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Imprese e cittadini: tutti trarranno beneficio<br />
dalla riforma II delle imprese<br />
Intervista a Fulvio Pelli, presidente del Partito liberale radicale svizzero<br />
e consigliere nazionale, di Elisabetta Pisa<br />
Perché sostenere la riforma II<br />
delle imprese?<br />
“Per un motivo molto semplice. Gli<br />
utili delle persone giuridiche sono<br />
tassati due volte: la prima volta quando<br />
l’azienda paga le imposte sugli<br />
utili e la seconda volta nel momento<br />
della distribuzione dei dividendi.<br />
Questo sistema fiscale, praticato in<br />
pochissimi Paesi europei, tra cui la<br />
Svizzera, deve essere corretto. Altrimenti<br />
i dividendi non vengono tassati,<br />
ma nemmeno distribuiti. Restano<br />
nelle casse delle aziende, formando<br />
liquidità che non può essere investita<br />
in aumenti di capitale, nuovi spinoff,<br />
nuove attività economiche con la<br />
La battaglia contro il lavoro nero<br />
Si stima che in Svizzera il lavoro<br />
nero equivalga ad una<br />
quota tra l’8,2 e il 9% del PIL,<br />
il prodotto interno lordo. Detto in<br />
soldoni poco meno di 40 miliardi<br />
di franchi all’anno, prodotti da<br />
un’economia sommersa che im-<br />
di Alessio Del Grande<br />
creazione di nuovi posti di lavoro e<br />
nuova ricchezza”.<br />
La sinistra dice che non c’è nessuna<br />
garanzia che poi effettivamente<br />
le imprese reinvestano gli utili.<br />
“In una società liberale non c’è mai<br />
la garanzia che qualcuno investa.<br />
Però succede. Il benessere del nostro<br />
Paese è frutto degli investimenti<br />
che qualcuno in passato ha deciso di<br />
fare. La società liberale lascia spazio<br />
allo spirito di iniziativa. Se ci sarà un<br />
buon motivo per investire, c’è chi lo<br />
farà. Ma il sistema di tassazione non<br />
deve pesare più di quanto non sia<br />
corretto”.<br />
Continua a pagina 6<br />
piega, “in nero” e a tempo pieno,<br />
qualcosa come mezzo milione di<br />
lavoratori, ossia cinque volte il<br />
numero delle persone iscritte negli<br />
uffici di collocamento come disoccupati<br />
o cercatori d’impiego.<br />
Continua a pagina 8<br />
Gennaio+Febbraio <strong>2008</strong><br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Intervista a F. Pelli e A. Bignasca<br />
La battaglia contro il lavoro nero<br />
Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
Una riforma che aiuta le PMI pag. 12<br />
Dalla parte delle libertà<br />
e delle imprese pag. 13<br />
Quando il fisco aiuta<br />
e non penalizza lo sviluppo pag. 14<br />
Novità nelle assicurazioni<br />
sociali pag. 16<br />
Nominate due imprenditrici<br />
ticinesi nel forum PMI pag. 17<br />
Concorso Prix Egalité pag. 17<br />
pag. 19<br />
Upi pag. 24<br />
ESPOprofessioni pag. 26<br />
TC Systems SA pag. 28<br />
100 anni di manifesti<br />
ticinesi pag. 30<br />
Mikron SA pag. 32<br />
Electronic Studio pag. 33<br />
ICA pag. 34<br />
Economisti aziendali<br />
e proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 35<br />
Regole d’origine pag. 36<br />
Cerca lavoro pag. 37<br />
Fiere internazionali pag. 38
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />
Debito pubblico:<br />
paghi il colpevole<br />
di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Verso fine anno, il Governo ha<br />
lanciato all’indirizzo dell’opinione<br />
pubblica una serie di<br />
messaggi intesi a spiegare in che<br />
modo intendesse operare, nei quattro<br />
anni che ci stanno davanti, per<br />
risanare le finanze del Cantone. Si<br />
tratta di un insieme di misure, tra<br />
le quali la più eclatante sembra<br />
l’intenzione di aumentare le imposte<br />
sul reddito di cittadini e imprese. In<br />
sé, un aumento della fiscalità è una<br />
misura che nulla ha di straordinario<br />
e serve a raffreddare un’economia<br />
surriscaldata, spesso di concerto<br />
con un aumento dei tassi di sconto<br />
della banca centrale.<br />
Un errore è invece l’uso della leva<br />
fiscale per risanare un debito statale<br />
in un momento economico di rallentamento<br />
proprio perché l’effetto raffreddante<br />
che ne risulta, colpendo<br />
i redditi, va a scapito della crescita<br />
economica (PIL). In barba a questa<br />
ovvietà della dottrina economica,<br />
molti Stati, tra cui l’Italia, sono<br />
ricorsi a simili misure, ottenendo<br />
peraltro quasi sempre l’effetto contrario:<br />
a breve il deficit si riduceva,<br />
non senza colpire però la crescita<br />
del prodotto nazionale nel medio e<br />
lungo periodo. È pure evidente che<br />
un aumento della fiscalità, mentre<br />
intorno a noi i Cantoni fanno a<br />
gara a chi l’abbassa di più, sembra<br />
un’operazione velleitaria, un cantare<br />
un po’ troppo forte fuori dal coro.<br />
Naturalmente, la fiscalità non è solo<br />
una questione economica, obiettano<br />
alcuni. Verissimo: una corretta fiscalità<br />
deve anche rispettare criteri<br />
di equità. Una questione morale,<br />
dunque. E qual è la giustificazione<br />
morale che ci dà il Governo? La<br />
SIMMETRIA dei sacrifici: non si può<br />
incidere solo sulla spesa, bisogna<br />
anche incrementare le entrate. Visto<br />
con la nostra lente ciò vuol dire: abbiamo<br />
speso troppo, voi ora pagate.<br />
È giusto che chi ha fatto crescere<br />
questo Paese, ha creato ricchezza,<br />
ha fatto aumentare le entrate statali<br />
sia chiamato a riparare i danni degli<br />
altri, quelli cui la spesa è sfuggita<br />
di mano che ci hanno caricato di<br />
debiti? Dov’è la simmetria in questo<br />
ragionamento? Sappiamo che<br />
le entrate negli ultimi anni sono<br />
costantemente aumentate e le uscite<br />
sono aumentate, molto di più: da<br />
cui deriva il deficit. Fossimo vittime<br />
di una recessione con pesante calo<br />
delle entrate, capirei un appello alla<br />
solidarietà, anche se economica-<br />
mente sbagliato. Ma il <strong>Ti</strong>cino non è<br />
in recessione, la causa di tutti i mali<br />
è solo, unicamente, la spesa. Dal Governo<br />
ci aspettiamo pertanto coraggio<br />
e coerenza e che prenda quelle<br />
misure che, per quanto impopolari,<br />
sono le uniche che rispettano criteri<br />
di equità: far pagare al colpevole, e<br />
cioè alla spesa.<br />
Interventi mirati e indispensabili,<br />
forti e decisi, che riducano in modo<br />
irreversibile l’andamento folle di<br />
questa spesa pubblica, anche incidendo<br />
sull’organico, è quanto si<br />
aspettano le organizzazioni economiche<br />
che rappresentiamo. È ingiusto<br />
e iniquo annullare i virtuosi,<br />
scontentarli e demotivarli, per ciò<br />
di cui non sono responsabili. Se<br />
chi inquina paga, chi ha inquinato<br />
le finanze statali, paghi. Preghiamo<br />
cortesemente ma fermamente questo<br />
Governo di lasciar da parte i ragionamenti<br />
contabili e di occuparsi<br />
seriamente di strategia finanziaria<br />
per rafforzare il Paese e farlo crescere.<br />
Mettere in croce gli innocenti<br />
per dare impunità alla malagestione,<br />
in nome di un principio di contabilità,<br />
il pareggio di bilancio, ha poco,<br />
molto poco di simmetrico. E nulla,<br />
proprio nulla, di equo.
Contromano<br />
La sinistra ha bisogno di liberismo<br />
di Alessio Del Grande<br />
Già il titolo è controcorrente: “Il<br />
liberismo è di sinistra”. Il saggio<br />
di Alberto Alesina e Francesco<br />
Giavazzi (edizione Il Saggiatore) rivolta<br />
come un calzino la vulgata dominante,<br />
secondo cui i principi del tanto vituperato<br />
liberismo siano soltanto un affare di<br />
bottega della Destra. Anzi, sostengono i<br />
due economisti, i suoi valori dovrebbero<br />
essere oggi patrimonio di una moderna<br />
sinistra riformista, che abbia ancora a<br />
cuore una società equa, capace di garantire<br />
pari opportunità a tutti i cittadini.<br />
L’analisi di Alesina e Giavazzi muove dalla<br />
situazione italiana, ma affrontando il problema<br />
delle trasformazioni economiche<br />
e sociali di questi ultimi decenni, si può<br />
applicare benissimo a tutti quei Paesi in<br />
cui si è impedito oppure ostacolato il<br />
processo di liberalizzazione del mercato<br />
- quindi anche alla Svizzera - arroccandosi<br />
nella difesa di vecchi privilegi<br />
corporativi e rendite di posizione. Il che<br />
si è tradotto in un danno permanente per<br />
i cittadini consumatori e contribuenti, in<br />
un’allocazione affatto democratica delle<br />
risorse e in un eccesso di statalismo che<br />
penalizza l’intraprendenza individuale e<br />
crea una crescente dipendenza dall’ente<br />
pubblico. Il risultato di tutto ciò sono<br />
un’accresciuta diseguaglianza e nuove<br />
forme d’ingiustizia sociale. Secondo i due<br />
studiosi equità e concorrenza non sono<br />
in conflitto. Difatti, una politica liberista,<br />
ma sarebbe forse più corretto dire di<br />
classico liberalismo economico, combatte<br />
soprattutto le situazioni di privilegio, le<br />
rendite di monopolio e quelle distorsioni<br />
nel sistema di governo di cui si avvantaggiano<br />
pochi, rendendo così la società<br />
oltre che più efficiente anche molto più<br />
giusta, rispetto alle politiche classiste e<br />
redistributive della sinistra.<br />
Richiamandosi alla situazione italiana,<br />
notano: “Da qualche mese in alcuni<br />
supermercati e autogrill italiani giovani<br />
farmacisti vendono medicinali ad un<br />
prezzo inferiore del 20-30% rispetto ai<br />
prezzi delle vecchie farmacie di città.<br />
Chi è più di sinistra? Chi liberalizza commercio<br />
e professioni o chi permette che<br />
le farmacie si tramandino di padre in<br />
figlio consentendo loro di far pagare<br />
a prezzi esorbitanti anche medicinali<br />
comunissimi come l’aspirina?”. Delle liberalizzazioni<br />
si avvantaggiano dunque<br />
soprattutto i cittadini consumatori, come<br />
dimostra il caso italiano, Paese in cui,<br />
peraltro, non si è riusciti poi ad andare<br />
avanti con le aperture del mercato. Ma<br />
lo stesso discorso vale per la Svizzera,<br />
dove si registra un costo della vita superiore<br />
del 30% rispetto alla media degli<br />
altri Paesi europei, anche a causa di un<br />
mercato protetto, corazzato da cartelli e<br />
prezzi amministrati, che fa pagare prezzi<br />
esorbitanti, e ingiustificati, ai cittadini per<br />
taluni beni e servizi.<br />
Già in un altro loro saggio “Goodbye Europa.<br />
Cronache di un declino economico<br />
e politico”, Alesina e Giavazzi avevano<br />
sottolineato che senza riforme liberiste<br />
l’Europa continentale rischia il declino,<br />
con una graduale perdite di benessere,<br />
relativo e assoluto dei cittadini. Ma ad<br />
opporsi a queste riforme, in Italia come<br />
altrove, sono “i dirigisti” di destra e di<br />
sinistra che vedono il mercato con sospetto,<br />
per due motivi: “Uno è ideologico:<br />
credono che il mercato vada imbrigliato<br />
così come il cavaliere (cioè il Governo)<br />
guida il cavallo (cioè l’economia), perché<br />
ritengono che questo sia il modo migliore<br />
per creare prosperità: il ‘cavallo mercato’<br />
è troppo bizzarro e imprevedibile, se non<br />
viene domato dalla politica (…). Ma<br />
ciò non significa essere contrari a regole<br />
precise e rigorosamente fatte osservare<br />
per garantire che i mercati funzionino con<br />
legalità, giustizia e senza discriminazioni e<br />
favoritismi(…). La seconda ragione – più<br />
politica – che spiega questa avversione al<br />
mercato non è la paura che sia troppo<br />
‘selvaggio’, ma un’altra: è la volontà di<br />
difendere lo status quo e il timore di perdere<br />
il consenso di quelle lobby e gruppi<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
d’interesse che hanno conquistato la politica<br />
italiana (sia a destra sia a sinistra a<br />
scapito dei giovani, dei consumatori e dei<br />
contribuenti”.<br />
Deregolamentare, spiegano – consente<br />
anche di applicare velocemente innovazioni<br />
tecnologiche rivoluzionarie che migliorano<br />
notevolmente la vita dei cittadini,<br />
compresi quelli poveri. Proteggere le<br />
rendite invece le ritarda. “Tallin, capitale<br />
dell’Estonia, il Paese dove è nata Skype, è<br />
coperta da una rete wi-fi, wireless fidelity,<br />
che consente ai cittadini di collegarsi senza<br />
fili ad Internet da qualunque luogo: case,<br />
parchi, tram, automobili. Accedendo a<br />
questa rete e utilizzando via internet i servizi<br />
di Skype è possibile telefonare gratis<br />
a chiunque nel mondo. È la fine delle<br />
rendite di cui per anni hanno goduto le<br />
società telefoniche tradizionali, non solo<br />
quelle che offrono servizi su rete fissa,<br />
ma anche le società di telefonia mobile”.<br />
E si potrebbe fare ancora l’esempio delle<br />
compagnie aeree low cost che, grazie alla<br />
“liberalizzazione dei cieli” hanno abbattuto<br />
i costi dei biglietti aerei, permettendo<br />
a tutti di viaggiare di più e ad una grande<br />
massa di persone, prima esclusa a causa<br />
dei biglietti troppo cari, di accedere a questo<br />
mezzo di trasporto. Il problema è che<br />
queste liberalizzazioni hanno un effetto politico<br />
collaterale davvero rivoluzionario: se<br />
ci si abitua a telefonare gratis, a viaggiare<br />
in aereo a costi stracciati o a fare la spesa<br />
senza dover pagare a peso d’oro i generi<br />
alimentari, la gente – notano i due economisti<br />
– potrebbe anche domandarsi come<br />
si fa ad accettare un’imposizione fiscale<br />
elevata, o se l’accetta, ci si chiede che si<br />
sta pagando: servizi efficienti o i privilegi<br />
di qualche dipendente pubblico ben protetto”.<br />
Domanda assai pericolosa, sollevata<br />
anche in un altro interessante saggio: “La<br />
fine del ceto medio e la nascita della società<br />
low cost” di Massimo Gaggi ed Edoardo<br />
Narduzzi. Una domanda che i cittadini in<br />
tutti i Paesi, <strong>Ti</strong>cino compreso, cominciano<br />
a porsi con sempre più insistenza.
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Imprese e cittadini:<br />
tutti trarranno beneficio<br />
dalla riforma II delle imprese<br />
Continua da pagina 1<br />
Intervista a Fulvio Pelli, presidente del Partito liberale radicale svizzero e consigliere nazionale,<br />
di Elisabetta Pisa<br />
Secondo i promotori del referendum,<br />
la riforma avvantaggia i<br />
ricchi, le grandi imprese. Invece<br />
chi è favorevole alle modifiche<br />
sostiene che sono le piccole e le<br />
medie imprese a trarne un vantaggio.<br />
Qual è la verità?<br />
“Ne trarranno vantaggio gli azionisti<br />
delle piccole aziende. Il beneficio<br />
della riduzione della tassazione sulla<br />
distribuzione dei dividendi va a favore<br />
di chi ha almeno il 10% del capitale di<br />
un’impresa, percentuale praticamente<br />
impossibile da ottenere di un’azienda<br />
quotata in Borsa (i casi in Svizzera si<br />
contano sulle dita di una mano). Chi<br />
si trova in una situazione di questo<br />
tipo è l’azionista che controlla l’azienda,<br />
che ci lavora, che ha un interesse<br />
diretto nell’impresa, non l’investitore<br />
che detiene il pacchetto di azioni di<br />
un’azienda quotata in Borsa. Tutti<br />
coloro che hanno partecipazioni superiori<br />
al 10% ne trarranno beneficio,<br />
in altre parole i grandi azionisti di piccole<br />
aziende. Un’azienda familiare ha<br />
uno-due-tre azionisti. La Novartis non<br />
ha azionisti con una quota del 10%”.<br />
La riforma, poi, dovrebbe andare<br />
incontro ai giovani imprenditori.<br />
“Chi investe per la prima volta ha<br />
bisogno di effettuare degli aumenti di<br />
capitale, che possono derivare dalla<br />
quota «liberata» dall’alleggerimento<br />
della tassazione. La riforma favorisce<br />
le aziende e i posti di lavoro che dipendono<br />
dalle capacità di investimento<br />
delle imprese”.<br />
Tra l’altro anche nel confronto<br />
internazionale la Svizzera ne beneficerebbe.<br />
Quanto è importante<br />
questo aspetto per l’economia?<br />
“Intanto eliminiamo un punto debole<br />
del nostro sistema fiscale. Che è<br />
globalmente moderato, ma sulla questione<br />
della tassazione degli utili delle<br />
aziende è penalizzante perché tassa<br />
due volte, mentre gli altri Paesi europei<br />
tassano solo l’azienda. In pratica<br />
correggiamo un fattore negativo di<br />
valutazione e quindi mettiamo la Svizzera<br />
in una posizione di concorrenza<br />
internazionale migliore”.<br />
Ci sarà però un calo delle entrare<br />
sia a livello della Confederazione<br />
sia a livello cantonale. La riforma<br />
è sostenibile?<br />
“La Confederazione in questo momento<br />
ha messo a segno 4 miliardi<br />
di maggiori entrate. La riduzione<br />
prevista di 80 milioni sembra abbastanza<br />
irrilevante, e lo sarebbe<br />
anche se fosse superiore agli 80<br />
milioni calcolati. D’altra parte non<br />
si può guardare al sistema fiscale<br />
con uno sguardo statico. Il sistema<br />
funzionerà: si tasseranno in misura<br />
minore più dividendi distribuiti, con<br />
maggiori entrate. Per i Cantoni il<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Fulvio Pelli<br />
discorso è diverso. Quasi la metà dei<br />
Cantoni conoscono già un sistema<br />
di tassazione ridotto, quindi non ci<br />
sarà alcun cambiamento. Quelli che<br />
non l’hanno ancora adottato in parte<br />
desiderano introdurlo. In sintesi per<br />
gli enti pubblici a mio parere non si<br />
presenta alcun problema”.<br />
Un’altra delle questioni che solleva<br />
la sinistra è che se si mettono<br />
in circolazione più dividendi, ci<br />
sono meno riserve, e quindi le<br />
imprese sarebbero più esposte<br />
a rischi di chiusura o di tagli in<br />
caso di crisi, mettendo in pericolo<br />
posti di lavoro.<br />
“È un ragionamento sbagliato. È chiaro<br />
che gli utili non distribuiti sono<br />
riserve. Se una società non fa utili, il<br />
problema non si pone. Se una società<br />
lavora bene e ha buoni risultati, l’eccesso<br />
di riserve dà l’opportunità di<br />
investire”.<br />
Quella della sinistra è puramente<br />
una posizione ideologica?<br />
“La sinistra non vuole accettare questa<br />
riforma anche se sa che è giusta,<br />
perché la considera premiante per determinate<br />
categorie sociali. Le aziende<br />
sono il motore della nostra società. Se<br />
il denaro che riescono a guadagnare<br />
viene messo in circolazione ne beneficiano<br />
tutti. È sicuramente ideologica la<br />
posizione della sinistra”.
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
La riforma II delle imprese<br />
farà girare meglio l’economia<br />
Intervista con Attilio Bignasca, consigliere nazionale, ma anche imprenditore nell’azienda<br />
edile di famiglia. Elisabetta Pisa lo ha intervistato in questa seconda veste<br />
Che cosa significherebbe per un<br />
un’azienda come la sua, se la riforma<br />
II delle imprese passasse?<br />
Dal punto di vista pratico, qual è la<br />
situazione attuale e come potrebbe<br />
cambiare?<br />
“Essendo la nostra un’impresa di persone<br />
questa riforma ci permette alcune utili<br />
semplificazioni a livello organizzativo e a<br />
livello fiscale. L’esempio classico è quello<br />
degli acquisti sostitutivi: fino a oggi<br />
la vendita di un mezzo di produzione è<br />
esente dall’imposta se il bene acquistato<br />
in sostituzione riveste la stessa funzione.<br />
Grazie a questa riforma l’esenzione si<br />
applicherà ora anche quando il bene acquistato<br />
servirà a un’altra funzione. Una<br />
piccola cosa ma intelligente!”.<br />
Se la riforma passasse, pensa di avviare<br />
nuovi investimenti? Ampliare<br />
il business? Assumere?<br />
“La nostra è una piccola impresa familiare,<br />
l’obiettivo quindi non è assolutamente<br />
quello di una grande espansione.<br />
Cerchiamo invece di assicurare la stabi-<br />
lità dell’impresa e di conseguenza quella<br />
dei nostri dipendenti. Spero, quindi,<br />
che questa riforma permetta alle PMI di<br />
superare la possibile crisi del mercato<br />
immobiliare senza troppe perdite e senza<br />
licenziamenti”.<br />
Chi si oppone alla riforma sostiene<br />
che più dividendi distribuiti significano<br />
meno riserve e quindi più<br />
rischi per le imprese in caso di<br />
crisi. Secondo il suo punto di vista<br />
di imprenditore, è un ragionamento<br />
corretto?<br />
“Il fatto che, secondo il progetto di riforma,<br />
la Confederazione attenui la doppia<br />
imposizione per le persone fisiche – solo<br />
per quelle che detengono una partecipazione<br />
superiore al 10% – è sicuramente<br />
un fattore positivo. È positivo soprattutto<br />
per le PMI, dove è impiegata la maggior<br />
parte della forza lavoro di questo<br />
Paese. Questa parziale esenzione fiscale<br />
dei dividendi permetterà all’azionistaimprenditore<br />
di disporre di più risorse<br />
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nomico. In parole povere permette di far<br />
girare meglio l’economia!”.<br />
La sinistra dice che la riforma è un<br />
regalo per i ricchi? È così?<br />
“I veri privilegiati e quindi i veri ricchi<br />
sono i dipendenti statali, soprattutto quelli<br />
di classe di reddito elevata. Sia le imprese<br />
sia le persone fisiche – di tutti i ceti sociali<br />
– regalano a queste persone una situazione<br />
economica di favore. In particolare<br />
un posto fisso e sicuro e una retribuzione<br />
non in base al merito, ma in base all’anzianità.<br />
Tutto ciò sarebbe improponibile<br />
nell’economia privata. La sinistra dovrebbe<br />
occuparsi di questi problemi e non<br />
cercare di frenare la crescita economica<br />
di questo Paese. Crescita economica che<br />
ci permette, anche, di mantenere a un<br />
buon livello lo Stato sociale di questo<br />
Paese. Se, poi, intendiamo per ricchi la<br />
maggior parte dei piccoli imprenditori o<br />
dei piccoli azionisti, siamo fuori strada.<br />
L’economia di questo Paese ha bisogno<br />
delle PMI e le PMI hanno bisogno di questa<br />
riforma!”.<br />
Parquet<br />
Siliconature<br />
Trattamenti<br />
Riparazioni<br />
Vendita
Il tema<br />
La battaglia contro il lavoro nero<br />
Continua da pagina 1<br />
di Alessio Del Grande<br />
Stando alle statistiche dell’Ocse,<br />
la Confederazione, come<br />
volume complessivo di lavoro<br />
nero, è al penultimo posto nella<br />
classifica internazionale dei trenta<br />
Paesi che fanno parte dell’Organizzazione<br />
per la cooperazione<br />
e lo sviluppo economico. Siamo,<br />
dunque, molto al di sotto delle<br />
percentuali di “nero” (rispetto al<br />
PIL)che si registrano, ad esempio,<br />
in Paesi come la Grecia, il Portogallo<br />
o l’Italia, dove da anni ormai<br />
l’economia sommersa è anche una<br />
via di fuga dal fisco predatorio e<br />
dalla giungla di regole assurde<br />
che ingessano il mercato ufficiale<br />
del lavoro. Ciò nonostante il lavoro<br />
nero rappresenta anche per la<br />
Svizzera un problema con effetti<br />
alla lunga assai perversi per la società<br />
e il sistema economico: non<br />
versando i contributi s’impoveriscono<br />
ulteriormente le casse delle<br />
assicurazioni sociali già oggi in<br />
difficoltà; in prospettiva si creano<br />
dei grossi buchi nel sistema previdenziale<br />
il cui futuro è fortemente<br />
condizionato dall’invecchiamento<br />
Cosa prevede la nuova legge<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Miglioramento del coordinamento e dello scambio d’informazioni<br />
tra i vari uffici preposti al controllo del mercato<br />
del lavoro e delle assicurazioni sociali.<br />
Procedure di conteggio semplificate per il versamento di<br />
contributi sociali e imposte.<br />
A differenza della vecchia legge, in caso di trasgressione<br />
non sarà sanzionato solo il lavoratore, ma anche il suo<br />
datore di lavoro.<br />
Inasprimento dei controlli e delle sanzioni per i trasgressori,<br />
con l’esclusione dagli appalti pubblici e l’interruzione<br />
degli aiuti finanziari statali per i datori di lavoro che<br />
impiegano manodopera in nero.<br />
Per regolarizzare il lavoro domestico in nero basterà<br />
riempire un solo formulario da inoltrare agli uffici cantonali<br />
competenti.
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong> Il tema<br />
della popolazione; le garanzie dei lavoratori sono<br />
ridotte al minimo; s’incentiva il dumping salariale;<br />
si sottraggono risorse all’erario pubblico; e non da<br />
ultimo, si crea un’iniqua distorsione del principio<br />
della concorrenza a vantaggio di quei datori di<br />
lavoro che impiegano manodopera senza pagare i<br />
relativi oneri sociali. In definitiva, quello che potrebbe<br />
sembrare oggi un vantaggio economico, per<br />
il lavoratore e il suo datore di lavoro, alla fine si ritorcerà<br />
contro tutti. Perciò, gli ambienti economici<br />
e le organizzazioni imprenditoriali hanno giudicato<br />
favorevolmente la nuova Legge sul lavoro nero<br />
(LLN) entrata in vigore il primo gennaio scorso.<br />
Con l’avvertenza però che l’applicazione della LLN<br />
non deve assolutamente tradursi in un aggravio del<br />
carico burocratico e amministrativo per le aziende,<br />
che rende già la vita difficile soprattutto alle piccole<br />
e medie imprese, e tantomeno in un sistema<br />
vessatorio di controlli. C’è da augurarsi anche che<br />
la semplificazione delle procedure per dichiarare<br />
i lavoratori dipendenti, promessa dalla nuova legge,<br />
non resti lettera morta e che, quindi, gli uffici<br />
cantonali preposti siano veramente in grado di garantirla.<br />
Tanto più che ora anche i datori di lavoro<br />
vanno incontro a pesanti sanzioni assumendo in<br />
caso di violazione della legge.<br />
Indubbiamente in un Cantone di frontiera come il<br />
<strong>Ti</strong>cino, il rischio del lavoro nero è maggiore, anche<br />
per effetto della libera circolazione delle persone<br />
garantita dagli Accordi Bilaterali con l’UE. Tuttavia,<br />
bisogna stare bene attenti a non farne una fobia,<br />
dimenticando il fatto che per il nostro sistema economico<br />
e produttivo, dunque per il benessere di<br />
tutti, le opportunità e i vantaggi di questi accordi<br />
sono di gran lunga superiori e concreti rispetto ai<br />
possibili rischi.<br />
Per tutte le ragioni dette prima, è certamente doveroso<br />
che si facciano dei controlli e che si potenzi la<br />
rete degli ispettori, senza però scatenare una caccia<br />
indiscriminata contro i potenziali trasgressori. Le<br />
nostre piccole aziende, gli artigiani, i lavoratori<br />
indipendenti sono già gravati con un peso incredibile<br />
di carichi burocratici, controlli amministrativi,<br />
fiscali e di altra natura, attività che rappresentano<br />
un costo, di cui i politici non si rendono purtroppo<br />
conto, e che assorbono pure tempo e risorse, sottratti<br />
agli impegni più direttamente professionali.<br />
Per lottare efficacemente contro il lavoro nero si<br />
dovrebbe, perciò, puntare su un sistema mirato di<br />
controlli, ma soprattutto sul senso di responsabilità<br />
individuale, con la convinzione che l’economia<br />
sommersa produce solo benefici effimeri e danni,<br />
invece, che dureranno nel tempo.<br />
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<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Impressum<br />
Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />
del Canton <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />
Redattrice responsabile: Lisa Pantini, Master of Science in Communication (M SC com.)<br />
Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />
Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />
Redazione:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
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Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, 6963 Pregassona<br />
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Diffusione:<br />
<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />
per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />
Domenica 24 febbraio <strong>2008</strong>: Votazione popolare: 1. Contro il rumore<br />
dei velivoli da combattimento nelle regioni turistiche, l’iniziativa<br />
popolare chiede che, in tempo di pace, nei luoghi di riposo turistici non<br />
vengano effettuate esercitazioni militari con aviogetti da combattimento.<br />
Consiglio federale e Parlamento respingono l’iniziativa. 2. Legge sulla<br />
riforma II dell’imposizione delle imprese, con questa riforma si intende<br />
attenuare l’imposizione degli utili distribuiti dalle imprese, ridurre le<br />
imposte che erodono il loro capitale e sopprimere gli ostacoli fiscali che<br />
penalizzano le imprese di persone. Consiglio federale e Parlamento raccomandano<br />
di accettare la modifica di legge.<br />
Da lunedì 25 febbraio a sabato 1° Marzo <strong>2008</strong>, presso il Centro esposizioni<br />
di Lugano: ESPOprofessioni <strong>2008</strong>, giornate dell’orientamento e della<br />
formazione professionale, opportunità di vedere raggruppate in un solo<br />
ambito una vasta gamma di professioni e di possibilità di specializzazione<br />
e perfezionamento che si possono seguire in <strong>Ti</strong>cino e fuori Cantone, presentate<br />
in appositi stand, per ulteriori informazioni: www.espoprofessioni.ch<br />
Venerdì 29 febbraio <strong>2008</strong>, dalle ore 9.00 alle ore 17.00, presso il Campus di<br />
Lugano: USI Career Forum, giornata dedicata all’incontro tra aziende, enti<br />
ed istituzioni nazionali ed internazionali con cui l’USI collabora e studenti<br />
e laureati che si affacciano sul mondo del lavoro. Oltre alla presenza di vari<br />
stand di aziende e associazioni vi sarà anche la possibilità di organizzare<br />
incontri one-to-one, per ulteriori informazioni: www.usicareerforum.ch<br />
Martedì 4 marzo <strong>2008</strong>, dalle 9.30 alle ore 18.30, presso Zentrum Paul<br />
Klee, Berna: postdays, le nouveau forum du marché postal suisse –<br />
opportunités et risques d’une ouverture élargie du marché postal<br />
pour la clientèle privée et les entreprises, conferenza organizzata da<br />
economiesuisse, per ulteriori informazioni: www.postdays.ch<br />
Venerdì 14 marzo <strong>2008</strong>, ore 17.00: Assemblea generale ordinaria Associazione<br />
Svizzera per i Controlli di impianti elettrici, Sezione della<br />
Svizzera italiana (ASCE-SI)
Attualità<br />
Una riforma che aiuta<br />
le piccole e medie imprese<br />
di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />
Federazione delle imprese svizzere<br />
Ne ho già parlato alcuni mesi<br />
fa ma ora, a poche settimane<br />
dall’appuntamento con le<br />
urne, mi sembra doveroso tornare<br />
sull’argomento della riforma II<br />
dell’imposizione delle imprese, su<br />
cui il popolo si esprimerà il prossimo<br />
24 febbraio. Le piccole e medie<br />
imprese in Svizzera non hanno potuto<br />
beneficiare pienamente negli ultimi<br />
anni della ripresa economica. Ciò<br />
per tutta una serie di ragioni e di<br />
impedimenti, fra cui quello di natura<br />
fiscale. È giunto quindi il momento di<br />
fare qualcosa a favore degli artigiani,<br />
dei commercianti, degli agricoltori,<br />
dei piccoli imprenditori e dei giovani<br />
imprenditori, che con la loro intraprendenza<br />
oggi garantiscono nel nostro<br />
Paese oltre 2 milioni di posti di<br />
lavoro. La gran parte di questi posti di<br />
lavoro dipende dunque dalla buona<br />
salute delle PMI.<br />
La riforma in votazione in questo senso<br />
propone tutta una serie di misure<br />
che facilitano gli investimenti e la creazione<br />
di posti di lavoro, permettono<br />
di ridurre l’indebitamento facilitando<br />
il ricorso al capitale proprio, aiutano<br />
le successioni in azienda, cioè il<br />
passaggio di proprietà fra generazioni.<br />
È quest’ultimo un argomento<br />
forse poco conosciuto ma di grande<br />
importanza per la piazza economica<br />
svizzera. Nei prossimi anni infatti,<br />
circa 52’000 piccole e medie imprese<br />
svizzere saranno confrontate con la<br />
questione della successione. Sono<br />
coinvolti quasi 270’000 posti di lavoro.<br />
In <strong>Ti</strong>cino la questione concerne<br />
circa 3’000 aziende per 15’000 posti<br />
di lavoro. Eliminare o quantomeno<br />
attenuare la penalizzazione fiscale<br />
che colpisce l’azienda al momento<br />
della successione significa permettere<br />
la continuazione dell’attività aziendale.<br />
Se non opportunamente risolto,<br />
il problema della successione in seno<br />
all’azienda può facilmente condurre<br />
alla chiusura dell’azienda stessa e alla<br />
perdita di posti di lavoro.<br />
Da un punto di vista macroeconomico<br />
la riforma s’impone, in particolare<br />
attraverso l’attenuazione della doppia<br />
imposizione economica, ambito nel<br />
quale la Svizzera non è affatto concorrenziale<br />
rispetto oramai a quasi tutti<br />
gli altri Paesi dell’OCSE. Attenuare<br />
la doppia imposizione economica –<br />
ricordo che attualmente l’utile viene<br />
tassato al 100 per cento e così pure la<br />
sua distribuzione agli azionisti – comporta<br />
un maggiore spazio di manovra<br />
per effettuare investimenti e partecipare<br />
così alla crescita economica.<br />
Condizione dell’imposizione parziale<br />
è che la partecipazione dell’azionista<br />
ammonti ad almeno il 10 per<br />
cento del capitale proprio. È questa<br />
la tipica situazione dell’imprenditore<br />
proprietario della propria azienda.<br />
Gli esempi concreti dimostrano che<br />
la riforma in votazione è stata pensata<br />
soprattutto per le PMI.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Stefano Modenini<br />
L’artigiano che alla fine della sua vita<br />
lavorativa decide di vendere la propria<br />
bottega e di finanziare con l’importo<br />
della vendita la sua pensione, subisce<br />
oggi una penalizzazione fiscale. Il fisco<br />
considera infatti l’utile di liquidazione<br />
derivante dalla vendita della bottega<br />
come un reddito annuale, mentre<br />
invece si tratta del frutto di un’attività<br />
durata magari trenta o quarant’anni.<br />
Ma le PMI sono oggi ostacolate fiscalmente<br />
anche nella loro attività produttiva<br />
quotidiana. Ad esempio, la ditta di<br />
trasporti che vende una parte del suo<br />
parco automezzi per finanziare l’acquisto<br />
di mezzi informatici con i quali<br />
potrà garantire un servizio di logistica<br />
ai propri clienti, diversificando così<br />
la sua attività e rispondendo infine<br />
alle esigenze dei clienti stessi, con la<br />
riforma potrà effettuare questo investimento<br />
senza ripercussioni fiscali.<br />
Di esempi simili che concernono le<br />
piccole e medie imprese ne potremmo<br />
fare certamente molti.<br />
La riforma in votazione presenta<br />
aspetti complessi, non sempre di facile<br />
comprensione. È ora importante<br />
che i rappresentanti delle piccole e<br />
medie imprese di tutta la Svizzera si<br />
mobilitino in favore della riforma e<br />
che essa venga attivamente sostenuta<br />
dal popolo. Non si tratta di un regalo<br />
agli azionisti o alle imprese multinazionali.<br />
Si tratta di aiutare concretamente<br />
le PMI svizzere, cioè i nostri<br />
posti di lavoro.
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Dalla parte delle libertà<br />
e delle imprese<br />
di Luca Albertoni, direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Questo è il mio primo editoriale<br />
quale direttore della Camera<br />
di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del<br />
cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>). È difficile non<br />
essere banali in occasioni del genere,<br />
visto che è scontato promettere impegno,<br />
dedizione, ecc. Penso che sia quindi importante<br />
riproporre un sunto di quanto<br />
ho detto ai soci presenti all’Assemblea<br />
del 12 ottobre 2007, per chiarire brevemente<br />
alcuni punti che ritengo importanti<br />
e che voglio condividere con tutti i soci<br />
della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />
Inutile nascondere che la mia nomina<br />
a direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> è stata accolta<br />
con una certa sorpresa, visto che<br />
c’erano nomi ben più noti del mio<br />
che erano stati ripetutamente citati<br />
come sicuri successori di Claudio<br />
Camponovo. Fra le varie reazioni non<br />
sono mancati commenti critici di<br />
chi, prigioniero di schemi mentali<br />
vetusti, non ha trovato di meglio<br />
che di rimproverarmi le mie origini<br />
bellinzonesi (sinonimo di statalismo,<br />
appiattimento su posizioni radicali,<br />
ecc.) e la terribile macchia di non<br />
avere praticamente alcuna militanza<br />
partitica. Ammetto che è un po’<br />
fastidioso ricevere etichette non richieste<br />
e soprattutto appioppate da<br />
chi nemmeno ti conosce, ma queste<br />
sembrano essere le regole del gioco.<br />
Non nascondo però che trovo la cosa<br />
un po’ triste. Senza negare l’importanza<br />
della conoscenza della nostra<br />
realtà, è evidente che viviamo in un<br />
contesto sempre più internazionale<br />
e che sovente le decisioni importanti<br />
sono prese a Berna o a Bruxelles.<br />
Sarebbe quindi un vero peccato limitarsi<br />
a disquisire su anacronistici<br />
campanilismi.<br />
Capisco che, essendo la mia notorietà<br />
pubblica assai limitata, alcuni<br />
si siano chiesti: ma da dove viene<br />
costui? Qual è la “lobby” che lo<br />
sostiene? In sostanza: ma da che<br />
parte sta il nuovo direttore della<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>? Ebbene, i soci della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> lo<br />
sanno benissimo, visto che per oltre<br />
7 anni ho lavorato quotidianamente<br />
sul terreno per difendere gli interessi<br />
delle aziende e per concretizzare con<br />
i fatti i miei profondissimi ed incontestabili<br />
principi liberali. Tutto<br />
qui. La mia nomina è esclusivamente<br />
il frutto del lavoro di tutti i giorni<br />
svolto a favore delle imprese.<br />
L’Ufficio presidenziale mi ha dato<br />
mandato di consolidare la posizione<br />
della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> quale interlocutore credibile<br />
per partner sociali ed autorità.<br />
Questo significa apertura e disponibilità<br />
al dialogo con tutti, il che non<br />
è da confondere con la debolezza e la<br />
volontà di fare pateracchi. Discutere<br />
e confrontarsi in modo costruttivo<br />
Attualità<br />
Luca Albertoni<br />
non vuol dire rinunciare ai propri<br />
valori liberali, anzi. Questa è e deve<br />
essere la nostra forza. È evidente che<br />
talvolta è necessario alzare la voce ed<br />
inasprire i toni, ma se questo diventa<br />
una forma mentale costante, in un<br />
contesto in cui tutti già gridano e<br />
nessuno ascolta, si rischia di sprofondare<br />
nella massa dei fanfaroni<br />
che sbraitano ma che non fanno nulla<br />
per aiutare l’evoluzione del <strong>Ti</strong>cino.<br />
La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> deve distinguersi per equilibrio,<br />
credibilità ed autorevolezza ed<br />
è su questi aspetti che mi impegnerò<br />
durante il mio mandato.<br />
Inoltre, la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> deve confermare il suo<br />
ruolo di struttura di sostegno quotidiano<br />
ai propri soci. Numerosi sono i<br />
servizi che offriamo a chi fa parte della<br />
nostra grande famiglia e questi servizi<br />
saranno ulteriormente potenziati,<br />
soprattutto nell’ambito dei consigli<br />
operativi che forniamo alle imprese e<br />
nel campo della formazione, elemento<br />
strategico essenziale per mantenere la<br />
competitività nel contesto di un mercato<br />
sempre più complesso.<br />
Le sfide non mancheranno. Io, con<br />
grande umiltà ma altrettanta determinazione,<br />
sono pronto ad affrontarle<br />
insieme a tutti i soci della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
per crescere insieme. È quindi chiaro<br />
che sto dalla parte delle libertà e delle<br />
imprese.
Attualità<br />
Quando il fisco aiuta<br />
e non penalizza lo sviluppo<br />
di Alessio Del Grande<br />
Per scongiurare la minaccia di una<br />
recessione, negli USA il presidente<br />
Bush ha annunciato poche settimane<br />
fa una riduzione delle imposte pari<br />
all’1% del PIL. Uno sgravio fiscale che<br />
lascerà nelle tasche delle famiglie americane<br />
1’500-1’600 dollari all’anno. Una<br />
misura per attenuare, si spera, l’impatto<br />
della crisi, ridare fiducia alle famiglie e<br />
rilanciare i consumi. In Svizzera, dove<br />
il rischio di un brusco rallentamento<br />
dell’economia appare ormai certo, il<br />
ministro Moritz Leuenberger ha invece<br />
annunciato il proposito di aumentare di<br />
50 centesimi il prezzo della benzina e del<br />
diesel. Un rincaro di mezzo franco che<br />
ripercuotendosi sui costi dei trasporti,<br />
farà lievitare ulteriormente i prezzi di<br />
molti beni e servizi, dopo la stangata degli<br />
aumenti scattati con l’inizio del nuovo<br />
anno. Un bel modo per stimolare l’economia<br />
e incoraggiare le famiglie svizzere.<br />
Inoltre, per far affluire nuove entrate<br />
nelle disastrate casse dell’Assicurazione<br />
Invalidità, a Berna si vorrebbe aumentare<br />
l’IVA, mettendo le mani ancora una<br />
volta nelle tasche dei cittadini, senza<br />
mettere mano, invece, ad un effettivo<br />
intervento per risanare l’AI eliminando<br />
le cause del dissesto attuale.<br />
Ma la vera misura della diversità di approccio<br />
tra USA e Confederazione nella<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
politica fiscale è il fatto che per attenuare,<br />
solo attenuare si badi bene, l’assurdo regime<br />
della doppia tassazione degli utili delle<br />
aziende, il prossimo 24 febbraio si andrà a<br />
votare sulla riforma dell’imposizione delle<br />
imprese. Si va alle urne poiché secondo<br />
socialisti, verdi evangelici e cristiano sociali,<br />
che hanno lanciato il referendum,<br />
questa riforma sarebbe solo un regalo ai<br />
grandi azionisti. In realtà la revisione è articolata<br />
in tre punti, oltre all’attenuazione<br />
della doppia imposizione, ci sono anche<br />
la riduzione delle imposte che erodono<br />
il capitale dell’impresa e la soppressione<br />
degli ostacoli fiscali che penalizzano le<br />
imprese di persone.
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Misure che vogliono essere innanzitutto<br />
un aiuto concreto alle PMI, le piccole e<br />
medie imprese: 300 mila, più altre 60<br />
mila legate al settore agricolo, che complessivamente<br />
danno lavoro a oltre due<br />
milioni di persone e ogni anno offrono<br />
più di 175 mila posti di apprendistato.<br />
Senza nulla togliere alla legittimità del<br />
ricorso alle urne, fa specie che per<br />
contrastare una riforma a sostegno<br />
delle PMI (che rappresentano, è bene<br />
ricordarlo il 99% delle imprese svizzere),<br />
incoraggiando l’attività imprenditoriale<br />
e l’innovazione, si sia arrivati<br />
al voto popolare, grazie ad un’alleanza<br />
catto-rosso-verde. Il che la dice lunga<br />
su quella cultura politica del nostro Paese<br />
che continua a frenare ogni sforzo<br />
di modernizzazione, ogni riforma che<br />
tocchi lo status quo.<br />
E tutto questo mentre altri Stati europei,<br />
con sgravi e riforme tributarie<br />
usano la politica fiscale per stimolare<br />
la crescita economica, attirare investimenti<br />
stranieri e salvaguardare la loro<br />
competitività internazionale. Alcuni Paesi<br />
dell’Est, tra cui molti nuovi membri<br />
dell’UE, hanno introdotto già da tempo<br />
la Flat rate tax, da noi se ne parla in-<br />
vano da anni, con aliquote molto concorrenziali.<br />
Russia, Ucraina, Estonia,<br />
Lettonia, Slovacchia e Romania sono<br />
stati i primi e i risultati non sono di certo<br />
mancati. La Slovacchia, ad esempio,<br />
che ha applicato un’aliquota unica del<br />
19% su tutto, redditi e utili, compresi<br />
quelli sui capitali, è diventata una delle<br />
mete preferite dagli investitori stranieri,<br />
che vi hanno insediato nuove aziende<br />
creando decine di migliaia di nuovi<br />
posti di lavoro. Grazie anche alla Flat<br />
Tax l’Estonia ha registrato una crescita<br />
media annua del 5,2%, la Lettonia del<br />
3,9 negli ultimi quattro anni. Altri Stati<br />
come l’Austria hanno adottato invece<br />
una decisa politica di sgravi fiscali e i<br />
risultati non sono mancati; nel 2005 gli<br />
insediamenti di società sono aumentati<br />
del 30% e nonostante l’abbattimento<br />
delle aliquote le imprese hanno versato<br />
all’erario oltre 800 milioni di euro in<br />
più di quanto era stato preventivato.<br />
Risultati che hanno indotto la Germania<br />
di Angela Merkel a tagliare di 9<br />
punti l’aliquota marginale sul reddito<br />
d’impresa, riducendola al 29%. Dietro<br />
i successi economici della Spagna di<br />
cui oggi tanto si parla, c’è pure la po-<br />
Attualità<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
litica di alleggerimenti fiscali voluti dal<br />
precedente governo di Aznar. Sotto la<br />
pressione della concorrenza dei Paesi<br />
Baltici, persino la Svezia, additata dalla<br />
sinistra come modello della formula<br />
vincente “più tasse, più benessere per<br />
tutti”, con la Finanziaria del 2006 aveva<br />
messo in cantiere riduzioni fiscali pari<br />
a 800 milioni sui redditi delle persone<br />
fisiche; nel settembre dell’anno scorso<br />
il ministro delle Finanze Borg ha<br />
annunciato una nuova riduzione delle<br />
tasse pari a 1,2 miliardi di euro. Sempre<br />
nel 2007, la Svezia ha pure abolito<br />
la tassa sulla ricchezza, istituita nel<br />
1947, e per i primi mesi di quest’anno<br />
è prevista l’eliminazione della tassa<br />
sulla proprietà immobiliare, che verrà<br />
sostituita con un’imposta municipale di<br />
650 euro annui sulle ville unifamiliari<br />
e di 130 euro per gli appartamenti.<br />
Che dire poi del boom economico di<br />
Irlanda, Finlandia e Norvegia che hanno<br />
saputo incentivare modernizzazione e<br />
innovazione economica con un’accorta<br />
politica fiscale, che ha anche attirato<br />
grandi investitori stranieri.<br />
Da noi, invece, si va a votare per dire sì<br />
o no alla crescita del Paese.
Attualità<br />
Novità nell’ambito<br />
delle assicurazioni sociali<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Il 1° gennaio <strong>2008</strong> sono entrate in vigore importanti modifiche riguardanti le assicurazioni sociali.<br />
Di seguito, segnaleremo i principali cambiamenti<br />
di Simona Morosini, Responsabile del Servizio giuridico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Contributi degli assicurati salariati<br />
Il contributo globale del 10,1% per AVS/AI/<br />
IPG dovuto sui salari rimane invariato. Il<br />
contributo per l’assicurazione disoccupazione<br />
(AD) rimane pure invariato al 2%, ma<br />
il limite massimo del guadagno assicurato<br />
viene aumentato a 10’500 franchi al mese<br />
o 126’000 franchi all’anno (in precedenza,<br />
8’900 franchi mensili o 106’800 all’anno).<br />
Sulle parti eccedenti i 126’000 franchi non<br />
vengono prelevati contributi AD. Anche il guadagno<br />
massimo assicurato nell’assicurazione<br />
infortuni obbligatoria passa, dal 1° gennaio<br />
<strong>2008</strong>, da 106’800 franchi a 126’000 franchi<br />
all’anno.<br />
Salario di poco conto: qualora il salario<br />
non ecceda i 2’200 franchi per anno civile e<br />
per datore di lavoro, i contributi saranno riscossi<br />
solo su richiesta dell’assicurato. Per le<br />
persone occupate in un’economia domestica<br />
privata i contributi vanno invece riscossi.<br />
Prestazioni versate in caso di licenziamento<br />
per motivi aziendali: di regola le<br />
retribuzioni versate in caso di disdetta del<br />
rapporto di lavoro fanno parte del salario<br />
determinante. Tuttavia, nel caso in cui tale<br />
salario sia versato per contingenze quali la<br />
chiusura, fusione o ristrutturazione dell’azienda,<br />
come pure nel quadro di un licenziamento<br />
collettivo disciplinato da un piano sociale,<br />
vi è esenzione per le prestazioni inferiori a<br />
53’040 franchi.<br />
Procedura di conteggio semplificata:<br />
a seguito dell’entrata in vigore, il 1°gennaio<br />
<strong>2008</strong>, della legge contro il lavoro nero (LLN),<br />
le imprese potranno scegliere la procedura<br />
di conteggio semplificata. Essa è destinata ai<br />
piccoli datori di lavoro, segnatamente per le<br />
attività di breve durata o di poca importanza.<br />
Questa nuova procedura vuole agevolare<br />
l’onere burocratico del datore di lavoro al<br />
momento dell’annuncio dei propri collaboratori<br />
alle diverse istanze cantonali. Tramite<br />
essa viene infatti ridotto il numero di istanze<br />
a cui deve rivolgersi il datore di lavoro al<br />
momento dell’assunzione, versando i contributi<br />
e le imposte (alla fonte) presso un’unica<br />
istituzione: la cassa di compensazione AVS.<br />
Per beneficiare della procedura semplificata<br />
il salario annuale di ogni dipendente non deve<br />
superare i 19’890 franchi e la massa salariale<br />
annuale totale dell’azienda non deve eccedere<br />
i 53’040 franchi. Inoltre, il conteggio dei<br />
salari dovrà essere effettuato secondo questa<br />
procedura per la totalità del personale. L’annuncio<br />
dovrà essere dato entro il 31 gennaio<br />
presso la cassa di compensazione. Questo,<br />
per tutte le assicurazioni interessate dalla procedura<br />
semplificata (AVS/ AI/ IPG/ AD/ AINF/<br />
assegni familiari), come pure per l’imposta<br />
alla fonte. L’azienda avrà dunque un solo interlocutore,<br />
ossia la cassa di compensazione.<br />
Il conteggio e la riscossione dei contributi<br />
sociali e dell’imposta alla fonte sono effettuati<br />
una volta all’anno.<br />
Contributi degli indipendenti<br />
I contributi personali AVS/AI/IPG rimangono<br />
fissi al 9,5% del reddito, ma il tasso è degressivo<br />
per i redditi compresi tra 8’900 e 53’100<br />
franchi. Il contributo minimo annuale rimane<br />
fisso a 445 franchi.<br />
Compensazione delle perdite: solo le<br />
perdite d’esercizio subite e contabilizzate<br />
durante l’anno contributivo e in quello immediatamente<br />
precedente potranno essere<br />
compensate.<br />
Reddito da attività lucrativa indipendente<br />
accessoria di poco conto: allorquando<br />
il reddito di tale attività non eccede i 2’200<br />
franchi annui, i contributi saranno riscossi<br />
solo su richiesta dell’assicurato.<br />
Controlli nei confronti dei datori di lavoro<br />
Dal 1° gennaio <strong>2008</strong> entreranno in vigore<br />
nuove regole concernenti i controlli nell’ambito<br />
dell’AVS. La frequenza dei controlli sarà<br />
adattata al profilo del datore di lavoro, in<br />
base al criterio del rischio aziendale. I datori<br />
di lavoro che avranno annunciato salari per<br />
oltre 100’000 franchi saranno oggetto di controlli.<br />
Nondimeno, un certo numero di datori<br />
di lavori con una massa salariale compresa<br />
tra 50’000 e 100’000 franchi potrà anche<br />
essere oggetto di controlli. Lo stesso accadrà<br />
in situazioni particolari, segnatamente in caso<br />
di costituzione, scioglimento d’impresa, cambiamento<br />
di cassa, fallimento.<br />
Prestazioni AVS/AI<br />
Gli importi in vigore dal 1°gennaio 2007<br />
delle rendite e degli assegni per grandi invalidi<br />
dell’AVS e dell’AI rimangono invariati. È<br />
utile segnalare che a seguito della 5a revisione<br />
dell’AI, in vigore dal 1° gennaio <strong>2008</strong>, il datore<br />
di lavoro è tenuto ad annunciare all’ufficio AI<br />
i casi di incapacità lavorativa ininterrotta di almeno<br />
30 giorni, oppure le assenze ripetute di<br />
breve durata verificatesi nel corso di un anno.<br />
La persona assicurata deve essere informata<br />
che il suo caso è stato comunicato all’AI.<br />
Perdita di guadagno<br />
È importante che le persone che prestano<br />
servizio trasmettano tempestivamente il questionario<br />
IPG. I datori di lavoro iscrivono nel<br />
questionario IPG il salario da loro corrisposto<br />
al dipendente prima dell’entrata in servizio<br />
e lo inoltrano immediatamente alla cassa di<br />
compensazione AVS. In tal modo, le indennità<br />
per perdita di guadagno potranno essere<br />
versate al più presto.<br />
Pilastro 3a aperto alle persone attive<br />
dopo l’età pensionabile<br />
Al fine d’incoraggiare la permanenza sul mercato<br />
del lavoro, il Consiglio federale ha deciso<br />
che le persone che continueranno a lavorare<br />
oltre l’età di pensionamento ordinaria (64 anni<br />
per le donne, 65 per gli uomini) potranno<br />
differire, per 5 anni al massimo, la riscossione<br />
delle prestazioni di vecchiaia del pilastro 3a<br />
(previdenza vincolata), rispettivamente continuare<br />
a versare i contributi, beneficiando così<br />
di vantaggi fiscali. A tale scopo, l’ordinanza<br />
sulla legittimazione alle deduzioni fiscali per i<br />
contributi a forme di previdenza riconosciute<br />
(OPP3) è stata modificata con effetto dal 1°<br />
gennaio <strong>2008</strong>.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
Ufficio federale delle assicurazioni sociali<br />
(UFAS)<br />
Effingerstrasse 20, 3003 Berna<br />
Tel. +41 31 322 90 11<br />
Fax +41 31 322 78 80<br />
www.bsv.admin.ch/themen/ahv/00018/<br />
00465/index.html?lang=it
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Nominate due imprenditrici<br />
ticinesi nel Forum PMI<br />
La Consigliera federale Doris Leuthard<br />
ha nominato ad inizio dicembre i<br />
membri del forum PMI, tra cui due<br />
donne imprenditrici ticinesi: la Signora Alessandra<br />
Alberti-Zucconi, della ditta Chocolat<br />
Stella SA di Giubiasco, e la Signora Micaela<br />
Gobbato, della Bitiess Microtecnica SA di<br />
Barbengo.<br />
Il Forum PMI, come commissione d’esperti<br />
extra-parlamentare, ha ricevuto dal Consiglio<br />
federale il mandato di vigilare che l’amministrazione<br />
federale tenga conto, nella sua<br />
attività, dell’importanza particolare che rive-<br />
Attualità<br />
Partecipate al concorso Prix Egalité <strong>2008</strong><br />
Check-up aziendale in tema<br />
di pari opportunità<br />
La Federazione ticinese della Società degli impiegati del commercio (SIC <strong>Ti</strong>cino) prolunga fino al<br />
15 aprile <strong>2008</strong> il termine di partecipazione al concorso<br />
Quella del <strong>2008</strong> è la quarta edizione<br />
del Prix Egalité. Questo<br />
concorso, organizzato dalla Società<br />
svizzera degli impiegati del<br />
commercio (SIC Svizzera), premia le<br />
aziende che promuovono l’uguaglianza<br />
tra uomo e donna. Le aree d’indagine<br />
sono: le pari opportunità, la conduzione<br />
del personale, la formazione continua e<br />
le promozioni, la compatibilità tra lavoro<br />
e famiglia. Per ogni categoria di azienda<br />
(enti pubblici, piccole, medie e grandi<br />
imprese) sarà attribuito un premio alle<br />
migliori aziende.<br />
Come nell’ultima edizione del Prix<br />
stono le piccole e medie imprese (PMI). Una<br />
delle attività principali del Forum consiste nel<br />
formulare, nelle procedure di consultazione,<br />
una presa di posizione che rifletta l’ottica delle<br />
PMI. Un’attenzione particolare è accordata<br />
ai costi che potrebbero scaturire dalle misure<br />
in discussione. Entrano in considerazione,<br />
oltre al carico amministrativo, i costi generati<br />
per eventuali investimenti e le limitazioni alle<br />
libertà che dispongono gli imprenditori.<br />
Il Forum è presidiato dal Consigliere nazionale<br />
Eduard Engelberg (Presidente dell’Unione<br />
svizzera delle arti e mestieri) e dall’Ambasciatore<br />
Eric Scheidegger (Direttore supplente<br />
Egalité (tenutasi nel 2005), la sezione<br />
ticinese della Società degli impiegati<br />
del commercio - SIC <strong>Ti</strong>cino promuove,<br />
parallelamente al premio nazionale, un<br />
premio regionale per le aziende che a<br />
sud delle Alpi si distinguono nella promozione<br />
delle pari opportunità: questo<br />
premio permette di visibilizzare gli sforzi<br />
che alcune aziende stanno facendo<br />
in una regione tradizionalmente meno<br />
all’avanguardia nelle tematiche delle pari<br />
opportunità in azienda.<br />
Il premio svizzero sarà attribuito nel giugno<br />
del <strong>2008</strong> alle aziende che dimostreranno<br />
un miglior posizionamento sulla<br />
della SECO e capo della Direzione per la<br />
promozione della piazza economica). Ulteriori<br />
informazioni possono essere consultate<br />
all’indirizzo Internet www.forum-pme.ch.<br />
Ulteriori informazioni:<br />
Dipartimento federale dell’economia DFE<br />
Segreteria di Stato dell’economia SECO<br />
Settore Politica PMI<br />
Signor Pascal Muller<br />
Effingerstrasse 27, 3003 Berna<br />
Tel. + 41 31 324 72 32<br />
Fax + 41 31 323 12 11<br />
www.seco.admin.ch<br />
tematica. Il premio regionale sarà invece<br />
attribuito nel mese di settembre <strong>2008</strong> alle<br />
migliori aziende della nostra regione in<br />
materia di pari opportunità.<br />
Le aziende ticinesi interessate a partecipare<br />
devono compilare il questionario,<br />
che può essere scaricato dal sito www.<br />
sicticino.ch oppure da www.prix-egalite.<br />
ch/italiano/ o può essere richiesto in<br />
forma cartacea o elettronica a SIC <strong>Ti</strong>cino<br />
(via Vallone 27, 6500 Bellinzona,<br />
Tel. +41 91 821 01 01; info@sicticino.ch)<br />
entro il 15 aprile <strong>2008</strong>.
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<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
Commercio estero:<br />
l’Osec si rinnova<br />
Su mandato della Confederazione, l’Osec sostiene<br />
le aziende svizzere e del Liechtenstein<br />
nello sviluppo dei loro affari con l’estero,<br />
coordinando a questo proposito il “Business<br />
Network Switzerland”, una rete di partner di<br />
competenza in Svizzera e all’estero: in Svizzera,<br />
trattasi di istituzioni quali le camere cantonali<br />
di commercio, le associazioni di categoria e<br />
la CTI; all’estero l’Osec si appoggia invece su<br />
partner locali quali gli Swiss Business Hubs,<br />
le rappresentanze diplomatiche elvetiche e le<br />
camere di commercio bilaterali.<br />
Per volontà del Parlamento, da inizio <strong>2008</strong><br />
Osec riunisce sotto di sé i mandati di prestazioni<br />
per la promozione delle esportazioni, delle<br />
importazioni, degli investimenti e della piazza<br />
economica, diventando di fatto il “centro di<br />
promozione dell’economia esterna”.<br />
La gestione di questi nuovi mandati ha implicato<br />
una riorganizzazione interna dell’Osec,<br />
l’ampliamento della gamma di servizi offerti<br />
alle aziende, nonché l’adozione di una nuova<br />
immagine visiva.<br />
La promozione delle esportazioni<br />
I servizi in questo campo sono sempre d’attualità:<br />
l’Osec continua infatti ad offrire la prima<br />
informazione, la consulenza di base e la consulenza<br />
dettagliata. Grazie al portfolio prodotti<br />
modulare “Export Step-by-Step”, lanciato nella<br />
primavera 2006, le PMI di Svizzera e Liechtenstein<br />
intenzionate ad internazionalizzare le loro<br />
attività possono combinare i vari prodotti in<br />
base alle loro conoscenze e necessità e creare<br />
così un loro “pacchetto di servizi”, poiché i<br />
prodotti si sviluppano in modo progressivo:<br />
Nel corso di un “primo contatto con assunzione<br />
di informazioni” le aziende ottengono<br />
a titolo gratuito le prime informazioni, sia<br />
consultando il sito web www.osec.ch, sia<br />
mettendosi in contatto diretto con i consulenti<br />
del Service Center. Questi ultimi rispondono<br />
in breve tempo a tutte le domande<br />
inerenti al commercio<br />
estero, fornendo le<br />
prime indicazioni utili<br />
o addirittura spunti di<br />
soluzione. Chi fosse<br />
invece alla ricerca di<br />
un esperto in un determinato<br />
campo d’attività, può consultare la<br />
banca dati online www.poolofexperts.ch: con<br />
i suoi 330 esperti sparsi in tutto il mondo,<br />
è uno strumento semplice ed efficace per<br />
reperire il giusto contatto.<br />
In una seconda fase, le aziende possono<br />
ottenere una “consulenza di base”, sempre<br />
gratuita: essa prevede un incontro individuale<br />
con un nostro consulente, nel corso del<br />
quale vengono messe in luce le potenzialità<br />
del progetto d’esportazione.<br />
Infine, con la “consulenza dettagliata” le<br />
aziende vengono seguite personalmente nella<br />
loro attività di export con prodotti strategici,<br />
prodotti per l’attuazione pratica o prodotti<br />
per nuove opportunità commerciali.<br />
I prodotti strategici comprendono servizi<br />
quali le ricerche di mercato, le ricerche di<br />
partner, i controlli della solvibilità dei contatti<br />
esteri, l’organizzazione di viaggi d’affari, ecc.<br />
Tra i prodotti per l’attuazione pratica spiccano<br />
la consulenza fieristica e l’allestimento di stand<br />
collettivi svizzeri – gli “Swiss Pavilions” – alle<br />
maggiori fiere internazionali. Questo servizio si<br />
rivolge in modo particolare alle piccole aziende<br />
che vogliono entrare in nuovi mercati, ma<br />
non hanno le risorse sufficienti da dedicare<br />
ad un impegnativo progetto di partecipazione<br />
fieristica. Ovviamente qualsiasi azienda è la<br />
benvenuta. Un altro vantaggi dato dagli “Swiss<br />
Pavilions” è la visibilità offerta da questa piattaforma,<br />
grazie alla sua ubicazione strategica,<br />
al suo design coordinato nonché al brand<br />
ombrello “Svizzera”.<br />
Tra i prodotti per nuove opportunità commerciali<br />
figura l’informazione sulla pubblicazione di<br />
concorsi, bandi pubblici di appalto e progetti.<br />
Con “Export Step-by-Step” le aziende svizzere<br />
e del Liechtenstein ricevono quindi dall’Osec<br />
e dal suo team di consulenti e responsabili<br />
fieristici un sostegno mirato e commisurato alla<br />
fase di sviluppo della loro strategia d’internazionalizzazione.<br />
L’Osec intende tuttavia rispondere in modo<br />
ancora più efficace alle loro richieste e<br />
ai loro bisogni e sta quindi intensificando<br />
la sua presenza nei mercati emergenti<br />
e nei mercati prioritari per l’economia<br />
esterna svizzera. A tal proposito, si è già<br />
dotata di una nuova struttura organizzativa<br />
appoggiandosi su quattro nuovi direttori<br />
regionali, dislocati in varie parti del mondo:<br />
il responsabile della regione “Europe”<br />
coordina le attività direttamente da Zurigo,<br />
mentre i responsabili delle regioni “Americas”,<br />
“India, Middle East & Africa” e “Asia<br />
Pacific” operano rispettivamente da Chicago,<br />
Dubai e Singapore, dirigendo i relativi<br />
Swiss Business Hubs e coordinando quindi<br />
direttamente in loco l’approccio al mercato<br />
e l’assistenza alla clientela. Questi direttori<br />
regionali riferiscono alla nuova divisione<br />
“Mercati Globali”, presso la sede centrale<br />
dell’Osec a Zurigo.
Commercio estero<br />
Gli Swiss Business Hubs sono attualmente<br />
16 (14 sono ubicati presso le ambasciate<br />
e i consolati svizzeri, 2 sono invece presso<br />
altrettante camere di commercio bilaterali) e<br />
sono gestiti congiuntamente dal Dipartimento<br />
federale degli affari esteri e dall’Osec. I consulenti<br />
paese presso l’Osec di Zurigo nonché<br />
il personale locale degli Swiss Business Hubs<br />
sono direttamente subordinati ai nuovi direttori<br />
regionali, la cui nomina coincide con un<br />
rafforzamento dei mercati di loro responsabilità,<br />
considerati strategici per l’economia<br />
esterna svizzera.<br />
La promozione della piazza economica<br />
elvetica<br />
In Svizzera, un franco su due è guadagnato<br />
con l’estero: ciò dimostra che il nostro Paese<br />
è forte e competitivo sul piano internazionale<br />
e che l’economia estera svolge un ruolo di<br />
primo piano. È tuttavia necessario coordinare<br />
la promozione della piazza economica elvetica<br />
e l’insediamento delle aziende estere sul suolo<br />
nazionale. Tale coordinamento è ora affidato<br />
all’Osec, che in tal proposito opererà in stretta<br />
collaborazione con i cantoni: si tratterà in primo<br />
luogo e a livello generale di promuovere,<br />
soprattutto sui mercati più lontani, l’immagine<br />
della Svizzera quale piazza economica. Questa<br />
incombenza sarà assunta in parte dai nuovi<br />
direttori regionali. In un secondo tempo sarà<br />
compito dei cantoni convincere potenziali investitori<br />
a insediarsi sul loro territorio, promuovendone<br />
i vantaggi competitivi.<br />
La promozione delle importazioni e degli<br />
investimenti nei confronti dei paesi in via<br />
di sviluppo e in transizione<br />
Il Consiglio federale ha deciso di prolungare il<br />
programma SIPPO (Swiss Import Promotion<br />
Programme), incorporandolo tuttavia nelle at-<br />
tività dell’Osec. Tale programma ha lo scopo di<br />
sostenere le piccole e medie imprese dei paesi<br />
in via di sviluppo e in transizione nella loro<br />
integrazione in seno al sistema commerciale internazionale,<br />
aumentando il loro know how nei<br />
settori d’esportazione, di design, imballaggio,<br />
norme e standard, nonché nella produzione rispettosa<br />
dell’ambiente e delle esigenze sociali.<br />
Le imprese elvetiche possono trarre beneficio<br />
da questo programma in quanto esso offre loro<br />
delle possibilità supplementari di approvvigionamento.<br />
Anche il programma della Confederazione per<br />
Hubs presso camere di commercio bilaterali<br />
Hubs presso ambasciate/consolati<br />
la promozione degli investimenti, gestito sino a<br />
fine 2007 dalla Swiss Organisation for Facilitating<br />
Investments (SOFI) è stato dato in gestione<br />
all’Osec. Da quest’anno tale programma si<br />
focalizzerà tuttavia solo sugli investimenti nei<br />
paesi più bisognosi del Sub-Sahara.<br />
Una nuova identità visiva<br />
Con l’affidamento all’Osec della gestione dei<br />
mandati di promozione delle esportazioni, delle<br />
importazioni e degli investimenti nei paesi<br />
in via di sviluppo nonché della promozione<br />
della piazza economica elvetica, dal <strong>2008</strong> tutti<br />
gli strumenti di promozione federali all’estero<br />
sono stati riuniti in due uniche organizzazioni:<br />
Osec, per l’appunto, e Svizzera Turismo, che si<br />
occupa del marketing turistico.<br />
Per volontà del Parlamento, Osec e Svizzera<br />
Turismo devono d’ora innanzi operare in<br />
sinergia ed adottare un’immagine comune,<br />
che contribuirà a rafforzare l’immagine della<br />
Svizzera all’estero.<br />
La gestione dei tre nuovi mandati, che vanno ad<br />
aggiungersi a quello classico della promozione<br />
delle esportazioni, ha spinto l’Osec ad adottare<br />
una nuova identità visiva, ravvicinandola al<br />
corporate design ed alla corporate identity di<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Svizzera Turismo. Il colore rosso è l’elemento<br />
unificatore tra le due identità e viene quindi<br />
mantenuto anche nel nuovo logo dell’Osec. Il<br />
termine “Osec” continuerà ad essere la componente<br />
principale del marchio grafico del nuovo<br />
“centro di promozione dell’economia esterna”,<br />
perché vari studi hanno evidenziato che il<br />
marchio Osec è ben ancorato nel pubblico e<br />
suscita associazioni positive. Anche la nozione<br />
“Business Network Switzerland” continua a<br />
sussistere, in quanto viene collegata a tutte le<br />
organizzazioni che cooperano con l’Osec in<br />
materia di promozione del commercio estero<br />
ed è da esse utilizzato sistematicamente.<br />
Il nuovo logo dell’Osec si differenzia però<br />
sensibilmente da quello di Svizzera Turismo<br />
affinché i vari gruppi target possano fare una<br />
distinzione chiara tra i due organismi.<br />
L’Osec evolve ed amplia le sue attività, per<br />
essere sempre più al servizio delle imprese<br />
elvetiche e promuovere il commercio<br />
esterno svizzero.<br />
Necessitate di una consulenza o<br />
di una semplice informazione<br />
per ampliare le vostre attività<br />
con partner esteri?<br />
Contattateci allo 0844 811 812<br />
Saremo lieti di aiutarvi!<br />
1<br />
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Gran Bretagna<br />
Francia<br />
Spagna<br />
Germania<br />
Russia<br />
Polonia<br />
Italia<br />
Austria<br />
GCC<br />
USA<br />
Brasile<br />
India<br />
Cina<br />
Giappone<br />
ASEAN<br />
Sudafrica
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
Pubblicato il rapporto sulla politica<br />
economica esterna 2007<br />
Il Consiglio federale ha approvato il rapporto<br />
sulla politica economica esterna<br />
2007.<br />
Anche lo scorso anno la sua politica<br />
economica estera è stata caratterizzata<br />
da:<br />
prosecuzione dei colloqui nell’ambito<br />
del ciclo di Doha (l’OMC e la sua normativa<br />
rimangono determinanti nelle<br />
relazioni della Svizzera con molti Stati;<br />
le norme dell’OMC costituiscono<br />
oltretutto la base di altri accordi economici,<br />
in particolare degli accordi di<br />
libero scambio);<br />
prosecuzione delle trattative per gli<br />
accordi di libero scambio (è entrato<br />
in vigore l’accordo con l’Egitto, sono<br />
state concluse le trattative per un<br />
accordo con il Canada ed è stato dato<br />
il via a trattative bilaterali con il Giappone;<br />
nel quadro dell’AELS sono stati<br />
avviati negoziati con il Consiglio di<br />
cooperazione del Golfo, la Colombia<br />
ed il Perù; in previsione vi è anche<br />
l’India);<br />
approfondimento della collaborazione<br />
con l’UE (attuazione degli accordi<br />
bilaterali e loro estensione ai due<br />
nuovi Stati membri dell’UE, Bulgaria e<br />
Romania; conclusione dei preparativi<br />
dell’attuazione del contributo svizzero<br />
alla riduzione delle disparità economiche<br />
e sociali nell’UE ampliata).<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
del Dipartimento federale dell’economia<br />
“Ciclo di Doha, accordi di libero<br />
scambio e competitività della Svizzera”<br />
può essere consultato online su<br />
www.news.admin.ch/message/index.<br />
html?lang=it&msg-id=16791<br />
Alla stessa pagina si possono scaricare<br />
anche il rapporto sulla politica economica<br />
esterna, il messaggio sugli accordi<br />
economici internazionali nonché il<br />
rapporto sulle misure tariffarie adottate<br />
nel 2007 (disponibili unicamente in<br />
francese e tedesco).<br />
Modifiche degli accordi di libero<br />
scambio AELS-Turchia e AELS-<br />
Singapore<br />
Accordo AELS-Turchia:<br />
il protocollo A (prodotti agricoli trasformati)<br />
è stato modificato e sono<br />
state ampliate le concessioni reciproche:<br />
la Turchia accorda alle merci<br />
d’origine svizzera elencate nel proto-<br />
collo A le stesse concessioni applicate<br />
alle merci originarie della Comunità<br />
europea.<br />
Accordo AELS-Singapore:<br />
Le disposizioni relative al trasporto<br />
diretto sono state allentate: il trasporto<br />
dei prodotti può ora essere<br />
effettuato attraversando altri Paesi,<br />
a condizione che non vi subiscano<br />
altre operazioni a parte lo scarico<br />
ed il ricarico, oppure le operazioni<br />
destinate a garantirne la conservazione<br />
in buono stato. Durante questo<br />
periodo i prodotti devono restare<br />
sotto controllo doganale del Paese di<br />
transito. Per gli invii parziali vanno<br />
impiegate prove d’origine rilasciate<br />
a posteriori.<br />
L’allegato III (prodotti agricoli trasformati)<br />
relativo all’accordo di libero<br />
scambio, è stato modificato e<br />
le concessioni reciproche sono state<br />
ampliate: Singapore accorda l’esenzione<br />
da dazio ai prodotti agricoli<br />
trasformati d’origine svizzera.<br />
Dal 1° febbraio <strong>2008</strong> le aliquote applicabili<br />
all’importazione verranno pubblicate<br />
nella tariffa doganale elettronica<br />
t@res (www.tares.ch).<br />
WorldTariff:<br />
nuove condizioni di accesso<br />
WorldTariff è una banca dati online<br />
relativa ai dazi e alle tariffe doganali in<br />
vigore in vari paesi del mondo.<br />
Tramite la sua pagina web www3.osec.<br />
ch > Tariffe doganali nel mondo, l’Osec<br />
propone alle aziende svizzere e del<br />
Liechtenstein un accesso gratuito alle<br />
informazioni su dazi e tariffe doganali<br />
dei 30 paesi più ricercati in WorldTariff.<br />
La registrazione alla banca dati dovrà<br />
avvenire per il tramite del sito web<br />
dell’Osec.<br />
I dati inerenti agli altri paesi possono<br />
essere consultati alla pagina www.<br />
WorldTariff.com al costo di $7.00 per<br />
consultazione, pagabili a mezzo carta<br />
di credito.<br />
Attenzione: la consultazione della banca<br />
dati tramite l’accesso gratuito o tramite<br />
il sito di WorldTariff necessita di due<br />
login distinti. Sarà quindi necessario<br />
registrarsi separatamente.<br />
Gli utenti con sede nell’UE possono accedere<br />
alla banca dati tramite il “Market<br />
Access Database” dell’UE, all’indirizzo<br />
http://mkaccdb.eu.int/mkaccdb2/index-<br />
Publi.htm<br />
Passaggio in dogana più veloce per<br />
gli operatori economici autorizzati<br />
(OEA)<br />
Dal 1° gennaio <strong>2008</strong>, qualsiasi azienda<br />
con sede nell’Unione europea che effettua<br />
operazioni transfrontaliere può richiedere<br />
lo statuto di “operatore economico autorizzato”<br />
per ottenere un trattamento preferenziale<br />
al suo passaggio in dogana.<br />
Statuto di operatore economico autorizzato<br />
Lo statuto di operatore economico autorizzato<br />
(OEA) è riconosciuto in tutti gli Stati<br />
membri senza limite di tempo. Lo statuto<br />
è volontario e per il momento non è una<br />
condizione necessaria per l’ottenimento<br />
di una procedura doganale semplificata.<br />
Lo statuto di OEA può essere rilasciato in<br />
varie forme:<br />
certificato OEA “Semplificazioni doganali”<br />
certificato OEA “Sicurezza”<br />
certificato OEA “Semplificazioni doganali/sicurezza”<br />
Condizioni per l’ottenimento dello statuto<br />
di OEA<br />
Le condizioni da adempiere per ottenere<br />
tale statuto dipendono dal tipo di certificato<br />
e dalla situazione dell’azienda stessa. In<br />
generale bisogna:<br />
avere regolarmente rispettato le prescrizioni<br />
doganali<br />
disporre di un sistema di gestione dei<br />
documenti di trasporto che consentano<br />
dei controlli doganali facili<br />
dare prova di solvibilità finanziaria<br />
disporre di norme di sicurezza appropriate.<br />
Sono attualmente in corso negoziati con<br />
Stati terzi, tra cui la Svizzera, per conferire<br />
un riconoscimento mondiale a tale<br />
statuto.<br />
Per più ampi ragguagli si invita a consultare<br />
la pagina web della Commissione<br />
europea dedicata a questo tema http://<br />
ec.europa.eu/taxation_customs/customs/<br />
policy_issues/customs_security/index_<br />
en.htm#auth_eco<br />
UE/USA: armonizzazione delle misure<br />
di sicurezza doganale<br />
UE e Stati Uniti intendono concretizzare<br />
entro il 2009 il reciproco riconoscimento<br />
delle loro rispettive iniziative in materia<br />
di sicurezza doganale.<br />
A questo scopo lo status di “operatore<br />
economico autorizzato (OEA)”, nell’UE,<br />
e la nozione di “Customs Trade Partnership<br />
Against Terrorism” (C-TPAT), negli
Commercio estero<br />
USA, giocheranno un ruolo importante.<br />
Se i due sistemi venissero armonizzati, la<br />
necessità, per l’esportatore, di farsi accreditare<br />
presso le autorità doganali dell’altro<br />
Stato verrebbe a meno.<br />
“C-TPAT” e “OEA” sono dei programmi<br />
di sicurezza volontari: le aziende che si<br />
conformano alle norme di sicurezza prescritte<br />
ottengono delle facilitazioni per<br />
quanto concerne lo sdoganamento. Nella<br />
pratica, l’accreditamento a uno di questi<br />
programma equivale a una certificazione<br />
di qualità.<br />
Informazioni dell’UE sulle iniziative di sicurezza<br />
doganale nell’UE, negli USA nonché<br />
in Canada, Australia e Nuova Zelanda<br />
sono disponibili alla seguente pagina<br />
web della Commissione europea http://<br />
ec.europa.eu/taxation_customs/customs/<br />
policy_issues/customs_security/index_<br />
en.htm#nonEU_init<br />
China, the EU and the world: Growing<br />
in harmony?<br />
Questa pubblicazione apparsa nell’autunno<br />
2007 analizza le forze che si celano<br />
dietro l’enorme crescita della Cina e le<br />
opportunità di sviluppo<br />
future. Essa<br />
esamina inoltre<br />
le sfide alle quali<br />
sarà confrontato<br />
il Paese e l’impatto<br />
del suo<br />
sviluppo sull’UE.<br />
Per concludere,<br />
fornisce consigli<br />
e raccomandazioni<br />
sull’atteggiamento politico che l’UE<br />
dovrebbe adottare nei confronti del Paese<br />
di Mezzo.<br />
La pubblicazione è disponibile unicamente<br />
in lingua inglese.<br />
Prezzo: EUR 20 (escl. 2,4% IVA e CHF 6.00<br />
spese di spedizione)<br />
Corso del cambio come da Gazzetta ufficiale<br />
dell’UE più attuale.<br />
Termine di consegna: ca. 10 giorni<br />
Questa pubblicazione può essere ordinata<br />
tramite e-mail a info.lugano@osec.ch<br />
oppure fax allo 091 911 51 39 indicando<br />
l’indirizzo di fatturazione e di consegna<br />
nonché la lingua desiderata.<br />
London Olympics 2012:<br />
opportunità commerciali<br />
Londra si prepara ad accogliere i Giochi<br />
Olimpici Estivi nel 2012. Sono già iniziati<br />
i primi lavori e alle imprese svizzere si<br />
aprono numerose opportunità d’affari.<br />
Nel quadro di questi preparativi, la realizzazione<br />
del parco olimpico ad est di<br />
Londra sarà un progetto ambizioso: esso<br />
nascerà su una superficie di 200 ettari, di<br />
cui 6 saranno edificati. Sarà il più grande<br />
parco d’Europa.<br />
Contemporaneamente, allo scopo di assicurare<br />
il buon svolgimento dei Giochi,<br />
saranno migliorate e ingrandite varie installazioni<br />
ed infrastrutture. Si tratterà in<br />
particolar mondo di migliorare i trasporti<br />
verso l’East London.<br />
Londra mira ad un utilizzo durevole degli<br />
investimenti effettuati, in particolare di<br />
quelli che consentiranno una rivalorizzazione<br />
socioeconomica generale dell’East<br />
London, regione piuttosto sfavorita.<br />
Per più ampi ragguagli si invita a consultare<br />
il rapporto dello Swiss Business Hub<br />
United Kingdom intitolato “The London<br />
2012 Olympic Games and its Legacy”, che<br />
presenta nel dettaglio i principali progetti,<br />
le opportunità che ne derivano, in particolare<br />
per le PMI elvetiche, e l’utilizzo a<br />
lungo termine degli investimenti.<br />
Il documento può essere scaricato dal<br />
sito web www3.osec.ch/laenderseite/gb/<br />
businessopportunities/geschaeftsmoeglichkeiten_rund_um_london_olympics_2012/en/twt_london_2012_report_13_11_07.pdf<br />
Londra: zona a deboli emissioni per i<br />
camion<br />
Dal 4 febbraio <strong>2008</strong>, i camion non immatricolati<br />
in Gran Bretagna potranno circolare<br />
a Londra solo a talune condizioni.<br />
Tali misure riguardano i camion stranieri<br />
di oltre 12 tonnellate. Per avere il diritto<br />
di circolare nella Greater London, essi<br />
dovranno annunciarsi presso il Transport<br />
for London. La formalità è gratuita. I camion<br />
conformi alle disposizioni sui gas di<br />
scappamento della “low emission zone”<br />
(LEZ) potranno circolare gratuitamente<br />
nella Greater London, chi non adempie<br />
alle condizioni dovrà invece pagare una<br />
tassa giornaliera di 268 euro per poter<br />
circolare in città.<br />
Dal 7 luglio <strong>2008</strong>, le norme LEZ saranno<br />
applicate anche ai camion con peso<br />
superiore a 3,5 tonnellate nonché ai bus<br />
ed ai pullman.<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili<br />
al sito web dei trasporti londinesi www.<br />
tfl.gov.uk/roadusers/lez/default.aspx nonché<br />
nel rapporto dello Swiss Business<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Hub United Kingdom “London-wide Low<br />
Emission Zones: Standards for Lorries”,<br />
visionabile in in formato pdf su www3.<br />
osec.ch/laenderseite/gb/travel_stay/<br />
london-wide_low_emission_zone_standards_for_lorries/en/londonemission_<br />
mer_070108.pdf<br />
La Russia rafforza i diritti dei<br />
consumatori<br />
La Russia ha modificato legge relativa alla<br />
protezione dei diritti del consumatore<br />
con effetto dall’11 dicembre 2007.<br />
Tra le nuove regole figurano:<br />
Pianificazione dei crediti: per la concessione<br />
di crediti al consumo vanno<br />
fornite informazioni dettagliate sul credito<br />
nonché un piano di rimborso.<br />
Diritto di restituzione: qualsiasi prodotto<br />
tecnico difettoso può essere restituito<br />
in 15 giorni al punto di vendita,<br />
ottenendone il rimborso del prezzo<br />
d’acquisto o la sostituzione con un<br />
nuovo apparecchio. Finora il diritto di<br />
restituzione era accordato solo in caso<br />
di difetti maggiori.<br />
Responsabilità dell’importatore: oltre<br />
al produttore, anche l’importatore può<br />
ormai essere ritenuto responsabile di<br />
un prodotto difettoso.<br />
Termini di riparazione: la riparazione<br />
di un prodotto difettoso non può durare<br />
più di 45 giorni, a meno che non sia<br />
stato espressamente pattuito altrimenti<br />
nel contratto.<br />
Queste nuove regole riguardano in primo<br />
luogo i produttori, gli importatori<br />
e i rivenditori di prodotti tecnici, quali<br />
i veicoli a motore, le carrozzerie, i telai<br />
di veicoli, i frigoriferi, i congelatori, le<br />
lavatrici ed i PC.<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili sul<br />
sito web dello studio Pepeliaev, Goltsblat<br />
& Partners all’indirizzo www.pgplaw.ru/<br />
live/default.asp/h_id/26704<br />
Osec<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35/37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
ORGANO UFFICIALE:<br />
Da decenni la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> persegue una politica di informazione e vigilanza sui fatti dell’economia<br />
ticinese. I soci e gli abbonati vengono informati con articoli mirati sull’evoluzione<br />
dell’economia, della politica e delle normative in genere. Questo mezzo di<br />
comunicazione permette di informare l’imprenditore ticinese sulle opportunità per<br />
conoscere nuovi mercati, sulle procedure in consultazione, sui temi in votazione e sui<br />
corsi di formazione.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business intende fungere da cassa di risonanza di quella che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> ritiene<br />
essere una buona politica economica, aperta ed evolutiva, in completa indipendenza<br />
di giudizio, aldilà delle fazioni politiche, ed intervenire più incisivamente sugli eventi<br />
che ci toccano.
Attualità<br />
Infortuni non professionali:<br />
13 miliardi l’anno!<br />
Gli infortuni nel tempo libero<br />
interessano ogni anno in Svizzera<br />
un milione di persone e<br />
causano dei costi diretti e indiretti per<br />
13 miliardi di franchi. Se consideriamo<br />
anche i danni immateriali, come per<br />
esempio il dolore o la perdita di gioia<br />
di vivere, i costi ammontano addirittura<br />
a 54 miliardi. La metà di questi 13.1<br />
miliardi, 6.5 miliardi sono provocati<br />
dagli incidenti stradali, 2.1 dagli infortuni<br />
sportivi e oltre 4.5 da quelli<br />
in casa e nel tempo libero. Ogni anno<br />
l’economia svizzera registra 8.5 milioni<br />
di giorni lavorativi persi. 38’000 posti<br />
di lavoro non occupati ovvero un esercito<br />
di lavoratrici/ori pari alla popolazione<br />
di La Chaux-de-Fonds assenti per<br />
infortuni nel tempo libero tutto l’anno.<br />
Il numero di questi infortuni non professionali<br />
(inp) è destinato a salire per<br />
diversi fattori. Il nostro tempo libero è<br />
sempre più riempito di attività domestiche<br />
(fai da te, giardinaggio, passeggiate,<br />
...), sportive (calcio, sci, snowboard,<br />
bicicletta, escursioni, ecc.), viaggi<br />
(aumento della mobilità in auto, motocicletta,<br />
ecc.) e la fretta, la comodità,<br />
lo stress, la stanchezza con cui siamo<br />
confrontati ogni giorno, favoriscono<br />
il verificarsi degli infortuni. Il numero<br />
di coloro che si dedicano a delle attività<br />
fisiche per mantenersi in buona<br />
salute cresce costantemente, ma ciò<br />
non comporta solo aspetti positivi, ma<br />
anche un potenziale aumento degli infortuni<br />
per la pratica irregolare, quindi<br />
la mancanza di un vero allenamento,<br />
per la sopravvalutazione delle proprie<br />
energie e capacità e per il mancato uso<br />
di protezioni personali. L’obiettivo di<br />
prevenzione dell’Upi nell’ambito sportivo<br />
fino al 2010 è di riuscire a mantenere<br />
costante il numero degli inp. I<br />
costi degli infortuni non professionali<br />
stanno aumentando notevolmente e il<br />
trend si manterrà anche nei prossimi<br />
anni. Una delle principali cause è da<br />
ricercare nell’evoluzione demografica.<br />
La popolazione attiva invecchia e ciò<br />
significa che avremo più infortunati<br />
“anziani” che necessitano di tempi di<br />
guarigione e riabilitazione sempre più<br />
lunghi. Oggi l’età media di un lavoratore<br />
svizzero è già oltre i 40 anni e fra un<br />
decennio oltrepasserà i 45.<br />
L’azienda ha un forte interesse sia a<br />
ridurre la frequenza (numero reale)<br />
che la gravità (giorni di assenza) degli<br />
inp. Ogni infortunio comporta dei costi<br />
diretti (giorni di carenza, quota salario<br />
del 20% pagata dal datore di lavoro,<br />
premi assicurativi, prestazioni sociali,<br />
ecc.) e indiretti. Quest’ultimi incidono<br />
moltissimo sul budget delle aziende (da<br />
2 a 5 volte di più di quelli diretti), e<br />
derivano da perdita di produttività, costi<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Paola Lurati<br />
per rimpiazzare la persona assente,<br />
diminuzione della qualità del prodotto,<br />
difficoltà a mantenere i termini di<br />
consegna, perdita di immagine verso<br />
il cliente, deterioramento del clima di<br />
lavoro, ecc..<br />
Un infortunio nel tempo libero costa<br />
in media all’azienda un minimo di CHF<br />
1’500 al giorno. Le assenze creano<br />
disagio a chi le provoca, ma anche<br />
ai colleghi che la subiscono dovendo<br />
lavorare anche per chi è assente. Questo<br />
crea spesso un circolo vizioso che<br />
ha come epilogo l’“assenteismo” e il<br />
turnover del personale a tutto svantaggio<br />
dell’azienda. Inoltre le imprese<br />
sono spesso sottoposte ad un sistema<br />
di bonus-malus per il pagamento dei<br />
premi, ciò significa che chi investe nella<br />
prevenzione può ottenere una riduzione<br />
dei premi (bonus).
