PATOLOGIE DELLE VIE BILIARI - AppuntiMed
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
<strong>PATOLOGIE</strong> <strong>DELLE</strong> <strong>VIE</strong> <strong>BILIARI</strong><br />
con il termine patologie delle vie biliari si indicano fondamentalmente:<br />
• CALCOLOSI <strong>DELLE</strong> <strong>VIE</strong> <strong>BILIARI</strong> che possono provocare:<br />
◦ calcolosi della colecisti.<br />
◦ calcolosi delle vie biliari<br />
patologie abbastanza comuni e che presentano complicanze importanti.<br />
• NEOPLASIE in particolare:<br />
◦ della via biliare e principale.<br />
◦ Della papilla di Vater.<br />
• CIRROSI BILIARE in particolare:<br />
◦ cirrosi biliare primitiva.<br />
◦ Colangite sclerosante primitiva.<br />
LA CALCOLOSI DELL<br />
A COLECISTI:<br />
si tratta di una patologia molto comune che interessa anche soggetti giovani; sicuramente<br />
sono fattori di rischio importanti:<br />
• età.<br />
• Sovrappeso.<br />
• sesso femminile.<br />
• Gravidanza.<br />
• uso di estroprogestinici.<br />
• Ipertrigliceridemia.<br />
• Diabete mellito.<br />
• Ipercolesterolemia.<br />
PATOGENESI:<br />
la patogenesi è determinata da una alterazione dell'equilibrio che regola i complessi<br />
rapporti tra i principali costituenti della bile:<br />
• il colesterolo, circa il 5%.<br />
• i fosfolipidi, circa il 15%.<br />
• gli acidi biliari che sono circa l'80%.<br />
nel complesso viene a formarsi una BILE SOPRASATURA IN COLESTEROLO e questo<br />
provoca:<br />
• FORMAZIONE DI CRISTALLI DI COLESTEROLO, insolubili.<br />
• SOVRAPPOSIZIONE BATTERICA molto spesso che comporta uno stravaso di<br />
fibrina e coaguli incrementando il rischio.<br />
• ACCRESCIMENTO DEI CRISTALLI E FORMAZIONE DI CALCOLI.<br />
Fattori che favoriscono il deposito di calcoli sono fondamentalmente tre:<br />
1. incremento delle secrezione biliare di colesterolo, determinato generalmente dalla<br />
presenza di una ipercolesterolemia. È importante sottolineare però che in questo<br />
processo giocano un ruolo:<br />
1. fattori ambientali importanti come appunto una dieta ricca di colesterolo e una<br />
scarsa attività fisica e tutti i fattori di rischio modificabili elencati in precedenza.<br />
2. Fattori genetici molto rilevanti.<br />
È stato dimostrato che un incremento dei livelli di colesterolo nella bile non sono<br />
correlati direttamente ai livelli ematici di colesterolo: solo i pazienti che sviluppano<br />
calcoli o sono predisposti ad essi presentano un incremento del colesterolo nella<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
bile con la colesterolemia, i pazienti che non presentano calcoli, nonostante gli<br />
elevati livelli di colesterolo ematico, non presentano aumenti considerevoli di<br />
colesterolo nella bile.<br />
2. Meccanismi di nucleazione della bile favoriti o sfavoriti dalla presenza di fattori:<br />
1. FATTORI CHE INDUCONO LA NUCLEAZIONE sono MUCINE E<br />
IMMUNOGLOBULINE PER ESEMPIO, in questo modo probabilmente le<br />
infezioni favoriscono il deposito dei calcoli.<br />
2. FATTORI CHE INIBISCONO LA NUCLEAZIONE sono APOLIPOPROTEINE e<br />
ALTRE GLICOPROTEINE.<br />
3. Ipomobilità della colecisti, molto importante: un parziale svuotamento della colecisti<br />
da immobilità della stessa è determinante probabilmente nello sviluppo del calcolo,<br />
se i cristalli fossero rimossi con la bile infatti, il problema scomparirebbe alla radice.<br />
La SABBIA BILIARE è un composto mucoso denso composto di cristalli di colesterolo,<br />
bilirubinato di calcio e gel di mucina: si tratta di un fattore predisponente alla formazione di<br />
calcoli che può semplicemente scomparire (18%), progredire a colelitiasi (14%) o dare vita<br />
ad una colecistite alitiasica (19%)<br />
altri due fattori influenzano in modo molto importante la formazione di calcoli:<br />
• LA GRAVIDANZA che comporta un aumento dei livelli di colesterolo, soprattutto al<br />
terzo trimestre, e una riduzione della mobilità della colecisti e delle vie biliari.<br />
Generalmente la patologia si risolve con il parto.<br />
• DIMAGRIMENTI IMPROVVISI determinati da una RIDUZIONE IMPORTANTE<br />
DELL'APPORTO CALORICO.<br />
DIVERSI TIPI DI CALCOLI:<br />
i calcoli della colecisti possono essere suddivisi in tre grandi categorie:<br />
1. calcoli di colesterolo.<br />
2. calcoli di pigmento.<br />
