20.05.2013 Views

qui - ARPnet

qui - ARPnet

qui - ARPnet

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

“valvola pulsante”. Le dinamo che venivano usate fornivano voltaggi mortali,<br />

capaci di uccidere un uomo. I circuiti a valvola stavano forzando una strana<br />

radianza di quelle energie di campo mortale. In qualche modo, l’energia della<br />

dinamo veniva espansa nello spazio con una forza pericolosa e dolorosa. Ma in<br />

che modo? Da quali misteriosi e provocatori mezzi di trasmissione era<br />

determinata questa condizione? Il risultato di questa serie di esperimenti fissò<br />

un nuovo concetto nella mente di Tesla. Egli aveva naturalmente compreso le<br />

implicazioni del suo misterioso effetto di “campo elettrizzante” (shocking field).<br />

Questa era elettricità radiante.<br />

Tesla condusse in primo luogo indagini elaborate ed estese per poter<br />

comprendere l’esatta natura di questo nuovo effetto elettrico. Egli capì che<br />

questo strano “campo elettrizzante” si diffondeva effettivamente attraverso lo<br />

spazio dall’apparato ad impulsi. Se questa era energia elettrostatica, allora era<br />

più intensa e più penetrante di qualsiasi campo elettrostatico che avesse mai<br />

osservato. Se questo era semplicemente un campo elettrostatico<br />

“intermittente” (stuttered), perché allora la sua forza era così oltremodo<br />

intensificata? Tesla cominciò a credere di aver scoperto una nuova forza<br />

elettrica, non semplicemente un trattamento di una forza esistente. È per<br />

questo motivo che spesso descriveva l’effetto come “elettrodinamico” o “più<br />

elettrostatico”.<br />

Regolando correttamente i parametri dell’inerente circuito, Tesla imparò<br />

come produrre a richiesta una serie estremamente rapida di impulsi<br />

unidirezionali. Tesla scoprì che quando gli impulsi erano brevi, improvvisi e<br />

precisi nella loro successione, l’effetto elettrizzante poteva permeare volumi<br />

molto grandi dello spazio apparentemente senza perdita di intensità. Scoprì<br />

anche che l’effetto elettrizzante penetrava schermature metalliche<br />

considerevoli e la maggior parte degli isolanti con facilità.<br />

Sviluppando un mezzo per controllare il numero degli impulsi per secondo,<br />

come pure gli intervalli intermittenti di tempo fra un impulso e il successivo,<br />

cominciò a scoprire un nuovo regno di effetti. Ogni durata di impulso dava i<br />

suoi peculiari effetti. Capace di sentire gli shock pungenti, sebbene schermato<br />

e a una distanza di quasi 50 piedi (15 metri) dal suo apparato, Tesla si accorse<br />

d’un tratto che un nuovo potenziale per la trasmissione di energia elettrica gli<br />

si era manifestato. Tesla fu il primo a capire che le onde elettriche d’urto<br />

(electrical shock waves) rappresentavano un nuovo mezzo per trasformare il<br />

mondo, proprio come aveva fatto il suo sistema Polifase.<br />

Tesla era totalmente intenzionato a rivelare le sue scoperte in maniera<br />

dettagliata al mondo intero. L’elettricità radiante aveva speciali caratteristiche<br />

che la comunità scientifica non conosceva. Lavorando con una semplice ma<br />

potente rielaborazione del suo apparato originale, Tesla scoprì che l’elettricità<br />

radiante poteva indurre potenti effetti elettrici a una certa distanza. Questi<br />

effetti non erano alternanze, né onde alternate. Erano onde longitudinali,<br />

composte da onde d’urto (shockwaves) consecutive. Il procedere di ogni onda<br />

d’urto (shockwave), seguita da brevi zone neutre, costituiva il campo radiante.<br />

Le componenti vettoriali di queste successioni di onde d’urto (shockwaves)<br />

erano sempre unidirezionali. Le onde d’urto (shockwaves) a intermittenza<br />

erano capaci di forzare le cariche nella direzione della loro propagazione.<br />

Gli oggetti posti vicino a questo dispositivo diventavano straordinariamente<br />

30

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!