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
L’Ufficio prevenzione infortuni (Upi) è<br />
l’unico ente in Svizzera competente in<br />
materia di inp. Il legislatore elvetico gli<br />
ha affidato il mandato di prevenire gli<br />
inp negli ambiti, casa e tempo libero,<br />
sport e circolazione stradale. In <strong>Ti</strong>cino<br />
la persona di riferimento è la Signora<br />
Paola Lurati, esperta nell’ambito della<br />
sicurezza, consulente INP nelle aziende<br />
e formatrice.<br />
L’ufficio prevenzione infortuni offre alle<br />
imprese di qualunque ramo una consulenza<br />
gratuita direttamente nelle aziende<br />
che desiderano fare un’analisi della<br />
propria organizzazione della sicurezza,<br />
verificare i dati delle assenze, trovare<br />
delle misure di contenimento efficaci.<br />
Oggigiorno diverse aziende (FFS SA, La<br />
Posta Svizzera, Ciba, Banche, ecc.) si<br />
avvalgono delle competenze dell’Upi e<br />
ottengono dei risultati importanti nella<br />
riduzione delle assenze. Le proposte<br />
sono cucite su misura dell’impresa e<br />
tengono in considerazione la cultura e<br />
l’organizzazione interna, la disponibilità<br />
finanziaria e le più disparate necessità.<br />
Ogni campagna di prevenzione ha degli<br />
obiettivi realistici e quantificabili, vale a<br />
dire che per ogni franco investito si deve<br />
poter giungere ad una diminuzione delle<br />
assenze e quindi a minor costi.<br />
Altro servizio offerto dall’Upi è la formazione<br />
che si svolge su due livelli.<br />
L’azienda può richiedere una formazione<br />
interna per i quadri o per i collaboratori.<br />
Nel primo caso si organizza<br />
un incontro, durante il quale sono<br />
trasmessi i concetti base della prevenzione<br />
ed è fornito un “pacchetto” di<br />
consigli, misure e metodi per agire da<br />
moltiplicatori sui collaboratori. Questo<br />
sistema permette di raggiungere<br />
tutti i lavoratori in modo efficace e di<br />
avere delle “antenne”, i responsabili<br />
della sicurezza nei diversi settori (capiteam<br />
o caporeparto, ...). Altre aziende<br />
preferiscono delegare il compito di<br />
formare i propri collaboratori sul tema<br />
della sicurezza direttamente all’Upi.<br />
La Signora Lurati organizza una o più<br />
giornate di informazione, sensibilizzazione<br />
e motivazione direttamente con i<br />
lavoratori a gruppi di massimo 30 persone.<br />
I temi affrontati possono essere<br />
gli infortuni domestici (cause e misure<br />
di prevenzione), la caduta (maggior<br />
causa di inp in Svizzera), gli infortuni<br />
nel tempo libero (giardino, escursioni,<br />
ecc.), infortuni nello sport (calcio,<br />
sci, snowboard, giochi di palla, ...), la<br />
bicicletta con l’ausilio di un crash-test,<br />
l’alcol nella circolazione stradale e sul<br />
posto di lavoro, gli incidenti stradali<br />
(priorità, cause e misure) e molto altro<br />
ancora. Da anni in tutta la Svizzera<br />
è molto richiesta la formazione interna,<br />
in quanto le imprese hanno potuto<br />
verificarne l’efficacia. L’Upi organizza<br />
anche dei corsi fuori azienda indirizzati<br />
agli specialisti della sicurezza, ai<br />
quadri, ai responsabili delle risorse<br />
umane e ad altre figure professionali<br />
interessate, allo scopo di acquisire<br />
i mezzi necessari per prevenire gli<br />
infortuni e gestire le assenze nella propria<br />
impresa. Nel <strong>2008</strong> sono previsti i<br />
seguenti corsi:<br />
Corso base “L’ABC della prevenzione”<br />
8 aprile <strong>2008</strong> , 1 giorno,<br />
presso l’hotel Delfino Lugano, CHF<br />
300.- compreso materiale, pause e<br />
pranzo<br />
Corso “Gestione delle assenze”<br />
del 6 maggio <strong>2008</strong> 1 giorno, presso<br />
l’hotel Delfino Lugano, CHF 300.-<br />
compreso materiale, pause e pranzo<br />
Corso “Sistemi di incentivi e ricompense:<br />
strumenti di prevenzione<br />
per tutte le aziende?”, 7<br />
maggio <strong>2008</strong>, 1 giorno, hotel Delfino<br />
Lugano, CHF 300.- tutto compreso<br />
Attualità<br />
Corso “Strumenti moderni di comunicazione<br />
nella prevenzione”<br />
7 ottobre <strong>2008</strong>, 1 giorno, presso<br />
l’hotel Delfino Lugano, CHF 300.-,<br />
tutto compreso<br />
Nella paletta dei corsi prevediamo anche<br />
l’offerta di due corsi a tema: circolazione<br />
stradale (17 aprile <strong>2008</strong>) e sport (25<br />
settembre <strong>2008</strong>).<br />
Sulla homepage dell’Upi, www.upi.ch,<br />
si trovano molte novità e informazioni<br />
utili. La rubrica “Sicurezza nelle imprese”<br />
è interamente dedicata alle aziende<br />
e consultabile per conoscere le news,<br />
per avere più informazioni sui corsi<br />
descritti o altri ancora in previsione, per<br />
iscrivervi in modo semplice e diretto.<br />
Per riservarsi un posto ad un corso è<br />
sufficiente mandare un e-mail all’indirizzo<br />
riportato sotto.<br />
Per ulteriori informazioni si rivolga a<br />
Paola Lurati<br />
Consulente INP per le aziende<br />
e formatrice<br />
Ufficio svizzero prevenzione infortuni<br />
Via Campagna 19 - CP 89<br />
6952 Canobbio<br />
Tel. ufficio diretto: +41 91 940 10 88<br />
Fax ufficio: +41 91 940 10 48<br />
p.lurati@upi.ch<br />
www.upi.ch<br />
Per ulteriori domande resto volentieri a<br />
vostra disposizione.
Attualità<br />
ESPOprofessioni a Lugano<br />
dal 25 febbraio al 1° marzo <strong>2008</strong><br />
Giornate d’orientamento e formazione professionale<br />
Testo a cura di Alessandra Barbuti Storni, Responsabile PR del DECS<br />
Una scelta professionale per un futuro<br />
con avvenire<br />
«Cosa farò da grande?» Ecco la domanda<br />
che si pongono i giovani adolescenti che a<br />
giugno termineranno la scuola dell’obbligo.<br />
A breve avranno la possibilità di visitare<br />
ESPOprofessioni <strong>2008</strong> – l’ottava edizione<br />
della fiera biennale promossa dal Dipartimento<br />
dell’educazione, della cultura e<br />
dello sport (DECS) in collaborazione con:<br />
la Scuola professionale artigianale e industriale<br />
di Bellinzona; la Scuola d’arte applicata<br />
di Lugano; la Camera di commercio,<br />
dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino; diversi istituti pubblici<br />
di formazione ed organizzazioni nel mondo<br />
del lavoro e con il sostegno dell’Ufficio<br />
federale della formazione professionale<br />
e della tecnologia – da anni conosciuta<br />
ai nostri studenti e alle persone allettate<br />
ad intraprendere una formazione o una<br />
riqualifica professionale.<br />
ESPOprofessioni nasce nel 1991 presso il<br />
Centro d’arti e mestieri di Bellinzona, su<br />
iniziativa della locale Scuola professionale<br />
artigianale e industriale. Tre anni dopo<br />
nel 1994, grazie all’intervento del Cantone<br />
attraverso la Divisione della formazione<br />
professionale, l’esposizione viene spostata<br />
negli spazi dell’Espocentro di Bellinzona<br />
dove verrà organizzata a cadenza biennale<br />
fino al 2006. Oggi, la manifestazione<br />
ESPOprofessioni – come ci conferma il<br />
presidente del comitato d’organizzazione<br />
e direttore aggiunto della Divisione della<br />
formazione professionale del DECS Gianni<br />
Moresi – è diventata un valido punto di<br />
riferimento per giovani in formazione e<br />
adulti in post-formazione. In una società<br />
dove il multimediale la fa da padrone il<br />
contatto in fiera con docenti, apprendisti,<br />
studenti, giovani, genitori, persone interessate<br />
resta di vitale importanza. Qui si ha<br />
l’opportunità di parlare con chi già pratica<br />
la professione o con chi sta seguendo una<br />
formazione in un campo specifico e, non<br />
da ultimo, si può assistere a dimostrazioni<br />
pratiche in diretta con macchinari appositamente<br />
installati sul posto. L’appuntamento<br />
con l’ottava edizione di ESPOprofessioni<br />
è fissato a lunedì 25 febbraio <strong>2008</strong> al Centro<br />
esposizioni di Lugano dove un’ottantina<br />
di espositori presenterà un ventaglio<br />
di quasi 300 possibilità di formazione di<br />
base o di perfezionamento professionale.<br />
Durante cinque giornate, fino a sabato 1°<br />
marzo <strong>2008</strong>, i visitatori avranno l’opportunità<br />
di incontrare apprendisti in formazione,<br />
rappresentanti delle organizzazioni<br />
del mondo del lavoro, docenti e datori di<br />
lavoro per raccogliere informazioni sulle<br />
diverse professioni.<br />
I dati dell’ultima edizione (quella del<br />
2006) mettono ben in risalto il successo di<br />
questa fiera delle professioni: 79 espositori,<br />
superficie espositiva di oltre 5000 mq,<br />
oltre 200 professioni e perfezionamenti<br />
nei settori agricolo, artigianale, artistico,<br />
industriale, commerciale e sociosanitario,<br />
oltre 25 mila i visitatori. In due parole:<br />
un successo! Ma il successo di ESPOprofessioni<br />
risiede nella capacità di sapersi<br />
riproporre all’insegna della continuità e<br />
del rinnovamento: in effetti, la formula organizzativa<br />
viene mantenuta, mentre sono i<br />
contenuti ad essere oggetto di un continuo<br />
aggiornamento in seguito alla nascita di<br />
nuove professioni e all’adeguamento di<br />
quelle già esistenti.<br />
Molte sono le novità che caratterizzeranno<br />
ESPOprofessioni <strong>2008</strong>: una superficie<br />
espositiva ampliata, quasi 300 possibilità<br />
di formazione di base o di perfezionamento<br />
professionale presentate, cinque nuovi<br />
espositori l’Esercito svizzero, l’Amministrazione<br />
federale delle dogane, la Haute<br />
école spécialisée de Suisse occidentale<br />
Valais (Sion), la Haute école d’ingénierie<br />
et de gestion du Canton de Vaud (Yverdon)<br />
e l’Associazione per la formazione nelle<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
strutture sanitarie e negli istituti sociali del<br />
Cantone <strong>Ti</strong>cino (FORMAS), infine, un nido<br />
d’infanzia per bimbi (2-4 anni) gestito<br />
dalla Scuola specializzata per le formazioni<br />
sanitarie sociali di Canobbio in collaborazione<br />
con la Scuola cantonale degli operatori<br />
sociali di Mendrisio per permettere ai<br />
genitori di visitare con serenità la fiera.<br />
Ogni giorno un ricco ed accattivante pro-
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
ESPOprofessioni <strong>2008</strong> – dal 25 febbraio al 1° marzo <strong>2008</strong><br />
Centro esposizioni di Lugano<br />
Orari di apertura (entrata libera)<br />
lunedì 25 febbraio <strong>2008</strong> 18.00–22.00<br />
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì 26, 27, 28, 29 febbraio <strong>2008</strong> 09.00–22.00<br />
sabato 1° marzo <strong>2008</strong> 09.00–17.00<br />
Ulteriori informazioni www.ti.ch/espoprofessioni<br />
Promotori<br />
Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport<br />
(DECS) in collaborazione con:<br />
la Scuola professionale artigianale e industriale<br />
di Bellinzona;<br />
la Scuola d’arte applicata di Lugano;<br />
la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato<br />
e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>);<br />
diversi istituti pubblici di formazione ed organizzazioni<br />
nel mondo del lavoro;<br />
con il sostegno dell’Ufficio federale della formazione<br />
professionale e della tecnologia.<br />
Il consigliere federale Joseph Deiss in visita ad<br />
Espoprofessioni, nell’edizione 2006<br />
gramma di manifestazioni collaterali arricchirà<br />
la visita degli interessati con, ad<br />
esempio, sfilate di moda, incontri informativi,<br />
spettacoli, concorsi aperti alle classi,<br />
concorsi-quiz lanciati sul palco e premiazioni<br />
degli apprendisti più meritevoli.<br />
Infine, alla cerimonia d’inaugurazione di<br />
ESPOprofessioni <strong>2008</strong> sarà atteso Pascal<br />
Couchepin, presidente della Confederazione<br />
in carica, in qualità di “padrino”<br />
della fiera. Per l’occasione Gianni Moresi,<br />
presidente del CO di ESPOprofessioni<br />
accompagnato dal nuovo direttore della<br />
Divisione della formazione professionale<br />
del DECS Paolo Colombo, accoglierà ospiti<br />
illustri fra i quali ci saranno il consigliere<br />
di Stato e direttore del DECS Gabriele<br />
Gendotti, il sindaco della città di Lugano<br />
Giorgio Giudici ed il consigliere di Stato<br />
grigionese Claudio Lardi.<br />
Vi aspettiamo numerosi ad ESPOprofessioni<br />
<strong>2008</strong>, accompagnate i vostri figli, i<br />
vostri nipoti o venite semplicemente per<br />
una vostra curiosità o perché intendete<br />
riqualificarvi o realizzare un sogno formativo<br />
rimasto chiuso in un cassetto! Apritelo<br />
questo cassetto e vedrete che le porte del<br />
mondo si spalancheranno per voi con uno<br />
spirito rinnovato!<br />
A confermare che la formazione professionale<br />
nel nostro Cantone è di qualità<br />
ci sono tutti gli apprendisti premiati a<br />
concorsi regionali, nazionali ed internazionali.<br />
Per citarne alcuni:<br />
Stefanie DRAGUN di Gordola, lavorando<br />
con una mano sola, ha conseguito<br />
il 4° posto ai Campionati<br />
svizzeri delle creatrici d’abbigliamento<br />
alla Fiera della formazione<br />
prof di Basilea (19-21 ottobre 2006).<br />
Deborah MARIANI di Puria Valsolda<br />
(Italia) apprendista pasticcera-confettiera<br />
e Jody CRIVELLI di Chiasso apprendista<br />
panettiere-pasticcere hanno<br />
ottenuto il 1° posto al Concorso<br />
“Parole in Pasticceria e Dolci<br />
Graffiti” al Salone internazionale della<br />
gelateria pasticceria e panificazione<br />
artigianali di Rimini (20-27 gennaio<br />
2007).<br />
Monica MARTINEZ ALVAREZ di<br />
Vezia, Nicole ZANETTI di Monteggio,<br />
Omar ZANETTI di Faido e Simona<br />
FERRAINA di Bellinzona tutti apprendisti<br />
impiegati di commercio hanno<br />
vinto la prima edizione del Campionato<br />
regionale a squadre per apprendisti<br />
impiegati di commercio<br />
promosso dal Centro di formazione<br />
della Sic (Società ticinese degli impie-<br />
Attualità<br />
gati del commercio) a Bellinzona (14<br />
febbraio 2007).<br />
Mauro BERNASCONI di Coldrerio<br />
apprendista cuoco ha conseguito il 3°<br />
posto al Concorso culinario Poivrier<br />
d’Argent (miglior apprendista<br />
cuoco della CH-i e Romanda).<br />
Chiara ZUFFI di Sala Capriasca studentessa<br />
sezione Tecnica di design<br />
della moda alla Scuola specializzata<br />
superiore di tecnica dell’abbigliamento<br />
e della moda di Viganello ha vinto il<br />
1° premio nella categoria abbigliamento<br />
al Concorso “Moda e Vetro”<br />
di Venezia. Mentre Yoana LOPEZ di<br />
Renens (Canton Vaud) studentessa sezione<br />
Tecnica di design della moda ha<br />
vinto nella categoria opere grafichefigurino<br />
e Roberta RIGHETTI di<br />
Caslano ex-studentessa tecnica dipl.<br />
SSS di design della moda ha vinto nella<br />
categoria accessori.<br />
Dario SIMONETTI di Tenero apprendista<br />
in informatica ha vinto il<br />
1° premio nella categoria sviluppo<br />
applicazioni al Concorso del miglior<br />
lavoro pratico informatico<br />
svizzero 2007 all’ESPOprofessioni<br />
2007 di Zurigo.<br />
Maurizio PREVITERO di Roveredo<br />
(GR) apprendista cuoco ha ottenuto<br />
il 1° premio per la miglior media<br />
d’esame (5,3) alla premiazione dei<br />
migliori apprendisti del settore<br />
alberghiero e della ristorazione<br />
indetta da Hotel & Gastro Formazione<br />
<strong>Ti</strong>cino.
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
TC Systems SA: guardare il futuro per<br />
raggiungere traguardi ambiziosi<br />
Con l’apertura del nuovo Headquarters a Mendrisio e il potenziamento di tutte le attività nel<br />
Cantone, TC Systems celebra un anno denso di cambiamenti, confermando il ruolo di leader nella<br />
consulenza tecnologica<br />
di Lisa Pantini<br />
La realtà aziendale di TC Systems ha<br />
inizio nel 1993, come azienda attiva<br />
nel settore dell’Information & Communication<br />
Technologies. Nei successivi<br />
anni l’impresa cresce e si colloca tra i<br />
leader di mercato in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Nel 2006 la società entra a fare parte del<br />
Gruppo Solar 3, azienda svizzera operante<br />
nello sviluppo di soluzioni nel settore<br />
delle energie rinnovabili.<br />
Quest’operazione ha aperto a TC Systems<br />
una serie di opportunità che ne hanno<br />
ampliato le competenze, introducendo<br />
una business unit operante sul mercato<br />
internazionale che vede coinvolte figure<br />
professionali per presentare progetti che<br />
uniscono l’alta tecnologia e l’IT a innovazioni<br />
globali nell’ambito delle energie<br />
rinnovabili, ma non solo.<br />
La nuova struttura societaria ha permesso<br />
a tutte le partecipate di trarre vantaggio<br />
l’una dalle altre creando sinergie<br />
e rapporti professionali privilegiati tra<br />
società.<br />
Per TC Systems resta comunque primaria<br />
l’attività nel Canton <strong>Ti</strong>cino, grazie alle<br />
maggiori competenze di cui dispone è<br />
in grado di meglio servire l’utenza, avvalendosi<br />
di 75 collaboratori qualificati.<br />
Una profonda conoscenza delle differenti<br />
realtà industriali e delle dinamiche di<br />
business, fornisce a TC Systems la possibilità<br />
di presentarsi sul mercato offrendo<br />
soluzioni tecnologiche e di business idonee<br />
a rispondere alle esigenze dei diversi<br />
settori.
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
L’anno in corso vede l’azienda in un<br />
continuo percorso di rafforzamento e<br />
potenziamento degli skills già maturati<br />
in passato, nonché il lancio verso nuovi<br />
fronti di intervento. Al centro di competenza<br />
per la piattaforma ERP di SAP<br />
e di Microsoft Dynamics Nav si sono<br />
aggiunte soluzioni tecnologiche con<br />
un target sempre più enterprise, per<br />
esempio soluzioni di Disaster Recovery<br />
e Virtualizzazione.<br />
L’innovazione da una parte e la continuità<br />
dall’altra sono i valori guida di TC<br />
Systems, innovazione che vede l’azienda<br />
protagonista non solo sulla clientela<br />
manufacturing e nella pubblica amministrazione,<br />
ma anche nel segmento<br />
bancario; l’obiettivo è rivolgersi alle<br />
istituzioni bancarie di dimensioni più<br />
piccole, molto attive nei servizi di private<br />
banking. Oggi questi clienti utilizzano<br />
piattaforme tecnologiche evolute,<br />
che puntano sulla qualità, la flessibilità<br />
e la diversificazione dei servizi. Al tempo<br />
stesso l’ambiente degli applicativi<br />
per il banking è fortemente inquadrato<br />
in un contesto di governance e compliance,<br />
in altre parole la capacità di<br />
governo e controllo delle risorse e<br />
il pieno adeguamento alle normative<br />
vigenti, due aspetti che connotano<br />
fortemente l’azione di TC Systems in<br />
questa sua prima fase di rilancio, e<br />
che continueranno a caratterizzarla in<br />
futuro.<br />
Il ruolo sempre più fondamentale dell’Information<br />
Technology come strumento<br />
di pilotaggio di ogni minima funzionalità<br />
aziendale fa sì che imprenditori, manager<br />
e responsabili dei sistemi informativi si<br />
pongano in atteggiamento sempre più<br />
critico e proattivo in relazione alle problematiche<br />
in cui vengono a intersecarsi<br />
governance, trasparenza, rispetto delle<br />
regole da un lato e sistemi gestionali<br />
dall’altro.<br />
In questo complesso punto di convergenza<br />
tra regole, rispetto delle stesse<br />
e tecnologie, la moderna cultura di<br />
impresa può trovare una strada prati-<br />
cabile per le sue esigenze di costante<br />
valorizzazione e un possibile ‘vaccino’<br />
contro le storture del sistema che in<br />
questi anni hanno finito col pesare<br />
sull’immagine di interi settori industriali.<br />
La tecnologia diventa quindi la<br />
premessa indispensabile per l’implementazione<br />
di un’efficace strategia di<br />
controllo e TC Systems si pone sul mercato<br />
come partner IT ideale con un’offerta<br />
di servizi inquadrata nel contesto<br />
dell’Enterprise Risk Management.<br />
Con il nuovo anno ci sono stati anche<br />
importanti cambiamenti organizzativi.<br />
Con la crescita delle sue attività TC<br />
Systems è andata incontro a un’inevitabile<br />
penuria di spazi che hanno portato<br />
alla decisione di aprire a Mendrisio,<br />
in un edificio ubicato nei pressi dello<br />
svincolo autostradale, una nuova sede,<br />
che fungerà da Headquarters. Il nuovo<br />
quartier generale, inaugurato lo scorso<br />
24 gennaio, permetterà di organizzare<br />
meglio le attività interne di TC Systems,<br />
per un adeguato sviluppo della struttura<br />
organizzativa. La presenza al centro<br />
dell’economia ticinese non verrà certo<br />
a mancare grazie ad una copertura<br />
su tutto il territorio locale. Il branch<br />
office di Massagno è stato rinnovato<br />
e adattato alle esigenze dei clienti del<br />
luganese. E lo stesso vale per l’attuale<br />
ufficio di Bellinzona, destinato al servizio<br />
alla clientela del Sopraceneri, che<br />
è stato anch’esso adattato alle nuove<br />
necessità.<br />
Con questo ulteriore rinnovamento anche<br />
sul piano della logistica, il management<br />
di TC Systems confida di aver creato<br />
i presupposti per essere ancora più<br />
vicino alla clientela, che potrà usufruire<br />
di livelli di servizio ancora più puntuali<br />
e personalizzati.<br />
In sintesi, l’intento del nuovo management<br />
è quello di orientare TC Systems<br />
verso nuove potenzialità e nuove vie.<br />
Certo è che la società di Mendrisio è<br />
un partner di riferimento in grado di<br />
affiancare gli imprenditori ticinesi nella<br />
loro attività.<br />
Vita dei Soci<br />
Management<br />
Assessment<br />
Per scegliere<br />
con più sicurezza<br />
con più obiettività<br />
con meno rischi<br />
dei<br />
collaboratori<br />
importanti<br />
per la vostra azienda<br />
confrontando tra loro,<br />
rispetto al profilo ideale,<br />
candidati interni<br />
e/o esterni<br />
sulle loro competenze<br />
relazionali e di conduzione<br />
con esercizi,<br />
simulazioni e tests.<br />
MBI Consulting<br />
Lugano, Zurigo, Milano<br />
Dr. Giovanni Wyder<br />
Tel. 044 910 4836 Fax 044 910 4835<br />
hwyder@mbi-consulting.ch<br />
www.mbi-consulting.ch/it
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
100 anni di manifesti ticinesi (1890 - 1990)<br />
È<br />
uscito alla fine di dicembre 2007<br />
il primo volume del progetto editoriale<br />
“100 anni di manifesti ticinesi”<br />
che presenta tutti i manifesti<br />
turistici stampati nel Cantone tra il 1890<br />
e il 1990.<br />
Questo primo libro riporta i manifesti<br />
turistici del Sopraceneri, della linea<br />
ferroviaria del San Gottardo e del <strong>Ti</strong>cino<br />
in generale. Nel secondo, invece,<br />
saranno riportati i manifesti turistici del<br />
Sottoceneri e nel terzo quelli riguardanti<br />
manifestazioni, sport, pubblicità commerciale<br />
e i protagonisti del manifesto<br />
ticinese.<br />
Il formato è grande, cm 29 x 24, con<br />
testi in italiano e inglese. Nelle 240<br />
pagine del primo volume sono riportate<br />
complessivamente 204 foto a colori,<br />
perlopiù a piena pagina.<br />
Sfogliando questi libri si potrà sognare<br />
sul bel periodo che ha caratterizzato il<br />
<strong>Ti</strong>cino turistico del secolo scorso e notare<br />
l’evoluzione tecnica e dei costumi<br />
avvenuta nel frattempo.<br />
Il libro è in vendita nelle librerie ticinesi<br />
a Fr. 118.- oppure nei punti vendita<br />
Jansonius, dove sono previsti sconti per<br />
ordinazioni multiple.<br />
Ricordiamo che nell’ambito di questo<br />
progetto, sono previsti 3 libri. Il secondo<br />
volume vedrà la luce nel corso di<br />
quest’anno ed il terzo nel 2009.<br />
Un’interessante pubblicazione che oltre<br />
ad offrire uno spunto di riflessione sul<br />
patrimonio artistico ticinese, è anche<br />
strumento di divulgazione scientifica.<br />
I volumi si prestano bene come idea<br />
regalo aziendale (anche continuativo<br />
su un periodo di tre anni) per privati,<br />
aziende ed istituzioni.<br />
Per le aziende interessate segnaliamo<br />
la possibilità di personalizzazione dei<br />
volumi, con l’inserzione di una pagina<br />
pubblicitaria.<br />
Ogni volume presenta le seguenti caratteristiche:<br />
circa 240 pag.;<br />
grande formato: 29x24 cm;<br />
testi in italiano ed inglese, riportanti<br />
le descrizioni dei manifesti secondo<br />
anno, autore, soggetto, dimensioni,<br />
stampatore, rarità e osservazioni specifiche<br />
legate ad ogni singola opera;<br />
copertina rigida, cartonata e plastificata.<br />
Per avere informazioni inerenti le possibilità<br />
di personalizzazione e gli eventuali<br />
sconti per ordinazioni multiple, è possibile<br />
telefonare al numero<br />
+41 91 910 10 50.
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
di Roberto Cavalli<br />
Direzione e showroom:<br />
Via dei Solari 4<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 910 10 50<br />
Fax +41 91 910 10 59<br />
info@jansonius.ch<br />
Gallerie:<br />
Via Canova 18<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 921 03 30<br />
Riveta da la Tor<br />
6922 Morcote<br />
Tel. +41 91 996 30 50<br />
Vita dei Soci
Vita dei Soci<br />
Mikron Machining Technology<br />
lancia una campagna interna<br />
sulla salvaguardia della salute<br />
di Patrizia Bacchetta<br />
Effervescente partenza, con distribuzione<br />
di vitamina C, della campagna<br />
“Mi voglio bene!” nelle 3<br />
aziende Mikron nel Malcantone (Mikron<br />
SA Agno, Mikron Tool SA Agno e Namco<br />
SA), avvenuta lo scorso dicembre 2007.<br />
La campagna ha lo scopo di sensibilizzare<br />
i collaboratori sull’importanza del<br />
benessere fisico e sulla prevenzione della<br />
salute. Saranno organizzate giornate con<br />
controlli gratuiti della salute e distribuiti<br />
premi wellness di presenza.<br />
Mikron è da sempre attenta alla salute dei<br />
suoi dipendenti. Sono numerose, infatti,<br />
le iniziative create nel corso degli anni<br />
atte a promuovere il benessere fisico.<br />
Dal 1986 nello stabilimento di Agno un<br />
locale è stato adibito ad infermeria. Qui<br />
si trovano i principali medicinali per il<br />
primo intervento e, da 5 anni, un defibrillatore.<br />
Nove collaboratori Mikron hanno<br />
seguito dei corsi di pronto soccorso e<br />
sono a disposizione dei colleghi per lenire<br />
leggere indisposizioni.<br />
Contro i malanni di stagione Mikron offre<br />
ai suoi dipendenti la possibilità di vaccinarsi<br />
contro l’influenza.<br />
Il divieto di fumo nell’azienda – introdot-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Un momento del lancio della campagna “Mi voglio bene!” avvenuto a metà dicembre 2007<br />
to nel luglio 2005 con la distribuzione<br />
di rinfrescanti mentine illustranti una<br />
colorata farfalla, simbolo di aria pulita<br />
– ha permesso di creare un ambiente di<br />
lavoro più sano.<br />
Per ulteriori informazioni contattare:<br />
Mikron SA Agno<br />
Patrizia Bacchetta<br />
Casella Postale 115<br />
6903 Lugano<br />
Tel. +41 91 610 65 38<br />
Fax +41 91 610 66 82<br />
patrizia.bacchetta@mikron.com<br />
www.mikron.com
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
“Diamo voce alla solidarietà”<br />
per la Fondazione La Fonte<br />
Comunicato stampa<br />
Electronic Studio SA di Camorino<br />
ha recentemente devoluto<br />
alla Fondazione La Fonte 5’000<br />
franchi, frutto del ricavato, durante gli<br />
scorsi mesi di novembre e dicembre<br />
2007, del noleggio di radiomicrofoni<br />
realizzato nell’ambito dell’azione “Diamo<br />
voce alla solidarietà”. Il team dei<br />
collaboratori e dei titolari di Electronic<br />
Vita dei Soci<br />
Da sinistra: Flavio Cappello, Membro di Direzione Electronic Studio, Antonio Silvestro, Direttore Electronic Studio,<br />
Rossano Cambrosio, Direttore Fondazione La Fonte, Fabio Grassi, Membro di Direzione Electronic Studio<br />
Studio hanno da sempre uno spiccato<br />
senso della responsabilità sociale e un<br />
forte attaccamento al territorio cantonale:<br />
insieme hanno perciò deciso di<br />
sottolineare maggiormente queste loro<br />
caratteristiche con un’importante donazione<br />
da destinare al miglioramento dei<br />
servizi IT e multimediali della Fondazione<br />
La Fonte.<br />
Ulteriori ragguagli possono essere richiesti<br />
a:<br />
Electronic Studio SA<br />
Via ai Campisc 5b<br />
6528 Camorino<br />
Tel. +41 91 850 10 60<br />
Fax +41 91 850 10 61<br />
www.electronicstudio.ch
Vita dei Soci<br />
Come promuoversi?<br />
Come farsi conoscere?<br />
<strong>Ti</strong>cino Business vi offre grazie ad un<br />
publiredazionale, una vetrina mirata<br />
ed un contatto diretto con il mondo<br />
economico ticinese!<br />
“Vita dei Soci” su <strong>Ti</strong>cino Business<br />
L’opportunità di promozione gratuita per tutti i nostri soci!<br />
Un nuovo prodotto? La recente apertura di una nuova filiale? Un traguardo<br />
importante come i 25/50 o 100 anni di attività?<br />
O più semplicemente una presentazione della vostra attività sulle pagine<br />
periodico ufficiale della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>?<br />
La rubrica “Vita dei Soci” su <strong>Ti</strong>cino Business, è pronta ad accogliere e<br />
pubblicare eventi, ricorrenze, presentazioni e promozioni!<br />
Si tratta di una promozione gratuita che iscrive nell’insieme dei mezzi<br />
di comunicazione che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> utilizza per informare e rafforzare i rapporti<br />
con il tessuto culturale ed economico.<br />
Per maggiori informazioni su questa opportunità gratuita offerta a tutti<br />
i nostri soci potete contattare la Signora Lisa Pantini telefonando al numero<br />
+41 91 911 51 32 o via e-mail a pantini@cci.ch.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
INFO ICA<br />
Appuntamenti interaziendali <strong>2008</strong><br />
Sin dalla sua fondazione, nel<br />
1970, la missione dell’ICA consiste<br />
nel sostenere persone e organizzazioni<br />
nel diventare ciò che<br />
vogliono.<br />
In qualità di sparring partner, coaches,<br />
analitici, moderatori, mediatori<br />
e iniziatori i partner dell’ICA<br />
mettono in moto processi e accompagnano<br />
i clienti nell’implementazione<br />
di successo nei settori:<br />
LEADERSHIP, COOPERAZIONE<br />
e INNOVAZIONE.<br />
Seminario TETA®<br />
“La personalità imprenditoriale<br />
del leader”<br />
27.02. – 01.03.<strong>2008</strong><br />
14.05. – 17.05.<strong>2008</strong><br />
17.09. – 20.09.<strong>2008</strong><br />
26.11. – 29.11.<strong>2008</strong><br />
Inizio mercoledì ore 17.00; fine<br />
sabato ore 14.00 circa; durata<br />
3 giorni.<br />
Seminario MgB®<br />
“Il risolutore innovativo”<br />
22.10. – 25.10.<strong>2008</strong><br />
Inizio giovedì ore 09.00; fine<br />
sabato ore 14.00 circa; durata<br />
2,5 giorni.<br />
Per ulteriori informazioni non esitate<br />
a visitare il sito dell’Istituto<br />
all’indirizzo www.ica.ch<br />
ICA (Svizzera) – Istituto per<br />
la Creatività Applicata Sagl<br />
Via Baroffio 4<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 921 45 15<br />
Fax +41 91 921 45 16<br />
info@ica.ch
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
I nuovi Economisti aziendali<br />
nelle arti e mestieri diplomati<br />
Lo scorso novembre ha avuto luogo la cerimonia di consegna<br />
di Patrizia Villa<br />
Venerdì 30 novembre 2007 ha avuto<br />
luogo a Berna la Cerimonia di consegna<br />
dei diplomi ai neo Economisti<br />
aziendali nelle arti e mestieri. Quest’anno<br />
i diplomati in tutta la Svizzera sono stati<br />
66. Il corso di preparazione all’esame di<br />
Economista aziendale nelle arti e mestieri<br />
viene organizzato in <strong>Ti</strong>cino dalla Camera di<br />
commercio, dell’industria, dell’artigianato<br />
e dei servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino sotto l’egida<br />
dell’IFCAM (Istituto per la formazione di<br />
capi-azienda nelle arti e mestieri) di Berna.<br />
Il corso dura un anno e per accedervi è<br />
necessario aver conseguito il diploma di<br />
capo-azienda o essere in possesso di un<br />
diploma professionale superiore. Il titolo<br />
federale di economista aziendale nelle arti<br />
e mestieri è ancora giovane in <strong>Ti</strong>cino, ma<br />
si tratta del più alto riconoscimento professionale<br />
nell’economia aziendale e attesta<br />
le capacità gestionali di chi lo ottiene. I neo<br />
economisti aziendali nelle arti e mestieri<br />
SAGL e SA dopo il 01.01.<strong>2008</strong>: cambiamenti,<br />
opportunità e consigli pratici<br />
Giovedì 31 gennaio <strong>2008</strong><br />
dalle 16.30 alle 18.30<br />
Relatori: avv. Mauro Cavadini e avv.<br />
Davide Mottis, studio legale Brunoni<br />
Molino Mottis Adami<br />
Carnet ATA online<br />
Mercoledì 13 febbraio <strong>2008</strong><br />
dalle 16.00 alle 17.30<br />
Relatori: Luca Albertoni, lic. iur.,<br />
LL.M., Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Marco Passalia, BA ec., Responsabile<br />
del settore legalizzazioni<br />
Le lettere commerciali:<br />
tecniche, trucchi, trappole<br />
Mercoledì 20 febbraio <strong>2008</strong><br />
dalle 9.00 alle 17.00<br />
Relatore: Antonio Chiodaroli<br />
diplomati federali in <strong>Ti</strong>cino sono dieci. La<br />
migliore media, 5.30, è stata ottenuta<br />
da Marco Lepori, Lopagno (ISS FM<br />
Services SA, Manno). Gli altri diplomati<br />
sono: Monica Balemi, Giubiasco (Walco Lin<br />
SA, Giubiasco), Gintautas Bertasius, Sonvico<br />
(Agus Holding SA, Viganello), Gian Paolo<br />
Capiaghi, Stabio (Trecor SA, Chiasso), <strong>Ti</strong>-<br />
Formazione<br />
I diplomati presenti alla cerimonia con il segretario <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Rinaldo Gobbi<br />
Le proposte formative della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Relazionarsi con successo<br />
Giovedì 28 febbraio <strong>2008</strong><br />
dalle 13.30 alle 17.30<br />
Relatrice: Edith Dolder<br />
consulente d’immagine<br />
Il reclamo del cliente<br />
come opportunità<br />
per l’azienda<br />
Mercoledì 5 marzo <strong>2008</strong><br />
dalle 9.00 allle 17.00<br />
Relatore: Angelo Delsanto<br />
consulente di organizzazione aziendale<br />
Come valorizzare<br />
la propria immagine<br />
Giovedì 13 marzo <strong>2008</strong><br />
dalle 13.30 alle 17.30<br />
Relatrice: Edith Dolder<br />
consulente d’immagine<br />
ziano Codiroli, Sant’Antonino (Ufficio di<br />
esecuzione e fallimenti, Locarno), Giorgio<br />
De Lorenzi, Locarno (Elettricità De Lorenzi,<br />
Locarno), Alberto Di Crescenzo, Losone<br />
(Ego Kiefer AG, Vezia), José Fazioli, Bellinzona<br />
(Joda Metalcostruzioni SA), Patrizio<br />
Gottardi, Caslano (Taiana SA, Manno), Daniele<br />
Mazzola, Paradiso (Elvi SA, Melano).<br />
Conoscenze specifiche secondo la<br />
nuova legge sui prodotti chimici<br />
Organizzato da SIU im Detailhandel<br />
di Zurigo<br />
Durata: 2 giorni, dalle 9.00 alle 17.00.<br />
Date: 17 e 24 aprile <strong>2008</strong><br />
28 maggio e 4 giugno <strong>2008</strong><br />
Per domande sui temi che saranno trattati<br />
durante il corso:<br />
Signor F. Valli, Tel. +41 91 814 61 34<br />
fiorenzo.valli@ti.ch<br />
Per ricevere il pieghevole con il<br />
programma rivolgersi alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
Tel. +41 91 911 51 18<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
corsi@cci.ch
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Regole d’origine: più responsabilità<br />
dell’azienda, meno burocrazia<br />
di Marco Passalia<br />
Nell’ambito delle certificazioni d’origine a partire dal 1° gennaio <strong>2008</strong> c’è stato un aggiornamento delle direttive interne imposte a<br />
tutte le Camere di commercio svizzere da parte della Commissione competente in materia. Ciò al fine di semplificare il carico burocratico<br />
delle aziende.<br />
I cambiamenti più importanti sono riassumibili nei seguenti punti:<br />
- Utilizzo della domanda d’attestazione (DA) e del certificato d’origine (CO) in formato elettronico (www.cciati.<br />
com/downloads/domanda_di_attestazione.pdf) e possibilità di compilare nei seguenti modi:<br />
riempire la DA ed il CO scaricabili nel nostro sito senza la possibilità di salvare i dati a meno di aver installato Adobe<br />
Acrobat Writer/Professional (costo di 50.- cts per la stampa del CO su carta colorata);<br />
eventualmente: stampare la DA ed il CO vuoti (“in bianco”) e poi compilarli con delle schermate excel “prefabbricate” o in<br />
altri modi (costo di 50.- cts per la stampa del CO su carta colorata);<br />
eventualmente: richiedere alla Camera di commercio i formulari DA e CO ad un costo di 40.- cts ciascuno (tot.80.- cts.) per<br />
poi riempirli con delle schermate excel “prefabbricate” (o in altri modi).<br />
NB: in ogni caso la domanda d’attestazione deve essere firmata, datata ed accompagnata da nome e cognome di chi la<br />
compila!<br />
- Aumento della responsabilità della persona incaricata in seno all’azienda di compilare e firmare la domanda d’attestazione.<br />
In effetti, sono previste multe ed addirittura la detenzione in caso di infrazioni intenzionali o per negligenza quali la falsa attestazione<br />
dell’origine, del valore o del prezzo, la falsa attestazione dell’identità di un richiedente oppure anche la richiesta di legalizzazione di<br />
documenti pur sapendo che questi non corrispondono alla realtà.<br />
- Merce commerciale con un valore inferiore a CHF 1’000.- per posizione<br />
Per le merci commerciali con un valore inferiore a CHF 1’000.- per articolo e per posizione sulla fattura dell’esportatore, l’ufficio<br />
emittente non deve più esigere sistematicamente delle prove d’origine. Tuttavia, sulla fattura all’esportazione destinata al cliente,<br />
l’origine delle merci deve comunque figurare per ogni articolo. Si noti, infine, che l’ufficio emittente può in ogni caso esigere la<br />
presentazione di prove d’origine, ad esempio, nel caso in cui i dati relativi all’origine che figurano sulla fattura non sono chiari od<br />
addirittura confusionali.<br />
- Controlli ex-post da parte della Camera di commercio per prodotti di origine svizzera. Non viene quindi più richiesta sistematicamente<br />
la composizione del prodotto, le voci di tariffa doganale di tutte le componenti o la descrizione del tipo di lavorazione. Ciò<br />
basandosi sul principio che l’incaricato di un’azienda nella domanda di attestazione dichiara l’origine svizzera del prodotto secondo<br />
i criteri d’origine previsti dalle Ordinanze sull’attestazione dell’origine. A questo proposito, da una parte, la Camera di commercio<br />
rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento in materia d’origine, dall’altra, offre regolarmente dei corsi di formazione in grado<br />
di fornire le nozione relative all’origine. Come detto, al fine di alleggerire il carico burocratico delle aziende, non verranno più<br />
effettuati sistematicamente dei controlli dell’origine, ma si procederà ad un controllo campionario ex-post.<br />
- Tassa (sovrapprezzo) per documentazione mancante non consegnata entro un intervallo di tempo adeguato. Infatti,<br />
la Camera di commercio può eccezionalmente rilasciare i certificati d’origine anche nei due seguenti casi: quando l’azienda<br />
richiedente presenta le copie delle prove documentali d’origine oppure quando la stessa non fornisce alcuna prova documentale<br />
d’origine.<br />
Per maggiori informazioni il Servizio Legalizzazioni della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> è a vostra disposizione al numero +41 91 911 51 23/24/25!
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Lucia Cereghetti<br />
Impiegata di commercio<br />
Anno di nascita 1955<br />
Cittadinanza svizzera<br />
Angelica Isola<br />
Laureata in Scienze Politiche,<br />
Master in “Media Relations e<br />
Journalism”, Diploma di Giornalista<br />
cantonale svizzero<br />
Anno di nascita 1980<br />
Cittadinanza italiana<br />
Ruggero Alzetta<br />
Laureato in Economia e Commercio,<br />
indirizzo Economia<br />
Internazionale<br />
Anno di nascita 1969<br />
Cittadinanza italiana<br />
Italiano: madrelingua<br />
Francese: ottimo<br />
Tedesco: ottimo<br />
Inglese: buono<br />
Italiano: madrelingua<br />
Tedesco: conoscenze<br />
di base<br />
Inglese: ottimo<br />
Spagnolo: discreto<br />
Italiano madrelingua<br />
Francese: buono<br />
Inglese: buono<br />
Possiede una solida esperienza<br />
nel customer care avendo<br />
sempre operato nel settore<br />
assicurativo, immobiliare e<br />
finanziario. Cerca lavoro nel<br />
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nei settori menzionati.<br />
Ha lavorato come redattrice,<br />
giornalista e conduttrice. Sono<br />
numerosi i suoi articoli che<br />
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ecc. Ha pubblicato tre<br />
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Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
GORLA SERVICE SA, Impresa di pulizia e facility service, 6932 Breganzona, www.gorlaservice.ch<br />
LES AMBASSADEURS, Orologi e gioiellli, 6900 Lugano, www.lesambassadeurs.ch<br />
MARCO SEEHOLZER ELECTRONICS, informatica, cancelleria, consumabili, 6855 Stabio, info@mseeholzer.ch<br />
ERNST & YOUNG SA, ufficio fiduciario, 6901 Lugano, www.ey.com/ch<br />
SDB SAGL, strategia marketing e comunicazione, 6830 Chiasso, www.sdb.biz
Fiere internazionali<br />
Le fiere: un’opportunità per incrementare il vostro business<br />
Intertraffic <strong>2008</strong><br />
Amsterdam, 1-4 aprile <strong>2008</strong><br />
Intertraffic è la fiera internazionale nr. 1 nel<br />
settore mobilità e trasporti. Dal suo lancio<br />
nel 1972 è diventata vetrina irrinunciabile<br />
e punto d’incontro per professionisti del<br />
settore provenienti da tutto il mondo: un<br />
evento biennale decisivo per verificare la più<br />
ampia e innovativa varietà di prodotti e soluzioni<br />
riguardanti infrastrutture, gestione di<br />
traffico e mobilità, sicurezza e parcheggi. Le<br />
aziende leader presentano qui le loro ultime<br />
realizzazioni e tecnologie, creando ottime<br />
opportunità di business e di interscambio<br />
che hanno contribuito a rendere Intertraffic<br />
Amsterdam l’evento internazionale del settore:<br />
sulla scia di questo enorme successo,<br />
sono nate delle fiere satelliti in Turchia, Cina<br />
e Nord America.<br />
Intertraffic Amsterdam <strong>2008</strong> sarà la sintesi di<br />
36 anni di esperienza. Circa 700 espositori<br />
provenienti da 40 diversi paesi offriranno<br />
una panoramica completa degli ultimi sviluppi<br />
e tecnologie. La parte espositiva sarà<br />
supportata da convegni, seminari e altre<br />
iniziative.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.intertraffic.com<br />
Informazioni sulla partecipazione elvetica:<br />
www3.osec.ch/fiere/intertraffic_<strong>2008</strong><br />
Nanotech <strong>2008</strong><br />
Boston, 1-6 giugno <strong>2008</strong><br />
Negli Stati Uniti, la NSTI Nanotech è diventata<br />
una delle fiere e conferenze più importanti<br />
nel settore delle nanotecnologie. Alla nuova<br />
edizione sono attesi oltre 300 espositori e<br />
4’000 partecipanti alle conferenze che si<br />
tengono a margine dell’evento.<br />
La partecipazione elvetica è organizzata da<br />
Swissnanotech in collaborazione con lo<br />
Swiss Business Hub USA, con swissnex Boston<br />
e con LocationSwitzerland.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.nanotech<strong>2008</strong>.com<br />
Informazioni sulla partecipazione elvetica:<br />
www3.osec.ch/fiere/nanotech_<strong>2008</strong><br />
Decorate Life<br />
Francoforte sul Meno, 4-8 luglio <strong>2008</strong><br />
Il nuovo evento fieristico “Decorate Life”,<br />
composto da Tendence Autumn + Winter,<br />
Collectione Preview Spring + Summer e The<br />
Design Annual, si svolgerà nel polo fieristico<br />
di Francoforte dal 4 all’8 luglio <strong>2008</strong>.<br />
Decorate Life si propone come un evento<br />
completo dedicato all’intero settore della<br />
casa e dell’arredamento, dai mobili ai<br />
complementi d’arredo, dai tessuti per la<br />
casa al giardino, dalla tavola apparecchiata<br />
agli articoli da regalo. Per la prima volta,<br />
a luglio <strong>2008</strong>, Francoforte si profilerà così<br />
come il luogo in cui ordinare i prodotti per<br />
tutte le stagioni dell’anno e per tutti i canali<br />
di distribuzione commerciale. La varietà dei<br />
temi e dei settori merceologici così come le<br />
dimensioni della manifestazione, che occuperà<br />
quasi l’intero quartiere fieristico, fanno<br />
di Decorate Life un appuntamento imprescindibile<br />
per tutti i settori interessati, sia sul<br />
fronte del commercio che dell’industria.<br />
Tendence e Young Living: sia per il commercio<br />
all’ingrosso che per quello al dettaglio,<br />
resta la più importante piattaforma<br />
degli ordini e delle novità per la stagione<br />
autunnale, per il periodo delle vendite natalizie<br />
e per l’ordinazione di assortimenti<br />
specializzati.<br />
Collectione Preview Spring + Summer è<br />
la piattaforma commerciale specializzata<br />
che si rivolge al commercio che acquista<br />
in medie e grandi quantità per la stagione<br />
primavera/estate dell’anno successivo, diventando<br />
allo stesso tempo il primo e più<br />
importante evento dedicato alle novità che<br />
caratterizzeranno la primavera e l’estate<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 1-2/<strong>2008</strong><br />
del prossimo anno.<br />
“The Design Annual – inside: showtime” è<br />
una vetrina esclusiva riservata ai prodotti<br />
di design di alto profilo, ospitata nella<br />
Festhalle di Francoforte all’insegna di uno<br />
slogan reinventato ogni anno. Con The<br />
Design Annual, Decorate Life si rivolge<br />
non solo al pubblico specializzato internazionale<br />
ma anche ai consumatori finali che<br />
si interessano di design.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.decoratelife.messefrankfurt.com<br />
SIAL <strong>2008</strong> – Salone internazionale<br />
dell’agroalimentare<br />
Parigi, 19-23 ottobre <strong>2008</strong><br />
I due principali saloni mondiali del settore<br />
alimentare, il SIAL di Parigi e l’Anuga di Colonia,<br />
si svolgono in alternanza ogni due anni.<br />
Il <strong>2008</strong> è l’anno del SIAL, che sarà allestito<br />
nel quartiere fieristico di Parigi Nord<br />
Villepinte. Questa vetrina internazionale e<br />
rappresentativa di tutte le filiali del mercato<br />
alimentare presenterà in cinque giorni tutte<br />
le tendenze dell’alimentazione mondiale.<br />
All’edizione 2006 ben 5’300 espositori provenienti<br />
da 99 paesi hanno presentato i loro<br />
prodotti su una superficie di 200’000 mq.<br />
Il SIAL si contraddistingue per la varietà della<br />
sua offerta: segmentato in settori chiaramente<br />
identificati, il salone offre infatti agli espositori<br />
un’ubicazione adatta alla loro attività e<br />
ai loro mercati prioritari e costituisce anche<br />
una vetrina dell’innovazione.<br />
Da ben 25 anni l’Osec allestisce uno “SWISS<br />
Pavilion” a questa fiera, in collaborazione<br />
con la Federazione delle Industrie Alimentari<br />
Svizzere (FIAL), con Switzerland Cheese<br />
Marketing SA e con lo Swiss Business Hub<br />
France.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.sial.fr<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/sial_<strong>2008</strong>
Basta con gli odori sgradevoli!<br />
Un sistema automatico di controllo degli odori<br />
in forma aerosol, che garantisce costanti e continui<br />
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Programmazione personalizzata<br />
Prevede un programma di manutenzione controllato che puó essere personalizzato<br />
in base alle proprie esigenze professionali<br />
Controllo degli odori efficace in termini di costi<br />
Ciascuna ricarica eroga 3000 nebulizzazioni misurate e raggiunge livelli<br />
costanti di freschezza e fragranza dalla lunga durata mentre la batteria ha<br />
una durata di 2 anni<br />
Facile manutenzione<br />
Il sistema è dotato di indicatori visivi e acustici che indicano quando è necessario<br />
sostituire la carica o le batterie, l’elegante dispenser è caratterizzato da<br />
robustezza, durevolezza e facilità di manutenzione<br />
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dalla profumazione per ambienti all’eliminazione di odori o insetti<br />
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relazioni esistenti tra la psicologia e la tecnologia delle fragranze;<br />
attraverso gli odori si trasmettono diverse sensazioni: calma,<br />
stimolazione, buonumore e determinazione.<br />
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Inspiration Jasmino, garofano, lavanda e muschio Fr. 23.- ……… ………<br />
Perceptions Essenza della vita e felicità Fr. 23.- ……… ………<br />
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Sensations Vaniglia, pesco, jasmino e cocco Fr. 23.- ……… ………<br />
Tranquil sence Pesco, mango e frutti esotici Fr. 23.- ……… ………<br />
Vibrant sence Limone, profumi di bosco e vischio Fr. 23.- ……… ………<br />
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Con i Bilaterali più professionalità<br />
a disposizione delle aziende ticinesi<br />
Intervista con Valentino Benicchio, direttore dell’amministrazione e del personale<br />
di Datamars SA (Bedano), di Elisabetta Pisa<br />
Cosa pensa delle minacce dell’UDC e<br />
dei sindacati di lanciare un referendum<br />
contro gli accordi Bilaterali, in<br />
particolare quello sulla libera circolazione<br />
delle persone?<br />
“Come imprenditore non sono assolutamente<br />
d’accordo. Per noi i Bilaterali sono<br />
fondamentali. Non perché ci consentono<br />
di assumere personale poco qualificato<br />
a basso costo, ma perché ci permettono<br />
di accedere a un mercato del lavoro più<br />
ampio dove possiamo attingere a professionalità<br />
che in <strong>Ti</strong>cino non troviamo.<br />
Noi vogliamo sì persone che vengono a<br />
lavorare da noi, ma devono essere qualificate.<br />
In <strong>Ti</strong>cino non vale l’articolo 18: se<br />
un lavoratore non funziona, può essere<br />
mandato a casa. Questa è dimostrazione<br />
di dinamismo e versatilità”.<br />
La sua azienda produce microchip per<br />
l’identificazione elettronica degli animali<br />
e dei capi di abbigliamento trattati<br />
dalle lavanderie industriali. Quali<br />
In altre parole, mi sta dicendo che trovate<br />
carenti dal punto di vista linguistico<br />
gli esperti di marketing in <strong>Ti</strong>cino.<br />
“Esattamente. Infatti li cerchiamo nella Svizzera<br />
interna (lì lo studio dell’inglese ha la<br />
precedenza rispetto all’italiano inteso come<br />
lingua nazionale) o in Italia”.<br />
Continua a pagina 7<br />
ATAonline e garanzie più vantaggiose<br />
di Marco Passalia, responsabile del Servizio Legalizzazioni <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
A<br />
partire dallo scorso 1° febbraio è<br />
in funzione l’ATAonline e con esso<br />
vi è un’importante novità legata alle<br />
garanzie richieste rispetto al valore<br />
della merce: 20% per i soci e 35% per i<br />
non soci. Ciò è dovuto al fatto che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
nell’ambito della catena internazionale<br />
sono i profili che difficilmente riuscite<br />
a trovare in <strong>Ti</strong>cino?<br />
“Gli ingegneri agronomi nel cantone<br />
non esistono e gli ingegneri elettronici<br />
specialisti in radiofrequenza sono pochi.<br />
C’è carenza anche di esperti di marketing:<br />
in particolare non ci siamo proprio<br />
con la lingua inglese. La formazione<br />
da noi insiste più sulla conoscenza del<br />
tedesco e del francese, mentre l’inglese<br />
è messo in subordine. Lingua che invece<br />
è fondamentale per i profili di una certa<br />
qualità, anche perché il 90% delle aziende<br />
con base in <strong>Ti</strong>cino esporta nel resto<br />
del mondo”.<br />
d’emissione e di garanzia si fa garante nei<br />
confronti del titolare del Carnet. Perciò, al<br />
fine di proteggersi contro i rischi derivanti<br />
da questo impegno, richiede una garanzia<br />
ai titolari del libretto ATA con un occhio di<br />
riguardo verso i propri affiliati.<br />
Continua a pagina 40<br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Editoriale<br />
Contromano<br />
Intervista a V. Benicchio<br />
Marzo <strong>2008</strong><br />
Avanti con la riforma dei compiti<br />
dello Stato<br />
Biblioteca liberale<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
• Avanprogetto di revisione<br />
“Swissness” pag. 12<br />
• Apertura necessaria del<br />
mercato postale pag. 14<br />
• È necessario facilitare la<br />
proprietà dell’alloggio pag. 15<br />
• Missione in Arabia Saudita pag. 16<br />
• Seminario: investimenti<br />
in Repubblica Ceca pag. 17<br />
• ARAF <strong>Ti</strong>cino pag. 18<br />
• pag. 21<br />
• Intervista con M. Gobbato-Tassini<br />
e A. Alberti-Zucconi pag. 26<br />
• L’impresa familiare pag. 28<br />
• Garage Castagnola pag. 29<br />
• Les Ambassadeurs pag. 30<br />
• SRI Group SA pag. 32<br />
• <strong>2008</strong> anno dell’informatica pag. 34<br />
• Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 36<br />
• Gruppo Donne PMI pag. 38<br />
• ATAonline pag. 40<br />
• Cerca lavoro pag. 41<br />
• Fiere internazionali pag. 42
pub_sacchi 25.2.<strong>2008</strong> 14:00 Pagina 1<br />
L<br />
’export continua a trainare l’economia<br />
nazionale. Secondo gli ultimi<br />
dati dell’Amministrazione federa-<br />
le delle dogane, nel maggio scorso le<br />
esportazioni sono aumentate del 12,3%,<br />
rispetto allo stesso mese del 2006, raggiungendo<br />
così quasi 17 miliardi di<br />
franchi. Le importazioni sono cresciute<br />
del 12% toccando quota 15,74 miliardi.<br />
Ancora più lusinghiero il bilancio<br />
del commercio estero se si guarda ai<br />
risultati dei primi cinque mesi del 2007:<br />
l’export si è attestato a 80,37 miliardi<br />
con un incremento del 12,6%, rispetto<br />
allo stesso periodo dell’anno precedente,<br />
mentre le importazioni hanno messo<br />
a segno un aumento dell’11,6% per un<br />
valore complessivo pari a 75,22 mi-<br />
liardi. In questi cinque mesi la bilancia<br />
commerciale ha registrato, quindi, un<br />
avanzo di 5,15 miliardi, ossia un + 30%.<br />
Le vendite sono progredite del 16,6%<br />
sul mercato UE, del 7,2 negli Usa, del<br />
6% in Giappone e addirittura del 24,2 e<br />
del 22,6% nella Federazione Russa e in<br />
Cina. Meno consistenti quelle su mercati<br />
asiatici emergenti: 8,7%. Di commercio<br />
estero, di export e di nuove strategie<br />
per sostenere le imprese elvetiche sui<br />
mercati stranieri si è parlato il 12 giugno<br />
scorso a Lugano in occasione dell’incontro<br />
promosso dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> con Daniel<br />
Küng, CEO dell’Osec Business Network<br />
Switzerland, l’organizzazione che da 80<br />
anni coordina la promozione dell’export<br />
elvetico.<br />
Continua a pagina 7<br />
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Accordi bilaterali: luci e ombre<br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
Contromano<br />
Da ottanta anni al servizio<br />
dell’export<br />
a un po’ di tempo a questa accordi di libero scambio con i propri<br />
L’iniziativa sul risparmio<br />
parte i bilaterali accendono gli partner commerciali. Affinché funzio-<br />
per l’alloggio<br />
D animi e fanno discutere.<br />
nino a pieno regime, questi accordi<br />
Mi riferisco qui agli effetti della libera interstatali richiedono tempi lunghi, • Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
circolazione della manodopera nel no- anzi a volte lunghissimi.<br />
• Hai il mal di testa?<br />
stro Cantone. La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sempre so- Sappiamo che le “malattie infantili” È colpa dell’azienda pag. 12<br />
stenuto gli accordi bilaterali in nome di sono frequenti e numerose, e dipendo- • Importanza commercio estero<br />
un interesse comune superiore che va a no dai partner esteri che a differenza per aziende esportatrici pag. 13<br />
favore dell’economia del nostro Paese. dalla Svizzera, sempre precisa e corret- • Universitari e imprenditori<br />
Una nazione che esporta 180 miliardi ta nell’applicazione di accordi, sovente cinesi in visita in <strong>Ti</strong>cino pag. 14<br />
di beni e servizi ogni anno (ne importa tergiversano coscientemente o, peggio, • World Business Forum pag. 16<br />
poco meno) e cioè circa un terzo del fanno finta di non sapere.<br />
• 80 all’ora: ostacolo senza<br />
suo PIL, non può che avvantaggiarsi da<br />
Continua a pagina 3 utilità pag. 18<br />
• Missione economica<br />
in India pag. 19<br />
•<br />
pag. 21<br />
Da ottanta anni al servizio dell’export<br />
di Alessio Del Grande<br />
• Seminario SERV pag. 26<br />
• Aperture negozi pag. 27<br />
• Protocollo di collaborazione<br />
tra Milano e Lugano pag. 28<br />
• Tendenze: opportunità e<br />
rischi per le PMI pag. 29<br />
• UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 30<br />
• USIC Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 32<br />
• Alfred Müller SA pag. 34<br />
• Boss Editore SA pag. 35<br />
• Fondazione BNP Paribas pag. 36<br />
• Atre pag. 38<br />
• Forum Svizzera-Romania pag. 39<br />
• Regolamentazioni pag. 40<br />
• Cerca lavoro pag. 41<br />
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3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />
Guardare oltre lo steccato<br />
di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
So che non tutti condivideranno<br />
ciò che scriverò in questo articolo<br />
ma mi auguro che il fatto di<br />
uscire dagli schemi, dalle ideologie,<br />
dai corsetti dottrinali troppo stretti,<br />
almeno raccolga la comprensione di<br />
chi mi legge.<br />
In questo Cantone siamo ormai troppo<br />
abituati a ragionare secondo schemi<br />
fissi per cui chi non la pensa<br />
come te non è un avversario politico<br />
ma un nemico. Leggere giornali<br />
dell’opposizione, ascoltare le idee<br />
alternative, soprattutto rispettare chi<br />
crede in qualcos’altro, è un atteggiamento<br />
che si è perso negli ultimi<br />
decenni, trasversalmente, da destra a<br />
sinistra senza eccezioni. Ma se aveva<br />
ragione un grande sassofonista come<br />
Cannonball Adderley, che alla mia<br />
domanda perché mai si soffermasse<br />
ad ascoltare un mediocrissimo pianista<br />
da bar, mi rispose che anche dal<br />
peggiore dei musicisti c’è qualcosa<br />
da imparare, allora, significa che<br />
talvolta c’è un seme di verità anche<br />
in ciò che credono gli “altri”. Questa<br />
Camera, un po’ per cultura, un po’<br />
per abitudine, ha per lungo tempo<br />
ignorato ciò che avveniva in ambienti<br />
diversi, soprattutto a sinistra, anteponendo<br />
la provenienza delle idee<br />
al loro contenuto, facendo di tutte le<br />
erbe un fascio e buttando via, talvolta,<br />
il bambino con l’acqua sporca. Ma<br />
eravamo in buona compagnia perché<br />
questo modo schematico, dogmatico<br />
di pensare era diffuso e comune a<br />
tutta la società civile. Forse ci siamo<br />
scordati che questo comportamento<br />
non è per nulla liberale e che il dibattito,<br />
il confronto delle idee, sono<br />
la base, il sole e la linfa vitale di<br />
un sistema democratico: non basta<br />
sostenere a parole, bisogna metterlo<br />
in pratica. A destra come a sinistra.<br />
Pensare che i partner sociali, ad<br />
esempio, siano dall’altra parte della<br />
barricata è un’idea superata: la barca<br />
è una sola. Ci siamo dentro tutti, noi<br />
imprenditori e i lavoratori, con chi<br />
ci rappresenta a livello associativo.<br />
Vi ricorda le utopie di Thomas More?<br />
Ma non è così, se alla base di un<br />
rapporto si pone la buona fede e il<br />
rispetto.<br />
L’onestà intellettuale è la premessa<br />
per creare un rapporto basato sulla<br />
fiducia. E la Svizzera è stata molto<br />
brava a creare un sistema imperniato<br />
sulla pace del lavoro, uno dei maggiori<br />
vantaggi competitivi che questo<br />
Paese ha nel contesto internazionale.<br />
Che ciò sia importante, traspare<br />
anche dalla campagna elettorale in<br />
corso in Italia dove Walter Veltroni a<br />
più riprese ha sostenuto che gli imprenditori<br />
sono dei lavoratori come<br />
gli altri, non ci sono due barche. La<br />
sinistra riformista italiana sostiene<br />
senza mezzi termini che non è la ricchezza<br />
che si deve combattere, bensì<br />
la povertà e afferma che opererà<br />
riduzioni del carico fiscale senza<br />
“far piangere i ricchi”, che significa<br />
una sola cosa: che anche in Italia il<br />
riformismo si sta affermando dopo<br />
i successi delle politiche economiche<br />
di Blair e Zapatero. La sinistra<br />
nostrana farebbe bene a leggere il<br />
programma economico del Partito<br />
Democratico prima che sia troppo<br />
tardi e diventi un museo delle cere.<br />
E anche il nostro Governo potrebbe<br />
trarre qualche spunto utile: riguardo<br />
alla spesa pubblica, il programma di<br />
Veltroni prevede una riduzione pari<br />
a mezzo punto di PIL, della spesa<br />
corrente primaria il primo anno e di<br />
un punto il secondo e terzo anno (da<br />
noi circa 60 milioni il primo anno,<br />
120 gli anni successivi). Certamente<br />
più coraggioso del piano finanziario<br />
da noi in atto.<br />
Mi fermo qui. La lettura del programma<br />
del PD è consigliabile a tutti: è un<br />
modo per capire che oggi riformismo<br />
economico vuol dire, per la sinistra<br />
conservatrice di casa nostra, che<br />
sono finiti i tempi in cui lo Stato la<br />
fa da padrone distribuendo ricchezza<br />
che non ha mai prodotto, ingannando<br />
chi crede che la socialità possa<br />
essere finanziata dal debito. Lasciare<br />
i soldi in tasca ai cittadini non è<br />
levare mezzi allo Stato ma soltanto<br />
ridarli ai legittimi proprietari; che,<br />
visto come vanno le cose oggi da noi,<br />
sinceramente li sanno usare in modo<br />
più produttivo. Il tutto a vantaggio di<br />
crescita economica e benessere.
Invio di pacchi su misura :<br />
anche questo è logistica.<br />
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157 000 m 2 di superfi cie di stoccaggio
5 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> Editoriale<br />
Riscoprire il gusto del rischio<br />
di Luca Albertoni, direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Intervenendo nel dibattito lanciato dal<br />
domenicale “Il Caffè” per raccogliere<br />
idee atte a rilanciare la locomotiva<br />
ticinese, ho proposto qualche riflessione<br />
relativa alle proposte che chiedono una<br />
maggiore partecipazione della società civile<br />
e lo stimolo della creatività, fattori a<br />
mio avviso essenziali per lo sviluppo della<br />
nostra regione.<br />
Evidentemente vi è da chiedersi quali siano<br />
gli strumenti adatti per realizzare gli<br />
obiettivi di cui sopra. È innegabile che le<br />
rapidissime e profonde trasformazioni in<br />
ambito economico e sociale hanno reso<br />
inadeguati o addirittura obsoleti strutture<br />
ed approcci da tempo consolidati, con una<br />
paralisi delle istituzioni e del confronto costruttivo<br />
di idee. Occorre pertanto trovare<br />
nuove forme di azione che, in termini di<br />
economicità e finalità, siano conformi alla<br />
realtà odierna e che abbiano al contempo<br />
un’impronta rivolta al futuro. Da una<br />
parte vi è quindi senz’altro la necessità<br />
di ripensare la funzione dello Stato ed i<br />
compiti che esso deve svolgere, ma questo<br />
meriterebbe un approfondimento a parte.<br />
Preferisco invece soffermarmi sul maggiore<br />
coinvolgimento della società civile. Affinché<br />
essa possa assumere un ruolo di guida è<br />
infatti necessario che disponga della preparazione<br />
adeguata. La società civile quale<br />
forza propositiva deve ritrovare il gusto del<br />
rischio, la volontà di rimettersi in gioco e<br />
di acquisire continuamente nuove competenze,<br />
riscoprire l’importanza della responsabilità<br />
individuale, tutti valori un po’<br />
annacquati e che dobbiamo assolutamente<br />
evitare di perdere. Ma come? Dato che il<br />
problema sembra essere soprattutto di<br />
natura culturale, occorre valutare le possibilità<br />
di sostenere e rafforzare la posizione<br />
di chi già vive ed opera secondo questi<br />
principi e di chi potenzialmente dispone<br />
di una forza innovativa, ma che non ha<br />
ancora avuto la possibilità di svilupparla.<br />
Concretamente si tratta di appoggiare e<br />
non ostacolare lo spirito imprenditoriale<br />
e la voglia di fare impresa. Le associazioni<br />
economiche si occupano delle aziende già<br />
attive, ma qui si tratta di andare a scoprire e<br />
valorizzare soprattutto i potenziali imprenditori<br />
fra i giovani che possono assicurare<br />
un ricambio generazionale e garantire<br />
continuità a quella fucina di idee, progetti,<br />
innovazioni, ecc. che sono le aziende. E qui<br />
inevitabilmente entrano in gioco lo Stato<br />
e le scuole. Godiamo di un alto livello di<br />
formazione, che nessuno mette in dubbio.<br />
Una preparazione di natura puramente<br />
tecnica, seppure di alto livello, non garantisce<br />
però di per sé la valorizzazione<br />
delle potenzialità imprenditoriali e quindi<br />
propositive delle nuove leve, che devono<br />
essere sensibilizzate già in giovane età<br />
sulle possibilità concrete di realizzare le<br />
loro idee, osando anche l’originalità, senza<br />
timori. È fondamentale che culturalmente<br />
si riesca a superare la logica univoca del<br />
posto fisso o dell’attività sussidiata e che<br />
già allo stadio della formazione di base si<br />
insegni che chi vuole essere creativo ha<br />
le possibilità per farlo e che non si trova<br />
isolato nei meccanismi del mercato, ma<br />
che può contare su strutture ed istituzioni<br />
pronte anche a raccogliere le provocazioni.<br />
Poi ogni individuo effettua le proprie scelte,<br />
decide quale sia la strada che predilige<br />
ed è giusto che sia così. Massimo rispetto<br />
per tutti, ma sarebbe molto pericoloso<br />
trascurare il potenziale imprenditoriale,<br />
base della crescita e del benessere del<br />
nostro Paese. Ma come si può realizzare<br />
un obiettivo del genere? Non si tratta, come<br />
detto, di rimettere in questione quanto offerto<br />
oggi in termini di formazione, bensì di<br />
trovare nuove strade di valorizzazione delle<br />
competenze personali. Spesso mi capita di<br />
incontrare classi scolastiche per discutere<br />
d’imprenditorialità e mi rendo conto che si<br />
tratta di un concetto ancora troppo astrat-<br />
Luca Albertoni<br />
to, malgrado l’impegno dei docenti per<br />
spiegare le dinamiche aziendali. È vero che<br />
lo spirito imprenditoriale è anche una dote<br />
innata e che non si può instillare come una<br />
medicina, ma non di rado vi sono persone<br />
che non osano lanciarsi sul mercato con<br />
progetti nuovi perché bloccati dalla paura,<br />
figlia della mancanza di conoscenza di un<br />
mondo certamente duro, ma affascinante.<br />
Economia e Stato devono quindi trovare<br />
insieme una via per ovviare a questo deficit.<br />
Lo Stato deve creare le condizioni per stimolare<br />
la voglia di rischiare e l’economia,<br />
proprio per non gravare lo Stato di nuovi<br />
compiti (visto che gli si chiede al contempo<br />
di risparmiare), deve contribuire mettendo<br />
a disposizione le proprie conoscenze. Ma<br />
come agire in concreto? Una possibile<br />
soluzione potrebbe essere cercata nella<br />
“governance”, poco simpatico anglicismo<br />
che definisce un processo che coinvolge<br />
sia gli attori pubblici che quelli privati.<br />
L’obiettivo non è quello di creare grandi e<br />
sterili ammucchiate, bensì di agire insieme,<br />
senza pregiudizi né visioni ideologiche di<br />
parte, per esaminare l’attuabilità pratica di<br />
un simile progetto comune. Lo Stato non<br />
sarebbe l’epicentro politico dell’azione, ma<br />
un partner del settore privato. Unendo le<br />
interazioni fra i diversi livelli dello Stato da<br />
una parte e le idee degli attori, individuali<br />
e collettivi, del settore privato dall’altra, si<br />
riuscirebbe sicuramente a creare una dinamica<br />
costruttiva in grado di dare una spinta<br />
alle forze innovative del Paese e quindi a<br />
stimolare la creatività di una società civile<br />
maggiormente coinvolta e responsabilizzata.<br />
Da non trascurare che il citato modello<br />
permetterebbe al cantone di fare un salto<br />
qualitativo anche in ambiti come ad esempio<br />
quello della promozione economica<br />
del territorio, che già oggi dispone di eccellenti<br />
competenze, ma che va sostenuto<br />
con strategie da sviluppare unitamente al<br />
mondo economico.
Contromano<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 6<br />
Come si perde la libertà senza accorgersene<br />
di Alessio Del Grande<br />
La proposta, autorevole, arriva dall’Inghilterra:<br />
una licenza per poter fumare.<br />
Un documento rilasciato dallo Stato,<br />
previo pagamento di 13 euro, da esibire dal<br />
tabaccaio se si vogliono comprare le sigarette.<br />
Ecco l’ultima trovata nella battaglia contro<br />
il fumo. A suggerirla è Julian Le Grand, docente<br />
di politiche sociali alla London School<br />
of Economics, nonché consulente, sino al<br />
2005, dell’ex premier Tony Blair. L’idea pare<br />
sia stata bene accolta negli ambienti governativi<br />
e quanto prima potrebbe diventare legge.<br />
Si comincia nel Regno Unito, gli altri Paesi<br />
seguiranno. Per fumare ci vorrà una licenza,<br />
come per acquistare un’arma o guidare una<br />
macchina. La crociata dello Stato salutista<br />
contro quelli che giudica stili di vita sbagliati<br />
continua senza soste.<br />
Sempre in Inghilterra, patria una volta dei<br />
diritti della persona, sta per concretizzarsi un<br />
altro giro di vite contro la libertà individuale<br />
e un ulteriore passo dell’ingerenza dello<br />
Stato nella sfera privata. La vecchia proposta<br />
del governo Blair, che voleva far curare per<br />
ultimi negli ospedali pubblici obesi, fumatori<br />
e alcolisti, il nuovo primo ministro Brown<br />
la sta traducendo in uno speciale contratto:<br />
un patto di responsabilità per cui i pazienti<br />
curati a spese dello Stato devono attivamente<br />
partecipare alla prevenzione delle malattie.<br />
Quindi niente alcol, nicotina e grassi. Creata<br />
la base legale, in futuro questa “partecipazione<br />
attiva” potrebbe estendersi anche ad altre<br />
attività: sport, tempo libero, guida e a quanto<br />
altro potrebbe mettere a rischio la salute,<br />
con malattie o possibili incidenti. Saranno gli<br />
uffici di Sanità pubblica a dire cosa fare o no,<br />
a stabilire quali siano gli stili di vita corretti,<br />
altrimenti si può finire dimenticati in qualche<br />
corridoio di ospedale.<br />
Per intanto, obesi, alcolisti e fumatori sono<br />
già diventati ormai dei nemici pubblici. L’ex<br />
cancelliere tedesco Helmut Schmidt, 89 anni,<br />
ripreso da una tv assieme alla moglie con<br />
una sigaretta in mano nel foyer di un teatro,<br />
è stato additato al ludibrio internazionale ed<br />
è stato pure denunciato per lesioni personali,<br />
a causa dei danni provocati dal fumo passivo.<br />
A Calabasas, cittadina di 25 mila abitanti in<br />
California, le autorità comunali hanno vietato<br />
persino il fumo in casa propria: chi sgarra<br />
può essere subito sfrattato.<br />
Ormai in quasi tutti i Paesi europei il fumo è<br />
stato bandito da locali e uffici pubblici, a perseguitare<br />
i fumatori anche all’esterno ci ha<br />
pensato Bruxelles. Il Parlamento ha approvato<br />
difatti una risoluzione per vietare i cosiddetti<br />
“funghi da bar” ossia le stufe da esterno<br />
che servono a riscaldare le terrazze di bar e<br />
ristoranti, ultimo rifugio dei fumatori, poiché<br />
consumano troppo energia, scaricano anidride<br />
carbonica e contribuiscono all’effetto<br />
serra. In Svizzera il ministro Pascal Couchepin<br />
ha recentemente proposto di aumentare<br />
a dieci franchi il prezzo di un pacchetto di<br />
sigarette, l’Ufficio federale della sanità si è<br />
accontentato per adesso di un rincaro di<br />
30-50 centesimi. La sinistra per non essere<br />
da meno per combattere l’alcolismo ha invitato<br />
l’Ufficio federale della sanità a chiedere<br />
un aumento del prezzo degli alcolici. Lo Stato<br />
salutista si trasforma così in Stato predatore:<br />
oltre a divieti, limiti e proibizioni varie, usa<br />
sempre più l’arma degli aumenti di prezzo,<br />
di nuovi balzelli e delle multe per disciplinare<br />
i comportamenti dei cittadini. Oltre ad<br />
obesi, tabagisti e bevitori, un’altra categoria<br />
ad alto rischio di pericolosità sociale sono<br />
gli automobilisti. In <strong>Ti</strong>cino nel solo mese di<br />
gennaio sette radar fissi hanno beccato 3’702<br />
conducenti che non rispettavano i limiti di<br />
velocità. Ma sono in pochi a chiedersi il<br />
senso di alcune limitazioni, di cartelli che nel<br />
giro di qualche centinaio di metri passano<br />
da 120 a 80, da 60 a 50 km/h. Più che per<br />
garantire la sicurezza dei cittadini sembrano<br />
trappole a fini di lucro, fatte apposta per<br />
ammagliare gli automobilisti. Anche con le<br />
disgrazie si può fare cassa. A Milano, dopo<br />
l’incidente mortale che ha coinvolto un SUV<br />
in centro città, la sinistra, prima ancora che<br />
si conoscesse la dinamica esatta del sinistro,<br />
è insorta chiedendo una tassa speciale per<br />
questi veicoli. “Giganti che inquinano e uccidono”<br />
hanno spiegato i giornali. La guerra ai<br />
SUV è ormai dichiarata. Se è illegale proibirli<br />
in città, come aveva chiesto qualcuno, una<br />
tassa magari di quelle toste – perché, si<br />
sa, i SUV sono macchine da ricchi – ci può<br />
sempre stare. Del resto per entrare in auto in<br />
città si paga già un ticket.<br />
Gli Stati, che a seguito della globalizzazione<br />
hanno perso svariati pezzi della loro vecchia<br />
sovranità verso l’esterno, si rifanno all’inter-<br />
no esercitando tutto il loro potere, la loro<br />
autorità coercitiva sulla società, sui cittadini<br />
pretendendo di regolamentare ogni aspetto<br />
della loro vita. Questo spiega l’eccesso di<br />
leggi prodotte in ogni Paese avanzato che<br />
investono persino le minutaglie dell’esistenza<br />
quotidiana. In Svizzera, ad esempio, nel 2007<br />
la Confederazione, tra leggi, decreti e ordinanze<br />
ha emanato 750 nuove disposizioni. Se<br />
si considerano solo le leggi e i decreti federali,<br />
nel ’98 erano appena 49, l’anno scorso<br />
sono arrivati a 243. Ma non va dimenticata la<br />
produzione legislativa dei Cantoni che nell’ultimo<br />
quinquennio hanno emanato in media<br />
1’210 modifiche di legge all’anno. A tutto<br />
questo andrebbero aggiunte anche le norme<br />
comunali. Nel nome del popolo sovrano si sta<br />
distruggendo la libertà dei cittadini.<br />
Ambiente, salute pubblica e sicurezza interna<br />
sono i piedi di porco con cui si sta<br />
scardinando l’intero sistema dei diritti individuali,<br />
delle libertà personali e della tutela<br />
della sfera privata. Un rullo compressore<br />
che agitando l’una o l’altra bandiera avanza<br />
inesorabile. S’inizia da cose apparentemente<br />
insignificanti, di quelle che a leggerle si<br />
liquidano con un’alzata di spalle, ma che<br />
con campagne mediatiche ben cadenzate e<br />
orchestrate, diventano nel giro di qualche<br />
anno allarme generale. Ecco gli ultimi due<br />
esempi. In America, dopo la battaglia contro<br />
i fast food, è partita ora quella contro gli allevamenti<br />
di mucche e il consumo di carne. Le<br />
mucche mangiano troppo, defecano troppo<br />
e scorreggiano pure troppo, e con ciò pare<br />
che inquinino più delle automobili. Con<br />
risultati devastanti per l’effetto serra, assicurano<br />
i guru dell’ambientalismo radicale. Si<br />
profila una tassa sul volume delle flatulenze<br />
e sulla carne acquistata dai consumatori. In<br />
Italia pochi giorni fa è, invece, partita una<br />
grande campagna contro l’acqua minerale,<br />
di cui si è visto qualche scampolo anche in<br />
<strong>Ti</strong>cino. Nel nome del consumo etico e della<br />
difesa dell’ambiente – le bottiglie di plastica<br />
bisogna smaltirle e lo sfruttamento delle<br />
sorgenti impoverisce la terra – si dovrebbe<br />
bere solo l’acqua del rubinetto. Si comincia<br />
col farci sentire in colpa per un bicchiere di<br />
minerale e si finirà col farcelo pagare a peso<br />
d’oro, applicandoci sopra una bella tassa<br />
ecosolidale.
7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
Con i Bilaterali più personale<br />
competente e più qualità<br />
per le aziende ticinesi<br />
Continua da pagina 1<br />
Intervista con Valentino Benicchio, direttore dell’amministrazione e del personale<br />
di Datamars SA (Bedano), di Elisabetta Pisa<br />
Per voi, quindi, il bilancio dei Bilaterali è<br />
stato positivo.<br />
“Sicuramente. Anche nella produzione impieghiamo<br />
personale straniero: sono tutti frontalieri.<br />
Non troviamo uno svizzero disposto a<br />
lavorare con i turni”.<br />
Voi avete in organico un centinaio di<br />
dipendenti.<br />
“A Bedano siamo 85. Secondo i dati dello<br />
scorso dicembre, i frontalieri erano 17, tutti impiegati<br />
nella produzione. Per ciò che riguarda i<br />
profili più alti, abbiamo richiesto un permesso<br />
B per il marketing manager italo-canadese e<br />
per il costumer service (posizione che richiede<br />
continui spostamenti all’estero per dare assistenza<br />
alla clientela) abbiamo assunto un italiano.<br />
Non trovavamo uno svizzero disponibile<br />
a viaggiare. Gli stranieri sono più disposti a fare<br />
sacrifici. Tra i nostri cinque venditori internazionali<br />
abbiamo solo un cittadino elvetico (gli altri<br />
sono due tedeschi, un belga, un italiano). Il che<br />
la dice lunga.”.<br />
In realtà però diverse categorie risentono<br />
della maggiore concorrenza innescata<br />
dagli accordi Bilaterali. Che cosa direbbe<br />
agli artigiani, alle aziende edili e a quei<br />
piccoli imprenditori che si trovano in<br />
difficoltà?<br />
“La concorrenza non deve fare paura, deve<br />
essere di stimolo a trovare soluzioni più vantaggiose”.<br />
In realtà tra i lavoratori c’è sempre la<br />
paura del dumping salariale.<br />
“So di certo che la commissione tripartita non<br />
ha riscontrato irregolarità di questo genere.<br />
Non bisogna confondere il dumping salariale<br />
con il lavoro nero, che è molto diverso”.<br />
Voi trattate gli stranieri dal punto di vista<br />
della retribuzione come gli svizzeri?<br />
“In eguale misura. Per noi conta la posizione e<br />
non la nazionalità. Ci interessa che il ruolo sia<br />
ricoperto con competenza in modo che possa<br />
trarne vantaggio la società, ma anche il lavoratore<br />
stesso. Altrimenti dopo sei mesi dobbiamo<br />
cercarne un altro e il tutto ci costa ancora<br />
di più. È fondamentale la soddisfazione del<br />
lavoratore. Quale azienda è disposta a correre<br />
il rischio di pagare meno un collaboratore che<br />
poi magari si mette in malattia o dopo qualche<br />
mese trova un altro posto meglio retribuito? Può<br />
darsi che nell’edilizia la situazione sia diversa<br />
rispetto all’industria. Ma ne dubito”.<br />
Con gli accordi Bilaterali e l’apertura<br />
delle frontiere per la sua azienda si è<br />
semplificata anche la burocrazia.<br />
“Ci si lamenta sempre che l’apparato statale è<br />
troppo pesante. Anche questo è un vantaggio<br />
dei Bilaterali. Ma c’è chi vuole la botte piena e<br />
la moglie ubriaca”.<br />
L’accordo Bilaterale sulla libera circolazione<br />
dovrà essere esteso anche agli<br />
ultimi Paesi che sono entrati nell’UE,<br />
come la Romania e la Bulgaria. Secondo<br />
lei in Svizzera c’è un fabbisogno di manodopera<br />
insoddisfatto o aver allargato<br />
il mercato del lavoro ai “primi” Paesi<br />
dell’UE è più che sufficiente?<br />
“L’industria in <strong>Ti</strong>cino e in Svizzera non è più<br />
quella di una volta. Oggi il secondario è all’avanguardia,<br />
innovativo, punta all’alta qualità. Come<br />
si fa a pensare di poter reclutare un rumeno<br />
che non ha mai visto un macchinario altamente<br />
tecnologico? Non ha chance. A mio parere i rumeni<br />
che verranno qui a lavorare saranno ben<br />
pochi. Non bisogna aver sempre paura degli<br />
altri. Noi possiamo tenere il passo alla concorrenza,<br />
facendo leva sulle nostre competenze,<br />
sulla nostra professionalità, sull’innovazione<br />
e muovendoci con rapidità. Non dobbiamo<br />
dimenticare che in Malesia costruiscono una<br />
ferrovia ad alta velocità in sei mesi e noi per<br />
Alptransit impieghiamo 35 anni”.<br />
Datamars dispone di uno stabilimento in<br />
Thailandia. Una maggiore apertura delle<br />
frontiere avrebbe potuto evitare la delocalizzazione?<br />
“In Thailandia lavorano circa 90 persone. Si<br />
occupano dell’assemblaggio di nostri prodotti<br />
di vecchia generazione, quelli che sono in<br />
commercio da una decina d’anni e che a poco<br />
a poco spariranno dal mercato, sostituiti da<br />
prodotti di nuova tecnologia e alta qualità che<br />
vengono realizzati in <strong>Ti</strong>cino”.<br />
L’ospite<br />
Valentino Benicchio<br />
È vero che i componenti elettronici pesano<br />
poco, però dovrete comunque sostenere<br />
dei costi di trasporto. Non sarebbe<br />
comunque più conveniente produrre tutto<br />
in Europa, anche sfruttando le opportunità<br />
offerte dalla libera circolazione<br />
delle persone?<br />
“La domanda da porsi è: in Svizzera svolgiamo<br />
ancora lavori manuali? Ormai in produzione si<br />
usa l’automazione per prodotti con alto valore<br />
aggiunto e questi noi li realizziamo in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Non si può pensare di produrre prodotti di<br />
alta qualità in un Paese dove non c’è automazione”.<br />
La sua è un’azienda molto orientata<br />
all’export (il 95% della cifra d’affari è<br />
legata all’estero). Quanto è importante a<br />
suo parere per la Svizzera mantenere dei<br />
buoni rapporti con l’Europa?<br />
“Il made in Switzerland continua a essere un<br />
marchio di qualità. Dobbiamo però pensare<br />
che siamo un piccolo fazzoletto all’interno di<br />
un grande territorio. Se la maggior parte delle<br />
aziende è orientata all’export, come possiamo<br />
pensare di isolarci. Dobbiamo tenere presente<br />
che confiniamo con il Nord Italia che è un<br />
bacino enorme di conoscenza industriale e non<br />
solo. È normale fare i conti con questa realtà<br />
dove possiamo anche trovare personale qualificato<br />
di cui abbiamo bisogno”.<br />
In fondo si potrebbe pensare che la Svizzera<br />
da decenni fa “vita autonoma” ed è<br />
un Paese con un reddito pro capite fra i<br />
più alti del mondo. Si è raggiunto un elevato<br />
livello di benessere come dimostra<br />
il fatto che gli svizzeri si sottraggono a<br />
certi tipi di lavoro. Perché bisognerebbe<br />
cambiare?<br />
“Perché occorre pensare al futuro. Il mondo si<br />
evolve. Fra 10-15 anni non è detto che la situazione<br />
rimanga invariata. Se ci chiudiamo a riccio,<br />
perdiamo delle opportunità che si trovano<br />
all’esterno. È finita l’epoca in cui un impiegato<br />
di commercio entra in banca a 18 anni e ne<br />
esce a 65. Gli istituti di credito oggi licenziano<br />
come è successo col caso dei mutui subprime.<br />
Per questo dobbiamo avere una visione di come<br />
vogliamo affrontare il futuro e i mercati”.