3. calcoli misti.<br />
I CALCOLI MISTI SONO SICURAMENTE I PIÙ COMUNI, si presentano in questo modo:<br />
• multipli spesso.<br />
• Composti di colesterolo, pigmenti biliari, ossido di calcio.<br />
• Rotondeggianti o prismatici.<br />
• Concentrici e sovrapposti.<br />
• Radiopachi, non visibili tramite rx diretta addome.<br />
I CALCOLI DI BILIRUBINA, sicuramente meno comuni:<br />
• neri o marroni a seconda della concentrazione e tipo di sali di calcio.<br />
• Piccoli.<br />
• Presenti in numero elevato.<br />
• Duri e senza stratificazioni.<br />
• Radiopachi.<br />
I CALCOLI DI COLESTEROLO PURO si caratterizzano per un elevato contenuto in<br />
colesterolo, superiore al 75% in peso secco, e sono radiotrasparenti.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
Calcoli<br />
pigmentati neri e<br />
marroni.<br />
immagine tratta da wikipedia<br />
immagine tratta da wikipedia<br />
COMPLICAZIONI:<br />
le complicazioni di una colelitiasi possono essere diverse, sicuramente ricordiamo:<br />
• COLECISTITE dove si verifica una reazione della parete della colecisti che diviene<br />
fondamentalmente FLOGISTICA, nello specifico riconosciamo flogosi:<br />
◦ ACUTA di tipo catarrale purulento, flemmonoso o gangrenoso a seconda dei<br />
casi. Il quadro è ACUTO e MOLTO DOLOROSO, accompagnato da sintomi<br />
neurovegetativi importanti molto spesso.<br />
◦ CRONICA dove invece si instaura un processo sclerotico importante con<br />
retrazioni della parete e loro ispessimento. Molto spesso si verificano delle<br />
pericolecistiti che generano della aderenze con le strutture viscerali vicine. Il<br />
quadro è CRONICO e SUBDOLO per certi aspetti: non c'è un dolore forte ma<br />
una degenerazione cronica.<br />
In questi casi la colecisti va rimossa generalmente: SI ESEGUE UNA<br />
OPERAZIONE LAPAROSCOPICA NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI.<br />
• PERFORAZIONE LIBERA CON PERITONITE DIFFUSA: prima peritonite irritativa,<br />
anche se la bile presenta un potere irritativo limitato, quindi peritonite infettiva,<br />
determinata dal passaggio di microorganismi nel cavo peritoneale.<br />
• PERFORAZIONE COPERTA CON ASCESSO PERICOLICISTICO.<br />
• FISTOLA BILIO DIGESTIVA che può raggiungere:<br />
◦ IL DUODENO e si verifica quindi una pneumobilia, all'interno della colecisti si<br />
forma una sacca d'aria.<br />
◦ IL COLON: a causa della enorme carica batterica qui presente si verifica una<br />
immediata colangite.<br />
• ILEO BILIARE: il calcolo si porta nell'ileo e ostruisce la valvola ileocecale<br />
provocando una ostruzione intestinale.<br />
• IDROPE: un calcolo incuneato nel dotto coledoco ostruisce il passaggio della bile e<br />
provoca un rigonfiamento enorme della stessa.<br />
• EMPIEMA cioè idrope a contenuto purulento, determinato da una sovrainfezione da<br />
cocchi piogeni.<br />
• COLECISTI A FRAGOLA: si formano delle microincrostazioni colesteriniche che<br />
inficiano la funzionalità della colecisti stessa. Si verificano:<br />
◦ alterazione della capacità contrattile della colecisti.<br />
◦ Perdita della capacità di concentrare la bile.<br />
• COLECISTI A PORCELLANA dove si formano invece delle incrostazioni calcaree,<br />
l'effetto funzionale è il medesimo della colecisti a fragola.<br />
• COLEDOCOLITIASI trattata in seguito.<br />
Lo sviluppo di complicazioni e sintomi è relativamente raro:<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
• 10% a 5 anni.<br />
• 15% a 10 anni.<br />
• 18% a 15 anni.<br />
Una rimozione preventiva della colecisti, pertanto, non è in nessun modo consigliata.<br />
SINTOMATOLOGIA:<br />
molto spesso la diagnosi di colelitiasi viene posta OCCASIONALMENTE IN<br />
CONCOMITANZA AD ECOGRAFIE SVOLTE PER ALTRE RAGIONI: nel 65-80% la<br />
patologia è infatti COMPLETAMENTE ASINTOMATICA.<br />
La eventuale sintomatologia tipica della malattia può interessare:<br />
• COLICA BILIARE sicuramente la sintomatologia più comune, si tratta di una<br />
manifestazione sporadica caratterizzata da:<br />
◦ dolore violento improvviso accessionale che raggiunge l'apice e permane molto<br />
forte.<br />
◦ Si verifica in ipocondrio destro, si irradia all'epigastrio e alla regione<br />
sottoscapolare, si riferisce eventualmente anche alla spalla destra.<br />
◦ Nausea, vomito e sudorazione, tipici sintomi neurovegetativi forti.<br />
