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2008 - Cc-Ti

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Imprese e cittadini: tutti trarranno beneficio<br />

dalla riforma II delle imprese<br />

Intervista a Fulvio Pelli, presidente del Partito liberale radicale svizzero<br />

e consigliere nazionale, di Elisabetta Pisa<br />

Perché sostenere la riforma II<br />

delle imprese?<br />

“Per un motivo molto semplice. Gli<br />

utili delle persone giuridiche sono<br />

tassati due volte: la prima volta quando<br />

l’azienda paga le imposte sugli<br />

utili e la seconda volta nel momento<br />

della distribuzione dei dividendi.<br />

Questo sistema fiscale, praticato in<br />

pochissimi Paesi europei, tra cui la<br />

Svizzera, deve essere corretto. Altrimenti<br />

i dividendi non vengono tassati,<br />

ma nemmeno distribuiti. Restano<br />

nelle casse delle aziende, formando<br />

liquidità che non può essere investita<br />

in aumenti di capitale, nuovi spinoff,<br />

nuove attività economiche con la<br />

La battaglia contro il lavoro nero<br />

Si stima che in Svizzera il lavoro<br />

nero equivalga ad una<br />

quota tra l’8,2 e il 9% del PIL,<br />

il prodotto interno lordo. Detto in<br />

soldoni poco meno di 40 miliardi<br />

di franchi all’anno, prodotti da<br />

un’economia sommersa che im-<br />

di Alessio Del Grande<br />

creazione di nuovi posti di lavoro e<br />

nuova ricchezza”.<br />

La sinistra dice che non c’è nessuna<br />

garanzia che poi effettivamente<br />

le imprese reinvestano gli utili.<br />

“In una società liberale non c’è mai<br />

la garanzia che qualcuno investa.<br />

Però succede. Il benessere del nostro<br />

Paese è frutto degli investimenti<br />

che qualcuno in passato ha deciso di<br />

fare. La società liberale lascia spazio<br />

allo spirito di iniziativa. Se ci sarà un<br />

buon motivo per investire, c’è chi lo<br />

farà. Ma il sistema di tassazione non<br />

deve pesare più di quanto non sia<br />

corretto”.<br />

Continua a pagina 6<br />

piega, “in nero” e a tempo pieno,<br />

qualcosa come mezzo milione di<br />

lavoratori, ossia cinque volte il<br />

numero delle persone iscritte negli<br />

uffici di collocamento come disoccupati<br />

o cercatori d’impiego.<br />

Continua a pagina 8<br />

Gennaio+Febbraio <strong>2008</strong><br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Intervista a F. Pelli e A. Bignasca<br />

La battaglia contro il lavoro nero<br />

Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

Una riforma che aiuta le PMI pag. 12<br />

Dalla parte delle libertà<br />

e delle imprese pag. 13<br />

Quando il fisco aiuta<br />

e non penalizza lo sviluppo pag. 14<br />

Novità nelle assicurazioni<br />

sociali pag. 16<br />

Nominate due imprenditrici<br />

ticinesi nel forum PMI pag. 17<br />

Concorso Prix Egalité pag. 17<br />

pag. 19<br />

Upi pag. 24<br />

ESPOprofessioni pag. 26<br />

TC Systems SA pag. 28<br />

100 anni di manifesti<br />

ticinesi pag. 30<br />

Mikron SA pag. 32<br />

Electronic Studio pag. 33<br />

ICA pag. 34<br />

Economisti aziendali<br />

e proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 35<br />

Regole d’origine pag. 36<br />

Cerca lavoro pag. 37<br />

Fiere internazionali pag. 38


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />

Debito pubblico:<br />

paghi il colpevole<br />

di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Verso fine anno, il Governo ha<br />

lanciato all’indirizzo dell’opinione<br />

pubblica una serie di<br />

messaggi intesi a spiegare in che<br />

modo intendesse operare, nei quattro<br />

anni che ci stanno davanti, per<br />

risanare le finanze del Cantone. Si<br />

tratta di un insieme di misure, tra<br />

le quali la più eclatante sembra<br />

l’intenzione di aumentare le imposte<br />

sul reddito di cittadini e imprese. In<br />

sé, un aumento della fiscalità è una<br />

misura che nulla ha di straordinario<br />

e serve a raffreddare un’economia<br />

surriscaldata, spesso di concerto<br />

con un aumento dei tassi di sconto<br />

della banca centrale.<br />

Un errore è invece l’uso della leva<br />

fiscale per risanare un debito statale<br />

in un momento economico di rallentamento<br />

proprio perché l’effetto raffreddante<br />

che ne risulta, colpendo<br />

i redditi, va a scapito della crescita<br />

economica (PIL). In barba a questa<br />

ovvietà della dottrina economica,<br />

molti Stati, tra cui l’Italia, sono<br />

ricorsi a simili misure, ottenendo<br />

peraltro quasi sempre l’effetto contrario:<br />

a breve il deficit si riduceva,<br />

non senza colpire però la crescita<br />

del prodotto nazionale nel medio e<br />

lungo periodo. È pure evidente che<br />

un aumento della fiscalità, mentre<br />

intorno a noi i Cantoni fanno a<br />

gara a chi l’abbassa di più, sembra<br />

un’operazione velleitaria, un cantare<br />

un po’ troppo forte fuori dal coro.<br />

Naturalmente, la fiscalità non è solo<br />

una questione economica, obiettano<br />

alcuni. Verissimo: una corretta fiscalità<br />

deve anche rispettare criteri<br />

di equità. Una questione morale,<br />

dunque. E qual è la giustificazione<br />

morale che ci dà il Governo? La<br />

SIMMETRIA dei sacrifici: non si può<br />

incidere solo sulla spesa, bisogna<br />

anche incrementare le entrate. Visto<br />

con la nostra lente ciò vuol dire: abbiamo<br />

speso troppo, voi ora pagate.<br />

È giusto che chi ha fatto crescere<br />

questo Paese, ha creato ricchezza,<br />

ha fatto aumentare le entrate statali<br />

sia chiamato a riparare i danni degli<br />

altri, quelli cui la spesa è sfuggita<br />

di mano che ci hanno caricato di<br />

debiti? Dov’è la simmetria in questo<br />

ragionamento? Sappiamo che<br />

le entrate negli ultimi anni sono<br />

costantemente aumentate e le uscite<br />

sono aumentate, molto di più: da<br />

cui deriva il deficit. Fossimo vittime<br />

di una recessione con pesante calo<br />

delle entrate, capirei un appello alla<br />

solidarietà, anche se economica-<br />

mente sbagliato. Ma il <strong>Ti</strong>cino non è<br />

in recessione, la causa di tutti i mali<br />

è solo, unicamente, la spesa. Dal Governo<br />

ci aspettiamo pertanto coraggio<br />

e coerenza e che prenda quelle<br />

misure che, per quanto impopolari,<br />

sono le uniche che rispettano criteri<br />

di equità: far pagare al colpevole, e<br />

cioè alla spesa.<br />

Interventi mirati e indispensabili,<br />

forti e decisi, che riducano in modo<br />

irreversibile l’andamento folle di<br />

questa spesa pubblica, anche incidendo<br />

sull’organico, è quanto si<br />

aspettano le organizzazioni economiche<br />

che rappresentiamo. È ingiusto<br />

e iniquo annullare i virtuosi,<br />

scontentarli e demotivarli, per ciò<br />

di cui non sono responsabili. Se<br />

chi inquina paga, chi ha inquinato<br />

le finanze statali, paghi. Preghiamo<br />

cortesemente ma fermamente questo<br />

Governo di lasciar da parte i ragionamenti<br />

contabili e di occuparsi<br />

seriamente di strategia finanziaria<br />

per rafforzare il Paese e farlo crescere.<br />

Mettere in croce gli innocenti<br />

per dare impunità alla malagestione,<br />

in nome di un principio di contabilità,<br />

il pareggio di bilancio, ha poco,<br />

molto poco di simmetrico. E nulla,<br />

proprio nulla, di equo.


Contromano<br />

La sinistra ha bisogno di liberismo<br />

di Alessio Del Grande<br />

Già il titolo è controcorrente: “Il<br />

liberismo è di sinistra”. Il saggio<br />

di Alberto Alesina e Francesco<br />

Giavazzi (edizione Il Saggiatore) rivolta<br />

come un calzino la vulgata dominante,<br />

secondo cui i principi del tanto vituperato<br />

liberismo siano soltanto un affare di<br />

bottega della Destra. Anzi, sostengono i<br />

due economisti, i suoi valori dovrebbero<br />

essere oggi patrimonio di una moderna<br />

sinistra riformista, che abbia ancora a<br />

cuore una società equa, capace di garantire<br />

pari opportunità a tutti i cittadini.<br />

L’analisi di Alesina e Giavazzi muove dalla<br />

situazione italiana, ma affrontando il problema<br />

delle trasformazioni economiche<br />

e sociali di questi ultimi decenni, si può<br />

applicare benissimo a tutti quei Paesi in<br />

cui si è impedito oppure ostacolato il<br />

processo di liberalizzazione del mercato<br />

- quindi anche alla Svizzera - arroccandosi<br />

nella difesa di vecchi privilegi<br />

corporativi e rendite di posizione. Il che<br />

si è tradotto in un danno permanente per<br />

i cittadini consumatori e contribuenti, in<br />

un’allocazione affatto democratica delle<br />

risorse e in un eccesso di statalismo che<br />

penalizza l’intraprendenza individuale e<br />

crea una crescente dipendenza dall’ente<br />

pubblico. Il risultato di tutto ciò sono<br />

un’accresciuta diseguaglianza e nuove<br />

forme d’ingiustizia sociale. Secondo i due<br />

studiosi equità e concorrenza non sono<br />

in conflitto. Difatti, una politica liberista,<br />

ma sarebbe forse più corretto dire di<br />

classico liberalismo economico, combatte<br />

soprattutto le situazioni di privilegio, le<br />

rendite di monopolio e quelle distorsioni<br />

nel sistema di governo di cui si avvantaggiano<br />

pochi, rendendo così la società<br />

oltre che più efficiente anche molto più<br />

giusta, rispetto alle politiche classiste e<br />

redistributive della sinistra.<br />

Richiamandosi alla situazione italiana,<br />

notano: “Da qualche mese in alcuni<br />

supermercati e autogrill italiani giovani<br />

farmacisti vendono medicinali ad un<br />

prezzo inferiore del 20-30% rispetto ai<br />

prezzi delle vecchie farmacie di città.<br />

Chi è più di sinistra? Chi liberalizza commercio<br />

e professioni o chi permette che<br />

le farmacie si tramandino di padre in<br />

figlio consentendo loro di far pagare<br />

a prezzi esorbitanti anche medicinali<br />

comunissimi come l’aspirina?”. Delle liberalizzazioni<br />

si avvantaggiano dunque<br />

soprattutto i cittadini consumatori, come<br />

dimostra il caso italiano, Paese in cui,<br />

peraltro, non si è riusciti poi ad andare<br />

avanti con le aperture del mercato. Ma<br />

lo stesso discorso vale per la Svizzera,<br />

dove si registra un costo della vita superiore<br />

del 30% rispetto alla media degli<br />

altri Paesi europei, anche a causa di un<br />

mercato protetto, corazzato da cartelli e<br />

prezzi amministrati, che fa pagare prezzi<br />

esorbitanti, e ingiustificati, ai cittadini per<br />

taluni beni e servizi.<br />

Già in un altro loro saggio “Goodbye Europa.<br />

Cronache di un declino economico<br />

e politico”, Alesina e Giavazzi avevano<br />

sottolineato che senza riforme liberiste<br />

l’Europa continentale rischia il declino,<br />

con una graduale perdite di benessere,<br />

relativo e assoluto dei cittadini. Ma ad<br />

opporsi a queste riforme, in Italia come<br />

altrove, sono “i dirigisti” di destra e di<br />

sinistra che vedono il mercato con sospetto,<br />

per due motivi: “Uno è ideologico:<br />

credono che il mercato vada imbrigliato<br />

così come il cavaliere (cioè il Governo)<br />

guida il cavallo (cioè l’economia), perché<br />

ritengono che questo sia il modo migliore<br />

per creare prosperità: il ‘cavallo mercato’<br />

è troppo bizzarro e imprevedibile, se non<br />

viene domato dalla politica (…). Ma<br />

ciò non significa essere contrari a regole<br />

precise e rigorosamente fatte osservare<br />

per garantire che i mercati funzionino con<br />

legalità, giustizia e senza discriminazioni e<br />

favoritismi(…). La seconda ragione – più<br />

politica – che spiega questa avversione al<br />

mercato non è la paura che sia troppo<br />

‘selvaggio’, ma un’altra: è la volontà di<br />

difendere lo status quo e il timore di perdere<br />

il consenso di quelle lobby e gruppi<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

d’interesse che hanno conquistato la politica<br />

italiana (sia a destra sia a sinistra a<br />

scapito dei giovani, dei consumatori e dei<br />

contribuenti”.<br />

Deregolamentare, spiegano – consente<br />

anche di applicare velocemente innovazioni<br />

tecnologiche rivoluzionarie che migliorano<br />

notevolmente la vita dei cittadini,<br />

compresi quelli poveri. Proteggere le<br />

rendite invece le ritarda. “Tallin, capitale<br />

dell’Estonia, il Paese dove è nata Skype, è<br />

coperta da una rete wi-fi, wireless fidelity,<br />

che consente ai cittadini di collegarsi senza<br />

fili ad Internet da qualunque luogo: case,<br />

parchi, tram, automobili. Accedendo a<br />

questa rete e utilizzando via internet i servizi<br />

di Skype è possibile telefonare gratis<br />

a chiunque nel mondo. È la fine delle<br />

rendite di cui per anni hanno goduto le<br />

società telefoniche tradizionali, non solo<br />

quelle che offrono servizi su rete fissa,<br />

ma anche le società di telefonia mobile”.<br />

E si potrebbe fare ancora l’esempio delle<br />

compagnie aeree low cost che, grazie alla<br />

“liberalizzazione dei cieli” hanno abbattuto<br />

i costi dei biglietti aerei, permettendo<br />

a tutti di viaggiare di più e ad una grande<br />

massa di persone, prima esclusa a causa<br />

dei biglietti troppo cari, di accedere a questo<br />

mezzo di trasporto. Il problema è che<br />

queste liberalizzazioni hanno un effetto politico<br />

collaterale davvero rivoluzionario: se<br />

ci si abitua a telefonare gratis, a viaggiare<br />

in aereo a costi stracciati o a fare la spesa<br />

senza dover pagare a peso d’oro i generi<br />

alimentari, la gente – notano i due economisti<br />

– potrebbe anche domandarsi come<br />

si fa ad accettare un’imposizione fiscale<br />

elevata, o se l’accetta, ci si chiede che si<br />

sta pagando: servizi efficienti o i privilegi<br />

di qualche dipendente pubblico ben protetto”.<br />

Domanda assai pericolosa, sollevata<br />

anche in un altro interessante saggio: “La<br />

fine del ceto medio e la nascita della società<br />

low cost” di Massimo Gaggi ed Edoardo<br />

Narduzzi. Una domanda che i cittadini in<br />

tutti i Paesi, <strong>Ti</strong>cino compreso, cominciano<br />

a porsi con sempre più insistenza.


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L’ospite<br />

Imprese e cittadini:<br />

tutti trarranno beneficio<br />

dalla riforma II delle imprese<br />

Continua da pagina 1<br />

Intervista a Fulvio Pelli, presidente del Partito liberale radicale svizzero e consigliere nazionale,<br />

di Elisabetta Pisa<br />

Secondo i promotori del referendum,<br />

la riforma avvantaggia i<br />

ricchi, le grandi imprese. Invece<br />

chi è favorevole alle modifiche<br />

sostiene che sono le piccole e le<br />

medie imprese a trarne un vantaggio.<br />

Qual è la verità?<br />

“Ne trarranno vantaggio gli azionisti<br />

delle piccole aziende. Il beneficio<br />

della riduzione della tassazione sulla<br />

distribuzione dei dividendi va a favore<br />

di chi ha almeno il 10% del capitale di<br />

un’impresa, percentuale praticamente<br />

impossibile da ottenere di un’azienda<br />

quotata in Borsa (i casi in Svizzera si<br />

contano sulle dita di una mano). Chi<br />

si trova in una situazione di questo<br />

tipo è l’azionista che controlla l’azienda,<br />

che ci lavora, che ha un interesse<br />

diretto nell’impresa, non l’investitore<br />

che detiene il pacchetto di azioni di<br />

un’azienda quotata in Borsa. Tutti<br />

coloro che hanno partecipazioni superiori<br />

al 10% ne trarranno beneficio,<br />

in altre parole i grandi azionisti di piccole<br />

aziende. Un’azienda familiare ha<br />

uno-due-tre azionisti. La Novartis non<br />

ha azionisti con una quota del 10%”.<br />

La riforma, poi, dovrebbe andare<br />

incontro ai giovani imprenditori.<br />

“Chi investe per la prima volta ha<br />

bisogno di effettuare degli aumenti di<br />

capitale, che possono derivare dalla<br />

quota «liberata» dall’alleggerimento<br />

della tassazione. La riforma favorisce<br />

le aziende e i posti di lavoro che dipendono<br />

dalle capacità di investimento<br />

delle imprese”.<br />

Tra l’altro anche nel confronto<br />

internazionale la Svizzera ne beneficerebbe.<br />

Quanto è importante<br />

questo aspetto per l’economia?<br />

“Intanto eliminiamo un punto debole<br />

del nostro sistema fiscale. Che è<br />

globalmente moderato, ma sulla questione<br />

della tassazione degli utili delle<br />

aziende è penalizzante perché tassa<br />

due volte, mentre gli altri Paesi europei<br />

tassano solo l’azienda. In pratica<br />

correggiamo un fattore negativo di<br />

valutazione e quindi mettiamo la Svizzera<br />

in una posizione di concorrenza<br />

internazionale migliore”.<br />

Ci sarà però un calo delle entrare<br />

sia a livello della Confederazione<br />

sia a livello cantonale. La riforma<br />

è sostenibile?<br />

“La Confederazione in questo momento<br />

ha messo a segno 4 miliardi<br />

di maggiori entrate. La riduzione<br />

prevista di 80 milioni sembra abbastanza<br />

irrilevante, e lo sarebbe<br />

anche se fosse superiore agli 80<br />

milioni calcolati. D’altra parte non<br />

si può guardare al sistema fiscale<br />

con uno sguardo statico. Il sistema<br />

funzionerà: si tasseranno in misura<br />

minore più dividendi distribuiti, con<br />

maggiori entrate. Per i Cantoni il<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Fulvio Pelli<br />

discorso è diverso. Quasi la metà dei<br />

Cantoni conoscono già un sistema<br />

di tassazione ridotto, quindi non ci<br />

sarà alcun cambiamento. Quelli che<br />

non l’hanno ancora adottato in parte<br />

desiderano introdurlo. In sintesi per<br />

gli enti pubblici a mio parere non si<br />

presenta alcun problema”.<br />

Un’altra delle questioni che solleva<br />

la sinistra è che se si mettono<br />

in circolazione più dividendi, ci<br />

sono meno riserve, e quindi le<br />

imprese sarebbero più esposte<br />

a rischi di chiusura o di tagli in<br />

caso di crisi, mettendo in pericolo<br />

posti di lavoro.<br />

“È un ragionamento sbagliato. È chiaro<br />

che gli utili non distribuiti sono<br />

riserve. Se una società non fa utili, il<br />

problema non si pone. Se una società<br />

lavora bene e ha buoni risultati, l’eccesso<br />

di riserve dà l’opportunità di<br />

investire”.<br />

Quella della sinistra è puramente<br />

una posizione ideologica?<br />

“La sinistra non vuole accettare questa<br />

riforma anche se sa che è giusta,<br />

perché la considera premiante per determinate<br />

categorie sociali. Le aziende<br />

sono il motore della nostra società. Se<br />

il denaro che riescono a guadagnare<br />

viene messo in circolazione ne beneficiano<br />

tutti. È sicuramente ideologica la<br />

posizione della sinistra”.


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

La riforma II delle imprese<br />

farà girare meglio l’economia<br />

Intervista con Attilio Bignasca, consigliere nazionale, ma anche imprenditore nell’azienda<br />

edile di famiglia. Elisabetta Pisa lo ha intervistato in questa seconda veste<br />

Che cosa significherebbe per un<br />

un’azienda come la sua, se la riforma<br />

II delle imprese passasse?<br />

Dal punto di vista pratico, qual è la<br />

situazione attuale e come potrebbe<br />

cambiare?<br />

“Essendo la nostra un’impresa di persone<br />

questa riforma ci permette alcune utili<br />

semplificazioni a livello organizzativo e a<br />

livello fiscale. L’esempio classico è quello<br />

degli acquisti sostitutivi: fino a oggi<br />

la vendita di un mezzo di produzione è<br />

esente dall’imposta se il bene acquistato<br />

in sostituzione riveste la stessa funzione.<br />

Grazie a questa riforma l’esenzione si<br />

applicherà ora anche quando il bene acquistato<br />

servirà a un’altra funzione. Una<br />

piccola cosa ma intelligente!”.<br />

Se la riforma passasse, pensa di avviare<br />

nuovi investimenti? Ampliare<br />

il business? Assumere?<br />

“La nostra è una piccola impresa familiare,<br />

l’obiettivo quindi non è assolutamente<br />

quello di una grande espansione.<br />

Cerchiamo invece di assicurare la stabi-<br />

lità dell’impresa e di conseguenza quella<br />

dei nostri dipendenti. Spero, quindi,<br />

che questa riforma permetta alle PMI di<br />

superare la possibile crisi del mercato<br />

immobiliare senza troppe perdite e senza<br />

licenziamenti”.<br />

Chi si oppone alla riforma sostiene<br />

che più dividendi distribuiti significano<br />

meno riserve e quindi più<br />

rischi per le imprese in caso di<br />

crisi. Secondo il suo punto di vista<br />

di imprenditore, è un ragionamento<br />

corretto?<br />

“Il fatto che, secondo il progetto di riforma,<br />

la Confederazione attenui la doppia<br />

imposizione per le persone fisiche – solo<br />

per quelle che detengono una partecipazione<br />

superiore al 10% – è sicuramente<br />

un fattore positivo. È positivo soprattutto<br />

per le PMI, dove è impiegata la maggior<br />

parte della forza lavoro di questo<br />

Paese. Questa parziale esenzione fiscale<br />

dei dividendi permetterà all’azionistaimprenditore<br />

di disporre di più risorse<br />

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Attilio Bignasca<br />

nomico. In parole povere permette di far<br />

girare meglio l’economia!”.<br />

La sinistra dice che la riforma è un<br />

regalo per i ricchi? È così?<br />

“I veri privilegiati e quindi i veri ricchi<br />

sono i dipendenti statali, soprattutto quelli<br />

di classe di reddito elevata. Sia le imprese<br />

sia le persone fisiche – di tutti i ceti sociali<br />

– regalano a queste persone una situazione<br />

economica di favore. In particolare<br />

un posto fisso e sicuro e una retribuzione<br />

non in base al merito, ma in base all’anzianità.<br />

Tutto ciò sarebbe improponibile<br />

nell’economia privata. La sinistra dovrebbe<br />

occuparsi di questi problemi e non<br />

cercare di frenare la crescita economica<br />

di questo Paese. Crescita economica che<br />

ci permette, anche, di mantenere a un<br />

buon livello lo Stato sociale di questo<br />

Paese. Se, poi, intendiamo per ricchi la<br />

maggior parte dei piccoli imprenditori o<br />

dei piccoli azionisti, siamo fuori strada.<br />

L’economia di questo Paese ha bisogno<br />

delle PMI e le PMI hanno bisogno di questa<br />

riforma!”.<br />

Parquet<br />

Siliconature<br />

Trattamenti<br />

Riparazioni<br />

Vendita


Il tema<br />

La battaglia contro il lavoro nero<br />

Continua da pagina 1<br />

di Alessio Del Grande<br />

Stando alle statistiche dell’Ocse,<br />

la Confederazione, come<br />

volume complessivo di lavoro<br />

nero, è al penultimo posto nella<br />

classifica internazionale dei trenta<br />

Paesi che fanno parte dell’Organizzazione<br />

per la cooperazione<br />

e lo sviluppo economico. Siamo,<br />

dunque, molto al di sotto delle<br />

percentuali di “nero” (rispetto al<br />

PIL)che si registrano, ad esempio,<br />

in Paesi come la Grecia, il Portogallo<br />

o l’Italia, dove da anni ormai<br />

l’economia sommersa è anche una<br />

via di fuga dal fisco predatorio e<br />

dalla giungla di regole assurde<br />

che ingessano il mercato ufficiale<br />

del lavoro. Ciò nonostante il lavoro<br />

nero rappresenta anche per la<br />

Svizzera un problema con effetti<br />

alla lunga assai perversi per la società<br />

e il sistema economico: non<br />

versando i contributi s’impoveriscono<br />

ulteriormente le casse delle<br />

assicurazioni sociali già oggi in<br />

difficoltà; in prospettiva si creano<br />

dei grossi buchi nel sistema previdenziale<br />

il cui futuro è fortemente<br />

condizionato dall’invecchiamento<br />

Cosa prevede la nuova legge<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Miglioramento del coordinamento e dello scambio d’informazioni<br />

tra i vari uffici preposti al controllo del mercato<br />

del lavoro e delle assicurazioni sociali.<br />

Procedure di conteggio semplificate per il versamento di<br />

contributi sociali e imposte.<br />

A differenza della vecchia legge, in caso di trasgressione<br />

non sarà sanzionato solo il lavoratore, ma anche il suo<br />

datore di lavoro.<br />

Inasprimento dei controlli e delle sanzioni per i trasgressori,<br />

con l’esclusione dagli appalti pubblici e l’interruzione<br />

degli aiuti finanziari statali per i datori di lavoro che<br />

impiegano manodopera in nero.<br />

Per regolarizzare il lavoro domestico in nero basterà<br />

riempire un solo formulario da inoltrare agli uffici cantonali<br />

competenti.


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong> Il tema<br />

della popolazione; le garanzie dei lavoratori sono<br />

ridotte al minimo; s’incentiva il dumping salariale;<br />

si sottraggono risorse all’erario pubblico; e non da<br />

ultimo, si crea un’iniqua distorsione del principio<br />

della concorrenza a vantaggio di quei datori di<br />

lavoro che impiegano manodopera senza pagare i<br />

relativi oneri sociali. In definitiva, quello che potrebbe<br />

sembrare oggi un vantaggio economico, per<br />

il lavoratore e il suo datore di lavoro, alla fine si ritorcerà<br />

contro tutti. Perciò, gli ambienti economici<br />

e le organizzazioni imprenditoriali hanno giudicato<br />

favorevolmente la nuova Legge sul lavoro nero<br />

(LLN) entrata in vigore il primo gennaio scorso.<br />

Con l’avvertenza però che l’applicazione della LLN<br />

non deve assolutamente tradursi in un aggravio del<br />

carico burocratico e amministrativo per le aziende,<br />

che rende già la vita difficile soprattutto alle piccole<br />

e medie imprese, e tantomeno in un sistema<br />

vessatorio di controlli. C’è da augurarsi anche che<br />

la semplificazione delle procedure per dichiarare<br />

i lavoratori dipendenti, promessa dalla nuova legge,<br />

non resti lettera morta e che, quindi, gli uffici<br />

cantonali preposti siano veramente in grado di garantirla.<br />

Tanto più che ora anche i datori di lavoro<br />

vanno incontro a pesanti sanzioni assumendo in<br />

caso di violazione della legge.<br />

Indubbiamente in un Cantone di frontiera come il<br />

<strong>Ti</strong>cino, il rischio del lavoro nero è maggiore, anche<br />

per effetto della libera circolazione delle persone<br />

garantita dagli Accordi Bilaterali con l’UE. Tuttavia,<br />

bisogna stare bene attenti a non farne una fobia,<br />

dimenticando il fatto che per il nostro sistema economico<br />

e produttivo, dunque per il benessere di<br />

tutti, le opportunità e i vantaggi di questi accordi<br />

sono di gran lunga superiori e concreti rispetto ai<br />

possibili rischi.<br />

Per tutte le ragioni dette prima, è certamente doveroso<br />

che si facciano dei controlli e che si potenzi la<br />

rete degli ispettori, senza però scatenare una caccia<br />

indiscriminata contro i potenziali trasgressori. Le<br />

nostre piccole aziende, gli artigiani, i lavoratori<br />

indipendenti sono già gravati con un peso incredibile<br />

di carichi burocratici, controlli amministrativi,<br />

fiscali e di altra natura, attività che rappresentano<br />

un costo, di cui i politici non si rendono purtroppo<br />

conto, e che assorbono pure tempo e risorse, sottratti<br />

agli impegni più direttamente professionali.<br />

Per lottare efficacemente contro il lavoro nero si<br />

dovrebbe, perciò, puntare su un sistema mirato di<br />

controlli, ma soprattutto sul senso di responsabilità<br />

individuale, con la convinzione che l’economia<br />

sommersa produce solo benefici effimeri e danni,<br />

invece, che dureranno nel tempo.<br />

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<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Impressum<br />

Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />

del Canton <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />

Redattrice responsabile: Lisa Pantini, Master of Science in Communication (M SC com.)<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />

Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />

Redazione:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />

Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, 6963 Pregassona<br />

Pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74<br />

info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch<br />

Diffusione:<br />

<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

Domenica 24 febbraio <strong>2008</strong>: Votazione popolare: 1. Contro il rumore<br />

dei velivoli da combattimento nelle regioni turistiche, l’iniziativa<br />

popolare chiede che, in tempo di pace, nei luoghi di riposo turistici non<br />

vengano effettuate esercitazioni militari con aviogetti da combattimento.<br />

Consiglio federale e Parlamento respingono l’iniziativa. 2. Legge sulla<br />

riforma II dell’imposizione delle imprese, con questa riforma si intende<br />

attenuare l’imposizione degli utili distribuiti dalle imprese, ridurre le<br />

imposte che erodono il loro capitale e sopprimere gli ostacoli fiscali che<br />

penalizzano le imprese di persone. Consiglio federale e Parlamento raccomandano<br />

di accettare la modifica di legge.<br />

Da lunedì 25 febbraio a sabato 1° Marzo <strong>2008</strong>, presso il Centro esposizioni<br />

di Lugano: ESPOprofessioni <strong>2008</strong>, giornate dell’orientamento e della<br />

formazione professionale, opportunità di vedere raggruppate in un solo<br />

ambito una vasta gamma di professioni e di possibilità di specializzazione<br />

e perfezionamento che si possono seguire in <strong>Ti</strong>cino e fuori Cantone, presentate<br />

in appositi stand, per ulteriori informazioni: www.espoprofessioni.ch<br />

Venerdì 29 febbraio <strong>2008</strong>, dalle ore 9.00 alle ore 17.00, presso il Campus di<br />

Lugano: USI Career Forum, giornata dedicata all’incontro tra aziende, enti<br />

ed istituzioni nazionali ed internazionali con cui l’USI collabora e studenti<br />

e laureati che si affacciano sul mondo del lavoro. Oltre alla presenza di vari<br />

stand di aziende e associazioni vi sarà anche la possibilità di organizzare<br />

incontri one-to-one, per ulteriori informazioni: www.usicareerforum.ch<br />

Martedì 4 marzo <strong>2008</strong>, dalle 9.30 alle ore 18.30, presso Zentrum Paul<br />

Klee, Berna: postdays, le nouveau forum du marché postal suisse –<br />

opportunités et risques d’une ouverture élargie du marché postal<br />

pour la clientèle privée et les entreprises, conferenza organizzata da<br />

economiesuisse, per ulteriori informazioni: www.postdays.ch<br />

Venerdì 14 marzo <strong>2008</strong>, ore 17.00: Assemblea generale ordinaria Associazione<br />

Svizzera per i Controlli di impianti elettrici, Sezione della<br />

Svizzera italiana (ASCE-SI)


Attualità<br />

Una riforma che aiuta<br />

le piccole e medie imprese<br />

di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />

Federazione delle imprese svizzere<br />

Ne ho già parlato alcuni mesi<br />

fa ma ora, a poche settimane<br />

dall’appuntamento con le<br />

urne, mi sembra doveroso tornare<br />

sull’argomento della riforma II<br />

dell’imposizione delle imprese, su<br />

cui il popolo si esprimerà il prossimo<br />

24 febbraio. Le piccole e medie<br />

imprese in Svizzera non hanno potuto<br />

beneficiare pienamente negli ultimi<br />

anni della ripresa economica. Ciò<br />

per tutta una serie di ragioni e di<br />

impedimenti, fra cui quello di natura<br />

fiscale. È giunto quindi il momento di<br />

fare qualcosa a favore degli artigiani,<br />

dei commercianti, degli agricoltori,<br />

dei piccoli imprenditori e dei giovani<br />

imprenditori, che con la loro intraprendenza<br />

oggi garantiscono nel nostro<br />

Paese oltre 2 milioni di posti di<br />

lavoro. La gran parte di questi posti di<br />

lavoro dipende dunque dalla buona<br />

salute delle PMI.<br />

La riforma in votazione in questo senso<br />

propone tutta una serie di misure<br />

che facilitano gli investimenti e la creazione<br />

di posti di lavoro, permettono<br />

di ridurre l’indebitamento facilitando<br />

il ricorso al capitale proprio, aiutano<br />

le successioni in azienda, cioè il<br />

passaggio di proprietà fra generazioni.<br />

È quest’ultimo un argomento<br />

forse poco conosciuto ma di grande<br />

importanza per la piazza economica<br />

svizzera. Nei prossimi anni infatti,<br />

circa 52’000 piccole e medie imprese<br />

svizzere saranno confrontate con la<br />

questione della successione. Sono<br />

coinvolti quasi 270’000 posti di lavoro.<br />

In <strong>Ti</strong>cino la questione concerne<br />

circa 3’000 aziende per 15’000 posti<br />

di lavoro. Eliminare o quantomeno<br />

attenuare la penalizzazione fiscale<br />

che colpisce l’azienda al momento<br />

della successione significa permettere<br />

la continuazione dell’attività aziendale.<br />

Se non opportunamente risolto,<br />

il problema della successione in seno<br />

all’azienda può facilmente condurre<br />

alla chiusura dell’azienda stessa e alla<br />

perdita di posti di lavoro.<br />

Da un punto di vista macroeconomico<br />

la riforma s’impone, in particolare<br />

attraverso l’attenuazione della doppia<br />

imposizione economica, ambito nel<br />

quale la Svizzera non è affatto concorrenziale<br />

rispetto oramai a quasi tutti<br />

gli altri Paesi dell’OCSE. Attenuare<br />

la doppia imposizione economica –<br />

ricordo che attualmente l’utile viene<br />

tassato al 100 per cento e così pure la<br />

sua distribuzione agli azionisti – comporta<br />

un maggiore spazio di manovra<br />

per effettuare investimenti e partecipare<br />

così alla crescita economica.<br />

Condizione dell’imposizione parziale<br />

è che la partecipazione dell’azionista<br />

ammonti ad almeno il 10 per<br />

cento del capitale proprio. È questa<br />

la tipica situazione dell’imprenditore<br />

proprietario della propria azienda.<br />

Gli esempi concreti dimostrano che<br />

la riforma in votazione è stata pensata<br />

soprattutto per le PMI.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Stefano Modenini<br />

L’artigiano che alla fine della sua vita<br />

lavorativa decide di vendere la propria<br />

bottega e di finanziare con l’importo<br />

della vendita la sua pensione, subisce<br />

oggi una penalizzazione fiscale. Il fisco<br />

considera infatti l’utile di liquidazione<br />

derivante dalla vendita della bottega<br />

come un reddito annuale, mentre<br />

invece si tratta del frutto di un’attività<br />

durata magari trenta o quarant’anni.<br />

Ma le PMI sono oggi ostacolate fiscalmente<br />

anche nella loro attività produttiva<br />

quotidiana. Ad esempio, la ditta di<br />

trasporti che vende una parte del suo<br />

parco automezzi per finanziare l’acquisto<br />

di mezzi informatici con i quali<br />

potrà garantire un servizio di logistica<br />

ai propri clienti, diversificando così<br />

la sua attività e rispondendo infine<br />

alle esigenze dei clienti stessi, con la<br />

riforma potrà effettuare questo investimento<br />

senza ripercussioni fiscali.<br />

Di esempi simili che concernono le<br />

piccole e medie imprese ne potremmo<br />

fare certamente molti.<br />

La riforma in votazione presenta<br />

aspetti complessi, non sempre di facile<br />

comprensione. È ora importante<br />

che i rappresentanti delle piccole e<br />

medie imprese di tutta la Svizzera si<br />

mobilitino in favore della riforma e<br />

che essa venga attivamente sostenuta<br />

dal popolo. Non si tratta di un regalo<br />

agli azionisti o alle imprese multinazionali.<br />

Si tratta di aiutare concretamente<br />

le PMI svizzere, cioè i nostri<br />

posti di lavoro.


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Dalla parte delle libertà<br />

e delle imprese<br />

di Luca Albertoni, direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Questo è il mio primo editoriale<br />

quale direttore della Camera<br />

di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del<br />

cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>). È difficile non<br />

essere banali in occasioni del genere,<br />

visto che è scontato promettere impegno,<br />

dedizione, ecc. Penso che sia quindi importante<br />

riproporre un sunto di quanto<br />

ho detto ai soci presenti all’Assemblea<br />

del 12 ottobre 2007, per chiarire brevemente<br />

alcuni punti che ritengo importanti<br />

e che voglio condividere con tutti i soci<br />

della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

Inutile nascondere che la mia nomina<br />

a direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> è stata accolta<br />

con una certa sorpresa, visto che<br />

c’erano nomi ben più noti del mio<br />

che erano stati ripetutamente citati<br />

come sicuri successori di Claudio<br />

Camponovo. Fra le varie reazioni non<br />

sono mancati commenti critici di<br />

chi, prigioniero di schemi mentali<br />

vetusti, non ha trovato di meglio<br />

che di rimproverarmi le mie origini<br />

bellinzonesi (sinonimo di statalismo,<br />

appiattimento su posizioni radicali,<br />

ecc.) e la terribile macchia di non<br />

avere praticamente alcuna militanza<br />

partitica. Ammetto che è un po’<br />

fastidioso ricevere etichette non richieste<br />

e soprattutto appioppate da<br />

chi nemmeno ti conosce, ma queste<br />

sembrano essere le regole del gioco.<br />

Non nascondo però che trovo la cosa<br />

un po’ triste. Senza negare l’importanza<br />

della conoscenza della nostra<br />

realtà, è evidente che viviamo in un<br />

contesto sempre più internazionale<br />

e che sovente le decisioni importanti<br />

sono prese a Berna o a Bruxelles.<br />

Sarebbe quindi un vero peccato limitarsi<br />

a disquisire su anacronistici<br />

campanilismi.<br />

Capisco che, essendo la mia notorietà<br />

pubblica assai limitata, alcuni<br />

si siano chiesti: ma da dove viene<br />

costui? Qual è la “lobby” che lo<br />

sostiene? In sostanza: ma da che<br />

parte sta il nuovo direttore della<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>? Ebbene, i soci della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> lo<br />

sanno benissimo, visto che per oltre<br />

7 anni ho lavorato quotidianamente<br />

sul terreno per difendere gli interessi<br />

delle aziende e per concretizzare con<br />

i fatti i miei profondissimi ed incontestabili<br />

principi liberali. Tutto<br />

qui. La mia nomina è esclusivamente<br />

il frutto del lavoro di tutti i giorni<br />

svolto a favore delle imprese.<br />

L’Ufficio presidenziale mi ha dato<br />

mandato di consolidare la posizione<br />

della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> quale interlocutore credibile<br />

per partner sociali ed autorità.<br />

Questo significa apertura e disponibilità<br />

al dialogo con tutti, il che non<br />

è da confondere con la debolezza e la<br />

volontà di fare pateracchi. Discutere<br />

e confrontarsi in modo costruttivo<br />

Attualità<br />

Luca Albertoni<br />

non vuol dire rinunciare ai propri<br />

valori liberali, anzi. Questa è e deve<br />

essere la nostra forza. È evidente che<br />

talvolta è necessario alzare la voce ed<br />

inasprire i toni, ma se questo diventa<br />

una forma mentale costante, in un<br />

contesto in cui tutti già gridano e<br />

nessuno ascolta, si rischia di sprofondare<br />

nella massa dei fanfaroni<br />

che sbraitano ma che non fanno nulla<br />

per aiutare l’evoluzione del <strong>Ti</strong>cino.<br />

La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> deve distinguersi per equilibrio,<br />

credibilità ed autorevolezza ed<br />

è su questi aspetti che mi impegnerò<br />

durante il mio mandato.<br />

Inoltre, la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> deve confermare il suo<br />

ruolo di struttura di sostegno quotidiano<br />

ai propri soci. Numerosi sono i<br />

servizi che offriamo a chi fa parte della<br />

nostra grande famiglia e questi servizi<br />

saranno ulteriormente potenziati,<br />

soprattutto nell’ambito dei consigli<br />

operativi che forniamo alle imprese e<br />

nel campo della formazione, elemento<br />

strategico essenziale per mantenere la<br />

competitività nel contesto di un mercato<br />

sempre più complesso.<br />

Le sfide non mancheranno. Io, con<br />

grande umiltà ma altrettanta determinazione,<br />

sono pronto ad affrontarle<br />

insieme a tutti i soci della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

per crescere insieme. È quindi chiaro<br />

che sto dalla parte delle libertà e delle<br />

imprese.


Attualità<br />

Quando il fisco aiuta<br />

e non penalizza lo sviluppo<br />

di Alessio Del Grande<br />

Per scongiurare la minaccia di una<br />

recessione, negli USA il presidente<br />

Bush ha annunciato poche settimane<br />

fa una riduzione delle imposte pari<br />

all’1% del PIL. Uno sgravio fiscale che<br />

lascerà nelle tasche delle famiglie americane<br />

1’500-1’600 dollari all’anno. Una<br />

misura per attenuare, si spera, l’impatto<br />

della crisi, ridare fiducia alle famiglie e<br />

rilanciare i consumi. In Svizzera, dove<br />

il rischio di un brusco rallentamento<br />

dell’economia appare ormai certo, il<br />

ministro Moritz Leuenberger ha invece<br />

annunciato il proposito di aumentare di<br />

50 centesimi il prezzo della benzina e del<br />

diesel. Un rincaro di mezzo franco che<br />

ripercuotendosi sui costi dei trasporti,<br />

farà lievitare ulteriormente i prezzi di<br />

molti beni e servizi, dopo la stangata degli<br />

aumenti scattati con l’inizio del nuovo<br />

anno. Un bel modo per stimolare l’economia<br />

e incoraggiare le famiglie svizzere.<br />

Inoltre, per far affluire nuove entrate<br />

nelle disastrate casse dell’Assicurazione<br />

Invalidità, a Berna si vorrebbe aumentare<br />

l’IVA, mettendo le mani ancora una<br />

volta nelle tasche dei cittadini, senza<br />

mettere mano, invece, ad un effettivo<br />

intervento per risanare l’AI eliminando<br />

le cause del dissesto attuale.<br />

Ma la vera misura della diversità di approccio<br />

tra USA e Confederazione nella<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

politica fiscale è il fatto che per attenuare,<br />

solo attenuare si badi bene, l’assurdo regime<br />

della doppia tassazione degli utili delle<br />

aziende, il prossimo 24 febbraio si andrà a<br />

votare sulla riforma dell’imposizione delle<br />

imprese. Si va alle urne poiché secondo<br />

socialisti, verdi evangelici e cristiano sociali,<br />

che hanno lanciato il referendum,<br />

questa riforma sarebbe solo un regalo ai<br />

grandi azionisti. In realtà la revisione è articolata<br />

in tre punti, oltre all’attenuazione<br />

della doppia imposizione, ci sono anche<br />

la riduzione delle imposte che erodono<br />

il capitale dell’impresa e la soppressione<br />

degli ostacoli fiscali che penalizzano le<br />

imprese di persone.


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Misure che vogliono essere innanzitutto<br />

un aiuto concreto alle PMI, le piccole e<br />

medie imprese: 300 mila, più altre 60<br />

mila legate al settore agricolo, che complessivamente<br />

danno lavoro a oltre due<br />

milioni di persone e ogni anno offrono<br />

più di 175 mila posti di apprendistato.<br />

Senza nulla togliere alla legittimità del<br />

ricorso alle urne, fa specie che per<br />

contrastare una riforma a sostegno<br />

delle PMI (che rappresentano, è bene<br />

ricordarlo il 99% delle imprese svizzere),<br />

incoraggiando l’attività imprenditoriale<br />

e l’innovazione, si sia arrivati<br />

al voto popolare, grazie ad un’alleanza<br />

catto-rosso-verde. Il che la dice lunga<br />

su quella cultura politica del nostro Paese<br />

che continua a frenare ogni sforzo<br />

di modernizzazione, ogni riforma che<br />

tocchi lo status quo.<br />

E tutto questo mentre altri Stati europei,<br />

con sgravi e riforme tributarie<br />

usano la politica fiscale per stimolare<br />

la crescita economica, attirare investimenti<br />

stranieri e salvaguardare la loro<br />

competitività internazionale. Alcuni Paesi<br />

dell’Est, tra cui molti nuovi membri<br />

dell’UE, hanno introdotto già da tempo<br />

la Flat rate tax, da noi se ne parla in-<br />

vano da anni, con aliquote molto concorrenziali.<br />

Russia, Ucraina, Estonia,<br />

Lettonia, Slovacchia e Romania sono<br />

stati i primi e i risultati non sono di certo<br />

mancati. La Slovacchia, ad esempio,<br />

che ha applicato un’aliquota unica del<br />

19% su tutto, redditi e utili, compresi<br />

quelli sui capitali, è diventata una delle<br />

mete preferite dagli investitori stranieri,<br />

che vi hanno insediato nuove aziende<br />

creando decine di migliaia di nuovi<br />

posti di lavoro. Grazie anche alla Flat<br />

Tax l’Estonia ha registrato una crescita<br />

media annua del 5,2%, la Lettonia del<br />

3,9 negli ultimi quattro anni. Altri Stati<br />

come l’Austria hanno adottato invece<br />

una decisa politica di sgravi fiscali e i<br />

risultati non sono mancati; nel 2005 gli<br />

insediamenti di società sono aumentati<br />

del 30% e nonostante l’abbattimento<br />

delle aliquote le imprese hanno versato<br />

all’erario oltre 800 milioni di euro in<br />

più di quanto era stato preventivato.<br />

Risultati che hanno indotto la Germania<br />

di Angela Merkel a tagliare di 9<br />

punti l’aliquota marginale sul reddito<br />

d’impresa, riducendola al 29%. Dietro<br />

i successi economici della Spagna di<br />

cui oggi tanto si parla, c’è pure la po-<br />

Attualità<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

litica di alleggerimenti fiscali voluti dal<br />

precedente governo di Aznar. Sotto la<br />

pressione della concorrenza dei Paesi<br />

Baltici, persino la Svezia, additata dalla<br />

sinistra come modello della formula<br />

vincente “più tasse, più benessere per<br />

tutti”, con la Finanziaria del 2006 aveva<br />

messo in cantiere riduzioni fiscali pari<br />

a 800 milioni sui redditi delle persone<br />

fisiche; nel settembre dell’anno scorso<br />

il ministro delle Finanze Borg ha<br />

annunciato una nuova riduzione delle<br />

tasse pari a 1,2 miliardi di euro. Sempre<br />

nel 2007, la Svezia ha pure abolito<br />

la tassa sulla ricchezza, istituita nel<br />

1947, e per i primi mesi di quest’anno<br />

è prevista l’eliminazione della tassa<br />

sulla proprietà immobiliare, che verrà<br />

sostituita con un’imposta municipale di<br />

650 euro annui sulle ville unifamiliari<br />

e di 130 euro per gli appartamenti.<br />

Che dire poi del boom economico di<br />

Irlanda, Finlandia e Norvegia che hanno<br />

saputo incentivare modernizzazione e<br />

innovazione economica con un’accorta<br />

politica fiscale, che ha anche attirato<br />

grandi investitori stranieri.<br />

Da noi, invece, si va a votare per dire sì<br />

o no alla crescita del Paese.


Attualità<br />

Novità nell’ambito<br />

delle assicurazioni sociali<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Il 1° gennaio <strong>2008</strong> sono entrate in vigore importanti modifiche riguardanti le assicurazioni sociali.<br />

Di seguito, segnaleremo i principali cambiamenti<br />

di Simona Morosini, Responsabile del Servizio giuridico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Contributi degli assicurati salariati<br />

Il contributo globale del 10,1% per AVS/AI/<br />

IPG dovuto sui salari rimane invariato. Il<br />

contributo per l’assicurazione disoccupazione<br />

(AD) rimane pure invariato al 2%, ma<br />

il limite massimo del guadagno assicurato<br />

viene aumentato a 10’500 franchi al mese<br />

o 126’000 franchi all’anno (in precedenza,<br />

8’900 franchi mensili o 106’800 all’anno).<br />

Sulle parti eccedenti i 126’000 franchi non<br />

vengono prelevati contributi AD. Anche il guadagno<br />

massimo assicurato nell’assicurazione<br />

infortuni obbligatoria passa, dal 1° gennaio<br />

<strong>2008</strong>, da 106’800 franchi a 126’000 franchi<br />

all’anno.<br />

Salario di poco conto: qualora il salario<br />

non ecceda i 2’200 franchi per anno civile e<br />

per datore di lavoro, i contributi saranno riscossi<br />

solo su richiesta dell’assicurato. Per le<br />

persone occupate in un’economia domestica<br />

privata i contributi vanno invece riscossi.<br />

Prestazioni versate in caso di licenziamento<br />

per motivi aziendali: di regola le<br />

retribuzioni versate in caso di disdetta del<br />

rapporto di lavoro fanno parte del salario<br />

determinante. Tuttavia, nel caso in cui tale<br />

salario sia versato per contingenze quali la<br />

chiusura, fusione o ristrutturazione dell’azienda,<br />

come pure nel quadro di un licenziamento<br />

collettivo disciplinato da un piano sociale,<br />

vi è esenzione per le prestazioni inferiori a<br />

53’040 franchi.<br />

Procedura di conteggio semplificata:<br />

a seguito dell’entrata in vigore, il 1°gennaio<br />

<strong>2008</strong>, della legge contro il lavoro nero (LLN),<br />

le imprese potranno scegliere la procedura<br />

di conteggio semplificata. Essa è destinata ai<br />

piccoli datori di lavoro, segnatamente per le<br />

attività di breve durata o di poca importanza.<br />

Questa nuova procedura vuole agevolare<br />

l’onere burocratico del datore di lavoro al<br />

momento dell’annuncio dei propri collaboratori<br />

alle diverse istanze cantonali. Tramite<br />

essa viene infatti ridotto il numero di istanze<br />

a cui deve rivolgersi il datore di lavoro al<br />

momento dell’assunzione, versando i contributi<br />

e le imposte (alla fonte) presso un’unica<br />

istituzione: la cassa di compensazione AVS.<br />

Per beneficiare della procedura semplificata<br />

il salario annuale di ogni dipendente non deve<br />

superare i 19’890 franchi e la massa salariale<br />

annuale totale dell’azienda non deve eccedere<br />

i 53’040 franchi. Inoltre, il conteggio dei<br />

salari dovrà essere effettuato secondo questa<br />

procedura per la totalità del personale. L’annuncio<br />

dovrà essere dato entro il 31 gennaio<br />

presso la cassa di compensazione. Questo,<br />

per tutte le assicurazioni interessate dalla procedura<br />

semplificata (AVS/ AI/ IPG/ AD/ AINF/<br />

assegni familiari), come pure per l’imposta<br />

alla fonte. L’azienda avrà dunque un solo interlocutore,<br />

ossia la cassa di compensazione.<br />

Il conteggio e la riscossione dei contributi<br />

sociali e dell’imposta alla fonte sono effettuati<br />

una volta all’anno.<br />

Contributi degli indipendenti<br />

I contributi personali AVS/AI/IPG rimangono<br />

fissi al 9,5% del reddito, ma il tasso è degressivo<br />

per i redditi compresi tra 8’900 e 53’100<br />

franchi. Il contributo minimo annuale rimane<br />

fisso a 445 franchi.<br />

Compensazione delle perdite: solo le<br />

perdite d’esercizio subite e contabilizzate<br />

durante l’anno contributivo e in quello immediatamente<br />

precedente potranno essere<br />

compensate.<br />

Reddito da attività lucrativa indipendente<br />

accessoria di poco conto: allorquando<br />

il reddito di tale attività non eccede i 2’200<br />

franchi annui, i contributi saranno riscossi<br />

solo su richiesta dell’assicurato.<br />

Controlli nei confronti dei datori di lavoro<br />

Dal 1° gennaio <strong>2008</strong> entreranno in vigore<br />

nuove regole concernenti i controlli nell’ambito<br />

dell’AVS. La frequenza dei controlli sarà<br />

adattata al profilo del datore di lavoro, in<br />

base al criterio del rischio aziendale. I datori<br />

di lavoro che avranno annunciato salari per<br />

oltre 100’000 franchi saranno oggetto di controlli.<br />

Nondimeno, un certo numero di datori<br />

di lavori con una massa salariale compresa<br />

tra 50’000 e 100’000 franchi potrà anche<br />

essere oggetto di controlli. Lo stesso accadrà<br />

in situazioni particolari, segnatamente in caso<br />

di costituzione, scioglimento d’impresa, cambiamento<br />

di cassa, fallimento.<br />

Prestazioni AVS/AI<br />

Gli importi in vigore dal 1°gennaio 2007<br />

delle rendite e degli assegni per grandi invalidi<br />

dell’AVS e dell’AI rimangono invariati. È<br />

utile segnalare che a seguito della 5a revisione<br />

dell’AI, in vigore dal 1° gennaio <strong>2008</strong>, il datore<br />

di lavoro è tenuto ad annunciare all’ufficio AI<br />

i casi di incapacità lavorativa ininterrotta di almeno<br />

30 giorni, oppure le assenze ripetute di<br />

breve durata verificatesi nel corso di un anno.<br />

La persona assicurata deve essere informata<br />

che il suo caso è stato comunicato all’AI.<br />

Perdita di guadagno<br />

È importante che le persone che prestano<br />

servizio trasmettano tempestivamente il questionario<br />

IPG. I datori di lavoro iscrivono nel<br />

questionario IPG il salario da loro corrisposto<br />

al dipendente prima dell’entrata in servizio<br />

e lo inoltrano immediatamente alla cassa di<br />

compensazione AVS. In tal modo, le indennità<br />

per perdita di guadagno potranno essere<br />

versate al più presto.<br />

Pilastro 3a aperto alle persone attive<br />

dopo l’età pensionabile<br />

Al fine d’incoraggiare la permanenza sul mercato<br />

del lavoro, il Consiglio federale ha deciso<br />

che le persone che continueranno a lavorare<br />

oltre l’età di pensionamento ordinaria (64 anni<br />

per le donne, 65 per gli uomini) potranno<br />

differire, per 5 anni al massimo, la riscossione<br />

delle prestazioni di vecchiaia del pilastro 3a<br />

(previdenza vincolata), rispettivamente continuare<br />

a versare i contributi, beneficiando così<br />

di vantaggi fiscali. A tale scopo, l’ordinanza<br />

sulla legittimazione alle deduzioni fiscali per i<br />

contributi a forme di previdenza riconosciute<br />

(OPP3) è stata modificata con effetto dal 1°<br />

gennaio <strong>2008</strong>.<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

Ufficio federale delle assicurazioni sociali<br />

(UFAS)<br />

Effingerstrasse 20, 3003 Berna<br />

Tel. +41 31 322 90 11<br />

Fax +41 31 322 78 80<br />

www.bsv.admin.ch/themen/ahv/00018/<br />

00465/index.html?lang=it


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Nominate due imprenditrici<br />

ticinesi nel Forum PMI<br />

La Consigliera federale Doris Leuthard<br />

ha nominato ad inizio dicembre i<br />

membri del forum PMI, tra cui due<br />

donne imprenditrici ticinesi: la Signora Alessandra<br />

Alberti-Zucconi, della ditta Chocolat<br />

Stella SA di Giubiasco, e la Signora Micaela<br />

Gobbato, della Bitiess Microtecnica SA di<br />

Barbengo.<br />

Il Forum PMI, come commissione d’esperti<br />

extra-parlamentare, ha ricevuto dal Consiglio<br />

federale il mandato di vigilare che l’amministrazione<br />

federale tenga conto, nella sua<br />

attività, dell’importanza particolare che rive-<br />

Attualità<br />

Partecipate al concorso Prix Egalité <strong>2008</strong><br />

Check-up aziendale in tema<br />

di pari opportunità<br />

La Federazione ticinese della Società degli impiegati del commercio (SIC <strong>Ti</strong>cino) prolunga fino al<br />

15 aprile <strong>2008</strong> il termine di partecipazione al concorso<br />

Quella del <strong>2008</strong> è la quarta edizione<br />

del Prix Egalité. Questo<br />

concorso, organizzato dalla Società<br />

svizzera degli impiegati del<br />

commercio (SIC Svizzera), premia le<br />

aziende che promuovono l’uguaglianza<br />

tra uomo e donna. Le aree d’indagine<br />

sono: le pari opportunità, la conduzione<br />

del personale, la formazione continua e<br />

le promozioni, la compatibilità tra lavoro<br />

e famiglia. Per ogni categoria di azienda<br />

(enti pubblici, piccole, medie e grandi<br />

imprese) sarà attribuito un premio alle<br />

migliori aziende.<br />

Come nell’ultima edizione del Prix<br />

stono le piccole e medie imprese (PMI). Una<br />

delle attività principali del Forum consiste nel<br />

formulare, nelle procedure di consultazione,<br />

una presa di posizione che rifletta l’ottica delle<br />

PMI. Un’attenzione particolare è accordata<br />

ai costi che potrebbero scaturire dalle misure<br />

in discussione. Entrano in considerazione,<br />

oltre al carico amministrativo, i costi generati<br />

per eventuali investimenti e le limitazioni alle<br />

libertà che dispongono gli imprenditori.<br />

Il Forum è presidiato dal Consigliere nazionale<br />

Eduard Engelberg (Presidente dell’Unione<br />

svizzera delle arti e mestieri) e dall’Ambasciatore<br />

Eric Scheidegger (Direttore supplente<br />

Egalité (tenutasi nel 2005), la sezione<br />

ticinese della Società degli impiegati<br />

del commercio - SIC <strong>Ti</strong>cino promuove,<br />

parallelamente al premio nazionale, un<br />

premio regionale per le aziende che a<br />

sud delle Alpi si distinguono nella promozione<br />

delle pari opportunità: questo<br />

premio permette di visibilizzare gli sforzi<br />

che alcune aziende stanno facendo<br />

in una regione tradizionalmente meno<br />

all’avanguardia nelle tematiche delle pari<br />

opportunità in azienda.<br />

Il premio svizzero sarà attribuito nel giugno<br />

del <strong>2008</strong> alle aziende che dimostreranno<br />

un miglior posizionamento sulla<br />

della SECO e capo della Direzione per la<br />

promozione della piazza economica). Ulteriori<br />

informazioni possono essere consultate<br />

all’indirizzo Internet www.forum-pme.ch.<br />

Ulteriori informazioni:<br />

Dipartimento federale dell’economia DFE<br />

Segreteria di Stato dell’economia SECO<br />

Settore Politica PMI<br />

Signor Pascal Muller<br />

Effingerstrasse 27, 3003 Berna<br />

Tel. + 41 31 324 72 32<br />

Fax + 41 31 323 12 11<br />

www.seco.admin.ch<br />

tematica. Il premio regionale sarà invece<br />

attribuito nel mese di settembre <strong>2008</strong> alle<br />

migliori aziende della nostra regione in<br />

materia di pari opportunità.<br />

Le aziende ticinesi interessate a partecipare<br />

devono compilare il questionario,<br />

che può essere scaricato dal sito www.<br />

sicticino.ch oppure da www.prix-egalite.<br />

ch/italiano/ o può essere richiesto in<br />

forma cartacea o elettronica a SIC <strong>Ti</strong>cino<br />

(via Vallone 27, 6500 Bellinzona,<br />

Tel. +41 91 821 01 01; info@sicticino.ch)<br />

entro il 15 aprile <strong>2008</strong>.


pronto, chi parla?<br />

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<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

Commercio estero:<br />

l’Osec si rinnova<br />

Su mandato della Confederazione, l’Osec sostiene<br />

le aziende svizzere e del Liechtenstein<br />

nello sviluppo dei loro affari con l’estero,<br />

coordinando a questo proposito il “Business<br />

Network Switzerland”, una rete di partner di<br />

competenza in Svizzera e all’estero: in Svizzera,<br />

trattasi di istituzioni quali le camere cantonali<br />

di commercio, le associazioni di categoria e<br />

la CTI; all’estero l’Osec si appoggia invece su<br />

partner locali quali gli Swiss Business Hubs,<br />

le rappresentanze diplomatiche elvetiche e le<br />

camere di commercio bilaterali.<br />

Per volontà del Parlamento, da inizio <strong>2008</strong><br />

Osec riunisce sotto di sé i mandati di prestazioni<br />

per la promozione delle esportazioni, delle<br />

importazioni, degli investimenti e della piazza<br />

economica, diventando di fatto il “centro di<br />

promozione dell’economia esterna”.<br />

La gestione di questi nuovi mandati ha implicato<br />

una riorganizzazione interna dell’Osec,<br />

l’ampliamento della gamma di servizi offerti<br />

alle aziende, nonché l’adozione di una nuova<br />

immagine visiva.<br />

La promozione delle esportazioni<br />

I servizi in questo campo sono sempre d’attualità:<br />

l’Osec continua infatti ad offrire la prima<br />

informazione, la consulenza di base e la consulenza<br />

dettagliata. Grazie al portfolio prodotti<br />

modulare “Export Step-by-Step”, lanciato nella<br />

primavera 2006, le PMI di Svizzera e Liechtenstein<br />

intenzionate ad internazionalizzare le loro<br />

attività possono combinare i vari prodotti in<br />

base alle loro conoscenze e necessità e creare<br />

così un loro “pacchetto di servizi”, poiché i<br />

prodotti si sviluppano in modo progressivo:<br />

Nel corso di un “primo contatto con assunzione<br />

di informazioni” le aziende ottengono<br />

a titolo gratuito le prime informazioni, sia<br />

consultando il sito web www.osec.ch, sia<br />

mettendosi in contatto diretto con i consulenti<br />

del Service Center. Questi ultimi rispondono<br />

in breve tempo a tutte le domande<br />

inerenti al commercio<br />

estero, fornendo le<br />

prime indicazioni utili<br />

o addirittura spunti di<br />

soluzione. Chi fosse<br />

invece alla ricerca di<br />

un esperto in un determinato<br />

campo d’attività, può consultare la<br />

banca dati online www.poolofexperts.ch: con<br />

i suoi 330 esperti sparsi in tutto il mondo,<br />

è uno strumento semplice ed efficace per<br />

reperire il giusto contatto.<br />

In una seconda fase, le aziende possono<br />

ottenere una “consulenza di base”, sempre<br />

gratuita: essa prevede un incontro individuale<br />

con un nostro consulente, nel corso del<br />

quale vengono messe in luce le potenzialità<br />

del progetto d’esportazione.<br />

Infine, con la “consulenza dettagliata” le<br />

aziende vengono seguite personalmente nella<br />

loro attività di export con prodotti strategici,<br />

prodotti per l’attuazione pratica o prodotti<br />

per nuove opportunità commerciali.<br />

I prodotti strategici comprendono servizi<br />

quali le ricerche di mercato, le ricerche di<br />

partner, i controlli della solvibilità dei contatti<br />

esteri, l’organizzazione di viaggi d’affari, ecc.<br />

Tra i prodotti per l’attuazione pratica spiccano<br />

la consulenza fieristica e l’allestimento di stand<br />

collettivi svizzeri – gli “Swiss Pavilions” – alle<br />

maggiori fiere internazionali. Questo servizio si<br />

rivolge in modo particolare alle piccole aziende<br />

che vogliono entrare in nuovi mercati, ma<br />

non hanno le risorse sufficienti da dedicare<br />

ad un impegnativo progetto di partecipazione<br />

fieristica. Ovviamente qualsiasi azienda è la<br />

benvenuta. Un altro vantaggi dato dagli “Swiss<br />

Pavilions” è la visibilità offerta da questa piattaforma,<br />

grazie alla sua ubicazione strategica,<br />

al suo design coordinato nonché al brand<br />

ombrello “Svizzera”.<br />

Tra i prodotti per nuove opportunità commerciali<br />

figura l’informazione sulla pubblicazione di<br />

concorsi, bandi pubblici di appalto e progetti.<br />

Con “Export Step-by-Step” le aziende svizzere<br />

e del Liechtenstein ricevono quindi dall’Osec<br />

e dal suo team di consulenti e responsabili<br />

fieristici un sostegno mirato e commisurato alla<br />

fase di sviluppo della loro strategia d’internazionalizzazione.<br />

L’Osec intende tuttavia rispondere in modo<br />

ancora più efficace alle loro richieste e<br />

ai loro bisogni e sta quindi intensificando<br />

la sua presenza nei mercati emergenti<br />

e nei mercati prioritari per l’economia<br />

esterna svizzera. A tal proposito, si è già<br />

dotata di una nuova struttura organizzativa<br />

appoggiandosi su quattro nuovi direttori<br />

regionali, dislocati in varie parti del mondo:<br />

il responsabile della regione “Europe”<br />

coordina le attività direttamente da Zurigo,<br />

mentre i responsabili delle regioni “Americas”,<br />

“India, Middle East & Africa” e “Asia<br />

Pacific” operano rispettivamente da Chicago,<br />

Dubai e Singapore, dirigendo i relativi<br />

Swiss Business Hubs e coordinando quindi<br />

direttamente in loco l’approccio al mercato<br />

e l’assistenza alla clientela. Questi direttori<br />

regionali riferiscono alla nuova divisione<br />

“Mercati Globali”, presso la sede centrale<br />

dell’Osec a Zurigo.


Commercio estero<br />

Gli Swiss Business Hubs sono attualmente<br />

16 (14 sono ubicati presso le ambasciate<br />

e i consolati svizzeri, 2 sono invece presso<br />

altrettante camere di commercio bilaterali) e<br />

sono gestiti congiuntamente dal Dipartimento<br />

federale degli affari esteri e dall’Osec. I consulenti<br />

paese presso l’Osec di Zurigo nonché<br />

il personale locale degli Swiss Business Hubs<br />

sono direttamente subordinati ai nuovi direttori<br />

regionali, la cui nomina coincide con un<br />

rafforzamento dei mercati di loro responsabilità,<br />

considerati strategici per l’economia<br />

esterna svizzera.<br />

La promozione della piazza economica<br />

elvetica<br />

In Svizzera, un franco su due è guadagnato<br />

con l’estero: ciò dimostra che il nostro Paese<br />

è forte e competitivo sul piano internazionale<br />

e che l’economia estera svolge un ruolo di<br />

primo piano. È tuttavia necessario coordinare<br />

la promozione della piazza economica elvetica<br />

e l’insediamento delle aziende estere sul suolo<br />

nazionale. Tale coordinamento è ora affidato<br />

all’Osec, che in tal proposito opererà in stretta<br />

collaborazione con i cantoni: si tratterà in primo<br />

luogo e a livello generale di promuovere,<br />

soprattutto sui mercati più lontani, l’immagine<br />

della Svizzera quale piazza economica. Questa<br />

incombenza sarà assunta in parte dai nuovi<br />

direttori regionali. In un secondo tempo sarà<br />

compito dei cantoni convincere potenziali investitori<br />

a insediarsi sul loro territorio, promuovendone<br />

i vantaggi competitivi.<br />

La promozione delle importazioni e degli<br />

investimenti nei confronti dei paesi in via<br />

di sviluppo e in transizione<br />

Il Consiglio federale ha deciso di prolungare il<br />

programma SIPPO (Swiss Import Promotion<br />

Programme), incorporandolo tuttavia nelle at-<br />

tività dell’Osec. Tale programma ha lo scopo di<br />

sostenere le piccole e medie imprese dei paesi<br />

in via di sviluppo e in transizione nella loro<br />

integrazione in seno al sistema commerciale internazionale,<br />

aumentando il loro know how nei<br />

settori d’esportazione, di design, imballaggio,<br />

norme e standard, nonché nella produzione rispettosa<br />

dell’ambiente e delle esigenze sociali.<br />

Le imprese elvetiche possono trarre beneficio<br />

da questo programma in quanto esso offre loro<br />

delle possibilità supplementari di approvvigionamento.<br />

Anche il programma della Confederazione per<br />

Hubs presso camere di commercio bilaterali<br />

Hubs presso ambasciate/consolati<br />

la promozione degli investimenti, gestito sino a<br />

fine 2007 dalla Swiss Organisation for Facilitating<br />

Investments (SOFI) è stato dato in gestione<br />

all’Osec. Da quest’anno tale programma si<br />

focalizzerà tuttavia solo sugli investimenti nei<br />

paesi più bisognosi del Sub-Sahara.<br />

Una nuova identità visiva<br />

Con l’affidamento all’Osec della gestione dei<br />

mandati di promozione delle esportazioni, delle<br />

importazioni e degli investimenti nei paesi<br />

in via di sviluppo nonché della promozione<br />

della piazza economica elvetica, dal <strong>2008</strong> tutti<br />

gli strumenti di promozione federali all’estero<br />

sono stati riuniti in due uniche organizzazioni:<br />

Osec, per l’appunto, e Svizzera Turismo, che si<br />

occupa del marketing turistico.<br />

Per volontà del Parlamento, Osec e Svizzera<br />

Turismo devono d’ora innanzi operare in<br />

sinergia ed adottare un’immagine comune,<br />

che contribuirà a rafforzare l’immagine della<br />

Svizzera all’estero.<br />

La gestione dei tre nuovi mandati, che vanno ad<br />

aggiungersi a quello classico della promozione<br />

delle esportazioni, ha spinto l’Osec ad adottare<br />

una nuova identità visiva, ravvicinandola al<br />

corporate design ed alla corporate identity di<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Svizzera Turismo. Il colore rosso è l’elemento<br />

unificatore tra le due identità e viene quindi<br />

mantenuto anche nel nuovo logo dell’Osec. Il<br />

termine “Osec” continuerà ad essere la componente<br />

principale del marchio grafico del nuovo<br />

“centro di promozione dell’economia esterna”,<br />

perché vari studi hanno evidenziato che il<br />

marchio Osec è ben ancorato nel pubblico e<br />

suscita associazioni positive. Anche la nozione<br />

“Business Network Switzerland” continua a<br />

sussistere, in quanto viene collegata a tutte le<br />

organizzazioni che cooperano con l’Osec in<br />

materia di promozione del commercio estero<br />

ed è da esse utilizzato sistematicamente.<br />

Il nuovo logo dell’Osec si differenzia però<br />

sensibilmente da quello di Svizzera Turismo<br />

affinché i vari gruppi target possano fare una<br />

distinzione chiara tra i due organismi.<br />

L’Osec evolve ed amplia le sue attività, per<br />

essere sempre più al servizio delle imprese<br />

elvetiche e promuovere il commercio<br />

esterno svizzero.<br />

Necessitate di una consulenza o<br />

di una semplice informazione<br />

per ampliare le vostre attività<br />

con partner esteri?<br />

Contattateci allo 0844 811 812<br />

Saremo lieti di aiutarvi!<br />

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Gran Bretagna<br />

Francia<br />

Spagna<br />

Germania<br />

Russia<br />

Polonia<br />

Italia<br />

Austria<br />

GCC<br />

USA<br />

Brasile<br />

India<br />

Cina<br />

Giappone<br />

ASEAN<br />

Sudafrica


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

Pubblicato il rapporto sulla politica<br />

economica esterna 2007<br />

Il Consiglio federale ha approvato il rapporto<br />

sulla politica economica esterna<br />

2007.<br />

Anche lo scorso anno la sua politica<br />

economica estera è stata caratterizzata<br />

da:<br />

prosecuzione dei colloqui nell’ambito<br />

del ciclo di Doha (l’OMC e la sua normativa<br />

rimangono determinanti nelle<br />

relazioni della Svizzera con molti Stati;<br />

le norme dell’OMC costituiscono<br />

oltretutto la base di altri accordi economici,<br />

in particolare degli accordi di<br />

libero scambio);<br />

prosecuzione delle trattative per gli<br />

accordi di libero scambio (è entrato<br />

in vigore l’accordo con l’Egitto, sono<br />

state concluse le trattative per un<br />

accordo con il Canada ed è stato dato<br />

il via a trattative bilaterali con il Giappone;<br />

nel quadro dell’AELS sono stati<br />

avviati negoziati con il Consiglio di<br />

cooperazione del Golfo, la Colombia<br />

ed il Perù; in previsione vi è anche<br />

l’India);<br />

approfondimento della collaborazione<br />

con l’UE (attuazione degli accordi<br />

bilaterali e loro estensione ai due<br />

nuovi Stati membri dell’UE, Bulgaria e<br />

Romania; conclusione dei preparativi<br />

dell’attuazione del contributo svizzero<br />

alla riduzione delle disparità economiche<br />

e sociali nell’UE ampliata).<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

del Dipartimento federale dell’economia<br />

“Ciclo di Doha, accordi di libero<br />

scambio e competitività della Svizzera”<br />

può essere consultato online su<br />

www.news.admin.ch/message/index.<br />

html?lang=it&msg-id=16791<br />

Alla stessa pagina si possono scaricare<br />

anche il rapporto sulla politica economica<br />

esterna, il messaggio sugli accordi<br />

economici internazionali nonché il<br />

rapporto sulle misure tariffarie adottate<br />

nel 2007 (disponibili unicamente in<br />

francese e tedesco).<br />

Modifiche degli accordi di libero<br />

scambio AELS-Turchia e AELS-<br />

Singapore<br />

Accordo AELS-Turchia:<br />

il protocollo A (prodotti agricoli trasformati)<br />

è stato modificato e sono<br />

state ampliate le concessioni reciproche:<br />

la Turchia accorda alle merci<br />

d’origine svizzera elencate nel proto-<br />

collo A le stesse concessioni applicate<br />

alle merci originarie della Comunità<br />

europea.<br />

Accordo AELS-Singapore:<br />

Le disposizioni relative al trasporto<br />

diretto sono state allentate: il trasporto<br />

dei prodotti può ora essere<br />

effettuato attraversando altri Paesi,<br />

a condizione che non vi subiscano<br />

altre operazioni a parte lo scarico<br />

ed il ricarico, oppure le operazioni<br />

destinate a garantirne la conservazione<br />

in buono stato. Durante questo<br />

periodo i prodotti devono restare<br />

sotto controllo doganale del Paese di<br />

transito. Per gli invii parziali vanno<br />

impiegate prove d’origine rilasciate<br />

a posteriori.<br />

L’allegato III (prodotti agricoli trasformati)<br />

relativo all’accordo di libero<br />

scambio, è stato modificato e<br />

le concessioni reciproche sono state<br />

ampliate: Singapore accorda l’esenzione<br />

da dazio ai prodotti agricoli<br />

trasformati d’origine svizzera.<br />

Dal 1° febbraio <strong>2008</strong> le aliquote applicabili<br />

all’importazione verranno pubblicate<br />

nella tariffa doganale elettronica<br />

t@res (www.tares.ch).<br />

WorldTariff:<br />

nuove condizioni di accesso<br />

WorldTariff è una banca dati online<br />

relativa ai dazi e alle tariffe doganali in<br />

vigore in vari paesi del mondo.<br />

Tramite la sua pagina web www3.osec.<br />

ch > Tariffe doganali nel mondo, l’Osec<br />

propone alle aziende svizzere e del<br />

Liechtenstein un accesso gratuito alle<br />

informazioni su dazi e tariffe doganali<br />

dei 30 paesi più ricercati in WorldTariff.<br />

La registrazione alla banca dati dovrà<br />

avvenire per il tramite del sito web<br />

dell’Osec.<br />

I dati inerenti agli altri paesi possono<br />

essere consultati alla pagina www.<br />

WorldTariff.com al costo di $7.00 per<br />

consultazione, pagabili a mezzo carta<br />

di credito.<br />

Attenzione: la consultazione della banca<br />

dati tramite l’accesso gratuito o tramite<br />

il sito di WorldTariff necessita di due<br />

login distinti. Sarà quindi necessario<br />

registrarsi separatamente.<br />

Gli utenti con sede nell’UE possono accedere<br />

alla banca dati tramite il “Market<br />

Access Database” dell’UE, all’indirizzo<br />

http://mkaccdb.eu.int/mkaccdb2/index-<br />

Publi.htm<br />

Passaggio in dogana più veloce per<br />

gli operatori economici autorizzati<br />

(OEA)<br />

Dal 1° gennaio <strong>2008</strong>, qualsiasi azienda<br />

con sede nell’Unione europea che effettua<br />

operazioni transfrontaliere può richiedere<br />

lo statuto di “operatore economico autorizzato”<br />

per ottenere un trattamento preferenziale<br />

al suo passaggio in dogana.<br />

Statuto di operatore economico autorizzato<br />

Lo statuto di operatore economico autorizzato<br />

(OEA) è riconosciuto in tutti gli Stati<br />

membri senza limite di tempo. Lo statuto<br />

è volontario e per il momento non è una<br />

condizione necessaria per l’ottenimento<br />

di una procedura doganale semplificata.<br />

Lo statuto di OEA può essere rilasciato in<br />

varie forme:<br />

certificato OEA “Semplificazioni doganali”<br />

certificato OEA “Sicurezza”<br />

certificato OEA “Semplificazioni doganali/sicurezza”<br />

Condizioni per l’ottenimento dello statuto<br />

di OEA<br />

Le condizioni da adempiere per ottenere<br />

tale statuto dipendono dal tipo di certificato<br />

e dalla situazione dell’azienda stessa. In<br />

generale bisogna:<br />

avere regolarmente rispettato le prescrizioni<br />

doganali<br />

disporre di un sistema di gestione dei<br />

documenti di trasporto che consentano<br />

dei controlli doganali facili<br />

dare prova di solvibilità finanziaria<br />

disporre di norme di sicurezza appropriate.<br />

Sono attualmente in corso negoziati con<br />

Stati terzi, tra cui la Svizzera, per conferire<br />

un riconoscimento mondiale a tale<br />

statuto.<br />

Per più ampi ragguagli si invita a consultare<br />

la pagina web della Commissione<br />

europea dedicata a questo tema http://<br />

ec.europa.eu/taxation_customs/customs/<br />

policy_issues/customs_security/index_<br />

en.htm#auth_eco<br />

UE/USA: armonizzazione delle misure<br />

di sicurezza doganale<br />

UE e Stati Uniti intendono concretizzare<br />

entro il 2009 il reciproco riconoscimento<br />

delle loro rispettive iniziative in materia<br />

di sicurezza doganale.<br />

A questo scopo lo status di “operatore<br />

economico autorizzato (OEA)”, nell’UE,<br />

e la nozione di “Customs Trade Partnership<br />

Against Terrorism” (C-TPAT), negli


Commercio estero<br />

USA, giocheranno un ruolo importante.<br />

Se i due sistemi venissero armonizzati, la<br />

necessità, per l’esportatore, di farsi accreditare<br />

presso le autorità doganali dell’altro<br />

Stato verrebbe a meno.<br />

“C-TPAT” e “OEA” sono dei programmi<br />

di sicurezza volontari: le aziende che si<br />

conformano alle norme di sicurezza prescritte<br />

ottengono delle facilitazioni per<br />

quanto concerne lo sdoganamento. Nella<br />

pratica, l’accreditamento a uno di questi<br />

programma equivale a una certificazione<br />

di qualità.<br />

Informazioni dell’UE sulle iniziative di sicurezza<br />

doganale nell’UE, negli USA nonché<br />

in Canada, Australia e Nuova Zelanda<br />

sono disponibili alla seguente pagina<br />

web della Commissione europea http://<br />

ec.europa.eu/taxation_customs/customs/<br />

policy_issues/customs_security/index_<br />

en.htm#nonEU_init<br />

China, the EU and the world: Growing<br />

in harmony?<br />

Questa pubblicazione apparsa nell’autunno<br />

2007 analizza le forze che si celano<br />

dietro l’enorme crescita della Cina e le<br />

opportunità di sviluppo<br />

future. Essa<br />

esamina inoltre<br />

le sfide alle quali<br />

sarà confrontato<br />

il Paese e l’impatto<br />

del suo<br />

sviluppo sull’UE.<br />

Per concludere,<br />

fornisce consigli<br />

e raccomandazioni<br />

sull’atteggiamento politico che l’UE<br />

dovrebbe adottare nei confronti del Paese<br />

di Mezzo.<br />

La pubblicazione è disponibile unicamente<br />

in lingua inglese.<br />

Prezzo: EUR 20 (escl. 2,4% IVA e CHF 6.00<br />

spese di spedizione)<br />

Corso del cambio come da Gazzetta ufficiale<br />

dell’UE più attuale.<br />

Termine di consegna: ca. 10 giorni<br />

Questa pubblicazione può essere ordinata<br />

tramite e-mail a info.lugano@osec.ch<br />

oppure fax allo 091 911 51 39 indicando<br />

l’indirizzo di fatturazione e di consegna<br />

nonché la lingua desiderata.<br />

London Olympics 2012:<br />

opportunità commerciali<br />

Londra si prepara ad accogliere i Giochi<br />

Olimpici Estivi nel 2012. Sono già iniziati<br />

i primi lavori e alle imprese svizzere si<br />

aprono numerose opportunità d’affari.<br />

Nel quadro di questi preparativi, la realizzazione<br />

del parco olimpico ad est di<br />

Londra sarà un progetto ambizioso: esso<br />

nascerà su una superficie di 200 ettari, di<br />

cui 6 saranno edificati. Sarà il più grande<br />

parco d’Europa.<br />

Contemporaneamente, allo scopo di assicurare<br />

il buon svolgimento dei Giochi,<br />

saranno migliorate e ingrandite varie installazioni<br />

ed infrastrutture. Si tratterà in<br />

particolar mondo di migliorare i trasporti<br />

verso l’East London.<br />

Londra mira ad un utilizzo durevole degli<br />

investimenti effettuati, in particolare di<br />

quelli che consentiranno una rivalorizzazione<br />

socioeconomica generale dell’East<br />

London, regione piuttosto sfavorita.<br />

Per più ampi ragguagli si invita a consultare<br />

il rapporto dello Swiss Business Hub<br />

United Kingdom intitolato “The London<br />

2012 Olympic Games and its Legacy”, che<br />

presenta nel dettaglio i principali progetti,<br />

le opportunità che ne derivano, in particolare<br />

per le PMI elvetiche, e l’utilizzo a<br />

lungo termine degli investimenti.<br />

Il documento può essere scaricato dal<br />

sito web www3.osec.ch/laenderseite/gb/<br />

businessopportunities/geschaeftsmoeglichkeiten_rund_um_london_olympics_2012/en/twt_london_2012_report_13_11_07.pdf<br />

Londra: zona a deboli emissioni per i<br />

camion<br />

Dal 4 febbraio <strong>2008</strong>, i camion non immatricolati<br />

in Gran Bretagna potranno circolare<br />

a Londra solo a talune condizioni.<br />

Tali misure riguardano i camion stranieri<br />

di oltre 12 tonnellate. Per avere il diritto<br />

di circolare nella Greater London, essi<br />

dovranno annunciarsi presso il Transport<br />

for London. La formalità è gratuita. I camion<br />

conformi alle disposizioni sui gas di<br />

scappamento della “low emission zone”<br />

(LEZ) potranno circolare gratuitamente<br />

nella Greater London, chi non adempie<br />

alle condizioni dovrà invece pagare una<br />

tassa giornaliera di 268 euro per poter<br />

circolare in città.<br />

Dal 7 luglio <strong>2008</strong>, le norme LEZ saranno<br />

applicate anche ai camion con peso<br />

superiore a 3,5 tonnellate nonché ai bus<br />

ed ai pullman.<br />

Ulteriori informazioni sono disponibili<br />

al sito web dei trasporti londinesi www.<br />

tfl.gov.uk/roadusers/lez/default.aspx nonché<br />

nel rapporto dello Swiss Business<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Hub United Kingdom “London-wide Low<br />

Emission Zones: Standards for Lorries”,<br />

visionabile in in formato pdf su www3.<br />

osec.ch/laenderseite/gb/travel_stay/<br />

london-wide_low_emission_zone_standards_for_lorries/en/londonemission_<br />

mer_070108.pdf<br />

La Russia rafforza i diritti dei<br />

consumatori<br />

La Russia ha modificato legge relativa alla<br />

protezione dei diritti del consumatore<br />

con effetto dall’11 dicembre 2007.<br />

Tra le nuove regole figurano:<br />

Pianificazione dei crediti: per la concessione<br />

di crediti al consumo vanno<br />

fornite informazioni dettagliate sul credito<br />

nonché un piano di rimborso.<br />

Diritto di restituzione: qualsiasi prodotto<br />

tecnico difettoso può essere restituito<br />

in 15 giorni al punto di vendita,<br />

ottenendone il rimborso del prezzo<br />

d’acquisto o la sostituzione con un<br />

nuovo apparecchio. Finora il diritto di<br />

restituzione era accordato solo in caso<br />

di difetti maggiori.<br />

Responsabilità dell’importatore: oltre<br />

al produttore, anche l’importatore può<br />

ormai essere ritenuto responsabile di<br />

un prodotto difettoso.<br />

Termini di riparazione: la riparazione<br />

di un prodotto difettoso non può durare<br />

più di 45 giorni, a meno che non sia<br />

stato espressamente pattuito altrimenti<br />

nel contratto.<br />

Queste nuove regole riguardano in primo<br />

luogo i produttori, gli importatori<br />

e i rivenditori di prodotti tecnici, quali<br />

i veicoli a motore, le carrozzerie, i telai<br />

di veicoli, i frigoriferi, i congelatori, le<br />

lavatrici ed i PC.<br />

Ulteriori informazioni sono disponibili sul<br />

sito web dello studio Pepeliaev, Goltsblat<br />

& Partners all’indirizzo www.pgplaw.ru/<br />

live/default.asp/h_id/26704<br />

Osec<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35/37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


ORGANO UFFICIALE:<br />

Da decenni la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> persegue una politica di informazione e vigilanza sui fatti dell’economia<br />

ticinese. I soci e gli abbonati vengono informati con articoli mirati sull’evoluzione<br />

dell’economia, della politica e delle normative in genere. Questo mezzo di<br />

comunicazione permette di informare l’imprenditore ticinese sulle opportunità per<br />

conoscere nuovi mercati, sulle procedure in consultazione, sui temi in votazione e sui<br />

corsi di formazione.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business intende fungere da cassa di risonanza di quella che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> ritiene<br />

essere una buona politica economica, aperta ed evolutiva, in completa indipendenza<br />

di giudizio, aldilà delle fazioni politiche, ed intervenire più incisivamente sugli eventi<br />

che ci toccano.


Attualità<br />

Infortuni non professionali:<br />

13 miliardi l’anno!<br />

Gli infortuni nel tempo libero<br />

interessano ogni anno in Svizzera<br />

un milione di persone e<br />

causano dei costi diretti e indiretti per<br />

13 miliardi di franchi. Se consideriamo<br />

anche i danni immateriali, come per<br />

esempio il dolore o la perdita di gioia<br />

di vivere, i costi ammontano addirittura<br />

a 54 miliardi. La metà di questi 13.1<br />

miliardi, 6.5 miliardi sono provocati<br />

dagli incidenti stradali, 2.1 dagli infortuni<br />

sportivi e oltre 4.5 da quelli<br />

in casa e nel tempo libero. Ogni anno<br />

l’economia svizzera registra 8.5 milioni<br />

di giorni lavorativi persi. 38’000 posti<br />

di lavoro non occupati ovvero un esercito<br />

di lavoratrici/ori pari alla popolazione<br />

di La Chaux-de-Fonds assenti per<br />

infortuni nel tempo libero tutto l’anno.<br />

Il numero di questi infortuni non professionali<br />

(inp) è destinato a salire per<br />

diversi fattori. Il nostro tempo libero è<br />

sempre più riempito di attività domestiche<br />

(fai da te, giardinaggio, passeggiate,<br />

...), sportive (calcio, sci, snowboard,<br />

bicicletta, escursioni, ecc.), viaggi<br />

(aumento della mobilità in auto, motocicletta,<br />

ecc.) e la fretta, la comodità,<br />

lo stress, la stanchezza con cui siamo<br />

confrontati ogni giorno, favoriscono<br />

il verificarsi degli infortuni. Il numero<br />

di coloro che si dedicano a delle attività<br />

fisiche per mantenersi in buona<br />

salute cresce costantemente, ma ciò<br />

non comporta solo aspetti positivi, ma<br />

anche un potenziale aumento degli infortuni<br />

per la pratica irregolare, quindi<br />

la mancanza di un vero allenamento,<br />

per la sopravvalutazione delle proprie<br />

energie e capacità e per il mancato uso<br />

di protezioni personali. L’obiettivo di<br />

prevenzione dell’Upi nell’ambito sportivo<br />

fino al 2010 è di riuscire a mantenere<br />

costante il numero degli inp. I<br />

costi degli infortuni non professionali<br />

stanno aumentando notevolmente e il<br />

trend si manterrà anche nei prossimi<br />

anni. Una delle principali cause è da<br />

ricercare nell’evoluzione demografica.<br />

La popolazione attiva invecchia e ciò<br />

significa che avremo più infortunati<br />

“anziani” che necessitano di tempi di<br />

guarigione e riabilitazione sempre più<br />

lunghi. Oggi l’età media di un lavoratore<br />

svizzero è già oltre i 40 anni e fra un<br />

decennio oltrepasserà i 45.<br />

L’azienda ha un forte interesse sia a<br />

ridurre la frequenza (numero reale)<br />

che la gravità (giorni di assenza) degli<br />

inp. Ogni infortunio comporta dei costi<br />

diretti (giorni di carenza, quota salario<br />

del 20% pagata dal datore di lavoro,<br />

premi assicurativi, prestazioni sociali,<br />

ecc.) e indiretti. Quest’ultimi incidono<br />

moltissimo sul budget delle aziende (da<br />

2 a 5 volte di più di quelli diretti), e<br />

derivano da perdita di produttività, costi<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Paola Lurati<br />

per rimpiazzare la persona assente,<br />

diminuzione della qualità del prodotto,<br />

difficoltà a mantenere i termini di<br />

consegna, perdita di immagine verso<br />

il cliente, deterioramento del clima di<br />

lavoro, ecc..<br />

Un infortunio nel tempo libero costa<br />

in media all’azienda un minimo di CHF<br />

1’500 al giorno. Le assenze creano<br />

disagio a chi le provoca, ma anche<br />

ai colleghi che la subiscono dovendo<br />

lavorare anche per chi è assente. Questo<br />

crea spesso un circolo vizioso che<br />

ha come epilogo l’“assenteismo” e il<br />

turnover del personale a tutto svantaggio<br />

dell’azienda. Inoltre le imprese<br />

sono spesso sottoposte ad un sistema<br />

di bonus-malus per il pagamento dei<br />

premi, ciò significa che chi investe nella<br />

prevenzione può ottenere una riduzione<br />

dei premi (bonus).


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

L’Ufficio prevenzione infortuni (Upi) è<br />

l’unico ente in Svizzera competente in<br />

materia di inp. Il legislatore elvetico gli<br />

ha affidato il mandato di prevenire gli<br />

inp negli ambiti, casa e tempo libero,<br />

sport e circolazione stradale. In <strong>Ti</strong>cino<br />

la persona di riferimento è la Signora<br />

Paola Lurati, esperta nell’ambito della<br />

sicurezza, consulente INP nelle aziende<br />

e formatrice.<br />

L’ufficio prevenzione infortuni offre alle<br />

imprese di qualunque ramo una consulenza<br />

gratuita direttamente nelle aziende<br />

che desiderano fare un’analisi della<br />

propria organizzazione della sicurezza,<br />

verificare i dati delle assenze, trovare<br />

delle misure di contenimento efficaci.<br />

Oggigiorno diverse aziende (FFS SA, La<br />

Posta Svizzera, Ciba, Banche, ecc.) si<br />

avvalgono delle competenze dell’Upi e<br />

ottengono dei risultati importanti nella<br />

riduzione delle assenze. Le proposte<br />

sono cucite su misura dell’impresa e<br />

tengono in considerazione la cultura e<br />

l’organizzazione interna, la disponibilità<br />

finanziaria e le più disparate necessità.<br />

Ogni campagna di prevenzione ha degli<br />

obiettivi realistici e quantificabili, vale a<br />

dire che per ogni franco investito si deve<br />

poter giungere ad una diminuzione delle<br />

assenze e quindi a minor costi.<br />

Altro servizio offerto dall’Upi è la formazione<br />

che si svolge su due livelli.<br />

L’azienda può richiedere una formazione<br />

interna per i quadri o per i collaboratori.<br />

Nel primo caso si organizza<br />

un incontro, durante il quale sono<br />

trasmessi i concetti base della prevenzione<br />

ed è fornito un “pacchetto” di<br />

consigli, misure e metodi per agire da<br />

moltiplicatori sui collaboratori. Questo<br />

sistema permette di raggiungere<br />

tutti i lavoratori in modo efficace e di<br />

avere delle “antenne”, i responsabili<br />

della sicurezza nei diversi settori (capiteam<br />

o caporeparto, ...). Altre aziende<br />

preferiscono delegare il compito di<br />

formare i propri collaboratori sul tema<br />

della sicurezza direttamente all’Upi.<br />

La Signora Lurati organizza una o più<br />

giornate di informazione, sensibilizzazione<br />

e motivazione direttamente con i<br />

lavoratori a gruppi di massimo 30 persone.<br />

I temi affrontati possono essere<br />

gli infortuni domestici (cause e misure<br />

di prevenzione), la caduta (maggior<br />

causa di inp in Svizzera), gli infortuni<br />

nel tempo libero (giardino, escursioni,<br />

ecc.), infortuni nello sport (calcio,<br />

sci, snowboard, giochi di palla, ...), la<br />

bicicletta con l’ausilio di un crash-test,<br />

l’alcol nella circolazione stradale e sul<br />

posto di lavoro, gli incidenti stradali<br />

(priorità, cause e misure) e molto altro<br />

ancora. Da anni in tutta la Svizzera<br />

è molto richiesta la formazione interna,<br />

in quanto le imprese hanno potuto<br />

verificarne l’efficacia. L’Upi organizza<br />

anche dei corsi fuori azienda indirizzati<br />

agli specialisti della sicurezza, ai<br />

quadri, ai responsabili delle risorse<br />

umane e ad altre figure professionali<br />

interessate, allo scopo di acquisire<br />

i mezzi necessari per prevenire gli<br />

infortuni e gestire le assenze nella propria<br />

impresa. Nel <strong>2008</strong> sono previsti i<br />

seguenti corsi:<br />

Corso base “L’ABC della prevenzione”<br />

8 aprile <strong>2008</strong> , 1 giorno,<br />

presso l’hotel Delfino Lugano, CHF<br />

300.- compreso materiale, pause e<br />

pranzo<br />

Corso “Gestione delle assenze”<br />

del 6 maggio <strong>2008</strong> 1 giorno, presso<br />

l’hotel Delfino Lugano, CHF 300.-<br />

compreso materiale, pause e pranzo<br />

Corso “Sistemi di incentivi e ricompense:<br />

strumenti di prevenzione<br />

per tutte le aziende?”, 7<br />

maggio <strong>2008</strong>, 1 giorno, hotel Delfino<br />

Lugano, CHF 300.- tutto compreso<br />

Attualità<br />

Corso “Strumenti moderni di comunicazione<br />

nella prevenzione”<br />

7 ottobre <strong>2008</strong>, 1 giorno, presso<br />

l’hotel Delfino Lugano, CHF 300.-,<br />

tutto compreso<br />

Nella paletta dei corsi prevediamo anche<br />

l’offerta di due corsi a tema: circolazione<br />

stradale (17 aprile <strong>2008</strong>) e sport (25<br />

settembre <strong>2008</strong>).<br />

Sulla homepage dell’Upi, www.upi.ch,<br />

si trovano molte novità e informazioni<br />

utili. La rubrica “Sicurezza nelle imprese”<br />

è interamente dedicata alle aziende<br />

e consultabile per conoscere le news,<br />

per avere più informazioni sui corsi<br />

descritti o altri ancora in previsione, per<br />

iscrivervi in modo semplice e diretto.<br />

Per riservarsi un posto ad un corso è<br />

sufficiente mandare un e-mail all’indirizzo<br />

riportato sotto.<br />

Per ulteriori informazioni si rivolga a<br />

Paola Lurati<br />

Consulente INP per le aziende<br />

e formatrice<br />

Ufficio svizzero prevenzione infortuni<br />

Via Campagna 19 - CP 89<br />

6952 Canobbio<br />

Tel. ufficio diretto: +41 91 940 10 88<br />

Fax ufficio: +41 91 940 10 48<br />

p.lurati@upi.ch<br />

www.upi.ch<br />

Per ulteriori domande resto volentieri a<br />

vostra disposizione.


Attualità<br />

ESPOprofessioni a Lugano<br />

dal 25 febbraio al 1° marzo <strong>2008</strong><br />

Giornate d’orientamento e formazione professionale<br />

Testo a cura di Alessandra Barbuti Storni, Responsabile PR del DECS<br />

Una scelta professionale per un futuro<br />

con avvenire<br />

«Cosa farò da grande?» Ecco la domanda<br />

che si pongono i giovani adolescenti che a<br />

giugno termineranno la scuola dell’obbligo.<br />

A breve avranno la possibilità di visitare<br />

ESPOprofessioni <strong>2008</strong> – l’ottava edizione<br />

della fiera biennale promossa dal Dipartimento<br />

dell’educazione, della cultura e<br />

dello sport (DECS) in collaborazione con:<br />

la Scuola professionale artigianale e industriale<br />

di Bellinzona; la Scuola d’arte applicata<br />

di Lugano; la Camera di commercio,<br />

dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino; diversi istituti pubblici<br />

di formazione ed organizzazioni nel mondo<br />

del lavoro e con il sostegno dell’Ufficio<br />

federale della formazione professionale<br />

e della tecnologia – da anni conosciuta<br />

ai nostri studenti e alle persone allettate<br />

ad intraprendere una formazione o una<br />

riqualifica professionale.<br />

ESPOprofessioni nasce nel 1991 presso il<br />

Centro d’arti e mestieri di Bellinzona, su<br />

iniziativa della locale Scuola professionale<br />

artigianale e industriale. Tre anni dopo<br />

nel 1994, grazie all’intervento del Cantone<br />

attraverso la Divisione della formazione<br />

professionale, l’esposizione viene spostata<br />

negli spazi dell’Espocentro di Bellinzona<br />

dove verrà organizzata a cadenza biennale<br />

fino al 2006. Oggi, la manifestazione<br />

ESPOprofessioni – come ci conferma il<br />

presidente del comitato d’organizzazione<br />

e direttore aggiunto della Divisione della<br />

formazione professionale del DECS Gianni<br />

Moresi – è diventata un valido punto di<br />

riferimento per giovani in formazione e<br />

adulti in post-formazione. In una società<br />

dove il multimediale la fa da padrone il<br />

contatto in fiera con docenti, apprendisti,<br />

studenti, giovani, genitori, persone interessate<br />

resta di vitale importanza. Qui si ha<br />

l’opportunità di parlare con chi già pratica<br />

la professione o con chi sta seguendo una<br />

formazione in un campo specifico e, non<br />

da ultimo, si può assistere a dimostrazioni<br />

pratiche in diretta con macchinari appositamente<br />

installati sul posto. L’appuntamento<br />

con l’ottava edizione di ESPOprofessioni<br />

è fissato a lunedì 25 febbraio <strong>2008</strong> al Centro<br />

esposizioni di Lugano dove un’ottantina<br />

di espositori presenterà un ventaglio<br />

di quasi 300 possibilità di formazione di<br />

base o di perfezionamento professionale.<br />

Durante cinque giornate, fino a sabato 1°<br />

marzo <strong>2008</strong>, i visitatori avranno l’opportunità<br />

di incontrare apprendisti in formazione,<br />

rappresentanti delle organizzazioni<br />

del mondo del lavoro, docenti e datori di<br />

lavoro per raccogliere informazioni sulle<br />

diverse professioni.<br />

I dati dell’ultima edizione (quella del<br />

2006) mettono ben in risalto il successo di<br />

questa fiera delle professioni: 79 espositori,<br />

superficie espositiva di oltre 5000 mq,<br />

oltre 200 professioni e perfezionamenti<br />

nei settori agricolo, artigianale, artistico,<br />

industriale, commerciale e sociosanitario,<br />

oltre 25 mila i visitatori. In due parole:<br />

un successo! Ma il successo di ESPOprofessioni<br />

risiede nella capacità di sapersi<br />

riproporre all’insegna della continuità e<br />

del rinnovamento: in effetti, la formula organizzativa<br />

viene mantenuta, mentre sono i<br />

contenuti ad essere oggetto di un continuo<br />

aggiornamento in seguito alla nascita di<br />

nuove professioni e all’adeguamento di<br />

quelle già esistenti.<br />

Molte sono le novità che caratterizzeranno<br />

ESPOprofessioni <strong>2008</strong>: una superficie<br />

espositiva ampliata, quasi 300 possibilità<br />

di formazione di base o di perfezionamento<br />

professionale presentate, cinque nuovi<br />

espositori l’Esercito svizzero, l’Amministrazione<br />

federale delle dogane, la Haute<br />

école spécialisée de Suisse occidentale<br />

Valais (Sion), la Haute école d’ingénierie<br />

et de gestion du Canton de Vaud (Yverdon)<br />

e l’Associazione per la formazione nelle<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

strutture sanitarie e negli istituti sociali del<br />

Cantone <strong>Ti</strong>cino (FORMAS), infine, un nido<br />

d’infanzia per bimbi (2-4 anni) gestito<br />

dalla Scuola specializzata per le formazioni<br />

sanitarie sociali di Canobbio in collaborazione<br />

con la Scuola cantonale degli operatori<br />

sociali di Mendrisio per permettere ai<br />

genitori di visitare con serenità la fiera.<br />

Ogni giorno un ricco ed accattivante pro-


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

ESPOprofessioni <strong>2008</strong> – dal 25 febbraio al 1° marzo <strong>2008</strong><br />

Centro esposizioni di Lugano<br />

Orari di apertura (entrata libera)<br />

lunedì 25 febbraio <strong>2008</strong> 18.00–22.00<br />

martedì, mercoledì, giovedì, venerdì 26, 27, 28, 29 febbraio <strong>2008</strong> 09.00–22.00<br />

sabato 1° marzo <strong>2008</strong> 09.00–17.00<br />

Ulteriori informazioni www.ti.ch/espoprofessioni<br />

Promotori<br />

Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport<br />

(DECS) in collaborazione con:<br />

la Scuola professionale artigianale e industriale<br />

di Bellinzona;<br />

la Scuola d’arte applicata di Lugano;<br />

la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato<br />

e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>);<br />

diversi istituti pubblici di formazione ed organizzazioni<br />

nel mondo del lavoro;<br />

con il sostegno dell’Ufficio federale della formazione<br />

professionale e della tecnologia.<br />

Il consigliere federale Joseph Deiss in visita ad<br />

Espoprofessioni, nell’edizione 2006<br />

gramma di manifestazioni collaterali arricchirà<br />

la visita degli interessati con, ad<br />

esempio, sfilate di moda, incontri informativi,<br />

spettacoli, concorsi aperti alle classi,<br />

concorsi-quiz lanciati sul palco e premiazioni<br />

degli apprendisti più meritevoli.<br />

Infine, alla cerimonia d’inaugurazione di<br />

ESPOprofessioni <strong>2008</strong> sarà atteso Pascal<br />

Couchepin, presidente della Confederazione<br />

in carica, in qualità di “padrino”<br />

della fiera. Per l’occasione Gianni Moresi,<br />

presidente del CO di ESPOprofessioni<br />

accompagnato dal nuovo direttore della<br />

Divisione della formazione professionale<br />

del DECS Paolo Colombo, accoglierà ospiti<br />

illustri fra i quali ci saranno il consigliere<br />

di Stato e direttore del DECS Gabriele<br />

Gendotti, il sindaco della città di Lugano<br />

Giorgio Giudici ed il consigliere di Stato<br />

grigionese Claudio Lardi.<br />

Vi aspettiamo numerosi ad ESPOprofessioni<br />

<strong>2008</strong>, accompagnate i vostri figli, i<br />

vostri nipoti o venite semplicemente per<br />

una vostra curiosità o perché intendete<br />

riqualificarvi o realizzare un sogno formativo<br />

rimasto chiuso in un cassetto! Apritelo<br />

questo cassetto e vedrete che le porte del<br />

mondo si spalancheranno per voi con uno<br />

spirito rinnovato!<br />

A confermare che la formazione professionale<br />

nel nostro Cantone è di qualità<br />

ci sono tutti gli apprendisti premiati a<br />

concorsi regionali, nazionali ed internazionali.<br />

Per citarne alcuni:<br />

Stefanie DRAGUN di Gordola, lavorando<br />

con una mano sola, ha conseguito<br />

il 4° posto ai Campionati<br />

svizzeri delle creatrici d’abbigliamento<br />

alla Fiera della formazione<br />

prof di Basilea (19-21 ottobre 2006).<br />

Deborah MARIANI di Puria Valsolda<br />

(Italia) apprendista pasticcera-confettiera<br />

e Jody CRIVELLI di Chiasso apprendista<br />

panettiere-pasticcere hanno<br />

ottenuto il 1° posto al Concorso<br />

“Parole in Pasticceria e Dolci<br />

Graffiti” al Salone internazionale della<br />

gelateria pasticceria e panificazione<br />

artigianali di Rimini (20-27 gennaio<br />

2007).<br />

Monica MARTINEZ ALVAREZ di<br />

Vezia, Nicole ZANETTI di Monteggio,<br />

Omar ZANETTI di Faido e Simona<br />

FERRAINA di Bellinzona tutti apprendisti<br />

impiegati di commercio hanno<br />

vinto la prima edizione del Campionato<br />

regionale a squadre per apprendisti<br />

impiegati di commercio<br />

promosso dal Centro di formazione<br />

della Sic (Società ticinese degli impie-<br />

Attualità<br />

gati del commercio) a Bellinzona (14<br />

febbraio 2007).<br />

Mauro BERNASCONI di Coldrerio<br />

apprendista cuoco ha conseguito il 3°<br />

posto al Concorso culinario Poivrier<br />

d’Argent (miglior apprendista<br />

cuoco della CH-i e Romanda).<br />

Chiara ZUFFI di Sala Capriasca studentessa<br />

sezione Tecnica di design<br />

della moda alla Scuola specializzata<br />

superiore di tecnica dell’abbigliamento<br />

e della moda di Viganello ha vinto il<br />

1° premio nella categoria abbigliamento<br />

al Concorso “Moda e Vetro”<br />

di Venezia. Mentre Yoana LOPEZ di<br />

Renens (Canton Vaud) studentessa sezione<br />

Tecnica di design della moda ha<br />

vinto nella categoria opere grafichefigurino<br />

e Roberta RIGHETTI di<br />

Caslano ex-studentessa tecnica dipl.<br />

SSS di design della moda ha vinto nella<br />

categoria accessori.<br />

Dario SIMONETTI di Tenero apprendista<br />

in informatica ha vinto il<br />

1° premio nella categoria sviluppo<br />

applicazioni al Concorso del miglior<br />

lavoro pratico informatico<br />

svizzero 2007 all’ESPOprofessioni<br />

2007 di Zurigo.<br />

Maurizio PREVITERO di Roveredo<br />

(GR) apprendista cuoco ha ottenuto<br />

il 1° premio per la miglior media<br />

d’esame (5,3) alla premiazione dei<br />

migliori apprendisti del settore<br />

alberghiero e della ristorazione<br />

indetta da Hotel & Gastro Formazione<br />

<strong>Ti</strong>cino.


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

TC Systems SA: guardare il futuro per<br />

raggiungere traguardi ambiziosi<br />

Con l’apertura del nuovo Headquarters a Mendrisio e il potenziamento di tutte le attività nel<br />

Cantone, TC Systems celebra un anno denso di cambiamenti, confermando il ruolo di leader nella<br />

consulenza tecnologica<br />

di Lisa Pantini<br />

La realtà aziendale di TC Systems ha<br />

inizio nel 1993, come azienda attiva<br />

nel settore dell’Information & Communication<br />

Technologies. Nei successivi<br />

anni l’impresa cresce e si colloca tra i<br />

leader di mercato in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Nel 2006 la società entra a fare parte del<br />

Gruppo Solar 3, azienda svizzera operante<br />

nello sviluppo di soluzioni nel settore<br />

delle energie rinnovabili.<br />

Quest’operazione ha aperto a TC Systems<br />

una serie di opportunità che ne hanno<br />

ampliato le competenze, introducendo<br />

una business unit operante sul mercato<br />

internazionale che vede coinvolte figure<br />

professionali per presentare progetti che<br />

uniscono l’alta tecnologia e l’IT a innovazioni<br />

globali nell’ambito delle energie<br />

rinnovabili, ma non solo.<br />

La nuova struttura societaria ha permesso<br />

a tutte le partecipate di trarre vantaggio<br />

l’una dalle altre creando sinergie<br />

e rapporti professionali privilegiati tra<br />

società.<br />

Per TC Systems resta comunque primaria<br />

l’attività nel Canton <strong>Ti</strong>cino, grazie alle<br />

maggiori competenze di cui dispone è<br />

in grado di meglio servire l’utenza, avvalendosi<br />

di 75 collaboratori qualificati.<br />

Una profonda conoscenza delle differenti<br />

realtà industriali e delle dinamiche di<br />

business, fornisce a TC Systems la possibilità<br />

di presentarsi sul mercato offrendo<br />

soluzioni tecnologiche e di business idonee<br />

a rispondere alle esigenze dei diversi<br />

settori.


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

L’anno in corso vede l’azienda in un<br />

continuo percorso di rafforzamento e<br />

potenziamento degli skills già maturati<br />

in passato, nonché il lancio verso nuovi<br />

fronti di intervento. Al centro di competenza<br />

per la piattaforma ERP di SAP<br />

e di Microsoft Dynamics Nav si sono<br />

aggiunte soluzioni tecnologiche con<br />

un target sempre più enterprise, per<br />

esempio soluzioni di Disaster Recovery<br />

e Virtualizzazione.<br />

L’innovazione da una parte e la continuità<br />

dall’altra sono i valori guida di TC<br />

Systems, innovazione che vede l’azienda<br />

protagonista non solo sulla clientela<br />

manufacturing e nella pubblica amministrazione,<br />

ma anche nel segmento<br />

bancario; l’obiettivo è rivolgersi alle<br />

istituzioni bancarie di dimensioni più<br />

piccole, molto attive nei servizi di private<br />

banking. Oggi questi clienti utilizzano<br />

piattaforme tecnologiche evolute,<br />

che puntano sulla qualità, la flessibilità<br />

e la diversificazione dei servizi. Al tempo<br />

stesso l’ambiente degli applicativi<br />

per il banking è fortemente inquadrato<br />

in un contesto di governance e compliance,<br />

in altre parole la capacità di<br />

governo e controllo delle risorse e<br />

il pieno adeguamento alle normative<br />

vigenti, due aspetti che connotano<br />

fortemente l’azione di TC Systems in<br />

questa sua prima fase di rilancio, e<br />

che continueranno a caratterizzarla in<br />

futuro.<br />

Il ruolo sempre più fondamentale dell’Information<br />

Technology come strumento<br />

di pilotaggio di ogni minima funzionalità<br />

aziendale fa sì che imprenditori, manager<br />

e responsabili dei sistemi informativi si<br />

pongano in atteggiamento sempre più<br />

critico e proattivo in relazione alle problematiche<br />

in cui vengono a intersecarsi<br />

governance, trasparenza, rispetto delle<br />

regole da un lato e sistemi gestionali<br />

dall’altro.<br />

In questo complesso punto di convergenza<br />

tra regole, rispetto delle stesse<br />

e tecnologie, la moderna cultura di<br />

impresa può trovare una strada prati-<br />

cabile per le sue esigenze di costante<br />

valorizzazione e un possibile ‘vaccino’<br />

contro le storture del sistema che in<br />

questi anni hanno finito col pesare<br />

sull’immagine di interi settori industriali.<br />

La tecnologia diventa quindi la<br />

premessa indispensabile per l’implementazione<br />

di un’efficace strategia di<br />

controllo e TC Systems si pone sul mercato<br />

come partner IT ideale con un’offerta<br />

di servizi inquadrata nel contesto<br />

dell’Enterprise Risk Management.<br />

Con il nuovo anno ci sono stati anche<br />

importanti cambiamenti organizzativi.<br />

Con la crescita delle sue attività TC<br />

Systems è andata incontro a un’inevitabile<br />

penuria di spazi che hanno portato<br />

alla decisione di aprire a Mendrisio,<br />

in un edificio ubicato nei pressi dello<br />

svincolo autostradale, una nuova sede,<br />

che fungerà da Headquarters. Il nuovo<br />

quartier generale, inaugurato lo scorso<br />

24 gennaio, permetterà di organizzare<br />

meglio le attività interne di TC Systems,<br />

per un adeguato sviluppo della struttura<br />

organizzativa. La presenza al centro<br />

dell’economia ticinese non verrà certo<br />

a mancare grazie ad una copertura<br />

su tutto il territorio locale. Il branch<br />

office di Massagno è stato rinnovato<br />

e adattato alle esigenze dei clienti del<br />

luganese. E lo stesso vale per l’attuale<br />

ufficio di Bellinzona, destinato al servizio<br />

alla clientela del Sopraceneri, che<br />

è stato anch’esso adattato alle nuove<br />

necessità.<br />

Con questo ulteriore rinnovamento anche<br />

sul piano della logistica, il management<br />

di TC Systems confida di aver creato<br />

i presupposti per essere ancora più<br />

vicino alla clientela, che potrà usufruire<br />

di livelli di servizio ancora più puntuali<br />

e personalizzati.<br />

In sintesi, l’intento del nuovo management<br />

è quello di orientare TC Systems<br />

verso nuove potenzialità e nuove vie.<br />

Certo è che la società di Mendrisio è<br />

un partner di riferimento in grado di<br />

affiancare gli imprenditori ticinesi nella<br />

loro attività.<br />

Vita dei Soci<br />

Management<br />

Assessment<br />

Per scegliere<br />

con più sicurezza<br />

con più obiettività<br />

con meno rischi<br />

dei<br />

collaboratori<br />

importanti<br />

per la vostra azienda<br />

confrontando tra loro,<br />

rispetto al profilo ideale,<br />

candidati interni<br />

e/o esterni<br />

sulle loro competenze<br />

relazionali e di conduzione<br />

con esercizi,<br />

simulazioni e tests.<br />

MBI Consulting<br />

Lugano, Zurigo, Milano<br />

Dr. Giovanni Wyder<br />

Tel. 044 910 4836 Fax 044 910 4835<br />

hwyder@mbi-consulting.ch<br />

www.mbi-consulting.ch/it


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

100 anni di manifesti ticinesi (1890 - 1990)<br />

È<br />

uscito alla fine di dicembre 2007<br />

il primo volume del progetto editoriale<br />

“100 anni di manifesti ticinesi”<br />

che presenta tutti i manifesti<br />

turistici stampati nel Cantone tra il 1890<br />

e il 1990.<br />

Questo primo libro riporta i manifesti<br />

turistici del Sopraceneri, della linea<br />

ferroviaria del San Gottardo e del <strong>Ti</strong>cino<br />

in generale. Nel secondo, invece,<br />

saranno riportati i manifesti turistici del<br />

Sottoceneri e nel terzo quelli riguardanti<br />

manifestazioni, sport, pubblicità commerciale<br />

e i protagonisti del manifesto<br />

ticinese.<br />

Il formato è grande, cm 29 x 24, con<br />

testi in italiano e inglese. Nelle 240<br />

pagine del primo volume sono riportate<br />

complessivamente 204 foto a colori,<br />

perlopiù a piena pagina.<br />

Sfogliando questi libri si potrà sognare<br />

sul bel periodo che ha caratterizzato il<br />

<strong>Ti</strong>cino turistico del secolo scorso e notare<br />

l’evoluzione tecnica e dei costumi<br />

avvenuta nel frattempo.<br />

Il libro è in vendita nelle librerie ticinesi<br />

a Fr. 118.- oppure nei punti vendita<br />

Jansonius, dove sono previsti sconti per<br />

ordinazioni multiple.<br />

Ricordiamo che nell’ambito di questo<br />

progetto, sono previsti 3 libri. Il secondo<br />

volume vedrà la luce nel corso di<br />

quest’anno ed il terzo nel 2009.<br />

Un’interessante pubblicazione che oltre<br />

ad offrire uno spunto di riflessione sul<br />

patrimonio artistico ticinese, è anche<br />

strumento di divulgazione scientifica.<br />

I volumi si prestano bene come idea<br />

regalo aziendale (anche continuativo<br />

su un periodo di tre anni) per privati,<br />

aziende ed istituzioni.<br />

Per le aziende interessate segnaliamo<br />

la possibilità di personalizzazione dei<br />

volumi, con l’inserzione di una pagina<br />

pubblicitaria.<br />

Ogni volume presenta le seguenti caratteristiche:<br />

circa 240 pag.;<br />

grande formato: 29x24 cm;<br />

testi in italiano ed inglese, riportanti<br />

le descrizioni dei manifesti secondo<br />

anno, autore, soggetto, dimensioni,<br />

stampatore, rarità e osservazioni specifiche<br />

legate ad ogni singola opera;<br />

copertina rigida, cartonata e plastificata.<br />

Per avere informazioni inerenti le possibilità<br />

di personalizzazione e gli eventuali<br />

sconti per ordinazioni multiple, è possibile<br />

telefonare al numero<br />

+41 91 910 10 50.


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

di Roberto Cavalli<br />

Direzione e showroom:<br />

Via dei Solari 4<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 910 10 50<br />

Fax +41 91 910 10 59<br />

info@jansonius.ch<br />

Gallerie:<br />

Via Canova 18<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 921 03 30<br />

Riveta da la Tor<br />

6922 Morcote<br />

Tel. +41 91 996 30 50<br />

Vita dei Soci


Vita dei Soci<br />

Mikron Machining Technology<br />

lancia una campagna interna<br />

sulla salvaguardia della salute<br />

di Patrizia Bacchetta<br />

Effervescente partenza, con distribuzione<br />

di vitamina C, della campagna<br />

“Mi voglio bene!” nelle 3<br />

aziende Mikron nel Malcantone (Mikron<br />

SA Agno, Mikron Tool SA Agno e Namco<br />

SA), avvenuta lo scorso dicembre 2007.<br />

La campagna ha lo scopo di sensibilizzare<br />

i collaboratori sull’importanza del<br />

benessere fisico e sulla prevenzione della<br />

salute. Saranno organizzate giornate con<br />

controlli gratuiti della salute e distribuiti<br />

premi wellness di presenza.<br />

Mikron è da sempre attenta alla salute dei<br />

suoi dipendenti. Sono numerose, infatti,<br />

le iniziative create nel corso degli anni<br />

atte a promuovere il benessere fisico.<br />

Dal 1986 nello stabilimento di Agno un<br />

locale è stato adibito ad infermeria. Qui<br />

si trovano i principali medicinali per il<br />

primo intervento e, da 5 anni, un defibrillatore.<br />

Nove collaboratori Mikron hanno<br />

seguito dei corsi di pronto soccorso e<br />

sono a disposizione dei colleghi per lenire<br />

leggere indisposizioni.<br />

Contro i malanni di stagione Mikron offre<br />

ai suoi dipendenti la possibilità di vaccinarsi<br />

contro l’influenza.<br />

Il divieto di fumo nell’azienda – introdot-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Un momento del lancio della campagna “Mi voglio bene!” avvenuto a metà dicembre 2007<br />

to nel luglio 2005 con la distribuzione<br />

di rinfrescanti mentine illustranti una<br />

colorata farfalla, simbolo di aria pulita<br />

– ha permesso di creare un ambiente di<br />

lavoro più sano.<br />

Per ulteriori informazioni contattare:<br />

Mikron SA Agno<br />

Patrizia Bacchetta<br />

Casella Postale 115<br />

6903 Lugano<br />

Tel. +41 91 610 65 38<br />

Fax +41 91 610 66 82<br />

patrizia.bacchetta@mikron.com<br />

www.mikron.com


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

“Diamo voce alla solidarietà”<br />

per la Fondazione La Fonte<br />

Comunicato stampa<br />

Electronic Studio SA di Camorino<br />

ha recentemente devoluto<br />

alla Fondazione La Fonte 5’000<br />

franchi, frutto del ricavato, durante gli<br />

scorsi mesi di novembre e dicembre<br />

2007, del noleggio di radiomicrofoni<br />

realizzato nell’ambito dell’azione “Diamo<br />

voce alla solidarietà”. Il team dei<br />

collaboratori e dei titolari di Electronic<br />

Vita dei Soci<br />

Da sinistra: Flavio Cappello, Membro di Direzione Electronic Studio, Antonio Silvestro, Direttore Electronic Studio,<br />

Rossano Cambrosio, Direttore Fondazione La Fonte, Fabio Grassi, Membro di Direzione Electronic Studio<br />

Studio hanno da sempre uno spiccato<br />

senso della responsabilità sociale e un<br />

forte attaccamento al territorio cantonale:<br />

insieme hanno perciò deciso di<br />

sottolineare maggiormente queste loro<br />

caratteristiche con un’importante donazione<br />

da destinare al miglioramento dei<br />

servizi IT e multimediali della Fondazione<br />

La Fonte.<br />

Ulteriori ragguagli possono essere richiesti<br />

a:<br />

Electronic Studio SA<br />

Via ai Campisc 5b<br />

6528 Camorino<br />

Tel. +41 91 850 10 60<br />

Fax +41 91 850 10 61<br />

www.electronicstudio.ch


Vita dei Soci<br />

Come promuoversi?<br />

Come farsi conoscere?<br />

<strong>Ti</strong>cino Business vi offre grazie ad un<br />

publiredazionale, una vetrina mirata<br />

ed un contatto diretto con il mondo<br />

economico ticinese!<br />

“Vita dei Soci” su <strong>Ti</strong>cino Business<br />

L’opportunità di promozione gratuita per tutti i nostri soci!<br />

Un nuovo prodotto? La recente apertura di una nuova filiale? Un traguardo<br />

importante come i 25/50 o 100 anni di attività?<br />

O più semplicemente una presentazione della vostra attività sulle pagine<br />

periodico ufficiale della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>?<br />

La rubrica “Vita dei Soci” su <strong>Ti</strong>cino Business, è pronta ad accogliere e<br />

pubblicare eventi, ricorrenze, presentazioni e promozioni!<br />

Si tratta di una promozione gratuita che iscrive nell’insieme dei mezzi<br />

di comunicazione che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> utilizza per informare e rafforzare i rapporti<br />

con il tessuto culturale ed economico.<br />

Per maggiori informazioni su questa opportunità gratuita offerta a tutti<br />

i nostri soci potete contattare la Signora Lisa Pantini telefonando al numero<br />

+41 91 911 51 32 o via e-mail a pantini@cci.ch.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

INFO ICA<br />

Appuntamenti interaziendali <strong>2008</strong><br />

Sin dalla sua fondazione, nel<br />

1970, la missione dell’ICA consiste<br />

nel sostenere persone e organizzazioni<br />

nel diventare ciò che<br />

vogliono.<br />

In qualità di sparring partner, coaches,<br />

analitici, moderatori, mediatori<br />

e iniziatori i partner dell’ICA<br />

mettono in moto processi e accompagnano<br />

i clienti nell’implementazione<br />

di successo nei settori:<br />

LEADERSHIP, COOPERAZIONE<br />

e INNOVAZIONE.<br />

Seminario TETA®<br />

“La personalità imprenditoriale<br />

del leader”<br />

27.02. – 01.03.<strong>2008</strong><br />

14.05. – 17.05.<strong>2008</strong><br />

17.09. – 20.09.<strong>2008</strong><br />

26.11. – 29.11.<strong>2008</strong><br />

Inizio mercoledì ore 17.00; fine<br />

sabato ore 14.00 circa; durata<br />

3 giorni.<br />

Seminario MgB®<br />

“Il risolutore innovativo”<br />

22.10. – 25.10.<strong>2008</strong><br />

Inizio giovedì ore 09.00; fine<br />

sabato ore 14.00 circa; durata<br />

2,5 giorni.<br />

Per ulteriori informazioni non esitate<br />

a visitare il sito dell’Istituto<br />

all’indirizzo www.ica.ch<br />

ICA (Svizzera) – Istituto per<br />

la Creatività Applicata Sagl<br />

Via Baroffio 4<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 921 45 15<br />

Fax +41 91 921 45 16<br />

info@ica.ch


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

I nuovi Economisti aziendali<br />

nelle arti e mestieri diplomati<br />

Lo scorso novembre ha avuto luogo la cerimonia di consegna<br />

di Patrizia Villa<br />

Venerdì 30 novembre 2007 ha avuto<br />

luogo a Berna la Cerimonia di consegna<br />

dei diplomi ai neo Economisti<br />

aziendali nelle arti e mestieri. Quest’anno<br />

i diplomati in tutta la Svizzera sono stati<br />

66. Il corso di preparazione all’esame di<br />

Economista aziendale nelle arti e mestieri<br />

viene organizzato in <strong>Ti</strong>cino dalla Camera di<br />

commercio, dell’industria, dell’artigianato<br />

e dei servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino sotto l’egida<br />

dell’IFCAM (Istituto per la formazione di<br />

capi-azienda nelle arti e mestieri) di Berna.<br />

Il corso dura un anno e per accedervi è<br />

necessario aver conseguito il diploma di<br />

capo-azienda o essere in possesso di un<br />

diploma professionale superiore. Il titolo<br />

federale di economista aziendale nelle arti<br />

e mestieri è ancora giovane in <strong>Ti</strong>cino, ma<br />

si tratta del più alto riconoscimento professionale<br />

nell’economia aziendale e attesta<br />

le capacità gestionali di chi lo ottiene. I neo<br />

economisti aziendali nelle arti e mestieri<br />

SAGL e SA dopo il 01.01.<strong>2008</strong>: cambiamenti,<br />

opportunità e consigli pratici<br />

Giovedì 31 gennaio <strong>2008</strong><br />

dalle 16.30 alle 18.30<br />

Relatori: avv. Mauro Cavadini e avv.<br />

Davide Mottis, studio legale Brunoni<br />

Molino Mottis Adami<br />

Carnet ATA online<br />

Mercoledì 13 febbraio <strong>2008</strong><br />

dalle 16.00 alle 17.30<br />

Relatori: Luca Albertoni, lic. iur.,<br />

LL.M., Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Marco Passalia, BA ec., Responsabile<br />

del settore legalizzazioni<br />

Le lettere commerciali:<br />

tecniche, trucchi, trappole<br />

Mercoledì 20 febbraio <strong>2008</strong><br />

dalle 9.00 alle 17.00<br />

Relatore: Antonio Chiodaroli<br />

diplomati federali in <strong>Ti</strong>cino sono dieci. La<br />

migliore media, 5.30, è stata ottenuta<br />

da Marco Lepori, Lopagno (ISS FM<br />

Services SA, Manno). Gli altri diplomati<br />

sono: Monica Balemi, Giubiasco (Walco Lin<br />

SA, Giubiasco), Gintautas Bertasius, Sonvico<br />

(Agus Holding SA, Viganello), Gian Paolo<br />

Capiaghi, Stabio (Trecor SA, Chiasso), <strong>Ti</strong>-<br />

Formazione<br />

I diplomati presenti alla cerimonia con il segretario <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Rinaldo Gobbi<br />

Le proposte formative della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Relazionarsi con successo<br />

Giovedì 28 febbraio <strong>2008</strong><br />

dalle 13.30 alle 17.30<br />

Relatrice: Edith Dolder<br />

consulente d’immagine<br />

Il reclamo del cliente<br />

come opportunità<br />

per l’azienda<br />

Mercoledì 5 marzo <strong>2008</strong><br />

dalle 9.00 allle 17.00<br />

Relatore: Angelo Delsanto<br />

consulente di organizzazione aziendale<br />

Come valorizzare<br />

la propria immagine<br />

Giovedì 13 marzo <strong>2008</strong><br />

dalle 13.30 alle 17.30<br />

Relatrice: Edith Dolder<br />

consulente d’immagine<br />

ziano Codiroli, Sant’Antonino (Ufficio di<br />

esecuzione e fallimenti, Locarno), Giorgio<br />

De Lorenzi, Locarno (Elettricità De Lorenzi,<br />

Locarno), Alberto Di Crescenzo, Losone<br />

(Ego Kiefer AG, Vezia), José Fazioli, Bellinzona<br />

(Joda Metalcostruzioni SA), Patrizio<br />

Gottardi, Caslano (Taiana SA, Manno), Daniele<br />

Mazzola, Paradiso (Elvi SA, Melano).<br />

Conoscenze specifiche secondo la<br />

nuova legge sui prodotti chimici<br />

Organizzato da SIU im Detailhandel<br />

di Zurigo<br />

Durata: 2 giorni, dalle 9.00 alle 17.00.<br />

Date: 17 e 24 aprile <strong>2008</strong><br />

28 maggio e 4 giugno <strong>2008</strong><br />

Per domande sui temi che saranno trattati<br />

durante il corso:<br />

Signor F. Valli, Tel. +41 91 814 61 34<br />

fiorenzo.valli@ti.ch<br />

Per ricevere il pieghevole con il<br />

programma rivolgersi alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

Tel. +41 91 911 51 18<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

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Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Regole d’origine: più responsabilità<br />

dell’azienda, meno burocrazia<br />

di Marco Passalia<br />

Nell’ambito delle certificazioni d’origine a partire dal 1° gennaio <strong>2008</strong> c’è stato un aggiornamento delle direttive interne imposte a<br />

tutte le Camere di commercio svizzere da parte della Commissione competente in materia. Ciò al fine di semplificare il carico burocratico<br />

delle aziende.<br />

I cambiamenti più importanti sono riassumibili nei seguenti punti:<br />

- Utilizzo della domanda d’attestazione (DA) e del certificato d’origine (CO) in formato elettronico (www.cciati.<br />

com/downloads/domanda_di_attestazione.pdf) e possibilità di compilare nei seguenti modi:<br />

riempire la DA ed il CO scaricabili nel nostro sito senza la possibilità di salvare i dati a meno di aver installato Adobe<br />

Acrobat Writer/Professional (costo di 50.- cts per la stampa del CO su carta colorata);<br />

eventualmente: stampare la DA ed il CO vuoti (“in bianco”) e poi compilarli con delle schermate excel “prefabbricate” o in<br />

altri modi (costo di 50.- cts per la stampa del CO su carta colorata);<br />

eventualmente: richiedere alla Camera di commercio i formulari DA e CO ad un costo di 40.- cts ciascuno (tot.80.- cts.) per<br />

poi riempirli con delle schermate excel “prefabbricate” (o in altri modi).<br />

NB: in ogni caso la domanda d’attestazione deve essere firmata, datata ed accompagnata da nome e cognome di chi la<br />

compila!<br />

- Aumento della responsabilità della persona incaricata in seno all’azienda di compilare e firmare la domanda d’attestazione.<br />

In effetti, sono previste multe ed addirittura la detenzione in caso di infrazioni intenzionali o per negligenza quali la falsa attestazione<br />

dell’origine, del valore o del prezzo, la falsa attestazione dell’identità di un richiedente oppure anche la richiesta di legalizzazione di<br />

documenti pur sapendo che questi non corrispondono alla realtà.<br />

- Merce commerciale con un valore inferiore a CHF 1’000.- per posizione<br />

Per le merci commerciali con un valore inferiore a CHF 1’000.- per articolo e per posizione sulla fattura dell’esportatore, l’ufficio<br />

emittente non deve più esigere sistematicamente delle prove d’origine. Tuttavia, sulla fattura all’esportazione destinata al cliente,<br />

l’origine delle merci deve comunque figurare per ogni articolo. Si noti, infine, che l’ufficio emittente può in ogni caso esigere la<br />

presentazione di prove d’origine, ad esempio, nel caso in cui i dati relativi all’origine che figurano sulla fattura non sono chiari od<br />

addirittura confusionali.<br />

- Controlli ex-post da parte della Camera di commercio per prodotti di origine svizzera. Non viene quindi più richiesta sistematicamente<br />

la composizione del prodotto, le voci di tariffa doganale di tutte le componenti o la descrizione del tipo di lavorazione. Ciò<br />

basandosi sul principio che l’incaricato di un’azienda nella domanda di attestazione dichiara l’origine svizzera del prodotto secondo<br />

i criteri d’origine previsti dalle Ordinanze sull’attestazione dell’origine. A questo proposito, da una parte, la Camera di commercio<br />

rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento in materia d’origine, dall’altra, offre regolarmente dei corsi di formazione in grado<br />

di fornire le nozione relative all’origine. Come detto, al fine di alleggerire il carico burocratico delle aziende, non verranno più<br />

effettuati sistematicamente dei controlli dell’origine, ma si procederà ad un controllo campionario ex-post.<br />

- Tassa (sovrapprezzo) per documentazione mancante non consegnata entro un intervallo di tempo adeguato. Infatti,<br />

la Camera di commercio può eccezionalmente rilasciare i certificati d’origine anche nei due seguenti casi: quando l’azienda<br />

richiedente presenta le copie delle prove documentali d’origine oppure quando la stessa non fornisce alcuna prova documentale<br />

d’origine.<br />

Per maggiori informazioni il Servizio Legalizzazioni della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> è a vostra disposizione al numero +41 91 911 51 23/24/25!


<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Lucia Cereghetti<br />

Impiegata di commercio<br />

Anno di nascita 1955<br />

Cittadinanza svizzera<br />

Angelica Isola<br />

Laureata in Scienze Politiche,<br />

Master in “Media Relations e<br />

Journalism”, Diploma di Giornalista<br />

cantonale svizzero<br />

Anno di nascita 1980<br />

Cittadinanza italiana<br />

Ruggero Alzetta<br />

Laureato in Economia e Commercio,<br />

indirizzo Economia<br />

Internazionale<br />

Anno di nascita 1969<br />

Cittadinanza italiana<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: ottimo<br />

Tedesco: ottimo<br />

Inglese: buono<br />

Italiano: madrelingua<br />

Tedesco: conoscenze<br />

di base<br />

Inglese: ottimo<br />

Spagnolo: discreto<br />

Italiano madrelingua<br />

Francese: buono<br />

Inglese: buono<br />

Possiede una solida esperienza<br />

nel customer care avendo<br />

sempre operato nel settore<br />

assicurativo, immobiliare e<br />

finanziario. Cerca lavoro nel<br />

ruolo di collaboratrice/assistente<br />

nei settori menzionati.<br />

Ha lavorato come redattrice,<br />

giornalista e conduttrice. Sono<br />

numerosi i suoi articoli che<br />

trattano diversi settori: cinema,<br />

comunicazione, marketing,<br />

ecc. Ha pubblicato tre<br />

libri. Cerca lavoro pertinente<br />

alla sua esperienza.<br />

Molto aperta e intraprendente.<br />

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Mob. +39 339 128 95 76<br />

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AngelicaIsola@hotmail.com<br />

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Mob. +39 338 868 65 62<br />

ralzetta@email.it<br />

Per le aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo, rivolgersi<br />

alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

GORLA SERVICE SA, Impresa di pulizia e facility service, 6932 Breganzona, www.gorlaservice.ch<br />

LES AMBASSADEURS, Orologi e gioiellli, 6900 Lugano, www.lesambassadeurs.ch<br />

MARCO SEEHOLZER ELECTRONICS, informatica, cancelleria, consumabili, 6855 Stabio, info@mseeholzer.ch<br />

ERNST & YOUNG SA, ufficio fiduciario, 6901 Lugano, www.ey.com/ch<br />

SDB SAGL, strategia marketing e comunicazione, 6830 Chiasso, www.sdb.biz


Fiere internazionali<br />

Le fiere: un’opportunità per incrementare il vostro business<br />

Intertraffic <strong>2008</strong><br />

Amsterdam, 1-4 aprile <strong>2008</strong><br />

Intertraffic è la fiera internazionale nr. 1 nel<br />

settore mobilità e trasporti. Dal suo lancio<br />

nel 1972 è diventata vetrina irrinunciabile<br />

e punto d’incontro per professionisti del<br />

settore provenienti da tutto il mondo: un<br />

evento biennale decisivo per verificare la più<br />

ampia e innovativa varietà di prodotti e soluzioni<br />

riguardanti infrastrutture, gestione di<br />

traffico e mobilità, sicurezza e parcheggi. Le<br />

aziende leader presentano qui le loro ultime<br />

realizzazioni e tecnologie, creando ottime<br />

opportunità di business e di interscambio<br />

che hanno contribuito a rendere Intertraffic<br />

Amsterdam l’evento internazionale del settore:<br />

sulla scia di questo enorme successo,<br />

sono nate delle fiere satelliti in Turchia, Cina<br />

e Nord America.<br />

Intertraffic Amsterdam <strong>2008</strong> sarà la sintesi di<br />

36 anni di esperienza. Circa 700 espositori<br />

provenienti da 40 diversi paesi offriranno<br />

una panoramica completa degli ultimi sviluppi<br />

e tecnologie. La parte espositiva sarà<br />

supportata da convegni, seminari e altre<br />

iniziative.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.intertraffic.com<br />

Informazioni sulla partecipazione elvetica:<br />

www3.osec.ch/fiere/intertraffic_<strong>2008</strong><br />

Nanotech <strong>2008</strong><br />

Boston, 1-6 giugno <strong>2008</strong><br />

Negli Stati Uniti, la NSTI Nanotech è diventata<br />

una delle fiere e conferenze più importanti<br />

nel settore delle nanotecnologie. Alla nuova<br />

edizione sono attesi oltre 300 espositori e<br />

4’000 partecipanti alle conferenze che si<br />

tengono a margine dell’evento.<br />

La partecipazione elvetica è organizzata da<br />

Swissnanotech in collaborazione con lo<br />

Swiss Business Hub USA, con swissnex Boston<br />

e con LocationSwitzerland.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.nanotech<strong>2008</strong>.com<br />

Informazioni sulla partecipazione elvetica:<br />

www3.osec.ch/fiere/nanotech_<strong>2008</strong><br />

Decorate Life<br />

Francoforte sul Meno, 4-8 luglio <strong>2008</strong><br />

Il nuovo evento fieristico “Decorate Life”,<br />

composto da Tendence Autumn + Winter,<br />

Collectione Preview Spring + Summer e The<br />

Design Annual, si svolgerà nel polo fieristico<br />

di Francoforte dal 4 all’8 luglio <strong>2008</strong>.<br />

Decorate Life si propone come un evento<br />

completo dedicato all’intero settore della<br />

casa e dell’arredamento, dai mobili ai<br />

complementi d’arredo, dai tessuti per la<br />

casa al giardino, dalla tavola apparecchiata<br />

agli articoli da regalo. Per la prima volta,<br />

a luglio <strong>2008</strong>, Francoforte si profilerà così<br />

come il luogo in cui ordinare i prodotti per<br />

tutte le stagioni dell’anno e per tutti i canali<br />

di distribuzione commerciale. La varietà dei<br />

temi e dei settori merceologici così come le<br />

dimensioni della manifestazione, che occuperà<br />

quasi l’intero quartiere fieristico, fanno<br />

di Decorate Life un appuntamento imprescindibile<br />

per tutti i settori interessati, sia sul<br />

fronte del commercio che dell’industria.<br />

Tendence e Young Living: sia per il commercio<br />

all’ingrosso che per quello al dettaglio,<br />

resta la più importante piattaforma<br />

degli ordini e delle novità per la stagione<br />

autunnale, per il periodo delle vendite natalizie<br />

e per l’ordinazione di assortimenti<br />

specializzati.<br />

Collectione Preview Spring + Summer è<br />

la piattaforma commerciale specializzata<br />

che si rivolge al commercio che acquista<br />

in medie e grandi quantità per la stagione<br />

primavera/estate dell’anno successivo, diventando<br />

allo stesso tempo il primo e più<br />

importante evento dedicato alle novità che<br />

caratterizzeranno la primavera e l’estate<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />

del prossimo anno.<br />

“The Design Annual – inside: showtime” è<br />

una vetrina esclusiva riservata ai prodotti<br />

di design di alto profilo, ospitata nella<br />

Festhalle di Francoforte all’insegna di uno<br />

slogan reinventato ogni anno. Con The<br />

Design Annual, Decorate Life si rivolge<br />

non solo al pubblico specializzato internazionale<br />

ma anche ai consumatori finali che<br />

si interessano di design.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.decoratelife.messefrankfurt.com<br />

SIAL <strong>2008</strong> – Salone internazionale<br />

dell’agroalimentare<br />

Parigi, 19-23 ottobre <strong>2008</strong><br />

I due principali saloni mondiali del settore<br />

alimentare, il SIAL di Parigi e l’Anuga di Colonia,<br />

si svolgono in alternanza ogni due anni.<br />

Il <strong>2008</strong> è l’anno del SIAL, che sarà allestito<br />

nel quartiere fieristico di Parigi Nord<br />

Villepinte. Questa vetrina internazionale e<br />

rappresentativa di tutte le filiali del mercato<br />

alimentare presenterà in cinque giorni tutte<br />

le tendenze dell’alimentazione mondiale.<br />

All’edizione 2006 ben 5’300 espositori provenienti<br />

da 99 paesi hanno presentato i loro<br />

prodotti su una superficie di 200’000 mq.<br />

Il SIAL si contraddistingue per la varietà della<br />

sua offerta: segmentato in settori chiaramente<br />

identificati, il salone offre infatti agli espositori<br />

un’ubicazione adatta alla loro attività e<br />

ai loro mercati prioritari e costituisce anche<br />

una vetrina dell’innovazione.<br />

Da ben 25 anni l’Osec allestisce uno “SWISS<br />

Pavilion” a questa fiera, in collaborazione<br />

con la Federazione delle Industrie Alimentari<br />

Svizzere (FIAL), con Switzerland Cheese<br />

Marketing SA e con lo Swiss Business Hub<br />

France.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.sial.fr<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/sial_<strong>2008</strong>


Basta con gli odori sgradevoli!<br />

Un sistema automatico di controllo degli odori<br />

in forma aerosol, che garantisce costanti e continui<br />

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una durata di 2 anni<br />

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relazioni esistenti tra la psicologia e la tecnologia delle fragranze;<br />

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Anticipation Mela, muschio fruttato Fr. 23.- ……… ………<br />

Clean sence Fiori di bosco fruttati e muschio Fr. 23.- ……… ………<br />

Expressions Arancio, pompelmo, limone e vaniglia Fr. 23.- ……… ………<br />

Floral sence Fiori freschi e muschio Fr. 23.- ……… ………<br />

Illusions Rose e fiori con erbe terapeutiche Fr. 23.- ……… ………<br />

Impressions Rosa, ambra e muschio Fr. 23.- ……… ………<br />

Inspiration Jasmino, garofano, lavanda e muschio Fr. 23.- ……… ………<br />

Perceptions Essenza della vita e felicità Fr. 23.- ……… ………<br />

Radiant sence Pot-pourri di fiori, frutti e piante di bosco Fr. 23.- ……… ………<br />

Reflections Fiori, muschio e profumi di mare Fr. 23.- ……… ………<br />

Sensations Vaniglia, pesco, jasmino e cocco Fr. 23.- ……… ………<br />

Tranquil sence Pesco, mango e frutti esotici Fr. 23.- ……… ………<br />

Vibrant sence Limone, profumi di bosco e vischio Fr. 23.- ……… ………<br />

Devotion Profumo di talco Fr. 23.- ……… ………<br />

Swak Insetticida contro tutti i tipi di insetti Fr. 27.- ……… ………<br />

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(la confezione può contenere una sola o 6 fragranze diverse a piacere)<br />

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Intervista con Valentino Benicchio, direttore dell’amministrazione e del personale<br />

di Datamars SA (Bedano), di Elisabetta Pisa<br />

Cosa pensa delle minacce dell’UDC e<br />

dei sindacati di lanciare un referendum<br />

contro gli accordi Bilaterali, in<br />

particolare quello sulla libera circolazione<br />

delle persone?<br />

“Come imprenditore non sono assolutamente<br />

d’accordo. Per noi i Bilaterali sono<br />

fondamentali. Non perché ci consentono<br />

di assumere personale poco qualificato<br />

a basso costo, ma perché ci permettono<br />

di accedere a un mercato del lavoro più<br />

ampio dove possiamo attingere a professionalità<br />

che in <strong>Ti</strong>cino non troviamo.<br />

Noi vogliamo sì persone che vengono a<br />

lavorare da noi, ma devono essere qualificate.<br />

In <strong>Ti</strong>cino non vale l’articolo 18: se<br />

un lavoratore non funziona, può essere<br />

mandato a casa. Questa è dimostrazione<br />

di dinamismo e versatilità”.<br />

La sua azienda produce microchip per<br />

l’identificazione elettronica degli animali<br />

e dei capi di abbigliamento trattati<br />

dalle lavanderie industriali. Quali<br />

In altre parole, mi sta dicendo che trovate<br />

carenti dal punto di vista linguistico<br />

gli esperti di marketing in <strong>Ti</strong>cino.<br />

“Esattamente. Infatti li cerchiamo nella Svizzera<br />

interna (lì lo studio dell’inglese ha la<br />

precedenza rispetto all’italiano inteso come<br />

lingua nazionale) o in Italia”.<br />

Continua a pagina 7<br />

ATAonline e garanzie più vantaggiose<br />

di Marco Passalia, responsabile del Servizio Legalizzazioni <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

A<br />

partire dallo scorso 1° febbraio è<br />

in funzione l’ATAonline e con esso<br />

vi è un’importante novità legata alle<br />

garanzie richieste rispetto al valore<br />

della merce: 20% per i soci e 35% per i<br />

non soci. Ciò è dovuto al fatto che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

nell’ambito della catena internazionale<br />

sono i profili che difficilmente riuscite<br />

a trovare in <strong>Ti</strong>cino?<br />

“Gli ingegneri agronomi nel cantone<br />

non esistono e gli ingegneri elettronici<br />

specialisti in radiofrequenza sono pochi.<br />

C’è carenza anche di esperti di marketing:<br />

in particolare non ci siamo proprio<br />

con la lingua inglese. La formazione<br />

da noi insiste più sulla conoscenza del<br />

tedesco e del francese, mentre l’inglese<br />

è messo in subordine. Lingua che invece<br />

è fondamentale per i profili di una certa<br />

qualità, anche perché il 90% delle aziende<br />

con base in <strong>Ti</strong>cino esporta nel resto<br />

del mondo”.<br />

d’emissione e di garanzia si fa garante nei<br />

confronti del titolare del Carnet. Perciò, al<br />

fine di proteggersi contro i rischi derivanti<br />

da questo impegno, richiede una garanzia<br />

ai titolari del libretto ATA con un occhio di<br />

riguardo verso i propri affiliati.<br />

Continua a pagina 40<br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Editoriale<br />

Contromano<br />

Intervista a V. Benicchio<br />

Marzo <strong>2008</strong><br />

Avanti con la riforma dei compiti<br />

dello Stato<br />

Biblioteca liberale<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

• Avanprogetto di revisione<br />

“Swissness” pag. 12<br />

• Apertura necessaria del<br />

mercato postale pag. 14<br />

• È necessario facilitare la<br />

proprietà dell’alloggio pag. 15<br />

• Missione in Arabia Saudita pag. 16<br />

• Seminario: investimenti<br />

in Repubblica Ceca pag. 17<br />

• ARAF <strong>Ti</strong>cino pag. 18<br />

• pag. 21<br />

• Intervista con M. Gobbato-Tassini<br />

e A. Alberti-Zucconi pag. 26<br />

• L’impresa familiare pag. 28<br />

• Garage Castagnola pag. 29<br />

• Les Ambassadeurs pag. 30<br />

• SRI Group SA pag. 32<br />

• <strong>2008</strong> anno dell’informatica pag. 34<br />

• Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 36<br />

• Gruppo Donne PMI pag. 38<br />

• ATAonline pag. 40<br />

• Cerca lavoro pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42


pub_sacchi 25.2.<strong>2008</strong> 14:00 Pagina 1<br />

L<br />

’export continua a trainare l’economia<br />

nazionale. Secondo gli ultimi<br />

dati dell’Amministrazione federa-<br />

le delle dogane, nel maggio scorso le<br />

esportazioni sono aumentate del 12,3%,<br />

rispetto allo stesso mese del 2006, raggiungendo<br />

così quasi 17 miliardi di<br />

franchi. Le importazioni sono cresciute<br />

del 12% toccando quota 15,74 miliardi.<br />

Ancora più lusinghiero il bilancio<br />

del commercio estero se si guarda ai<br />

risultati dei primi cinque mesi del 2007:<br />

l’export si è attestato a 80,37 miliardi<br />

con un incremento del 12,6%, rispetto<br />

allo stesso periodo dell’anno precedente,<br />

mentre le importazioni hanno messo<br />

a segno un aumento dell’11,6% per un<br />

valore complessivo pari a 75,22 mi-<br />

liardi. In questi cinque mesi la bilancia<br />

commerciale ha registrato, quindi, un<br />

avanzo di 5,15 miliardi, ossia un + 30%.<br />

Le vendite sono progredite del 16,6%<br />

sul mercato UE, del 7,2 negli Usa, del<br />

6% in Giappone e addirittura del 24,2 e<br />

del 22,6% nella Federazione Russa e in<br />

Cina. Meno consistenti quelle su mercati<br />

asiatici emergenti: 8,7%. Di commercio<br />

estero, di export e di nuove strategie<br />

per sostenere le imprese elvetiche sui<br />

mercati stranieri si è parlato il 12 giugno<br />

scorso a Lugano in occasione dell’incontro<br />

promosso dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> con Daniel<br />

Küng, CEO dell’Osec Business Network<br />

Switzerland, l’organizzazione che da 80<br />

anni coordina la promozione dell’export<br />

elvetico.<br />

Continua a pagina 7<br />

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Luglio-Agosto 2007<br />

Accordi bilaterali: luci e ombre<br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

Contromano<br />

Da ottanta anni al servizio<br />

dell’export<br />

a un po’ di tempo a questa accordi di libero scambio con i propri<br />

L’iniziativa sul risparmio<br />

parte i bilaterali accendono gli partner commerciali. Affinché funzio-<br />

per l’alloggio<br />

D animi e fanno discutere.<br />

nino a pieno regime, questi accordi<br />

Mi riferisco qui agli effetti della libera interstatali richiedono tempi lunghi, • Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

circolazione della manodopera nel no- anzi a volte lunghissimi.<br />

• Hai il mal di testa?<br />

stro Cantone. La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sempre so- Sappiamo che le “malattie infantili” È colpa dell’azienda pag. 12<br />

stenuto gli accordi bilaterali in nome di sono frequenti e numerose, e dipendo- • Importanza commercio estero<br />

un interesse comune superiore che va a no dai partner esteri che a differenza per aziende esportatrici pag. 13<br />

favore dell’economia del nostro Paese. dalla Svizzera, sempre precisa e corret- • Universitari e imprenditori<br />

Una nazione che esporta 180 miliardi ta nell’applicazione di accordi, sovente cinesi in visita in <strong>Ti</strong>cino pag. 14<br />

di beni e servizi ogni anno (ne importa tergiversano coscientemente o, peggio, • World Business Forum pag. 16<br />

poco meno) e cioè circa un terzo del fanno finta di non sapere.<br />

• 80 all’ora: ostacolo senza<br />

suo PIL, non può che avvantaggiarsi da<br />

Continua a pagina 3 utilità pag. 18<br />

• Missione economica<br />

in India pag. 19<br />

•<br />

pag. 21<br />

Da ottanta anni al servizio dell’export<br />

di Alessio Del Grande<br />

• Seminario SERV pag. 26<br />

• Aperture negozi pag. 27<br />

• Protocollo di collaborazione<br />

tra Milano e Lugano pag. 28<br />

• Tendenze: opportunità e<br />

rischi per le PMI pag. 29<br />

• UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 30<br />

• USIC Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 32<br />

• Alfred Müller SA pag. 34<br />

• Boss Editore SA pag. 35<br />

• Fondazione BNP Paribas pag. 36<br />

• Atre pag. 38<br />

• Forum Svizzera-Romania pag. 39<br />

• Regolamentazioni pag. 40<br />

• Cerca lavoro pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42<br />

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3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />

Guardare oltre lo steccato<br />

di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

So che non tutti condivideranno<br />

ciò che scriverò in questo articolo<br />

ma mi auguro che il fatto di<br />

uscire dagli schemi, dalle ideologie,<br />

dai corsetti dottrinali troppo stretti,<br />

almeno raccolga la comprensione di<br />

chi mi legge.<br />

In questo Cantone siamo ormai troppo<br />

abituati a ragionare secondo schemi<br />

fissi per cui chi non la pensa<br />

come te non è un avversario politico<br />

ma un nemico. Leggere giornali<br />

dell’opposizione, ascoltare le idee<br />

alternative, soprattutto rispettare chi<br />

crede in qualcos’altro, è un atteggiamento<br />

che si è perso negli ultimi<br />

decenni, trasversalmente, da destra a<br />

sinistra senza eccezioni. Ma se aveva<br />

ragione un grande sassofonista come<br />

Cannonball Adderley, che alla mia<br />

domanda perché mai si soffermasse<br />

ad ascoltare un mediocrissimo pianista<br />

da bar, mi rispose che anche dal<br />

peggiore dei musicisti c’è qualcosa<br />

da imparare, allora, significa che<br />

talvolta c’è un seme di verità anche<br />

in ciò che credono gli “altri”. Questa<br />

Camera, un po’ per cultura, un po’<br />

per abitudine, ha per lungo tempo<br />

ignorato ciò che avveniva in ambienti<br />

diversi, soprattutto a sinistra, anteponendo<br />

la provenienza delle idee<br />

al loro contenuto, facendo di tutte le<br />

erbe un fascio e buttando via, talvolta,<br />

il bambino con l’acqua sporca. Ma<br />

eravamo in buona compagnia perché<br />

questo modo schematico, dogmatico<br />

di pensare era diffuso e comune a<br />

tutta la società civile. Forse ci siamo<br />

scordati che questo comportamento<br />

non è per nulla liberale e che il dibattito,<br />

il confronto delle idee, sono<br />

la base, il sole e la linfa vitale di<br />

un sistema democratico: non basta<br />

sostenere a parole, bisogna metterlo<br />

in pratica. A destra come a sinistra.<br />

Pensare che i partner sociali, ad<br />

esempio, siano dall’altra parte della<br />

barricata è un’idea superata: la barca<br />

è una sola. Ci siamo dentro tutti, noi<br />

imprenditori e i lavoratori, con chi<br />

ci rappresenta a livello associativo.<br />

Vi ricorda le utopie di Thomas More?<br />

Ma non è così, se alla base di un<br />

rapporto si pone la buona fede e il<br />

rispetto.<br />

L’onestà intellettuale è la premessa<br />

per creare un rapporto basato sulla<br />

fiducia. E la Svizzera è stata molto<br />

brava a creare un sistema imperniato<br />

sulla pace del lavoro, uno dei maggiori<br />

vantaggi competitivi che questo<br />

Paese ha nel contesto internazionale.<br />

Che ciò sia importante, traspare<br />

anche dalla campagna elettorale in<br />

corso in Italia dove Walter Veltroni a<br />

più riprese ha sostenuto che gli imprenditori<br />

sono dei lavoratori come<br />

gli altri, non ci sono due barche. La<br />

sinistra riformista italiana sostiene<br />

senza mezzi termini che non è la ricchezza<br />

che si deve combattere, bensì<br />

la povertà e afferma che opererà<br />

riduzioni del carico fiscale senza<br />

“far piangere i ricchi”, che significa<br />

una sola cosa: che anche in Italia il<br />

riformismo si sta affermando dopo<br />

i successi delle politiche economiche<br />

di Blair e Zapatero. La sinistra<br />

nostrana farebbe bene a leggere il<br />

programma economico del Partito<br />

Democratico prima che sia troppo<br />

tardi e diventi un museo delle cere.<br />

E anche il nostro Governo potrebbe<br />

trarre qualche spunto utile: riguardo<br />

alla spesa pubblica, il programma di<br />

Veltroni prevede una riduzione pari<br />

a mezzo punto di PIL, della spesa<br />

corrente primaria il primo anno e di<br />

un punto il secondo e terzo anno (da<br />

noi circa 60 milioni il primo anno,<br />

120 gli anni successivi). Certamente<br />

più coraggioso del piano finanziario<br />

da noi in atto.<br />

Mi fermo qui. La lettura del programma<br />

del PD è consigliabile a tutti: è un<br />

modo per capire che oggi riformismo<br />

economico vuol dire, per la sinistra<br />

conservatrice di casa nostra, che<br />

sono finiti i tempi in cui lo Stato la<br />

fa da padrone distribuendo ricchezza<br />

che non ha mai prodotto, ingannando<br />

chi crede che la socialità possa<br />

essere finanziata dal debito. Lasciare<br />

i soldi in tasca ai cittadini non è<br />

levare mezzi allo Stato ma soltanto<br />

ridarli ai legittimi proprietari; che,<br />

visto come vanno le cose oggi da noi,<br />

sinceramente li sanno usare in modo<br />

più produttivo. Il tutto a vantaggio di<br />

crescita economica e benessere.


Invio di pacchi su misura :<br />

anche questo è logistica.<br />

Ogni anno PostLogistics recapita più di<br />

100 milioni di pacchi. E ognuno in base ad<br />

esigenze specifi che: in maniera particolarmente<br />

veloce, contro fi rma, fi no ad una<br />

determinata ora, con una cura particolare,<br />

ecc. Le vostre esigenze sono individuali,<br />

come lo sono ogni mittente o destinatario.<br />

Ai clienti commerciali PostLogistics propone<br />

varie possibilità di invio dei pacchi.<br />

Alla velocità che desiderate<br />

Il vostro invio deve giungere al destinatario entro<br />

le 9.00? In tal caso è lo Swiss-Express «Luna»<br />

a fare al caso vostro. Di norma questo tipo<br />

d’invio può essere impostato allo sportello fi no<br />

a poco prima della chiusura. E lo Swiss-Express<br />

«Luna» viene recapitato anche il sabato. Non<br />

serve un Express, ma comunque una consegna<br />

rapida? Allora optate per PostPac Priority con<br />

recapito il giorno lavorativo successivo (dal<br />

lunedì al venerdì). Volete spendere meno? Il<br />

vostro pacco viene recapitato in tutta la Svizzera<br />

entro due giorni lavorativi (dal lunedì al venerdì)<br />

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PostLogistics dispone della rete di accettazione<br />

pacchi più fi tta della Svizzera. Tuttavia i clienti<br />

commerciali possono anche impostare i pacchi<br />

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dal cliente.<br />

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• Secondo rilevazioni indipendenti, degli oltre 100 milioni di pacchi spediti ogni anno il<br />

98 % giunge nei tempi previsti.<br />

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• La nostra sofi sticata tecnologia dell’informazione ottimizza i tempi di rotazione e<br />

incrementa la qualità dei dati, garantendo nel contempo il fl usso ininterrotto dei dati<br />

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CHF 500.– essi benefi ciano di una copertura<br />

massima di CHF 5000.–. Con la prestazione<br />

Signature il pacco viene consegnato unicamente<br />

dietro fi rma. In base alle istruzioni di recapito,<br />

i clienti commerciali possono far consegnare i<br />

pacchi direttamente al piano o addirittura in<br />

cantina.<br />

Con il tracciamento che desiderate<br />

L’iter del pacco può essere seguito comodamente<br />

su internet. Grazie ad un accesso protetto<br />

i clienti commerciali possono reperire le<br />

dimensioni del pacco, la fi rma del destinatario<br />

ed altri dati. Inoltre hanno la possibilità d’integrare<br />

la consultazione Track & Trace al proprio<br />

sistema o di farsi inviare i dati in tre rapporti<br />

quotidiani, per essere informati ancora meglio.<br />

PostLogistics è presente in tutta la Svizzera<br />

e dispone di un’infrastruttura senza pari:<br />

10 sedi per logistica di stoccaggio e trasporto<br />

50 sedi per invii espresso e corriere<br />

52 sedi per la logistica pacchi<br />

80 treni postali<br />

460 vagoni ferroviari<br />

450 camion<br />

1200 container<br />

1400 veicoli per il recapito<br />

5100 collaboratori<br />

16 000 m 2 di area di trasbordo<br />

157 000 m 2 di superfi cie di stoccaggio


5 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> Editoriale<br />

Riscoprire il gusto del rischio<br />

di Luca Albertoni, direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Intervenendo nel dibattito lanciato dal<br />

domenicale “Il Caffè” per raccogliere<br />

idee atte a rilanciare la locomotiva<br />

ticinese, ho proposto qualche riflessione<br />

relativa alle proposte che chiedono una<br />

maggiore partecipazione della società civile<br />

e lo stimolo della creatività, fattori a<br />

mio avviso essenziali per lo sviluppo della<br />

nostra regione.<br />

Evidentemente vi è da chiedersi quali siano<br />

gli strumenti adatti per realizzare gli<br />

obiettivi di cui sopra. È innegabile che le<br />

rapidissime e profonde trasformazioni in<br />

ambito economico e sociale hanno reso<br />

inadeguati o addirittura obsoleti strutture<br />

ed approcci da tempo consolidati, con una<br />

paralisi delle istituzioni e del confronto costruttivo<br />

di idee. Occorre pertanto trovare<br />

nuove forme di azione che, in termini di<br />

economicità e finalità, siano conformi alla<br />

realtà odierna e che abbiano al contempo<br />

un’impronta rivolta al futuro. Da una<br />

parte vi è quindi senz’altro la necessità<br />

di ripensare la funzione dello Stato ed i<br />

compiti che esso deve svolgere, ma questo<br />

meriterebbe un approfondimento a parte.<br />

Preferisco invece soffermarmi sul maggiore<br />

coinvolgimento della società civile. Affinché<br />

essa possa assumere un ruolo di guida è<br />

infatti necessario che disponga della preparazione<br />

adeguata. La società civile quale<br />

forza propositiva deve ritrovare il gusto del<br />

rischio, la volontà di rimettersi in gioco e<br />

di acquisire continuamente nuove competenze,<br />

riscoprire l’importanza della responsabilità<br />

individuale, tutti valori un po’<br />

annacquati e che dobbiamo assolutamente<br />

evitare di perdere. Ma come? Dato che il<br />

problema sembra essere soprattutto di<br />

natura culturale, occorre valutare le possibilità<br />

di sostenere e rafforzare la posizione<br />

di chi già vive ed opera secondo questi<br />

principi e di chi potenzialmente dispone<br />

di una forza innovativa, ma che non ha<br />

ancora avuto la possibilità di svilupparla.<br />

Concretamente si tratta di appoggiare e<br />

non ostacolare lo spirito imprenditoriale<br />

e la voglia di fare impresa. Le associazioni<br />

economiche si occupano delle aziende già<br />

attive, ma qui si tratta di andare a scoprire e<br />

valorizzare soprattutto i potenziali imprenditori<br />

fra i giovani che possono assicurare<br />

un ricambio generazionale e garantire<br />

continuità a quella fucina di idee, progetti,<br />

innovazioni, ecc. che sono le aziende. E qui<br />

inevitabilmente entrano in gioco lo Stato<br />

e le scuole. Godiamo di un alto livello di<br />

formazione, che nessuno mette in dubbio.<br />

Una preparazione di natura puramente<br />

tecnica, seppure di alto livello, non garantisce<br />

però di per sé la valorizzazione<br />

delle potenzialità imprenditoriali e quindi<br />

propositive delle nuove leve, che devono<br />

essere sensibilizzate già in giovane età<br />

sulle possibilità concrete di realizzare le<br />

loro idee, osando anche l’originalità, senza<br />

timori. È fondamentale che culturalmente<br />

si riesca a superare la logica univoca del<br />

posto fisso o dell’attività sussidiata e che<br />

già allo stadio della formazione di base si<br />

insegni che chi vuole essere creativo ha<br />

le possibilità per farlo e che non si trova<br />

isolato nei meccanismi del mercato, ma<br />

che può contare su strutture ed istituzioni<br />

pronte anche a raccogliere le provocazioni.<br />

Poi ogni individuo effettua le proprie scelte,<br />

decide quale sia la strada che predilige<br />

ed è giusto che sia così. Massimo rispetto<br />

per tutti, ma sarebbe molto pericoloso<br />

trascurare il potenziale imprenditoriale,<br />

base della crescita e del benessere del<br />

nostro Paese. Ma come si può realizzare<br />

un obiettivo del genere? Non si tratta, come<br />

detto, di rimettere in questione quanto offerto<br />

oggi in termini di formazione, bensì di<br />

trovare nuove strade di valorizzazione delle<br />

competenze personali. Spesso mi capita di<br />

incontrare classi scolastiche per discutere<br />

d’imprenditorialità e mi rendo conto che si<br />

tratta di un concetto ancora troppo astrat-<br />

Luca Albertoni<br />

to, malgrado l’impegno dei docenti per<br />

spiegare le dinamiche aziendali. È vero che<br />

lo spirito imprenditoriale è anche una dote<br />

innata e che non si può instillare come una<br />

medicina, ma non di rado vi sono persone<br />

che non osano lanciarsi sul mercato con<br />

progetti nuovi perché bloccati dalla paura,<br />

figlia della mancanza di conoscenza di un<br />

mondo certamente duro, ma affascinante.<br />

Economia e Stato devono quindi trovare<br />

insieme una via per ovviare a questo deficit.<br />

Lo Stato deve creare le condizioni per stimolare<br />

la voglia di rischiare e l’economia,<br />

proprio per non gravare lo Stato di nuovi<br />

compiti (visto che gli si chiede al contempo<br />

di risparmiare), deve contribuire mettendo<br />

a disposizione le proprie conoscenze. Ma<br />

come agire in concreto? Una possibile<br />

soluzione potrebbe essere cercata nella<br />

“governance”, poco simpatico anglicismo<br />

che definisce un processo che coinvolge<br />

sia gli attori pubblici che quelli privati.<br />

L’obiettivo non è quello di creare grandi e<br />

sterili ammucchiate, bensì di agire insieme,<br />

senza pregiudizi né visioni ideologiche di<br />

parte, per esaminare l’attuabilità pratica di<br />

un simile progetto comune. Lo Stato non<br />

sarebbe l’epicentro politico dell’azione, ma<br />

un partner del settore privato. Unendo le<br />

interazioni fra i diversi livelli dello Stato da<br />

una parte e le idee degli attori, individuali<br />

e collettivi, del settore privato dall’altra, si<br />

riuscirebbe sicuramente a creare una dinamica<br />

costruttiva in grado di dare una spinta<br />

alle forze innovative del Paese e quindi a<br />

stimolare la creatività di una società civile<br />

maggiormente coinvolta e responsabilizzata.<br />

Da non trascurare che il citato modello<br />

permetterebbe al cantone di fare un salto<br />

qualitativo anche in ambiti come ad esempio<br />

quello della promozione economica<br />

del territorio, che già oggi dispone di eccellenti<br />

competenze, ma che va sostenuto<br />

con strategie da sviluppare unitamente al<br />

mondo economico.


Contromano<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 6<br />

Come si perde la libertà senza accorgersene<br />

di Alessio Del Grande<br />

La proposta, autorevole, arriva dall’Inghilterra:<br />

una licenza per poter fumare.<br />

Un documento rilasciato dallo Stato,<br />

previo pagamento di 13 euro, da esibire dal<br />

tabaccaio se si vogliono comprare le sigarette.<br />

Ecco l’ultima trovata nella battaglia contro<br />

il fumo. A suggerirla è Julian Le Grand, docente<br />

di politiche sociali alla London School<br />

of Economics, nonché consulente, sino al<br />

2005, dell’ex premier Tony Blair. L’idea pare<br />

sia stata bene accolta negli ambienti governativi<br />

e quanto prima potrebbe diventare legge.<br />

Si comincia nel Regno Unito, gli altri Paesi<br />

seguiranno. Per fumare ci vorrà una licenza,<br />

come per acquistare un’arma o guidare una<br />

macchina. La crociata dello Stato salutista<br />

contro quelli che giudica stili di vita sbagliati<br />

continua senza soste.<br />

Sempre in Inghilterra, patria una volta dei<br />

diritti della persona, sta per concretizzarsi un<br />

altro giro di vite contro la libertà individuale<br />

e un ulteriore passo dell’ingerenza dello<br />

Stato nella sfera privata. La vecchia proposta<br />

del governo Blair, che voleva far curare per<br />

ultimi negli ospedali pubblici obesi, fumatori<br />

e alcolisti, il nuovo primo ministro Brown<br />

la sta traducendo in uno speciale contratto:<br />

un patto di responsabilità per cui i pazienti<br />

curati a spese dello Stato devono attivamente<br />

partecipare alla prevenzione delle malattie.<br />

Quindi niente alcol, nicotina e grassi. Creata<br />

la base legale, in futuro questa “partecipazione<br />

attiva” potrebbe estendersi anche ad altre<br />

attività: sport, tempo libero, guida e a quanto<br />

altro potrebbe mettere a rischio la salute,<br />

con malattie o possibili incidenti. Saranno gli<br />

uffici di Sanità pubblica a dire cosa fare o no,<br />

a stabilire quali siano gli stili di vita corretti,<br />

altrimenti si può finire dimenticati in qualche<br />

corridoio di ospedale.<br />

Per intanto, obesi, alcolisti e fumatori sono<br />

già diventati ormai dei nemici pubblici. L’ex<br />

cancelliere tedesco Helmut Schmidt, 89 anni,<br />

ripreso da una tv assieme alla moglie con<br />

una sigaretta in mano nel foyer di un teatro,<br />

è stato additato al ludibrio internazionale ed<br />

è stato pure denunciato per lesioni personali,<br />

a causa dei danni provocati dal fumo passivo.<br />

A Calabasas, cittadina di 25 mila abitanti in<br />

California, le autorità comunali hanno vietato<br />

persino il fumo in casa propria: chi sgarra<br />

può essere subito sfrattato.<br />

Ormai in quasi tutti i Paesi europei il fumo è<br />

stato bandito da locali e uffici pubblici, a perseguitare<br />

i fumatori anche all’esterno ci ha<br />

pensato Bruxelles. Il Parlamento ha approvato<br />

difatti una risoluzione per vietare i cosiddetti<br />

“funghi da bar” ossia le stufe da esterno<br />

che servono a riscaldare le terrazze di bar e<br />

ristoranti, ultimo rifugio dei fumatori, poiché<br />

consumano troppo energia, scaricano anidride<br />

carbonica e contribuiscono all’effetto<br />

serra. In Svizzera il ministro Pascal Couchepin<br />

ha recentemente proposto di aumentare<br />

a dieci franchi il prezzo di un pacchetto di<br />

sigarette, l’Ufficio federale della sanità si è<br />

accontentato per adesso di un rincaro di<br />

30-50 centesimi. La sinistra per non essere<br />

da meno per combattere l’alcolismo ha invitato<br />

l’Ufficio federale della sanità a chiedere<br />

un aumento del prezzo degli alcolici. Lo Stato<br />

salutista si trasforma così in Stato predatore:<br />

oltre a divieti, limiti e proibizioni varie, usa<br />

sempre più l’arma degli aumenti di prezzo,<br />

di nuovi balzelli e delle multe per disciplinare<br />

i comportamenti dei cittadini. Oltre ad<br />

obesi, tabagisti e bevitori, un’altra categoria<br />

ad alto rischio di pericolosità sociale sono<br />

gli automobilisti. In <strong>Ti</strong>cino nel solo mese di<br />

gennaio sette radar fissi hanno beccato 3’702<br />

conducenti che non rispettavano i limiti di<br />

velocità. Ma sono in pochi a chiedersi il<br />

senso di alcune limitazioni, di cartelli che nel<br />

giro di qualche centinaio di metri passano<br />

da 120 a 80, da 60 a 50 km/h. Più che per<br />

garantire la sicurezza dei cittadini sembrano<br />

trappole a fini di lucro, fatte apposta per<br />

ammagliare gli automobilisti. Anche con le<br />

disgrazie si può fare cassa. A Milano, dopo<br />

l’incidente mortale che ha coinvolto un SUV<br />

in centro città, la sinistra, prima ancora che<br />

si conoscesse la dinamica esatta del sinistro,<br />

è insorta chiedendo una tassa speciale per<br />

questi veicoli. “Giganti che inquinano e uccidono”<br />

hanno spiegato i giornali. La guerra ai<br />

SUV è ormai dichiarata. Se è illegale proibirli<br />

in città, come aveva chiesto qualcuno, una<br />

tassa magari di quelle toste – perché, si<br />

sa, i SUV sono macchine da ricchi – ci può<br />

sempre stare. Del resto per entrare in auto in<br />

città si paga già un ticket.<br />

Gli Stati, che a seguito della globalizzazione<br />

hanno perso svariati pezzi della loro vecchia<br />

sovranità verso l’esterno, si rifanno all’inter-<br />

no esercitando tutto il loro potere, la loro<br />

autorità coercitiva sulla società, sui cittadini<br />

pretendendo di regolamentare ogni aspetto<br />

della loro vita. Questo spiega l’eccesso di<br />

leggi prodotte in ogni Paese avanzato che<br />

investono persino le minutaglie dell’esistenza<br />

quotidiana. In Svizzera, ad esempio, nel 2007<br />

la Confederazione, tra leggi, decreti e ordinanze<br />

ha emanato 750 nuove disposizioni. Se<br />

si considerano solo le leggi e i decreti federali,<br />

nel ’98 erano appena 49, l’anno scorso<br />

sono arrivati a 243. Ma non va dimenticata la<br />

produzione legislativa dei Cantoni che nell’ultimo<br />

quinquennio hanno emanato in media<br />

1’210 modifiche di legge all’anno. A tutto<br />

questo andrebbero aggiunte anche le norme<br />

comunali. Nel nome del popolo sovrano si sta<br />

distruggendo la libertà dei cittadini.<br />

Ambiente, salute pubblica e sicurezza interna<br />

sono i piedi di porco con cui si sta<br />

scardinando l’intero sistema dei diritti individuali,<br />

delle libertà personali e della tutela<br />

della sfera privata. Un rullo compressore<br />

che agitando l’una o l’altra bandiera avanza<br />

inesorabile. S’inizia da cose apparentemente<br />

insignificanti, di quelle che a leggerle si<br />

liquidano con un’alzata di spalle, ma che<br />

con campagne mediatiche ben cadenzate e<br />

orchestrate, diventano nel giro di qualche<br />

anno allarme generale. Ecco gli ultimi due<br />

esempi. In America, dopo la battaglia contro<br />

i fast food, è partita ora quella contro gli allevamenti<br />

di mucche e il consumo di carne. Le<br />

mucche mangiano troppo, defecano troppo<br />

e scorreggiano pure troppo, e con ciò pare<br />

che inquinino più delle automobili. Con<br />

risultati devastanti per l’effetto serra, assicurano<br />

i guru dell’ambientalismo radicale. Si<br />

profila una tassa sul volume delle flatulenze<br />

e sulla carne acquistata dai consumatori. In<br />

Italia pochi giorni fa è, invece, partita una<br />

grande campagna contro l’acqua minerale,<br />

di cui si è visto qualche scampolo anche in<br />

<strong>Ti</strong>cino. Nel nome del consumo etico e della<br />

difesa dell’ambiente – le bottiglie di plastica<br />

bisogna smaltirle e lo sfruttamento delle<br />

sorgenti impoverisce la terra – si dovrebbe<br />

bere solo l’acqua del rubinetto. Si comincia<br />

col farci sentire in colpa per un bicchiere di<br />

minerale e si finirà col farcelo pagare a peso<br />

d’oro, applicandoci sopra una bella tassa<br />

ecosolidale.


7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

Con i Bilaterali più personale<br />

competente e più qualità<br />

per le aziende ticinesi<br />

Continua da pagina 1<br />

Intervista con Valentino Benicchio, direttore dell’amministrazione e del personale<br />

di Datamars SA (Bedano), di Elisabetta Pisa<br />

Per voi, quindi, il bilancio dei Bilaterali è<br />

stato positivo.<br />

“Sicuramente. Anche nella produzione impieghiamo<br />

personale straniero: sono tutti frontalieri.<br />

Non troviamo uno svizzero disposto a<br />

lavorare con i turni”.<br />

Voi avete in organico un centinaio di<br />

dipendenti.<br />

“A Bedano siamo 85. Secondo i dati dello<br />

scorso dicembre, i frontalieri erano 17, tutti impiegati<br />

nella produzione. Per ciò che riguarda i<br />

profili più alti, abbiamo richiesto un permesso<br />

B per il marketing manager italo-canadese e<br />

per il costumer service (posizione che richiede<br />

continui spostamenti all’estero per dare assistenza<br />

alla clientela) abbiamo assunto un italiano.<br />

Non trovavamo uno svizzero disponibile<br />

a viaggiare. Gli stranieri sono più disposti a fare<br />

sacrifici. Tra i nostri cinque venditori internazionali<br />

abbiamo solo un cittadino elvetico (gli altri<br />

sono due tedeschi, un belga, un italiano). Il che<br />

la dice lunga.”.<br />

In realtà però diverse categorie risentono<br />

della maggiore concorrenza innescata<br />

dagli accordi Bilaterali. Che cosa direbbe<br />

agli artigiani, alle aziende edili e a quei<br />

piccoli imprenditori che si trovano in<br />

difficoltà?<br />

“La concorrenza non deve fare paura, deve<br />

essere di stimolo a trovare soluzioni più vantaggiose”.<br />

In realtà tra i lavoratori c’è sempre la<br />

paura del dumping salariale.<br />

“So di certo che la commissione tripartita non<br />

ha riscontrato irregolarità di questo genere.<br />

Non bisogna confondere il dumping salariale<br />

con il lavoro nero, che è molto diverso”.<br />

Voi trattate gli stranieri dal punto di vista<br />

della retribuzione come gli svizzeri?<br />

“In eguale misura. Per noi conta la posizione e<br />

non la nazionalità. Ci interessa che il ruolo sia<br />

ricoperto con competenza in modo che possa<br />

trarne vantaggio la società, ma anche il lavoratore<br />

stesso. Altrimenti dopo sei mesi dobbiamo<br />

cercarne un altro e il tutto ci costa ancora<br />

di più. È fondamentale la soddisfazione del<br />

lavoratore. Quale azienda è disposta a correre<br />

il rischio di pagare meno un collaboratore che<br />

poi magari si mette in malattia o dopo qualche<br />

mese trova un altro posto meglio retribuito? Può<br />

darsi che nell’edilizia la situazione sia diversa<br />

rispetto all’industria. Ma ne dubito”.<br />

Con gli accordi Bilaterali e l’apertura<br />

delle frontiere per la sua azienda si è<br />

semplificata anche la burocrazia.<br />

“Ci si lamenta sempre che l’apparato statale è<br />

troppo pesante. Anche questo è un vantaggio<br />

dei Bilaterali. Ma c’è chi vuole la botte piena e<br />

la moglie ubriaca”.<br />

L’accordo Bilaterale sulla libera circolazione<br />

dovrà essere esteso anche agli<br />

ultimi Paesi che sono entrati nell’UE,<br />

come la Romania e la Bulgaria. Secondo<br />

lei in Svizzera c’è un fabbisogno di manodopera<br />

insoddisfatto o aver allargato<br />

il mercato del lavoro ai “primi” Paesi<br />

dell’UE è più che sufficiente?<br />

“L’industria in <strong>Ti</strong>cino e in Svizzera non è più<br />

quella di una volta. Oggi il secondario è all’avanguardia,<br />

innovativo, punta all’alta qualità. Come<br />

si fa a pensare di poter reclutare un rumeno<br />

che non ha mai visto un macchinario altamente<br />

tecnologico? Non ha chance. A mio parere i rumeni<br />

che verranno qui a lavorare saranno ben<br />

pochi. Non bisogna aver sempre paura degli<br />

altri. Noi possiamo tenere il passo alla concorrenza,<br />

facendo leva sulle nostre competenze,<br />

sulla nostra professionalità, sull’innovazione<br />

e muovendoci con rapidità. Non dobbiamo<br />

dimenticare che in Malesia costruiscono una<br />

ferrovia ad alta velocità in sei mesi e noi per<br />

Alptransit impieghiamo 35 anni”.<br />

Datamars dispone di uno stabilimento in<br />

Thailandia. Una maggiore apertura delle<br />

frontiere avrebbe potuto evitare la delocalizzazione?<br />

“In Thailandia lavorano circa 90 persone. Si<br />

occupano dell’assemblaggio di nostri prodotti<br />

di vecchia generazione, quelli che sono in<br />

commercio da una decina d’anni e che a poco<br />

a poco spariranno dal mercato, sostituiti da<br />

prodotti di nuova tecnologia e alta qualità che<br />

vengono realizzati in <strong>Ti</strong>cino”.<br />

L’ospite<br />

Valentino Benicchio<br />

È vero che i componenti elettronici pesano<br />

poco, però dovrete comunque sostenere<br />

dei costi di trasporto. Non sarebbe<br />

comunque più conveniente produrre tutto<br />

in Europa, anche sfruttando le opportunità<br />

offerte dalla libera circolazione<br />

delle persone?<br />

“La domanda da porsi è: in Svizzera svolgiamo<br />

ancora lavori manuali? Ormai in produzione si<br />

usa l’automazione per prodotti con alto valore<br />

aggiunto e questi noi li realizziamo in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Non si può pensare di produrre prodotti di<br />

alta qualità in un Paese dove non c’è automazione”.<br />

La sua è un’azienda molto orientata<br />

all’export (il 95% della cifra d’affari è<br />

legata all’estero). Quanto è importante a<br />

suo parere per la Svizzera mantenere dei<br />

buoni rapporti con l’Europa?<br />

“Il made in Switzerland continua a essere un<br />

marchio di qualità. Dobbiamo però pensare<br />

che siamo un piccolo fazzoletto all’interno di<br />

un grande territorio. Se la maggior parte delle<br />

aziende è orientata all’export, come possiamo<br />

pensare di isolarci. Dobbiamo tenere presente<br />

che confiniamo con il Nord Italia che è un<br />

bacino enorme di conoscenza industriale e non<br />

solo. È normale fare i conti con questa realtà<br />

dove possiamo anche trovare personale qualificato<br />

di cui abbiamo bisogno”.<br />

In fondo si potrebbe pensare che la Svizzera<br />

da decenni fa “vita autonoma” ed è<br />

un Paese con un reddito pro capite fra i<br />

più alti del mondo. Si è raggiunto un elevato<br />

livello di benessere come dimostra<br />

il fatto che gli svizzeri si sottraggono a<br />

certi tipi di lavoro. Perché bisognerebbe<br />

cambiare?<br />

“Perché occorre pensare al futuro. Il mondo si<br />

evolve. Fra 10-15 anni non è detto che la situazione<br />

rimanga invariata. Se ci chiudiamo a riccio,<br />

perdiamo delle opportunità che si trovano<br />

all’esterno. È finita l’epoca in cui un impiegato<br />

di commercio entra in banca a 18 anni e ne<br />

esce a 65. Gli istituti di credito oggi licenziano<br />

come è successo col caso dei mutui subprime.<br />

Per questo dobbiamo avere una visione di come<br />

vogliamo affrontare il futuro e i mercati”.


Il tema<br />

Avanti con la riforma<br />

dei compiti dello Stato<br />

di Alessio Del Grande<br />

Il dibattito sul Piano finanziario e le<br />

Linee direttive hanno il gran tema<br />

della riforma dei compiti dello Stato.<br />

A rilanciare la madre di tutte le riforme<br />

è stato Giovanni Jelmini, presidente del<br />

PPD, annunciando l’opposizione del suo<br />

partito sia all’iniziativa della Lega per<br />

nuovi sgravi fiscali sia all’aumento di<br />

imposte e tasse prospettato dal Governo<br />

per risanare i conti pubblici, con una<br />

manovra finanziaria all’insegna della cosiddetta<br />

“simmetria dei sacrifici”, vale a<br />

dire risparmi sì ma anche nuove entrate<br />

fiscali. Impostazione su cui si potrebbe<br />

discutere all’infinito, ma che diventa del<br />

tutto asimmetrica se si considera che<br />

la notevole crescita del gettito fiscale di<br />

questi ultimi anni, non è stata sufficiente<br />

a compensare un aumento del tutto<br />

fuori controllo della spesa pubblica.<br />

Contrariamente a quanto si sostiene da<br />

sinistra, a svuotare le casse dello Stato<br />

non sono stati gli sgravi fiscali – difatti<br />

l’aumento del gettito, sia dalle persone<br />

fisiche che da quelle giuridiche, è<br />

incontestabile – ma quel meccanismo<br />

perverso per cui lo Stato in questi anni<br />

ha continuato a spendere molto di più<br />

di quanto incassasse.<br />

Una revisione urgente<br />

Per disinnescare questo meccanismo<br />

ci sono diverse possibilità, tra cui:<br />

la decisa volontà politica di Governo<br />

e Parlamento di risparmiare, anche<br />

a costo di scelte impopolari, il che<br />

non pare proprio, visto che non si<br />

manca occasione per chiedere nuovi<br />

interventi dello Stato generando,<br />

quindi, altra spesa; la legge sul freno<br />

della spesa pubblica che giace, però,<br />

da tempo nel cassetto della Commis-<br />

sione della gestione; la revisione dei<br />

compiti dello Stato di cui si parla<br />

da anni e che tutti a parole vorrebbero,<br />

ma sfociata sinora in qualche<br />

operazione di facciata con tentativi a<br />

dir poco risibili ed effetti altrettanto<br />

inconsistenti.<br />

Bene ha fatto, dunque, il PPD a<br />

rilanciare in termini pregiudiziali<br />

questo tema, ribadendo che non si<br />

possono chiamare cittadini e imprese<br />

alla cassa se prima il Governo<br />

e il Parlamento non dimostrano la<br />

chiara volontà di risparmiare. E<br />

per risparmiare davvero non si può<br />

prescindere dalla riforma dei compiti<br />

dello Stato e dalla conseguente<br />

razionalizzazione della pubblica amministrazione.<br />

Alla base di questa<br />

revisione c’è un semplice principio:<br />

capire una volta per tutte quali compiti,<br />

ossia quali beni e servizi, lo Stato<br />

deve garantire in proprio e quali<br />

invece delegare all’esterno, alla società<br />

civile, magari tramite contratti<br />

di prestazione già ben sperimentati<br />

in taluni settori, oppure da lasciare<br />

del tutto ai privati e all’iniziativa<br />

del libero mercato. Guadagnandoci<br />

in entrambi i casi in economicità<br />

ed efficienza. Principio semplice<br />

ma dalle implicazioni politiche e<br />

amministrative enormi, poiché presuppone<br />

un’analisi dettagliata delle<br />

attività svolte dall’ente pubblico. Una<br />

sorta di TAC che, con funzioni ormai<br />

inutili e superflui doppioni, farebbe<br />

anche emergere consolidati privilegi<br />

corporativi, clientele ben radicate<br />

e interessi particolari, sostenuti, a<br />

vario titolo e sotto varie voci, con il<br />

denaro dei contribuenti. Verrebbe<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 8<br />

così alla luce anche quella faccia<br />

opaca della spesa pubblica usata a<br />

fini d’intermediazione politica, che<br />

grava non poco ma in modo occulto<br />

sui bilanci.<br />

I vantaggi<br />

Lo stesso Jelmini in un recente articolo<br />

sul Giornale del Popolo ha proposto<br />

qualche significativa indicazione<br />

su quelle attività che lo Stato potrebbe<br />

lasciare ai privati. L’inserimento in un<br />

istituto di un minorenne in difficoltà,<br />

citava ad esempio, costa oggi alle casse<br />

pubbliche tre o quattro volte di più<br />

dell’affidamento in una famiglia, dove<br />

peraltro il ragazzo vivrebbe in un ambiente<br />

certamente più intimo e meno<br />

anonimo. Di esempi simili se ne<br />

potrebbero fare tanti altri guardando,<br />

dipartimento per dipartimento, al<br />

lavoro specifico di sezioni e divisioni,<br />

e più in generale alla proliferazione<br />

di attività divenute pubbliche per<br />

sottrazione all’iniziativa privata, sulla<br />

base di un equivoco strumentale che<br />

spaccia per servizio pubblico solo ciò<br />

che è statale, come se i privati non<br />

potessero assolvere a compiti d’interesse<br />

generale.<br />

Una seria e incisiva revisione dei<br />

compiti dello Stato permetterebbe tre<br />

vantaggi immediati: l’ente pubblico si<br />

potrebbe concentrare di più e meglio<br />

su quelle che sono le sue funzioni<br />

strategiche in contesti mondiali oggi<br />

estremamente competitivi in ogni<br />

campo, dall’innovazione istituzionale<br />

a quella economica; permetterebbe<br />

ingenti risparmi; libererebbe, perciò,<br />

una quota non indifferente di risorse<br />

finanziarie che potrebbero anche es-


9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> Il tema<br />

sere investite per riqualificare quella<br />

parte della spesa pubblica destinata<br />

al sociale. In un’ ottica, beninteso, di<br />

modernizzazione del Welfare State,<br />

passando dal caritatevole e burocratico<br />

sussidiamento dei bisogni – che<br />

provoca dipendenza dall’aiuto pubblico<br />

– alla liberazione dal bisogno,<br />

attraverso la creazione di maggiore<br />

opportunità di promozione individuale<br />

per tutti e, soprattutto, per i<br />

cittadini meno favoriti. Non si tratta<br />

assolutamente di smantellare l’ente<br />

pubblico o di rendere lo Stato più<br />

o meno leggero, ma di definire una<br />

dimensione di “Stato utile” per i<br />

cittadini.<br />

Fisco e spesa pubblica<br />

Al di là del solito dibattito su più o<br />

meno fisco, sgravi o nuovi aggravi fiscali,<br />

che peraltro cittadini e imprese<br />

non vogliono, la vera priorità se si<br />

vuole uscire dal vicolo cieco del risanamento<br />

finanziario, è una riforma<br />

che ridefinisca ruolo e funzioni dello<br />

Stato. Non c’è alternativa, se non continuare<br />

di legislatura in legislatura con<br />

l’estenuante esercizio contabile per far<br />

quadrare conti che non potranno mai<br />

quadrare se si spende più di quanto<br />

entra in cassa. Ecco perché ci sembra<br />

molto pericolosa la proposta ventilata<br />

nel Piano finanziario d’introdurre un<br />

moltiplicatore dell’imposta cantonale.<br />

Un moltiplicatore che, stante la situazione<br />

attuale, avrebbe la lancetta solo<br />

puntata verso l’alto, per rincorrere<br />

in automatico i volumi crescenti di<br />

spesa, deresponsabilizzando, perciò,<br />

Governo e Parlamento da ogni serio<br />

tentativo di risparmio. Va ricordato<br />

che per l’erario non sono di certo<br />

mancate le entrate, il problema vero<br />

è che non si è riusciti a controllare<br />

le uscite.<br />

Persino un economista di sinistra<br />

come Angelo Rossi in un intervento<br />

sul Corriere del <strong>Ti</strong>cino ha sottolineato,<br />

qualche settimana fa, che l’obiettivo<br />

principale per il risanamento finanziario<br />

è il contenimento della spesa<br />

e che gli aumenti d’imposta per correggere<br />

un deficit strutturale, come<br />

quello che si registra in <strong>Ti</strong>cino, sono<br />

solo un palliativo. Secondo Rossi, anche<br />

il discorso sui compiti dello Stato<br />

è fuorviante, rispetto all’interrogativo<br />

cruciale sui fattori che determinano il<br />

tasso annuale di aumento della spesa<br />

corrente. “La spesa corrente dello<br />

Stato – scrive Rossi – aumenta più rapidamente<br />

delle sue entrate e questo<br />

in un periodo di alta congiuntura. Ciò<br />

significa che l’obiettivo del pareggio<br />

della gestione corrente lungo il ciclo<br />

congiunturale non può più essere<br />

raggiunto…Non si tratta di ridurre<br />

il totale delle spese, ma di ridurre<br />

il loro tasso di aumento. Tra i nostri<br />

politici ci sono sempre i sognatori<br />

che credono si possa ancora evitare<br />

d’intervenire sulle spese, facendo<br />

aumentare le imposte e le tasse. Personalmente<br />

sono favorevole ad un aumento<br />

di imposte e tasse, ma solo nel<br />

caso in cui serva per finanziare nuovi<br />

impegni dello Stato. Per finanziare<br />

gli impegni già assunti, che sono poi<br />

quelli che fanno aumentare la spesa<br />

corrente così rapidamente, le nuove<br />

imposte e tasse non servono. Il loro<br />

apporto alla correzione del disavanzo<br />

si esaurirebbe, nel migliore dei<br />

casi, nel corso di un solo esercizio”.<br />

Per cui senza una forte correzione<br />

dell’evoluzione della spesa saremmo<br />

sempre ai piedi della scala.<br />

Se consideriamo gli ultimi dieci anni,<br />

le uscite correnti sono aumentate da<br />

1’990 a 2’600 milioni, dunque un<br />

incremento di 610 milioni; mentre<br />

le entrate complessive sono aumentate<br />

da 2’087 a 2’643, più 556 milioni.<br />

E qui crolla l’assioma secondo<br />

cui a disastrare i bilanci sono state<br />

le riduzioni delle imposte. La verità,<br />

come dimostrano le cifre, è che con<br />

i pacchetti di sgravi di questi ultimi<br />

anni il gettito fiscale è aumentato e<br />

non diminuito. A questa evidenza si<br />

potrebbe obiettare che nell’ultimo<br />

decennio si sono manifestati nuovi<br />

bisogni dei cittadini. Certamente<br />

vero, ma c’è anche da domandarsi<br />

quanto e cosa si è svecchiato, razionalizzato<br />

nell’aiuto sociale, per<br />

orientare le risorse su chi è veramente<br />

in condizione di bisogno. A<br />

far lievitare la spesa sono state soprattutto<br />

le sue due voci principali:<br />

i costi del personale dello Stato che<br />

in questo stesso arco di tempo sono<br />

aumentati di 149 milioni e i contri-<br />

buti saliti di ben 409 milioni, per<br />

toccare ormai il tetto di un miliardo<br />

e 300 milioni.<br />

La razionalizzazione<br />

Strettamente connessa alla revisione<br />

dei compiti, è la razionalizzazione<br />

della pubblica amministrazione oggi<br />

in <strong>Ti</strong>cino chiaramente sovradimensionata.<br />

Lo ricordava bene dalle colonne<br />

del Corriere del <strong>Ti</strong>cino qualche<br />

mese fa, l’ex consigliere nazionale<br />

PLR Adriano Cavadini: attualmente le<br />

imposte pagate dalle persone fisiche<br />

– 863 milioni di franchi nel <strong>2008</strong> –<br />

non bastano nemmeno a pagare gli<br />

stipendi di tutti i dipendenti pubblici,<br />

docenti compresi, che ammontano<br />

alla bella cifra di 871 milioni. È<br />

evidente che in questo rapporto c’è<br />

qualcosa che non funziona. C’è una<br />

vistosa sproporzione tra queste entrate,<br />

non indifferenti, e la spesa per<br />

il personale, che equivale al 30%<br />

dell’intera spesa cantonale.<br />

In Francia, bastione storico dello<br />

statalismo, il presidente Sarkozy per<br />

svecchiare e alleggerire l’apparato<br />

burocratico, il più potente del Vecchio<br />

Continente, ha agevolato l’uscita<br />

del 15% dei dipendenti statali. In<br />

Spagna una decina di anni fa, quando<br />

ci si preparava all’ingresso nell’area<br />

dell’euro, lo Stato spendeva per gli<br />

stipendi dei dipendenti pubblici<br />

l’11,2% del PIL, oggi si è scesi al<br />

10%. Anche con il governo socialista<br />

di Zapatero il numero dei dipendenti<br />

statali è continuato a diminuire e le<br />

retribuzioni di quelli rimasti sono<br />

aumentate meno degli stipendi pagati<br />

mediamente nel settore privato. Certo,<br />

stiamo parlando di grandi Stati,<br />

per usare un modello proporzionato<br />

alla scala ticinese basta, però, ricordare<br />

il caso dei Grigioni, dove la<br />

strategia di risanamento finanziario<br />

ha visto pure la soppressione di 170<br />

posti di lavoro nell’amministrazione<br />

cantonale. Non si tratta, ovviamente,<br />

di licenziare nessuno in <strong>Ti</strong>cino,<br />

basta decidersi, però, a facilitare lo<br />

sfoltimento dell’organico tramite prepensionamenti<br />

e fluttuazioni naturali,<br />

ma con l’impegno di bloccare le assunzioni<br />

per un determinato numero<br />

di anni.


Biblioteca liberale<br />

Contro le tasse<br />

Walter Veltroni, leader del nuovo<br />

Partito democratico italiano,<br />

ha aperto la campagna elettorale<br />

con la promessa di abbassare le<br />

tasse. Il che la dice lunga su quale sia<br />

oggi l’orientamento di una sinistra che<br />

si vuole profilare come moderna e riformista.<br />

Ma la riduzione della pressione<br />

fiscale, come scrive Oscar Giannino<br />

nel suo libro “Contro le tasse”, non<br />

è di destra né di sinistra, è, invece, la<br />

sola strategia che può garantire crescita<br />

economica, benessere per tutti e giustizia<br />

sociale. Perciò, nell’introduzione del<br />

suo saggio non manca di ricordare che<br />

da sempre nella storia della civiltà “fin<br />

dall’inizio le più grandi battaglie per<br />

la libertà si sono combattute intorno a<br />

questione di tassazioni”, come scriveva<br />

Burke oltre duecento anni fa.<br />

Giannino, dati ufficiali alla mano,<br />

esamina innanzitutto gli effetti benefici<br />

che hanno avuto gli sgravi<br />

in quei Paesi che hanno intrapreso<br />

una decisa politica di alleggerimento<br />

della pressione fiscale. America<br />

in testa, da Kennedy a Bush, senza<br />

dimenticare ovviamente Reagan,<br />

secondo cui “le tasse sono quella<br />

cosa grazie alla quale ciascuno di<br />

noi lavora per lo Stato, senza aver<br />

diritto ad un concorso per diventare<br />

dipendente pubblico”. Ma sono<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di dare il benvenuto a:<br />

tanti i Paesi – anche in Europa,<br />

alcuni dei quali guidati da governi<br />

di sinistra – ad aver abbandonato<br />

in questi ultimi anni la concezione<br />

“fiscal giustizialista” del passato per<br />

usare, invece, il fisco come una leva<br />

dello sviluppo economico. Australia,<br />

Austria, Irlanda, Repubbliche<br />

Baltiche, Norvegia, Paesi dell’Est<br />

europeo (che hanno introdotto la<br />

Flat Tax), tanto per citare quelli<br />

che sono diventati ormai casi da<br />

manuale, e tutti hanno conseguito<br />

risultati eccellenti sia in termini di<br />

aumento della ricchezza che di forte<br />

incremento del gettito fiscale. Persino<br />

la Svezia, Paese simbolo dello<br />

Stato tassatore, si è convertito a<br />

questa nuova politica. L’Irlanda, ad<br />

esempio, ha cominciato a tagliare<br />

le tasse nel ’93, la pressione fiscale<br />

sul PIL è scesa così dal 42,2% al<br />

34,5%, col risultato che è stato il<br />

Paese europeo ad aver registrato il<br />

più alto tasso di crescita, mentre il<br />

gettito delle imposte è addirittura<br />

aumentato del 192% rispetto a 13<br />

anni fa.<br />

“Non creano il deficit i tagli alle tasse<br />

– scrive Giannino – sono le spese<br />

pubbliche incontrollabili ad accrescere<br />

inerzialmente i disavanzi...<br />

Decisi tagli alle tasse non solo fanno<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 10<br />

crescere di più nel breve chi li pratica<br />

concentrati nel tempo, com’è<br />

avvenuto in Irlanda, ma nel medio<br />

e lungo periodo ampliano anche<br />

la platea fiscale e fanno emergere<br />

l’imponibile nascosto”. Inoltre, è di<br />

chiara evidenza che prelievi fiscali<br />

e contributivi più bassi inducono a<br />

lavorare di più e ciò, nota Giannino,<br />

significa più fette di torta per un<br />

maggior numero di cittadini. È questa<br />

la vera giustizia redistributiva. E<br />

guadagnare di più significa anche<br />

poter consumare di più innescando<br />

quel circolo virtuoso tra domanda e<br />

offerta di beni e servizi. Ma il fisco<br />

non è solo una questione di economia,<br />

perché, la prima vittima di<br />

un’imposizione ottusa, come scrive<br />

Adams, è sempre stata la libertà, le<br />

vittime successive il benessere e la<br />

forza di una nazione.<br />

<strong>Ti</strong>tolo:<br />

Contro le tasse. Perché abbattere<br />

le imposte si può, si deve,<br />

e non è affatto di destra.<br />

Autore: Oscar Giannino.<br />

Edizioni: Mondadori editore.<br />

Pagine: 127<br />

• LMC LIFESTyLE MANAGEMENT & CONSULTING SA, servizi alle aziende, 6900 Lugano, www.lifestylemanagement.ch<br />

• GROUPE MUTUEL, assicurazioni, 6900 Lugano, www.groupemutuel.ch<br />

• BUChERER SA, gioielleria, orologeria, 6900 Lugano, www.bucherer.com<br />

• SRI GROUP SA, consulenza di direzione aziendale, 6830 Chiasso, www.srigorup.ch


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

Impressum<br />

Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />

del Canton <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />

Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />

Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />

Redazione:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />

Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />

Pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74<br />

info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch<br />

Diffusione:<br />

<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

• Venerdì 14 marzo <strong>2008</strong>, ore 17.00: Assemblea generale ordinaria Associazione<br />

Svizzera per i Controlli di impianti elettrici, Sezione<br />

della Svizzera italiana (ASCE-SI)<br />

• Martedì 1° aprile <strong>2008</strong>, dalle 10.15, Ristorante Schmiedstube, Schmiedenplatz<br />

5, Berna: Conférence USAM des directeurs et secrétaires des<br />

unions cantonales de toute la Suisse<br />

• Mercoledì 2 aprile <strong>2008</strong>, Stauffacherstrasse 45, Zürich: Firmenberatung<br />

Rumänien, Geschprächspartner Dino Ebneter, Fine Consulting SRL, Bukarest,<br />

www.fine-consulting.com, Max Steiner, Handelskammer Schweiz-Mitteleuropa<br />

SEC, Zürich, www.sec-chamber.ch, Anmeldung: info@sec-chamber.ch<br />

• Giovedì 10 aprile <strong>2008</strong>, alle ore 18.30, preso Hotel Parco Paradiso, Paradiso:<br />

Assemblea generale ordinaria UPSA – Gruppo Luganese<br />

• Giovedì 17 aprile <strong>2008</strong>: Consiglio economico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, tema “La pace<br />

sociale quale elemento fondamentale della piazza economica svizzera”<br />

• Giovedì 17 aprile <strong>2008</strong>, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso World Trade<br />

Center a Zurigo: 83 ma Assemblea generale ordinaria dell’Osec, ospiti<br />

d’onore il Presidente della Banca nazionale Svizzera, Jean-Pierre Roth, e<br />

Martin Naville, CEO Swiss-American Chamber of Commerce, per iscriversi<br />

direttamente: www.osec.ch/ag<br />

• Domenica 20 aprile <strong>2008</strong>: Elezioni comunali – Rinnovo dei Municipi<br />

e dei Consigli Comunali<br />

• Mercoledì 23 aprile <strong>2008</strong>, alle ore 15.00, presso la Camera di commercio,<br />

Corso Elvezia 16, Lugano, 6° piano: Incontro informativo “Il clima degli<br />

investimenti nella Repubblica Ceca”. Saranno discussi gli aspetti<br />

giuridici degli investimenti, le possibilità di collaborazione esponendo casi<br />

pratici


Diritto<br />

Avanprogetto di revisione “Swissness”<br />

di Simona Morosini, responsabile del Servizio giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Premessa<br />

Il 28 novembre 2007 il Consiglio federale<br />

ha avviato una procedura di consultazione<br />

relativa alla revisione della Legge<br />

federale sulla protezione dei marchi e<br />

delle indicazioni di provenienza (LPM)<br />

e della Legge federale per la protezione<br />

degli stemmi pubblici (LPSP), progetto<br />

di revisione denominato “Swissness”. Riscoperta<br />

come strumento di marketing, la<br />

“svizzerità” induce un numero crescente<br />

di imprese ad apporre la croce svizzera o<br />

indicazioni quali “Svizzera” sui loro prodotti<br />

nonché ad utilizzarle per designare<br />

i propri servizi e per fare pubblicità nella<br />

Confederazione e all’estero. Alla designazione<br />

“Svizzera” vengono associati valori<br />

quali precisione, diligenza, affidabilità<br />

e alta qualità, attribuendo ai prodotti<br />

un vantaggio competitivo sul mercato<br />

internazionale. Tuttavia, gli usi ritenuti<br />

abusivi si moltiplicano e ciò ha suscitato<br />

la reazione delle cerchie economiche e<br />

una maggiore consapevolezza nel pubblico<br />

e da parte della stampa. I continui<br />

abusi dell’indicazione “Svizzera” e della<br />

croce svizzera sono ritenuti preoccupanti,<br />

poiché diminuiscono con il tempo il<br />

valore dei contrassegni. Da questo punto<br />

di vista, la nuova regolamentazione si<br />

propone di portare maggiore chiarezza,<br />

trasparenza e certezza giuridica. Fra i<br />

casi che hanno suscitato più scalpore<br />

vi è quello di pentole vendute da una<br />

delle maggiori catene del commercio al<br />

dettaglio nel quadro di un’offerta promozionale.<br />

Le pentole ed il loro imballaggio<br />

contenevano la designazione “Switzerland”,<br />

nonché la croce svizzera, benché<br />

fossero state fabbricate in Cina.<br />

Nel presente articolo, verranno presentate<br />

le proposte più significative del Consiglio<br />

federale in materia di indicazioni di<br />

provenienza. Le proposte di modifica in<br />

materia di uso della croce svizzera, degli<br />

stemmi pubblici e altri segni pubblici,<br />

saranno oggetto di un ulteriore contribu-<br />

to. Anticipiamo comunque sin d’ora che<br />

il Consiglio federale prevede di rendere<br />

più restrittive le disposizioni di legge che<br />

regolamentano l’uso di tali segni.<br />

Definizione della “provenienza”<br />

secondo le disposizioni<br />

attualmente in vigore<br />

Ad oggi, la legge sulla protezione dei<br />

marchi definisce in termini molto generici<br />

le condizioni che regolano l’uso di<br />

un’indicazione di provenienza, ivi compreso<br />

l’uso della designazione “Svizzera”<br />

sui prodotti. Secondo le disposizioni<br />

attualmente in vigore, la provenienza è<br />

determinata dal luogo di fabbricazione o<br />

dall’origine delle materie di base e delle<br />

componenti usate. Il Consiglio federale<br />

può precisare tali condizioni nell’interesse<br />

dell’economia o di un singolo settore.<br />

Sinora lo ha fatto in un’unica occasione,<br />

nell’ordinanza del 23 dicembre 1971<br />

concernente l’uso della designazione<br />

“Svizzera” per gli orologi (ordinanza<br />

“Swiss made” per gli orologi). Per quanto<br />

riguarda i servizi, secondo la regolamentazione<br />

in vigore, la provenienza è<br />

determinata dalla sede sociale di chi fornisce<br />

il servizio oppure dalla nazionalità<br />

o dal domicilio delle persone che esercitano<br />

il controllo effettivo sulla politica<br />

commerciale e sulla gestione.<br />

Attualmente, una società con sede in<br />

Moldavia può lecitamente usare il nome<br />

“Swiss Consulting” in relazione ai suoi<br />

servizi, a condizione che la persona che<br />

esercita il controllo effettivo sulla società<br />

(ad esempio il direttore) sia di nazionalità<br />

svizzera.<br />

Quali sono i nuovi criteri proposti per<br />

determinare la provenienza<br />

di prodotti e servizi?<br />

L’avanprogetto messo in consultazione<br />

dal Consiglio federale si prefigge di rafforzare<br />

la protezione delle indicazioni di<br />

provenienza in Svizzera e all’estero. A tal<br />

scopo, esso prevede di inserire una serie<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 12<br />

di criteri che consentirà di definire in<br />

modo più preciso la provenienza di un<br />

prodotto svizzero, sia esso un prodotto<br />

naturale, un prodotto naturale trasformato<br />

o un prodotto industriale. Il Consiglio<br />

federale propone in particolare l’introduzione<br />

di un criterio generale, secondo cui<br />

“la provenienza d’un prodotto corrisponde<br />

al luogo in cui è realizzato almeno il<br />

60 percento dei costi di produzione. Non<br />

sono considerati costi di produzione in<br />

particolare le spese di commercializzazione,<br />

quali le spese per la promozione<br />

e il servizio ai clienti dopo la vendita”.<br />

Nel rapporto esplicativo il Consiglio federale<br />

specifica inoltre che nei costi di<br />

produzione sono computabili “i costi di<br />

ricerca e sviluppo” (il rapporto esplicativo<br />

relativo all’avanprogetto è scaricabile<br />

dal seguente sito: www.ipi.ch/i/jurinfo/<br />

documents/j10807i.pdf).<br />

Per ognuna delle tre categorie di prodotti<br />

è inoltre previsto un criterio supplementare,<br />

cumulativo, onde stabilire un legame<br />

tra il prodotto ed il suo luogo di provenienza.<br />

Per i prodotti industriali,<br />

esso sarà il luogo ove si è svolta l’attività<br />

che ha dato al prodotto le sue caratteristiche<br />

essenziali (ad esempio, il luogo<br />

di montaggio, di fabbricazione e/o di<br />

ricerca e sviluppo). Per i prodotti naturali,<br />

si tratterà del luogo d’estrazione<br />

o del luogo dove il prodotto è cresciuto<br />

integralmente. Per i prodotti naturali<br />

trasformati, esso coinciderà con il<br />

luogo dove si è svolta la trasformazione<br />

che ha dato al prodotto le caratteristiche<br />

essenziali. Uno degli obiettivi delle misure<br />

di regolamentazione è proprio quello<br />

di impedire che i processi di produzione<br />

decisivi di “prodotti svizzeri” vengano<br />

trasferiti all’estero, in modo da non indebolire<br />

l’indicazione della provenienza.<br />

Come anzidetto, le nuove disposizioni<br />

offrono inoltre esplicitamente la possibilità<br />

alle aziende di tenere conto, in particolare<br />

per i prodotti industriali, anche di


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

altre tappe della produzione (ad esempio<br />

la ricerca e lo sviluppo), oltre a quelle<br />

tradizionali della fabbricazione.<br />

Per quanto riguarda i servizi, la provenienza<br />

sarà invece determinata dalla<br />

sede sociale di chi lo fornisce oppure dal<br />

domicilio delle persone che esercitano il<br />

controllo effettivo sulla politica commerciale<br />

e sulla gestione. II criterio della nazionalità,<br />

previsto dall’attuale normativa,<br />

sarà dunque soppresso. Nella sua proposta,<br />

il Consiglio federale precisa che non<br />

potranno essere computati i costi per la<br />

logistica, la pubblicità e quelli legati al<br />

servizio clienti dopo la vendita.<br />

L’avanprogetto prevede comunque ulteriori<br />

strumenti per rafforzare a livello<br />

nazionale la protezione delle indicazioni<br />

di provenienza in Svizzera e all’estero,<br />

segnatamente la creazione di un registro<br />

nazionale, di cui diremo in un ulteriore<br />

contributo.<br />

Quali reazioni?<br />

La prevista abolizione del criterio della<br />

nazionalità per quanto riguarda la determinazione<br />

della provenienza dei servizi<br />

non sta suscitando particolari critiche<br />

tra le cerchie interessate ed appare anzi<br />

essere accolta positivamente. Per quanto<br />

riguarda i criteri di determinazione<br />

della provenienza dei prodotti, anche<br />

sulla scorta delle osservazioni pervenute<br />

alla Camera di commercio da parte di<br />

aziende che seguono i lavori in corso, si<br />

può invece affermare che l’avanprogetto<br />

suscita un certo scetticismo, con particolare<br />

riferimento al criterio quantitativo<br />

del 60%. Vi è segnatamente chi ritiene<br />

che tale criterio vada precisato e che<br />

occorra definire in modo più dettagliato,<br />

direttamente nel testo di legge, quali sono<br />

i “costi di produzione” compresi in tale<br />

percentuale. Vi è anche chi si chiede se<br />

per “costi di produzione del prodotto”<br />

debba intendersi il costo del processo industriale,<br />

indipendentemente dall’origine<br />

e dal costo dei materiali e della componentistica<br />

utilizzata. L’incertezza si pone<br />

in termini piuttosto marcati per i prodotti<br />

industriali, in cui la parte di costo delle<br />

componenti estere può difficilmente<br />

essere contenuta ad un livello inferiore<br />

o uguale al 40%, pur mantenendo in<br />

Svizzera le attività principali della fabbricazione.<br />

Tale problematica potrebbe<br />

tuttavia porsi anche per i prodotti d’uso<br />

e consumo.<br />

Il criterio del 60% incontra inoltre criti-<br />

che riferite al rischio di confusione con<br />

le regole d’origine non preferenziali,<br />

dove vige il criterio del 50%. Tale rischio<br />

potrebbe provocare ulteriori difficoltà<br />

amministrative alle aziende esportatrici.<br />

Un prodotto certificato originario della<br />

Svizzera, secondo le regole non preferenziali,<br />

potrebbe invece non essere contrassegnabile<br />

con l’indicazione “swiss made”<br />

secondo le regole della LPM, allorquando<br />

il 60% dei costi di produzione non fosse<br />

realizzato in Svizzera. Questa dicotomia<br />

si ripercuoterebbe sull’etichettatura del<br />

prodotto, poiché a seconda della sua destinazione<br />

il produttore dovrà applicare<br />

etichettature differenziate.<br />

Critiche sono mosse anche al carattere<br />

cumulativo dei due criteri di definizione<br />

della provenienza. Da un lato, la provenienza<br />

è determinata dal luogo in cui è<br />

realizzato almeno il 60% dei costi di produzione.<br />

A tale criterio si aggiungerebbe,<br />

ad esempio per i prodotti industriali,<br />

quello specifico del luogo ove si è svolta<br />

l’attività che ha dato al prodotto la sua caratteristica<br />

principale e dove deve essersi<br />

svolta almeno una tappa della produzione.<br />

I critici del carattere cumulativo ritengono,<br />

in sostanza, che anche tale cumulo<br />

introduce in maniera ingiustificata un<br />

regime più severo rispetto a quello delle<br />

regole d’origine.<br />

Quale variante rispetto al criterio del<br />

60%?<br />

Una variante alla proposta del Consiglio<br />

federale potrebbe consistere nell’adozione<br />

del criterio del 50%, così come in vigore<br />

nell’ambito delle regole di origine non<br />

preferenziali. Va qui precisato che queste<br />

ultime discendono dal diritto doganale,<br />

segnatamente dall’Ordinanza sull’attestazione<br />

dell’origine e dall’Ordinanza del<br />

DFEP (ora denominato Dipartimento federale<br />

dell’economia, DFE) sull’origine.<br />

L’indicazione di provenienza dei prodotti<br />

secondo la LPM, qui in discussione, sebbene<br />

presenti delle analogie rispetto alle<br />

regole doganali, persegue scopi diversi.<br />

La prima mira, fra l’altro, alla tutela d’un<br />

bene collettivo, ossia la protezione della<br />

designazione “Svizzera” come veicolo<br />

d’informazione veridica e non ingannevole<br />

nei confronti del consumatore finale<br />

e come garanzia di concorrenza leale. Le<br />

regole doganali perseguono invece determinati<br />

obiettivi di politica commerciale,<br />

segnatamente per quanto riguarda i dazi<br />

doganali. A detta del Consiglio federale,<br />

Diritto<br />

gli obiettivi divergenti delle due regolamentazioni<br />

giustificano anche il loro<br />

contenuto divergente. Tale affermazione<br />

non viene però corroborata da ulteriori<br />

argomenti chiarificatori e suscita, in particolare<br />

la seguente domanda: obiettivi<br />

diversi giustificano modalità di tutela e<br />

regolamentazioni divergenti?<br />

Quando entreranno in vigore le nuove<br />

disposizioni?<br />

L’avanprogetto del Consiglio federale<br />

è annunciato nelle linee direttive del<br />

programma di legislatura 2007-2011.<br />

Pertanto, dato che la fase consultiva<br />

si è aperta nel novembre del 2007, le<br />

modifiche non entreranno in vigore a<br />

breve scadenza, né è dato per scontato<br />

che il progetto attuale passerà indenne<br />

la fase di consultazione delle cerchie<br />

economiche interessate. Questo non<br />

significa però che si debba attendere<br />

passivamente l’eventuale entrata in vigore.<br />

Le aziende hanno tutto l’interesse<br />

a seguire le fasi dell’iter legislativo e<br />

ad intervenire nel dibattito per portare<br />

critiche e proposte.<br />

Come esprimere opinioni e avanzare<br />

proposte sul tema<br />

Segnaliamo che la questione “Swissness”<br />

verrà trattata durante il mese<br />

di marzo in seno al Forum PMI, di cui<br />

si è parlato nel numero di gennaio/<br />

febbraio di <strong>Ti</strong>cino Business (pag. 17),<br />

il quale si riunisce a Berna a scadenze<br />

regolari. Quale commissione di esperti<br />

extra-parlamentare, il Forum PMI ha ricevuto<br />

dal Consiglio federale il mandato<br />

di ridurre gli oneri amministrativi che<br />

gravano sulle piccole e medie imprese.<br />

Esso ha segnatamente il compito di<br />

formulare, nell’ambito di procedure di<br />

consultazione federali, prese di posizione<br />

che rispecchino la posizione delle<br />

PMI, analizzare le regolamentazioni<br />

esistenti che implicano per le imprese<br />

un onere amministrativo considerevole,<br />

nonché proporre alle competenti unità<br />

amministrative delle semplificazioni e<br />

delle regolamentazioni alternative.<br />

La Camera di commercio si tiene a disposizione<br />

delle aziende ticinesi che volessero<br />

esprimere le loro preoccupazioni o i<br />

loro suggerimenti nell’ambito del Forum,<br />

affinché tali contributi pervengano ai<br />

rappresentanti ticinesi (in realtà trattasi<br />

di due autorevoli imprenditrici ticinesi)<br />

nominati in seno a tale gremio.


Attualità<br />

Apertura necessaria<br />

del mercato postale<br />

di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />

Federazione delle imprese svizzere<br />

L’Unione Europea ha deciso l’apertura<br />

integrale del mercato postale<br />

a partire dal 2011. La Svizzera<br />

rimane decisamente indietro. Nelle lettere<br />

vige ancora un monopolio della<br />

Posta per gli invii al di sotto dei 100<br />

grammi. Ma l’attuale legislazione sulla<br />

Posta attribuisce al Consiglio federale la<br />

competenza di aprire in maniera progressiva<br />

e controllata il mercato delle<br />

lettere. L’economia svizzera, e non solo<br />

lei, chiede di abbassare il monopolio<br />

postale delle lettere a 50 grammi entro<br />

il 2009. È confortata in questo senso da<br />

uno studio del Dipartimento federale<br />

dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia<br />

e delle comunicazioni, secondo<br />

cui riducendo il monopolio postale a<br />

50 grammi i prezzi diminuirebbero e<br />

il servizio di base sarebbe comunque<br />

garantito.<br />

All’inizio del mese di febbraio economiesuisse<br />

ha reagito all’annuncio<br />

dei risultati d’esercizio della Posta nel<br />

settore delle lettere. L’autorità di regolazione<br />

postale PostReg, ha confermato<br />

i sospetti secondo i quali la Posta sopravvaluta<br />

i suoi costi d’infrastruttura.<br />

Gonfiando artificialmente i costi della<br />

rete degli uffici postali – una situazione<br />

che costerebbe ogni anno almeno 200<br />

milioni di franchi ai clienti della Posta<br />

in base ad un’attribuzione scorretta<br />

dei costi – la Posta svizzera ha potuto<br />

ritardare l’apertura del mercato delle<br />

lettere.<br />

Nessuno in Svizzera sta chiedendo la<br />

privatizzazione della Posta né tanto<br />

meno la riduzione del servizio pubblico<br />

postale. Dal 1° gennaio 2006 nell’UE<br />

è in vigore un monopolio postale per<br />

le lettere limitato a 50 grammi che,<br />

come detto prima, è destinato a sparire<br />

completamente nel 2011. La Svezia e<br />

la Finlandia (dal 1994), l’Estonia (dal<br />

2002), l’Inghilterra (dal 2006) e la<br />

Germania (dal <strong>2008</strong>) hanno già aperto<br />

completamente il loro mercato postale.<br />

Nei due Paesi scandinavi che da più<br />

tempo convivono con l’apertura integrale<br />

del mercato postale, il servizio<br />

di base continua ad essere garantito in<br />

tutto il rispettivo territorio. In Svizzera<br />

invece, la nazione che dovrebbe essere<br />

la paladina principale dell’economia<br />

liberale, forze politiche e sindacali conservatrici<br />

si agitano in maniera inconsulta<br />

appena si accenna ad un’apertura<br />

(in ritardo) comunque progressiva e<br />

controllata del mercato postale delle<br />

lettere. Anche con le ipotizzate aperture<br />

del mercato resteremmo in ogni caso<br />

una delle nazioni con la maggiore densità<br />

di uffici postali al mondo.<br />

Nelle prossime settimane il Consiglio<br />

federale aprirà la consultazione sulla<br />

revisione totale della legislazione<br />

postale. Per l’economia svizzera un<br />

mercato postale efficiente, funzionale<br />

e concorrenziale è essenziale. L’80<br />

percento del traffico postale è generato<br />

dai clienti commerciali e d’affari. Secondo<br />

economiesuisse, alla riduzione<br />

del monopolio postale delle lettere a 50<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 14<br />

Stefano Modenini<br />

grammi dovrà inevitabilmente seguire<br />

l’apertura integrale del mercato postale<br />

delle lettere. Non sono ipotizzabili in<br />

questo senso problemi finanziari nel<br />

servizio di base, tenendo pure conto<br />

del fatto che la rete postale attuale causa<br />

costi supplementari non necessari di<br />

200 milioni di franchi. La Posta svizzera<br />

definisce il suo obiettivo di rendita del<br />

capitale proprio al 10 percento. Al di<br />

sotto di questa soglia a detta della Posta<br />

sorgerebbero dei problemi finanziari.<br />

Esperti del settore ritengono tuttavia<br />

esagerato questo obiettivo di rendimento<br />

del capitale proprio, considerando<br />

pure che le imprese del settore logistico<br />

difficilmente raggiungono rendite<br />

del 6 percento. Gli scenari ipotizzati indicano<br />

che nel caso peggiore, la Posta<br />

svizzera sarebbe comunque in grado<br />

di conseguire una rendita del capitale<br />

proprio del 6 percento, senza procedere<br />

a particolari ottimizzazioni della<br />

struttura aziendale e anche nel caso in<br />

cui la concorrenza estera dovesse conquistare<br />

già a breve termine una quota<br />

di mercato del 30 percento nel settore<br />

delle lettere. Uno scenario questo più<br />

teorico che concreto.<br />

Esistono insomma più che giustificati<br />

motivi perché anche la Svizzera proceda<br />

progressivamente ad un’apertura<br />

totale del mercato postale delle lettere.<br />

Siamo già in ritardo rispetto all’UE<br />

e stiamo pagando come clienti della<br />

Posta dei costi che non dovremmo<br />

pagare.


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

È necessario facilitare<br />

la proprietà dell’alloggio<br />

Tratto dalla presa di posizione della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> nr. 332, del 21 settembre 2007<br />

La promozione della proprietà dell’abitazione<br />

è uno degli obiettivi importanti<br />

della Costituzione federale. Questo mandato<br />

a tutt’oggi non è però soddisfatto. Il tasso<br />

di proprietari della propria abitazione – 35%<br />

in Svizzera – è basso, decisamente basso<br />

rispetto a diversi altri Paesi, mentre oltre tre<br />

quarti della popolazione elvetica sogna di<br />

possedere un giorno un’abitazione.<br />

Il pacchetto fiscale bocciato dal popolo svizzero<br />

nel mese di maggio del 2004 conteneva<br />

disposizioni importanti per promuovere l’accesso<br />

alla proprietà, che purtroppo, con il<br />

“no” popolare, sono rimaste ferme al palo.<br />

Le due iniziative popolari gemelle lanciate<br />

all’inizio del mese di settembre 2007 dalla<br />

Società svizzera dei proprietari fondiari, dalla<br />

Camera ticinese dell’economia fondiaria<br />

e dalla Federazione immobiliare romanda,<br />

cioè l’iniziativa denominata “Accesso alla<br />

proprietà grazie al risparmio per l’alloggio”<br />

e quella denominata “Sicurezza dell’alloggio<br />

per i pensionati”, hanno il merito di rilanciare<br />

la questione dell’accesso alla proprietà, in<br />

particolare per quanto concerne il risparmio<br />

finalizzato alla proprietà dell’alloggio e la<br />

regolazione del valore locativo al momento<br />

del pensionamento.<br />

Se le due iniziative popolari raccoglieranno<br />

entrambe le centomila firme<br />

necessarie entro il 7 febbraio 2009,<br />

il popolo svizzero potrà finalmente<br />

esprimersi su degli strumenti innovativi<br />

per la promozione della proprietà<br />

dell’abitazione.<br />

L’iniziativa “Accesso alla proprietà grazie al<br />

risparmio per l’alloggio” intende promuovere<br />

in tutta la Svizzera lo strumento del<br />

risparmio-alloggio. Ogni contribuente domiciliato<br />

in Svizzera potrà dedurre dal reddito<br />

imponibile risparmi per un importo limite di<br />

diecimila franchi all’anno per dieci anni al<br />

massimo. Questi risparmi saranno destinati<br />

all’acquisto dell’abitazione primaria ad uso<br />

personale.<br />

L’iniziativa “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati”<br />

ha l’obiettivo di far sì che la proprietà<br />

immobiliare rimanga finanziariamente<br />

sopportabile anche con il pensionamento.<br />

Questo perché molti proprietari immobiliari<br />

pensionati hanno difficoltà nel mantenere la<br />

propria proprietà a causa dell’elevata tassa-<br />

zione del valore locativo. L’iniziativa chiede<br />

pertanto di abolire il presunto valore locativo,<br />

non sottoponendolo all’imposta sul reddito.<br />

La Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del<br />

cantone <strong>Ti</strong>cino – <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> – sostiene le<br />

due iniziative gemelle e invita la popolazione<br />

a sottoscriverle e a sostenerle<br />

poi in votazione popolare. L’obiettivo<br />

finale deve essere quello di facilitare la proprietà<br />

dell’alloggio, oggi ancora troppo poco<br />

diffusa in Svizzera, così da permettere un<br />

aumento effettivo del numero dei proprietari<br />

e soddisfare il mandato costituzionale.<br />

Favorire e promuovere l’accesso alla proprietà<br />

dell’abitazione è un atto che risponde<br />

Attualità<br />

ad un preciso mandato costituzionale. Per<br />

questo occorre mettere in vigore tutti gli strumenti<br />

necessari atti ad aumentare il numero<br />

dei proprietari di abitazioni, che in Svizzera è<br />

ancora troppo basso. Si tratta inoltre di non<br />

penalizzare fiscalmente e finanziariamente i<br />

proprietari d’abitazioni che al momento del<br />

pensionamento devono pagare un presunto<br />

reddito locativo sovente abbastanza elevato.<br />

Negli anni recenti alcuni tentativi di favorire<br />

l’accesso alla proprietà hanno fallito. Ora si<br />

tratta di riprendere in mano questo impegno,<br />

sostenendo in particolare la raccolta delle<br />

firme per le iniziative gemelle lanciate dai<br />

proprietari fondiari, che andranno poi naturalmente<br />

sostenute anche in sede di votazione<br />

popolare.


Attualità<br />

Missione in Arabia Saudita<br />

nel mese di aprile <strong>2008</strong><br />

Traduzione e adattamento di Lisa Pantini<br />

La Swiss Business Association of Saudi<br />

Arabia ci informa della Missione in<br />

Arabia Saudita organizzata dal Concilio<br />

delle Camere di commercio e dell’industria<br />

saudite e dalla stessa Associazione Swiss Business<br />

Association of Saudi Arabia (SBASA).<br />

L’evento si terrà da sabato 5 a martedì 8<br />

aprile <strong>2008</strong> in Arabia Saudita, nelle città di<br />

Riyadh e Jeddah.<br />

Questo evento vi può offrire eccellenti possibilità<br />

per entrare in contatto con business<br />

partners sauditi.<br />

Oltre a ciò, con questo viaggio sarà possibile<br />

stabilire dei contatti tra investitori sauditi e<br />

imprese svizzere.<br />

Una prima struttura approssimativa del programma<br />

è già stata fissata.<br />

È importante notare che la prima parte del<br />

viaggio a Riyadh sarà un evento aperto a tutti<br />

gli interessati, mentre la seconda parte, che si<br />

svolgerà a Jeddah, è esclusivamente pianificata<br />

per i membri e gli ospiti della SBASA.<br />

Le spese per volo e pernottamento in hotel<br />

dovranno essere coperte individualmente da<br />

ogni partecipante, lo stesso vale per la riservazione<br />

del volo stesso e l’emissione del<br />

visto.<br />

Possiamo anticipare che la persona incaricata<br />

di coordinare la raccolta dei passaporti per<br />

i visti d’entrata è il Signor Viktor Vavricka. Va<br />

contattato entro la metà di marzo per l’ottenimento<br />

del visto. I suoi rifermenti sono:<br />

• Embassy of Switzerland, Diplomatic Quarter,<br />

P.O.Box 94311, SA-Riyadh 11693, Tel.<br />

+966 1 488 12 91, per chiamate dalla Svizzera:<br />

+41 31 322 18 96, viktor.vavricka@<br />

eda.admin.ch<br />

Le prenotazioni dell’Hotel tuttavia saranno<br />

coordinate da SBASA in collaborazione con i<br />

loro partner in Arabia Saudita.<br />

Nello specifco il soggiorno a Riyadh sarà coordinato<br />

da SBASA in collaborazione con il Signor<br />

Tariq Al-Qahtani-Qahtani (Co-Presidente<br />

Saudi Swiss Business Council). Tutti i dettagli<br />

saranno forniti con il programma finale.<br />

L’hotel adatto per il soggiorno a Jeddah è già<br />

stato definito. Si tratta dell’InterContinental<br />

Hotel, Al-Corniche Road (www.intercontinental.com),<br />

che offre le migliori prestazioni<br />

per tutti i meetings. Le prenotazioni dell’hotel<br />

per questo soggiorno saranno coordinate da<br />

SBASA.<br />

Per facilitare le prenotazioni per il viaggio,<br />

è già stato stato stabilito il volo. Si tratta del<br />

volo operato da SWISS con partenza e arrivo a<br />

Zurigo (ora locale), con il seguente timing:<br />

• Volo d’andata: partenza da Zurigo, 5 aprile<br />

<strong>2008</strong>, ore 12.50<br />

Arrivo a Riyadh, 5 aprile <strong>2008</strong>, ore 19.10<br />

• Volo di ritorno: partenza da Jeddah, 8 aprile<br />

<strong>2008</strong>, ore 21.45<br />

Arrivo a Zurigo, 9 aprile <strong>2008</strong>, ore 6.20<br />

(volo di ritorno via Riyadh)<br />

• Volo interno verso Jeddah: partenza da<br />

Riyadh, 7 aprile <strong>2008</strong>, ore 13.00 con la<br />

compagnia aerea Saudi Airlines<br />

Arrivo a Jeddah, 7 aprile <strong>2008</strong>, ore 14.35<br />

Il costo del volo indicativo è di circa 2’300 CHF.<br />

Il programma di massima prevede:<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 16<br />

In base ad una prima valutazione i costi generali<br />

per ogni partecipante ammontano a circa<br />

CHF 5’000 - 7’000 .— .<br />

Il termine per le iscrizioni è fissato al 25<br />

marzo.<br />

Per maggiori informazioni e per ricevere il<br />

formulario d’iscrizione, è possibile contattare:<br />

Swiss Business Association Saudi Arabia<br />

(SBASA) c/o Osec,<br />

Stampfenbachstrasse 85, 8021 Zurich<br />

Phone: +41 44 365 58 06<br />

Fax: +41 44 363 20 53<br />

sbasa@osec.ch<br />

www.osec.ch<br />

Sabato 5 aprile: Riyadh<br />

Arrivo individuale di tutti i partecipanti<br />

Domenica 6 aprile: Riyadh<br />

Colazione in Hotel (da definire)<br />

Mattina Incontro del Comitato direttivo<br />

Speech e discussioni con ospiti di spicco<br />

Pranzo<br />

Pomeriggio Visita ad un’azienda e/o presentazione SAGIA<br />

Cena<br />

Lunedì 7 aprile: Riyadh/Jeddah<br />

Colazione in Hotel<br />

Mattina Discussione plenaria con ospiti di spicco<br />

APERTO SOLO AI MEMBRI SBASA E AGLI OSPITI<br />

Tarda mattinata/ Trasferimento all’aereoporto e arrivo a Jeddah<br />

primo pomeriggio<br />

Trasferimento all’Hotel (da definire)<br />

Assemblea Generale SBASA<br />

Tardo pomeriggio Visita ad un’azienda<br />

Cena<br />

Martedì 8 aprile: Jeddah<br />

Mattina Colazione in Hotel<br />

Visita ad un’azienda<br />

Pranzo<br />

Pomeriggio Incontri individuali B2Bs<br />

Tardo pomeriggio Cena d’addio<br />

Rientro individuale in Svizzera di tutti i partecipanti


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

Il clima degli investimenti<br />

nella Repubblica Ceca<br />

Mercoledì 23 aprile <strong>2008</strong>, ore 15.00, presso la Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Corso Elvezia 16, 6° piano, Lugano<br />

organizzato da:<br />

Ambasciata della Repubblica<br />

Ceca in Svizzera<br />

in collaborazione con:<br />

di Radoslav Klepac<br />

Consigliere commerciale dell’Ambasciata della Repubblica Ceca<br />

Gentili lettrici e lettori,<br />

dopo l’ultimo incontro di 5 anni fa, la Repubblica Ceca si ripresenta<br />

al mondo imprenditoriale ticinese. Vi riproponiamo un<br />

Paese che nel 1989 ha avviato un processo politico pacifico, il<br />

quale ha portato alla transizione da un’economia centralizzata ad<br />

un’economia di libero mercato, registrando da allora un notevole<br />

sviluppo economico. Dal 2004, con i suoi 10.4 milioni di abitanti<br />

è diventato uno Stato membro dell’Unione Europea.<br />

L’Agenzia Ceca per la promozione economica e degli investimenti<br />

– CzechInvest e l’Ambasciata Ceca in Svizzera hanno proposto alla<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> e all’Osec di ripresentare il loro Paese al pubblico ticinese.<br />

L’incontro informativo “Il clima degli investimenti nella Repubblica<br />

Ceca” si terrà mercoledì 23 aprile <strong>2008</strong>, dalle ore 15.00, presso<br />

la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> a Lugano. In questa occasione verranno illustrate agli<br />

imprenditori ticinesi le attuali tendenze economiche, le possibilità<br />

di collaborazione nonché gli incentivi all’investimento.<br />

Nell’ultimo decennio le relazioni economico-commerciali tra Svizzera<br />

e Repubblica Ceca hanno registrato una tendenza crescente.<br />

Nel 2007 il volume d’affari ha raggiunto quasi CHF 2.8 miliardi.<br />

La Svizzera è diventata un partner commerciale importante (occupa<br />

il 17esimo posto). Attualmente nella Repubblica Ceca sono<br />

attive circa 140 aziende svizzere (PMI e grosse multinazionali)<br />

che svolgono con successo le loro attività, soprattutto nel settore<br />

chimico-farmaceutico.<br />

Nel corso della manifestazione, alcune aziende svizzere illustreranno<br />

le proprie esperienze con il mondo imprenditoriale ceco e<br />

condivideranno con il pubblico presente le conoscenze sullo sviluppo<br />

degli affari e sulla produzione in un Paese “sconosciuto”.<br />

Inoltre, tra le altre aziende, sarà presente l’azienda tradizionale<br />

ceca Zetor, produttrice di macchinari (trattori, sistema di pulizia<br />

di strade e terreni comunali nonché moduli di manutenzione di<br />

aerodromi ed aeroporti).<br />

Gli organizzatori di questa manifestazione saranno lieti di incontrarvi.<br />

Programma<br />

Attualità<br />

15.00 Apertura e saluto di benvenuto<br />

Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

15.10 Saluto di benvenuto del nuovo Ambasciatore della Repubblica<br />

Ceca in Svizzera, S.E. Boris Lazar<br />

15.20 Situazione economica della Repubblica Ceca<br />

Radoslav Klepáč, Consigliere commerciale dell’Ambasciata<br />

della Repubblica Ceca in Svizzera<br />

15.40 Clima degli investimenti nella Repubblica Ceca<br />

Eva Bernardová, Responsabile per la Germania del<br />

Sud, la Svizzera e l’Austria, CzechInvest<br />

16.10 Pausa caffè<br />

16.25 Aspetti giuridici degli investimenti nella Repubblica Ceca<br />

Mischa Mensik, Studio legale e notarile RhM, Meggen<br />

16.45 Esperienze pratiche e possibilità di collaborazione:<br />

• Investitori svizzeri nella Repubblica Ceca<br />

Vetropack (AG), produttore di vetro<br />

• Nuove tendenze nell’industria del tessile e dell’abbigliamento<br />

della Repubblica Ceca<br />

Associazione tessile della Repubblica Ceca<br />

• La tradizione ceca della costruzione di macchinari<br />

Zetor Brno, produttore di trattori<br />

17.50 Saluto finale<br />

Jean-Antoine Wild, Responsabile Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

18.00 Ricco aperitivo con specialità ceche<br />

La manifestazione si terrà in lingua italiana e inglese.<br />

Le iscrizioni sono aperte a tutti gli interessati. Per motivi organizzativi<br />

vi preghiamo di voler annunciare la vostra partecipazione, entro<br />

martedì 15 aprile <strong>2008</strong>.<br />

Altre informazioni: possono essere richieste alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Signora G.<br />

Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12,<br />

gorica@cci.ch, www.cciati.ch.