Il tema<br />
Avanti con la riforma<br />
dei compiti dello Stato<br />
di Alessio Del Grande<br />
Il dibattito sul Piano finanziario e le<br />
Linee direttive hanno il gran tema<br />
della riforma dei compiti dello Stato.<br />
A rilanciare la madre di tutte le riforme<br />
è stato Giovanni Jelmini, presidente del<br />
PPD, annunciando l’opposizione del suo<br />
partito sia all’iniziativa della Lega per<br />
nuovi sgravi fiscali sia all’aumento di<br />
imposte e tasse prospettato dal Governo<br />
per risanare i conti pubblici, con una<br />
manovra finanziaria all’insegna della cosiddetta<br />
“simmetria dei sacrifici”, vale a<br />
dire risparmi sì ma anche nuove entrate<br />
fiscali. Impostazione su cui si potrebbe<br />
discutere all’infinito, ma che diventa del<br />
tutto asimmetrica se si considera che<br />
la notevole crescita del gettito fiscale di<br />
questi ultimi anni, non è stata sufficiente<br />
a compensare un aumento del tutto<br />
fuori controllo della spesa pubblica.<br />
Contrariamente a quanto si sostiene da<br />
sinistra, a svuotare le casse dello Stato<br />
non sono stati gli sgravi fiscali – difatti<br />
l’aumento del gettito, sia dalle persone<br />
fisiche che da quelle giuridiche, è<br />
incontestabile – ma quel meccanismo<br />
perverso per cui lo Stato in questi anni<br />
ha continuato a spendere molto di più<br />
di quanto incassasse.<br />
Una revisione urgente<br />
Per disinnescare questo meccanismo<br />
ci sono diverse possibilità, tra cui:<br />
la decisa volontà politica di Governo<br />
e Parlamento di risparmiare, anche<br />
a costo di scelte impopolari, il che<br />
non pare proprio, visto che non si<br />
manca occasione per chiedere nuovi<br />
interventi dello Stato generando,<br />
quindi, altra spesa; la legge sul freno<br />
della spesa pubblica che giace, però,<br />
da tempo nel cassetto della Commis-<br />
sione della gestione; la revisione dei<br />
compiti dello Stato di cui si parla<br />
da anni e che tutti a parole vorrebbero,<br />
ma sfociata sinora in qualche<br />
operazione di facciata con tentativi a<br />
dir poco risibili ed effetti altrettanto<br />
inconsistenti.<br />
Bene ha fatto, dunque, il PPD a<br />
rilanciare in termini pregiudiziali<br />
questo tema, ribadendo che non si<br />
possono chiamare cittadini e imprese<br />
alla cassa se prima il Governo<br />
e il Parlamento non dimostrano la<br />
chiara volontà di risparmiare. E<br />
per risparmiare davvero non si può<br />
prescindere dalla riforma dei compiti<br />
dello Stato e dalla conseguente<br />
razionalizzazione della pubblica amministrazione.<br />
Alla base di questa<br />
revisione c’è un semplice principio:<br />
capire una volta per tutte quali compiti,<br />
ossia quali beni e servizi, lo Stato<br />
deve garantire in proprio e quali<br />
invece delegare all’esterno, alla società<br />
civile, magari tramite contratti<br />
di prestazione già ben sperimentati<br />
in taluni settori, oppure da lasciare<br />
del tutto ai privati e all’iniziativa<br />
del libero mercato. Guadagnandoci<br />
in entrambi i casi in economicità<br />
ed efficienza. Principio semplice<br />
ma dalle implicazioni politiche e<br />
amministrative enormi, poiché presuppone<br />
un’analisi dettagliata delle<br />
attività svolte dall’ente pubblico. Una<br />
sorta di TAC che, con funzioni ormai<br />
inutili e superflui doppioni, farebbe<br />
anche emergere consolidati privilegi<br />
corporativi, clientele ben radicate<br />
e interessi particolari, sostenuti, a<br />
vario titolo e sotto varie voci, con il<br />
denaro dei contribuenti. Verrebbe<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 8<br />
così alla luce anche quella faccia<br />
opaca della spesa pubblica usata a<br />
fini d’intermediazione politica, che<br />
grava non poco ma in modo occulto<br />
sui bilanci.<br />
I vantaggi<br />
Lo stesso Jelmini in un recente articolo<br />
sul Giornale del Popolo ha proposto<br />
qualche significativa indicazione<br />
su quelle attività che lo Stato potrebbe<br />
lasciare ai privati. L’inserimento in un<br />
istituto di un minorenne in difficoltà,<br />
citava ad esempio, costa oggi alle casse<br />
pubbliche tre o quattro volte di più<br />
dell’affidamento in una famiglia, dove<br />
peraltro il ragazzo vivrebbe in un ambiente<br />
certamente più intimo e meno<br />
anonimo. Di esempi simili se ne<br />
potrebbero fare tanti altri guardando,<br />
dipartimento per dipartimento, al<br />
lavoro specifico di sezioni e divisioni,<br />
e più in generale alla proliferazione<br />
di attività divenute pubbliche per<br />
sottrazione all’iniziativa privata, sulla<br />
base di un equivoco strumentale che<br />
spaccia per servizio pubblico solo ciò<br />
che è statale, come se i privati non<br />
potessero assolvere a compiti d’interesse<br />
generale.<br />
Una seria e incisiva revisione dei<br />
compiti dello Stato permetterebbe tre<br />
vantaggi immediati: l’ente pubblico si<br />
potrebbe concentrare di più e meglio<br />
su quelle che sono le sue funzioni<br />
strategiche in contesti mondiali oggi<br />
estremamente competitivi in ogni<br />
campo, dall’innovazione istituzionale<br />
a quella economica; permetterebbe<br />
ingenti risparmi; libererebbe, perciò,<br />
una quota non indifferente di risorse<br />
finanziarie che potrebbero anche es-
9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> Il tema<br />
sere investite per riqualificare quella<br />
parte della spesa pubblica destinata<br />
al sociale. In un’ ottica, beninteso, di<br />
modernizzazione del Welfare State,<br />
passando dal caritatevole e burocratico<br />
sussidiamento dei bisogni – che<br />
provoca dipendenza dall’aiuto pubblico<br />
– alla liberazione dal bisogno,<br />
attraverso la creazione di maggiore<br />
opportunità di promozione individuale<br />
per tutti e, soprattutto, per i<br />
cittadini meno favoriti. Non si tratta<br />
assolutamente di smantellare l’ente<br />
pubblico o di rendere lo Stato più<br />
o meno leggero, ma di definire una<br />
dimensione di “Stato utile” per i<br />
cittadini.<br />
Fisco e spesa pubblica<br />
Al di là del solito dibattito su più o<br />
meno fisco, sgravi o nuovi aggravi fiscali,<br />
che peraltro cittadini e imprese<br />
non vogliono, la vera priorità se si<br />
vuole uscire dal vicolo cieco del risanamento<br />
finanziario, è una riforma<br />
che ridefinisca ruolo e funzioni dello<br />
Stato. Non c’è alternativa, se non continuare<br />
di legislatura in legislatura con<br />
l’estenuante esercizio contabile per far<br />
quadrare conti che non potranno mai<br />
quadrare se si spende più di quanto<br />
entra in cassa. Ecco perché ci sembra<br />
molto pericolosa la proposta ventilata<br />
nel Piano finanziario d’introdurre un<br />
moltiplicatore dell’imposta cantonale.<br />
Un moltiplicatore che, stante la situazione<br />
attuale, avrebbe la lancetta solo<br />
puntata verso l’alto, per rincorrere<br />
in automatico i volumi crescenti di<br />
spesa, deresponsabilizzando, perciò,<br />
Governo e Parlamento da ogni serio<br />
tentativo di risparmio. Va ricordato<br />
che per l’erario non sono di certo<br />
mancate le entrate, il problema vero<br />
è che non si è riusciti a controllare<br />
le uscite.<br />
Persino un economista di sinistra<br />
come Angelo Rossi in un intervento<br />
sul Corriere del <strong>Ti</strong>cino ha sottolineato,<br />
qualche settimana fa, che l’obiettivo<br />
principale per il risanamento finanziario<br />
è il contenimento della spesa<br />
e che gli aumenti d’imposta per correggere<br />
un deficit strutturale, come<br />
quello che si registra in <strong>Ti</strong>cino, sono<br />
solo un palliativo. Secondo Rossi, anche<br />
il discorso sui compiti dello Stato<br />
è fuorviante, rispetto all’interrogativo<br />
cruciale sui fattori che determinano il<br />
tasso annuale di aumento della spesa<br />
corrente. “La spesa corrente dello<br />
Stato – scrive Rossi – aumenta più rapidamente<br />
delle sue entrate e questo<br />
in un periodo di alta congiuntura. Ciò<br />
significa che l’obiettivo del pareggio<br />
della gestione corrente lungo il ciclo<br />
congiunturale non può più essere<br />
raggiunto…Non si tratta di ridurre<br />
il totale delle spese, ma di ridurre<br />
il loro tasso di aumento. Tra i nostri<br />
politici ci sono sempre i sognatori<br />
che credono si possa ancora evitare<br />
d’intervenire sulle spese, facendo<br />
aumentare le imposte e le tasse. Personalmente<br />
sono favorevole ad un aumento<br />
di imposte e tasse, ma solo nel<br />
caso in cui serva per finanziare nuovi<br />
impegni dello Stato. Per finanziare<br />
gli impegni già assunti, che sono poi<br />
quelli che fanno aumentare la spesa<br />
corrente così rapidamente, le nuove<br />
imposte e tasse non servono. Il loro<br />
apporto alla correzione del disavanzo<br />
si esaurirebbe, nel migliore dei<br />
casi, nel corso di un solo esercizio”.<br />
Per cui senza una forte correzione<br />
dell’evoluzione della spesa saremmo<br />
sempre ai piedi della scala.<br />
Se consideriamo gli ultimi dieci anni,<br />
le uscite correnti sono aumentate da<br />
1’990 a 2’600 milioni, dunque un<br />
incremento di 610 milioni; mentre<br />
le entrate complessive sono aumentate<br />
da 2’087 a 2’643, più 556 milioni.<br />
E qui crolla l’assioma secondo<br />
cui a disastrare i bilanci sono state<br />
le riduzioni delle imposte. La verità,<br />
come dimostrano le cifre, è che con<br />
i pacchetti di sgravi di questi ultimi<br />
anni il gettito fiscale è aumentato e<br />
non diminuito. A questa evidenza si<br />
potrebbe obiettare che nell’ultimo<br />
decennio si sono manifestati nuovi<br />
bisogni dei cittadini. Certamente<br />
vero, ma c’è anche da domandarsi<br />
quanto e cosa si è svecchiato, razionalizzato<br />
nell’aiuto sociale, per<br />
orientare le risorse su chi è veramente<br />
in condizione di bisogno. A<br />
far lievitare la spesa sono state soprattutto<br />
le sue due voci principali:<br />
i costi del personale dello Stato che<br />
in questo stesso arco di tempo sono<br />
aumentati di 149 milioni e i contri-<br />
buti saliti di ben 409 milioni, per<br />
toccare ormai il tetto di un miliardo<br />
e 300 milioni.<br />
La razionalizzazione<br />
Strettamente connessa alla revisione<br />
dei compiti, è la razionalizzazione<br />
della pubblica amministrazione oggi<br />
in <strong>Ti</strong>cino chiaramente sovradimensionata.<br />
Lo ricordava bene dalle colonne<br />
del Corriere del <strong>Ti</strong>cino qualche<br />
mese fa, l’ex consigliere nazionale<br />
PLR Adriano Cavadini: attualmente le<br />
imposte pagate dalle persone fisiche<br />
– 863 milioni di franchi nel <strong>2008</strong> –<br />
non bastano nemmeno a pagare gli<br />
stipendi di tutti i dipendenti pubblici,<br />
docenti compresi, che ammontano<br />
alla bella cifra di 871 milioni. È<br />
evidente che in questo rapporto c’è<br />
qualcosa che non funziona. C’è una<br />
vistosa sproporzione tra queste entrate,<br />
non indifferenti, e la spesa per<br />
il personale, che equivale al 30%<br />
dell’intera spesa cantonale.<br />
In Francia, bastione storico dello<br />
statalismo, il presidente Sarkozy per<br />
svecchiare e alleggerire l’apparato<br />
burocratico, il più potente del Vecchio<br />
Continente, ha agevolato l’uscita<br />
del 15% dei dipendenti statali. In<br />
Spagna una decina di anni fa, quando<br />
ci si preparava all’ingresso nell’area<br />
dell’euro, lo Stato spendeva per gli<br />
stipendi dei dipendenti pubblici<br />
l’11,2% del PIL, oggi si è scesi al<br />
10%. Anche con il governo socialista<br />
di Zapatero il numero dei dipendenti<br />
statali è continuato a diminuire e le<br />
retribuzioni di quelli rimasti sono<br />
aumentate meno degli stipendi pagati<br />
mediamente nel settore privato. Certo,<br />
stiamo parlando di grandi Stati,<br />
per usare un modello proporzionato<br />
alla scala ticinese basta, però, ricordare<br />
il caso dei Grigioni, dove la<br />
strategia di risanamento finanziario<br />
ha visto pure la soppressione di 170<br />
posti di lavoro nell’amministrazione<br />
cantonale. Non si tratta, ovviamente,<br />
di licenziare nessuno in <strong>Ti</strong>cino,<br />
basta decidersi, però, a facilitare lo<br />
sfoltimento dell’organico tramite prepensionamenti<br />
e fluttuazioni naturali,<br />
ma con l’impegno di bloccare le assunzioni<br />
per un determinato numero<br />
di anni.
Biblioteca liberale<br />
Contro le tasse<br />
Walter Veltroni, leader del nuovo<br />
Partito democratico italiano,<br />
ha aperto la campagna elettorale<br />
con la promessa di abbassare le<br />
tasse. Il che la dice lunga su quale sia<br />
oggi l’orientamento di una sinistra che<br />
si vuole profilare come moderna e riformista.<br />
Ma la riduzione della pressione<br />
fiscale, come scrive Oscar Giannino<br />
nel suo libro “Contro le tasse”, non<br />
è di destra né di sinistra, è, invece, la<br />
sola strategia che può garantire crescita<br />
economica, benessere per tutti e giustizia<br />
sociale. Perciò, nell’introduzione del<br />
suo saggio non manca di ricordare che<br />
da sempre nella storia della civiltà “fin<br />
dall’inizio le più grandi battaglie per<br />
la libertà si sono combattute intorno a<br />
questione di tassazioni”, come scriveva<br />
Burke oltre duecento anni fa.<br />
Giannino, dati ufficiali alla mano,<br />
esamina innanzitutto gli effetti benefici<br />
che hanno avuto gli sgravi<br />
in quei Paesi che hanno intrapreso<br />
una decisa politica di alleggerimento<br />
della pressione fiscale. America<br />
in testa, da Kennedy a Bush, senza<br />
dimenticare ovviamente Reagan,<br />
secondo cui “le tasse sono quella<br />
cosa grazie alla quale ciascuno di<br />
noi lavora per lo Stato, senza aver<br />
diritto ad un concorso per diventare<br />
dipendente pubblico”. Ma sono<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di dare il benvenuto a:<br />
tanti i Paesi – anche in Europa,<br />
alcuni dei quali guidati da governi<br />
di sinistra – ad aver abbandonato<br />
in questi ultimi anni la concezione<br />
“fiscal giustizialista” del passato per<br />
usare, invece, il fisco come una leva<br />
dello sviluppo economico. Australia,<br />
Austria, Irlanda, Repubbliche<br />
Baltiche, Norvegia, Paesi dell’Est<br />
europeo (che hanno introdotto la<br />
Flat Tax), tanto per citare quelli<br />
che sono diventati ormai casi da<br />
manuale, e tutti hanno conseguito<br />
risultati eccellenti sia in termini di<br />
aumento della ricchezza che di forte<br />
incremento del gettito fiscale. Persino<br />
la Svezia, Paese simbolo dello<br />
Stato tassatore, si è convertito a<br />
questa nuova politica. L’Irlanda, ad<br />
esempio, ha cominciato a tagliare<br />
le tasse nel ’93, la pressione fiscale<br />
sul PIL è scesa così dal 42,2% al<br />
34,5%, col risultato che è stato il<br />
Paese europeo ad aver registrato il<br />
più alto tasso di crescita, mentre il<br />
gettito delle imposte è addirittura<br />
aumentato del 192% rispetto a 13<br />
anni fa.<br />
“Non creano il deficit i tagli alle tasse<br />
– scrive Giannino – sono le spese<br />
pubbliche incontrollabili ad accrescere<br />
inerzialmente i disavanzi...<br />
Decisi tagli alle tasse non solo fanno<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 10<br />
crescere di più nel breve chi li pratica<br />
concentrati nel tempo, com’è<br />
avvenuto in Irlanda, ma nel medio<br />
e lungo periodo ampliano anche<br />
la platea fiscale e fanno emergere<br />
l’imponibile nascosto”. Inoltre, è di<br />
chiara evidenza che prelievi fiscali<br />
e contributivi più bassi inducono a<br />
lavorare di più e ciò, nota Giannino,<br />
significa più fette di torta per un<br />
maggior numero di cittadini. È questa<br />
la vera giustizia redistributiva. E<br />
guadagnare di più significa anche<br />
poter consumare di più innescando<br />
quel circolo virtuoso tra domanda e<br />
offerta di beni e servizi. Ma il fisco<br />
non è solo una questione di economia,<br />
perché, la prima vittima di<br />
un’imposizione ottusa, come scrive<br />
Adams, è sempre stata la libertà, le<br />
vittime successive il benessere e la<br />
forza di una nazione.<br />
<strong>Ti</strong>tolo:<br />
Contro le tasse. Perché abbattere<br />
le imposte si può, si deve,<br />
e non è affatto di destra.<br />
Autore: Oscar Giannino.<br />
Edizioni: Mondadori editore.<br />
Pagine: 127<br />
• LMC LIFESTyLE MANAGEMENT & CONSULTING SA, servizi alle aziende, 6900 Lugano, www.lifestylemanagement.ch<br />
• GROUPE MUTUEL, assicurazioni, 6900 Lugano, www.groupemutuel.ch<br />
• BUChERER SA, gioielleria, orologeria, 6900 Lugano, www.bucherer.com<br />
• SRI GROUP SA, consulenza di direzione aziendale, 6830 Chiasso, www.srigorup.ch
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
Impressum<br />
Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />
del Canton <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />
Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />
Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />
Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />
Redazione:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
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Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />
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<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />
per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />
• Venerdì 14 marzo <strong>2008</strong>, ore 17.00: Assemblea generale ordinaria Associazione<br />
Svizzera per i Controlli di impianti elettrici, Sezione<br />
della Svizzera italiana (ASCE-SI)<br />
• Martedì 1° aprile <strong>2008</strong>, dalle 10.15, Ristorante Schmiedstube, Schmiedenplatz<br />
5, Berna: Conférence USAM des directeurs et secrétaires des<br />
unions cantonales de toute la Suisse<br />
• Mercoledì 2 aprile <strong>2008</strong>, Stauffacherstrasse 45, Zürich: Firmenberatung<br />
Rumänien, Geschprächspartner Dino Ebneter, Fine Consulting SRL, Bukarest,<br />
www.fine-consulting.com, Max Steiner, Handelskammer Schweiz-Mitteleuropa<br />
SEC, Zürich, www.sec-chamber.ch, Anmeldung: info@sec-chamber.ch<br />
• Giovedì 10 aprile <strong>2008</strong>, alle ore 18.30, preso Hotel Parco Paradiso, Paradiso:<br />
Assemblea generale ordinaria UPSA – Gruppo Luganese<br />
• Giovedì 17 aprile <strong>2008</strong>: Consiglio economico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, tema “La pace<br />
sociale quale elemento fondamentale della piazza economica svizzera”<br />
• Giovedì 17 aprile <strong>2008</strong>, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso World Trade<br />
Center a Zurigo: 83 ma Assemblea generale ordinaria dell’Osec, ospiti<br />
d’onore il Presidente della Banca nazionale Svizzera, Jean-Pierre Roth, e<br />
Martin Naville, CEO Swiss-American Chamber of Commerce, per iscriversi<br />
direttamente: www.osec.ch/ag<br />
• Domenica 20 aprile <strong>2008</strong>: Elezioni comunali – Rinnovo dei Municipi<br />
e dei Consigli Comunali<br />
• Mercoledì 23 aprile <strong>2008</strong>, alle ore 15.00, presso la Camera di commercio,<br />
Corso Elvezia 16, Lugano, 6° piano: Incontro informativo “Il clima degli<br />
investimenti nella Repubblica Ceca”. Saranno discussi gli aspetti<br />
giuridici degli investimenti, le possibilità di collaborazione esponendo casi<br />
pratici
Diritto<br />
Avanprogetto di revisione “Swissness”<br />
di Simona Morosini, responsabile del Servizio giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Premessa<br />
Il 28 novembre 2007 il Consiglio federale<br />
ha avviato una procedura di consultazione<br />
relativa alla revisione della Legge<br />
federale sulla protezione dei marchi e<br />
delle indicazioni di provenienza (LPM)<br />
e della Legge federale per la protezione<br />
degli stemmi pubblici (LPSP), progetto<br />
di revisione denominato “Swissness”. Riscoperta<br />
come strumento di marketing, la<br />
“svizzerità” induce un numero crescente<br />
di imprese ad apporre la croce svizzera o<br />
indicazioni quali “Svizzera” sui loro prodotti<br />
nonché ad utilizzarle per designare<br />
i propri servizi e per fare pubblicità nella<br />
Confederazione e all’estero. Alla designazione<br />
“Svizzera” vengono associati valori<br />
quali precisione, diligenza, affidabilità<br />
e alta qualità, attribuendo ai prodotti<br />
un vantaggio competitivo sul mercato<br />
internazionale. Tuttavia, gli usi ritenuti<br />
abusivi si moltiplicano e ciò ha suscitato<br />
la reazione delle cerchie economiche e<br />
una maggiore consapevolezza nel pubblico<br />
e da parte della stampa. I continui<br />
abusi dell’indicazione “Svizzera” e della<br />
croce svizzera sono ritenuti preoccupanti,<br />
poiché diminuiscono con il tempo il<br />
valore dei contrassegni. Da questo punto<br />
di vista, la nuova regolamentazione si<br />
propone di portare maggiore chiarezza,<br />
trasparenza e certezza giuridica. Fra i<br />
casi che hanno suscitato più scalpore<br />
vi è quello di pentole vendute da una<br />
delle maggiori catene del commercio al<br />
dettaglio nel quadro di un’offerta promozionale.<br />
Le pentole ed il loro imballaggio<br />
contenevano la designazione “Switzerland”,<br />
nonché la croce svizzera, benché<br />
fossero state fabbricate in Cina.<br />
Nel presente articolo, verranno presentate<br />
le proposte più significative del Consiglio<br />
federale in materia di indicazioni di<br />
provenienza. Le proposte di modifica in<br />
materia di uso della croce svizzera, degli<br />
stemmi pubblici e altri segni pubblici,<br />
saranno oggetto di un ulteriore contribu-<br />
to. Anticipiamo comunque sin d’ora che<br />
il Consiglio federale prevede di rendere<br />
più restrittive le disposizioni di legge che<br />
regolamentano l’uso di tali segni.<br />
Definizione della “provenienza”<br />
secondo le disposizioni<br />
attualmente in vigore<br />
Ad oggi, la legge sulla protezione dei<br />
marchi definisce in termini molto generici<br />
le condizioni che regolano l’uso di<br />
un’indicazione di provenienza, ivi compreso<br />
l’uso della designazione “Svizzera”<br />
sui prodotti. Secondo le disposizioni<br />
attualmente in vigore, la provenienza è<br />
determinata dal luogo di fabbricazione o<br />
dall’origine delle materie di base e delle<br />
componenti usate. Il Consiglio federale<br />
può precisare tali condizioni nell’interesse<br />
dell’economia o di un singolo settore.<br />
Sinora lo ha fatto in un’unica occasione,<br />
nell’ordinanza del 23 dicembre 1971<br />
concernente l’uso della designazione<br />
“Svizzera” per gli orologi (ordinanza<br />
“Swiss made” per gli orologi). Per quanto<br />
riguarda i servizi, secondo la regolamentazione<br />
in vigore, la provenienza è<br />
determinata dalla sede sociale di chi fornisce<br />
il servizio oppure dalla nazionalità<br />
o dal domicilio delle persone che esercitano<br />
il controllo effettivo sulla politica<br />
commerciale e sulla gestione.<br />
Attualmente, una società con sede in<br />
Moldavia può lecitamente usare il nome<br />
“Swiss Consulting” in relazione ai suoi<br />
servizi, a condizione che la persona che<br />
esercita il controllo effettivo sulla società<br />
(ad esempio il direttore) sia di nazionalità<br />
svizzera.<br />
Quali sono i nuovi criteri proposti per<br />
determinare la provenienza<br />
di prodotti e servizi?<br />
L’avanprogetto messo in consultazione<br />
dal Consiglio federale si prefigge di rafforzare<br />
la protezione delle indicazioni di<br />
provenienza in Svizzera e all’estero. A tal<br />
scopo, esso prevede di inserire una serie<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 12<br />
di criteri che consentirà di definire in<br />
modo più preciso la provenienza di un<br />
prodotto svizzero, sia esso un prodotto<br />
naturale, un prodotto naturale trasformato<br />
o un prodotto industriale. Il Consiglio<br />
federale propone in particolare l’introduzione<br />
di un criterio generale, secondo cui<br />
“la provenienza d’un prodotto corrisponde<br />
al luogo in cui è realizzato almeno il<br />
60 percento dei costi di produzione. Non<br />
sono considerati costi di produzione in<br />
particolare le spese di commercializzazione,<br />
quali le spese per la promozione<br />
e il servizio ai clienti dopo la vendita”.<br />
Nel rapporto esplicativo il Consiglio federale<br />
specifica inoltre che nei costi di<br />
produzione sono computabili “i costi di<br />
ricerca e sviluppo” (il rapporto esplicativo<br />
relativo all’avanprogetto è scaricabile<br />
dal seguente sito: www.ipi.ch/i/jurinfo/<br />
documents/j10807i.pdf).<br />
Per ognuna delle tre categorie di prodotti<br />
è inoltre previsto un criterio supplementare,<br />
cumulativo, onde stabilire un legame<br />
tra il prodotto ed il suo luogo di provenienza.<br />
Per i prodotti industriali,<br />
esso sarà il luogo ove si è svolta l’attività<br />
che ha dato al prodotto le sue caratteristiche<br />
essenziali (ad esempio, il luogo<br />
di montaggio, di fabbricazione e/o di<br />
ricerca e sviluppo). Per i prodotti naturali,<br />
si tratterà del luogo d’estrazione<br />
o del luogo dove il prodotto è cresciuto<br />
integralmente. Per i prodotti naturali<br />
trasformati, esso coinciderà con il<br />
luogo dove si è svolta la trasformazione<br />
che ha dato al prodotto le caratteristiche<br />
essenziali. Uno degli obiettivi delle misure<br />
di regolamentazione è proprio quello<br />
di impedire che i processi di produzione<br />
decisivi di “prodotti svizzeri” vengano<br />
trasferiti all’estero, in modo da non indebolire<br />
l’indicazione della provenienza.<br />
Come anzidetto, le nuove disposizioni<br />
offrono inoltre esplicitamente la possibilità<br />
alle aziende di tenere conto, in particolare<br />
per i prodotti industriali, anche di
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
altre tappe della produzione (ad esempio<br />
la ricerca e lo sviluppo), oltre a quelle<br />
tradizionali della fabbricazione.<br />
Per quanto riguarda i servizi, la provenienza<br />
sarà invece determinata dalla<br />
sede sociale di chi lo fornisce oppure dal<br />
domicilio delle persone che esercitano il<br />
controllo effettivo sulla politica commerciale<br />
e sulla gestione. II criterio della nazionalità,<br />
previsto dall’attuale normativa,<br />
sarà dunque soppresso. Nella sua proposta,<br />
il Consiglio federale precisa che non<br />
potranno essere computati i costi per la<br />
logistica, la pubblicità e quelli legati al<br />
servizio clienti dopo la vendita.<br />
L’avanprogetto prevede comunque ulteriori<br />
strumenti per rafforzare a livello<br />
nazionale la protezione delle indicazioni<br />
di provenienza in Svizzera e all’estero,<br />
segnatamente la creazione di un registro<br />
nazionale, di cui diremo in un ulteriore<br />
contributo.<br />
Quali reazioni?<br />
La prevista abolizione del criterio della<br />
nazionalità per quanto riguarda la determinazione<br />
della provenienza dei servizi<br />
non sta suscitando particolari critiche<br />
tra le cerchie interessate ed appare anzi<br />
essere accolta positivamente. Per quanto<br />
riguarda i criteri di determinazione<br />
della provenienza dei prodotti, anche<br />
sulla scorta delle osservazioni pervenute<br />
alla Camera di commercio da parte di<br />
aziende che seguono i lavori in corso, si<br />
può invece affermare che l’avanprogetto<br />
suscita un certo scetticismo, con particolare<br />
riferimento al criterio quantitativo<br />
del 60%. Vi è segnatamente chi ritiene<br />
che tale criterio vada precisato e che<br />
occorra definire in modo più dettagliato,<br />
direttamente nel testo di legge, quali sono<br />
i “costi di produzione” compresi in tale<br />
percentuale. Vi è anche chi si chiede se<br />
per “costi di produzione del prodotto”<br />
debba intendersi il costo del processo industriale,<br />
indipendentemente dall’origine<br />
e dal costo dei materiali e della componentistica<br />
utilizzata. L’incertezza si pone<br />
in termini piuttosto marcati per i prodotti<br />
industriali, in cui la parte di costo delle<br />
componenti estere può difficilmente<br />
essere contenuta ad un livello inferiore<br />
o uguale al 40%, pur mantenendo in<br />
Svizzera le attività principali della fabbricazione.<br />
Tale problematica potrebbe<br />
tuttavia porsi anche per i prodotti d’uso<br />
e consumo.<br />
Il criterio del 60% incontra inoltre criti-<br />
che riferite al rischio di confusione con<br />
le regole d’origine non preferenziali,<br />
dove vige il criterio del 50%. Tale rischio<br />
potrebbe provocare ulteriori difficoltà<br />
amministrative alle aziende esportatrici.<br />
Un prodotto certificato originario della<br />
Svizzera, secondo le regole non preferenziali,<br />
potrebbe invece non essere contrassegnabile<br />
con l’indicazione “swiss made”<br />
secondo le regole della LPM, allorquando<br />
il 60% dei costi di produzione non fosse<br />
realizzato in Svizzera. Questa dicotomia<br />
si ripercuoterebbe sull’etichettatura del<br />
prodotto, poiché a seconda della sua destinazione<br />
il produttore dovrà applicare<br />
etichettature differenziate.<br />
Critiche sono mosse anche al carattere<br />
cumulativo dei due criteri di definizione<br />
della provenienza. Da un lato, la provenienza<br />
è determinata dal luogo in cui è<br />
realizzato almeno il 60% dei costi di produzione.<br />
A tale criterio si aggiungerebbe,<br />
ad esempio per i prodotti industriali,<br />
quello specifico del luogo ove si è svolta<br />
l’attività che ha dato al prodotto la sua caratteristica<br />
principale e dove deve essersi<br />
svolta almeno una tappa della produzione.<br />
I critici del carattere cumulativo ritengono,<br />
in sostanza, che anche tale cumulo<br />
introduce in maniera ingiustificata un<br />
regime più severo rispetto a quello delle<br />
regole d’origine.<br />
Quale variante rispetto al criterio del<br />
60%?<br />
Una variante alla proposta del Consiglio<br />
federale potrebbe consistere nell’adozione<br />
del criterio del 50%, così come in vigore<br />
nell’ambito delle regole di origine non<br />
preferenziali. Va qui precisato che queste<br />
ultime discendono dal diritto doganale,<br />
segnatamente dall’Ordinanza sull’attestazione<br />
dell’origine e dall’Ordinanza del<br />
DFEP (ora denominato Dipartimento federale<br />
dell’economia, DFE) sull’origine.<br />
L’indicazione di provenienza dei prodotti<br />
secondo la LPM, qui in discussione, sebbene<br />
presenti delle analogie rispetto alle<br />
regole doganali, persegue scopi diversi.<br />
La prima mira, fra l’altro, alla tutela d’un<br />
bene collettivo, ossia la protezione della<br />
designazione “Svizzera” come veicolo<br />
d’informazione veridica e non ingannevole<br />
nei confronti del consumatore finale<br />
e come garanzia di concorrenza leale. Le<br />
regole doganali perseguono invece determinati<br />
obiettivi di politica commerciale,<br />
segnatamente per quanto riguarda i dazi<br />
doganali. A detta del Consiglio federale,<br />
Diritto<br />
gli obiettivi divergenti delle due regolamentazioni<br />
giustificano anche il loro<br />
contenuto divergente. Tale affermazione<br />
non viene però corroborata da ulteriori<br />
argomenti chiarificatori e suscita, in particolare<br />
la seguente domanda: obiettivi<br />
diversi giustificano modalità di tutela e<br />
regolamentazioni divergenti?<br />
Quando entreranno in vigore le nuove<br />
disposizioni?<br />
L’avanprogetto del Consiglio federale<br />
è annunciato nelle linee direttive del<br />
programma di legislatura 2007-2011.<br />
Pertanto, dato che la fase consultiva<br />
si è aperta nel novembre del 2007, le<br />
modifiche non entreranno in vigore a<br />
breve scadenza, né è dato per scontato<br />
che il progetto attuale passerà indenne<br />
la fase di consultazione delle cerchie<br />
economiche interessate. Questo non<br />
significa però che si debba attendere<br />
passivamente l’eventuale entrata in vigore.<br />
Le aziende hanno tutto l’interesse<br />
a seguire le fasi dell’iter legislativo e<br />
ad intervenire nel dibattito per portare<br />
critiche e proposte.<br />
Come esprimere opinioni e avanzare<br />
proposte sul tema<br />
Segnaliamo che la questione “Swissness”<br />
verrà trattata durante il mese<br />
di marzo in seno al Forum PMI, di cui<br />
si è parlato nel numero di gennaio/<br />
febbraio di <strong>Ti</strong>cino Business (pag. 17),<br />
il quale si riunisce a Berna a scadenze<br />
regolari. Quale commissione di esperti<br />
extra-parlamentare, il Forum PMI ha ricevuto<br />
dal Consiglio federale il mandato<br />
di ridurre gli oneri amministrativi che<br />
gravano sulle piccole e medie imprese.<br />
Esso ha segnatamente il compito di<br />
formulare, nell’ambito di procedure di<br />
consultazione federali, prese di posizione<br />
che rispecchino la posizione delle<br />
PMI, analizzare le regolamentazioni<br />
esistenti che implicano per le imprese<br />
un onere amministrativo considerevole,<br />
nonché proporre alle competenti unità<br />
amministrative delle semplificazioni e<br />
delle regolamentazioni alternative.<br />
La Camera di commercio si tiene a disposizione<br />
delle aziende ticinesi che volessero<br />
esprimere le loro preoccupazioni o i<br />
loro suggerimenti nell’ambito del Forum,<br />
affinché tali contributi pervengano ai<br />
rappresentanti ticinesi (in realtà trattasi<br />
di due autorevoli imprenditrici ticinesi)<br />
nominati in seno a tale gremio.
Attualità<br />
Apertura necessaria<br />
del mercato postale<br />
di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />
Federazione delle imprese svizzere<br />
L’Unione Europea ha deciso l’apertura<br />
integrale del mercato postale<br />
a partire dal 2011. La Svizzera<br />
rimane decisamente indietro. Nelle lettere<br />
vige ancora un monopolio della<br />
Posta per gli invii al di sotto dei 100<br />
grammi. Ma l’attuale legislazione sulla<br />
Posta attribuisce al Consiglio federale la<br />
competenza di aprire in maniera progressiva<br />
e controllata il mercato delle<br />
lettere. L’economia svizzera, e non solo<br />
lei, chiede di abbassare il monopolio<br />
postale delle lettere a 50 grammi entro<br />
il 2009. È confortata in questo senso da<br />
uno studio del Dipartimento federale<br />
dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia<br />
e delle comunicazioni, secondo<br />
cui riducendo il monopolio postale a<br />
50 grammi i prezzi diminuirebbero e<br />
il servizio di base sarebbe comunque<br />
garantito.<br />
All’inizio del mese di febbraio economiesuisse<br />
ha reagito all’annuncio<br />
dei risultati d’esercizio della Posta nel<br />
settore delle lettere. L’autorità di regolazione<br />
postale PostReg, ha confermato<br />
i sospetti secondo i quali la Posta sopravvaluta<br />
i suoi costi d’infrastruttura.<br />
Gonfiando artificialmente i costi della<br />
rete degli uffici postali – una situazione<br />
che costerebbe ogni anno almeno 200<br />
milioni di franchi ai clienti della Posta<br />
in base ad un’attribuzione scorretta<br />
dei costi – la Posta svizzera ha potuto<br />
ritardare l’apertura del mercato delle<br />
lettere.<br />
Nessuno in Svizzera sta chiedendo la<br />
privatizzazione della Posta né tanto<br />
meno la riduzione del servizio pubblico<br />
postale. Dal 1° gennaio 2006 nell’UE<br />
è in vigore un monopolio postale per<br />
le lettere limitato a 50 grammi che,<br />
come detto prima, è destinato a sparire<br />
completamente nel 2011. La Svezia e<br />
la Finlandia (dal 1994), l’Estonia (dal<br />
2002), l’Inghilterra (dal 2006) e la<br />
Germania (dal <strong>2008</strong>) hanno già aperto<br />
completamente il loro mercato postale.<br />
Nei due Paesi scandinavi che da più<br />
tempo convivono con l’apertura integrale<br />
del mercato postale, il servizio<br />
di base continua ad essere garantito in<br />
tutto il rispettivo territorio. In Svizzera<br />
invece, la nazione che dovrebbe essere<br />
la paladina principale dell’economia<br />
liberale, forze politiche e sindacali conservatrici<br />
si agitano in maniera inconsulta<br />
appena si accenna ad un’apertura<br />
(in ritardo) comunque progressiva e<br />
controllata del mercato postale delle<br />
lettere. Anche con le ipotizzate aperture<br />
del mercato resteremmo in ogni caso<br />
una delle nazioni con la maggiore densità<br />
di uffici postali al mondo.<br />
Nelle prossime settimane il Consiglio<br />
federale aprirà la consultazione sulla<br />
revisione totale della legislazione<br />
postale. Per l’economia svizzera un<br />
mercato postale efficiente, funzionale<br />
e concorrenziale è essenziale. L’80<br />
percento del traffico postale è generato<br />
dai clienti commerciali e d’affari. Secondo<br />
economiesuisse, alla riduzione<br />
del monopolio postale delle lettere a 50<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 14<br />
Stefano Modenini<br />
grammi dovrà inevitabilmente seguire<br />
l’apertura integrale del mercato postale<br />
delle lettere. Non sono ipotizzabili in<br />
questo senso problemi finanziari nel<br />
servizio di base, tenendo pure conto<br />
del fatto che la rete postale attuale causa<br />
costi supplementari non necessari di<br />
200 milioni di franchi. La Posta svizzera<br />
definisce il suo obiettivo di rendita del<br />
capitale proprio al 10 percento. Al di<br />
sotto di questa soglia a detta della Posta<br />
sorgerebbero dei problemi finanziari.<br />
Esperti del settore ritengono tuttavia<br />
esagerato questo obiettivo di rendimento<br />
del capitale proprio, considerando<br />
pure che le imprese del settore logistico<br />
difficilmente raggiungono rendite<br />
del 6 percento. Gli scenari ipotizzati indicano<br />
che nel caso peggiore, la Posta<br />
svizzera sarebbe comunque in grado<br />
di conseguire una rendita del capitale<br />
proprio del 6 percento, senza procedere<br />
a particolari ottimizzazioni della<br />
struttura aziendale e anche nel caso in<br />
cui la concorrenza estera dovesse conquistare<br />
già a breve termine una quota<br />
di mercato del 30 percento nel settore<br />
delle lettere. Uno scenario questo più<br />
teorico che concreto.<br />
Esistono insomma più che giustificati<br />
motivi perché anche la Svizzera proceda<br />
progressivamente ad un’apertura<br />
totale del mercato postale delle lettere.<br />
Siamo già in ritardo rispetto all’UE<br />
e stiamo pagando come clienti della<br />
Posta dei costi che non dovremmo<br />
pagare.
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
È necessario facilitare<br />
la proprietà dell’alloggio<br />
Tratto dalla presa di posizione della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> nr. 332, del 21 settembre 2007<br />
La promozione della proprietà dell’abitazione<br />
è uno degli obiettivi importanti<br />
della Costituzione federale. Questo mandato<br />
a tutt’oggi non è però soddisfatto. Il tasso<br />
di proprietari della propria abitazione – 35%<br />
in Svizzera – è basso, decisamente basso<br />
rispetto a diversi altri Paesi, mentre oltre tre<br />
quarti della popolazione elvetica sogna di<br />
possedere un giorno un’abitazione.<br />
Il pacchetto fiscale bocciato dal popolo svizzero<br />
nel mese di maggio del 2004 conteneva<br />
disposizioni importanti per promuovere l’accesso<br />
alla proprietà, che purtroppo, con il<br />
“no” popolare, sono rimaste ferme al palo.<br />
Le due iniziative popolari gemelle lanciate<br />
all’inizio del mese di settembre 2007 dalla<br />
Società svizzera dei proprietari fondiari, dalla<br />
Camera ticinese dell’economia fondiaria<br />
e dalla Federazione immobiliare romanda,<br />
cioè l’iniziativa denominata “Accesso alla<br />
proprietà grazie al risparmio per l’alloggio”<br />
e quella denominata “Sicurezza dell’alloggio<br />
per i pensionati”, hanno il merito di rilanciare<br />
la questione dell’accesso alla proprietà, in<br />
particolare per quanto concerne il risparmio<br />
finalizzato alla proprietà dell’alloggio e la<br />
regolazione del valore locativo al momento<br />
del pensionamento.<br />
Se le due iniziative popolari raccoglieranno<br />
entrambe le centomila firme<br />
necessarie entro il 7 febbraio 2009,<br />
il popolo svizzero potrà finalmente<br />
esprimersi su degli strumenti innovativi<br />
per la promozione della proprietà<br />
dell’abitazione.<br />
L’iniziativa “Accesso alla proprietà grazie al<br />
risparmio per l’alloggio” intende promuovere<br />
in tutta la Svizzera lo strumento del<br />
risparmio-alloggio. Ogni contribuente domiciliato<br />
in Svizzera potrà dedurre dal reddito<br />
imponibile risparmi per un importo limite di<br />
diecimila franchi all’anno per dieci anni al<br />
massimo. Questi risparmi saranno destinati<br />
all’acquisto dell’abitazione primaria ad uso<br />
personale.<br />
L’iniziativa “Sicurezza dell’alloggio per i pensionati”<br />
ha l’obiettivo di far sì che la proprietà<br />
immobiliare rimanga finanziariamente<br />
sopportabile anche con il pensionamento.<br />
Questo perché molti proprietari immobiliari<br />
pensionati hanno difficoltà nel mantenere la<br />
propria proprietà a causa dell’elevata tassa-<br />
zione del valore locativo. L’iniziativa chiede<br />
pertanto di abolire il presunto valore locativo,<br />
non sottoponendolo all’imposta sul reddito.<br />
La Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del<br />
cantone <strong>Ti</strong>cino – <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> – sostiene le<br />
due iniziative gemelle e invita la popolazione<br />
a sottoscriverle e a sostenerle<br />
poi in votazione popolare. L’obiettivo<br />
finale deve essere quello di facilitare la proprietà<br />
dell’alloggio, oggi ancora troppo poco<br />
diffusa in Svizzera, così da permettere un<br />
aumento effettivo del numero dei proprietari<br />
e soddisfare il mandato costituzionale.<br />
Favorire e promuovere l’accesso alla proprietà<br />
dell’abitazione è un atto che risponde<br />
Attualità<br />
ad un preciso mandato costituzionale. Per<br />
questo occorre mettere in vigore tutti gli strumenti<br />
necessari atti ad aumentare il numero<br />
dei proprietari di abitazioni, che in Svizzera è<br />
ancora troppo basso. Si tratta inoltre di non<br />
penalizzare fiscalmente e finanziariamente i<br />
proprietari d’abitazioni che al momento del<br />
pensionamento devono pagare un presunto<br />
reddito locativo sovente abbastanza elevato.<br />
Negli anni recenti alcuni tentativi di favorire<br />
l’accesso alla proprietà hanno fallito. Ora si<br />
tratta di riprendere in mano questo impegno,<br />
sostenendo in particolare la raccolta delle<br />
firme per le iniziative gemelle lanciate dai<br />
proprietari fondiari, che andranno poi naturalmente<br />
sostenute anche in sede di votazione<br />
popolare.
Attualità<br />
Missione in Arabia Saudita<br />
nel mese di aprile <strong>2008</strong><br />
Traduzione e adattamento di Lisa Pantini<br />
La Swiss Business Association of Saudi<br />
Arabia ci informa della Missione in<br />
Arabia Saudita organizzata dal Concilio<br />
delle Camere di commercio e dell’industria<br />
saudite e dalla stessa Associazione Swiss Business<br />
Association of Saudi Arabia (SBASA).<br />
L’evento si terrà da sabato 5 a martedì 8<br />
aprile <strong>2008</strong> in Arabia Saudita, nelle città di<br />
Riyadh e Jeddah.<br />
Questo evento vi può offrire eccellenti possibilità<br />
per entrare in contatto con business<br />
partners sauditi.<br />
Oltre a ciò, con questo viaggio sarà possibile<br />
stabilire dei contatti tra investitori sauditi e<br />
imprese svizzere.<br />
Una prima struttura approssimativa del programma<br />
è già stata fissata.<br />
È importante notare che la prima parte del<br />
viaggio a Riyadh sarà un evento aperto a tutti<br />
gli interessati, mentre la seconda parte, che si<br />
svolgerà a Jeddah, è esclusivamente pianificata<br />
per i membri e gli ospiti della SBASA.<br />
Le spese per volo e pernottamento in hotel<br />
dovranno essere coperte individualmente da<br />
ogni partecipante, lo stesso vale per la riservazione<br />
del volo stesso e l’emissione del<br />
visto.<br />
Possiamo anticipare che la persona incaricata<br />
di coordinare la raccolta dei passaporti per<br />
i visti d’entrata è il Signor Viktor Vavricka. Va<br />
contattato entro la metà di marzo per l’ottenimento<br />
del visto. I suoi rifermenti sono:<br />
• Embassy of Switzerland, Diplomatic Quarter,<br />
P.O.Box 94311, SA-Riyadh 11693, Tel.<br />
+966 1 488 12 91, per chiamate dalla Svizzera:<br />
+41 31 322 18 96, viktor.vavricka@<br />
eda.admin.ch<br />
Le prenotazioni dell’Hotel tuttavia saranno<br />
coordinate da SBASA in collaborazione con i<br />
loro partner in Arabia Saudita.<br />
Nello specifco il soggiorno a Riyadh sarà coordinato<br />
da SBASA in collaborazione con il Signor<br />
Tariq Al-Qahtani-Qahtani (Co-Presidente<br />
Saudi Swiss Business Council). Tutti i dettagli<br />
saranno forniti con il programma finale.<br />
L’hotel adatto per il soggiorno a Jeddah è già<br />
stato definito. Si tratta dell’InterContinental<br />
Hotel, Al-Corniche Road (www.intercontinental.com),<br />
che offre le migliori prestazioni<br />
per tutti i meetings. Le prenotazioni dell’hotel<br />
per questo soggiorno saranno coordinate da<br />
SBASA.<br />
Per facilitare le prenotazioni per il viaggio,<br />
è già stato stato stabilito il volo. Si tratta del<br />
volo operato da SWISS con partenza e arrivo a<br />
Zurigo (ora locale), con il seguente timing:<br />
• Volo d’andata: partenza da Zurigo, 5 aprile<br />
<strong>2008</strong>, ore 12.50<br />
Arrivo a Riyadh, 5 aprile <strong>2008</strong>, ore 19.10<br />
• Volo di ritorno: partenza da Jeddah, 8 aprile<br />
<strong>2008</strong>, ore 21.45<br />
Arrivo a Zurigo, 9 aprile <strong>2008</strong>, ore 6.20<br />
(volo di ritorno via Riyadh)<br />
• Volo interno verso Jeddah: partenza da<br />
Riyadh, 7 aprile <strong>2008</strong>, ore 13.00 con la<br />
compagnia aerea Saudi Airlines<br />
Arrivo a Jeddah, 7 aprile <strong>2008</strong>, ore 14.35<br />
Il costo del volo indicativo è di circa 2’300 CHF.<br />
Il programma di massima prevede:<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 16<br />
In base ad una prima valutazione i costi generali<br />
per ogni partecipante ammontano a circa<br />
CHF 5’000 - 7’000 .— .<br />
Il termine per le iscrizioni è fissato al 25<br />
marzo.<br />
Per maggiori informazioni e per ricevere il<br />
formulario d’iscrizione, è possibile contattare:<br />
Swiss Business Association Saudi Arabia<br />
(SBASA) c/o Osec,<br />
Stampfenbachstrasse 85, 8021 Zurich<br />
Phone: +41 44 365 58 06<br />
Fax: +41 44 363 20 53<br />
sbasa@osec.ch<br />
www.osec.ch<br />
Sabato 5 aprile: Riyadh<br />
Arrivo individuale di tutti i partecipanti<br />
Domenica 6 aprile: Riyadh<br />
Colazione in Hotel (da definire)<br />
Mattina Incontro del Comitato direttivo<br />
Speech e discussioni con ospiti di spicco<br />
Pranzo<br />
Pomeriggio Visita ad un’azienda e/o presentazione SAGIA<br />
Cena<br />
Lunedì 7 aprile: Riyadh/Jeddah<br />
Colazione in Hotel<br />
Mattina Discussione plenaria con ospiti di spicco<br />
APERTO SOLO AI MEMBRI SBASA E AGLI OSPITI<br />
Tarda mattinata/ Trasferimento all’aereoporto e arrivo a Jeddah<br />
primo pomeriggio<br />
Trasferimento all’Hotel (da definire)<br />
Assemblea Generale SBASA<br />
Tardo pomeriggio Visita ad un’azienda<br />
Cena<br />
Martedì 8 aprile: Jeddah<br />
Mattina Colazione in Hotel<br />
Visita ad un’azienda<br />
Pranzo<br />
Pomeriggio Incontri individuali B2Bs<br />
Tardo pomeriggio Cena d’addio<br />
Rientro individuale in Svizzera di tutti i partecipanti
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
Il clima degli investimenti<br />
nella Repubblica Ceca<br />
Mercoledì 23 aprile <strong>2008</strong>, ore 15.00, presso la Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Corso Elvezia 16, 6° piano, Lugano<br />
organizzato da:<br />
Ambasciata della Repubblica<br />
Ceca in Svizzera<br />
in collaborazione con:<br />
di Radoslav Klepac<br />
Consigliere commerciale dell’Ambasciata della Repubblica Ceca<br />
Gentili lettrici e lettori,<br />
dopo l’ultimo incontro di 5 anni fa, la Repubblica Ceca si ripresenta<br />
al mondo imprenditoriale ticinese. Vi riproponiamo un<br />
Paese che nel 1989 ha avviato un processo politico pacifico, il<br />
quale ha portato alla transizione da un’economia centralizzata ad<br />
un’economia di libero mercato, registrando da allora un notevole<br />
sviluppo economico. Dal 2004, con i suoi 10.4 milioni di abitanti<br />
è diventato uno Stato membro dell’Unione Europea.<br />
L’Agenzia Ceca per la promozione economica e degli investimenti<br />
– CzechInvest e l’Ambasciata Ceca in Svizzera hanno proposto alla<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> e all’Osec di ripresentare il loro Paese al pubblico ticinese.<br />
L’incontro informativo “Il clima degli investimenti nella Repubblica<br />
Ceca” si terrà mercoledì 23 aprile <strong>2008</strong>, dalle ore 15.00, presso<br />
la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> a Lugano. In questa occasione verranno illustrate agli<br />
imprenditori ticinesi le attuali tendenze economiche, le possibilità<br />
di collaborazione nonché gli incentivi all’investimento.<br />
Nell’ultimo decennio le relazioni economico-commerciali tra Svizzera<br />
e Repubblica Ceca hanno registrato una tendenza crescente.<br />
Nel 2007 il volume d’affari ha raggiunto quasi CHF 2.8 miliardi.<br />
La Svizzera è diventata un partner commerciale importante (occupa<br />
il 17esimo posto). Attualmente nella Repubblica Ceca sono<br />
attive circa 140 aziende svizzere (PMI e grosse multinazionali)<br />
che svolgono con successo le loro attività, soprattutto nel settore<br />
chimico-farmaceutico.<br />
Nel corso della manifestazione, alcune aziende svizzere illustreranno<br />
le proprie esperienze con il mondo imprenditoriale ceco e<br />
condivideranno con il pubblico presente le conoscenze sullo sviluppo<br />
degli affari e sulla produzione in un Paese “sconosciuto”.<br />
Inoltre, tra le altre aziende, sarà presente l’azienda tradizionale<br />
ceca Zetor, produttrice di macchinari (trattori, sistema di pulizia<br />
di strade e terreni comunali nonché moduli di manutenzione di<br />
aerodromi ed aeroporti).<br />
Gli organizzatori di questa manifestazione saranno lieti di incontrarvi.<br />
Programma<br />
Attualità<br />
15.00 Apertura e saluto di benvenuto<br />
Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
15.10 Saluto di benvenuto del nuovo Ambasciatore della Repubblica<br />
Ceca in Svizzera, S.E. Boris Lazar<br />
15.20 Situazione economica della Repubblica Ceca<br />
Radoslav Klepáč, Consigliere commerciale dell’Ambasciata<br />
della Repubblica Ceca in Svizzera<br />
15.40 Clima degli investimenti nella Repubblica Ceca<br />
Eva Bernardová, Responsabile per la Germania del<br />
Sud, la Svizzera e l’Austria, CzechInvest<br />
16.10 Pausa caffè<br />
16.25 Aspetti giuridici degli investimenti nella Repubblica Ceca<br />
Mischa Mensik, Studio legale e notarile RhM, Meggen<br />
16.45 Esperienze pratiche e possibilità di collaborazione:<br />
• Investitori svizzeri nella Repubblica Ceca<br />
Vetropack (AG), produttore di vetro<br />
• Nuove tendenze nell’industria del tessile e dell’abbigliamento<br />
della Repubblica Ceca<br />
Associazione tessile della Repubblica Ceca<br />
• La tradizione ceca della costruzione di macchinari<br />
Zetor Brno, produttore di trattori<br />
17.50 Saluto finale<br />
Jean-Antoine Wild, Responsabile Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
18.00 Ricco aperitivo con specialità ceche<br />
La manifestazione si terrà in lingua italiana e inglese.<br />
Le iscrizioni sono aperte a tutti gli interessati. Per motivi organizzativi<br />
vi preghiamo di voler annunciare la vostra partecipazione, entro<br />
martedì 15 aprile <strong>2008</strong>.<br />
Altre informazioni: possono essere richieste alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Signora G.<br />
Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12,<br />
gorica@cci.ch, www.cciati.ch.
Attualità<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 18<br />
ARAF <strong>Ti</strong>cino traccia un primo bilancio<br />
dell’attività e invita le aziende ticinesi ad<br />
aderire massicciamente al progetto<br />
In questo primo anno di attività, l’Associazione della Rete di aziende formatrici del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
ha concretizzato il modello formativo professionale duale in rete nell’ambito del commercio e<br />
avviato delle attività correnti<br />
Adattamento di Lisa Pantini<br />
ARAF <strong>Ti</strong>cino Ci guadagna è nata il 31 gennaio 2007<br />
dalla cooperazione tra la Federazione<br />
ticinese della Società degli impiegati del<br />
commercio (SIC <strong>Ti</strong>cino), la Camera di commercio,<br />
dell’industria, dell’artigianato e dei<br />
servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>), l’Associazione<br />
delle industrie ticinesi (AITI), e il Cantone<br />
per promuovere l’apprendistato commerciale<br />
attraverso la condivisione del posto<br />
di tirocinio fra quelle aziende che non<br />
hanno mai formato giovani impiegati di<br />
commercio o che hanno smesso di farlo.<br />
Concretamente, più aziende si appoggiano<br />
a un ente esterno (Istituzione guida)<br />
e, a rotazione di almeno un anno, si dividono<br />
i doveri, la formazione, le responsabilità<br />
e gli oneri finanziari legati a un<br />
posto di tirocinio. Ogni azienda mette quindi<br />
a disposizione un tassello di formazione e l’Istituzione<br />
guida si preoccupa del suo insieme.<br />
ARAF <strong>Ti</strong>cino si propone, inoltre, di promuovere<br />
questo modello in altri settori professionali<br />
mettendo a disposizione la propria esperienza<br />
e, se richiesto, assumendone la gestione.<br />
*<br />
l’azienda formatrice della rete, che …<br />
• dedica meno tempo alla gestione dell’apprendista<br />
• si ritrova più tempo per le attività correnti<br />
• dispone di un/a apprendista più produttivo/a in<br />
quanto selezionato/a e seguito/a da professionisti<br />
della formazione<br />
• beneficia inoltre dei vantaggi generali<br />
di chi assume un apprendisti, quali:<br />
- l’apporto di aria giovane e novità<br />
- la disponibilità di manodopera a costo<br />
relativamente basso<br />
- la possibilità di inserire nel proprio<br />
organico personale formato e già inserito<br />
nella realtà aziendale<br />
- l’immagine positiva derivante dall’impegno<br />
nella formazione di giovani leve<br />
*) Studi nazionali recenti dimostrano che il rapporto tra costi e benefici derivati<br />
dalla formazione di apprendisti è positivo per le aziende<br />
Apprendisti<br />
Ricerca, selezione e reclutamento apprendisti<br />
POSTO DI TIROCINIO 1<br />
AZIENDA<br />
A<br />
Noi (Istituzione guida)<br />
AZIENDA<br />
C<br />
AZIENDA<br />
B<br />
Promuoviamo e offriamo posti<br />
di tirocinio di qualità<br />
• cerchiamo aziende con potenzialità di formazione<br />
• definiamo i piani di formazione e di rotazione degli<br />
apprendisti nelle aziende della rete nell’ottica<br />
di una formazione completa<br />
• curiamo la ricerca e la selezione di apprendisti<br />
e li assumiamo<br />
Ci concentriamo<br />
a) sulla qualità della formazione<br />
• forniamo assistenza personalizzata alle aziende<br />
• verifichiamo il raggiungimento degli obiettivi<br />
• proponiamo soluzioni in caso di mancato raggiungimento<br />
degli obiettivi o in caso di prestazioni insufficienti da parte<br />
degli apprendisti<br />
• organizziamo corsi e/o momenti formativi mirati<br />
b) sugli aspetti amministrativi della formazione<br />
• gestione degli strumenti della formazione, tra cui le<br />
Situazione di apprendimento e di lavoro (SAL)<br />
e le Unità procedurali (UP),<br />
• In qualità di datore di lavoro: firma dei contratti di tirocinio<br />
e delle valutazioni, gestione dei contatti con i genitori, con<br />
la Divisione della formazione professionale e con la scuola<br />
Dirigiamo, coordiniamo, promuoviamo la Rete di aziende formatrici<br />
e per i servizi resi sosteniamo dei costi che sono coperti<br />
dalle aziende associate e da contributi pubblici<br />
ISTITUZIONE<br />
GUIDA DI<br />
ARAF TICINO<br />
Voi (aziende)<br />
Vi preoccupate di offrire tasselli di formazione<br />
• firmate un contratto di formazione di almeno un anno<br />
• partecipate alla stesura del vostro programma di formazione<br />
(obiettivi, modalità e tempi)<br />
Accompagnate e osservate l’apprendista<br />
• grazie alla presenza di una persona qualificata,<br />
• durante i processi di formazione (per esempio in ambito<br />
delle SAL e delle UP). Contribuite alla sua valutazione.<br />
Comunicate obiettivi e scadenze agli apprendisti<br />
Partecipate ai costi della Rete di aziende formatrici (salario e<br />
oneri sociali dell’apprendista e quota dei costi amministrativi<br />
per i servizi resi dall’Istituzione guida)<br />
AZIENDA<br />
D<br />
AZIENDA<br />
E<br />
POSTO DI TIROCINIO 2<br />
Bellinzonese e Tre Valli Locarnese e Vallemaggia Luganese Mendrisiotto Italia Totale<br />
Candidature pervenute 110 34 32 11 5 192<br />
Apprendisti assunti 6 1 1 1 0 9<br />
Aziende<br />
Ricerca aziende formatrici<br />
Bellinzonese e Tre Valli Locarnese e Vallemaggia Luganese Mendrisiotto Totale<br />
Aziende contattate 157 110 249 64 580<br />
Esito positivo: aziende associate 7 1 1 0 9<br />
È soddisfa<br />
l’apprendista im<br />
• sviluppa delle<br />
trasversali in a<br />
• sviluppa i cont<br />
così le probab<br />
dopo il tirocin<br />
• ha la sicurezza<br />
individualmen<br />
• ha la sicurezza<br />
Dicono di ARAF<br />
Per un Istituto a caratte<br />
propria missione operan<br />
territorio costituisce una<br />
offrire ad un giovane l’o<br />
brata ottimale. La compo<br />
di diversificazione delle e<br />
valorizzazione delle com<br />
Carlo Bizzozero, diret<br />
L’Ente ticinese per il tur<br />
stituzione si è sempre pr<br />
dere una formazione co<br />
Dopo una pausa di alcu<br />
l’Ente ticinese per il turis<br />
In effetti, poter condivid<br />
e soprattutto potersi ap<br />
pagna nella formazione<br />
strativi, ci è parso intere<br />
Alberto Monticelli, res<br />
Siamo specializzati e att<br />
gement dei documenti.<br />
permettono di affrontar<br />
fondamentale formare g<br />
Da qualche anno formia<br />
aderendo ad ARAF <strong>Ti</strong>cin<br />
mercio. Apprezziamo la<br />
della formazione nella s<br />
sta dal punto di vista sco<br />
lavoro gradevole e confo<br />
esperienza quale aziend<br />
poter partecipare allo sv<br />
Emanuele Severoni, d
NE DELLA RETE<br />
FORMATRICI<br />
E TICINO<br />
ni:<br />
no<br />
27<br />
zona<br />
ino.ch<br />
91 821 01 01<br />
i:<br />
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
Hanno aderito in qualità di soci sostenitori<br />
la Federazione ticinese delle associazioni<br />
di fiduciari (FTAF), l’Associazione<br />
<strong>Ti</strong>cinese Agenzie Viaggi (ATAV) e il Centro<br />
formazione professionale SSIC-TI di Gordola.<br />
Sostengono e promuovono lo scopo<br />
e gli obiettivi di ARAF <strong>Ti</strong>cino, in qualità<br />
di soci attivi, anche le aziende formatrici<br />
della Rete.<br />
Il progetto<br />
In tutto il <strong>Ti</strong>cino, 580 aziende sono state<br />
informate direttamente sulle opportunità<br />
offerte dal nuovo modello di formazione<br />
in rete. Di queste, 169, localizzate principalmente<br />
nelle regioni Bellinzonese e Tre<br />
Valli, sono state contattate telefonicamente<br />
o personalmente.<br />
Nove sono i contratti stipulati con le<br />
aziende che hanno deciso di formare<br />
in rete.<br />
Nei primi sei mesi di attività, ARAF <strong>Ti</strong>cino<br />
si è occupata pure della ricerca, della<br />
selezione e dell’assunzione delle persone<br />
in formazione. Le candidature pervenute<br />
sono state 192 e provenivano principalmente<br />
dal Bellinzonese e dalle Tre Valli<br />
(in totale 110). La selezione ha portato<br />
ARAF <strong>Ti</strong>cino ad assumere 9 giovani provenienti<br />
dal Bellinzonese (3), dalle Tre<br />
Valli (3), dal Locarnese (1), dal Luganese<br />
(1) e dal Mendrisiotto (1).<br />
Attività <strong>2008</strong>: visibilità, promozione<br />
dei posti di tirocinio e consolidamento<br />
della Rete<br />
Quest’anno ARAF <strong>Ti</strong>cino si prefigge di<br />
acquisire maggiore visibilità e di dare un<br />
contributo concreto – con la ricerca di<br />
nuove aziende formatrici e associazioni<br />
professionali di categoria da associare alla<br />
Rete e con la fidelizzazione FORMARE degli attuali<br />
soci – alla campagna di promozione dei RENDE!<br />
posti di tirocinio lanciata alla fine di feb-<br />
NOVITÀ: FORMAZIONE<br />
PROFESSIONALE IN RETE<br />
braio dalla Repubblica e Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
con il Dipartimento dell’educazione, della<br />
cultura e dello sport.<br />
In quest’ottica si sono mossi i primi passi<br />
di ricerca di nuove aziende formatrici<br />
in tutto il Cantone, attraverso numerosi<br />
appuntamenti come Espoprofessioni o<br />
incontri ad hoc nelle varie regioni del<br />
Cantone, e parallelamente a ciò, a metà<br />
febbraio è partita la nostra di collocamento<br />
di apprendisti impiegati di commercio<br />
per l’anno scolastico <strong>2008</strong>/2009.<br />
La novità di quest’anno è sicuramente<br />
legata al fatto che la campagna di<br />
promozione ricopre tutto il territorio<br />
ticinese e che ARAFticino<br />
lancia il suo appello alle<br />
ASSOCIAZIONE DELLA RETE<br />
DI AZIENDE FORMATRICI<br />
DEL CANTONE TICINO<br />
Partner delle aziende<br />
che formano apprendisti<br />
Attualità<br />
Testimonianze di enti e aziende che già collaborano con ARAF<br />
Per un Istituto a carattere socio-educativo, quale è il von Mentlen, assolvere la<br />
propria missione operando in sinergia con gli enti e i professionisti operanti<br />
sul territorio costituisce una condizione ineludibile. In forza di questo presupposto,<br />
offrire ad un giovane l’opportunità di formarsi, secondo il sistema<br />
in rete, è sembrata ottimale. La componente più significativa appare senza<br />
dubbio la possibilità di diversificazione delle esperienze e delle conoscenze.<br />
In altre parole, la doverosa valorizzazione delle componenti della versatilità e<br />
della complementarietà.<br />
Carlo Bizzozero, direttore Istituto von Mentlen, Bellinzona<br />
L’Ente ticinese per il turismo, quale istituzione di diritto pubblico, dalla sua<br />
costituzione si è sempre preoccupato di offrire la possibilità ai giovani di<br />
intraprendere una formazione commerciale. Dopo una pausa di alcuni anni,<br />
grazie alla neo-costituita ARAF <strong>Ti</strong>cino, dal 2007 l’Ente ticinese per il turismo ha<br />
ripreso a formare giovani apprendisti. In effetti, poter condividere la responsabilità<br />
della formazione con altre aziende e soprattutto potersi appoggiare<br />
ad un ente esterno che ci sostiene e ci accompagna nella formazione e che si<br />
assume le responsabilità e gli aspetti amministrativi, ci è parso interessante.<br />
Alberto Monticelli, responsabile amministrativo <strong>Ti</strong>cino Turismo, Bellinzona<br />
Siamo specializzati e attenti all’innovazione nella gestione globale e nel<br />
management dei documenti. La nostra forza sono i collaboratori qualificati,<br />
che ci permettono di affrontare con efficienza le molteplici sfide del futuro.<br />
Riteniamo fondamentale formare giovani leve per poter disporre di personale<br />
qualificato. Da qualche anno formiamo apprendisti “informatici di supporto”<br />
e dal 2007, aderendo ad ARAF <strong>Ti</strong>cino, formiamo in rete un’apprendista impiegata<br />
di commercio. Apprezziamo la presenza di un’Istituzione guida che<br />
assicura la qualità della formazione nella sua globalità e sul posto di lavoro,<br />
che segue l’apprendista dal punto di vista scolastico, lasciandoci però il compito<br />
di offrire un luogo di lavoro gradevole e conforme al piano di formazione<br />
stabilito. Ad oggi la nostra esperienza quale azienda formatrice è fortemente<br />
positiva. Siamo orgogliosi di poter partecipare allo sviluppo professionale di<br />
giovani del nostro Cantone.<br />
Emanuele Severoni, direttore Palo Alto SA, Lugano<br />
Sareste<br />
disposti…<br />
… ad assumere un/una apprendista impiegato/a<br />
di commercio, ma non potete per i seguenti motivi:<br />
• la nuova formazione commerciale di base<br />
vi sembra troppo complessa o poco conosciuta<br />
• disponete di poco personale<br />
• siete fortemente specializzati in alcuni ambiti e<br />
vi è impossibile garantire una formazione completa<br />
• non volete assumere un impegno triennale<br />
• non avete un maestro di tirocinio e/o tempo<br />
per seguire i relativi corsi<br />
Esiste un modello formativo alternativo per la formazione<br />
di apprendisti che si adatta alla vostra realtà<br />
aziendale: la formazione in rete!<br />
aziende con uno slogan promettente e<br />
molto significativo: “Formare rende!”<br />
Lo slogan adottato risponde in modo diretto<br />
a chi avesse dubbi sull’utilità della<br />
formazione di giovani apprendisti. Oltre<br />
a soddisfare i bisogni del mercato, ad<br />
appagare le necessità della collettività,<br />
la formazione professionale ricompensa<br />
chi assume apprendisti. In Svizzera<br />
due terzi dei rapporti di formazione<br />
si concludono con un beneficio netto.<br />
Studi nazionali recenti dimostrano infatti<br />
che il rapporto tra costi e benefici<br />
derivati dalla formazione di apprendisti<br />
è positivo.<br />
Per informazioni dettagliate è possibile<br />
contattare:<br />
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21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
Consulenza individuale sulla Cina<br />
c/o Osec Lugano, 13 maggio <strong>2008</strong><br />
La Cina è attualmente il partner commerciale più importante della Svizzera in Asia e la sua<br />
crescita economica prosegue inarrestabile. Se le opportunità di business nell’Impero di<br />
Mezzo sono tante, anche grazie al reddito individuale dei Cinesi che sale progressivamente,<br />
altrettanti sono però i rischi da non sottovalutare e le norme e gli aspetti burocratici da<br />
rispettare. Non da meno, è importante sapere come individuare il partner locale giusto e<br />
tramite quali canali distribuire i propri prodotti.<br />
Avete domande e dubbi?<br />
Il 13 maggio <strong>2008</strong>, l’Osec propone alle aziende una giornata di incontri individuali sulla Cina con il suo consulente paese e<br />
uno specialista proveniente dallo Swiss Business Hub di Pechino. Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività in questo<br />
Paese o che hanno problemi concreti possono fissare un appuntamento della durata di un’ora nel corso del quale otterranno<br />
una consulenza personalizzata!<br />
Contattateci al +41 91 911 51 37 oppure tramite e-mail all’indirizzo mzurfluh@osec.ch, saremo lieti di fissarvi un appuntamento!<br />
Prevenire la corruzione - Consigli<br />
alle imprese svizzere operanti<br />
all’estero<br />
La corruzione all’estero è punibile<br />
anche in Svizzera!<br />
Alla luce dell’inasprimento delle di-<br />
sposizioni legali e della collaborazione<br />
internazionale, è necessario che le<br />
imprese riconoscano i rischi della<br />
corruzione e si assumano la propria<br />
responsabilità. A questo proposito, la<br />
Segreteria di Stato dell’economia SECO<br />
ha pubblicato una seconda versione<br />
riveduta dell’opuscolo “Prevenire la<br />
corruzione - Consigli alle imprese<br />
svizzere operanti all’estero”.<br />
La lotta alla corruzione nelle operazioni<br />
economiche internazionali riveste<br />
per la Svizzera un’importanza<br />
fondamentale. L’obiettivo perseguito è<br />
di garantire condizioni concorrenziali<br />
eque per le imprese svizzere operanti<br />
all’estero e di abbattere uno dei maggiori<br />
ostacoli allo sviluppo presente in<br />
molte parti del mondo.<br />
La lotta contro la corruzione si è<br />
notevolmente inasprita negli ultimi<br />
dieci anni sia a livello nazionale sia<br />
internazionale. Gli Stati della comunità<br />
internazionale si sono impegnati con<br />
diverse convenzioni a punire i comportamenti<br />
corrotti sul loro territorio<br />
e all’estero. Nel contempo hanno convenuto<br />
misure per migliorare la prevenzione,<br />
l’identificazione e l’adozione<br />
di sanzioni per la corruzione.<br />
Il nuovo opuscolo, rielaborato dalla<br />
SECO, in collaborazione con l’Ufficio<br />
federale di giustizia, il Dipartimento<br />
federale degli affari esteri, economiesuisse<br />
e Transparency International<br />
Svizzera, fornisce alle imprese svizzere<br />
informazioni utili su come far fronte<br />
alla corruzione, una panoramica della<br />
revisione del diritto penale svizzero in<br />
materia di corruzione, casi concreti e<br />
altre preziose indicazioni.<br />
L’opuscolo è disponibile in tedesco,<br />
francese, italiano e inglese e può essere<br />
richiesto gratuitamente all’Osec<br />
oppure alla SECO, Settore Investimenti<br />
internazionali e imprese multinazionali,<br />
Effingerstrasse 1, 3003 Berna,<br />
AFIN@seco.admin.ch<br />
In alternativa è possibile scaricarlo in<br />
formato pdf dal sito web www.newsservice.admin.ch/NSBSubscriber/message/attachments/10973.pdf
Commercio estero<br />
Ordinanza sul controllo dei beni<br />
a duplice impiego: revisione degli<br />
elenchi di controllo<br />
Sui beni a duplice impiego e sul materiale<br />
d’armamento vengono effettuati<br />
dei controlli delle esportazioni. La<br />
legge sul controllo dei beni a duplice<br />
impiego (LBDI) disciplina l’esportazione<br />
di questa tipologia di prodotti<br />
come pure dei beni d’armamento non<br />
contemplati dalla legge sul materiale<br />
bellico (ad es. simulatori).<br />
Le recenti modifiche delle liste di controllo<br />
dei prodotti che rientrano nel<br />
quadro dei regimi internazionali di<br />
controllo delle esportazioni hanno<br />
portato ad un aggiornamento della legislazione<br />
svizzera in materia e i parametri<br />
di controllo tecnico degli allegati<br />
1-3 sono quindi stati revisionati. Tale<br />
revisione ha effetto dal 1° marzo <strong>2008</strong>.<br />
Gli allegati 1-3 riveduti possono essere<br />
consultati in formato pdf sul sito web<br />
della Segreteria di Stato dell’economia<br />
(SECO) www.seco.admin.ch >Temi ><br />
Politica economica esterna > Controlli<br />
delle esportazioni > Prodotti industriali<br />
> Legge e elenchi dei beni.<br />
Alla stessa pagina web sono disponibili<br />
altri documenti ed informazioni utili<br />
sul tema.<br />
Prolungata la cooperazione tra<br />
Svizzera e EURATOM nella ricerca<br />
sulla fusione<br />
Nel quadro della cooperazione tra<br />
Svizzera e EURATOM, il Dipartimento<br />
federale dell’interno ha prolungato<br />
quattro contratti esecutivi nel campo<br />
della fisica dei plasmi e della fusione.<br />
La Svizzera potrà così continuare a partecipare<br />
quale membro a pieno titolo<br />
alla ricerca europea sulla fusione.<br />
La prossima pietra miliare del programma<br />
europeo sulla fusione, che nel<br />
frattempo ha assunto dimensioni mondiali,<br />
è la realizzazione di una centrale<br />
pilota che per la prima volta sfrutterà la<br />
fusione termonucleare a fini commerciali,<br />
trattasi di ITER a Cadarache, in<br />
Francia. Questa iniziativa è promossa<br />
dagli Stati membri di EURATOM (compresa<br />
la Svizzera), Giappone, Russia,<br />
Cina, Corea del Sud, India e Stati Uniti.<br />
Il testo integrale del comunicato<br />
stampa della Segreteria di Stato per<br />
l’educazione e la ricerca SER può<br />
essere consultato online su www.<br />
admin.ch/aktuell/00089/index.<br />
html?lang=it&msg-id=16879<br />
Ulteriori ragguagli sono disponibili anche<br />
sul sito di ITER Informations for<br />
Swiss-Industry www.iter-industry.ch/<br />
Rappresentanza sociale,<br />
rappresentanza fiscale e recupero<br />
IVA in Italia tramite la CCSI<br />
La Camera di Commercio Svizzera in<br />
Italia ha attivato un nuovo servizio<br />
di rappresentanza sociale, dedicato a<br />
tutte le aziende svizzere che intendono<br />
assumere lavoratori in Italia.<br />
Grazie al supporto qualificato dei suoi<br />
operatori, tutte le procedure relative<br />
alla gestione del personale vengono<br />
svolte direttamente in Italia, sollevando<br />
così il datore di lavoro svizzero dai diversi<br />
oneri riguardanti la selezione e il<br />
reclutamento del personale, l’iscrizione<br />
agli enti previdenziali (INPS) e assicurativi<br />
(INAIL), la gestione delle buste<br />
paga, la compilazione dei modelli per<br />
il versamento dei contributi e delle<br />
ritenute fiscali, la stesura di lettere di<br />
assunzione, licenziamento, richiamo,<br />
l’adempimento di tutti gli obblighi di<br />
carattere fiscale.<br />
La nuova funzione di rappresentanza<br />
sociale si affianca al già collaudato<br />
servizio di rappresentanza fiscale,<br />
grazie al quale le imprese elvetiche,<br />
nominando la CCSI proprio rappresentante<br />
fiscale in Italia, acquisiscono una<br />
soggettività passiva ai fini IVA, e possono,<br />
relativamente a questa imposta,<br />
operare come se fossero delle società<br />
italiane, recuperando l’IVA pagata ai<br />
fornitori nazionali.<br />
Il compito della Camera di Commercio<br />
Svizzera in Italia, in qualità di rappresentante<br />
fiscale, è quindi quello di<br />
adempiere a tutti gli obblighi dettati<br />
dalla legge relativa all’imposta sul valore<br />
aggiunto: fatturazione, registrazione,<br />
liquidazione e dichiarazione.<br />
La rappresentanza fiscale è indirizzata<br />
alle imprese svizzere che non posseggono<br />
i requisiti necessari per accedere<br />
al servizio di recupero IVA (art. 38-ter<br />
del D.P.R. 633/72), per il quale la Camera<br />
di Commercio Svizzera in Italia,<br />
in nome e per conto delle aziende che<br />
lo richiedono, si incarica di svolgere<br />
l’intera procedura necessaria ad ottenere<br />
il rimborso dell’IVA per beni e<br />
servizi acquistati in Italia ed inerenti<br />
all’attività lavorativa svolta.<br />
Per maggiori ragguagli su questi servizi<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 22<br />
si invita a contattare la signora Mariagrazia<br />
Bono, CCSI, Milano, tel. +39 02<br />
76320350, bono@ccsi.it, www.ccsi.it<br />
Varata l’area unica per i pagamenti<br />
in euro (SEPA)<br />
L’area unica per i pagamenti in euro<br />
è stata varata il 28 febbraio <strong>2008</strong>. La<br />
SEPA (Single Euro Payments Area),<br />
questo è il suo nome, consente di effettuare<br />
pagamenti transfrontalieri in<br />
euro con la stessa rapidità, sicurezza e<br />
facilità dei pagamenti nazionali.<br />
Per ragioni tecniche e giuridiche il<br />
lancio dello strumento di pagamento<br />
SEPA per gli addebiti diretti avrà luogo<br />
successivamente ma non oltre il 1°<br />
novembre 2009. Per i pagamenti con<br />
carta il quadro SEPA è in vigore dal 1°<br />
gennaio <strong>2008</strong>.<br />
La piazza bancaria elvetica fa parte di<br />
quest’area unica sin dall’inizio.<br />
La “Dichiarazione comune della Commissione<br />
europea e della Banca centrale<br />
europea che esprime soddisfazione<br />
per il lancio ufficiale degli strumenti di<br />
pagamento SEPA da parte delle banche<br />
della UE” può essere consultata al sito<br />
web http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/98).<br />
Informazioni complementari della<br />
Commissione sulla SEPA sono invece<br />
disponibili su http://ec.europa.eu/<br />
internal_market/payments/sepa/index_en.htm<br />
Regole più severe per migliorare la<br />
sicurezza dei giocattoli nell’UE<br />
La Commissione intende migliorare la<br />
sicurezza dei giocattoli in Europa ed<br />
ha quindi proposto la revisione della<br />
relativa direttiva (88/33/CEE), ormai<br />
vecchia di 20 anni. La Commissione<br />
vuole rafforzare le regole comunitarie,<br />
in particolare quelle relative all’utilizzo<br />
di sostanze chimiche nei giocattoli.<br />
La revisione mira essenzialmente ad<br />
imporre nuove esigenze, molto più<br />
severe, in materia di sicurezza, per<br />
eliminare tutti i pericoli identificati di<br />
recente. Essa vuole anche rafforzare<br />
la responsabilità dei produttori e degli<br />
importatori in materia di commercializzazione<br />
dei giocattoli ed accrescere<br />
l’obbligo di sorveglianza del mercato<br />
da parte degli Stati membri.<br />
Il testo integrale del comunicato stam-
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
pa della Commissione europea può<br />
essere consultato su http://europa.eu/<br />
rapid/searchAction.do (ricerca tramite<br />
riferimento IP/08/91).<br />
European Business: Facts and<br />
Figures<br />
“European Business: Facts and Figures”<br />
è la pubblicazione di riferimento<br />
per una corretta interpretazione<br />
dell’andamento recente dell’impresa<br />
europea. Contiene il quadro statistico<br />
globale della struttura, dello sviluppo e<br />
delle caratteristiche delle differenti attività<br />
economiche nell’Unione europea,<br />
dal settore dell’energia alle comunicazioni,<br />
dall’industria estrattiva ai servizi<br />
d’informazione e ai media.<br />
ISBN 978-92-79-07024-2, Nr. cat. KS-<br />
BW-07-001-EN-C<br />
La pubblicazione è disponibile unicamente<br />
in lingua inglese.<br />
Prezzo: EUR 25 (escl. 2,4% IVA e CHF<br />
6.00 spese di spedizione)<br />
Corso del cambio come da Gazzetta<br />
ufficiale dell’UE più attuale.<br />
Termine di consegna: ca. 10 giorni<br />
Questa pubblicazione può essere ordinata<br />
tramite e-mail a mzurfluh@osec.ch oppure<br />
fax al +41 91 911 51 39 indicando l’indirizzo<br />
di fatturazione e di consegna.<br />
Bulgaria: miliardi investiti<br />
nell’ambiente e nel traffico<br />
Bruxelles ha dato il suo consenso a sei<br />
dei sette programmi operativi bulgari<br />
per il periodo 2007-2013, la cui attuazione<br />
sarà finanziata dai fondi strut-<br />
turali e dai fondi di coesione per un<br />
importo pari a 6,8 miliardi di euro.<br />
Due miliardi saranno attribuiti al programma<br />
settoriale “Trasporti”: il 50%<br />
sarà assegnato all’estensione della rete<br />
stradale, il 30% al trasporto ferroviario,<br />
il 10,5% al trasporto intermodale<br />
ed il 7,8% alla navigazione marittima<br />
e fluviale.<br />
Il programma “Ambiente” disporrà di<br />
1,8 miliardi di euro. La priorità sarà<br />
data alla gestione dell’acqua, alla gestione<br />
dei rifiuti e alla protezione della<br />
natura.<br />
Gli altri programmi operativi riguardano<br />
lo sviluppo regionale, la competitività,<br />
lo sviluppo sociale, la capacità<br />
amministrativa e l’assistenza tecnica.<br />
Per ulteriori ragguagli si invita a consultare<br />
il sito web di Eurofunds - Structural<br />
Funds Bulgaria all’indirizzo www.<br />
eufunds.bg/?cat=2<br />
UE: uno “Small Business Act” per le<br />
PMI<br />
Il 31 gennaio <strong>2008</strong> la Commissione<br />
europea ha avviato una consultazione<br />
pubblica sul contenuto di una legge<br />
europea sulle piccole imprese (“Small<br />
Business Act”).<br />
Obiettivo della nuova legge è di mettere<br />
le piccole e medie imprese al centro del<br />
processo decisionale nell’UE e attuare<br />
misure concrete destinate a liberare<br />
il loro potenziale di crescita. Nuove<br />
iniziative saranno prese per alleggerire<br />
il carico di regolamenti imposto alle<br />
PMI, facilitare il loro accesso al mercato<br />
unico e agli appalti pubblici.<br />
L’elaborazione della “legge sulle piccole<br />
imprese” rappresenta una delle<br />
misure principali della Commissione<br />
nel quadro della sua “Strategia per la<br />
crescita e l’occupazione”. La consultazione<br />
prosegue fino alla fine del mese<br />
di marzo. La Commissione europea<br />
prevede di proporre questo pacchetto<br />
di misure a giugno <strong>2008</strong>.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione europea è visionabile<br />
su http://europa.eu/rapid/<br />
searchAction.do (ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/165).<br />
Bosnia Ergezovina: riduzione<br />
dell’imposta sulle società<br />
La Bosnia Erzegovina ha riveduto al<br />
ribasso la sua fiscalità delle imprese.<br />
Da quest’anno, il tasso d’imposizione<br />
è stato ridotto dal 30 al 10%. Inoltre<br />
le aziende che realizzano più del 30%<br />
della loro cifra d’affari all’esportazione<br />
nonché quelle che investono meno di<br />
10,25 milioni di euro in cinque anni<br />
sono esonerate dall’imposta sulle società.<br />
Sono esonerati anche gli utili<br />
generati in Bosnia Erzegovina da imprese<br />
estere.<br />
Cina: legge applicabile ai contratti<br />
con l’estero<br />
La regolamentazione della Corte suprema<br />
cinese relativa alla legge applicabile<br />
ai contratti conclusi con partner esteri<br />
è in vigore da agosto 2007.<br />
Tali regole consentono di fare una<br />
distinzione chiara tra i casi in cui<br />
può essere preso in considerazione il<br />
diritto straniero e i casi in cui si deve<br />
obbligatoriamente applicare la legge<br />
cinese.<br />
In generale, fa stato il diritto del Paese<br />
che presenta i legami più stretti con<br />
il contratto. La nuova regolamentazione<br />
definisce i criteri secondo i quali<br />
viene valutata la qualità dei legami in<br />
questione.<br />
Nei contratti seguenti viene invece applicato<br />
unicamente il diritto cinese:<br />
• le società a capitale misto (equity<br />
joint venture)<br />
• le joint ventures contrattuali (contractual<br />
joint venture)<br />
• i contratti che concernono l’estrazione<br />
mineraria e la gestione delle<br />
risorse naturali<br />
• l’acquisizione di partecipazioni a<br />
equity joint-ventures o a contractual<br />
joint-ventures cino-straniere<br />
• l’acquisizione di partecipazioni in<br />
società cinesi<br />
• la partecipazione all’aumento di capitale<br />
di una società cinese o cinostraniera<br />
• i contratti relativi all’acquisto dell’insieme<br />
degli elementi materiali di<br />
un’azienda cinese.<br />
Gli articoli di legge possono essere<br />
visionati online su www.fdi.gov.cn ><br />
Laws > Law and statute > General<br />
Laws and Regulations > Judicial Interpretation<br />
> “Rules of the Supreme<br />
People’s Court on Related Issues<br />
concerning the Application of Law in<br />
Hearing Foreign-Related Contractual<br />
Dispute Cases Related to Civil and<br />
Commercial Matters”.
