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1 Lingua tedesca I a.a. 2008-2009 Prof. Elena Di Venosa LEGGERE ...

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Con lo zio vive dieci anni. Poi suo padre vuole che vada a studiare ingegneria meccanica<br />

(Maschinenbau) a Hannover, e così fa il giovane, che studia al politecnico per tre anni con profitto.<br />

Poi però preferisce dedicarsi agli studi artistici, e va a Düsseldorf e poi ad Anversa. In Olanda<br />

impara a conoscere la pittura fiamminga del XVII sec. che lo ispirerà per tutta la vita (Ruberns,<br />

Brouwer, Teniers, Frans Hals, ecc.).<br />

Purtroppo ad Anversa si ammala di tifo e deve tornare a casa. Quando si sarà ripreso, riprenderà gli<br />

studi di arte a Monaco. Intanto si interessa anche di letteratura popolare: raccoglie canti, saghe,<br />

fiabe e tradizioni di Wiedensahl e le trascrive corredandole di immagini, sulla scia del<br />

Romanticismo e seguendo l’esempio dei fratelli Grimm e anche di Andersen, le cui opere erano<br />

accompagnate da immagini. Una parte di questi testi popolari vengono pubblicati sul<br />

“Korrespondenzblatt des Vereins für niederdeutsche Sprachforschung”, una rivista di studi sul<br />

basso tedesco.<br />

Però Busch fa fatica a sfondare come artista, infatti vorrebbe sposarsi, ma il padre di lei lo rifiuta,<br />

proprio perché artista disoccupato. Pensa anche di trasferirsi in Brasile per fare l’apicoltore (come<br />

suo zio), ma ci rinuncia. Poi riesce a trovare la sua strada come illustratore di riviste, collaborando<br />

soprattutto con i “Fliegende Blätter”, dove le notizie, le barzellette, le poesie, ecc. sono<br />

accompagnate dai suoi disegni e dalle sue caricature. Qui Busch collabora anche scrivendo notizie<br />

sensazionali false e parodie di Moritaten (Moritatenparodie; die Moritat è il racconto di un fatto di<br />

sangue), es. Schreckliche Folgen eines Bleistifts. Ballade, oppure Trauriges Resultat einer<br />

vernachlässigten Erziehung.<br />

I suoi testi e disegni sono pubblicati su Bilderbogen: questo era il modo più comune nell’Ottocento<br />

di pubblicare illustrazioni, cioè su fogli singoli. Risale al 1859 la sua prima pubblicazione sul<br />

“Münchener Bilderbogen” (nome della rivista), che contiene una storia esemplare<br />

(Beispielerzählung) in prosa illustrata: <strong>Di</strong>e kleinen Honigdiebe.<br />

Si tratta di racconti per adulti, che hanno lo scopo di criticare in modo satirico o tragicomico i difetti<br />

della società. Tra i titoli più famosi: Das warme Bad (1866) e Vetter Franz auf dem Esel (1867).<br />

Busch scrive anche un Bilderbogen politico: Das Napoleonspiel (1871) che narra della caduta di<br />

Napoleone III sotto forma di Kinderspiel.<br />

Busch pubblica anche Bilderbogen per bambini. La sua prima opera di questo tipo è Der kleine Pepi<br />

mit der neuen Hose (1860), che è una Beispielerzählung (storia esemplare, morale). Tra le altre più<br />

famose: Bilderpossen (1864) (die Posse, -n “farsa”; der Possen, - “scherzo, stupidaggine”), Der<br />

Fuchs. <strong>Di</strong>e Drachen (1881), Fipps der Affe für Kinder (1879, pubblicato però dopo la sua morte),<br />

Hans Huckebein (1867, inteso inizialmente come storia per famiglie, è la storia di un corvo che<br />

porta sfortuna), infine Plisch und Plum (1882, inizialmente storia di due cagnolini per bambini, poi<br />

secondo alcuni critici considerata una storia per adulti).<br />

Max und Moritz è del 1865. È una storia difficile da interpretare per i critici letterari, che non sono<br />

d’accordo sulle intenzioni dell’autore. La storia è divisa in 7 Streiche (der Streich: “marachella”,<br />

“tiro”) disposti senza una logica apparente.<br />

Lo stile è molto semplice e “economico”, ma la lingua usata si presta a tante interpretazioni. Per un<br />

lettore adulto si legge chiaramente l’intento parodistico e ironico di Busch nei confronti delle storie<br />

moraleggianti, tanto che nel 1929 in Stiria la storia viene vietata. I personaggi adulti appaiono come<br />

degli Spießer “piccoloborghesi, provinciali” (il termine Spießer viene dal gergo studentesco, lo<br />

Spießbürger era colui che continuava a portare alla cintura lo Spieß “spiedo”, “lancia” invece di<br />

un’arma più moderna. Quindi si tratta di una persona all’antica, tradizionalista, dalle vedute<br />

ristrette). Anche i bambini della storia sono böse “cattivi”, in modo che la severità e il perbenismo<br />

degli adulti risalti in modo ironico. La storia può essere letta invece anche in modo più superficiale,<br />

proprio come la narrazione di avventure di bambini, in ultimo l’opera può essere intesa anche come<br />

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