1 Lingua tedesca I a.a. 2008-2009 Prof. Elena Di Venosa LEGGERE ...

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Il lato inferiore corrisponde al massimo grado di apertura, dove la vocale viene pronunciata tenendo la lingua abbassata; il lato superiore rappresenta il palato, la parte verso la quale si alza la lingua per pronunciare le vocali chiuse. Partendo dal basso: aperte: /a/ (breve, come in Stadt), /—/ (/a:/) (lunga, come in Staat) semiaperte anteriori: /ε/ (breve, come in älter), /ε:/ (lunga, come in Bär) semiaperta posteriore: /‘/ (quella breve è solo aperta, come in Stoff) semichiusa anteriore: /e/ (quella lunga è solo chiusa, come in See) semichiusa posteriore: /o/ (quella lunga è solo chiusa, come in Mond) chiuse anteriori: /Í/ (/i/) (breve, come in bitten), /i:/ (lunga, come in bieten) chiuse posteriori: /ä/ (/u/) (breve, come in Lust), /u:/ (lunga, come in gut) Per semplificare, useremo solo i simboli /e/, /i/ e /u/ per indicare le brevi (e le corrispondenti lunghe con “:”). Al centro del trapezio ci sono due suoni “indistinti” presenti solo in sillaba atona: - /ə/ (schwa): nel suff. -en (es. sagen), in fine di parola (es. Sache), nei prefissi atoni be- e ge- (es. gesehen, Bedeutung). - /–/ (schwa bassa): nella sillaba -er, e nei nessi , (es. Lehrer, ihr, Ohr, Spur). Nel Vorwort di Max und Moritz la rima baciata sottolinea alcuni di questi suoni. Per es. il primo e il secondo verso terminano con bösen / lesen, che hanno una schwa nella sillaba finale: entrambi i versi si concludono con una sillaba atona (anche il primo verso, anche se giambico, termina in modo weiblich “femminile”, cioè con sillaba atona), quindi nelle due parole vengono pronunciate piene solo le vocali radicali (bösen, lesen). Nel caso di angenehmer ~ bequemer (vv. 13-14) le parole terminano con /–/. Terminano con schwa Schule ~ Stuhle (vv. 15-16). bösen ~ lesen è anche un caso di rima imperfetta (nel vocalismo), così come quälen ~ stehlen (vv. 11-12). Qui abbiamo due casi di vocali metafonizzate. Nel caso di bösen, il grafema rappresenta il suono /ø/, che nel trapezio vocalico è molto vicino a /e/, ma si articola leggermente più verso l’interno dell’apparato fonatorio, anche se la pronuncia sembra molto avanzata solo per la presenza dell’arrotondamento delle labbra, che non occorre invece per articolare /e/. Per quanto riguarda quälen, rappresenta il fonema /ε:/, più aperto di , che invece rappresenta il fonema /e:/. Per rappresentare le vocali lunghe uno dei modi è proprio quello di far seguire la vocale dal grafema , come in stehlen. Nel testo ci sono molti esempi con : Lehren, bekehren, stehlen, wehe, sehe, inoltre abbiamo un esempio anche con , Stuhle. Esempi con le altre vocali: /a:/ Ahnung, /i:/ di ihnen, /o:/ di ohne, /u:/ di Ruhe Le vocali lunghe possono anche essere indicate solo dalla vocale semplice. In questo caso si deve conoscere la parola per poterla pronunciare correttamente (eventualmente con l’aiuto di un dizionario di pronuncia). Nel testo abbiamo bösen, lesen, quälen. Altri esempi: 12
a:/ baden, /e:/ reden, /i:/ Igel, /o:/ Rose, /u:/ Ufer Un’altra possibilità è con la ripetizione della vocale: /a:/ Staat, /e:/ See, /o:/ Boot. Con ci sono solo due vocali lunghe in sillabe a contatto, ma solo in prestiti, es. liieren. Anche si trova solo quando due sillabe entrano in contatto, come in Anschauung. La vocale /i:/ può essere rappresentata anche da (Biene), o da (ziehen). Nel testo abbiamo alcuni esempi: Beispiel, hier, diesen, hießen, getrieben, aufgeschrieben, ecc. NB: la lunghezza vocalica si può riconoscere spesso dalla consonante successiva: se la consonante è semplice, la vocale è lunga (Käse, <strong>Di</strong>ebe…) ; se ci sono due consonanti o una consonante geminata, la vocale precedente è breve (Bank, Sonne…) (tranne rare eccezioni). Le vocali lunghe metafonizzate possono essere rappresentate dal segno semplice o dal segno seguito da . Non esiste la grafia con la doppia vocale: /¤:/ = Wärme zäh /ø:/ = blöd Höhle /y:/ = müde kühn La metafonia: La metafonia (der Umlaut) è il fenomeno con il quale le vocali posteriori si spostano in avanti per influsso di una /i/ successiva (esistente in passato, oggi non è detto che sia più presente): /i/ /y/ / ø:/ /ó/ /ε/ Quindi: /a/ > /¤/ (), es. du fährst /‘/ > /ó/ (), es. die Hölle /o:/ > /ø:/ (), es. die Möwe /u/ > /y/, /y:/ (), es. fühlen, Wüste /a/ La metafonia ha valore morfologico e lessicale: - permette di distinguere i corradicali (cfr. più avanti la formazione del nome), come nel testo (Übel)tätigkeit, da Tat, - permette di coniugare i verbi, es. ich fahre, du fährst; - permette di distinguere il singolare dal plurale, es. nel testo abbiamo Äpfel. - si devono distinguere bene (nella pronuncia) le vocali semplici da quelle metafonizzate, per es. in: /‘/ ≠ /ó/ Gott ≠ Götter Kopf ≠ Köpfe /o:/ ≠ /ø:/ groß ≠ Größe hoch ≠ Höhe /‘/ /o/ /u/ 13
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