Attualità<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 18<br />

ARAF <strong>Ti</strong>cino traccia un primo bilancio<br />

dell’attività e invita le aziende ticinesi ad<br />

aderire massicciamente al progetto<br />

In questo primo anno di attività, l’Associazione della Rete di aziende formatrici del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

ha concretizzato il modello formativo professionale duale in rete nell’ambito del commercio e<br />

avviato delle attività correnti<br />

Adattamento di Lisa Pantini<br />

ARAF <strong>Ti</strong>cino Ci guadagna è nata il 31 gennaio 2007<br />

dalla cooperazione tra la Federazione<br />

ticinese della Società degli impiegati del<br />

commercio (SIC <strong>Ti</strong>cino), la Camera di commercio,<br />

dell’industria, dell’artigianato e dei<br />

servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>), l’Associazione<br />

delle industrie ticinesi (AITI), e il Cantone<br />

per promuovere l’apprendistato commerciale<br />

attraverso la condivisione del posto<br />

di tirocinio fra quelle aziende che non<br />

hanno mai formato giovani impiegati di<br />

commercio o che hanno smesso di farlo.<br />

Concretamente, più aziende si appoggiano<br />

a un ente esterno (Istituzione guida)<br />

e, a rotazione di almeno un anno, si dividono<br />

i doveri, la formazione, le responsabilità<br />

e gli oneri finanziari legati a un<br />

posto di tirocinio. Ogni azienda mette quindi<br />

a disposizione un tassello di formazione e l’Istituzione<br />

guida si preoccupa del suo insieme.<br />

ARAF <strong>Ti</strong>cino si propone, inoltre, di promuovere<br />

questo modello in altri settori professionali<br />

mettendo a disposizione la propria esperienza<br />

e, se richiesto, assumendone la gestione.<br />

*<br />

l’azienda formatrice della rete, che …<br />

• dedica meno tempo alla gestione dell’apprendista<br />

• si ritrova più tempo per le attività correnti<br />

• dispone di un/a apprendista più produttivo/a in<br />

quanto selezionato/a e seguito/a da professionisti<br />

della formazione<br />

• beneficia inoltre dei vantaggi generali<br />

di chi assume un apprendisti, quali:<br />

- l’apporto di aria giovane e novità<br />

- la disponibilità di manodopera a costo<br />

relativamente basso<br />

- la possibilità di inserire nel proprio<br />

organico personale formato e già inserito<br />

nella realtà aziendale<br />

- l’immagine positiva derivante dall’impegno<br />

nella formazione di giovani leve<br />

*) Studi nazionali recenti dimostrano che il rapporto tra costi e benefici derivati<br />

dalla formazione di apprendisti è positivo per le aziende<br />

Apprendisti<br />

Ricerca, selezione e reclutamento apprendisti<br />

POSTO DI TIROCINIO 1<br />

AZIENDA<br />

A<br />

Noi (Istituzione guida)<br />

AZIENDA<br />

C<br />

AZIENDA<br />

B<br />

Promuoviamo e offriamo posti<br />

di tirocinio di qualità<br />

• cerchiamo aziende con potenzialità di formazione<br />

• definiamo i piani di formazione e di rotazione degli<br />

apprendisti nelle aziende della rete nell’ottica<br />

di una formazione completa<br />

• curiamo la ricerca e la selezione di apprendisti<br />

e li assumiamo<br />

Ci concentriamo<br />

a) sulla qualità della formazione<br />

• forniamo assistenza personalizzata alle aziende<br />

• verifichiamo il raggiungimento degli obiettivi<br />

• proponiamo soluzioni in caso di mancato raggiungimento<br />

degli obiettivi o in caso di prestazioni insufficienti da parte<br />

degli apprendisti<br />

• organizziamo corsi e/o momenti formativi mirati<br />

b) sugli aspetti amministrativi della formazione<br />

• gestione degli strumenti della formazione, tra cui le<br />

Situazione di apprendimento e di lavoro (SAL)<br />

e le Unità procedurali (UP),<br />

• In qualità di datore di lavoro: firma dei contratti di tirocinio<br />

e delle valutazioni, gestione dei contatti con i genitori, con<br />

la Divisione della formazione professionale e con la scuola<br />

Dirigiamo, coordiniamo, promuoviamo la Rete di aziende formatrici<br />

e per i servizi resi sosteniamo dei costi che sono coperti<br />

dalle aziende associate e da contributi pubblici<br />

ISTITUZIONE<br />

GUIDA DI<br />

ARAF TICINO<br />

Voi (aziende)<br />

Vi preoccupate di offrire tasselli di formazione<br />

• firmate un contratto di formazione di almeno un anno<br />

• partecipate alla stesura del vostro programma di formazione<br />

(obiettivi, modalità e tempi)<br />

Accompagnate e osservate l’apprendista<br />

• grazie alla presenza di una persona qualificata,<br />

• durante i processi di formazione (per esempio in ambito<br />

delle SAL e delle UP). Contribuite alla sua valutazione.<br />

Comunicate obiettivi e scadenze agli apprendisti<br />

Partecipate ai costi della Rete di aziende formatrici (salario e<br />

oneri sociali dell’apprendista e quota dei costi amministrativi<br />

per i servizi resi dall’Istituzione guida)<br />

AZIENDA<br />

D<br />

AZIENDA<br />

E<br />

POSTO DI TIROCINIO 2<br />

Bellinzonese e Tre Valli Locarnese e Vallemaggia Luganese Mendrisiotto Italia Totale<br />

Candidature pervenute 110 34 32 11 5 192<br />

Apprendisti assunti 6 1 1 1 0 9<br />

Aziende<br />

Ricerca aziende formatrici<br />

Bellinzonese e Tre Valli Locarnese e Vallemaggia Luganese Mendrisiotto Totale<br />

Aziende contattate 157 110 249 64 580<br />

Esito positivo: aziende associate 7 1 1 0 9<br />

È soddisfa<br />

l’apprendista im<br />

• sviluppa delle<br />

trasversali in a<br />

• sviluppa i cont<br />

così le probab<br />

dopo il tirocin<br />

• ha la sicurezza<br />

individualmen<br />

• ha la sicurezza<br />

Dicono di ARAF<br />

Per un Istituto a caratte<br />

propria missione operan<br />

territorio costituisce una<br />

offrire ad un giovane l’o<br />

brata ottimale. La compo<br />

di diversificazione delle e<br />

valorizzazione delle com<br />

Carlo Bizzozero, diret<br />

L’Ente ticinese per il tur<br />

stituzione si è sempre pr<br />

dere una formazione co<br />

Dopo una pausa di alcu<br />

l’Ente ticinese per il turis<br />

In effetti, poter condivid<br />

e soprattutto potersi ap<br />

pagna nella formazione<br />

strativi, ci è parso intere<br />

Alberto Monticelli, res<br />

Siamo specializzati e att<br />

gement dei documenti.<br />

permettono di affrontar<br />

fondamentale formare g<br />

Da qualche anno formia<br />

aderendo ad ARAF <strong>Ti</strong>cin<br />

mercio. Apprezziamo la<br />

della formazione nella s<br />

sta dal punto di vista sco<br />

lavoro gradevole e confo<br />

esperienza quale aziend<br />

poter partecipare allo sv<br />

Emanuele Severoni, d


NE DELLA RETE<br />

FORMATRICI<br />

E TICINO<br />

ni:<br />

no<br />

27<br />

zona<br />

ino.ch<br />

91 821 01 01<br />

i:<br />

19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

Hanno aderito in qualità di soci sostenitori<br />

la Federazione ticinese delle associazioni<br />

di fiduciari (FTAF), l’Associazione<br />

<strong>Ti</strong>cinese Agenzie Viaggi (ATAV) e il Centro<br />

formazione professionale SSIC-TI di Gordola.<br />

Sostengono e promuovono lo scopo<br />

e gli obiettivi di ARAF <strong>Ti</strong>cino, in qualità<br />

di soci attivi, anche le aziende formatrici<br />

della Rete.<br />

Il progetto<br />

In tutto il <strong>Ti</strong>cino, 580 aziende sono state<br />

informate direttamente sulle opportunità<br />

offerte dal nuovo modello di formazione<br />

in rete. Di queste, 169, localizzate principalmente<br />

nelle regioni Bellinzonese e Tre<br />

Valli, sono state contattate telefonicamente<br />

o personalmente.<br />

Nove sono i contratti stipulati con le<br />

aziende che hanno deciso di formare<br />

in rete.<br />

Nei primi sei mesi di attività, ARAF <strong>Ti</strong>cino<br />

si è occupata pure della ricerca, della<br />

selezione e dell’assunzione delle persone<br />

in formazione. Le candidature pervenute<br />

sono state 192 e provenivano principalmente<br />

dal Bellinzonese e dalle Tre Valli<br />

(in totale 110). La selezione ha portato<br />

ARAF <strong>Ti</strong>cino ad assumere 9 giovani provenienti<br />

dal Bellinzonese (3), dalle Tre<br />

Valli (3), dal Locarnese (1), dal Luganese<br />

(1) e dal Mendrisiotto (1).<br />

Attività <strong>2008</strong>: visibilità, promozione<br />

dei posti di tirocinio e consolidamento<br />

della Rete<br />

Quest’anno ARAF <strong>Ti</strong>cino si prefigge di<br />

acquisire maggiore visibilità e di dare un<br />

contributo concreto – con la ricerca di<br />

nuove aziende formatrici e associazioni<br />

professionali di categoria da associare alla<br />

Rete e con la fidelizzazione FORMARE degli attuali<br />

soci – alla campagna di promozione dei RENDE!<br />

posti di tirocinio lanciata alla fine di feb-<br />

NOVITÀ: FORMAZIONE<br />

PROFESSIONALE IN RETE<br />

braio dalla Repubblica e Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

con il Dipartimento dell’educazione, della<br />

cultura e dello sport.<br />

In quest’ottica si sono mossi i primi passi<br />

di ricerca di nuove aziende formatrici<br />

in tutto il Cantone, attraverso numerosi<br />

appuntamenti come Espoprofessioni o<br />

incontri ad hoc nelle varie regioni del<br />

Cantone, e parallelamente a ciò, a metà<br />

febbraio è partita la nostra di collocamento<br />

di apprendisti impiegati di commercio<br />

per l’anno scolastico <strong>2008</strong>/2009.<br />

La novità di quest’anno è sicuramente<br />

legata al fatto che la campagna di<br />

promozione ricopre tutto il territorio<br />

ticinese e che ARAFticino<br />

lancia il suo appello alle<br />

ASSOCIAZIONE DELLA RETE<br />

DI AZIENDE FORMATRICI<br />

DEL CANTONE TICINO<br />

Partner delle aziende<br />

che formano apprendisti<br />

Attualità<br />

Testimonianze di enti e aziende che già collaborano con ARAF<br />

Per un Istituto a carattere socio-educativo, quale è il von Mentlen, assolvere la<br />

propria missione operando in sinergia con gli enti e i professionisti operanti<br />

sul territorio costituisce una condizione ineludibile. In forza di questo presupposto,<br />

offrire ad un giovane l’opportunità di formarsi, secondo il sistema<br />

in rete, è sembrata ottimale. La componente più significativa appare senza<br />

dubbio la possibilità di diversificazione delle esperienze e delle conoscenze.<br />

In altre parole, la doverosa valorizzazione delle componenti della versatilità e<br />

della complementarietà.<br />

Carlo Bizzozero, direttore Istituto von Mentlen, Bellinzona<br />

L’Ente ticinese per il turismo, quale istituzione di diritto pubblico, dalla sua<br />

costituzione si è sempre preoccupato di offrire la possibilità ai giovani di<br />

intraprendere una formazione commerciale. Dopo una pausa di alcuni anni,<br />

grazie alla neo-costituita ARAF <strong>Ti</strong>cino, dal 2007 l’Ente ticinese per il turismo ha<br />

ripreso a formare giovani apprendisti. In effetti, poter condividere la responsabilità<br />

della formazione con altre aziende e soprattutto potersi appoggiare<br />

ad un ente esterno che ci sostiene e ci accompagna nella formazione e che si<br />

assume le responsabilità e gli aspetti amministrativi, ci è parso interessante.<br />

Alberto Monticelli, responsabile amministrativo <strong>Ti</strong>cino Turismo, Bellinzona<br />

Siamo specializzati e attenti all’innovazione nella gestione globale e nel<br />

management dei documenti. La nostra forza sono i collaboratori qualificati,<br />

che ci permettono di affrontare con efficienza le molteplici sfide del futuro.<br />

Riteniamo fondamentale formare giovani leve per poter disporre di personale<br />

qualificato. Da qualche anno formiamo apprendisti “informatici di supporto”<br />

e dal 2007, aderendo ad ARAF <strong>Ti</strong>cino, formiamo in rete un’apprendista impiegata<br />

di commercio. Apprezziamo la presenza di un’Istituzione guida che<br />

assicura la qualità della formazione nella sua globalità e sul posto di lavoro,<br />

che segue l’apprendista dal punto di vista scolastico, lasciandoci però il compito<br />

di offrire un luogo di lavoro gradevole e conforme al piano di formazione<br />

stabilito. Ad oggi la nostra esperienza quale azienda formatrice è fortemente<br />

positiva. Siamo orgogliosi di poter partecipare allo sviluppo professionale di<br />

giovani del nostro Cantone.<br />

Emanuele Severoni, direttore Palo Alto SA, Lugano<br />

Sareste<br />

disposti…<br />

… ad assumere un/una apprendista impiegato/a<br />

di commercio, ma non potete per i seguenti motivi:<br />

• la nuova formazione commerciale di base<br />

vi sembra troppo complessa o poco conosciuta<br />

• disponete di poco personale<br />

• siete fortemente specializzati in alcuni ambiti e<br />

vi è impossibile garantire una formazione completa<br />

• non volete assumere un impegno triennale<br />

• non avete un maestro di tirocinio e/o tempo<br />

per seguire i relativi corsi<br />

Esiste un modello formativo alternativo per la formazione<br />

di apprendisti che si adatta alla vostra realtà<br />

aziendale: la formazione in rete!<br />

aziende con uno slogan promettente e<br />

molto significativo: “Formare rende!”<br />

Lo slogan adottato risponde in modo diretto<br />

a chi avesse dubbi sull’utilità della<br />

formazione di giovani apprendisti. Oltre<br />

a soddisfare i bisogni del mercato, ad<br />

appagare le necessità della collettività,<br />

la formazione professionale ricompensa<br />

chi assume apprendisti. In Svizzera<br />

due terzi dei rapporti di formazione<br />

si concludono con un beneficio netto.<br />

Studi nazionali recenti dimostrano infatti<br />

che il rapporto tra costi e benefici<br />

derivati dalla formazione di apprendisti<br />

è positivo.<br />

Per informazioni dettagliate è possibile<br />

contattare:<br />

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21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

Consulenza individuale sulla Cina<br />

c/o Osec Lugano, 13 maggio <strong>2008</strong><br />

La Cina è attualmente il partner commerciale più importante della Svizzera in Asia e la sua<br />

crescita economica prosegue inarrestabile. Se le opportunità di business nell’Impero di<br />

Mezzo sono tante, anche grazie al reddito individuale dei Cinesi che sale progressivamente,<br />

altrettanti sono però i rischi da non sottovalutare e le norme e gli aspetti burocratici da<br />

rispettare. Non da meno, è importante sapere come individuare il partner locale giusto e<br />

tramite quali canali distribuire i propri prodotti.<br />

Avete domande e dubbi?<br />

Il 13 maggio <strong>2008</strong>, l’Osec propone alle aziende una giornata di incontri individuali sulla Cina con il suo consulente paese e<br />

uno specialista proveniente dallo Swiss Business Hub di Pechino. Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività in questo<br />

Paese o che hanno problemi concreti possono fissare un appuntamento della durata di un’ora nel corso del quale otterranno<br />

una consulenza personalizzata!<br />

Contattateci al +41 91 911 51 37 oppure tramite e-mail all’indirizzo mzurfluh@osec.ch, saremo lieti di fissarvi un appuntamento!<br />

Prevenire la corruzione - Consigli<br />

alle imprese svizzere operanti<br />

all’estero<br />

La corruzione all’estero è punibile<br />

anche in Svizzera!<br />

Alla luce dell’inasprimento delle di-<br />

sposizioni legali e della collaborazione<br />

internazionale, è necessario che le<br />

imprese riconoscano i rischi della<br />

corruzione e si assumano la propria<br />

responsabilità. A questo proposito, la<br />

Segreteria di Stato dell’economia SECO<br />

ha pubblicato una seconda versione<br />

riveduta dell’opuscolo “Prevenire la<br />

corruzione - Consigli alle imprese<br />

svizzere operanti all’estero”.<br />

La lotta alla corruzione nelle operazioni<br />

economiche internazionali riveste<br />

per la Svizzera un’importanza<br />

fondamentale. L’obiettivo perseguito è<br />

di garantire condizioni concorrenziali<br />

eque per le imprese svizzere operanti<br />

all’estero e di abbattere uno dei maggiori<br />

ostacoli allo sviluppo presente in<br />

molte parti del mondo.<br />

La lotta contro la corruzione si è<br />

notevolmente inasprita negli ultimi<br />

dieci anni sia a livello nazionale sia<br />

internazionale. Gli Stati della comunità<br />

internazionale si sono impegnati con<br />

diverse convenzioni a punire i comportamenti<br />

corrotti sul loro territorio<br />

e all’estero. Nel contempo hanno convenuto<br />

misure per migliorare la prevenzione,<br />

l’identificazione e l’adozione<br />

di sanzioni per la corruzione.<br />

Il nuovo opuscolo, rielaborato dalla<br />

SECO, in collaborazione con l’Ufficio<br />

federale di giustizia, il Dipartimento<br />

federale degli affari esteri, economiesuisse<br />

e Transparency International<br />

Svizzera, fornisce alle imprese svizzere<br />

informazioni utili su come far fronte<br />

alla corruzione, una panoramica della<br />

revisione del diritto penale svizzero in<br />

materia di corruzione, casi concreti e<br />

altre preziose indicazioni.<br />

L’opuscolo è disponibile in tedesco,<br />

francese, italiano e inglese e può essere<br />

richiesto gratuitamente all’Osec<br />

oppure alla SECO, Settore Investimenti<br />

internazionali e imprese multinazionali,<br />

Effingerstrasse 1, 3003 Berna,<br />

AFIN@seco.admin.ch<br />

In alternativa è possibile scaricarlo in<br />

formato pdf dal sito web www.newsservice.admin.ch/NSBSubscriber/message/attachments/10973.pdf


Commercio estero<br />

Ordinanza sul controllo dei beni<br />

a duplice impiego: revisione degli<br />

elenchi di controllo<br />

Sui beni a duplice impiego e sul materiale<br />

d’armamento vengono effettuati<br />

dei controlli delle esportazioni. La<br />

legge sul controllo dei beni a duplice<br />

impiego (LBDI) disciplina l’esportazione<br />

di questa tipologia di prodotti<br />

come pure dei beni d’armamento non<br />

contemplati dalla legge sul materiale<br />

bellico (ad es. simulatori).<br />

Le recenti modifiche delle liste di controllo<br />

dei prodotti che rientrano nel<br />

quadro dei regimi internazionali di<br />

controllo delle esportazioni hanno<br />

portato ad un aggiornamento della legislazione<br />

svizzera in materia e i parametri<br />

di controllo tecnico degli allegati<br />

1-3 sono quindi stati revisionati. Tale<br />

revisione ha effetto dal 1° marzo <strong>2008</strong>.<br />

Gli allegati 1-3 riveduti possono essere<br />

consultati in formato pdf sul sito web<br />

della Segreteria di Stato dell’economia<br />

(SECO) www.seco.admin.ch >Temi ><br />

Politica economica esterna > Controlli<br />

delle esportazioni > Prodotti industriali<br />

> Legge e elenchi dei beni.<br />

Alla stessa pagina web sono disponibili<br />

altri documenti ed informazioni utili<br />

sul tema.<br />

Prolungata la cooperazione tra<br />

Svizzera e EURATOM nella ricerca<br />

sulla fusione<br />

Nel quadro della cooperazione tra<br />

Svizzera e EURATOM, il Dipartimento<br />

federale dell’interno ha prolungato<br />

quattro contratti esecutivi nel campo<br />

della fisica dei plasmi e della fusione.<br />

La Svizzera potrà così continuare a partecipare<br />

quale membro a pieno titolo<br />

alla ricerca europea sulla fusione.<br />

La prossima pietra miliare del programma<br />

europeo sulla fusione, che nel<br />

frattempo ha assunto dimensioni mondiali,<br />

è la realizzazione di una centrale<br />

pilota che per la prima volta sfrutterà la<br />

fusione termonucleare a fini commerciali,<br />

trattasi di ITER a Cadarache, in<br />

Francia. Questa iniziativa è promossa<br />

dagli Stati membri di EURATOM (compresa<br />

la Svizzera), Giappone, Russia,<br />

Cina, Corea del Sud, India e Stati Uniti.<br />

Il testo integrale del comunicato<br />

stampa della Segreteria di Stato per<br />

l’educazione e la ricerca SER può<br />

essere consultato online su www.<br />

admin.ch/aktuell/00089/index.<br />

html?lang=it&msg-id=16879<br />

Ulteriori ragguagli sono disponibili anche<br />

sul sito di ITER Informations for<br />

Swiss-Industry www.iter-industry.ch/<br />

Rappresentanza sociale,<br />

rappresentanza fiscale e recupero<br />

IVA in Italia tramite la CCSI<br />

La Camera di Commercio Svizzera in<br />

Italia ha attivato un nuovo servizio<br />

di rappresentanza sociale, dedicato a<br />

tutte le aziende svizzere che intendono<br />

assumere lavoratori in Italia.<br />

Grazie al supporto qualificato dei suoi<br />

operatori, tutte le procedure relative<br />

alla gestione del personale vengono<br />

svolte direttamente in Italia, sollevando<br />

così il datore di lavoro svizzero dai diversi<br />

oneri riguardanti la selezione e il<br />

reclutamento del personale, l’iscrizione<br />

agli enti previdenziali (INPS) e assicurativi<br />

(INAIL), la gestione delle buste<br />

paga, la compilazione dei modelli per<br />

il versamento dei contributi e delle<br />

ritenute fiscali, la stesura di lettere di<br />

assunzione, licenziamento, richiamo,<br />

l’adempimento di tutti gli obblighi di<br />

carattere fiscale.<br />

La nuova funzione di rappresentanza<br />

sociale si affianca al già collaudato<br />

servizio di rappresentanza fiscale,<br />

grazie al quale le imprese elvetiche,<br />

nominando la CCSI proprio rappresentante<br />

fiscale in Italia, acquisiscono una<br />

soggettività passiva ai fini IVA, e possono,<br />

relativamente a questa imposta,<br />

operare come se fossero delle società<br />

italiane, recuperando l’IVA pagata ai<br />

fornitori nazionali.<br />

Il compito della Camera di Commercio<br />

Svizzera in Italia, in qualità di rappresentante<br />

fiscale, è quindi quello di<br />

adempiere a tutti gli obblighi dettati<br />

dalla legge relativa all’imposta sul valore<br />

aggiunto: fatturazione, registrazione,<br />

liquidazione e dichiarazione.<br />

La rappresentanza fiscale è indirizzata<br />

alle imprese svizzere che non posseggono<br />

i requisiti necessari per accedere<br />

al servizio di recupero IVA (art. 38-ter<br />

del D.P.R. 633/72), per il quale la Camera<br />

di Commercio Svizzera in Italia,<br />

in nome e per conto delle aziende che<br />

lo richiedono, si incarica di svolgere<br />

l’intera procedura necessaria ad ottenere<br />

il rimborso dell’IVA per beni e<br />

servizi acquistati in Italia ed inerenti<br />

all’attività lavorativa svolta.<br />

Per maggiori ragguagli su questi servizi<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 22<br />

si invita a contattare la signora Mariagrazia<br />

Bono, CCSI, Milano, tel. +39 02<br />

76320350, bono@ccsi.it, www.ccsi.it<br />

Varata l’area unica per i pagamenti<br />

in euro (SEPA)<br />

L’area unica per i pagamenti in euro<br />

è stata varata il 28 febbraio <strong>2008</strong>. La<br />

SEPA (Single Euro Payments Area),<br />

questo è il suo nome, consente di effettuare<br />

pagamenti transfrontalieri in<br />

euro con la stessa rapidità, sicurezza e<br />

facilità dei pagamenti nazionali.<br />

Per ragioni tecniche e giuridiche il<br />

lancio dello strumento di pagamento<br />

SEPA per gli addebiti diretti avrà luogo<br />

successivamente ma non oltre il 1°<br />

novembre 2009. Per i pagamenti con<br />

carta il quadro SEPA è in vigore dal 1°<br />

gennaio <strong>2008</strong>.<br />

La piazza bancaria elvetica fa parte di<br />

quest’area unica sin dall’inizio.<br />

La “Dichiarazione comune della Commissione<br />

europea e della Banca centrale<br />

europea che esprime soddisfazione<br />

per il lancio ufficiale degli strumenti di<br />

pagamento SEPA da parte delle banche<br />

della UE” può essere consultata al sito<br />

web http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/98).<br />

Informazioni complementari della<br />

Commissione sulla SEPA sono invece<br />

disponibili su http://ec.europa.eu/<br />

internal_market/payments/sepa/index_en.htm<br />

Regole più severe per migliorare la<br />

sicurezza dei giocattoli nell’UE<br />

La Commissione intende migliorare la<br />

sicurezza dei giocattoli in Europa ed<br />

ha quindi proposto la revisione della<br />

relativa direttiva (88/33/CEE), ormai<br />

vecchia di 20 anni. La Commissione<br />

vuole rafforzare le regole comunitarie,<br />

in particolare quelle relative all’utilizzo<br />

di sostanze chimiche nei giocattoli.<br />

La revisione mira essenzialmente ad<br />

imporre nuove esigenze, molto più<br />

severe, in materia di sicurezza, per<br />

eliminare tutti i pericoli identificati di<br />

recente. Essa vuole anche rafforzare<br />

la responsabilità dei produttori e degli<br />

importatori in materia di commercializzazione<br />

dei giocattoli ed accrescere<br />

l’obbligo di sorveglianza del mercato<br />

da parte degli Stati membri.<br />

Il testo integrale del comunicato stam-


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

pa della Commissione europea può<br />

essere consultato su http://europa.eu/<br />

rapid/searchAction.do (ricerca tramite<br />

riferimento IP/08/91).<br />

European Business: Facts and<br />

Figures<br />

“European Business: Facts and Figures”<br />

è la pubblicazione di riferimento<br />

per una corretta interpretazione<br />

dell’andamento recente dell’impresa<br />

europea. Contiene il quadro statistico<br />

globale della struttura, dello sviluppo e<br />

delle caratteristiche delle differenti attività<br />

economiche nell’Unione europea,<br />

dal settore dell’energia alle comunicazioni,<br />

dall’industria estrattiva ai servizi<br />

d’informazione e ai media.<br />

ISBN 978-92-79-07024-2, Nr. cat. KS-<br />

BW-07-001-EN-C<br />

La pubblicazione è disponibile unicamente<br />

in lingua inglese.<br />

Prezzo: EUR 25 (escl. 2,4% IVA e CHF<br />

6.00 spese di spedizione)<br />

Corso del cambio come da Gazzetta<br />

ufficiale dell’UE più attuale.<br />

Termine di consegna: ca. 10 giorni<br />

Questa pubblicazione può essere ordinata<br />

tramite e-mail a mzurfluh@osec.ch oppure<br />

fax al +41 91 911 51 39 indicando l’indirizzo<br />

di fatturazione e di consegna.<br />

Bulgaria: miliardi investiti<br />

nell’ambiente e nel traffico<br />

Bruxelles ha dato il suo consenso a sei<br />

dei sette programmi operativi bulgari<br />

per il periodo 2007-2013, la cui attuazione<br />

sarà finanziata dai fondi strut-<br />

turali e dai fondi di coesione per un<br />

importo pari a 6,8 miliardi di euro.<br />

Due miliardi saranno attribuiti al programma<br />

settoriale “Trasporti”: il 50%<br />

sarà assegnato all’estensione della rete<br />

stradale, il 30% al trasporto ferroviario,<br />

il 10,5% al trasporto intermodale<br />

ed il 7,8% alla navigazione marittima<br />

e fluviale.<br />

Il programma “Ambiente” disporrà di<br />

1,8 miliardi di euro. La priorità sarà<br />

data alla gestione dell’acqua, alla gestione<br />

dei rifiuti e alla protezione della<br />

natura.<br />

Gli altri programmi operativi riguardano<br />

lo sviluppo regionale, la competitività,<br />

lo sviluppo sociale, la capacità<br />

amministrativa e l’assistenza tecnica.<br />

Per ulteriori ragguagli si invita a consultare<br />

il sito web di Eurofunds - Structural<br />

Funds Bulgaria all’indirizzo www.<br />

eufunds.bg/?cat=2<br />

UE: uno “Small Business Act” per le<br />

PMI<br />

Il 31 gennaio <strong>2008</strong> la Commissione<br />

europea ha avviato una consultazione<br />

pubblica sul contenuto di una legge<br />

europea sulle piccole imprese (“Small<br />

Business Act”).<br />

Obiettivo della nuova legge è di mettere<br />

le piccole e medie imprese al centro del<br />

processo decisionale nell’UE e attuare<br />

misure concrete destinate a liberare<br />

il loro potenziale di crescita. Nuove<br />

iniziative saranno prese per alleggerire<br />

il carico di regolamenti imposto alle<br />

PMI, facilitare il loro accesso al mercato<br />

unico e agli appalti pubblici.<br />

L’elaborazione della “legge sulle piccole<br />

imprese” rappresenta una delle<br />

misure principali della Commissione<br />

nel quadro della sua “Strategia per la<br />

crescita e l’occupazione”. La consultazione<br />

prosegue fino alla fine del mese<br />

di marzo. La Commissione europea<br />

prevede di proporre questo pacchetto<br />

di misure a giugno <strong>2008</strong>.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione europea è visionabile<br />

su http://europa.eu/rapid/<br />

searchAction.do (ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/165).<br />

Bosnia Ergezovina: riduzione<br />

dell’imposta sulle società<br />

La Bosnia Erzegovina ha riveduto al<br />

ribasso la sua fiscalità delle imprese.<br />

Da quest’anno, il tasso d’imposizione<br />

è stato ridotto dal 30 al 10%. Inoltre<br />

le aziende che realizzano più del 30%<br />

della loro cifra d’affari all’esportazione<br />

nonché quelle che investono meno di<br />

10,25 milioni di euro in cinque anni<br />

sono esonerate dall’imposta sulle società.<br />

Sono esonerati anche gli utili<br />

generati in Bosnia Erzegovina da imprese<br />

estere.<br />

Cina: legge applicabile ai contratti<br />

con l’estero<br />

La regolamentazione della Corte suprema<br />

cinese relativa alla legge applicabile<br />

ai contratti conclusi con partner esteri<br />

è in vigore da agosto 2007.<br />

Tali regole consentono di fare una<br />

distinzione chiara tra i casi in cui<br />

può essere preso in considerazione il<br />

diritto straniero e i casi in cui si deve<br />

obbligatoriamente applicare la legge<br />

cinese.<br />

In generale, fa stato il diritto del Paese<br />

che presenta i legami più stretti con<br />

il contratto. La nuova regolamentazione<br />

definisce i criteri secondo i quali<br />

viene valutata la qualità dei legami in<br />

questione.<br />

Nei contratti seguenti viene invece applicato<br />

unicamente il diritto cinese:<br />

• le società a capitale misto (equity<br />

joint venture)<br />

• le joint ventures contrattuali (contractual<br />

joint venture)<br />

• i contratti che concernono l’estrazione<br />

mineraria e la gestione delle<br />

risorse naturali<br />

• l’acquisizione di partecipazioni a<br />

equity joint-ventures o a contractual<br />

joint-ventures cino-straniere<br />

• l’acquisizione di partecipazioni in<br />

società cinesi<br />

• la partecipazione all’aumento di capitale<br />

di una società cinese o cinostraniera<br />

• i contratti relativi all’acquisto dell’insieme<br />

degli elementi materiali di<br />

un’azienda cinese.<br />

Gli articoli di legge possono essere<br />

visionati online su www.fdi.gov.cn ><br />

Laws > Law and statute > General<br />

Laws and Regulations > Judicial Interpretation<br />

> “Rules of the Supreme<br />

People’s Court on Related Issues<br />

concerning the Application of Law in<br />

Hearing Foreign-Related Contractual<br />

Dispute Cases Related to Civil and<br />

Commercial Matters”.


Commercio estero<br />

Cina: regole d’applicazione della<br />

nuova legge relativa all’imposta sulle<br />

società<br />

Pechino ha pubblicato a dicembre 2006<br />

delle regole volte a facilitare l’attuazione<br />

della riforma della legge inerente all’imposta<br />

sulle società.<br />

La nuova legge è entrata in vigore il 1°<br />

gennaio <strong>2008</strong>. La novità principale consiste<br />

nell’introduzione di un tasso d’imposta<br />

unico del 25% applicabile sia alle<br />

aziende cinesi sia alle società estere.<br />

Le direttive adottate dal Consiglio degli<br />

affari di Stato (governo cinese) forniscono<br />

spiegazioni inerenti a vari aspetti,<br />

quali<br />

• le aziende assoggettate all’imposta in<br />

Cina;<br />

• come calcolare il reddito imponibile<br />

delle imprese;<br />

• i costi deducibili;<br />

• gli investimenti esonerati o che beneficiano<br />

di un trattamento fiscale<br />

preferenziale;<br />

• le aziende che continuano a beneficiare<br />

di facilitazioni fiscali;<br />

• le condizioni da adempiere affinché<br />

una società possa essere considerata<br />

come società high-tech fiscalmente<br />

privilegiata;<br />

• le condizioni da adempiere per far<br />

valere delle “tax holidays” (esonero o<br />

sgravio temporaneo).<br />

Per più ampie informazioni si invita a consultare<br />

il sito web di China Briefing www.<br />

china-briefing.com/blog/2007/12/14/ ><br />

“China publishes implementation rules<br />

for new corporate income tax”<br />

USA: prescrizioni di sicurezza più<br />

severe nel traffico merci<br />

Ad inizio gennaio <strong>2008</strong> le autorità doganali<br />

americane hanno presentato un<br />

progetto di legge volto ad inasprire le<br />

disposizioni in materia di sicurezza del<br />

traffico merci con gli Stati Uniti.<br />

Le nuove esigenze di sicurezza “10+2”,<br />

come vengono chiamate, prevedono che,<br />

24 ore prima dell’imbarco, alle autorità<br />

doganali (U.S. Customs and Border Protection)<br />

siano trasmessi 12 ulteriori dati<br />

sulle merci importate negli USA. Tale<br />

obbligo incombe all’importatore.<br />

Le informazioni da trasmettere alle dogane<br />

comprendono tra l’altro:<br />

• nome ed indirizzo del produttore della<br />

merce importata<br />

• nome ed indirizzo del venditore e<br />

dell’acquirente<br />

• luogo di destinazione<br />

• provenienza<br />

• nome ed indirizzo del trasportatore<br />

• esatta posizione della merce sulla<br />

nave.<br />

Le nuove prescrizioni saranno introdotte<br />

progressivamente nell’arco di dodici<br />

mesi.<br />

Maggiori ragguagli sono disponibili online<br />

su www.cbp.gov/xp/cgov/import/<br />

carriers/security_filing/<br />

High Tech Indicators 2007: la<br />

competitività tecnologica in 33 paesi<br />

La Cina è al top in materia di high tech.<br />

Sul piano della competitività potrebbe<br />

spodestare gli Stati Uniti.<br />

Questo è quanto risulta dal rapporto<br />

del Georgia Institute of Technology, che<br />

passa in rassegna la competitività di 33<br />

nazioni, tra cui la Svizzera, nel settore<br />

dell’alta tecnologia.<br />

Lo studio esamina i seguenti fattori:<br />

• l’orientamento nazionale (miglior risultato:<br />

Canada, USA, Singapore)<br />

• l’infrastruttura socio-economica (USA,<br />

Svezia, Irlanda)<br />

• l’infrastruttura tecnologia (USA, Giappone,<br />

Germania)<br />

• la capacità produttiva (USA, Giappone,<br />

Cina)<br />

• la percezione che hanno gli esperti<br />

sulla capacità high tech futura dei<br />

paesi (Giappone, Germania, Svezia,<br />

Svizzera).<br />

Sempre secondo il rapporto, la Svizzera<br />

dispone di competenze specialistiche<br />

nei mercati di nicchia.<br />

Il rapporto “High Tech Indicators: Technology-based<br />

Competitiveness of 33 Nations<br />

2007” può essere scaricato in formato<br />

pdf dal sito www.tpac.gatech.edu/<br />

hti2007/HTI2007ReportNSF_012208.<br />

pdf<br />

Classifica dei colossi mondiali della<br />

distribuzione<br />

Nella classifica dei 250 “big” mondiali<br />

della distribuzione, stilata da Deloitte,<br />

tra le svizzere solo Migros e Coop si<br />

pongono nella prima metà (rispettivamente<br />

al 57° e al 68° posto).<br />

Wal-Mart (USA) guida la classifica, seguita<br />

da Carrefour (F) e The Home<br />

Depot (USA). Carrefour dispone anche<br />

di filiali in Svizzera. Tra le “top 15” figurano<br />

anche le tedesche Metro (5° posto),<br />

il gruppo Schwarz con Lidl (10°),<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 24<br />

nonché Aldi (11°) e Rewe (14°).<br />

La crescita più forte (tra il 2001 e il<br />

2006) è stata registrata dal gruppo<br />

russo Euroset (attivo nell’elettronica),<br />

dal gruppo islandese Baugur (merci<br />

varie) e dal gruppo cinese Gome (elettronica).<br />

È la prima volta che aziende provenienti<br />

da Russia e Cina entrano in questa<br />

classifica.<br />

La classifica “<strong>2008</strong> Global Powers of Retailing”<br />

può essere visionata in formato<br />

pdf all’indirizzo web www.deloitte.com/<br />

dtt/cda/doc/content/de_CB_R_GPofRetailing08_140108%281%29.pdf<br />

Confronto internazionale<br />

dell’imposizione dei redditi più<br />

elevati<br />

Per quanto riguarda la manodopera<br />

altamente qualificata, la Svizzera fa parte<br />

dei paesi che offrono una fiscalità attrattiva.<br />

Solo Singapore ed Hong Kong risultano<br />

essere più generose della Svizzera<br />

nei confronti dei redditi elevati.<br />

È quanto risulta dall’ultimo rapporto<br />

pubblicato da Basel Economics, il BAK<br />

Taxation Index, che mette a confronto<br />

l’imposizione dei redditi più elevati in<br />

14 cantoni svizzeri, vari Stati membri<br />

dell’UE e vari stati d’Asia e del Nordamerica.<br />

I cantoni svizzeri più attrattivi sono<br />

Zugo, Obvaldo, Nidvaldo, Zurigo e Lucerna.<br />

Soltanto Singapore, Hong Kong,<br />

la Slovacchia ed il Texas fanno loro<br />

concorrenza.<br />

Il Belgio è in testa alla classifica dei paesi<br />

con tasse più pesanti per i redditi elevati.<br />

Italia, Finlandia, Svezia, Norvegia,<br />

Danimarca, Slovenia e Francia seguono<br />

a ruota con prelievi elevati per questa<br />

categoria di redditi.<br />

Il BAK Taxation Index può essere consultato<br />

su www.bakbasel.ch > Publications<br />

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Attualità<br />

Donne. Imprenditrici.<br />

A Berna, nel Forum PMI<br />

Intervista con Micaela Gobbato-Tassini Direttrice dell’azienda Bitiess Microtecnica SA<br />

di Barbengo e con Alessandra Alberti-Zucconi, Direttrice della Chocolat Stella SA di Giubiasco,<br />

di Lisa Pantini<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 26<br />

Lo scorso anno, nel mese di dicembre 2007, la Consigliera federale Doris Leuthard ha nominato i membri del Fourm PMI. Tra<br />

questi anche due imprenditrici ticinesi, Alessandra Alberti-Zucconi e Micaela Gobbato-Tassini.<br />

Dopo aver dato notizia della nomina sullo scorso numero, ecco un’intervista con le due imprenditrici neo nominate.<br />

Micaela Gobbato-Tassini<br />

Alessandra Alberti-Zucconi<br />

Nell’ottica del lavoro del Forum PMI, siete state nominate quali rappresentanti dal <strong>Ti</strong>cino. Un fatto che vi fa onore e che<br />

finalmente porta la voce dell’imprenditoria, anche femminile, oltr’Alpe in una commissione creata per un interscambio<br />

tra PMI e Confederazione, dove si vuole dare voce alle problematiche delle aziende. Quali sono le prime impressioni?<br />

Micaela Gobbato-Tassini Alessandra Alberti-Zucconi<br />

“La mia prima impressione è che con le nuove entrate nel Forum<br />

PMI si siano voluti inserire dei membri giovani, svecchiando parecchio<br />

quello che era l’assetto della precedente compagine e in questo<br />

modo si è sicuramente voluto immettere una ventata di novità e<br />

entusiasmo nella mentalità del Forum. Una tendenza che mi sembra<br />

emergente è quella di promuovere una partecipazione non solo<br />

formale, come si era rivelata spesso in passato, ma sicuramente più<br />

attiva e concreta in seno al Forum, presso cui la presenza oggi di<br />

diverse donne rappresenta una piacevole novità che indica come la<br />

presenza femminile abbia acquisito oggi un’importanza più grande<br />

nella realtà economica svizzera. In conseguenza di ciò, dal punto di<br />

vista personale mi reputo oltremodo lusingata di essere stata ammessa<br />

a far parte di quest’organismo extraparlamentare che opera<br />

direttamente a favore delle piccole e medie imprese svizzere, e tanto<br />

più di poter collaborare con una figura imprenditoriale femminile<br />

importante nella realtà economica ticinese, quale è la signora<br />

Alberti-Zucconi, con cui ho instaurato da subito un ottimo feeling,<br />

premessa importante per una ricaduta positiva anche sotto il profilo<br />

dei risultati in seno al Forum PMI.”<br />

“Poter partecipare ai lavori del forum PMI e rappresentare il <strong>Ti</strong>cino<br />

in questo gremium rappresenta certamente un grande onore.<br />

Finora purtroppo il <strong>Ti</strong>cino non era ancora rappresentato in questa<br />

commissione creata per un interscambio tra PMI e Confederazione.<br />

Penso che sia molto importante che anche il nostro territorio<br />

con le sue peculiarità possa dire la sua in questa commissione<br />

extra-parlamentare. È quindi con grande entusiasmo che ho deciso<br />

di accettare questa nomina ed è molto bello che il <strong>Ti</strong>cino sia<br />

ora rappresentato da due membri. La signora Micaela Gobbato-<br />

Tassini e la sottoscritta oltre alle PMI ticinesi rappresentano anche<br />

l’imprenditoria femminile e penso che questo sia un ulteriore<br />

bell’esempio mostrato dal <strong>Ti</strong>cino a tutta la Svizzera. La commissione<br />

è stata ora allargata a 15 membri, 8 dei quali come noi sono<br />

freschi di nomina. La rappresentanza femminile è del 40 %. La<br />

prima impressione è buona (abbiamo avuto al momento un’unica<br />

riunione); la gente è motivata e le persone rappresentano molti<br />

settori diversi, ciò che certamente contribuisce ad un interessante<br />

dialogo sui temi in discussione.”<br />

Quale pensa sia il rapporto tra imprenditore e istituzioni oggi?<br />

“La mia esperienza personale non mi ha mai dato modo di lamentare<br />

situazioni limite. Anzi devo piuttosto ammettere che tale<br />

rapporto si è sempre rivelato abbastanza buono e tutto sommato<br />

, nel senso che per qualsiasi necessità<br />

aziendale è comunque ancora possibile dialogare direttamente<br />

con gli esponenti dei vari Uffici dell’Amministrazione sia canto-<br />

“Il rapporto tra imprenditore e istituzioni è rappresentato da<br />

una buona e costruttiva collaborazione. Ciò è fondamentale per<br />

fare in modo che entrambi possano contribuire al buon andamento<br />

e al successo socioeconomico del nostro territorio. Le<br />

imprese e soprattutto le piccole e medie imprese hanno bisogno<br />

di un’ottima collaborazione e di un buon sostegno da parte delle


27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

nale che federale, ottenendo, se non dei referenti fissi e specifici<br />

a cui rivolgersi, almeno risposte esaurienti dai diversi funzionari<br />

in tempi perlomeno accettabili. La situazione non è quindi conflittuale,<br />

però è sicuramente complicata dal punto di vista della<br />

burocrazia e dell’iter da seguire.”<br />

Quale è il ruolo che attribuisce al dialogo nell’ottica del lavoro del Forum PMI?<br />

“Sicuramente il dialogo gioca un ruolo fondamentale nell’ambito<br />

dell’attività del Forum PMI. Nel discorso introduttivo al Forum il<br />

presidente ha sottolineato l’importanza dell’apporto di esperienze<br />

concrete da parte dei suoi membri, invitando ciascuno di noi ad<br />

esporre liberamente le diverse istanze legate agli specifici settori<br />

di attività e discutendone collegialmente. Credo comunque che il<br />

dibattito fattivo possa in un qualche modo svilupparsi al meglio<br />

se dietro alla presenza al Forum vi sia anche uno spazio per un<br />

lavoro di documentazione ed elaborazione individuale delle problematiche<br />

trattate, da cui può sicuramente nascere un momento<br />

dialetticamente ancor più interessante e costruttivo per la realtà<br />

delle PMI.”<br />

Attualità<br />

“Il dialogo rappresenta un elemento determinante all’interno<br />

di tale commissione, senza il quale ogni discussione non porterebbe<br />

i frutti auspicati. I lavori sono coordinati dal SECO, il<br />

quale prepara il materiale di discussione e spiega le procedure<br />

in modo impeccabile. Le premesse per fare in modo che questo<br />

Forum possa essere quindi di grande aiuto e fungere da tramite<br />

tra le realtà aziendali svizzere e le istituzioni ci sono. Il dialogo<br />

costruttivo e propositivo tra i rappresentanti dei vari settori e<br />

delle varie regioni svizzere all’interno della commissione sarà<br />

quindi essenziale affinché la stessa possa svolgere le attività e i<br />

compiti previsti a piena soddisfazione delle PMI, le cui esigenze<br />

e necessità mutano nel tempo.”<br />

Dare voce al <strong>Ti</strong>cino e a Berna, portando le tematiche che riguardano la realtà delle PMI. Quali sono a vostro avviso<br />

gli argomenti prioritari per il nostro Cantone?<br />

“Un argomento a mio avviso prioritario per il <strong>Ti</strong>cino è la<br />

mancanza di sostegni di una certa importanza da parte delle<br />

istituzioni e degli istituti bancari a quelle PMI che desiderano<br />

o sono costrette a diversificare e/o ampliare la loro attività nel<br />

tessuto economico locale, e che con grande sforzo si impegnano<br />

e investono nella ricerca e nell’innovazione tecnologica per<br />

garantirsi competitività non solo sul territorio ma soprattutto<br />

in ambito internazionale. Per il resto ritengo che il rapporto<br />

di collaborazione e interscambio con la Camera di Commercio<br />

sia fondamentale quale sorgente di spunti e argomenti per il<br />

nostro ruolo di portavoce e promotrici delle istanze ticinesi<br />

all’interno del Forum PMI.”<br />

istituzioni. L’economia svizzera à fatta in effetti di piccole e medie<br />

imprese (PMI), che rappresentano oltre il 99.7% delle aziende.<br />

Queste circa 300’000 PMI occupano i due terzi dei salariati,<br />

ossia più di 2 milioni di persone. Oltre l’87.6% delle aziende<br />

sono micro-imprese con meno di 10 collaboratori e tutte queste<br />

devono venir ben supportate dalle istituzioni e non eccessivamente<br />

penalizzate dal punto di vista fiscale. Anche le procedure<br />

burocratiche devono essere snelle e non troppo complesse per<br />

non ostacolare lo sviluppo e la creatività aziendale e imprenditoriale.<br />

Anche i controlli organizzati da Cantone e Confederazione<br />

devono venir coordinati al meglio, onde evitare doppioni”.<br />

“Le PMI del nostro Cantone hanno problemi e sfide in parte simili a<br />

quelli delle altre imprese svizzere e altri invece più specifici e legati<br />

alla nostra struttura e alla nostra realtà territoriale, economica e<br />

linguistica. È quindi molto importante che i rappresentanti del <strong>Ti</strong>cino<br />

in questo gruppo di lavoro abbiano regolari contatti con le società e<br />

le associazioni che operano per le PMI in <strong>Ti</strong>cino, come la Camera di<br />

Commercio, l’AITI, solo per citarne alcune, così da poter portare sul<br />

tavolo delle discussioni a Berna tutte le possibile tematiche che toccano<br />

da vicino le realtà aziendali ticinesi. La commissione sembra da<br />

questo primo incontro molto aperta a discutere qualsiasi argomento<br />

e quindi è importante che il <strong>Ti</strong>cino approfitti di quest’apertura e proponga<br />

tutte le tematiche che stanno a cuore alle PMI ticinesi. La mia<br />

collega ed io rappresentiamo due settori specifici e diversi; sarà però<br />

importante suggerire al Forum tutte le problematiche comuni e globali<br />

alle varie realtà aziendali ticinesi, così da far beneficiare il più possibile<br />

tutte le realtà del nostro Cantone dei lavori del Forum svizzero.”<br />

Nel primo incontro a gennaio scorso, si è parlato della cosiddetta “swissness” nell’ambito della Legge Federale<br />

sulla protezione dei marchi. Come pensate che possa aiutare il <strong>Ti</strong>cino l’introduzione di questa modifica?<br />

“La qualità legata allo ‘swiss made’ è stata creata nel passato e<br />

responsabilità nostra è portarla avanti rafforzandola e proteggendola.<br />

Sicuramente il rafforzamento dello ‘swiss made’ e le prerogative<br />

esposte dal progetto ‘swissness’ pongono delle condizioni<br />

più precise e definite, necessarie per preservare e difendere i prodotti<br />

svizzeri in ambito internazionale. È inoltre mia convinzione<br />

che, per proteggere il marchio ‘swissmade’, gli imprenditori stessi<br />

siano innanzitutto coscienti delle regole che tale label impone, e<br />

vengano poi tutelati all’estero dalle competenti autorità”.<br />

“Il marchio svizzero rappresenta certamente per molti settori<br />

e per molti prodotti un fattore importante, soprattutto per tutto<br />

quanto viene esportato nel mondo. Le caratteristiche di qualità<br />

svizzere sono riconosciute ed è importante che ciò rimanga<br />

anche nel tempo. La modifica di legge è però assai complessa e<br />

quindi è importante che vengano analizzati tutti i dettagli e che<br />

le aziende di tutti i settori possano esprimersi, così da capire se<br />

la stessa rappresenta effettivamente un miglioramento in tutti i<br />

campi.”


Attualità<br />

L’impresa familiare<br />

tra competitività e<br />

innovazione<br />

di Gianluca Colombo e Francesco Chirico<br />

L’azienda familiare gioca un ruolo determinante nell’economia<br />

odierna. Infatti, circa il 65% -90% delle aziende<br />

esistenti a livello mondiale sono aziende familiare e ben<br />

l’88,4% di tutte le aziende Svizzere risultano a conduzione<br />

familiare (Ernst & Young, 2004).<br />

Il nostro studio, condotto presso l’istituto di Management dell’<br />

Università della Svizzera italiana e finanziato dal Fondo nazionale<br />

Svizzero della Ricerca Scientifica, è volto ad analizzare il<br />

modo attraverso il quale le aziende familiari possono rimanere<br />

competitive attraverso le generazioni soprattutto in mercati<br />

dinamici in cui l’innovazione risulta essere essenziale per la<br />

sopravvivenza dell’impresa. Tale problematica è di grande<br />

interesse per la Confederazione Svizzera e la comunità locale<br />

del <strong>Ti</strong>cino. Infatti, la successione aziendale è considerato uno<br />

dei principali problemi per l’economia Svizzera. Un documento<br />

ufficiale della Confederazione Svizzera indica che nei prossimi<br />

5 anni, 50’000 piccole e medie imprese dovranno affrontare<br />

il problema della successione (450’000 lavoratori coinvolti)<br />

e che nello stesso periodo 73’000 lavoratori saranno a rischio<br />

a causa del fallimento di alcune successioni aziendali (Swiss<br />

Confederation, 2005).<br />

Il problema principale legato alla perdita di competitività ed<br />

innovazione da parte delle aziende familiari è da ricondurre ai<br />

non efficienti processi di accumulazione, trasferimento e integrazione<br />

delle conoscenze da loro implementati. Infatti, alcuni<br />

studi dimostrano che solo il 10% delle aziende familiari risulta<br />

essere competitivo ed innovativo dopo la terza generazione<br />

grazie alla loro capacità di sviluppare ed efficientemente condividere,<br />

trasferire e integrare conoscenze distintive appartenenti<br />

al nucleo familiare all’interno della stessa generazione ma<br />

più importante attraverso le generazioni. Fattori quali le forti<br />

relazioni interpersonali tra i membri familiari e il loro forte<br />

coinvolgimento emotivo verso il successo dell’impresa sono<br />

determinanti per la realizzazione di tali processi.<br />

Il nostro obbiettivo è quindi quello di studiare i meccanismi<br />

attraverso cui è possibile sviluppare, trasferire e integrare le<br />

conoscenze dei membri familiari al fine di contribuire a mantenere<br />

elevati livelli di imprenditorialità attraverso le generazioni.<br />

A tal fine, le aziende familiari svizzere saranno invitate a partecipare<br />

attivamente a tale progetto mediante la compilazione<br />

di un questionario. Ringraziamo sin da ora tutti coloro che<br />

aderiranno a tale iniziativa per il successo delle loro imprese e<br />

lo sviluppo dell’economia Svizzera.<br />

Prossimamente, in collaborazione con la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, proporremo<br />

un sondaggio presso le aziende e incontri informativi sulla<br />

tematica.<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

francesco.chirico@lu.unisi.ch<br />

pronto, chi parla?<br />

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29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

35 anni di successo<br />

Il Garage Castagnola di Lugano festeggia quest’anno 7 lustri<br />

di Lisa Pantini<br />

Una lunga carriera costellata di<br />

successi, un sentiero che a tratti<br />

è parso impervio ma che con costanza<br />

e determinazione si è appianato,<br />

ed ora si guarda al futuro: pronti per<br />

nuove sfide.<br />

Brillante e dinamico, il Garage Castagnola<br />

celebra quest’anno il traguardo<br />

dei 35 anni di attività, in un ambiente<br />

sano che si rinnova periodicamente con<br />

novità per gli affezionati clienti e per il<br />

pubblico interessato.<br />

Nel 1973 il Garage Castagnola iniziò la<br />

sua attività in Via Pico 17. La struttura<br />

era modesta rispetto a come è divenuta<br />

oggi, ma aveva già un grande potenziale,<br />

avendo centrato da subito l’obiettivo:<br />

l’acquisizione del marchio Alfa Romeo.<br />

Un marchio esclusivo che nel tempo<br />

le ha dato grande prestigio. La scelta<br />

iniziale di profilarsi quale garage monomarca<br />

ha costituito per la clientela<br />

“alfista” un punto d’incontro pressoché<br />

obbligato. Questo successo ha dato seguito<br />

al miglioramento dei servizi e al<br />

potenziamento dell’organico, culminato<br />

nel 1997 con il trasferimento nell’attuale<br />

e moderna sede di Via Maggio<br />

10 a Cassarate; per assicurare al cliente<br />

appassionato “alfista”, una sempre<br />

maggiore e affinata qualità per spazi,<br />

assistenza, logistica e servizio.<br />

Dal 2007 concessionario anche per<br />

Lancia, l’autorimessa è in grado di proporre<br />

al cliente una maggiore gamma di<br />

autovetture di prestigio.<br />

Sette lustri dunque, ricompensati dalla<br />

fiducia sempre più radicata dei clienti<br />

che possono contare su una serie di<br />

servizi di prim’ordine. Uno sguardo allo<br />

show room, dove è possibile salire e<br />

provare le vetture anche su strada. Una<br />

costante informazione ed assistenza da<br />

parte di personale qualificato in grado<br />

di trovare per voi le migliori soluzioni.<br />

Numerose le iniziative di promozioni<br />

speciali e offerte allettanti che il garage<br />

propone alla clientela su tutto l’arco<br />

dell’anno.<br />

Vita dei Soci<br />

Da sinistra: Fausto Borioli, Pietro Panzeri, Rocco Perna e Sergio Galetti<br />

Vale davvero la pena visitare il sito web<br />

www.garagecastagnola.ch e sicuramente<br />

passare da Via Maggio 10, dare un’occhiata<br />

alle tante proposte che con competenza<br />

e passione vi saranno offerte dal<br />

Direttore Sergio Galetti e dal suo team.<br />

Garage Castagnola SA<br />

Via Maggio 10<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 973 32 32<br />

Fax +41 91 973 32 31<br />

garagecastagnola@bluewin.ch<br />

www.garagecastagnola.ch


Vita dei Soci<br />

Gli Ambasciatori delle marche<br />

Siamo entrati nell’esclusivo e magico mondo di Les Ambassadeurs,<br />

la rinomata gioielleria e orologeria di Via Nassa, e ne siamo rimasti<br />

affascinati<br />

di Lisa Pantini<br />

Ginevra, Zurigo, Lugano, St.<br />

Moritz: qual è il denominatore<br />

comune tra queste quattro<br />

città? Sono località prestigiose<br />

e ambasciatrici della Svizzera nel<br />

mondo. Nulla di strano, quindi, nel<br />

fatto che vi trovino sede le boutiques<br />

del gruppo Les Ambassadeurs che<br />

rappresentano presso una clientela<br />

esigente le principali marche di<br />

orologi ed i gioielli più famosi.<br />

Gli Ambasciatori delle marche e<br />

dell’eccellenza, si sono impegnati a<br />

trasformare i loro negozi in punti di<br />

vendita eleganti ed all’avanguardia,<br />

allestiti con la volontà di comunicare<br />

la propria idea di perfezionismo<br />

e sottolineando garbo e professionalità<br />

in ogni occasione.<br />

Chi vi accoglie in boutique possiede<br />

una forte preparazione sui prodotti<br />

di lusso, la capacità di trasportare<br />

il cliente nel mondo delle Maisons<br />

storiche ed è maestro nel racconta-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 30<br />

Giovanni Frey<br />

re i segreti dell’Alta Orologeria e di<br />

come si realizzano i più bei capolavori<br />

nati dalla mano dell’uomo.<br />

Fin dal 1964, anno d’inaugurazione<br />

del primo negozio a Ginevra,<br />

Les Ambassadeurs, hanno operato<br />

facendo scelte oculate, mirando<br />

a conquistare il primo posto sul<br />

mercato dell’Alta Orologeria e gioielleria<br />

grazie ad una strategia specifica<br />

che permetteva, e permette<br />

ancora oggi, di presentarsi profes-


000 LAdoc4pCOUV.indd 1<br />

31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

GENÈVE ZÜRICH LUGANO<br />

ST. MORITZ<br />

sionalmente come gli Ambasciatori<br />

dell’eccellenza.<br />

La chiave del successo di Les Ambassadeurs<br />

risiede in una padronanza<br />

straordinaria dei prodotti – orologi<br />

e gioielli – messi a disposizione di<br />

una clientela particolarmente esigente.<br />

Partecipando continuamente<br />

a seminari e corsi di formazione in<br />

manifattura, i collaboratori sono<br />

sempre aggiornati sulle nuove tendenze,<br />

le novità in campo tecnologico<br />

e di design. Questo know-how<br />

approfondito di marche e modelli<br />

permette loro di dispensare consigli<br />

privilegiati e personalizzati e spiega<br />

WWW.LESAMBASSADEURS.CH<br />

Vita dei Soci<br />

IL MEG<br />

come l’azienda sia diventata leader<br />

DELLE<br />

nel mercato dell’orologeria Haute<br />

de gamme in Svizzera.<br />

A dirigere il negozio di Lugano DOSSIER<br />

dal 2004 è Giovanni Frey, branch GLI OLI<br />

manager dalle spiccate doti relaESSENZ<br />

zionali. Giovanni Frey è quel tipo di<br />

manager che riesce a portare nei GINEVRA,<br />

collaboratori passione ed entusiaARTE<br />

CON<br />

smo per il lavoro d’equipe affinché<br />

ogni cosa sia sempre volta all’ec-<br />

QUID DELL’O<br />

cellenza. Competenza, Cordialità e<br />

Conoscenza, sono i punti cardine<br />

della filosofia che contraddistingue<br />

la sua direzione e più in generale<br />

le linee guida che fanno di Les Ambassadeurs<br />

uno tra i più apprezzati<br />

concessionari del settore.<br />

Audemars Piguet, Bell & Ross,<br />

Blancpain, Breguet, Breitling, Bulgari,<br />

Cartier, Chanel, Frank Muller,<br />

Girard-Perregaux, IWC, Jaeger-Le-<br />

Coultre, A. Lange & Söhne, Longines,<br />

Pomellato, Ulysse Nardin, Vacheron<br />

Costantin: sono solo alcune<br />

delle grandi case e degli importanti<br />

marchi riuniti sotto la prestigiosa<br />

insegna dell’azienda Svizzera.<br />

L E S A M B A S S A D E U R S | M A G A Z I N E N . 0 1 | C H F 1 2 . –<br />

L.A<br />

L E S A M B A S S A D E U R S / M A G A Z I N E N . 0 1<br />

Les Ambassadeurs<br />

Via Nassa 11, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 923 51 56<br />

lugano@lesambassadeurs.ch<br />

www.lesambassadeurs.ch


Vita dei Soci<br />

SRI Group: guardare vicino<br />

per andare lontano<br />

di Michele Terraneo, Consultant SRI Group<br />

In un mondo del business sempre<br />

più complesso, le aziende<br />

faticano a sviluppare al proprio<br />

interno le competenze e gli strumenti<br />

necessari ad affrontare un contesto<br />

in continua e rapida evoluzione.<br />

Non è possibile essere “tuttologi” e<br />

mantenere al contempo un elevato<br />

livello di approfondimento. Per tali<br />

ragioni sono sempre più numerose<br />

le realtà che richiedono il supporto<br />

di professionisti esterni, in grado di<br />

affrontare le problematiche aziendali<br />

con una visione ampia e professionale,<br />

senza tuttavia i preconcetti e la<br />

“forma mentis” che inevitabilmente<br />

caratterizzano chi già lavora all’interno<br />

dell’azienda. Altrettanto forte è<br />

però per le aziende l’esigenza di concretezza,<br />

ossia ricevere un supporto<br />

non solo formalmente corretto, ma<br />

realmente applicabile considerando<br />

le reali possibilità dell’azienda e del<br />

territorio in cui opera.<br />

Dalla consapevolezza di dover conciliare<br />

questi due aspetti dell’attività<br />

di consulenza nasce, vent’anni orsono,<br />

SRI Group, costituita da una<br />

compagine di professionisti provenienti<br />

dal mondo della Consulenza<br />

di Direzione e della Comunicazione.<br />

L’obiettivo di promuovere e sostenere<br />

lo sviluppo delle imprese si<br />

è declinato in un portafoglio di<br />

attività completo, che spaziano dalla<br />

consulenza di direzione, a quella<br />

organizzativa, sino al marketing e<br />

alla comunicazione. Una consulenza<br />

che si basa sul concetto di collaborazione,<br />

sul lavoro in team integrati,<br />

dove i consulenti di SRI Group e il<br />

management dell’azienda collaborano<br />

a stretto contatto secondo il<br />

principio del knowledge sharing,<br />

al fine di ridurre il carico di lavoro<br />

per il cliente ed individuare con la<br />

massima efficienza le reali esigenze<br />

del cliente stesso.<br />

SRI Group SA, con sedi a Lugano e<br />

Chiasso, si occupa delle attività sul<br />

territorio svizzero, avvalendosi della<br />

collaborazione della filiale di Zurigo<br />

ed è responsabile per le attività internazionali<br />

del gruppo, che vanta sedi<br />

anche in Italia, a Milano e Roma, e<br />

in Cina, a Shangai. La struttura del<br />

gruppo permette, per ciascun progetto,<br />

di affiancare ai professionisti<br />

delle sedi di competenza, che conoscono<br />

il territorio e ivi vantano una<br />

vasta rete di relazioni, i professionisti<br />

più adatti in funzione delle competenze<br />

necessarie per la gestione<br />

del mandato. Tale politica permette<br />

di operare in modo estremamente<br />

flessibile garantendo elevata specializzazione<br />

delle risorse impiegate nei<br />

progetti, pur mantenendo sempre il<br />

coordinamento ed il controllo della<br />

relazione con il cliente.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 32<br />

Fabio Corti, Direttore SRI Group<br />

Quali servizi offriamo?<br />

Quando un’azienda si rivolge per la<br />

prima volta ad una società di consulenza<br />

due sono le incertezze che si<br />

trova ad affrontare: innanzitutto deve<br />

verificare che il modo di operare della<br />

società cui si è rivolta sia compatibile<br />

con lo stile e le modalità operative<br />

del proprio management, in secondo<br />

luogo vuole capire che tipo di risultati<br />

aspettarsi dalla collaborazione. Uno<br />

strumento utile per ovviare a questa<br />

asimmetria informativa è la case history,<br />

che, attraverso l’illustrazione di<br />

un intervento di consulenza concreto<br />

consente di farsi un’idea dell’articolazione<br />

del processo di consulenza in<br />

fasi che, partendo dall’analisi iniziale<br />

della problematica, permettono di<br />

arrivare alla definizione delle azioni<br />

da intraprendere, alla loro effettiva<br />

implementazione e al controllo finale<br />

dell’efficacia dell’intervento. Le<br />

due case history qui presentate pur<br />

riferendosi a tipologie di intervento<br />

molto diverse, non esauriscono il<br />

range dei servizi che SRI Group offre.<br />

Per visionare ulteriori esempi è<br />

sufficiente accedere all’area riservata<br />

del sito www.srigroup.ch o contattare<br />

i nostri uffici.<br />

Nuovo mercato, nuove sfide<br />

- La sfida di business<br />

Un’azienda svizzera, attiva nel settore


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

dell’editoria, pubblica sul territorio<br />

svizzero un proprio prodotto editoriale<br />

in triplice versione: tedesca,<br />

francese ed italiana. Considerando<br />

la difficile sostenibilità economica<br />

della versione in italiano, l’azienda<br />

ha espresso il bisogno di valutare<br />

la possibilità di ampliare il bacino<br />

d’utenza approcciando il mercato<br />

italiano. L’azienda ha dato mandato<br />

a SRI Group di effettuare un’analisi<br />

del mercato in oggetto, di affiancarla<br />

nella definizione delle strategie più<br />

adatte per raggiungere gli obiettivi<br />

di espansione prefissati e nella loro<br />

successiva implementazione.<br />

- L’approccio seguito<br />

Con la creazione di un gruppo di<br />

lavoro composto da professionisti<br />

di SRI Group e dell’azienda cliente è<br />

stato possibile procedere all’allineamento<br />

informativo volto alla definizione<br />

degli obiettivi di sviluppo, alla<br />

valutazione delle politiche distributive<br />

in essere e del concetto editoriale<br />

adottato sul mercato svizzero.<br />

Successivamente, attraverso un’analisi<br />

preliminare del territorio oggetto<br />

d’indagine sono state identificate le<br />

categorie di utenza potenzialmente<br />

interessate al prodotto editoriale.<br />

All’interno di tali categorie sono poi<br />

stati intervistati alcuni opinion leader<br />

con la finalità di valutare il grado di<br />

interesse della categoria per la rivista<br />

e l’individuazione dei canali di vendita<br />

più appropriati. Avendo tracciato<br />

un quadro più chiaro degli attori e<br />

delle esigenze del mercato obiettivo<br />

si è passati ad un analisi quantitativa<br />

presso un campione di potenziali<br />

fruitori. L’indagine, effettuata attraverso<br />

un questionario strutturato, ha<br />

permesso di valutare il potenziale<br />

di espansione del prodotto editoriale<br />

nel nuovo mercato, in termini<br />

di tematiche di interesse, abitudini<br />

di acquisto, propensione alla spesa,<br />

percezione dei prodotti concorrenti.<br />

- I risultati<br />

Sulla base dei risultati emersi nel<br />

corso delle fasi di analisi sono stati<br />

predisposti tre possibili scenari di<br />

approccio al mercato, ciascuno con<br />

un diverso livello di impegno in ter-<br />

mini di risorse economiche ed organizzative.<br />

Una volta scelta la strada da<br />

seguire, si è passati alla definizione di<br />

un business plan dettagliato e all’implementazione<br />

effettiva delle attività<br />

stabilite.<br />

Il passo finale dell’affiancamento ha<br />

permesso al cliente di dotarsi degli<br />

strumenti per il controllo periodico<br />

dei risultati raggiunti e per il monitoraggio<br />

costante delle opportunità/<br />

criticità che il nuovo mercato comporta.<br />

Comunicare, non dare informazioni<br />

- La sfida di business<br />

L’azienda cliente, avente sede in Svizzera<br />

ma attiva in diversi mercati<br />

europei, si trova ad operare in un<br />

settore in forte crescita, complesso e<br />

fortemente regolamentato dove le opportunità<br />

di business si susseguono a<br />

ritmo serrato e in cui l’azienda deve<br />

quotidianamente confrontarsi con un<br />

ventaglio di portatori di interesse<br />

molto vasto ed eterogeneo. Consapevole<br />

dell’importanza cruciale di<br />

dotarsi di una strategia di marketing<br />

e comunicazione strutturata in un<br />

contesto tanto composito e, parallelamente,<br />

della carenza al proprio interno<br />

delle risorse e delle competenze<br />

necessarie a concepire ed implementare<br />

tali attività, l’azienda si è rivolta<br />

a SRI Group con l’obiettivo di ottenere<br />

supporto nell’esternalizzazione<br />

di tutte le attività di comunicazione<br />

e marketing sia a livello strategico<br />

che operativo per tutti i mercati di<br />

riferimento.<br />

- L’approccio seguito<br />

In un mandato che prevede l’esternalizzazione<br />

pressoché completa di<br />

una funzione aziendale, l’aspetto più<br />

critico è costituito dallo scambio di<br />

informazioni tra il team di consulenti<br />

e il management dell’azienda<br />

che, oltre a dotare i consulenti degli<br />

“strumenti” per lavorare, consente<br />

di stimolare il cliente a riflettere<br />

sulla propria visione, sul proprio<br />

modello di business e sugli obiettivi<br />

a medio-lungo termine, con riferimento<br />

anche all’identificazione delle<br />

priorità strategiche. A complemento<br />

delle informazioni raccolte attraverso<br />

Vita dei Soci<br />

l’allineamento strategico, è stata condotta<br />

un’attività di analisi preliminare<br />

che tracciasse un quadro preciso del<br />

posizionamento dei principali concorrenti<br />

e delle loro strategie in ambito<br />

marketing e comunicazione, con<br />

particolare riferimento ad alcuni best<br />

cases in tale contesto.<br />

Una volta definito l’inquadramento<br />

strategico dell’azienda e chiariti gli<br />

obiettivi da perseguire e le relative<br />

priorità, l’attenzione si è spostata<br />

sulla realizzazione di una dettagliata<br />

mappatura dei portatori di interesse<br />

dell’azienda nei diversi mercati<br />

e delle relative esigenze in ambito<br />

comunicativo (quali messaggi veicolare,<br />

con quali strumenti, con che<br />

frequenza ecc.).<br />

- I risultati<br />

L’integrazione tra le linee guida strategiche<br />

identificate, l’analisi del mercato<br />

di riferimento e la mappatura<br />

dei portatori di interesse ha consentito<br />

di definire una strategia di marketing<br />

e comunicazione articolata su<br />

due livelli:<br />

• un livello corporate, che interessa<br />

i valori, i messaggi e le linee guida<br />

che la comunicazione aziendale<br />

deve avere in tutti i mercati di riferimento;<br />

• un livello di progetto, che ha<br />

permesso di creare “uno schema<br />

comune” di intervento applicabile<br />

a ciascun progetto.<br />

Completata la fase “direzionale” del<br />

mandato si è passati alla declinazione<br />

“operativa” dell’ampio portafoglio di<br />

attività pianificate, che vanno dallo<br />

sviluppo di una corporate identity,<br />

alla declinazione di tale identità nei<br />

diversi strumenti di comunicazione,<br />

all’implementazione delle politiche di<br />

partnership e sponsorship, all’attività<br />

di ufficio stampa sino a quella di relazioni<br />

pubbliche.<br />

Per ulteriori informazioni<br />

SRI Group SA<br />

Piazza Indipendenza 3<br />

6830 Chiasso<br />

Tel. +41 91 695 38 80<br />

ask@srigroup.ch<br />

www.srigroup.ch


Informazione<br />

Testo a cura del Servizio comunicazione e media dell’Università della Svizzera italiana<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 34<br />

<strong>2008</strong> anno dell’informatica:<br />

per una piazza informatica svizzera forte<br />

Il <strong>2008</strong> sarà l’anno dell’informatica<br />

in Svizzera: l’obiettivo di questa<br />

iniziativa – patrocinata in particolare<br />

dalla Consigliera Federale Doris<br />

Leuthard e sostenuta dalle associazioni<br />

di categoria – è quello di contrastare<br />

la preoccupante tendenza che vede<br />

gli iscritti ai corsi di laurea nel settore<br />

informatico essersi ridotti di più della<br />

metà negli ultimi cinque anni, con il<br />

conseguente indebolimento di un settore<br />

di fondamentale importanza per<br />

l’economia nazionale. Informatica08<br />

si propone quindi di sensibilizzare<br />

l’opinione pubblica risvegliando l’interesse<br />

dei giovani per questa disciplina,<br />

come appassionante ed attrattivo<br />

settore scientifico e professionale.<br />

Martedì 12 febbraio, presso l’Auditorium<br />

dell’Università della Svizzera<br />

italiana di Lugano, si è tenuta la conferenza<br />

stampa di presentazione di<br />

informatica08 in <strong>Ti</strong>cino. Alla presenza<br />

del direttore della Divisione della<br />

scuola e coordinatore del DECS,<br />

Diego Erba, del presidente dell’USI<br />

Piero Martinoli, del direttore generale<br />

di B-Source Werner Hoppler, il<br />

coordinatore di informatica08 per il<br />

<strong>Ti</strong>cino Mauro Prevostini ha illustrato<br />

la situazione critica che la formazione<br />

svizzera in questo settore sta attraversando<br />

e le iniziative per fronteggiarla<br />

che verranno organizzate nel nostro<br />

Cantone.<br />

Come si legge dalla dichiarazione<br />

nazionale di informatica08 (www.informatica08.ch),<br />

“la Svizzera ha finora<br />

avuto un grande successo nello<br />

sviluppo e nell’applicazione delle tecnologie<br />

della comunicazione e dell’informazione.<br />

A livello internazionale<br />

occupa da decenni una posizione di<br />

Numero di nuovi studenti iscritti alle facoltà di informatica<br />

presso università e politecnici svizzeri


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

punta. L’informatica svizzera gioca<br />

un ruolo chiave nell’industria e nel<br />

campo delle prestazioni di servizio. La<br />

formazione nazionale e gli istituti di<br />

ricerca hanno acquisito una rilevante<br />

reputazione mondiale, in modo particolare<br />

nel settore informatico. Molte<br />

aziende informatiche leader mondiali<br />

detengono dei centri di ricerca e<br />

di sviluppo in Svizzera o stanno per<br />

insediarli. La Svizzera è dunque un<br />

importante Paese informatico”. Nonostante<br />

questa posizione privilegiata,<br />

il mondo dell’informatica svizzero si<br />

trova confrontato con un problema<br />

serio, le cui implicazioni potrebbero<br />

avere effetti negativi per lo sviluppo<br />

futuro di economia e società. Dopo<br />

un buono sviluppo fino al 2001, il<br />

numero dei posti di apprendistato per<br />

la formazione professionale di base<br />

è diminuito, in particolare presso le<br />

donne, e il numero dei nuovi iscritti<br />

alle università e politecnici si è drammaticamente<br />

ridotto.<br />

Come si evince dal grafico della pagina<br />

precedente, da 782 del 2001, i<br />

nuovi studenti che ogni anno si iscrivono<br />

alle facoltà di informatica sono<br />

diminuiti progressivamente, fino ad<br />

essere solo 300 nel corso del 2006. La<br />

quantità e la qualità della nuova generazione<br />

di informatici in Svizzera sono<br />

un punto interrogativo per il futuro,<br />

che rischia di costringere aziende<br />

ed istituzioni nazionali ad attività di<br />

“offshoring” e di “outsourcing”, che<br />

implicherebbero un pesante indebolimento<br />

strutturale ed economico del<br />

settore informatico svizzero.<br />

Per questi motivi è stato istituito l’anno<br />

dell’informatica <strong>2008</strong>, un’iniziativa<br />

nata a livello nazionale alla quale il<br />

<strong>Ti</strong>cino partecipa grazie a diversi Sponsor<br />

e promotori (ated-ICT <strong>Ti</strong>cino,<br />

La Posta Svizzera, Fondazione Hasler,<br />

SUPSI, <strong>Ti</strong>cinoInfo SA, USI) e che per<br />

sensibilizzare l’opinione pubblica alla<br />

problematica, ha organizzato nel corso<br />

di tutto il <strong>2008</strong> una serie di eventi e<br />

di manifestazioni previste finora, indirizzate<br />

ai futuri studenti e non solo:<br />

a) Donne e informatica (nell’ambito<br />

di Lugano Communication Forum,<br />

22-24 aprile)<br />

b) Giornata USI-SUPSI (luogo da definire,<br />

maggio)<br />

c) Settimana di studio sull’informatica<br />

(luogo da definire, 24-28 agosto)<br />

g) Esposizione “Informatica e arte”<br />

(USI Lugano, 15-20 settembre)<br />

h) Esposizione itinerante “Roadshow”<br />

(USI Lugano, 15-20 settembre - in<br />

seguito, con date da definire, presso<br />

Licei di Bellinzona, Locarno, Lugano,<br />

Mendrisio e SCC Bellinzona<br />

i) Evento nell’ambito di <strong>Ti</strong>cino Informatica<br />

(fine ottobre)<br />

l) Giornata nazionale delle ragazze<br />

(13 novembre)<br />

Per ottenere ulteriori informazioni su<br />

informatica08 visitate il sito:<br />

www.informatica08.ch<br />

Servizio comunicazione e media<br />

Università della Svizzera italiana<br />

Via Lambertenghi 10<br />

6904 Lugano, Switzerland<br />

Tel +41 58 666 47 92<br />

Fax +41 58 666 46 19<br />

press@unisi.ch<br />

Informazione<br />

Management<br />

Assessment<br />

Per scegliere<br />

con più sicurezza<br />

con più obiettività<br />

con meno rischi<br />

dei<br />

collaboratori<br />

importanti<br />

per la vostra azienda<br />

confrontando tra loro,<br />

rispetto al profilo ideale,<br />

candidati interni<br />

e/o esterni<br />

sulle loro competenze<br />

relazionali e di conduzione<br />

con esercizi,<br />

simulazioni e tests.<br />

MBI Consulting<br />

Lugano, Zurigo, Milano<br />

Dr. Giovanni Wyder<br />

Tel. 044 910 4836 Fax 044 910 4835<br />

hwyder@mbi-consulting.ch<br />

www.mbi-consulting.ch/it


Formazione<br />

Le proposte formative della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Il reclamo del cliente come opportunità<br />

per l’azienda<br />

Mercoledì 5 marzo <strong>2008</strong><br />

dalle 9.00 allle 17.00<br />

Il reclamo manifesta un’insoddisfazione da<br />

parte di un cliente. Tenendo conto che alcune<br />

rilevazioni statistiche evidenziano che solo il<br />

4% dei clienti scontenti trova il coraggio o la<br />

rabbia di protestare, si desume che molti altri<br />

si potrebbero limitare a parlare male a loro<br />

amici e parenti dell’organizzazione erogante il<br />

prodotto/servizio ricevuto di cui sono rimasti<br />

delusi. Con gli effetti sull’immagine e sulle vendite<br />

che tutti possono immaginare!<br />

Per questo motivo chiunque sia a contatto col<br />

pubblico, di persona o per telefono, deve padroneggiare<br />

la tecnica di gestione del reclamo,<br />

per trasformare il reclamo del cliente in un<br />

“boomerang” di fidelizzazione.<br />

Infatti un cliente che protesta e che riceve una<br />

risposta adeguata o superiore alle sue aspettative<br />

diventa ancora più fedele di un normale<br />

cliente.<br />

Relatore: Angelo Delsanto, consulente di<br />

organizzazione aziendale<br />

Come valorizzare la propria immagine<br />

Giovedì 13 marzo <strong>2008</strong><br />

dalle 13.30 alle 17.30<br />

Non c’è una seconda possibilità per dare una<br />

prima impressione!<br />

La prima impressione - positiva o negativa,<br />

favorevole o sfavorevole - lascerà sempre una<br />

traccia di noi anche in nostra assenza. Impariamo,<br />

quindi, a conoscere, costruire, valorizzare<br />

e comunicare il nostro capitale-immagine, scoprendo<br />

i colori (analisi cromatica), la forma<br />

(studio della figura) e lo stile (specchio della<br />

nostra personalità) e metterlo al servizio dei<br />

nostri progetti personali e professionali.<br />

Relatrice: Edith Dolder, consulente d’immagine<br />

Il telefono … la voce dell’azienda<br />

Lunedì 21 aprile <strong>2008</strong><br />

dalle 09.00 alle 17.00<br />

Il centralino costituisce un punto di incontro<br />

fondamentale ed insostituibile fra la realtà<br />

aziendale ed il mondo esterno ed è per ciò che<br />

il personale addetto deve trasformarsi da soggetto<br />

“passivo”, inteso come mero raccoglitore<br />

di dati, a soggetto “vivo”, in grado di proporsi<br />

come filtro efficace ed autonomo tra l’impresa,<br />

i clienti potenziali ed acquisiti ed il mercato in<br />

genere. Quindi a chi gestisce quotidianamente<br />

il centralino è richiesto fiuto, tatto, sensibilità,<br />

gentilezza, pazienza e grande disponibilità.<br />

Anche quando il servizio è costituito da una<br />

serie di operazioni brevi e ripetitive, l’esito<br />

complessivo deve essere la percezione di alta<br />

qualità e nessuna impresa ne può fare a meno:<br />

cominciando dal centralino.<br />

Relatore: Angelo Delsanto, consulente di<br />

organizzazione aziendale<br />

La vendita creativa<br />

Giovedì 8 maggio <strong>2008</strong><br />

dalle 09.00 alle 17.00<br />

Spesso si vende copiando modelli di comportamento<br />

di venditori affermati ovvero seguendo<br />

il proprio “istinto”. L’atto di vendita diventa la<br />

“solita minestra” che ognuno diversifica con<br />

l’aggiunta di un tocco personale: un po’ più di<br />

simpatia, un po’ più di tecnica, un po’ più di<br />

classe, un po’ più di … qualcosa che si spera<br />

differente – magari unico – rispetto ai competitori<br />

o ai colleghi. E può andare bene per anni,<br />

specialmente se si propone il mix marchio/prodotto/prezzo<br />

nella combinazione ottimale. Ma<br />

in questa situazione non v’è neppure bisogno<br />

del venditore, v’è bisogno solamente di un piazzista.<br />

Quando la combinazione non è ottimale,<br />

allora sì che deve emergere il vero venditore.<br />

Che - con l’obiettivo di stabilire una partnership<br />

- traccia percorsi nuovi per relazionarsi, capire,<br />

soddisfare le aspettative del cliente attraverso la<br />

gamma dei prodotti e dei prezzi disponibili. Il<br />

professionista abbandona la “solita minestra”,<br />

gli stereotipi, l’istinto e adotta uno stile inconfondibile,<br />

inimitabile, personale. Da creare per<br />

avere sempre più successo.<br />

Relatore: Renato De Rosa, matematico,<br />

consulente nelle tecniche di potenziamento<br />

della creatività del personale<br />

Il management delle risorse umane<br />

Modulo 1 – Processo di pianificazione,<br />

reclutamento e assunzione (2 giorni)<br />

Programma: processo di pianificazione, l’occupazione<br />

di posizioni vacanti, processo di reclutamento,<br />

selezione e assunzione, componenti<br />

amministrative necessarie per portare a buon<br />

fine l’occupazione di posizioni vacanti sia che<br />

si tratti di personale indigeno sia che si tratti<br />

Inizieranno a settembre:<br />

Scuola per capi-azienda<br />

Durata: 2 anni<br />

<strong>Ti</strong>tolo: Capo-azienda nelle arti e mestieri<br />

Corso preparatorio all’esame professionale<br />

superiore per il diploma<br />

federale di Economista aziendale<br />

nelle arti e mestieri<br />

Durata: 1 anno<br />

<strong>Ti</strong>tolo: Economista aziendale nelle arti e<br />

mestieri diplomato<br />

Per ricevere il pieghevole con il programma<br />

o informazioni rivolgersi alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

Tel. +41 91 911 51 18<br />

Fax +41 91 911 51 12, corsi@cci.ch<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 36<br />

di personale straniero proveniente da Paesi EU<br />

oppure da Paesi terzi.<br />

Date: lunedì 10 marzo e martedì 18<br />

marzo <strong>2008</strong><br />

Modulo 2 – Processo di gestione corrente<br />

e mantenimento (retention) del<br />

personale (2 giorni)<br />

Programma: la “vita aziendale” dei collaboratori<br />

e le sue componenti: remunerazione e modelli<br />

di retribuzioni, prestazioni sociali, gestione<br />

di dati, gestione di presenze/assenze, realtà<br />

sociale aziendale, gestione di casi particolari,<br />

lo sviluppo del personale e dei talenti, modelli<br />

di valutazione, la promozione e lo sviluppo di<br />

carriera.<br />

Date: lunedì 7 aprile e 14 aprile <strong>2008</strong><br />

Modulo 3 – Processo di cessazione del<br />

rapporto di lavoro (2 giorni)<br />

Programma: la fine del rapporto di lavoro (dimissioni,<br />

licenziamento, (pre)pensionamento,<br />

decesso) e le relative procedure, l’allestimento<br />

dell’attestato di lavoro nelle diverse forme,<br />

il libero passaggio della cassa pensione, la<br />

gestione di quanto dovuto al collaboratore, le<br />

notifiche alle autorità competenti, le attività di<br />

marketing del personale, la gestione dei (futuri)pensionati.<br />

Date: lunedì 26 maggio e 2 giugno <strong>2008</strong><br />

Relatori:<br />

Domenico Basile, Specialista del personale,<br />

formatore aziendale, già capo del<br />

personale di un’industria nel settore farmaceutico,<br />

docente ed esperto HR, attualmente<br />

responsabile di un’unità HR presso un primario<br />

istituto bancario<br />

Carmen Fontana Maggi, Consulente e<br />

formatrice aziendale, già responsabile delle<br />

risorse umane di un’azienda della grande<br />

distribuzione.<br />

Conoscenze specifiche secondo la<br />

nuova legge sui prodotti chimici<br />

Organizzato da SIU im Detailhandel<br />

di Zurigo<br />

Durata: 2 giorni, dalle 9.00 alle 17.00.<br />

Date: 17 e 24 aprile <strong>2008</strong><br />

28 maggio e 4 giugno <strong>2008</strong><br />

Per domande sui temi che saranno trattati<br />

durante il corso:<br />

Signor F. Valli, Tel. +41 91 814 61 34<br />

fiorenzo.valli@ti.ch<br />

Per ricevere il pieghevole con il<br />

programma rivolgersi alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

Tel. +41 91 911 51 18<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

corsi@cci.ch<br />

Per ulteriori informazioni sui corsi organizzati dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

Tel. +41 91 911 51 18, Fax +41 91 911 51 12<br />

corsi@cci.ch, www.cciati.ch


Care PMI.<br />

Siamo sempre<br />

con voi.<br />

Servizio vuol dire essere vicini al cliente. Noi vi sosteniamo<br />

personalmente: voi e la vostra ditta. Siamo<br />

a vostra disposizione in tutta la Svizzera: tramite un<br />

consulente personale, gli Swisscom Shop, il Partner<br />

più vicino, la Business-Hotline 0800 800 800 gratuita<br />

o il sito www.swisscom.ch/pmi. Come preferite.<br />

Siamo sempre con voi.


Formazione<br />

“Novità fiscali <strong>2008</strong>, la Riforma II<br />

dell’imposizione delle imprese”<br />

di Patrizia Villa<br />

Mercoledì 20 febbraio l’economista<br />

Giordano Macchi, consulente fiscale<br />

presso KPMG SA, su invito del Gruppo<br />

Donne PMI <strong>Ti</strong>cino, ha illustrato alle numerose<br />

persone riunite nella sala conferenze<br />

della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> a Lugano le novità fiscali <strong>2008</strong>.<br />

Durante la conferenza Giordano Macchi ha<br />

approfondito i temi della riforma II dell’imposizione<br />

delle imprese (soggetta a referendum),<br />

quali cambiamenti ci sono nel <strong>2008</strong><br />

secondo la Legge Tributaria del Cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino ed ha accennato ai progetti di riforma<br />

dell’IVA.<br />

Ecco quali saranno le novità più significative<br />

della riforma:<br />

• Imposizione parziale dei redditi da partecipazioni<br />

nel patrimonio privato<br />

• Imposizione parziale dei redditi da partecipazioni<br />

nel patrimonio commerciale<br />

• Introduzione del principio del conferimento<br />

del capitale<br />

• Mitigazione delle deduzione per partecipazioni<br />

• Agevolazione in materia di tasse di bollo<br />

d’emissione<br />

• Provvedimenti nell’ambito della sostituzione<br />

dei beni<br />

• Sgravi in ambito degli utili di liquidazione<br />

• Differimento dell’imposizione in caso di<br />

trasferimento di immobili dal patrimonio<br />

commerciale a quello privato<br />

• Differimento dell’imposizione di riserve<br />

tacite in caso di ripartizione d’eredità<br />

Per quel che riguarda i cambiamenti nel Cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino per l’anno <strong>2008</strong> sono stati citati:<br />

• Nuova direttiva Nr.1 Imposta alla fonte: reddito<br />

singolo o di entrambi i coniugi<br />

• Frontalieri: fascia 20 km per riversamento<br />

a Italia<br />

• Supplemento imposta utili PG terminato<br />

• Prosegue dal <strong>2008</strong> al 2011 il supplemento<br />

imposta immobiliare<br />

• Prosegue la mancata partecipazione comunale<br />

agli utili immobiliari (<strong>2008</strong>-2011)<br />

• Decreto PF <strong>2008</strong><br />

• Indicizzazione degli importi<br />

Progetto3 21.2.<strong>2008</strong> 10:49 Pagina 1<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 38<br />

Da sinistra: Mary Bernardasci, Cécile Chiodini Polloni, Giordano Macchi, Marie-Jeanne Bosia.<br />

Per ottenere informazioni sul Gruppo Donne<br />

PMI <strong>Ti</strong>cino ed essere avvisati sui prossimi<br />

appuntamenti in calendario potete scrivere<br />

una e-mail alla signora<br />

Chiodini Polloni<br />

chiodini@cci.ch<br />

oppure telefonare allo<br />

+ 41 91 911 51 18.<br />

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Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 40<br />

ATAonline e garanzie più vantaggiose<br />

Continua da pagina 1<br />

di Marco Passalia, responsabile del Servizio Legalizzazioni <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Per quanto concerne l’ATAonline<br />

i vantaggi sono piuttosto evidenti:<br />

non occorre più ordinare i formulari<br />

nè manipolarli, non è più necessario<br />

recarsi allo sportello, si può interagire<br />

tramite il Portale ATAonline 24 ore su 24,<br />

si può versare la cauzione via e-banking<br />

o postfinance e, soprattutto, si ha accesso<br />

a tutte le informazioni necessarie direttamente<br />

sulla pagina web.<br />

Alcuni punti importanti da tenere presente:<br />

• sulla homepage www.ataonline.<br />

ch/ti sono presenti varie pagine web<br />

con le relative informazioni: HOME<br />

(condizioni generali, nota cauzione,<br />

memento e tariffa), SULL’ATA-<br />

ONLINE, SUL CARNET ATA (con la<br />

lista dei Paesi che hanno ratificato la<br />

Convenzione ATA);<br />

• registrazione all’ATAonline: occorre<br />

registrarsi a partire dal website<br />

www.ataonline.ch/ti seguendo tutte le<br />

istruzioni presenti sulla pagina web<br />

e tenendo presente che ogni punto<br />

è accompagnato da una spiegazione<br />

(rappresentato dal simbolo “?”). Una<br />

volta registrati - come segnalato automaticamente<br />

- occorre stampare, firmare<br />

ed inviare alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> il contratto<br />

ATAonline che vale una tantum per<br />

tutti i Carnet rilasciati in futuro;<br />

• domande per Carnet online: la<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, una volta ricevuto il contrat-<br />

to ATAonline debitamente firmato,<br />

provvede ad attivare il vostro profilo<br />

tramite una conferma automatica via<br />

e-mail. Da questo momento è possibile<br />

accedere all’ATAonline e creare<br />

delle domande di Carnet ATA sotto la<br />

voce “domande”.<br />

Anche in questo caso ogni singolo punto<br />

è accompagnato da una spiegazione<br />

(simboleggiata dal simbolo “?”).<br />

In particolare, nella “creazione della<br />

domanda del Carnet” si tenga presente<br />

che:<br />

– sotto la voce “itinerario e mezzo di<br />

trasporto” è facoltativo apporre il<br />

paese di destinazione ed il mezzo di<br />

trasporto utilizzato, tuttavia è consigliato<br />

farlo in modo che gli operatori<br />

della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> possano verificare che<br />

per una certa categoria di merci<br />

destinata ad un determinato luogo<br />

non vi siano problemi di utilizzo del<br />

Carnet. D’altra parte, è consigliabile<br />

accertarsi sulle problematiche doganali<br />

legate ad un paese richiedendo<br />

alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> informazioni relative ai<br />

Carnet ATA;<br />

– la lista delle merci può essere allegata<br />

via e-mail nel caso in cui sia<br />

molto lunga ed è da inviare via posta<br />

elettronica seguendo le indicazioni<br />

presenti sotto la voce “lista delle<br />

merci”;<br />

– per quanto riguarda l’origine delle<br />

merci (“paese d’origine”) per le<br />

quali è utilizzato un Carnet ATA è<br />

facoltativo apporre l’origine; infatti,<br />

in caso d’incertezza conviene apporre<br />

un trattino (“-“) piuttosto che<br />

un’origine erronea.<br />

Per ulteriori informazioni il servizio<br />

legalizzazioni è disponibile al numero<br />

+41 91 911 51 23/24/25<br />

Azienda ricerca distributori<br />

in <strong>Ti</strong>cino<br />

La ditta SWEET DREAMS COLLECTION<br />

di Aesch importa e vende i prodotti<br />

per il letto come trapunte, guanciali,<br />

copriletti, ecc.. Tutti i prodotti sono di<br />

origine europea. L’azienda cerca dei<br />

distributori ticinesi specializzati<br />

nella vendita di questo genere di<br />

beni. SWEET DREAMS COLLECTION<br />

è una ditta in espansione conosciuta<br />

nella Svizzera tedesca e in parte anche<br />

nella Svizzera romanda.<br />

Chi fosse interessato può rivolgersi al<br />

Signor René Friedlin:<br />

SWEET DREAMS COLLECTION<br />

r.f.g m r h, Industriestasse 45, CP 213,<br />

4147 Aesch<br />

Tel. +41 61 712 15 38<br />

Fax +41 61 712 15 19<br />

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41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Giuseppe Paladino<br />

Laureato in Chimica, Dottorato<br />

in Chimica del farmaco (PhD)<br />

Anno di nascita 1977<br />

Cittadinanza svizzera<br />

Signore<br />

Contabile<br />

Anno di nascita 1954<br />

Cittadinanza svizzera<br />

Elisabetta Bariffi<br />

Diploma presso la scuola di<br />

sartoria e diploma di costumista<br />

teatrale<br />

Anno di nascita 1962<br />

Cittadinanza svizzera<br />

Agostino Licini<br />

Laureato in matematica presso<br />

Quenn Mary College, University<br />

of London<br />

Anno di nascita 1957<br />

Cittadinanza italiana<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: buono<br />

Tedesco: sufficiente<br />

Inglese: buono<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: sufficiente<br />

Tedesco: discreto<br />

Inglese: conoscenze<br />

di base<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: buono<br />

Tedesco: sufficiente<br />

Inglese: conoscenze<br />

di base<br />

Italiano: madrelingua<br />

Inglese: madrelingua<br />

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Mob. +41 79 472 64 87<br />

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alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

elisabetta_bariffi@hotmail.<br />

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Fiere internazionali<br />

“SWISS Pavilion”: l’alternativa alla partecipazione fieristica<br />

individuale<br />

Energy Efficiency and Renewable<br />

Energy Sources for South-Eastern<br />

Europe (EE & RES)<br />

Sofia, 7-10 aprile <strong>2008</strong><br />

Il risparmio energetico è all’ordine del<br />

giorno anche nell’Europa sudorientale.<br />

Le fonti d’energia rinnovabili e i “prodotti<br />

verdi” riscontrano un interesse sempre<br />

crescente. Nel corso del congresso<br />

e dell’esposizione, i partecipanti alla 4°<br />

edizione di EE & RES faranno il punto<br />

sulle nuove tecnologie in materia e presenteranno<br />

le loro applicazioni potenziali<br />

nella regione.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.viaexpo.com/congress-ee-vei/eng/<br />

congress.php<br />

Energy Efficiency World<br />

Johannesburg, 15-16 aprile <strong>2008</strong><br />

La penuria di elettricità minaccia il Sudafrica<br />

e la creazione delle unità produttive<br />

necessarie richiede tempo ed importanti<br />

investimenti. In questo contesto, l’Energy<br />

Efficiency World Exhibition <strong>2008</strong> arriva al<br />

momento giusto per le imprese alla ricerca<br />

di un trampolino di lancio per vendere<br />

i loro prodotti a risparmio energetico nel<br />

Paese.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.terrapinn.com/<strong>2008</strong>/eeza/<br />

Arab International Conference and<br />

Exhibition on the Uses of White<br />

Cement<br />

Il Cairo, 28-30 aprile <strong>2008</strong><br />

Il settore della costruzione è in pieno<br />

boom nel mondo arabo. Ne deriva una<br />

forte domanda di materiali da costruzione<br />

e in particolare di cemento, le cui applicazioni<br />

saranno proprio al centro di una<br />

conferenza ed esposizione di portata internazionale<br />

che si terrà ad aprile al Cairo.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.aucbm.org/english/activiti/confs/<br />

whitecement.htm<br />

Sweets China <strong>2008</strong><br />

Shanghai, 3-5 settembre <strong>2008</strong><br />

Sweets China è organizzato nel <strong>2008</strong> per<br />

la 5° volta dalla Kölnmesse (Fiera di<br />

Colonia) quale evento satellite dell’ISM, il<br />

salone mondiale della confetteria di Colonia.<br />

Questo salone ha guadagnato enormemente<br />

d’importanza negli ultimi quattro<br />

anni e suscita un interesse crescente. Nel<br />

2007, Kölnmesse ha organizzato altre due<br />

fiere in contemporanea con Sweets China:<br />

World of Food China e International Sweet<br />

& SnackTec China. Questo tipo di evento<br />

copre tutta la catena del valore, dalla<br />

produzione alla vendita passando dalla<br />

trasformazione. Rappresenta per gli acquirenti<br />

una piattaforma eccezionale per<br />

metter piede sul mercato cinese.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.sweetschina.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/sweets_china_<strong>2008</strong><br />

International FoodTec India <strong>2008</strong><br />

New Delhi, 15-17 ottobre <strong>2008</strong><br />

Trattasi del salone internazionale e conferenze<br />

sull’industria agroalimentare e<br />

dell’imballaggio alimentare, degli ingredienti,<br />

delle bibite e delle macchine di<br />

refrigerazione.<br />

In collaborazione con Kölnmesse e con lo<br />

Swiss Business Hub India, l’Osec vi allestirà<br />

uno “SWISS Pavilion”.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.foodtecindia.com<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 42<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/international_foodtec_india_<strong>2008</strong><br />

Sportex Middle East <strong>2008</strong><br />

Dubai, 3-5 novembre <strong>2008</strong><br />

Nel Medio Oriente, Sportex Middle East<br />

è la fiera più importante nel settore dello<br />

sport, del fitness e del tempo libero. Per<br />

il <strong>2008</strong>, gli organizzatori contano sulla<br />

partecipazione di oltre 5’000 visitatori<br />

professionali, ossia più del doppio rispetto<br />

all’edizione precedente. Questo aumento è<br />

dovuto all’interesse crescente nei confronti<br />

dello sport riscontrato nella ricchissima<br />

penisola arabica.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.sportexmiddleeast.com/Event_info.<br />

aspx<br />

The Big 5 Show <strong>2008</strong><br />

Dubai, 23-27 novembre <strong>2008</strong><br />

Il “Big 5 Show” che si tiene ogni anno<br />

a Dubai è il più grande salone della costruzione<br />

e dei settori connessi di tutta la<br />

regione del Golfo. L’edizione 2006 ha registrato<br />

cifre record: ben 2’158 espositori<br />

e più di 41’000 visitatori. La Svizzera era<br />

presente con uno “SWISS Pavilion” sotto<br />

l’egida del Business Network Switzerland,<br />

tra 26 padiglioni nazionali.<br />

Il vigore e la costanza della crescita negli<br />

Emirati Arabi Uniti garantiscono bisogni<br />

crescenti nella costruzione. Approfittate<br />

di quest’occasione per presentare i vostri<br />

prodotti e servizi sullo “SWISS Pavilion” ad<br />

un pubblico di professionisti esigenti.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.thebig5exhibition.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/the_big_5_<br />

show_<strong>2008</strong>


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È necessario un Fondo cantonale<br />

per la formazione?<br />

Qualche settimana fa il Consiglio<br />

di Stato ha presentato il Messaggio<br />

per la creazione di un Fondo<br />

cantonale per la formazione<br />

professionale. Si tratta in sostanza di un<br />

controprogetto ad un’iniziativa popolare<br />

generica presentata nel 2005 dal partito<br />

socialista e prevede l’obbligo per tutte le<br />

aziende di versare un contributo che varia<br />

da un minimo dello 0,9 ad un massimo<br />

del 2,9 ‰ calcolato sui salari soggetti<br />

all’imposizione AVS.<br />

I fini perseguiti dal Messaggio governativo<br />

sono senz’altro lodevoli. Del resto, chi<br />

non è favorevole ad una politica volta<br />

a rafforzare il settore della formazione<br />

professionale e a facilitare la creazione<br />

di posti di apprendistato? Tuttavia, a nostro<br />

avviso, il mezzo scelto non è adatto<br />

allo scopo. Avantutto, l’introduzione di<br />

una nuova tassa costituisce un ulteriore<br />

aggravio a carico delle aziende, che<br />

va ad aggiungersi all’aumento di altri<br />

contributi (ad esempio nell’ambito degli<br />

assegni familiari, senza dimenticare tasse<br />

e balzelli che incombono nell’imminente<br />

manovra finanziaria del Cantone). In linea<br />

generale, chiedere continui sacrifici a chi<br />

produce invocando, nel caso specifico,<br />

un’ipotetica promozione della formazione<br />

sarebbe una mossa sbagliata e non<br />

conforme all’interesse generale. Ulteriori<br />

dubbi sorgono se si considera che la<br />

tassa sulla formazione sarebbe a carico<br />

di tutte le aziende. Da una parte vi è il<br />

rischio concreto che numerose imprese si<br />

disimpegnino dalla vera e propria attività<br />

formativa, considerando esaurito il loro<br />

di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

contributo con il versamento dell’obolo<br />

richiesto dallo Stato. L’obiettivo di coinvolgere<br />

più aziende nella formazione ed<br />

offrire più posti di apprendistato non<br />

sarebbe quindi raggiunto. Dall’altra parte,<br />

il contributo è chiesto anche alle aziende<br />

ed alle associazioni di categoria che già<br />

investono moltissimo tempo e denaro<br />

nella formazione degli apprendisti. È vero<br />

che il Consiglio di Stato promette che tali<br />

imprese e associazioni potrebbero recuperare<br />

quanto versato, ma a che prezzo?<br />

L’apparato burocratico necessario alla<br />

gestione di un simile sistema sarebbe<br />

troppo pesante e creerebbe costi inutili.<br />

Senza dimenticare che numerose associazioni<br />

sarebbero chiamate ad un doppio<br />

contributo, visto che versano già somme<br />

importanti a fondi nazionali analoghi.<br />

Perché quindi intervenire con un fondo<br />

per la formazione quando il sistema attuale<br />

funziona? Perché non lasciare la libertà<br />

alle parti sociali di stabilire quali sono le<br />

esigenze dei vari settori e permettere quindi<br />

interventi mirati ed efficaci? Le esperienze<br />

citate dal Consiglio di Stato in merito ad<br />

altri fondi cantonali non contribuiscono<br />

del resto a dissipare i dubbi sull’efficacia<br />

della manovra. L’esempio ginevrino, preso<br />

quale modello di riferimento, non ha portato<br />

risultati significativi per quanto riguarda<br />

la creazione di posti d’apprendistato .<br />

La Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del Cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino, pur essendo da sempre in prima<br />

linea nel campo della formazione professionale,<br />

non può quindi sostenere quanto<br />

proposto dal Consiglio di Stato.<br />

Sommario<br />

News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Luglio-Agosto <strong>2008</strong><br />

Editoriale<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Amministrazione cantonale,<br />

il peso e il costo di una riforma<br />

mancata<br />

Riflessioni sui trasporti<br />

con interviste a M. Ponti<br />

e W. Bernasconi<br />

Biblioteca liberale<br />

• Impressum pag. 13<br />

• Info Flash pag. 14<br />

• Compensazione del diritto<br />

alle vacanze pag. 16<br />

• Gli Svizzeri chiedono di essere<br />

proprietari di alloggio pag. 17<br />

• Frontalieri e casse malati pag. 18<br />

• Consiglio economico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 19<br />

• Mikron SA Agno pag. 20<br />

• SSIC <strong>Ti</strong>cino pag. 21<br />

• pag. 23<br />

• AFRA pag. 28<br />

• TIMCAL SA pag. 30<br />

• Atelier Alta Moda pag. 32<br />

• Eurochocolate Swiss pag. 34<br />

• Groupe Mutuel pag. 36<br />

• Assidu SA pag. 38<br />

• Hotelleriesuisse <strong>Ti</strong>cino pag. 40<br />

• Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 41<br />

• Cerca lavoro pag. 43<br />

• Fiere internazionali pag. 46


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3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />

Aspetta e spera<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

E<br />

ora, attendiamo. Immagino che,<br />

dopo l’esito negativo della votazione<br />

sugli sgravi fiscali, il Governo<br />

possa ora dar inizio a un piano<br />

di riforme, alcune più urgenti, altre<br />

più strategiche ma tutte indispensabili,<br />

per come la vediamo noi.<br />

Tre sono i campi in cui necessitano<br />

cambiamenti dello status quo e della<br />

cultura del “non si può”. I nostri più<br />

gravi ostacoli ad una crescita armoniosa<br />

e più costante riguardano la mobilità,<br />

la formazione, la fiscalità.<br />

Premessa: uno Stato liberale può finanziare<br />

la socialità solo se crede fermamente<br />

nella creazione di ricchezza.<br />

Perciò la mobilità con i commerci, gli<br />

scambi tra culture, o l’assenza di essa,<br />

hanno decretato nella storia la nascita<br />

o la scomparsa di imperi economici.<br />

L’inizio del declino per l’impero romano<br />

è stata la conquista da parte dei<br />

Vandali del Maghreb e della Spagna<br />

con conseguente perdita del controllo<br />

sul Mediterraneo. La via della seta ha<br />

reso Samarcanda famosa e ricca finché<br />

i traffici non si spostarono condannandola<br />

al declino. E così via. Il <strong>Ti</strong>cino,<br />

grazie ad una errata concezione della<br />

politica dei trasporti, gode il privilegio<br />

di essere l’unico collo di bottiglia<br />

dell’asse Nord - Sud. Ciò rende un<br />

incubo il viaggio da Lucerna a Maggia<br />

alle famiglie che hanno con amore<br />

e pazienza ristrutturato un rustico.<br />

Aprire il passo del Gottardo in marzo e<br />

chiuderlo in ottobre? Impossibile, tutti<br />

i funzionari ticinesi che questa Camera<br />

ha interpellato ripetono la stessa solfa:<br />

il Gottardo è geograficamente così particolare<br />

che solo con investimenti di<br />

oltre 60 milioni si potrebbe aprire tutto<br />

l’anno. Costano meno i 17 chilometri<br />

di coda che ripetutamente viviamo da<br />

Pasqua a ottobre da 20 anni? Perché lo<br />

Julier è aperto tutto l’anno? E Locarno,<br />

oggi pesantemente penalizzata da questa<br />

situazione, non vedrà la soluzione<br />

dei suoi problemi a breve nemmeno<br />

con la Neat…<br />

La formazione. Parte importante nel<br />

contesto di condizioni quadro per un<br />

Paese è il livello di formazione. Siamo<br />

molto bravi nella formazione professionale<br />

ma il test PISA ci relega all’ultimo<br />

posto tra i Cantoni svizzeri. E la<br />

Confederazione da tempo non è più tra<br />

i primi della classe in Europa. Tagliare<br />

costi penalizzando la cultura è sempre<br />

un errore perché il livello culturale di<br />

un Paese è garanzia di crescita economica<br />

e i tagli si pagano dieci anni dopo.<br />

Diminuire il livello della formazione<br />

della scuola pubblica per renderla più<br />

accessibile è un errore clamoroso il<br />

cui risultato è un abbassamento del<br />

livello culturale della popolazione, un<br />

costo enorme per una società anche se<br />

difficilmente quantificabile. Come nella<br />

ricerca, nella cultura si investe oggi per<br />

raccogliere domani. E solo la meritocrazia<br />

promuove l’eccellenza: l’egualitarismo<br />

condanna alla mediocrità, in<br />

un Cantone in cui quest’ultima, proprio<br />

non manca. Non tutti devono compiere<br />

studi accademici, non in un Paese dove<br />

cercare un idraulico la domenica è più<br />

difficile che incontrare un orso polare<br />

a Capri.<br />

Fiscalità. L’affrontiamo per ultima perché<br />

è il tema più presente nell’attività<br />

della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> da alcuni anni. Abbiamo<br />

detto di tutto e di più, ribadiamo che<br />

il mondo intorno a noi è in rapida<br />

evoluzione, la fiscalità è un elemento<br />

fondamentale della concorrenza tra<br />

sistemi Paese in Svizzera e in Europa,<br />

che ovunque la fiscalità viene alleggerita<br />

per aziende e cittadini privati e così<br />

sarà ancora per qualche tempo. È un<br />

discorso serio questo della tassazione<br />

al punto da riuscire a frenare l’integrazione<br />

europea come dimostra il no<br />

dell’Irlanda al trattato di Lisbona. E noi<br />

cosa facciamo? So che non è semplice<br />

far quadrare un obiettivo come il<br />

pareggio dei conti con la necessità di<br />

ridurre la fiscalità per tenere il passo<br />

con la concorrenza. Ma tant’è, se non<br />

si è stati capaci di farlo quando si<br />

poteva, qualcosa bisognerà inventarsi<br />

per non perdere il treno della competizione<br />

fiscale.<br />

Ecco cosa attendiamo. Un’idea, un<br />

piano per la mobilità, un programma<br />

di misure finanziarie senza aumenti di<br />

imposte, riforme riguardanti l’organico<br />

dello Stato e riforme nella formazione.<br />

Parafrasando una celebre canzone italiana<br />

del primo dopoguerra, che faceva<br />

“È primavera / svegliatevi bambini…”<br />

ricordo cortesemente a chi ci legge che<br />

ormai è già estate.


Contromano<br />

Dagli asili nido ai campi di calcio<br />

lo Stato è sempre presente<br />

di Alessio Del Grande<br />

In <strong>Ti</strong>cino ci sono attualmente 35<br />

asili nido autorizzati dal Cantone<br />

per un totale di 813 posti per<br />

bambini da 0 a 3 anni e oltre di età,<br />

a cui vanno aggiunti 284 posti in altre<br />

strutture finanziate grazie alla legge<br />

sulla maternità e infanzia. Eppure,<br />

ormai da anni ci si lamenta per la<br />

mancanza di un numero sufficiente di<br />

asili nido in grado di soddisfare le esigenze<br />

delle famiglie, soprattutto per<br />

quel che riguarda la possibilità per<br />

molte madri di riaffacciarsi al mercato<br />

del lavoro potendo contare su delle<br />

strutture a cui affidare i loro piccoli.<br />

Difficile dire se questa lamentela sia il<br />

risultato di un’effettiva carenza di asili<br />

nido, rispetto ai bisogni reali della popolazione,<br />

oppure sia da imputare ad<br />

una non omogenea distribuzione degli<br />

asili sul territorio. Certo è che per chi<br />

gestisce un asilo nido la vita non è<br />

facile. La selva di leggi e regolamenti<br />

che disciplinano il settore rappresentano<br />

un carico non indifferente in<br />

termini di vincoli di varia natura, costi<br />

amministrativi, tempo e procedure<br />

burocratiche.<br />

Giusto, si dirà, visto che c’è di mezzo<br />

la tutela della prima infanzia. Sacrosanto.<br />

Ma può anche capitare che un<br />

asilo nido con una lunga e rispettata<br />

tradizione alle spalle, e che si avvale<br />

anche del volontariato di molte famiglie,<br />

nel momento in cui tenta di<br />

accedere ai finanziamenti del Cantone<br />

si trova davanti ostacoli pressoché<br />

insormontabili, se non si hanno già le<br />

spalle ben coperte finanziariamente.<br />

Il che, quando si tratta di gestioni no<br />

profit che si reggono anche sul lavoro<br />

volontario, non è affatto scontato. Per<br />

ottenere gli aiuti cantonali ci sono,<br />

difatti, parametri e prescrizioni da<br />

rispettare per quel che attiene spazi<br />

e servizi, che impongono spese non<br />

indifferenti. Insomma, se non si dispone<br />

di un capitale proprio è difficile<br />

sostenere i costi di questi lavori che,<br />

paradossalmente, servono per ottenere<br />

che cosa: i contributi del Cantone<br />

per poter continuare con una certa<br />

tranquillità finanziaria l’attività. Ma<br />

il paradosso sta soprattutto nel fatto<br />

che un asilo, magari, conosciuto e<br />

apprezzato da anni, che non ha dato<br />

mai adito a problemi amministrativi o<br />

segnalazioni di sorta, nel momento in<br />

cui vuole accedere al finanziamento<br />

pubblico si trova costretto a realizzare<br />

interventi costosi che sino a quel<br />

momento non erano ritenuti necessari<br />

per uno svolgimento dell’attività nel<br />

pieno rispetto delle leggi e della tutela<br />

dei piccoli.<br />

Insomma, un bel modo per scoraggiare<br />

l’iniziativa privata, in un campo<br />

in cui oggi essa sarebbe più che mai<br />

necessaria per integrare quella politica<br />

della famiglia che, oltre su sussidi,<br />

assegni e forme di assistenza varia,<br />

deve anche poter contare su un’offerta<br />

adeguata e concorrenziale di asili<br />

nido, prima e fondamentale tappa per<br />

consentire a molte donne di conciliare<br />

l’esigenze della famiglia con<br />

quelle del lavoro. Qualche spiacevole<br />

episodio di pochi anni fa dimostra che<br />

non è con il sovraccarico di leggi e<br />

regolamenti che si possono evitare il-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 4<br />

legalità di carattere amministrativo o,<br />

peggio, a danno dei bambini stessi. Al<br />

riguardo, un rapido e mirato sistema<br />

di controlli a campione, la sensibilità<br />

e l’attenzione stessa delle famiglie<br />

sarebbero di sicuro più efficaci di un<br />

sovraccarico di norme, la cui bontà,<br />

forse, regge sulla carta, ma che si dimostra<br />

del tutto inadeguata nella pratica.<br />

Se non per creare costi aggiuntivi<br />

e fastidi burocratici a chi gestisce un<br />

asilo nido. Anche in questo caso si<br />

rivela più che mai azzeccato l’antico<br />

adagio secondo cui troppe leggi equivalgono<br />

a nessuna legge.<br />

Ma, purtroppo, il furore legislativo e<br />

regolamentario, per disciplinare nei<br />

minimi dettagli la vita economica e<br />

sociale, è oggi uno dei mali peggiori<br />

della Svizzera. Quello degli asili nido<br />

è solo un esempio che si potrebbe<br />

estendere anche a tanti altri servizi<br />

privati al servizio della collettività,<br />

dove lo Stato scacciato dalla porta si<br />

riaffaccia più che autoritario e burocratico<br />

che mai dalla finestra. Non<br />

risparmiando nessuna attività sociale.<br />

Nel nostro Paese si è ormai arrivati al<br />

punto di voler imporre persino una<br />

patente speciale a chi vuole tenere un<br />

cane, la cosa più naturale di questo<br />

mondo sino a qualche anno fa, o a<br />

regolamentare il tipo e le misure delle<br />

bandierine da mettere in auto in occasione<br />

di Euro 08, così come la durata<br />

delle clacsonate e degli schiamazzi<br />

che solitamente accompagnano la vittoria<br />

di qualche nazionale di calcio.<br />

Dagli asili nido ai campi di calcio, lo<br />

Stato è sempre presente.


Progetto3 21.2.<strong>2008</strong> 10:49 Pagina 1<br />

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Il tema<br />

Amministrazione cantonale,<br />

il peso e il costo di una riforma mancata<br />

di Alessio Del Grande<br />

Da anni andiamo ripetendo che l’amministrazione<br />

cantonale è sovradimensionata<br />

e che per numero di dipendenti,<br />

in rapporto alla popolazione, si colloca nelle<br />

prime posizioni della media svizzera. E che<br />

costa anche troppo. Molto di più di quanto<br />

il <strong>Ti</strong>cino possa ancora permettersi. Questa<br />

convinzione, supportata da numeri e cifre, è<br />

tale anche nella percezione di oltre la metà dei<br />

cittadini che, secondo un recente sondaggio<br />

del settimanale il Caffè, ritiene eccessivo, per<br />

organico e costi, l’apparato burocratico del<br />

Cantone.<br />

Con reiterati allarmi, ma nessuna contromisura<br />

concreta, da più parti si ricorda ormai<br />

da tempo che il gettito fiscale delle persone<br />

fisiche non basta a pagare gli stipendi dei<br />

dipendenti del Cantone che aumentano di<br />

anno in anno: 850 milioni di salari nel 2007<br />

che salgono a 871 nel preventivo del <strong>2008</strong>,<br />

confermando una progressione che si era<br />

più o meno stabilizzata a metà degli anni ‘90<br />

per poi impennarsi di nuovo. Secondo i dati<br />

pubblicati nel rendiconto 2007 del Consiglio<br />

di Stato, ci sono alle dipendenze del Cantone<br />

4’614 persone (intese come unità fisiche,<br />

indipendentemente dal tempo pieno) esclusi<br />

i docenti e il personale avventizio. Che siano<br />

tanti è fuori di dubbio, come dimostra anche<br />

il confronto intercantonale tra numero dei dipendenti<br />

e popolazione, che questo apparato<br />

rappresenti un costo notevole è altrettanto evidente<br />

visto che assorbe il 30% circa dell’intera<br />

spesa del Cantone; che la macchina amministrativa<br />

abbia urgente bisogno di una messa a<br />

punto in termini di flessibilità, mobilità interna<br />

e meritocrazia (applicata a salari e carriera)<br />

per migliorarne l’efficienza è questione di<br />

cui si parla, invano, da almeno un decennio.<br />

Tutti i tentativi fatti sinora per sfoltire e razionalizzare<br />

l’amministrazione cantonale sono<br />

miseramente abortiti. Soffocati da tutele e<br />

vincoli corporativi ben difesi dai sindacati e<br />

dalla protezione assicurata da quelle logiche<br />

clientelari che sovrintendono alle assunzioni<br />

di Stato e che hanno contribuito non poco a<br />

gonfiare a dismisura l’amministrazione.<br />

Agli inizi degli anni ’90 c’era stata un’iniziativa<br />

della Lega dei ticinesi per risparmiare 150 milioni<br />

di franchi sfoltendo anche la burocrazia<br />

cantonale, ma non si arrivò a nulla. Poi venne<br />

la “grandiosa” riforma di Amministrazione<br />

2000, che dedicava uno specifico progetto,<br />

denominato emblematicamente “Gru”, alla<br />

razionalizzazione dell’apparato pubblico. Ma<br />

dei risultati operativi della riforma e quali<br />

pesi abbia sollevato o spostato il progetto Gru<br />

non si è mai saputo niente. Nella primavera<br />

del 2004 (quando si parlava già da un pezzo<br />

di un’altra mitica riforma, quella dei compiti<br />

dello Stato) la Divisione delle Risorse del Dipartimento<br />

Finanze, diretto allora da Marina<br />

Masoni, elaborò all’indirizzo del Governo un<br />

corposo rapporto: “Offerta pubblica, proposte<br />

di correzione del come e del cosa”, che tra<br />

non poche polemiche venne frettolosamente<br />

archiviato dal Consiglio di Stato, con il caloroso<br />

plauso di quanti erano fortemente interessati<br />

a mantenere lo status quo. Eppure quel<br />

rapporto, sia per il metodo d’approccio che<br />

per l’analisi dell’offerta pubblica, poteva fare<br />

benissimo da apripista ad un serio confronto<br />

sulla razionalizzazione amministrativa.<br />

Difatti, venivano individuate diverse distorsioni<br />

strutturali nella macchina amministrativa,<br />

scompensi e squilibri gestionali, eccessi di<br />

organico per taluni servizi, sovradotazione<br />

di alcuni uffici, competenze e mansioni che<br />

si sovrapponevano nelle Sezioni dei diversi<br />

Dipartimenti, insomma una lunga serie di<br />

incongruenze che spiegano, tuttora, le ragioni<br />

di un organico cresciuto a dismisura. Ma<br />

non solo. Nel rapporto si suggerivano anche<br />

parecchie soluzioni per centralizzare funzioni<br />

e uffici che si occupano della stessa materia,<br />

con un possibile risparmio, dunque, di mezzi<br />

e persone e un più efficiente servizio ai cittadini.<br />

S’indicavano anche delle attività che lo<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 6<br />

Stato, sulla base del principio di sussidiarietà,<br />

poteva, e potrebbe, delegare ai privati e alle<br />

associazioni della società civile; si sottolineava,<br />

altresì, come introducendo dei criteri di<br />

autocertificazione e di autoregolamentazione<br />

(con verifiche a campione), l’amministrazione<br />

si sarebbe alleggerita di un sistema di vigilanza<br />

e controlli che richiede un notevole dispendio<br />

di tempo e uomini. Risorse che si potrebbero<br />

impiegare in compiti molto più importanti per<br />

il buon andamento amministrativo.<br />

Il rapporto, oltre a mettere in luce quei perversi<br />

meccanismi per cui la burocrazia tende<br />

storicamente a perpetuare se stessa e a dilatarsi<br />

sempre di più, offriva pure un’interessante<br />

traccia su cui lavorare per sfoltire l’organico<br />

e avviare il processo di razionalizzazione e<br />

modernizzazione amministrativa. Ma, forse,<br />

proprio per questo è stato subito accantonato.<br />

Non si tratta assolutamente di tagliare posti di<br />

lavoro. Per ridurre il personale, risparmiando<br />

decine di milioni, basterebbe non sostituire<br />

una buona parte di quel centinaio di dipendenti<br />

che ogni anno, tra pensionamenti, prepensionamenti<br />

e dimissioni, vanno via. Questo<br />

purtroppo non è stato mai fatto, e così organico<br />

e costi si sono gonfiati di anno in anno.<br />

Oggi, mentre si attende la nuova Lord, la Legge<br />

sull’Ordinamento degli impiegati, si riparla<br />

della riforma dei compiti dello Stato. Che sia la<br />

volta buona? C’è da sperarlo. Il Partito Popolare<br />

Democratico, che sembra molto sensibile<br />

al problema, ha posto questa riforma come<br />

pre condizione nella strategia di risanamento<br />

finanziario, prima di entrare nel merito di<br />

aumenti di imposte e tasse. I passaggi obbligati<br />

per questa riforma sono sostanzialmente due:<br />

che il Governo nel suo insieme, e non i singoli<br />

dipartimenti, stabilisca una lista delle priorità<br />

nelle cose da fare e ci sia, allo stesso tempo,<br />

tutta la determinazione necessaria per applicare<br />

quel principio di sussidiarietà nel delegare<br />

alla società civile quei compiti che non necessariamente<br />

devono essere svolti dallo Stato.


7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> L’ospite<br />

Le prospettive del trasporto<br />

combinato strada - rotaia<br />

di Lisa Pantini<br />

Come già anticipatovi nello scorso numero di <strong>Ti</strong>cino Business, torniamo<br />

a parlare di trasporti, e lo facciamo con alcune riflessioni sul trasporto<br />

combinato.<br />

Eugenio Muzio, ospite del seminario<br />

sul trasporto combinato strada -<br />

ferrovia, tenutosi presso l’Hotel Coronado<br />

di Mendrisio il 21 maggio scorso,<br />

organizzato dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> in collaborazione<br />

con il Business Club Belgo-Luxembourgeois<br />

en Suisse, ha espresso parole<br />

incoraggianti a sostegno del trasporto<br />

intermodale.<br />

Il Presidente dell’UIRR, l’Unione internazionale<br />

delle società di trasporto combinato<br />

strada - ferrovia, ha evidenziato la<br />

necessità per i prossimi anni di costruire<br />

e migliorare le infrastrutture esistenti a<br />

supporto del trasporto combinato, che<br />

secondo le previsioni dell’UIRR (della<br />

quale fanno parte le maggiori case di<br />

spedizione e associazioni di categoria del<br />

settore europee), aumenterà nettamente<br />

in futuro. Usando le risorse disponibili<br />

in maniera produttiva, le spedizioni di<br />

merce in modale negli ultimi dieci anni,<br />

hanno toccato quota 48%, secondo EU<br />

Pocket Book 2006 e statistiche UIRR<br />

staccando di molto il trasporto sullo<br />

stesso percorso solo su strada (37,9%) o<br />

con la ferrovia (9,5%).<br />

Dare una definizione di “trasporto combinato”<br />

non è così semplice, gli esperti<br />

distinguono tra:<br />

• trasporto multimodale, ossia il trasferimento<br />

delle merci utilizzando due<br />

o più modi di trasporto;<br />

• trasporto intermodale, vale a dire<br />

la movimentazione delle merci in una<br />

sola unità di carico o in un veicolo<br />

stradale, che utilizza successivamente<br />

due o più modalità di trasporto senza<br />

manipolazione delle merci nel trasferimento<br />

da un modo all’altro;<br />

• trasporto combinato, si tratta di<br />

una combinazione di multimodale ed<br />

intermodale, ovvero dove la maggior<br />

parte del viaggio in Europa è effettuato<br />

per ferrovia, navigazione fluviale o<br />

marittima e dove la trazione iniziale<br />

o finale effettuata via strada sia la più<br />

breve possibile.<br />

Considerando che gli assi stradali europei,<br />

così come quelli svizzeri, sono<br />

sempre più congestionati, i vantaggi del<br />

trasporto combinato sono molteplici,<br />

soprattutto perché viene alleggerito il<br />

carico di traffico presente sulle nostre<br />

strade, in secondo luogo non dimentichiamoci<br />

che il trasferimento delle merci<br />

avviene in modo più sicuro – senza<br />

furti – e soprattutto più vantaggioso per<br />

l’ambiente (si stima che con il trasporto<br />

combinato si riducano le emissioni di<br />

CO 2 del 60%!). Non occorre dimenticare<br />

che creando un’azione sinergica tra<br />

strada e ferrovia, si dà vita a una serie<br />

di vantaggi: una maggior scorrevolezza<br />

del traffico stradale, oltre al fatto che<br />

la ferrovia permette il trasporto più<br />

economico per grandi volumi di traffico<br />

su lunghe distanze, non congestionando<br />

le strade quando si è davanti a grandi<br />

“esodi”, ottimizzando le capacità di traffico<br />

e rendendolo sempre fluido.<br />

Le quote di mercato del trasporto combinato<br />

stanno crescendo. Per far fronte<br />

all’impellente necessità di movimentazione<br />

delle merci, che, come afferma Muzio,<br />

è in costante crescita, occorrono anche<br />

strutture adeguate sia per il transito,<br />

sia per il carico/scarico dei container<br />

dai mezzi in aree di raggruppamento<br />

adeguate.<br />

Secondo le stime, in tutti i Paesi europei<br />

il traffico merci aumenterà. Le previsioni<br />

valutano un tasso di crescita annuo del<br />

6,8% fino al 2015, ossia un incremento<br />

di ben 51 miliardi di km/tonn.<br />

Le soluzioni per affrontare al meglio<br />

questo mercato sono il sostegno alle<br />

politiche di trasporto combinato a livello<br />

internazionale, ottimizzando e potenziando<br />

i sistemi esistenti per non ritrovarci<br />

con una mole di merci da movimentare<br />

intensa e senza strutture/terminal con<br />

la capienza adatta per soddisfare queste<br />

esigenze. Investendo nelle infrastrutture<br />

riusciremo a gestire al meglio gli anni<br />

a venire.<br />

Sito dell’UIRR, Unione internazionale delle<br />

società di trasporto combinato strada<br />

- ferrovia: www.uirr.com.


L’ospite<br />

Dalla gomma al ferro, un flop<br />

la politica europea dei trasporti<br />

Intervista con Marco Ponti, docente di Economia dei trasporti alla facoltà di ingegneria<br />

del Politecnico di Milano, di Elisabetta Pisa<br />

Quali sono le difficoltà in generale del trasporto<br />

ferroviario delle merci?<br />

“Le difficoltà sono dovute alla tecnologia e al<br />

tipo di produzione moderna. In treno viaggiano<br />

meglio carbone e acciaio che non i vestiti di<br />

Armani. Le produzioni moderne presentano<br />

caratteristiche che mal si conciliano con la ferrovia:<br />

si tratta di piccole quantità, preziose (c’è<br />

un alto valore aggiunto per unità di peso) che<br />

hanno molta fretta di essere movimentate. La rotaia<br />

va bene per grossi quantitativi di merce che<br />

non hanno particolari problemi di puntualità.<br />

Non dimentichiamo, poi, che il treno ha bisogno<br />

della gomma, che fa il porta a porta, da uno stabilimento<br />

a un altro. La merce che viene caricata<br />

sui treni arriva a bordo di un camion. Una volta<br />

raggiunta la destinazione un altro camion dovrà<br />

distribuire la merce. E questo meccanismo pone<br />

dei problemi. La ferrovia nell’Ottocento funzionava,<br />

perché collegava stabilimento a stabilimento.<br />

Oggi nonostante i tantissimi soldi che gli<br />

Stati europei stanno spendendo per incentivare il<br />

trasporto su ferrovia, lo spostamento del traffico<br />

dalla gomma al ferro è modesto: si tratta solo<br />

di qualche punto percentuale e questo sebbene<br />

il trasporto merci su gomma sia molto tassato<br />

come ad esempio in Svizzera”.<br />

Lei intravede qualche soluzione per un<br />

miglioramento?<br />

“La ferrovia può mantenere il suo ruolo sulle<br />

lunghissime distanze. Sulle tratte medio-brevi<br />

non può competere con la gomma. Il fatto di<br />

dover cambiare il modo di trasporto crea troppi<br />

problemi. La soluzione è investire in tecnologia<br />

e rendere i camion meno inquinanti e pericolosi.<br />

Oggi inquinano un decimo di 15 anni fa”.<br />

In che senso meno pericolosi?<br />

“In termini di sicurezza. Esistono dei sistemi<br />

laser o radar per evitare le collisioni. Oggi sono<br />

solo montati sulle auto di lusso, ma col tempo<br />

arriveranno anche sugli altri veicoli. La ferrovia<br />

non può avere un ruolo strategico. È adatta solo<br />

alle merci povere e sulle lunghe distanze”.<br />

D’accordo che la tecnologia potrà fare dei<br />

passi avanti, ma le strade sono intasate<br />

già oggi. Figuriamoci cosa succederebbe<br />

se ci fossero ancora molti altri camion in<br />

circolazione.<br />

“Bisognerà costruire strade. Del resto con la<br />

congestione del traffico, che tra l’altro è il segnale<br />

del grandissimo successo del trasporto su<br />

gomma, dobbiamo fare i conti. Per alleggerire<br />

il traffico i camion dovranno circolare di notte.<br />

Basterà renderli sempre più silenziosi”.<br />

Non penso proprio che questo accadrà in<br />

Svizzera. Il divieto di circolazione notturna<br />

è un principio che pare scolpito nel granito.<br />

“In Germania hanno introdotto un sistema di<br />

tassazione che colpisce la congestione e disincentiva<br />

i camion a circolare nelle tratte più<br />

trafficate e nelle ore di punta”.<br />

Mi scusi, ma lei va decisamente contro<br />

corrente. Gli Stati europei stanno investendo<br />

e investiranno nella ferrovia nei<br />

prossimi 15 anni (la Svizzera sta costruendo<br />

Alptransit, l’alta velocità). Intende dire<br />

che è una politica fallimentare?<br />

“Basta leggere i numeri. L’Europa ha speso 40<br />

miliardi di euro all’anno per favorire il cambio<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 8<br />

Marco Ponti<br />

Da qualche numero <strong>Ti</strong>cino Business si sta occupando della problematica delle infrastrutture in generale e dei trasporti<br />

ferroviari in particolare. Fra le varie voci raccolte sul futuro di questi ultimi, ci pare giusto dare spazio a tutte le opinioni,<br />

quindi anche a quelle che criticano una politica dei trasporti troppo incentrata sul traffico su rotaia. La tesi che Marco<br />

Ponti sostiene in questa intervista a <strong>Ti</strong>cino Business è decisamente controcorrente: la scelta di privilegiare il traffico merci<br />

via ferrovia è sbagliata, perché costa troppo, non assicura i risultati promessi, ma, soprattutto, è del tutto inadeguata alle<br />

esigenze di mobilità e rapidità di una moderna economia. La sua non è un’opinione qualsiasi, visto che Ponti è docente di<br />

Economia dei trasporti alla facoltà di ingegneria del Politecnico di Milano. Strada e ferrovia per il trasporto delle merci, per<br />

lui sono oggetto di studio continuo e il suo è davvero un osservatorio esclusivo per capire l’evoluzione di un settore chiave<br />

per la crescita economica, per cui sarebbe sbagliato ignorare la sua posizione.<br />

Argomentazioni provocatorie? Può darsi. Certo è che Ponti riesce a ben motivare la sua tesi contro la vulgata dominante,<br />

secondo cui oggi l’unica soluzione sarebbe quella di puntare tutto sulla ferrovia. Già solo per questo meriterebbe un<br />

dibattito più approfondito e libero da quei pregiudizi ideologici con cui un certo ambientalismo ha contaminato in questi<br />

anni il confronto sulle strategie più efficaci per conciliare le ragioni dell’economia con quelle della tutela ambientale.<br />

modale, cioè spostare le merci dalla gomma al<br />

ferro, ha messo tasse elevate. Ha condotto una<br />

politica durissima che non ha prodotto risultati.<br />

È ora di prenderne atto. Ci sono ragioni strutturali<br />

per cui è una politica impraticabile”.<br />

Non è possibile che sbaglino tutti quanti a<br />

puntare sulla ferrovia.<br />

“Sembra strano solo perché nessuno lo dice. In<br />

questo settore ci sono interessi costituiti molto<br />

forti. Ma nonostante gli investimenti, non ci<br />

sarà alcun risultato pratico. E i trasportatori lo<br />

sanno benissimo. Protesterebbero eccome se<br />

pensassero che i loro interessi fossero davvero<br />

in pericolo. Nessuno nega certamente un ruolo<br />

alla ferrovia, ma credo che possa avere solo<br />

un ruolo limitato, data la struttura produttiva e<br />

territoriale dell’Europa, un ruolo circoscritto ad<br />

alcune nicchie, ad alcuni segmenti e con costi<br />

altissimi per le casse pubbliche. Non credo che<br />

dalla strada alla ferrovia si potrà spostare più<br />

del 5% delle merci”.<br />

Poniamo che alla luce della liberalizzazione<br />

del mercato, una società voglia imbarcarsi<br />

nel business del trasporto ferroviario delle<br />

merci. Qual è la ricetta per non fallire?<br />

“La liberalizzazione è finta, è puramente simbolica:<br />

da 8 anni in Italia solo l’8-10% del<br />

mercato è stato aperto, in Germania si arriva al<br />

20%. In realtà gli ex monopolisti continuano<br />

ad avere in mano le redini del mercato. Lei<br />

entrerebbe in un business il cui principale<br />

concorrente continua ad avere i deficit ripianati<br />

dallo Stato? La liberalizzazione deve essere<br />

vera: ci vogliono autorità indipendenti e una<br />

volontà politica”.


9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> L’ospite<br />

Il caropetrolio e la tassa<br />

sul traffico pesante<br />

strangolano gli autotrasportatori<br />

Intervista di Elisabetta Pisa<br />

Per Waldo Bernasconi, Presidente dell’Astag ticinese, la ferrovia non<br />

sarà mai un’alternativa al trasporto delle merci: “Alptransit servirà solo ai<br />

viaggiatori”<br />

Signor Waldo Bernasconi, quanto sta<br />

incidendo il caropetrolio sui costi degli<br />

autotrasportatori ticinesi? Un camionista<br />

quanto spende di più all’anno?<br />

“Sta incidendo non poco. Grossomodo<br />

tra il 4 e il 6%. Se nel maggio del 2007,<br />

quando il gasolio costava in media 1<br />

franco e 50 centesimi al litro, un <strong>Ti</strong>r per<br />

compiere un tragitto di 220 chilometri<br />

da Lugano a Zurigo spendeva 118 franchi,<br />

oggi, invece, ne spende oltre 178<br />

franchi. Dunque l’aumento è del 33% e<br />

siamo costretti a rifarci sul cliente”.<br />

Avete aumentato del 4-6% le tariffe di<br />

trasporto?<br />

“Esatto. Ma c’è anche chi è arrivato al<br />

10% in più. Sa, c’è sempre chi se ne approfitta<br />

con aumenti selvaggi, incontrollati.<br />

Allo stesso modo è cresciuto il costo<br />

del latte e subito i negozi hanno adeguato<br />

i prezzi. E anche i prodotti ortofrutticoli<br />

costano di più”.<br />

Gli aumenti come sono stati accolti dai<br />

vostri clienti?<br />

“In malo modo. Tutti hanno paura. In Spagna<br />

è stato trovato un compromesso con<br />

il Governo. In Italia gli autotrasportatori<br />

hanno minacciato lo sciopero scongiurato<br />

da un accordo con il Governo. Ma se ci<br />

fosse stato, ci saremmo ristrovati senza<br />

merci nei negozi”.<br />

Anche voi state pensando di fare un<br />

blocco?<br />

“L’Astag sta pensando di adottare inizialmente<br />

misure morbide, per poi passare a<br />

fine luglio a incisive azioni di disturbo sul<br />

piano nazionale”.<br />

Il Ministro delle Finanze Merz ha già<br />

deciso di non abbassare i dazi sui<br />

carburanti per frenarne l’impennata<br />

del prezzo. Quali altre proposte avete<br />

in mente?<br />

“Sconti sulla tassa sul traffico pesante<br />

a compensazione del carocarburante.<br />

Ma non penso che sia una strada percorribile.<br />

Anche perché Merz in un altro<br />

incontro ha detto che il suo compito è<br />

incassare e non fare la carità. Secondo<br />

me non abbiamo altre alternative che<br />

aumentare i costi di trasporto. La gente<br />

ormai deve rassegnarsi a un livello di<br />

benessere inferiore: tutto costa di più. E<br />

c’è naturalmente chi non arriva alla fine<br />

del mese. Adesso le ditte che forniscono<br />

il carburante richiedono i pagamenti a 10<br />

giorni contro i 30-60 giorni di prima: temono<br />

di non essere pagate. La situazione<br />

non è bella”.<br />

In Svizzera non c’è il gasolio<br />

professionale, ossia il carburante<br />

trattato in modo diverso dal punto di<br />

vista fiscale. Questa potrebbe essere<br />

una soluzione?<br />

“Lo abbiamo proposto, ma ci è stato detto<br />

di no. Nella Confederazione auto e camion<br />

pagano lo stesso per il carburante.<br />

L’Italia ragiona all’opposto della Svizzera,<br />

ossia tende a tenere bassi i costi di trasporto<br />

per agevolare i cittadini. La Svizzera,<br />

invece, aumenta i costi di trasporto<br />

con l’illusione di favorire la ferrovia, ma<br />

intanto vengono penalizzati i consumatori.<br />

Un’altra soluzione potrebbe essere<br />

una riduzione sull’Iva sul carburante,<br />

dato che con l’aumento del costo del<br />

carburante lievita anche l’Iva. Ma niente<br />

Waldo Bernasconi<br />

da fare anche su questo fronte. Merz è<br />

davvero sempre molto gentile, ma dice<br />

sempre no: ha detto che il suo compito è<br />

quello di incassare il più possibile”.<br />

Insomma, non ci sono molti margini<br />

di manovra.<br />

“L’unica possibilità è adattare i prezzi ai<br />

costi, ossia aumentare i costi di trasporto.<br />

Già oggi quando si costruisce una casetta<br />

incredibilmente i costi di scavo sono<br />

quasi superiori a quelli di edificazione:<br />

tra il trasporto, le tasse per portare via il<br />

materiale, le discariche… Tutte le tasse<br />

che colpiscono il trasporto, colpiscono<br />

l’economia e i cittadini e il potere d’acquisto<br />

diminuisce sempre più”.<br />

Vede delle soluzioni al caropetrolio?<br />

State valutando modalità alternative<br />

di trasporto come la ferrovia?<br />

“Non c’è niente di pronto. Si dovrebbero<br />

liberare le strade a favore dei camion.<br />

Io proporrei di far pagare a banche,<br />

assicurazioni e fiduciarie per ogni loro<br />

dipendente una tassa uguale o superiore<br />

a un abbonamento sui mezzi pubblici.<br />

Chi rinuncia all’auto, non paga la tassa.<br />

I camion sono insostituibili. Sono state<br />

eliminate alcune stazioni ferroviarie: un<br />

grandissimo errore. Chi sta a Locarno,<br />

in Valle Maggia, Val Verzasca riceve la<br />

merce su ferro a Lugano-Vedeggio. È normale?<br />

Poi ci vuole il camion per portarla<br />

a destinazione”.<br />

Mi sta dicendo che la ferrovia non è<br />

una soluzione perché Alptransit non<br />

c’è ancora, ma anche perché quello<br />

che c’era si sta smantellando?


L’ospite<br />

“Hanno già smantellato. Lo sa poi lei a<br />

chi servirà Alptransit? Solo ai viaggiatori.<br />

Me lo aveva già confermato tre anni fa<br />

l’onorevole Leuenberger: nella galleria<br />

di base del Gottardo transiteranno non<br />

treni merci, ma solo treni passeggeri.<br />

La gente si illude. Non esiste un solo<br />

vagone per il trasporto delle merci in<br />

grado di sostenere l’alta velocità sotto il<br />

Gottardo. Non ci sono vagoni adatti. La<br />

politica svizzera dei trasporti è un’illusione.<br />

Senza parlare del fatto che all’Italia<br />

la ferrovia non interessa: stanno già<br />

portando la merce dalla Cina a bordo<br />

dei camion: è il mezzo più economico<br />

rispetto al trasporto via mare e ferrovia,<br />

hanno fatto delle prove. Un mese ad<br />

andare, un mese a tornare: i <strong>Ti</strong>r vanno<br />

a prendere le merci esattamente dove<br />

vengono prodotte. L’unico problema è<br />

che quando trasportano prodotti tessili<br />

devono decontaminare i <strong>Ti</strong>r in cui si<br />

annidano acari non presenti da noi”.<br />

Consumatori spaventati<br />

dall’aumento dei prezzi<br />

di Stefano Modenini, direttore economiesuisse Lugano<br />

L’evoluzione al rialzo dei prezzi in<br />

molti settori preoccupa i consumatori<br />

europei e le imprese. La Svizzera<br />

non sfugge affatto a questa prospettiva<br />

piuttosto negativa. L’evoluzione positiva<br />

dell’economia svizzera è destinata a proseguire<br />

anche nel secondo semestre del<br />

<strong>2008</strong>, seppure a tassi più moderati, ma<br />

il deterioramento del clima dei consumi<br />

nel nostro Paese è evidente. La situazione<br />

di incertezza si ripercuote anche sulle imprese<br />

e gli investimenti, che vengono almeno<br />

in parte rinviati a tempi stabilmente<br />

migliori. A determinare questa situazione<br />

contribuiscono certamente l’aumento del<br />

prezzo del petrolio e dei generi alimentari,<br />

la debolezza del dollaro e parimenti la<br />

forza dell’euro, l’evoluzione del mercato<br />

americano.<br />

Ci sono autotrasportatori in crisi? Sono<br />

a rischio dei posti di lavoro?<br />

“Eccome. Mio padre ha comprato il primo<br />

camion nel 1928. Poi col passare degli<br />

anni ne ha comprati molti altri. Oggi non<br />

si acquista più, ma si utilizza il leasing che<br />

è un costo. La maggioranza delle imprese<br />

di trasporto sono indebitate. Se si spezza<br />

il meccanismo basta poco per arrivare al<br />

fallimento”.<br />

Insomma la situazione per la vostra<br />

categoria non è rosea. Risentite anche<br />

della concorrenza di chi pratica tariffe<br />

più basse?<br />

“Certamente. C’è chi abbassa i prezzi per<br />

accaparrarsi ad esempio i lavori del Cantone<br />

che vengono assegnati al miglior<br />

offerente. Non calcolano i costi, non guadagnano<br />

niente, magari ci perdono e<br />

rovinano anche gli altri autotrasportatori<br />

che non ottengono il lavoro ma devono<br />

comunque sostenere i costi fissi. Ci sono<br />

Secondo le stime dell’ufficio federale di<br />

statistica, alla fine di quest’anno il rincaro<br />

annuo dovrebbe assestarsi all’1,7% (nel<br />

mese di maggio è stato raggiunto il livello<br />

del 2,9%). Quasi analogamente economiesuisse<br />

prevede che il tasso del rincaro<br />

ridiscenderà sotto la soglia del 2% su<br />

base annua. Ma anche se le previsioni dovessero<br />

avverarsi, le preoccupazioni dei<br />

consumatori e delle imprese non sono<br />

destinate a scemare tanto facilmente.<br />

Il buon posizionamento dell’economia<br />

svizzera<br />

Non mancano le note positive per l’economia<br />

elvetica. L’alto grado di diversificazione,<br />

la buona qualità dei prodotti e<br />

dei servizi offerti vengono ampiamente<br />

riconosciuti sui mercati di riferimento.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 10<br />

ditte che hanno chiuso. In questo settore<br />

gli investimenti sono consistenti. Un<br />

camion costa 200’000 franchi, poi dopo<br />

tre anni è già “vecchio” per le emissioni<br />

inquinanti, senza parlare della tassa sul<br />

traffico pesante. Nel 2000 un camion da<br />

28 tonnellate con una media di 80mila<br />

chilometri all’anno pagava 3’000 franchi<br />

di tassa sul traffico pesante. Oggi con le<br />

40 tonnellate ne paga 80mila. In quale<br />

nazione c’è una tassa che costa 80mila<br />

franchi a veicolo? Una tassa che per di più<br />

contribuisce alla costruzione della galleria<br />

di base del Gottardo sotto cui viaggeranno<br />

le persone e non le merci. Inoltre all’Italia<br />

il Gottardo non interessa, adesso punta a<br />

Est. Alptransit è un investimento solo per<br />

la Svizzera, per la città di Lugano”.<br />

Mi sta dicendo che non si arriverà fino<br />

al confine con l’Italia?<br />

“All’Italia non interessa l’asse Sud-Nord.<br />

L’Europa si sta allargando a Est”.<br />

L’economia elvetica punta sulla specializzazione,<br />

sulla produzione di qualità e<br />

persino di nicchia e ciò permette pure<br />

di far fronte ad un calo della domanda<br />

su alcuni mercati. D’altra parte le note<br />

meno positive possono derivare dalla<br />

diminuzione della domanda mondiale,<br />

innescata dall’aumento dei prezzi indicati<br />

precedentemente, dall’incerta situazione<br />

economica americana, dalla forza<br />

dell’euro, moneta di riferimento del nostro<br />

principale partner commerciale.<br />

Rincaro gravato dai prodotti<br />

petroliferi<br />

Conosciamo evidentemente un’inflazione<br />

che in parte consistente è importata. Il<br />

rincaro del prezzo del petrolio (oltre il<br />

16% a maggio <strong>2008</strong>) innesca altrettanti


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> L’ospite<br />

rincari nei principali gruppi di spesa,<br />

dall’energia, abitazioni e trasporti, sino<br />

ai generi alimentari. Mentre nel mese di<br />

maggio di quest’anno il livello dei prezzi<br />

dei beni indigeni è aumentato dello 0,4%,<br />

quello dei prodotti importati è progredito<br />

invece dell’1,8% nello stesso periodo.<br />

Fare delle previsioni sull’evoluzione del<br />

prezzo dei prodotti petroliferi appare<br />

molto difficile. Lo scorso inverno, la<br />

Segreteria di Stato dell’economia, commentando<br />

le tendenze congiunturali in<br />

atto, affermava di attendersi un prezzo<br />

del petrolio elevato ma stabile, attorno<br />

agli 85 dollari al barile per i due anni<br />

successivi. Questa soglia nel frattempo è<br />

già stata polverizzata. Le motivazioni alla<br />

base dei continui aumenti del prezzo del<br />

petrolio sono sostanzialmente diverse da<br />

quelle che hanno generato la crisi petrolifera<br />

all’inizio degli anni Settanta del<br />

secolo scorso. Mentre allora assistemmo<br />

ad una contrazione marcata dell’offerta<br />

del prodotto petrolifero, oggi viviamo<br />

invece una fase di forte crescita economica<br />

in determinati Paesi industrializzati<br />

del continente asiatico – e conseguente<br />

domanda di prodotti petroliferi, materie<br />

prime, energia, ecc. – accompagnata<br />

certamente anche da una componente di<br />

speculazione e, almeno in alcuni Paesi<br />

produttori, da investimenti insufficienti in<br />

nuovi impianti di estrazione del petrolio.<br />

Cosa dobbiamo attenderci nei<br />

prossimi mesi?<br />

L’aumento del costo delle materie prime<br />

ha un impatto differenziato sui settori economici.<br />

Materie prime e materiali quali il<br />

rame, l’ottone, lo zinco, l’alluminio, ecc.<br />

hanno conosciuto aumenti anche a due<br />

cifre nei primi cinque mesi del <strong>2008</strong>. Ciò<br />

ha conseguenze in primo luogo per i settori<br />

produttori di metalli. Preoccupazione<br />

viene pure espressa dai settori con maggiore<br />

consumo di energia e dall’industria<br />

turistica, che teme i contraccolpi dell’aumento<br />

del prezzo del greggio sul prezzo<br />

del biglietto aereo ma pure sui tradizionali<br />

spostamenti privati in automobile.<br />

I consumatori svizzeri dovranno fare i<br />

conti nei prossimi mesi con una serie di<br />

aumenti non necessariamente tutti legati<br />

all’evoluzione negativa del prezzo del<br />

petrolio. Si pensi ad esempio ai premi<br />

di cassa malati – i nuovi premi validi<br />

per il 2009 verranno annunciati questo<br />

autunno – che potrebbero aumentare<br />

anche oltre il 5%. Gli inquilini e i proprietari<br />

d’immobili dovranno dolorosa-<br />

mente mettere mano al portafoglio per<br />

far fronte all’aumento del prezzo dell’olio<br />

da riscaldamento. Attualmente un po’ in<br />

tutta la Svizzera molti proprietari rinviano<br />

all’autunno o all’inverno l’acquisto di olio<br />

combustibile, oppure si riforniscono solo<br />

limitatamente, ma alla fine dell’anno la<br />

fattura sarà comunque più salata rispetto<br />

ai dodici mesi precedenti.<br />

Altro settore sensibile che continuerà a<br />

conoscere aumenti dei prezzi è quello dei<br />

generi alimentari. L’aumento del prezzo<br />

delle farine, dei cereali, del burro e del<br />

latte, ecc. si ripercuoterà inevitabilmente<br />

sul prezzo dei prodotti finali come la<br />

pasta e i formaggi.<br />

In linea generale il clima del consumo è destinato<br />

a deteriorarsi ulteriormente, pur se<br />

l’evoluzione dell’economia elvetica rimane<br />

sostanzialmente positiva. Un’ulteriore incognita<br />

per proprietari d’immobili e inquilini<br />

è data dall’evoluzione dei tassi di interesse.<br />

Preoccupate da un lato di frenare la corsa<br />

dell’inflazione e dall’altro lato di non<br />

raffreddare eccessivamente il ciclo economico<br />

con tassi al rialzo troppo elevati, le<br />

banche centrali sono chiamate a gestire un<br />

difficile equilibrio. Per molti cittadini tuttavia,<br />

anche solo un leggero ritocco verso<br />

l’alto dei tassi ipotecari, accompagnato da<br />

tutti gli altri aumenti già previsti, potrebbe<br />

facilmente trasformarsi in nuove difficoltà<br />

economiche e in un freno prolungato dei<br />

consumi. Con conseguenze anche pesanti<br />

per l’insieme dell’economia nazionale ed<br />

internazionale.


Biblioteca liberale<br />

In crisi sono i partiti<br />

e non la politica<br />

di Alessio Del Grande<br />

La cosiddetta “crisi della politica” è<br />

tema ormai ricorrente. È diventata,<br />

anzi, la chiave interpretativa per<br />

ogni deludente risultato elettorale e soggetto<br />

di struggenti lamentele sulla scarsa<br />

partecipazione dei cittadini alle votazioni.<br />

Ma in realtà ad essere in crisi non è la<br />

politica, bensì i partiti. Lo dimostrano<br />

tre semplicissimi fatti: la mobilitazione<br />

e la partecipazione al voto degli elettori<br />

nelle elezioni, che bene o male si mantiene<br />

pressoché stabile, anche certamente<br />

su livelli non esaltanti per un sistema<br />

democratico; la loro mobilitazione in<br />

occasione di referendum o iniziative il cui<br />

oggetto è per i cittadini d’interesse immediato<br />

e, magari, non formulato in termini<br />

astrusi; il ricorso crescente alla scheda<br />

senza intestazione o in bianco, inequivocabile<br />

segnale della disaffezione verso<br />

i partiti più che per la politica. E la crisi<br />

investe soprattutto i partiti tradizionali.<br />

Su ragioni e origini di questa crisi si è<br />

detto e scritto molto, anche se a connotarla<br />

ci sono soprattutto tre fattori<br />

particolari: la fine dei partiti come laboratori<br />

d’idee da tradurre in un chiaro<br />

programma d’azione politica, capace<br />

nella sua comunicabilità e concretezza di<br />

appassionare e coinvolgere i cittadini nel<br />

battersi per o contro qualche cosa, il che<br />

ha fatto anche perdere ad essi la presa<br />

sulla società; questa minore aderenza<br />

alla società ha notevolmente ridotto la<br />

capacità dei partiti di leggere e interpretare<br />

le trasformazioni sociali e, quindi,<br />

i bisogni indotti da questi cambiamenti;<br />

tramontata l’epoca delle ideologie, i partiti<br />

si sono ritrovati privi di quell’anima<br />

ideologica originaria e distintiva, senza,<br />

però, essere riusciti a sostituirla con<br />

una nuova e visibile “ragione sociale”,<br />

perdendo così quella “riconoscibilità”<br />

specifica agli occhi dei cittadini-elettori<br />

che prima, oltre a rinsaldare il sentimento<br />

di appartenenza politica, serviva pure<br />

a calamitare nuovi consensi. Ma c’è un<br />

quarto e, forse, ancora più importante<br />

fattore: i cittadini tendono sempre più ad<br />

assimilare i partiti all’amministrazione<br />

dello Stato, ad identificarli con questa<br />

come centrale di potere e di nuovo comando<br />

politico. Identificazione che uno<br />

studioso assai attento a questi fenomeni<br />

come Aldo Bonomi ha definito “l’opzione<br />

antipartitica”.<br />

Nel suo recente saggio “Il rancore. Alle<br />

radici del malessere del Nord”, spiegando<br />

questo meccanismo di identificazione<br />

Bonomi scrive: “i partiti avrebbero<br />

esaurito la loro funzione costituzionale di<br />

supporto alla formazione della politica<br />

nazionale, per assumere invece quella di<br />

organismi che si sovrappongono all’amministrazione<br />

statale nella distribuzione<br />

di risorse e poteri. In questa nuova funzione,<br />

i partiti trovano un’unità d’intendimenti<br />

tale da renderli ‘tutti uguali’ e parti<br />

di un ‘unico sistema’ di prevaricazione e<br />

sfruttamento”. Nel saggio Bonomi analizza<br />

il recente successo della Lega di Bossi<br />

alle ultime elezioni politiche italiane,<br />

un’affermazione di una portata tale che<br />

va al di là del voto stesso, per investire<br />

quei processi di trasformazione economica<br />

e sociale che hanno radicalmente<br />

cambiato il nord Italia e che la Lega ha<br />

saputo efficacemente tradurre in rivendicazioni<br />

politiche.<br />

Rivendicazioni a cui danno corpo e peso<br />

risentimenti diffusi contro il potere centrale<br />

e la burocrazia, vecchie e nuove<br />

paure verso gli stranieri, sentimento d’insicurezza,<br />

crisi identitaria e domande<br />

specifiche per quel che riguarda infrastrutture,<br />

fisco, autonomia amministrativa<br />

e sicurezza pubblica. Tutte richieste<br />

ancorate a bisogni reali, o comunque<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 12<br />

percepiti come tali dalla stragrande maggioranza<br />

dei cittadini, e perciò in grado<br />

con il loro trasversalismo di sfondare i<br />

muri dell’appartenenza partitica.<br />

Bonomi, che è Direttore dell’Istituto di<br />

ricerca Aaster, negli ultimi decenni ha<br />

analizzato in profondità l’evoluzione economica<br />

del Nord Italia e della sua composizione<br />

sociale, dai distretti produttivi<br />

al cosiddetto capitalismo molecolare, per<br />

arrivare all’odierno capitalismo reticolare<br />

incardinato in quelle “piattaforme territoriali”<br />

che competono con il mondo.<br />

Piattaforme in cui si addensano realtà<br />

e potenzialità produttive che hanno con<br />

la politica e con i poteri amministrativi<br />

un rapporto assai diverso rispetto al<br />

passato. I politici e i partiti, sostiene<br />

Bonomi, hanno smarrito il legame con il<br />

territorio, inteso in senso fisico e sociale,<br />

oggi vince quella politica che ha saputo<br />

“ri-territorializzarsi”, di cui la Lega ha<br />

offerto una spregiudicata quanto travolgente<br />

interpretazione.<br />

<strong>Ti</strong>tolo:<br />

Il Rancore. Alle radici del<br />

malessere del Nord<br />

Autore: Aldo Bonomi<br />

Editore: Feltrinelli<br />

Pagine: 160


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

Impressum<br />

Impressum<br />

Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />

Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />

Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />

Redazione:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />

Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />

Pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74<br />

info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch<br />

Diffusione:<br />

<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

Festival della formazione ‘08 in <strong>Ti</strong>cino<br />

La Federazione svizzera per la formazione continua (FSEA), sezione di lingua<br />

italiana e la Conferenza della Svizzera italiana per la formazione continua degli<br />

adulti (CFC) promuovono la quinta edizione del “Festival della formazione”,<br />

una campagna di sensibilizzazione internazionale all’apprendimento per tutti.<br />

Il motto del Festival, che si tiene in tutta la Svizzera dal 4 al 14 settembre, è<br />

“Buono a sapersi”.<br />

In <strong>Ti</strong>cino il programma prevede diversi appuntamenti organizzati da o in collaborazione<br />

con enti e associazioni attivi sul territorio. Nello specifico:<br />

• 08.09.<strong>2008</strong>: atelier di scrittura e serata di lettura a Bellinzona<br />

• 09.09.<strong>2008</strong>: TEF - Training & Education Forum a Lugano<br />

• 10-12.09.<strong>2008</strong>: Summer School con workshop sulla comunicazione intergenerazionale<br />

a Locarno<br />

• 13.09.<strong>2008</strong>: manifestazione “Famiglie e formazione continua” a Bellinzona<br />

Per maggiori informazioni, è possibile contattare:<br />

francesca.dinardo@alice.ch oppure visitare il sito www.festivalformazione.ch<br />

La formazione continua festeggia i suoi<br />

successi e si proietta verso nuovi traguardi<br />

Venerdì 3 ottobre <strong>2008</strong> si terranno a Lugano i festeggiamenti per i dieci anni<br />

della Legge cantonale sull’Orientamento scolastico e professionale e sulla Formazione<br />

continua (LorForm), e della Conferenza della Svizzera italiana per la<br />

formazione continua degli adulti (CFC).<br />

Ospite d’eccezione sarà la Consigliera federale Doris Leuthard, accompagnata<br />

dai Consiglieri di Stato Claudio Lardi e Gabriele Gendotti, dalla Consigliera<br />

nazionale Chiara Simoneschi-Cortesi e dal Segretario di SIC <strong>Ti</strong>cino Valerio Agustoni.<br />

Allieteranno l’evento gli allievi del Conservatorio della Svizzera italiana e<br />

della Scuola Teatro Dimitri.<br />

L’invito, aperto a tutti e tutte, è di recarsi all’Auditorio dell’Università della Svizzera<br />

italiana. Si inizierà alle 16.30 per concludere con un grande aperitivo.<br />

Ulteriori informazioni possono essere richieste a margherita.fraschini@alice.ch,<br />

www.conferenzacfc.ch


Info Flash<br />

Info Flash<br />

A cura di Eva Zanetti<br />

✔ Indice svizzero dei salari 2007 –<br />

Progressione dell’1,6% dei salari<br />

nominali: l’aumento più<br />

consistente degli ultimi 5 anni<br />

Secondo i calcoli dell’Ufficio federale<br />

di statistica (UST), nel<br />

2007 l’indice svizzero dei salari<br />

nominali è aumentato in media<br />

dell’1,6% rispetto al 2006,<br />

raggiungendo 102,8 punti (base<br />

2005 = 100). Tenendo conto di<br />

un tasso d’inflazione annuo medio<br />

dello 0,7%, i salari reali hanno<br />

registrato una crescita dello 0,9%<br />

(101,0 punti).<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=18535<br />

Per approfondimenti: Didier Froidevaux,<br />

Ufficio federale di statistica,<br />

Tel. +41 32 713 67 56<br />

✔ Il Consiglio federale intende<br />

prorogare la moratoria sugli<br />

OGM in agricoltura<br />

Il Consiglio federale intende prorogare<br />

di altri tre anni la moratoria<br />

“sull’ingegneria genetica nell’agricoltura”,<br />

che scadrà il 27 novembre<br />

2010. Il DATEC elaborerà il<br />

messaggio corrispondente.<br />

La moratoria "per alimenti prodotti<br />

senza manipolazioni genetiche",<br />

adottata dal Popolo e dai Cantoni,<br />

è in vigore fino al 27 novembre<br />

2010. Fino a tale data non potran-<br />

no essere immessi sul mercato<br />

animali geneticamente modificati<br />

per la produzione di derrate alimentari<br />

e prodotti agricoli e non<br />

possono essere coltivate piante geneticamente<br />

modificate. La semina<br />

per scopi di ricerca è consentita a<br />

severe condizioni.<br />

Il Consiglio federale intende quindi<br />

prorogare la moratoria di altri tre<br />

anni.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=18752<br />

Per approfondimenti: André Simonazzi,<br />

portavoce del DATEC,<br />

Tel. +41 79 597 64 49 oppure<br />

Georg Karlaganis, Ufficio federale<br />

dell'ambiente UFAM, Tel. +41 79<br />

415 99 62<br />

✔ La SECO mette in guardia contro<br />

le truffe degli annuari<br />

Nel 2007 sono giunti alla SECO circa<br />

800 reclami concernenti pratiche<br />

commerciali sleali. Fra questi, 530<br />

riguardavano “truffe degli annuari”:<br />

raggiri che mirano a indurre le<br />

aziende a iscriversi a un annuario<br />

simile alle “Pagine Gialle”. L’iscrizione<br />

apparentemente gratuita si<br />

rivela in seguito un contratto molto<br />

costoso. Per aiutare le aziende a<br />

proteggersi da queste pratiche commerciali,<br />

la SECO ha pubblicato un<br />

opuscolo informativo intitolato “Attenzione<br />

alle truffe degli annuari”.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 14<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=18762<br />

Per scaricare l’opuscolo informativo:<br />

www.news-service.admin.<br />

ch/NSBSubscriber/message/attachments/12004.pdf<br />

Per approfondimenti: Rita Baldegger,<br />

SECO, responsabile della Comunicazione,<br />

Tel. +41 31 323 37<br />

90, rita.baldegger@seco.admin.ch<br />

oppure Guido Sutter, SECO, responsabile<br />

del settore Diritto, Tel.<br />

+41 31 322 28 14, guido.sutter@<br />

seco.admin.ch<br />

✔ Scatta la nuova Legge sui brevetti<br />

Il Consiglio federale ha fissato oggi<br />

l'entrata in vigore della modifica<br />

della Legge sui brevetti al 1° luglio<br />

<strong>2008</strong>. Lo stesso giorno entrerà in<br />

vigore in Svizzera anche il Trattato<br />

sul diritto dei brevetti del 1° giugno<br />

2000.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=18846<br />

Per approfondimenti: Felix Addor,<br />

Istituto Federale della Proprietà Intellettuale,<br />

Tel. +41 31 377 72 01<br />

✔ La Legge sulla geoinformazione<br />

entra in vigore il 1° luglio <strong>2008</strong><br />

Il Consiglio federale ha stabilito che<br />

la Legge sulla geoinformazione (LGI)<br />

e le sue dieci ordinanze esecutive


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

entreranno in vigore il 1° luglio<br />

<strong>2008</strong>. La LGI concretizza il nuovo<br />

articolo 75a della Costituzione federale<br />

e la Concezione d'attuazione<br />

della strategia per la geoinformazione<br />

in seno alla Confederazione<br />

licenziata nel 2003 dal Consiglio<br />

federale. Nell'odierna società dell'informazione<br />

e del sapere, i geodati e<br />

le geoinformazioni rappresentano,<br />

per le autorità e l'economia privata,<br />

la base per le attività pianificatorie<br />

nonché per l'adozione di misure e<br />

decisioni di ogni genere concernenti<br />

il territorio.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=18894<br />

Per approfondimenti: Fridolin Wicki,<br />

DDPS, Tel. +41 31 963 23 10<br />

✔ Accordo sulla libera circolazione:<br />

si rinuncia per ora alla speciale<br />

clausola di salvaguardia<br />

Durante la seduta del 21 maggio<br />

<strong>2008</strong> il Consiglio federale ha<br />

deciso di rinunciare per ora a<br />

invocare la speciale clausola di<br />

salvaguardia. Questa decisione è<br />

perlopiù motivata dalle esperienze<br />

positive maturate sinora con la<br />

libera circolazione delle persone<br />

nonché dal permanere di una forte<br />

domanda di manodopera UE da<br />

parte dell'economia svizzera.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=18864<br />

Per approfondimenti: Jonas Montani,<br />

Ufficio federale della migrazione,<br />

Tel. +41 31 325 98 80<br />

✔ Arriva il nuovo numero AVS<br />

L’attuale numero AVS a 11 cifre,<br />

tecnicamente superato e inadeguato<br />

alla protezione dei dati, sarà<br />

sostituito da un numero a 13 cifre<br />

impossibile da decriptare<br />

Dal 1° luglio <strong>2008</strong>, nell’ambito<br />

del 1° pilastro (ovvero AVS, AI e<br />

IPG) sarà gradualmente utilizzato<br />

il nuovo numero d'assicurato a<br />

tredici cifre. Questo cambiamento<br />

è necessario, poiché già in un<br />

prossimo futuro l’attuale sistema<br />

di numerazione non permetterebbe<br />

più di assegnare un numero<br />

individuale ad ogni persona. La<br />

numerazione utilizzata finora contiene<br />

inoltre dati criptati facilmente<br />

decifrabili: giorno, mese e anno di<br />

nascita, sesso, iniziali del cognome,<br />

nazionalità (svizzera o straniera).<br />

Il nuovo numero AVS, assegnato in<br />

modo puramente casuale, garantisce<br />

un anonimato totale. Mentre<br />

l’attuale numero, per esempio in<br />

caso di cambiamento di cognome<br />

in seguito a matrimonio, doveva<br />

essere modificato, quello nuovo è<br />

attribuito solo una volta.<br />

Il comunicato integrale su: www.bsv.<br />

admin.ch/themen/ahv/00011/02185/<br />

index.html?lang=it<br />

Per approfondimenti: Ufficio federale<br />

delle assicurazioni sociali, Tel.<br />

+41 31 322 90 11<br />

✔ 11'600 nuove imprese nel 2006<br />

Nel 2006, in Svizzera sono state<br />

costituite ex nihilo 11'600 imprese,<br />

il 5% in più rispetto all’anno<br />

precedente. I nuovi posti di lavoro<br />

così creati sono stati 22'600. Per<br />

la maggior parte si trattava di imprese<br />

individuali, attive nel settore<br />

terziario, con mediamente due addetti.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=18912<br />

Per approfondimenti: Andrea Grossi,<br />

Sezione Struttura delle imprese,<br />

Tel. +41 32 713 66 40<br />

✔ Maggiore certezza giuridica per<br />

imprese e consumatori; il Consiglio<br />

federale avvia la consultazione per<br />

la ratifica della Convenzione di<br />

Lugano riveduta<br />

L’estensione del campo d’applicazione<br />

della Convenzione di Lugano<br />

riveduta ai nuovi Stati dell’UE garantisce<br />

maggiore certezza giuridica<br />

alle imprese e ai consumatori<br />

in Svizzera per il commercio transfrontaliero<br />

in Europa. Venerdì il<br />

Consiglio federale ha avviato la<br />

consultazione per l’approvazione e<br />

la trasposizione della Convenzione<br />

di Lugano riveduta.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=19041<br />

Info Flash<br />

Per approfondimenti: Rodrigo Rodriguez,<br />

Ufficio federale di giustizia,<br />

Tel. + 41 31 322 53 56<br />

✔ Modifiche del diritto concernente<br />

i regimi doganali<br />

Il 30 maggio <strong>2008</strong> il Consiglio<br />

federale ha approvato la maggior<br />

parte degli allegati specifici della<br />

Convenzione internazionale per la<br />

semplificazione e l'armonizzazione<br />

dei regimi doganali emendata e ratificata<br />

dalla Svizzera il 26 giugno<br />

2004.<br />

In occasione della ratifica, la Svizzera<br />

aveva deciso di approvare<br />

gli allegati specifici al fine di tener<br />

conto della nuova legislazione<br />

doganale nazionale. Dato che<br />

quest'ultima è entrata in vigore il<br />

1° maggio 2007, tutti gli allegati<br />

specifici conformi al nuovo diritto<br />

hanno potuto essere approvati. Per<br />

i cittadini e per l'Amministrazione<br />

federale delle dogane questa approvazione<br />

non comporta alcuna<br />

novità.<br />

La Svizzera esaminerà in un secondo<br />

tempo la possibilità di approvare<br />

gli allegati specifici o parti di<br />

allegati che non possono essere<br />

approvati in data odierna.<br />

Il comunicato integrale su: www.<br />

efd.admin.ch/00468/index.html?msgid=19053&lang=it<br />

Per approfondimenti: Georges-Henri<br />

Bauer, Amministrazione federale delle<br />

dogane, Tel. +41 31 322 67 17<br />

✔ Mezzi più incisivi per lottare<br />

contro metodi commerciali sleali<br />

Il 6 giugno <strong>2008</strong> il Consiglio federale<br />

ha avviato la procedura di<br />

consultazione in merito alla modifica<br />

della legge federale contro la<br />

concorrenza sleale (LCSI). La modifica<br />

prevede diverse misure volte<br />

a rafforzare la protezione contro<br />

metodi commerciali disonesti. La<br />

procedura di consultazione durerà<br />

fino al 30 settembre <strong>2008</strong>.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=19191<br />

Per approfondimenti: Guido Sutter,<br />

SECO, Capo del settore Diritto, Tel.<br />

+41 31 322 28 14


Diritto<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 16<br />

Compensazione del diritto alle vacanze<br />

Durante il rapporto di lavoro, o alla fine del medesimo, si pone spesso la questione della<br />

compensazione del credito vacanze del dipendente. Ecco alcune regole per orientarsi<br />

di Simona Morosini, Responsabile del servizio giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

È possibile compensare in denaro il<br />

saldo vacanze del dipendente?<br />

Occorre rammentare il principio secondo<br />

cui, finché dura il rapporto di lavoro, le<br />

vacanze non possono essere compensate<br />

con denaro o altre prestazioni (art. 329 d<br />

cpv. 2 CO). Tale divieto di compensazione<br />

pecuniaria non è tuttavia applicabile nel<br />

caso di rapporti di lavoro disdetti. In<br />

siffatti casi, spesso non rimane altra possibilità<br />

che accordare all’ex dipendente<br />

un’indennità pecuniaria corrispondente al<br />

salario per i giorni di vacanza non goduti.<br />

Va precisato che tale diritto di compensazione<br />

include anche i giorni di vacanza<br />

maturati durante il periodo di disdetta. Il<br />

Tribunale federale ammette anche eccezioni<br />

al divieto di compensazione in taluni<br />

casi particolari come il lavoro irregolare<br />

a tempo parziale, il lavoro interinale e a<br />

domicilio, se le prestazioni sono molto<br />

brevi ed irregolari.<br />

Il diritto alle vacanze è soggetto a<br />

prescrizione?<br />

L’art. 329c CO prescrive che, di regola,<br />

le vacanze debbano essere assegnate durante<br />

il corrispondente anno di lavoro. In<br />

linea di principio è il datore di lavoro che<br />

determina il momento delle vacanze. Egli<br />

non può tuttavia differirle ripetutamente,<br />

poiché il dipendente ha diritto a goderne<br />

entro l’anno lavorativo. Qualora le vacanze<br />

non fossero effettivamente godute<br />

durante tale lasso di tempo, non significa<br />

che il dipendente perda il proprio diritto<br />

alle vacanze. Non ha quindi alcun valore<br />

giuridico un cartello apposto all’entrata<br />

della mensa aziendale, indicante che<br />

l’eventuale saldo vacanze dovrà essere<br />

preso entro una certa data, ad esempio il<br />

mese di marzo dell’anno seguente. Spetta<br />

peraltro al datore di lavoro assicurarsi<br />

che le vacanze siano state assegnate. In<br />

linea di principio, dovrà quindi assumersi<br />

la responsabilità qualora il dipendente<br />

dovesse fare valere il proprio diritto anche<br />

molto tempo dopo.<br />

Ma quanto tempo dopo?<br />

La legge non prevede un termine annuale<br />

entro il quale esercitare il diritto alle<br />

vacanze. Se queste non sono prese entro<br />

l’anno lavorativo, il dipendente non<br />

perde quindi il suo diritto. Ne discende,<br />

ad esempio, che il credito vacanze del<br />

2006 si sommerà a quello del 2007<br />

e <strong>2008</strong>, senza che il datore di lavoro<br />

possa opporre la prescrizione annuale.<br />

Il credito in vacanze del dipendente<br />

non è però imprescrittibile! Secondo la<br />

giurisprudenza del Tribunale federale<br />

(DTF 130 III 19, consid. 3.2), tornano<br />

applicabili gli art. 127 e 128 del CO<br />

sulla prescrizione, i quali prevedono<br />

un termine di 10 anni, rispettivamente<br />

5 anni. Il Tribunale federale ha sinora<br />

lasciato aperta la questione su quale<br />

dei due termini si applichi. La dottrina<br />

maggioritaria, dal canto suo, scarta la<br />

prescrizione decennale, e ritiene che al<br />

contratto di lavoro si applichi esclusivamente<br />

la prescrizione di 5 anni.<br />

Da quale momento decorre<br />

la prescrizione?<br />

La prescrizione comincia quando il credito<br />

del lavoratore è esigibile. È bene<br />

non trarre conclusioni affrettate, pensando<br />

che la prescrizione decorra dalla<br />

fine del rapporto di lavoro. Secondo la<br />

dottrina giuridica, in un contratto prevedente<br />

4 settimane di vacanza, l’esigibilità<br />

decorrerà dal momento in cui saranno<br />

trascorsi i 48/52 dell’anno lavorativo.<br />

Nel caso in cui il datore di lavoro abbia<br />

fissato in anticipo la data delle vacanze,<br />

la prescrizione decorrerà da tale data.<br />

A chi spetta l’onere della prova<br />

sull’entità del saldo vacanze?<br />

Se alla fine di un rapporto di lavoro il<br />

dipendente dovesse rivolgersi al giudice<br />

per ottenere la compensazione pecuniaria<br />

dei giorni di vacanza non goduti,<br />

spetterà al datore di lavoro provare<br />

il momento e il numero dei giorni di<br />

vacanza presi dal dipendente. In effetti,<br />

si considera che è il datore di lavoro a<br />

detenere i mezzi di controllo necessari<br />

alla verifica della presenza, rispettivamente<br />

assenza, dei propri dipendenti<br />

(Sentenza del Tribunale federale DTF<br />

128 III 271, consid. 2a).<br />

Conversione del saldo vacanze in<br />

denaro<br />

Il saldo vacanze si determina pro rata<br />

temporis, ossia in funzione della durata<br />

del rapporto di lavoro durante l’anno<br />

considerato (art. 329a cpv. 3 CO). Ai<br />

fini della conversione, è consigliabile<br />

riferirsi ai parametri stabiliti nelle<br />

tabelle edite dall’Ufficio dell’industria<br />

delle arti e mestieri e del lavoro (UFIA-<br />

MIL). Secondo le tavole di conversione<br />

UFIAMIL, quattro settimane di vacanza<br />

all’anno corrispondono a 1,67 giorni<br />

di vacanza al mese. Se il contratto di<br />

lavoro inizia il 1 gennaio e termina<br />

anticipatamente il 30 settembre, il saldo<br />

vacanze sarà di 1,67 x 9, ossia 15<br />

giorni, dai quali vanno evidentemente<br />

dedotti eventuali giorni di vacanza già<br />

presi dal dipendente. Il valore in denaro<br />

dei 15 giorni dovrà essere così<br />

calcolato: 15/30 di 8,33% del salario<br />

annuo lordo, previa deduzione di eventuali<br />

assegni familiari.


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

Gli Svizzeri chiedono<br />

di essere proprietari di alloggio<br />

di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />

Federazione delle imprese svizzere<br />

Il 35% circa della popolazione<br />

svizzera è proprietaria di un alloggio.<br />

Si tratta di uno dei tassi più<br />

bassi fra i Paesi industrializzati. Ma il<br />

sogno dell’abitazione propria concerne<br />

praticamente tutti. La promozione<br />

della proprietà dell’abitazione fa parte<br />

degli obiettivi della Costituzione<br />

federale. L’art. 108 recita infatti che<br />

“la Confederazione promuove la costruzione<br />

di abitazioni e l’acquisto in<br />

proprietà di appartamenti e case per<br />

il fabbisogno privato personale, nonché<br />

l’attività di enti e organizzazioni<br />

dediti alla costruzione di abitazioni<br />

a scopi di utilità pubblica”. La realtà<br />

contraddice però in parte l’obiettivo<br />

costituzionale, dato che solo una minoranza<br />

è effettivamente proprietaria<br />

dell’abitazione in cui vive. Il pacchetto<br />

fiscale naufragato davanti al popolo<br />

nel 2004 conteneva delle misure di<br />

promozione dell’accesso alla proprietà<br />

dell’abitazione. Si trattava di misure<br />

che godevano di un certo sostegno<br />

e che meritavano dunque di essere<br />

riprese successivamente. Ma come<br />

ovviare a questa situazione che vede<br />

gli svizzeri essere un popolo in gran<br />

parte di inquilini? Da un lato si tratta<br />

di promuovere più incisivamente l’accesso<br />

alla proprietà, dall’altro lato si<br />

tratta pure di non penalizzare eccessivamente<br />

quei proprietari più anziani,<br />

che in parte hanno già ammortizzato<br />

la loro abitazione, ma che si trovano<br />

confrontati con il peso eccessivo del<br />

valore locativo.<br />

Lo scorso mese di settembre la Società<br />

svizzera dei proprietari fondiari, la<br />

Camera ticinese dell’economia fondiaria<br />

e la Federazione immobiliare<br />

romanda hanno lanciato due iniziative<br />

cosiddette “gemelle”, che meritano<br />

certamente attenzione. Se riusciranno<br />

a raccogliere le centomila firme necessarie<br />

entro il 7 febbraio del 2009,<br />

le due iniziative verranno poste in<br />

votazione.<br />

L’iniziativa popolare denominata “Accesso<br />

alla proprietà grazie al risparmio<br />

per l’alloggio” vuole appunto<br />

promuovere lo strumento del risparmio-alloggio.<br />

Qui nella sostanza si<br />

vuole favorire l’accesso alla proprietà,<br />

in primo luogo da parte delle generazioni<br />

più giovani, ma non solo. Se<br />

l’iniziativa venisse accolta dal popolo,<br />

il contribuente potrebbe dedurre dal<br />

reddito imponibile risparmi per un<br />

massimo di 10’000 franchi all’anno<br />

(per un arco di tempo limitato a dieci<br />

anni), da destinare appunto all’acquisto<br />

dell’abitazione. Per la durata del<br />

risparmio destinato all’alloggio il capitale<br />

di risparmio e i relativi interessi<br />

verrebbero esentati dall’imposta sulla<br />

sostanza e dall’imposta sul reddito.<br />

La seconda iniziativa popolare lanciata<br />

dagli ambienti immobiliari e denominata<br />

“Sicurezza dell’alloggio per i<br />

pensionati”, è intesa a correggere il<br />

Attualità<br />

Stefano Modenini<br />

peso eccessivo dell’imposizione del<br />

valore locativo a carico soprattutto<br />

dei proprietari più anziani e che ne<br />

limita le disponibilità finanziarie.<br />

L’iniziativa stabilisce che “al raggiungimento<br />

dell’età a partire dalla quale<br />

la legislazione federale sull’assicurazione<br />

per la vecchiaia e i superstiti<br />

prevede il diritto a una rendita di vecchiaia,<br />

i proprietari di abitazioni per<br />

uso proprio possono decidere in maniera<br />

irrevocabile che l’uso proprio<br />

della proprietà abitativa al luogo di<br />

domicilio non soggiaccia all’imposta<br />

sul reddito. Se optano per questa possibilità,<br />

viene a cadere la possibilità<br />

di dedurre dal reddito imponibile gli<br />

interessi sui debiti relativi all’abitazione<br />

per uso proprio nonché i premi<br />

assicurativi e le spese amministrative.<br />

Le spese di manutenzione possono essere<br />

dedotte fino a un importo massimo<br />

di 4’000 franchi all’anno; la Confederazione<br />

adegua periodicamente<br />

detto importo al rincaro. Le spese<br />

per misure destinate al risparmio di<br />

energia, alla protezione dell’ambiente<br />

e alla conservazione dei monumenti<br />

storici possono essere dedotte per<br />

intero dal reddito imponibile”.<br />

V’è ora da sperare che le due iniziative<br />

gemelle raccolgano le firme<br />

necessarie e che il Consiglio federale<br />

e il Parlamento ne affrontino l’analisi<br />

rapidamente, così da poter portare il<br />

popolo alle urne appena possibile.


Attualità<br />

Frontalieri e Cassa Malati in Svizzera:<br />

proroga fino al 30 settembre<br />

È stata concessa una proroga straordinaria fino al 30.9.<strong>2008</strong> per la scelta dei frontalieri<br />

sull’assoggettamento all’assicurazione malattia in Svizzera<br />

di Lisa Pantini<br />

Dal 1° giugno 2002, con l’entrata<br />

in vigore degli accordi<br />

bilaterali tra la Svizzera e l’Italia,<br />

di principio tutti i lavoratori frontalieri<br />

in Svizzera sono assoggettatati<br />

all’assicurazione obbligatoria svizzera<br />

contro le malattie.<br />

Da Berna è giunta la notizia della<br />

proroga del periodo di inoltro<br />

dei formulari per mettersi in regola<br />

con la scelta della Cassa Malati valida<br />

per tutti i frontalieri. In <strong>Ti</strong>cino<br />

sono circa 11’000 le persone che,<br />

pur varcando il confine e lavorando<br />

in Svizzera, sono “fuori norma” per<br />

quanto riguarda l’assoggettamento ad<br />

un’assicurazione svizzera, rispetto al<br />

mantenimento della stessa assicurazione<br />

in Italia.<br />

La proroga è stata concessa con termine<br />

al 30 settembre <strong>2008</strong>.<br />

Entro tale data dovranno tornare<br />

all’Amministrazione cantonale competente,<br />

tutti i documenti che sono<br />

stati inviati per lettera negli scorsi<br />

giorni.<br />

Ricordiamo che l’Amministrazione<br />

cantonale aveva già provveduto a inviare<br />

per lettera tutta la documentazione<br />

necessaria alla scelta, per i frontalieri,<br />

titolari di un permesso di lavoro, che<br />

al momento dell’entrata nel nostro<br />

Paese avrebbero dovuto scegliere, al<br />

momento dell’assunzione, se assog-<br />

gettarsi al nostro sistema sanitario –<br />

cassa malati, o mantenere la propria<br />

cassa malati-mutua in Italia, tramite il<br />

formulario “TI1”, disponibile presso<br />

il dipartimento della Sanità e della<br />

Socialità di Bellinzona.<br />

L’Autorità Federale ha dunque deciso<br />

di concedere un periodo supplementare,<br />

di carattere unico e straordinario,<br />

per l’esercizio del diritto di opzione.<br />

Ogni lavoratore interessato dovrebbe<br />

ricevere in questi giorni il materiale<br />

necessario per questo scopo.<br />

Utile rammentare che entro il 30<br />

settembre sarà possibile chiedere di<br />

rivedere la propria situazione anche<br />

per chi, non avendo esercitato<br />

l’opzione, è stato iscritto d’ufficio al<br />

sistema assicurativo svizzero.<br />

Parimenti è stata formulata la duplice<br />

indicazione:<br />

a) se entro il 30 settembre l’ufficio<br />

preposto non ricevesse la documentazione,<br />

nei confronti del lavoratore<br />

interessato e con lui ogni<br />

familiare che non esercita attività<br />

lavorativa, sarà decretato l’obbligo<br />

d’assicurazione contro le malattie<br />

in Svizzera,<br />

b) di principio, non sarà più possibile<br />

concedere in futuro proroghe di<br />

questa natura.<br />

Della situazione sono resi edotti anche<br />

i datori di lavoro che hanno già<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 18<br />

alle loro dipendenze, o che potrebbero<br />

averne in futuro, lavoratori frontalieri<br />

che svolgono la loro attività nel<br />

Canton <strong>Ti</strong>cino, e ciò allo scopo di:<br />

• verificare che il dipendente in attività<br />

dia seguito a questa procedura<br />

straordinaria di normalizzazione,<br />

• verificare, in caso di future assunzioni,<br />

che questa incombenza sia<br />

ottemperata.<br />

Si ricorda al riguardo che giusta<br />

l’articolo 16 CPV 1 della Legge<br />

cantonale di applicazione della LA-<br />

MAL (LCAMal) al datore di lavoro<br />

competono ben preciso obblighi di<br />

legge, ossia: “1. Il datore di lavoro<br />

fornisce al lavoratore non domiciliato<br />

soggetto all’obbligo d’assicurazione<br />

le informazioni necessarie<br />

relative all’adempimento di<br />

questo obbligo.”<br />

Per ulteriori informazioni vi invitiamo<br />

a rivolgervi all’Istituto delle assicurazioni<br />

sociali a Bellinzona, all’indirizzo:<br />

Istituto delle assicurazioni<br />

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Via Ghiringhelli 15a<br />

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19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

Un patto di concordanza che pone<br />

le basi per il benessere della Nazione<br />

di Lisa Pantini<br />

Da sin.: L. Albertoni, A. Cattaneo, R. Bloch, R. Ambrosetti,<br />

F. Ambrosetti, G. Dillena e R. Ricciardi<br />

La pace sociale in Svizzera è un elemento fondamentale<br />

per la stabilità e la sicurezza del Paese, che molte<br />

nazioni ci invidiano e a cui guardano con ammirazione<br />

per trarre spunti.<br />

La pace del lavoro ha oramai oltre 70 anni, risale infatti al<br />

19 luglio 1937 l’intesa tra i sindacati e l’Unione padronale<br />

svizzera delle imprese metal meccaniche, che siglarono un<br />

patto di pace sociale.<br />

Elemento indispensabile per stabilità e sicurezza politica<br />

ed economica. Un vantaggio competitivo per la Svizzera.<br />

È quanto emerso dalla tavola rotonda al Consiglio economico<br />

allargato della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> il 12 giugno scorso<br />

all’Hotel La Perla di Agno, alla quale hanno partecipato<br />

esponenti della parte sindacale e di quella padronale.<br />

Alla tavola rotonda si sono espressi Franco Ambrosetti,<br />

Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />

Aleardo Cattaneo, Amministratore Delegato delle Ferriere<br />

Cattaneo SA, Rolf Bloch, già Presidente del CdA di Camille<br />

Bloch SA e mediatore nel caso Swissmetal di Reconvilier,<br />

Renzo Ambrosetti, Co-Presidente UNIA, Renato Ricciardi,<br />

Vice Segretario OCST. La tavola rotonda è stata moderata da<br />

Giancarlo Dillena, Direttore del Corriere del <strong>Ti</strong>cino.<br />

Entrambe le parti, sia quella sindacale che la padronale,<br />

hanno espresso la volontà di mantenere la pace sociale<br />

e hanno convenuto che il sistema fondato sul dialogo, il<br />

mutuo rispetto e il buon senso è quanto serve per portare<br />

avanti la pace del lavoro nel nostro Paese.<br />

Eventi<br />

Stabio, 1970. Sciopero di 6 giorni al calzaturificio Savoy *<br />

Lugano, aprile 1977. Sciopero alla Magistrale a Besso *<br />

Manno, settembre 1978. Sciopero fabbrica Tecnopinz *<br />

* Fonte: Archivio di Stato Bellinzona, Fondo fotografico Liliana Holländer


Vita dei Soci<br />

Mikron: 100 anni di passione per la precisione<br />

di Patrizia Bacchetta<br />

Il Gruppo Mikron festeggia quest’anno<br />

il centenario con lo slogan, coniato<br />

per l’occasione, “Passion for<br />

precision since 1908”.<br />

Per sottolineare l’importante traguardo<br />

la Divisione Mikron Machining Technology,<br />

presente in <strong>Ti</strong>cino con due aziende,<br />

Mikron SA Agno e Mikron Tool SA<br />

Agno, ha aperto le porte dei propri<br />

stabilimenti a collaboratori, famigliari<br />

ed amici.<br />

Oltre 1’800 persone hanno affollato i<br />

due siti produttivi per vedere da vicino<br />

i prodotti – sistemi transfer ed utensili<br />

da taglio – sviluppati nelle due aziende<br />

malcantonesi.<br />

Una giornata alla scoperta dell’universo<br />

Mikron che ha permesso ai nume-<br />

rosi visitatori di toccare con mano la<br />

precisione e l’alta tecnologia racchiusa<br />

nei prodotti.<br />

La storia di Mikron nella Svizzera italiana<br />

è strettamente legata allo sviluppo<br />

industriale del cantone. Mikron è presente<br />

in <strong>Ti</strong>cino da oltre cinquant’anni<br />

e offre innovative soluzioni di lavorazione<br />

per la produzione su larga scala<br />

di particolari metallici, utilizzati da<br />

fornitori attivi nell’industria automobilistica,<br />

medicale, orologiera, elettrica<br />

ed elettronica, degli occhiali e degli<br />

strumenti di scrittura.<br />

Lo sapete che ogni giorno utilizzate un<br />

prodotto che al suo interno ha un pezzo<br />

realizzato con la tecnologia Mikron?<br />

La penna a sfera!<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 20<br />

L’officina di Mikron SA Agno durante la giornata di Porte Aperte, tenutasi a fine maggio<br />

La punta della penna viene lavorata<br />

sui transfer Mikron. Oltre il 95% della<br />

produzione mondiale di puntine viene,<br />

infatti, eseguito, con una precisione<br />

infinitesimale, su sistemi di lavorazione<br />

Mikron.<br />

I due stabilimenti ad Agno impiegano<br />

oltre 570 collaboratori, che giornalmente<br />

contribuiscono al successo di<br />

Mikron nel mondo intero.<br />

Mikron SA Agno<br />

P.O. Box 115<br />

6903 Lugano<br />

Tel. +41 91 610 61 11<br />

Fax +41 91 610 66 82<br />

www.mikron.com<br />

Mikron Machining Technology<br />

Mikron SA Agno - Mikron Tool SA Agno<br />

www.mikron.com


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

Vita dei Soci<br />

Posata la prima pietra del progetto “Arca”<br />

al Centro di formazione SSIC TI di Gordola<br />

La Società svizzera impresari costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino ha sottolineato, attraverso una intensa<br />

e simbolica cerimonia, la posa della prima pietra del cantiere «Arca» per l’ampliamento del suo<br />

Centro di formazione professionale. I lavori dovrebbero concludersi verso la fine del 2009<br />

Testo a cura della SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

Alla cerimonia ufficiale dello scorso<br />

6 giugno, il Direttore della SSIC<br />

TI, Edo Bobbià, ha dapprima<br />

sottolineato la forte tradizione e l’impegno<br />

che, da sempre, contraddistinguono<br />

l’operato associativo nell’ambito della<br />

formazione professionale. Per far questo<br />

ha voluto ricordare in particolare il<br />

grande lavoro svolto da Giacomo Pisoni,<br />

primo Direttore del Centro, e da Gian<br />

Pietro Losa, che dall’anno scorso gode<br />

della meritata quiescenza dopo 17 anni<br />

trascorsi alla direzione del Centro. Riferendosi<br />

all’offerta formativa, il Dir. Bobbià<br />

ha poi sottolineato che la stessa «è<br />

rivolta agli apprendisti, ai quadri e alle<br />

maestranze, senza però dimenticare gli<br />

imprenditori della costruzione che, con<br />

la loro attività, creano posti di lavoro e<br />

favoriscono la crescita economica del<br />

nostro Cantone».<br />

«Per l’Associazione che presiedo da<br />

poche settimane, la cerimonia odierna<br />

é importante. Esprime infatti continuità<br />

e volontà di primaria attenzione alla<br />

formazione professionale». Con queste<br />

parole ha esordito l’Ing. Cleto Muttoni,<br />

rimarcando inoltre che la costruzione<br />

del nuovo padiglione «crea spazi<br />

ma porta anche motivazioni nuove alla<br />

SSIC TI, agli istruttori e a chi vi accederà.<br />

Il tutto a favore di una razionale<br />

ed approfondita istruzione pratica dei<br />

giovani apprendisti. Essi vanno infatti<br />

seguiti al meglio, poiché rappresentano<br />

il futuro nel nostro settore e noi della<br />

costruzione – ha concluso Muttoni –<br />

non mancheremo di dare il nostro fattivo<br />

contributo, che oggi si concretizza<br />

con questa nuova volontà formativa per<br />

migliorare e migliorarci».<br />

Al Direttore del Centro di Gordola, Arch.<br />

Paolo Ortelli, è spettato il compito<br />

di riassumere le caratteristiche del<br />

progetto. Grazie ad un investimento<br />

complessivo di circa 23.4 milioni di<br />

franchi, si potrà disporre di 4’600 m2<br />

di superficie formativa (laboratori, aule,<br />

locali di supporto) a beneficio di tre<br />

associazioni già presenti al Centro. Si<br />

tratta della Suissetec, dell’Associazione<br />

svizzera fabbricanti mobili e serramenti<br />

e dell’Unione svizzera del metallo.<br />

Alla superficie formativa vanno aggiunti<br />

circa 3’200 m2 di area coperta adibita<br />

a depositi, posteggi e accessi. La volumetria<br />

complessiva del nuovo edificio<br />

sarà di 35’733 m3 SIA, circa la metà di<br />

quella complessivamente edificata nei<br />

32 anni di esistenza del Centro.<br />

Al significativo evento, quale rappresentante<br />

dell’Autorità politica ed istituzionale<br />

vi era l’On. Gabriele Gendotti, Consigliere<br />

di Stato e Direttore del Dipartimento<br />

dell’educazione, della cultura e<br />

dello sport. Nel suo intervento ha voluto<br />

sottolineare l’ottima collaborazione instauratasi<br />

negli anni con la SSIC TI e il<br />

suo Centro di Gordola. I proficui contatti<br />

hanno evidenziato la «necessità di<br />

potenziare la formazione professionale<br />

in <strong>Ti</strong>cino, che è spesso presa come modello<br />

a livello nazionale. Bisogna quindi<br />

continuare a rendere attrattivi questi<br />

mestieri, eliminando ogni preconcetto,<br />

in quanto tutte le professioni hanno la<br />

medesima dignità».<br />

La parte conclusiva della cerimonia è sta-<br />

Un momento della cerimonia con, da sinistra,<br />

Pia Durisch e Aldo Nolli (progettisti di “Arca”),<br />

Gabriele Gendotti (Consigliere di Stato e Direttore<br />

del DECS), Cleto Muttoni (Presidente SSIC TI) e<br />

Dante Gilardi (capo progetto)<br />

ta preceduta dall’intervento del capo progetto<br />

Ing. Dante Gilardi. Di fronte alle<br />

Autorità cantonali e comunali, agli addetti<br />

ai lavori, ai docenti e agli allievi, Gilardi<br />

ha ripercorso le varie tappe che hanno<br />

preceduto l’inizio dei lavori. Dal dibattito<br />

e dalle decisioni negli organi associativi<br />

all’approvazione dei crediti necessari,<br />

dal concorso di idee alla definizione del<br />

progetto di dettaglio, per giungere alla<br />

fase di appalto e di delibera.<br />

La «prima pietra» è stata simbolicamente<br />

rappresentata da una cornice in<br />

cemento armato nella quale è stato inserito<br />

un modellino in acciaio del progetto<br />

«Arca». Una sorta di scultura che diventerà<br />

parte integrante della costruzione<br />

e che è stata benedetta dal parroco di<br />

Gordola, Don. Ernesto Barlassina, il<br />

quale ha rivolto parole di buon auspicio<br />

per lo svolgimento del cantiere.


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23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

Modalità della partecipazione svizzera<br />

a FRONTEX<br />

Il 18 giugno, il Consiglio federale ha<br />

approvato il mandato di negoziazione<br />

in vista della conclusione di un accordo<br />

complementare tra la Svizzera e la Comunità<br />

europea in merito alle modalità<br />

della partecipazione elvetica all’Agenzia<br />

europea per la gestione della cooperazione<br />

operativa alle frontiere esterne<br />

degli Stati membri dell’Unione europea<br />

(FRONTEX).<br />

Il 13 febbraio <strong>2008</strong> il Consiglio federale<br />

ha sottoposto alle Camere federali il suo<br />

messaggio relativo alla ripresa del Regolamento<br />

che istituisce l’Agenzia europea<br />

per le frontiere esterne nonché del Regolamento<br />

che istituisce la creazione di<br />

squadre di intervento rapido alle frontiere<br />

(“Rapid Border Intervention Teams”;<br />

RABIT), modificando in tal modo il<br />

regolamento FRONTEX. L’Agenzia europea<br />

per le frontiere esterne si prefigge di<br />

semplificare l’applicazione delle misure<br />

comunitarie attuali e future nell’ambito<br />

del controllo e della sorveglianza delle<br />

frontiere esterne degli Stati membri<br />

dell’UE, lasciando tuttavia ai singoli Paesi<br />

la responsabilità del controllo e della<br />

sorveglianza di tali frontiere. Ciò permette<br />

all’Agenzia europea FRONTEX di<br />

richiedere l’intervento di guardie di confine<br />

svizzere per impieghi temporanei.<br />

La ripresa di questi due Regolamenti<br />

richiede la conclusione di un accordo<br />

complementare con la Comunità europea<br />

che regoli le modalità della partecipazione<br />

svizzera a FRONTEX.<br />

L’accordo verte segnatamente sull’esercizio<br />

del diritto di voto e sul contributo<br />

finanziario del nostro Paese a FRONTEX.<br />

Questo contributo è stimato in circa 2,3<br />

milioni di franchi all’anno. In compenso,<br />

la Svizzera realizzerà progetti volti a lottare<br />

contro l’immigrazione illegale alle<br />

frontiere esterne.<br />

Accordo per la protezione degli<br />

investimenti tra la Svizzera e il<br />

Turkmenistan<br />

Svizzera e Turkmenistan hanno firmato<br />

un accordo sul promovimento e la protezione<br />

reciproca degli investimenti.<br />

Le disposizioni più importanti dell’accordo<br />

riguardano il trattamento di investimenti<br />

esteri da parte dello Stato<br />

ospitante, il trasferimento di capitali e<br />

di redditi di investimenti, il risarcimento<br />

nel caso di espropriazione nonché la<br />

composizione di controversie.<br />

Mediante questo accordo la Svizzera e<br />

il Turkmenistan intendono migliorare<br />

lo statuto giuridico dei loro investitori<br />

e creare le condizioni per un clima favorevole<br />

agli investimenti di capitale. Il<br />

nuovo accordo fa parte delle iniziative<br />

del Turkmenistan per rendere il paese<br />

più attraente agli investimenti esteri. Per<br />

la Svizzera tale accordo è una maglia in<br />

più della rete esistente di accordi bilaterali<br />

per la protezione degli investimenti,<br />

che comprende circa 120 paesi.<br />

La Svizzera adotta la nuova direttiva<br />

europea relativa al riconoscimento<br />

delle qualifiche professionali<br />

Il Consiglio federale ha approvato in data<br />

18 giugno <strong>2008</strong> l’adozione della nuova<br />

direttiva europea relativa al riconoscimento<br />

delle qualifiche professionali. La<br />

sua entrata in vigore è prevista al più<br />

tardi per l’inizio del 2010. La nuova direttiva<br />

facilita la prestazione di servizi e<br />

semplifica il sistema europeo del riconoscimento<br />

reciproco di diplomi, al quale<br />

la Svizzera partecipa dal 2002.<br />

La nuova direttiva, che nell’UE vige<br />

da ottobre 2007, riprende in linea di<br />

principio il sistema di riconoscimento<br />

dei diplomi in vigore fino ad oggi, apportando<br />

però miglioramenti puntuali<br />

che contribuiscono in particolar modo<br />

a facilitare la prestazione di servizi<br />

rivolti alle persone, a standardizzare<br />

ulteriormente il riconoscimento di diplomi<br />

professionali e a semplificare le<br />

procedure amministrative. Le modifiche<br />

più rilevanti sono:<br />

• ridimensionamento: le 15 direttive<br />

esistenti per il riconoscimento delle<br />

qualifiche professionali sono riunite in<br />

una sola direttiva;<br />

• semplificazione della prestazione di servizi:<br />

per la prestazione transfrontaliera<br />

di servizi rivolti alle persone (soggiorni<br />

brevi fino a 90 giorni) in linea di principio<br />

non è necessario il riconoscimento<br />

del diploma, anche se la professione<br />

è regolamentata. Sussistono delle<br />

eccezioni per le attività che possono<br />

compromettere la salute o la sicurezza<br />

delle persone. Inoltre gli Stati membri<br />

possono richiedere una notifica preventiva<br />

dai prestatori di servizi;<br />

• piattaforma per misure compensative:<br />

in caso di differenze nella formazione<br />

lo Stato ospitante può richiedere, come<br />

fatto finora, le cosiddette misure compensative<br />

(esame o percorso formativo<br />

di adattamento). Ora per le associazioni<br />

professionali sussiste la possibilità di<br />

istituire delle piattaforme per facilitare<br />

la definizione di misure compensative<br />

e il riconoscimento transfrontaliero di<br />

qualifiche professionali.<br />

Con la decisione del Consiglio federale la<br />

delegazione svizzera riceve il via libera per<br />

integrare la nuova direttiva UE nell’Allegato<br />

III dell’Accordo sulla libera circolazione<br />

delle persone Svizzera-UE. La modifica<br />

avviene tramite decisione condivisa delle<br />

parti contraenti in una commissione mista<br />

per l’Accordo di libera circolazione. Anzitutto<br />

devono essere condotti sia nell’UE<br />

sia in Svizzera lavori preliminari per l’attuazione<br />

della direttiva, ragion per cui<br />

l’entrata in vigore della nuova direttiva sul<br />

riconoscimento delle qualifiche professio-


Commercio estero<br />

nali non sarà possibile prima del 2010.<br />

Parallelamente all’adozione della nuova<br />

direttiva, nell’Allegato dell’Accordo sulla<br />

libera circolazione delle persone saranno<br />

apportate altre modifiche necessarie,<br />

in modo specifico nella lista dei titoli<br />

svizzeri riconosciuti. Alla lista vengono<br />

aggiunti il bachelor SUP in cure infermieristiche,<br />

la specializzazione medica<br />

in infettologia nonché i seguenti esami<br />

di professione ed esami professionali<br />

superiori: maestro/a di sport sulla neve,<br />

guida alpina, ottico/a, audio protesista,<br />

ortopedico/a, calzolaio/a ortopedico/a,<br />

odontotecnico/a.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

del DFE con link alla direttiva europea<br />

può essere visionato online su<br />

www.evd.admin.ch/aktuell/00120/index.<br />

html?lang=it&msg-id=19399<br />

Eurostat Yearbook <strong>2008</strong><br />

L’edizione <strong>2008</strong><br />

dell’Annuario<br />

statistico presenta<br />

una selezione<br />

completa dei dati<br />

statistici sull’Unione<br />

europea, i suoi<br />

Stati membri e i<br />

paesi candidati. La<br />

pubblicazione è<br />

suddivisa in 15 capitoli: i cambiamenti<br />

demografici, l’economia, l’educazione,<br />

la salute, le condizioni di vita e la protezione<br />

sociale, il mercato del lavoro,<br />

l’industria dei servizi, l’agricoltura, la<br />

selvicoltura e la pesca, il commercio<br />

internazionale, i trasporti, l’ambiente,<br />

l’energia, le scienze e le tecnologie, le<br />

regioni europee. L’ultimo capitolo è<br />

dedicato ai legami tra le statistiche e le<br />

politiche europee.<br />

L’Annuario può essere considerato come<br />

un’introduzione alle statistiche europee<br />

e funge da guida nell’ampio ventaglio di<br />

dati accessibili sul sito web di Eurostat.<br />

La maggior parte dei dati coprono il<br />

periodo 1996-2006 ed alcuni indicatori<br />

fanno riferimento anche ad altri paesi,<br />

quali i paesi dell’AELS, il Giappone o gli<br />

Stati Uniti.<br />

La versione elettronica in formato pdf<br />

può essere scaricata da http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KS-<br />

CD-07-001/EN/KS-CD-07-001-EN.PDF<br />

La versione cartacea seguirà a breve. Gli<br />

interessati possono già effettuare una<br />

preordinazione tramite e-mail a info.<br />

lugano@osec.ch oppure fax allo<br />

091 911 51 39.<br />

Panorama of European Union trade<br />

Data 1999-2006<br />

Questa pubblicazione<br />

fresca di<br />

stampa descrive<br />

caratteristiche e<br />

trend del commercio<br />

estero<br />

dell’UE nel periodo<br />

1999-2006,<br />

mettendo in evidenza<br />

la posizione<br />

dell’Unione europea nel mercato mondiale,<br />

analizzandone il commercio con i<br />

partner principali. L’impatto dell’allargamento<br />

nonché le relazioni commerciali<br />

tra gli stati membri e i paesi candidati<br />

vengono analizzati in sezioni specifiche.<br />

La pubblicazione è disponibile unicamente<br />

in lingua inglese.<br />

ISBN: 978-92-79-05826-4<br />

Nr. cat.: KS-DJ-07-001-EN-C<br />

Costo: EUR 15 (escl. 2,4% IVA e CHF 6.00<br />

spese di spedizione)<br />

Corso del cambio come da Gazzetta ufficiale<br />

dell’UE più attuale.<br />

Termine di consegna: ca.10 giorni<br />

La pubblicazione può essere ordinata<br />

tramite e-mail a info.lugano@osec.ch<br />

oppure fax allo 091 911 51 39 indicando<br />

l’indirizzo di fatturazione e di<br />

consegna.<br />

UE: rivista online per le PMI<br />

La Commissione europea ha lanciato una<br />

nuova rivista online volta ad informare le<br />

PMI di tutte le misure ed attività che possono<br />

interessarle. Su http://ec.europa.eu/<br />

enterprise/e_i/index_en.htm “Impresa<br />

& Industria”, questo il nome della nuova<br />

rivista, disponibile in francese, tedesco<br />

e inglese, si occuperà dell’elaborazione<br />

delle politiche, delle proposte legislative<br />

e della loro adozione, dell’applicazione e<br />

della presa in esame dei regolamenti che<br />

riguardano le aziende. Gli articoli tratteranno<br />

tematiche che toccano le PMI da<br />

vicino: innovazione, imprenditorialità, libera<br />

circolazione delle merci, competitività<br />

e protezione ambientale, miglioramento<br />

della legislazione, politiche industriali in<br />

vari settori, ecc.<br />

La rivista online sarà completata da una<br />

versione cartacea, pubblicata a scadenze<br />

regolari, il cui primo numero dovrebbe<br />

uscire nell’estate <strong>2008</strong>.<br />

La rivista è finanziata dal programmaquadro<br />

per la competitività e l’innovazione<br />

(http://ec.europa.eu/cip/index_<br />

en.htm), che promuove la competitività<br />

delle imprese europee.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 24<br />

La Corte europea vieta di dedurre le<br />

perdite di una filiale<br />

In una sua sentenza, la Corte conferma<br />

il principio della sovranità fiscale degli<br />

Stati membri. Essi hanno il diritto di impedire<br />

la doppia deduzione fiscale delle<br />

perdite di filiali estere.<br />

Nel caso “Lidl Belgium”, la Corte di giustizia<br />

delle Comunità europee (CGCE)<br />

dà ragione all’amministrazione fiscale<br />

tedesca, secondo la quale un’azienda<br />

tedesca non può dedurre dai propri<br />

redditi complessivi le perdite subite da<br />

una stabile organizzazione in un altro<br />

Stato membro, in quanto i redditi di<br />

tale filiale non sono soggetti al regime<br />

tributario tedesco.<br />

Con questa sentenza si evita la doppia<br />

imposizione. Essa è particolarmente importante<br />

in quanto conferma e protegge<br />

il principio della sovranità fiscale degli<br />

Stati membri.<br />

La sentenza della Corte europea di giustizia<br />

“Libertà di stabilimento – Fiscalità<br />

diretta – Presa in considerazione<br />

delle perdite subite da una stabile organizzazione<br />

situata in uno Stato membro<br />

e appartenente a una società con<br />

sede sociale in un altro Stato membro”<br />

può essere visionata su http://<br />

eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.<br />

do?uri=CELEX:62006J0414:it:HTML<br />

UE: più aiuti di Stato a favore della<br />

tutela ambientale<br />

Dall’ultimo quadro di valutazione degli<br />

aiuti di Stato emerge che, negli Stati<br />

membri, tra il 2001 e il 2006 la spesa<br />

totale per fini ambientali è passata da<br />

8,45 miliardi di euro a 13,37 miliardi<br />

di euro.<br />

Tra il 2004 e il 2006, la Germania ha speso<br />

in media 7,29 miliardi di euro l’anno,<br />

ossia lo 0,32% del suo PIL. In relazione al<br />

PIL, sono Svezia e Danimarca a risultare<br />

i più generosi, avendo speso rispettivamente<br />

lo 0,77% del PIL (2,29 miliardi di<br />

euro) e lo 0,35% (749 milioni). Anche gli<br />

aiuti da parte di Austria (0,4%, 361 milioni),<br />

Paesi Bassi (0,14%, 742 milioni) e<br />

Finlandia (0,13%, 216 milioni) sono stati<br />

superiori alla media comunitaria.<br />

La Gran Bretagna (0,6%, 1,2 miliardi) si<br />

posiziona appena sotto. I meno generosi<br />

sono risultati Francia (0,01%, 102 milioni)<br />

e Italia (0,00%, 72 milioni).<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione europea può essere<br />

consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/771)


25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

Il quadro di valutazione degli aiuti di<br />

Stato <strong>2008</strong> è invece visionabile in formato<br />

pdf su http://ec.europa.eu/comm/competition/state_aid/studies_reports/<strong>2008</strong>_<br />

spring_en.pdf<br />

UE: migliore sicurezza e capacità dei<br />

veicoli di rispettare l’ambiente<br />

La Commissione europea ha proposto<br />

che a partire dal 2012 tutte le automobili<br />

nuove montino sistemi elettronici di<br />

controllo della stabilità (ESC), che ne<br />

migliorino decisamente la sicurezza. A<br />

partire dal 2013, inoltre, gli autocarri<br />

e altri veicoli pesanti dovranno essere<br />

muniti di dispositivi avanzati di frenata<br />

d’emergenza (AEBS) e di sistemi di avviso<br />

di deviazione dalla corsia (LDW).<br />

L’anno scorso la Commissione aveva già<br />

proposto il montaggio obbligatorio sulle<br />

autovetture di sistemi di frenata assistita<br />

(BAS) per proteggere i pedoni. Queste<br />

misure ridurranno di 5000 circa il numero<br />

dei morti sulla strada ogni anno. Al<br />

tempo stesso, la Commissione propone<br />

l’introduzione obbligatoria nel 2012 di<br />

pneumatici a bassa resistenza al rotolamento,<br />

capaci di diminuire notevolmente<br />

sia i consumi che le emissioni di CO2 e<br />

in grado di contenere la rumorosità pur<br />

mantenendo alti livelli di sicurezza. I<br />

pneumatici a bassa resistenza al rotolamento<br />

faranno diminuire le emissioni di<br />

CO2/km di 7 grammi circa: un contributo<br />

decisivo dunque alla strategia per ridurre<br />

le emissioni di CO2 delle autovetture,<br />

adottata nel febbraio 2007. Il consumo<br />

di carburante e le emissioni di CO2 verranno<br />

ulteriormente ridotte con i sistemi<br />

di controllo della pressione dei pneumatici,<br />

già proposti. La proposta della<br />

Commissione eliminerà, inoltre, più di<br />

150 direttive ancora vigenti sostituendole<br />

con un solo regolamento, direttamente<br />

applicabile nell’UE, che farà riferimento<br />

a norme armonizzate dell’ONU.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione europea può essere<br />

consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/786)<br />

L’UE incoraggia la mediazione<br />

transfrontaliera<br />

Con l’adozione della direttiva relativa a<br />

determinati aspetti della mediazione in<br />

materia civile e commerciale, il Parlamento<br />

europeo ha dato un impulso alla<br />

risoluzione extragiudiziale rapida e poco<br />

onerosa dei litigi grazie a procedure<br />

adattate ai bisogni delle parti.<br />

La direttiva prevede un’armonizzazione<br />

delle prescrizioni volte a risolvere i litigi<br />

per via extragiudiziale, a fissare delle<br />

regole uniformi per quanto concerne<br />

l’esecuzione degli accordi nonché delle<br />

regole sulla prescrizione che consentiranno<br />

di vegliare affinché la parti che si<br />

servono alla mediazione non si vedano<br />

impedite di ricorrere alla giustizia a causa<br />

del tempo trascorso in mediazione.<br />

Gli Stati membri dispongono di 36 mesi<br />

per trasporre le nuove disposizioni nel<br />

loro diritto nazionale.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione europea può essere<br />

consultato su http://europa.eu/rapid/<br />

searchAction.do (ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/628)<br />

Cambiamenti climatici: ulteriore<br />

progresso dell’UE verso la<br />

realizzazione dell’obiettivo del<br />

Protocollo di Kyoto<br />

Nel 2006, molti Stati membri hanno compiuto<br />

vari progressi sulla via della riduzione<br />

delle emissioni di gas serra. L’inventario<br />

delle emissioni compilato dall’Agenzia<br />

europea dell’ambiente per il 2006 – l’ultimo<br />

anno per il quale sono disponibili dati<br />

completi – indica un calo dello 0,8% delle<br />

emissioni nell’UE15 rispetto al 2005 e del<br />

2,7% rispetto all’anno di riferimento, che<br />

nella maggior parte dei casi è il 1990.<br />

L’UE15 è quindi a buon punto per raggiungere<br />

il traguardo del Protocollo di Kyoto,<br />

che consiste nel mantenere mediamente<br />

le emissioni, nel periodo <strong>2008</strong>–2012,<br />

ad un livello di almeno l’8% inferiore a<br />

quello dell’anno di riferimento.<br />

Il calo dello 0,8% delle emissioni<br />

nell’UE15 tra il 2005 e il 2006 si contrappone<br />

ad un incremento del 2,8% del PIL<br />

nello stesso periodo, il che significa che<br />

l’UE è riuscita a scindere ulteriormente<br />

le emissioni dalla crescita economica. La<br />

diminuzione delle emissioni, complessivamente<br />

pari a 34,9 milioni di tonnellate<br />

di CO2 equivalente, è stata favorita da un<br />

clima più mite, da una produzione più<br />

contenuta di acido nitrico – che provoca<br />

emissioni di protossido di azoto, un gas a<br />

effetto serra –, nonché dall’introduzione<br />

di nuove tecniche per la riduzione delle<br />

emissioni di protossido di azoto provenienti<br />

dalla produzione di acido adipico.<br />

Le emissioni dell’UE27 sono diminuite<br />

dello 0,3% nell’anno considerato, attestandosi<br />

sul 10,8% al di sotto dei livelli<br />

dell’anno di riferimento – che per alcuni<br />

Stati membri non è il 1990 – e sul 7,7%<br />

al di sotto del livello del 1990. Il calo,<br />

complessivamente pari a 14 milioni di<br />

tonnellate di CO2 equivalente, può essere<br />

attribuito alla contrazione della produzione<br />

di acido nitrico, a una riduzione<br />

delle emissioni generate dall’industria<br />

chimica in Francia e in Ungheria e, in<br />

generale, ad un uso più moderato di<br />

combustibili liquidi e gassosi per il riscaldamento<br />

domestico.<br />

Se si osservano le tendenze nell’UE15, i<br />

dati del 2006 confermano una costante<br />

riduzione delle emissioni a carico<br />

dell’agricoltura e del settore dei rifiuti.<br />

Le emissioni dell’industria energetica si<br />

sono stabilizzate nel corso degli ultimi<br />

anni, mentre quelle delle industrie manifatturiere<br />

registrano una leggera flessione.<br />

Sono invece aumentate in modo lineare<br />

le emissioni generate dai trasporti, il<br />

che suscita serie preoccupazioni.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione europea può essere<br />

consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/966)<br />

Turchia: nuove competenze per<br />

l’autentica di documenti<br />

Secondo un comunicato dell’Ambasciata<br />

elvetica ad Ankara, l’autentica dei “representation<br />

documents” di aziende estere<br />

non è più di competenza del Ministero<br />

turco degli affari esteri. Questo compito<br />

incombe ora alle rappresentanze turche<br />

(ambasciata/consolato) in Svizzera o alla<br />

competente Cancelleria di stato (a fini<br />

di verifica ai sensi della Convenzione<br />

dell’Aja). I “representation documents”<br />

sono necessari soprattutto per poter<br />

partecipare ad appalti pubblici.<br />

Le coordinate di contatto delle rappresentanze<br />

turche in Svizzera possono essere<br />

visionate su www.eda.admin.ch/eda/<br />

it/home/reps/forrep/hidden/c_222.html<br />

Russia: sviluppo della rete<br />

dei trasporti<br />

Il governo russo ha presentato un programma<br />

di sviluppo del suo sistema di<br />

trasporto. Entro il 2015, lo Stato intende<br />

investire ben 12 miliardi di euro nelle<br />

sue infrastrutture di trasporto, di cui 220<br />

miliardi di euro proviene dal settore privato.<br />

L’estensione della rete ferrata gioca<br />

un ruolo importante poiché in sette anni<br />

saranno costruiti 4’700 km di binari.<br />

Più ampi ragguagli sono disponibili su:<br />

www.russland.ru/schlagzeilen/morenews.<br />

php?iditem=43967


Commercio estero<br />

Creazione in Oman di un polo dedicato<br />

alla salute<br />

Il Sultanato dell’Oman si doterà di una<br />

“Healthcare City”.<br />

A seguito di studi di fattibilità attualmente<br />

in corso per questo progetto stimato a<br />

vari miliardi di dollari, l’elite mondiale<br />

degli architetti e dei designer sarà invitata<br />

a sottoporre le loro proposte. I primi<br />

bandi dovrebbero essere lanciati ad<br />

inizio 2009. Il polo accoglierà ospedali,<br />

cliniche, stabilimenti medici, sale conferenze,<br />

alberghi e centri commerciali.<br />

Per maggiori ragguagli vedasi www.arabianbusiness.com/514142-oman-healthcare-city-invitation<br />

Costruzione di un gigantesco<br />

complesso chimico ad Abu Dhabi<br />

Abu Dhabi ha annunciato la costruzione<br />

del più grande complesso petrolchimico<br />

al mondo. Battezzato “Chemicals Industrial<br />

City”, esso sarà edificato nella<br />

zona industriale di Taweelahs Khalifa e<br />

dovrebbe essere inaugurato in parte nel<br />

2013.<br />

Il promotore del progetto è l’Abu Dhabi<br />

Port Company, in collaborazione con<br />

Chemaweyatt, un consorzio che riunisce<br />

l’Abu Dhabi Investment Council (ADIC),<br />

l’International Petroleum Investment<br />

Company (IPIC) e il gruppo Borealis.<br />

Questo complesso comprenderà tra l’altro<br />

un craker nafta per la produzione di<br />

propilene ed etilene partendo dal petrolio<br />

grezzo (è la prima unità di questo<br />

genere negli Emirati Arabi Uniti) e un<br />

impianto per la produzione di xilolo,<br />

benzene, cumene e fenolo.<br />

Più ampie informazioni su: www.adpc.ae<br />

Riduzione della Central Sales Tax<br />

indiana<br />

L’imposta sulla cifra d’affari percepita<br />

dal governo indiano sulle vendite effettuate<br />

tra Stati federali dell’Unione (Central<br />

Sales Tax) è passata dal 3 al 2% con<br />

effetto retroattivo al 1° aprile <strong>2008</strong>.<br />

Per ulteriori ragguagli sul budget<br />

<strong>2008</strong>-2009 del governo indiano: “Key<br />

features of budget <strong>2008</strong>-2009”, http://<br />

indiabudget.nic.in/ub<strong>2008</strong>-09/bh/bh1.pdf<br />

Ritardi di pagamento sempre<br />

maggiori in Cina<br />

Sempre più aziende cinesi si concedono<br />

dilazioni di pagamento. È quanto risulta<br />

dalla 5a edizione dello studio di Coface,<br />

agenzia specializzata nel management<br />

del rischio, sulla gestione del rischio di<br />

credito delle aziende insediate in Cina: il<br />

90% delle aziende intervistate si trova infatti<br />

confrontato con dei ritardi di pagamento,<br />

tra di esse il 20% deve far fronte<br />

a ritardi superiori ai 60 giorni.<br />

È soprattutto a causa della forte concorrenza<br />

che le aziende accordano ai loro<br />

clienti dei crediti con termini sempre<br />

più lunghi. Questa situazione finanziaria<br />

tesa si traduce però con un aumento dei<br />

ritardi di pagamento. L’impennata del<br />

costo delle materie prime e il gelo nella<br />

concessione dei crediti bancari potrebbero<br />

aggravare ulteriormente la situazione<br />

nel <strong>2008</strong>.<br />

Il testo integrale del relativo comunicato<br />

stampa di Coface: “Fierce competition<br />

and lack of financing gives rise<br />

to extended terms of payment for companies<br />

in China” è disponibile online<br />

su www.cofaceuk.com/CofacePortal/<br />

UK/en_EN/pages/home/who-we-are/<br />

news?news=080428<br />

Taiwan: riduzione dei dazi doganali<br />

sulle automobili<br />

A Taiwan, i dazi doganali sulle automobili<br />

saranno progressivamente portati<br />

al 17,5% entro il 2011. Il sistema delle<br />

quote applicato ai veicoli importati dovrebbe<br />

sparire. Così facendo, Taiwan<br />

intende rispettare gli impegni presi in<br />

occasione della sua adesione all’OMC.<br />

Costruzione di un tunnel<br />

autrostradale in Messico<br />

Una galleria autostradale lunga da 6 a<br />

16 km dovrebbe essere costruita sotto la<br />

capitale messicana e collegherà il quartiere<br />

di Santa Fe, situato ad ovest della<br />

metropoli, al centro città.<br />

Il progetto prevede anche la costruzione<br />

di una strada (dotata di vari punti e gallerie)<br />

che dovrebbe contribuire a snellire<br />

e sbloccare il traffico tra i quartieri sud<br />

e ovest.<br />

Più ampi ragguagli su www.capitalencrecimiento.com.mx<br />

(en, es)<br />

Stati Uniti attivi nelle energie<br />

rinnovabili<br />

In modo abbastanza inatteso, gli Stati<br />

Uniti si mostrano molto attivi nella promozione<br />

delle energie rinnovabili. Le<br />

prospettive energetiche annuali pubblicate<br />

nell’“Annual Energy Outlook <strong>2008</strong>”<br />

hanno dovuto essere corrette ad appena<br />

due mesi dalla loro pubblicazione.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 26<br />

Secondo il Dipartimento americano<br />

dell’energia (DOE) e la sua agenzia statistica<br />

(Energy Information Administration<br />

EIA) nel 2030, su un consumo energetico<br />

totale pari a 118 biliardi di BTU (British<br />

Thermal Units), quasi 13,7 biliardi di<br />

BTU dovranno essere coperti da energie<br />

rinnovabili. Sinora, le loro stime erano<br />

di 123,8 biliardi di BTU, mentre la parte<br />

coperta dalle energie rinnovabili era di<br />

12,2 biliardi di BTU.<br />

Nel 2006, il consumo totale di energia<br />

ammontava a 99,5 biliardi di BTU. Il<br />

rallentamento della crescita del consumo<br />

d’energia previsto dall’EIA va imputato<br />

soprattutto al fatto che l’agenzia punta<br />

su una migliore efficacia energetica dei<br />

nuovi prodotti, principalmente i motori<br />

a benzina, le tecniche di costruzione,<br />

gli elettrodomestici e l’elettronica da intrattenimento.<br />

L’EIA attende anche nuovi<br />

impulsi per promuovere le energie<br />

rinnovabili, in particolare per quanto<br />

concerne la politica d’incoraggiamento<br />

dei vari Stati dell’Unione, intensificata<br />

grazie ad agevolazioni fiscali accordate<br />

agli investitori.<br />

Si osserva inoltre un aumento delle produzione<br />

di energie rinnovabili tratte dalla<br />

biomassa e ci si attende infine anche ad una<br />

forte crescita dell’energia solare ed eolica.<br />

Annual Energy Outlook <strong>2008</strong>: www.eia.<br />

doe.gov/oiaf/aeo/index.html<br />

IMD World Competitiveness Yearbook<br />

<strong>2008</strong><br />

La Svizzera si posiziona al 4° posto nella<br />

classifica dei paesi più competitivi stilata<br />

dalla scuola d’affari IMD di Losanna. È<br />

preceduta unicamente da Stati Uniti, Singapore<br />

ed Hong Kong ed ha guadagnato<br />

due posizioni.<br />

Ulteriori informazioni sull’IMD World<br />

Competitiveness Yearbook <strong>2008</strong> possono<br />

essere visionate su www.imd.ch/research/publications/wcy/index.cfm<br />

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Vita dei Soci<br />

Il <strong>Ti</strong>cino come Fashion Valley<br />

di Arianna Crivelli<br />

Martedì 27 maggio <strong>2008</strong> presso<br />

il Grand Hotel Villa Castagnola<br />

si è tenuta l’Assemblea generale<br />

ordinaria dell’Associazione Fabbricanti<br />

e Operatori Ramo Abbigliamento<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino con la partecipazione<br />

di un vasto pubblico di imprenditori<br />

e operatori del settore.<br />

Proprio in questa occasione il Presidente<br />

Franco Cavadini ha festeggiato i suoi<br />

30 anni al timone dell’associazione ed<br />

è stata quindi l’occasione per ripercorrere<br />

le tappe salienti che hanno caratterizzato<br />

gli ultimi tre decenni dell’attività<br />

associativa che riportiamo in parte.<br />

L’Assemblea è iniziata proprio con il<br />

discorso di Cavadini: “…è dal 1978 che<br />

sono Presidente. Rivivo ancora oggi<br />

quegli anni di piena occupazione nelle<br />

nostre ditte e di speranza per dare al<br />

nostro Cantone un futuro economico<br />

migliore. 168 aziende con 9’000 dipendenti<br />

occupati nel nostro ramo, che poi<br />

diventò il primo settore per numero di<br />

effettivi della nostra Regione”.<br />

“Ora, dopo trent’anni, la nostra industria,<br />

data per morta da illustri economisti,<br />

sta vivendo una crescita di<br />

qualità e di occupazione. Dopo la crisi<br />

economica degli anni 90/95, in questo<br />

momento il settore tessile conosce una<br />

prospera crescita economica.<br />

L’insediamento nel Cantone <strong>Ti</strong>cino di<br />

aziende internazionali della moda e<br />

del lusso fa del nostro territorio una<br />

Fashion Valley di richiamo mondiale.”<br />

Cavadini sottolinea l’importanza di avere<br />

delle condizioni quadro per attirare<br />

l’insediamento di nuove aziende e mantenere<br />

quelle che si sono già stabilite<br />

da tempo.<br />

“L’AFRA vuole essere una Fashion Valley<br />

internazionale della moda, quindi:<br />

I partecipanti all’Assemblea dell’AFRA svoltasi al Grand Hotel Villa Castagnola - Lugano<br />

• deve dimostrare gli effettivi vantaggi<br />

che derivano dal diventare soci<br />

in modo esclusivo e poter usufruire<br />

tutti delle medesime opportunità di<br />

servizi che l’associazione offre;<br />

• dobbiamo mantenere l’origine<br />

svizzera e trasferirla sul concetto<br />

moda.<br />

Evidenziare e difendere i punti di<br />

forza del nostro territorio, che sono:<br />

affidabilità, efficienza, flessibilità burocratica<br />

e fiscale, qualità della vita.<br />

Noi ci proviamo. La presenza di importanti<br />

ditte e di marche di risonanza<br />

mondiale fa del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

una finestra aperta sul mondo della<br />

moda.<br />

Un elemento fondamentale è la fiscalità<br />

che ha contribuito in maniera<br />

decisiva a rendere attrattivo il nostro<br />

Cantone.<br />

Il miglioramento delle condizioni fiscali<br />

per le medie e piccole imprese<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 28<br />

deve restare una priorità per le nostre<br />

autorità. Le PMI sono e rimarranno<br />

l’ossatura portante della nostra economia.”<br />

Proprio grazie all’arrivo di nuove aziende<br />

nel nostro Cantone si è formato un<br />

polo di aziende della moda e del lusso<br />

che grazie anche all’AFRA riesce ad interagire<br />

e a tessere delle relazioni stimolanti<br />

sia con gli operatori economici che<br />

con i rappresentanti delle istituzioni.<br />

Cavadini ha affrontato anche il tema<br />

della formazione dei giovani: un percorso<br />

formativo adeguato è essenziale per<br />

trovare un impiego nel settore del tessile<br />

e dell’abbigliamento. Inoltre, sempre<br />

nel campo della formazione, l’AFRA ha<br />

instaurato dei contatti per avviare una<br />

collaborazione transfrontaliera per operatrici<br />

di produzione.<br />

“L’attuale formazione di base dei giovani<br />

operatori è importante e decisiva<br />

per mantenere la competitività delle


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

nostre aziende. Il mondo della formazione<br />

si è fortemente sviluppato negli<br />

ultimi anni e l’offerta si è maggiormente<br />

ampliata e aggiornata.<br />

Oggi ai nostri collaboratori chiediamo<br />

che siano capaci di applicare le loro<br />

conoscenze al momento opportuno,<br />

nella maniera corretta e perfettamente<br />

in linea con la filosofia dell’azienda.<br />

Le scuole per le formazioni professionali<br />

devono crescere e collaborare<br />

con le imprese, per aiutare i giovani<br />

ad entrare nel mondo del lavoro preparati<br />

e motivati.<br />

Il Presidente rimarca quali siano attualmente<br />

i trend delle attività; negli anni<br />

anche gli impieghi si sono trasformati,<br />

da un settore prettamente produttivo si è<br />

passati anche a quello di servizi.<br />

“Il settore è caratterizzato dalla presenza<br />

di due tipologie di attività. Da<br />

una parte vi sono ditte che producono<br />

articoli d’abbigliamento, dall’altra vi<br />

sono alcuni gruppi di fama mondiale<br />

che hanno scelto il nostro Cantone<br />

come base logistica, direzione e gestione<br />

della produzione all’estero.<br />

Franco Cavadini elenca alcuni dati relativi<br />

alla situazione economica del settore,<br />

positivamente sorprendente appare<br />

la somma relativa alla massa salariale<br />

versata nel 2007 dagli associati (circa<br />

una quarantina) ai loro dipendenti (la<br />

cifra è di 135’000’000 milioni di franchi).<br />

Si può affermare che il settore<br />

gode di buona salute e al momento non<br />

si assiste ad una diminuzione degli ordini,<br />

si spera infatti che il turbolento andamento<br />

dei mercati finanziari, soprattutto<br />

oltreoceano, non abbia degli effetti negativi<br />

anche nel nostro Cantone.<br />

Per quanto riguarda l’occupazione, ha<br />

rimarcato Cavadini, attualmente è buona<br />

ed é in crescita. Il 50% del personale<br />

occupato lavora nella produzione e<br />

l’altro 50% si occupa della gestione,<br />

dell’amministrazione, della logistica e<br />

della creazione del prodotto.<br />

Infine termina il discorso presidenziale<br />

con il suo proverbiale ottimismo per il<br />

futuro.<br />

“La Fashion Valley, che era un sogno,<br />

ora é diventata una realtà territoriale<br />

di richiamo internazionale (…)”.<br />

Cavadini conclude sottolineando che la<br />

qualità della vita in un ambiente sostenibile<br />

fa del <strong>Ti</strong>cino una Regione attraente<br />

e di sicura crescita economica, essendo<br />

ubicata sulla “Via delle Genti”.<br />

Durante i lavori assembleari sono stati<br />

nominati due nuovi membri di Comitato:<br />

il Signor Edgardo Cardani, dell’azienda<br />

G.A. Modefine SA di Mendrisio e il Signor<br />

Alessandro Vincenzi dell’azienda<br />

Assos of Switzerland SA – di S.Pietro.<br />

Vi è stato anche un intervento del Direttore<br />

Rino Fasol che ha illustrato i cambiamenti<br />

in atto presso la Scuola specializzata superiore<br />

di tecnica dell’abbigliamento e<br />

della moda di Lugano. Importantissimo,<br />

ha ribadito, è quello di creare un ponte tra<br />

il mondo formativo e le aziende.<br />

L’Assemblea è terminata con la conferenza<br />

di chiusura della Signora Marina<br />

Masoni, già Consigliera di Stato e ora<br />

Direttrice della Succursale di Lugano<br />

di Wegelin & Co. Banchieri Privati, che<br />

ha scelto proprio l’Assemblea dell’AFRA<br />

come prima uscita pubblica. Masoni ha<br />

tenuto un’interessante conferenza sulla<br />

politica fiscale cantonale, toccandone i<br />

L’ Ospite conferenziere Marina Masoni, già<br />

Consigliera di Stato e Direttrice della Succursale di<br />

Lugano di Wegelin & Co. Banchieri Privati<br />

Al centro il Presidente dell’AFRA Franco Cavadini, alla sua sinistra il Vicepresidente Giorgio Delpiano<br />

e alla sua destra il Segretario Claudio Camponovo<br />

diversi aspetti, si è parlato pure dell’attivismo<br />

riformistico degli altri Cantoni<br />

con l’introduzione della Flate Rate Tax,<br />

e asserendo come il nostro Cantone<br />

rimanga immobile. Anche la vicina penisola<br />

sembra aver intrapreso con il<br />

nuovo Governo il percorso del federalismo<br />

fiscale. Occorre quindi rivedere la<br />

politica fiscale del Paese, alcuni esempi<br />

sono “la riduzione delle aliquote<br />

d’imposta sul reddito delle persone<br />

fisiche per le persone sole e le famiglie,<br />

l’aumento della deduzione per<br />

doppia attività lucrativa dei coniugi<br />

Vita dei Soci<br />

e occorre riprendere nella legge tributaria<br />

cantonale la soluzione applicata<br />

a livello federale sulla doppia imposizione<br />

economica”. Inoltre la Direttrice<br />

ha sottolineato come sia fondamentale<br />

incentivare e sostenere, tramite condizioni<br />

quadro ottimali, le aziende che<br />

operano sul nostro territorio.<br />

La Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del Cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino augura al Presidente Franco Cavadini<br />

di continuare la sua attività per<br />

altri innumerevoli anni!