◦ Durata da mezz'ora anche a 3-6 ore.<br />
La colica si risolve in modo completo dal punto di vista sintomatologico: la eziologia<br />
è quella di un calcolo che si porta ad ostruire il deflusso della bile dalla colecisti<br />
provocando una contrazione spastica e molto dolorosa della stessa. Il sintomo può<br />
non ripresentarsi anche per anni.<br />
• COLECISTITE ACUTA quadro infettivo in questo caso, non solo ostruttivo, si<br />
accompagna ad una febbre CONTINUA E NON BILIOSETTICA, come avviene<br />
invece nella colangite.<br />
Per quanto riguarda TURBE DISPEPTICHE REGISTRATE DA QUESTI PAZIENTI non ci<br />
sono evidenze statistiche che consentano di correlarle a una patologia di questo tipo.<br />
SEMEIOTICA:<br />
dal punto di vista semeiologico è importante ricordare:<br />
• ANAMNESI: molto importane per gli aspetti di ereditarietà tipici della colelitiasi.<br />
• ESAME OBIETTIVO: fondamentale è la manovra di Murphy; si uncina la regione<br />
costale in prossimità del punto cistico e si fa inspirare a fondo il paziente<br />
abbassando il piano diaframmatico e quindi la colecisti. Se il paziente blocca il<br />
respiro nella fase di inspirazione, allora la manovra è positiva e indica una<br />
infiammazione della colecisti.<br />
• ESAMI DI LABORATORIO:<br />
◦ indici di INFIAMMAZIONE ACUTA O CRONICA.<br />
◦ Indici di SOFFERENZA DELLA COLECISTI come fosfatasi alcalina e gamma<br />
GT.<br />
• ECOGRAFIA ADDOMINALE: ESAME DI PRIMA SCELTA per quanto riguarda la<br />
calcolosi, è molto sensibile e molto specifica.<br />
È importante valutare la associazione con altri quadri patologici quali:<br />
• triade di saint caratterizzata dalla combinazione di ernia iatale, calcolosi della<br />
colecisti e diverticolosi del colon.<br />
• Ulcera gastroduodenale.<br />
• Gastrite.<br />
• Malattia da reflusso gastroesofageo o MRGE.<br />
TRATTAMENTO:<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
LA CALCOLOSI DELLA COLECISTI IN ASSENZA DI COLICHE O ALTRI SINTOMI NON<br />
VA TRATTATA. I trattamenti previsti sono due.<br />
• TERAPIA MEDICA con acido ursodesossicolico: si tratta di un acido che permette<br />
di riequilibrare l'ambiente biliare. Se la colecisti si contrae ancora e i calcoli sono<br />
piccoli, al di sotto dei 2cm, e radiotrasparenti, si può applicare questa terapia.<br />
Ricordiamo che:<br />
◦ la terapia si protrae per 6 mesi almeno.<br />
◦ Funziona solo nel 25-30% dei casi.<br />
NON È DETTO CHE FUNZIONI quindi e non viene considerata una terapia<br />
abbastanza efficace da essere distribuita dal sistema sanitario nazionale.<br />
• TERAPIA CHIRURGIA A CIELO APERTO O LAPAROSCOPICA, SICURAMENTE È<br />
LA TERAPIA PIÙ UTILIZZATA. Si esegue l'operazione se:<br />
◦ il paziente ha coliche.<br />
◦ Il paziente presenta altri sintomi.<br />
SI ESEGUE UNA COLECISTECTOMIA: un tempo si eliminavano i calcoli e si<br />
richiudeva la colecisti, ma la alterazione risulta a questo punto tale da provocare<br />
inevitabilmente altre complicanze. La colecistectomia non da nessun problema:<br />
dopo un mese o due di adattamento con una dieta non ricca di grassi, IL<br />
COLEDOCO COMINCIA A DILATARSI E A FUNZIONARE COME UN SERBATOIO<br />
BILIARE.<br />
CALCOLOSI DELLA<br />
VIA BILIARE PRINCIPALE:<br />
con questo termine si indica la presenza di concrementi nel coledoco e o nel dotto epatico<br />
comune, non interessa i dotti epatici o le parti interne del fegato quindi.<br />
Si distinguono due tipi di calcolosi della via biliare principale (VBP):<br />
• PRIMITIVO determinata dallo sviluppo di calcoli in sede della via biliare composti di<br />
bilirubinato di calcio; questo è dovuto spesso a:<br />
◦ ittero emolitico.<br />
◦ Stasi biliare ostruttiva.<br />
Si tratta di un evento RARO, interessa solo il 5% dei pazienti.<br />
• SECONDARIO con lo sviluppo di calcoli di bilirubinato che invece traggono origine<br />
dalla colecisti e migrano nei dotti biliari. La migrazione avviene nel 10-15% dei casi<br />
di colelitiasi: i calcoli migrati aumentano poi di dimensioni e danno delle forme<br />
ostruttive parziali o totali.<br />
MRCP di una calcolosi<br />
della via biliare principale:<br />
si individuano molto bene<br />
due calcoli posti nel<br />
coledoco.<br />
immagine tratta da wikipedia<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
EZIOPATOGENESI:<br />
tutte le situazioni che:<br />