Commercio estero<br />
Cina: regole d’applicazione della<br />
nuova legge relativa all’imposta sulle<br />
società<br />
Pechino ha pubblicato a dicembre 2006<br />
delle regole volte a facilitare l’attuazione<br />
della riforma della legge inerente all’imposta<br />
sulle società.<br />
La nuova legge è entrata in vigore il 1°<br />
gennaio <strong>2008</strong>. La novità principale consiste<br />
nell’introduzione di un tasso d’imposta<br />
unico del 25% applicabile sia alle<br />
aziende cinesi sia alle società estere.<br />
Le direttive adottate dal Consiglio degli<br />
affari di Stato (governo cinese) forniscono<br />
spiegazioni inerenti a vari aspetti,<br />
quali<br />
• le aziende assoggettate all’imposta in<br />
Cina;<br />
• come calcolare il reddito imponibile<br />
delle imprese;<br />
• i costi deducibili;<br />
• gli investimenti esonerati o che beneficiano<br />
di un trattamento fiscale<br />
preferenziale;<br />
• le aziende che continuano a beneficiare<br />
di facilitazioni fiscali;<br />
• le condizioni da adempiere affinché<br />
una società possa essere considerata<br />
come società high-tech fiscalmente<br />
privilegiata;<br />
• le condizioni da adempiere per far<br />
valere delle “tax holidays” (esonero o<br />
sgravio temporaneo).<br />
Per più ampie informazioni si invita a consultare<br />
il sito web di China Briefing www.<br />
china-briefing.com/blog/2007/12/14/ ><br />
“China publishes implementation rules<br />
for new corporate income tax”<br />
USA: prescrizioni di sicurezza più<br />
severe nel traffico merci<br />
Ad inizio gennaio <strong>2008</strong> le autorità doganali<br />
americane hanno presentato un<br />
progetto di legge volto ad inasprire le<br />
disposizioni in materia di sicurezza del<br />
traffico merci con gli Stati Uniti.<br />
Le nuove esigenze di sicurezza “10+2”,<br />
come vengono chiamate, prevedono che,<br />
24 ore prima dell’imbarco, alle autorità<br />
doganali (U.S. Customs and Border Protection)<br />
siano trasmessi 12 ulteriori dati<br />
sulle merci importate negli USA. Tale<br />
obbligo incombe all’importatore.<br />
Le informazioni da trasmettere alle dogane<br />
comprendono tra l’altro:<br />
• nome ed indirizzo del produttore della<br />
merce importata<br />
• nome ed indirizzo del venditore e<br />
dell’acquirente<br />
• luogo di destinazione<br />
• provenienza<br />
• nome ed indirizzo del trasportatore<br />
• esatta posizione della merce sulla<br />
nave.<br />
Le nuove prescrizioni saranno introdotte<br />
progressivamente nell’arco di dodici<br />
mesi.<br />
Maggiori ragguagli sono disponibili online<br />
su www.cbp.gov/xp/cgov/import/<br />
carriers/security_filing/<br />
High Tech Indicators 2007: la<br />
competitività tecnologica in 33 paesi<br />
La Cina è al top in materia di high tech.<br />
Sul piano della competitività potrebbe<br />
spodestare gli Stati Uniti.<br />
Questo è quanto risulta dal rapporto<br />
del Georgia Institute of Technology, che<br />
passa in rassegna la competitività di 33<br />
nazioni, tra cui la Svizzera, nel settore<br />
dell’alta tecnologia.<br />
Lo studio esamina i seguenti fattori:<br />
• l’orientamento nazionale (miglior risultato:<br />
Canada, USA, Singapore)<br />
• l’infrastruttura socio-economica (USA,<br />
Svezia, Irlanda)<br />
• l’infrastruttura tecnologia (USA, Giappone,<br />
Germania)<br />
• la capacità produttiva (USA, Giappone,<br />
Cina)<br />
• la percezione che hanno gli esperti<br />
sulla capacità high tech futura dei<br />
paesi (Giappone, Germania, Svezia,<br />
Svizzera).<br />
Sempre secondo il rapporto, la Svizzera<br />
dispone di competenze specialistiche<br />
nei mercati di nicchia.<br />
Il rapporto “High Tech Indicators: Technology-based<br />
Competitiveness of 33 Nations<br />
2007” può essere scaricato in formato<br />
pdf dal sito www.tpac.gatech.edu/<br />
hti2007/HTI2007ReportNSF_012208.<br />
pdf<br />
Classifica dei colossi mondiali della<br />
distribuzione<br />
Nella classifica dei 250 “big” mondiali<br />
della distribuzione, stilata da Deloitte,<br />
tra le svizzere solo Migros e Coop si<br />
pongono nella prima metà (rispettivamente<br />
al 57° e al 68° posto).<br />
Wal-Mart (USA) guida la classifica, seguita<br />
da Carrefour (F) e The Home<br />
Depot (USA). Carrefour dispone anche<br />
di filiali in Svizzera. Tra le “top 15” figurano<br />
anche le tedesche Metro (5° posto),<br />
il gruppo Schwarz con Lidl (10°),<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 24<br />
nonché Aldi (11°) e Rewe (14°).<br />
La crescita più forte (tra il 2001 e il<br />
2006) è stata registrata dal gruppo<br />
russo Euroset (attivo nell’elettronica),<br />
dal gruppo islandese Baugur (merci<br />
varie) e dal gruppo cinese Gome (elettronica).<br />
È la prima volta che aziende provenienti<br />
da Russia e Cina entrano in questa<br />
classifica.<br />
La classifica “<strong>2008</strong> Global Powers of Retailing”<br />
può essere visionata in formato<br />
pdf all’indirizzo web www.deloitte.com/<br />
dtt/cda/doc/content/de_CB_R_GPofRetailing08_140108%281%29.pdf<br />
Confronto internazionale<br />
dell’imposizione dei redditi più<br />
elevati<br />
Per quanto riguarda la manodopera<br />
altamente qualificata, la Svizzera fa parte<br />
dei paesi che offrono una fiscalità attrattiva.<br />
Solo Singapore ed Hong Kong risultano<br />
essere più generose della Svizzera<br />
nei confronti dei redditi elevati.<br />
È quanto risulta dall’ultimo rapporto<br />
pubblicato da Basel Economics, il BAK<br />
Taxation Index, che mette a confronto<br />
l’imposizione dei redditi più elevati in<br />
14 cantoni svizzeri, vari Stati membri<br />
dell’UE e vari stati d’Asia e del Nordamerica.<br />
I cantoni svizzeri più attrattivi sono<br />
Zugo, Obvaldo, Nidvaldo, Zurigo e Lucerna.<br />
Soltanto Singapore, Hong Kong,<br />
la Slovacchia ed il Texas fanno loro<br />
concorrenza.<br />
Il Belgio è in testa alla classifica dei paesi<br />
con tasse più pesanti per i redditi elevati.<br />
Italia, Finlandia, Svezia, Norvegia,<br />
Danimarca, Slovenia e Francia seguono<br />
a ruota con prelievi elevati per questa<br />
categoria di redditi.<br />
Il BAK Taxation Index può essere consultato<br />
su www.bakbasel.ch > Publications<br />
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Attualità<br />
Donne. Imprenditrici.<br />
A Berna, nel Forum PMI<br />
Intervista con Micaela Gobbato-Tassini Direttrice dell’azienda Bitiess Microtecnica SA<br />
di Barbengo e con Alessandra Alberti-Zucconi, Direttrice della Chocolat Stella SA di Giubiasco,<br />
di Lisa Pantini<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 26<br />
Lo scorso anno, nel mese di dicembre 2007, la Consigliera federale Doris Leuthard ha nominato i membri del Fourm PMI. Tra<br />
questi anche due imprenditrici ticinesi, Alessandra Alberti-Zucconi e Micaela Gobbato-Tassini.<br />
Dopo aver dato notizia della nomina sullo scorso numero, ecco un’intervista con le due imprenditrici neo nominate.<br />
Micaela Gobbato-Tassini<br />
Alessandra Alberti-Zucconi<br />
Nell’ottica del lavoro del Forum PMI, siete state nominate quali rappresentanti dal <strong>Ti</strong>cino. Un fatto che vi fa onore e che<br />
finalmente porta la voce dell’imprenditoria, anche femminile, oltr’Alpe in una commissione creata per un interscambio<br />
tra PMI e Confederazione, dove si vuole dare voce alle problematiche delle aziende. Quali sono le prime impressioni?<br />
Micaela Gobbato-Tassini Alessandra Alberti-Zucconi<br />
“La mia prima impressione è che con le nuove entrate nel Forum<br />
PMI si siano voluti inserire dei membri giovani, svecchiando parecchio<br />
quello che era l’assetto della precedente compagine e in questo<br />
modo si è sicuramente voluto immettere una ventata di novità e<br />
entusiasmo nella mentalità del Forum. Una tendenza che mi sembra<br />
emergente è quella di promuovere una partecipazione non solo<br />
formale, come si era rivelata spesso in passato, ma sicuramente più<br />
attiva e concreta in seno al Forum, presso cui la presenza oggi di<br />
diverse donne rappresenta una piacevole novità che indica come la<br />
presenza femminile abbia acquisito oggi un’importanza più grande<br />
nella realtà economica svizzera. In conseguenza di ciò, dal punto di<br />
vista personale mi reputo oltremodo lusingata di essere stata ammessa<br />
a far parte di quest’organismo extraparlamentare che opera<br />
direttamente a favore delle piccole e medie imprese svizzere, e tanto<br />
più di poter collaborare con una figura imprenditoriale femminile<br />
importante nella realtà economica ticinese, quale è la signora<br />
Alberti-Zucconi, con cui ho instaurato da subito un ottimo feeling,<br />
premessa importante per una ricaduta positiva anche sotto il profilo<br />
dei risultati in seno al Forum PMI.”<br />
“Poter partecipare ai lavori del forum PMI e rappresentare il <strong>Ti</strong>cino<br />
in questo gremium rappresenta certamente un grande onore.<br />
Finora purtroppo il <strong>Ti</strong>cino non era ancora rappresentato in questa<br />
commissione creata per un interscambio tra PMI e Confederazione.<br />
Penso che sia molto importante che anche il nostro territorio<br />
con le sue peculiarità possa dire la sua in questa commissione<br />
extra-parlamentare. È quindi con grande entusiasmo che ho deciso<br />
di accettare questa nomina ed è molto bello che il <strong>Ti</strong>cino sia<br />
ora rappresentato da due membri. La signora Micaela Gobbato-<br />
Tassini e la sottoscritta oltre alle PMI ticinesi rappresentano anche<br />
l’imprenditoria femminile e penso che questo sia un ulteriore<br />
bell’esempio mostrato dal <strong>Ti</strong>cino a tutta la Svizzera. La commissione<br />
è stata ora allargata a 15 membri, 8 dei quali come noi sono<br />
freschi di nomina. La rappresentanza femminile è del 40 %. La<br />
prima impressione è buona (abbiamo avuto al momento un’unica<br />
riunione); la gente è motivata e le persone rappresentano molti<br />
settori diversi, ciò che certamente contribuisce ad un interessante<br />
dialogo sui temi in discussione.”<br />
Quale pensa sia il rapporto tra imprenditore e istituzioni oggi?<br />
“La mia esperienza personale non mi ha mai dato modo di lamentare<br />
situazioni limite. Anzi devo piuttosto ammettere che tale<br />
rapporto si è sempre rivelato abbastanza buono e tutto sommato<br />
, nel senso che per qualsiasi necessità<br />
aziendale è comunque ancora possibile dialogare direttamente<br />
con gli esponenti dei vari Uffici dell’Amministrazione sia canto-<br />
“Il rapporto tra imprenditore e istituzioni è rappresentato da<br />
una buona e costruttiva collaborazione. Ciò è fondamentale per<br />
fare in modo che entrambi possano contribuire al buon andamento<br />
e al successo socioeconomico del nostro territorio. Le<br />
imprese e soprattutto le piccole e medie imprese hanno bisogno<br />
di un’ottima collaborazione e di un buon sostegno da parte delle
27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
nale che federale, ottenendo, se non dei referenti fissi e specifici<br />
a cui rivolgersi, almeno risposte esaurienti dai diversi funzionari<br />
in tempi perlomeno accettabili. La situazione non è quindi conflittuale,<br />
però è sicuramente complicata dal punto di vista della<br />
burocrazia e dell’iter da seguire.”<br />
Quale è il ruolo che attribuisce al dialogo nell’ottica del lavoro del Forum PMI?<br />
“Sicuramente il dialogo gioca un ruolo fondamentale nell’ambito<br />
dell’attività del Forum PMI. Nel discorso introduttivo al Forum il<br />
presidente ha sottolineato l’importanza dell’apporto di esperienze<br />
concrete da parte dei suoi membri, invitando ciascuno di noi ad<br />
esporre liberamente le diverse istanze legate agli specifici settori<br />
di attività e discutendone collegialmente. Credo comunque che il<br />
dibattito fattivo possa in un qualche modo svilupparsi al meglio<br />
se dietro alla presenza al Forum vi sia anche uno spazio per un<br />
lavoro di documentazione ed elaborazione individuale delle problematiche<br />
trattate, da cui può sicuramente nascere un momento<br />
dialetticamente ancor più interessante e costruttivo per la realtà<br />
delle PMI.”<br />
Attualità<br />
“Il dialogo rappresenta un elemento determinante all’interno<br />
di tale commissione, senza il quale ogni discussione non porterebbe<br />
i frutti auspicati. I lavori sono coordinati dal SECO, il<br />
quale prepara il materiale di discussione e spiega le procedure<br />
in modo impeccabile. Le premesse per fare in modo che questo<br />
Forum possa essere quindi di grande aiuto e fungere da tramite<br />
tra le realtà aziendali svizzere e le istituzioni ci sono. Il dialogo<br />
costruttivo e propositivo tra i rappresentanti dei vari settori e<br />
delle varie regioni svizzere all’interno della commissione sarà<br />
quindi essenziale affinché la stessa possa svolgere le attività e i<br />
compiti previsti a piena soddisfazione delle PMI, le cui esigenze<br />
e necessità mutano nel tempo.”<br />
Dare voce al <strong>Ti</strong>cino e a Berna, portando le tematiche che riguardano la realtà delle PMI. Quali sono a vostro avviso<br />
gli argomenti prioritari per il nostro Cantone?<br />
“Un argomento a mio avviso prioritario per il <strong>Ti</strong>cino è la<br />
mancanza di sostegni di una certa importanza da parte delle<br />
istituzioni e degli istituti bancari a quelle PMI che desiderano<br />
o sono costrette a diversificare e/o ampliare la loro attività nel<br />
tessuto economico locale, e che con grande sforzo si impegnano<br />
e investono nella ricerca e nell’innovazione tecnologica per<br />
garantirsi competitività non solo sul territorio ma soprattutto<br />
in ambito internazionale. Per il resto ritengo che il rapporto<br />
di collaborazione e interscambio con la Camera di Commercio<br />
sia fondamentale quale sorgente di spunti e argomenti per il<br />
nostro ruolo di portavoce e promotrici delle istanze ticinesi<br />
all’interno del Forum PMI.”<br />
istituzioni. L’economia svizzera à fatta in effetti di piccole e medie<br />
imprese (PMI), che rappresentano oltre il 99.7% delle aziende.<br />
Queste circa 300’000 PMI occupano i due terzi dei salariati,<br />
ossia più di 2 milioni di persone. Oltre l’87.6% delle aziende<br />
sono micro-imprese con meno di 10 collaboratori e tutte queste<br />
devono venir ben supportate dalle istituzioni e non eccessivamente<br />
penalizzate dal punto di vista fiscale. Anche le procedure<br />
burocratiche devono essere snelle e non troppo complesse per<br />
non ostacolare lo sviluppo e la creatività aziendale e imprenditoriale.<br />
Anche i controlli organizzati da Cantone e Confederazione<br />
devono venir coordinati al meglio, onde evitare doppioni”.<br />
“Le PMI del nostro Cantone hanno problemi e sfide in parte simili a<br />
quelli delle altre imprese svizzere e altri invece più specifici e legati<br />
alla nostra struttura e alla nostra realtà territoriale, economica e<br />
linguistica. È quindi molto importante che i rappresentanti del <strong>Ti</strong>cino<br />
in questo gruppo di lavoro abbiano regolari contatti con le società e<br />
le associazioni che operano per le PMI in <strong>Ti</strong>cino, come la Camera di<br />
Commercio, l’AITI, solo per citarne alcune, così da poter portare sul<br />
tavolo delle discussioni a Berna tutte le possibile tematiche che toccano<br />
da vicino le realtà aziendali ticinesi. La commissione sembra da<br />
questo primo incontro molto aperta a discutere qualsiasi argomento<br />
e quindi è importante che il <strong>Ti</strong>cino approfitti di quest’apertura e proponga<br />
tutte le tematiche che stanno a cuore alle PMI ticinesi. La mia<br />
collega ed io rappresentiamo due settori specifici e diversi; sarà però<br />
importante suggerire al Forum tutte le problematiche comuni e globali<br />
alle varie realtà aziendali ticinesi, così da far beneficiare il più possibile<br />
tutte le realtà del nostro Cantone dei lavori del Forum svizzero.”<br />
Nel primo incontro a gennaio scorso, si è parlato della cosiddetta “swissness” nell’ambito della Legge Federale<br />
sulla protezione dei marchi. Come pensate che possa aiutare il <strong>Ti</strong>cino l’introduzione di questa modifica?<br />
“La qualità legata allo ‘swiss made’ è stata creata nel passato e<br />
responsabilità nostra è portarla avanti rafforzandola e proteggendola.<br />
Sicuramente il rafforzamento dello ‘swiss made’ e le prerogative<br />
esposte dal progetto ‘swissness’ pongono delle condizioni<br />
più precise e definite, necessarie per preservare e difendere i prodotti<br />
svizzeri in ambito internazionale. È inoltre mia convinzione<br />
che, per proteggere il marchio ‘swissmade’, gli imprenditori stessi<br />
siano innanzitutto coscienti delle regole che tale label impone, e<br />
vengano poi tutelati all’estero dalle competenti autorità”.<br />
“Il marchio svizzero rappresenta certamente per molti settori<br />
e per molti prodotti un fattore importante, soprattutto per tutto<br />
quanto viene esportato nel mondo. Le caratteristiche di qualità<br />
svizzere sono riconosciute ed è importante che ciò rimanga<br />
anche nel tempo. La modifica di legge è però assai complessa e<br />
quindi è importante che vengano analizzati tutti i dettagli e che<br />
le aziende di tutti i settori possano esprimersi, così da capire se<br />
la stessa rappresenta effettivamente un miglioramento in tutti i<br />
campi.”
Attualità<br />
L’impresa familiare<br />
tra competitività e<br />
innovazione<br />
di Gianluca Colombo e Francesco Chirico<br />
L’azienda familiare gioca un ruolo determinante nell’economia<br />
odierna. Infatti, circa il 65% -90% delle aziende<br />
esistenti a livello mondiale sono aziende familiare e ben<br />
l’88,4% di tutte le aziende Svizzere risultano a conduzione<br />
familiare (Ernst & Young, 2004).<br />
Il nostro studio, condotto presso l’istituto di Management dell’<br />
Università della Svizzera italiana e finanziato dal Fondo nazionale<br />
Svizzero della Ricerca Scientifica, è volto ad analizzare il<br />
modo attraverso il quale le aziende familiari possono rimanere<br />
competitive attraverso le generazioni soprattutto in mercati<br />
dinamici in cui l’innovazione risulta essere essenziale per la<br />
sopravvivenza dell’impresa. Tale problematica è di grande<br />
interesse per la Confederazione Svizzera e la comunità locale<br />
del <strong>Ti</strong>cino. Infatti, la successione aziendale è considerato uno<br />
dei principali problemi per l’economia Svizzera. Un documento<br />
ufficiale della Confederazione Svizzera indica che nei prossimi<br />
5 anni, 50’000 piccole e medie imprese dovranno affrontare<br />
il problema della successione (450’000 lavoratori coinvolti)<br />
e che nello stesso periodo 73’000 lavoratori saranno a rischio<br />
a causa del fallimento di alcune successioni aziendali (Swiss<br />
Confederation, 2005).<br />
Il problema principale legato alla perdita di competitività ed<br />
innovazione da parte delle aziende familiari è da ricondurre ai<br />
non efficienti processi di accumulazione, trasferimento e integrazione<br />
delle conoscenze da loro implementati. Infatti, alcuni<br />
studi dimostrano che solo il 10% delle aziende familiari risulta<br />
essere competitivo ed innovativo dopo la terza generazione<br />
grazie alla loro capacità di sviluppare ed efficientemente condividere,<br />
trasferire e integrare conoscenze distintive appartenenti<br />
al nucleo familiare all’interno della stessa generazione ma<br />
più importante attraverso le generazioni. Fattori quali le forti<br />
relazioni interpersonali tra i membri familiari e il loro forte<br />
coinvolgimento emotivo verso il successo dell’impresa sono<br />
determinanti per la realizzazione di tali processi.<br />
Il nostro obbiettivo è quindi quello di studiare i meccanismi<br />
attraverso cui è possibile sviluppare, trasferire e integrare le<br />
conoscenze dei membri familiari al fine di contribuire a mantenere<br />
elevati livelli di imprenditorialità attraverso le generazioni.<br />
A tal fine, le aziende familiari svizzere saranno invitate a partecipare<br />
attivamente a tale progetto mediante la compilazione<br />
di un questionario. Ringraziamo sin da ora tutti coloro che<br />
aderiranno a tale iniziativa per il successo delle loro imprese e<br />
lo sviluppo dell’economia Svizzera.<br />
Prossimamente, in collaborazione con la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, proporremo<br />
un sondaggio presso le aziende e incontri informativi sulla<br />
tematica.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
francesco.chirico@lu.unisi.ch<br />
pronto, chi parla?<br />
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29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
35 anni di successo<br />
Il Garage Castagnola di Lugano festeggia quest’anno 7 lustri<br />
di Lisa Pantini<br />
Una lunga carriera costellata di<br />
successi, un sentiero che a tratti<br />
è parso impervio ma che con costanza<br />
e determinazione si è appianato,<br />
ed ora si guarda al futuro: pronti per<br />
nuove sfide.<br />
Brillante e dinamico, il Garage Castagnola<br />
celebra quest’anno il traguardo<br />
dei 35 anni di attività, in un ambiente<br />
sano che si rinnova periodicamente con<br />
novità per gli affezionati clienti e per il<br />
pubblico interessato.<br />
Nel 1973 il Garage Castagnola iniziò la<br />
sua attività in Via Pico 17. La struttura<br />
era modesta rispetto a come è divenuta<br />
oggi, ma aveva già un grande potenziale,<br />
avendo centrato da subito l’obiettivo:<br />
l’acquisizione del marchio Alfa Romeo.<br />
Un marchio esclusivo che nel tempo<br />
le ha dato grande prestigio. La scelta<br />
iniziale di profilarsi quale garage monomarca<br />
ha costituito per la clientela<br />
“alfista” un punto d’incontro pressoché<br />
obbligato. Questo successo ha dato seguito<br />
al miglioramento dei servizi e al<br />
potenziamento dell’organico, culminato<br />
nel 1997 con il trasferimento nell’attuale<br />
e moderna sede di Via Maggio<br />
10 a Cassarate; per assicurare al cliente<br />
appassionato “alfista”, una sempre<br />
maggiore e affinata qualità per spazi,<br />
assistenza, logistica e servizio.<br />
Dal 2007 concessionario anche per<br />
Lancia, l’autorimessa è in grado di proporre<br />
al cliente una maggiore gamma di<br />
autovetture di prestigio.<br />
Sette lustri dunque, ricompensati dalla<br />
fiducia sempre più radicata dei clienti<br />
che possono contare su una serie di<br />
servizi di prim’ordine. Uno sguardo allo<br />
show room, dove è possibile salire e<br />
provare le vetture anche su strada. Una<br />
costante informazione ed assistenza da<br />
parte di personale qualificato in grado<br />
di trovare per voi le migliori soluzioni.<br />
Numerose le iniziative di promozioni<br />
speciali e offerte allettanti che il garage<br />
propone alla clientela su tutto l’arco<br />
dell’anno.<br />
Vita dei Soci<br />
Da sinistra: Fausto Borioli, Pietro Panzeri, Rocco Perna e Sergio Galetti<br />
Vale davvero la pena visitare il sito web<br />
www.garagecastagnola.ch e sicuramente<br />
passare da Via Maggio 10, dare un’occhiata<br />
alle tante proposte che con competenza<br />
e passione vi saranno offerte dal<br />
Direttore Sergio Galetti e dal suo team.<br />
Garage Castagnola SA<br />
Via Maggio 10<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 973 32 32<br />
Fax +41 91 973 32 31<br />
garagecastagnola@bluewin.ch<br />
www.garagecastagnola.ch
Vita dei Soci<br />
Gli Ambasciatori delle marche<br />
Siamo entrati nell’esclusivo e magico mondo di Les Ambassadeurs,<br />
la rinomata gioielleria e orologeria di Via Nassa, e ne siamo rimasti<br />
affascinati<br />
di Lisa Pantini<br />
Ginevra, Zurigo, Lugano, St.<br />
Moritz: qual è il denominatore<br />
comune tra queste quattro<br />
città? Sono località prestigiose<br />
e ambasciatrici della Svizzera nel<br />
mondo. Nulla di strano, quindi, nel<br />
fatto che vi trovino sede le boutiques<br />
del gruppo Les Ambassadeurs che<br />
rappresentano presso una clientela<br />
esigente le principali marche di<br />
orologi ed i gioielli più famosi.<br />
Gli Ambasciatori delle marche e<br />
dell’eccellenza, si sono impegnati a<br />
trasformare i loro negozi in punti di<br />
vendita eleganti ed all’avanguardia,<br />
allestiti con la volontà di comunicare<br />
la propria idea di perfezionismo<br />
e sottolineando garbo e professionalità<br />
in ogni occasione.<br />
Chi vi accoglie in boutique possiede<br />
una forte preparazione sui prodotti<br />
di lusso, la capacità di trasportare<br />
il cliente nel mondo delle Maisons<br />
storiche ed è maestro nel racconta-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 30<br />
Giovanni Frey<br />
re i segreti dell’Alta Orologeria e di<br />
come si realizzano i più bei capolavori<br />
nati dalla mano dell’uomo.<br />
Fin dal 1964, anno d’inaugurazione<br />
del primo negozio a Ginevra,<br />
Les Ambassadeurs, hanno operato<br />
facendo scelte oculate, mirando<br />
a conquistare il primo posto sul<br />
mercato dell’Alta Orologeria e gioielleria<br />
grazie ad una strategia specifica<br />
che permetteva, e permette<br />
ancora oggi, di presentarsi profes-
000 LAdoc4pCOUV.indd 1<br />
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
GENÈVE ZÜRICH LUGANO<br />
ST. MORITZ<br />
sionalmente come gli Ambasciatori<br />
dell’eccellenza.<br />
La chiave del successo di Les Ambassadeurs<br />
risiede in una padronanza<br />
straordinaria dei prodotti – orologi<br />
e gioielli – messi a disposizione di<br />
una clientela particolarmente esigente.<br />
Partecipando continuamente<br />
a seminari e corsi di formazione in<br />
manifattura, i collaboratori sono<br />
sempre aggiornati sulle nuove tendenze,<br />
le novità in campo tecnologico<br />
e di design. Questo know-how<br />
approfondito di marche e modelli<br />
permette loro di dispensare consigli<br />
privilegiati e personalizzati e spiega<br />
WWW.LESAMBASSADEURS.CH<br />
Vita dei Soci<br />
IL MEG<br />
come l’azienda sia diventata leader<br />
DELLE<br />
nel mercato dell’orologeria Haute<br />
de gamme in Svizzera.<br />
A dirigere il negozio di Lugano DOSSIER<br />
dal 2004 è Giovanni Frey, branch GLI OLI<br />
manager dalle spiccate doti relaESSENZ<br />
zionali. Giovanni Frey è quel tipo di<br />
manager che riesce a portare nei GINEVRA,<br />
collaboratori passione ed entusiaARTE<br />
CON<br />
smo per il lavoro d’equipe affinché<br />
ogni cosa sia sempre volta all’ec-<br />
QUID DELL’O<br />
cellenza. Competenza, Cordialità e<br />
Conoscenza, sono i punti cardine<br />
della filosofia che contraddistingue<br />
la sua direzione e più in generale<br />
le linee guida che fanno di Les Ambassadeurs<br />
uno tra i più apprezzati<br />
concessionari del settore.<br />
Audemars Piguet, Bell & Ross,<br />
Blancpain, Breguet, Breitling, Bulgari,<br />
Cartier, Chanel, Frank Muller,<br />
Girard-Perregaux, IWC, Jaeger-Le-<br />
Coultre, A. Lange & Söhne, Longines,<br />
Pomellato, Ulysse Nardin, Vacheron<br />
Costantin: sono solo alcune<br />
delle grandi case e degli importanti<br />
marchi riuniti sotto la prestigiosa<br />
insegna dell’azienda Svizzera.<br />
L E S A M B A S S A D E U R S | M A G A Z I N E N . 0 1 | C H F 1 2 . –<br />
L.A<br />
L E S A M B A S S A D E U R S / M A G A Z I N E N . 0 1<br />
Les Ambassadeurs<br />
Via Nassa 11, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 923 51 56<br />
lugano@lesambassadeurs.ch<br />
www.lesambassadeurs.ch
Vita dei Soci<br />
SRI Group: guardare vicino<br />
per andare lontano<br />
di Michele Terraneo, Consultant SRI Group<br />
In un mondo del business sempre<br />
più complesso, le aziende<br />
faticano a sviluppare al proprio<br />
interno le competenze e gli strumenti<br />
necessari ad affrontare un contesto<br />
in continua e rapida evoluzione.<br />
Non è possibile essere “tuttologi” e<br />
mantenere al contempo un elevato<br />
livello di approfondimento. Per tali<br />
ragioni sono sempre più numerose<br />
le realtà che richiedono il supporto<br />
di professionisti esterni, in grado di<br />
affrontare le problematiche aziendali<br />
con una visione ampia e professionale,<br />
senza tuttavia i preconcetti e la<br />
“forma mentis” che inevitabilmente<br />
caratterizzano chi già lavora all’interno<br />
dell’azienda. Altrettanto forte è<br />
però per le aziende l’esigenza di concretezza,<br />
ossia ricevere un supporto<br />
non solo formalmente corretto, ma<br />
realmente applicabile considerando<br />
le reali possibilità dell’azienda e del<br />
territorio in cui opera.<br />
Dalla consapevolezza di dover conciliare<br />
questi due aspetti dell’attività<br />
di consulenza nasce, vent’anni orsono,<br />
SRI Group, costituita da una<br />
compagine di professionisti provenienti<br />
dal mondo della Consulenza<br />
di Direzione e della Comunicazione.<br />
L’obiettivo di promuovere e sostenere<br />
lo sviluppo delle imprese si<br />
è declinato in un portafoglio di<br />
attività completo, che spaziano dalla<br />
consulenza di direzione, a quella<br />
organizzativa, sino al marketing e<br />
alla comunicazione. Una consulenza<br />
che si basa sul concetto di collaborazione,<br />
sul lavoro in team integrati,<br />
dove i consulenti di SRI Group e il<br />
management dell’azienda collaborano<br />
a stretto contatto secondo il<br />
principio del knowledge sharing,<br />
al fine di ridurre il carico di lavoro<br />
per il cliente ed individuare con la<br />
massima efficienza le reali esigenze<br />
del cliente stesso.<br />
SRI Group SA, con sedi a Lugano e<br />
Chiasso, si occupa delle attività sul<br />
territorio svizzero, avvalendosi della<br />
collaborazione della filiale di Zurigo<br />
ed è responsabile per le attività internazionali<br />
del gruppo, che vanta sedi<br />
anche in Italia, a Milano e Roma, e<br />
in Cina, a Shangai. La struttura del<br />
gruppo permette, per ciascun progetto,<br />
di affiancare ai professionisti<br />
delle sedi di competenza, che conoscono<br />
il territorio e ivi vantano una<br />
vasta rete di relazioni, i professionisti<br />
più adatti in funzione delle competenze<br />
necessarie per la gestione<br />
del mandato. Tale politica permette<br />
di operare in modo estremamente<br />
flessibile garantendo elevata specializzazione<br />
delle risorse impiegate nei<br />
progetti, pur mantenendo sempre il<br />
coordinamento ed il controllo della<br />
relazione con il cliente.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 32<br />
Fabio Corti, Direttore SRI Group<br />
Quali servizi offriamo?<br />
Quando un’azienda si rivolge per la<br />
prima volta ad una società di consulenza<br />
due sono le incertezze che si<br />
trova ad affrontare: innanzitutto deve<br />
verificare che il modo di operare della<br />
società cui si è rivolta sia compatibile<br />
con lo stile e le modalità operative<br />
del proprio management, in secondo<br />
luogo vuole capire che tipo di risultati<br />
aspettarsi dalla collaborazione. Uno<br />
strumento utile per ovviare a questa<br />
asimmetria informativa è la case history,<br />
che, attraverso l’illustrazione di<br />
un intervento di consulenza concreto<br />
consente di farsi un’idea dell’articolazione<br />
del processo di consulenza in<br />
fasi che, partendo dall’analisi iniziale<br />
della problematica, permettono di<br />
arrivare alla definizione delle azioni<br />
da intraprendere, alla loro effettiva<br />
implementazione e al controllo finale<br />
dell’efficacia dell’intervento. Le<br />
due case history qui presentate pur<br />
riferendosi a tipologie di intervento<br />
molto diverse, non esauriscono il<br />
range dei servizi che SRI Group offre.<br />
Per visionare ulteriori esempi è<br />
sufficiente accedere all’area riservata<br />
del sito www.srigroup.ch o contattare<br />
i nostri uffici.<br />
Nuovo mercato, nuove sfide<br />
- La sfida di business<br />
Un’azienda svizzera, attiva nel settore
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
dell’editoria, pubblica sul territorio<br />
svizzero un proprio prodotto editoriale<br />
in triplice versione: tedesca,<br />
francese ed italiana. Considerando<br />
la difficile sostenibilità economica<br />
della versione in italiano, l’azienda<br />
ha espresso il bisogno di valutare<br />
la possibilità di ampliare il bacino<br />
d’utenza approcciando il mercato<br />
italiano. L’azienda ha dato mandato<br />
a SRI Group di effettuare un’analisi<br />
del mercato in oggetto, di affiancarla<br />
nella definizione delle strategie più<br />
adatte per raggiungere gli obiettivi<br />
di espansione prefissati e nella loro<br />
successiva implementazione.<br />
- L’approccio seguito<br />
Con la creazione di un gruppo di<br />
lavoro composto da professionisti<br />
di SRI Group e dell’azienda cliente è<br />
stato possibile procedere all’allineamento<br />
informativo volto alla definizione<br />
degli obiettivi di sviluppo, alla<br />
valutazione delle politiche distributive<br />
in essere e del concetto editoriale<br />
adottato sul mercato svizzero.<br />
Successivamente, attraverso un’analisi<br />
preliminare del territorio oggetto<br />
d’indagine sono state identificate le<br />
categorie di utenza potenzialmente<br />
interessate al prodotto editoriale.<br />
All’interno di tali categorie sono poi<br />
stati intervistati alcuni opinion leader<br />
con la finalità di valutare il grado di<br />
interesse della categoria per la rivista<br />
e l’individuazione dei canali di vendita<br />
più appropriati. Avendo tracciato<br />
un quadro più chiaro degli attori e<br />
delle esigenze del mercato obiettivo<br />
si è passati ad un analisi quantitativa<br />
presso un campione di potenziali<br />
fruitori. L’indagine, effettuata attraverso<br />
un questionario strutturato, ha<br />
permesso di valutare il potenziale<br />
di espansione del prodotto editoriale<br />
nel nuovo mercato, in termini<br />
di tematiche di interesse, abitudini<br />
di acquisto, propensione alla spesa,<br />
percezione dei prodotti concorrenti.<br />
- I risultati<br />
Sulla base dei risultati emersi nel<br />
corso delle fasi di analisi sono stati<br />
predisposti tre possibili scenari di<br />
approccio al mercato, ciascuno con<br />
un diverso livello di impegno in ter-<br />
mini di risorse economiche ed organizzative.<br />
Una volta scelta la strada da<br />
seguire, si è passati alla definizione di<br />
un business plan dettagliato e all’implementazione<br />
effettiva delle attività<br />
stabilite.<br />
Il passo finale dell’affiancamento ha<br />
permesso al cliente di dotarsi degli<br />
strumenti per il controllo periodico<br />
dei risultati raggiunti e per il monitoraggio<br />
costante delle opportunità/<br />
criticità che il nuovo mercato comporta.<br />
Comunicare, non dare informazioni<br />
- La sfida di business<br />
L’azienda cliente, avente sede in Svizzera<br />
ma attiva in diversi mercati<br />
europei, si trova ad operare in un<br />
settore in forte crescita, complesso e<br />
fortemente regolamentato dove le opportunità<br />
di business si susseguono a<br />
ritmo serrato e in cui l’azienda deve<br />
quotidianamente confrontarsi con un<br />
ventaglio di portatori di interesse<br />
molto vasto ed eterogeneo. Consapevole<br />
dell’importanza cruciale di<br />
dotarsi di una strategia di marketing<br />
e comunicazione strutturata in un<br />
contesto tanto composito e, parallelamente,<br />
della carenza al proprio interno<br />
delle risorse e delle competenze<br />
necessarie a concepire ed implementare<br />
tali attività, l’azienda si è rivolta<br />
a SRI Group con l’obiettivo di ottenere<br />
supporto nell’esternalizzazione<br />
di tutte le attività di comunicazione<br />
e marketing sia a livello strategico<br />
che operativo per tutti i mercati di<br />
riferimento.<br />
- L’approccio seguito<br />
In un mandato che prevede l’esternalizzazione<br />
pressoché completa di<br />
una funzione aziendale, l’aspetto più<br />
critico è costituito dallo scambio di<br />
informazioni tra il team di consulenti<br />
e il management dell’azienda<br />
che, oltre a dotare i consulenti degli<br />
“strumenti” per lavorare, consente<br />
di stimolare il cliente a riflettere<br />
sulla propria visione, sul proprio<br />
modello di business e sugli obiettivi<br />
a medio-lungo termine, con riferimento<br />
anche all’identificazione delle<br />
priorità strategiche. A complemento<br />
delle informazioni raccolte attraverso<br />
Vita dei Soci<br />
l’allineamento strategico, è stata condotta<br />
un’attività di analisi preliminare<br />
che tracciasse un quadro preciso del<br />
posizionamento dei principali concorrenti<br />
e delle loro strategie in ambito<br />
marketing e comunicazione, con<br />
particolare riferimento ad alcuni best<br />
cases in tale contesto.<br />
Una volta definito l’inquadramento<br />
strategico dell’azienda e chiariti gli<br />
obiettivi da perseguire e le relative<br />
priorità, l’attenzione si è spostata<br />
sulla realizzazione di una dettagliata<br />
mappatura dei portatori di interesse<br />
dell’azienda nei diversi mercati<br />
e delle relative esigenze in ambito<br />
comunicativo (quali messaggi veicolare,<br />
con quali strumenti, con che<br />
frequenza ecc.).<br />
- I risultati<br />
L’integrazione tra le linee guida strategiche<br />
identificate, l’analisi del mercato<br />
di riferimento e la mappatura<br />
dei portatori di interesse ha consentito<br />
di definire una strategia di marketing<br />
e comunicazione articolata su<br />
due livelli:<br />
• un livello corporate, che interessa<br />
i valori, i messaggi e le linee guida<br />
che la comunicazione aziendale<br />
deve avere in tutti i mercati di riferimento;<br />
• un livello di progetto, che ha<br />
permesso di creare “uno schema<br />
comune” di intervento applicabile<br />
a ciascun progetto.<br />
Completata la fase “direzionale” del<br />
mandato si è passati alla declinazione<br />
“operativa” dell’ampio portafoglio di<br />
attività pianificate, che vanno dallo<br />
sviluppo di una corporate identity,<br />
alla declinazione di tale identità nei<br />
diversi strumenti di comunicazione,<br />
all’implementazione delle politiche di<br />
partnership e sponsorship, all’attività<br />
di ufficio stampa sino a quella di relazioni<br />
pubbliche.<br />
Per ulteriori informazioni<br />
SRI Group SA<br />
Piazza Indipendenza 3<br />
6830 Chiasso<br />
Tel. +41 91 695 38 80<br />
ask@srigroup.ch<br />
www.srigroup.ch
Informazione<br />
Testo a cura del Servizio comunicazione e media dell’Università della Svizzera italiana<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 34<br />
<strong>2008</strong> anno dell’informatica:<br />
per una piazza informatica svizzera forte<br />
Il <strong>2008</strong> sarà l’anno dell’informatica<br />
in Svizzera: l’obiettivo di questa<br />
iniziativa – patrocinata in particolare<br />
dalla Consigliera Federale Doris<br />
Leuthard e sostenuta dalle associazioni<br />
di categoria – è quello di contrastare<br />
la preoccupante tendenza che vede<br />
gli iscritti ai corsi di laurea nel settore<br />
informatico essersi ridotti di più della<br />
metà negli ultimi cinque anni, con il<br />
conseguente indebolimento di un settore<br />
di fondamentale importanza per<br />
l’economia nazionale. Informatica08<br />
si propone quindi di sensibilizzare<br />
l’opinione pubblica risvegliando l’interesse<br />
dei giovani per questa disciplina,<br />
come appassionante ed attrattivo<br />
settore scientifico e professionale.<br />
Martedì 12 febbraio, presso l’Auditorium<br />
dell’Università della Svizzera<br />
italiana di Lugano, si è tenuta la conferenza<br />
stampa di presentazione di<br />
informatica08 in <strong>Ti</strong>cino. Alla presenza<br />
del direttore della Divisione della<br />
scuola e coordinatore del DECS,<br />
Diego Erba, del presidente dell’USI<br />
Piero Martinoli, del direttore generale<br />
di B-Source Werner Hoppler, il<br />
coordinatore di informatica08 per il<br />
<strong>Ti</strong>cino Mauro Prevostini ha illustrato<br />
la situazione critica che la formazione<br />
svizzera in questo settore sta attraversando<br />
e le iniziative per fronteggiarla<br />
che verranno organizzate nel nostro<br />
Cantone.<br />
Come si legge dalla dichiarazione<br />
nazionale di informatica08 (www.informatica08.ch),<br />
“la Svizzera ha finora<br />
avuto un grande successo nello<br />
sviluppo e nell’applicazione delle tecnologie<br />
della comunicazione e dell’informazione.<br />
A livello internazionale<br />
occupa da decenni una posizione di<br />
Numero di nuovi studenti iscritti alle facoltà di informatica<br />
presso università e politecnici svizzeri
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
punta. L’informatica svizzera gioca<br />
un ruolo chiave nell’industria e nel<br />
campo delle prestazioni di servizio. La<br />
formazione nazionale e gli istituti di<br />
ricerca hanno acquisito una rilevante<br />
reputazione mondiale, in modo particolare<br />
nel settore informatico. Molte<br />
aziende informatiche leader mondiali<br />
detengono dei centri di ricerca e<br />
di sviluppo in Svizzera o stanno per<br />
insediarli. La Svizzera è dunque un<br />
importante Paese informatico”. Nonostante<br />
questa posizione privilegiata,<br />
il mondo dell’informatica svizzero si<br />
trova confrontato con un problema<br />
serio, le cui implicazioni potrebbero<br />
avere effetti negativi per lo sviluppo<br />
futuro di economia e società. Dopo<br />
un buono sviluppo fino al 2001, il<br />
numero dei posti di apprendistato per<br />
la formazione professionale di base<br />
è diminuito, in particolare presso le<br />
donne, e il numero dei nuovi iscritti<br />
alle università e politecnici si è drammaticamente<br />
ridotto.<br />
Come si evince dal grafico della pagina<br />
precedente, da 782 del 2001, i<br />
nuovi studenti che ogni anno si iscrivono<br />
alle facoltà di informatica sono<br />
diminuiti progressivamente, fino ad<br />
essere solo 300 nel corso del 2006. La<br />
quantità e la qualità della nuova generazione<br />
di informatici in Svizzera sono<br />
un punto interrogativo per il futuro,<br />
che rischia di costringere aziende<br />
ed istituzioni nazionali ad attività di<br />
“offshoring” e di “outsourcing”, che<br />
implicherebbero un pesante indebolimento<br />
strutturale ed economico del<br />
settore informatico svizzero.<br />
Per questi motivi è stato istituito l’anno<br />
dell’informatica <strong>2008</strong>, un’iniziativa<br />
nata a livello nazionale alla quale il<br />
<strong>Ti</strong>cino partecipa grazie a diversi Sponsor<br />
e promotori (ated-ICT <strong>Ti</strong>cino,<br />
La Posta Svizzera, Fondazione Hasler,<br />
SUPSI, <strong>Ti</strong>cinoInfo SA, USI) e che per<br />
sensibilizzare l’opinione pubblica alla<br />
problematica, ha organizzato nel corso<br />
di tutto il <strong>2008</strong> una serie di eventi e<br />
di manifestazioni previste finora, indirizzate<br />
ai futuri studenti e non solo:<br />
a) Donne e informatica (nell’ambito<br />
di Lugano Communication Forum,<br />
22-24 aprile)<br />
b) Giornata USI-SUPSI (luogo da definire,<br />
maggio)<br />
c) Settimana di studio sull’informatica<br />
(luogo da definire, 24-28 agosto)<br />
g) Esposizione “Informatica e arte”<br />
(USI Lugano, 15-20 settembre)<br />
h) Esposizione itinerante “Roadshow”<br />
(USI Lugano, 15-20 settembre - in<br />
seguito, con date da definire, presso<br />
Licei di Bellinzona, Locarno, Lugano,<br />
Mendrisio e SCC Bellinzona<br />
i) Evento nell’ambito di <strong>Ti</strong>cino Informatica<br />
(fine ottobre)<br />
l) Giornata nazionale delle ragazze<br />
(13 novembre)<br />
Per ottenere ulteriori informazioni su<br />
informatica08 visitate il sito:<br />
www.informatica08.ch<br />
Servizio comunicazione e media<br />
Università della Svizzera italiana<br />
Via Lambertenghi 10<br />
6904 Lugano, Switzerland<br />
Tel +41 58 666 47 92<br />
Fax +41 58 666 46 19<br />
press@unisi.ch<br />
Informazione<br />
Management<br />
Assessment<br />
Per scegliere<br />
con più sicurezza<br />
con più obiettività<br />
con meno rischi<br />
dei<br />
collaboratori<br />
importanti<br />
per la vostra azienda<br />
confrontando tra loro,<br />
rispetto al profilo ideale,<br />
candidati interni<br />
e/o esterni<br />
sulle loro competenze<br />
relazionali e di conduzione<br />
con esercizi,<br />
simulazioni e tests.<br />
MBI Consulting<br />
Lugano, Zurigo, Milano<br />
Dr. Giovanni Wyder<br />
Tel. 044 910 4836 Fax 044 910 4835<br />
hwyder@mbi-consulting.ch<br />
www.mbi-consulting.ch/it
Formazione<br />
Le proposte formative della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Il reclamo del cliente come opportunità<br />
per l’azienda<br />
Mercoledì 5 marzo <strong>2008</strong><br />
dalle 9.00 allle 17.00<br />
Il reclamo manifesta un’insoddisfazione da<br />
parte di un cliente. Tenendo conto che alcune<br />
rilevazioni statistiche evidenziano che solo il<br />
4% dei clienti scontenti trova il coraggio o la<br />
rabbia di protestare, si desume che molti altri<br />
si potrebbero limitare a parlare male a loro<br />
amici e parenti dell’organizzazione erogante il<br />
prodotto/servizio ricevuto di cui sono rimasti<br />
delusi. Con gli effetti sull’immagine e sulle vendite<br />
che tutti possono immaginare!<br />
Per questo motivo chiunque sia a contatto col<br />
pubblico, di persona o per telefono, deve padroneggiare<br />
la tecnica di gestione del reclamo,<br />
per trasformare il reclamo del cliente in un<br />
“boomerang” di fidelizzazione.<br />
Infatti un cliente che protesta e che riceve una<br />
risposta adeguata o superiore alle sue aspettative<br />
diventa ancora più fedele di un normale<br />
cliente.<br />
Relatore: Angelo Delsanto, consulente di<br />
organizzazione aziendale<br />
Come valorizzare la propria immagine<br />
Giovedì 13 marzo <strong>2008</strong><br />
dalle 13.30 alle 17.30<br />
Non c’è una seconda possibilità per dare una<br />
prima impressione!<br />
La prima impressione - positiva o negativa,<br />
favorevole o sfavorevole - lascerà sempre una<br />
traccia di noi anche in nostra assenza. Impariamo,<br />
quindi, a conoscere, costruire, valorizzare<br />
e comunicare il nostro capitale-immagine, scoprendo<br />
i colori (analisi cromatica), la forma<br />
(studio della figura) e lo stile (specchio della<br />
nostra personalità) e metterlo al servizio dei<br />
nostri progetti personali e professionali.<br />
Relatrice: Edith Dolder, consulente d’immagine<br />
Il telefono … la voce dell’azienda<br />
Lunedì 21 aprile <strong>2008</strong><br />
dalle 09.00 alle 17.00<br />
Il centralino costituisce un punto di incontro<br />
fondamentale ed insostituibile fra la realtà<br />
aziendale ed il mondo esterno ed è per ciò che<br />
il personale addetto deve trasformarsi da soggetto<br />
“passivo”, inteso come mero raccoglitore<br />
di dati, a soggetto “vivo”, in grado di proporsi<br />
come filtro efficace ed autonomo tra l’impresa,<br />
i clienti potenziali ed acquisiti ed il mercato in<br />
genere. Quindi a chi gestisce quotidianamente<br />
il centralino è richiesto fiuto, tatto, sensibilità,<br />
gentilezza, pazienza e grande disponibilità.<br />
Anche quando il servizio è costituito da una<br />
serie di operazioni brevi e ripetitive, l’esito<br />
complessivo deve essere la percezione di alta<br />
qualità e nessuna impresa ne può fare a meno:<br />
cominciando dal centralino.<br />
Relatore: Angelo Delsanto, consulente di<br />
organizzazione aziendale<br />
La vendita creativa<br />
Giovedì 8 maggio <strong>2008</strong><br />
dalle 09.00 alle 17.00<br />
Spesso si vende copiando modelli di comportamento<br />
di venditori affermati ovvero seguendo<br />
il proprio “istinto”. L’atto di vendita diventa la<br />
“solita minestra” che ognuno diversifica con<br />
l’aggiunta di un tocco personale: un po’ più di<br />
simpatia, un po’ più di tecnica, un po’ più di<br />
classe, un po’ più di … qualcosa che si spera<br />
differente – magari unico – rispetto ai competitori<br />
o ai colleghi. E può andare bene per anni,<br />
specialmente se si propone il mix marchio/prodotto/prezzo<br />
nella combinazione ottimale. Ma<br />
in questa situazione non v’è neppure bisogno<br />
del venditore, v’è bisogno solamente di un piazzista.<br />
Quando la combinazione non è ottimale,<br />
allora sì che deve emergere il vero venditore.<br />
Che - con l’obiettivo di stabilire una partnership<br />
- traccia percorsi nuovi per relazionarsi, capire,<br />
soddisfare le aspettative del cliente attraverso la<br />
gamma dei prodotti e dei prezzi disponibili. Il<br />
professionista abbandona la “solita minestra”,<br />
gli stereotipi, l’istinto e adotta uno stile inconfondibile,<br />
inimitabile, personale. Da creare per<br />
avere sempre più successo.<br />
Relatore: Renato De Rosa, matematico,<br />
consulente nelle tecniche di potenziamento<br />
della creatività del personale<br />
Il management delle risorse umane<br />
Modulo 1 – Processo di pianificazione,<br />
reclutamento e assunzione (2 giorni)<br />
Programma: processo di pianificazione, l’occupazione<br />
di posizioni vacanti, processo di reclutamento,<br />
selezione e assunzione, componenti<br />
amministrative necessarie per portare a buon<br />
fine l’occupazione di posizioni vacanti sia che<br />
si tratti di personale indigeno sia che si tratti<br />
Inizieranno a settembre:<br />
Scuola per capi-azienda<br />
Durata: 2 anni<br />
<strong>Ti</strong>tolo: Capo-azienda nelle arti e mestieri<br />
Corso preparatorio all’esame professionale<br />
superiore per il diploma<br />
federale di Economista aziendale<br />
nelle arti e mestieri<br />
Durata: 1 anno<br />
<strong>Ti</strong>tolo: Economista aziendale nelle arti e<br />
mestieri diplomato<br />
Per ricevere il pieghevole con il programma<br />
o informazioni rivolgersi alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
Tel. +41 91 911 51 18<br />
Fax +41 91 911 51 12, corsi@cci.ch<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 36<br />
di personale straniero proveniente da Paesi EU<br />
oppure da Paesi terzi.<br />
Date: lunedì 10 marzo e martedì 18<br />
marzo <strong>2008</strong><br />
Modulo 2 – Processo di gestione corrente<br />
e mantenimento (retention) del<br />
personale (2 giorni)<br />
Programma: la “vita aziendale” dei collaboratori<br />
e le sue componenti: remunerazione e modelli<br />
di retribuzioni, prestazioni sociali, gestione<br />
di dati, gestione di presenze/assenze, realtà<br />
sociale aziendale, gestione di casi particolari,<br />
lo sviluppo del personale e dei talenti, modelli<br />
di valutazione, la promozione e lo sviluppo di<br />
carriera.<br />
Date: lunedì 7 aprile e 14 aprile <strong>2008</strong><br />
Modulo 3 – Processo di cessazione del<br />
rapporto di lavoro (2 giorni)<br />
Programma: la fine del rapporto di lavoro (dimissioni,<br />
licenziamento, (pre)pensionamento,<br />
decesso) e le relative procedure, l’allestimento<br />
dell’attestato di lavoro nelle diverse forme,<br />
il libero passaggio della cassa pensione, la<br />
gestione di quanto dovuto al collaboratore, le<br />
notifiche alle autorità competenti, le attività di<br />
marketing del personale, la gestione dei (futuri)pensionati.<br />
Date: lunedì 26 maggio e 2 giugno <strong>2008</strong><br />
Relatori:<br />
Domenico Basile, Specialista del personale,<br />
formatore aziendale, già capo del<br />
personale di un’industria nel settore farmaceutico,<br />
docente ed esperto HR, attualmente<br />
responsabile di un’unità HR presso un primario<br />
istituto bancario<br />
Carmen Fontana Maggi, Consulente e<br />
formatrice aziendale, già responsabile delle<br />
risorse umane di un’azienda della grande<br />
distribuzione.<br />
Conoscenze specifiche secondo la<br />
nuova legge sui prodotti chimici<br />
Organizzato da SIU im Detailhandel<br />
di Zurigo<br />
Durata: 2 giorni, dalle 9.00 alle 17.00.<br />
Date: 17 e 24 aprile <strong>2008</strong><br />
28 maggio e 4 giugno <strong>2008</strong><br />
Per domande sui temi che saranno trattati<br />
durante il corso:<br />
Signor F. Valli, Tel. +41 91 814 61 34<br />
fiorenzo.valli@ti.ch<br />
Per ricevere il pieghevole con il<br />
programma rivolgersi alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
Tel. +41 91 911 51 18<br />
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corsi@cci.ch, www.cciati.ch
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con voi.<br />
Servizio vuol dire essere vicini al cliente. Noi vi sosteniamo<br />
personalmente: voi e la vostra ditta. Siamo<br />
a vostra disposizione in tutta la Svizzera: tramite un<br />
consulente personale, gli Swisscom Shop, il Partner<br />
più vicino, la Business-Hotline 0800 800 800 gratuita<br />
o il sito www.swisscom.ch/pmi. Come preferite.<br />
Siamo sempre con voi.
Formazione<br />
“Novità fiscali <strong>2008</strong>, la Riforma II<br />
dell’imposizione delle imprese”<br />
di Patrizia Villa<br />
Mercoledì 20 febbraio l’economista<br />
Giordano Macchi, consulente fiscale<br />
presso KPMG SA, su invito del Gruppo<br />
Donne PMI <strong>Ti</strong>cino, ha illustrato alle numerose<br />
persone riunite nella sala conferenze<br />
della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> a Lugano le novità fiscali <strong>2008</strong>.<br />
Durante la conferenza Giordano Macchi ha<br />
approfondito i temi della riforma II dell’imposizione<br />
delle imprese (soggetta a referendum),<br />
quali cambiamenti ci sono nel <strong>2008</strong><br />
secondo la Legge Tributaria del Cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino ed ha accennato ai progetti di riforma<br />
dell’IVA.<br />
Ecco quali saranno le novità più significative<br />
della riforma:<br />
• Imposizione parziale dei redditi da partecipazioni<br />
nel patrimonio privato<br />
• Imposizione parziale dei redditi da partecipazioni<br />
nel patrimonio commerciale<br />
• Introduzione del principio del conferimento<br />
del capitale<br />
• Mitigazione delle deduzione per partecipazioni<br />
• Agevolazione in materia di tasse di bollo<br />
d’emissione<br />
• Provvedimenti nell’ambito della sostituzione<br />
dei beni<br />
• Sgravi in ambito degli utili di liquidazione<br />
• Differimento dell’imposizione in caso di<br />
trasferimento di immobili dal patrimonio<br />
commerciale a quello privato<br />
• Differimento dell’imposizione di riserve<br />
tacite in caso di ripartizione d’eredità<br />
Per quel che riguarda i cambiamenti nel Cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino per l’anno <strong>2008</strong> sono stati citati:<br />
• Nuova direttiva Nr.1 Imposta alla fonte: reddito<br />
singolo o di entrambi i coniugi<br />
• Frontalieri: fascia 20 km per riversamento<br />
a Italia<br />
• Supplemento imposta utili PG terminato<br />
• Prosegue dal <strong>2008</strong> al 2011 il supplemento<br />
imposta immobiliare<br />
• Prosegue la mancata partecipazione comunale<br />
agli utili immobiliari (<strong>2008</strong>-2011)<br />
• Decreto PF <strong>2008</strong><br />
• Indicizzazione degli importi<br />
Progetto3 21.2.<strong>2008</strong> 10:49 Pagina 1<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 38<br />
Da sinistra: Mary Bernardasci, Cécile Chiodini Polloni, Giordano Macchi, Marie-Jeanne Bosia.<br />
Per ottenere informazioni sul Gruppo Donne<br />
PMI <strong>Ti</strong>cino ed essere avvisati sui prossimi<br />
appuntamenti in calendario potete scrivere<br />
una e-mail alla signora<br />
Chiodini Polloni<br />
chiodini@cci.ch<br />
oppure telefonare allo<br />
+ 41 91 911 51 18.<br />
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Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 40<br />
ATAonline e garanzie più vantaggiose<br />
Continua da pagina 1<br />
di Marco Passalia, responsabile del Servizio Legalizzazioni <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Per quanto concerne l’ATAonline<br />
i vantaggi sono piuttosto evidenti:<br />
non occorre più ordinare i formulari<br />
nè manipolarli, non è più necessario<br />
recarsi allo sportello, si può interagire<br />
tramite il Portale ATAonline 24 ore su 24,<br />
si può versare la cauzione via e-banking<br />
o postfinance e, soprattutto, si ha accesso<br />
a tutte le informazioni necessarie direttamente<br />
sulla pagina web.<br />
Alcuni punti importanti da tenere presente:<br />
• sulla homepage www.ataonline.<br />
ch/ti sono presenti varie pagine web<br />
con le relative informazioni: HOME<br />
(condizioni generali, nota cauzione,<br />
memento e tariffa), SULL’ATA-<br />
ONLINE, SUL CARNET ATA (con la<br />
lista dei Paesi che hanno ratificato la<br />
Convenzione ATA);<br />
• registrazione all’ATAonline: occorre<br />
registrarsi a partire dal website<br />
www.ataonline.ch/ti seguendo tutte le<br />
istruzioni presenti sulla pagina web<br />
e tenendo presente che ogni punto<br />
è accompagnato da una spiegazione<br />
(rappresentato dal simbolo “?”). Una<br />
volta registrati - come segnalato automaticamente<br />
- occorre stampare, firmare<br />
ed inviare alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> il contratto<br />
ATAonline che vale una tantum per<br />
tutti i Carnet rilasciati in futuro;<br />
• domande per Carnet online: la<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, una volta ricevuto il contrat-<br />
to ATAonline debitamente firmato,<br />
provvede ad attivare il vostro profilo<br />
tramite una conferma automatica via<br />
e-mail. Da questo momento è possibile<br />
accedere all’ATAonline e creare<br />
delle domande di Carnet ATA sotto la<br />
voce “domande”.<br />
Anche in questo caso ogni singolo punto<br />
è accompagnato da una spiegazione<br />
(simboleggiata dal simbolo “?”).<br />
In particolare, nella “creazione della<br />
domanda del Carnet” si tenga presente<br />
che:<br />
– sotto la voce “itinerario e mezzo di<br />
trasporto” è facoltativo apporre il<br />
paese di destinazione ed il mezzo di<br />
trasporto utilizzato, tuttavia è consigliato<br />
farlo in modo che gli operatori<br />
della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> possano verificare che<br />
per una certa categoria di merci<br />
destinata ad un determinato luogo<br />
non vi siano problemi di utilizzo del<br />
Carnet. D’altra parte, è consigliabile<br />
accertarsi sulle problematiche doganali<br />
legate ad un paese richiedendo<br />
alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> informazioni relative ai<br />
Carnet ATA;<br />
– la lista delle merci può essere allegata<br />
via e-mail nel caso in cui sia<br />
molto lunga ed è da inviare via posta<br />
elettronica seguendo le indicazioni<br />
presenti sotto la voce “lista delle<br />
merci”;<br />
– per quanto riguarda l’origine delle<br />
merci (“paese d’origine”) per le<br />
quali è utilizzato un Carnet ATA è<br />
facoltativo apporre l’origine; infatti,<br />
in caso d’incertezza conviene apporre<br />
un trattino (“-“) piuttosto che<br />
un’origine erronea.<br />
Per ulteriori informazioni il servizio<br />
legalizzazioni è disponibile al numero<br />
+41 91 911 51 23/24/25<br />
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Tel. +41 61 712 15 38<br />
Fax +41 61 712 15 19<br />
sweet-dreams@rfgmbh.ch
41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong><br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Giuseppe Paladino<br />
Laureato in Chimica, Dottorato<br />
in Chimica del farmaco (PhD)<br />
Anno di nascita 1977<br />
Cittadinanza svizzera<br />
Signore<br />
Contabile<br />
Anno di nascita 1954<br />
Cittadinanza svizzera<br />
Elisabetta Bariffi<br />
Diploma presso la scuola di<br />
sartoria e diploma di costumista<br />
teatrale<br />
Anno di nascita 1962<br />
Cittadinanza svizzera<br />
Agostino Licini<br />
Laureato in matematica presso<br />
Quenn Mary College, University<br />
of London<br />
Anno di nascita 1957<br />
Cittadinanza italiana<br />
Italiano: madrelingua<br />
Francese: buono<br />
Tedesco: sufficiente<br />
Inglese: buono<br />
Italiano: madrelingua<br />
Francese: sufficiente<br />
Tedesco: discreto<br />
Inglese: conoscenze<br />
di base<br />
Italiano: madrelingua<br />
Francese: buono<br />
Tedesco: sufficiente<br />
Inglese: conoscenze<br />
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Fiere internazionali<br />
“SWISS Pavilion”: l’alternativa alla partecipazione fieristica<br />
individuale<br />
Energy Efficiency and Renewable<br />
Energy Sources for South-Eastern<br />
Europe (EE & RES)<br />
Sofia, 7-10 aprile <strong>2008</strong><br />
Il risparmio energetico è all’ordine del<br />
giorno anche nell’Europa sudorientale.<br />
Le fonti d’energia rinnovabili e i “prodotti<br />
verdi” riscontrano un interesse sempre<br />
crescente. Nel corso del congresso<br />
e dell’esposizione, i partecipanti alla 4°<br />
edizione di EE & RES faranno il punto<br />
sulle nuove tecnologie in materia e presenteranno<br />
le loro applicazioni potenziali<br />
nella regione.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.viaexpo.com/congress-ee-vei/eng/<br />
congress.php<br />
Energy Efficiency World<br />
Johannesburg, 15-16 aprile <strong>2008</strong><br />
La penuria di elettricità minaccia il Sudafrica<br />
e la creazione delle unità produttive<br />
necessarie richiede tempo ed importanti<br />
investimenti. In questo contesto, l’Energy<br />
Efficiency World Exhibition <strong>2008</strong> arriva al<br />
momento giusto per le imprese alla ricerca<br />
di un trampolino di lancio per vendere<br />
i loro prodotti a risparmio energetico nel<br />
Paese.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.terrapinn.com/<strong>2008</strong>/eeza/<br />
Arab International Conference and<br />
Exhibition on the Uses of White<br />
Cement<br />
Il Cairo, 28-30 aprile <strong>2008</strong><br />
Il settore della costruzione è in pieno<br />
boom nel mondo arabo. Ne deriva una<br />
forte domanda di materiali da costruzione<br />
e in particolare di cemento, le cui applicazioni<br />
saranno proprio al centro di una<br />
conferenza ed esposizione di portata internazionale<br />
che si terrà ad aprile al Cairo.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.aucbm.org/english/activiti/confs/<br />
whitecement.htm<br />
Sweets China <strong>2008</strong><br />
Shanghai, 3-5 settembre <strong>2008</strong><br />
Sweets China è organizzato nel <strong>2008</strong> per<br />
la 5° volta dalla Kölnmesse (Fiera di<br />
Colonia) quale evento satellite dell’ISM, il<br />
salone mondiale della confetteria di Colonia.<br />
Questo salone ha guadagnato enormemente<br />
d’importanza negli ultimi quattro<br />
anni e suscita un interesse crescente. Nel<br />
2007, Kölnmesse ha organizzato altre due<br />
fiere in contemporanea con Sweets China:<br />
World of Food China e International Sweet<br />
& SnackTec China. Questo tipo di evento<br />
copre tutta la catena del valore, dalla<br />
produzione alla vendita passando dalla<br />
trasformazione. Rappresenta per gli acquirenti<br />
una piattaforma eccezionale per<br />
metter piede sul mercato cinese.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.sweetschina.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/sweets_china_<strong>2008</strong><br />
International FoodTec India <strong>2008</strong><br />
New Delhi, 15-17 ottobre <strong>2008</strong><br />
Trattasi del salone internazionale e conferenze<br />
sull’industria agroalimentare e<br />
dell’imballaggio alimentare, degli ingredienti,<br />
delle bibite e delle macchine di<br />
refrigerazione.<br />
In collaborazione con Kölnmesse e con lo<br />
Swiss Business Hub India, l’Osec vi allestirà<br />
uno “SWISS Pavilion”.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.foodtecindia.com<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 3/<strong>2008</strong> • 42<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/international_foodtec_india_<strong>2008</strong><br />
Sportex Middle East <strong>2008</strong><br />
Dubai, 3-5 novembre <strong>2008</strong><br />
Nel Medio Oriente, Sportex Middle East<br />
è la fiera più importante nel settore dello<br />
sport, del fitness e del tempo libero. Per<br />
il <strong>2008</strong>, gli organizzatori contano sulla<br />
partecipazione di oltre 5’000 visitatori<br />
professionali, ossia più del doppio rispetto<br />
all’edizione precedente. Questo aumento è<br />
dovuto all’interesse crescente nei confronti<br />
dello sport riscontrato nella ricchissima<br />
penisola arabica.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.sportexmiddleeast.com/Event_info.<br />
aspx<br />
The Big 5 Show <strong>2008</strong><br />
Dubai, 23-27 novembre <strong>2008</strong><br />
Il “Big 5 Show” che si tiene ogni anno<br />
a Dubai è il più grande salone della costruzione<br />
e dei settori connessi di tutta la<br />
regione del Golfo. L’edizione 2006 ha registrato<br />
cifre record: ben 2’158 espositori<br />
e più di 41’000 visitatori. La Svizzera era<br />
presente con uno “SWISS Pavilion” sotto<br />
l’egida del Business Network Switzerland,<br />
tra 26 padiglioni nazionali.<br />
Il vigore e la costanza della crescita negli<br />
Emirati Arabi Uniti garantiscono bisogni<br />
crescenti nella costruzione. Approfittate<br />
di quest’occasione per presentare i vostri<br />
prodotti e servizi sullo “SWISS Pavilion” ad<br />
un pubblico di professionisti esigenti.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.thebig5exhibition.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/the_big_5_<br />
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di Stato ha presentato il Messaggio<br />
per la creazione di un Fondo<br />
cantonale per la formazione<br />
professionale. Si tratta in sostanza di un<br />
controprogetto ad un’iniziativa popolare<br />
generica presentata nel 2005 dal partito<br />
socialista e prevede l’obbligo per tutte le<br />
aziende di versare un contributo che varia<br />
da un minimo dello 0,9 ad un massimo<br />
del 2,9 ‰ calcolato sui salari soggetti<br />
all’imposizione AVS.<br />
I fini perseguiti dal Messaggio governativo<br />
sono senz’altro lodevoli. Del resto, chi<br />
non è favorevole ad una politica volta<br />
a rafforzare il settore della formazione<br />
professionale e a facilitare la creazione<br />
di posti di apprendistato? Tuttavia, a nostro<br />
avviso, il mezzo scelto non è adatto<br />
allo scopo. Avantutto, l’introduzione di<br />
una nuova tassa costituisce un ulteriore<br />
aggravio a carico delle aziende, che<br />
va ad aggiungersi all’aumento di altri<br />
contributi (ad esempio nell’ambito degli<br />
assegni familiari, senza dimenticare tasse<br />
e balzelli che incombono nell’imminente<br />
manovra finanziaria del Cantone). In linea<br />
generale, chiedere continui sacrifici a chi<br />
produce invocando, nel caso specifico,<br />
un’ipotetica promozione della formazione<br />
sarebbe una mossa sbagliata e non<br />
conforme all’interesse generale. Ulteriori<br />
dubbi sorgono se si considera che la<br />
tassa sulla formazione sarebbe a carico<br />
di tutte le aziende. Da una parte vi è il<br />
rischio concreto che numerose imprese si<br />
disimpegnino dalla vera e propria attività<br />
formativa, considerando esaurito il loro<br />
di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
contributo con il versamento dell’obolo<br />
richiesto dallo Stato. L’obiettivo di coinvolgere<br />
più aziende nella formazione ed<br />
offrire più posti di apprendistato non<br />
sarebbe quindi raggiunto. Dall’altra parte,<br />
il contributo è chiesto anche alle aziende<br />
ed alle associazioni di categoria che già<br />
investono moltissimo tempo e denaro<br />
nella formazione degli apprendisti. È vero<br />
che il Consiglio di Stato promette che tali<br />
imprese e associazioni potrebbero recuperare<br />
quanto versato, ma a che prezzo?<br />
L’apparato burocratico necessario alla<br />
gestione di un simile sistema sarebbe<br />
troppo pesante e creerebbe costi inutili.<br />
Senza dimenticare che numerose associazioni<br />
sarebbero chiamate ad un doppio<br />
contributo, visto che versano già somme<br />
importanti a fondi nazionali analoghi.<br />
Perché quindi intervenire con un fondo<br />
per la formazione quando il sistema attuale<br />
funziona? Perché non lasciare la libertà<br />
alle parti sociali di stabilire quali sono le<br />
esigenze dei vari settori e permettere quindi<br />
interventi mirati ed efficaci? Le esperienze<br />
citate dal Consiglio di Stato in merito ad<br />
altri fondi cantonali non contribuiscono<br />
del resto a dissipare i dubbi sull’efficacia<br />
della manovra. L’esempio ginevrino, preso<br />
quale modello di riferimento, non ha portato<br />
risultati significativi per quanto riguarda<br />
la creazione di posti d’apprendistato .<br />
La Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del Cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino, pur essendo da sempre in prima<br />
linea nel campo della formazione professionale,<br />
non può quindi sostenere quanto<br />
proposto dal Consiglio di Stato.<br />
Sommario<br />
News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Luglio-Agosto <strong>2008</strong><br />
Editoriale<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Amministrazione cantonale,<br />
il peso e il costo di una riforma<br />
mancata<br />
Riflessioni sui trasporti<br />
con interviste a M. Ponti<br />
e W. Bernasconi<br />
Biblioteca liberale<br />
• Impressum pag. 13<br />
• Info Flash pag. 14<br />
• Compensazione del diritto<br />
alle vacanze pag. 16<br />
• Gli Svizzeri chiedono di essere<br />
proprietari di alloggio pag. 17<br />
• Frontalieri e casse malati pag. 18<br />
• Consiglio economico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 19<br />
• Mikron SA Agno pag. 20<br />
• SSIC <strong>Ti</strong>cino pag. 21<br />
• pag. 23<br />
• AFRA pag. 28<br />
• TIMCAL SA pag. 30<br />
• Atelier Alta Moda pag. 32<br />
• Eurochocolate Swiss pag. 34<br />
• Groupe Mutuel pag. 36<br />
• Assidu SA pag. 38<br />
• Hotelleriesuisse <strong>Ti</strong>cino pag. 40<br />
• Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 41<br />
• Cerca lavoro pag. 43<br />
• Fiere internazionali pag. 46
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3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />
Aspetta e spera<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
E<br />
ora, attendiamo. Immagino che,<br />
dopo l’esito negativo della votazione<br />
sugli sgravi fiscali, il Governo<br />
possa ora dar inizio a un piano<br />
di riforme, alcune più urgenti, altre<br />
più strategiche ma tutte indispensabili,<br />
per come la vediamo noi.<br />
Tre sono i campi in cui necessitano<br />
cambiamenti dello status quo e della<br />
cultura del “non si può”. I nostri più<br />
gravi ostacoli ad una crescita armoniosa<br />
e più costante riguardano la mobilità,<br />
la formazione, la fiscalità.<br />
Premessa: uno Stato liberale può finanziare<br />
la socialità solo se crede fermamente<br />
nella creazione di ricchezza.<br />
Perciò la mobilità con i commerci, gli<br />
scambi tra culture, o l’assenza di essa,<br />
hanno decretato nella storia la nascita<br />
o la scomparsa di imperi economici.<br />
L’inizio del declino per l’impero romano<br />
è stata la conquista da parte dei<br />
Vandali del Maghreb e della Spagna<br />
con conseguente perdita del controllo<br />
sul Mediterraneo. La via della seta ha<br />
reso Samarcanda famosa e ricca finché<br />
i traffici non si spostarono condannandola<br />
al declino. E così via. Il <strong>Ti</strong>cino,<br />
grazie ad una errata concezione della<br />
politica dei trasporti, gode il privilegio<br />
di essere l’unico collo di bottiglia<br />
dell’asse Nord - Sud. Ciò rende un<br />
incubo il viaggio da Lucerna a Maggia<br />
alle famiglie che hanno con amore<br />
e pazienza ristrutturato un rustico.<br />
Aprire il passo del Gottardo in marzo e<br />
chiuderlo in ottobre? Impossibile, tutti<br />
i funzionari ticinesi che questa Camera<br />
ha interpellato ripetono la stessa solfa:<br />
il Gottardo è geograficamente così particolare<br />
che solo con investimenti di<br />
oltre 60 milioni si potrebbe aprire tutto<br />
l’anno. Costano meno i 17 chilometri<br />
di coda che ripetutamente viviamo da<br />
Pasqua a ottobre da 20 anni? Perché lo<br />
Julier è aperto tutto l’anno? E Locarno,<br />
oggi pesantemente penalizzata da questa<br />
situazione, non vedrà la soluzione<br />
dei suoi problemi a breve nemmeno<br />
con la Neat…<br />
La formazione. Parte importante nel<br />
contesto di condizioni quadro per un<br />
Paese è il livello di formazione. Siamo<br />
molto bravi nella formazione professionale<br />
ma il test PISA ci relega all’ultimo<br />
posto tra i Cantoni svizzeri. E la<br />
Confederazione da tempo non è più tra<br />
i primi della classe in Europa. Tagliare<br />
costi penalizzando la cultura è sempre<br />
un errore perché il livello culturale di<br />
un Paese è garanzia di crescita economica<br />
e i tagli si pagano dieci anni dopo.<br />
Diminuire il livello della formazione<br />
della scuola pubblica per renderla più<br />
accessibile è un errore clamoroso il<br />
cui risultato è un abbassamento del<br />
livello culturale della popolazione, un<br />
costo enorme per una società anche se<br />
difficilmente quantificabile. Come nella<br />
ricerca, nella cultura si investe oggi per<br />
raccogliere domani. E solo la meritocrazia<br />
promuove l’eccellenza: l’egualitarismo<br />
condanna alla mediocrità, in<br />
un Cantone in cui quest’ultima, proprio<br />
non manca. Non tutti devono compiere<br />
studi accademici, non in un Paese dove<br />
cercare un idraulico la domenica è più<br />
difficile che incontrare un orso polare<br />
a Capri.<br />
Fiscalità. L’affrontiamo per ultima perché<br />
è il tema più presente nell’attività<br />
della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> da alcuni anni. Abbiamo<br />
detto di tutto e di più, ribadiamo che<br />
il mondo intorno a noi è in rapida<br />
evoluzione, la fiscalità è un elemento<br />
fondamentale della concorrenza tra<br />
sistemi Paese in Svizzera e in Europa,<br />
che ovunque la fiscalità viene alleggerita<br />
per aziende e cittadini privati e così<br />
sarà ancora per qualche tempo. È un<br />
discorso serio questo della tassazione<br />
al punto da riuscire a frenare l’integrazione<br />
europea come dimostra il no<br />
dell’Irlanda al trattato di Lisbona. E noi<br />
cosa facciamo? So che non è semplice<br />
far quadrare un obiettivo come il<br />
pareggio dei conti con la necessità di<br />
ridurre la fiscalità per tenere il passo<br />
con la concorrenza. Ma tant’è, se non<br />
si è stati capaci di farlo quando si<br />
poteva, qualcosa bisognerà inventarsi<br />
per non perdere il treno della competizione<br />
fiscale.<br />
Ecco cosa attendiamo. Un’idea, un<br />
piano per la mobilità, un programma<br />
di misure finanziarie senza aumenti di<br />
imposte, riforme riguardanti l’organico<br />
dello Stato e riforme nella formazione.<br />
Parafrasando una celebre canzone italiana<br />
del primo dopoguerra, che faceva<br />
“È primavera / svegliatevi bambini…”<br />
ricordo cortesemente a chi ci legge che<br />
ormai è già estate.
Contromano<br />
Dagli asili nido ai campi di calcio<br />
lo Stato è sempre presente<br />
di Alessio Del Grande<br />
In <strong>Ti</strong>cino ci sono attualmente 35<br />
asili nido autorizzati dal Cantone<br />
per un totale di 813 posti per<br />
bambini da 0 a 3 anni e oltre di età,<br />
a cui vanno aggiunti 284 posti in altre<br />
strutture finanziate grazie alla legge<br />
sulla maternità e infanzia. Eppure,<br />
ormai da anni ci si lamenta per la<br />
mancanza di un numero sufficiente di<br />
asili nido in grado di soddisfare le esigenze<br />
delle famiglie, soprattutto per<br />
quel che riguarda la possibilità per<br />
molte madri di riaffacciarsi al mercato<br />
del lavoro potendo contare su delle<br />
strutture a cui affidare i loro piccoli.<br />
Difficile dire se questa lamentela sia il<br />
risultato di un’effettiva carenza di asili<br />
nido, rispetto ai bisogni reali della popolazione,<br />
oppure sia da imputare ad<br />
una non omogenea distribuzione degli<br />
asili sul territorio. Certo è che per chi<br />
gestisce un asilo nido la vita non è<br />
facile. La selva di leggi e regolamenti<br />
che disciplinano il settore rappresentano<br />
un carico non indifferente in<br />
termini di vincoli di varia natura, costi<br />
amministrativi, tempo e procedure<br />
burocratiche.<br />
Giusto, si dirà, visto che c’è di mezzo<br />
la tutela della prima infanzia. Sacrosanto.<br />
Ma può anche capitare che un<br />
asilo nido con una lunga e rispettata<br />
tradizione alle spalle, e che si avvale<br />
anche del volontariato di molte famiglie,<br />
nel momento in cui tenta di<br />
accedere ai finanziamenti del Cantone<br />
si trova davanti ostacoli pressoché<br />
insormontabili, se non si hanno già le<br />
spalle ben coperte finanziariamente.<br />
Il che, quando si tratta di gestioni no<br />
profit che si reggono anche sul lavoro<br />
volontario, non è affatto scontato. Per<br />
ottenere gli aiuti cantonali ci sono,<br />
difatti, parametri e prescrizioni da<br />
rispettare per quel che attiene spazi<br />
e servizi, che impongono spese non<br />
indifferenti. Insomma, se non si dispone<br />
di un capitale proprio è difficile<br />
sostenere i costi di questi lavori che,<br />
paradossalmente, servono per ottenere<br />
che cosa: i contributi del Cantone<br />
per poter continuare con una certa<br />
tranquillità finanziaria l’attività. Ma<br />
il paradosso sta soprattutto nel fatto<br />
che un asilo, magari, conosciuto e<br />
apprezzato da anni, che non ha dato<br />
mai adito a problemi amministrativi o<br />
segnalazioni di sorta, nel momento in<br />
cui vuole accedere al finanziamento<br />
pubblico si trova costretto a realizzare<br />
interventi costosi che sino a quel<br />
momento non erano ritenuti necessari<br />
per uno svolgimento dell’attività nel<br />
pieno rispetto delle leggi e della tutela<br />
dei piccoli.<br />
Insomma, un bel modo per scoraggiare<br />
l’iniziativa privata, in un campo<br />
in cui oggi essa sarebbe più che mai<br />
necessaria per integrare quella politica<br />
della famiglia che, oltre su sussidi,<br />
assegni e forme di assistenza varia,<br />
deve anche poter contare su un’offerta<br />
adeguata e concorrenziale di asili<br />
nido, prima e fondamentale tappa per<br />
consentire a molte donne di conciliare<br />
l’esigenze della famiglia con<br />
quelle del lavoro. Qualche spiacevole<br />
episodio di pochi anni fa dimostra che<br />
non è con il sovraccarico di leggi e<br />
regolamenti che si possono evitare il-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 4<br />
legalità di carattere amministrativo o,<br />
peggio, a danno dei bambini stessi. Al<br />
riguardo, un rapido e mirato sistema<br />
di controlli a campione, la sensibilità<br />
e l’attenzione stessa delle famiglie<br />
sarebbero di sicuro più efficaci di un<br />
sovraccarico di norme, la cui bontà,<br />
forse, regge sulla carta, ma che si dimostra<br />
del tutto inadeguata nella pratica.<br />
Se non per creare costi aggiuntivi<br />
e fastidi burocratici a chi gestisce un<br />
asilo nido. Anche in questo caso si<br />
rivela più che mai azzeccato l’antico<br />
adagio secondo cui troppe leggi equivalgono<br />
a nessuna legge.<br />
Ma, purtroppo, il furore legislativo e<br />
regolamentario, per disciplinare nei<br />
minimi dettagli la vita economica e<br />
sociale, è oggi uno dei mali peggiori<br />
della Svizzera. Quello degli asili nido<br />
è solo un esempio che si potrebbe<br />
estendere anche a tanti altri servizi<br />
privati al servizio della collettività,<br />
dove lo Stato scacciato dalla porta si<br />
riaffaccia più che autoritario e burocratico<br />
che mai dalla finestra. Non<br />
risparmiando nessuna attività sociale.<br />
Nel nostro Paese si è ormai arrivati al<br />
punto di voler imporre persino una<br />
patente speciale a chi vuole tenere un<br />
cane, la cosa più naturale di questo<br />
mondo sino a qualche anno fa, o a<br />
regolamentare il tipo e le misure delle<br />
bandierine da mettere in auto in occasione<br />
di Euro 08, così come la durata<br />
delle clacsonate e degli schiamazzi<br />
che solitamente accompagnano la vittoria<br />
di qualche nazionale di calcio.<br />
Dagli asili nido ai campi di calcio, lo<br />
Stato è sempre presente.
Progetto3 21.2.<strong>2008</strong> 10:49 Pagina 1<br />
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Il tema<br />
Amministrazione cantonale,<br />
il peso e il costo di una riforma mancata<br />
di Alessio Del Grande<br />
Da anni andiamo ripetendo che l’amministrazione<br />
cantonale è sovradimensionata<br />
e che per numero di dipendenti,<br />
in rapporto alla popolazione, si colloca nelle<br />
prime posizioni della media svizzera. E che<br />
costa anche troppo. Molto di più di quanto<br />
il <strong>Ti</strong>cino possa ancora permettersi. Questa<br />
convinzione, supportata da numeri e cifre, è<br />
tale anche nella percezione di oltre la metà dei<br />
cittadini che, secondo un recente sondaggio<br />
del settimanale il Caffè, ritiene eccessivo, per<br />
organico e costi, l’apparato burocratico del<br />
Cantone.<br />
Con reiterati allarmi, ma nessuna contromisura<br />
concreta, da più parti si ricorda ormai<br />
da tempo che il gettito fiscale delle persone<br />
fisiche non basta a pagare gli stipendi dei<br />
dipendenti del Cantone che aumentano di<br />
anno in anno: 850 milioni di salari nel 2007<br />
che salgono a 871 nel preventivo del <strong>2008</strong>,<br />
confermando una progressione che si era<br />
più o meno stabilizzata a metà degli anni ‘90<br />
per poi impennarsi di nuovo. Secondo i dati<br />
pubblicati nel rendiconto 2007 del Consiglio<br />
di Stato, ci sono alle dipendenze del Cantone<br />
4’614 persone (intese come unità fisiche,<br />
indipendentemente dal tempo pieno) esclusi<br />
i docenti e il personale avventizio. Che siano<br />
tanti è fuori di dubbio, come dimostra anche<br />
il confronto intercantonale tra numero dei dipendenti<br />
e popolazione, che questo apparato<br />
rappresenti un costo notevole è altrettanto evidente<br />
visto che assorbe il 30% circa dell’intera<br />
spesa del Cantone; che la macchina amministrativa<br />
abbia urgente bisogno di una messa a<br />
punto in termini di flessibilità, mobilità interna<br />
e meritocrazia (applicata a salari e carriera)<br />
per migliorarne l’efficienza è questione di<br />
cui si parla, invano, da almeno un decennio.<br />
Tutti i tentativi fatti sinora per sfoltire e razionalizzare<br />
l’amministrazione cantonale sono<br />
miseramente abortiti. Soffocati da tutele e<br />
vincoli corporativi ben difesi dai sindacati e<br />
dalla protezione assicurata da quelle logiche<br />
clientelari che sovrintendono alle assunzioni<br />
di Stato e che hanno contribuito non poco a<br />
gonfiare a dismisura l’amministrazione.<br />
Agli inizi degli anni ’90 c’era stata un’iniziativa<br />
della Lega dei ticinesi per risparmiare 150 milioni<br />
di franchi sfoltendo anche la burocrazia<br />
cantonale, ma non si arrivò a nulla. Poi venne<br />
la “grandiosa” riforma di Amministrazione<br />
2000, che dedicava uno specifico progetto,<br />
denominato emblematicamente “Gru”, alla<br />
razionalizzazione dell’apparato pubblico. Ma<br />
dei risultati operativi della riforma e quali<br />
pesi abbia sollevato o spostato il progetto Gru<br />
non si è mai saputo niente. Nella primavera<br />
del 2004 (quando si parlava già da un pezzo<br />
di un’altra mitica riforma, quella dei compiti<br />
dello Stato) la Divisione delle Risorse del Dipartimento<br />
Finanze, diretto allora da Marina<br />
Masoni, elaborò all’indirizzo del Governo un<br />
corposo rapporto: “Offerta pubblica, proposte<br />
di correzione del come e del cosa”, che tra<br />
non poche polemiche venne frettolosamente<br />
archiviato dal Consiglio di Stato, con il caloroso<br />
plauso di quanti erano fortemente interessati<br />
a mantenere lo status quo. Eppure quel<br />
rapporto, sia per il metodo d’approccio che<br />
per l’analisi dell’offerta pubblica, poteva fare<br />
benissimo da apripista ad un serio confronto<br />
sulla razionalizzazione amministrativa.<br />
Difatti, venivano individuate diverse distorsioni<br />
strutturali nella macchina amministrativa,<br />
scompensi e squilibri gestionali, eccessi di<br />
organico per taluni servizi, sovradotazione<br />
di alcuni uffici, competenze e mansioni che<br />
si sovrapponevano nelle Sezioni dei diversi<br />
Dipartimenti, insomma una lunga serie di<br />
incongruenze che spiegano, tuttora, le ragioni<br />
di un organico cresciuto a dismisura. Ma<br />
non solo. Nel rapporto si suggerivano anche<br />
parecchie soluzioni per centralizzare funzioni<br />
e uffici che si occupano della stessa materia,<br />
con un possibile risparmio, dunque, di mezzi<br />
e persone e un più efficiente servizio ai cittadini.<br />
S’indicavano anche delle attività che lo<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 6<br />
Stato, sulla base del principio di sussidiarietà,<br />
poteva, e potrebbe, delegare ai privati e alle<br />
associazioni della società civile; si sottolineava,<br />
altresì, come introducendo dei criteri di<br />
autocertificazione e di autoregolamentazione<br />
(con verifiche a campione), l’amministrazione<br />
si sarebbe alleggerita di un sistema di vigilanza<br />
e controlli che richiede un notevole dispendio<br />
di tempo e uomini. Risorse che si potrebbero<br />
impiegare in compiti molto più importanti per<br />
il buon andamento amministrativo.<br />
Il rapporto, oltre a mettere in luce quei perversi<br />
meccanismi per cui la burocrazia tende<br />
storicamente a perpetuare se stessa e a dilatarsi<br />
sempre di più, offriva pure un’interessante<br />
traccia su cui lavorare per sfoltire l’organico<br />
e avviare il processo di razionalizzazione e<br />
modernizzazione amministrativa. Ma, forse,<br />
proprio per questo è stato subito accantonato.<br />
Non si tratta assolutamente di tagliare posti di<br />
lavoro. Per ridurre il personale, risparmiando<br />
decine di milioni, basterebbe non sostituire<br />
una buona parte di quel centinaio di dipendenti<br />
che ogni anno, tra pensionamenti, prepensionamenti<br />
e dimissioni, vanno via. Questo<br />
purtroppo non è stato mai fatto, e così organico<br />
e costi si sono gonfiati di anno in anno.<br />
Oggi, mentre si attende la nuova Lord, la Legge<br />
sull’Ordinamento degli impiegati, si riparla<br />
della riforma dei compiti dello Stato. Che sia la<br />
volta buona? C’è da sperarlo. Il Partito Popolare<br />
Democratico, che sembra molto sensibile<br />
al problema, ha posto questa riforma come<br />
pre condizione nella strategia di risanamento<br />
finanziario, prima di entrare nel merito di<br />
aumenti di imposte e tasse. I passaggi obbligati<br />
per questa riforma sono sostanzialmente due:<br />
che il Governo nel suo insieme, e non i singoli<br />
dipartimenti, stabilisca una lista delle priorità<br />
nelle cose da fare e ci sia, allo stesso tempo,<br />
tutta la determinazione necessaria per applicare<br />
quel principio di sussidiarietà nel delegare<br />
alla società civile quei compiti che non necessariamente<br />
devono essere svolti dallo Stato.
7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> L’ospite<br />
Le prospettive del trasporto<br />
combinato strada - rotaia<br />
di Lisa Pantini<br />
Come già anticipatovi nello scorso numero di <strong>Ti</strong>cino Business, torniamo<br />
a parlare di trasporti, e lo facciamo con alcune riflessioni sul trasporto<br />
combinato.<br />
Eugenio Muzio, ospite del seminario<br />
sul trasporto combinato strada -<br />
ferrovia, tenutosi presso l’Hotel Coronado<br />
di Mendrisio il 21 maggio scorso,<br />
organizzato dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> in collaborazione<br />
con il Business Club Belgo-Luxembourgeois<br />
en Suisse, ha espresso parole<br />
incoraggianti a sostegno del trasporto<br />
intermodale.<br />
Il Presidente dell’UIRR, l’Unione internazionale<br />
delle società di trasporto combinato<br />
strada - ferrovia, ha evidenziato la<br />
necessità per i prossimi anni di costruire<br />
e migliorare le infrastrutture esistenti a<br />
supporto del trasporto combinato, che<br />
secondo le previsioni dell’UIRR (della<br />
quale fanno parte le maggiori case di<br />
spedizione e associazioni di categoria del<br />
settore europee), aumenterà nettamente<br />
in futuro. Usando le risorse disponibili<br />
in maniera produttiva, le spedizioni di<br />
merce in modale negli ultimi dieci anni,<br />
hanno toccato quota 48%, secondo EU<br />
Pocket Book 2006 e statistiche UIRR<br />
staccando di molto il trasporto sullo<br />
stesso percorso solo su strada (37,9%) o<br />
con la ferrovia (9,5%).<br />
Dare una definizione di “trasporto combinato”<br />
non è così semplice, gli esperti<br />
distinguono tra:<br />
• trasporto multimodale, ossia il trasferimento<br />
delle merci utilizzando due<br />
o più modi di trasporto;<br />
• trasporto intermodale, vale a dire<br />
la movimentazione delle merci in una<br />
sola unità di carico o in un veicolo<br />
stradale, che utilizza successivamente<br />
due o più modalità di trasporto senza<br />
manipolazione delle merci nel trasferimento<br />
da un modo all’altro;<br />
• trasporto combinato, si tratta di<br />
una combinazione di multimodale ed<br />
intermodale, ovvero dove la maggior<br />
parte del viaggio in Europa è effettuato<br />
per ferrovia, navigazione fluviale o<br />
marittima e dove la trazione iniziale<br />
o finale effettuata via strada sia la più<br />
breve possibile.<br />
Considerando che gli assi stradali europei,<br />
così come quelli svizzeri, sono<br />
sempre più congestionati, i vantaggi del<br />
trasporto combinato sono molteplici,<br />
soprattutto perché viene alleggerito il<br />
carico di traffico presente sulle nostre<br />
strade, in secondo luogo non dimentichiamoci<br />
che il trasferimento delle merci<br />
avviene in modo più sicuro – senza<br />
furti – e soprattutto più vantaggioso per<br />
l’ambiente (si stima che con il trasporto<br />
combinato si riducano le emissioni di<br />
CO 2 del 60%!). Non occorre dimenticare<br />
che creando un’azione sinergica tra<br />
strada e ferrovia, si dà vita a una serie<br />
di vantaggi: una maggior scorrevolezza<br />
del traffico stradale, oltre al fatto che<br />
la ferrovia permette il trasporto più<br />
economico per grandi volumi di traffico<br />
su lunghe distanze, non congestionando<br />
le strade quando si è davanti a grandi<br />
“esodi”, ottimizzando le capacità di traffico<br />
e rendendolo sempre fluido.<br />
Le quote di mercato del trasporto combinato<br />
stanno crescendo. Per far fronte<br />
all’impellente necessità di movimentazione<br />
delle merci, che, come afferma Muzio,<br />
è in costante crescita, occorrono anche<br />
strutture adeguate sia per il transito,<br />
sia per il carico/scarico dei container<br />
dai mezzi in aree di raggruppamento<br />
adeguate.<br />
Secondo le stime, in tutti i Paesi europei<br />
il traffico merci aumenterà. Le previsioni<br />
valutano un tasso di crescita annuo del<br />
6,8% fino al 2015, ossia un incremento<br />
di ben 51 miliardi di km/tonn.<br />
Le soluzioni per affrontare al meglio<br />
questo mercato sono il sostegno alle<br />
politiche di trasporto combinato a livello<br />
internazionale, ottimizzando e potenziando<br />
i sistemi esistenti per non ritrovarci<br />
con una mole di merci da movimentare<br />
intensa e senza strutture/terminal con<br />
la capienza adatta per soddisfare queste<br />
esigenze. Investendo nelle infrastrutture<br />
riusciremo a gestire al meglio gli anni<br />
a venire.<br />
Sito dell’UIRR, Unione internazionale delle<br />
società di trasporto combinato strada<br />
- ferrovia: www.uirr.com.
L’ospite<br />
Dalla gomma al ferro, un flop<br />
la politica europea dei trasporti<br />
Intervista con Marco Ponti, docente di Economia dei trasporti alla facoltà di ingegneria<br />
del Politecnico di Milano, di Elisabetta Pisa<br />
Quali sono le difficoltà in generale del trasporto<br />
ferroviario delle merci?<br />
“Le difficoltà sono dovute alla tecnologia e al<br />
tipo di produzione moderna. In treno viaggiano<br />
meglio carbone e acciaio che non i vestiti di<br />
Armani. Le produzioni moderne presentano<br />
caratteristiche che mal si conciliano con la ferrovia:<br />
si tratta di piccole quantità, preziose (c’è<br />
un alto valore aggiunto per unità di peso) che<br />
hanno molta fretta di essere movimentate. La rotaia<br />
va bene per grossi quantitativi di merce che<br />
non hanno particolari problemi di puntualità.<br />
Non dimentichiamo, poi, che il treno ha bisogno<br />
della gomma, che fa il porta a porta, da uno stabilimento<br />
a un altro. La merce che viene caricata<br />
sui treni arriva a bordo di un camion. Una volta<br />
raggiunta la destinazione un altro camion dovrà<br />
distribuire la merce. E questo meccanismo pone<br />
dei problemi. La ferrovia nell’Ottocento funzionava,<br />
perché collegava stabilimento a stabilimento.<br />
Oggi nonostante i tantissimi soldi che gli<br />
Stati europei stanno spendendo per incentivare il<br />
trasporto su ferrovia, lo spostamento del traffico<br />
dalla gomma al ferro è modesto: si tratta solo<br />
di qualche punto percentuale e questo sebbene<br />
il trasporto merci su gomma sia molto tassato<br />
come ad esempio in Svizzera”.<br />
Lei intravede qualche soluzione per un<br />
miglioramento?<br />
“La ferrovia può mantenere il suo ruolo sulle<br />
lunghissime distanze. Sulle tratte medio-brevi<br />
non può competere con la gomma. Il fatto di<br />
dover cambiare il modo di trasporto crea troppi<br />
problemi. La soluzione è investire in tecnologia<br />
e rendere i camion meno inquinanti e pericolosi.<br />
Oggi inquinano un decimo di 15 anni fa”.<br />
In che senso meno pericolosi?<br />
“In termini di sicurezza. Esistono dei sistemi<br />
laser o radar per evitare le collisioni. Oggi sono<br />
solo montati sulle auto di lusso, ma col tempo<br />
arriveranno anche sugli altri veicoli. La ferrovia<br />
non può avere un ruolo strategico. È adatta solo<br />
alle merci povere e sulle lunghe distanze”.<br />
D’accordo che la tecnologia potrà fare dei<br />
passi avanti, ma le strade sono intasate<br />
già oggi. Figuriamoci cosa succederebbe<br />
se ci fossero ancora molti altri camion in<br />
circolazione.<br />
“Bisognerà costruire strade. Del resto con la<br />
congestione del traffico, che tra l’altro è il segnale<br />
del grandissimo successo del trasporto su<br />
gomma, dobbiamo fare i conti. Per alleggerire<br />
il traffico i camion dovranno circolare di notte.<br />
Basterà renderli sempre più silenziosi”.<br />
Non penso proprio che questo accadrà in<br />
Svizzera. Il divieto di circolazione notturna<br />
è un principio che pare scolpito nel granito.<br />
“In Germania hanno introdotto un sistema di<br />
tassazione che colpisce la congestione e disincentiva<br />
i camion a circolare nelle tratte più<br />
trafficate e nelle ore di punta”.<br />
Mi scusi, ma lei va decisamente contro<br />
corrente. Gli Stati europei stanno investendo<br />
e investiranno nella ferrovia nei<br />
prossimi 15 anni (la Svizzera sta costruendo<br />
Alptransit, l’alta velocità). Intende dire<br />
che è una politica fallimentare?<br />
“Basta leggere i numeri. L’Europa ha speso 40<br />
miliardi di euro all’anno per favorire il cambio<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 8<br />
Marco Ponti<br />
Da qualche numero <strong>Ti</strong>cino Business si sta occupando della problematica delle infrastrutture in generale e dei trasporti<br />
ferroviari in particolare. Fra le varie voci raccolte sul futuro di questi ultimi, ci pare giusto dare spazio a tutte le opinioni,<br />
quindi anche a quelle che criticano una politica dei trasporti troppo incentrata sul traffico su rotaia. La tesi che Marco<br />
Ponti sostiene in questa intervista a <strong>Ti</strong>cino Business è decisamente controcorrente: la scelta di privilegiare il traffico merci<br />
via ferrovia è sbagliata, perché costa troppo, non assicura i risultati promessi, ma, soprattutto, è del tutto inadeguata alle<br />
esigenze di mobilità e rapidità di una moderna economia. La sua non è un’opinione qualsiasi, visto che Ponti è docente di<br />
Economia dei trasporti alla facoltà di ingegneria del Politecnico di Milano. Strada e ferrovia per il trasporto delle merci, per<br />
lui sono oggetto di studio continuo e il suo è davvero un osservatorio esclusivo per capire l’evoluzione di un settore chiave<br />
per la crescita economica, per cui sarebbe sbagliato ignorare la sua posizione.<br />
Argomentazioni provocatorie? Può darsi. Certo è che Ponti riesce a ben motivare la sua tesi contro la vulgata dominante,<br />
secondo cui oggi l’unica soluzione sarebbe quella di puntare tutto sulla ferrovia. Già solo per questo meriterebbe un<br />
dibattito più approfondito e libero da quei pregiudizi ideologici con cui un certo ambientalismo ha contaminato in questi<br />
anni il confronto sulle strategie più efficaci per conciliare le ragioni dell’economia con quelle della tutela ambientale.<br />
modale, cioè spostare le merci dalla gomma al<br />
ferro, ha messo tasse elevate. Ha condotto una<br />
politica durissima che non ha prodotto risultati.<br />
È ora di prenderne atto. Ci sono ragioni strutturali<br />
per cui è una politica impraticabile”.<br />
Non è possibile che sbaglino tutti quanti a<br />
puntare sulla ferrovia.<br />
“Sembra strano solo perché nessuno lo dice. In<br />
questo settore ci sono interessi costituiti molto<br />
forti. Ma nonostante gli investimenti, non ci<br />
sarà alcun risultato pratico. E i trasportatori lo<br />
sanno benissimo. Protesterebbero eccome se<br />
pensassero che i loro interessi fossero davvero<br />
in pericolo. Nessuno nega certamente un ruolo<br />
alla ferrovia, ma credo che possa avere solo<br />
un ruolo limitato, data la struttura produttiva e<br />
territoriale dell’Europa, un ruolo circoscritto ad<br />
alcune nicchie, ad alcuni segmenti e con costi<br />
altissimi per le casse pubbliche. Non credo che<br />
dalla strada alla ferrovia si potrà spostare più<br />
del 5% delle merci”.<br />
Poniamo che alla luce della liberalizzazione<br />
del mercato, una società voglia imbarcarsi<br />
nel business del trasporto ferroviario delle<br />
merci. Qual è la ricetta per non fallire?<br />
“La liberalizzazione è finta, è puramente simbolica:<br />
da 8 anni in Italia solo l’8-10% del<br />
mercato è stato aperto, in Germania si arriva al<br />
20%. In realtà gli ex monopolisti continuano<br />
ad avere in mano le redini del mercato. Lei<br />
entrerebbe in un business il cui principale<br />
concorrente continua ad avere i deficit ripianati<br />
dallo Stato? La liberalizzazione deve essere<br />
vera: ci vogliono autorità indipendenti e una<br />
volontà politica”.