Vita dei Soci<br />

L’industria centenaria di Bodio<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 30<br />

TIMCAL SA, leader nella produzione di grafite, che ha aperto i battenti nel lontano 1908, ha<br />

celebrato il centennale con una giornata di porte aperte e visite guidate allo stabilimento<br />

di Lisa Pantini<br />

TIMCAL SA è attiva nella produzione<br />

di grafite sintetica e naturale,<br />

nerofumo conduttivo, coke di<br />

petrolio calcinato, dispersioni acquose,<br />

carburo di silicio; ed è presente<br />

a livello internazionale con 7 stabilimenti<br />

e 10 sedi commerciali in tutto<br />

il mondo.<br />

Una lunga storia alle spalle, una maturata<br />

esperienza e consolidata tradizio-<br />

ne di produzione che l’hanno portata<br />

ad essere uno dei leader sul mercato<br />

nella produzione di grafite.<br />

Tutto ebbe inizio nel 1908, quando<br />

l’azienda tedesca di Baden, Motor SA,<br />

fondò le OFFICINE DEL GOTTARDO SA<br />

di Bodio, con l’obiettivo di creare prodotti<br />

inorganici con l’uso d’elettricità<br />

prodotta in loco, dando possibilità di<br />

lavoro anche agli abitanti della Valle.<br />

Ecco come si presentava l’area che occupa TIMCAL SA nel 1910<br />

Lo stabilimento crebbe in fretta, vivendo<br />

e dando lavoro a molti operai,<br />

superando due guerre, crisi dovute<br />

all’andamento altalenante dell’economia<br />

europea, ma sempre reagendo in<br />

maniera positiva di fronte alle difficoltà,<br />

arrivando a occupare nel 1918, 650<br />

addetti ai lavori; quando invece dopo<br />

la Prima Guerra mondiale, nel 1920,<br />

rischiava la chiusura con solo 40 di-


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

pendenti. Ma reagì con grinta: ristrutturò<br />

la gamma dei prodotti, ampliando<br />

l’offerta basata su carburo di silicio e<br />

grafite – produzione che continua sino<br />

ai giorni nostri diventando il core business<br />

dell’azienda leventinese –. Questa<br />

scelta fu vincente per il futuro degli<br />

impianti di Bodio.<br />

Dagli anni ’60 le OFFICINE DEL GOT-<br />

TARDO si concentrano unicamente sulla<br />

produzione di carburo di silicio e<br />

grafite. All’inizio degli anni ’70, viene<br />

fatto un investimento strategico che<br />

comporta un rinnovamento e migliorie<br />

degli impianti di produzione.<br />

Risale al 1995 il naming attuale<br />

dell’azienda, con l’acquisto di TIMCAL<br />

SA da parte di MIRCAL, un’affiliata<br />

Due vedute, sempre del 1910<br />

dell’attuale IMERYS di Parigi, leader<br />

mondiale nella valorizzazione di minerali<br />

industriali. Nel corso degli anni ’90<br />

la società beneficiò con pieno merito<br />

di una posizione di leader assoluto a<br />

livello mondiale quale fornitore di grafite<br />

all’industria produttrice di batterie<br />

alcaline. Ma è nel 1999 che TIMCAL<br />

SA compie il vero e proprio “giro di<br />

boa”, con una ristrutturazione e riorganizzazione<br />

che portò, tra l’altro,<br />

alla concentrazione di tutte le attività<br />

svizzere nello stabilimento di Bodio ed<br />

alla creazione di una divisione grafite<br />

in seno a Imerys denominata TIMCAL<br />

GRAPHITE & CARBON.<br />

Oggi TIMCAL SA è un gruppo industriale<br />

di punta, che commercializza,<br />

Vita dei Soci<br />

sviluppa e produce grafite ed altri<br />

carboni per applicazioni industriali<br />

avanzate, con tutta l’amministrazione,<br />

il marketing e la ricerca e sviluppo<br />

centralizzati a Bodio. L’azienda, con<br />

una politica di orientamento al cliente,<br />

considera la soddisfazione dei propri<br />

consumatori la forza guida per il raggiungimento<br />

degli obiettivi strategici,<br />

sociali, ambientali, economici ed etici.<br />

La valorizzazione delle risorse umane,<br />

un sistema per la gestione della sicurezza<br />

sul lavoro, degli impianti e del<br />

controllo della qualità sono i pilastri su<br />

cui il management ha sempre puntato e<br />

su cui è costruita la filosofia aziendale<br />

dell’azienda bodiese.<br />

La divisione TIMCAL Graphite & Carbon<br />

occupa circa 500 persone nel mondo,<br />

200 delle quali in Leventina. Utile<br />

sottolineare che sui 200 dipendenti,<br />

il 69% della massa salariale proviene<br />

dalla regione Bodio e 3 Valli ed il<br />

17% dal Bellinzonese. Questi dati ben<br />

dimostrano l’attaccamento della popolazione<br />

all’azienda che molto ha fatto<br />

per restare radicata in Valle.<br />

La grafite è utilizzata per molti beni<br />

di uso comune, tra questi troviamo:<br />

batterie alcaline e al litio, rivestimenti<br />

e vernici, materiali per freni e frizioni,<br />

mine per matite, spazzole per motori<br />

elettrici, ecc.. Le materie prodotte<br />

da TIMCAL forniscono grandi aziende<br />

quali Duracell, Energizer, NEC, Sony,<br />

Panasonic, Toyota, Shell, Ciba, ABB,<br />

Forbo, ecc..<br />

Per il centenario sono stati organizzati<br />

numerosi eventi, tra cui una giornata<br />

di porte aperte, dove sono state accolte<br />

per una visita allo stabilimento più di<br />

700 persone. La giornata ha previsto<br />

un concerto della Filarmonica Bodiese,<br />

giochi e animazioni varie.<br />

Per l’occasione è anche stato allestito<br />

uno spazio dimostrativo, ai partecipanti<br />

è stata offerta la possibilità di vedere<br />

e “toccare con mano” molti esempi di<br />

prodotti fabbricati dalla società, così<br />

come le loro applicazioni finali.<br />

TIMCAL SA<br />

6743 Bodio<br />

Tel. +41 91 873 20 10<br />

Fax +41 91 873 20 29<br />

www.timcal.com


Vita dei Soci<br />

Vestire un sogno<br />

In un piccolo atelier sulle sponde del Ceresio<br />

si confeziona l’alta moda che fa sognare<br />

di Lisa Pantini<br />

La realizzazione di un abito è un momento<br />

di pura creatività: la scelta<br />

del modello e del tessuto, i colori, le<br />

decorazioni da ricamare sull’abito, sono<br />

processi che vanno accuratamente seguiti<br />

dallo stilista. Per ammaliare e stupire una<br />

donna, facendola sentire protagonista<br />

per una sera o per una cerimonia, facendola<br />

sognare, indossando un abito di alta<br />

moda, unico. Una femminilità sensuale<br />

e raffinata per la sera e sull’altare che<br />

incanta con abiti impreziositi da strass e<br />

perline ricamate a mano.<br />

I capi unici e personalizzati sono<br />

l’espressione della cultura sartoriale<br />

e stilistica di alta moda di Rachel Bernasconi.<br />

Dopo un apprendistato in un atelier<br />

di alta moda di Losanna, Rachel Bernasconi<br />

si stabilisce in <strong>Ti</strong>cino dove<br />

consegue un diploma di stilista presso<br />

la Scuola Tecnici dell’Abbigliamento.<br />

Dopo un periodo di ménage familiare,<br />

durante il quale ha sempre svolto lavori<br />

su commissione, Rachel comincia a<br />

lavorare ad un progetto più grande ed<br />

importante: creare un proprio atelier.<br />

Sulle rive del Ceresio, a Carabietta, apre<br />

dunque un piccolo atelier dove dà sfogo<br />

alla sua fantasia nel creare, plasmare, cucire<br />

e ricamare bellissimi abiti esclusivi.<br />

Un successo già ottenuto per questa<br />

micro attività imprenditoriale di alto<br />

standing, una sfilata lo scorso anno a<br />

giugno, che riscosse grande successo.<br />

Rachel sta organizzando il debutto ufficiale<br />

del suo atelier, preparando gli<br />

abiti per la sfilata “Moda sotto le stelle”<br />

che si terrà il 12 luglio prossimo ad<br />

Ascona, dove come stilista emergente<br />

avrà modo di farsi conoscere e notare<br />

al grande pubblico.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 32<br />

Il progetto dell’Atelier Alta Moda è<br />

quello di creare una collezione per poi<br />

riuscire a venderla in alcune boutiques<br />

di lusso.<br />

Una scelta di “Stile”<br />

Abiti freschi e svolazzanti, che valorizzano<br />

la sensualità di ogni donna,<br />

ricamati con perline e paillettes su<br />

disegni irripetibili, abiti su misura per<br />

una serata esclusiva o per il grande<br />

giorno. L’abito dovrà essere unico, bellissimo<br />

e perfetto nei minimi dettagli,<br />

rendendoci in ogni momento, di quella<br />

indimenticabile occasione, splendide<br />

principesse da fiaba che si muovono<br />

con leggerezza e candore.<br />

Tessuti di impareggiabile estro<br />

e qualità, solo pura seta italiana,<br />

per un atelier “made<br />

in <strong>Ti</strong>cino”.


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

Per informazioni ed eventuali appuntamenti:<br />

Rachel Bernasconi<br />

Atelier Alta Moda<br />

6919 Carabietta<br />

Tel. +41 79 756 20 11<br />

bernasconi68@bluewin.ch<br />

www.fashionrachel.com (coming soon)<br />

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Vita dei Soci<br />

“More Chocolate”…<br />

c’è voglia di più cioccolato<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 34<br />

EUROCHOCOLATE SWISS, il grande evento del cioccolato approda in Svizzera dal 26 al 29 marzo<br />

2009, tra le vie e le piazze del centro di Lugano, è il primo appuntamento itinerante svizzero open<br />

air della fortunata iniziativa nata 15 anni fa a Perugia con Eurochocolate. La manifestazione,<br />

per espressa volontà degli organizzatori, diventerà un evento fisso e annuale rivolto a visitatori<br />

provenienti da tutto il <strong>Ti</strong>cino, dal Nord Italia e dalla Svizzera interna<br />

Comunicato stampa ISICOM SA<br />

<br />

<br />

Con un consumo medio pro-capite<br />

di 12,3 kg, gli Svizzeri sono i più<br />

grandi consumatori al mondo di<br />

cioccolato. Non potrebbe essere altrimenti,<br />

se si considera che il fiore all’occhiello<br />

dell’industria dolciaria nazionale,<br />

con una produzione di circa 180mila<br />

tonnellate all’anno, è il cioccolato. Cioccolato<br />

che non solo è tassello fondamentale<br />

della tradizione elvetica, ma che da<br />

sempre è considerato, anche in <strong>Ti</strong>cino,<br />

uno dei simboli dello “Swissness” più<br />

conosciuti al mondo.<br />

Per un’agenzia come la Isicom SA di<br />

Lugano, che da anni è leader delle<br />

manifestazioni eno-gastronomiche di<br />

grande richiamo come i saloni “Ristora”<br />

e “Sapori & Saperi”, era quasi<br />

un dovere poter fare del <strong>Ti</strong>cino il<br />

centro nevralgico del cioccolato per<br />

il Nord Europa. Fedele ad una filosofia<br />

aziendale che fa della qualità<br />

il pilastro principale della propria<br />

attività, Isicom SA ha stretto un accordo<br />

con Eurochocolate, la festa<br />

del cioccolato più famosa al mondo,<br />

che permetterà di organizzare a<br />

Lugano – dal 26 al 29 marzo 2009<br />

– un evento altrettanto importante e<br />

dolce come Eurochocolate Swiss –<br />

More Chocolate.<br />

Da sin.: il direttore di Gastro<strong>Ti</strong>cino Gabriele Beltrami, il direttore di Eurochocolate Bruno Fringuelli, il direttore<br />

di Isicom SA Alberto Rota, il presidente di Eurochocolate Eugenio Guarducci, l’Onorevole Lorenzo Quadri<br />

(Capodicastero Turismo Città di Lugano) ed il direttore di Lugano Turismo Marco Sorgesa<br />

L’evento è stato presentato il 19 giugno<br />

scorso alla stampa al prestigioso<br />

Casinò di Lugano, da Alberto Rota<br />

della Isicom, Lorenzo Quadri, municipale<br />

di Lugano e capo dicastero<br />

turismo, ed Eugenio Guarducci, fondatore<br />

e presidente di Eurochocolate,<br />

manifestazione nata a Perugia nel<br />

1994 e che oggi conta oltre 900mila<br />

visitatori. A patrocinare l’evento, la<br />

Città di Lugano, Lugano Turismo e<br />

Gastro<strong>Ti</strong>cino, la Federazione esercenti<br />

e albergatori, fortemente convinti<br />

e motivati a sostenere Eurochocolate<br />

Swiss.<br />

L’accordo con Eurochocolate permette<br />

di avere a disposizione il<br />

know-how di una manifestazione che


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

naviga a vele spiegate da ben 14 anni.<br />

“Naturalmente, visto che la Svizzera è<br />

la patria del cioccolato – ha spiegato<br />

Lorenzo Quadri – non si poteva pensare<br />

di fare il copia-incolla a Lugano<br />

della manifestazione di Perugia. Per<br />

il Municipio era importante che i<br />

produttori ticinesi e svizzeri che volessero<br />

partecipare, potessero farlo<br />

senza preclusioni”. E l’obiettivo di<br />

questo importante evento è proprio<br />

quello di lavorare con gli attori locali,<br />

mantenendo nel contempo la<br />

vocazione internazionale della manifestazione.<br />

Grazie a Eurochocolate, ad arrivare<br />

a fine marzo a Lugano “sarà una manifestazione<br />

funzionante, seria, collaudata<br />

e di grande richiamo”. Una<br />

manifestazione che porterà a Lugano<br />

“visitatori e indotto e porterà anche<br />

alla nostra città visibilità a livello<br />

nazionale e internazionale”. Oltretutto<br />

in un periodo dell’anno che<br />

non è solitamente dei più “vivaci”<br />

in quanto ad eventi. “Sono dunque<br />

molto soddisfatto che questa grande<br />

kermesse del cioccolato possa arrivare<br />

a Lugano. E che possa arrivarci<br />

non solo per una volta – ha concluso<br />

Quadri – ma con l’obiettivo di diventare<br />

un appuntamento annuale. Le<br />

premesse favorevoli ci sono”.<br />

Alberto Rota ha ripreso il concetto<br />

illustrando i motivi che lo hanno<br />

spinto a collaborare con Eurochocolate<br />

ed a organizzare Eurochocolate<br />

Swiss. “L’obiettivo che ci siamo posti<br />

è quello di promuovere il territorio,<br />

richiamando su di esso quell’attenzione<br />

dei media e del pubblico che<br />

la kermesse perugina ha dimostrato<br />

e dimostra di saper catalizzare, e<br />

che ne fanno un ottimo strumento<br />

di promozione e di marketing territoriale.<br />

La Svizzera è considerata<br />

nell’immaginario collettivo la vera<br />

patria del cioccolato ma stranamente<br />

fino ad oggi non era mai nato un<br />

evento significativo che avesse l’ambizione<br />

di enfatizzare questa straordinaria<br />

fama”. Fama che si deve<br />

anche ai grandi cioccolatieri ticinesi,<br />

e in particolare bleniesi, che hanno<br />

esportato l’arte cioccolatiera a livello<br />

internazionale, e gettato i semi di<br />

quella Cima Norma che divenne una<br />

delle più importanti fabbriche del<br />

Paese. Una tradizione cioccolatiera<br />

ticinese che continua ancora oggi<br />

grazie all’impegno di aziende importanti<br />

che saranno invitate a recitare<br />

un ruolo da protagonista in Eurochocolate<br />

Swiss.<br />

In questo senso Eurochocolate<br />

Swiss permetterà di dare valore<br />

aggiunto al dinamismo dei partner<br />

locali (istituzioni, ristoratori, albergatori,<br />

commercianti, ecc.), “il cui<br />

coinvolgimento – ha sottolineato<br />

Rota – rimane essenziale per la buona<br />

riuscita dell’evento”. Proporre<br />

Eurochocolate Swiss come appuntamento<br />

fisso a Lugano permetterà<br />

inoltre alla città – e di riflesso a<br />

tutto il Cantone – di richiamare su di<br />

sé l’attenzione del grande pubblico,<br />

“associandosi a un tema nuovo, forte,<br />

e facilmente identificabile al nostro<br />

territorio. Un’offerta diversa, innovativa<br />

e strategica che permetterà<br />

a tutti gli enti, associazioni e partner<br />

coinvolti di aumentare la visibilità<br />

mediatica in Svizzera, ma soprattutto<br />

all’estero, e di beneficiare, a lungo<br />

termine, dei diversi indotti della manifestazione”.<br />

Anche il fondatore e Presidente di<br />

Eurochocolate, Eugenio Guarducci,<br />

non ha nascosto la sua soddisfazione<br />

di essere riuscito a portare questa<br />

grande festa nella Confederazione<br />

elvetica. “Realizzare Eurochocolate<br />

in Svizzera – ha spiegato – è un impegno<br />

stimolante per noi. L’obiettivo<br />

è farne un appuntamento annuale<br />

fisso del periodo pre-pasquale. L’accordo<br />

con Isicom SA e il sostegno<br />

importante degli altri partner, è un<br />

primo passo a partire dal quale inizieremo<br />

a lavorare concretamente<br />

sul progetto. La scelta di Lugano è<br />

molto semplice: la Svizzera italiana<br />

è baricentrica rispetto ai poli produttivi<br />

più importanti del cioccolato<br />

in Svizzera e nello stesso tempo vede<br />

protagoniste esperienze produttive di<br />

grande qualità. A tutto ciò dobbiamo<br />

aggiungere la vicinanza ad un territorio<br />

quale quello lombardo dove il<br />

nostro evento è molto conosciuto e<br />

dal quale ci aspettiamo un gran numero<br />

di visitatori”<br />

La manifestazione seguirà l’ormai<br />

consolidato format, con mostre, laboratori<br />

didattici per adulti, ragazzi<br />

e bambini, spettacoli e divertenti<br />

animazioni cioccolatose. E la possibilità,<br />

naturalmente, di degustare<br />

e regalarsi tanto buon cioccolato di<br />

Vita dei Soci<br />

qualità, di ogni forma e gusto, da<br />

solo o in abbinamenti tradizionali e<br />

insoliti.<br />

Per promuovere al meglio l’evento<br />

di Lugano, in occasione della quindicesima<br />

edizione di Eurochocolate<br />

Perugia (18/26 Ottobre <strong>2008</strong>) sarà<br />

ad esso dedicato un apposito spazio,<br />

dove, tra le altre iniziative, verrà presentato<br />

il gadget ufficiale “watch”:<br />

un simpatico bracciale dedicato a<br />

tutti quei golosi che vorranno stupire,<br />

indossando dell’ottimo cioccolato<br />

e che… non vedono l’ora di assaggiarlo.<br />

Eurochocolate Swiss – More Chocolate<br />

è simboleggiata, oltre che<br />

dall’immancabile bandiera elvetica,<br />

da un’immagine cara a tutti gli appassionati<br />

fans di Eurochocolate:<br />

l’impronta cioccolatosa della mano<br />

destra, realizzata da Enric Rovira,<br />

che da alcuni anni accompagna tutte<br />

le golose trasferte di Eurochocolate<br />

in Italia ed all’estero.<br />

Con un’aggiunta: un dito in più. A<br />

dire appunto more chocolate…<br />

Insomma, più cioccolato di così…<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

Eurochocolate Swiss<br />

Isicom SA<br />

Via Gemmo 11<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 682 49 35<br />

Fax +41 91 682 49 38<br />

info@isicom.ch<br />

Ufficio Stampa Eurochocolate<br />

Maria Luisa Lucchesi,<br />

Tel. +39 331 5849909<br />

Viola Menicali,<br />

Tel. +39 349 2826305<br />

Viale Centova 6<br />

IT - 06134 Perugia/ITALIA<br />

Tel. +39 075 5025882<br />

Fax +39 075 5025889<br />

ufficiostampa@eurochocolate.com<br />

www.eurochocolate.com


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 36<br />

1988 – <strong>2008</strong>: il Groupe Mutuel attivo<br />

e dinamico da 20 anni in <strong>Ti</strong>cino<br />

Già da vent’anni gli assicuratori del Groupe Mutuel offrono i loro servizi alla clientela ticinese.<br />

Molto attivi in questo cantone, propongono tra i loro servizi l’assicurazione malattia, ma anche le<br />

assicurazioni impresa (assicurazione infortunio, indennità giornaliera e previdenza professionale)<br />

e l’assicurazione vita. Con due agenzie, a Lugano e a Locarno, garantiscono la consulenza ai clienti<br />

di Jean-Michel Bonvin<br />

“Il Groupe Mutuel registra un eccellente<br />

sviluppo delle proprie attività<br />

in <strong>Ti</strong>cino”, afferma con soddisfazione<br />

Antonio Rosafio, membro<br />

del Management del Groupe Mutuel e<br />

responsabile per il <strong>Ti</strong>cino.<br />

“L’inizio di tale crescita risale al 1988<br />

quando «La Royal», con i suoi 800<br />

assicurati ticinesi, conclude un accordo<br />

e si unisce alla Société de Secours<br />

Mutuel di Sierre per creare Hermès,<br />

una cassa malati membro del Groupe<br />

Mutuel. Vent’anni dopo, all’inizio del<br />

<strong>2008</strong>, il numero di assicurati nel Canton<br />

<strong>Ti</strong>cino sale a 36’000 e il Groupe<br />

Mutuel diventa così il secondo assicuratore<br />

malattia del cantone per numero<br />

di clienti. Questo successo è dovuto<br />

all’offerta di prodotti adeguati, proposti<br />

a tariffe davvero concorrenziali.<br />

I premi dell’assicurazione malattia, in<br />

particolare, sono tra i più convenienti<br />

del mercato”.<br />

Servizio clienti: voti eccellenti<br />

La scelta di un assicuratore dipende anche<br />

dalla qualità del servizio clienti.<br />

Il Groupe Mutuel s’investe notevolmente<br />

nell’inquadramento e nella formazione<br />

dei propri collaboratori. Tale impegno<br />

dà i suoi frutti, come testimonia un’in-<br />

chiesta condotta per la rivista «Bilan»<br />

da un istituto specializzato e pubblicata<br />

alla fine del 2007. Il Groupe Mutuel è<br />

al secondo posto in questa inchiesta<br />

che paragona i 12 principali assicuratori<br />

malattia della Svizzera. Un rilievo<br />

particolare è dato all’efficacia (voto di<br />

5.33 su 6) e alla professionalità (voto<br />

di 5.22) dell’accoglienza telefonica del<br />

Groupe Mutuel.<br />

Antonio Rosafio, membro del Management del<br />

Groupe Mutuel e responsabile per il <strong>Ti</strong>cino, si compiace<br />

dello sviluppo degli affari nel suo cantone<br />

Buoni risultati: politica di moderazione<br />

dei premi<br />

Il Groupe Mutuel realizza la maggior<br />

parte del proprio fatturato nel settore<br />

della salute, che costituisce la sua<br />

principale attività. Il totale dei premi<br />

incassati nel 2007 per l’assicurazione<br />

obbligatoria delle cure medico-sanitarie<br />

(AOCMS) e le assicurazioni complementari<br />

supera i 3 miliardi di franchi e<br />

l’eccedenza raggiunge gli 85.5 milioni<br />

di franchi per l’AOCMS. Tale importo,<br />

come imposto per legge, è attribuito<br />

alle riserve. Gli assicuratori malattia del<br />

Groupe Mutuel fanno partecipare i loro<br />

aderenti a tali eccedenze. Gli assicurati<br />

hanno così potuto beneficiare di una<br />

riduzione dei loro premi <strong>2008</strong> pari al<br />

2% in media nazionale. I buoni risultati<br />

2007 permetteranno di continuare questa<br />

politica di moderazione dei premi<br />

per il 2009 e per gli anni a venire.<br />

Due agenzie per consigliarvi<br />

La clientela ticinese del Groupe Mutuel<br />

ha a disposizione due agenzie, una a<br />

Lugano e l’altra a Locarno, nelle quali<br />

lavorano 13 collaboratori. Il settore<br />

delle assicurazioni diventa sempre più<br />

complesso ed esige quindi competenze<br />

che troverete al Groupe Mutuel. Venite


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

a trovarci nelle nostre agenzie dove<br />

otterrete informazioni e consigli sulle<br />

coperture d’assicurazione di persone!<br />

Imprese: un partner per tutte le<br />

vostre assicurazioni!<br />

Più di 320 imprese del Cantone –<br />

di diversi settori economici – si<br />

affidano al Groupe Mutuel per le<br />

loro coperture assicurative<br />

Specialisti delle assicurazioni di persone,<br />

gli assicuratori membri del Groupe<br />

Mutuel offrono i loro servizi anche<br />

alle imprese, alle quali propongono<br />

l’assicurazione infortunio, l’indennità<br />

giornaliera per malattia e la previdenza<br />

professionale. “Il Groupe Mutuel è<br />

uno dei pochi protagonisti del ramo a<br />

Il Groupe Mutuel celebra i suoi vent’anni di presenza in <strong>Ti</strong>cino. L’Agenzia di Lugano si trova in Via Dufour 2<br />

proporre contemporaneamente queste<br />

diverse coperture assicurative”, afferma<br />

con un certo orgoglio Claudio Leo,<br />

Account Manager del Groupe Mutuel e<br />

responsabile del settore.<br />

“È un vantaggio per l’imprenditore, il<br />

quale beneficia di tutte le competenze,<br />

in questi settori piuttosto complessi,<br />

presso uno stesso partner.”<br />

Il valore aggiunto «CorporateCare»<br />

Le imprese clienti possono usufruire<br />

del programma per la gestione delle<br />

assenze, un campo nel quale il Groupe<br />

Mutuel si profila come pioniere. Fondato<br />

sui tre pilastri della prevenzione,<br />

della gestione delle assenze e del<br />

reinserimento, il concetto «CorporateCare»<br />

offre un prezioso sostegno<br />

alle imprese che possono così meglio<br />

contenere il fenomeno dell’assenteismo<br />

dei collaboratori. Questo programma<br />

permette anche di realizzare<br />

Claudio Leo, Account Manager e responsabile<br />

imprese, Groupe Mutuel<br />

gli obiettivi della 5a revisione dell’AI,<br />

la quale privilegia il reinserimento<br />

professionale piuttosto che il versamento<br />

di rendite.<br />

Ritrovate tutti questi vantaggi su: www.<br />

corporatecare.ch<br />

Tutta la gamma di assicurazioni<br />

vita<br />

La compagnia d’assicurazione vita,<br />

Groupe Mutuel Vita GMV SA, commercializza<br />

tutta la gamma di prodotti:<br />

assicurazioni miste, rischio puro,<br />

rendite vitalizie ecc.. Offre anche interessanti<br />

coperture legate a fondi<br />

d’investimento quali Global vie invest<br />

o Varia Plan, assicurazione mista flessibile<br />

che permette di modificare il<br />

premio al rialzo o al ribasso senza penalità<br />

per il cliente. In costante evoluzione,<br />

questa società d’assicurazione<br />

vita registra una regolare crescita del<br />

proprio fatturato.<br />

Vita dei Soci<br />

Groupe Mutuel:<br />

la storia di un successo<br />

Crescere per sopravvivere. Questa era<br />

la sfida lanciata, agli inizi degli anni<br />

‘80, ai responsabili della Mutuelle Valaisanne,<br />

il cui numero di assicurati<br />

rimaneva fermo a circa 30’000. Circoscritta<br />

al proprio cantone, questa<br />

cassa malati era succube dei grandi<br />

assicuratori del paese che applicavano<br />

prezzi di dumping.<br />

Oltrepassare le proprie frontiere<br />

Per risollevarsi, una sola soluzione: oltrepassare<br />

le proprie frontiere per unirsi<br />

ad altri assicuratori malattia. Questa fu la<br />

strategia immaginata e attuata da Pierre-<br />

Marcel Revaz, artefice dell’espansione del<br />

Groupe Mutuel di cui è oggi presidente.<br />

La progressiva integrazione di altre casse<br />

nella Svizzera romanda e tedesca avrebbe<br />

permesso non solo di sopravvivere, ma<br />

persino di imporsi. Alcune cifre illustrano<br />

lo straordinario sviluppo dell’impresa:<br />

da 30’000 assicurati, nel 1980 (per<br />

la Mutuelle Valaisanne), il numero sale a<br />

172’000 affiliati presso otto casse malati,<br />

nel 1993, anno di fondazione del Groupe<br />

Mutuel. All’inizio del <strong>2008</strong>, quest’ultimo<br />

ha quintuplicato il numero di clienti,<br />

pari a 875’000 per i suoi 15 assicuratori<br />

malattia. Il Groupe Mutuel, Association<br />

d’assureurs, consolida in questo modo il<br />

suo 3° posto a livello nazionale.<br />

Il Groupe Mutuel in cifre<br />

1’450 collaboratori<br />

15 assicuratori malattia<br />

875’000 assicurati, di cui 36’000 in<br />

<strong>Ti</strong>cino<br />

3 miliardi di franchi di fatturato nel<br />

settore salute (assicurazione di base e<br />

complementari)<br />

11’000 imprese clienti, di cui 2’100<br />

affiliate presso le due fondazioni di<br />

previdenza professionale, il Groupe<br />

Mutuel Previdenza GMP e la Mutuelle<br />

Valaisanne de Prévoyance, che realizzano<br />

insieme un fatturato di oltre 100<br />

milioni di franchi.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

Agenzia di Lugano, Via Dufour 2,<br />

6901 Lugano<br />

Agenzia di Locarno, Piazza Grande 3,<br />

6600 Locarno<br />

Tel. 0848 803 111<br />

info@groupemutuel.ch<br />

www.groupemutuel.ch


Vita dei Soci<br />

La gestione del rischio<br />

nelle imprese<br />

In un recente seminario promosso da ASSiDU SA, è stata trattata la<br />

tematica del risk management per le aziende. Nell’intervista con Régis<br />

Dubied, amministratore di ASSiDU – Lugano, ci parla del brokeraggio<br />

assicurativo e delle coperture assicurative per le aziende all’avanguardia<br />

di oggi<br />

di Lisa Pantini<br />

ASS i DU SA è uno studio di consulenza<br />

assicurativa e finanziaria<br />

che opera dal 1979.<br />

Scopo della società è quello di amministrare,<br />

intermediare, gestire, consigliare<br />

e assistere in tutti i campi assicurativi,<br />

distribuire fondi d’investimento, effettuare<br />

pianificazioni pensionistiche e ricerche<br />

di finanziamenti ipotecari.<br />

Tra le attività promosse dall’azienda,<br />

anche momenti formativi per gli addetti<br />

ai lavori e per i propri clienti: imprenditori,<br />

aziende, fiduciari, ecc. su tematiche<br />

sempre attuali di rilievo.<br />

Così è stato anche per il seminario del<br />

29 maggio scorso a Villa Negroni a<br />

Vezia, dove davanti a una sala gremita<br />

di persone, è stato toccato il tema della<br />

“Gestione del rischio nell’impresa”.<br />

Il seminario, che ha avuto per relatori<br />

Giovanni Barone-Adesi, professore ordinario<br />

di teoria finanziaria presso la<br />

Facoltà di scienze economiche dell’USI<br />

e Direttore istituto di Finanza e dello<br />

Swiss Finance Institute; Régis Dubied,<br />

perito federale in assicurazioni e docente<br />

presso il Centro di studi bancari a Vezia,<br />

amministratore e cofondatore della<br />

ASS i DU SA; Marco Croci, perito federale<br />

in assicurazioni, consulente finanziario<br />

con attestato professionale federale e<br />

docente presso il Centro di studi bancari<br />

a Vezia, partner associato di ASS i DU SA;<br />

e Gerardo Fasano, perito federale in assicurazioni,<br />

consulente finanziario con<br />

attestato professionale federale presso<br />

ASS i DU SA, ha messo in luce di cosa<br />

occorre tener conto nella gestione dei<br />

rischi della propria azienda.<br />

È stato così evidenziato come il brokeraggio<br />

in Svizzera sia in piena espansione,<br />

e come la figura del broker sia<br />

apprezzata dalle aziende per la propria<br />

neutralità, senza vincoli verso una precisa<br />

compagnia, e spesso quest’opzione<br />

presenta una serie di vantaggi monetari<br />

e di ottimizzazione dei tempi per la gestione<br />

delle pratiche.<br />

Il Professor Barone-Adesi ha illustrato<br />

i diversi rischi a cui va incontro l’imprenditore<br />

che fronteggia l’avventura<br />

aziendale: una volta creata l’azienda dovrà<br />

confrontarsi con tutta una tipologia<br />

di rischi (d’impresa, imprenditoriale,<br />

operativo, creditizio, …), che però, con<br />

l’aiuto di seri professionisti, saprà tenere<br />

sotto controllo e minimizzare senza<br />

incorrere in incidenti.<br />

Quali sono i trend in questo settore?<br />

“La tendenza è molto chiara; l’azienda<br />

desidera essere maggiormente assistita<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 38<br />

Régis Dubied<br />

da una struttura esterna competente e<br />

neutra, che possa consigliarla su come<br />

ridurre la sua esposizione al rischio ottimizzando<br />

nello stesso tempo il rapporto<br />

prestazione/premio. Inoltre, l’azienda<br />

apprezza il risparmio di tempo, avendo<br />

un unico interlocutore per tutte le sue<br />

questioni assicurative”.<br />

Come viene affrontato il risk management<br />

dalle aziende? Si affidano a<br />

specialisti?<br />

“Le PMI devono per forza fare capo ad<br />

una struttura esterna. Il broker assicurativo<br />

che ha esperienza e competenza<br />

può aiutare le aziende ad identificare<br />

questi rischi come la loro ampiezza e le<br />

aiuta anche a prendere le giuste misure<br />

atte a ridurne le conseguenze. In questo<br />

contesto il broker assicurativo può offrire<br />

un plus valore”.<br />

Quale è la percezione del rischio da<br />

parte delle imprese?<br />

“L’impresa a volte sottovaluta i rischi<br />

che possiamo chiamare «assicurabili»<br />

concentrandosi molto sulla sua attività<br />

primaria «core business». Gli eventi<br />

imponderabili quali per esempio :<br />

l’incendio, il fermo macchina, il danno<br />

fatto a terzi (RC impresa, RC prodotto),<br />

il decesso o l’invalidità di un dipendente<br />

o di un uomo chiave, l’insolvenza di


39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

un cliente importante, non vengono<br />

valutati attentamente, il nostro ruolo<br />

è di individuare con il cliente quali di<br />

questi eventi potrebbero metterlo in<br />

difficoltà”.<br />

Vi sono modalità di gestione e riduzione<br />

dei rischi per le imprese che<br />

vogliono agire senza appoggi?<br />

“L’azienda che ha raggiunto la taglia critica<br />

può assumere un risk manager proprio<br />

e fare a meno di specialisti esterni.<br />

Il nostro tessuto economico è composto<br />

di tante piccole e medie imprese che<br />

non possono assumere il proprio risk<br />

manager, però possono farsi consigliare<br />

da una struttura come la nostra con lo<br />

scopo di ridurre la loro esposizione al<br />

rischio”.<br />

Che peso dare ad ogni rischio?<br />

“Nella nostra analisi forniamo ai nostri<br />

clienti un elenco delle situazioni con<br />

due parametri principali:<br />

• l’identificazione dei rischi specifici<br />

all’azienda stessa con la loro classificazione<br />

e la loro ampiezza, ossia<br />

l’importanza del danno che potrebbe<br />

subire la singola impresa (rischio Piccolo,<br />

Medio, Grande e Catastrofe);<br />

• la frequenza indicando la probabilità<br />

che questo rischio si realizzi (più<br />

volte all’anno, 1 volta all’anno, 1 volta<br />

ogni 5 anni, 1 volta ogni 10 anni)”.<br />

Non ci si espone ad una sovracopertura<br />

assicurativa lasciando la gestione<br />

delle diverse polizze all’azienda?<br />

“Esiste sia il rischio di sovrassicurazione<br />

sia quello della sottoassicurazione. Il<br />

caso frequente che riscontriamo è quello<br />

in cui l’azienda ha assicurato tanti<br />

piccoli rischi, che potrebbe benissimo<br />

assumere in proprio, invece non è sufficientemente<br />

assicurata per i rischi che<br />

possono mettere in pericolo l’azienda.<br />

Una revisione delle polizze assicurative<br />

permette di identificare eventuali doppie<br />

assicurazioni, coperture insufficienti o<br />

inesistenti”.<br />

Come risolve i problemi un broker?<br />

“ASS i DU SA effettua un’analisi della<br />

situazione dei rischi del suo cliente,<br />

questo lavoro viene effettuato in stretta<br />

collaborazione col cliente che fornisce<br />

tutti i dati e le informazioni necessarie<br />

durante colloqui e sopralluoghi. ASS i DU<br />

SA presenta un rapporto di revisione e<br />

propone di adattare, stipulare o annul-<br />

lare le polizze esistenti con lo scopo di<br />

aumentare la sicurezza dell’azienda, riducendo<br />

il rischio grazie a delle misure<br />

di sicurezza e assicurando correttamente<br />

i rischi grandi e catastrofe. Il nostro<br />

ruolo è anche di ridurre se possibile<br />

il costo delle assicurazioni, gestendo<br />

oltre 60 milioni di premi abbiamo un<br />

peso contrattuale e un’esperienza che<br />

ci permettono di ottenere condizioni<br />

più favorevoli rispetto al singolo cliente.<br />

Assistiamo i nostri clienti in caso di<br />

sinistro. La nostra struttura mette a disposizione<br />

dei suoi clienti 35 dipendenti<br />

specializzati tra i quali 7 periti federali<br />

in assicurazioni”.<br />

Quali vantaggi presenta<br />

il brokeraggio?<br />

• “L’azienda spende meno tempo delegando<br />

la gestione delle sue assicurazioni<br />

ad un unico interlocutore;<br />

• essendo neutri e lavorando con tutte<br />

Vita dei Soci<br />

le compagnie operanti sul mercato<br />

svizzero il cliente ha accesso a tutto<br />

il mercato;<br />

• assistiamo i nostri clienti in caso di<br />

sinistro;<br />

• aumentiamo la sicurezza dell’azienda;<br />

• ottimizziamo i costi assicurativi;<br />

• rilasciamo un rapporto di revisione<br />

scritto che serve anche all’organo di<br />

revisione della società e al Consiglio<br />

di Amministrazione;<br />

• amministriamo e adattiamo in modo<br />

continuo i contratti assicurativi;<br />

• creiamo contratti quadro su misura e<br />

a condizioni favorevoli per associazioni<br />

professionali;<br />

• organizziamo serate informative per<br />

il personale delle aziende, seminari e<br />

formazioni sulle tematiche assicurative<br />

e previdenziali”.


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 40<br />

hotelleriesuisse <strong>Ti</strong>cino cambia veste<br />

Nuova sede e nuovo segretariato per un’associazione che guarda al futuro<br />

con professionalità e competenza<br />

Comunicato stampa<br />

Da sin. il direttore responsabile del nuovo segretariato, Fabio Corti, il Presidente di Hotelleriesuisse <strong>Ti</strong>cino,<br />

Fernando Brunner con il responsabile della sede regionale di hotelleriesuisse per la formazione<br />

professionale, Marco Boggia<br />

Dal 1° luglio <strong>2008</strong>, hotelleriesuisse<br />

<strong>Ti</strong>cino si trasferisce<br />

a Chiasso, nella centralissima<br />

Piazza Indipendenza, al numero 3.<br />

Nuovi recapiti quindi ma anche una<br />

nuova gestione del segretariato che<br />

sarà affidato alla SRI Group SA di<br />

Chiasso, sotto la direzione di Fabio<br />

Corti.<br />

Guardare al futuro significa saper<br />

cogliere le sfide che esso riserva<br />

ma significa anche saper creare opportunità<br />

di sviluppo per garantire<br />

all’associazione un futuro dinamico<br />

ed in continua crescita. La scelta di<br />

affidare la gestione del segretariato ad<br />

una società di consulenza di direzione<br />

è dettata dal desiderio di garantire un<br />

servizio professionale e continuo a<br />

tutti gli associati e a tutti coloro che<br />

necessitano di dialogare con hotelleriesuisse.<br />

L’esperienza manageriale di SRI Group<br />

SA unitamente all’approfondita conoscenza<br />

del settore turistico ed al know<br />

how in ambito marketing e comunicazione,<br />

hanno permesso di ridefinire il<br />

concetto di segretariato, rendendolo<br />

più orientato alle esigenze del mercato<br />

e soprattutto degli associati. Un se-<br />

gretariato che si propone di agire con<br />

proattività e dinamismo garantendo<br />

un servizio di prima qualità. La nuova<br />

sede offrirà inoltre spazi di pregio e<br />

dotazioni informatiche di prima qualità<br />

che daranno ulteriore lustro ed<br />

efficienza all’associazione cantonale<br />

che dal 1979 rappresenta in <strong>Ti</strong>cino<br />

ed in Svizzera gli interessi dei propri<br />

associati.<br />

La nuova sede sita in Piazza Indipendenza<br />

3 a Chiasso, sarà operativa dal<br />

lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle<br />

ore 12.00 e dalle ore 13.30 alle ore<br />

17.30, con una linea dedicata rispondente<br />

al numero +41 91 683 62 72,<br />

Fax +4191 695 38 81.<br />

Il comitato di hotelleriesuisse, ringrazia<br />

la Signora Daniela Prat ed il Signor<br />

Marco Boggia, per il prezioso lavoro<br />

svolto in questi anni nella gestione del<br />

segretariato.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

SRI GROUP SA<br />

Piazza Indipendenza 3<br />

6830 Chiasso<br />

www.srigroup.ch<br />

ask@srigroup.ch<br />

oppure<br />

Brunner Fernando<br />

Presidente hotelleriesuisse<br />

Residenza Al Parco<br />

via San Gottardo 8<br />

6600 Muralto<br />

Tel. +41 91 759 12 12<br />

presidente@hotelleriesuisse-ticino.ch


41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

Formazione<br />

Corso capi-azienda ed Economista aziendale<br />

nelle arti e mestieri (diploma federale)<br />

Ancora alcuni posti disponibili!<br />

di Lisa Pantini<br />

Queste due proposte formative della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> offrono una visione a 360° delle attività aziendali e forniscono tutti gli<br />

elementi necessari per una conduzione imprenditoriale pragmatica e ottimale.<br />

Non sono esposti solamente concetti teorici, l’approccio pratico è garantito.<br />

Le lezioni sono diurne e la frequenza ai corsi avviene parallelamente all’attività lavorativa.<br />

I cicli formativi offerti dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> vantano una lunga collaborazione con l’Istituto svizzero per la formazione di<br />

capi-azienda nelle arti e mestieri (IFCAM), infatti la Scuola per capi-azienda è organizzata ormai da quarant’anni<br />

in <strong>Ti</strong>cino. Dal 2000, per far fronte alle nuove esigenze formative presentatesi, è offerto anche il Corso preparatorio<br />

all’esame professionale superiore per il diploma federale di Economista aziendale nelle arti e mestieri. Quest’ultimo<br />

è un diploma professionale superiore federale, ottenibile dopo un anno di preparazione e, naturalmente, il<br />

superamento degli esami federali previsti.<br />

Per conoscere i dettagli di queste offerte formative vi invitiamo a leggere la tabella riassuntiva nella pagina successiva.<br />

Se desiderate investire nella formazione iscrivetevi subito!<br />

Non perdete tempo, contattateci per maggiori informazioni:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

IFCAM, Istituto svizzero per la formazione di capi-azienda nelle arti e mestieri<br />

Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 18, Fax +41 91 911 51 12<br />

corsi@cci.ch, www.cciati.ch<br />

Padova 2009 – The Meeting: 23-24.4.2009<br />

Desiderate sviluppare nuovi rapporti<br />

di partnership transfrontalieri?<br />

Vedete delle possibilità<br />

nel mercato economico del Nord-Est<br />

dell’Italia? Sapete che la Regione Veneto,<br />

con i suoi molteplici settori<br />

industriali (tecnica del freddo e del<br />

caldo, ingegneria meccanica, turismo,<br />

logistica e trasporti, industria farmaceutica,<br />

finanze) è una delle regioni<br />

più produttive d’Italia? E che Padova –<br />

in quanto al centro della Regione – ha<br />

un ruolo chiave?<br />

Dopo i successi degli eventi economici<br />

di Genova nel 2006 e Bari nel 2007,<br />

sarà possibile partecipare al prossimo<br />

evento di partenariato per le PMI, che<br />

dovrebbe svolgersi a Padova dal 23 al<br />

24 aprile 2009. L’evento sarà organizzato<br />

nuovamente dall’Ambasciata<br />

di Svizzera a Roma, in collaborazione<br />

con le autorità locali e regionali,<br />

la Camera di commercio di Padova,<br />

nonché con il sostegno di entrambe<br />

le Camere di commercio italiana e<br />

svizzera, dell’Osec Business Network<br />

Switzerland e di alcuni sponsor.<br />

Vi segnaliamo che sul nostro sito<br />

internet www.cciati.ch, sono disponibili<br />

il questionario ed il programma<br />

provvisorio della manifestazione,<br />

che prevede incontri individuali programmati<br />

tra PMI svizzere ed italiane,<br />

investitori, associazioni, ecc.. Basta<br />

ricordare che a Genova (2006) in<br />

24 ore 120 PMI svizzere ed italiane<br />

hanno effettuato 200 incontri d’affari<br />

individuali, e a Bari (2007), ci sono<br />

stati 1250 incontri tra 80 PMI svizzere<br />

e 250 italiane!<br />

Vi invitiamo dunque a scaricare il<br />

questionario, riempirlo e ritornarlo<br />

compilato a: Signor Philippe Praz,<br />

Ambasciata di Svizzera, Via Barnaba<br />

Oriani 61, IT – 00197 Roma, ITALIA.<br />

È possibile inviare lo stesso anche<br />

per e-mail a flavia.benedetti@eda.admin.ch<br />

o per fax al numero<br />

+39 06 808 85 10.<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

Tel. +39 06 809 52 320.


Formazione<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 42<br />

Capo azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri<br />

Il corso aiuta l’imprenditore a sviluppare le sue capacità organizzative<br />

e ad applicare con maggior profitto le nuove nozioni<br />

acquisite all’interno della sua struttura.<br />

Questo percorso formativo comprende 440 ore lezioni, suddiviso<br />

su due anni. Il corso si svolge a Lugano presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />

sita in Corso Elvezia 16, nelle aule al 6° piano.<br />

Obiettivi:<br />

Questa formazione offre un’approfondita istruzione nella conduzione<br />

aziendale e conferma che il titolare di un’azienda è in grado<br />

di dirigere un’impresa rispondendo agli imperativi del mercato in<br />

continua evoluzione.<br />

Durata e sede del corso:<br />

Il corso comprende 320 ore di lezione, su un anno di frequenza,<br />

comincia a settembre e termina nel maggio dell’anno successivo.<br />

La sede del corso è la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, in Corso Elvezia 16 a Lugano.<br />

Programma generale delle lezioni:<br />

Gli insegnamenti, prodotti da docenti qualificati,<br />

riguarderanno:<br />

Il corso comprende i seguenti contenuti:<br />

- Principi fondamentali della gestione aziendale<br />

- Sviluppo delle proprie capacità di direzione<br />

- Gestione del personale<br />

- Aspetti dell’ambiente imprenditoriale<br />

- Gestione aziendale e approvvigionamento<br />

- Aspetti gestionali all’interno dell’azienda<br />

- Gestione aziendale e produzione<br />

- Organizzazione e comunicazione interna<br />

- Gestione aziendale e marketing<br />

- Gestione del personale<br />

- Gestione aziendale e amministrazione<br />

- Marketing<br />

- Tecniche e problemi contabili<br />

- Gestione finanziaria e controlling<br />

- Questioni economiche<br />

- Questioni giuridiche<br />

- Direzione strategica dell’azienda<br />

Sono previsti esami intermedi alla fine del primo anno ed<br />

esami finali al termine del corso.<br />

Non sono previsti particolari selezioni per questo corso. Gli<br />

interessati sono invitati a compilare la cedola d’iscrizione, la<br />

Direzione del corso si riserva la facoltà di accettare l’iscrizione<br />

dopo un eventuale colloquio con il discente.<br />

l costo del corso ammonta a:<br />

associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

8’680 franchi<br />

Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

9’680 franchi<br />

Esami:<br />

La prima parte degli esami (scritti) si tiene a maggio, fa seguito<br />

l’assegnazione di un lavoro di diploma da consegnare nel mese di<br />

agosto; mentre la seconda parte degli esami (orali e scritti), ha<br />

luogo nel mese di ottobre.<br />

Criteri d’ammissione:<br />

L’iscrizione avviene tramite il formulario ufficiale, ottenibile presso<br />

il segretariato della scuola. Alla domanda d’ammissione va allegata<br />

una copia del diploma di capo-azienda o di un diploma professionale<br />

superiore equipollente. Valutazione dell’accettazione da parte<br />

della Direzione del corso.<br />

Per iscriversi è presupposta una conoscenza delle materie insegnate<br />

durante il corso di capo-azienda.<br />

Costi e tasse d’esame:<br />

Il costo del corso ammonta a:<br />

associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

9’900 franchi<br />

Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

10’900 franchi<br />

La tassa d’esame di 590 franchi (per esami intermedi e finali) La tassa d’esame di 3’565 franchi non è inclusa.<br />

non è inclusa.<br />

<strong>Ti</strong>tolo di studio ottenuto:<br />

Capo-azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri diplomato<br />

Prossimo ciclo formativo:<br />

settembre <strong>2008</strong> – giugno 2010 settembre <strong>2008</strong> – maggio 2009


43 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Roberto Maccioni<br />

Diplomato come ragioniere<br />

e perito commerciale presso<br />

l’Istituto Tecnico Commerciale<br />

Satta<br />

Anno di nascita 1981<br />

Cittadinanza italiana<br />

Marija Miletic<br />

Impiegata di commercio<br />

Anno di nascita 1979<br />

Cittadinanza svizzera<br />

Fabiana Giangregorio<br />

Diploma di impiegata di<br />

commercio presso la scuola<br />

professionale commerciale di<br />

Lugano<br />

Anno di nascita 1987<br />

Cittadinanza italiana<br />

Chantal Thiévent<br />

Scuola professionale<br />

e commerciale di Viganello<br />

Anno di nascita 1970<br />

Cittadinanza svizzera<br />

Viola Magnani<br />

Laureata in Scienze della<br />

Comunicazione, indirizzo in<br />

Comunicazione d’impresa e<br />

Istituzionale presso l’USI di<br />

Lugano<br />

Anno di nascita 1981<br />

Cittadinanza italiana<br />

Italiano: madrelingua<br />

Tedesco: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Francese: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Inglese: discreto<br />

Serbo: madrelingua<br />

Italiano: seconda<br />

madrelingua<br />

Tedesco: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Inglese: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Italiano: madrelingua<br />

Tedesco: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Francese: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Inglese: discreto<br />

Italiano: madrelingua<br />

Tedesco: buono<br />

Francese: buono<br />

Inglese: buono<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: buono<br />

Inglese: ottimo<br />

Cerca lavoro da impiegato amministrativo<br />

o di commercio<br />

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Possiede esperienza nel campo<br />

del marketing e della comunicazione.<br />

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al fine di accrescere<br />

la propria esperienza.<br />

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Per le aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo, rivolgersi<br />

alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />

senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

Tel. +41 91 960 01 92<br />

Mob. +41 76 207 41 81<br />

maccionir@hotmail.com<br />

Gradinata Corogno 2<br />

6900 Massagno<br />

Tel. +41 91 960 06 53<br />

Via Beltramina 19<br />

6900 Lugano<br />

Mob. +41 79 274 45 42<br />

faby.hh@ticino.com<br />

Via delle Scuole 6<br />

6814 Cadempino<br />

Mob. +41 76 388 94 81<br />

chantal.thievent@gmail.com<br />

Via Tommaso Grossi 39<br />

22100 Como - CO<br />

(Italia)<br />

Tel. + 39 339 5739020<br />

violamagnani@hotmail.com


Publireportage<br />

Imprese sane grazie a collaboratori sani<br />

La continua pressione finalizzata ad aumentare il rendimento sul posto di lavoro rappresenta<br />

oggigiorno un problema non indifferente per molti collaboratori. Essi finiscono per ammalarsi ed<br />

essere sempre più spesso assenti dal lavoro. La perdita di produttività risultante dalle assenze mette<br />

a repentaglio la capacità produttiva delle imprese interessate. Un Care Management professionale<br />

aiuta invece a risolvere questi problemi, per il bene sia dell’impresa che dei suoi collaboratori<br />

A cura di Claudia Stebler, caporeparto Care Management, ÖKK Kranken- und Unfallversicherungen AG, Landquart<br />

(ÖKK offre un Care Management completo)<br />

Sono quasi inesistenti i settori nei<br />

quali la concorrenza fra le imprese<br />

non sia aumentata negli ultimi<br />

anni. Le aziende che non sono in grado<br />

di migliorare continuamente i propri<br />

prodotti o servizi e che, nel contempo,<br />

non riescono ad incrementare la propria<br />

produttività, prima o poi finiscono<br />

per sparire dal mercato. Siccome la<br />

qualità delle imprese è commisurata a<br />

quella dei collaboratori che ci lavorano,<br />

con l’aumentare della concorrenza alla<br />

quale le imprese sono esposte aumenta<br />

anche la pressione sui collaboratori a<br />

migliorare il proprio rendimento. Una<br />

pressione che sempre più collaboratori<br />

non sono in grado di sostenere. Questi<br />

ultimi finiscono per ammalarsi e per<br />

assentarsi dal lavoro per periodi più o<br />

meno lunghi.<br />

In Svizzera i collaboratori sono assenti<br />

per motivi di salute in media sei giorni<br />

all’anno. Partendo da 200 giornate lavorative<br />

annue, sei giorni corrispondono<br />

ad una quota di assenze del 3%. Se a<br />

questa percentuale aggiungiamo i costi<br />

indiretti, i costi per assenze legate a<br />

motivi di salute raggiungono il 9% dell’intera<br />

somma salariale. I costi indiretti<br />

sono quelli generati dal collaboratore o<br />

dai collaboratori chiamati a sostituire la<br />

persona assente se si vuole che il lavoro<br />

non rimanga incompiuto. Se i colleghi<br />

di lavoro sono dal canto loro costretti a<br />

lavorare ore supplementari per portare<br />

a termine il lavoro, si corre il rischio<br />

di subire perdite a livello qualitativo, il<br />

che finisce per rispecchiarsi nell’insoddisfazione<br />

dei clienti finali. In un’impresa<br />

con cento collaboratori e salari medi di<br />

CHF 5000, i costi annui per le assenze<br />

raggiungono e sono addirittura superiori<br />

a mezzo milione di franchi.<br />

Compromettere in tal modo la propria<br />

produttività è un rischio che le imprese<br />

non possono permettersi, soprattutto<br />

in periodi di forte competitività come<br />

quello attuale. Le imprese devono dunque<br />

riuscire a mantenere e promuovere<br />

efficienza e capacità produttiva dei propri<br />

collaboratori, motivo per cui esse dipendono<br />

dalle approfondite conoscenze<br />

degli specialisti in ambito di salute.<br />

Care Management completo<br />

Negli ultimi anni, sempre più assicurazioni<br />

malattie hanno ampliato la propria<br />

offerta, proponendo ai clienti aziendali<br />

un sistema di gestione delle assenze.<br />

Quest’ultimo aiuta a rilevare le assenze<br />

(sia le assenze brevi che quelle lunghe)<br />

e a riconoscerne le cause con il fine di<br />

poter prendere le corrispettive misure.<br />

In questo modo è possibile ridurre<br />

i costi diretti e indiretti causati dalle<br />

assenze.<br />

La gestione delle assenze rientra, nel<br />

caso ideale, in un programma di Care<br />

Management completo del quale fanno<br />

altresì parte il Case Management e la<br />

prevenzione. Quest’ultima comprende<br />

una serie di provvedimenti atti a promuovere<br />

la salute e il benessere dei<br />

collaboratori sul loro posto di lavoro.<br />

L’obiettivo non è solo quello di far sì che<br />

i collaboratori rimangano sani, ma che<br />

svolgano il loro lavoro con piacere e dedizione.<br />

Se, nonostante ciò, un collaboratore<br />

si ammala, non può lavorare per<br />

un periodo di tempo maggiore oppure fa<br />

spesso assenze brevi, allora viene assistito<br />

personalmente da un case manager. Il<br />

Case Management si prefigge lo scopo di<br />

reintegrare il più rapidamente possibile<br />

le persone interessate nel processo lavorativo.<br />

Per raggiungere tale obiettivo,<br />

il case manager cerca il dialogo con<br />

tutte le parti interessate e, con l’ausilio<br />

di un’analisi completa della situazione,<br />

sviluppa una soluzione ottimale per tutte<br />

le persone coinvolte.<br />

Per ulteriori informazioni e la richiesta<br />

della documentazione:<br />

ÖKK<br />

Bahnhofstrasse 9, 7302 Landquart<br />

Tel. +41 58 456 10 10,<br />

Fax +41 58 456 10 11<br />

info@oekk.ch, www.oekk.ch


Fiere internazionali<br />

Biotechnica <strong>2008</strong><br />

Hannover, 7-8 ottobre <strong>2008</strong><br />

La Biotechnica di Hannover è la fiera più<br />

importante nel settore delle biotecnologie<br />

in Germania, che rappresenta anche il più<br />

grande mercato d’esportazione per le aziende<br />

elvetiche attive nel campo delle biotecnologie.<br />

Un congresso scientifico, concetto<br />

introdotto per la prima volta nel 2007, si<br />

terrà parallelamente alla fiera.<br />

Swiss Biotech Association vi allestirà uno<br />

“SWISS Pavilion”. Cogliete quest’occasione<br />

unica di presentare la vostra azienda ad un<br />

pubblico specializzato!<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.biotechnica.de<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/fiere/biotechnica_<strong>2008</strong>_2<br />

Pollutec <strong>2008</strong><br />

Lione, 2-5 dicembre <strong>2008</strong><br />

Pollutec è uno dei maggiori saloni nel settore<br />

delle tecnologie ecologiche. Organizzato in<br />

alternanza con il Pollutec di Parigi, il salone<br />

di Lione è un luogo d’incontro privilegiato<br />

per i decision maker pubblici e privati.<br />

L’11% dei 65’000 visitatori proviene dall’estero<br />

(Europa, Africa, America del Nord/Sud,<br />

Asia).<br />

Lo “SWISS Pavilion” è allestito da T-Link Management<br />

AG e rappresenta la piattaforma<br />

ideale per le aziende che desiderano posizionarsi<br />

sul mercato o sviluppare i contatti<br />

esistenti.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.pollutec.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/fiere/pollutec_<strong>2008</strong>_2<br />

Environment 2009<br />

Abu Dhabi, 19-21 gennaio 2009<br />

Environment è uno dei più grandi saloni nel<br />

settore delle tecnologie ecologiche per gli<br />

“SWISS Pavilion” è sinonimo di visibilità!<br />

Stati del Golfo e i paesi della regione MENA.<br />

Ogni due anni, il salone è il luogo d’incontro<br />

sovraregionale per tutti i decision maker<br />

pubblici e privati. Con 9 padiglioni paesi,<br />

Environment <strong>2008</strong>, grazie soprattutto alla<br />

forte presenza tedesca, è ampiamente riconosciuto<br />

a livello internazionale.<br />

Il salone beneficia anche del progetto Masdar<br />

della famiglia reale di Abu Dhabi (www.<br />

masdaruae.com). Nell’ambito del progetto<br />

è realizzata una nuova città ecologicamente<br />

ottimizzata.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.enviro-uae.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/fiere/environment_2009_2<br />

Beautyworld 2009 e Hair and Beauty<br />

Francoforte, 31 gennaio – 3 febbraio<br />

2009<br />

Nuova formula temporale per Beautyworld<br />

2009. L’anno prossimo la fiera leader internazionale<br />

del settore profumeria, erboristeria<br />

e cosmesi si concentrerà in soli quattro<br />

giorni - da domenica a martedì.<br />

La nuova sequenza di giorni che prevede<br />

due giornate consecutive sia durante il weekend<br />

sia nella settimana offre a dettaglianti e<br />

grossisti migliori condizioni per effettuare gli<br />

ordini. Inoltre in futuro i visitatori professionali<br />

di Beautyworld potranno usufruire non<br />

solo dei vantaggi e sinergie derivanti dalla<br />

contemporaneità con altre due fiere leader<br />

internazionali di Francoforte, vale a dire,<br />

Paperworld e Christmasworld, bensì di un<br />

vero e proprio sodalizio “beauty” grazie allo<br />

svolgimento parallelo nel quartiere fieristico<br />

di Francoforte di Hair and Beauty, la più<br />

grande fiera tedesca del settore dei parrucchieri,<br />

che si terrà il 1-2 febbraio 2009.<br />

Focus dell’edizione 2009 saranno i temi:<br />

Nature & Care, Wellness & Spa e Anti-Aging<br />

che verranno sviluppati nell’ambito del<br />

trend-forum di alto livello nel padiglione<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 46<br />

1.2, dove gli espositori troveranno anche<br />

un’area dedicata alle conferenze e cabine<br />

per trattamenti cosmetici disponibili per<br />

applicazioni pratiche. Sempre nel padiglione<br />

1.2 il Beautyworld Competence Center<br />

offrirà un programma di seminari orientati<br />

su argomentazioni pratiche e conferenze<br />

sui temi d’attualità, tenuti da relatori altamente<br />

qualificati. Oltre al trend-forum, altra<br />

novità dell’edizione 2009 è l’integrazione<br />

dell’offerta della rassegna con nuovi settori<br />

espositivi: Cabin & Treatment – trattamenti<br />

cosmetici e arredamento cabine; Nails &<br />

Design – nail design, modellage e cura<br />

delle unghie. Infine dal 2009 sarà possibile<br />

per i visitatori di Beautyworld acquistare<br />

direttamente i prodotti cosmetici nel Beautyworld<br />

Direct, ubicato in un padiglione separato.<br />

Invariata rispetto all’edizione <strong>2008</strong><br />

resta invece la posizione di Beautyworld nel<br />

padiglione 1, situato nelle dirette vicinanze<br />

dell’ingresso “City” del quartiere fieristico<br />

di Francoforte, cui si aggiungeranno però<br />

la Festhalle e il Forum per ospitare i nuovi<br />

settori espositivi.<br />

Il format di Hair and Beauty 2009 poggerà<br />

nuovamente sulle sperimentate quattro colonne:<br />

rassegna di settore, show, programma<br />

congressuale specializzato e workshop,<br />

campionati tedeschi. Costituiranno inoltre<br />

altri temi centrali “formazione & carriera”,<br />

così come nuovi concert per i saloni. Inalterato<br />

resta anche l’indirizzo della manifestazione<br />

che si rivolge a tutti i livelli gerarchici<br />

del settore dei parrucchieri - titolari di<br />

saloni, dipendenti e apprendisti – offrendo<br />

informazione e intrattenimento.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.beautyworld.messefrankfurt.com<br />

www.hair-beauty.messefrankfurt.com<br />

Si informano le gentili lettrici e i gentili lettori<br />

che i biglietti d’entrata ad entrambe le fiere<br />

possono essere acquistati presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />

signora Eva Zanetti, Tel. +41 91 911 51 28<br />

o zanetti@cci.ch.


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Accordi bilaterali: luci e ombre<br />

di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

a un po’ di tempo a questa<br />

parte i bilaterali accendono gli<br />

animi e fanno discutere.<br />

Mi riferisco qui agli effetti della libera<br />

circolazione della manodopera nel nostro<br />

Cantone. La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sempre sostenuto<br />

gli accordi bilaterali in nome di<br />

un interesse comune superiore che va a<br />

favore dell’economia del nostro Paese.<br />

Una nazione che esporta 180 miliardi<br />

di beni e servizi ogni anno (ne importa<br />

poco meno) e cioè circa un terzo del<br />

suo PIL, non può che avvantaggiarsi da<br />

Da ottanta anni al servizio dell’export<br />

’export continua a trainare l’economia<br />

nazionale. Secondo gli ultimi<br />

dati dell’Amministrazione federa-<br />

le delle dogane, nel maggio scorso le<br />

esportazioni sono aumentate del 12,3%,<br />

rispetto allo stesso mese del 2006, raggiungendo<br />

così quasi 17 miliardi di<br />

franchi. Le importazioni sono cresciute<br />

del 12% toccando quota 15,74 miliardi.<br />

Ancora più lusinghiero il bilancio<br />

del commercio estero se si guarda ai<br />

risultati dei primi cinque mesi del 2007:<br />

l’export si è attestato a 80,37 miliardi<br />

con un incremento del 12,6%, rispetto<br />

allo stesso periodo dell’anno precedente,<br />

mentre le importazioni hanno messo<br />

a segno un aumento dell’11,6% per un<br />

valore complessivo pari a 75,22 mi-<br />

accordi di libero scambio con i propri<br />

partner commerciali. Affinché funzionino<br />

a pieno regime, questi accordi<br />

interstatali richiedono tempi lunghi,<br />

anzi a volte lunghissimi.<br />

Sappiamo che le “malattie infantili”<br />

sono frequenti e numerose, e dipendono<br />

dai partner esteri che a differenza<br />

dalla Svizzera, sempre precisa e corretta<br />

nell’applicazione di accordi, sovente<br />

tergiversano coscientemente o, peggio,<br />

fanno finta di non sapere.<br />

Continua a pagina 3<br />

di Alessio Del Grande<br />

liardi. In questi cinque mesi la bilancia<br />

commerciale ha registrato, quindi, un<br />

avanzo di 5,15 miliardi, ossia un + 30%.<br />

Le vendite sono progredite del 16,6%<br />

sul mercato UE, del 7,2 negli Usa, del<br />

6% in Giappone e addirittura del 24,2 e<br />

del 22,6% nella Federazione Russa e in<br />

Cina. Meno consistenti quelle su mercati<br />

asiatici emergenti: 8,7%. Di commercio<br />

estero, di export e di nuove strategie<br />

per sostenere le imprese elvetiche sui<br />

mercati stranieri si è parlato il 12 giugno<br />

scorso a Lugano in occasione dell’incontro<br />

promosso dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> con Daniel<br />

Küng, CEO dell’Osec Business Network<br />

Switzerland, l’organizzazione che da 80<br />

anni coordina la promozione dell’export<br />

elvetico.<br />

Continua a pagina 7<br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Da ottanta anni al servizio<br />

dell’export<br />

L’iniziativa sul risparmio<br />

per l’alloggio<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

• Hai il mal di testa?<br />

È colpa dell’azienda pag. 12<br />

• Importanza commercio estero<br />

per aziende esportatrici pag. 13<br />

• Universitari e imprenditori<br />

cinesi in visita in <strong>Ti</strong>cino pag. 14<br />

• World Business Forum pag. 16<br />

• 80 all’ora: ostacolo senza<br />

utilità pag. 18<br />

• Missione economica<br />

in India pag. 19<br />

•<br />

Luglio-Agosto 2007<br />

pag. 21<br />

• Seminario SERV pag. 26<br />

• Aperture negozi pag. 27<br />

• Protocollo di collaborazione<br />

tra Milano e Lugano pag. 28<br />

• Tendenze: opportunità e<br />

rischi per le PMI pag. 29<br />

• UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 30<br />

• USIC Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 32<br />

• Alfred Müller SA pag. 34<br />

• Boss Editore SA pag. 35<br />

• Fondazione BNP Paribas pag. 36<br />

• Atre pag. 38<br />

• Forum Svizzera-Romania pag. 39<br />

• Regolamentazioni pag. 40<br />

• Cerca lavoro pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42<br />

2007<br />

08<br />

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Centro Ciossetto a Sementina:<br />

il progetto e i commenti<br />

Ampliamento Capanna Michela:<br />

l’esame di impatto ambientale<br />

APRILE<br />

08<br />

Editoriale PAGINA 01<br />

suissetec PAGINA 03<br />

Le aziende PAGINA 21<br />

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Debito organico statale e sgravi fiscali<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

È<br />

stato interessante seguire sui<br />

media la discussione tra opposti<br />

schieramenti riguardo alla votazione<br />

sugli sgravi fiscali del 1° giugno.<br />

C’è stata una grande e sana vivacità, gli<br />

animi si sono scaldati, l’interesse è stato<br />

vivissimo, segno che i ticinesi hanno a<br />

cuore il modo in cui le finanze debbano<br />

essere gestite. Molto chiara è stata la<br />

posizione dei nostri governanti uniti e<br />

compatti contro gli sgravi, proponendo<br />

visioni estrose e immagini dantesche<br />

del disastro che si sarebbe verificato se<br />

fosse passato il sì: un vasto panorama di<br />

terribili conseguenze, tagli alla socialità,<br />

alla cultura, via i sussidi, sicurezza in<br />

pericolo, sopravvivenza del Cantone a<br />

rischio, un futuro in cui la miseria e<br />

la disperazione si sarebbero affacciati<br />

con prepotenza in questo nostro <strong>Ti</strong>cino<br />

delle fiabe.<br />

Anche questo è un modo legittimo di<br />

alimentare il dibattito, è democrazia, è<br />

rispetto della libertà di opinione che è<br />

un diritto di tutti.<br />

Resta comunque, in questo clima di<br />

concitata contrapposizione, un punto<br />

non marginale che andrebbe chiarito.<br />

Sui circa tre miliardi di entrate annuali<br />

dello Stato, se venissero a mancare 200<br />

milioni all’incirca, andremmo veramente<br />

tutti a ramengo? Continua a pagina 3<br />

Apprendisti insoddisfatti dei salari<br />

Ancora un pretesto per sparare sulle aziende…<br />

Risale a qualche settimana fa la<br />

pubblicazione di uno studio condotto<br />

a livello nazionale da UNIA<br />

per misurare il grado di soddisfazione<br />

degli apprendisti in materia salariale. In<br />

altre parole, alle ragazze ed ai ragazzi in<br />

formazione è stato chiesto se ritenessero<br />

adeguato il loro salario mensile. Il 52%<br />

ha ritenuto di non essere pagato a sufficienza.<br />

Manco a dirlo, il risultato è stato<br />

negativo, nel senso che, in generale, gli<br />

apprendisti considerano che non sono<br />

sufficientemente pagati. La cosa di per<br />

sé non è particolarmente sorprendente<br />

perché chi di noi, a volte, non ha l’im-<br />

di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

pressione di non essere adeguatamente<br />

retribuito? Il problema però non sta qui.<br />

Suscita molte più perplessità il fatto che<br />

UNIA tenti di trasformare impressioni<br />

soggettive di ragazze e ragazzi in fatti<br />

oggettivi, incontestabili per dimostrare,<br />

ancora una volta, che le aziende sarebbero<br />

costituite da persone irresponsabili<br />

interessate solo a trarre il massimo profitto<br />

senza alcun scrupolo. È evidente che<br />

gli abusi, di qualunque tipo essi siano,<br />

vanno combattuti e le associazioni padronali<br />

sono sempre state in prima fila per<br />

stigmatizzare i comportamenti scorretti<br />

dei propri associati. Continua a pagina 4<br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Editoriale<br />

Contromano<br />

News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Intervista a M. Terranova<br />

Giugno <strong>2008</strong><br />

Sgravi fiscali, la vittoria del No<br />

e le ragioni del Sì<br />

Biblioteca liberale<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

• Info Flash pag. 12<br />

• L’arma fiscale socialista contro<br />

l’autonomia dei Cantoni pag. 14<br />

• La questione<br />

del salario minimo pag. 15<br />

• La bussola del mondo<br />

per gli affari in Svizzera pag. 16<br />

• I Centri commerciali sono<br />

un sistema efficiente pag. 18<br />

• pag. 21<br />

• Arcobaleno.ch pag. 26<br />

• Consiglio economico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 27<br />

• Il clima degli investimenti<br />

nella Repubblica Ceca pag. 28<br />

• Electronic Studio pag. 29<br />

• SSIC <strong>Ti</strong>cino pag. 30<br />

• Whynott Design pag. 32<br />

• UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 34<br />

• Giannini Graniti SA pag. 36<br />

• Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 38<br />

• Cerca lavoro pag. 40<br />

• Links pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42


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3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />

Debito organico statale<br />

e sgravi fiscali<br />

Continua da pagina 1<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Siamo ridotti così male da non poter<br />

sopportare un alito di vento senza<br />

stramazzare al suolo? Oppure: questo<br />

Stato è così efficiente, ha lavorato così<br />

bene sui costi, limando e riducendo, incrementando<br />

la produttività, eliminando<br />

sprechi, sacche di inefficienza, ha abolito<br />

doppioni e quant’altro da non potersi<br />

ormai privare di alcuna risorsa, pena lo<br />

sconquasso della macchina amministrativa?<br />

Siamo al punto che se manca l’ultimo<br />

funzionario crolla il castello di carta? Per<br />

dirla con Macedonio Fernandez, ne mancano<br />

ormai così tanti che se ne manca<br />

ancora uno, non ci si sta più?<br />

Dubito.<br />

Tutti i Cantoni hanno ristrutturato, chi<br />

più, chi meno, l’amministrazione. La Confederazione<br />

pure. In <strong>Ti</strong>cino si sono fatti<br />

studi molto costosi, ultimo in ordine di<br />

tempo “Amministrazione 2000”, del quale<br />

il contribuente nulla sa, né mai saprà;<br />

un segreto ben custodito, un tabù, pagato<br />

con i nostri soldi, del quale “no se<br />

habla”. Perché? Perché temiamo che sia<br />

un segreto di Pulcinella: in realtà, quello<br />

studio, come altri precedenti, arrivano ad<br />

un’unica banale, scontata, conclusione: la<br />

nostra amministrazione è sovradimensionata,<br />

la necessaria ristrutturazione che ne<br />

conseguisse causerebbe degli esuberi. E<br />

questo è un problema che nessuno ha il<br />

coraggio di affrontare.<br />

Nel 2004 scrivevo: “Dal censimento Federale<br />

2000 risulta che il <strong>Ti</strong>cino ha 34 funzionari<br />

ogni 1’000 abitanti (sesto posto in<br />

Svizzera)”. Più oltre dicevo: “Il Vallese, che<br />

ha circa la popolazione del <strong>Ti</strong>cino, ha 16<br />

funzionari per 1’000 abitanti”. Aggiungo<br />

che il Vallese ha anche più o meno lo stesso<br />

PIL del <strong>Ti</strong>cino e i conti in attivo. Se ne<br />

deduce che il problema del nostro debito,<br />

circa due miliardi, è di tipo strutturale e il<br />

rimedio sta, piaccia o no, nella riduzione<br />

dell’organico statale. Ciò è possibile in<br />

modo soft, ovvero senza tagli ai servizi<br />

soprattutto sociali. La cura da cavallo per<br />

risanare i conti pubblici, proposta da Mauro<br />

Dell’Ambrogio alla Gestione nel 2004,<br />

poteva anche sembrare estrema, ma aveva<br />

nei contenuti molta verità, riduzione del<br />

personale e ristrutturazione degli uffici.<br />

Non c’è che da stupirsi se un’amministrazione<br />

tende nel tempo a gonfiarsi. Si<br />

chiama legge di Parkinsons ed è comune<br />

a tutti gli organismi aziendali, siano essi<br />

pubblici o privati. Non c’è da sentirsi in<br />

colpa, è del tutto naturale e pure frequente<br />

che ciò avvenga. C’è invece da riflettere<br />

sul fatto che nulla si faccia, da anni, per<br />

contrastare questa evoluzione; beninteso,<br />

il Governo non è il solo responsabile di<br />

questa realtà, è ben sostenuto dai partiti il<br />

cui ruolo principale è ormai da anni quello<br />

di garantire posti di lavoro e carriere ai<br />

propri “fedeli”.<br />

Responsabilità a parte, è noto a molti che<br />

sono necessari interventi urgenti nella<br />

spesa strutturale: l’organico va ridotto e lo<br />

si può fare senza cataclismi e visioni apocalittiche,<br />

basta un po’ di buonsenso.<br />

Nel 2005 il Cantone scriveva alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

“I dipendenti, docenti esclusi, che entro<br />

5 anni (classe d’età 1946 e precedenti)<br />

giungeranno naturalmente al pensionamento,<br />

sono circa 230”. A non sostituirli<br />

il risparmio è di una ventina di milioni.<br />

Aggiungendo qualche incentivo per coloro<br />

che da 58-60 anni possono chiedere<br />

il prepensionamento, si potrebbe<br />

impostare una politica di riduzione del<br />

personale socialmente accettabile, com-<br />

patibile con una gestione delle risorse<br />

umane moderna e moralmente corretta.<br />

E risparmiare costi oltre a recuperare<br />

in efficienza.<br />

Se non si incide con determinazione e in<br />

tempi brevi sulla struttura, non si risolve<br />

nulla, non si affronta il problema alla<br />

radice.<br />

Gli sgravi, se fossero passati, sarebbero<br />

comunque stati, dal profilo quantitativo,<br />

poca cosa rispetto alla dimensione reale<br />

del problema strutturale, come levare<br />

una goccia d’acqua dal bicchiere pieno<br />

che offri all’assetato. Ma è stato un<br />

segnale importante a significare che la<br />

ricreazione è finita, che ora deve iniziare<br />

il vero lavoro di riduzione della spesa,<br />

quello difficile, quello ingrato e pesante<br />

che va a toccare le persone, i privilegi,<br />

gli accordi trasversali tra partiti, centri di<br />

potere, potentati e baronie e intoccabili<br />

e protetti.<br />

Se avesse vinto il sì, sarebbe potuto<br />

iniziare un dibattito serio sulla riorganizzazione<br />

dell’amministrazione, da realizzare<br />

evitando traumi, sconquassi e facili<br />

proclami ricattatori su drammatici tagli<br />

al sociale, alla cultura, alla sanità che<br />

nessuno, proprio nessuno vuole.<br />

Oggi siamo in una situazione di stallo: è<br />

intoccabile la socialità, ma ancora più intoccabile<br />

è la casta dei bramini cantonali.<br />

Senza consistenti riduzioni dell’organico,<br />

il debito accumulato continuerà ad apparire<br />

ogni qualvolta la crescita, rallentando,<br />

mancasse di apportare l’acqua al mulino<br />

della spesa.<br />

Con qualche limatura alla spesa e un aumento<br />

delle imposte, mentre la struttura<br />

rimane intoccabile, questo, che è un Belpaese,<br />

finirà per ridursi a un Belpaesino.


Editoriale<br />

Apprendisti insoddisfatti<br />

dei salari<br />

Ancora un pretesto per sparare sulle aziende…<br />

Continua da pagina 1<br />

di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Ma sparare sul mucchio è inaccettabile,<br />

perché intellettualmente<br />

scorretto e irriguardoso verso la<br />

stragrande maggioranza delle imprese che<br />

rispettano le regole e che si impegnano<br />

quotidianamente per sostenere i giovani<br />

in formazione.<br />

Volutamente evito facili ironie sulle capacità<br />

degli apprendisti di giudicare se la relazione<br />

fra lavoro fornito e retribuzione sia<br />

corretta. Vista però la risonanza anche mediatica<br />

data allo studio condotto da UNIA,<br />

non posso esimermi da qualche riflessione<br />

anche e soprattutto in ottica futura.<br />

Quali abusi?<br />

Lo studio dell’UNIA non ha toccato il<br />

<strong>Ti</strong>cino ma solo Svizzera romanda e tedesca,<br />

per cui potremmo anche dire che la<br />

questione di apprendisti sottopagati non ci<br />

tocca. Tuttavia, la questione generale della<br />

formazione, e di quella degli apprendisti<br />

nel caso specifico, è di importanza strategica<br />

anche per il nostro Cantone e non<br />

si possono lasciare nell’aria dubbi che<br />

minerebbero la credibilità delle aziende<br />

ticinesi.<br />

Nello studio si parla di apprendisti pagati<br />

350 franchi al mese o meno. È evidente<br />

che casi del genere, qualora si presentassero<br />

anche alle nostre latitudini, andrebbero<br />

immediatamente stigmatizzati.<br />

Peccato che non vi siano indicazioni di<br />

trattamenti di questo tipo ed è profondamente<br />

scorretto tentare di dare l’impressione<br />

che si tratti di una pratica salariale<br />

diffusa. Le griglie salariali per gli apprendisti<br />

sono di regola fissate in modo chiaro<br />

ed è opportuno ricordare che il contratto<br />

di tirocinio, contrariamente al principio<br />

generale della libertà della forma vigente<br />

nella nostra legislazione, deve essere<br />

scritto e disciplina, fra le altre cose, anche<br />

il salario (vedi articoli 344 e seguenti<br />

del Codice delle obbligazioni), proprio a<br />

tutela dei giovani in formazione. Inoltre,<br />

il contratto di tirocinio è verificato dalle<br />

autorità cantonali preposte, per cui mal si<br />

capisce come vi potrebbero essere abusi<br />

sistematici. A meno di mettere in dubbio<br />

anche la competenza degli enti statali che<br />

seguono costantemente il rapporto fra<br />

azienda e apprendista fino alla fine del<br />

tirocinio…<br />

Questo spiega anche perché i contratti<br />

collettivi di lavoro (CCL) non prevedono<br />

sistematicamente il salario degli apprendisti.<br />

Non si tratta quindi in sostanza, come<br />

sostiene UNIA, di una lacuna vera e propria,<br />

ma semplicemente di una situazione<br />

regolata da un altro strumento. Va comunque<br />

evidenziato che sono sempre più<br />

numerosi i CCL che prevedono condizioni,<br />

anche salariali, migliorative rispetto a<br />

quanto previsto dalle tabelle imposte dagli<br />

enti della formazione agli imprenditori.<br />

Rispetto per gli imprenditori che<br />

lavorano a favore della formazione,<br />

e sono molti!<br />

Sarebbe pericoloso ed ingiusto lasciare<br />

incontestato un messaggio che potrebbe<br />

dare l’impressione che le aziende non<br />

si impegnino per la formazione dei giovani.<br />

È infatti opportuno ricordare che<br />

non solo le singole aziende, ma anche e<br />

soprattutto le associazioni di categoria<br />

da sempre si preoccupano di seguire e<br />

promuovere la formazione degli apprendisti,<br />

che rappresentano il futuro di ogni<br />

impresa. Gli imprenditori, checché ne<br />

dicano i non pochi detrattori presenti<br />

sulla piazza, sanno benissimo che lavorare<br />

per la formazione non è una spesa ma<br />

un investimento. Questo richiede però un<br />

notevole impegno in termini di tempo e<br />

denaro che non può essere sottaciuto a<br />

causa di eventuali impressioni soggettive<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 4<br />

Luca Albertoni<br />

o di abusi isolati. Non dimentichiamoci<br />

infatti che un apprendista, al di là della<br />

questione salariale, deve essere seguito,<br />

istruito e controllato, il che rappresenta<br />

pure un costo non indifferente per le<br />

aziende. Che poi un apprendista bravo<br />

e preparato renda parecchio all’azienda<br />

anche in termini economici verso la fine<br />

della sua formazione non può, né deve<br />

essere considerato scandaloso, ma va visto<br />

proprio nell’ottica dell’investimento che<br />

l’azienda opera per dargli la possibilità<br />

di entrare sul mercato del lavoro con una<br />

formazione adeguata. Se parliamo di cifre,<br />

possiamo anche portare un esempio. Paragonando<br />

la situazione nell’ambito delle<br />

installazioni elettriche fra un operaio al<br />

2° anno e un apprendista al 4° ed ultimo<br />

anno, le differenze non sono così rilevanti,<br />

se si tiene conto di tutti i costi e non solo<br />

del salario nominale. È vero che l’operaio<br />

guadagna 50’700 franchi annui, mentre<br />

l’apprendista è a quota 14’300 franchi<br />

annui. Tuttavia, tenendo conto di una<br />

base di produttività del 100%, l’operaio<br />

costa all’azienda 28,29 franchi per ora<br />

effettiva di lavoro. L’apprendista, calcolato<br />

sempre sulla base del 100% di produttività,<br />

costa alla ditta 17,80 franchi per<br />

ora effettiva di presenza, a cui occorre<br />

però forzatamente aggiungere una certa<br />

incidenza (circa il 30%) del fattore di<br />

resa dovuto all’apprendimento che porta<br />

il costo effettivo per ora di 25,43 franchi.<br />

Strano che nel sondaggio di UNIA questo<br />

aspetto sia stato completamente omesso,<br />

perché non si rende giustizia alle imprese<br />

e alle associazioni che ogni anno formano<br />

migliaia di giovani. Forse quando si parla<br />

troppo di impressioni soggettive si tende a<br />

dimenticare gli aspetti oggettivi e quindi i<br />

fati concreti. Provate però ad immaginare<br />

cosa sarebbe successo se anche il mondo<br />

imprenditoriale avesse effettuato un’ope-


5 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> Editoriale<br />

razione simile, dicendo che le aziende<br />

hanno l’impressione (e sottolineo il termine:<br />

impressione) di guadagnare troppo<br />

poco. Apriti cielo! Passeremmo per i soliti<br />

che vogliono guadagnare molto senza fare<br />

nulla. Basti pensare alle reazioni negative<br />

quando, cifre oggettive alla mano, attiriamo<br />

l’attenzione sulla necessità di riforme<br />

strutturali per mantenere la competitività<br />

con altri Cantoni ed altre nazioni (e non<br />

penso solo all’aspetto fiscale). Ma così va<br />

il mondo e non mi scandalizzo certo per<br />

questo. Ma non mi va nemmeno di stare<br />

zitto ed osservare le provocazioni dei partner<br />

sociali con i quali dobbiamo lavorare.<br />

Aziende da mungere<br />

La tendenza degli ultimi anni sembra essere<br />

quella di chiedere sempre di più al<br />

mondo produttivo, dimenticando che, se<br />

chi crea benessere è eccessivamente penalizzato,<br />

diventa poi difficile ridistribuire,<br />

materia nella quale stiamo eccellendo da<br />

ormai molto tempo, soprattutto in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Eccessive rivendicazioni salariali nell’ambito<br />

dei contratti di tirocinio avrebbero un<br />

effetto negativo non solo per le aziende,<br />

ma anche e soprattutto per i giovani che,<br />

considerati quale fonte di costo sproporzionato,<br />

non troverebbero più sbocchi<br />

nelle imprese.<br />

Sussiste in effetti il concreto timore che<br />

questa presunta campagna di sensibilizzazione<br />

non sia che un altro tassello in<br />

aggiunta ad altre misure apparentemente<br />

accattivanti ed a favore degli apprendisti,<br />

ma che hanno il solo scopo di tassare ulteriormente<br />

le imprese e che difficilmente<br />

potranno avere effetti benefici sulla formazione<br />

di tirocinio. Penso in particolare a<br />

due iniziative popolari in sospeso in <strong>Ti</strong>cino:<br />

la prima che prevede la creazione di un<br />

fondo per gli apprendisti e che in sostanza<br />

introdurrebbe l’obbligo per tutte le aziende<br />

di versare un contributo alla formazione di<br />

tirocinio. La seconda contempla invece<br />

la copertura integrale delle trasferte degli<br />

apprendisti da parte dei datori di lavoro.<br />

Come detto, di primo acchito nessuno<br />

oserebbe dire che si tratta di misure inappropriate.<br />

Tuttavia, si tratta di misure che<br />

andrebbero a penalizzare ulteriormente le<br />

imprese che già si impegnano nella formazione<br />

degli apprendisti e vanificherebbero<br />

il ruolo-guida delle associazioni professionali<br />

che meglio di chiunque altro sanno<br />

quali sono le esigenze dei rispettivi settori<br />

in questo delicato ambito. Senza contare<br />

poi che, rendendo finanziariamente insostenibile<br />

la formazione di apprendisti<br />

attraverso contributi obbligatori, non si<br />

otterrebbe certo un’incentivazione della<br />

disponibilità ad offrire posti di tirocinio.<br />

Da questo punto di vista, l’introduzione di<br />

un balzello obbligatorio per la formazione<br />

non sarebbe una misura utile ed oltretutto<br />

preoccupa l’aspetto gestionale di un simile<br />

fondo, che rischia di creare ulteriore<br />

inutile burocrazia. Anche la questione del<br />

rimborso delle spese per gli apprendisti<br />

è un aspetto che non può essere risolto<br />

con un’imposizione dall’alto. Di regola,<br />

le aziende sono disponibili a trovare soluzioni<br />

per i giovani da loro impiegati e<br />

difficilmente qualcuno deve rinunciare ad<br />

un tirocinio per questo aspetto particolare.<br />

Anche qui sarebbe il caso di lasciare operare<br />

le associazioni di categoria.<br />

Nuovo Decano per la facoltà<br />

di Scienze delle Comunicazione<br />

Testo a cura del Servizio comunicazione e media dell’USI<br />

È quindi legittimo temere che, dietro intenzioni<br />

apparentemente lodevoli, si celino<br />

misure di facile applicazione ma dai<br />

risvolti catastrofici per tutta l’economia.<br />

Illuminante al proposito è il breve articolo<br />

pubblicato dalla “NZZ am Sonntag” del 25<br />

maggio <strong>2008</strong> a firma dell’economista Beat<br />

Kappeler, dal titolo “Sozialpolitik auf Abwegen”.<br />

Il testo, sulla base di 5 esempi recentissimi<br />

della politica federale e cantonale,<br />

riassume bene questa tendenza a voler<br />

chiedere sempre di più, dimenticando che<br />

se un giorno chi produce ricchezza si trova<br />

paralizzato saranno dolori per tutti, anche<br />

per chi distribuisce e chi riceve quanto<br />

distribuito. O è solo un’impressione?<br />

Nella sua ultima riunione il Consiglio della facoltà di<br />

Scienze della comunicazione ha designato il prof. Bertil<br />

Cottier quale Decano per il biennio <strong>2008</strong>-2010. Il nuovo<br />

Decano entrerà in carica il prossimo mese di settembre<br />

e sostituirà il prof. Giuseppe Richeri, giunto al termine<br />

di due mandati biennali non rinnovabili.<br />

Bertil Cottier è professore ordinario di diritto della comunicazione<br />

alla facoltà di Scienze della comunicazione<br />

dell’USI, dove è altresì docente dell’Executive Master<br />

of Science in Communications Management (Executive<br />

MScom), e professore associato della facoltà di diritto<br />

dell’Università di Losanna. Insegna inoltre in diversi<br />

centri di formazione per professionisti e in università in Svizzera e all’estero.<br />

Ha studiato diritto all’Università di Losanna e presso la School of Law della Columbia<br />

University a New York.<br />

Cronista giudiziario per 24 Heures dal 1977 al 1983, ha in seguito lavorato come<br />

collaboratore scientifico per il Servizio del diritto dei media e per il Servizio della<br />

protezione dei dati dell’Ufficio federale di giustizia (Berna, 1984-1987). È stato vicedirettore<br />

dell’Istituto svizzero di diritto comparato a Losanna e direttore del programma<br />

post-laurea per professionisti sulla legge, la criminalità e la sicurezza delle nuove<br />

tecnologie (Università di Losanna e Ginevra).<br />

È attualmente membro del comitato della sezione svizzera della Commissione internazionale<br />

dei giuristi, della Commissione federale del consumo, del comitato direttivo<br />

dell’Istituto internazionale dei diritti di espressione francesi (Parigi) ed esperto indipendente<br />

della Commissione di presentazione per la nomina dei giudici cantonali vodesi. È<br />

inoltre presidente della Commissione di conciliazione e di arbitraggio dell’Associazione<br />

degli editori della Svizzera romanda e della Federazione svizzera dei giornalisti, nonché<br />

presidente dell’organo di mediazione istituito per la legge sull’accesso ai documenti<br />

amministrativi del Canton Vaud.<br />

È autore di numerosi saggi relativi al diritto comparato e al diritto della comunicazione e<br />

co-direttore della rivista Medialex (rivista svizzera di diritto della comunicazione).<br />

Per maggiori informazioni:<br />

Servizio comunicazione e media<br />

Università della Svizzera italiana<br />

Via Lambertenghi 10, 6904 Lugano, Tel. +41 58 666 47 92, Fax +41 58 666 46 19,<br />

press@unisi.ch, www.unisi.ch, www.press.unisi.ch


Contromano<br />

Salario minimo legale,<br />

come creare disoccupazione per legge<br />

di Alessio Del Grande<br />

Sul fatto che chi lavora debba ricevere<br />

un salario che gli permetta<br />

di vivere dignitosamente, non<br />

si può non essere d’accordo. Che in<br />

Svizzera, così come anche in <strong>Ti</strong>cino, ci<br />

siano retribuzioni al di sotto di questa<br />

soglia, per cui migliaia di lavoratori<br />

devono ricorrere in qualche modo<br />

all’aiuto dello Stato, va riconosciuto<br />

con franchezza. Ma con altrettanta<br />

chiarezza va pure ribadito che il problema<br />

non si risolve con il salario<br />

minimo legale non inferiore ai 3’500<br />

franchi mensili richiesto dall’Unione<br />

sindacale svizzera, né con i 4’000 franchi<br />

lordi per tredici mensilità proposti<br />

con l’iniziativa popolare del Movimento<br />

per il socialismo. Soluzioni peggiori<br />

del male che vorrebbero curare, poiché<br />

creerebbero, per legge, solo nuova<br />

disoccupazione. Quanti commerci<br />

al dettaglio o piccole attività artigianali<br />

e manifatturiere sarebbero costretti a<br />

chiudere se dovessero pagare salari<br />

non al di sotto di queste cifre?<br />

E non è per cattiva volontà o egoismo<br />

dei datori di lavoro, ma per la semplice<br />

ragione che la loro cifra d’affari<br />

non gli permetterebbe più di continuare<br />

la loro attività. Arduo immaginare<br />

che il proprietario di un negozietto di<br />

alimentari, un fruttivendolo o il titolare<br />

di un’officina meccanica, possano<br />

pagare stipendi di 3’500-4’000 franchi<br />

al mese. Inevitabilmente si perderebbero,<br />

quindi, dei posti di lavoro.<br />

Migliaia di persone da indipendenti<br />

e salariati, magari, sottopagati, si trasformerebbero<br />

in disoccupati. Ma c’è<br />

un altro aspetto non meno importante<br />

che non andrebbe sottovalutato. Oggi<br />

in Svizzera i salari insufficienti si registrano<br />

soprattutto in quei settori a<br />

basso valore aggiunto che non richiedono<br />

manodopera qualificata o una<br />

pur minima formazione professionale.<br />

Nella gran parte degli altri comparti<br />

produttivi, dall’industria all’edilizia, si<br />

sono raggiunti, invece, livelli retributivi<br />

di tutto riguardo. Inoltre, attualmente<br />

i contratti collettivi tutelano la<br />

stragrande maggioranza dei lavoratori<br />

svizzeri.<br />

Come ricordava in una recente intervista<br />

al Caffè, l’economista Giuliano<br />

Bonoli, docente di politiche sociali<br />

all’Istituto di alti studi di amministrazione<br />

pubblica di Losanna, voler<br />

imporre un salario minimo legale a<br />

queste attività a basso valore aggiunto<br />

significa costringerle a chiudere,<br />

sbarrando così le porte del mercato<br />

del lavoro a quelle persone che non<br />

hanno una formazione professionale<br />

e che, perciò, non troverebbero un<br />

impiego altrove. Dunque, non solo<br />

perdita di posti effettivi, ma anche di<br />

occupazione possibile, proprio per<br />

quella fascia di lavoratori meno attrezzata<br />

professionalmente, a cui per<br />

sopravvivere non resterebbe che la<br />

pubblica assistenza. Difficile pensare<br />

che il sussidio dell’assistenza pubblica<br />

sia preferibile ad un salario seppure<br />

basso, oppure che il primo sia socialmente<br />

meno costoso del secondo.<br />

Purtroppo in Svizzera c’è ancora un<br />

consistente zoccolo duro di manodo-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 6<br />

pera attiva, o potenzialmente tale, che<br />

per scarsa o inesistente formazione<br />

professionale stenta a collocarsi sul<br />

mercato del lavoro, e il cui unico<br />

sbocco sono impieghi che non richiedono<br />

particolari qualifiche.<br />

Il salario minimo legale è, magari,<br />

bello come principio, ma di difficile<br />

applicazione pratica, come dimostra<br />

l’esperienza fatta in altri Paesi. Difatti,<br />

proprio per evitare l’esclusione dal<br />

mercato del lavoro per i non qualificati,<br />

bisognerebbe stabilire da un lato<br />

una soglia salariale che assicuri una<br />

vita dignitosa ai dipendenti, ma che<br />

dall’altro non sia tanto elevata da scoraggiare<br />

quelle attività imprenditoriali<br />

che li potrebbero impiegare. Calcolo<br />

maledettamente complicato, in cui<br />

entrano in gioco variabili diverse a<br />

dipendenza delle aree produttive, non<br />

sintetizzabili con un minimo salariale<br />

uguale ovunque, e per tutti i settori,<br />

imposto per legge. Lo stesso Bonoli<br />

ipotizzava una soluzione possibile, ossia<br />

l’estensione dei contratti collettivi<br />

anche a queste attività a basso valore<br />

aggiunto, legandoli alla produttività<br />

reale del comparto e a livelli retributivi<br />

che garantiscano comunque contro<br />

ogni possibile forma di sfruttamento.<br />

Un interessante esempio in questo<br />

senso lo si è avuto recentemente proprio<br />

in <strong>Ti</strong>cino con il contratto per il<br />

settore delle pulizie. Un accordo che<br />

dimostra quanto sia più efficace una<br />

trattativa seria, settore per settore, tra<br />

partner sociali, che non la demagogia<br />

di certi slogan sindacali.


7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> L’ospite<br />

Offerta su misura e gestione<br />

efficiente, così la ferrovia<br />

può competere con la strada<br />

di Elisabetta Pisa<br />

Le FFS hanno aperto una filiale in Italia nel 2003. Nel 2007 SBB Cargo<br />

Italia ha trasportato 1’074,3 milioni di tonnellate-chilometro nette. A<br />

oggi conta su 183 dipendenti, di cui 75 macchinisti; quasi 600 i treni<br />

in circolazione ogni settimana. Vi proponiamo un’intervista a Marco<br />

Terranova, amministratore delegato di SBB Cargo Italia, nell’ottica delle<br />

strategie di potenziamento della rete e di possibili ulteriori sviluppi in<br />

Italia e all’estero di FFS Cargo, valutando anche le implicazioni per il<br />

Canton <strong>Ti</strong>cino e lo stabilimento di Bellinzona.<br />

Il dibattito sull’argomento resta aperto. Sui prossimi numeri di <strong>Ti</strong>cino<br />

Business vi proporremo altri interessanti spunti di riflessione sulla<br />

tematica dei trasporti (merci, traffico, trasporto intermodale, ecc.), anche<br />

nell’ambito del potenziamento delle infrastrutture a livello cantonale,<br />

svizzero e internazionale.<br />

L’Italia è un Paese in cui la viabilità è<br />

congestionata, oltre ad avere un forte<br />

deficit infrastrutturale. Dunque si direbbe<br />

un mercato ideale per il business del<br />

trasporto merci su rotaia. Eppure è un<br />

mercato difficile. Perché? Quali sono gli<br />

ostacoli che dovete superare?<br />

“L’Italia è una nazione dove il trasporto stradale<br />

è profondamente radicato. Il fortissimo frazionamento<br />

dell’offerta camionistica, se da un<br />

lato garantisce capillarità e flessibilità, dall’altro<br />

espone i numerosissimi “padroncini” alle<br />

pressioni dei clienti. Questa situazione genera<br />

un mercato del trasporto stradale ideale per<br />

i clienti, che reperiscono con estrema facilità<br />

le prestazioni che desiderano a prezzi irragionevolmente<br />

bassi. In aggiunta a questo, per<br />

decenni è stato dato impulso alle infrastrutture<br />

stradali e l’offerta camionistica è stata ampiamente<br />

sovvenzionata con fondi statali, lasciando<br />

più che in secondo piano sia l’infrastruttura sia<br />

le modalità del trasporto ferroviario, che è stato<br />

via via quasi dimenticato sia dalla politica sia<br />

dagli imprenditori. Le difficoltà da superare<br />

per ottenere un diverso equilibrio modale sono<br />

quindi legate alla capacità di convincere gli<br />

imprenditori a rivalutare il sistema ferroviario<br />

come elemento importante della catena logistica<br />

del trasporto delle merci. Oltre all’abitudine<br />

culturale al trasporto stradale, sono da considerare<br />

anche altri fattori, quali la scarsità dei<br />

raccordi ferroviari e l’effettiva capacità dell’infrastruttura,<br />

particolarmente penalizzante, non<br />

appena si lasciano le dorsali principali. Tuttavia<br />

il nostro sviluppo negli ultimi anni, l’esperienza<br />

fin qui fatta e la soddisfazione dei clienti, che<br />

abbiamo finora saputo convincere, ci incoraggiano<br />

fortemente a proseguire nel nostro obiet-<br />

tivo di trasferimento delle merci dalla strada alla<br />

rotaia e alla realizzazione di nuove offerte, che<br />

vedano protagonista la ferrovia”.<br />

Ci sono in Italia delle nicchie di mercato<br />

da sfruttare?<br />

“Oltre alle nicchie specialistiche, che sicuramente<br />

già conoscono la ferrovia come mezzo<br />

privilegiato, il potenziale è grande sia sulla lunga<br />

percorrenza, internazionale e nazionale, sia<br />

nello sviluppo di nuovi prodotti ferroviari sudnord<br />

sia con la formula del treno completo sia<br />

a gruppi di carri. A questo proposito lo sviluppo<br />

di una rete di piattaforme logistiche per il trasbordo<br />

strada-rotaia ci aiuterà a incrementare<br />

le quantità trasportate su ferrovia”.<br />

Quali sarebbero le condizioni ideali di<br />

mercato per riuscire a guadagnare in Italia<br />

con il trasporto delle merci su rotaia?<br />

“Il rispetto effettivo delle regole relative ai trasporti<br />

stradali e una più lungimirante politica<br />

di incentivazione del trasporto ferroviario possono<br />

certamente contribuire a ripristinare un<br />

confronto leale tra due modalità di trasporto.<br />

La chiave per il successo, anche economico,<br />

della nostra offerta logistica è comunque legata<br />

all’integrazione delle due modalità in un prodotto<br />

completo, capace di coprire le regioni più<br />

economicamente vitali del territorio italiano”.<br />

Il trasporto merci su rotaia è più costoso<br />

di quello su gomma. Lei intravede delle<br />

soluzioni per renderlo più concorrenziale?<br />

“In una catena logistica ideale gomma e rotaia<br />

si devono fondere in un equilibrio ove ciascuna<br />

modalità offra i propri vantaggi: la capillarità<br />

Marco Terranova<br />

e la flessibilità tipiche del trasporto stradale si<br />

devono unire alla grande capacità, alla economicità<br />

sulle grandi distanze e al basso impatto<br />

ambientale tipici della ferrovia.<br />

Noi crediamo sia vincente progettare insieme<br />

ai clienti la combinazione migliore, o meglio la<br />

soluzione logistica che più si adatti alle esigenze<br />

di ciascuno. Per questo la nostra produzione e<br />

la nostra vendita lavorano ogni giorno spalla a<br />

spalla per elaborare la proposta più competitiva<br />

per il cliente e che tenga parimenti in debito<br />

conto un sano equilibrio di bilancio”.<br />

Il Canton <strong>Ti</strong>cino, area al confine con<br />

l’Italia, potrebbe beneficiare di questa<br />

vicinanza? In altre parole, le Officine di<br />

Bellinzona potrebbero ad esempio fornire<br />

servizi al mercato italiano? Sono possibili<br />

collaborazioni nella manutenzione<br />

del materiale rotabile o in altri campi?<br />

“FFS Cargo è dell’opinione che lo stabilimento<br />

industriale di Bellinzona in futuro potrebbe<br />

giocare un ruolo anche in questo ambito.<br />

Come e in che misura ciò potrà avvenire è<br />

attualmente oggetto delle trattative alla tavola<br />

rotonda con i sindacati e i cantoni <strong>Ti</strong>cino e<br />

Grigioni che hanno preso avvio il 14 maggio<br />

a Lucerna”.<br />

C’è chi dice che, nonostante gli investimenti<br />

che l’Europa sta facendo per<br />

potenziare la rete ferroviaria, per ragioni<br />

strutturali la ferrovia continuerà ad avere<br />

un ruolo secondario, anzi marginale nel<br />

trasporto delle merci. Lei cosa ne pensa?<br />

“In Italia ci sono grandi margini di crescita per<br />

il trasporto su rotaia. Noi crediamo, particolarmente<br />

in Italia ma non solo, che la ferrovia<br />

abbia anche in futuro un notevole potenziale.<br />

Naturalmente deve trattarsi di una ferrovia in<br />

grado di offrire soluzioni complete e flessibili<br />

ai clienti; va gestita con metodi imprenditoriali<br />

volti all’ottenimento della massima efficienza<br />

delle risorse impegnate, dev’essere una ferrovia<br />

finanziariamente solida in grado di offrire<br />

ai clienti una partnership di lungo periodo.<br />

Dev’essere quindi una ferrovia orientata al<br />

cliente e ai criteri di gestione tipici di una moderna<br />

impresa industriale”.


9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

Sgravi fiscali,<br />

la vittoria del No<br />

e le ragioni del Sì<br />

di Alessio Del Grande<br />

Quarantaquattro cittadini su<br />

cento hanno votato a favore<br />

degli sgravi fiscali proposti<br />

con l’iniziativa della Lega. Se<br />

la vittoria del No, non è stata, dunque,<br />

così schiacciante, la sconfitta era quasi<br />

inevitabile. Difatti, contro gli sgravi<br />

si sono mobilitati, Governo, partiti<br />

storici, Comuni, sindacati, funzionariato<br />

pubblico, cantonale e comunale,<br />

e associazionismo politico collaterale,<br />

che nelle ultime settimane hanno<br />

dispiegato, con il Consiglio di Stato<br />

in testa, una compagna terroristica<br />

paventando tagli immani per servizi<br />

ospedalieri, scuole, infrastrutture e<br />

per quanto altro poteva impressionare<br />

l’opinione pubblica. Ma da quel 44%<br />

che ha votato per l’iniziativa della<br />

Lega arriva per Governo e Parlamento<br />

un segnale forte e preciso: nessun aumento<br />

della pressione fiscale, né per<br />

tasse né per imposte.<br />

Lo stesso Governo qualche settimana<br />

prima del voto si era impegnato a<br />

non aumentare le imposte. Lo stesso<br />

discorso dovrebbe valere per le cosiddette<br />

tasse causali, che invece si<br />

vorrebbero aumentare, poiché esse<br />

vanno ad incidere altrettanto direttamente<br />

sui bilanci delle famiglie, i<br />

cui redditi, falcidiati da rincari e<br />

minacciati da nuove tensioni inflazionistiche,<br />

andrebbero invece sostenuti<br />

e difesi con una politica fiscale che<br />

non ne peggiori le condizioni economiche.<br />

C’è da augurarsi quanto meno che<br />

quella del Governo per le imposte non<br />

sia stata una promessa da marinaio.<br />

Ma è una speranza assai labile, purtroppo,<br />

come si è visto nel dibattito televisivo<br />

del 1° giugno, a poche ore dal<br />

risultato del voto, con i socialisti che<br />

sono tornati subito alla carica per aumentare<br />

la pressione fiscale. Il partito<br />

delle tasse, che è non formato solo da<br />

socialisti e sindacalisti, è ringalluzzito<br />

e certamente darà filo da torcere al<br />

Governo, che per la fine di questo<br />

mese dovrà presentare una manovra<br />

finanziaria per rientrare di 200 milioni.<br />

Inevitabile che nel nome della<br />

“simmetria dei sacrifici”, dell’equa<br />

distribuzione degli interventi su entrate<br />

e uscite, si riproporrà ancora<br />

una volta il discorso dell’aumento di<br />

tasse e imposte. Sul fatto che bisogna<br />

risanare al più presto i conti dello<br />

Stato non ci piove. Altrettanto chiaro<br />

dovrebbe essere che bisogna intervenire<br />

sulle uscite, su alcune perverse<br />

dinamiche delle spesa pubblica, più<br />

che sulle entrate che, proprio grazie<br />

alla politica di sgravi fiscali degli anni<br />

scorsi, sono notevolmente aumentate.<br />

Per agire sulle uscite senza continuare<br />

a spaccare il capello in quattro<br />

in logoranti esercizi contabili, per<br />

risparmiare qualche centinaio di migliaio<br />

di franchi qua e qualche altro<br />

centinaio là, mentre milioni volano via<br />

dalla finestre dei diversi Dipartimenti,<br />

bisognerebbe fare tre cose: revisione<br />

radicale dei compiti dello Stato;<br />

riduzione del personale dell’amministrazione<br />

cantonale, che è anche<br />

una conseguenza diretta della prima<br />

riforma; Legge sul freno della spesa<br />

pubblica che, una volta risanate le<br />

finanze, permetterebbe, molto meglio<br />

del moltiplicatore d’imposta cantonale,<br />

di tenere sotto controllo le uscite.<br />

Sono queste le riforme da fare, tutto il<br />

resto è solo fuffa. Sfoltendo, per esempio,<br />

l’amministrazione cantonale che<br />

Il tema<br />

oggi è oggettivamente sovradimensionata<br />

– basta, al riguardo, vedere<br />

il confronto con gli altri cantoni tra<br />

numero di dipendenti pubblici e popolazione<br />

– si risparmierebbero ogni<br />

anno qualche centinaio di milioni.<br />

Non occorre licenziare nessuno, basta<br />

semplicemente sfruttare fluttuazioni<br />

naturali e prepensionamenti, e soprattutto<br />

evitando nuove assunzioni alla<br />

prima occasione.<br />

Senza questi tre interventi il risanamento<br />

finanziario resterà un obiettivo<br />

aleatorio e ogni anno ci sarà<br />

quel logorante, quanto inconcludente,<br />

confronto tra entrate e uscite che<br />

da troppo tempo paralizza ormai la<br />

vita politica del cantone, penalizzando<br />

progettualità e governabilità, intesa<br />

come non semplice amministrazione<br />

ordinaria.<br />

Attenzione, la necessità di un risanamento<br />

finanziario strutturale e duraturo<br />

si fa sempre più urgente, anche<br />

perché bisogna liberare delle risorse<br />

per quegli investimenti di cui il <strong>Ti</strong>cino<br />

non può più fare a meno. Se avessimo<br />

una classe politica più attenta alle<br />

trasformazioni e alle necessità del Paese<br />

reale, il recente studio del Credit<br />

Suisse sull’Indice della qualità della<br />

Localizzazione, sarebbe stato avvertito<br />

come un provvidenziale campanello<br />

di allarme. Da questo studio risulta,<br />

difatti, che nella classifica intercantonale<br />

il <strong>Ti</strong>cino sta perdendo posizioni<br />

per l’attrattività fiscale, sia per le persone<br />

giuridiche che per quelle fisiche,<br />

nella formazione e nelle infrastrutture<br />

per trasporti e vie di comunicazione.<br />

Insomma, si va regredendo proprio<br />

negli assi strategici di ogni progetto<br />

di sviluppo.


Biblioteca liberale<br />

Tassa e spendi,<br />

la politica dello scialo<br />

di Alessio Del Grande<br />

Da almeno tre decenni il deputato<br />

liberale Raffaele Costa va denunciando<br />

corruzione, sprechi e<br />

distorsioni del sistema politico italiano.<br />

L’ha fatto con tante battaglie, in solitaria<br />

per lo più, nel Parlamento, con libri<br />

come “Il dottore è fuori stanza”, “L’Italia<br />

degli sprechi”, “L’Italia dei privilegi”,<br />

e con un periodico “Duemila” che pubblica<br />

dal 1971. In tutti questi anni la sua<br />

è rimasta, però, una voce inascoltata,<br />

sebbene avesse ampiamente previsto a<br />

quali conseguenze, anche in termini di<br />

consenso democratico e disaffezione<br />

ai partiti, avrebbe portato un apparato<br />

politico sempre più autoreferenziale<br />

e costoso. Come tutti gli anticipatori,<br />

Costa non ha avuto grande fortuna editoriale.<br />

Forse i tempi non erano ancora<br />

maturi.<br />

Ma che da qualche anno il sentimento<br />

comune verso la classe politica sia radicalmente<br />

cambiato, lo dimostrano non<br />

tanto le “savonarolate” di Bebbe Grillo,<br />

quanto, invece, l’enorme successo di un<br />

altro libro, “La casta. Così i politici italiani<br />

sono diventati intoccabili” di Gian<br />

Antonio Stella e Sergio Rizzo, entrambi<br />

giornalisti del Corriere della Sera, e<br />

autori pure del recente e altrettanto<br />

fortunato saggio “La deriva. Perché<br />

l’Italia rischia il naufragio”. “La casta”<br />

è l’impietosa radiografia di una classe<br />

politico-amministrativa, secondo Stella<br />

e Rizzo poco meno di 180 mila persone,<br />

che da anni usa il potere per distribuire<br />

a se stessa, e all’esercito di clienti, favori<br />

e privilegi di ogni sorta, al solo scopo di<br />

rafforzarsi e perpetuarsi politicamente.<br />

Col risultato di aver portato il Paese alla<br />

deriva, come produttività, competitività,<br />

servizi, infrastrutture civili, formazione<br />

e accesso al mercato del lavoro.<br />

Su questo stesso filone di denuncia<br />

s’inserisce un altro interessante saggio,<br />

“Sprecopoli” di Mario Cervi e Nicola<br />

Porro, ex direttore e vice direttore del<br />

Giornale, i quali, istituzione per istituzione<br />

– dal Quirinale a Province e<br />

Comuni – analizzano come le risorse<br />

pubbliche, ossia i soldi dei contribuenti,<br />

siano soprattutto usati a scopo di intermediazione<br />

politico-clientelare. “Una<br />

politica costosa ma senza progetto”<br />

stando alla definizione della Confindustria,<br />

che costa ai cittadini italiani 4<br />

miliardi di euro all’anno. Ovviamente<br />

la Repubblica dello sperpero non è animata<br />

solo da un famelico ceto politico<br />

di “eletti” democraticamente, ad esso si<br />

affianca una burocrazia potente quanto<br />

vorace che si è ormai impadronita della<br />

macchina Stato.<br />

“L’esistenza dei partiti – notano Cervi<br />

e Porro – è una garanzia di vitalità<br />

democratica del Paese. La partitocrazia<br />

è invece una garanzia di lottizzazioni<br />

selvagge”. È la partitocrazia il cancro<br />

che ha divorato il tessuto istituzionale<br />

e che ha fatto fallire ogni tentativo di<br />

decentramento amministrativo, trasformando<br />

gli enti locali, Comuni, Province,<br />

Regioni, Comunità montane, aziende<br />

sanitarie e quanto altro, in serbatoi di<br />

assunzioni clientelari, in rifugi sicuri<br />

per politici trombati e trampolini di<br />

lancio per quelli in ascesa.<br />

“Lo spreco e lo scialo pubblico –<br />

scrivono Cervi e Porro – sono i frutti<br />

avvelenati della progressiva espansione<br />

del ruolo e dell’intervento dello Stato.<br />

In una certa misura essi ne sono anche<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 10<br />

l’inevitabile corollario. La giungla della<br />

politica e dell’amministrazione pubblica<br />

è potuta crescere a dismisura perché in<br />

gran parte delle attività che alla politica<br />

e all’amministrazione pubblica sono<br />

legate mancano due fattori essenziali di<br />

controllo della spesa, molto più efficaci<br />

d’ogni struttura ispettiva e repressiva: il<br />

prezzo e la competitività. Cioè i pilastri<br />

costitutivi del mercato”. In buona sostanza<br />

politici e burocrati hanno licenza<br />

di spendere senza doversi mai preoccupare<br />

“della congruità tra la spesa e il<br />

risultato conseguito”. Ma a pagare sono<br />

i cittadini contribuenti, poiché, come<br />

scriveva Adam Smith, “non vi è arte che<br />

un governo impari più presto da un<br />

altro che quella di cavare denaro dalle<br />

tasche della gente”.<br />

Alla politica piace spendere, ricordano<br />

Cervi e Porro, ma non si tratta solo di<br />

un fenomeno italiano, è un fenomeno<br />

universale: “La differenza tra un Paese<br />

virtuoso e uno spendaccione non è fatta<br />

solo dal livello della spesa, ma dagli<br />

strumenti di trasparenza e di controllo”.<br />

Di esempi scandalosi di spesa e<br />

cattiva amministrazione i due autori ne<br />

offrono a bizzeffe, mettendo in luce il<br />

meccanismo perverso di uno scialo che<br />

funziona sempre sulla base del “tassa<br />

e spendi”, per alimentare un sistema<br />

politico-burocratico che sfugge ad<br />

ogni regola di trasparenza e controllo.<br />

“Sprecopoli” offre un’interessante lettura<br />

su alcune patologie della politica,<br />

ma sarebbe sbagliato pensare che certe<br />

cose accadono solo in Italia. Fatte le<br />

debite proporzioni, alcuni dei sintomi<br />

di queste patologie sono ben visibili<br />

anche da noi.


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

Impressum<br />

Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />

Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />

Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />

Redazione:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />

Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />

Pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74<br />

info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch<br />

Diffusione:<br />

<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

• Martedì 10 giugno <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 18.00, presso<br />

l’Hotel Coronado a Mendrisio: Guida alla mobilità aziendale:<br />

incontro informativo per le aziende, interverranno vari<br />

relatori tra cui il Consigliere di Stato Marco Borradori e<br />

vari importanti operatori economici del Cantone<br />

• Giovedì 12 giugno <strong>2008</strong>, dalle ore 16.30 alle ore 18, presso Hotel<br />

La Perla ad Agno: Consiglio economico allargato della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />

conferenza con successiva tavola rotonda: “Pace sociale<br />

quale elemento fondamentale del sistema economico<br />

svizzero” parteciperanno illustri ospiti sia dalla parte padronale<br />

che da quella sindacale, per ulteriori informazioni visitate il<br />

sito: www.cciati.ch<br />

• Mercoledì 18 giugno <strong>2008</strong>, dalle ore 9.15 alle ore 12.30, presso<br />

la Camera di commercio di Argovia – Aarau: Assemblea generale<br />

e Conferenza dei Direttori delle Camere di commercio<br />

svizzere


Info Flash<br />

Info Flash<br />

A cura di Eva Zanetti<br />

✔ Riciclaggio, i Paesi a rischio<br />

La presente comunicazione è indirizzata<br />

in particolar modo agli intermediari<br />

finanziari che operano<br />

nell’ambito dell’esercizio e che seguono<br />

le disposizioni del capitolo 2<br />

della legge sul riciclaggio di denaro<br />

(LRD) e delle pertinenti norme<br />

esecutive.<br />

Nella sua dichiarazione del 28 febbraio<br />

<strong>2008</strong>, il Gruppo di Azione<br />

Finanziaria (GAFI) ha constatato<br />

che nelle seguenti nazioni, Uzbekistan,<br />

Iran, Pakistan, Turkmenistan,<br />

São Tomé e Principe, così come<br />

nella parte Nord di Cipro, le misure<br />

prese per la lotta contro il riciclaggio<br />

di denaro e il finanziamento<br />

del terrorismo non adempiono gli<br />

standard del GAFI (Raccomandazioni<br />

40+9).<br />

I rischi che ne derivano devono<br />

essere controllati applicando gli<br />

obblighi di diligenza nell’ambito<br />

delle relazioni d’affari e delle<br />

transazioni legate a queste nazioni<br />

e a questi territori. Per quanto<br />

riguarda l’Uzbekistan e l’Iran, il<br />

GAFI raccomanda un’applicazione<br />

di obblighi di diligenza più severi;<br />

per la parte Nord di Cipro richiede<br />

di prestare particolare attenzione<br />

ai rischi e per quanto concerne il<br />

Pakistan consiglia prudenza. Non<br />

è stata invece pronunciata alcuna<br />

raccomandazione relativa a Turkmenistan<br />

e São Tomé e Principe.<br />

Il comunicato integrale su: www.<br />

gwg.admin.ch/i/aktuell/angebot/<br />

index.php<br />

Per approfondimenti in lingua<br />

francese su: www.ebk.admin.ch/f/<br />

publik/mitteil/<strong>2008</strong>/<strong>2008</strong>0416_<br />

declaration-gafi_f.pdf<br />

✔ Sicurezza: difettoso il 6% dei<br />

prodotti elettrotecnici<br />

Secondo il rapporto relativo alla<br />

sorveglianza del mercato 2007 redatto<br />

dall’Ispettorato federale degli<br />

impianti a corrente forte ESTI, il<br />

6% circa dei prodotti elettrotecnici<br />

controllati presenta difetti. Questi<br />

ultimi vanno dalle prove insufficienti<br />

della sicurezza o della compatibilità<br />

elettromagnetica ai difetti<br />

in materia di sicurezza. L’indagine<br />

viene effettuata dall’ESTI mediante<br />

controlli a campione.<br />

Il comunicato integrale su:<br />

www.news.admin.ch/message/<br />

?lang=it&msg-id=18414<br />

Per approfondimenti: Ispettorato<br />

federale degli impianti a corrente<br />

forte ESTI, Tel. +41 44 956 12 39,<br />

mub.bs.info@esti.ch<br />

✔ “No al lavoro nero” – novità<br />

nella newsletter<br />

Nell’ambito della campagna di sensibilizzazione<br />

e di informazione «No<br />

al lavoro nero. Nell’interesse di tutti»<br />

viene pubblicata tre o quattro<br />

volte all’anno una newsletter che vi<br />

informa sulle novità e sui temi più<br />

salienti in merito a questa problematica.<br />

Nella newsletter del mese di maggio<br />

un ispettore del lavoro del Canton<br />

Vaud racconta la sua esperienza con<br />

la nuova legge concernente i provvedimenti<br />

di lotta in materia di lavoro<br />

nero. Il responsabile della Direzione<br />

del lavoro della SECO, Serge Gaillard,<br />

risponde inoltre ad un’intervista sul<br />

tema del lavoro nero.<br />

Per approfondimenti:<br />

www.no-al-lavoro-nero.ch/mediencorner/00136/index.html?lang=it<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 12<br />

✔ Ordina l’estratto del casellario<br />

giudiziale allo sportello postale<br />

Da oggi i cittadini possono ordinare<br />

e pagare il proprio estratto del<br />

casellario giudiziale in tutti i 2000<br />

uffici postali in rete della Svizzera.<br />

I dati vengono registrati elettronicamente<br />

allo sportello e trasmessi<br />

al casellario giudiziale svizzero che<br />

entro pochi giorni lavorativi invia<br />

l’estratto direttamente per posta al<br />

richiedente.<br />

Il comunicato integrale su:<br />

www.news.admin.ch/message/<br />

?lang=it&msg-id=18560<br />

Per approfondimenti: Fosco Galli,<br />

Ufficio federale di giustizia,<br />

Tel. +41 31 322 77 88<br />

✔ Indice nazionale dei prezzi al<br />

consumo: rincaro annuo del 2,3%<br />

Nell’aprile <strong>2008</strong>, l’indice nazionale<br />

dei prezzi al consumo calcolato<br />

dall’Ufficio federale di statistica<br />

(UST) ha segnato un aumento dello<br />

0,8 per cento rispetto al mese<br />

precedente, raggiungendo il livello<br />

di 103,6 punti (dicembre 2005<br />

= 100). Questo forte incremento<br />

ha carattere stagionale e riflette il<br />

ritorno ai prezzi normali nel settore<br />

dell’abbigliamento alla fine dei<br />

saldi. Rispetto all’anno precedente<br />

è risultato un rincaro del 2,3 per<br />

cento, a fronte di quote annue<br />

del 2,6 per cento nel marzo <strong>2008</strong><br />

e dello 0,5 per cento nell’aprile<br />

2007.<br />

Il comunicato integrale in formato<br />

pdf su: www.news.admin.ch/<br />

message/?lang=it&msg-id=18571<br />

Per approfondimenti: Ufficio federale<br />

di statistica,<br />

Tel. +41 32 713 60 11


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

✔ Sarà possibile impiegare la lettera di vettura<br />

elettronica per i trasporti merci internazionali<br />

su strada<br />

La Svizzera intende introdurre la lettera di vettura elettronica<br />

per i trasporti merci internazionali su strada.<br />

Il Consiglio federale ha deciso di firmare il relativo<br />

protocollo addizionale della Commissione economica<br />

per l’Europa delle Nazioni Unite (ECE/ONU), allo scopo<br />

di modernizzare e semplificare la procedura per i<br />

trasporti internazionali.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.admin.ch/<br />

message/?lang=it&msg-id=18736<br />

Per approfondimenti: Ufficio federale dei trasporti,<br />

Tel. +41 31 322 36 43<br />

✔ Il Consiglio federale pone in vigore<br />

la riforma II dell’imposizione delle imprese<br />

con effetto a inizio 2009<br />

Il 21 maggio <strong>2008</strong> il Consiglio federale ha deciso che<br />

la riforma II dell’imposizione delle imprese entrerà in<br />

vigore con effetto al 1° gennaio 2009. A partire da tale<br />

data i Cantoni avranno due anni di tempo per trasporre<br />

nel diritto cantonale le modifiche previste dalla legge<br />

federale sull’armonizzazione delle imposte dirette. Alcune<br />

disposizioni entreranno in vigore in un secondo<br />

tempo anche a livello federale, come, ad esempio, le<br />

disposizioni sul principio degli apporti di capitale, sugli<br />

utili di liquidazione e sulla riduzione per partecipazioni,<br />

che entreranno in vigore con effetto al 1° gennaio 2011.<br />

A partire dall’inizio del 2010, per l’imposta preventiva<br />

sarà introdotto un importo esente da imposta di 200<br />

franchi per gli interessi di tutti gli averi di clienti. Già<br />

a partire dal 1° luglio <strong>2008</strong> non potranno più essere<br />

costituite riserve di crisi beneficianti di sgravi fiscali.<br />

Il comunicato integrale su: www.efd.admin.ch/00468/<br />

index.html?msg-id=18876&lang=it<br />

Per approfondimenti: Urs Jendly, Amministrazione<br />

federale delle contribuzioni, Tel. +41 31 322 73 35<br />

oppure Emanuel Lauber, Amministrazione federale<br />

delle contribuzioni, Tel. +41 31 322 71 92<br />

✔ Indice svizzero dei salari 2007 – Progressione<br />

dell’1,6 per cento dei salari nominali:<br />

l’aumento più consistente degli ultimi 5 anni<br />

Secondo i calcoli dell’Ufficio federale di statistica<br />

(UST), nel 2007 l’indice svizzero dei salari nominali<br />

è aumentato in media dell’1,6 per cento rispetto al<br />

2006, raggiungendo 102,8 punti (base 2005 = 100).<br />

Tenendo conto di un tasso d’inflazione annuo medio<br />

dello 0,7 per cento, i salari reali hanno registrato una<br />

crescita dello 0,9 per cento (101,0 punti).<br />

Il comunicato integrale su: www.news.admin.ch/<br />

message/?lang=it&msg-id=18535<br />

Per approfondimenti: Didier Froidevaux,<br />

Ufficio federale di statistica, Tel. +41 32 713 67 56<br />

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Attualità<br />

L’arma fiscale socialista<br />

contro l’autonomia dei Cantoni<br />

di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />

Federazione delle imprese svizzere<br />

La stangata rimediata alle ultime<br />

elezioni federali non fa demordere<br />

il partito socialista dalla<br />

sua volontà di limitare fortemente,<br />

se non di eliminare del tutto, l’autonomia<br />

di cui dispongono i Cantoni in<br />

materia fiscale. L’iniziativa socialista<br />

relativa all’armonizzazione fiscale fra<br />

i Cantoni (iniziativa popolare “per<br />

imposte eque”), sulla quale saremo<br />

chiamati ad esprimerci prossimamente,<br />

chiede in particolare di<br />

sottoporre a determinati principi le<br />

aliquote applicabili all’imposizione<br />

delle persone fisiche. Di fatto, l’introduzione<br />

di un tasso marginale d’imposizione<br />

minimo del 22 percento<br />

sui redditi imponibili superiori ai<br />

250’000 franchi e del 5 per mille almeno<br />

sulle sostanze che superano i 2<br />

milioni di franchi, sono strumenti voluti<br />

per scardinare l’autonomia fiscale<br />

cantonale e per realizzare una vera<br />

armonizzazione fiscale fra tutti i Cantoni.<br />

Questa iniziativa è solo il primo<br />

passo, altre proposte e iniziative sono<br />

già pronte sul fronte degli avversari<br />

(o nemici?) della concorrenza fiscale:<br />

armonizzazione dell’imposizione<br />

delle imprese, armonizzazione delle<br />

deduzioni fiscali cantonali, divieto<br />

dell’imposizione forfettaria applicata<br />

ai ricchi stranieri che si stabiliscono<br />

in Svizzera senza esercitare un’attività<br />

nel nostro Paese.<br />

Come è stato ribadito in più occasioni<br />

in passato, il centralismo fiscale non<br />

ha mai dato buoni frutti. Si tende a<br />

mantenere ad un livello certamente<br />

più elevato di quello a cui dovrebbe<br />

stare, l’insieme dell’imposizione fiscale.<br />

La concorrenza fiscale al contrario,<br />

sia a livello dei Cantoni che<br />

dei Comuni, incita gli stessi a cercare<br />

di gestire in maniera parsimoniosa<br />

le risorse fiscali fornite dai cittadini<br />

contribuenti. Non è sempre il caso<br />

certamente, ma fossimo in un regime<br />

di armonizzazione fiscale materiale la<br />

situazione sarebbe ben peggiore.<br />

L’iniziativa socialista viene venduta<br />

come progetto inteso a garantire<br />

l’equità fiscale. Nella sostanza, si vuole<br />

che i Cantoni fiscalmente virtuosi<br />

la smettano di fare bene il proprio<br />

mestiere. Per un ricco straniero non<br />

deve più essere possibile scegliere se<br />

stabilirsi a Zugo o in <strong>Ti</strong>cino oppure a<br />

Gondo. Fosse così semplice. In realtà,<br />

invece che migliorare l’equità fiscale<br />

l’iniziativa socialista produrrebbe l’effetto<br />

di allontanare dal nostro Paese<br />

dei buoni contribuenti. Il rischio di<br />

perdite fiscali sostanziali da parte<br />

dello Stato sarebbe elevato. E chi<br />

passerebbe alla cassa se un certo numero<br />

di buoni contribuenti dovessero<br />

traslocare verso lidi più accoglienti?<br />

Ma certamente il ceto medio!<br />

Nessuno afferma che in materia di<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 14<br />

Stefano Modenini<br />

concorrenza fiscale non debbano valere<br />

giuste regole di fair play, ma non<br />

possiamo dimenticare il fatto che la<br />

concorrenza fiscale in fondo è una<br />

delle chiavi del successo elvetico.<br />

Moderazione fiscale verso i contribuenti<br />

e competitività della Svizzera<br />

a livello internazionale sono elementi<br />

che proprio la concorrenza fiscale<br />

intercantonale ha rafforzato negli anni<br />

e che legano indissolubilmente questa<br />

concorrenza al caposaldo del federalismo<br />

elvetico.<br />

Le cifre inoltre ci dicono che con la<br />

concorrenza fiscale le entrate degli<br />

enti pubblici sono aumentate e non<br />

diminuite. Come abbiamo avuto modo<br />

di ribadire recentemente in un nostro<br />

comunicato stampa, “la concorrenza<br />

fiscale non è tuttavia illimitata.<br />

L’armonizzazione formale del sistema<br />

fiscale e la nuova perequazione finanziaria<br />

creano una vera solidarietà tra<br />

i Cantoni, senza penalizzare lo spirito<br />

imprenditoriale innovativo con un<br />

centralismo fiscale materiale”.<br />

Lo Stato deve poter contare su risorse<br />

fiscali sufficienti (ma non eccessive)<br />

per esercitare i propri compiti.<br />

L’armonizzazione fiscale proposta dal<br />

partito socialista apre le porte all’aumento<br />

del livello dell’imposizione fiscale<br />

e alla scomparsa di una sana<br />

concorrenza fiscale. È davvero quello<br />

che ci auguriamo per i nostri figli?


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

La questione del salario minimo<br />

di Rinaldo Gobbi, Segretario <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

La questione del salario minimo viene<br />

riproposta di continuo dagli ambienti<br />

sindacali malgrado questo principio<br />

venga sistematicamente respinto. Da ultimo<br />

in ordine di tempo, nella seduta del<br />

20 marzo 2007 il Gran Consiglio ticinese<br />

ha bocciato due iniziative che chiedevano<br />

l’introduzione generalizzata e obbligatoria<br />

di un salario minimo garantito da parte<br />

del datore di lavoro, indipendentemente<br />

dall’attività svolta, dal merito e dall’impegno,<br />

dalle competenze e dal rendimento.<br />

Ora, lo scorso 25 settembre il Movimento<br />

per il socialismo (MPS) ha lanciato l’iniziativa<br />

popolare “Per un salario minimo<br />

legale” che chiede un salario minimo di<br />

fr. 4’000.- (versati 13 volte e su un orario<br />

settimanale base di 40 ore) e l’Unione sindacale<br />

svizzera ha lanciato una campagna<br />

che ha tre obiettivi:<br />

1) nessun salario inferiore a fr. 3’500.-;<br />

2) nessun salario orario inferiore a fr. 20.-;<br />

3) nessun salario inferiore a fr. 4’500.--<br />

per le persone con una formazione<br />

professionale.<br />

Queste proposte lasciano trasparire con<br />

grande evidenza il pericolo di un appiattimento<br />

verso il basso dei concetti di<br />

responsabilità e di motivazione e di met-<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di dare il benvenuto a:<br />

tere in difficoltà molti settori della nostra<br />

economia. Infatti, non va dimenticato che<br />

l’aumento dei salari minimi avrebbe quale<br />

logica conseguenza l’adeguamento al rialzo<br />

di tutti i salari.<br />

La flessibilità del mercato del lavoro ha<br />

sempre rappresentato un punto di forza<br />

per l’economia del nostro Paese e deve<br />

essere assolutamente mantenuta.<br />

La politica salariale va lasciata innanzitutto<br />

alla contrattazione tra datore di lavoro e<br />

dipendente o a quella tra partner sociali<br />

(associazioni professionali e sindacati) in<br />

presenza di contratti collettivi.<br />

Finora è una politica che ha dato ottimi<br />

risultati.<br />

Un salario minimo sancito dalla legge è<br />

un attacco alla libertà di contrattazione<br />

fra partner sociali e induce al ricorso al<br />

lavoro nero, al lavoro su chiamata, alla<br />

soppressione di posti di lavoro o al trasferimento<br />

dell’attività all’estero.<br />

Non va dimenticato che i salari minimi<br />

sono già contemplati nei CCL di importanti<br />

settori dell’economia e in <strong>Ti</strong>cino vi è una<br />

grossa copertura dei CCL.<br />

Salari minimi troppo alti danneggerebbero<br />

proprio coloro che si vorrebbero aiutare:<br />

disoccupati, lavoratori poco qualificati che<br />

• SICURTECH SA, sistemi di sicurezza, 6934 Bioggio, www.sicurtech.ch<br />

• SIAV (Suisse) Sagl, Informatica, gestione documentale, 6928 Manno, siav.suisse@siav.it<br />

• Atelier Alta Moda, Rachel Bernasconi, 6919 Carabietta, www.fashionrachel.com (coming soon)<br />

Attualità<br />

lavorano in aziende con spazi di manovra<br />

limitati dal lato finanziario, giovani agli<br />

inizi della carriera o coloro che tentano<br />

un reinserimento professionale o che cercano<br />

lavori occasionali.<br />

Oltretutto va rimarcato che i salari più bassi<br />

riguardano sovente un secondo reddito<br />

della famiglia.<br />

Il salario minimo non risolve il problema<br />

dei working poors ma indurrebbe molte<br />

aziende a rinunciare all’impiego di personale,<br />

oggi pagato relativamente poco, poiché<br />

ne andrebbe della loro competitività.<br />

La Svizzera vanta i salari più alti al mondo<br />

cui deve sopperire con una maggiore<br />

produttività.<br />

La soluzione non va ricercata nel fissare<br />

salari minimi ma in un aiuto sociale esterno<br />

e mirato.<br />

Compito di uno Stato è di garantire le<br />

condizioni quadro che permettono alle<br />

imprese di crescere e di creare ricchezza<br />

e di conseguenza maggiori introiti fiscali<br />

grazie ai quali può assicurare l’aiuto a chi<br />

ne ha veramente bisogno.<br />

Il mondo economico è consapevole che il<br />

lavoro va retribuito sempre in modo dignitoso<br />

ma quella del salario minimo legale è<br />

la strada più sbagliata.


Attualità<br />

La bussola del mondo<br />

per gli affari in Svizzera<br />

La rete delle Camere di commercio<br />

e dell’industria svizzere si<br />

compone di ben 19 consorelle,<br />

che raccolgono informazioni utili per<br />

seguire al meglio le attualità economiche<br />

e politiche delle singole regioni<br />

della Svizzera.<br />

Grazie alla sua posizione al centro di<br />

una vasta rete svizzera e mondiale di<br />

promozione e di sviluppo delle relazioni<br />

d’affari, la vostra CC può rispondere<br />

alle domande e vi indirizzerà verso<br />

l’interlocutore più adeguato.<br />

Eccovi dunque tutti i riferimenti delle<br />

CCI svizzere, visibili anche sul sito<br />

www.cci.ch:<br />

Argovia - Aargauische Industrie -<br />

und Handelskammer<br />

Entfelderstrasse 11, Casella Postale,<br />

5001 Aarau<br />

Tel. +41 62 837 18 18,<br />

Fax +41 62 837 18 19,<br />

www.aihk.ch, info@aihk.ch<br />

Basilea - Handelskammer beider<br />

Basel<br />

Aeschenvorstadt 67, Casella Postale,<br />

4010 Basilea<br />

Tel. +41 61 270 60 60,<br />

Fax +41 61 270 60 05,<br />

www.hkbb.ch, hkbb@hkbb.ch<br />

Berna - Handels- und<br />

Industrieverein des Kantons Bern<br />

Gutenbergstr. 1, Casella Postale 5464,<br />

3001 Berna<br />

Tel. +41 31 388 87 87,<br />

Fax +41 31 382 87 88,<br />

www.bern-cci.ch, info@bern-cci.ch<br />

Friborgo - Chambre de commerce<br />

Fribourg (CCF)<br />

Route du Jura 37, Casella Postale 304,<br />

1701 Friborgo<br />

Tel. +41 26 347 12 20,<br />

Fax +41 26 347 12 39,<br />

www.ccfribourg.ch, info@ccfribourg.ch<br />

Ginevra - Chambre de commerce,<br />

d’industrie et des services de<br />

Genève<br />

Boulevard du Théâtre 4, Casella Postale<br />

5039, 1211 Ginevra 11<br />

Tel. +41 22 819 91 11,<br />

Fax +41 22 819 91 00,<br />

www.ccig.ch, ccig@cci.ch<br />

Glarona - Glarner Handelskammer<br />

Spielhof 14 a, 8750 Glarona<br />

Tel. +41 55 640 11 73,<br />

Fax +41 55 640 36 39,<br />

www.glarusnet.ch,<br />

glhk@landolt-partner.ch<br />

Grigioni - Handelskammer und<br />

Arbeitgeberverband Graubünden<br />

Hinterm Bach 40, Casella Postale 203,<br />

7002 Coira<br />

Tel. +41 81 254 38 00,<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 16<br />

Fax +41 81 254 38 09,<br />

www.hkgr.ch, info@hkgr.ch<br />

Giura - Chambre de commerce et<br />

d’industrie du Jura<br />

Rue de l’Avenir 23, Casella Postale 274,<br />

2800 Delémont 1<br />

Tel. +41 32 421 45 45,<br />

Fax +41 32 421 45 40,<br />

www.ccij.ch, ccjura@cci.ch<br />

Liechtenstein - Liechtensteinische<br />

Industrie- und Handelskammer<br />

Altenbach 8, FL-9490 Vaduz<br />

Tel. +423 237 55 11,<br />

Fax 423 237 55 12,<br />

www.lihk.li, info@lihk.li<br />

Lucerna - Zentralschweizerische<br />

Handelskammer<br />

Kapellplatz 2, Casella Postale 3142,<br />

6002 Lucerna<br />

Tel. +41 41 410 68 65,<br />

Fax +41 41 410 52 88,<br />

www.hkz.ch, info@hkz.ch


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

Neuchâtel - Chambre neuchâteloise du commerce<br />

et de l’industrie<br />

Rue de la Serre 4, Casella Postale 2012,<br />

2001 Neuchâtel<br />

Tel. +41 32 722 15 15, Fax +41 32 722 15 20,<br />

www.cnci.ch, cnci@cnci.ch<br />

San Gallo - Industrie- und Handelskammer<br />

St-Gallen-Appenzell<br />

Gallusstr. 16, Casella Postale, 9001 San Gallo<br />

Tel. +41 71 224 10 10, Fax +41 71 224 10 60,<br />

www.ihk.ch, info@ihk.ch<br />

Soletta - Solothurner Handelskammer<br />

Grabackerstr. 6, Casella Postale 1554, 4502 Soletta<br />

Tel. +41 32 626 24 24, Fax +41 32 626 24 26,<br />

www.sohk.ch, info@sohk.ch<br />

Turgovia - Industrie- und Handelskammer Thurgau<br />

Schmidstrasse 9, Casella Postale 396,<br />

8570 Weinfelden<br />

Tel. +41 71 622 19 19, Fax +41 71 622 62 57,<br />

www.ihk-thurgau.ch, info@ihk-thurgau.ch<br />

<strong>Ti</strong>cino - Camera di commercio dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

Corso Elvezia 16, Casella postale, 6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12,<br />

www.cciati.ch, cciati@cci.ch<br />

Vallese - Chambre valaisanne de<br />

commerce et d’industrie<br />

Rue Pré-Fleuri 6, Casella Postale 288, 1951 Sion<br />

Tel. 27 327 35 35, Fax +41 27 327 35 36,<br />

www.cci-valais.ch, info@cci-valais.ch<br />

Vaud - Chambre vaudoise du<br />

commerce et de l’industrie<br />

Av. d’Ouchy 47, Casella Postale 315, 1001 Losanna<br />

Tel. +41 21 613 35 35, Fax +41 21 613 35 05,<br />

www.cvci.ch, cvci@cvci.ch<br />

Winterthur - Handelskammer und<br />

Arbeitgebervereinigung Winterthur (HAW)<br />

Neumarkt 15, Casella Postale, 8401 Winterthur<br />

Tel. +41 52 213 07 63, Fax +41 52 213 07 29,<br />

www.haw.ch, info@haw.ch<br />

Zurigo - Zürcher Handelskammer<br />

Bleicherweg 5, Casella Postale 3058, 8022 Zurigo<br />

Tel. +41 44 217 40 50, Fax +41 44 217 40 51,<br />

www.zurichcci.ch, direktion@zurichcci.ch<br />

Restiamo a vostra disposizione<br />

per qualsiasi domanda!<br />

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Attualità<br />

I Centri commerciali<br />

sono un sistema efficiente<br />

Solo il 3.3 % del traffico ticinese è imputabile ai grandi generatori<br />

Testo a cura di Disti – Associazione Distributori <strong>Ti</strong>cinesi<br />

I<br />

Centri commerciali ticinesi sono<br />

un “sistema efficiente”. Essi permettono<br />

un uso razionale del territorio,<br />

degli spostamenti e del tempo,<br />

rispondono alle attese dei consumatori,<br />

migliorano la trasparenza<br />

del mercato e generano importanti<br />

effetti positivi per l’economia locale<br />

e cantonale. Il tema dei Centri commerciali<br />

deve perciò essere affrontato<br />

nell’ottica dello sviluppo sostenibile,<br />

tenendo conto degli aspetti sociali<br />

(i consumatori e i collaboratori),<br />

economici (posti di lavoro e indotti<br />

diretti e indiretti) e ambientali. Tanto<br />

più che solo il 3.3% del traffico individuale<br />

motorizzato (TIM) annuale in<br />

<strong>Ti</strong>cino è generato dagli acquisti nei<br />

Centri commerciali.<br />

Le tesi e la richiesta dei Centri commerciali<br />

ticinesi hanno trovato una<br />

solida base nella ricerca sul «Comportamento<br />

dei consumatori in materia<br />

di mobilità nei principali centri<br />

commerciali del Cantone» realizzata<br />

nel 2007 dall’IRE (prof. Siegfried<br />

Alberton).<br />

Un sistema efficiente<br />

I sei Centri commerciali oggetto della<br />

ricerca (Serfontana, Fox Town,<br />

Parco commerciale Grancia, Centro<br />

Lugano Sud, S. Antonino e Tenero)<br />

occupano una superficie di 220’000<br />

mq (dei quali 150’000 di superficie<br />

di vendita) e danno lavoro a 2’100<br />

collaboratori (il 70% dei quali svizzeri<br />

o residenti in <strong>Ti</strong>cino). In media,<br />

sono visitati ogni giorno da 31’000<br />

consumatori con punte di 51’000 il<br />

sabato. Con una cifra d’affari di 740<br />

milioni di franchi all’anno (2006)<br />

generano il 5% del valore aggiunto<br />

cantonale.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 18<br />

La cliente “tipo” è donna e abita in un<br />

raggio di 10 km dal Centro commerciale.<br />

Per fare gli acquisti (in media<br />

più di due borse) si sposta una volta<br />

la settimana, soprattutto in auto.<br />

Eppure, il traffico generato dai Centri<br />

commerciali rappresenta, secondo<br />

i calcoli realizzati dall’IRE, “solo” il<br />

3.3% (da un minimo del 2.2 ad un<br />

massimo del 4.5%) del traffico individuale<br />

motorizzato (TIM) annuale<br />

in <strong>Ti</strong>cino,<br />

Le conclusioni dello studio IRE hanno<br />

dato robustezza alla tesi DISTI<br />

sull’efficienza del “sistema” dei Centri<br />

commerciali anche per quanto<br />

riguarda gli spostamenti dei clienti e<br />

il traffico generato dai fornitori.<br />

L’indagine demoscopia condotta<br />

sull’insieme della popolazione ticinese<br />

ha inoltre convalidato la tesi<br />

DISTI secondo la quale «i centri<br />

commerciali non danneggiano i centri<br />

cittadini e offrono opportunità<br />

anche al piccolo commercio». Non vi<br />

sarebbe infatti concorrenza tra i centri<br />

commerciali “interni” e “esterni”<br />

ai centri cittadini.<br />

Il commento della DISTI<br />

La ricerca realizzata dal prof. Alberton<br />

e dall’IRE rappresenta una solida<br />

base di conoscenza della realtà dei<br />

Centri commerciali in <strong>Ti</strong>cino. Final-


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

mente l’opinione pubblica e i politici<br />

dispongono di dati oggettivi a partire<br />

dai quali impostare la ricerca di soluzioni<br />

ai diversi aspetti, superando<br />

sterili contrapposizioni ideologiche.<br />

Per tutti, la base di partenza può<br />

essere un approccio che considera<br />

le esigenze dello sviluppo sostenibile<br />

per la società, l’economia e l’ambiente.<br />

La ricerca conferma le valutazioni<br />

della DISTI (fondate anche su<br />

ricerche analoghe in altre regioni<br />

svizzere) secondo le quali in <strong>Ti</strong>cino<br />

solo una minima parte del traffico<br />

automobilistico è generato dai Centri<br />

commerciali.<br />

Trovano così conferma anche le indicazioni<br />

del Piano Direttore cantonale<br />

(scheda R8) secondo le quali<br />

«risulta evidente che ostacolare la<br />

concentrazione di Grandi Genera-<br />

tori di Traffico (GGT) è una misura<br />

inefficace oltre che poco proporzionale»<br />

(Piano Direttore cantonale,<br />

Scheda R8, pagina 3).<br />

La DISTI è tuttavia cosciente che, nei<br />

singoli comparti, ci sono problemi<br />

(anche di traffico e ambientali) che<br />

possono essere risolti solo con la<br />

collaborazione di tutti e, per questo,<br />

conferma la disponibilità a ricercare<br />

le soluzioni più adeguate per una<br />

mobilità sostenibile dei collaboratori<br />

e dei consumatori anche attraverso<br />

un potenziamento dell’offerta di trasporti<br />

pubblici.<br />

In questo contesto deve essere discusso<br />

anche il tema dei parcheggi.<br />

La ricerca ha dimostrato che un<br />

numero insufficiente di parcheggi<br />

non modifica le scelte di mobilità e<br />

di acquisto dei consumatori che, non<br />

trovando un parcheggio, aspettano<br />

«È già un po’ datata<br />

e purtroppo non è più in<br />

grado di apprendere.»<br />

E in che condizioni è la vostra<br />

infrastruttura ICT?<br />

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Attualità<br />

(spesso con il motore acceso) o continuano<br />

a girare alla ricerca del posto<br />

libero con un conseguente maggiore<br />

inquinamento (gas tossici, polveri<br />

fini, rumore, ecc.).<br />

Conclusioni<br />

La DISTI auspica che i risultati della<br />

ricerca dell’IRE possano finalmente<br />

permettere di discutere e risolvere i<br />

diversi aspetti dei Centri commerciali<br />

in <strong>Ti</strong>cino in modo costruttivo. Solo il<br />

superamento delle contrapposizioni<br />

ideologiche e un approccio che tenga<br />

conto di tutti gli aspetti (in un’ottica<br />

di sviluppo sostenibile) permetteranno<br />

di trovare insieme soluzioni<br />

ragionevoli.<br />

La DISTI e i responsabili dei Centri<br />

commerciali confermano la loro disponibilità.


pronto, chi parla?<br />

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21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

Consulenze individuali su Russia ed India<br />

c/o Osec Lugano<br />

Russia: 11 settembre <strong>2008</strong><br />

India: 24 settembre <strong>2008</strong><br />

Russia ed India offrono numerose opportunità d’affari, altrettanti sono però i rischi da non sottovalutare nonché le norme e gli<br />

aspetti burocratici da rispettare.<br />

Non da meno, è importante sapere come individuare il partner locale giusto e tramite quali canali distribuire i propri prodotti.<br />

Avete domande e dubbi?<br />

L’Osec propone alle aziende interessate una giornata di incontri individuali della durata di un’ora sulla Russia (11 settembre)<br />

e sull’India (24 settembre) con i suoi consulenti paese e con gli specialisti provenienti dagli Swiss Business Hub di Mosca<br />

rispettivamente di Nuova Delhi.<br />

Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività in questi Paesi o che hanno problemi concreti possono fissare un incontro<br />

individuale con gli esperti dell’Osec.<br />

Contattateci al +41 91 911 51 37 oppure tramite e-mail all’indirizzo mzurfluh@osec.ch, saremo lieti di fissarvi un appuntamento!<br />

Entrata in vigore il 1° maggio <strong>2008</strong><br />

dell’Accordo di libero scambio AELS-<br />

SACU<br />

Dopo la finalizzazione del processo di<br />

ratificazione da parte di tutte le Parti contraenti,<br />

l’accordo di libero scambio tra gli<br />

Stati dell’AELS e gli Stati dell’Unione doganale<br />

dell’Africa australe (SACU: Sudafrica,<br />

Botswana, Lesotho, Namibia, Swasiland)<br />

nonché gli accordi agricoli conclusi bilateralmente<br />

tra gli Stati dell’AELS e gli<br />

Stati della SACU sono entrati in vigore il<br />

1° maggio <strong>2008</strong>. Il Consiglio federale ha<br />

adottato con effetto a partire da detta data<br />

le modifiche delle ordinanze necessarie a<br />

tale fine.<br />

L’accordo elimina in ampia misura le<br />

discriminazioni presenti sul mercato sudafricano<br />

per i prodotti industriali e<br />

agricoli trasformati originari degli Stati<br />

dell’AELS rispetto ai prodotti comunitari<br />

risultanti dell’accordo sul commercio, lo<br />

sviluppo e la cooperazione tra il Sudafrica<br />

e l’UE, entrato in vigore nel gennaio<br />

2000. In Svizzera, i prodotti industriali<br />

originari di un Paese della SACU possono<br />

essere importati in franchigia doganale.<br />

Simultaneamente vengono messe in vigore<br />

le concessioni fissate negli accordi<br />

agricoli bilaterali per certi prodotti agricoli.<br />

Le concessioni tariffali unilaterali<br />

accordate finora a detti Stati sulla base<br />

del Sistema generalizzato delle preferenze<br />

a favore dei paesi in sviluppo sono<br />

sostituite da concessioni tariffali contrattuali.<br />

Inoltre, l’accordo contiene delle<br />

clausole evolutive concernenti i servizi,<br />

gli investimenti, la proprietà intellettuale<br />

e i mercati pubblici.<br />

L’accordo di libero scambio con gli Stati<br />

della SACU estende la rete degli accordi<br />

di libero scambio allestita dagli Stati<br />

dell’AELS con paesi terzi sin dall’inizio<br />

degli anni ’90. Poiché l’economia svizzera<br />

dipende fortemente dalle sue esportazioni<br />

a destinazione di mercati in gran parte<br />

differenziati, la conclusione di accordi di<br />

libero scambio rappresenta - contemporaneamente<br />

alla sua qualità di membro<br />

dell’OMC e alle relazioni contrattuali con<br />

l’UE - uno dei tre pilastri principali della<br />

politica della Svizzera in materia d’apertura<br />

del mercato e del miglioramento delle<br />

condizioni quadro per le relazioni com-<br />

merciali esterne della sua economia.<br />

Documentazione stampa disponibile in<br />

tedesco e in francese su www.news.admin.<br />

ch/message/?lang=it&msg-id=18441<br />

IDEA: il progetto di soluzione<br />

elettronica per gli esportatori fa<br />

grandi passi avanti<br />

Secondo il bollettino informativo IDEA n.<br />

6, il progetto IDEA lanciato dall’Amministrazione<br />

federale delle dogane (AFD) ha<br />

fatto grandi progressi.<br />

Attualmente IDEA, la “soluzione elettronica<br />

ideale per gli esportatori” è in fase<br />

di test. Da gennaio 2009, le aziende che<br />

beneficiano della procedura semplificata<br />

d’esportazione PSE potranno progressivamente<br />

essere integrate nel nuovo sistema.<br />

Dopo la fase di test, questo sistema<br />

diventerà operativo con il nome “e-dec<br />

esportazione”.<br />

Gli esportatori che desiderano approfittare<br />

di questa soluzione elettronica semplificata<br />

devono richiedere la certificazione all’AFD.<br />

Informazioni dettagliate sulla procedura<br />

saranno pubblicate nell’autunno <strong>2008</strong>.


Commercio estero<br />

Più ampi ragguagli sul progetto IDEA nonché<br />

i bollettini informativi sono disponibili<br />

sul sito dell’AFD www.ezv.admin.ch ><br />

Temi > E-dec esportazione “IDEA”<br />

N.B. Al momento della stampa di questo<br />

articolo il bollettino informativo IDEA n. 6<br />

è disponibile solo in lingua tedesca.<br />

Modifica dell’ordinanza che istituisce<br />

provvedimenti nei confronti della<br />

Repubblica Islamica dell’Iran<br />

A fine aprile il Consiglio federale ha ordinato<br />

nuove misure coercitive contro la<br />

Repubblica Islamica dell’Iran. In questo<br />

modo la Svizzera applica la risoluzione<br />

1803 del Consiglio di sicurezza dell’ONU<br />

del 3 marzo <strong>2008</strong>.<br />

Le misure coercitive che si aggiungono<br />

alle precedenti comprendono il divieto<br />

di fornitura di beni a duplice impiego,<br />

importanti sul piano nucleare, quali determinate<br />

macchine utensili, un divieto<br />

di esportazione per determinati veicoli<br />

telecomandati (droni) e missili da crociera<br />

nonché il blocco di averi e di valori<br />

patrimoniali di altre dodici imprese e di<br />

tredici persone. Inoltre, cinque iraniani<br />

non possono più entrare in Svizzera o<br />

transitare sul suo territorio. In conformità<br />

con la risoluzione 1803 è inoltre<br />

vietato adempiere alle esigenze iraniane<br />

stabilite in contratti il cui contenuto è<br />

contemplato dalle sanzioni. Si intende<br />

in proposito, per esempio, le garanzie<br />

bancarie.<br />

Il divieto di fornitura di armamenti provenienti<br />

dall’Iran, già deciso nella risoluzione<br />

1747 (2007) del Consiglio<br />

di sicurezza, è stato parimenti ripreso<br />

nell’ordinanza. La Svizzera finora ha<br />

eseguito questo divieto basandosi sulle<br />

disposizioni della legge sul materiale bellico<br />

e su quelle della legge sulle armi.<br />

Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha<br />

approvato nuove sanzioni poiché la Repubblica<br />

Islamica dell’Iran non ha ottemperato<br />

alle sue richieste di sospendere<br />

il programma nucleare. Quale Stato<br />

membro dell’ONU la Svizzera è tenuta<br />

a eseguire le decisioni del Consiglio di<br />

sicurezza dell’ONU.<br />

Le attuali sanzioni dell’ONU comprendono<br />

divieti di consegna di determinati beni<br />

e di fornitura di prestazioni di servizi<br />

nel settore della tecnologia nucleare e<br />

missilistica nonché il blocco di averi e di<br />

risorse economiche di 23 aziende iraniane<br />

e di 27 persone fisiche.<br />

Le persone e le istituzioni che detengono<br />

o amministrano averi, oppure sono a<br />

conoscenza di risorse economiche, pre-<br />

sumibilmente rientranti nel campo d’applicazione<br />

delle sanzioni, devono dichiarare<br />

tali averi o risorse senza indugio alla<br />

Segreteria di Stato dell’economia SECO.<br />

Più ampi ragguagli: www.seco.admin.ch<br />

> Temi > Politica economica esterna ><br />

Sanzioni/Embarghi<br />

Svizzera/UE: più facile immissione<br />

sul mercato degli apparecchi di<br />

radiocomunicazione<br />

Dal 15 maggio <strong>2008</strong> sono cadute le barriere<br />

tra la Comunità europea e la Svizzera<br />

in materia di immissione sul mercato di<br />

apparecchi di radiocomunicazione, quali<br />

ad esempio i giochi telecomandati e i<br />

microfoni senza filo: il Consiglio federale<br />

ha infatti approvato questi cambiamenti,<br />

compiendo un ulteriore passo verso l’applicazione<br />

nel nostro Paese del cosiddetto<br />

principio del “Cassis de Dijon”.<br />

A partire da metà maggio, gli apparecchi<br />

di radiocomunicazione possono essere<br />

immessi sul mercato svizzero alle stesse<br />

condizioni vigenti nei Paesi della Comunità<br />

europea. In particolare, ciò significa che<br />

gli apparecchi che non possono essere utilizzati<br />

nel nostro Paese potranno comunque<br />

essere venduti al suo interno. Fermo<br />

restando che, in linea con quanto avviene<br />

nella Comunità europea, l’imballaggio<br />

dell’apparecchio rechi l’indicazione dei<br />

Paesi nei quali esso può essere impiegato.<br />

Queste nuove regole valgono per tutti gli<br />

apparecchi acquistati nei negozi, ma anche<br />

per quelli ordinati via catalogo o via Internet.<br />

In questi ultimi due casi, le informazioni<br />

normalmente visibili sull’imballaggio<br />

dovranno essere fornite al consumatore in<br />

altra forma.<br />

Inoltre, gli apparecchi di radiocomunicazione<br />

possono essere immessi sul<br />

mercato soltanto a condizione che soddisfino<br />

alcune esigenze d’ordine tecnico,<br />

affinché non interferiscano con altri<br />

apparecchi, siano sufficientemente resistenti<br />

alle interferenze elettromagnetiche<br />

provenienti dall’esterno e offrano tutte le<br />

garanzie necessarie a un utilizzo efficace<br />

delle frequenze radioelettriche e alla<br />

sicurezza elettrica.<br />

Infine, gli apparecchi destinati ai radioamatori<br />

non devono più essere bloccati<br />

alla trasmissione sulle frequenze superiori<br />

ai 30 MHz. Non cambiano, tuttavia,<br />

le condizioni per la messa a disposizione<br />

di questi apparecchi (vendita limitata ai<br />

radioamatori titolari di una concessione<br />

valida) e per il loro utilizzo (obbligo di<br />

concessione, bande di frequenze prestabilite).<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 22<br />

UE-USA: mutuo riconoscimento delle<br />

norme di sicurezza doganali<br />

Le autorità doganali americane e la Commissione<br />

europea hanno adottato una tabella<br />

di marcia comune volta al reciproco<br />

riconoscimento dei programmi di sicurezza<br />

doganale.<br />

Questo riconoscimento vale essenzialmente<br />

per il programma americano Customs-Trade<br />

Partnership Against Terrorism (C-TPAT)<br />

ed il programma europeo di certificazione<br />

OEA (operatore economico autorizzato).<br />

Grazie all’accordo in materia di mutuo<br />

riconoscimento, le aziende che soddisfano<br />

le prescrizioni del programma di sicurezza<br />

nel loro Paese adempieranno automaticamente<br />

anche le condizioni imposte<br />

dal corrispondente programma nell’altro<br />

Paese. In questo modo basterà soddisfare<br />

le misure di un unico programma per<br />

beneficiare delle facilitazioni doganali sia<br />

negli USA che nell’UE.<br />

Comunicato stampa della Commissione<br />

europea “U.S. Customs and Border Protection<br />

and European Commission adopt<br />

the joint roadmap towards mutual recognition<br />

trade partnership programs”:<br />

http://ec.europa.eu/taxation_customs/<br />

resources/documents/common/whats_<br />

new/ec-us_joint_roadmap_en.pdf<br />

Previsioni economiche di primavera<br />

<strong>2008</strong>-2009: la crescita rallenta, le<br />

pressioni sui prezzi sono preoccupanti<br />

ma, nell’insieme, l’UE resiste<br />

piuttosto bene alle turbolenze esterne<br />

In base alle previsioni economiche di<br />

primavera della Commissione la crescita<br />

dell’economia dell’Unione europea dovrebbe<br />

rallentare al 2% nel <strong>2008</strong> e all’1,8% nel<br />

2009, a fronte del 2,8% nel 2007 (rispettivamente<br />

1,7% e 1,5% nell’area dell’euro a<br />

fronte del 2,6% nel 2007). Questa crescita<br />

moderata deriva dal persistere della crisi<br />

nei mercati finanziari, dal rallentamento<br />

marcato dell’economia statunitense e<br />

dall’impennata dei prezzi dei prodotti di<br />

base, tutti fattori determinanti per l’attività<br />

economica mondiale. L’economia dell’UE<br />

resiste relativamente bene grazie a dei<br />

fondamentali solidi e dovrebbe creare 3<br />

milioni di nuovi posti di lavoro nel biennio<br />

<strong>2008</strong>-2009, che si aggiungono ai 7 milioni<br />

e mezzo creati nel biennio 2006-2007.<br />

Tuttavia quest’anno l’inflazione dei prezzi<br />

al consumo dovrebbe salire temporaneamente<br />

al 3,6% nella UE, a fronte del 2,4%<br />

nel 2007, a causa del notevole rialzo dei<br />

prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari,<br />

prima di scendere secondo le previsioni<br />

al 2,4% nel 2009 (i dati corrispondenti


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

per l’area dell’euro sono il 3,2% e il 2,2%<br />

a fronte del 2,1% nel 2007).<br />

Maggiori informazioni sono disponibili<br />

sul sito: http://ec.europa.eu/economy_finance/eu_economic_situation/eu_economic_situation5857_en.htm<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione europea può essere<br />

consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/649)<br />

REACH: fissati i costi di registrazione<br />

delle sostanze chimiche<br />

Sono stati adottati e pubblicati i costi di registrazione,<br />

valutazione ed autorizzazione<br />

delle sostanze chimiche secondo le nuove<br />

procedure di registrazione di REACH.<br />

I costi di registrazione varieranno in base<br />

al quantitativo di sostanze prodotte o<br />

importate annualmente: essi vanno infatti<br />

dai 1’600 euro per le sostanze prodotte<br />

in quantità inferiori alle 10 tonnellate ai<br />

31’000 euro per quelle prodotte in quantità<br />

superiore alle 1’000 tonnellate. Degli<br />

sconti fino al 90% saranno accordati alle<br />

imprese di piccole dimensioni, mentre le<br />

imprese che coopereranno in un’unica<br />

procedura amministrativa beneficeranno<br />

di una riduzione del 25%. La registrazione<br />

di prodotti intermedi avrà invece altri<br />

costi, ridotti.<br />

Oneri e tariffe sono percepiti dall’Agenzia<br />

europea per le sostanze chimiche (ECHA)<br />

a partire dal 1° giugno <strong>2008</strong>.<br />

Sito web ECHA: http://echa.europa.eu/<br />

home_it.asp<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione europea può invece essere<br />

consultato su http://europa.eu/rapid/<br />

searchAction.do (ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/582).<br />

Rapporto annuale RAPEX: in aumento<br />

il numero di prodotti pericolosi<br />

Nel 2007, il sistema europeo d’allerta<br />

rapido RAPEX (Rapid Alert System for<br />

Non-Food Products) ha notificato più di<br />

1’600 prodotti pericolosi. Ancora una volta,<br />

la Cina si riconferma come il principale<br />

esportatore di merci pericolose. Il numero<br />

di prodotti pericolosi ritirati dal mercato<br />

europeo è aumentato del 53% rispetto<br />

all’anno precedente.<br />

Secondo il rapporto annuale della Commissione<br />

europea sul sistema d’allerta<br />

rapido RAPEX, le notifiche sono passate<br />

da 1’051 nel 2006 a 1’605 l’anno scorso.<br />

I giocattoli (417), i veicoli motorizzati<br />

(197) e le apparecchiature elettriche<br />

(156) sono all’origine di più della metà<br />

delle notifiche del 2007.<br />

Più di un prodotto su tre era o un giocattolo<br />

o un articolo di puericoltura.<br />

Il sistema RAPEX consente la messa in<br />

rete delle autorità di sorveglianza degli<br />

Stati membri: se in uno Stato viene rilevato<br />

un problema con un prodotto, le autorità<br />

nazionali di sorveglianza trasmettono l’informazione<br />

a Bruxelles.<br />

Produttori e distributori sono obbligati<br />

per legge ad avvertire il sistema RAPEX se<br />

uno dei loro prodotti può costituire una<br />

minaccia. Ogni settimana RAPEX pubblica<br />

una lista nera su Internet. Queste informazioni<br />

vengono inviate istantaneamente alle<br />

autorità, ai distributori ed alle organizzazioni<br />

di protezione dei consumatori di 30<br />

paesi europei.<br />

Sito web di RAPEX: http://ec.europa.eu/<br />

consumers/safety/rapex/index_en.htm<br />

Più ampi ragguagli sulla protezione dei<br />

consumatori nell’UE: http://ec.europa.eu/<br />

consumers/index_it.htm<br />

Slovacchia: vicina all’adesione all’euro<br />

Secondo la Commissione europea, la Slovacchia<br />

soddisfa i criteri d’adesione alla<br />

zona euro. Se in luglio il Consiglio dei ministri<br />

finanziari dell’UE dovesse allinearsi<br />

alla posizione della Commissione, niente<br />

si opporrà più all’introduzione alla moneta<br />

unica in Slovacchia. L’euro dovrebbe sostituire<br />

la corona già a gennaio 2009.<br />

La Commissione ritiene che la Slovacchia<br />

adempia ai criteri di convergenza di Maastricht<br />

in tutti i suoi punti essenziali. Il paese<br />

è quindi pronto ad introdurre l’euro già<br />

il 1° gennaio 2009, ma deve proseguire i<br />

suoi sforzi per mantenere bassa l’inflazione<br />

e prefissarsi degli obiettivi più ambiziosi in<br />

materia di consolidamento delle finanze<br />

pubbliche.<br />

La Banca centrale, invece, mette in questione<br />

lo stato di preparazione all’euro<br />

da parte della Slovacchia sia per quanto<br />

riguarda l’inflazione sia per la situazione<br />

delle finanze pubbliche.<br />

L’ECOFIN prenderà una decisione a luglio<br />

e dovrà fissare il tasso di conversione della<br />

corona slovacca/euro.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione europea può essere<br />

consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/715)<br />

Milano sede di Expo 2015<br />

Milano è stata scelta quale sede dell’Esposizione<br />

Universale 2015. Con tale evento,<br />

la capitale lombarda vuole mettersi al<br />

servizio della crescita del Paese.<br />

Il Comune prevede un investimento di<br />

circa 20 miliardi di euro entro il 2015,<br />

di cui 11 miliardi saranno spesi nella<br />

realizzazione di importanti infrastrutture<br />

necessarie allo sviluppo della città affinché<br />

possa ospitare l’Expo 2015.<br />

Nell’estate <strong>2008</strong> sarà presentato un vero e<br />

proprio “masterplan” che definirà i singoli<br />

progetti e il lavoro dei prossimi anni.<br />

Sono attesi 29 milioni di visitatori, che dovrebbero<br />

far affluire nelle casse della capitale<br />

lombarda ben 44 miliardi di euro.<br />

Per maggiori informazioni: www.milanoexpo-2015.com<br />

I sei settori manifatturieri più<br />

competitivi in Europa<br />

I sei settori manifatturieri più competitivi<br />

nell’UE-25 sono: prodotti farmaceutici,<br />

macchine e apparecchiature, aeromobili<br />

e veicoli spaziali, prodotti minerali non<br />

metalliferi, stampa ed editoria, strumenti<br />

scientifici. È quanto riferisce nelle sue<br />

conclusioni lo studio della Commissione<br />

“EU industrial structure 2007 – Challenges<br />

and opportunities” (Struttura industriale<br />

dell’UE nel 2007 – Sfide e opportunità),<br />

che analizza la competitività dell’economia<br />

europea da una prospettiva settoriale<br />

sulla base delle cifre delle esportazioni sia<br />

all’interno che all’esterno dell’UE.<br />

Lo studio può essere scaricato in formato<br />

pdf dal sito http://ec.europa.eu/enterprise/enterprise_policy/competitiveness/2_<br />

indics/indics_compet.htm<br />

Adesione dell’Ucraina all’OMC<br />

Il 16 maggio <strong>2008</strong>, l’Ucraina è diventata il<br />

152° membro dell’Organizzazione mondiale<br />

del commercio (OMC). Il paese si<br />

è pertanto impegnato ad adattare le sue<br />

tariffe doganali e le disposizioni che regolamentano<br />

il commercio delle merci e dei<br />

servizi alle esigenze dell’OMC.<br />

Dovrebbe pertanto seguire una diminuzione<br />

generalizzata dei dazi doganali e un<br />

migliore accesso a taluni settori dei servizi<br />

(quali le telecomunicazioni, i servizi finanziari,<br />

la sanità, il turismo e la logistica).<br />

Il relativo comunicato stampa dell’OMC<br />

“Ukraine to join WTO on 16 May <strong>2008</strong>”<br />

è disponibile su www.wto.org/english/<br />

news_e/news08_e/acc_ukraine_<br />

apr08_e.htm<br />

Per ulteriori ragguagli sull’Ucraina e le<br />

sue relazioni commerciali con la Svizzera<br />

si invita a consultare il sito web dell’Osec<br />

www3.osec.ch/laenderseite/ua


Commercio estero<br />

Dubai costruisce un quartiere “verde”<br />

Dubai ha appena lanciato il “Mohammed<br />

Bin Rashid Gardens”, il primo grande<br />

progetto nazionale di sviluppo urbano che<br />

vedrà la luce secondo criteri ecologici.<br />

È prevista la costruzione su 82 km2 di<br />

quattro complessi attorniati da ampi spazi<br />

verdi, che occuperanno ben il 73% della<br />

superficie:<br />

• la “Casa della Saggezza”: uffici di traduzione,<br />

biblioteche, locali per organizzazioni<br />

internazionali, giardini del sapere,<br />

università internazionali, istituti di storia<br />

e di scienze, una moschea;<br />

• la “Casa dell’Umanità”: locali per l’organizzazione<br />

umanitaria di Mohammed<br />

Bin Rashid, l’UNICEF ed altre organizzazioni<br />

di pubblica utilità, il museo della<br />

luce, il museo della civiltà umana;<br />

• la “Casa della natura”: giardini familiari,<br />

parchi a tema, istituti di scienze naturali,<br />

alberghi, fitness club, zoo, giardini botanici,<br />

cliniche di medicina alternativa;<br />

• la Casa del commercio”: uffici per aziende<br />

internazionali, banche, assicurazioni,<br />

enti di formazione (in particolare nel<br />

settore finanziario).<br />

Più ampie informazioni sono disponibili<br />

su: www.eyeofdubai.com/v1/news/newsdetail-20736.htm<br />

Arabia Saudita: riduzione dei dazi<br />

doganali per i prodotti alimentari e i<br />

materiali da costruzione<br />

L’Arabia Saudita ha annunciato una riduzione<br />

dei dazi doganali per quanto<br />

concerne gli alimentari e i materiali da<br />

costruzione. Secondo il governo saudita<br />

queste misure dovrebbero permettere di<br />

frenare il rincaro e la perdita del potere<br />

d’acquisto della popolazione. Questa riduzione<br />

del dazio riguarderà ben 180 prodotti<br />

importati: i dazi passeranno dal 20 al<br />

5% per entrambe le categorie di prodotto,<br />

per quanto riguarda il grano e i prodotti<br />

derivati il dazio passerà dal 25 allo 0%<br />

poiché l’Arabia Saudita intende rinunciare<br />

alla coltura del grano su larga scala. Questa<br />

riduzione dei dazi sarà mantenuta per<br />

un periodo di almeno tre anni.<br />

Cina: nuova legge sull’arbitrato dei<br />

conflitti di lavoro<br />

Il 1° maggio <strong>2008</strong> in Cina è entrata in<br />

vigore una nuova legge sulla mediazione<br />

e l’arbitrato di conflitti sul posto di lavoro.<br />

La nuova legge va a completare il diritto<br />

del lavoro sinora in vigore.<br />

Le parti sono libere di scegliere la commissione<br />

di conciliazione dell’azienda al<br />

fine di risolvere il conflitto tramite mediazione.<br />

Se non vi è conciliazione tra le parti, la domanda<br />

d’arbitrato potrà essere depositata<br />

presso la commissione d’arbitrato per i<br />

conflitti di lavoro, che dovrà prendere una<br />

decisione entro 45 giorni.<br />

Se il lavoratore concorda con la decisione<br />

della Commissione, entro 15 giorni dalla<br />

notifica della decisione, può depositare<br />

domanda davanti al Tribunale del popolo<br />

competente in materia.<br />

Ulteriori ragguagli sono disponibili sul sito<br />

web del Ministero del commercio “Law<br />

on Labour Dispute Mediation and Arbitration”<br />

http://tradeinservices.mofcom.gov.<br />

cn/en/b/2007-12-29/27880.shtml<br />

Il governo indiano ha previsto diverse<br />

riduzioni fiscali e doganali nel suo<br />

budget <strong>2008</strong>-2009<br />

Ecco le più importanti<br />

• Riduzione dal 7,5 al 5% dei dazi doganali<br />

sulle importazioni effettuate nel<br />

quadro di un progetto (i progetti relativi<br />

alla produzione di energia sottostanno<br />

però ad una tassa supplementare –<br />

Special Additional Duty - del 4%; unica<br />

eccezione: grossi progetti).<br />

• Riduzione dal 10 al 5% dei dazi doganali<br />

su vari medicinali vitali nonché sulle sostanze<br />

necessarie alla loro produzione.<br />

• Riduzione della Central Sales Tax dal 3<br />

al 2% (imposta sulla cifra d’affari percepita<br />

dal governo federale sulle vendite<br />

effettuate tra Stati federali dell’Unione).<br />

Il nuovo tasso sarà applicato retroattivamente<br />

al 1° aprile <strong>2008</strong>.<br />

Informazioni sul budget <strong>2008</strong>-2009 sono<br />

disponibili su http://indiabudget.nic.in/<br />

ub<strong>2008</strong>-09/ubmain.htm<br />

I punti chiave e l’elenco dei nuovi tassi<br />

possono essere visionati alla pagina http://<br />

indiabudget.nic.in/ub<strong>2008</strong>-09/bh/bh1.<br />

pdf<br />

Messico: ampliamento del porto<br />

container di Punta Colonet<br />

L’ampliamento del porto container di Punta<br />

Colonet, nello Stato della Bassa California,<br />

è previsto da anni e ora sta prendendo<br />

forma: il progetto, il cui costo stimato<br />

ammonta a vari miliardi di dollari, sarà<br />

verosimilmente messo a concorso a luglio<br />

<strong>2008</strong>.<br />

Il nuovo porto in acque profonde dovrebbe<br />

essere operativo dal 2010. La capacità<br />

di carico/scarico di questo megaporto<br />

è valutata a ben 10 milioni di container<br />

l’anno, soprattutto da e per gli Stati Uniti.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 24<br />

Il Paese spera di poter riversare su Punta<br />

Colonet i container attualmente operativi<br />

a Long Beach e a Los Angeles, che stanno<br />

raggiungendo il limite di capacità.<br />

L’investimento necessario all’ampliamento<br />

di Punta Colonet è valutato a 4 miliardi<br />

di dollari. Un budget complementare di<br />

12 miliardi di dollari circa consentirà di<br />

costruire una via ferrata che collegherà<br />

Punta Colonet alla California, nonché una<br />

via rapida, dei parchi industriali, degli<br />

alloggi e degli alberghi a Punta Colonet e<br />

nelle vicinanze.<br />

Per più ampi ragguagli: www.portworld.<br />

com/news/<strong>2008</strong>/04/71201<br />

I 100 marchi più importanti al mondo<br />

In un’economia sempre più globalizzata, i<br />

marchi assumono un’importanza sempre<br />

maggiore. La classifica “BrandZ Top 100”<br />

firmata da Millard Brown riporta i 100<br />

brand più potenti del mercato mondiale.<br />

Google è il marchio più potente: stimato<br />

a 86,1 miliardi di dollari ( il 30% in più<br />

dell’anno scorso), guida nuovamente la<br />

classifica. Al secondo posto si posiziona<br />

General Electric (USD 71,4 Mrd.; +15%),<br />

seguita da Microsoft (USD 70,9 Mrd.,<br />

+29%). Tra le Top Ten figurano anche<br />

Coca-Cola, China Mobile, IBM, Apple, Mc-<br />

Donald’s, Nokia e Marlboro.<br />

Un grande passo avanti è stato fatto da<br />

BlackBerry (+390%), Apple (+123%),<br />

Amazon (+93%), China Construction<br />

Bank (+82%) e Vodafone (+75%).<br />

Sono invece solo due i marchi svizzeri<br />

tra le Top 100: UBS, che si piazza al 64°<br />

posto (-3%) e Cartier, in 80° posizione<br />

(+32%).<br />

Il comunicato stampa di Millard Brown<br />

“BrandZ Top 100 Brands Shows Dramatic<br />

Growth in the Financial Power of Brands”<br />

fornisce più ampi ragguagli e può<br />

essere visionato online in format pdf su<br />

www.millwardbrown.com/Sites/Optimor/<br />

Media/Pdfs/en/BrandZ/BrandZ-<strong>2008</strong>-<br />

PressRelease.pdf<br />

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Attualità<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 26<br />

Nuovo look per il sito di arcobaleno!<br />

www.arcobaleno.ch: una veste grafica più accattivante e contenuti più ricchi per il<br />

portale internet della Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino e Moesano (CTM)<br />

Adeguarsi alle evoluzioni tecnologiche<br />

e alle esigenze della clientela,<br />

offrendo prodotti e servizi sempre<br />

più attuali e mirati. In quest’ottica la<br />

Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino e Moesano propone<br />

oggi ai suoi utenti un nuovo sito,<br />

con un layout più accattivante, moderno<br />

e di facile utilizzo.<br />

Una grafica più fresca e dinamica che<br />

si allinea con la nuova campagna pubblicitaria<br />

ma anche un accesso immediato<br />

alle informazioni grazie a menù<br />

che indirizzano velocemente l’utente<br />

sui temi di suo interesse. “Quando<br />

nasce la Comunità tariffale? Cos’è<br />

l’abbonamento arcobaleno e come<br />

sono le sue tariffe? Quali sono le<br />

ultime promozioni?”.<br />

Il nuovo sito permette di trovare rapidamente<br />

risposta a queste e a molte<br />

altre domande ed aiuta l’utente a<br />

scoprire i numerosi vantaggi dell’abbonamento<br />

arcobaleno e del viaggiare<br />

con il trasporto pubblico, grazie per<br />

esempio ai link, che mettono in risalto<br />

le azioni del momento, alle curiosità,<br />

agli approfondimenti e alle news sempre<br />

attuali. Il sito ha un nuovo look,<br />

una struttura più chiara, un linguaggio<br />

più semplice ma anche una forte<br />

interattività. Il nuovo sito permette<br />

infatti di interagire a tutti gli effetti con<br />

la Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino Moesano<br />

e di instaurare con essa un legame<br />

continuo, grazie a numerose rubriche<br />

come sondaggi, concorsi e newsletter<br />

che consentono un contatto diretto.<br />

La newsletter Infoarcobaleno è pubblicata<br />

online ogni tre mesi ed offre<br />

interessanti notizie sul mondo dei trasporti<br />

pubblici. Chi fosse interessato<br />

a riceverla può iscriversi mandando<br />

un’email a info@arcobaleno.ch.<br />

Il nuovo sito rispecchia totalmente<br />

alcuni dei valori della CTM quali mobilità<br />

e flessibilità e rappresenta un in-<br />

terlocutore moderno, vicino e diretto<br />

per gli utenti di oggi e di domani.<br />

www.arcobaleno.ch, abbinato al sito degli<br />

orari www.ti.ch/trasporti, è la scelta<br />

giusta per entrare nel mondo della<br />

mobilità.<br />

Per informazioni:<br />

Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino<br />

e Moesano<br />

Viale Stazione 33<br />

6500 Bellinzona<br />

Tel. +41 91 835 48 70<br />

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27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

Pace sociale<br />

quale elemento fondamentale<br />

del sistema economico svizzero<br />

Consiglio economico allargato della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Giovedì 12 giugno <strong>2008</strong>, dalle ore 16.30, presso l’Hotel la Perla di Agno<br />

Eventi<br />

Il 19 luglio 1937 rappresenta una data storica per il nostro Paese: i sindacati e l’Unione padronale svizzera delle imprese metalmeccaniche<br />

siglarono un patto di pace sociale. In pratica i sindacati promisero di non ricorrere a scioperi e i datori di lavoro si<br />

impegnarono a risolvere con la trattativa i conflitti fra le parti. Per circa 70 anni abbiamo quindi goduto di una vera e propria<br />

pace del lavoro, che ha permesso di trovare soluzioni soddisfacenti per tutti attraverso lo strumento della trattativa.<br />

Ma ultimamente si è assistito ad un periodo piuttosto turbolento, caratterizzato da diversi duri conflitti tra le parti sociali. Basti<br />

pensare alle tensioni legate al contratto collettivo di lavoro del settore edilizio e allo sciopero dei lavoratori delle Officine delle<br />

Ferrovie federali svizzere di Bellinzona.<br />

Abbiamo voluto organizzare questo incontro per riflettere su più interrogativi che sorgono spontanei: la pace sociale è minacciata<br />

dal fatto che i lavoratori hanno “rispolverato” il loro diritto di scioperare? Più in generale, la pace sociale ha ancora un<br />

senso oggi? Qual’è la sua funzione in un sistema economico con sempre maggiori implicazioni internazionali? A queste ed altre<br />

domande cercheranno di rispondere i prestigiosi ospiti dell’edizione <strong>2008</strong> del Consiglio economico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

Cari attori dell’economia, vi aspettiamo numerosi.<br />

Luca Albertoni<br />

Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Programma:<br />

16.30 Saluto di benvenuto<br />

Franco Ambrosetti<br />

Presidente <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

16.40 - 17.10 “Ha ancora senso parlare di pace sociale?”<br />

Rolf Bloch<br />

già Presidente del Consiglio d’amministrazione<br />

della Camille Bloch SA e mediatore nel caso<br />

Swissmetal di Reconvilier<br />

17.10 - 18.30 Tavola rotonda moderata da<br />

Giancarlo Dillena<br />

Direttore Corriere del <strong>Ti</strong>cino<br />

con:<br />

Rolf Bloch<br />

Renzo Ambrosetti<br />

Co-Presidente UNIA<br />

Renato Ricciardi<br />

Vice-segretario cantonale OCST<br />

Franco Ambrosetti<br />

Presidente <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Aleardo Cattaneo<br />

Amministratore delegato<br />

Ferriere Cattaneo SA<br />

Membro Ufficio presidenziale <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

18.30 Conclusioni<br />

Luca Albertoni<br />

Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

al termine Ricco aperitivo<br />

Altre informazioni possono essere richieste<br />

alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 30, Fax +41 91 911 51 12, gorica@cci.ch


Eventi<br />

Il clima degli investimenti<br />

nella Repubblica Ceca<br />

di Lisa Pantini<br />

Si è tenuto il 23 aprile scorso a<br />

Lugano presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> il seminario<br />

d’approfondimento sulla Repubblica<br />

Ceca che, alla presenza di una<br />

trentina di persone, ha riscosso un<br />

ottimo successo. La delegazione ceca è<br />

stata ricevuta dal Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Luca<br />

Albertoni e dal Responsabile Osec <strong>Ti</strong>cino,<br />

Jean-Antoine Wild. Il pomeriggio ha<br />

messo in luce diversi aspetti dell’economia<br />

e della politica ceca, presentando<br />

molteplici occasioni per instaurare contatti<br />

d’affari con esponenti della delegazione<br />

ceca, da parte degli imprenditori<br />

ticinesi presenti.<br />

Sono intervenuti:<br />

• Radoslav KlepáČ, Consigliere commerciale<br />

dell’Ambasciata della Repubblica<br />

Ceca in Svizzera, che ha tenuto un<br />

brillante discorso introduttivo su “La<br />

situazione economica della Repubblica<br />

Ceca”,<br />

• Eva Bernardová, Responsabile per la<br />

Germania del Sud, la Svizzera e l’Austria<br />

di CzechInvest, che ha illustrato<br />

distintamente il “Clima degli investimenti<br />

nella Repubblica Ceca”,<br />

• Mischa Mensik, Avvocato, Studio le-<br />

La delegazione ceca intervenuta il 23 aprile scorso<br />

gale RMH di Meggen, ha spiegato gli<br />

“Aspetti giuridici degli investimenti in<br />

Repubblica Ceca”.<br />

Si sono poi susseguite numerose testimonianze<br />

di imprenditori cechi, che<br />

con le loro esperienze pratiche hanno<br />

esposto le opportunità di collaborazione<br />

possibili:<br />

• Zdenek Sponar, CEO dell’azienda ZE-<br />

TOR Deutschland GmbH, produzione<br />

e commercializzazione di trattori e<br />

macchinari agricoli,<br />

• Petr Janak, Direttore INOTEX Ltd di<br />

Praga – azienda che opera nel settore<br />

tessile-industriale, producendo<br />

soprattutto indumenti per il settore<br />

manifatturiero, anche con tessuti<br />

speciali, ad esempio ignifughi – e<br />

membro del comitato direttivo di ATOK<br />

Association, Associazione che riunisce<br />

aziende che operano nel ramo tessile,<br />

• Vladimir Vancl, Kolovrat, Direttore CM,<br />

s.r.o. di Praga – azienda che opera nel<br />

settore tessile-beni di lusso, producendo<br />

stoffe per rivestimenti interni di<br />

hotel di alto standing – e membro di<br />

ATOK Association,<br />

• Monica Telecka, project manager del<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 28<br />

Fashion College di Praga, scuola di<br />

design e di moda.<br />

La Repubblica Ceca è uno Stato democratico<br />

dell’Europa centro-orientale, che<br />

confina a sud-est con la Slovacchia, a sud<br />

con Austria, a ovest con la Germania e a<br />

nord con la Polonia, tra i più dinamici tra<br />

quelli che hanno aderito all’UE il 1° maggio<br />

2004. La Repubblica Ceca e la Slovacchia,<br />

sono nate il 1º gennaio 1993 dalla<br />

divisione pacifica della Cecoslovacchia<br />

(che già dal 1990 aveva assunto il nome<br />

di Repubblica Federativa Ceca e Slovacca).<br />

Già da molti anni lo Stato fa parte di<br />

varie organizzazioni internazionali, quali:<br />

ONU, NATO, WTO, UNESCO, ecc.. I maggiori<br />

partner commerciali della Cechia<br />

sono al momento Germania, Slovacchia,<br />

Austria, Italia, Francia, Polonia e Gran<br />

Bretagna, La Svizzera occupa il 17° posto<br />

di questa classifica, con 2.9 miliardi di<br />

franchi quale cifra d’affari. L’economia<br />

in rialzo, le buon previsioni di crescita<br />

e l’insediamento di molte aziende estere<br />

in loco, fanno di questo Stato un ottimo<br />

partner d’affari.<br />

Di seguito alcuni indirizzi di siti web informativi<br />

presentati durante l’incontro:<br />

• www.doingbusiness.cz, propone sinteticamente<br />

tutte le informazioni necessarie<br />

sul fare affari in Repubblica Ceca;<br />

• www.hst.cz, sito web della Camera di<br />

commercio Svizzera – Ceca a Praga;<br />

• www.czechinvest.org, è l’indirizzo del<br />

sito dell’agenzia di sviluppo d’affari e<br />

d’investimento della Repubblica ceca,<br />

creata nel 1992 dal Ministero dell’industria<br />

e del commercio ceco;<br />

• www.rhm-advo.ch, per tutte le questioni<br />

giuridiche inerenti la Repubblica Ceca.<br />

INFORMAZIONI CHIAVE:<br />

Superficie: 78.860 Km<br />

Popolazione: 10.3 milioni di<br />

abitanti<br />

Capitale: Praga<br />

Lingua: ceco<br />

Inflazione: 3.1% nel 2004<br />

Settori trainanti<br />

dell’economia: tecnologico,<br />

elettronico, automobilistico, farmaceutico-chimico,<br />

metallurgico,<br />

tessile


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

Congresso Internazionale<br />

in alta definizione<br />

Dal 2 al 7 giugno <strong>2008</strong> ha avuto<br />

luogo a Lugano, il 10° Congresso<br />

Internazionale sul Linfoma Maligno,<br />

il più grande evento congressuale<br />

in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Circa 3’000 medici ed accompagnatori,<br />

oltre 15’000 pasti, 20’000 slide di<br />

power point e contributi audiovisivi,<br />

32 PC collegati in rete, 400 ore di conferenze,<br />

sono alcuni numeri di questo<br />

evento.<br />

Per l’edizione <strong>2008</strong>, Electronic Studio,<br />

azienda di Camorino specializzata nell’allestimento<br />

tecnico di congressi ed eventi,<br />

Vita dei Soci<br />

Attualmente traduciamo simultaneamente in 16 lingue,<br />

ci stiamo attrezzando per le restanti.<br />

www.electronicstudio.ch<br />

ha trasformato l’auditorio di Lugano in<br />

un centro congressuale con proiezioni in<br />

Alta Definizione, (HD).<br />

L’aggiornamento tecnico, in collaborazione<br />

con il Palazzo dei Congressi, ha offerto<br />

a migliaia di specialisti provenienti da<br />

tutto il mondo la qualità delle immagini<br />

in alta definizione.<br />

Di grande importanza per la condivisione<br />

di nuove terapie, l’alta definizione<br />

ha, inoltre, consentito ai partecipanti<br />

di osservare le tecniche mediche con<br />

immagini migliori: più nitide, più chiare,<br />

con maggiori dettagli e una più accurata<br />

riproduzione dei colori.<br />

L’Alta Definizione sta cambiando il modo<br />

in cui osserviamo le cose.<br />

Questa tecnologia è fondamentale anche<br />

nel settore congressuale e posiziona Lugano<br />

tra le località congressuali “tecnicamente<br />

più aggiornate”.<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

Electronic Studio,<br />

Dir. Antonio Silvestro<br />

Tel. +41 91 850 10 60<br />

info@electronicstudio.ch<br />

6528 Camorino<br />

Dal 1987 ci occupiamo di tecnica congressuale,video conferenza ed eventi.


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 30<br />

La SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino compie 90 anni<br />

ma è in ottima forma<br />

Durante l’Assemblea generale ordinaria della Società svizzera impresari costruttori Sezione<br />

<strong>Ti</strong>cino (SSIC TI), svoltasi a Lugano lo scorso 8 maggio, è stato nominato il nuovo Presidente per<br />

il prossimo quadriennio. Si tratta dell’Ing. Cleto Muttoni, che succede all’Ing. Dante Gilardi a<br />

conclusione del suo mandato presidenziale (2000-<strong>2008</strong>)<br />

di Lisa Pantini<br />

Un anno importante e ricco di<br />

successi il 2007. Le cifre lo dimostrano,<br />

i fatti pure.<br />

Oltre alle quadriennali nomine statutarie,<br />

la SSIC TI ha festeggiato in<br />

quest’assemblea i 90 anni di esistenza<br />

(1918 – <strong>2008</strong>), con un cambio al vertice:<br />

il nuovo Presidente eletto è l’Ing.<br />

Cleto Muttoni di Faido.<br />

“La SSIC TI è un’associazione sana”,<br />

così l’ha definita il Presidente uscente<br />

Ing. Dante Gilardi, “che si impegna per<br />

i propri associati e per la difesa del<br />

settore ticinese della costruzione”. Le<br />

cifre che hanno caratterizzato il settore<br />

principale della costruzione in <strong>Ti</strong>cino<br />

nel 2007, si possono così riassumere:<br />

• cifra d’affari di circa 839 milioni di<br />

franchi, aumentata rispetto al 2006<br />

del 14,9% e ripartita in 286 milioni<br />

per il genio civile e 553 per l’edilizia,<br />

dei quali 409 per la costruzione di<br />

alloggi;<br />

• investimento per l’acquisto di macchinari<br />

e attrezzature di circa 15.15<br />

milioni, con un aumento rispetto<br />

all’anno precedente pari al 33,6%.<br />

La manodopera, secondo i dati della<br />

Commissione paritetica cantonale<br />

dell’edilizia, è aumentata in un anno<br />

del 6,7%, situandosi per il 2007 a<br />

6’879 unità.<br />

Le riserve di lavoro, dato importante<br />

poiché indicativo dell’evoluzione a<br />

breve termine, segnano una leggera<br />

flessione nel valore generale (-7.9%)<br />

con però ancora un buon incremento


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

del 16.5% per l’edilizia. La diminuzione<br />

registrata nel genio civile (-29.4%)<br />

deve essere relativizzata poiché nel<br />

2006 si è registrata una grande sovrapposizione<br />

di appalti del Cantone (galleria<br />

Vedeggio-Cassarate a Lugano e termovalorizzatore<br />

dei rifiuti a Giubiasco)<br />

e di AlpTransit (lavori preliminari alla<br />

Galleria di base del Monte Ceneri).<br />

Un aspetto molto importante riferito alla<br />

politica padronale riguarda la questione<br />

del Contratto Nazionale Mantello (CNM)<br />

nell’edilizia principale. Dopo la disdetta<br />

del CNM da parte della SSIC, avvenuta<br />

il 30 settembre 2007, lo scorso 14<br />

aprile, dopo una serie di mediazioni,<br />

è stato raggiunto un nuovo accordo<br />

di contratto, ratificato dall’Assemblea<br />

nazionale dei delegati SSIC del 29 aprile<br />

ed entrato in vigore il 1° maggio <strong>2008</strong>.<br />

Su questa delicata vertenza, il <strong>Ti</strong>cino si<br />

è messo in buona luce, svolgendo un<br />

ruolo predominante nello stipulare, già<br />

il 18 febbraio scorso, un accordo pon-<br />

Cleto Muttoni<br />

te con i sindacati locali, facendo così<br />

pressione sulla casa madre di Zurigo<br />

per la conclusiva soluzione della difficile<br />

vertenza. La pace sociale è quindi<br />

arrivata, grazie anche all’intercessione<br />

e all’operato della sezione ticinese degli<br />

impresari costruttori.<br />

Oltre all’impegnativa gestione corrente,<br />

l’Associazione di categoria è attiva<br />

anche su molti altri temi di stretta<br />

attualità. Il Direttore Edo Bobbià ha in<br />

particolare messo l’accento su:<br />

sicurezza sul lavoro, che rimane<br />

un obiettivo primario per la SSIC<br />

TI. Nonostante i significativi miglioramenti<br />

conseguiti negli ultimi 15<br />

anni – durante i quali la frequenza<br />

degli infortuni è stata dimezzata,<br />

assestandosi attorno a 200 casi l’anno<br />

ogni 1’000 lavoratori a tempo<br />

pieno – rimane ancora molto da<br />

fare. Proprio per questo, la SSIC TI<br />

lancerà una nuova offensiva presso i<br />

propri associati. In special modo si<br />

Edo Bobbià Dante Gilardi<br />

Vita dei Soci<br />

verificheranno le capacità dei gruisti<br />

e si aggiorneranno le conoscenze<br />

dei preposti alla sicurezza, figura<br />

professionale di fondamentale importanza<br />

all’interno dell’impresa;<br />

accordi bilaterali: da sempre,<br />

il settore edile è uno dei più sensibili<br />

a questa tematica; la SSIC<br />

TI si muove perciò su due fronti<br />

distinti:<br />

• controlli severi tramite l’Associazione<br />

Interprofessionale di<br />

Controllo (AIC), in quanto negli<br />

ultimi tempi sono incrementate<br />

in modo esponenziale le entrate<br />

quantificate complessivamente in<br />

2’051 unità nel primo trimestre<br />

del <strong>2008</strong>, con un forte incremento<br />

rispetto allo stesso periodo del<br />

2006 e del 2007;<br />

• collaborazioni: i contatti con le<br />

Associazioni Nazionali Costruttori<br />

Edili di Como e Varese continuano.<br />

Con Como si sta cercando di<br />

ottenere il lasciapassare necessario<br />

per EXPO 2015 a Milano,<br />

mentre con Varese si stanno seguendo<br />

sia i collegamenti stradali<br />

(Gaggiolo), sia quelli ferroviari<br />

(Lugano-Mendrisio-Stabio-Arcisate);<br />

grandi opere, seguite sempre con<br />

attenzione e puntualità dalla SSIC TI<br />

affinché il mondo imprenditoriale<br />

ticinese assuma un ruolo di primo<br />

piano. Riferimenti particolari sono<br />

stati fatti per i cantieri AlpTransit<br />

(Monte Ceneri in particolare) e<br />

del nuovo Palace di Lugano, come<br />

anche per i lavori di manutenzione<br />

dell’autostrada N2.<br />

E per il futuro? Nella presentazione alla<br />

stampa, il nuovo Presidente ing. Cleto<br />

Muttoni ha sottolineato la sua intenzione<br />

di ottimizzare le buone relazioni<br />

con il Consiglio di Stato, il Dipartimento<br />

del territorio, i Comuni, le Associazioni<br />

economiche consorelle e con gli<br />

associati, alimentando nel contempo il<br />

dialogo con la Sede centrale della SSIC<br />

di Zurigo, con la quale i rapporti sono<br />

peraltro sempre stati buoni.<br />

Società svizzera impresari<br />

costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

Viale Portone 4, 6501 Bellinzona<br />

Tel. +41 91 825 54 23<br />

Fax +41 91 825 75 38<br />

info@ssic-ti.ch, www.ssic-ti.ch


Vita dei Soci<br />

Il fascino del Design<br />

di Lisa Pantini<br />

Whynott nasce ufficialmente<br />

quale società all’inizio del<br />

2007, quando due professionisti<br />

Federico Anderegg e Nicola<br />

Carrara, amici da più di vent’anni,<br />

con una solida esperienza professionale<br />

e studi maturati tra il<br />

Canton <strong>Ti</strong>cino, l’Italia e l’Inghilterra,<br />

decidono di unire le proprie<br />

competenze professionali e creare<br />

una società che si occupa di design<br />

multidisciplinare.<br />

Whynott è una società di design e<br />

consulenza, che si caratterizza per<br />

la sua spiccata creatività, cura nei<br />

dettagli e la fierezza di uno spirito<br />

innovativo e giovanile con il quale<br />

vengono eseguiti i mandati. Si tratta<br />

di predilezione e abnegazione per il<br />

proprio lavoro, e grande passione<br />

per la materia.<br />

Il termine “design” sta ad indicare<br />

l’insieme delle attività di ricerca,<br />

ideazione e progettazione, relative<br />

ad un determinato progetto, ovvero<br />

finalizzate alla realizzazione di un<br />

prodotto, sia esso funzionale o di<br />

uso comune ad esempio un accessorio<br />

domestico di arredamento ecc.,<br />

o relativo ad un progetto grafico,<br />

sia stampato che riguardante il web<br />

design.<br />

Ed è proprio su questi principi che<br />

Federico Anderegg e Nicola Carrara<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 32<br />

Nicola Carrara e Federico Anderegg


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

hanno costruito la propria attività.<br />

Whynott opera in diverse aree del<br />

Design quali: interior, graphic e<br />

product design, distinguendosi per<br />

il suo approccio creativo ed innovativo,<br />

potendo inoltre vantare su<br />

collaboratori esterni con provata<br />

esperienza.<br />

Inoltre Whynott è membro associato<br />

quale “Designer-maker Internazio-<br />

nale” di una rinomata Associazione<br />

di Design londinese, dedita al promovimento<br />

di giovani designers e<br />

dei loro prodotti.<br />

Whynott opera in tre distinte aree.<br />

Ecco una breve descrizione delle<br />

attività offerte:<br />

Interior Design<br />

Whynott Design, offre ai suoi clienti<br />

un servizio completo di consulenza,<br />

progettazione, vendita e direzione<br />

lavori nel campo dell’arredamento<br />

cucine, bagni, arredamenti giorno/<br />

notte, uffici. Il team Whynott propone<br />

soluzioni progettuali su misura<br />

per soddisfare ogni tipo di richiesta,<br />

dai progetti più semplici alle<br />

realizzazioni su misura e di grande<br />

pregio. Pertanto whynott si avvale<br />

di ditte fornitrici nel campo dell’arredamento<br />

di interni di primissimo<br />

piano, in fatto di qualità, cura nei<br />

dettagli e design. Per il settore arredamento<br />

cucine Whynott propone<br />

una vasta gamma di elettrodomestici<br />

ed accessori delle migliori marche<br />

quali: Siemens, Bosch, Gaggenau,<br />

Franke, Frisone rubinetterie, ecc.<br />

Graphic Design<br />

Proporre soluzioni complete e<br />

d’avanguardia per quanto riguarda<br />

(branding, corporate identity, web<br />

Vita dei Soci<br />

design, packaging design), per realizzare<br />

un’immagine forte, attrattiva<br />

e vincente. L’obiettivo di Whynott è<br />

l’elaborazione con il cliente di strategie<br />

di comunicazione innovative,<br />

allo scopo di ottenere un risultato,<br />

efficace, compatibile e ben strutturato<br />

per le diverse esigenze di mercato<br />

rispettando tempistica e budget<br />

stabiliti.<br />

Product Design<br />

Whynott fornisce al cliente soluzioni<br />

definitive per la realizzazione di un<br />

nuovo prodotto e la sua industrializzazione.<br />

L’obbiettivo è di valorizzare<br />

l’oggetto con idee innovative e ricerca<br />

della massima funzionalità già a<br />

partire dalla fase concettuale. Per le<br />

fasi successive del progetto Whynott<br />

si avvale inoltre di collaborazioni<br />

esterne per quanto riguarda studio<br />

fattibilità, prototipizzazione rapida<br />

ecc.. Lo stile e la ricerca formale<br />

rappresentano pertanto i punti di<br />

forza del team Whynott.<br />

Una giovane e dinamica azienda situata<br />

a Rivera che si sta affacciando<br />

sul mercato ticinese con creatività,<br />

innovazione e passione.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

Whynott Design<br />

info@whynott.ch<br />

www.whynott.ch


Vita dei Soci<br />

Assemblea generale ordinaria<br />

dell’UPSA sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

Giovedì 8 maggio alla presenza di un centinaio di persone, tra associati<br />

e invitati, si è tenuta l’annuale assemblea generale ordinaria<br />

dell’associazione ticinese dei professionisti dell’automobile<br />

Il Presidente sezionale Enrico Camenisch,<br />

titolare dell’omonimo garage<br />

con sede a Cornaredo e succursale<br />

a Grancia, ha puntualmente aperto l’importante<br />

consesso alle ore 17:00 come<br />

da convocazione che, oltre alle ordinarie<br />

trattande, prevedeva pure una parte particolarmente<br />

importante e relativa alle<br />

nomine statutarie.<br />

Nel suo rapporto presidenziale sull’esercizio<br />

2007, Enrico Camenisch ha sottolineato<br />

come l’anno 2007 sia stato molto<br />

positivo per la vendita di autovetture in<br />

<strong>Ti</strong>cino e in Svizzera, in controtendenza<br />

con quanto invece avvenuto in Europa.<br />

L’immatricolazione di veicoli nuovi in<br />

<strong>Ti</strong>cino ha infatti registrato un incremento<br />

del 10.8% rispetto all’anno precedente,<br />

con oltre 18’000 unità vendute, a confronto<br />

di un risultato nazionale che ha<br />

registrato un incremento del 5.3%.<br />

Negli ultimi 20 anni solo due volte si è<br />

raggiunto un tale livello di nuove immatricolazioni:<br />

nel 1989 e 2001.<br />

Il cambio di proprietà di veicoli usati si<br />

è mantenuto stabile, come da parecchi<br />

anni.<br />

Il nostro Cantone, con 600 veicoli ogni<br />

1’000 abitanti, è in testa alla graduatoria<br />

nazionale, seguito da Ginevra.<br />

Il lavoro d’officina è calato sensibilmente,<br />

malgrado che il nostro cantone disponga<br />

della più alta densità di automobili.<br />

Questo fenomeno è da ascrivere a due<br />

cause principali: l’affidabilità e la qualità<br />

dei veicoli nuovi, che richiedono sempre<br />

meno interventi di manutenzione e riparazione,<br />

e la diminuzione del numero di<br />

veicoli chiamati al collaudo ufficiale.<br />

Al 31.12.2007, in fine, la nostra sezione<br />

ticinese contava 204 garage affiliati.<br />

Nell’accomiatarsi dal suo mandato, dopo<br />

sei anni di conduzione, Camenisch ha<br />

modo di ricordare che: “da quando ho<br />

rilevato dalle mani dell’amico Bixio Bretoni<br />

le redini della nostra associazione.<br />

Mi sono preposto i seguenti 4 principali<br />

obiettivi:<br />

• migliorare la visibilità della nostra associazione<br />

verso istituzioni e mezzi di<br />

comunicazione,<br />

• migliorare l’immagine della nostra<br />

categoria professionale,<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 34<br />

Il Comitato uscente Il nuovo Comitato<br />

• sostenere lo sviluppo e la promozione<br />

delle attività relative alla formazione<br />

professionale,<br />

• avvicinare le associazioni attive nel<br />

settore mobilità, e cioè TCS, ACS, USIC<br />

ed ASTAG.<br />

Grazie all’idealismo e alla dedizione alla<br />

causa comune espressi da parte dei colleghi<br />

di comitato, posso affermare che gli<br />

obiettivi fissati sono stati raggiunti.<br />

Questi traguardi sarebbero stati proibitivi,<br />

se l’insieme della nostra associazione<br />

non ci avesse creduto, e con il suo operare<br />

quotidiano non avesse dimostrato con<br />

i fatti quanto comunicato al pubblico.<br />

All’associazione ho dedicato con passione<br />

molto tempo. Gli elementi guida di<br />

questi 6 anni sono stati: l’idealismo, la<br />

trasparenza, la disponibilità, la decisione,<br />

l’ascolto, la collegialità e la comunicazione”.<br />

Così terminava il rapporto del Presidente<br />

all’assemblea generale, che lo ha ringraziato<br />

con un caloroso applauso.<br />

Ma concretamente ecco come il Presi-


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

dente Camenisch valuta nel dettaglio i<br />

risultati:<br />

1. Visibilità associativa: oggi UPSA<br />

è riconosciuta da tutti come punto<br />

di riferimento quando si affrontano<br />

le problematiche dell’automobile, del<br />

traffico privato, del commercio di veicoli<br />

e di attività tecniche di manutenzione<br />

e di riparazione.<br />

2. Immagine della professione: a<br />

livello interno abbiamo messo in atto<br />

una serie di attività di controllo degli<br />

associati. Abbiamo poi comunicato anche<br />

verso l’esterno gli sforzi compiuti<br />

dall’associazione per darsi un codice<br />

etico e per seguirlo.<br />

3. Formazione professionale: grazie<br />

a Pierluigi Vizzardi, responsabile per il<br />

comitato di questo settore, assieme alla<br />

sua équipe ha svolto un’attività davvero<br />

preziosa non solo per quanto riguarda<br />

la formazione degli apprendisti, ma<br />

anche per la formazione continua di<br />

chi già è impegnato nel mondo del<br />

lavoro. Grazie a un’eccellente sinergia<br />

con la scuola professionale di Biasca,<br />

gli istruttori del nostro centro di formazione<br />

hanno affrontato con successo<br />

le sfide delle nuove professioni e<br />

in particolare quella di meccatronico.<br />

Proponendo un primo anno unicamente<br />

scolastico siamo considerati<br />

all’avanguardia in Svizzera.<br />

4. Collaborazione con altre associazioni<br />

del settore: prima di tutto<br />

siamo uniti sui temi che ci riguardano.<br />

Ma sono soddisfatto anche per la<br />

creazione di un servizio di soccorso<br />

stradale che vede operare assieme<br />

i garagisti dell’UPSA e i carrozzieri<br />

dell’USIC con il TCS.<br />

Il Presidente dell’UPSA Centrale, Urs Wernli, si felicita con il nuovo Presidente Walter Robbiani<br />

Vita dei Soci<br />

L’Assemblea è quindi stata chiamata a<br />

nominare il nuovo comitato cantonale e,<br />

non da ultimo, il suo nuovo presidente<br />

sezionale.<br />

Il comitato cantonale uscente risultava<br />

così composto:<br />

Presidente:<br />

Enrico Camenisch<br />

Gruppo del Mendrisiotto:<br />

Pierluigi Vizzardi e Marco Doninelli<br />

Gruppo del Luganese:<br />

Walter Robbiani e Armando Sonvico<br />

Gruppo del Locarnese:<br />

Renato Canziani e Sonja Simonetti<br />

Gruppo del Bellinzonese:<br />

Remo Gianoli e Franco Ferrari<br />

Gruppo Biasca e Valli:<br />

Ettore Brasi e Silvano Karpf<br />

Delegato Comitato centrale:<br />

Hansludwig Fritzsche<br />

Dopo un trentennio di assiduo e costante<br />

impegno a partecipare alle riunioni<br />

mensili di comitato cantonale,<br />

sfidando le condizioni meteo non sempre<br />

favorevoli come pure le colonne<br />

di turisti e TIR, anche Ettore Brasi ha<br />

deciso di ritirarsi per lasciare il posto<br />

a giovani.<br />

Il nuoco comitato cantonale eletto dall’assemblea<br />

è quindi composto da:<br />

Presidente:<br />

Walter Robbiani<br />

Gruppo del Mendrisiotto:<br />

Pierluigi Vizzardi e Marco Doninelli<br />

Gruppo del Luganese:<br />

Oliviero Milani e Armando Sonvico<br />

Gruppo del Locarnese:<br />

Renato Canziani e Sonja Simonetti<br />

Gruppo del Bellinzonese:<br />

Paolo Donelli e Franco Ferrari<br />

Gruppo Biasca e Valli:<br />

Pino Vescovi e Silvano Karpf<br />

Delegato Comitato centrale:<br />

Hansludwig Fritzsche<br />

Al nuovo comitato e al suo nuovo Presidente<br />

vanno i nostri migliori auguri per<br />

un proficuo lavoro e molte soddisfazioni<br />

personali nel realizzare i propri obiettivi<br />

del loro nuovo mandato.<br />

Per ogni ulteriore informazione, si prega<br />

consultare il sito www.upsa-ti.ch


Vita dei Soci<br />

Quando la pietra diventa<br />

geniale creatività<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 36<br />

La filosofia della GIANNINI GRANITI SA consiste nel perseguire una continua attività di ricerca e<br />

sviluppo per offrire le giuste risposte alle esigenze del mercato<br />

Altrettanto importante è il mantenimento<br />

di un servizio e di una<br />

qualità indispensabili per poter<br />

operare sui mercati di oggi. La GIAN-<br />

NINI GRANITI crede nella tecnologia<br />

come vantaggio competitivo, lo dimostra<br />

con cospicui investimenti ed è in<br />

grado di soddisfare le esigenze di architetti,<br />

progettisti e privati che operano<br />

nel campo dell’edilizia, dell’arredo<br />

urbano, dell’arredo d’interni e delle<br />

ristrutturazioni. Affidandoci all’espe-<br />

rienza acquisita negli anni precedenti,<br />

siamo riusciti a raggiungere uno<br />

standard qualitativo molto elevato e<br />

ultimamente abbiamo ottenuto, prima<br />

ditta nel nostro settore, l’apprezzato e<br />

conosciuto “Marchio <strong>Ti</strong>cino”.<br />

Abbiamo quindi anche voluto soddisfare<br />

la nostra creatività e abbiamo<br />

costruito un bolide monolitico: completamente<br />

in granito, con una lunghezza<br />

di 3,50 metri e una larghezza<br />

di 1,30 metri ha un peso complessivo<br />

di 3,2 tonnellate, provvisto di un<br />

volante, naturalmente in granito, da<br />

far invidia alle migliori case di design.<br />

Per la sua esecuzione sono stati impiegati<br />

due artisti scalpellini per un<br />

totale di 220 ore di lavoro. La creatività<br />

quando viene sprigionata non<br />

ha limiti e abbiamo inoltre effettuato,<br />

con l’aiuto di un nostro grande amico<br />

esperto in design, delle lampade che<br />

possono essere personalizzate a seconda<br />

dell’occasione con una scritta


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

Vita dei Soci<br />

intagliata nel sasso dove l’effetto della<br />

luce che fuoriesce dalla scritta ha un<br />

effetto molto gradevole.<br />

Si possono inoltre trovare dei bellissimi<br />

orologi che simboleggiano il Cervino,<br />

la più famosa montagna delle<br />

Alpi ed anche una delle più familiari<br />

a causa della sua particolare forma<br />

piramidale. Ad essi si aggiungono<br />

dei portabottiglie, portacandele, portafrutta,<br />

vasi da fiori, piccole sculture<br />

e altro ancora tutto rigorosamente in<br />

granito e sempre con un design curato<br />

e particolare.<br />

La GIANNINI GRANITI è quindi chiaro<br />

sinonimo di dinamicità, professionalità<br />

e creatività: un solido trittico da far<br />

restar… di sasso!<br />

GIANNINI GRANITI SA – LODRINO<br />

Tel. +41 91 863 22 86 /<br />

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Fax +41 91 863 27 50<br />

Mobile: +41 79 621 25 66<br />

www.giannini-graniti.ch<br />

info@giannini-graniti.ch


Formazione<br />

Management<br />

Assessment<br />

Per scegliere<br />

con più sicurezza<br />

con più obiettività<br />

con meno rischi<br />

dei<br />

collaboratori<br />

importanti<br />

per la vostra azienda<br />

confrontando tra loro,<br />

rispetto al profilo ideale,<br />

candidati interni<br />

e/o esterni<br />

sulle loro competenze<br />

relazionali e di conduzione<br />

con esercizi,<br />

simulazioni e tests.<br />

MBI Consulting<br />

Lugano, Zurigo, Milano<br />

Dr. Giovanni Wyder<br />

Tel. 044 910 4836 Fax 044 910 4835<br />

hwyder@mbi-consulting.ch<br />

www.mbi-consulting.ch/it<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 38<br />

Riaprono le iscrizioni<br />

per i corsi di Capi azienda<br />

ed Economisti aziendali<br />

I nuovi corsi prenderanno avvio il prossimo settembre<br />

di Lisa Pantini<br />

Si riparte!<br />

Dal prossimo autunno inizieranno i nuovi cicli formativi offerti dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

in collaborazione con l’Istituto svizzero per la formazione di capi-azienda<br />

nelle arti e mestieri (IFCAM):<br />

“Scuola per Capi-azienda nelle arti e mestieri” e “Corso Preparatorio<br />

all’esame professionale superiore per il diploma federale di Economista<br />

aziendale nelle arti e mestieri”.<br />

La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, già dal 1968, organizza in <strong>Ti</strong>cino, con il supporto dell’Istituto<br />

svizzero per la formazione di capi-azienda nelle arti e mestieri (IFCAM)<br />

con sede a Berna, corsi preparatori agli esami di Capo-azienda nelle arti<br />

e mestieri, e dal 2000 propone anche il Corso Preparatorio all’esame professionale<br />

superiore per il diploma federale di Economista aziendale nelle<br />

arti e mestieri.<br />

Questi corsi vogliono fornire le basi per una completa formazione generale<br />

dei titolari e dirigenti d’impresa.<br />

Per conoscere i dettagli di questa offerta formativa vi invitiamo a leggere la<br />

tabella riassuntiva a lato.<br />

Per maggiori dettagli in merito alle modalità d’iscrizione e ai requisiti per essere<br />

ammessi ai corsi, vi invitiamo a contattarci!<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

IFCAM, Istituto svizzero per la formazione<br />

di capi-azienda nelle arti e mestieri<br />

Corso Elvezia 16<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 18<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

corsi@cci.ch<br />

www.cciati.ch


39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

Formazione<br />

Capo azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri<br />

Il corso aiuta l’imprenditore a sviluppare le sue capacità organizzative<br />

e ad applicare con maggior profitto le nuove nozioni<br />

acquisite all’interno della sua struttura.<br />

Questo percorso formativo comprende 440 ore lezioni, suddiviso<br />

su due anni. Il corso si svolge a Lugano presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />

sita in Corso Elvezia 16, nelle aule al 6° piano.<br />

Obiettivi:<br />

Questa formazione offre un’approfondita istruzione nella conduzione<br />

aziendale e conferma che il titolare di un’azienda è in grado<br />

di dirigere un’impresa rispondendo agli imperativi del mercato in<br />

continua evoluzione.<br />

Durata e sede del corso:<br />

Il corso comprende 320 ore di lezione, su un anno di frequenza,<br />

comincia a settembre e termina nel maggio dell’anno successivo.<br />

La sede del corso è la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, in Corso Elvezia 16 a Lugano.<br />

Programma generale delle lezioni:<br />

Gli insegnamenti, prodotti da docenti qualificati,<br />

Il corso comprende i seguenti contenuti:<br />

riguarderanno:<br />

- Principi fondamentali della gestione aziendale<br />

- Sviluppo delle proprie capacità di direzione<br />

- Gestione del personale<br />

- Aspetti dell’ambiente imprenditoriale<br />

- Gestione aziendale e approvvigionamento<br />

- Aspetti gestionali all’interno dell’azienda<br />

- Gestione aziendale e produzione<br />

- Organizzazione e comunicazione interna<br />

- Gestione aziendale e marketing<br />

- Gestione del personale<br />

- Gestione aziendale e amministrazione<br />

- Marketing<br />

- Tecniche e problemi contabili<br />

- Gestione finanziaria e controlling<br />

- Questioni economiche<br />

- Direzione strategica dell’azienda<br />

- Questioni giuridiche<br />

Esami:<br />

Sono previsti esami intermedi alla fine del primo anno ed La prima parte degli esami (scritti) si tiene a maggio, fa seguito<br />

esami finali al termine del corso.<br />

l’assegnazione di un lavoro di diploma da consegnare nel mese di<br />

agosto; mentre la seconda parte degli esami (orali e scritti), ha<br />

luogo nel mese di ottobre.<br />

Non sono previsti particolari selezioni per questo corso. Gli<br />

interessati sono invitati a compilare la cedola d’iscrizione, la<br />

Direzione del corso si riserva la facoltà di accettare l’iscrizione<br />

dopo un eventuale colloquio con il discente.<br />

l costo del corso ammonta a:<br />

associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

8’680 franchi<br />

Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

8’980 franchi<br />

Criteri d’ammissione:<br />

L’iscrizione avviene tramite il formulario ufficiale, ottenibile presso<br />

il segretariato della scuola. Alla domanda d’ammissione va allegata<br />

una copia del diploma di capo-azienda o di un diploma professionale<br />

superiore equipollente. Valutazione dell’accettazione da parte<br />

della Direzione del corso.<br />

Per iscriversi è presupposta una conoscenza delle materie insegnate<br />

durante il corso di capo-azienda.<br />

Costi e tasse d’esame:<br />

Il costo del corso ammonta a:<br />

associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

9’900 franchi<br />

Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

10’900 franchi<br />

La tassa d’esame di 590 franchi (per esami intermedi e finali) La tassa d’esame di 3’565 franchi non è inclusa.<br />

non è inclusa.<br />

<strong>Ti</strong>tolo di studio ottenuto:<br />

Capo-azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri diplomato<br />

Prossimo ciclo formativo:<br />

settembre <strong>2008</strong> – giugno 2010 settembre <strong>2008</strong> – maggio 2009<br />

Le iscrizioni chiudono il 30 giugno <strong>2008</strong>!


Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Marija Miletic<br />

Impiegata di commercio<br />

Anno di nascita 1979<br />

Cittadinanza svizzera<br />

Francesco Caccialanza<br />

Laureato in Economia presso<br />

l’Università LIUC di Castellanza<br />

(VA), Italia<br />

Anno di nascita 1983<br />

Cittadinanza italiana<br />

Il team della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />

Serbo: madrelingua<br />

Italiano: seconda<br />

madrelingua<br />

Tedesco: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Inglese: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: buono<br />

Inglese: discreto<br />

Ha lavorato come aiuto contabile,<br />

assistente per le dichiarazioni<br />

fiscali e come segretaria.<br />

Ottime conoscenze informatiche.<br />

Attitudine al lavoro di gruppo,<br />

precisione, puntualità e spirito<br />

d’iniziativa.<br />

Laureato da poco vorrebbe<br />

trovare uno sbocco professionale<br />

presso una media o grande<br />

impresa nelle seguenti aree<br />

aziendali: direzione generale,<br />

marketing, gestione del personale<br />

o controllo di gestione.<br />

Per le aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo, rivolgersi<br />

alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />

senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

UEFA - EURO <strong>2008</strong><br />

AUSTRIA-SVIZZERA<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 40<br />

Gradinata Corogno 2<br />

6900 Massagno<br />

con i suoi 786 giocatori economici e 43 club di categoria<br />

tifa per il team degli 11 rossocrociati.<br />

L’Economia scende in campo<br />

con lo Sport per l’Euro <strong>2008</strong>.<br />

Tel. +41 91 960 06 53<br />

Via Mons. Ennio Bernasconi 5<br />

22018 Porlezza (CO)<br />

Italia<br />

Tel. +39 0344 724 08<br />

Mob. +39 333 275 58 04<br />

francesocaccialanza@yahoo.it


41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />

ISTITUTO FEDERALE DELLA PROPRIETÀ<br />

INTELLETTUALE (IPI)<br />

Con il termine “proprietà<br />

intellettuale” si indica l’apparato<br />

di principi giuridici<br />

che mirano a tutelare i frutti<br />

dell’inventiva e dell’ingegno umani:<br />

ci si riferisce cioè ai frutti<br />

dell’attività creativa/inventiva<br />

umana come ad esempio le opere<br />

artistiche e letterarie, le invenzioni<br />

industriali e i modelli di utilità,<br />

il design, i marchi, ecc..<br />

A chi rivolgersi?<br />

Se volete presentare una domanda<br />

di brevetto, fare registrare il<br />

vostro marchio o depositare il vostro<br />

design rivolgetevi all’ISTITU-<br />

TO FEDERALE DELLA PROPRIETÀ<br />

INTELLETTUALE - IPI: è l’Ufficio<br />

preposto per l’esame delle domande<br />

di deposito nazionali, il<br />

rilascio di titoli di protezione, la<br />

gestione dei registri ufficiali in<br />

Svizzera, le questioni legate al<br />

diritto d’autore e la sorveglianza<br />

delle società di gestione.<br />

È il punto di riferimento delle<br />

autorità federali in materia di<br />

proprietà intellettuale e in questo<br />

ambito rappresenta la Svizzera<br />

all’estero.<br />

Su incarico l’IPI svolge anche ri-<br />

cerche sui marchi registrati e fornisce<br />

informazioni brevettuali e<br />

tecnologiche, oltre a offrire varie<br />

possibilità di formazione nell’ambito<br />

della proprietà intellettuale.<br />

Sede e istituzione<br />

L’Istituto Federale della Proprietà<br />

Intellettuale, fondato nel 1888, ha<br />

sede a Berna. È l’autorità competente<br />

per tutto ciò che riguarda la<br />

proprietà intellettuale in Svizzera.<br />

Quali sono i compiti dell’Istituto?<br />

L’Istituto è l’autorità competente<br />

della Confederazione in materia di<br />

diritto dei beni immateriali (Art.<br />

29 par. 1 Org-DFGP).<br />

Il suo mandato di prestazioni è<br />

fissato nella Legge federale sullo<br />

statuto e sui compiti dell’Istituto.<br />

Esso è stato realizzato nell’ambito<br />

di un accordo di prestazioni concluso<br />

con il Dipartimento Federale<br />

di Giustizia e Polizia (DFGP):<br />

l’Istituto è responsabile della<br />

stesura della legislazione, della<br />

consulenza al Consiglio federale e<br />

alle altre autorità federali e della<br />

rappresentanza della Svizzera a<br />

livello internazionale nel settore<br />

della proprietà intellettuale.<br />

Links<br />

L’Istituto ha inoltre il compito di<br />

rendere meglio noti in Svizzera<br />

l’importanza e soprattutto i vantaggi<br />

del diritto dei beni immateriali.<br />

In particolare, esso s’impegna<br />

a sensibilizzare le piccole e<br />

medie imprese (PMI) affinché<br />

siano in grado di attuare<br />

un’efficace politica in materia<br />

di protezione dei loro diritti.<br />

Questo comporta anche richiamare<br />

l’attenzione sul fatto che i<br />

titoli di protezione racchiudono<br />

informazioni importanti, le quali<br />

si possono impiegare a proprio<br />

vantaggio in modo agevole.<br />

Maggiori informazioni su:<br />

www.ige.ch<br />

ip4all.ch<br />

Istituto Federale<br />

della Proprietà Intellettuale<br />

Stauffacherstrasse 65/59g<br />

3003 Berna<br />

Tel. +41 31 377 77 77<br />

Fax +41 31 377 77 78<br />

Orari d’apertura<br />

Dal lunedì al venerdì<br />

dalle 8.00 alle 12.00<br />

e dalle 13.00 alle 17.00.