• creano ostacolo al flusso della bile.<br />
• Creano un incremento della concentrazione della bile.<br />
Stimolano la formazione o il passaggio di calcoli, ricordiamo per esempio la malattia di<br />
Caroli 1 , sclero oddite, stenosi benigna o neoplastica maligna, parassitosi, compressione<br />
ab estriseco, malformazioni cistiche congenite della via biliare principale.<br />
ITTERO EMOLITICO:<br />
in caso di importanti fenomeni di ittero emolitico la bilirubina indiretta prodotta in grandi<br />
quantità sfugge agli epatociti e si porta nella via biliare polimerizzando e formando dei<br />
calcoli pigmentati con il calcio.<br />
LA CALCOLOSI NEL COLECISTECTOMIZZATO:<br />
si tratta di eventi rari ma che possono derivare o da una RECIDIVIZZAZIONE con<br />
formazione di calcoli nella via biliare o da calcoli che PERMANGONO NELLA VIA BILIARE<br />
DOPO L'OPERAZIONE, calcoli non individuati restano a livello dei dotti biliari anche nell'1-<br />
5% dei pazienti,<br />
SVILUPPO DELLA CALCOLOSI SECONDARIA:<br />
i calcoli che passano nella via biliare possono seguire strade differenti:<br />
• risalire i dotti epatici<br />
• scendere nel coledoco.<br />
• occupare la via biliare massivamente, si parla di EMPIERREMENT.<br />
• aumentare in dimensioni in modo molto importante<br />
STORIA NATURALE DELLA MALATTIA:<br />
• il calcolo più semplicemente portarsi nel duodeno e non provocare problemi<br />
particolari, viene semplicemente espulso senza dare sintomatologie particolari o<br />
innescare processi di flogosi tipici della colangite.<br />
• Il calcolo può risalire il dotto di WIRSUNG e andare a provocare una<br />
PANCREATITE ACUTA con autodigestione del pancreas e morte rapida. Evidenze<br />
biochimiche, e non cliniche, di un inizio di pancreatite si possono avere:<br />
◦ 15% dei pazienti con colelitiasi.<br />
◦ 30% dei pazienti con coledocolitiasi.<br />
È indispensabile sospettare una pancreatite acuta se si innesca un dolore a cintura<br />
alla schiena, si verifica un ileo paralitico o si registrano delle effusioni pleuriche<br />
(accumulo di liquido tra i due strati della pleura).<br />
• Il calcolo può RESTARE IN SEDE e dare una colangite caratterizzata dalla<br />
SINTOMATOLOGIA descritta dalla triade di Charcot Villard:<br />
◦ DOLORE IN IPOCONDRIO DESTRO.<br />
◦ FEBBRE BILIOSETTICA.<br />
◦ ITTERO OSTRUTTIVO che è rapidamente progressivo, si manifesta con:<br />
▪ urine ipercoliche color marsala.<br />
▪ Feci acoliche.<br />
È importante ricordare che se il calcolo è piccolo e si muove, può dare un ittero<br />
capriccioso con livelli di bilirubina altalenanti. Si può assistere anche a:<br />
▪ incremento delle transaminasi, da 3 a 10 volte il livello normale.<br />
▪ Deficienza di vitamine liposolubili importanti determinata dalla mancata<br />
emulsione biliare dei lipidi.<br />
1 Patologia cistica delle vie biliari che genera una cisti che cominica con le vie biliari principali.<br />
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La COLANGITE che si viene a creare può presentare due quadri distinti:<br />
◦ COLANGITE ACUTA NON SUPPURATIVA, che si risolve con la terapia<br />
antibiotica e non da grossi problemi.<br />
◦ COLANGITE ACUTA SUPPURATIVA dove la produzione di pus provoca una<br />
gravissima ostruzione della via biliare e la infiammazione contribuisce a dare un<br />
quadro di grave tossicità dove confusione mentale, sepsi e shock settico sono<br />
comuni.<br />
• PROVOCARE ALLA LUNGA UNA CIRROSI BILIARE SECONDARIA, in questo<br />
caso sarà necessario gestire l'apporto di vitamine liposolubili molto importanti quali<br />
vitamina A, D E e K.<br />
DIAGNOSI:<br />
la diagnosi viene generalmente fatta grazie a sicuramente ad ANAMNESI ed ESAME<br />
OBIETTIVO, ma sono molto utili:<br />
• ESAMI DI LABORATORIO che di fatto sono generalmente:<br />
◦ leucocitosi e indici infiammatori.<br />
◦ aumento degli indici di colestasi e della funzionalità epatica.<br />
• ECOGRAFIA E TC ADDOMINALE<br />
• COLANGIO RMN<br />
• ECOENDOSCOPIA: a disposizione solo di alcuni centri.<br />
• ERCP endoscopic retrograde colangiopancreatography.<br />
La diagnostica per immagini è sicuramente estremamente rilevante, ma spesso, come<br />
avviene per la ERCP, molto invasiva: deve sempre esserci a monte un motivo o sospetto<br />
diagnostico per ricorrere a tali metodologie.<br />
EFFICACIA DEGLI ESAMI DIAGNOSTICI:<br />