9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> L’ospite<br />
Il caropetrolio e la tassa<br />
sul traffico pesante<br />
strangolano gli autotrasportatori<br />
Intervista di Elisabetta Pisa<br />
Per Waldo Bernasconi, Presidente dell’Astag ticinese, la ferrovia non<br />
sarà mai un’alternativa al trasporto delle merci: “Alptransit servirà solo ai<br />
viaggiatori”<br />
Signor Waldo Bernasconi, quanto sta<br />
incidendo il caropetrolio sui costi degli<br />
autotrasportatori ticinesi? Un camionista<br />
quanto spende di più all’anno?<br />
“Sta incidendo non poco. Grossomodo<br />
tra il 4 e il 6%. Se nel maggio del 2007,<br />
quando il gasolio costava in media 1<br />
franco e 50 centesimi al litro, un <strong>Ti</strong>r per<br />
compiere un tragitto di 220 chilometri<br />
da Lugano a Zurigo spendeva 118 franchi,<br />
oggi, invece, ne spende oltre 178<br />
franchi. Dunque l’aumento è del 33% e<br />
siamo costretti a rifarci sul cliente”.<br />
Avete aumentato del 4-6% le tariffe di<br />
trasporto?<br />
“Esatto. Ma c’è anche chi è arrivato al<br />
10% in più. Sa, c’è sempre chi se ne approfitta<br />
con aumenti selvaggi, incontrollati.<br />
Allo stesso modo è cresciuto il costo<br />
del latte e subito i negozi hanno adeguato<br />
i prezzi. E anche i prodotti ortofrutticoli<br />
costano di più”.<br />
Gli aumenti come sono stati accolti dai<br />
vostri clienti?<br />
“In malo modo. Tutti hanno paura. In Spagna<br />
è stato trovato un compromesso con<br />
il Governo. In Italia gli autotrasportatori<br />
hanno minacciato lo sciopero scongiurato<br />
da un accordo con il Governo. Ma se ci<br />
fosse stato, ci saremmo ristrovati senza<br />
merci nei negozi”.<br />
Anche voi state pensando di fare un<br />
blocco?<br />
“L’Astag sta pensando di adottare inizialmente<br />
misure morbide, per poi passare a<br />
fine luglio a incisive azioni di disturbo sul<br />
piano nazionale”.<br />
Il Ministro delle Finanze Merz ha già<br />
deciso di non abbassare i dazi sui<br />
carburanti per frenarne l’impennata<br />
del prezzo. Quali altre proposte avete<br />
in mente?<br />
“Sconti sulla tassa sul traffico pesante<br />
a compensazione del carocarburante.<br />
Ma non penso che sia una strada percorribile.<br />
Anche perché Merz in un altro<br />
incontro ha detto che il suo compito è<br />
incassare e non fare la carità. Secondo<br />
me non abbiamo altre alternative che<br />
aumentare i costi di trasporto. La gente<br />
ormai deve rassegnarsi a un livello di<br />
benessere inferiore: tutto costa di più. E<br />
c’è naturalmente chi non arriva alla fine<br />
del mese. Adesso le ditte che forniscono<br />
il carburante richiedono i pagamenti a 10<br />
giorni contro i 30-60 giorni di prima: temono<br />
di non essere pagate. La situazione<br />
non è bella”.<br />
In Svizzera non c’è il gasolio<br />
professionale, ossia il carburante<br />
trattato in modo diverso dal punto di<br />
vista fiscale. Questa potrebbe essere<br />
una soluzione?<br />
“Lo abbiamo proposto, ma ci è stato detto<br />
di no. Nella Confederazione auto e camion<br />
pagano lo stesso per il carburante.<br />
L’Italia ragiona all’opposto della Svizzera,<br />
ossia tende a tenere bassi i costi di trasporto<br />
per agevolare i cittadini. La Svizzera,<br />
invece, aumenta i costi di trasporto<br />
con l’illusione di favorire la ferrovia, ma<br />
intanto vengono penalizzati i consumatori.<br />
Un’altra soluzione potrebbe essere<br />
una riduzione sull’Iva sul carburante,<br />
dato che con l’aumento del costo del<br />
carburante lievita anche l’Iva. Ma niente<br />
Waldo Bernasconi<br />
da fare anche su questo fronte. Merz è<br />
davvero sempre molto gentile, ma dice<br />
sempre no: ha detto che il suo compito è<br />
quello di incassare il più possibile”.<br />
Insomma, non ci sono molti margini<br />
di manovra.<br />
“L’unica possibilità è adattare i prezzi ai<br />
costi, ossia aumentare i costi di trasporto.<br />
Già oggi quando si costruisce una casetta<br />
incredibilmente i costi di scavo sono<br />
quasi superiori a quelli di edificazione:<br />
tra il trasporto, le tasse per portare via il<br />
materiale, le discariche… Tutte le tasse<br />
che colpiscono il trasporto, colpiscono<br />
l’economia e i cittadini e il potere d’acquisto<br />
diminuisce sempre più”.<br />
Vede delle soluzioni al caropetrolio?<br />
State valutando modalità alternative<br />
di trasporto come la ferrovia?<br />
“Non c’è niente di pronto. Si dovrebbero<br />
liberare le strade a favore dei camion.<br />
Io proporrei di far pagare a banche,<br />
assicurazioni e fiduciarie per ogni loro<br />
dipendente una tassa uguale o superiore<br />
a un abbonamento sui mezzi pubblici.<br />
Chi rinuncia all’auto, non paga la tassa.<br />
I camion sono insostituibili. Sono state<br />
eliminate alcune stazioni ferroviarie: un<br />
grandissimo errore. Chi sta a Locarno,<br />
in Valle Maggia, Val Verzasca riceve la<br />
merce su ferro a Lugano-Vedeggio. È normale?<br />
Poi ci vuole il camion per portarla<br />
a destinazione”.<br />
Mi sta dicendo che la ferrovia non è<br />
una soluzione perché Alptransit non<br />
c’è ancora, ma anche perché quello<br />
che c’era si sta smantellando?
L’ospite<br />
“Hanno già smantellato. Lo sa poi lei a<br />
chi servirà Alptransit? Solo ai viaggiatori.<br />
Me lo aveva già confermato tre anni fa<br />
l’onorevole Leuenberger: nella galleria<br />
di base del Gottardo transiteranno non<br />
treni merci, ma solo treni passeggeri.<br />
La gente si illude. Non esiste un solo<br />
vagone per il trasporto delle merci in<br />
grado di sostenere l’alta velocità sotto il<br />
Gottardo. Non ci sono vagoni adatti. La<br />
politica svizzera dei trasporti è un’illusione.<br />
Senza parlare del fatto che all’Italia<br />
la ferrovia non interessa: stanno già<br />
portando la merce dalla Cina a bordo<br />
dei camion: è il mezzo più economico<br />
rispetto al trasporto via mare e ferrovia,<br />
hanno fatto delle prove. Un mese ad<br />
andare, un mese a tornare: i <strong>Ti</strong>r vanno<br />
a prendere le merci esattamente dove<br />
vengono prodotte. L’unico problema è<br />
che quando trasportano prodotti tessili<br />
devono decontaminare i <strong>Ti</strong>r in cui si<br />
annidano acari non presenti da noi”.<br />
Consumatori spaventati<br />
dall’aumento dei prezzi<br />
di Stefano Modenini, direttore economiesuisse Lugano<br />
L’evoluzione al rialzo dei prezzi in<br />
molti settori preoccupa i consumatori<br />
europei e le imprese. La Svizzera<br />
non sfugge affatto a questa prospettiva<br />
piuttosto negativa. L’evoluzione positiva<br />
dell’economia svizzera è destinata a proseguire<br />
anche nel secondo semestre del<br />
<strong>2008</strong>, seppure a tassi più moderati, ma<br />
il deterioramento del clima dei consumi<br />
nel nostro Paese è evidente. La situazione<br />
di incertezza si ripercuote anche sulle imprese<br />
e gli investimenti, che vengono almeno<br />
in parte rinviati a tempi stabilmente<br />
migliori. A determinare questa situazione<br />
contribuiscono certamente l’aumento del<br />
prezzo del petrolio e dei generi alimentari,<br />
la debolezza del dollaro e parimenti la<br />
forza dell’euro, l’evoluzione del mercato<br />
americano.<br />
Ci sono autotrasportatori in crisi? Sono<br />
a rischio dei posti di lavoro?<br />
“Eccome. Mio padre ha comprato il primo<br />
camion nel 1928. Poi col passare degli<br />
anni ne ha comprati molti altri. Oggi non<br />
si acquista più, ma si utilizza il leasing che<br />
è un costo. La maggioranza delle imprese<br />
di trasporto sono indebitate. Se si spezza<br />
il meccanismo basta poco per arrivare al<br />
fallimento”.<br />
Insomma la situazione per la vostra<br />
categoria non è rosea. Risentite anche<br />
della concorrenza di chi pratica tariffe<br />
più basse?<br />
“Certamente. C’è chi abbassa i prezzi per<br />
accaparrarsi ad esempio i lavori del Cantone<br />
che vengono assegnati al miglior<br />
offerente. Non calcolano i costi, non guadagnano<br />
niente, magari ci perdono e<br />
rovinano anche gli altri autotrasportatori<br />
che non ottengono il lavoro ma devono<br />
comunque sostenere i costi fissi. Ci sono<br />
Secondo le stime dell’ufficio federale di<br />
statistica, alla fine di quest’anno il rincaro<br />
annuo dovrebbe assestarsi all’1,7% (nel<br />
mese di maggio è stato raggiunto il livello<br />
del 2,9%). Quasi analogamente economiesuisse<br />
prevede che il tasso del rincaro<br />
ridiscenderà sotto la soglia del 2% su<br />
base annua. Ma anche se le previsioni dovessero<br />
avverarsi, le preoccupazioni dei<br />
consumatori e delle imprese non sono<br />
destinate a scemare tanto facilmente.<br />
Il buon posizionamento dell’economia<br />
svizzera<br />
Non mancano le note positive per l’economia<br />
elvetica. L’alto grado di diversificazione,<br />
la buona qualità dei prodotti e<br />
dei servizi offerti vengono ampiamente<br />
riconosciuti sui mercati di riferimento.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 10<br />
ditte che hanno chiuso. In questo settore<br />
gli investimenti sono consistenti. Un<br />
camion costa 200’000 franchi, poi dopo<br />
tre anni è già “vecchio” per le emissioni<br />
inquinanti, senza parlare della tassa sul<br />
traffico pesante. Nel 2000 un camion da<br />
28 tonnellate con una media di 80mila<br />
chilometri all’anno pagava 3’000 franchi<br />
di tassa sul traffico pesante. Oggi con le<br />
40 tonnellate ne paga 80mila. In quale<br />
nazione c’è una tassa che costa 80mila<br />
franchi a veicolo? Una tassa che per di più<br />
contribuisce alla costruzione della galleria<br />
di base del Gottardo sotto cui viaggeranno<br />
le persone e non le merci. Inoltre all’Italia<br />
il Gottardo non interessa, adesso punta a<br />
Est. Alptransit è un investimento solo per<br />
la Svizzera, per la città di Lugano”.<br />
Mi sta dicendo che non si arriverà fino<br />
al confine con l’Italia?<br />
“All’Italia non interessa l’asse Sud-Nord.<br />
L’Europa si sta allargando a Est”.<br />
L’economia elvetica punta sulla specializzazione,<br />
sulla produzione di qualità e<br />
persino di nicchia e ciò permette pure<br />
di far fronte ad un calo della domanda<br />
su alcuni mercati. D’altra parte le note<br />
meno positive possono derivare dalla<br />
diminuzione della domanda mondiale,<br />
innescata dall’aumento dei prezzi indicati<br />
precedentemente, dall’incerta situazione<br />
economica americana, dalla forza<br />
dell’euro, moneta di riferimento del nostro<br />
principale partner commerciale.<br />
Rincaro gravato dai prodotti<br />
petroliferi<br />
Conosciamo evidentemente un’inflazione<br />
che in parte consistente è importata. Il<br />
rincaro del prezzo del petrolio (oltre il<br />
16% a maggio <strong>2008</strong>) innesca altrettanti
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> L’ospite<br />
rincari nei principali gruppi di spesa,<br />
dall’energia, abitazioni e trasporti, sino<br />
ai generi alimentari. Mentre nel mese di<br />
maggio di quest’anno il livello dei prezzi<br />
dei beni indigeni è aumentato dello 0,4%,<br />
quello dei prodotti importati è progredito<br />
invece dell’1,8% nello stesso periodo.<br />
Fare delle previsioni sull’evoluzione del<br />
prezzo dei prodotti petroliferi appare<br />
molto difficile. Lo scorso inverno, la<br />
Segreteria di Stato dell’economia, commentando<br />
le tendenze congiunturali in<br />
atto, affermava di attendersi un prezzo<br />
del petrolio elevato ma stabile, attorno<br />
agli 85 dollari al barile per i due anni<br />
successivi. Questa soglia nel frattempo è<br />
già stata polverizzata. Le motivazioni alla<br />
base dei continui aumenti del prezzo del<br />
petrolio sono sostanzialmente diverse da<br />
quelle che hanno generato la crisi petrolifera<br />
all’inizio degli anni Settanta del<br />
secolo scorso. Mentre allora assistemmo<br />
ad una contrazione marcata dell’offerta<br />
del prodotto petrolifero, oggi viviamo<br />
invece una fase di forte crescita economica<br />
in determinati Paesi industrializzati<br />
del continente asiatico – e conseguente<br />
domanda di prodotti petroliferi, materie<br />
prime, energia, ecc. – accompagnata<br />
certamente anche da una componente di<br />
speculazione e, almeno in alcuni Paesi<br />
produttori, da investimenti insufficienti in<br />
nuovi impianti di estrazione del petrolio.<br />
Cosa dobbiamo attenderci nei<br />
prossimi mesi?<br />
L’aumento del costo delle materie prime<br />
ha un impatto differenziato sui settori economici.<br />
Materie prime e materiali quali il<br />
rame, l’ottone, lo zinco, l’alluminio, ecc.<br />
hanno conosciuto aumenti anche a due<br />
cifre nei primi cinque mesi del <strong>2008</strong>. Ciò<br />
ha conseguenze in primo luogo per i settori<br />
produttori di metalli. Preoccupazione<br />
viene pure espressa dai settori con maggiore<br />
consumo di energia e dall’industria<br />
turistica, che teme i contraccolpi dell’aumento<br />
del prezzo del greggio sul prezzo<br />
del biglietto aereo ma pure sui tradizionali<br />
spostamenti privati in automobile.<br />
I consumatori svizzeri dovranno fare i<br />
conti nei prossimi mesi con una serie di<br />
aumenti non necessariamente tutti legati<br />
all’evoluzione negativa del prezzo del<br />
petrolio. Si pensi ad esempio ai premi<br />
di cassa malati – i nuovi premi validi<br />
per il 2009 verranno annunciati questo<br />
autunno – che potrebbero aumentare<br />
anche oltre il 5%. Gli inquilini e i proprietari<br />
d’immobili dovranno dolorosa-<br />
mente mettere mano al portafoglio per<br />
far fronte all’aumento del prezzo dell’olio<br />
da riscaldamento. Attualmente un po’ in<br />
tutta la Svizzera molti proprietari rinviano<br />
all’autunno o all’inverno l’acquisto di olio<br />
combustibile, oppure si riforniscono solo<br />
limitatamente, ma alla fine dell’anno la<br />
fattura sarà comunque più salata rispetto<br />
ai dodici mesi precedenti.<br />
Altro settore sensibile che continuerà a<br />
conoscere aumenti dei prezzi è quello dei<br />
generi alimentari. L’aumento del prezzo<br />
delle farine, dei cereali, del burro e del<br />
latte, ecc. si ripercuoterà inevitabilmente<br />
sul prezzo dei prodotti finali come la<br />
pasta e i formaggi.<br />
In linea generale il clima del consumo è destinato<br />
a deteriorarsi ulteriormente, pur se<br />
l’evoluzione dell’economia elvetica rimane<br />
sostanzialmente positiva. Un’ulteriore incognita<br />
per proprietari d’immobili e inquilini<br />
è data dall’evoluzione dei tassi di interesse.<br />
Preoccupate da un lato di frenare la corsa<br />
dell’inflazione e dall’altro lato di non<br />
raffreddare eccessivamente il ciclo economico<br />
con tassi al rialzo troppo elevati, le<br />
banche centrali sono chiamate a gestire un<br />
difficile equilibrio. Per molti cittadini tuttavia,<br />
anche solo un leggero ritocco verso<br />
l’alto dei tassi ipotecari, accompagnato da<br />
tutti gli altri aumenti già previsti, potrebbe<br />
facilmente trasformarsi in nuove difficoltà<br />
economiche e in un freno prolungato dei<br />
consumi. Con conseguenze anche pesanti<br />
per l’insieme dell’economia nazionale ed<br />
internazionale.
Biblioteca liberale<br />
In crisi sono i partiti<br />
e non la politica<br />
di Alessio Del Grande<br />
La cosiddetta “crisi della politica” è<br />
tema ormai ricorrente. È diventata,<br />
anzi, la chiave interpretativa per<br />
ogni deludente risultato elettorale e soggetto<br />
di struggenti lamentele sulla scarsa<br />
partecipazione dei cittadini alle votazioni.<br />
Ma in realtà ad essere in crisi non è la<br />
politica, bensì i partiti. Lo dimostrano<br />
tre semplicissimi fatti: la mobilitazione<br />
e la partecipazione al voto degli elettori<br />
nelle elezioni, che bene o male si mantiene<br />
pressoché stabile, anche certamente<br />
su livelli non esaltanti per un sistema<br />
democratico; la loro mobilitazione in<br />
occasione di referendum o iniziative il cui<br />
oggetto è per i cittadini d’interesse immediato<br />
e, magari, non formulato in termini<br />
astrusi; il ricorso crescente alla scheda<br />
senza intestazione o in bianco, inequivocabile<br />
segnale della disaffezione verso<br />
i partiti più che per la politica. E la crisi<br />
investe soprattutto i partiti tradizionali.<br />
Su ragioni e origini di questa crisi si è<br />
detto e scritto molto, anche se a connotarla<br />
ci sono soprattutto tre fattori<br />
particolari: la fine dei partiti come laboratori<br />
d’idee da tradurre in un chiaro<br />
programma d’azione politica, capace<br />
nella sua comunicabilità e concretezza di<br />
appassionare e coinvolgere i cittadini nel<br />
battersi per o contro qualche cosa, il che<br />
ha fatto anche perdere ad essi la presa<br />
sulla società; questa minore aderenza<br />
alla società ha notevolmente ridotto la<br />
capacità dei partiti di leggere e interpretare<br />
le trasformazioni sociali e, quindi,<br />
i bisogni indotti da questi cambiamenti;<br />
tramontata l’epoca delle ideologie, i partiti<br />
si sono ritrovati privi di quell’anima<br />
ideologica originaria e distintiva, senza,<br />
però, essere riusciti a sostituirla con<br />
una nuova e visibile “ragione sociale”,<br />
perdendo così quella “riconoscibilità”<br />
specifica agli occhi dei cittadini-elettori<br />
che prima, oltre a rinsaldare il sentimento<br />
di appartenenza politica, serviva pure<br />
a calamitare nuovi consensi. Ma c’è un<br />
quarto e, forse, ancora più importante<br />
fattore: i cittadini tendono sempre più ad<br />
assimilare i partiti all’amministrazione<br />
dello Stato, ad identificarli con questa<br />
come centrale di potere e di nuovo comando<br />
politico. Identificazione che uno<br />
studioso assai attento a questi fenomeni<br />
come Aldo Bonomi ha definito “l’opzione<br />
antipartitica”.<br />
Nel suo recente saggio “Il rancore. Alle<br />
radici del malessere del Nord”, spiegando<br />
questo meccanismo di identificazione<br />
Bonomi scrive: “i partiti avrebbero<br />
esaurito la loro funzione costituzionale di<br />
supporto alla formazione della politica<br />
nazionale, per assumere invece quella di<br />
organismi che si sovrappongono all’amministrazione<br />
statale nella distribuzione<br />
di risorse e poteri. In questa nuova funzione,<br />
i partiti trovano un’unità d’intendimenti<br />
tale da renderli ‘tutti uguali’ e parti<br />
di un ‘unico sistema’ di prevaricazione e<br />
sfruttamento”. Nel saggio Bonomi analizza<br />
il recente successo della Lega di Bossi<br />
alle ultime elezioni politiche italiane,<br />
un’affermazione di una portata tale che<br />
va al di là del voto stesso, per investire<br />
quei processi di trasformazione economica<br />
e sociale che hanno radicalmente<br />
cambiato il nord Italia e che la Lega ha<br />
saputo efficacemente tradurre in rivendicazioni<br />
politiche.<br />
Rivendicazioni a cui danno corpo e peso<br />
risentimenti diffusi contro il potere centrale<br />
e la burocrazia, vecchie e nuove<br />
paure verso gli stranieri, sentimento d’insicurezza,<br />
crisi identitaria e domande<br />
specifiche per quel che riguarda infrastrutture,<br />
fisco, autonomia amministrativa<br />
e sicurezza pubblica. Tutte richieste<br />
ancorate a bisogni reali, o comunque<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 12<br />
percepiti come tali dalla stragrande maggioranza<br />
dei cittadini, e perciò in grado<br />
con il loro trasversalismo di sfondare i<br />
muri dell’appartenenza partitica.<br />
Bonomi, che è Direttore dell’Istituto di<br />
ricerca Aaster, negli ultimi decenni ha<br />
analizzato in profondità l’evoluzione economica<br />
del Nord Italia e della sua composizione<br />
sociale, dai distretti produttivi<br />
al cosiddetto capitalismo molecolare, per<br />
arrivare all’odierno capitalismo reticolare<br />
incardinato in quelle “piattaforme territoriali”<br />
che competono con il mondo.<br />
Piattaforme in cui si addensano realtà<br />
e potenzialità produttive che hanno con<br />
la politica e con i poteri amministrativi<br />
un rapporto assai diverso rispetto al<br />
passato. I politici e i partiti, sostiene<br />
Bonomi, hanno smarrito il legame con il<br />
territorio, inteso in senso fisico e sociale,<br />
oggi vince quella politica che ha saputo<br />
“ri-territorializzarsi”, di cui la Lega ha<br />
offerto una spregiudicata quanto travolgente<br />
interpretazione.<br />
<strong>Ti</strong>tolo:<br />
Il Rancore. Alle radici del<br />
malessere del Nord<br />
Autore: Aldo Bonomi<br />
Editore: Feltrinelli<br />
Pagine: 160
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
Impressum<br />
Impressum<br />
Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />
Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />
Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />
Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />
Redazione:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
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Festival della formazione ‘08 in <strong>Ti</strong>cino<br />
La Federazione svizzera per la formazione continua (FSEA), sezione di lingua<br />
italiana e la Conferenza della Svizzera italiana per la formazione continua degli<br />
adulti (CFC) promuovono la quinta edizione del “Festival della formazione”,<br />
una campagna di sensibilizzazione internazionale all’apprendimento per tutti.<br />
Il motto del Festival, che si tiene in tutta la Svizzera dal 4 al 14 settembre, è<br />
“Buono a sapersi”.<br />
In <strong>Ti</strong>cino il programma prevede diversi appuntamenti organizzati da o in collaborazione<br />
con enti e associazioni attivi sul territorio. Nello specifico:<br />
• 08.09.<strong>2008</strong>: atelier di scrittura e serata di lettura a Bellinzona<br />
• 09.09.<strong>2008</strong>: TEF - Training & Education Forum a Lugano<br />
• 10-12.09.<strong>2008</strong>: Summer School con workshop sulla comunicazione intergenerazionale<br />
a Locarno<br />
• 13.09.<strong>2008</strong>: manifestazione “Famiglie e formazione continua” a Bellinzona<br />
Per maggiori informazioni, è possibile contattare:<br />
francesca.dinardo@alice.ch oppure visitare il sito www.festivalformazione.ch<br />
La formazione continua festeggia i suoi<br />
successi e si proietta verso nuovi traguardi<br />
Venerdì 3 ottobre <strong>2008</strong> si terranno a Lugano i festeggiamenti per i dieci anni<br />
della Legge cantonale sull’Orientamento scolastico e professionale e sulla Formazione<br />
continua (LorForm), e della Conferenza della Svizzera italiana per la<br />
formazione continua degli adulti (CFC).<br />
Ospite d’eccezione sarà la Consigliera federale Doris Leuthard, accompagnata<br />
dai Consiglieri di Stato Claudio Lardi e Gabriele Gendotti, dalla Consigliera<br />
nazionale Chiara Simoneschi-Cortesi e dal Segretario di SIC <strong>Ti</strong>cino Valerio Agustoni.<br />
Allieteranno l’evento gli allievi del Conservatorio della Svizzera italiana e<br />
della Scuola Teatro Dimitri.<br />
L’invito, aperto a tutti e tutte, è di recarsi all’Auditorio dell’Università della Svizzera<br />
italiana. Si inizierà alle 16.30 per concludere con un grande aperitivo.<br />
Ulteriori informazioni possono essere richieste a margherita.fraschini@alice.ch,<br />
www.conferenzacfc.ch
Info Flash<br />
Info Flash<br />
A cura di Eva Zanetti<br />
✔ Indice svizzero dei salari 2007 –<br />
Progressione dell’1,6% dei salari<br />
nominali: l’aumento più<br />
consistente degli ultimi 5 anni<br />
Secondo i calcoli dell’Ufficio federale<br />
di statistica (UST), nel<br />
2007 l’indice svizzero dei salari<br />
nominali è aumentato in media<br />
dell’1,6% rispetto al 2006,<br />
raggiungendo 102,8 punti (base<br />
2005 = 100). Tenendo conto di<br />
un tasso d’inflazione annuo medio<br />
dello 0,7%, i salari reali hanno<br />
registrato una crescita dello 0,9%<br />
(101,0 punti).<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=18535<br />
Per approfondimenti: Didier Froidevaux,<br />
Ufficio federale di statistica,<br />
Tel. +41 32 713 67 56<br />
✔ Il Consiglio federale intende<br />
prorogare la moratoria sugli<br />
OGM in agricoltura<br />
Il Consiglio federale intende prorogare<br />
di altri tre anni la moratoria<br />
“sull’ingegneria genetica nell’agricoltura”,<br />
che scadrà il 27 novembre<br />
2010. Il DATEC elaborerà il<br />
messaggio corrispondente.<br />
La moratoria "per alimenti prodotti<br />
senza manipolazioni genetiche",<br />
adottata dal Popolo e dai Cantoni,<br />
è in vigore fino al 27 novembre<br />
2010. Fino a tale data non potran-<br />
no essere immessi sul mercato<br />
animali geneticamente modificati<br />
per la produzione di derrate alimentari<br />
e prodotti agricoli e non<br />
possono essere coltivate piante geneticamente<br />
modificate. La semina<br />
per scopi di ricerca è consentita a<br />
severe condizioni.<br />
Il Consiglio federale intende quindi<br />
prorogare la moratoria di altri tre<br />
anni.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=18752<br />
Per approfondimenti: André Simonazzi,<br />
portavoce del DATEC,<br />
Tel. +41 79 597 64 49 oppure<br />
Georg Karlaganis, Ufficio federale<br />
dell'ambiente UFAM, Tel. +41 79<br />
415 99 62<br />
✔ La SECO mette in guardia contro<br />
le truffe degli annuari<br />
Nel 2007 sono giunti alla SECO circa<br />
800 reclami concernenti pratiche<br />
commerciali sleali. Fra questi, 530<br />
riguardavano “truffe degli annuari”:<br />
raggiri che mirano a indurre le<br />
aziende a iscriversi a un annuario<br />
simile alle “Pagine Gialle”. L’iscrizione<br />
apparentemente gratuita si<br />
rivela in seguito un contratto molto<br />
costoso. Per aiutare le aziende a<br />
proteggersi da queste pratiche commerciali,<br />
la SECO ha pubblicato un<br />
opuscolo informativo intitolato “Attenzione<br />
alle truffe degli annuari”.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 14<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=18762<br />
Per scaricare l’opuscolo informativo:<br />
www.news-service.admin.<br />
ch/NSBSubscriber/message/attachments/12004.pdf<br />
Per approfondimenti: Rita Baldegger,<br />
SECO, responsabile della Comunicazione,<br />
Tel. +41 31 323 37<br />
90, rita.baldegger@seco.admin.ch<br />
oppure Guido Sutter, SECO, responsabile<br />
del settore Diritto, Tel.<br />
+41 31 322 28 14, guido.sutter@<br />
seco.admin.ch<br />
✔ Scatta la nuova Legge sui brevetti<br />
Il Consiglio federale ha fissato oggi<br />
l'entrata in vigore della modifica<br />
della Legge sui brevetti al 1° luglio<br />
<strong>2008</strong>. Lo stesso giorno entrerà in<br />
vigore in Svizzera anche il Trattato<br />
sul diritto dei brevetti del 1° giugno<br />
2000.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=18846<br />
Per approfondimenti: Felix Addor,<br />
Istituto Federale della Proprietà Intellettuale,<br />
Tel. +41 31 377 72 01<br />
✔ La Legge sulla geoinformazione<br />
entra in vigore il 1° luglio <strong>2008</strong><br />
Il Consiglio federale ha stabilito che<br />
la Legge sulla geoinformazione (LGI)<br />
e le sue dieci ordinanze esecutive
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
entreranno in vigore il 1° luglio<br />
<strong>2008</strong>. La LGI concretizza il nuovo<br />
articolo 75a della Costituzione federale<br />
e la Concezione d'attuazione<br />
della strategia per la geoinformazione<br />
in seno alla Confederazione<br />
licenziata nel 2003 dal Consiglio<br />
federale. Nell'odierna società dell'informazione<br />
e del sapere, i geodati e<br />
le geoinformazioni rappresentano,<br />
per le autorità e l'economia privata,<br />
la base per le attività pianificatorie<br />
nonché per l'adozione di misure e<br />
decisioni di ogni genere concernenti<br />
il territorio.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=18894<br />
Per approfondimenti: Fridolin Wicki,<br />
DDPS, Tel. +41 31 963 23 10<br />
✔ Accordo sulla libera circolazione:<br />
si rinuncia per ora alla speciale<br />
clausola di salvaguardia<br />
Durante la seduta del 21 maggio<br />
<strong>2008</strong> il Consiglio federale ha<br />
deciso di rinunciare per ora a<br />
invocare la speciale clausola di<br />
salvaguardia. Questa decisione è<br />
perlopiù motivata dalle esperienze<br />
positive maturate sinora con la<br />
libera circolazione delle persone<br />
nonché dal permanere di una forte<br />
domanda di manodopera UE da<br />
parte dell'economia svizzera.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=18864<br />
Per approfondimenti: Jonas Montani,<br />
Ufficio federale della migrazione,<br />
Tel. +41 31 325 98 80<br />
✔ Arriva il nuovo numero AVS<br />
L’attuale numero AVS a 11 cifre,<br />
tecnicamente superato e inadeguato<br />
alla protezione dei dati, sarà<br />
sostituito da un numero a 13 cifre<br />
impossibile da decriptare<br />
Dal 1° luglio <strong>2008</strong>, nell’ambito<br />
del 1° pilastro (ovvero AVS, AI e<br />
IPG) sarà gradualmente utilizzato<br />
il nuovo numero d'assicurato a<br />
tredici cifre. Questo cambiamento<br />
è necessario, poiché già in un<br />
prossimo futuro l’attuale sistema<br />
di numerazione non permetterebbe<br />
più di assegnare un numero<br />
individuale ad ogni persona. La<br />
numerazione utilizzata finora contiene<br />
inoltre dati criptati facilmente<br />
decifrabili: giorno, mese e anno di<br />
nascita, sesso, iniziali del cognome,<br />
nazionalità (svizzera o straniera).<br />
Il nuovo numero AVS, assegnato in<br />
modo puramente casuale, garantisce<br />
un anonimato totale. Mentre<br />
l’attuale numero, per esempio in<br />
caso di cambiamento di cognome<br />
in seguito a matrimonio, doveva<br />
essere modificato, quello nuovo è<br />
attribuito solo una volta.<br />
Il comunicato integrale su: www.bsv.<br />
admin.ch/themen/ahv/00011/02185/<br />
index.html?lang=it<br />
Per approfondimenti: Ufficio federale<br />
delle assicurazioni sociali, Tel.<br />
+41 31 322 90 11<br />
✔ 11'600 nuove imprese nel 2006<br />
Nel 2006, in Svizzera sono state<br />
costituite ex nihilo 11'600 imprese,<br />
il 5% in più rispetto all’anno<br />
precedente. I nuovi posti di lavoro<br />
così creati sono stati 22'600. Per<br />
la maggior parte si trattava di imprese<br />
individuali, attive nel settore<br />
terziario, con mediamente due addetti.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=18912<br />
Per approfondimenti: Andrea Grossi,<br />
Sezione Struttura delle imprese,<br />
Tel. +41 32 713 66 40<br />
✔ Maggiore certezza giuridica per<br />
imprese e consumatori; il Consiglio<br />
federale avvia la consultazione per<br />
la ratifica della Convenzione di<br />
Lugano riveduta<br />
L’estensione del campo d’applicazione<br />
della Convenzione di Lugano<br />
riveduta ai nuovi Stati dell’UE garantisce<br />
maggiore certezza giuridica<br />
alle imprese e ai consumatori<br />
in Svizzera per il commercio transfrontaliero<br />
in Europa. Venerdì il<br />
Consiglio federale ha avviato la<br />
consultazione per l’approvazione e<br />
la trasposizione della Convenzione<br />
di Lugano riveduta.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=19041<br />
Info Flash<br />
Per approfondimenti: Rodrigo Rodriguez,<br />
Ufficio federale di giustizia,<br />
Tel. + 41 31 322 53 56<br />
✔ Modifiche del diritto concernente<br />
i regimi doganali<br />
Il 30 maggio <strong>2008</strong> il Consiglio<br />
federale ha approvato la maggior<br />
parte degli allegati specifici della<br />
Convenzione internazionale per la<br />
semplificazione e l'armonizzazione<br />
dei regimi doganali emendata e ratificata<br />
dalla Svizzera il 26 giugno<br />
2004.<br />
In occasione della ratifica, la Svizzera<br />
aveva deciso di approvare<br />
gli allegati specifici al fine di tener<br />
conto della nuova legislazione<br />
doganale nazionale. Dato che<br />
quest'ultima è entrata in vigore il<br />
1° maggio 2007, tutti gli allegati<br />
specifici conformi al nuovo diritto<br />
hanno potuto essere approvati. Per<br />
i cittadini e per l'Amministrazione<br />
federale delle dogane questa approvazione<br />
non comporta alcuna<br />
novità.<br />
La Svizzera esaminerà in un secondo<br />
tempo la possibilità di approvare<br />
gli allegati specifici o parti di<br />
allegati che non possono essere<br />
approvati in data odierna.<br />
Il comunicato integrale su: www.<br />
efd.admin.ch/00468/index.html?msgid=19053&lang=it<br />
Per approfondimenti: Georges-Henri<br />
Bauer, Amministrazione federale delle<br />
dogane, Tel. +41 31 322 67 17<br />
✔ Mezzi più incisivi per lottare<br />
contro metodi commerciali sleali<br />
Il 6 giugno <strong>2008</strong> il Consiglio federale<br />
ha avviato la procedura di<br />
consultazione in merito alla modifica<br />
della legge federale contro la<br />
concorrenza sleale (LCSI). La modifica<br />
prevede diverse misure volte<br />
a rafforzare la protezione contro<br />
metodi commerciali disonesti. La<br />
procedura di consultazione durerà<br />
fino al 30 settembre <strong>2008</strong>.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=19191<br />
Per approfondimenti: Guido Sutter,<br />
SECO, Capo del settore Diritto, Tel.<br />
+41 31 322 28 14
Diritto<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 16<br />
Compensazione del diritto alle vacanze<br />
Durante il rapporto di lavoro, o alla fine del medesimo, si pone spesso la questione della<br />
compensazione del credito vacanze del dipendente. Ecco alcune regole per orientarsi<br />
di Simona Morosini, Responsabile del servizio giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
È possibile compensare in denaro il<br />
saldo vacanze del dipendente?<br />
Occorre rammentare il principio secondo<br />
cui, finché dura il rapporto di lavoro, le<br />
vacanze non possono essere compensate<br />
con denaro o altre prestazioni (art. 329 d<br />
cpv. 2 CO). Tale divieto di compensazione<br />
pecuniaria non è tuttavia applicabile nel<br />
caso di rapporti di lavoro disdetti. In<br />
siffatti casi, spesso non rimane altra possibilità<br />
che accordare all’ex dipendente<br />
un’indennità pecuniaria corrispondente al<br />
salario per i giorni di vacanza non goduti.<br />
Va precisato che tale diritto di compensazione<br />
include anche i giorni di vacanza<br />
maturati durante il periodo di disdetta. Il<br />
Tribunale federale ammette anche eccezioni<br />
al divieto di compensazione in taluni<br />
casi particolari come il lavoro irregolare<br />
a tempo parziale, il lavoro interinale e a<br />
domicilio, se le prestazioni sono molto<br />
brevi ed irregolari.<br />
Il diritto alle vacanze è soggetto a<br />
prescrizione?<br />
L’art. 329c CO prescrive che, di regola,<br />
le vacanze debbano essere assegnate durante<br />
il corrispondente anno di lavoro. In<br />
linea di principio è il datore di lavoro che<br />
determina il momento delle vacanze. Egli<br />
non può tuttavia differirle ripetutamente,<br />
poiché il dipendente ha diritto a goderne<br />
entro l’anno lavorativo. Qualora le vacanze<br />
non fossero effettivamente godute<br />
durante tale lasso di tempo, non significa<br />
che il dipendente perda il proprio diritto<br />
alle vacanze. Non ha quindi alcun valore<br />
giuridico un cartello apposto all’entrata<br />
della mensa aziendale, indicante che<br />
l’eventuale saldo vacanze dovrà essere<br />
preso entro una certa data, ad esempio il<br />
mese di marzo dell’anno seguente. Spetta<br />
peraltro al datore di lavoro assicurarsi<br />
che le vacanze siano state assegnate. In<br />
linea di principio, dovrà quindi assumersi<br />
la responsabilità qualora il dipendente<br />
dovesse fare valere il proprio diritto anche<br />
molto tempo dopo.<br />
Ma quanto tempo dopo?<br />
La legge non prevede un termine annuale<br />
entro il quale esercitare il diritto alle<br />
vacanze. Se queste non sono prese entro<br />
l’anno lavorativo, il dipendente non<br />
perde quindi il suo diritto. Ne discende,<br />
ad esempio, che il credito vacanze del<br />
2006 si sommerà a quello del 2007<br />
e <strong>2008</strong>, senza che il datore di lavoro<br />
possa opporre la prescrizione annuale.<br />
Il credito in vacanze del dipendente<br />
non è però imprescrittibile! Secondo la<br />
giurisprudenza del Tribunale federale<br />
(DTF 130 III 19, consid. 3.2), tornano<br />
applicabili gli art. 127 e 128 del CO<br />
sulla prescrizione, i quali prevedono<br />
un termine di 10 anni, rispettivamente<br />
5 anni. Il Tribunale federale ha sinora<br />
lasciato aperta la questione su quale<br />
dei due termini si applichi. La dottrina<br />
maggioritaria, dal canto suo, scarta la<br />
prescrizione decennale, e ritiene che al<br />
contratto di lavoro si applichi esclusivamente<br />
la prescrizione di 5 anni.<br />
Da quale momento decorre<br />
la prescrizione?<br />
La prescrizione comincia quando il credito<br />
del lavoratore è esigibile. È bene<br />
non trarre conclusioni affrettate, pensando<br />
che la prescrizione decorra dalla<br />
fine del rapporto di lavoro. Secondo la<br />
dottrina giuridica, in un contratto prevedente<br />
4 settimane di vacanza, l’esigibilità<br />
decorrerà dal momento in cui saranno<br />
trascorsi i 48/52 dell’anno lavorativo.<br />
Nel caso in cui il datore di lavoro abbia<br />
fissato in anticipo la data delle vacanze,<br />
la prescrizione decorrerà da tale data.<br />
A chi spetta l’onere della prova<br />
sull’entità del saldo vacanze?<br />
Se alla fine di un rapporto di lavoro il<br />
dipendente dovesse rivolgersi al giudice<br />
per ottenere la compensazione pecuniaria<br />
dei giorni di vacanza non goduti,<br />
spetterà al datore di lavoro provare<br />
il momento e il numero dei giorni di<br />
vacanza presi dal dipendente. In effetti,<br />
si considera che è il datore di lavoro a<br />
detenere i mezzi di controllo necessari<br />
alla verifica della presenza, rispettivamente<br />
assenza, dei propri dipendenti<br />
(Sentenza del Tribunale federale DTF<br />
128 III 271, consid. 2a).<br />
Conversione del saldo vacanze in<br />
denaro<br />
Il saldo vacanze si determina pro rata<br />
temporis, ossia in funzione della durata<br />
del rapporto di lavoro durante l’anno<br />
considerato (art. 329a cpv. 3 CO). Ai<br />
fini della conversione, è consigliabile<br />
riferirsi ai parametri stabiliti nelle<br />
tabelle edite dall’Ufficio dell’industria<br />
delle arti e mestieri e del lavoro (UFIA-<br />
MIL). Secondo le tavole di conversione<br />
UFIAMIL, quattro settimane di vacanza<br />
all’anno corrispondono a 1,67 giorni<br />
di vacanza al mese. Se il contratto di<br />
lavoro inizia il 1 gennaio e termina<br />
anticipatamente il 30 settembre, il saldo<br />
vacanze sarà di 1,67 x 9, ossia 15<br />
giorni, dai quali vanno evidentemente<br />
dedotti eventuali giorni di vacanza già<br />
presi dal dipendente. Il valore in denaro<br />
dei 15 giorni dovrà essere così<br />
calcolato: 15/30 di 8,33% del salario<br />
annuo lordo, previa deduzione di eventuali<br />
assegni familiari.
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
Gli Svizzeri chiedono<br />
di essere proprietari di alloggio<br />
di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />
Federazione delle imprese svizzere<br />
Il 35% circa della popolazione<br />
svizzera è proprietaria di un alloggio.<br />
Si tratta di uno dei tassi più<br />
bassi fra i Paesi industrializzati. Ma il<br />
sogno dell’abitazione propria concerne<br />
praticamente tutti. La promozione<br />
della proprietà dell’abitazione fa parte<br />
degli obiettivi della Costituzione<br />
federale. L’art. 108 recita infatti che<br />
“la Confederazione promuove la costruzione<br />
di abitazioni e l’acquisto in<br />
proprietà di appartamenti e case per<br />
il fabbisogno privato personale, nonché<br />
l’attività di enti e organizzazioni<br />
dediti alla costruzione di abitazioni<br />
a scopi di utilità pubblica”. La realtà<br />
contraddice però in parte l’obiettivo<br />
costituzionale, dato che solo una minoranza<br />
è effettivamente proprietaria<br />
dell’abitazione in cui vive. Il pacchetto<br />
fiscale naufragato davanti al popolo<br />
nel 2004 conteneva delle misure di<br />
promozione dell’accesso alla proprietà<br />
dell’abitazione. Si trattava di misure<br />
che godevano di un certo sostegno<br />
e che meritavano dunque di essere<br />
riprese successivamente. Ma come<br />
ovviare a questa situazione che vede<br />
gli svizzeri essere un popolo in gran<br />
parte di inquilini? Da un lato si tratta<br />
di promuovere più incisivamente l’accesso<br />
alla proprietà, dall’altro lato si<br />
tratta pure di non penalizzare eccessivamente<br />
quei proprietari più anziani,<br />
che in parte hanno già ammortizzato<br />
la loro abitazione, ma che si trovano<br />
confrontati con il peso eccessivo del<br />
valore locativo.<br />
Lo scorso mese di settembre la Società<br />
svizzera dei proprietari fondiari, la<br />
Camera ticinese dell’economia fondiaria<br />
e la Federazione immobiliare<br />
romanda hanno lanciato due iniziative<br />
cosiddette “gemelle”, che meritano<br />
certamente attenzione. Se riusciranno<br />
a raccogliere le centomila firme necessarie<br />
entro il 7 febbraio del 2009,<br />
le due iniziative verranno poste in<br />
votazione.<br />
L’iniziativa popolare denominata “Accesso<br />
alla proprietà grazie al risparmio<br />
per l’alloggio” vuole appunto<br />
promuovere lo strumento del risparmio-alloggio.<br />
Qui nella sostanza si<br />
vuole favorire l’accesso alla proprietà,<br />
in primo luogo da parte delle generazioni<br />
più giovani, ma non solo. Se<br />
l’iniziativa venisse accolta dal popolo,<br />
il contribuente potrebbe dedurre dal<br />
reddito imponibile risparmi per un<br />
massimo di 10’000 franchi all’anno<br />
(per un arco di tempo limitato a dieci<br />
anni), da destinare appunto all’acquisto<br />
dell’abitazione. Per la durata del<br />
risparmio destinato all’alloggio il capitale<br />
di risparmio e i relativi interessi<br />
verrebbero esentati dall’imposta sulla<br />
sostanza e dall’imposta sul reddito.<br />
La seconda iniziativa popolare lanciata<br />
dagli ambienti immobiliari e denominata<br />
“Sicurezza dell’alloggio per i<br />
pensionati”, è intesa a correggere il<br />
Attualità<br />
Stefano Modenini<br />
peso eccessivo dell’imposizione del<br />
valore locativo a carico soprattutto<br />
dei proprietari più anziani e che ne<br />
limita le disponibilità finanziarie.<br />
L’iniziativa stabilisce che “al raggiungimento<br />
dell’età a partire dalla quale<br />
la legislazione federale sull’assicurazione<br />
per la vecchiaia e i superstiti<br />
prevede il diritto a una rendita di vecchiaia,<br />
i proprietari di abitazioni per<br />
uso proprio possono decidere in maniera<br />
irrevocabile che l’uso proprio<br />
della proprietà abitativa al luogo di<br />
domicilio non soggiaccia all’imposta<br />
sul reddito. Se optano per questa possibilità,<br />
viene a cadere la possibilità<br />
di dedurre dal reddito imponibile gli<br />
interessi sui debiti relativi all’abitazione<br />
per uso proprio nonché i premi<br />
assicurativi e le spese amministrative.<br />
Le spese di manutenzione possono essere<br />
dedotte fino a un importo massimo<br />
di 4’000 franchi all’anno; la Confederazione<br />
adegua periodicamente<br />
detto importo al rincaro. Le spese<br />
per misure destinate al risparmio di<br />
energia, alla protezione dell’ambiente<br />
e alla conservazione dei monumenti<br />
storici possono essere dedotte per<br />
intero dal reddito imponibile”.<br />
V’è ora da sperare che le due iniziative<br />
gemelle raccolgano le firme<br />
necessarie e che il Consiglio federale<br />
e il Parlamento ne affrontino l’analisi<br />
rapidamente, così da poter portare il<br />
popolo alle urne appena possibile.
Attualità<br />
Frontalieri e Cassa Malati in Svizzera:<br />
proroga fino al 30 settembre<br />
È stata concessa una proroga straordinaria fino al 30.9.<strong>2008</strong> per la scelta dei frontalieri<br />
sull’assoggettamento all’assicurazione malattia in Svizzera<br />
di Lisa Pantini<br />
Dal 1° giugno 2002, con l’entrata<br />
in vigore degli accordi<br />
bilaterali tra la Svizzera e l’Italia,<br />
di principio tutti i lavoratori frontalieri<br />
in Svizzera sono assoggettatati<br />
all’assicurazione obbligatoria svizzera<br />
contro le malattie.<br />
Da Berna è giunta la notizia della<br />
proroga del periodo di inoltro<br />
dei formulari per mettersi in regola<br />
con la scelta della Cassa Malati valida<br />
per tutti i frontalieri. In <strong>Ti</strong>cino<br />
sono circa 11’000 le persone che,<br />
pur varcando il confine e lavorando<br />
in Svizzera, sono “fuori norma” per<br />
quanto riguarda l’assoggettamento ad<br />
un’assicurazione svizzera, rispetto al<br />
mantenimento della stessa assicurazione<br />
in Italia.<br />
La proroga è stata concessa con termine<br />
al 30 settembre <strong>2008</strong>.<br />
Entro tale data dovranno tornare<br />
all’Amministrazione cantonale competente,<br />
tutti i documenti che sono<br />
stati inviati per lettera negli scorsi<br />
giorni.<br />
Ricordiamo che l’Amministrazione<br />
cantonale aveva già provveduto a inviare<br />
per lettera tutta la documentazione<br />
necessaria alla scelta, per i frontalieri,<br />
titolari di un permesso di lavoro, che<br />
al momento dell’entrata nel nostro<br />
Paese avrebbero dovuto scegliere, al<br />
momento dell’assunzione, se assog-<br />
gettarsi al nostro sistema sanitario –<br />
cassa malati, o mantenere la propria<br />
cassa malati-mutua in Italia, tramite il<br />
formulario “TI1”, disponibile presso<br />
il dipartimento della Sanità e della<br />
Socialità di Bellinzona.<br />
L’Autorità Federale ha dunque deciso<br />
di concedere un periodo supplementare,<br />
di carattere unico e straordinario,<br />
per l’esercizio del diritto di opzione.<br />
Ogni lavoratore interessato dovrebbe<br />
ricevere in questi giorni il materiale<br />
necessario per questo scopo.<br />
Utile rammentare che entro il 30<br />
settembre sarà possibile chiedere di<br />
rivedere la propria situazione anche<br />
per chi, non avendo esercitato<br />
l’opzione, è stato iscritto d’ufficio al<br />
sistema assicurativo svizzero.<br />
Parimenti è stata formulata la duplice<br />
indicazione:<br />
a) se entro il 30 settembre l’ufficio<br />
preposto non ricevesse la documentazione,<br />
nei confronti del lavoratore<br />
interessato e con lui ogni<br />
familiare che non esercita attività<br />
lavorativa, sarà decretato l’obbligo<br />
d’assicurazione contro le malattie<br />
in Svizzera,<br />
b) di principio, non sarà più possibile<br />
concedere in futuro proroghe di<br />
questa natura.<br />
Della situazione sono resi edotti anche<br />
i datori di lavoro che hanno già<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 18<br />
alle loro dipendenze, o che potrebbero<br />
averne in futuro, lavoratori frontalieri<br />
che svolgono la loro attività nel<br />
Canton <strong>Ti</strong>cino, e ciò allo scopo di:<br />
• verificare che il dipendente in attività<br />
dia seguito a questa procedura<br />
straordinaria di normalizzazione,<br />
• verificare, in caso di future assunzioni,<br />
che questa incombenza sia<br />
ottemperata.<br />
Si ricorda al riguardo che giusta<br />
l’articolo 16 CPV 1 della Legge<br />
cantonale di applicazione della LA-<br />
MAL (LCAMal) al datore di lavoro<br />
competono ben preciso obblighi di<br />
legge, ossia: “1. Il datore di lavoro<br />
fornisce al lavoratore non domiciliato<br />
soggetto all’obbligo d’assicurazione<br />
le informazioni necessarie<br />
relative all’adempimento di<br />
questo obbligo.”<br />
Per ulteriori informazioni vi invitiamo<br />
a rivolgervi all’Istituto delle assicurazioni<br />
sociali a Bellinzona, all’indirizzo:<br />
Istituto delle assicurazioni<br />
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Via Ghiringhelli 15a<br />
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19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
Un patto di concordanza che pone<br />
le basi per il benessere della Nazione<br />
di Lisa Pantini<br />
Da sin.: L. Albertoni, A. Cattaneo, R. Bloch, R. Ambrosetti,<br />
F. Ambrosetti, G. Dillena e R. Ricciardi<br />
La pace sociale in Svizzera è un elemento fondamentale<br />
per la stabilità e la sicurezza del Paese, che molte<br />
nazioni ci invidiano e a cui guardano con ammirazione<br />
per trarre spunti.<br />
La pace del lavoro ha oramai oltre 70 anni, risale infatti al<br />
19 luglio 1937 l’intesa tra i sindacati e l’Unione padronale<br />
svizzera delle imprese metal meccaniche, che siglarono un<br />
patto di pace sociale.<br />
Elemento indispensabile per stabilità e sicurezza politica<br />
ed economica. Un vantaggio competitivo per la Svizzera.<br />
È quanto emerso dalla tavola rotonda al Consiglio economico<br />
allargato della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> il 12 giugno scorso<br />
all’Hotel La Perla di Agno, alla quale hanno partecipato<br />
esponenti della parte sindacale e di quella padronale.<br />
Alla tavola rotonda si sono espressi Franco Ambrosetti,<br />
Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />
Aleardo Cattaneo, Amministratore Delegato delle Ferriere<br />
Cattaneo SA, Rolf Bloch, già Presidente del CdA di Camille<br />
Bloch SA e mediatore nel caso Swissmetal di Reconvilier,<br />
Renzo Ambrosetti, Co-Presidente UNIA, Renato Ricciardi,<br />
Vice Segretario OCST. La tavola rotonda è stata moderata da<br />
Giancarlo Dillena, Direttore del Corriere del <strong>Ti</strong>cino.<br />
Entrambe le parti, sia quella sindacale che la padronale,<br />
hanno espresso la volontà di mantenere la pace sociale<br />
e hanno convenuto che il sistema fondato sul dialogo, il<br />
mutuo rispetto e il buon senso è quanto serve per portare<br />
avanti la pace del lavoro nel nostro Paese.<br />
Eventi<br />
Stabio, 1970. Sciopero di 6 giorni al calzaturificio Savoy *<br />
Lugano, aprile 1977. Sciopero alla Magistrale a Besso *<br />
Manno, settembre 1978. Sciopero fabbrica Tecnopinz *<br />
* Fonte: Archivio di Stato Bellinzona, Fondo fotografico Liliana Holländer
Vita dei Soci<br />
Mikron: 100 anni di passione per la precisione<br />
di Patrizia Bacchetta<br />
Il Gruppo Mikron festeggia quest’anno<br />
il centenario con lo slogan, coniato<br />
per l’occasione, “Passion for<br />
precision since 1908”.<br />
Per sottolineare l’importante traguardo<br />
la Divisione Mikron Machining Technology,<br />
presente in <strong>Ti</strong>cino con due aziende,<br />
Mikron SA Agno e Mikron Tool SA<br />
Agno, ha aperto le porte dei propri<br />
stabilimenti a collaboratori, famigliari<br />
ed amici.<br />
Oltre 1’800 persone hanno affollato i<br />
due siti produttivi per vedere da vicino<br />
i prodotti – sistemi transfer ed utensili<br />
da taglio – sviluppati nelle due aziende<br />
malcantonesi.<br />
Una giornata alla scoperta dell’universo<br />
Mikron che ha permesso ai nume-<br />
rosi visitatori di toccare con mano la<br />
precisione e l’alta tecnologia racchiusa<br />
nei prodotti.<br />
La storia di Mikron nella Svizzera italiana<br />
è strettamente legata allo sviluppo<br />
industriale del cantone. Mikron è presente<br />
in <strong>Ti</strong>cino da oltre cinquant’anni<br />
e offre innovative soluzioni di lavorazione<br />
per la produzione su larga scala<br />
di particolari metallici, utilizzati da<br />
fornitori attivi nell’industria automobilistica,<br />
medicale, orologiera, elettrica<br />
ed elettronica, degli occhiali e degli<br />
strumenti di scrittura.<br />
Lo sapete che ogni giorno utilizzate un<br />
prodotto che al suo interno ha un pezzo<br />
realizzato con la tecnologia Mikron?<br />
La penna a sfera!<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 20<br />
L’officina di Mikron SA Agno durante la giornata di Porte Aperte, tenutasi a fine maggio<br />
La punta della penna viene lavorata<br />
sui transfer Mikron. Oltre il 95% della<br />
produzione mondiale di puntine viene,<br />
infatti, eseguito, con una precisione<br />
infinitesimale, su sistemi di lavorazione<br />
Mikron.<br />
I due stabilimenti ad Agno impiegano<br />
oltre 570 collaboratori, che giornalmente<br />
contribuiscono al successo di<br />
Mikron nel mondo intero.<br />
Mikron SA Agno<br />
P.O. Box 115<br />
6903 Lugano<br />
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www.mikron.com<br />
Mikron Machining Technology<br />
Mikron SA Agno - Mikron Tool SA Agno<br />
www.mikron.com
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
Vita dei Soci<br />
Posata la prima pietra del progetto “Arca”<br />
al Centro di formazione SSIC TI di Gordola<br />
La Società svizzera impresari costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino ha sottolineato, attraverso una intensa<br />
e simbolica cerimonia, la posa della prima pietra del cantiere «Arca» per l’ampliamento del suo<br />
Centro di formazione professionale. I lavori dovrebbero concludersi verso la fine del 2009<br />
Testo a cura della SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
Alla cerimonia ufficiale dello scorso<br />
6 giugno, il Direttore della SSIC<br />
TI, Edo Bobbià, ha dapprima<br />
sottolineato la forte tradizione e l’impegno<br />
che, da sempre, contraddistinguono<br />
l’operato associativo nell’ambito della<br />
formazione professionale. Per far questo<br />
ha voluto ricordare in particolare il<br />
grande lavoro svolto da Giacomo Pisoni,<br />
primo Direttore del Centro, e da Gian<br />
Pietro Losa, che dall’anno scorso gode<br />
della meritata quiescenza dopo 17 anni<br />
trascorsi alla direzione del Centro. Riferendosi<br />
all’offerta formativa, il Dir. Bobbià<br />
ha poi sottolineato che la stessa «è<br />
rivolta agli apprendisti, ai quadri e alle<br />
maestranze, senza però dimenticare gli<br />
imprenditori della costruzione che, con<br />
la loro attività, creano posti di lavoro e<br />
favoriscono la crescita economica del<br />
nostro Cantone».<br />
«Per l’Associazione che presiedo da<br />
poche settimane, la cerimonia odierna<br />
é importante. Esprime infatti continuità<br />
e volontà di primaria attenzione alla<br />
formazione professionale». Con queste<br />
parole ha esordito l’Ing. Cleto Muttoni,<br />
rimarcando inoltre che la costruzione<br />
del nuovo padiglione «crea spazi<br />
ma porta anche motivazioni nuove alla<br />
SSIC TI, agli istruttori e a chi vi accederà.<br />
Il tutto a favore di una razionale<br />
ed approfondita istruzione pratica dei<br />
giovani apprendisti. Essi vanno infatti<br />
seguiti al meglio, poiché rappresentano<br />
il futuro nel nostro settore e noi della<br />
costruzione – ha concluso Muttoni –<br />
non mancheremo di dare il nostro fattivo<br />
contributo, che oggi si concretizza<br />
con questa nuova volontà formativa per<br />
migliorare e migliorarci».<br />
Al Direttore del Centro di Gordola, Arch.<br />
Paolo Ortelli, è spettato il compito<br />
di riassumere le caratteristiche del<br />
progetto. Grazie ad un investimento<br />
complessivo di circa 23.4 milioni di<br />
franchi, si potrà disporre di 4’600 m2<br />
di superficie formativa (laboratori, aule,<br />
locali di supporto) a beneficio di tre<br />
associazioni già presenti al Centro. Si<br />
tratta della Suissetec, dell’Associazione<br />
svizzera fabbricanti mobili e serramenti<br />
e dell’Unione svizzera del metallo.<br />
Alla superficie formativa vanno aggiunti<br />
circa 3’200 m2 di area coperta adibita<br />
a depositi, posteggi e accessi. La volumetria<br />
complessiva del nuovo edificio<br />
sarà di 35’733 m3 SIA, circa la metà di<br />
quella complessivamente edificata nei<br />
32 anni di esistenza del Centro.<br />
Al significativo evento, quale rappresentante<br />
dell’Autorità politica ed istituzionale<br />
vi era l’On. Gabriele Gendotti, Consigliere<br />
di Stato e Direttore del Dipartimento<br />
dell’educazione, della cultura e<br />
dello sport. Nel suo intervento ha voluto<br />
sottolineare l’ottima collaborazione instauratasi<br />
negli anni con la SSIC TI e il<br />
suo Centro di Gordola. I proficui contatti<br />
hanno evidenziato la «necessità di<br />
potenziare la formazione professionale<br />
in <strong>Ti</strong>cino, che è spesso presa come modello<br />
a livello nazionale. Bisogna quindi<br />
continuare a rendere attrattivi questi<br />
mestieri, eliminando ogni preconcetto,<br />
in quanto tutte le professioni hanno la<br />
medesima dignità».<br />
La parte conclusiva della cerimonia è sta-<br />
Un momento della cerimonia con, da sinistra,<br />
Pia Durisch e Aldo Nolli (progettisti di “Arca”),<br />
Gabriele Gendotti (Consigliere di Stato e Direttore<br />
del DECS), Cleto Muttoni (Presidente SSIC TI) e<br />
Dante Gilardi (capo progetto)<br />
ta preceduta dall’intervento del capo progetto<br />
Ing. Dante Gilardi. Di fronte alle<br />
Autorità cantonali e comunali, agli addetti<br />
ai lavori, ai docenti e agli allievi, Gilardi<br />
ha ripercorso le varie tappe che hanno<br />
preceduto l’inizio dei lavori. Dal dibattito<br />
e dalle decisioni negli organi associativi<br />
all’approvazione dei crediti necessari,<br />
dal concorso di idee alla definizione del<br />
progetto di dettaglio, per giungere alla<br />
fase di appalto e di delibera.<br />
La «prima pietra» è stata simbolicamente<br />
rappresentata da una cornice in<br />
cemento armato nella quale è stato inserito<br />
un modellino in acciaio del progetto<br />
«Arca». Una sorta di scultura che diventerà<br />
parte integrante della costruzione<br />
e che è stata benedetta dal parroco di<br />
Gordola, Don. Ernesto Barlassina, il<br />
quale ha rivolto parole di buon auspicio<br />
per lo svolgimento del cantiere.
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23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
Modalità della partecipazione svizzera<br />
a FRONTEX<br />
Il 18 giugno, il Consiglio federale ha<br />
approvato il mandato di negoziazione<br />
in vista della conclusione di un accordo<br />
complementare tra la Svizzera e la Comunità<br />
europea in merito alle modalità<br />
della partecipazione elvetica all’Agenzia<br />
europea per la gestione della cooperazione<br />
operativa alle frontiere esterne<br />
degli Stati membri dell’Unione europea<br />
(FRONTEX).<br />
Il 13 febbraio <strong>2008</strong> il Consiglio federale<br />
ha sottoposto alle Camere federali il suo<br />
messaggio relativo alla ripresa del Regolamento<br />
che istituisce l’Agenzia europea<br />
per le frontiere esterne nonché del Regolamento<br />
che istituisce la creazione di<br />
squadre di intervento rapido alle frontiere<br />
(“Rapid Border Intervention Teams”;<br />
RABIT), modificando in tal modo il<br />
regolamento FRONTEX. L’Agenzia europea<br />
per le frontiere esterne si prefigge di<br />
semplificare l’applicazione delle misure<br />
comunitarie attuali e future nell’ambito<br />
del controllo e della sorveglianza delle<br />
frontiere esterne degli Stati membri<br />
dell’UE, lasciando tuttavia ai singoli Paesi<br />
la responsabilità del controllo e della<br />
sorveglianza di tali frontiere. Ciò permette<br />
all’Agenzia europea FRONTEX di<br />
richiedere l’intervento di guardie di confine<br />
svizzere per impieghi temporanei.<br />
La ripresa di questi due Regolamenti<br />
richiede la conclusione di un accordo<br />
complementare con la Comunità europea<br />
che regoli le modalità della partecipazione<br />
svizzera a FRONTEX.<br />
L’accordo verte segnatamente sull’esercizio<br />
del diritto di voto e sul contributo<br />
finanziario del nostro Paese a FRONTEX.<br />
Questo contributo è stimato in circa 2,3<br />
milioni di franchi all’anno. In compenso,<br />
la Svizzera realizzerà progetti volti a lottare<br />
contro l’immigrazione illegale alle<br />
frontiere esterne.<br />
Accordo per la protezione degli<br />
investimenti tra la Svizzera e il<br />
Turkmenistan<br />
Svizzera e Turkmenistan hanno firmato<br />
un accordo sul promovimento e la protezione<br />
reciproca degli investimenti.<br />
Le disposizioni più importanti dell’accordo<br />
riguardano il trattamento di investimenti<br />
esteri da parte dello Stato<br />
ospitante, il trasferimento di capitali e<br />
di redditi di investimenti, il risarcimento<br />
nel caso di espropriazione nonché la<br />
composizione di controversie.<br />
Mediante questo accordo la Svizzera e<br />
il Turkmenistan intendono migliorare<br />
lo statuto giuridico dei loro investitori<br />
e creare le condizioni per un clima favorevole<br />
agli investimenti di capitale. Il<br />
nuovo accordo fa parte delle iniziative<br />
del Turkmenistan per rendere il paese<br />
più attraente agli investimenti esteri. Per<br />
la Svizzera tale accordo è una maglia in<br />
più della rete esistente di accordi bilaterali<br />
per la protezione degli investimenti,<br />
che comprende circa 120 paesi.<br />
La Svizzera adotta la nuova direttiva<br />
europea relativa al riconoscimento<br />
delle qualifiche professionali<br />
Il Consiglio federale ha approvato in data<br />
18 giugno <strong>2008</strong> l’adozione della nuova<br />
direttiva europea relativa al riconoscimento<br />
delle qualifiche professionali. La<br />
sua entrata in vigore è prevista al più<br />
tardi per l’inizio del 2010. La nuova direttiva<br />
facilita la prestazione di servizi e<br />
semplifica il sistema europeo del riconoscimento<br />
reciproco di diplomi, al quale<br />
la Svizzera partecipa dal 2002.<br />
La nuova direttiva, che nell’UE vige<br />
da ottobre 2007, riprende in linea di<br />
principio il sistema di riconoscimento<br />
dei diplomi in vigore fino ad oggi, apportando<br />
però miglioramenti puntuali<br />
che contribuiscono in particolar modo<br />
a facilitare la prestazione di servizi<br />
rivolti alle persone, a standardizzare<br />
ulteriormente il riconoscimento di diplomi<br />
professionali e a semplificare le<br />
procedure amministrative. Le modifiche<br />
più rilevanti sono:<br />
• ridimensionamento: le 15 direttive<br />
esistenti per il riconoscimento delle<br />
qualifiche professionali sono riunite in<br />
una sola direttiva;<br />
• semplificazione della prestazione di servizi:<br />
per la prestazione transfrontaliera<br />
di servizi rivolti alle persone (soggiorni<br />
brevi fino a 90 giorni) in linea di principio<br />
non è necessario il riconoscimento<br />
del diploma, anche se la professione<br />
è regolamentata. Sussistono delle<br />
eccezioni per le attività che possono<br />
compromettere la salute o la sicurezza<br />
delle persone. Inoltre gli Stati membri<br />
possono richiedere una notifica preventiva<br />
dai prestatori di servizi;<br />
• piattaforma per misure compensative:<br />
in caso di differenze nella formazione<br />
lo Stato ospitante può richiedere, come<br />
fatto finora, le cosiddette misure compensative<br />
(esame o percorso formativo<br />
di adattamento). Ora per le associazioni<br />
professionali sussiste la possibilità di<br />
istituire delle piattaforme per facilitare<br />
la definizione di misure compensative<br />
e il riconoscimento transfrontaliero di<br />
qualifiche professionali.<br />
Con la decisione del Consiglio federale la<br />
delegazione svizzera riceve il via libera per<br />
integrare la nuova direttiva UE nell’Allegato<br />
III dell’Accordo sulla libera circolazione<br />
delle persone Svizzera-UE. La modifica<br />
avviene tramite decisione condivisa delle<br />
parti contraenti in una commissione mista<br />
per l’Accordo di libera circolazione. Anzitutto<br />
devono essere condotti sia nell’UE<br />
sia in Svizzera lavori preliminari per l’attuazione<br />
della direttiva, ragion per cui<br />
l’entrata in vigore della nuova direttiva sul<br />
riconoscimento delle qualifiche professio-
Commercio estero<br />
nali non sarà possibile prima del 2010.<br />
Parallelamente all’adozione della nuova<br />
direttiva, nell’Allegato dell’Accordo sulla<br />
libera circolazione delle persone saranno<br />
apportate altre modifiche necessarie,<br />
in modo specifico nella lista dei titoli<br />
svizzeri riconosciuti. Alla lista vengono<br />
aggiunti il bachelor SUP in cure infermieristiche,<br />
la specializzazione medica<br />
in infettologia nonché i seguenti esami<br />
di professione ed esami professionali<br />
superiori: maestro/a di sport sulla neve,<br />
guida alpina, ottico/a, audio protesista,<br />
ortopedico/a, calzolaio/a ortopedico/a,<br />
odontotecnico/a.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
del DFE con link alla direttiva europea<br />
può essere visionato online su<br />
www.evd.admin.ch/aktuell/00120/index.<br />
html?lang=it&msg-id=19399<br />
Eurostat Yearbook <strong>2008</strong><br />
L’edizione <strong>2008</strong><br />
dell’Annuario<br />
statistico presenta<br />
una selezione<br />
completa dei dati<br />
statistici sull’Unione<br />
europea, i suoi<br />
Stati membri e i<br />
paesi candidati. La<br />
pubblicazione è<br />
suddivisa in 15 capitoli: i cambiamenti<br />
demografici, l’economia, l’educazione,<br />
la salute, le condizioni di vita e la protezione<br />
sociale, il mercato del lavoro,<br />
l’industria dei servizi, l’agricoltura, la<br />
selvicoltura e la pesca, il commercio<br />
internazionale, i trasporti, l’ambiente,<br />
l’energia, le scienze e le tecnologie, le<br />
regioni europee. L’ultimo capitolo è<br />
dedicato ai legami tra le statistiche e le<br />
politiche europee.<br />
L’Annuario può essere considerato come<br />
un’introduzione alle statistiche europee<br />
e funge da guida nell’ampio ventaglio di<br />
dati accessibili sul sito web di Eurostat.<br />
La maggior parte dei dati coprono il<br />
periodo 1996-2006 ed alcuni indicatori<br />
fanno riferimento anche ad altri paesi,<br />
quali i paesi dell’AELS, il Giappone o gli<br />
Stati Uniti.<br />
La versione elettronica in formato pdf<br />
può essere scaricata da http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KS-<br />
CD-07-001/EN/KS-CD-07-001-EN.PDF<br />
La versione cartacea seguirà a breve. Gli<br />
interessati possono già effettuare una<br />
preordinazione tramite e-mail a info.<br />
lugano@osec.ch oppure fax allo<br />
091 911 51 39.<br />
Panorama of European Union trade<br />
Data 1999-2006<br />
Questa pubblicazione<br />
fresca di<br />
stampa descrive<br />
caratteristiche e<br />
trend del commercio<br />
estero<br />
dell’UE nel periodo<br />
1999-2006,<br />
mettendo in evidenza<br />
la posizione<br />
dell’Unione europea nel mercato mondiale,<br />
analizzandone il commercio con i<br />
partner principali. L’impatto dell’allargamento<br />
nonché le relazioni commerciali<br />
tra gli stati membri e i paesi candidati<br />
vengono analizzati in sezioni specifiche.<br />
La pubblicazione è disponibile unicamente<br />
in lingua inglese.<br />
ISBN: 978-92-79-05826-4<br />
Nr. cat.: KS-DJ-07-001-EN-C<br />
Costo: EUR 15 (escl. 2,4% IVA e CHF 6.00<br />
spese di spedizione)<br />
Corso del cambio come da Gazzetta ufficiale<br />
dell’UE più attuale.<br />
Termine di consegna: ca.10 giorni<br />
La pubblicazione può essere ordinata<br />
tramite e-mail a info.lugano@osec.ch<br />
oppure fax allo 091 911 51 39 indicando<br />
l’indirizzo di fatturazione e di<br />
consegna.<br />
UE: rivista online per le PMI<br />
La Commissione europea ha lanciato una<br />
nuova rivista online volta ad informare le<br />
PMI di tutte le misure ed attività che possono<br />
interessarle. Su http://ec.europa.eu/<br />
enterprise/e_i/index_en.htm “Impresa<br />
& Industria”, questo il nome della nuova<br />
rivista, disponibile in francese, tedesco<br />
e inglese, si occuperà dell’elaborazione<br />
delle politiche, delle proposte legislative<br />
e della loro adozione, dell’applicazione e<br />
della presa in esame dei regolamenti che<br />
riguardano le aziende. Gli articoli tratteranno<br />
tematiche che toccano le PMI da<br />
vicino: innovazione, imprenditorialità, libera<br />
circolazione delle merci, competitività<br />
e protezione ambientale, miglioramento<br />
della legislazione, politiche industriali in<br />
vari settori, ecc.<br />
La rivista online sarà completata da una<br />
versione cartacea, pubblicata a scadenze<br />
regolari, il cui primo numero dovrebbe<br />
uscire nell’estate <strong>2008</strong>.<br />
La rivista è finanziata dal programmaquadro<br />
per la competitività e l’innovazione<br />
(http://ec.europa.eu/cip/index_<br />
en.htm), che promuove la competitività<br />
delle imprese europee.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 24<br />
La Corte europea vieta di dedurre le<br />
perdite di una filiale<br />
In una sua sentenza, la Corte conferma<br />
il principio della sovranità fiscale degli<br />
Stati membri. Essi hanno il diritto di impedire<br />
la doppia deduzione fiscale delle<br />
perdite di filiali estere.<br />
Nel caso “Lidl Belgium”, la Corte di giustizia<br />
delle Comunità europee (CGCE)<br />
dà ragione all’amministrazione fiscale<br />
tedesca, secondo la quale un’azienda<br />
tedesca non può dedurre dai propri<br />
redditi complessivi le perdite subite da<br />
una stabile organizzazione in un altro<br />
Stato membro, in quanto i redditi di<br />
tale filiale non sono soggetti al regime<br />
tributario tedesco.<br />
Con questa sentenza si evita la doppia<br />
imposizione. Essa è particolarmente importante<br />
in quanto conferma e protegge<br />
il principio della sovranità fiscale degli<br />
Stati membri.<br />
La sentenza della Corte europea di giustizia<br />
“Libertà di stabilimento – Fiscalità<br />
diretta – Presa in considerazione<br />
delle perdite subite da una stabile organizzazione<br />
situata in uno Stato membro<br />
e appartenente a una società con<br />
sede sociale in un altro Stato membro”<br />
può essere visionata su http://<br />
eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.<br />
do?uri=CELEX:62006J0414:it:HTML<br />
UE: più aiuti di Stato a favore della<br />
tutela ambientale<br />
Dall’ultimo quadro di valutazione degli<br />
aiuti di Stato emerge che, negli Stati<br />
membri, tra il 2001 e il 2006 la spesa<br />
totale per fini ambientali è passata da<br />
8,45 miliardi di euro a 13,37 miliardi<br />
di euro.<br />
Tra il 2004 e il 2006, la Germania ha speso<br />
in media 7,29 miliardi di euro l’anno,<br />
ossia lo 0,32% del suo PIL. In relazione al<br />
PIL, sono Svezia e Danimarca a risultare<br />
i più generosi, avendo speso rispettivamente<br />
lo 0,77% del PIL (2,29 miliardi di<br />
euro) e lo 0,35% (749 milioni). Anche gli<br />
aiuti da parte di Austria (0,4%, 361 milioni),<br />
Paesi Bassi (0,14%, 742 milioni) e<br />
Finlandia (0,13%, 216 milioni) sono stati<br />
superiori alla media comunitaria.<br />
La Gran Bretagna (0,6%, 1,2 miliardi) si<br />
posiziona appena sotto. I meno generosi<br />
sono risultati Francia (0,01%, 102 milioni)<br />
e Italia (0,00%, 72 milioni).<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione europea può essere<br />
consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/771)
25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
Il quadro di valutazione degli aiuti di<br />
Stato <strong>2008</strong> è invece visionabile in formato<br />
pdf su http://ec.europa.eu/comm/competition/state_aid/studies_reports/<strong>2008</strong>_<br />
spring_en.pdf<br />
UE: migliore sicurezza e capacità dei<br />
veicoli di rispettare l’ambiente<br />
La Commissione europea ha proposto<br />
che a partire dal 2012 tutte le automobili<br />
nuove montino sistemi elettronici di<br />
controllo della stabilità (ESC), che ne<br />
migliorino decisamente la sicurezza. A<br />
partire dal 2013, inoltre, gli autocarri<br />
e altri veicoli pesanti dovranno essere<br />
muniti di dispositivi avanzati di frenata<br />
d’emergenza (AEBS) e di sistemi di avviso<br />
di deviazione dalla corsia (LDW).<br />
L’anno scorso la Commissione aveva già<br />
proposto il montaggio obbligatorio sulle<br />
autovetture di sistemi di frenata assistita<br />
(BAS) per proteggere i pedoni. Queste<br />
misure ridurranno di 5000 circa il numero<br />
dei morti sulla strada ogni anno. Al<br />
tempo stesso, la Commissione propone<br />
l’introduzione obbligatoria nel 2012 di<br />
pneumatici a bassa resistenza al rotolamento,<br />
capaci di diminuire notevolmente<br />
sia i consumi che le emissioni di CO2 e<br />
in grado di contenere la rumorosità pur<br />
mantenendo alti livelli di sicurezza. I<br />
pneumatici a bassa resistenza al rotolamento<br />
faranno diminuire le emissioni di<br />
CO2/km di 7 grammi circa: un contributo<br />
decisivo dunque alla strategia per ridurre<br />
le emissioni di CO2 delle autovetture,<br />
adottata nel febbraio 2007. Il consumo<br />
di carburante e le emissioni di CO2 verranno<br />
ulteriormente ridotte con i sistemi<br />
di controllo della pressione dei pneumatici,<br />
già proposti. La proposta della<br />
Commissione eliminerà, inoltre, più di<br />
150 direttive ancora vigenti sostituendole<br />
con un solo regolamento, direttamente<br />
applicabile nell’UE, che farà riferimento<br />
a norme armonizzate dell’ONU.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione europea può essere<br />
consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/786)<br />
L’UE incoraggia la mediazione<br />
transfrontaliera<br />
Con l’adozione della direttiva relativa a<br />
determinati aspetti della mediazione in<br />
materia civile e commerciale, il Parlamento<br />
europeo ha dato un impulso alla<br />
risoluzione extragiudiziale rapida e poco<br />
onerosa dei litigi grazie a procedure<br />
adattate ai bisogni delle parti.<br />
La direttiva prevede un’armonizzazione<br />
delle prescrizioni volte a risolvere i litigi<br />
per via extragiudiziale, a fissare delle<br />
regole uniformi per quanto concerne<br />
l’esecuzione degli accordi nonché delle<br />
regole sulla prescrizione che consentiranno<br />
di vegliare affinché la parti che si<br />
servono alla mediazione non si vedano<br />
impedite di ricorrere alla giustizia a causa<br />
del tempo trascorso in mediazione.<br />
Gli Stati membri dispongono di 36 mesi<br />
per trasporre le nuove disposizioni nel<br />
loro diritto nazionale.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione europea può essere<br />
consultato su http://europa.eu/rapid/<br />
searchAction.do (ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/628)<br />
Cambiamenti climatici: ulteriore<br />
progresso dell’UE verso la<br />
realizzazione dell’obiettivo del<br />
Protocollo di Kyoto<br />
Nel 2006, molti Stati membri hanno compiuto<br />
vari progressi sulla via della riduzione<br />
delle emissioni di gas serra. L’inventario<br />
delle emissioni compilato dall’Agenzia<br />
europea dell’ambiente per il 2006 – l’ultimo<br />
anno per il quale sono disponibili dati<br />
completi – indica un calo dello 0,8% delle<br />
emissioni nell’UE15 rispetto al 2005 e del<br />
2,7% rispetto all’anno di riferimento, che<br />
nella maggior parte dei casi è il 1990.<br />
L’UE15 è quindi a buon punto per raggiungere<br />
il traguardo del Protocollo di Kyoto,<br />
che consiste nel mantenere mediamente<br />
le emissioni, nel periodo <strong>2008</strong>–2012,<br />
ad un livello di almeno l’8% inferiore a<br />
quello dell’anno di riferimento.<br />
Il calo dello 0,8% delle emissioni<br />
nell’UE15 tra il 2005 e il 2006 si contrappone<br />
ad un incremento del 2,8% del PIL<br />
nello stesso periodo, il che significa che<br />
l’UE è riuscita a scindere ulteriormente<br />
le emissioni dalla crescita economica. La<br />
diminuzione delle emissioni, complessivamente<br />
pari a 34,9 milioni di tonnellate<br />
di CO2 equivalente, è stata favorita da un<br />
clima più mite, da una produzione più<br />
contenuta di acido nitrico – che provoca<br />
emissioni di protossido di azoto, un gas a<br />
effetto serra –, nonché dall’introduzione<br />
di nuove tecniche per la riduzione delle<br />
emissioni di protossido di azoto provenienti<br />
dalla produzione di acido adipico.<br />
Le emissioni dell’UE27 sono diminuite<br />
dello 0,3% nell’anno considerato, attestandosi<br />
sul 10,8% al di sotto dei livelli<br />
dell’anno di riferimento – che per alcuni<br />
Stati membri non è il 1990 – e sul 7,7%<br />
al di sotto del livello del 1990. Il calo,<br />
complessivamente pari a 14 milioni di<br />
tonnellate di CO2 equivalente, può essere<br />
attribuito alla contrazione della produzione<br />
di acido nitrico, a una riduzione<br />
delle emissioni generate dall’industria<br />
chimica in Francia e in Ungheria e, in<br />
generale, ad un uso più moderato di<br />
combustibili liquidi e gassosi per il riscaldamento<br />
domestico.<br />
Se si osservano le tendenze nell’UE15, i<br />
dati del 2006 confermano una costante<br />
riduzione delle emissioni a carico<br />
dell’agricoltura e del settore dei rifiuti.<br />
Le emissioni dell’industria energetica si<br />
sono stabilizzate nel corso degli ultimi<br />
anni, mentre quelle delle industrie manifatturiere<br />
registrano una leggera flessione.<br />
Sono invece aumentate in modo lineare<br />
le emissioni generate dai trasporti, il<br />
che suscita serie preoccupazioni.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione europea può essere<br />
consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/966)<br />
Turchia: nuove competenze per<br />
l’autentica di documenti<br />
Secondo un comunicato dell’Ambasciata<br />
elvetica ad Ankara, l’autentica dei “representation<br />
documents” di aziende estere<br />
non è più di competenza del Ministero<br />
turco degli affari esteri. Questo compito<br />
incombe ora alle rappresentanze turche<br />
(ambasciata/consolato) in Svizzera o alla<br />
competente Cancelleria di stato (a fini<br />
di verifica ai sensi della Convenzione<br />
dell’Aja). I “representation documents”<br />
sono necessari soprattutto per poter<br />
partecipare ad appalti pubblici.<br />
Le coordinate di contatto delle rappresentanze<br />
turche in Svizzera possono essere<br />
visionate su www.eda.admin.ch/eda/<br />
it/home/reps/forrep/hidden/c_222.html<br />
Russia: sviluppo della rete<br />
dei trasporti<br />
Il governo russo ha presentato un programma<br />
di sviluppo del suo sistema di<br />
trasporto. Entro il 2015, lo Stato intende<br />
investire ben 12 miliardi di euro nelle<br />
sue infrastrutture di trasporto, di cui 220<br />
miliardi di euro proviene dal settore privato.<br />
L’estensione della rete ferrata gioca<br />
un ruolo importante poiché in sette anni<br />
saranno costruiti 4’700 km di binari.<br />
Più ampi ragguagli sono disponibili su:<br />
www.russland.ru/schlagzeilen/morenews.<br />
php?iditem=43967
Commercio estero<br />
Creazione in Oman di un polo dedicato<br />
alla salute<br />
Il Sultanato dell’Oman si doterà di una<br />
“Healthcare City”.<br />
A seguito di studi di fattibilità attualmente<br />
in corso per questo progetto stimato a<br />
vari miliardi di dollari, l’elite mondiale<br />
degli architetti e dei designer sarà invitata<br />
a sottoporre le loro proposte. I primi<br />
bandi dovrebbero essere lanciati ad<br />
inizio 2009. Il polo accoglierà ospedali,<br />
cliniche, stabilimenti medici, sale conferenze,<br />
alberghi e centri commerciali.<br />
Per maggiori ragguagli vedasi www.arabianbusiness.com/514142-oman-healthcare-city-invitation<br />
Costruzione di un gigantesco<br />
complesso chimico ad Abu Dhabi<br />
Abu Dhabi ha annunciato la costruzione<br />
del più grande complesso petrolchimico<br />
al mondo. Battezzato “Chemicals Industrial<br />
City”, esso sarà edificato nella<br />
zona industriale di Taweelahs Khalifa e<br />
dovrebbe essere inaugurato in parte nel<br />
2013.<br />
Il promotore del progetto è l’Abu Dhabi<br />
Port Company, in collaborazione con<br />
Chemaweyatt, un consorzio che riunisce<br />
l’Abu Dhabi Investment Council (ADIC),<br />
l’International Petroleum Investment<br />
Company (IPIC) e il gruppo Borealis.<br />
Questo complesso comprenderà tra l’altro<br />
un craker nafta per la produzione di<br />
propilene ed etilene partendo dal petrolio<br />
grezzo (è la prima unità di questo<br />
genere negli Emirati Arabi Uniti) e un<br />
impianto per la produzione di xilolo,<br />
benzene, cumene e fenolo.<br />
Più ampie informazioni su: www.adpc.ae<br />
Riduzione della Central Sales Tax<br />
indiana<br />
L’imposta sulla cifra d’affari percepita<br />
dal governo indiano sulle vendite effettuate<br />
tra Stati federali dell’Unione (Central<br />
Sales Tax) è passata dal 3 al 2% con<br />
effetto retroattivo al 1° aprile <strong>2008</strong>.<br />
Per ulteriori ragguagli sul budget<br />
<strong>2008</strong>-2009 del governo indiano: “Key<br />
features of budget <strong>2008</strong>-2009”, http://<br />
indiabudget.nic.in/ub<strong>2008</strong>-09/bh/bh1.pdf<br />
Ritardi di pagamento sempre<br />
maggiori in Cina<br />
Sempre più aziende cinesi si concedono<br />
dilazioni di pagamento. È quanto risulta<br />
dalla 5a edizione dello studio di Coface,<br />
agenzia specializzata nel management<br />
del rischio, sulla gestione del rischio di<br />
credito delle aziende insediate in Cina: il<br />
90% delle aziende intervistate si trova infatti<br />
confrontato con dei ritardi di pagamento,<br />
tra di esse il 20% deve far fronte<br />
a ritardi superiori ai 60 giorni.<br />
È soprattutto a causa della forte concorrenza<br />
che le aziende accordano ai loro<br />
clienti dei crediti con termini sempre<br />
più lunghi. Questa situazione finanziaria<br />
tesa si traduce però con un aumento dei<br />
ritardi di pagamento. L’impennata del<br />
costo delle materie prime e il gelo nella<br />
concessione dei crediti bancari potrebbero<br />
aggravare ulteriormente la situazione<br />
nel <strong>2008</strong>.<br />
Il testo integrale del relativo comunicato<br />
stampa di Coface: “Fierce competition<br />
and lack of financing gives rise<br />
to extended terms of payment for companies<br />
in China” è disponibile online<br />
su www.cofaceuk.com/CofacePortal/<br />
UK/en_EN/pages/home/who-we-are/<br />
news?news=080428<br />
Taiwan: riduzione dei dazi doganali<br />
sulle automobili<br />
A Taiwan, i dazi doganali sulle automobili<br />
saranno progressivamente portati<br />
al 17,5% entro il 2011. Il sistema delle<br />
quote applicato ai veicoli importati dovrebbe<br />
sparire. Così facendo, Taiwan<br />
intende rispettare gli impegni presi in<br />
occasione della sua adesione all’OMC.<br />
Costruzione di un tunnel<br />
autrostradale in Messico<br />
Una galleria autostradale lunga da 6 a<br />
16 km dovrebbe essere costruita sotto la<br />
capitale messicana e collegherà il quartiere<br />
di Santa Fe, situato ad ovest della<br />
metropoli, al centro città.<br />
Il progetto prevede anche la costruzione<br />
di una strada (dotata di vari punti e gallerie)<br />
che dovrebbe contribuire a snellire<br />
e sbloccare il traffico tra i quartieri sud<br />
e ovest.<br />
Più ampi ragguagli su www.capitalencrecimiento.com.mx<br />
(en, es)<br />
Stati Uniti attivi nelle energie<br />
rinnovabili<br />
In modo abbastanza inatteso, gli Stati<br />
Uniti si mostrano molto attivi nella promozione<br />
delle energie rinnovabili. Le<br />
prospettive energetiche annuali pubblicate<br />
nell’“Annual Energy Outlook <strong>2008</strong>”<br />
hanno dovuto essere corrette ad appena<br />
due mesi dalla loro pubblicazione.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 26<br />
Secondo il Dipartimento americano<br />
dell’energia (DOE) e la sua agenzia statistica<br />
(Energy Information Administration<br />
EIA) nel 2030, su un consumo energetico<br />
totale pari a 118 biliardi di BTU (British<br />
Thermal Units), quasi 13,7 biliardi di<br />
BTU dovranno essere coperti da energie<br />
rinnovabili. Sinora, le loro stime erano<br />
di 123,8 biliardi di BTU, mentre la parte<br />
coperta dalle energie rinnovabili era di<br />
12,2 biliardi di BTU.<br />
Nel 2006, il consumo totale di energia<br />
ammontava a 99,5 biliardi di BTU. Il<br />
rallentamento della crescita del consumo<br />
d’energia previsto dall’EIA va imputato<br />
soprattutto al fatto che l’agenzia punta<br />
su una migliore efficacia energetica dei<br />
nuovi prodotti, principalmente i motori<br />
a benzina, le tecniche di costruzione,<br />
gli elettrodomestici e l’elettronica da intrattenimento.<br />
L’EIA attende anche nuovi<br />
impulsi per promuovere le energie<br />
rinnovabili, in particolare per quanto<br />
concerne la politica d’incoraggiamento<br />
dei vari Stati dell’Unione, intensificata<br />
grazie ad agevolazioni fiscali accordate<br />
agli investitori.<br />
Si osserva inoltre un aumento delle produzione<br />
di energie rinnovabili tratte dalla<br />
biomassa e ci si attende infine anche ad una<br />
forte crescita dell’energia solare ed eolica.<br />
Annual Energy Outlook <strong>2008</strong>: www.eia.<br />
doe.gov/oiaf/aeo/index.html<br />
IMD World Competitiveness Yearbook<br />
<strong>2008</strong><br />
La Svizzera si posiziona al 4° posto nella<br />
classifica dei paesi più competitivi stilata<br />
dalla scuola d’affari IMD di Losanna. È<br />
preceduta unicamente da Stati Uniti, Singapore<br />
ed Hong Kong ed ha guadagnato<br />
due posizioni.<br />
Ulteriori informazioni sull’IMD World<br />
Competitiveness Yearbook <strong>2008</strong> possono<br />
essere visionate su www.imd.ch/research/publications/wcy/index.cfm<br />
Osec<br />
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Vita dei Soci<br />
Il <strong>Ti</strong>cino come Fashion Valley<br />
di Arianna Crivelli<br />
Martedì 27 maggio <strong>2008</strong> presso<br />
il Grand Hotel Villa Castagnola<br />
si è tenuta l’Assemblea generale<br />
ordinaria dell’Associazione Fabbricanti<br />
e Operatori Ramo Abbigliamento<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino con la partecipazione<br />
di un vasto pubblico di imprenditori<br />
e operatori del settore.<br />
Proprio in questa occasione il Presidente<br />
Franco Cavadini ha festeggiato i suoi<br />
30 anni al timone dell’associazione ed<br />
è stata quindi l’occasione per ripercorrere<br />
le tappe salienti che hanno caratterizzato<br />
gli ultimi tre decenni dell’attività<br />
associativa che riportiamo in parte.<br />
L’Assemblea è iniziata proprio con il<br />
discorso di Cavadini: “…è dal 1978 che<br />
sono Presidente. Rivivo ancora oggi<br />
quegli anni di piena occupazione nelle<br />
nostre ditte e di speranza per dare al<br />
nostro Cantone un futuro economico<br />
migliore. 168 aziende con 9’000 dipendenti<br />
occupati nel nostro ramo, che poi<br />
diventò il primo settore per numero di<br />
effettivi della nostra Regione”.<br />
“Ora, dopo trent’anni, la nostra industria,<br />
data per morta da illustri economisti,<br />
sta vivendo una crescita di<br />
qualità e di occupazione. Dopo la crisi<br />
economica degli anni 90/95, in questo<br />
momento il settore tessile conosce una<br />
prospera crescita economica.<br />
L’insediamento nel Cantone <strong>Ti</strong>cino di<br />
aziende internazionali della moda e<br />
del lusso fa del nostro territorio una<br />
Fashion Valley di richiamo mondiale.”<br />
Cavadini sottolinea l’importanza di avere<br />
delle condizioni quadro per attirare<br />
l’insediamento di nuove aziende e mantenere<br />
quelle che si sono già stabilite<br />
da tempo.<br />
“L’AFRA vuole essere una Fashion Valley<br />
internazionale della moda, quindi:<br />
I partecipanti all’Assemblea dell’AFRA svoltasi al Grand Hotel Villa Castagnola - Lugano<br />
• deve dimostrare gli effettivi vantaggi<br />
che derivano dal diventare soci<br />
in modo esclusivo e poter usufruire<br />
tutti delle medesime opportunità di<br />
servizi che l’associazione offre;<br />
• dobbiamo mantenere l’origine<br />
svizzera e trasferirla sul concetto<br />
moda.<br />
Evidenziare e difendere i punti di<br />
forza del nostro territorio, che sono:<br />
affidabilità, efficienza, flessibilità burocratica<br />
e fiscale, qualità della vita.<br />
Noi ci proviamo. La presenza di importanti<br />
ditte e di marche di risonanza<br />
mondiale fa del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
una finestra aperta sul mondo della<br />
moda.<br />
Un elemento fondamentale è la fiscalità<br />
che ha contribuito in maniera<br />
decisiva a rendere attrattivo il nostro<br />
Cantone.<br />
Il miglioramento delle condizioni fiscali<br />
per le medie e piccole imprese<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 28<br />
deve restare una priorità per le nostre<br />
autorità. Le PMI sono e rimarranno<br />
l’ossatura portante della nostra economia.”<br />
Proprio grazie all’arrivo di nuove aziende<br />
nel nostro Cantone si è formato un<br />
polo di aziende della moda e del lusso<br />
che grazie anche all’AFRA riesce ad interagire<br />
e a tessere delle relazioni stimolanti<br />
sia con gli operatori economici che<br />
con i rappresentanti delle istituzioni.<br />
Cavadini ha affrontato anche il tema<br />
della formazione dei giovani: un percorso<br />
formativo adeguato è essenziale per<br />
trovare un impiego nel settore del tessile<br />
e dell’abbigliamento. Inoltre, sempre<br />
nel campo della formazione, l’AFRA ha<br />
instaurato dei contatti per avviare una<br />
collaborazione transfrontaliera per operatrici<br />
di produzione.<br />
“L’attuale formazione di base dei giovani<br />
operatori è importante e decisiva<br />
per mantenere la competitività delle
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
nostre aziende. Il mondo della formazione<br />
si è fortemente sviluppato negli<br />
ultimi anni e l’offerta si è maggiormente<br />
ampliata e aggiornata.<br />
Oggi ai nostri collaboratori chiediamo<br />
che siano capaci di applicare le loro<br />
conoscenze al momento opportuno,<br />
nella maniera corretta e perfettamente<br />
in linea con la filosofia dell’azienda.<br />
Le scuole per le formazioni professionali<br />
devono crescere e collaborare<br />
con le imprese, per aiutare i giovani<br />
ad entrare nel mondo del lavoro preparati<br />
e motivati.<br />
Il Presidente rimarca quali siano attualmente<br />
i trend delle attività; negli anni<br />
anche gli impieghi si sono trasformati,<br />
da un settore prettamente produttivo si è<br />
passati anche a quello di servizi.<br />
“Il settore è caratterizzato dalla presenza<br />
di due tipologie di attività. Da<br />
una parte vi sono ditte che producono<br />
articoli d’abbigliamento, dall’altra vi<br />
sono alcuni gruppi di fama mondiale<br />
che hanno scelto il nostro Cantone<br />
come base logistica, direzione e gestione<br />
della produzione all’estero.<br />
Franco Cavadini elenca alcuni dati relativi<br />
alla situazione economica del settore,<br />
positivamente sorprendente appare<br />
la somma relativa alla massa salariale<br />
versata nel 2007 dagli associati (circa<br />
una quarantina) ai loro dipendenti (la<br />
cifra è di 135’000’000 milioni di franchi).<br />
Si può affermare che il settore<br />
gode di buona salute e al momento non<br />
si assiste ad una diminuzione degli ordini,<br />
si spera infatti che il turbolento andamento<br />
dei mercati finanziari, soprattutto<br />
oltreoceano, non abbia degli effetti negativi<br />
anche nel nostro Cantone.<br />
Per quanto riguarda l’occupazione, ha<br />
rimarcato Cavadini, attualmente è buona<br />
ed é in crescita. Il 50% del personale<br />
occupato lavora nella produzione e<br />
l’altro 50% si occupa della gestione,<br />
dell’amministrazione, della logistica e<br />
della creazione del prodotto.<br />
Infine termina il discorso presidenziale<br />
con il suo proverbiale ottimismo per il<br />
futuro.<br />
“La Fashion Valley, che era un sogno,<br />
ora é diventata una realtà territoriale<br />
di richiamo internazionale (…)”.<br />
Cavadini conclude sottolineando che la<br />
qualità della vita in un ambiente sostenibile<br />
fa del <strong>Ti</strong>cino una Regione attraente<br />
e di sicura crescita economica, essendo<br />
ubicata sulla “Via delle Genti”.<br />
Durante i lavori assembleari sono stati<br />
nominati due nuovi membri di Comitato:<br />
il Signor Edgardo Cardani, dell’azienda<br />
G.A. Modefine SA di Mendrisio e il Signor<br />
Alessandro Vincenzi dell’azienda<br />
Assos of Switzerland SA – di S.Pietro.<br />
Vi è stato anche un intervento del Direttore<br />
Rino Fasol che ha illustrato i cambiamenti<br />
in atto presso la Scuola specializzata superiore<br />
di tecnica dell’abbigliamento e<br />
della moda di Lugano. Importantissimo,<br />
ha ribadito, è quello di creare un ponte tra<br />
il mondo formativo e le aziende.<br />
L’Assemblea è terminata con la conferenza<br />
di chiusura della Signora Marina<br />
Masoni, già Consigliera di Stato e ora<br />
Direttrice della Succursale di Lugano<br />
di Wegelin & Co. Banchieri Privati, che<br />
ha scelto proprio l’Assemblea dell’AFRA<br />
come prima uscita pubblica. Masoni ha<br />
tenuto un’interessante conferenza sulla<br />
politica fiscale cantonale, toccandone i<br />
L’ Ospite conferenziere Marina Masoni, già<br />
Consigliera di Stato e Direttrice della Succursale di<br />
Lugano di Wegelin & Co. Banchieri Privati<br />
Al centro il Presidente dell’AFRA Franco Cavadini, alla sua sinistra il Vicepresidente Giorgio Delpiano<br />
e alla sua destra il Segretario Claudio Camponovo<br />
diversi aspetti, si è parlato pure dell’attivismo<br />
riformistico degli altri Cantoni<br />
con l’introduzione della Flate Rate Tax,<br />
e asserendo come il nostro Cantone<br />
rimanga immobile. Anche la vicina penisola<br />
sembra aver intrapreso con il<br />
nuovo Governo il percorso del federalismo<br />
fiscale. Occorre quindi rivedere la<br />
politica fiscale del Paese, alcuni esempi<br />
sono “la riduzione delle aliquote<br />
d’imposta sul reddito delle persone<br />
fisiche per le persone sole e le famiglie,<br />
l’aumento della deduzione per<br />
doppia attività lucrativa dei coniugi<br />
Vita dei Soci<br />
e occorre riprendere nella legge tributaria<br />
cantonale la soluzione applicata<br />
a livello federale sulla doppia imposizione<br />
economica”. Inoltre la Direttrice<br />
ha sottolineato come sia fondamentale<br />
incentivare e sostenere, tramite condizioni<br />
quadro ottimali, le aziende che<br />
operano sul nostro territorio.<br />
La Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del Cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino augura al Presidente Franco Cavadini<br />
di continuare la sua attività per<br />
altri innumerevoli anni!