Fiere internazionali<br />

Partecipate ad una fiera nel quadro dello “SWISS Pavilion”:<br />

non passerete inosservati!<br />

International Manufacturing<br />

Technology Show ’08<br />

Chicago, 8-13 settembre 208<br />

L’IMTS di Chicago è la più grande esposizione<br />

per l’industria della lavorazione<br />

dei metalli negli USA. Sebbene negli ultimi<br />

anni Cina, Russia ed India abbiano<br />

assunto un ruolo sempre più importante<br />

nel settore, anche gli Stati Uniti, grazie<br />

alle loro dimensioni, rappresentano un<br />

mercato di sbocco da non sottovalutare.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.imts.com<br />

Informazioni sulla partecipazione elvetica:<br />

www3.osec.ch/fiere/international_manufacturing_technology_show_08_2<br />

Midest <strong>2008</strong><br />

Parigi, 4-7 novembre <strong>2008</strong><br />

Il Midest di Parigi è il più importante<br />

salone internazionale della subfornitura<br />

a livello europeo. Tra i settori d’interesse<br />

figurano: meccanica, lavorazione dei<br />

metalli, lavorazione della gomma e della<br />

plastica, elettronica ed elettrotecnica.<br />

Huber AG Exhibition Management in<br />

collaborazione con Osec, l’Associazione<br />

svizzera dei subfornitori dell’industria<br />

metallurgica SIM/SMZ e lo Swiss<br />

Busienss Hub France vi allestisce uno<br />

“SWISS Pavilion”.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.midest.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/midest_08<br />

Cosmoprof Asia <strong>2008</strong><br />

Hong Kong, 12-14 novembre <strong>2008</strong><br />

Cosmoprof Asia è l’appuntamento clou<br />

del mondo della bellezza in Asia ed<br />

aprirà le sue porte per la 13a edizione,<br />

promettendo di attirare i principali decision<br />

maker e rivenditori nel settore<br />

cosmetico. Questo salone professionale<br />

richiama ogni anno oltre 1’200 espositori<br />

e più di 37’000 visitatori provenienti da<br />

tutto il mondo.<br />

Hong Kong occupa la posizione privilegiata<br />

di metropoli asiatica delle fiere<br />

ed esposizioni. Grazie alla sua vicinanza<br />

con la regione del Delta del Fiume delle<br />

Perle e con la sua classe media in piena<br />

evoluzione, Hong Kong è una vera porta<br />

d’entrata nell’Impero di Mezzo ed il luogo<br />

ideale per le società internazionali alla<br />

ricerca di nuovi prodotti e mercati.<br />

In collaborazione con l’Associazione svizzera<br />

dei cosmetici e dei detergenti SKW/<br />

SCD e con il Consolato generale di Svizzera<br />

a Hong Kong, l’Osec vi allestirà uno<br />

“SWISS Pavilion”.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.cosmoprof.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/cosmoprof_<br />

asia_<strong>2008</strong><br />

ISM 2009 – Salone internazionale<br />

della confetteria<br />

Colonia, 1-2 febbraio 2009<br />

L’ISM, il salone internazionale più importante<br />

tra quelli dedicati alla confetteria,<br />

si svolge ogni anno a Colonia ed è un<br />

“must” per i confettieri esportatori. L’ISM<br />

rappresenta infatti la piattaforma ideale<br />

per far scoprire le ultime tendenze, i nuovi<br />

prodotti e la loro evoluzione futura.<br />

La diversità del mercato mondiale si riflette<br />

nell’ampia offerta proposta all’ISM:<br />

è qui infatti che si incontrano i principali<br />

gruppi target dell’industria della confet-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 42<br />

teria. Le piccole e medie imprese nonché<br />

i leader sul mercato vi allacciano importanti<br />

contatti internazionali, onde poter<br />

rispondere, con le loro idee, creazioni e<br />

concetti innovativi, ad ogni minimo desiderio<br />

dei consumatori di domani.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.ism-cologne.de<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/ism_2009_internationale_suesswarenmesse_<br />

Plastindia 2009<br />

New Delhi, 4-9 febbraio 2009<br />

In India, l’utilizzo delle materie plastiche<br />

e del caucciù è in costante aumento<br />

e questa tendenza dovrebbe proseguire<br />

anche nei prossimi anni. La richiesta di<br />

macchinari e di attrezzature per la lavorazione<br />

della plastica è quindi molto forte,<br />

in particolare nelle industrie in piena<br />

espansione come quella automobilistica,<br />

della costruzione, dell’imballaggio e delle<br />

telecomunicazioni, che necessitano di<br />

pezzi in plastica e in caucciù di eccellente<br />

qualità.<br />

Il Salone Plastindia, che si svolge ogni<br />

tre anni, sarà organizzato nel 2009 per<br />

la settima volta. All’edizione 2006, ben<br />

1’288 espositori da 30 paesi avevano<br />

partecipato all’evento, su una superficie<br />

lorda di 65’500 m2.<br />

Per la prima volta, e in collaborazione<br />

con Swissmem, l’Associazione svizzera<br />

delle materie plastiche e con lo Swiss Business<br />

Hub India, l’Osec vi allestirà uno<br />

“SWISS Pavilion”, il padiglione collettivo<br />

ufficiale svizzero.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.plastindia.org<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/plastindia_2009


Progetto1:Layout 1 23.5.<strong>2008</strong> 9:19 Pagina 1<br />

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Accordi bilaterali: luci e ombre<br />

di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

a un po’ di tempo a questa<br />

parte i bilaterali accendono gli<br />

animi e fanno discutere.<br />

Mi riferisco qui agli effetti della libera<br />

circolazione della manodopera nel nostro<br />

Cantone. La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sempre sostenuto<br />

gli accordi bilaterali in nome di<br />

un interesse comune superiore che va a<br />

favore dell’economia del nostro Paese.<br />

Una nazione che esporta 180 miliardi<br />

di beni e servizi ogni anno (ne importa<br />

poco meno) e cioè circa un terzo del<br />

suo PIL, non può che avvantaggiarsi da<br />

Da ottanta anni al servizio dell’export<br />

di Alessio Del Grande<br />

’export continua a trainare l’economia<br />

nazionale. Secondo gli ultimi<br />

dati dell’Amministrazione federa-<br />

le delle dogane, nel maggio scorso le<br />

esportazioni sono aumentate del 12,3%,<br />

rispetto allo stesso mese del 2006, raggiungendo<br />

così quasi 17 miliardi di<br />

franchi. Le importazioni sono cresciute<br />

del 12% toccando quota 15,74 miliardi.<br />

Ancora più lusinghiero il bilancio<br />

del commercio estero se si guarda ai<br />

risultati dei primi cinque mesi del 2007:<br />

l’export si è attestato a 80,37 miliardi<br />

con un incremento del 12,6%, rispetto<br />

allo stesso periodo dell’anno precedente,<br />

mentre le importazioni hanno messo<br />

a segno un aumento dell’11,6% per un<br />

valore complessivo pari a 75,22 mi-<br />

accordi di libero scambio con i propri<br />

partner commerciali. Affinché funzionino<br />

a pieno regime, questi accordi<br />

interstatali richiedono tempi lunghi,<br />

anzi a volte lunghissimi.<br />

Sappiamo che le “malattie infantili”<br />

sono frequenti e numerose, e dipendono<br />

dai partner esteri che a differenza<br />

dalla Svizzera, sempre precisa e corretta<br />

nell’applicazione di accordi, sovente<br />

tergiversano coscientemente o, peggio,<br />

fanno finta di non sapere.<br />

Continua a pagina 3<br />

liardi. In questi cinque mesi la bilancia<br />

commerciale ha registrato, quindi, un<br />

avanzo di 5,15 miliardi, ossia un + 30%.<br />

Le vendite sono progredite del 16,6%<br />

sul mercato UE, del 7,2 negli Usa, del<br />

6% in Giappone e addirittura del 24,2 e<br />

del 22,6% nella Federazione Russa e in<br />

Cina. Meno consistenti quelle su mercati<br />

asiatici emergenti: 8,7%. Di commercio<br />

estero, di export e di nuove strategie<br />

per sostenere le imprese elvetiche sui<br />

mercati stranieri si è parlato il 12 giugno<br />

scorso a Lugano in occasione dell’incontro<br />

promosso dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> con Daniel<br />

Küng, CEO dell’Osec Business Network<br />

Switzerland, l’organizzazione che da 80<br />

anni coordina la promozione dell’export<br />

elvetico.<br />

Continua a pagina 7<br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Da ottanta anni al servizio<br />

dell’export<br />

L’iniziativa sul risparmio<br />

per l’alloggio<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

• Hai il mal di testa?<br />

È colpa dell’azienda pag. 12<br />

• Importanza commercio estero<br />

per aziende esportatrici pag. 13<br />

• Universitari e imprenditori<br />

cinesi in visita in <strong>Ti</strong>cino pag. 14<br />

• World Business Forum pag. 16<br />

• 80 all’ora: ostacolo senza<br />

utilità pag. 18<br />

• Missione economica<br />

in India pag. 19<br />

•<br />

Luglio-Agosto 2007<br />

pag. 21<br />

• Seminario SERV pag. 26<br />

• Aperture negozi pag. 27<br />

• Protocollo di collaborazione<br />

tra Milano e Lugano pag. 28<br />

• Tendenze: opportunità e<br />

rischi per le PMI pag. 29<br />

• UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 30<br />

• USIC Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 32<br />

• Alfred Müller SA pag. 34<br />

• Boss Editore SA pag. 35<br />

• Fondazione BNP Paribas pag. 36<br />

• Atre pag. 38<br />

• Forum Svizzera-Romania pag. 39<br />

• Regolamentazioni pag. 40<br />

• Cerca lavoro pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42<br />

2007<br />

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<strong>2008</strong><br />

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MCE ‘08: metallo protagonista<br />

Centro Ciossetto a Sementina:<br />

il progetto e i commenti<br />

Ampliamento Capanna Michela:<br />

l’esame di impatto ambientale<br />

APRILE<br />

08<br />

Editoriale PAGINA 01<br />

suissetec PAGINA 03<br />

Le aziende PAGINA 21<br />

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Public-Private Partnership:<br />

il partenariato che non ti aspetti<br />

Q<br />

uelle che agli occhi dei più appaiono<br />

utopie, possono anche<br />

diventare realtà. Sembra un<br />

paradosso, ma esiste davvero<br />

un posto, neppure troppo lontano, dove<br />

la collaborazione tra parti spesso opposte<br />

– pubblico e privato – funziona,<br />

si integra e, ben oliata come un meccanismo<br />

d’orologio, produce risultati<br />

evidenti per la comunità.<br />

Sono sempre di più i partenariati che<br />

coinvolgono il settore pubblico e quello<br />

privato. Arrivano dove c’è dialogo e<br />

la messa in cantiere di progetti che, se<br />

eseguiti solo dall’uno o dall’altro partner,<br />

non avrebbero lunga vita, perché<br />

non potrebbero affrontare al meglio il<br />

di Lisa Pantini<br />

mercato di oggi dalle esigenze sempre<br />

più pressanti.<br />

In sostanza si tratta di prendere il meglio<br />

da entrambi i partner. Operazioni<br />

del genere hanno successo perché<br />

vengono fuse le migliori competenze di<br />

due settori. Do ut des. Una reciprocità,<br />

un contratto siglato con l’accettazione<br />

dell’offerta da parte del secondo attore<br />

(privato), che si impegna pertanto a<br />

preparare quanto pattuito con il primo<br />

attore (pubblico). Il Public-Private Partnership<br />

– partenariato pubblico-privato<br />

(PPP), formula di collaborazione già<br />

sperimentata con buona riuscita nel<br />

mondo anglosassone, ha un enorme<br />

successo.<br />

Continua a pagina 6<br />

Scattano le nuove Ordinanze<br />

sull’attestazione dell’origine<br />

Le normative OAO e OAO-DFE entrano in vigore il 1° maggio<br />

Testo a cura della Segreteria di Stato dell’Economia<br />

Dopo alcuni mesi di ulteriore consultazione<br />

e di ritardo sulla data<br />

prevista per l’entrata in vigore<br />

delle nuove Ordinanze sull’attestazione<br />

dell’origine non preferenziale delle merci,<br />

la Segreteria di Stato dell’Economia<br />

(SECO) ha recentemente confermato<br />

che in data 1° maggio <strong>2008</strong> entreranno<br />

in vigore le due nuove Ordinanze summenzionate.<br />

Come già rilevato durante i corsi proposti<br />

dalla Camera di commercio negli scorsi<br />

mesi di novembre e dicembre, i punti<br />

da tenere in particolare considerazione<br />

sono i seguenti:<br />

1. Vigilanza<br />

La vigilanza sugli uffici emittenti delle<br />

Camere di commercio della Svizzera e<br />

del Principato del Liechtenstein è ora<br />

di competenza della Direzione generale<br />

delle dogane (DGD; prima spettava<br />

alla SECO). Lo stesso vale per i provvedimenti<br />

penali in caso di infrazioni<br />

all’OAO.<br />

Continua a pagina 47<br />

Sommario<br />

Maggio <strong>2008</strong><br />

Strong opinions<br />

Editoriale<br />

Contromano<br />

Public-Private Partnership<br />

Intervista a R. Maggi<br />

Biblioteca liberale<br />

• Licenziamento collettivo:<br />

giurisprudenza TF pag. 12<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />

• Info Flash pag. 14<br />

• Alle imprese svizzere piacciono<br />

gli Accordi bilaterali pag. 17<br />

• Comunicato stampa <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

del 23 aprile 08 pag. 18<br />

• Fondazione La Fonte pag. 19<br />

• Intervista con D. Lepori pag. 20<br />

• ECEB 08 pag. 22<br />

• Aperture dei negozi pag. 23<br />

• pag. 25<br />

• 75° Anniversario FSAGA pag. 30<br />

• Conferenza BLC pag. 31<br />

• Seminario: opportunità<br />

per insediarsi in <strong>Ti</strong>cino pag. 32<br />

• Seminario: guida mobilità<br />

aziendale pag. 33<br />

• Satel Control SA pag. 35<br />

• Doctor English pag. 36<br />

• BNP Paribas (Suisse) SA pag. 39<br />

• La Goccia SA pag. 40<br />

• Discover Lugano Cup <strong>2008</strong> pag. 41<br />

• Migros <strong>Ti</strong>cino pag. 42<br />

• PAMP SA pag. 43<br />

• AIL SA pag. 44<br />

• suissetec ticino pag. 45<br />

• PostFinance pag. 46<br />

• Ordinanze attestazione<br />

origine pag. 47<br />

• Cerca lavoro e formazione pag. 49<br />

• Fiere internazionali pag. 50


3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />

Riflessioni sullo stato<br />

dei conti del Cantone<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Certo che se qualcuno si aspettava<br />

chiarezza e certezze dalla presentazione<br />

dei conti dello Stato non<br />

può che essere rimasto deluso: dopo<br />

una successione di previsioni che annunciavano<br />

deficit pesanti, poi inattesi<br />

miglioramenti, seguiti da tentennamenti<br />

e rinvii riguardanti la data in cui il<br />

mistero glorioso sarebbe stato svelato,<br />

arriva la notizia che i conti sono quasi<br />

in pareggio. Trentuno milioni di perdita,<br />

quando se ne prevedevano 170, sembrerebbe<br />

un buon risultato. Ci dicono che<br />

in realtà così non è. Buon risultato, sì,<br />

ma eccezionale, è un caso, un colpo di<br />

fortuna, non si ripeterà.<br />

Davvero? Francamente, visto il navigare<br />

con visibilità ridottissima e senza radar,<br />

con frequenti virate di 180°, ripensamenti,<br />

dubbi e incertezze sul reale andamento<br />

dei conti pubblici, pare difficile<br />

credere che i responsabili di Palazzo<br />

siano in grado di offrire previsioni credibili<br />

e rassicuranti. Perché dovremmo<br />

credere che il buon risultato ottenuto<br />

sia solo casuale, mentre invece il futuro<br />

continuerebbe a mostrarsi imprevedibile<br />

e foriero di deficit?<br />

Facciamo una breve analisi della situazione<br />

economica: gli USA sono in recessione,<br />

l’inflazione (petrolio, materie<br />

prime) inizia a dar fastidio, la crisi del<br />

sistema bancario pesa sul futuro delle<br />

nostre finanze. Però le previsioni degli<br />

istituti economici più seri si aspettano<br />

un rallentamento ma nulla più. Perché?<br />

Penso che ciò dipenda da una più<br />

corretta valutazione delle conseguenze<br />

indotte da un’America in crisi; oggi il<br />

suo impatto sull’UE è minore rispetto<br />

a un tempo. La Germania, locomotiva<br />

europea ha ripreso a tirare da tre anni,<br />

quindi l’Europa viaggia, e così anche il<br />

nostro Paese, l’Asia è in forte crescita.<br />

L’inflazione dovrebbe rallentare nei<br />

prossimi mesi, mentre il franco svizzero<br />

continuerà ad essere sufficientemente<br />

basso per mantenere competitive le<br />

nostre merci all’estero. Il dollaro si rafforzerà<br />

leggermente verso fine anno e il<br />

petrolio di conseguenza scenderà.<br />

Quanto alla crisi bancaria, sicuramente<br />

affluiranno milioni in meno alle casse<br />

statali. Ma nulla di irreparabile. Quindi,<br />

dando per scontata l’onestà intellettuale<br />

dei nostri governanti, il minimo che si<br />

possa dire è che sono troppo pessimisti.<br />

Le crasse differenze tra preventivo e<br />

consuntivo si spiegano con l’applicazione<br />

di criteri ultra prudenti in fase di<br />

pianificazione.<br />

Ogni settore gonfia un pochino i costi,<br />

ribassa le stime di entrate et voilà,<br />

ecco previsioni di sostanziose perdite,<br />

puntualmente smentite dalla realtà. Se<br />

a ciò si aggiunge una visione non solo<br />

prudente ma negativa dello sviluppo in<br />

corso, includendo nel piano una serie<br />

di rischi non impossibili, magari un<br />

nuovo scudo Tremonti o possibili esodi<br />

di aziende verso Cantoni fiscalmente più<br />

attrattivi, ecco completato un quadro del<br />

futuro che spaventa, fa riflettere il cittadino<br />

e gli suscita un vago ma percepibile<br />

senso di colpa. Sufficiente a renderlo<br />

più comprensivo, più malleabile verso<br />

un eventuale aumento delle imposte.<br />

Ora, noi non crediamo che i nostri<br />

governanti abbiano intenzionalmente<br />

adottato tecniche di disinformazione<br />

ben note nei regimi totalitari del secolo<br />

scorso. Siamo certi, anzi certissimi<br />

della loro consapevolezza che i soldi,<br />

se lasciati nelle tasche dei cittadini,<br />

saranno spesi meglio di quanto farebbe<br />

qualsiasi Governo. Aggiungo che lo Stato<br />

non diventa più povero se il cittadino<br />

è più ricco. Infatti un Paese abitato<br />

da cittadini benestanti che lavorano,<br />

producono e pagano imposte eque è<br />

un’istituzione riuscita. Mentre uno Stato<br />

con casse straripanti che governasse<br />

su cittadini poveri altro non sarebbe<br />

che un ritorno ai tempi di Luigi XIV,<br />

Re Sole.<br />

Con crescite costanti, Comuni con le<br />

casse piene, concorrenza fiscale feroce<br />

di altri Cantoni è difficile rendere credibile<br />

un aumento della pressione fiscale,<br />

soprattutto se il quasi pareggio del 2007<br />

non fosse un evento unico e irripetibile.<br />

Ma non tutti sono d’accordo. C’è chi si<br />

sente preso per i fondelli e a scanso di<br />

equivoci presenta un’iniziativa che chiede<br />

sgravi fiscali. Preventivamente, “tanto<br />

per gradire” come usava dire un celebre<br />

personaggio di Fellini.<br />

Speriamo non debba avverarsi l’aforisma<br />

andreottiano secondo cui a dubitare<br />

si fa peccato, ma il più delle volte<br />

ci si azzecca.


Editoriale<br />

Sull’importanza<br />

di non ostacolare<br />

la libertà imprenditoriale<br />

di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Recentemente la Banca mondiale<br />

ha pubblicato uno studio molto<br />

interessante sugli interventi statali<br />

che favoriscono o ostacolano le attività<br />

imprenditoriali. L’analisi è molto<br />

ampia e compara la situazione in 178<br />

Paesi. Il documento integrale, intitolato<br />

“Doing Business <strong>2008</strong>” può essere scaricato<br />

dal sito www.doingbusiness.org,<br />

nella sezione “Downloads”.<br />

La Svizzera ottiene globalmente valutazioni<br />

molto buone, soprattutto grazie<br />

alla fiscalità moderata per le aziende,<br />

al buon livello di formazione e ad una<br />

legislazione chiara e di matrice liberale.<br />

Emerge però un altro dato purtroppo<br />

negativo e che deve far riflettere.<br />

Per quanto riguarda i tempi per la creazione<br />

di un’azienda, la Svizzera non<br />

è posizionata molto bene rispetto agli<br />

altri Stati dell’OCSE paragonabili al<br />

nostro. In effetti risulta che, in media,<br />

per creare un’azienda in Svizzera ci<br />

vogliono circa 20 giorni, il che ci colloca,<br />

per restare in ambito europeo,<br />

dietro a Belgio (4 giorni), Danimarca<br />

(6), Francia (7), Norvegia (10), Gran<br />

Bretagna ed Irlanda (13), Finlandia<br />

(14) e Svezia (15), e a livello globale<br />

all’11 esimo posto. Di per sé nulla di<br />

drammatico, ma sono segnali che non<br />

vanno ignorati nell’ottica del mantenimento<br />

e del miglioramento della<br />

competitività svizzera in un contesto<br />

internazionale sempre più aggressivo.<br />

Infatti, è proprio su fattori del genere<br />

che spesso si vince la partita. Benché<br />

essi possano di primo acchito apparire<br />

marginali e compensati da altri<br />

punti favorevoli (che comunque non<br />

vanno dimenticati), nella rapidissima<br />

evoluzione delle dinamiche societarie<br />

odierne è sempre latente il rischio che<br />

diventino paralizzanti per le attività<br />

imprenditoriali. Ma quali sono i motivi<br />

di questo risultato non troppo positivo?<br />

Sostanzialmente dipendono dalle differenze<br />

cantonali, perché i vari registri<br />

di commercio non operano tutti con la<br />

stessa celerità e i tempi per la creazione<br />

di una società possono allungarsi a<br />

seconda della sede scelta. È vero che ci<br />

sono opzioni per trattare la pratica con<br />

urgenza, ma queste hanno un costo<br />

supplementare che può magari scoraggiare<br />

l’imprenditore. In concreto, si<br />

considera che a Zugo la registrazione<br />

di una società sia molto rapida, mentre<br />

a Zurigo ci vogliono circa 2 settimane e<br />

a Berna dalle 4 alle 6 settimane. Spesso<br />

poi la questione è complicata dalle<br />

procedure necessarie per ottenere il<br />

numero IVA. Il <strong>Ti</strong>cino nel confronto<br />

con gli altri Cantoni sembra in buona<br />

posizione, poiché si stima che, presentando<br />

la documentazione completa<br />

al Registro di commercio competente,<br />

occorra circa una settimana (6 giorni<br />

lavorativi in media) per aprire una SA<br />

o una SAGL.<br />

In sostanza, non è il caso di fasciarsi la<br />

testa per i risultati della statistica sulla<br />

media nazionale svizzera, ma sarebbe<br />

sbagliato non tenerne conto perché<br />

deve essere uno stimolo a migliorare<br />

l’offerta del nostro Paese e a prestare<br />

particolare attenzione a tutti gli elementi<br />

che costituiscono il nostro “pacchetto<br />

di competitività”. Purtroppo questa<br />

attenzione a livello politico sembra<br />

pericolosamente scemata perché negli<br />

ultimi anni anche in Svizzera vi è stata<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 4<br />

un’eccessiva tendenza a voler regolare.<br />

Nel contesto cantonale ed attraverso<br />

le associazioni a livello nazionale, la<br />

Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino contribuirà, come sempre,<br />

al mantenimento di condizioni-quadro<br />

favorevoli alle attività imprenditoriali,<br />

per tutelare chi produce e quindi genera<br />

benessere. È infatti forse opportuno<br />

ricordare che se non c’è chi produce,<br />

difficilmente vi è qualcosa da ridistribuire…<br />

A buon intenditore…<br />

Creazione di un’impresa:<br />

tempi burocratici<br />

Luca Albertoni<br />

Rango Paese Durata<br />

in giorni<br />

1 Australia 2<br />

Nuova Zelanda 2<br />

2 Canada 3<br />

3 Belgio 4<br />

4 Islanda 5<br />

Singapore 5<br />

5 Danimarca 6<br />

USA 6<br />

6 Francia 7<br />

7 Norvegia 10<br />

8 Gran Bretagna 13<br />

Irlanda 13<br />

9 Finlandia 14<br />

10 Svezia 15<br />

11 Svizzera 20<br />

Fonte: Banca mondiale


5 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> Contromano<br />

Officine di Bellinzona,<br />

la politica sul binario morto<br />

di Alessio Del Grande<br />

Un mese di astensione dal lavoro<br />

e il duro braccio di ferro tra il<br />

comitato di sciopero e le Ferrovie<br />

federali, è servito solo a riportare le<br />

Officine di Bellinzona al punto di partenza.<br />

Salvati l’azienda e un centinaio<br />

di posti di lavoro da quello che, almeno<br />

nei piani del vertice delle FFS, sembrava<br />

uno smantellamento inevitabile, si<br />

riparte da zero per decidere il futuro<br />

con un nuovo negoziato. Con alle spalle<br />

uno sciopero, sostenuto a furor di popolo,<br />

che ha incrinato in profondità la<br />

pace del lavoro e messo spietatamente<br />

in luce un quadruplice fallimento aziendale<br />

e politico: il flop del management<br />

FFS; dell’aziendalizzazione delle ex regie<br />

federali; dei governi federali e cantonali<br />

nella pianificazione di una nuova<br />

politica regionale; del dipartimento dei<br />

Trasporti, fiasco che il ministro Moritz<br />

Leuenberger ha cercato di riscattare riportando<br />

d’imperio i dirigenti delle FFS<br />

al tavolo delle trattative con i rappresentanti<br />

dei lavoratori delle Officine.<br />

Il fallimento della strategia aziendale<br />

è riassunto tutto nel deficit da 190,4<br />

milioni accumulato in nove anni, grazie<br />

anche ad una serie di operazioni che<br />

si sono rivelate dei fiaschi colossali.<br />

Nel 2000, ossia appena un anno dopo<br />

la riforma che trasforma le FFS in<br />

società anonima, la filiale Cargo decide<br />

di fondersi con l’omonima società<br />

italiana. Fusione che sarà abbandonata<br />

poco dopo per la diversità di cultura<br />

aziendale. Tra il 2001-2002, FFS Cargo<br />

cede i centri logistici di Basilea e S.<br />

Margrethen. Nonostante questa vendita,<br />

a due anni dalla riforma Cargo registra<br />

un deficit di 70 milioni. Per contrastare<br />

l’accordo tra Deutsche Bahn e la<br />

concorrente svizzera BLS Cargo, FFS<br />

Cargo fonda una filiale in Germania<br />

con Hupac e la società del porto di Colonia.<br />

Per tamponare i deficit, nel 2002<br />

scattano i primi 120 licenziamenti. Si<br />

abbandona il progetto Transalp e si<br />

fonda la FFS Cargo Italia. Ma l’anno si<br />

chiude con cifre rosse per 96 milioni<br />

di franchi. Mentre il deficit continua<br />

a salire, nel 2005 vengono soppressi<br />

300 posti di lavoro e i centri di carico<br />

sono dimezzati a 323. Riorganizzazione<br />

in tre settori l’anno seguente: Svizzera,<br />

internazionale e manutenzione, mentre<br />

nel 2007 la Cargo estende le sue attività<br />

sino a Rotterdam e stipula un’intesa<br />

con le Ferrovie francesi per il traffico<br />

sulla direttrice est-ovest. Solo nel primo<br />

trimestre dello stesso anno si registra,<br />

però, un altro deficit di 35 milioni di<br />

franchi; il Presidente Daniel Nordmann<br />

si dimette. Nel marzo del <strong>2008</strong> davanti<br />

ad un passivo di oltre 190 milioni di<br />

franchi si decide di eliminare altri<br />

400 posti. Tutto questo disastro avviene<br />

operando in un settore come il traffico<br />

merci su ferrovia molto promettente,<br />

e giustamente l’ASTAG, l’Associazione<br />

dei trasportatori, ha chiesto la privatizzazione<br />

di una società i cui bilanci<br />

restano a dir poco opachi.<br />

Con le strategie del management è pure<br />

fallito fragorosamente un modello di<br />

aziendalizzazione incentrato sull’ambigua<br />

formula della SA statale al 100%,<br />

con tutto il pacchetto azionario in mano<br />

alla Confederazione e il potere politico,<br />

ossia il Governo federale, che detta le<br />

regole d’azione e approva gli obiettivi<br />

imprenditoriali. Insomma, le FFS sono<br />

chiamate ad operare su un mercato che<br />

diventerà sempre più concorrenziale,<br />

ma con tutti i vincoli politici di una società<br />

pubblica, gestita da un consiglio di<br />

amministrazione designato dal potere<br />

politico e composto in buona parte da<br />

politici che di trasporti ferroviari ne<br />

masticano poco o niente.<br />

Un’azienda da cui per di più, come<br />

per le ex Regie federali, si continua<br />

a reclamare un sostanzioso apporto<br />

all’economia delle singole regioni, in<br />

termini soprattutto di posti di lavoro,<br />

senza tener conto della redditività reale<br />

delle attività, che alla fine dovrà far quadrare<br />

o meno i bilanci annuali, secondo<br />

l’inderogabile logica dei guadagni e<br />

delle perdite.<br />

E qui si misura anche la miopia di<br />

una classe politica federale e cantonale<br />

che nel passaggio delle ex Regie alle<br />

società per azioni, sebbene statali, non<br />

ha saputo approntare per tempo nuovi<br />

strumenti di politica regionale, per sostenere<br />

quelli che a torto o ragione si<br />

ritengono i cantoni meno favoriti.<br />

Nella brutta storia delle Officine di Bellinzona,<br />

il ministro socialista Leuenberger<br />

ha cercato di salvare pubblicamente la<br />

faccia imponendo un nuovo negoziato.<br />

Ma il vero nodo da sciogliere è la scelta<br />

tra una privatizzazione reale, come ha<br />

chiesto l’ASTAG, e quell’ibrido senza né<br />

capo né coda di una società pubblica<br />

che dovrebbe essere concorrenziale sul<br />

mercato, assolvendo però nello stesso<br />

tempo compiti sociali, occupazionali e<br />

di solidarietà interregionale.


Il tema<br />

Public-Private Partnership:<br />

il partenariato che non ti aspetti<br />

Continua da pagina 1<br />

di Lisa Pantini<br />

Darne una definizione non è semplice,<br />

perché si tratta sempre<br />

di sfaccettature diverse che intervengono<br />

a seconda del progetto e<br />

del contratto di cooperazione: in breve<br />

possiamo dire che si tratta di un contratto<br />

di lunga durata tra lo Stato e i privati<br />

che operano in comune al fine di fornire<br />

una prestazione di servizio pubblico o<br />

un’opera di cui beneficerà la comunità.<br />

Rischi e benefici sono condivisi, così<br />

come le risorse. Non vi sono importi minimi<br />

da investire – dipende dalla portata<br />

del progetto e dai partner – è possibile<br />

realizzare un PPP già con somme minime.<br />

I PPP vengono svolti in tutti i settori<br />

(cultura, trasporti, sport, amministrazione,<br />

ecc.), senza preclusioni: come<br />

ben dimostra il grafico della “Deutsches<br />

Institut für Urbanistik”, l’adattabilità del<br />

progetto è – quasi – universale, e ben si<br />

inserisce negli ambiti socioeconomici.<br />

Il PPP apre nuovi orizzonti<br />

alla Svizzera per conciliare<br />

gli imperativi divergenti<br />

che costituiscono la<br />

necessità di economizzare,<br />

le esigenze poste allo Stato<br />

e la coerenza politica<br />

Le opere ed i progetti già realizzati in<br />

Svizzera sono molteplici: lo stadio della<br />

Maladière a Neuchâtel, un investimento<br />

di 300 milioni che la collettività non si<br />

sarebbe mai potuta permettere. La città<br />

di Neuchâtel ha venduto le superfici<br />

Fonte: Deutsches Institut für Urbanistik<br />

necessarie agli investitori (un vecchio<br />

stadio), che hanno garantito alla Città<br />

uno stadio nuovo completo, con centro<br />

commerciale annesso. È un vero e proprio<br />

complesso sportivo con shopping<br />

center (27’000 mq. di superfici di<br />

vendita), con posteggio contiguo (930<br />

posti). In concreto, ciò si traduce in<br />

circa 400 nuovi posti di lavoro che<br />

sono stati creati. Oppure il “Cejare”<br />

(centro giurassiano d’archivi e ricerche<br />

economiche) a Saint-Imier, che ha<br />

lo scopo di salvaguardare il patrimonio<br />

industriale regionale e investire nella<br />

realizzazione di servizi alle imprese<br />

quali archiviazione di documenti, consulenze<br />

e redazione di testi storici. Il<br />

tutto grazie al PPP tra i Cantoni Berna<br />

e Giura, il Comune di Saint-Imier e una<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 6<br />

serie di imprese della regione, con<br />

lo scopo di valorizzare e preservare<br />

il patrimonio industriale. O ancora il<br />

nido aziendale della Mobilière Vie a<br />

Nyon, azienda che ha trasformato una<br />

parte della sua sede (circa 300 mq) in<br />

un asilo nido cofinanziato dal Comune<br />

di Nyon.<br />

Dato il potenziale ancora inutilizzato,<br />

vi sono però molte strade da battere e<br />

scoprire. Eccone alcune.<br />

• Edilizia e costruzioni/rinnovo<br />

di stabili: per i bisogni legati alla<br />

costruzione e al potenziamento di<br />

nuove infrastrutture complesse come<br />

rinnovo di quartieri, strutture sportive<br />

e polivalenti.


7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> Il tema<br />

• Trasporti: con l’introduzione della<br />

Riforma della ferrovia 2, le condizioni<br />

per aprirsi al PPP saranno<br />

meno restrittive e forse vi sarà qualche<br />

sbocco per progetti in partenariato.<br />

La Riforma delle ferrovie è<br />

un processo in atto dalla metà degli<br />

anni Novanta. Durante i dibattiti<br />

delle Camere federali sulla Riforma<br />

delle ferrovie 1, il Consiglio federale<br />

è stato incaricato di intraprendere<br />

nuove riforme nei trasporti pubblici.<br />

Il Consiglio federale ha dato seguito<br />

a questo mandato presentando il<br />

messaggio del 23 febbraio 2005<br />

concernente la Riforma delle ferrovie<br />

2. Le Camere lo hanno tuttavia<br />

respinto, chiedendo che il progetto<br />

venga modificato in modo che i<br />

suoi elementi siano suddivisi in vari<br />

pacchetti; questi ultimi dovranno poi<br />

essere di nuovo presentati al Parlamento.<br />

Il disegno presentato nel<br />

messaggio aggiuntivo concernente la<br />

Riforma delle ferrovie 2 del 9 marzo<br />

2007, è il primo di questi pacchetti.<br />

Esso comprende gli elementi poco<br />

contestati, segnatamente la revisione<br />

del servizio di sicurezza, la parificazione<br />

delle imprese di trasporto e lo<br />

sviluppo di riforme precedenti. Allo<br />

stesso tempo, gli atti normativi riguardanti<br />

i trasporti pubblici vengono<br />

ordinati in modo più sistematico,<br />

tanto che è stata concepita una legge<br />

per ciascun settore: infrastruttura,<br />

trasporto di merci e traffico viaggiatori.<br />

A livello federale esiste un potenziale<br />

anche nel settore delle infrastrutture<br />

stradali, nella misura in<br />

cui la Riforma della perequazione<br />

finanziaria e della ripartizione dei<br />

compiti tra la Confederazione ed i<br />

Cantoni (RPT) autorizza la Confederazione<br />

ad affidare l’estensione,<br />

lo sfruttamento o la manutenzione<br />

e gestione delle strade nazionali a<br />

partner.<br />

• Promozione economica: la via da<br />

percorrere è quella dell’organizzazione<br />

di una politica di promozione<br />

economica che cerchi di compensare<br />

gli sforzi fatti da pubblico e<br />

privato, attenuandone le disparità,<br />

per l’utilizzo di tutte le sinergie in<br />

applicazioni intersettoriali e con gestioni<br />

integrate.<br />

• E-government: se paragonata a livello<br />

internazionale, la Svizzera si<br />

colloca tra i fanalini di coda in questo<br />

ambito. Per risvegliare l’interesse in<br />

quest’ambito, anche alla luce dell’ottimo<br />

posizionamento della piazza<br />

economica svizzera, sarebbe utile<br />

dare un colpo d’acceleratore agli<br />

investimenti nell’IT. Oltre al finanziamento<br />

comune di progetti informatici,<br />

un migliore coordinamento<br />

delle risorse tecnologiche negli altri<br />

settori offre un buon potenziale in<br />

termini di PPP.<br />

In pratica il PPP non è né mecenatismo,<br />

né sponsoring, né privatizzazione, poiché<br />

gli investitori non hanno ritorni sui<br />

finanziamenti calcolabili in anticipo.<br />

Da parte sua lo Stato, così facendo, non<br />

rinuncia al suo ruolo e al suo potere<br />

per trasferirlo al privato, ma instaura<br />

una società d’economia mista. In ogni<br />

progetto vi sono norme da rispettare<br />

sia a livello di qualità sia di prestazioni.<br />

Possibili sviluppi di progetti in PPP<br />

La separazione storica tra<br />

pubblico e privato<br />

è giunta al termine<br />

Si tratta di una combinazione win-win<br />

per entrambe le parti, in quanto ogni<br />

unità coinvolta riesce a “sfruttare” al<br />

meglio le potenzialità dell’altro, e dove<br />

uno non arriva o non è in grado, l’altro<br />

lo compensa; creando un sistema<br />

che favorisce l’economia privata e la<br />

sua crescita. Senza dimenticare che,<br />

spesso, queste opere non sarebbero<br />

realizzabili senza questa forma di partenariato.<br />

Ovviamente, non è così facile applicarlo.<br />

Occorre dapprima realizzare<br />

un’analisi approfondita del progetto<br />

per valutare pregi e difetti, rischi ed<br />

opportunità.<br />

Soprattutto il partner privato effettua<br />

un’attenta valutazione dei rischi, in


Il tema<br />

base ai quali adattare le sue attese<br />

finanziarie, dato che è lui stesso che si<br />

accolla il rischio finanziario; mentre<br />

la collettività comincia a supportare il<br />

progetto solo una volta che esso è stato<br />

messo in atto. Lo Stato dovrebbe invece<br />

prevedere nel contratto un diritto<br />

di sorveglianza per scelte, condizioni<br />

e salari minimi. Una comunicazione<br />

aperta e trasparente fa da collante: i<br />

IL PPP IN 5 PUNTI<br />

due settori trovano interessi comuni<br />

ed il progetto “sforna” due vincitori.<br />

Risale al 2006 la creazione a livello federale<br />

dell’“Associazione PPP Svizzera”,<br />

fortemente voluta da rappresentanti<br />

della Confederazione, da diversi<br />

Cantoni, Città e da molti esponenti del<br />

settore economico. Tra i suoi obiettivi<br />

la promozione sul mercato elvetico<br />

✔ Esplora nuove vie<br />

✔ Offre innovativi progetti alla comunità, sgravando le finanze pubbliche<br />

✔ Efficienza ed efficacia dei progetti<br />

✔ Strumento per la modernizzazione amministrativa e attrattività internazionale<br />

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<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 8<br />

di PPP, come valida alternativa di<br />

realizzazione di progetti di interesse<br />

pubblico, e la riduzione delle spese<br />

d’avviamento e di transazione per gli<br />

interessati. L’Associazione mira allo<br />

stesso tempo a migliorare le condizioni<br />

quadro per progetti d’economia<br />

mista. Maggiori informazioni sulla<br />

stessa sono ottenibili vistando il sito<br />

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9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Trasporto delle merci su rotaia<br />

Un mercato da conquistare<br />

Intervista con Rico Maggi, direttore dell’Istituto di ricerche economiche (IRE) di Lugano,<br />

di Elisabetta Pisa<br />

Lo sciopero degli operai delle Officine<br />

di Bellinzona è stato sospeso,<br />

il piano di ristrutturazione delle FFS<br />

ritirato in attesa delle soluzioni che<br />

arriveranno dal tavolo negoziale. Intanto<br />

però i problemi del trasporto<br />

ferroviario delle merci rimangono.<br />

Perché è un business così difficile?<br />

“Bisogna capire che cosa si intende per<br />

trasporto delle merci su rotaia. La sfida è il<br />

trasporto da impresa a impresa o da rampa<br />

a rampa. La ferrovia non può arrivare<br />

ovunque, direttamente in fabbrica, salvo nel<br />

caso in cui si investa nei raccordi ferroviari,<br />

di cui ci sono esempi in Germania e anche<br />

in Svizzera. Bisogna poi tenere presente le<br />

attuali esigenze dell’economia che richiede<br />

consegne frequenti spesso di lotti di piccole<br />

dimensioni: condizioni che pongono dei<br />

problemi alla ferrovia. La risposta è stato il<br />

trasporto combinato ed è stato un successo<br />

come dimostra il caso dell’Hupac”.<br />

Bisogna però fare i conti con prezzi<br />

più alti: in genere il trasporto su<br />

ferrovia costa il 30% in più rispetto<br />

a quello su strada.<br />

“Sulle lunghe distanze, tra Nord e Sud<br />

Europa, l’offerta del trasporto intermodale<br />

è molto competitiva. Però non sono<br />

adatte tutte le merci: di solito sono le<br />

grandi imprese che possono operare con<br />

i container che vengono caricati sui treni<br />

e poi, a destinazione, sui camion che<br />

distribuiscono il prodotto. Il business di<br />

FFS Cargo è quello più costoso e difficile<br />

ossia, è il door to door. Si tratta di caricare<br />

vagoni, che devono comporre un treno, e<br />

che a destinazione devono essere scomposti.<br />

Una modalità interessante che si sta<br />

affermando in Europa è organizzare treni<br />

con un solo tipo di prodotto – in genere<br />

merci pesanti, ad esempio automobili,<br />

acciaio, ghiaia – con il coinvolgimento<br />

delle aziende che operano nello stesso<br />

segmento. Per ciò che riguarda i treni con<br />

i vagoni singoli da comporre e scomporre,<br />

per guadagnare è necessario avere più<br />

massa possibile da movimentare, più si<br />

hanno quote di mercato, minori saranno i<br />

costi, perché ho maggiori probabilità che<br />

più vagoni vadano da uno stesso punto<br />

di partenza a una stessa destinazione. La<br />

strada dal canto suo presenta problemi<br />

per la viabilità congestionata, mentre la<br />

ferrovia è affidabile e sicura, soprattutto<br />

per le merci pericolose come carburanti<br />

e prodotti chimici. Questo per dire che c’è<br />

un mercato. Ma per FFS Cargo il problema<br />

è nella struttura di mercato: in altre parole<br />

in Germania opera un player molto forte<br />

come Railion - società di Deutsche Bahn<br />

-, le ferrovie francesi si muovono per<br />

diventare più importanti in Europa nel trasporto<br />

delle merci ed entrambi gli attori<br />

cercano di posizionarsi pure in Italia”.<br />

Il trasporto delle merci su rotaia è,<br />

infatti, un business in crescita, oltre<br />

al fatto che è uno dei pilastri della<br />

politica elvetica dei trasporti e anche<br />

l’Europa ha previsto investimenti per<br />

i prossimi 15 anni in questo settore.<br />

Nonostante questo, FFS Cargo perde,<br />

soprattutto con le attività in Italia e<br />

in Germania.<br />

“Il mercato c’è. Il problema di FFS Cargo<br />

è che è di piccole-medie dimensioni e<br />

deve competere con operatori più grandi.<br />

Il mercato tedesco è più interessante di<br />

quello italiano perché i flussi sono più<br />

intensi da Nord verso Sud soprattutto per<br />

le materie prime e i prodotti semifiniti<br />

che sono quelli più adatti a viaggiare su<br />

rotaia, mentre la merce che da Sud va<br />

verso Nord è più elaborata e costituisce<br />

lotti più piccoli. FFS Cargo ha cercato di<br />

fare concorrenza a Railion, con molte<br />

L’ospite<br />

Rico Maggi<br />

filiali e abbassando molto i prezzi. Ha<br />

sì trasportato sempre più merci, ma ha<br />

anche perso tanto. È vero che anche in<br />

Germania il mercato è politicizzato quindi<br />

per un operatore tedesco è più facile<br />

difendere quote di mercato. Però fare una<br />

battaglia dei prezzi è una politica che può<br />

essere adottata se si hanno tasche molto<br />

profonde, ossia tanti soldi”.<br />

Per ciò che riguarda, invece, il mercato<br />

italiano?<br />

“In Italia, come ho già detto, il business<br />

è meno interessante (c’è un’asimmetria<br />

totale tra ciò che va verso Sud e ciò che va<br />

verso Nord), la situazione è politicizzata e<br />

non c’è ancora una cultura del trasporto<br />

su ferrovia. L’anno scorso abbiamo collaborato<br />

a uno studio su questo mercato:<br />

effettivamente il potenziale non manca,<br />

ma è necessaria una strategia ben precisa,<br />

creando un gruppo di imprese, dei<br />

distretti cui offrire servizi di logistica con<br />

un’offerta integrata per tutti”.<br />

Tornando alla questione dello sciopero<br />

degli operai delle Officine di<br />

Bellinzona, se fosse lei a dover condurre<br />

le trattative come si comporterebbe?<br />

“Non bisogna farsi molte illusioni: a monte<br />

c’è un problema oggettivo che non c’entra<br />

con la manutenzione. FFS Cargo è in difficoltà:<br />

non si deve partire dal presupposto<br />

che rimarrà pubblica e che garantirà posti<br />

di laboro e salari. Però l’aspetto positivo<br />

è che Bellinzona, che si trova sulla rotta<br />

Nord-Sud, è la localizzazione giusta per la<br />

manutenzione del materiale rotabile, manutenzione<br />

che è un business interessante.<br />

Si potrebbe ipotizzare uno scenario in cui<br />

un’impresa competitiva offra servizi di manutenzione<br />

di tutti i tipi di vagoni e locomotive<br />

a qualsiasi operatore lo richieda”.


L’ospite<br />

In fondo anche il piano che è stato ritirato da FFS<br />

Cargo prevedeva il trasferimento sì della manutenzione<br />

delle locomotive a Yverdon, ma anche<br />

il mantenimento a Bellinzona e il potenziamento<br />

della manutenzione dei carri merci in partenariato<br />

con aziende del settore privato. Non c’è una grande<br />

differenza con quello che suggerisce lei.<br />

“L’obiettivo strategico non è per forza molto diverso. Ma in<br />

realtà io ho avuto l’impressione che non volessero trasformare<br />

Bellinzona in un centro veramente competitivo. Di<br />

fatto a fronte delle perdite volevano chiudere da qualche<br />

parte. FFS Cargo è comunque interessata al servizio di<br />

manutenzione, al punto che vuole spostarlo a Yverdon,<br />

che non si trova però sull’asse Nord-Sud. E questo è molto<br />

diverso dal mio discorso”.<br />

Secondo lei quali sono le soluzioni possibili?<br />

“Il tavolo negoziale deve solo aprire delle strade. L’errore di<br />

FFS Cargo è stato quello di voler chiudere subito. Il tavolo<br />

dovrà presentare degli scenari. Le ferrovie devono garantire<br />

solo una fase di transizione”.<br />

Visto che il trasporto delle merci su rotaia è sempre<br />

più il futuro, perché FFS Cargo non ha deciso di investire<br />

ancora, trovare altre modalità per cercare di<br />

stare sul mercato o forse questo non è un business<br />

per una società pubblica?<br />

“Secondo me il business del trasporto non deve essere<br />

solo privato, visto che le infrastrutture sono pubbliche nel<br />

quadro comunque della liberalizzazione del mercato. Per<br />

ciò che riguarda la manutenzione non vedo la necessità<br />

di un impegno pubblico: manca il modo di pensare per<br />

andare a conquistare nuovi mercati. Basti citare solo gli<br />

alti salari che si pagano per il semplice fatto che l’impresa<br />

pubblica deve garantire gli stessi livelli salariali in tutta la<br />

Svizzera. È vero che tutta l’Europa crede nello spostamento<br />

del trasporto merci su ferrovia ed è vero che aumenterà la<br />

capacità in Svizzera con Alptransit, ma non in modo esponenziale:<br />

bisognerà, infatti, vedere come verrà ripartito il<br />

traffico tra viaggiatori e merci. È vero anche che il <strong>Ti</strong>cino<br />

deve iniziare a pensare al suo futuro nella prospettiva<br />

dell’arrivo di Alptransit, riorientando il tessuto economico.<br />

Ad esempio si potrebbe pensare a potenziare la logistica.<br />

Il settore pubblico può riflettere se attorno alla realtà della<br />

manutenzione dei vagoni a Bellinzona non voglia attrarre<br />

altro, ad esempio consulenza e servizi logistici, tutto ciò che<br />

può essere legato al trasporto merci su rotaia”.<br />

Cosa pensa della raccolta delle firme organizzata<br />

per lanciare l’iniziativa per creare un polo tecnologico<br />

e industriale nel settore dei trasporti e del<br />

materiale rotante?<br />

“L’idea è giusta: Bellinzona non può essere solo un’officina.<br />

Deve diventare il fulcro di un business che ruoti intorno<br />

alla manutenzione. D’altro canto mi preoccupa che si corra<br />

troppo, creando una struttura senza riflettere sui processi:<br />

ossia su come cambiare la promozione economica, sui<br />

possibili scenari da individuare. Il rischio è di creare un<br />

polo tecnologico privo di contenuti. Di sicuro ci vuole un<br />

impegno pubblico, ma non esclusivamente”.<br />

pronto, chi parla?<br />

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11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

La deriva di un liberale<br />

di Alessio Del Grande<br />

Sessantottino da salotto in gioventù,<br />

liberale nell’età matura, protezionista<br />

e conservatore tardo ottocentesco<br />

con l’avanzare degli anni. La parabola<br />

anagrafica e intellettuale di Giulio Tremonti<br />

è splendidamente condensata nelle<br />

111 pagine del suo libro, “La paura e la<br />

speranza”, edito da Mondadori, l’ultimo<br />

tonante manifesto antiglobal. La paura<br />

di che? Della globalizzazione, naturalmente,<br />

e soprattutto del “mercatismo”,<br />

il frutto avvelenato del liberismo e della<br />

mondializzazione economica. La paura<br />

della Cina e dell’India che insidiano<br />

il primato commerciale dell’Occidente,<br />

dell’Islam che preme alle porte, la paura<br />

per la quinta colonna dell’immigrazione<br />

musulmana che minaccia dall’interno<br />

la fortezza europea. La paura di un<br />

mercatismo che avrebbe ridotto l’uomo<br />

ad “un’unica taglia”, elevando la forza<br />

uniformizzante del consumismo alla<br />

versione postmoderna del comunismo.<br />

Per alimentare e motivare questa spirale<br />

di terrore, Tremonti saccheggia a piene<br />

mani persino l’arsenale del catastrofismo<br />

ambientalista, punta decisamente la penna<br />

contro la globalizzazione colpevole<br />

anche di aver surriscaldato il pianeta.<br />

E la speranza? In uno Stato forte, secondo<br />

una versione neocolbertista, che<br />

mixa con estrema disinvoltura, dirigismo,<br />

protezionismo, statalismo, strizzando al<br />

contempo l’occhio ai cattolici della sussidiarietà.<br />

Il libro del ministro italiano dell’economia<br />

in pectore (prima di andare in<br />

stampa il Governo italiano non è ancora<br />

stato formato) e vice presidente di<br />

Forza Italia non è altro che una brutale<br />

semplificazione della storia e dell’analisi<br />

economica, al solo scopo di dare dignità<br />

teorica ad un’operazione elettorale che<br />

ha messo assieme, nel cosiddetto Popolo<br />

della libertà, il farraginoso statalismo di<br />

Alleanza Nazionale di Fini con l’aggressivo<br />

federalismo della Lega di Bossi. Insomma,<br />

una sorta di collante ideologico<br />

che serve, però, solo a svelare la deriva<br />

di quel berlusconismo che ha confuso e<br />

spacciato il liberalismo con l’anticomunismo,<br />

l’unica base comune tra leghisti,<br />

postfascisti e forzisti berlusconiani. Quale<br />

fosse il nuovo orientamento del Popolo<br />

della libertà, di cui Tremonti per la parte<br />

economica è la vera testa pensante,<br />

lo si era visto nella recente campagna<br />

elettorale: “Dazi per difendere le nostre<br />

produzioni dalla concorrenza asiatica” e<br />

“protezione delle nostre industrie” sono<br />

stati gli slogan più insistenti per dare forza<br />

ad un programma politico che, come<br />

notava sul Corriere della Sera Francesco<br />

Giavazzi, “proietta l’immagine di un Paese<br />

impaurito che si difende alzando barriere<br />

e rifugiandosi nello Stato”. Al punto di<br />

sponsorizzare il salvataggio dell’Alitalia,<br />

la compagnia di bandiera nazionale, cresciuta<br />

e imbolsita sotto le ali dello Stato<br />

sino a trasformarsi in uno sgangherato<br />

carrozzone sindacal-statal-clientelare,<br />

che è gia costato ai contribuenti italiani<br />

migliaia di miliardi e li ha pure costretti a<br />

pagare i biglietti aerei molto più cari che<br />

in qualsiasi altro Paese europeo.<br />

Il fine intellettuale Tremonti se la prende<br />

con la globalizzazione, il liberismo e la<br />

minaccia dei cinesi che ci vorrebbero colonizzare,<br />

invece di analizzare i veri mali<br />

di un Paese che non è stato capace, anche<br />

coi governi di Berlusconi, di avviare<br />

un grande processo di modernizzazione:<br />

riforma della pubblica amministrazione,<br />

riforma del sistema elettorale per dare<br />

finalmente stabilità politica e governativa<br />

all’Italia, realizzazione di nuove infrastrutture<br />

stradali, ferroviarie, portuali<br />

e sanitarie, riqualificazione della spesa<br />

pubblica, riduzione della pressione fiscale,<br />

potenziamento della formazione di<br />

ogni ordine e grado, e vero federalismo<br />

per cancellare quella farsa grottesca delle<br />

autonomie locali, che con Province,<br />

Regioni e consorzi vari ha moltiplicato la<br />

casta parassitaria dei politici e dei loro<br />

tirapiedi che vivono alla grande a spese<br />

dei cittadini.<br />

È molto più facile prendersela coi cinesi<br />

Biblioteca liberale<br />

che non scrivere di questi problemi e<br />

mettere mano ad un serio programma liberale<br />

per rilanciare l’economia italiana.<br />

La concorrenza asiatica si vince, e molte<br />

imprese italiane lo hanno dimostrato, con<br />

la modernizzazione, la specializzazione e<br />

l’innovazione continue, non innalzando<br />

inutili barriere che alla fine danneggiano<br />

le stesse aziende e penalizzano i cittadini<br />

consumatori. Un’ultima osservazione<br />

sulla globalizzazione contro cui Tremonti<br />

spara a zero: al di là dei guasti provocati<br />

da una certa “tecno-finanza”, la mondializzazione<br />

dell’economia, l’affermarsi<br />

del principio della concorrenza su scala<br />

planetaria (certo ci sono distorsioni da<br />

correggere) ha garantito a tutto l’Occidente<br />

la più lunga fase di prosperità<br />

dell’ultimo secolo, ha strappato dalla<br />

povertà centinaia di milioni di persone,<br />

ha aperto il commercio internazionale<br />

a nazioni che prima ne erano escluse e,<br />

non da ultimo, ha piantato il seme della<br />

democrazia politica in Stati autoritari.<br />

L’apertura economica e gli scambi commerciali<br />

hanno sempre generato pace<br />

e sviluppo, le chiusure solo stagnazione<br />

e guerre. Poiché dove non passano le<br />

merci, come notava un grande liberale,<br />

passeranno prima o poi gli eserciti.<br />

<strong>Ti</strong>tolo:<br />

La paura e la speranza<br />

Autore: Giulio Tremonti<br />

Editore: Mondadori<br />

Pagine: 111


Diritto<br />

Licenziamento collettivo<br />

la recente giurisprudenza<br />

del Tribunale federale<br />

di Simona Morosini, Responsabile del Servizio giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

I<br />

licenziamenti di massa, o collettivi,<br />

hanno innegabili conseguenze economiche<br />

e sociali. I rischi di una<br />

destabilizzazione degli equilibri socioeconomici<br />

ed istituzionali sono affiorati in<br />

modo evidente nell’ambito dalla crisi di<br />

FFS Cargo di Bellinzona. Non è peraltro<br />

un caso che le disposizioni del Codice<br />

delle obbligazioni, relative alla procedura<br />

di consultazione nell’ambito del licenziamento<br />

collettivo, perseguano la tutela di<br />

interessi pubblici e non solo privati. Esse<br />

hanno, per così dire, una sfumatura di<br />

diritto pubblico. Il datore di lavoro che<br />

intende licenziare deve in particolare<br />

valutare in modo serio le richieste dei<br />

lavoratori sorte nell’ambito di una trattativa.<br />

Se così non fosse, lo scopo di tali<br />

normative sarebbe vanificato.<br />

Recentemente il Tribunale federale (TF)<br />

si è di nuovo chinato sulla tematica del<br />

licenziamento collettivo, con particolare<br />

riguardo alla questione dell’indennità nel<br />

caso di licenziamento abusivo (sentenza<br />

del 16 novembre 2007: 4A_346/2007). Va<br />

sottolineato che la sentenza della massima<br />

istanza federale nulla ha a che vedere con<br />

la crisi di FFS Cargo. Trattasi però di una<br />

fattispecie, quella esaminata dal TF, che<br />

evoca alcune lampanti similitudini.<br />

Nel quadro di un licenziamento collettivo,<br />

il datore di lavoro è tenuto a rispettare<br />

una determinata procedura di consultazione<br />

dei dipendenti e delle competenti<br />

autorità cantonali (gli uffici cantonali<br />

del lavoro). Tale procedura è finalizzata<br />

a favorire l’avvio di trattative in vista del<br />

mantenimento di posti di lavoro, anziché<br />

la loro soppressione. Essa dev’essere avviata<br />

e terminata prima ancora della decisione<br />

definitiva di procedere al licenziamento<br />

collettivo. Qualora tale procedura<br />

di consultazione non fosse rispettata, le<br />

disdette notificate nel quadro d’un licenziamento<br />

collettivo sono da ritenersi abusive.<br />

In tal caso, oltre al salario dovuto<br />

sino al termine del rapporto di lavoro, i<br />

dipendenti hanno diritto ad un’indennità<br />

equivalente ad un massimo di due mesi<br />

di salario, secondo le disposizioni del<br />

Codice delle obbligazioni.<br />

Il caso esaminato dal TF riguarda un’azienda<br />

che, trovandosi in difficoltà finanziarie,<br />

in meno d’una settimana aveva sommariamente<br />

consultato i lavoratori che intendeva<br />

licenziare, informando l’autorità<br />

cantonale competente e pronunciando<br />

effettivamente i licenziamenti. In seguito,<br />

avendo individuato un’azienda disposta<br />

a riprendere l’attività, aveva informato i<br />

dipendenti a quel momento ancora vincolati<br />

dal contratto, del fatto che la disdetta<br />

veniva ritirata e che i contratti di lavoro<br />

venivano trasferiti all’azienda acquisitrice.<br />

I dipendenti toccati dalla misura hanno<br />

in seguito effettivamente proseguito<br />

la loro attività presso il nuovo datore<br />

di lavoro, senza sollevare opposizione al<br />

trasferimento. Alcuni di loro hanno invece<br />

rivendicato l’indennità per licenziamento<br />

abusivo, adducendo il mancato rispetto<br />

della procedura di consultazione, e facendo<br />

altresì valere tali pretese nei confronti<br />

di entrambe le aziende.<br />

Il Tribunale federale ha rammentato che<br />

i dipendenti che si considerano vittima di<br />

licenziamento abusivo e che intendono<br />

chiedere un’indennità devono anzitutto<br />

inoltrare opposizione scritta contro la<br />

disdetta, al più tardi alla scadenza del<br />

termine della medesima. Se l’opposizione<br />

è fatta validamente e le parti non si accordano<br />

per la continuazione del rapporto<br />

di lavoro, il dipendente può far valere<br />

il diritto all’indennità tramite azione innanzi<br />

al giudice entro 180 giorni dalla<br />

cessazione del rapporto di lavoro. Se, al<br />

contrario, le parti decidono di mantenere<br />

il rapporto di lavoro, il diritto all’indennità<br />

si estingue. Il TF ha sottolineato che<br />

nell’ambito di una trattativa il lavoratore<br />

non ha alcun dovere di accettare modifiche<br />

del suo contratto. Deve invece accettare<br />

la revoca della disdetta da parte del<br />

datore di lavoro. Quand’anche rifiutasse,<br />

tale revoca estinguerebbe comunque la<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 12<br />

pretesa d’indennizzo del dipendente.<br />

Nel caso esaminato dal TF, è stato in sostanza<br />

confermato il carattere abusivo del<br />

licenziamento, essendo mancata la consultazione<br />

dei dipendenti. Tuttavia, con<br />

l’accettazione a proseguire il rapporto di<br />

lavoro presso l’azienda acquisitrice, essi<br />

avevano tacitamente accettato la revoca<br />

della disdetta, con conseguente estinzione<br />

del diritto all’indennità. Il TF ha altresì<br />

sottolineato che il meccanismo di opposizione<br />

alla disdetta tende proprio al perseguimento<br />

della trattativa e all’eventuale<br />

mantenimento del rapporto di lavoro. Ha<br />

quindi rifiutato l’argomentazione addotta<br />

dai lavoratori ricorrenti, stante la quale<br />

la revoca delle disdette non era stata il<br />

frutto di trattative con loro, bensì una<br />

scappatoia consecutiva al trasferimento<br />

dei rapporti di lavoro ad un’altra azienda.<br />

Secondo il TF, è del tutto normale che<br />

gli impieghi compromessi da difficoltà<br />

finanziarie vengano salvaguardati tramite<br />

un trasferimento d’impresa o di una parte<br />

di essa, ad un altro datore di lavoro.<br />

Altrettanto interessante è la questione<br />

di sapere se possa essere considerato<br />

come abusivo il licenziamento collettivo<br />

consecutivo ad una fallita trattativa “di<br />

pura facciata”, ossia quella in cui interviene<br />

il rispetto della forma, ma non<br />

della sostanza. Si pensi in particolare al<br />

caso della mancata osservanza, da parte<br />

del datore di lavoro, di un presupposto<br />

fondamentale della consultazione, ossia<br />

la disponibilità effettiva ad esaminare le<br />

proposte dei dipendenti. Invero, in una<br />

sentenza del 1997, il TF ha ritenuto che,<br />

anche nell’imminenza di un fallimento,<br />

configura un abuso consultare i dipendenti<br />

un giorno prima del loro licenziamento<br />

(sentenza del 21 aprile 1997: DTF<br />

123 III 176). La dottrina giuridica ravvisa<br />

pure un abuso nel caso di occultamento<br />

o esposizione inveritiera dei fatti all’origine<br />

del licenziamento. Ogni situazione<br />

va ovviamente valutata alla luce delle<br />

circostanze concrete.


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Impressum<br />

Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />

Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />

Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />

Redazione:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />

Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />

Pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74<br />

info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch<br />

Diffusione:<br />

<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

• Martedì 13 maggio <strong>2008</strong>, su appuntamento, presso Osec <strong>Ti</strong>cino: Giornata di consulenze<br />

individuali sulla Cina<br />

• Venerdì 16 maggio <strong>2008</strong>, alle ore 16.30, presso il Grand Hotel Eden a Paradiso: 75°<br />

anniversario della FSAGA, Congresso nazionale della Federazione svizzera<br />

degli agenti generali di assicurazione. Il tema principale della serata<br />

sarà “Il futuro dell’assicurazione privata”, interverranno personalità<br />

di rilievo nel settore delle assicurazioni, con ospiti di spicco del mondo<br />

politico-economico del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

• Venerdì 16 maggio <strong>2008</strong>, dalle ore 9.45 alle ore 14.00, presso l’Hotel Bellevue Palace<br />

a Berna: “Wirtschaft und Klimatschutz: Schweizerische Aktivitäten im<br />

internationalen Kontext”, conferenza organizzata dalla International Chamber<br />

of Commerce Svizzera, per ulteriori informazioni contattare la Signora Emmanuelle<br />

Nussbaum, Tel. +41 44 421 34 50, seminar@icc-switzerland.ch<br />

• Mercoledì 21 maggio <strong>2008</strong>, alle ore 11.30, presso l’Hotel Coronado a Mendrisio:<br />

Conferenza con la presenza dell’Ambasciatore del Belgio e Lussemburgo<br />

e altre personalità di rilievo, organizzata dal Business Club Belgo-Luxembourgeois<br />

en Suisse<br />

• Martedì 27 maggio <strong>2008</strong>, alle ore 16.30, presso l’Hotel Villa Castagnola au Lac:<br />

Assemblea Associazione fabbricanti e operatori ramo abbigliamento del<br />

Cantone <strong>Ti</strong>cino (AFRA)<br />

• Giovedì 29 maggio <strong>2008</strong>, ore 17.30, presso il Ristorante Golf Club Patriziale di Ascona:<br />

Assemblea Associazione installatori elettricisti ticinesi (AIET)<br />

• Venerdì 30 maggio <strong>2008</strong>, dalle 9.30 alle 14.00 a Zurigo: Conferenza <strong>2008</strong> dei<br />

direttori delle Camere di commercio e delle associazioni affiliate ad economiesuisse<br />

• Martedì 10 giugno <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 18.00, presso l’Hotel Coronado<br />

a Mendrisio: Guida alla mobilità aziendale: incontro informativo per le<br />

aziende, interverranno vari relatori tra cui il Consigliere di Stato Marco<br />

Borradori, il Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Luca Albertoni e il Direttore dell’AITI,<br />

Sandro Lombardi<br />

• Giovedì 12 giugno <strong>2008</strong>: Consiglio economico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> “La pace sociale<br />

quale elemento fondamentale della piazza economica svizzera”


Info Flash<br />

Info Flash<br />

✔ Assoggettamento dei negoziatori<br />

di divise per clienti<br />

alla legge sulle banche<br />

I negoziatori di divise per clienti,<br />

ovvero i negoziatori di divise che<br />

ricevono denaro da clienti e che eseguono<br />

per loro operazioni in divise,<br />

verranno assoggettati alla legge sulle<br />

banche. Il 14 marzo scorso il Consiglio<br />

federale ha approvato la revisione<br />

della relativa ordinanza sulle banche.<br />

Il comunicato integrale su: www.efd.<br />

admin.ch/00468/index.html?msgid=17808&lang=it<br />

Per approfondimenti: Barbara Schaerer,<br />

Amministrazione federale delle<br />

finanze, Tel. +41 31 322 60 18<br />

✔ Meno cara la protezione<br />

di marchi e brevetti<br />

L’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale<br />

(IPI) correggerà nuovamente<br />

le sue tasse verso il basso.<br />

Dal 1° luglio <strong>2008</strong> la protezione di<br />

marchi e brevetti sarà meno cara. Il<br />

Consiglio federale ha approvato il 14<br />

marzo scorso la relativa modifica del<br />

regolamento sulle tasse dell’IPI.<br />

Dal 1° luglio <strong>2008</strong> chi desidera prorogare<br />

il suo marchio in Svizzera di dieci<br />

anni pagherà 550 franchi invece di 700.<br />

Per le proroghe dei marchi nazionali e<br />

internazionali sarà inoltre abolita la<br />

tassa di classe per classe di prodotto e<br />

di servizio. Saranno riviste verso il basso<br />

anche diverse tasse internazionali.<br />

In ambito brevettuale i titolari beneficeranno<br />

di una riduzione da 310 a 200<br />

franchi della 7ª e dell’8ª tassa annuale.<br />

L’attuale riduzione è la settima dal<br />

passaggio dell’IPI da Ufficio federale a<br />

Istituto autonomo nel 1996. Il volume<br />

totale di tutte le riduzioni in questo<br />

periodo ammonta ormai a più di 40<br />

milioni di franchi all’anno. Oltre a una<br />

solida situazione finanziaria ciò riflette<br />

la continua volontà dell’Istituto di far<br />

beneficiare gli utenti dei sistemi di<br />

protezione dei risparmi resi possibili<br />

dall’ottimizzazione dell’efficienza e dai<br />

progressi tecnologici, e di offrire servizi<br />

attraenti a prezzi vantaggiosi.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=17792<br />

Per approfondimenti: Roland Grossenbacher,<br />

Istituto federale della Proprietà<br />

Intellettuale,<br />

Tel. +41 31 377 77 01<br />

✔ Mercato dell’elettricità<br />

e rimunerazione a copertura<br />

dei costi per l’immissione<br />

in rete di energia:<br />

approvate le relative ordinanze<br />

Il Consiglio federale ha approvato il<br />

17 marzo <strong>2008</strong> la nuova ordinanza<br />

sull’approvvigionamento elettrico e<br />

la revisione dell’ordinanza sull’energia.<br />

Entrambi i testi concretizzano<br />

l’attuazione delle disposizioni di legge<br />

che regolano l’apertura del mercato<br />

elettrico per i grandi consumatori<br />

nonché l’introduzione della<br />

rimunerazione per l’immissione in<br />

rete di energia a copertura dei costi<br />

prevista per il 1° gennaio 2009.<br />

L’ordinanza sull’approvvigionamento<br />

elettrico fissa le condizioni relative<br />

all’accesso alla rete e al corrispettivo<br />

per la sua utilizzazione. La revisione<br />

dell’ordinanza sull’energia contempla<br />

le tariffe relative alla rimunerazione<br />

dell’immissione di energia elettrica<br />

proveniente da energie rinnovabili e<br />

fissa requisiti più severi in materia di<br />

lampade per uso domestico.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=17836<br />

Per approfondimenti: Marianne Zünd,<br />

portavoce Ufficio federale dell’energia,<br />

Tel. +41 31 322 56 75<br />

✔ Riciclaggio di denaro: aumento<br />

significativo delle segnalazioni<br />

Rispetto al 2006, nel 2007 sono pervenute<br />

all’Ufficio di comunicazione in<br />

materia di riciclaggio (MROS) il 28,4%<br />

in più di comunicazioni di sospetto, rispetto<br />

al 2006. Un contributo significativo<br />

a questo aumento arriva dal settore<br />

bancario (+ 37%), le cui segnalazioni<br />

riguardano soprattutto truffe su investi-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 14<br />

menti. Durante il 2007 vi è stato anche<br />

un aumento della somma globale dei<br />

beni segnalati, per un totale di 921<br />

milioni. Questa crescita è sempre collegata<br />

all’incremento delle comunicazioni<br />

da parte del settore bancario. Le<br />

segnalazioni basate sul diritto di comunicazione<br />

(art. 305ter cpv. 2 CP) sono<br />

aumentate del 110% rispetto al 2006.<br />

Queste comunicazioni vengono infatti<br />

sempre più spesso inviate all’Ufficio di<br />

comunicazione e non più direttamente<br />

all’autorità di perseguimento penale.<br />

Secondo il diritto vigente, l’intermediario<br />

finanziario può scegliere se indirizzare<br />

le segnalazioni a MROS o alle<br />

autorità penali. Le segnalazioni basate<br />

sull’obbligo di comunicazione (art. 9<br />

LRD) devono invece sempre essere<br />

inviate a MROS. Anche in questo caso<br />

i settori che hanno contribuito maggiormente<br />

all’aumento delle segnalazioni<br />

sono quello finanziario e quello<br />

bancario. Nel settore delle operazioni<br />

di pagamento, la quota preponderante<br />

di comunicazioni (68%) proviene<br />

dai cosiddetti “money transmitter”. Da<br />

segnalare infine la diminuzione delle<br />

comunicazioni di sospetto per presunti<br />

finanziamenti al terrorismo; nel 2007<br />

sono infatti pervenute a MROS solo 6<br />

segnalazioni.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=17992<br />

Per approfondimenti: Lorenzo Gerber,<br />

Ufficio federale di Polizia,<br />

Tel. +41 31 323 34 52<br />

(dalle ore 10 alle 12)<br />

✔ Legge IVA: nuove pubblicazioni<br />

e aggiornamenti<br />

L’Amministrazione federale delle<br />

contribuzioni – AFC informa dal<br />

proprio sito, che ha provveduto a rielaborare<br />

ed aggiornare tutti gli opuscoli<br />

e i promemoria, completandoli<br />

con i più recenti aggiornamenti. Le<br />

pubblicazioni contengono ora anche<br />

tutte le modifiche e i cambiamenti<br />

della prassi intervenuti dopo l’entrata<br />

in vigore della Legge sul valore


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

aggiunto, il 1° gennaio 2001.<br />

Le versioni delle pubblicazioni sinora<br />

in vigore continuano tuttavia a rimanere<br />

disponibili nella pagina della<br />

cronaca della singola pubblicazione.<br />

Le pubblicazioni e documentazioni<br />

ottenibili in materia di legge sull’imposta<br />

sul valore aggiunto (LIVA) possono<br />

essere scaricate gratuitamente<br />

come documento PDF.<br />

Le pubblicazioni in vigore sono ottenibili,<br />

a richiesta, in forma cartacea.<br />

È possibile ordinare per scritto gli<br />

stampati, ottenibili a pagamento, rivolgendosi<br />

all’Ufficio federale delle costruzioni<br />

e della logistica UFCL EDMZ,<br />

Vendita pubblicazioni, Stampati Imposta<br />

sul valore aggiunto, 3003 Berna<br />

Per favore tenere presente che l’Amministrazione<br />

federale delle contribuzioni,<br />

Divisione principale IVA,<br />

non può dar seguito a ordinazioni<br />

(neanche per e-mail).<br />

Ecco alcuni siti da dove scaricare del<br />

materiale informativo:<br />

• Basi legali: www.estv.admin.ch/i/<br />

mwst/dokumentation/publikationen/gesetz.htm<br />

• Opuscoli speciali: www.estv.admin.<br />

ch/i/mwst/dokumentation/publikationen/sb.htm<br />

• Opuscoli: www.estv.admin.ch/i/<br />

mwst/dokumentation/publikationen/bb.htm<br />

• Promemoria: www.estv.admin.ch/i/<br />

mwst/dokumentation/publikationen/mb.htm<br />

• Fogli informativi sull’ IVA dell’ Amministrazione<br />

federale delle dogane:www.estv.admin.ch/i/mwst/dokumentation/publikationen/mb.htm<br />

Il comunicato integrale su: www.estv.<br />

admin.ch/i/mwst/dokumentation/publikationen/index.htm<br />

✔ Ozono: il Consiglio federale<br />

proroga l’esenzione dalla tassa<br />

per le imprese<br />

Le imprese potranno chiedere ancora<br />

per quattro anni (2009-2012) l’esenzione<br />

dalla tassa sui composti organici<br />

volatili (COV). È quanto deciso<br />

in data 2 aprile <strong>2008</strong> dal Consiglio<br />

federale. La condizione per ottenere<br />

l’esenzione non cambia: le emissioni<br />

medie di COV delle imprese dovranno<br />

essere inferiori del 50 percento rispetto<br />

ai relativi valori limite. Insieme<br />

agli ossidi di azoto, i COV sono inquinanti<br />

precursori dello smog estivo.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=18064<br />

Per approfondimenti: Arthur Mohr,<br />

capo della divisione Clima, economia,<br />

osservazione ambientale, UFAM, Tel.<br />

+41 31 322 93 29; Andreas Hauser,<br />

sezione Economia dell’UFAM, Tel. +41<br />

31 322 79 15; Martin Schiess, capo<br />

della divisione Protezione dell’aria,<br />

UFAM, Tel. +41 31 322 54 34<br />

✔ Rapporto sulla previdenza<br />

professionale dei lavoratori atipici<br />

Il Consiglio federale ha preso atto di<br />

un rapporto dell’UFAS, pubblicato,<br />

che analizza diverse possibilità di migliorare<br />

la previdenza professionale<br />

di chi cambia frequentemente lavoro<br />

o svolge occupazioni interinali. Attenendosi<br />

alle conclusioni del rapporto,<br />

il Governo ha deciso quanto segue:<br />

• Per i contratti a termine è mantenuta<br />

la durata minima di tre mesi attualmente<br />

richiesta per l’assoggettamento<br />

alla previdenza professionale<br />

obbligatoria; la soppressione del termine<br />

comporterebbe oneri amministrativi<br />

e contributi relativamente<br />

elevati per prestazioni, in definitiva,<br />

modeste.<br />

• In caso di impieghi successivi presso<br />

uno stesso datore di lavoro è<br />

computata la durata complessiva, a<br />

condizione che le interruzioni non<br />

siano superiori ad un determinato<br />

periodo di tempo (per esempio tre<br />

mesi).<br />

Il Consiglio federale ha incaricato il<br />

Dipartimento federale dell’interno di<br />

elaborare una modifica d’ordinanza<br />

in questo senso.<br />

Un lavoro atipico è un impiego non<br />

tradizionale o flessibile che presenta<br />

caratteristiche opposte a quelle di<br />

un impiego “normale” (cioè dipendente,<br />

a tempo indeterminato, con<br />

protezione sociale fondata su una<br />

base legale minima). Si pensi in primo<br />

luogo agli impieghi interinali di<br />

breve durata e a quelli svolti presso<br />

diversi datori di lavoro.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

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17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Alle imprese svizzere<br />

piacciono gli Accordi bilaterali<br />

di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />

Federazione delle imprese svizzere<br />

Le imprese svizzere non possono<br />

fare a meno degli Accordi bilaterali.<br />

L’inchiesta condotta negli<br />

scorsi mesi fra i propri associati da<br />

economiesuisse, dall’Unione svizzera<br />

degli imprenditori e dall’Unione svizzera<br />

delle arti e mestieri, non lascia<br />

alcun dubbio. Gli Accordi bilaterali<br />

in vigore secondo le imprese di tutti i<br />

rami economici complessivamente si<br />

sono rivelati efficaci. Pur con qualche<br />

distinguo, la risposta delle imprese è<br />

stata simile se non unanime in tutte le<br />

regioni della Svizzera.<br />

La presentazione lo scorso 16 aprile<br />

dell’inchiesta condotta all’interno<br />

delle organizzazioni economiche<br />

elvetiche lancia inevitabilmente la<br />

campagna in vista dei probabili referendum<br />

sulla conferma dell’Accordo<br />

sulla libera circolazione delle persone<br />

fra Svizzera e UE e sull’estensione<br />

di questo accordo ai nuovi Paesi<br />

membri dell’UE, ossia Bulgaria e<br />

Romania. Il Consiglio federale dovrà<br />

decidere se mettere in votazione i<br />

due eventuali referendum nella medesima<br />

data, oppure separatamente.<br />

Praticamente certo è che in caso di<br />

referendum il popolo sarà chiamato<br />

ad esprimersi sicuramente il 17 maggio<br />

2009.<br />

L’economia elvetica sostiene il rinnovo<br />

degli accordi bilaterali fra Sviz-<br />

zera e UE, che passa attraverso la<br />

conferma dell’accordo sulla libera<br />

circolazione delle persone, ma pure<br />

l’estensione di quest’ultimo accordo<br />

ai nuovi Paesi membri dell’UE. Inoltre,<br />

l’economia si oppone all’introduzione<br />

di nuove misure contro il dumping<br />

salariale e sociale. Le misure già<br />

in vigore si sono dimostrate efficaci e<br />

non si vuole pertanto irrigidire oltre<br />

misura il mercato del lavoro elvetico,<br />

perché ciò significherebbe penalizzare<br />

una delle condizioni quadro più<br />

importanti del nostro Paese, vale a<br />

dire la flessibilità del mercato del<br />

lavoro.<br />

Una grande maggioranza dei membri<br />

delle associazioni economiche che<br />

hanno risposto all’inchiesta (cioè il<br />

90%) si dicono toccati dai contenuti<br />

degli accordi bilaterali. Le esperienze<br />

fatte dalle aziende con questi accordi<br />

sono complessivamente positive.<br />

Questo anche perché gli accordi bilaterali<br />

costituiscono una via pragmatica<br />

basata sulle soluzioni.<br />

Fra gli Accordi bilaterali, l’Accordo<br />

sulla libera circolazione delle persone<br />

riveste grande importanza per le<br />

aziende nell’ottica pure della crescita<br />

dell’economia elvetica. Tale importanza<br />

è anche sottolineata dal fatto<br />

che gli accordi bilaterali sono giuridicamente<br />

legati fra loro, ragione per<br />

Attualità<br />

Stefano Modenini<br />

cui le aziende auspicano che l’accordo<br />

sulla libera circolazione delle persone<br />

e la sua estensione a Bulgaria<br />

e Romania vengano confermate dal<br />

Parlamento prima ed eventualmente<br />

dal popolo poi.<br />

L’accordo sulla libera circolazione<br />

delle persone ha permesso alle nostre<br />

aziende di reperire più facilmente rispetto<br />

al passato quella manodopera<br />

specializzata e qualificata che non è<br />

stato possibile reperire sul mercato<br />

del lavoro elvetico.<br />

Anche l’accordo sugli ostacoli tecnici<br />

al commercio raccoglie forte interesse<br />

presso le aziende svizzere. Questo<br />

accordo ha permesso infatti di ridurre<br />

gli ostacoli all’esportazione dei<br />

prodotti svizzeri e dunque anche i<br />

costi a carico delle imprese.<br />

Non solo le imprese svizzere sostengono<br />

gli accordi bilaterali. Le<br />

medesime aziende confermano sostanzialmente<br />

la bontà della politica<br />

europea della Svizzera, che punta<br />

decisamente sulla stabilità delle relazioni<br />

con l’Unione Europea attraverso<br />

gli accordi bilaterali. Questa strada<br />

comporta pure una non accettazione<br />

dell’adesione della Svizzera all’UE.<br />

È dunque ragionevole sostenere che<br />

chi combatte gli accordi bilaterali di<br />

fatto non fa che sostenere l’entrata<br />

della Svizzera nell’Unione Europea.


Attualità<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 18<br />

La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> non vuole aumenti di imposte<br />

e ritiene che vi siano margini<br />

per sgravi fiscali a sostegno dell’economia<br />

Comunicato stampa <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> del 23 aprile <strong>2008</strong><br />

L’Ufficio presidenziale della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> ha<br />

deciso, a stretta maggioranza, di sostenere<br />

l’iniziativa della Lega dei <strong>Ti</strong>cinesi<br />

che chiede sgravi fiscali per persone<br />

fisiche e giuridiche e che sarà sottoposta a<br />

votazione popolare il prossimo 1° giugno<br />

<strong>2008</strong>. Si tratta di una scelta coerente con<br />

la politica economica da tempo praticata<br />

dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> e la decisione è comunque<br />

frutto di un’attenta valutazione del contesto<br />

economico e della discussione politica degli<br />

ultimi mesi sulla situazione delle finanze<br />

cantonali. Queste sono le considerazioni<br />

principali.<br />

1. Sgravi per sostenere l’economia<br />

Il rallentamento congiunturale e la difficile<br />

situazione economica che dovremo affrontare<br />

nei prossimi mesi rende indispensabile<br />

in primis evitare ogni aumento delle<br />

spese e delle imposte, che costituirebbero<br />

un freno alla crescita. L’economia va però<br />

anche sostenuta in modo attivo, incentivando<br />

gli investimenti e riducendo le imposte.<br />

Anche governi di sinistra, come quello<br />

spagnolo di José Luis Zapatero, che ha appena<br />

varato un primo programma di sgravi<br />

fiscali di 10 miliardi di euro per rilanciare<br />

l’economia, agiscono in questo modo.<br />

In situazioni del genere, lo Stato deve<br />

comportarsi in modo anticiclico e non<br />

aumentare le spese, le tasse e le imposte<br />

come traspare dalle intenzioni del Consiglio<br />

di Stato.<br />

2. Per restare concorrenziali<br />

Per rimanere concorrenziali nel contesto<br />

fiscale internazionale e nazionale non si<br />

può procedere ad aumenti di imposte. Il<br />

trend generale è addirittura quello della<br />

riduzione delle imposte e sarebbe un segnale<br />

profondamente sbagliato procedere<br />

nel senso contrario. Molti Cantoni stanno<br />

rivedendo verso il basso l’imposizione<br />

fiscale di persone giuridiche e fisiche ed<br />

il <strong>Ti</strong>cino, che oggi è solamente al 14esimo<br />

posto per l’imposizione dell’utile netto<br />

e del capitale delle società anonime,<br />

rischierebbe di perdere ulteriore terreno<br />

e di non essere più attrattivo per le<br />

aziende.<br />

3. Necessità di agire in mancanza di<br />

strategie credibili<br />

Purtroppo il Consiglio di Stato negli ultimi<br />

mesi non ha dimostrato di avere una chiara<br />

visione strategica sulle finanze cantonali<br />

e non ha dato prova di una reale volontà<br />

di intervenire seriamente sulle spese, malgrado<br />

3 anni fa vi fosse stato l’esplicito<br />

impegno verso il mondo imprenditoriale<br />

di rivedere i compiti dello Stato per contenerne<br />

i costi. Tale promessa aveva indotto<br />

gli ambienti economici ad accettare l’aumento<br />

dell’aliquota sugli utili delle aziende<br />

per dare un contributo al risanamento<br />

delle finanze cantonali. La promessa è però<br />

rimasta tale ed oggi sembra che l’unica via<br />

presa seriamente in considerazione sia<br />

quella di un aumento delle imposte, il che<br />

è evidentemente inaccettabile.<br />

Senza una seria strategia di contenimento<br />

della spesa ed una profonda analisi dei<br />

compiti dello Stato vi sono solo sterili<br />

dichiarazioni di intenti, non supportate<br />

da fatti e proposte concrete. Il pericolo di<br />

sprecare l’intera legislatura a discutere del<br />

nulla è molto concreto e la piazza economica<br />

ticinese non può permettersi di vivere<br />

nell’incertezza a fronte di una concorrenza<br />

nazionale ed internazionale sempre più agguerrita.<br />

La spada di Damocle di dolorosi<br />

quanti inutili aumenti del carico fiscale costituisce<br />

un pericoloso freno allo sviluppo<br />

economico.<br />

4. Il gettito d’imposta continua<br />

ad aumentare<br />

Da anni il gettito fiscale continua ad aumentare<br />

e malgrado ciò si pensa di aumentare<br />

le imposte, perché non si riesce a<br />

far quadrare i conti. E’ quindi evidente che<br />

il problema risiede nel sistema e dimostra<br />

che il vero nodo non sono le risorse a<br />

disposizione dello Stato, bensì l’utilizzo<br />

inadeguato che ne viene fatto, come testimonia<br />

il continuo e vertiginoso aumento<br />

della spesa pubblica. Del resto, da anni la<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> rivendica l’adozione della legge sul<br />

freno alla spesa, ma purtroppo il progetto<br />

giace dimenticato in un cassetto perché<br />

non vi è una reale volontà di intervenire<br />

sulle uscite. La Confederazione e molti altri<br />

Cantoni hanno dimostrato che interventi<br />

decisi per ridurre la spesa pubblica sono<br />

possibili.<br />

Inoltre, il fatto che il Consiglio di Stato<br />

sia orientato ad adeguarsi solo nel 2011<br />

alla riduzione dell’imposizione degli utili<br />

societari accettata a larga maggioranza<br />

dal popolo svizzero lo scorso 24 febbraio<br />

<strong>2008</strong> dimostra che si vuole operare<br />

unicamente sulle entrate e non si intende<br />

limitare le uscite.<br />

5. Attenzione! Tagliare la spesa<br />

corrente e non gli investimenti<br />

Considerata la scarsa volontà di rimettere<br />

in questione determinati meccanismi ormai<br />

vetusti ma purtroppo profondamente<br />

radicati e quindi difficilmente correggibili,<br />

il pericolo di un taglio delle risorse a<br />

disposizione dello Stato è che vi sia una<br />

riduzione degli investimenti, ad esempio<br />

nel sostegno alla formazione professionale.<br />

Questo va assolutamente evitato perché<br />

avrebbe un impatto economico nefasto e<br />

perché il vero problema sta nel contenimento<br />

della spesa corrente.<br />

6. Conclusione<br />

In conclusione, il Consiglio di Stato non<br />

è purtroppo stato in grado di proporre<br />

alternative credibili all’iniziativa, non ha<br />

manifestato l’intenzione di contenere la<br />

spesa pubblica e ha prospettato aumenti<br />

ingiustificati del carico fiscale, per cui<br />

la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> non può esimersi dal sostenere<br />

gli sgravi fiscali per persone giuridiche e<br />

fisiche proposti dall’iniziativa della lega<br />

dei <strong>Ti</strong>cinesi.


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

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Attualità<br />

Il futuro, dietro l’angolo<br />

Nel Locarnese si è da poco insediato il gruppo italiano Pramac, azienda che<br />

investirà in una nuova fabbrica per la produzione di moduli fotovoltaici.<br />

Per meglio conoscere l’industria che ruota attorno all’energia solare e più<br />

in generale i fattori critici per attività ad alto valore aggiunto abbiamo<br />

intervistato Daniel Lepori, giovane ticinese laureato sia in ingegneria dei<br />

materiali che in economia, che ci riporta la sua interessante esperienza<br />

nel mondo dell’energia rinnovabile<br />

di Arianna Crivelli, Responsabile Comunicazione <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Ci parli della sua interessante esperienza<br />

di giovane ticinese che opera all’estero.<br />

Come è nata l’idea di inserirsi nel settore<br />

dell’energia solare?<br />

“Il momento in cui decisi di buttarmi nel fotovoltaico<br />

risale al 2006. Ero a Berna all’Istituto<br />

della Propietà Intellettuale in qualità di esaminatore<br />

e ricercatore di brevetti e in certe riviste<br />

economiche si iniziava a parlare del potenziale<br />

boom economico che il “going green” avrebbe<br />

potuto portare. Avendo quindi dapprima<br />

studiato Ingegneria dei Materiali all’ETHZ e<br />

dopodiché Economia all’USI mentre lavoravo<br />

nell’R&D a metà tempo, ebbi il sentore che<br />

quella sarebbe stata una strada interessante<br />

da percorrere e soprattutto vicina alla mia<br />

persona.<br />

Quando seppi di Oerlikon Solar, della sua<br />

tecnologia e del suo enorme potenziale tipico<br />

di una start-up ne fui immediatamente attratto<br />

e quindi non tentennai piú di tanto ad inoltrare<br />

il mio CV.<br />

In Oerlikon Solar sono responsabile dell’implementazione<br />

della Proprietà Intellettuale ed<br />

in particolare del processo di brevettazione.<br />

Contemporaneamente strutturo ed organizzo<br />

i monitoraggi delle attività sia di brevettazione<br />

della concorrenza che di mercato del solare,<br />

in particolar modo nel settore del silicio a<br />

film sottile in cui siamo attivi. Inoltre sono<br />

co-responsabile per tutte quelle decisioni riguardanti<br />

contratti di licenza di tecnologie con<br />

terzi nonché di accordi o collaborazioni con<br />

università e istituti di ricerca.<br />

Infine dato l’alto contenuto tecnologico dei<br />

diversi aspetti nel nostro business ho sempre<br />

un filo diretto, con chiunque in azienda abbia<br />

bisogno di essere informato ed aggiornato in<br />

questioni di IP in generale e sopratutto come<br />

già dicevo nel settore dei brevetti; i rapporti<br />

sono quindi molto stretti con R&D, produzione<br />

e management ma, sempre piú spesso, pure<br />

con vendite o sourcing”.<br />

L’energia solare può essere utilizzata<br />

per generare elettricità (fotovoltaico)<br />

oppure generare calore (solare termico).<br />

Al momento quali sono le tecnologie<br />

principali per trasformare in<br />

energia sfruttabile l’energia del sole?<br />

Si può già intravedere quale fra queste<br />

tecnologie ha un maggiore potenziale<br />

di diffusione?<br />

“All’inizio di una nuova industria il mercato é<br />

solitamente estremamente frammentato con<br />

una miriade di attori di dimensioni medio-piccole.<br />

Voler già adesso affermare quale tecnologia<br />

si imporrà nel medio-lungo termine credo<br />

sia quindi estremamente azzardato e anzi, vista<br />

l’importanza dell’energia per tutto il sistema, in<br />

particolar modo di quella rinnovabile, credo<br />

che sarebbe addirittura un po’ presuntuoso.<br />

Quello che é certo é che il sole in ogni istante<br />

fornisce alla Terra, irradiandola gratuitamente,<br />

quasi 10’000 volte l’energia di cui attualmente<br />

l’umanità in ogni istante fabbisogna! Togliamo<br />

pure il fatto che per diversi motivi quest’energia<br />

non é sfruttabile totalmente, in ogni istante<br />

e dappertutto, rimane comuque ancora un potenziale<br />

assolutamente enorme a disposizione.<br />

Per quel che concerne invece chi la spunterà<br />

tra termico e fotovoltaico ritengo che anche<br />

qui sia prematuro eleggere un vincitore. Comunque<br />

non mi preoccupo particolarmente: i<br />

diversi impieghi possibili e certe caratteristiche<br />

tecniche delle due tecnologie fanno si che non<br />

si escludano per forza a vicenda”.<br />

Come valuta l’evoluzione dell’utilizzo<br />

delle energie, dal petrolio fino al carbone.<br />

Dato che non sono illimitate, il fotovoltaico<br />

potrebbe essere una soluzione<br />

concreta a breve termine?<br />

“Le previsioni riguardanti le riserve effettive<br />

delle fonti fossili e soprattutto i costi della loro<br />

estrazione sono contrastanti ed essendo io di<br />

parte preferirei non entrare troppo in merito;<br />

ció che peró sembra mettere d’accordo tutti, è<br />

che i combustibili fossili finiranno e soprattutto<br />

il loro sfruttamento difficilmente diventerà piú<br />

economico.<br />

Ma qui viene il bello: se il prezzo delle fonti<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 20<br />

Daniel Lepori<br />

fossili e di conseguenza anche di tutta l’energia<br />

continua comunque a salire, anche il fotovoltaico,<br />

il quale grazie anche all’abbrivio ottenuto<br />

dalle sovvenzioni statali in futuro potrà<br />

finalmente apprezzare l’effetto delle economie<br />

di scala e di esperienza, a sua volta sarà in<br />

grado di raggiungere ancor piú rapidamente<br />

la “grid parity”. Questa terminologia indica la<br />

tanto ambita situazione in cui il consumatore<br />

finale rivendendo l’energia alla rete ad un<br />

prezzo non superiore a quello d’acquisto,<br />

ammortizza totalmente il proprio investimento<br />

iniziale entro la fine del ciclo di vita dell’impianto<br />

e, ovviamente, senza l’ausilio di alcuna<br />

sovvenzione”.<br />

Dalle statistiche risulta che negli ultimi<br />

anni il settore fotovoltaico ha guadagnato<br />

molto terreno registrando tassi di<br />

crescita dell’ordine del 20-30%. Quali<br />

sono i limiti e i vantaggi dell’utilizzo<br />

dell’energia solare per competere con<br />

i vettori energetici convenzionali? In<br />

generale la grandezza non proprio indifferente<br />

del pannello solare è percepita<br />

da tutti, ci sono dei progetti per rendere<br />

il prodotto più “tascabile” a parità di<br />

risultato?<br />

“Nel fotovoltaico ciò che conta maggiormente<br />

è che il prezzo finale dell’elettricità prodotta<br />

sia concorrenziale con quello della rete, la<br />

grid parity per l’appunto. Questo è possibile<br />

soltanto se la maggior voce di costo di<br />

un’impianto, cioé il modulo, diventa sempre<br />

piú efficiente ma soprattutto meno costoso.<br />

L’indice guida nel nostro settore é infatti l’€/<br />

Wp che ci dice quanto costa un Watt di potenza<br />

massima producibile dal modulo quando il<br />

sole vi batte perpendicolarmente. Del fotovoltaico<br />

la gente ha sempre parlato male per via<br />

di efficienze non prettamente alte, ma data la<br />

quantità enorme di luce solare irraggiata sul<br />

pianeta, l’efficienza non é in grado di rappresentare<br />

l’unico indicatore: è necessario capire<br />

quanto mi costa un dato grado di efficienza.<br />

D’altro canto pare ovvio che a parità di €/Wp,


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

anche un’efficienza troppo bassa da parte di<br />

un’ipotetica nuova tecnologia porrebbe dei<br />

seri problemi di superficie da installare. Ritengo<br />

dunque che l’ottimizzazione delle efficienze<br />

delle attuali tecnologie accompagnato da un<br />

drastico abbassamento dei costi di produzione<br />

dettato dall’industrializzazione saranno la<br />

chiave per poter ottenere la grid parity in un<br />

futuro alquanto prossimo. Sotto questo aspetto<br />

il silicio a film sottile ha tutte le carte in regola.<br />

Per quel che riguarda la percezione estetica<br />

del pannello posso solo dire che la discreta ed<br />

elegante bellezza dei pannelli al silicio a film<br />

sottile parla da sé soprattutto se paragonata<br />

a quella degli attuali moduli a wafer di silicio<br />

cristallino”.<br />

Con piacere abbiamo appena assistito<br />

all’apertura nel Locarnese della Pramac<br />

Swiss SA, attiva nella produzione di moduli<br />

fotovoltaici. Come collabora la sua<br />

azienda Oerlikon Solar con Pramac?<br />

“Noi di Oerlikon Solar stiamo fornendo a<br />

Pramac tutto l’equipaggiamento necessario<br />

affinché loro possano produrre partendo da<br />

un puro e semplice vetro piano, un pannello<br />

solare finito”.<br />

Le associazioni padronali come la <strong>Cc</strong>-<br />

<strong>Ti</strong> sono attive su più fronti a difesa dei<br />

valori fondamentali per la libertà imprenditoriale.<br />

In questo contesto, come<br />

valuta le condizioni quadro esistenti nel<br />

nostro Paese per rapporto agli incentivi<br />

all’imprenditorialità?<br />

“Leggo qualvolta sui giornali locali di start up<br />

che partendo dal <strong>Ti</strong>cino riescono pian piano<br />

a crearsi interessanti nicchie di mercato<br />

internazionali. Per quel che riguarda gli incentivi<br />

credo che la Svizzera in generale stia<br />

prendendo la palla al balzo per diventare un<br />

incubatore importante di realtà ad alto valore<br />

aggiunto sia tecnologico che di modello di<br />

business, le quali in genere hanno bisogno<br />

di investimenti iniziali ingenti anche per<br />

arrivare ad un solo prototipo o servizio che<br />

esso sia. In altre parole gli imprenditori che<br />

partendo da un “garage”, alla Steve Jobs per<br />

intenderci, riescano nel giro di poco tempo<br />

ad avere successo diverranno sempre più<br />

unici che rari. Diventano quindi fondamentali<br />

strutture d’investimento e di coaching vicine<br />

ai laboratori ed alle università. Per quel che<br />

mi riguarda il programma CTI Start Up ci<br />

ha permesso di creare Kringlan Composites<br />

basata a Zurigo”.<br />

Il settore del solare risulta essere un<br />

ambito dove ricerca e sviluppo creano<br />

un alto valore aggiunto del prodotto,<br />

secondo lei questo genere di attività<br />

potrebbe essere sviluppato ulteriormente<br />

per mantenere la competitività<br />

del nostro territorio visto che spesso<br />

la produzione viene trasferita nei paesi<br />

emergenti?<br />

“Certamente. Quello che però non va dimenticato<br />

è che la ricerca e sviluppo costa e<br />

anche parecchio. Sarebbe quindi interessante<br />

strutturare ulteriormente metodi attaverso i<br />

quali prima di erogare finanziamenti a tale<br />

scopo, si cerchi di individuare quale pas-<br />

Andamento della potenza installata in Megawatt-picco nel decennio 1996-2006<br />

“La crescita esponenziale è stata principalmente causata dal forte aumento del mercato<br />

europeo, in particolar modo da quello tedesco e dalle sue diverse forme d’incentivazione,<br />

queste ultime d’altro canto hanno anche permesso l’industrializzazione di tale mercato,<br />

il quale in un futuro prossimo inizierà a godere dei benefici che un tale processo<br />

di up-scaling porta con sé a livello di economie sia di scala che di esperienza”.<br />

Fonte: European Photovoltaic Industry Association (EPIA), www.epia.org/index.php?id=86<br />

Attualità<br />

saggio nella catena del valore di un qualsiasi<br />

industria o mercato porti il miglior ratio di<br />

risk and return in modo da puntare gli sforzi<br />

di tale ricerca fin dall’inizio a tale chiave di<br />

creazione del valore.<br />

Credo che sia anche per questo motivo che<br />

ho studiato sia ingegneria che economia:<br />

sempre più sovente due facce della stessa<br />

medaglia.<br />

Kringlan<br />

Composites:<br />

la ruota...<br />

reinventata<br />

Mi parli un po’ dell’interessante iniziativa<br />

Kringlan Composites. Come<br />

procede e come ha interagito con voi<br />

CTI start-up?<br />

“Kringlan Composites è nata circa un<br />

anno fa. Grazie fondamentalmente al suo<br />

principale fondatore, il Dr. Niccolò Pini,<br />

abbiamo ottenuto i finanziamenti per<br />

mettere in piedi un piccolo team che,<br />

grazie anche al contributo di un’azienda<br />

di fama mondiale come BBS, mi auguro<br />

fortemente ci permetterà di divenire la<br />

prima azienda mondiale ad introdurre<br />

sul mercato cerchi in carbonio a matrice<br />

termoplastica con risparmi di peso davvero<br />

importanti e proprietà ben superiori a<br />

qualsiasi lega metallica. La novità sta nel<br />

processo che è una piattaforma tecnologica<br />

che ci permette di formare materiali<br />

compositi come appunto il carbonio in<br />

qualsiasi forma tonda o dal profilo simile<br />

e quindi non solo ruote per automobili,<br />

usando peró come matrice materiali<br />

termoplastici estremamente duttili e non<br />

più le fragili resine epossiliche. Il tutto è<br />

stato brevettato dal Dr. Pini e il politecnico<br />

di Zurigo, proprietario del brevetto, ci<br />

garantisce la licenza in esclusiva. La trattativa<br />

non è stata facile ma grazie anche alla<br />

mia esperienza nei brevetti siamo riusciti<br />

a trovare una formula che ripartisce al<br />

meglio risk & return fra le parti. L’unica<br />

cosa che al momento ci sta creando qualche<br />

grattacapo è la crisi dei mercati finanziari:<br />

nonostante l’aiuto iniziale di CTI e la<br />

bontà generalmente percepita del progetto,<br />

noi fondatori dobbiamo affrontare un<br />

nuovo round di finanziamenti e anche se<br />

il fondo Start Up della banca cantonale<br />

di Zurigo ci ha messo a disposizione una<br />

cifra ingente in cambio di equity, ottenere<br />

l’ulteriore liquidità necessaria non si sta<br />

rivelando facile. In ogni caso ci sono diverse<br />

persone che ci sostengono e stiamo<br />

arrivando lentamente alla cifra prefissata.<br />

Speriamo che il futuro ci dia ragione”.


Attualità<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 22<br />

“Energy Efficient Buildings” e “Sustainable<br />

Urban Development”: un immenso mercato<br />

in Cina per i prossimi vent’anni<br />

La manifestazione ECEB 08, organizzata da BC Forum, si terrà il 15 e 16 maggio al Palacongressi di Lugano<br />

Testo a cura di A. Benazzo<br />

• Si costruisce oggi in Cina la metà<br />

di tutti gli immobili edificati nel<br />

mondo.<br />

• Il 45% del consumo di energia cinese<br />

serve a costruire ed a gestire il<br />

parco immobilare del Paese.<br />

• Il consumo di energia per mq degli<br />

immobili cinesi è in media quattro<br />

volte quello della Svizzera o della<br />

Germania.<br />

• Ogni anno, per i prossimi 20 anni,<br />

per adattare la propria morfologia<br />

abitativa al ritmo della sua crescita<br />

economica, la Cina dovrà rendere<br />

disponibili spazi urbani per circa<br />

20 milioni di persone in provenienza<br />

dalle zone rurali del Paese.<br />

Queste quattro frasi descrivono in<br />

modo lapidario il ciclopico challenge<br />

con il quale si confrontano il popolo<br />

cinese e le sue autorità nei 20 anni a<br />

venire, dopo che il 17° ed ultimo congresso<br />

del Partito Comunista Cinese,<br />

ha definitivamente iscritto, lo scorso<br />

ottobre, lo sviluppo urbano sostenibile<br />

e l’economia di energia negli<br />

immobili nel DNA della più grande<br />

Nazione del Mondo.<br />

Questa congiunzione di circostanze<br />

sta generando uno dei più enormi<br />

segmenti di mercato che la Cina potrà<br />

mai proporre alle imprese ed agli<br />

operatori occidentali, in particolare<br />

quelli di alcuni paesi da tempo leader<br />

europei del settore.<br />

Dall’inizio del 2007, un tandem Euro-<br />

Cinese, composto dalla Digimef Ltd<br />

(www.digimef.net) società inglese con<br />

uffici di rappresentanza a Lugano,<br />

e dalla Yishuhao HVAC Equipment<br />

Science and Technology CO. Ltd di<br />

Shangyu (www.yishuhao.com) nello<br />

Zhejiang, la più ricca Provincia cinese,<br />

ha identificato, sviluppato e portato<br />

ad una fase di start up tre progetti<br />

concreti nel campo del Sustainable<br />

Urban Development e degli Energy<br />

Efficient Buildings.<br />

ECEB 08 Lugano, la seconda edizione<br />

dell’Euro-China Energy-Efficient<br />

Buildings Forum, organizzata da BC<br />

Forum, come la prima edizione che<br />

ha avuto luogo a Shanghai il 26 e 27<br />

settembre 2007, sarà il kick off di<br />

questi tre progetti.<br />

ECEB 08 riunirà al Palazzo dei Congressi<br />

il 15 e 16 maggio una sessantina<br />

di selezionati decision makers<br />

governativi, imprenditoriali ed universitari,<br />

in provenienza da Cina, Svizzera,<br />

Germania e Francia. Tra i partecipanti<br />

attesi, alcuni nomi di imprese<br />

globali con sede in Europa, Gruppo<br />

St Gobain, Siemens, BASF, Bayer, Steiner,<br />

ABB, ecc., autorità tedesche e<br />

svizzere, un nuovo polo universitario<br />

svizzero ad hoc, composto dall’ EIG<br />

di Ginevra e dall’EPFL di Losanna,<br />

rappresentanti municipali, regionali e<br />

centrali delle autorità cinesi ed alcuni<br />

tra più importanti promotori immobiliari<br />

del Paese, tra i quali Wanke<br />

e Capitaland, numero uno dell’intero<br />

continente asiatico. Il sito dell’evento<br />

è www.ecebforum.org.<br />

Oltre a conferenze e workshops di<br />

altissimo livello, sono previsti veri e<br />

propri gruppi di lavoro, destinati a<br />

sboccare su un Business Development<br />

Committee per ognuno dei tre progetti<br />

e per preparare le prossime edizioni,<br />

tra cui quella di Shangyu del 16 e 17<br />

ottobre <strong>2008</strong>, del ciclo biannuale, di<br />

cui Lugano dovrebbe diventare il polo<br />

europeo permanente.<br />

Per informazioni :<br />

BC Forum sagl<br />

Via Cantonale 27<br />

6928 Manno<br />

Tel.+41 91 9450476<br />

info@forumlugano.com<br />

www.forumlugano.com


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Una stagione per lo shopping<br />

Attualità<br />

Ecco un memo per addentrasi nella simbolica “giungla” delle aperture straordinarie dei negozi<br />

di Lisa Pantini<br />

Onde evitare confusioni non necessarie, in un contesto già<br />

di per sé complicato, ecco un’esaustiva lista delle deroghe<br />

concesse ai commercianti per la primavera/estate <strong>2008</strong>.<br />

Comunque, di fatto, le deroghe richieste e quelle approvate ricalcano<br />

quanto è stato fatto anche negli scorsi anni.<br />

Per i comuni di<br />

• Locarno, Muralto, Minusio, Tenero e Losone, è possibile<br />

usufruire delle deroghe nei giorni:<br />

- 11 maggio, Pentecoste, dalle 10 alle 18<br />

- 22 maggio, Corpus Domini, dalle 10 alle 18<br />

- 1° agosto, Festa Nazionale, dalle 10 alle 18<br />

- 15 agosto, Assunzione, dalle 10 alle 18<br />

• Locarno e Muralto:<br />

- 20 luglio, Moon & Stars, dalle 10 alle 19.30<br />

- 10 agosto, Festival del Film, dalle 10 alle 19.30<br />

• Lugano e Paradiso:<br />

- 22 maggio, Corpus Domini, dalle 10 alle 18<br />

• Ascona:<br />

- 9 maggio, fino alle 22.30<br />

- 10 maggio, fino alle 22.30<br />

- 11 maggio, Pentecoste, fino alle 22.30<br />

- 22 maggio, Corpus Domini, fino alle 22.30<br />

- 23 maggio, fino alle 22.30<br />

- 24 maggio, fino alle 22.30<br />

- 25 maggio, fino alle 22.30<br />

• Morcote:<br />

- 9 maggio, fino alle 22.30<br />

- 10 maggio, fino alle 22.30<br />

- 11 maggio, Pentecoste, fino alle 22.30<br />

- 22 maggio, Corpus Domini, fino alle 22.30<br />

- 23 maggio, fino alle 22.30<br />

- 24 maggio, fino alle 22.30<br />

- 25 maggio, fino alle 22.30<br />

• Mendrisio – limitatamente al Centro Storico:<br />

- 27 giugno, Estival Jazz, fino alle ore 22.00<br />

- 28 giugno, Estival Jazz, fino alle ore 22.00<br />

• Chiasso, limitatamente al Corso San Gottardo:<br />

- 20 giugno, Festate, fino alle ore 22.00<br />

- 21 giugno, Festate, fino alle ore 22.00<br />

N.B. Per tutte queste aperture straodinarie: le deroghe non<br />

sono valide per i negozi di generi alimentare (ad eccezione<br />

di quelli che durante l’apertura non occupano personale ai<br />

sensi della legislazione federale sul lavoro), i grandi magazzini,<br />

i saloni di parrucchiere e pettinatrici ed alle farmacie<br />

(escluse quelle di turno). Rimangono riservate le disposizioni<br />

dell’articolo 20 della LCL.<br />

• Locarno, Muralto, Minusio, Tenero, Losone, Lugano<br />

(Vecchia Lugano, comprensorio antecedente all’aggregazione<br />

del 5 aprile 2004), Paradiso e Ascona:<br />

- 12 maggio, Lunedì di Penstecoste,<br />

dalle 10 alle 18<br />

Questa apertura è autorizzata per i negozi di ogni genere,<br />

esclusi i saloni di parrucchiere e pettinatrici ed alle farmacie<br />

(escluse quelle di turno).<br />

Facciamo notare che Ascona e Morcote beneficiano di autorizzazioni<br />

speciali durante tutta la stagione estiva, in quanto località<br />

prettamente turistiche.<br />

Locarno ha ricevuto il benestare dal DFE per le aperture dei negozi<br />

di ogni genere che si trovano sul territorio di Locarno e Muralto<br />

(comprensorio Piazza Stazione, Viale Stazione, Via alla Ramogna,<br />

Largo Zorzi, Piazza Grande e Città Vecchia) nei giorni: 7, 9, 10,<br />

11, 12, 13, 14, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 25, 26 giugno fino alle ore<br />

21.00, e per le domeniche 8, 15, 22 e 29 giugno dalle 14.00 alle<br />

21.00, in occasione degli Europei di Calcio UEFA <strong>2008</strong> (in Piazza<br />

Grande sarà allestita una UBS Arena).<br />

Per ulteriori chiarimenti:<br />

Federcommercio<br />

c/o <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Corso Elvezia 16<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 19


Impostazione e consegna lo stesso giorno:<br />

anche questo è logistica.<br />

Se dovete spedire qualcosa con una certa<br />

urgenza, la Posta non deluderà le vostre<br />

aspettative: grazie ad una serie di offerte<br />

gli invii giungeranno a destinazione lo<br />

stesso giorno in cui sono stati spediti.<br />

In alcuni casi si ha semplicemente fretta: ad es.<br />

quando si aspetta un pezzo di ricambio per<br />

riparare un macchinario o quando si deve fi rmare<br />

la copia originale di un contratto con una<br />

certa urgenza. In simili casi ricevere l‘invio il<br />

giorno dopo è troppo tardi. Al più presto signifi<br />

ca in pratica subito.<br />

Il servizio più celere della Posta è il Corriere<br />

Svizzero. Il Corriere Svizzero «City» ritira l’invio<br />

dal mittente e lo consegna direttamente al<br />

destinatario. Gli invii vengono presi in consegna<br />

dalle sette del mattino alle otto di sera e recapitati<br />

entro le ventidue in tutto il Paese.<br />

Per tutte le esigenze di logistica<br />

PostLogistics, unità del gruppo La Posta Svizzera, trasporta e consegna in modo rapido,<br />

preciso e conveniente, nei tempi e nei luoghi richiesti dal cliente.<br />

• Quali leader di mercato per gli invii espresso e corriere, offriamo tutto in modo rapido<br />

o rapidissimo.<br />

• Secondo rilevazioni indipendenti, degli oltre 100 milioni di pacchi spediti ogni anno il<br />

98 % giunge nei tempi previsti.<br />

• Trasporto di collettame, carichi parziali e completi, stoccaggio, inclusi servizi speciali.<br />

• Per settori speciali, PostLogistics elabora soluzioni di logistica integrate.<br />

• La nostra sofi sticata tecnologia dell’informazione ottimizza i tempi di rotazione e<br />

incrementa la qualità dei dati, garantendo nel contempo il fl usso ininterrotto dei dati<br />

dall’assegnazione dell’ordine fi no alla fatturazione.<br />

Corriere Svizzero: informazioni e ordinazioni allo 0800 888 888 oppure su<br />

www.postlogistics.ch / corriere-express<br />

Spedizione il giorno stesso: Informazioni allo 0848 754 754<br />

In sei ore in lungo e in largo per la Svizzera<br />

Se si bada più al prezzo che al tempo il Corriere<br />

Svizzero «Intercity» è una valida soluzione.<br />

Il trasporto tra le località principali avviene in<br />

treno, mentre la presa in consegna e il recapito<br />

al cliente fi nale vengono effettuati con l‘auto.<br />

I vantaggi: un servizio di corriere rapido, affi dabile<br />

ed economico (www.posta.ch / calculator).<br />

Sfruttare la notte<br />

I clienti commerciali hanno una nuova possibilità<br />

per gli invii stesso giorno, ad es. per spedire<br />

merci in grandi quantità: consegna il mattino<br />

entro le 6.30 al punto di trasbordo centrale di<br />

Oftringen – recapito a seconda delle regioni<br />

entro le 10 o le 12 nelle grandi città e fi no alle<br />

17 in tutta la Svizzera e nel Principato del<br />

Liechtenstein. Il servizio si rivolge in particolare<br />

ai grandi importatori che desiderano sfruttare<br />

anche le ore notturne.<br />

Soluzioni su misura per i clienti<br />

commerciali<br />

Con i servizi di trasporto rapido possono essere<br />

spediti pacchi fi no a 31,5 kg di peso e a 2,5 m<br />

di lunghezza. Tutti gli invii vengono consegnati<br />

dietro fi rma. Inoltre tutti i servizi possono<br />

essere personalizzati in base alle esigenze del<br />

cliente, ad es. concordando orari di presa in<br />

consegna regolari, limiti di peso superiori, giri<br />

fi ssi ecc.<br />

PostLogistics è presente in tutta la Svizzera<br />

e dispone di un’infrastruttura senza pari:<br />

10 sedi per logistica di stoccaggio e trasporto<br />

51 sedi per invii espresso e corriere<br />

50 sedi per la logistica pacchi<br />

80 treni postali<br />

450 vagoni ferroviari<br />

470 camion<br />

1200 container<br />

1500 veicoli per il recapito<br />

5100 collaboratori<br />

16 000 m 2 di area di trasbordo<br />

157 000 m 2 di superfi cie di stoccaggio


25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

Osec Event: Business opportunities around global Sport events.<br />

Londra, 2012, Polonia/Ucraina 2012 e Sochi 2014.<br />

World Trade Center, Zurigo – 30 maggio <strong>2008</strong><br />

Il 30 maggio <strong>2008</strong> presso il World Trade Center di Zurigo si terrà un incontro<br />

informativo sulle opportunità d’affari che si offrono alle aziende svizzere e del<br />

Liechtenstein grazie ai prossimi grandi eventi sportivi: i Giochi Olimpici estivi 2012<br />

di Londra, gli Euro 2012 che si terranno in Polonia ed Ucraina e i Giochi Olimpici<br />

invernali che si svolgeranno a Sochi nel 2014.<br />

La manifestazione si terrà in lingua inglese.<br />

Programma dettagliato e modalità di partecipazione possono essere visionati su<br />

www.osec.ch > Manifestazioni<br />

Controlli all’esportazione: nuove note<br />

informative e nuovi moduli<br />

Nel commercio dei beni a duplice impiego<br />

e dei beni militari speciali vigono<br />

nuovi documenti: la “Dichiarazione relativa<br />

alla destinazione finale del destinatario”<br />

(Statement of End-use) e la “Dichiarazione<br />

d’utilizzazione dell’esportatore”.<br />

Secondo quanto comunicato<br />

dalla Segreteria di Stato dell’economia<br />

(SECO), i vecchi formulari (con vecchio<br />

logo) non sono più accettati.<br />

I nuovi documenti possono essere scaricati<br />

dalla pagina web www.seco.admin.<br />

ch > Temi > Politica economica esterna<br />

> Controlli delle esportazioni > Prodotti<br />

industriali<br />

Ordinanza concernente la sicurezza<br />

delle macchine<br />

Il Consiglio federale ha approvato ad<br />

inizio aprile <strong>2008</strong> l’ordinanza sulla sicurezza<br />

delle macchine (ordinanza relativa<br />

alle macchine). Il nuovo diritto entrerà<br />

in vigore il 29 dicembre 2009.<br />

L’Unione europea ha rielaborato la normativa<br />

sulla sicurezza delle macchine<br />

e ha emanato in proposito una nuova<br />

direttiva (2006/42/CE). Gli Stati membri<br />

dell’UE devono trasporre questa<br />

direttiva nella loro legislazione entro<br />

il 29 giugno <strong>2008</strong> e metterla in vigore<br />

per il 29 dicembre 2009. Fino a quella<br />

data vale la norma secondo la direttiva<br />

98/37/CE. Un vero e proprio termine<br />

transitorio non è stato previsto dalla CE,<br />

il lasso di tempo tra il 29 giugno <strong>2008</strong> e<br />

il 29 dicembre 2009 dà ai fabbricanti la<br />

possibilità di adeguarsi al nuovo diritto.<br />

In un suo comunicato, la Segreteria<br />

di Stato dell’economia (SECO) precisa<br />

che la Svizzera ha adeguato la sua normativa<br />

alla nuova direttiva CE affinché<br />

i costruttori svizzeri di macchine per<br />

l’esportazione non abbiano a subire<br />

conseguenze.<br />

Le esigenze della direttiva europea relativa<br />

alle macchine 98/37/CE finora<br />

in vigore e della precedente direttiva<br />

89/392/CEE sono state trasposte in Svizzera<br />

nell’ordinanza sulla sicurezza delle<br />

installazioni e degli apparecchi tecnici<br />

(OSIT), poi man mano adeguate agli<br />

sviluppi nella CE e successivamente riconosciute<br />

dalla CE come equivalenti al<br />

momento dell’accordo tra la Svizzera e<br />

la CE sull’applicazione delle dichiarazioni<br />

di conformità (accordi di mutuo riconoscimento<br />

AMR CH-CE). Presentatasi<br />

l’occasione dell’adeguamento alla nuova<br />

direttiva europea relativa alle macchine<br />

2006/42/CE, il capitolo della sicurezza<br />

delle macchine è stato, per motivi<br />

di semplificazione, estratto dall’OSIT e<br />

nuovamente disciplinato in un’ordinanza<br />

sulle macchine a sé stante.<br />

Sul piano materiale il nuovo diritto costituisce<br />

in particolare per i fabbricanti<br />

un ampliamento delle possibilità di valutazione<br />

della conformità delle macchine,<br />

una semplificazione della delimitazione<br />

tra ascensori e macchine nonché tra<br />

prodotti elettrici e macchine. Inoltre è<br />

stato precisato il campo d’applicazione.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

del Segretariato di Stato dell’economia<br />

(SECO) è disponibile online su www.<br />

seco.admin.ch > Comunicati stampa<br />

<strong>2008</strong>. Oltre al comunicato stampa è possibile<br />

consultare anche il testo dell’Ordinanza<br />

relativa alle macchine (pdf).<br />

Apparecchi di radiocomunicazione:<br />

immissione sul mercato più facile<br />

A partire dal 15 maggio <strong>2008</strong>, cadono<br />

le barriere tra la Comunità europea e<br />

la Svizzera in materia di immissione<br />

sul mercato di apparecchi di radiocomunicazione,<br />

quali ad esempio i giochi<br />

telecomandati e i microfoni senza filo. Il<br />

Consiglio federale ha approvato questi<br />

cambiamenti a metà aprile, rimuovendo<br />

così le ultime divergenze esistenti in<br />

questo campo tra il diritto svizzero e


Commercio estero<br />

quello della Comunità europea. Questi<br />

cambiamenti si iscrivono nel quadro dei<br />

lavori volti ad abolire gli ostacoli tecnici<br />

al commercio e a introdurre il cosiddetto<br />

principio del “Cassis de Dijon”<br />

nell’ordinamento svizzero.<br />

A partire da metà maggio, gli apparecchi<br />

di radiocomunicazione potranno<br />

essere immessi sul mercato svizzero<br />

alle stesse condizioni vigenti nei Paesi<br />

della Comunità europea. In particolare,<br />

ciò significa che in futuro gli apparecchi<br />

che non potranno essere utilizzati<br />

nel nostro Paese potranno comunque<br />

essere venduti al suo interno. Fermo restando<br />

che, in linea con quanto avviene<br />

nella Comunità europea, l’imballaggio<br />

dell’apparecchio rechi l’indicazione dei<br />

Paesi nei quali esso può essere impiegato.<br />

Queste nuove regole valgono per tutti<br />

gli apparecchi acquistati nei negozi, ma<br />

anche per quelli ordinati via catalogo o<br />

via Internet. In questi ultimi due casi,<br />

le informazioni normalmente visibili<br />

sull’imballaggio dovranno essere fornite<br />

al consumatore in altra forma.<br />

Inoltre, gli apparecchi di radiocomunicazione<br />

potranno essere immessi sul<br />

mercato soltanto a condizione che soddisfino<br />

alcune esigenze d’ordine tecnico,<br />

affinché non interferiscano con<br />

altri apparecchi, siano sufficientemente<br />

resistenti alle interferenze elettromagnetiche<br />

provenienti dall’esterno e offrano<br />

tutte le garanzie necessarie a un utilizzo<br />

efficace delle frequenze radioelettriche<br />

e alla sicurezza elettrica.<br />

Infine, gli apparecchi destinati ai radioamatori<br />

non dovranno più essere<br />

bloccati alla trasmissione sulle frequenze<br />

superiori ai 30 MHz. Non cambiano,<br />

tuttavia, le condizioni per la messa a<br />

disposizione di questi apparecchi (vendita<br />

limitata ai radioamatori titolari di<br />

una concessione valida) e per il loro<br />

utilizzo (obbligo di concessione, bande<br />

di frequenze prestabilite).<br />

Il relativo comunicato stampa del DATEC<br />

può essere visionato online al sito web<br />

www.uvek.admin.ch > Documentazione<br />

> Informazioni ai media<br />

Accesso facilitato al mercato UE per i<br />

prodotti da costruzione svizzeri<br />

Il 12 marzo <strong>2008</strong>, la Svizzera e l’Unione<br />

europea hanno aggiunto un capitolo sui<br />

prodotti da costruzione all’Accordo sul<br />

reciproco riconoscimento in materia<br />

di valutazione della conformità (Mutual<br />

Recognition Agreement, MRA), concluso<br />

nell’ambito dei Bilaterali I. Il nuovo<br />

capitolo facilita la messa in commercio<br />

di prodotti da costruzione svizzeri<br />

nell’UE, poiché in futuro le valutazioni<br />

della conformità e i benestare tecnici<br />

dei prodotti da costruzione saranno riconosciuti<br />

reciprocamente. I fabbricanti<br />

svizzeri potranno inoltre immettere i<br />

loro prodotti direttamente sul mercato<br />

dell’UE e non necessiteranno più di un<br />

mandatario stabilito nella Comunità.<br />

Nell’ambito dei prodotti da costruzione,<br />

l’UE è il nostro partner commerciale più<br />

importante con un notevole volume di<br />

scambi. I prodotti da costruzione sono<br />

prodotti permanentemente incorporati<br />

in opere dell’edilizia o del genio civile. Il<br />

nuovo Accordo migliora la competitività<br />

della Svizzera nello spazio dell’UE per i<br />

prodotti da costruzione. Con la rimozione<br />

degli ostacoli tecnici al commercio<br />

vengono ridotti i costi per i fabbricanti e<br />

i consumatori.<br />

Fino ad oggi, un fabbricante svizzero<br />

di prodotti da costruzione che intendeva<br />

immettere il proprio prodotto sul<br />

mercato dell’UE doveva far intervenire<br />

organi di valutazione della conformità<br />

dell’UE. Ora, questo doppio esame<br />

dei prodotti svizzeri, finora spesso necessario,<br />

decade. D’ora in avanti, le<br />

valutazioni di conformità secondo le<br />

norme armonizzate (hEN) e il benestare<br />

tecnico europeo (BTE) possono essere<br />

effettuati anche in Svizzera.<br />

In questo modo approfittano del MRA<br />

anche gli organi svizzeri di valutazione<br />

della conformità e competenti per il<br />

benestare. Infatti, d’ora in poi potranno<br />

effettuare valutazioni della conformità,<br />

i cui risultati saranno validi in tutto<br />

lo Spazio Economico Europeo (SEE),<br />

a condizione che siano riconosciuti<br />

come “organismi notificati” (notified<br />

body). La relativa richiesta di notifica<br />

deve essere inoltrata all’Ufficio federale<br />

delle costruzioni e della logistica<br />

(UFCL), l’Autorità federale responsabile<br />

dei prodotti da costruzione. L’UFCL notifica<br />

l’organo nell’ambito del MRA, sulla<br />

base di un accreditamento del Servizio<br />

di accreditamento svizzero (SAS). Il<br />

riconoscimento avviene di norma dopo<br />

60 giorni.<br />

Le valutazioni della conformità e i BTE<br />

consentono ai fabbricanti di applicare<br />

il marchio CE all’interno dell’UE. Ciò<br />

vale per tutti i prodotti da costruzione,<br />

indipendentemente dal fatto che siano<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 26<br />

fabbricati in Svizzera, in un Paese dello<br />

SEE o in Paesi terzi, conformemente a<br />

una hEN o un BTE.<br />

Ulteriori ragguagli e documenti utili<br />

sono disponibili su www.bbl.admin.ch ><br />

Attualità > Informazioni ai media<br />

Convenzione contro la doppia<br />

imposizione Svizzera-Cile<br />

Svizzera e Cile hanno firmato ad inizio<br />

aprile <strong>2008</strong> una convenzione contro la<br />

doppia imposizione nel campo delle<br />

imposte sul reddito e sulla sostanza.<br />

La convenzione segue il modello della<br />

convenzione dell’OCSE.<br />

Maggiori informazioni sul diritto fiscale<br />

internazionale e sugli accordi di doppia<br />

imposizione sono disponibili su www.<br />

estv.admin.ch/f/themen/dba.htm<br />

REACH: termine fissato a fine<br />

novembre<br />

Entro il 30 novembre <strong>2008</strong>, ben 30’000<br />

sostanze chimiche dovranno essere registrate<br />

preventivamente, in conformità<br />

al regolamento REACH dell’UE sui prodotti<br />

chimici. Questa procedura non<br />

riguarda solo le aziende dell’industria<br />

chimico-farmaceutica, ma anche chi<br />

utilizza – soprattutto nella fabbricazione<br />

dei loro prodotti – delle sostanze elencate<br />

in tale regolamento.<br />

Un’inchiesta realizzata da PricewaterhouseCoopers<br />

rivela tuttavia che le<br />

aziende non sono ancora ben coscienti<br />

della portata e delle conseguente del<br />

regolamento REACH.<br />

“Waking up to REACH: Global companies<br />

weigh risks and rewards of Europe’s newest<br />

law on the safe use of chemicals”,<br />

questo il titolo dello studio, può essere<br />

consultato in formato pdf al sito web<br />

di PricewaterhouseCoopers all’indirizzo<br />

www.pwc.com/Extweb/pwcpublications.<br />

nsf/docid/D0E4EA679F0C7346852574<br />

0800638EA7/$File/global-chem-surveyreach.pdf<br />

Svezia: il monopolio sui controlli<br />

tecnici delle automobili giunge al<br />

termine<br />

Stoccolma intende metter fine al monopolio<br />

di Stato sui controlli tecnici<br />

delle automobili accordato all’azienda<br />

pubblica Bilprovningen.<br />

La Svezia è uno degli ultimi paesi d’Europa<br />

a non aver ancora liberalizzato le


27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

ispezioni dei veicoli. Il ministero svedese<br />

dell’economia ritiene che l’apertura<br />

di questo mercato farà aumentare il<br />

livello del servizio, moltiplicare il numero<br />

di prestatori, estendere gli attuali<br />

orari e dare un miglior seguito tecnico<br />

ai veicoli in circolazione.<br />

Anche i prestatori esteri potranno offrire<br />

i loro servizi ma, su proposta di un<br />

comitato formato da esperti, dovranno<br />

essere in possesso della certificazione<br />

ISO 17020.<br />

Per più ampi ragguagli si invita a consultare<br />

il comunicato dello Swedish<br />

Board for Accreditation and Conformity<br />

Assessment (SWEDAC) “Market opened<br />

for vehicle inspections” visionabile in<br />

formato pdf su www.swedac.se<br />

Come investire a San Pietroburgo?<br />

Questo è il titolo di un manuale dedicato<br />

agli imprenditori che intendono investire<br />

a San Pietroburgo.<br />

Tra i temi trattati figurano: quadro giuridico<br />

degli investimenti, incentivi fiscali<br />

all’investimento, procedure, la fiscalità a<br />

San Pietroburgo, i nuovi meccanismi per<br />

realizzare dei progetti d’investimento nel<br />

quadro di partenariati pubblico-privati,<br />

vantaggi offerti agli investitori nelle zone<br />

economiche speciali, progetti e programmi<br />

d’investimento a San Pietroburgo,<br />

informazioni sui prezzi immobiliari,<br />

informazioni sui costi di raccordo alle<br />

varie reti (elettricità, ecc.).<br />

Il manuale è redatto in lingua tedesca<br />

e può essere scaricato dal sito web<br />

dell’Osec www.osec.ch > Informazione<br />

Paese > Russia > Investimenti<br />

Il mercato dell’approvvigionamento<br />

in Cina<br />

In Germania, PricewaterhouseCoopers<br />

Deutschland ha pubblicato in collaborazione<br />

con l’associazione tedesca di<br />

gestione dei materiali, degli acquisti<br />

e della logistica (Bundesverband Materialwirtschaft,<br />

Einkauf und Logistik<br />

BME), uno studio che analizza i vantaggi<br />

e gli inconvenienti della Cina quale<br />

mercato d’approvvigionamento per le<br />

aziende tedesche.<br />

Tale studio rivela che, se confrontati<br />

con gli acquisti effettuati in Germania,<br />

i gruppi di prodotti comperati in Cina<br />

offrono un vantaggio in termini di prezzo<br />

fino al 50%. Spesso però i risparmi<br />

realizzati sono inferiori a quanto spera-<br />

to: un’azienda su tre ammette infatti di<br />

avere persino avuto delle perdite, dovute<br />

soprattutto al fatto di aver sottovalutato<br />

i costi di trasporto e di logistica. Talune<br />

società intravvedono però un interesse<br />

strategico nell’approvvigionarsi in Cina.<br />

I costi passano allora in secondo piano<br />

e risultano spesso superiori agli acquisti<br />

effettuati in Germania.<br />

Circa il 75% delle aziende intervistate<br />

ritengono che la Cina sia chiamata a giocare<br />

un ruolo crescente quale mercato<br />

d’approvvigionamento. La concorrenza<br />

è tuttavia in aumento in Estremo Oriente,<br />

dove l’India ha il vento in poppa. Ed<br />

anche l’Europa dell’Est sta riscontrando<br />

un grande successo.<br />

Lo studio, intitolato “Beschaffungslogistik<br />

im China-Geschäft”, può essere<br />

scaricato direttamente dal sito web di<br />

PwC Deutschland www.pwc.de<br />

Cina: l’acquisto di apparecchiature<br />

mediche costose deve essere<br />

autorizzato<br />

La Cina ha deciso di gestire in modo<br />

migliore i costi legati alla salute. In particolare,<br />

saranno adottate nuove misure<br />

per l’acquisto di apparecchiature mediche<br />

molto costose: l’acquisto di prodotti<br />

il cui valore supera i 500’000 euro,<br />

dovranno essere approvati da un comitato<br />

d’esperti prima che il Ministero<br />

della sanità abbia a presentare domanda.<br />

Questa regolamentazione potrebbe<br />

nuocere alle aziende di taglia modesta<br />

attive in Cina, anche perché si prevede<br />

di suddividere i produttori di strumenti<br />

medici in varie categorie, a seconda<br />

delle tariffe applicate.<br />

Il testo di legge è attualmente disponibile<br />

solo in lingua cinese e può essere<br />

scaricato dal sito web www.moh.gov.cn/<br />

newshtml/21114.htm<br />

Vietnam: nuove regole relative<br />

all’imposta sulle società<br />

Ad inizio anno in Vietnam sono entrate<br />

in vigore nuove regole relative all’imposta<br />

sulle società, applicabili con effetto<br />

retroattivo al 2007. La novità principale<br />

è data dalla lista delle spese non deducibili.<br />

Finora il Vietnam aveva pubblicato<br />

solo la lista delle spese deducibili.<br />

Secondo la nuova circolare n. 134, le<br />

spese seguenti non sono deducibili:<br />

• le spese non corredate da giustificativi;<br />

• le spese senza alcuna relazione con<br />

l’acquisto imponibile;<br />

• le gratifiche versate ai lavoratori (a<br />

meno che non siano parte del salario,<br />

come da contratto di lavoro o da convenzione<br />

collettiva);<br />

• le spese di adesione a club di golf;<br />

• i premi dell’assicurazione sulla vita<br />

per i lavoratori;<br />

• le donazioni ad enti di pubblica utilità<br />

(eccetto quelli a scopo educativo).<br />

Le seguenti spese di marketing e promozione<br />

sono invece interamente deducibili:<br />

• i costi di studi di mercato (inclusi i<br />

costi fatturati dai prestatori del servizio);<br />

• i costi di presentazione e di introduzione<br />

di prodotti nonché l’organizzazione<br />

di partecipazioni a fiere e ad<br />

esposizioni.<br />

Maggiori informazioni sulla circolare n.<br />

134 sono date dal “Vietnam News Brief”<br />

di PricewaterhouseCoopers Vietnam visionabile<br />

online in formato pdf su www.<br />

pwc.com<br />

Australia: svolta nella politica<br />

ambientale<br />

Il nuovo governo laburista, entrato in<br />

funzione a novembre 2007, sta operando<br />

una svolta sotto la direzione del<br />

primo ministro Kevin Rudd per salvaguardare<br />

l’ambiente e dichiarare così<br />

guerra al cambiamento climatico.<br />

Questa svolta della politica ambientale<br />

è stata segnata dalla ratifica da parte<br />

del governo australiano del protocollo<br />

di Kyoto, il 3 dicembre 2007. Nel contempo,<br />

Canberra ha annunciato che<br />

l’Australia investirà ulteriormente nello<br />

sviluppo delle energie rinnovabili e nel<br />

“carbone pulito”.<br />

Per questa riconversione, il Paese dispone<br />

dell’equivalente di 830 milioni di<br />

euro. Le risorse provengono dai fondi<br />

seguenti:<br />

• Renewable Energy Fund (sviluppo,<br />

commercializzazione e distribuzione<br />

di energie rinnovabili),<br />

• National Clean Coal Fund (sviluppo e<br />

applicazione di tecnologie pulite per il<br />

carbone),<br />

• Clean Business Fund (incoraggiamento<br />

alle tecniche di produzione di<br />

acqua ed energia pulite)<br />

• Energy Innovation Fund (incoraggiamento<br />

alla ricerca, in particolare alle<br />

tecniche solari e fotovoltaiche)


Commercio estero<br />

Sul sito web del governo laburista www.<br />

alp.org.au sono disponibili più ampi<br />

ragguagli su ognuno di questi fondi<br />

nonché sulle misure e i progetti previsti<br />

dal governo.<br />

Sydney amplia la linea metropolitana<br />

Nel quadro del progetto “SydneyLink”,<br />

la città di Sydney prevede l’ampliamento<br />

della sua rete di trasporti pubblici di<br />

prossimità. Tale ampliamento include<br />

in particolare la creazione di una nuova<br />

linea metropolitana che collega la<br />

periferia nord-ovest con il centro città.<br />

L’investimento previsto in questa prima<br />

fase ammonta a 12 miliardi di franchi.<br />

La North West Metro dovrebbe aprire al<br />

pubblico nel 2017 con un primo tratto,<br />

Castle Hill-Epping, previsto per il 2015.<br />

In programma figura anche la costruzione<br />

di due linee che collegheranno il<br />

centro città ai quartieri ovest e sud-est<br />

di Sydney.<br />

Per maggiori ragguagli: www.sydlink.<br />

com.au<br />

Stato delle riforme nei paesi<br />

dell’OCSE<br />

Lo scorso anno, i progressi delle riforme<br />

strutturali nei paesi dell’OCSE sono<br />

stati significativi. Tuttavia, l’ampiezza e<br />

l’efficacia delle riforme variano notevolmente<br />

da un paese all’altro. Questo è<br />

quanto risulta dallo studio comparativo<br />

“Obiettivo crescita <strong>2008</strong>” dell’OCSE.<br />

Secondo questa pubblicazione annuale,<br />

le principali misure adottate negli ultimi<br />

12 mesi avevano lo scopo di aumentare<br />

la produttività. In molti paesi, la liberalizzazione<br />

ha fatto grandi progressi<br />

in taluni settori e l’efficacia del settore<br />

pubblico è migliorata visibilmente. Tra<br />

le lacune figura invece una regolamentazione<br />

del mercato del lavoro, in taluni<br />

paesi, troppo rigida per rispondere in<br />

modo efficace alle attuali esigenze di<br />

un’economia globalizzata.<br />

Lo studio può essere consultato sul sito<br />

della stessa OCSE all’indirizzo web www.<br />

oecd.org.<br />

Costi d’insediamento nei principali<br />

paesi industrializzati<br />

Grazie alla perdita di valore del dollaro<br />

americano, gli Stati Uniti hanno guadagnato<br />

terreno rispetto alle dieci piazze<br />

industriali più competitive, i paesi euro-<br />

pei restano invece indietro.<br />

Lo studio “Competitive Alternatives Industries<br />

<strong>2008</strong>” di KPMG passa in rassegna<br />

136 città in 10 paesi (USA, Canada,<br />

Messico, Australia, Francia, Gran Bretagna,<br />

Paesi Bassi, Italia, Giappone e<br />

Germania).<br />

Gli Stati Uniti hanno migliorato la loro<br />

performance rispetto all’anno scorso,<br />

posizionandosi al 3° posto e guadagnandone<br />

quindi 4. Le condizioni migliori<br />

per l’insediamento di un’impresa<br />

vengono offerte da Messico e Canada.<br />

Giappone e Germania presentano invece<br />

i costi più elevati.<br />

Lo studio di KPMG può essere visionato<br />

online su www.competitivealternatives.<br />

com/default.html<br />

Fusioni ed acquisizioni:<br />

la congiuntura è ottima<br />

Nel 2007 sono state registrate ben<br />

25’000 acquisizioni d’impresa in tutto il<br />

mondo: un nuovo record.<br />

L’aumento più forte è stato registrato<br />

ancora una volta nelle acquisizioni di<br />

imprese in paesi industrializzati da<br />

parte di investitori provenienti da paesi<br />

emergenti. Questo tipo di acquisizione<br />

è aumentato del 26% negli ultimi<br />

cinque anni; è quanto risulta da uno<br />

studio recentemente pubblicato da A.T.<br />

Kearney. Il numero totale delle acquisizioni<br />

è aumentato del 6% nello stesso<br />

periodo.<br />

Le aziende più dinamiche nell’acquisizione<br />

di imprese in paesi industrializzate<br />

provengono da India, Malesia e Cina.<br />

Ciò avviene soprattutto nel commercio<br />

al dettaglio e nell’industria di trasformazione.<br />

Lo studio “The Rise of Emerging Markets<br />

in Mergers and Acquisitions; Developing<br />

Countries are Gaining Strength<br />

and Influence” può essere consultato<br />

gratuitamente su www.atkearney.com/<br />

main.taf?p=5,3,1,209<br />

Tassazione dei redditi a confronto<br />

internazionale<br />

Dall’ultima edizione dello studio annuale<br />

dell’OCSE intitolato “Taxing Wages”<br />

risulta che l’onere fiscale dei contribuenti<br />

è più elevato in Germania e più<br />

ridotto in Messico.<br />

In questo documento, l’OCSE fa il punto<br />

sull’evoluzione della tassazione dei redditi<br />

da lavoro dipendente tra il 2000 e<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 28<br />

il 2006 nei 30 Stati membri dell’OCSE<br />

e confronta le imposte che gravano sui<br />

salari nei vari Stati.<br />

Lo studio rivela che la Germania presenta<br />

il cuneo fiscale più elevato e che anche<br />

i lavoratori belgi, danesi, ungheresi,<br />

olandesi ed austriaci sono fortemente<br />

sollecitati.<br />

I più vantaggiati sono gli lavoratori messicani,<br />

irlandesi, giapponesi, spagnoli,<br />

neozelandesi e svizzeri.<br />

Per i lavoratori con famiglia a carico<br />

(coppia sposata, due figli) Irlanda, Repubblica<br />

Ceca, Lussemburgo, Nuova Zelanda,<br />

Slovacchia e Messico sono i domicili<br />

fiscali più attrattivi. Turchia, Danimarca,<br />

Grecia, Paesi Bassi, Finlandia<br />

ed Ungheria figurano tra i paesi meno<br />

vantaggiosi per i padri di famiglia.<br />

Più ampi ragguagli sullo studio dell’OC-<br />

SE sono disponibili su www.oecd.org/<br />

document/57/0,3343,en_2649_201185<br />

_40255097_1_1_1_1,00.html<br />

Tendenze del mercato immobiliare<br />

europeo<br />

Un recente studio pubblicato da PricewaterhouseCoopers<br />

e ULI (Urban Land<br />

Institute) illustra la situazione del mercato<br />

immobiliare europeo. Dallo studio<br />

risulta in che il mercato immobiliare si<br />

è notevolmente placato e che i potenziali<br />

investitori dovrebbero in futuro iniziare<br />

ad allontanarsi dall’Europa per tentare<br />

la via dell’Asia.<br />

Mosca ed Istanbul si posizionano in<br />

testa alla classifica, seguite da Amburgo,<br />

Monaco, Parigi, Lione e Francoforte.<br />

Londra è indietreggiata notevolmente,<br />

passando dal 2° al 15° posto. In 17° posizione<br />

figura Zurigo, unica città svizzera<br />

menzionata nello studio.<br />

Per maggiori informazioni: www.pwc.<br />

com<br />

Osec<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35/37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


4 – 8. 7. <strong>2008</strong><br />

Luglio, un<br />

nuovo appuntamento<br />

da<br />

non perdere!<br />

Per anticipare gli ordini del<br />

prossimo autunno – inverno.<br />

Design e Lifestyle, i punti di<br />

forza della manifestazione<br />

internazionale dedicata ai beni<br />

di consumo, che misurano<br />

le tendenze! Più iniziative contemporanee:<br />

Collectione,<br />

Young Living, Outdoor Living,<br />

The Design Annual unite a<br />

Decorate Life!<br />

www.tendence.messefrankfurt.com<br />

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Eventi<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 30<br />

75° Anniversario e Congresso nazionale<br />

della Federazione Svizzera degli Agenti<br />

Generali di Assicurazione (FSAGA)<br />

Venerdì 16 maggio <strong>2008</strong>, ore 16.30, presso il Grand Hotel Eden in Riva Paradiso 1 a Lugano<br />

Con il patrocinio del Consiglio di Stato del Cantone <strong>Ti</strong>cino e della Città di Lugano<br />

Il programma della manifestazione:<br />

16:30 Apertura e saluti di benvenuto<br />

On. Giorgio Giudici, Sindaco di Lugano<br />

On. Laura Sadis, Consigliera di Stato<br />

Alfio Bordoli, Presidente nazionale<br />

della FSAGA<br />

Il futuro dell’assicurazione privata<br />

• La previdenza: il principio dei tre pilastri è in discussione?<br />

• Quali ripercussioni hanno e avranno i mutamenti climatici sul mondo assicurativo?<br />

• La sorveglianza in campo assicurativo è garanzia di qualità?<br />

Erich Walser, Presidente dell’Associazione svizzera d’assicurazioni<br />

Yves Rossier, Direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali<br />

Monica Mächler, Direttrice dell’Ufficio federale delle assicurazioni private<br />

Alla fine della manifestazione seguirà un rinfresco offerto dal Consiglio di Stato.<br />

La manifestazione è aperta a tutti gli interessati.<br />

Per motivi organizzativi vi preghiamo di voler annunciare la vostra partecipazione, entro martedì 13 maggio<br />

<strong>2008</strong> alla FSAGA-Sezione <strong>Ti</strong>cino, Segretariato Giulio Farei-Campagna, Allianz Suisse, Via della Pace 5, 6600<br />

Locarno, Tel. +41 91 756 20 00, Fax +41 91 756 20 01, giulio.farei@allianz-suisse.ch


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

www.blc-businessclub.ch<br />

Eventi<br />

Siete tutti invitati alla giornata informativa durante la quale avrete possibilità di conoscere in maniera<br />

approfondita tutto sul trasporto combinato strada-rotaia:<br />

mercoledì 21 maggio <strong>2008</strong> alle ore 11.30, presso l’Hotel Coronado a Mendrisio<br />

Durante la conferenza con pranzo avremo il piacere di sentire il Presidente dell’ Unione Internazionale<br />

delle Società di Trasporto Combinato Strada-Rotaia (UIRR ), Eugenio Muzio, che tratterrà il tema:<br />

“Trasporto combinato in Europa realtà e prospettive”<br />

Alle ore 14.30 è prevista la visita facoltativa al più grande centro europeo di trasferimento di camion<br />

sui binari di proprietà della società svizzera HUPAC SA a Busto Arsizio.Il ritorno sarà alle ore 17.30.<br />

La trasferta sarà effettuata con un autobus (viaggio organizzato) oppure chi lo desidera con la propria<br />

automobile.<br />

Questa interessante manifestazione è organizzata grazie al prezioso contributo da parte della Camera<br />

di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>) e della Camera di<br />

Commercio Italiana per la Svizzera che oltre ai propri membri, inviterà anche diverse società del Nord<br />

Italia. Sarà un’opportunità per tessere delle proficue relazioni.<br />

Inoltre, gli ospiti d’onore saranno gli Ambasciatori del Belgio e del Lussemburgo, come pure il<br />

Console generale d’Italia e le autorità politico-economiche del Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />

Per tutte le persone che intendono alloggiare all’Hotel Coronado, vi indichiamo i prezzi di favore:<br />

• camera standard singola, compresa la collazione: CHF 220.-<br />

• camera standard doppia, compresa la collazione: CHF 320.-<br />

• parcheggio esterno gratuito<br />

Vi preghiamo gentilmente di prenotare, chiamando al numero di telefono: + 41 91 630 30 30 oppure<br />

info@hotelcoronado.ch con menzione “BLC”.<br />

Per motivi organizzativi vi preghiamo di voler annunciare la vostra partecipazione, entro e non oltre<br />

martedì 13 maggio <strong>2008</strong> alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano, Signora G. Veljkovic.<br />

Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, gorica@cci.ch, www.cciati.ch.<br />

Le spese di partecipazione (conferenza, pranzo, visita) ammontano a CHF 90.- a persona sono da<br />

versare sul CCP del BLC a Sion No. 17-228855-2.


Eventi<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 32<br />

Il <strong>Ti</strong>cino come location per la vostra azienda:<br />

perché valutare questa opportunità?<br />

Organizzato da:<br />

In collaborazione con:<br />

L’evento si terrà mercoledì 21 maggio <strong>2008</strong> dalle ore 16.00<br />

presso l’Hotel Coronado a Mendrisio, con il seguente programma:<br />

ore 16.00 Benvenuto, Luca Albertoni, Direttore CC-TI<br />

• La location <strong>Ti</strong>cino, Laura Sadis, Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia<br />

• Esperienza di un pioniere nella promozione logistica, Silvio Tarchini, imprenditore, titolare dello Studio Silvio Tarchini, Manno<br />

• Insediarsi in <strong>Ti</strong>cino: fiscalmente attrattivo?, Donato Cortesi, fiscalista e fiduciario fiscalista, Presidente e Delegato della Cortesi &<br />

Associati SA, Lugano<br />

• Il <strong>Ti</strong>cino, piattaforma logistica mondiale, Maurizio Crivellari, CEO NDLS<br />

• La gestione informatizzata della logistica, Rodolfo Perona, CEO del Gruppo Incas, Biella (I)<br />

• La logistica in <strong>Ti</strong>cino: una scelta vincente, Andrea Cuccolini, Logistic manager del Gruppo Giorgio Armani<br />

• La terza piazza finanziaria svizzera al servizio della logistica integrata, Gian Luigi Pezzotta, Direttore clientela commerciale internazionale<br />

del Credit Suisse, Lugano<br />

ore 18.30 circa Conclusioni, Sandro Lombardi, Direttore AITI<br />

Al termine della conferenza verrà offerto un aperitivo.<br />

Le iscrizioni sono aperte fino al 16 maggio.<br />

Maggiori informazioni:<br />

Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

Signora G. Veljkovic<br />

Corso Elvezia 16<br />

6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11<br />

Fax. +41 91 911 51 12<br />

gorica@cci.ch<br />

www.cciati.ch


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Guida alla mobilità aziendale:<br />

incontro informativo per le aziende<br />

Martedì 10 giugno <strong>2008</strong>, ore 17.00-18.00<br />

Mendrisio, Hotel Coronado, sala congressi Monte Morello<br />

I problemi del parcheggio, delle code e del caos viario nei dintorni degli stabilimenti toccano le aziende in modo sempre più diretto.<br />

Cosa può fare un’azienda in questo ambito? Quali strumenti e supporti mette a disposizione lo Stato?<br />

L’incontro informativo proposto dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>) e<br />

dall’Associazione industrie ticinesi (AITI) in collaborazione con il Dipartimento del territorio intende sensibilizzare gli imprenditori ticinesi<br />

sulla necessità di razionalizzare l’insieme dei tragitti pendolari e professionali di dipendenti e collaboratori, nel rispetto dell’ambiente<br />

e della redditività dell’azienda stessa. Studiando le abitudini di mobilità dei propri dipendenti è possibile sviluppare, con il sostegno di<br />

specialisti, soluzioni e misure che, considerando tutti i vari mezzi di trasporto, si adattano alle esigenze specifiche dell’azienda.<br />

All’incontro informativo sono invitati a partecipare i direttori e i quadri di aziende ubicate sul territorio cantonale, i responsabili e gli<br />

addetti al servizio delle risorse umane e tutte le persone che agiscono nella gestione aziendale.<br />

Il programma prevede:<br />

17.00 Saluto e introduzione<br />

Sandro Lombardi, Direttore dell’Associazione Industrie <strong>Ti</strong>cinesi, AITI<br />

Marco Borradori, Direttore del Dipartimento del territorio<br />

17.10 La mobilità aziendale: una guida per le aziende ticinesi<br />

Stéphane Grounauer, Sezione della mobilità, Responsabile del progetto<br />

17.25 Alcuni esempi concreti in <strong>Ti</strong>cino<br />

• Consitex: attuazione di un programma di carpooling,<br />

Renzo Agosti, Consitex SA<br />

• UBS <strong>Ti</strong>cino: mobilità sostenibile per i collaboratori (lavoro di progetto di Valentina<br />

Brugnoli, Federica Lucchini, Raoul Capra e Matteo Monighetti)<br />

Giovanni Crameri, Responsabile UBS Regione <strong>Ti</strong>cino<br />

• Abbonamento arcobaleno aziendale,<br />

<strong>Ti</strong>ziano Pellegrini, Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino e Moesano<br />

18.00 Conclusioni e domande<br />

Luca Albertoni, Direttore Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>)<br />

18.15 Aperitivo offerto a tutti i partecipanti<br />

È possibile iscriversi all’incontro fino al 30 maggio <strong>2008</strong>, contattandoci anche per ulteriori informazioni.<br />

Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

Signora G. Veljkovic<br />

Corso Elvezia 16, 6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11, Fax. +41 91 911 51 12<br />

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Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di dare il benvenuto a:<br />

Eventi<br />

Repubblica e Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

Dipartimento del territorio<br />

• VERTIME SA - TIMEx WATChES, Produzione e commercializzazione orologi e gioielli, 6928 Manno, lleo@vertime.ch<br />

• PhARMADERM INTERNATIONAL SA, fabbricazione prodoti cosmetici, 6855 Stabio, info@pharmaderm-international.ch<br />

• TS ACCOUNTING SA, fiduciaria, 6901 Lugano, info@tsaccounting.com


Progetto3 21.2.<strong>2008</strong> 10:49 Pagina 1<br />

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35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Vita dei Soci<br />

Personal Sentinel: l’ultima tecnologia di<br />

sicurezza satellitare personale europea<br />

Non si tratta di fantascienza o di film. Ma di un dispositivo che permette la localizzazione delle persone,<br />

che funziona grazie alla tecnologia satellitare, e che da oggi è in vendita sul mercato ticinese. Tascabile,<br />

adatto all’uso personale, come dispositivo di localizzazione d’emergenza, è posizionabile all’interno di<br />

giacche, borse, zaini, pacchi, ma anche all’interno di veicoli, motocicli, imbarcazioni, ecc.<br />

di Lisa Pantini<br />

Misteri, segreti, identità fittizie, alias,<br />

agenti segreti, doppie verità, doppi<br />

giochi, complotti, tradimenti… Inseguimenti<br />

di spie, assassini, polizia e banditi su<br />

auto ad alta velocità, persone che scompaiono<br />

facendo perdere le loro tracce ritrovate grazie<br />

a dispositivi satellitari che ne rivelano la loro<br />

posizione. Scene da film, che abbiamo visto sul<br />

grande schermo. Non spaventatevi però, non si<br />

tratta di un Grande Fratello che, al suono dello<br />

slogan “Big Brother is watching you!” come<br />

preannunciava George Orwell nel suo “1984”,<br />

entra nella vita quotidiana e spia i movimenti<br />

dei cittadini. E neppure di film di azione e di<br />

spionaggio.<br />

Da oggi è possibile ottenere la garanzia di una<br />

protezione certa, grazie a queste particolari<br />

tecnologie che vediamo e ammiriamo in TV<br />

ed al cinema, che applicate alla vita quotidiana<br />

possono essere sfruttate per proteggere i<br />

nostri cari. Perché? Non è un’intrusione nella<br />

sfera privata, ma un supporto tecnologico alla<br />

tutela di quei particolari casi in cui si necessita<br />

assistenza. Per chi? Anziani, persone che<br />

soffrono di malattie gravi come l’Alzheimer,<br />

bambini, portatori di handicap, sportivi ed<br />

alpinisti, uomini d’affari, ecc., un apparecchio<br />

che si presta a molteplici usi, sia personali che<br />

professionali.<br />

Anche in <strong>Ti</strong>cino, è ottenibile, a un prezzo ragionevole,<br />

questo innovativo strumento.<br />

Satel Control SA, che dal 1995 è attiva in <strong>Ti</strong>cino<br />

nel settore dei servizi di sicurezza e della<br />

localizzazione satellitare per proteggere ed<br />

ottimizzare la logistica di veicoli e di automezzi,<br />

presenta al pubblico questa novità tecnica.<br />

Un dispositivo satellitare per la sicurezza personale.<br />

Nulla a che vedere con lo spionaggio<br />

come anticipato, ma con la sicurezza personale.<br />

Si tratta di un piccolo apparecchio, di<br />

dimensioni ridottissime (come un cellulare<br />

circa) che assicura una localizzazione in tutto<br />

il globo terrestre.<br />

Libertà di movimento a 360° per tutti<br />

Spesso vorremmo estendere la protezione e<br />

la cura dei nostri cari anche là dove non possiamo<br />

essere presenti. Da oggi ciò è possibile<br />

acquistando “Personal Sentinel” e attraverso<br />

un semplice PC sarà possibile monitorare gli<br />

spostamenti di chi indossa il dispositivo di<br />

sicurezza, grazie al supporto della Centrale di<br />

vigilanza Satel Control attiva 24h/24, in caso<br />

d’emergenza.<br />

Il controllo e la gestione dei soggetti monitorati<br />

avviene tramite una semplice ed immediata<br />

interfaccia web in ogni luogo, senza necessità<br />

di software ed hardware dedicati. Non vi è<br />

nessun vincolo di frontiere, mappe o territori.<br />

I soggetti ed i mezzi vengono seguiti sempre in<br />

diretta senza necessità d‘installare cartografie o<br />

schede dati, e sarà sempre possibile distinguere<br />

immediatamente se le persone sono ferme<br />

o in movimento. In caso di pericolo, il segnale<br />

di allarme, sia esso automatico per una caduta<br />

o inoltrato manualmente per una richiesta di<br />

soccorso, è immediatamente evidenziato con<br />

dati e coordinate.<br />

Il controllo ed i comandi possono esser effettuati<br />

- oltre che da un qualsiasi PC collegato ad<br />

Internet - anche da un PDA o da un semplice<br />

telefono cellulare, sempre e ovunque.<br />

Il tutto con il supporto della Centrale Operativa<br />

Satel Control SA, attiva 24 ore su 24, realizzata<br />

secondo gli standard qualitativi, con una precisa<br />

cartografia europea, che è attrezzata per<br />

gestire i problemi della mobilità più diversi,<br />

dall’ informativa alla completa presa in carico<br />

di situazioni di rischio (furto e rapina) o alla<br />

gestione di situazioni di allarme, come ad<br />

esempio guasto veicoli, malore ed incidente.<br />

Per maggiori informazioni sul prodotto è possibile<br />

contattare la Signora Lorenza Bernasconi<br />

al numero +41 91 935 51 40.<br />

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6805 Mezzovico<br />

Tel. +41 91 935 51 40<br />

Fax +41 91 935 90 59<br />

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Settore: tecnologie di sorveglianza<br />

Nuovo prodotto commercializzato:<br />

Personal Sentinel<br />

Direttrice e persona di contatto:<br />

Lorenza Bernasconi<br />

Call center: Tel. +41 91 935 51 40<br />

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Vita dei Soci<br />

Un Doctor<br />

che cura il tuo inglese<br />

Da oltre 4 anni sulla cresta dell’onda, Doctor English Professional Language<br />

Services & Consulting consolida l’offerta<br />

di Lisa Pantini<br />

Dopo 4 anni di attività la posizione<br />

di Doctor English si è ben<br />

attestata sul mercato ticinese e<br />

svizzero, primeggiando tra i centri privati<br />

d’insegnamento della lingua inglese per<br />

qualità e garanzie, sia per corsi a privati<br />

sia ad aziende.<br />

I corsi e l’approccio di Doctor English<br />

si fonda essenzialmente su 3<br />

pilastri:<br />

• la flessibilità delle modalità di studio<br />

(corsi individuali o di gruppo,<br />

a dipendenza della tipologia di<br />

corso scelto e delle motivazioni del<br />

singolo),<br />

• le ore di lezione con un insegnante<br />

di madrelingua competente, abbinate<br />

ad ore con supporti multimediali<br />

e di studio in modo autonomo,<br />

• ed un percorso studiato ad hoc per<br />

ogni studente<br />

questo dà la possibilità di definire<br />

degli obiettivi personali, avendo un<br />

approccio basato sulla motivazione<br />

reale dello studente, che può modificare<br />

in ogni momento la frequenza di<br />

studio, aggiungendo o alleggerendo<br />

il carico di lavoro, rendendolo conforme<br />

alle sue aspettative ed ai suoi<br />

bisogni.<br />

L’essenziale metodo d’insegnamento,<br />

che pone la centralità sull’allievo e<br />

sulle sue competenze, è adattato e<br />

strutturato sulle sue capacità d’apprendimento.<br />

L’allievo impara quindi<br />

secondo il suo ritmo, senza tensioni<br />

esterne (magari date da un gruppo<br />

più numeroso nel quale deve inserirsi<br />

o dal fatto di dover esprimersi in una<br />

classe dinnanzi ad altre persone che<br />

non conosce). Il metodo Doctor English<br />

è dunque interattivo, basato su<br />

lezioni multimediali in un laboratorio<br />

linguistico, dove l’allievo pratica<br />

le quattro competenze linguistiche<br />

(parlare, ascoltare, leggere, scrivere),<br />

e a ciò segue poi una lezione con<br />

un insegnante di madrelingua, lezione<br />

che però è strutturata in maniera<br />

da permettere all’allievo di trarre il<br />

massimo vantaggio dalla stessa. L’insegnante<br />

è a completa disposizione<br />

dello studente, nella formula oneto-one<br />

e/o in piccoli gruppi con un<br />

massimo di quattro partecipanti.<br />

L’orientamento al cliente offre un accompagnamento<br />

individuale in ogni<br />

momento del corso, dalla scelta alla<br />

valutazione e definizione degli obiettivi,<br />

sia esso un corso per aziende<br />

o per privati. I risultati si adattano<br />

perfettamente ai progressi di ogni<br />

singolo allievo, misurando così i risultati<br />

alle persone stesse ed ai loro<br />

obiettivi.<br />

Anche “virtualmente” la presenza di<br />

Doctor English si è fatta più massiccia,<br />

il portale www.doctorenglish.<br />

ch è stato rivisto e completato con<br />

maggiori informazioni che possono<br />

orientare lo studente già iscritto alla<br />

scuola, sia l’utente che naviga in rete<br />

e cerca ragguagli sull’offerta formativa.<br />

Infatti il sito è stato potenziato con<br />

molti spunti didattici ludici, giochi<br />

in inglese come test di valutazione<br />

del livello d’inglese, molto materiale<br />

interattivo anche da scaricare (ad<br />

esempio filmati di serie TV, file au-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 36<br />

dio con dialoghi nelle situazioni più<br />

disparate con la trascrizione, che<br />

offrono allo studente e a chi arriva<br />

per curiosità sul sito, una possibilità<br />

in più per apprendere e fare esercizio<br />

divertendosi e in relax), tutta una<br />

serie di documenti informativi sulla<br />

scuola, ecc..<br />

L’azienda si sta preparando anche<br />

a offrire corsi direttamente online,<br />

stabilendo così una rete di contatti<br />

globale – questo vale soprattutto per<br />

corsi aziendali, dove ad esempio i<br />

partecipanti sono dislocati in più<br />

sedi –.<br />

Da qualche tempo la scuola offre<br />

anche un servizio di traduzioni, anche<br />

per questo, sul sito è possibile<br />

avere una panoramica dell’offerta e<br />

conoscere in pochi click il costo e il<br />

tempo per il servizio di traduzione.<br />

Utile sottolineare la grande varietà<br />

di lingue da cui è possibile eseguire<br />

una traduzione (lingue di partenza e<br />

di arrivo). I documenti tradotti sono<br />

disponibili in formato elettronico e/o<br />

cartaceo. Doctor English Scrive e<br />

redige documenti, guide/manuali e<br />

libri mono e multilingua su richiesta,<br />

ed offre preventivi gratuiti e prezzi<br />

competitivi.<br />

Doctor English ha da sempre portato<br />

avanti una politica trasparente, e<br />

non nasconde di certo informazioni<br />

sui propri corsi, metodi e obiettivi.<br />

Proprio a dimostrazione di questa<br />

approccio aziendale, Doctor English<br />

offre ai propri corsisti un “Certificato<br />

di Garanzia” per ogni corso


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

svolto con la società. Esso dichiara<br />

che il raggiungimento del livello<br />

di inglese desiderato viene stabilito<br />

con la scelta del corso al momento<br />

dell’iscrizione, tenendo conto delle<br />

esigenze e della padronanza della<br />

lingua da parte dello studente. Esso<br />

è garantito attraverso il superamento<br />

dei test di unità, dai colloqui privati<br />

e/o di gruppo con gli insegnanti<br />

e, dove necessario, dalle lezioni di<br />

ripetizione gratuite. La garanzia è<br />

valida a patto che lo studente segua<br />

il proprio piano di studio formulato<br />

sulla disponibilità reciproca, dando<br />

il massimo impegno e rispettando il<br />

ritmo di frequenza stabilito durante<br />

la pianificazione del corso. L’unica<br />

soluzione definitiva per dei risultati<br />

tangibili garantiti!<br />

La struttura di Doctor English, sita in<br />

Via Pelli 2 a Lugano, è in fase di ottenimento<br />

della certificazione EduQua, ciò<br />

ne garantisce la serietà e l’affidabilità.<br />

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Doctor English<br />

Professional Language Services<br />

& Consulting Sagl<br />

Settore: scuola di lingue e azienda<br />

di servizi e consulenza<br />

Direttore: Nigel Casey<br />

Sito web: www.doctorenglish.ch<br />

Peculiarità: corsi personali di inglese<br />

ad ogni livello, sia per privati<br />

che per aziende, valutazione del livello<br />

gratuita e risultati garantiti<br />

al 100%.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

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& Consulting Sagl<br />

Via Pelli 2<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 922 54 22<br />

Fax +41 91 922 54 20<br />

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www.doctorenglish.ch<br />

Vita dei Soci<br />

Ecco una panoramica delle hits dell’offerta formativa presso Doctor English:<br />

Corsi per privati Corsi aziendali<br />

I corsi iniziano giornalmente<br />

“Any time, Any where”<br />

I corsi iniziano giornalmente presso il<br />

centro Doctor English, così è possibile<br />

definire il piano di studio a seconda<br />

dell’agenda personale e professionale.<br />

Imparare l’inglese di cui si ha bisogno in<br />

modo da eccellere nella professione, sia<br />

essa nel settore bancario o finanziario,<br />

management o marketing, computers o<br />

IT, medico, turistico o altro.<br />

Programmma di apprendimento<br />

individuale<br />

Decidere insieme all’equipe didattica<br />

quando e quanto studiare, quante lezioni<br />

e con che frequenza. Pianificare il corso<br />

a seconda dell’agenda professionale in<br />

modo da poter definire la velocità e l’intensità<br />

del corso. Il piano di studio potrà<br />

essere modificato in qualsiasi momento<br />

durante il corso.<br />

Il corso corrisponde esattamente<br />

al proprio livello<br />

Doctor English offre una scelta di corsi<br />

a partire dal principiante fino al livello<br />

avanzato. Il consulente insieme all’equipe<br />

didattica si impegna a stabilire il livello<br />

iniziale più adatto, così evitando inutili perdite<br />

di tempo. Sarà possibile approfittare<br />

del corso sin da subito. L’andamento del<br />

corso non dipende in alcun modo dai progressi,<br />

la frequenza o l’impegno degli altri<br />

studenti e permette di realizzare il proprio<br />

obiettivo personale.<br />

Se già si possiedono conoscenze della<br />

lingua inglese, il primo obiettivo sarà<br />

quello di sviluppare la comprensione<br />

di ascolto e l’espressione orale alla pari<br />

delle nozioni teoriche.<br />

Corsi per aziende<br />

Corsi di inglese professionale partono<br />

già dal livello A2 del portfolio Europeo<br />

delle lingue. Anche a partire dal livello<br />

principiante, si dedicheranno tempo e<br />

impegno all’espressione orale già a partire<br />

dal primo giorno!<br />

Insegnanti di madre lingua<br />

Gli insegnanti Doctor English sono professionisti<br />

di madre lingua inglese e<br />

sono sempre disponibili a rispondere a<br />

richieste su esigenze specifiche.<br />

The Doctor English Club<br />

Lo studente Doctor English sarà invitato<br />

a partecipare a tutte le attività, a sua<br />

scelta, del DOCTOR ENGLISH CLUB.<br />

Avrà modo di conoscere altri studenti<br />

in lingua inglese. Il Club offre lezioni di<br />

conversazione, grammatica, nonché la<br />

possibilità di richiedere soluzioni pratiche<br />

per esigenze specifiche legate al<br />

proprio ambiente professionale.<br />

Inoltre si organizzano uscite al cinema,<br />

a teatro e piccole feste presso il centro.<br />

Tutte le attività del CLUB sono offerte<br />

per rendere più interessante e motivante<br />

l’uso della lingua inglese.<br />

In-Office Testing<br />

Valutazione del livello di padronanza<br />

della lingua inglese dei vostri dipendenti<br />

– gratuita. Richiedete informazioni senza<br />

impegno e Doctor English sarà lieto<br />

di passare una giornata intera con voi<br />

presso la vostra sede.


Vita dei Soci<br />

Quale è il mio livello di inglese?<br />

Racconto di una studentessa<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 38<br />

Sono molti gli insegnanti e le scuole di lingua che identificano il livello di conoscenze linguistiche dello studente in relazione alla<br />

scala PEL – Portfolio Europeo delle Lingue (livelli da A1 a C2). Un’analisi più approfondita, dimostrerà come le 4 competenze di<br />

base non sono sempre allo stesso livello. Questo, raffigurato sotto, è un tipico esempio di debolezze e forze di uno studente ad<br />

un dato livello da A1 a C2.<br />

Lettura<br />

Posso leggere e capire<br />

testi scritti nel mio livello<br />

B2*<br />

A1 – A2 – B1 – B2 – C1 – C2<br />

La qualità dei testi che so leggere è considerevolmente più elevata del livello d’inglese che produco quando scrivo. La lettura<br />

è un’attività passiva, la scrittura invece, attiva. Trovo molto più facile leggere che scrivere.<br />

Scrittura<br />

So scrivere, ma incontro<br />

difficoltà nel farlo bene, e<br />

impiego molto tempo per la<br />

redazione del testo<br />

B1*<br />

Quali sono i miei obiettivi?<br />

Il livello e la qualità del mio inglese scritto sono più elevate rispetto alla mia abilità di capire le persone<br />

che dialogano. Posso prendermi tutto il tempo che mi serve per capire o formulare frasi quando leggo<br />

e, rispettivamente, quando scrivo; mentre quando ascolto le parole della lingua parlata svaniscono in<br />

pochi istanti... quindi risulta molto più difficile. Ascoltare (e capire) è molto difficile perché non ho molta<br />

dimestichezza nella pratica dell’ascolto e non sono abituato ad ascoltare diversi accenti inglesi.<br />

Il livello e la qualità del mio inglese parlato è più bassa rispetto alla<br />

mia abilità di capire la gente parlare. Ascoltare è un’attività passiva,<br />

la conversazione è attiva. Trovo più semplice ascoltare che parlare.<br />

Ascolto<br />

Ho difficoltà nel capire l’inglese<br />

parlato al mio livello<br />

A2*<br />

Parlare è il mio problema maggiore,<br />

ed è la competenza<br />

dell’inglese dove ho avuto meno<br />

pratica durante la formazione<br />

d’insegnamento classica.<br />

Espressione orale<br />

Ho delle difficoltà oggettive<br />

e palesi nel parlare e conversare<br />

al mio livello<br />

A1 – A2*<br />

Uno studente motivato sarà determinato a raggiungere un livello avanzato di inglese (proficiency, ad es. liv. C1 - C2). La vera<br />

padronanza della lingua (proficiency) è identificata dall’abilità di usare il linguaggio acquisito in maniera effettiva ed accurata, ad<br />

un livello simile a quello di una persona di lingua madre. I corsi che si svolgono presso la Doctor English sono strutturati in modo<br />

da focalizzare le funzionalità del linguaggio, così facendo per il 99% del loro tempo gli studenti che seguono i corsi nel centro di<br />

Via Pelli 2 sono spronati a lavorare a completare il loro livello seguendo i loro ritmi d’apprendimento, prima di approdare ad un<br />

livello più avanzato. Così invece di vedere il livello dello studente, come ben rappresentato nel grafico sopra, attestarsi ai gradi<br />

*B2-B1-A2-A1, l’obiettivo iniziale dello studente sarà completare e consolidare le competenze per attestarsi ad un livello B2-B2-<br />

B2-B2 compiuto. Da lì sarà possibile procedere al raggiungimento della padronanza in altri livelli.<br />

Ore 17.30, fine di una giornata di lavoro come sempre pesantuccia… Una boccata d’aria ed è l’ora della lezione di inglese, la prima. Come sarà? Mi faranno parlare<br />

con quel che resta dei miei ricordi scolastici? Speriamo di riuscire a spiccicare qualche parola! Chissà che figuracce... Prima di tutto un paio di colloqui introduttivi,<br />

almeno mi rilasso un po’. Il programma non mi mette sotto pressione, posso preparare la lezione da sola! Che bella invenzione il laboratorio! Qui posso gestire la<br />

lezione, non devo sovraccaricarmi per forza, ci metterò le ultime energie della giornata e se vedrò che non ce la faccio più tornerò un altro po’ domani. Inoltre non<br />

devo nemmeno scarrozzare chili di libri, non c’è rischio di dimenticare qualche volume! Eccomi nella postazione con le cuffie... accidenti magari un tavolino più<br />

grande non sarebbe stato superfluo, se avessi una taglia in più farei un po’ fatica anche con la sedia! Ma non è grave, me ne dimentico subito perché devo interagire<br />

con la lezione, cercare di memorizzare le parole nuove, segnarmi le cose che ho bisogno di far stampare... e persino ripetere (mamma mia che pronuncia terribile,<br />

non avevo mai provato a riascoltarmi!). Finalmente dopo aver gettato le ultime energie davanti allo schermo sono pronta per il primo incontro con la prof. Chissà<br />

che mi chiede? E chissà se ho studiato bene? Sarò preparata? Ma guarda che persona simpatica, mi mette subito a mio agio, inoltre c’è un altro allievo, vuoi vedere<br />

che ci divertiamo pure? Eh si, la lezione avvicina al dialogo e anche a nuove amicizie. Meno male, almeno l’ambiente è disteso e spiritoso. Finalmente posso parlare<br />

cercando quelle parole che tanto faticano a venirmi alla mente durante il giorno (e magari proprio quando ce n’è bisogno!) Inoltre non è nemmeno imbarazzante<br />

in quanto non c’è un grande auditorio a beffarsi dei miei strafalcioni! Ma guarda guarda, ho parlato quasi sempre io e... l’ora di lezione è già passata, è quasi un<br />

peccato, mi stavo persino “gasando”... E dopo una due tre quattro lezioni la lingua si scioglie. Soprattutto finalmente le situazioni sono reali e il dialogo si può<br />

applicare al lavoro quotidianamente. È finito il tempo de... il-libro-è-sul-tavolo-the-book-is-on-the-table! Mi fa piacere ora sentirmi dire che... sono molto migliorata<br />

da quando il doctor si è preso cura del mio English. È stato come prendere il vaccino contro i ricordi dei vecchi sistemi di studio, noiosi e passivi! Una visita di<br />

controllo da questo doctor è consigliabile anche in caso di English in buona salute... Rossana Scandolara


39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Performance record per BNP Paribas<br />

(Suisse) SA<br />

I risultati 2007 mostrano un netto consolidato ante-imposte pari a CHF 884,7 milioni<br />

Comunicato stampa<br />

BNP Paribas (Suisse) SA, prima<br />

banca estera in Svizzera, ha annunciato<br />

nello scorso aprile di<br />

aver fatto registrare la miglior performance<br />

della sua attività con proventi<br />

netti bancari consolidati pari a CHF<br />

1’387 milioni, in rialzo del 37% rispetto<br />

all’esercizio 2006. Il risultato netto consolidato<br />

ante-imposte si attesta al livello<br />

record di CHF 884,7 milioni, in crescita<br />

del 49,2% rispetto al 2006.<br />

Il bilancio al 31 dicembre 2007 è stato<br />

approvato dal Consiglio di amministrazione<br />

di BNP Paribas (Suisse) SA,<br />

riunitosi il 9 aprile <strong>2008</strong> e presieduto<br />

da Georges Chodron de Courcel. La<br />

crescita operata all’interno della divisione<br />

private banking e lo sviluppo di<br />

nuovi mercati in relazione all’attività<br />

caratteristica, il finanziamento del commercio<br />

di materie prime, sono in modo<br />

particolare alla base della performance<br />

record che il Gruppo ha fatto registrare<br />

in Svizzera.<br />

Nonostante la sfavorevole congiuntura<br />

economica a partire dall’estate 2007, il<br />

Gruppo è riuscito a minimizzare in Svizzera<br />

l’impatto su proventi e commissioni.<br />

Lo sviluppo dell’attività nel mercato domestico,<br />

in modo particolare attraverso<br />

rapporti con le grandi imprese svizzere,<br />

ha consentito il radicamento di BNP<br />

Paribas nel tessuto economico svizzero.<br />

Grazie alla forte dinamica di crescita<br />

dei diversi settori, BNP Paribas (Suisse)<br />

SA ha quasi raddoppiato i ricavi su base<br />

quinquennale (CHF 1’387 milioni nel<br />

2007 rispetto a CHF 730 milioni nel<br />

2003).<br />

Il Private Banking ha fatto registrare risultati<br />

in aumento del 45% e un flusso di<br />

denaro pari a CHF 1,7 miliardi, in rialzo<br />

dell’11% rispetto al 2006; il patrimonio<br />

gestito ammonta a CHF 43 miliardi.<br />

“Questi risultati provano ancora una<br />

volta la solidità del nostro Gruppo, capace<br />

di mettere in atto misure preventive<br />

rispetto a situazioni di crisi come quella<br />

in cui ci troviamo dall’estate scorsa” sostiene<br />

il nuovo CEO Pascal Boris, il quale<br />

aggiunge: “Il mio obiettivo è quello di<br />

continuare a rafforzare il business nel<br />

<strong>2008</strong> grazie alla solidità finanziaria, al<br />

modello fortemente customer-oriented<br />

e ad una politica rigorosa di gestione<br />

dei rischi”.<br />

BNP Paribas (www.bnpparibas.com) è<br />

leader in Europa nel campo dei servizi<br />

bancari e finanziari di portata mondiale<br />

e una delle quattro banche più solide<br />

al mondo con rating AA+ attribuito da<br />

Standard & Poor’s. Il Gruppo è presente<br />

in più di 85 paesi e conta più di 163’000<br />

collaboratori, di cui circa 127’000 in<br />

Europa. Il Gruppo detiene posizioni di<br />

prim’ordine in tre grandi aree d’attività:<br />

Corporate e Investment Banking, Asset<br />

Management & Services e Retail Banking.<br />

Vita dei Soci<br />

Il CEO di BNP Paribas (Suisse) SA, Pascal Boris<br />

Grazie a tali aree d’attività è presente in<br />

tutta Europa, mentre nel campo del retail<br />

banking la Francia e l’Italia costituiscono<br />

i suoi due mercati domestici. BNP Paribas<br />

è inoltre presente in modo significativo<br />

negli Stati Uniti e riveste posizioni di<br />

rilevo in Asia e nei paesi emergenti.<br />

Maggiori informazioni:<br />

Gisela Imbertèche<br />

Tel. +41 58 212 99 09<br />

gisela.imberteche@bnpparibas.com


Vita dei Soci<br />

La Goccia SA:<br />

pulizie a regola d’arte<br />

Adattamento di Lisa Pantini<br />

La Goccia SA è un’impresa con sede a<br />

Bellinzona, che opera con successo<br />

da oltre 30 anni nel settore della pulizia<br />

sia privata che industriale - aziendale.<br />

Fondata nel 1972, dal 1993 è diretta da<br />

Paolo Thoma, che è anche Presidente<br />

dell’Associazione <strong>Ti</strong>cinese Imprese di Pulizia<br />

(ATIP).<br />

Attualmente ha alle proprie dipendenze<br />

80 operai, che si occupano giornalmente<br />

delle pulizie di “cantiere” e in “abbonamento”.<br />

Dispone di attrezzature e prodotti<br />

all’avanguardia al fine di offrire le soluzioni<br />

migliori a favore del cliente nel rispetto<br />

dell’ambiente. La consulenza, i preventivi<br />

e lo studio dei servizi di pulizia personalizzati<br />

vengono eseguiti gratuitamente e non<br />

impegnano il cliente.<br />

Come è articolata l’offerta di servizi?<br />

Pulizie<br />

la pulizia contribuisce a creare ambienti<br />

piacevoli e sani, che fanno sentire a proprio<br />

agio. La pulizia è il primo biglietto da<br />

visita di qualsiasi spazio. La Goccia SA si<br />

occupa con particolare cura e impegno dei<br />

seguenti servizi: pulizia vetri, telai, lamelle,<br />

pulizia di case post cantiere o trasloco,<br />

pulizie domestiche, pulizia di ristoranti,<br />

uffici, moquette, lavaggio di facciate e tende<br />

da sole, intervento dopo allagamenti o<br />

incendi, sgomberi e raccolta differenziata<br />

dei rifiuti, sgombero neve.<br />

La ditta interviene sia all’interno che<br />

all’esterno degli immobili e installazioni di<br />

vario tipo. Tutti questi lavori possono essere<br />

eseguiti una volta sola, come pure in<br />

modo regolare, a scadenze ben determinate<br />

o su chiamata. La flessibilità del team<br />

del Direttor Thoma vi garantisce interventi<br />

nei momenti a voi più congeniali, evitando<br />

interruzioni inutili e costose del vostro<br />

lavoro. Particolare attenzione viene rivolta<br />

alla ricerca di soluzioni ottimali, alle singole<br />

esigenze, alle tipologie di materiale e<br />

dei luoghi d’intervento.<br />

Trattamenti<br />

Il team de La Goccia SA, addetto ai trattamenti<br />

è in formazione continua. Grazie a<br />

questo, ed in collaborazione con la ditta<br />

Geal SRL, è in grado di trattare la maggior<br />

parte delle superfici migliorandone la manutenzione<br />

e la durata nel tempo.<br />

Si eseguono trattamenti su: cotto, pietra,<br />

legno, beton, proteggendoli dal degrado<br />

naturale e dagli agenti atmosferici, conferendo<br />

loro qualità di mantenimento sicure,<br />

veloci e semplici. Anche in presenza<br />

di degrado importante siamo in grado di<br />

proporre soluzioni soddisfacenti. Il trattamento<br />

e la manutenzione delle superfici<br />

rivestite in linoleum o PVC avviene con i<br />

sistemi più moderni ed adeguati alla situazione.<br />

La rimozione di graffiti da superfici<br />

porose quali granito, marmo, beton o calcestruzzo<br />

e la protezione contro gli sprayer<br />

è eseguita con sistemi ampiamente testati<br />

che danno una percentuale molto elevata<br />

di successo. Inoltre è possibile proteggere<br />

dagli agenti atmosferici, dallo smog e dalle<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 40<br />

piogge, i materiali lapidei naturali.<br />

Noleggi<br />

Le piattaforme aeree sono un’ottima alternativa<br />

agli ingombranti ponteggi, sono<br />

veloci ed arrivano quasi ovunque. Grazie<br />

all’ottima organizzazione La Goccia SA può<br />

fornirvi direttamente sul posto d’impiego:<br />

cinque piattaforme aeree da 18 a 22 metri<br />

d’altezza, guidabili con patente auto, lift<br />

elettrico 6 metri d’altezza, traslazione ad<br />

altezza massima, ponteggi mobili da 2 metri<br />

di altezza a 16, in lega leggera, montati<br />

o non macchina lava moquette, aspiratori,<br />

aspira liquidi, monospazzole, deumidificatori,<br />

ionizzatori.<br />

Per ogni attrezzatura viene fornita istruzione<br />

e assistenza incondizionata. Tutti<br />

gli operatori La Goccia SA sono in possesso<br />

della relativa abilitazione all’utilizzo<br />

(consigliata dalla SUVA) rilasciata dalla<br />

IPAF (Federazione Internazionale delle Attrezzature<br />

d’Accesso Aereo Motorizzate),<br />

nonchè della relativa formazione in qualità<br />

di dimostratore.<br />

Disinfestazioni<br />

l rilascio dell’autorizzazione all’impiego<br />

dei rodenticidi e insetticidi spetta all’Ufficio<br />

federale della sanità pubblica UFSP.<br />

Adempiendo alle normative ed in possesso<br />

della relativa decisione, La Goccia<br />

SA esegue su tutto il territorio, IN MODO<br />

ASSOLUTAMENTE DISCRETO, efficiente e<br />

garantito interventi mirati di lotta contro<br />

i parassiti e gli agenti infestanti quali:<br />

calabroni e vespe, scarafaggi, cimici, topi,<br />

zanzare e zanzara tigre, formiche, pulci,<br />

mosche, ecc..<br />

Non aspettiamo ad intervenire quando è<br />

ormai troppo tardi!<br />

A protezione dei disagi causati dai volatili,<br />

sono proposti sistemi per l’allontanamento<br />

incruento, sia elettrici che meccanici.


41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Con sofisticati sistemi di monitoraggio La<br />

Goccia SA vi mette al sicuro da spiacevoli<br />

e costose sorprese. Grazie a speciali accorgimenti<br />

è possibile mantenere costantemente<br />

lontani tutti gli agenti infestanti<br />

e fastidiosi: moscerini, mosche e piccoli<br />

insetti di varie specie nonché I TOPI. Perché?<br />

Perché i topi distruggono i prodotti<br />

alimentari, mangiandoli o semplicemente<br />

inquinandoli. Lasciano pesanti quantità<br />

di escrementi e urina che oltre ad essere<br />

punto di partenza per altre infestazioni<br />

possono provocare gravi malattie.<br />

Sabbiatura<br />

La sabbiatura, tanto incisiva quanto delicata,<br />

grazie ai differenti tipi di granulati<br />

nebulizzati sulla superficie da trattare a<br />

pressione variabile, garantisce un’elevata<br />

qualità dell’operazione, su molti tipi di<br />

pietra, legno, ferro, sasso, ecc.. La possibilità<br />

di lavorare a secco permette il<br />

DISCOVER LUGANO CUP <strong>2008</strong><br />

di Soraya Schiel Giannini<br />

5 prestigiose aziende con sede a Lugano, nello specifico:<br />

LES AMBASSADEURS SA www.lesambassadeurs.ch<br />

VILLA PRINCIPE LEOPOLDO & RESIDENCE www.leopoldohotel.com<br />

WULLSCHLEGER MARTINENGHI MANZINI www.wmmgroup.ch<br />

LIECHTENSTEINISCHE LANDESBANK (Svizzera) SA www.llb.ch<br />

GPM, lmmobiliare del gruppo Fidinam www.gpm.ch<br />

si sono ritrovate per la prima competizione<br />

sabato 5 aprile <strong>2008</strong> sui campi del<br />

Golf Club Monticello in qualità di co-sponsor<br />

del Trofeo «DISCOVER LUGANO CUP<br />

<strong>2008</strong>», che prevede complessivamente<br />

4 gare in Lombardia disputate sull’arco<br />

dell’anno. Dopo il grande successo che ha<br />

ottenuto quella del 5 aprile, seguiranno:<br />

• Sabato 17 maggio <strong>2008</strong>, CG Menaggio<br />

& Cadenabbia<br />

• Domenica 28 settembre <strong>2008</strong>, GC<br />

Molinetto<br />

• Sabato 11 e domenica 12 ottobre <strong>2008</strong>,<br />

GC Castello di Tolcinasco<br />

recupero quasi totale dei residui a rispetto<br />

dell’ambiente.<br />

Questo sistema è particolarmente indicato<br />

per: eliminazione di graffiti, pavimenti e<br />

scale in granito, strutture in legno, muri in<br />

sasso, ecc..<br />

Formazione<br />

La costruzione di una casa comporta<br />

l’intervento qualificato di molte persone.<br />

Con il nostro lavoro completiamo<br />

l’opera rendendola agibile. Il personale<br />

è adeguatamente formato per questo<br />

compito: frequenta i corsi proposti<br />

dall’Associazione <strong>Ti</strong>cinese delle Imprese<br />

di Pulizia, quelli d’aggiornamento dei<br />

diversi fornitori di macchinari, materiali,<br />

prodotti ed i corsi interni. Il pulitore/<br />

pulitrice di edifici conosce le misure antinfortunistiche,<br />

applica in modo scrupoloso<br />

il trattamento differenziato dei<br />

rifiuti, utilizza i prodotti correttamente a<br />

Il circuito DISCOVER LUGANO CUP <strong>2008</strong>,<br />

alla sua prima edizione, si giocha con la<br />

formula Stableford, 3 Categorie (Hcp.<br />

0-12 / 13-20 / 21-36) ed ha, per i cosponsor,<br />

lo scopo di promuovere da un<br />

punto di vista turistico-commerciale -<br />

attraverso il golf nella vicina penisola - la<br />

conoscenza delle aziende che ne prendono<br />

parte, tutte attive in settori commerciali<br />

diversi, ma ognuna di esse operante<br />

a Lugano - nel cuore della Svizzera Italiana<br />

- con vocazione internazionale.<br />

Il mercato della Lombardia rappresenta<br />

per i co-sponsor che partecipano al<br />

Vita dei Soci<br />

tutela dell’ambiente. La Goccia SA offre<br />

annualmente posti di tirocinio per pulitore/pulitrice<br />

di edifici della durata di<br />

tre anni durante i quali, oltre ad operare<br />

in modo pratico nelle diverse situazioni,<br />

si riceve anche un’adeguata formazione<br />

scolastica.<br />

Altre informazioni?<br />

La Goccia SA pulizie generali<br />

Viale Stazione 16<br />

C.P. 1557<br />

6501 Bellinzona<br />

Tel. +41 91 863 22 33<br />

Fax +41 91 863 44 44<br />

paolo.thoma@goccia.ch<br />

www.goccia.ch<br />

Succursale:<br />

Via Pietane 26<br />

6854 San Pietro di Stabio<br />

DISCOVER LUGANO CUP <strong>2008</strong> un bacino<br />

riconosciuto ed importante, pertanto da<br />

un punto di vista strategico le 5 aziende<br />

hanno deciso di investire affinchè la<br />

clientela della vicina Italia possa in qualche<br />

modo conoscere meglio i servizi<br />

di Alta Orologeria-Gioielleria, Turistici,<br />

Bancari, Fiduciari e di Gestione Patrimoniale,<br />

nonchè Immobiliari, presenti<br />

sul territorio Luganese.<br />

Ciascun sponsor porta in dote al circuito<br />

DISCOVER LUGANO CUP <strong>2008</strong> un<br />

grosso bagaglio di competenze targato<br />

«Made in Switzerland».<br />

Per informazioni su gare, programma e<br />

sponsor, è attiva una info-line al numero:<br />

+41 79 337 13 76.<br />

Maggiori informazioni:<br />

LES AMBASSADEURS SA<br />

Soraya Schiel Giannini<br />

Via Nassa 11<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 923 51 56<br />

www.lesambassadeurs.ch<br />

s.schiel@lesambassadeurs.ch


Vita dei Soci<br />

Migros <strong>Ti</strong>cino:<br />

sempre più al passo con i tempi<br />

Il centro Migros di S. Antonino selezionato<br />

da una giuria internazionale<br />

di design commerciale<br />

Il centro Migros di S. Antonino è giunto<br />

nella finale dell’edizione <strong>2008</strong> del concorso<br />

internazionale “Euroshop Retail<br />

Design Award” indetto nell’ambito di Euroshop<br />

<strong>2008</strong>, la più importante fiera internazionale<br />

nel campo dell’allestimento<br />

(infrastruttura e presentazione merce)<br />

di punti di vendita, che ha luogo ogni<br />

quattro anni a Düsseldorf.<br />

Al concorso hanno partecipato aziende<br />

leader di tutto il mondo, che hanno presentato<br />

quanto di più moderno, razionale<br />

ed attrattivo si possa trovare nel settore a<br />

livello mondiale.<br />

Il centro S. Antonino, completamente ristrutturato<br />

nel 2007, ha superato la fase di<br />

selezione assieme ad altri 22 concorrenti,<br />

partecipando quindi alla finale vinta ex<br />

aequo dal negozio di vestiti per lo sport<br />

Globetrotter di Colonia (Germania), dal<br />

negozio di moda e accessori Barney’s New<br />

York di Dallas (USA) e dal grande magazzino<br />

Zen di Bangkok (Tailandia).<br />

La selezione del centro di Migros <strong>Ti</strong>cino<br />

alla finale è stata così motivata:<br />

“l’ambiente del punto di vendita riflette<br />

uno stile mediterraneo che, grazie alla<br />

simbiosi di luce, colori, design, musica<br />

e profumi, crea un’atmosfera armoniosa<br />

e amichevole, nella quale il cliente si<br />

sente a proprio agio” e “l’eccellente e<br />

costantemente aggiornata illuminazione<br />

e presentazione della merce”.<br />

Accanto al centro Migros di S. Antonino,<br />

hanno superato la selezione anche i<br />

supermercati Interspar Atrio di Villach<br />

(Austria), Globus Hypermarket di Liberec<br />

(Repubblica Ceca), Hieber’s Frische<br />

Center di Grenzach-Wyhlen (Germania) e<br />

Whole Foods di Londra (Inghilterra).<br />

In considerazione di questo successo, confermato<br />

anche da un ottimo riscontro a<br />

livello di clientela, Migros <strong>Ti</strong>cino intende<br />

procedere alla ristrutturazione della filiale<br />

di Locarno, prevista per la fine del <strong>2008</strong>,<br />

adottando gli stessi concetti applicati per il<br />

centro di S. Antonino.<br />

Rinnovato il ristorante Migros<br />

di Serfontana<br />

Il ristorante Migros di Serfontana è stato<br />

presentato martedì 8 aprile nella sua<br />

nuova veste: a partire da febbraio è<br />

infatti stato oggetto di radicali lavori di<br />

ristrutturazione, con un investimento di<br />

1,1 milioni di franchi.<br />

Oggi il ristorante, grazie alla riorganiz-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 42<br />

zazione degli spazi e al nuovo arredo,<br />

offre un ambiente più accogliente e un<br />

maggior numero di posti a sedere.<br />

In aggiunta ad una proposta di piatti caldi<br />

preparati al momento, l’offerta di cibi<br />

si completa con isole tematiche a libero<br />

servizio, ciò che permette una estrema<br />

libertà nel comporre piatti caldi o freddi<br />

secondo gusti e esigenze individuali, sia<br />

per quanto riguarda gli abbinamenti che<br />

le quantità, durante l’intero orario di<br />

apertura.<br />

Altra importante novità, la creazione di<br />

un vero e proprio bar, dove è possibile<br />

farsi preparare le diverse bibite calde,<br />

che possono ora essere consumate al<br />

banco.<br />

Ventisei i collaboratori attivi presso il<br />

ristorante Migros di Serfontana, sotto la<br />

conduzione di Teresa Scoppettuolo.<br />

L’Agenzia per la promozione dell’innovazione - CTI<br />

L’Agenzia per la promozione dell’innovazione (CTI) è legata all’Ufficio federale della<br />

formazione professionale e della tecnologia (UFFT) ed è attiva da più di 60 anni. La CTI<br />

finanzia i progetti d’innovazione e di ricerca che le aziende conducono con le scuole<br />

universitarie. Obiettivo principale è quello di promuovere il trasferimento di sapere e di<br />

tecnologia tra le imprese e le università allo scopo di ottenere il massimo effetto sul mercato.<br />

La CTI prende a carico fino al 50% dei costi e gli istituti di ricerca sono i principali<br />

beneficiari. Oltre a questo genere di attività, la CTI appoggia programmi internazionali<br />

offrendo così l’opportunità a dei partner svizzeri di svilupparsi anche a livello mondiale.<br />

Durante il 2007 circa 87 milioni di franchi sono stati distribuiti dall’Agenzia per la promozione<br />

dell’innovazione.<br />

Come detto è di basilare importanza riuscire a coniugare sapere teorico con applicazione<br />

pratica sul mercato. L’attività della CTI si basa proprio sul principio “Science to Market”.<br />

In concreto la CTI promuove progetti di ricerca applicata e di sviluppo, realizzati in collaborazione<br />

tra istituti universitari e imprese. Il trasferimento di sapere e di tecnologia dagli<br />

istituti di ricerca alle aziende è una fase fondamentale del processo di innovazione, perché<br />

permette all’azienda stessa di accrescere la sua competitività e dunque di contribuire in<br />

generale alla crescita economica del nostro Paese.<br />

Inoltre la CTI pilota 5 consorzi TT (trasferimento di conoscenze e di tecnologia) che sono<br />

direttamente collegati con i partner economici in modo da creare delle sinergie in materia<br />

di trasferimento di sapere. A tal proposito vi segnaliamo lo sportello presente nella<br />

Svizzera italiana: www.ticinotransfer.ch<br />

La CTI tramite CTI Start-up, dopo un’accurata selezione, sostiene giovani imprenditori<br />

tramite assistenza e coaching affinché riescano ad entrare sul mercato e soprattutto<br />

rimanervi.<br />

Per ulteriori informazioni visitate il sito: www.bbt.admin.ch


43 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

PAMP SA ottiene l’ISO 9001<br />

Il riconoscimento certifica il sistema di gestione per la qualità<br />

dell’azienda attiva nel settore dei metalli preziosi<br />

Comunicato stampa<br />

L’ISO 9001 è una norma internazionale<br />

che stabilisce i requisiti<br />

ai quali un’organizzazione deve<br />

adempiere per mettere in atto un “sistema<br />

qualità aziendale” e che garantisce<br />

quindi il costante impegno profuso<br />

dall’azienda stessa per il raggiungimento<br />

degli obiettivi di qualità e la ricerca<br />

della reciproca soddisfazione nei<br />

rapporti con clienti e fornitori. L’ottenimento<br />

della certificazione rappresenta<br />

per PAMP non solo il compimento dei<br />

criteri richiesti ma la volontà di dotarsi<br />

di un sistema operativo metodologico<br />

che garantisca risultati in termini<br />

di qualità assoluta di tutta l’azienda:<br />

dal lavoro al prodotto, passando per<br />

l’ottimizzazione dei processi gestionali<br />

e produttivi. L’obiettivo è chiaro:<br />

PAMP non mira solo al mantenimento<br />

degli standard ma al miglioramento<br />

continuo. L’ISO 9001 non è però per<br />

l’azienda di Castel S. Pietro la prima attestazione:<br />

il suo laboratorio di analisi<br />

infatti dispone già da tempo dell’accreditamento<br />

di qualità ISO 17025, al<br />

quale si aggiungono i riconoscimenti<br />

dell’azienda a livello internazionale nel<br />

campo dei metalli preziosi. L’ISO 9001<br />

rappresenta quindi per PAMP un nuovo<br />

passo verso l’obiettivo di realizzare il<br />

livello massimo di prestazioni in ogni<br />

suo ambito operativo: dalla qualità alla<br />

sicurezza, dall’ambiente all’etica.<br />

PAMP è un’azienda con sede a Castel S.<br />

Pietro che opera nella lavorazione di<br />

metalli preziosi.<br />

Fondata nel 1977, PAMP venne acquisita<br />

nel 1981 dalla MKS Finance<br />

SA. Il successo subito generato dalla<br />

produzione di lingotti d’oro per il<br />

commercio all’ingrosso, richiese nel<br />

1984 l’edificazione di una struttura<br />

produttiva più ampia.<br />

PAMP è una società che ha avuto<br />

un’interessante impatto in termini di<br />

occupazione, in quanto in pochi anni<br />

si è passati da 45 dipendenti agli attuali<br />

125 circa, con possibilità di ulteriore<br />

sviluppo nel futuro. Essendo operante<br />

nel ramo della lavorazione di metalli<br />

preziosi, settore altamente specializzato,<br />

PAMP impiega anche personale<br />

con alte qualifiche ed è estremamente<br />

attenta a favorire la formazione e l’ag-<br />

Vita dei Soci<br />

Umberto Magro - direttore amministrativo - e Fiorenzo Arbini - responsabile<br />

qualità, ambiente e sicurezza sul lavoro - con il certificato ISO 9001<br />

giornamento continuo.<br />

Grazie alla sua flessibilità e al pacchetto<br />

di servizi che offre unitamente alla MKS<br />

Finance SA, oggi PAMP è considerata<br />

un azienda tra le prime a livello mondiale<br />

per i prodotti e servizi che mette<br />

a disposizione dei propri clienti.<br />

Per maggiori informazioni e domande<br />

tecniche:<br />

Fiorenzo Arbini<br />

PAMP SA<br />

6874 Castel S. Pietro<br />

Tel. +41 91 695 04 50


Vita dei Soci<br />

Progetto AIL: WiFi Lugano<br />

Nella società odierna risulta sempre<br />

più importante poter usufruire di<br />

tecnologie della comunicazione<br />

all’avanguardia. Di queste, l’accesso a<br />

Internet è di certo la più rilevante.<br />

Per questa ragione la Città di Lugano e<br />

le Aziende Industriali di Lugano (AIL)<br />

SA, in collaborazione con Casinò di<br />

Lugano e Lugano Turismo, hanno promosso<br />

il progetto WiFi Lugano, al fine<br />

di offrire ai propri cittadini, ai clienti e<br />

ai turisti la possibilità di accedere gratuitamente<br />

a Internet tramite la tecnologia<br />

WiFi. Da qualsiasi punto di accesso<br />

a una rete wireless situato nel centro<br />

città, ogni utente in possesso di un<br />

dispositivo mobile, quale un computer<br />

portatile o un telefonino di ultima generazione,<br />

potrà collegarsi liberamente<br />

alla rete per compiere quelle azioni<br />

che normalmente svolge in ufficio o al<br />

proprio domicilio: consultare la posta<br />

elettronica, la rete aziendale oppure gli<br />

innumerevoli servizi presenti in rete.<br />

Il vantaggio della tecnologia wireless<br />

consiste proprio nell’essere sempre<br />

collegati alla rete senza doversi preoccupare<br />

del modem, esser limitati dai<br />

cavi e vincolati al proprio ufficio.<br />

Con questo progetto delle AIL, la Città<br />

di Lugano aggiunge un altro tassello<br />

importante alla propria offerta di servizi<br />

al cittadino e rilancia la sua immagine di<br />

città ad alto valore aggiunto, ponendosi<br />

una volta di più sullo scenario nazionale<br />

e internazionale come luogo della conoscenza<br />

e dell’economia avanzata.<br />

Il progetto è stato presentato in una<br />

conferenza stampa il 2 aprile scorso a<br />

Lugano.<br />

Ricerca di un partenariato – Società belga<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 44<br />

ZonacoperturaservizioWiFiLugano<br />

Per maggiori informazioni:<br />

AIL SA<br />

CP 5131, 6901 Lugano<br />

Centro operativo<br />

Via ai Molini 2<br />

6933 Muzzano<br />

Tel. +41 58 866 78 11<br />

Fax +41 58 866 78 30<br />

info@ail.ch<br />

www.ail.ch<br />

REVER SA (www.rever-sa.com), società spin-off di un’università belga che si occupa principalmente di migrazione di dati cerca un<br />

partner in Svizzera. Se siete interessati contattate:<br />

Mr. Philippe Claeys, Sales manager, Bd. <strong>Ti</strong>rou 30<br />

B-6000 Charleroi<br />

Tel. +32 71 20 71 61 – Cell. +32 475 627 637, Fax +32 71 20 71 65<br />

philippe.claeys@rever-sa.com<br />

La copertura attuale del progetto WiFi Lugano


45 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Nasce la rivista “suissetec ticino”<br />

Vita dei Soci<br />

La pubblicazione apparirà in quattro edizioni annuali:<br />

due numeri in veste autonoma, i rimanenti sotto forma di inserto della rivista “Installatore”<br />

Testo a cura del Segretariato suissetec per la Svizzera Italiana-Manno<br />

Il nuovo periodico si prefigge<br />

di rispondere in modo più<br />

adeguato alle esigenze degli<br />

operatori dei rami professionali di<br />

suissetec, siano essi datori di lavoro<br />

o dipendenti che operano al sud<br />

delle Alpi. Ovviamente avrà anche<br />

il ruolo di mezzo di informazione<br />

verso l’esterno raggiungendo altre<br />

categorie di specialisti - fabbricanti,<br />

grossisti, impresari costruttori,<br />

studi di progettazione del ramo,<br />

enti pubblici, - senza trascurare i<br />

potenziali committenti.<br />

Suissetec è un’associazione professionale<br />

di categoria che opera a<br />

livello nazionale e offre molteplici<br />

prestazioni a favore di ditte attive<br />

nel campo dell’impiantistica sanitaria,<br />

del riscaldamento, delle<br />

opere da lattoniere e della ventilazione.<br />

In <strong>Ti</strong>cino ha la sua sede amministrativa<br />

in Via Cantonale 34a,<br />

6928 Manno (vedi anche www.<br />

suissetec.ch).<br />

Sono rappresentate, nella regione<br />

linguistica italiana, circa 120<br />

aziende che impiegano 1’000 specialisti.<br />

La cifra d’affari globale annua<br />

ammonta a circa 200 milioni.<br />

L’esigenza della nuova rivista<br />

“suissetec ticino” è emersa chiaramente,<br />

a scadenze regolari, dalle<br />

discussioni nei consessi dell’Associazione.<br />

A grande maggioranza<br />

i membri affiliati hanno più volte<br />

sottolineato la mancanza di un<br />

organo di informazione in lingua<br />

italiana. Al contrario le altre regioni<br />

linguistiche svizzere, possono<br />

contare da anni su simili pubblicazioni<br />

in lingua tedesca e francese.<br />

Il vuoto è dunque colmato grazie<br />

alla disponibilità della nostra sede<br />

centrale che ha deciso di finanziare<br />

il nuovo progetto redazionale<br />

che ha preso corpo grazie alla<br />

collaborazione con l’agenzia spe-<br />

Da sinistra, il direttore suissetec Hans-Peter Kaufmann,<br />

l’editore Fabio Sacchi, e Flavio Bassetti, segretario suissetec ticino<br />

cializzata in pubblicazioni tecniche<br />

& commerciali “Pubblicità Sacchi”<br />

di Manno.<br />

L’informazione che s’intende porre<br />

all’attenzione dei potenziali lettori<br />

spazia dai comunicati sull’attività<br />

dell’Associazione, ai contributi di<br />

natura tecnica, alle interviste a<br />

personalità interne o esterne. Dal<br />

profilo grafico la rivista risulta particolarmente<br />

riuscita - si alternano<br />

in modo sapientemente dosato testi<br />

a fotografie e contributi pubblicitari<br />

- risultando fresca e piacevole<br />

da leggere.


Vita dei Soci<br />

PostFinance si occupa<br />

delle piccole aziende<br />

L’iniziativa di PostFinance nel segmento delle piccole imprese (PI)<br />

è un successo. Finora in tutta la Svizzera si sono svolte 26’000<br />

consulenze PI. PostFinance tratta le piccole aziende alla pari delle<br />

grandi e fornisce una consulenza personalizzata sul posto<br />

Molte piccole aziende sono insoddisfatte<br />

per il mancato servizio<br />

di consulenza delle banche,<br />

normalmente assicurato solo ai clienti<br />

commerciali più importanti. PostFinance<br />

colma questa lacuna offrendo da circa<br />

un anno alle piccole imprese l’identico<br />

servizio di consulenza riservato alle grandi<br />

aziende.<br />

Consulenze in ufficio o a casa - anche<br />

la sera e il sabato<br />

I consulenti finanziari di PostFinance<br />

incontrano i titolari delle aziende a richiesta<br />

in ufficio o a casa. Tale servizio<br />

ha un impatto decisamente positivo. In<br />

meno di un anno si sono infatti svolte in<br />

tutta la Svizzera 26’000 consulenze PI. La<br />

maggior parte dei clienti si è dichiarata<br />

estremamente soddisfatta della consulenza<br />

personale, a richiesta proposta anche<br />

la sera o il sabato – ossia nei momenti<br />

in cui i titolari di piccole aziende si<br />

occupano degli aspetti finanziari. Per i<br />

suoi clienti PostFinance è raggiungibile<br />

telefonicamente tutti i giorni, 24 ore su<br />

24. Il servizio clienti risponde anche alle<br />

domande sui modelli di tasso preferenziale.<br />

Fiera di Francoforte – Messe Frankfurt<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 46<br />

Modelli di tasso preferenziale: tassi<br />

d’interesse superiori per clienti<br />

commerciali<br />

I modelli di tasso preferenziale per i clienti<br />

commerciali comportano un’interessante<br />

remunerazione dell’avere in conto. In<br />

tale ottica il cliente stabilisce con Post-<br />

Finance uno o più limiti preferenziali. Se<br />

con il suo capitale giornaliero il cliente<br />

supera tali limiti, gli interessi preferenziali<br />

preliminarmente definiti vengono<br />

applicati sull’intero capitale giornaliero.<br />

Quando ciò non avviene, l’avere in conto<br />

viene remunerato al normale tasso d’interesse<br />

del conto commerciale. I clienti<br />

beneficiano in tal modo di tassi d’interesse<br />

superiori, fruendo nel contempo della<br />

flessibilità del conto commerciale.<br />

La Posta Svizzera<br />

PostFinance<br />

Viale Stazione 15<br />

6500 Bellinzona<br />

Tel. +41 91 807 68 36<br />

www.postfinance.ch<br />

Da diversi anni, tramite la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>) si possono acquistare<br />

i biglietti d’entrata (giornalieri o per l’intera durata della manifestazione) per partecipare alle numerose fiere organizzate a Francoforte;<br />

la città è infatti conosciuta a livello mondiale proprio grazie alla presenza di un complesso di padiglioni molto vasto che le permette di<br />

organizzare numerosissime fiere (fiera del libro, tattoo convention, numismatica, ecc.).<br />

I biglietti e, se lo si desidera il catalogo, sono da comandare presso i nostri uffici circa 3-4 settimane prima dell’inizio della manifestazione.<br />

Il costo del biglietto varia, ovviamente, in base alla fiera alla quale intendete partecipare; ulteriore informazioni riguardo ai prezzi, alle date<br />

e di carattere generale le trovate direttamente sul sito della Fiera www.frankfurtmesse.com oppure chiamando i nostri uffici.<br />

I soci della Camera di commercio (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>) usufruiranno inoltre di uno sconto del 20% sul biglietto d’entrata.<br />

Per ulteriori informazioni e per la comanda dei biglietti siete pregati di contattare: Eva Zanetti, Tel. +41 91 911 51 28, zanetti@cci.ch


47 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Scattano le nuove Ordinanze<br />

sull’attestazione dell’origine<br />

Le normative OAO e OAO-DFE entrano in vigore il 1° maggio<br />

Continua da pagina 1<br />

Testo a cura della Segreteria di Stato dell’Economia<br />

2. Campo di competenza territoriale<br />

degli uffici emittenti<br />

Il campo di competenza territoriale è<br />

disciplinato nell’allegato 1 OAO-DFE.<br />

3. Segreto professionale<br />

• Gli organi degli uffici emittenti svolgono<br />

temporaneamente una funzione ufficiale<br />

ai sensi dell’articolo 320 capoverso<br />

del Codice penale e sono quindi tenuti<br />

a tutelare il segreto professionale.<br />

• La trasmissione di informazioni da parte<br />

di tali organi, anche ad autorità, Amministrazioni,<br />

tribunali, autorità di polizia<br />

svizzere ed estere e uffici emittenti esteri<br />

(ad es. in correlazione con il controllo<br />

di una prova documentale dell’origine),<br />

è consentita soltanto per ordine o con<br />

l’autorizzazione della DGD.<br />

4. Criteri d’origine<br />

• Criterio d’origine B (criterio del<br />

50 %): quale base per il calcolo della<br />

quota dei materiali senza attestazione<br />

originale, vale ora il prezzo franco fabbrica<br />

del prodotto (prezzo lordo).<br />

• Criterio d’origine C (cambiamento<br />

di voce del SA): le prime quattro cifre<br />

del Sistema armonizzato, o della<br />

voce tariffale svizzera (linea tariffale),<br />

devono cambiare a seguito della lavorazione.<br />

Vi è ora l’introduzione di un<br />

margine di tolleranza del 10 per cento.<br />

Ciò significa che i materiali senza attestazione<br />

originale, con la stessa linea<br />

tariffale del prodotto finito, non devono<br />

essere presi in considerazione se il<br />

loro valore non supera il 10 per cento<br />

del prezzo franco fabbrica lordo.<br />

• Criterio d’origine D (regole di lista<br />

= lavorazione o trasformazione di<br />

materiali senza attestazione originale<br />

che conferiscono l’origine): le regole<br />

di lista sono state ristrutturate e sono<br />

elencate nell’allegato 2 dell’OAO-DFE.<br />

La tolleranza del 10 per cento è applicabile<br />

anche in questo caso. Se in<br />

una regola di lista è tuttavia prevista<br />

una regola di percentuale, essa non<br />

può essere superata con l’applicazione<br />

della tolleranza.<br />

• Criterio d’origine h: tale criterio<br />

si applica se gli accessori, i pezzi di<br />

ricambio e le attrezzature senza attestazione<br />

originale sono forniti con strumenti,<br />

macchine, apparecchi e via di<br />

seguito dei capitoli 84 - 92. Gli accessori<br />

e così via hanno la stessa origine,<br />

ad esempio, della macchina assieme<br />

ai quali sono consegnati, a condizione<br />

che il loro valore non superi il 30 per<br />

cento del prezzo franco fabbrica lordo<br />

della macchina.<br />

5. Dichiarazione interna/dichiarazione<br />

d’origine per i prodotti originari<br />

della Svizzera<br />

Le dichiarazioni d’origine possono essere<br />

riportate dai fabbricanti / fornitori,<br />

domiciliati nel territorio svizzero, sulla<br />

fattura commerciale o su un altro documento<br />

commerciale. Tali dichiarazioni<br />

sono considerate come documenti di<br />

riferimento esclusivamente sul territorio<br />

svizzero.<br />

Testo della dichiarazione d’origine:<br />

La merce alla quale si riferisce il presente<br />

documento commerciale è di origine<br />

svizzera ai sensi delle disposizioni degli<br />

articoli da 9 a 16 dell’ordinanza del 9<br />

aprile <strong>2008</strong> sull’attestazione dell’origine<br />

non preferenziale delle merci (OAO) e<br />

dell’ordinanza del DFE del 9 aprile <strong>2008</strong><br />

sull’attestazione dell’origine non preferenziale<br />

delle merci (OAO-DFE).<br />

La merce è stata prodotta nella nostra<br />

impresa.<br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

La merce è stata prodotta nella seguente<br />

impresa (nome, indirizzo, sede):<br />

L’autore della presente dichiarazione<br />

d’origine è a conoscenza del fatto che<br />

l’emissione di una dichiarazione d’origine<br />

inesatta ai sensi dell’articolo 9<br />

segg. OAO e dell’articolo 2 segg. OAO-<br />

DFE comporta l’adozione di provvedimenti<br />

amministrativi e il perseguimento<br />

penale.<br />

Luogo, data, impresa, firma<br />

Per le merci di origine svizzera è anche<br />

possibile presentare una dichiarazione<br />

generale del fornitore, valida per un<br />

anno. Tuttavia, devono essere osservate<br />

le relative prescrizioni formali. Per maggiori<br />

informazioni è possibile contattare<br />

l’ufficio emittente di competenza.<br />

6. Procedure semplificate<br />

Gli uffici emittenti trasmettono alla DGD<br />

(indirizzo vedi punto 9) tutte le nuove<br />

domande in merito a una procedura<br />

semplificata per la relativa approvazione.<br />

Le autorizzazioni già rilasciate rimangono<br />

valide fino alla data indicata.<br />

7. Moduli<br />

Nei prossimi mesi saranno introdotti un<br />

nuovo certificato d’origine e una nuova<br />

domanda di attestazione. I moduli attuali<br />

possono essere utilizzati sino a nuovo<br />

avviso.<br />

8. Documentazione<br />

• OAO (RS 946.31) vedi: www.admin.ch/<br />

ch/d/sr/c946_31.html<br />

• OAO-DFE (RS 946.311) vedi: www.<br />

admin.ch/ch/d/sr/c946_311.html<br />

Per informazioni e contatti<br />

Ufficio legalizzazioni <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />

Tel. +41 91 911 51 11


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49 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Esther Weber<br />

Impiegata d’ufficio<br />

Anno di nascita 1946<br />

Cittadinanza svizzera<br />

Sara Bergo<br />

Laureata in Mediazione Linguistica<br />

e Culturale c/o Università<br />

degli Studi di Milano<br />

Anno di nascita 1981<br />

Cittadinanza italiana<br />

Alessia Imberti<br />

Master of Science in Economics,<br />

Laurea specialistica in<br />

Economia e Politiche Internazionali<br />

presso l’USI di Lugano<br />

Anno di nascita 1985<br />

Cittadinanza svizzera<br />

Italiano: madrelingua<br />

Svizzero<br />

tedesco: seconda<br />

madrelingua<br />

Francese: sufficiente<br />

Inglese: sufficiente<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: buono<br />

Tedesco: discreto<br />

Inglese: buono<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: buono<br />

Tedesco: buono<br />

Inglese: buono<br />

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settembre <strong>2008</strong>.<br />

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alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />

senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

Le proposte formative della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Approfondimenti HR<br />

26 maggio <strong>2008</strong>: Il processo di pianificazione<br />

del personale<br />

9 giugno <strong>2008</strong>: Il reclutamento e la<br />

selezione<br />

Programma: processo di pianificazione,<br />

l’occupazione di posizioni vacanti,<br />

processo di reclutamento, selezione e<br />

assunzione, componenti amministrative<br />

necessarie per portare a buon fine l’occupazione<br />

di posizioni vacanti sia che<br />

si tratti di personale indigeno sia che si<br />

tratti di personale straniero proveniente<br />

da Paesi EU oppure da Paesi terzi.<br />

Relatore: Domenico Basile, Specialista<br />

del personale<br />

Approfondimenti Import Export<br />

Incoterms: diritti e doveri competenti<br />

ai vari soggetti giuridici coinvolti in una<br />

operazione di trasferimento di beni da<br />

una nazione ad un’altra.<br />

4 giugno <strong>2008</strong><br />

Per ulteriori informazioni<br />

sui corsi organizzati<br />

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professionale superiore per il<br />

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aziendale nelle arti e mestieri<br />

Durata: 1 anno<br />

<strong>Ti</strong>tolo: Economista aziendale nelle arti<br />

e mestieri diplomato<br />

Termine di iscrizione:<br />

30 giugno <strong>2008</strong>


Fiere internazionali<br />

La fiera: un sostegno all’internazionalizzazione<br />

della vostra azienda<br />

Solarexpo & Greenbuilding <strong>2008</strong><br />

Verona, 14-17 maggio <strong>2008</strong><br />

Solarexpo & Greenbuilding <strong>2008</strong> sono due<br />

degli eventi più attesi dell’anno in Italia per<br />

quanto concerne l’energia solare, le fonti<br />

rinnovabili e l’efficienza energetica in edilizia<br />

e molte saranno le novità tecnologiche<br />

e di mercato in primo piano.<br />

Gli espositori presenti (direttamente o rappresentati)<br />

saranno oltre 700, con una crescita<br />

del 30% rispetto all’edizione 2007, su<br />

un’area di 40’000 mq, superiore del 65%<br />

al 2007 (che già copriva il doppio della<br />

superficie dell’edizione 2006).<br />

La quota degli espositori esteri, in rappresentanza<br />

di 30 paesi, presenti quest’anno in<br />

Fiera sarà di circa il 25% sul totale.<br />

Anche il record degli oltre 40’000 visitatori<br />

professionali del 2007 è previsto che venga<br />

ampiamente superato, anche alla luce del<br />

crescente numero di imprese e di operatori<br />

che sta entrando nei settori trattati da Solarexpo<br />

& Greenbuilding.<br />

Tra le novità di Solarexpo vanno segnalati<br />

l’evento specializzato “Polygen” dedicato<br />

alla cogenerazione e alla rigenerazione e<br />

l’area dedicata alla “PV Supply Chain”.<br />

All’interno di Greenbuilding la novità è “Illuminazioni”,<br />

lo showroom dedicato a tecnologie,<br />

applicazioni e materiali innovativi<br />

per l’efficienza energetica e l’architettura<br />

sostenibile.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.solarexpo.com<br />

www.greenbuildingexpo.eu<br />

PLMA <strong>2008</strong> – World of Private Label<br />

Amsterdam, 27-28 maggio <strong>2008</strong><br />

Da ventidue anni, dettaglianti e produttori<br />

si ritrovano ogni anno ad Amsterdam alla<br />

PLMA’s World of Private Label, la fiera<br />

mondiale dei marchi del distributore, per<br />

scoprire o far conoscere nuovi prodotti,<br />

avviare nuove collaborazioni e trarre ispirazione<br />

dalle ultime novità.<br />

Mai come oggi è importante trovare nuovi<br />

prodotti, nuovi contatti e nuove idee per<br />

avere successo e la quota parte dei marchi<br />

del distributore non è mai stata così grande.<br />

Il futuro è promettente perché le catene<br />

di dettaglianti hanno rafforzato il loro marketing<br />

e moltiplicato i loro negozi.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.plmainternational.com<br />

Hospitalar <strong>2008</strong><br />

São Paulo, 10-13 giugno <strong>2008</strong><br />

Non disponendo di una propria industria<br />

della tecnica medicale, il Brasile, come anche<br />

i suoi vicini, è strettamente dipendente<br />

dalle importazioni. Al fine di favorire il<br />

contatto tra i produttori mondiali del settore<br />

e possibili acquirenti non solo brasiliani<br />

ma dei paesi confinanti, Hospitalar, la fiera<br />

internazionale di prodotti, attrezzature,<br />

strumenti, servizi e tecnologie per ospedali,<br />

laboratori e cliniche, si terrà per la 14°<br />

volta nel Paese dal 10 al 13 giugno <strong>2008</strong>.<br />

Contemporaneamente e nello stesso centro<br />

espositivo si svolgeranno anche Odonto<br />

Brazil, dedicata all’odontoiatria, e Diagnostica,<br />

riservata alle tecniche di laboratorio.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.hospitalar.com<br />

Decorate Life: Tendence Autumn +<br />

Winter, Collectione Preview Spring +<br />

Summer, Young Living, Outdoor Living<br />

e The Design Annual<br />

Francoforte, 4-8 luglio <strong>2008</strong><br />

Decorate Life: cinque in un colpo solo!<br />

Riunite sotto il nome di Decorate Life, le<br />

cinque manifestazioni Tendence Autumn +<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 50<br />

Winter, Collectione Preview Spring + Summer,<br />

Young Living, Outdoor Living e The<br />

Design Annual si svolgeranno contemporaneamente<br />

dal 4 all’8 luglio <strong>2008</strong> nel polo<br />

fieristico di Francoforte. Per la prima volta<br />

a luglio <strong>2008</strong> Francoforte si profilerà così<br />

come il luogo in cui ordinare i prodotti per<br />

tutte le stagioni dell’anno e per tutti i canali<br />

di distribuzione commerciale. La varietà<br />

dei temi e dei settori merceologici così<br />

come le dimensioni della manifestazione,<br />

che occuperà quasi l’intero quartiere fieristico,<br />

fanno di Decorate Life un appuntamento<br />

imprescindibile per tutti i comparti<br />

interessati, sia sul fronte del commercio<br />

che dell’industria.<br />

• Tendence e Young Living: sia per il<br />

commercio all’ingrosso che per quello<br />

al dettaglio, resta la più importante piattaforma<br />

degli ordini e delle novità per la<br />

stagione autunnale, per il periodo delle<br />

vendite natalizie e per l’ordinazione di<br />

assortimenti specializzati.<br />

• Collectione Preview Spring + Summer<br />

è la piattaforma commerciale specializzata<br />

che si rivolge al commercio che<br />

acquista in medie e grandi quantità per<br />

la stagione primavera/estate dell’anno<br />

successivo, diventando allo stesso tempo<br />

il primo e più importante evento dedicato<br />

alle novità che caratterizzeranno la<br />

primavera e l’estate del prossimo anno.<br />

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Accordi bilaterali: luci e ombre<br />

di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />

a un po’ di tempo a questa<br />

parte i bilaterali accendono gli<br />

animi e fanno discutere.<br />

Mi riferisco qui agli effetti della libera<br />

circolazione della manodopera nel nostro<br />

Cantone. La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sempre sostenuto<br />

gli accordi bilaterali in nome di<br />

un interesse comune superiore che va a<br />

favore dell’economia del nostro Paese.<br />

Una nazione che esporta 180 miliardi<br />

di beni e servizi ogni anno (ne importa<br />

poco meno) e cioè circa un terzo del<br />

suo PIL, non può che avvantaggiarsi da<br />

Da ottanta anni al servizio dell’export<br />

di Alessio Del Grande<br />

’export continua a trainare l’economia<br />

nazionale. Secondo gli ultimi<br />

dati dell’Amministrazione federa-<br />

le delle dogane, nel maggio scorso le<br />

esportazioni sono aumentate del 12,3%,<br />

rispetto allo stesso mese del 2006, raggiungendo<br />

così quasi 17 miliardi di<br />

franchi. Le importazioni sono cresciute<br />

del 12% toccando quota 15,74 miliardi.<br />

Ancora più lusinghiero il bilancio<br />

del commercio estero se si guarda ai<br />

risultati dei primi cinque mesi del 2007:<br />

l’export si è attestato a 80,37 miliardi<br />

con un incremento del 12,6%, rispetto<br />

allo stesso periodo dell’anno precedente,<br />

mentre le importazioni hanno messo<br />

a segno un aumento dell’11,6% per un<br />

valore complessivo pari a 75,22 mi-<br />

accordi di libero scambio con i propri<br />

partner commerciali. Affinché funzionino<br />

a pieno regime, questi accordi<br />

interstatali richiedono tempi lunghi,<br />

anzi a volte lunghissimi.<br />

Sappiamo che le “malattie infantili”<br />

sono frequenti e numerose, e dipendono<br />

dai partner esteri che a differenza<br />

dalla Svizzera, sempre precisa e corretta<br />

nell’applicazione di accordi, sovente<br />

tergiversano coscientemente o, peggio,<br />

fanno finta di non sapere.<br />

Continua a pagina 3<br />

liardi. In questi cinque mesi la bilancia<br />

commerciale ha registrato, quindi, un<br />

avanzo di 5,15 miliardi, ossia un + 30%.<br />

Le vendite sono progredite del 16,6%<br />

sul mercato UE, del 7,2 negli Usa, del<br />

6% in Giappone e addirittura del 24,2 e<br />

del 22,6% nella Federazione Russa e in<br />

Cina. Meno consistenti quelle su mercati<br />

asiatici emergenti: 8,7%. Di commercio<br />

estero, di export e di nuove strategie<br />

per sostenere le imprese elvetiche sui<br />

mercati stranieri si è parlato il 12 giugno<br />

scorso a Lugano in occasione dell’incontro<br />

promosso dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> con Daniel<br />

Küng, CEO dell’Osec Business Network<br />

Switzerland, l’organizzazione che da 80<br />

anni coordina la promozione dell’export<br />

elvetico.<br />

Continua a pagina 7<br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

Da ottanta anni al servizio<br />

dell’export<br />

L’iniziativa sul risparmio<br />

per l’alloggio<br />

• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />

• Hai il mal di testa?<br />

È colpa dell’azienda pag. 12<br />

• Importanza commercio estero<br />

per aziende esportatrici pag. 13<br />

• Universitari e imprenditori<br />

cinesi in visita in <strong>Ti</strong>cino pag. 14<br />

• World Business Forum pag. 16<br />

• 80 all’ora: ostacolo senza<br />

utilità pag. 18<br />

• Missione economica<br />

in India pag. 19<br />

•<br />

Luglio-Agosto 2007<br />

pag. 21<br />

• Seminario SERV pag. 26<br />

• Aperture negozi pag. 27<br />

• Protocollo di collaborazione<br />

tra Milano e Lugano pag. 28<br />

• Tendenze: opportunità e<br />

rischi per le PMI pag. 29<br />

• UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 30<br />

• USIC Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 32<br />

• Alfred Müller SA pag. 34<br />

• Boss Editore SA pag. 35<br />

• Fondazione BNP Paribas pag. 36<br />

• Atre pag. 38<br />

• Forum Svizzera-Romania pag. 39<br />

• Regolamentazioni pag. 40<br />

• Cerca lavoro pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42<br />

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Centro Ciossetto a Sementina:<br />

il progetto e i commenti<br />

Ampliamento Capanna Michela:<br />

l’esame di impatto ambientale<br />

APRILE<br />

08<br />

Editoriale PAGINA 01<br />

suissetec PAGINA 03<br />

Le aziende PAGINA 21<br />

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In prima linea contro il lavoro nero, ma…<br />

Lo scorso 1° gennaio <strong>2008</strong> è entrata<br />

in vigore la nuova Legge<br />

federale contro il lavoro nero<br />

(LLN) ed il cantone <strong>Ti</strong>cino sta preparando<br />

la relativa legge d’esecuzione.<br />

Il mondo economico si è sempre<br />

schierato a favore dell’introduzione<br />

di mezzi ragionevoli per combattere<br />

questo fenomeno che provoca danni<br />

molto ingenti e di vari tipi. Avantutto<br />

il lavoro nero sottrae risorse allo Stato<br />

perché comporta un’evasione fiscale<br />

di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Imprese svizzere e azionisti,<br />

a rischio la loro libertà<br />

Sull’onda delle emozioni si chiedono<br />

a gran voce in Svizzera misure<br />

incisive per regolare le remunerazioni<br />

dei manager delle aziende, in<br />

particolare quelle quotate in Borsa.<br />

Anche per quanto concerne la revisione<br />

del diritto della società anonima<br />

si chiedono misure per rafforzare<br />

il governo delle società che sfiorano<br />

persino la sovra regolamentazione. Ci<br />

si deve pertanto chiedere se anche<br />

nell’ambito di questi importanti temi<br />

legati alla vita e all’operatività delle<br />

aziende non si stia minando la libertà<br />

economica delle imprese stesse.<br />

Le questioni sono certamente complesse<br />

– come garantire un buon<br />

governo d’impresa, ma anche la trasparenza<br />

delle informazioni nei confronti<br />

degli azionisti e del pubblico<br />

Testo a cura di economiesuisse<br />

ed un mancato versamento di contributi<br />

alle istituzioni delle assicurazioni<br />

sociali. Inoltre, chi lavora in nero non<br />

beneficia delle necessarie coperture<br />

assicurative ed infine le aziende ed i<br />

lavoratori regolari sono confrontati<br />

con una concorrenza sleale di chi,<br />

“risparmiando” sulle imposte e sui<br />

contributi sociali, può praticare tariffe<br />

molto più basse. Un segnale forte per<br />

arginare il problema era pertanto<br />

necessario. Continua a pagina 4<br />

più in generale – ma non bisognerebbe<br />

dimenticare un punto di vista<br />

essenziale: il diritto delle società è un<br />

pilastro importante delle condizioni<br />

quadro di una piazza economica. Nella<br />

concorrenza internazionale fra piazze<br />

economiche, è essenziale pertanto che<br />

la Svizzera metta a disposizione delle<br />

imprese strumenti flessibili e vantaggiosi<br />

per le loro attività e disponga di un<br />

margine d’azione più ampio rispetto ad<br />

altre piazze economiche. L’iniziativa popolare<br />

denominata “contro le retribuzioni<br />

abusive”, lanciata dall’imprenditore<br />

Thomas Minder e sulla quale dovrà<br />

esprimersi il popolo svizzero, prevede<br />

rigide disposizioni costituzionali che, se<br />

applicate, ostacolerebbero la flessibilità<br />

delle imprese e degli azionisti.<br />

Continua a pagina 7<br />

Sommario<br />

Strong opinions<br />

Editoriale<br />

Contromano<br />

Imprese svizzere e azionisti,<br />

a rischio la loro libertà<br />

Per i maxi stipendi, un rimedio<br />

peggiore del male da curare<br />

Intervista a C. Luscher<br />

Aprile <strong>2008</strong><br />

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• Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />

• Info Flash pag. 14<br />

• Il governo e il confine fra<br />

informazione e propaganda pag. 16<br />

• DISTI pag. 17<br />

• Il mercato immobiliare elvetico<br />

non desta preoccupazioni pag. 18<br />

• Lugano Airport pag. 20<br />

• eGovernment in Svizzera pag. 21<br />

• pag. 23<br />

• Occidente verso la Cina pag. 28<br />

• Migros <strong>Ti</strong>cino pag. 29<br />

• Seminario: investimenti<br />

in Repubblica Ceca pag. 30<br />

• 75° FSAGA pag. 31<br />

• Conferenza BLC pag. 32<br />

• Gruppo Cornèr Banca pag. 33<br />

• Lifestyle Management &<br />

Consulting SA pag. 34<br />

• Qualisport pag. 36<br />

• Melisa SA pag. 38<br />

• Annuario SSIC pag. 40<br />

• Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 42<br />

• Cerca lavoro pag. 44<br />

• Fiere internazionali pag. 46


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3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />

Tra pubblico e privato<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Lo sciopero delle officine FFS di Bellinzona<br />

a prima vista sembra avere<br />

ragioni semplici e chiare per tutti:<br />

opporsi alla decisione di eliminare posti<br />

di lavoro e privatizzare una parte dell’attività<br />

che significherebbe la chiusura<br />

delle centenarie officine. Di fatto, però,<br />

il nodo è ben più complesso. Qui non<br />

sono in discussione solo i posti di lavoro<br />

e la sopravvivenza o meno dell’azienda,<br />

ma la natura stessa della nozione di<br />

pubblico e privato. In teoria, in una democrazia<br />

liberale, lo Stato dovrebbe fare<br />

solo ciò che sa fare meglio del privato.<br />

Come applicare al meglio questo concetto,<br />

chiamato principio di sussidiarietà, è<br />

una questione che dipende dalla cultura,<br />

dagli usi e costumi, dalle abitudini di<br />

ogni singolo Stato. In USA quasi tutto è<br />

privato, ferrovie comprese. In Europa<br />

le realtà sono diverse fra Stato e Stato,<br />

l’Inghilterra è più vicina al sistema USA,<br />

Germania, Francia e Italia sono più<br />

orientate ad affidare al pubblico anche<br />

ciò che dovrebbe o potrebbe essere privato.<br />

In Svizzera, quasi tutto è pubblico<br />

o parapubblico: ferrovie, telecomunicazioni,<br />

radio e televisione, strade e<br />

autostrade, dighe, aeroporti, controllo<br />

dello spazio aereo, industria militare,<br />

parte dell’energia, acqua, oltre, naturalmente<br />

a sicurezza, giustizia, formazione,<br />

socialità. A me pare ovvio che, quando<br />

un servizio è affidato allo Stato, criteri<br />

diversi da quelli in uso nella gestione di<br />

un’azienda privata debbono avere la meglio.<br />

Un servizio pubblico, normalmente<br />

un monopolio o semi-monopolio, deve<br />

garantire una copertura capillare in tutte<br />

le regioni del Paese, non segue regole<br />

di mercato perché la concorrenza è<br />

spesso inesistente, conseguentemente ha<br />

prezzi più elevati rispetto ad un ipotetico<br />

privato e occupa, quasi sempre, più<br />

persone del necessario. In più, e ciò è<br />

fondamentale, per il pubblico non può<br />

valere il principio secondo cui il profitto<br />

è il fine ultimo dell’attività, esso è solo<br />

un mezzo. In realtà anche le aziende<br />

private dovrebbero considerare il profitto<br />

soltanto un mezzo teso a garantire il<br />

futuro dell’azienda, ma questo precetto<br />

dell’etica protestante è stato grandemente<br />

disatteso negli ultimi anni, con<br />

risultati che sicuramente non sono brillanti.<br />

Purtroppo l’imprenditore, quello<br />

creativo raccontato da Schumpeter,<br />

che gioca con i propri soldi, è un po’<br />

scomparso, sostituito da manager senza<br />

scrupoli, con visioni di corto periodo,<br />

spesso con comportamenti che ricordano<br />

più i mercenari del sacco di Roma<br />

che gli uomini d’affari della City. In conclusione,<br />

in un’azienda pubblica i piani<br />

di ristrutturazione hanno una valenza<br />

diversa dal privato. Non c’è nulla da<br />

obiettare alle delocalizzazioni, finché si<br />

fanno con i propri soldi, ma se i soldi in<br />

gioco sono quelli dei cittadini, allora la<br />

musica è un’altra. Perciò o si privatizza<br />

fino in fondo e si lascia al management<br />

e al CdA il compito di gestire l’azienda<br />

come meglio crede, o lo Stato azionista<br />

di maggioranza si deve far carico anche<br />

delle questioni di carattere sociale,<br />

regionale, dei problemi di coesione e<br />

solidarietà e tutto ciò che come garante<br />

della imparzialità gli compete. Mezze<br />

misure come la trasformazione delle FFS<br />

in una SA sono palliativi.<br />

Un Consiglio di Amministrazione, per<br />

di più prevalentemente composto da<br />

politici, a capo di un’azienda pubblica,<br />

è un non senso. Essere una SA invece<br />

che un’azienda federale non toglie nulla<br />

ai doveri dello Stato che alla fine, come<br />

azionista maggioritario, sarà costretto ad<br />

intervenire. Per cui delle due l’una: o si<br />

è Stato e ci si comporta di conseguenza<br />

tutelando gli interessi della collettività, o<br />

si è “privatizzati” fino in fondo e quindi<br />

si gioca con le regole di mercato. Queste<br />

sono le scelte di fondo che verranno<br />

fatte. Scelte di politica economica che<br />

ogni Paese fa come gli par giusto. Se si<br />

vuole efficienza, costi sotto controllo,<br />

redditività, meglio privatizzare.<br />

Se invece si è pronti a pagare di più per<br />

un servizio, a finanziare un po’ di disoccupazione<br />

nascondendola nelle pieghe<br />

del monopolio federale, ad autotassarsi<br />

quando le regie perdono soldi, tutto ciò<br />

in cambio di sicurezza e tranquillità,<br />

lasciamo tutto com’è. In mano allo<br />

Stato! A me pare che gli svizzeri questo<br />

vogliano. Infatti nel nostro Paese non è<br />

stato privatizzato nulla. Non credo che<br />

sia un bene, ma è un diritto dei cittadini<br />

scegliere il modello che desiderano,<br />

il modello “paghiamo di più e stiamo<br />

meglio” va benissimo, finché ce lo possiamo<br />

permettere…<br />

A Bellinzona, bene hanno fatto gli operai<br />

ad opporsi ad una ristrutturazione che a<br />

poco serve e contrasta con le usanze del<br />

“service public”. Il Consiglio di Amministrazione,<br />

per contro, dovrebbe prender<br />

nota che ha contribuito a distruggere<br />

un altro pezzetto di quel mondo che<br />

tanti vantaggi ci ha dato, tanto ci ha<br />

fatto crescere ed è uno dei più grandi e<br />

invidiati atout del nostro Paese: la pace<br />

del lavoro.