escludendo la ERCP, estremante utile ma pericolosa, gli esami utili sono:<br />
• ECOGRAFIA dotata di alta sensibilità.<br />
• ENCOENDOSCOPIA dotata di elevate specificità e sensibilità.<br />
• COLANGIO RMN sicuramente molto utile, presenta una sensibilità dell'81-95% e<br />
una specificità dell'85-100%; si tratta della alternativa migliore alla ERCP anche<br />
perchè disponibile su tutto il territorio nazionale.<br />
La concordanza tra ERCP e COLANGIO RMN è molto elevata, intorno all'80-85%.<br />
L'ERCP:<br />
sicuramente l'ERCP è l'esame più utile tra tutti quelli descritti, ma è una pratica molto<br />
invasiva e per questo si esegue unicamente in presenza di:<br />
• evidenti sintomi compatibili con il quadro descritto.<br />
• Dopo aver eseguito una ecografia che dia un risultato sospettoso.<br />
SI ESEGUE QUANDO SI È RAGIONEVOLMENTE CERTI CHE CI SIANO CALCOLI<br />
NELLA VIA BILIARE.<br />
FINALITÀ DI INDAGINE:<br />
L'ERCP si basa sulla introduzione di una SONDA ENDOSCOPICA A VISIONE LATERALE<br />
LA CUI FINALITÀ È QUELLA DI ARRIVARE DAVANTI ALLA PAPILLA DI VATER; tramite<br />
la sonda si inserisce quindi il catetere che viene inserito:<br />
• o nel dotto coledoco.<br />
• o nel dotto di Virsung: generalmente non viene eseguito per il rischio di indurre una<br />
pancreatite.<br />
Si esegue quindi una OPACIZZAZIONE cioè si inserisce del mezzo di contrasto che<br />
consente, tramite radiografia, di valutare lo stato delle vie biliari o pancreatiche.<br />
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FINALITÀ TERAPEUTICHE:<br />
LA ERCP ha anche delle FINALITÀ TERAPEUTICHE, grazie alla sonda è possibile<br />
eseguire infatti:<br />
• UNA SFINTERECTOMIA: è possibile recidere la<br />
superficie dello sfintere di Oddì se ostruito o stretto.<br />
La sfinterectomia è resa possibile grazie alla presenza<br />
DI UN PAPILLOTOMO 2 composto da un filo metallico<br />
elettrificato che consente taglio e coagulazione in<br />
sede.<br />
• ESTRAZIONE DI CALCOLI che spesso richiede la<br />
sfinterectomia, si esegue con un cestello che viene:<br />
◦ inserito chiuso.<br />
◦ Portato alla papilla.<br />
◦ Inserito nella via biliare.<br />
◦ Portato a monte del calcolo.<br />
◦ Allargato in corrispondenza del calcolo al fine di<br />
imbrigliarlo.<br />
◦ Estratto con il calcolo all'interno.<br />
Rimozione di due calcoli dalla<br />
via biliare dopo papillotomia.<br />
immagine tratta da wikipedia<br />
Si può eseguire eventualmente la stessa operazione con un palloncino.<br />
Prima di utilizzare una approccio terapeutico CHIRURGICO generalmente, si utilizza un<br />
approccio radiologico interventistico con ERCP, si cerca quindi di risolvere il problema<br />
senza dover eseguire una laparoscopia: l'approccio endoscopico seguito da una<br />
colecistectomia, comunque necessaria, che rimuova solo la colecisti e non i calcoli della<br />
via biliare, presenta un impatto in termini prognostici inferiore rispetto ad un intervento<br />
chirurgico che debba anche rimuovere i calcoli della via biliare.<br />
La percentuale di successo è notevole: al primo tentativo nell'89% dei casi si incanula la<br />
via biliare, al secondo tentativo le probabilità incrementano fino al 94%.<br />
COMPLICAZIONI DELL'ERCP:<br />
le complicazioni possibili a seguito di una ERCP possono essere numerose, si possono<br />
avere complicanze importanti quali:<br />
• PANCREATITE dovuta all'immissione di mezzo di contrasto nel dotto di VIRSUNG.<br />
• COLANGITE dovuta alla immissione di batteri occasionale nel coledoco.<br />
• EMORRAGIA determinata da una papillotomia eccessivamente profonda o per<br />
variabilità anatomiche.<br />
• PERFORAZIONE DUODENALE se la papillotomia è eccessivamente profonda, può<br />
essere anche retroperitonale vista la posizione.<br />
La percentuale di complicanze è abbastanza rilevante: considerando in ogni caso le<br />
complicazioni che un intervento chirurgico può provocare, si esegue in ogni caso prima<br />
della chirurgia una ERCP. Le complicanze importanti a Trieste non sono molto frequenti, si<br />
aggirano intorno al 5% e le più frequenti sono generalmente le meno gravi come una<br />
moderata pancreatite, gestibile clinicamente.<br />
COMPLICAZIONI OPERATIVE:<br />
durante l'esecuzione di una ERCP si possono incontrare delle complicazioni operative:<br />