Vita dei Soci<br />
L’industria centenaria di Bodio<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 30<br />
TIMCAL SA, leader nella produzione di grafite, che ha aperto i battenti nel lontano 1908, ha<br />
celebrato il centennale con una giornata di porte aperte e visite guidate allo stabilimento<br />
di Lisa Pantini<br />
TIMCAL SA è attiva nella produzione<br />
di grafite sintetica e naturale,<br />
nerofumo conduttivo, coke di<br />
petrolio calcinato, dispersioni acquose,<br />
carburo di silicio; ed è presente<br />
a livello internazionale con 7 stabilimenti<br />
e 10 sedi commerciali in tutto<br />
il mondo.<br />
Una lunga storia alle spalle, una maturata<br />
esperienza e consolidata tradizio-<br />
ne di produzione che l’hanno portata<br />
ad essere uno dei leader sul mercato<br />
nella produzione di grafite.<br />
Tutto ebbe inizio nel 1908, quando<br />
l’azienda tedesca di Baden, Motor SA,<br />
fondò le OFFICINE DEL GOTTARDO SA<br />
di Bodio, con l’obiettivo di creare prodotti<br />
inorganici con l’uso d’elettricità<br />
prodotta in loco, dando possibilità di<br />
lavoro anche agli abitanti della Valle.<br />
Ecco come si presentava l’area che occupa TIMCAL SA nel 1910<br />
Lo stabilimento crebbe in fretta, vivendo<br />
e dando lavoro a molti operai,<br />
superando due guerre, crisi dovute<br />
all’andamento altalenante dell’economia<br />
europea, ma sempre reagendo in<br />
maniera positiva di fronte alle difficoltà,<br />
arrivando a occupare nel 1918, 650<br />
addetti ai lavori; quando invece dopo<br />
la Prima Guerra mondiale, nel 1920,<br />
rischiava la chiusura con solo 40 di-
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
pendenti. Ma reagì con grinta: ristrutturò<br />
la gamma dei prodotti, ampliando<br />
l’offerta basata su carburo di silicio e<br />
grafite – produzione che continua sino<br />
ai giorni nostri diventando il core business<br />
dell’azienda leventinese –. Questa<br />
scelta fu vincente per il futuro degli<br />
impianti di Bodio.<br />
Dagli anni ’60 le OFFICINE DEL GOT-<br />
TARDO si concentrano unicamente sulla<br />
produzione di carburo di silicio e<br />
grafite. All’inizio degli anni ’70, viene<br />
fatto un investimento strategico che<br />
comporta un rinnovamento e migliorie<br />
degli impianti di produzione.<br />
Risale al 1995 il naming attuale<br />
dell’azienda, con l’acquisto di TIMCAL<br />
SA da parte di MIRCAL, un’affiliata<br />
Due vedute, sempre del 1910<br />
dell’attuale IMERYS di Parigi, leader<br />
mondiale nella valorizzazione di minerali<br />
industriali. Nel corso degli anni ’90<br />
la società beneficiò con pieno merito<br />
di una posizione di leader assoluto a<br />
livello mondiale quale fornitore di grafite<br />
all’industria produttrice di batterie<br />
alcaline. Ma è nel 1999 che TIMCAL<br />
SA compie il vero e proprio “giro di<br />
boa”, con una ristrutturazione e riorganizzazione<br />
che portò, tra l’altro,<br />
alla concentrazione di tutte le attività<br />
svizzere nello stabilimento di Bodio ed<br />
alla creazione di una divisione grafite<br />
in seno a Imerys denominata TIMCAL<br />
GRAPHITE & CARBON.<br />
Oggi TIMCAL SA è un gruppo industriale<br />
di punta, che commercializza,<br />
Vita dei Soci<br />
sviluppa e produce grafite ed altri<br />
carboni per applicazioni industriali<br />
avanzate, con tutta l’amministrazione,<br />
il marketing e la ricerca e sviluppo<br />
centralizzati a Bodio. L’azienda, con<br />
una politica di orientamento al cliente,<br />
considera la soddisfazione dei propri<br />
consumatori la forza guida per il raggiungimento<br />
degli obiettivi strategici,<br />
sociali, ambientali, economici ed etici.<br />
La valorizzazione delle risorse umane,<br />
un sistema per la gestione della sicurezza<br />
sul lavoro, degli impianti e del<br />
controllo della qualità sono i pilastri su<br />
cui il management ha sempre puntato e<br />
su cui è costruita la filosofia aziendale<br />
dell’azienda bodiese.<br />
La divisione TIMCAL Graphite & Carbon<br />
occupa circa 500 persone nel mondo,<br />
200 delle quali in Leventina. Utile<br />
sottolineare che sui 200 dipendenti,<br />
il 69% della massa salariale proviene<br />
dalla regione Bodio e 3 Valli ed il<br />
17% dal Bellinzonese. Questi dati ben<br />
dimostrano l’attaccamento della popolazione<br />
all’azienda che molto ha fatto<br />
per restare radicata in Valle.<br />
La grafite è utilizzata per molti beni<br />
di uso comune, tra questi troviamo:<br />
batterie alcaline e al litio, rivestimenti<br />
e vernici, materiali per freni e frizioni,<br />
mine per matite, spazzole per motori<br />
elettrici, ecc.. Le materie prodotte<br />
da TIMCAL forniscono grandi aziende<br />
quali Duracell, Energizer, NEC, Sony,<br />
Panasonic, Toyota, Shell, Ciba, ABB,<br />
Forbo, ecc..<br />
Per il centenario sono stati organizzati<br />
numerosi eventi, tra cui una giornata<br />
di porte aperte, dove sono state accolte<br />
per una visita allo stabilimento più di<br />
700 persone. La giornata ha previsto<br />
un concerto della Filarmonica Bodiese,<br />
giochi e animazioni varie.<br />
Per l’occasione è anche stato allestito<br />
uno spazio dimostrativo, ai partecipanti<br />
è stata offerta la possibilità di vedere<br />
e “toccare con mano” molti esempi di<br />
prodotti fabbricati dalla società, così<br />
come le loro applicazioni finali.<br />
TIMCAL SA<br />
6743 Bodio<br />
Tel. +41 91 873 20 10<br />
Fax +41 91 873 20 29<br />
www.timcal.com
Vita dei Soci<br />
Vestire un sogno<br />
In un piccolo atelier sulle sponde del Ceresio<br />
si confeziona l’alta moda che fa sognare<br />
di Lisa Pantini<br />
La realizzazione di un abito è un momento<br />
di pura creatività: la scelta<br />
del modello e del tessuto, i colori, le<br />
decorazioni da ricamare sull’abito, sono<br />
processi che vanno accuratamente seguiti<br />
dallo stilista. Per ammaliare e stupire una<br />
donna, facendola sentire protagonista<br />
per una sera o per una cerimonia, facendola<br />
sognare, indossando un abito di alta<br />
moda, unico. Una femminilità sensuale<br />
e raffinata per la sera e sull’altare che<br />
incanta con abiti impreziositi da strass e<br />
perline ricamate a mano.<br />
I capi unici e personalizzati sono<br />
l’espressione della cultura sartoriale<br />
e stilistica di alta moda di Rachel Bernasconi.<br />
Dopo un apprendistato in un atelier<br />
di alta moda di Losanna, Rachel Bernasconi<br />
si stabilisce in <strong>Ti</strong>cino dove<br />
consegue un diploma di stilista presso<br />
la Scuola Tecnici dell’Abbigliamento.<br />
Dopo un periodo di ménage familiare,<br />
durante il quale ha sempre svolto lavori<br />
su commissione, Rachel comincia a<br />
lavorare ad un progetto più grande ed<br />
importante: creare un proprio atelier.<br />
Sulle rive del Ceresio, a Carabietta, apre<br />
dunque un piccolo atelier dove dà sfogo<br />
alla sua fantasia nel creare, plasmare, cucire<br />
e ricamare bellissimi abiti esclusivi.<br />
Un successo già ottenuto per questa<br />
micro attività imprenditoriale di alto<br />
standing, una sfilata lo scorso anno a<br />
giugno, che riscosse grande successo.<br />
Rachel sta organizzando il debutto ufficiale<br />
del suo atelier, preparando gli<br />
abiti per la sfilata “Moda sotto le stelle”<br />
che si terrà il 12 luglio prossimo ad<br />
Ascona, dove come stilista emergente<br />
avrà modo di farsi conoscere e notare<br />
al grande pubblico.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 32<br />
Il progetto dell’Atelier Alta Moda è<br />
quello di creare una collezione per poi<br />
riuscire a venderla in alcune boutiques<br />
di lusso.<br />
Una scelta di “Stile”<br />
Abiti freschi e svolazzanti, che valorizzano<br />
la sensualità di ogni donna,<br />
ricamati con perline e paillettes su<br />
disegni irripetibili, abiti su misura per<br />
una serata esclusiva o per il grande<br />
giorno. L’abito dovrà essere unico, bellissimo<br />
e perfetto nei minimi dettagli,<br />
rendendoci in ogni momento, di quella<br />
indimenticabile occasione, splendide<br />
principesse da fiaba che si muovono<br />
con leggerezza e candore.<br />
Tessuti di impareggiabile estro<br />
e qualità, solo pura seta italiana,<br />
per un atelier “made<br />
in <strong>Ti</strong>cino”.
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
Per informazioni ed eventuali appuntamenti:<br />
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Atelier Alta Moda<br />
6919 Carabietta<br />
Tel. +41 79 756 20 11<br />
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Vita dei Soci<br />
“More Chocolate”…<br />
c’è voglia di più cioccolato<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 34<br />
EUROCHOCOLATE SWISS, il grande evento del cioccolato approda in Svizzera dal 26 al 29 marzo<br />
2009, tra le vie e le piazze del centro di Lugano, è il primo appuntamento itinerante svizzero open<br />
air della fortunata iniziativa nata 15 anni fa a Perugia con Eurochocolate. La manifestazione,<br />
per espressa volontà degli organizzatori, diventerà un evento fisso e annuale rivolto a visitatori<br />
provenienti da tutto il <strong>Ti</strong>cino, dal Nord Italia e dalla Svizzera interna<br />
Comunicato stampa ISICOM SA<br />
<br />
<br />
Con un consumo medio pro-capite<br />
di 12,3 kg, gli Svizzeri sono i più<br />
grandi consumatori al mondo di<br />
cioccolato. Non potrebbe essere altrimenti,<br />
se si considera che il fiore all’occhiello<br />
dell’industria dolciaria nazionale,<br />
con una produzione di circa 180mila<br />
tonnellate all’anno, è il cioccolato. Cioccolato<br />
che non solo è tassello fondamentale<br />
della tradizione elvetica, ma che da<br />
sempre è considerato, anche in <strong>Ti</strong>cino,<br />
uno dei simboli dello “Swissness” più<br />
conosciuti al mondo.<br />
Per un’agenzia come la Isicom SA di<br />
Lugano, che da anni è leader delle<br />
manifestazioni eno-gastronomiche di<br />
grande richiamo come i saloni “Ristora”<br />
e “Sapori & Saperi”, era quasi<br />
un dovere poter fare del <strong>Ti</strong>cino il<br />
centro nevralgico del cioccolato per<br />
il Nord Europa. Fedele ad una filosofia<br />
aziendale che fa della qualità<br />
il pilastro principale della propria<br />
attività, Isicom SA ha stretto un accordo<br />
con Eurochocolate, la festa<br />
del cioccolato più famosa al mondo,<br />
che permetterà di organizzare a<br />
Lugano – dal 26 al 29 marzo 2009<br />
– un evento altrettanto importante e<br />
dolce come Eurochocolate Swiss –<br />
More Chocolate.<br />
Da sin.: il direttore di Gastro<strong>Ti</strong>cino Gabriele Beltrami, il direttore di Eurochocolate Bruno Fringuelli, il direttore<br />
di Isicom SA Alberto Rota, il presidente di Eurochocolate Eugenio Guarducci, l’Onorevole Lorenzo Quadri<br />
(Capodicastero Turismo Città di Lugano) ed il direttore di Lugano Turismo Marco Sorgesa<br />
L’evento è stato presentato il 19 giugno<br />
scorso alla stampa al prestigioso<br />
Casinò di Lugano, da Alberto Rota<br />
della Isicom, Lorenzo Quadri, municipale<br />
di Lugano e capo dicastero<br />
turismo, ed Eugenio Guarducci, fondatore<br />
e presidente di Eurochocolate,<br />
manifestazione nata a Perugia nel<br />
1994 e che oggi conta oltre 900mila<br />
visitatori. A patrocinare l’evento, la<br />
Città di Lugano, Lugano Turismo e<br />
Gastro<strong>Ti</strong>cino, la Federazione esercenti<br />
e albergatori, fortemente convinti<br />
e motivati a sostenere Eurochocolate<br />
Swiss.<br />
L’accordo con Eurochocolate permette<br />
di avere a disposizione il<br />
know-how di una manifestazione che
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
naviga a vele spiegate da ben 14 anni.<br />
“Naturalmente, visto che la Svizzera è<br />
la patria del cioccolato – ha spiegato<br />
Lorenzo Quadri – non si poteva pensare<br />
di fare il copia-incolla a Lugano<br />
della manifestazione di Perugia. Per<br />
il Municipio era importante che i<br />
produttori ticinesi e svizzeri che volessero<br />
partecipare, potessero farlo<br />
senza preclusioni”. E l’obiettivo di<br />
questo importante evento è proprio<br />
quello di lavorare con gli attori locali,<br />
mantenendo nel contempo la<br />
vocazione internazionale della manifestazione.<br />
Grazie a Eurochocolate, ad arrivare<br />
a fine marzo a Lugano “sarà una manifestazione<br />
funzionante, seria, collaudata<br />
e di grande richiamo”. Una<br />
manifestazione che porterà a Lugano<br />
“visitatori e indotto e porterà anche<br />
alla nostra città visibilità a livello<br />
nazionale e internazionale”. Oltretutto<br />
in un periodo dell’anno che<br />
non è solitamente dei più “vivaci”<br />
in quanto ad eventi. “Sono dunque<br />
molto soddisfatto che questa grande<br />
kermesse del cioccolato possa arrivare<br />
a Lugano. E che possa arrivarci<br />
non solo per una volta – ha concluso<br />
Quadri – ma con l’obiettivo di diventare<br />
un appuntamento annuale. Le<br />
premesse favorevoli ci sono”.<br />
Alberto Rota ha ripreso il concetto<br />
illustrando i motivi che lo hanno<br />
spinto a collaborare con Eurochocolate<br />
ed a organizzare Eurochocolate<br />
Swiss. “L’obiettivo che ci siamo posti<br />
è quello di promuovere il territorio,<br />
richiamando su di esso quell’attenzione<br />
dei media e del pubblico che<br />
la kermesse perugina ha dimostrato<br />
e dimostra di saper catalizzare, e<br />
che ne fanno un ottimo strumento<br />
di promozione e di marketing territoriale.<br />
La Svizzera è considerata<br />
nell’immaginario collettivo la vera<br />
patria del cioccolato ma stranamente<br />
fino ad oggi non era mai nato un<br />
evento significativo che avesse l’ambizione<br />
di enfatizzare questa straordinaria<br />
fama”. Fama che si deve<br />
anche ai grandi cioccolatieri ticinesi,<br />
e in particolare bleniesi, che hanno<br />
esportato l’arte cioccolatiera a livello<br />
internazionale, e gettato i semi di<br />
quella Cima Norma che divenne una<br />
delle più importanti fabbriche del<br />
Paese. Una tradizione cioccolatiera<br />
ticinese che continua ancora oggi<br />
grazie all’impegno di aziende importanti<br />
che saranno invitate a recitare<br />
un ruolo da protagonista in Eurochocolate<br />
Swiss.<br />
In questo senso Eurochocolate<br />
Swiss permetterà di dare valore<br />
aggiunto al dinamismo dei partner<br />
locali (istituzioni, ristoratori, albergatori,<br />
commercianti, ecc.), “il cui<br />
coinvolgimento – ha sottolineato<br />
Rota – rimane essenziale per la buona<br />
riuscita dell’evento”. Proporre<br />
Eurochocolate Swiss come appuntamento<br />
fisso a Lugano permetterà<br />
inoltre alla città – e di riflesso a<br />
tutto il Cantone – di richiamare su di<br />
sé l’attenzione del grande pubblico,<br />
“associandosi a un tema nuovo, forte,<br />
e facilmente identificabile al nostro<br />
territorio. Un’offerta diversa, innovativa<br />
e strategica che permetterà<br />
a tutti gli enti, associazioni e partner<br />
coinvolti di aumentare la visibilità<br />
mediatica in Svizzera, ma soprattutto<br />
all’estero, e di beneficiare, a lungo<br />
termine, dei diversi indotti della manifestazione”.<br />
Anche il fondatore e Presidente di<br />
Eurochocolate, Eugenio Guarducci,<br />
non ha nascosto la sua soddisfazione<br />
di essere riuscito a portare questa<br />
grande festa nella Confederazione<br />
elvetica. “Realizzare Eurochocolate<br />
in Svizzera – ha spiegato – è un impegno<br />
stimolante per noi. L’obiettivo<br />
è farne un appuntamento annuale<br />
fisso del periodo pre-pasquale. L’accordo<br />
con Isicom SA e il sostegno<br />
importante degli altri partner, è un<br />
primo passo a partire dal quale inizieremo<br />
a lavorare concretamente<br />
sul progetto. La scelta di Lugano è<br />
molto semplice: la Svizzera italiana<br />
è baricentrica rispetto ai poli produttivi<br />
più importanti del cioccolato<br />
in Svizzera e nello stesso tempo vede<br />
protagoniste esperienze produttive di<br />
grande qualità. A tutto ciò dobbiamo<br />
aggiungere la vicinanza ad un territorio<br />
quale quello lombardo dove il<br />
nostro evento è molto conosciuto e<br />
dal quale ci aspettiamo un gran numero<br />
di visitatori”<br />
La manifestazione seguirà l’ormai<br />
consolidato format, con mostre, laboratori<br />
didattici per adulti, ragazzi<br />
e bambini, spettacoli e divertenti<br />
animazioni cioccolatose. E la possibilità,<br />
naturalmente, di degustare<br />
e regalarsi tanto buon cioccolato di<br />
Vita dei Soci<br />
qualità, di ogni forma e gusto, da<br />
solo o in abbinamenti tradizionali e<br />
insoliti.<br />
Per promuovere al meglio l’evento<br />
di Lugano, in occasione della quindicesima<br />
edizione di Eurochocolate<br />
Perugia (18/26 Ottobre <strong>2008</strong>) sarà<br />
ad esso dedicato un apposito spazio,<br />
dove, tra le altre iniziative, verrà presentato<br />
il gadget ufficiale “watch”:<br />
un simpatico bracciale dedicato a<br />
tutti quei golosi che vorranno stupire,<br />
indossando dell’ottimo cioccolato<br />
e che… non vedono l’ora di assaggiarlo.<br />
Eurochocolate Swiss – More Chocolate<br />
è simboleggiata, oltre che<br />
dall’immancabile bandiera elvetica,<br />
da un’immagine cara a tutti gli appassionati<br />
fans di Eurochocolate:<br />
l’impronta cioccolatosa della mano<br />
destra, realizzata da Enric Rovira,<br />
che da alcuni anni accompagna tutte<br />
le golose trasferte di Eurochocolate<br />
in Italia ed all’estero.<br />
Con un’aggiunta: un dito in più. A<br />
dire appunto more chocolate…<br />
Insomma, più cioccolato di così…<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
Eurochocolate Swiss<br />
Isicom SA<br />
Via Gemmo 11<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 682 49 35<br />
Fax +41 91 682 49 38<br />
info@isicom.ch<br />
Ufficio Stampa Eurochocolate<br />
Maria Luisa Lucchesi,<br />
Tel. +39 331 5849909<br />
Viola Menicali,<br />
Tel. +39 349 2826305<br />
Viale Centova 6<br />
IT - 06134 Perugia/ITALIA<br />
Tel. +39 075 5025882<br />
Fax +39 075 5025889<br />
ufficiostampa@eurochocolate.com<br />
www.eurochocolate.com
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 36<br />
1988 – <strong>2008</strong>: il Groupe Mutuel attivo<br />
e dinamico da 20 anni in <strong>Ti</strong>cino<br />
Già da vent’anni gli assicuratori del Groupe Mutuel offrono i loro servizi alla clientela ticinese.<br />
Molto attivi in questo cantone, propongono tra i loro servizi l’assicurazione malattia, ma anche le<br />
assicurazioni impresa (assicurazione infortunio, indennità giornaliera e previdenza professionale)<br />
e l’assicurazione vita. Con due agenzie, a Lugano e a Locarno, garantiscono la consulenza ai clienti<br />
di Jean-Michel Bonvin<br />
“Il Groupe Mutuel registra un eccellente<br />
sviluppo delle proprie attività<br />
in <strong>Ti</strong>cino”, afferma con soddisfazione<br />
Antonio Rosafio, membro<br />
del Management del Groupe Mutuel e<br />
responsabile per il <strong>Ti</strong>cino.<br />
“L’inizio di tale crescita risale al 1988<br />
quando «La Royal», con i suoi 800<br />
assicurati ticinesi, conclude un accordo<br />
e si unisce alla Société de Secours<br />
Mutuel di Sierre per creare Hermès,<br />
una cassa malati membro del Groupe<br />
Mutuel. Vent’anni dopo, all’inizio del<br />
<strong>2008</strong>, il numero di assicurati nel Canton<br />
<strong>Ti</strong>cino sale a 36’000 e il Groupe<br />
Mutuel diventa così il secondo assicuratore<br />
malattia del cantone per numero<br />
di clienti. Questo successo è dovuto<br />
all’offerta di prodotti adeguati, proposti<br />
a tariffe davvero concorrenziali.<br />
I premi dell’assicurazione malattia, in<br />
particolare, sono tra i più convenienti<br />
del mercato”.<br />
Servizio clienti: voti eccellenti<br />
La scelta di un assicuratore dipende anche<br />
dalla qualità del servizio clienti.<br />
Il Groupe Mutuel s’investe notevolmente<br />
nell’inquadramento e nella formazione<br />
dei propri collaboratori. Tale impegno<br />
dà i suoi frutti, come testimonia un’in-<br />
chiesta condotta per la rivista «Bilan»<br />
da un istituto specializzato e pubblicata<br />
alla fine del 2007. Il Groupe Mutuel è<br />
al secondo posto in questa inchiesta<br />
che paragona i 12 principali assicuratori<br />
malattia della Svizzera. Un rilievo<br />
particolare è dato all’efficacia (voto di<br />
5.33 su 6) e alla professionalità (voto<br />
di 5.22) dell’accoglienza telefonica del<br />
Groupe Mutuel.<br />
Antonio Rosafio, membro del Management del<br />
Groupe Mutuel e responsabile per il <strong>Ti</strong>cino, si compiace<br />
dello sviluppo degli affari nel suo cantone<br />
Buoni risultati: politica di moderazione<br />
dei premi<br />
Il Groupe Mutuel realizza la maggior<br />
parte del proprio fatturato nel settore<br />
della salute, che costituisce la sua<br />
principale attività. Il totale dei premi<br />
incassati nel 2007 per l’assicurazione<br />
obbligatoria delle cure medico-sanitarie<br />
(AOCMS) e le assicurazioni complementari<br />
supera i 3 miliardi di franchi e<br />
l’eccedenza raggiunge gli 85.5 milioni<br />
di franchi per l’AOCMS. Tale importo,<br />
come imposto per legge, è attribuito<br />
alle riserve. Gli assicuratori malattia del<br />
Groupe Mutuel fanno partecipare i loro<br />
aderenti a tali eccedenze. Gli assicurati<br />
hanno così potuto beneficiare di una<br />
riduzione dei loro premi <strong>2008</strong> pari al<br />
2% in media nazionale. I buoni risultati<br />
2007 permetteranno di continuare questa<br />
politica di moderazione dei premi<br />
per il 2009 e per gli anni a venire.<br />
Due agenzie per consigliarvi<br />
La clientela ticinese del Groupe Mutuel<br />
ha a disposizione due agenzie, una a<br />
Lugano e l’altra a Locarno, nelle quali<br />
lavorano 13 collaboratori. Il settore<br />
delle assicurazioni diventa sempre più<br />
complesso ed esige quindi competenze<br />
che troverete al Groupe Mutuel. Venite
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
a trovarci nelle nostre agenzie dove<br />
otterrete informazioni e consigli sulle<br />
coperture d’assicurazione di persone!<br />
Imprese: un partner per tutte le<br />
vostre assicurazioni!<br />
Più di 320 imprese del Cantone –<br />
di diversi settori economici – si<br />
affidano al Groupe Mutuel per le<br />
loro coperture assicurative<br />
Specialisti delle assicurazioni di persone,<br />
gli assicuratori membri del Groupe<br />
Mutuel offrono i loro servizi anche<br />
alle imprese, alle quali propongono<br />
l’assicurazione infortunio, l’indennità<br />
giornaliera per malattia e la previdenza<br />
professionale. “Il Groupe Mutuel è<br />
uno dei pochi protagonisti del ramo a<br />
Il Groupe Mutuel celebra i suoi vent’anni di presenza in <strong>Ti</strong>cino. L’Agenzia di Lugano si trova in Via Dufour 2<br />
proporre contemporaneamente queste<br />
diverse coperture assicurative”, afferma<br />
con un certo orgoglio Claudio Leo,<br />
Account Manager del Groupe Mutuel e<br />
responsabile del settore.<br />
“È un vantaggio per l’imprenditore, il<br />
quale beneficia di tutte le competenze,<br />
in questi settori piuttosto complessi,<br />
presso uno stesso partner.”<br />
Il valore aggiunto «CorporateCare»<br />
Le imprese clienti possono usufruire<br />
del programma per la gestione delle<br />
assenze, un campo nel quale il Groupe<br />
Mutuel si profila come pioniere. Fondato<br />
sui tre pilastri della prevenzione,<br />
della gestione delle assenze e del<br />
reinserimento, il concetto «CorporateCare»<br />
offre un prezioso sostegno<br />
alle imprese che possono così meglio<br />
contenere il fenomeno dell’assenteismo<br />
dei collaboratori. Questo programma<br />
permette anche di realizzare<br />
Claudio Leo, Account Manager e responsabile<br />
imprese, Groupe Mutuel<br />
gli obiettivi della 5a revisione dell’AI,<br />
la quale privilegia il reinserimento<br />
professionale piuttosto che il versamento<br />
di rendite.<br />
Ritrovate tutti questi vantaggi su: www.<br />
corporatecare.ch<br />
Tutta la gamma di assicurazioni<br />
vita<br />
La compagnia d’assicurazione vita,<br />
Groupe Mutuel Vita GMV SA, commercializza<br />
tutta la gamma di prodotti:<br />
assicurazioni miste, rischio puro,<br />
rendite vitalizie ecc.. Offre anche interessanti<br />
coperture legate a fondi<br />
d’investimento quali Global vie invest<br />
o Varia Plan, assicurazione mista flessibile<br />
che permette di modificare il<br />
premio al rialzo o al ribasso senza penalità<br />
per il cliente. In costante evoluzione,<br />
questa società d’assicurazione<br />
vita registra una regolare crescita del<br />
proprio fatturato.<br />
Vita dei Soci<br />
Groupe Mutuel:<br />
la storia di un successo<br />
Crescere per sopravvivere. Questa era<br />
la sfida lanciata, agli inizi degli anni<br />
‘80, ai responsabili della Mutuelle Valaisanne,<br />
il cui numero di assicurati<br />
rimaneva fermo a circa 30’000. Circoscritta<br />
al proprio cantone, questa<br />
cassa malati era succube dei grandi<br />
assicuratori del paese che applicavano<br />
prezzi di dumping.<br />
Oltrepassare le proprie frontiere<br />
Per risollevarsi, una sola soluzione: oltrepassare<br />
le proprie frontiere per unirsi<br />
ad altri assicuratori malattia. Questa fu la<br />
strategia immaginata e attuata da Pierre-<br />
Marcel Revaz, artefice dell’espansione del<br />
Groupe Mutuel di cui è oggi presidente.<br />
La progressiva integrazione di altre casse<br />
nella Svizzera romanda e tedesca avrebbe<br />
permesso non solo di sopravvivere, ma<br />
persino di imporsi. Alcune cifre illustrano<br />
lo straordinario sviluppo dell’impresa:<br />
da 30’000 assicurati, nel 1980 (per<br />
la Mutuelle Valaisanne), il numero sale a<br />
172’000 affiliati presso otto casse malati,<br />
nel 1993, anno di fondazione del Groupe<br />
Mutuel. All’inizio del <strong>2008</strong>, quest’ultimo<br />
ha quintuplicato il numero di clienti,<br />
pari a 875’000 per i suoi 15 assicuratori<br />
malattia. Il Groupe Mutuel, Association<br />
d’assureurs, consolida in questo modo il<br />
suo 3° posto a livello nazionale.<br />
Il Groupe Mutuel in cifre<br />
1’450 collaboratori<br />
15 assicuratori malattia<br />
875’000 assicurati, di cui 36’000 in<br />
<strong>Ti</strong>cino<br />
3 miliardi di franchi di fatturato nel<br />
settore salute (assicurazione di base e<br />
complementari)<br />
11’000 imprese clienti, di cui 2’100<br />
affiliate presso le due fondazioni di<br />
previdenza professionale, il Groupe<br />
Mutuel Previdenza GMP e la Mutuelle<br />
Valaisanne de Prévoyance, che realizzano<br />
insieme un fatturato di oltre 100<br />
milioni di franchi.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
Agenzia di Lugano, Via Dufour 2,<br />
6901 Lugano<br />
Agenzia di Locarno, Piazza Grande 3,<br />
6600 Locarno<br />
Tel. 0848 803 111<br />
info@groupemutuel.ch<br />
www.groupemutuel.ch
Vita dei Soci<br />
La gestione del rischio<br />
nelle imprese<br />
In un recente seminario promosso da ASSiDU SA, è stata trattata la<br />
tematica del risk management per le aziende. Nell’intervista con Régis<br />
Dubied, amministratore di ASSiDU – Lugano, ci parla del brokeraggio<br />
assicurativo e delle coperture assicurative per le aziende all’avanguardia<br />
di oggi<br />
di Lisa Pantini<br />
ASS i DU SA è uno studio di consulenza<br />
assicurativa e finanziaria<br />
che opera dal 1979.<br />
Scopo della società è quello di amministrare,<br />
intermediare, gestire, consigliare<br />
e assistere in tutti i campi assicurativi,<br />
distribuire fondi d’investimento, effettuare<br />
pianificazioni pensionistiche e ricerche<br />
di finanziamenti ipotecari.<br />
Tra le attività promosse dall’azienda,<br />
anche momenti formativi per gli addetti<br />
ai lavori e per i propri clienti: imprenditori,<br />
aziende, fiduciari, ecc. su tematiche<br />
sempre attuali di rilievo.<br />
Così è stato anche per il seminario del<br />
29 maggio scorso a Villa Negroni a<br />
Vezia, dove davanti a una sala gremita<br />
di persone, è stato toccato il tema della<br />
“Gestione del rischio nell’impresa”.<br />
Il seminario, che ha avuto per relatori<br />
Giovanni Barone-Adesi, professore ordinario<br />
di teoria finanziaria presso la<br />
Facoltà di scienze economiche dell’USI<br />
e Direttore istituto di Finanza e dello<br />
Swiss Finance Institute; Régis Dubied,<br />
perito federale in assicurazioni e docente<br />
presso il Centro di studi bancari a Vezia,<br />
amministratore e cofondatore della<br />
ASS i DU SA; Marco Croci, perito federale<br />
in assicurazioni, consulente finanziario<br />
con attestato professionale federale e<br />
docente presso il Centro di studi bancari<br />
a Vezia, partner associato di ASS i DU SA;<br />
e Gerardo Fasano, perito federale in assicurazioni,<br />
consulente finanziario con<br />
attestato professionale federale presso<br />
ASS i DU SA, ha messo in luce di cosa<br />
occorre tener conto nella gestione dei<br />
rischi della propria azienda.<br />
È stato così evidenziato come il brokeraggio<br />
in Svizzera sia in piena espansione,<br />
e come la figura del broker sia<br />
apprezzata dalle aziende per la propria<br />
neutralità, senza vincoli verso una precisa<br />
compagnia, e spesso quest’opzione<br />
presenta una serie di vantaggi monetari<br />
e di ottimizzazione dei tempi per la gestione<br />
delle pratiche.<br />
Il Professor Barone-Adesi ha illustrato<br />
i diversi rischi a cui va incontro l’imprenditore<br />
che fronteggia l’avventura<br />
aziendale: una volta creata l’azienda dovrà<br />
confrontarsi con tutta una tipologia<br />
di rischi (d’impresa, imprenditoriale,<br />
operativo, creditizio, …), che però, con<br />
l’aiuto di seri professionisti, saprà tenere<br />
sotto controllo e minimizzare senza<br />
incorrere in incidenti.<br />
Quali sono i trend in questo settore?<br />
“La tendenza è molto chiara; l’azienda<br />
desidera essere maggiormente assistita<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 38<br />
Régis Dubied<br />
da una struttura esterna competente e<br />
neutra, che possa consigliarla su come<br />
ridurre la sua esposizione al rischio ottimizzando<br />
nello stesso tempo il rapporto<br />
prestazione/premio. Inoltre, l’azienda<br />
apprezza il risparmio di tempo, avendo<br />
un unico interlocutore per tutte le sue<br />
questioni assicurative”.<br />
Come viene affrontato il risk management<br />
dalle aziende? Si affidano a<br />
specialisti?<br />
“Le PMI devono per forza fare capo ad<br />
una struttura esterna. Il broker assicurativo<br />
che ha esperienza e competenza<br />
può aiutare le aziende ad identificare<br />
questi rischi come la loro ampiezza e le<br />
aiuta anche a prendere le giuste misure<br />
atte a ridurne le conseguenze. In questo<br />
contesto il broker assicurativo può offrire<br />
un plus valore”.<br />
Quale è la percezione del rischio da<br />
parte delle imprese?<br />
“L’impresa a volte sottovaluta i rischi<br />
che possiamo chiamare «assicurabili»<br />
concentrandosi molto sulla sua attività<br />
primaria «core business». Gli eventi<br />
imponderabili quali per esempio :<br />
l’incendio, il fermo macchina, il danno<br />
fatto a terzi (RC impresa, RC prodotto),<br />
il decesso o l’invalidità di un dipendente<br />
o di un uomo chiave, l’insolvenza di
39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
un cliente importante, non vengono<br />
valutati attentamente, il nostro ruolo<br />
è di individuare con il cliente quali di<br />
questi eventi potrebbero metterlo in<br />
difficoltà”.<br />
Vi sono modalità di gestione e riduzione<br />
dei rischi per le imprese che<br />
vogliono agire senza appoggi?<br />
“L’azienda che ha raggiunto la taglia critica<br />
può assumere un risk manager proprio<br />
e fare a meno di specialisti esterni.<br />
Il nostro tessuto economico è composto<br />
di tante piccole e medie imprese che<br />
non possono assumere il proprio risk<br />
manager, però possono farsi consigliare<br />
da una struttura come la nostra con lo<br />
scopo di ridurre la loro esposizione al<br />
rischio”.<br />
Che peso dare ad ogni rischio?<br />
“Nella nostra analisi forniamo ai nostri<br />
clienti un elenco delle situazioni con<br />
due parametri principali:<br />
• l’identificazione dei rischi specifici<br />
all’azienda stessa con la loro classificazione<br />
e la loro ampiezza, ossia<br />
l’importanza del danno che potrebbe<br />
subire la singola impresa (rischio Piccolo,<br />
Medio, Grande e Catastrofe);<br />
• la frequenza indicando la probabilità<br />
che questo rischio si realizzi (più<br />
volte all’anno, 1 volta all’anno, 1 volta<br />
ogni 5 anni, 1 volta ogni 10 anni)”.<br />
Non ci si espone ad una sovracopertura<br />
assicurativa lasciando la gestione<br />
delle diverse polizze all’azienda?<br />
“Esiste sia il rischio di sovrassicurazione<br />
sia quello della sottoassicurazione. Il<br />
caso frequente che riscontriamo è quello<br />
in cui l’azienda ha assicurato tanti<br />
piccoli rischi, che potrebbe benissimo<br />
assumere in proprio, invece non è sufficientemente<br />
assicurata per i rischi che<br />
possono mettere in pericolo l’azienda.<br />
Una revisione delle polizze assicurative<br />
permette di identificare eventuali doppie<br />
assicurazioni, coperture insufficienti o<br />
inesistenti”.<br />
Come risolve i problemi un broker?<br />
“ASS i DU SA effettua un’analisi della<br />
situazione dei rischi del suo cliente,<br />
questo lavoro viene effettuato in stretta<br />
collaborazione col cliente che fornisce<br />
tutti i dati e le informazioni necessarie<br />
durante colloqui e sopralluoghi. ASS i DU<br />
SA presenta un rapporto di revisione e<br />
propone di adattare, stipulare o annul-<br />
lare le polizze esistenti con lo scopo di<br />
aumentare la sicurezza dell’azienda, riducendo<br />
il rischio grazie a delle misure<br />
di sicurezza e assicurando correttamente<br />
i rischi grandi e catastrofe. Il nostro<br />
ruolo è anche di ridurre se possibile<br />
il costo delle assicurazioni, gestendo<br />
oltre 60 milioni di premi abbiamo un<br />
peso contrattuale e un’esperienza che<br />
ci permettono di ottenere condizioni<br />
più favorevoli rispetto al singolo cliente.<br />
Assistiamo i nostri clienti in caso di<br />
sinistro. La nostra struttura mette a disposizione<br />
dei suoi clienti 35 dipendenti<br />
specializzati tra i quali 7 periti federali<br />
in assicurazioni”.<br />
Quali vantaggi presenta<br />
il brokeraggio?<br />
• “L’azienda spende meno tempo delegando<br />
la gestione delle sue assicurazioni<br />
ad un unico interlocutore;<br />
• essendo neutri e lavorando con tutte<br />
Vita dei Soci<br />
le compagnie operanti sul mercato<br />
svizzero il cliente ha accesso a tutto<br />
il mercato;<br />
• assistiamo i nostri clienti in caso di<br />
sinistro;<br />
• aumentiamo la sicurezza dell’azienda;<br />
• ottimizziamo i costi assicurativi;<br />
• rilasciamo un rapporto di revisione<br />
scritto che serve anche all’organo di<br />
revisione della società e al Consiglio<br />
di Amministrazione;<br />
• amministriamo e adattiamo in modo<br />
continuo i contratti assicurativi;<br />
• creiamo contratti quadro su misura e<br />
a condizioni favorevoli per associazioni<br />
professionali;<br />
• organizziamo serate informative per<br />
il personale delle aziende, seminari e<br />
formazioni sulle tematiche assicurative<br />
e previdenziali”.
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 40<br />
hotelleriesuisse <strong>Ti</strong>cino cambia veste<br />
Nuova sede e nuovo segretariato per un’associazione che guarda al futuro<br />
con professionalità e competenza<br />
Comunicato stampa<br />
Da sin. il direttore responsabile del nuovo segretariato, Fabio Corti, il Presidente di Hotelleriesuisse <strong>Ti</strong>cino,<br />
Fernando Brunner con il responsabile della sede regionale di hotelleriesuisse per la formazione<br />
professionale, Marco Boggia<br />
Dal 1° luglio <strong>2008</strong>, hotelleriesuisse<br />
<strong>Ti</strong>cino si trasferisce<br />
a Chiasso, nella centralissima<br />
Piazza Indipendenza, al numero 3.<br />
Nuovi recapiti quindi ma anche una<br />
nuova gestione del segretariato che<br />
sarà affidato alla SRI Group SA di<br />
Chiasso, sotto la direzione di Fabio<br />
Corti.<br />
Guardare al futuro significa saper<br />
cogliere le sfide che esso riserva<br />
ma significa anche saper creare opportunità<br />
di sviluppo per garantire<br />
all’associazione un futuro dinamico<br />
ed in continua crescita. La scelta di<br />
affidare la gestione del segretariato ad<br />
una società di consulenza di direzione<br />
è dettata dal desiderio di garantire un<br />
servizio professionale e continuo a<br />
tutti gli associati e a tutti coloro che<br />
necessitano di dialogare con hotelleriesuisse.<br />
L’esperienza manageriale di SRI Group<br />
SA unitamente all’approfondita conoscenza<br />
del settore turistico ed al know<br />
how in ambito marketing e comunicazione,<br />
hanno permesso di ridefinire il<br />
concetto di segretariato, rendendolo<br />
più orientato alle esigenze del mercato<br />
e soprattutto degli associati. Un se-<br />
gretariato che si propone di agire con<br />
proattività e dinamismo garantendo<br />
un servizio di prima qualità. La nuova<br />
sede offrirà inoltre spazi di pregio e<br />
dotazioni informatiche di prima qualità<br />
che daranno ulteriore lustro ed<br />
efficienza all’associazione cantonale<br />
che dal 1979 rappresenta in <strong>Ti</strong>cino<br />
ed in Svizzera gli interessi dei propri<br />
associati.<br />
La nuova sede sita in Piazza Indipendenza<br />
3 a Chiasso, sarà operativa dal<br />
lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle<br />
ore 12.00 e dalle ore 13.30 alle ore<br />
17.30, con una linea dedicata rispondente<br />
al numero +41 91 683 62 72,<br />
Fax +4191 695 38 81.<br />
Il comitato di hotelleriesuisse, ringrazia<br />
la Signora Daniela Prat ed il Signor<br />
Marco Boggia, per il prezioso lavoro<br />
svolto in questi anni nella gestione del<br />
segretariato.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
SRI GROUP SA<br />
Piazza Indipendenza 3<br />
6830 Chiasso<br />
www.srigroup.ch<br />
ask@srigroup.ch<br />
oppure<br />
Brunner Fernando<br />
Presidente hotelleriesuisse<br />
Residenza Al Parco<br />
via San Gottardo 8<br />
6600 Muralto<br />
Tel. +41 91 759 12 12<br />
presidente@hotelleriesuisse-ticino.ch
41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
Formazione<br />
Corso capi-azienda ed Economista aziendale<br />
nelle arti e mestieri (diploma federale)<br />
Ancora alcuni posti disponibili!<br />
di Lisa Pantini<br />
Queste due proposte formative della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> offrono una visione a 360° delle attività aziendali e forniscono tutti gli<br />
elementi necessari per una conduzione imprenditoriale pragmatica e ottimale.<br />
Non sono esposti solamente concetti teorici, l’approccio pratico è garantito.<br />
Le lezioni sono diurne e la frequenza ai corsi avviene parallelamente all’attività lavorativa.<br />
I cicli formativi offerti dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> vantano una lunga collaborazione con l’Istituto svizzero per la formazione di<br />
capi-azienda nelle arti e mestieri (IFCAM), infatti la Scuola per capi-azienda è organizzata ormai da quarant’anni<br />
in <strong>Ti</strong>cino. Dal 2000, per far fronte alle nuove esigenze formative presentatesi, è offerto anche il Corso preparatorio<br />
all’esame professionale superiore per il diploma federale di Economista aziendale nelle arti e mestieri. Quest’ultimo<br />
è un diploma professionale superiore federale, ottenibile dopo un anno di preparazione e, naturalmente, il<br />
superamento degli esami federali previsti.<br />
Per conoscere i dettagli di queste offerte formative vi invitiamo a leggere la tabella riassuntiva nella pagina successiva.<br />
Se desiderate investire nella formazione iscrivetevi subito!<br />
Non perdete tempo, contattateci per maggiori informazioni:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
IFCAM, Istituto svizzero per la formazione di capi-azienda nelle arti e mestieri<br />
Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 18, Fax +41 91 911 51 12<br />
corsi@cci.ch, www.cciati.ch<br />
Padova 2009 – The Meeting: 23-24.4.2009<br />
Desiderate sviluppare nuovi rapporti<br />
di partnership transfrontalieri?<br />
Vedete delle possibilità<br />
nel mercato economico del Nord-Est<br />
dell’Italia? Sapete che la Regione Veneto,<br />
con i suoi molteplici settori<br />
industriali (tecnica del freddo e del<br />
caldo, ingegneria meccanica, turismo,<br />
logistica e trasporti, industria farmaceutica,<br />
finanze) è una delle regioni<br />
più produttive d’Italia? E che Padova –<br />
in quanto al centro della Regione – ha<br />
un ruolo chiave?<br />
Dopo i successi degli eventi economici<br />
di Genova nel 2006 e Bari nel 2007,<br />
sarà possibile partecipare al prossimo<br />
evento di partenariato per le PMI, che<br />
dovrebbe svolgersi a Padova dal 23 al<br />
24 aprile 2009. L’evento sarà organizzato<br />
nuovamente dall’Ambasciata<br />
di Svizzera a Roma, in collaborazione<br />
con le autorità locali e regionali,<br />
la Camera di commercio di Padova,<br />
nonché con il sostegno di entrambe<br />
le Camere di commercio italiana e<br />
svizzera, dell’Osec Business Network<br />
Switzerland e di alcuni sponsor.<br />
Vi segnaliamo che sul nostro sito<br />
internet www.cciati.ch, sono disponibili<br />
il questionario ed il programma<br />
provvisorio della manifestazione,<br />
che prevede incontri individuali programmati<br />
tra PMI svizzere ed italiane,<br />
investitori, associazioni, ecc.. Basta<br />
ricordare che a Genova (2006) in<br />
24 ore 120 PMI svizzere ed italiane<br />
hanno effettuato 200 incontri d’affari<br />
individuali, e a Bari (2007), ci sono<br />
stati 1250 incontri tra 80 PMI svizzere<br />
e 250 italiane!<br />
Vi invitiamo dunque a scaricare il<br />
questionario, riempirlo e ritornarlo<br />
compilato a: Signor Philippe Praz,<br />
Ambasciata di Svizzera, Via Barnaba<br />
Oriani 61, IT – 00197 Roma, ITALIA.<br />
È possibile inviare lo stesso anche<br />
per e-mail a flavia.benedetti@eda.admin.ch<br />
o per fax al numero<br />
+39 06 808 85 10.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
Tel. +39 06 809 52 320.
Formazione<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 42<br />
Capo azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri<br />
Il corso aiuta l’imprenditore a sviluppare le sue capacità organizzative<br />
e ad applicare con maggior profitto le nuove nozioni<br />
acquisite all’interno della sua struttura.<br />
Questo percorso formativo comprende 440 ore lezioni, suddiviso<br />
su due anni. Il corso si svolge a Lugano presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />
sita in Corso Elvezia 16, nelle aule al 6° piano.<br />
Obiettivi:<br />
Questa formazione offre un’approfondita istruzione nella conduzione<br />
aziendale e conferma che il titolare di un’azienda è in grado<br />
di dirigere un’impresa rispondendo agli imperativi del mercato in<br />
continua evoluzione.<br />
Durata e sede del corso:<br />
Il corso comprende 320 ore di lezione, su un anno di frequenza,<br />
comincia a settembre e termina nel maggio dell’anno successivo.<br />
La sede del corso è la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, in Corso Elvezia 16 a Lugano.<br />
Programma generale delle lezioni:<br />
Gli insegnamenti, prodotti da docenti qualificati,<br />
riguarderanno:<br />
Il corso comprende i seguenti contenuti:<br />
- Principi fondamentali della gestione aziendale<br />
- Sviluppo delle proprie capacità di direzione<br />
- Gestione del personale<br />
- Aspetti dell’ambiente imprenditoriale<br />
- Gestione aziendale e approvvigionamento<br />
- Aspetti gestionali all’interno dell’azienda<br />
- Gestione aziendale e produzione<br />
- Organizzazione e comunicazione interna<br />
- Gestione aziendale e marketing<br />
- Gestione del personale<br />
- Gestione aziendale e amministrazione<br />
- Marketing<br />
- Tecniche e problemi contabili<br />
- Gestione finanziaria e controlling<br />
- Questioni economiche<br />
- Questioni giuridiche<br />
- Direzione strategica dell’azienda<br />
Sono previsti esami intermedi alla fine del primo anno ed<br />
esami finali al termine del corso.<br />
Non sono previsti particolari selezioni per questo corso. Gli<br />
interessati sono invitati a compilare la cedola d’iscrizione, la<br />
Direzione del corso si riserva la facoltà di accettare l’iscrizione<br />
dopo un eventuale colloquio con il discente.<br />
l costo del corso ammonta a:<br />
associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
8’680 franchi<br />
Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
9’680 franchi<br />
Esami:<br />
La prima parte degli esami (scritti) si tiene a maggio, fa seguito<br />
l’assegnazione di un lavoro di diploma da consegnare nel mese di<br />
agosto; mentre la seconda parte degli esami (orali e scritti), ha<br />
luogo nel mese di ottobre.<br />
Criteri d’ammissione:<br />
L’iscrizione avviene tramite il formulario ufficiale, ottenibile presso<br />
il segretariato della scuola. Alla domanda d’ammissione va allegata<br />
una copia del diploma di capo-azienda o di un diploma professionale<br />
superiore equipollente. Valutazione dell’accettazione da parte<br />
della Direzione del corso.<br />
Per iscriversi è presupposta una conoscenza delle materie insegnate<br />
durante il corso di capo-azienda.<br />
Costi e tasse d’esame:<br />
Il costo del corso ammonta a:<br />
associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
9’900 franchi<br />
Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
10’900 franchi<br />
La tassa d’esame di 590 franchi (per esami intermedi e finali) La tassa d’esame di 3’565 franchi non è inclusa.<br />
non è inclusa.<br />
<strong>Ti</strong>tolo di studio ottenuto:<br />
Capo-azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri diplomato<br />
Prossimo ciclo formativo:<br />
settembre <strong>2008</strong> – giugno 2010 settembre <strong>2008</strong> – maggio 2009
43 • <strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong><br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Roberto Maccioni<br />
Diplomato come ragioniere<br />
e perito commerciale presso<br />
l’Istituto Tecnico Commerciale<br />
Satta<br />
Anno di nascita 1981<br />
Cittadinanza italiana<br />
Marija Miletic<br />
Impiegata di commercio<br />
Anno di nascita 1979<br />
Cittadinanza svizzera<br />
Fabiana Giangregorio<br />
Diploma di impiegata di<br />
commercio presso la scuola<br />
professionale commerciale di<br />
Lugano<br />
Anno di nascita 1987<br />
Cittadinanza italiana<br />
Chantal Thiévent<br />
Scuola professionale<br />
e commerciale di Viganello<br />
Anno di nascita 1970<br />
Cittadinanza svizzera<br />
Viola Magnani<br />
Laureata in Scienze della<br />
Comunicazione, indirizzo in<br />
Comunicazione d’impresa e<br />
Istituzionale presso l’USI di<br />
Lugano<br />
Anno di nascita 1981<br />
Cittadinanza italiana<br />
Italiano: madrelingua<br />
Tedesco: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Francese: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Inglese: discreto<br />
Serbo: madrelingua<br />
Italiano: seconda<br />
madrelingua<br />
Tedesco: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Inglese: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Italiano: madrelingua<br />
Tedesco: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Francese: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Inglese: discreto<br />
Italiano: madrelingua<br />
Tedesco: buono<br />
Francese: buono<br />
Inglese: buono<br />
Italiano: madrelingua<br />
Francese: buono<br />
Inglese: ottimo<br />
Cerca lavoro da impiegato amministrativo<br />
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Per le aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo, rivolgersi<br />
alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />
Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />
senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />
Tel. +41 91 960 01 92<br />
Mob. +41 76 207 41 81<br />
maccionir@hotmail.com<br />
Gradinata Corogno 2<br />
6900 Massagno<br />
Tel. +41 91 960 06 53<br />
Via Beltramina 19<br />
6900 Lugano<br />
Mob. +41 79 274 45 42<br />
faby.hh@ticino.com<br />
Via delle Scuole 6<br />
6814 Cadempino<br />
Mob. +41 76 388 94 81<br />
chantal.thievent@gmail.com<br />
Via Tommaso Grossi 39<br />
22100 Como - CO<br />
(Italia)<br />
Tel. + 39 339 5739020<br />
violamagnani@hotmail.com
Publireportage<br />
Imprese sane grazie a collaboratori sani<br />
La continua pressione finalizzata ad aumentare il rendimento sul posto di lavoro rappresenta<br />
oggigiorno un problema non indifferente per molti collaboratori. Essi finiscono per ammalarsi ed<br />
essere sempre più spesso assenti dal lavoro. La perdita di produttività risultante dalle assenze mette<br />
a repentaglio la capacità produttiva delle imprese interessate. Un Care Management professionale<br />
aiuta invece a risolvere questi problemi, per il bene sia dell’impresa che dei suoi collaboratori<br />
A cura di Claudia Stebler, caporeparto Care Management, ÖKK Kranken- und Unfallversicherungen AG, Landquart<br />
(ÖKK offre un Care Management completo)<br />
Sono quasi inesistenti i settori nei<br />
quali la concorrenza fra le imprese<br />
non sia aumentata negli ultimi<br />
anni. Le aziende che non sono in grado<br />
di migliorare continuamente i propri<br />
prodotti o servizi e che, nel contempo,<br />
non riescono ad incrementare la propria<br />
produttività, prima o poi finiscono<br />
per sparire dal mercato. Siccome la<br />
qualità delle imprese è commisurata a<br />
quella dei collaboratori che ci lavorano,<br />
con l’aumentare della concorrenza alla<br />
quale le imprese sono esposte aumenta<br />
anche la pressione sui collaboratori a<br />
migliorare il proprio rendimento. Una<br />
pressione che sempre più collaboratori<br />
non sono in grado di sostenere. Questi<br />
ultimi finiscono per ammalarsi e per<br />
assentarsi dal lavoro per periodi più o<br />
meno lunghi.<br />
In Svizzera i collaboratori sono assenti<br />
per motivi di salute in media sei giorni<br />
all’anno. Partendo da 200 giornate lavorative<br />
annue, sei giorni corrispondono<br />
ad una quota di assenze del 3%. Se a<br />
questa percentuale aggiungiamo i costi<br />
indiretti, i costi per assenze legate a<br />
motivi di salute raggiungono il 9% dell’intera<br />
somma salariale. I costi indiretti<br />
sono quelli generati dal collaboratore o<br />
dai collaboratori chiamati a sostituire la<br />
persona assente se si vuole che il lavoro<br />
non rimanga incompiuto. Se i colleghi<br />
di lavoro sono dal canto loro costretti a<br />
lavorare ore supplementari per portare<br />
a termine il lavoro, si corre il rischio<br />
di subire perdite a livello qualitativo, il<br />
che finisce per rispecchiarsi nell’insoddisfazione<br />
dei clienti finali. In un’impresa<br />
con cento collaboratori e salari medi di<br />
CHF 5000, i costi annui per le assenze<br />
raggiungono e sono addirittura superiori<br />
a mezzo milione di franchi.<br />
Compromettere in tal modo la propria<br />
produttività è un rischio che le imprese<br />
non possono permettersi, soprattutto<br />
in periodi di forte competitività come<br />
quello attuale. Le imprese devono dunque<br />
riuscire a mantenere e promuovere<br />
efficienza e capacità produttiva dei propri<br />
collaboratori, motivo per cui esse dipendono<br />
dalle approfondite conoscenze<br />
degli specialisti in ambito di salute.<br />
Care Management completo<br />
Negli ultimi anni, sempre più assicurazioni<br />
malattie hanno ampliato la propria<br />
offerta, proponendo ai clienti aziendali<br />
un sistema di gestione delle assenze.<br />
Quest’ultimo aiuta a rilevare le assenze<br />
(sia le assenze brevi che quelle lunghe)<br />
e a riconoscerne le cause con il fine di<br />
poter prendere le corrispettive misure.<br />
In questo modo è possibile ridurre<br />
i costi diretti e indiretti causati dalle<br />
assenze.<br />
La gestione delle assenze rientra, nel<br />
caso ideale, in un programma di Care<br />
Management completo del quale fanno<br />
altresì parte il Case Management e la<br />
prevenzione. Quest’ultima comprende<br />
una serie di provvedimenti atti a promuovere<br />
la salute e il benessere dei<br />
collaboratori sul loro posto di lavoro.<br />
L’obiettivo non è solo quello di far sì che<br />
i collaboratori rimangano sani, ma che<br />
svolgano il loro lavoro con piacere e dedizione.<br />
Se, nonostante ciò, un collaboratore<br />
si ammala, non può lavorare per<br />
un periodo di tempo maggiore oppure fa<br />
spesso assenze brevi, allora viene assistito<br />
personalmente da un case manager. Il<br />
Case Management si prefigge lo scopo di<br />
reintegrare il più rapidamente possibile<br />
le persone interessate nel processo lavorativo.<br />
Per raggiungere tale obiettivo,<br />
il case manager cerca il dialogo con<br />
tutte le parti interessate e, con l’ausilio<br />
di un’analisi completa della situazione,<br />
sviluppa una soluzione ottimale per tutte<br />
le persone coinvolte.<br />
Per ulteriori informazioni e la richiesta<br />
della documentazione:<br />
ÖKK<br />
Bahnhofstrasse 9, 7302 Landquart<br />
Tel. +41 58 456 10 10,<br />
Fax +41 58 456 10 11<br />
info@oekk.ch, www.oekk.ch
Fiere internazionali<br />
Biotechnica <strong>2008</strong><br />
Hannover, 7-8 ottobre <strong>2008</strong><br />
La Biotechnica di Hannover è la fiera più<br />
importante nel settore delle biotecnologie<br />
in Germania, che rappresenta anche il più<br />
grande mercato d’esportazione per le aziende<br />
elvetiche attive nel campo delle biotecnologie.<br />
Un congresso scientifico, concetto<br />
introdotto per la prima volta nel 2007, si<br />
terrà parallelamente alla fiera.<br />
Swiss Biotech Association vi allestirà uno<br />
“SWISS Pavilion”. Cogliete quest’occasione<br />
unica di presentare la vostra azienda ad un<br />
pubblico specializzato!<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.biotechnica.de<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/fiere/biotechnica_<strong>2008</strong>_2<br />
Pollutec <strong>2008</strong><br />
Lione, 2-5 dicembre <strong>2008</strong><br />
Pollutec è uno dei maggiori saloni nel settore<br />
delle tecnologie ecologiche. Organizzato in<br />
alternanza con il Pollutec di Parigi, il salone<br />
di Lione è un luogo d’incontro privilegiato<br />
per i decision maker pubblici e privati.<br />
L’11% dei 65’000 visitatori proviene dall’estero<br />
(Europa, Africa, America del Nord/Sud,<br />
Asia).<br />
Lo “SWISS Pavilion” è allestito da T-Link Management<br />
AG e rappresenta la piattaforma<br />
ideale per le aziende che desiderano posizionarsi<br />
sul mercato o sviluppare i contatti<br />
esistenti.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.pollutec.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/fiere/pollutec_<strong>2008</strong>_2<br />
Environment 2009<br />
Abu Dhabi, 19-21 gennaio 2009<br />
Environment è uno dei più grandi saloni nel<br />
settore delle tecnologie ecologiche per gli<br />
“SWISS Pavilion” è sinonimo di visibilità!<br />
Stati del Golfo e i paesi della regione MENA.<br />
Ogni due anni, il salone è il luogo d’incontro<br />
sovraregionale per tutti i decision maker<br />
pubblici e privati. Con 9 padiglioni paesi,<br />
Environment <strong>2008</strong>, grazie soprattutto alla<br />
forte presenza tedesca, è ampiamente riconosciuto<br />
a livello internazionale.<br />
Il salone beneficia anche del progetto Masdar<br />
della famiglia reale di Abu Dhabi (www.<br />
masdaruae.com). Nell’ambito del progetto<br />
è realizzata una nuova città ecologicamente<br />
ottimizzata.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.enviro-uae.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/fiere/environment_2009_2<br />
Beautyworld 2009 e Hair and Beauty<br />
Francoforte, 31 gennaio – 3 febbraio<br />
2009<br />
Nuova formula temporale per Beautyworld<br />
2009. L’anno prossimo la fiera leader internazionale<br />
del settore profumeria, erboristeria<br />
e cosmesi si concentrerà in soli quattro<br />
giorni - da domenica a martedì.<br />
La nuova sequenza di giorni che prevede<br />
due giornate consecutive sia durante il weekend<br />
sia nella settimana offre a dettaglianti e<br />
grossisti migliori condizioni per effettuare gli<br />
ordini. Inoltre in futuro i visitatori professionali<br />
di Beautyworld potranno usufruire non<br />
solo dei vantaggi e sinergie derivanti dalla<br />
contemporaneità con altre due fiere leader<br />
internazionali di Francoforte, vale a dire,<br />
Paperworld e Christmasworld, bensì di un<br />
vero e proprio sodalizio “beauty” grazie allo<br />
svolgimento parallelo nel quartiere fieristico<br />
di Francoforte di Hair and Beauty, la più<br />
grande fiera tedesca del settore dei parrucchieri,<br />
che si terrà il 1-2 febbraio 2009.<br />
Focus dell’edizione 2009 saranno i temi:<br />
Nature & Care, Wellness & Spa e Anti-Aging<br />
che verranno sviluppati nell’ambito del<br />
trend-forum di alto livello nel padiglione<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 7-8/<strong>2008</strong> • 46<br />
1.2, dove gli espositori troveranno anche<br />
un’area dedicata alle conferenze e cabine<br />
per trattamenti cosmetici disponibili per<br />
applicazioni pratiche. Sempre nel padiglione<br />
1.2 il Beautyworld Competence Center<br />
offrirà un programma di seminari orientati<br />
su argomentazioni pratiche e conferenze<br />
sui temi d’attualità, tenuti da relatori altamente<br />
qualificati. Oltre al trend-forum, altra<br />
novità dell’edizione 2009 è l’integrazione<br />
dell’offerta della rassegna con nuovi settori<br />
espositivi: Cabin & Treatment – trattamenti<br />
cosmetici e arredamento cabine; Nails &<br />
Design – nail design, modellage e cura<br />
delle unghie. Infine dal 2009 sarà possibile<br />
per i visitatori di Beautyworld acquistare<br />
direttamente i prodotti cosmetici nel Beautyworld<br />
Direct, ubicato in un padiglione separato.<br />
Invariata rispetto all’edizione <strong>2008</strong><br />
resta invece la posizione di Beautyworld nel<br />
padiglione 1, situato nelle dirette vicinanze<br />
dell’ingresso “City” del quartiere fieristico<br />
di Francoforte, cui si aggiungeranno però<br />
la Festhalle e il Forum per ospitare i nuovi<br />
settori espositivi.<br />
Il format di Hair and Beauty 2009 poggerà<br />
nuovamente sulle sperimentate quattro colonne:<br />
rassegna di settore, show, programma<br />
congressuale specializzato e workshop,<br />
campionati tedeschi. Costituiranno inoltre<br />
altri temi centrali “formazione & carriera”,<br />
così come nuovi concert per i saloni. Inalterato<br />
resta anche l’indirizzo della manifestazione<br />
che si rivolge a tutti i livelli gerarchici<br />
del settore dei parrucchieri - titolari di<br />
saloni, dipendenti e apprendisti – offrendo<br />
informazione e intrattenimento.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.beautyworld.messefrankfurt.com<br />
www.hair-beauty.messefrankfurt.com<br />
Si informano le gentili lettrici e i gentili lettori<br />
che i biglietti d’entrata ad entrambe le fiere<br />
possono essere acquistati presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />
signora Eva Zanetti, Tel. +41 91 911 51 28<br />
o zanetti@cci.ch.
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Accordi bilaterali: luci e ombre<br />
di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
a un po’ di tempo a questa<br />
parte i bilaterali accendono gli<br />
animi e fanno discutere.<br />
Mi riferisco qui agli effetti della libera<br />
circolazione della manodopera nel nostro<br />
Cantone. La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sempre sostenuto<br />
gli accordi bilaterali in nome di<br />
un interesse comune superiore che va a<br />
favore dell’economia del nostro Paese.<br />
Una nazione che esporta 180 miliardi<br />
di beni e servizi ogni anno (ne importa<br />
poco meno) e cioè circa un terzo del<br />
suo PIL, non può che avvantaggiarsi da<br />
Da ottanta anni al servizio dell’export<br />
’export continua a trainare l’economia<br />
nazionale. Secondo gli ultimi<br />
dati dell’Amministrazione federa-<br />
le delle dogane, nel maggio scorso le<br />
esportazioni sono aumentate del 12,3%,<br />
rispetto allo stesso mese del 2006, raggiungendo<br />
così quasi 17 miliardi di<br />
franchi. Le importazioni sono cresciute<br />
del 12% toccando quota 15,74 miliardi.<br />
Ancora più lusinghiero il bilancio<br />
del commercio estero se si guarda ai<br />
risultati dei primi cinque mesi del 2007:<br />
l’export si è attestato a 80,37 miliardi<br />
con un incremento del 12,6%, rispetto<br />
allo stesso periodo dell’anno precedente,<br />
mentre le importazioni hanno messo<br />
a segno un aumento dell’11,6% per un<br />
valore complessivo pari a 75,22 mi-<br />
accordi di libero scambio con i propri<br />
partner commerciali. Affinché funzionino<br />
a pieno regime, questi accordi<br />
interstatali richiedono tempi lunghi,<br />
anzi a volte lunghissimi.<br />
Sappiamo che le “malattie infantili”<br />
sono frequenti e numerose, e dipendono<br />
dai partner esteri che a differenza<br />
dalla Svizzera, sempre precisa e corretta<br />
nell’applicazione di accordi, sovente<br />
tergiversano coscientemente o, peggio,<br />
fanno finta di non sapere.<br />
Continua a pagina 3<br />
di Alessio Del Grande<br />
liardi. In questi cinque mesi la bilancia<br />
commerciale ha registrato, quindi, un<br />
avanzo di 5,15 miliardi, ossia un + 30%.<br />
Le vendite sono progredite del 16,6%<br />
sul mercato UE, del 7,2 negli Usa, del<br />
6% in Giappone e addirittura del 24,2 e<br />
del 22,6% nella Federazione Russa e in<br />
Cina. Meno consistenti quelle su mercati<br />
asiatici emergenti: 8,7%. Di commercio<br />
estero, di export e di nuove strategie<br />
per sostenere le imprese elvetiche sui<br />
mercati stranieri si è parlato il 12 giugno<br />
scorso a Lugano in occasione dell’incontro<br />
promosso dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> con Daniel<br />
Küng, CEO dell’Osec Business Network<br />
Switzerland, l’organizzazione che da 80<br />
anni coordina la promozione dell’export<br />
elvetico.<br />
Continua a pagina 7<br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Da ottanta anni al servizio<br />
dell’export<br />
L’iniziativa sul risparmio<br />
per l’alloggio<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
• Hai il mal di testa?<br />
È colpa dell’azienda pag. 12<br />
• Importanza commercio estero<br />
per aziende esportatrici pag. 13<br />
• Universitari e imprenditori<br />
cinesi in visita in <strong>Ti</strong>cino pag. 14<br />
• World Business Forum pag. 16<br />
• 80 all’ora: ostacolo senza<br />
utilità pag. 18<br />
• Missione economica<br />
in India pag. 19<br />
•<br />
Luglio-Agosto 2007<br />
pag. 21<br />
• Seminario SERV pag. 26<br />
• Aperture negozi pag. 27<br />
• Protocollo di collaborazione<br />
tra Milano e Lugano pag. 28<br />
• Tendenze: opportunità e<br />
rischi per le PMI pag. 29<br />
• UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 30<br />
• USIC Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 32<br />
• Alfred Müller SA pag. 34<br />
• Boss Editore SA pag. 35<br />
• Fondazione BNP Paribas pag. 36<br />
• Atre pag. 38<br />
• Forum Svizzera-Romania pag. 39<br />
• Regolamentazioni pag. 40<br />
• Cerca lavoro pag. 41<br />
• Fiere internazionali pag. 42<br />
2007<br />
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il progetto e i commenti<br />
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08<br />
Editoriale PAGINA 01<br />
suissetec PAGINA 03<br />
Le aziende PAGINA 21<br />
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Debito organico statale e sgravi fiscali<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
È<br />
stato interessante seguire sui<br />
media la discussione tra opposti<br />
schieramenti riguardo alla votazione<br />
sugli sgravi fiscali del 1° giugno.<br />
C’è stata una grande e sana vivacità, gli<br />
animi si sono scaldati, l’interesse è stato<br />
vivissimo, segno che i ticinesi hanno a<br />
cuore il modo in cui le finanze debbano<br />
essere gestite. Molto chiara è stata la<br />
posizione dei nostri governanti uniti e<br />
compatti contro gli sgravi, proponendo<br />
visioni estrose e immagini dantesche<br />
del disastro che si sarebbe verificato se<br />
fosse passato il sì: un vasto panorama di<br />
terribili conseguenze, tagli alla socialità,<br />
alla cultura, via i sussidi, sicurezza in<br />
pericolo, sopravvivenza del Cantone a<br />
rischio, un futuro in cui la miseria e<br />
la disperazione si sarebbero affacciati<br />
con prepotenza in questo nostro <strong>Ti</strong>cino<br />
delle fiabe.<br />
Anche questo è un modo legittimo di<br />
alimentare il dibattito, è democrazia, è<br />
rispetto della libertà di opinione che è<br />
un diritto di tutti.<br />
Resta comunque, in questo clima di<br />
concitata contrapposizione, un punto<br />
non marginale che andrebbe chiarito.<br />
Sui circa tre miliardi di entrate annuali<br />
dello Stato, se venissero a mancare 200<br />
milioni all’incirca, andremmo veramente<br />
tutti a ramengo? Continua a pagina 3<br />
Apprendisti insoddisfatti dei salari<br />
Ancora un pretesto per sparare sulle aziende…<br />
Risale a qualche settimana fa la<br />
pubblicazione di uno studio condotto<br />
a livello nazionale da UNIA<br />
per misurare il grado di soddisfazione<br />
degli apprendisti in materia salariale. In<br />
altre parole, alle ragazze ed ai ragazzi in<br />
formazione è stato chiesto se ritenessero<br />
adeguato il loro salario mensile. Il 52%<br />
ha ritenuto di non essere pagato a sufficienza.<br />
Manco a dirlo, il risultato è stato<br />
negativo, nel senso che, in generale, gli<br />
apprendisti considerano che non sono<br />
sufficientemente pagati. La cosa di per<br />
sé non è particolarmente sorprendente<br />
perché chi di noi, a volte, non ha l’im-<br />
di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
pressione di non essere adeguatamente<br />
retribuito? Il problema però non sta qui.<br />
Suscita molte più perplessità il fatto che<br />
UNIA tenti di trasformare impressioni<br />
soggettive di ragazze e ragazzi in fatti<br />
oggettivi, incontestabili per dimostrare,<br />
ancora una volta, che le aziende sarebbero<br />
costituite da persone irresponsabili<br />
interessate solo a trarre il massimo profitto<br />
senza alcun scrupolo. È evidente che<br />
gli abusi, di qualunque tipo essi siano,<br />
vanno combattuti e le associazioni padronali<br />
sono sempre state in prima fila per<br />
stigmatizzare i comportamenti scorretti<br />
dei propri associati. Continua a pagina 4<br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Editoriale<br />
Contromano<br />
News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Intervista a M. Terranova<br />
Giugno <strong>2008</strong><br />
Sgravi fiscali, la vittoria del No<br />
e le ragioni del Sì<br />
Biblioteca liberale<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
• Info Flash pag. 12<br />
• L’arma fiscale socialista contro<br />
l’autonomia dei Cantoni pag. 14<br />
• La questione<br />
del salario minimo pag. 15<br />
• La bussola del mondo<br />
per gli affari in Svizzera pag. 16<br />
• I Centri commerciali sono<br />
un sistema efficiente pag. 18<br />
• pag. 21<br />
• Arcobaleno.ch pag. 26<br />
• Consiglio economico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 27<br />
• Il clima degli investimenti<br />
nella Repubblica Ceca pag. 28<br />
• Electronic Studio pag. 29<br />
• SSIC <strong>Ti</strong>cino pag. 30<br />
• Whynott Design pag. 32<br />
• UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 34<br />
• Giannini Graniti SA pag. 36<br />
• Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 38<br />
• Cerca lavoro pag. 40<br />
• Links pag. 41<br />
• Fiere internazionali pag. 42
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3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />
Debito organico statale<br />
e sgravi fiscali<br />
Continua da pagina 1<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Siamo ridotti così male da non poter<br />
sopportare un alito di vento senza<br />
stramazzare al suolo? Oppure: questo<br />
Stato è così efficiente, ha lavorato così<br />
bene sui costi, limando e riducendo, incrementando<br />
la produttività, eliminando<br />
sprechi, sacche di inefficienza, ha abolito<br />
doppioni e quant’altro da non potersi<br />
ormai privare di alcuna risorsa, pena lo<br />
sconquasso della macchina amministrativa?<br />
Siamo al punto che se manca l’ultimo<br />
funzionario crolla il castello di carta? Per<br />
dirla con Macedonio Fernandez, ne mancano<br />
ormai così tanti che se ne manca<br />
ancora uno, non ci si sta più?<br />
Dubito.<br />
Tutti i Cantoni hanno ristrutturato, chi<br />
più, chi meno, l’amministrazione. La Confederazione<br />
pure. In <strong>Ti</strong>cino si sono fatti<br />
studi molto costosi, ultimo in ordine di<br />
tempo “Amministrazione 2000”, del quale<br />
il contribuente nulla sa, né mai saprà;<br />
un segreto ben custodito, un tabù, pagato<br />
con i nostri soldi, del quale “no se<br />
habla”. Perché? Perché temiamo che sia<br />
un segreto di Pulcinella: in realtà, quello<br />
studio, come altri precedenti, arrivano ad<br />
un’unica banale, scontata, conclusione: la<br />
nostra amministrazione è sovradimensionata,<br />
la necessaria ristrutturazione che ne<br />
conseguisse causerebbe degli esuberi. E<br />
questo è un problema che nessuno ha il<br />
coraggio di affrontare.<br />
Nel 2004 scrivevo: “Dal censimento Federale<br />
2000 risulta che il <strong>Ti</strong>cino ha 34 funzionari<br />
ogni 1’000 abitanti (sesto posto in<br />
Svizzera)”. Più oltre dicevo: “Il Vallese, che<br />
ha circa la popolazione del <strong>Ti</strong>cino, ha 16<br />
funzionari per 1’000 abitanti”. Aggiungo<br />
che il Vallese ha anche più o meno lo stesso<br />
PIL del <strong>Ti</strong>cino e i conti in attivo. Se ne<br />
deduce che il problema del nostro debito,<br />
circa due miliardi, è di tipo strutturale e il<br />
rimedio sta, piaccia o no, nella riduzione<br />
dell’organico statale. Ciò è possibile in<br />
modo soft, ovvero senza tagli ai servizi<br />
soprattutto sociali. La cura da cavallo per<br />
risanare i conti pubblici, proposta da Mauro<br />
Dell’Ambrogio alla Gestione nel 2004,<br />
poteva anche sembrare estrema, ma aveva<br />
nei contenuti molta verità, riduzione del<br />
personale e ristrutturazione degli uffici.<br />
Non c’è che da stupirsi se un’amministrazione<br />
tende nel tempo a gonfiarsi. Si<br />
chiama legge di Parkinsons ed è comune<br />
a tutti gli organismi aziendali, siano essi<br />
pubblici o privati. Non c’è da sentirsi in<br />
colpa, è del tutto naturale e pure frequente<br />
che ciò avvenga. C’è invece da riflettere<br />
sul fatto che nulla si faccia, da anni, per<br />
contrastare questa evoluzione; beninteso,<br />
il Governo non è il solo responsabile di<br />
questa realtà, è ben sostenuto dai partiti il<br />
cui ruolo principale è ormai da anni quello<br />
di garantire posti di lavoro e carriere ai<br />
propri “fedeli”.<br />
Responsabilità a parte, è noto a molti che<br />
sono necessari interventi urgenti nella<br />
spesa strutturale: l’organico va ridotto e lo<br />
si può fare senza cataclismi e visioni apocalittiche,<br />
basta un po’ di buonsenso.<br />
Nel 2005 il Cantone scriveva alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
“I dipendenti, docenti esclusi, che entro<br />
5 anni (classe d’età 1946 e precedenti)<br />
giungeranno naturalmente al pensionamento,<br />
sono circa 230”. A non sostituirli<br />
il risparmio è di una ventina di milioni.<br />
Aggiungendo qualche incentivo per coloro<br />
che da 58-60 anni possono chiedere<br />
il prepensionamento, si potrebbe<br />
impostare una politica di riduzione del<br />
personale socialmente accettabile, com-<br />
patibile con una gestione delle risorse<br />
umane moderna e moralmente corretta.<br />
E risparmiare costi oltre a recuperare<br />
in efficienza.<br />
Se non si incide con determinazione e in<br />
tempi brevi sulla struttura, non si risolve<br />
nulla, non si affronta il problema alla<br />
radice.<br />
Gli sgravi, se fossero passati, sarebbero<br />
comunque stati, dal profilo quantitativo,<br />
poca cosa rispetto alla dimensione reale<br />
del problema strutturale, come levare<br />
una goccia d’acqua dal bicchiere pieno<br />
che offri all’assetato. Ma è stato un<br />
segnale importante a significare che la<br />
ricreazione è finita, che ora deve iniziare<br />
il vero lavoro di riduzione della spesa,<br />
quello difficile, quello ingrato e pesante<br />
che va a toccare le persone, i privilegi,<br />
gli accordi trasversali tra partiti, centri di<br />
potere, potentati e baronie e intoccabili<br />
e protetti.<br />
Se avesse vinto il sì, sarebbe potuto<br />
iniziare un dibattito serio sulla riorganizzazione<br />
dell’amministrazione, da realizzare<br />
evitando traumi, sconquassi e facili<br />
proclami ricattatori su drammatici tagli<br />
al sociale, alla cultura, alla sanità che<br />
nessuno, proprio nessuno vuole.<br />
Oggi siamo in una situazione di stallo: è<br />
intoccabile la socialità, ma ancora più intoccabile<br />
è la casta dei bramini cantonali.<br />
Senza consistenti riduzioni dell’organico,<br />
il debito accumulato continuerà ad apparire<br />
ogni qualvolta la crescita, rallentando,<br />
mancasse di apportare l’acqua al mulino<br />
della spesa.<br />
Con qualche limatura alla spesa e un aumento<br />
delle imposte, mentre la struttura<br />
rimane intoccabile, questo, che è un Belpaese,<br />
finirà per ridursi a un Belpaesino.