Editoriale<br />

In prima linea contro<br />

il lavoro nero, ma…<br />

Continua da pagina 1<br />

di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Cosa è il lavoro nero?<br />

Prima di addentrarci nei temi specifici<br />

della nuova LLN, è opportuno capire<br />

cosa sia considerato lavoro nero. La<br />

definizione di per sé è semplice: si<br />

considera che vi sia svolgimento di lavoro<br />

nero quando si esercita un’attività<br />

retribuita senza regolare denuncia alle<br />

assicurazioni sociali, all’amministrazione<br />

fiscale e o alle autorità competenti<br />

per gli stranieri.<br />

Gli scopi della LLN<br />

La LLN e la relativa ordinanza d’applicazione<br />

si prefiggono di combattere<br />

il lavoro nero attraverso agevolazioni<br />

amministrative e meccanismi di<br />

controllo e sanzioni. In altre parole,<br />

si vuole agire su due fronti. Da una<br />

parte si considera che rendendo più<br />

semplici le procedure, viene meno la<br />

tentazione di ricorrere al lavoro nero.<br />

Dall’altra parte, l’istituzione di organi<br />

di controllo cantonali, lo scambio<br />

facilitato di informazioni fra autorità<br />

e un intervento repressivo con nuove<br />

sanzioni dovrebbero permettere di<br />

lottare più efficacemente contro gli<br />

abusi.<br />

Fra le agevolazioni amministrative,<br />

va senz’altro citato l’art. 2 della LLN,<br />

che prevede una procedura di conteggio<br />

semplificata per i premi delle<br />

assicurazioni sociali e le imposte. La<br />

procedura semplificata è possibile<br />

se il singolo stipendio del lavoratore<br />

non supera 19’890 franchi lordi<br />

annui, se la somma totale annua dei<br />

salari dell’azienda non va oltre 53’040<br />

franchi lordi annui e se i salari di<br />

tutto il personale sono conteggiati in<br />

procedura semplificata. In casi del<br />

genere, il datore di lavoro (art. 3<br />

LLN) annuncia i lavoratori alla cassa<br />

di compensazione AVS, che funge da<br />

organo unico per la riscossione dei<br />

contributi alle assicurazioni sociali<br />

e per le imposte. Inoltre, la procedura<br />

semplificata è particolarmente<br />

rilevante per le attività dipendenti di<br />

portata limitata, come nelle economie<br />

domestiche e per attività temporanee.<br />

Le nuove sanzioni previste dalla LLN<br />

Già oggi la legislazione sulle assicurazioni<br />

sociali e quella sugli stranieri prevedono<br />

multe per la violazione dell’obbligo<br />

di annuncio e di autorizzazione.<br />

Il diritto delle assicurazioni sociali<br />

prevede una sanzione pecuniaria fino<br />

a 30’000 franchi, mentre per ciò che<br />

riguarda gli stranieri si può arrivare<br />

fino a 1 milione di franchi di multa in<br />

caso di violazione ripetuta. È importante<br />

sottolineare che, da questo punto di<br />

vista, la LLN non va a sostituire le leggi<br />

esistenti, ma aggiunge le seguenti nuove<br />

sanzioni in caso di violazioni gravi<br />

e ripetute dei summenzionati obblighi<br />

di annuncio e di autorizzazione (art.<br />

13 LLN):<br />

1. esclusione dei datori di lavoro dagli<br />

appalti pubblici per un periodo da<br />

uno a cinque anni;<br />

2. taglio degli aiuti finanziari fino a un<br />

massimo di cinque anni a datori di<br />

lavoro che impiegano lavoratori in<br />

nero;<br />

3. la Segreteria di Stato dell’economia<br />

(Seco) pubblica un elenco dei datori<br />

di lavoro colpiti da una sanzione cresciuta<br />

in giudicato.<br />

Si tratta indubbiamente di sanzioni<br />

pesanti che possono avere importanti<br />

ripercussioni finanziarie dirette ed<br />

indirette (il danno in termini di immagine<br />

in caso di inclusione nella “lista<br />

dei cattivi” della Seco non è da tra-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 4<br />

Luca Albertoni<br />

scurare…). Esse sono però impartite<br />

solo dopo una sentenza di condanna<br />

cresciuta in giudicato, per cui vi sarà<br />

comunque un determinato iter procedurale<br />

(con le dovute garanzie) prima<br />

di arrivare ad una condanna e poi ad<br />

una sanzione.<br />

Come saranno effettuati i controlli?<br />

L’aspetto forse più delicato è quello<br />

delle modalità dei controlli, visto che<br />

l’autorità cantonale dispone di mezzi di<br />

intervento rilevanti (vedi art. da 6 a 9<br />

LLN), in particolare con l’accesso alle<br />

aziende e la competenza di effettuare<br />

approfonditi controlli di documenti e<br />

personali. Qui evidentemente entrerà<br />

in gioco la ragionevolezza dei controllori,<br />

che dovranno agire secondo il<br />

principio della proporzionalità affinché<br />

una strategia e mezzi giusti non si trasformino<br />

in azioni inutilmente vessatorie<br />

per le aziende. Non abbiamo dubbi<br />

che l’autorità cantonale saprà agire<br />

con moderazione, ma il nostro compito,<br />

in quanto associazione-mantello<br />

dell’economia ticinese, sarà anche di<br />

prestare attenzione a questi aspetti. Soprattutto<br />

per il fatto che la denuncia del<br />

lavoro nero potrà essere effettuata con<br />

una semplice segnalazione all’autorità,<br />

senza formalità particolari. Anche in<br />

questo caso si tratta di uno strumento<br />

irrinunciabile affinché la LLN possa<br />

essere applicata, ma non si può escludere<br />

il rischio di delazioni infondate,<br />

per cui è giusto essere vigili.<br />

Approfondiremo ancora l’argomento<br />

con ulteriori informazioni dettagliate.<br />

Nel frattempo, consigliamo di consultare<br />

il sito Internet www.no-al-lavoronero.ch<br />

che fornisce molte indicazioni<br />

utili e contiene anche un’interessante<br />

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Contromano<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 6<br />

Lo Stato spione a caccia di evasori fiscali<br />

di Alessio Del Grande<br />

C’è qualcosa di terribilmente inquietante<br />

nella caccia scatenata<br />

in mezza Europa ai presunti<br />

evasori fiscali. C’è di che preoccuparsi<br />

per il fatto che la Germania,<br />

attraverso i suoi servizi segreti, abbia<br />

acquistato per 4-5 milioni di Euro<br />

da un impiegato infedele la lista dei<br />

clienti che avevano dei conti in alcune<br />

banche private del Liechtenstein.<br />

Preoccupa che queste informazioni<br />

siano state poi anche passate, probabilmente<br />

sempre dietro pagamento,<br />

ad una dozzina di altri Paesi, tra cui<br />

Italia, Francia e Spagna, che hanno da<br />

tempo dichiarato guerra ai cosiddetti<br />

“paradisi fiscali”. Ma se esistono dei<br />

paradisi fiscali significa che ci sono<br />

anche degli inferni fiscali, come ha<br />

ben ricordato Pascal Salin nella sua<br />

recente conferenza a Lugano. E da<br />

ogni inferno, se è possibile, si cerca<br />

di scappare. Già Adam Smith invocava<br />

la “resistenza del popolo” nel caso di<br />

crescita delle tasse a livelli esorbitanti.<br />

Del resto grandi rivoluzioni, come<br />

quella americana, sono nate da una<br />

rivolta fiscale.<br />

Nella vicenda di Vaduz d’inquietante<br />

c’è che uno Stato, quello tedesco, per<br />

punire un reato, l’evasione fiscale,<br />

commette a sua volta un reato comprando<br />

la lista rubata da un impiegato.<br />

Ha, cioè, pagato un ladro. Se la<br />

stessa cosa l’avesse fatta un cittadino<br />

qualsiasi sarebbe stato rigorosamente<br />

punito dalla legge di ogni Paese<br />

con una sfilza di capi d’imputazione.<br />

Nell’ombra di un potere sovrano si<br />

è consumata, insomma, una plateale<br />

violazione del principio di legalità<br />

che è alla base di ogni democrazia<br />

e di ogni Stato liberale. Ma in questa<br />

doppia morale dello Stato, che a<br />

differenza dei cittadini qualsiasi può<br />

commettere impunemente un grave<br />

reato, di altrettanto inquietante c’è<br />

che la Germania per avere quella<br />

lista abbia messo in campo addirittura<br />

i suoi servizi segreti. Finita ormai<br />

da tempo la guerra fredda, lo spionaggio<br />

tedesco andava in qualche<br />

modo impiegato, niente di meglio,<br />

quindi, che riconvertirlo nella caccia<br />

internazionale agli evasori fiscali,<br />

considerati dei veri e propri nemici<br />

della sicurezza finanziaria nazionale.<br />

C’è da tremare all’idea che uno Stato,<br />

con una devastante intrusione nella<br />

sfera privata, possa persino usare<br />

i servizi segreti contro i suoi stessi<br />

cittadini, sospettati non d’intelligence<br />

con qualche potenza straniera,<br />

ma per il semplice fatto che per<br />

sottrarsi ad un’eccessiva pressione<br />

fiscale abbiano dei conti all’estero.<br />

In Paesi dove pagano meno tasse e<br />

dove non si sentono solo delle pecore<br />

da tosare.<br />

Ma gli evasori sono solo il bersaglio<br />

tattico di questa battaglia intrapresa<br />

da alcuni Paesi dell’UE. L’obiettivo<br />

strategico è la demolizione del segreto<br />

bancario, riconosciuto da alcuni<br />

Stati dell’Unione, come Austria, Lussemburgo,<br />

Belgio e dalla Svizzera.<br />

Proprio contro la Confederazione si<br />

è concentrata l’attenzione di taluni<br />

politici tedeschi. Hans Eichel, ex<br />

ministro delle Finanze del governo<br />

Schröder, ha affermato che la Svizzera<br />

rappresenta il “maggiore ostacolo<br />

contro l’evasione fiscale e che<br />

il segreto bancario è un invito per gli<br />

stranieri ad evadere le tasse”; altrettanto<br />

categorico Peer Steinbrück, attuale<br />

ministro delle Finanze, il quale<br />

ha dichiarato guerra a tutti i paradisi<br />

fiscali europei, Svizzera compresa, ha<br />

precisato. La Germania, che peraltro<br />

non ha ancora modificato la sua legislazione<br />

in materia di riciclaggio,<br />

sta facendo da battistrada in questo<br />

nuovo attacco al segreto bancario<br />

e all’eliminazione della concorrenza<br />

fiscale in Europa. Altri Stati la seguiranno<br />

nel tentativo di scardinare<br />

questi due principi che tutelano la<br />

sfera privata dei cittadini contribuenti<br />

contro lo strapotere statale. Eliminati<br />

il segreto bancario e la concorrenza<br />

fiscale in Europa, i governi avranno<br />

le mani libere nell’aumentare la<br />

pressione contributiva per risanare<br />

i loro stremati bilanci pubblici. Una<br />

soluzione che alla lunga potrebbe<br />

però rivelarsi un boomerang.<br />

I capitali troveranno, difatti, altre<br />

via di fuga, altre oasi fiscali, come<br />

Singapore, Dubai o le isole Cayman,<br />

dove a differenza della Svizzera o<br />

dell’Austria non ci sono nemmeno<br />

euro trattenute e imposte alla fonte<br />

da versare agli altri Paesi.


7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> Il tema<br />

Imprese svizzere e azionisti,<br />

a rischio la loro libertà<br />

Continua da pagina 1<br />

Testo a cura di economiesuisse<br />

Particolarmente colpite sarebbero le<br />

imprese rispetto ai loro concorrenti<br />

esteri, ciò che ridurrebbe l’attrattività<br />

della piazza economica svizzera.<br />

Le disposizioni più rigide al mondo<br />

Liberale e flessibile, il diritto svizzero<br />

della società anonima costituisce un<br />

vantaggio per la nostra piazza economica.<br />

È una delle ragioni per le<br />

quali numerose grandi imprese attive<br />

a livello internazionale hanno la loro<br />

sede in Svizzera, contribuendo così<br />

in maniera decisiva alla prosperità<br />

e alla crescita del nostro Paese e<br />

garantendo migliaia di posti di lavoro.<br />

Ora, l’iniziativa popolare “contro<br />

le retribuzioni abusive” ridurrebbe<br />

considerevolmente l’attrattività della<br />

piazza economica, introducendo disposizioni<br />

costituzionali tra le più rigide<br />

al mondo per le imprese quotate<br />

in Borsa. Non sarebbe nell’interesse<br />

della Svizzera peggiorare le condizioni<br />

quadro proprio nei confronti<br />

delle imprese trainanti per l’economia<br />

svizzera.<br />

Un’iniziativa contraria<br />

agli interessi degli azionisti<br />

L’iniziativa non migliorerebbe la protezione<br />

della proprietà. Essa priverebbe<br />

gli azionisti della libertà di decidere<br />

come desiderano organizzare<br />

l’azienda. Attualmente, gli azionisti<br />

hanno la possibilità di introdurre delle<br />

restrizioni negli statuti e di definire<br />

delle procedure per l’adozione di<br />

decisioni che garantiscano la loro<br />

influenza. Ancorare dei rigidi divieti<br />

nella Costituzione e far intervenire il<br />

giudice penale non servirebbe agli<br />

interessi degli azionisti. Non solo l’iniziativa<br />

va oltre l’obiettivo mirato, ma è<br />

addirittura controproducente.<br />

Venisse approvata dal popolo questa<br />

iniziativa popolare, la Svizzera si<br />

doterebbe del diritto azionario più<br />

rigido al mondo. Gli esempi stranieri<br />

– l’Olanda è il caso più eclatante –<br />

dovrebbero invece indurci a riflettere<br />

sul fatto che un diritto azionario troppo<br />

rigido, così come regole fiscali e<br />

societarie eccessivamente rigide sui<br />

salari dei manager, condurrebbero ad<br />

una partenza (e al mancato arrivo)<br />

verso l’estero di imprese importanti<br />

per l’economia svizzera. È chiaro che<br />

se venissero adottate regole come<br />

quelle chieste dall’iniziativa Minder<br />

metterebbero fuori gioco la Svizzera<br />

rispetto ad altre piazze economiche.<br />

Nessuno mette in dubbio il fatto che in<br />

materia di salari dei manager ci siano<br />

stati degli eccessi, ma questi ultimi<br />

concernono alcuni specifici casi. In<br />

realtà la gran parte dei quadri che<br />

assumono responsabilità in seno alle<br />

aziende e alle società dispongono di<br />

remunerazioni adeguate alle prestazioni<br />

fornite e alla responsabilità assunta.<br />

“Corporate Governance”:<br />

l’autoregolazione<br />

si è rivelata efficace<br />

Il governo d’impresa delle aziende<br />

svizzere si situa, nel confronto internazionale,<br />

ad un livello elevato. Un<br />

buon governo d’impresa ha lo scopo<br />

di garantire una crescita durevole<br />

del valore dell’azienda, e ciò a lungo<br />

termine. La sua adozione dipende da<br />

diversi parametri, come la struttura<br />

del capitale, la dimensione dell’azienda,<br />

le sue attività e la concorrenza.<br />

Gli azionisti devono poter adottare un<br />

governo d’impresa che essi scelgono.<br />

Per poterlo fare, essi devono basarsi<br />

su un processo trasparente e garantire<br />

che le diverse opinioni possano essere<br />

liberamente espresse.<br />

Quando si paragona la situazione negli<br />

altri Paesi, si costata che nel corso<br />

di questi ultimi anni il governo d’impresa<br />

delle società svizzere è considerevolmente<br />

migliorato. Esso risulta<br />

oggi tra i migliori al mondo.<br />

Il diritto svizzero degli azionisti del<br />

1991 descrive sotto forma abbreviata<br />

il necessario equilibrio dei poteri tra<br />

i vari organi di una società (potere e<br />

contro-potere). L’economia prende<br />

sul serio la richiesta dell’iniziativa<br />

Minder relativa agli aspetti della Corporate<br />

Governance e in particolare<br />

alle retribuzioni dei membri della<br />

direzione e del consiglio d’amministrazione.<br />

Questo tema è affrontato<br />

nell’ambito dell’attuale revisione del<br />

diritto della società anonima. Le imprese<br />

hanno interesse a disporre di<br />

un buon sistema di governo d’impresa.<br />

Tuttavia, i miglioramenti apportati<br />

al governo d’impresa non devono indebolire<br />

la competitività dell’economia<br />

svizzera. L’economia è convinta che un<br />

buon governo d’impresa debba essere<br />

flessibile e assumere la forma dell’autoregolazione.<br />

Essa ha inoltre elaborato<br />

due sistemi di autoregolazione in


Il tema<br />

vigore dal 2002: lo “Swiss Code of Best<br />

Practice (Swiss Code)” e la “Direttiva<br />

SWX” della Borsa svizzera. Lo “Swiss<br />

Code” è stato completato, nell’autunno<br />

2007, in base ad alcune discussioni<br />

sulle retribuzioni. Esso stabilisce che<br />

le indennità siano fissate in funzione<br />

del contributo individuale al successo<br />

dell’azienda a lungo termine e delle<br />

condizioni del mercato, ciò che è perfettamente<br />

comprensibile. A causa del<br />

nuovo obbligo legale di pubblicare le<br />

indennità versate ai membri del Consiglio<br />

d’Amministrazione e della direzione,<br />

le indennità sono ormai verificate<br />

dai revisori nell’ambito del rapporto<br />

annuale, ciò che è in seguito sottoposto<br />

per approvazione agli azionisti.<br />

Raccomandazioni ulteriori<br />

sul governo d’impresa<br />

Adottato oramai sei anni fa, lo “Swiss<br />

Code of Best Practice” ha dato prova<br />

di efficacia in questi primi anni<br />

di applicazione. Esso permette alle<br />

imprese di disporre della sufficiente<br />

libertà di organizzazione di cui hanno<br />

bisogno. A seguito del dibattito<br />

innescatosi soprattutto negli ultimi<br />

mesi sulla remunerazioni dei quadri<br />

dirigenti, economiesuisse ha ritenuto<br />

utile completare le raccomandazioni<br />

sul governo d’impresa per rendere la<br />

discussione più concreta e legata ai<br />

fatti. Ciò ha permesso di rafforzare lo<br />

strumento dell’autoregolamentazione.<br />

In particolare nello “Swiss Code”<br />

sono state completate le disposizioni<br />

relative alle raccomandazioni in materia<br />

di remunerazione dei membri del<br />

Consiglio d’Amministrazione e della<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di dare il benvenuto a:<br />

direzione. Dieci in particolare le raccomandazioni<br />

formulate:<br />

• il Consiglio d’Amministrazione decide<br />

del sistema di remunerazione e<br />

determina le competenze del comitato<br />

di remunerazione;<br />

• il comitato di remunerazione è<br />

composto esclusivamente di membri<br />

del consiglio d’amministrazione<br />

indipendenti;<br />

• su indicazione del Consiglio d’Amministrazione,<br />

il comitato di remunerazione<br />

elabora un progetto di<br />

allestimento del sistema di remunerazione<br />

dei dirigenti dell’impresa;<br />

• in generale, il sistema di remunerazione<br />

si basa su elementi fissi e<br />

variabili. Esso ricompensa il comportamento<br />

che mira al risultato a<br />

medio e lungo termine attraverso<br />

elementi di remunerazione disponibili<br />

ulteriormente (dato che il sistema<br />

di remunerazione delle persone<br />

con funzioni esecutive comprende<br />

elementi fissi e variabili, esso deve<br />

essere allestito in maniera che la<br />

parte variabile dipenda in misura<br />

adeguata, da una parte dalla prestazione<br />

individuale e, dall’altra parte,<br />

dal successo durevole dell’impresa<br />

o di un’unità dell’impresa);<br />

• il sistema di remunerazione è allestito<br />

in maniera da evitare la concessione<br />

di falsi incentivi e vantaggi<br />

materiali non giustificati;<br />

• la società non concede, per principio,<br />

né “paracaduti dorati” (in caso<br />

di cambiamento del controllo), né<br />

indennità di partenza (in caso di rottura<br />

del contratto di lavoro al di fuori<br />

di un cambiamento del controllo);<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 8<br />

• il comitato di remunerazione valuta<br />

con spirito critico i confronti in<br />

materia di remunerazioni versate in<br />

altre imprese e le conclusioni dei<br />

consigli esterni ed interni;<br />

• il Consiglio d’Amministrazione elabora<br />

ogni anno un rapporto sulle<br />

remunerazioni e lo sottopone all’attenzione<br />

dell’assemblea generale;<br />

• il Consiglio d’Amministrazione fa<br />

partecipare in maniera appropriata<br />

l’assemblea generale al dibattito sul<br />

sistema di remunerazione;<br />

• il Consiglio d’Amministrazione veglia<br />

sulla trasparenza nell’ambito<br />

della remunerazione dei membri<br />

del consiglio d’amministrazione e<br />

della direzione.<br />

L’economia svizzera ha preso da tempo<br />

e sul serio in considerazione la problematica<br />

del buon governo d’impresa e<br />

del controllo sulle remunerazioni dei<br />

quadri dirigenti. Le regole del buon<br />

governo d’impresa devono dare le linee<br />

direttrici e garantire un processo<br />

trasparente, evitare i conflitti d’interesse<br />

ed essere conformi al mercato. Per<br />

gli azionisti il modo di remunerazione<br />

dei membri del consiglio d’amministrazione<br />

e della direzione della società<br />

deve essere chiaro. Evidentemente è<br />

pure necessario creare un equilibrio<br />

tra lo stabilire a livello nazionale delle<br />

regole e la competitività internazionale<br />

con cui sono confrontate le imprese e<br />

le società elvetiche. Una sovra regolamentazione<br />

e un irrigidimento del<br />

diritto elvetico concernente soprattutto<br />

le società quotate non è nell’interesse<br />

della piazza economica elvetica.<br />

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9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> Il tema<br />

Per i maxi stipendi, un rimedio<br />

peggiore del male da curare<br />

di Alessio Del Grande<br />

Se l’intento è buono, il risultato<br />

dell’iniziativa popolare “Contro le<br />

retribuzioni abusive” potrebbe però<br />

essere disastroso per la nostra economia.<br />

Da qualche anno va montando la polemica<br />

contro i super stipendi degli alti<br />

dirigenti delle società quotate in Borsa.<br />

Critiche e polemiche in parte condivisibili<br />

per quelle retribuzioni d’oro, assai<br />

spesso del tutto disancorate dai risultati<br />

concreti conseguiti dalle imprese e da<br />

quel fattore “rischio” che in una sana<br />

etica imprenditoriale premia o punisce<br />

l’attività economica. Indubbiamente si<br />

è creata una distorsione nell’evoluzione<br />

del capitalismo contemporaneo, che ha<br />

visto la cosiddetta “tecnostruttura”, ossia<br />

il management a vari livelli, prevalere<br />

sempre più nella conduzione aziendale<br />

sui vecchi assetti proprietari e sul potere<br />

reale dell’azionariato. Una distorsione innescata<br />

in parte dalla crescente finanziarizzazione<br />

dell’economia, con l’affermarsi<br />

di un potente sistema di credito parallelo<br />

alle banche, dal ruolo della Borsa<br />

nell’assicurare il finanziamento del rischio<br />

imprenditoriale, e amplificata dalla<br />

globalizzazione che impone una feroce<br />

concorrenza anche nell’acquisizione di<br />

quei manager ritenuti indispensabili per<br />

competere sul mercato mondiale.<br />

Tuttavia, pensare di correggere questa<br />

distorsione per legge, come intende fare<br />

l’iniziativa promossa dall’imprenditore<br />

Thomas Minder e sostenuta da PS, Verdi,<br />

Democratici svizzeri e da alcune sezioni<br />

UDC, potrebbe essere assai pericoloso.<br />

L’iniziativa, sfruttando un diffuso risentimento<br />

popolare per taluni onorari stratosferici<br />

dei top manager, non sempre meritati,<br />

esige che gli azionisti votino ogni anno<br />

la somma delle retribuzioni del consiglio<br />

di amministrazione, della direzione e del<br />

comitato consultivo delle imprese registrate<br />

in Borsa. Inoltre, l’assemblea generale<br />

dovrebbe anche designare annualmente<br />

gli amministratori e il presidente della società.<br />

Insomma, tutto il potere agli azionisti<br />

che potrebbero dire la loro anche col voto<br />

elettronico. Al proposito andrebbe, però,<br />

ricordato che la riforma in cantiere del<br />

diritto delle società anonime si propone<br />

già di rafforzare ed estendere le prerogative<br />

degli azionisti. Nel caso di successo<br />

dell’iniziativa, gli alti dirigenti non riceverebbero<br />

più indennità di partenza, né<br />

remunerazioni anticipate, tantomeno premi<br />

per acquisti o vendite di aziende. Tutto<br />

ciò dovrebbe servire anche a correggere<br />

la forte divaricazione che si è prodotta in<br />

questi ultimi anni tra le remunerazioni dei<br />

manager di alto livello e i normali dipendenti,<br />

con casi eclatanti che hanno fatto<br />

scorrere fiumi d’inchiostro.<br />

Già in passato le grandi organizzazioni<br />

imprenditoriali nazionali hanno ripetutamente<br />

sottolineato l’iniquità di queste distorsioni,<br />

tuttavia il rimedio proposto dagli<br />

iniziativisti potrebbe rivelarsi peggiore del<br />

male che si vuole curare. Difatti, pensare<br />

di regolare per legge il meccanismo retributivo<br />

e di delegare un più ampio potere<br />

agli azionisti, i quali solitamente non hanno<br />

i mezzi per esercitarlo sulla base di una<br />

reale conoscenza dei problemi e delle<br />

strategie nella conduzione di un’impresa,<br />

potrebbe esporre a diversi rischi. Innanzitutto,<br />

si creerebbero le premesse per<br />

una pericolosa restrizione della libertà<br />

economica, limitando di fatto il potere<br />

decisionale nella scelta e nella remunerazione<br />

dei quadri dirigenti, i cui onorari<br />

in contesti di concorrenza internazionale<br />

sempre più agguerrita per accaparrarsi i<br />

migliori quadri, sono anch’essi soggetti alla<br />

legge della domanda e dell’offerta. Si tratta<br />

di manager altamente qualificati che si spostano<br />

facilmente di Paese in Paese e da una<br />

società all’altra, senza vincoli di bandiere<br />

nazionali o di fedeltà particolari. È la nuova<br />

dirigenza di un’economia mondializzata e<br />

sempre più interdipendente di cui ormai le<br />

società quotate in Borsa e le multinazionali<br />

non possono fare a meno. Difficile pensare<br />

che questi dirigenti sarebbero attratti da<br />

un’impresa di un Paese in cui la loro remunerazione<br />

è regolata per legge e decisa<br />

di anno in anno dagli azionisti. Se dovesse<br />

passare una regolamentazione del genere,<br />

le società svizzere si ritroverebbero molto<br />

vincolate nella scelta dei loro quadri dirigenziali,<br />

mentre le multinazionali straniere<br />

avrebbero, invece, la più ampia possibilità<br />

di selezionare i migliori manager di cui<br />

necessitano e la massima libertà contrattuale,<br />

il che rappresenterebbe un vantaggio<br />

competitivo non da poco.<br />

Ecco perché le organizzazioni imprenditoriali,<br />

come economiesuisse e USAM,<br />

sono contrari all’iniziativa e sostengono,<br />

invece, il principio dell’autoregolazione<br />

per gli stipendi dei dirigenti. Un principio<br />

con cui commisurare i risultati concreti<br />

conseguiti dai manager nell’interesse della<br />

società che li assume e degli azionisti,<br />

come imporrebbe del resto la classica<br />

etica imprenditoriale. Un’etica d’impresa<br />

che dovrà privilegiare la produzione e<br />

non la speculazione, che dovrà essere<br />

molto più attenta alla ricchezza realmente<br />

creata e non semplicemente spostata con<br />

fantasiose strategie finanziarie per premiare<br />

anche chi non lo merita. È fuor di<br />

dubbio che la finanziarizzazione dell’economia,<br />

l’industrializzazione internazionale<br />

del credito, nonostante taluni pericolosi<br />

eccessi, hanno contribuito non poco al<br />

reperimento delle risorse necessarie per<br />

sostenere quelle innovazioni di processo<br />

e di prodotto che hanno assicurato una<br />

lunga fase di espansione. Altrettanto importante<br />

è stato il ruolo della Borsa in<br />

questo contesto, che per di più negli ultimi<br />

decenni è diventata in tutti i Paesi avanzati<br />

il principale strumento d’investimento anche<br />

per gran parte dei cittadini. Tutt’altro<br />

discorso è l’avidità individuale e aziendale<br />

innescata da questi processi, per cui la<br />

logica del guadagno immediato e della<br />

massima redditività a breve termine hanno<br />

spesso prevalso sulla professionalità e sulla<br />

rispettabilità imprenditoriale, minando<br />

la stabilità stessa dei risultati nel tempo.<br />

Per riparare a questi guasti non servono<br />

nuove leggi, la cui efficacia peraltro sarebbe<br />

molto limitata, occorre invece riattivare<br />

proprio la capacità di autoregolazione da<br />

parte delle imprese, l’unico strumento<br />

in grado di salvaguardare e governare le<br />

opportunità offerte dall’apertura e dalle<br />

liberalizzazioni dei mercati, scongiurando<br />

quelle rischiose derive insite in ogni grande<br />

mutamento economico e sociale.


L’ospite<br />

La crociata contro<br />

i salari dei top manager<br />

Intervista con Christian Luscher, consigliere nazionale radicale per il Cantone di Ginevra<br />

di Simona Morosini, Responsabile Servizio giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Christian Luscher, consigliere nazionale<br />

radicale per il Cantone di<br />

Ginevra e già deputato al Parlamento<br />

ginevrino, è avvocato associato<br />

dello Studio legale Ziegler Poncet Grumbach<br />

Carrard Luscher di Ginevra. Si<br />

occupa segnatamente di diritto bancario<br />

e commerciale, nonché di diritto penale<br />

finanziario.<br />

Come giudica l’iniziativa popolare<br />

lanciata dall’imprenditore Thomas<br />

Minder “contro le remunerazioni<br />

abusive” dei top manager nelle<br />

società quotate in Borsa?<br />

“Occorre riconoscere che vi sono stati<br />

eccessi, negli ultimi tempi, nelle remunerazioni<br />

dei quadri dirigenti non azionisti<br />

(la distinzione tra quadro dirigente<br />

azionista e non azionista riveste a mio<br />

avviso una certa rilevanza). Per ogni<br />

iniziativa popolare occorre interrogarsi<br />

sul motivo per il quale è stata lanciata.<br />

A mio avviso, la maggioranza dei quadri<br />

dirigenti operanti in Svizzera percepisce<br />

remunerazioni commisurate alle prestazioni<br />

ed alle responsabilità assunte.<br />

Basta però qualche caso eclatante per<br />

far scattare proposte di soluzione affrettate.<br />

L’iniziativa è una reazione logica e<br />

forse anche attesa, ma non ne condivido<br />

il contenuto”.<br />

Quali sono i postulati dell’iniziativa<br />

che suscitano in lei maggiore<br />

perplessità?<br />

“Sono assolutamente contrario all’adozione<br />

di principi rigidi, tendenti a disciplinare<br />

le remunerazioni dei quadri<br />

dirigenti. Penso segnatamente al principio,<br />

che gli iniziativisti vorrebbero<br />

iscritto nella Costituzione, secondo il<br />

quale l’assemblea generale voterà ogni<br />

anno la somma globale delle remunerazioni<br />

del Consiglio di Amministrazione e<br />

della direzione, rispettivamente a quello<br />

secondo cui i dirigenti non avranno diritto<br />

alcuno a indennità di partenza, né<br />

a qualsivoglia altra indennità. Ritengo<br />

aberrante che lo Stato sia chiamato a<br />

regolamentare questo tipo di questioni,<br />

oltretutto con rigide disposizioni costituzionali.<br />

Peraltro, tali principi potrebbero<br />

essere elusi in svariati modi. Una tale<br />

limitazione delle possibilità di remunerazione<br />

non è seriamente sostenibile in<br />

una realtà globale di competizione e di<br />

comunicazione”.<br />

L’iniziativa prevede persino sanzioni<br />

penali. Si tratta di una deriva<br />

all’americana?<br />

“Ebbene, questa è la dimostrazione che<br />

si tratta di una risposta troppo rapida<br />

ed epidermica ad un problema che, occorre<br />

comunque darne atto, è reale, ma<br />

va contestualizzato. Personalmente mi<br />

inquieta che questo tipo di reazione si<br />

generalizzi e proliferi a livello elvetico”.<br />

L’iniziativa ha raccolto quasi<br />

120’000 adesioni. Qualora fosse<br />

accettata in votazione popolare,<br />

quali potrebbero essere le conseguenze?<br />

“Con ogni probabilità vi sarebbe una<br />

penalizzazione delle aziende svizzere,<br />

le quali si vedrebbero confrontate con<br />

norme più rigide a scapito della flessibilità<br />

nell’organizzazione, della loro<br />

capacità concorrenziale e, di conseguenza,<br />

della competitività della piazza<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 10<br />

Christian Luscher<br />

economica elvetica. Vi è il rischio<br />

concreto che un certo numero di dirigenti<br />

preferisca in futuro rispondere ad<br />

offerte più allettanti da parte di aziende<br />

con sede in Paesi dove non vigono limitazioni<br />

di questo tipo. Sussiste infine<br />

anche un forte pericolo di elusione,<br />

da parte delle aziende, delle norme<br />

proposte dall’iniziativa”.<br />

Cosa ne pensa del progetto del<br />

Consiglio federale, che tende a<br />

rafforzare il governo d’impresa<br />

nell’ambito della revisione del diritto<br />

della società anonima?<br />

“Il progetto del Consiglio Federale risponde<br />

in maniera più articolata e proporzionata,<br />

rispetto alle misure previste<br />

dall’iniziativa Minder, segnatamente per<br />

quanto riguarda il rafforzamento dei<br />

diritti dell’assemblea generale quale organo<br />

supremo della SA. Tuttavia, anche<br />

in questo ambito occorre che lo Stato<br />

agisca con cautela”.<br />

vi sono dei punti di contatto tra il<br />

progetto di revisione del Consiglio<br />

federale e l’iniziativa. Entrambi prevedono<br />

che il Consiglio di Amministrazione<br />

sia eletto annualmente.<br />

A suo avviso tale misura potrebbe<br />

avere effetti controproducenti sulla<br />

continuità dell’operato manageriale?<br />

“Non credo che tale misura rappresenti<br />

un serio pericolo, nella misura in cui,<br />

molto verosimilmente, vi saranno delle<br />

rielezioni tacite dei CdA, dove saranno<br />

riproposti e riconfermati i membri. La<br />

situazione non cambierà molto; trattasi<br />

di una misura che avrà effetti meramente<br />

cosmetici”.


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

Il fautore dell’iniziativa è un imprenditore svizzero,<br />

proprietario di una società. La sorprende che<br />

una siffatta proposta sia lanciata da un esponente<br />

dell’imprenditoria elvetica?<br />

“Si tratta di un imprenditore atipico, non rappresentativo<br />

del mondo degli affari. Inoltre, è probabilmente poco<br />

toccato dai principi che vorrebbe vedere applicati agli<br />

altri, nella misura in cui egli è azionista della sua società.<br />

Pertanto, può facilmente eludere tali principi. In quanto<br />

“padrone” di se stesso, può facilmente attribuirsi un salario<br />

più moderato e maggiori dividendi. Peraltro, grazie<br />

all’iniziativa la sua azienda ha beneficiato di un notevole<br />

effetto pubblicitario”.<br />

Quali misure sarebbero opportune per correggere<br />

le distorsioni nella remunerazione dei quadri dirigenti?<br />

“La trasparenza nell’informazione svolge un ruolo fondamentale.<br />

L’esempio di UBS è paradigmatico: se la remunerazione<br />

di Marcel Ospel non fosse stata comunicata, quest’anno<br />

egli avrebbe percepito persino un bonus. Si è trattato di<br />

un modo di sottoporlo al controllo del pubblico. Ritengo<br />

che il mercato debba regolare da sé i meccanismi salariali,<br />

evitando per quanto possibile l’intervento dello Stato. Ciò<br />

non toglie che il principio della trasparenza e della comunicazione<br />

debba essere rispettato, laddove imposto o previsto<br />

da normative già esistenti”.<br />

Quali sono a suo modo di vedere i maggiori ostacoli<br />

alle libertà degli imprenditori?<br />

“Tutti gli ostacoli di ordine amministrativo. Penso ad esempio al<br />

nuovo certificato di salario, che è estremamente complicato; o<br />

agli ostacoli fiscali, ad iniziare dalla doppia imposizione. Il carico<br />

fiscale per le imprese e le persone fisiche è asfissiante. Occorre<br />

promuovere una fiscalità accettabile al fine d’incoraggiare la creazione<br />

ed il mantenimento della ricchezza ed assicurare il ruolo<br />

redistributivo dello Stato. Fortunatamente viviamo in una realtà<br />

in cui il rischio imprenditoriale, se gestito con intelligenza, è<br />

comunque ricompensato. A volte anche l’incompetenza imprenditoriale<br />

e manageriale sono ricompensate, ma questa non è una<br />

questione che va risolta dallo Stato, salvo casi eccezionali”.<br />

pronto, chi parla?<br />

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Biblioteca liberale<br />

L’altra faccia dell’ambientalismo<br />

di Alessio Del Grande<br />

Uno smascheramento impietoso<br />

dell’ecologismo, della sua ideologia,<br />

dei danni che può arrecare<br />

allo sviluppo economico e sociale,<br />

ma soprattutto all’ambiente stesso e alla<br />

libertà individuale. “Perché l’ambientalismo<br />

fa male all’ambiente”, di George<br />

Reisman (editore Rubbettino), è un<br />

saggio che non sfugge ad alcuni eccessi<br />

provocatori, ma ha il grande pregio di<br />

svelare l’identica matrice statalista e il<br />

pericoloso retroterra ideologico che<br />

accomuna l’«irrazionalismo» dei Verdi<br />

al vecchio socialismo.<br />

Secondo Reisman l’ecologismo è la<br />

riedizione del più estremo statalismo<br />

in un’epoca in cui la pianificazione<br />

socialista, di stampo sovietico<br />

per intendersi, non è più possibile.<br />

Con la differenza che, come aveva<br />

già ricordato Guglielmo Piombini<br />

in “Eco-imperialismo”, mentre i<br />

comunisti di una volta si accontentavano<br />

di pianificare e dirigere<br />

l’economia all’interno di un solo<br />

Paese, gli ambientalisti di oggi vogliono<br />

invece una pianificazione su<br />

scala globale, di cui il controverso<br />

trattato di Kyoto è solo una tappa.<br />

Le conseguenze di questa strategia<br />

sono una restrizione della libertà<br />

economica, misure dirigistiche e<br />

provvedimenti burocratici che tarpano<br />

le ali all’iniziativa individuale<br />

che per secoli è stata la molla del<br />

progresso tecnologico e sociale.<br />

Docente di economia alla Pepperdine<br />

University della California,<br />

Reisman è considerato l’erede dei<br />

marginalisti austriaci e nella sua<br />

analisi sull’ambientalismo si avvale<br />

di quella metodologia critica che<br />

è stata alla base dell’insegnamento<br />

di Carl Menger e Ludwig von Mises.<br />

Demolendo uno per uno gli allarmi<br />

catastrofisti degli ambientalisti<br />

in questi ultimi decenni, e la loro<br />

strategia mediatica per catturare<br />

l’attenzione dell’opinione pubblica,<br />

Reisman scrive: “(…) Il movimento<br />

«verde» degli ecologisti è soltanto<br />

il vecchio movimento «rosso» dei<br />

comunisti e dei socialisti, privato<br />

della sua patina di scientificità.<br />

L’unica differenza che vedo fra i<br />

«verdi» e i «rossi» è quella superficiale<br />

dei motivi specifici per<br />

cui desiderano violare la libertà<br />

individuale e il perseguimento della<br />

felicità. I «rossi» affermavano che<br />

l’individuo non può essere lasciato<br />

libero perché ne conseguirebbero<br />

cose come lo «sfruttamento» e<br />

il «monopolio». I verdi sostengono<br />

che l’individuo non può essere<br />

lasciato libero perché il risultato<br />

consisterebbe in cose come la distruzione<br />

dello strato dell’ozono e<br />

il riscaldamento globale. Entrambi<br />

sostengono che il controllo statale<br />

centralizzato sull’attività economica<br />

è essenziale”. Ne discende una<br />

«filiera costrittiva» alimentata da<br />

continui e nuovi scenari terrificanti<br />

per i danni arrecati dall’uomo alla<br />

natura.<br />

Per Reisman se il collasso del socialismo<br />

è stato un importante fattore<br />

nella diffusione dell’ambientalismo,<br />

quest’ultimo è la più eclatante manifestazione<br />

di quella marea montante<br />

di irrazionalismo che sta intossicando<br />

la nostra cultura. Chiave di<br />

volta di questa ondata irrazionale è<br />

l’assolutizzazione della natura come<br />

“valore intrinseco”, ossia valore in<br />

sé e per sé, da proteggere a prescindere<br />

da ogni altra considerazione e<br />

da ogni legittimo interrogativo su<br />

mezzi e fini.<br />

“Un valore intrinseco – scrive – è<br />

un valore che si accetta senza alcun<br />

motivo, senza porsi domande. È<br />

un «valore» concepito per persone<br />

che fanno ciò che viene loro detto<br />

e non ciò che pensano. Un valore<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 12<br />

razionale, al contrario, è un valore<br />

che accetta soltanto in base alla<br />

comprensione di quanto sia utile a<br />

quegli scopi, desiderabili in modo<br />

così autoevidente, che sono la vita<br />

e la felicità”. È chiaro che applicando<br />

questo principio regressivo<br />

del “valore intrinseco” alla natura,<br />

da tutelare sempre e comunque,<br />

indipendentemente dal contributo<br />

che può dare alla vita e al benessere<br />

del genere umano, non ci sarebbe<br />

stato, e non ci sarà, alcun progresso<br />

scientifico, tecnologico e sociale,<br />

attraverso l’intervento dell’uomo<br />

sulla natura stessa. Cos’era, difatti,<br />

il petrolio, se non melma nera,<br />

prima che l’invenzione dei motori<br />

a scoppio lo trasformasse in «oro<br />

nero». Lo stesso ragionamento si<br />

può applicare a tanti altri materiali<br />

inerti della natura, che l’intelligenza<br />

e il lavoro dell’uomo hanno trasformato<br />

in quelle risorse economiche<br />

alla base dello sviluppo e del<br />

miglioramento dell’ambiente stesso<br />

negli ultimi due secoli.<br />

<strong>Ti</strong>tolo:<br />

Perché l’ambientalismo fa<br />

male all’ambiente<br />

Autore: George Reisman<br />

Editore: Rubbettino editore<br />

Pagine: 66


13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

Impressum<br />

Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />

Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />

Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />

Redazione:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />

Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />

Pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74<br />

info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch<br />

Diffusione:<br />

<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

• Giovedì 10 aprile <strong>2008</strong>, alle ore 18.30, presso Hotel Parco Paradiso, Paradiso: Assemblea<br />

generale ordinaria uPSA – Gruppo Luganese<br />

• Giovedì 17 aprile <strong>2008</strong>, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso World Trade Center a<br />

Zurigo: 83 ma Assemblea generale ordinaria dell’Osec, ospiti d’onore il Presidente<br />

della Banca Nazionale Svizzera, Jean-Pierre Roth, e Martin Naville, CEO Swiss-American<br />

Chamber of Commerce, per iscriversi direttamente: www.osec.ch/ag<br />

• Domenica 20 aprile <strong>2008</strong>: Elezioni comunali<br />

• Mercoledì 23 aprile <strong>2008</strong>, alle ore 15.00, presso la Camera di commercio, Corso Elvezia<br />

16, Lugano, 6° piano: Incontro informativo “Il clima degli investimenti nella<br />

Repubblica Ceca”. Saranno discussi gli aspetti giuridici degli investimenti e la possibilità<br />

di collaborazione, esponendo i casi pratici<br />

• Lunedì 28 aprile <strong>2008</strong>, alle ore 13.30, presso economiesuisse a Zurigo: Kartellrechtsaussprache<br />

mit Prof. W. Stoffel, per iscrizioni o eventuali informazioni aggiuntive<br />

rivolgersi a esther.hahin@economiesuisse.ch<br />

• Martedì 29 aprile <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 18.00, presso l’Hotel Coronado a<br />

Mendrisio: Guida alla mobilità aziendale: incontro informativo per le aziende,<br />

interverranno vari relatori tra cui il Consigliere di Stato Marco Borradori, il<br />

Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> Luca Albertoni e il Direttore dell’AITI, Sandro Lombardi<br />

• Giovedì 8 maggio <strong>2008</strong>: Assemblea generale ordinaria unione professionale svizzera<br />

dell’automobile (uPSA) – Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

• Martedì 13 maggio <strong>2008</strong>, su appuntamento, presso Osec <strong>Ti</strong>cino: Giornata di consulenze<br />

individuali sulla Cina<br />

• Venerdì 16 maggio <strong>2008</strong>, alle ore 16.30, presso il Grand Hotel Eden a Paradiso: 75°<br />

Congresso nazionale della Federazione svizzera degli agenti generali di assicurazione.<br />

Il tema principale della serata sarà “Il futuro dell’assicurazione<br />

privata” interverranno personalità di rilievo nel settore delle assicurazioni<br />

• Mercoledì 21 maggio <strong>2008</strong>, alle ore 11.30, presso l’Hotel Coronado a Mendrisio: Conferenza<br />

con la presenza degli Ambasciatori del Belgio e del Lussemburgo e altre<br />

personalità di rilievo, organizzata dal Business Club Belgo-Luxembourgeois en<br />

Suisse<br />

• Martedì 27 maggio <strong>2008</strong>: Assemblea Associazione fabbricanti e operatori ramo<br />

abbigliamento del Cantone <strong>Ti</strong>cino (AFRA)<br />

• Giovedì 29 maggio <strong>2008</strong>: Assemblea Associazione installatori elettricisti ticinesi<br />

(AIET)<br />

• Venerdì 30 maggio <strong>2008</strong>, dalle 9.30 alle 14.00 a Zurigo: Conferenza <strong>2008</strong> dei direttori<br />

delle Camere di commercio e delle associazioni affiliate ad economiesuisse


Info Flash<br />

Info Flash<br />

✔ TTPCP: il Consiglio federale<br />

vuole migliorare le procedure<br />

Il 7 marzo scorso il Consiglio federale<br />

ha deciso di porre in vigore con effetto<br />

al 1° aprile <strong>2008</strong> la legge federale sulle<br />

misure per il miglioramento delle procedure<br />

nell’ambito della tassa sul traffico<br />

pesante commisurata alle prestazioni<br />

e le modifiche dell’ordinanza sul traffico<br />

pesante (OTTP). Di conseguenza il<br />

perseguimento penale delle infrazioni<br />

alla legge sul traffico pesante (LTTP)<br />

sarà di competenza della dogana e non<br />

più dei Cantoni. Sono inoltre previste<br />

misure più incisive nei confronti dei<br />

detentori di veicoli che non vogliono<br />

pagare la tassa sul traffico pesante commisurata<br />

alle prestazioni (TTPCP). È<br />

stata introdotta in particolare una base<br />

legale per provvedimenti coattivi contro<br />

i debitori che non vogliono pagare la<br />

tassa. Le autorità d’esecuzione cantonali<br />

potranno pertanto ritirare o rifiutare<br />

le targhe di controllo. L’obiettivo è adottare<br />

più rapidamente misure in caso di<br />

mora nel pagamento e impedire in tal<br />

modo l’elusione dall’obbligo di pagare<br />

la tassa.<br />

La competenza del perseguimento<br />

penale spetta alla dogana e<br />

non più ai Cantoni<br />

Il perseguimento penale delle infrazioni<br />

alla LTTP sarà ora di competenza<br />

della dogana e non più dei<br />

Cantoni. In questo modo si intende<br />

garantire un’applicazione uniforme<br />

ed efficiente delle disposizioni penali.<br />

Le modifiche dell’OTTP tengono<br />

conto in modo particolare di tale<br />

modifica legislativa. Inoltre, diverse<br />

disposizioni procedurali sono state<br />

ottimizzate. Con l’estensione della<br />

responsabilità solidale ai proprietari,<br />

ai noleggiatori e ai locatori<br />

(leasing), la Direzione generale<br />

delle dogane (DGD) si augura che<br />

i detentori di veicoli con debiti<br />

TTPCP considerevoli non possano<br />

più continuare a dare in noleggio o<br />

in leasing nuovi veicoli. Le persone<br />

solidalmente responsabili avranno<br />

però la possibilità di essere eso-<br />

nerate dalla responsabilità quando<br />

si assumono i doveri e i diritti loro<br />

trasferiti. La dogana può inoltre rifiutare<br />

il proseguimento del viaggio<br />

di veicoli svizzeri o, se le circostanze<br />

lo giustificano, sequestrarli,<br />

qualora la persona assoggettata non<br />

abbia pagato la tassa e una diffida di<br />

pagamento sia rimasta infruttuosa.<br />

nuovo termine per il calcolo delle<br />

quote cantonali<br />

Il termine per verificare il calcolo<br />

della quota preliminare della TTPCP<br />

ai Cantoni con regioni di montagna<br />

e regioni periferiche è ora fissato<br />

a dieci anni e non più a due. Ciò<br />

è dovuto al fatto che il calcolo<br />

di queste quote è particolarmente<br />

dispendioso e oneroso. Sulla base<br />

degli indicatori utilizzati per il calcolo,<br />

la Confederazione parte dal<br />

presupposto che durante questo<br />

lasso di tempo esse non subiranno<br />

notevoli variazioni. I veicoli della<br />

protezione civile sono ora esentati<br />

dalla TTPCP. Essi vengono tassati<br />

come le ambulanze e i veicoli della<br />

polizia, dei pompieri e dei servizi<br />

d’intervento in caso di incidenti con<br />

idrocarburi e prodotti chimici. Tutte<br />

le modifiche entreranno in vigore il<br />

1° aprile <strong>2008</strong>.<br />

Il comunicato integrale su:<br />

www.efd.admin.ch/00468/index.<br />

html?msg-id=17693&lang=it<br />

Per approfondimenti: Hans<br />

Häusler, capo della divisione<br />

TTPCP, Direzione generale delle<br />

dogane, Tel. +41 31 322 66 09,<br />

Michael Hofer, sezione Veicoli e<br />

tasse sul traffico stradale, Direzione<br />

generale delle dogane,<br />

Tel. +41 31 324 56 52<br />

✔ Revisione della legislazione<br />

in materia di derrate alimentari:<br />

aggiornamento e armonizzazione<br />

con il diritto europeo<br />

Il Consiglio federale ha adottato una<br />

serie di modifiche dell’ordinanza<br />

sulle derrate alimentari e gli oggetti<br />

d’uso (ODerr) e ha messo in vigore<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 14<br />

Cari imprenditori e stimati lettori di <strong>Ti</strong>cino Business, vi proponiamo questa nuova rubrica<br />

che presenterà sinteticamente alcune notizie d’interesse generale che potrebbero attirare<br />

la vostra attenzione.<br />

la modifica della legge sulle derrate<br />

alimentari decisa dal Parlamento<br />

il 5 ottobre 2007. Al contempo, il<br />

Dipartimento federale dell’interno<br />

(DFI) e l’Ufficio federale della sanità<br />

pubblica (UFSP) stanno rivedendo<br />

numerose ordinanze del diritto<br />

in materia di derrate alimentari.<br />

Le modifiche rientrano nel quadro<br />

dell’armonizzazione con il diritto<br />

comunitario e mirano a semplificare<br />

la libera circolazione delle merci<br />

con l’Unione europea. L’introduzione<br />

di un tenore massimo per i<br />

grassi trans e il disciplinamento<br />

degli inchiostri per imballaggi costituiscono<br />

invece innovazioni volte<br />

a tutelare la salute non ancora contemplate<br />

dal diritto europeo.<br />

Il comunicato integrale su: www.<br />

news.admin.ch/message/?lang<br />

=it&msg-id=17685<br />

Per approfondimenti: Michael<br />

Beer, capo della Sezione sicurezza<br />

delle derrate alimentari, Unità di<br />

direzione protezione dei consumatori;<br />

Sezione Comunicazione, Tel.<br />

+41 31 322 95 05<br />

✔ Promuovere le pari opportunità<br />

nelle imprese. La Confederazione<br />

crea incentivi finanziari<br />

Il Consiglio federale lancia un progetto<br />

pilota finalizzato a promuovere<br />

le pari opportunità nella vita<br />

professionale. Secondo una nuova<br />

ordinanza che entrerà in vigore il<br />

1° gennaio 2009 le imprese potranno<br />

beneficiare direttamente<br />

degli aiuti finanziari previsti dalla<br />

legge federale sulla parità dei sessi<br />

(LPar) per l’attuazione di programmi<br />

promozionali interni. A tal<br />

fine la Confederazione prevede un<br />

credito di circa un milione di franchi<br />

all’anno. L’Ufficio federale per<br />

l’uguaglianza fra donna e uomo<br />

(UFU), incaricato di organizzare<br />

concretamente l’erogazione di<br />

questi aiuti finanziari, informerà<br />

in merito le cerchie interessate<br />

nell’autunno <strong>2008</strong>.


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

Il comunicato integrale su: www.<br />

news.admin.ch/message/?lang<br />

=it&msg-id=17675<br />

Per approfondimenti: Patricia<br />

Schulz, Direttrice Ufficio federale<br />

per l’uguaglianza fra donna e uomo<br />

(UFU), Tel. +41 31 322 68 40<br />

✔ Legge sulla vigilanza dei mercati<br />

finanziari: via all’indagine<br />

conoscitiva sulle normative<br />

d’applicazione<br />

Il 6 marzo scorso, il Dipartimento<br />

federale delle finanze (DFF) ha avviato<br />

un’indagine conoscitiva sugli<br />

atti d’applicazione della legge sulla<br />

vigilanza dei mercati finanziari.<br />

Gli interessati possono esprimere<br />

le loro osservazioni fino al 6 maggio<br />

<strong>2008</strong>.<br />

Il 22 giugno 2007 l’Assemblea federale<br />

ha varato la legge sulla vigilanza<br />

dei mercati finanziari (LAUFIN), il<br />

cui termine per il referendum, che<br />

non è stato lanciato, è scaduto l’11<br />

ottobre 2007. Lo scopo della legge è<br />

di riunire le tre autorità – Commissione<br />

federale delle banche (CFB),<br />

Ufficio federale delle assicurazioni<br />

private (UFAP) e Autorità di controllo<br />

per la lotta contro il riciclaggio di<br />

denaro (AdC) – nell’Autorità federale<br />

di vigilanza sui mercati finanziari<br />

(FINMA). La LAUFIN entrerà in vigore<br />

il 1° gennaio 2009. Il Consiglio<br />

federale procede ora all’indagine<br />

conoscitiva su due avanprogetti di<br />

ordinanze d’esecuzione sulla LAU-<br />

FIN, ossia su:<br />

• l’ordinanza sulla riscossione di<br />

emolumenti e tasse da parte della<br />

FINMA (FINMA-Gebührenverordnung;<br />

FINMA-GebV);<br />

• l’ordinanza concernente le verifiche<br />

sui mercati finanziari (Finanzmarktprüfverordnung;<br />

FINMA-<br />

PV).<br />

Con l’avvio dell’indagine conoscitiva,<br />

il DFF fornisce alle organizzazioni<br />

e alle persone interessate l’opportunità<br />

di esprimersi sui suddetti<br />

progetti fino al 6 maggio <strong>2008</strong>.<br />

Il comunicato integrale su:<br />

www.efd.admin.ch/00468/index.<br />

html?msg-id=17674&lang=it<br />

Per approfondimenti: Barbara<br />

Schaerer, Direttrice supplente,<br />

dell’Amministrazione federale<br />

delle finanze, Tel. +41 31 322<br />

60 18<br />

✔ Rilevamento e intervento<br />

tempestivo dell’AI: guida<br />

all’assicurazione per i datori<br />

di lavoro<br />

In collaborazione con l’Unione<br />

svizzera degli imprenditori e<br />

l’Unione svizzera delle arti e mestieri,<br />

l’Ufficio federale delle assicurazioni<br />

sociali ha pubblicato<br />

una guida per i datori di lavoro.<br />

L’opuscolo intende motivare gli<br />

ambienti imprenditoriali, in particolare<br />

le PMI, ad integrare o<br />

reintegrare i disabili nel mondo<br />

del lavoro. Sintesi degli strumenti<br />

introdotti con la 5 a revisione (in<br />

primo luogo rilevamento e intervento<br />

tempestivo e provvedimenti<br />

di reinserimento), la guida spiega<br />

come l’assicurazione sostenga i<br />

datori di lavoro dal punto di vista<br />

tecnico e finanziario ed espone<br />

i vantaggi che possono derivare<br />

ad un’azienda dalla continuazione<br />

del rapporto di lavoro o dall’assunzione<br />

di un disabile.<br />

Il comunicato integrale su:<br />

www.news.admin.ch/message/?<br />

lang=it&msg-id=17664<br />

Per approfondimenti: Alard<br />

du Bois-Reymond, Vicedirettore<br />

dell’Ufficio federale delle<br />

assicurazioni sociali, Tel. +41<br />

31 322 91 32<br />

✔ Procedura penale amministrativa<br />

nel settore dei mercati finanziari:<br />

22 dossier analizzati dal DFF<br />

Il Dipartimento federale delle finanze<br />

ha pubblicato il 13 marzo<br />

scorso un’informativa sulla procedura<br />

penale amministrativa nel<br />

settore dei mercati finanziari. Ne<br />

risulta che il servizio giuridico del<br />

DFF ha terminato lo studio di 22<br />

casi l’anno scorso.<br />

L’entrata in vigore, il 1° gennaio<br />

2009, della legge sulla vigilanza<br />

dei mercati finanziari (LFINMA)<br />

comporterà un’armonizzazione e<br />

simultaneamente un inasprimento<br />

delle disposizioni penali contenute<br />

nelle leggi sui mercati finanziari.<br />

Il comunicato integrale su: www.<br />

efd.admin.ch/00468/index.<br />

html?msg-id=17781&lang=fr<br />

Per approfondimenti: Dieter<br />

Leutwyler, portavoce del DFF,<br />

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Attualità<br />

Il governo e il confine<br />

fra informazione e propaganda<br />

di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />

Federazione delle imprese svizzere<br />

Il 1° giugno il popolo svizzero sarà<br />

chiamato ad esprimersi sull’iniziativa<br />

popolare “Sovranità del popolo senza<br />

propaganda di governo”. I promotori<br />

dell’iniziativa vogliono che il Consiglio federale<br />

si pronunci sugli oggetti in votazione<br />

prima e durante i dibattiti parlamentari, ma<br />

non successivamente in occasione della<br />

campagna di una votazione federale. L’iniziativa<br />

popolare chiede infatti un complemento<br />

dell’articolo 34 della Costituzione<br />

federale sulla garanzia dei diritti politici.<br />

In particolare, i promotori dell’iniziativa<br />

vogliono iscrivere i seguenti punti nella<br />

Costituzione federale:<br />

• il Consiglio federale, i quadri superiori<br />

dell’Amministrazione federale e gli uffici<br />

federali si astengono da qualsiasi attività<br />

informativa e di propaganda. In particolare<br />

si astengono da attività mediatiche<br />

come pure dalla partecipazione a manifestazioni<br />

informative e manifestazioni<br />

riguardanti la votazione;<br />

• è eccettuato un unico breve comunicato<br />

rivolto alla popolazione dal capo del<br />

dipartimento interessato;<br />

• la Confederazione si astiene dal finanziare,<br />

attuare e sostenere campagne d’informazione<br />

e di propaganda in vista di<br />

votazioni, come pure da qualsiasi produzione,<br />

pubblicazione o finanziamento di<br />

materiale informativo e propagandistico;<br />

• è eccettuato un opuscolo informativo per<br />

gli aventi diritto di voto con le spiegazioni<br />

del Consiglio federale. L’opuscolo deve<br />

tener conto in maniera equilibrata degli<br />

argomenti favorevoli e contrari;<br />

• la data della votazione va pubblicata almeno<br />

con sei mesi di anticipo;<br />

• Confederazione, Cantoni e Comuni devo-<br />

no mettere gratuitamente a disposizione<br />

dei votanti i testi in votazione insieme agli<br />

atti di legge vigenti.<br />

Secondo gli iniziativisti, esiste un’ingerenza<br />

sempre più marcata del Consiglio federale<br />

e soprattutto dell’Amministrazione federale<br />

nel processo di libera formazione dell’opinione.<br />

Vengono citate a questo proposito la<br />

campagna sull’adesione della Svizzera allo<br />

Spazio economico europeo, la campagna<br />

sull’iniziativa “Gioventù senza droga”, quella<br />

sull’adesione della Svizzera all’ONU, ecc..<br />

Che possano essere adottati dei correttivi,<br />

pensando soprattutto al ruolo dell’Amministrazione<br />

federale prima ancora che a<br />

quello del Governo, può apparire anche<br />

giustificato. Ma l’iniziativa popolare sulla<br />

quale ci esprimeremo è comunque eccessiva.<br />

Nell’era della comunicazione moderna,<br />

dove i mezzi di comunicazione si sono<br />

moltiplicati e soprattutto dove le occasioni<br />

di promuovere, se non di propagandare,<br />

il proprio punto di vista sono chiaramente<br />

aumentate, impedire praticamente all’Autorità<br />

di difendere e sostenere di fronte<br />

all’opinione pubblica un progetto importante,<br />

appare una misura sproporzionata.<br />

Non esistono elementi plausibili per dire<br />

che le nostre istituzioni nazionali siano<br />

venute meno negli anni alla funzione di<br />

garanzia e mantenimento della democrazia<br />

diretta. Del resto il Tribunale federale e la<br />

stessa dottrina giuridica hanno sufficientemente<br />

precisato le dimensioni e i limiti<br />

dell’impegno dell’autorità e dell’influenza<br />

di privati durante le campagne di voto.<br />

Venisse accettata dal popolo questa iniziativa,<br />

di fatto il Consiglio federale e l’Amministrazione<br />

federale non potrebbero più<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 16<br />

Stefano Modenini<br />

esprimersi durante una campagna che precede<br />

la votazione. I consiglieri federali ad<br />

esempio non potrebbero più partecipare a<br />

dibattiti in contraddittorio alla radio e alla<br />

televisione e non potrebbero nemmeno<br />

partecipare alle assemblee dei rispettivi<br />

partiti. Sarebbero pure vietate le interviste<br />

ai membri del Governo. L’Amministrazione<br />

federale e il Parlamento non potrebbero ad<br />

esempio fornire informazioni complementari<br />

sull’oggetto in votazione, sia in forma<br />

scritta sia attraverso internet. Queste misure<br />

hanno più il sapore della censura che<br />

della reale difesa della democrazia diretta<br />

e della formazione della libera opinione<br />

dei cittadini.<br />

Il 5 ottobre 2007 le Camere federali hanno<br />

approvato un controprogetto indiretto<br />

all’iniziativa popolare, volto a disciplinare<br />

in una legge l’obbligo d’informazione del<br />

Consiglio federale e i principi dell’attività<br />

informativa da parte delle autorità federali.<br />

Questa legge sottostà al referendum<br />

facoltativo. In base a questo controprogetto<br />

il Consiglio federale deve informare in<br />

modo oggettivo, trasparente e proporzionato<br />

sull’oggetto in votazione. È pure vietato<br />

all’autorità di fare propaganda. La legge<br />

stabilisce pure che il Consiglio federale non<br />

può difendere raccomandazioni di voto<br />

differenti da quelle formulate dall’Assemblea<br />

federale, ciò che tuttavia capita assai<br />

raramente. Se l’iniziativa popolare “Sovranità<br />

del popolo senza propaganda di<br />

governo” verrà respinta, il controprogetto<br />

avrà luce verde. Il tema sollevato dall’iniziativa<br />

popolare in votazione ha evidenti<br />

agganci con la realtà politica odierna. La<br />

soluzione prospettata è però lungi dall’essere<br />

opportuna.


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

La DISTI cambia marcia<br />

Comunicato stampa<br />

Lo scorso 11 marzo DISTI - Associazione<br />

Distributori <strong>Ti</strong>cinesi, ha<br />

presentato alla stampa e all’opinione<br />

pubblica il suo nuovo assetto.<br />

Attiva dal 1984, è stata un’associazione<br />

di fatto senza personalità giuridica,<br />

con le maggiori insegne della grande<br />

distribuzione e i centri commerciali,<br />

per discutere e realizzare progetti comuni<br />

a sostegno dell’economia e del<br />

commercio ticinesi. La volontà di essere<br />

più presente ha portato alla decisione<br />

d’introdurre qualche novità: un assetto<br />

e un’organizzazione più dinamici.<br />

Seimiladuecento posti di lavoro (a tempo<br />

pieno e parziale), un forte impegno<br />

nella formazione (più di 220 apprendisti),<br />

230 milioni di salari, oltre 2,2<br />

miliardi di cifra d’affari, 200 milioni<br />

di acquisti in <strong>Ti</strong>cino. Sono le cifre che<br />

illustrano l’importanza della grande distribuzione<br />

in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Coscienti delle loro responsabilità nei<br />

confronti delle collaboratrici e dei collaboratori,<br />

della società e dell’economia<br />

ticinese, le insegne della grande distribuzione<br />

e i centri commerciali hanno<br />

deciso di darsi una nuova organizzazione<br />

per proporsi ed essere riconosciuti<br />

quali partner dalle autorità e dall’opinione<br />

pubblica.<br />

Un’organizzazione più snella ed efficace,<br />

in grado di agire e non solo di reagire,<br />

presieduta da Enzo Lucibello, affiancato<br />

da un comitato di 6 membri (Mario Colatrella,<br />

Carlo Bianchi, Lorenzo Emma,<br />

Alberto Ménasche, Daniele Radaelli,<br />

Silvio Tarchini), mentre l’avv. Giorgio<br />

Foppa avrà ancora il ruolo di segretario.<br />

Il Comitato potrà contare sul sostegno e<br />

la collaborazione di gruppi di lavoro e<br />

commissioni per l’approfondimento di<br />

temi specifici.<br />

Fra gli obiettivi della DISTI vi sono la<br />

rappresentanza e la difesa degli interessi<br />

specifici della grande distribuzione, ma<br />

anche il miglioramento delle condizioni<br />

quadro per tutto il settore del commer-<br />

cio al dettaglio e il rafforzamento del<br />

ruolo della Federcommercio.<br />

Il tutto a vantaggio della clientela ticinese,<br />

dei turisti ospiti del nostro Cantone<br />

e dei consumatori che giungono dalla<br />

vicina Lombardia attirati dalla qualità<br />

del servizio, dalla varietà della scelta e,<br />

non da ultimo, dal favorevole corso del<br />

cambio.<br />

Migliori condizioni quadro per il commercio<br />

porteranno vantaggi anche alle<br />

collaboratrici e ai collaboratori che già<br />

attualmente beneficiano, nella grande<br />

distribuzione, di condizioni salariali e di<br />

lavoro di un buon livello, fissate in contratti<br />

collettivi o regolamenti aziendali<br />

più vantaggiosi del contratto collettivo<br />

cantonale.<br />

E per quanto riguarda gli orari di apertura?<br />

La DISTI non chiede né un’apertura<br />

generalizzata dei negozi la domenica, né<br />

orari serali eccessivamente prolungati.<br />

La DISTI chiede per contro soluzioni<br />

ragionevoli che permettano di mantenere<br />

i clienti in <strong>Ti</strong>cino, migliorare la nostra<br />

offerta turistica e consolidare i posti di<br />

lavoro e crearne di nuovi. Tra queste<br />

anche la conferma (senza la necessità di<br />

Attualità<br />

lungaggini burocratiche) delle tradizionali<br />

aperture pre-natalizie e la possibilità<br />

di aprire i negozi nei giorni festivi cantonali<br />

(non parificati alle domeniche)<br />

di San Giuseppe, Corpus Domini e San<br />

Pietro e Paolo, ormai un unicum a livello<br />

europeo.<br />

Le esperienze raccolte nel 2005 dimostrano<br />

che queste aperture sono apprezzate<br />

dalla clientela (quasi 200’000 persone)<br />

e sono pertanto un’opportunità<br />

per tutto il settore a vantaggio dei posti<br />

di lavoro e dell’economia cantonale.


Attualità<br />

Il mercato immobiliare elvetico<br />

non desta preoccupazioni<br />

di Gabriela Cotti Musio, Responsabile Comunicazione Credit Suisse <strong>Ti</strong>cino<br />

Sul mercato degli alloggi è in corso<br />

un atterraggio morbido. Gli squilibri<br />

che altrove affliggono i mercati<br />

immobiliari non interessano la Svizzera.<br />

A questa conclusione giungono gli economisti<br />

del Credit Suisse nell’edizione di<br />

quest’anno del loro studio immobiliare.<br />

I singoli mercati si presentano in gran<br />

parte in equilibrio. Sul mercato delle<br />

abitazioni offerta e domanda sono sostanzialmente<br />

in pareggio. Soltanto a un’analisi<br />

più attenta è possibile individuare<br />

alcuni squilibri in determinati segmenti e<br />

regioni. Sul mercato delle superfici a uso<br />

ufficio prosegue la fase di ripresa, e le<br />

sovraccapacità accumulate in precedenza<br />

vengono gradualmente ridotte. Primi<br />

segnali indicano tuttavia che sul mercato<br />

delle superfici a uso ufficio, tendente a<br />

cicli estremamente marcati, si potrebbe<br />

assistere nuovamente a un eccessivo<br />

ampliamento dell’offerta. Sul mercato<br />

delle superfici di vendita l’attuale fase<br />

ascendente del commercio al dettaglio<br />

distoglie l’attenzione dai problemi strutturali<br />

e dalla prevedibile pressione che<br />

subiranno i canoni locativi nel prossimo<br />

periodo di rallentamento congiunturale.<br />

Solo le migliori ubicazioni potranno sottrarsi<br />

alla pressione concorrenziale.<br />

A differenza di quanto avviene in molti<br />

altri Paesi, in Svizzera secondo gli<br />

economisti del Credit Suisse i mercati<br />

immobiliari non destano preoccupazioni.<br />

Eccezion fatta per il mercato delle abitazioni<br />

secondarie, che in alcune regioni<br />

tende agli eccessi, fino ad ora sui mercati<br />

immobiliari elvetici non si sono formate<br />

bolle dei prezzi.<br />

La forte immigrazione protegge<br />

da un eventuale crollo della domanda<br />

Sul mercato degli alloggi offerta e domanda<br />

si muovono pressoché di pari passo.<br />

L’andamento dell’offerta rispecchia<br />

l’ormai graduale esaurimento del boom<br />

dell’edilizia residenziale. Per quanto nel<br />

frattempo le attività di pianificazione siano<br />

rallentate, il numero record di abitazioni<br />

in costruzione continua ad assicurare<br />

al mercato degli alloggi un abbondante<br />

rifornimento di nuovo spazio abitativo.<br />

Nell’anno in corso dovrebbero giungere<br />

sul mercato circa 42’000 unità abitative.<br />

L’edilizia residenziale perde dunque solo<br />

gradualmente di slancio. Sul fronte della<br />

domanda di abitazioni, nonostante le preoccupazioni<br />

riguardanti il futuro andamento<br />

congiunturale, non si teme alcun<br />

brusco crollo. Sono due i fattori che lo<br />

impediranno. Primo: è in atto una spinta<br />

immigratoria, in particolare dai Paesi<br />

dell’UE e dell’AELS, che sul mercato delle<br />

abitazioni genera un notevole aumento<br />

della domanda. Secondo: l’anno in corso<br />

dovrebbe regalare alle economie domestiche<br />

un ulteriore incremento reale del<br />

reddito. Una parte di questo verrà utilizzata<br />

per scopi abitativi, in quanto le spese<br />

per l’alloggio sono strettamente correlate<br />

al reddito. L’osservazione dei dati storici<br />

mostra che la quota delle spese abitative<br />

sul budget delle economie domestiche<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 18<br />

oscilla di norma tra il 16% e il 18% del<br />

loro reddito.<br />

Sebbene le nuove abitazioni siano in<br />

linea di massima ben assorbite dal mercato,<br />

non si possono ignorare i segnali di<br />

crescenti divergenze. Nel segmento delle<br />

case unifamiliari sembra essere subentrata<br />

una saturazione di mercato, come<br />

mostra l’aumento della quota di sfitti.<br />

Tempi di inserzione più lunghi segnalano<br />

che anche gli appartamenti con più di<br />

quattro stanze incontrano determinate<br />

difficoltà di assorbimento. A una scarsità<br />

dell’offerta si dovrebbe invece arrivare<br />

nei centri urbani, nei quali si concentra<br />

la domanda degli immigrati. Teso si presenta<br />

anche il mercato degli immobili<br />

residenziali nella regione del Lemano,<br />

poiché nemmeno lì l’offerta riesce a tenere<br />

il passo con la domanda.<br />

Rischio di una nuova eccedenza<br />

di offerta sul mercato delle superfici<br />

ad uso ufficio?<br />

La forte crescita occupazionale registrata<br />

lo scorso anno nei settori di attività d’ufficio<br />

ha contribuito a ridurre ulteriormente<br />

l’eccedenza di offerta di questo<br />

genere di superfici. Anche senza nuovi<br />

impulsi la congiuntura in Svizzera ha ancora<br />

così tanto slancio che gli economisti<br />

del Credit Suisse prevedono per l’anno<br />

in corso circa 22’000 nuovi occupati in<br />

attività d’ufficio. Considerando la stabilità<br />

del numero delle costruzioni previste,<br />

nel <strong>2008</strong> le superfici sfitte dovrebbero


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

La dottoressa Sara Carnazzi Weber, Senior Economist, e Alberto Petruzzella, responsabile Regione <strong>Ti</strong>cino<br />

di Credit Suisse, in occasione della recente presentazione dello studio immobiliare a Lugano<br />

di nuovo ridursi leggermente. Tuttavia, la<br />

quota di sfitto non ha nemmeno fatto in<br />

tempo a tornare su valori moderati dopo<br />

l’eccessivo ampliamento dell’offerta del<br />

biennio 2002-2003 che già incombe il<br />

ciclo successivo. Primi segnali in tal senso<br />

arrivano dall’impennata del volume<br />

delle domande di costruzione presentate<br />

nell’arco del 2007. Questi dati, inoltre,<br />

non tengono conto dei molti progetti che<br />

si trovano tuttora in fase di elaborazione<br />

e per cui non è stata ancora presentata<br />

una domanda di costruzione. La situazione<br />

nei due maggiori mercati di superfici a<br />

uso ufficio della Svizzera diverge notevolmente.<br />

Mentre nella città di Zurigo sono<br />

circa 250’000 mq (4,6%) le superfici<br />

a uso ufficio sfitte, a Ginevra sono solo<br />

36’000 mq (1,1%).<br />

Una rondine nel commercio<br />

al dettaglio non fa primavera<br />

sul mercato delle superfici di vendita<br />

La fiducia dei consumatori particolarmente<br />

elevata sta al momento facendo la<br />

fortuna dei dettaglianti. Ma questa fase<br />

di crescita rischia di mettere in ombra<br />

gli squilibri strutturali che caratterizzano<br />

il mercato delle superfici di vendita al<br />

dettaglio. Nel lungo termine la crescita<br />

dei fatturati non riesce a tenere il passo<br />

con l’espansione delle superfici. Il mercato<br />

svizzero – leader in Europa con una<br />

superficie di vendita pro capite di 1,6 mq<br />

– è ormai saturo. L’elevata produzione di<br />

nuove superfici ha nel frattempo provocato<br />

una frenetica attività di ristruttura-<br />

zione degli immobili esistenti. La pressione<br />

concorrenziale resta perciò il tema<br />

dominante sul mercato delle superfici di<br />

vendita. Solo le sedi situate nelle migliori<br />

ubicazioni potranno resistere in questa<br />

gara a eliminazione che si gioca a spese<br />

dei margini. Di conseguenza si allargherà<br />

ulteriormente il divario tra le ubicazioni<br />

migliori e quelle periferiche.<br />

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Attualità<br />

Investimenti immobiliari indiretti:<br />

possibilità di diversificazione<br />

troppo poco sfruttate<br />

Il principio di un’adeguata ripartizione<br />

dei rischi vale anche per gli investimenti<br />

immobiliari. Un portafoglio<br />

dovrebbe essere infatti ben diversificato<br />

soprattutto per quanto riguarda<br />

i criteri della posizione geografica e<br />

dell’utilizzo. Numerose casse pensioni,<br />

tuttavia, presentano una distribuzione<br />

geografica troppo scarsa dei loro investimenti<br />

immobiliari. Sono soprattutto<br />

molte piccole casse pensioni a essere<br />

soggette a notevoli rischi di accumulazione,<br />

in quanto due terzi dei loro<br />

investimenti immobiliari diretti sono<br />

ubicati nel medesimo comune. Una<br />

cartolarizzazione di questi investimenti,<br />

vale a dire il loro inserimento in un<br />

portafoglio più grande dietro l’emissione<br />

di quote, può ridurre i rischi di<br />

oscillazione dei rendimenti grazie a<br />

una migliore diversificazione.<br />

La versione integrale dello studio “Swiss<br />

Issues Immobili: Mercato immobiliare<br />

<strong>2008</strong> – Fatti e tendenze” e l’approfondimento<br />

“Mercato immobiliare <strong>2008</strong> –<br />

Regioni” sono disponibili su Internet<br />

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Attualità<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 20<br />

LUGANO AIRPORT: una realtà da riscoprire<br />

Presentato all’inizio di marzo uno studio commissionato dalla Direzione della struttura alla SSAT<br />

– Scuola superiore alberghiera e del turismo di Bellinzona, che mette in evidenza come l’aeroporto<br />

luganese dovrebbe puntare maggiormente sulla promozione dei propri servizi<br />

di Lisa Pantini<br />

Tra novembre 2007 e gennaio <strong>2008</strong> una<br />

classe della Scuola superiore alberghiera<br />

e del turismo di Bellinzona ha svolto<br />

una ricerca di mercato, commissionatagli<br />

dalla Direzione dell’aeroporto di Lugano,<br />

atta a indagare il grado di soddisfazione e di<br />

conoscenza della struttura nella popolazione<br />

residente, nei tour operators e nei passeggeri,<br />

che ha raccolto circa 650 questionari.<br />

Dai risultati si evince che, da parte dei passeggeri<br />

/ clienti attuali, la struttura andrebbe migliorata<br />

sotto alcuni aspetti, quali ad esempio,<br />

il bisogno di avere degli spazi più accoglienti<br />

e attrezzati, e l’ottimizzazione di alcuni servizi<br />

accessori che potrebbero venir adattati alle<br />

sempre maggiori esigenze dei business man,<br />

come ad esempio una rete wireless per l’uti-<br />

lizzo dei propri supporti tecnologici gratuita.<br />

Dai dati raccolti ed elaborati è stato possibile<br />

tracciare il profilo del “passeggero medio”<br />

della struttura luganese: è un uomo che rientra<br />

nella fascia d’età tra i 40 ed i 65 anni, che vive<br />

nel Sottoceneri ed opera nel settore finanziario<br />

in posizione di quadro-dirigente – un business<br />

man –, si reca soprattutto a Zurigo per affari.<br />

I risultati emersi dai questionari alla popolazione<br />

ticinese e regio-insubrica sottolineano<br />

invece l’importanza di una maggiore e più<br />

accattivante pubblicità e promozione in cui<br />

la struttura dovrebbe investire, per avere un<br />

grado di conoscenza più alto.<br />

Con un’immagine di Lugano Airport SA più<br />

moderna e attraente, l’impatto sul potenziale<br />

utente risulterà di sicuro successo.<br />

Benché il 40% degli intervistati abbia già<br />

volato da Lugano Airport, sono sempre molti<br />

i passeggeri che preferiscono partire dalla<br />

vicina Malpensa o da Zurigo. Si ha la conoscenza<br />

dell’esistenza della struttura, ma<br />

manca un’attrattiva che faccia propendere la<br />

scelta per il suo utilizzo da parte della gente.<br />

Sicuramente migliorando alcuni servizi e<br />

ampliando l’informazione e la promozione<br />

della struttura, Lugano Airport incrementerà<br />

il proprio valore.<br />

Infine sulla base dei questionari raccolti attraverso<br />

interviste ai tour operators, agenzie<br />

viaggi, alberghi ed enti turistici, emerge che<br />

Lugano Airport è poco conosciuto e quindi<br />

poco incentivato dagli operatori turistici,<br />

soprattutto nella vicina Italia.<br />

Agendo su un informazione promozionale<br />

puntuale e precisa si potrà dunque incrementare<br />

l’interesse, l’attrattività e la conoscenza<br />

verso l’aeroporto, che ha tutti i numeri per<br />

distinguersi.<br />

Il Direttor Montalbetti, intervenendo nel corso<br />

della presentazione ha affermato che vi<br />

sono delle buone basi su cui lavorare per<br />

proseguire con una strategia di promozione<br />

ed informazione verso l’esterno.<br />

Alfine di incrementare la conoscenza della<br />

struttura e verificare i risultati ottenuti<br />

anche con altri settori, vi invitiamo a<br />

visitare il nostro web site – www.cciati.<br />

ch – da dove è possibile scaricare un questionario<br />

rivolto alle imprese, che si potrà<br />

compilare in alcuni minuti e spedire direttamente<br />

a Lugano Airport SA per posta<br />

(Via Aeroporto, 6982 Agno) o via e-mail<br />

(bpedrazzi@lugano-airport.ch).


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

La qualità dell’eGovernment in Svizzera:<br />

analisi e prospettive<br />

Testo a cura del Servizio comunicazione e media dell’Università della Svizzera Italiana<br />

L’eGovernment è l’uso delle tecnologie<br />

dell’informazione e della<br />

comunicazione (ICT) a supporto<br />

della erogazione di contenuti e servizi<br />

da parte della pubblica amministrazione,<br />

per i cittadini e per le imprese.<br />

Qual è il livello di qualità dell’eGovernment<br />

in Svizzera?<br />

Quali sono gli strumenti per sostenerla<br />

ulteriormente in futuro? Per dare una<br />

risposta a queste due domande è stato<br />

condotto uno studio – coordinato<br />

dal laboratorio TEC-Lab dell’Università<br />

della Svizzera italiana – frutto della<br />

attiva collaborazione tra le Cancellerie<br />

cantonali dei Cantoni di Basilea Città,<br />

<strong>Ti</strong>cino, Turgovia, Uri, Zugo e Zurigo e<br />

i centri di ricerca delle università di<br />

San Gallo, di Basilea e della Fachhochschule<br />

di Berna.<br />

Con lo scopo di offrire ai cittadini<br />

strumenti più efficaci ed efficienti per<br />

dialogare con le amministrazioni, lo<br />

studio è stato condotto attraverso sondaggi<br />

ed analisi sul campo, tesi a determinare<br />

il livello di qualità dell’eGovernment<br />

in Svizzera in termini di<br />

offerta di servizio, bisogni e aspettative<br />

della popolazione, soddisfazione complessiva<br />

dell’uso di tali servizi.<br />

Secondo Davide Bolchini, responsabile<br />

del progetto, il rapporto conclusivo<br />

dello studio delinea risultati più che<br />

soddisfacenti: “se da un lato è stato<br />

rilevato un buon livello di investimento<br />

da parte delle amministrazioni in<br />

termini di contenuti e servizi erogati,<br />

dall’altro si è anche riscontrato un<br />

utilizzo crescente dei servizi da parte<br />

dei cittadini. Da una delle indagini<br />

condotte, per esempio, emerge che<br />

circa la metà del campione di rife-<br />

rimento ha dichiarato di utilizzare<br />

attivamente i siti web cantonali, soprattutto<br />

per reperire formulari ed<br />

ottenere informazioni sulle procedure<br />

amministrative”.<br />

Oltre a questo, il rapporto evidenzia<br />

una grande richiesta da parte dei<br />

cittadini di un supporto maggiore in<br />

termini di assistenza nelle pratiche,<br />

che non si limiti alla prima fase del<br />

processo (reperimento di informazioni)<br />

ma che si estenda a tutti passi<br />

successivi, quali la consegna elettronica<br />

di dossier compilati e l’esecuzione<br />

di pagamenti.<br />

Per raggiungere questi obiettivi, sulla<br />

base dei risultati che emergono dalle<br />

indagini svolte, il rapporto formula<br />

alcune importanti raccomandazioni<br />

chiave rivolte alla pubblica amministrazione<br />

allo scopo di migliorare nel<br />

tempo la qualità dei servizi di eGovernment:<br />

1. migliorare l’usabilità dei siti web<br />

dei Cantoni;<br />

2. conoscere e monitorare gli “usi<br />

effettivi” dei siti web pubblici;<br />

3. promuovere e far conoscere ai<br />

cittadini i servizi di eGovernment in<br />

modo più capillare e costante;<br />

4. aumentare la gamma di contenuti<br />

online a disposizione dei cittadini;<br />

5. superare il livello puramente “informativo”<br />

e introdurre nuovi servizi<br />

pilota capaci di supportare compiti<br />

semplici ma di potenziale interesse<br />

per i cittadini.<br />

Il rapporto intitolato “La qualità<br />

dell’eGovernment in Svizzera - Rapporto<br />

di consolidamento 2005-2007”<br />

è una sintesi ragionata dei risultati di<br />

Attualità<br />

quattro studi specifici ed è reperibile<br />

al sito www.tec-lab.ch/egovernment.<br />

Gli altri studi:<br />

• E-Government Trendbarometer<br />

- Nutzen und Trends aus Bürgersicht<br />

(Heide Brücher, Stefanie Binswanger,<br />

Sami Hamida, Berner Fachhochschule<br />

und UNISYS);<br />

• ZeGO Zufriedenheit im eGovernment:<br />

Measuring user satisfaction<br />

with eGovernment portals of the<br />

26 cantons in Switzerland (Javier<br />

Bargas-Avila, Marco de Vito, Klaus<br />

Opwis, Università di Basilea, Institut<br />

für Psychologie);<br />

• Bericht zum Stand von E-Government<br />

in der Schweiz, Teil<br />

Kantone (Kuno Schedler, Lukas<br />

Summermatter, Universität St. Gallen,<br />

Institut für Öffentliche Dienstleistungen<br />

und Tourismus);<br />

• Schlussbericht zur Studie Firmen<br />

und e-Government sull’offerta<br />

dell’eGovernment in relazione<br />

alle imprese (pubblicato in Aprile<br />

2007), commissionato dalla Segreteria<br />

di Stato per l’Economia e dalla<br />

Cancelleria Federale.<br />

Maggiori informazioni sono reperibili<br />

sul sito www.tec-lab.ch oppure contattando:<br />

Servizio comunicazione e media<br />

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23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

Nuova rete di supporto alle PMI<br />

La Commissione<br />

europea ha lanciato<br />

una nuova<br />

rete di supporto<br />

alle piccole e<br />

medie imprese<br />

(PMI). Enterprise<br />

Europe Network, questo è il suo<br />

nome, riunisce i precedenti Euro Info<br />

Centres (EIC) e Innovation Relay Centres<br />

(IRC) in un’unica rete con l’obiettivo<br />

di aiutare le aziende a sviluppare le<br />

loro attività a livello internazionale.<br />

I maggiori protagonisti del sostegno<br />

alle imprese in Europa si sono uniti in<br />

“Enterprise Europe Network” per offrire<br />

uno sportello unico di assistenza<br />

soprattutto alle PMI e aiutarle a sviluppare<br />

tutto il loro potenziale e la loro<br />

capacità innovativa.<br />

Enterprise Europe Network si articola<br />

in Europa in oltre 500 punti di contatto<br />

per imprenditori, in grado di<br />

fornire un’ampia gamma di servizi di<br />

supporto alle PMI sull’intero territorio<br />

dell’UE ma anche in Stati terzi.<br />

La nuova rete coniuga le attività degli<br />

Euro Info Centres (EIC) con quella<br />

degli Innovation Relay Centres (IRC),<br />

che dopo 20 rispettivamente 12 anni<br />

di attività, verranno così integrati nella<br />

nuova struttura.<br />

In Svizzera è stato creato un consorzio<br />

che proporrà i servizi del Network:<br />

esso è composto dall’Osec (finora gestore<br />

dell’EIC Svizzera) e dalle organizzazioni<br />

Euresearch e Alliance/EPFL<br />

(gestori dell’IRC Svizzera).<br />

Ulteriori informazioni su Enterprise<br />

Europe Network: www.enterprise-europe-network.ec.europa.eu/index_en.htm<br />

Sanzioni nei confronti dell’Iran<br />

Il 3 marzo <strong>2008</strong>, il Consiglio di sicurezza<br />

dell’ONU ha approvato una nuova<br />

risoluzione sanzionatoria contro l’Iran<br />

(UNSC 1803), che vieta qualsiasi fornitura,<br />

vendita e transito di merci che rientrano<br />

sotto i regimi di controllo NSG<br />

e MCTR. Pochissime sono le eccezioni<br />

a questo divieto.<br />

L’Unione europea ha già limitato e<br />

addirittura vietato il transito di determinati<br />

prodotti industriali destinati al<br />

mercato iraniano. Per ulteriori ragguagli<br />

si invita a contattare le autorità di<br />

controllo delle esportazioni nei singoli<br />

Stati membri dell’UE.<br />

A seguito della nuova risoluzione<br />

dell’ONU, anche l’Ordinanza svizzera<br />

che istituisce provvedimenti nei<br />

confronti della Repubblica Islamica<br />

dell’Iran sarà presto riveduta.<br />

Le conseguenze per l’industria elvetica<br />

sono:<br />

• A seguito della risoluzione UNSC<br />

1803 sono vietati la fornitura, la<br />

vendita e il transito in Iran di merci<br />

che sottostanno all’Ordinanza federale<br />

sul controllo dei beni a duplice<br />

impiego, allegato 2 parte 1 e allegato<br />

2 parte 2 (numeri di controllo delle<br />

esportazioni 101-199 e 2001-299).<br />

• Le esportazioni di merci dalla Svizzera<br />

a destinazione dell’Iran citate<br />

nell’allegato II del regolamento CE<br />

n. 423/2007 e che transitano sul<br />

territorio dell’UE rientrano nel campo<br />

d’applicazione dell’art. 3 di tale<br />

regolamento e necessitano quindi di<br />

un’autorizzazione specifica rilasciata<br />

dall’autorità competente dello Stato<br />

di transito (vedasi allegato II del<br />

regolamento CE). Per più ampi rag-<br />

guagli si può consultare il sito web<br />

delle autorità tedesca di controllo<br />

delle esportazioni www.bafa.de<br />

Estensione dell’Accordo sulla libera<br />

circolazione delle persone alla<br />

Bulgaria e alla Romania<br />

I negoziati concernenti l’introduzione<br />

controllata e graduale della libera circolazione<br />

delle persone tra Svizzera e<br />

Bulgaria e Romania sono formalmente<br />

ultimati: il protocollo aggiuntivo II è<br />

stato infatti parafato e sarà firmato nei<br />

prossimi mesi.<br />

Nel quadro del protocollo aggiuntivo II<br />

sono stati definiti i seguenti punti:<br />

• Per un periodo di sette anni dalla<br />

sua entrata in vigore, la Svizzera<br />

potrà mantenere le limitazioni d’accesso<br />

al proprio mercato del lavoro<br />

(contingenti, priorità degli indigeni,<br />

controllo delle condizioni salariali e<br />

lavorative) nei confronti dei cittadini<br />

bulgari e rumeni.<br />

• Contingenti crescenti di anno in<br />

anno: durante il primo anno saranno<br />

disponibili 362 permessi di dimora<br />

durevole e 3’620 permessi di soggiorno<br />

di breve durata per cittadini<br />

bulgari e rumeni che intendono svolgere<br />

un’attività lucrativa. Tali contingenti<br />

aumenteranno di anno in anno<br />

fino a concorrenza di 1207 permessi<br />

di dimora durevoli e 11’664 permessi<br />

di soggiorno di breve durata nel<br />

settimo anno a decorrere dall’entrata<br />

in vigore del protocollo aggiuntivo.<br />

• Allo scadere dei sette anni di tale<br />

disciplina transitoria, una clausola di<br />

salvaguardia unilaterale consentirà<br />

alla Svizzera, durante un periodo di


Commercio estero<br />

tre anni, di reintrodurre contingenti<br />

in caso di immigrazione indesideratamente<br />

cospicua.<br />

Testo integrale del comunicato stampa<br />

dell’Ufficio federale della migrazione<br />

(UFM) può essere consultato su<br />

www.bfm.admin.ch/bfm/it/home/<br />

dokumentation/medienmitteilungen/<strong>2008</strong>/<strong>2008</strong>-02-29.html<br />

Revisione della legislazione in<br />

materia di derrate alimentari:<br />

aggiornamento e armonizzazione al<br />

diritto europeo<br />

Il Consiglio federale ha adottato una<br />

serie di modifiche dell’ordinanza sulle<br />

derrate alimentari e gli oggetti d’uso<br />

(ODerr) e ha messo in vigore la modifica<br />

della legge sulle derrate alimentari<br />

decisa dal Parlamento il 5 ottobre<br />

2007. Al contempo, il Dipartimento<br />

federale dell’interno (DFI) e l’Ufficio<br />

federale della sanità pubblica (UFSP)<br />

stanno rivedendo numerose ordinanze<br />

del diritto in materia di derrate alimentari.<br />

Le modifiche rientrano nel quadro<br />

dell’armonizzazione con il diritto<br />

comunitario e mirano a semplificare<br />

la libera circolazione delle merci con<br />

l’Unione europea. L’introduzione di un<br />

tenore massimo per i grassi trans e il<br />

disciplinamento degli inchiostri per<br />

imballaggi costituiscono invece innovazioni<br />

volte a tutelare la salute non ancora<br />

contemplate dal diritto europeo.<br />

Nel quadro della revisione del diritto<br />

in materia di derrate alimentari, una<br />

delle modifiche più importanti è l’introduzione<br />

di un tenore massimo del<br />

2% per i grassi trans contenuti negli<br />

oli e nei grassi commestibili. Con tale<br />

disciplinamento delle materie prime,<br />

la qualità dei prodotti lavorati risulterà<br />

migliorata. La Danimarca ha introdotto<br />

questo limite del 2% un paio di anni fa,<br />

quale primo e finora unico Paese.<br />

Pure il disciplinamento degli inchiostri<br />

per imballaggi costituisce un contributo<br />

importante a favore della protezione<br />

della salute. Negli ultimi anni alcune<br />

derrate alimentari, come il latte e<br />

la pasta, erano state contaminate da<br />

sostanze cedute dagli inchiostri per<br />

imballaggi. Le sostanze ammesse per la<br />

fabbricazione di tali inchiostri figurano<br />

ora in un apposito elenco che potrà<br />

essere completato ogni qualvolta risulterà<br />

necessario.<br />

Le disposizioni concernenti l’ammissi-<br />

bilità delle indicazioni relative al valore<br />

nutritivo e agli effetti sulla salute, recepite<br />

dal diritto comunitario, sono volte<br />

a garantire maggiore trasparenza. La<br />

relativa ordinanza comprende disposizioni<br />

sull’ammissibilità di termini quali<br />

“a basso contenuto di grassi”, “ad alto<br />

contenuto di fibre” o “ad alto contenuto<br />

di vitamina C” e un elenco riassume<br />

le condizioni specifiche per il loro<br />

utilizzo. Inoltre, l’ordinanza contiene<br />

requisiti dettagliati per le indicazioni<br />

sulla salute: in futuro saranno possibili<br />

determinate dichiarazioni relative<br />

alle proprietà preventive di sostanze<br />

contenute nelle derrate alimentari - i<br />

cosiddetti “health claims” - attualmente<br />

ancora proibite in virtù del vigente<br />

divieto generale di pubblicizzare un<br />

alimento vantandone le qualità curative.<br />

In considerazione dei termini di<br />

transizione previsti, l’ordinanza sarà<br />

probabilmente applicabile per intero<br />

tra quattro o cinque anni.<br />

Nel settore degli organismi geneticamente<br />

modificati (OGM) è introdotta<br />

una tolleranza per quantità minime<br />

di OGM allo scopo di evitare ostacoli<br />

ingiustificati al commercio. Gli attuali<br />

metodi d’analisi consentono di rilevare<br />

quantità anche minime di OGM. Grazie<br />

alle nuove disposizioni si può evitare di<br />

dover distruggere, a causa di divergenze<br />

con il diritto comunitario, derrate<br />

alimentari che, pur contenendo tracce<br />

di OGM, non rappresentano alcun pericolo<br />

per la salute. Questa tolleranza<br />

per quantità minime involontarie di<br />

OGM nelle derrate alimentari risulta<br />

necessaria a causa dell’impossibilità di<br />

separare completamente i flussi delle<br />

merci. Le tracce involontarie di prodotti<br />

OGM non autorizzati sono vincolate<br />

a condizioni molto severe, tra le quali<br />

quella che prevede un valore limite<br />

dello 0,5 % non superabile.<br />

Per ulteriori ragguagli si invita a consultare<br />

la pagina web www.bag.admin.<br />

ch > Temi > Derrate alimentari > Basi<br />

giuridiche e d’esecuzione > Revisioni<br />

> Revisioni 2007 > Secondo pacchetto<br />

di revisioni 2007.<br />

Modifica dell’ordinanza sulla<br />

riduzione dei rischi inerenti ai<br />

prodotti chimici (ORRPChim).<br />

Nell’ambito di un pacchetto di misure<br />

volto a eliminare gli ostacoli tecnici<br />

al commercio il Consiglio federale ha<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 24<br />

modificato in due punti l’ordinanza<br />

sulla riduzione dei rischi inerenti ai<br />

prodotti chimici (ORRPChim).<br />

Tali modifiche, entrate in vigore il 1°<br />

marzo <strong>2008</strong>, riguardano:<br />

• l’etichettatura di detersivi e prodotti<br />

di pulizia: i requisiti per l’etichettatura<br />

particolare di questi prodotti,<br />

stabiliti negli allegati 2.1 e 2.2 della<br />

ORRPChim, prevedono la dichiarazione<br />

di determinati ingredienti in<br />

almeno due lingue ufficiali. Il Consiglio<br />

federale ha deciso che in futuro<br />

sarà sufficiente riportare queste indicazioni<br />

in una sola lingua ufficiale.<br />

• Nuovi valori limite per i materiali legnosi:<br />

la seconda modifica riguarda<br />

l’allegato 2.17 della ORRPChim, che<br />

stabilisce i valori limite dei tenori di<br />

sostanze nocive contenute nei materiali<br />

legnosi quali i pannelli truciolari<br />

o i pannelli di fibre. Lo scopo dei<br />

valori limite sanciti dalla ORRPChim<br />

è quello di evitare che il legno usato<br />

fortemente contaminato da sostanze<br />

nocive venga riutilizzato per la<br />

fabbricazione di altri prodotti. Sono<br />

stati riscontrati problemi soprattutto<br />

per il piombo contenuto in merci<br />

importate. Il Consiglio federale ha<br />

deciso che i valori limite dovranno<br />

essere adeguati allo standard industriale<br />

definito dalla Federazione<br />

europea dei produttori di pannelli<br />

EPF.<br />

Per più ampi ragguagli si invita a consultare<br />

il sito web dell’Ufficio federale<br />

dell’ambiente (UFAM) all’indirizzo<br />

www.bafu.admin.ch<br />

Nuovo regolamento europeo sui<br />

cosmetici<br />

La Commissione europea ha proposto<br />

di semplificare la legislazione europea<br />

sui prodotti cosmetici, sostituendo gli<br />

attuali 27 atti di trasposizione nazionali,<br />

per un totale di oltre 3’500 pagine,<br />

con un regolamento unico.<br />

Con le sue 55 modifiche, la direttiva europea<br />

sui cosmetici, datata 1976, è diventata<br />

un vero e proprio “patchwork”,<br />

senza una terminologia coerente.<br />

La revisione della direttiva è volta a<br />

rafforzare la sicurezza dei prodotti<br />

riducendo nel contempo le formalità<br />

amministrative. A questo scopo è prevista<br />

l’adozione di misure quali:<br />

• la definizione delle esigenze minime<br />

in materia di valutazione della sicu-


25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

rezza dei prodotti cosmetici;<br />

• l’adozione di regole armonizzate per<br />

quanto concerne la dichiarazione<br />

degli effetti indesiderati alle autorità<br />

incaricate della sorveglianza, il<br />

ritiro dei prodotti dal mercato e la<br />

coordinazione dell’applicazione tra<br />

le autorità degli Stati membri;<br />

• la semplificazione dell’obbligo di notifica.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione europea può<br />

essere consultato su http://europa.eu/<br />

rapid/searchAction.do (ricerca tramite<br />

riferimento IP/08/184)<br />

Brevetto europeo: riduzione dei costi<br />

di traduzione<br />

Il Protocollo di Londra sul regime linguistico<br />

dei brevetti definito dalla Convenzione<br />

sul brevetto europeo (CBE)<br />

entra in vigore il 1° maggio <strong>2008</strong>. In<br />

Europa la protezione dei brevetti diventerà<br />

quindi meno cara grazie ai costi<br />

inferiori di traduzione.<br />

Secondo il Protocollo di Londra, ogni<br />

Stato contraente con una lingua ufficiale<br />

uguale a una delle lingue ufficiali<br />

dell’Ufficio europeo dei brevetti<br />

(EPO – European Patent Office) - ossia<br />

francese, tedesco o inglese – non deve<br />

più far tradurre i brevetti se essi sono<br />

depositati in una di queste lingue.<br />

Tra i paesi con queste caratteristiche<br />

figurano Svizzera, Germania, Francia,<br />

Gran Bretagna, Liechtenstein, Lussemburgo<br />

e Monaco.<br />

Per gli Stati firmatari della Convenzione<br />

sul brevetto europeo con lingua ufficiale<br />

diversa da quelle dell’EPO, il brevetto<br />

dovrà essere tradotto nella lingua ufficiale<br />

del Paese. Fanno parte di questa<br />

categoria: Danimarca, Islanda, Paesi<br />

Bassi, Croazia, Slovenia e Lettonia. Danimarca,<br />

Islanda, Croazia e Paesi Bassi<br />

hanno scelto di depositare i brevetti in<br />

lingua inglese. Lettonia e Slovenia non<br />

esigono alcuna traduzione.<br />

In caso di litigi riguardanti i brevetti<br />

europei, gli Stati contraenti possono<br />

richiedere la traduzione completa del<br />

brevetto in una delle loro lingue ufficiali.<br />

Programma IPA: assistenza ai paesi<br />

candidati all’adesione all’UE -<br />

Nel quadro del programma IPA di assistenza<br />

preadesione (Instrument for<br />

Pre-accession Assistance) l’UE investirà<br />

entro il 2013 ben 11,47 miliardi di<br />

euro nella promozione economica dei<br />

Paesi candidati e dei Paesi potenziali<br />

candidati all’adesione all’UE.<br />

Paesi beneficiari del programma sono<br />

Croazia, Turchia e Macedonia (in qualità<br />

di “Paesi candidati”) nonché Albania,<br />

Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro<br />

e Kosovo (in qualità di “Paesi<br />

potenziali candidati”).<br />

L’assistenza ai Paesi candidati avverrà<br />

nei seguenti settori:<br />

• sostegno alla transizione e sviluppo<br />

istituzionale (adozione e applicazione<br />

dell’acquis comunitario);<br />

• cooperazione regionale e transfrontaliera;<br />

• sviluppo regionale (trasporto, ambiente<br />

e sviluppo economico);<br />

• risorse umane;<br />

• sviluppo rurale.<br />

I paesi potenziali candidati beneficeranno<br />

invece unicamente del sostegno<br />

alla transizione e allo sviluppo istituzionale<br />

nonché del sostegno alla cooperazione<br />

regionale e transfrontaliera.<br />

I paesi candidati devono partecipare<br />

al finanziamento degli strumenti IPA in<br />

ragione del 15-25%.<br />

I primi bandi di gara saranno lanciati<br />

durante l’anno. I progetti IPA previsti per<br />

promuovere i paesi candidati saranno visionabili<br />

per paese sul sito dell’UE “Allargamento”<br />

all’indirizzo http://ec.europa.<br />

eu/enlargement/how-does-it-work/financial-assistance/programming-ipa_it.htm<br />

> Programmazione dell’IPA<br />

Regole UE semplificate per il PET<br />

Food<br />

La Commissione europea ha adottato<br />

una proposta di revisione del regolamento<br />

che semplifica considerevolmente<br />

le procedure per le etichette e<br />

il commercio degli alimenti per gli animali,<br />

tra cui quelli domestici, nell’UE.<br />

È soprattutto l’allevamento, che rappresenta<br />

circa la metà della produzione<br />

agricola nell’UE, a trarre profitto da<br />

queste nuove regole. Secondo la Commissione,<br />

esse consentiranno infatti di<br />

meglio inquadrare le innovazioni dei<br />

produttori di alimenti per il bestiame,<br />

ma anche di meglio informare le<br />

famiglie che possiedono un animale<br />

domestico (circa 62 milioni in tutta<br />

l’UE) sul contenuto reale degli alimenti<br />

che comprano.<br />

Grazie alla semplificazione delle esigenze<br />

tecniche e all’eliminazione degli<br />

oneri amministrativi diventati superflui<br />

con il concetto integrato di sicurezza<br />

alimentare (dal produttore al consumatore),<br />

la competitività dei produttori<br />

di alimenti per animali dovrebbe essere<br />

così rafforzata.<br />

La proposta di regolamento contiene<br />

esigenze generali anche per quanto<br />

concerne l’etichettatura dei prodotti.<br />

Sarà obbligatorio indicare:<br />

• il tipo di alimento<br />

• nome e indirizzo dell’esportatore<br />

• lista degli additivi utilizzati<br />

• peso netto<br />

• sugli alimenti per gli animali domestici<br />

deve esserci un numero di telefono<br />

a cui i clienti possono rivolgersi<br />

per avere informazioni dettagliate<br />

sugli ingredienti utilizzati.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione può essere<br />

consultato su http://europa.eu/rapid/<br />

searchAction.do (ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/372)<br />

Accesso al mercato polacco<br />

Per le aziende svizzere, l’accesso al<br />

mercato polacco avviene alle stesse<br />

condizioni d’accesso degli altri mercati<br />

dell’UE. Si consiglia tuttavia di familiarizzarsi<br />

con la legislazione polacca<br />

prima di concludere dei contratti. Lo<br />

Swiss Business Hub Poland, in collaborazione<br />

con uno specialista del diritto<br />

polacco, ha passato in rassegna i punti<br />

principali e li ha riuniti in un unico documento,<br />

disponibile in lingua tedesca.<br />

Il documento, intitolato “Basiswissen<br />

rechtlicher Aspekte bei der Erbringung<br />

von Dienstleistungen und Werkverträgen<br />

in Polen durch Unternehmen aus<br />

der EU und der Schweiz” può essere<br />

consultato in formato pdf su www3.<br />

osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001caa4/<br />

businesslaw_contracts/poolofexperts.<br />

pdf<br />

Italia: politica industriale a favore<br />

delle PMI<br />

“Industria 2015” è il nome del programma,<br />

suddiviso in cinque aree strategiche,<br />

che intende rilanciare il sistema<br />

produttivo italiano.<br />

Tale programma prevede il finanziamento<br />

di una quarantina di progetti<br />

nei settori:


Commercio estero<br />

• dell’efficienza energetica;<br />

• delle nuove tecnologie per il “Made<br />

in Italy”;<br />

• della mobilità sostenibile;<br />

• delle nuove tecnologie della vita;<br />

• delle tecnologie innovative per i beni<br />

e le attività culturali e turistiche.<br />

I primi bandi sono stati emanati il<br />

4 marzo per il settore dell’efficienza<br />

energetica, mentre il 17 marzo saranno<br />

emanati i bandi per le nuove tecnologie<br />

per il “Made in Italy”.<br />

L’investimento previsto nell’area dell’efficienza<br />

energetica è di 250 milioni di<br />

euro (di cui 50 milioni andranno a<br />

progetti nel sud del Paese). L’area delle<br />

nuove tecnologie per il “Made in Italy”<br />

sarà dotata di 230 milioni di euro, di<br />

cui 50 milioni saranno attribuiti a progetti<br />

nel Meridione.<br />

I bandi relativi ai settori della mobilità<br />

sostenibile, delle nuove tecnologie della<br />

vita e delle tecnologie innovative per<br />

i beni e le attività culturali e turistiche<br />

saranno invece pubblicati il 31 marzo.<br />

Ogni settore dispone di 230 milioni di<br />

euro di cui 50 miliardi destinati al sud<br />

del Paese.<br />

Il programma “Industria 2015” è finanziato<br />

dal fondo per la competitività,<br />

ma anche le regioni sono invitate a<br />

partecipare al finanziamento. Il totale<br />

degli investimenti è stimato a 4 miliardi<br />

di euro.<br />

Una sintesi di “Industria 2015” è disponibile<br />

online su www.attivitaproduttive.gov.it/pdf_upload/documenti/<br />

phpGdQuiw.pdf<br />

Grandi opere di costruzione a<br />

Mumbai<br />

Mumbai ha appena dato il via a due<br />

ambiziosi progetti di costruzione volti<br />

a sostituire le attuali bidonville. Gli abitanti<br />

potranno accedervi entro il 2014.<br />

La metropoli economica indiana è al<br />

limite delle sue capacità: ogni anno infatti<br />

il suo fabbisogno in alloggi e locali<br />

commerciali aumenta.<br />

Nel quadro del Dharavi Rehabilitation<br />

Project, sui 200 ettari attualmente occupati<br />

dalla più vasta bidonville di tutta<br />

l’Asia saranno costruite delle palazzine<br />

residenziali e delle superfici commerciali.<br />

Il terreno è stato suddiviso in cinque<br />

parcelle che sono state attribuite a<br />

vari offerenti a fine gennaio.<br />

Tali aziende hanno dovuto impegnarsi<br />

a fornire agli abitanti dell’attuale<br />

bidonville degli alloggi e dei negozi<br />

decenti su una superficie di 3,4 mio. di<br />

metri quadrati.<br />

Il vecchio complesso di Bandar-Kurla,<br />

uno dei principali centri d’affari di<br />

Mumbai, conta tra i terreni più cari<br />

di tutto il Paese. Conformemente al<br />

piano urbanistico, può essere utilizzato<br />

all’85% per degli edifici residenziali<br />

e degli uffici. I rimanenti 15% sono<br />

riservati a strutture pubbliche (parcheggi,<br />

parchi gioco, ospedali). Si sta<br />

studiando anche la creazione di una<br />

zona economica speciale.<br />

Il secondo progetto porta sulla riconversione<br />

di una bidonville sita in<br />

prossimità dell’aeroporto di Mumbai,<br />

su una superficie totale di 110 ettari, di<br />

cui 70 saranno utilizzati per estendere<br />

l’aeroporto. Gli altri 40 ettari accoglieranno<br />

installazioni aeroportuali, centri<br />

commerciali, alberghi e uffici.<br />

Diversi link e documenti utili sono<br />

disponibili su www3.osec.ch/sbhindia<br />

> Opportunità d’affari<br />

Gli Stati Uniti aumentano la parte<br />

di bioetanolo nella benzina<br />

L’EPA, l’agenzia americana per la tutela<br />

ambientale ha comunicato ad inizio<br />

febbraio la decisione di modificare la<br />

norma sui biocarburanti (“Renewable<br />

Fuel Standard”), ossia di aumentare<br />

dal 4,66% al 7,76% la quota obbligatoria<br />

di carburante rinnovabile da<br />

aggiungere alla benzina.<br />

Questa norma introdotta lo scorso<br />

anno fissa la quota di bioetanolo contenuta<br />

nella benzina venduta su tutto il<br />

territorio, conformemente alle disposizioni<br />

previste nell’“Energy Independence<br />

and Security Act” (EISA), entrato<br />

in vigore a dicembre 2007.<br />

La proporzione di bioetanolo dovrebbe<br />

aumentare ogni anno finché la produzione<br />

di questo tipo di biocarburante<br />

raggiungerà i 36 miliardi di galloni<br />

(144 miliardi di litri) l’anno, ossia<br />

verosimilmente nel 2022. Attualmente,<br />

vengono prodotti circa 9 miliardi di<br />

galloni (36 miliardi di litri) l’anno.<br />

L’economia americana si sforza inoltre<br />

di sviluppare la produzione di etanolo<br />

a partire da biomasse cellulosiche<br />

(scarti del legno, rifiuti agricoli). La<br />

richiesta di impianti e di tecnologie in<br />

questo campo è in forte aumento.<br />

Il comunicato dell’Agenzia americana<br />

per la tutela ambientale EPA sul<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 26<br />

“Renewable Fuel Standard Programm”<br />

può essere consultato su www.epa.<br />

gov/otaq/renewablefuels/index.<br />

htm#regulations.1200<br />

Newsletter sui Giochi olimpici<br />

invernali Sochi 2014<br />

Sono iniziati i preparativi per le Olimpiadi<br />

invernali 2014 che si terranno<br />

a Sochi, in Russia, e sono previsti<br />

investimenti in particolare per quanto<br />

concerne la costruzione delle infrastrutture<br />

sportive e il miglioramento<br />

delle infrastrutture regionali. Numerose<br />

sono quindi le opportunità che si<br />

aprono alle aziende svizzere.<br />

Per informare regolarmente le PMI<br />

elvetiche, Osec e Swiss Business Hub<br />

Moscow hanno creato una “Sochi 2014<br />

Newsletter”.<br />

Il primo numero contiene indicazioni<br />

sulle manifestazioni organizzate a favore<br />

delle aziende interessate a prendere<br />

parte a dei contratti, informazioni sulle<br />

gare d’appalto nonché una panoramica<br />

dei principali progetti.<br />

La newsletter è disponibile in formato<br />

pdf su www3.osec.ch/Newsetter-01sochi2014pdf<br />

Studio di mercato - Tecniche<br />

ambientali in Messico<br />

In Messico sono numerose le opportunità<br />

che si offrono alle aziende svizzere<br />

attive nelle tecniche ambientali. L’Ambasciata<br />

svizzera a Città del Messico ha<br />

quindi effettuato uno studio di mercato<br />

che illustra le potenzialità di questo Paese<br />

con oltre 100 milioni di abitanti.<br />

Esso può essere visionato su www3.<br />

osec.ch/laenderseite/mx > Indicatori<br />

economici.<br />

Osec<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35/37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


Commercio estero<br />

• dell’efficienza energetica;<br />

• delle nuove tecnologie per il “Made<br />

in Italy”;<br />

• della mobilità sostenibile;<br />

• delle nuove tecnologie della vita;<br />

• delle tecnologie innovative per i beni<br />

e le attività culturali e turistiche.<br />

I primi bandi sono stati emanati il<br />

4 marzo per il settore dell’efficienza<br />

energetica, mentre il 17 marzo saranno<br />

emanati i bandi per le nuove tecnologie<br />

per il “Made in Italy”.<br />

L’investimento previsto nell’area dell’efficienza<br />

energetica è di 250 milioni di<br />

euro (di cui 50 milioni andranno a<br />

progetti nel sud del Paese). L’area delle<br />

nuove tecnologie per il “Made in Italy”<br />

sarà dotata di 230 milioni di euro, di<br />

cui 50 milioni saranno attribuiti a progetti<br />

nel Meridione.<br />

I bandi relativi ai settori della mobilità<br />

sostenibile, delle nuove tecnologie della<br />

vita e delle tecnologie innovative per<br />

i beni e le attività culturali e turistiche<br />

saranno invece pubblicati il 31 marzo.<br />

Ogni settore dispone di 230 milioni di<br />

euro di cui 50 miliardi destinati al sud<br />

del Paese.<br />

Il programma “Industria 2015” è finanziato<br />

dal fondo per la competitività,<br />

ma anche le regioni sono invitate a<br />

partecipare al finanziamento. Il totale<br />

degli investimenti è stimato a 4 miliardi<br />

di euro.<br />

Una sintesi di “Industria 2015” è disponibile<br />

online su www.attivitaproduttive.gov.it/pdf_upload/documenti/<br />

phpGdQuiw.pdf<br />

Grandi opere di costruzione a<br />

Mumbai<br />

Mumbai ha appena dato il via a due<br />

ambiziosi progetti di costruzione volti<br />

a sostituire le attuali bidonville. Gli abitanti<br />

potranno accedervi entro il 2014.<br />

La metropoli economica indiana è al<br />

limite delle sue capacità: ogni anno infatti<br />

il suo fabbisogno in alloggi e locali<br />

commerciali aumenta.<br />

Nel quadro del Dharavi Rehabilitation<br />

Project, sui 200 ettari attualmente occupati<br />

dalla più vasta bidonville di tutta<br />

l’Asia saranno costruite delle palazzine<br />

residenziali e delle superfici commerciali.<br />

Il terreno è stato suddiviso in cinque<br />

parcelle che sono state attribuite a<br />

vari offerenti a fine gennaio.<br />

Tali aziende hanno dovuto impegnarsi<br />

a fornire agli abitanti dell’attuale<br />

bidonville degli alloggi e dei negozi<br />

decenti su una superficie di 3,4 mio. di<br />

metri quadrati.<br />

Il vecchio complesso di Bandar-Kurla,<br />

uno dei principali centri d’affari di<br />

Mumbai, conta tra i terreni più cari<br />

di tutto il Paese. Conformemente al<br />

piano urbanistico, può essere utilizzato<br />

all’85% per degli edifici residenziali<br />

e degli uffici. I rimanenti 15% sono<br />

riservati a strutture pubbliche (parcheggi,<br />

parchi gioco, ospedali). Si sta<br />

studiando anche la creazione di una<br />

zona economica speciale.<br />

Il secondo progetto porta sulla riconversione<br />

di una bidonville sita in<br />

prossimità dell’aeroporto di Mumbai,<br />

su una superficie totale di 110 ettari, di<br />

cui 70 saranno utilizzati per estendere<br />

l’aeroporto. Gli altri 40 ettari accoglieranno<br />

installazioni aeroportuali, centri<br />

commerciali, alberghi e uffici.<br />

Diversi link e documenti utili sono<br />

disponibili su www3.osec.ch/sbhindia<br />

> Opportunità d’affari<br />

Gli Stati Uniti aumentano la parte<br />

di bioetanolo nella benzina<br />

L’EPA, l’agenzia americana per la tutela<br />

ambientale ha comunicato ad inizio<br />

febbraio la decisione di modificare la<br />

norma sui biocarburanti (“Renewable<br />

Fuel Standard”), ossia di aumentare<br />

dal 4,66% al 7,76% la quota obbligatoria<br />

di carburante rinnovabile da<br />

aggiungere alla benzina.<br />

Questa norma introdotta lo scorso<br />

anno fissa la quota di bioetanolo contenuta<br />

nella benzina venduta su tutto il<br />

territorio, conformemente alle disposizioni<br />

previste nell’“Energy Independence<br />

and Security Act” (EISA), entrato<br />

in vigore a dicembre 2007.<br />

La proporzione di bioetanolo dovrebbe<br />

aumentare ogni anno finché la produzione<br />

di questo tipo di biocarburante<br />

raggiungerà i 36 miliardi di galloni<br />

(144 miliardi di litri) l’anno, ossia<br />

verosimilmente nel 2022. Attualmente,<br />

vengono prodotti circa 9 miliardi di<br />

galloni (36 miliardi di litri) l’anno.<br />

L’economia americana si sforza inoltre<br />

di sviluppare la produzione di etanolo<br />

a partire da biomasse cellulosiche<br />

(scarti del legno, rifiuti agricoli). La<br />

richiesta di impianti e di tecnologie in<br />

questo campo è in forte aumento.<br />

Il comunicato dell’Agenzia americana<br />

per la tutela ambientale EPA sul<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 26<br />

“Renewable Fuel Standard Programm”<br />

può essere consultato su www.epa.<br />

gov/otaq/renewablefuels/index.<br />

htm#regulations.1200<br />

Newsletter sui Giochi olimpici<br />

invernali Sochi 2014<br />

Sono iniziati i preparativi per le Olimpiadi<br />

invernali 2014 che si terranno<br />

a Sochi, in Russia, e sono previsti<br />

investimenti in particolare per quanto<br />

concerne la costruzione delle infrastrutture<br />

sportive e il miglioramento<br />

delle infrastrutture regionali. Numerose<br />

sono quindi le opportunità che si<br />

aprono alle aziende svizzere.<br />

Per informare regolarmente le PMI<br />

elvetiche, Osec e Swiss Business Hub<br />

Moscow hanno creato una “Sochi 2014<br />

Newsletter”.<br />

Il primo numero contiene indicazioni<br />

sulle manifestazioni organizzate a favore<br />

delle aziende interessate a prendere<br />

parte a dei contratti, informazioni sulle<br />

gare d’appalto nonché una panoramica<br />

dei principali progetti.<br />

La newsletter è disponibile in formato<br />

pdf su www3.osec.ch/Newsetter-01sochi2014pdf<br />

Studio di mercato - Tecniche<br />

ambientali in Messico<br />

In Messico sono numerose le opportunità<br />

che si offrono alle aziende svizzere<br />

attive nelle tecniche ambientali. L’Ambasciata<br />

svizzera a Città del Messico ha<br />

quindi effettuato uno studio di mercato<br />

che illustra le potenzialità di questo Paese<br />

con oltre 100 milioni di abitanti.<br />

Esso può essere visionato su www3.<br />

osec.ch/laenderseite/mx > Indicatori<br />

economici.<br />

Osec<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399<br />

CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35/37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


Attualità<br />

Occidente verso la Cina<br />

Cos’è oggi la Cina? Un drago rosso<br />

dentro le cui fauci l’Occidente<br />

sarà presto ingoiato? Un immenso<br />

“far west” orientale da colonizzare ad<br />

opera delle imprese europee ed americane?<br />

Un magma capital comunista privo<br />

di diritti umani e detonatore pronto<br />

a far esplodere i consumi energetici ed<br />

alimentari? Forse nella Cina di oggi si<br />

può trovare un po’ di tutto questo, ma<br />

sarebbe ingenuo e ingiusto tentare di incasellare<br />

la complessità di questo Paese<br />

nell’illusione di una rapida sintesi. La<br />

Cina è l’erede di una cultura antichissima<br />

e oggi una realtà che, dopo decenni<br />

di isolamento, guarda all’Occidente con<br />

grandi speranze.<br />

Il suo fermento economico e commerciale<br />

e il moto di trasformazione sociale<br />

in atto sono senza eguali al mondo;<br />

essi costituiscono un fenomeno con cui<br />

l’Europa, e in particolare la Svizzera per<br />

la sua tradizione di amicizia verso la<br />

Cina, dovranno sempre più confrontarsi.<br />

Da diversi anni sono sorte in Svizzera<br />

iniziative volte a sviluppare relazioni<br />

economiche, turistiche e culturali con<br />

la Cina; iniziative di grande lungimiranza,<br />

ma che spesso vengono trascurate<br />

o sommerse dal succedersi dei fatti di<br />

cronaca.<br />

Ecco perché la Biblioteca cantonale di<br />

Lugano, in collaborazione con la Scuola<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 28<br />

Trattato di amicizia tra la Svizzera e la Cina, 1918. Esposto per la prima volta nella mostra allestita alla<br />

Biblioteca Cantonale di Lugano e pubblicato integralmente nel volume “Occidente verso la Cina”<br />

Universitaria Professionale della Svizzera<br />

Italiana (SUPSI) e la Città di Lugano,<br />

si è sforzata di creare, con una mostra e<br />

una pubblicazione, una piattaforma per<br />

conoscere le principali questioni riguardanti<br />

i rapporti tra la Cina e l’Occidente,<br />

presentando in particolare i passi più significativi<br />

attuati oggi dal <strong>Ti</strong>cino in questa<br />

direzione. La mostra parte da antichi<br />

libri cinesi del ‘600, passa attraverso<br />

documenti degli archivi svizzeri per indagare<br />

le relazioni tra la Confederazione<br />

elvetica e la Cina, giungendo infine a<br />

presentare le esperienze di enti quali la<br />

Città di Lugano, la SUPSI, l’USI.<br />

Per trattare in modo più approfondito<br />

i temi della mostra, è stato pubblicato<br />

il volume Occidente verso la Cina, a<br />

cura di Gerardo Rigozzi, Pier Francesco<br />

Fumagalli e Luca Saltini (ELR Edizioni<br />

Le Ricerche – Biblioteca cantonale di<br />

Lugano, Losone <strong>2008</strong>), in cui diversi<br />

esperti o persone attive oggi sul fronte<br />

cinese hanno potuto fare il punto della<br />

situazione, aprire delle finestre sulle<br />

varie problematiche del passato e del<br />

presente in modo da offrire al lettore -<br />

senza pretesa di completezza - una ricca<br />

trattazione della storia cinese dall’antichità<br />

ad oggi, e un importante approfon-<br />

dimento sulle relazioni tra la Svizzera e<br />

il Paese di Mezzo.<br />

Il 5 aprile scorso presso la Sala<br />

Tami della Biblioteca cantonale di<br />

Lugano è stata inaugurata la mostra<br />

“Occidente verso la Cina” che<br />

resterà aperta fino al 25 maggio<br />

<strong>2008</strong>, negli spazi della Biblioteca;<br />

con orari d’apertura secondo il<br />

normale orario della Biblioteca.<br />

Nel corso della mostra avranno luogo le<br />

conferenze di: Stefano Cammelli “Sono<br />

solo riformatori agrari” (10 aprile) e<br />

di Michela Fontana “Matteo Ricci, 1°<br />

mediatore culturale tra Cina e Europa”<br />

(6 maggio).<br />

Per maggiori informazioni:<br />

Biblioteca cantonale di Lugano<br />

Viale Carlo Cattaneo 6<br />

6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 815 46 11<br />

Fax +41 91 815 46 19<br />

bclu-segr.sbt@ti.ch<br />

www.sbt.ti.ch/bclugano<br />

Orari d’apertura<br />

Lu 13.00 – 18.30<br />

Ma – Ve 9.00 – 18.30<br />

Sa 9.00 – 16.00


29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

Attualità<br />

Buon andamento di Migros <strong>Ti</strong>cino nel 2007<br />

Comunicato stampa<br />

Il 2007 verrà ricordato da Migros<br />

<strong>Ti</strong>cino come un anno di successo. È<br />

infatti stato possibile ottenere risultati<br />

positivi in tutti i settori di attività e chiudere<br />

il 2007 con una cifra d’affari netta<br />

di 547,1 milioni di franchi, in aumento<br />

di 18,5 milioni di franchi, pari al 3,5%,<br />

rispetto all’anno precedente, nonostante<br />

prezzi di vendita in calo.<br />

Allo sviluppo favorevole hanno contribuito,<br />

oltre che l’impatto positivo degli<br />

investimenti realizzati negli ultimi anni<br />

per espandere e modernizzare la rete<br />

di vendita, pure le condizioni quadro<br />

particolarmente favorevoli. Queste sono<br />

state caratterizzate da una congiuntura<br />

al rialzo con conseguente forte propensione<br />

ai consumi e dal rafforzamento<br />

dell’euro rispetto al franco svizzero, che<br />

ha ulteriormente ridotto il flusso di clienti<br />

ticinesi verso l’Italia e promosso il ritorno<br />

di clienti italiani in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Nel comparto commerciale, da segnalare<br />

il completamento della ristrutturazione del<br />

centro a S. Antonino, uno tra i più importanti<br />

punti di vendita Migros nella Svizzera<br />

italiana, e lo sviluppo positivo delle linee di<br />

prodotto più profilate (Sélection, I Nostrani<br />

del <strong>Ti</strong>cino, Engagement, Actilife, ecc.).<br />

Buona anche l’evoluzione delle attività<br />

non commerciali: la Scuola Club ha registrato<br />

una crescita del 5% delle ore di<br />

frequenza, rafforzando ulteriormente la<br />

sua posizione nel settore della formazione<br />

degli adulti, mentre Azione ha mantenuto<br />

essenzialmente invariato l’importante<br />

base di lettori (114’000 unità).<br />

Per il <strong>2008</strong> l’azienda prevede uno sviluppo<br />

in linea con il 2007, malgrado un rallentamento<br />

congiunturale, per altro non<br />

ancora riscontrato a fine febbraio. Per gli<br />

anni successivi si prevede una situazione<br />

di mercato decisamente più competitiva<br />

con l’apertura di una ventina di nuovi<br />

supermercati sul territorio ticinese.<br />

La cooperativa si prepara da anni a<br />

questa nuova situazione migliorando<br />

l’offerta, sviluppando e rinnovando le<br />

proprie infrastrutture e formando i propri<br />

collaboratori, investendo quindi nel<br />

futuro con l’obiettivo di mantenere il<br />

ruolo di azienda che opera “in <strong>Ti</strong>cino per<br />

il <strong>Ti</strong>cino”.<br />

I nuovi prodotti della linea “I nostrani del <strong>Ti</strong>cino”<br />

IN BREVE<br />

Migros <strong>Ti</strong>cino SA<br />

Settore: vendita/grande distribuzione<br />

Direttore: Ing. Lorenzo Emma<br />

Proprietari: 85’000 soci residenti<br />

nella Svizzera Italiana<br />

numero di dipendenti: 2’000, di<br />

cui 45 apprendisti<br />

Clienti: 58’000/giorno nei negozi;<br />

100’000/anno a corsi e spettacoli;<br />

114’000 lettori di “Azione”<br />

Partner locali: 200 fornitori<br />

di merce e servizi<br />

Web site: www.migros.ch


Eventi<br />

Il clima degli investimenti<br />

nella Repubblica Ceca<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 30<br />

Mercoledì 23 aprile <strong>2008</strong>, ore 15.00, presso la Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Corso Elvezia 16, 6° piano, Lugano<br />

organizzato da:<br />

Ambasciata della Repubblica<br />

Ceca in Svizzera<br />

in collaborazione con:<br />

Il programma della manifestazione prevede:<br />

15.00 Apertura e saluto di benvenuto<br />

Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

15.10 Saluto di benvenuto del nuovo Ambasciatore della Repubblica Ceca in Svizzera, S.E. Boris Lazar<br />

15.20 Situazione economica della Repubblica Ceca<br />

Radoslav Klepáč, Consigliere commerciale dell’Ambasciata della Repubblica Ceca in Svizzera<br />

15.40 Clima degli investimenti nella Repubblica Ceca<br />

Eva Bernardová, Responsabile per la Germania del Sud, la Svizzera e l’Austria, CzechInvest<br />

16.10 Pausa caffè<br />

16.25 Aspetti giuridici degli investimenti nella Repubblica Ceca<br />

Mischa Mensik, Studio legale e notarile RHM, Meggen<br />

16.45 Esperienze pratiche e possibilità di collaborazione:<br />

• Investitori svizzeri nella Repubblica Ceca<br />

vetropack (AG), produttore di vetro<br />

• Nuove tendenze nell’industria del tessile e dell’abbigliamento della Repubblica Ceca<br />

Associazione tessile della Repubblica Ceca<br />

• La tradizione ceca della costruzione di macchinari<br />

Zetor Brno, produttore di trattori<br />

17.50 Saluto finale<br />

Jean-Antoine Wild, Responsabile Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

18.00 Ricco aperitivo<br />

La manifestazione si terrà in lingua italiana e inglese.<br />

Le iscrizioni sono aperte a tutti gli interessati. Per motivi organizzativi vi preghiamo di voler annunciare la vostra partecipazione,<br />

entro martedì 15 aprile <strong>2008</strong>.<br />

Altre informazioni: possono essere richieste alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12,<br />

gorica@cci.ch, www.cciati.ch.


31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

Il 75° Congresso Nazionale<br />

della Federazione Svizzera<br />

degli Agenti Generali di<br />

Assicurazione<br />

L’evento della FSAGA si terrà a Lugano<br />

presso il Grand Hotel Eden il 16 maggio<br />

di Giordano Zeli, Presidente della FSAGA, Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

Il 16 maggio <strong>2008</strong> celebreremo e<br />

festeggeremo a Lugano il 75° della<br />

nostra Federazione.<br />

Sarà un momento importante per allestire<br />

un bilancio dell’attività della<br />

nostra associazione professionale, per<br />

lanciare uno sguardo al futuro, ma<br />

anche e soprattutto per chiederci quale<br />

ruolo hanno avuto e potranno ancora<br />

avere gli agenti generali nello sviluppo<br />

del mondo assicurativo svizzero.<br />

Gli scopi della nostra federazione sono<br />

stati e saranno sempre quelli di promuovere<br />

l’irreprensibilità nell’esercizio<br />

della nostra professione, di promuovere<br />

lo statuto e l’immagine dell’agente<br />

generale nei confronti delle compagnie<br />

di assicurazione, dei consumatori, delle<br />

altre organizzazioni professionali e<br />

economiche e dell’autorità.<br />

Per raggiungere i propri scopi la FSAGA<br />

favorisce e promuove attivamente la<br />

formazione professionale e la formazione<br />

continua interagendo con l’associazione<br />

da lei creata per la formazione<br />

nel campo assicurativo, l’AFA.<br />

Sostiene lo spirito di collegialità fra i<br />

suoi membri, lottando in particolare<br />

contro la concorrenza sleale, componendo<br />

i litigi tra i membri.<br />

Tratta le questioni inerenti la legislazione<br />

partecipando attivamente alle<br />

procedure di consultazione e si fa<br />

carico di svolgere attività di PR al fine<br />

di meglio far conoscere le tematiche<br />

assicurative.<br />

A Lugano avremo due momenti per<br />

affrontare quanto ci sta più a cuore.<br />

Il Congresso ordinario, la nostra<br />

assemblea plenaria alla quale possono<br />

partecipare tutti i membri appartenenti<br />

alla FSAGA, sarà la sede ideale per<br />

dibattere sull’importanza della nostra<br />

associazione.<br />

In quell’ambito verrà infatti stilato il<br />

bilancio d’attività e verranno fissati<br />

gli obbiettivi per il futuro. Inoltre verranno<br />

anche ammesse nuove sezioni<br />

regionali.<br />

La manifestazione pubblica si terrà<br />

venerdì 16 maggio alle 16.30 presso il<br />

Grand Hotel Eden di Paradiso, organizzata<br />

in collaborazione con la Camera<br />

di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del<br />

Cantone <strong>Ti</strong>cino, sotto il patrocinio<br />

del Consiglio di Stato del Cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino e della Città di Lugano, durante<br />

la quale verranno trattati temi di<br />

estrema attualità che toccano da vicino,<br />

non solo il mondo assicurativo, bensì<br />

Progetto3 21.2.<strong>2008</strong> 10:49 Pagina 1<br />

Eventi<br />

Giordano Zeli<br />

la nostra società tutta: la previdenza<br />

sociale e privata, da un lato, e i<br />

mutamenti climatici e le catastrofi<br />

naturali, dall’altro.<br />

Come conferenzieri avremo persone di<br />

tutto rilievo: il presidente dell’Associazione<br />

Svizzera d’Assicurazioni (ASA)<br />

Erich Walser, il direttore dell’ufficio<br />

Federale delle Assicurazioni Sociali<br />

Yves Rossier e la direttrice dell’ufficio<br />

Federale delle Assicurazioni<br />

Private Monica Mächler.<br />

Last, but not least avremo il grande<br />

piacere di aver come ospite d‘onore<br />

la Consigliera di Stato e Direttrice<br />

del Dipartimento Finanze ed Economia<br />

Laura Sadis.<br />

La manifestazione sarà aperta dal<br />

sindaco di Lugano Giorgio Giudici.<br />

Vi aspettiamo numerosissimi!<br />

TELESOCCORSO


Eventi<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 32<br />

Conferenza del Business Club<br />

Belgo-Luxemburgeois en Suisse - BLC<br />

Testi a cura di Gorica Veljkovic<br />

Il 21 maggio <strong>2008</strong> dalle 11.30 alle<br />

14.30, presso l’Hotel Coronado a<br />

Mendrisio si terrà la conferenza<br />

organizzata dal Business Club Belgo-<br />

Luxemburgeois en Suisse - BLC. Gli<br />

ospiti d’onore saranno gli Ambasciatori<br />

di Belgio e di Lussemburgo come pure<br />

l’Ambasciatore d’Italia.<br />

Il tema principale verterà sui trasporti<br />

combinati (strada-rotaia, ossia intermodale)<br />

e sarà approfondito dal Signor M.<br />

Eugenio Muzio, Presidente dell’Unione<br />

Internazionale delle Società di Trasporto<br />

Combinato Strada-Rotaia. Dopo la con-<br />

L’Ambasciatore di Romania,<br />

S.E. Ionel Nicu Sava, accolto alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

In data 27 febbraio <strong>2008</strong>, il neo designato Ambasciatore<br />

di Romania accreditato a Berna, S.E.<br />

Ionel Nicu Sava e la sua delegazione, si sono recati<br />

in visita alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> dove sono stati accolti dal Direttore<br />

Luca Albertoni, dal Direttore dell’AITI Sandro Lombardi<br />

e dal Responsabile OSEC Jean-Antoine Wild.<br />

Con l’adesione all’Unione Europea nel 2007, la Romania<br />

ha intensificato anche i rapporti con la Svizzera<br />

offrendo ai sempre più numerosi imprenditori degli<br />

orizzonti importanti di investimento nell’ambito economico<br />

e culturale. L’incontro è stata un’occasione<br />

significativa per tessere delle relazioni tra i due paesi,<br />

ponendo le basi per una futura proficua collaborazione.<br />

ferenza è prevista la visita al più grande<br />

centro europeo del trasferimento dei camion<br />

su rotaia di proprietà della società<br />

HUPAC SA a Busto Arsizio.<br />

In breve, la BLC ha lo scopo principale<br />

di favorire i contatti tra le istanze decisionali<br />

dei paesi in previsione dello sviluppo<br />

economico delle proprie imprese<br />

affiliate. Attraverso il suo segretariato<br />

e/o i suoi membri, la BLC è in particolare<br />

il partner per:<br />

• creare e/o insediare società;<br />

• ricercare partner industriali, finanziari<br />

e/o commerciali;<br />

• scegliere nuovi quadri e collaboratori;<br />

• concepire, stampare e/o tradurre i<br />

documenti commerciali;<br />

• organizzare seminari ed altre manifestazioni;<br />

• offrire la consulenza nei settori industriali,<br />

finanziari, giuridici, immobiliari.<br />

La BLC è certificata dalla Federazione<br />

delle Camere di commercio e dell’industria<br />

del Belgio e del Lussemburgo.<br />

Già sin d’ora siete tutti invitati a partecipare.<br />

Seguirà il programma dettagliato sul<br />

prossimo numero di <strong>Ti</strong>cino Business.<br />

La delegazione dell’Ambasciata di Romania a Berna: l’Ambasciatore S.E. Ionel Nicu<br />

Sava con la consorte Signora Dorina, il Console onorario a Lugano Signora Marinela<br />

Somazzi-Safta e il Primo Segretario per gli Affari Culturali Signora Mihaela Feher<br />

International Conference and Expo for Franchise<br />

A nome dell’Ambasciata del Regno dell’Arabia Saudita abbiamo il piacere di annunciare che la Camera di commercio e dell’industria di Riyad<br />

organizzerà dal 1° al 3 giugno <strong>2008</strong> il primo congresso mondiale dell’I.C.E.F. – International Conference and Expo for Franchise presso l’Hotel<br />

Al Faisaliah a Riyad.<br />

La conferenza e l’esposizione offriranno l’occasione per dibattere in merito alle sfide che gli investitori devono affrontare, valutare le differenti<br />

opportunità di investimento e i mezzi necessari per raggiungerli.<br />

Questi dibattiti saranno animati grazie alla partecipazione di importanti relatori a livello regionale e internazionale e si potrà contare sulla presenza<br />

di istituzioni e aziende locali ed internazionali specializzate nell’ambito del Franchising Commerciale.<br />

Cari imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, vi invitiamo a partecipare a questo importante appuntamento economico, per ulteriori informazioni<br />

potete visitare il sito: www.icef-ksa.com


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

Gruppo Cornèr Banca:<br />

ulteriore progresso dei risultati<br />

Comunicato stampa<br />

Il 56 mo esercizio del Gruppo Cornèr<br />

Banca, che ha sede e direzione<br />

generale a Lugano, si è chiuso lo<br />

scorso 31 dicembre con un risultato<br />

incoraggiante: l’utile netto è infatti salito<br />

dell’8,4%, attestandosi a 79,9 milioni di<br />

franchi.<br />

A determinare l’avanzamento dell’utile<br />

ha contribuito la positiva evoluzione dei<br />

ricavi, saliti del 3,5% a 321,4 milioni, per<br />

effetto soprattutto dell’incremento delle<br />

commissioni e del saldo da operazioni<br />

su interessi. Le diminuite esigenze di<br />

ammortamenti, accantonamenti e rettifiche<br />

di valore hanno inoltre permesso di<br />

assorbire parzialmente l’incremento dei<br />

costi, portando il risultato intermedio a<br />

92,4 milioni di franchi (+1,3%).<br />

L’organico del Gruppo è aumentato a<br />

766 collaboratori (753 nel 2006), di<br />

cui 64 attivi presso le affiliate estere. La<br />

conseguente maggiorazione delle spese<br />

per il personale è stata la causa principale<br />

dell’aumento dei costi d’esercizio,<br />

in progressione del 7% a 200 milioni di<br />

franchi, mentre le spese generali di gestione<br />

sono rimaste pressoché invariate.<br />

L’analisi della situazione patrimoniale<br />

pone in risalto la solidità dell’istituto. La<br />

somma di bilancio ha superato la soglia<br />

dei 5 miliardi di franchi (+ 5%) e i fondi<br />

propri sono pari a 678 milioni di franchi,<br />

il triplo di quanto prescritto dalla legge,<br />

nonostante la distribuzione, nel corso del<br />

2007, di dividendi ordinari e straordinari<br />

per complessivi 144 milioni di franchi.<br />

La tradizionale prudenza nella politica<br />

bancaria è risultata pagante durante le<br />

recenti turbolenze dei mercati finanziari<br />

dovute alla crisi dei “subprime” america-<br />

ni, non essendosi il Gruppo Cornèr mai<br />

esposto direttamente o indirettamente in<br />

questo o analoghi segmenti di mercato. Il<br />

portafoglio titoli del Gruppo è costituito<br />

unicamente da obbligazioni statali e di<br />

altri debitori di primaria qualità.<br />

Molto favorevole anche la progressione<br />

dei depositi della clientela, saliti del<br />

vdm pub 9.3.2007 14:40 Pagina 1<br />

5 anni di garanzia<br />

non si sciolgono al sole...<br />

Vita dei Soci<br />

15,9% a un totale di 3’109,7 milioni di<br />

franchi, mentre sono risultati stabili i<br />

crediti alla clientela.<br />

Per informazioni:<br />

Anna Russo, resp. PR<br />

Tel. +41 91 800 53 54<br />

Fax +41 91 800 43 03<br />

anna.russo@corner.ch<br />

Climatizzatori Argo.<br />

La garanzia è un fatto incondizionato<br />

Oltre a 1 anno di garanzia totale,<br />

Argo vi offre senza condizioni ben<br />

5 anni di garanzia sul compressore.<br />

La garanzia Argo è valida su ogni<br />

modello, fisso o portatile, della sua<br />

vastissima gamma di climatizzatori.<br />

Con Argo l’afa si squaglia,<br />

il benessere resta.<br />

Via Stazione 6934 Bioggio<br />

Tel. 091 605 47 31/36<br />

Fax 091 605 47 39<br />

Natel 079 354 17 00


Vita dei Soci<br />

La vita su misura<br />

grazie al lifestyle manager<br />

È nata una nuova figura professionale: il lifestyle manager. Ecco la novità<br />

per manager e professionisti di alto livello: c’è un consulente che vi<br />

affianca per tutte quelle incombenze di cui non volete e non avete il tempo<br />

di farvi carico, vi consiglia e svolge per voi tutte quelle mansioni che vi<br />

farebbero perdere tempo. Lifestyle Management & Consulting SA è quello<br />

che fa per voi<br />

di Lisa Pantini<br />

Persone indaffarate, oberate di<br />

lavoro, che viaggiano, si spostano<br />

da una parte all’altra<br />

del mondo, hanno un’ intensa vita<br />

sociale fatta da meetings, incontri<br />

con delegazioni, impegni e appuntamenti.<br />

Sono imprenditori e top<br />

manager. Per loro, la vita è piena di<br />

soddisfazioni, se non fosse per un<br />

unico piccolo neo, c’è comunque un<br />

lusso che faticano a permettersi: il<br />

tempo libero.<br />

La soluzione?<br />

Lifestyle Management & Consulting<br />

SA è una realtà aziendale basata a<br />

Lugano, dove da circa 7 anni opera<br />

con successo e con un incremento<br />

nel portfolio clienti.<br />

Un’attività innovativa, nata da una<br />

sana idea di colmare un gap tra le<br />

occupazioni di manager impegnati su<br />

più fronti nel loro quotidiano e le incombenze,<br />

spesso fastidiose, che incorrono<br />

quando vi sono cambiamenti<br />

a cui far fronte dovuti a spostamenti,<br />

traslochi e l’inizio di una vita in un<br />

nuovo Paese.<br />

Al giorno d’oggi cominciare una nuo-<br />

va attività lavorativa per un manager<br />

con famiglia è stressante: non<br />

si conosce la realtà del Paese, si<br />

necessitano visti, permessi, consigli<br />

per la scuola per i propri figli, dove<br />

affittare o acquistare una casa, come<br />

traslocare o dove acquistare mobilio,<br />

ecc. ecc..<br />

Piccoli problemi, certo, ma se c’è<br />

qualcuno che si prende la briga di<br />

ascoltare le nostre esigenze e ci assicura<br />

che troveremo tutto risolto, noi<br />

possiamo dedicare il nostro tempo<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 34<br />

Fabrizio Corrente<br />

preziosissimo ad altre attività molto<br />

più piacevoli ed interessanti.<br />

Una ricerca svolta da Reuters negli<br />

scorsi anni, ha dimostrato come<br />

gli impiegati spendono fino al 10%<br />

del loro tempo lavorativo giornaliero<br />

nella gestione di affari personali. Il<br />

lifestyle manager si occuperà di tutto<br />

ciò.<br />

Il numero di manager e dirigenti che<br />

si spostano spesso per lavoro è divenuto<br />

più frequente, dato il mondo<br />

sempre in movimento. Anche in <strong>Ti</strong>cino,<br />

con l’insediamento, soprattutto<br />

negli ultimi anni, di molte aziende internazionali,<br />

si fa crescente il bisogno<br />

di esigenze specifiche da soddisfare.<br />

Fondata nel 2002 da Andrea Cameroni,<br />

ed ora gestita da Fabrizio Corrente<br />

e il suo gruppo di consulenti<br />

specializzati la Lifestyle Management<br />

& Consulting è un’azienda unica nel<br />

suo genere in Svizzera. Grazie ad una<br />

folta schiera di fornitori e consulenti,<br />

la società è in grado di trovare una<br />

soluzione a qualsiasi richiesta per i<br />

propri clienti, instaurando proficue<br />

collaborazioni anche internazionali


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

sia con clienti che con fornitori e<br />

partner.<br />

Le attività? Molteplici. Avrete sempre<br />

un lifestyle manager a vostra disposizione<br />

che vi seguirà per qualsiasi<br />

vostra richiesta. A vostra disposizione<br />

un call center che risponde volentieri<br />

alle vostre richieste al numero<br />

+41 91 921 00 27, e vi metterà in<br />

contatto in breve tempo con il vostro<br />

consulente, con il quale analizzerete<br />

le vostre specifiche richieste e troverete<br />

una soluzione costruttiva che vi<br />

soddisfi e vi appaghi.<br />

Lifestyle Management & Consulting<br />

opera poliedricamente, di seguito<br />

qualche esempio:<br />

• Assistenza per la ricerca della nuova<br />

casa : contatti con agenzie immobiliari<br />

esclusive, organizzazione<br />

del trasloco, richiesta di offerte e<br />

preventivi per riparazioni, ricerca<br />

subentranti, traduzioni;<br />

• Gestione della vita quotidiana sia lavorativa<br />

che familiare: cura di animali<br />

domestici (dog-sitter, ecc.),<br />

ricerca personale domestico, organizzazione<br />

e assistenza per party,<br />

anniversari, baby-sitting, referenze<br />

di scuole internazionali e locali;<br />

• Servizio di shopping e personal<br />

shopper: organizzazione di guide<br />

per uno shopping personalizzato,<br />

shopping di lusso; qualsiasi oggetto<br />

vi sarà portato direttamente in ufficio<br />

o a domicilio, regali aziendali;<br />

• Car Management: ricerca auto,<br />

vendita e noleggio nuovo e usato,<br />

test-drive, auto di lusso ricercate;<br />

• … e molto altro ancora.<br />

IN BREVE<br />

Lifestyle Management &<br />

Consulting SA<br />

Settore: consulenza / servizi<br />

Direttore: Fabrizio Corrente<br />

Call center:<br />

Tel. +41 91 921 00 27<br />

Web site:<br />

www.lifestylemanagement.ch<br />

Vita dei Soci<br />

Il vero lusso sarà ritrovare la gioia di rilassarvi e godervi il vostro tempo libero<br />

affidandovi agli specialisti di Lifestyle Management!<br />

Lifestyle Management & Consulting SA<br />

Via Lucchini 8a<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 921 00 27<br />

Fax +41 91 921 00 29<br />

www.lifestylemanagement.ch<br />

info@lifestylemanagement.ch


Vita dei Soci<br />

Adattamento di Lisa Pantini<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 36<br />

QualiSport: lo strumento gratuito<br />

che incrementa il valore delle società<br />

sportive analizzandone la gestione<br />

Presentato a Bellinzona alla fine di febbraio, si tratta di un innovativo strumento online per<br />

valutare e migliorare la qualità gestionale delle società sportive<br />

QualiSport è uno strumento online gratuito<br />

che permette ad ogni società sportiva,<br />

piccola o grande, di valutare il proprio<br />

operato e, grazie ai documenti didattici<br />

allegati, di colmare le proprie lacune e<br />

migliorare la gestione societaria.<br />

Dal serio e professionale lavoro di SRI<br />

Group, con il patrocinio del DECS e di<br />

Swiss Olympic e al sostegno di Banca-<br />

Stato, si è potuto sviluppare un nuovo<br />

metodo semplice, efficace ed oggettivo<br />

per analizzare la gestione delle società<br />

sportive.<br />

La società, infatti, dopo essersi registrata,<br />

accede ad un questionario di<br />

autovalutazione che verifica la situazione<br />

relativamente a tre aree tematiche: organizzazione/struttura,<br />

gestione e strategia.<br />

Al termine del formulario, QualiSport<br />

propone una valutazione sintetica ed una<br />

analitica che permette di evidenziare le<br />

aree in cui è necessario intervenire per<br />

migliorare la qualità gestionale. È Quali-<br />

Sport stesso a guidare la società in questa<br />

operazione, mettendo a disposizione<br />

il necessario materiale didattico che si<br />

compone di allegati teorici, checklists ed<br />

esempi pratici.<br />

QualiSport permette inoltre di presentare<br />

la propria società sportiva, aggiornare<br />

gli utenti sulle news e gli eventi che la<br />

riguardano.<br />

“QualiSport è una piattaforma dedicata<br />

alle società sportive – spiega Fabio Corti,<br />

direttore di SRI Group. Crediamo fortemente<br />

che questo strumento possa permettere<br />

alle nostre società di migliorarsi:<br />

ogni piccolo dettaglio rappresenta un<br />

passo avanti per incrementare la qualità<br />

nello sport”.<br />

Grazie al sostegno di BancaStato, Quali-<br />

Sport sarà accessibile gratuitamente a tutte<br />

le società sportive. Il progetto, inoltre,<br />

già da quest’anno verrà proposto nei cantoni<br />

di Neuchâtel e Zurigo. L’obiettivo è di<br />

diffonderlo nel 2009 a tutta la nazione.<br />

Ecco come si presenta l’home page www.qualisport.ch<br />

Ecco qualche dettaglio sul progetto<br />

Perché Qualisport?<br />

Al giorno d’oggi i fallimenti delle grandi<br />

società sportive, la concorrenza tra<br />

piccole e medie società nella ricerca di<br />

sponsorizzazioni, la difficoltà nel garantire<br />

il necessario cambio generazionale<br />

e nel trovare nuovi collaboratori e volontari<br />

e molti altri temi sono di stretta<br />

attualità per la realtà sportiva ticinese e<br />

non solo.


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

Queste considerazioni hanno spinto SRI<br />

Group, da sempre attiva nella consulenza<br />

aziendale, in particolare in campo<br />

sportivo, ad alcune analisi e riflessioni<br />

che hanno portato alla seguente conclusione:<br />

molti di questi problemi derivano<br />

da carenze gestionali, dalla mancanza di<br />

competenze manageriali da affiancare a<br />

quelle tecniche, dalla difficoltà di reperire<br />

informazioni e figure professionali<br />

che possano ampliare le vedute societarie<br />

ed integrarle con esigenze che non sono<br />

più solo tecniche/sportive ma anche, e<br />

sempre più, di tipo aziendale.<br />

Cos’è Qualisport?<br />

Qualisport è uno strumento online di<br />

valutazione della qualità gestionale delle<br />

federazioni e delle società sportive. È un<br />

metodo sviluppato da SRI Group SA con il<br />

patrocinio di Swiss Olympic e del DECS<br />

(Dipartimento dell’educazione, della cultura<br />

e dello sport). Grazie al sostegno<br />

di BancaStato Qualisport è gratuito.<br />

L’obiettivo di Qualisport è permettere la<br />

valutazione della propria società sportiva<br />

in modo da disporre di un’istantanea che<br />

analizzi la situazione, misuri il livello di<br />

gestione ed evidenzi i punti di forza e, soprattutto,<br />

di debolezza. Successivamente<br />

Qualisport fornisce il supporto didattico<br />

per intervenire sulle lacune e migliorane<br />

la gestione. Qualisport si compone di un<br />

questionario di valutazione suddiviso in<br />

3 aree tematiche: organizzazione/ struttura,<br />

gestione e strategia. Al termine del<br />

questionario è possibile analizzare la<br />

propria situazione societaria attraverso<br />

un report analitico e un report sintetico.<br />

Per ogni area d’intervento Qualisport<br />

mette a disposizione il materiale didattico<br />

necessario per approfondire l’argomento<br />

e fornire le competenze atte a migliorare<br />

l’aspetto critico. Questa documentazione<br />

si compone di allegati teorici, checklist<br />

ed esempi pratici.<br />

Su cosa si basa Qualisport?<br />

Il materiale didattico di Qualisport è<br />

estrapolato dal cd-rom e sito internet<br />

– webtool “Gestione di società sportiva<br />

– 1000 pratici aiuti per il lavoro di<br />

club” prodotto da Swiss Olympic Association<br />

in collaborazione con l’Università<br />

di Losanna e l’Università di Friborgo. In<br />

particolare il prodotto di Swiss Olympic<br />

è fondato sul “Freiburger Management<br />

Modell für Non-Profit Organisationen”<br />

concepito dall’Istituto per il management<br />

delle società dell’Università di Friborgo.<br />

Obiettivi/prospettive<br />

Qualisport è stato sviluppato anche in<br />

francese e tedesco e verrà diffuso nel corso<br />

del <strong>2008</strong> anche nel Canton Neuchâtel<br />

(da aprile <strong>2008</strong>) e Canton Zurigo. Dopo<br />

questa prima fase introduttiva nelle tre<br />

regioni linguistiche, il progetto si pone<br />

l’obiettivo di permettere l’accesso a Qualisport<br />

a livello svizzero a tutte le società<br />

sportive. Qualisport inoltre permetterà di<br />

disporre di una “fotografia” della situazione<br />

delle società sportive in <strong>Ti</strong>cino, a<br />

Neuchâtel e a Zurigo, di creare un canale<br />

diretto di comunicazione, di realizzare<br />

Vita dei Soci<br />

La pagina dell’inserimento dati per l’iscrizione<br />

Un esempio di report con i risultati<br />

un’analisi dei fabbisogni formativi e di<br />

studiare quindi soluzioni mirate a sostegno<br />

del mondo sportivo.<br />

Visitate QualiSport su www.qualisport.ch!<br />

Per maggiori informazioni:<br />

Team QualiSport<br />

SRI Group SA<br />

Piazza Indipendenza 3<br />

6830 Chiasso<br />

Tel. +41 91 695 38 80<br />

Fax +41 091 695 38 81<br />

info@qualisport.ch


Vita dei Soci<br />

di Lisa Pantini<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 38<br />

Melisa SA: libri, riviste e molto altro ancora<br />

Con l’apertura della libreria in Piazza Grande a Locarno, Melisa si conferma leader sul mercato<br />

ticinese, proseguendo una storia ben radicata nell’economia e nel mondo librario ticinese<br />

IL LIBRO, LA PASSIONE E LA<br />

COMPETENZA<br />

L’amore per i libri, per la lettura, per<br />

parole scritte in vari stili, su vari supporti<br />

fatti di vari componenti. Un libro è<br />

un’insieme di fogli stampati, rilegati, con<br />

una copertina accattivante. Non solo. Il<br />

“libro” deriva dal latino liber. Il vocabolo<br />

originariamente significava “corteccia”,<br />

ma visto che era un materiale usato per<br />

scrivere testi, poi nel tempo la parola<br />

ha assunto il significato di “opera letteraria”.<br />

Libri per l’infanzia, saggi, narrativa, romanzi,<br />

... Giochi di rime e filastrocche,<br />

storie ascoltate prima della buonanotte,<br />

avventure, fantasy, libri seri che fanno<br />

riflettere, libri da leggere in un parco<br />

d’estate, libri per sognare, libri provocatori<br />

che incidono sull’opinione pubblica,<br />

classici.<br />

Carta, testo, illustrazioni, carattere ti-<br />

La sede di Via Vegezzi 4 a Lugano<br />

pografico, stampa, rilegatura,… tutti<br />

processi che concorrono con pari importanza<br />

alla realizzazione del risultato<br />

finale, sia esso un semplice libretto o un<br />

pregiato libro.<br />

L’amore e la passione per la lettura hanno<br />

in sé quel “qualcosa di magico” che<br />

obbliga a scegliere, tra le infinite alternative,<br />

di leggere. A volte sono romanzi,<br />

a volte racconti di fantascienza, a volte<br />

confessioni di editori.


39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

Melisa incarna questa passione che trasmette<br />

con vigore ai propri fedeli e nuovi<br />

clienti. Entrare in libreria è come affacciarsi<br />

su un nuovo mondo: fatto di sete di<br />

apprendere, di sognare, di conoscere.<br />

IL PROFILO AZIENDALE E LA NUOVA<br />

APERTURA A LOCARNO<br />

Correva l’anno 1939 quando Guglielmo<br />

Buzi e una schiera di italiani in <strong>Ti</strong>cino<br />

con il sostegno di intellettuali locali,<br />

decide di fondare una nuova libreria,<br />

che circa un anno dopo la creazione<br />

dell’azienda, Melisa si presenta in <strong>Ti</strong>cino<br />

distribuendo quotidiani italiani,<br />

quali “Corriere della sera” e “La Stampa”.<br />

Dal 1993 viene creato a Bedano il<br />

nuovo centro logistico per il magazzino<br />

dei libri e per la diffusione, la distribuzione<br />

e la resa della stampa. Nel 1994<br />

viene ristrutturata la sede di Lugano<br />

(Via Vegezzi 4).<br />

L’apertura a Grancia nel 2005, e la nuovissima<br />

libreria di Locarno, con oltre<br />

400 metri quadrati di superficie su tre<br />

piani, sono il coronamento di un’evoluzione<br />

aziendale che porta Melisa anche<br />

nel Sopraceneri. Non solo libreria con<br />

spazi dedicati anche ai ragazzi, ma anche<br />

cartoleria e sarà possibile trovarvi<br />

riviste e magazines di alto target che non<br />

sono sempre facilmente reperibili nelle<br />

edicole.<br />

Melisa vi aspetta dunque in Piazza Grande<br />

20 B. L’apertura è prevista per aprile<br />

<strong>2008</strong>.<br />

Oltre alla classica attività libraria –<br />

editoria in lingua italiana, francese,<br />

tedesca e inglese, ampio ventaglio di<br />

generi, che vanno dal best-seller al<br />

libro specialistico, dalla guida per le<br />

vacanze alle pubblicazioni dedicate alla<br />

prima infanzia, dal testo di studio<br />

all’editoria ticinese – Melisa si è da<br />

sempre occupata di distribuire libri,<br />

riviste e giornali stranieri in <strong>Ti</strong>cino e<br />

Svizzera: è il ruolo delle messaggerie.<br />

L’attività di messaggerie di libri italiani<br />

si è notevolmente sviluppata negli ultimi<br />

anni, consolidando ed espandendo<br />

i rapporti con le librerie della Svizzera<br />

interna interessate all’editoria italiana.<br />

Melisa ha inoltre stabilito con alcuni<br />

dei maggiori editori ticinesi un rapporto<br />

di distribuzione e rappresentanza<br />

sul territorio della Svizzera italiana.<br />

All’attività di grossista di libri la Melisa<br />

continua ad affiancare l’importazione e<br />

la distribuzione della stampa italiana e<br />

cantonale. Attualmente fornisce un migliaio<br />

di testate a più di 400 edicole.<br />

CLUB CARD PRIVATA E BUSINESS<br />

SOLUTION MELISA<br />

• CLuB CARD:<br />

La CLUB CARD MELISA è una carta<br />

fedeltà gratuita personalizzata per i<br />

clienti, con la quale è possibile, ad ogni<br />

acquisto, raccogliere punti. Melisa offre<br />

a tutti i suoi clienti lo sconto del<br />

10% al raggiungimento di 300 punti su<br />

tutti i prodotti di stampa (ad eccezione<br />

dei testi scolastici), oltre a molti altri<br />

vantaggi, tra cui promozioni speciali,<br />

abbonamenti a pubblicazioni e riviste<br />

con uno sconto diretto del 10% sulla<br />

fattura, un’informazione puntuale e<br />

precisa grazie alla newsletter perio-<br />

Vita dei Soci<br />

dica, ricevere comodamente a casa i<br />

cataloghi.<br />

• BuSInESS CARD<br />

La Business Card è specifica per i clienti<br />

commerciali che usufruiscono dei servizi<br />

Melisa come aziende o enti.<br />

La Direzione Melisa è disponibile a studiare<br />

offerte personalizzate per i clienti<br />

più fedeli, mettendo a disposizione pacchetti<br />

adattati alle esigenze del cliente.<br />

Per qualsiasi informazione<br />

potete contattare:<br />

Melisa SA<br />

Via Industrie 4<br />

6930 Bedano<br />

Tel. +41 91 936 61 61<br />

Fax +41 91 936 61 60<br />

melisa@melisa.ch<br />

www.melisa.ch<br />

e sicuramente passare in uno dei quattro<br />

punti vendita:<br />

Libreria Melisa Lugano, Via Vegezzi 4,<br />

6901 Lugano<br />

Libreria Melisa Grancia,<br />

Centro Lugano Sud, 6916 Grancia<br />

Libreria Melisa Locarno,<br />

Piazza Grande 20 B, 6600 Locarno<br />

Libreria Melisa Bedano,<br />

Via Industrie, 6930 Bedano<br />

IN BREVE<br />

Melisa SA<br />

Settore: commercio/librario/stampa<br />

Direttore: Mauro Consoli/<br />

Barbara Casarin<br />

numero di dipendenti: 52<br />

Punti vendita in <strong>Ti</strong>cino: 4<br />

(Lugano, Locarno, Grancia, Bedano)<br />

Web site: www.melisa.ch


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 40<br />

Pubblicata l’edizione <strong>2008</strong> dell’Annuario<br />

degli impresari costruttori ticinesi<br />

Comunicato stampa<br />

È<br />

disponibile l’edizione <strong>2008</strong><br />

dell’Annuario degli impresari costruttori<br />

ticinesi, edito da “Pubblicità<br />

Sacchi, Edizioni Tecniche &<br />

Commerciali” con sede a Manno. Il documento<br />

conferma anche quest’anno il<br />

suo tradizionale carattere istituzionale<br />

considerata la collaborazione, nella<br />

raccolta delle informazioni, del Dipartimento<br />

del territorio e della Società<br />

svizzera impresari costruttori Sezione<br />

<strong>Ti</strong>cino.<br />

L’apprezzata pubblicazione contiene i<br />

dati essenziali di tutte le ditte ticinesi<br />

attive nei settori dell’edilizia, del genio<br />

civile e dei lavori in sotterraneo che<br />

figurano regolarmente iscritte all’Albo<br />

cantonale delle imprese di costruzione.<br />

Questo Albo è stato creato conformemente<br />

alla “Legge sull’esercizio della<br />

professione di impresario costruttore<br />

(LEPIC)” così da poter verificare i<br />

requisiti tecnici dei responsabili delle<br />

varie ditte e il corretto versamento<br />

degli oneri sociali. Ricordiamo a<br />

tal proposito che, in <strong>Ti</strong>cino, tutte le<br />

opere da impresario costruttore<br />

che superano il limite soglia dei<br />

30’000.-- franchi possono essere<br />

eseguite esclusi-vamente da ditte<br />

iscritte all’Albo delle imprese;<br />

pena la sospensione dei lavori e relativa<br />

multa.<br />

L’Annuario appena pubblicato rappresenta<br />

pertanto un valido strumento di<br />

consultazione per verifiche da parte<br />

degli addetti ai lavori e dei committenti<br />

pubblici e privati. Il documento<br />

riporta inoltre i principali recapiti del<br />

Dipartimento del territorio, l’elenco<br />

delle imprese di costruzione associate<br />

alla Società svizzera impresari<br />

costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino oltre ad<br />

alcune importanti leggi e regolamenti<br />

di applicazione riguardanti il settore<br />

dell’edilizia.<br />

L’editore Fabio Sacchi con il Direttore della SSIC TI Edo Bobbià<br />

Negli scorsi giorni, l’Annuario è stato<br />

distribuito gratuitamente agli Enti pubblici,<br />

alle ditte dell’edilizia e agli studi<br />

tecnici.<br />

Chi fosse interessato a riceverne una<br />

copia può contattare il Segretariato<br />

della SSIC TI di Bellinzona (Tel. +41<br />

91 825 54 23).


4 – 8. 7. <strong>2008</strong><br />

Luglio, un<br />

nuovo appuntamento<br />

da<br />

non perdere!<br />

Per anticipare gli ordini del<br />

prossimo autunno – inverno.<br />

Design e Lifestyle, i punti di<br />

forza della manifestazione<br />

internazionale dedicata ai beni<br />

di consumo, che misurano<br />

le tendenze! Più iniziative contemporanee:<br />

Collectione,<br />

Young Living, Outdoor Living,<br />

The Design Annual unite a<br />

Decorate Life!<br />

www.tendence.messefrankfurt.com<br />

info@ch.messefrankfurt.com<br />

Tel. 061 / 205 17 17


Formazione<br />

Le proposte<br />

formative<br />

della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Il telefono … la voce dell’azienda<br />

Lunedì 21 aprile <strong>2008</strong><br />

dalle 09.00 alle 17.00<br />

Relatore: Angelo Delsanto,<br />

consulente di organizzazione aziendale<br />

La vendita creativa<br />

Giovedì 8 maggio <strong>2008</strong><br />

dalle 09.00 alle 17.00<br />

Relatore: Renato De Rosa, matematico,<br />

consulente nelle tecniche<br />

di potenziamento della creatività del<br />

personale<br />

Approfondimenti HR<br />

26 maggio <strong>2008</strong>: Il 1° giorno di lavoro<br />

e le pratiche amministrative<br />

2 giugno <strong>2008</strong>: Fine del rapporto<br />

di lavoro<br />

Relatori: Domenico Basile, Specialista<br />

del personale e Carmen Fontana<br />

Maggi, Consulente e formatrice<br />

aziendale<br />

Inizieranno a settembre:<br />

Scuola per capi-azienda<br />

Durata: 2 anni<br />

<strong>Ti</strong>tolo: Capo-azienda nelle arti<br />

e mestieri<br />

Corso preparatorio all’esame professionale<br />

superiore per il diploma<br />

federale di Economista aziendale<br />

nelle arti e mestieri<br />

Durata: 1 anno<br />

<strong>Ti</strong>tolo: Economista aziendale nelle arti<br />

e mestieri diplomato<br />

Per ricevere il pieghevole con il programma<br />

o informazioni rivolgersi<br />

alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

Per ulteriori informazioni sui corsi<br />

organizzati dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

Tel. +41 91 911 51 18,<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

corsi@cci.ch, www.cciati.ch<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 42<br />

Riaprono le iscrizioni<br />

per Capi azienda<br />

ed Economisti aziendali<br />

I nuovi corsi prenderanno avvio il prossimo settembre<br />

di Lisa Pantini<br />

Si riparte!<br />

Dal prossimo autunno inizieranno i nuovi cicli formativi offerti dalla<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> in collaborazione con l’Istituto svizzero per la formazione di<br />

capi-azienda nelle arti e mestieri (IFCAM):<br />

“Scuola per Capi-azienda nelle arti e mestieri” e “Corso Preparatorio<br />

all’esame professionale superiore per il diploma federale di<br />

Economista aziendale nelle arti e mestieri”.<br />

La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, già dal 1968, organizza in <strong>Ti</strong>cino, con il supporto dell’Istituto<br />

svizzero per la formazione di capi-azienda nelle arti e mestieri<br />

(IFCAM) con sede a Berna, corsi preparatori agli esami di Capoazienda<br />

nelle arti e mestieri, e dal 2000 propone anche il Corso Preparatorio<br />

all’esame professionale superiore per il diploma federale<br />

di Economista aziendale nelle arti e mestieri.<br />

Questi corsi vogliono fornire le basi per una completa formazione<br />

generale dei titolari e dirigenti d’impresa.<br />

Per conoscere i dettagli di questa offerta formativa vi invitiamo a<br />

leggere la tabella riassuntiva a lato.<br />

Per maggiori dettagli in merito alle modalità d’iscrizione e ai requisiti per<br />

essere ammessi ai corsi, vi invitiamo a contattarci!<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

IFCAM, Istituto svizzero per la formazione di capi-azienda nelle<br />

arti e mestieri<br />

Corso Elvezia 16<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 18<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

corsi@cci.ch<br />

www.cciati.ch


43 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />

Formazione<br />

Capo azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri<br />

Il corso aiuta l’imprenditore a sviluppare le sue capacità organizzative<br />

e ad applicare con maggior profitto le nuove nozioni<br />

acquisite all’interno della sua struttura.<br />

Questo percorso formativo comprende 440 ore lezioni, suddiviso<br />

su due anni. Il corso si svolge a Lugano presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />

sita in Corso Elvezia 16, nelle aule al 6° piano.<br />

Obiettivi:<br />

Questa formazione offre un’approfondita istruzione nella conduzione<br />

aziendale e conferma che il titolare di un’azienda è in grado<br />

di dirigere un’impresa rispondendo agli imperativi del mercato in<br />

continua evoluzione.<br />

Durata e sede del corso:<br />

Il corso comprende 320 ore di lezione, su un anno di frequenza,<br />

comincia a settembre e termina nel maggio dell’anno successivo.<br />

La sede del corso è la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, in Corso Elvezia 16 a Lugano.<br />

Programma generale delle lezioni:<br />

Gli insegnamenti, prodotti da docenti qualificati,<br />

Il corso comprende i seguenti contenuti:<br />

riguarderanno:<br />

- Principi fondamentali della gestione aziendale<br />

- Sviluppo delle proprie capacità di direzione<br />

- Gestione del personale<br />

- Aspetti dell’ambiente imprenditoriale<br />

- Gestione aziendale e approvvigionamento<br />

- Aspetti gestionali all’interno dell’azienda<br />

- Gestione aziendale e produzione<br />

- Organizzazione e comunicazione interna<br />

- Gestione aziendale e marketing<br />

- Gestione del personale<br />

- Gestione aziendale e amministrazione<br />

- Marketing<br />

- Tecniche e problemi contabili<br />

- Gestione finanziaria e controlling<br />

- Questioni economiche<br />

- Direzione strategica dell’azienda<br />

- Questioni giuridiche<br />

Esami:<br />

Sono previsti esami intermedi alla fine del primo anno ed La prima parte degli esami (scritti) si tiene a maggio, fa seguito<br />

esami finali al termine del corso.<br />

l’assegnazione di un lavoro di diploma da consegnare nel mese di<br />

agosto; mentre la seconda parte degli esami (orali e scritti), ha<br />

luogo nel mese di ottobre.<br />

Non sono previsti particolari selezioni per questo corso. Gli<br />

interessati sono invitati a compilare la cedola d’iscrizione, la<br />

Direzione del corso si riserva la facoltà di accettare l’iscrizione<br />

dopo un eventuale colloquio con il discente.<br />

l costo del corso ammonta a:<br />

associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

8’680 franchi<br />

Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

8’980 franchi<br />

Criteri d’ammissione:<br />

L’iscrizione avviene tramite il formulario ufficiale, ottenibile presso<br />

il segretariato della scuola. Alla domanda d’ammissione va allegata<br />

una copia del diploma di capo-azienda o di un diploma professionale<br />

superiore equipollente. Valutazione dell’accettazione da parte<br />

della Direzione del corso.<br />

Per iscriversi è presupposta una conoscenza delle materie insegnate<br />

durante il corso di capo-azienda.<br />

Costi e tasse d’esame:<br />

Il costo del corso ammonta a:<br />

associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

9’900 franchi<br />

Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

10’900 franchi<br />

La tassa d’esame di 590 franchi (per esami intermedi e finali) La tassa d’esame di 3’565 franchi non è inclusa.<br />

non è inclusa.<br />

<strong>Ti</strong>tolo di studio ottenuto:<br />

Capo-azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri diplomato<br />

Prossimo ciclo formativo:<br />

settembre <strong>2008</strong> – giugno 2010 settembre <strong>2008</strong> – maggio 2009


Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 44<br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Luigi Giacomini<br />

Laureato in Ingegneria<br />

Meccanica<br />

Anno di nascita 1958<br />

Cittadinanza italiana<br />

Gergana Zlatkova<br />

Laureata in Lettere e Filologia<br />

Italiana;<br />

Master in Scienze della Comunicazione,<br />

indirizzo Comunicazione<br />

istituzionale, istituzioni e<br />

organizzazioni internazionali<br />

Anno di nascita 1978<br />

Cittadinanza bulgara<br />

Valentina Boschi<br />

Laureata in Scienze della<br />

Comunicazione;<br />

Master in formazione presso<br />

l’USI di Lugano<br />

Anno di nascita 1983<br />

Cittadinanza italiana<br />

Kristine Mezecka<br />

Laureata in Economia e<br />

Commercio;<br />

Master in Economia e<br />

Management<br />

Anno di nascita 1977<br />

Permesso C<br />

Marcello Albano<br />

Maturità tecnica;<br />

Attestato federale di impiegato<br />

di vendita;<br />

Diploma federale di tecnico<br />

marketing presso la SUPSI<br />

Anno di nascita 1975<br />

Cittadinanza italiana<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: discreto<br />

Tedesco: conoscenze<br />

di base<br />

Inglese: ottimo<br />

Portogh.: ottimo<br />

Spagnolo: molto buono<br />

Bulgaro: madrelingua<br />

Italiano: ottimo<br />

Francese: conoscenze<br />

di base<br />

Inglese: ottimo<br />

Spagnolo: conoscenze<br />

di base<br />

Russo: discreto<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: buono<br />

Inglese: ottimo<br />

Spagnolo: discreto<br />

Russo: madrelingua<br />

Italiano: buono<br />

Francese: conoscenze<br />

di base<br />

Tedesco: conoscenze<br />

di base<br />

Inglese: buono<br />

Lettone: buono<br />

Italiano: madrelingua<br />

Tedesco: discreto<br />

Inglese: discreto<br />

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alla Signora G. veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />

senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

Via Oriani 119<br />

21100 Varese (VA)<br />

Italia<br />

Tel. +39 0332 226 822<br />

Mob. +39 335 770 7796<br />

milieu@tiomail.ch<br />

Via Nassa 64<br />

Lugano 6900<br />

Mob. +41 76 458 76 76<br />

gergana.zlatkova@lu.unisi.ch<br />

Via delle Aie 3a<br />

6900 Lugano<br />

Mob. +41 76 358 30 35<br />

boschiv@lu.unisi.ch<br />

Via Ceresio 7<br />

6900 Massagno<br />

Mob. +41 76 260 00 25<br />

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Fiere internazionali<br />

Tutti gli “SWISS Pavilions”: www.osec.ch/fiere<br />

Farnborough International Airshow<br />

<strong>2008</strong><br />

Farnborough (UK), 14-20 luglio <strong>2008</strong><br />

Il salone internazionale di Farnborough<br />

è il più grande del mondo nel settore<br />

dell’aviazione ed è pertanto una grande<br />

piattaforma di lancio globale per prodotti<br />

e servizi. Si svolge ogni due anni<br />

e nel 2006 vi avevano partecipato ben<br />

1’480 espositori da tutto il mondo. I<br />

visitatori erano stati oltre 250’000.<br />

Sin dal 1980 le aziende svizzere si presentano<br />

sotto il cappello di “Swiss Aerospace<br />

Group” e la loro partecipazione è<br />

organizzata da Swissmem.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.farnborough.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/farnborough_international_airshow_<strong>2008</strong><br />

Hong Kong International Medical &<br />

Health Care Fair <strong>2008</strong><br />

Hong Kong, 14-18 agosto <strong>2008</strong><br />

La HongKong International Medical- &<br />

Health Care Fair è alla sua terza edizione<br />

e costituisce il portale ideale per immettersi<br />

sul mercato cinese: la stessa città di<br />

Hong Kong, infatti, con i suoi 7 milioni<br />

di abitanti, offre un enorme potenziale.<br />

L’intero Paese conta 1,31 miliardi di<br />

abitanti e cresce rapidamente, assieme<br />

al fabbisogno in servizi legati nel settore<br />

“healthcare”.<br />

L’Osec allestisce uno “SWISS Pavilion” a<br />

questa importante fiera del settore delle<br />

tecniche mediche.<br />

Informazioni generali sulla fiera: http://<br />

hkmedicalhealthcarefair.tdctrade.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/hong_kong_international_medical__health_care_fair_<strong>2008</strong><br />

OEKOTECH <strong>2008</strong><br />

Budapest, 28-31 ottobre <strong>2008</strong><br />

In Ungheria, la protezione dell’ambiente<br />

e soprattutto il rispetto delle norme europee<br />

in materia richiedono investimenti<br />

importanti. Nella regione, ÖKOTECH è il<br />

principale salone annuale in materia di<br />

protezione ambientale e servizi comunali.<br />

Questo evento illustra l’importanza della<br />

cooperazione a livello internazionale per<br />

proteggere in modo efficace l’ambiente e<br />

propone agli espositori varie opportunità<br />

per incontrare i decision maker locali ed<br />

internazionali in materia ambientale.<br />

L’Osec allestirà uno “SWISS Pavilion”<br />

all’edizione <strong>2008</strong>, in collaborazione con<br />

l’Ambasciata svizzera a Budapest, la Camera<br />

di commercio Svizzera-Ungheria e<br />

l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.hungexpo.hu<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/oekotech_<strong>2008</strong>_<br />

The Big 5 Show <strong>2008</strong><br />

Dubai, 23-27 novembre <strong>2008</strong><br />

Il “Big 5 Show” che si tiene ogni anno<br />

a Dubai è il più grande salone della costruzione<br />

e dei settori connessi di tutta la<br />

regione del Golfo. L’edizione 2006 ha registrato<br />

cifre record: ben 2’158 espositori<br />

e più di 41’000 visitatori. La Svizzera era<br />

presente con uno “SWISS Pavilion” sotto<br />

l’egida del Business Network Switzerland,<br />

tra 26 padiglioni nazionali. Il vigore e la<br />

costanza della crescita negli Emirati Arabi<br />

Uniti garantiscono bisogni crescenti nella<br />

costruzione.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 46<br />

Approfittate di quest’occasione per presentare<br />

i vostri prodotti e servizi sullo<br />

“SWISS Pavilion” ad un pubblico di professionisti<br />

esigenti.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.thebig5exhibition.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www3.osec.ch/fiere/the_big_5_<br />

show_<strong>2008</strong><br />

Le fiere da non perdere!<br />

Hannover Messe<br />

Hannover, 21-25 aprile <strong>2008</strong><br />

www.hannovermesse.de<br />

Metalloobrabotka <strong>2008</strong><br />

Mosca, 26-31 maggio <strong>2008</strong><br />

www.metobr-expo.ru<br />

ILA <strong>2008</strong><br />

Berlino, 25 maggio-1 giugno <strong>2008</strong><br />

www.ila-berlin.de<br />

PLMA <strong>2008</strong><br />

Amsterdam, 27-28 maggio <strong>2008</strong><br />

www.plmainternational.com<br />

Nanotech <strong>2008</strong><br />

Boston (USA), 1-6 giugno <strong>2008</strong><br />

www.nanotech<strong>2008</strong>.com<br />

Hospitalar <strong>2008</strong><br />

São Paulo, 10-13 giugno <strong>2008</strong><br />

www.hospitalar.com<br />

BIO <strong>2008</strong> – Annual International<br />

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San Diego, 17-20 giugno <strong>2008</strong><br />

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News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Dicembre <strong>2008</strong><br />

cino Business<br />

Conferma della<br />

libera circolazione<br />

usiness<br />

ed estensione a<br />

Romania e Bulgaria<br />

Dopo l’idraulico<br />

polacco, il rom<br />

sporco, brutto e<br />

cattivo?<br />

Doris Leuthard:<br />

“Occorre confermare<br />

la via bilaterale”<br />

VOTAZIONe<br />

FEDERALe<br />

DELL’ 8 FEBBRAIO<br />

2009<br />

Copertina: Edimen - Agenzia Pubblicitaria - Lugano


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Sommario<br />

46 44<br />

33<br />

<strong>Ti</strong>cino Business<br />

cino Business<br />

News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Dicembre <strong>2008</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino Business<br />

o Business<br />

Conferma della<br />

libera circolazione<br />

ed estensione a<br />

Romania e Bulgaria<br />

Dopo l’idraulico<br />

polacco, il rom<br />

sporco, brutto e<br />

c a t t i vo?<br />

Doris Leuthard:<br />

“Occorre confermare<br />

la via bilaterale”<br />

Dicembre <strong>2008</strong><br />

Strong opinion 4 Oggi la cautela è un rischio<br />

Editoriale 5 Uniti per affrontare la bufera<br />

Contromano 6 Il revival dello statalismo rischia di uccidere l’economia<br />

Il Tema 8 Dopo l’idraulico polacco il rom sporco, brutto e cattivo?<br />

10 Votazione federale dell’8 febbraio 2009: la posta in gioco<br />

Ospite 12 Occorre confermare la via Mit: bilaterale<br />

14 Come lavorare oltre confine? Alleandosi con le imprese italiane<br />

Biblioteca liberale 17 Concertazione? Impariamo dalla Francia<br />

Attualità 19 Si fa largo in Svizzera il principio del Cassis di Digione<br />

Attualità 20 Conciliabilità del lavoro con la famiglia o viceversa?<br />

Attualità 22 La Giovane Camera Economica si presenta<br />

Attualità 23 Arcobaleno aziendale<br />

Attualità 24 “La forza del ben-essere in azienda”<br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 25 Cerca lavoro<br />

Osec 27 Commercio estero<br />

Fiere internazionali 31 I prossimi appuntamenti<br />

Formazione 32 Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

32 Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />

Vita dei Soci 33 Federcommercio<br />

Vita dei Soci 35 Darwin Airline SA<br />

Vita dei Soci 36 Les Ambassadeurs<br />

Vita dei Soci 38 Luisoni Consulenze Professionali SA<br />

Vita dei Soci 40 ICA - Istituto per la Creatività Applicata<br />

Vita dei Soci 42 Ghielmimport SA<br />

Vita dei Soci 44 Pharsana SA<br />

Vita dei Soci 46 Cinfis<br />

Vita dei Soci 47 Polus SA<br />

Vita dei Soci 48 Precicast SA<br />

Vita dei Soci 50 CCT SA<br />

Vita dei Soci 52 FPCE<br />

Vita dei Soci 53 Aqua Nostra Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

V O T A Z I O N e<br />

FEDERALe<br />

DELL’ 8 FEBBRAIO<br />

2009<br />

Dicembre <strong>2008</strong><br />

Copertina: Edimen - Agenzia Pubblicitaria - Lugano<br />

Impressum<br />

Editore:<br />

Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />

Redattrice responsabile:<br />

Lisa Pantini<br />

Comitato redazionale:<br />

Franco Ambrosetti, Luca Albertoni,<br />

Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Arianna<br />

Crivelli, Simona Morosini Marconi e<br />

Marco Passalia<br />

...und vielen<br />

anderen.<br />

Redazione:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />

Pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558<br />

6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70<br />

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24<br />

20<br />

12<br />

Stampa:<br />

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Diffusione:<br />

<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare:<br />

- CHF 50.- annuo<br />

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CHF 70.- annuo (+ IVA)


Strong Opinion<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

4 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Oggi la cautela è un rischiO<br />

Non so se questo sia il momento giusto per<br />

trarre conclusioni e proporre misure per contrastare<br />

il ciclone finanziario che si è abbattuto<br />

sull’economia mondiale. Forse è ancora presto.<br />

Ma ci provo. All’inizio c’è lo scoppio fragoroso<br />

della bolla subprime negli USA. Preceduto da<br />

molteplici segnali di allarme lanciati anche da<br />

questo giornale. Come un’esplosione atomica,<br />

il fungo si espande a dismisura, il vento termico<br />

spazza via tutto ciò che trova sul suo cammino,<br />

mettendo in ginocchio la finanza mondiale aggredendo<br />

in seguito anche l’economia reale. Di<br />

bolle, scoppiare, ne avevamo già viste prima.<br />

Anzi, proprio le reazioni delle Banche centrali<br />

per contrastarle, ovvero l’immissione di grandi<br />

liquidità sui mercati finanziari, è considerata<br />

una concausa nella creazione di una bolla successiva<br />

e così di bolla in bolla. Fino ad oggi.<br />

La differenza, rispetto al passato, sta nelle dimensioni<br />

del disastro e quindi degli interventi<br />

galattici di migliaia di miliardi fin qui operati.<br />

Certo che se le politiche monetarie espansive<br />

succedutesi nelle varie crisi dagli anni Ottanta<br />

in poi sono veramente la causa di questa debacle,<br />

come sarà la prossima bolla? Il Big Bang?<br />

Ma battute a parte, constatiamo intanto che,<br />

in un ventennio, sono successi due fatti fondamentali:<br />

primo, l’economia si è finanziarizzata<br />

e, secondo, l’economia reale è andata sempre<br />

più staccandosi da quella finanziaria.<br />

Due mondi paralleli. Aziende che sulla carta valgono<br />

cifre esorbitanti ma falliscono miseramente,<br />

vedi Enron, Parmalat, o l’avventura Dot-com<br />

conclusasi bruciando miliardi in poco tempo.<br />

Mentre noi imprenditori fatturiamo, investiamo<br />

utili, promuoviamo ricerca e sviluppo, svolgiamo<br />

una funzione sociale creando ricchezza<br />

vera, nasce un mondo virtuale, popolato da finanzieri,<br />

revisori, controllori, agenzie di rating,<br />

authority tutti insieme abbagliati dalla speculazione,<br />

dimentichi di regole etiche e deontologia<br />

professionale, strapagati ma molto distratti,<br />

all’inseguimento del sogno impossibile degli alchimisti,<br />

la scoperta della pietra filosofale che<br />

tutto trasforma in oro. È un déjà vu che inizia<br />

con l’invenzione della moneta, si chiama euforia<br />

finanziaria e si fonda su tre elementi che sono:<br />

una bugia, la leva del debito e la brevità della<br />

memoria finanziaria. A ciò si aggiunge che oggi,<br />

in periodo di globalizzazione, l’effetto è amplificato<br />

enormemente, esce dai confini nazionali<br />

per abbracciare il mondo intero. Siccome la finanza<br />

è come l’acqua, serve a tutti, si interviene<br />

massicciamente per salvarla dal baratro che<br />

finirebbe per bloccare l’economia tutta. Ma av-<br />

viene qualcosa di inatteso: la crisi è tanto grave<br />

che gli effetti della medicina sono, per ora, poco<br />

visibili, l’economia non è solo in recessione; per<br />

dirla con Keynes, il cavallo non beve, siamo in<br />

uno stato che Paul Krugman (Nobel <strong>2008</strong>) definisce<br />

“depression economics”. Le solite regole<br />

(interventi di banche centrali) non valgono più,<br />

ci vuol altro.<br />

La disoccupazione aumenta, la domanda rallenta<br />

provocando ulteriore disoccupazione e altra<br />

riduzione della domanda in una spirale negativa.<br />

Mi riferisco al nostro Paese, dove a livello svizzero<br />

è possibile un ulteriore taglio dei tassi anche<br />

se ormai c’è poco spazio. Che fare?<br />

In primo luogo il Cantone deve trovare il coraggio<br />

di rinunciare al pareggio di bilancio, seppellendo<br />

la teoria della simmetria dei sacrifici. Il pareggio<br />

non è più una priorità, non si è fatto quando si<br />

poteva, ora è tardi, sarebbe pura incoscienza.<br />

La cautela è un rischio, aumenterebbe il trend al<br />

ribasso del ciclo economico. Invece, il Governo<br />

dovrebbe attuare concrete e urgenti misure di<br />

rilancio in settori produttivi come le infrastrutture<br />

necessarie e strategici come la formazione,<br />

la ricerca. Contemporaneamente dovrebbe incentivare<br />

il consumo con sgravi fiscali (che avvantaggiano<br />

sia domanda che offerta) o sussidi<br />

(che privilegiano solo la domanda). Una politica<br />

anticiclica di tipo keynesiano perché ci troviamo<br />

in una situazione simile a quella in cui i suoi insegnamenti<br />

furono applicati, negli anni Trenta.<br />

Forse stupirà che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> sostenga interventi<br />

statali ma solo dimenticando che Keynes era un<br />

liberale. Voleva che le sue misure fossero congiunturali<br />

quindi limitate nel tempo. Come dice<br />

il ministro Tremonti “il mercato se possibile, lo<br />

Stato se necessario”.<br />

Quando l’emergenza finisce, lo Stato dovrà tirare<br />

i remi in barca e lasciar agire il mercato: per<br />

evitare gli errori commessi negli anni Sessanta,<br />

quando le misure servirono a statalizzare parte<br />

dell’economia con i risultati che conosciamo.<br />

Forse non lo farà. Ma abbiamo scelta?<br />

Allora ritorneremo a preoccuparci del pareggio<br />

di bilancio e magari del freno alla spesa. Ma<br />

non ora. Questo è il tempo degli interventi statali<br />

per combattere disoccupazione, domanda<br />

calante, investimenti fermi. Non è un sconfitta<br />

del capitalismo.<br />

Nemmeno del mercato che come diceva l’economista<br />

Ruffolo ha i secoli contati. Ora lo Stato<br />

è necessario per dotarci di airbag finché l’emergenza<br />

sarà superata, e il mercato, magari con<br />

nuove regole nella finanza, sarà di nuovo possibile.


Editoriale<br />

di Luca Albertoni, Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

La gravissima crisi finanziaria esplosa negli<br />

ultimi mesi ha prodotto impressionanti<br />

effetti a catena che si sono succeduti con<br />

un’inedita velocità e hanno creato un profondo<br />

e pericoloso clima di incertezza, minando<br />

alla base la fiducia che è essenziale<br />

per il funzionamento del sistema economico<br />

liberale. Altrettanto inquietante è il fatto<br />

che, ad oggi, nessuno sa né può prevedere<br />

con certezza cosa accadrà nei prossimi<br />

mesi e questo non fa che alimentare ulteriormente<br />

la paura ed il suo effetto paralizzante.<br />

Deflazione, inflazione, recessione?<br />

Termini usati e forse a volte abusati, ma in<br />

realtà non sappiamo ancora quale malattia<br />

ci affliggerà né la sua gravità. Raffreddore<br />

o polmonite? Una settimana di degenza a<br />

letto oppure ricovero in ospedale per qualche<br />

mese? Di fatto è pertanto impossibile<br />

determinare quali possano essere le medicine<br />

da utilizzare per arginare o risolvere<br />

la patologia. In situazioni del genere è fondamentale<br />

riuscire a mantenere la calma<br />

ed una visione possibilmente oggettiva e<br />

razionale dei fatti, affinché non si scelgano<br />

medicine che si rivelino poi peggiori della<br />

malattia stessa. Bene ha fatto il Consiglio<br />

di Stato ticinese a creare una task-force<br />

che si chini sui problemi e cerchi di elaborare<br />

strategie per affrontare i momenti<br />

difficili, insieme alle associazioni economiche<br />

e ai sindacati. Speriamo che questo<br />

gremio possa effettivamente lavorare unito<br />

nell’interesse del Cantone, senza condizionamenti<br />

ideologici e pregiudizi di parte.<br />

La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, in quanto associazione-mantello<br />

dell’economia ticinese, è pronta ad assumersi<br />

le proprie responsabilità e a giocare<br />

la partita fino in fondo. Fondamentale è il<br />

supporto di tutte le associazioni legate alla<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, con le quali sono stati rafforzati i<br />

contatti durante l’anno che sta volgendo al<br />

termine e che sono una pedina fondamentale<br />

per esprimere le esigenze dell’economia.<br />

Altrettanto importante è la partecipazione<br />

di tutti i soci individuali, che invito a volerci<br />

trasmettere le loro preoccupazioni, proposte<br />

e critiche affinché la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> possa farsi<br />

uniti per affrOntare la bufera<br />

portavoce di un ampio ventaglio di sensibilità<br />

e realtà economiche. Tutto ciò servirà a<br />

fare da contraltare credibile a certe tentazioni<br />

della politica di voler inventare soluzioni<br />

rapide ed eclatanti, forse non inutili a<br />

breve ma ingestibili a lungo termine.<br />

In questo confuso contesto si inserirà la<br />

votazione dell’8 febbraio 2009 sulla libera<br />

circolazione delle persone prevista dagli<br />

accordi bilaterali fra Svizzera ed Unione<br />

Europea. Ho già affrontato l’argomento il<br />

mese scorso, ma l’importanza del tema<br />

impone qualche ulteriore riflessione. È<br />

fuori dubbio che gli Accordi Bilaterali sono<br />

stati fondamentali per la crescita della<br />

Svizzera negli ultimi anni ed è importante<br />

proseguire su questa strada, l’unica certa<br />

nei rapporti con il nostro più importante<br />

partner commerciale. È però pure evidente<br />

che, in un contesto di incertezza mondiale,<br />

caratterizzato da paure di ogni genere,<br />

anche i timori di molti ticinesi sugli effetti<br />

di tali accordi risultano amplificati. Proprio<br />

in situazioni del genere è però necessario<br />

dimostrare capacità di analisi razionale e<br />

coraggio, confermando una via bilaterale<br />

certo non priva di inconvenienti, ma che<br />

non ha alternative credibili.<br />

5


Contromano<br />

di Alessio del Grande<br />

6 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

il revival DellO statalismO<br />

rischia Di ucciDere l’ecOnOmia<br />

Nonostante i massicci interventi dei Governi per iniettare<br />

liquidità nelle banche, se non addirittura per nazionalizzarle,<br />

i mercati stentano a riprendersi. Le Borse<br />

delle principali piazze finanziarie sembrano poco incoraggiate<br />

dai risultati del G20 e dal frenetico attivismo<br />

degli Stati, che ormai fanno a gara nell’annunciare<br />

piani miliardari per attenuare l’impatto della recessione.<br />

Insomma, l’interventismo statale non ha riattivato<br />

quel circolo virtuoso della fiducia, capace di disinnescare<br />

definitivamente la mina dei subprime e rilanciare<br />

l’economia. Perché? Le ragioni sono tante. Le banche,<br />

innanzitutto, per paura di ulteriori e forti scompensi<br />

nei loro bilanci, continuano a trattenere liquidità invece<br />

di immetterla nel circuito economico, nonostante la<br />

riduzione dei tassi d’interesse abbia anche agevolato le<br />

transazioni del credito interbancario, ossia i soldi che<br />

le banche si prestano l’una con l’altra. Non si prestano<br />

capitali tra di loro, né li prestano all’economia per le<br />

attività produttive. C’è, poi, il fatto che la crisi dalla<br />

finanza si sta spostando ora sull’economia reale, investendo<br />

direttamente settori chiave della produzione<br />

industriale, come, ad esempio, le grandi aziende automobilistiche.<br />

Non da ultimo, c’è che di fronte a tanta<br />

incertezza, allo spettro della recessione - ingigantito<br />

dai media che in questi mesi hanno drammatizzato<br />

con toni apocalittici gli effetti della crisi - diminuiscono<br />

i consumi, cala cioè la domanda interna di beni e<br />

servizi, che assieme alle esportazioni, è il pilastro su<br />

cui si regge ogni sistema produttivo. Ma c’è anche<br />

dell’altro: mercati e Borse non si fidano degli interventi<br />

degli Stati. O meglio, temono le conseguenze future di<br />

questi interventi.<br />

Legittimamente ci si domanda: chi pagherà alla fine<br />

questi piani miliardari? I Governi e la politica, intervenuti<br />

così massicciamente nel sistema finanziario,<br />

sapranno poi ritirarsi in buon ordine, una volta che<br />

l’emergenza sarà superata? O, invece, ne approfitteranno<br />

per riaffermare il primato dello Stato sull’economia,<br />

con tutto quello che ne deriva?<br />

Scontata la risposta alla prima domanda: a pagare<br />

saranno prima o poi i cittadini. Con più tasse e imposte.<br />

Gli interventi finanziari per sostenere le banche<br />

rischiano, infatti, di dissestare i bilanci di molti Stati<br />

e di aumentare il loro debito pubblico. Guido Rossi, ex<br />

Presidente della Consob italiana, l’organo di vigilanza<br />

su Borsa e società, nonché giurista di fama, e studioso<br />

che non coltiva di certo simpatie liberiste, ha già lanciato<br />

l’allarme: possono saltare i vincoli di Maastricht su<br />

deficit e debito pubblico, e con essi anche la credibilità<br />

dell’euro. Non per nulla qualche Governo ha già insistito<br />

con Bruxelles per allentare questi vincoli e agevolare<br />

quei piani nazionali di salvataggio che, peraltro, sono<br />

del tutto incompatibili con i trattati europei. Inevitabile<br />

che sforati deficit e debito pubblico, i contribuenti siano<br />

chiamati alla cassa. Per la seconda e terza domanda<br />

va ricordato che, prima ancora dello scoppio della bolla<br />

dei subprime, in Europa erano ripresi a soffiare forte<br />

i venti dello statalismo. Il neogollismo del Presidente<br />

francese Sarkozy dai marcati accenti protezionistici,<br />

il dirigismo della Merkel in Germania e la parabola discendente<br />

del liberalismo berlusconiano in Italia, sono<br />

gli esempi più evidenti. Paradigmatico il caso dell’Italia<br />

dove il ministro Giulio Tremonti con le sue sfuriate<br />

contro quello che definisce il devastante “mercatismo”<br />

ha ridato lustro ai suoi trascorsi socialisti. Governi che<br />

si qualificavano come liberali sono passati, di emergenza<br />

in emergenza, dalla difesa dei principi fondanti<br />

di liberalismo, libertà e responsabilità, ad una politica<br />

fortemente incentrata sul binomio paura - protezione,<br />

ossia la ricetta migliore per spianare la strada ad un’invasività<br />

sempre maggiore dello Stato nell’economia e<br />

nella vita sociale. Troppo ottimistico credere che la<br />

politica, messo saldamente un piede nelle banche,<br />

abbandoni facilmente questa posizione di potere, con<br />

cui può non solo condizionare il sistema finanziario<br />

e produttivo, ma anche alimentare, in mille modi, il<br />

suo stesso potere. Ecco perché mercati e Borse non<br />

dimostrano eccessivi entusiasmi per gli interventi degli<br />

Stati, i quali più che fiducia pare abbiano seminato<br />

nuovi motivi di sfiducia. Per ridare rapidamente fiducia<br />

alla società e ai mercati, bisogna fare soprattutto una<br />

cosa: alleggerire la pressione fiscale sui cittadini per<br />

sostenere i loro redditi e il potere d’acquisto, e tagliare<br />

le tasse su lavoro e investimenti per le imprese.


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Il tema<br />

di Alessio Del Grande<br />

DOpO l’iDraulicO pOlaccO<br />

il rOm spOrcO, bruttO e cattivO?<br />

Non si esaurisce mai l’infinita e tormentata storia<br />

degli accordi tra Svizzera e Unione Europea. A febbraio<br />

si tornerà ancora alle urne, questa volta per<br />

decidere sull’estensione della libera circolazione<br />

delle persone a Romania e Bulgaria.<br />

Scomparsa la sindrome dell’idraulico polacco, ecco<br />

i minacciosi spettri delle orde di zingari e famelici<br />

migranti dell’Est pronti ad invadere la Confederazione.<br />

Paure alimentate ad arte da campagne<br />

isolazioniste e nazionalistiche che sfruttano senza<br />

scrupoli tristi fatti di cronaca, che ben poco hanno,<br />

però, a che vedere con la libera circolazione<br />

delle persone, che fanno leva su talune disfunzioni,<br />

e indubbiamente ci sono, nei rapporti tra i Paesi<br />

europei e nelle relazioni della Svizzera con l’UE.<br />

Ma lo scopo di queste campagne è di far saltare<br />

l’intero impianto degli Accordi Bilaterali, rimetterli<br />

in discussione del tutto col voto dell’8 febbraio.<br />

Cosa ha guadagnato la Svizzera con gli Accordi<br />

Bilaterali<br />

È bene ricordare cosa significhi l’UE per la Svizzera.<br />

Oggi l’Unione Europea è il maggiore partner<br />

commerciale del nostro Paese. L’Unione dei 27<br />

Stati, quindi Romania e Bulgaria comprese, assorbe<br />

più del 60% delle esportazioni elvetiche e assicura<br />

l’80% del nostro import. Detto in altri termini<br />

senza questo scambio, in Svizzera si fermerebbero<br />

produzioni e consumi, e di conseguenza diminuirebbe<br />

pure drasticamente anche l’occupazione.<br />

Si dice che lo scambio commerciale ci sarebbe<br />

ugualmente, anche se non ci fossero gli Accordi<br />

Bilaterali. Certo, ma senza condizioni quadro stabili,<br />

sarebbe molto più difficoltoso per le imprese<br />

svizzere e, quindi, molto più costoso per tutto il Paese.<br />

Ma tra Confederazione e UE non si scambiano<br />

solo merci. Oggi vivono in Svizzera 800mila cittadini<br />

dell’Unione, mentre nei Paesi UE risiedono<br />

350mila svizzeri. Ragionando per proporzioni un<br />

piccolo Stato con sette milioni e mezzo di abitanti<br />

ha “esportato” più cittadini di quanto ne abbia<br />

accolti un colosso come l’Unione che di abitanti<br />

ne conta oltre 400 milioni. Ciò la dice lunga su<br />

come i processi d’integrazione reale sopravanzino<br />

i trattati diplomatici.<br />

8 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Come ha ricordato recentemente la Segreteria di<br />

Stato dell’economia, grazie agli accordi tra Berna<br />

e Bruxelles sulla libera circolazione, per la Svizzera<br />

si sono aperti nuovi mercati, il che ha permesso un<br />

aumento di almeno l’1% del nostro prodotto interno<br />

lordo, in soldoni fanno 4-5 miliardi di franchi.<br />

Senza questa apertura del mercato, ha sottolineato<br />

ancora la Seco, la Confederazione non avrebbe potuto<br />

creare 2’500 posti di lavoro in più nel 2005,<br />

mentre l’intesa per rimuovere gli ostacoli tecnici<br />

per il commercio ha permesso agli esportatori<br />

rossocrociati di ridurre i costi per una somma pari<br />

a 250-500 milioni di franchi all’anno. Nel settore<br />

agricolo le vendite della Svizzera nell’area UE<br />

sono raddoppiate, toccando i 4,6 miliardi e per<br />

i finanziamenti della ricerca, settore chiave dello<br />

sviluppo, riceviamo contributi maggiori di quanto<br />

versiamo per la partecipazione ai relativi programmi.<br />

L’accordo sui mercati pubblici, infine, offre alle<br />

nostre aziende l’accesso ad un mercato di 1'500<br />

miliardi di euro. Quelle della Seco, si dirà, sono<br />

i numeri della propaganda del Governo. Allora si<br />

tirino fuori altre cifre. Cosa che nessuno dal fronte<br />

degli oppositori ai Bilaterali ha ancora fatto. Periodicamente<br />

si è tirata invece fuori la paura per<br />

l’invasione di lavoratori stranieri e ora quella degli<br />

zingari delinquenti.<br />

Difficoltà e opportunità<br />

Certamente gli Accordi Bilaterali vanno ancora<br />

più perfezionati, soprattutto per quella che riguarda<br />

il rispetto della clausola della reciprocità,<br />

ad esempio, per l’accesso delle imprese svizzere<br />

agli appalti e ai cantieri nei Paesi dell’UE, come<br />

giustamente lamenta da tempo la Società Svizzera<br />

Impresari Costruttori - Sezione <strong>Ti</strong>cino (SSIC<br />

TI). Ma per rimuovere, o aggirare, questo ostacolo<br />

bisogna partire da quella che è la realtà odierna.<br />

Confederazione e Cantoni, e tra essi anche il <strong>Ti</strong>cino,<br />

hanno una legislazione più leggera e una<br />

burocrazia molto meno invasiva rispetto a taluni<br />

Paesi come Italia, Francia o Germania. In questi<br />

Stati è davvero difficile districarsi in una giungla di<br />

leggi e di uffici che si sovrappongono tra di loro, in<br />

un gioco complesso di competenze in cui a volte è


molto dura venirne a capo se non s’imbocca la corsia giusta.<br />

In attesa che la prevista reciprocità diventi effettiva, la migliore<br />

soluzione per le imprese svizzere e ticinesi che vogliono<br />

lavorare nell’UE è quella di consorziarsi con le aziende locali,<br />

che ben conoscono leggi, uffici e procedure burocratiche<br />

locali. Cosa ci guadagnano, si potrebbe domandare, le imprese<br />

di altri Paesi a lavorare assieme alle aziende svizzere?<br />

Ad aprire ad esse il loro mercato? Ci guadagnerebbero in<br />

professionalità, qualità del lavoro, affidabilità e rapidità di<br />

esecuzione, questi standard elvetici sono sempre e ovunque<br />

una garanzia. Dunque, avrebbero di che guadagnarci anche<br />

loro usando e vantando il marchio rossocrociato. È questa<br />

la strada tentata con successo da alcune industrie ticinesi<br />

in Italia. Da sole non sarebbero mai riuscite, o quantomeno<br />

sarebbe stato di sicuro molto più faticoso, aprirsi un varco<br />

su quel mercato. Per di più è proprio l’accessibilità ai grandi<br />

mercati dei diversi Stati che oggi impone una strategia di<br />

collaborazione con le imprese locali. Cooperazione che può<br />

anche garantire nel tempo un graduale radicamento e una<br />

sicura riconoscibilità, per le nostre aziende. Perciò, anche<br />

sotto questo profilo, nonostante le difficoltà attuali, abbiamo<br />

di che profittare largamente dai bilaterali.<br />

Un no pericoloso per il nostro Paese<br />

Così come avremo da guadagnare se non si chiudono le porte in<br />

faccia a Romania e Bulgaria. Due Stati che hanno certamente<br />

grossi problemi interni, corruzione, criminalità, sacche estese<br />

di povertà e disoccupazione. Difficoltà acuitesi nel passaggio<br />

dall’economia socialista a quella del libero mercato. Ma si<br />

tratta di due Paesi che si sono lasciati alle spalle il socialismo<br />

e che da anni ormai guardano all’Occidente per la loro crescita<br />

economica e sociale. Paesi che stanno imboccando la via<br />

dello sviluppo, che, perciò, possono offrire grandi opportunità<br />

anche alla nostra economia, sia per gli investimenti diretti che<br />

per l’export. Sarà proprio questa crescita, come è già accaduto<br />

con altre nazioni, e più recentemente con la Polonia e<br />

l’esercito d’idraulici che doveva invadere l’Europa, a frenare i<br />

flussi migratori. Nessuno ha voglia di emigrare quando in patria<br />

c’è lavoro e si vede il proprio Paese crescere e svilupparsi.<br />

Si teme per l’arrivo di rom e di bande di delinquenti? Ma questi,<br />

libera circolazione o no, arrivano ugualmente se decidono<br />

di arrivare. Il problema è semmai di polizia, dunque politico.<br />

È su questo aspetto che si deve concentrare l’attenzione dei<br />

Governi, compreso quello svizzero, poiché la grande e piccola<br />

criminalità da tempo ormai non conosce frontiere, per muoversi<br />

non aspetta di certo l’estensione della libera circolazione<br />

delle persone. Più che alle paure infondate, ingigantite da<br />

chi soffia su talune preoccupazioni legittime dei cittadini,<br />

quali la sicurezza, bisogna guardare ai fatti reali, ai vantaggi<br />

conseguiti dalla Svizzera fino adesso con i Bilaterali. Se a<br />

febbraio si voterà contro l’estensione della libera circolazione<br />

delle persone a Romania e Bulgaria, cadrà tutto l’edificio degli<br />

accordi tra il nostro Paese e l’UE. Difatti, se dovesse vincere<br />

il no, il Consiglio federale dovrà notificare, entro il 31 maggio,<br />

la disdetta dell’intesa. Sei mesi dopo con la libera circolazione<br />

cadranno pure gli altri sei accordi sottoscritti con Bruxelles.<br />

È questa la posta in gioco il prossimo 8 febbraio.<br />

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Il tema<br />

10 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

vOtaziOne feDerale Dell’8 febbraiO<br />

2009: la pOsta in giOcO<br />

Il popolo svizzero sarà chiamato ad esprimersi sul rinnovo<br />

dell’Accordo relativo alla libera circolazione delle persone fra<br />

Svizzera e Unione Europea e sull’estensione dell’accordo a<br />

Romania e Bulgaria, nuovi membri dell’UE dal 1° gennaio<br />

2007. Per l’economia svizzera questo rinnovo è di fondamentale<br />

importanza<br />

Dopo l’approvazione popolare del 21 maggio 2000, gli<br />

Accordi settoriali bilaterali I conclusi con l’UE sono entrati<br />

in vigore il 1° giugno 2002. Questi accordi, ad eccezione<br />

di quello sulla libera circolazione delle persone (ALC),<br />

sono stati estesi automaticamente anche ai dieci Stati<br />

che hanno aderito all’UE il 1° maggio 2004.<br />

Se entro il 31 maggio 2009 la Comunità Europea oppure<br />

la Svizzera non comunicheranno la decisione di rinunciare<br />

agli Accordi Bilaterali I, essi verranno prorogati a tempo<br />

indeterminato.<br />

I singoli Accordi dei Bilaterali I sono collegati sotto il profilo<br />

giuridico. Se un accordo viene disdetto o non viene<br />

rinnovato, gli altri accordi decadono automaticamente sei<br />

mesi dopo la notifica di tale decisione. Rifiutando il rinnovo<br />

dell’ALC, la Svizzera rischierebbe di compromettere<br />

l’intero pacchetto bilaterale. Inoltre l’UE non accetterebbe<br />

mai, nei confronti dei propri cittadini, una disparità di<br />

trattamento.<br />

I sette Accordi Bilaterali I<br />

• Trasporti terrestri<br />

L’Accordo bilaterale sui trasporti terrestri mirava ad<br />

adottare una politica dei trasporti coordinata nell’arco<br />

alpino, dando priorità al trasporto ferroviario (trasferimento<br />

del traffico). La Svizzera ha introdotto nel 2001<br />

la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni<br />

(TTPCP), i cui proventi contribuiscono a finanziare<br />

lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie in Svizzera.<br />

Accettando l’UE tale politica di trasferimento, quale<br />

contropartita la Svizzera ha accettato di autorizzare gli<br />

autocarri di 40 tonnellate a circolare sul suo territorio.<br />

• Trasporto aereo<br />

L’Accordo sul trasporto aereo disciplina, in base alla<br />

reciprocità, l'accesso delle compagnie aeree svizzere<br />

al mercato liberalizzato del trasporto aereo in Europa.<br />

Grazie alla concessione dei diritti di traffico e al divieto<br />

di discriminazione, le compagnie aeree svizzere<br />

sono equiparate alle loro concorrenti europee. Inoltre,<br />

possono in questo modo scegliere liberamente le destinazioni<br />

che hanno intenzione di collegare, determinare<br />

le tariffe che intendono praticare nonché i velivoli che<br />

decidono di utilizzare per determinati voli.<br />

• Agricoltura<br />

L’Accordo sul commercio di prodotti agricoli agevola<br />

gli scambi tra la Svizzera e l’UE dei prodotti derivanti<br />

dall’agricoltura. Esso non instaura il libero scambio<br />

bensì una liberalizzazione parziale del mercato agricolo<br />

attraverso l’abolizione di ostacoli tariffali e non tariffali<br />

al commercio di prodotti che presentano un interesse<br />

particolare sia per la Svizzera che per l’UE.<br />

Entrambe le parti accordano vicendevolmente delle<br />

concessioni tariffali (contingenti all’importazione e<br />

abolizione dei dazi doganali) principalmente nel comparto<br />

dei formaggi che, dal 1° luglio 2007, è stato<br />

completamente liberalizzato, nonché nel ramo dei prodotti<br />

ortofrutticoli e delle specialità a base di carne e<br />

di vino.<br />

Gli ostacoli non tariffali (o tecnici) al commercio –<br />

quali le prescrizioni sui prodotti o le disposizioni in<br />

materia di omologazione che possono differire da un<br />

Paese all’altro – sono aboliti tramite il riconoscimento<br />

reciproco dell’equivalenza delle rispettive disposizioni<br />

legislative e regolamentari.<br />

• Ostacoli tecnici al commercio<br />

L’Accordo sull’abolizione degli ostacoli tecnici al commercio<br />

prevede il riconoscimento reciproco degli esami<br />

di conformità per la maggior parte dei prodotti industriali.<br />

Tali esami permettono di stabilire se un prodotto<br />

rispetta le prescrizioni vigenti (ad esempio, in materia<br />

di salute dei consumatori) e quindi se soddisfa le condizioni<br />

richieste per essere immesso sul mercato. Nel<br />

caso in cui l’Accordo prevede l’equivalenza tra la normativa<br />

svizzera e quella comunitaria, basta un unico<br />

esame di conformità per ricevere l’autorizzazione alla<br />

commercializzazione di un prodotto, ciò che permette<br />

alle aziende svizzere di guadagnare tempo e denaro.<br />

• Appalti pubblici<br />

In base alle disposizioni dell’Organizzazione mondiale<br />

del commercio, gli acquisti di beni e forniture, di prestazioni<br />

di servizi, nonché i mandati per opere edili<br />

nell’ambito di commesse pubbliche devono essere oggetto<br />

di una gara d’appalto internazionale se superano<br />

un certo importo. Le regole dell’OMC si applicano agli<br />

acquisti di beni e forniture e alle offerte della Confede-


azione, dei Cantoni e di aziende pubbliche operanti nei<br />

settori della distribuzione dell'acqua potabile, dell’energia<br />

e dei trasporti. L’Accordo concluso tra la Svizzera<br />

e l’Unione Europea sugli appalti pubblici, estende il<br />

campo di applicazione delle regole dell’OMC. Queste<br />

si applicano anche alle offerte presentate da Regioni o<br />

Comuni alle imprese pubbliche e private che operano<br />

nei settori dei trasporti per ferrovia, della fornitura di<br />

gas e di energia termica, nonché alle aziende private<br />

concessionarie oppure che operano in base a diritti<br />

speciali o esclusivi nei settori dell’acqua, dell’elettricità<br />

o dei trasporti.<br />

• Ricerca<br />

Grazie a questo Accordo, i protagonisti attivi nel settore<br />

della ricerca (università, imprese, privati cittadini) sono<br />

considerati alla pari dei<br />

loro partner europei. Questo<br />

implica segnatamente<br />

che: i partner di progetti<br />

svizzeri sono finanziati direttamente<br />

dalla Commissione<br />

europea; i ricercatori<br />

elvetici possono elaborare<br />

progetti e assumerne la direzione<br />

nonché coordinarli;<br />

in compenso per avviare<br />

un progetto, essi debbono<br />

trovare due partner originari<br />

dell’UE, dello SEE o<br />

di altri Paesi associati; i<br />

ricercatori svizzeri possono<br />

accedere ai risultati di<br />

ricerca di altri progetti.<br />

• Libera circolazione delle<br />

persone<br />

L’Accordo sulla libera<br />

circolazione delle persone<br />

(ALCP) introduce<br />

progressivamente, tra la<br />

Svizzera e l’Unione europea,<br />

le disposizioni relative alla libera circolazione<br />

delle persone così come vengono attuate nell’UE. Agli<br />

Svizzeri e ai cittadini dell’UE viene quindi concesso<br />

il diritto di scegliere liberamente il Paese in cui lavorare<br />

e soggiornare. Ma per ottenere questo diritto<br />

essi debbono possedere un contratto di lavoro valido<br />

o svolgere un’attività indipendente oppure – se non<br />

esercitano un’attività lucrativa – disporre di mezzi finanziari<br />

sufficienti per sopperire alle proprie necessità<br />

e avere stipulato un’assicurazione malattia. Inoltre,<br />

la libera circolazione delle persone è agevolata grazie<br />

al sistema di riconoscimento reciproco dei diplomi<br />

professionali e al coordinamento dei sistemi nazionali<br />

di sicurezza sociale. L’Accordo stabilisce delle<br />

disposizioni transitorie durante le quali le limitazioni<br />

imposte all’immigrazione – quali il principio della<br />

preferenza nazionale per l’assunzione (o priorità ai<br />

lavoratori indigeni), il controllo preliminare delle con-<br />

dizioni lavorative e salariali, il contingentamento dei<br />

permessi di dimora – continuano ad essere applicate<br />

nei confronti delle persone che svolgono un’attività<br />

lucrativa. Il testo prevede che al termine del periodo<br />

di contingentamento, possa essere attivata la cosiddetta<br />

“clausola di salvaguardia” la quale permette di<br />

limitare di nuovo – fino al 2014 – le autorizzazioni di<br />

soggiorno qualora l’immigrazione dovesse assumere<br />

proporzioni non auspicate.<br />

Misure di accompagnamento contro il dumping<br />

sociale e salariale<br />

Tutti i lavoratori e i datori di lavoro, in modo particolare<br />

le ditte straniere che distaccano il proprio personale in<br />

Svizzera, hanno l’obbligo di rispettare le condizioni sala-<br />

riali e sociali in vigore in Svizzera. Di conseguenza, il 1°<br />

giugno 2004 sono state introdotte sul mercato del lavoro<br />

svizzero delle misure collaterali, meglio note col termine<br />

di “misure di accompagnamento”, finalizzate a tutelare i<br />

lavoratori dipendenti contro il dumping salariale e sociale,<br />

allo scopo di evitare l’assunzione di manodopera straniera<br />

a condizioni retributive e lavorative inferiori a quelle in<br />

vigore nella regione e nel ramo interessati. L’efficacia e<br />

l’attuazione di tali misure sono state ulteriormente potenziate<br />

di concerto con i partner sociali e la salvaguardia dei<br />

lavoratori è stata nuovamente migliorata con l’estensione<br />

della libera circolazione delle persone ai Paesi che hanno<br />

aderito all’UE nel 2004. Tali miglioramenti sono in vigore<br />

dal 1° aprile 2006. Le misure di accompagnamento valgono<br />

per tutti i lavoratori attivi in Svizzera.<br />

(Fonte: Seco, DFAE)<br />

11


Ospite<br />

Intervista con la Consigliera federale e Capo del Dipartimento federale dell’economia Doris Leuthard,<br />

a cura della Redazione di <strong>Ti</strong>cino Business<br />

12 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

OccOrre cOnfermare la via bilaterale<br />

Il 1° giugno del 2002 la Svizzera ha<br />

accettato gli Accordi Bilaterali I fra cui<br />

figura quello sulla libera circolazione delle<br />

persone. In questi sei anni ha maturato e<br />

si è confrontata con varie esperienze nel<br />

mercato del lavoro con l'Unione Europea.<br />

Cosa succederebbe se la popolazione<br />

svizzera dovesse respingere, il prossimo 8<br />

febbraio 2009, l'estensione dell'Accordo<br />

sulla libera circolazione a Romania e<br />

Bulgaria? Quali conseguenze economiche<br />

potrebbe subire l'economia svizzera?<br />

“Effettivamente l’8 febbraio dovremo pronunciarci non<br />

soltanto sull’estensione della libera circolazione, ma<br />

anche sul proseguimento di questo Accordo e quindi<br />

sull’insieme dei Bilaterali I. Infatti un no alle urne<br />

provocherebbe la sospensione automatica di tutti gli<br />

Accordi che fanno parte di questo pacchetto. Le conseguenze<br />

di un voto negativo sarebbero assolutamente<br />

disastrose per la nostra economia, vale a dire per l’occupazione,<br />

e quindi per la prosperità dell’intero Paese<br />

e di ognuno di noi. Da oltre sei anni stiamo facendo<br />

l’esperienza della libera circolazione delle persone (e<br />

degli altri Accordi) e che cosa constatiamo? Le imprese<br />

svizzere, che sono in grado di reclutare il personale di<br />

cui hanno assolutamente bisogno, hanno potuto approfittare<br />

della crescita. Grazie agli altri Accordi bilaterali,<br />

le nostre imprese beneficiano di un accesso non discriminatorio<br />

ai 490 milioni di consumatori che conta<br />

l’Unione Europea. In tal modo i Paesi europei hanno<br />

potuto creare nuovi impieghi (circa 180’000 durante<br />

gli ultimi due anni), di cui approfittano anche gli Svizzeri.<br />

Da un voto negativo risulterebbero diversi ostacoli<br />

per quanto riguarda l’accesso al mercato comunitario e<br />

quindi parecchi svantaggi per le nostre imprese nella<br />

concorrenza internazionale. Infatti in Svizzera guada-<br />

gniamo un franco su tre grazie ai nostri scambi con<br />

l’Unione Europea, che è il nostro partner economico<br />

numero uno. La bocciatura degli Accordi sarebbe come<br />

segare il ramo sul quale siamo seduti. Tuttavia sono<br />

fiduciosa: a diverse riprese, nel corso degli ultimi anni,<br />

il popolo svizzero ha confermato la via bilaterale e<br />

sono sicura che, ancora una volta, i cittadini del nostro<br />

Paese sapranno valutare l’importanza di questi Accordi<br />

e fare una buona scelta”.<br />

Gli Accordi Bilaterali hanno portato effetti positivi<br />

in tutti i settori dell’economia svizzera, come<br />

immigrazione controllata, manodopera qualificata<br />

e calo della disoccupazione.<br />

Questi effetti sono riscontrati su tutto il territorio<br />

svizzero?<br />

“Le conseguenze della libera circolazione sono effettivamente<br />

state benefiche per tutta la Svizzera. Tuttavia<br />

è vero che certe regioni periferiche sono maggiormente<br />

esposte alla concorrenza. Non si può escludere che in<br />

<strong>Ti</strong>cino o nella regione del lago Lemano, per esempio,<br />

la disoccupazione sia diminuita un po’ più lentamente,<br />

in particolare a causa della presenza di numerosi frontalieri.<br />

Comprendiamo quindi che i Cantoni di frontiera<br />

manifestino una certa apprensione. Occorre tuttavia<br />

precisare che numerosi frontalieri erano già presenti<br />

prima dell’introduzione della libera circolazione. Peraltro,<br />

in queste regioni, la disoccupazione è sempre<br />

stata più elevata rispetto alla media svizzera, e ciò si<br />

è verificato molto prima dell’inizio della libera circolazione”.<br />

Come ritiene si possa conciliare l’estensione<br />

degli Accordi di libera circolazione a Bulgaria e<br />

Romania con la posizione dei Cantoni di frontiera?<br />

“Per quanto concerne l’estensione della libera circolazione<br />

alla Bulgaria e alla Romania, occorre riconoscere<br />

che essa avrà soltanto un debole impatto sull’occupazione.<br />

A tale scopo abbiamo negoziato termini transitori<br />

di sette anni. L’apertura avviene quindi gradualmente.<br />

Credo che i <strong>Ti</strong>cinesi non debbano lasciarsi influenzare,


nel loro giudizio, da ciò che osservano in Italia, Paese<br />

in cui la migrazione originaria dalla Romania è un fenomeno<br />

che risale a parecchi anni prima dell’introduzione<br />

della libera circolazione. Inoltre il problema, in Italia,<br />

è costituito dall’immigrazione clandestina. Nel nostro<br />

caso parliamo di una migrazione contingentata e controllata,<br />

non di una porta aperta ai delinquenti o alle<br />

persone sprovviste di documenti”.<br />

L’Autorità federale ha riscontrato situazioni di<br />

dumping a livello nazionale?<br />

“Ecco quanto risulta dalle analisi: complessivamente<br />

non si sono constatate violazioni sistematiche inerenti<br />

alle condizioni di lavoro e al salario. Evidentemente<br />

esistono sempre abusi, in particolare in certi rami economici<br />

detti “sensibili”. Tuttavia le misure di accompagnamento,<br />

entrate in vigore nel 2004 e rafforzate<br />

nel 2006, si sono rivelate molto efficaci per combatterli.<br />

Esse verranno rafforzate un’altra volta nel 2010,<br />

in particolare aumentando nettamente il numero dei<br />

controlli”.<br />

Si è riscontrata una notevole affluenza di<br />

lavoratori in provenienza da Paesi dell’Est<br />

appartenenti all’UE?<br />

“Durante la campagna che ha preceduto l’allargamento<br />

della libera circolazione, nel 2005, certe persone avevano<br />

già agitato lo spettro di un’invasione massiccia di<br />

lavoratori provenienti dall’Est, disposti a lavorare per<br />

salari da fame. In realtà nulla di tutto ciò si è verificato!<br />

I contingenti previsti per i lavoratori provenienti dai<br />

Paesi dell’Europa centrale e orientale finora non sono<br />

mai stati utilizzati completamente e le cifre attuali<br />

confermano questa tendenza. Occorre precisare che la<br />

manodopera che immigra beneficiando della libera circolazione<br />

è piuttosto giovane, assai qualificata e molto<br />

mobile. In caso di rallentamento economico, queste<br />

persone non esitano a rientrare nel proprio Paese o a<br />

recarsi altrove se trovano un’altra occupazione, per cui<br />

sono meno esposte al rischio della disoccupazione”.<br />

Come giudica gli effetti della libera circolazione<br />

dal profilo della sicurezza?<br />

“A livello di sicurezza non è possibile stabilire alcun<br />

nesso di causa ed effetto tra la delinquenza e la libera<br />

circolazione delle persone. Se si considera che da più<br />

di sei anni la Svizzera pratica la libera circolazione, ci<br />

si accorge che le statistiche della criminalità tendono<br />

addirittura a diminuire”.<br />

Cosa porta l’entrata in vigore dell’Accordo di<br />

Schengen e del SIS (Sistema d’Informazione<br />

Schengen)?<br />

“L’Accordo di Schengen, che mira a instaurare uno<br />

spazio di sicurezza, dovrebbe essere operativo alla fine<br />

di quest’anno. Il sistema di ricerca in materia di<br />

polizia SIS (Sistema d’Informazione Schengen) viene<br />

già applicato dal mese di agosto ed è molto efficace.<br />

I nostri poliziotti possono consultarlo dappertutto e le<br />

ricerche danno un risultato positivo da 30 a 40 volte<br />

al giorno a livello svizzero. Per quanto riguarda soltanto<br />

il Cantone <strong>Ti</strong>cino, ad esempio, il SIS ha permesso di<br />

identificare 283 segnalazioni in due mesi, dalla sua<br />

messa in funzione, ciò che contribuisce ad un aumento<br />

della sicurezza interna”.<br />

Parlando di reciprocità: spesso le imprese<br />

hanno lamentato una carenza di reciprocità<br />

nell’accompagnamento all’estero, situazione<br />

comune nelle zone di frontiera. La Camera di<br />

commercio, dell’industria, dell’artigianato e<br />

dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino ha in progetto<br />

la realizzazione di uno "sportello unico" Italia-<br />

Svizzera, per la regione insubrica.<br />

Come intende muoversi la Confederazione per<br />

offrire un sostegno/accompagnamento alle<br />

imprese e garantire una vera reciprocità tra<br />

Svizzera e altri Paesi dell’UE?<br />

“Per il Consiglio federale e per l’amministrazione è<br />

fondamentale che i diritti menzionati negli Accordi bilaterali<br />

siano rispettati da entrambe le parti e non in<br />

modo unilaterale. Quando veniamo informati di casi<br />

concreti di disfunzione tra i nostri due Paesi, posso<br />

assicurare che sosteniamo vigorosamente le imprese<br />

nei loro sforzi per risolvere i problemi che insorgono<br />

... e spesso con successo. Del resto ho sollevato<br />

i problemi delle nostre relazioni economiche a livello<br />

ministeriale in occasione della mia ultima visita a Roma<br />

un anno fa. Infatti diversi reclami, formulati in modo<br />

abbastanza generico, giungono regolarmente alle nostre<br />

orecchie in merito ai problemi che incontrerebbero<br />

le imprese ticinesi quando offrono prestazioni di servizi<br />

a livello transfrontaliero. Basandomi su casi concreti e<br />

fatti precisi, non esito a intervenire presso le autorità<br />

italiane affinché contribuiscano alla ricerca di soluzioni<br />

adeguate”.<br />

Nell’attuale delicato momento economico globale<br />

ed europeo, ritiene che la Svizzera abbia avuto<br />

più vantaggi o svantaggi nel non far parte<br />

dell’Unione Europea?<br />

“I nostri mercati sono dipendenti gli uni dagli altri. Il<br />

fatto di essere o meno membri dell’Unione Europea non<br />

ha alcun influsso rispetto al rallentamento economico<br />

che colpisce indistintamente tutto il mondo. Una cosa<br />

è sicura: le condizioni quadro stabili e collaudate che<br />

ci offrono gli Accordi Bilaterali sono particolarmente<br />

importanti in caso di evoluzione incerta dell’economia.<br />

Non è veramente il momento di rimettere in questione<br />

il nostro approccio bilaterale con l’Unione Europea!”<br />

13


Ospite<br />

Intervista con Nello Parravicini, membro della giunta della Camera di commercio di Como<br />

con la delega per gli Accordi Bilaterali, di Elisabetta Pisa<br />

14 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

cOme lavOrare Oltre cOnfine?<br />

alleanDOsi cOn le imprese italiane<br />

L’8 febbraio gli svizzeri voteranno sull’estensione<br />

della libera circolazione delle persone a Romania<br />

e Bulgaria. Un test delle urne delicato, perché, in<br />

caso di bocciatura, potrebbe essere cancellato<br />

l’intero pacchetto di Accordi Bilaterali tra<br />

Svizzera e UE. La libera circolazione suscita<br />

qualche perplessità: in <strong>Ti</strong>cino c’è chi lamenta<br />

difficoltà a lavorare in Italia, mentre nel Cantone<br />

aziende e lavoratori italiani si muovono senza<br />

intoppi. Come se lo spiega?<br />

“È vero che in Italia la burocrazia è farraginosa: è<br />

complicato orientarsi anche per le imprese italiane.<br />

La normativa sugli appalti pubblici è complessa, ma<br />

non è vero che per un’azienda elvetica sia impossibile<br />

lavorare da noi. Le imprese svizzere devono unirsi a<br />

quelle italiane per avere un referente, un’assistenza per<br />

districarsi nella burocrazia. Lo stesso dovrebbero fare<br />

le nostre imprese in Svizzera”.<br />

Secondo lei l’Accordo sulla libera circolazione è<br />

effettivamente sbilanciato a favore degli italiani e<br />

delle aziende italiane?<br />

“L’UE ha concesso molto di più agli svizzeri che anzi<br />

sono più avvantaggiati, le porte sono aperte per loro.<br />

In Italia non vengono effettuati i controlli cui devono<br />

sottostare nella Confederazione le imprese e i lavoratori<br />

italiani. Noi siamo visti come più competitivi ma<br />

in realtà le nostre aziende che lavorano oltre confine<br />

tarano i salari sugli standard elvetici. Inoltre le nostre<br />

imprese soffrono della fuga di manodopera in Svizzera:<br />

lavoratori specializzati, formati in Italia, che lasciano il<br />

posto di lavoro attirati da buste paga più appetibili. Comunque<br />

sia nel 2005 è stato costituito un tavolo delle<br />

associazioni per sviscerare tutte le problematiche che<br />

avrebbero affrontato gli italiani nel mercato del lavoro<br />

elvetico. Sono stati elaborati due vademecum in cui<br />

vengono spiegati quali sono gli adempimenti necessari.<br />

Il problema degli svizzeri è che non sanno a chi inoltrare<br />

la notifica, la segnalazione di presenza. Le Camere<br />

di commercio stanno verificando se sia possibile per<br />

loro riceverla. Dal 26 settembre le Camere hanno dato<br />

la loro disponibilità in questo senso. Ora siamo in<br />

attesa di un incontro con la direzione provinciale del<br />

lavoro per risolvere la questione: entro il 15 di dicembre<br />

dovremmo avere una risposta”.<br />

Le difficoltà per le imprese elvetiche potrebbero<br />

essere dovute a un mercato italiano saturo?<br />

“Gli svizzeri in certi campi sono affidabilissimi, solo la<br />

nazionalità è una garanzia di qualità. Ad esempio voi<br />

siete più avanti nel risparmio energetico, nelle tecnologie<br />

e negli impianti di riscaldamento ecologici (pompe<br />

di calore, pannelli solari…). Il fatto è che le aziende<br />

elvetiche devono unirsi a quelle italiane. Si prevede che<br />

il 2009 sarà un anno tragico per l’economia. Senza<br />

l’aggregazione tra le imprese sarà un disastro e se boccerete<br />

gli Accordi Bilaterali sarete esclusi dal mercato<br />

europeo, sarete penalizzati più voi di noi”.<br />

Voi temete la concorrenza degli svizzeri?<br />

“Assolutamente no. Un mercato più aperto calmiera i<br />

prezzi. E le collaborazioni tra imprese sono interessanti<br />

e vanno a vantaggio di tutti”.<br />

Secondo gli svizzeri, dalle Prefetture alle<br />

Regioni fino alle Province, nessuno in Italia<br />

conosce gli Accordi Bilaterali e le misure di<br />

accompagnamento. È così?<br />

“No, non è assolutamente vero. La Questura di Como<br />

conosce tutto degli Accordi Bilaterali”.<br />

Ma allora le aziende elvetiche come possono<br />

risolvere i loro problemi?<br />

“Le Camere di commercio hanno messo a disposizione<br />

numeri di telefono e indirizzi e-mail per dare tutti i<br />

chiarimenti necessari. Quanto alla burocrazia, c’è poco<br />

da fare. Per partecipare a un appalto pubblico in<br />

Svizzera la documentazione necessaria è composta da<br />

5-6 fogli, in Italia da 100 e rotti. Del resto le imprese e<br />

le Camere di commercio continuamente chiedono una<br />

semplificazione delle procedure al Governo. In Italia<br />

anche una piccola ditta con un fatturato di 250mila<br />

euro non può fare a meno del commercialista”.<br />

Secondo lei è veramente difficile per uno svizzero<br />

lavorare in Italia o non c’è grande disponibilità da<br />

parte elvetica a farlo?<br />

“Ritengo che nella Confederazione non manchino le<br />

opportunità. Le imprese, se avessero effettivamente<br />

bisogno di lavorare in Italia, troverebbero il modo”.


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di Alessio del Grande<br />

cOncertaziOne?<br />

impariamO Dalla francia<br />

“Una crescita migliore implica un dialogo sociale potenziato:<br />

strategie di consultazione e negoziazione efficaci<br />

ed equilibrate assicurano alle parti sociali lo spazio indispensabile<br />

per stabilire le tutele sociali essenziali per non<br />

rendere insicuri i percorsi professionali (…). È giunto il<br />

momento di favorire l’intervento degli attori economici e<br />

sociali, onde creare le condizioni di un nuovo equilibrio tra<br />

legge e accordo contrattuale, tra le organizzazioni sindacali<br />

e imprenditoriali”. «Modernizzare il dialogo sociale»<br />

è uno dei capitoli chiave del rapporto della Commissione<br />

voluta dal Presidente Sarkozy per la “liberare la crescita<br />

francese”. Presieduta da Jacques Attali, la Commissione<br />

ha riunito per sei mesi 42 esperti in diverse discipline<br />

di ogni Paese, tra cui i dirigenti di grandi aziende, per<br />

un grande progetto di modernizzazione della Francia,<br />

mettendo a punto 316 decisioni operative su importanti<br />

riforme strutturali che potrebbero cambiare il futuro del<br />

Paese. Certo si può discutere sul contenuto di queste 316<br />

decisioni, ma la scelta del Presidente francese di riunire<br />

attorno ad un tavolo studiosi di diverso orientamento politico<br />

e culturale, prefigura già di per se stessa un approccio<br />

pluralista assai innovativo nella politica del dialogo e della<br />

concertazione. Un approccio con cui agli attori economici<br />

e sociali viene riconosciuto un ruolo più propositivo nel<br />

processo di decisione politica per far ripartire la crescita<br />

e vincere le sfide della globalizzazione.<br />

Pur ispirandosi al precedente di un’altra Commissione,<br />

quella del 1959 guidata da Jacques Rueff e Louis Armand,<br />

con molto pragmatismo Sarkozy ha intuito che per<br />

“una cura intensiva di modernità”, in grado di “eliminare<br />

gli ostacoli all’espansione economica” e rilanciare la Francia,<br />

non bastano più le vecchie regole della politica e della<br />

governabilità. Fermo restando che legislativo ed esecutivo<br />

sono sempre i pilastri della democrazia parlamentare, il<br />

Presidente francese ha capito che oggi nel processo di<br />

elaborazione delle decisioni governative devono prendere<br />

parte attiva quei soggetti che sono direttamente protagonisti<br />

della crescita economica e sociale. Ciò non significa<br />

assolutamente una riedizione del vecchio Stato corporativo.<br />

In questa scelta c’è, invece, la consapevolezza che<br />

non si può più solo governare dall’alto, che per una nuova<br />

governance al servizio dello sviluppo è necessaria una<br />

democrazia più partecipata, quale superamento, peraltro,<br />

di quel principio della maggioranza ormai insufficiente,<br />

per un’infinità di ragioni, a garantire un’effettiva rappresentatività<br />

politica dei cittadini. Visti, dunque, non solo<br />

quali semplici elettori-contribuenti, ma soggetti attivi di<br />

produzione e consumo, di socialità e solidarietà. “Lo Stato<br />

né può né deve occuparsi di tutto: la governance è ben<br />

lungi dall’essere riservata al solo intervento statuale. Essa<br />

dipende dal concorso di tutti nei meccanismi decisionali.<br />

Un’economia moderna ha bisogno di lavoro in rete e coordinamento,<br />

il che richiede amministrazioni pubbliche<br />

flessibili ed efficaci e un quadro normativo chiaro e, per<br />

quanto possibile, stabile”, si legge nel rapporto pubblicato<br />

dall’Università Bocconi per i <strong>Ti</strong>pi di Rizzoli.<br />

“Un’impresa, una voce” recita uno dei paragrafi sul<br />

“modernizzare il dialogo sociale”, onde fondare un nuovo<br />

concetto di rappresentatività imprenditoriale capace<br />

di cogliere le esigenze di tutto l’assetto produttivo, delle<br />

grandi aziende così come quelle delle piccole e medie<br />

industrie. Le decisioni operative spaziano dalla scuola al<br />

fisco, dalla nuova edilizia abitativa all’innovazione tecnologica,<br />

dalla riqualificazione della spesa sociale alla riforma<br />

dell’amministrazione pubblica e alla semplificazione<br />

legislativa. A questo proposito, sul modello del Committee<br />

for Better Regulation, si propone anche la creazione<br />

di un “Comitato per una governance migliore”, incaricato<br />

di elaborare trimestralmente pubbliche proposte di semplificazione<br />

amministrativa e legislativa. “Il Comitato – si<br />

legge – proporrà l’abrogazione di disposizioni legislative o<br />

regolamentari divenute obsolete. Composto per tre quarti<br />

da rappresentanti della società civile, affiancherà il Presidente<br />

della Repubblica e il primo ministro, sui quali<br />

incomberà l’onere di rispondere entro un mese circa sul<br />

corso da dare ai suggerimenti di semplificazione avanzati”.<br />

Inoltre, lo stesso Comitato avrà anche l’incarico di<br />

procedere al riesame di tutte le leggi anteriori al 1970,<br />

alla luce delle difficoltà incontrate dai nuclei familiari e<br />

dalle imprese.<br />

A quando in <strong>Ti</strong>cino una “Commissione per liberare la<br />

crescita”?<br />

<strong>Ti</strong>tolo: Liberare la crescita.<br />

300 decisioni per cambiare la Francia<br />

Autore: J. Attali<br />

Editore: Università Bocconi - Rizzoli<br />

Pagine: 343<br />

17


18 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> augura<br />

a tutti i soci e ai lettori<br />

di <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Buon Natale<br />

ed un 2009 ricco<br />

di soddisfazioni!