2 Esistono due tipologie di papillotomo: uno funzionale ad eseguire un taglio dal basso verso l'alto, come necessario<br />
normalmente, uno funzionale ad eseguire un taglio in senso opposto, essenziale per pazienti che abbiano subito una<br />
resezione gastrica importante e che presentino quindi l'innesto dello sfintere di oddì direttamente a livello della parte<br />
inferiore della parete gastrica..<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
• CALCOLOSI VOLUMINOSA: in presenza di una calcolosi voluminosa si rompono i<br />
calcoli e si rimuovono con il palloncino o cestello come avviene normalmente.<br />
Nell'eventualità in cui vi siano dei pazienti anziani che presentano una calcolosi<br />
molto importanti (empierrement), si possono inserire dei bypass.<br />
• GASTRORESEZIONE: non si tratta di una complicazione particolarmente<br />
importante, si esegue semplicemente la ERCP con un approccio endoscopico<br />
differente<br />
• NECESSITÀ DI UNA COLECISTECTOMIA: una volta asportato il calcolo, la<br />
colecistectomia deve essere generalmente sempre eseguita. Si tratta di un<br />
problema controverso: la colecistectomia nel paziente anziano è inderogabile solo<br />
nel 7% dei casi, ma se possibile si evita l'intervento. La decisione viene presa<br />
naturalmente sulla base del rapporto RISCHIO-BENEFICIO.<br />
• INTERVALLO PIÙ ADATTO DI ESECUZIONE: la ERCP va eseguita più presto il<br />
possibile; sarebbe ideale svolgere l'operazione entro 2 settimane dalla emersione<br />
del sintomo o dalla diagnosi, ma spesso questo non è possibile.<br />
NEOPLASIE:<br />
in linea generale le neoplasie che possono interessare le vie biliari possono essere:<br />
• BENIGNE RARE, si tratta di adenomi, cistoadenomi, fibromi a cellule granulari.<br />
◦ L'evoluzione della neoplasia non è generalmente problematica.<br />
◦ Vengono diagnosticate tramite eco TC dell'addome addome, colangio RMN ma<br />
sorpattutto ERCP: L'ERCP cosente di prelevare dei campioni bioptici e in alcuni<br />
casi, soprattutto per pazienti che non sono in grado di sopportare l'operazione di<br />
asportazione, di mettere dei bypass o degli stent.<br />
In questi casi la chirurgia viene prescritta solo se c'è ostruzione effettiva<br />
generalmente.<br />
• MALIGNI più frequenti e pericolosi, nello specifico:<br />
◦ colangiocarcinoma.<br />
◦ tumore della papilla di Vater: neoplasia che si sviluppa generalmente verso il<br />
duodeno.<br />
IL COLANGIOCARCINOMA:<br />
neoplasia non frequentissima che genera una grande quantità di problemi<br />
• EPIDEMIOLOGIA:<br />
◦ interessa circa 1:100.000 abitanti negli USA.<br />
◦ Colpisce generalmente persone sopra i 50 anni.<br />
◦ Leggermente più comune nel maschio.<br />
• ISTOLOGICAMENTE Può essere di tipo papillare, nodulare o diffuso; si distingue in<br />
bene o mal differenziato.<br />
• SI LOCALIZZA:<br />
◦ nel TRATTO PROSSIMALE della via biliare, e si parla di tumore di Klatskin,<br />
possiamo distinguere tre quadri di neoplasia di Klatskin:<br />
▪ klatskin 1 dove la convergenza dei dotti epatici è pervia.<br />
▪ klatskin 2 che interessa invece la convergenza che risulta ostruita.<br />
▪ Klatskin 3 dove è ostruita la convergenza dei dotti e l'ostruzione si allarga ad<br />
uno o due di essi.<br />
nel terzo caso non passa niente.<br />
◦ Epatocoledoco.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
◦ Tratto terminale.<br />
DIAGNOSI:<br />
la diagnosi si pone molto spesso tramite anamnesi ed esame obiettivo, ricordiamo infatti<br />
che in questi casi si possono avere segni importanti:<br />
• ITTERO NUDO.<br />
• COLECISTI PALPABILE o IDROPE DELLA COLECISTI non infiammatoria e non<br />
dolorosa determinata proprio dalla presenza di questa ostruzione: si parla di segno<br />
di Courvasier Terrier.<br />
Sono molto utili sicuramente:<br />
• esami di laboratorio dove si possono registrare incrementi degli indici di colestasi<br />
come gamma GT e FOSFATASI ALCALINA.<br />
• ECO e TC addominali.<br />
• Colangio RMN.<br />
• ERCP e CITOISTOLOGIA che consentono di dare una valutazione più precisa della<br />
neoplasia.<br />
concordanza tra ERCP e COLANGIO RNM è molto elevata, intorno all'85%: come nel<br />
caso precedente si cerca di eseguire PRIMA una colangio RMN che non è invasiva, quindi<br />
una ERCP.<br />
CARCINOMA DELLA PAPILLA DI VATER:<br />