Editoriale<br />
Apprendisti insoddisfatti<br />
dei salari<br />
Ancora un pretesto per sparare sulle aziende…<br />
Continua da pagina 1<br />
di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Ma sparare sul mucchio è inaccettabile,<br />
perché intellettualmente<br />
scorretto e irriguardoso verso la<br />
stragrande maggioranza delle imprese che<br />
rispettano le regole e che si impegnano<br />
quotidianamente per sostenere i giovani<br />
in formazione.<br />
Volutamente evito facili ironie sulle capacità<br />
degli apprendisti di giudicare se la relazione<br />
fra lavoro fornito e retribuzione sia<br />
corretta. Vista però la risonanza anche mediatica<br />
data allo studio condotto da UNIA,<br />
non posso esimermi da qualche riflessione<br />
anche e soprattutto in ottica futura.<br />
Quali abusi?<br />
Lo studio dell’UNIA non ha toccato il<br />
<strong>Ti</strong>cino ma solo Svizzera romanda e tedesca,<br />
per cui potremmo anche dire che la<br />
questione di apprendisti sottopagati non ci<br />
tocca. Tuttavia, la questione generale della<br />
formazione, e di quella degli apprendisti<br />
nel caso specifico, è di importanza strategica<br />
anche per il nostro Cantone e non<br />
si possono lasciare nell’aria dubbi che<br />
minerebbero la credibilità delle aziende<br />
ticinesi.<br />
Nello studio si parla di apprendisti pagati<br />
350 franchi al mese o meno. È evidente<br />
che casi del genere, qualora si presentassero<br />
anche alle nostre latitudini, andrebbero<br />
immediatamente stigmatizzati.<br />
Peccato che non vi siano indicazioni di<br />
trattamenti di questo tipo ed è profondamente<br />
scorretto tentare di dare l’impressione<br />
che si tratti di una pratica salariale<br />
diffusa. Le griglie salariali per gli apprendisti<br />
sono di regola fissate in modo chiaro<br />
ed è opportuno ricordare che il contratto<br />
di tirocinio, contrariamente al principio<br />
generale della libertà della forma vigente<br />
nella nostra legislazione, deve essere<br />
scritto e disciplina, fra le altre cose, anche<br />
il salario (vedi articoli 344 e seguenti<br />
del Codice delle obbligazioni), proprio a<br />
tutela dei giovani in formazione. Inoltre,<br />
il contratto di tirocinio è verificato dalle<br />
autorità cantonali preposte, per cui mal si<br />
capisce come vi potrebbero essere abusi<br />
sistematici. A meno di mettere in dubbio<br />
anche la competenza degli enti statali che<br />
seguono costantemente il rapporto fra<br />
azienda e apprendista fino alla fine del<br />
tirocinio…<br />
Questo spiega anche perché i contratti<br />
collettivi di lavoro (CCL) non prevedono<br />
sistematicamente il salario degli apprendisti.<br />
Non si tratta quindi in sostanza, come<br />
sostiene UNIA, di una lacuna vera e propria,<br />
ma semplicemente di una situazione<br />
regolata da un altro strumento. Va comunque<br />
evidenziato che sono sempre più<br />
numerosi i CCL che prevedono condizioni,<br />
anche salariali, migliorative rispetto a<br />
quanto previsto dalle tabelle imposte dagli<br />
enti della formazione agli imprenditori.<br />
Rispetto per gli imprenditori che<br />
lavorano a favore della formazione,<br />
e sono molti!<br />
Sarebbe pericoloso ed ingiusto lasciare<br />
incontestato un messaggio che potrebbe<br />
dare l’impressione che le aziende non<br />
si impegnino per la formazione dei giovani.<br />
È infatti opportuno ricordare che<br />
non solo le singole aziende, ma anche e<br />
soprattutto le associazioni di categoria<br />
da sempre si preoccupano di seguire e<br />
promuovere la formazione degli apprendisti,<br />
che rappresentano il futuro di ogni<br />
impresa. Gli imprenditori, checché ne<br />
dicano i non pochi detrattori presenti<br />
sulla piazza, sanno benissimo che lavorare<br />
per la formazione non è una spesa ma<br />
un investimento. Questo richiede però un<br />
notevole impegno in termini di tempo e<br />
denaro che non può essere sottaciuto a<br />
causa di eventuali impressioni soggettive<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 4<br />
Luca Albertoni<br />
o di abusi isolati. Non dimentichiamoci<br />
infatti che un apprendista, al di là della<br />
questione salariale, deve essere seguito,<br />
istruito e controllato, il che rappresenta<br />
pure un costo non indifferente per le<br />
aziende. Che poi un apprendista bravo<br />
e preparato renda parecchio all’azienda<br />
anche in termini economici verso la fine<br />
della sua formazione non può, né deve<br />
essere considerato scandaloso, ma va visto<br />
proprio nell’ottica dell’investimento che<br />
l’azienda opera per dargli la possibilità<br />
di entrare sul mercato del lavoro con una<br />
formazione adeguata. Se parliamo di cifre,<br />
possiamo anche portare un esempio. Paragonando<br />
la situazione nell’ambito delle<br />
installazioni elettriche fra un operaio al<br />
2° anno e un apprendista al 4° ed ultimo<br />
anno, le differenze non sono così rilevanti,<br />
se si tiene conto di tutti i costi e non solo<br />
del salario nominale. È vero che l’operaio<br />
guadagna 50’700 franchi annui, mentre<br />
l’apprendista è a quota 14’300 franchi<br />
annui. Tuttavia, tenendo conto di una<br />
base di produttività del 100%, l’operaio<br />
costa all’azienda 28,29 franchi per ora<br />
effettiva di lavoro. L’apprendista, calcolato<br />
sempre sulla base del 100% di produttività,<br />
costa alla ditta 17,80 franchi per<br />
ora effettiva di presenza, a cui occorre<br />
però forzatamente aggiungere una certa<br />
incidenza (circa il 30%) del fattore di<br />
resa dovuto all’apprendimento che porta<br />
il costo effettivo per ora di 25,43 franchi.<br />
Strano che nel sondaggio di UNIA questo<br />
aspetto sia stato completamente omesso,<br />
perché non si rende giustizia alle imprese<br />
e alle associazioni che ogni anno formano<br />
migliaia di giovani. Forse quando si parla<br />
troppo di impressioni soggettive si tende a<br />
dimenticare gli aspetti oggettivi e quindi i<br />
fati concreti. Provate però ad immaginare<br />
cosa sarebbe successo se anche il mondo<br />
imprenditoriale avesse effettuato un’ope-
5 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> Editoriale<br />
razione simile, dicendo che le aziende<br />
hanno l’impressione (e sottolineo il termine:<br />
impressione) di guadagnare troppo<br />
poco. Apriti cielo! Passeremmo per i soliti<br />
che vogliono guadagnare molto senza fare<br />
nulla. Basti pensare alle reazioni negative<br />
quando, cifre oggettive alla mano, attiriamo<br />
l’attenzione sulla necessità di riforme<br />
strutturali per mantenere la competitività<br />
con altri Cantoni ed altre nazioni (e non<br />
penso solo all’aspetto fiscale). Ma così va<br />
il mondo e non mi scandalizzo certo per<br />
questo. Ma non mi va nemmeno di stare<br />
zitto ed osservare le provocazioni dei partner<br />
sociali con i quali dobbiamo lavorare.<br />
Aziende da mungere<br />
La tendenza degli ultimi anni sembra essere<br />
quella di chiedere sempre di più al<br />
mondo produttivo, dimenticando che, se<br />
chi crea benessere è eccessivamente penalizzato,<br />
diventa poi difficile ridistribuire,<br />
materia nella quale stiamo eccellendo da<br />
ormai molto tempo, soprattutto in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Eccessive rivendicazioni salariali nell’ambito<br />
dei contratti di tirocinio avrebbero un<br />
effetto negativo non solo per le aziende,<br />
ma anche e soprattutto per i giovani che,<br />
considerati quale fonte di costo sproporzionato,<br />
non troverebbero più sbocchi<br />
nelle imprese.<br />
Sussiste in effetti il concreto timore che<br />
questa presunta campagna di sensibilizzazione<br />
non sia che un altro tassello in<br />
aggiunta ad altre misure apparentemente<br />
accattivanti ed a favore degli apprendisti,<br />
ma che hanno il solo scopo di tassare ulteriormente<br />
le imprese e che difficilmente<br />
potranno avere effetti benefici sulla formazione<br />
di tirocinio. Penso in particolare a<br />
due iniziative popolari in sospeso in <strong>Ti</strong>cino:<br />
la prima che prevede la creazione di un<br />
fondo per gli apprendisti e che in sostanza<br />
introdurrebbe l’obbligo per tutte le aziende<br />
di versare un contributo alla formazione di<br />
tirocinio. La seconda contempla invece<br />
la copertura integrale delle trasferte degli<br />
apprendisti da parte dei datori di lavoro.<br />
Come detto, di primo acchito nessuno<br />
oserebbe dire che si tratta di misure inappropriate.<br />
Tuttavia, si tratta di misure che<br />
andrebbero a penalizzare ulteriormente le<br />
imprese che già si impegnano nella formazione<br />
degli apprendisti e vanificherebbero<br />
il ruolo-guida delle associazioni professionali<br />
che meglio di chiunque altro sanno<br />
quali sono le esigenze dei rispettivi settori<br />
in questo delicato ambito. Senza contare<br />
poi che, rendendo finanziariamente insostenibile<br />
la formazione di apprendisti<br />
attraverso contributi obbligatori, non si<br />
otterrebbe certo un’incentivazione della<br />
disponibilità ad offrire posti di tirocinio.<br />
Da questo punto di vista, l’introduzione di<br />
un balzello obbligatorio per la formazione<br />
non sarebbe una misura utile ed oltretutto<br />
preoccupa l’aspetto gestionale di un simile<br />
fondo, che rischia di creare ulteriore<br />
inutile burocrazia. Anche la questione del<br />
rimborso delle spese per gli apprendisti<br />
è un aspetto che non può essere risolto<br />
con un’imposizione dall’alto. Di regola,<br />
le aziende sono disponibili a trovare soluzioni<br />
per i giovani da loro impiegati e<br />
difficilmente qualcuno deve rinunciare ad<br />
un tirocinio per questo aspetto particolare.<br />
Anche qui sarebbe il caso di lasciare operare<br />
le associazioni di categoria.<br />
Nuovo Decano per la facoltà<br />
di Scienze delle Comunicazione<br />
Testo a cura del Servizio comunicazione e media dell’USI<br />
È quindi legittimo temere che, dietro intenzioni<br />
apparentemente lodevoli, si celino<br />
misure di facile applicazione ma dai<br />
risvolti catastrofici per tutta l’economia.<br />
Illuminante al proposito è il breve articolo<br />
pubblicato dalla “NZZ am Sonntag” del 25<br />
maggio <strong>2008</strong> a firma dell’economista Beat<br />
Kappeler, dal titolo “Sozialpolitik auf Abwegen”.<br />
Il testo, sulla base di 5 esempi recentissimi<br />
della politica federale e cantonale,<br />
riassume bene questa tendenza a voler<br />
chiedere sempre di più, dimenticando che<br />
se un giorno chi produce ricchezza si trova<br />
paralizzato saranno dolori per tutti, anche<br />
per chi distribuisce e chi riceve quanto<br />
distribuito. O è solo un’impressione?<br />
Nella sua ultima riunione il Consiglio della facoltà di<br />
Scienze della comunicazione ha designato il prof. Bertil<br />
Cottier quale Decano per il biennio <strong>2008</strong>-2010. Il nuovo<br />
Decano entrerà in carica il prossimo mese di settembre<br />
e sostituirà il prof. Giuseppe Richeri, giunto al termine<br />
di due mandati biennali non rinnovabili.<br />
Bertil Cottier è professore ordinario di diritto della comunicazione<br />
alla facoltà di Scienze della comunicazione<br />
dell’USI, dove è altresì docente dell’Executive Master<br />
of Science in Communications Management (Executive<br />
MScom), e professore associato della facoltà di diritto<br />
dell’Università di Losanna. Insegna inoltre in diversi<br />
centri di formazione per professionisti e in università in Svizzera e all’estero.<br />
Ha studiato diritto all’Università di Losanna e presso la School of Law della Columbia<br />
University a New York.<br />
Cronista giudiziario per 24 Heures dal 1977 al 1983, ha in seguito lavorato come<br />
collaboratore scientifico per il Servizio del diritto dei media e per il Servizio della<br />
protezione dei dati dell’Ufficio federale di giustizia (Berna, 1984-1987). È stato vicedirettore<br />
dell’Istituto svizzero di diritto comparato a Losanna e direttore del programma<br />
post-laurea per professionisti sulla legge, la criminalità e la sicurezza delle nuove<br />
tecnologie (Università di Losanna e Ginevra).<br />
È attualmente membro del comitato della sezione svizzera della Commissione internazionale<br />
dei giuristi, della Commissione federale del consumo, del comitato direttivo<br />
dell’Istituto internazionale dei diritti di espressione francesi (Parigi) ed esperto indipendente<br />
della Commissione di presentazione per la nomina dei giudici cantonali vodesi. È<br />
inoltre presidente della Commissione di conciliazione e di arbitraggio dell’Associazione<br />
degli editori della Svizzera romanda e della Federazione svizzera dei giornalisti, nonché<br />
presidente dell’organo di mediazione istituito per la legge sull’accesso ai documenti<br />
amministrativi del Canton Vaud.<br />
È autore di numerosi saggi relativi al diritto comparato e al diritto della comunicazione e<br />
co-direttore della rivista Medialex (rivista svizzera di diritto della comunicazione).<br />
Per maggiori informazioni:<br />
Servizio comunicazione e media<br />
Università della Svizzera italiana<br />
Via Lambertenghi 10, 6904 Lugano, Tel. +41 58 666 47 92, Fax +41 58 666 46 19,<br />
press@unisi.ch, www.unisi.ch, www.press.unisi.ch
Contromano<br />
Salario minimo legale,<br />
come creare disoccupazione per legge<br />
di Alessio Del Grande<br />
Sul fatto che chi lavora debba ricevere<br />
un salario che gli permetta<br />
di vivere dignitosamente, non<br />
si può non essere d’accordo. Che in<br />
Svizzera, così come anche in <strong>Ti</strong>cino, ci<br />
siano retribuzioni al di sotto di questa<br />
soglia, per cui migliaia di lavoratori<br />
devono ricorrere in qualche modo<br />
all’aiuto dello Stato, va riconosciuto<br />
con franchezza. Ma con altrettanta<br />
chiarezza va pure ribadito che il problema<br />
non si risolve con il salario<br />
minimo legale non inferiore ai 3’500<br />
franchi mensili richiesto dall’Unione<br />
sindacale svizzera, né con i 4’000 franchi<br />
lordi per tredici mensilità proposti<br />
con l’iniziativa popolare del Movimento<br />
per il socialismo. Soluzioni peggiori<br />
del male che vorrebbero curare, poiché<br />
creerebbero, per legge, solo nuova<br />
disoccupazione. Quanti commerci<br />
al dettaglio o piccole attività artigianali<br />
e manifatturiere sarebbero costretti a<br />
chiudere se dovessero pagare salari<br />
non al di sotto di queste cifre?<br />
E non è per cattiva volontà o egoismo<br />
dei datori di lavoro, ma per la semplice<br />
ragione che la loro cifra d’affari<br />
non gli permetterebbe più di continuare<br />
la loro attività. Arduo immaginare<br />
che il proprietario di un negozietto di<br />
alimentari, un fruttivendolo o il titolare<br />
di un’officina meccanica, possano<br />
pagare stipendi di 3’500-4’000 franchi<br />
al mese. Inevitabilmente si perderebbero,<br />
quindi, dei posti di lavoro.<br />
Migliaia di persone da indipendenti<br />
e salariati, magari, sottopagati, si trasformerebbero<br />
in disoccupati. Ma c’è<br />
un altro aspetto non meno importante<br />
che non andrebbe sottovalutato. Oggi<br />
in Svizzera i salari insufficienti si registrano<br />
soprattutto in quei settori a<br />
basso valore aggiunto che non richiedono<br />
manodopera qualificata o una<br />
pur minima formazione professionale.<br />
Nella gran parte degli altri comparti<br />
produttivi, dall’industria all’edilizia, si<br />
sono raggiunti, invece, livelli retributivi<br />
di tutto riguardo. Inoltre, attualmente<br />
i contratti collettivi tutelano la<br />
stragrande maggioranza dei lavoratori<br />
svizzeri.<br />
Come ricordava in una recente intervista<br />
al Caffè, l’economista Giuliano<br />
Bonoli, docente di politiche sociali<br />
all’Istituto di alti studi di amministrazione<br />
pubblica di Losanna, voler<br />
imporre un salario minimo legale a<br />
queste attività a basso valore aggiunto<br />
significa costringerle a chiudere,<br />
sbarrando così le porte del mercato<br />
del lavoro a quelle persone che non<br />
hanno una formazione professionale<br />
e che, perciò, non troverebbero un<br />
impiego altrove. Dunque, non solo<br />
perdita di posti effettivi, ma anche di<br />
occupazione possibile, proprio per<br />
quella fascia di lavoratori meno attrezzata<br />
professionalmente, a cui per<br />
sopravvivere non resterebbe che la<br />
pubblica assistenza. Difficile pensare<br />
che il sussidio dell’assistenza pubblica<br />
sia preferibile ad un salario seppure<br />
basso, oppure che il primo sia socialmente<br />
meno costoso del secondo.<br />
Purtroppo in Svizzera c’è ancora un<br />
consistente zoccolo duro di manodo-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 6<br />
pera attiva, o potenzialmente tale, che<br />
per scarsa o inesistente formazione<br />
professionale stenta a collocarsi sul<br />
mercato del lavoro, e il cui unico<br />
sbocco sono impieghi che non richiedono<br />
particolari qualifiche.<br />
Il salario minimo legale è, magari,<br />
bello come principio, ma di difficile<br />
applicazione pratica, come dimostra<br />
l’esperienza fatta in altri Paesi. Difatti,<br />
proprio per evitare l’esclusione dal<br />
mercato del lavoro per i non qualificati,<br />
bisognerebbe stabilire da un lato<br />
una soglia salariale che assicuri una<br />
vita dignitosa ai dipendenti, ma che<br />
dall’altro non sia tanto elevata da scoraggiare<br />
quelle attività imprenditoriali<br />
che li potrebbero impiegare. Calcolo<br />
maledettamente complicato, in cui<br />
entrano in gioco variabili diverse a<br />
dipendenza delle aree produttive, non<br />
sintetizzabili con un minimo salariale<br />
uguale ovunque, e per tutti i settori,<br />
imposto per legge. Lo stesso Bonoli<br />
ipotizzava una soluzione possibile, ossia<br />
l’estensione dei contratti collettivi<br />
anche a queste attività a basso valore<br />
aggiunto, legandoli alla produttività<br />
reale del comparto e a livelli retributivi<br />
che garantiscano comunque contro<br />
ogni possibile forma di sfruttamento.<br />
Un interessante esempio in questo<br />
senso lo si è avuto recentemente proprio<br />
in <strong>Ti</strong>cino con il contratto per il<br />
settore delle pulizie. Un accordo che<br />
dimostra quanto sia più efficace una<br />
trattativa seria, settore per settore, tra<br />
partner sociali, che non la demagogia<br />
di certi slogan sindacali.
7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> L’ospite<br />
Offerta su misura e gestione<br />
efficiente, così la ferrovia<br />
può competere con la strada<br />
di Elisabetta Pisa<br />
Le FFS hanno aperto una filiale in Italia nel 2003. Nel 2007 SBB Cargo<br />
Italia ha trasportato 1’074,3 milioni di tonnellate-chilometro nette. A<br />
oggi conta su 183 dipendenti, di cui 75 macchinisti; quasi 600 i treni<br />
in circolazione ogni settimana. Vi proponiamo un’intervista a Marco<br />
Terranova, amministratore delegato di SBB Cargo Italia, nell’ottica delle<br />
strategie di potenziamento della rete e di possibili ulteriori sviluppi in<br />
Italia e all’estero di FFS Cargo, valutando anche le implicazioni per il<br />
Canton <strong>Ti</strong>cino e lo stabilimento di Bellinzona.<br />
Il dibattito sull’argomento resta aperto. Sui prossimi numeri di <strong>Ti</strong>cino<br />
Business vi proporremo altri interessanti spunti di riflessione sulla<br />
tematica dei trasporti (merci, traffico, trasporto intermodale, ecc.), anche<br />
nell’ambito del potenziamento delle infrastrutture a livello cantonale,<br />
svizzero e internazionale.<br />
L’Italia è un Paese in cui la viabilità è<br />
congestionata, oltre ad avere un forte<br />
deficit infrastrutturale. Dunque si direbbe<br />
un mercato ideale per il business del<br />
trasporto merci su rotaia. Eppure è un<br />
mercato difficile. Perché? Quali sono gli<br />
ostacoli che dovete superare?<br />
“L’Italia è una nazione dove il trasporto stradale<br />
è profondamente radicato. Il fortissimo frazionamento<br />
dell’offerta camionistica, se da un<br />
lato garantisce capillarità e flessibilità, dall’altro<br />
espone i numerosissimi “padroncini” alle<br />
pressioni dei clienti. Questa situazione genera<br />
un mercato del trasporto stradale ideale per<br />
i clienti, che reperiscono con estrema facilità<br />
le prestazioni che desiderano a prezzi irragionevolmente<br />
bassi. In aggiunta a questo, per<br />
decenni è stato dato impulso alle infrastrutture<br />
stradali e l’offerta camionistica è stata ampiamente<br />
sovvenzionata con fondi statali, lasciando<br />
più che in secondo piano sia l’infrastruttura sia<br />
le modalità del trasporto ferroviario, che è stato<br />
via via quasi dimenticato sia dalla politica sia<br />
dagli imprenditori. Le difficoltà da superare<br />
per ottenere un diverso equilibrio modale sono<br />
quindi legate alla capacità di convincere gli<br />
imprenditori a rivalutare il sistema ferroviario<br />
come elemento importante della catena logistica<br />
del trasporto delle merci. Oltre all’abitudine<br />
culturale al trasporto stradale, sono da considerare<br />
anche altri fattori, quali la scarsità dei<br />
raccordi ferroviari e l’effettiva capacità dell’infrastruttura,<br />
particolarmente penalizzante, non<br />
appena si lasciano le dorsali principali. Tuttavia<br />
il nostro sviluppo negli ultimi anni, l’esperienza<br />
fin qui fatta e la soddisfazione dei clienti, che<br />
abbiamo finora saputo convincere, ci incoraggiano<br />
fortemente a proseguire nel nostro obiet-<br />
tivo di trasferimento delle merci dalla strada alla<br />
rotaia e alla realizzazione di nuove offerte, che<br />
vedano protagonista la ferrovia”.<br />
Ci sono in Italia delle nicchie di mercato<br />
da sfruttare?<br />
“Oltre alle nicchie specialistiche, che sicuramente<br />
già conoscono la ferrovia come mezzo<br />
privilegiato, il potenziale è grande sia sulla lunga<br />
percorrenza, internazionale e nazionale, sia<br />
nello sviluppo di nuovi prodotti ferroviari sudnord<br />
sia con la formula del treno completo sia<br />
a gruppi di carri. A questo proposito lo sviluppo<br />
di una rete di piattaforme logistiche per il trasbordo<br />
strada-rotaia ci aiuterà a incrementare<br />
le quantità trasportate su ferrovia”.<br />
Quali sarebbero le condizioni ideali di<br />
mercato per riuscire a guadagnare in Italia<br />
con il trasporto delle merci su rotaia?<br />
“Il rispetto effettivo delle regole relative ai trasporti<br />
stradali e una più lungimirante politica<br />
di incentivazione del trasporto ferroviario possono<br />
certamente contribuire a ripristinare un<br />
confronto leale tra due modalità di trasporto.<br />
La chiave per il successo, anche economico,<br />
della nostra offerta logistica è comunque legata<br />
all’integrazione delle due modalità in un prodotto<br />
completo, capace di coprire le regioni più<br />
economicamente vitali del territorio italiano”.<br />
Il trasporto merci su rotaia è più costoso<br />
di quello su gomma. Lei intravede delle<br />
soluzioni per renderlo più concorrenziale?<br />
“In una catena logistica ideale gomma e rotaia<br />
si devono fondere in un equilibrio ove ciascuna<br />
modalità offra i propri vantaggi: la capillarità<br />
Marco Terranova<br />
e la flessibilità tipiche del trasporto stradale si<br />
devono unire alla grande capacità, alla economicità<br />
sulle grandi distanze e al basso impatto<br />
ambientale tipici della ferrovia.<br />
Noi crediamo sia vincente progettare insieme<br />
ai clienti la combinazione migliore, o meglio la<br />
soluzione logistica che più si adatti alle esigenze<br />
di ciascuno. Per questo la nostra produzione e<br />
la nostra vendita lavorano ogni giorno spalla a<br />
spalla per elaborare la proposta più competitiva<br />
per il cliente e che tenga parimenti in debito<br />
conto un sano equilibrio di bilancio”.<br />
Il Canton <strong>Ti</strong>cino, area al confine con<br />
l’Italia, potrebbe beneficiare di questa<br />
vicinanza? In altre parole, le Officine di<br />
Bellinzona potrebbero ad esempio fornire<br />
servizi al mercato italiano? Sono possibili<br />
collaborazioni nella manutenzione<br />
del materiale rotabile o in altri campi?<br />
“FFS Cargo è dell’opinione che lo stabilimento<br />
industriale di Bellinzona in futuro potrebbe<br />
giocare un ruolo anche in questo ambito.<br />
Come e in che misura ciò potrà avvenire è<br />
attualmente oggetto delle trattative alla tavola<br />
rotonda con i sindacati e i cantoni <strong>Ti</strong>cino e<br />
Grigioni che hanno preso avvio il 14 maggio<br />
a Lucerna”.<br />
C’è chi dice che, nonostante gli investimenti<br />
che l’Europa sta facendo per<br />
potenziare la rete ferroviaria, per ragioni<br />
strutturali la ferrovia continuerà ad avere<br />
un ruolo secondario, anzi marginale nel<br />
trasporto delle merci. Lei cosa ne pensa?<br />
“In Italia ci sono grandi margini di crescita per<br />
il trasporto su rotaia. Noi crediamo, particolarmente<br />
in Italia ma non solo, che la ferrovia<br />
abbia anche in futuro un notevole potenziale.<br />
Naturalmente deve trattarsi di una ferrovia in<br />
grado di offrire soluzioni complete e flessibili<br />
ai clienti; va gestita con metodi imprenditoriali<br />
volti all’ottenimento della massima efficienza<br />
delle risorse impegnate, dev’essere una ferrovia<br />
finanziariamente solida in grado di offrire<br />
ai clienti una partnership di lungo periodo.<br />
Dev’essere quindi una ferrovia orientata al<br />
cliente e ai criteri di gestione tipici di una moderna<br />
impresa industriale”.
9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
Sgravi fiscali,<br />
la vittoria del No<br />
e le ragioni del Sì<br />
di Alessio Del Grande<br />
Quarantaquattro cittadini su<br />
cento hanno votato a favore<br />
degli sgravi fiscali proposti<br />
con l’iniziativa della Lega. Se<br />
la vittoria del No, non è stata, dunque,<br />
così schiacciante, la sconfitta era quasi<br />
inevitabile. Difatti, contro gli sgravi<br />
si sono mobilitati, Governo, partiti<br />
storici, Comuni, sindacati, funzionariato<br />
pubblico, cantonale e comunale,<br />
e associazionismo politico collaterale,<br />
che nelle ultime settimane hanno<br />
dispiegato, con il Consiglio di Stato<br />
in testa, una compagna terroristica<br />
paventando tagli immani per servizi<br />
ospedalieri, scuole, infrastrutture e<br />
per quanto altro poteva impressionare<br />
l’opinione pubblica. Ma da quel 44%<br />
che ha votato per l’iniziativa della<br />
Lega arriva per Governo e Parlamento<br />
un segnale forte e preciso: nessun aumento<br />
della pressione fiscale, né per<br />
tasse né per imposte.<br />
Lo stesso Governo qualche settimana<br />
prima del voto si era impegnato a<br />
non aumentare le imposte. Lo stesso<br />
discorso dovrebbe valere per le cosiddette<br />
tasse causali, che invece si<br />
vorrebbero aumentare, poiché esse<br />
vanno ad incidere altrettanto direttamente<br />
sui bilanci delle famiglie, i<br />
cui redditi, falcidiati da rincari e<br />
minacciati da nuove tensioni inflazionistiche,<br />
andrebbero invece sostenuti<br />
e difesi con una politica fiscale che<br />
non ne peggiori le condizioni economiche.<br />
C’è da augurarsi quanto meno che<br />
quella del Governo per le imposte non<br />
sia stata una promessa da marinaio.<br />
Ma è una speranza assai labile, purtroppo,<br />
come si è visto nel dibattito televisivo<br />
del 1° giugno, a poche ore dal<br />
risultato del voto, con i socialisti che<br />
sono tornati subito alla carica per aumentare<br />
la pressione fiscale. Il partito<br />
delle tasse, che è non formato solo da<br />
socialisti e sindacalisti, è ringalluzzito<br />
e certamente darà filo da torcere al<br />
Governo, che per la fine di questo<br />
mese dovrà presentare una manovra<br />
finanziaria per rientrare di 200 milioni.<br />
Inevitabile che nel nome della<br />
“simmetria dei sacrifici”, dell’equa<br />
distribuzione degli interventi su entrate<br />
e uscite, si riproporrà ancora<br />
una volta il discorso dell’aumento di<br />
tasse e imposte. Sul fatto che bisogna<br />
risanare al più presto i conti dello<br />
Stato non ci piove. Altrettanto chiaro<br />
dovrebbe essere che bisogna intervenire<br />
sulle uscite, su alcune perverse<br />
dinamiche delle spesa pubblica, più<br />
che sulle entrate che, proprio grazie<br />
alla politica di sgravi fiscali degli anni<br />
scorsi, sono notevolmente aumentate.<br />
Per agire sulle uscite senza continuare<br />
a spaccare il capello in quattro<br />
in logoranti esercizi contabili, per<br />
risparmiare qualche centinaio di migliaio<br />
di franchi qua e qualche altro<br />
centinaio là, mentre milioni volano via<br />
dalla finestre dei diversi Dipartimenti,<br />
bisognerebbe fare tre cose: revisione<br />
radicale dei compiti dello Stato;<br />
riduzione del personale dell’amministrazione<br />
cantonale, che è anche<br />
una conseguenza diretta della prima<br />
riforma; Legge sul freno della spesa<br />
pubblica che, una volta risanate le<br />
finanze, permetterebbe, molto meglio<br />
del moltiplicatore d’imposta cantonale,<br />
di tenere sotto controllo le uscite.<br />
Sono queste le riforme da fare, tutto il<br />
resto è solo fuffa. Sfoltendo, per esempio,<br />
l’amministrazione cantonale che<br />
Il tema<br />
oggi è oggettivamente sovradimensionata<br />
– basta, al riguardo, vedere<br />
il confronto con gli altri cantoni tra<br />
numero di dipendenti pubblici e popolazione<br />
– si risparmierebbero ogni<br />
anno qualche centinaio di milioni.<br />
Non occorre licenziare nessuno, basta<br />
semplicemente sfruttare fluttuazioni<br />
naturali e prepensionamenti, e soprattutto<br />
evitando nuove assunzioni alla<br />
prima occasione.<br />
Senza questi tre interventi il risanamento<br />
finanziario resterà un obiettivo<br />
aleatorio e ogni anno ci sarà<br />
quel logorante, quanto inconcludente,<br />
confronto tra entrate e uscite che<br />
da troppo tempo paralizza ormai la<br />
vita politica del cantone, penalizzando<br />
progettualità e governabilità, intesa<br />
come non semplice amministrazione<br />
ordinaria.<br />
Attenzione, la necessità di un risanamento<br />
finanziario strutturale e duraturo<br />
si fa sempre più urgente, anche<br />
perché bisogna liberare delle risorse<br />
per quegli investimenti di cui il <strong>Ti</strong>cino<br />
non può più fare a meno. Se avessimo<br />
una classe politica più attenta alle<br />
trasformazioni e alle necessità del Paese<br />
reale, il recente studio del Credit<br />
Suisse sull’Indice della qualità della<br />
Localizzazione, sarebbe stato avvertito<br />
come un provvidenziale campanello<br />
di allarme. Da questo studio risulta,<br />
difatti, che nella classifica intercantonale<br />
il <strong>Ti</strong>cino sta perdendo posizioni<br />
per l’attrattività fiscale, sia per le persone<br />
giuridiche che per quelle fisiche,<br />
nella formazione e nelle infrastrutture<br />
per trasporti e vie di comunicazione.<br />
Insomma, si va regredendo proprio<br />
negli assi strategici di ogni progetto<br />
di sviluppo.
Biblioteca liberale<br />
Tassa e spendi,<br />
la politica dello scialo<br />
di Alessio Del Grande<br />
Da almeno tre decenni il deputato<br />
liberale Raffaele Costa va denunciando<br />
corruzione, sprechi e<br />
distorsioni del sistema politico italiano.<br />
L’ha fatto con tante battaglie, in solitaria<br />
per lo più, nel Parlamento, con libri<br />
come “Il dottore è fuori stanza”, “L’Italia<br />
degli sprechi”, “L’Italia dei privilegi”,<br />
e con un periodico “Duemila” che pubblica<br />
dal 1971. In tutti questi anni la sua<br />
è rimasta, però, una voce inascoltata,<br />
sebbene avesse ampiamente previsto a<br />
quali conseguenze, anche in termini di<br />
consenso democratico e disaffezione<br />
ai partiti, avrebbe portato un apparato<br />
politico sempre più autoreferenziale<br />
e costoso. Come tutti gli anticipatori,<br />
Costa non ha avuto grande fortuna editoriale.<br />
Forse i tempi non erano ancora<br />
maturi.<br />
Ma che da qualche anno il sentimento<br />
comune verso la classe politica sia radicalmente<br />
cambiato, lo dimostrano non<br />
tanto le “savonarolate” di Bebbe Grillo,<br />
quanto, invece, l’enorme successo di un<br />
altro libro, “La casta. Così i politici italiani<br />
sono diventati intoccabili” di Gian<br />
Antonio Stella e Sergio Rizzo, entrambi<br />
giornalisti del Corriere della Sera, e<br />
autori pure del recente e altrettanto<br />
fortunato saggio “La deriva. Perché<br />
l’Italia rischia il naufragio”. “La casta”<br />
è l’impietosa radiografia di una classe<br />
politico-amministrativa, secondo Stella<br />
e Rizzo poco meno di 180 mila persone,<br />
che da anni usa il potere per distribuire<br />
a se stessa, e all’esercito di clienti, favori<br />
e privilegi di ogni sorta, al solo scopo di<br />
rafforzarsi e perpetuarsi politicamente.<br />
Col risultato di aver portato il Paese alla<br />
deriva, come produttività, competitività,<br />
servizi, infrastrutture civili, formazione<br />
e accesso al mercato del lavoro.<br />
Su questo stesso filone di denuncia<br />
s’inserisce un altro interessante saggio,<br />
“Sprecopoli” di Mario Cervi e Nicola<br />
Porro, ex direttore e vice direttore del<br />
Giornale, i quali, istituzione per istituzione<br />
– dal Quirinale a Province e<br />
Comuni – analizzano come le risorse<br />
pubbliche, ossia i soldi dei contribuenti,<br />
siano soprattutto usati a scopo di intermediazione<br />
politico-clientelare. “Una<br />
politica costosa ma senza progetto”<br />
stando alla definizione della Confindustria,<br />
che costa ai cittadini italiani 4<br />
miliardi di euro all’anno. Ovviamente<br />
la Repubblica dello sperpero non è animata<br />
solo da un famelico ceto politico<br />
di “eletti” democraticamente, ad esso si<br />
affianca una burocrazia potente quanto<br />
vorace che si è ormai impadronita della<br />
macchina Stato.<br />
“L’esistenza dei partiti – notano Cervi<br />
e Porro – è una garanzia di vitalità<br />
democratica del Paese. La partitocrazia<br />
è invece una garanzia di lottizzazioni<br />
selvagge”. È la partitocrazia il cancro<br />
che ha divorato il tessuto istituzionale<br />
e che ha fatto fallire ogni tentativo di<br />
decentramento amministrativo, trasformando<br />
gli enti locali, Comuni, Province,<br />
Regioni, Comunità montane, aziende<br />
sanitarie e quanto altro, in serbatoi di<br />
assunzioni clientelari, in rifugi sicuri<br />
per politici trombati e trampolini di<br />
lancio per quelli in ascesa.<br />
“Lo spreco e lo scialo pubblico –<br />
scrivono Cervi e Porro – sono i frutti<br />
avvelenati della progressiva espansione<br />
del ruolo e dell’intervento dello Stato.<br />
In una certa misura essi ne sono anche<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 10<br />
l’inevitabile corollario. La giungla della<br />
politica e dell’amministrazione pubblica<br />
è potuta crescere a dismisura perché in<br />
gran parte delle attività che alla politica<br />
e all’amministrazione pubblica sono<br />
legate mancano due fattori essenziali di<br />
controllo della spesa, molto più efficaci<br />
d’ogni struttura ispettiva e repressiva: il<br />
prezzo e la competitività. Cioè i pilastri<br />
costitutivi del mercato”. In buona sostanza<br />
politici e burocrati hanno licenza<br />
di spendere senza doversi mai preoccupare<br />
“della congruità tra la spesa e il<br />
risultato conseguito”. Ma a pagare sono<br />
i cittadini contribuenti, poiché, come<br />
scriveva Adam Smith, “non vi è arte che<br />
un governo impari più presto da un<br />
altro che quella di cavare denaro dalle<br />
tasche della gente”.<br />
Alla politica piace spendere, ricordano<br />
Cervi e Porro, ma non si tratta solo di<br />
un fenomeno italiano, è un fenomeno<br />
universale: “La differenza tra un Paese<br />
virtuoso e uno spendaccione non è fatta<br />
solo dal livello della spesa, ma dagli<br />
strumenti di trasparenza e di controllo”.<br />
Di esempi scandalosi di spesa e<br />
cattiva amministrazione i due autori ne<br />
offrono a bizzeffe, mettendo in luce il<br />
meccanismo perverso di uno scialo che<br />
funziona sempre sulla base del “tassa<br />
e spendi”, per alimentare un sistema<br />
politico-burocratico che sfugge ad<br />
ogni regola di trasparenza e controllo.<br />
“Sprecopoli” offre un’interessante lettura<br />
su alcune patologie della politica,<br />
ma sarebbe sbagliato pensare che certe<br />
cose accadono solo in Italia. Fatte le<br />
debite proporzioni, alcuni dei sintomi<br />
di queste patologie sono ben visibili<br />
anche da noi.
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
Impressum<br />
Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />
Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />
Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />
Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />
Redazione:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />
pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />
Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />
Pubblicità:<br />
Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />
Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74<br />
info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch<br />
Diffusione:<br />
<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />
per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />
• Martedì 10 giugno <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 18.00, presso<br />
l’Hotel Coronado a Mendrisio: Guida alla mobilità aziendale:<br />
incontro informativo per le aziende, interverranno vari<br />
relatori tra cui il Consigliere di Stato Marco Borradori e<br />
vari importanti operatori economici del Cantone<br />
• Giovedì 12 giugno <strong>2008</strong>, dalle ore 16.30 alle ore 18, presso Hotel<br />
La Perla ad Agno: Consiglio economico allargato della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />
conferenza con successiva tavola rotonda: “Pace sociale<br />
quale elemento fondamentale del sistema economico<br />
svizzero” parteciperanno illustri ospiti sia dalla parte padronale<br />
che da quella sindacale, per ulteriori informazioni visitate il<br />
sito: www.cciati.ch<br />
• Mercoledì 18 giugno <strong>2008</strong>, dalle ore 9.15 alle ore 12.30, presso<br />
la Camera di commercio di Argovia – Aarau: Assemblea generale<br />
e Conferenza dei Direttori delle Camere di commercio<br />
svizzere
Info Flash<br />
Info Flash<br />
A cura di Eva Zanetti<br />
✔ Riciclaggio, i Paesi a rischio<br />
La presente comunicazione è indirizzata<br />
in particolar modo agli intermediari<br />
finanziari che operano<br />
nell’ambito dell’esercizio e che seguono<br />
le disposizioni del capitolo 2<br />
della legge sul riciclaggio di denaro<br />
(LRD) e delle pertinenti norme<br />
esecutive.<br />
Nella sua dichiarazione del 28 febbraio<br />
<strong>2008</strong>, il Gruppo di Azione<br />
Finanziaria (GAFI) ha constatato<br />
che nelle seguenti nazioni, Uzbekistan,<br />
Iran, Pakistan, Turkmenistan,<br />
São Tomé e Principe, così come<br />
nella parte Nord di Cipro, le misure<br />
prese per la lotta contro il riciclaggio<br />
di denaro e il finanziamento<br />
del terrorismo non adempiono gli<br />
standard del GAFI (Raccomandazioni<br />
40+9).<br />
I rischi che ne derivano devono<br />
essere controllati applicando gli<br />
obblighi di diligenza nell’ambito<br />
delle relazioni d’affari e delle<br />
transazioni legate a queste nazioni<br />
e a questi territori. Per quanto<br />
riguarda l’Uzbekistan e l’Iran, il<br />
GAFI raccomanda un’applicazione<br />
di obblighi di diligenza più severi;<br />
per la parte Nord di Cipro richiede<br />
di prestare particolare attenzione<br />
ai rischi e per quanto concerne il<br />
Pakistan consiglia prudenza. Non<br />
è stata invece pronunciata alcuna<br />
raccomandazione relativa a Turkmenistan<br />
e São Tomé e Principe.<br />
Il comunicato integrale su: www.<br />
gwg.admin.ch/i/aktuell/angebot/<br />
index.php<br />
Per approfondimenti in lingua<br />
francese su: www.ebk.admin.ch/f/<br />
publik/mitteil/<strong>2008</strong>/<strong>2008</strong>0416_<br />
declaration-gafi_f.pdf<br />
✔ Sicurezza: difettoso il 6% dei<br />
prodotti elettrotecnici<br />
Secondo il rapporto relativo alla<br />
sorveglianza del mercato 2007 redatto<br />
dall’Ispettorato federale degli<br />
impianti a corrente forte ESTI, il<br />
6% circa dei prodotti elettrotecnici<br />
controllati presenta difetti. Questi<br />
ultimi vanno dalle prove insufficienti<br />
della sicurezza o della compatibilità<br />
elettromagnetica ai difetti<br />
in materia di sicurezza. L’indagine<br />
viene effettuata dall’ESTI mediante<br />
controlli a campione.<br />
Il comunicato integrale su:<br />
www.news.admin.ch/message/<br />
?lang=it&msg-id=18414<br />
Per approfondimenti: Ispettorato<br />
federale degli impianti a corrente<br />
forte ESTI, Tel. +41 44 956 12 39,<br />
mub.bs.info@esti.ch<br />
✔ “No al lavoro nero” – novità<br />
nella newsletter<br />
Nell’ambito della campagna di sensibilizzazione<br />
e di informazione «No<br />
al lavoro nero. Nell’interesse di tutti»<br />
viene pubblicata tre o quattro<br />
volte all’anno una newsletter che vi<br />
informa sulle novità e sui temi più<br />
salienti in merito a questa problematica.<br />
Nella newsletter del mese di maggio<br />
un ispettore del lavoro del Canton<br />
Vaud racconta la sua esperienza con<br />
la nuova legge concernente i provvedimenti<br />
di lotta in materia di lavoro<br />
nero. Il responsabile della Direzione<br />
del lavoro della SECO, Serge Gaillard,<br />
risponde inoltre ad un’intervista sul<br />
tema del lavoro nero.<br />
Per approfondimenti:<br />
www.no-al-lavoro-nero.ch/mediencorner/00136/index.html?lang=it<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 12<br />
✔ Ordina l’estratto del casellario<br />
giudiziale allo sportello postale<br />
Da oggi i cittadini possono ordinare<br />
e pagare il proprio estratto del<br />
casellario giudiziale in tutti i 2000<br />
uffici postali in rete della Svizzera.<br />
I dati vengono registrati elettronicamente<br />
allo sportello e trasmessi<br />
al casellario giudiziale svizzero che<br />
entro pochi giorni lavorativi invia<br />
l’estratto direttamente per posta al<br />
richiedente.<br />
Il comunicato integrale su:<br />
www.news.admin.ch/message/<br />
?lang=it&msg-id=18560<br />
Per approfondimenti: Fosco Galli,<br />
Ufficio federale di giustizia,<br />
Tel. +41 31 322 77 88<br />
✔ Indice nazionale dei prezzi al<br />
consumo: rincaro annuo del 2,3%<br />
Nell’aprile <strong>2008</strong>, l’indice nazionale<br />
dei prezzi al consumo calcolato<br />
dall’Ufficio federale di statistica<br />
(UST) ha segnato un aumento dello<br />
0,8 per cento rispetto al mese<br />
precedente, raggiungendo il livello<br />
di 103,6 punti (dicembre 2005<br />
= 100). Questo forte incremento<br />
ha carattere stagionale e riflette il<br />
ritorno ai prezzi normali nel settore<br />
dell’abbigliamento alla fine dei<br />
saldi. Rispetto all’anno precedente<br />
è risultato un rincaro del 2,3 per<br />
cento, a fronte di quote annue<br />
del 2,6 per cento nel marzo <strong>2008</strong><br />
e dello 0,5 per cento nell’aprile<br />
2007.<br />
Il comunicato integrale in formato<br />
pdf su: www.news.admin.ch/<br />
message/?lang=it&msg-id=18571<br />
Per approfondimenti: Ufficio federale<br />
di statistica,<br />
Tel. +41 32 713 60 11
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
✔ Sarà possibile impiegare la lettera di vettura<br />
elettronica per i trasporti merci internazionali<br />
su strada<br />
La Svizzera intende introdurre la lettera di vettura elettronica<br />
per i trasporti merci internazionali su strada.<br />
Il Consiglio federale ha deciso di firmare il relativo<br />
protocollo addizionale della Commissione economica<br />
per l’Europa delle Nazioni Unite (ECE/ONU), allo scopo<br />
di modernizzare e semplificare la procedura per i<br />
trasporti internazionali.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.admin.ch/<br />
message/?lang=it&msg-id=18736<br />
Per approfondimenti: Ufficio federale dei trasporti,<br />
Tel. +41 31 322 36 43<br />
✔ Il Consiglio federale pone in vigore<br />
la riforma II dell’imposizione delle imprese<br />
con effetto a inizio 2009<br />
Il 21 maggio <strong>2008</strong> il Consiglio federale ha deciso che<br />
la riforma II dell’imposizione delle imprese entrerà in<br />
vigore con effetto al 1° gennaio 2009. A partire da tale<br />
data i Cantoni avranno due anni di tempo per trasporre<br />
nel diritto cantonale le modifiche previste dalla legge<br />
federale sull’armonizzazione delle imposte dirette. Alcune<br />
disposizioni entreranno in vigore in un secondo<br />
tempo anche a livello federale, come, ad esempio, le<br />
disposizioni sul principio degli apporti di capitale, sugli<br />
utili di liquidazione e sulla riduzione per partecipazioni,<br />
che entreranno in vigore con effetto al 1° gennaio 2011.<br />
A partire dall’inizio del 2010, per l’imposta preventiva<br />
sarà introdotto un importo esente da imposta di 200<br />
franchi per gli interessi di tutti gli averi di clienti. Già<br />
a partire dal 1° luglio <strong>2008</strong> non potranno più essere<br />
costituite riserve di crisi beneficianti di sgravi fiscali.<br />
Il comunicato integrale su: www.efd.admin.ch/00468/<br />
index.html?msg-id=18876&lang=it<br />
Per approfondimenti: Urs Jendly, Amministrazione<br />
federale delle contribuzioni, Tel. +41 31 322 73 35<br />
oppure Emanuel Lauber, Amministrazione federale<br />
delle contribuzioni, Tel. +41 31 322 71 92<br />
✔ Indice svizzero dei salari 2007 – Progressione<br />
dell’1,6 per cento dei salari nominali:<br />
l’aumento più consistente degli ultimi 5 anni<br />
Secondo i calcoli dell’Ufficio federale di statistica<br />
(UST), nel 2007 l’indice svizzero dei salari nominali<br />
è aumentato in media dell’1,6 per cento rispetto al<br />
2006, raggiungendo 102,8 punti (base 2005 = 100).<br />
Tenendo conto di un tasso d’inflazione annuo medio<br />
dello 0,7 per cento, i salari reali hanno registrato una<br />
crescita dello 0,9 per cento (101,0 punti).<br />
Il comunicato integrale su: www.news.admin.ch/<br />
message/?lang=it&msg-id=18535<br />
Per approfondimenti: Didier Froidevaux,<br />
Ufficio federale di statistica, Tel. +41 32 713 67 56<br />
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Attualità<br />
L’arma fiscale socialista<br />
contro l’autonomia dei Cantoni<br />
di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />
Federazione delle imprese svizzere<br />
La stangata rimediata alle ultime<br />
elezioni federali non fa demordere<br />
il partito socialista dalla<br />
sua volontà di limitare fortemente,<br />
se non di eliminare del tutto, l’autonomia<br />
di cui dispongono i Cantoni in<br />
materia fiscale. L’iniziativa socialista<br />
relativa all’armonizzazione fiscale fra<br />
i Cantoni (iniziativa popolare “per<br />
imposte eque”), sulla quale saremo<br />
chiamati ad esprimerci prossimamente,<br />
chiede in particolare di<br />
sottoporre a determinati principi le<br />
aliquote applicabili all’imposizione<br />
delle persone fisiche. Di fatto, l’introduzione<br />
di un tasso marginale d’imposizione<br />
minimo del 22 percento<br />
sui redditi imponibili superiori ai<br />
250’000 franchi e del 5 per mille almeno<br />
sulle sostanze che superano i 2<br />
milioni di franchi, sono strumenti voluti<br />
per scardinare l’autonomia fiscale<br />
cantonale e per realizzare una vera<br />
armonizzazione fiscale fra tutti i Cantoni.<br />
Questa iniziativa è solo il primo<br />
passo, altre proposte e iniziative sono<br />
già pronte sul fronte degli avversari<br />
(o nemici?) della concorrenza fiscale:<br />
armonizzazione dell’imposizione<br />
delle imprese, armonizzazione delle<br />
deduzioni fiscali cantonali, divieto<br />
dell’imposizione forfettaria applicata<br />
ai ricchi stranieri che si stabiliscono<br />
in Svizzera senza esercitare un’attività<br />
nel nostro Paese.<br />
Come è stato ribadito in più occasioni<br />
in passato, il centralismo fiscale non<br />
ha mai dato buoni frutti. Si tende a<br />
mantenere ad un livello certamente<br />
più elevato di quello a cui dovrebbe<br />
stare, l’insieme dell’imposizione fiscale.<br />
La concorrenza fiscale al contrario,<br />
sia a livello dei Cantoni che<br />
dei Comuni, incita gli stessi a cercare<br />
di gestire in maniera parsimoniosa<br />
le risorse fiscali fornite dai cittadini<br />
contribuenti. Non è sempre il caso<br />
certamente, ma fossimo in un regime<br />
di armonizzazione fiscale materiale la<br />
situazione sarebbe ben peggiore.<br />
L’iniziativa socialista viene venduta<br />
come progetto inteso a garantire<br />
l’equità fiscale. Nella sostanza, si vuole<br />
che i Cantoni fiscalmente virtuosi<br />
la smettano di fare bene il proprio<br />
mestiere. Per un ricco straniero non<br />
deve più essere possibile scegliere se<br />
stabilirsi a Zugo o in <strong>Ti</strong>cino oppure a<br />
Gondo. Fosse così semplice. In realtà,<br />
invece che migliorare l’equità fiscale<br />
l’iniziativa socialista produrrebbe l’effetto<br />
di allontanare dal nostro Paese<br />
dei buoni contribuenti. Il rischio di<br />
perdite fiscali sostanziali da parte<br />
dello Stato sarebbe elevato. E chi<br />
passerebbe alla cassa se un certo numero<br />
di buoni contribuenti dovessero<br />
traslocare verso lidi più accoglienti?<br />
Ma certamente il ceto medio!<br />
Nessuno afferma che in materia di<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 14<br />
Stefano Modenini<br />
concorrenza fiscale non debbano valere<br />
giuste regole di fair play, ma non<br />
possiamo dimenticare il fatto che la<br />
concorrenza fiscale in fondo è una<br />
delle chiavi del successo elvetico.<br />
Moderazione fiscale verso i contribuenti<br />
e competitività della Svizzera<br />
a livello internazionale sono elementi<br />
che proprio la concorrenza fiscale<br />
intercantonale ha rafforzato negli anni<br />
e che legano indissolubilmente questa<br />
concorrenza al caposaldo del federalismo<br />
elvetico.<br />
Le cifre inoltre ci dicono che con la<br />
concorrenza fiscale le entrate degli<br />
enti pubblici sono aumentate e non<br />
diminuite. Come abbiamo avuto modo<br />
di ribadire recentemente in un nostro<br />
comunicato stampa, “la concorrenza<br />
fiscale non è tuttavia illimitata.<br />
L’armonizzazione formale del sistema<br />
fiscale e la nuova perequazione finanziaria<br />
creano una vera solidarietà tra<br />
i Cantoni, senza penalizzare lo spirito<br />
imprenditoriale innovativo con un<br />
centralismo fiscale materiale”.<br />
Lo Stato deve poter contare su risorse<br />
fiscali sufficienti (ma non eccessive)<br />
per esercitare i propri compiti.<br />
L’armonizzazione fiscale proposta dal<br />
partito socialista apre le porte all’aumento<br />
del livello dell’imposizione fiscale<br />
e alla scomparsa di una sana<br />
concorrenza fiscale. È davvero quello<br />
che ci auguriamo per i nostri figli?
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
La questione del salario minimo<br />
di Rinaldo Gobbi, Segretario <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
La questione del salario minimo viene<br />
riproposta di continuo dagli ambienti<br />
sindacali malgrado questo principio<br />
venga sistematicamente respinto. Da ultimo<br />
in ordine di tempo, nella seduta del<br />
20 marzo 2007 il Gran Consiglio ticinese<br />
ha bocciato due iniziative che chiedevano<br />
l’introduzione generalizzata e obbligatoria<br />
di un salario minimo garantito da parte<br />
del datore di lavoro, indipendentemente<br />
dall’attività svolta, dal merito e dall’impegno,<br />
dalle competenze e dal rendimento.<br />
Ora, lo scorso 25 settembre il Movimento<br />
per il socialismo (MPS) ha lanciato l’iniziativa<br />
popolare “Per un salario minimo<br />
legale” che chiede un salario minimo di<br />
fr. 4’000.- (versati 13 volte e su un orario<br />
settimanale base di 40 ore) e l’Unione sindacale<br />
svizzera ha lanciato una campagna<br />
che ha tre obiettivi:<br />
1) nessun salario inferiore a fr. 3’500.-;<br />
2) nessun salario orario inferiore a fr. 20.-;<br />
3) nessun salario inferiore a fr. 4’500.--<br />
per le persone con una formazione<br />
professionale.<br />
Queste proposte lasciano trasparire con<br />
grande evidenza il pericolo di un appiattimento<br />
verso il basso dei concetti di<br />
responsabilità e di motivazione e di met-<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di dare il benvenuto a:<br />
tere in difficoltà molti settori della nostra<br />
economia. Infatti, non va dimenticato che<br />
l’aumento dei salari minimi avrebbe quale<br />
logica conseguenza l’adeguamento al rialzo<br />
di tutti i salari.<br />
La flessibilità del mercato del lavoro ha<br />
sempre rappresentato un punto di forza<br />
per l’economia del nostro Paese e deve<br />
essere assolutamente mantenuta.<br />
La politica salariale va lasciata innanzitutto<br />
alla contrattazione tra datore di lavoro e<br />
dipendente o a quella tra partner sociali<br />
(associazioni professionali e sindacati) in<br />
presenza di contratti collettivi.<br />
Finora è una politica che ha dato ottimi<br />
risultati.<br />
Un salario minimo sancito dalla legge è<br />
un attacco alla libertà di contrattazione<br />
fra partner sociali e induce al ricorso al<br />
lavoro nero, al lavoro su chiamata, alla<br />
soppressione di posti di lavoro o al trasferimento<br />
dell’attività all’estero.<br />
Non va dimenticato che i salari minimi<br />
sono già contemplati nei CCL di importanti<br />
settori dell’economia e in <strong>Ti</strong>cino vi è una<br />
grossa copertura dei CCL.<br />
Salari minimi troppo alti danneggerebbero<br />
proprio coloro che si vorrebbero aiutare:<br />
disoccupati, lavoratori poco qualificati che<br />
• SICURTECH SA, sistemi di sicurezza, 6934 Bioggio, www.sicurtech.ch<br />
• SIAV (Suisse) Sagl, Informatica, gestione documentale, 6928 Manno, siav.suisse@siav.it<br />
• Atelier Alta Moda, Rachel Bernasconi, 6919 Carabietta, www.fashionrachel.com (coming soon)<br />
Attualità<br />
lavorano in aziende con spazi di manovra<br />
limitati dal lato finanziario, giovani agli<br />
inizi della carriera o coloro che tentano<br />
un reinserimento professionale o che cercano<br />
lavori occasionali.<br />
Oltretutto va rimarcato che i salari più bassi<br />
riguardano sovente un secondo reddito<br />
della famiglia.<br />
Il salario minimo non risolve il problema<br />
dei working poors ma indurrebbe molte<br />
aziende a rinunciare all’impiego di personale,<br />
oggi pagato relativamente poco, poiché<br />
ne andrebbe della loro competitività.<br />
La Svizzera vanta i salari più alti al mondo<br />
cui deve sopperire con una maggiore<br />
produttività.<br />
La soluzione non va ricercata nel fissare<br />
salari minimi ma in un aiuto sociale esterno<br />
e mirato.<br />
Compito di uno Stato è di garantire le<br />
condizioni quadro che permettono alle<br />
imprese di crescere e di creare ricchezza<br />
e di conseguenza maggiori introiti fiscali<br />
grazie ai quali può assicurare l’aiuto a chi<br />
ne ha veramente bisogno.<br />
Il mondo economico è consapevole che il<br />
lavoro va retribuito sempre in modo dignitoso<br />
ma quella del salario minimo legale è<br />
la strada più sbagliata.
Attualità<br />
La bussola del mondo<br />
per gli affari in Svizzera<br />
La rete delle Camere di commercio<br />
e dell’industria svizzere si<br />
compone di ben 19 consorelle,<br />
che raccolgono informazioni utili per<br />
seguire al meglio le attualità economiche<br />
e politiche delle singole regioni<br />
della Svizzera.<br />
Grazie alla sua posizione al centro di<br />
una vasta rete svizzera e mondiale di<br />
promozione e di sviluppo delle relazioni<br />
d’affari, la vostra CC può rispondere<br />
alle domande e vi indirizzerà verso<br />
l’interlocutore più adeguato.<br />
Eccovi dunque tutti i riferimenti delle<br />
CCI svizzere, visibili anche sul sito<br />
www.cci.ch:<br />
Argovia - Aargauische Industrie -<br />
und Handelskammer<br />
Entfelderstrasse 11, Casella Postale,<br />
5001 Aarau<br />
Tel. +41 62 837 18 18,<br />
Fax +41 62 837 18 19,<br />
www.aihk.ch, info@aihk.ch<br />
Basilea - Handelskammer beider<br />
Basel<br />
Aeschenvorstadt 67, Casella Postale,<br />
4010 Basilea<br />
Tel. +41 61 270 60 60,<br />
Fax +41 61 270 60 05,<br />
www.hkbb.ch, hkbb@hkbb.ch<br />
Berna - Handels- und<br />
Industrieverein des Kantons Bern<br />
Gutenbergstr. 1, Casella Postale 5464,<br />
3001 Berna<br />
Tel. +41 31 388 87 87,<br />
Fax +41 31 382 87 88,<br />
www.bern-cci.ch, info@bern-cci.ch<br />
Friborgo - Chambre de commerce<br />
Fribourg (CCF)<br />
Route du Jura 37, Casella Postale 304,<br />
1701 Friborgo<br />
Tel. +41 26 347 12 20,<br />
Fax +41 26 347 12 39,<br />
www.ccfribourg.ch, info@ccfribourg.ch<br />
Ginevra - Chambre de commerce,<br />
d’industrie et des services de<br />
Genève<br />
Boulevard du Théâtre 4, Casella Postale<br />
5039, 1211 Ginevra 11<br />
Tel. +41 22 819 91 11,<br />
Fax +41 22 819 91 00,<br />
www.ccig.ch, ccig@cci.ch<br />
Glarona - Glarner Handelskammer<br />
Spielhof 14 a, 8750 Glarona<br />
Tel. +41 55 640 11 73,<br />
Fax +41 55 640 36 39,<br />
www.glarusnet.ch,<br />
glhk@landolt-partner.ch<br />
Grigioni - Handelskammer und<br />
Arbeitgeberverband Graubünden<br />
Hinterm Bach 40, Casella Postale 203,<br />
7002 Coira<br />
Tel. +41 81 254 38 00,<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 16<br />
Fax +41 81 254 38 09,<br />
www.hkgr.ch, info@hkgr.ch<br />
Giura - Chambre de commerce et<br />
d’industrie du Jura<br />
Rue de l’Avenir 23, Casella Postale 274,<br />
2800 Delémont 1<br />
Tel. +41 32 421 45 45,<br />
Fax +41 32 421 45 40,<br />
www.ccij.ch, ccjura@cci.ch<br />
Liechtenstein - Liechtensteinische<br />
Industrie- und Handelskammer<br />
Altenbach 8, FL-9490 Vaduz<br />
Tel. +423 237 55 11,<br />
Fax 423 237 55 12,<br />
www.lihk.li, info@lihk.li<br />
Lucerna - Zentralschweizerische<br />
Handelskammer<br />
Kapellplatz 2, Casella Postale 3142,<br />
6002 Lucerna<br />
Tel. +41 41 410 68 65,<br />
Fax +41 41 410 52 88,<br />
www.hkz.ch, info@hkz.ch
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
Neuchâtel - Chambre neuchâteloise du commerce<br />
et de l’industrie<br />
Rue de la Serre 4, Casella Postale 2012,<br />
2001 Neuchâtel<br />
Tel. +41 32 722 15 15, Fax +41 32 722 15 20,<br />
www.cnci.ch, cnci@cnci.ch<br />
San Gallo - Industrie- und Handelskammer<br />
St-Gallen-Appenzell<br />
Gallusstr. 16, Casella Postale, 9001 San Gallo<br />
Tel. +41 71 224 10 10, Fax +41 71 224 10 60,<br />
www.ihk.ch, info@ihk.ch<br />
Soletta - Solothurner Handelskammer<br />
Grabackerstr. 6, Casella Postale 1554, 4502 Soletta<br />
Tel. +41 32 626 24 24, Fax +41 32 626 24 26,<br />
www.sohk.ch, info@sohk.ch<br />
Turgovia - Industrie- und Handelskammer Thurgau<br />
Schmidstrasse 9, Casella Postale 396,<br />
8570 Weinfelden<br />
Tel. +41 71 622 19 19, Fax +41 71 622 62 57,<br />
www.ihk-thurgau.ch, info@ihk-thurgau.ch<br />
<strong>Ti</strong>cino - Camera di commercio dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
Corso Elvezia 16, Casella postale, 6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12,<br />
www.cciati.ch, cciati@cci.ch<br />
Vallese - Chambre valaisanne de<br />
commerce et d’industrie<br />
Rue Pré-Fleuri 6, Casella Postale 288, 1951 Sion<br />
Tel. 27 327 35 35, Fax +41 27 327 35 36,<br />
www.cci-valais.ch, info@cci-valais.ch<br />
Vaud - Chambre vaudoise du<br />
commerce et de l’industrie<br />
Av. d’Ouchy 47, Casella Postale 315, 1001 Losanna<br />
Tel. +41 21 613 35 35, Fax +41 21 613 35 05,<br />
www.cvci.ch, cvci@cvci.ch<br />
Winterthur - Handelskammer und<br />
Arbeitgebervereinigung Winterthur (HAW)<br />
Neumarkt 15, Casella Postale, 8401 Winterthur<br />
Tel. +41 52 213 07 63, Fax +41 52 213 07 29,<br />
www.haw.ch, info@haw.ch<br />
Zurigo - Zürcher Handelskammer<br />
Bleicherweg 5, Casella Postale 3058, 8022 Zurigo<br />
Tel. +41 44 217 40 50, Fax +41 44 217 40 51,<br />
www.zurichcci.ch, direktion@zurichcci.ch<br />
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Attualità<br />
I Centri commerciali<br />
sono un sistema efficiente<br />
Solo il 3.3 % del traffico ticinese è imputabile ai grandi generatori<br />
Testo a cura di Disti – Associazione Distributori <strong>Ti</strong>cinesi<br />
I<br />
Centri commerciali ticinesi sono<br />
un “sistema efficiente”. Essi permettono<br />
un uso razionale del territorio,<br />
degli spostamenti e del tempo,<br />
rispondono alle attese dei consumatori,<br />
migliorano la trasparenza<br />
del mercato e generano importanti<br />
effetti positivi per l’economia locale<br />
e cantonale. Il tema dei Centri commerciali<br />
deve perciò essere affrontato<br />
nell’ottica dello sviluppo sostenibile,<br />
tenendo conto degli aspetti sociali<br />
(i consumatori e i collaboratori),<br />
economici (posti di lavoro e indotti<br />
diretti e indiretti) e ambientali. Tanto<br />
più che solo il 3.3% del traffico individuale<br />
motorizzato (TIM) annuale in<br />
<strong>Ti</strong>cino è generato dagli acquisti nei<br />
Centri commerciali.<br />
Le tesi e la richiesta dei Centri commerciali<br />
ticinesi hanno trovato una<br />
solida base nella ricerca sul «Comportamento<br />
dei consumatori in materia<br />
di mobilità nei principali centri<br />
commerciali del Cantone» realizzata<br />
nel 2007 dall’IRE (prof. Siegfried<br />
Alberton).<br />
Un sistema efficiente<br />
I sei Centri commerciali oggetto della<br />
ricerca (Serfontana, Fox Town,<br />
Parco commerciale Grancia, Centro<br />
Lugano Sud, S. Antonino e Tenero)<br />
occupano una superficie di 220’000<br />
mq (dei quali 150’000 di superficie<br />
di vendita) e danno lavoro a 2’100<br />
collaboratori (il 70% dei quali svizzeri<br />
o residenti in <strong>Ti</strong>cino). In media,<br />
sono visitati ogni giorno da 31’000<br />
consumatori con punte di 51’000 il<br />
sabato. Con una cifra d’affari di 740<br />
milioni di franchi all’anno (2006)<br />
generano il 5% del valore aggiunto<br />
cantonale.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 18<br />
La cliente “tipo” è donna e abita in un<br />
raggio di 10 km dal Centro commerciale.<br />
Per fare gli acquisti (in media<br />
più di due borse) si sposta una volta<br />
la settimana, soprattutto in auto.<br />
Eppure, il traffico generato dai Centri<br />
commerciali rappresenta, secondo<br />
i calcoli realizzati dall’IRE, “solo” il<br />
3.3% (da un minimo del 2.2 ad un<br />
massimo del 4.5%) del traffico individuale<br />
motorizzato (TIM) annuale<br />
in <strong>Ti</strong>cino,<br />
Le conclusioni dello studio IRE hanno<br />
dato robustezza alla tesi DISTI<br />
sull’efficienza del “sistema” dei Centri<br />
commerciali anche per quanto<br />
riguarda gli spostamenti dei clienti e<br />
il traffico generato dai fornitori.<br />
L’indagine demoscopia condotta<br />
sull’insieme della popolazione ticinese<br />
ha inoltre convalidato la tesi<br />
DISTI secondo la quale «i centri<br />
commerciali non danneggiano i centri<br />
cittadini e offrono opportunità<br />
anche al piccolo commercio». Non vi<br />
sarebbe infatti concorrenza tra i centri<br />
commerciali “interni” e “esterni”<br />
ai centri cittadini.<br />
Il commento della DISTI<br />
La ricerca realizzata dal prof. Alberton<br />
e dall’IRE rappresenta una solida<br />
base di conoscenza della realtà dei<br />
Centri commerciali in <strong>Ti</strong>cino. Final-
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
mente l’opinione pubblica e i politici<br />
dispongono di dati oggettivi a partire<br />
dai quali impostare la ricerca di soluzioni<br />
ai diversi aspetti, superando<br />
sterili contrapposizioni ideologiche.<br />
Per tutti, la base di partenza può<br />
essere un approccio che considera<br />
le esigenze dello sviluppo sostenibile<br />
per la società, l’economia e l’ambiente.<br />
La ricerca conferma le valutazioni<br />
della DISTI (fondate anche su<br />
ricerche analoghe in altre regioni<br />
svizzere) secondo le quali in <strong>Ti</strong>cino<br />
solo una minima parte del traffico<br />
automobilistico è generato dai Centri<br />
commerciali.<br />
Trovano così conferma anche le indicazioni<br />
del Piano Direttore cantonale<br />
(scheda R8) secondo le quali<br />
«risulta evidente che ostacolare la<br />
concentrazione di Grandi Genera-<br />
tori di Traffico (GGT) è una misura<br />
inefficace oltre che poco proporzionale»<br />
(Piano Direttore cantonale,<br />
Scheda R8, pagina 3).<br />
La DISTI è tuttavia cosciente che, nei<br />
singoli comparti, ci sono problemi<br />
(anche di traffico e ambientali) che<br />
possono essere risolti solo con la<br />
collaborazione di tutti e, per questo,<br />
conferma la disponibilità a ricercare<br />
le soluzioni più adeguate per una<br />
mobilità sostenibile dei collaboratori<br />
e dei consumatori anche attraverso<br />
un potenziamento dell’offerta di trasporti<br />
pubblici.<br />
In questo contesto deve essere discusso<br />
anche il tema dei parcheggi.<br />
La ricerca ha dimostrato che un<br />
numero insufficiente di parcheggi<br />
non modifica le scelte di mobilità e<br />
di acquisto dei consumatori che, non<br />
trovando un parcheggio, aspettano<br />
«È già un po’ datata<br />
e purtroppo non è più in<br />
grado di apprendere.»<br />
E in che condizioni è la vostra<br />
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a girare alla ricerca del posto<br />
libero con un conseguente maggiore<br />
inquinamento (gas tossici, polveri<br />
fini, rumore, ecc.).<br />
Conclusioni<br />
La DISTI auspica che i risultati della<br />
ricerca dell’IRE possano finalmente<br />
permettere di discutere e risolvere i<br />
diversi aspetti dei Centri commerciali<br />
in <strong>Ti</strong>cino in modo costruttivo. Solo il<br />
superamento delle contrapposizioni<br />
ideologiche e un approccio che tenga<br />
conto di tutti gli aspetti (in un’ottica<br />
di sviluppo sostenibile) permetteranno<br />
di trovare insieme soluzioni<br />
ragionevoli.<br />
La DISTI e i responsabili dei Centri<br />
commerciali confermano la loro disponibilità.
pronto, chi parla?<br />
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21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
Consulenze individuali su Russia ed India<br />
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Russia: 11 settembre <strong>2008</strong><br />
India: 24 settembre <strong>2008</strong><br />
Russia ed India offrono numerose opportunità d’affari, altrettanti sono però i rischi da non sottovalutare nonché le norme e gli<br />
aspetti burocratici da rispettare.<br />
Non da meno, è importante sapere come individuare il partner locale giusto e tramite quali canali distribuire i propri prodotti.<br />
Avete domande e dubbi?<br />
L’Osec propone alle aziende interessate una giornata di incontri individuali della durata di un’ora sulla Russia (11 settembre)<br />
e sull’India (24 settembre) con i suoi consulenti paese e con gli specialisti provenienti dagli Swiss Business Hub di Mosca<br />
rispettivamente di Nuova Delhi.<br />
Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività in questi Paesi o che hanno problemi concreti possono fissare un incontro<br />
individuale con gli esperti dell’Osec.<br />
Contattateci al +41 91 911 51 37 oppure tramite e-mail all’indirizzo mzurfluh@osec.ch, saremo lieti di fissarvi un appuntamento!<br />
Entrata in vigore il 1° maggio <strong>2008</strong><br />
dell’Accordo di libero scambio AELS-<br />
SACU<br />
Dopo la finalizzazione del processo di<br />
ratificazione da parte di tutte le Parti contraenti,<br />
l’accordo di libero scambio tra gli<br />
Stati dell’AELS e gli Stati dell’Unione doganale<br />
dell’Africa australe (SACU: Sudafrica,<br />
Botswana, Lesotho, Namibia, Swasiland)<br />
nonché gli accordi agricoli conclusi bilateralmente<br />
tra gli Stati dell’AELS e gli<br />
Stati della SACU sono entrati in vigore il<br />
1° maggio <strong>2008</strong>. Il Consiglio federale ha<br />
adottato con effetto a partire da detta data<br />
le modifiche delle ordinanze necessarie a<br />
tale fine.<br />
L’accordo elimina in ampia misura le<br />
discriminazioni presenti sul mercato sudafricano<br />
per i prodotti industriali e<br />
agricoli trasformati originari degli Stati<br />
dell’AELS rispetto ai prodotti comunitari<br />
risultanti dell’accordo sul commercio, lo<br />
sviluppo e la cooperazione tra il Sudafrica<br />
e l’UE, entrato in vigore nel gennaio<br />
2000. In Svizzera, i prodotti industriali<br />
originari di un Paese della SACU possono<br />
essere importati in franchigia doganale.<br />
Simultaneamente vengono messe in vigore<br />
le concessioni fissate negli accordi<br />
agricoli bilaterali per certi prodotti agricoli.<br />
Le concessioni tariffali unilaterali<br />
accordate finora a detti Stati sulla base<br />
del Sistema generalizzato delle preferenze<br />
a favore dei paesi in sviluppo sono<br />
sostituite da concessioni tariffali contrattuali.<br />
Inoltre, l’accordo contiene delle<br />
clausole evolutive concernenti i servizi,<br />
gli investimenti, la proprietà intellettuale<br />
e i mercati pubblici.<br />
L’accordo di libero scambio con gli Stati<br />
della SACU estende la rete degli accordi<br />
di libero scambio allestita dagli Stati<br />
dell’AELS con paesi terzi sin dall’inizio<br />
degli anni ’90. Poiché l’economia svizzera<br />
dipende fortemente dalle sue esportazioni<br />
a destinazione di mercati in gran parte<br />
differenziati, la conclusione di accordi di<br />
libero scambio rappresenta - contemporaneamente<br />
alla sua qualità di membro<br />
dell’OMC e alle relazioni contrattuali con<br />
l’UE - uno dei tre pilastri principali della<br />
politica della Svizzera in materia d’apertura<br />
del mercato e del miglioramento delle<br />
condizioni quadro per le relazioni com-<br />
merciali esterne della sua economia.<br />
Documentazione stampa disponibile in<br />
tedesco e in francese su www.news.admin.<br />
ch/message/?lang=it&msg-id=18441<br />
IDEA: il progetto di soluzione<br />
elettronica per gli esportatori fa<br />
grandi passi avanti<br />
Secondo il bollettino informativo IDEA n.<br />
6, il progetto IDEA lanciato dall’Amministrazione<br />
federale delle dogane (AFD) ha<br />
fatto grandi progressi.<br />
Attualmente IDEA, la “soluzione elettronica<br />
ideale per gli esportatori” è in fase<br />
di test. Da gennaio 2009, le aziende che<br />
beneficiano della procedura semplificata<br />
d’esportazione PSE potranno progressivamente<br />
essere integrate nel nuovo sistema.<br />
Dopo la fase di test, questo sistema<br />
diventerà operativo con il nome “e-dec<br />
esportazione”.<br />
Gli esportatori che desiderano approfittare<br />
di questa soluzione elettronica semplificata<br />
devono richiedere la certificazione all’AFD.<br />
Informazioni dettagliate sulla procedura<br />
saranno pubblicate nell’autunno <strong>2008</strong>.
Commercio estero<br />
Più ampi ragguagli sul progetto IDEA nonché<br />
i bollettini informativi sono disponibili<br />
sul sito dell’AFD www.ezv.admin.ch ><br />
Temi > E-dec esportazione “IDEA”<br />
N.B. Al momento della stampa di questo<br />
articolo il bollettino informativo IDEA n. 6<br />
è disponibile solo in lingua tedesca.<br />
Modifica dell’ordinanza che istituisce<br />
provvedimenti nei confronti della<br />
Repubblica Islamica dell’Iran<br />
A fine aprile il Consiglio federale ha ordinato<br />
nuove misure coercitive contro la<br />
Repubblica Islamica dell’Iran. In questo<br />
modo la Svizzera applica la risoluzione<br />
1803 del Consiglio di sicurezza dell’ONU<br />
del 3 marzo <strong>2008</strong>.<br />
Le misure coercitive che si aggiungono<br />
alle precedenti comprendono il divieto<br />
di fornitura di beni a duplice impiego,<br />
importanti sul piano nucleare, quali determinate<br />
macchine utensili, un divieto<br />
di esportazione per determinati veicoli<br />
telecomandati (droni) e missili da crociera<br />
nonché il blocco di averi e di valori<br />
patrimoniali di altre dodici imprese e di<br />
tredici persone. Inoltre, cinque iraniani<br />
non possono più entrare in Svizzera o<br />
transitare sul suo territorio. In conformità<br />
con la risoluzione 1803 è inoltre<br />
vietato adempiere alle esigenze iraniane<br />
stabilite in contratti il cui contenuto è<br />
contemplato dalle sanzioni. Si intende<br />
in proposito, per esempio, le garanzie<br />
bancarie.<br />
Il divieto di fornitura di armamenti provenienti<br />
dall’Iran, già deciso nella risoluzione<br />
1747 (2007) del Consiglio<br />
di sicurezza, è stato parimenti ripreso<br />
nell’ordinanza. La Svizzera finora ha<br />
eseguito questo divieto basandosi sulle<br />
disposizioni della legge sul materiale bellico<br />
e su quelle della legge sulle armi.<br />
Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha<br />
approvato nuove sanzioni poiché la Repubblica<br />
Islamica dell’Iran non ha ottemperato<br />
alle sue richieste di sospendere<br />
il programma nucleare. Quale Stato<br />
membro dell’ONU la Svizzera è tenuta<br />
a eseguire le decisioni del Consiglio di<br />
sicurezza dell’ONU.<br />
Le attuali sanzioni dell’ONU comprendono<br />
divieti di consegna di determinati beni<br />
e di fornitura di prestazioni di servizi<br />
nel settore della tecnologia nucleare e<br />
missilistica nonché il blocco di averi e di<br />
risorse economiche di 23 aziende iraniane<br />
e di 27 persone fisiche.<br />
Le persone e le istituzioni che detengono<br />
o amministrano averi, oppure sono a<br />
conoscenza di risorse economiche, pre-<br />
sumibilmente rientranti nel campo d’applicazione<br />
delle sanzioni, devono dichiarare<br />
tali averi o risorse senza indugio alla<br />
Segreteria di Stato dell’economia SECO.<br />
Più ampi ragguagli: www.seco.admin.ch<br />
> Temi > Politica economica esterna ><br />
Sanzioni/Embarghi<br />
Svizzera/UE: più facile immissione<br />
sul mercato degli apparecchi di<br />
radiocomunicazione<br />
Dal 15 maggio <strong>2008</strong> sono cadute le barriere<br />
tra la Comunità europea e la Svizzera<br />
in materia di immissione sul mercato di<br />
apparecchi di radiocomunicazione, quali<br />
ad esempio i giochi telecomandati e i<br />
microfoni senza filo: il Consiglio federale<br />
ha infatti approvato questi cambiamenti,<br />
compiendo un ulteriore passo verso l’applicazione<br />
nel nostro Paese del cosiddetto<br />
principio del “Cassis de Dijon”.<br />
A partire da metà maggio, gli apparecchi<br />
di radiocomunicazione possono essere<br />
immessi sul mercato svizzero alle stesse<br />
condizioni vigenti nei Paesi della Comunità<br />
europea. In particolare, ciò significa che<br />
gli apparecchi che non possono essere utilizzati<br />
nel nostro Paese potranno comunque<br />
essere venduti al suo interno. Fermo<br />
restando che, in linea con quanto avviene<br />
nella Comunità europea, l’imballaggio<br />
dell’apparecchio rechi l’indicazione dei<br />
Paesi nei quali esso può essere impiegato.<br />
Queste nuove regole valgono per tutti gli<br />
apparecchi acquistati nei negozi, ma anche<br />
per quelli ordinati via catalogo o via Internet.<br />
In questi ultimi due casi, le informazioni<br />
normalmente visibili sull’imballaggio<br />
dovranno essere fornite al consumatore in<br />
altra forma.<br />
Inoltre, gli apparecchi di radiocomunicazione<br />
possono essere immessi sul<br />
mercato soltanto a condizione che soddisfino<br />
alcune esigenze d’ordine tecnico,<br />
affinché non interferiscano con altri<br />
apparecchi, siano sufficientemente resistenti<br />
alle interferenze elettromagnetiche<br />
provenienti dall’esterno e offrano tutte le<br />
garanzie necessarie a un utilizzo efficace<br />
delle frequenze radioelettriche e alla<br />
sicurezza elettrica.<br />
Infine, gli apparecchi destinati ai radioamatori<br />
non devono più essere bloccati<br />
alla trasmissione sulle frequenze superiori<br />
ai 30 MHz. Non cambiano, tuttavia,<br />
le condizioni per la messa a disposizione<br />
di questi apparecchi (vendita limitata ai<br />
radioamatori titolari di una concessione<br />
valida) e per il loro utilizzo (obbligo di<br />
concessione, bande di frequenze prestabilite).<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 22<br />
UE-USA: mutuo riconoscimento delle<br />
norme di sicurezza doganali<br />
Le autorità doganali americane e la Commissione<br />
europea hanno adottato una tabella<br />
di marcia comune volta al reciproco<br />
riconoscimento dei programmi di sicurezza<br />
doganale.<br />
Questo riconoscimento vale essenzialmente<br />
per il programma americano Customs-Trade<br />
Partnership Against Terrorism (C-TPAT)<br />
ed il programma europeo di certificazione<br />
OEA (operatore economico autorizzato).<br />
Grazie all’accordo in materia di mutuo<br />
riconoscimento, le aziende che soddisfano<br />
le prescrizioni del programma di sicurezza<br />
nel loro Paese adempieranno automaticamente<br />
anche le condizioni imposte<br />
dal corrispondente programma nell’altro<br />
Paese. In questo modo basterà soddisfare<br />
le misure di un unico programma per<br />
beneficiare delle facilitazioni doganali sia<br />
negli USA che nell’UE.<br />
Comunicato stampa della Commissione<br />
europea “U.S. Customs and Border Protection<br />
and European Commission adopt<br />
the joint roadmap towards mutual recognition<br />
trade partnership programs”:<br />
http://ec.europa.eu/taxation_customs/<br />
resources/documents/common/whats_<br />
new/ec-us_joint_roadmap_en.pdf<br />
Previsioni economiche di primavera<br />
<strong>2008</strong>-2009: la crescita rallenta, le<br />
pressioni sui prezzi sono preoccupanti<br />
ma, nell’insieme, l’UE resiste<br />
piuttosto bene alle turbolenze esterne<br />
In base alle previsioni economiche di<br />
primavera della Commissione la crescita<br />
dell’economia dell’Unione europea dovrebbe<br />
rallentare al 2% nel <strong>2008</strong> e all’1,8% nel<br />
2009, a fronte del 2,8% nel 2007 (rispettivamente<br />
1,7% e 1,5% nell’area dell’euro a<br />
fronte del 2,6% nel 2007). Questa crescita<br />
moderata deriva dal persistere della crisi<br />
nei mercati finanziari, dal rallentamento<br />
marcato dell’economia statunitense e<br />
dall’impennata dei prezzi dei prodotti di<br />
base, tutti fattori determinanti per l’attività<br />
economica mondiale. L’economia dell’UE<br />
resiste relativamente bene grazie a dei<br />
fondamentali solidi e dovrebbe creare 3<br />
milioni di nuovi posti di lavoro nel biennio<br />
<strong>2008</strong>-2009, che si aggiungono ai 7 milioni<br />
e mezzo creati nel biennio 2006-2007.<br />
Tuttavia quest’anno l’inflazione dei prezzi<br />
al consumo dovrebbe salire temporaneamente<br />
al 3,6% nella UE, a fronte del 2,4%<br />
nel 2007, a causa del notevole rialzo dei<br />
prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari,<br />
prima di scendere secondo le previsioni<br />
al 2,4% nel 2009 (i dati corrispondenti
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
per l’area dell’euro sono il 3,2% e il 2,2%<br />
a fronte del 2,1% nel 2007).<br />
Maggiori informazioni sono disponibili<br />
sul sito: http://ec.europa.eu/economy_finance/eu_economic_situation/eu_economic_situation5857_en.htm<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione europea può essere<br />
consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/649)<br />
REACH: fissati i costi di registrazione<br />
delle sostanze chimiche<br />
Sono stati adottati e pubblicati i costi di registrazione,<br />
valutazione ed autorizzazione<br />
delle sostanze chimiche secondo le nuove<br />
procedure di registrazione di REACH.<br />
I costi di registrazione varieranno in base<br />
al quantitativo di sostanze prodotte o<br />
importate annualmente: essi vanno infatti<br />
dai 1’600 euro per le sostanze prodotte<br />
in quantità inferiori alle 10 tonnellate ai<br />
31’000 euro per quelle prodotte in quantità<br />
superiore alle 1’000 tonnellate. Degli<br />
sconti fino al 90% saranno accordati alle<br />
imprese di piccole dimensioni, mentre le<br />
imprese che coopereranno in un’unica<br />
procedura amministrativa beneficeranno<br />
di una riduzione del 25%. La registrazione<br />
di prodotti intermedi avrà invece altri<br />
costi, ridotti.<br />
Oneri e tariffe sono percepiti dall’Agenzia<br />
europea per le sostanze chimiche (ECHA)<br />
a partire dal 1° giugno <strong>2008</strong>.<br />
Sito web ECHA: http://echa.europa.eu/<br />
home_it.asp<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione europea può invece essere<br />
consultato su http://europa.eu/rapid/<br />
searchAction.do (ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/582).<br />
Rapporto annuale RAPEX: in aumento<br />
il numero di prodotti pericolosi<br />
Nel 2007, il sistema europeo d’allerta<br />
rapido RAPEX (Rapid Alert System for<br />
Non-Food Products) ha notificato più di<br />
1’600 prodotti pericolosi. Ancora una volta,<br />
la Cina si riconferma come il principale<br />
esportatore di merci pericolose. Il numero<br />
di prodotti pericolosi ritirati dal mercato<br />
europeo è aumentato del 53% rispetto<br />
all’anno precedente.<br />
Secondo il rapporto annuale della Commissione<br />
europea sul sistema d’allerta<br />
rapido RAPEX, le notifiche sono passate<br />
da 1’051 nel 2006 a 1’605 l’anno scorso.<br />
I giocattoli (417), i veicoli motorizzati<br />
(197) e le apparecchiature elettriche<br />
(156) sono all’origine di più della metà<br />
delle notifiche del 2007.<br />
Più di un prodotto su tre era o un giocattolo<br />
o un articolo di puericoltura.<br />
Il sistema RAPEX consente la messa in<br />
rete delle autorità di sorveglianza degli<br />
Stati membri: se in uno Stato viene rilevato<br />
un problema con un prodotto, le autorità<br />
nazionali di sorveglianza trasmettono l’informazione<br />
a Bruxelles.<br />
Produttori e distributori sono obbligati<br />
per legge ad avvertire il sistema RAPEX se<br />
uno dei loro prodotti può costituire una<br />
minaccia. Ogni settimana RAPEX pubblica<br />
una lista nera su Internet. Queste informazioni<br />
vengono inviate istantaneamente alle<br />
autorità, ai distributori ed alle organizzazioni<br />
di protezione dei consumatori di 30<br />
paesi europei.<br />
Sito web di RAPEX: http://ec.europa.eu/<br />
consumers/safety/rapex/index_en.htm<br />
Più ampi ragguagli sulla protezione dei<br />
consumatori nell’UE: http://ec.europa.eu/<br />
consumers/index_it.htm<br />
Slovacchia: vicina all’adesione all’euro<br />
Secondo la Commissione europea, la Slovacchia<br />
soddisfa i criteri d’adesione alla<br />
zona euro. Se in luglio il Consiglio dei ministri<br />
finanziari dell’UE dovesse allinearsi<br />
alla posizione della Commissione, niente<br />
si opporrà più all’introduzione alla moneta<br />
unica in Slovacchia. L’euro dovrebbe sostituire<br />
la corona già a gennaio 2009.<br />
La Commissione ritiene che la Slovacchia<br />
adempia ai criteri di convergenza di Maastricht<br />
in tutti i suoi punti essenziali. Il paese<br />
è quindi pronto ad introdurre l’euro già<br />
il 1° gennaio 2009, ma deve proseguire i<br />
suoi sforzi per mantenere bassa l’inflazione<br />
e prefissarsi degli obiettivi più ambiziosi in<br />
materia di consolidamento delle finanze<br />
pubbliche.<br />
La Banca centrale, invece, mette in questione<br />
lo stato di preparazione all’euro<br />
da parte della Slovacchia sia per quanto<br />
riguarda l’inflazione sia per la situazione<br />
delle finanze pubbliche.<br />
L’ECOFIN prenderà una decisione a luglio<br />
e dovrà fissare il tasso di conversione della<br />
corona slovacca/euro.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione europea può essere<br />
consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/715)<br />
Milano sede di Expo 2015<br />
Milano è stata scelta quale sede dell’Esposizione<br />
Universale 2015. Con tale evento,<br />
la capitale lombarda vuole mettersi al<br />
servizio della crescita del Paese.<br />
Il Comune prevede un investimento di<br />
circa 20 miliardi di euro entro il 2015,<br />
di cui 11 miliardi saranno spesi nella<br />
realizzazione di importanti infrastrutture<br />
necessarie allo sviluppo della città affinché<br />
possa ospitare l’Expo 2015.<br />
Nell’estate <strong>2008</strong> sarà presentato un vero e<br />
proprio “masterplan” che definirà i singoli<br />
progetti e il lavoro dei prossimi anni.<br />
Sono attesi 29 milioni di visitatori, che dovrebbero<br />
far affluire nelle casse della capitale<br />
lombarda ben 44 miliardi di euro.<br />
Per maggiori informazioni: www.milanoexpo-2015.com<br />
I sei settori manifatturieri più<br />
competitivi in Europa<br />
I sei settori manifatturieri più competitivi<br />
nell’UE-25 sono: prodotti farmaceutici,<br />
macchine e apparecchiature, aeromobili<br />
e veicoli spaziali, prodotti minerali non<br />
metalliferi, stampa ed editoria, strumenti<br />
scientifici. È quanto riferisce nelle sue<br />
conclusioni lo studio della Commissione<br />
“EU industrial structure 2007 – Challenges<br />
and opportunities” (Struttura industriale<br />
dell’UE nel 2007 – Sfide e opportunità),<br />
che analizza la competitività dell’economia<br />
europea da una prospettiva settoriale<br />
sulla base delle cifre delle esportazioni sia<br />
all’interno che all’esterno dell’UE.<br />
Lo studio può essere scaricato in formato<br />
pdf dal sito http://ec.europa.eu/enterprise/enterprise_policy/competitiveness/2_<br />
indics/indics_compet.htm<br />
Adesione dell’Ucraina all’OMC<br />
Il 16 maggio <strong>2008</strong>, l’Ucraina è diventata il<br />
152° membro dell’Organizzazione mondiale<br />
del commercio (OMC). Il paese si<br />
è pertanto impegnato ad adattare le sue<br />
tariffe doganali e le disposizioni che regolamentano<br />
il commercio delle merci e dei<br />
servizi alle esigenze dell’OMC.<br />
Dovrebbe pertanto seguire una diminuzione<br />
generalizzata dei dazi doganali e un<br />
migliore accesso a taluni settori dei servizi<br />
(quali le telecomunicazioni, i servizi finanziari,<br />
la sanità, il turismo e la logistica).<br />
Il relativo comunicato stampa dell’OMC<br />
“Ukraine to join WTO on 16 May <strong>2008</strong>”<br />
è disponibile su www.wto.org/english/<br />
news_e/news08_e/acc_ukraine_<br />
apr08_e.htm<br />
Per ulteriori ragguagli sull’Ucraina e le<br />
sue relazioni commerciali con la Svizzera<br />
si invita a consultare il sito web dell’Osec<br />
www3.osec.ch/laenderseite/ua
Commercio estero<br />
Dubai costruisce un quartiere “verde”<br />
Dubai ha appena lanciato il “Mohammed<br />
Bin Rashid Gardens”, il primo grande<br />
progetto nazionale di sviluppo urbano che<br />
vedrà la luce secondo criteri ecologici.<br />
È prevista la costruzione su 82 km2 di<br />
quattro complessi attorniati da ampi spazi<br />
verdi, che occuperanno ben il 73% della<br />
superficie:<br />
• la “Casa della Saggezza”: uffici di traduzione,<br />
biblioteche, locali per organizzazioni<br />
internazionali, giardini del sapere,<br />
università internazionali, istituti di storia<br />
e di scienze, una moschea;<br />
• la “Casa dell’Umanità”: locali per l’organizzazione<br />
umanitaria di Mohammed<br />
Bin Rashid, l’UNICEF ed altre organizzazioni<br />
di pubblica utilità, il museo della<br />
luce, il museo della civiltà umana;<br />
• la “Casa della natura”: giardini familiari,<br />
parchi a tema, istituti di scienze naturali,<br />
alberghi, fitness club, zoo, giardini botanici,<br />
cliniche di medicina alternativa;<br />
• la Casa del commercio”: uffici per aziende<br />
internazionali, banche, assicurazioni,<br />
enti di formazione (in particolare nel<br />
settore finanziario).<br />
Più ampie informazioni sono disponibili<br />
su: www.eyeofdubai.com/v1/news/newsdetail-20736.htm<br />
Arabia Saudita: riduzione dei dazi<br />
doganali per i prodotti alimentari e i<br />
materiali da costruzione<br />
L’Arabia Saudita ha annunciato una riduzione<br />
dei dazi doganali per quanto<br />
concerne gli alimentari e i materiali da<br />
costruzione. Secondo il governo saudita<br />
queste misure dovrebbero permettere di<br />
frenare il rincaro e la perdita del potere<br />
d’acquisto della popolazione. Questa riduzione<br />
del dazio riguarderà ben 180 prodotti<br />
importati: i dazi passeranno dal 20 al<br />
5% per entrambe le categorie di prodotto,<br />
per quanto riguarda il grano e i prodotti<br />
derivati il dazio passerà dal 25 allo 0%<br />
poiché l’Arabia Saudita intende rinunciare<br />
alla coltura del grano su larga scala. Questa<br />
riduzione dei dazi sarà mantenuta per<br />
un periodo di almeno tre anni.<br />
Cina: nuova legge sull’arbitrato dei<br />
conflitti di lavoro<br />
Il 1° maggio <strong>2008</strong> in Cina è entrata in<br />
vigore una nuova legge sulla mediazione<br />
e l’arbitrato di conflitti sul posto di lavoro.<br />
La nuova legge va a completare il diritto<br />
del lavoro sinora in vigore.<br />
Le parti sono libere di scegliere la commissione<br />
di conciliazione dell’azienda al<br />
fine di risolvere il conflitto tramite mediazione.<br />
Se non vi è conciliazione tra le parti, la domanda<br />
d’arbitrato potrà essere depositata<br />
presso la commissione d’arbitrato per i<br />
conflitti di lavoro, che dovrà prendere una<br />
decisione entro 45 giorni.<br />
Se il lavoratore concorda con la decisione<br />
della Commissione, entro 15 giorni dalla<br />
notifica della decisione, può depositare<br />
domanda davanti al Tribunale del popolo<br />
competente in materia.<br />
Ulteriori ragguagli sono disponibili sul sito<br />
web del Ministero del commercio “Law<br />
on Labour Dispute Mediation and Arbitration”<br />
http://tradeinservices.mofcom.gov.<br />
cn/en/b/2007-12-29/27880.shtml<br />
Il governo indiano ha previsto diverse<br />
riduzioni fiscali e doganali nel suo<br />
budget <strong>2008</strong>-2009<br />
Ecco le più importanti<br />
• Riduzione dal 7,5 al 5% dei dazi doganali<br />
sulle importazioni effettuate nel<br />
quadro di un progetto (i progetti relativi<br />
alla produzione di energia sottostanno<br />
però ad una tassa supplementare –<br />
Special Additional Duty - del 4%; unica<br />
eccezione: grossi progetti).<br />
• Riduzione dal 10 al 5% dei dazi doganali<br />
su vari medicinali vitali nonché sulle sostanze<br />
necessarie alla loro produzione.<br />
• Riduzione della Central Sales Tax dal 3<br />
al 2% (imposta sulla cifra d’affari percepita<br />
dal governo federale sulle vendite<br />
effettuate tra Stati federali dell’Unione).<br />
Il nuovo tasso sarà applicato retroattivamente<br />
al 1° aprile <strong>2008</strong>.<br />
Informazioni sul budget <strong>2008</strong>-2009 sono<br />
disponibili su http://indiabudget.nic.in/<br />
ub<strong>2008</strong>-09/ubmain.htm<br />
I punti chiave e l’elenco dei nuovi tassi<br />
possono essere visionati alla pagina http://<br />
indiabudget.nic.in/ub<strong>2008</strong>-09/bh/bh1.<br />
pdf<br />
Messico: ampliamento del porto<br />
container di Punta Colonet<br />
L’ampliamento del porto container di Punta<br />
Colonet, nello Stato della Bassa California,<br />
è previsto da anni e ora sta prendendo<br />
forma: il progetto, il cui costo stimato<br />
ammonta a vari miliardi di dollari, sarà<br />
verosimilmente messo a concorso a luglio<br />
<strong>2008</strong>.<br />
Il nuovo porto in acque profonde dovrebbe<br />
essere operativo dal 2010. La capacità<br />
di carico/scarico di questo megaporto<br />
è valutata a ben 10 milioni di container<br />
l’anno, soprattutto da e per gli Stati Uniti.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 24<br />
Il Paese spera di poter riversare su Punta<br />
Colonet i container attualmente operativi<br />
a Long Beach e a Los Angeles, che stanno<br />
raggiungendo il limite di capacità.<br />
L’investimento necessario all’ampliamento<br />
di Punta Colonet è valutato a 4 miliardi<br />
di dollari. Un budget complementare di<br />
12 miliardi di dollari circa consentirà di<br />
costruire una via ferrata che collegherà<br />
Punta Colonet alla California, nonché una<br />
via rapida, dei parchi industriali, degli<br />
alloggi e degli alberghi a Punta Colonet e<br />
nelle vicinanze.<br />
Per più ampi ragguagli: www.portworld.<br />
com/news/<strong>2008</strong>/04/71201<br />
I 100 marchi più importanti al mondo<br />
In un’economia sempre più globalizzata, i<br />
marchi assumono un’importanza sempre<br />
maggiore. La classifica “BrandZ Top 100”<br />
firmata da Millard Brown riporta i 100<br />
brand più potenti del mercato mondiale.<br />
Google è il marchio più potente: stimato<br />
a 86,1 miliardi di dollari ( il 30% in più<br />
dell’anno scorso), guida nuovamente la<br />
classifica. Al secondo posto si posiziona<br />
General Electric (USD 71,4 Mrd.; +15%),<br />
seguita da Microsoft (USD 70,9 Mrd.,<br />
+29%). Tra le Top Ten figurano anche<br />
Coca-Cola, China Mobile, IBM, Apple, Mc-<br />
Donald’s, Nokia e Marlboro.<br />
Un grande passo avanti è stato fatto da<br />
BlackBerry (+390%), Apple (+123%),<br />
Amazon (+93%), China Construction<br />
Bank (+82%) e Vodafone (+75%).<br />
Sono invece solo due i marchi svizzeri<br />
tra le Top 100: UBS, che si piazza al 64°<br />
posto (-3%) e Cartier, in 80° posizione<br />
(+32%).<br />
Il comunicato stampa di Millard Brown<br />
“BrandZ Top 100 Brands Shows Dramatic<br />
Growth in the Financial Power of Brands”<br />
fornisce più ampi ragguagli e può<br />
essere visionato online in format pdf su<br />
www.millwardbrown.com/Sites/Optimor/<br />
Media/Pdfs/en/BrandZ/BrandZ-<strong>2008</strong>-<br />
PressRelease.pdf<br />
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<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 26<br />
Nuovo look per il sito di arcobaleno!<br />
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portale internet della Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino e Moesano (CTM)<br />
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Il nuovo sito permette di trovare rapidamente<br />
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arcobaleno e del viaggiare<br />
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interattività. Il nuovo sito permette<br />
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Il nuovo sito rispecchia totalmente<br />
alcuni dei valori della CTM quali mobilità<br />
e flessibilità e rappresenta un in-<br />
terlocutore moderno, vicino e diretto<br />
per gli utenti di oggi e di domani.<br />
www.arcobaleno.ch, abbinato al sito degli<br />
orari www.ti.ch/trasporti, è la scelta<br />
giusta per entrare nel mondo della<br />
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e Moesano<br />
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27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
Pace sociale<br />
quale elemento fondamentale<br />
del sistema economico svizzero<br />
Consiglio economico allargato della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Giovedì 12 giugno <strong>2008</strong>, dalle ore 16.30, presso l’Hotel la Perla di Agno<br />
Eventi<br />
Il 19 luglio 1937 rappresenta una data storica per il nostro Paese: i sindacati e l’Unione padronale svizzera delle imprese metalmeccaniche<br />
siglarono un patto di pace sociale. In pratica i sindacati promisero di non ricorrere a scioperi e i datori di lavoro si<br />
impegnarono a risolvere con la trattativa i conflitti fra le parti. Per circa 70 anni abbiamo quindi goduto di una vera e propria<br />
pace del lavoro, che ha permesso di trovare soluzioni soddisfacenti per tutti attraverso lo strumento della trattativa.<br />
Ma ultimamente si è assistito ad un periodo piuttosto turbolento, caratterizzato da diversi duri conflitti tra le parti sociali. Basti<br />
pensare alle tensioni legate al contratto collettivo di lavoro del settore edilizio e allo sciopero dei lavoratori delle Officine delle<br />
Ferrovie federali svizzere di Bellinzona.<br />
Abbiamo voluto organizzare questo incontro per riflettere su più interrogativi che sorgono spontanei: la pace sociale è minacciata<br />
dal fatto che i lavoratori hanno “rispolverato” il loro diritto di scioperare? Più in generale, la pace sociale ha ancora un<br />
senso oggi? Qual’è la sua funzione in un sistema economico con sempre maggiori implicazioni internazionali? A queste ed altre<br />
domande cercheranno di rispondere i prestigiosi ospiti dell’edizione <strong>2008</strong> del Consiglio economico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />
Cari attori dell’economia, vi aspettiamo numerosi.<br />
Luca Albertoni<br />
Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Programma:<br />
16.30 Saluto di benvenuto<br />
Franco Ambrosetti<br />
Presidente <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
16.40 - 17.10 “Ha ancora senso parlare di pace sociale?”<br />
Rolf Bloch<br />
già Presidente del Consiglio d’amministrazione<br />
della Camille Bloch SA e mediatore nel caso<br />
Swissmetal di Reconvilier<br />
17.10 - 18.30 Tavola rotonda moderata da<br />
Giancarlo Dillena<br />
Direttore Corriere del <strong>Ti</strong>cino<br />
con:<br />
Rolf Bloch<br />
Renzo Ambrosetti<br />
Co-Presidente UNIA<br />
Renato Ricciardi<br />
Vice-segretario cantonale OCST<br />
Franco Ambrosetti<br />
Presidente <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Aleardo Cattaneo<br />
Amministratore delegato<br />
Ferriere Cattaneo SA<br />
Membro Ufficio presidenziale <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
18.30 Conclusioni<br />
Luca Albertoni<br />
Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
al termine Ricco aperitivo<br />
Altre informazioni possono essere richieste<br />
alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 30, Fax +41 91 911 51 12, gorica@cci.ch
Eventi<br />
Il clima degli investimenti<br />
nella Repubblica Ceca<br />
di Lisa Pantini<br />
Si è tenuto il 23 aprile scorso a<br />
Lugano presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> il seminario<br />
d’approfondimento sulla Repubblica<br />
Ceca che, alla presenza di una<br />
trentina di persone, ha riscosso un<br />
ottimo successo. La delegazione ceca è<br />
stata ricevuta dal Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Luca<br />
Albertoni e dal Responsabile Osec <strong>Ti</strong>cino,<br />
Jean-Antoine Wild. Il pomeriggio ha<br />
messo in luce diversi aspetti dell’economia<br />
e della politica ceca, presentando<br />
molteplici occasioni per instaurare contatti<br />
d’affari con esponenti della delegazione<br />
ceca, da parte degli imprenditori<br />
ticinesi presenti.<br />
Sono intervenuti:<br />
• Radoslav KlepáČ, Consigliere commerciale<br />
dell’Ambasciata della Repubblica<br />
Ceca in Svizzera, che ha tenuto un<br />
brillante discorso introduttivo su “La<br />
situazione economica della Repubblica<br />
Ceca”,<br />
• Eva Bernardová, Responsabile per la<br />
Germania del Sud, la Svizzera e l’Austria<br />
di CzechInvest, che ha illustrato<br />
distintamente il “Clima degli investimenti<br />
nella Repubblica Ceca”,<br />
• Mischa Mensik, Avvocato, Studio le-<br />
La delegazione ceca intervenuta il 23 aprile scorso<br />
gale RMH di Meggen, ha spiegato gli<br />
“Aspetti giuridici degli investimenti in<br />
Repubblica Ceca”.<br />
Si sono poi susseguite numerose testimonianze<br />
di imprenditori cechi, che<br />
con le loro esperienze pratiche hanno<br />
esposto le opportunità di collaborazione<br />
possibili:<br />
• Zdenek Sponar, CEO dell’azienda ZE-<br />
TOR Deutschland GmbH, produzione<br />
e commercializzazione di trattori e<br />
macchinari agricoli,<br />
• Petr Janak, Direttore INOTEX Ltd di<br />
Praga – azienda che opera nel settore<br />
tessile-industriale, producendo<br />
soprattutto indumenti per il settore<br />
manifatturiero, anche con tessuti<br />
speciali, ad esempio ignifughi – e<br />
membro del comitato direttivo di ATOK<br />
Association, Associazione che riunisce<br />
aziende che operano nel ramo tessile,<br />
• Vladimir Vancl, Kolovrat, Direttore CM,<br />
s.r.o. di Praga – azienda che opera nel<br />
settore tessile-beni di lusso, producendo<br />
stoffe per rivestimenti interni di<br />
hotel di alto standing – e membro di<br />
ATOK Association,<br />
• Monica Telecka, project manager del<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 28<br />
Fashion College di Praga, scuola di<br />
design e di moda.<br />
La Repubblica Ceca è uno Stato democratico<br />
dell’Europa centro-orientale, che<br />
confina a sud-est con la Slovacchia, a sud<br />
con Austria, a ovest con la Germania e a<br />
nord con la Polonia, tra i più dinamici tra<br />
quelli che hanno aderito all’UE il 1° maggio<br />
2004. La Repubblica Ceca e la Slovacchia,<br />
sono nate il 1º gennaio 1993 dalla<br />
divisione pacifica della Cecoslovacchia<br />
(che già dal 1990 aveva assunto il nome<br />
di Repubblica Federativa Ceca e Slovacca).<br />
Già da molti anni lo Stato fa parte di<br />
varie organizzazioni internazionali, quali:<br />
ONU, NATO, WTO, UNESCO, ecc.. I maggiori<br />
partner commerciali della Cechia<br />
sono al momento Germania, Slovacchia,<br />
Austria, Italia, Francia, Polonia e Gran<br />
Bretagna, La Svizzera occupa il 17° posto<br />
di questa classifica, con 2.9 miliardi di<br />
franchi quale cifra d’affari. L’economia<br />
in rialzo, le buon previsioni di crescita<br />
e l’insediamento di molte aziende estere<br />
in loco, fanno di questo Stato un ottimo<br />
partner d’affari.<br />
Di seguito alcuni indirizzi di siti web informativi<br />
presentati durante l’incontro:<br />
• www.doingbusiness.cz, propone sinteticamente<br />
tutte le informazioni necessarie<br />
sul fare affari in Repubblica Ceca;<br />
• www.hst.cz, sito web della Camera di<br />
commercio Svizzera – Ceca a Praga;<br />
• www.czechinvest.org, è l’indirizzo del<br />
sito dell’agenzia di sviluppo d’affari e<br />
d’investimento della Repubblica ceca,<br />
creata nel 1992 dal Ministero dell’industria<br />
e del commercio ceco;<br />
• www.rhm-advo.ch, per tutte le questioni<br />
giuridiche inerenti la Repubblica Ceca.<br />
INFORMAZIONI CHIAVE:<br />
Superficie: 78.860 Km<br />
Popolazione: 10.3 milioni di<br />
abitanti<br />
Capitale: Praga<br />
Lingua: ceco<br />
Inflazione: 3.1% nel 2004<br />
Settori trainanti<br />
dell’economia: tecnologico,<br />
elettronico, automobilistico, farmaceutico-chimico,<br />
metallurgico,<br />
tessile
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
Congresso Internazionale<br />
in alta definizione<br />
Dal 2 al 7 giugno <strong>2008</strong> ha avuto<br />
luogo a Lugano, il 10° Congresso<br />
Internazionale sul Linfoma Maligno,<br />
il più grande evento congressuale<br />
in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Circa 3’000 medici ed accompagnatori,<br />
oltre 15’000 pasti, 20’000 slide di<br />
power point e contributi audiovisivi,<br />
32 PC collegati in rete, 400 ore di conferenze,<br />
sono alcuni numeri di questo<br />
evento.<br />
Per l’edizione <strong>2008</strong>, Electronic Studio,<br />
azienda di Camorino specializzata nell’allestimento<br />
tecnico di congressi ed eventi,<br />
Vita dei Soci<br />
Attualmente traduciamo simultaneamente in 16 lingue,<br />
ci stiamo attrezzando per le restanti.<br />
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ha trasformato l’auditorio di Lugano in<br />
un centro congressuale con proiezioni in<br />
Alta Definizione, (HD).<br />
L’aggiornamento tecnico, in collaborazione<br />
con il Palazzo dei Congressi, ha offerto<br />
a migliaia di specialisti provenienti da<br />
tutto il mondo la qualità delle immagini<br />
in alta definizione.<br />
Di grande importanza per la condivisione<br />
di nuove terapie, l’alta definizione<br />
ha, inoltre, consentito ai partecipanti<br />
di osservare le tecniche mediche con<br />
immagini migliori: più nitide, più chiare,<br />
con maggiori dettagli e una più accurata<br />
riproduzione dei colori.<br />
L’Alta Definizione sta cambiando il modo<br />
in cui osserviamo le cose.<br />
Questa tecnologia è fondamentale anche<br />
nel settore congressuale e posiziona Lugano<br />
tra le località congressuali “tecnicamente<br />
più aggiornate”.<br />
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Dal 1987 ci occupiamo di tecnica congressuale,video conferenza ed eventi.