Attualita`<br />

di Stefano Modenini, Direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere<br />

Nel corso del 2009 le Camere federali saranno<br />

chiamate ad esaminare il messaggio<br />

del Consiglio federale sulla revisione parziale<br />

della legge federale sugli ostacoli tecnici al<br />

commercio. L’aspetto importante di questa<br />

revisione è legato all’introduzione del cosiddetto<br />

principio del “Cassis di Digione”. Esso<br />

si basa su un decreto della Corte di giustizia<br />

europea, in base al quale qualsiasi prodotto<br />

fabbricato legalmente e smerciato in uno<br />

stato membro dell’UE può essere venduto in<br />

qualunque altro stato membro, anche se nello<br />

Stato importatore vengono applicate prescrizioni<br />

tecniche o qualitative differenti.<br />

L’introduzione in Svizzera del principio del<br />

Cassis di Digione è un importante anello della<br />

strategia volta ad eliminare progressivamente<br />

gli ostacoli tecnici al commercio, iniziatasi in<br />

particolare nel 1972 attraverso la sottoscrizione<br />

dell’Accordo europeo di libero scambio.<br />

Il fatto è che la Svizzera negli anni ha<br />

elaborato diverse prescrizioni concernenti la<br />

produzione e la vendita delle merci e dei beni,<br />

volte in particolare a garantire la sicurezza<br />

dei consumatori e la protezione della salute<br />

e dell’ambiente. Nella misura in cui queste<br />

prescrizioni sono essenzialmente diverse da<br />

quelle degli altri Paesi, esse diventano dei<br />

veri e propri ostacoli al commercio.<br />

Nonostante gli sforzi di armonizzazione delle<br />

prescrizioni permangono tuttora diverse differenze<br />

fra Svizzera e CE, ad esempio nel<br />

settore agricolo o in quello alimentare, che finiscono<br />

per trasformarsi in veri e propri ostacoli<br />

al commercio. La revisione della Legge<br />

federale sugli ostacoli tecnici al commercio<br />

(LOTC) prevede appunto l’introduzione unilaterale<br />

del principio del Cassis di Digione. La<br />

sua applicazione sarà tuttavia limitata ai casi<br />

in cui le prescrizioni tecniche svizzere non siano<br />

ancora armonizzate con quelle dell’Unione<br />

Europea. I prodotti legalmente immessi sul<br />

mercato nello SEE dovranno poter circolare<br />

liberamente in Svizzera senza altri controlli,<br />

a patto di non costituire un fattore di rischio<br />

per la salute, l’ambiente o i consumatori. Per<br />

contro, la CE non applicherà questo principio<br />

ai prodotti svizzeri. Ciò significa che i beni e<br />

si fa largO in svizzera il principiO<br />

Del cassis Di DigiOne<br />

le merci svizzere dovranno continuare a rispettare<br />

strettamente le norme europee per<br />

poter essere esportati. Questo non toglie che<br />

la reciprocità resta un obiettivo da perseguire,<br />

anche se l’iniziale applicazione unilaterale<br />

da parte elvetica del principio del Cassis di<br />

Digione presenta più vantaggi che svantaggi.<br />

Vi sono pure dei prodotti le cui prescrizioni<br />

sono già armonizzate con l’UE e che pertanto<br />

non sono toccati dall’applicazione del principio<br />

del Cassis di Digione. Ad esempio: macchine,<br />

apparecchi elettrici, macchinari edili,<br />

prodotti medici, automobili e trattori, frutta<br />

e verdura, ecc..<br />

Un numero importante di ostacoli tecnici al<br />

commercio riguarda le prescrizioni in materia<br />

di informazione sul prodotto. La revisione<br />

della LOTC mira dunque a semplificare le<br />

procedure d’omologazione per i prodotti già<br />

omologati all’estero; sarà inoltre sufficiente<br />

redigere l’informazione sul prodotto almeno<br />

in una lingua ufficiale svizzera. La revisione<br />

porta pure misure per non discriminare i produttori<br />

elvetici.<br />

Se i prodotti stranieri fossero liberamente<br />

autorizzati alla vendita anche qualora soddisfacessero<br />

esigenze inferiori, i prodotti svizzeri<br />

verrebbero discriminati, poiché a causa<br />

di prescrizioni più rigide, vengono fabbricati a<br />

costi superiori. Per non sfavorire i produttori<br />

svizzeri, il Consiglio federale propone di eliminare<br />

in maniera sistematica le prescrizioni<br />

speciali per la Svizzera e di permettere ai produttori<br />

svizzeri l’immissione sul mercato svizzero<br />

dei prodotti destinati all’esportazione e<br />

fabbricati secondo le prescrizioni tecniche<br />

della CE o di un Paese membro della CE o<br />

dello SEE. Sono pure previste misure a favore<br />

delle imprese che producono unicamente per<br />

il mercato svizzero.<br />

L’effetto sulla crescita economica della revisione<br />

della LOTC è misurato in uno 0,5%<br />

supplementare del PIL. Sarà tuttavia determinante<br />

in fase parlamentare che la revisione<br />

della LOTC, segnatamente l’introduzione<br />

del principio del Cassis di Digione, non sia<br />

oggetto di troppe eccezioni nell’ambito delle<br />

prescrizioni relative a beni e merci.<br />

19


Attualita`<br />

di Daniela Lepori, Avenir Suisse<br />

Daniela Lepori<br />

cOnciliabilità Del lavOrO<br />

cOn la famiglia O viceversa?<br />

Nell’ambito dell’Ideenmesse tenutasi lo scorso 6 novembre<br />

a Zurigo è stata trattata tutta una serie di temi inerenti la<br />

politica famigliare. Il quesito principale della giornata era:<br />

la famiglia è un compito statale o un affare privato? Uno<br />

dei punti che ha destato maggiore interesse è stato la necessità<br />

delle imprese di sviluppare una politica aziendale<br />

in sostegno delle famiglie.<br />

Per migliorare la conciliabilità tra famiglia e lavoro non è<br />

però sempre necessario sfornare modelli aziendali troppo<br />

complessi, basterebbe concentrarsi su due punti semplici<br />

ma fondamentali: dare ai propri collaboratori la possibilità<br />

di lavorare a tempo parziale anche a livello dirigenziale e<br />

offrire la parità salariale tra donna e uomo.<br />

Femminilizzazione del mercato<br />

Nel mercato del lavoro sono sempre più richieste caratteristiche<br />

tipiche della natura femminile: le cosiddette “soft<br />

skills”. Saper comunicare in modo costruttivo in ambienti<br />

diversi, saper delegare, gestire i conflitti, risolvere i problemi,<br />

negoziare, cercare compromessi, saper mostrare<br />

tolleranza e apertura verso gli altri e creare fiducia sono<br />

qualità che rappresentano oggigiorno una carta vincente<br />

per poter sopravvivere e farsi strada nel mondo del lavoro.<br />

Se guardiamo il livello di formazione delle donne notiamo<br />

che nel 2007 la popolazione femminile che ha concluso<br />

una formazione superiore in ambito professionale o accademico<br />

rappresentava il 23.2% nella fascia d’età compresa<br />

tra i 25 e i 64 anni, contro il 39.5% degli uomini. Ma<br />

le donne stanno recuperando a grandi passi: a partire dal<br />

2006 infatti, le università svizzere venivano frequentate<br />

per la prima volta da più studentesse che studenti. Questo<br />

significa che ben presto le donne saranno ugualmente, se<br />

non meglio, qualificate degli uomini.<br />

È stato dimostrato come un mercato del lavoro più tinto<br />

di rosa sia una delle chiavi della crescita economica. Secondo<br />

le statistiche, nei paesi industrializzati le donne che<br />

esercitano un’attività lavorativa remunerata contribuiscono<br />

al 40% del PIL e, se calcoliamo anche lo svolgimento dei<br />

lavori domestici normalmente in mani prettamente femminili,<br />

la loro quota supera nettamente il 50%. Da non dimenticare<br />

vi è pure l’importante apporto che stanno dando e<br />

daranno le donne per compensare i vuoti demografici che<br />

si andranno viepiù a creare nel mondo del lavoro.<br />

Mascolinizzazione della famiglia<br />

In <strong>Ti</strong>cino il modello famigliare più popolare è quello più tradizionale<br />

nel quale il padre lavora a tempo pieno e la madre<br />

non svolge alcuna attività lavorativa: circa il 50% delle famiglie<br />

viene infatti classificato come “modello tradizionale<br />

borghese”. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica gran<br />

parte di loro preferirebbe però che almeno uno dei due<br />

componenti della coppia potesse lavorare a tempo parziale<br />

per venire incontro alle necessità della famiglia.<br />

20 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Durante le discussioni nell’ambito dell’Ideenmesse un punto<br />

ricorrente è stato infatti il desiderio espresso dagli uomini<br />

di prendere maggiormente parte alla vita famigliare, di<br />

svolgere un ruolo attivo e non solo marginale nella crescita<br />

dei figli. Anche qui la realtà si discosta nettamente dal<br />

desiderio: infatti solo l’8.5% degli uomini attivi in <strong>Ti</strong>cino<br />

lavora a tempo parziale. Il nostro Cantone rappresenta a<br />

livello svizzero il fanalino di coda in questa speciale classifica<br />

insieme a Giura, Appenzello Esterno e Glarona.<br />

Vi è da sottolineare come nel focolare di casa si sviluppino<br />

le tanto apprezzate soft skills citate in apertura e questo a<br />

titolo totalmente gratuito. D’altra parte negli ultimi tempi<br />

ricorre spesso il discorso che i ragazzi non siano abbastanza<br />

seguiti dalla famiglia, la quale delegherebbe sempre<br />

più il suo compito educativo alla scuola e alla società. Una<br />

maggiore presenza dell’autorità parentale maschile non potrebbe<br />

quindi che portare benefici alla famiglia.<br />

Un diritto di scelta reale<br />

Le donne guadagnano in Svizzera circa il 20% meno dei<br />

colleghi uomini. In <strong>Ti</strong>cino questo divario oscilla tra il 17 e il<br />

42% a seconda dei settori lavorativi. Questo vuol dire che il<br />

fatto di propendere per un modello famigliare tradizionale<br />

non è più una decisione individuale bensì a conti fatti, una<br />

scelta obbligata.<br />

D’altra parte anche il fatto di decidere tra bianco e nero,<br />

cioè tra lavorare a tempo pieno o non svolgere alcuna attività<br />

retribuita non è sempre la scelta desiderata. A questo<br />

proposito è stato dimostrato da diversi studi che offrendo ai<br />

propri collaboratori la possibilità di non lavorare al 100%,<br />

questi ultimi risultino più motivati, facciano meno assenze<br />

dal lavoro, siano più flessibili, più disposti a svolgere ore<br />

straordinarie se necessario, ecc..<br />

Piccole e medie: un’impresa impossibile?<br />

In Canton <strong>Ti</strong>cino vige ancora molto spesso una mentalità<br />

anche imprenditoriale tradizionalista. Le donne che dall’uomo<br />

si differenziano solo per la facoltà di metter al mondo<br />

dei bambini vengono ancora troppo spesso penalizzate se<br />

desiderano lavorare o peggio ancora fare carriera. Anche<br />

chi, uomo o donna, vorrebbe svolgere un’attività lavorativa<br />

a tempo parziale viene coperto di pregiudizi. È necessaria<br />

quindi la volontà di un cambiamento di mentalità: da una<br />

parte bisognerebbe dimostrarsi più progressisti guardando<br />

alla produttività dei propri collaboratori indipendentemente<br />

dal loro sesso. D’altro lato sarebbe necessario passare da<br />

una cultura della presenza costante sul posto di lavoro a<br />

una cultura più flessibile del risultato, della realizzazione<br />

di un progetto.<br />

Un’azienda che compie degli sforzi per coniugare il lavoro<br />

con la famiglia è una ditta attraente e moderna agli occhi<br />

di potenziali collaboratori preparati e motivati. Cosa che,<br />

nella “guerra dei talenti” è un’arma fondamentale.


Forum del commercio<br />

estero svizzero, 2 – 3 aprile 2009.<br />

Identificare nuove opportunità di mercato, allacciare contatti: per due giorni imprenditori e personalità politiche ed economiche discuteranno di novità<br />

e tendenze nel commercio internazionale. Partecipate anche voi! Programma e modalità d’iscrizione su www.internationalforum.ch<br />

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Attualita`<br />

di Pietro Vicari, Presidente JCI OLM <strong>Ti</strong>cino<br />

22 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

la giOvane camera ecOnOmica<br />

si presenta<br />

La JCI, Junior Chamber International, meglio conosciuta<br />

a livello locale come Giovane Camera Economica, è<br />

la più grande associazione giovanile a livello mondiale.<br />

È presente in 123 nazioni con 8'500 camere locali,<br />

360'000 membri e 63'000 Senatori. La JCI nacque nel<br />

1915 con lo scopo di porsi al servizio della comunità.<br />

Idea vincente che fece rapidamente propagare l'Associazione<br />

prima negli Stati Uniti d'America e poi in Canada<br />

e Inghilterra ed infine nei Paesi europei continentali.<br />

In Svizzera la prima LOM (Local Organisation of Members)<br />

è stata costituita nel 1955 a Ginevra. Nel 1959 è<br />

stata poi fondata la JCIS (Junior Chamber International<br />

Switzerland).<br />

In <strong>Ti</strong>cino la prima pietra è stata posta nel 1967<br />

con la fondazione della LOM Lugano.<br />

Il perché, è subito spiegato: i promotori avevano individuato<br />

nella JCI la possibilità di potersi inserire, giovani<br />

e entusiasti com'erano, in un'associazione di respiro<br />

internazionale. Si affiancò la Federazione <strong>Ti</strong>cinese<br />

comprendente le LOM di Lugano, Locarno, Mendrisio e<br />

Bellinzona e che provvedeva e provvede a coordinare il<br />

programma unitario cantonale. Le quattro LOM <strong>Ti</strong>cinesi<br />

hanno poi dato vita a un'unica LOM <strong>Ti</strong>cino, per ottimizzare<br />

al meglio le risorse.<br />

Lo scopo della nostra associazione è di favorire la crescita<br />

dei giovani, sviluppare le loro doti umane e professionali<br />

e contribuire all'avanzamento globale della<br />

società nella comunità in cui viviamo. Le quattro aree<br />

di opportunità in cui ci si può esercitare sono:<br />

• individuo,<br />

• comunità,<br />

• internazionale e<br />

• business.<br />

Grazie ai progetti intrapresi all'interno dell'Associazione<br />

un giovane ha la possibilità di crescere e apprendere<br />

nuove competenze che gli saranno utili in ambito privato<br />

e professionale.<br />

Ogni anno in Svizzera vengono organizzati Congressi<br />

Nazionali che permettono a tutti i soci di incontrarsi<br />

e scambiarsi esperienze e idee; nel 2009 toccherà al<br />

<strong>Ti</strong>cino ospitare questa manifestazione che si terrà dal<br />

27 al 28 marzo 2009 presso il Palazzo dei Congressi<br />

Il Comitato organizzativo di JCI OLM <strong>Ti</strong>cino<br />

di Lugano, dove si incontreranno 200 tra Presidenti e<br />

Vice Presidenti di OLM per condividere quanto svolto<br />

nel recente passato e preparare le attività future. Sarà<br />

un occasione per mostrare quanto il <strong>Ti</strong>cino offre non<br />

solo da un punto di vista turistico, ma anche aziendale<br />

e di servizi. Infatti durante la manifestazione verrà data<br />

la possibilità ad aziende locali di presentarsi al nostro<br />

pubblico.<br />

Durante l'evento AGP 2009 metteremo diversi strumenti<br />

di comunicazione a disposizione oltre che uno spazio<br />

espositivo per gli sponsor principali secondo un modello<br />

a 3 pacchetti di sponsorizzazione:<br />

• Gold (CHF 7'500),<br />

• Silver (CHF 2'500) e<br />

• Bronze (CHF 500).<br />

Ulteriori informazioni sono disponibili nell'apposita brochure<br />

di sponsoring.<br />

Chi avesse il piacere di sostenerci e di beneficiare della<br />

visibilità in occasione dell'importante evento, può contattare<br />

il Presidente Pietro Vicari ai seguenti recapiti:<br />

pietrovicari@bluemail.ch oppure telefonando +41 91<br />

802 53 38.<br />

LA JCI OLM <strong>Ti</strong>cino è particolarmente fiera di poter organizzare<br />

questa manifestazione, nell'anno del 50° di fondazione<br />

della Junior Chamber International Switzerland,<br />

che riporta la nostra Associazione sulla scena nazionale<br />

dopo 9 anni dal Congresso Nazionale tenutosi sempre<br />

a Lugano nel 2000.


Attualita`<br />

Comunicato stampa<br />

arcObalenO azienDale: accOrDi QuaDrO a<br />

cOnferma Dell’interesse Delle azienDe<br />

L’attività di promozione del prodotto arcobaleno aziendale, partita nel corso<br />

del <strong>2008</strong> sta già portando i suoi frutti: nove accordi per un totale di oltre 200<br />

abbonamenti emessi. Molte le trattative ancora aperte. Buono l’interesse e la<br />

sensibilità delle aziende ticinesi con riferimento alla mobilità sostenibile<br />

Le aziende contattate<br />

nel corso dei primi mesi<br />

di vendita di arcobaleno<br />

aziendale si sono<br />

mostrate interessate al<br />

tema e sensibili al problema della mobilità sostenibile.<br />

L’attività di promozione del prodotto ha permesso di stipulare,<br />

ad oggi, accordi quadro con nove aziende. Tali<br />

accordi hanno portato all’emissione di oltre 200 abbonamenti<br />

annuali. Le aziende che hanno deciso di sottoscrivere<br />

l’accordo si collocano sia nel Sottoceneri che nel<br />

Sopraceneri e sono attive in svariati ambiti (bancario, informatico,<br />

commercio al dettaglio, edilizia ed ingegneria,<br />

pubblica amministrazione). È stato interessante rilevare<br />

Vantaggi a catena<br />

che arcobaleno aziendale è uno strumento flessibile in<br />

grado di adattarsi a realtà aziendali con differenti esigenze.<br />

Trattative per la sottoscrizione di un accordo sono<br />

ancora in corso con diverse aziende che una volta contattate<br />

hanno manifestato l’interesse ad approfondire il<br />

tema. Anche in questo caso si tratta di aziende dislocate<br />

su tutto il territorio ticinese ed attive in diversi rami economici.<br />

Le aziende interessate a ricevere maggiori informazioni<br />

possono contattare la Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino<br />

e Moesano al numero: +41 91 835 48 70.<br />

Maggiori informazioni?<br />

Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino e Moesano<br />

Viale Stazione 33, 6500 Bellinzona<br />

Tel. +41 91 835 48 70, info@arcobaleno.ch<br />

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categorie rilevanti per i vostri clienti. In tal modo triplicate le vostre opportunità di essere<br />

contattati da nuovi clienti. Infatti nel 65% dei casi le aziende vengono ricercate non per nome,<br />

bensì per parole chiave, servizi oppure prodotti.<br />

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Oltre al vostro numero di telefono iscrivete assolutamente anche il vostro indirizzo e-mail,<br />

il numero del fax e del cellulare, gli orari di apertura e le attività commerciali. Facilitate ai<br />

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Attualita`<br />

“la fOrza Del ben-essere in azienDa”<br />

24 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

di paolo boscacci, edizione francoangeli<br />

Robur: storia avvincente del coraggio di fare<br />

azienda dove il processo di sviluppo umano<br />

è strategico. Riflessioni sul suo percorso di<br />

formatore<br />

Questo libro coniuga la storia vera della nascita e lo sviluppo di un’impresa<br />

– in cui si analizzano quali passi sono stati indispensabili per<br />

trasformare il sogno di un ragazzo in un’avventura carica di emozioni autoalimentato<br />

dall’entusiasmo – con le riflessioni di un formatore ispirate<br />

dalle difficoltà incontrate, dalle prove superate e dalle scelte effettuate<br />

in azienda, per trarre gli aspetti più significativi dell’essere imprenditori,<br />

leader e agenti di cambiamento, e per rilevare il senso profondo e vero<br />

del fare impresa con successo.<br />

La storia che dura da oltre 50 anni, concerne un’azienda metalmeccanica, leader nel settore delle apparecchiature<br />

di riscaldamento, condizionamento e pompe di calore a gas, dove la comunità umana ha cercato il suo sviluppo<br />

e si prova nel suo processo di crescita, capitalizzando il valore dell’incontro coi maestri di vita e creando valori<br />

guida per il suo ben-essere e bel-essere.<br />

Questa storia fissa i punti di riflessione e di metodo utili per imprenditori, manager, formatori e consulenti aziendali<br />

che vogliono aggiungere al successo dell’azienda il fattore indispensabile per la sua sostenibilità, con l’ausilio<br />

della leva del processo continuo di apprendimento.<br />

Paolo Boscacci ha diretto sin dalla sua fondazione e per oltre trent’anni il Centro di formazione e sviluppo per il<br />

personale dello Stato del Cantone <strong>Ti</strong>cino. Al di là delle formazioni universitarie acquisite nel campo delle scienze<br />

economiche e sociali e dell’educazione degli adulti, è stato allievo di Paule Salomon e di un discepolo di Carlo<br />

Rogers ciò che gli ha permesso di acquisire quelle competenze che fanno di lui uno specialista dello sviluppo delle<br />

relazioni interpersonali e di gruppo. Continua la sua attività come libero professionista in qualità di formatore,<br />

consulente e coach.<br />

La redazione di <strong>Ti</strong>cino Business<br />

augura a tutti i lettori<br />

Buone Feste<br />

e Felice Anno Nuovo!


Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

CANDIDATO<br />

Matteo Dosso<br />

Diploma di Tecnico delle<br />

Industrie Grafiche con specializzazione<br />

in Fotocomposizione<br />

presso l’Istituto<br />

Pavoniano Artigianelli di<br />

Milano<br />

Anno di nascita: 1975<br />

Cittadinanza: italiana<br />

CANDIDATO<br />

Roberto Geiler<br />

Master in Economia con<br />

specializzazione in Management<br />

presso l’Università<br />

della Svizzera italiana di<br />

Lugano<br />

Anno di nascita 1980<br />

Cittadinanza:svizzera<br />

CANDIDATO<br />

Antoine Lassalle<br />

Dottore in Scienze della Comunicazione<br />

(Parigi - Sorbonne);<br />

Master in Diritto<br />

Europeo degli Affari presso<br />

l'Università di Parigi<br />

Anno di nascita: 1970<br />

Cittadinanza: francese (con<br />

permesso B)<br />

CANDIDATO<br />

Letizia Delmenico<br />

Ecole des HEC – Université<br />

de Lausanne<br />

Bachelor universitarie des<br />

science en management<br />

Cittadinanza: svizzera<br />

Anno di nascita: 1985<br />

CANDIDATO<br />

Signora<br />

Master in Economia e Commercio<br />

Specialista di vendita e marketing<br />

Anno di nascita: 1968<br />

Cittadinanza: tedesca e italiana<br />

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Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />

senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

Via Enrico Toti 4<br />

22070 Carbonate (CO)<br />

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Tel. +41 0331 830 353<br />

Mob. +39 338 220 10 35<br />

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CONOSCENzE LINGUISTIChE CERCA INDIRIzzO<br />

Italiano: madrelingua<br />

Inglese: molto buono<br />

Tedesco: discreto<br />

Francese: buono<br />

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Mob: +41 76 542 48 80<br />

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Commercio estero<br />

Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

Ch-UE: aperte le trattative per accordi su agricoltura,<br />

derrate alimentari e sanità<br />

Berna e Bruxelles hanno aperto ad inizio novembre le trattative<br />

per un accordo tra Svizzera e UE in materia di agricoltura,<br />

derrate alimentari e sanità.<br />

Con questo accordo, Svizzera e Unione europea mirano<br />

alla riduzione degli ostacoli al commercio di natura tariffaria<br />

(come dazi e contingenti) e non tariffaria (come diverse<br />

prescrizioni in materia di prodotti e norme di ammissione).<br />

Con tale strategia sia l’agricoltura, sia i settori a monte e a<br />

valle della catena del valore aggiunto saranno esposti alla<br />

competitività. Ciò permette la riduzione dei costi e crea<br />

nuove possibilità di esportazione. Il settore alimentare sarà<br />

adattato per tempo alle sfide connesse all’apertura mondiale<br />

dei mercati agricoli, i consumatori beneficeranno di<br />

un’offerta diversificata e di prezzi più bassi. La collaborazione<br />

con l’UE nei settori della sicurezza alimentare, dei<br />

prodotti e della sanità deve essere approfondita e completata,<br />

in tal modo sarà possibile permettere una reazione<br />

rapida e coordinata della Svizzera per quanto riguarda i<br />

rischi transfrontalieri.<br />

Comunicato stampa del Dipartimento federale dell’economia<br />

su www.news.admin.ch/message/?lang=it&msgid=22475<br />

Firma di un accordo quadro bilaterale con il<br />

Venezuela<br />

Svizzera e Venezuela hanno firmato un accordo quadro per<br />

la collaborazione tra i due Paesi.<br />

Tale accordo costituisce la base per un ulteriore sviluppo<br />

delle relazioni economiche bilaterali e la partecipazione di<br />

imprese svizzere alla realizzazione di progetti in Venezuela.<br />

Esso prevede la creazione di una commissione mista che<br />

dovrebbe costituire una piattaforma per il dialogo bilaterale<br />

in ambito economico. La commissione ha il compito di promuovere<br />

la collaborazione dei due Paesi in settori rilevanti<br />

dal punto di vista economico e di consentire loro di discutere<br />

e affrontare insieme eventuali ostacoli al commercio e<br />

agli investimenti, coinvolgendo l’economia privata.<br />

Nei primi nove mesi dell’anno in corso, la Svizzera ha<br />

esportato in Venezuela merci per un valore di oltre 200<br />

milioni di franchi e ha importato prodotti dal Paese sudamericano<br />

per 53 milioni di franchi. In Venezuela, gli<br />

investimenti svizzeri registrati alla fine del 2006 ammontavano<br />

a 888 milioni di franchi, mentre le imprese svizzere<br />

occupano attualmente circa 10’625 persone.<br />

Comunicato stampa della Segreteria di Stato dell’economia<br />

su www.news.admin.ch/message/?lang=it&msgid=22977<br />

Programma politico europeo: la Commissione<br />

presenta il programma di lavoro 2009<br />

La Commissione europea ha adottato ad inizio novembre<br />

il programma legislativo e di lavoro per il 2009. Nel documento<br />

sono contenute le principali iniziative previste per<br />

il prossimo anno, tra cui il seguito alle iniziative adottate<br />

nelle ultime settimane per far fronte alla crisi finanziaria<br />

e reagire alla crisi economica con una strategia europea.<br />

Inoltre, nell’ultimo anno del suo mandato la Commissione<br />

porterà a termine i programmi in corso di attuazione.<br />

Il 2009 sarà un anno particolare: esso sarà non solo l’anno<br />

conclusivo del mandato della Commissione, in cui ci si<br />

concentrerà sull’attuazione dei grandi programmi relativi<br />

a settori quali l’energia, il mutamento climatico, l’immigrazione<br />

e le politiche sociali, ma a maggio si terranno<br />

anche le elezioni europee. Infine, la Commissione intende<br />

impegnarsi fattivamente per contenere la crisi finanziaria<br />

e il rallentamento dell’economia.<br />

Il programma di lavoro si prefigge obiettivi precisi attraverso<br />

11 iniziative strategiche, 34 iniziative prioritarie, 33<br />

proposte di semplificazione e 20 ritiri di proposte. Le priorità<br />

si articolano attorno a 4 pilastri.<br />

• Crescita e occupazione: la Commissione si concentrerà<br />

sulle riforme economiche e su misure specifiche volte a<br />

stimolare la fiducia necessaria. Occorre aiutare l’Europa<br />

ad affrontare la crisi economica e finanziaria, tramite le<br />

iniziative della strategia di Lisbona rinnovata e del piano<br />

di ripresa presentato la scorsa settimana.<br />

• Mutamento climatico e sviluppo sostenibile in Europa:<br />

sarà essenziale concludere un accordo globale nel vertice<br />

di Copenaghen. La capacità dell’Unione di svolgere<br />

un ruolo trainante passa per un consenso sul pacchetto<br />

“energia e mutamento climatico”.<br />

• Cittadini: l’impegno della Commissione di privilegiare interventi<br />

a loro diretto beneficio proseguirà tramite l’adozione<br />

di molte misure, tra cui azioni specifiche volte a<br />

non penalizzare i consumi e importanti novità in materia<br />

di libertà, sicurezza e giustizia (lotta contro il terrorismo<br />

e la criminalità organizzata in primis).<br />

• A livello internazionale: la Commissione dovrà affrontare<br />

vari problemi, tra cui l’assistenza alla ricostruzione e al<br />

processo di riforma in Georgia e l’adeguamento delle<br />

27


Commercio estero<br />

Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

relazioni transatlantiche dopo l’insediamento della nuova<br />

amministrazione statunitense, non senza dimenticare le<br />

priorità fondamentali, quali l’allargamento, la politica di<br />

vicinato e il commercio mondiale.<br />

Una delle priorità fondamentali per l’attività legislativa<br />

della Commissione nel 2009 è e rimane la promozione<br />

di un quadro normativo semplificato, efficace e snello. Il<br />

programma prevede misure di semplificazione specifiche<br />

relative a settori quali l’agricoltura, l’ambiente, i trasporti,<br />

ecc.<br />

Per la prima volta, nel 2009 le priorità in materia di comunicazione<br />

interistituzionale saranno concordate dal Consiglio<br />

dei ministri, dal Parlamento europeo e dalla Commissione<br />

nel quadro della dichiarazione congiunta “Un partenariato<br />

per comunicare sull’Europa”.<br />

Altre informazioni su http://ec.europa.eu/atwork/programmes/index_en.htm<br />

UE: garantire il futuro energetico<br />

La Commissione europea ha presentato un ampio pacchetto<br />

di strumenti in campo energetico inteso a dare nuovo<br />

impulso alla sicurezza energetica dell’Europa, garantendo<br />

anche la solidarietà e l’efficienza energetica.<br />

Il pacchetto di misure comprende<br />

• una nuova strategia per la solidarietà in campo energetico<br />

tra gli Stati membri e una nuova politica sulle reti<br />

energetiche;<br />

• un nuovo piano d’azione dell’UE in materia di sicurezza<br />

e solidarietà energetica che individua cinque ambiti in<br />

cui si rende necessario un intervento: più precisamente<br />

occorre sostenere in maniera più efficace i progetti per<br />

la realizzazione delle infrastrutture necessarie; sfruttare<br />

al meglio le risorse energetiche interne dell’UE, sia rinnovabili<br />

che fossili; dare maggiore spazio alla solidarietà,<br />

compresi i meccanismi di crisi di cui dispone l’UE, le<br />

scorte petrolifere e vari meccanismi di intervento in caso<br />

di eventuali interruzioni nella fornitura del gas;<br />

• un pacchetto di misure volte a migliorare l’efficienza<br />

energetica per far risparmiare energia in alcuni settori<br />

chiave, ad esempio rafforzando la normativa riguardante<br />

l’efficienza energetica degli edifici e dei prodotti che<br />

consumano energia e dare maggiore importanza alla<br />

certificazione delle prestazioni energetiche e alle relazioni<br />

sulle ispezioni per gli impianti di riscaldamento e<br />

28 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

condizionamento. Per migliorare l’efficienza nell’approvvigionamento<br />

energetico la Commissione ha adottato<br />

linee guida che permettono la diffusione di impianti di<br />

cogenerazione ad alto rendimento energetico per la produzione<br />

di elettricità. Infine, nel 2009 la Commissione<br />

intende procedere ad un’approfondita valutazione del<br />

piano d’azione europeo per l’efficienza energetica del<br />

2006.<br />

Comunicato della Commissione europea su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(riferimento IP/08/1696)<br />

Altre informazioni su http://ec.europa.eu/energy/strategies/<strong>2008</strong>/<strong>2008</strong>_11_ser2_en.htm<br />

UE-Libia: partono i negoziati sul futuro accordo<br />

quadro<br />

A metà novembre Libia e UE hanno dato avvio ai negoziati<br />

sull’accordo quadro UE-Libia.<br />

La Libia è rimasta l’unico paese del Mediterraneo meridionale<br />

con cui l’UE non intrattiene relazioni contrattuali<br />

e l’UE desidera instaurare un quadro giuridico chiaro e<br />

duraturo che consenta di rafforzare il dialogo politico e la<br />

cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza,<br />

che crei una zona di libero scambio il più possibile ampia<br />

e inclusiva e che serva da base ad una cooperazione in<br />

settori nevralgici di interesse comune quali l’energia, i trasporti,<br />

la migrazione, i visti, la giustizia e gli affari interni e<br />

l’ambiente nonché in altri campi quali la politica marittima<br />

e la pesca, l’istruzione e la sanità pubblica.<br />

I principi fondamentali alla base dell’accordo saranno il<br />

rispetto dei diritti umani e della democrazia, la non proliferazione<br />

delle armi di distruzione di massa e l’impegno ad<br />

osservare le norme dell’economia di mercato.<br />

Se rispecchierà i livelli di ambizione attualmente prospettati<br />

dalle parti, il futuro accordo conterrà in sé un elevato potenziale<br />

per lo sviluppo di una cooperazione profonda atta ad<br />

aprire la strada ad un partenariato politico forte e all’incremento<br />

degli scambi e degli investimenti tra Libia e UE.<br />

Comunicato della Commissione europea su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(riferimento IP/08/1687)<br />

Altre informazioni su http://ec.europa.eu/external_relations/libya/index_en.htm<br />

Poli di competitività in Europa: European Cluster<br />

Observatory<br />

In Europa non mancano i cluster, ma mancano cluster<br />

di classe mondiale. L’Osservatorio europeo dei cluster ha<br />

recensito di recente circa 2’000 raggruppamenti statisticamente<br />

significativi che impiegano il 38% della manodopera<br />

europea.<br />

Sul suo sito web, l’Osservatorio fornisce una cartina dei cluster<br />

importanti nei paesi dell’UE e nei paesi terzi come la<br />

Svizzera. L’Osservatorio ha per missione di definire, presentare<br />

e valutare i cluster, listare le organizzazioni che sostengono<br />

questi sforzi e riunire le informazioni sulle politiche e<br />

i programmi nazionali nei vari Stati. La cartina dei cluster


svizzeri fornisce un’immagine piuttosto omogenea.<br />

Una recente comunicazione della Commissione chiama<br />

all’intensificazione degli sforzi volti a facilitare l’emergenza<br />

di cluster di classe mondiale nell’Unione europea. Le<br />

sfide che si pongono per pervenirvi sono le seguenti: approfondimento<br />

del mercato interno, miglioramento delle<br />

politiche di cluster, incoraggiamento alla cooperazione<br />

transnazionale, promozione dell’eccellenza delle organizzazioni<br />

di cluster e miglioramento dell’integrazione di PMI<br />

innovatrici nei cluster.<br />

Per trarre beneficio da queste azioni, la Commissione continuerà<br />

a porre l’accento sulle iniziative di natura a sostenere<br />

i cluster, come quelle che rientrano nella politica di<br />

coesione, del programma quadro di ricerca e sviluppo e del<br />

programma per la competitività e l’innovazione.<br />

Sito di European Cluster Observatory: www.clusterobservatory.eu<br />

Altre informazioni su http://ec.europa.eu/enterprise/innovation/index_en.htm<br />

Francia: il diritto delle società si adatta al diritto<br />

comunitario<br />

La Francia ha adattato il suo diritto societario al diritto<br />

comunitario. Al centro delle nuove disposizioni figurano<br />

le fusioni transfrontaliere di aziende, gli obblighi contabili<br />

delle società di capitali e la costituzione di cooperative<br />

europee.<br />

“Loi du 3 juillet <strong>2008</strong>: adaptation du droit des sociétés<br />

au droit communautaire” su www.lexinter.net/lois4/<br />

loi_du_3_juillet_<strong>2008</strong>_adaptation_du_droit_des_societes_au_droit_communautaire.htm<br />

Kuwait: piano quinquennale con 1’100 progetti<br />

Il Kuwait non ha mezze misure: l’Emirato ha di recente<br />

reso pubblico un piano quinquennale (per il periodo 2009-<br />

2014) con ben 1’100 progetti. Per la loro attuazione sono<br />

a disposizione 131,5 miliardi di dollari.<br />

Il progetto principale è la “Silk City”, un centro dedicato<br />

agli affari e al commercio che nascerà in forma di zona di<br />

libero scambio sul tracciato della vecchia Via della Seta<br />

a nord del Kuwait, non lontano dalla frontiera irachena.<br />

I lavori dovrebbero costare ben 80 miliardi di dollari. Alla<br />

sua inaugurazione, prevista nel 2030, “Silk City” dovrebbe<br />

accogliere 700’000 abitanti e 450’000 posti di lavoro.<br />

Essa avrà come emblema una torre alta 1001 metri.<br />

Tra gli altri progetti previsti dal piano quinquennale figurano:<br />

• costruzione di una strada-diga di 25 km tra Subbiya e la<br />

capitale Kuwait City;<br />

• costruzione di un porto per super container sull’isola di<br />

Bubiyan (principalmente per il trasporto di container con<br />

I’Iraq e gli altri paesi del Golfo);<br />

• costruzione di una linea ferroviaria e metropolitana (la<br />

linea ferroviaria è parte di un gigantesco progetto volto a<br />

collegare tramite ferrovia gli Stati membri del Consiglio<br />

di cooperazione del Golfo);<br />

• costruzione di 50’000 alloggi.<br />

Articolo del Middle East <strong>Ti</strong>me “Kuwait unveils plans for mega<br />

projects” su www.metimes.com/Politics/<strong>2008</strong>/09/24/<br />

kuwait_unveils_plans_for_mega_projects/afp/<br />

Africa australe: creazione di una zona di libero<br />

scambio<br />

Le tre principali comunità economiche d’Africa ambiscono<br />

a creare una zona comune di libero scambio comprendente<br />

26 paesi dell’Africa australe ed orientale.<br />

Sono toccate da questa zona di libero scambio ben 527<br />

milioni di persone e un prodotto interno lordo annuo di 624<br />

miliardi di dollari dovrebbe essere realizzato dagli Stati<br />

partecipanti.<br />

Le comunità economiche e i paesi che dovrebbero aderire<br />

alla zona di libero scambio sono:<br />

• East African Community (EAC): Kenya, Tanzania e Uganda;<br />

• Southern African Development Community SADC: Zambia,<br />

Sudafrica, Tanzania e Zimbabwe;<br />

• Common Market for Eastern and Southern Africa CO-<br />

MESA: Egitto, Etiopia, Burundi, Djibuti, Eritrea, Kenya,<br />

Comore, Repubblica democratica del Congo (RDC), Libia,<br />

Madagascar, Malawi, Mauritius, Ruanda, Zambia,<br />

Seychelles, Sudan, Swaziland, Uganda e Zimbabwe.<br />

La tabella di marcia per la creazione di questa zona di<br />

libero scambio sarà definita nei prossimi sei mesi.<br />

Articolo “African free trade zone is agreed” di BBC News<br />

su http://news.bbc.co.uk/1/hi/business/7684903.stm<br />

Il Messico facilita le importazioni di medicinali<br />

Secondo un decreto pubblicato ad agosto <strong>2008</strong>, gli importatori<br />

stranieri di medicinali non sono più obbligati ad avere<br />

un loro laboratorio o un centro di produzione in Messico.<br />

Tuttavia, le autorità messicane (Cofepris) esigono dalle autorità<br />

del paese in cui ha sede la casa madre il rilascio di<br />

un’autorizzazione.<br />

Secondo le disposizioni transitorie, le nuove regole sono<br />

già in vigore per gli antiretrovitali. Da febbraio 2009 esse<br />

si applicheranno anche alle vitamine, ai vaccini, ai prodotti<br />

sanguigni, alle antitossine, agli ormoni provenienti da prodotti<br />

naturali e ai rimedi fitoterapeutici; da agosto 2009<br />

ai medicinali biologici e biotecnologici non specificati; da<br />

febbraio 2010 ai medicinali contenenti delle sostanze narcotiche<br />

e psicotrope e da agosto 2010 a tutti gli altri medicinali<br />

che rientrano nel campo d’applicazione dell’articolo<br />

226 della legge sanitaria generale.<br />

“Decreto que reforma los artículos 168 y 170 del Reglamento<br />

de Insumos para la Salud” pubblicato sul Diario<br />

Oficial de la Federación su http://dof.gob.mx/nota_detalle.<br />

php?codigo=5055332&fecha=05/08/<strong>2008</strong><br />

“Market Access Newsletter: Mexico – better access for<br />

pharmaceutical products” su www.mincomes.it/ostacoli_mercati/newsletter/news_set08.pdf<br />

(pagina 7)<br />

29


Commercio estero<br />

Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

Aumento mondiale delle spese di ricerca e sviluppo<br />

Le spese di ricerca e sviluppo<br />

delle aziende private sono<br />

aumentate del 9% in tutto il<br />

mondo tra luglio 2007 e luglio<br />

<strong>2008</strong>. L’aumento è stato<br />

quindi leggermente più debole<br />

rispetto all’anno precedente,<br />

ma notevolmente più<br />

forte in confronto al periodo<br />

2003-2006. Questi i risultati<br />

dell’ultimo “EU Industrial<br />

R&D Investment Scoreboard”.<br />

Lo studio mostra che sono le<br />

aziende dell’industria farmaceutica e delle biotecnologie<br />

che spendono maggiormente nella R&S. A confronto degli<br />

anni precedenti, le spese di R&S nel settore automobilistico<br />

e nel settore energetico sono aumentate in modo<br />

significativo.<br />

Nel confronto tra settori, è Microsoft a figurare in testa<br />

alla classifica (4° nel 2007): l’azienda ha speso 6 miliardi<br />

di euro nella R&S. Essa è tallonata da General Motors (9°<br />

nel 2007) e da Pfizer (2° nel 2007). Le aziende svizzere<br />

meglio piazzate sono Roche, all’8° posto (15° nel 2007),<br />

e Novartis, al 14° posto (16° nel 2007).<br />

Classifica visionabile in format pdf su http://iri.jrc.<br />

ec.europa.eu/research/scoreboard_<strong>2008</strong>.htm<br />

Doing Business Report 2009<br />

Il rapporto, redatto dalla<br />

Società finanziaria internazionale,<br />

uno dei servizi<br />

del Gruppo della Banca<br />

mondiale, presenta degli<br />

indicatori quantitativi sulla<br />

regolamentazione delle<br />

imprese e la protezione dei<br />

diritti della proprietà intellettuale<br />

che consentono di<br />

mettere a confronto 181<br />

paesi e regioni.<br />

Le riforme delle regolamentazioni<br />

degli affari si moltiplicano nel mondo ed hanno<br />

raggiunto un numero record quest’anno, secondo quanto<br />

riportato da Doing Business 2009. Lo slancio riformatore<br />

si sposta ora verso l’Europa dell’Est e l’Asia centrale, dove<br />

nuovi paesi figurano tra quelli che hanno adottato il maggior<br />

numero di riforme, in particolare nel diritto del lavoro, la<br />

fiscalità, la regolamentazione commerciale, il diritto delle<br />

società e i diritti della proprietà. L’Azerbaigian è il riformatore<br />

numero uno. Tra i primi dieci figurano anche Albania,<br />

Kirghizistan, Bielorussia, Senegal, Burkina Faso, Botswana,<br />

la Colombia, Repubblica dominicana ed Egitto.<br />

L’Azerbaigian, in testa alla classifica, ha guadagnato 64<br />

posti e si posiziona ora al 33°. La classifica “Doing Bu-<br />

30 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

siness 2009” per la facilità di fare affari è nuovamente<br />

guidata da Singapore. Come per lo scorso anno, al 2° e al<br />

3° posto figurano Nuova Zelanda e Stati Uniti. Tra i primi<br />

dieci figurano Hong Kong, Danimarca, Gran Bretagna, Irlanda,<br />

Canada, Australia e Norvegia. La Svizzera ha perso<br />

6 posizioni, classificandosi al 21° posto.<br />

Rapporto su www.doingbusiness.org/Default.aspx<br />

WEF: The Global Competitiveness Report <strong>2008</strong>/2009<br />

Nessun cambiamento<br />

principale nella classifica<br />

dei paesi più competitivi<br />

secondo il rapporto <strong>2008</strong>-<br />

2009 pubblicato dal Forum<br />

economico mondiale:<br />

gli Stati Uniti restano in<br />

testa, seguiti da Svizzera e<br />

Danimarca. Tra le top ten,<br />

il Canada è stato la sorpresa,<br />

passando dal 13° al 10°<br />

rango, facendo retrocedere<br />

nel contempo la Gran Bretagna<br />

al 12° posto. Tra le<br />

top ten figurano anche la Svezia, Singapore, la Finlandia,<br />

la Germania, i Paesi Bassi e il Giappone.<br />

Tra le economie emergenti è la Cina ad aver registrato<br />

ancora una volta il miglior risultato, passando dal 34° al<br />

30° posto. Anche Russia e Brasile hanno migliorato la<br />

classifica passando rispettivamente dal 58° al 50° e dal<br />

72° al 63° posto. L’India è invece indietreggiata di un<br />

posto, posizionandosi al 49°.<br />

Il “Global Competitiveness Report <strong>2008</strong>-2009” è stato<br />

stabilito sulla base dei seguenti 10 pilastri: istituzioni pubbliche<br />

e private, infrastrutture, stabilità macroeconomica,<br />

sanità e insegnamento primario, insegnamento superiore<br />

e formazione continua, efficacia del mercato dei beni di<br />

consumo, efficacia del mercato del lavoro, sofisticatezza<br />

del mercato finanziario, maturità tecnologica, grandezza<br />

del mercato.<br />

Il rapporto passa in rassegna 134 paesi. È possibile ottenere<br />

su Internet un’analisi per ogni paese (cf. “Interactive<br />

Report”) secondo ogni criterio e sottocriterio di valutazione<br />

della competitività e dei loro vantaggi ed inconvenienti<br />

quale piazza economica.<br />

The Global Competitiveness Report <strong>2008</strong>/2009 su<br />

www.weforum.org/en/initiatives/gcp/Global%20Competitiveness%20Report/index.htm<br />

Osec<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399 - Ch-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35/37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


Fiere internazionali<br />

Ambiente 2009 e “Talents”<br />

Francoforte, 13–17 febbraio 2009<br />

Ambiente è la più grande rassegna specializzata del settore dei beni<br />

di consumo e ogni anno attira a Francoforte 140’000 visitatori professionali<br />

e 4’600 espositori. Ambiente non rappresenta un must soltanto<br />

per la sua offerta veramente unica nel panorama fieristico mondiale,<br />

ma anche per il suo vasto programma di eventi collaterali e mostre, un<br />

prezioso plus che differenzia questa rassegna a livello internazionale.<br />

Ad Ambiente 2009 i “Talents” portano in tavola nuove idee: innovativi<br />

Partecipate a fiere internazionali: www.osec.ch/fairs<br />

e sfrontati, spiritosi e dal segno forte – ad Ambiente 2009 i “Talents” si presentano nella tensione creativa fra tradizione<br />

e visione, artigianato e tecnologia. Nell’ambito del programma promozionale “Talents” le nuove leve del design<br />

internazionale presentano nuovi concept progettuali per la tavola e per un moderno stile di vita urbano.<br />

Nel 2009 Ambiente darà a questi giovani talenti internazionali ancora più spazio rispetto a prima: in seguito all’ampliamento<br />

del settore espositivo Loft, dedicato all’interior design moderno e d’avanguardia, i giovani “Talents” si trasferiranno<br />

dal tradizionale padiglione 6.1 nel padiglione 6.0. In questo nuovo padiglione verrà messa loro a disposizione una<br />

superficie espositiva più ampia rispetto alle passate edizioni, ben 29 stand, dove giovani studi di designer, studenti,<br />

laureati e università provenienti da 14 paesi presenteranno i loro progetti, tesi di laurea e prototipi. Con due terzi dei<br />

partecipanti provenienti dall’estero, l’edizione 2009 di “Talents” è più internazionale che mai.<br />

Informazioni sulla fiera:<br />

www.ambiente.messefrankfurt.com<br />

La prossima opportunità per i giovani designer di esporre a Francoforte come “Talents” è a Tendence, dal 3 al 7 luglio<br />

2009. I moduli per l’iscrizione si possono scaricare dal sito Internet www.tendence.messefrankfurt.com<br />

Biotechnica 2009<br />

Hannover, 6-8 ottobre 2009<br />

Il salone Biotecnica, con seminari e congressi svolti in parallelo, si tiene ogni anno ad Hannover. È il grande appuntamento<br />

europeo delle scienze e delle tecniche del mondo vivente e riunisce tutti i principali attori del settore delle<br />

biotecnologie nonché le multinazionali della farmacia, della medicina, della chimica e dell’ambiente. Biotecnica ha<br />

raggiunto un ritmo annuale per essere in grado di presentare le ultime innovazioni e tendenze del mercato.<br />

Per permettere alle PMI svizzere di interessarsi alle biotecnologie sul piano internazionale, in collaborazione con Swiss<br />

Biotech, l’Osec vi allestisce uno “SWISS Pavilion”.<br />

Desiderate partecipare a questo evento? Lo “SWISS Pavilion” è la soluzione ideale.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.biotechnica.de<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/fairs > Biotechnica 2009<br />

IDEM India 2009<br />

Mumbai, 23-25 ottobre 2009<br />

In India esiste una classe media con un forte potere d’acquisto: si parla di ben 200-220 milioni di persone che danno<br />

un’importanza crescente alla salute e all’estetica dei loro denti. In questo Paese operano almeno 40’000 dentisti,<br />

alcune fonti parlano addirittura di 80’000, tra cui 7’000 esercitano nella regione di Mumbai. Le 270 scuole professionali<br />

del settore formano ogni anno circa 80’000 specialisti in tecniche dentarie e necessitano di attrezzature di<br />

qualità. Il mercato indiano delle cure dentarie è valutato a 446 milioni di dollari, con una crescita stimata al 20%.<br />

Le importazioni raggiungono il 40%.<br />

La Fiera di Colonia organizza nel 2009 un salone, corredato da conferenza e workshop, sotto il cappello “International<br />

Dental Exhibition and Meeting India – IDEM India”. Il concetto ricalca il modello dell’IDEM di Singapore. In<br />

quest’occasione verrà allestito uno “SWISS Pavilion”.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.idem-india.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/fairs > IDEM<br />

infOrmaziOni sugli “swiss paviliOn”: www.Osec.ch/fairs<br />

31


Formazione<br />

prOpOste fOrmative Della cc-ti<br />

Formazione<br />

ComuniCazione<br />

di Relazionarsi Marie Jeanne Bosia, con successo, Presidente Gruppo marzo Donne '09 PMI <strong>Ti</strong>cino<br />

La redazione dei verbali, marzo '09<br />

il telefono... la voce dell'azienda, aprile '09<br />

appRofondimenti HR<br />

management dei salari, febbraio '09<br />

tempo di lavoro e assenze, marzo '09<br />

Candidature: valutazione e interpretazione<br />

dei documenti, aprile '09<br />

aspetti fisCaLi<br />

L’iVa nazionale, marzo '09<br />

Know-How peR espoRtatoRi<br />

fiere internazionali: stand e aspetti<br />

di marketing, febbraio '09<br />

gruppO DOnne<br />

pmi ticinO<br />

Martedì 11 novembre <strong>2008</strong>, il gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino ha<br />

avuto il piacere di una visita aziendale del tutto speciale ed<br />

interessantissima: la visita della fabbrica "Chocolat Stella SA",<br />

a Giubiasco della quale Alessandra Alberti Zucconi, socia attiva<br />

del gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino, è Direttrice dal 1° gennaio<br />

1999.<br />

Alessandra Alberti Zucconi, in possesso di un diploma di ingegneria<br />

alimentare ETHZ e di un post-diploma in nutrizione<br />

umana dell'Università di Losanna ha lavorato all'Ufficio Federale<br />

della Sanità Pubblica a Berna, segretariato della Commissione<br />

Federale dell'alimentazione. Si è poi trasferita al<br />

Dipartimento delle istituzioni quale responsabile del progetto<br />

Movimento della popolazione, per approdare ad aprile 1995<br />

alla Chocolat Stella SA come responsabile del sistema qualità<br />

e acquisti. È diventata Direttrice della fabbrica il 1° gennaio<br />

del 1999. Dal 2005 è anche membro del comitato svizzero<br />

dei produttori di cioccolato e dal 2007, è membro del Forum<br />

svizzero delle piccole medie imprese KMU-Forum.<br />

Da quando Alessandra Alberti Zucconi è entrata a fare parte<br />

dei quadri della Chocolat Stella SA ha dedicato 100% del suo<br />

tempo tra tradizione e innovazione dell'azienda.<br />

La Chocolat Stella che festeggia ottant'anni di attività è specializzata<br />

nella produzione di cioccolato di alta qualità, paragonabile<br />

a quella dei marchi svizzeri più conosciuti a livello<br />

internazionale. Fu fondata a Lugano nel 1928 come azienda<br />

famigliare da Achille Vanotti. Nel 1980 è stata acquistata<br />

fiere internazionali: trasporto, assicurazioni<br />

e i carnets ata, febbraio '09<br />

origine preferenziale e non preferenziale, aprile '09<br />

assiCuRazioni soCiaLi<br />

introduzione, 3 e 17 febbraio '09<br />

aspetti contributivi 10 marzo '09<br />

Rendite di vecchiaia, superstiti e<br />

invalidità, 23 marzo '09<br />

assicurazione contro la disoccupazione, 30 marzo '09<br />

assicurazione maternità, 6 aprile '09<br />

assegni familiari, 5 maggio '09<br />

assicurazione infortuni, 12 maggio '09<br />

per ulteriori informazioni: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato<br />

e dei servizi del Cantone ticino, Corso elvezia 16, 6900 Lugano,<br />

tel. +41 91 911 51 18, corsi@cci.ch, www.cciati.ch.<br />

di Marie Jeanne Bosia, Presidente Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />

32 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

da A. Müller Bernrain AG di Kreuzlingen. Si è trasferita a<br />

Giubiasco. Oggi l'azienda occupa circa 45 persone che dirige<br />

con molta competenza Alessandra Alberti. Abbiamo avuto la<br />

fortuna di visitare i diversi reparti in completa funzione, il<br />

lavoro essendo organizzato in due turni, lavorando dalle ore<br />

6.00 fino alle ore 23.00.<br />

Abbiamo così scoperto come nasce e come viene confezionato<br />

quest'alimento che tanto amiamo, partendo dalle fave di cacao<br />

che arrivano dalle zone calde ed umide della nostra terra<br />

per arrivare al prodotto tanto apprezzato dai consumatori.<br />

La Chocolat Stella SA è una PMI che produce articoli di nicchia:<br />

• cioccolato biologico certificato dalla BIO Suisse,<br />

• cioccolato e biscotti dietetici,<br />

• cioccolato funzionale con aggiunta di ingredienti specifici,<br />

• cioccolato tradizionale.<br />

Chocolat Stella SA esporta in quasi tutto il mondo i propri<br />

prodotti.<br />

Tra i prodotti della Stella più apprezzati dai consumatori, possiamo<br />

menzionare il cioccolato amaro, il cioccolato bianco e il<br />

cioccolato al latte. Ci sono i prodotti senza zucchero adatti ai<br />

diabetici, i moretti Stella, le tavolette "Pure Crème", la "Nives<br />

Nougat", la tavoletta "Ginger", quella al peperoncino.<br />

Alessandra Alberti Zucconi afferma che assunto in quantità<br />

limitate, il cioccolato protegge il sistema cardiovascolare,<br />

svolgendo un'azione di controllo sulla pressione arteriosa e<br />

favorendo la concentrazione, ha un'azione vaso-protettrice ed<br />

immuno-stimolante; migliora il sistema respiratorio e nervoso<br />

centrale, agisce positivamente sull'umore.<br />

In conclusione, il cioccolato non è solo gustoso, ma anche<br />

utile, a qualsiasi età.<br />

Ringraziamo Alessandra Alberti Zucconi per averci fatto conoscere<br />

la sua attività professionale nella quale è veramente una<br />

specialista e alla quale si dedica corpo ed anima.


Vita dei Soci<br />

di Lisa Pantini<br />

feDercOmmerciO: cambiO al vertice<br />

Il 4 novembre scorso è stato designato il successore di Paolo<br />

Poretti, nella persona di Alberto Ménasche<br />

Federcommercio è un'associazione che raggruppa le società<br />

dei commercianti locali (complessivamente oltre 1’000<br />

negozi affiliati) e grande distribuzione, facente capo a DI-<br />

STI con circa 20 aziende.<br />

Il settore del commercio è una parte fondamentale dell’economia<br />

ticinese, infatti il settore contribuisce in maniera<br />

massiccia al PIL cantonale, nella misura del 6% circa.<br />

L’Associazione promuove lo sviluppo e l'immagine del commercio<br />

ticinese e la tutela degli interessi delle società dei<br />

commercianti regionali. Fondata nel 1997, quando le varie<br />

associazioni ticinesi e la grande distribuzione hanno riunito<br />

le forze al fine di salvaguardare gli interessi del settore, ha<br />

subito assunto un ruolo di rilievo per la difesa dei propri<br />

membri. In oltre 10 anni di presenza sul territorio si è battuta<br />

per una maggiore flessibilità degli orari d'apertura e<br />

unitamente ad alcuni sindacati ha sottoscritto il Contratto<br />

collettivo della Vendita nel 2002.<br />

Federcommercio rappresenta oggi circa 1’000 negozi ossia<br />

circa il 35% del totale, distribuiti tra centri cittadini e<br />

centri commerciali. La cifra d’affari complessiva che ruota<br />

attorno al settore è valutata in circa 3 miliardi di franchi -<br />

pari a circa 3/4 del commercio ticinese.<br />

Nell’assemblea del 4 novembre <strong>2008</strong> è stato designato<br />

il successore del Signor Paolo Poretti ai vertici di Federcommercio,<br />

che in questi anni ha egregiamente assicurato<br />

la continuità della Presidenza, nella persona del Signor<br />

Alberto Ménasche, personaggio di spessore nel panorama<br />

ticinese, che possiede una solida conoscenza per le problematiche<br />

della grande distribuzione e conosce pure molto<br />

bene anche quelle del medio/piccolo commercio in qualità<br />

di membro della Società dei Commercianti di Lugano e<br />

Presidente dell'Associazione Club del Centro Lugano.<br />

nuOvi sOci cc-ti<br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

Paolo Poretti e Alberto Ménasche<br />

Durante i lavori assembleari sono state votate le nomine<br />

statutarie valide per il periodo <strong>2008</strong> – 2009. Il nuovo<br />

comitato esecutivo è così composto:<br />

• Alberto Ménasche, Presidente<br />

• Paolo Poretti, Vice presidente<br />

• Lorenzo Emma<br />

• Carlo Bianchi<br />

• Ivo Wuthier<br />

L’Assemblea ha pure rinnovato il mandato per il Segretariato<br />

di Federcommercio alla Camera di commercio, dell'industria,<br />

dell'artigianato e dei servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />

• Satellite Denner Caslano, 6987 Caslano, commercio al dettaglio/alimentari, www.denner.ch<br />

• ESA, 6512 Giubiasco, Società cooperativa dell'Unione professionale Svizzera dell'Automobile,<br />

www.esa.ch<br />

• KMM Company SA, 6850 Mendrisio, Trading di macchinari industriali, edili, www.kmm-company.ch<br />

• Euro Advising, 6900 Lugano, Consulenza aziendale, www.euroadvising.com<br />

33


aperture natalizie Dei negOzi in ticinO<br />

Ecco un breve memo per le prossime aperture straordinarie dei negozi<br />

in vista delle feste natalizie, aperture autorizzate<br />

su tutto il territorio cantonale:<br />

Lunedì 8 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00<br />

Domenica 14 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00<br />

Domenica 21 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00<br />

Martedì 23 dicembre, apertura prolungata fino alle 21.00 NEW!<br />

Mercoledì 24 dicembre, chiusura alle ore 17.00<br />

Martedì 30 dicembre, apertura prolungata fino alle 21.00 NEW!<br />

Mercoledì 31 dicembre, chiusura alle ore 17.00<br />

Per maggiori informazioni:<br />

Federcommercio<br />

c/o <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 19<br />

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il 31 maggio 2009.<br />

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Accompagnati meglio.


Vita dei Soci<br />

Comunicato stampa<br />

Darwin airline prenDe QuOta<br />

2009: la Compagnia aerea mantiene la rotta e si prepara ad<br />

affrontare il nuovo anno. Il management della Società<br />

ha annunciato un sensibile miglioramento dell’andamento<br />

globale rispetto agli anni precedenti<br />

DARWIN AIRLINE ha conquistato un nuovo traguardo e con<br />

soddisfazione ha annunciato costanti miglioramenti sia sotto<br />

il profilo operativo che sotto quello economico-finanziario.<br />

Dopo cinque anni di vita, la Società ha raggiunto un equilibrio<br />

finanziario che le consente di portare avanti la realtà di<br />

una Compagnia Aerea capace di far volare in Europa i colori<br />

del Canton <strong>Ti</strong>cino.<br />

Il 2009 sarà un anno estremamente importante per DAR-<br />

WIN AIRLINE. L’equilibrio economico-finanziario raggiunto<br />

è il risultato dell’operato fin qui svolto dal management della<br />

Compagnia, che, continuando a concentrare con successo<br />

i propri sforzi per garantire un cash flow di segno positivo,<br />

può ora guardare con più tranquillità alle prossime sfide e<br />

alla nuova fase di sviluppo che si stanno delineando per il<br />

futuro della Società.<br />

DARWIN AIRLINE, che impiega al suo interno più di cento<br />

risorse (82 collaboratori occupati al 100% e 22 a tempo<br />

parziale), durante quest’ultimo anno ha inoltre incrementato<br />

il numero di passeggeri su tutti i voli di linea (Roma, Ginevra,<br />

Olbia e Cagliari); in particolare su Roma Fiumicino, l’<br />

aumento ha raggiunto, in alcuni momenti, una crescita fino<br />

al 10% rispetto all’anno precedente.<br />

Pure sensibile è l’incremento del fatturato proveniente dalla<br />

vendita dei voli charter.<br />

La Compagnia ha generato i presupposti per la creazione<br />

di un modello di business solido e capace di creare valore<br />

per il vasto pubblico, che in questi anni ha riposto fiducia<br />

nei servizi offerti e, in generale, per le istituzioni locali e per<br />

tutti gli operatori economici, finanziari e turistici presenti<br />

sul territorio.<br />

Il management della compagnia è ad oggi così composto:<br />

Presidente: Sergio Ermotti<br />

Direttore generale: Fabio Parini<br />

Direttore finanziario e commerciale: Carlo Gatti<br />

Direttore operativo: Maurizio Merlo<br />

Quale Marketing Manager è stato nominato Massimo Boni,<br />

mentre Paola De Alberti è stata nominata Business Development<br />

Manager.<br />

DARWIN AIRLINE intende, infine, ringraziare tutti coloro<br />

che hanno reso possibile questo risultato: i soci azionisti<br />

e i membri del Consiglio di Amministrazione, le Istituzioni<br />

locali e cantonali, i media che hanno puntualmente riportato<br />

i progressi e i successi della Compagnia e, naturalmente,<br />

tutto il personale navigante, di terra e amministrativo che<br />

lavora quotidianamente per garantire al passeggero un servizio<br />

puntuale e di qualità.<br />

DARWIN AIRLINE<br />

Compagnia aerea regionale svizzera con sede a Lugano<br />

Airport, DARWIN AIRLINE è stata fondata nel 2003 con<br />

l’obiettivo di offrire viaggi puntuali, veloci e di alta qualità.<br />

La creazione e lo sviluppo di DARWIN AIRLINE hanno<br />

contribuito all’affermazione dell’Economy Business Airline<br />

come la compagnia aerea stessa ama definirsi, puntando<br />

l’accento sugli elevati standard dei servizi offerti, il cui livello<br />

è pari a quello delle compagnie di bandiera. Ogni giorno<br />

vengono effettuati voli di linea verso le città di Roma,<br />

Ginevra e Lugano. In estate DARWIN propone inoltre tre<br />

voli settimanali da/per Olbia e Cagliari. Durante tutto l’anno<br />

DARWIN AIRLINE opera, inoltre, voli charter per aziende<br />

ed enti privati e per diversi importanti Tour Operators attivi<br />

a livello internazionale.<br />

Per ulteriori informazioni su destinazioni, orari e piani tariffari<br />

consultate pure il nostro sito web:<br />

www.darwinairline.com.<br />

Darwin Airline SA<br />

sede operativa Lugano Airport, 6982 Agno<br />

Tel. +41 91 612 45 00, Fax +41 91 612 45 17<br />

sales@darwinairline.com<br />

www.darwinairline.com<br />

35


Vita dei Soci<br />

di Lisa Pantini<br />

les ambassaDeurs celebra cartier<br />

Il 16 ottobre scorso nella suggestiva atmosfera dell’Hôtel<br />

Villa Principe Leopoldo, la gioielleria LES AMBASSADEURS<br />

ha ricreato un magico ambiente e presentato l’eccezionale<br />

esposizione “Viaggio nel tempo con CARTIER”<br />

LES AMBASSADEURS, prestigiosa gioielleria-orologeria di Via Nassa, ha organizzato un evento esclusivo<br />

nella cornice di Villa Principe Leopoldo a Lugano presentando, in una mostra eccezionale, i più bei<br />

gioielli e orologi mai realizzati dagli artigiani orafi della maison francese Cartier. Pezzi unici, rari, creati<br />

con passione e amore, indossati da monarchi di tutta Europa, da star, VIP e amanti del Lusso.<br />

In occasione del 20° anniversario della presenza di Cartier presso LES AMBASSADEURS a Lugano,<br />

Giovanni Frey, Direttore della boutique, al cospetto di Christophe Massoni, Direttore Generale di<br />

Cartier Svizzera e Cyrille Vigneron, Direttore Generale di Cartier Europa, ha introdotto l’evento, presentando<br />

la mostra nella sua eccezionalità, davanti alla stampa e ai clienti.<br />

Unica data in Svizzera, la mostra itinerante che viaggia per il mondo toccando soprattutto musei<br />

nazionali, è stata una primizia esclusiva di LES AMBASSADEURS. L’esposizione ha presentato alcuni<br />

gioielli e orologi d’epoca delle più famose collezioni Cartier, ma non ha tralasciato di esibire i più bei<br />

modelli della collezione attuale.<br />

Durante la mostra è stata particolarmente apprezzata la presenza di due dei migliori orafi Cartier,<br />

artigiani apprezzati alla clientela internazionale mentre incastonavano diamanti su preziosi segnatempo.<br />

13 Rue de la Paix, Paris<br />

Cartier è un’azienda francese, testimone di lusso ed esclusività, fondata a Parigi nel 1847 da Louis-<br />

François Cartier. Situata dal 1899 al<br />

numero 13 di Rue de la Paix a Parigi –<br />

Giovanni Frey con Fred Laubi<br />

la via più chic e lussuosa della capitale<br />

francese –, la maison francese è celebre<br />

per la produzione di gioielli e orologi<br />

d’alto standing.<br />

Recentemente Cartier è stata insignita<br />

del Punzone di Ginevra per il calibro<br />

9452 MC*, un marchio ambitissimo ed<br />

ideato nel XIX secolo da una corporazione<br />

minacciata dal flagello della contraffazione,<br />

il quale è considerato oggi<br />

simbolo della perfezione orologiera.<br />

L’ottenimento del Punzone di Ginevra<br />

costituisce per la maison una conferma<br />

della priorità del suo impegno nel<br />

dedicarsi alla più prestigiosa tradizione<br />

orologiera.<br />

36 <strong>Ti</strong>cino Business


LES AMBASSADEURS: la vetrina per le marche<br />

più prestigiose<br />

Presente nei centri più mondani delle città svizzere<br />

per eccellenza nel mondo (Ginevra, Zurigo,<br />

S. Moritz e Lugano), LES AMBASSADEURS, con<br />

punti vendita eleganti ed all’avanguardia, allestiti<br />

con la volontà di comunicare la propria idea di<br />

perfezionismo, incontra in un clima suadente e<br />

accogliente la clientela internazionale. Da oltre 40<br />

anni gli “Ambasciatori del Lusso” godono di fama<br />

internazionale, e si presentano ai propri clienti<br />

quali partner privilegiati delle marche, all’insegna<br />

dell’eccellenza, della qualità e del lusso.<br />

Sorprendere, soddisfare ed anticipare i desideri più<br />

stravaganti. La chiave del successo di questa straordinaria<br />

azienda risiede in una padronanza senza<br />

eguali dei prodotti -orologi e gioielli- messi a disposizione<br />

di una clientela particolarmente esigente.<br />

Audemars Piguet, Bell & Ross, Blancpain, Breguet,<br />

Breitling, Bulgari, Cartier, Chanel, Frank<br />

Muller, Girard-Perregaux, IWC, Jaeger-LeCoultre,<br />

A. Lange & Söhne, Longines, Mikimoto, Pomellato,<br />

Ulysse Nardin, Vacheron Costantin e molti<br />

altri: sono solo alcune delle grandi case e degli<br />

importanti marchi riuniti sotto la prestigiosa insegna<br />

dell’azienda leader in Svizzera nel settore<br />

dell’Alta Orologeria.<br />

Per i vostri acquisti e per maggiori informazioni<br />

potete contattare:<br />

LES AMBASSADEURS<br />

Via Nassa 11<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 923 51 56<br />

lugano@lesambassadeurs.ch<br />

www.lesambassadeurs.ch<br />

37


Vita dei Soci<br />

Adattamento di Lisa Pantini<br />

38 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

luisOni cOnsulenze prOfessiOnali sa:<br />

Da 20 anni sulla piazza ticinese<br />

Lo scorso 2 ottobre a Villa Sassa a Lugano si è tenuto l’evento<br />

per festeggiare i 20 anni dell’azienda<br />

Si è tenuta in una suggestiva atmosfera festiva la serata<br />

del ventennio della Luisoni Consulenze Professionali SA,<br />

il 2 ottobre scorso presso Villa Sassa a Lugano, dove dinnanzi<br />

a ospiti e invitati, l'azienda di consulenze professionali<br />

in ambito risorse umane ha spento le 20 candeline,<br />

a suggello di un consolidamento dell'attività, cresciuta e<br />

maturata in questi 20 anni. Fil rouge dell'evento il tema<br />

"Passato, presente e futuro di una formula vincente".<br />

Il Signor Carlo Luisoni, che per quest'evento rappresentava<br />

il "passato" della Luisoni, nel suo discorso ha ricordato<br />

come ha posto le basi all'identità dell'azienda:<br />

"la mia personalità proiettata costantemente al domani,<br />

mi impone di tratteggiare esclusivamente qualche aneddoto<br />

di interesse generale: la creazione del logo delle<br />

Tre Teste, nato in un batter baleno facendo fotografare<br />

alcune suppellettili poste ancor oggi nel salotto di casa,<br />

che irradiano l'essenza stessa dell'azienda, una trilogia,<br />

un team, il gioco di squadra, l'unicità allegorica della<br />

materia grigia, l'apologia della potenza dell'essere umano<br />

chiamato incessantemente a proiettarsi verso nuove<br />

sfide. O ancora il motto "il tuo presente è già un futuro"<br />

incentivante l'autostima e la voglia di affermazione di tutti<br />

i lavoratori, spronando a perseguire traguardi sempre più<br />

complessi".<br />

Carlo Luisoni si è soffermato su un momento importante<br />

per la storia della società, quando nel 2002 la società<br />

è stata ceduta al Gruppo Wilhelm. Luisoni ricorda quel<br />

momento così: "(…) Luisoni si è sempre battuta (…) incentivando<br />

le attitudini, le conoscenze, le doti caratteriali,<br />

cercando di comprendere, interpretare, formare, valorizzare<br />

la realtà soggettiva singola dell'individuo. Tutto<br />

ciò è stato determinante per il raggiungimento di questo<br />

traguardo ventennale. Senza contare la fortuna di aver<br />

ceduto il pacchetto azionario ad un gruppo di indiscusso<br />

valore (Wilhelm Gruppe), ma in modo particolare per il<br />

rispetto e la deferenza alla persona che lo ha fondato e<br />

lo rappresenta: Werner Wilhelm: uomo dalle doti umane<br />

e dalle capacità imprenditoriali di eccelsa levatura".<br />

La Direttrice dell'azienda, Signora Emanuela Capra, che<br />

rappresentava il "presente", ha illustrato come la società<br />

luganese valorizzi il ruolo centrale dell'individuo, in<br />

particolare evidenziando come il consulente estrapola il<br />

meglio dal candidato analizzando personalità e competenze,<br />

il saper fare e il voler fare il tutto nell'ottica di<br />

un miglioramento personale e professionale; esaltando<br />

il team di collaboratrici affiatato, come gruppo di lavoro,<br />

che rappresenta il cuore e l'anima della Luisoni Consulenze<br />

Professionali SA, quale formula vincente per avere<br />

Il team della Luisoni Consulenze Professionali SA<br />

successo. Inoltre ha sottolineato il motivo per cui quale<br />

simbolo della serata è stato scelto l'icosaedro, solido<br />

platonico a 20 facce, che in questo caso voleva creare<br />

una similitudine con il ventesimo della Luisoni; icosaedro<br />

creato dallo scultore Cesare De Vita ed eseguito in 150<br />

esemplari numerati e firmati dall'autore, offerto agli ospiti;<br />

presentando nel suo discorso una metafora tra il lavoro<br />

dell'artista e quello del consulente risorse umane: l'artista<br />

trasforma la materia grezza in opera d'arte, così come il<br />

consulente cerca di estrarre le miglior competenze e virtù<br />

dal candidato.<br />

Il Signor Werner Wilhelm, proprietario della Luisoni, che<br />

nella serata ha rappresentato il "futuro", insieme al figlio<br />

Stefan Wilhelm, si è soffermato sulle strategie future,<br />

nello specifico ha parlato di diversificazione dei servizi e<br />

sviluppo di nuove sinergie fra le varie società del Gruppo,<br />

mantenendo però inalterata la cultura e lo spirito della<br />

Luisoni. Nel prossimo futuro Werner Wilhelm prevede di<br />

passare le redini al figlio Stefan, garantendo in ogni caso,<br />

la continuità dell'evoluzione professionale della società.<br />

L'azienda: un breve profilo<br />

Luisoni Consulenze Professionali SA, è stata costituita<br />

nel 1988 per volontà dei Signori Carlo e Donata Luisoni.<br />

Si è profilata come prima struttura ticinese nell'area<br />

della consulenza di prestigio. La sede storica è sempre<br />

in Via Balestra 9 e fra qualche mese si rivelerà in for-


Un momento dei festeggiamenti del ventesimo<br />

ma completamente rinnovata da importanti lavori di<br />

ristrutturazione. In questi venti anni la Luisoni ha saputo<br />

affermarsi in <strong>Ti</strong>cino come società leader nel settore<br />

della selezione del personale in ambito bancario,<br />

commerciale ed industriale. Le componenti del team,<br />

con discrezione e professionalità, valutano competenze,<br />

potenzialità e prestazioni di manager in carriera,<br />

segretarie di direzione, esperti commerciali, traders,<br />

tecnici qualificati, informatici e specialisti bancari.<br />

A decorrere dal primo settembre 2002, la società è<br />

stata ceduta al Gruppo Wilhelm ed è entrata a fare<br />

parte di un'organizzazione altamente qualificata e<br />

specializzata nel campo della selezione del personale.<br />

Il Gruppo è cresciuto costantemente, contando oggi<br />

60 consulenti presenti nelle principali città svizzere,<br />

Zurigo, Ginevra, Basilea, San Gallo, Losanna e in Liechtenstein<br />

con Vaduz.<br />

La filosofia del Gruppo corrisponde perfettamente con<br />

quanto perseguito ed attuato dalla Luisoni Consulenze<br />

sin dalla sua fondazione.<br />

Valore aggiunto grazie alla competenza<br />

Know how specifico e lavoro di qualità sono le chiavi<br />

del successo per il reclutamento del personale. L'esatta<br />

definizione del profilo per il posto da occupare, i<br />

metodi di ricerca idonei e i colloqui strutturati consentono<br />

di elaborare valutazioni oggettive. Grazie alla<br />

collaborazione con gli specialisti del Gruppo, psicologi<br />

del lavoro con anni di esperienza nel settore, Luisoni<br />

Consulenze Professionali SA è in grado di offrire alla<br />

clientela un pacchetto di consulenza per l'intero ambito<br />

della gestione del personale:<br />

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• Assessment<br />

• Development – lo sviluppo personale e professionale<br />

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Vita dei Soci<br />

Intervista a Giovanni Franco, Partner & Trainer ICA<br />

Giovanni Franco<br />

40 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

innOvaziOne e sviluppO Dei pOtenziali<br />

in tempi Di crisi. sÌ, ma cOme?<br />

Osservando la situazione attuale sul mercato cosa<br />

la colpisce maggiormente?<br />

“Stress, pressione da risultato, repentini cambiamenti e<br />

concorrenza spietata hanno un prezzo. L’attuale crisi finanziaria<br />

non migliora la situazione. Secondo un recente<br />

studio dell’EBC – European Brain Council – ogni anno<br />

nell’EU-25 (più Norvegia, Islanda e Svizzera) le perdite<br />

di produttività causate da disturbi correlati a depressione<br />

e ansia ammontano a 99,3 Miliardi di Euro! La complessità<br />

aumenta e genera conflitti continui che bloccano le<br />

migliori energie di persone e organizzazioni”.<br />

Come affrontare quindi queste situazioni come<br />

individuo, come team e come azienda?<br />

“Il sapere da solo non aiuta. Ciò che è più che mai necessario<br />

sono persone impegnate e orientate alla crescita,<br />

che agiscono con iniziativa e creatività contribuendo così<br />

al successo personale e collettivo. Persone che sono nel<br />

contempo in grado di attivare durevolmente il proprio potenziale<br />

con bilanciamento e supremazia; così che l'interesse<br />

ad agire nell’azienda è nuovamente in sintonia con<br />

i propri bisogni e valori personali”.<br />

Voi sostenete le aziende in questo, ma come?<br />

“La sostanza dei nostri servizi consiste nel generare consapevolezza,<br />

sfruttare al massimo i potenziali di rendimento<br />

delle persone e dare il via all'agire rilevante delle<br />

organizzazioni. Tutto questo in tre settori – LEADERSHIP<br />

/ COOPERAZIONE / INNOVAZIONE – innanzitutto attraverso<br />

l’allenamento dell’atteggiamento delle persone e<br />

l’allineamento della cultura dell’azienda tutta”.<br />

Ma per il cambiamento dell'atteggiamento non sono<br />

necessari mesi o addirittura anni?<br />

“No, attraverso esercizi ed esperimenti rilevanti si fanno<br />

esperienze individuali o di gruppo che spronano ad una<br />

critica riconsiderazione dei propri modelli. Grazie poi alla<br />

consapevolezza dei fattori scatenanti, delle correlazioni e<br />

delle conseguenze, i modelli di pensiero frenanti vengono<br />

superati e se ne ricavano atteggiamenti nuovi, o rispettivamente<br />

sviluppati in una nuova direzione, i quali hanno<br />

effetti immediati e di lungo termine”.<br />

Perché gli apprendimenti orientati all'atteggiamento<br />

sono durevoli nel tempo?<br />

“Il sapere orientato al comportamento porta spesso solo<br />

ad azioni meccaniche, non commisurate alla persona (valori,<br />

obiettivi, ...). Rilevanti esperienze individuali vengono<br />

per contro 'vissute e sentite' nella loro interezza e collegate<br />

alle situazioni attuali rimanendo così a disposizione<br />

in maniera naturale nelle situazioni concrete della pratica<br />

quotidiana”.<br />

Qual'è il miglior metodo per capire questo approccio<br />

e la sua metodica?<br />

“L'approccio attitudino-esperienziale può essere vissuto,<br />

ma difficilmente descritto. In un colloquio personale<br />

presentiamo volentieri degli esempi concreti. Sulla base<br />

dell’impostazione di un problema od opportunità sviluppiamo<br />

gratuitamente un concetto di massima. La partecipazione<br />

ad una nostra conferenza interattiva o ad un<br />

seminario interaziendale (ad esempio: TETA®) risponde<br />

solitamente a quasi tutte le domande”.<br />

In che modo impostate progetti o processi quando<br />

vi viene richiesto?<br />

“L’approccio in sé è molto concreto e si basa su quattro<br />

momenti principali:<br />

• ANALISI – il rilevamento pragmatico della situazione<br />

attuale e di quella ambita con l’ausilio di strumenti specifici.<br />

Questo costituisce il parametro per un intervento<br />

mirato e la base per il controllo periodico e finale.<br />

• PIANIFICAZIONE – il fatto di determinare gli obiettivi,<br />

le fasi principali e la configurazione dell’architettura<br />

dell’intervento assicura un ottimale impiego delle risorse<br />

e il raggiungimento di quanto prefissato.<br />

• ATTUAZIONE – i nostri interventi orientati al processo<br />

stimolano all’iniziativa personale e autonomia.


• CONTROLLO – il semplice feedback e i molteplici meccanismi<br />

di valutazione permettono la continua ottimizzazione<br />

dei provvedimenti e un controllo rilevante dei<br />

risultati previsti e ottenuti”.<br />

Cosa contraddistingue lo spirito dell'ICA?<br />

“La passione per le relazioni umane e per le persone, il<br />

buon senso, valori umanistici, individualità, atteggiamento<br />

win-win, modalità fondata sulla fiducia reciproca, creatività<br />

orientata al processo, gioia e piacere di agire”.<br />

Può illustrarci infine qualche progetto recente?<br />

“Volentieri ne porto tre di differente natura:<br />

1. Attualmente, ad esempio, stiamo lavorando con un nostro<br />

cliente sull’atteggiamento e la cultura verso l’innovazione<br />

con un processo che comprende un workshop<br />

di tre giorni seguito, dopo tre mesi, da un followup<br />

per l’implementazione attiva a largo raggio. Siamo<br />

alla quarta edizione e le persone stanno impattando<br />

nell’azienda in maniera rilevante con progetti concreti<br />

e innovativi.<br />

2. Quest’anno abbiamo inoltre organizzato una conferenza<br />

sul futuro molto speciale in cui il fornitore della<br />

materia prima ha voluto, con il suo cliente principale,<br />

prepararsi al futuro e proiettarsi nel 2030 per individuare<br />

insieme i temi caldi sui quali innovare e cercare<br />

le soluzioni del domani. Entrambe le aziende, indipendentemente<br />

e in comune, ne hanno ricavato insight<br />

estremamente preziosi ai quali stanno lavorando con<br />

grande intensità.<br />

3. Infine porto volentieri il caso di un’industria locale<br />

che, dopo aver sviluppato l’imprenditorialità dei propri<br />

quadri intermedi attraverso il seminario TETA®, ha<br />

voluto dare una spinta importante alla loro capacità<br />

di agire con ancora maggiore efficienza in situazioni<br />

complesse. Abbiamo quindi creato un percorso attitudino-esperienziale<br />

che gli ha permesso di venire a<br />

contatto con blocchi e complicazioni quotidiane frenanti,<br />

sostenendoli nel trovare risorse e soluzioni per<br />

superarli”.<br />

ICA (Svizzera)<br />

Istituto per la Creatività Applicata Sagl<br />

Via Baroffio 4, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 921 45 15<br />

Fax +41 91 921 45 16<br />

info@ica.ch, www.ica.ch<br />

vOci Dal mOnDO ecOnOmicO<br />

“Sulla base delle esperienze fatte al seminario Teta® sono<br />

riuscita a sbloccare da sola una situazione che da anni mi<br />

rattristava. Ho capito che sono io la responsabile della mia<br />

felicità o insoddisfazione, e che se voglio posso cambiare<br />

il mio mondo. Tutto questo grazie anche all'energia che ho<br />

scoperto dentro di me e che uso tuttora nel mio quotidiano:<br />

sul lavoro e nel privato!"<br />

Elena Bosio, Responsabile gestione Ospedale regionale di<br />

Lugano<br />

“Il seminario TETA®, abbinando idealmente parti di teoria<br />

ed esercizi pratici quali il mettermi in gioco con azioni<br />

che vanno oltre i miei schemi personali, si è distinto nel<br />

riuscire ad accrescere la consapevolezza del mio potenziale.<br />

Le energie positive che ho sviluppato, mi hanno<br />

dimostrato che è solo l'azione che rende maestri e vivifica<br />

la teoria, facendo la differenza!”<br />

Danilo Buetti, Responsabile Ufficio Personale Schindler<br />

Elettronica S.A.<br />

“Il difficile di un seminario o di un corso è l’effettuare il<br />

transfer di quello che si è appreso. Con il Seminario TE-<br />

TA® questo non succede, poiché quello che si apprende<br />

lo si mette in pratica da subito e si ha la possibilità di far<br />

proprie queste attitudini giornalmente. La cosa che mi ha<br />

colpito di più è il saper agire con consapevolezza e mettere<br />

le energie dove ne vale la pena.”<br />

Carlo Cacioppo, Direttore IPT integrazione per tutti<br />

Dal seminario TETA®, così particolare e diverso, ho ricevuto<br />

stimoli d’estrema efficacia che, messi assieme, mi<br />

hanno dato una carica energetica favolosa, una gran voglia<br />

di fare e di riprendere in mano la mia vita con entusiasmo<br />

e gioia di vivere. Questa bellissima sensazione si è lentamente<br />

integrata nella quotidianità del mio operare.<br />

Ne rimane il sapere che l’asticella dei nostri limiti può<br />

essere posta ben più in alto di quanto prima avrei potuto<br />

immaginare. Non è poca cosa!”<br />

Ing. Edy Salmina, imprenditore edile<br />

“Ci sono due modi per ottenere dei risultati, uno induttivo<br />

e l'altro deduttivo. L’approccio dell’ICA si focalizza sulla<br />

seconda modalità: motivare l'altro a trovare dentro di<br />

sé le risorse, prendere le decisioni e agire in modo più<br />

consapevole e determinato verso gli obiettivi. Grazie alla<br />

metodologia esperienziale proposta, io e i miei collaboratori<br />

ci siamo più volte visti agire, abbiamo potuto pensarci<br />

e ripensarci e orientarci in modo nuovo e innovativo; con<br />

ottimi risultati!”<br />

Enzo Parianotti, Agente Generale Swisslife<br />

appuntamenti interazienDali 2009<br />

Seminario TETA®<br />

“La personalità imprenditoriale del leader”<br />

04-07 MAR. / 10-13 GIU. / 23-26 SET. / 25-28 NOV. 2009<br />

MgB® - Michelangelo goes Business<br />

“La creatività è la vittoria delle idee sulle coincidenze”<br />

22-24 OTT. 2009<br />

41


Vita dei Soci<br />

Arnaldo “Jo” Ghielmi<br />

42 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

ghielmimpOrt sa: Da Oltre 35 anni<br />

un partner seriO e affiDabile<br />

Ghielmimport SA commercializza materiali per l’edilizia<br />

dal 1972. Diretta da Arnaldo Ghielmi, scomparso prematuramente<br />

nel 1994, è da allora guidata dai figli Mattia<br />

e Luca.<br />

Il 16 ottobre <strong>2008</strong> è stata inaugurata la nuova sede a<br />

Mezzovico: su un sedime di oltre 10’000 m 2 sono riuniti<br />

uffici, magazzino materiali edili, stabilimento per la sagomatura<br />

del tondo d’armatura e area per lo stoccaggio<br />

di cemento.<br />

L’inaugurazione è stata l’occasione per presentare alla<br />

clientela una soluzione per l’edilizia - ticinese e non solo<br />

– più razionalizzata ed organizzata.<br />

La soluzione di Ghielmimport consiste nel proporre una<br />

combinazione di prodotti unica tra i rivenditori di materiali<br />

edili ticinesi: fin dagli inizi, infatti, Ghielmimport<br />

ha affiancato la commercializzazione di leganti idraulici<br />

(cementi grigi sfusi o in sacco, malte e calci) a quelle di<br />

tondo d’armatura sagomato, reti ed accessori.<br />

Servizio di logistica per il cemento<br />

Negli anni il servizio necessario alla commercializzazione<br />

di questi prodotti è andato potenziandosi. Attualmente<br />

questo significa un parco mezzi per la consegna di<br />

cemento, tondo e qualunque materiale da costruzione<br />

costituito da dodici mezzi diversamente attrezzati con<br />

differenti caratteristiche per assicurare efficienza di consegna<br />

ed efficacia in relazione all’ubicazione ed alle caratteristiche<br />

del cantiere da servire: da un furgone aperto<br />

per le piccole consegne di cemento in sacchi e tondo (e<br />

altri prodotti edili) ai vari mezzi con portate utili di 10 t<br />

(2 assi con gru), 15 t (3 assi con cisterna per cemento<br />

sfuso), 20 t (4 assi con cisterna per cemento sfuso e 4<br />

assi con cassone per sacco e tondo) fino ai bilici con<br />

cisterna per il cemento sfuso e pianali di varie lunghezze<br />

(fino a 13.5 m) per il cemento in sacco ed il tondo, con<br />

portata utile fino a 27 t.<br />

Disporre internamente di questo parco macchine, che<br />

viene regolarmente ammodernato per minimizzare i<br />

costi di manutenzione e di tassa sul traffico pesante,<br />

assicura la flessibilità e la puntualità di consegna richiesta<br />

da un mercato esigente costituito da imprese<br />

di costruzione, centrali di betonaggio e stabilimenti di<br />

prefabbricazione.<br />

Sagomatura del tondo d’armatura<br />

La lavorazione del tondo d’armatura in Ghielmimport si<br />

è evoluta negli anni sia per gli spazi destinati che per la<br />

tecnologia impiegata.<br />

Dall’utilizzo di macchine di taglio e piega manuali, che<br />

Mattia (a sinistra) e Luca (a destra) Ghielmi con l’Ing. N. Medici<br />

durante la serata di inaugurazione<br />

Piazzale esterno del magazzino con alcuni degli automezzi<br />

Ghielmimport<br />

hanno permesso la commercializzazione dal 1972 fino<br />

alla metà degli anni ‘90, si è passati, con una tappa intermedia<br />

che ha comportato la gestione dello stabilimento<br />

di una ditta concorrente, all’acquisizione nel 2’002 di<br />

un parco macchine tecnologicamente evolute che hanno<br />

consentito di aumentare la produzione agevolando il controllo<br />

della resa in base ad aspettative teoriche.<br />

Inizialmente su una superficie in locazione di 1’300 m 2 ,<br />

dal 2006 la produzione viene eseguita nello stabilimento<br />

di proprietà che occupa una superficie coperta di 2’200<br />

m 2 con area produttiva servita da 3 carri ponte, con 3<br />

aree di carico-scarico, e parco macchine all’avanguardia<br />

e regolarmente aggiornato che consente la lavorazione<br />

del tondo sia da barra (dal diametro 10 fino a 40) che da<br />

rotolo (da diametro 8 fino a 16).<br />

Alla filosofia della produzione efficiente si è affiancata,<br />

da qualche mese, quella di produzione tecnologicamente<br />

innovativa: parte del tondo sagomato esce dallo stabilimento<br />

già assemblato totalmente o parzialmente, grazie


all’impiego di una macchina di assemblaggio automatico<br />

con elettrosaldatura. Grazie a questa tecnologia si riducono<br />

i tempi necessari per la messa in opera del tondo, con<br />

indubbio vantaggio anche per le imprese di costruzione.<br />

Per offrire il servizio completo di fornitura, consegna, e<br />

messa in opera del tondo, dal 2002 Ghielmimport ha<br />

acquisito la quota di maggioranza di Planfer SA, società<br />

che dal 1991 opera esclusivamente nell’ambito della posa<br />

del tondo d’armatura e che con l’esperienza dei Soci<br />

fondatori assicura la professionalità del servizio.<br />

Prodotti per l’edilizia<br />

A partire dagli anni 2000 ai due prodotti tradizionali sono<br />

state affiancate le attrezzature e prodotti vari per l’impresa<br />

Stabilimento di sagomatura<br />

Sede e Centro Qi<br />

di costruzione. Attualmente i prodotti vengono commercializzati<br />

grazie ad un magazzino coperto di circa 1’700 m 2 ed<br />

un’area di deposito all’aperto di oltre 3’000 m 2 : la gamma<br />

dei prodotti è in continua evoluzione, avendo Ghielmimport<br />

accettato la sfida di diventare partner interessante per l’impresa<br />

capomastro su uno spettro di prodotti che sia il piu’<br />

ampio e qualificato possibile.<br />

Pavimento in PVC pressato<br />

Dal <strong>2008</strong> si è aggiunto un ulteriore prodotto che rappresenta<br />

una nuova opportunità: il pavimento in PVC pressato.<br />

Prodotto ecologico realizzato con PVC puro impiegando una<br />

tecnologia sofisticata che ne assicura la stablità dimensionale,<br />

ha uno spessore di 4.5 mm e presenta una serie di<br />

vantaggi (facile da posare, removibile, insensibile all’umidità<br />

di sottofondi) e di prestazioni (resistente all’usura, fonoassorbente,<br />

certificato CEE) che lo rendono unico e ne consentono<br />

l’impiego in un ampio contesto: uffici, residenziale,<br />

bar e ristoranti, superfici commerciali, banche. La sfida più<br />

interessante posta da questo prodotto è l’ampiezza del mercato<br />

che è stato affidato in esclusiva a Ghielmimport: quello<br />

dell’intera Svizzera e quello dell’intera Germania.<br />

Mercati<br />

Questa legata al pavimento in PVC è una nuova tappa<br />

nel processo di ampliamento territoriale dei mercati oltre<br />

il Canton <strong>Ti</strong>cino da parte di Ghielmimport. L’ampliamento<br />

territoriale è iniziato nel 1994 con la commercializzazione<br />

di cemento sfuso nel Canton Vallese, con tappe successive<br />

dal 1997 oltre Gottardo e dal 2004 in Engadina.<br />

A partire dal 2004 il tondo sagomato viene commercializzato<br />

in Engadina ed esportato sul territorio italiano, in<br />

Lombardia e Piemonte. A tutti questi mercati Ghielmimport<br />

guarderà con crescente impegno anche in futuro.<br />

Risorse umane<br />

Collaboratori preparati professionalmente e legati all’azienda<br />

hanno consentito la crescita di Ghielmimport secondo<br />

le aspettative di un mercato ticinese che chiede e che da<br />

tanto.<br />

Da qualche anno la scelta nelle assunzioni è stata orientata<br />

in particolare verso i giovani, da formare e stimolare<br />

lasciando spazio alla intraprendenza individuale e di gruppo.<br />

Attualmente in Ghielmimport lavorano trenta persone,<br />

altrettante in Planfer. Amministrazione e sistema informativo<br />

hanno avuto il loro percorso di crescita, il primo grazie<br />

alla guida del presidente Dott. Geo Camponovo, il secondo<br />

grazie alla richiesta espressa dalle collaboratrici/collaboratori<br />

dell’attività amministrativa, che è servita di stimolo per<br />

dotarsi di un applicativo gestionale all’avanguardia come<br />

SAP Business One.<br />

Sede e Centro Qi<br />

Su un sedime di oltre 10’000 m 2 sono stati realizzati 2<br />

edifici con oltre 130 posti auto a disposizione. Inizialmente<br />

è sorto lo stabile posizionato lungo l’autostrada che ospita<br />

lo stabilimento di sagomatura del tondo, successivamente<br />

lo stabile principale che è posizionato lungo la strada Cantonale<br />

,di fronte alla suggestiva chiesetta romanica di San<br />

Mamete, e che consta di 3 livelli per 7’200 m 2 complessivi.<br />

Di questi circa 4’000 m 2 sono destinati alla locazione in<br />

un contesto piuttosto peculiare per Mezzovico, denominato<br />

Centro Qi, caratterizzato dal fatto che coesistono realtà molto<br />

differenti tra loro: la logistica di AWZ, Besomi Trasporti<br />

e BAT Vending, il commercio di Satellite Denner, di New It<br />

snack bar – ristorante e pizzeria , quello di abbigliamento<br />

ed attrezzatura sportiva di M&G Sport, quello di prodotti<br />

farmaceutici e non solo della Farmacia San Luigi e quello di<br />

serramenti di Beton Fix, l’attività amministrativa dell’Ordine<br />

dei Medici del Canton <strong>Ti</strong>cino dai primi mesi del 2009.<br />

L’attenzione progettuale a esigenze così differenti è apprezzata<br />

dalla clientela delle varie attività. Posizione centrale e<br />

visibilità lungo un’arteria trafficata ma senza incolonnamenti<br />

e disponibilità di posti auto, sono ulteriori elementi di valutazione<br />

per chi fosse interessato ad occupare le ultime<br />

superfici disponibili.<br />

Ghielmimport SA<br />

Via Cantonale, 6805 Mezzovico<br />

Tel. +41 91 935 59 00, Fax +41 91 935 59 99<br />

info@ghielmimport.ch<br />

43


Vita dei Soci<br />

44 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

pharsana sa: nOn sOlO un mOnDO<br />

Di giOcattOli<br />

Il Gruppo Artsana<br />

Nata per la lungimiranza del Cavaliere del Lavoro Pietro<br />

Catelli, Artsana si è distinta nel tempo per la sua costante<br />

capacità di incontrare e soddisfare, con prodotti<br />

e servizi specifici ad alto contenuto tecnologico, le reali<br />

esigenze dei propri consumatori. Per il bambino e la<br />

famiglia, infatti, ha sviluppato – diversificandole – le<br />

proprie competenze creando unità produttive in grado<br />

di fornire risposte e prodotti semplici ma concreti e<br />

sempre innovativi. Il Gruppo Artsana è riconosciuto<br />

come il più grande innovatore nel campo della venipuntura<br />

e della puericultura.<br />

Il Sistema di Qualità<br />

Il Gruppo conta, ad oggi, oltre 7’059 dipendenti. Presente<br />

in tutto il mondo con 20 filiali, di cui 14 in<br />

Europa, le altre situate nei Paesi a maggior sviluppo e<br />

affiancate da una rete di concessionari e distributori,<br />

il Gruppo Artsana conta 14 unità produttive in Europa,<br />

che dal 1993 sono state progressivamente certificate<br />

secondo le norme del Sistema Qualità ISO 9000.<br />

Le aree di business<br />

L’attività del Gruppo Artsana si traduce in una gamma<br />

estremamente vasta di prodotti che, attraverso marchi<br />

dedicati al bambino, alla cura della persona e alla<br />

cosmetica, si distribuiscono su tre grandi aree di business:<br />

la Divisione Bambino, la Divisione Salute, la<br />

Divisione Cosmesi.<br />

La Divisione Bambino si presenta al consumatore<br />

con due marchi principali: Chicco, il marchio leader<br />

del settore infanzia in Italia e in Europa che, in quasi<br />

cinquant’anni di presenza sul mercato, ha sviluppato<br />

una specializzazione nello studio e realizzazione di<br />

prodotti non-food overall dedicati al bambino e, dal<br />

1995, Prénatal, retail specializzato nella distribuzione<br />

di prodotti per la mamma più attuale e moderna<br />

e il bambino fino a undici anni.<br />

Il mondo Chicco<br />

“Essere la marca più vicina alle esigenze di tutti i bambini<br />

di tutto il mondo e un punto di riferimento per chi<br />

cerca prodotti semplici e sicuri, specifici per ogni fase<br />

della crescita, pensati con competenza, amore, senso<br />

di responsabilità, e con l’impegno di far crescere i bambini<br />

in un mondo migliore”.<br />

È questa la mission di Chicco; una promessa importante,<br />

che significa lavorare con passione, giorno per<br />

giorno avendo in mente come priorità il bambino e le<br />

sue esigenze. Una promessa che non si esaurisce per<br />

Chicco nell’atto dell’ideazione e produzione di beni e<br />

servizi ma che va ben oltre, considerando la propria attività<br />

fortemente correlata e responsabile nei confronti<br />

del contesto sociale in cui opera e per questo sensibile<br />

a tutti i segnali che da esso giungono.


Il Progetto di Crescita Chicco<br />

È il linguaggio della marca; un progetto<br />

coinvolgente che si basa sulle<br />

caratteristiche fisiologiche e psicologiche<br />

del bambino e vuole offrire quanto<br />

c’è di meglio per seguirne esigenze e<br />

cambiamenti. Il bambino viene quindi<br />

accompagnato nella crescita, da prima<br />

della nascita fino all’inizio della scuola<br />

elementare, con prodotti e servizi<br />

che vogliono dare un aiuto concreto ai<br />

genitori.<br />

Le aree di attività<br />

Chicco comprende oggi cinque diversi<br />

settori d’attività: la Prima Infanzia<br />

(passeggio, trasporto in auto, articoli<br />

per la casa quali seggioloni e sdraiette)<br />

– la Piccola Puericultura (prodotti<br />

studiati in collaborazione con pediatri,<br />

ostetriche ed ortodonzisti per la<br />

suzione, l’allattamento, lo svezza-<br />

mento, la sicurezza in casa) – i Giochi (che attraverso<br />

il divertimento hanno l’obiettivo di stimolare capacità<br />

sensoriali, intellettive e di comunicazione del bambino,<br />

in tutte le sue fasi di sviluppo) – Abbigliamento<br />

e Scarpine (collezioni complete di prodotti moda con<br />

un occhio particolare alla qualità per essere sempre<br />

“a prova di bambino”) – la Paidocosmesi (prodotti<br />

per l’igiene e la cura del bambino fin dai primissimi<br />

mesi di vita).<br />

Il sito www.chicco.com<br />

Lanciato come sito vetrina nell’aprile<br />

2000 il sito Chicco si è evoluto completandosi<br />

di servizi esclusivi e soluzioni<br />

specifiche anche in collaborazione<br />

con prestigiosi partner, fino a ricevere,<br />

nell’ottobre del 2001, il Premio WWW<br />

del Sole 24 Ore come miglior sito nella<br />

categoria Imprese.<br />

Oggi Chicco può contare su una vera e<br />

propria comunità virtuale formata da oltre<br />

14’000 mamme e papà iscritti al servizio<br />

Newsletter. I contatti mese, dalla<br />

messa online, hanno visto una costante<br />

ed inarrestabile crescita passando dai<br />

24’000 dell’aprile 2000 agli attuali<br />

230’000.<br />

Il sito, così come la Guida Pratica alla<br />

Crescita Chicco (una vera e propria guida<br />

che accompagna il lettore attraverso le<br />

tappe evolutive del bambino tra preziosi<br />

consigli e soluzioni pratiche) costituisce<br />

oggi, insieme ai Negozi Chicco, uno degli<br />

strumenti privilegiati di relazione con il consumatore e<br />

massima espressione della progettualità di marca.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

Pharsana SA<br />

6928 Manno<br />

Tel. +41 91 935 50 80<br />

Fax +41 91 935 50 89<br />

pharsana@chicco.ch<br />

www.chicco.com<br />

45


Vita dei Soci<br />

Adattamento di Lisa Pantini<br />

46 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

intrODuziOne all’ingegneria fiscale –<br />

fOcus italia: apprOfOnDimenti a luganO<br />

Il Centre for International Fiscal Studies – CINFIS propone un<br />

corso d’approfondimento destinata a private bankers, family<br />

officers e commercialisti il prossimo gennaio 2009<br />

CINFIS - Centre for International Fiscal Studies è una consolidata<br />

realtà aziendale che opera a Lugano dal 2001<br />

quale punto d’incontro per professionisti attivi nel settore<br />

bancario, fiduciario e finanziario (oltre che settori affini) .<br />

Creato come centro studi specializzato in pianificazione<br />

internazionale, CINFIS è divenuto oggi un consulente<br />

globale in ambito fiscale ed industriale sia per le aziende<br />

che per gli individui che investono in tutto il mondo, sia<br />

per le famiglie che necessitano di soluzioni sofisticate e<br />

su misura per specifiche esigenze.<br />

La qualità dei servizi offerti, la trasparenza e la flessibilità,<br />

nonché la professionalità che contraddistingue l’azienda<br />

si estendono ad ogni rapporto, ad ogni esigenza dei clienti,<br />

dalle problematiche personali e familiari, alle questioni<br />

fiscali e amministrative. La riservatezza e l’attenzione che<br />

la società pone nei confronti delle singole esigenze dei<br />

clienti rende i servizi unici nel mercato.<br />

Ma CINFIS non significa solo consulenza, la società vanta<br />

infatti una lunga e consolidata esperienza nella realizzazione<br />

di corsi di formazione in vari campi: management,<br />

marketing, pianificazione fiscale internazionale, contabilità,<br />

banca, antiriciclaggio e strategie di investimento.<br />

Oltre a ciò l’azienda ha aperto anche un ufficio di rappresentanza<br />

a Shanghai, per entrare in contatto con la<br />

realtà imprenditoriale cinese e stabilire collaborazioni con<br />

partner commerciali e industriali.<br />

CINFIS organizza un corso sull’Introduzione all’ingegneria<br />

fiscale destinato a private bankers, family officers e commercialisti,<br />

che si terrà nella Sala Convegni del Centre<br />

for International Fiscal Studies in via Curti 19 a Lugano i<br />

prossimi 21 e 22 gennaio 2009 dalle dalle 9.00 alle 12.00<br />

e dalle 14.00 alle 17.00, con il seguente programma:<br />

Mercoledì 21 gennaio 2009<br />

PIANIFICAzIONE PER LE PERSONE FISIChE<br />

• La nozione di residenza<br />

• La definizione provocatoria di paradiso fiscale per una<br />

persona fisica<br />

• Le norme antielusive per la lotta contro le migrazioni<br />

fiscali: Italia, Francia<br />

• Analisi del trattamento dei redditi delle persone fisiche<br />

nel modello della convenzione OCSE<br />

• La pianificazione successoria ed il trust<br />

• Analisi dei casi pratici<br />

Giovedì 22 gennaio 2009<br />

PIANIFICAzIONE PER LE PERSONE GIURIDIChE<br />

• Logica delle strutture fiscali internazionali<br />

• Concetto di stabile organizzazione e di filiale<br />

• La nozione di residenza per le persone giuridiche<br />

Just professionals at your service<br />

• Le società holding<br />

• Le società commerciali<br />

• Normative fiscali anti-elusive<br />

• Analisi dei casi pratici<br />

RELATORE<br />

Giancarlo CERVINO<br />

Direttore del Centre for International Fiscal Studies e,<br />

dal 2004, Responsabile dell’Ufficio di Rappresentanza<br />

di Shanghai del Centre for International Fiscal Studies.<br />

Dottore commercialista presso l’Ordine di Roma<br />

ed Expert Comptable a Lussemburgo. Da oltre 16 anni<br />

esperto di pianificazione fiscale internazionale presso<br />

prestigiose istituzioni finanziarie e società di consulenza.<br />

Giornalista pubblicista, collabora regolarmente con<br />

<strong>Ti</strong>cino Management.<br />

COSTI E MODALITÀ DI PAGAMENTO<br />

Il costo del corso ammonta a fr. 1'600 .— (IVA inclusa), uno<br />

sconto del 10% sarà praticato per le iscrizioni pervenute<br />

prima del 31 dicembre <strong>2008</strong>. I costi sono comprensivi dei<br />

materiali del corso, delle pause caffè e del pranzo. Dopo<br />

aver ricevuto l’iscrizione, verrà inviata agli iscritti una fattura<br />

per il pagamento tramite versamento sul Conto Corrente<br />

Postale nr. 65-166243-8 intestato al Centre for International<br />

Fiscal Studies di Lugano. La segreteria organizzativa si<br />

riserva il diritto di modificare il luogo del corso.<br />

Per iscrizioni e per ulteriori informazioni, è possibile contattare:<br />

Centre for International Fiscal Studies<br />

Via Curti 19, 6900 Lugano<br />

Tel +41 91 922 24 70<br />

cinfis@cinfis.com


Vita dei Soci<br />

Testo a cura di Giovanna Staub<br />

Rinnovare per servire<br />

Presso il Centro Polus di Balerna,<br />

che offre in locazione<br />

spazi di raro pregio architettonico,<br />

oggi quasi completamente<br />

affittati, il refettorio<br />

dell’originaria manifattura di<br />

tabacchi è stato ristrutturato<br />

e modernizzato per dar vita ad<br />

un’attrezzata sala per seminari<br />

ed eventi, al servizio di imprese,<br />

associazioni e privati.<br />

In considerazione delle crescenti<br />

richieste per il suo utilizzo,<br />

l’intervento sull’ampia<br />

sala ha mirato sia ad adattarla<br />

meglio agli usi attuali,<br />

sia a valorizzarne i contenuti<br />

storico-culturali di cui essa è<br />

ricca.<br />

Si è così proceduto ad una<br />

tinteggiatura, al miglioramento<br />

dell’isolazione fonica e<br />

termica e ad una nuova illuminazione;<br />

in fase di completamento<br />

l’attrezzatura tecnica<br />

per l’uso seminariale.<br />

Storia e cultura industriale<br />

La nuova illuminazione permette altresì di valorizzare i<br />

dodici graffiti monocromi che la decorano. Si tratta di<br />

opere dell’artista Carlo Basilico (1895 –1966) che rappresentano<br />

i luoghi di provenienza delle sigaraie e più<br />

precisamente il ponte di Castel San Pietro, casa Doninelli<br />

a Meride, il nucleo di Salorino con don Spinelli, un<br />

cortile di casa rurale a Coldrerio, la chiesa di San Giorgio<br />

a Morbio Inferiore, la chiesa di Sant’Antonio a Obino, la<br />

Campagna Adorna, la chiesa di Sant’Antonio a Balerna,<br />

una vista della Valle di Muggio con Bruzzella, l’Eremo di<br />

San Nicolao, la Collegiata di Balerna e la chiesa di San<br />

Sisinio nei pressi del borgo di Mendrisio.<br />

Sempre di Carlo Basilico sono i tre pannelli dipinti su<br />

legno appesi alle pareti e raffiguranti la Lavorazione della<br />

pianta del tabacco, la Lavorazione dei sigari e una Festa<br />

del 1° d’agosto. Questi, essendo asportabili un tempo venivano<br />

utilizzati in occasione di esposizioni, unitamente<br />

ad altre nove tavole di grande formato dello stesso artista,<br />

rappresentanti le scene de La coltivazione del tabacco,<br />

recentemente restaurate e che ora possono pure essere<br />

ammirate nella medesima sala.<br />

il centrO pOlus:<br />

un luOgO anche per incOntrarsi<br />

Aziende, associazioni e privati possono riunirsi per lavorare,<br />

studiare, creare, informare, divertirsi e … comunicare<br />

Due esempi delle opere di Carlo Basilico<br />

L’offerta<br />

Questo vasto e suggestivo<br />

spazio può così ospitare fino<br />

a 150 persone ed è adeguato<br />

per l’organizzazione<br />

di eventi o cene aziendali e<br />

private, conferenze, seminari,<br />

workshop, esposizioni<br />

o mostre.<br />

La Polus oltre ad affittare la<br />

sala, su richiesta offre anche<br />

l’organizzazione del servizio<br />

di catering (rinfreschi, pranzi,<br />

cene, coffee break), l’allestimento<br />

della sala su specifiche<br />

richieste e il supporto<br />

all’eventuale riservazione di<br />

hotel per gli ospiti.<br />

L’intenzione dell’Amministrazione<br />

è anche quella di<br />

dare rinnovato dinamismo a<br />

questa sala, un tempo tanto<br />

apprezzata dalle maestranze<br />

e oggi ancora ricca della<br />

nostra storia industriale.<br />

Un ricordo giornalistico di<br />

questa sala<br />

Il 5 ottobre del 1946 la Polus inaugurava il nuovo refettorio<br />

per le proprie maestranze, e su “Il Dovere” del<br />

successivo 8 ottobre si leggeva:<br />

“Ancora una volta la ditta Polus ha dato prova di alto<br />

senso progressistico e di tenersi all’altezza delle esigenze<br />

dei tempi odierni. (...) Cosicché recentemente, con generoso<br />

gesto la Ditta ha ritenuto di mettere a disposizione<br />

della maestranza, che non può rincasare per il pranzo,<br />

un capace refettorio: attestazione questa di indiscutibile<br />

attaccamento che la Direzione dimostra verso i suoi dipendenti.<br />

Un locale grandioso, messo a nuovo con tutti<br />

gli intenti di costruzione moderna. (…)<br />

In una cordiale atmosfera familiare, impiegati e Consiglio<br />

d’amministrazione sedettero poi a una cena offerta dalla<br />

Ditta (…).”<br />

Maggiori informazioni possono essere richieste a:<br />

POLUS SA<br />

Via Corti 5, 6828 Balerna<br />

Tel. +41 91 683 35 05<br />

Fax +41 91 683 35 06<br />

polus@polus.ch, www.polus.ch<br />

47


Vita dei Soci<br />

di Marisa Fioletti, Direttore Qualità PRECICAST SA, Novazzano<br />

48 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

precicast sa<br />

cOnfrOntata<br />

cOn il reach<br />

PRECICAST SA, fondata nel 1970 con lo scopo di produrre<br />

fusioni di precisione con il procedimento a “cera persa”, ha<br />

raggiunto nel tempo una posizione di punta tra le aziende concorrenti<br />

a livello mondiale. L’attuale produzione, di alto contenuto<br />

tecnologico e qualitativo, è rivolta alle applicazioni più<br />

sofisticate e critiche nei campi dell’aeronautica e aerospaziale,<br />

della biomedicina e della produzione di energia. L’azienda impiega<br />

attualmente circa 500 persone ed esporta più di due terzi<br />

della sua produzione verso Paesi del Nord America e dell’Unione<br />

Europea. Come tutte le industrie attive sul mercato europeo,<br />

per evitare ostacoli al commercio, anche la nostra azienda si<br />

è dovuta attivare per poter comprendere e soddisfare il nuovo<br />

regolamento europeo REACH sui prodotti chimici (Regolamento<br />

CE no. 1907/2006) che sostituisce e rimpiazza numerose<br />

Direttive e Regolamenti Europei. L’acronimo REACH sta<br />

per Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizione<br />

delle sostante chimiche.<br />

Nella sua preparazione al REACH, PRECICAST SA si è avvalsa<br />

di uno strumento ormai da tempo consolidato: il Risk<br />

Management. Tale metodica applicata in modo ampio ed innovativo,<br />

con un taglio prettamente pratico e pragmatico ha<br />

rappresentato un ottimo strumento per identificare, valutare<br />

e gestire i rischi derivanti dal nuovo regolamento REACH.<br />

1 a fase: IDENTIFICARE<br />

È stata stilata una check list di domande a cui poter rispondere<br />

in modo da permettere l’«identificazione» degli aspetti<br />

del regolamento con impatto sulle nostre attività.<br />

Le risposte, riportate a seguito, sono state trovate grazie ad<br />

informazioni raccolte partecipando ad un seminario promosso<br />

dall’organizzazione settoriale EICF (European Investment<br />

Casters’ Federation), e, per aspetti di carattere generale, disponibili<br />

in Internet; nonché da seminari organizzati da SWIS-<br />

SMEM e dalla Camera di commercio del Canton <strong>Ti</strong>cino ai<br />

quali ho partecipato in veste di relatrice. Come di dovere, la<br />

massima attenzione è stata posta sulla provenienza e affidabilità<br />

delle informazioni raccolte.<br />

QUALI OBIETTIVI SI PREFIGGE IL REGOLAMENTO<br />

REACh?<br />

Garantire un alto livello di protezione per la salute dell’uomo<br />

e per l’ambiente<br />

Porre maggiore responsabilità a carico di coloro che immettono<br />

sul mercato sostanze chimiche circa la gestione<br />

dei rischi<br />

Trasmettere agli utilizzatori professionali e, per le sostanze<br />

particolarmente pericolose, anche ai consumatori adeguate<br />

informazioni sulla sicurezza<br />

Permettere la libera circolazione di sostanze sul mercato<br />

europeo<br />

Incrementare la trasparenza (provata sicurezza d’impiego)<br />

COME?<br />

Raccogliendo tutte le informazioni di natura chimico/fisica<br />

riguardanti le sostanze e i possibili danni alla salute e all’ambiente.<br />

ChI hA L’INCARICO DI RACCOGLIERE E VALUTARE<br />

QUESTE INFORMAzIONI?<br />

L’Agenzia Europea per le sostanze chimiche (ECHA) con sede<br />

ad Helsinki (http://echa.europa.eu).<br />

SOGGETTI OBBLIGATI?<br />

Ogni produttore e importatore dell’Unione Europea che fabbrica<br />

e/o importa una sostanza chimica in quantitativi uguali<br />

o superiori ad una tonnellata annua<br />

QUALI SONO LE SOSTANzE SOGGETTE A REACh?<br />

Sostanze prodotte in quantitativi uguali o superiori ad una<br />

tonnellata annua (indipendentemente dal fatto che siano<br />

etichettate pericolose o non pericolose)<br />

Sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione<br />

(CMRs cat. 1 e 2)<br />

Sostanze con proprietà persistenti, bio-accumulabili e tossiche<br />

(PBTs e vPvBs)<br />

Sostanze endocrine che disturbano il sistema ormonale<br />

Sostanze identificate da prove scientifiche come probabile<br />

causa di effetti dannosi sulla salute umana e sull’ambiente<br />

I PRODOTTI (FUSI) PRECICAST SA SONO SOGGETTI A<br />

REACh ?<br />

I fusi non sono soggetti a REACH. I fusi (articoli) sono per<br />

definizione oggetti ai quali, durante la produzione, viene data<br />

una forma speciale che determina il loro uso/funzionamento<br />

Le fonderie non producono sostanze e pertanto non hanno<br />

attività di registrazione a loro carico in qualità di produttori<br />

Le fonderie sono interessate al REACH in qualità di utilizzatori<br />

(downstream-users)<br />

COSA DEVONO FARE I PRODUTTORI E GLI<br />

IMPORTATORI?<br />

Inventariare i propri prodotti<br />

Identificare quelli soggetti a REACH<br />

Raccogliere tutte le informazioni disponibili di carattere<br />

chimico/fisiche in merito ai pericoli che tali sostanze comportano<br />

e le misure appropriate per la gestione dei rischi<br />

Intervistare i clienti per capirne gli usi ed i metodi di impiego<br />

e poterli integrare nel fascicolo di registrazione<br />

Entro il primo dicembre <strong>2008</strong>, fornire all’agenzia ECHA il<br />

fascicolo contenente le informazioni raccolte (fase di “preregistrazione”)


QUALI SONO LE SCADENzE PER L’IMPLEMENTAzIONE DEL REACh?<br />

1° giu. ‘07 1° giu. ‘08 dal 1° giu. ‘08<br />

al 1° dic. ‘08<br />

Entrata in vigore del REACH<br />

L'Agenzia Europea per le sostanze<br />

chimiche diventa operativa<br />

Pre-registrazione delle sostanze<br />

presenti da tempo<br />

sul mercato, prodotte in<br />

quantitativi pari o superiori<br />

ad 1 tonnellata annua.<br />

Coloro che avranno effettuato<br />

la pre-registrazione<br />

potranno beneficiare delle<br />

successive scadenze relative<br />

alla registrazione<br />

RISChI POTENzIALI?<br />

Alcune sostanze potrebbero:<br />

• sparire dal mercato (se il produttore/importatore decidesse<br />

di non registrarle)<br />

• essere più costose<br />

• difficili da reperire<br />

• avere limiti di fornitura<br />

• subire cambiamenti di additivi o miscele usati per la preparazione<br />

2 a fase: VALUTARE E GESTIRE I RISChI (controllo e<br />

mitigazione dei rischi identificati)<br />

Sulla base dell’output della fase di “Identificazione”, abbiamo<br />

tenuto una sessione formativa dei Preposti all’interno<br />

dell’azienda ed istituito un gruppo di lavoro che si riunisce<br />

mensilmente per definire gli interventi necessari e verificarne<br />

l’esito e lo stato di avanzamento.<br />

Membri del gruppo di lavoro<br />

• Direttore Qualità (Capo progetto REACH)<br />

• Direttore Tecnico<br />

• Responsabile Acquisti<br />

• Responsabile Ambiente e Sicurezza<br />

Il gruppo di lavoro ha promosso un piano d’azione mirato<br />

che comprende le seguenti attività:<br />

Redazione di un inventario dei prodotti utilizzati in azienda<br />

Identificazione della loro pericolosità<br />

Identificazione della quantità usata<br />

Identificazione dei prodotti essenziali per il processo produttivo<br />

interno<br />

Ricerca di alternative per prodotti pericolosi per la salute<br />

e l’ambiente<br />

Richiedere ai fornitori conferma scritta della loro conformità<br />

agli obblighi REACH e garanzia di continuità delle forniture<br />

con immediata comunicazione in caso di eventuale necessità<br />

di modifica della ricetta di realizzazione dei prodotti<br />

30.11.2010 31.05 2013 31.05.2018<br />

Scadenza per la registrazione<br />

delle sostanze:<br />

• in quantitativi pari o superiori<br />

a 1000 tonnellate/<br />

anno<br />

• cancerogene, mutagene<br />

e tossiche per la riproduzione<br />

in quantitativi pari<br />

o superiori ad 1 tonnellata<br />

annua<br />

• molto tossiche per organismi<br />

acquatici in quantitativi<br />

pari o superiori alle<br />

100 tonnellate/anno<br />

Scadenza per la<br />

registrazione di<br />

sostanze chimiche<br />

in quantitativi<br />

pari o superiori<br />

a 100 tonnellate/<br />

anno<br />

forniti e/o in caso di eventuali sostanze che potrebbero<br />

essere soggette a restrizione o autorizzazione<br />

Informare i clienti in merito all’impegno dell’azienda a<br />

soddisfare gli obblighi derivanti dal REACH sottolineando<br />

che, nel caso in cui il REACH dovesse influenzare la<br />

capacità di fornitura o avere un impatto negativo sulla<br />

qualità dei prodotti, si darà loro immediata informazione<br />

per poter accordare le misure adeguate da intraprendere<br />

I maggiori problemi incontrati nello svolgimento del piano<br />

d’azione sono derivati dal fatto che alcuni fornitori non erano<br />

a conoscenza dell’esistenza di questo nuovo regolamento<br />

mentre altri non riuscivano a comprendere come impostare<br />

un corretto e concreto approccio. In alcuni casi hanno saputo<br />

del REACH grazie alla nostra richiesta di informazioni<br />

e conferme.<br />

Sicuramente, ci tengo a sottolinearlo, non solo in Svizzera,<br />

non vi è stata la promozione/informazione che un tale Regolamento<br />

merita. La complessità dell’argomento necessità di<br />

disporre del supporto di personale esperto per evitare una<br />

valutazione scorretta o, peggio, la mancata identificazione<br />

di situazioni critiche.<br />

Concordo con le varie opinioni degli ambienti economici<br />

ticinesi sul fatto che il REACH è un impegno ma è anche<br />

un atto dovuto per il rispetto della salute e dell’ambiente<br />

(associandomi all’opinione del Sig. Sandro Lombardi, direttore<br />

AITI, o convenendo con gli approfondimenti riportati su<br />

<strong>Ti</strong>cino Business da parte della Signora Morosini Marconi,<br />

Responsabile del Servizio Giuridico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, ed emerse<br />

durate l’interessante seminario tenuto dalla Camera di commercio<br />

lo scorso 10 novembre).<br />

Precicast SA<br />

via Résiga 6<br />

6883 Novazzano<br />

Tel. +41 91 695 77 11, Fax +41 91 695 77 12<br />

Scadenza per<br />

la registrazione<br />

di sostanze in<br />

quantitativi pari<br />

o superiori ad 1<br />

tonnellata/anno<br />

È possibile effettuare una registrazione volontaria prima delle scadenze fissate.<br />

I fascicoli per la registrazione potranno essere trasmessi all'Agenzia ECHA di Helsinki a partire dal 1° giugno <strong>2008</strong>.<br />

Le nuove sostanze dovranno essere registrate prima dell'immissione sul mercato.<br />

La loro registrazione avrà inizio a partire dal 1° giugno <strong>2008</strong>.<br />

49


Vita dei Soci<br />

di Margaret De Lorenzi, direttrice<br />

50 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Da 25 anni al serviziO Degli allievi<br />

CCT una scuola di lingue tra comunicazione e cultura …<br />

per bambini, studenti, manager e professionisti!<br />

Il motto “il vostro successo è il nostro successo” sintetizza<br />

perfettamente lo spirito che anima responsabili<br />

e docenti della scuola privata di formazione linguistica<br />

e culturale attiva dal 1983 a Lugano. Oltre alle lezioni<br />

di lingue, il CCT offre una formazione generale che<br />

spazia dall’apprendimento di una metodologia di studio,<br />

alle materie scientifiche (matematica, fisica, chimica),<br />

agli scambi culturali con una vasta offerta di soggiorni e<br />

viaggi di studio all’estero personalizzati.<br />

La flessibilità nell’organizzazione dei corsi e delle lezioni<br />

costituisce uno punto dei forza di una scuola concepita<br />

essenzialmente come centro di incontro. Gli insegnanti,<br />

tutti altamente qualificati, sono in grado di adattare i<br />

corsi standard ai bisogni e alle richieste dei singoli allievi<br />

nonché di impostare corsi speciali personalizzati.<br />

Da anni il CCT è molto apprezzato per i suoi corsi intensivi<br />

estivi che permettono una vera e propria full immersion<br />

a costi decisamente ragionevoli. I corsi estivi per ragazzi<br />

delle scuole elementari, medie e superiori sono strutturati<br />

e adattati ai programmi scolastici delle scuole cantonali<br />

con le quali il CCT mantiene da sempre stretti contatti<br />

di collaborazione.<br />

La scuola è inoltre particolarmente attenta alle domande<br />

di formazione da parte del mondo imprenditoriale con<br />

corsi organizzati direttamente nelle aziende che ne fanno<br />

richiesta.<br />

Consapevole della necessità di una formazione continua<br />

sempre più richiesta dal mercato, il CCT prepara gli<br />

studenti al conseguimento dei più prestigiosi diplomi e<br />

certificati internazionali nelle diversi lingue, con tecniche<br />

che integrano armoniosamente metodi di insegnamento<br />

moderni e tradizionali.<br />

Vengono impartite lezioni individuali e corsi in tutte le<br />

Alcuni membri dello staff CCT SA<br />

materie, tanto linguistiche che scientifiche. La proposta<br />

dei pacchetti di “tutoring” favorisce l’ottimizzazione di<br />

un intero programma di studio contenendo i costi per le<br />

famiglie. Grande successo ha il corso “imparare a studiare”<br />

ormai già affermato da diversi anni e indirizzato agli<br />

allievi confrontati con il non sempre facile passaggio dalle<br />

elementari alle medie. Novità del <strong>2008</strong> è il “coaching<br />

didattico”, un servizio di assistenza ai giovani studenti<br />

con problemi specifici legati all’adolescenza.<br />

Grazie alla sua pluriennale esperienza in campo linguistico,<br />

il CCT offre la sua disponibilità per traduzioni e<br />

assistenza linguistica nella stesura di lavori di ricerca o<br />

di tesi universitarie.<br />

Nei 25 anni dalla fondazione il CCT ha sviluppato contatti<br />

sempre più stretti con istituti di lingue esteri, selezionati<br />

secondo rigorosi criteri di qualità così da poter offrire ai<br />

richiedenti soggiorni linguistici ritagliati su misura e di<br />

sicuro profitto, affiancando ai corsi tradizionali o di business<br />

formule miste quali lo studio delle lingue abbinato<br />

alle diverse discipline sportive (golf, tennis, calcio, vela),<br />

od ad iniziative culturali locali (concerti, mostre), tanto<br />

per i giovani che per gli adulti.<br />

<strong>Ti</strong>pica azienda media, il CCT affronta la concorrenza puntando<br />

sulla qualità, certificata anche dal label EduQua<br />

(certificato svizzero di qualità per istituzioni di formazione<br />

continua), sul rapporto di fiducia e su una politica dei<br />

prezzi contenuta, tesa a conquistare la fedeltà dei clientistudenti<br />

sul lungo periodo perché: lingua e cultura sono<br />

un patrimonio da coltivare e da mettere a frutto lungo tutto<br />

il corso della vita personale e professionale.<br />

CCT SA Formazione Linguistica e Culturale<br />

Viale Cassarate 6, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 923 49 18 e +41 91 922 93 54<br />

Fax +41 91 923 49 18<br />

info@cct.ch<br />

www.cct.ch


Il vostro partner, PCO e DMC di fiducia<br />

Your most reliable partner, PCO and DMC<br />

CONVEGNI<br />

Organizzazione, gestione e supervisione di<br />

CONGRESSI<br />

INCENTIVI<br />

EVENTI<br />

MEETINGS<br />

CONGRESSES<br />

INCENTIVES<br />

EVENTS<br />

Organization, handling and supervision of<br />

LANCIO PRODOTTI<br />

VISITE TURISTICHE<br />

PRENOTAZIONI HOTEL<br />

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TOURS / SIGHTSEEING<br />

HOTEL BOOKINGS<br />

Member of MPI and of the <strong>Ti</strong>cino Convention Bureau<br />

Amiconi Consulting<br />

Vial al Forte 10 - 6900 Lugano - Switzerland<br />

Phone: +41 91 921 38 12 - Fax: +41 91 921 38 13<br />

info@amiconiconsulting.ch www.amiconiconsulting.ch<br />

Skype: amiconiconsulting


Vita dei Soci<br />

di Lorenzo Spinelli, Presidente di comitato FPCE<br />

52 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

eccO i nuOvi DiplOmati<br />

elettricisti capO sQuaDra<br />

cOn DiplOma cantOnale<br />

Venerdì 19 settembre <strong>2008</strong>, presso<br />

il centro AIET/SSIC di Gordola, alla<br />

presenza di collaboratori, docenti,<br />

datori di lavoro, rappresentanti della<br />

FPCE (Formazione Professionale<br />

Continua nel ramo Elettrico), e di<br />

Massimo Ghezzi per l’Ufficio cantonale<br />

della Formazione industriale,<br />

agraria, artigianale e artistica, si è<br />

svolta la consegna del Diploma cantonale<br />

di Elettricista Capo Squadra.<br />

L’obiettivo della formazione di Elettricista<br />

Capo Squadra è quello di dare ai<br />

partecipanti la possibilità di acquisire<br />

le conoscenze del saper gestire se<br />

stessi e un gruppo di lavoro. Gestire il<br />

tempo e la pianificazione delle attività<br />

lavorative come pure apprendere le<br />

tecniche per la conduzione ottimale<br />

dei lavori assegnate, le nozione del rilievo e le conoscenze<br />

tecniche specifiche del ramo.<br />

Il corso è rivolto ai Montatori elettricisti con attestato<br />

di capacità o attestato equivalente, con un minimo di<br />

esperienza pratica e che hanno interesse a migliorare sia<br />

la gestione del proprio lavoro che quella di un gruppo di<br />

persone a loro affidato.<br />

Le lezioni si sono tenute dal gennaio 2007 al giugno<br />

<strong>2008</strong> con 360 ore di insegnamento teorico e pratico.<br />

Diversi i test sostenuti dai candidati durante il periodo<br />

di formazione. L’esame finale, suddiviso in una parte teorica<br />

e una pratica li ha impegnati nella preparazione e<br />

presentazione di un progetto di diploma valutato sia per<br />

il suo contenuto che per la capacità del candidato di<br />

presentarlo e saperlo difendere davanti agli esperti.<br />

Si tratta di una tappa importante nella formazione teorico/pratica<br />

dei montatori elettricisti che i diplomati hanno<br />

saputo affrontare con determinazione e impegno.<br />

Hanno conseguito il diploma cantonale:<br />

Bagnovini Flavio, Belotti Claudio, Berini Leandro, Bolliger<br />

Rudy, Fontana Rosario, Gabriele Giuseppe, Kulis Stipe,<br />

Lucanto Samuel, Maira Andrea, Manfreda Rosario, Picen<br />

Stefano, Poete Alessandro, Reinhard Claudio, Schuler<br />

Rolf e Stänz Reto.<br />

Una foto di gruppo che ritrae i diplomati<br />

La miglior media finale (media 5) è stata conseguita da<br />

Flavio Bagnovini (Ditta ELVI SA).<br />

Il miglior lavoro di Diploma (media 5) è stato realizzato<br />

da Claudio Belotti (Ditta SES Locarno).<br />

FPCE – Formazione Professionale Continua<br />

nel ramo Elettrico<br />

Via S. Maria 27, 6596 Gordola<br />

Tel. +41 91 730 90 25, Fax +41 91 730 90 26<br />

www.fpce.ch<br />

Chiusura della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

per il periodo natalizio<br />

Cari lettori,<br />

vi informiamo che i nostri uffici<br />

saranno chiusi per le vacanze natalizie<br />

dal pomeriggio del 24 dicembre <strong>2008</strong><br />

al 4 gennaio 2009,<br />

e riapriranno lunedì 5 gennaio 2009.<br />

La vostra <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>


Vita dei Soci<br />

di Marco Passalia, Responsabile del Servizio Export <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

cambiamentO Di rilievO alla testa<br />

Di aQua nOstra seziOne ticinO<br />

Da sinistra: Fabio Regazzi (nuovo Presidente), Filippo Lombardi<br />

(Presidente uscente), Edo Bobbià (Vicepresidente uscente), Luca<br />

Albertoni (Segretario generale) e Stefano Rizzi (nuovo Vicepresidente)<br />

Lo scorso 7 novembre ha avuto luogo con esito positivo l’Assemblea<br />

generale ordinaria di Aqua Nostra Sezione <strong>Ti</strong>cino durante<br />

la quale sono stati annunciati importanti novità.<br />

A questo proposito, è importante riportare l’avvicendamento<br />

alla presidenza ed alla vice presidenza dell’associazione. Infatti,<br />

dopo quasi otto anni di impegnata attività, i co-fondatori<br />

della sezione ticinese di Aqua Nostra, Filippo Lombardi ed Edo<br />

Bobbià, hanno passato il testimone della presidenza, rispettivamente,<br />

della vice presidenza a Fabio Regazzi ed a Stefano Rizzi.<br />

Tuttavia, i due ideatori di Aqua Nostra <strong>Ti</strong>cino non sono veramente<br />

uscenti in quanto rimarranno ben saldati all’interno della<br />

struttura associativa e continueranno a svolgere un ruolo attivo<br />

quali membri di Comitato. Inoltre, l’Onorevole Consigliere agli<br />

Stati, Filippo Lombardi, manterrà la sua carica di Presidente di<br />

Aqua Nostra svizzera e continuerà, dunque, a giocare un ruolo<br />

chiave di collegamento tra il <strong>Ti</strong>cino ed il resto della Svizzera<br />

Per quanto riguarda il Segretariato, l’associazione continuerà a<br />

far capo alla Camera di commercio grazie al contributo ed alla<br />

collaborazione di Luca Albertoni e Marco Passalia. Per quanto<br />

riguarda, invece, il resto del Comitato sono stati confermati<br />

Emilio Bianchi, Rolf Endriss, Dimitri Loringett, Oviedo Marzorini,<br />

Ezio Merlo, Gianfranco Tettamanti e Franco Cavadini (quale revisore).<br />

Inoltre, sono stati accolti con particolare favore Roberta<br />

Passardi, Stefano Modenini e Roberta Pantani Tettamanti: questi<br />

ultimi due, in particolare, hanno accettato di buon grado di<br />

sostituire gli uscenti Sandro Lombardi (membro di comitato) ed<br />

Oliviero Pesenti (revisore), a cui l’associazione è molto grata per<br />

l’impegno e la professionalità.<br />

Durante l’Assemblea sono intervenuti Doro Vanza e Rinaldo<br />

Dalessi andando a toccare due temi di grande attualità. Vanza,<br />

in particolare, ha delineato la situazione riguardante la volontà<br />

di reintrodurre i grandi predatori in <strong>Ti</strong>cino ed ha espresso<br />

diverse preoccupazioni relative alle conseguenze per gli allevatori,<br />

per gli alpeggi e per qualsiasi fruitore dei boschi e delle<br />

montagne.<br />

Rinaldo Dalessi, dal canto suo, ha attirato l’attenzione dei presenti<br />

sulla questione del Parco nazionale del locarnese ricordando<br />

che progetti di questa portata devono passare da un<br />

dialogo trasparente e concreto tra le varie parti e devono seguire<br />

un processo democratico che includa tutti gli interessati (Comuni,<br />

Patriziati, popolazione).<br />

Infine, il nuovo Presidente Regazzi ha illustrato la sua volontà<br />

di impegnarsi su temi importanti e concreti cominciando dalla<br />

tematica dei Parchi nazionali. Regazzi, inoltre, ha ricordato che<br />

il ruolo dell’associazione è quello di favorire un autentico sviluppo<br />

sostenibile, che consideri in modo equilibrato le necessità<br />

ambientali, sociali ed economiche, e non imponga una visione<br />

ideologica tesa ad allontanare o escludere l’uomo dalla natura<br />

e in particolare dalle regioni periferiche e di montagna.<br />

Gli scopi dell’associazione sono principalmente quelli di:<br />

• difendere un giusto equilibrio fra uomo ed ambiente e<br />

sensibilizzare in tal senso l’opinione pubblica;<br />

• promuovere la difesa degli interessi, opinioni, aspirazioni e<br />

proposte definiti dagli statuti presso le Autorità comunali,<br />

regionali, cantonali e federali competenti per la pianificazione<br />

del territorio, la protezione della natura, dei siti, della<br />

fauna, della flora, così pure la gestione delle acque;<br />

• promuovere l’associazione quale interlocutrice riconosciuta<br />

in tutti i campi di sua competenza e per tutte le relative<br />

procedure di consultazione;<br />

• sostenere le iniziative dei propri membri nei campi definiti<br />

dagli statuti;<br />

• intraprendere tutte le misure utili al raggiungimento degli<br />

scopi qui enunciati.<br />

Fabio Regazzi, Presidente (imprenditore)<br />

Stefano Rizzi, Vice Presidente (attivo nel Progetto Copernico<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino)<br />

Luca Albertoni, Segretario generale (Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>)<br />

Marco Passalia, Segretario operativo (Vice Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>)<br />

Membri<br />

Emilio Bianchi, membro di comitato (Lugano Airport SA)<br />

Edo Bobbià, membro di comitato (Direttore SSIC)<br />

Rolf Endriss, membro di comitato (membro dei quadri<br />

SES)<br />

Filippo Lombardi, membro di comitato – Vice Presidente<br />

Aqua Nostra svizzera (Amministratore delegato di Tele<strong>Ti</strong>cino)<br />

Dimitri Loringett, membro di comitato (Segretario Amministrativo,<br />

Swiss Finance Institute – USI)<br />

Oviedo Marzorini, membro di comitato (Presidente <strong>Ti</strong>ratori<br />

<strong>Ti</strong>cinesi)<br />

Ezio Merlo, membro di comitato (Federazione ticinese per<br />

l'acquicoltura e la pesca)<br />

Stefano Modenini, membro di comitato (Economiesuisse)<br />

Roberta Passardi, membro di comitato (imprenditrice)<br />

Gianfranco Tettamanti, membro di comitato (imprenditore,<br />

maestro elettricista)<br />

Revisori<br />

Roberta Pantani Tettamanti, revisore (imprenditrice)<br />

Franco Cavadini, revisore (Presidente AFRA)<br />

53


cOntatti D’affari<br />

Bicicò è una piccola realtà aziendale italiana, situata sulle sponde del Lago Maggiore.<br />

È dal 1990 che l’azienda organizza escursioni in mountain bike o con bici da strada, a piedi, a cavallo o in barca a vela,<br />

orienteering, nordic walking e… ciaspolate nella neve. Per chi ama le emozioni forti helibike e arrampicata sportiva.<br />

La base operativa è a Stresa - Lago Maggiore, uno dei borghi più belli e più famosi d’Italia, alle pendici del Monte<br />

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e il lago Maggiore non sono solo panorami mozzafiato ma anche storia, cultura e arte. Tutte queste anime coesistono<br />

per offrire al visitatore innumerevoli possibilità. Una passeggiata in bici o a piedi potrebbero essere l’occasione per<br />

scoprire il Parco nazionale della Val Grande, uno dei parchi naturali più grandi e selvaggi d’Europa, le maestose cascate<br />

del Toce o i misteriosi Orridi di Uriezzo con le Marmitte dei Giganti ma anche passeggiate a misura di bimbo come la<br />

visita all’oasi WWF di Fondotoce o la scoperta del mondo antico degli scalpellini sul Montorfano.<br />

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Cell. + 39 340 357 21 89, info@bicico.it, www.bicico.it o nello specifico a claudia@bicico.it,<br />

Cell. +39 345 362 78 74, andrea@bicico.it, Cell. +39 340 357 21 89<br />

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News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Novembre <strong>2008</strong><br />

Un raddoppio<br />

del Gottardo?<br />

Soluzioni a confronto<br />

Contro lo<br />

“Statomat”,<br />

l’elogio del<br />

libero mercato<br />

cino Business<br />

usiness<br />

Copertina: VITONOTODESIGN2OO8


Sommario<br />

8 39<br />

13 15<br />

Novembre <strong>2008</strong><br />

Strong opinion 4 Discorso d’apertura della 91esima AGO della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

91esima Assemblea <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 8 Alcuni dei momenti più significativi della 91esima AGO della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Editoriale 10 Accordi bilaterali, raddoppio del Gottardo e libero mercato<br />

Contromano 12 Il preventivo taroccato<br />

Ospite 13 Raddoppio del Gottardo: fattibile e costituzionale<br />

15 Gottardo: due tubi a corsia singola, l'unica soluzione possibile<br />

Il Tema 17 Contro lo “Statomat”, l’elogio del libero mercato<br />

Biblioteca liberale 21 Elementi di macroeconomia monetaria<br />

Agenda 22 Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Diritto 24 Regolamento REACH: “La sua produzione potrebbe cessare…"<br />

Attualità 26 Mercato dell’elettricità: fra aperture e aumenti dei prezzi<br />

Attualità 27 Più imposte per andare in pensione a 62 anni?<br />

Attualità 28 Perché dire Sì all’iniziativa sul diritto di ricorso delle associazioni<br />

Attualità 29 Nuova immigrazione: tra brain gain e paura d’inforestierimento<br />

Osec 31 Commercio estero<br />

Fiere internazionali 35 I prossimi appuntamenti<br />

Eventi 37 Confronti <strong>2008</strong><br />

Eventi 38 ticinotransfer organizza provocAZIONE 1<br />

Eventi 39 Doris Leuthard, il 27 novembre <strong>2008</strong> a Mendrisio<br />

Formazione 40 15 nuovi diplomati alla scuola per capi-azienda<br />

40 Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 41 Cerca lavoro<br />

Vita dei Soci 42 Bucherer Lugano SA<br />

Vita dei Soci 44 Deloitte SA<br />

Vita dei Soci 46 Mikron SA Agno<br />

Vita dei Soci 50 SSIC TI<br />

Vita dei Soci 52 Iface<br />

Vita dei Soci 54 Responsabile HR postdiploma SSS con riconoscimento federale<br />

Vita dei Soci 56 PKF Certifica SA<br />

Vita dei Soci 58 BNP Paribas (Suisse)<br />

Vita dei Soci 60 Edilespo <strong>2008</strong><br />

<strong>Ti</strong>cino Business<br />

<strong>Ti</strong>cino Business<br />

News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Novembre <strong>2008</strong><br />

Un raddoppio<br />

del Gottardo?<br />

Soluzioni a confronto<br />

Contro lo<br />

“Statomat”,<br />

l’elogio del<br />

libero mercato<br />

<strong>Ti</strong>cino Business<br />

cino Business<br />

Novembre <strong>2008</strong><br />

Copertina: VITONOTODESIGN2OO8<br />

Impressum<br />

Editore:<br />

Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />

Redattrice responsabile:<br />

Lisa Pantini<br />

Comitato redazionale:<br />

Franco Ambrosetti, Luca Albertoni,<br />

Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Arianna<br />

Crivelli, Simona Morosini Marconi e<br />

Marco Passalia<br />

Redazione:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />

Pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558<br />

6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70<br />

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46<br />

29<br />

Stampa:<br />

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- CHF 50.- annuo<br />

- per i non soci<br />

CHF 70.- annuo (+ IVA)


Strong Opinion<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

4 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Discorso D’apertura<br />

Della 91 esima assemblea Della cc-ti<br />

L’Assemblea generale della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> si è tenuta il 10 ottobre scorso<br />

presso il Grand Hotel Eden di Lugano<br />

Da quando ho il privilegio di presiedere la <strong>Cc</strong>-<br />

<strong>Ti</strong>, non è la prima volta che mi capita di affrontare<br />

la stesura del discorso presidenziale<br />

in periodi di grandi difficoltà economiche.<br />

Successe per esempio con il crollo delle<br />

Borse asiatiche, con quello delle “dot-com”<br />

nel 2000, o con i fallimenti di Enron, Tyco,<br />

Arthur Andersen. La reazione delle banche<br />

centrali e dei governi, come già con il venerdì<br />

nero del settembre ’87, fu immediata ed<br />

efficace. Valanghe di miliardi furono immessi<br />

nel mercato, per evitare ciò che era successo<br />

con la crisi del 1929, quando un severo<br />

credit crunch, conseguenza dell’ottusa politica<br />

monetaria della Federal Reserve di New<br />

York, causò la più drammatica e perniciosa<br />

crisi economica nel XX secolo. Ci vollero due<br />

decenni per uscirne, con milioni di disperati<br />

disoccupati, e una guerra mondiale. Il liberalismo<br />

economico fu soppresso per anni; lo<br />

statalismo prese il sopravvento per via di una<br />

errata interpretazione della dottrina di Keynes.<br />

Pensata per correggere i cicli congiunturali,<br />

fu applicata ottusamente alla struttura<br />

negli anni Sessanta con conseguenze<br />

nefaste, come l’apparire della stagflazione.<br />

L’indipendenza dalla politica, acquisita successivamente<br />

con fatica dalle banche centrali,<br />

permise di evitare il ripetersi di fenomeni<br />

come quelli descritti. Ma ogni medicina ha i<br />

suoi effetti collaterali. Inondando i mercati<br />

internazionali di liquidità si rischiava di causare<br />

pericolose spinte inflazionistiche. Proprio<br />

il nemico che le banche centrali erano<br />

preposte a tenere sotto controllo, in cambio<br />

della loro indipendenza.<br />

La crisi finanziaria<br />

Negli ultimi lustri, tuttavia, l’inflazione di fatto<br />

non si è vista e il merito è soprattutto da<br />

attribuire all’effetto Wal-Mart. Questo effetto<br />

altro non è che l’altra faccia della medaglia<br />

dello sviluppo asiatico, e il conseguente afflusso<br />

sui mercati internazionali di manodopera<br />

a buon mercato. Si stima in due miliardi<br />

di persone il numero di questi lavoratori<br />

provenienti da Cina, India e altri Paesi affini.<br />

L’effetto è stato quello di tenere basso il livello<br />

salariale dei Paesi occidentali evitando<br />

pericolose spirali salari-prezzi.<br />

Ma se l’inflazione è rimasta sotto controllo<br />

per queste ragioni, se della crescita economica<br />

hanno potuto beneficiare la gran parte<br />

dei Paesi occidentali, un fenomeno nuovo<br />

era venuto a crearsi a causa delle immense<br />

liquidità pompate sui mercati durante queste<br />

crisi: la finanziarizzazione dell’economia. Mi<br />

spiego. La liquidità che abbonda da anni sui<br />

mercati finanziari, solo in piccolissima parte<br />

è finita nei bilanci delle aziende; la parte del<br />

leone l’ha fatta il mondo finanziario che, tenendosi<br />

e usando questa liquidità in eccesso,<br />

ha dato origine alla finanza creativa, quella<br />

più rischiosa, più speculativa.<br />

D’altronde perché non rischiare quando si sa<br />

che le banche centrali intervengono a salvarti<br />

quando i mercati sono in calo? La nascita<br />

di una mentalità speculativa, per chi avesse<br />

ancora dei dubbi, è ampiamente dimostrata<br />

dall’importanza dei profitti realizzati dall’investment<br />

banking e dai bonus dei manager<br />

che gestivano questo settore. In realtà le<br />

banche centrali sarebbero tenute a fare anche<br />

cose impopolari come aumentare i tassi<br />

d’interesse, nonostante ciò sia doloroso per<br />

i debitori e lasciare che le istituzioni finanziarie<br />

in difficoltà affondino in ossequio alle<br />

regole del libero mercato. Ciò risulta difficile,<br />

tuttavia, quando la causa della difficoltà negli<br />

istituti finanziari è imputabile proprio alla<br />

politica espansiva ad oltranza delle stesse<br />

banche centrali.<br />

Che questa che stiamo vivendo sia la più grave<br />

crisi economica del dopoguerra, penso sia<br />

chiaro a tutti. Lo è perché, per la prima volta,<br />

è il sistema finanziario che è colpito al cuore.<br />

Non è un crollo di titoli azionari in Borsa o la<br />

sparizione di aziende innovative appena nate<br />

e attive in rete. No. È il sistema finanziario<br />

nel suo insieme, il motore stesso del mondo<br />

economico che si è inceppato. A mio modo di<br />

vedere dato che a dilatarsi è stato soprattutto


l’universo finanziario e non la cosiddetta economia reale,<br />

ovvero le nostre aziende che producono beni e servizi non<br />

finanziari, ne consegue che a scoppiare come un palloncino<br />

e a sgonfiarsi è proprio questo settore economico<br />

con effetti devastanti per se stesso ma meno gravosi sul<br />

resto dell’economia. Infatti, se nomi eccellenti come Bear<br />

Stearns, Lehman Brothers, UBS, AIG, Northern Rock (la<br />

lista aumenta tutti i giorni) hanno dimostrato la grande<br />

debolezza del sistema e l’inadeguatezza dei controlli, non<br />

mi pare che aziende come Nestlé , ABB, Boeing, Volkswagen,<br />

Siemens, Danone, Airbus, ecc. siano state trascinate<br />

in questa débâcle.<br />

Le aziende solide subiscono, affrontano faticosamente<br />

l’inevitabile rallentamento economico causato dallo scoppio<br />

di questa enorme bolla, ma non rischiano di fallire.<br />

Questo mio cauto ottimismo deriva dall’osservazione di un<br />

fatto banalissimo. A tutt’oggi nessuna azienda importante<br />

è andata in crisi al di fuori di quelle che appartengono al<br />

mondo finanziario, o che non fosse già pericolante prima,<br />

perché appartenente a settori in difficoltà come per esempio<br />

il trasporto aereo. Non vorrei essere frainteso. Tutti<br />

saremo chiamati a pagare per il disastro che colpisce la<br />

finanza, ma chi non ne fa parte, pagherà meno.<br />

Detto altrimenti: si sgonfia ciò che si è allargato a dismisura<br />

con conseguenze per tutti ma in primis per chi ne è<br />

la causa.<br />

Si inizia a capire dove andremo a parare, quando questa<br />

crisi, inevitabilmente finirà. Perché non credo che l’encomiabile<br />

intervento da 700 miliardi degli USA, e tutti gli<br />

altri succedutisi in queste settimane, possano azzerare la<br />

crisi. Negli ultimi mesi i prezzi delle materie prime sono<br />

scesi: rame -20%, zinco -33%, acciaio -25%, riso -13%,<br />

frumento -6%, ecc.. Il petrolio è sotto i 90 dollari, -35%<br />

circa. La grande paura di un ritorno della stagflation è<br />

sparita. Il liberismo sfrenato, secondo alcuni colpevole di<br />

tutto e di più, in particolare della speculazione, è morto.<br />

A tal punto che nello Stato simbolo di quel liberismo, gli<br />

USA, il suo governo, interviene direttamente, (non via Fed.<br />

quindi) a salvare AIG, la più grande compagnia di assicurazioni<br />

al mondo investendo 85 miliardi di dollari, dopo aver<br />

comperato due banche del credito ipotecario, Fannie Mae<br />

e Freddie Mac. Poi decide di acquistare e cioè statalizzare<br />

in pratica il settore dell’investment banking. Una conferma<br />

di ciò che ho sempre pensato e cioè che solo gli stupidi<br />

non cambiano mai idea. E che con i dogmi non si va lontano.<br />

Senza scordare tuttavia che usare soldi pubblici per<br />

salvare un settore può creare più di qualche dubbio sulla<br />

correttezza di questo “socialismo dei ricchi” come l’ha<br />

definito l’economista Roubini.<br />

Farà molto discutere l’intervento di Paulson negli USA. Ma<br />

può essere utile ricordare per le Cassandre nostrane che<br />

vent’anni fa in Svezia fallirono tutte le banche, a causa,<br />

guarda caso, di una crisi del mercato immobiliare. Il PIL scese<br />

del 5% e la disoccupazione salì dal 2 al 10% in un anno.<br />

Lo Stato intervenne, nazionalizzò tutte le banche e spese<br />

6 punti di PIL (come Paulson). Ma iniziò un serio ripensamento<br />

del modello svedese nei quindici anni che seguirono,<br />

l’economia crebbe ben più degli altri Paesi europei, dopo<br />

qualche anno lo Stato rivendette le banche recuperando<br />

quasi per intero i soldi che aveva speso per salvarle.<br />

Scendono i prezzi dei beni di consumo e questo è bene,<br />

ma anche quelli dei beni patrimoniali, ciò è più grave. C’è<br />

quindi in corso una deflazione con rallentamento economico,<br />

forse una stagnazione, o peggio, una recessione.<br />

La svalutazione dei beni patrimoniali provocherà un riposizionamento<br />

verso il basso dei valori patrimoniali di famiglie,<br />

aziende, ma soprattutto banche. Questi ultimi ridurranno<br />

i propri impegni e la propria attività in proporzione<br />

alla svalutazione del patrimonio. La discesa dei prezzi di<br />

oggetti di investimento come case, derivati e quant’altro<br />

ha un effetto deflazionistico con un risultato preoccupante:<br />

il restringimento del credito disponibile. Questo è un<br />

problema serissimo e tocca tutti: famiglie, aziende, Stato.<br />

Ci aspettiamo quindi un rallentamento economico e credit<br />

crunch ovvero tempi duri per le nostre aziende. Un<br />

anno, forse più. Dipende dalle sorprese certamente non<br />

terminate che ci riserva la finanza. Mi sono dilungato sullo<br />

stato dell’economia globale perché mi sembra importante<br />

posizionare il <strong>Ti</strong>cino in questo contesto. L’isola felice, in<br />

cui alcuni credono di vivere, soffrirà di questa situazione<br />

come chiunque altro.<br />

E il Canton <strong>Ti</strong>cino?<br />

Se le previsioni degli economisti, per una volta abbastanza<br />

concordi, sono quelle che vi ho descritto, allora lo Stato ha<br />

il dovere di affrontare la riduzione del debito pubblico, 1.9<br />

miliardi, non solo quella del deficit nel quadriennio. Il debito<br />

è una conseguenza dei deficit. Si affronta con misure<br />

a lunga scadenza: strutturali. Riduzione dell’organico, vendita<br />

di proprietà statali, come per esempio immobili vuoti<br />

o sfitti, e perché no, privatizzazioni parziali di aziende statali.<br />

Proposte indecenti? Tabù? Certamente sì, per chi vive<br />

soltanto la realtà locale, rifiutandosi di guardare ciò che<br />

avviene oltre i propri confini. Sono 15 anni che le sinistre<br />

riformiste europee spingono il carro in questa direzione<br />

(privatizzazioni), mentre da noi prevale il localismo, il particolare,<br />

il campanile, la difesa dell’orticello volutamente<br />

ignari dell’onda anomala della competizione internazionale<br />

che si sta avvicinando. Il regno di Francia e altri Stati,<br />

per secoli, hanno fatto cassa vendendo uffici giudiziari e<br />

amministrativi. La giustizia era gestita a livello locale da<br />

persone fedeli al re da cui ricevevano l’ufficio, e pagavano<br />

una somma in anticipo di ciò che avrebbero ricavato da<br />

quella funzione. Ciò valeva anche per la riscossione delle<br />

imposte, analogamente alla giustizia. Ricordo che il clero e<br />

la nobiltà erano esenti. La Rivoluzione francese spazzò via<br />

questi privilegi da Ancien Régime, il che rende ancora più<br />

inspiegabile come nel nostro Cantone esistano più o meno<br />

50'000 contribuenti (1/6) che sono esentasse e 200'000<br />

(1/3) che ricevono sussidi per le casse malati.<br />

Chi lo sapeva che i privilegi cancellati dalla Rivoluzione<br />

francese rispuntassero così sostanziosi a un altro livello<br />

della scala sociale? Che quelli che un tempo erano esenti,<br />

e cioè i ricchi, sono solo il 5% e contribuiscono al 45%<br />

5


Strong Opinion<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

del gettito delle persone fisiche? (CdT, articolo di Marco<br />

Bernasconi del 27.08.<strong>2008</strong>).<br />

Battute a parte, il nostro Cantone non è più virtuoso come<br />

una volta e riguardo alla fiscalità delle aziende è al 14°<br />

posto tra i Cantoni svizzeri (imposta cantonale).<br />

E non ha apparentemente nessuna intenzione di migliorare<br />

nonostante, come sostiene Marco Bernasconi in un suo<br />

articolo sul Corriere, cito: “Non si può tuttavia assistere con<br />

indifferenza alle decisioni di numerosi Cantoni che stanno<br />

attuando una politica di massiccia attenuazione delle<br />

aliquote”. E più avanti sostiene che il Cantone “potrebbe<br />

vedersi sfuggire una parte importante del proprio gettito<br />

d’imposta poiché molti contribuenti potrebbero essere indotti<br />

a scegliere Cantoni con condizioni più favorevoli”.<br />

Buona cosa è la decisione presa recentemente sulle agevolazioni<br />

dei dividendi aziendali introdotte a livello federale<br />

e ora anche dal <strong>Ti</strong>cino. Se si fosse atteso fino al 2012<br />

rischiavamo di cadere in un momento in cui il tesoretto o<br />

i tesoretti a ripetizione che gratificano le finanze statali e<br />

rallegrano partiti e Governo non ci fossero più.<br />

E quindi rischiare di tornare alla teoria della simmetria<br />

dei sacrifici che vuol dire – tu guadagna e paga, che a<br />

spenderli ci pensiamo noi – un principio che punisce i<br />

virtuosi, l’economia, e gratifica i responsabili del dissesto<br />

in cui ci troviamo. Un pensiero che fa impallidire perfino<br />

economisti di area diversa come Angelo Rossi. Non ha<br />

senso, sostiene, aumentare le imposte per coprire i debiti<br />

contratti in passato.<br />

Una breve considerazione sui tesoretti me la dovete permettere.<br />

Questo ripetersi di previsioni sbagliate spaventando<br />

l’opinione pubblica con messaggi che risveglierebbero<br />

Tutankamon, … salvo poi accorgersi dell’errore madornale<br />

per venderlo come fosse una buona notizia, farebbe imbufalire<br />

chiunque se avvenisse in un ristorante quando<br />

l’oste ti presenta il conto. Ma uno Stato proprio non se<br />

lo può permettere. Sbagliare è umano, perseverare forse<br />

non proprio diabolico, ma sicuramente sciocco, disonesto<br />

intellettualmente, pericoloso per il Paese perché ne va<br />

della credibilità delle istituzioni. La perdita di credibilità<br />

porta alla disaffezione del cittadino per il Paese e infine al<br />

menefreghismo. Non un granché come risultato. Noi nelle<br />

istituzioni crediamo fermamente. Purché mantengano<br />

quella serietà, quella trasparenza e quella statura morale<br />

che la gestione del potere impone.<br />

Nella situazione in cui siamo, facciamo fatica ad affrontare<br />

le sfide che ci aspettano. Oltre alla fiscalità, infatti, pensiamo<br />

all’urgenza di intervenire nella formazione, dove abbiamo<br />

perso molte posizioni rispetto ad altri Cantoni. Formazione<br />

e cultura, sono temi scottanti, ci toccano meno<br />

direttamente ma sono strategici perché rivolti al futuro.<br />

Come nella ricerca, investi oggi per raccogliere domani, un<br />

domani lontano, che potrebbe essere l’oggi della prossima<br />

generazione. Ciò nondimeno, siamo preoccupati per quello<br />

che ci racconta la stampa e per i risultati dei test di Pisa<br />

recentemente pubblicati.<br />

Poi c’è l’urgenza della mobilità, problema di sempre in cui<br />

servono interventi importanti.<br />

6 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Solo tre accenni. Gottardo (raddoppio), Locarno (accesso),<br />

Agno. Potrei continuare ma mi dilungherei troppo. Tutto<br />

ciò si può riassumere sotto un unico cappello: i compiti<br />

dello Stato. Debito, deficit, organico statale, struttura,<br />

formazione, mobilità sono concetti, assieme a sicurezza,<br />

socialità, giustizia che si riassumono nell’Oberbegriff, compiti<br />

dello Stato. Noi, e intendo le oltre 40 associazioni economiche<br />

e le 800 aziende con un totale di circa 90'000<br />

posti di lavoro che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> rappresenta direttamente, e<br />

le altre non socie unite con noi in questo frangente come<br />

AITI e CATEF, sosteniamo convinti che senza affrontare<br />

una seria, profonda revisione dei compiti dello Stato, tutte<br />

le misure che si vorranno intraprendere avranno solo<br />

carattere temporaneo. Non risolveranno il problema alla<br />

radice. L’economia è pronta, disponibile a dare il suo aiuto<br />

concreto per affrontare assieme a Governo e partner sociali<br />

questo tema. Non ci pare tuttavia che la proposta sia<br />

stata presa in seria considerazione dal Governo. Immagino<br />

che sia perché è una questione strategica di lunga durata<br />

per la quale bisogna investire risorse, soprattutto umane,<br />

tempo e voglia.<br />

L’economia, in passato, è spesso stata considerata una<br />

vacca da mungere o se siete del Sud, un limone da spremere<br />

invece che la macchina che crea ricchezza. Quella<br />

ricchezza che serve a finanziare tanti utilissimi impianti<br />

sociali e una sfilza di sprechi clamorosi che non vi sto ad<br />

elencare.<br />

Gli imprenditori, di mestiere, creano ricchezza, senza la<br />

quale lo Stato non avrebbe risorsa alcuna.<br />

Ci aspettiamo quindi di essere ascoltati anche se non andiamo<br />

in piazza, non urliamo, non occupiamo officine, non<br />

chiamiamo Beppe Grillo a rappresentarci. A noi interessa<br />

che lo Stato abbia finanze sane. È una priorità.<br />

Ciò non significa che in situazioni difficili non si possa<br />

spendere più delle entrate (fare deficit spending), come dimostra<br />

la politica economica degli USA e come prevede il<br />

progetto di freno alla spesa, per anni fermo in Parlamento,<br />

e recentissimamente ripreso in mano dall’On. Sadis, ma in<br />

forma che non ci piace affatto perché lega il deficit ad un<br />

automatico aumento delle imposte. Non entro nel dettaglio,<br />

stiamo studiando il dossier, ma la prima impressione<br />

è che un automatismo che legasse il deficit preventivato a<br />

un aumento dell’imposizione fiscale sempre e comunque,<br />

senza che il cittadino possa esprimersi è una prevaricazione<br />

che nemmeno i signorotti medioevali osavano imporre<br />

ai propri sudditi. Che ci metterebbe in grosse difficoltà<br />

in un momento di forte concorrenza con gli altri Cantoni<br />

rivali.<br />

Pensiamo che finanze sane sia un principio condiviso anche<br />

da questo Governo.<br />

L’imprevedibilità e l’incertezza e perché no, anche la paura<br />

che domina questi tempi, mi rammentano un vecchio adagio:<br />

bisogna saper perdere. Vero. Ma in questo momento<br />

di sfide epocali che si affastellano in tanti settori oltre<br />

all’economia, penso all’ecologia, alla sovrappopolazione,<br />

alla fame nel mondo, non è a perdere che bisogna imparare<br />

ma qualcosa di ben più difficile. A vincere.


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91 esima Assemblea Generale Ordinaria <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> <br />

I relatori della 91 esima AGO della Camera di commercio<br />

Alcuni membri dell'Ufficio presidenziale della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

8 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Membri dell'Ufficio presidenziale uscenti<br />

Nuovi membri dell'Ufficio presidenziale della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>


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Alcuni dei collaboratori della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

© Foto di Loreta Daulte<br />

Aperitivo e cena<br />

9


Editoriale<br />

di Luca Albertoni, Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

10 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

accorDi bilaterali, raDDoppio<br />

Del GottarDo e libero mercato<br />

Tre sfide senza alternative<br />

La recentissima attualità politica ed economica<br />

ha riportato alla ribalta tre temi, da<br />

sempre al centro dell’attenzione e dell’attività<br />

della nostra Camera: gli Accordi bilaterali<br />

fra Svizzera ed Unione Europea, il raddoppio<br />

della galleria autostradale del San<br />

Gottardo e la difesa del libero mercato. Si<br />

tratta di tre argomenti strategicamente essenziali<br />

per la Svizzera ed il <strong>Ti</strong>cino anche e<br />

soprattutto in proiezione futura. Purtroppo<br />

essi hanno molti oppositori che cercano di<br />

confondere le carte non essendo in grado<br />

di proporre alternative credibili.<br />

Gli Accordi bilaterali, che saranno sottoposti<br />

a votazione popolare il prossimo 8<br />

febbraio <strong>2008</strong>, sono contestati soprattutto<br />

in <strong>Ti</strong>cino, per i ben noti problemi di reciprocità<br />

con l’Italia e per più o meno comprensibili<br />

paure legate alla sicurezza in senso<br />

lato e alla concorrenza proveniente da<br />

oltre-frontiera (vedi lavoro nero, dumping<br />

sociale e salariale, ecc.). Sulla reciprocità è<br />

evidente che occorre lavorare ancora molto<br />

e la Camera si sta da tempo adoperando<br />

a questo scopo. Sulle altre questioni è invece<br />

necessario mantenere uno sguardo<br />

il più possibile obiettivo, perché la pura<br />

e semplice paura è come sempre cattiva<br />

consigliera e distoglie dalla realtà e dagli<br />

obiettivi a lungo termine. Gli effetti positivi<br />

degli Accordi bilaterali a livello svizzero<br />

sono evidenti e non dimentichiamo che<br />

se la situazione di tutto il Paese evolve in<br />

modo favorevole, anche il <strong>Ti</strong>cino può solo<br />

beneficiarne. Affossare tutto il pacchetto<br />

degli Accordi bilaterali a causa di alcuni<br />

problemi di applicazione della libera circolazione<br />

delle persone sarebbe quindi<br />

assolutamente fuori luogo. Del resto, non<br />

sono alternative credibili, visto che né l’«Alleingang»<br />

né l’adesione all’Unione Europea<br />

sono proponibili. Senza gli Accordi bilaterali<br />

si aprirebbe una fase di pesante e pericolosa<br />

incertezza nei rapporti con l’Unione<br />

Europea, nostro principale partner commerciale,<br />

con conseguente instabilità per<br />

la nostra economia.<br />

È tornato d’attualità anche il completamen-<br />

to della galleria autostradale del San Gottardo<br />

e gli atti parlamentari dei Consiglieri<br />

agli Stati Filippo Lombardi e Dick Marty e<br />

del Consigliere nazionale Fabio Abate inducono<br />

a sperare che si possa rilanciare un<br />

dibattito serio ed obiettivo sul tema. Che<br />

l’attuale tubo rappresenti un problema per<br />

la sicurezza è ormai riconosciuto da tutti.<br />

Anche in questo caso non sussistono alternative<br />

credibili al raddoppio della galleria.<br />

Il totale o maggiore trasferimento del traffico<br />

su rotaia non è proponibile, in primis<br />

perché strada e ferrovia sono complementari<br />

e non alternative e poi perché i limiti<br />

di capacità della ferrovia sono ormai praticamente<br />

già stati raggiunti, senza che vi<br />

sia la possibilità concreta di intervenire ulteriormente<br />

sul potenziale di assorbimento<br />

della via ferrata.<br />

Infine, ma non certo in ordine di importanza,<br />

è giusto spendere qualche parola anche<br />

per la crisi finanziaria di questi ultimi mesi,<br />

che ha ridato fiato ai tromboni che vorrebbero<br />

affossare il sistema del libero mercato.<br />

Cosa ci propongono in alternativa? Nulla.<br />

Il pericolo è però che si faccia comunque<br />

largo una frenesia regolatrice che tolga<br />

spazio alla libertà d’impresa, all’iniziativa<br />

e all’auto-responsabilità del singolo, in altre<br />

parole a tutti quei valori che contraddistinguono<br />

una società ed un’economia<br />

di mercato liberali. Che, è bene ribadirlo,<br />

non mirano a vivere senza regole, ma con<br />

pochi disposti chiari, precisi e di facile applicazione.<br />

Caratteristiche che hanno fatto,<br />

stanno facendo e speriamo faranno ancora<br />

per lungo tempo la fortuna della Svizzera e<br />

del <strong>Ti</strong>cino nel confronto con gli altri Paesi.<br />

Rinunciare a questi «atouts» per un delirio<br />

moralizzatore e per vendette politico-ideologiche<br />

verso un sistema malgrado tutto<br />

sano sarebbe un suicidio. La Camera, nel<br />

suo piccolo e come ha sempre fatto, si batterà<br />

strenuamente a difesa di un sistema<br />

che è certamente perfettibile, ma che, a<br />

differenza di altri modelli fortunatamente<br />

eliminati dalla Storia, ha innegabilmente<br />

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12 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

il preveNtivo taroccato<br />

Cacciata dalla finestra a furor di popolo, la manovra<br />

di risanamento finanziario è rientrata dalla finestra,<br />

rimpannucciata con le vesti del bilancio di previsione<br />

per il 2009. Un preventivo, dunque, taroccato, che, a<br />

parte qualche limatura, ricalca le linee della manovra,<br />

all’insegna di quell’oscenità politica che è la cosiddetta<br />

“simmetria dei sacrifici”. In buona sostanza sono stati<br />

confermati gli aumenti d’imposta per una stangata fiscale<br />

che, attraverso l’aumento di alcune tasse causali,<br />

non risparmierà nemmeno i morti e le carcasse dei<br />

cani. Costeranno di più il trasporto e l’esumazione dei<br />

cadaveri, mentre per lo smaltimento dei cani morti è<br />

stata introdotta una nuova tassa di 40 franchi. “Allegria!”,<br />

avrebbe gridato il buon Mike Bongiorno.<br />

Ma c’è poco da stare allegri. Il preventivo si proietta sul<br />

piano finanziario con un forte sbilanciamento sul fronte<br />

delle entrate: la stretta tributaria, difatti, ammonterà<br />

complessivamente a circa 60 milioni di franchi. Superfluo<br />

ricordare che, mentre in <strong>Ti</strong>cino si torna a torchiare<br />

cittadini e imprese, gli altri Cantoni riducono invece la<br />

pressione del fisco per attirare nuove attività produttive<br />

e buoni contribuenti. Basterebbe, a tal proposito,<br />

guardare quanto si sta facendo nei Grigioni o a San Gallo<br />

dove l’aliquota sull’utile delle aziende è stata ridotta<br />

al 3,75%. Da noi è al 9%. Tre Cantoni hanno anche<br />

introdotto la Flat Tax, che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, inascoltata, aveva<br />

suggerito da tempo per il <strong>Ti</strong>cino. Ma è così che qui<br />

vanno le cose. Che si precipiti in basso nella classifica<br />

della concorrenzialità fiscale poco importa. Quel che<br />

conta è la simmetria dei sacrifici.<br />

Come se non bastasse, il Governo ha ben pensato di<br />

riproporre, con la nuova legge sul freno ai disavanzi,<br />

anche il moltiplicatore cantonale d’imposta, un vecchio<br />

arnese dell’armamentario fiscale caro ai tassatoli di<br />

ogni colore, già bocciato in passato. Ora in una situazione<br />

di crisi come quella attuale, di tutto ha bisogno<br />

il <strong>Ti</strong>cino men che meno, però, di questo “grimaldello”,<br />

che moltiplica automaticamente le imposte, la cui legalità,<br />

peraltro, è tutta da verificare, mentre la sua<br />

antidemocraticità è sin troppo evidente. “Un corsetto<br />

virtuoso”, l’ha gentilmente definito il ministro delle Finanze<br />

Laura Sadis. In realtà è un meccanismo perverso<br />

che metterà con le spalle al muro i cittadini e le mani<br />

del Governo nelle loro tasche senza permesso.<br />

Tutto questo perché il Consiglio di Stato si dimostra<br />

sempre più incapace di gestire col necessario rigore le<br />

risorse pubbliche e soprattutto di razionalizzare un’amministrazione<br />

cantonale che costa assai cara ai contribuenti<br />

e incide pesantemente sui conti dello Stato.<br />

Il moltiplicatore, o coefficiente, d’imposta non è certo<br />

la novità che ci si aspettava, dopo che per anni è rimasta<br />

nei cassetti della Commissione della Gestione<br />

la legge sul freno della spesa pubblica dell’ex ministro<br />

delle Finanze Marina Masoni. Legge che molto<br />

più accortamente, e democraticamente, ancorava in<br />

maniera elastica il volume di spesa all’andamento congiunturale.<br />

Ma il “corsetto virtuoso” serve al Governo<br />

per aggirare il vero problema: contenere la spesa pubblica,<br />

visto che le entrate ci sono, anzi sono persino<br />

aumentate. Contro ogni buon senso si tenta ancora<br />

una volta d’intervenire su quest’ultime, partendo dal<br />

presupposto che mancano i soldi o che non potranno<br />

bastare, per cui d’ufficio si chiameranno alla cassa i<br />

contribuenti. Prevale, insomma, la logica del tassa e<br />

spendi. Tassando automaticamente per di più.<br />

Come è stato già sottolineato, il moltiplicatore impedirebbe<br />

pure una politica mirata di sgravi fiscali,<br />

poiché il carico contributivo si alzerebbe o si abbasserebbe<br />

allo steso modo per tutti i contribuenti. Che<br />

esso possa funzionare come funziona nei Comuni è<br />

solo un’illusione. I Comuni, difatti, anche per ragioni<br />

di concorrenza fiscale tra di loro quando è possibile<br />

tendono ad abbassarlo; per il Cantone non ci sarebbe,<br />

invece, questo stimolo della concorrenza. Tutt’altro.<br />

Per fortuna l’idea del moltiplicatore è stata accolta<br />

con molto scetticismo, dunque la sua approvazione,<br />

se davvero si arriverà a discuterla in Parlamento, non<br />

è affatto scontata.


Ospite<br />

Intervista con Fabio Abate, Consigliere nazionale del PLR, di Elisabetta Pisa<br />

raDDoppio Del GottarDo<br />

fattibile e costituzioNale<br />

Lei ha presentato una mozione con cui chiede al<br />

Consiglio federale di allestire un progetto per il<br />

raddoppio della galleria autostradale del Gottardo,<br />

con relativo finanziamento. Una proposta che<br />

arriva alla luce dei prossimi lavori di risanamento<br />

del tunnel. Ritiene che questa circostanza sia<br />

sufficiente a ottenere il consenso su un intervento,<br />

contenuto nel controprogetto all’Iniziativa Avanti<br />

bocciato dagli svizzeri e – anche dai ticinesi – nel<br />

2004?<br />

“Ho presentato una mozione che chiede al Consiglio federale<br />

di allestire un concetto di raddoppio del tunnel<br />

autostradale del San Gottardo, ma non un raddoppio del-<br />

le corsie. La Costituzione federale non permette il raddoppio<br />

delle corsie tra Göschenen e Airolo nel rispetto<br />

dell’iniziativa delle Alpi, approvata dal popolo oramai quasi<br />

quindici anni fa. Questo principio è stato confermato<br />

nel 2004 nell’ambito della consultazione sul controprogetto<br />

all’Iniziativa Avanti. Quindi, questa proposta non è<br />

di principio oggetto di consultazione popolare, poiché la<br />

Costituzione non verrebbe modificata, lasciando intatto il<br />

principio voluto dal popolo svizzero, inclusi i ticinesi”.<br />

Il raddoppio del Gottardo ha sempre suscitato molta<br />

opposizione. Cosa è cambiato oggi rispetto al 2004?<br />

“A mio avviso dal 2004 non è cambiato molto, e proprio per<br />

questo motivo desidero evitare che il discorso sul raddoppio<br />

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Ospite<br />

Intervista con Fabio Abate, Consigliere nazionale del PLR, di Elisabetta Pisa<br />

si sviluppi su schemi già discussi e consolidati in una direzione<br />

ben precisa, ossia quella del rifiuto. Non possiamo<br />

permetterci una forzatura che rischierebbe di procrastinare<br />

ulteriormente il conseguimento di questo obiettivo, determinante<br />

per diversi aspetti”.<br />

Quali sarebbero i vantaggi del raddoppio per i<br />

cittadini e per l’economia?<br />

“Innanzitutto occorre sottolineare il fattore sicurezza. Negli ultimi<br />

anni si è investito nelle gallerie autostradali, senza comunque<br />

eliminare il problema principale rappresentato dal traffico<br />

bi-direzionale che si sviluppa nello stesso tubo. In ambito ferroviario<br />

non solo per ragioni di carattere tecnico, ma anche per<br />

questioni legate alla sicurezza, non vengono più costruiti tunnel<br />

senza la separazione fisica dei sensi di marcia. Quindi, sarebbe<br />

così scongiurato il pericolo maggiore rappresentato da una<br />

collisione frontale. Inoltre, in caso di interruzione per ragioni di<br />

manutenzione o qualsivoglia motivo tecnico, oppure a seguito<br />

di una panne o di un incidente, il traffico potrebbe comunque<br />

svilupparsi nel tubo che rimarrebbe in esercizio, ristabilendo la<br />

doppia corsia. È di fondamentale importanza che non vi siano<br />

mai quattro corsie nel pieno rispetto della Costituzione. Contemporaneamente<br />

i flussi di traffico tra Nord e Sud, ossia quelli<br />

che riguardano anche l’economia ticinese legata al turismo e al<br />

mercato interno, non soffrirebbero di interruzioni”.<br />

L'Ufficio federale delle strade (USTRA) appoggia<br />

la sua mozione. Con quali motivazioni? Quanto è<br />

importante a suo parere il sostegno dell’USTRA?<br />

“Nel corso del 2005 ho inoltrato un’interpellanza, chiedendo<br />

se il concetto di raddoppio a corsia semplice fosse sostenibile.<br />

Dal profilo tecnico l’Ufficio federale delle strade<br />

ha risposto affermativamente e oggi posso affermare senza<br />

ombra di dubbio che ogni ingegnere ritiene questa soluzione<br />

attuabile sotto tutti i punti di vista, senza evidentemente<br />

entrare nel merito delle questioni di carattere finanziario”.<br />

Secondo un sondaggio pubblicato in agosto<br />

dalla SonntagsZeitung, con l’aumento delle auto<br />

incolonnate ai portali della galleria, sono cresciuti<br />

anche i favorevoli al suo raddoppio. Il 47% degli<br />

intervistati lo vorrebbe, mentre il 36% si oppone e il<br />

17% è indeciso. Secondo lei, chi sono oggi i contrari<br />

all’intervento?<br />

“Di principio non ritengo che un sondaggio effettuato nel<br />

corso del mese di agosto, quindi in un periodo in cui le colonne<br />

ai portali della galleria autostradale del San Gottardo<br />

si moltiplicano, sia particolarmente attendibile. Sarebbe<br />

interessante riproporlo nel corso del mese di febbraio del<br />

2009. Non dimentichiamoci che nel 2004 il controprogetto<br />

all’Iniziativa Avanti è stato bocciato, poiché presentava<br />

un onere finanziario particolarmente elevato che ha messo<br />

in concorrenza i grossi agglomerati urbani del Paese con<br />

l’asse del San Gottardo, il quale non è mai stato definito<br />

prioritario dal Consigliere federale Leuenberger rispetto<br />

agli interventi richiesti sull’Altipiano. Inoltre, il Canton <strong>Ti</strong>cino<br />

ha bocciato il raddoppio, credendo in parte che il<br />

14 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

traffico incolonnato al portale Nord si sarebbe spostato<br />

al valico autostradale di Chiasso Brogeda. Oggi, non sono<br />

in grado di stabilire con precisione chi sarebbe contrario<br />

a un simile intervento. Ritengo tuttavia che solamente un<br />

approccio ideologico, privo della necessaria attenzione<br />

delle componenti legate alla sicurezza e alla garanzia di<br />

uno sviluppo economico del Cantone <strong>Ti</strong>cino, riuscirebbe a<br />

conseguire consensi”.<br />

I Verdi ticinesi continuano a opporsi al raddoppio.<br />

Sostengono che bisogna attendere il completamento<br />

di Alp Transit e che comunque con la chiusura del<br />

Gottardo per la sua manutenzione la soluzione sarà<br />

incentivare il trasporto ferroviario. Come risponde a<br />

queste argomentazioni?<br />

“I Verdi partono dal presupposto che il problema legato<br />

alla sicurezza sia dovuto al traffico di transito pesante<br />

destinato alla ferrovia. Ciò è sbagliato, poiché sotto il<br />

tunnel autostradale del San Gottardo circolano un’infinità<br />

di veicoli leggeri che potenzialmente rappresentano un<br />

fattore di rischio, veicoli pesanti turistici, nonché veicoli<br />

pesanti che non hanno nulla a che vedere con il traffico<br />

di transito, poiché legati alla realtà economica interna<br />

del Paese. Dunque, rimane senza risposta l’esigenza di<br />

una grossa fetta di utenti del tunnel autostradale del San<br />

Gottardo, i quali a giusta ragione reclamano maggiore<br />

sicurezza. Sono estranei alla politica di trasferimento del<br />

traffico merci che si concretizzerà con la messa in esercizio<br />

di Alp Transit”.<br />

Il Consigliere nazionale UDC Ulrich Giezendanner ha<br />

parlato di un possibile finanziamento del raddoppio<br />

del tunnel da parte di privati attraverso un leasing.<br />

In pratica i privati anticiperebbero i soldi alla<br />

Confederazione. Cosa pensa di questa proposta?<br />

A quanto ammonterebbe il costo dell’intervento e<br />

quanto tempo richiederebbe?<br />

“Il costo del raddoppio del tunnel autostradale, così come<br />

concepito dal sottoscritto, dovrebbe ammontare a<br />

circa 800 milioni di franchi. Non ho particolare fiducia<br />

nelle parole del collega Giezendanner, il quale da<br />

anni è abituato a provocare e aggredire il Consigliere<br />

federale Leuenberger. Ritengo che i toni inadeguati alla<br />

soluzione di un problema che ha dimensioni ben più<br />

importanti della tutela di meri interessi personali non<br />

possa prescindere da un approccio più intelligente. Infatti,<br />

posso assicurare che gli attacchi e le provocazioni<br />

non sono graditi all’opinione pubblica. Anche in questa<br />

circostanza, sebbene risulti apparentemente interessante,<br />

la possibilità di un finanziamento da parte di privati<br />

è rimasto privo di un seguito di approfondimenti, oppure<br />

di proposte concrete che permetterebbero di rendere più<br />

credibile il concetto.<br />

Gli amici del raddoppio del tunnel autostradale del San<br />

Gottardo devono capire che siamo in una situazione oggettivamente<br />

difficile, e non possiamo permetterci di improvvisare,<br />

tantomeno di provocare”.


Ospite<br />

Intervista con Dick Marty, Consigliere agli Stati del PLR, di Elisabetta Pisa<br />

GottarDo: Due tubi a corsia siNGola<br />

l’uNica soluzioNe possibile<br />

Lei ha presentato al Consiglio degli Stati la stessa<br />

mozione sul raddoppio della galleria autostradale<br />

del Gottardo che il Consigliere nazionale Fabio<br />

Abate ha presentato alla Camera bassa. Qual è il<br />

vantaggio di questa mossa?<br />

“In questo modo la questione può essere affrontata in<br />

tempi più rapidi, contemporaneamente dai due rami del<br />

Parlamento, o addirittura prima dal Consiglio degli Stati.<br />

Inoltre lanciamo anche il messaggio politico che vogliamo<br />

investire di questa problematica le due Camere in<br />

contemporanea. Si tratta di realizzare una seconda galleria:<br />

entrambe avrebbero una corsia di marcia e una di<br />

soccorso. Il vantaggio è di ridurre il grosso pericolo che<br />

rappresenta un tunnel di 17 chilometri a doppio senso di<br />

marcia, privo di una corsia di soccorso, attraversato da<br />

molti veicoli pesanti. In caso di manutenzione o chiusu-<br />

ra di una delle due gallerie, l’altra verrebbe trasformata<br />

a due corsie a doppio senso di marcia come quella attuale.<br />

Questa proposta rispetta la norma costituzionale<br />

introdotta con l’adozione dell’Iniziativa delle Alpi che<br />

proibisce di aumentare la capacità di transito attraverso<br />

l’arco alpino (due gallerie con due corsie ciascuna<br />

richiederebbero una modifica costituzionale), introduce<br />

un notevole grado di sicurezza rispetto alla situazione<br />

attuale e dà garanzie di collegare in modo più efficace<br />

il Nord e il Sud del Paese. Oggi ogni minimo tamponamento<br />

comporta la chiusura della galleria, la formazione<br />

di code e ore di attesa. Inoltre - e questo è l’aspetto cruciale<br />

non ancora risolto - il tunnel del Gottardo è aperto<br />

oramai da quasi 30 anni. Fra pochi anni dovrà essere<br />

rifatta l’intera soletta con un intervento che comporterà<br />

la chiusura della galleria per parecchi mesi. Ci sarà un<br />

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modo triplicate le vostre opportunità di essere contattati da nuovi<br />

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15<br />

I vostri elenchi, online e cartacei


Ospite<br />

Intervista con Dick Marty, Consigliere agli Stati del PLR, di Elisabetta Pisa<br />

caos di dimensioni europee e una forte penalizzazione<br />

della Svizzera in termini economici (rapporti commerciali,<br />

fornitura di prodotti, turismo)”.<br />

Il Gottardo è un tema che non suscita grande<br />

consenso: il raddoppio, contenuto nel<br />

controprogetto all’Iniziativa Avanti, è stato<br />

bocciato dagli svizzeri e – anche dai ticinesi – nel<br />

2004. Cosa è cambiato rispetto a quattro anni fa?<br />

“Ogni volta che si parla del Gottardo, si sente dire: «Ah,<br />

no, niente raddoppio». È irritante. Il nostro non è un vero<br />

raddoppio: il sistema rimarrebbe a due corsie, una verso<br />

Sud e l’altra verso Nord. Sull’A1 tra Zurigo e Berna al<br />

Baregg hanno costruito tre gallerie con 6 piste; inoltre<br />

è prevista la terza galleria del Belchen nel collegamento<br />

tra Egerkingen e Basilea. In questi casi non dice niente<br />

nessuno. Gli svizzeri tedeschi chiedono e ottengono,<br />

mentre a loro non interessa il Gottardo. La soluzione<br />

di mantenere la stessa capacità sotto al Gottardo, riducendo<br />

fortemente il pericolo e garantendo un buon<br />

collegamento tra Nord e Sud, è valida. In tutti questi<br />

anni in cui, io come tanti, ho dovuto attendere in coda<br />

per percorrere il tunnel, ho perso settimane di lavoro.<br />

Una situazione che penalizza il <strong>Ti</strong>cino e le aziende”.<br />

La soluzione che proponete, però, non risolve<br />

il problema delle colonne che si formano in<br />

occasione degli esodi di Pasqua o estivi.<br />

“Effettivamente l’imbuto rimarrebbe, ma proprio in<br />

quei momenti di forte sollecitazione del tunnel verrebbero<br />

attenuati gli effetti di eventuali incidenti. Per un<br />

semplice tamponamento la galleria rimane chiusa per<br />

mezz’ora-45 minuti. Figuriamoci con i picchi di traffico<br />

quelle code cosa diventano”.<br />

Secondo lei oggi è possibile raggiungere il<br />

consenso su questo intervento?<br />

“La modifica costituzionale per realizzare le quattro<br />

corsie è praticamente impossibile da ottenere, bisogna<br />

essere realisti: è necessaria la maggioranza del popolo<br />

e dei Cantoni. La nostra, invece, è la via praticabile.<br />

Inoltre la Svizzera sta costruendo Alp Transit che genererà<br />

una rivoluzione nella mobilità attraverso le Alpi.<br />

Sono convinto che non sia una soluzione aumentare la<br />

capacità delle strade, perché porta a un incremento del<br />

traffico, ma non vorrei che si debba verificare una nuova<br />

tragedia perché ci si renda conto della pericolosità della<br />

galleria. È un miracolo che finora non ne siano capitate<br />

altre: basta un attimo di disattenzione per provocare un<br />

disastro”.<br />

A suo parere quanto tempo ci vorrà perché il<br />

progetto vada in porto?<br />

“Il Consiglio federale non sarà favorevole per motivi finanziari,<br />

anche perché c’è l’impegno di Alp Transit da<br />

sostenere. Saranno comunque necessari parecchi anni.<br />

Tecnicamente non è una grandissima impresa: non di-<br />

16 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

mentichiamoci che in origine il progetto era a due tubi<br />

e che per motivi finanziari è stato ridotto a uno. Conosciamo<br />

poi anche perfettamente la geologia”.<br />

Quale sarà il costo?<br />

“Circa 900 milioni di franchi”.<br />

Il Consigliere nazionale UDC Ulrich Giezendanner<br />

ha parlato di un possibile finanziamento del<br />

raddoppio del tunnel da parte di privati attraverso<br />

un leasing. In pratica i privati anticiperebbero i<br />

soldi alla Confederazione. Cosa pensa di questa<br />

proposta?<br />

“Credo che sia un’opera che debba essere finanziata<br />

dallo Stato e la Svizzera è un Paese abbastanza ricco<br />

per poterlo fare. Del resto gli automobilisti pagano già<br />

una sovratassa sul carburante destinata alla costruzione<br />

e alla manutenzione delle strade. Il finanziamento dei<br />

privati non credo che sia conveniente, non sono di certo<br />

enti caritatevoli”.<br />

I Verdi ticinesi continuano a opporsi al<br />

raddoppio. Sostengono che bisogna attendere<br />

il completamento di Alptransit e che comunque<br />

con la chiusura del Gottardo per la sua<br />

manutenzione la soluzione sarà incentivare il<br />

trasporto ferroviario. Come risponde a queste<br />

argomentazioni?<br />

“Credo di essere tra i parlamentari più verdi, ma mi<br />

infastidiscono le posizione dogmatiche come quella dei<br />

Verdi in questo caso. Personalmente metto davanti a<br />

tutto la sicurezza delle persone. La gestione della galleria<br />

attualmente è irresponsabile. Non esiste una corsia<br />

di emergenza né uno spartitraffico. Le auto si sfiorano<br />

con un potenziale di scontro di 160 chilometri all’ora<br />

di velocità. Senza parlare degli incendi che si possono<br />

sviluppare con temperature pazzesche che non lasciano<br />

scampo”.<br />

Secondo lei i ticinesi stavolta potrebbero essere<br />

favorevoli?<br />

“Penso di sì: l’Iniziativa delle Alpi è rispettata, si aumenta<br />

la sicurezza delle persone e diminuisce il pericolo<br />

di isolamento del <strong>Ti</strong>cino. Quattro anni fa ha giocato la<br />

paura di un incremento del traffico pesante: con questa<br />

soluzione non passerà attraverso il tunnel alcun camion<br />

in più. Anzi, la Svizzera, se proprio volesse, potrebbe<br />

sospendere il traffico di transito quando viene superato<br />

il livello consentito delle polveri fini o dell’ozono. Non lo<br />

si fa perché si invocano i bilaterali che lo vieterebbero.<br />

In realtà ci sarebbero già oggi i mezzi per limitare il<br />

traffico pesante (a mio parere il trattato potrebbe essere<br />

sospeso se la salute dei cittadini venisse messa<br />

in gioco), ma non vengono adottati. Insomma, si hanno<br />

atteggiamenti contraddittori”.


Il tema<br />

di Alessio Del Grande<br />

coNtro lo “statomat”,<br />

l’eloGio Del libero mercato<br />

Liberismo, globalizzazione,<br />

deregolamentazione, avidità,<br />

finanziarizzazione selvaggia dell’economia,<br />

destatalizzazione, sarebbero queste le<br />

cause della devastante crisi innescata<br />

dai subprime. Una tesi all’apparenza<br />

assai convincente, propalata in ogni<br />

Paese sfruttando un’occasione storica per<br />

ripristinare il primato dello Stato e della<br />

politica sul mercato. In realtà alle origini<br />

di questa crisi ci sono, invece, il fallimento<br />

della politica, dello Stato e gli ambigui<br />

intrecci con essi di lobbies e corporazioni<br />

affaristiche alimentate dalle protezioni<br />

governative.<br />

Le origini della crisi<br />

Sino al 2003 il volume dei crediti immobiliari a rischio<br />

era ben poca cosa sul mercato americano. Ad incentivare<br />

la crescita sconsiderata dei subprime sono state<br />

soprattutto due agenzie governative, la Fannie Mae e<br />

Freddie Mac (salvate poi dal Governo allo scoppio della<br />

bolla), che proprio grazie alla garanzia statale, e potendosi<br />

indebitare a basso costo, si erano lanciate a<br />

capofitto sul mercato dei mutui immobiliari, al punto<br />

di diventarne il primo acquirente. Già alla fine dell’anno<br />

scorso l’esposizione delle due agenzie con i subprime<br />

superava il miliardo di dollari, un mutuo a rischio su due<br />

negli USA fa capo a Fannie Mae e Freddie Mac. Banche<br />

d’investimenti e società finanziarie, approfittando<br />

anch’esse del basso costo del denaro e dell’eccesso di<br />

liquidità, si sono lanciate su questo stesso mercato per<br />

non restare tagliate fuori da quello che sembrava un<br />

colossale business. A farlo sembrare tale c’era stata<br />

nel 2004 la decisione del Dipartimento americano per<br />

le politiche sugli alloggi, che aveva sollecitato Fannie<br />

Mae e Freddie Mac ad accrescere il volume dei prestiti<br />

immobiliari a rischio. Una sollecitazione con tanto di<br />

base legale: nel 2003, difatti, per favorire il sogno di<br />

milioni di americani di acquistare un’abitazione, era<br />

stata approvata negli USA una legge, l’Add Act, che<br />

sussidiava quasi integralmente l’acquisto di una casa,<br />

dunque senza che si disponesse di un sufficiente capitale<br />

proprio o di altre garanzie. Nonostante ci fossero<br />

stati diversi allarmi su una possibile bolla finanziaria,<br />

la folle corsa continuò. Nel 2005 alcuni senatori repubblicani,<br />

Dole, Hagel e Sununu, tentarono invano di<br />

convincere il Congresso sulla necessità d’introdurre una<br />

legge più restrittiva per frenare la crescita sconsiderata<br />

dei subprime. Ad opporsi furono i democratici, il partito<br />

di coloro che oggi, e non solo negli USA, gridano<br />

contro il capitalismo selvaggio. Come ha dimostrato una<br />

documentata indagine di alcuni economisti di Chicago,<br />

dietro la frenesia dei subprime si nascondevano anche<br />

forti interessi elettorali: le società che promuovevano e<br />

raccoglievano mutui immobiliari a rischio hanno finanziato,<br />

tra il 2001 e il 2006, generosamente e direttamente<br />

molti deputati e senatori, soprattutto in quegli<br />

Stati dove, guarda caso, la concentrazione di subprime<br />

era più alta.<br />

Dunque, ad innescare la crisi dei crediti immobiliari a<br />

rischio non sono stati il mercato o il mercatismo dilagante<br />

bensì la politica che ha pure largamente approfittato<br />

della dissennata strategia monetaria della Fed.<br />

La Federal Reserve, ossia la Banca centrale degli USA,<br />

in quegli anni ha mantenuto pericolosamente basso il<br />

costo del denaro e pompato liquidità, drogando così il<br />

sistema economico. All’epoca, l’allora Presidente della<br />

Fed, Alan Greenspan, plaudendo alla generale euforia,<br />

aveva dichiarato in un’intervista: “… è positivo<br />

per l’economia, perché in un secondo tempo la bolla<br />

scoppia e i cattivi investimenti saranno liquidati, sarà<br />

un processo doloroso per quanti ne sono coinvolti, ma<br />

l’economia e la società traggono comunque beneficio<br />

dai progressi che si sono avuti durante la bolla”. Alla<br />

base di questo ragionamento, improntato sul calco<br />

di un assurdo “keynesismo finanziario”, c’era l’idea<br />

che per aiutare l’economia bastava solo moltiplicare il<br />

denaro in circolazione. Era stato lo stesso Greenspan<br />

nel 2003 a ridurre i tassi d’interesse all’1%, attirando<br />

così anche un fiume di moneta speculativa; era stato<br />

sempre lui quattro anni prima, assieme a Bob Rubin,<br />

ministro del Tesoro con il Presidente Clinton, ad abo-<br />

17


Il tema<br />

di Alessio Del Grande<br />

lire il Glass- Steagall Act, la legge bancaria del 1933<br />

che manteneva la distinzione tra banche commerciali<br />

e banche d’investimento, creando con ciò le premesse<br />

della corsa generale ai sub prime. Una corsa dopata<br />

dal costo del denaro sceso a zero e dalla liquidità che<br />

inondava il mercato.<br />

Che, poi, i subprime siano stati “cartellizzati”, ossia<br />

confezionati con altri prodotti finanziari in pacchetti<br />

passati di banca in banca, al punto di avvelenare i<br />

loro bilanci e l’intero circuito finanziario, è tutt’altro<br />

discorso.<br />

L’intervento dello Stato<br />

Scoppiata la bolla, la prima cosa che fa il Governo americano<br />

è salvare dalla bancarotta le sue due agenzie,<br />

Fannie Mae e Freddie Mac, principali responsabili della<br />

crescita dei mutui immobiliari a rischio, nazionalizzandole<br />

assieme al colosso assicurativo AIG che diventa<br />

così del tutto pubblico. Dagli USA all’Europa scatta<br />

un gigantesco piano di salvataggio delle banche: taglio<br />

dei tassi d’interesse, ricapitalizzazione degli istituti di<br />

credito più compromessi coi subprime, garanzie statali<br />

e crediti ponte per aiutarli a ripulirsi dai titoli tossici. Ingenti<br />

le risorse messe in campo dai governi per aiutare<br />

le banche. Interventi pari al 15% del PIL nell’eurozona,<br />

al 13% in Svizzera e al 15% del PIL della Norvegia.<br />

Nell’UE si allentano persino i parametri di Maastricht<br />

per frenare la crescita del debito pubblico degli Stati.<br />

Misure che, però, non sembrano sortire gli effetti sperati.<br />

Gli indici di Borsa, a parte qualche rimbalzo tecnico,<br />

per settimane restano in picchiata e la ripresa del<br />

credito interbancario, ossia i prestiti che le banche si<br />

fanno tra di loro, è molto lenta, frenando la circolazione<br />

del denaro. Motivo? Sulla crisi dei subprime originata,<br />

come abbiamo visto dalla politica statale, si è innescata<br />

una crisi di fiducia provocata dai nuovi interventi riparatori<br />

degli Stati che, paradossalmente, per sbloccare<br />

la situazione hanno ricominciato ad iniettare liquidità<br />

nel sistema, replicando cosi l’errore iniziale.<br />

Giunti a questo punto, si sente ripetere spesso, non<br />

restava altro da fare, altrimenti la bufera finanziaria<br />

avrebbe investito anche l’economia reale. Ma il vero<br />

problema è che non bisognava arrivare a questo punto.<br />

Sarebbe stato preferibile, ma anche giusto, preservare i<br />

principi cardine dell’economia della libera concorrenza:<br />

18 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

lasciare che fosse il mercato ad autoripulirsi, penalizzando<br />

quelle banche che più si erano compromesse<br />

con i crediti a rischio, a liberarsi da solo delle tossine<br />

della finanza d’assalto, lasciando fallire le società gestite<br />

male, gli hacker della finanza, e premiando, invece,<br />

quelle gestite bene. Perché la crisi non è l’apocalisse,<br />

è soprattutto trasformazione: il capitalismo crea e distrugge<br />

in un processo continuo di aggiustamenti. Là<br />

dove si è tentato d’imbrigliare questo processo, con<br />

regole di ferro e programmi pianificati, come avvenuto<br />

nelle economie socialiste, si è riusciti solo a stroncare<br />

la produzione di ricchezza e ad impoverire la società.<br />

Le nuove regole<br />

Oggi, sull’onda emotiva dei subprime, s’invocano nuove<br />

regole contro gli eccessi del turbo capitalismo. Ma le<br />

regole ci sono già, eccome. Negli USA, Fannie Mae<br />

e Freddie Mac dovevano sottostare a più di duecento<br />

norme; in Inghilterra l’Authority sulla finanza ha poteri<br />

enormi, come del resto tutti gli altri organi di vigilanza<br />

dei Paesi europei. Negli ultimi diciotto anni solo negli<br />

USA sono state pubblicate ogni anno in media circa<br />

700’000 pagine di nuove norme sul settore economico<br />

finanziario. Un ginepraio di leggi. Altro che mancanza<br />

di regole.<br />

Forse è stato, invece, proprio l’eccesso di regole a produrre<br />

un’eccessiva complessità di prodotti finanziari,<br />

che così sfuggono ad ogni possibile controllo, opacizzano<br />

i bilanci, inviando, inoltre, informazioni distorte<br />

al mercato, distorcendo, quindi, il gioco corretto della<br />

domanda e dell’offerta che regola il sistema dei prezzi<br />

anche sul mercato finanziario. Si è escogitata la cartellizzazione<br />

dei mutui proprio per aggirare le rigide norme<br />

che regolano le attività bancarie tradizionali. Più paletti<br />

si mettono, tanto più le teste d’uovo della finanza creativa<br />

s’inventeranno altri prodotti complicati, trasformando<br />

la finanza stessa da attività imprenditoriale in<br />

affarismo predatorio.<br />

L’ingresso di fondi sovrani nei capitali delle banche più<br />

a rischio, salvataggi, ricapitalizzazioni di Stato e nazionalizzazioni,<br />

hanno solo rinviato nel tempo la soluzione<br />

dei veri problemi. Lo Stato ha messo molte banche<br />

sotto tutela, è ovvio quindi che i mercati non si fidino,<br />

ha levato per loro le castagne dal fuoco, affrancandole<br />

da possibili rischi, dunque anche dalla sanzione<br />

del fallimento, e dal principio di responsabilità, i valori


cardine di un’economia liberale. Si è premiato, in definitiva<br />

chi, invece, doveva essere punito. A danno dei<br />

cittadini che, prima o poi, saranno chiamati a pagare<br />

coi loro soldi il salvataggio delle banche. Come ha ben<br />

notato qualcuno col piano Paulson negli USA e con gli<br />

interventi dei Governi europei, si è consumata la più<br />

gigantesca “estorsione” ai danni dei contribuenti mai<br />

avvenuta prima.<br />

L’intervento degli Stati segna il passaggio dal “bancomat<br />

allo Statomat”, che in mano alla politica vuol<br />

dire che essa gestirà il grande potere di condizionare<br />

l’erogazione del credito alle imprese, di determinarne,<br />

perciò, anche le scelte, di dire la sua su piani industriali,<br />

investimenti e governance. Una situazione di<br />

potere troppo allettante per essere dismessa in tempi<br />

tanto ragionevoli quanto l’eccezionalità dell’intervento<br />

richiederebbe. Anzi, è sempre più evidente una riappropriazione<br />

del pubblico, degli Stati, di alcuni spazi che<br />

prima erano del mercato. Su di essa, inevitabilmente<br />

s’innesterà l’infausta politica del deficit spending, del<br />

tassa e spendi che in molti Paesi farà esplodere spese<br />

e debito pubblico.<br />

La globalizzazione economica<br />

Ora s’inveisce contro la globalizzazione e l’ingegneria<br />

finanziaria. Si dimentica troppo facilmente che negli<br />

ultimi anni l’economia mondiale è cresciuta ad un tasso<br />

del 5%, cosa che non era mai successa prima, o che<br />

molti Paesi, grazie agli scambi che hanno dato impulso<br />

alle loro produzioni, hanno imboccato la via dello sviluppo.<br />

Si dimentica pure che senza la partecipazione<br />

al sistema del libero scambio di Cina, India, Brasile<br />

e di altri Stati emergenti, che oggi sostengono la domanda<br />

mondiale di beni e servizi, gli effetti della crisi<br />

per l’Occidente sarebbero stati ben peggiori. S’impreca<br />

contro la finanza globalizzata e la finanziarizzazione<br />

dell’economia e ci si scorda che solo grazie alle risorse<br />

messe in circolazione planetaria dalle Borse e dai mercati<br />

finanziari si sono sostenuti sviluppo e innovazione<br />

industriale, sono nate nuove attività, dalle biotecnologie,<br />

alle nuove tecnologie informatiche e della comunicazione<br />

di cui tutti fanno ormai uso. In preda a questo<br />

furore antimercato si arriva a maledire persino i futures,<br />

come il velenoso frutto del moderno capitalismo finanziario.<br />

Ma già cinque secoli fa gli olandesi usavano i<br />

futures per comprare e vendere le aringhe e per quel<br />

“commercio del vento” con cui nel 1600 si facevano<br />

grandi affari coi tulipani ancora da piantare. Poi anche<br />

anche quella bolla scoppiò e i tulipani tornarono ad<br />

essere solo dei fiori.<br />

Contro la globalizzazione i nuovi Stati padrone vogliono<br />

ritornare al vecchio protezionismo, dimenticando la<br />

severa lezione della crisi del 1929, ora tanto citata,<br />

quando la chiusura agli scambi portò, nel giro di appena<br />

quattro anni, alla riduzione di quasi il 70% del commercio<br />

mondiale, aggravando effetti e durata della Grande<br />

depressione. Sotto l’onda d’urto della crisi si tenta<br />

di alzare di nuovo le barriere del protezionismo, non<br />

più solamente contro i container di t-shirt che arrivano<br />

dalla Cina, ma limitando la mobilità dei capitali e la<br />

libertà d’investimento. In Italia, ad esempio, si vogliono<br />

impedire le cosiddette “Opa ostili”, ovvero le offerte<br />

pubbliche d’acquisto straniere, per attività industriali o<br />

finanziarie ritenute strategiche per il Paese. Ma la definizione<br />

di “strategico” lasciata in mano allo Stato e alla<br />

politica si potrebbe pericolosamente estendere a tutti<br />

i settori: dalla produzione di automobili alle compagnie<br />

aeree, dalle banche alle ferrovie, dalla distribuzione di<br />

energia alle comunicazioni, acquedotti, ospedali e persino<br />

alla rete stradale. Sancendo, sotto lo scudo protezionistico,<br />

una statalizzazione mascherata che di fatto<br />

rappresenta la fine di quel processo di liberalizzazioni e<br />

privatizzazioni, faticosamente avviato negli ultimi anni,<br />

di cui hanno beneficiato i cittadini consumatori. A parte<br />

ciò, ci sarebbe anche da chiedersi: Opa ostili a chi?<br />

Davvero agli interessi del Paese, alla sua economia,<br />

oppure solo a quelle grandi famiglie e a quei management<br />

da sempre collusi, in Italia come altrove, col<br />

potere politico. È soprattutto in fasi come questa che<br />

bisogna, invece, favorire l’afflusso di capitali e investitori,<br />

anche stranieri, verso il sistema produttivo. Solo<br />

questo afflusso può garantire una riorganizzazione e un<br />

rinnovamento della struttura produttiva, attraverso una<br />

migliore collocazione delle risorse, che elimina quelle<br />

imprese ormai fuori mercato e ne fa nascere di nuove,<br />

fondamentali per la crescita economica.<br />

19


Pubblicità Sacchi - Manno<br />

Cantine aperte


Biblioteca liberale<br />

di Marco Passalia, Responsabile Servizio Export <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

elemeNti Di macroecoNomia<br />

moNetaria<br />

La crisi finanziaria in atto da alcune<br />

settimane pare vieppiù incontrollabile<br />

ed imprevedibile al punto<br />

che le fondamenta teoriche che<br />

negli ultimi 60 anni hanno costruito<br />

il sistema economico moderno<br />

sembrano incapaci di fornire delle<br />

spiegazioni chiare ed univoche. Ed<br />

è proprio in questo contesto di crisi<br />

dell’economia, di incertezze teoriche<br />

e di sfiducia nei confronti degli<br />

intermediari finanziari che si insinua<br />

l’interessante volume del Prof. Alvaro<br />

Cencini.<br />

Citandone un passaggio, secondo<br />

l’autore, "la macroeconomia è una<br />

scienza a sé stante, con leggi proprie,<br />

indipendenti dal comportamento degli<br />

agenti economici, e che si prefigge<br />

di spiegare la natura profonda<br />

di ogni sistema economico fondato<br />

sull’uso della moneta bancaria".<br />

"Elementi di macroeconomia monetaria"<br />

non è certo un libro di facile lettura per chi non ha<br />

delle conoscenze economiche di base, tuttavia ha il grande<br />

pregio di riprendere concetti economici fondamentali<br />

quali il consumo, il risparmio, la produzione, l’inflazione,<br />

ecc. senza dimenticare di enfatizzare il ruolo centrale<br />

della moneta.<br />

Sull’onda devastante della crisi finanziaria risulta, inoltre,<br />

di estremo valore e di grande attualità il contributo concettuale<br />

sulla questione dei pagamenti internazionali che<br />

porta in maniera logica e strutturata verso una proposta<br />

<strong>Ti</strong>tolo: Elementi di macroeconomia monetaria<br />

Autore: Alvaro Cencini<br />

Edizioni: CEDAM<br />

Anno di pubblicazione: <strong>2008</strong><br />

Pagine: 492<br />

di riforma del regime monetario internazionale.<br />

Infine, è importante sottolineare<br />

che, nonostante alcune difficoltà<br />

concettuali, il filo logico che accompagna<br />

il lettore dal primo all’ultimo<br />

capitolo ed il valore aggiunto chiaramente<br />

visibile nella trattazione dei<br />

temi, rendono il libro estremamente<br />

interessante e stimolante anche per<br />

chi è abituato a testi di economia<br />

meno impegnativi.<br />

L’autore<br />

Alvaro Cencini è Professore ordinario<br />

di teoria e politica monetaria<br />

alla Facoltà di Scienze Economiche<br />

dell’Università della Svizzera Italiana<br />

a Lugano e dirige il Laboratorio<br />

di ricerca in economia monetaria<br />

costituito presso il Centro di Studi<br />

Bancari di Lugano-Vezia.<br />

atti parlameNtari preseNtati iN GraN coNsiGlio Da riNalDo Gobbi:<br />

• INTERROGAZIONE: «Rinuncia all’introduzione della “Direttiva sulla valutazione di titoli non quotati ai fini del l’imposta<br />

sulla sostanza” a far data dal 1° gennaio 2009», il 15 ottobre <strong>2008</strong>;<br />

• MOZIONE: «Spese deducibili degli immobili appartenenti alla sostanza privata (art. 31 LT)», il 16 ottobre <strong>2008</strong>;<br />

• INTERPELLANZA: «Dumont-Praxis: Deduzioni fiscali dei lavori di manutenzione per immobili», il 22 ottobre <strong>2008</strong>.<br />

Trovate i relativi testi sulla nostra home page, all’indirizzo www.cciati.ch<br />

21


Agenda<br />

22 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

• Mercoledì 12 novembre <strong>2008</strong>, alle ore 18:30,<br />

presso il Centro la Piazzetta a Lugano-Loreto:<br />

“Piazzetta meeting PMI”, incontro organizzato da<br />

Asscoprofi in collaborazione con Postfinance<br />

• Martedì 25 novembre <strong>2008</strong>, presso il Monte Verità<br />

ad Ascona: confron<strong>Ti</strong>08, occasione di riflessione<br />

sulla dinamica economica cantonale (congiunturale<br />

e strutturale) in un confronto interregionale,<br />

nazionale e transfrontaliero e si inserisce nell’ambito<br />

delle attività promosse dall’Istituto di Ricerche<br />

Economiche (IRE) e del suo Centro per l’Osservazione<br />

delle Dinamiche Economiche (CODE). L’edizione<br />

<strong>2008</strong> è dedicata alla relazione esistente tra<br />

capitale imprenditoriale e il ruolo di quest’ultimo nei<br />

meccanismi di creazione di nuove attività economiche<br />

“Capitale imprenditoriale e crescita economica:<br />

la sfida energetica”, per ulteriori informazioni:<br />

www.confronti.ch<br />

• Giovedì 27 novembre <strong>2008</strong>, alle ore 19.00 presso<br />

Hotel Coronado a Mendrisio: unica uscita pubblica<br />

nel Cantone <strong>Ti</strong>cino da parte della Consigliera federale<br />

e Capo del Dipartimento federale dell’economia<br />

Doris Leuthard, dibattito moderato dal Direttore<br />

del Corriere del <strong>Ti</strong>cino Giancarlo Dillena in merito<br />

all’estensione dell’Accordo sulla libera circolazione<br />

a Romania e Bulgaria, la popolazione svizzera sarà<br />

chiamata a pronunciarsi il prossimo 8 febbraio<br />

2009.<br />

• Domenica 30 novembre <strong>2008</strong>: Votazione popolare<br />

in merito a 1. Iniziativa popolare: per l’imprescrittibilità<br />

dei reati di pornografia infantile; 2. Iniziativa<br />

popolare: per un’età di pensionamento flessibile;<br />

3. Iniziativa popolare: diritto di ricorso delle associazioni:<br />

basta con la politica ostruzionista – più<br />

crescita per la Svizzera!; 4. Iniziativa popolare: per<br />

una politica della canapa che sia ragionevole e che<br />

protegga efficacemente i giovani; 5. Modifica delle<br />

legge federale sugli stupefacenti e sulle sostanze<br />

psicotrope (legge sugli stupefacenti)


« Linguaggio chiaro, da imprenditore a imprenditore.<br />

Parola mia.»<br />

Yvon Voland<br />

I nostri 66 agenti generali, imprenditori saldamente radicati e attivi nella regione, conoscono bene le<br />

esigenze delle Pmi. Assicurazioni o previdenza, le loro proposte garantiscono trasparenza e concretezza<br />

proprio quando la situazione lo richiede. In un’ottica di lungo periodo e con soluzioni «chiavi in<br />

mano».<br />

Allianz Suisse. Soluzioni dalla A alla Z.<br />

Le agenzie generali della vostra regione: www.allianz-suisse.ch/agenzie<br />

Aarau: Kurt W. Ineichen Altdorf: Peter Arnold Basilea: Elio Merola • Dietmar Rambacher Bellinzona: Dewis Piccinali Berna: Agenzia di città • Maurer & Pizzimenti AG Bienne: Martin Wittwer Brugg: Herbert<br />

Wiederkehr Burgdorf: Bernhard Clénin Chiasso: Renzo Zanotta Coira: Werner Bär • Thomas M. Bergamin Delémont: Philippe Membrez Dietikon: Beat Weilenmann Frauenfeld: Erich Marte Friburgo: Daniel<br />

Eltschinger • Romain Wohlhauser Füllinsdorf BL: Markus Burgunder Ginevra: Jean-Pierre Cathrein • Carmine Cucciniello • Laurent Ischi • Maurice Reynaud/Raymond Sartor • Yvon Voland Horgen: André<br />

Huber Kloten: Eduard Tellenbach Köniz: Massimo Galluccio Kreuzlingen: Silvio Müller Lachen: Gerhard Vogt Langenthal: Martin Zellweger Losanna: Alain Rochat Locarno: Giulio Farei-Campagna Lugano:<br />

Renzo Quadri Luzern: Dr. Guido Nauer • Edgar Villiger Martigny: Christophe Gross Meilen: Gianluca Ablondi Montreux: Eric Marchal Neuchâtel: Pascal Schlaeppi Nyon: Pascal Eyer Olten: Ulrich Gatschet<br />

Payerne: Marcel Marguet Rapperswil: Max Wildi Sciaffusa: Urs Züst Svitto: Fredy Inderbitzin Sion: Anselme Mabillard Soletta: Walter Stalder San Gallo: Dominik Hundsbichler • Thomas Jacob Stans: Hans von<br />

Holzen Sursee: Josef Weber Thun: Jürg Heiniger • Fred Schneider Uster: Heinz Ernst Vaduz: Gerd Thöny Visp: Beat Moll Wettingen: Richard Frei Wil SG: Kurt Blank Winterthur: Peter Maurer Wohlen: Peter<br />

Deubelbeiss Worb: Beat Gimmel Zugo: Arthur Brühlmann • Fritz Schumpf AG Zurigo Città: Hans-Rudolf Eugster Zurigo Enge: Ivano Greco Zurigo Nord: Markus Hablützel Zurigo Ovest: Roland Ueltschi


Diritto<br />

di Simona Morosini Marconi, Responsabile del Servizio Giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

24 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

reGolameNto reacH:<br />

“la sua proDuzioNe potrebbe cessare…”<br />

È con queste sibilline parole che la Confederazione ha intitolato<br />

l’opuscolo informativo datato giugno <strong>2008</strong>, destinato alle aziende<br />

svizzere confrontate con la problematica REACH. Ma di quale<br />

problematica tratta il cosiddetto regolamento REACH dell’Unione<br />

Europea? Le aziende del Cantone <strong>Ti</strong>cino (ma non solo quelle) sono<br />

state a dir poco colte alla sprovvista dall’entrata in scena di questo<br />

regolamento, il quale si prefigge di tutelare la salute e l’ambiente dagli<br />

effetti nocivi dei prodotti chimici. REACH è l’acronimo di Registration,<br />

Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals. Sollecitata<br />

anche dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> nel corso del mese di luglio, la Confederazione ha di<br />

recente attivato un Helpdesk REACH, nonché creato una “Task Force<br />

REACH”, ai quali le aziende possono rivolgersi per i ragguagli del caso.<br />

Obbligo di pre-registrazione delle<br />

sostanze chimiche<br />

Il regolamento REACH prevede anzitutto un<br />

obbligo a carico di fabbricanti o importatori<br />

con sede nell’UE di pre-registrare determinate<br />

sostanze chimiche presso l’Agenzia<br />

europea delle sostanze chimiche (ECHA)<br />

basata a Helsinki. Giacché la Svizzera non<br />

fa parte dello Spazio Economico Europeo,<br />

né è membro dell’UE, essa non è giuridicamente<br />

assoggettata al Regolamento RE-<br />

ACH. Nemmeno l’appartenenza della Svizzera<br />

ai Paesi AELS fonda degli obblighi<br />

derivanti dal REACH per le aziende elvetiche.<br />

In linea di principio, solo i produttori<br />

e gli importatori dell’UE (esclusi quindi gli<br />

svizzeri) devono esaminare tutte le sostanze<br />

chimiche, comprese quelle vecchie già<br />

impiegate, al fine di stabilire eventuali effetti<br />

nocivi e farle pre-registrare. In assenza<br />

di una pre-registrazione, tali sostanze<br />

non potranno più essere commercializzate<br />

nell’UE. Il termine per la pre-registrazione<br />

per le sostanze vecchie (cosiddette “phase-in<br />

substances”) scadrà il 1° dicembre<br />

<strong>2008</strong>.<br />

Conseguenze per le imprese con sede<br />

fuori dal territorio UE<br />

Abbiamo detto che le aziende elvetiche non<br />

hanno obblighi particolari, ossia non sottostanno<br />

al Regolamento REACH. Giuridicamente<br />

ciò corrisponde al vero, ma nei fatti<br />

la situazione è ben più insidiosa, perché<br />

ad essere toccate dal Regolamento REACH<br />

sono, eccome, anche le aziende elvetiche<br />

che esportano nell’UE direttamente o tramite<br />

i loro clienti, "una quantità superiore<br />

ad una tonnellata all’anno di sostanze<br />

chimiche come tali, oppure sotto forma di<br />

preparati (miscele di sostanze chimiche, incluse<br />

le leghe metalliche), rispettivamente<br />

di sostanze chimiche presenti in prodotti<br />

o manufatti dai quali si possono in seguito<br />

liberare (ad esempio, candele odorose,<br />

cartucce d’inchiostro), prodotti contenenti


sostanze «particolarmente pericolose» in una concentrazione<br />

superiore allo 0.1 percento che figurano nell’elenco<br />

all’allegato XIV del Regolamento REACH". Occorre<br />

precisare che il REACH non concerne le derrate alimentari,<br />

i medicamenti e le sostanze naturali che non<br />

sono pericolose e che non hanno subito trasformazioni<br />

chimiche.<br />

Di fatto, il Regolamento obbliga i fabbricanti svizzeri<br />

che esportano nell’UE ad esaminare tutte le sostanze<br />

chimiche prodotte o utilizzate nei loro manufatti e<br />

a valutare se queste debbano essere pre-registrate,<br />

qualora rientrino in una delle categorie sopra indicate.<br />

Ma questo vale anche per le aziende con sede nell’UE.<br />

La penalizzazione per le aziende elvetiche risiede però<br />

nell’incertezza quanto all’effettiva possibilità di registrazione.<br />

Di principio, le pre-registrazioni possono essere<br />

effettuate soltanto dalle aziende che hanno sede sociale<br />

nell’UE. Per i fabbricanti che operano al di fuori<br />

dell’UE (ossia le aziende elvetiche), la pre-registrazione<br />

può quindi essere effettuata solo dall’importatore con<br />

sede nell’UE, oppure da un rappresentante esclusivo<br />

(nominato dall’azienda elvetica) che adempia a tale obbligo,<br />

sgravando così l’importatore UE da tale obbligo.<br />

Il rischio è evidente, per le aziende elvetiche, che in<br />

assenza di una delega ad un rappresentante esclusivo,<br />

l’importatore UE sul quale dovesse ricadere l’obbligo<br />

di pre-registrazione si rivolga ad un altro fornitore (di<br />

preferenza con sede nell’UE), la cui sostanza sia già<br />

pre-registrata, escludendo così il fornitore elvetico.<br />

Per quanto riguarda la delega ad un rappresentante<br />

esclusivo per la pre-registrazione (delega che potrà essere<br />

data ad un unico rappresentante per sostanza da<br />

pre-registrare) vi è inoltre poca chiarezza sui requisiti<br />

e sulla prassi adottata dai vari Stati membri dell’UE.<br />

Il Regolamento prevede che il rappresentante possieda<br />

l’esperienza necessaria alla manipolazione pratica di<br />

sostanze e che disponga delle necessarie informazioni<br />

sulla sostanza in questione. Per quanto riguarda il rappresentante<br />

esclusivo per importatori “extracomunitari”<br />

tra cui la Svizzera, il rappresentante deve inoltre essere<br />

una persona giuridica.<br />

Per le aziende svizzere che si occupano esclusivamente<br />

di import-export di sostanze o prodotti finiti in provenienza<br />

da Paesi terzi, la difficoltà è ancora maggiore<br />

poiché queste ultime non possono avvalersi di un<br />

rappresentante esclusivo per la pre-registrazione, non<br />

essendovi alcuna lavorazione della sostanza e non trat-<br />

tandosi quindi di “fabbricanti” ai sensi del Regolamento<br />

REACH. A dipendenza della sostanza o del prodotto,<br />

l’importatore UE valuterà se rivolgersi ad un altro distributore,<br />

oppure farsi carico della pre-registrazione.<br />

Possibili conseguenze sul processo produttivo<br />

interno delle aziende<br />

Oltre a costituire un potenziale ostacolo tecnico al commercio<br />

per l’industria d’esportazione elvetica, con il regolamento<br />

REACH vi saranno ripercussioni sull’accessibilità<br />

delle sostanze chimiche, poiché tale regolamento<br />

costringerà molte imprese (sia in Svizzera che nell’UE)<br />

a fabbricare i propri prodotti con altre sostanze di base.<br />

Il regolamento REACH può segnatamente comportare<br />

costi notevoli per gli utilizzatori di prodotti chimici (ad<br />

esempio, per l’industria tessile) qualora determinate sostanze<br />

non siano più disponibili.<br />

Come agire?<br />

Per i motivi esposti, è fondamentale che le aziende che<br />

esportano nell’UE si interroghino a brevissima scadenza<br />

sull’impatto del Regolamento REACH sulla propria<br />

produzione, risalendo la supply chain, per individuare<br />

eventuali “falle”, ossia sostanze per cui sia eventualmente<br />

necessaria la pre-registrazione. A tale scopo, è<br />

consigliabile che le aziende si organizzino per allestire<br />

un inventario dei prodotti utilizzati, identificandone la<br />

pericolosità, la quantità impiegata, quelli essenziali per<br />

il processo produttivo e identificando le alternative. È<br />

inoltre importante assicurarsi che i fornitori effettuino<br />

la pre-registrazione. A tale scopo, è consigliabile richiedere<br />

ai fornitori la lista delle sostanze che potrebbero<br />

essere soggette a restrizioni e richiedere conferma di<br />

adempimento degli obblighi REACH.<br />

Conclusioni<br />

In sintesi, si può affermare che le aziende elvetiche sono<br />

maggiormente penalizzate rispetto a quelle comunitarie,<br />

soprattutto per la questione della pre-registrazione<br />

e dell’accessibilità dell’informazione, non essendo la<br />

Svizzera membro dell’UE. Il Regolamento tocca però<br />

in maniera incisiva tutte le aziende che operano con<br />

sostanze chimiche, comprese quelle con sede nell’UE.<br />

Per la Svizzera sarà pertanto fondamentale adeguare<br />

tempestivamente la propria legislazione, in modo da eliminare<br />

gli ostacoli tecnici derivanti dall’introduzione del<br />

regolamento REACH.<br />

25


Attualita`<br />

di Stefano Modenini, Direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere<br />

26 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

mercato Dell’elettricità:<br />

fra aperture e aumeNti Dei prezzi<br />

C’è forte preoccupazione fra le imprese svizzere<br />

per gli annunciati aumenti dei prezzi<br />

dell’elettricità. Qualcuno si chiede persino se<br />

sia opportuno procedere alla prevista apertura<br />

del mercato, in linea con quanto sta avvenendo,<br />

o è già avvenuto, negli altri Paesi<br />

europei. Non si può dimenticare il fatto che<br />

una componente parziale dell’aumento può<br />

essere dettata da una crescita della domanda<br />

complessiva di energia. Ma le aziende, non<br />

solo quelle che per necessità produttiva sono<br />

grandi consumatrici di energia (principalmente<br />

elettricità e vettori fossili), sono già in<br />

allarme per i rischi di recessione conseguenti<br />

alla crisi finanziaria che ha investito le Borse<br />

mondiali. Se a ciò dovessimo aggiungere<br />

un aumento dei costi dell’energia del 20-30<br />

percento in media, molte imprese svizzere<br />

in questo momento si stanno seriamente<br />

chiedendo come riusciranno a concludere il<br />

2009.<br />

Nella recente tavola rotonda attorno alla quale<br />

si sono seduti i rappresentanti del settore<br />

elettrico e quelli delle imprese consumatrici<br />

di elettricità, sono stati messi a punto i<br />

fattori essenziali che devono scongiurare un<br />

aumento dei prezzi dell’elettricità a carico<br />

delle imprese. Nel momento in cui scrivo ha<br />

già avuto luogo l’incontro fra il Consigliere federale<br />

Moritz Leuenberger e i rappresentanti<br />

del settore elettrico in particolare e sul tema<br />

potrò certamente ritornare. Vale comunque la<br />

pena di sottolineare quelle che sono le attese<br />

del mondo imprenditoriale sulla questione<br />

dei prezzi dell’energia elettrica.<br />

A breve termine solo il Consiglio federale è<br />

in grado di prendere delle misure suscettibili<br />

per migliorare la situazione, cioè minimizzare<br />

gli aumenti dei prezzi annunciati in linea<br />

con la messa in vigore della Legge federale<br />

sull’approvvigionamento di elettricità e della<br />

relativa ordinanza, il prossimo 1° gennaio.<br />

Concretamente l’economia si attende:<br />

• Un chiarimento sulla commisurazione dei<br />

costi di gestione e dei costi del capitale già<br />

contabilizzati.<br />

• La possibilità, temporanea, di acquistare<br />

elettricità dalle centrali a prezzi più vantag-<br />

giosi nell'ambito delle prestazioni di servizio<br />

relative al sistema.<br />

• Nell'ambito della rimunerazione a copertura<br />

dei costi per l'immissione in rete di energia<br />

elettrica, il Consiglio federale deve stabilire<br />

il supplemento per l'utilizzo della rete ad<br />

un livello che rispetti sufficientemente le<br />

esigenze legali.<br />

• Il mantenimento, durante una fase transitoria,<br />

del sistema di calcolo attuale della<br />

tassa d'utilizzo della rete ad alta tensione.<br />

• Infine, i prezzi eccessivi di utilizzo della<br />

rete dovrebbero essere rimborsati e non<br />

compensati nell'anno successivo.<br />

A medio e lungo termine, le misure ritenute<br />

indispensabili sono le seguenti:<br />

• l'introduzione di una regolazione delle reti basata<br />

sugli incentivi attraverso la revisione della<br />

legge sull'approvvigionamento elettrico.<br />

• Nell'ambito delle trattative con l'UE, il<br />

Consiglio federale si adopera per garantire<br />

i contratti di importazione a lungo termine<br />

fra l'UE e la Svizzera.<br />

• Alfine di mantenere basso in Svizzera il<br />

livello dei prezzi ed evitare l'incombente<br />

penuria di elettricità, occorre garantire per<br />

tempo la sostituzione delle centrali nucleari<br />

più vecchie e lo sviluppo dell'energia idroelettrica.<br />

• Le condizioni quadro per le centrali a ciclo<br />

combinato alimentate a gas dovranno<br />

essere eventualmente rese flessibili, quale<br />

soluzione di transizione per assicurare l'approvvigionamento<br />

di elettricità in Svizzera.<br />

• Ulteriori costi per i canoni dell'acqua, tasse<br />

e altri supplementi aggiuntivi al prezzo<br />

dell'elettricità devono essere limitati.<br />

Queste le misure che il mondo economico<br />

ha proposto nell’incontro dello scorso 24<br />

ottobre con il Consigliere federale Moritz<br />

Leuenberger. Lo stretto tempo che ci separa<br />

dall’applicazione delle nuove regole relative<br />

al mercato elettrico devono indurre le parti a<br />

definire delle soluzioni ragionevoli, nell’ottica<br />

di non penalizzare la competitività delle imprese<br />

elvetiche.


