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Cimarra-Petrosellii libro canepina - Comune di Canepina

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1. SAGGIO DI VOCABOLARIO CANEPINESE<br />

Fotocopia <strong>di</strong> un dattiloscritto <strong>di</strong> 21 fogli sciolti, numerati (il numero<br />

8, ripetuto due volte, è stato corretto successivamente a penna), avente<br />

per titolo “Saggio <strong>di</strong> vocabolario canepinese / raccolto dal Dottor<br />

Alessandro REM-PICCI e da Roberto CORRADINI / or<strong>di</strong>nato e<br />

aumentato da Elvio CIANETTI”, conservato nell’archivio <strong>di</strong> Raffaele<br />

Giacomelli.<br />

Secondo la testimonianza del prof. Cianetti la redazione dovrebbe<br />

collocarsi nei primi anni Trenta. Il prof. Giacomelli ne venne in<br />

possesso in modo fortuito: mentre trascorreva le vacanze estive a<br />

Caprarola, gli giunse voce circa la raccolta lessicale compilata da un<br />

gruppo <strong>di</strong> giovani canepinesi. Poiché era impegnato in indagini<br />

<strong>di</strong>alettologiche, manifestò il desiderio <strong>di</strong> conoscerne i risultati. Poco<br />

tempo dopo il Cianetti, allora studente liceale, si recò a fargli visita con<br />

l’intento <strong>di</strong> fornire più precisi ragguagli e gli fece omaggio <strong>di</strong> una<br />

copia. A quell’incontro seguì un breve scambio epistolare<br />

(complessivamente tre lettere, dal 26 agosto 1931 al 29 gennaio 1932),<br />

nel quale il Cianetti, rispondendo <strong>di</strong> volta in volta ai quesiti che gli<br />

venivano posti, forniva esempi <strong>di</strong> voci o <strong>di</strong> costrutti propri della parlata<br />

locale.<br />

Il Saggio <strong>di</strong> vocabolario fu riutilizzato per un raffronto con la<br />

contigua parlata caprolatta. Si desume dal fatto che accanto alle voci<br />

canepinesi è stata aggiunta a penna la sigla C (= Caprarola), per<br />

in<strong>di</strong>care la piena corrispondenza tra le due forme <strong>di</strong>alettali, oppure è<br />

registrata la voce propria del caprolatto, quando <strong>di</strong>fferisce. Le<br />

annotazioni hanno un tratto frettoloso, cosa che ci induce a ritenere che<br />

siano state apportate in situazione <strong>di</strong> intervista. E’ comunque notizia<br />

certa che il Giacomelli accompagnò lo stu<strong>di</strong>oso e ricercatore svizzero<br />

Paul Scheuermeier (Winterthur 1888 - Berna 1973) a Ronciglione e poi<br />

anche a Caprarola, durante i sopralluoghi <strong>di</strong> verifica per l’AIS effettuati<br />

in alcuni punti dell’Italia settentrionale e centrale tra il 2 e 8 ottobre<br />

1933 (Giacomelli 1934:5). Nel paragrafo relativo a Caprarola egli ebbe<br />

ad osservare: “volli condurvelo (scil.: lo Scheuermeier) per dargli un<br />

saggio del locale <strong>di</strong>aletto, con la sua enfatica pronuncia, e fargli sentire<br />

la speciale intonazione del <strong>di</strong>scorso, per la quale la frase risulta cantata<br />

in modo caratteristico: e cioè sollevando il tono fino alla sillaba<br />

accentata dell’ultima parola della frase e mantenendo questa altezza<br />

nell’ultima sillaba” (Giacomelli 1934:21).<br />

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