frequente come evoluzione di lesioni benigne, si associa a patologie quali la poliposi di<br />
Gardner e malattia di von Recklinghausen (neurofibromatosi di tipo 1); questa neoplasia:<br />
• Prevale nel sesso maschile in termini di frequenza.<br />
• Si verifica generalmente nella sesta-settima decade di vita.<br />
Dal punto di vista anatomopatologico si tratta di una neoplasia:<br />
• di piccole dimensioni.<br />
• con aspetto nodulare vegetante, polipoide e scirroso 3 .<br />
• Adenocarcima che può essere ben o mal differenziato.<br />
• Necrosi tumorale frequente, avviene nel 25% dei casi: la necrosi genera spesso<br />
una ripresa della pervietà della papilla e quindi un calo del fenomeno itterico.<br />
• Si sviluppa LENTAMENTE infiltra e metastatizza a distanza in un tempo molto<br />
lungo.<br />
Nel paziente anziano è importante prendere in considerazione gli aspetti relativi alla<br />
anestesia e all'intervento chirurgico: se la neoplasia procede lentamente, non ha senso<br />
sottoporre il paziente ad un intervento invasivo.<br />
SINTOMATOLOGIA:<br />
anche in questo caso un sintomo importante è quello dell'ittero:<br />
• forma pseudolitiasica che prevede dolore, ittero fluttuante,come accennato, e<br />
febbre.<br />
• Forma neopalstica che prevede invece ittero indolore, colecisti distesa e anemia. È<br />
un ittero NUDO.<br />
• Forma mista che ha le caratteristiche di entrambe.<br />
DIAGNOSI:<br />
fondamentalmente identica al caso precedente: oltre ad anamensi ed esame obiettivo, si<br />
procede con ECO e TC addominale, colangio RMN, ERCP utile ad eseguire<br />
3 Scirroso è un termine utilizzato per indicare una particolare consistenza di alcune neoplasie maligne epiteliali: indica<br />
una neoplasia dotata di un connettivo molto denso nel quale si collocano le cellule epiteliali neoplastiche, da un<br />
particolare stridore al taglio.<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
eventualmente un esame citoistologico.<br />
CIRROSI BILIARE:<br />
la cirrosi biliare è un patologia delle vie biliari che si caratterizza per la formazione di un<br />
ostacolo al deflusso della bile, tale ostacolo a lungo termine porta ad una stasi biliare tale<br />
da provocare un quadro di cirrosi epatica.<br />
LA CIRROSI BILIARE PRIMITIVA:<br />
si tratta di una patologia relativamente comune, circa 100-200 individui ogni milione di<br />
abitanti con una preponderanza femminile evidente. Tale patologia si caratterizza per:<br />
• la presenza di un OSTACOLO AL DEFLUSSO BILIARE NELLA VIA BILIARE<br />
INTRAEPATICA, non extraeptica, la ostruzione è quindi di tipo intraepatico<br />
parasinusoidale, interessa cioè lo spazio portale.<br />
• L'evoluzione del processo di stasi in:<br />
◦ infiammazione portale.<br />
◦ Necrosi dei colangiociti.<br />
◦ Fattori di colestasi elevati.<br />
◦ Livelli di bilirubina circolante elevati.<br />
La maggior parte di questi pazienti, il 90% circa, presenta nel siero degli anticorpi anti<br />
mitocondrio (AMA anti-mithocondrial-antibody) capaci di riconoscere elementi<br />
intramitocondriali come elementi facenti parte del complesso della piruvico deidrogenasi.<br />
Non hanno nessun valore patogenetico, ma sono dei buoni markers per la patologia.<br />
CLASSIFICAZIONE ISTOPATOLOGICA:<br />
la analisi dei campioni tratti durante la biopsia epatica consente di identificare quattro stadi<br />
evolutivi della malattia:<br />
1. PRIMO STADIO o di colangite cronica non suppurativa distruttiva: si tratta di un<br />
processo infiammatorio necrotizzante del tratto portale.<br />
2. SECONDO STADIO caratterizzato dalla presenza di:<br />
1. riduzione dell'infiltrato infiammatorio.<br />
2. Riduzione del numero dei dotti biliari.<br />
3. TERZO STADIO caratterizzato da fibrosi periportale e fibrosi a ponte.<br />
4. QUARTO STADIO cioè la CIRROSI FRANCA che può essere micronodulare o<br />
macronodulare.<br />
MANIFESTAZIONI CLINICHE:<br />
molto spesso la cirrosi biliare primitiva viene diagnosticato prima che vi sia una effettiva<br />
cirrosi avanzata e anche prima che vi siano dei sintomi. La sintomatologia, quando<br />
presente, si caratterizza per:<br />
• AFFATICAMENTO.<br />
• PRURITO che si registra in circa il 50% dei pazienti alla diagnosi, può essere<br />
estremamente debilitante. È dimostrato che se si mostra prima il prurito dell'ittero, la<br />
prognosi diviene peggiore.<br />