Attualita`<br />

più imposte per aNDare<br />

iN peNsioNe a 62 aNNi?<br />

L’iniziativa «Per un’età di pensionamento flessibile»<br />

dell’Unione sindacale svizzera, in votazione il prossimo<br />

30 novembre, vuole concedere una rendita AVS completa<br />

a partire dai 62 anni alle persone il cui reddito annuale<br />

non supera i 119'340 franchi. Circa il 98% delle donne<br />

e l’85% degli uomini rispondono a questo criterio. Con<br />

il pretesto di aiutare le persone il cui lavoro è particolarmente<br />

faticoso, questa iniziativa mira in realtà ad un<br />

abbassamento generale dell’età di pensionamento. Essa<br />

comporterà dei costi supplementari per l’AVS di almeno<br />

1,5 miliardi di franchi all’anno, secondo l’Ufficio federale<br />

delle assicurazioni sociali (UFAS). Occorrerà dunque trovare<br />

nuove entrate, a carico della popolazione!<br />

Previsto un aumento dei contributi salariali<br />

L’Unione sindacale svizzera propone di finanziare il suo<br />

progetto aumentando i contributi salariali. Essa vuole dunque<br />

far passare alla cassa i salariati. I contributi dovranno<br />

passare dall’8,4% all’8,8%. L’alternativa consisterebbe<br />

nell’aumentare l’IVA. L’iniziativa avrebbe dunque quale<br />

conseguenza una riduzione del potere d’acquisto, soprattutto<br />

per le fasce di reddito inferiori !<br />

In mancanza di nuove fonti di finanziamento, l’iniziativa<br />

porterà inevitabilmente ad una riduzione delle prestazioni,<br />

di cui i pensionati subiranno le conseguenze.<br />

Meno contribuenti, più pensionati<br />

L’allungamento della speranza di vita e il debole tasso di<br />

natalità sono una realtà, tanto in Svizzera, quanto negli<br />

altri paesi europei. Il numero dei pensionati continua ad<br />

aumentare, mentre le persone attive saranno proporzionalmente<br />

meno numerose. Nel 1970 vi erano 4,7 persone<br />

attive per 1 pensionato in Svizzera. Nel 2006 esse<br />

erano soltanto 3,7, e nel 2020 saranno probabilmente<br />

solo 2,9! Coloro che fingono di non vedere questi fatti<br />

scherzano con il fuoco e non agiscono nell’interesse della<br />

popolazione svizzera.<br />

I fautori dell’iniziativa promettono a tutti, in particolare<br />

alle persone con redditi modesti e alla classe media, una<br />

pensione a 62 anni. Essi omettono di dire che il versamento<br />

completo degli averi del 2° pilastro rimane fissato<br />

all’età ordinaria della pensione. In altre parole, le persone<br />

la cui rendita del 2° pilastro è modesta o che non possono<br />

accontentarsi di un 2° pilastro ridotto, non potranno<br />

permettersi di smettere di lavorare a 62 anni. E’ come<br />

gettare polvere negli occhi. Per le professioni faticose<br />

esistono già oggi delle possibilità negoziate per settori,<br />

ad esempio in quello della costruzione.<br />

Porte aperte agli abusi e al lavoro nero<br />

Lo Stato dovrà verificare che ogni persona che beneficia<br />

AVS in pericolo<br />

Andare tutti in pensione a 62 anni?<br />

Un’idea che minaccia le rendite AVS e<br />

che costa 1500 milioni in più all’anno.<br />

Con la recessione economica alle porte<br />

non ce lo possiamo permettere.<br />

Il 30 novembre<br />

all’iniziativa sul<br />

pensionamento<br />

NO<br />

www.garantir-avs.ch<br />

di una pensione anticipata abbia realmente cessato la<br />

propria attività lucrativa, poiché questa è la condizione<br />

posta dall’iniziativa per la concessione di una rendita di<br />

vecchiaia non ridotta a partire dai 62 anni. Occorrerà<br />

mettere in funzione una marea di controlli per poter determinare<br />

chi ha guadagnato cosa, quando e dove (in<br />

Svizzera e all’estero). Dal momento che circa un terzo<br />

delle rendite sono pagate all’estero, sarebbe impossibile<br />

controllare realmente la cessazione dell’attività. Il Consiglio<br />

federale mette in guardia contro un potenziale di<br />

abusi, ad esempio sotto forma di lavoro nero.<br />

È già ora possibile anticipare la pensione di 2 anni, ossia<br />

a partire dai 63 anni per gli uomini e 62 anni per le donne.<br />

La riduzione della rendita è calcolata in funzione delle<br />

regole attuariali. Questo modo di procedere è equo. Essa<br />

evita che una persona che riceve una pensione anticipata<br />

sia più fortunata di una persona che riceve la propria<br />

rendita soltanto all’età ordinaria di pensionamento.<br />

27


Attualita`<br />

28 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

percHé Dire sì all’iNiziativa<br />

sul Diritto Di ricorso Delle<br />

associazioNi<br />

Il diritto di ricorso delle associazioni è stato iscritto nel 1966<br />

nella legge sulla protezione della natura e del paesaggio<br />

e nella legge sull‘ambiente. Esso è stato esteso nel 1985<br />

alfine di garantire la protezione dell‘ambiente nelle decisioni<br />

dell‘autorità.<br />

Le organizzazioni ambientaliste possono, a determinate<br />

condizioni, presentare ricorso contro la pianificazione,<br />

la costruzione o la trasformazione di impianti e contro la<br />

messa in commercio di organismi. Sono legittimate a ricorrere<br />

solo le associazioni che perseguono scopi puramente<br />

ideali, che esistono da più di dieci anni e che si occupano<br />

della protezione dell'ambiente, della natura e del paesaggio<br />

a livello nazionale. Attualmente, in Svizzera, sono trenta le<br />

organizzazioni legittimate a ricorrere.<br />

Vietare i ricorsi su decisioni avallate dal popolo o dai<br />

parlamenti<br />

L’iniziativa popolare lanciata dal Partito liberale radicale<br />

svizzero e denominata “Diritto di ricorso delle associazioni:<br />

basta con la politica ostruzionista – Più crescita per la<br />

Svizzera!”, in votazione il prossimo 30 novembre, intende<br />

limitare, ma non abolire, il diritto di ricorso delle associazioni<br />

nelle questioni ambientali e di pianificazione del territorio.<br />

Tale diritto sarebbe escluso in caso di atti normativi, decreti<br />

e decisioni fondati sull’esito di votazioni popolari o di<br />

decisioni dei parlamenti federale, cantonale o comunale.<br />

L’iniziativa ritiene che con il loro diritto di ricorso, le associazioni<br />

ambientaliste ritardino o impediscano in modo<br />

abusivo grandi progetti approvati democraticamente. Ne<br />

deriverebbero gravi danni per l’economia e una minaccia<br />

per i posti di lavoro. Si tratta pertanto di evitare che investimenti<br />

importanti, anche di natura pubblica, vengano frenati<br />

ulteriormente da lunghe procedure ricorsuali. È necessario<br />

inoltre che le procedure che ostacolano la realizzazione di<br />

Nuovi soci cc-ti<br />

Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />

diverse opere – dalle canalizzazioni alle strade, dai parchi<br />

sino ai centri di acquisto – vengano snellite e permettano di<br />

adempiere davvero all’interesse pubblico.<br />

Abusi del diritto di ricorso<br />

L’iniziativa popolare lanciata dal PLR nasce sostanzialmente<br />

dalla constatazione che in passato, in talune occasioni, alcune<br />

organizzazioni private si sono sostituite nelle decisioni<br />

alla popolazione e alle autorità relativamente a progetti legittimati<br />

democraticamente. Alcune organizzazioni ambientaliste<br />

hanno ritardato se non impedito opere di costruzione e<br />

hanno quindi di fatto quasi assunto il ruolo di autorità di controllo.<br />

È il caso, conosciuto, del rincorso lanciato contro la<br />

prevista costruzione dello stadio dell’Hardturm di Zurigo.<br />

I pericoli legati al potenziale di abuso insito nel diritto di<br />

ricorso delle associazioni sono evidenti: dal momento che<br />

per gli investitori il tempo è denaro, non è escluso che mediante<br />

ricorsi infondati sotto il profilo del diritto ambientale<br />

(o la semplice minaccia di un ricorso) si ostacolino i progetti<br />

sul nascere o si spingano gli investitori a concessioni<br />

eccessive.<br />

Sulla base di queste critiche relative al diritto delle associazioni,<br />

nel 2006 le disposizioni legali sono state sottoposte<br />

a una revisione totale. Le nuove norme, in vigore dalla metà<br />

del 2007, prevedono segnatamente un inasprimento delle<br />

condizioni da rispettare per poter presentare un ricorso, l’obbligo<br />

per le associazioni ambientaliste di sostenere i costi<br />

se il ricorso viene respinto e la possibilità di iniziare i lavori<br />

di costruzione durante la procedura.<br />

Le correzioni operate dalle Camere federali non tolgono nulla<br />

al fatto che il diritto di ricorso debba essere modernizzato.<br />

L’iniziativa in votazione va in questa direzione. Si tratta in<br />

ogni caso di ristabilire pure il giusto equilibrio fra esigenze<br />

ambientali ed esigenze economiche.<br />

• Clinica di giorno INDIPENDENZA, Clinica, Bellinzona, odeldon@bluewin.ch<br />

• GUESS EUROPE SAGL, Azienda d’abbigliamento e fashion, Bioggio, patrizio.coppolino@ch.guess.eu<br />

• ISTITUTO DI BELLEZZA VIA NASSA, Centro estetico, Lugano, www.ibvianassa.ch


Attualita`<br />

di Daniel Müller-Jentsch e Daniela Lepori, Avenir Suisse<br />

Nuova immiGrazioNe: tra braiN GaiN<br />

e paura D’iNforestierimeNto<br />

La Svizzera esercita una sempre maggiore attrazione nei<br />

confronti degli immigranti. Con una quota di stranieri del<br />

24% la Confederazione contende il primato a classici<br />

Paesi d’immigrazione come l’Australia e arriva ad avere<br />

addirittura una percentuale doppia rispetto agli Stati<br />

Uniti.<br />

A questo proposito si può affermare che nessun altro<br />

tema è stato discusso negli ultimi anni a livello politico<br />

in modo così controverso come l’immigrazione, nonostante<br />

il fatto che la struttura demografica degli immigranti<br />

che arrivano da noi si sia evoluta positivamente a favore<br />

della crescita del nostro Paese. Se fino a qualche tempo<br />

fa giungevano in Svizzera persone appartenenti a ceti<br />

sociali tendenzialmente inferiori e provenienti da nazioni<br />

extraeuropee, negli ultimi anni invece, sono arrivati soprattutto<br />

immigranti con una formazione superiore provenienti<br />

dall’UE.<br />

L’immigrazione di oggi si differenzia da quella di ieri<br />

Come detto, tre sono i fattori che in particolar modo differenziano<br />

l’immigrazione che la Svizzera sta vivendo in<br />

questo momento rispetto a quella avvenuta in passato: il<br />

Paese di provenienza, il livello d’istruzione e il motivo che<br />

ha portato questa gente a migrare nel nostro Paese:<br />

1. Negli anni Novanta gli immigranti provenivano per il<br />

50-60% da nazioni non appartenenti all’Unione Europea.<br />

Oggigiorno gli equilibri si sono invertiti: circa il<br />

70% delle persone che migra in Svizzera giunge da<br />

Paesi europei.<br />

2. Gli immigranti di oggi si differenziano da quelli di ieri<br />

soprattutto per la solo formazione: tra gli stranieri che<br />

I NUOVI IMMIGRATI SECONDO LA LORO PROVENIENZA (IN MIGLIAIA) →<br />

1981<br />

EU-27/AELS<br />

1986<br />

1991 1996<br />

Nazione di provenienza<br />

ALTRI STATI<br />

2001 2006<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

GRADO D’ISTRUZIONE DELL’IMMIGRATO →<br />

1991<br />

LIVELLO LIVELLO SECONDARIO<br />

SECONDARIO<br />

1993<br />

1995<br />

Livello d‘istruzione<br />

O O SUPERIORE<br />

SUPERIORE<br />

1997<br />

vivono da noi da almeno 10 anni per esempio, solo<br />

circa il 20% possiede un diploma universitario. I nuovi<br />

immigranti che vantano una formazione di questo<br />

tipo toccano invece il 58%, dato che supera addirittura<br />

del doppio la percentuale di svizzeri con un livello<br />

d’istruzione accademico. Nel processo di evoluzione<br />

del nostro Paese non bisogna dimenticare anche il<br />

ruolo importante giocato dai lavoratori specializzati<br />

stranieri che s’installano in Svizzera. Un’importazione<br />

di capitale umano così importante risulta essere non<br />

solo storicamente straordinaria, ma soprattutto un’eccezione<br />

a livello internazionale che conferma l’attrattività<br />

economica del nostro Paese.<br />

3. Un altro punto che differenzia i nuovi immigranti da<br />

quelli di un tempo risulta essere il motivo del loro<br />

spostamento in Svizzera: nel 1998 per esempio, solo<br />

il 20% degli immigranti veniva da noi perché aveva<br />

trovato un lavoro su suolo elvetico e non per altri motivi<br />

quali per esempio il ricongiungimento famigliare, la<br />

formazione o altro. Quasi 10 anni dopo, nel 2006, il<br />

36% degli immigranti viene in Svizzera per lavorare.<br />

Riforme politiche e cambiamenti strutturali<br />

Quest'evoluzione demografica dell’immigrazione la si deve<br />

ai cambiamenti strutturali avvenuti nel mercato del<br />

lavoro durante gli anni Novanta, ma non solo.<br />

Ancora prima dell’applicazione dell’accordo sulla libera<br />

circolazione delle persone entrato in vigore il 1° giugno<br />

2002, sono state introdotte norme restrittive verso gli<br />

stranieri provenienti da Paesi non appartenenti all’UE e<br />

verso i richiedenti d’asilo. D’altro lato si è proceduto ad<br />

1999<br />

2001<br />

LIVELLO LIVELLO TERZIARIO<br />

TERZIARIO<br />

2003<br />

2005<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

NUOVI IMMIGRATI E MOTIVO D'IMMIGRAZIONE (IN MIGLIAIA) →<br />

1998<br />

RICONGIUNGIMENTO<br />

RICONGIUNGIMENTO<br />

ATTIVITÀ ATTIVITÀ LAVORATIV<br />

LAVORATIVA<br />

ISTRUZIONE/<br />

CONTINUA<br />

ISTRUZIONE<br />

CONTINUA<br />

1999<br />

FORMAZIONE<br />

FORMAZIONE<br />

STATUTO DI ASILANTE<br />

2000<br />

AUSLÄNDER<br />

FAMIGLIARE<br />

2001<br />

Motivo d‘immigrazione<br />

DI DI STRANIERI<br />

STRANIERI<br />

2002<br />

ALTRI ALTRI MOTIVI MOTIVI<br />

FAMIGLIARE<br />

FAMILIENNACHZUG<br />

RICONGIUNGIMENTO<br />

CASI CASI ECCEZIONALI<br />

ECCEZIONALI<br />

2003<br />

2004<br />

DI DI SVIZZERI<br />

SVIZZERI<br />

2005<br />

2006<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

29


Attualita`<br />

di Daniel Müller-Jentsch e Daniela Lepori, Avenir Suisse<br />

una liberalizzazione dell’immigrazione proveniente dai<br />

Paesi europei e dell’ AELS (Associazione europea di libero<br />

scambio).<br />

Nuova immigrazione e vecchie paure<br />

Anche se la nuova immigrazione porta un importante<br />

brain gain al nostro Paese e la bilancia dei costi e dei<br />

benefici rispetto agli arrivi del passato tende al positivo,<br />

le paure verso lo straniero rimangono.<br />

Questi sentimenti sopraggiungono perché per la prima<br />

volta questa immigrazione «d’élite» va a concorrere a<br />

livello di formazione e status sociale col ceto medio indigeno.<br />

Ieri questa immigrazione risultava meno «pericolosa»<br />

agli occhi elvetici perché per parecchi decenni sono<br />

giunti in Svizzera soprattutto persone appartenenti ai ceti<br />

inferiori della società che svolgevano per lo più mestieri<br />

umili. Oggi invece la situazione si è modificata.<br />

Il libro<br />

Nella sua nuova pubblicazione, Avenir Suisse e una<br />

dozzina di studiosi e giornalisti analizza questo cambiamento<br />

di tendenza nel settore migratorio e discute delle<br />

Immergetevi nella fluidità<br />

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conseguenze economiche e<br />

sociali che questo fenomeno<br />

comporta e comporterà in<br />

futuro per il nostro Paese.<br />

La pubblicazione raccoglie<br />

un mix di analisi, interviste,<br />

tavole rotonde e ritratti di immigranti<br />

e si pone l’obiettivo<br />

di dipingere un quadro più<br />

che mai fedele e illustrativo<br />

della nuova onda migratoria<br />

in Svizzera.<br />

Riferimenti:<br />

<strong>Ti</strong>tolo: Die Neue Zuwanderung:<br />

Die Schweiz zwischen Brain-Gain und Überfremdungsangst<br />

Autore: Daniel Müller-Jentsch ed altri autori<br />

Editore: NZZ Libro<br />

Pagine: 346<br />

In lingua tedesca<br />

Trasparenza di servizi,<br />

profondità di soluzioni.<br />

consulenza, strategie mirate e soluzioni personalizzate. La limpidezza dei nostri<br />

controlli e la chiarezza delle nostre perizie permettono alla vostra società di navigare<br />

sempre in buone acque, a partire dalle revisioni contabili e di bilancio, fino ad approdare alla<br />

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Commercio estero<br />

Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

forum Del commercio estero svizzero – zuriGo, 2-3 aprile 2009<br />

La piattaforma PMI sul commercio estero.<br />

Tentare nuovi sbocchi, tessere legami, condividere esperienze: il prossimo Forum del commercio estero svizzero<br />

sarà la piattaforma ideale per fare il pieno di idee che daranno nuovi impulsi ai vostri affari internazionali. Questa<br />

7a edizione riunirà a Zurigo per ben due giorni numerosi dirigenti, rappresentanti e decision maker provenienti<br />

dagli ambienti politici ed economici nonché relatori di fama internazionale.<br />

L’edizione 2009 affronterà i seguenti temi:<br />

Giovedì 2 aprile 2009 - PMI multinazionali: la globalizzazione, un’opportunità<br />

Venerdì 3 aprile 2009 – Stati Uniti: opportunità e difficoltà.<br />

Maggiori informazioni su www.internationalforum.ch<br />

SEGNATEVI QUESTE DATE IN AGENDA – MAGGIORI RAGGUAGLI SEGUIRANNO A BREVE<br />

Rallenta il commercio estero svizzero nei primi nove mesi<br />

Nei primi tre trimestri dell’anno in corso le esportazioni<br />

sono aumentate nominalmente del 7,4% a 157,07 miliardi<br />

di franchi mentre le importazioni sono cresciute del 4,8%<br />

a 142,02 miliardi. Restando sotto le due cifre d’accrescimento<br />

rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il<br />

commercio esterno ha ciò malgrado avanzato. Durante il<br />

terzo trimestre la crescita ha tuttavia subito un rallentamento.<br />

All’importazione il dinamismo si è ridotto progressivamente<br />

già a partire da inizio <strong>2008</strong>.<br />

Otto settori esportatori su dieci hanno progredito. L’aumento<br />

più marcato è stato registrato dall’industria alimentare,<br />

delle bevande e del tabacco con un +16% (a 5,06 miliardi<br />

di fran chi; settembre: +9,8%), seguita dall’orologeria, in<br />

rialzo del 13,3% (a 12,51 miliardi franchi; +15,1% a settembre)<br />

e dagli strumenti di pre cisione, con un +8% (a<br />

11,13 miliardi; settembre: +16,8%).<br />

Eccezion fatta per i paesi industrializzati, le esportazioni<br />

verso tutte le regioni economiche hanno registrato un<br />

aumento a due cifre compreso tra un decimo e un quinto<br />

(paesi in transizione). Le forniture all’Unione europea sono<br />

progredite del 6,1%, mentre quelle a destinazione degli<br />

Emirati Arabi e del Brasile sono aumentate rispettivamente<br />

del 44,6% e del 29,7%.<br />

Per quanto concerne le importazioni, tre gruppi principali<br />

su quattro hanno registrato un incremento. L’import<br />

di prodotti energetici è letteralmente esploso (+44,2%),<br />

dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi del petrolio. Le<br />

importazioni di materie prime e di semilavorati hanno<br />

invece registrato un risultato negativo.<br />

L’eccedenza nella bilancia commerciale è stata di 15,05<br />

miliardi di franchi, superiore rispetto a quella del 2007.<br />

Maggiori informazioni su www.news.admin.ch/message<br />

/?lang=it&msg-id=22070<br />

Accordo di libero scambio e di partenariato<br />

economico tra la Svizzera e il Giappone<br />

Svizzera e Giappone hanno raggiunto un’intesa di principio<br />

sul loro Accordo di libero scambio e di partenariato economico.<br />

L’accordo disciplina la circolazione delle merci,<br />

le regole d’origine, le procedure doganali e le agevolazioni<br />

commerciali, la circolazione dei servizi e la circolazione di<br />

persone fisiche a scopo commerciale, gli investimenti, la<br />

proprietà intellettuale, gli appalti pubblici, la concorrenza,<br />

il commercio elettronico e la promozione dei rapporti<br />

economici.<br />

L’accordo dovrà essere finalizzato e sarà firmato quanto<br />

prima. Esso apre una nuova era nei rapporti economici<br />

tra il Giappone e la Svizzera e crea solide basi per<br />

l’intensificazione dei rapporti bilaterali tra i due Paesi,<br />

in particolare attraverso la promozione del commercio e<br />

degli investimenti.<br />

Il comunicato integrale su www.news.admin.ch/message<br />

/?lang=it&msg-id=21704<br />

Via libera al programma di cooperazione con la<br />

Polonia<br />

L’avvio del programma di cooperazione fra Svizzera e Polonia<br />

è stato dato il 15 settembre a Varsavia. Il programma<br />

sarà finanziato dal cosiddetto “contributo all’allargamento”,<br />

consistente in un miliardo di franchi, approvato<br />

dal popolo svizzero nel novembre 2006 e destinato ai<br />

dieci Paesi che il 1° maggio 2004 sono entrati a far parte<br />

dell’Unione europea.<br />

Di questo importo, 489 milioni di franchi sono a disposizione<br />

della Polonia. Attualmente in Polonia vengono con-<br />

31


Commercio estero<br />

Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

siderate richieste relative a progetti da realizzare in due<br />

settori tematici: lo sviluppo regionale nell’area sudorientale<br />

del Paese e la protezione delle frontiere esterne di<br />

Schengen. Dopo una scelta preliminare da parte polacca,<br />

la Svizzera prenderà una decisione definitiva in merito al<br />

finanziamento dei progetti, che dovrebbero essere realizzati<br />

a partire dal 2010. Al più tardi nel 2009 verranno<br />

lanciati altri settori tematici: ambiente e infrastrutture,<br />

promozione del settore privato, nonché borse di studio,<br />

ricerca e sanità.<br />

Maggiori informazioni su www.contributo-allargamento.admin.ch<br />

sWiss meDtecH report <strong>2008</strong><br />

32 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Il settore svizzero delle tecniche<br />

mediche – o medtech – gioca<br />

un ruolo di primo piano a livello<br />

mondiale e continua ad accrescere<br />

la sua quota di mercato.<br />

La sua posizione è quindi ottimale,<br />

come lo constata lo Swiss<br />

Medtech Report pubblicato di<br />

recente da Ernst & Young.<br />

Fortemente votate all’esportazione<br />

(il 70% della produzione pren-<br />

de la via dell’estero), le società svizzere del settore<br />

contribuiscono al 5% del volume totale delle esportazioni<br />

elvetiche. Questo rende la Svizzera uno dei rari<br />

paesi che esporta più tecniche mediche di quanto ne<br />

importa.<br />

Il rapporto in formato pdf su www2.eycom.ch/publications/items/medtech_report_ch_<strong>2008</strong>/Swiss_<br />

Medtech_Report_<strong>2008</strong>.pdf<br />

Il Consiglio federale rafforza le misure coercitive<br />

contro la Birmania<br />

Il Consiglio federale ha modificato l’ordinanza che istituisce<br />

provvedimenti nei confronti del Myanmar ed ha<br />

introdotto ulteriori misure coercitive nei confronti di questo<br />

Stato.<br />

Le nuove misure coercitive contemplano il divieto di importare<br />

dal Myanmar legno, prodotti del legno, carbone,<br />

alcuni metalli come pure pietre preziose e semipreziose.<br />

I beni oggetto di questo divieto d’importazione sono<br />

elencati nel nuovo allegato 4 dell’ordinanza. Inoltre,<br />

è stato disposto un divieto concernente le forniture di<br />

macchinari ed equipaggiamento destinati all’estrazione<br />

o alla lavorazione di legno, carbone, metalli, pietre preziose<br />

e semipreziose. I beni oggetto di questo divieto<br />

sono elencati nel nuovo allegato 5 dell’ordinanza. Le<br />

sanzioni finanziarie già in vigore sono state estese e<br />

inasprite. Ora le persone e le imprese operanti nell’industria<br />

forestale e nel settore della trasformazione del<br />

legname, come pure nell’industria carboniera, metallur-<br />

gica o delle pietre preziose e semipreziose, non possono<br />

più beneficiare di crediti. Non è più consentito l’acquisto<br />

di obbligazioni emesse dalle suddette imprese, con le<br />

quali è pure vietato costituire joint venture. È aumentato<br />

sia il numero di imprese statali birmane colpite<br />

da sanzioni finanziarie (elenco dell’allegato 3, da 39 a<br />

83) sia quello delle persone fisiche oggetto di sanzioni<br />

finanziarie o di restrizioni di viaggio (elenco dell’allegato<br />

2, da 386 a 523).<br />

Il comunicato integrale su www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msg-id=21679<br />

L’UE applica le norme internazionali di<br />

classificazione delle sostanze chimiche<br />

Il Parlamento europeo ha adottato un regolamento che<br />

istituisce un nuovo sistema di classificazione ed etichettatura<br />

delle sostanze pericolose, riprendendo i criteri internazionali<br />

stabiliti dal Consiglio economico e sociale<br />

delle Nazioni Unite (ECOSOC), noti sotto la denominazione<br />

di Globally Harmonised System of Classification and<br />

Labelling of Chemicals (GHS).<br />

L’uso degli stessi criteri per identificare i pericoli dei prodotti<br />

chimici e della stessa etichettatura per descriverli<br />

permetterà dunque di accrescere la coerenza, la trasparenza<br />

e la comparabilità internazionale delle misure di<br />

tutela della salute umana e dell’ambiente. Inoltre, non<br />

dovendo valutare le informazioni sui pericoli dei loro prodotti<br />

chimici secondo diversi criteri, le imprese avranno<br />

minori costi da sostenere.<br />

Sulle etichette dovranno figurare pittogrammi e indicazioni<br />

di pericolo e consigli di prudenza (generali, di reazione,<br />

di conservazione e di smaltimento). Gli imballaggi dovranno<br />

essere sicuri e non attirare l’interesse dei bambini o<br />

indurre in errore i consumatori.<br />

Le disposizioni relative alla classificazione e all’etichettatura<br />

delle sostanze chimiche si applicheranno dal 1° dicembre<br />

2010, mentre le disposizioni relative alle miscele<br />

dal 1° giugno 2015.<br />

Il comunicato integrale su www.europarl.europa.eu/<br />

pdfs/news/expert/infopress/<strong>2008</strong>0902IPR35970/<strong>2008</strong>0<br />

902IPR35970_it.pdf<br />

Le conseguenze per la Svizzera su www.bafu.admin.<br />

ch/chemikalien/01389/05586/index.html?lang=it<br />

Ambiente: la Commissione europea vieta le<br />

esportazioni di mercurio<br />

Da marzo 2011 le esportazioni di mercurio dall’Unione<br />

europea saranno vietate. Questo divieto costituisce un<br />

elemento chiave della strategia comunitaria di riduzione<br />

dell’offerta mondiale di mercurio e di limitazione delle<br />

emissioni nell’ambiente di questo metallo pesante estremamente<br />

tossico.<br />

Il mercurio e i suoi componenti sono estremamente tossici<br />

per gli esseri umani, gli animali e gli ecosistemi. L’uso<br />

del mercurio è in calo sia a livello mondiale che a livello


comunitario. Permangono però alcuni usi importanti. La<br />

fabbricazione degli amalgami dentali costituisce il secondo<br />

più importante utilizzo nell’Unione europea.<br />

La nuova legislazione mira ad assicurare il ritiro dalla<br />

circolazione di diverse migliaia di tonnellate di mercurio<br />

e il loro stoccaggio in condizioni che ne impediscano la<br />

fuoriuscita.<br />

Il comunicato integrale su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(ricerca tramite riferimento IP/08/1399)<br />

Maggiori informazioni su http://ec.europa.eu/environment/chemicals/mercury<br />

Russia: elenco dei medicinali oggetto di sgravi<br />

all’imposta sulla cifra d’affari all’importazione<br />

Mosca ha pubblicato la lista dei medicinali sottoposti a<br />

tasso ridotto (10%) della tassa sulla cifra d’affari all’importazione.<br />

L’allegato all’ordinanza 688 entrata in vigore<br />

il 1° ottobre <strong>2008</strong> enumera in un primo repertorio i prodotti<br />

oggetto di un’imposta sulla cifra d’affari del 10%<br />

per la loro vendita in Russia e in un secondo repertorio i<br />

prodotti oggetto dell’imposta sulla cifra d’affari del 10%<br />

alla loro importazione in Russia.<br />

Testo dell’ordinanza 688 (in russo) su www.government.ru/content/governmentactivity/rfgovernmentdecisions/archive/<strong>2008</strong>/09/15/9710505.htm<br />

Turchia: nuove regole doganali per i trasporti su<br />

strada<br />

Dal 1° settembre <strong>2008</strong>, la Turchia non sdogana più i trasporti<br />

stradali internazionali effettuati da mezzi pesanti<br />

con targhe straniere che non dispongono della licenza<br />

CEMT (acronimo di: Conferenza europea dei ministri dei<br />

trasporti) se tali mezzi e i loro rimorchi presentano targhe/marcature<br />

di paesi diversi. Solo ai veicoli muniti di<br />

autorizzazione CEM è consentito avere rimorchi immatricolati<br />

in un altro paese.<br />

Maggiori informazioni su www.astag.ch<br />

Israele: aiuto alle regioni strutturalmente deboli<br />

Dal 2009 Israele investirà maggiormente nelle regioni più<br />

deboli dal lato economico e infrastrutturale, e in particolare<br />

nel Negev (al sud del Paese) e in Galilea (al nord).<br />

Questo programma è volto soprattutto a promuovere le<br />

attività industriali. Concretamente, Israele intende sostenere<br />

con 19’600 euro ogni nuovo impiego creato nelle<br />

regioni meno dinamiche.<br />

Gli sgravi fiscali, le cui modalità vanno ancora definite,<br />

dovrebbero essere compensati dagli investimenti realizzati.<br />

Le regioni in oggetto beneficeranno inoltre dell’insediamento<br />

di centri di ricerca e sviluppo e del rafforzamento<br />

della loro offerta formativa e di perfezionamento.<br />

Parallelamente, il governo israeliano intende migliorare in<br />

modo mirato le attrezzature infrastrutturali, in particolare<br />

nel settore dei trasporti.<br />

Tra i progetti allo studio figurano: un sistema di trasporto<br />

di massa a Beer Sheva (nel Negev), due strade nel Negev<br />

e un trasporto pubblico che colleghi Haifa e Kermal (nella<br />

Galilea centrale).<br />

Luce verde alla costruzione di un ponte tra Hong<br />

Kong e Macao<br />

La costruzione di un ponte autostradale tra Hong Kong,<br />

Macao e la Cina continentale è stata differita varie volte<br />

dal 2003 per mancanza di mezzi finanziari. Sembra<br />

però che ora il progetto sia passato a velocità superiore:<br />

il finanziamento è ampiamente assicurato e la chiave di<br />

ripartizione dei costi è stata fissata di comune accordo.<br />

Questo megaprogetto comprende la costruzione di vari<br />

ponti e tunnel che collegano tra loro Hong Kong, Macao<br />

e Zhuhai, nella Cina continentale. La realizzazione più<br />

grande è un ponte di 29 km. I costi totali sono stimati tra<br />

i 3 e i 5 miliardi di dollari. Essi saranno assunti da Hong<br />

Kong (42%) e dalla provincia di Guangdong (44,5%, con<br />

un sostegno finanziario di Pechino). Il rimanente sarà a<br />

carico di Macao.<br />

I lavori dovrebbero iniziare a fine anno e terminare nel<br />

2016.<br />

Maggiori informazioni su www.china-briefing.com/<br />

news/<strong>2008</strong>/07/31/hong-kong-macau-zhuhai-bridge-financing-to-be-government-backed.html<br />

Hong Kong: estensione della rete ferroviaria<br />

Hong Kong desidera ampliare la sua rete ferroviaria: cinque<br />

grandi progetti, per un totale di 12 miliardi di dollari,<br />

sono infatti in preparazione.<br />

Tra i principali cantieri previsti dalla MTR Corporation<br />

(Mass Transit Railway Corporation) figurano:<br />

• West Island Line: linea metropolitana che collega il<br />

Central District e la periferia ovest (costruzione di una<br />

prima tratta di 3 km); inizio lavori: 2009, fine lavori:<br />

2013/2014.<br />

• South Island Line East: linea metropolitana di 7 km che<br />

collega il Central District alla zona suburbana sud e a<br />

Ocean Park, una delle principali destinazioni turistiche<br />

di Hong Kong; inizio lavori: 2011, fine lavori: 2015.<br />

• Express Rail Link Hong Kong–Shenzhen–Guangzhou:<br />

realizzazione di un tratta in superficie ad Hong Kong,<br />

lunga 35 km; messa in servizio prevista per il 2015 o<br />

il 2016.<br />

• Shatin Central Link: costruzione di 17 km di linee metropolitane<br />

e tramviarie con 7 stazioni previste tra Shatin e<br />

il Central District; bando di gara: 2009, inizio cantiere:<br />

2010; fase 1: tratta Shatin–Hunghom (termine: 2015),<br />

fase 2: raccordo di 6 km al Central District (nel bacino<br />

portuale), messa in servizio prevista per il 2019.<br />

• Kwun Tong Line Extension: prolungamento della Kwun<br />

Tong Line fino a Whampoa.<br />

Maggiori informazioni su www.mtr.com.hk/eng/<br />

projects/future_project_index.html<br />

33


Commercio estero<br />

Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

Taiwan lancia un programma infrastrutturale<br />

ambizioso<br />

Nel quadro di un ampio programma infrastrutturale, Taiwan<br />

ha presentato dodici progetti di vasta portata volti<br />

a rilanciare l’economia e a preparare il terreno diplomatico<br />

per migliorare progressivamente le relazioni con la<br />

Repubblica popolare di Cina. Così facendo il ruolo di<br />

Taiwan nell’economia mondiale si troverà sicuramente<br />

accentuato.<br />

Nei dodici progetti che costituiscono l’“i-Taiwan” saranno<br />

investiti ben 80 miliardi di euro nei prossimi otto anni. I<br />

progetti sono:<br />

• sviluppo della rete ferroviaria pubblica<br />

• pianificazione della zona di libero scambio di Kaoshiung<br />

• apertura di un hub logistico a Taichung (trasporto marittimo<br />

ed aereo)<br />

• costruzione della Taoyuan International Air City<br />

• promozione dell’educazione e dell’innovazione<br />

• apertura di corridoi dell’innovazione per l’industria hightech<br />

• rinnovo e risanamento delle regioni urbane e industriali<br />

• ammodernamento dell’agricoltura<br />

• riabilitazione delle regioni costiere<br />

• rimboschimento su larga scala<br />

• misure di protezione contro le inondazioni<br />

• ammodernamento del sistema di trattamento delle acque.<br />

Maggiori informazioni su www.cepd.gov.tw/dn.aspx<br />

?uid=5631<br />

Dazi doganali e imposte indirette: novità in Malesia<br />

Modifiche in materia di dazi doganali e di imposte indirette<br />

sono entrate in vigore a inizio del nuovo esercizio<br />

fiscale (fine agosto) in Malesia.<br />

Tra le principali novità figurano:<br />

• esonero dai dazi doganali e dall’imposta sulla cifra d’affari<br />

(Sales Tax) per le installazioni fotovoltaiche;<br />

• esonero dai dazi doganali e dall’imposta sulla cifra d’affari<br />

per gli apparecchi con modalità a risparmio energetico<br />

(es. motori ad alto rendimento, isolanti);<br />

• esonero dai dazi doganali e dimezzamento del diritto<br />

d’accisa per i veicoli ibridi nuovi, certificati dalle autorità<br />

malesi e dotati di cilindrata inferiore ai 2000 cm3;<br />

• aumento del diritto d’accisa sui prodotti a base di tabacco;<br />

• riduzione dei dazi doganali su una serie di prodotti, tra<br />

i quali: concimi e pesticidi, plastica e prodotti in plastica,<br />

prodotti in vetro, equipaggiamenti elettrotecnici;<br />

• esenzione dai dazi doganali per determinati preparati<br />

alimentari;<br />

• soppressione dell’obbligo di licenza d’importazione per<br />

le gru e i macchinari da costruzione.<br />

Maggiori informazioni su www.treasury.gov.my/index.p<br />

hp?ch=12&pg=149&ac=2302&lang=eng<br />

34 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Messico: bandi per il complesso portuale di Punta<br />

Colonet<br />

Il Messico ha lanciato un bando pubblico per il suo ambizioso<br />

progetto portuale di Punta Colonet, che prevede la<br />

costruzione di un porto d’alto mare capace di trattare 6 milioni<br />

di container l’anno e che sarà collegato agli Stati Uniti<br />

da una linea ferroviaria e da un collegamento stradale.<br />

L’Ambasciata di Svizzera in Messico ha redatto una nota<br />

informativa su tale progetto, intitolata “Lancement d’appel<br />

d’offres pour la construction d’un port à Baja California<br />

d’une valeur de USD 5 milliards”.<br />

Nota informativa su www.osec.ch/countries > Messico<br />

> Appalti pubblici<br />

traNspareNcY iNterNatioNal:<br />

iNDice Di percezioNe Della corruzioNe<br />

Nell’“Indice di<br />

percezione della<br />

corruzione <strong>2008</strong>”<br />

pubblicato da TransparencyInternational,<br />

la Svizzera<br />

guadagna due posti<br />

e si classifica<br />

quinta. La Svizzera<br />

deve questa progressione<br />

più al<br />

fatto che taluni paesi<br />

hanno allentato<br />

gli sforzi, che non<br />

ad un suo reale<br />

impegno contro la<br />

corruzione.<br />

Davanti alla Svizzera<br />

si posizionano Danimarca, Nuova Zelanda, Svezia<br />

e Singapore. Anche Finlandia, Islanda, Paesi Bassi,<br />

Australia e Canada figurano tra le top ten.<br />

Si rileva che la corruzione è sempre più elevata nei<br />

paesi in cui le istituzioni stanno fallendo. Tra questi<br />

figurano Somalia, Iraq, Birmania, Haiti, Afghanistan,<br />

Sudan, Ciad e la Guinea.<br />

Secondo l’ONG, dei progressi significativi sono stati<br />

registrati in Albania, Cipro, Georgia, Mauritius, Nigeria,<br />

Oman, Qatar, Corea del Sud, Tonga e Turchia.<br />

Maggiori informazioni su www.transparency.org/<br />

policy_research/surveys_indices/cpi/<strong>2008</strong><br />

Osec<br />

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Fiere internazionali<br />

Energiesparmesse Wels 2009<br />

Wels, 25 febbraio – 1° marzo 2009<br />

L’Energiesparmesse di Wels è il salone leader in Europa per il risparmio<br />

energetico nelle abitazioni e fiera dei materiali e delle tecniche edili.<br />

Numerosi seminari e conferenze sul riscaldamento, l’efficienza energetica,<br />

le ultime tendenze e le future tecnologie fanno da contorno a<br />

questo evento europeo.<br />

Lo Swiss business Hub Austria in collaborazione con Osec, energiecluster.ch<br />

e l’Ufficio federale dell’energia vi allestiscono uno “SWISS<br />

Pavilion”.<br />

Informazioni sulla fiera: www.energiesparmesse.at<br />

Fiere internazionali: per informarsi sulle novità del settore!<br />

BIO 2009 – Annual International Convention<br />

Atlanta, 18-21 maggio 2009<br />

BIO – Annual International Convention è l’evento mondiale più importante per la biotecnologia. Questo salone, corredato<br />

da seminari e da un congresso, si tiene ogni anno in una grande città degli Stati Uniti o del Canada. Esso è<br />

organizzato dalla Biotechnology Industry Organization (BIO), associazione economica americana con sede a Washington<br />

che conta più di 1’100 affiliati, tra cui aziende americane di biotecnologia, centri di ricerca e sviluppo nonché<br />

aziende ed organizzazioni straniere. Negli ultimi anni, il numero di visitatori è aumentato in continuazione. Anche il<br />

tasso di partecipazione è in aumento e riflette l’interesse crescente per la commercializzazione delle biotecnologie<br />

nel mondo intero.<br />

Per consentire alle PMI svizzere di partecipare al mercato internazionale della biotecnologia, l’Osec, in collaborazione<br />

con Swiss Biotech, organizza la partecipazione collettiva ufficiale della Svizzera all’edizione 2009. Lo “SWISS Pavilion”<br />

organizzato al BIO <strong>2008</strong> tenutosi a San Diego si è concluso con un grande successo e il tandem Osec-SWISS Biotech<br />

sarebbe lieto di vedere un partecipazione numerosa anche all’edizione 2009.<br />

Informazioni sulla fiera: www.bio2009.org<br />

BioJapan 2009<br />

Tokyo, 7-9 ottobre 2009<br />

L’economia giapponese conosce una crescita sostenuta malgrado i segni negativi dell’economia americana e la crisi<br />

petroliera i cui effetti si fanno sentire in tutte le regioni del mondo, Giappone incluso.<br />

In questo Paese, le cure, la medicina personalizzata e la prevenzione sono settori in piena crescita e nuove opportunità<br />

d’affari si profilano all’orizzonte, soprattutto nel settore dell’alimentazione funzionale. L’ultimo summit del G8 a Toyako,<br />

sull’isola di Hokkaido, ha deciso di incoraggiare l’utilizzo della biomassa (bioenergie e bioprodotti).<br />

Il salone BioJapan, che si svolge tutti gli anni con seminari e congressi organizzati in parallelo, è il grande appuntamento<br />

per i principali attori delle biotecnologie, le multinazionali della farmacia, della medicina, della chimica e<br />

dell’ambiente.<br />

Per consentire alle PMI elvetiche di interessarsi alle biotecnologie sul piano internazionale, l’Osec allestisce in collaborazione<br />

con Swiss Biotech, uno “SWISS Pavilion”.<br />

Informazioni sulla fiera: www.jba.or.jp<br />

Anuga 2009<br />

Colonia, 10-14 ottobre 2009<br />

Questo salone mondiale, dedicato all’industria alimentare ed organizzato ogni due anni da Koelnmesse nello spazio<br />

fieristico di Colonia, continua a riscontrare grande successo: vi si incontrano infatti espositori e visitatori venuti da<br />

quasi tutti i Paesi per allacciare contatti e relazioni commerciali transfrontaliere. L’offerta, nazionale ed internazionale<br />

e chiaramente strutturata, riflette l’insieme del mercato mondiale in tutta la sua diversità.<br />

Il salone si articola attorno a dieci settori, ossia altrettanti saloni specializzati: il visitatore vi si ritrova facilmente e<br />

può reperire rapidamente il comparto che lo interessa maggiormente.<br />

L’Osec allestisce nuovamente uno “SWISS Pavilion” nel settore Fine Food per presentare le specialità svizzere e<br />

sotto la direzione di Switzerland Cheese Marketing SA verrà allestito uno stand comune nella hall 10.1. dedicato ai<br />

formaggi svizzeri.<br />

Informazioni sulla fiera: www.anuga.de<br />

iNformazioNi suGli “sWiss pavilioN”: WWW .osec.cH/fairs<br />

35


pronto, chi parla?<br />

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Eventi<br />

coNfroNti <strong>2008</strong><br />

capitale impreNDitoriale e crescita ecoNomica:<br />

la sfiDa eNerGetica - il ticiNo ecoNomico<br />

Nel coNfroNto iNterreGioNale<br />

Organizzazione<br />

Con il sostegno di<br />

Istituto partner<br />

Facoltà<br />

di scienze<br />

economiche<br />

Istituto<br />

di ricerche<br />

economiche<br />

IRE<br />

In collaborazione con <strong>Ti</strong>cino Turismo - Dipartimento Finanze e Economia - Banca Popolare di Sondrio (suisse) SA<br />

Camera di Commercio Svizzera in Italia - Associazione Bancaria <strong>Ti</strong>cinese - UNIA<br />

L’evento si terrà il 25 novembre <strong>2008</strong> sul Monte Verità ad Ascona<br />

Cos’è confron<strong>Ti</strong><br />

confron<strong>Ti</strong> propone annualmente un’occasione di incontro, riflessione e discussione sulla dinamica economica cantonale<br />

(congiunturale e strutturale) in un confronto interregionale, nazionale e transfrontaliero, e si inserisce nell’ambito<br />

delle attività promosse dall’Istituto di Ricerche Economiche (IRE) e del suo Centro per l’Osservazione delle Dinamiche<br />

Economiche (CODE) per supportare validamente l’economia ed il territorio ticinese.<br />

Capitale imprenditoriale e crescita economica: la sfida energetica<br />

Nel segno della continuità tematica, l’edizione <strong>2008</strong> di confron<strong>Ti</strong> è dedicata alla relazione esistente tra una forma<br />

particolare di capitale e la crescita economica. Si tratta del capitale imprenditoriale e del suo ruolo nei meccanismi<br />

di creazione di nuove attività economiche. A fare da sfondo alle riflessioni ed al dibattito sul tema dell’edizione <strong>2008</strong><br />

di confron<strong>Ti</strong> vi sarà la grande sfida energetica, foriera di enormi pressioni sulla società, sull’economia e sull’ambiente,<br />

ma anche di nuove fondamentali opportunità.<br />

Gli aggiornamenti sul programma sono disponibili su www.confronti.ch<br />

Per informazioni ed iscrizioni:<br />

confron<strong>Ti</strong><br />

Via Maderno 24<br />

CP 4361<br />

6904 Lugano<br />

Tel. +41 58 666 46 79<br />

Fax +41 58 666 46 62<br />

confronti@unisi.ch<br />

37


Eventi<br />

Organizzato da<br />

ticinotransfer<br />

rete per il trasferimento di tecnologia e del sapere della Svizzera italiana<br />

con il supporto di<br />

in collaborazione con i partner di <strong>Ti</strong>cinotransfer<br />

Produrre prodotti e servizi personalizzati ai prezzi del “mercato di massa”: è quanto si vuole ottenere con la “Mass Customization”.<br />

In quali mercati questo modello di business è possibile? Quale riconfigurazione dei processi aziendali essa implica?<br />

In “provocAZIONE 1” esploriamo e discutiamo sulla base di esperienze concrete le possibilità e i limiti di questa sfida.<br />

Programma<br />

17.00 Benvenuto, Giorgio Travaglini,<br />

coordinatore di <strong>Ti</strong>cinotransfer<br />

In videoconferenza dalla Cina<br />

• 17.10 Mass Customization: un modello<br />

di business anche per la<br />

sostenibilità, Claudio Boer, Direttore,<br />

ICIMSI-SUPSI<br />

• 17.20 How to be a quality partner for<br />

European brands on the Chinese<br />

market, Zang Hua Rong,<br />

CEO, HuaJiang Group<br />

17.30 La crescita del mercato di prodotti<br />

personalizzati: contesto,<br />

38 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

driver, criticità, Marco Santambrogio,<br />

Managing Director,<br />

Value-Lab<br />

17.40 L’ascensore: un prodotto standard<br />

fatto su misura, Marco<br />

Cobianchi, Direttore, Schindler<br />

Elettronica<br />

17.50 Il tool: uno per tutti e a ognuno<br />

il suo, Daniele Pigat, Managing<br />

Director, Mikron Tool<br />

18.00 Custom made “Fashion” shoes?,<br />

Paul Janssen, Direttore, Hugo<br />

Boss <strong>Ti</strong>cino<br />

18.10 Discussione<br />

18.30 Aperitivo e networking<br />

Moderatore:<br />

Alberto Lenz, Management Adviser<br />

Iscrizione:<br />

Siete invitati a iscrivervi entro il 21<br />

novembre <strong>2008</strong>, inviando un’e-mail<br />

a icimsi@supsi.ch, indicando: Nome,<br />

Cognome e Affiliazione<br />

Informazioni: info@ticinotransfer.ch,<br />

Tel +41 58 666 66 77<br />

Partecipazione: gratuita


Eventi<br />

Care lettrici,<br />

Cari lettori,<br />

abbiamo il piacere di annunciarvi l’arrivo della Consigliera<br />

federale e Capo del Dipartimento federale dell’economia Doris Leuthard<br />

giovedì 27 novembre <strong>2008</strong><br />

alle ore 19.00<br />

presso l’Hotel Coronado a Mendrisio<br />

In vista della votazione popolare dell’8 febbraio prossimo in merito alla riconferma del “pacchetto”<br />

di Accordi bilaterali e alla loro estensione a Bulgaria e Romania, la Consigliera federale parteciperà<br />

ad un dibattito pubblico moderato dal Direttore del Corriere del <strong>Ti</strong>cino Giancarlo Dillena.<br />

Per eventuali iscrizioni potete scrivere un’e-mail alla Signora Gorica Veljkovic: gorica@cci.ch<br />

oppure Tel. +41 91 911 51 30<br />

39


Formazione<br />

di Patrizia Villa<br />

La METALLUX SA di<br />

Mendrisio, azienda leader<br />

dell’industria elettronica<br />

che opera nel campo delle<br />

tecnologie di sensori e<br />

circuiti ibridi, ha ospitato il<br />

17 settembre la cerimonia<br />

di consegna dei diplomi di<br />

capo-azienda. I neo diplomati<br />

avevano affrontato<br />

lo scorso 30 giugno e 1°<br />

luglio gli esami finali: le<br />

prove sostenute sono state<br />

di contabilità, valutazione<br />

aziendale, questioni<br />

economiche, gestione del<br />

personale e marketing.<br />

La formazione di capo<br />

azienda è organizzata in<br />

<strong>Ti</strong>cino dalla Camera di<br />

commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi<br />

del cantone <strong>Ti</strong>cino sotto<br />

l’egida dell’IFCAM-Istituto<br />

svizzero per la formazione<br />

di capi-azienda di Berna.<br />

proposte formative Della cc-ti<br />

REACH: lE ConsEguEnzE pER lE impREsE in<br />

svizzERA dEllA nuovA REgolAmEntAzionE<br />

uE sullE sostAnzE CHimiCHE<br />

10 novembre, dalle 16.00 alle 18.00<br />

ACCoglimEnto E insERimEnto dEi nuovi<br />

CollAboRAtoRi<br />

10 novembre, dalle 9.00 alle 13.00<br />

FinE dEl RAppoRto di lAvoRo<br />

17 novembre, dalle 9.00 alle 13.00<br />

gli AttEstAti di lAvoRo<br />

24 novembre, dalle 9.00 alle 13.00<br />

15 Nuovi Diplomati alla scuola<br />

per capi-azieNDa<br />

I diplomati con alcuni docenti e il Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> Luca Albertoni (a destra)<br />

La migliore media, del 5.0, è stata ottenuta ex aequo da: Rosa<br />

Coiro (La Lanterna magica <strong>Ti</strong>cino, Locarno), Sacha Milani (Elettro<br />

Controlli Sagl, Mendrisio), Erik Pinchetti (Rigassi & Pinchetti<br />

SA, Lodrino).<br />

Hanno ricevuto inoltre il diploma di capo-azienda nelle arti e mestieri:<br />

Simon Aytogan (FFS Cargo SA, Chiasso), Paolo Bezzola<br />

(FFS SA, Quartino), Fabio Crameri (ATEL Impianti SA, Savosa),<br />

Alfio Daldini (Figli fu A. Daldini Vini, Savosa), Paolo Deiuri (Repo<br />

SA, Croglio), Pierluigi Gianfreda (Swiss Post International Management<br />

AG, Lugano), Reto Giannini (Graniti Rossi SA, Lodrino),<br />

Michele Lang (E. Lang SA, Lamone), Davide Togni (Sergio Togni<br />

SA, Gordola), Andrea Valsecchi (Metallux SA, Mendrisio), Eugenio<br />

Wolk (Crown Services Sagl, Magliaso), Fabrizio Wuethrich<br />

(Luigi Bernasconi SA, Bedano).<br />

Ha ricevuto l’attestato di frequenza: Mauro Caronno (Fart SA,<br />

Locarno).<br />

pRoCEduRE di RiCHiEstA di pERmEssi<br />

di lAvoRo<br />

1° dicembre, dalle 9.00 alle 17.00<br />

l’AppliCAzionE dEl pREvEntivo<br />

2 dicembre, dalle 9.00 alle 17.00<br />

noRmE impERAtivE dEl Co, CCl E<br />

REsponsAbilità dEl lAvoRAtoRE E<br />

dEl dAtoREdi lAvoRo<br />

9 dicembre, dalle 14.00 alle 17.30<br />

l’ivA nEllE tRiAngolAzioni E i RAppoRti Con<br />

lE dogAnE<br />

11 dicembre, dalle 09.00 alle 15.30<br />

per ulteriori informazioni: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato<br />

e dei servizi del Cantone ticino, Corso Elvezia 16, 6900 lugano,<br />

tel. +41 91 911 51 18, corsi@cci.ch, www.cciati.ch.<br />

40 <strong>Ti</strong>cino Business


Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Signora<br />

CANDIDATO<br />

Master in Economia<br />

e Commercio<br />

Specialista di vendita<br />

e marketing<br />

Anno di nascita: 1968<br />

Cittadinanza: tedesca e<br />

italiana<br />

CANDIDATO<br />

Alessandro Ietti<br />

Università Insubria a Varese,<br />

Economia e Commercio<br />

Anno di nascita 1984<br />

CANDIDATO<br />

Marco Rutz<br />

Laurea specialistica in<br />

“Programmazione e gestione<br />

dei servizi educativi<br />

e formativi” presso l’Università<br />

degli Studi di Padova<br />

Anno di nascita 1987<br />

Cittadinanza italiana<br />

Signore<br />

CANDIDATO<br />

Diploma commerciale e<br />

Diploma federale Co-Referent<br />

Leasing<br />

Anno di nascita 1955<br />

Cittadinanza svizzera<br />

CONOSCENZE LINGUISTICHE CERCA INDIRIZZO<br />

Italiano: madrelingua<br />

Tedesco: ottimo<br />

Francese: buono<br />

Inglese: ottimo<br />

Ha lavorato come specialista<br />

di vendita e marketing<br />

per oltre 15 anni in Germania<br />

ed in Italia, in aziende<br />

internazionali. Cerca uno<br />

sbocco professionale nelle<br />

vendite e marketing. Motivata<br />

a viaggiare per lavoro.<br />

Spiccato spirito d’iniziativa.<br />

Attitudine all’acquisizione<br />

di nuovi clienti.<br />

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Corso Elvezia 16<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 30<br />

cciati@cci.ch<br />

CONOSCENZE LINGUISTICHE CERCA INDIRIZZO<br />

Italiano: madrelingua<br />

Francese: buono<br />

Inglese: buono<br />

CONOSCENZE LINGUISTICHE CERCA INDIRIZZO<br />

Italiano: madrelingua<br />

Tedesco: discreto<br />

Francese: discreto<br />

Inglese: discreto<br />

Spagnolo: discreto<br />

Studente in economia e<br />

amministrazione delle imprese,<br />

cerca stage nel settore.<br />

Abile nel commercio<br />

e veloce nell’apprendere.<br />

Esperienza in ambito organizzativo-gestionale<br />

e<br />

didattico-comunicativo.<br />

Cerca lavoro nel settore<br />

della formazione, comunicazione,<br />

marketing,<br />

management delle risorse<br />

umane.<br />

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Per le aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo, rivolgersi<br />

alla Signora G. Veljkovic, +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />

senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

Via Milano 14<br />

21050 Cantello-Varese<br />

ITALIA<br />

Tel. +39 0332 169 15 92<br />

Mob. +41 76 203 30 08<br />

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Tel. +41 91 866 22 62<br />

Mob. +41 76 307 66 63<br />

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41


Vita dei Soci<br />

di Lisa Pantini<br />

42 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

l’esseNza Dello stile:<br />

traDizioNe e riNNovameNto<br />

A colloquio con Franz Reichholf, Direttore della<br />

gioielleria Bucherer Lugano, che ci illustra la storia<br />

e il rinnovamento della gioielleria di Via Nassa<br />

Correva l’anno 1888 quando a Lucerna, in un piccolo laboratorio,<br />

Carl-Friedrich Bucherer, uomo d’affari e commerciante<br />

lungimirante, aprì il primo negozio-esposizione di orologi e<br />

gioielli.<br />

Bucherer: un’impresa di famiglia, divenuta nel tempo un punto<br />

fermo per l’alta gioielleria e l’orologeria nel panorama svizzero<br />

ed internazionale, giunta oggi, dopo 120 anni, alla terza generazione,<br />

sotto la dinamica guida di Jörg G. Bucherer, Presidente<br />

del Consiglio d’Amministrazione.<br />

Un Gruppo che conta oggi quattordici negozi in Svizzera e cinque<br />

in Germania, nei luoghi più esclusivi e prestigiosi (Berlino,<br />

Düsseldorf, Francoforte, Amburgo e Norimberga).<br />

In Svizzera, e da lungo tempo anche all’estero, il<br />

nome Bucherer è sinonimo e garanzia di qualità.<br />

Una fama conquistata grazie a una gamma di gioielli<br />

rari ed esclusivi e a una vasta offerta di orologi<br />

Franz Reichholf<br />

delle marche svizzere più prestigiose. Fanno parte<br />

del Gruppo anche le orologerie Andreas Huber<br />

GmbH di Monaco di Baviera e il gioielliere Haban a Vienna.<br />

Bucherer oggi è un marchio conosciuto a livello mondiale, sinonimo di lusso e<br />

esclusività. Questo riconoscimento è il frutto della lunga e solida esperienza che negli<br />

anni ha permesso all’azienda svizzera di posizionarsi nelle vie del lusso delle principali<br />

città e centri mondani e turistici, ma anche all’eccezionale assortimento di prodotti –<br />

con oltre 50'000 prodotti –, alla competenza e alla passione per il proprio lavoro dei<br />

dipendenti – quasi 1’200 in tutto il gruppo e ben 34 a Lugano –, la cui perizia, passione<br />

per i materiali preziosi e la lealtà all'azienda sono esemplari.<br />

Oggi la maestria antica rivive nelle generazioni successive trasformatasi in professionalità e<br />

attenta selezione e valutazione qualitativa delle proposte di gioielleria e orologeria ad una<br />

clientela attenta ed esigente.<br />

Bucherer Lugano<br />

Dopo una ristrutturazione di diversi mesi nella prima parte del<br />

<strong>2008</strong>, Bucherer Lugano si presenta in una nuova veste,<br />

elegante e armoniosa. Un ambiente, quello della principale<br />

gioielleria della città, concepito e arredato nel segno di<br />

un’esclusiva accoglienza della clientela. Spazi più moderni<br />

dedicati alla vendita, in perfetta sintonia con il tradizionale stile<br />

Bucherer nella scelta delle soluzioni di architettura d’interni e<br />

d’arredo, dove preziosi e orologi trovano una collocazione che ne<br />

mette degnamente in risalto tutta la bellezza e preziosità. La gioielleria<br />

propone una ricca scelta di lussuosi gioielli e orologi, ventaglio nel quale<br />

spicca uno dei più completi assortimenti di Rolex.


Una scelta davvero unica<br />

Una ricca ed esclusiva scelta di gioielli testimonia della passione che da sempre Bucherer coltiva per le pietre<br />

preziose e l’arte orafa di alto lignaggio. Già dal lontano 1888 negli atelier dell’azienda vengono concepiti e<br />

realizzati stupendi gioielli, di elevata qualità e pregio artistico. Bucherer è fiera del suo assortimento costellato<br />

di affascinanti pezzi unici, di collezioni dal design classico e intramontabile e di rare pietre preziose.<br />

Altra specialità di Bucherer sono gli orologi: oltre al marchio proprio Carl F. Bucherer – creato nel 2001 –,<br />

nelle boutiques il cliente trova le marche più famose e prestigiose: Rolex, Chopard, Piaget, IWC, Audemars<br />

Piguet, Girard Perregaux, Panerai, TAG Heuer, Tudor, Baume & Mercier, Longines, Rado e B-Swiss.<br />

A Lugano, inoltre, Bucherer presenta la sua più vasta e completa scelta di Rolex, in uno spazio dedicato: il<br />

Rolex Corner.<br />

Tra gli articoli di gioielleria, quelli con diamanti rappresentano il comparto più importante. Quale azienda<br />

leader del settore, Bucherer vanta l’assortimento più ampio e possiede le più grandi scorte di diamanti.<br />

La Casa è però rinomata anche per le innovative creazioni che da sempre escono dai suoi<br />

atelier e che sin dagli inizi le hanno permesso di conquistarsi un posto di rilievo nel mondo<br />

dell’oreficeria e nel cuore delle donne. Con Lacrima, una delle ultime creazioni quale linea<br />

di gioielli, Bucherer torna a proporre un universo esclusivo e scintillante, dove le emozioni<br />

si trasformano in gioielli di irresistibile fascino.<br />

Dove acquistare diventa un piacere<br />

Il personale della Bucherer Lugano ama il proprio lavoro e proprio per questo lo svolge<br />

con cortesia e competenza, sempre attento a consigliare e a soddisfare al meglio<br />

i desideri della clientela. Il nuovo negozio propone anche un’elegante e piacevole<br />

lounge, dove i clienti possono dedicarsi in tutta calma alla scelta del loro pezzo<br />

preferito.<br />

Ambiente, accoglienza, competenza, scelta, qualità: gli ingredienti che fanno di un<br />

acquisto da Bucherer Lugano un'esperienza indimenticabile.<br />

BUCHERER SA<br />

via Nassa 56<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 923 14 24, Fax +41 91 923 43 05<br />

lugano@bucherer.com, www.bucherer.com<br />

43


Vita dei Soci<br />

Luciano Monga e Sandro Prosperi<br />

44 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Due partNer per le imprese ticiNesi<br />

Da settembre <strong>2008</strong>, Luciano Monga è stato nominato Partner<br />

e responsabile dei servizi di revisione e consulenza industriale<br />

dell’ufficio Deloitte di Lugano<br />

Un segno tangibile dell’importanza che il <strong>Ti</strong>cino riveste<br />

per la multinazionale Deloitte: può essere così riassunta<br />

la nomina a Partner di Luciano Monga.<br />

Deloitte è una delle più grandi società al mondo, attiva nel<br />

settore della revisione e consulenza aziendale. Fra i clienti<br />

si annoverano gruppi multinazionali e nazionali, alcuni dei<br />

quali quotati in borsa, ma anche imprese medio-piccole,<br />

attive in svariati settori industriali e in ambito finanziario.<br />

Presente in circa 150 Paesi, con oltre 165’000 collaboratori,<br />

Deloitte ha di recente annunciato per l’anno fiscale<br />

<strong>2008</strong> una crescita del 18.6% del fatturato globale di tutte<br />

le società del network, raggiungendo per il sesto anno<br />

consecutivo l’ambizioso obiettivo della crescita a doppia<br />

cifra percentuale. I risultati sembrano dunque dimostrare<br />

un modello di business vincente, incentrato sul cliente e<br />

costruito su una cultura di condivisione di competenze ed<br />

esperienze a livello internazionale.<br />

I risultati sono confortanti anche per Deloitte Svizzera,<br />

dove la multinazionale è attiva con i cinque uffici di Zurigo,<br />

Basilea, Ginevra, Losanna e Lugano e più di 800<br />

collaboratori.<br />

Lo stesso ufficio di Lugano, che conta una trentina di<br />

collaboratori, negli ultimi 12 mesi ha registrato una crescita<br />

importante.<br />

Luciano Monga ha maturato 12 anni di esperienza nell’ambito<br />

della revisione. Esperto-contabile, dottore commercialista<br />

e revisore dei conti, affiancherà Sandro Prosperi,<br />

Partner responsabile dell’ufficio di Lugano, esperto-contabile<br />

diplomato, revisore riconosciuto dalla Commissione<br />

Federale delle Banche, nella direzione dell’ufficio.<br />

“La nomina di Monga è la diretta conseguenza della volontà<br />

di Deloitte di proseguire anche in <strong>Ti</strong>cino sulla linea<br />

strategica dell’espansione” commenta Sandro Prosperi.<br />

In pratica, per le imprese ticinesi si tratta di usufruire in<br />

loco di competenze di eccellenza, attraverso due Partner,<br />

professionisti l’uno del settore finanziario – Prosperi – e<br />

l’altro del settore industriale – Monga. Con Prosperi e<br />

Monga, un team di collaboratori, sottoposti a un’atteta<br />

selezione, tutti con formazione universitaria di tipo<br />

economico, la maggior parte provenienti dall’USI, Supsi<br />

o altre università svizzere, e in corso di formazione<br />

per il conseguimento del diploma di esperto-contabile.<br />

Formazione continua anche attraverso programmi interni<br />

all’azienda, aggiornamento continuo sulle novità in campo<br />

contabile, fiscale e legale e conoscenza delle lingue<br />

nazionali, oltre all’inglese, completano il profilo dei professionisti<br />

di Deloitte. Diversi, inoltre, i manager Deloitte<br />

coinvolti nell’insegnamento di materie tecniche presso<br />

istituzioni ticinesi accreditate.<br />

“Crediamo che la qualità sia fatta di persone” commenta<br />

Monga. “Per questo dedichiamo particolare attenzione alle<br />

nostre risorse, ciò che determina sul lungo termine una<br />

retention elevata. Quest’ultimo aspetto è particolarmente<br />

apprezzato dai nostri clienti, che vedono coinvolti negli<br />

interventi in azienda, anno dopo anno, le stesse persone,<br />

sempre più qualificate, garanzia di continuità di rapporto<br />

umano, professionalità e confidenzialità dei dati”.<br />

Qualità significa anche coprire i rischi. Da questo punto<br />

di vista, Deloitte si è dotata di un sistema di procedure<br />

interne volte alla gestione del rischio: l’attività di verifica<br />

viene ulteriormente sottoposta al giudizio di professionisti<br />

all'interno dell'azienda, non direttamente coinvolti sul<br />

mandato.


Un altro aspetto determinante ai fini di un servizio di<br />

qualità è il rispetto dell’indipendenza. “Deloitte fornisce<br />

servizi di revisione e consulenza in piena sintonia con<br />

le normative in atto e gli orientamenti a livello internazionale.<br />

Per garantire ai nostri clienti e al mercato la<br />

più assoluta indipendenza nel ruolo di revisori, ci siamo<br />

inoltre dotati di un rigido modello di comportamento”<br />

prosegue Monga.<br />

A Lugano, Deloitte fornisce alle imprese ticinesi un ventaglio<br />

di servizi che copre tutte le aree aziendali. La missione<br />

di Deloitte è assistere le imprese, sin dalla loro<br />

nascita, durante tutto il processo evolutivo di crescita<br />

e continuità, con servizi di elevato standard qualitativo<br />

affinché l’imprenditorialità possa eccellere.<br />

I servizi offerti da Deloitte direttamente dai professionisti di<br />

Lugano sono brevemente riassunti nella tabella che segue:<br />

Audit Tax & Legal Consulting<br />

Revisione dei conti annuali,<br />

individuali e consolidati, allestiti<br />

in base a standard locali e<br />

internazionali (Codice delle Obbligazioni,<br />

Swiss-GAAP RPC,<br />

IFRS, US-GAAP) di industrie,<br />

banche, commercianti di valori<br />

mobiliari e altri istituti finanziari,<br />

istituzioni di previdenza<br />

professionale. In questo ambito<br />

sono comprese anche altre<br />

verifiche quali limited review e<br />

agreed-upon-procedures (procedure<br />

di verifica concordate).<br />

Assistenza in qualsiasi ambito<br />

che presenti risvolti legali e fiscali,<br />

in tutte le fasi del ciclo<br />

di vita aziendale, in tutti i rami<br />

dell'azienda; preparando e organizzando<br />

la contrattualistica<br />

aziendale, gli aspetti procedurali<br />

necessari allo svolgimento<br />

delle attività commerciali (permessi<br />

di lavoro per i dipendenti,<br />

autorizzazioni amministrative)<br />

e pianificando la fiscalità<br />

dell'azienda.<br />

“Valorizzare il servizio significa per noi selezionare il prodotto<br />

giusto rispondente al bisogno reale del cliente con<br />

un elevato standard qualitativo” aggiunge Monga.<br />

In casa Deloitte, qualità corrisponde anche alla garanzia<br />

di servizio completo e accurato tramite collaboratori formati,<br />

coinvolgimento di specialisti del network in caso di<br />

tematiche specifiche, rispetto dei termini e delle condizioni<br />

concordate. E, non da ultimo, innovazione.<br />

“Uno dei fattori determinanti per un servizio di qualità<br />

è l’innovazione. In Deloitte innovazione significa tool e<br />

strumenti di lavoro di ultima generazione, per aumentare<br />

l’efficienza del servizio attraverso controlli sempre più<br />

mirati e accurati in tempi più brevi” prosegue Monga.<br />

E di innovazione si parla anche quando si considera la<br />

Corporate Social Responsibility, nel cui ambito Deloitte<br />

sta implementando programmi particolari, sia presso i<br />

collaboratori, sia verso l’esterno, destinati a contribuire<br />

in maniera attiva alla conservazione dell’ambiente e a<br />

fornire un supporto in ambito sociale.<br />

Professionalità delle risorse, servizi specialistici di qualità,<br />

innovazione: questi gli elementi della chimica che<br />

avvicina Deloitte Lugano verso le numerose realtà industriali<br />

e finanziarie di successo che popolano il panorama<br />

economico ticinese.<br />

Ed è una solida assistenza quella che Prosperi, Monga<br />

e i loro collaboratori propongono alle società ticinesi,<br />

figlie di imprenditori da sempre abituati a risultati<br />

concreti, che necessitano di un supporto aderente ai<br />

bisogni di business per raggiungere risultati che durino<br />

nel tempo.<br />

Consulenza nell’implementazione<br />

di standard locali e internazionali<br />

(Codice delle Obbligazioni,<br />

Swiss-GAAP RPC, IFRS,<br />

US-GAAP), servizi relativi a<br />

M&A, due diligence, business<br />

plan, esecuzione di valutazioni,<br />

perizie, attività di forensic,<br />

valutazione del sistema di controllo<br />

interno, Sarbanes-Oxley<br />

Compliance.<br />

ERS Enterprise Risk<br />

Services<br />

Per rispondere alle aspettative<br />

delle imprese che oggigiorno si<br />

trovano sempre più a dover gestire<br />

da una parte l’incertezza<br />

generata dai rischi, dall’altra la<br />

compliance alle nuove esigenze<br />

legali, l’Enterprise Risk Services<br />

offre un ampio ventaglio di<br />

servizi indirizzati all’individuazione<br />

e valutazione dei rischi<br />

legati al business e all’implementazione<br />

di adeguati sistemi<br />

per la loro mitigazione e controllo.<br />

I servizi si focalizzano in<br />

modo particolare su Internal<br />

Audit Services, Corporate & IT<br />

Governance, Sarbanes-Oxley<br />

Compliance, Operational Risk<br />

Management, Information Security<br />

Management, Business<br />

Continuity Planning, Computer<br />

Forensic, Corporate Responsibility,<br />

Business Intelligence.<br />

“La scelta in <strong>Ti</strong>cino di due Partner, nelle persone di Monga,<br />

dedicato interamente alle industrie ticinesi, e di me<br />

stesso, concentrato prevalentemente sull’area finanziaria,<br />

è la risposta concreta di Deloitte a questo tema” conclude<br />

Prosperi.<br />

Deloitte SA<br />

Via Ferruccio Pelli 1<br />

CP 5520<br />

6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 913 74 00<br />

office.lugano@deloitte.ch<br />

www.deloitte.ch<br />

45


Vita dei Soci<br />

di Patrizia Bacchetta, Responsabile Comunicazione Mikron SA Agno<br />

Markus Schnyder, COO Mikron<br />

Machining Technology<br />

Con lo slogan “Passion for precision<br />

since 1908” il Gruppo Mikron festeggia<br />

quest’anno il Centenario. L’avventura<br />

imprenditoriale di Mikron inizia il 20<br />

aprile 1908 grazie all’intraprendenza<br />

dell'orologiaio Karl Lüthy, che fonda la<br />

Maschinenfabrik Mikron AG a Bienne.<br />

Lo spirito pioneristico del suo fondatore<br />

porta rapidamente l’azienda a farsi un<br />

nome nella costruzione di macchine per<br />

la lavorazione di pezzi per orologi. Nel<br />

puro spirito della tradizione orologiera<br />

svizzera, i macchinari Mikron si contraddistinguono<br />

per la loro precisione<br />

ed affidabilità. Erano gli anni in cui gli<br />

ateliers e le fabbriche di orologi presenti<br />

nella regione del Giura cominciano a<br />

convertirsi alle macchine. Una volta,<br />

infatti, l’orologio era un prodotto creato<br />

a mano, ma già nella seconda metà del<br />

XIX secolo il suo processo di produzione<br />

cominciava a industrializzarsi. Le<br />

“ébauche machines” offerte da Mikron<br />

diedero ben presto importanti impulsi<br />

all’orologeria svizzera. Intorno agli anni<br />

‘20 Mikron sorprese il mercato presentando<br />

la prima macchina transfer per<br />

la fabbricazione di componenti per orologi.<br />

Grazie a tale sviluppo, diverse fasi<br />

di lavorazione furono per la prima volta<br />

raggruppate in un unico sistema. Oggi<br />

il principio transfer è il cuore di tutti<br />

i sistemi di lavorazione della moderna<br />

Mikron.<br />

46 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

mikroN: tecNoloGia Di puNta<br />

L'entrata dello stabile Albe, Agno 1971<br />

100 anni di storia Mikron<br />

Negli anni ‘50 vengono gettate le basi<br />

dell’espansione di Mikron al Sud delle<br />

Alpi.<br />

Il fortuito incontro tra Sauro Albertini<br />

e Guido Bertoglio porta alla nascita<br />

dall’azienda ALBE a Viganello. Lo spirito<br />

commerciale di Albertini unito alle<br />

spiccate doti ingegneristiche di Bertoglio<br />

confluiscono nella creazione della prima<br />

macchina di serie per la produzione di<br />

puntine per penne a sfera, la ABL (Albertini<br />

Bertoglio Lugano). Una rivoluzionaria<br />

macchina concepita per l’assemblaggio<br />

dei refills, incluso posa-biglia.<br />

La commercializzazione della ABL avviene<br />

un po’ rocambolescamente, sfruttando<br />

con astuzia le bellezze del Golfo<br />

di Lugano: mentre Guido Bertoglio<br />

apportava all’ultimo minuto i necessari<br />

ritocchi e perfezionamenti alla macchina,<br />

Sauro Albertini sulla vetta del Monte<br />

Bré intratteneva abilmente i clienti,<br />

facendogli ammirare il panorama, per<br />

guadagnare tempo... L’affare andò in<br />

porto e le sei macchine in fabbricazione<br />

furono vendute in breve tempo. Erano<br />

nate le prime macchine con tavolo<br />

a disco d’indexaggio a funzionamento<br />

pneumatico. Per la bordatura della<br />

puntina fu inventato il “Drilling”, concetto<br />

veramente geniale, che fu subito<br />

brevettato e che poi divenne l’emblema<br />

della stessa ALBE. Ancora oggi, dopo<br />

cinquant’anni, è in assoluto la migliore


L'inizio della produzione di precisione industriale in Svizzera<br />

unità per la bordatura delle puntine in ottone.<br />

Gli anni sessanta sono dedicati dell’espansione e portano<br />

la piccola società di Viganello a consolidare la sua<br />

immagine nel mondo intero, quale azienda leader nella<br />

produzione di sistemi per lavorazione delle puntine per<br />

penne a sfera.<br />

Nel 1965 ALBE si trasferisce nel nuovo stabile a Serocca<br />

d’Agno, dove è tuttora insediato il quartier generale della<br />

Divisione Machining Technology, Mikron SA Agno.<br />

Una svolta importante della storia di Mikron in <strong>Ti</strong>cino è legata<br />

alla vendita di Albe al gruppo industriale americano<br />

Chromaloy nel 1971. Sotto la direzione degli americani<br />

l’azienda perde un po’ del suo smalto e della grinta fino<br />

ad arrivare all’estate del 1986 quando ALBE viene rilevata<br />

dal Gruppo Mikron. Grazie alle solide basi finanziarie<br />

garantite da Mikron ed ha un mercato in ripresa l’azienda<br />

malcantonese, Mikron SA Agno, sviluppa due innovati-<br />

ve macchine transfer, il Multistar (1990) ancora oggi la<br />

macchina transfer meccanica più produttiva al mondo<br />

con oltre 520 pezzi al minuto, e il Multistep (1993), un<br />

transfer lineare molto flessibile grazie al suo concetto<br />

modulabile.<br />

Alla fine degli anni novanta il Gruppo Mikron introduce<br />

la sua nuova immagine, modifica il proprio nome in Mikron<br />

Technology Group e si dota di una nuova struttura<br />

aziendale con due divisioni: Machining Technology (Nidau/Agno)<br />

e Assembly Technology (Boudry).<br />

Nel 1998 avviene un altro passo importante nel consolidamento<br />

di Mikron in <strong>Ti</strong>cino: il reparto degli utensili viene<br />

reso indipendente e nasce Mikron Tool SA Agno. L’azienda<br />

che, da un organico iniziale di pochi collaboratori,<br />

passa in breve tempo a superare il centinaio di persone,<br />

si conferma una bella e dinamica realtà nel settore degli<br />

utensili da taglio.<br />

Evoluzione dei sistemi transfer sviluppati da Mikron. 1959: ABL-5, macchina per iniezione inchiostro e montaggio biglie. 1974: D-12, macchina<br />

con tavolo a disco d'indexaggio. 2005: Mikron NRG-50, la nuova generazione di sistemi transfer<br />

47


Vita dei Soci<br />

di Patrizia Bacchetta, Responsabile Comunicazione Mikron SA Agno<br />

Sauro Albertini (a destra) e Guido Bertoglio, co-fondatori Albe SA<br />

Il nuovo millennio si apre per Mikron in maniera turbolenta:<br />

l’economia mondiale comincia a mostrare i primi<br />

segnali di flessione e il settore industriale è in caduta<br />

libera. Il Gruppo Mikron si vede costretto a vendere il suo<br />

comparto più redditizio, quello delle fresatrici e dei centri<br />

di lavoro, alla svizzera Agie Charmilles.<br />

La situazione si deteriora sempre di più fino a quando nel<br />

giugno 2003 diversi investitori svizzeri, principalmente<br />

industriali, decidono di rilevare il Gruppo Mikron. Grazie<br />

alla nuova iniezione di liquidi ed a un management<br />

con comprovata esperienza, Mikron risale rapidamente<br />

la china e nel 2005 Mikron SA Agno presenta una nuova<br />

generazione di transfer, Mikron NRG-50. Un sistema<br />

di lavorazione dal design ergonomico e futuristico, che<br />

racchiudere in sé il meglio della tecnologia che offre attualmente<br />

mercato.<br />

Oggigiorno un migliaio di clienti attivi principalmente in<br />

Europa e nel continente asiatico utilizzano oltre 7'000<br />

sistemi transfer Mikron per produrre 200 milioni di pezzi<br />

di precisione al giorno.<br />

Grazie alla tecnologia Mikron possiamo scrivere con una<br />

penna a sfera senza macchiare, guidare un’auto a motore<br />

Diesel limitando le emissioni nocive ed accendere la luce<br />

premendo un semplice interruttore. Tutti questi gesti<br />

Caricamento dal nastro di alimentazione<br />

48 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Foratura eccentrica<br />

iN puNta Di peNNa: curiosità<br />

Dal moNDo Della scrittura<br />

• Nel 1938 i fratelli ungheresi László e Georg Biró produssero<br />

la prima penna con mina e sfera rotante<br />

• La produzione di serie delle penne a biro avviene nel 1944.<br />

Le prime penna a sfera, ancora molto difettose ed imprecise,<br />

costavano ben 8,50 dollari (pari a una settimana di lavoro)<br />

• Le prime puntine avevano bisogno di 5 minuti per essere<br />

prodotte, mentre oggi bastano meno di 6 secondi.<br />

20 diverse lavorazioni conferiscono<br />

a un semplice filo la forma definitiva<br />

della punta<br />

• La sfera di una puntina può essere<br />

prodotta in 3 materiali: Acciaio<br />

Inox, Metallo duro e Ceramica. La<br />

più piccola misura solo 0,18 mm<br />

e pesa 0,0000457 grammi (per<br />

l’Asia) e quella più grande 1,6 mm<br />

(per l’America)<br />

• Gli europei scrivono in media con una<br />

sfera di diametro tra 0,8-1 mm<br />

• Una normale penna a sfera contiene abbastanza inchiostro<br />

da poter tracciare una linea continua lunga 3,2 km. Quelle<br />

più costose arrivano fino a 10 km!<br />

• Ogni anno nel mondo vengono prodotte circa 44 miliardi di<br />

penne a sfera (44’000’000’000), che significa 6 penne a<br />

persona e abbastanza inchiostro per poter tracciare una linea<br />

lunga 6 volte la distanza tra la terra e Plutone<br />

• Esistono tre tipi d’inchiostro: ad acqua, a base di olio o in<br />

gel. Contrariamente a quanto si possa credere l’inchiostro<br />

meno tossico per l’uomo è quello a base d’olio, mentre il più<br />

aggressivo è quello a base d’acqua<br />

quotidiani hanno qualcosa in comune: ognuno di questi<br />

tre prodotti ha al suo interno uno o più parti realizzati con<br />

i sistemi di lavorazione Mikron.<br />

Una storia centenaria, fatta di sviluppi pioneristici e fasi<br />

di crescita lungimiranti, che ha portato Mikron ha profilarsi<br />

quale gruppo tecnologico multinazionale. La sua<br />

passione per la precisione permette a Mikron di incarnare<br />

perfettamente lo “swiss made”, con prodotti e servizi<br />

che ben riassumono i concetti di qualità, precisione ed<br />

affidabilità tipici dell’industria della meccanica rossocrociata.<br />

Questo spirito vincente, unito ad un aggiornamento<br />

tecnologico costante e ad una mirata diversificazione del<br />

portafoglio prodotti, permette a Mikron di guardare con<br />

fiducia al futuro.<br />

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Vita dei Soci<br />

Comunicato stampa<br />

50 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

ssic ti: traGuarDi raGGiuNti<br />

e Nuovi obiettivi<br />

Autunno intenso per l’attività della SSIC TI: il 24 settembre<br />

è stato presentato il nuovo libro per il 90° di fondazione e<br />

il 1° ottobre sono stati festeggiati presso il Centro di Formazione<br />

Professionale a Gordola i neo diplomati muratori che hanno<br />

superato gli esami federali nella sessione <strong>2008</strong>,<br />

consegnando ai migliori allievi il "Premio Renato Antonini"<br />

“Cantieri oggi e domani”: dedicato a chi ha fatto la<br />

storia della SSIC TI e a chi la continuerà<br />

Il 24 settembre scorso si è svolta al Teatro Sociale di Bellinzona<br />

la presentazione ufficiale del nuovo libro intitolato<br />

“Cantieri oggi e domani”, realizzato per sottolineare i 90<br />

anni di esistenza della SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino. La presentazione<br />

della pubblicazione – curata dal giornalista ticinese<br />

Mauro Maestrini e frutto di un lavoro a più mani – è stata<br />

affidata al Prof. Mauro Baranzini, decano e professore di<br />

Economia politica all’Università della Svizzera italiana.<br />

All’incontro, durante il quale è intervenuto anche il Presidente<br />

del Consiglio di Stato On. Marco Borradori, hanno<br />

partecipato numerose personalità vicine al settore della<br />

costruzione, che si sono unite agli associati della SSIC<br />

TI per questo particolare momento di festa. Con il nuovo<br />

libro si è cercato di tramandare un pezzo di storia del<br />

<strong>Ti</strong>cino, minuta e semplice, senza pretese, ma pur sempre<br />

storia fatta di persone, di luoghi e di progetti. Attraverso<br />

questa iniziativa editoriale pubblicata da Fontana Edizioni,<br />

si è insomma voluto lasciare un segno tangibile per<br />

non dimenticare troppo in fretta chi ha contribuito a far<br />

crescere il nostro Cantone.<br />

L’invito ai lettori è dunque<br />

rivolto al ricordo, voluto<br />

per riaffermare la riconoscenza<br />

e per consolidare<br />

un passato di persone ed<br />

eventi che hanno segnato<br />

l’attività nel settore ticinese<br />

della costruzione.<br />

L’auspicio finale è inoltre<br />

quello di offrire a chi<br />

seguirà il miglior viatico<br />

per un futuro societario<br />

ricco di idee e di uomini<br />

per nuovi, importanti traguardi.<br />

Cantieri 1918-<strong>2008</strong>:<br />

oggi<br />

90 anni della Società svizzera<br />

impresari costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

e domani


I relatori intervenuti alla presentazione ufficiale del libro “Cantieri oggi e domani” pubblicato per i 90 anni della SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino. Da sin.:<br />

Mauro Baranzini (Decano e professore di economia politica all’USI), Edo Bobbià (Direttore SSIC TI), Mauro Maestrini (autore del libro) e Cleto<br />

Muttoni (Presidente SSIC TI)<br />

Il “Premio Renato Antonini” ai migliori apprendisti<br />

diplomati nel <strong>2008</strong><br />

Mercoledì 1.10.08, nel tardo pomeriggio, presso il Centro<br />

di Formazione professionale a Gordola, si è svolta la<br />

tradizionale cerimonia di premiazione dei migliori apprendisti<br />

muratori diplomatisi nella sessione d’esame di fine<br />

tirocinio dello scorso mese di giugno. Sessione che ha<br />

permesso a 52 giovani apprendisti di ottenere l’Attestato<br />

Federale di Capacità di muratore qualificato. Alla cerimonia,<br />

giunta ormai alla 17 a edizione, ha presenziato l’Ing.<br />

Paolo Colombo, Direttore della Divisione Formazione Professionale<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino. Una cerimonia di festa<br />

durante la quale i diversi ospiti intervenuti hanno ribadito<br />

l’importanza ed il valore profondo, non solo della formazione<br />

dei giovani muratori, ma anche di una professione<br />

e di un intero settore economico ricco di opportunità ed<br />

in grado di valorizzare quegli aspetti nobilitanti e di gratificazione<br />

personale, espressi dalla sua natura concreta e<br />

valorizzante di competenze manuali ad ampio raggio.<br />

La premiazione, come ormai consuetudine, è stata estesa<br />

anche ai diplomati praticanti muratori che hanno seguito<br />

la formazione SSIC. Proposta formativa che permette a<br />

lavoratori con esperienza pratica riconosciuta, operanti<br />

nei nostri cantieri, di ottenere l’Attestato di Capacità Federale<br />

di muratore qualificato.<br />

L’importante traguardo raggiunto dai neo diplomati apprendisti<br />

e praticanti muratori è stato sottolineato da diversi<br />

interventi che hanno caratterizzato la cerimonia di<br />

premiazione. Nell’ordine, dopo un breve saluto da parte<br />

del Direttore del Centro Arch. Paolo Ortelli, si sono succeduti<br />

i seguenti oratori: Ing. Cleto Muttoni, Presidente<br />

della Società svizzera impresari costruttori Sezione <strong>Ti</strong>-<br />

I 4 apprendisti premiati con la patrocinatrice Lorenza Santaniello<br />

Antonini e i relatori intervenuti durante la cerimonia di premiazione<br />

cino; Lorenza Santaniello Antonini, Patrocinatrice del<br />

“Premio Renato Antonini”; Ing. Paolo Colombo, Direttore<br />

della Divisione della Formazione Professionale del Cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino; ed Edo Bobbià, Direttore della SSIC TI. La<br />

signora Santaniello Antonini, ha poi consegnato i premi<br />

per i migliori risultati di fine tirocinio.<br />

I premiati di quest’anno sono stati: Marzio Cappelletti (1°<br />

rango), Marco Sciaranetti (2° rango), Jordan Kouto Niggli<br />

e Fabrizio Zanni (3° rango a pari merito).<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

SSIC TI<br />

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51


Vita dei Soci<br />

di Lisa Pantini<br />

52 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

iface: proGettazioNe eD<br />

automazioNe iNDustriale,<br />

Dalla a alla z<br />

L’azienda ubicata a Morbio Inferiore conta già<br />

numerosi progetti a livello internazionale<br />

Iface – servizi per l'automazione industriale di Francesco<br />

Piraneo G. è una piccola realtà aziendale basata in <strong>Ti</strong>cino,<br />

ma con un raggio d'attività che va ben oltre i confini svizzeri<br />

e insubrici. L'azienda infatti opera con successo a livello<br />

internazionale, potendo contare nel suo portafoglio clienti,<br />

numerose case industriali di prodotti di largo consumo e<br />

non, con applicazioni realizzate con ottimi risultati.<br />

L'«automazione» così come la conosciamo oggi, è nata<br />

Il ciclo di vita delle applicazioni e come interviene IFACE<br />

negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale per<br />

designare alcuni procedimenti meccanizzati e svolti in<br />

ripetizioni automatiche. Da allora si è diffusa in vari settori,<br />

con il significato di impiego di macchine quali gestori<br />

intelligenti dotati di facoltà decisionali per scegliere<br />

l'azione più appropriata da compiere per conseguire gli<br />

obiettivi stabiliti, in cui l'intervento manuale dell'uomo è<br />

ridotto al minimo.<br />

Nata nel 2004 in Italia, Iface ha maturato la scelta di<br />

spostarsi in <strong>Ti</strong>cino nel corso degli anni, decisione concretizzatasi<br />

nel settembre dello scorso anno.<br />

Al “core service” di progettazione e collaudo del software,<br />

nel corso del tempo sono stati affiancati i servizi<br />

di realizzazione della documentazione di progetto e di<br />

revisione di applicazioni esistenti, con l'obiettivo di poter<br />

coprire tutto il ciclo di vita dell'applicazione, dal suo concepimento<br />

fino alla sua dismissione.<br />

Le competenze più significative sono state acquisite sviluppando<br />

applicazioni per l'industria farmaceutica, per<br />

sistemi di immagazinaggio – trasporto e nel trattamento<br />

superficiale. Tutto il progetto viene realizzato con un attento<br />

controllo della qualità del sistema e dopo i test in<br />

laboratorio, la fase di collaudo e start up presso il cliente<br />

finale chiude la fase di sviluppo iniziale dell'applicazione.<br />

La ditta naviga già sul mercato nazionale e internazionale,<br />

con prodotti di riconosciuta qualità: sistemi di automazio-


Località Azienda Attivita dell'azienda Servizio fornito<br />

Canada L'Oreal - Montreal Prodotti per la cosmesi Software e startup per macchine confezionatrici<br />

Vetoquinol Prolab Farmaceutica veterinaria Documentazione dell'interfaccia uomo-macchina<br />

e documentazione di validazione<br />

Francia Biotherm Prodotti per la cosmesi Software, startup e training operatori per macchine<br />

confezionatrici<br />

Italia Aeroporto di Napoli Trasporto passeggeri Interfacciamento del sistema di trasporto bagagli<br />

con le macchine per il controllo radiogeno<br />

Artsana Cosmetico / farmaceutico Sistema di trasporto pesante per il magazzino automatico<br />

Paesi Baschi<br />

– Spagna<br />

IMA – BFB Costruttore di macchine confezionatrici<br />

fine-linea<br />

MAR Srl Costruttore di macchine per il<br />

riempimento di liquidi<br />

Marchesini Group Costruttore di macchine per il<br />

packaging<br />

Romaco Group Costruttore di macchine per il<br />

packaging<br />

Fagor – Vittorio Luzuriaga Sistemi frenanti per<br />

autovetture<br />

Cartopalletizzatore automatico con robot antropomorfo<br />

Macchina riempitrice per liquidi in vials e<br />

siringhe<br />

Software e documentazione di validazione per una<br />

linea per il confezionamento di inalatori spray<br />

Macchine per il riempimento di prodotti in crema<br />

Macchine per il riempimento di prodotti<br />

in crema<br />

Assistenza tecnica sul parco macchine installato;<br />

Documentazione di utilizzo e di validazione<br />

Software e startup di una macchina per il trattamento<br />

superficiale dei prodotti<br />

Svizzera Mary Kay Cosmetica Assistenza tecnica su tre linee di confezionamento<br />

Regno Unito CIBA Polimeri Software e startup per la linea di confezionamento<br />

della colla bi-componente “Araldite”<br />

IPSEN Farmaceutica Software, startup e documentazione di validazione<br />

per macchina riempitrice di vials e siringhe<br />

Stati Uniti<br />

d'America<br />

ne, trasportatori, macchine speciali, magazzini automatici,<br />

linee di montaggio, sistemi di movimentazione… sono<br />

solo alcuni degli ambiti specializzati di Iface, con sistemi<br />

realizzati in Canada, Francia, Italia, ma anche Iran, Russia,<br />

USA e Regno Unito, per citarne alcuni.<br />

Un approccio modulare all'applicazione consente il riutilizzo<br />

degli stessi moduli, consentendo un significativo<br />

risparmio di risorse senza sacrificare la personalizzazione<br />

e la flessibilità del prodotto finale. Per Iface è fondamentale<br />

l'assistenza continua al cliente e la proposta di un<br />

prodotto che sia strutturato al meglio, adattandosi ai casi<br />

specifici e che gestisca in modo ottimo il processo è di<br />

fondamentale importanza.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

Iface di Francesco Piraneo G.<br />

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Allergan Farmaceutica Software, startup e documentazione di validazione<br />

per una macchina per prove di laboratorio<br />

L'Oreal – Franklin Cosmetica Startup e training operatori di un cartopalletizzatore<br />

53


Vita dei Soci<br />

54 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

respoNsabile Hr postDiploma sss<br />

coN ricoNoscimeNto feDerale<br />

Per la prima volta in <strong>Ti</strong>cino<br />

La crisi finanziaria attuale, i mercati<br />

globali e gli accordi bilaterali sono le<br />

nuove sfide che caratterizzano la nostra<br />

vita economica. Le aziende sono<br />

esposte ad una forte ed intensiva concorrenza<br />

nazionale ed internazionale.<br />

I responsabili delle risorse umane sono<br />

chiamati a coordinare le strategie<br />

Angela Domenici aziendali e le condizioni generali delle<br />

imprese da un lato ed i collaboratori<br />

dall’altro. Questa realtà aziendale necessita<br />

quindi di soluzioni e di nuovi<br />

concetti adatti a questo contesto economico.<br />

Il responsabile HR postdiploma SSS<br />

con riconoscimento federale è un<br />

esperto specializzato nelle risorse<br />

umane, ma non solo. Egli rappresen-<br />

Stefano Giacone<br />

ta un importante partner competente<br />

della direzione ed un considerevole partner per i collaboratori,<br />

esperto nella gestione di progetti, nel promuovere<br />

ed accompagnare processi di trasformazione e nelle relazioni<br />

internazionali e interculturali.<br />

HR Outsourcing Services di Angela Domenici, coadiuvata<br />

dal dr. Stefano Giacone, entrambi economisti aziendali<br />

ed esperti federali nella gestione delle risorse umane,<br />

patrocinati da HR <strong>Ti</strong>cino e SIC, offriranno a partire da<br />

gennaio 2009 il nuovo corso di Responsabile HR postdiploma<br />

SSS con riconoscimento federale quale prima<br />

assoluta in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Cos’è la Scuola superiore specializzata (SSS)? (www.<br />

ssea.ch e www.hfw.ch)<br />

Nel mondo del lavoro le scuole spezializzate superiori<br />

(SSS) svolgono un ruolo molto importante nella formazione<br />

di specialisti e di dirigenti, capaci di assumere funzioni<br />

di responsabilità e di risolvere compiti difficili nel campo<br />

della gestione aziendale.<br />

Il nuovo percorso formativo di Responsabile HR postdiploma<br />

SSS, che si caratterizza soprattutto per il suo orientamento<br />

pratico, prevede una durata complessiva di circa<br />

18 mesi e si conclude con la tesi di diploma (3 mesi). Le<br />

finalità principali del corso sono le seguenti:<br />

• Accrescere le competenze professionali, manageriali ed<br />

interculturali<br />

• Promuovere processi di trasformazione<br />

• Coaching e comunicazione d’impresa<br />

Le materie del corso – circa 360 ore/unità formative- si<br />

posso distinguere in tre campi diversi:<br />

• formazione in gestione aziendale<br />

• formazione in gestione del personale<br />

• formazione in organizational development<br />

Disposizioni d’esame:<br />

• Crediti di studio<br />

• Esame orale di diploma<br />

• Tesi di diploma<br />

Tutti i moduli/le materie si concludono con un credito di<br />

studio, senza esame finale.<br />

Formazione successiva: i diplomati responsabili HR postdiploma<br />

SSS in possesso dei relativi requisiti di pratica<br />

professionale possono accedere ai MAS (Master of Advance<br />

Study), alle scuole universitarie professionali e alle<br />

università.<br />

Durante tutto il percorso il corsista sarà confrontato con<br />

i temi più importanti sul futuro delle risorse umane e<br />

della gestione aziendale e sarà in grado di anticipare e<br />

promuovere nuovi progetti all’interno della propria realtà<br />

lavorativa.<br />

Il corso è aperto a tutti coloro che hanno conseguito i<br />

seguenti titoli di studio:<br />

• attestato/diploma professionale federale<br />

• titoli di studio universitari e SUP<br />

• + 2 anni di esperienza professionale qualificata<br />

In assenza dei requisiti formali richiesti, la Direzione si<br />

riserva la facoltà di esaminare l’ammissione al corso “sur<br />

dossier”.<br />

La documentazione completa del corso può essere visionata<br />

e scaricata dal sito www.hros.ch.<br />

HR Outsourcing Services è a disposizione per ogni ulteriore<br />

informazione:<br />

Angela Domenici:<br />

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Vita dei Soci<br />

di Gianluca Ambrogini<br />

56 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

pkf certifica sa:<br />

l’attività Di iNterNal auDitiNG<br />

(revisioNe iNterNa)<br />

Da una funzione di ispettorato amministrativo a strumento di<br />

valutazione e miglioramento dei processi di controllo e gestione<br />

dei rischi<br />

L’Institute of Internal Auditors (IIA), l’associazione professionale<br />

più autorevole e riconosciuta a livello internazionale<br />

nel campo dell’internal auditing (revisione interna),<br />

definisce l’attività di internal auditing come un'attività<br />

indipendente ed obiettiva di assurance e consulenza, finalizzata<br />

al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza<br />

dell'organizzazione.<br />

La funzione di internal auditing assiste l'organizzazione<br />

nel perseguimento dei propri obiettivi tramite un approccio<br />

professionale, che genera valore aggiunto in quanto<br />

finalizzato a valutare e migliorare i processi di gestione<br />

dei rischi, di controllo e di governance.<br />

Oggi dunque, rispetto alla vecchia connotazione di mera<br />

funzione di ispettorato amministrativo, la funzione dell’internal<br />

auditing ha come primo obiettivo quello di fornire<br />

valore aggiunto in realtà spesso complesse, operando in<br />

un ambito difficile da decifrare come quello della gestione<br />

dei rischi aziendali e del controllo interno, che caratterizzano<br />

l’universo dei processi di un’organizzazione.<br />

PKF Certifica SA, società che opera nel settore della revisione<br />

contabile e della consulenza aziendale, affiliata al<br />

network internazionale PKF, è specializzata nell’offerta di<br />

servizi di internal auditing in outsourcing sia nel campo<br />

finanziario, con particolare riferimento alle tipologie di società<br />

per cui tale funzione è richiesta dalla legge (istituti<br />

bancari, commercianti di valori mobiliari, fondi di investimento,<br />

istituti previdenziali-assicurativi) sia nell’ambito<br />

industriale dove la possibilità di disporre di una struttura<br />

di revisione interna rappresenta sempre di più un valore<br />

aggiunto.<br />

L’offerta di servizi di internal auditing in outsourcing segue<br />

le attuali tendenze del mercato per cui vi è sempre<br />

più una crescente difficoltà per le aziende o gli istituti<br />

finanziari a costruire strutture di internal auditing efficaci,<br />

reclutando persone con i giusti requisiti e gli strumenti<br />

idonei. Inoltre l’azione di una struttura interna può a<br />

volte risultare problematica poiché permangono ancora<br />

i retaggi di una visione distorta che associava alla figura<br />

dell’auditor quella di un “poliziotto” interno anziché<br />

di un consulente. La possibilità pertanto di rivolgersi a<br />

consulenti esterni per ricoprire la funzione di internal auditing<br />

consente alla società, oltre a disporre di soggetti<br />

specializzati e sempre aggiornati, di raggiungere livelli di<br />

assurance adeguati attraverso una significativa riduzione<br />

dei costi fissi.<br />

I servizi che PKF Certifica SA offre nell’ambito dell’internal<br />

audting offerto in outsourcing totale o parziale<br />

(on-demand) alle aziende che lo richiedono, vengono di<br />

seguito elencati sinteticamente:<br />

• adeguata mappatura dei rischi aziendali, attraverso un<br />

approccio integrato a metodologie di CRSA (Control Self<br />

Risk Assessment);<br />

• predisposizione del piano di audit annuale ed esecuzione<br />

dello stesso effettuata con la dovuta competenza<br />

professionale;<br />

• reporting periodico sull’esito delle verifiche svolte indirizzato<br />

all’attenzione dei vertici (Consiglio di Amministrazione,<br />

Comitato di Audit) per l’attuazione dei necessari<br />

correttivi;<br />

• azione di follow-up sugli interventi correttivi che non<br />

si limita in maniera superficiale alle raccomandazioni<br />

di audit, ma che includa un esame approfondito dei<br />

correttivi implementati dalla società;<br />

• valutazione annuale dello stato del controllo interno<br />

aziendale nel suo complesso.<br />

Lo svolgimento di un’attività di internal auditing qualificata,<br />

quando efficacemente coordinata con l’Ufficio di<br />

revisione esterno, consente inoltre un’azione più mirata<br />

anche nell’ambito delle verifiche contabili e della verifica<br />

dell’esistenza di un Sistema di Controllo Interno<br />

(SCI).<br />

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Vita dei Soci<br />

Comunicato Stampa<br />

Sibilla Altepost<br />

58 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

terza eDizioNe Del proGetto<br />

“artista ticiNese”<br />

Con l’esposizione di Sibilla Altepost prosegue il progetto BNP<br />

Paribas volto a sostenere artiste ticinesi<br />

Continua il progetto “Artista ticinese” promosso dalla BNP<br />

Paribas con l’obiettivo di sostenere le artiste selezionate<br />

annualmente favorendone l’incontro con il pubblico.<br />

Come nelle due precedenti edizioni (che hanno premiato<br />

Katia Bassanini nel 2006 e Gaby Fluck nel 2007) BNP<br />

Paribas propone una selezione delle opere dell’artista<br />

prescelta in una mostra allestita nella succursale luganese<br />

della banca.<br />

Obiettivo è offrire all’artista un’occasione di visibilità sostenendola<br />

nel contempo in ulteriori iniziative di avvicinamento<br />

al pubblico. L’artista selezionata per la terza edizione<br />

di questa importante iniziativa è Sibilla Altepost.<br />

La Altepost presenterà due volti della propria creatività<br />

esponendo sia una serie di disegni sul corpo, dal tratto<br />

sicuro e lineare, sia delle sculture in legno del quale<br />

possiede una profonda conoscenza: dal cedro utilizzato<br />

per le sue stele; al rovere, al noce o al castagno per le<br />

sculture più piccole.<br />

L’artista: Sibilla Altepost<br />

Sibilla Altepost nasce a Lugano nel 1970. Dopo le scuole<br />

dell’obbligo frequenta la sezione arti decorative al Centro<br />

Scolastico per le Industrie Artistiche (CSIA) a Lugano.<br />

Continua la sua formazione a Parigi all’Ecole Nationale<br />

Supérieure des Beaux-Arts, dove nel 1993 consegue<br />

il Diplôme Supérieur d’Art Plastique. Sibilla Altepost è<br />

un’artista poliedrica che nelle sue opere da spazio a diversi<br />

elementi utilizzando nel contempo mezzi e materiali<br />

differenti, il disegno, la scultura, l’installazione, il segno,<br />

l’immagine, il suono, l’oggetto, l’esperienza. Le sue stele<br />

si presentano come figure umane astratte. I suoi dittici<br />

e trittici, chiamati sinergie, sono composti di tele dalla<br />

pittura monocroma e da un elemento in legno. Le sue<br />

creazioni astratte su carta di grande formato sono eseguite<br />

con pennello e inchiostro di china, con un tratto<br />

unico e audace.<br />

BNP Paribas (Suisse) SA<br />

BNP Paribas (Suisse) SA (www.bnpparibas.ch) è da molti<br />

anni la prima banca straniera in Svizzera. L’istituto bancario<br />

vanta circa 1'760 collaboratori nelle 4 succursali di Ginevra,<br />

Zurigo, Basilea e Lugano. Nel 2007, il Gruppo ha realizzato<br />

in Svizzera la migliore performance della sua storia con un<br />

risultato netto consolidato pre-imposte di CHF 885 milioni.<br />

BNP Paribas (Suisse) SA offre un’ampia gamma di servizi a<br />

clienti istituzionali e privati. Le due attività principali sono<br />

la gestione patrimoniale di clienti privati e il finanziamento<br />

del commercio internazionale di materie prime.<br />

Un’opera dell’artista<br />

L’esposizione può essere visitata fino al 31 dicembre,<br />

presso la BNP Paribas (Suisse), in via Riva Caccia 1a a<br />

Lugano, previo appuntamento telefonico<br />

(Tel. +41 58 212 43 37).


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Nata a Lugano grazie all’intraprendenza del suo direttore<br />

Thomas Amiconi, Amiconi Consulting è una ditta attiva<br />

da diversi anni a livello regionale, nazionale ed internazionale<br />

nel cosidetto segmento MICE (Meetings, Incentives,<br />

Congresses & Events). Negli anni, il Team ha saputo conquistarsi<br />

la fiducia di molti clienti e partner importanti<br />

e oggi, fra le altre cose, coordina alcuni dei Congressi<br />

medici più importanti a livello cantonale.<br />

Avvalendosi di una fitta rete di contatti locali e internazionali<br />

con fornitori e strutture, dai centri congressi e<br />

alberghi alle sedi particolari, la società luganese offre una<br />

consulenza strategica ed operativa su tutti quei concetti,<br />

passi organizzativi e soluzioni che stanno dietro le quinte<br />

di conferenze, congressi, seminari, simposi, incentivi,<br />

celebrazioni ed eventi in genere.<br />

Promuovendo i suoi servizi a una vasta clientela internazionale,<br />

Amiconi Consulting contribuisce anche attivamente<br />

alla promozione del <strong>Ti</strong>cino, delle sue infrastrutture<br />

e bellezze.<br />

Amiconi Consulting, è membro del <strong>Ti</strong>cino Convention<br />

Bureau, di Lugano Turismo e - unico nel Cantone - di<br />

MPI (Meeting Professionals International, rinomata associazione<br />

di categoria che raggruppa i migliori meeting<br />

planners internazionali).<br />

Per il vostro prossimo evento (qualunque esso sia), contattate<br />

e senza alcun impegno da parte vostra:<br />

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59


Vita dei Soci<br />

di Fabio Sacchi<br />

60 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

eDilespo <strong>2008</strong>:<br />

i lavori soNo iN corso<br />

Per un’edilizia che punta alla crescita<br />

Se le mostre sono lo specchio dell’economia, l’ingente numero<br />

di aziende che hanno partecipato a Edilespo 2006 e hanno<br />

riconfermato la propria adesione nel <strong>2008</strong>, dimostra che l’edilizia<br />

in questo periodo funziona.<br />

La conferma ci giunge in particolare dal settore edile che negli<br />

ultimi anni registra in <strong>Ti</strong>cino una cifra media d’affari di 2.5<br />

miliardi di franchi, dei quali 1.7 destinato all’edilizia e 0.8 al<br />

genio civile.<br />

Il 40% della cifra d’affari è commissionato dagli enti pubblici,<br />

la rimanenza dai privati; 0.9 miliardi sono investiti in ristrutturazioni,<br />

ben 1.6 in nuove costruzioni; basti pensare che in <strong>Ti</strong>cino<br />

ci sono circa 200’000 abitazioni, con un aumento annuo<br />

di circa 2’500 unità per far fronte alla forte crescita di residenti<br />

registrata negli ultimi anni.<br />

Non va comunque dimenticato che questo sviluppo è dovuto<br />

anche all’agevolazione fiscale e alla stabilità dei tassi d’interesse<br />

sui prestiti ipotecari, fatti che hanno determinato in gran<br />

parte i risultati positivi di questi ultimi anni.<br />

Edilespo, giunta alla sua dodicesima edizione, aprirà i battenti<br />

martedì 25 novembre, come consuetudine presso il Centro<br />

Esposizioni di Lugano, e potrà essere visitata fino a sabato 29<br />

novembre <strong>2008</strong>.<br />

Questa rassegna biennale dedicata all’edilizia è un traguardo<br />

importante e significativo, un patrimonio per l’intero Cantone;<br />

il suo valore nasce grazie alla presenza di istituzioni pubbliche<br />

e patrocinatori a livello cantonale, all’esperienza delle passate<br />

edizioni, agli uomini, ai materiali e alle tecnologie per l’edilizia<br />

moderna.<br />

Un nutrito calendario di conferenze si sofferma su temi come<br />

l’energia, le costruzioni eco-sostenibili e la sicurezza sul lavoro.<br />

Argomenti certamente attuali che ancora necessitano di informazione,<br />

formazione, confronti e approfondimenti: una lettura<br />

al programma delle conferenze potrà dimostrarlo!<br />

Edilespo ha saputo in questi anni evolversi e divenire appuntamento<br />

irrinunciabile che, oltre a semplice mostra, si pone come<br />

crocevia per il dibattito sullo sviluppo del comparto dell’edilizia<br />

e delle infrastrutture di collegamento.<br />

La contingente situazione di costante aumento dei costi<br />

dell’energia abbinata alla nostra totale dipendenza dall’approvvigionamento,<br />

ci pongono in una condizione di allarmante<br />

urgenza nella ricerca di soluzioni valide e durature e soprattutto<br />

ecologicamente sostenibili, considerati anche i mutamenti<br />

climatici.<br />

La manifestazione si rivolge soprattutto ad architetti, ingegneri,<br />

impresari costruttori, aziende d’installazione d’impianti, istituzioni<br />

pubbliche nonché ai privati che sotto un unico tetto hanno<br />

la possibilità di testare di prima mano i prodotti esposti.<br />

Tra le novità presenti a Edilespo, sistemi, tecniche costruttive<br />

e materiali per il risparmio energetico, impianti e soluzioni per<br />

l’utilizzo di energie rinnovabili e alternative, arredamento bagni<br />

e cucine.<br />

Numerose le aziende che potranno consigliarvi sui vari prodotti<br />

in mostra e suggerire soluzioni innovative da adottare per<br />

incentivare il risparmio di energia. A tal proposito, saranno in<br />

Fabio Sacchi, responsabile Marketing Edilespo e Plinio Verzeri, cofondatore<br />

e membro di comitato;<br />

mostra coperture, sistemi di isolamento termico, rivestimenti<br />

per soffitti e pareti, elementi per prefabbricati, rivestimenti in<br />

vetro termoisolante, tecniche e prodotti per la ristrutturazione<br />

di edifici, sistemi di riscaldamento, impianti di aerazione,<br />

condizionatori, pompe di calore, sistemi di misurazione e di<br />

regolazione...<br />

I LAVORI SONO IN CORSO quindi, vi aspettiamo numerosi a<br />

Edilespo <strong>2008</strong>!<br />

Ulteriori informazioni:<br />

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6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 973 54 40<br />

Fax +41 91 973 54 42<br />

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la mostra cantonale dell’edilizia<br />

Apertura al pubblico<br />

da martedì a venerdì<br />

ore 16.00 - 23.00,<br />

sabato<br />

ore 14.00 - 23.00<br />

www.edilespo.ch


le coNfereNze Di eDilespo <strong>2008</strong><br />

Martedì 25 novembre<br />

ore 17.00-18.00 Casa più efficiente <strong>2008</strong><br />

a cura di: Banca Migros - Lugano<br />

relatori: Stefano Clocchiatti (Responsabile Clientela Privata Banca Migros <strong>Ti</strong>cino),<br />

arch. Mario Briccola (Responsabile Ufficio del risparmio energetico Canton<br />

<strong>Ti</strong>cino),<br />

ing. Milton Generelli (Responsabile c/o la SUPSI dell’agenzia Minergie®<br />

<strong>Ti</strong>cino)<br />

ore 18.45-19.45 L’aspetto pubblico del nuovo centro culturale di Lugano<br />

a cura di: Credit Suisse - Lugano<br />

relatore: arch. Ivano Gianola (Progettista del nuovo Centro Culturale di Lugano)<br />

Mercoledì 26 novembre<br />

ore 16.15-18.00 Energia: le nuove sfide<br />

a cura di: <strong>Ti</strong>cinoEnergia - Canobbio<br />

relatori: Giovanni Bernasconi (Dipartimento del Territorio e Presidente <strong>Ti</strong>cinoEnergia),<br />

Raffaele Domeniconi (Infovel),<br />

Michela Ferrari-Testa (COOP <strong>Ti</strong>cino),<br />

Angelo Bernasconi (SUPSI/DACD),<br />

Nerio Cereghetti (SUPSI/DACD/ISAAC)<br />

ore 18.45-19.45 Quando ristrutturare fa rima con risparmiare: energia, ambiente e denaro<br />

a cura di: Banca Migros - Lugano<br />

relatori: Edi Pozzi (Resp. Banca Migros Regione <strong>Ti</strong>cino),<br />

arch. Mario Briccola (Responsabile Ufficio del risparmio energetico Cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino),<br />

Fausto Dal Magro (Esperto fiscale diplomato, Vicedirettore Lambertini,<br />

Ernst & Partners SA),<br />

Mario Tettamanti (Giornalista economico del Corriere del <strong>Ti</strong>cino)<br />

Giovedì 27 novembre<br />

ore 18.45-19.45 Dal riconoscimento delle esperienze alla certificazione delle competenze:<br />

ma sfida anche per il settore dell’edilizia in prospettiva futura<br />

a cura di: Divisione della formazione professionale, servizi della formazione continua<br />

- Gordola<br />

relatori: Walter Seghizzi (Esperto della formazione degli adulti c/o CFP SSIC),<br />

Paolo Ortelli (Responsabile Centro Professionale SSIC - Gordola)<br />

Venerdì 28 novembre<br />

ore 17.00-18.00 Puro risparmio energetico: la migliore finestra per il punto più debole dell’involucro<br />

dell’edificio<br />

a cura di: EgoKiefer SA - Vezia<br />

relatori: Alberto di Crescenzo (Responsabile EgoKiefer SA - Vezia),<br />

Milton Generelli (Responsabile c/o la SUPSI dell’agenzia<br />

Minergie® <strong>Ti</strong>cino)<br />

ore 18.45-19.45 Da 90 anni a favore della sicurezza sul lavoro<br />

a cura di: SUVA - SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

relatori: Fiorenzo Gioli (Direttore Suva Bellinzona),<br />

Cleto Muttoni (Presidente SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino),<br />

Diego Martini (Suva settore costruzioni, Responsabile per il Sopraceneri),<br />

Nicola Bagnovini (Responsabile sicurezza sul lavoro SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino)<br />

Tavola rotonda<br />

moderatore: Edo Bobbià (Direttore SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino),<br />

partecipano: Paolo Locatelli (Sindacalista OCST),<br />

Saverio Lurati (Sindacalista UNIA),<br />

Carmela Parisi (Presidente associazione ticinese imprenditori di ponteggi)<br />

Sabato 28 novembre<br />

ore 17.00-18.00 Energia del legno ed efficienza energetica<br />

a cura di: AELSI, SvizzeraEnergia, Swissolar e Federlegno <strong>Ti</strong>cino<br />

relatori: ing. Claudio Caccia (Segretario AELSI e Swissolar, Avegno),<br />

arch. Lorenzo Felder (Insegnante Accademia di Architettura Mendrisio),<br />

ing. Mauro Carobbio (Vicesindaco Coldrerio)<br />

ore 19.45-21.00 Anche in <strong>Ti</strong>cino si costruisce con il legno<br />

a cura di: ASFMS (L’uomo che fa), Ascolti (costruttori in legno), ASTM (segherie),<br />

Federlegno <strong>Ti</strong>cino<br />

relatori: Fulvio Giudici (Segretario animatore Federlegno <strong>Ti</strong>cino - Rivera),<br />

arch. Giorgio Ceresa - Dongio,<br />

Fabrizio Tammaro (Tecnica e consulenza clienti n’H Akustik + Design AG<br />

- Lungern),<br />

Stefano Dragonetti (Consulente illuminotecnica Zumtobel Illuminazione<br />

SA - Pregassona)<br />

61


publireportage<br />

di Fabio Sacchi editore rivista MetallGlass<br />

62 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Nasce metallGlass<br />

In collaborazione con l’Unione Svizzera del Metallo -<br />

Federazione <strong>Ti</strong>cino, nasce la nuova rivista in lingua italiana<br />

dedicata all’universo del metallo e del vetro<br />

La rivista desidera illustrare agli operatori del campo,<br />

servizi particolari, prodotti tecnologicamente innovativi o<br />

semplicemente novità nei vari campi d’interesse. Vuole<br />

anche essere uno strumento di riferimento unico e indispensabile<br />

per tutte le aziende che producono serramenti<br />

metallici, facciate continue, carpenteria per l’edilizia, per<br />

i commercianti e distributori del settore, per le aziende<br />

fornitrici e i progettisti dell’involucro che intendono imporsi<br />

sul mercato.<br />

Fino a ieri, non esisteva in <strong>Ti</strong>cino alcuna pubblicazione<br />

che trattasse specificamente l’argomento “vetro-metallo”.<br />

Oggi invece questo è possibile grazie alla fattiva sinergia<br />

creatasi fra la nostra redazione e l’attivo comitato<br />

USM Federazione <strong>Ti</strong>cino, senza tralasciare l’importante<br />

contributo redazionale di alcuni personaggi di spicco, già<br />

contraddistinti nella loro materia a livello cantonale, che<br />

approfittiamo per ringraziare.<br />

Sempre più progettisti e architetti scelgono di utilizzare<br />

nelle loro opere materiali come il ferro, l’acciaio e il vetro,<br />

una scelta dettata da buone ragioni: essi aprono nuove<br />

prospettive stimolando l’operatore a sperimentare forme<br />

e concezioni non convenzionali nell’edilizia; moderne<br />

costruzioni, trasparenti ed eleganti, sembrano sfidare le<br />

leggi della gravità in un susseguirsi di luci e riflessi.<br />

Il metallo e il vetro sono materiali versatili di grande<br />

espressività che mostrano tutte le proprie potenzialità, ad<br />

esempio, nelle moderne strutture con grandi luci; inoltre<br />

sono leggeri e sottili rispetto a molti materiali tradizionali<br />

quali il cemento o il mattone, fornendo naturalmente un<br />

vantaggio significativo, non da ultimo a livello ecologico:<br />

una costruzione in metallo/vetro è infatti riciclabile<br />

al 100%.<br />

In un quadro che richiede dalle aziende un continuo aggiornamento<br />

per poter competere e rimanere sul mercato,<br />

siamo convinti che MetallGlass, grazie alla sua moderna<br />

veste grafica ed a una straordinaria gamma di contenuti,<br />

accrescerà la leggibilità della pubblicazione.<br />

Le riviste possono essere richieste presso<br />

USM Federazione <strong>Ti</strong>cino<br />

CP 69, 6596 Gordola<br />

Tel. +41 91 745 37 65<br />

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Copertina: Fabrizio Nicora/<strong>Ti</strong>pografia Veladini - Lugano<br />

News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Ottobre <strong>2008</strong><br />

sipario!<br />

cino Business<br />

usiness


Copertina: Fabrizio Nicora/<strong>Ti</strong>pografia Veladini - Lugano<br />

News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Ottobre <strong>2008</strong><br />

sipario!<br />

cino Business<br />

usiness


Sommario<br />

46 8 17<br />

<strong>Ti</strong>cino Business<br />

<strong>Ti</strong>cino Business<br />

Copertina: Fabrizio Nicora/<strong>Ti</strong>pografia Veladini - Lugano<br />

News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Ottobre <strong>2008</strong><br />

Ottobre <strong>2008</strong><br />

Strong opinions 4 Manovre e strategie<br />

Editoriale 5 SIPARIO!<br />

Contromano 6 Una nuova governance per il <strong>Ti</strong>cino<br />

Il Tema 8 New look al Servizio export della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Ospite 10 Il Servizio giuridico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>: un sostegno concreto<br />

alle imprese affiliate<br />

Agenda 12 Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Info flash 14 Ecco le ultime brevi notizie dalla Confederazione<br />

Attualità 15 Economiesuisse: il ponte fra economia, politica e Paese<br />

Attualità 17 La CCSI: un partner importante<br />

Attualità 20 IDSIA 1988–<strong>2008</strong><br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 22 Servizi e versatilità: il connubio per le sfide future<br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 23 Swissfirms.ch: scoprite i vantaggi per la vostra<br />

attività imprenditoriale<br />

Osec 25 Commercio estero<br />

Fiere internazionali 29 I prossimi appuntamenti<br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 30 Carnet ATA e ATAonline<br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 31 Schede IFCAM<br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 32 La nuova homepage della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 34 Le sale conferenze della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Formazione 35 Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Vita dei Soci 36 Boss Editore SA<br />

Vita dei Soci 39 ARU SA<br />

Vita dei Soci 42 Associazione Svizzera delle Piastrelle, sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

Vita dei Soci 44 Tc Systems SA<br />

Vita dei Soci 46 Istituto di bellezza IB Via Nassa<br />

Vita dei Soci 48 N&G Patent Services<br />

Vita dei Soci 49 Mikron SA Agno<br />

sipario!<br />

<strong>Ti</strong>cino Business<br />

cino Business<br />

Ottobre <strong>2008</strong><br />

Impressum<br />

Editore:<br />

Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />

Redattrice responsabile:<br />

Lisa Pantini<br />

Comitato redazionale:<br />

Franco Ambrosetti, Luca Albertoni,<br />

Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Arianna<br />

Crivelli, Simona Morosini Marconi e<br />

Marco Passalia<br />

Redazione:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />

Pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558<br />

6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70<br />

info@pubblicitasacchi.ch<br />

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31<br />

10<br />

Stampa:<br />

TBS, La Buona Stampa sa<br />

via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />

Diffusione:<br />

<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare:<br />

- CHF 50.- annuo<br />

- per i non soci<br />

CHF 70.- annuo (+ IVA)


Strong Opinions<br />

Intervista di Libero D’Agostino con Franco Ambrosetti,<br />

Presidente <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, apparsa su “il Caffè” di domenica 14 settembre <strong>2008</strong><br />

4 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

manOvre e strategie<br />

Critici. Da sempre. Negli ultimi mesi hanno affilato le armi per<br />

combattere la manovra di risparmio dell’esecutivo. E ora, con in<br />

testa il Presidente Franco Ambrosetti, gli imprenditori dicono che...<br />

I sindacati pronti a scendere in piazza,<br />

i Comuni sul chi va là, le associazioni<br />

imprenditoriali compatte e decise nel<br />

rinviare al mittente il piano di risanamento<br />

dei conti pubblici. Da destra a sinistra,<br />

passando anche per il centro, protestano<br />

tutti. Altro che “il partito trasversale che<br />

vorrebbe sabotare il governo e la manovra<br />

finanziaria”, contro cui ha inveito il<br />

ministro Gabriele Gendotti dalla tribuna<br />

del comitato cantonale del PLR. A suonare<br />

la carica del mondo economico è stato il<br />

Presidente della Camera di commercio,<br />

Franco Ambrosetti, che ha invitato<br />

il Governo a ritirare la manovra. “Le<br />

associazioni economiche sono compatte,<br />

convinte che bisogna azzerare tutto e<br />

ripartire dal vero nodo del risanamento<br />

dei conti e del debito pubblico, cioè<br />

dalla riforma dei compiti dello Stato.<br />

Non c’è altra soluzione se si vogliono<br />

davvero risolvere questi problemi” afferma<br />

Ambrosetti.<br />

Una volta ritirata la manovra che<br />

succede?<br />

“Noi siamo pronti a sederci ad un tavolo col<br />

governo per esaminare questa riforma, capire<br />

quali compiti lo Stato deve gestire in proprio e<br />

quali, invece, può delegare alla società civile.<br />

Per valutare assieme quali settori della pubblica<br />

amministrazione bisogna tagliare o potenziare.<br />

Senza licenziare nessuno, ovviamente,<br />

ma con un blocco reale delle assunzioni e incentivando<br />

pre-pensionamenti e dimissioni”.<br />

Una strategia dai tempi lunghi e che<br />

incontrerà parecchie resistenze.<br />

“Ma è la sola strada possibile. Sono i costi<br />

eccessivi dello Stato ad incidere pesantemente<br />

su bilancio e debito pubblico. Certo,<br />

per ossigenare le casse del Cantone nel frattempo<br />

si potrebbe vendere qualche gioiello di<br />

famiglia. Non oso dire di privatizzare o semi<br />

privatizzare BancaStato, il che non sarebbe<br />

affatto sbagliato, più realisticamente penso<br />

alla vendita di parecchi immobili dello Stato<br />

che sono inutilizzati”.<br />

Il ministro della Sanità Patrizia<br />

Pesenti, rifacendosi a quanto ripete<br />

da anni il Presidente della Lega,<br />

Giuliano Bignasca, si è chiesta se c’è<br />

d’allarmarsi veramente per il debito<br />

pubblico, che in <strong>Ti</strong>cino e più basso di<br />

altri Cantoni?<br />

“Il debito pubblico non è di per se stesso<br />

un tabù. Il nostro se paragonato a quello di<br />

altri Stati fa ridere. Ma l’aumento del debito<br />

si giustifica se serve a stimolare la crescita<br />

di un’economia, lo sviluppo di un Paese. Se,<br />

invece, aumenta solo per finanziare la spesa<br />

corrente diventa una bomba ad orologeria per<br />

le finanze pubbliche e per le nuove generazioni<br />

che saranno chiamare alla casa per pagarlo”.<br />

Quali i punti della manovra che non<br />

condividete?<br />

“Si potrebbe discutere su tante misure, ma<br />

soprattutto sul voler scaricare oneri sui Comuni.<br />

Significa rimetterli in difficoltà dopo<br />

che molti di essi erano riusciti a risanare le<br />

finanze. Per forza di cose si rifaranno sui contribuenti.<br />

C’è poi la stretta fiscale sull’immobiliare.<br />

Si vuole infierire su un settore che è<br />

già tassato e ritassato, colpendo anche chi ha<br />

fatto sacrifici per costruirsi o compare un’abitazione<br />

o una seconda casa”.<br />

La Lega minaccia referendum,<br />

l’appoggerete?<br />

“Dipende. Come organizzazione mantello<br />

dell’economia, dobbiamo valutare in che misura<br />

un eventuale referendum investa anche<br />

gli interessi delle imprese”.<br />

Si è parlato tanto di “simmetria dei<br />

sacrifici” e di concertazione, formule che<br />

non pare abbiano creato grande consenso?<br />

“Discutere, è sempre positivo. Ma bisogna vedere<br />

su cosa discutere e concertare. Per noi<br />

la priorità è la riforma dello Stato per ridurre<br />

i costi strutturali. Quanto alla simmetria dei<br />

sacrifici, la ritengo una formula iniqua, eticamente<br />

scorretta, perché punisce tutti, impone<br />

sacrifici anche a chi non ha fatto niente<br />

per disastrare le casse dello Stato”.


Editoriale<br />

di Luca Albertoni, Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

siPariO!<br />

Quello che avete fra le mani è un prodotto<br />

nuovo nella grafica, più ricco nei contenuti<br />

e quindi, a mio modesto avviso, al passo<br />

con i tempi frenetici di una comunicazione<br />

sempre più onnipresente. Al contempo<br />

<strong>Ti</strong>cino Business è però garante di una continuità<br />

costruita nei 91 anni di storia della<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. La nostra ambizione, mia e di tutto il<br />

mio validissimo staff, è quella di combinare<br />

modernità e i valori liberali per cui la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

si è sempre battuta e sempre continuerà a<br />

battersi. La nuova veste di <strong>Ti</strong>cino Business<br />

è maturata negli scorsi mesi, dapprima<br />

con un aumento del numero di contributi<br />

autorevoli e degli approfondimenti. Ora è<br />

sfociata nella mutazione grafica. Il tutto<br />

finalizzato all’ottenimento di un prodotto<br />

godibile ma sempre attento alla realtà ed<br />

alle esigenze del mondo imprenditoriale<br />

ed economico. <strong>Ti</strong>cino Business vuole essere<br />

critico ma non polemico, costruttivo,<br />

credibile e punto di riferimento per chi ha<br />

tempo e voglia di riflettere un po’ oltre il<br />

provincialismo che a volte ha un effetto<br />

paralizzante su tutto il sistema politico ed<br />

economico cantonale. Per carità, non è nostra<br />

intenzione dare lezioni, né assurgere<br />

a censori di usi e costumi ticinesi, ma il<br />

nostro scopo è di tenere viva la discussione<br />

su tutti i temi che riteniamo importanti per<br />

lo sviluppo del nostro territorio, senza tabù<br />

né preconcetti. Sempre restando fedeli al<br />

principio enunciato durante l’Assemblea<br />

2007: la Camera si esprime solo se ritiene<br />

di avere qualcosa da dire, perché non ci<br />

piace parlare a vanvera, tanto per riempire<br />

gli spazi e farci facile pubblicità. L’obiettivo<br />

è ambizioso, ma le sfide ci piacciono. Del<br />

resto, come potremmo rappresentare degnamente<br />

il mondo imprenditoriale se non<br />

avessimo il gusto del rischio?<br />

Sempre in tema di sfide, quali saranno i<br />

temi che, attraverso <strong>Ti</strong>cino Business ed il<br />

nuovo e dinamico portale Internet della <strong>Cc</strong>-<br />

<strong>Ti</strong> (www.cciati.ch) saremo chiamati a trat-<br />

Perché un nuovo <strong>Ti</strong>cino Business?<br />

tare nel prossimo futuro? Al momento di<br />

scrivere questo pezzo, non sappiamo ancora<br />

se saremo chiamati a votare sugli Accordi<br />

bilaterali concernenti la libera circolazione<br />

delle persone. Il rischio è concreto e la<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> sarà evidentemente in prima linea a<br />

difendere questo fondamentale strumento,<br />

senza il quale lo sviluppo economico svizzero<br />

sarebbe senz’altro ostacolato. Ma la<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> intende andare oltre, non limitandosi<br />

a reagire a quanto avviene, ma assumendo<br />

un ruolo sempre più propositivo, anche<br />

su temi ancora poco conosciuti alle nostre<br />

latitudini, ma dal forte potenziale di sviluppo.<br />

Un esempio per tutti: il partenariato<br />

pubblico-privato, detto anche PPP, ancora<br />

poco conosciuto in Svizzera, eppure già<br />

usato per realizzare importanti progetti<br />

infrastrutturali, come ad es. lo stadio di<br />

calcio di Neuchâtel. Lavoreremo affinché vi<br />

possa essere una riflessione approfondita<br />

su modelli del genere e le possibili applicazioni<br />

in campi come ad esempio quello<br />

dei trasporti, di importanza strategica<br />

essenziale per la concorrenzialità del <strong>Ti</strong>cino<br />

e della Svizzera. Un modo propositivo<br />

per dare un contributo concreto all’annosa<br />

questione del finanziamento di importanti<br />

opere infrastrutturali, per le quali occorre<br />

riscoprire le potenzialità del settore privato<br />

e la sua possibilità di lavorare di concerto<br />

con l’ente pubblico. Questo anche per<br />

rispondere a chi ci accusa di essere solo<br />

capaci a rifiutare quanto viene proposto,<br />

senza offrire soluzioni alternative degne di<br />

attenzione.<br />

Benvenuti in questa nuova avventura di<br />

<strong>Ti</strong>cino Business, che non è solo editoriale<br />

ma che è l’espressione di visioni, strategie,<br />

idee e progetti concreti al servizio dell’economia<br />

ticinese.<br />

5


Contromano<br />

di Alessio del Grande<br />

6 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Una nUOva gOvernance<br />

Per il ticinO<br />

Nata male, la manovra finanziaria è stata gestita peggio dal<br />

Governo nelle consultazioni con le parti sociali. Né poteva<br />

essere diversamente, bacata com’era dal vizio d’origine<br />

delle decisioni calate dall’alto, per di più da un esecutivo<br />

che aveva promesso di non aumentare il carico fiscale,<br />

sebbene avesse messo le mani avanti col sottile distinguo<br />

nell’impegno a non ritoccare solo le imposte. Tasse e imposte<br />

che siano, è ormai chiaro che per incassare le entrate<br />

previste dal piano di risanamento finanziario, da Cantone<br />

e Comuni arriverà una stangata fiscale per tutti. Che si<br />

paghi di più all’erario comunale o a quello cantonale, per i<br />

contribuenti, privati e imprenditori, non cambia affatto la<br />

sostanza di una stretta impositiva che viene a coincidere<br />

con un rallentamento dell’economia e un aumento generalizzato<br />

dei prezzi. Due fattori che stanno mettendo in<br />

grosse difficoltà sia le famiglie che le imprese.<br />

La strategia scelta dal Governo per fare cassa è quella<br />

meno opportuna in una fase di recessione strisciante, che<br />

richiederebbe invece, e lo sostengono sia gli economisti<br />

di destra sia quelli di sinistra, una politica di difesa dei<br />

redditi e delle risorse aziendali da destinare agli investimenti.<br />

Risorse indispensabili se si vuole salvaguardare<br />

la concorrenzialità necessaria in un mercato sempre più<br />

competitivo. Invece, il Governo per far quadrare i conti,<br />

che altrimenti non riuscirebbe a far quadrare, drena<br />

denaro dai cittadini, aggravando gli effetti di una congiuntura<br />

sfavorevole. Basterebbe solo questo a misurare<br />

la distanza dal Paese reale di un esecutivo più attento alle<br />

alchimie politico-contabili che non ai bisogni della società<br />

e dell’economia. Viene da chiedersi cosa si sappia a Bellinzona<br />

delle difficoltà che stanno vivendo, e che vivranno,<br />

le aziende ticinesi confrontate con un forte aumento dei<br />

costi di produzione e un rallentamento della domanda sui<br />

mercati; cosa si sappia delle angustie di decine di migliaia<br />

di famiglie ticinesi alle prese con un rincaro generalizzato<br />

dei beni di prima necessità, dei trasporti, dell’elettricità<br />

e con l’ennesimo aumento dei premi delle casse malati.<br />

Si costringono queste famiglie a pagare più tasse per poi<br />

magari sostenerle con i sussidi pubblici. Una logica che va<br />

bene al di là del più perverso meccanismo redistributivo<br />

e buona soltanto ad estendere il rapporto di dipendenza<br />

dallo Stato.<br />

Quale fosse il vero spirito della concertazione, tanto osannata,<br />

sulla manovra finanziaria lo si è visto alcune settimane<br />

fa, nella prima tornata d’incontri del Governo con<br />

le parti sociali, quando, se non ricordiamo male, nella<br />

stessa mattinata, i cinque ministri hanno voluto incontrare<br />

i rappresentanti dei Comuni, delle associazioni economiche<br />

e la stampa. Il tutto nel giro di poche ore e senza<br />

consegnare uno straccio di documento su cui ragionare e<br />

discutere. Soltanto una comunicazione verbale, tanto per<br />

dire “abbiamo deciso così”, per ribadire che in ossequio<br />

alla cosiddetta “simmetria dei sacrifici” non si poteva fare<br />

diversamente.<br />

“Simmetria dei sacrifici”: il totem della politica finanziaria<br />

cantonale. Formula ambigua su cui s’incardina un’altrettanta<br />

ambigua concordanza che antepone il calcolo<br />

politico e le alchimie contabili agli interessi veri del Paese.<br />

Simulacro di un consociativismo del tutto privo di<br />

una visione, di un progetto di crescita in cui al mondo<br />

dell’economia sia riconosciuto un ruolo attivo nel processo<br />

di elaborazione delle decisioni politiche. Manca un’idea di<br />

crescita per il <strong>Ti</strong>cino, la governabilità si è ridotta a contabilità,<br />

pregiudicando così ogni ipotesi di sviluppo. Da anni,<br />

inascoltate, le associazioni economiche, Camera di commercio<br />

in testa, ribadiscono la necessità di una revisione<br />

radicale dei compiti dello Stato, di una riforma dell’amministrazione<br />

pubblica che riduca costi e personale della<br />

burocrazia – il vero nodo del risanamento finanziario –, da<br />

tempo s’insiste sull’importanza di condizioni quadro favorevoli<br />

alle imprese e della concorrenzialità fiscale. Ma la<br />

barra del timone a Palazzo è puntata in tutt’altra direzione,<br />

si naviga alla bell'e meglio nell’ordinaria amministrazione.<br />

L’economia che produce benessere per tutti è relegata<br />

ai margini della politica. Non c’è un progetto di crescita<br />

poiché Governo, e classe politica più in generale, sono<br />

prigionieri della vecchia cultura della redistribuzione, applicata<br />

in chiave clientelare-assistenziale e usando il fisco<br />

come un’idrovora, ben lontani, perciò, da quell’attenzione<br />

al mondo della produzione di beni e servizi, da cui scaturisce<br />

quella ricchezza che poi, solo dopo averla prodotta,<br />

si potrà ridistribuire. Un deficit di cultura politica che si<br />

traduce in una sostanziale inadeguatezza del Governo nel<br />

concepire e gestire un progetto di modernizzazione del<br />

Paese. Per uscire finalmente dalle secche dell’amministrazione<br />

contabile, al <strong>Ti</strong>cino serve una nuova governance<br />

in cui alle associazioni economiche, rappresentative del<br />

mondo della produzione, sia riconosciuto un ruolo, non<br />

meramente consultivo, ma più diretto e partecipativo nelle<br />

decisioni politiche che investono il futuro del Cantone.


Parte riservata ai soci<br />

16.30 Apertura della 91 a Assemblea<br />

generale ordinaria della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> e<br />

relazione del Presidente Franco<br />

Ambrosetti<br />

Saluto del Governo con l’intervento<br />

della Consigliera di Stato e Direttrice<br />

del Dipartimento delle finanze e<br />

dell’economia, On. Laura Sadis<br />

Relazione finanziaria, rapporto dei<br />

revisori ed approvazione dei conti<br />

2007<br />

Scarico all’Ufficio presidenziale<br />

Nomine statutarie: sostituzioni<br />

nell’Ufficio presidenziale<br />

Relazione del Direttore Luca<br />

Albertoni sulle attività della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

91 a assemblea generale<br />

Ordinaria della cc-ti<br />

10 ottobre <strong>2008</strong><br />

Grand Hotel Eden-Lugano<br />

Parte pubblica<br />

18.00 Introduzione da parte del Direttore Luca<br />

Albertoni<br />

Intervento dell’ospite d’onore, il Consigliere<br />

agli Stati, On. Filippo Lombardi, sul tema:<br />

“Il finanziamento delle infrastrutture di<br />

trasporto: fra realtà e nuovi modelli”<br />

Discussione e conclusioni del Presidente<br />

Franco Ambrosetti<br />

19.15 Aperitivo offerto da<br />

20.00 Cena<br />

È con piacere che annunciamo la 91 a Assemblea generale ordinaria della Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino che si terrà venerdì 10 ottobre <strong>2008</strong> presso il Grand Hotel Eden a<br />

Lugano. Dapprima, vi sarà uno spazio dedicato ai lavori assembleari e aperto da quest’anno esclusivamente ai soci<br />

della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Interverrà la Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia, On. Laura<br />

Sadis che porterà il saluto del Governo e si esprimerà su alcuni fra i temi più importanti dell’attualità finanziaria<br />

ed economica cantonale. Nella parte pubblica avremo l’onore di ospitare il Consigliere agli Stati, On. Filippo Lombardi<br />

che affronterà la tematica del finanziamento delle infrastrutture di trasporto, questione da sempre seguita<br />

con attenzione dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Vi sarà una riflessione sulle attuali possibilità di finanziamento e sulle prospettive future<br />

della realizzazione di importanti opere di interesse pubblico. In effetti, la sempre maggiore complessità dei grandi<br />

progetti e le ricorrenti difficoltà di finanziamento costituiscono sfide fondamentali per tutti ed obbligano ad attente<br />

valutazioni sul ruolo che devono svolgere lo Stato ed il mondo imprenditoriale. Quali sono gli strumenti attuali e<br />

futuri per affrontare queste sfide e garantire una rete di infrastrutture moderne e sempre all’altezza delle esigenze<br />

poste da un contesto economico e sociale internazionale? Per approfondire questi elementi, l’On. Filippo Lombardi,<br />

imprenditore e, fra le altre cose, membro della Commissione dei trasporti del Consiglio agli Stati, è senza dubbio<br />

uno dei relatori più competenti.<br />

Altre informazioni possono essere richieste alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Signora Veljkovic,<br />

Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, gorica@cci.ch, www.cciati.ch


Il tema<br />

Intervista con Marco Passalia, Responsabile Servizio Export <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

8 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

new lOOk<br />

al serviziO exPOrt della cc-ti<br />

Di cosa si occupa il Servizio export di<br />

cui lei è responsabile?<br />

“Dato il nome del nostro ufficio è scontato<br />

dire che intratteniamo stretti rapporti con le<br />

aziende esportatrici del nostro Cantone. È<br />

però meno ovvio capire quali sono i servizi<br />

da noi offerti agli operatori che commerciano<br />

con l’estero. Perciò, ogni qualvolta mi<br />

si pone questa domanda cerco di spiegare<br />

succintamente che oltre ad informazioni generali<br />

sull'export, ci occupiamo del rilascio<br />

di certificati d’origine, di certificati CITES,<br />

di altri vari tipi di certificazione nonché di<br />

Carnet A.T.A. e della consulenza legata alla<br />

documentazione richiesta”.<br />

Più in dettaglio, come funzionano i vari<br />

servizi da lei appena citati?<br />

“Le certificazioni dell’origine rientrano nel<br />

quadro degli Accordi internazionali (GATT)<br />

sotto l'egida dell’Organizzazione mondiale<br />

del commercio (OMC) ed a livello nazionale<br />

sono regolate da due Ordinanze che prevedono<br />

determinate regole e condizioni affinché<br />

una merce possa essere considerata di origine<br />

svizzera, perché prodotta o sufficientemente<br />

lavorata in Svizzera, oppure di origine<br />

estera, sulla base di determinate prove documentali<br />

considerate valide. Naturalmente,<br />

in entrambi i casi è prevista una consulenza<br />

più approfondita in azienda in modo da confermare<br />

la determinazione dell’origine o per<br />

chiarire determinati processi documentali<br />

oppure ancora per affrontare altre problematiche<br />

che toccano trasversalmente tutte<br />

le aziende esportatrici, seppur operanti in<br />

settori economici differenti.<br />

Oltre alle certificazioni dell’origine, le aziende<br />

possono richiedere anche altri tipi di legalizzazioni<br />

non esclusivamente legate ad<br />

una consegna di merci. Si pensi alla legalizzazione<br />

di contratti, di listini dei prezzi, di<br />

fatture pro-forma, di bill of lading e di molti<br />

altri documenti ancora. In aggiunta a ciò, ci<br />

occupiamo anche del rilascio di certificati<br />

CITES (Convention on International Trade<br />

in Endangered Species of Wild Fauna and<br />

Flora) relativi alle specie protette con un’opzione<br />

su una futura consulenza più attiva in<br />

quest’ambito.<br />

Un altro servizio di grande rilevanza è quello<br />

del rilascio di Carnet A.T.A. In pratica, si tratta<br />

di documenti doganali internazionali che permettono<br />

l’ammissione temporanea di determinate<br />

merci evitando il pagamento dei diritti<br />

doganali dovuti. Naturalmente, la necessità di<br />

utilizzare questi carnet è abbastanza chiara:<br />

basti pensare ai campioni commerciali, al materiale<br />

professionale in generale oppure alla<br />

partecipazione a fiere o ad altri eventi”.<br />

Sembra dunque di capire che il vostro<br />

servizio è molto attivo?<br />

“Direi di più: attivo, dinamico, motivato e<br />

disponibile. Tutte le collaboratrici di questo<br />

servizio sono estremamente professionali<br />

e sempre al servizio delle aziende. C’è un<br />

ottimo scambio di informazioni ed una forte<br />

propensione ad aiutarsi reciprocamente.<br />

D’altra parte, la forte motivazione è sì legata<br />

al continuo carico di lavoro che richiede inevitabilmente<br />

un buon affiatamento, ma nasce<br />

soprattutto da un buon clima di lavoro”.<br />

Visto il recente passaggio di testimone<br />

all’interno del Servizio export, sono<br />

stati apportati dei cambiamenti dal<br />

punto di vista operativo?<br />

“È normale che ognuno di noi nella propria<br />

attività professionale cerchi di imprimere la<br />

propria impostazione. Anch’io, naturalmente,<br />

grazie al sostegno di tutti, sto cercando<br />

di fare la stessa cosa portando avanti due<br />

principi fondamentali che garantiscono efficienza<br />

ed efficacia, ovvero la semplicità ed<br />

il coinvolgimento.<br />

Per quanto riguarda la semplicità, ci siamo<br />

impegnati ad alleggerire le aziende dalle<br />

pratiche burocratiche legate ai nostri servizi:<br />

formulari on-line, informatizzazione di alcuni


processi (ad esempio Carnet A.T.A.) e procedure di richiesta<br />

dell’origine più snelle. Per quanto riguarda, invece, il<br />

coinvolgimento, occorre fare un distinguo tra la dinamica<br />

interna e quella esterna. In effetti, all’interno della nostra<br />

struttura abbiamo rafforzato in maniera molto naturale le<br />

collaborazioni con l’Osec, con il Servizio giuridico, con chi<br />

si occupa della formazione e con molti altri collaboratori<br />

della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Tuttavia, il dato più rilevante è il maggiore<br />

coinvolgimento delle aziende stesse. Innanzitutto, abbiamo<br />

incrementato con molto successo le visite personali<br />

in azienda per rilevare e risolvere determinati problemi;<br />

si pensi, ad esempio, alle consulenze sull’origine o alla<br />

problematica REACH. In secondo luogo, abbiamo creato<br />

una sorta di “gruppo di aziende” che vede nelle esportazioni<br />

il proprio comun denominatore. In questo modo,<br />

risulta più evidente comprendere quali sono le necessità<br />

di formazione e d’informazione ed evidenziare quali sono<br />

gli ostacoli riscontrabili nell’attività quotidiana. Infine, ci<br />

stiamo appoggiando sempre più a vari esperti in ambiti<br />

vicini alla realtà dell’export, in modo tale da garantire<br />

un’ulteriore servizio di consulenza professionale, affidabile<br />

e conveniente. Si pensi, ad esempio, alle questioni IVA”.<br />

Lei ha parlato di “gruppo di aziende esportatrici”:<br />

quanto incide dunque, l'export nella produzione di<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ricchezza del nostro Cantone? In altre parole, qual<br />

è l’importanza e la tendenza del settore dell’export<br />

in <strong>Ti</strong>cino?<br />

“Talvolta, ho l’impressione che la gente dimentichi che<br />

la Svizzera nel suo insieme ha una bilancia commerciale<br />

in attivo. In altre parole, ciò significa che la Svizzera, sia<br />

per sua natura, sia per motivi storici, mostra un’indole<br />

votata al commercio con l’estero. Ed anche il <strong>Ti</strong>cino gioca<br />

un ruolo importante visto che contribuisce a più del 4%<br />

(Zurigo circa il 9%) delle esportazioni elvetiche. Inutile,<br />

dunque, dire che questo settore contribuisce vigorosamente<br />

al PIL ed all’occupazione del nostro Cantone.<br />

Per quanto riguarda il presente ed il futuro prossimo, ritengo<br />

che il <strong>Ti</strong>cino abbia ancora importanti carte da giocare per<br />

attrarre imprenditori “smarriti”, tuttavia occorre promuovere<br />

maggiormente verso l’estero le condizioni quadro favorevoli<br />

alle imprese che vogliono insediarsi nel nostro territorio<br />

cantonale. E, tanto per capirci, nell’ottica di un confronto<br />

internazionale non mi riferisco solo alle agevolazioni fiscali,<br />

bensì anche alla snellezza dei vari livelli delle amministrazioni<br />

statali, alla maggiore flessibilità concessa da molte<br />

leggi - si pensi ad esempio alla legge ed alle Ordinanze sulle<br />

Dogane recentemente entrate in vigore - ed all’atteggiamento<br />

generalmente positivo dei funzionari statali con i quali le<br />

aziende si trovano quotidianamente confrontate”.


Ospite<br />

Intervista con Simona Morosini Marconi, Responsabile del Servizio giuridico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

il serviziO giUridicO della cc-ti:<br />

Un sOstegnO cOncretO alle imPrese affiliate<br />

Lei ha iniziato la sua attività presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> alla<br />

fine dello scorso anno e da allora è quotidianamente<br />

confrontata alle questioni giuridiche. Qual è la sua<br />

percezione del contesto imprenditoriale ticinese?<br />

“Dinamico ed eclettico oltre le mie aspettative. In questi<br />

mesi di attività ho potuto percepire realtà aziendali molto<br />

competitive, orientate al consolidamento della loro<br />

posizione sia a livello locale che internazionale. Tutto<br />

si muove in fretta e penso sia sempre più arduo per gli<br />

imprenditori rimanere al passo con le novità settoriali<br />

che interessano il loro ambito di attività. Per quanto riguarda<br />

gli aspetti giuridici, constato comunque una buona<br />

preparazione degli imprenditori e del loro personale<br />

su questioni spesso non semplicissime. Segno che la<br />

formazione del personale è un elemento fondamentale,<br />

che va continuamente sostenuto. Non mi riferisco unicamente<br />

alle tematiche del diritto del lavoro, sulle quali<br />

il nostro servizio giuridico è particolarmente profilato. Il<br />

mondo imprenditoriale ha bisogno di informazioni anche<br />

in merito a novità settoriali molto specifiche, sulle quali<br />

sia il Servizio legalizzazioni (per quanto riguarda le questioni<br />

export), sia il Servizio giuridico sono chiamati ad<br />

intervenire per chiarimenti e, se del caso, per interventi<br />

presso le autorità d’applicazione. Ciò è stato il caso<br />

di recente, con il nuovo regolamento Reach adottato<br />

dall’Unione Europea nell’ambito delle sostanze chimiche:<br />

numerose sono state le richieste di chiarimento da<br />

parte delle aziende ticinesi attive nel settore. Già nel<br />

mese di luglio abbiamo sollecitato la Segreteria di Stato<br />

dell’economia (SECO), la quale a settembre ha attivato<br />

un “helpdesk Reach” a livello nazionale. Le nuove<br />

normative creano spesso disappunto e disorientamento.<br />

Noi cerchiamo di fare il possibile affinché l’imprenditore<br />

possa trovare un interlocutore in grado di fornire risposte<br />

e soluzioni rapide”.<br />

Quali sono le domande più frequenti?<br />

“Nell’ambito del diritto del lavoro, sicuramente quelle legate<br />

alla risoluzione dei rapporti di lavoro, come pure i<br />

casi d’impedimento al lavoro quali malattia e infortunio<br />

e le relative conseguenze sul diritto al salario. Per quanto<br />

riguarda gli altri ambiti giuridici, è difficile stabilire<br />

una tipologia di domande ricorrenti. Siamo comunque<br />

disponibili ad esaminare qualsivoglia questione giuridica<br />

relativa all’attività svolta dai nostri affiliati”.<br />

Quali sono le aspettative dei vostri interlocutori?<br />

“La maggioranza si rivolge a noi nell’intento di ottenere<br />

una prima valutazione della situazione giuridica. Capita di<br />

fornire risposte e soluzioni che superano tali aspettative,<br />

ciò che spesso viene riconosciuto dai nostri interlocutori.<br />

10 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

Non possiamo che esserne soddisfatti, poiché poniamo<br />

la qualità della consulenza in prima linea. Spesso i nostri<br />

affiliati ci contattano per un secondo parere che possa<br />

avvalorare le loro prime percezioni su una determinata<br />

fattispecie. Altri hanno già trovato la soluzione ma necessitano<br />

indicazioni sul modo concreto di procedere.<br />

È interessante constatare che non sempre la corretta<br />

percezione delle norme applicabili è accompagnata dalla<br />

consapevolezza su come affrontare la situazione. Anche a<br />

questo stadio, il Servizio giuridico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> può fornire<br />

un concreto supporto. Vi è poi una minoranza che sollecita<br />

la nostra consulenza quando la situazione è già in parte<br />

compromessa e non rimane altro che la via giudiziaria.<br />

In tal caso, è nostro compito aiutare i nostri associati ad<br />

individuare un legale cui rivolgersi, fra i quelli attivi sulla<br />

piazza ticinese. Vi è infine chi richiede consulenze in<br />

ambiti molto specifici e settoriali. Anche in questo caso,<br />

cerchiamo di fornire risposte concrete e, laddove necessario,<br />

indichiamo le persone di contatto e gli specialisti<br />

della materia. Certo, il dispendio di tempo e di energie<br />

consacrato a tematiche ricorrenti non è comparabile a<br />

quello che occorre dedicare a fattispecie implicante leggi<br />

settoriali specifiche e necessitanti una consulenza «su<br />

misura»”.<br />

Di quali altri ambiti si occupa il Servizio giuridico?<br />

“Fra quelli principali occorre menzionare la gestione del<br />

sistema arbitrale basato sul Regolamento svizzero d’arbitrato<br />

internazionale (“Regolamento Svizzero” o “Swiss<br />

Rules”), che dal gennaio del 2004 è subentrato ai diversi<br />

Regolamenti d’arbitrato delle Camere di commercio<br />

svizzere per quanto riguarda gli arbitrati “internazionali”<br />

(ossia quelli che coinvolgono una o più parti domiciliate<br />

all’estero). Trattasi di uno strumento di risoluzione di<br />

controversie extragiudiziario, ossia alternativo alla giurisdizione<br />

statale, nell’ambito del quale le parti decidono<br />

di sottoporre la controversia a specialisti della materia<br />

(avvocati, giuristi, professori) anziché percorrere la tradizionale<br />

via giudiziaria, con un notevole risparmio di tempo<br />

e mezzi finanziari”.<br />

Chi fa uso dell’arbitrato “Swiss Rules”?<br />

“La Svizzera è uno dei Paesi più rinomati per l’arbitrato.<br />

Tale strumento è molto familiare Oltralpe, sia nei Cantoni<br />

francofoni che germanofoni, in particolare sulla piazza<br />

zurighese e ginevrina. Alle nostre latitudini, il riflesso è<br />

ancora fortemente radicato di sottoporre la controversia<br />

ai tribunali statali. Ignoro se sia un riflesso culturale legato<br />

ad una certa propensione alla litigiosità (peraltro<br />

non estranea neppure ai nostri colleghi d’Oltralpe!), o<br />

piuttosto l’inconsapevolezza dell’esistenza di questo


strumento alternativo di risoluzione delle controversie.<br />

Constato però una tendenza positiva, potendo annoverare<br />

una decina di nuovi casi dall’inizio dell’anno scorso,<br />

alcuni dei quali già liquidati grazie alla professionalità e<br />

affidabilità degli arbitri prescelti. Gli arbitri sono di regola<br />

dei professionisti del diritto, esperti di determinati ambiti<br />

giuridici. Essi sono designati dalle parti o, in mancanza<br />

di designazione, dalle Camere di commercio”.<br />

Quali sono i vantaggi della scelta di sottoporre una<br />

controversia ad un arbitro piuttosto che al giudice<br />

statale?<br />

“Risponderò con una domanda: quale altro sistema di<br />

risoluzione delle controversie consente la scelta della<br />

persona che giudicherà la causa? Nel sistema dell’arbitrato,<br />

l’arbitro è designato per le sue particolari caratteristiche:<br />

può ad esempio trattarsi di uno specialista<br />

della materia, conosciuto a livello internazionale. Ciò non<br />

deve trarre in inganno in merito all’imparzialità, che deve<br />

essere garantita anche dall’arbitro, al pari di un giudice<br />

ordinario. Essendo “prescelto”, l’arbitro sarà particolarmente<br />

diligente nell’istruire la causa in modo da giungere<br />

celermente al lodo finale”.<br />

Quali sono i costi dell’arbitrato?<br />

“Effettivamente ci si chiederà quale possa essere il costo<br />

di un professionista che nel giro di qualche mese potrebbe<br />

porre fine ad una complessa controversia. Ebbene,<br />

una lite sottoposta all’arbitrato secondo il Regolamento<br />

“Swiss Rules”, il cui valore di causa ammonti ad esempio<br />

a fr. 300’000.--, soggiacerà alla procedura accelerata<br />

(essa durerà quindi al massimo 6 mesi) e l’arbitro<br />

potrà fatturare da un minimo di fr. 12'000.-- sino ad un<br />

massimo di fr. 36'000.--, secondo parametri tabellari<br />

prestabiliti. L’onere per le spese di patrocinio (ossia per<br />

la difesa da parte di un legale, avvocato o giurista) saranno<br />

contenute grazie al fatto che la procedura è semplificata<br />

e volta ad evitare macchinose fasi istruttorie (le<br />

comparse scritte e testimoniali sono limitate allo stretto<br />

necessario). Si tende spesso ad affermare che l’arbitrato<br />

è costoso. Si dimentica però che la giustizia arbitrale è<br />

più celere di quella statale. Tale celerità è riconducibile<br />

al fatto, per nulla secondario, che le vie di ricorso contro<br />

il lodo dell’arbitro (leggi: decisione) sono molto limitate,<br />

mentre quelle innanzi ai tribunali statali sono molteplici,<br />

ciò che procrastina l’esito delle cause, provocando<br />

ulteriori costi processuali e di patrocinio, difficilmente<br />

pronosticabili”.<br />

Quali sono gli ambiti giuridici più frequentemente<br />

sottoposti ad arbitrato?<br />

Simona Morosini Marconi<br />

“Premesso che la materia sia arbitrabile, si riscontrano<br />

regolarmente controversie derivanti da contratti in ambito<br />

commerciale (segnatamente vendita e cessione di<br />

azioni, mandati, appalti, contratti di licenza). Tuttavia,<br />

vi sono anche altri ambiti non strettamente commerciali<br />

sottoposti ad arbitrato, come quello successorio e del<br />

contratto di lavoro”.<br />

Sempre in tema di arbitrato, qual è il suo<br />

suggerimento agli imprenditori?<br />

“Prima di sottoscrivere un contratto contenente una<br />

clausola arbitrale, sarebbe opportuno accertarsi che la<br />

medesima sia chiara. Non di rado le clausole arbitrali<br />

contenute nei contratti, specie se allestiti da un partner<br />

contrattuale estero, obbligano ad un esercizio interpretativo<br />

sulla reale volontà di sottoporre il caso all’arbitrato<br />

secondo le “Swiss Rules”, con la conseguenza che<br />

le Camere di commercio svizzere non possono entrare<br />

nel merito della richiesta di arbitrato una volta sorta la<br />

controversia. È pertanto consigliabile che nel contratto<br />

sia integrata una clausola standard inequivocabile.<br />

Un modello di clausola adottabile per assicurarsi che<br />

una futura controversia sia sottoposta al Regolamento<br />

“Swiss Rules” è reperibile in diverse lingue sul sito<br />

www.swissarbitration.ch, come pure sul Regolamento in<br />

forma cartacea reperibile presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Anche gli avvocati<br />

attivi sulla piazza ticinese hanno la possibilità di<br />

svolgere un ruolo determinante, curando la completezza<br />

e chiarezza delle clausole arbitrali al momento della<br />

stesura dei contratti. Comunque, anche in assenza di<br />

una clausola arbitrale contenuta in un contratto è possibile<br />

accordarsi al momento in cui sorge la controversia,<br />

tramite un compromesso arbitrale”.<br />

Concludendo, quali sono i suoi auspici?<br />

“La piazza ticinese ha bisogno di imprenditori e personale<br />

sempre più formato e consapevole, per rimanere<br />

competitiva e affrontare le sfide locali e globali. Il diritto<br />

si complica e le norme settoriali prolificano. Noi<br />

cerchiamo di assecondare il bisogno formativo anche<br />

tramite l’offerta di corsi, proponendoci così di fornire<br />

un contributo significativo alla formazione degli operatori<br />

ticinesi. L’occasione mi è gradita per segnalare<br />

che è stata di recente pubblicata la nuova offerta autunnale<br />

dei corsi organizzati dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, consultabile<br />

sul sito www.cciati.ch. L’imprenditore ha anche bisogno<br />

di essere sostenuto in modo efficace e celere in caso<br />

di controversie: l’arbitrato potrebbe fornire una valida<br />

alternativa alla giurisdizione statale, per cui mi auguro<br />

che questo strumento venga sfruttato, al pari di quanto<br />

già accade Oltralpe”.<br />

11


Agenda<br />

12 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

• Venerdì 10 ottobre <strong>2008</strong>, dalle ore 16.30, presso Grand Hotel Eden -<br />

Lugano: Assemblea generale ordinaria della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Dapprima vi sarà uno<br />

spazio dedicato ai lavori assembleari e aperto da quest’anno esclusivamente<br />

ai soci della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Interverrà la Consigliera di Stato e Direttrice del<br />

Dipartimento delle finanze e dell’economia, On. Laura Sadis che porterà<br />

il saluto del Governo. Nella parte pubblica avremo l’onore di ospitare il<br />

Consigliere agli Stati On. Filippo Lombardi, il quale affronterà la tematica<br />

del finanziamento delle infrastrutture di trasporto<br />

• Martedì 28 ottobre <strong>2008</strong>, dalle ore 10.00 alle ore 16.00, presso<br />

Palexpo, Halle 7, Aeroporto di Ginevra: terzo Congresso svizzero<br />

dell’aviazione, interverranno personalità del mondo politico ed economico<br />

svizzero<br />

• Mercoledì 5 novembre <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 22.00, presso<br />

Kursaal Berna: synergy<strong>2008</strong>: “Collaboratori – chiave di riuscita”,<br />

incontro organizzato dalla Fondazione PMI Svizzera, per ulteriori informazioni:<br />

www.synergy-schweiz.ch, oppure office@synergy-schweiz.<br />

ch, tel. 031 380 14 36<br />

• Mercoledì 12 novembre <strong>2008</strong>, alle ore 18:30, presso il Centro la Piazzetta<br />

a Lugano-Loreto: “Piazzetta meeting PMI”, incontro organizzato<br />

da Asscoprofi in collaborazione con Postfinance<br />

• Martedì 25 novembre <strong>2008</strong>, presso il Monte Verità ad Ascona: confron<strong>Ti</strong>08,<br />

occasione di riflessione sulla dinamica economica cantonale<br />

(congiunturale e strutturale) in un confronto interregionale, nazionale<br />

e transfrontaliero e si inserisce nell’ambito delle attività promosse<br />

dall’Istituto di Ricerche Economiche (IRE) e del suo Centro per l’Osservazione<br />

delle Dinamiche Economiche (CODE). L’edizione <strong>2008</strong> è<br />

dedicata alla relazione esistente tra capitale imprenditoriale e il ruolo di<br />

quest’ultimo nei meccanismi di creazione di nuove attività economiche<br />

“Capitale imprenditoriale e crescita economica: la sfida energetica”, per<br />

ulteriori informazioni: www.confronti.ch<br />

polus pub:Layout 1 12.9.<strong>2008</strong> 10:06 Pagina 1<br />

Centro Industriale e Commerciale<br />

Spazi modulari in affitto<br />

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Inoltre, la nostra rinnovata sala multiuso da ottobre<br />

sarà disponibile per feste ed eventi aziendali e privati.<br />

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consultate i redazionali!<br />

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sono a disposizione per informazioni e/o offerte.<br />

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Sosteniamo i collabora-<br />

tori che non vi possono<br />

dare una mano.<br />

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psicologiche e problemi finanziari supplementari. Alle persone e alle aziende. Per ques to c’è<br />

«Case management Helsana». È una soluzione che offre un aiuto diretto in caso di assenza<br />

di un collaboratore. Affinché l’assicurato possa essere reintegrato il più presto possibile nella<br />

vita professionale. Oppure venga assistito in caso di conseguenze gravi o di lunga durata. In<br />

questo modo i nostri case manager aiutano contemporaneamente il dipendente e il datore di<br />

lavoro. Per tutti i dettagli: 0844 80 81 88 oppure www.helsana.ch


Info flash<br />

A cura di Eva Zanetti<br />

14 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

eccO le Ultime brevi nOtizie<br />

dalla cOnfederaziOne<br />

✔ Perequazione finanziaria: calcolati i versamenti<br />

di compensazione per il 2009<br />

La nuova impostazione della perequazione finanziaria<br />

e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e<br />

Cantoni (NPC) mira a una perequazione delle risorse e<br />

a una compensazione degli oneri speciali che gravano<br />

sui singoli Cantoni. L'Amministrazione federale delle<br />

finanze (AFF) ha calcolato i versamenti di compensazione<br />

dei singoli Cantoni esigibili per il 2009. Il 30<br />

giugno <strong>2008</strong> la direzione della Conferenza dei direttori<br />

cantonali delle finanze (CDCF) ha preso atto del relativo<br />

rapporto dell'AFF e l'ha trasmesso ai Cantoni per<br />

ottenere un parere.<br />

Il comunicato integrale su: www.efd.admin.ch/00468/<br />

index.html?msg-id=19996&lang=it<br />

Per approfondimenti a livello federale: Gérard<br />

Wettstein, Capo della sezione Perequazione finanziaria,<br />

Tel. +41 79 598 57 29<br />

Per approfondimenti a livello dei singoli Cantoni: Andreas<br />

Huber, Segretario della CDCF, Tel. +41 31 320 16 31<br />

✔ Statistica finanziaria: nel 2006 per gli enti<br />

pubblici eccedenze più elevate<br />

Nel 2006 Confederazione, Cantoni e Comuni hanno<br />

conseguito insieme un’eccedenza di finanziamento di<br />

9,2 miliardi di franchi. Questo è quanto risulta dalla<br />

statistica finanziaria per il 2006 appena pubblicata.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.admin.ch/<br />

message/?lang=it&msg-id=20817<br />

✔ Conti economici nazionali della Svizzera nel<br />

2007 – Livello di crescita ancora elevato<br />

Stando alle prime stime dei conti economici nazionali<br />

dell’Ufficio federale di statistica (UST), nel 2007<br />

l’economia svizzera ha registrato una crescita sostenuta<br />

del prodotto interno lordo (PIL). Il PIL a prezzi<br />

correnti è progredito del 5,2%. Considerato l’aumento<br />

del livello generale dei prezzi, il PIL ai prezzi dell'anno<br />

precedente è cresciuto del 3,3%, contro il 3,4%<br />

nel 2006. Il reddito nazionale lordo (RNL) a prezzi<br />

correnti ha registrato invece una progressione meno<br />

marcata (+2,8%).<br />

Il comunicato integrale su: www.news.admin.ch/<br />

message/?lang=it&msg-id=20942<br />

Per approfondimenti: Philippe Küttel, Sezione conti<br />

economici nazionali, Tel. +41 32 713 60 67<br />

✔ Prodotto interno lordo del II° trimestre <strong>2008</strong><br />

Il leggero rallentamento dell’economia svizzera osservato<br />

dall’inizio dell’anno è proseguito anche nel secondo<br />

trimestre <strong>2008</strong>. In questo periodo il prodotto inter-<br />

no lordo reale (PIL) è aumentato dello 0,4% rispetto<br />

al trimestre precedente, un incremento al quale hanno<br />

contribuito in modo determinante i consumi privati e il<br />

commercio estero. Rispetto allo stesso trimestre dello<br />

scorso anno, nel secondo trimestre <strong>2008</strong> il PIL reale<br />

è cresciuto del 2,3%.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.admin.ch/<br />

message/?lang=it&msg-id=21058<br />

Per approfondimenti: Aymo Brunetti, Capo della Direzione<br />

della politica economica, Tel. +41 31 32 21 40 oppure<br />

Bruno Parnisari, Capo del Servizio congiuntura, Direzione<br />

della politica Economica, Tel. +41 31 323 16 81<br />

✔ Proiezioni <strong>2008</strong>: eccedenza più elevata<br />

nonostante un'evoluzione incerta delle entrate<br />

Nel <strong>2008</strong> le entrate della Confederazione saranno<br />

probabilmente superiori ai valori preventivati. Questo<br />

è quanto emerge dalle proiezioni di fine giugno del Dipartimento<br />

federale delle finanze (DFF). Nonostante<br />

le maggiori entrate, si profila un quadro ambivalente:<br />

l'evoluzione delle entrate fiscali riflette la stabilità dei<br />

consumi e una situazione congiunturale positiva, al pari<br />

dell'anno scorso, ma anche i problemi che il settore<br />

bancario sta attraversando e l'incertezza che caratterizza<br />

i mercati finanziari (tasse di bollo). Sul fronte delle<br />

uscite, la disciplina dell'Amministrazione persiste e i valori<br />

preventivati non saranno probabilmente raggiunti.<br />

Il comunicato integrale su: www.efd.admin.ch/00468/<br />

index.html?msg-id=20493&lang=it<br />

✔ Per il momento nessun compromesso sulla<br />

TTPCP<br />

In occasione della seduta del 20 agosto <strong>2008</strong>, il consigliere<br />

federale Hans-Rudolf Merz ha informato il Governo<br />

sullo stato delle discussioni intavolate per raggiungere<br />

un compromesso nel dibattito sulla TTPCP. Il Capo<br />

del DFF è sempre disposto a garantire ai trasportatori<br />

maggiore sicurezza nella loro pianificazione in caso di<br />

investimenti in nuovi veicoli nonché a chiedere al Consiglio<br />

federale un’ulteriore proroga fino al 2011 della<br />

retrocessione dei veicoli della categoria EURO 3. Egli si<br />

attende tuttavia che l’Associazione svizzera dei trasportatori<br />

stradali (ASTAG) fornisca prima delle garanzie in<br />

ordine all'adempimento della propria controprestazione,<br />

ovvero il ritiro delle opposizioni contro l’aumento del<br />

10% con effetto al 1° gennaio <strong>2008</strong> della tassa sul traffico<br />

pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP).<br />

Il comunicato integrale su: www.efd.admin.ch/00468/<br />

index.html?msg-id=20769&lang=it<br />

Per approfondimenti: Tanja Kocher, Capo della Comunicazione,<br />

Tel. +41 31 322 63 01


Attualita`<br />

di Stefano Modenini, Direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere<br />

A volte capita ancora di essere confusi con<br />

qualcosa d’altro. C’è chi pensa che economiesuisse<br />

(e con essa le altre associazioni<br />

economiche a livello nazionale) sia una<br />

sorta di ufficio pubblico per la promozione<br />

dell’economia svizzera. Ma non è così. economiesuisse<br />

è prima di tutto l’espressione<br />

dell’economia privata e in questo senso non<br />

gode di sovvenzioni pubbliche. Il sostentamento<br />

è dato dalle quote pagate in base a<br />

determinati criteri dai propri associati, cioè<br />

associazioni di categoria, singole imprese e<br />

Camere di commercio.<br />

La Federazione delle imprese svizzere è<br />

l’organizzazione mantello dell’economia<br />

elvetica. Essa raggruppa più di 30’000<br />

aziende di ogni dimensione e settore, che<br />

occupano complessivamente oltre 1,5 milioni<br />

di dipendenti. economiesuisse è nata<br />

dalla fusione fra il Vorort (Unione svizzera<br />

di commercio e d’industria) e la proec<br />

(Società per il promovimento dell’economia<br />

svizzera) il 15 settembre 2000 a Losanna.<br />

I suoi membri sono 100 associazioni di categoria,<br />

20 camere di Commercio cantonali,<br />

nonché imprese individuali.<br />

La missione di economiesuisse è essenzialmente<br />

quella di definire condizioni-quadro<br />

ottimali per le aziende svizzere. Sono in<br />

particolare decisivi il mantenimento della<br />

libertà imprenditoriale di tutte le imprese,<br />

il miglioramento permanente della Svizzera<br />

quale luogo di produzione e della ricerca<br />

in un ambiente concorrenziale globalizzato,<br />

nonché la promozione di una crescita durevole<br />

quale premessa per un elevato grado<br />

di occupazione e per garantire il benessere<br />

in Svizzera.<br />

economiesuisse rappresenta gli interessi<br />

dei propri membri in tutti i settori della<br />

politica economica presso gli ambienti politici<br />

e l’opinione pubblica. Essa si sforza<br />

di promuovere la competitività dell’economia<br />

svizzera e delle sue aziende e difende<br />

i principi dell’economia di mercato,<br />

assumendo una responsabilità sociale ed<br />

ecologica.<br />

Accanto alla fissazione di un nuovo sistema<br />

ecOnOmiesUisse: il POnte<br />

fra ecOnOmia, POlitica e Paese<br />

delle quote per i membri di economiesuisse,<br />

il nuovo orientamento strategico, adottato<br />

lo scorso anno, permette ad economiesuisse<br />

sia di coinvolgere tempestivamente<br />

i propri membri nei processi decisionali<br />

che conducono alla definizione delle opzioni<br />

prioritarie per l’economia svizzera, sia<br />

di focalizzarsi più efficacemente sui temi<br />

cardine della politica economica, principalmente<br />

la fiscalità, le finanze pubbliche, le<br />

assicurazioni sociali, la politica economica<br />

esterna e la politica energetica.<br />

economiesuisse intrattiene contatti stretti<br />

e regolari con il Governo, l'amministrazione<br />

e il Parlamento. Il suo compito è quindi<br />

quello di identificare per tempo i temi politici<br />

importanti per l’economia, impegnandosi<br />

in un intenso lavoro di lobbying a tutti<br />

i livelli del processo legislativo. Ciò avviene<br />

attraverso la partecipazione a gruppi di<br />

esperti, la preparazione di atti legislativi,<br />

le procedure di consultazione, la costante<br />

osservazione delle decisioni del Consiglio<br />

federale e del Parlamento, la partecipazione<br />

a votazioni popolari.<br />

Le nostre competenze sono prioritariamente<br />

basate sulla conoscenza della politica<br />

economica, l’esperienza e il know-how nel<br />

processo politico. Intratteniamo strette<br />

relazioni con gli organi politici decisionali<br />

e l’amministrazione federale, forniamo<br />

un’informazione coerente e regolare per<br />

i membri, gli ambienti politici, i media e<br />

l’opinione pubblica, assicuriamo una comunicazione<br />

su scala nazionale nel settore<br />

della politica economica (sedi in tutte le<br />

regioni del Paese), conduciamo campagne<br />

di votazioni (adattate al sistema federalista<br />

svizzero).<br />

La nostra azione poggia su una struttura organizzativa<br />

comprendente l’Assemblea dei<br />

delegati, il Comitato allargato e il Comitato<br />

direttivo. Commissioni permanenti, gruppi<br />

di lavoro ad hoc e diversi gremi d’esperti<br />

garantiscono che le conoscenze specifiche<br />

e il know-how presenti nelle associazioni e<br />

nelle aziende, siano integrati nelle posizioni<br />

di economiesuisse.<br />

15


Consegna del collettame rapida e accurata:<br />

anche questo è logistica.<br />

Un servizio di consegna rapido ed affi -<br />

dabile è un fattore determinante per<br />

il successo di un’azienda. Tuttavia, non<br />

tutte dispongono di un proprio sistema<br />

di distribuzione o di un’infrastruttura<br />

su scala nazionale. L’alternativa si chiama<br />

la Posta Svizzera, lo specialista della<br />

logistica che recapita al destinatario le<br />

merci come carico parziale, completo<br />

o collettame in modo sicuro e alla scadenza<br />

desiderata.<br />

Rapido e rapidissimo<br />

La Posta organizza tutti i trasporti con la<br />

massima fl essibilità: basta transmettere<br />

l’ordine entro le 13.30 per internet, fax o<br />

e-mail. A seconda delle esigenze, il nostro<br />

conducente si reca all’indirizzo di ritiro il<br />

giorno stesso o quello suc cessivo, controlla<br />

la completezza dell’invio e lo prende in<br />

consegna. Il collettame giunge al cliente il<br />

giorno feriale successivo, i carichi parziali<br />

o completi, se possibile, ancora in giornata.<br />

Pacchi e pallet<br />

In caso di invii espresso, i nostri clienti possono<br />

far consegnare dallo stesso veicolo<br />

pacchi, lettere e pallet. All’interno di una fi -<br />

nestra temporale predefi nita, ritiriamo fi no<br />

a tre pallet insieme agli altri invii postali. E<br />

poiché il ritiro avviene nel tardo pomeriggio<br />

e l’addetto alle spedizioni deve uscire sulla<br />

rampa una sola volta, il committente risparmia<br />

tempo.<br />

Costi trasparenti<br />

Per avere sempre sotto controllo i costi dei<br />

trasporti, potete consultare il calcolatoretrasporto<br />

al nostro sito<br />

www.postlogistics.ch / calcolatore-trasporto.<br />

Inserendo il luogo di ritiro e di destinazione<br />

e il numero di pallet, basta un clic per sapere<br />

quanto costa l’invio di collettame.<br />

Da e per l’Europa<br />

Grazie alla collaborazione con i nostri partner<br />

offriamo quotidianamente trasporti<br />

di collettame o di carichi interi da e per l’Italia,<br />

la Germania, la Francia, l’Austria, il<br />

Belgio, il Lussemburgo e i Paesi Bassi.Ritiriamo<br />

la merce dal committente o dal<br />

fornitore, la trasportiamo con il camion o il<br />

treno e ci occupiamo dello sdoganamento<br />

import / export; da ultimo, recapitiamo gli<br />

invii su tutto il territorio nazionale e internazionale.<br />

Per ulteriori informazioni o per un colloquio senza<br />

impegno basta una telefonata allo 0848 888 888<br />

www.postlogistics.ch / trasporti<br />

Per tutte le attività logistiche<br />

I nostri trasporti e le nostre consegne sono veloci, precisi ed economici. Voi scegliete la<br />

scadenza e la destinazione – noi pensiamo al resto.<br />

• Siamo leader del mercato, e come tali offriamo soluzioni veloci e molto veloci per invii<br />

corriere, espressi e innight.<br />

• Secondo rilevazioni indipendenti, degli oltre 100 milioni di pacchi spediti ogni anno<br />

il 98 % giunge nei tempi previsti.<br />

• Trasporto di collettame, carichi parziali e completi, stoccaggio, inclusi servizi speciali.<br />

• Per settori speciali, la Posta Svizzera elabora soluzioni di logistica integrate.<br />

• La nostra sofi sticata tecnologia dell’informazione ottimizza i tempi di rotazione<br />

e incrementa la qualità dei dati, garantendo nel contempo il fl usso ininterrotto dei<br />

dati dall’assegnazione dell’ordine fi no alla fatturazione.


Attualita`<br />

Intervista di Arianna Crivelli, Responsabile comunicazione <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, con il Presidente della Camera di<br />

Commercio Svizzera in Italia (CCSI) Fabrizio Rindi e il Segretario generale Alessandra Modenese Kauffmann<br />

la ccsi: Un Partner imPOrtante<br />

A pochi chilometri da Lugano abbiamo<br />

una “consorella” nata nel 1919 e che ha<br />

come uno degli obiettivi chiave quello di<br />

sviluppare relazioni economiche tra il nostro<br />

Paese e la vicina Penisola. Per scoprire<br />

le innumerevoli attività svolte da questa<br />

istituzione abbiamo avuto il piacere di<br />

intervistare i vertici della CCSI<br />

In breve, Presidente Rindi, ci presenti le attività<br />

della Camera di Commercio Svizzera in Italia (CCSI)<br />

e le relative cifre.<br />

“La CCSI è un’Associazione senza scopo di lucro, riconosciuta<br />

dalle autorità italiane e svizzere e conta oltre 500<br />

Soci in Svizzera e in Italia.<br />

L’attività si articola su più piani: da un lato un pacchetto<br />

di servizi di carattere prevalentemente amministrativo<br />

e legale dedicati alle aziende sia associate che non, e<br />

dall’altro un’intensa attività di relazione, aperta a tutti,<br />

volta a creare occasioni di incontro, di scambio e di dibattito,<br />

su temi di attualità in tutte quelle aree che hanno<br />

un impatto sullo sviluppo delle imprese.<br />

Per fare un esempio, l’attività dell’anno scorso si è concentrata<br />

sull’organizzazione di grandi eventi quali Biotech,<br />

il 24 ottobre 2007 a Milano, in collaborazione<br />

con Assobiotec e Swissbiotech e con il Patrocino delle<br />

Ambasciate di Svizzera a Roma e d’Italia a Berna, per<br />

promuovere la conoscenza e l’incontro tra aziende nel<br />

settore biotech e investitori specializzati del settore; e di<br />

momenti di incontro come i Business Lunch con ospiti<br />

d’Onore quali: Prof. Bertelè, Presidente Tav; Dr. Stefano<br />

Meloni, Presidente Hedge invest SGR; Dr. Mario Boselli,<br />

Presidente Camera della Moda; Dr. Arturo Artom, Presidente<br />

Netsystem spa.<br />

Altro evento di punta al quale abbiamo concorso è stato<br />

“The Meeting 07” (alla sua seconda edizione dopo “Genova<br />

06”), organizzato dall’Ambasciata Svizzera a Roma,<br />

in collaborazione con la provincia di Bari.<br />

Con il Consolato generale abbiamo negli ultimi anni realizzato<br />

diverse iniziative, tra cui eventi di promozione<br />

cantonale, e fra essi anche il Canton <strong>Ti</strong>cino.<br />

Quest’anno abbiamo lavorato alla realizzazione dell’evento<br />

economico nell’ambito delle manifestazioni organizzate<br />

dalla Confederazione per Euro 08, in particolare per<br />

Fabrizio Rindi<br />

Alessandra Modenese<br />

Kauffmann<br />

la tappa milanese dell’ICON Roadshow, in collaborazione<br />

con il Consolato generale a Milano e Svizzera Turismo.<br />

Presso il Centro Svizzero hanno discusso sul tema della<br />

“Leadership in a world of change” il Ministro dell’economia<br />

svizzero, Doris Leuthard, l’AD del Gruppo Fiat, Sergio<br />

Marchionne, con un panel di ospiti in ambito imprenditoriale<br />

ed economico italo svizzero.<br />

Ora siamo impegnati nell’organizzazione di un evento<br />

dedicato alla “Competitività del sistema Svizzera”, che<br />

vedrà la partecipazione di personalità di spicco in ambito<br />

economico italiano e svizzero”.<br />

Il contesto economico evidenzia una serie di<br />

sorpassi ad opera delle economie asiatiche sulle<br />

grandi potenze “occidentali”. Dr. Rindi, cosa può<br />

offrire la Svizzera all’Italia in questo contesto?<br />

“È necessario che le economie del vecchio continente<br />

prendano in considerazione l’opportunità/necessità di andare<br />

a creare parte del loro valore su questi mercati con<br />

investimenti, collaborazioni, joint-ventures.<br />

Se la logica tradizionale dell’import – export bilaterale, pur<br />

con valori assoluti molto significativi, in termini percentuali<br />

di crescita lascerà il passo ai rapporti commerciali<br />

con le economie emergenti, crediamo che sul mercato<br />

globale vi siano notevoli opportunità per alleanze o partnership<br />

tra aziende dei nostri due Paesi. Naturalmente,<br />

i grandi gruppi già operano in questa logica, ma in Italia<br />

e Svizzera vi è un gran numero di aziende medio-piccole<br />

con competenze tali da garantire un notevole grado di<br />

differenziazione sul mercato.<br />

Le aziende devono sfruttare la complementarietà, integrare<br />

le competenze dell’imprenditoria svizzera e di quella<br />

italiana come ad esempio “made in Italy & made in<br />

Switzerland = creatività + innovazione + ricerca + investimenti.<br />

Si possono creare nicchie di eccellenza capaci di<br />

17


Attualita`<br />

Intervista di Arianna Crivelli, Responsabile comunicazione <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, con il Presidente della Camera di<br />

Commercio Svizzera in Italia (CCSI) Fabrizio Rindi e il Segretario generale Alessandra Modenese Kauffmann<br />

vincere sui mercati internazionali in settori come biotec,<br />

nanotec, microelettronica e non solo”.<br />

Quali servizi ritenete particolarmente utili da offrire<br />

ai nostri associati di parte svizzera?<br />

Il Segretario generale e Direttore, Alessandra Modenese<br />

Kauffmann:<br />

“La nostra Camera offre una serie di servizi a supporto<br />

dell’imprenditoria svizzera in Italia, dalla consulenza legale<br />

e fiscale, alla rappresentanza IVA - recupero dell’IVA,<br />

alla rappresentanza sociale (che risolve per l’impresa<br />

svizzera tutte le procedure legali e burocratiche per l’assunzione<br />

di personale in Italia), al recupero crediti e tutti<br />

i servizi di supporto come ricerca di partner, informazioni<br />

di mercato, contatti.<br />

Inoltre, gestisce il centro congressi Spazio Eventi presso<br />

il Centro Svizzero, che ci permette di mettere a disposizione<br />

di quanti lo desiderano spazi prestigiosi in centro<br />

a Milano per manifestazioni ed eventi. È anche luogo<br />

ideale per professionisti che, trovandosi a Milano, desiderino<br />

tenere incontri e riunioni nel Centro Svizzero, in<br />

un ambiente confortevole e riservato, con il supporto di<br />

un servizio di segreteria”.<br />

Direttore, qual è secondo lei il segreto per<br />

mantenere e sviluppare in modo equilibrato<br />

un’identità svizzera operante in un territorio<br />

straniero?<br />

“Non ci sono segreti né ricette preconfezionate. Serietà<br />

e affidabilità sono però una chiave importante, così come<br />

è fondamentale la capacità di ascolto dei bisogni delle<br />

imprese e la flessibilità nell’offerta dei servizi.<br />

L’identità svizzera emerge, per noi, da un lato per il supporto<br />

che offriamo principalmente alle imprese svizzere,<br />

nonché per gli organi direttivi composti da personalità in<br />

maggioranza di nazionalità svizzera o rappresentanti di<br />

imprese svizzere. Inoltre la CCSI è sostenuta da un Advisory<br />

Board composto da grandi aziende svizzere presenti<br />

in Italia.<br />

L’altro lato da considerare è il riconoscimento e la percezione<br />

da parte delle imprese italiane che si rivolgono a<br />

noi in quanto svizzeri”.<br />

Presso la CCSI ha sede lo SWISS BUSINESS HUB<br />

ITALY, in generale ci può stilare un bilancio annuale<br />

degli affari che riescono ad andare in porto grazie<br />

all’instaurarsi di relazioni commerciali da voi<br />

sostenute?<br />

“È sempre difficile sapere quali siano gli affari che effettivamente<br />

si concretizzano, sia in quanto spesso le<br />

relazioni maturano nel medio se non lungo periodo e sia<br />

per ragioni di riservatezza. Quelli che possiamo dare sono<br />

i dati relativi ai contatti e alle richieste che ci pervengono.<br />

Prendendo gli ultimi tre anni ad esempio, abbiamo assistito<br />

una media di oltre 2000 aziende italiane e circa 400<br />

imprese svizzere, di cui un centinaio attraverso servizi di<br />

assistenza specialistica e consulenza, sia in questioni di<br />

18 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

carattere economico-commerciale che legale-fiscale.<br />

C’è un indicatore che ritengo rappresenti un elemento<br />

fortemente positivo, indice di rapporti intensi e costanti<br />

e di un clima comunque favorevole, al quale sicuramente<br />

tutti contribuiamo. È il dato che negli ultimi anni la bilancia<br />

commerciale tra Italia e Svizzera rimane costantemente<br />

in crescita (nonostante il periodo di rallentamento<br />

dell’economia a livello internazionale) e che l’Italia rappresenta<br />

oggi per la Svizzera il secondo mercato a livello<br />

europeo (dopo la Germania e mantenendo il superamento<br />

della Francia)”.<br />

Alla luce dell’accordo di collaborazione stilato con<br />

la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, quale ritiene sia la collaborazione più<br />

efficace da sviluppare con la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>?<br />

“L’accordo si fonda sul comune interesse a promuovere<br />

e favorire lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi e<br />

sulla comune funzione istituzionale di ponte economico.<br />

La collaborazione più importante concretamente è<br />

quella per rispondere efficacemente alle richieste delle<br />

imprese. Ciò significa mantenere contatti costanti e un<br />

intenso flusso informativo per supportare al meglio i rispettivi<br />

associati e quanti a noi si rivolgono. L’obiettivo<br />

è concretizzare questo accordo attraverso iniziative ed<br />

eventi comuni”.<br />

Dal suo osservatorio privilegiato, secondo Lei come<br />

è visto il <strong>Ti</strong>cino imprenditoriale da parte italiana?<br />

“Esattamente come il resto della Svizzera: molto bene.<br />

Un italiano tende a non fare distinzione tra i diversi Cantoni,<br />

se non dal punto di vista linguistico. E il <strong>Ti</strong>cino è il<br />

primo punto di contatto proprio per l’assenza di barriere<br />

linguistiche. È un dato di fatto che in Italia la Svizzera<br />

gode di una immagine solida e legata a valori positivi”.<br />

Presidente, la globalizzazione ha un impatto sempre<br />

più importante sulle PMI. Quali trend si possono<br />

osservare nel contesto italiano?<br />

“Il contesto italiano attuale è quello di ricerca di nuovi<br />

equilibri. Ricordiamo che in Italia operano oltre 5 milioni<br />

di imprese, di cui oltre 800'000 attive nella sola Lombardia.<br />

In una fase complessa e difficile come quella<br />

attuale, possiamo citare quale possibile esempio la ricerca<br />

“Modelli di crescita delle PMI” edita dal Sole24Ore<br />

nel 2007. Tale ricerca ha evidenziato le caratteristiche<br />

delle imprese italiane che riescono comunque a crescere<br />

sul mercato, analizzando 530 imprese prevalentemente<br />

manifatturiere, con almeno 20 addetti e un fatturato superiore<br />

ai 3 milioni di euro. Ne emerge “un nucleo solido<br />

di impresa che pur operando in comparti maturi oggi<br />

riesce ad affermarsi in Italia e all’estero”. Queste imprese<br />

sono molto orientate al mercato e al cliente, offrono una<br />

gamma sempre più ampia e completa di prodotti e servizi,<br />

puntano molto sul marchio e su prodotti realizzati con<br />

tecnologie, design e know-how che differenzia il prodotto,<br />

alza la qualità e fidelizza il cliente.<br />

In particolare le medio-grandi, hanno una notevole capa-


cità di penetrazione nei mercati esteri. Esporta il 61,6%<br />

delle imprese più piccole, il 63,8% delle medie, il 70%<br />

di quelle di maggiori dimensioni. Per gli IDE (investimenti<br />

diretti all’estero) li attuano il 4,5% delle aziende con 20-<br />

49 addetti e il 17,1% di quelle tra i 200 e 499 dipendenti.<br />

Per le reti commerciali proprie si va dal 10,5% delle più<br />

piccole al 34,3% delle maggiori.<br />

Il terzo elemento che emerge è il ruolo delle banche: di fondamentale<br />

importanza nel processo di internazionalizzazione.<br />

Inoltre, più del 40% degli imprenditori ha utilizzato,<br />

quanto meno come supporto, le associazioni di categoria e<br />

la Camera di Commercio della propria provincia”.<br />

Alle porte si profila l’evento mondiale EXPO 2015,<br />

quali sono gli impulsi che questa manifestazione dà<br />

all’economia? Quali sono le principali iniziative in<br />

merito?<br />

“All’Expo 2015 verranno trattati grandi temi legati in<br />

particolare allo sviluppo sostenibile: sicurezza e qualità<br />

alimentare. Sarà un grandissimo evento che darà visibilità<br />

alla tradizione, alla creatività e all’ innovazione nel settore<br />

dell’alimentazione e fungerà da volano per l’economia<br />

del territorio. Da un’indagine condotta dalla Camera di<br />

Commercio di Milano emerge che le imprese milanesi si<br />

attendono un aumento del fatturato pari a 44 miliardi di<br />

euro. In particolare nel settore del turismo, dove le imprese<br />

ipotizzano il raddoppio degli utili, ma anche nell’agricoltura<br />

(+15%) e nel settore immobiliare (+15%). Grande<br />

attenzione viene posta dalle istituzioni coinvolte ai temi<br />

infrastrutture, mobilità, ambiente, per creare valore per<br />

tutti, imprese e cittadini.<br />

Ritengo che la Svizzera giocherà il proprio ruolo in questo<br />

contesto e saprà sfruttare le opportunità legate alla<br />

contiguità del territorio. Stiamo attendendo di conoscere<br />

il programma dell’EXPO 2015 per attivarci unitamente<br />

alle altre istituzioni economiche interessate a sviluppare<br />

un progetto comune”.<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

Camera di Commercio Svizzera in Italia<br />

c/o Centro Svizzero<br />

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IT - 20121 Milano<br />

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Attualita`<br />

di Carlo Lepori, Direzione IDSIA<br />

20 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

idsia 1988–<strong>2008</strong><br />

20 anni di ricerca in intelligenza artificiale in <strong>Ti</strong>cino<br />

Venti anni fa, nell’autunno del 1988, grazie ad Angelo<br />

Dalle Molle, pioniere e filantropo, convinto che scienza<br />

e tecnologia possono e devono aiutare le persone a migliorare<br />

la loro qualità di vita, nasceva l’IDSIA – «Istituto<br />

Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale».<br />

A quei tempi, il «paesaggio universitario» ticinese, dopo<br />

il voto popolare contro un primo tentativo di Centro universitario<br />

della Svizzera italiana, assomigliava piuttosto a<br />

un deserto, anche se con molte oasi di ricerca di punta<br />

sparse qua e là per il Cantone.<br />

Lo scambio elettronico di informazioni, ora così immediato,<br />

non era ancora diffuso e ciò rendeva più difficile<br />

l’integrazione di istituti isolati nella rete nazionale e internazionale<br />

della ricerca scientifica.<br />

L’IDSIA poté comunque iniziare la sua attività con progetti<br />

di ricerca nel campo della linguistica computazionale<br />

e dello sviluppo di strumenti per diffondere i metodi<br />

informatici dell’intelligenza artificiale. Il <strong>Ti</strong>cino reagì con<br />

grande interesse a queste iniziative: la possibilità per i<br />

calcolatori di comprendere il linguaggio umano, di tradurre<br />

testi e di formare ragionamenti logici appassionò<br />

schiere di informatici, convinti che lo sviluppo incessante<br />

della tecnologia avrebbe permesso di risolvere in breve<br />

tempo questi problemi.<br />

E molto è cambiato in questi decenni! In <strong>Ti</strong>cino l’Università<br />

e la Scuola universitaria professionale costituiscono il<br />

nuovo «paesaggio universitario» insieme a centri di ricerca<br />

nel supercalcolo, nella biomedicina e in altri campi. E<br />

il <strong>Ti</strong>cino è così parte integrante della realtà universitaria<br />

svizzera!<br />

L’IDSIA spostando la sua attenzione sulle reti neurali artificiali,<br />

sui metodi ispirati alla biologia, per la soluzione<br />

di problemi complessi di ottimizzazione e cioè verso l’apprendimento<br />

automatico, nei suoi aspetti pratici e teorici,<br />

si è profilato come uno dei centri di ricerca più importanti<br />

a livello internazionale.<br />

Ha contribuito allo sviluppo dell’ottimizzazione basata su<br />

colonie di formiche virtuali, ma anche su sciami di piccoli<br />

robot che collaborano per affrontare difficoltà che da soli<br />

non saprebbero gestire; allo stesso tempo ha conseguito<br />

risultati importanti nel campo delle reti neurali ricorrenti<br />

e nella costruzione di risolutori universali su base matematica.<br />

La chiave di questo successo è di essere riusciti a tenere<br />

in un unico centro la ricerca applicata e quella di base.<br />

Proprio per questo l’IDSIA si è inserito nella nuova realtà<br />

universitaria ticinese come «istituto ponte», affiliato a<br />

USI e SUPSI. Di nuovo un atto pionieristico, nella linea di<br />

ampie collaborazioni tra le istituzioni, scelta dalla politica<br />

universitaria del Canton <strong>Ti</strong>cino.<br />

Lo sviluppo tecnologico è stato travolgente e ci permette<br />

di affrontare i problemi con metodi che agli inizi non<br />

avevamo a disposizione. La potenza di calcolo dei calcolatori<br />

permette loro di avvicinarsi all’apprendimento degli<br />

esseri viventi. Non sono previsti rallentamenti in questa<br />

crescita e quindi in un futuro forse non molto lontano<br />

le macchine avranno a disposizione potenze di calcolo<br />

simili a quella umana. Già oggi la presenza di computer è<br />

pervasiva: molti aspetti della nostra realtà sono misurati,<br />

controllati e guidati da computer. Che tipo di intelligenza,<br />

di comportamento avranno queste macchine del futuro?<br />

Se il telefonino e Internet hanno cambiato così profondamente<br />

la nostra vita e i nostri comportamenti, che cosa<br />

ci aspetta nei prossimi venti anni?<br />

Ne parleremo il prossimo 24 ottobre al palazzo dei Congressi<br />

di Lugano con Mauro Dell’Ambrogio, Segretario di<br />

stato per l’educazione e la ricerca, Marco Dorigo, dell’Université<br />

libre de Bruxelles, pioniere della «ant colony optimization»<br />

e Helge Ritter, della Universität Bielefeld, detentore<br />

del premio Leibniz.


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Essere iscritti sotto il nome della propria azienda è effi cace. Ancor<br />

più se comparite nelle categorie rilevanti per i vostri clienti. In tal<br />

modo triplicate le vostre opportunità di essere contattati da nuovi<br />

clienti. Infatti nel 65% dei casi le aziende vengono ricercate non<br />

per nome, bensì per parole chiave, servizi oppure prodotti.<br />

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Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

servizi e versatilità:<br />

il cOnnUbiO Per le sfide fUtUre<br />

L’Associazione mantello dell’economia ticinese attiva da decenni<br />

a sostegno degli imprenditori del Paese<br />

Qual è l’importanza della Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>) per l’economia<br />

ticinese? Per dare un’idea dell’indotto legato alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

è bene ricordare alcune cifre: sono affiliate circa 800 imprese<br />

con 42'000 posti di lavoro e ben 43 associazioni di categoria<br />

con oltre 6'000 imprese, per cui in totale sono rappresentati<br />

quasi 90'000 posti di lavoro. La cifra è notevole, se si considera<br />

che il Cantone <strong>Ti</strong>cino conta circa 300'000 abitanti. La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

collabora al consolidamento e allo sviluppo dell’economia cantonale<br />

promuovendo condizioni quadro favorevoli alle imprese e<br />

lavorando a stretto contatto con il tessuto economico, le imprese<br />

e le associazioni di categoria che sono attori fondamentali per<br />

un’economia forte e concorrenziale.<br />

Da oltre 90 anni la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> è al servizio dell’economia ticinese.<br />

Uno dei compiti principali della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> è quello di fungere da<br />

trait d’union tra Stato, mondo politico e la realtà economica<br />

del Cantone e agevolare il più possibile l’inserimento di attività<br />

produttive sul territorio. Le basi associative sono state gettate<br />

nel 1917, quando la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> è nata come un’associazione di diritto<br />

privato, indipendente da ingerenze statali, fondata sulla libera<br />

affiliazione dei soci e con l’obiettivo di difendere gli interessi<br />

generali e settoriali dell’economia privata del Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />

Solo un compito ufficiale le è stato demandato dalla Confederazione,<br />

come per tutte le altre 17 Camere di commercio svizzere,<br />

ossia quello relativo al servizio dei certificati d’origine che sono<br />

strettamente legati all’esportazione di merci.<br />

In pratica i rappresentanti della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> si occupano di molteplici<br />

compiti, collaborano con le autorità federali e cantonali nell’introduzione<br />

o nella modifica di disposizioni legali, fornendo alle<br />

aziende interessate le indispensabili informazioni per operare sul<br />

terreno; partecipano regolarmente a dibattiti pubblici, a giornate<br />

di studio in ambito economico e intrattengono costanti contatti<br />

con le altre maggiori organizzazioni economiche del Cantone e<br />

della Svizzera. Vengono promossi incontri d’affari con Ambasciate<br />

e altre istituzioni e organizzate missioni di delegazioni<br />

economiche all’estero. Uno degli obiettivi ambiziosi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

è quello di diventare sempre più una piattaforma di servizi in cui<br />

gli operatori economici e soprattutto gli affiliati trovano risposte<br />

ai loro quesiti. L’offerta di prestazioni spazia dalla consulenza<br />

giuridica alla formazione, dall’informazione diretta ai soci alle<br />

numerose pubblicazioni che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> cura periodicamente.<br />

Le sfide del futuro sono molte, soprattutto per il nostro territorio<br />

di ridotte dimensioni, ma situato nel cuore dell’Europa. Le<br />

risposte adeguate sono da ricercare in condizioni favorevoli per<br />

l’insediamento di nuove aziende e nella versatilità indispensabile<br />

per il mantenimento e lo sviluppo di servizi ad alto valore<br />

aggiunto, attività che possono dare impulsi benefici a tutto il<br />

Cantone <strong>Ti</strong>cino.


Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

di Lisa Pantini<br />

swissfirms.cH: scOPrite i vantaggi<br />

Per la vOstra attività imPrenditOriale<br />

SWISSFIRMS.ch è una piattaforma virtuale di<br />

servizi e informazioni economiche che ha lo scopo<br />

di promuovere sul web le aziende affiliate alle<br />

Camere di commercio e dell’industria svizzere.<br />

Propone ai suoi visitatori dei servizi d’informazione<br />

multilingue (italiano, francese, tedesco, inglese),<br />

mirati alla vita economica del Paese, quali un<br />

motore di ricerca professionale comprendente dei<br />

dati geografici, manageriali e finanziari di 14’000<br />

aziende affiliate alle CCI svizzere; un archivio dei<br />

siti Web orientato all’economia e all’industria,<br />

una selezione e vendita di indirizzi commerciali,<br />

per delle richieste di mailing applicativi Internet<br />

specifici, creati da SWISSFIRMS o dai suoi partner,<br />

e molto altro ancora.<br />

Una banca dati che riflette il potenziale dell’economia svizzera,<br />

pubblicata dalle Camere di commercio e dell'industria<br />

di Aarau, Basilea, Berna, Friborgo, Ginevra, Glarona, Coira,<br />

Delemont, Vaduz, Lucerna, Neuchâtel, Soletta, San Gallo,<br />

Weinfelden, <strong>Ti</strong>cino, Sion, Losanna, Vallese, Winterthur,<br />

Zurigo.<br />

Ogni azienda che si associa ad una CCI svizzera ha a disposizione<br />

una scheda di presentazione con informazioni<br />

generali, una descrizione precisa delle proprie attività, e<br />

informazioni sulle certificazioni di qualità (ISO), specializzazione<br />

o infrastrutture particolari e campi di ricerca o<br />

d'investimento, ecc..<br />

Ogni azienda riceve in seguito una<br />

SWISSFIRMS ID (composta da un<br />

nome utente e da una password),<br />

quest'ultima permette di accedere al<br />

sito swissfirms.ch per aggiornare i<br />

vostri dati personali e in un prossimo<br />

futuro, all'area riservata ai soci della<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> sul sito www.cciati.ch.<br />

Il sito internet è gestito dalla società<br />

anonima SWISSFIRMS Data SA;<br />

questa struttura indipendente è stata<br />

fondata il 1° gennaio 2001 dalle<br />

Camere di commercio svizzere e dal gruppo Smart Telecom,<br />

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23


Commercio estero<br />

Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

bOOm nel settOre medtecH e sanitariO<br />

Zurigo, 28 ottobre <strong>2008</strong><br />

La manifestazione in oggetto vuole mettere in evidenza le opportunità e le sfide che caratterizzano il settore<br />

medtech e dei servizi sanitari. I partecipanti otterranno le risposte alle domande inerenti l’espansione delle loro<br />

attività all’estero. Numerosi specialisti illustreranno le opportunità che si offrono loro e forniranno le ricette per<br />

un’esportazione di successo in questo settore. Varie aziende svizzere testimonieranno dell’esperienza avuta sul<br />

mercato indiano, statunitense e del Golfo. La manifestazione metterà pure in luce l’attrattività ed il potenziale dei<br />

servizi medici svizzeri.<br />

Non da meno, l’evento fungerà da piattaforma di networking e dialogo con vari rappresentanti del mondo industriale,<br />

politico ed economico.<br />

Lingua: tedesco/inglese<br />

Programma dettagliato, costi e modalità d’iscrizione sono disponibili su: www.osec.ch/internet/osec/de/home/export/trade_fairs_events/courses_events/healthcare_medtech.html<br />

Si concretizza la cooperazione nella ricerca tra la<br />

Svizzera e il Sudafrica<br />

Svizzera e Sudafrica hanno dato luce verde a otto progetti di<br />

ricerca comune. Essi costituiscono la prima concretizzazione<br />

dell’accordo bilaterale sulla cooperazione scientifica e tecnologica<br />

tra la Svizzera e il Sudafrica, firmato nel dicembre 2007. I<br />

lavori di ricerca, condotti nei settori “Sanità pubblica e biomedicina”,<br />

“Biotecnologia e nanotecnologia” e “Scienze umane e<br />

sociali”, saranno sostenuti con complessivamente 4,5 milioni<br />

di franchi e dovrebbero iniziare ancora quest’anno.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa della Segreteria di Stato<br />

per l’educazione e la ricerca può essere consultato su www.news.<br />

admin.ch/message/index.html?lang=it&msg-id=20935<br />

Modifica della convenzione contro la doppia<br />

imposizione tra la Svizzera e la Gran Bretagna<br />

La convenzione contro la doppia imposizione tra la Svizzera e<br />

la Gran Bretagna in materia di imposte sul reddito è stata modificata<br />

in più punti. La modifica principale apportata alla Convenzione<br />

contro le doppie imposizioni dell’8 dicembre 1977 è<br />

lo sgravio completo dell’imposta alla fonte di dividendi pagati<br />

a una società con un’importante partecipazione alla società<br />

distributrice dei dividendi o a un istituto di previdenza.<br />

Per più ampi ragguagli leggasi il comunicato stampa del Dipartimento<br />

federale delle finanze DFF su www.efd.admin.<br />

ch/00468/index.html?lang=it&msg-id=20882<br />

“Swissness Worldwide”: come la Svizzera viene<br />

percepita all’estero<br />

Il rapporto “Swissness Worldwide, Internationale Studie zur<br />

Wahrnehmung der Marke Schweiz im Ausland” (65 pagine)<br />

esamina l’immagine che danno la Svizzera e i suoi prodotti e<br />

servizi in 66 paesi (oltre 8’000 persone intervistate). Esso pas-<br />

sa in rassegna i seguenti aspetti:<br />

• percezione della Svizzera come<br />

paese<br />

• immagine dei prodotti e dei servizi<br />

svizzeri<br />

• immagine dei prodotti svizzeri<br />

nei vari paesi e regioni del<br />

mondo<br />

• percezione di taluni gruppi di<br />

prodotti (orologi, beni di consumo,<br />

banche, macchine utensili,<br />

settore alberghiero)<br />

• aspettative legate ai prodotti<br />

svizzeri<br />

• conseguenze per l’utilizzo della “swissness” nel marketing<br />

• la “swissness” dal punto di vista dell’azienda.<br />

Lo studio, effettuato da htp St. Gallen Managementberatung<br />

AG in collaborazione con l’Università di San Gallo e con Mc-<br />

Cann Erickson, può essere ordinato al sito web www.htp-sg.<br />

ch/bestellung-swissness<br />

Polonia ed Ungheria: certificazione energetica degli<br />

edifici<br />

Dal 1° gennaio 2009, il certificato sul rendimento energetico<br />

sarà obbligatorio in Polonia ed Ungheria per la costruzione di<br />

nuovi edifici. I due paesi stanno così recuperando il loro ritardo<br />

nella trasposizione, nel loro rispettivo diritto nazionale, della<br />

direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici.<br />

In Ungheria, il certificato sarà obbligatorio dal 2009 per i nuovi<br />

edifici pubblici. Dal 2012 sarà obbligatorio anche per gli edifici<br />

esistenti in caso di vendita o di locazione. Lo standard minimo<br />

prescritto dalla direttiva è tuttavia applicabile solo ai nuovi<br />

edifici. È considerato come nuovo edificio qualsiasi stabile per<br />

il quale la procedura di richiesta di permesso di costruzione è<br />

25


Commercio estero<br />

Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

stata avviata dopo il 1° settembre 2006.<br />

In Polonia, non è ancora stato deciso se dal 2009 il certificato<br />

energetico sarà richiesto per tutte le abitazioni, unicamente per<br />

le nuove costruzioni o soltanto per la prima messa in vendita.<br />

Inoltre, non si sa ancora se basta un certificato energetico<br />

per edificio o se serve un certificato per ogni alloggio. Queste<br />

domande saranno discusse dal parlamento polacco nel corso<br />

dell’autunno.<br />

Si può tuttavia già prevedere che la trasposizione della direttiva<br />

sul rendimento energetico nell’edilizia e l’introduzione del certificato<br />

energetico implicheranno nuovi investimenti nelle tecniche<br />

di costruzione e di isolamento sia in Polonia che in Ungheria.<br />

Il testo della direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo<br />

e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, sul rendimento<br />

energetico nell’edilizia può essere visionato online su http://<br />

eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:<br />

32002L0091:IT:HTML<br />

Un accesso più agevole ai risultati della ricerca<br />

europea: la Commissione vara un progetto pilota online<br />

Un accesso rapido e affidabile ai risultati della ricerca, soprattutto<br />

mediante internet, può accelerare l’innovazione, far<br />

progredire le scoperte scientifiche e sostenere lo sviluppo di<br />

un’economia della conoscenza forte. La Commissione europea<br />

intende garantire che i risultati della ricerca che finanzia<br />

nell’ambito del Settimo programma quadro (7° PQ), con oltre<br />

50 miliardi di euro nel periodo 2007-2013, siano diffusi nel<br />

modo più efficace possibile per garantirne la massima valorizzazione<br />

e il massimo impatto nel mondo dei ricercatori e non<br />

solo. La Commissione ha quindi lanciato ad agosto un progetto<br />

pilota che concederà un accesso online illimitato ai risultati<br />

delle ricerche finanziate dall’UE, soprattutto articoli di ricerca<br />

pubblicati in riviste soggette alla valutazione di esperti, dopo<br />

un periodo di embargo di 6 o 12 mesi. Il progetto riguarda circa<br />

il 20% dello stanziamento di bilancio del 7° PQ in settori come<br />

la sanità, l’energia, l’ambiente, le scienze sociali e le tecnologie<br />

dell’informazione e comunicazione.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa della Commissione<br />

europea può essere consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(ricerca tramite riferimento IP/08/1262)<br />

La Commissione al Parlamento europeo e al<br />

Consiglio: meno burocrazia per attirare capitale di<br />

rischio a favore della ricerca high-tech di punta<br />

Il 4 settembre <strong>2008</strong>, la Commissione ha invitato il Parlamento<br />

europeo e il Consiglio ad appoggiare la nuova proposta di tagliare<br />

la burocrazia e permettere una maggiore flessibilità per potenziare<br />

l’efficienza della ricerca europea high-tech. L’invito giunge<br />

in risposta alla “relazione Aho”, che costituisce la valutazione<br />

più completa attualmente disponibile della ricerca nell’UE nel<br />

settore delle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione),<br />

spingendosi al di là della gestione della ricerca per valutarne<br />

l’impatto sull’innovazione. La relazione sottolinea come la<br />

ricerca europea potrebbe apportare un contributo fondamentale<br />

alla competitività europea coinvolgendo e sostenendo le imprese<br />

a forte crescita e migliorando i collegamenti fra ricerca e<br />

capitale di rischio. La Commissione, che ha dato il via a diverse<br />

iniziative per coinvolgere società leader nel settore della ricerca<br />

intende creare sbocchi commerciali per la ricerca nel settore<br />

delle TIC finanziata con fondi comunitari. La Commissione sta<br />

26 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

inoltre avviando una consultazione pubblica che all’inizio del<br />

2009 presenterà una serie di proposte in tal senso.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa della Commissione<br />

europea può essere consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />

(ricerca tramite riferimento IP/08/1288)<br />

Italia: grandi investimenti nelle infrastrutture<br />

Per ottimizzare lo stato delle sue infrastrutture, il governo italiano<br />

ha annunciato nel quadro del suo piano di finanziamento<br />

(fino al 2011) degli investimenti pari a 46,3 miliardi di euro.<br />

Tra i progetti principali figurano:<br />

• La costruzione delle linee ferroviarie ad alta velocità Torino-<br />

Lione (6 miliardi di ero) e Milano-Genova (5 miliardi di euro).<br />

Sono previsti anche un collegamento Milano-Verona-Padova-<br />

Venezia (9 miliardi di euro) nonché l’estensione e la modernizzazione<br />

delle linee ferroviarie italiane (10 miliardi di euro).<br />

Informazioni sulla linea Torino-Lione: www.ltf-sas.com/<br />

Informazioni della Rete Ferroviaria Italiana: “I grandi progetti:<br />

Alta velocità / alta capacità”: www.rfi.it/index2.asp?idme<br />

nu=6&idsezione=14&idcontenuto=12<br />

• Costruzione del ponte sospeso di Messina: 83,3 km per<br />

collegare la Sicilia con la punta dello stivale (6,1 miliardi di<br />

euro, inizio lavori: 2010, termine lavori: 2016). Per ulteriori<br />

ragguagli: www.pontedimessina.it/<br />

Corporate Governance in Europe - 2007 Report<br />

Nel Corporate Governance Report 2007 della società di selezione<br />

del personale Heidrick & Struggles, le aziende svizzere<br />

si sono posizionate bene. Negli ultimi<br />

anni sono soprattutto le grandi<br />

aziende ad aver considerevolmente<br />

migliorato la loro trasparenza, mentre<br />

le PMI hanno ancora molto da<br />

fare in materia di governo d’impresa.<br />

Le aziende rossocrociate si posizionano<br />

al 3° posto della classifica,<br />

superate unicamente dalle imprese<br />

britanniche ed olandesi. Le aziende<br />

tedesche e italiane risultano essere<br />

le peggiori.<br />

Lo studio comparativo confronta le<br />

aziende di 10 paesi europei.<br />

Il “Corporate Governance in Europe – 2007 Report” può essere<br />

consultato online in formato pdf su www.heidrick.com/NR/<br />

rdonlyres/666FC928-1933-4F4B-B184-FBBE141313A9/0/<br />

HS_CorpGovEurope2007.pdf<br />

Russia: semplificata la procedura di richiesta di<br />

permesso per stranieri<br />

In Russia, dal 24 luglio <strong>2008</strong> i permessi di lavoro per i lavoratori<br />

stranieri sono rilasciati da uno sportello elettronico. La<br />

nuova procedura consente di ridurre il numero di formalità da<br />

adempiere nonché la durata di evasione della richiesta, ridotta<br />

a un mese.<br />

A dire la verrà, il nuovo sistema è ancora in fase di prova in uno<br />

dei centri di migrazione di Mosca destinato alle aziende affiliate<br />

all’Association of European Businesses AEB e all’American<br />

Chamber of Commerce (AmCham). Dopo questa prima fase,


il sistema sarà introdotto progressivamente in tutto il Paese<br />

sull’arco di tre anni.<br />

Ulteriori informazioni sul rilascio di permessi di lavoro in Russia<br />

sono state riunite dallo Swiss Business Hub Russia in un documento<br />

intitolato “Beantragung von Arbeitsgenehmigungen in<br />

Russland” e disponibile online su www.osec.ch/internet/osec/<br />

de/home/export/countries/ru/export/travel_stay.html<br />

Israele: migliore protezione della proprietà<br />

intellettuale<br />

A maggio <strong>2008</strong>, in Israele è entrata in vigore una nuova legge<br />

sul copyright (“Israel Copyright Act 2007”) volta a garantire<br />

una migliore protezione dei diritti d’autore e a portare le disposizioni<br />

israeliane in materia – giudicate difettose dalle aziende<br />

estere – allo stesso livello delle norme internazionali.<br />

Tra le novità principali si rilevano:<br />

• aumento delle indennità massime che possono essere reclamate<br />

e soppressione dell’importo minimo degli interessi per<br />

danno;<br />

• attribuzione ai tribunali del potere di definire l’utilizzo “a scopi<br />

legittimi” senza pagamento di tasse (secondo il modello<br />

del “fair use” americano) di prodotti o sostanze protetti dai<br />

diritti della proprietà intellettuale;<br />

• azioni penali in caso d’importazione di copie illegali;<br />

• assicurare la protezione dei dati in caso di procedura d’autorizzazione<br />

di nuovi medicinali.<br />

Il testo della nuova legge può essere consultato online su www.<br />

tau.ac.il/law/members/birnhack/IsraeliCopyrightAct2007.pdf<br />

Nuove misure di liberalizzazione ad Abu Dhabi<br />

Abu Dhabi ha definito nel quadro di un programma strategico<br />

quinquennale (fino al 2012) degli obiettivi di sviluppo economico<br />

nonché delle misure per raggiungerli.<br />

L’obiettivo principale dell’Emirato è la diversificazione dell’economia,<br />

che resta estremamente dipendente dal petrolio. Offrendo<br />

un ambiente attrattivo alle società estere, Abu Dhabi<br />

intende riunire le condizioni necessarie ad un trasferimento di<br />

know-how. L’Emirato conta inoltre di rivedere la sua legislazione,<br />

stimolare la competitività delle aziende locali, affidare un<br />

ruolo più importante all’economia privata e ridurre gli ostacoli<br />

giuridici contro i quali si urtano le aziende estere.<br />

Concretamente, si tratta di autorizzare le partecipazioni estere<br />

al 100% per i progetti realizzati ad Abu Dhabi. Il programma<br />

strategico del Department of Planning & Economy (DPE) definisce<br />

in totale 12 priorità, 49 obiettivi e 129 iniziative (tra le quali<br />

figura la costituzione di un ufficio per le previsioni economiche<br />

e di un’autorità pubblica incaricata della statistica, la semplificazione<br />

delle leggi e dei regolamenti, il rilascio semplificato di<br />

licenze e lo sviluppo di sforzi di marketing all’estero).<br />

Il programma strategico <strong>2008</strong>-2012 del DPE può essere visionato<br />

in formato pdf su http://dpeportal.adeconomy.ae/pls/portal/docs/PAGE/DPEPROXY/HOME/DEP%20STRATEGY%20<br />

ENGLISH.PDF<br />

Il Giappone aderisce alla Convenzione sulla vendita<br />

internazionale di merci<br />

Il Giappone ha completato le formalità d’adesione alla Convenzione<br />

delle Nazioni Unite sui contratti di compravendita internazionale<br />

di merci (CVIM) della Commissione dell’ONU per il<br />

diritto commerciale internazionale (CNUDCI). La sua adesione<br />

avrà effetto dal 1° agosto 2009.<br />

Il testo della Convenzione può essere visionato online in formato<br />

pdf su www.admin.ch/ch/i/rs/i2/0.221.211.1.it.pdf<br />

Tra Cina e Hong Kong si sviluppa il libero scambio<br />

Cina e Hong Kong hanno siglato a fine giugno la 5° versione<br />

del Closer Economic Partnerschip Arrangement CEPA.<br />

Questo accordo, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2009,<br />

obbliga la Cina a proseguire la via della liberalizzazione<br />

in 15 settori di servizi e ad aprire due segmenti di servizi<br />

nel settore minerario a favore di Hong Kong. L’articolo<br />

“Chinese mainland, Hong Kong sign expanded economic<br />

accord” pubblicato su China View fornisce più ampi ragguagli:<br />

http://news.xinhuanet.com/english/<strong>2008</strong>-07/29/<br />

content_8835431.htm<br />

Corea del Sud: verso la riduzione del carico fiscale<br />

delle aziende<br />

La Corea del Sud ha lasciato intravvedere per l’anno fiscale<br />

<strong>2008</strong> una diminuzione del tasso d’imposizione delle società.<br />

Le aziende il cui reddito imponibile è superiore a 130’000<br />

euro dovrebbero essere tassate al 22%, contro l’11% applicato<br />

alle altre.<br />

Attualmente, il tasso d’imposizione applicabile alle società il<br />

cui reddito imponibile eccede i 65’000 euro è del 25%, contro<br />

il 13% applicato alle altre.<br />

Pakistan: modifiche dei dazi d’entrata e delle imposte<br />

dirette<br />

All’inizio del nuovo anno fiscale (1° luglio <strong>2008</strong>), il Pakistan<br />

ha proceduto a varie modifiche nel settore dei dazi all’importazione:<br />

• aumento al 35% (contro il 25%) dei dazi doganali sulle merci<br />

che non rispondono a bisogni quotidiani e sui beni di lusso<br />

(cioccolato, chewing-gum, elettrodomestici, macchine per<br />

cucire, TV, mobili, illuminazione, cosmetici);<br />

• aumento al 100% (contro il 90%) dei dazi doganali sui veicoli<br />

di cilindrata superiore o uguale a 1800 cm 3 ;<br />

• aumento dell’imposta sulla cifra d’affari, che passa dal 15%<br />

al 16%.<br />

Cuba: introdotta la norma ISPM 15 per gli imballaggi<br />

in legno<br />

Secondo quanto pubblicato nel locale bollettino ufficiale, il 1°<br />

ottobre <strong>2008</strong> entra in vigore a Cuba l’ISPM 15 (standard internazionale<br />

per le misure fitosanitarie) per tutte le importazioni<br />

di imballaggi in legno.<br />

Stati Uniti: nuova regolamentazione per gli investitori<br />

esteri<br />

Dall’ottobre 2007, il presidente americano ha il diritto di controllare<br />

gli investimenti esteri negli Stati Uniti e, se del caso, di<br />

proibirli (legge sull’investimento estero e la sicurezza nazionale<br />

- Finsa Act). Il comitato sull’investimento negli Stati Uniti CFIUS<br />

ha redatto i principi di questa nuova regolamentazione.<br />

Le direttive del Finsa Act sono state pubblicate in forma di progetto<br />

datato 23 aprile <strong>2008</strong>: esse hanno sollevato numerose<br />

critiche da parte di aziende estere ed associazioni, tuttavia il<br />

27


Commercio estero<br />

Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />

dipartimento federale delle finanze non ha ancora preso posizione<br />

contro queste opposizioni.<br />

Il Finsa Act riguarda principalmente le cosiddette “transazioni<br />

coperte” che possono portare una persona straniera, tramite<br />

fusione, acquisto o altra forma di ripresa d’azienda, ad assumere<br />

il controllo di un’azienda americana. Gli investimenti in<br />

nuovi settori non sottostanno al Finsa Act.<br />

Le transazioni sono notificate al CFIUS su base volontaria.<br />

Tuttavia, si attende dalle aziende estere ed americane che esse<br />

comunichino al CFIUS tutti i dettagli inerenti ai loro progetti<br />

d’investimento o d’acquisto, che sono o potrebbero essere toccati<br />

dal Finsa Act.<br />

Il CFIUS dispone di 30 giorni al massimo per esaminare i progetti<br />

d’investimento e il presidente è l’ultima istanza a decidere<br />

se vi è rischio di raggiungere la maggioranza di un’azienda<br />

americana o se vi è minaccia per la sicurezza. Se questo non<br />

è il caso, l’investimento può avvenire senza ritardi, in caso<br />

contrario, la transazione è sottoposta ad inchiesta che non<br />

dovrà superare i 45 giorni.<br />

In vista di questa nuova regolamentazione, le aziende che intendono<br />

attuare investimenti in settori sensibili come quello<br />

dell’energia, della chimica, delle telecomunicazioni, dei semiconduttori<br />

e l’industria aerospaziale devono attendersi a spese<br />

importanti per far approvare i loro progetti ed ottenere i consigli<br />

più appropriati.<br />

www.ustreas.gov/offices/international-affairs/cfius/<br />

Stati Uniti: nuova strategia di sicurezza<br />

all’importazione<br />

La Consumer Product Safety Commission (CPSC), incaricata<br />

della protezione dei consumatori, ha lanciato un progetto di<br />

“Import Safety Strategy” affinché tutti i prodotti importati negli<br />

Stati Uniti siano conformi al 100% alle norme di sicurezza<br />

applicati ai prodotti americani.<br />

Tale strategia riguarda soprattutto i prodotti di consumo. Le<br />

importazioni negli Stati Uniti di questa tipologia di prodotti<br />

sono più che raddoppiate lo scorso anno e rappresentano oggi<br />

il 44% delle importazioni totali. Tuttavia, su 100 richiami di<br />

prodotti, ben 75 concernono prodotti di consumo, e in particolare<br />

giocattoli di origine cinese. Questo ha spinto la CPSC a<br />

definire delle regole d’importazione più restrittive.<br />

I dettagli della nuova strategia statunitense sono disponibili sul<br />

sito web della stessa CPSC all’indirizzo: www.cpsc.gov/businfo/<br />

importsafety.pdf<br />

Russia: possibile la dichiarazione a posteriori<br />

Dal 16 settembre <strong>2008</strong>, le persone che introducono merci<br />

in Russia senza dichiararle o dichiarandone solo una parte,<br />

possono conservare le loro merci purché, entro cinque giorni<br />

dalla scoperta del passaggio fraudolento di tali beni in dogana,<br />

paghino alle autorità i dazi dovuti.<br />

Questa nuova regola non è tuttavia valida per le merci la cui<br />

importazione è vietata su un determinato territorio doganale o<br />

per le quali esistono restrizioni quantitative all’importazione.<br />

The Failed States Index <strong>2008</strong>: gli Stati a rischio<br />

La rivista Foreign Policy e il Fund for Peace hanno pubblicato<br />

il loro “Failed States Index <strong>2008</strong>”, un indice degli Stati in<br />

decadenza, ossia dei Paesi che non riescono a garantire del<br />

28 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

tutto o comunque non sufficientemente, le loro missioni di<br />

base: la sicurezza pubblica, lo Stato di diritto, i servizi pubblici<br />

in generale.<br />

L’avvio o lo sviluppo di relazioni economiche e commerciali con<br />

questi Stati sono generalmente delle imprese rischiose.<br />

Tra i paesi attualmente più vulnerabili figurano: Somalia, Sudan,<br />

Zimbabwe, Ciad, Iraq, Repubblica democratica del Congo,<br />

Afghanistan, Costa d’Avorio, Pakistan, Repubblica Centrafricana,<br />

Guinea, Bangladesh, Haiti, Corea del Nord, Etiopia,<br />

Uganda, Libano, Nigeria, Sri Lanka, Yemen, Niger, Nepal,<br />

Burundi, <strong>Ti</strong>mor, Kenya, Uzbekistan, Malawi, Isole Salomone,<br />

Sierra Leone, Guinea-Bissau, Camerun, Liberia e Siria.<br />

La classifica è stabilita in base ai seguenti indicatori:<br />

• indicatori sociali: pressione demografica, movimento massiccio<br />

di rifugiati e spostamenti interni, violenze comunitarie,<br />

emigrazione cronica e sostenuta;<br />

• indicatori economici: disuguaglianze di sviluppo, declino economico<br />

improvviso o pronunciato;<br />

• indicatori politici: criminalizzazione e delegittimazione dello<br />

Stato, deterioramento graduale dei servizi pubblici, violazioni<br />

generalizzate dei diritti dell’uomo, apparato di sicurezza che<br />

istituisce uno Stato nello Stato, nascita di fazioni in seno<br />

all’élite, intervento di altre potenze.<br />

“The Failed States Index <strong>2008</strong>” può essere consultato<br />

online su www.foreignpolicy.com/story/cms.php?story_id=<br />

4350&page=1<br />

Le destinazioni più care per i viaggi d’affari<br />

Malgrado la congiuntura internazionale, il mercato alberghiero<br />

internazionale è fiorente. I tassi di crescita più elevati sono<br />

stati riscontrati nei mercati trainanti. Anche i prezzi prendono<br />

il volo.<br />

Secondo lo studio sul mercato alberghiero effettuato dal gruppo<br />

britannico Hogg Robinson, Mosca continua ad essere la<br />

città più cara, seguita da Mumbai, Parigi, Milano e Ginevra<br />

(che nel 2007 figurava al 13° posto). Zurigo si posiziona al 9°<br />

(11° lo scorso anno), New York all’8° (2° lo scorso anno) ed<br />

Abu Dhabi si piazza al 7°.<br />

Negli Emirati Arabi Uniti e in India, due paesi caratterizzati<br />

da una forte crescita economica, l’esplosione delle tariffe alberghiere<br />

è dovuta soprattutto alla domanda crescente su un<br />

mercato in cui l’offerta risulta essere ancora insufficiente. In<br />

Europa i prezzi aumentano, mentre restano stabili nel Nordamerica<br />

(New York). In alcune città americane, come Houston<br />

e San Francisco, i prezzi sono persino diminuiti.<br />

Il comunicato stampa di Hogg Robinson Group (10 pagine)<br />

“HRG unveils <strong>2008</strong> six month hotel survey – Corporates travel<br />

smarter” può essere visionato in formato pdf su http://hoggrobinsongroup.hrgworldwide.com/Portals/40/Documents/MediaCentre/HRG_press_releases/<strong>2008</strong>/HRG_Hotel_survey<strong>2008</strong>_230708.pdf<br />

Osec<br />

Corso Elvezia 16<br />

Casella postale 5399 - CH-6901 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 35/37<br />

Fax +41 91 911 51 39<br />

info.lugano@osec.ch<br />

www.osec.ch


Fiere internazionali<br />

Lo “SWISS Pavilion” è il simbolo della qualità svizzera!<br />

FC EXPO 2009<br />

Tokyo, 25-27 febbraio 2009<br />

BioFach 2009<br />

Norimberga, 19-22 febbraio 2009<br />

BioFach è l’appuntamento annuale del settore bio. Con un tasso d’espositori<br />

internazionali pari al 66% e quasi il 40% di visitatori internazionali,<br />

il BioFach conferma ancora una volta il suo ruolo di salone mondiale dei<br />

prodotti bio ed attira ogni anno un pubblico di professionisti altamente<br />

qualificati che operano nel settore della trasformazione e del commercio<br />

di prodotti bio.<br />

L’Osec allestirà uno “SWISS Pavilion” anche all’edizione 2009. Ubicato<br />

nella Hall 1, questa piattaforma d’esposizione è destinata alle aziende<br />

svizzere esportatrici del settore.<br />

Informazioni generali sulla fiera: www.biofach.de/en/<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: www.osec.ch/fairs<br />

Il Giappone registra una crescita veloce nelle tecnologie dell’idrogeno e delle pile a combustibile ed il suo governo<br />

sostiene e promuove attivamente la sua industria crescente.<br />

FC Expo è il più grande evento al mondo nel settore. Lanciato nel 2005, le prime tre edizioni hanno attirato un’attenzione<br />

sempre maggiore da parte del pubblico nei confronti delle energie rinnovabili e la sua reputazione è in continua<br />

crescita. L’ultima edizione ha confermato il suo status di più importante ed influente evento annuale dell’industria<br />

delle pile a combustibile battendo ogni record, sia per quanto concerne gli espositori che i visitatori: 500 espositori<br />

da 15 paesi e 24’617 visitatori provenienti dall’Asia e dal resto del mondo.<br />

Alle aziende elvetiche si presenta la possibilità di essere parte dell’evento aderendo al padiglione ufficiale allestito<br />

dall’Ambasciata di Svizzera a Tokyo, in collaborazione con Osec, CTI/KTI, Presenza Svizzera, Energy Cluster ed<br />

Hydropole-Swiss Hydrogen Association.<br />

Informazioni generali sulla fiera: www.fcexpo.jp/2009_eng/index.html<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: www.osec.ch/fairs<br />

IFE 2009 – The International Food & Drink Event<br />

Londra, 15-18 marzo 2009<br />

L’International Food and Drink Exhibition di Londra, a cadenza biennale, è reputato per riflettere le migliore innovazioni a<br />

livello mondiale. Questo posizionamento unico rende il salone un evento eccezionale che attira i più grandi professionisti<br />

ed è quindi un “must” per produttori e fornitori di prodotti alimentari e bibite. Il salone si suddivide in tredici settori, che<br />

rappresentano l’intera offerta internazionale. L’evento è una piattaforma ideale per sviluppare delle relazioni commerciali<br />

con distributori ed acquirenti britannici. Osec, FIAL e Swiss Business Hub UK vi allestiranno quindi uno “SWISS Pavilion”.<br />

Cogliete quest’occasione unica di partecipare a questo importante evento nel vostro settore d’attività!<br />

Informazioni generali sulla fiera: www.ife.co.uk<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: www.osec.ch/fairs<br />

PLMA 2009, World of Private Label<br />

Amsterdam, 26-27 maggio 2009<br />

Ogni anno, il PLMA, salone internazionale dei marchi di distribuzione, è l’appuntamento imperdibile dei distributori<br />

e dei produttori, che colgono l’occasione per ritrovarsi e scoprire nuovi prodotti, allacciare contatti preziosi e trarre<br />

ispirazioni dalle nuove tendenze del mercato per sviluppare e promuovere la loro marche di distribuzione.<br />

Mai prima le marche di distribuzione avevano raggiungo una tale quota di mercato. Secondo lo studio di A.C. Nielsen,<br />

questa fetta del mercato ha preso il volo lo scorso anno in 12 di 18 paesi valutati dallo studio. I nuovi prodotti di<br />

marchi di distributore hanno giocato un ruolo importante in questa crescita. Nel 2007, circa 15'000 nuovi prodotti<br />

sono stati messi sul mercato europeo, registrando un aumento di oltre il 25% rispetto all’anno precedente.<br />

L’Osec sarà presente anche all’edizione 2009 di questa grande fiera con uno “SWISS Pavilion”, celebre piattaforma<br />

di prestazioni destinata alle aziende esportatrici elvetiche, nei settori Food e Non-Food.<br />

Informazioni generali sulla fiera: www.plmainternational.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: www.osec.ch/fairs<br />

29


Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

30 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

carnet ata e ataOnline<br />

Parallelamente all’espansione del commercio internazionale,<br />

le esportazioni temporanee di ogni natura hanno conosciuto<br />

uno sviluppo considerevole in questi ultimi anni.<br />

Gli esportatori, durante i loro viaggi all’estero, hanno regolarmente<br />

bisogno d’importare temporaneamente campioni<br />

di valore, materiale professionale o merce destinata<br />

alla presentazione in fiere o esposizioni.<br />

Queste esportazioni temporanee giocano un ruolo ben<br />

definito nella promozione dello sviluppo industriale e<br />

nella divulgazione del progresso tecnico. Possono anche<br />

essere molto benefiche per l’espansione delle relazioni<br />

commerciali e delle vendite delle imprese.<br />

ATA?<br />

La sigla ATA corrisponde all’acronimo francese ed inglese<br />

“Admission Temporaire/Temporary Admission”; ossia<br />

Ammissione temporanea. Si tratta di un documento doganale<br />

internazionale che può essere utilizzato in sostituzione<br />

dei documenti doganali nazionali solitamente necessari,<br />

per l'importazione e l'esportazione temporanea<br />

di merci, come pure per il loro transito, riconducibili alle<br />

seguenti tre categorie: campioni commerciali, materiale<br />

professionale, merce destinata alla presentazione durante<br />

esposizioni, fiere, congressi o manifestazioni simili.<br />

Vantaggio per l'utente<br />

Il Carnet ATA permette al suo titolare o al suo rappresentante<br />

di evitare il pagamento o il deposito di dazi doganali<br />

o di qualsiasi spese o tasse riscosse all'importazione; e<br />

può essere utilizzato per numerosi viaggi d’affari in più<br />

Paesi (numero di passaggi in dogana illimitato) nel corso<br />

del periodo di validità del documento stesso (1 anno).<br />

Scopo della Camera di commercio<br />

La Camera di commercio incaricata dell’emissione dei<br />

Carnet, ha la funzione di garante nei confronti delle autorità<br />

doganali straniere. Per la copertura dei rischi che la<br />

Camera di commercio prende a suo carico, il titolare del<br />

Carnet deve fornire una garanzia (cauzione).<br />

ATAonline: QUALI VANTAGGI?<br />

I vantaggi principali dell’ATAonline rispetto alla procedura<br />

esistente consistono in una riduzione di tempo ed<br />

in una semplificazione del rilascio del Carnet ATA. Più<br />

in particolare, i vantaggi rilevanti per i titolari di carnet<br />

sono i seguenti:<br />

• Il cliente / utente degli ATAonline non ha più bisogno di<br />

ordinare i formulari e non deve più tenerne in riserva.<br />

• ll richiedente deve solo riempire un formulario per ogni<br />

carnet; inoltre, non deve più maneggiare il carnet né i<br />

vari fogli (recto/verso).<br />

• Per ogni campo da riempire sono a disposizione testi<br />

di suggerimento.<br />

• Tutte le informazioni trasmesse e ricevute per gli ATAonline<br />

sono istantaneamente valide; in questo modo, il<br />

potenziale d’errore è ridotto considerevolmente. Naturalmente,<br />

tutti i dati trasmessi alla Camera di commercio<br />

vengono trattati in maniera confidenziale.<br />

• L’invio per posta o la consegna allo sportello della domanda<br />

non sono più necessari, il che si traduce in un<br />

risparmio di tempo importante.<br />

• L’utente / cliente ha accesso costante a tutti i propri dati<br />

dei Carnet ATAonline. Il cliente beneficia del fatto che<br />

può seguire ed essere aggiornato all’istante sullo stato<br />

dei carnet richiesti. Inoltre, il rilascio del carnet viene<br />

confermato al cliente per posta elettronica.<br />

• I clienti degli ATAonline possono riempire in maniera<br />

rapida e semplice una nuova domanda di carnet sulla<br />

base dei dati scritti nella domanda precedente.<br />

• L’ATAonline è a disposizione 24 ore su 24 per 365<br />

giorni all’anno!<br />

COME REGISTRARSI ALL’ATAonline?<br />

Occorre registrarsi a partire dal sito web www.ataonline.<br />

ch/ti seguendo tutte le istruzioni presenti sulla pagina<br />

web e tenendo presente che ogni punto è accompagnato<br />

da una spiegazione (rappresentato dal simbolo “?”).<br />

Una volta registrati, occorre stampare, firmare ed inviare<br />

alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> - come segnalato automaticamente - il contratto<br />

ATAonline che vale una tantum per tutti i Carnet rilasciati<br />

in futuro.<br />

QUANTO COSTA UN CARNET ATA?<br />

Per i soci<br />

tassa base fino a 1’000.- CHF ➞ 64.- CHF<br />

Per i non soci<br />

tassa base fino a 1’000.- CHF ➞ 89.- CHF<br />

ATAonline: + 25.- CHF<br />

Ammontare della garanzia richiesta dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

20% del valore ➞ socio <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

35% del valore ➞ Non socio <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Certificazioni e Carnet A.T.A.<br />

Tel. +41 91 911 51 11<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

www.cciati.ch, www.ataonline.ch/ti<br />

Orario sportelli: 09.00 - 11.00, 14.00 - 16.00


Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

scHede ifcam<br />

le scHede ifcam sOnO Un Utile strUmentO d’aPPrOfOndimentO Per gli<br />

imPrenditOri; Una PUbblicaziOne in abbOnamentO cHe la cc-ti cUra sin dal 1972.<br />

Si tratta di approfondimenti mensili su delle tematiche di gestione aziendale che spaziano dalla<br />

politica aziendale a nozioni giuridiche, destinate agli imprenditori ticinesi, che vengono redatte da<br />

professionisti in campi specifici, su invito della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

Le Schede IFCAM contengono indicazioni concrete e facilmente comprensibili sui seguenti temi:<br />

• Direzione e politica aziendale,<br />

• Gestione del personale,<br />

• Contabilità e gestione revisionale,<br />

• Problemi finanziari,<br />

• Esercizio e produzione,<br />

• Politica commerciale e Marketing,<br />

• Pubblicità e servizio alla clientela,<br />

• Organizzazione del lavoro d'ufficio,<br />

• Nozioni giuridiche,<br />

• Assicurazioni sociali e diritto del lavoro,<br />

• Questioni doganali,<br />

• Provvedimenti di sostegno all'economia,<br />

• Questioni fiscali,<br />

• La legislazione UE,<br />

• Questioni economiche<br />

È possibile sottoscrivere l'abbonamento in<br />

qualsiasi momento dell’anno per 190 .— CHF,<br />

si riceveranno così le Schede dell’anno in corso.<br />

Eventuali schede arretrate possono essere<br />

ordinate separatamente.<br />

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Lisa Pantini<br />

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Tel. +41 91 911 51 32<br />

Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch oppure ifcam@cci.ch<br />

31


Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

32 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

eccO la nUOva HOmePage<br />

della cc-ti!<br />

Come molti dei nostri visitatori avranno potuto constatare<br />

abbiamo eseguito un restyling della Homepage<br />

per permettere una visione globale delle informazioni<br />

più rapida e chiara. Nella parte superiore<br />

centrale potrete trovare le comunicazioni (News,<br />

Eventi, ecc.) flash importanti e utili a chi visita il sito.<br />

Nella parte inferiore avrete la possibilità di esplorare<br />

la nostra Agenda, come pure le nostre ultime News<br />

e Comunicati. Troverete anche l’ultimo numero della<br />

nostra rivista “<strong>Ti</strong>cino Business” online, scaricabile e<br />

visionabile gratuitamente. Per semplificare l’accesso<br />

ai nostri servizi abbiamo inserito dei “pulsanti” che<br />

permettono di arrivare con un click al servizio desiderato<br />

(Eventi, ATAonline, Corsi, ecc.). Per concludere,<br />

troverete un’area riservata ai soci della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> (la<br />

quale sarà attivata prossimamente) e la possibilità di<br />

ricercare tutte le aziende che sono affiliate alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

e alle altre Camere di commercio svizzere tramite il<br />

servizio Swissfirms (www.swissfrims.ch).<br />

Il vostro partner, PCO e DMC di ducia<br />

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Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

34 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

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Vi mettiamo a disposizione, a prezzi modici, due luminose e spaziose sale conferenze che affittiamo<br />

a tutti gli interessati.<br />

Le sale, tutte climatizzate, sono attrezzate con moderne apparecchiature. Entrambe sono arredate<br />

con tavoli e sedie, con una capienza che va dalle 20 fino alle 60 persone.<br />

Situate nel cuore di Lugano, in Corso Elvezia 16 (al 6° piano), si trovano vicine al centro (ed alle<br />

comodità che offre). Nei pressi delle sale conferenze vi sono sia un autosilo che un parcheggio a<br />

pagamento sorvegliato. Inoltre, se avete la necessità di organizzare un aperitivo o altro, proprio nelle<br />

vicinanze sono presenti diversi bar e ristoranti.<br />

Le nostre sale conferenze sono a vostra disposizione!<br />

Contattateci per maggiori informazioni sulla disponibilità!<br />

Tel. +41 91 911 51 18 - Fax +41 91 911 51 12<br />

Sala Monte Bré<br />

Capienza: da 18 a 24 persone<br />

con tavoli a seconda della<br />

disposizione<br />

Costo affitto sala 1/2 giornata:<br />

• Soci [Fr. 120.-]<br />

• Membri ass. aff. [Fr. 150.-]<br />

• Altri [Fr. 190.-]<br />

Costo affitto sala 1 giornata:<br />

• Soci [Fr. 190.-]<br />

• Membri ass. aff. [Fr. 220.-]<br />

• Altri [Fr. 260.-]<br />

Sala Dott. Gildo Papa<br />

Capienza: 60 sedie con tavoli<br />

a dipendenza della disposizione<br />

Costo affitto sala 1/2 giornata:<br />

• Soci [Fr. 150.-]<br />

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Costo affitto sala 1 giornata:<br />

• Soci [Fr. 250.-]<br />

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Opzioni a disposizione<br />

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Formazione<br />

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LA LEGGE SULL’ESECUZIONE<br />

