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1 Lingua tedesca I a.a. 2008-2009 Prof. Elena Di Venosa LEGGERE ...

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Anche se il termine è usato in testi latini, è sicuramente la latinizzazione di un termine germanico:<br />

viene dal germ. *theudō “popolo”, di origine indeuropea (ie.) *teutā, presente anticamente in tutte le<br />

lingue germaniche, per es. in got. Þiuda (Þ = th), e in altre lingue ie. come in celtico túath e in osco<br />

touto + suff. germ. *-isk (oggi ted. -isch), che forma aggettivi indicanti una provenienza. Visto che<br />

esiste anche in lat. -īscus, l’aggettivo di origine germanica può essere adattato facilmente al latino.<br />

L’aggettivo theodiscus comunque inizialmente viene usato solo per indicare “[lingua] del popolo”<br />

in opposizione alla lingua dotta europea, il latino. Il termine è attestato quasi esclusivamente in testi<br />

latini. Solo verso l’anno 1000 si notano le prime attestazioni dell’aggettivo antico tedesco diutisc in<br />

testi in volgare tedesco per indicare non solo la lingua del popolo, ma anche la terra e il popolo<br />

“tedesco”, ormai in contrapposizione al popolo frencisg (fränkisch) che era quello parlante la lingua<br />

romanza al di là del Reno.<br />

Sempre nello stesso periodo, più o meno tra l’800 e il 1050, si trova anche un aggettivo latino<br />

“concorrente” di theodiscus: teutonicus, relativo al popolo dei Teutoni (anche questo eponimo<br />

deriva dall’ie. *teutā) e poi esteso a tutte le popolazioni di origine germanica, ma non si impone.<br />

Oggi in italiano esiste l’agg. teutonico, ma è stato reintrodotto come voce dotta solo nel XVII sec.<br />

********<br />

Max und Moritz è una raccolta di filastrocche composte da Wilhelm Busch (1832-1908) e da lui<br />

stesso corredate di disegni. W. Busch può essere considerato l’“inventore” dei fumetti. Anche se si<br />

tratta di un’opera per bambini in rima e un’opera umoristica, l’autore si colloca nella corrente<br />

letteraria del Realismo borghese (Bürgerlicher Realismus) della seconda metà dell’Ottocento.<br />

Busch è un pittore e disegnatore nato vicino a Hannover, e ha studiato arte prima di diventare poeta.<br />

Ha scritto diverse storie illustrate (Bildgeschichten). In queste opere l’artista critica la sua epoca<br />

mediante la caricatura e versi satirici.<br />

È difficile stabilire a quando risalgono le sue opere, perché le edizioni complete sono uscite solo<br />

dopo la sua morte, per giunta piuttosto tardi, una nel 1943, una nel 1959. Inoltre le edizioni si<br />

rifanno ai manoscritti di Busch, non sono edizioni critiche.<br />

Abbiamo difficoltà oggi anche a capire quali fossero i disegni originali di Busch, perché ci sono<br />

rimaste solo le bozze delle xilografie (Holzschnitt) e poi delle zincografie (Zinkographien). Infatti<br />

fino al 1875 l’unica tecnica di riproduzione di disegni era la xilografia, mentre poi si diffonde la<br />

zincografia. Entrambe le tecniche inoltre non permettono disegni molto dettagliati né sfumature di<br />

colori, quindi i disegni risultano un po’ grossolani.<br />

Anche la produzione di Busch come pittore (ritrattista e paesaggista) è difficile da ricostruire: ci<br />

sono rimasti circa 1000 quadri, ma Busch non si è mai curato molto delle sue opere, infatti poche<br />

tele sono firmate, alcune le ha bruciate, e altre le ha accatastate ancora umide rovinandole.<br />

A proposito di Busch, conosciamo la sua vita attraverso le sue lettere e i ricordi dei suoi nipoti.<br />

Busch era il maggiore di 7 fratelli, in una famiglia piccolo borghese prussiana (questi elementi lo<br />

hanno reso un idolo dei nazisti, anche per certe sue opere contenenti allusioni interpretabili come<br />

antisemite, ma è stato comunque apprezzato anche dopo la guerra). Si è sempre dimostrato una<br />

persona piuttosto indecisa, irresoluta, forse perché non ha avuto un’infanzia felice. Infatti a 9 anni<br />

ha dovuto lasciare i genitori a Wiedensahl perché “in casa non c’era più posto”, ed è andato a vivere<br />

dallo zio pastore (protestante) a Ebergötzen. A scuola ci va solo per tre anni a Wiedensahl, poi<br />

l’istruzione gliela impartisce lo zio, il quale gli insegna anche la musica, il disegno, la metrica.<br />

Comunque Busch ricorda volentieri i suoi primi anni di scuola, anche se il maestro era il classico<br />

uomo austero e severo, figura che ritroviamo anche in Max und Moritz con il nome di Lehrer<br />

Lämpel. In Max und Moritz troviamo anche la figura del mulino, che per Busch è simbolo della sua<br />

infanzia.<br />

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