• ITTERO spesso melanico.<br />
• COMPLICAZIONI DELLA CIRROSI EPATICA come epatomegalia, splenomegalia,<br />
edema, ascite.<br />
• IPERPIGMENTAZIONE, XANTELASMI E XANTOMATA sono tipici dei pazienti con<br />
alterato metabolismo del colesterolo.<br />
• In alcuni casi si possono osservare osteopenia e osteoporosi.<br />
ESAMI DI LABORATORIO:<br />
gli esami di laboratorio mostrano:<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
• INDICI DI COLESTASI ELEVATI in particolare:<br />
◦ gamma GT.<br />
◦ fosfatasi alcalina.<br />
• Incremento, spesso lieve, delle amminiotrasferasi.<br />
• Iperglobulinemia.<br />
• Iperbilirubinemia.<br />
• Trombocitopenia, leucopenia ed anemia.<br />
Molto spesso le condizioni di pazienti con cirrosi biliare primitiva, si sovrappongono alle<br />
condizioni di pazienti con epatiti autoimmuni: circa il 10% dei pazienti presentano un<br />
quadro misto.<br />
TRATTAMENTO:<br />
il trattamento prevede:<br />
• il trattamento normalmente somministrato al paziente cirrotico, fondamentalmente<br />
sintomatico.<br />
• ACIDO URSODESOSSICOLICO O UCDA: questo farmaco è dimostrato migliora il<br />
quadro sia istologico sia sierologico del paziente.<br />
• Il trattamento del prurito, molto debilitante, può essere eseguito tramite:<br />
◦ antistaminici.<br />
◦ Naltrexone, antagonisti dei recettori per i narcotici.<br />
◦ Rifampicina.<br />
COLANGITE SCLEROSANTE PRIMITIVA:<br />
si tratta di una patologia ad eziologia ignota caratterizzata dalla presenza di una<br />
importante infiammazione diffusa e fibrosi che coinvolge l'intero albero biliare. Nel<br />
complesso si manifesta con una occlusione sia intra che extra epatica. Dal punto di vista<br />
anatomopatologico si riconoscono:<br />
• proliferazione dei dotti biliari.<br />
• Duttopenia.<br />
• Colangite fibrosa.<br />
• Fibrosi periduttale.<br />
Con il progredire della patologia si arriva inevitabilmente alla CIRROSI DELLA VIA<br />
BILIARE.<br />
ASPETTI CLINICI:<br />
anche in questo caso si tratta di sintomi da colestasi, quindi:<br />
• affaticamento.<br />
• Prurito.<br />
• Steatorrea.<br />
• Deficienza di vitamine liposolubili.<br />
Con il progredire della malattia e l'avvento della cirrosi, il quadro diviene naturalmente più<br />
grave.<br />
ASPETTI LABORATORISTICI:<br />
le alterazioni dei livelli laboratoristici di enzimi di colestasi e di enzimi epatici sono la causa<br />
principale che porta il paziente a maggiori accertamenti, si possono avere:<br />
• incremento della fosfatasi alcalina anche di due volte.<br />
• Incremento delle amminotrasferasi, non tanto evidente.<br />
• Calo dei livelli di albumina.<br />
• Incremento del tempo di protrombina: oltre che al danno epatico, questo può essere<br />
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Giordano Perin; fisiopatologia medica: gastroenterologia 1: patologie della via biliare<br />
dovuto ad un deficit di assorbimento di vitamina K che può essere corretto almeno<br />
parzialmente con la somministrazione parenterale della stessa.<br />
DIAGNOSI:<br />
la diagnosi definitiva richiede l'impiego di tecniche di imaging:<br />
• MRCP magnetic resonance colangiopancreatography.<br />
• ERCP endoscopic retragrade colangiopancreatography.<br />
Queste tecniche sono in grado di mettere in evidenza la presenza di restringimenti<br />
mutlifocali della via biliare sia intra che extraepatica. Colecisti e dotto cistico sono coinvolti<br />
sono nel 15% dei casi.<br />
TRATTAMENTO:<br />
non c'è un trattamento specifico, l'acido ursodesossicolico è in fase di sperimentazione per<br />
questa patologia. Nel complesso si devono naturalmente:<br />
• controllare il prurito.<br />
• Controllare l'insorgenza di patologie della via biliare come il colangiocarcinoma,<br />
abbastanza comune in questi soggetti.<br />
CIRROSI BILIARE SECONDARIA:<br />
malattia che insorge a seguito di STASI BILIARE CRONICA PROVOCATA DA PROCESSI<br />
PATOLOGICI CHE INTERESSANO LE <strong>VIE</strong> <strong>BILIARI</strong> EXTRAEPATICHE, si parla di<br />
colestasi extraepatica. Le cause più comuni sono:<br />
• calcolosi coledocica.<br />
• Processi neoplastici delle grosse vie biliari che determinano ostruzione del<br />
coledoco.<br />
• Colangite cronica sclerosante, complicanza della colite ulcerosa e della malattia di<br />
crohn.<br />
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