E SUL FALLIMENTO<br />

Relatori: Mauro Mini e Ermidio Antonini<br />

Date: 2, 9, 16, 23 ottobre <strong>2008</strong><br />

dalle 16.00 alle 19.00<br />

LA RIFORMA FISCALE II DELL'IMPOSIZIONE<br />

DELLE IMPRESE<br />

Relatori: Norberto Bernardoni e Pietro Bortolotto<br />

Data: 6 novembre <strong>2008</strong><br />

dalle 14.00 alle 17.30<br />

APPROFONDIMENTI HR (Risorse umane)<br />

✔ MODULO 1 – IL PRIMO GIORNO DI LAVORO E LE<br />

PRATICHE AMMINISTRATIVE<br />

Data: 3 novembre <strong>2008</strong>, dalle 09.00 alle 13.00<br />

✔ MODULO 2 – ACCOGLIMENTO E<br />

INSERIMENTO DI NUOVI COLLABORATORI<br />

Data: 10 novembre <strong>2008</strong>, dalle 09.00 alle 13.00<br />

✔ MODULO 3 – FINE DEL RAPPORTO<br />

DI LAVORO<br />

Data: 17 novembre <strong>2008</strong>,<br />

dalle 09.00 alle 13.00<br />

✔ MODULO 4 – GLI ATTESTATI DI LAVORO<br />

Data: 24 novembre <strong>2008</strong>,<br />

dalle 09.00 alle 13.00<br />

✔ MODULO 5 – PERMESSI DI LAVORO<br />

Data: 1 dicembre <strong>2008</strong>, Relatori:<br />

Carmen Fontana e Domenico Basile<br />

KNOW-HOW NEL COMMERCIO<br />

CON L’ESTERO<br />

In collaborazione con l’Osec di Lugano<br />

✔ MODULO 1 – CREDITI ED INCASSI<br />

DOCUMENTARI, GARANZIE BANCARIE<br />

Relatori: Aleardo Giudici, Claude Boni,<br />

data: 7 ottobre <strong>2008</strong>, dalle 09.00 alle 17.00<br />

✔ MODULO 2 – I RISCHI DERIVANTI DAL<br />

TRASPORTO DELLE MERCI<br />

Relatore: Paolo Cavalli, data: 21 ottobre <strong>2008</strong>,<br />

dalle 14.00 alle 17.00<br />

✔ MODULO 3 – ESPORTAZIONI DI BENI A<br />

DUPLICE IMPIEGO - DUAL-USE<br />

Relatore: Jürgen Böhler, data: 7 novembre 2oo8, dalle<br />

14.00 alle 16.00<br />

✔ MODULO 4 – L’IVA NELLE<br />

TRIANGOLAZIONI E I RAPPORTI<br />

CON LE DOGANE<br />

Relatori: Bernardo Lamoni, Francisco Garcia-<br />

Arjona, Giorgio Binda<br />

Data: 18 novembre <strong>2008</strong>, dalle 09.00 alle 15.30<br />

DIRITTO DEL LAVORO: CORSO BASE<br />

Relatore: Marco Garbani<br />

✔ MODULO 1 – CONTRATTO INDIVIDUALE DI LA-<br />

VORO<br />

Data: 13 ottobre, dalle 14.00 alle 17.30<br />

✔ MODULO 2 – LEGGE FEDERALE<br />

SUL LAVORO E PROCEDURA<br />

Data: 20 ottobre, dalle 14.00 alle 17.30<br />

✔ MODULO 3 – NORME IMPERATIVE DEL CO, CCL<br />

E RESPONSABILITÀ DEL<br />

LAVORATORE E DEL DATORE DI LAVORO<br />

Data: 9 dicembre <strong>2008</strong>, dalle 14.00 alle 17.30<br />

NUOVI METODI PER L’ALLESTIMENTO<br />

DI PREVENTIVI<br />

Relatore: Udo Schiller<br />

✔ MODULO 1 – IL BUDGET E L’ALLESTIMENTO DEL<br />

PREVENTIVO PLURIANNUALE<br />

Data: martedì 14 ottobre e 4 novembre <strong>2008</strong>,<br />

dalle 09.00 alle 17.00<br />

✔ MODULO 2 – L’APPLICAZIONE<br />

DEL PREVENTIVO<br />

Data: 2 dicembre <strong>2008</strong>, dalle 09.00 alle 17.00<br />

ASSICURAZIONI SOCIALI<br />

Corso a moduli con approfondimenti sul sistema delle<br />

assicurazioni sociali in Svizzera, AVS e aspetti contributivi,<br />

AVS e prestazioni (rendite di vecchiaia, superstiti<br />

e invalidità), disoccupazione, Ass. maternità, nuovo<br />

ordinamento sugli assegni familiari, LAINF.<br />

Novembre <strong>2008</strong> – aprile 2009<br />

DIRITTO DEL LAVORO: APPROFONDIMENTI<br />

Corso a moduli, Febbraio 2009 - aprile 2009<br />

TEMI GIURIDICI D'ATTUALITÀ<br />

Incontri informativi, Marzo 2009 - giugno 2009<br />

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35


Vita dei Soci<br />

di Lisa Pantini<br />

Robert Boss<br />

36 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

bOss editOre sa:<br />

il dirittO del lavOrO aPPlicatO<br />

La casa editrice ticinese propone un interessante e completo<br />

sistema di informazione e promuove un Congresso annuale che<br />

si terrà quest’anno, per la prima edizione, il 27 novembre a<br />

Lugano presso l'Auditorium dell'USI<br />

La casa editrice Boss SA con sede a Sessa è una piccola<br />

ma solida realtà editoriale in <strong>Ti</strong>cino, che cura la pubblicazione<br />

dell’apprezzatissimo manuale “Il diritto del lavoro<br />

applicato. Sistema d’informazione per una gestione sicura<br />

delle risorse umane” dal 2004. La sua specializzazione<br />

sono la gestione e la concezione di sistemi d’informazione<br />

integrata e conoscenza applicata.<br />

Il fondatore di Boss Editore SA, l’editore svizzero Robert<br />

Boss, prima di stabilirsi in <strong>Ti</strong>cino è stato membro del<br />

consiglio direttivo di uno dei più grandi gruppi europei<br />

di informazione specializzata. Con questa notevole esperienza<br />

si è fatto promotore di una casa editrice e di un<br />

prodotto editoriale innovativo per la Svizzera italiana, coniugando<br />

l’editoria tradizionale, legata all’opera cartacea,<br />

con le applicazioni offerte dalle nuove tecnologie della<br />

comunicazione.<br />

Il team di Boss Editore SA si compone di numerosi esperti<br />

dei settori diritto del lavoro e gestione risorse umane.<br />

Il nuovo concetto editoriale creato da Robert Boss associa<br />

metodologie di lavoro diverse a spunti di riflessioni e<br />

momenti d’incontro con approfondimenti sotto un unico<br />

cappello: la conoscenza applicata. Il sistema di comunicazione<br />

integrato prevede diversi prodotti e seminari<br />

informativi, ed è strutturato a livelli. Tra essi troviamo in<br />

primis:<br />

- il sistema “Il diritto del lavoro applicato”, sistema concepito<br />

per le aziende da fruirsi in maniera interattiva<br />

con il mondo del lavoro e diffuso su abbonamento. Si<br />

compone di:<br />

• un manuale sulla gestione delle risorse umane e<br />

sulle questioni giuridiche riguardanti i rapporti di<br />

lavoro, dagli aspetti contrattuali a quelli assicurativi;<br />

tre raccoglitori di schede di facile consultazione,<br />

con oltre 1'500 pagine di nozioni fondamentali e di<br />

strumenti pratici (promemoria per gestire situazioni<br />

particolari, modelli di contratti e di lettere, moduli<br />

assicurativi, ecc.);<br />

IL CONGRESSO LAVORO ANNUALE<br />

“RISORSE UMANE<br />

FRA NORME E BUONE PRASSI”<br />

si terrà giovedì 27 novembre <strong>2008</strong><br />

dalle 9.00 alle 16.45<br />

presso l’Auditorium dell’Università<br />

della Svizzera italiana a Lugano,<br />

e toccherà tre tematiche principali:<br />

– attuali normative e buone prassi,<br />

– il lavoro flessibile<br />

– sfide future<br />

• un CD-ROM, attualizzato ogni anno, con gli strumenti<br />

pratici in formato digitale, pronti per essere<br />

copiati, adattati e modificati;<br />

• 3 aggiornamenti del manuale all’anno, di circa 150<br />

pagine ciascuno, con approfondimenti, aggiornamenti<br />

e nuove informazioni;<br />

• una newsletter mensile con tematiche legate all’evoluzione<br />

del mondo del lavoro, opinioni di esperti e<br />

di personalità ticinesi e svizzere e con la rubrica di<br />

consulenza “A gentile richiesta”;


• il sito www.boss-lavoro.ch, regolarmente aggiornato,<br />

con possibilità di scaricare in tempo reale i documenti<br />

disponibili e di comunicare con l’editore e<br />

i suoi esperti.<br />

A ciò si aggiungono:<br />

• periodici seminari informativi ed incontri con esperti<br />

del settore. Si tratta di incontri di breve durata,<br />

utili e concreti, destinati ai dirigenti d’azienda, ai<br />

responsabili HR e ai loro collaboratori, dove viene<br />

analizzato un tema specifico con esponenti dell’ambito<br />

d’attività distinta. Lo scopo degli incontri è<br />

l’opportunità di acquisizione di conoscenze e di<br />

scambio di esperienze su temi emergenti nella realtà<br />

aziendale e del mondo del lavoro.<br />

• il Congresso Lavoro, un importante evento annuale,<br />

organizzato e promosso da Boss Editore SA,<br />

nel quale si riuniranno esperti e rappresentanti del<br />

mondo imprenditoriale su un tema di cruciale importanza<br />

per le aziende. L’intento è la promozione<br />

delle possibilità di incontri tra persone accomunate<br />

da competenze, esperienze e responsabilità e il<br />

confronto su aspetti normativi e modelli gestionali<br />

e sulla loro applicazione.<br />

• le pubblicazioni: periodicamente Boss Editore pubblica<br />

anche libri, prossimamente verrà pubblicato<br />

- “Il lavoro flessibile. Vademecum per una gestione<br />

sicura dei rapporti di lavoro flessibili”, che vedrà<br />

la luce nel dicembre <strong>2008</strong>.<br />

La flessibilità del lavoro, come strategia organizzativa<br />

o come scelta dei collaboratori, necessita<br />

di informazioni chiare, teoriche e pratiche, per<br />

gestirla in modo sicuro. In questo vademecum, a<br />

cura di Lorenza Hofmann, la flessibilità è trattata<br />

nei suoi vari aspetti organizzativi, contrattuali e<br />

assicurativi, con i contributi degli esperti Domenico<br />

Basile, Costantino Delogu e Alessandra Prinz<br />

e l’analisi in ottica macroeconomica del ticinese<br />

Giuliano Bonoli, professore di politica sociale<br />

all’Institut d’hautes études en administration publique<br />

(IDHEAP) a Losanna.<br />

Per far fronte ai sempre più diversi processi di gestione<br />

delle risorse umane, ai modelli stabiliti e da seguire, alle<br />

aspettative delle persone, ai loro bisogni e necessità, occorre<br />

essere in grado di rispondere in maniera ottimale<br />

a tutti gli input che il mercato, la “risorsa umana” e la<br />

Legge in merito ci propongono. Nella giungla delle HR<br />

è spesso complesso muoversi. Il congresso “RISORSE<br />

UMANE FRA NORME E BUONE PRASSI” si pone l’obiettivo<br />

di dare una visione d’insieme alle tematiche clou del<br />

settore, proponendo interessanti interventi da specialisti<br />

del ramo e contributi di rappresentanti del mondo economico,<br />

politico ed imprenditoriale ticinese.<br />

il PrOgramma Prevede:<br />

08.30 Accoglienza<br />

09.00 Apertura del congresso<br />

Robert Boss, editore<br />

09.05 Introduzione ai lavori congressuali<br />

Domenico Basile, redattore responsabile e<br />

moderatore dei lavori congressuali<br />

09.10 Saluto del Presidente del Consiglio di Stato Marco<br />

Borradori<br />

Attuali normative e buone prassi<br />

09.20 La gestione delle assenze: il metodo propräsenz<br />

Silvano Degiovannini, Responsabile Personale SUD<br />

La Posta svizzera<br />

09.35 Una strategia da «Swiss HR Award»<br />

Susanne Bigler Gloor, Responsabile HR della<br />

Svizzera italiana presso Raiffeisen Svizzera<br />

09.50 Il nuovo certificato salario<br />

Riccardo Biaggi, esperto fiscale dipl. fed., Partner<br />

Fiduciaria Mega SA, Lugano<br />

10.05 La libera circolazione con l’UE<br />

avv. Michele Rossi, autore<br />

10.20 Discussione<br />

10.35 Pausa<br />

Il lavoro flessibile<br />

11.00 Introduzione<br />

Lorenza Hofmann, autrice<br />

11.05 Flessibilità del lavoro: una lettura microeconomica<br />

Fabio B. Losa, ricercatore e aggiunto di direzione<br />

presso l’Ufficio di statistica del Canton <strong>Ti</strong>cino<br />

11.35 Flessibilità del lavoro: l’ottica HR<br />

Domenico Basile, redattore responsabile<br />

12.15 Buffet in comune<br />

13.30 Flessibilità del lavoro nel diritto e del diritto<br />

Costantino Delogu, redattore responsabile<br />

14.00 Flessibilità del lavoro nella protezione sociale<br />

Alessandra Prinz, autrice<br />

14.30 Discussione<br />

15.00 Pausa<br />

Sfide future<br />

15.30 Prospettive del mercato del lavoro<br />

Sandro Lombardi, Direttore AITI<br />

15.50 Le novelle di diritto del lavoro e il loro impatto<br />

sull’economia<br />

Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

16.10 Tendenze in ambito HR<br />

Maurizio Camponovo, Presidente HR <strong>Ti</strong>cino<br />

16.30 Discussione<br />

16.45 Chiusura e rinfresco<br />

Informazioni importanti:<br />

Il costo del Congresso per partecipante è di CHF 720.-.<br />

Per gli abbonati attivi al sistema “Il diritto del lavoro applicato”,<br />

per i soci di <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, AITI e HR <strong>Ti</strong>cino vi è uno sconto<br />

del 10%, il prezzo è dunque di CHF 648.--.<br />

Tale cifra comprende la partecipazione al Congresso, la<br />

documentazione, i rinfreschi sia alle pause che alla fine<br />

del congresso ed il pranzo.<br />

Per le iscrizioni, ulteriori informazioni e maggiori dettagli<br />

è possibile contattare:<br />

Boss Editore SA, 6997 Sessa<br />

Tel. +41 91 600 93 03 - Fax +41 91 600 93 04<br />

info@boss-editore.ch<br />

oppure visitare il sito:<br />

www.boss-editore.ch/congresso.asp<br />

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•impianti di riscaldamento<br />

convenzionali e con energie<br />

alternative<br />

•installazioni idrosanitarie<br />

•centrali termiche a vapore,<br />

acqua surriscaldata,<br />

olio diatermico<br />

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Vita dei Soci<br />

Intervista con Guido De Carli, Managing Director ARU SA<br />

Guido De Carli<br />

il mercatO risOrse Umane:<br />

cOme fUnziOna Oggi?<br />

Le aziende come ricercano oggi le risorse umane<br />

necessarie al raggiungimento dei loro obiettivi?<br />

“Sostanzialmente si muovono su tre livelli: il primo è quello<br />

relativo alla sfera delle conoscenze personali della dirigenza<br />

ed eventualmente dei collaboratori stessi di cui si<br />

attivano i contatti “spargendo la voce”. Il secondo livello<br />

utilizza le pubblicazioni di ricerca su quotidiani, portali<br />

web, ecc., ed il terzo riguarda l’utilizzo delle agenzie di<br />

ricerca e selezione”.<br />

Quale di queste tre modalità prediligono?<br />

“Ogni azienda ha la sua modalità e dipende molto dalle<br />

circostanze in cui sono chiamati a ricercare il personale.<br />

Si può comunque dire che il primo livello viene applicato<br />

da tutte le aziende indistintamente. Per contro al secondo<br />

e terzo livello troviamo sostanzialmente due categorie di<br />

aziende: le une che pubblicano direttamente delle inserzioni<br />

ed evitano di rivolgersi ai “cacciatori di teste” per<br />

farlo successivamente qualora le loro ricerche dovessero<br />

risultare infruttuose, le altre preferiscono evitare di pubblicare<br />

direttamente un annuncio per delegare il tutto alle<br />

agenzie di ricerca e selezione”.<br />

Perché un’azienda dovrebbe delegare il processo di<br />

ricerca ad un’agenzia esterna?<br />

“Il motivo di fondo è lo stesso che spinge le aziende a<br />

richiedere anche altri tipi di servizi in outsourcing: mancanza<br />

di know-how all’interno della struttura, necessità<br />

di alta specializzazione, urgenza, necessità di riduzione<br />

dei costi, ecc.. Per quel che attiene all’outsourcing nella<br />

ricerca e selezione e nell’executive search, l’azienda vuole<br />

trovare l’interlocutore che sostanzialmente gli “risolva il<br />

problema” trovando la miglior risorsa nel minor tempo<br />

possibile. L’azienda ha bisogno di un partner che, per<br />

il tramite dei canali classici ma soprattutto quelli informali<br />

(banca dati, conoscenze, ricerche ed infine contatti<br />

diretti), riesca ad entrare in contatto con il potenziale<br />

candidato per sottoporre un progetto professionale e non<br />

unicamente “un posto di lavoro”. A questo riguardo va<br />

sottolineato che le risorse pregiate e di valore, devono<br />

essere stimolate e soprattutto informate sulle opportunità<br />

lavorative in quanto spesso non hanno né il tempo né la<br />

volontà di setacciare i tanti canali classici di informazione<br />

(quotidiani, portali web aziendali, motori di ricerca lavoro,<br />

ecc.). L’altro aspetto che viene ancora spesso sottovalutato<br />

è che le risorse di regola non cambiano semplicemente<br />

un posto di lavoro per un altro, ma ricercano un progetto<br />

con dei contenuti e delle prospettive che sia in grado<br />

quindi di spronarle al punto tale da far loro compiere il<br />

non semplice passo del cambiamento”.<br />

E la delega ad un’agenzia esterna del processo di<br />

selezione?<br />

“Innanzitutto perché il processo di selezione, tanto<br />

quanto quello di ricerca, è lungo e laborioso siccome<br />

nella prima fase bisogna valutare i curriculum vitae,<br />

leggere tra le righe, verificare le sequenze temporali,<br />

esaminare la documentazione e la sua attendibilità. Superato<br />

questo stadio bisogna rispondere ai profili non<br />

idonei e parimenti convocare i candidati potenziali per i<br />

colloqui di selezione. Come ci si può immaginare questa<br />

fase, oltre al grosso investimento di tempo, richiede metodica<br />

nella scrematura dei curriculum vitae e mestiere<br />

nella conduzione delle interviste. Queste competenze<br />

non sempre sono riscontrabili in azienda, soprattutto<br />

nelle PMI; fatto peraltro ovvio visto che non si tratta del<br />

loro core business. L’altro aspetto rilevante che spinge<br />

le aziende a rivolgersi agli specialisti esterni sono i costi<br />

generati dai processi di ricerca e selezione. Basti<br />

pensare al tempo da dedicare all’attivazione e gestione<br />

dei contatti, all’analisi dei curriculum vitae, ai colloqui<br />

di selezione per poi aggiungere i costi degli annunci<br />

di ricerca sui quotidiani e portali web, come ci si può<br />

facilmente immaginare i costi ammontano a svariate<br />

migliaia di franchi. Da sottolineare poi che si tratta di<br />

un’attività senza valore aggiunto in relazione al proprio<br />

scopo societario, pertanto le aziende accorte preferiscono<br />

utilizzare le proprie risorse, umane ed economiche,<br />

in attività che generano reddito”.<br />

39


Vita dei Soci<br />

Intervista con Guido De Carli, Managing Director ARU SA<br />

Come avviene il processo di ricerca e selezione<br />

presso ARU?<br />

“Cercherò di sintetizzarlo il più possibile:<br />

• Definizione dettagliata del profilo per la funzione ricercata<br />

riguardo a: personalità, formazione ed esperienze<br />

professionali necessarie;<br />

• Attivazione dei canali di ricerca più idonei in relazione<br />

alla funzione richiesta (banche dati, ricercatori, network,<br />

ecc.);<br />

• Scrematura ed analisi dei curriculum vitae e della documentazione<br />

dei candidati;<br />

• Colloqui di selezione mirati alla descrizione della funzione<br />

ed alle particolarità espresse dal cliente;<br />

• Esame approfondito riguardo alle esperienze maturate<br />

ed all’iter di carriera;<br />

• Preparazione ed invio al cliente di due massimo tre<br />

dossier idonei alla selezione finale per approvazione<br />

dell’idoneità formale;<br />

• Gestione e coordinazione dell’informazione tra le parti<br />

durante tutta la trattativa;<br />

• Analisi delle referenze;<br />

• Valutazione con il cliente di eventuali fabbisogni di formazione<br />

e relativo piano di attuazione;<br />

• Consulenza nella formalizzazione dell'assunzione;<br />

• Verifica e punto situazione con le parti al termine del<br />

periodo di prova;<br />

Qualora il cliente volesse approfondire ulteriormente la<br />

“conoscenza” del candidato può avvalersi del nostro servizio<br />

di assessment. Lo scopo del servizio è di fornire<br />

un parere esterno e neutro, dando un’ulteriore supporto<br />

durante la fase decisionale soprattutto per ridurre le<br />

probabilità di errata assunzione. Dapprima vengono determinati<br />

con il cliente il grado di approfondimento e le<br />

particolarità che gli esaminatori dovranno verificare, conseguentemente<br />

gli assessors definiranno i contenuti dei<br />

test e delle verifiche alle quali il candidato si sottoporrà<br />

(test sulla personalità, psicometrici, grafologia, intelligenza<br />

emozionale, giochi di ruolo, simulazioni in basket, risoluzione<br />

di casi strategici, ecc.). Un assessment di regola<br />

si svolge sull’arco di una giornata e significa allestire un<br />

bilancio delle competenze personali e manageriali possedute<br />

dal candidato in base ai rilievi fatti dagli specialisti.<br />

Il risultato è un rapporto scritto estremamente dettagliato<br />

ed attendibile all’insegna della trasparenza tra candidato,<br />

cliente e assessors”.<br />

Cosa ci può dire riguardo all’efficacia degli annunci<br />

di ricerca?<br />

“Basta sfogliare i quotidiani o visitare un portale web per<br />

accorgersi che vi sono diversi stili e modalità di interazione,<br />

personalmente ritengo affascinante ma soprattutto<br />

interessante osservare i diversi stili. In effetti contenuti,<br />

grafica e dimensioni di un annuncio dicono molto più di<br />

quello che si possa pensare sulla cultura aziendale della<br />

società che l’ha allestito. Per avere delle possibilità di<br />

essere letto un annuncio di ricerca deve avere una grafica<br />

40 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

accattivante, delle dimensioni di rilievo e proporzionali<br />

all’importanza del profilo ricercato, la funzione deve risaltare<br />

rispetto ai contenuti di dettaglio che dovranno essere<br />

concisi ma precisi: descrizione dell’azienda e delle sue<br />

attività, posizione ricercata, descrizione del ruolo atteso,<br />

profilo e requisiti richiesti, cosa l’azienda offre e da ultimo<br />

gli estremi per l’inoltro della candidatura. Più i requisiti<br />

suesposti saranno dati più l’annuncio sarà mirato ed efficace<br />

e riuscirà stuzzicare l’interesse del lettore.<br />

Per contro le inserzioni anonime, con risposta “sotto<br />

cifra”, sono praticamente inefficaci in quanto i candidati<br />

in generale, ma soprattutto quelli che sono regolarmente<br />

occupati, evitano di rispondere poiché non sanno con<br />

chi hanno a che fare. Inoltre, con l’importanza odierna<br />

attribuita alla privacy, non vogliono fornire a terzi sconosciuti<br />

dati sensibili per timore che le informazioni vengano<br />

utilizzare in modo inopportuno (il <strong>Ti</strong>cino è piccolo).<br />

Riguardo alle inserzioni in generale ed in base alla mia<br />

esperienza si può affermare che l’annuncio è un valido<br />

strumento di ricerca del quale però bisogna relativizzarne<br />

l’efficacia e deve essere in ogni caso affiancato da<br />

altre azioni”.<br />

Quindi come deve essere “cacciata” una risorsa<br />

oggi?<br />

“Attualmente alle risorse impiegate i datori di lavoro richiedono<br />

molto in termini di disponibilità lavorativa, qualità<br />

della prestazione e risultati. Pertanto i candidati dopo una<br />

giornata di intenso lavoro, non hanno più molto tempo e<br />

forse voglia di scandagliare quotidiani e portali web alla<br />

ricerca di opportunità di lavoro. E quant’anche lo facciano<br />

hanno poi il timore di attivarsi direttamente verso il<br />

potenziale datore di lavoro per motivi di confidenzialità e<br />

riservatezza. Di regola quindi prediligono venir contattati (o<br />

“cacciati”) ed essere informati puntualmente riguardo alle<br />

offerte di lavoro in modo molto più approfondito di quanto<br />

possa essere descritto in un annuncio di ricerca (presentazione<br />

dell’azienda, obiettivi, struttura organizzativa, prospettive<br />

di crescita, condizioni salariali, ecc.). Unicamente<br />

dopo aver valutato la portata del progetto lavorativo nel suo<br />

insieme, sempre che l’offerta li abbia stimolati, i candidati<br />

decidono per un eventuale entrata nel merito”.<br />

Per quale motivo il candidato alla ricerca di<br />

cambiamento dovrebbe rivolgersi agli specialisti di<br />

ARU?<br />

“Sostanzialmente per creare i presupposti affinché quanto<br />

citato nel paragrafo precedente si possa verificare, o<br />

meglio per creare il contatto, per farsi conoscere, per<br />

rilasciare i propri dati in forma riservata e confidenziale,<br />

per chiarire esattamente quali sono le sue aspettative<br />

in termini di ruolo ricercato, contesto di riferimento, stipendio<br />

desiderato, ecc.. L’obiettivo è quello di fissare gli<br />

estremi del nuovo progetto professionale e costruire il<br />

dossier personale.<br />

ARU opera principalmente su tre canali:<br />

• mercato ufficiale del lavoro: per conto del candidato,


che viene sempre mantenuto anonimo, si sondano le<br />

varie opportunità;<br />

• mandati di ricerca: ARU si muove nell’ambito dei propri<br />

mandati di ricerca attivi;<br />

• network: ARU propone il dossier laddove si pensa che le<br />

competenze e le caratteristiche del candidato possano<br />

essere apprezzate.<br />

Di fondamentale importanza è il fatto che il dossier personale<br />

non viene inoltrato se non con l’esplicito consenso<br />

del candidato. Altro aspetto rilevante, sempre in relazione<br />

alla privacy, è che il dossier viene presentato in modalità<br />

rigorosamente criptata, questo significa che è reso anonimo<br />

mediante 5 livelli di cripting e pertanto non è possibile<br />

in alcun modo risalire all’identità del candidato. Questa<br />

fase è particolarmente apprezzata dai nostri candidati<br />

poiché non sono tenuti a svelare la propria identità ed<br />

investire tempo in colloqui siccome vengono informati<br />

Rivolgiamo quindi l’invito a tutte le società che nella delicata e strategica fase di ricerca e selezione<br />

desiderano ampliare i canali di ricerca ed essere supportate e consigliate da un interlocutore<br />

specializzato, nonché a tutti coloro alla ricerca di una nuova interessante opportunità d'impiego<br />

che vogliono affidarsi ad una consulenza specifica ed essere sostenuti e rappresentati da un interlocutore<br />

professionale di affidarsi a delle agenzie specializzate.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

preventivamente sugli aspetti rilevanti della posizione<br />

offerta. Naturalmente, sempre che vi sia interesse reciproco,<br />

il passo successivo consiste nel primo colloquio<br />

d’approfondimento. Durante tutto il processo di negoziazione<br />

tra le parti il ruolo di ARU sarà quello di coordinare<br />

le informazioni ed eseguire dei regolari punti situazione<br />

con l’obbiettivo di assicurare chiarezza e creare i presupposti<br />

per concludere positivamente il nuovo progetto<br />

lavorativo”.<br />

ARU SA<br />

via Muzzano 15b<br />

6924 Sorengo<br />

Tel. +41 91 922 25 35<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

41


Vita dei Soci<br />

di Claudia Berguglia, responsabile del Segretariato ASP<br />

42 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

insieme Per la ceramica<br />

I piastrellisti hanno un nuovo volto più dinamico e giovanile,<br />

il tutto è stato deciso nell’Assemblea Ordinaria tenutasi lo<br />

scorso mese di giugno <strong>2008</strong><br />

All’insegna del motto “Insieme per la ceramica”, nella<br />

sua annuale Assemblea tenutasi lo scorso 12 giugno a<br />

Sementina, l’ATIP (Associazione <strong>Ti</strong>cinese Impresari Piastrellisti)<br />

si è data un nuovo volto.<br />

Infatti, con l’approvazione dei nuovi statuti, i soci presenti<br />

hanno congedato simbolicamente la “vecchia” struttura<br />

ATIP per trasferirla in un’unica, più dinamica ed efficiente<br />

Associazione Svizzera delle Piastrelle – sezione <strong>Ti</strong>cino<br />

che vedrà riunite le varie competenze ed i vari interessi<br />

nel senso allargato della ceramica, su territorio Svizzero<br />

e di riflesso anche nel Canton <strong>Ti</strong>cino.<br />

Un passo storico, ma allo stesso tempo dimostrazione di<br />

grande visione futura, concretezza e segnale di rinnovata<br />

Andrea GEHRI Giorgio GAFFURI Andrea GALBUSERA Mauro PEDROLI<br />

Mauro BAZZI<br />

e incredibile vitalità del settore dove l’Associazione Svizzera<br />

delle Piastrelle vuole giocare un ruolo di assoluto<br />

protagonista a sostegno di tutte le aziende che in Svizzera<br />

si occupano di ceramica.<br />

Si sa quanto sia difficile riunire sotto un unico cappello<br />

interessi di settore, diversi tra di loro e con intrecci non<br />

sempre facili da rappresentare, tutti comunque attivi nel<br />

medesimo settore d’attività.<br />

Ebbene l’Associazione Svizzera delle Piastrelle, a livello<br />

svizzero, è riuscita, dopo un iter sicuramente complesso<br />

e irto di difficoltà, a convincere tutti, commercianti, posatori,<br />

fornitori strategici e fornitori comuni, grandi e piccole<br />

aziende a riunirsi sotto un unico cappello con un’idea che<br />

appartenga a tutti.<br />

Questo modello di riorganizzazione a livello di Associazione<br />

professionale nazionale è divenuto un vero e proprio<br />

esempio da copiare, invidiato da parecchie altre Associazioni<br />

professionali che vivono le stesse crisi d’identità<br />

e vicissitudini vissute, durante gli anni scorsi, anche<br />

dall’associazione delle piastrelle. Questa riorganizzazione<br />

sarà attivata anche in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Infatti l’Associazione Svizzera delle Piastrelle, sezione<br />

<strong>Ti</strong>cino, non potrà che essere favorita da una centralizzazione<br />

dei servizi che garantirà in futuro, più di prima,<br />

anche nel nostro cantone, servizi di elevata qualità e competenza,<br />

unitamente a ricadute di un’organizzazione di<br />

prim’ordine nel panorama delle associazioni di categoria<br />

a livello svizzero.<br />

Durante l’assemblea della nuova ASP, sezione <strong>Ti</strong>cino, i<br />

membri del Comitato direttivo, ognuno per il suo settore,<br />

hanno illustrato, passandola in rassegna l’attività dell’anno<br />

appena terminato che è stato di veramente grande<br />

lavoro.<br />

Forte impegno hanno richiesto le trattative salariali in<br />

seno alla Commissione Paritetica Cantonale, oltre che<br />

Antonio REGAZZONI Walter SANTORO<br />

la ridefinizione del contratto collettivo di lavoro, che al<br />

momento è sottoposto al SECO per il decreto di obbligatorietà<br />

generale sul territorio ticinese.<br />

Ebbene, tale pratica dovrebbe concludersi entro l’autunno<br />

prossimo e, finalmente, l’ASP potrà far valere un contratto<br />

collettivo di lavoro verso tutti quegli operatori di<br />

settore (agenzie interinali, imprese generali, concorrenza<br />

estera e piccoli padroncini) che al momento sfuggono<br />

da qualsiasi regola e rispetto nei confronti di coloro che<br />

adempiono correttamente i loro obblighi contrattuali.<br />

Andrea Gehri, presidente dell’ATIP, nella sua relazione<br />

ha tenuto a sottolineare come il 2007 sia stato un anno


di grande fervore sia nel settore principale che in quello<br />

secondario della costruzione (quindi dell’artigianato) che<br />

hanno potuto godere di condizioni quadro ancora piuttosto<br />

favorevoli. La buona congiuntura generale, unitamente<br />

agli ancora favorevoli tassi d’interesse ipotecari hanno<br />

fatto sì che il carico di lavoro per le imprese legate al<br />

settore della costruzione, abbia potuto registrare significativi<br />

incrementi. Per cui, nonostante l’accresciuta concorrenza<br />

interna, il mercato del lavoro ha sopportato in<br />

modo egregio, per ora, lo sbarco dei cosiddetti padroncini<br />

italiani sul nostro territorio.<br />

Evidentemente si sta attraversando un periodo dove il<br />

lavoro non manca e tutte le aziende, chi più chi meno,<br />

riescono ad occupare, in maniera costante e con profitto,<br />

la propria manodopera.<br />

Questo però non vuol dire abbassare la guardia perchè<br />

il pericolo sussisterà allorquando interverrà il normale e,<br />

purtroppo, non lontano assestamento della nostra congiuntura.<br />

Le contromisure adottate dal nostro governo ed in particolare<br />

l’accresciuta efficacia garantita dai controlli sui<br />

cantieri da parte dell’Associazione interprofessionale di<br />

controllo, detta anche AIC, lascia qualche speranza affinché<br />

in futuro si possa veramente combattere gli abusi<br />

Pubblicita? che, VELADINI purtroppo, 9-08:Layout avvengono 1 ancora 9.9.<strong>2008</strong> con disarmante 14:02 Pagina rego- 1<br />

larità.<br />

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Quanto ci riserverà il futuro è difficilmente ipotizzabile,<br />

mentre è compito di tutti gli operatori economici del settore<br />

dell’edilizia vigilare e denunciare tutti gli abusi che,<br />

in un modo o nell’altro, minano i concetti di una leale e<br />

corretta concorrenza.<br />

Altro settore che ha molto impegnato il Comitato direttivo<br />

è stato quello della formazione professionale, sia nel ridefinire<br />

la strategia di finanziamento dei corsi interaziendali<br />

di Dagmersellen, sia per lo studio di nuove misure<br />

inerenti la vigilanza durante i corsi interaziendali come<br />

lo studio del decalogo che molto potrà aiutare le ditte al<br />

momento dell’assunzione di un nuovo apprendista. Sempre<br />

nel campo della formazione molto impegno ha pure<br />

richiesto l’edizione di Espoprofessioni alla quale anche<br />

l’associazione ASP ha tenuto a presenziare.<br />

Il Comitato direttivo ha pure impostato una nuova politica<br />

di acquisizione soci, sia come visione dell’associazione<br />

che come comunicazione, politica che già ha dato i suoi<br />

frutti. Infatti proprio nell’ottica del motto “Insieme per la<br />

piastrella”, l’ASP sezione <strong>Ti</strong>cino può contare l’adesione<br />

di nove ditte del ramo.<br />

I lavori assembleari si sono conclusi con il rinnovo della<br />

sua fiducia al presidente Andrea Gehri, come pure al comitato<br />

uscente rieleggendolo al completo e nominando,<br />

quale nuovo membro del comitato, il signor Mauro Pedroli<br />

di Rancate.<br />

La tua<br />

immagine la tua<br />

tipografia<br />

43


Vita dei Soci<br />

Testo a cura dell’Ufficio Marketing di TC Systems SA<br />

44 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

tc systems gOes itil<br />

Il <strong>2008</strong> sarà ricordato come un anno di profonda maturazione<br />

per il system integrator TC Systems. Qualità, corretta gestione<br />

e allineamento tra servizi IT e processi aziendali saranno<br />

certificati dalla norma Iso 20000<br />

Nell’informatica aziendale e nei suoi servizi, concetti come<br />

“qualità”, “efficienza” o “ottimizzazione dei costi”,<br />

appaiono quasi sempre piuttosto vaghi. Soprattutto agli<br />

occhi dei livelli manageriali che nelle aziende devono approvare<br />

progetti e budget di spesa. Per l’economia che<br />

si è sviluppata proprio dall’erogazione dei servizi professionali<br />

e consulenziali questa errata percezione può essere<br />

problematica. In realtà, è assolutamente possibile<br />

fare eccellente informatica, allineandola sia agli effettivi<br />

fabbisogni dal lato dei processi, sia alle aspettative sul<br />

piano degli investimenti. E soprattutto esistono opportune<br />

metriche che da un lato consentono di misurare<br />

con precisione il livello qualitativo dei servizi erogati e la<br />

loro capacità di supportare adeguatamente i processi di<br />

business e dall’altro permettono di gestire nel corso del<br />

tempo i servizi per mantenere questi allineamenti.<br />

Oggi l’industria dell’IT professionale utilizza non casualmente<br />

termini come “compliance”, adeguamento, rispetto<br />

delle regole, e “governance”, un concetto che in pratica<br />

definisce la capacità di gestire un processo (che può<br />

essere un piano di amministrazione di una città o di uno<br />

Stato, ma anche una precisa funzione aziendale) “governandone”<br />

appunto tutti gli aspetti di efficienza dei servizi<br />

e dei relativi costi. Partendo da un insieme di regole ben<br />

definite, assicurandone cioè la compliance, chi progetta e<br />

gestisce un servizio informatico oggi ha tutti gli strumenti<br />

per raggiungere un livello di governance, di controllo, del<br />

tutto soddisfacente. A partire da quest’anno, Tc Systems<br />

ha avviato un piano molto ambizioso di compliance con<br />

un set internazionale di regole di corretta gestione dei<br />

servizi informatici chiamato Itil, o Information Technology<br />

Infrastructure Library. L’obiettivo del system integrator è<br />

completare entro breve il processo di certificazione che<br />

la compliance Itil richiede per poter passare immediatamente<br />

ad una fase successiva, la certificazione con lo<br />

standard internazionale Iso 20000, che assume l’insieme<br />

delle regole Itil e le rende uniformi e applicabili. Una<br />

volta portato a termine questo percorso, Tc Systems potrà<br />

affiancare all’insieme dei suoi servizi anche la consulenza<br />

TC Systems a colpo d‘occhio<br />

Settore d‘appartenenza Information & Communication<br />

Technology (ICT)<br />

Core Business IT Solutions & Services<br />

Business Solutions & Consulting<br />

Dimensione Aziendale 75 collaboratori<br />

Anno di fondazione 1993<br />

in ambito Itil a tutte le aziende ticinesi che intenderanno<br />

affrontare la tematica della governance così come richiesto<br />

da un mercato sempre più competitivo e dipendente<br />

dall’efficacia dei processi e soprattutto dalla capacità di<br />

gestire tali processi senza far lievitare i costi e anzi ottimizzando<br />

al massimo l’uso delle risorse disponibili.<br />

In casa Tc Systems, la marcia verso la certificazione<br />

Itil è iniziato proprio dalla certificazione delle risorse<br />

interne. È infatti uno dei capisaldi di questo approccio<br />

quantitativo alla governance dell’informatica, il fatto che<br />

una società in grado di offrire consulenza in ambito Itil<br />

è prima di tutto una organizzazione che ha vissuto in<br />

prima persona l’apprendimento di tutte le metodiche<br />

previste e la loro corretta applicazione. Parallelamente<br />

alla certificazione delle risorse, Itil prevede una revisione<br />

e un ulteriore adeguamento di alcune strutture<br />

organizzative. Questa primissima fase della strategia Itil<br />

inaugurata quest’anno comporta per Tc Systems una serie<br />

di benefici e vantaggi quasi immediati, in particolare<br />

l’attivazione di alcuni nuovi servizi e la strutturazione di<br />

un elemento fondamentale della “Library”: il cosiddetto<br />

service desk, un gruppo di esperti aziendali che assicura<br />

il funzionamento di una sorta di centrale operativa di<br />

supporto e di pronto intervento.<br />

Che cosa significa Itil?<br />

Si tratta di una raccolta di raccomandazioni basate su una<br />

casistica internazionale di best practice. I tre obiettivi fissati<br />

da questo insieme di regole sono allineare i servizi It


Service Management con i bisogni corretti e futuri di una<br />

azienda e dei suoi clienti, migliorare la qualità dei servizi<br />

informatici erogati e ridurre i costi fissi di erogazione dei<br />

servizi. Insomma, Itil parte dall’osservazione di tutte le<br />

storie di eccellenza nella gestione dei servizi informatici<br />

e le condensa in un vero e proprio manuale della corretta<br />

gestione. L’insieme delle regole di comportamento<br />

sostiene la definizione stessa del cosiddetto Service Management<br />

Standard, una norma internazionale approvata<br />

da Iso/Iec con la sigla 20000 (in precedenza questo<br />

standard Iso era una norma britannica, la Bs15000). Un<br />

terzo punto fondamentale è che Itil stesso definisce una<br />

cornice di riferimento attraverso la quale il professionista<br />

della gestione dei servizi informatici può dimostrare la<br />

propria conoscenza delle librerie Itil e sviluppare la propria<br />

competenza professionale grazie a un programma<br />

formativo segnato da diversi passi di qualificazione.<br />

Uno degli aspetti più interessanti dei manuali Itil è l’origine<br />

pubblica di questa raccolta di regole. La prima versione<br />

della Library è stata infatti sviluppata negli anni Ottanta<br />

nell’ambito della pubblica amministrazione britannica,<br />

per iniziativa di un autentico precursore del concetto di<br />

service desk, la Central Computer and Telecommunications<br />

Agency (<strong>Cc</strong>ta). La <strong>Cc</strong>ta fungeva da centrale di valutazione<br />

dei servizi informatici e di telecomunicazione<br />

per tutti i ministeri del governo britannico. Il ruolo della<br />

<strong>Cc</strong>ta finì per essere quello della centrale di procurement,<br />

l’ufficio acquisti dei sistemi informativi e degli apparati<br />

e servizi di telecomunicazione. La natura molto pragmatica<br />

dell’agenzia spiega perché oggi la governance legata<br />

all’applicazione delle regole Itil abbia questo forte legame<br />

con aspetti come l’ottimizzazione, il contenimento dei<br />

costi, la riduzione degli sprechi e la reale “utilità” di una<br />

risorsa tecnologica deputata ad assicurare la disponibilità<br />

e l’efficienza di un servizio. Nel 2000, la pubblica amministrazione<br />

finisce per dotarsi di una unica infrastruttura<br />

di governo degli investimenti in tecnologie e costituisce<br />

l’attuale “proprietario” della regolamentazione Itil, ovverosia<br />

l’Office of Government Commerce che per conto del<br />

Ministero del Tesoro si occupa di tutto il procurement,<br />

l’acquisizione di beni e servizi, per conto di ogni singola<br />

organizzazione del settore pubblico.<br />

Con la svolta dell’Ogc, Itil diventa la pietra angolare<br />

del Service Management anche grazie all’introduzione<br />

di due vere e proprie discipline, il Service Support<br />

e la Service Delivery, previste dalla seconda versione<br />

della regolamentazione. Ne seguì un naturale processo<br />

di allineamento tra quelle che erano dopotutto un insieme<br />

informale di norme “by example”, ricavate cioè<br />

dall’osservazione delle pratiche gestionali che davano<br />

i risultati migliori, e un insieme formale come lo standard<br />

Bs150000. Questa fase di allineamento culmina<br />

infine con la ulteriore generalizzazione della BS15000<br />

nello standard internazionale Iso20000 e soprattutto<br />

nell’avvento della terza versione (V3) di Itil: il Service<br />

Lifecycle, o ciclo di vita del servizio.<br />

Oggi con la certificazione Itil dei suoi consulenti e con<br />

l’adeguamento dell’intera organizzazione alla norma Iso<br />

20000, Tc Systems si appresta a svolgere la funzione<br />

di system integrator con un approccio nuovo e una serie<br />

di strumenti innovativi, riconosciuti in ambito internazionale.<br />

Per la società di Mendrisio sarà un forte fattore<br />

di differenziazione in un mercato che, a dispetto della<br />

sua dimensione, vanta casi di assoluta eccellenza e importanza<br />

per l’economia elvetica e europea. Per i suoi<br />

clienti, la certificazione Itil rappresenta una ulteriore<br />

garanzia di reale allineamento tra le risorse tecnologiche<br />

utilizzate e il controllo e la qualità dei servizi di business<br />

associati, con enormi vantaggi in termini di competitività,<br />

qualità per il cliente finale e salvaguardia della<br />

marginalità economica aziendale.<br />

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45


Vita dei Soci<br />

di Lisa Pantini<br />

Il primo istituto di bellezza della Svizzera ad aver<br />

ottenuto la certificazione di livello internazionale ISO<br />

9001 non si trova, come ci si potrebbe attendere, a<br />

Zurigo, Basilea o Ginevra, ma in <strong>Ti</strong>cino, a Lugano.<br />

Un merito che dimostra spirito di iniziativa, grande<br />

attenzione alla qualità in favore della clientela e,<br />

sicuramente, la determinazione di mettersi alla prova<br />

quando, apparentemente, non ne esiste nessuna<br />

immediata ragione di utilità pratica. Per l’Istituto<br />

di Bellezza IB Via Nassa, si trattava soprattutto di<br />

una sfida, una verifica dei propri metodi di lavoro<br />

finalizzata alla qualità totale al servizio della propria<br />

cliente. Vogliamo perciò capire meglio quali sono le<br />

caratteristiche dell’Istituto di Bellezza IB Via Nassa.<br />

Quale è il vantaggio della certificazione ISO<br />

recentemente ottenuta dall’Istituto di Bellezza IB Via<br />

Nassa?<br />

“Parlando di “qualità” e di “marketing”; presso l’Istituto<br />

IB Via Nassa, la clientela ha la sicurezza che anche questi<br />

ultimi punti sono controllati e certificati da un ispettore<br />

ISO esterno ed indipendente. Questo corrisponde ad un<br />

costante e volontario mettersi sotto esame. La certificazione<br />

ISO indica pure di avere la sicurezza di entrare in un<br />

Istituto dove la qualità è di casa, non solo in quello che si<br />

vede, ma anche in quello che non si vede e che a volte è<br />

determinante in termini di igiene, professionalità e sicurezza.<br />

Da ultimo, la certificazione ISO costituisce un punto<br />

in più nel contatto con fornitori e collaboratori esterni, i<br />

quali, conoscendo le condizioni dell’attribuzione della certificazione,<br />

sanno di avere a che fare con un’azienda con<br />

tutte le carte in regola, sotto ogni aspetto”.<br />

Quale è la qualifica della responsabile e di riflesso<br />

dell’équipe IB Via Nassa?<br />

“Denise Sutter è, non solo la prima estetista a dirigere un<br />

Istituto certificato ISO, ma è pure l’unica estetista con Diploma<br />

federale (che non è il certificato di capacità di fine<br />

tirocinio, ma il passo in più raggiunto da ancora poche<br />

46 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

istitUtO di bellezza via nassa,<br />

l’estetica certificata<br />

È ticinese il primo istituto di bellezza in Svizzera ad essere<br />

certificato ISO 9001<br />

Denise Sutter<br />

estetiste in <strong>Ti</strong>cino) a dirigere un istituto di bellezza a Lugano.<br />

È stata esperta sia per gli esami di fine tirocinio nel<br />

Canton San Gallo, come pure esaminatrice delle estetiste<br />

che intendono ottenere il Diploma federale. Ha seguito, e<br />

segue costantemente corsi di aggiornamento sia su prodotti<br />

che metodologie al fine di ottenere sempre il massimo da<br />

proporre alla clientela. L’èquipe in generale dell’Istituto è<br />

attiva verso il perfezionamento delle proprie conoscenze,<br />

con una particolare attenzione al continuo miglioramento in<br />

un settore, come tutti vediamo, molto attivo e in costante<br />

evoluzione, sia dal punto di vista dei prodotti offerti, che<br />

delle apparecchiature per ogni tipo di trattamento”.<br />

Quali sono state le esperienze particolari della<br />

titolare, Signora Denise Sutter?<br />

“Dopo l’apprendistato quale estetista a San Gallo, ha lavorato<br />

in diverse città della Svizzera, diretto istituti a Sciaffusa<br />

e, nuovamente a San Gallo. In <strong>Ti</strong>cino ha dapprima<br />

diretto uno degli istituti di bellezza di più lunga tradizione,<br />

l’istituto Margit Bürgi in Via Nassa. Lo ha rilevato e trasformato<br />

nell’Istituto di bellezza Via Nassa. Quest’ultimo si è<br />

trasferito da due anni in una nuova sede, sempre su Via<br />

Nassa, ma con entrata da piazzetta San Carlo”.<br />

Esiste, oltre alla certificazione ISO e alla<br />

professionalità garantita dai diplomi ottenuti,<br />

un’ulteriore certificazione che garantisca alla<br />

clientela la qualità IB Via Nassa?<br />

“Il Cantone <strong>Ti</strong>cino prevede, per chi opera nel campo<br />

dell’estetica, anzitutto un’autorizzazione cantonale. A que


sta si aggiungono altri permessi, emessi dal Dipartimento<br />

Sanità, per trattamenti, come ad esempio il trucco semipermanente<br />

o il drenaggio linfatico. L’Istituto IB Via Nassa,<br />

ad ulteriore garanzia per la clientela, ha ottenuto tutti i permessi<br />

e le certificazioni necessarie e richieste”.<br />

Quale è la filosofia della qualità nell’Istituto di<br />

bellezza Via Nassa?<br />

“Detto in modo molto semplice, è alla ricerca costante del<br />

meglio. Forse non è un caso che l’istituto IB Via Nassa sia<br />

anche il primo istituto di bellezza<br />

della Svizzera ad aver ottenuto<br />

la certificazione ISO. Qualità significa<br />

la ricerca dell’eccellenza,<br />

non dell’altisonante o del nome<br />

di grido e alla moda che tutti conoscono,<br />

spinto dalla pubblicità a<br />

piena pagina sulle pagine patinate,<br />

ma di tutto quanto risulta essere<br />

il meglio per la persona che<br />

sceglie con cognizione. Qualità è<br />

anche una costante che tocca il<br />

dettaglio, come può essere quello<br />

dei fiori sempre freschi o a quello<br />

della scelta del tipo di tazza per<br />

il tè, passando per la lavatrice<br />

del tipo medicale (costa di più di<br />

una normale lavatrice, nessuno la<br />

vede, ma garantisce la massima<br />

igiene), per arrivare, naturalmente,<br />

alla scelta di prodotti di alta<br />

qualità per i diversi trattamenti”.<br />

Cosa vuol dire “scegliere il meglio per la clientela”?<br />

“Scegliere il meglio significa, non proporre quanto è più vantaggioso<br />

per l’Istituto in termini di sconti o altro (ogni fornitore<br />

tiene a espandere la propria presenza e con questo ad offrire<br />

all’istituto vantaggi di vario genere), ma proprio quanto,<br />

dopo prove ed esami interni, supera l’esame IB Via Nassa.<br />

Di conseguenza, proprio tornando all’ampiezza dell’offerta<br />

nel campo dell’estetica, circa il 99 % di quanto viene testato<br />

viene scartato. I prodotti e le apparecchiature sono<br />

visti presso le fiere internazionali, segnalati da clienti che<br />

li scoprono in occasione di soggiorni in Spa in ogni angolo<br />

del mondo, oppure ancora sono proposti direttamente dai<br />

potenziali fornitori. Possiamo pure aggiungere che l’Istituto<br />

IB Via Nassa è molto ascoltato presso i fornitori che producono<br />

in Svizzera. L’istituto IB Via Nassa contribuisce così, in<br />

modo del tutto discreto, con la propria opinione, al miglioramento<br />

costante di quanto sarà poi inserito nella gamma<br />

dei trattamenti o prodotti offerti alla clientela, dall’Istituto<br />

IB Via Nassa, così come nei più prestigiosi indirizzi di Saint<br />

Moritz, New York o Tokyo”.<br />

Quali sono i prodotti principali presenti?<br />

“L’Istituto di bellezza Via Nassa si affida unicamente a<br />

case rinomate per la loro qualità e si distinguono principalmente<br />

quattro linee, Cellcosmet (l’alta tecnologia a base<br />

di cellule attive), Sothy’s (una linea trucco d’avanguardia<br />

e prodotti solari di alta gamma), Margit Bürgi (prodotti<br />

biologici svizzeri e con una lunga tradizione di qualità)<br />

e Thalion (i principi attivi delle alghe marine al servizio<br />

dell’estetica)”.<br />

A quale tipo di clientela si rivolge l’istituto di<br />

bellezza Via Nassa?<br />

“Il Cliente (donna e uomo) IB Via Nassa, è spesso una<br />

persona che decide, che sa suddividere il suo tempo e<br />

che si concede il piacere di un’ora per se stesso sicuro di<br />

ottenere quanto le viene promesso. La personalizzazione<br />

del servizio viene curata nei particolari cosi da garantire<br />

la massima attenzione e soddisfazione delle specifiche<br />

esigenze del cliente. Nel caso di problemi particolari, che<br />

possono andare dalla cura dell’acne o al desiderio di far<br />

sparire qualche inestetismo, qualità è la seria ricerca della<br />

soluzione più adatta e portarla avanti con un programma<br />

da realizzare insieme al Signore o alla Signora, a volte<br />

giovanissima, che si affidano all’Istituto IB Via Nassa; è<br />

l’unica via che porta al successo”.<br />

Quali trattamenti si possono avere presso l’istituto di<br />

bellezza Via Nassa?<br />

“Tutti i principali trattamenti viso e corpo, come pure trattamenti<br />

anticellulite, massaggi, drenaggio linfatico, epilazione<br />

elettrica e trucco semipermanente”.<br />

Una nota di particolare utilità alla clientela?<br />

“In occasione della certificazione ISO è stato provveduto<br />

all’allestimento di un “prontuario dei diritti dei clienti” che<br />

contiene quanto ogni cliente (donna e uomo) di un istituto<br />

di bellezza può e deve esigere. Sicuramente una lineaguida<br />

utile a qualsiasi persona che si rivolga alle cure di<br />

un’estetista”.<br />

Istituto di Bellezza IB Via Nassa<br />

Entrata: Piazzetta San Carlo 2 - 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 923 86 45<br />

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le nOrme isO 9001<br />

di Renzo Viganò, Consulente - Partner QualiTI Sagl, Muralto<br />

L’allineamento dell’apparato organizzativo dell’Istituto<br />

di Bellezza Via Nassa con le “regole” internazionali ISO<br />

9001 è effettivamente una novità in Svizzera. In particolare<br />

in questo progetto è stata data la massima attenzione<br />

al concetto di affidabilità delle prestazioni dell’Istituto al<br />

cliente, come pure all’organizzazione e controllo per tutte<br />

le pratiche inerenti gli aspetti igienico sanitari prima, durante<br />

e dopo i trattamenti.<br />

Con l’elaborazione di un proprio Manuale d’Organizzazione<br />

“ISO”, l’Istituto di Bellezza Via Nassa si è dotato<br />

di uno strumento di gestione studiato per permettere e<br />

stimolare un continuo riesame dei propri metodi di lavoro<br />

e di organizzazione.<br />

L’obiettivo dell’Istituto è il miglioramento costante delle<br />

proprie prestazioni, e questo in un settore in forte evoluzione<br />

per innovazione tecnologica (apparecchiature e prodotti)<br />

come pure dal punto di vista delle tendenze (o mode)<br />

nei trattamenti. L’applicazione delle metodologie più<br />

moderne, e tra queste la certificazione ISO, costituisce<br />

senz’altro una conferma di queste intenzioni, si traduce<br />

per il cliente in un valore aggiunto che distingue l’Istituto<br />

di Bellezza Via Nassa rispetto alla concorrenza.<br />

47


Vita dei Soci<br />

Intervista con il responsabile brevetti e marchi della N&G Patent Services, Franco Oriti<br />

i 10 anni della n&g Patent services<br />

Cade proprio questo mese di ottobre <strong>2008</strong> il decimo<br />

anniversario dello Studio brevetti e marchi N&G Patent Services,<br />

con sede a Lugano<br />

Costituitasi in ottobre del 1998, oggi continua ad<br />

offrire un servizio a tutela dei diritti di privativa della<br />

Proprietà Industriale ed Intellettuale dei suoi circa<br />

duemila clienti.<br />

La N&G Patent Services da tempo ormai ha altamente<br />

informatizzato la gestione per il rinnovo di brevetti<br />

in tutto il mondo, attraverso un avanzato sistema<br />

computerizzato, sviluppato “ad hoc”, con il quale è<br />

possibile provvedere all’invio degli avvisi di scadenza,<br />

ai pagamenti, all’inoltro di preventivi e ad ogni altra<br />

operazione necessaria, con la massima flessibilità e<br />

precisione possibile.<br />

Signor Oriti, quanto è importante oggi<br />

tutelare le proprie invenzioni?<br />

“Oggi è essenziale, ma lo è sempre stato<br />

anche in passato,anche se forse non vi<br />

era la piena consapevolezza, proteggere i<br />

propri diritti di privativa se si vuole entrare<br />

in qualsiasi mercato, sia quello chimico,<br />

farmaceutico, meccanico, biotecnologico,<br />

ecc.”.<br />

Come descriverebbe la realtà ticinese<br />

per quanto riguarda la Proprietà<br />

Industriale?<br />

“In <strong>Ti</strong>cino abbiamo delle eccellenti realtà<br />

di industrie trapiantate, che producono e<br />

commercializzano in tutto il mondo ottimi<br />

prodotti coperti da brevetti. La quantità<br />

dei brevetti depositati è un segno tangibile<br />

della capacità innovativa e competitiva<br />

delle aziende ticinesi”.<br />

Voi vi occupate soprattutto di pagare le annualità<br />

dei brevetti dei vostri clienti in tutto il mondo. Che<br />

differenza c’è tra annualità, tasse di mantenimento<br />

e rinnovi?<br />

“In materia di brevetti, la maggior parte delle legislazioni<br />

nazionali prevede il pagamento di tasse per l’intera durata<br />

del brevetto. La distinzione tra annualità, tasse di mantenimento<br />

e rinnovi è poco chiara ma, allo stesso tempo,<br />

poco rilevante. Per gli addetti ai lavori come noi, invece,<br />

la differenza è sostanziale e ben nota. Per annualità s’intende<br />

il versamento delle tasse da effettuarsi ogni anno.<br />

Le tasse di mantenimento, invece, riguardano le stesse<br />

tasse da pagarsi in certi Paesi come gli U.S.A. e il Canada<br />

48 <strong>Ti</strong>cino Business<br />

(così vengono definite le tasse dalle legislazioni). Infine,<br />

per rinnovi s’intendono quei pagamenti che si effettuano<br />

con cadenza triennale, quadriennale o quinquennale”.<br />

Quando vengono a scadere i rinnovi?<br />

“Anche in questo caso, la maggioranza delle Leggi brevetti<br />

prevede il rinnovo annuale in base alla data di deposito,<br />

indipendentemente dal fatto se la domanda di brevetto<br />

in questione sia stata concessa o meno. Le eccezioni,<br />

però, sono notevoli in quanto alcuni Paesi prevedono il<br />

rinnovo dopo l’ottenimento della domanda (ad esempio gli<br />

U.S.A.), rispettivamente dopo la pubblicazione (ad esempio<br />

in Corea del Sud e Taiwan). Per ulteriori dettagli e<br />

approfondimenti, rimandiamo al nostro<br />

sito: www.ngpatent.ch”.<br />

Auguriamo alla N&G Patent Services di<br />

continuare la sfida intrapresa nel 1998 e<br />

di ritrovarci ancora tra 10 anni con questa<br />

solida realtà ticinese.<br />

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6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 966 42 30<br />

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www.ngpatent.ch


Vita dei Soci<br />

Comunicato stampa<br />

mikrOn sa agnO si cOngratUla cOn<br />

i sUOi aPPrendisti Per aver POrtatO<br />

a termine cOn sUccessO il tirOciniO<br />

5 neo-diplomati presso Mikron SA Agno<br />

Mikron SA Agno ha festeggiato i suoi 5<br />

neo-diplomati e dato il benvenuto a 7 nuovi<br />

apprendisti.<br />

I giovani che hanno ottenuto l’attestato federale di capacità<br />

sono:<br />

Florentina Shabani, impiegata di commercio<br />

Olivier Berclaz, polimeccanico<br />

Josa Landis, polimeccanico<br />

Daniele Lorenzetti, polimeccanico<br />

Stefano Gut, costruttore<br />

Ben quattro di loro hanno ottenuto un contratto di lavoro<br />

in Mikron. Questo a riprova del loro impegno durante gli<br />

anni di formazione e delle innumerevoli possibilità che<br />

Mikron offre ai giovani di raccogliere le loro prime esperienze<br />

professionali dopo l’apprendistato.<br />

Anche quest’anno le porte dell’azienda malcantonese si<br />

sono aperte agli interessati ad intraprendere un tirocinio<br />

nella metalmeccanica. Sette giovani, 2 nel settore commerciale<br />

e 5 in ambito tecnico, hanno iniziato proprio in<br />

questi giorni il loro apprendistato in Mikron.<br />

Mikron SA Agno, quartier generale della divisione Machining<br />

Technology, punta ormai da anni a offrire una formazione<br />

di qualità. Quale industria leader nella meccanica<br />

di precisione, Mikron crede fermamente nell’importanza<br />

di offrire alle giovani leve l’opportunità di imparare i segreti<br />

del mestiere in un ambiente di lavoro moderno e<br />

tecnicamente all’avanguardia.<br />

Per ulteriori informazioni contattare:<br />

Mikron SA Agno<br />

Patrizia Bacchetta<br />

Marketing Department<br />

Via Ginnasio 17, 6982 Agno<br />

Tel. +41 91 610 65 38<br />

Fax +41 91 610 66 82<br />

patrizia.bacchetta@mikron.com<br />

I 5 neo-diplomati: da sin. Florentina Shabani, Daniele Lorenzetti,<br />

Stefano Gut, Olivier Berclaz e Josa Landis<br />

49


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Manovra finanziaria del Cantone:<br />

inaccettabile per le associazioni economiche<br />

Presa di posizione sulla manovra finanziaria <strong>2008</strong>-2011<br />

di <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, ABT, AITI, CATEF e SSIC-TI<br />

Il 21 agosto <strong>2008</strong> le associazioni economiche<br />

hanno trasmesso il seguente<br />

testo al Consiglio di Stato:<br />

“Le associazioni economiche cantonali<br />

ritengono inaccettabile la manovra finanziaria<br />

presentata dal Consiglio di Stato lo<br />

scorso mese di luglio.<br />

L’Associazione bancaria ticinese (ABT),<br />

l’Associazione industrie ticinesi (AITI),<br />

la Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi del cantone<br />

<strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>), la Camera ticinese dell’economia<br />

fondiaria (CATEF) e la Società svizzera<br />

degli impresari costruttori, sezione<br />

<strong>Ti</strong>cino (SSIC-TI) rilevano che purtroppo<br />

la manovra non è il frutto di una seria e<br />

profonda revisione dei compiti dello Stato,<br />

ma un’operazione di tipo prettamente contabile<br />

che non risolve i problemi attuali né<br />

prevede strategie credibili in prospettiva<br />

futura, in particolare per il contenimento<br />

della spesa.<br />

La mancanza dell’elemento fondamentale<br />

della revisione dei compiti dello Stato è<br />

particolarmente grave, non solo perché<br />

tale revisione è promessa da anni, ma<br />

soprattutto perché essa costituisce la conditio<br />

sine qua non per costruire un piano<br />

finanziario credibile. Senza un’approfondita<br />

riflessione sul ruolo dello Stato e quindi<br />

sui relativi costi, proporre aggravi fiscali,<br />

aumenti di tasse o tagli generici delle<br />

spese rimane un esercizio puntuale e fine<br />

a sé stesso che non può essere condiviso.<br />

Come è possibile esprimersi su aumenti<br />

di imposte e tasse se non vi sono chiare<br />

indicazioni sull’utilizzo dei mezzi messi a<br />

disposizione dello Stato? Come giudicare<br />

misure di taglio alla spesa sulla base di<br />

vaghe indicazioni di tipo contabile, senza<br />

elementi che permettano di capire il contesto<br />

di questi presunti interventi? Di fatto<br />

ciò è impossibile, per cui le associazioni<br />

economiche, non disponendo di indicazioni<br />

attendibili sul quadro generale della<br />

manovra finanziaria, ritengono di non poter<br />

entrare nel merito delle singole misure<br />

abbozzate dal Consiglio di Stato e respingono<br />

integralmente quanto proposto.<br />

Le associazioni economiche ribadiscono<br />

con fermezza di essere contrarie a qualsiasi<br />

inasprimento della pressione fiscale.<br />

Al contempo, esse si dichiarano però<br />

disponibili a contribuire in modo costruttivo<br />

all’elaborazione di progetti articolati e<br />

trasparenti, che possano servire a risolvere<br />

il nodo della situazione finanziaria del Cantone<br />

in tempi ragionevolmente brevi.<br />

Le associazioni economiche chiedono<br />

quindi che, entro la fine del <strong>2008</strong>, il Consiglio<br />

di Stato disponga misure urgenti che<br />

permettano una profonda e seria revisione<br />

dei compiti dello Stato, coinvolgendo maggiormente<br />

tutti gli attori interessati e non<br />

limitandosi a fornire informazioni parziali<br />

con il contagocce. In mancanza di una<br />

chiara volontà di agire in questo senso, si<br />

prenderà in considerazione la possibilità<br />

di proporre, quale misura estrema, tagli lineari<br />

del 3% annuo sulla spesa pubblica.”<br />

A seguito dell’incontro del 26 agosto <strong>2008</strong><br />

con il Governo cantonale, si è deciso di<br />

ritrovarsi qualora il Consiglio di Stato<br />

avanzi proposte più concrete delle attuali<br />

sul fronte del contenimento delle spese e<br />

su un concreto programma di riforme a<br />

breve e medio termine.<br />

Sommario<br />

Editoriale<br />

Strong opinions<br />

Contromano<br />

News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Settembre <strong>2008</strong><br />

Intervista a G. Bonomi<br />

Manovra finanziaria, la politica<br />

del pallottoliere<br />

Biblioteca liberale<br />

• Agenda pag. 11<br />

• Info Flash pag. 13<br />

• Diritto di ricorso delle associazioni:<br />

no all’ostruzionismo pag. 14<br />

• AI: un’anamnesi pag. 15<br />

• Verso un’IVA più semplice,<br />

ad aliquota unica? pag. 16<br />

• Missione economica<br />

in Ucraina pag. 18<br />

• Dossier volontariato<br />

svizzero pag. 20<br />

• pag. 21<br />

• 20 anni per la qualità<br />

dell’aria in <strong>Ti</strong>cino pag. 26<br />

• Arcobaleno aziendale pag. 27<br />

• Deroghe natalizie <strong>2008</strong> pag. 28<br />

• NOSI SA pag. 29<br />

• ABT pag. 30<br />

• Frigerio & Co. Locarno pag. 32<br />

• IBC Lugano SA pag. 34<br />

• ASSCOPROFI pag. 36<br />

• Giovanni Quadri SA pag. 38<br />

• Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 40<br />

• Cerca lavoro pag. 41<br />

• Fiere internazionali pag. 42


cadro pub:Layout 1 22.8.<strong>2008</strong> 15:35 Pagina 1<br />

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3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />

Incertezze, dubbi<br />

e risanamento<br />

di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Non deve essere stato facile per il<br />

Governo uscire con questa manovra<br />

finanziaria per il risanamento dei<br />

conti statali.<br />

Tanti vincoli, tanta pressione, tanti desideri<br />

e tanti paletti da parte degli addetti ai lavori,<br />

quasi sempre di parte e tendenti a tirare<br />

la coperta verso di loro, hanno condizionato<br />

la stesura del piano finanziario.<br />

Il risultato è, come sempre quando si cerca<br />

di accontentare un po’ tutti, deludente. Encomiabile<br />

lo sforzo ma debole il risultato.<br />

Se le montagne non partorissero solo topolini,<br />

questo potrebbe essere un tapiro. Per<br />

arrivare all’elefante ce ne vuole!<br />

La manovra ci sembra di tipo puramente<br />

contabile. Si addentra nelle varie voci del<br />

bilancio e aumentando, di poco, le entrate.<br />

Un’azienda privata rischierebbe di dover<br />

portare i bilanci in tribunale perché quattro<br />

anni per azzerare una perdita non le<br />

sono concessi. Ma tant’è, lo Stato può. Solo<br />

che nel 2011, il debito non sarà diminuito<br />

(1,5 miliardi?) e avremo regalato qualche<br />

centinaio di milioni alle banche in interessi<br />

e spese.<br />

Certo, ognuno di noi, parte attiva dell’economia<br />

cantonale, si aspettava qualcosa<br />

di più incisivo. La buona notizia è che in<br />

linea generale non si sono colpite aziende<br />

e famiglie con aumenti di tasse sul reddito.<br />

La cattiva notizia è che si colpiscono<br />

i virtuosi: i Comuni che hanno rimesso a<br />

posto i loro bilanci da una parte e chi ha risparmiato<br />

dall’altra. L’aumento delle tasse<br />

immobiliari infatti colpisce la sostanza che<br />

altro non è che una somma di redditi già<br />

tassati come tali e trasformati ad esempio<br />

in immobili.<br />

Buono ma insufficiente è il tentativo di<br />

contenere l’aumento della spesa. Il contenimento<br />

non basta, essa va diminuita, in<br />

termini assoluti, evitando di usare la solita<br />

demagogia secondo la quale, tagliando la<br />

spesa, si colpiscono formazione, cultura e<br />

il sociale. Ribadisco quindi che i tagli vanno<br />

operati sui costi di struttura e cioè nel<br />

personale, cresciuto oltre il dovuto.<br />

Nel capitolo “riorganizzazioni” si compie<br />

un primo passo nella giusta direzione: si<br />

ristrutturano alcuni uffici anche se non<br />

è dato sapere quali e quanti saranno gli<br />

esuberi (conoscendo questo Cantone, probabilmente<br />

zero). Si tratta di una decina<br />

di milioni, se ho capito bene. Ma è una<br />

misura largamente insufficiente anche se<br />

concettualmente indiscutibile. Senza interventi<br />

energici e netti di riduzione dell’organico<br />

che tengano conto di pensionamenti,<br />

prepensionamenti e uscite incentivate, il<br />

debito pubblico è insanabile a breve e<br />

anche sul lungo periodo.<br />

La situazione economica generale pesa<br />

anche sul nostro Cantone e la palla al piede<br />

del debito, se non si riduce una volta per<br />

tutte la struttura, sarà sempre pronta a<br />

riproporsi non appena le entrate diminuiranno.<br />

È ciò che potrebbe avvenire.<br />

Perché il mondo globalizzato ha introdotto<br />

nel settore economico una serie di nuovi<br />

elementi di instabilità e incertezza. Penso<br />

alla paura che ha dominato questi ultimi<br />

mesi le economie occidentali, tutta rivolta<br />

verso l’inflazione: con i prezzi di quasi tutti<br />

i beni alle stelle. Basta guardare il petrolio.<br />

Solo che mesi fa l’opinione corrente era<br />

che l’economia fosse in preda alla speculazione,<br />

ai folli di Wall Street, al liberismo<br />

sfrenato e quant’altro; il libero mercato era<br />

sotto accusa e causa primaria del pericolo<br />

imminente di inflazione galoppante. Si è<br />

dimenticato un aspetto fondamentale: che<br />

ciò che sale, in economia di mercato, prima<br />

o poi scende. Sempre!<br />

Chi, di ritorno da un giro in barca di due<br />

mesi, al riparo dal bombardamento di<br />

notizie quotidiane, aprisse oggi il giornale,<br />

penserebbe di essere finito su un altro<br />

pianeta; aumento dei prezzi? Dove?<br />

In meno di due mesi i prezzi sono calati e<br />

continuano a scendere: rame -20%, zinco<br />

-33%, acciaio -25%, oro -14,7%, riso<br />

-13%, frumento -6%, ecc.. E il petrolio? Da<br />

quasi 150 dollari al barile a 115.<br />

I consumi sono diminuiti, gli speculatori<br />

spariti, il liberismo morto, il mercato guarito.<br />

Gli americani, ci dicono, consumeranno<br />

500’000 barili di petrolio in meno<br />

nel <strong>2008</strong>, la Cina frena la sua crescita: sarà<br />

solo dell’8%, lo spettro è ora, udite, udite,<br />

la deflazione.<br />

Quindi niente stagflation, come prospettato<br />

da insigni economisti, ma una deflazione<br />

con rallentamento economico, forse con<br />

stagnazione. Già c’è una deflazione in corso,<br />

quella dei beni patrimoniali, più lenta<br />

di una deflazione dei beni di consumo.<br />

Questo provocherà un riposizionamento<br />

verso il basso dei valori patrimoniali di<br />

famiglie, aziende, e soprattutto banche.<br />

Quest’ultime ridurranno i propri impegni<br />

e la propria attività in proporzione alla<br />

svalutazione del patrimonio. La discesa<br />

dei prezzi di oggetti d’investimento come<br />

materie prime (oro), case, derivati e altri<br />

titoli di credito ha un inevitabile effetto deflazionistico.<br />

Risultato? Un restringimento<br />

del credito disponibile. Il che vuol dire<br />

anche per noi ticinesi abitanti dell’isola<br />

felice, ridurre le spese. Famiglie, aziende<br />

e Stato. Aspettare altri quattro anni per<br />

agire in modo determinato sull’organico è<br />

pericoloso e all’opposto di quanto hanno<br />

fatto, e fanno, Comuni, Confederazione e<br />

soprattutto 26 Cantoni, dei quali solo uno<br />

ha i conti in rosso nel <strong>2008</strong>, il <strong>Ti</strong>cino. E<br />

aggiungo: perché non pensare, come è uso<br />

fare nelle migliori dinastie imprenditoriali,<br />

di vendere qualche gioiello della corona?


91 °<br />

Assemblea generale ordinaria della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Abbiamo il piacere di annunciarvi che quest’anno<br />

l’Assemblea generale ordinaria della Camera<br />

di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei<br />

servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino si terrà:<br />

venerdì 10 ottobre, a partire dalle ore 16:30,<br />

presso il Grand Hotel Eden a Lugano.<br />

Vi preghiamo di voler cortesemente riservare nella<br />

vostra agenda questa importante data.


5 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> Contromano<br />

Raddoppio del Gottardo,<br />

che i partiti si diano una mossa<br />

di Alessio Del Grande<br />

Due sondaggi hanno recentemente<br />

riportato d’attualità il problema<br />

del raddoppio della galleria<br />

autostradale del Gottardo. Il primo commissionato<br />

dal settimanale SonntagsZeitung<br />

all’istituto Isopublic, e pubblicato il<br />

10 agosto scorso, ha visto il 44% degli<br />

svizzeri tedeschi e il 57% dei romandi<br />

favorevoli al secondo tunnel, e da realizzarsi<br />

in tempi brevi. Risultati subito<br />

contestati dalla sinistra e dal gruppo<br />

“Iniziativa delle Alpi”, i quali hanno gridato<br />

allo scandalo, sostenendo che i dati<br />

non sarebbero attendibili vista l’esiguità<br />

del campione degli intervistati, solo 500<br />

persone per due regioni, e per il fatto<br />

che l’indagine demoscopica non aveva<br />

preso in considerazione l’opinione dei<br />

ticinesi, i quali sarebbero contrari al<br />

raddoppio. Pochi giorni dopo un sondaggio<br />

del settimanale il Caffè, commissionato<br />

allo stesso istituto, mirato esclusivamente<br />

sul <strong>Ti</strong>cino e con un campione<br />

assai consistente: ben 500 persone per<br />

un solo cantone. Risultato? Il 67% dei<br />

ticinesi è favorevole al raddoppio. Sinistra<br />

e iniziativisti delle Alpi sono rimasti<br />

con un palmo di naso e il fiele in bocca.<br />

“L’unico sondaggio che conta è quello<br />

delle urne”, ha tagliato corto Fabio Pedrina,<br />

Consigliere nazionale socialista e<br />

Presidente dell’Iniziativa delle Alpi.<br />

Per Pedrina quello che conta è il voto<br />

del 2004, quando il 62% dei cittadini<br />

respinse l’iniziativa “Avanti” che chiedeva<br />

il raddoppio, o meglio il completamento<br />

del tunnel, che sin dal progetto<br />

originario era previsto con due gallerie.<br />

Che a distanza di quattro anni, di fronte<br />

alle insostenibili code che si creano ai<br />

due portali (con tutto quello che ne<br />

consegue per l’economia ticinese, il<br />

turismo e la rapidità dei collegamenti<br />

tra Nord e Sud), ai rallentamenti e al<br />

rischio d’incidenti, i cittadini abbiano<br />

potuto cambiare idea, per Pedrina e la<br />

sinistra rosso-verde non conta niente.<br />

La galleria va bene così. Non importa<br />

che dal momento della sua apertura,<br />

nel 1980, ad oggi si siano registrati oltre<br />

900 incidenti con trenta vittime; non<br />

importa che ormai ogni anno nel tunnel<br />

transitino circa 6 milioni di veicoli,<br />

ossia il triplo di quanti previsti inizialmente<br />

per lo scorrimento in una sola<br />

canna; che ad ogni esodo o rientro dalle<br />

vacanze si creino code chilometriche<br />

con ore e ore di attesa. Così come non<br />

importa il fatto che con questi volumi di<br />

traffico basta un nonnulla a provocare<br />

un incidente catastrofico come quello<br />

del 2001 che costò la vita a 11 persone.<br />

Né importa che la stessa Unione Europea<br />

per ragioni di sicurezza e di fluidità<br />

del traffico merci e privato, prema per il<br />

secondo tunnel.<br />

Il bello è che, stando al sondaggio del<br />

Caffè, persino il 47,5% dei socialisti ticinesi<br />

sono d’accordo con il raddoppio in<br />

tempi brevi. Ma si tratterebbe soltanto di<br />

un effetto psicologico, collaterale e temporaneo,<br />

delle code dei mesi estivi che<br />

avrebbe fatto cambiare parere anche a<br />

tanti compagni, spiegano i capoccioni<br />

rosso-verdi. Ma chissà se si andasse a<br />

votare oggi, quale sarebbe il risultato?<br />

Probabilmente il voto sgretolerebbe le<br />

granitiche certezze degli ayatollah delle<br />

Alpi.<br />

Tra i commenti ai due sondaggi è inaudito<br />

per la sua boriosa intransigenza<br />

quello di Moritz Leuenberger, il quale<br />

del Gottardo non vuole proprio sentire<br />

parlare. Intervistato dalla Neue Luzerner<br />

Zeitung, il ministro socialista dei<br />

trasporti ha dichiarato di non vedere la<br />

necessità d’investire tanto denaro in un<br />

raddoppio, solo perché ai portali della<br />

galleria si formano lunghe colonne a<br />

Pasqua e nelle vacanze estive. Insomma,<br />

chi se ne frega. Per Leuenberger il vero<br />

problema è il traffico nei grandi centri<br />

urbani, da buon socialista pensa da<br />

tempo ad una tassa sul pedaggio, il road<br />

pricing. Il ministro non si preoccupa<br />

nemmeno per il fatto che tra una decina<br />

d’anni i lavori di risanamento del<br />

tunnel imporranno la chiusura totale al<br />

traffico. Per allora è sicuro che a risolvere<br />

ogni problema ci sarà in esercizio<br />

Alptransit. Staremo a vedere. Per intanto<br />

le code al Gottardo se le grattino i turisti<br />

e i ticinesi.<br />

Ancora più della posizione di Leuenberger,<br />

stupisce che tra i contrari al raddoppio<br />

ci sia anche il direttore dell’Ente<br />

turistico cantonale, <strong>Ti</strong>ziano Gagliardi,<br />

classico esempio di quel “facciamoci<br />

del male” che affligge il <strong>Ti</strong>cino. Gagliardi<br />

si dice preoccupato per le code dei <strong>Ti</strong>r<br />

che vede dalla sua casa a Faido. Più che<br />

il secondo tunnel gradirebbe una tassa<br />

di transito assai pesante per i camion.<br />

Se in qualità di responsabile dell’Ett<br />

riuscisse a guardare un po’ al di là di<br />

quello che vede dalla finestra di casa,<br />

forse se ne avvantaggerebbe il nostro<br />

turismo.<br />

Annotazione finale: secondo il sondaggio<br />

del Caffè, oltre al 47,5 dei socialisti,<br />

sostengono il raddoppio anche il 75%<br />

degli intervistati di fede popolare democratica;<br />

l’80,7% dei plr e il 70% dei democentristi.<br />

Sarebbe ora, dunque, che<br />

i vertici di questi partiti si dessero una<br />

mossa per imporre nell’agenda politica<br />

il problema Gottardo, senza lasciarsi<br />

intimorire, e intimidire, dagli “altolà”<br />

delle cerchie rosso-verdi.


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7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> L’ospite<br />

“Lugano Airport<br />

è complementare<br />

allo scalo di Malpensa”<br />

Intervista a Giuseppe Bonomi, Presidente della SEA,<br />

società che gestisce l’aeroporto di Malpensa, di Elisabetta Pisa<br />

Qual è la strategia adottata per<br />

il rilancio di Malpensa? Quali gli<br />

investimenti previsti?<br />

“Dopo il piano di de-hubbing messo<br />

in atto da Alitalia abbiamo presentato,<br />

a luglio, il nuovo piano industriale di<br />

SEA che copre un periodo molto lungo<br />

che va dal 2009 al 2016. Il piano prevede<br />

due fasi temporali: quella fino al<br />

2010 che contiene le azioni tipiche di<br />

un contingency plan, ossia un ritorno<br />

all’operatività di base. La seconda, fino al<br />

2016, presenta due opzioni: la migliore,<br />

che definiamo “hub”, prevede l’individuazione<br />

di un hub carrier. Con questa<br />

opzione prevediamo una crescita media<br />

prudenziale del 5% l’anno e un traffico,<br />

nel 2016, di 42,1 milioni di passeggeri.<br />

La seconda è quella del grande aeroporto<br />

point to point che produrrà margini<br />

di crescita inferiori (3% annui) e a fine<br />

piano un traffico di 38,3 milioni di passeggeri.<br />

In entrambi i casi è confermato<br />

il rilevante piano di investimenti grazie al<br />

quale Malpensa sarà un aeroporto con<br />

tre piste e tre terminal. Verrà completata<br />

la terza parte del Terminal 1, oltre al<br />

restyling del Terminal 2 interamente dedicato<br />

ai voli low cost e all’ampliamento<br />

della Cargo City, e verranno implementati<br />

le attrezzature, i sistemi informativi e altri<br />

edifici per la manutenzione e l’aviazione<br />

generale per un totale di 1,4 miliardi di<br />

euro”.<br />

Dopo l’addio di Alitalia, Malpensa<br />

si è posta l’obiettivo di recuperare<br />

il traffico perduto, tornando entro<br />

il 2010 ai livelli del 2007, ossia<br />

a un volume di passeggeri pari a<br />

poco meno di 24 milioni. Il dato è<br />

corretto? Quanti saranno i movimenti<br />

giornalieri?<br />

“Indubbiamente l’abbandono di Alitalia<br />

ci è costato molto in termini di traffico,<br />

ma gli ultimi dati sono confortanti. Se Alitalia<br />

negli ultimi mesi ha fatto registrare<br />

un calo dei passeggeri dell’82%, le altre<br />

compagnie sono cresciute del 33%. I<br />

movimenti persi dopo l’addio del vettore<br />

tricolore sono stati 886, ma ne abbiamo<br />

già recuperati 473. In questa prospettiva,<br />

pochi mesi fa, abbiamo siglato un accordo<br />

con Enav (Ente nazionale di assistenza<br />

al volo, NdR.) per favorire la crescita<br />

del numero di movimenti in arrivo e in<br />

partenza da Malpensa, aumentandone<br />

la capacità ricettiva. Nel 2006 Malpensa<br />

aveva una capacità, in arrivo, di 37<br />

movimenti l’ora; nel 2007 si è passati a<br />

39 movimenti l’ora. Con questo accordo<br />

si vuole spingere la capacità ricettiva<br />

dell’aeroporto oltre la soglia dei 40 movimenti<br />

l’ora”.<br />

La SEA ha preso contatto con diverse<br />

compagnie: come si sviluppano le<br />

trattative? Quali sono i punti critici<br />

da superare?<br />

“Nel breve termine SEA consoliderà i<br />

rapporti commerciali con i vettori già<br />

presenti a Malpensa e cercherà di attrarne<br />

di nuovi. Nel medio - lungo termine<br />

metterà in atto politiche commerciali più<br />

aggressive, volte a favorire l’accesso di<br />

nuovi vettori di riferimento. Occorre poi<br />

procedere in modo serio e determinato<br />

e, in questo senso il ministro degli esteri<br />

Franco Frattini ci ha già comunicato la<br />

sua disponibilità, con una politica di<br />

liberalizzazione degli accordi bilaterali.<br />

Credo che il nostro Paese debba porsi<br />

Giuseppe Bonomi<br />

l’obiettivo di crescere ampliando l’accessibilità<br />

diretta internazionale e intercontinentale.<br />

Facendo una sintesi dei tipi di accordi, gli<br />

stessi si possono dividere in tre gruppi:<br />

a monodesignazione, e ne fanno parte<br />

quelli che risalgono più indietro nel tempo;<br />

un secondo gruppo che prevede dei<br />

limiti quantitativi all’esercizio delle tratte<br />

intercontinentali, soprattutto per quanto<br />

attiene il limite delle frequenze esercitate<br />

dall’Italia verso quel determinato<br />

Paese e viceversa; e il terzo che prevede<br />

restrizioni nell’accesso. Ad esempio, vi<br />

sono degli accordi che non permettono<br />

l’accesso diretto su Milano. È evidente<br />

che una liberalizzazione di questi accordi<br />

rappresenti la condizione per sviluppare<br />

Malpensa in termini di una maggiore<br />

accessibilità diretta”.<br />

Malpensa ha cessato di avere<br />

un vettore di riferimento e sta<br />

sviluppando una tipologia di traffico<br />

point to point. In quest’ottica come<br />

il Canton <strong>Ti</strong>cino, in particolare<br />

l’aeroporto di Lugano - Agno, e la<br />

Svizzera potrebbero sfruttare questa<br />

possibilità?<br />

“Il modello di traffico point to point creerebbe<br />

un’estesa rete di collegamenti a<br />

breve e medio raggio: si svilupperebbero<br />

i collegamenti di lungo raggio, anche in<br />

funzione degli eventuali vincoli esistenti<br />

(ad esempio bilaterali) e si favorirebbe<br />

lo sviluppo del traffico low cost.<br />

In quest’ottica sarebbe molto interessante<br />

valutare eventuali sinergie con l’aeroporto<br />

di Agno. Lo sviluppo sarà poi maggiore<br />

se il <strong>Ti</strong>cino e Malpensa sapranno collegarsi<br />

efficacemente. Confidiamo nell’ac-


L’ospite<br />

cordo tra Italia e Svizzera per procedere<br />

alla realizzazione del nuovo collegamento<br />

ferroviario Lugano, Mendrisio, Varese,<br />

Gallarate e Malpensa. Il collegamento<br />

ferroviario porterà a collegare i due scali<br />

in meno di un’ora con notevoli vantaggi<br />

per entrambi”.<br />

Il Canton <strong>Ti</strong>cino e la Svizzera<br />

rappresentano mercati molto piccoli<br />

rispetto all’Italia. Nonostante<br />

questo potrebbero essere di qualche<br />

interesse per Malpensa?<br />

“Considerata la collocazione geografica,<br />

l’aeroporto varesino si trova al centro del<br />

mercato più appetibile per le compagnie<br />

aeree.<br />

Malpensa è l’aeroporto internazionale<br />

più utilizzato dagli svizzeri italiani per i<br />

loro viaggi. Si tratta, quindi di un mercato<br />

sicuramente interessante e promettente”.<br />

Il piano industriale di sviluppo<br />

dell’aeroporto prevede una fase di<br />

contenimento danni, sino al 2010.<br />

Inserzione 14.85 x 21 26-06-<strong>2008</strong> 16:11 Pagina 1<br />

Poi l’espansione, facendo leva anche<br />

sull’Expo 2015, che dovrebbe portare<br />

2,5 milioni di passeggeri extra a<br />

Malpensa. Per la fase “due” il modello<br />

di sviluppo prevede una doppia<br />

alternativa: continuare con il point<br />

to point, oppure tornare al modello<br />

hub con la tedesca Lufthansa. In<br />

quest’ultimo caso per Lugano - Agno<br />

sarebbe inutile porsi nell’orbita di<br />

Malpensa. È così?<br />

“Non credo, anzi il traffico aereo nei<br />

prossimi 20 anni raddoppierà e il sistema<br />

aeroportuale europeo ad oggi non sembra<br />

in grado di accompagnare questa crescita<br />

armoniosamente. È di fondamentale importanza<br />

pertanto la necessità di attuare<br />

politiche strategiche di settore sulla base di<br />

un modello di riferimento basato sull’integrazione<br />

fra sistemi. Purtroppo in Italia<br />

non se ne parla mentre ormai dovremmo<br />

essere già nella fase della creazione di<br />

sinergie e integrazione fra le reti con gli<br />

altri Paesi europei. Al contrario con la<br />

Svizzera c’è un rapporto molto positivo. La<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 8<br />

realizzazione poi, come accennavo prima,<br />

del collegamento ferroviario potrà favorire<br />

parimenti anche lo sviluppo di Lugano<br />

Airport, assumendo una funzione complementare<br />

all’esercizio di Malpensa”.<br />

Per Lugano - Agno è previsto un piano<br />

di sviluppo, con l’allungamento della<br />

pista e la creazione tutto intorno<br />

di un polo con uffici e attività<br />

commerciali. Come valuta questi<br />

interventi alla luce del mercato del<br />

trasporto aereo?<br />

“Tutti gli aeroporti dovrebbero incrementare<br />

i propri profitti non aviation per<br />

essere in linea con quanto avviene nei<br />

maggiori sistemi aeroportuali stranieri.<br />

La profittabilità degli aeroporti è sempre<br />

più legata all’incremento delle attività<br />

non aviation, ossia di quelle derivanti<br />

dalle concessioni, all’incremento delle<br />

superfici commerciali, del merchandising,<br />

della pubblicità, dei parcheggi, delle<br />

strutture destinate non solo ai passeggeri<br />

ma anche al territorio”.<br />

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9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> Il tema<br />

Manovra finanziaria,<br />

la politica del pallottoliere<br />

di Alessio del Grande<br />

Il sindaco di Lugano, Giorgio Giudici,<br />

l’ha definito “spennamento” dei Comuni,<br />

più che un piano di risanamento<br />

finanziario. Con lui sono insorti i sindaci<br />

dei più importanti centri del Cantone contro<br />

la manovra di rientro decisa dal Governo,<br />

che prevede per i Comuni aggravi per<br />

48,1 milioni di franchi, in parte recuperabili<br />

con maggiori entrate, ossia inasprendo<br />

il carico fiscale sui cittadini. Insomma, il<br />

Consiglio di Stato, incapace ancora una<br />

volta di affrontare i veri nodi del risanamento<br />

delle finanze (spesa pubblica e<br />

ipertrofica amministrazione cantonale),<br />

scarica nuovi oneri sugli enti locali, costringendoli<br />

a torchiare i contribuenti. Una<br />

beffa per i Comuni che appena qualche<br />

mese fa si erano schierati con il Governo<br />

contro l’iniziativa fiscale della Lega perché,<br />

sostenevano, li avrebbe privati d’importanti<br />

risorse, e ora si ritrovano, invece, con<br />

un carico di oneri tale da mettere in gioco<br />

la loro autonomia finanziaria, se non si<br />

rifanno subito sui cittadini aumentando<br />

l’imposta immobiliare e il valore locativo<br />

delle residenze secondarie. “Cornuti e<br />

mazziati”, dicono a Napoli.<br />

Da qualunque parte lo si guardi questo<br />

modo di procedere del Governo per riassettare<br />

i conti dello Stato e arrivare al pareggio<br />

entro il 2011, rivela la solita logica<br />

contabile, priva di una chiara visione dei<br />

bisogni del Paese e di una strategia, a medio<br />

e lungo termine, di misure strutturali<br />

per consolidare le finanze pubbliche, senza<br />

però penalizzare la crescita economica e<br />

sottrarre quote di reddito ai cittadini.<br />

Cominciamo dai Comuni. Ci sono centri<br />

come Lugano, ha ribadito Giudici, che<br />

investono molto per produrre risorse di<br />

cui beneficia poi tutto il Cantone. Chiamare<br />

ancora alla cassa Comuni come Lugano<br />

che già versa 26 milioni di franchi per il<br />

fondo di perequazione, significa sottovalutare<br />

il ruolo e le potenzialità che ha la<br />

città quale polo regionale per la crescita<br />

del <strong>Ti</strong>cino. Lo stesso discorso, anche se in<br />

misura minore, si può fare per altri centri<br />

oggi impegnati in grossi progetti di rilancio.<br />

Il Governo dopo aver dato forti impulsi<br />

alle fusioni comunali, semplificando la<br />

geografia amministrativa e rafforzando le<br />

basi finanziarie dei nuovi enti locali nati<br />

dalle aggregazioni, sembra ignorare del<br />

tutto le dinamiche innescate da questo<br />

processo. “Piattaforma di dialogo” o no,<br />

a Bellinzona si continua a ragionare con i<br />

Comuni come dieci o venti anni fa. Invece,<br />

sono nati nuovi agglomerati, realtà come<br />

Lugano, con una forza propositiva a volte<br />

di gran lunga superiore a quella dello<br />

stesso Cantone per gli interessi complessivi<br />

del <strong>Ti</strong>cino, capaci di sviluppare in tutti i<br />

settori iniziative che vanno bene al di là<br />

dei confini comunali. Il vecchio <strong>Ti</strong>cino dei<br />

campanili si va riaggregando, almeno nelle<br />

sue aree più avanzate e dinamiche, in entità<br />

diverse con notevoli capacità sinergiche<br />

che configurano – si pensi all’asse Lugano,<br />

Chiasso, Mendrisio – promettenti ipotesi di<br />

sviluppo territoriale. Di tutto ciò non sono<br />

solo i singoli Comuni ad avvantaggiarsene,<br />

ma l’intero Cantone. Prospettiva che sfugge<br />

a chi si è ormai abituato a ragionare col<br />

pallottoliere.<br />

Ma nella manovra di risanamento non<br />

c’è solo la misera logica della cosiddetta<br />

“simmetria dei sacrifici”, c’è l’impostura<br />

di un Governo che per sbarrare la strada<br />

agli sgravi dell’iniziativa leghista si era<br />

impegnato a non aumentare le imposte,<br />

ma che furbescamente aumenta per altra<br />

via il carico fiscale su cittadini e imprese di<br />

un’ottantina di milioni, mettendoci dentro<br />

anche il contributo-balzello che dovranno<br />

pagare le aziende per finanziare la formazione<br />

professionale. A questo punto è<br />

lecito domandarsi quale credibilità abbia<br />

un simile esecutivo! Ma c’è di peggio. Con<br />

questa manovra si è dimostrata una totale<br />

incultura nel leggere i processi economici<br />

e sociali in atto. Con le minacce sempre più<br />

concrete di recessione, con i cittadini messi<br />

alle corde per il rincaro dei generi di prima<br />

necessità e di altre spese obbligatorie per<br />

le famiglie, con le aziende che devono far<br />

fronte ai forti rincari delle materie prime e<br />

al rallentamento della congiuntura, la cosa<br />

da evitare era proprio una stretta fiscale<br />

che sottrae risorse ai consumi e agli investimenti.<br />

Negli Stati Uniti per difendere il<br />

tenore di vita dei cittadini ogni famiglia ha<br />

ricevuto un rimborso fiscale di circa mille<br />

dollari e il governo Bush sta già preparando<br />

un secondo rimborso. Per scongiurare i<br />

colpi della recessione in Spagna, Paese che<br />

peraltro ha registrato in questi anni tassi di<br />

crescita tra i più alti in Europa, il governo<br />

socialista, si badi bene socialista, di Zapatero<br />

ha deciso di abolire l’imposta sui patrimoni<br />

e di creare un fondo di 20 miliardi<br />

di euro a favore delle piccole imprese e<br />

del rilancio economico. Rilancio che sarà<br />

anche stimolato con la soppressione di una<br />

settantina di procedure amministrative che<br />

pesano sull’attività delle aziende, sia industriali<br />

che commerciali, come su quella dei<br />

singoli cittadini. Da noi, invece, il Governo<br />

vuole torchiare i contribuenti. Perché? Per<br />

il semplice motivo che è incapace di fare<br />

altro. È incapace di procedere davvero con<br />

la riforma dei compiti dello Stato, perché<br />

toccherebbe troppi interessi clientelari e<br />

corporativi, ed è altrettanto inadeguato,<br />

per gli stessi motivi, a mettere mano al<br />

ridimensionamento dell’amministrazione<br />

cantonale che costa ogni anno ai cittadini<br />

poco meno di un miliardo di franchi.<br />

Fucilata dai Comuni, osteggiata dal PPD,<br />

dall’UDC e dalla Lega, che è pronta al<br />

referendum, sostenuta solo dai socialisti<br />

e dai tentennamenti del PLR, la manovra<br />

di risanamento ha il destino già segnato.<br />

Per non essere sonoramente sconfessato<br />

dal Parlamento o dalle urne, l’esecutivo<br />

sarà costretto a fare in parte retromarcia,<br />

magari sfruttando quelle eccedenze fiscali,<br />

il famoso tesoretto, che si è cercato in tutti<br />

i modi di nascondere. Così potrà salvare<br />

capre e cavoli e vivacchiare in serena concordanza<br />

per altri due anni.


Biblioteca liberale<br />

Global warming, la grande truffa<br />

di Alessio Del Grande<br />

Da qualche anno il “global warming”<br />

è segnato in rosso nelle<br />

agende dei Governi occidentali:<br />

priorità assoluta. Il riscaldamento<br />

del pianeta, di cui sarebbe responsabile<br />

l’uomo, è ritenuto la catastrofe<br />

imminente che incombe minacciosa<br />

sull’umanità: ghiacci che si sciolgono,<br />

coste sommerse dai mari, deserti che<br />

avanzano e la temperatura che sale inesorabile.<br />

Insomma, il pianeta starebbe<br />

raggiungendo il punto di ebollizione.<br />

Un assaggio lo avremmo avuto nella famigerata<br />

estate del 2003, una delle più<br />

calde negli ultimi cento anni. Ricordate<br />

gli allarmi, allora, degli ambientalisti:<br />

non ci saranno più stagioni normali,<br />

le estati saranno sempre più torride e<br />

siccitose. Cinque anni dopo l’Europa<br />

centro settentrionale ha avuto una delle<br />

estati più bagnate, e quelle tra il 2003<br />

e il <strong>2008</strong> sono state del tutto normali,<br />

senza impennate anormali della temperatura.<br />

Anzi, spostandoci un po’ più in<br />

là, in Argentina, nel maggio del 2007 il<br />

freddo ha ucciso 34 persone a Buenos<br />

Aires, dove non nevicava dal 1918. Ciò<br />

non toglie che esista davvero un problema<br />

di riscaldamento del pianeta, ma<br />

certamente non nei termini catastrofisti<br />

con cui gli ambientalisti terrorizzano<br />

l’opinione pubblica.<br />

Scienziati assai autorevoli ritengono<br />

persino esagerato parlare di emergenza.<br />

Tra essi l’americano Fred Singer, fisico<br />

dell’atmosfera, fondatore dello Science<br />

and environmental policy project e professore<br />

emerito di Scienze ambientali<br />

all’Università della Virginia. Studi scientifici<br />

alla mano, Singer ha dimostrato<br />

che i cambiamenti climatici sono un<br />

fenomeno naturale, che il clima non<br />

rappresenta oggi una minaccia. Tant’è<br />

che il clima si è surriscaldato già tra il<br />

1900 e il 1940 – dunque molto prima<br />

che l’uomo abusasse dell’energia per<br />

la produzione industriale e i consumi<br />

privati – che poi si è raffreddato sino al<br />

1975, che si è riscaldato nei cinque anni<br />

successivi, per poi raffreddarsi leggermente<br />

a partire dal 1979. Questi sono<br />

dati incontestabili, misurati con criteri<br />

scientifici e non con termometri e altri<br />

apparecchi piazzati, magari, nei centri<br />

delle grandi città. Del resto anche i dati<br />

forniti dai satelliti meteo smentiscono<br />

clamorosamente la tesi del surriscaldamento<br />

costante e progressivo della Terra:<br />

da dieci anni la temperatura media<br />

del pianeta sta diminuendo e il livello dei<br />

mari è immutato.<br />

A dare il colpo di grazie alle ecoballe<br />

degli ambientalisti è arrivato recentemente<br />

il saggio di Bjorn Lomborg:<br />

“Stiamo freschi”, sottotitolo: “perché<br />

non dobbiamo preoccuparci troppo<br />

del riscaldamento globale” (edito da<br />

Mondadori).<br />

Lomborg, professore di statistica all’Università<br />

di Aarhus in Danimarca, è anche<br />

autore di un altro libro di successo,<br />

“L’ambientalista scettico” in cui aveva<br />

già smontato pezzo per pezzo alcuni<br />

dogmi del fanatismo ecologista. In questo<br />

nuovo saggio lo studioso prende di<br />

mira la crociata ambientalista di Al Gore,<br />

l’isterismo fomentato anche dai media<br />

per il riscaldamento globale e i diktat<br />

del protocollo di Kyoto, per arrivare a<br />

due conclusioni: la prima che non tutte<br />

le azioni intraprese per frenare l’effetto<br />

serra sono scientificamente plausibili;<br />

la seconda che contro il presunto<br />

surriscaldamento si stanno usando, e<br />

sperperando, ingenti risorse economiche,<br />

senza ottenere risultati concreti.<br />

Insomma, una truffa colossale. Ai danni<br />

soprattutto, e questo è uno degli aspetti<br />

più interessanti della sua analisi, delle<br />

popolazioni più povere della terra, a cui<br />

basterebbe destinare solo una piccola<br />

parte dei capitali usati per abbattere i<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 10<br />

valori di biossido di carbonio, per risolvere<br />

problemi, come fame, povertà e<br />

malattie, che causano ogni anno milioni<br />

di morti. Lomborg non disconosce il<br />

fatto che per secoli l’umanità, o meglio<br />

l’Occidente, abbia provocato un sensibile<br />

aumento dei livelli di anidride carbonica<br />

nell’atmosfera, ma la soluzione,<br />

nota, non è quella della riduzione del<br />

biossido di carbone pagando un prezzo<br />

spropositato in termini finanziari e di<br />

freni allo sviluppo. Sull’effetto serra si<br />

è inscenata, scrive, una campagna ben<br />

orchestrata, dominata da allarmi, paure<br />

e catastrofismi: “È invece necessario<br />

passare ad un dialogo più ragionevole<br />

e basato sui dati reali, in cui si possano<br />

ascoltare le argomentazioni, discuterle<br />

e trovare soluzioni a lungo termine. Si<br />

presume che il nostro obiettivo non sia<br />

solo ridurre le emissioni di biossido di<br />

carbonio, ma anche di fare qualcosa di<br />

meglio per la gente e per l’ambiente”.<br />

Ambientalisti permettendo.<br />

<strong>Ti</strong>tolo:<br />

Stiamo freschi. Perché non<br />

dobbiamo preoccuparci troppo<br />

del riscaldamento globale<br />

Autore: Bjorn Lomborg<br />

Editore: Mondadori<br />

Pagine: 232<br />

Anno: <strong>2008</strong>


11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

Impressum<br />

Impressum<br />

Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />

del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />

Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />

Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />

Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />

Redazione:<br />

<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />

pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />

Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />

Pubblicità:<br />

Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />

Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74<br />

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Diffusione:<br />

<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />

Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />

per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />

• Da lunedì 8 settembre a sabato 13 settembre <strong>2008</strong>: Festival della formazione, una<br />

campagna di sensibilizzazione all’apprendimento per tutti. Promosso dalla Federazione<br />

svizzera per la formazione continua (FSEA), sezione di lingua italiana e dalla Conferenza<br />

della Svizzera italiana per la formazione continua degli adulti (CFC). Nella Svizzera italiana<br />

il programma prevede diversi appuntamenti organizzati in collaborazione con enti e associazioni<br />

attivi sul territorio, per ulteriori informazioni: www.festivalformazione.ch<br />

• Martedì 9 settembre <strong>2008</strong>, dalle ore 14.00, presso l’Hotel Lugano Dante: Training & Education<br />

Forum <strong>2008</strong> “Gli over 50 – Ferrivecchi o Ferri del Mestiere?” Per ulteriori<br />

informazioni: www.forumlugano.com<br />

• Martedì 16 settembre <strong>2008</strong>, alle ore 18.30, presso il centro La Piazzetta in Via Loreto 17 a<br />

Lugano: Secondo incontro organizzato da Asscoprofi, Piazzetta Meeting PMI: “La<br />

nuova legge sulla SAGL”. Al termine della presentazione vi sarà la possibilità di intervenire.<br />

La manifestazione è aperta a tutti gli interessati. Per motivi organizzativi annunciate la vostra<br />

partecipazione a: incontri-pmi@bluewin.ch e per ulteriori informazioni: www.asscoprofi.com<br />

• Giovedì 25 settembre e venerdì 26 settembre <strong>2008</strong>, presso Camera di Commercio di Aosta:<br />

Assemblea e Convegno delle Camere di commercio italiane e svizzere delle zone<br />

di frontiera. Il tema del Convegno sarà dedicato alle energie rinnovabili, con<br />

particolare riferimento all’ambiente montano<br />

• Lunedì 29 settembre <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 18.30, presso il Mercato Coperto-Centro<br />

Manifestazioni di Mendrisio: riunione informativa relativa ai Mondiali di Ciclismo<br />

2009 organizzata per le imprese dall’Associazione Mendrisio 09, in collaborazione<br />

con la Città di Mendrisio e il Dipartimento delle Finanze e dell’Economia<br />

• Venerdì 3 ottobre <strong>2008</strong>, alle ore 16.30, presso l’Aula Magna dell’Università della Svizzera<br />

italiana: festeggiamenti aperti a tutti gli interessati per i 10 anni della Legge<br />

cantonale sull’orientamento scolastico e professionale e sulla formazione professionale<br />

e continua (LorForm) e della Conferenza della Svizzera italiana per<br />

la formazione continua degli adulti (CFC). Ospite d’eccezione sarà la Consigliera<br />

federale Doris Leuthard<br />

• Venerdì 10 ottobre <strong>2008</strong>, dalle ore 16.30, presso Grand Hotel Eden - Lugano: 91° Assemblea<br />

generale ordinaria della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

• Martedì 28 ottobre <strong>2008</strong>, dalle ore 10.00 alle ore 16.00, presso Palexpo, Halle 7, Aeroporto<br />

di Ginevra: terzo Congresso svizzero dell’aviazione, interverranno personalità del<br />

mondo politico ed economico svizzero<br />

• Mercoledì 5 novembre <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 22.00, presso Kursaal Berna: synergy<strong>2008</strong>:<br />

“Collaboratori – chiave di riuscita”, incontro organizzato dalla<br />

Fondazione PMI Svizzera, per ulteriori informazioni: www.synergy-schweiz.ch, oppure<br />

office@synergy-schweiz.ch, Tel. +41 31 380 14 36


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13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

Info Flash<br />

A cura di Eva Zanetti<br />

✔ Previdenza professionale: migliori<br />

condizioni per i lavoratori atipici<br />

Con una modifica d’ordinanza il Consiglio<br />

federale ha ampliato la copertura<br />

previdenziale dei lavoratori che<br />

cambiano frequentemente lavoro: le<br />

persone impiegate a più riprese dallo<br />

stesso datore di lavoro saranno assicurate<br />

nel secondo pilastro, a condizione<br />

che la durata complessiva delle<br />

assunzioni sia superiore ai tre mesi.<br />

L’entrata in vigore del provvedimento<br />

è fissata per il 1° gennaio 2009.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=19519<br />

Per approfondimenti in francese:<br />

Mylène Hader, UFAS,<br />

Tel. +41 31 324 73 36<br />

✔ Revisione parziale della legge<br />

sull’assicurazione contro<br />

la disoccupazione: risultati della<br />

procedura di consultazione<br />

Il 25 giugno <strong>2008</strong> il Consiglio federale<br />

ha preso atto dei risultati della procedura<br />

di consultazione sulla revisione<br />

parziale della legge sull’assicurazione<br />

contro la disoccupazione. Scopo della<br />

revisione è ristabilire l’equilibrio finanziario<br />

del fondo dell’assicurazione<br />

contro la disoccupazione. La maggior<br />

parte dei partecipanti alla consultazione<br />

si è espressa a favore di una<br />

modifica della legge. Il relativo messaggio<br />

dovrebbe essere approvato dal<br />

Consiglio federale nell’autunno <strong>2008</strong>.<br />

Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Questo mese abbiamo il piacere di dare il benvenuto a:<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=19535<br />

Per approfondimenti: Serge Gaillard,<br />

SECO, Tel. +41 31 322 29 26 oppure<br />

Dominique Babey, SECO, Tel. +41 31<br />

322 22 73<br />

✔ Modifica dell’ordinanza<br />

che istituisce provvedimenti nei<br />

confronti della Repubblica<br />

democratica del Congo<br />

Il 25 giugno <strong>2008</strong> il Consiglio federale<br />

ha deciso di modificare l’embargo sul<br />

materiale d’armamento nei confronti<br />

della Repubblica democratica del<br />

Congo. In questo modo la Svizzera applica<br />

la Risoluzione 1807 del Consiglio<br />

di sicurezza dell’ONU del 31 marzo<br />

<strong>2008</strong>. La modifica dell’ordinanza, di<br />

natura prettamente formale, è entrata<br />

in vigore il 15 luglio <strong>2008</strong>.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=20041<br />

Per approfondimenti: Roland E. Vock,<br />

SECO, Tel. +41 31 324 07 61<br />

✔ Remunerazione a copertura dei<br />

costi per l’immissione in rete di<br />

energia elettrica: boom di<br />

investimenti per la corrente verde<br />

Dal maggio di quest’anno, i produttori<br />

di corrente elettrica rinnovabile generata<br />

a partire da forza idrica (fino a 10<br />

megawatt), energia fotovoltaica, energia<br />

eolica, geotermia e biomassa posso-<br />

Info Flash<br />

no notificare i propri impianti ai fini<br />

della remunerazione a copertura dei<br />

costi per l’immissione in rete di energia<br />

elettrica. Finora sono pervenute circa<br />

5’000 notifiche, 3’500 delle quali solo il<br />

1° e il 2 maggio. Queste cifre mostrano<br />

che in Svizzera vi è un enorme interesse<br />

per la corrente elettrica rinnovabile e si<br />

preannuncia un boom di investimenti.<br />

Da metà agosto ai produttori che si<br />

sono annunciati è stato comunicato se<br />

i loro impianti sono presi in considerazione<br />

ai fini della remunerazione.<br />

Il comunicato integrale su: www.news.<br />

admin.ch/message/?lang=it&msgid=20044<br />

Per approfondimenti: Michael<br />

Kaufmann, Vicedirettore UFE,<br />

Tel. +41 31 322 56 02<br />

✔ Pari opportunità, ecco un nuovo<br />

opuscolo<br />

L’Ufficio federale per le pari opportunità<br />

delle persone con disabilità<br />

(UFPD) ha pubblicato un nuovo<br />

opuscolo informativo intitolato «Aiuti<br />

finanziari per progetti di promozione<br />

delle pari opportunità». In questo<br />

utile pieghevole sono riassunte tutte<br />

le informazioni più importanti relative<br />

alla presentazione all’UFPD di una<br />

domanda di aiuto finanziario per un<br />

progetto.<br />

Il comunicato integrale su: www.edi.<br />

admin.ch/ebgb/index.html?lang=it<br />

(da questo link, è possibile anche<br />

scaricare l’opuscolo).<br />

• Ennio Ferrari Impresa Generale SA, impresa di costruzioni generale, Lodrino, ennio.ferrari.sa@bluewin.ch<br />

• ARVI SA, commercio vini, Melano, www.arvi.ch<br />

• Pavindus Edimsuisse SA, impresa di costruzioni generale, Davesco, segreteria@pavindus.ch<br />

• WHYNOTT DESIGN, Studio di design e consulenza, Rivera, www.whynott.ch


Attualità<br />

Diritto di ricorso<br />

delle associazioni:<br />

no all’ostruzionismo<br />

di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />

Federazione delle imprese svizzere<br />

Il prossimo 30 novembre le cittadine<br />

e i cittadini svizzeri saranno chiamati<br />

ad esprimersi su un’iniziativa<br />

popolare lanciata dal Partito liberale<br />

radicale svizzero (PLR) e denominata<br />

“Diritto di ricorso delle associazioni:<br />

basta con la politica ostruzionista – Più<br />

crescita per la Svizzera!”, con la quale<br />

si chiede sostanzialmente di impedire<br />

alle associazioni di presentare ricorso<br />

contro decisioni avallate da votazioni<br />

popolari o dal Parlamento, relative a<br />

questioni ambientali e di pianificazione<br />

del territorio. Le Camere federali<br />

hanno respinto l’iniziativa senza controprogetto<br />

nella sessione primaverile<br />

di quest’anno.<br />

In Svizzera circa trenta organizzazioni<br />

ambientaliste sono autorizzate<br />

a ricorrere alla giustizia di fronte<br />

a infrazioni relative alla protezione<br />

della natura, del paesaggio e dell’ambiente.<br />

Il diritto di ricorso delle associazioni<br />

ambientaliste è disciplinato<br />

dall’art. 55 della legge sulla protezione<br />

dell’ambiente e dall’art. 12 della<br />

legge sulla protezione della natura<br />

e del paesaggio. A determinate condizioni,<br />

come indica il Dipartimento<br />

federale dell’ambiente, dei trasporti,<br />

dell’energia e delle comunicazioni<br />

(DATEC), le organizzazioni ambientaliste<br />

possono presentare ricorso contro<br />

la pianificazione, la costruzione o<br />

la trasformazione di impianti e contro<br />

la messa in commercio di organismi.<br />

Sono legittimate a ricorrere solo le<br />

associazioni che perseguono scopi<br />

puramente ideali, che esistono da<br />

più di dieci anni e che si occupano<br />

della protezione dell’ambiente, della<br />

natura e del paesaggio a livello nazionale.<br />

L’iniziativa popolare lanciata dal PLR<br />

nasce dalla constatazione che in passato,<br />

in talune occasioni, alcune organizzazioni<br />

private si sono sostanzialmente<br />

sostituite nelle decisioni alla popolazione<br />

e alle autorità relativamente a<br />

progetti legittimati democraticamente.<br />

Alcune organizzazioni ambientaliste<br />

hanno ritardato se non impedito opere<br />

di costruzione e hanno quindi di fatto<br />

quasi assunto il ruolo di autorità di<br />

controllo. Gli esempi di impedimenti o<br />

di ritardi nella costruzione di progetti<br />

– ad esempio centri commerciali, posteggi,<br />

stadi sportivi – sono numerosi,<br />

soprattutto nella Svizzera di lingua tedesca.<br />

Forse tutti ricorderanno l’annosa<br />

questione della costruzione del nuovo<br />

stadio dell’Hardturm a Zurigo.<br />

Sollecitate dall’iniziativa parlamentare<br />

Hofmann, le Camere federali nel 2006<br />

hanno proceduto a diversi cambiamenti<br />

nel diritto relativo alla pianificazione<br />

del territorio e alla protezione dell’ambiente,<br />

in particolare sugli aspetti inerenti<br />

il diritto di ricorso e l’esame di<br />

impatto ambientale. Così ad esempio<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 14<br />

Stefano Modenini<br />

è stato deciso che le organizzazioni<br />

ambientaliste possono inoltrare ricorsi<br />

soltanto in ambiti giuridici in cui<br />

sono attive da almeno dieci anni. Le<br />

modifiche apportate dal Parlamento<br />

sono entrate in vigore nel luglio del<br />

2007, ma non tutti i problemi sono stati<br />

risolti, in particolare quello relativo<br />

alla necessità di giudicare dei progetti<br />

non solo dal punto di vista dell’impatto<br />

ambientale. Sono in ogni modo ancora<br />

pendenti delle modifiche all’ordinanza<br />

relativa all’esame di impatto ambientale<br />

e all’ordinanza sulle organizzazioni autorizzate<br />

a presentare ricorsi.<br />

I cambiamenti approvati dalle Camere<br />

federali nel 2006 sono giudicati importanti<br />

dagli iniziativisti ma non sufficienti;<br />

resta sul tappeto la questione<br />

a sapere se decisioni democratiche in<br />

materia di progetti avallati dal popolo e<br />

dalle autorità possano essere oggetto di<br />

ricorso oppure no.<br />

L’iniziativa popolare del PLR ha un<br />

fondamento in quanto riconosce la<br />

necessità di riportare il diritto di<br />

ricorso delle associazioni nel suo<br />

giusto corso, impedendo gli eccessi<br />

vissuti soprattutto negli ultimi anni.<br />

Diritto di ricorso che in ogni caso<br />

non verrebbe assolutamente abolito.<br />

Nonostante l’iniziativa abbia un reale<br />

fondamento, essa non avrà comunque<br />

vita facile davanti al popolo il prossimo<br />

30 novembre.


15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

Assicurazione invalidità: un’anamnesi<br />

di Katja Gentinetta e Daniela Lepori, Avenir Suisse<br />

Uno stato di salute preoccupante<br />

L’assicurazione invalidità versa in una situazione<br />

finanziaria preoccupante: i suoi<br />

debiti complessivi sono pari a 9,3 miliardi<br />

di franchi. Nel contempo, il numero dei<br />

beneficiari di rendite AI che nel 1990 ammontava<br />

a poco più di165’000, nel 2006<br />

ha raggiunto quota 300’000. Tale dato<br />

risulta ancora più sorprendente dato che<br />

negli ultimi decenni sono migliorati due<br />

classici fattori a rischio di un caso d’invalidità<br />

– lo stato di salute generale della<br />

popolazione e il suo livello di formazione.<br />

L’invecchiamento demografico spiega solo<br />

un quarto dell’incremento del numero dei<br />

beneficiari di rendite.<br />

Il principio – non sempre mantenuto –<br />

dell’AI è sempre stato il «reinserimento<br />

prima della rendita». Una delle principali<br />

difficoltà di quest’assicurazione è rappresentata<br />

dalla valutazione del grado di invalidità:<br />

di norma il diretto interessato sa<br />

valutare meglio di chiunque altro il suo<br />

stato di salute. Ne consegue un’asimmetria<br />

informativa che potrebbe indurre il coinvolto<br />

a comportarsi in modo strategico,<br />

cioè dichiarando uno stato di salute peggiore<br />

di quello effettivo al fine di ottenere<br />

una rendita. In fin dei conti questa soluzione<br />

offre una maggiore sicurezza rispetto al<br />

libero mercato di lavoro.<br />

Responsabilità suddivise tra i vari<br />

attori protagonisti<br />

Ridurre i problemi dell’AI all’abuso sarebbe<br />

tuttavia semplicistico e sbagliato. Più che<br />

altro emerge che all’interno del sistema<br />

tutti gli attori devono far fronte a spese<br />

supplementari evitando un’inabilità, mentre<br />

vengono gratificati se si esprimono in favore<br />

di una rendita.<br />

I medici in questa situazione ricoprono un<br />

ruolo fondamentale visto che la decisione<br />

circa l’erogazione di una rendita dipende<br />

essenzialmente dalla loro diagnosi. Essi<br />

talvolta non sono informati fino in fondo<br />

sulle esigenze di un mercato del lavoro in<br />

continua evoluzione e una valutazione posi-<br />

tiva della capacità lavorativa del richiedente<br />

potrebbe risultare in conflitto con il ruolo<br />

di difensore del medico, nei confronti del<br />

paziente sofferente.<br />

I datori di lavoro, che sarebbero i partner<br />

principali nel reinserimento, fin dall’inizio<br />

sono stati insufficientemente coinvolti in tale<br />

processo. Da un lato essi si fanno carico<br />

dei costi – ovvero le spese supplementari<br />

organizzative e finanziarie, come pure un<br />

possibile aumento dei premi delle casse<br />

pensioni e dell’assicurazione d’indennità<br />

giornaliera a causa di un maggiore rischio<br />

di malattia – e dall’altro del rischio del<br />

reinserimento. In pratica non esistono per<br />

loro incentivi gratificanti.<br />

Per quanto riguarda gli istituti e laboratori<br />

di reinserimento professionale<br />

vigono condizioni simili a quelle dei<br />

cartelli, visto che l’Ufficio Federale per le<br />

Assicurazioni Sociali contratta con l’intero<br />

settore e ciò rende possibile un’intesa e fa<br />

salire vertiginosamente i prezzi. Inoltre istituti<br />

e laboratori sono risultati spesso poco<br />

trasparenti. È quindi impossibile valutare<br />

l’efficacia delle misure prese secondo uno<br />

standard riconosciuto a livello nazionale.<br />

Gli organi d’esecuzione a cui spettano<br />

le decisioni finali si basano in primo luogo<br />

sulle perizie mediche e anche a causa della<br />

mancanza di personale alla strada più impegnativa<br />

del reinserimento hanno preferito<br />

imboccare la via più semplice dell’erogazione<br />

di rendite.<br />

L’UFAS, risparmiato dalle pressioni politiche<br />

del Consiglio federale, del Parlamento e da<br />

organizzazioni di aiuti ai disabili, per lungo<br />

tempo non ha rispettato in modo ottimale la<br />

sua funzione di autorità di vigilanza.<br />

Le autorità politiche hanno infine reagito<br />

in ritardo agli sviluppi errati, ovvero li<br />

hanno considerati dei semplici problemi<br />

finanziari per troppo tempo. La politica ha<br />

reagito solo in seguito alle pressioni della<br />

campagna contro i cosiddetti «finti invalidi».<br />

L’obiettivo principale della 5a revisione<br />

dell’AI è quindi anche quello di attribuire la<br />

necessaria importanza al principio «reinserimento<br />

prima della rendita».<br />

Attualità<br />

AI: ieri, oggi e soprattutto domani<br />

Grazie all’introduzione del riconoscimento<br />

e dell’intervento precoce della 5a revisione<br />

dell’AI, si è intervenuti limitando gli incentivi<br />

negativi nel caso di un’incapacità al lavoro<br />

parziale nonché con diverse misure di risparmio.<br />

Tuttavia, molto rimane ancora da<br />

fare. Da un lato bisogna eliminare gli incentivi<br />

errati e correggere il livello delle rendite, in<br />

particolar modo per quanto riguarda gli automatismi<br />

con le prestazioni complementari e<br />

la previdenza professionale. Misure e prestazioni<br />

finanziarie meglio coordinate e armonizzate<br />

tra AI, Assicurazione Disoccupazione<br />

e Assistenza Sociale potrebbero basarsi sulle<br />

istituzioni attuali, come i progetti di collaborazione<br />

interistituzionale CII, gli accertamenti<br />

medici e dell’idoneità al mercato del lavoro<br />

MAMAC (in tedesco «Medizinische und arbeitsmarktliche<br />

Assessments mit Case Management»)<br />

nonché le esperienze positive<br />

con gli Uffici Regionali di Collocamento. Una<br />

maggiore trasparenza sarebbe la premessa e<br />

il risultato di una simile cooperazione, che<br />

si rende necessaria in ogni caso in vista di<br />

ulteriori riforme e misure correttive. Andrebbe<br />

infine verificato se non fosse il caso che<br />

i tre istituti sociali menzionati agissero sotto<br />

lo stesso tetto e se la loro collaborazione, in<br />

vista di un obiettivo comune, potrebbe essere<br />

maggiormente istituzionalizzata.<br />

Il libro<br />

«Die IV – eine Krankengeschichte», di Monika<br />

Bütler e Katja Gentinetta, Editore NZZ Libro,<br />

248 pagine, CHF 28.-, in lingua tedesca.<br />

Giovedì 9 ottobre <strong>2008</strong>, alle ore 20.30, presso<br />

l’Hotel Lugano Dante si terrà la manifestazione<br />

«Reiserimento professionale: siamo tutti<br />

pronti? Beneficiari di un’assicurazione<br />

invalidità e mercato del lavoro tra ideali<br />

e realtà», con: Giuliano Bonoli, Prof. presso<br />

l’IDHEAP di Losanna, Carlo Cacioppo, Resp. Integrazione<br />

per Tutti, Ignazio Cassis, medico e<br />

Consigliere nazionale, Monica Maestri, Dir. Ufficio<br />

AI, e un rappresentante del mondo economico.<br />

Moderatore: Giancarlo Dillena, Dir. Corriere del<br />

<strong>Ti</strong>cino.


Attualità<br />

Verso un’IVA più semplice,<br />

ad aliquota unica?<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 16<br />

Il 26 giugno il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente la sostanziale<br />

semplificazione dell’Imposta sul Valore Aggiunto. L’obiettivo di fondo del progetto è la revisione<br />

completa della legge sull’IVA con oltre 50 provvedimenti, a cui si aggiunge l’introduzione di<br />

un’aliquota unica del 6,1 percento e l’abolizione del maggior numero possibile di eccezioni.<br />

Questo nuovo concetto di IVA è orientato alle imprese e semplifica l’allestimento del loro<br />

rendiconto.<br />

Un messaggio in due parti<br />

Il messaggio del Consiglio federale si<br />

compone di due parti distinte e indipendenti,<br />

ciò che renderà possibile<br />

trattarle separatamente. Le due parti<br />

contemplano un marcato orientamento<br />

alla clientela e apportano all’IVA semplificazioni<br />

sostanziali, trasparenza e<br />

maggiore sicurezza giuridica.<br />

La parte I prevede una completa rielaborazione<br />

della legge sull’IVA e la semplificazione<br />

del trattamento dell’IVA<br />

attraverso la modifica sostanziale di<br />

oltre 50 provvedimenti. La legge rielaborata<br />

è dunque caratterizzata da una<br />

sistematica più semplice. Il previsto<br />

alleggerimento del carico amministrativo<br />

delle imprese dovrebbe portare le<br />

stesse a risparmiare il 10 per cento dei<br />

costi amministrativi.<br />

Nella parte II il Consiglio federale propone<br />

di introdurre un’aliquota unica<br />

dell’IVA del 6,1 percento e l’abolizione<br />

della maggior parte delle eccezioni<br />

(attualmente sono 25). Queste ultime<br />

vengono conservate unicamente laddove<br />

il rapporto fra costi e ricavi supplementari<br />

è eccessivo, oppure quando è<br />

tecnicamente impossibile determinare<br />

la copertura dell’imposta. Si tratta delle<br />

seguenti eccezioni:<br />

• le prestazioni finanziarie e assicurative;<br />

• le operazioni concernenti scommesse,<br />

lotterie e altri giochi di azzardo;<br />

• la vendita e locazione di immobili;<br />

• la produzione naturale (agricoltura,<br />

selvicoltura e simili);<br />

• le prestazioni all’interno della medesima<br />

collettività pubblica.<br />

Le istituzioni di utilità pubblica e le<br />

associazioni gestite a titolo onorifico<br />

sono soggette all’IVA solo se la loro<br />

cifra d’affari supera i 300’000 franchi.<br />

La riduzione sistematica delle eccezioni<br />

prospetta una riduzione degli oneri di<br />

pagamenti dell’IVA per gli assoggettati.<br />

D’altra parte, anche se l’introduzione di<br />

un tasso unico dell’IVA a breve termine<br />

ha un impatto contenuto sulle spese<br />

delle famiglie con redditi modesti (aumenta<br />

in genere l’aliquota per i generi<br />

alimentari e le bevande alcoliche), il<br />

Consiglio federale prevede una compensazione<br />

di questi effetti negativi al<br />

di fuori del sistema dell’IVA (correttivo<br />

politico-sociale). Per questo si intende<br />

mettere a disposizione sin dall’inizio<br />

uno 0,1 percento di IVA – corrispondenti<br />

a 380 milioni di franchi – per<br />

far fronte ai maggiori oneri di quel 40<br />

percento delle economie domestiche<br />

svizzere maggiormente in difficoltà.<br />

Con questa soluzione una persona riceve<br />

in media 170 franchi all’anno.<br />

Crescita economica e più reddito<br />

disponibile<br />

Come indica il Dipartimento federale<br />

delle finanze, le stime indicano una<br />

crescita reale supplementare del reddito<br />

disponibile delle economie domestiche<br />

derivante dalla riforma dell’IVA,<br />

di complessivi 2,2 miliardi di franchi,<br />

ossia fra i 100 e i 700 franchi all’anno<br />

per economia domestica. La semplificazione<br />

dell’assoggettamento e dell’accertamento<br />

dell’IVA sono chiamate ad<br />

esplicare effetti positivi a livello di<br />

crescita economica e di riduzione dei<br />

costi amministrativi.<br />

50 provvedimenti per semplificare<br />

l’IVA<br />

La parte I propone come detto una serie<br />

di provvedimenti tesi a semplificare<br />

il trattamento dell’IVA. In sintesi i provvedimenti<br />

principali concernono:<br />

a livello di semplificazione<br />

• uniformare il limite di cifra d’affari<br />

minima a 100’000 franchi, al di<br />

sotto della quale un’impresa non è<br />

assoggettata all’imposta come contribuente<br />

IVA;<br />

• estendere il metodo dell’aliquota<br />

saldo che consente notevoli semplificazioni<br />

di rendiconto;<br />

• esigenze formali dei giustificativi<br />

meno restrittive.<br />

maggiore certezza del diritto<br />

• controlli fiscali esaustivi ad effetto<br />

definitivo;<br />

• il diritto di ottenere informazioni<br />

giuridicamente vincolanti dall’Amministrazione<br />

federale delle contribuzioni<br />

(AFC);<br />

• la riduzione a dieci anni del termine<br />

di prescrizione assoluto entro il quale<br />

può essere fatta valere l’imposta.<br />

maggiore orientamento al cliente<br />

da parte del servizio pubblico<br />

anche attraverso:<br />

• il diritto dei contribuenti di ottenere<br />

un controllo; o<br />

• l’estensione delle possibilità di condono<br />

dell’imposta prelevata in territorio<br />

svizzero;<br />

• i compiti e rischi in riferimento<br />

alla riscossione d’imposta sono maggiormente<br />

trasferiti dalle imprese


17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

contribuenti all’Amministrazione, la<br />

quale assume maggiori obblighi di<br />

informazione e tassazione.<br />

I provvedimenti principali tra i 50<br />

possono essere così riassunti:<br />

• Tutte le imprese sono contribuenti:<br />

sono tuttavia esonerate dall’obbligo<br />

fiscale e di rendiconto le imprese<br />

che non superano il limite di cifra<br />

d’affari di 100’000 franchi. Esse<br />

possono rinunciare all’esonero ed<br />

assoggettarsi all’imposta a titolo volontario.<br />

Questa soluzione consente<br />

per esempio alle imprese start up di<br />

evitare l’onere della tassa occulta.<br />

• Gli attuali tre limiti di cifra d’affari<br />

minima (fr. 75’000.-, 150’000.- e<br />

250’000.-) sono sostituiti da un limite<br />

unificato di cifra d’affari di<br />

100’000 franchi.<br />

• L’estensione del metodo dell’aliquota<br />

saldo – aumento della cifra d’affari<br />

annua massima da tre a cinque milioni<br />

di franchi e la riduzione del<br />

termine di tempo per il cambiamento<br />

da un metodo all’altro – consente<br />

a ulteriori 16’000 contribuenti un<br />

rendiconto semplificato.<br />

• Le esigenze formali concernenti i<br />

giustificativi IVA sono notevolmente<br />

semplificate.<br />

• È introdotta la possibilità dell’imposizione<br />

volontaria della vendita o<br />

locazione di tutti gli immobili che il<br />

destinatario non utilizza a scopi abitativi.<br />

Questa soluzione consente la<br />

deduzione dell’imposta precedente,<br />

evitando nel settore la tassa occulta.<br />

• Il consumo proprio nell’edilizia non<br />

è più imposto.<br />

• I controlli fiscali esplicano effetto<br />

esaustivo definitivo per l’intero periodo<br />

controllato con effetto giuridico<br />

validato.<br />

• Le imprese possono chiedere di<br />

essere sottoposte a un controllo; in<br />

questo modo la certezza del diritto è<br />

ulteriormente aumentata.<br />

• Le procedure giuridiche sono ridotte<br />

all’essenziale: dopo un controllo la<br />

prescrizione è abbreviata a due anni.<br />

Principali modifiche riferite<br />

all’introduzione dell’aliquota unica<br />

del 6,1 percento e all’abrogazione<br />

delle eccezioni all’imposizione:<br />

1. Imposizione all’IVA del settore<br />

sanitario<br />

Determinante è la decisione del Consiglio<br />

federale di eliminare le eccezioni<br />

all’imposizione nei settori sanitari e<br />

sociali, per i quali la tassa occulta è<br />

infatti estremamente elevata e provoca<br />

distorsioni strutturali. Se il settore sanitario<br />

rimanesse escluso dall’imposizione,<br />

l’aliquota unica dovrebbe essere<br />

aumentata al 6,4 percento. Inoltre, si<br />

tratta di settori nei quali è molto difficile<br />

distinguere fra cure e prestazioni<br />

di sostegno sanitario imponibili e non.<br />

I vantaggi dell’abolizione di queste<br />

eccezioni prevalgono sugli svantaggi,<br />

che si manifestano soprattutto in un<br />

prevedibile aumento unico del rincaro<br />

dei premi delle casse malati pari al 2,5<br />

per centocirca. Tuttavia, il guadagno<br />

d’efficienza risultante dall’abolizione<br />

della tassa occulta dovrebbe tendenzialmente<br />

porre freno all’aumento dei<br />

premi delle casse malati.<br />

2. Il limite di cifra d’affari per<br />

l’assoggettamento delle associazioni<br />

è aumentato a 300’000<br />

franchi<br />

Per le istituzioni di utilità pubblica, le<br />

associazioni e società semplici gestite<br />

a titolo onorifico, che non perseguono<br />

Risparmio costi Parte I<br />

«Legge IVA»<br />

Per un’impresa già contribuente,<br />

con reddito sull’effettivo<br />

Per un’impresa già contribuente,<br />

con rendiconto con l’aliquota saldo<br />

Risparmi per il totale delle imprese<br />

contribuenti<br />

scopi lucrativi economici e non soggiacciono<br />

all’obbligo di tenuta della<br />

contabilità in conformità del Codice<br />

delle obbligazioni, il limite della cifra<br />

d’affari al disotto del quale non c’è obbligo<br />

di assoggettamento è aumentato a<br />

300’000 franchi.<br />

3. Restano in vigore le seguenti<br />

eccezioni:<br />

• le prestazioni di servizi finanziari e<br />

assicurativi per le quali non è possibile<br />

un’imposizione a livello tecnico.<br />

Sono comprese anche le operazio-<br />

Attualità<br />

ni eseguite fra assicurazioni sociali<br />

(casse di compensazione e di disoccupazione)<br />

e i contributi della SUVA<br />

alle misure di prevenzione contro gli<br />

infortuni professionali;<br />

• le operazioni concernenti scommesse,<br />

lotterie e altri giochi d’azzardo<br />

(imposizione solo difficilmente realizzabile<br />

a livello tecnico e con indesiderato<br />

pluriaggravio fiscale);<br />

• la vendita e locazione di immobili<br />

(problema dell’uguaglianza di trattamento<br />

di locatari e proprietari);<br />

• la produzione naturale di prodotti<br />

agricoli (sproporzionato dispendio<br />

amministrativo di riscossione rispetto<br />

al gettito fiscale);<br />

• le prestazioni sovrane delle collettività<br />

pubbliche (la non imposizione<br />

non origina distorsioni concorrenziali).<br />

Ripercussioni sui costi amministrativi<br />

delle imprese<br />

La semplificazione del trattamento<br />

dell’IVA ha come detto un effetto di<br />

contenimento dei costi amministrativi,<br />

così quantificati nel messaggio del<br />

Consiglio federale in riferimento alle<br />

imprese:<br />

Parte II<br />

«Aliquota unica»<br />

(incl. parte I)<br />

10% 28%<br />

16% 32%<br />

11% 22%<br />

Verso la discussione parlamentare<br />

Dopo la fase di consultazione e il licenziamento<br />

del messaggio da parte<br />

del Consiglio federale la discussione è<br />

destinata a proseguire in sede commissionale<br />

e a livello parlamentare. La proposta<br />

di aliquota unica dell’IVA non fa<br />

l’unanimità a livello politico, così come<br />

l’assoggettamento del sistema sanitario<br />

e la riduzione delle eccezioni previste<br />

potrebbero suscitare un’ampia discussione.<br />

Ma al di là di tutto, il messaggio di<br />

semplificazione del trattamento dell’IVA<br />

merita senz’altro di essere raccolto.


Attualità<br />

Alla scoperta dell’economia<br />

dello Stato ucraino<br />

Missione economica per le PMI a Kiev e a Karkov dal 15 al 18 ottobre <strong>2008</strong><br />

Embassy of Switzerland in Ukraine<br />

Eidgenössisches Volkswirtschaftsdepartment EVD<br />

Staatssekretariat für Wirtschaft SECO<br />

Traduzione a cura di Eva Zanetti<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 18<br />

Il mercato ucraino: opportunità per le imprese svizzere<br />

Il 16 maggio <strong>2008</strong> l’Ucraina è diventato il 152° Stato membro dell’OMC. Questa adesione la farà inevitabilmente diventare un partner<br />

commerciale. Con i suoi 46 milioni di abitanti, l’Ucraina è lo Stato di frontiera più popoloso dell’UE.<br />

Essa è inoltre una delle nazioni più vaste d’Europa ed ha una frontiera comune con 7 Paesi dell’Europa orientale.<br />

La sua situazione economica è in via di stabilizzazione, l’Ucraina sta dunque cominciando ad attirare sempre più investitori internazionali.<br />

Il Governo sta facilitando il più possibile gli investitori esteri, garantendogli le stesse condizioni quadro applicate alle imprese<br />

ucraine.<br />

Questa missione economica, guidata dal Segretario di Stato Jean-Daniel Gerber, permetterà ai partecipanti di creare numerosi<br />

contatti, ed è destinata a quelle imprese che desiderano farsi un’idea più precisa possibile sulle opportunità commerciali che offre<br />

l’Ucraina, grazie anche all’organizzazione di incontri con i rappresentanti economici e autorità locali e regionali.<br />

Programma della missione economica<br />

Mercoledì 15 ottobre: Zurigo – Kiev<br />

Ora Programma<br />

10:20 Ritrovo all’aeroporto di Zurigo<br />

12:10 Partenza per Kiev con Ukraine International<br />

(volo 470)<br />

15:45 Atterraggio a Kiev<br />

Controllo dei passaporti e espletamento formalità<br />

doganali<br />

Trasferimento in bus presso l’hotel:<br />

Radisson SAS<br />

Yaroslaviv Val str. 22<br />

Kiev 01034 - Ukraine<br />

Tel. +380 44 492 2200<br />

Fax +380 44 492 2210<br />

reservation.Kiew@radissonsas.com<br />

www.Kiew.radissonsas.com<br />

18:00 Briefing all’hotel Radisson SAS a Kiev<br />

• “Ucraina: situazione economica, previsioni”<br />

• “Ricette per riuscire sul mercato ucraino:<br />

esempio di una società svizzera attiva in Ucraina”<br />

19:00 Trasferimento all’Ambasciata svizzera<br />

19:30 – 21:30 Ricevimento con buffet all’Ambasciata svizzera<br />

21:30 Trasferimento e pernottamento in albergo


19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

Giovedì 16 ottobre: Kiev - Karkov<br />

Ora Programma<br />

Dalle 07:00 Colazione in albergo<br />

09:00 Kiev: programma sulla tematica dei rischi<br />

e opportunità legati a un impegno in<br />

Ucraina<br />

Scambio di idee ed opinioni con i rappresentanti<br />

delle associazioni professionali e d’impresa<br />

12:30 – 14:00 Pranzo presso l’hotel Hyatt a Kiev<br />

Incontro con alcuni responsabili di imprese<br />

ucraine che partecipano all’evento<br />

“Location Switzerland” che ha luogo lo stesso<br />

giorno<br />

Pomeriggio Visita a delle imprese esportatrici ucraine che<br />

utilizzano tecnologia svizzera o che hanno beneficiato<br />

di know-how svizzero<br />

19:30 Trasferimento all’aeroporto<br />

21:40 Partenza per Karkov con Ukraine International<br />

(volo 1352)<br />

22:40 Atterraggio a Karkov<br />

Trasferimento in bus e pernottamento presso<br />

l’hotel: Business-Hotel Aurora<br />

Artema Strasse 10/12<br />

Kharkow<br />

Tel. +38 057 752 4040<br />

info@hotel.aurora.com.ua<br />

www.hotel-aurora.com.ua<br />

Venerdì 17 ottobre: Karkov - Kiev<br />

Ora Programma<br />

Dalle 07:00 Colazione in albergo<br />

Attualità<br />

09:00 Karkov: programma sulla tematica dei<br />

rischi e opportunità legati a un impegno<br />

in Ucraina<br />

Incontro con le autorità locali e regionali<br />

Scambio di idee e opinioni con i rappresentanti<br />

delle associazioni professionali e d’impresa<br />

12:30 – 14:00 Pranzo<br />

Pomeriggio Visita ad un’impresa esportatrice ucraina<br />

17:30 Trasferimento per Kiev con Ukraine International<br />

(volo 1351)<br />

20:40 Atterraggio a Kiev<br />

Trasferimento in bus e pernottamento presso<br />

l’hotel: Radisson SAS<br />

Sabato 18 ottobre: Kiev - Zurigo<br />

Ora Programma<br />

Dalle 06:00 Colazione in albergo<br />

07:30 Trasferimento in bus all’aeroporto<br />

09:25 Partenza per Zurigo con Ukraine International<br />

(volo 471)<br />

11:15 Atterraggio a Zurigo - Kloten<br />

Prezzo- forfait per persona in camera singola: 3’900.- CHF<br />

(IVA esclusa)<br />

Lingue parlate durante il viaggio: tedesco/inglese (traduzione<br />

tedesco/ucraino con un interprete)<br />

Documenti di viaggio: passaporto valido per almeno 6 mesi<br />

Per l’iscrizione e per ulteriori informazioni siete pregati di<br />

contattare:<br />

OSEC<br />

Marco Buser<br />

Senior Consultant<br />

Tel.: +44 365 52 91<br />

mbuser@osec.ch<br />

oppure visitate il sito www.osec.ch, dove troverete il programma<br />

completo in lingua tedesca e francese.


Attualità<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 20<br />

Il dossier volontariato svizzero:<br />

uno strumento utile per le aziende<br />

Il volontariato praticato a titolo personale dai collaboratori, rappresenta un bagaglio di saperi e<br />

competenze che va riconosciuto e valorizzato. Il nuovo “vademecum” ad uso dei responsabili del<br />

personale spiega come e perché queste competenze possono rivelarsi utili per le aziende<br />

di Marilù Zanella<br />

Perché parlare di volontariato in ambito<br />

aziendale? Non è una contraddizione?<br />

Apparentemente l’impiego professionale,<br />

retribuito, non ha nulla a che vedere con<br />

la scelta volontaria, libera e fondata su motivazioni<br />

personali, di mettere a disposizione il<br />

proprio tempo gratuitamente per un servizio in<br />

favore di persone sfavorite o della collettività.<br />

In realtà un punto in comune c’è. Svolgendo<br />

un’attività volontaria, la persona acquisisce tutta<br />

una serie di conoscenze e competenze che<br />

può mettere a beneficio anche nella propria<br />

professione.<br />

Sappiamo quanto il contesto attuale sia caratterizzato<br />

dal cambiamento continuo, che richiede<br />

capacità di adattamento e di apprendimento. E<br />

questa capacità non si acquisisce sui banchi<br />

di scuola. Le inchieste dimostrano che solo<br />

il 30% delle conoscenze e competenze viene<br />

appreso con la frequenza di scuole o corsi. Un<br />

buon 70% viene acquisito in modo informale,<br />

nel lavoro, nel tempo libero, nella famiglia e<br />

nel volontariato. Anche la Legge federale sulla<br />

Formazione professionale, in vigore dal 2004,<br />

sancisce il riconoscimento di queste competenze<br />

acquisite in modo informale.<br />

Per molte persone il volontariato rappresenta<br />

un apprendistato: pensiamo ai giovani impegnati<br />

nel movimento scout, che imparano ad<br />

assumere ruoli di responsabilità e competenze<br />

sociali. Pensiamo a chi collabora in comitati<br />

di associazioni, nell’organizzazione di feste<br />

ed eventi; a chi si impegna regolarmente in<br />

prestazioni di assistenza e accompagnamento<br />

di disabili, anziani o malati; agli allenatori di<br />

squadre giovanili, ecc.. Svolgendo attività di<br />

volontariato, queste persone imparano a collaborare,<br />

ad organizzare incontri, ad assumere e<br />

mantenere degli impegni, a meglio relazionarsi<br />

con altri, ad affrontare situazioni impreviste o<br />

difficili, tutte competenze preziose anche in<br />

ambito professionale.<br />

Come rilevare e conoscere queste competenze?<br />

Il dossier volontariato svizzero, elaborato nel<br />

2001 nelle tre lingue nazionali, permette di<br />

documentare e riconoscere le esperienze acquisite<br />

nell’ambito volontario. Si tratta di una<br />

cartella contenente degli attestati tramite i quali<br />

le associazioni certificano l’attività svolta dai<br />

singoli volontari (mansioni, durata e competenze<br />

messe in atto). Questi attestati accrescono<br />

la consapevolezza della persona interessata<br />

riguardo a quanto ha imparato, e quindi anche<br />

la sua fiducia in sé e la disponibilità a proiettarsi<br />

in qualcosa di nuovo, qualità oggi sempre<br />

più richieste.<br />

Quale utilità per le aziende?<br />

Questi attestati forniscono altresì alle aziende<br />

tutta una serie di informazioni utili ai<br />

fini della selezione e gestione del personale<br />

perché permettono di rendere visibili quelle<br />

esperienze e facoltà non deducibili dal<br />

curriculum formativo e professionale del<br />

collaboratore.<br />

Selezione del personale: nell’ambito della<br />

procedura di selezione, gli attestati di volontariato<br />

mettono in evidenza le competenze chiave<br />

delle persone affiorate nell’attività extraprofessionale.<br />

Pensiamo alle competenze sociali<br />

(spirito di gruppo, comunicatività, ecc.), alle<br />

competenze personali (senso di responsabilità,<br />

spirito di iniziativa, creatività, ...) e alle<br />

competenze metodologiche (capacità organizzativa,<br />

di apprendimento, di pianificazione,<br />

...). Queste informazioni possono aiutare nella<br />

scelta di un candidato offrendo ulteriori elementi<br />

di discussione e valutazione durante il<br />

colloquio di assunzione.<br />

Promozione e sviluppo del personale:<br />

le persone che assumono compiti non remu-<br />

nerati sono spesso animate da una profonda<br />

motivazione, che le incita ad acquisire nuove<br />

esperienze e capacità. Esercitare un’attività<br />

volontaria al di fuori delle ore di lavoro equivale<br />

a un perfezionamento; le competenze così<br />

acquisite possono poi essere introdotte anche<br />

nell’attività professionale. Il volontariato si<br />

trasforma in un fattore di sviluppo per il collaboratore<br />

quando il datore di lavoro sostiene e<br />

incoraggia questo tipo di impegno (ad esempio<br />

tramite un orario di lavoro flessibile).<br />

Cultura aziendale: il sostegno che il datore<br />

di lavoro accorda all’impegno individuale<br />

conferisce all’impiegato un sentimento di<br />

affermazione personale e rafforza il legame<br />

e l’identificazione con l’azienda. Sappiamo<br />

quanto la motivazione e l’adesione a dei<br />

valori condivisi siano importanti fattori di<br />

sviluppo e crescita anche per le imprese.<br />

Quando si interessa ai problemi della società,<br />

un’azienda assume la sua responsabilità<br />

sociale. L’impegno comune di azienda e collaboratori<br />

in favore dei compiti sociali può<br />

rappresentare un fattore di motivazione che<br />

si ripercuoterà positivamente sullo spirito di<br />

gruppo e sull’ambiente di lavoro.<br />

Il dossier volontariato svizzero e il vademecum<br />

ad uso dei responsabili del personale sono<br />

pubblicati dal forum svizzero del volontariato<br />

e possono essere richiesti a:<br />

Conferenza del volontariato sociale<br />

Via alla Campagna 9<br />

6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 970 20 11<br />

info@volontariato-sociale.ch<br />

www.volontariato-sociale.ch<br />

Ulteriori informazioni anche sul sito:<br />

www.dossier-volontariato.ch


21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

Consulenze individuali sulla Russia<br />

c/o Osec Lugano<br />

venerdì 14 novembre <strong>2008</strong><br />

La Russia offre numerose opportunità d’affari, altrettanti sono però i rischi da non sottovalutare<br />

nonché le norme e gli aspetti burocratici da rispettare.<br />

Non da meno, è importante sapere come individuare il partner locale giusto e tramite<br />

quali canali distribuire i propri prodotti. Avete domande e dubbi?<br />

Vista l’enorme richiesta, in data 14 novembre <strong>2008</strong>, l’Osec propone nuovamente alle aziende interessate una giornata di incontri<br />

individuali della durata di un’ora sulla Russia con il suo consulente paese e con il trade officer presso lo Swiss Business Hub<br />

di Mosca.<br />

Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività in Russia o che hanno problemi concreti possono fissare un incontro<br />

individuale con gli esperti dell’Osec.<br />

Ultimi posti disponibili! Contattateci al +41 91 911 51 37 oppure tramite e-mail all’indirizzo mzurfluh@osec.ch, saremo lieti<br />

di fissarvi un appuntamento.<br />

Opuscoli sugli accordi bilaterali<br />

Nuova edizione<br />

Gli opuscoli informativi pubblicati<br />

dall’Ufficio dell’integrazione DFAE/DFE<br />

sono stati aggiornati a maggio <strong>2008</strong> e<br />

possono essere scaricati dal sito web<br />

www.europa.admin.ch/dienstleistungen/00553/index.html?lang=it<br />

oppure<br />

ordinati tramite l’apposito formulario.<br />

Essi forniscono una panoramica della<br />

politica europea della Svizzera e passano<br />

in rassegna i principali accordi bilaterali<br />

conclusi tra la Svizzera e l’UE.<br />

Partecipazione elvetica al 6°<br />

programma quadro di ricerca dell’UE:<br />

bilancio positivo<br />

La Segreteria di Stato per l’educazione<br />

e la ricerca SER ha pubblicato un’analisi<br />

della partecipazione elvetica al 6°<br />

programma quadro europeo di ricerca<br />

(2003-2006). Questa analisi mostra<br />

che la ricerca svizzera ha dimostrato<br />

una competitività superiore alla media<br />

europea, soprattutto nel settore delle<br />

scienze della vita e della salute, delle<br />

nanotecnologie e delle tecnologie dell’informazione.<br />

La Svizzera ha quindi ottenuto un riscon-<br />

tro finanziario positivo in rapporto al<br />

contributo versato.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della SER può essere consultato in<br />

francese o tedesco su www.news.admin.<br />

ch/message/index.html?lang=fr&msgid=<strong>2008</strong>0<br />

Legge svizzera sulla sicurezza dei<br />

prodotti eurocompatibile<br />

Il Consiglio federale ha licenziato il messaggio<br />

relativo alla legge sulla sicurezza<br />

dei prodotti LSPro. Esso costituisce un<br />

ravvicinamento alla direttiva UE sulla<br />

sicurezza generale dei prodotti (Direttiva<br />

2001/95/UE). Con ciò si vuol garantire<br />

l’identità di requisiti circa la sicurezza<br />

dei prodotti destinati al consumo tra il<br />

mercato svizzero e il mercato europeo<br />

- un mercato di oltre 490 milioni di<br />

consumatori.<br />

La legge sulla sicurezza dei prodotti costituisce<br />

una revisione totale della legge<br />

federale sulla sicurezza delle installazioni<br />

e degli apparecchi tecnici (LSIT) in<br />

quanto la LSIT attualmente in vigore non<br />

garantisce, per diversi aspetti, un livello<br />

di protezione paragonabile a quello della<br />

direttiva dell’Unione europea.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

del DFE può essere consultato su<br />

www.news.admin.ch/message/index.<br />

html?lang=it&msg-id=19691<br />

Verso l’adesione allo spazio Schengen:<br />

il sistema di ricerca SIS è operativo<br />

Il sistema d’informazione di Schengen<br />

SIS è stato attivato in Svizzera: polizia,<br />

Corpo delle guardie di confine ed altre<br />

autorità legittimate possono quindi accedere<br />

ai dati sulle persone e sugli oggetti<br />

ricercati registrati nel SIS ed immettere<br />

segnalazioni. Il cosiddetto Ufficio SIRE-<br />

NE gestisce, coordina e tratta tutte le<br />

segnalazioni SIS in entrata e in uscita. In<br />

caso di ritrovamento di una persona o<br />

di un oggetto segnalato, l’Ufficio SIRENE<br />

deve raccogliere informazioni supplementari<br />

presso il servizio che ha emesso<br />

la segnalazione. SIRENE è l’acronimo di<br />

“Supplementary Information REquest at<br />

the National Entry” e significa “Punto<br />

di contatto nazionale per lo scambio<br />

di informazioni supplementari”. Questo<br />

ufficio è stato istituito negli ultimi<br />

mesi presso l’Ufficio federale di polizia<br />

(fedpol). Il gruppo è composto da 25<br />

esperti di polizia ed è annesso alla Cen-


Commercio estero<br />

trale operativa di fedpol.<br />

Grazie all’integrazione del sistema di ricerca<br />

SIS nel lavoro quotidiano, le forze<br />

di sicurezza svizzere dispongono di uno<br />

strumento importante per combattere la<br />

criminalità transfrontaliera. Il SIS contiene<br />

informazioni su persone ricercate dalla<br />

polizia, oggetto di un divieto d’entrata<br />

oppure scomparse, nonché su oggetti<br />

rubati (p.es. vetture o armi), che sono<br />

ricercati negli attuali 25 Stati Schengen.<br />

Il nuovo sistema completa l’attuale sistema<br />

nazionale di ricerca RIPOL.<br />

IVA: la Commissione propone<br />

un’aliquota ridotta per alcuni servizi<br />

Ad inizio luglio, la Commissione europea<br />

ha presentato una proposta intesa<br />

a modificare la direttiva IVA (direttiva<br />

2006/112/CE) per consentire agli Stati<br />

membri di applicare – su base facoltativa,<br />

le aliquote IVA ridotte ad alcuni<br />

specifici servizi.<br />

Nel settore dell’edilizia abitativa, le aliquote<br />

ridotte non saranno più limitate<br />

ai servizi forniti nell’ambito degli alloggi<br />

sociali, come avviene attualmente, ma<br />

saranno applicate anche all’edilizia relativa<br />

a tutti i tipi di abitazioni e ai rispettivi<br />

servizi (comprese ristrutturazione, manutenzione,<br />

risanamento, ecc.).<br />

La proposta della Commissione rientra<br />

anche nell’ambito dell’iniziativa “Small<br />

Business Act” a favore delle piccole e<br />

medie imprese, poiché i settori interessati<br />

sono caratterizzati da una grande<br />

maggioranza di PMI.<br />

Nella proposta è contemplato anche il<br />

settore della ristorazione, ad esclusione<br />

delle bevande alcoliche.<br />

La Commissione propone infine di includere<br />

i servizi ad alta intensità di<br />

manodopera nell’elenco dei servizi che<br />

possono beneficiare di aliquote ridotte.<br />

La categoria comprende anche:<br />

• le piccole riparazioni di beni mobili<br />

(calzature, abbigliamento, computer,<br />

orologi e biciclette, esclusi i mezzi di<br />

trasporto);<br />

• la pulizia e la manutenzione dei citati<br />

beni, inclusi anche gli altri mezzi di<br />

trasporto;<br />

• i servizi di assistenza domiciliare (quali<br />

l’assistenza e le cure fornite a domicilio<br />

e destinate ai bambini, agli<br />

anziati, ai malati o ai disabili);<br />

• tutti i servizi relativi all’igiene e all’estetica<br />

della persona (inclusi quelli forniti<br />

da parrucchiere ed estetiste);<br />

• il giardinaggio;<br />

• il restauro e la manutenzione dei luoghi<br />

di culto, del patrimonio culturale<br />

e dei monumenti storici riconosciuti<br />

dagli Stati membri.<br />

Sono state inoltre fatte alcune precisazioni:<br />

la categoria dei prodotti farmaceutici<br />

copre anche i prodotti di protezione<br />

igienica assorbenti, compresi i pannolini<br />

per bambini. Per quanto riguarda i<br />

presidi medico-sanitari per disabili, la<br />

Commissione propone di includere tutte<br />

le attrezzature ed apparecchiature ad uso<br />

personale esclusivo dei disabili (automobili<br />

specificamente adattate, tastiere in<br />

braille, ecc.).<br />

Attualmente, la legislazione prevede l’applicazione<br />

di aliquote ridotte solo per i<br />

libri stampati: la Commissione propone<br />

quindi di estendere la definizione di<br />

“libro” anche alle audiocassette, ai CD e<br />

agli altri supporti fisici che riproducono<br />

le medesime informazioni contenute nei<br />

libri stampati, ad esclusione di altri elementi<br />

quali i giochi.<br />

Il testo integrale del comunicato stampa<br />

della Commissione europea può essere<br />

consultato su http://europa.eu/rapid/<br />

searchAction.do (ricerca tramite riferimento<br />

IP/08/1109).<br />

“Taxation trends in the European<br />

Union”<br />

Il rapporto in<br />

oggetto contiene<br />

un’analisi statistica<br />

ed economica dettagliata<br />

dei sistemi<br />

d’imposizione<br />

degli Stati membri<br />

dell’Unione europea<br />

e della Norvegia.<br />

La pubblicazione<br />

presenta una classifica dei gettiti<br />

fiscali secondo le funzioni economiche<br />

(ossia se sono prelevate sul lavoro, il<br />

consumo e il capitale).<br />

I capitoli dedicati ai singoli paesi forniscono<br />

una panoramica del sistema<br />

d’imposizione di ognuno dei 28 paesi<br />

trattati, delle tendenze dei gettiti fiscali<br />

e dei principali cambiamenti recenti a<br />

livello politico.<br />

440 pagine<br />

ISBN: 978-92-79-08400-3<br />

No cat. KS-DU-08-001-EN-C<br />

La pubblicazione è disponibile unicamente<br />

in lingua inglese.<br />

Costo: EUR 40 (escl. 2,4% IVA e CHF 6.00<br />

spese di spedizione)<br />

Corso del cambio come da Gazzetta ufficiale<br />

dell’UE più attuale.<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 22<br />

Termine di consegna: ca.10 giorni<br />

La pubblicazione può essere ordinata<br />

tramite e-mail a info.lugano@osec.ch<br />

oppure fax allo 091 911 51 39 indicando<br />

l’indirizzo di fatturazione e di consegna.<br />

Le prospettive del mercato polacco<br />

della costruzione in vista degli<br />

Europei 2012<br />

Lo Swiss Business Hub Poland si è avvalso<br />

dei servizi di Komfort Consulting per<br />

la redazione di un rapporto sulla situazione<br />

attuale e sulle prospettive del mercato<br />

polacco della costruzione in vista<br />

degli Europei 2012. Il rapporto descrive<br />

anche alcuni grandi progetti e presenta<br />

le opportunità d’affari e d’investimento<br />

nei settori seguenti:<br />

• costruzione di alloggi/immobili: il fabbisogno<br />

è grande, soprattutto nell’high<br />

standing; la domanda di case familiari<br />

aumenta;<br />

• lavori infrastrutturali per l’Euro 2012:<br />

sono prioritari l’ampliamento delle<br />

reti dei trasporti e delle comunicazioni,<br />

nonché la costruzione di alberghi e<br />

di installazioni sportive;<br />

• costruzione di strade: estensione della<br />

rete autostradale e delle strade rapide<br />

(almeno 4’000 km, situazione a febbraio<br />

<strong>2008</strong>: 1’000 km), costruzione di<br />

circonvallazioni attorno alle città;<br />

• risanamento della rete ferroviaria:<br />

rinnovo e ammodernamento delle infrastrutture<br />

ferroviarie e della rete<br />

ferrata;<br />

• costruzione di alberghi: 400 alberghi<br />

saranno ammodernati o costruiti entro<br />

il 2012; il fabbisogno è grande soprattutto<br />

per gli alberghi di classe media.<br />

Il rapporto intitolato “Der Baumarkt<br />

in Polen im Jahre <strong>2008</strong> und dessen<br />

Perspektiven im Zusammenhang mit Fussball-Europameisterschaft<br />

EURO 2012”<br />

può essere scaricato in formato pdf da<br />

www.osec.ch/countries > Polonia > Opportunità<br />

d’affari<br />

Russia: limitati gli investimenti<br />

stranieri<br />

La legge che regolamenta gli investimenti<br />

stranieri nei settori di importanza strategica<br />

è entrata in vigore in Russia il 7<br />

maggio <strong>2008</strong>.<br />

Questa legge prevede che le aziende e gli<br />

investitori stranieri potranno detenere<br />

la maggioranza delle azioni di imprese<br />

attive in settori ritenuti d’importanza<br />

strategica solo previa autorizzazione di<br />

una commissione governativa istituita


23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />

appositamente allo scopo.<br />

La legge enumera in totale 42 settori<br />

d’importanza strategica. Tra questi figurano:<br />

• estrazione di materie prime<br />

• tecniche aerospaziali<br />

• produzione di armi<br />

• mass media<br />

• pesca<br />

• costruzione di centrali nucleari.<br />

Per ulteriori ragguagli si invita a consultare<br />

il rapporto dello Swiss Business Hub<br />

Russia “Einschränkung ausländischer Investitionen<br />

in Sektoren von strategischer<br />

Bedeutung” visionabile online su www.<br />

osec.ch/internet/osec/de/home/export/<br />

countries/ru/export.html<br />

Shanghai: inaugurata la Casa svizzera<br />

per lo scambio scientifico<br />

Swissnex, la rete delle case svizzere per<br />

lo scambio scientifico, è uno strumento<br />

importante per l’attuazione della politica<br />

svizzera di cooperazione bilaterale nei<br />

settori dell’educazione, della ricerca e<br />

dell’innovazione con i Paesi prioritari<br />

extraeuropei, tra i quali figura la Cina. È<br />

così che, dopo Boston, San Francisco e<br />

Singapore, Shanghai è stata scelta quale<br />

quarta città sede di una casa scientifica<br />

svizzera all’estero. La nuova sede di<br />

Swissnex è stata inaugurata ufficialmente<br />

ad inizio agosto.<br />

La Cina figura tra i Paesi extraeuropei<br />

prioritari per lo sviluppo della cooperazione<br />

bilaterale nei settori dell’educazione,<br />

della ricerca e dell’innovazione.<br />

Un primo accordo di cooperazione<br />

scientifica e tecnica è stato concluso<br />

con la Cina nel 1989 e un programma di<br />

cooperazione strutturata è stato lanciato<br />

nel 2003. Il programma di cooperazione<br />

in campo scientifico e tecnologico tra<br />

Svizzera e Cina è finanziato dalla Confederazione<br />

con 9 milioni di franchi per<br />

gli anni <strong>2008</strong>-2011. Esso contribuisce<br />

al promovimento della cooperazione a<br />

lungo termine tra università e istituti di<br />

ricerca cinesi e svizzeri nel settore delle<br />

scienze della vita, della biotecnologia,<br />

dell’ambiente, dello sviluppo urbano e<br />

sostenibile, della scienza dei materiali e<br />

della medicina.<br />

La scelta è caduta su Shanghai per le sue<br />

eccellenti scuole universitarie e perché<br />

diverse note imprese svizzere vi hanno<br />

impiantato i loro laboratori di ricerca. La<br />

nuova sede ha il compito di coordinare<br />

le attività in Cina, di fungere da collegamento<br />

tra la Svizzera e le autorità cinesi<br />

e di istituire un sistema di selezione degli<br />

studiosi e dei ricercatori cinesi interessati<br />

a partecipare al programma.<br />

Come le altre case scientifiche svizzere,<br />

la sede di Swissnex a Shanghai ha inoltre<br />

il compito generale di rafforzare la posizione<br />

della Svizzera quale Paese di punta<br />

nel settore dell’insegnamento superiore,<br />

della ricerca e dell’innovazione. Infine<br />

la casa svizzera di Shanghai è chiamata<br />

anche a incentivare la costituzione di<br />

reti durature di cooperazione in ambito<br />

scientifico e tecnologico secondo gli<br />

interessi delle scuole universitarie svizzere<br />

anche al di fuori del programma<br />

bilaterale.<br />

La rete Swissnex è diretta dalla Segreteria<br />

di Stato per l’educazione e la ricerca<br />

(SER) del Dipartimento federale dell’interno<br />

(DFI) in collaborazione con il Dipartimento<br />

federale degli affari esteri.<br />

Più ampi ragguagli: www.swissnex.org<br />

Cina: nuova regolamentazione sulle<br />

rappresentanze straniere<br />

Il Ministero del commercio cinese<br />

(MOC) lavora attualmente su un progetto<br />

volto ad inasprire le formalità cui devono<br />

adempiere le rappresentanze estere<br />

presso le autorità politiche nel quadro<br />

della legge sulla costituzione e l’attività<br />

delle rappresentanze estere in Cina.<br />

Il progetto di legge non è ancora terminato,<br />

dovrebbe essere approvato a fine<br />

<strong>2008</strong> e prevede i seguenti cambiamenti:<br />

• controlli più severi e frequenti della<br />

contabilità, che dovrà essere tenuta in<br />

Cina; l’audit dei conti annuali dovrà<br />

essere effettuato da un revisore;<br />

• obbligo di informare immediatamente<br />

le autorità di qualsiasi cambiamento a<br />

livello della struttura societaria o del<br />

capitale sociale, nonché di qualsiasi<br />

altro cambiamento importante relativo<br />

alla rappresentanza;<br />

• obbligo di finanziare la rappresentanza<br />

con l’azienda estera (il finanziamento<br />

tramite l’ufficio locale è proibito);<br />

• prolungamento a due anni del termine<br />

d’attesa per poter aprire una rappresentanza<br />

in Cina (finora l’apertura di<br />

una rappresentanza era possibile dopo<br />

un anno di presenza in Cina);<br />

• estensione degli scopi della rappresentanza<br />

(saranno inclusi in futuro le rappresentanze<br />

di prodotti, la pubblicità e<br />

gli studi di mercato in relazione con<br />

la vendita/distribuzione di prodotti, la<br />

prestazione di servizi, come pure le<br />

attività nel quadro di accordi internazionali);<br />

• estensione delle competenze del “chief<br />

representative” e del “representative”,<br />

che potranno ormai firmare i contratti<br />

per l’impresa estera nella misura<br />

in cui saranno stati abilitati a farlo<br />

dall’azienda stessa.<br />

Opportunità d’affari nei paesi<br />

emergenti del sud-est asiatico<br />

I paesi emergenti<br />

del sud-est asiatico<br />

dispongono<br />

di un potenziale<br />

di mercato non<br />

ancora sfruttato<br />

e di eccellenti<br />

prospettive economiche.<br />

Questa<br />

situazione risveglia<br />

l’interesse<br />

degli attori economici internazionali e<br />

consente ai paesi della regione di uscire<br />

dall’ombra della Cina.<br />

Secondo uno studio congiunto di Atradius,<br />

uno dei più grandi assicuratori<br />

credito, e dell’Intelligence Unit della rivista<br />

The Economist, la regione del sud-est<br />

asiatico ottiene buoni voti. Lo studio è il<br />

risultato di un’inchiesta realizzata presso<br />

364 aziende.<br />

Il valore del sud-est asiatico è in aumento<br />

per vari motivi:<br />

• conquista di nuovi mercati (elevato<br />

potenziale del mercato, buone prospettive<br />

di crescita);<br />

• ampliamento o delocalizzazione delle<br />

attività della Cina verso la regione<br />

(l’importanza di questi paesi aumenta<br />

a causa della loro prossimità e dei<br />

legami economici con il Paese di Mezzo);<br />

• tassi di crescita elevati (tassi elevati registrati<br />

l’anno scorso nei settori delle<br />

cure mediche, delle IT, dei servizi finanziari,<br />

della costruzione; ci si aspetta<br />

una crescita continua e un aumento<br />

dei margini nelle imprese attive nelle<br />

IT e nella produzione);<br />

• stabilità macroeconomica (nel <strong>2008</strong><br />

gli effetti della crisi economica negli<br />

Stati Uniti dovrebbero farsi sentire<br />

nella regione, ma per breve tempo, cui<br />

dovrebbe seguire una forte ripresa);<br />

• ottimizzazione delle infrastrutture,<br />

delle formalità amministrative e della<br />

regolamentazione (le lacune infrastrutturali,<br />

l’eccessiva burocrazia, la<br />

corruzione, la protezione insufficiente<br />

dei diritti della proprietà intellettuale<br />

e una cattiva corporate governance<br />

influenzano il buon andamento delle<br />

attività economiche, ma la maggior


Commercio estero<br />

parte dei paesi si sforza di rimediarvi<br />

ed hanno già ottenuto i primi risultati;<br />

• il Vietnam “promette bene”: esso offre<br />

infatti le migliori prospettive, superando<br />

persino Singapore, Thailandia e<br />

Malesia.<br />

Lo studio in oggetto può essere consultato<br />

online in formato pdf su http://global.<br />

atradius.com/images/stories/EmergMarkRep%20SEAsia_int.pdf<br />

Singapore: lo Stato incoraggia gli<br />

investimenti<br />

Singapore intende migliorare ulteriormente<br />

la sua competitività: lo Stato attingerà<br />

dalle sue casse, piene, un importo<br />

pari a 3,8 miliardi di euro per sostenere<br />

i suoi attori economici per l’anno d’esercizio<br />

in corso (dal 1° aprile <strong>2008</strong> al<br />

31 marzo 2009). La città-stato non era<br />

finora mai stata così generosa.<br />

Circa 1’321 progetti sono in programma,<br />

di cui 444 nella costruzione (trasformazione<br />

di vie rapide, ammodernamento<br />

dei trasporti nel quartiere d’affari di<br />

Marina Bay), 479 per l’approvvigionamento<br />

in beni e servizi (soprattutto per<br />

equipaggiare il futuro sistema nazionale<br />

di pedaggio) e 398 per l’acquisto di<br />

tecnologie d’informazione e di comunicazione.<br />

I bandi pubblici d’acquisto possono essere<br />

consultati senza impegno nel Pre-<br />

Procurement Plan del governo di Singapore.<br />

Gli appalti pubblici di almeno 94’000<br />

euro sono pubblicati sulla piattaforma<br />

web Government Electronic Business<br />

(GeBIZ).<br />

Singapore Pre-Procurement Plan: http://<br />

app.mof.gov.sg/mfeupdate/index.asp<br />

Government Electronic Business (GeBIZ)<br />

Singapore: http://www.gebiz.gov.sg<br />

Accordo tra Svizzera e Arabia Saudita<br />

per la promozione e la protezione<br />

reciproca degli investimenti<br />

È entrato in vigore l’Accordo tra Svizzera<br />

e Arabia Saudita concernente la promozione<br />

e la protezione reciproca degli<br />

investimenti: esso favorirà le relazioni<br />

economiche e aumenterà la prosperità<br />

in entrambi i Paesi.<br />

L’accordo prevede che ogni Parte contraente<br />

s’impegni a proteggere e promuovere<br />

nel suo territorio gli investimenti<br />

effettuati dagli investitori dell’altra Parte<br />

contraente e, in particolare, a concedere<br />

loro il trattamento nazionale e il trattamento<br />

della nazione più favorita. Ogni<br />

Paese si impegna inoltre a permettere<br />

agli investitori dell’altra Parte il libero<br />

trasferimento dei pagamenti in relazione<br />

ad un investimento.<br />

Sgravi fiscali per le società in Israele<br />

Israele ha annunciato una riduzione<br />

progressiva dell’imposta sugli utili, che<br />

dovrebbe essere ridotta dal 27 al 25%<br />

l’anno prossimo. Il tasso sarà in seguito<br />

ridotto di un punto percentuale l’anno<br />

fino al 2014, quando avrà raggiunto il<br />

20%.<br />

Tunisia: progetti colossali in vista<br />

È un dato di fatto: la Tunisia è diventata<br />

un importante luogo d’investimento.<br />

Sono soprattutto gli investitori provenienti<br />

dagli Emirati Arabi Uniti ad essere<br />

impegnati in numerosi progetti molto<br />

ambiziosi, ma delle opportunità interessanti<br />

si aprono anche per le aziende<br />

svizzere.<br />

L’Ambasciata di Svizzera a Tunisi ha fatto<br />

il punto della situazione dei principali<br />

progetti in corso e delle iniziative ad<br />

essi collegati. Non meno di 60 miliardi<br />

di franchi saranno investiti nei prossimi<br />

anni per costruire:<br />

• una nuova città con 300’000-500’000<br />

abitanti su 830 ettari a sud di Tunisi;<br />

• il megapolo Bled El Ward di 5’000<br />

ettari (con alberghi, centri benessere,<br />

installazioni sportive, ecc.);<br />

• un complesso turistico con 4’000 alloggi<br />

(ville, appartamenti) in prossimità<br />

di Sousse;<br />

• un complesso sportivo (con uno stadio<br />

da 20’000 posti, due piscine, 13 campi<br />

da tennis, un campo da golf, una sala<br />

multi sport della capacità di 5’000<br />

persone) a nord di Tunisi;<br />

• un centro finanziario internazionale<br />

(off-shore);<br />

• una raffineria a La Skhira;<br />

• un aeroporto internazionale nella regione<br />

di Enfida;<br />

• un porto in acque profonde al largo di<br />

Enfida.<br />

Dettagli inerenti a questi e ad altri 14<br />

progetti sono forniti dal rapporto redatto<br />

dall’Ambasciata di Svizzera a Tunisi “Le<br />

XIème Plan de développement économique<br />

et social (2007-2011): Divers<br />

projets prévus en Tunisie dont le montant<br />

d’investissement dépasse le cadre des 60<br />

milliards de francs suisses” visionabile<br />

su www.osec.ch/internet/osec/de/home/<br />

export/countries/tn/export.html > Investimenti<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 24<br />

Vancouver 2010: vi sono ancora<br />

opportunità commerciali da cogliere<br />

I Giochi olimpici invernali di Vancouver<br />

si terranno a febbraio 2010. Le opportunità<br />

d’affari sono numerose perché molti<br />

cantieri sono ancora aperti, alcuni non<br />

hanno neppure cominciato.<br />

Le aziende interessate possono consultare<br />

la rubrica “Procurement opportunities”<br />

al sito www.2010commercecentre.<br />

com che riunisce tutti gli appalti e i<br />

progetti in relazione con l’organizzazione<br />

dei Giochi del 2010.<br />

“Emerging Markets: Balancing Risk<br />

and Reward”<br />

PricewaterhouseCoopers<br />

ha pubblicato<br />

uno studio sul potenziale<br />

economico<br />

e commerciale delle<br />

nazioni più in vista al<br />

momento. La classifica<br />

dei 20 mercati<br />

emergenti più attrattivi<br />

è stata stabilita in<br />

questo quadro.<br />

Lo studio in oggetto indica che oltre ai<br />

mercati in piena crescita più conosciuti, i<br />

paesi emergenti dispongono di condizioni<br />

propizie agli investimenti.<br />

Per le aziende di produzione, l’Egitto conduce<br />

la classifica, seguito dalla Bulgaria, dalla<br />

Serbia, dall’India e dal Vietnam. Tra i primi<br />

dieci figurano anche il Perù, la Romania,<br />

l’Ucraina, il Cile e la Turchia. Nella classifica<br />

sono stati tenuti in considerazione anche<br />

criteri quali le basi di calcolo, i redditi medi<br />

e taluni rischi economici.<br />

I paesi migliori per le aziende di servizi sono<br />

Polonia, Cile, Russia, Romania e Bulgaria. Tra<br />

i primi dieci figurano anche la Slovacchia, la<br />

Serbia, il Brasile, la Malesia e la Turchia.<br />

“Emerging Markets: Balancing Risk and<br />

Reward. The PricewaterhouseCoopers<br />

EM20 Index” può essere scaricato in format<br />

pdf dal sito web www.pwc.co.uk/pdf/<br />

EM20_<strong>2008</strong>_report.pdf<br />

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Attualità<br />

20 anni per la qualità dell’aria in <strong>Ti</strong>cino<br />

Il 18 settembre dalle ore 13.30 nell’Auditorio Università della Svizzera italiana a Lugano, si terrà la<br />

manifestazione per i vent’anni della qualità dell’aria in <strong>Ti</strong>cino<br />

Comunicato stampa del Servizio informazione del Dipartimento del territorio<br />

Tema: monitoraggio della qualità<br />

dell’aria<br />

Minuscole, spesso incolori, inodori e<br />

impalpabili: le sostanze nocive nell’aria<br />

che respiriamo e che ci assicura la vita,<br />

sono talvolta difficilmente percepibili e<br />

i loro effetti sottovalutati. Gli inquinanti<br />

atmosferici rappresentano però un<br />

rischio per la salute umana e hanno<br />

ripercussioni su animali, piante, ed interi<br />

ecosistemi. Da 20 anni la qualità<br />

dell’aria viene costantemente monitorata<br />

tramite la rete di rilevamento cantonale.<br />

Le informazioni che ne scaturiscono<br />

permettono di informare la popolazione<br />

sull’evoluzione dello stato dell’aria e<br />

verificare l’efficacia dei provvedimenti<br />

che saranno illustrati nel pomeriggio informativo.<br />

Annualmente il Dipartimento<br />

del territorio pubblica il rapporto sulla<br />

qualità dell’aria che descrive la situazione<br />

generale, i dati sui singoli inquinanti<br />

e ogni anno presenta un nuovo approfondimento<br />

su temi specifici e d’attualità<br />

per quanto concerne l’inquinamento<br />

atmosferico; nel <strong>2008</strong> verrà presentata<br />

un’edizione speciale.<br />

Pubblico<br />

La giornata informativa è indirizzata a<br />

tutti gli interessati: autorità comunali e<br />

cantonali, studi di ingegneria e urbani-<br />

stica, rappresentanti di organizzazioni<br />

economiche e ambientali, membri della<br />

Regio Insubrica<br />

Programma<br />

13:30 Apertura dei lavori e saluto,<br />

Marco Borradori e<br />

Giovanni Bernasconi<br />

13:40 Moderatore dell’incontro,<br />

Luca Colombo<br />

13:45 PARTE PRIMA: Emissioni<br />

Rapporto sulle emissioni industriali in<br />

atmosfera, Alejandra Almada<br />

14:05 Il risanamento ambientale della<br />

PAMP SA di Castel San Pietro,<br />

Fiorenzo Arbini<br />

14:25 PARTE SECONDA: Immissioni<br />

Evoluzione della rete di rilevamento<br />

della qualità dell’aria in <strong>Ti</strong>cino,<br />

Marco Andretta<br />

14:45 Rapporto sulla qualità dell’aria in<br />

<strong>Ti</strong>cino 2007,<br />

Katharina Schuhmacher<br />

15:05 La qualità dell’aria nella Pianura<br />

Padana,<br />

Guido Lanzani<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 26<br />

Pomeriggio informativo<br />

20 anni<br />

qualità dell’aria<br />

in <strong>Ti</strong>cino<br />

www.ti.ch/aria<br />

Con il patrocinio di<br />

www.ti.ch/aria<br />

Lugano<br />

Auditorio Università della Svizzera italiana<br />

Via G. Buffi 13<br />

Giovedì 18 settembre <strong>2008</strong><br />

dalle ore 13.30<br />

Repubblica e Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />

Dipartimento del territorio<br />

Sezione protezione aria, acqua e suolo<br />

Ufficio protezione aria<br />

15:25 Inquinamento transfrontaliero:<br />

effetto sui laghi alpini,<br />

Michela Rogora<br />

15:45 Pausa<br />

16:05 PARTE TERZA: Risanamento<br />

della qualità dell’aria<br />

Nuove sfide nel risanamento della qualità<br />

dell’aria in Svizzera,<br />

Martin Schiess<br />

16:25 Inquinamento atmosferico e riscaldamento<br />

del clima,<br />

Marco Gaia<br />

16:45 PARTE CONCLUSIVA<br />

Discussione con il pubblico<br />

Conclusioni,<br />

Marcello Bernardi<br />

Al termine dell’incontro seguirà un rinfresco<br />

a base di specialità locali.<br />

Per informazioni è possibile contattare:<br />

20 anni qualità dell’aria<br />

Sezione protezione dell’aria,<br />

dell’acqua e del suolo<br />

Ufficio protezione dell’aria<br />

Via Salvioni 2 A<br />

6500 Bellinzona<br />

dt-upa@ti.ch


27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

CONTRIBUTO CTM / AZIENDA XY<br />

BASATO SULLA QUANTITÀ DI ABBONAMENTI EMESSI (MIN. 25 PEZZI)<br />

PARTECIPAZIONE AZIENDA PARTECIPAZIONE CTM RISPARMIO<br />

COLLABORATORE<br />

0.0% 5.0% 5.0%<br />

5.0% 10.0% 15.0%<br />

7.5% 15.0% 22.5%<br />

10.0% 20.0% 30.0%<br />

12.5% 25.0% 37.5%<br />

Attualità<br />

Arcobaleno aziendale:<br />

imprese e trasporti pubblici impegnati<br />

per una migliorata mobilità aziendale<br />

Dipartimento del Territorio e CTM insieme verso la mobilità sostenibile<br />

Comunicato stampa<br />

A<br />

fronte del crescente bisogno<br />

di mobilità della popolazione<br />

ed al conseguente incremento<br />

di traffico, disagi ed inquinamento,<br />

il Dipartimento del Territorio, le<br />

Commissioni regionali dei trasporti<br />

e la Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino e Moesano,<br />

hanno elaborato un progetto<br />

per sensibilizzare ed informare datori<br />

di lavoro e dipendenti sul tema<br />

del trasporto pubblico.<br />

L’obiettivo è il coinvolgimento diretto<br />

di imprese ed enti che, grazie<br />

al prodotto arcobaleno aziendale,<br />

hanno l’opportunità di offrire<br />

ai propri dipendenti l’acquisto<br />

dell’abbonamento annuale arcobaleno<br />

a tariffe ancor più vantaggiose:<br />

a partire dall’ordine di 25 abbonamenti<br />

annuali, emessi a nome delle<br />

aziende partecipanti, si avrà infatti<br />

accesso a sconti dal 5 al 25%;<br />

la percentuale di sconto varia in<br />

funzione dell’impegno dell’azienda.<br />

Maggiore è la partecipazione<br />

dell’azienda all’acquisto, maggiore<br />

sarà l’entità dello sconto concesso<br />

dalla CTM (fermo restando una<br />

partecipazione massima che non<br />

può eccedere il 25%).<br />

Mobilità aziendale vista anche, quindi,<br />

come alternativa all’automobile<br />

che apporta numerosi vantaggi ad<br />

imprese e dipendenti: meno tempo<br />

perso e opportunità di sfruttare l’abbonamento<br />

arcobaleno anche nel<br />

tempo libero per i dipendenti. Per le<br />

aziende partecipanti, la possibilità di<br />

sfruttare i terreni adibiti a parcheggi<br />

in modo più redditizio e un’immagine<br />

aziendale che le qualifichi come<br />

socialmente responsabili nell’ottica<br />

della mobilità sostenibile.<br />

L’abbonamento arcobaleno aziendale<br />

rappresenta un’importante sfida<br />

per la CTM e si propone di offrire un<br />

valore aggiunto ai cittadini, al territorio<br />

e ai pendolari che ogni giorno<br />

si spostano dal proprio domicilio<br />

verso il luogo d’impiego. L’iniziativa<br />

va ad inserirsi nell’ambito del più<br />

ampio tema della mobilità aziendale<br />

a cui il Cantone, nelle scorse settimane,<br />

ha dato nuovo slancio approvando<br />

un credito a sostegno anche<br />

di questo importante progetto.<br />

Il tema della mobilità aziendale è anche<br />

stato approfondito in occasione<br />

dell’incontro “Guida alla mobilità<br />

aziendale: incontro informativo<br />

per le aziende”, tenutosi lo scorso<br />

10 giugno <strong>2008</strong>, presso l’Hotel<br />

Coronado a Mendrisio, al quale la<br />

Camera di commercio, dell’industria,<br />

dell’artigianato e dei servizi<br />

del cantone <strong>Ti</strong>cino ha partecipato<br />

attivamente quale co-organizzatrice.<br />

Per informazioni:<br />

Comunità tariffale<br />

<strong>Ti</strong>cino e Moesano<br />

Viale Stazione 33<br />

6500 Bellinzona<br />

Tel. +41 91 835 48 70<br />

info@arcobaleno.ch


Attualità<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 28<br />

DEROGHE AUTUNNALI E NATALIZIE <strong>2008</strong><br />

Il DFE, accogliendo l’istanza di Federcommercio, ha concesso le seguenti deroghe per le aperture<br />

straordinarie dei negozi nel periodo autunnale e natalizio:<br />

Aperture autorizzate su tutto il territorio cantonale:<br />

Lunedì 8 dicembre, Immacolata, dalle 10.00 alle 18.00<br />

Domenica 14 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00<br />

Domenica 21 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00<br />

Mercoledì 24 dicembre, chiusura alle ore 17.00<br />

Mercoledì 31 dicembre, chiusura alle ore 17.00<br />

Aperture per Città Vecchia a Locarno:<br />

Giovedì 11 dicembre, Mercatino di Natale, fino alle ore 22.00<br />

Venerdì 12 dicembre, Mercatino di Natale, fino alle ore 22.00<br />

N.B. Per queste aperture straodinarie: le deroghe non sono<br />

valide per i negozi di generi alimentare (ad eccezione<br />

di quelli che durante l’apertura non occupano personale<br />

ai sensi della legislazione federale sul lavoro), i grandi<br />

magazzini, i saloni di parrucchiere e pettinatrici ed alle<br />

farmacie (escluse quelle di turno). Rimangono riservate le<br />

disposizioni dell’articolo 20 della LCL.<br />

giannini 195x150 def. 21.5.<strong>2008</strong> 13:48 Pagina 1<br />

Aperture per Lugano e Paradiso:<br />

Domenica 5 ottobre, Festa della Vendemmia, dalle 10.00 alle<br />

18.00<br />

N.B. Per queste aperture straodinarie: le deroghe non sono<br />

valide per i negozi di generi alimentare (ad eccezione<br />

di quelli che durante l’apertura non occupano personale<br />

ai sensi della legislazione federale sul lavoro), i grandi<br />

magazzini, i saloni di parrucchiere e pettinatrici ed alle<br />

farmacie (escluse quelle di turno). Rimangono riservate le<br />

disposizioni dell’articolo 20 della LCL.<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

Federcommercio<br />

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29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

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Vita dei Soci


Vita dei Soci<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 30<br />

ABT: Generali succede a Ghiringhelli<br />

Claudio Generali succede a Giorgio Ghiringhelli alla presidenza dell’Associazione Bancaria<br />

<strong>Ti</strong>cinese, dopo che quest’ultimo l’ha guidata per 12 anni. Giovedì 15 maggio scorso presso la<br />

propria sede di Villa Negroni a Lugano-Vezia si è tenuta l’Assemblea generale ordinaria ABT, che è<br />

stata seguita da una conferenza della Consigliera di Stato Laura Sadis, Direttrice del Dipartimento<br />

finanze ed economia<br />

ASSOCIAZIONE<br />

BANCARIA TICINESE<br />

Testo a cura dell’Associazione Bancaria <strong>Ti</strong>cinese – ABT<br />

Giorgio Ghiringhelli ha aperto la<br />

serata, ringraziando coloro che<br />

hanno collaborato con lui in questi<br />

anni e si è felicitato con Claudio<br />

Generali per la nomina. Ricordiamo che<br />

Claudio Generali vanta una lunga e prestigiosa<br />

carriera in campo bancario e<br />

politico, avendo assunto numerose cariche<br />

importanti, fra cui spiccano quella<br />

di Consigliere di Stato, Presidente del<br />

Consiglio di amministrazione della Banca<br />

del Gottardo e membro del Consiglio di<br />

banca della Banca Nazionale Svizzera.<br />

Paolo Cornaro, membro del Comitato<br />

esecutivo ABT, ha ricordato la lunga<br />

carriera di Giorgio Ghiringhelli, presidente<br />

uscente, che già nel 1974 era<br />

stato chiamato a ricoprire la carica di<br />

Direttore Generale della Banca della<br />

Svizzera Italiana, per poi diventare<br />

presidente della Direzione generale<br />

nel 1983 e nel 1994 Vicepresidente del<br />

Consiglio di amministrazione di BSI SA.<br />

Nel marzo 2004 fu nominato presidente<br />

del CdA della BSI, carica che tuttora<br />

riveste. La sua entrata nel comitato ABT<br />

risale al 1972.<br />

In seguito Claudio Generali ha ringraziato<br />

per la fiducia riposta nella sua<br />

persona e ha affermato che intende<br />

«dare prova di impegno in questa<br />

nuova attività». Facendo riferimento<br />

alle sfide che il sistema finanziario<br />

deve affrontare in questo momento,<br />

Generali ha affermato che ormai sembra<br />

essersi chiusa un’era, quella della<br />

deregolamentazione, e sembra invece<br />

essere iniziata la stagione della «re-regulation».<br />

Viste le inquietudini che serpeggiano<br />

nel pubblico e fra i politici,<br />

l’impressione è quella che si interverrà<br />

con mano pesante. «Il rischio tuttavia<br />

– ha sottolineato – è che per eliminare<br />

qualche strumento esotico del credito,<br />

si finisca anche per intralciare l’attività<br />

corrente delle banche. Visto che l’economia<br />

è già in rallentamento, sarebbe<br />

drammatico se le attività di credito tradizionale<br />

venissero ostacolate. In questo<br />

momento un aumento del “capital<br />

requirement” avrebbe effetti disastrosi<br />

sull’economia».<br />

Dal canto suo Laura Sadis ha sottolineato<br />

le preoccupazioni che il mondo<br />

della finanza solleva a livello di opinione<br />

pubblica e di politica. «Come Direttrice<br />

del Dipartimento delle finanze<br />

e dell’economia non posso sottacere<br />

le conseguenze negative della crisi<br />

sugli utili di alcuni importanti istituti<br />

finanziari presenti in <strong>Ti</strong>cino e quindi<br />

sulle entrate fiscali del Cantone e dei<br />

comuni». Il gettito fiscale delle persone<br />

giuridiche è molto volatile ed oscilla<br />

fra i 200 e i 300 milioni di franchi<br />

all’anno. Le banche variano di anno in<br />

anno il loro apporto: da un quarto a un<br />

terzo del totale (fra i 50 e i 100 milioni<br />

l’anno). Gli utili provenienti da succursali<br />

di istituti bancari con sede fuori<br />

cantone contribuiscono a loro volta<br />

in misura fra il 40 e il 65% al gettito<br />

fiscale dell’intero settore bancario. Si<br />

capisce che la preoccupazione a livello<br />

fiscale è grande.<br />

E in questo contesto Laura Sadis ha<br />

parlato dell’iniziativa popolare in votazione<br />

il prossimo primo giugno che<br />

propone sgravi fiscali. «Le finanze del<br />

Cantone – ha notato Laura Sadis – non<br />

vanno bene, contrariamente a quanto i<br />

sostenitori dell’iniziativa si ostinano a<br />

far credere. Lo dimostra che il <strong>Ti</strong>cino è<br />

stato l’unico cantone a chiudere ancora<br />

i conti in rosso lo scorso anno, e questo<br />

dopo diversi anni di forte crescita<br />

economica». La consigliera di Stato ha<br />

portato numerose cifre a dimostrazione<br />

di questa situazione e ha illustrato<br />

le misure di riequilibrio messe in<br />

cantiere dal governo. L’accoglimento<br />

dell’iniziativa renderebbe inattuabile<br />

il risanamento in tempi accettabili. «E<br />

questo è pericoloso perché un paese<br />

con finanze pubbliche deficitarie non<br />

contribuisce sicuramente a rendere<br />

attrattiva la sua piazza economica e<br />

finanziaria», ha concluso Laura Sadis.<br />

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Vita dei Soci<br />

Centro per professionisti Frigerio:<br />

da 20 anni il punto d’incontro per<br />

artigiani ed industrie in <strong>Ti</strong>cino<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 32<br />

A colloquio con Achille e Luca Poncini, della nota azienda famigliare ticinese, che parlano dei<br />

festeggiamenti per il giubileo del loro rinomato Centro per Professionisti, della situazione di<br />

mercato negli ultimi due decenni e delle prospettive future<br />

Signor Poncini, quest’anno festeggiate<br />

un giubileo importante: 20<br />

anni di attività del vostro Centro<br />

per Professionisti. Guardando per<br />

un attimo al passato, cosa è cambiato<br />

in questi ultimi due decenni?<br />

Achille Poncini: “Innanzitutto tengo<br />

a specificare che festeggiamo i 20 anni<br />

del Centro per Professionisti, che è una<br />

delle 4 divisioni della nostra azienda.<br />

La Frigerio invece è già attiva da oltre<br />

80 anni. Quindi di decenni ne ha visti<br />

passare parecchi. Quello che posso<br />

rilevare agli ultimi due decenni, è che il<br />

mercato è cambiato notevolmente, ed è<br />

necessario saper rispondere alle esigenze<br />

della clientela con sempre maggiore<br />

tempestività e flessibilità”.<br />

In sostanza, la Frigerio con il suo<br />

Centro per Professionisti come ha<br />

vissuto tali cambiamenti?<br />

AP: “La vendita al dettaglio si è sicuramente<br />

sviluppata parecchio in <strong>Ti</strong>cino,<br />

basti vedere i numerosi centri commerciali<br />

che sono sorti ad esempio sul<br />

Pian Scairolo nel Luganese o sul Piano<br />

di Magadino. Inoltre, con l’avvento di<br />

Internet, che è diventato ormai una<br />

realtà quotidiana nella nostra società,<br />

i consumatori possono oggi disporre<br />

di un grado di informazioni molto più<br />

elevato. Tale strumento ha ovviamente<br />

un grande influsso sui ritmi di lavoro,<br />

che sono diventati più frenetici”.<br />

E come avete reagito in azienda a<br />

tale evoluzione?<br />

AP: “Dando una nuova struttura aziendale:<br />

innanzitutto con la trasformazione<br />

del negozio generico “Ferrareccia Locarnese”<br />

nel primo centro specifico per<br />

professionisti in <strong>Ti</strong>cino.<br />

Con la costruzione nel 1988 della moderna<br />

sede aziendale in Via Varesi, sfruttando<br />

anche le interessanti sinergie con<br />

il magazzino e punto vendita dell’acciaio<br />

e dell’impiantistica già presente sul sedime<br />

dall’altra parte della strada, si è<br />

sicuramente creato nel tessuto urbano<br />

di Locarno un punto di attrazione commerciale<br />

non indifferente, e un punto<br />

d’incontro per tutti i professionisti ticinesi.<br />

Abbiamo inoltre orientato le nostre divisioni<br />

quali centri di competenza verso<br />

gli specifici segmenti professionali,<br />

ampliato la nostra struttura informatica<br />

e rafforzato l’organizzazione di vendita<br />

con rappresentanti commerciali. Infine,<br />

è stato potenziata anche la distribuzione<br />

logistica, per cui oggigiorno<br />

la nostra flotta veicoli è presente quo-<br />

Luca Poncini, Assistente di Direzione e Achille Poncini, <strong>Ti</strong>tolare<br />

tidianamente in tutte le regioni della<br />

Svizzera italiana”.<br />

In due parole per i nostri lettori:<br />

chi è la Frigerio oggi e nel prossimo<br />

futuro?<br />

Luca Poncini: “Copriamo una posizione<br />

di azienda leader nel settore,<br />

grazie sicuramente al teamwork dei<br />

ca. 100 collaboratori e ad un marketing<br />

mirato. Malgrado ciò Frigerio<br />

è rimasta l’azienda a conduzione familiare,<br />

con profonde radici ticinesi.<br />

Frigerio è attiva nel commercio al dettaglio<br />

con una gamma di oltre 60’000<br />

prodotti suddivisi nelle 4 Divisioni:<br />

Edilizia, Impiantista, Acciai/Metalli<br />

ed il Centro per Professionisti. Oltre<br />

alla sede di Locarno, disponiamo a<br />

Cadenazzo di un deposito e piegatoio<br />

dell’acciaio per cemento armato,<br />

e per la posa offriamo un prezioso<br />

valore aggiunto tramite la nostra affiliata<br />

Edilfer SA, che impiega circa 70<br />

«uomini d’acciaio»”.


33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

Ritorniamo al Centro per Professionisti<br />

che festeggia il 20°. Cosa si<br />

intende esattamente?<br />

LP: “Si tratta in sostanza di un punto<br />

vendita di oltre 1’600 m2, con un ampio<br />

assortimento di oltre 30’000 articoli,<br />

e che si orienta chiaramente verso le<br />

esigenze degli artigiani e dell’industria<br />

ticinese grazie al servizio venditori specializzati<br />

e quelle performance di punta<br />

che ormai sono di fondamentale importanza<br />

per i professionisti”.<br />

Nello specifico, quali sono queste<br />

performance di punta che i vostri<br />

clienti trovano al Centro Professionisti?<br />

AP: “Offriamo un ampio pacchetto di<br />

prestazioni, dall’officina meccanica, ai<br />

cataloghi quali pratici strumenti organizzativi<br />

per i professionisti, fino all’e-shop<br />

o la Frigerio-Card, il cosiddetto “passaporto<br />

degli acquisti”, nonché il servizio<br />

del nostro team specializzato, preparato<br />

e formato, che è in grado di assistere<br />

il cliente proponendo le soluzioni più<br />

adatte alle esigenze individuali”.<br />

LP: “Oltre a tali servizi, disponiamo di<br />

una scelta di prodotti di qualità e rappresentanze<br />

delle più rinomate marche,<br />

come il Bosch-Shop, il DeWalt-Center,<br />

il Kärcher-Professional-Shop e l’Uvex-<br />

Safety-Corner. Con il motto “forti marchi<br />

per professionisti”, che é anche lo<br />

slogan che accompagna i festeggiamenti<br />

dei 20 anni del Centro, vogliamo infatti<br />

sottolineare l’attività a beneficio dei<br />

professionisti.”<br />

I professionisti non hanno dunque<br />

che da trarre vantaggi dal Centro<br />

Professionisti. Ci sono delle sorprese<br />

in serbo per loro in occasione<br />

dei 20 anni?<br />

AP: “Certamente! I festeggiamenti per il<br />

giubileo del Centro Professionisti sono<br />

proprio indirizzati verso la nostra fedele<br />

clientela. Abbiamo preparato per l’occasione<br />

numerose promozioni speciali ed<br />

azioni, ed invitiamo tutti i professionisti<br />

a venirci a trovare a Locarno per approfittarne<br />

e conoscerci personalmente!”<br />

Vita dei Soci<br />

Per concludere, non avete ancora<br />

risposto alla domanda sul futuro<br />

dell’azienda. Quali sono gli obiettivi<br />

Frigerio di domani?<br />

LP: “Cerchiamo ovviamente sempre il<br />

modo migliore per anticipare le tendenze<br />

del mercato e le esigenze dei clienti.<br />

Per i prossimi anni sono in pianificazione<br />

nuovi investimenti per rimanere<br />

al passo coi tempi, ed altri progetti atti<br />

a consolidare la nostra posizione di<br />

leadership.<br />

Le nostre visioni sono dunque aperte<br />

sull’avvenire, e con interesse particolare<br />

osserviamo l’evoluzione economica<br />

regionale e cantonale, poiché partiamo<br />

dal presupposto che ci saranno ulteriori<br />

trasformazioni anche in futuro”.<br />

Frigerio & Co. Locarno<br />

Via Varesi 18<br />

6600 Locarno<br />

Tel. +41 91 756 06 09<br />

Fax +41 91 756 06 56<br />

cristina.tosi@frigerio.ch


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La maestria e l’arte<br />

della consulenza<br />

per il risk management<br />

IBC Insurance Broking Consulting propone innovativi servizi<br />

nella gestione dei rischi per le imprese<br />

di Lisa Pantini<br />

Con una solida esperienza ventennale<br />

alle spalle quale broker indipendente,<br />

il Gruppo IBC Insurance<br />

Broking Consulting opera anche a Lugano<br />

dal 2000. Negli anni, IBC si è specializzata<br />

sempre più in vari ambiti, garantendo<br />

un servizio di consulenza in materia di<br />

gestione dei rischi e brokeraggio assicurativo<br />

a 360° a tutte le aziende.<br />

A livello nazionale il Gruppo conta oltre<br />

60 dipendenti, dislocati tra la casa madre<br />

a Losanna e le 7 succursali situate nelle<br />

3 regioni linguistiche. Sul piano internazionale<br />

IBC è presente in oltre 80 paesi<br />

tramite il partner Assurex Global, che<br />

conta più di 20’000 collaboratori.<br />

Tra i vari ambiti d’attività troviamo:<br />

• Insurance Solutions,<br />

• Employee Benefit Solutions,<br />

• Risk Management Consulting Solutions,<br />

• Alternative Risk Financing Solutions.<br />

Un partner strategico per i clienti, che<br />

cura i loro interessi nella gestione completa<br />

dei rischi assicurabili e non assicurabili<br />

al fine di garantire la sicurezza<br />

duratura e a lungo termine delle loro<br />

imprese.<br />

Trasparenza, equilibrio, autorevolezza.<br />

Sono queste le caratteristiche che, con<br />

grande professionalità, il Direttor Piermichele<br />

Bernardo ed il suo team vi offrono<br />

dagli uffici di Corso Elvezia 27 a Lugano.<br />

IL RISK MANAGEMENT SECONDO IBC<br />

Il rischio è da considerarsi un’occasione<br />

da cogliere per razionalizzare i processi<br />

interni e sfruttare risorse e/o evoluzioni<br />

del mercato o invece un possibile danno<br />

dal quale ripararsi?<br />

Adottare ed intraprendere tutte le misure<br />

necessarie e compiere i passi volti a limitare<br />

od eliminare il rischio per favorire<br />

la crescita dell’impresa. IBC per propria<br />

missione si pone l’obiettivo di garantire<br />

la prosperità e la continuità dell’attività<br />

del cliente grazie ad una politica di prevenzione<br />

fondata sulla consulenza e sulla<br />

gestione dei rischi seria e completa.<br />

Sono molti i rischi con cui si confronta<br />

un’azienda quotidianamente, ma è impossibile<br />

conoscere l’esatto momento in<br />

cui uno o più eventi potranno accadere.<br />

Una buona gestione dei rischi importanti<br />

in seno ad un’impresa, come la loro trattazione<br />

e la messa in atto di differenti misure,<br />

permette di mettersi al riparo dalle<br />

conseguenze drammatiche che sono la<br />

conseguenza di certi sinistri.<br />

Lo scorso 1° gennaio è entrato in vigore<br />

il nuovo Diritto sulla Revisione, che impone<br />

alle imprese con determinate caratteristiche<br />

di mettere in atto un sistema di<br />

gestione dei rischi.<br />

La base legale:<br />

Secondo le nuove norme del Codice delle<br />

Obbligazioni, l’azienda è sottomessa ad<br />

un controllo “limitato” o ad un controllo<br />

“ordinario” a dipendenza delle proprie<br />

condizioni specifiche.<br />

Controllo ordinario: le società<br />

Analisi della<br />

situazione<br />

<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 34<br />

sottoposte ad un controllo ordinario<br />

devono adempiere ad almeno a due<br />

delle tre condizioni che seguono<br />

e questo per due anni consecutivi<br />

(secondo l’art. 727 CO):<br />

• più di CHF 10 milioni di bilancio,<br />

• più di CHF 20 milioni di cifra d’affari,<br />

• almeno 50 collaboratori a tempo pieno<br />

(media annuale).<br />

In questi casi, una valutazione dei rischi<br />

(art. 663b CO) e un sistema di controllo<br />

interno (art. 728a CO) dovranno essere<br />

messi in atto.<br />

Il Consiglio d’amministrazione ha la responsabilità<br />

sia della forma che del contenuto<br />

della valutazione.<br />

Controllo “limitato”: i conti annuali<br />

delle società che non adempiono<br />

le condizioni che comportano<br />

un controllo ordinario devono sottostare<br />

ad un controllo “limitato”<br />

di un organo di revisione (deroghe<br />

possibili per società con meno di 10<br />

collaboratori).<br />

In questo caso, solo una valutazione<br />

dei rischi secondo l’art. 663b CO sarà<br />

richiesta.<br />

Le prestazioni IBC:<br />

IBC si è dotata di un processo di gestione<br />

del rischio per il cliente che comprende:<br />

Identificazione, stima,<br />

Trattazione dei<br />

valutazione dei rischi rischi <br />

Piermichele Bernardo<br />

Seguire, controllare,<br />

migliorare


35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

Oltre alle consulenze personalizzate<br />

e professionali fornite da specialisti,<br />

IBC ha fatto sviluppare un software che<br />

aiuta le aziende e semplifica la gestione<br />

dei rischi.<br />

Alfine di rispondere alle reali necessità<br />

dell’impresa, la soluzione proposta da<br />

IBC permette di prendere conoscenza,<br />

di analizzare e gestire i rischi in materia<br />

ottimale, adeguata e pertinente.<br />

Le prestazioni IBC in materia di Risk<br />

Management si dividono in due settori:<br />

Analisi e valutazione dei rischi:<br />

• analisi della situazione, raccolta dei<br />

dati sull’impresa e sulle sue attività;<br />

• incontro tra IBC ed i principali dirigenti<br />

dell’impresa alfine di procedere<br />

all’identificazione ed alla qualificazione<br />

dei rischi, seguita da una visita all’impresa;<br />

• trattazione dei rischi: discussione sulle<br />

misure da mettere in vigore alfine di<br />

gestire i principali rischi (solamente<br />

per le imprese con più di 50 collaboratori);<br />

• redazione di un rapporto finale.<br />

Software per la gestione dei rischi:<br />

• gestione individuale dei rischi più<br />

importanti;<br />

• accesso sicurizzato via Internet;<br />

• monitoraggio dei rischi e delle misure;<br />

• elaborazione rapporto stato avanzamento<br />

progetti;<br />

• formazione semplice e rapida degli<br />

utilizzatori.<br />

Il software IBC-ERM, messo a punto con<br />

il partner SME-Oxand, dalla semplicità<br />

d’utilizzo e di fruizione, può essere implementato<br />

ad ogni cliente che desideri<br />

una gestione del rischio completa.<br />

L’analisi dei rischi maggiori di un’impresa<br />

e la determinazione delle azioni<br />

da intraprendere, richiedono un’organizzazione<br />

interna efficace alfine di assicurare<br />

un monitoraggio ottimale della<br />

situazione, che tenga conto dello stato<br />

d’avanzamento della messa in atto delle<br />

misure decise.<br />

Alfine d’aiutare le aziende nella messa<br />

in atto del monitoraggio della gestione<br />

dei rischi e delle azioni, IBC offre ai suoi<br />

clienti questo prodotto innovativo, multilingue,<br />

semplice da usare e conforme ai<br />

bisogni delle PMI.<br />

IBC propone anche sessioni di coaching<br />

ad hoc per le aziende che acquistano la<br />

licenza d’utilizzo e si dotano così di questo<br />

sistema di risk management.<br />

Una presentazione del software IBC-<br />

ERM verrà effettuata anche nell’ambito<br />

di “<strong>Ti</strong>cino Informatica <strong>2008</strong>”, e<br />

si terrà giovedì 23 ottobre <strong>2008</strong> alle<br />

ore 13.30.<br />

Quali sono dunque i vantaggi di questo<br />

sistema, e cosa propone IBC alle<br />

imprese ticinesi?<br />

• prestazioni semplici e adattate ai bisogni,<br />

completamente sviluppate da IBC;<br />

• analisi dei rischi maggiori e proposta<br />

delle misure prioritarie da mettere in<br />

atto;<br />

• riduzione del costo totale del rischio,<br />

messa in evidenza dei possibili miglioramenti;<br />

• adempimento degli obblighi previsti<br />

Vita dei Soci<br />

dalla nuova legge in materia di revisione;<br />

• utilizzo (opzionale) d’un sistema di<br />

gestione dei rischi;<br />

• monitoraggio e controllo dei rischi a<br />

lungo termine;<br />

• utilizzazione di una metodologia in base<br />

ai criteri e normative internazionali;<br />

• accesso a delle prestazioni complementari<br />

di IBC.<br />

Per maggiori informazioni è possibile<br />

contattare:<br />

IBC Insurance Broking Consulting<br />

Lugano SA<br />

Corso Elvezia 27, 6900 Lugano<br />

Tel. +41 91 911 55 55<br />

Fax +41 91 911 55 50<br />

bernardo@ibc-brooker.com<br />

www.ibc-broker.com<br />

www.assurexglobal.com


Vita dei Soci<br />

L’accompagnamento ideale<br />

per nuovi imprenditori<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 36<br />

ASSCOPROFI offre un servizio mirato di consulenza ed accompagnamento per start up ticinesi<br />

di Lisa Pantini<br />

ASSCOPROFI – Associazione Sapere<br />

Come, nasce alla fine del 1996, quando,<br />

un gruppo di professionisti della<br />

piazza ticinese non più professionalmente<br />

attivi si riuniscono per trovare<br />

un modo per condividere e sfruttare la<br />

loro maturata esperienza.<br />

Questi consulenti, riunitisi in ASSCO-<br />

PROFI, danno un sostegno ai nuovi<br />

imprenditori in fase di start-up, con<br />

consigli e un accompagnamento al<br />

nuovo imprenditore che muove i primi<br />

passi nella creazione di un’azienda.<br />

Oggi l’Associazione conta 15 soci attivi<br />

e offre consulenza, informazione,<br />

formazione e accompagnamento per<br />

le attività economiche, artigianali e<br />

imprenditoriali.<br />

In questi anni ASSCOPROFI ha offerto<br />

i propri servizi a circa 170 futuri imprenditori<br />

(presentatisi allo sportello<br />

virtuale o segnalati da Enti Pubblici),<br />

ed ha seguito un centinaio di Start - Up,<br />

erogando una consulenza completa<br />

nella fase iniziale della nuova impresa.<br />

Il suo obiettivo è il trasferimento e la<br />

condivisione delle conoscenze dei propri<br />

soci a condizioni vantaggiose a PMI<br />

e nuovi imprenditori.<br />

Da sottolineare anche l’attività di mentoring<br />

alle nuove imprese in collaborazione<br />

con il centro CT-Start Up dell’Università<br />

della Svizzera Italiana.<br />

Le attività di ASSCOPROFI<br />

Nel tempo le attività dell’Associazione<br />

si sono sempre più specializzate. La<br />

base è sempre quella di promuovere il<br />

concetto “Sapere come – Saper Fare –<br />

Far Sapere”.<br />

È stata sempre più potenziata l’attività<br />

di sportello virtuale, dove gli interessati<br />

possono porre domande e ottenere in<br />

breve tempo un appuntamento e una<br />

consulenza. Il centro di competenze<br />

PMI di ASSCOPROFI è a disposizione di<br />

tutte le piccole e medie imprese con un<br />

ampio ventaglio di prestazioni:<br />

• uno sportello virtuale, raggiungibile<br />

online all’indirizzo www.asscoprofi.<br />

com, per una risposta rapida e l’ottenimento<br />

di informazioni in breve<br />

tempo;<br />

• l’opportunità di seguire training sulla<br />

corrispondenza commerciale, sulla<br />

creazione dell’immagine aziendale,<br />

sulla costruzione del business-plan,<br />

sulla definizione del piano di marketing;<br />

• la partecipazione gratuita ai meeting


37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

trimestrali per le PMI con temi di<br />

attualità e relatori di spicco;<br />

• la possibilità di pubblicare sul sito<br />

web il profilo della propria azienda;<br />

• l’accompagnamento individuale per<br />

le PMI (che sottoscrivendo un accordo<br />

siano iscritte all’associazione)<br />

per poter disporre su un periodo più<br />

lungo di tempo (fino a due anni) di<br />

una consulenza mirata e regolare;<br />

• esiste anche la possibilità di descrivere<br />

brevemente il proprio progetto<br />

e di chiedere un primo colloquio<br />

informativo con ASSCOPROFI.<br />

Tutti i servizi sono ben avviati,<br />

infatti a dimostrazione di ciò,<br />

le aziende che hanno ottenuto<br />

un successo rappresentano quasi<br />

l’80%: significa che le consulenze<br />

erogate hanno dato i loro frutti.<br />

Le tappe del processo<br />

per l’accompagnamento<br />

Un neo imprenditore necessita di informazioni<br />

su come proseguire la sua<br />

avventura verso l’imprenditoria. Ma<br />

incontra dubbi e difficoltà sul cammino<br />

per “mettersi in proprio”. Come fare?<br />

Dove andare a cercare le informazioni?<br />

ASSCOPROFI è la soluzione!<br />

Il primo contatto tra l’Associazione e<br />

il neo imprenditore avviene per via<br />

telematica. Dopo una richiesta di contatto<br />

allo sportello virtuale, la persona<br />

interessata viene invitata da un socio per<br />

essere ascoltata durante un colloquio<br />

face-to-face, dove espone il proprio progetto<br />

imprenditoriale, alla fine del quale<br />

deciderà se usufruire del servizio di<br />

accompagnamento. Si iscrive così (per<br />

Fr. 100.— quale una tantum) all’Associazione<br />

come persona accompagnata,<br />

accedendo ad una varietà d’ informazioni<br />

e tools, utili per mettersi in proprio,<br />

quali: come redigere un business plan,<br />

scegliere la forma giuridica, approfondire<br />

l’iscrizione al registro di commercio,<br />

creare l’immagine (nome, logo, politica<br />

di informazione) della futura impresa,<br />

inserire il profilo della ditta nei “Profili<br />

PMI” del sito web dell’Associazione<br />

(www.asscoprofi.com).<br />

Divenendo membro dell’Associazione<br />

entra anche in possesso di un cd<br />

e di un libro contenente parecchie<br />

istruzioni ed collegamenti a siti web<br />

istituzionali.<br />

Una volta deciso di farsi accompagnare<br />

da ASSCOPROFI, verrà seguito da un<br />

capo progetto nominato dall’Associazione<br />

per tutte le operazioni inerenti<br />

l’aprire un’attività (ubicazione dell’attività,<br />

stipulazione di contratti di affitto,<br />

iscrizione all’ AVS come indipendente,<br />

ecc.) e il promovimento della stessa<br />

attività (piano di marketing, ecc.).<br />

Sottoscrivendo un accordo di accompagnamento<br />

l’imprenditore si fa accompagnare<br />

per periodi fissi di tre<br />

mesi, rinnovabili alla scadenza per altri<br />

tre mesi, fino ad un massimo di due<br />

anni dal primo colloquio, il tutto ad un<br />

costo contenuto.<br />

ASSCOPROFI non intende in nessun<br />

momento dell’accompagnamento sostituirsi<br />

al futuro imprenditore, ma vuole<br />

essergli a fianco per evitare errori di gestione<br />

nella delicata fase dello Start - Up.<br />

La novità: Piazzetta Meeting PMI<br />

Non più un evento annuale, ma una<br />

serie di incontri dedicati alle PMI ed<br />

alle loro problematiche. Una buona<br />

occasione d’incontro e di dialogo tra<br />

professionisti e imprenditori e futuri<br />

imprenditori, fondamentale per l’aggiornamento<br />

costante delle evoluzioni<br />

economiche, giuridiche e di comunicazione.<br />

Grazie alla collaborazione<br />

con PostFinance, si terranno trimestralmente<br />

delle serate d’informazione<br />

indirizzate alle PMI su tematiche di<br />

gestione corrente come ad esempio:<br />

l’immagine dell’impresa, assegni per i<br />

figli, come impostare il Business plan,<br />

i contratti di lavoro, ecc..<br />

Il prossimo incontro si terrà martedì<br />

16 settembre <strong>2008</strong> alle ore<br />

Vita dei Soci<br />

18.30 presso il centro La Piazzetta<br />

in Via Loreto 17 a Lugano. L’argomento<br />

trattato sarà: “La nuova<br />

Legge sulla SAGL”. Al termine della<br />

presentazione vi sarà la possibilità<br />

di porre domande ed intrattenersi.<br />

La manifestazione è aperta<br />

a tutti gli interessati. Per motivi<br />

organizzativi vogliate annunciare<br />

la vostra presenza all’indirizzo:<br />

incontri-pmi@bluewin.ch. Per ulteriori<br />

informazioni: www.asscoprofi.com.<br />

ASSCOPROFI è aperta<br />

a ricevere nuovi soci!<br />

Chiunque fosse interessato ad<br />

entrare in contatto con questa<br />

realtà, che permette di aiutare<br />

nuovi imprenditori ed utilizzare<br />

il sapere accumulato in una<br />

vita lavorativa, può interpellare<br />

l’associazione o inviare una<br />

richiesta per posta elettronica,<br />

dopodiché verrete invitati ad un<br />

primo incontro.<br />

ASSCOPROFI<br />

Associazione Sapere Come<br />

Casella postale 130<br />

6828 Balerna<br />

Tel. +41 91 976 08 69<br />

Fax +41 91 976 06 89<br />

www.asscoprofi.com<br />

info@asscoprofi.com


Vita dei Soci<br />

Giovanni Quadri SA:<br />

impresa di costruzioni da oltre cinquant’anni<br />

L’impresa generale è specializzata in lavori di sottostruttura-soprastruttura per quanto riguarda<br />

l’edilizia privata, quella industriale e pubblica. Occupa circa 120 dipendenti tra maestranze edili e<br />

impiegati amministrativi. Da circa 10 anni ha un sistema di qualità certificato ISO 9001-2000<br />

Fondata da Giovanni Quadri nel<br />

1957 quale ditta individuale l’impresa<br />

di costruzioni Giovanni Quadri<br />

si è ritagliata nel mercato ticinese<br />

uno spazio di tutto rispetto. Nel 1970 è<br />

stata trasformata in società anonima.<br />

“Il massimo sviluppo – ci spiega Franco<br />

Quadri, il contitolare dell’azienda – si<br />

è avuto negli anni 60-70 quando abbiamo<br />

avuto fino a 300 operai”. Nel<br />

corso degli anni, seguendo soprattutto<br />

l’innovazione tecnologica, il numero dei<br />

dipendenti è diminuito. “Oggi abbiamo<br />

120 dipendenti tra maestranze edili e<br />

amministrazione. Il volume delle costruzioni<br />

non è però diminuito, anzi è<br />

cresciuto”, continua Franco Quadri in<br />

azienda dal 1988 dopo diverse esperienze<br />

in qualità di assistente di cantiere in<br />

Svizzera tedesca e in Germania.<br />

“Siamo sia impresa totale che generale”,<br />

spiega ancora il contitolare. Questo vuol<br />

dire che eseguiamo lavori di soprastruttura<br />

per l’edilizia privata e industriale<br />

sia come capi progetto (impresa totale)<br />

che con il cosiddetto “chiavi in mano”<br />

(impresa generale) con progetti di altri<br />

promotori. “Quella di impresa generale<br />

è comunque sempre stata una delle nostre<br />

attività principali”, specifica Franco<br />

Quadri, uno dei figli del fondatore<br />

che tiene a sottolineare la continuità<br />

aziendale. L’impresa, pur avendo una<br />

struttura fortemente professionalizzata e<br />

certificata, rimane un’azienda a conduzione<br />

familiare.<br />

“Abbiamo sempre puntato sulla qualità,<br />

tanto è vero che nel 1997 siamo state<br />

tra le prime aziende attive nel settore<br />

dell’edilizia ad essere certificate con<br />

il marchio ISO 9001-2000”, continua<br />

ancora Franco Quadri il quale ci spiega<br />

i punti di forza dell’impresa: serietà professionale;<br />

qualità di esecuzione grazie a<br />

maestranze formate; tempistica rispettata<br />

in modo assoluto; conoscenza del territorio.<br />

“Siamo fortemente radicati nel<br />

territorio luganese. La maggior parte dei<br />

nostri cantieri si trova appunto in questa<br />

regione. Siamo convinti che questo sia<br />

un punto di forza apprezzato dai nostri<br />

clienti: la conoscenza del territorio”.<br />

Anche la formazione è un punto fondante<br />

della filosofia aziendale della Giovanni<br />

Quadri SA. “Ogni anno entrano in azienda<br />

almeno tre apprendisti tra muratori<br />

e impiegati amministrativi. Nel nostro<br />

organico almeno sei dipendenti sono in<br />

formazione”, ci spiega Franco Quadri.<br />

“Ci teniamo ad avere del personale<br />

adeguatamente formato anche perché<br />

le esigenze lavorative diventano sempre<br />

più impegnative e richiedono una pro-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 38<br />

fessionalità elevata”.<br />

Tra i grossi cantieri eseguiti negli ultimi<br />

anni ne citiamo alcuni:<br />

Quale impresa costruzioni e generale:<br />

• “Parco delle stelle”, 80 appartamenti,<br />

Lugano-Pregassona;<br />

• “Residenza Regina”, 24 appartamenti,<br />

Lugano-Pregassona;<br />

• “Residenza Caspi”, 28 appartamenti,<br />

Lugano.<br />

Quale impresa totale:<br />

• “Residenza Alea”, 28 appartamenti,<br />

Lugano;<br />

• “Residenza Stella”, 21 appartamenti,<br />

Lugano-Pregassona;<br />

• “Residenza Ciusarella”, 22 appartamenti,<br />

Massagno.<br />

Altri grossi lavori per la pubblica<br />

utilità tra cui:<br />

• il Penitenziario cantonale Alla Stampa<br />

a Lugano;<br />

• l’Autosilo di Via Balestra a Lugano (in<br />

Consorzio);<br />

• edifici scolastici, centri civici e consortili;<br />

• ampliamento dell’Università della<br />

Svizzera Italiana a Lugano.<br />

Abbiamo pure preso parte fin dall’inizio<br />

all’esecuzione di diversi lotti dell’autostrada<br />

nel Canton <strong>Ti</strong>cino, con viadotti e<br />

altre opere importanti, con la costituzione<br />

di un Consorzio di Imprese <strong>Ti</strong>cinesi.<br />

Giovanni Quadri SA<br />

Via Chioso 9<br />

6814 Cadempino<br />

Tel. +41 91 961 60 80<br />

Fax +41 91 961 60 99<br />

www.quadri-sa.ch


La salute dei collaboratori si raggiunge miratamente e porta al successo. Per questo<br />

Helsana mette a disposizione delle aziende un management sanitario completo.<br />

«Helsana Business Health» vi sostiene nella promozione della salute in ambiente di<br />

lavoro. Mediante sensibilizzazione, analisi e provvedimenti quali proposte nell’ambito<br />

della prevenzione per un maggiore benessere dei collaboratori e management delle<br />

assenze volto alla riduzione delle assenze, vi aiutiamo ad avere ancora più successo.<br />

Per maggiori informazioni telefonate allo 0844 80 81 88.<br />

www.helsana.ch<br />

«Helsana Business Health» –<br />

per l’equilibrio tra<br />

prestazione e salute


Formazione<br />

Le proposte formative della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

LA LEGGE SULL’ESECUZIONE E SUL<br />

FALLIMENTO<br />

Relatori: Mauro Mini e Ermidio<br />

Antonini<br />

Date: 2, 9, 16, 23 ottobre <strong>2008</strong><br />

dalle 16.00 alle 19.00<br />

LO SPORTELLO… L’IMMAGINE<br />

DELL’AZIENDA<br />

Relatore: Angelo Delsanto<br />

Data: 8 ottobre <strong>2008</strong>,<br />

dalle 09.00 alle 17.00<br />

KNOW-HOW NEL COMMERCIO CON<br />

L’ESTERO<br />

In collaborazione con l’Osec di<br />

Lugano<br />

MODULO 1 – CREDITI ED INCASSI<br />

DOCUMENTARI, GARANZIE BAN-<br />

CARIE<br />

Relatori: Aleardo Giudici,<br />

Claude Boni<br />

Data: 7 ottobre <strong>2008</strong><br />

dalle 09.00 alle 17.00<br />

MODULO 2 – I RISCHI DERIVANTI<br />

DAL TRASPORTO DELLE MERCI<br />

Relatore: Paolo Cavalli<br />

Data: 21 ottobre <strong>2008</strong><br />

dalle 14.00 alle 17.00<br />

MODULO 3 – ESPORTAZIONI DI BENI<br />

A DUPLICE IMPIEGO - DUAL-USE<br />

Relatore: Jürgen Böhler<br />

Data: 7 novembre <strong>2008</strong><br />

dalle 14.00 alle 16.00<br />

MODULO 4 – L’IVA NELLE TRIAN-<br />

GOLAZIONI E I RAPPORTI CON LE<br />

DOGANE<br />

Relatori: Bernardo Lamoni,<br />

Francisco Garcia-Arjona,<br />

Giorgio Binda<br />

Data: 18 novembre <strong>2008</strong><br />

dalle 09.00 alle 15.30<br />

DIRITTO DEL LAVORO: CORSO BASE<br />

Relatore: Marco Garbani<br />

MODULO 1 – CONTRATTO<br />

INDIVIDUALE DI LAVORO<br />

Data: 13 ottobre<br />

dalle 14.00 alle 17.30<br />

Per ulteriori informazioni sui corsi organizzati dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />

Tel. +41 91 911 51 18, Fax +41 91 911 51 12<br />

corsi@cci.ch, www.cciati.ch<br />

Vuoi prolungare l’estate?<br />

Vai sul sito www.agrikia.com, troverai ciò che cerchi!<br />

Siamo in Grecia, sull’Isola di Paros, vieni a trovarci!<br />

Casa Agrikia ti offre:<br />

camere confortevoli,<br />

colazione offerta sotto gli ulivi in un giardino fiorito<br />

a 200 metri dal mare<br />

tranquillità e relax<br />

su un’isola da sogno in un mare turchese<br />

Telefonaci allo 0030 694 41 35 996,<br />

siamo aperti fino ad ottobre, ti aspettiamo!<br />

Gestione Svizzera. www.agrikia.com<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 40<br />

MODULO 2 – LEGGE FEDERALE<br />

SUL LAVORO E PROCEDURA<br />

Data: 20 ottobre<br />

dalle 14.00 alle 17.30<br />

MODULO 3 – NORME IMPERATIVE<br />

DEL CO, CCL E RESPONSABILITÀ<br />

DEL LAVORATORE E DEL DATORE<br />

DI LAVORO<br />

Data: 9 dicembre <strong>2008</strong><br />

dalle 14.00 alle 17.30<br />

NUOVI METODI PER L’ALLESTIMENTO DI<br />

PREVENTIVI<br />

Relatore: Udo Schiller<br />

MODULO 1 – IL BUDGET E<br />

L’ALLESTIMENTO DEL<br />

PREVENTIVO PLURIANNUALE<br />

Data: martedì 14 ottobre e<br />

4 novembre <strong>2008</strong><br />

dalle 09.00 alle 17.00<br />

MODULO 2 – L’APPLICAZIONE DEL<br />

PREVENTIVO<br />

Data: 2 dicembre <strong>2008</strong><br />

dalle 09.00 alle 17.00


41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />

Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />

Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />

Sarmite Grammatikopulo<br />

Laureata all’Università della<br />

Lettonia<br />

Centro Studi dello Stato<br />

d’Autogestioni e Gestione di<br />

progetti<br />

Corso di Gestione aziendale<br />

Anno di nascita 1957<br />

Cittadinanza lettone<br />

Massimiliano Verde<br />

Laureato in Scienze Politiche<br />

presso l’Istituto Universitario<br />

Orientale di Napoli<br />

Anno di nascita 1972<br />

Cittadinanza italiana<br />

Lettone: madrelingua<br />

Italiano: buono<br />

Tedesco: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Inglese: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Russo: seconda<br />

madrelingua<br />

Cerca lavoro in un settore business<br />

nel quale l’ottima conoscenza<br />

della lingua russa sia<br />

requisito fondamentale. Persona<br />

affidabile, intraprendente<br />

e molto dinamica.<br />

Per le aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo, rivolgersi<br />

alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />

L’ultima sfida<br />

Italiano: madrelingua<br />

Inglese: buono<br />

Francese: buono<br />

Spagnolo: fluente<br />

Tedesco: conoscenze<br />

scolastiche<br />

Flessibile e determinato nel<br />

raggiungere obbiettivi; pluriennale<br />

esperienza professionale<br />

nel settore pubblico e<br />

privato come:<br />

impiegato assicurativo,<br />

amministrativo,<br />

commerciale, promoter e consulente.<br />

Cerca pertanto un impiego<br />

con mansioni simili ma si propone<br />

anche di seguire corsi di<br />

formazione per un impiego in<br />

settori diversi.<br />

Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />

senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />

Lo scorso maggio <strong>2008</strong> è stato presentato il primo romanzo-giallo di Adriano<br />

Cavadini. Direttore della Camera di commercio industria e artigianato del Canton<br />

<strong>Ti</strong>cino dal 1978 al 1990, già Consigliere nazionale e autore di diverse pubblicazioni<br />

legate all’economia.<br />

Protagonisti de “L’ultima sfida” due fratelli che scoprono di avere ereditato 500 milioni<br />

di Euro. Ma tutti i soldi sono nel frattempo misteriosamente spariti. I due giovani, detectives<br />

loro malgrado, finiranno per essere trascinati in un inseguimento mozzafiato, tra<br />

grandi città europee e luoghi esotici, intricate indagini e sanguinosi agguati. Una corsa<br />

senza respiro dove cacciatore e preda si scambiano continuamente la parte.<br />

Durante la serata di presentazione Michele Fazioli ha definito “il meccanismo della<br />

narrazione è mozzafiato”.<br />

Il libro - il cui ricavato viene devoluto all’Associazione “Dédomé” Amici di don Franck di<br />

Pregassona per la costruzione in Togo dell’arredamento di due nuove aule e della mensa<br />

scolastica - può essere ordinato inviando una mail all’indirizzo taurus@ticino.com al<br />

prezzo di CHF 31.— (spese postali incluse) oppure acquistato in libreria al prezzo di<br />

CHF 25.—.<br />

St. Alban-Ring 280<br />

4052 Basel<br />

Tel. +41 76 276 59 42<br />

sarmite.grammatikopulo@<br />

gmail.com<br />

Via Soave 6<br />

6830 Chiasso<br />

Tel. +39 339 7898450<br />

masverde@libero.it<br />

Anno di pubblicazione: <strong>2008</strong><br />

Brossura: 240 p.<br />

Editore: Giampiero Casagrande,<br />

Biblioteca letteraria Nord-Sud<br />

ISBN 978.88.7795.193.9


Fiere internazionali<br />

CIOSP 2009 – Congresso internazionale<br />

d’odontologia 2009<br />

Saô Paulo, 24-28 gennaio 2009<br />

CIOSP è la più grande fiera dentaria in<br />

America Latina: circa 67’500 dentisti, tecnici<br />

di laboratorio, igienisti dentali, personale<br />

assistente, distributori, fornitori specializzati<br />

ed altri professionisti del settore sono infatti<br />

intervenuti all’evento <strong>2008</strong>.<br />

CIOSP è un forum riconosciuto a livello<br />

mondiale, esso consente alle società estere<br />

di farsi conoscere non soltanto ad un pubblico<br />

mirato in Brasile (Paese che conta circa<br />

215’000 dentisti), ma anche in tutto il resto<br />

del Sudamerica.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.ciosp.com.br<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/fairs<br />

ITnT 2009 – Salone professionale per<br />

la tecnologia dell’informazione e delle<br />

telecomunicazioni<br />

Vienna, 27-29 gennaio 2009<br />

L’IT’n’T di Vienna promette di diventare un<br />

“must” tra le fiere austriache. Questo evento<br />

B2B si concentra sui punti seguenti:<br />

infrastruttura e soluzioni, software e<br />

servizi, telecomunicazioni e soluzioni.<br />

Espositori locali ed internazionali colgono<br />

quest’occasione per curare i contatti<br />

esistenti e per allacciare nuove interessanti<br />

collaborazioni d’affari.<br />

La Camera di commercio Svizzera-Austria<br />

e Liechtenstein a Vienna vi allestirà<br />

uno “SWISS Pavilion” in collaborazione<br />

con l’Osec. Approfittate dell’occasione<br />

per partecipare alla prossima edizione<br />

di IT’n’T!<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.itnt.at<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/fairs<br />

Fate decollare le vostre esportazioni partecipando<br />

a fiere internazionali!<br />

Gulfood 2009 – The Gulf Food, Hotel<br />

and Equipment Exhibition and Salon<br />

Culinaire<br />

Dubai, 23-26 febbraio 2009<br />

Gulfood è organizzato a Dubai sin dal 1987<br />

ed è il più grande salone negli Emirati Arabi<br />

Uniti per quanto concerne i prodotti alimentari,<br />

le bevande e le attrezzature per il settore<br />

alberghiero e della ristorazione. Produttori,<br />

rivenditori e fornitori provenienti dal mondo<br />

intero si ritrovano ogni anno in quest’occasione<br />

per dare nuovi impulsi ai loro affari.<br />

Il Golfo è la porta d’entrata di un mercato<br />

con oltre 2 miliardi di consumatori ed è<br />

la destinazione turistica con il tasso di crescita<br />

più elevato. Secondo l’Organizzazione<br />

mondiale del turismo, tra il 2000 e il 2006<br />

il numero di turisti che hanno visitato la regione<br />

è aumentato in media del 9,3% l’anno.<br />

Dubai è la località maggiormente visitata:<br />

nel 2007 si sono registrati ben 7 milioni di<br />

visitatori e, se la tendenza prosegue, il loro<br />

numero dovrebbe raggiungere i 10 milioni<br />

nel 2010 e i 15 milioni nel 2015. Il Paese<br />

deve quindi dotarsi con urgenza di nuovi<br />

posti letto: bisognerebbe infatti triplicare il<br />

numero delle camere entro il 2015.<br />

Tutto ciò ha spinto l’Osec ad allestire uno<br />

“SWISS Pavilion” al Gulfood per il secondo<br />

anno consecutivo. Si tratta infatti della piattaforma<br />

ideale per allacciare nuovi contatti<br />

d’affari in questo mercato in piena crescita.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.gulfood.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/fairs<br />

Water China 2009 / PVP China 2009<br />

Guangzhou, 4-6 marzo 2009<br />

Water China / PVP China, la più grande fiera<br />

cinese nel settore dell’industria dell’acqua, si<br />

terrà nel più grande centro fieristico di tutta<br />

l’Asia, il Guangzhou International Conven-<br />

<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 42<br />

tion & Exhibition Centre.<br />

Temi centrali dell’evento sono i sistemi e le<br />

attrezzature per il trattamento delle acque<br />

industriali e dell’acqua potabile, i sistemi<br />

d’ispezione, di pulizia e di manutenzione,<br />

nonché i servizi di consulenza e di ingegneria.<br />

All’edizione <strong>2008</strong> sono intervenuti 386 espositori,<br />

di cui 91 provenienti da 17 paesi,<br />

e 8’590 visitatori. Organizzata dal China<br />

Foreign Trade Centre Group, la fiera collabora<br />

con MEREBO Messe Marketing, con<br />

sede ad Amburgo, per l’allestimento del<br />

padiglione internazionale dedicato ad aziende,<br />

associazioni, camere di commercio e<br />

rappresentanti della stampa provenienti dal<br />

resto del mondo.<br />

Informazioni sulla fiera:<br />

MEREBO Messe Marketing<br />

Tel. +49 40 39999050<br />

Fax +49 40 399990525<br />

contact@merebo.com<br />

www.waterchina.merebo.com<br />

Cosmoprof Bologna 2009<br />

Bologna, 2-6 aprile 2009<br />

Cosmoprof Bologna è l’appuntamento mondiale<br />

nel settore della profumeria e della cosmetica.<br />

È qui che ogni anno si ritrovano gli<br />

attori del settore per presentare e scoprire le<br />

nuove tendenze e le innovazioni.<br />

L’eccezionale ventaglio di prodotti illustrati<br />

fornisce una visione globale del mercato: sia<br />

piccoli che grandi fornitori si incontrano in<br />

quest’occasione per un contatto diretto con<br />

i decision maker, gli importatori o i distributori<br />

dei vari articoli cosmetici.<br />

Per la settima volta consecutiva, l’Osec allestisce<br />

uno “SWISS Pavilion” destinato alle<br />

aziende svizzere esportatrici del settore.<br />

Informazioni generali sulla fiera:<br />

www.cosmoprof.com<br />

Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />

www.osec.ch/fairs


Progetto3 21.2.<strong>2008</strong> 10:49 Pagina 1<br />

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