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 30<br />
La SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino compie 90 anni<br />
ma è in ottima forma<br />
Durante l’Assemblea generale ordinaria della Società svizzera impresari costruttori Sezione<br />
<strong>Ti</strong>cino (SSIC TI), svoltasi a Lugano lo scorso 8 maggio, è stato nominato il nuovo Presidente per<br />
il prossimo quadriennio. Si tratta dell’Ing. Cleto Muttoni, che succede all’Ing. Dante Gilardi a<br />
conclusione del suo mandato presidenziale (2000-<strong>2008</strong>)<br />
di Lisa Pantini<br />
Un anno importante e ricco di<br />
successi il 2007. Le cifre lo dimostrano,<br />
i fatti pure.<br />
Oltre alle quadriennali nomine statutarie,<br />
la SSIC TI ha festeggiato in<br />
quest’assemblea i 90 anni di esistenza<br />
(1918 – <strong>2008</strong>), con un cambio al vertice:<br />
il nuovo Presidente eletto è l’Ing.<br />
Cleto Muttoni di Faido.<br />
“La SSIC TI è un’associazione sana”,<br />
così l’ha definita il Presidente uscente<br />
Ing. Dante Gilardi, “che si impegna per<br />
i propri associati e per la difesa del<br />
settore ticinese della costruzione”. Le<br />
cifre che hanno caratterizzato il settore<br />
principale della costruzione in <strong>Ti</strong>cino<br />
nel 2007, si possono così riassumere:<br />
• cifra d’affari di circa 839 milioni di<br />
franchi, aumentata rispetto al 2006<br />
del 14,9% e ripartita in 286 milioni<br />
per il genio civile e 553 per l’edilizia,<br />
dei quali 409 per la costruzione di<br />
alloggi;<br />
• investimento per l’acquisto di macchinari<br />
e attrezzature di circa 15.15<br />
milioni, con un aumento rispetto<br />
all’anno precedente pari al 33,6%.<br />
La manodopera, secondo i dati della<br />
Commissione paritetica cantonale<br />
dell’edilizia, è aumentata in un anno<br />
del 6,7%, situandosi per il 2007 a<br />
6’879 unità.<br />
Le riserve di lavoro, dato importante<br />
poiché indicativo dell’evoluzione a<br />
breve termine, segnano una leggera<br />
flessione nel valore generale (-7.9%)<br />
con però ancora un buon incremento
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
del 16.5% per l’edilizia. La diminuzione<br />
registrata nel genio civile (-29.4%)<br />
deve essere relativizzata poiché nel<br />
2006 si è registrata una grande sovrapposizione<br />
di appalti del Cantone (galleria<br />
Vedeggio-Cassarate a Lugano e termovalorizzatore<br />
dei rifiuti a Giubiasco)<br />
e di AlpTransit (lavori preliminari alla<br />
Galleria di base del Monte Ceneri).<br />
Un aspetto molto importante riferito alla<br />
politica padronale riguarda la questione<br />
del Contratto Nazionale Mantello (CNM)<br />
nell’edilizia principale. Dopo la disdetta<br />
del CNM da parte della SSIC, avvenuta<br />
il 30 settembre 2007, lo scorso 14<br />
aprile, dopo una serie di mediazioni,<br />
è stato raggiunto un nuovo accordo<br />
di contratto, ratificato dall’Assemblea<br />
nazionale dei delegati SSIC del 29 aprile<br />
ed entrato in vigore il 1° maggio <strong>2008</strong>.<br />
Su questa delicata vertenza, il <strong>Ti</strong>cino si<br />
è messo in buona luce, svolgendo un<br />
ruolo predominante nello stipulare, già<br />
il 18 febbraio scorso, un accordo pon-<br />
Cleto Muttoni<br />
te con i sindacati locali, facendo così<br />
pressione sulla casa madre di Zurigo<br />
per la conclusiva soluzione della difficile<br />
vertenza. La pace sociale è quindi<br />
arrivata, grazie anche all’intercessione<br />
e all’operato della sezione ticinese degli<br />
impresari costruttori.<br />
Oltre all’impegnativa gestione corrente,<br />
l’Associazione di categoria è attiva<br />
anche su molti altri temi di stretta<br />
attualità. Il Direttore Edo Bobbià ha in<br />
particolare messo l’accento su:<br />
sicurezza sul lavoro, che rimane<br />
un obiettivo primario per la SSIC<br />
TI. Nonostante i significativi miglioramenti<br />
conseguiti negli ultimi 15<br />
anni – durante i quali la frequenza<br />
degli infortuni è stata dimezzata,<br />
assestandosi attorno a 200 casi l’anno<br />
ogni 1’000 lavoratori a tempo<br />
pieno – rimane ancora molto da<br />
fare. Proprio per questo, la SSIC TI<br />
lancerà una nuova offensiva presso i<br />
propri associati. In special modo si<br />
Edo Bobbià Dante Gilardi<br />
Vita dei Soci<br />
verificheranno le capacità dei gruisti<br />
e si aggiorneranno le conoscenze<br />
dei preposti alla sicurezza, figura<br />
professionale di fondamentale importanza<br />
all’interno dell’impresa;<br />
accordi bilaterali: da sempre,<br />
il settore edile è uno dei più sensibili<br />
a questa tematica; la SSIC<br />
TI si muove perciò su due fronti<br />
distinti:<br />
• controlli severi tramite l’Associazione<br />
Interprofessionale di<br />
Controllo (AIC), in quanto negli<br />
ultimi tempi sono incrementate<br />
in modo esponenziale le entrate<br />
quantificate complessivamente in<br />
2’051 unità nel primo trimestre<br />
del <strong>2008</strong>, con un forte incremento<br />
rispetto allo stesso periodo del<br />
2006 e del 2007;<br />
• collaborazioni: i contatti con le<br />
Associazioni Nazionali Costruttori<br />
Edili di Como e Varese continuano.<br />
Con Como si sta cercando di<br />
ottenere il lasciapassare necessario<br />
per EXPO 2015 a Milano,<br />
mentre con Varese si stanno seguendo<br />
sia i collegamenti stradali<br />
(Gaggiolo), sia quelli ferroviari<br />
(Lugano-Mendrisio-Stabio-Arcisate);<br />
grandi opere, seguite sempre con<br />
attenzione e puntualità dalla SSIC TI<br />
affinché il mondo imprenditoriale<br />
ticinese assuma un ruolo di primo<br />
piano. Riferimenti particolari sono<br />
stati fatti per i cantieri AlpTransit<br />
(Monte Ceneri in particolare) e<br />
del nuovo Palace di Lugano, come<br />
anche per i lavori di manutenzione<br />
dell’autostrada N2.<br />
E per il futuro? Nella presentazione alla<br />
stampa, il nuovo Presidente ing. Cleto<br />
Muttoni ha sottolineato la sua intenzione<br />
di ottimizzare le buone relazioni<br />
con il Consiglio di Stato, il Dipartimento<br />
del territorio, i Comuni, le Associazioni<br />
economiche consorelle e con gli<br />
associati, alimentando nel contempo il<br />
dialogo con la Sede centrale della SSIC<br />
di Zurigo, con la quale i rapporti sono<br />
peraltro sempre stati buoni.<br />
Società svizzera impresari<br />
costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
Viale Portone 4, 6501 Bellinzona<br />
Tel. +41 91 825 54 23<br />
Fax +41 91 825 75 38<br />
info@ssic-ti.ch, www.ssic-ti.ch
Vita dei Soci<br />
Il fascino del Design<br />
di Lisa Pantini<br />
Whynott nasce ufficialmente<br />
quale società all’inizio del<br />
2007, quando due professionisti<br />
Federico Anderegg e Nicola<br />
Carrara, amici da più di vent’anni,<br />
con una solida esperienza professionale<br />
e studi maturati tra il<br />
Canton <strong>Ti</strong>cino, l’Italia e l’Inghilterra,<br />
decidono di unire le proprie<br />
competenze professionali e creare<br />
una società che si occupa di design<br />
multidisciplinare.<br />
Whynott è una società di design e<br />
consulenza, che si caratterizza per<br />
la sua spiccata creatività, cura nei<br />
dettagli e la fierezza di uno spirito<br />
innovativo e giovanile con il quale<br />
vengono eseguiti i mandati. Si tratta<br />
di predilezione e abnegazione per il<br />
proprio lavoro, e grande passione<br />
per la materia.<br />
Il termine “design” sta ad indicare<br />
l’insieme delle attività di ricerca,<br />
ideazione e progettazione, relative<br />
ad un determinato progetto, ovvero<br />
finalizzate alla realizzazione di un<br />
prodotto, sia esso funzionale o di<br />
uso comune ad esempio un accessorio<br />
domestico di arredamento ecc.,<br />
o relativo ad un progetto grafico,<br />
sia stampato che riguardante il web<br />
design.<br />
Ed è proprio su questi principi che<br />
Federico Anderegg e Nicola Carrara<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 32<br />
Nicola Carrara e Federico Anderegg
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
hanno costruito la propria attività.<br />
Whynott opera in diverse aree del<br />
Design quali: interior, graphic e<br />
product design, distinguendosi per<br />
il suo approccio creativo ed innovativo,<br />
potendo inoltre vantare su<br />
collaboratori esterni con provata<br />
esperienza.<br />
Inoltre Whynott è membro associato<br />
quale “Designer-maker Internazio-<br />
nale” di una rinomata Associazione<br />
di Design londinese, dedita al promovimento<br />
di giovani designers e<br />
dei loro prodotti.<br />
Whynott opera in tre distinte aree.<br />
Ecco una breve descrizione delle<br />
attività offerte:<br />
Interior Design<br />
Whynott Design, offre ai suoi clienti<br />
un servizio completo di consulenza,<br />
progettazione, vendita e direzione<br />
lavori nel campo dell’arredamento<br />
cucine, bagni, arredamenti giorno/<br />
notte, uffici. Il team Whynott propone<br />
soluzioni progettuali su misura<br />
per soddisfare ogni tipo di richiesta,<br />
dai progetti più semplici alle<br />
realizzazioni su misura e di grande<br />
pregio. Pertanto whynott si avvale<br />
di ditte fornitrici nel campo dell’arredamento<br />
di interni di primissimo<br />
piano, in fatto di qualità, cura nei<br />
dettagli e design. Per il settore arredamento<br />
cucine Whynott propone<br />
una vasta gamma di elettrodomestici<br />
ed accessori delle migliori marche<br />
quali: Siemens, Bosch, Gaggenau,<br />
Franke, Frisone rubinetterie, ecc.<br />
Graphic Design<br />
Proporre soluzioni complete e<br />
d’avanguardia per quanto riguarda<br />
(branding, corporate identity, web<br />
Vita dei Soci<br />
design, packaging design), per realizzare<br />
un’immagine forte, attrattiva<br />
e vincente. L’obiettivo di Whynott è<br />
l’elaborazione con il cliente di strategie<br />
di comunicazione innovative,<br />
allo scopo di ottenere un risultato,<br />
efficace, compatibile e ben strutturato<br />
per le diverse esigenze di mercato<br />
rispettando tempistica e budget<br />
stabiliti.<br />
Product Design<br />
Whynott fornisce al cliente soluzioni<br />
definitive per la realizzazione di un<br />
nuovo prodotto e la sua industrializzazione.<br />
L’obbiettivo è di valorizzare<br />
l’oggetto con idee innovative e ricerca<br />
della massima funzionalità già a<br />
partire dalla fase concettuale. Per le<br />
fasi successive del progetto Whynott<br />
si avvale inoltre di collaborazioni<br />
esterne per quanto riguarda studio<br />
fattibilità, prototipizzazione rapida<br />
ecc.. Lo stile e la ricerca formale<br />
rappresentano pertanto i punti di<br />
forza del team Whynott.<br />
Una giovane e dinamica azienda situata<br />
a Rivera che si sta affacciando<br />
sul mercato ticinese con creatività,<br />
innovazione e passione.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
Whynott Design<br />
info@whynott.ch<br />
www.whynott.ch
Vita dei Soci<br />
Assemblea generale ordinaria<br />
dell’UPSA sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
Giovedì 8 maggio alla presenza di un centinaio di persone, tra associati<br />
e invitati, si è tenuta l’annuale assemblea generale ordinaria<br />
dell’associazione ticinese dei professionisti dell’automobile<br />
Il Presidente sezionale Enrico Camenisch,<br />
titolare dell’omonimo garage<br />
con sede a Cornaredo e succursale<br />
a Grancia, ha puntualmente aperto l’importante<br />
consesso alle ore 17:00 come<br />
da convocazione che, oltre alle ordinarie<br />
trattande, prevedeva pure una parte particolarmente<br />
importante e relativa alle<br />
nomine statutarie.<br />
Nel suo rapporto presidenziale sull’esercizio<br />
2007, Enrico Camenisch ha sottolineato<br />
come l’anno 2007 sia stato molto<br />
positivo per la vendita di autovetture in<br />
<strong>Ti</strong>cino e in Svizzera, in controtendenza<br />
con quanto invece avvenuto in Europa.<br />
L’immatricolazione di veicoli nuovi in<br />
<strong>Ti</strong>cino ha infatti registrato un incremento<br />
del 10.8% rispetto all’anno precedente,<br />
con oltre 18’000 unità vendute, a confronto<br />
di un risultato nazionale che ha<br />
registrato un incremento del 5.3%.<br />
Negli ultimi 20 anni solo due volte si è<br />
raggiunto un tale livello di nuove immatricolazioni:<br />
nel 1989 e 2001.<br />
Il cambio di proprietà di veicoli usati si<br />
è mantenuto stabile, come da parecchi<br />
anni.<br />
Il nostro Cantone, con 600 veicoli ogni<br />
1’000 abitanti, è in testa alla graduatoria<br />
nazionale, seguito da Ginevra.<br />
Il lavoro d’officina è calato sensibilmente,<br />
malgrado che il nostro cantone disponga<br />
della più alta densità di automobili.<br />
Questo fenomeno è da ascrivere a due<br />
cause principali: l’affidabilità e la qualità<br />
dei veicoli nuovi, che richiedono sempre<br />
meno interventi di manutenzione e riparazione,<br />
e la diminuzione del numero di<br />
veicoli chiamati al collaudo ufficiale.<br />
Al 31.12.2007, in fine, la nostra sezione<br />
ticinese contava 204 garage affiliati.<br />
Nell’accomiatarsi dal suo mandato, dopo<br />
sei anni di conduzione, Camenisch ha<br />
modo di ricordare che: “da quando ho<br />
rilevato dalle mani dell’amico Bixio Bretoni<br />
le redini della nostra associazione.<br />
Mi sono preposto i seguenti 4 principali<br />
obiettivi:<br />
• migliorare la visibilità della nostra associazione<br />
verso istituzioni e mezzi di<br />
comunicazione,<br />
• migliorare l’immagine della nostra<br />
categoria professionale,<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 34<br />
Il Comitato uscente Il nuovo Comitato<br />
• sostenere lo sviluppo e la promozione<br />
delle attività relative alla formazione<br />
professionale,<br />
• avvicinare le associazioni attive nel<br />
settore mobilità, e cioè TCS, ACS, USIC<br />
ed ASTAG.<br />
Grazie all’idealismo e alla dedizione alla<br />
causa comune espressi da parte dei colleghi<br />
di comitato, posso affermare che gli<br />
obiettivi fissati sono stati raggiunti.<br />
Questi traguardi sarebbero stati proibitivi,<br />
se l’insieme della nostra associazione<br />
non ci avesse creduto, e con il suo operare<br />
quotidiano non avesse dimostrato con<br />
i fatti quanto comunicato al pubblico.<br />
All’associazione ho dedicato con passione<br />
molto tempo. Gli elementi guida di<br />
questi 6 anni sono stati: l’idealismo, la<br />
trasparenza, la disponibilità, la decisione,<br />
l’ascolto, la collegialità e la comunicazione”.<br />
Così terminava il rapporto del Presidente<br />
all’assemblea generale, che lo ha ringraziato<br />
con un caloroso applauso.<br />
Ma concretamente ecco come il Presi-
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
dente Camenisch valuta nel dettaglio i<br />
risultati:<br />
1. Visibilità associativa: oggi UPSA<br />
è riconosciuta da tutti come punto<br />
di riferimento quando si affrontano<br />
le problematiche dell’automobile, del<br />
traffico privato, del commercio di veicoli<br />
e di attività tecniche di manutenzione<br />
e di riparazione.<br />
2. Immagine della professione: a<br />
livello interno abbiamo messo in atto<br />
una serie di attività di controllo degli<br />
associati. Abbiamo poi comunicato anche<br />
verso l’esterno gli sforzi compiuti<br />
dall’associazione per darsi un codice<br />
etico e per seguirlo.<br />
3. Formazione professionale: grazie<br />
a Pierluigi Vizzardi, responsabile per il<br />
comitato di questo settore, assieme alla<br />
sua équipe ha svolto un’attività davvero<br />
preziosa non solo per quanto riguarda<br />
la formazione degli apprendisti, ma<br />
anche per la formazione continua di<br />
chi già è impegnato nel mondo del<br />
lavoro. Grazie a un’eccellente sinergia<br />
con la scuola professionale di Biasca,<br />
gli istruttori del nostro centro di formazione<br />
hanno affrontato con successo<br />
le sfide delle nuove professioni e<br />
in particolare quella di meccatronico.<br />
Proponendo un primo anno unicamente<br />
scolastico siamo considerati<br />
all’avanguardia in Svizzera.<br />
4. Collaborazione con altre associazioni<br />
del settore: prima di tutto<br />
siamo uniti sui temi che ci riguardano.<br />
Ma sono soddisfatto anche per la<br />
creazione di un servizio di soccorso<br />
stradale che vede operare assieme<br />
i garagisti dell’UPSA e i carrozzieri<br />
dell’USIC con il TCS.<br />
Il Presidente dell’UPSA Centrale, Urs Wernli, si felicita con il nuovo Presidente Walter Robbiani<br />
Vita dei Soci<br />
L’Assemblea è quindi stata chiamata a<br />
nominare il nuovo comitato cantonale e,<br />
non da ultimo, il suo nuovo presidente<br />
sezionale.<br />
Il comitato cantonale uscente risultava<br />
così composto:<br />
Presidente:<br />
Enrico Camenisch<br />
Gruppo del Mendrisiotto:<br />
Pierluigi Vizzardi e Marco Doninelli<br />
Gruppo del Luganese:<br />
Walter Robbiani e Armando Sonvico<br />
Gruppo del Locarnese:<br />
Renato Canziani e Sonja Simonetti<br />
Gruppo del Bellinzonese:<br />
Remo Gianoli e Franco Ferrari<br />
Gruppo Biasca e Valli:<br />
Ettore Brasi e Silvano Karpf<br />
Delegato Comitato centrale:<br />
Hansludwig Fritzsche<br />
Dopo un trentennio di assiduo e costante<br />
impegno a partecipare alle riunioni<br />
mensili di comitato cantonale,<br />
sfidando le condizioni meteo non sempre<br />
favorevoli come pure le colonne<br />
di turisti e TIR, anche Ettore Brasi ha<br />
deciso di ritirarsi per lasciare il posto<br />
a giovani.<br />
Il nuoco comitato cantonale eletto dall’assemblea<br />
è quindi composto da:<br />
Presidente:<br />
Walter Robbiani<br />
Gruppo del Mendrisiotto:<br />
Pierluigi Vizzardi e Marco Doninelli<br />
Gruppo del Luganese:<br />
Oliviero Milani e Armando Sonvico<br />
Gruppo del Locarnese:<br />
Renato Canziani e Sonja Simonetti<br />
Gruppo del Bellinzonese:<br />
Paolo Donelli e Franco Ferrari<br />
Gruppo Biasca e Valli:<br />
Pino Vescovi e Silvano Karpf<br />
Delegato Comitato centrale:<br />
Hansludwig Fritzsche<br />
Al nuovo comitato e al suo nuovo Presidente<br />
vanno i nostri migliori auguri per<br />
un proficuo lavoro e molte soddisfazioni<br />
personali nel realizzare i propri obiettivi<br />
del loro nuovo mandato.<br />
Per ogni ulteriore informazione, si prega<br />
consultare il sito www.upsa-ti.ch
Vita dei Soci<br />
Quando la pietra diventa<br />
geniale creatività<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 36<br />
La filosofia della GIANNINI GRANITI SA consiste nel perseguire una continua attività di ricerca e<br />
sviluppo per offrire le giuste risposte alle esigenze del mercato<br />
Altrettanto importante è il mantenimento<br />
di un servizio e di una<br />
qualità indispensabili per poter<br />
operare sui mercati di oggi. La GIAN-<br />
NINI GRANITI crede nella tecnologia<br />
come vantaggio competitivo, lo dimostra<br />
con cospicui investimenti ed è in<br />
grado di soddisfare le esigenze di architetti,<br />
progettisti e privati che operano<br />
nel campo dell’edilizia, dell’arredo<br />
urbano, dell’arredo d’interni e delle<br />
ristrutturazioni. Affidandoci all’espe-<br />
rienza acquisita negli anni precedenti,<br />
siamo riusciti a raggiungere uno<br />
standard qualitativo molto elevato e<br />
ultimamente abbiamo ottenuto, prima<br />
ditta nel nostro settore, l’apprezzato e<br />
conosciuto “Marchio <strong>Ti</strong>cino”.<br />
Abbiamo quindi anche voluto soddisfare<br />
la nostra creatività e abbiamo<br />
costruito un bolide monolitico: completamente<br />
in granito, con una lunghezza<br />
di 3,50 metri e una larghezza<br />
di 1,30 metri ha un peso complessivo<br />
di 3,2 tonnellate, provvisto di un<br />
volante, naturalmente in granito, da<br />
far invidia alle migliori case di design.<br />
Per la sua esecuzione sono stati impiegati<br />
due artisti scalpellini per un<br />
totale di 220 ore di lavoro. La creatività<br />
quando viene sprigionata non<br />
ha limiti e abbiamo inoltre effettuato,<br />
con l’aiuto di un nostro grande amico<br />
esperto in design, delle lampade che<br />
possono essere personalizzate a seconda<br />
dell’occasione con una scritta
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
Vita dei Soci<br />
intagliata nel sasso dove l’effetto della<br />
luce che fuoriesce dalla scritta ha un<br />
effetto molto gradevole.<br />
Si possono inoltre trovare dei bellissimi<br />
orologi che simboleggiano il Cervino,<br />
la più famosa montagna delle<br />
Alpi ed anche una delle più familiari<br />
a causa della sua particolare forma<br />
piramidale. Ad essi si aggiungono<br />
dei portabottiglie, portacandele, portafrutta,<br />
vasi da fiori, piccole sculture<br />
e altro ancora tutto rigorosamente in<br />
granito e sempre con un design curato<br />
e particolare.<br />
La GIANNINI GRANITI è quindi chiaro<br />
sinonimo di dinamicità, professionalità<br />
e creatività: un solido trittico da far<br />
restar… di sasso!<br />
GIANNINI GRANITI SA – LODRINO<br />
Tel. +41 91 863 22 86 /<br />
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Fax +41 91 863 27 50<br />
Mobile: +41 79 621 25 66<br />
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Per scegliere<br />
con più sicurezza<br />
con più obiettività<br />
con meno rischi<br />
dei<br />
collaboratori<br />
importanti<br />
per la vostra azienda<br />
confrontando tra loro,<br />
rispetto al profilo ideale,<br />
candidati interni<br />
e/o esterni<br />
sulle loro competenze<br />
relazionali e di conduzione<br />
con esercizi,<br />
simulazioni e tests.<br />
MBI Consulting<br />
Lugano, Zurigo, Milano<br />
Dr. Giovanni Wyder<br />
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<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 38<br />
Riaprono le iscrizioni<br />
per i corsi di Capi azienda<br />
ed Economisti aziendali<br />
I nuovi corsi prenderanno avvio il prossimo settembre<br />
di Lisa Pantini<br />
Si riparte!<br />
Dal prossimo autunno inizieranno i nuovi cicli formativi offerti dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
in collaborazione con l’Istituto svizzero per la formazione di capi-azienda<br />
nelle arti e mestieri (IFCAM):<br />
“Scuola per Capi-azienda nelle arti e mestieri” e “Corso Preparatorio<br />
all’esame professionale superiore per il diploma federale di Economista<br />
aziendale nelle arti e mestieri”.<br />
La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, già dal 1968, organizza in <strong>Ti</strong>cino, con il supporto dell’Istituto<br />
svizzero per la formazione di capi-azienda nelle arti e mestieri (IFCAM)<br />
con sede a Berna, corsi preparatori agli esami di Capo-azienda nelle arti<br />
e mestieri, e dal 2000 propone anche il Corso Preparatorio all’esame professionale<br />
superiore per il diploma federale di Economista aziendale nelle<br />
arti e mestieri.<br />
Questi corsi vogliono fornire le basi per una completa formazione generale<br />
dei titolari e dirigenti d’impresa.<br />
Per conoscere i dettagli di questa offerta formativa vi invitiamo a leggere la<br />
tabella riassuntiva a lato.<br />
Per maggiori dettagli in merito alle modalità d’iscrizione e ai requisiti per essere<br />
ammessi ai corsi, vi invitiamo a contattarci!<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
IFCAM, Istituto svizzero per la formazione<br />
di capi-azienda nelle arti e mestieri<br />
Corso Elvezia 16<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 18<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
corsi@cci.ch<br />
www.cciati.ch
39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
Formazione<br />
Capo azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri<br />
Il corso aiuta l’imprenditore a sviluppare le sue capacità organizzative<br />
e ad applicare con maggior profitto le nuove nozioni<br />
acquisite all’interno della sua struttura.<br />
Questo percorso formativo comprende 440 ore lezioni, suddiviso<br />
su due anni. Il corso si svolge a Lugano presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />
sita in Corso Elvezia 16, nelle aule al 6° piano.<br />
Obiettivi:<br />
Questa formazione offre un’approfondita istruzione nella conduzione<br />
aziendale e conferma che il titolare di un’azienda è in grado<br />
di dirigere un’impresa rispondendo agli imperativi del mercato in<br />
continua evoluzione.<br />
Durata e sede del corso:<br />
Il corso comprende 320 ore di lezione, su un anno di frequenza,<br />
comincia a settembre e termina nel maggio dell’anno successivo.<br />
La sede del corso è la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, in Corso Elvezia 16 a Lugano.<br />
Programma generale delle lezioni:<br />
Gli insegnamenti, prodotti da docenti qualificati,<br />
Il corso comprende i seguenti contenuti:<br />
riguarderanno:<br />
- Principi fondamentali della gestione aziendale<br />
- Sviluppo delle proprie capacità di direzione<br />
- Gestione del personale<br />
- Aspetti dell’ambiente imprenditoriale<br />
- Gestione aziendale e approvvigionamento<br />
- Aspetti gestionali all’interno dell’azienda<br />
- Gestione aziendale e produzione<br />
- Organizzazione e comunicazione interna<br />
- Gestione aziendale e marketing<br />
- Gestione del personale<br />
- Gestione aziendale e amministrazione<br />
- Marketing<br />
- Tecniche e problemi contabili<br />
- Gestione finanziaria e controlling<br />
- Questioni economiche<br />
- Direzione strategica dell’azienda<br />
- Questioni giuridiche<br />
Esami:<br />
Sono previsti esami intermedi alla fine del primo anno ed La prima parte degli esami (scritti) si tiene a maggio, fa seguito<br />
esami finali al termine del corso.<br />
l’assegnazione di un lavoro di diploma da consegnare nel mese di<br />
agosto; mentre la seconda parte degli esami (orali e scritti), ha<br />
luogo nel mese di ottobre.<br />
Non sono previsti particolari selezioni per questo corso. Gli<br />
interessati sono invitati a compilare la cedola d’iscrizione, la<br />
Direzione del corso si riserva la facoltà di accettare l’iscrizione<br />
dopo un eventuale colloquio con il discente.<br />
l costo del corso ammonta a:<br />
associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
8’680 franchi<br />
Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
8’980 franchi<br />
Criteri d’ammissione:<br />
L’iscrizione avviene tramite il formulario ufficiale, ottenibile presso<br />
il segretariato della scuola. Alla domanda d’ammissione va allegata<br />
una copia del diploma di capo-azienda o di un diploma professionale<br />
superiore equipollente. Valutazione dell’accettazione da parte<br />
della Direzione del corso.<br />
Per iscriversi è presupposta una conoscenza delle materie insegnate<br />
durante il corso di capo-azienda.<br />
Costi e tasse d’esame:<br />
Il costo del corso ammonta a:<br />
associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
9’900 franchi<br />
Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
10’900 franchi<br />
La tassa d’esame di 590 franchi (per esami intermedi e finali) La tassa d’esame di 3’565 franchi non è inclusa.<br />
non è inclusa.<br />
<strong>Ti</strong>tolo di studio ottenuto:<br />
Capo-azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri diplomato<br />
Prossimo ciclo formativo:<br />
settembre <strong>2008</strong> – giugno 2010 settembre <strong>2008</strong> – maggio 2009<br />
Le iscrizioni chiudono il 30 giugno <strong>2008</strong>!
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Marija Miletic<br />
Impiegata di commercio<br />
Anno di nascita 1979<br />
Cittadinanza svizzera<br />
Francesco Caccialanza<br />
Laureato in Economia presso<br />
l’Università LIUC di Castellanza<br />
(VA), Italia<br />
Anno di nascita 1983<br />
Cittadinanza italiana<br />
Il team della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />
Serbo: madrelingua<br />
Italiano: seconda<br />
madrelingua<br />
Tedesco: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Inglese: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Italiano: madrelingua<br />
Francese: buono<br />
Inglese: discreto<br />
Ha lavorato come aiuto contabile,<br />
assistente per le dichiarazioni<br />
fiscali e come segretaria.<br />
Ottime conoscenze informatiche.<br />
Attitudine al lavoro di gruppo,<br />
precisione, puntualità e spirito<br />
d’iniziativa.<br />
Laureato da poco vorrebbe<br />
trovare uno sbocco professionale<br />
presso una media o grande<br />
impresa nelle seguenti aree<br />
aziendali: direzione generale,<br />
marketing, gestione del personale<br />
o controllo di gestione.<br />
Per le aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo, rivolgersi<br />
alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />
Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />
senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />
UEFA - EURO <strong>2008</strong><br />
AUSTRIA-SVIZZERA<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 40<br />
Gradinata Corogno 2<br />
6900 Massagno<br />
con i suoi 786 giocatori economici e 43 club di categoria<br />
tifa per il team degli 11 rossocrociati.<br />
L’Economia scende in campo<br />
con lo Sport per l’Euro <strong>2008</strong>.<br />
Tel. +41 91 960 06 53<br />
Via Mons. Ennio Bernasconi 5<br />
22018 Porlezza (CO)<br />
Italia<br />
Tel. +39 0344 724 08<br />
Mob. +39 333 275 58 04<br />
francesocaccialanza@yahoo.it
41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong><br />
ISTITUTO FEDERALE DELLA PROPRIETÀ<br />
INTELLETTUALE (IPI)<br />
Con il termine “proprietà<br />
intellettuale” si indica l’apparato<br />
di principi giuridici<br />
che mirano a tutelare i frutti<br />
dell’inventiva e dell’ingegno umani:<br />
ci si riferisce cioè ai frutti<br />
dell’attività creativa/inventiva<br />
umana come ad esempio le opere<br />
artistiche e letterarie, le invenzioni<br />
industriali e i modelli di utilità,<br />
il design, i marchi, ecc..<br />
A chi rivolgersi?<br />
Se volete presentare una domanda<br />
di brevetto, fare registrare il<br />
vostro marchio o depositare il vostro<br />
design rivolgetevi all’ISTITU-<br />
TO FEDERALE DELLA PROPRIETÀ<br />
INTELLETTUALE - IPI: è l’Ufficio<br />
preposto per l’esame delle domande<br />
di deposito nazionali, il<br />
rilascio di titoli di protezione, la<br />
gestione dei registri ufficiali in<br />
Svizzera, le questioni legate al<br />
diritto d’autore e la sorveglianza<br />
delle società di gestione.<br />
È il punto di riferimento delle<br />
autorità federali in materia di<br />
proprietà intellettuale e in questo<br />
ambito rappresenta la Svizzera<br />
all’estero.<br />
Su incarico l’IPI svolge anche ri-<br />
cerche sui marchi registrati e fornisce<br />
informazioni brevettuali e<br />
tecnologiche, oltre a offrire varie<br />
possibilità di formazione nell’ambito<br />
della proprietà intellettuale.<br />
Sede e istituzione<br />
L’Istituto Federale della Proprietà<br />
Intellettuale, fondato nel 1888, ha<br />
sede a Berna. È l’autorità competente<br />
per tutto ciò che riguarda la<br />
proprietà intellettuale in Svizzera.<br />
Quali sono i compiti dell’Istituto?<br />
L’Istituto è l’autorità competente<br />
della Confederazione in materia di<br />
diritto dei beni immateriali (Art.<br />
29 par. 1 Org-DFGP).<br />
Il suo mandato di prestazioni è<br />
fissato nella Legge federale sullo<br />
statuto e sui compiti dell’Istituto.<br />
Esso è stato realizzato nell’ambito<br />
di un accordo di prestazioni concluso<br />
con il Dipartimento Federale<br />
di Giustizia e Polizia (DFGP):<br />
l’Istituto è responsabile della<br />
stesura della legislazione, della<br />
consulenza al Consiglio federale e<br />
alle altre autorità federali e della<br />
rappresentanza della Svizzera a<br />
livello internazionale nel settore<br />
della proprietà intellettuale.<br />
Links<br />
L’Istituto ha inoltre il compito di<br />
rendere meglio noti in Svizzera<br />
l’importanza e soprattutto i vantaggi<br />
del diritto dei beni immateriali.<br />
In particolare, esso s’impegna<br />
a sensibilizzare le piccole e<br />
medie imprese (PMI) affinché<br />
siano in grado di attuare<br />
un’efficace politica in materia<br />
di protezione dei loro diritti.<br />
Questo comporta anche richiamare<br />
l’attenzione sul fatto che i<br />
titoli di protezione racchiudono<br />
informazioni importanti, le quali<br />
si possono impiegare a proprio<br />
vantaggio in modo agevole.<br />
Maggiori informazioni su:<br />
www.ige.ch<br />
ip4all.ch<br />
Istituto Federale<br />
della Proprietà Intellettuale<br />
Stauffacherstrasse 65/59g<br />
3003 Berna<br />
Tel. +41 31 377 77 77<br />
Fax +41 31 377 77 78<br />
Orari d’apertura<br />
Dal lunedì al venerdì<br />
dalle 8.00 alle 12.00<br />
e dalle 13.00 alle 17.00.
Fiere internazionali<br />
Partecipate ad una fiera nel quadro dello “SWISS Pavilion”:<br />
non passerete inosservati!<br />
International Manufacturing<br />
Technology Show ’08<br />
Chicago, 8-13 settembre 208<br />
L’IMTS di Chicago è la più grande esposizione<br />
per l’industria della lavorazione<br />
dei metalli negli USA. Sebbene negli ultimi<br />
anni Cina, Russia ed India abbiano<br />
assunto un ruolo sempre più importante<br />
nel settore, anche gli Stati Uniti, grazie<br />
alle loro dimensioni, rappresentano un<br />
mercato di sbocco da non sottovalutare.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.imts.com<br />
Informazioni sulla partecipazione elvetica:<br />
www3.osec.ch/fiere/international_manufacturing_technology_show_08_2<br />
Midest <strong>2008</strong><br />
Parigi, 4-7 novembre <strong>2008</strong><br />
Il Midest di Parigi è il più importante<br />
salone internazionale della subfornitura<br />
a livello europeo. Tra i settori d’interesse<br />
figurano: meccanica, lavorazione dei<br />
metalli, lavorazione della gomma e della<br />
plastica, elettronica ed elettrotecnica.<br />
Huber AG Exhibition Management in<br />
collaborazione con Osec, l’Associazione<br />
svizzera dei subfornitori dell’industria<br />
metallurgica SIM/SMZ e lo Swiss<br />
Busienss Hub France vi allestisce uno<br />
“SWISS Pavilion”.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.midest.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/midest_08<br />
Cosmoprof Asia <strong>2008</strong><br />
Hong Kong, 12-14 novembre <strong>2008</strong><br />
Cosmoprof Asia è l’appuntamento clou<br />
del mondo della bellezza in Asia ed<br />
aprirà le sue porte per la 13a edizione,<br />
promettendo di attirare i principali decision<br />
maker e rivenditori nel settore<br />
cosmetico. Questo salone professionale<br />
richiama ogni anno oltre 1’200 espositori<br />
e più di 37’000 visitatori provenienti da<br />
tutto il mondo.<br />
Hong Kong occupa la posizione privilegiata<br />
di metropoli asiatica delle fiere<br />
ed esposizioni. Grazie alla sua vicinanza<br />
con la regione del Delta del Fiume delle<br />
Perle e con la sua classe media in piena<br />
evoluzione, Hong Kong è una vera porta<br />
d’entrata nell’Impero di Mezzo ed il luogo<br />
ideale per le società internazionali alla<br />
ricerca di nuovi prodotti e mercati.<br />
In collaborazione con l’Associazione svizzera<br />
dei cosmetici e dei detergenti SKW/<br />
SCD e con il Consolato generale di Svizzera<br />
a Hong Kong, l’Osec vi allestirà uno<br />
“SWISS Pavilion”.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.cosmoprof.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/cosmoprof_<br />
asia_<strong>2008</strong><br />
ISM 2009 – Salone internazionale<br />
della confetteria<br />
Colonia, 1-2 febbraio 2009<br />
L’ISM, il salone internazionale più importante<br />
tra quelli dedicati alla confetteria,<br />
si svolge ogni anno a Colonia ed è un<br />
“must” per i confettieri esportatori. L’ISM<br />
rappresenta infatti la piattaforma ideale<br />
per far scoprire le ultime tendenze, i nuovi<br />
prodotti e la loro evoluzione futura.<br />
La diversità del mercato mondiale si riflette<br />
nell’ampia offerta proposta all’ISM:<br />
è qui infatti che si incontrano i principali<br />
gruppi target dell’industria della confet-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 6/<strong>2008</strong> • 42<br />
teria. Le piccole e medie imprese nonché<br />
i leader sul mercato vi allacciano importanti<br />
contatti internazionali, onde poter<br />
rispondere, con le loro idee, creazioni e<br />
concetti innovativi, ad ogni minimo desiderio<br />
dei consumatori di domani.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.ism-cologne.de<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/ism_2009_internationale_suesswarenmesse_<br />
Plastindia 2009<br />
New Delhi, 4-9 febbraio 2009<br />
In India, l’utilizzo delle materie plastiche<br />
e del caucciù è in costante aumento<br />
e questa tendenza dovrebbe proseguire<br />
anche nei prossimi anni. La richiesta di<br />
macchinari e di attrezzature per la lavorazione<br />
della plastica è quindi molto forte,<br />
in particolare nelle industrie in piena<br />
espansione come quella automobilistica,<br />
della costruzione, dell’imballaggio e delle<br />
telecomunicazioni, che necessitano di<br />
pezzi in plastica e in caucciù di eccellente<br />
qualità.<br />
Il Salone Plastindia, che si svolge ogni<br />
tre anni, sarà organizzato nel 2009 per<br />
la settima volta. All’edizione 2006, ben<br />
1’288 espositori da 30 paesi avevano<br />
partecipato all’evento, su una superficie<br />
lorda di 65’500 m2.<br />
Per la prima volta, e in collaborazione<br />
con Swissmem, l’Associazione svizzera<br />
delle materie plastiche e con lo Swiss Business<br />
Hub India, l’Osec vi allestirà uno<br />
“SWISS Pavilion”, il padiglione collettivo<br />
ufficiale svizzero.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.plastindia.org<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/plastindia_2009
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Accordi bilaterali: luci e ombre<br />
di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
a un po’ di tempo a questa<br />
parte i bilaterali accendono gli<br />
animi e fanno discutere.<br />
Mi riferisco qui agli effetti della libera<br />
circolazione della manodopera nel nostro<br />
Cantone. La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sempre sostenuto<br />
gli accordi bilaterali in nome di<br />
un interesse comune superiore che va a<br />
favore dell’economia del nostro Paese.<br />
Una nazione che esporta 180 miliardi<br />
di beni e servizi ogni anno (ne importa<br />
poco meno) e cioè circa un terzo del<br />
suo PIL, non può che avvantaggiarsi da<br />
Da ottanta anni al servizio dell’export<br />
di Alessio Del Grande<br />
’export continua a trainare l’economia<br />
nazionale. Secondo gli ultimi<br />
dati dell’Amministrazione federa-<br />
le delle dogane, nel maggio scorso le<br />
esportazioni sono aumentate del 12,3%,<br />
rispetto allo stesso mese del 2006, raggiungendo<br />
così quasi 17 miliardi di<br />
franchi. Le importazioni sono cresciute<br />
del 12% toccando quota 15,74 miliardi.<br />
Ancora più lusinghiero il bilancio<br />
del commercio estero se si guarda ai<br />
risultati dei primi cinque mesi del 2007:<br />
l’export si è attestato a 80,37 miliardi<br />
con un incremento del 12,6%, rispetto<br />
allo stesso periodo dell’anno precedente,<br />
mentre le importazioni hanno messo<br />
a segno un aumento dell’11,6% per un<br />
valore complessivo pari a 75,22 mi-<br />
accordi di libero scambio con i propri<br />
partner commerciali. Affinché funzionino<br />
a pieno regime, questi accordi<br />
interstatali richiedono tempi lunghi,<br />
anzi a volte lunghissimi.<br />
Sappiamo che le “malattie infantili”<br />
sono frequenti e numerose, e dipendono<br />
dai partner esteri che a differenza<br />
dalla Svizzera, sempre precisa e corretta<br />
nell’applicazione di accordi, sovente<br />
tergiversano coscientemente o, peggio,<br />
fanno finta di non sapere.<br />
Continua a pagina 3<br />
liardi. In questi cinque mesi la bilancia<br />
commerciale ha registrato, quindi, un<br />
avanzo di 5,15 miliardi, ossia un + 30%.<br />
Le vendite sono progredite del 16,6%<br />
sul mercato UE, del 7,2 negli Usa, del<br />
6% in Giappone e addirittura del 24,2 e<br />
del 22,6% nella Federazione Russa e in<br />
Cina. Meno consistenti quelle su mercati<br />
asiatici emergenti: 8,7%. Di commercio<br />
estero, di export e di nuove strategie<br />
per sostenere le imprese elvetiche sui<br />
mercati stranieri si è parlato il 12 giugno<br />
scorso a Lugano in occasione dell’incontro<br />
promosso dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> con Daniel<br />
Küng, CEO dell’Osec Business Network<br />
Switzerland, l’organizzazione che da 80<br />
anni coordina la promozione dell’export<br />
elvetico.<br />
Continua a pagina 7<br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Da ottanta anni al servizio<br />
dell’export<br />
L’iniziativa sul risparmio<br />
per l’alloggio<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
• Hai il mal di testa?<br />
È colpa dell’azienda pag. 12<br />
• Importanza commercio estero<br />
per aziende esportatrici pag. 13<br />
• Universitari e imprenditori<br />
cinesi in visita in <strong>Ti</strong>cino pag. 14<br />
• World Business Forum pag. 16<br />
• 80 all’ora: ostacolo senza<br />
utilità pag. 18<br />
• Missione economica<br />
in India pag. 19<br />
•<br />
Luglio-Agosto 2007<br />
pag. 21<br />
• Seminario SERV pag. 26<br />
• Aperture negozi pag. 27<br />
• Protocollo di collaborazione<br />
tra Milano e Lugano pag. 28<br />
• Tendenze: opportunità e<br />
rischi per le PMI pag. 29<br />
• UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 30<br />
• USIC Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 32<br />
• Alfred Müller SA pag. 34<br />
• Boss Editore SA pag. 35<br />
• Fondazione BNP Paribas pag. 36<br />
• Atre pag. 38<br />
• Forum Svizzera-Romania pag. 39<br />
• Regolamentazioni pag. 40<br />
• Cerca lavoro pag. 41<br />
• Fiere internazionali pag. 42<br />
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Centro Ciossetto a Sementina:<br />
il progetto e i commenti<br />
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l’esame di impatto ambientale<br />
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08<br />
Editoriale PAGINA 01<br />
suissetec PAGINA 03<br />
Le aziende PAGINA 21<br />
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Public-Private Partnership:<br />
il partenariato che non ti aspetti<br />
Q<br />
uelle che agli occhi dei più appaiono<br />
utopie, possono anche<br />
diventare realtà. Sembra un<br />
paradosso, ma esiste davvero<br />
un posto, neppure troppo lontano, dove<br />
la collaborazione tra parti spesso opposte<br />
– pubblico e privato – funziona,<br />
si integra e, ben oliata come un meccanismo<br />
d’orologio, produce risultati<br />
evidenti per la comunità.<br />
Sono sempre di più i partenariati che<br />
coinvolgono il settore pubblico e quello<br />
privato. Arrivano dove c’è dialogo e<br />
la messa in cantiere di progetti che, se<br />
eseguiti solo dall’uno o dall’altro partner,<br />
non avrebbero lunga vita, perché<br />
non potrebbero affrontare al meglio il<br />
di Lisa Pantini<br />
mercato di oggi dalle esigenze sempre<br />
più pressanti.<br />
In sostanza si tratta di prendere il meglio<br />
da entrambi i partner. Operazioni<br />
del genere hanno successo perché<br />
vengono fuse le migliori competenze di<br />
due settori. Do ut des. Una reciprocità,<br />
un contratto siglato con l’accettazione<br />
dell’offerta da parte del secondo attore<br />
(privato), che si impegna pertanto a<br />
preparare quanto pattuito con il primo<br />
attore (pubblico). Il Public-Private Partnership<br />
– partenariato pubblico-privato<br />
(PPP), formula di collaborazione già<br />
sperimentata con buona riuscita nel<br />
mondo anglosassone, ha un enorme<br />
successo.<br />
Continua a pagina 6<br />
Scattano le nuove Ordinanze<br />
sull’attestazione dell’origine<br />
Le normative OAO e OAO-DFE entrano in vigore il 1° maggio<br />
Testo a cura della Segreteria di Stato dell’Economia<br />
Dopo alcuni mesi di ulteriore consultazione<br />
e di ritardo sulla data<br />
prevista per l’entrata in vigore<br />
delle nuove Ordinanze sull’attestazione<br />
dell’origine non preferenziale delle merci,<br />
la Segreteria di Stato dell’Economia<br />
(SECO) ha recentemente confermato<br />
che in data 1° maggio <strong>2008</strong> entreranno<br />
in vigore le due nuove Ordinanze summenzionate.<br />
Come già rilevato durante i corsi proposti<br />
dalla Camera di commercio negli scorsi<br />
mesi di novembre e dicembre, i punti<br />
da tenere in particolare considerazione<br />
sono i seguenti:<br />
1. Vigilanza<br />
La vigilanza sugli uffici emittenti delle<br />
Camere di commercio della Svizzera e<br />
del Principato del Liechtenstein è ora<br />
di competenza della Direzione generale<br />
delle dogane (DGD; prima spettava<br />
alla SECO). Lo stesso vale per i provvedimenti<br />
penali in caso di infrazioni<br />
all’OAO.<br />
Continua a pagina 47<br />
Sommario<br />
Maggio <strong>2008</strong><br />
Strong opinions<br />
Editoriale<br />
Contromano<br />
Public-Private Partnership<br />
Intervista a R. Maggi<br />
Biblioteca liberale<br />
• Licenziamento collettivo:<br />
giurisprudenza TF pag. 12<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />
• Info Flash pag. 14<br />
• Alle imprese svizzere piacciono<br />
gli Accordi bilaterali pag. 17<br />
• Comunicato stampa <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
del 23 aprile 08 pag. 18<br />
• Fondazione La Fonte pag. 19<br />
• Intervista con D. Lepori pag. 20<br />
• ECEB 08 pag. 22<br />
• Aperture dei negozi pag. 23<br />
• pag. 25<br />
• 75° Anniversario FSAGA pag. 30<br />
• Conferenza BLC pag. 31<br />
• Seminario: opportunità<br />
per insediarsi in <strong>Ti</strong>cino pag. 32<br />
• Seminario: guida mobilità<br />
aziendale pag. 33<br />
• Satel Control SA pag. 35<br />
• Doctor English pag. 36<br />
• BNP Paribas (Suisse) SA pag. 39<br />
• La Goccia SA pag. 40<br />
• Discover Lugano Cup <strong>2008</strong> pag. 41<br />
• Migros <strong>Ti</strong>cino pag. 42<br />
• PAMP SA pag. 43<br />
• AIL SA pag. 44<br />
• suissetec ticino pag. 45<br />
• PostFinance pag. 46<br />
• Ordinanze attestazione<br />
origine pag. 47<br />
• Cerca lavoro e formazione pag. 49<br />
• Fiere internazionali pag. 50
3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />
Riflessioni sullo stato<br />
dei conti del Cantone<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Certo che se qualcuno si aspettava<br />
chiarezza e certezze dalla presentazione<br />
dei conti dello Stato non<br />
può che essere rimasto deluso: dopo<br />
una successione di previsioni che annunciavano<br />
deficit pesanti, poi inattesi<br />
miglioramenti, seguiti da tentennamenti<br />
e rinvii riguardanti la data in cui il<br />
mistero glorioso sarebbe stato svelato,<br />
arriva la notizia che i conti sono quasi<br />
in pareggio. Trentuno milioni di perdita,<br />
quando se ne prevedevano 170, sembrerebbe<br />
un buon risultato. Ci dicono che<br />
in realtà così non è. Buon risultato, sì,<br />
ma eccezionale, è un caso, un colpo di<br />
fortuna, non si ripeterà.<br />
Davvero? Francamente, visto il navigare<br />
con visibilità ridottissima e senza radar,<br />
con frequenti virate di 180°, ripensamenti,<br />
dubbi e incertezze sul reale andamento<br />
dei conti pubblici, pare difficile<br />
credere che i responsabili di Palazzo<br />
siano in grado di offrire previsioni credibili<br />
e rassicuranti. Perché dovremmo<br />
credere che il buon risultato ottenuto<br />
sia solo casuale, mentre invece il futuro<br />
continuerebbe a mostrarsi imprevedibile<br />
e foriero di deficit?<br />
Facciamo una breve analisi della situazione<br />
economica: gli USA sono in recessione,<br />
l’inflazione (petrolio, materie<br />
prime) inizia a dar fastidio, la crisi del<br />
sistema bancario pesa sul futuro delle<br />
nostre finanze. Però le previsioni degli<br />
istituti economici più seri si aspettano<br />
un rallentamento ma nulla più. Perché?<br />
Penso che ciò dipenda da una più<br />
corretta valutazione delle conseguenze<br />
indotte da un’America in crisi; oggi il<br />
suo impatto sull’UE è minore rispetto<br />
a un tempo. La Germania, locomotiva<br />
europea ha ripreso a tirare da tre anni,<br />
quindi l’Europa viaggia, e così anche il<br />
nostro Paese, l’Asia è in forte crescita.<br />
L’inflazione dovrebbe rallentare nei<br />
prossimi mesi, mentre il franco svizzero<br />
continuerà ad essere sufficientemente<br />
basso per mantenere competitive le<br />
nostre merci all’estero. Il dollaro si rafforzerà<br />
leggermente verso fine anno e il<br />
petrolio di conseguenza scenderà.<br />
Quanto alla crisi bancaria, sicuramente<br />
affluiranno milioni in meno alle casse<br />
statali. Ma nulla di irreparabile. Quindi,<br />
dando per scontata l’onestà intellettuale<br />
dei nostri governanti, il minimo che si<br />
possa dire è che sono troppo pessimisti.<br />
Le crasse differenze tra preventivo e<br />
consuntivo si spiegano con l’applicazione<br />
di criteri ultra prudenti in fase di<br />
pianificazione.<br />
Ogni settore gonfia un pochino i costi,<br />
ribassa le stime di entrate et voilà,<br />
ecco previsioni di sostanziose perdite,<br />
puntualmente smentite dalla realtà. Se<br />
a ciò si aggiunge una visione non solo<br />
prudente ma negativa dello sviluppo in<br />
corso, includendo nel piano una serie<br />
di rischi non impossibili, magari un<br />
nuovo scudo Tremonti o possibili esodi<br />
di aziende verso Cantoni fiscalmente più<br />
attrattivi, ecco completato un quadro del<br />
futuro che spaventa, fa riflettere il cittadino<br />
e gli suscita un vago ma percepibile<br />
senso di colpa. Sufficiente a renderlo<br />
più comprensivo, più malleabile verso<br />
un eventuale aumento delle imposte.<br />
Ora, noi non crediamo che i nostri<br />
governanti abbiano intenzionalmente<br />
adottato tecniche di disinformazione<br />
ben note nei regimi totalitari del secolo<br />
scorso. Siamo certi, anzi certissimi<br />
della loro consapevolezza che i soldi,<br />
se lasciati nelle tasche dei cittadini,<br />
saranno spesi meglio di quanto farebbe<br />
qualsiasi Governo. Aggiungo che lo Stato<br />
non diventa più povero se il cittadino<br />
è più ricco. Infatti un Paese abitato<br />
da cittadini benestanti che lavorano,<br />
producono e pagano imposte eque è<br />
un’istituzione riuscita. Mentre uno Stato<br />
con casse straripanti che governasse<br />
su cittadini poveri altro non sarebbe<br />
che un ritorno ai tempi di Luigi XIV,<br />
Re Sole.<br />
Con crescite costanti, Comuni con le<br />
casse piene, concorrenza fiscale feroce<br />
di altri Cantoni è difficile rendere credibile<br />
un aumento della pressione fiscale,<br />
soprattutto se il quasi pareggio del 2007<br />
non fosse un evento unico e irripetibile.<br />
Ma non tutti sono d’accordo. C’è chi si<br />
sente preso per i fondelli e a scanso di<br />
equivoci presenta un’iniziativa che chiede<br />
sgravi fiscali. Preventivamente, “tanto<br />
per gradire” come usava dire un celebre<br />
personaggio di Fellini.<br />
Speriamo non debba avverarsi l’aforisma<br />
andreottiano secondo cui a dubitare<br />
si fa peccato, ma il più delle volte<br />
ci si azzecca.
Editoriale<br />
Sull’importanza<br />
di non ostacolare<br />
la libertà imprenditoriale<br />
di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Recentemente la Banca mondiale<br />
ha pubblicato uno studio molto<br />
interessante sugli interventi statali<br />
che favoriscono o ostacolano le attività<br />
imprenditoriali. L’analisi è molto<br />
ampia e compara la situazione in 178<br />
Paesi. Il documento integrale, intitolato<br />
“Doing Business <strong>2008</strong>” può essere scaricato<br />
dal sito www.doingbusiness.org,<br />
nella sezione “Downloads”.<br />
La Svizzera ottiene globalmente valutazioni<br />
molto buone, soprattutto grazie<br />
alla fiscalità moderata per le aziende,<br />
al buon livello di formazione e ad una<br />
legislazione chiara e di matrice liberale.<br />
Emerge però un altro dato purtroppo<br />
negativo e che deve far riflettere.<br />
Per quanto riguarda i tempi per la creazione<br />
di un’azienda, la Svizzera non<br />
è posizionata molto bene rispetto agli<br />
altri Stati dell’OCSE paragonabili al<br />
nostro. In effetti risulta che, in media,<br />
per creare un’azienda in Svizzera ci<br />
vogliono circa 20 giorni, il che ci colloca,<br />
per restare in ambito europeo,<br />
dietro a Belgio (4 giorni), Danimarca<br />
(6), Francia (7), Norvegia (10), Gran<br />
Bretagna ed Irlanda (13), Finlandia<br />
(14) e Svezia (15), e a livello globale<br />
all’11 esimo posto. Di per sé nulla di<br />
drammatico, ma sono segnali che non<br />
vanno ignorati nell’ottica del mantenimento<br />
e del miglioramento della<br />
competitività svizzera in un contesto<br />
internazionale sempre più aggressivo.<br />
Infatti, è proprio su fattori del genere<br />
che spesso si vince la partita. Benché<br />
essi possano di primo acchito apparire<br />
marginali e compensati da altri<br />
punti favorevoli (che comunque non<br />
vanno dimenticati), nella rapidissima<br />
evoluzione delle dinamiche societarie<br />
odierne è sempre latente il rischio che<br />
diventino paralizzanti per le attività<br />
imprenditoriali. Ma quali sono i motivi<br />
di questo risultato non troppo positivo?<br />
Sostanzialmente dipendono dalle differenze<br />
cantonali, perché i vari registri<br />
di commercio non operano tutti con la<br />
stessa celerità e i tempi per la creazione<br />
di una società possono allungarsi a<br />
seconda della sede scelta. È vero che ci<br />
sono opzioni per trattare la pratica con<br />
urgenza, ma queste hanno un costo<br />
supplementare che può magari scoraggiare<br />
l’imprenditore. In concreto, si<br />
considera che a Zugo la registrazione<br />
di una società sia molto rapida, mentre<br />
a Zurigo ci vogliono circa 2 settimane e<br />
a Berna dalle 4 alle 6 settimane. Spesso<br />
poi la questione è complicata dalle<br />
procedure necessarie per ottenere il<br />
numero IVA. Il <strong>Ti</strong>cino nel confronto<br />
con gli altri Cantoni sembra in buona<br />
posizione, poiché si stima che, presentando<br />
la documentazione completa<br />
al Registro di commercio competente,<br />
occorra circa una settimana (6 giorni<br />
lavorativi in media) per aprire una SA<br />
o una SAGL.<br />
In sostanza, non è il caso di fasciarsi la<br />
testa per i risultati della statistica sulla<br />
media nazionale svizzera, ma sarebbe<br />
sbagliato non tenerne conto perché<br />
deve essere uno stimolo a migliorare<br />
l’offerta del nostro Paese e a prestare<br />
particolare attenzione a tutti gli elementi<br />
che costituiscono il nostro “pacchetto<br />
di competitività”. Purtroppo questa<br />
attenzione a livello politico sembra<br />
pericolosamente scemata perché negli<br />
ultimi anni anche in Svizzera vi è stata<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 4<br />
un’eccessiva tendenza a voler regolare.<br />
Nel contesto cantonale ed attraverso<br />
le associazioni a livello nazionale, la<br />
Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino contribuirà, come sempre,<br />
al mantenimento di condizioni-quadro<br />
favorevoli alle attività imprenditoriali,<br />
per tutelare chi produce e quindi genera<br />
benessere. È infatti forse opportuno<br />
ricordare che se non c’è chi produce,<br />
difficilmente vi è qualcosa da ridistribuire…<br />
A buon intenditore…<br />
Creazione di un’impresa:<br />
tempi burocratici<br />
Luca Albertoni<br />
Rango Paese Durata<br />
in giorni<br />
1 Australia 2<br />
Nuova Zelanda 2<br />
2 Canada 3<br />
3 Belgio 4<br />
4 Islanda 5<br />
Singapore 5<br />
5 Danimarca 6<br />
USA 6<br />
6 Francia 7<br />
7 Norvegia 10<br />
8 Gran Bretagna 13<br />
Irlanda 13<br />
9 Finlandia 14<br />
10 Svezia 15<br />
11 Svizzera 20<br />
Fonte: Banca mondiale
5 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> Contromano<br />
Officine di Bellinzona,<br />
la politica sul binario morto<br />
di Alessio Del Grande<br />
Un mese di astensione dal lavoro<br />
e il duro braccio di ferro tra il<br />
comitato di sciopero e le Ferrovie<br />
federali, è servito solo a riportare le<br />
Officine di Bellinzona al punto di partenza.<br />
Salvati l’azienda e un centinaio<br />
di posti di lavoro da quello che, almeno<br />
nei piani del vertice delle FFS, sembrava<br />
uno smantellamento inevitabile, si<br />
riparte da zero per decidere il futuro<br />
con un nuovo negoziato. Con alle spalle<br />
uno sciopero, sostenuto a furor di popolo,<br />
che ha incrinato in profondità la<br />
pace del lavoro e messo spietatamente<br />
in luce un quadruplice fallimento aziendale<br />
e politico: il flop del management<br />
FFS; dell’aziendalizzazione delle ex regie<br />
federali; dei governi federali e cantonali<br />
nella pianificazione di una nuova<br />
politica regionale; del dipartimento dei<br />
Trasporti, fiasco che il ministro Moritz<br />
Leuenberger ha cercato di riscattare riportando<br />
d’imperio i dirigenti delle FFS<br />
al tavolo delle trattative con i rappresentanti<br />
dei lavoratori delle Officine.<br />
Il fallimento della strategia aziendale<br />
è riassunto tutto nel deficit da 190,4<br />
milioni accumulato in nove anni, grazie<br />
anche ad una serie di operazioni che<br />
si sono rivelate dei fiaschi colossali.<br />
Nel 2000, ossia appena un anno dopo<br />
la riforma che trasforma le FFS in<br />
società anonima, la filiale Cargo decide<br />
di fondersi con l’omonima società<br />
italiana. Fusione che sarà abbandonata<br />
poco dopo per la diversità di cultura<br />
aziendale. Tra il 2001-2002, FFS Cargo<br />
cede i centri logistici di Basilea e S.<br />
Margrethen. Nonostante questa vendita,<br />
a due anni dalla riforma Cargo registra<br />
un deficit di 70 milioni. Per contrastare<br />
l’accordo tra Deutsche Bahn e la<br />
concorrente svizzera BLS Cargo, FFS<br />
Cargo fonda una filiale in Germania<br />
con Hupac e la società del porto di Colonia.<br />
Per tamponare i deficit, nel 2002<br />
scattano i primi 120 licenziamenti. Si<br />
abbandona il progetto Transalp e si<br />
fonda la FFS Cargo Italia. Ma l’anno si<br />
chiude con cifre rosse per 96 milioni<br />
di franchi. Mentre il deficit continua<br />
a salire, nel 2005 vengono soppressi<br />
300 posti di lavoro e i centri di carico<br />
sono dimezzati a 323. Riorganizzazione<br />
in tre settori l’anno seguente: Svizzera,<br />
internazionale e manutenzione, mentre<br />
nel 2007 la Cargo estende le sue attività<br />
sino a Rotterdam e stipula un’intesa<br />
con le Ferrovie francesi per il traffico<br />
sulla direttrice est-ovest. Solo nel primo<br />
trimestre dello stesso anno si registra,<br />
però, un altro deficit di 35 milioni di<br />
franchi; il Presidente Daniel Nordmann<br />
si dimette. Nel marzo del <strong>2008</strong> davanti<br />
ad un passivo di oltre 190 milioni di<br />
franchi si decide di eliminare altri<br />
400 posti. Tutto questo disastro avviene<br />
operando in un settore come il traffico<br />
merci su ferrovia molto promettente,<br />
e giustamente l’ASTAG, l’Associazione<br />
dei trasportatori, ha chiesto la privatizzazione<br />
di una società i cui bilanci<br />
restano a dir poco opachi.<br />
Con le strategie del management è pure<br />
fallito fragorosamente un modello di<br />
aziendalizzazione incentrato sull’ambigua<br />
formula della SA statale al 100%,<br />
con tutto il pacchetto azionario in mano<br />
alla Confederazione e il potere politico,<br />
ossia il Governo federale, che detta le<br />
regole d’azione e approva gli obiettivi<br />
imprenditoriali. Insomma, le FFS sono<br />
chiamate ad operare su un mercato che<br />
diventerà sempre più concorrenziale,<br />
ma con tutti i vincoli politici di una società<br />
pubblica, gestita da un consiglio di<br />
amministrazione designato dal potere<br />
politico e composto in buona parte da<br />
politici che di trasporti ferroviari ne<br />
masticano poco o niente.<br />
Un’azienda da cui per di più, come<br />
per le ex Regie federali, si continua<br />
a reclamare un sostanzioso apporto<br />
all’economia delle singole regioni, in<br />
termini soprattutto di posti di lavoro,<br />
senza tener conto della redditività reale<br />
delle attività, che alla fine dovrà far quadrare<br />
o meno i bilanci annuali, secondo<br />
l’inderogabile logica dei guadagni e<br />
delle perdite.<br />
E qui si misura anche la miopia di<br />
una classe politica federale e cantonale<br />
che nel passaggio delle ex Regie alle<br />
società per azioni, sebbene statali, non<br />
ha saputo approntare per tempo nuovi<br />
strumenti di politica regionale, per sostenere<br />
quelli che a torto o ragione si<br />
ritengono i cantoni meno favoriti.<br />
Nella brutta storia delle Officine di Bellinzona,<br />
il ministro socialista Leuenberger<br />
ha cercato di salvare pubblicamente la<br />
faccia imponendo un nuovo negoziato.<br />
Ma il vero nodo da sciogliere è la scelta<br />
tra una privatizzazione reale, come ha<br />
chiesto l’ASTAG, e quell’ibrido senza né<br />
capo né coda di una società pubblica<br />
che dovrebbe essere concorrenziale sul<br />
mercato, assolvendo però nello stesso<br />
tempo compiti sociali, occupazionali e<br />
di solidarietà interregionale.
Il tema<br />
Public-Private Partnership:<br />
il partenariato che non ti aspetti<br />
Continua da pagina 1<br />
di Lisa Pantini<br />
Darne una definizione non è semplice,<br />
perché si tratta sempre<br />
di sfaccettature diverse che intervengono<br />
a seconda del progetto e<br />
del contratto di cooperazione: in breve<br />
possiamo dire che si tratta di un contratto<br />
di lunga durata tra lo Stato e i privati<br />
che operano in comune al fine di fornire<br />
una prestazione di servizio pubblico o<br />
un’opera di cui beneficerà la comunità.<br />
Rischi e benefici sono condivisi, così<br />
come le risorse. Non vi sono importi minimi<br />
da investire – dipende dalla portata<br />
del progetto e dai partner – è possibile<br />
realizzare un PPP già con somme minime.<br />
I PPP vengono svolti in tutti i settori<br />
(cultura, trasporti, sport, amministrazione,<br />
ecc.), senza preclusioni: come<br />
ben dimostra il grafico della “Deutsches<br />
Institut für Urbanistik”, l’adattabilità del<br />
progetto è – quasi – universale, e ben si<br />
inserisce negli ambiti socioeconomici.<br />
Il PPP apre nuovi orizzonti<br />
alla Svizzera per conciliare<br />
gli imperativi divergenti<br />
che costituiscono la<br />
necessità di economizzare,<br />
le esigenze poste allo Stato<br />
e la coerenza politica<br />
Le opere ed i progetti già realizzati in<br />
Svizzera sono molteplici: lo stadio della<br />
Maladière a Neuchâtel, un investimento<br />
di 300 milioni che la collettività non si<br />
sarebbe mai potuta permettere. La città<br />
di Neuchâtel ha venduto le superfici<br />
Fonte: Deutsches Institut für Urbanistik<br />
necessarie agli investitori (un vecchio<br />
stadio), che hanno garantito alla Città<br />
uno stadio nuovo completo, con centro<br />
commerciale annesso. È un vero e proprio<br />
complesso sportivo con shopping<br />
center (27’000 mq. di superfici di<br />
vendita), con posteggio contiguo (930<br />
posti). In concreto, ciò si traduce in<br />
circa 400 nuovi posti di lavoro che<br />
sono stati creati. Oppure il “Cejare”<br />
(centro giurassiano d’archivi e ricerche<br />
economiche) a Saint-Imier, che ha<br />
lo scopo di salvaguardare il patrimonio<br />
industriale regionale e investire nella<br />
realizzazione di servizi alle imprese<br />
quali archiviazione di documenti, consulenze<br />
e redazione di testi storici. Il<br />
tutto grazie al PPP tra i Cantoni Berna<br />
e Giura, il Comune di Saint-Imier e una<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 6<br />
serie di imprese della regione, con<br />
lo scopo di valorizzare e preservare<br />
il patrimonio industriale. O ancora il<br />
nido aziendale della Mobilière Vie a<br />
Nyon, azienda che ha trasformato una<br />
parte della sua sede (circa 300 mq) in<br />
un asilo nido cofinanziato dal Comune<br />
di Nyon.<br />
Dato il potenziale ancora inutilizzato,<br />
vi sono però molte strade da battere e<br />
scoprire. Eccone alcune.<br />
• Edilizia e costruzioni/rinnovo<br />
di stabili: per i bisogni legati alla<br />
costruzione e al potenziamento di<br />
nuove infrastrutture complesse come<br />
rinnovo di quartieri, strutture sportive<br />
e polivalenti.
7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> Il tema<br />
• Trasporti: con l’introduzione della<br />
Riforma della ferrovia 2, le condizioni<br />
per aprirsi al PPP saranno<br />
meno restrittive e forse vi sarà qualche<br />
sbocco per progetti in partenariato.<br />
La Riforma delle ferrovie è<br />
un processo in atto dalla metà degli<br />
anni Novanta. Durante i dibattiti<br />
delle Camere federali sulla Riforma<br />
delle ferrovie 1, il Consiglio federale<br />
è stato incaricato di intraprendere<br />
nuove riforme nei trasporti pubblici.<br />
Il Consiglio federale ha dato seguito<br />
a questo mandato presentando il<br />
messaggio del 23 febbraio 2005<br />
concernente la Riforma delle ferrovie<br />
2. Le Camere lo hanno tuttavia<br />
respinto, chiedendo che il progetto<br />
venga modificato in modo che i<br />
suoi elementi siano suddivisi in vari<br />
pacchetti; questi ultimi dovranno poi<br />
essere di nuovo presentati al Parlamento.<br />
Il disegno presentato nel<br />
messaggio aggiuntivo concernente la<br />
Riforma delle ferrovie 2 del 9 marzo<br />
2007, è il primo di questi pacchetti.<br />
Esso comprende gli elementi poco<br />
contestati, segnatamente la revisione<br />
del servizio di sicurezza, la parificazione<br />
delle imprese di trasporto e lo<br />
sviluppo di riforme precedenti. Allo<br />
stesso tempo, gli atti normativi riguardanti<br />
i trasporti pubblici vengono<br />
ordinati in modo più sistematico,<br />
tanto che è stata concepita una legge<br />
per ciascun settore: infrastruttura,<br />
trasporto di merci e traffico viaggiatori.<br />
A livello federale esiste un potenziale<br />
anche nel settore delle infrastrutture<br />
stradali, nella misura in<br />
cui la Riforma della perequazione<br />
finanziaria e della ripartizione dei<br />
compiti tra la Confederazione ed i<br />
Cantoni (RPT) autorizza la Confederazione<br />
ad affidare l’estensione,<br />
lo sfruttamento o la manutenzione<br />
e gestione delle strade nazionali a<br />
partner.<br />
• Promozione economica: la via da<br />
percorrere è quella dell’organizzazione<br />
di una politica di promozione<br />
economica che cerchi di compensare<br />
gli sforzi fatti da pubblico e<br />
privato, attenuandone le disparità,<br />
per l’utilizzo di tutte le sinergie in<br />
applicazioni intersettoriali e con gestioni<br />
integrate.<br />
• E-government: se paragonata a livello<br />
internazionale, la Svizzera si<br />
colloca tra i fanalini di coda in questo<br />
ambito. Per risvegliare l’interesse in<br />
quest’ambito, anche alla luce dell’ottimo<br />
posizionamento della piazza<br />
economica svizzera, sarebbe utile<br />
dare un colpo d’acceleratore agli<br />
investimenti nell’IT. Oltre al finanziamento<br />
comune di progetti informatici,<br />
un migliore coordinamento<br />
delle risorse tecnologiche negli altri<br />
settori offre un buon potenziale in<br />
termini di PPP.<br />
In pratica il PPP non è né mecenatismo,<br />
né sponsoring, né privatizzazione, poiché<br />
gli investitori non hanno ritorni sui<br />
finanziamenti calcolabili in anticipo.<br />
Da parte sua lo Stato, così facendo, non<br />
rinuncia al suo ruolo e al suo potere<br />
per trasferirlo al privato, ma instaura<br />
una società d’economia mista. In ogni<br />
progetto vi sono norme da rispettare<br />
sia a livello di qualità sia di prestazioni.<br />
Possibili sviluppi di progetti in PPP<br />
La separazione storica tra<br />
pubblico e privato<br />
è giunta al termine<br />
Si tratta di una combinazione win-win<br />
per entrambe le parti, in quanto ogni<br />
unità coinvolta riesce a “sfruttare” al<br />
meglio le potenzialità dell’altro, e dove<br />
uno non arriva o non è in grado, l’altro<br />
lo compensa; creando un sistema<br />
che favorisce l’economia privata e la<br />
sua crescita. Senza dimenticare che,<br />
spesso, queste opere non sarebbero<br />
realizzabili senza questa forma di partenariato.<br />
Ovviamente, non è così facile applicarlo.<br />
Occorre dapprima realizzare<br />
un’analisi approfondita del progetto<br />
per valutare pregi e difetti, rischi ed<br />
opportunità.<br />
Soprattutto il partner privato effettua<br />
un’attenta valutazione dei rischi, in
Il tema<br />
base ai quali adattare le sue attese<br />
finanziarie, dato che è lui stesso che si<br />
accolla il rischio finanziario; mentre<br />
la collettività comincia a supportare il<br />
progetto solo una volta che esso è stato<br />
messo in atto. Lo Stato dovrebbe invece<br />
prevedere nel contratto un diritto<br />
di sorveglianza per scelte, condizioni<br />
e salari minimi. Una comunicazione<br />
aperta e trasparente fa da collante: i<br />
IL PPP IN 5 PUNTI<br />
due settori trovano interessi comuni<br />
ed il progetto “sforna” due vincitori.<br />
Risale al 2006 la creazione a livello federale<br />
dell’“Associazione PPP Svizzera”,<br />
fortemente voluta da rappresentanti<br />
della Confederazione, da diversi<br />
Cantoni, Città e da molti esponenti del<br />
settore economico. Tra i suoi obiettivi<br />
la promozione sul mercato elvetico<br />
✔ Esplora nuove vie<br />
✔ Offre innovativi progetti alla comunità, sgravando le finanze pubbliche<br />
✔ Efficienza ed efficacia dei progetti<br />
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<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 8<br />
di PPP, come valida alternativa di<br />
realizzazione di progetti di interesse<br />
pubblico, e la riduzione delle spese<br />
d’avviamento e di transazione per gli<br />
interessati. L’Associazione mira allo<br />
stesso tempo a migliorare le condizioni<br />
quadro per progetti d’economia<br />
mista. Maggiori informazioni sulla<br />
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9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Trasporto delle merci su rotaia<br />
Un mercato da conquistare<br />
Intervista con Rico Maggi, direttore dell’Istituto di ricerche economiche (IRE) di Lugano,<br />
di Elisabetta Pisa<br />
Lo sciopero degli operai delle Officine<br />
di Bellinzona è stato sospeso,<br />
il piano di ristrutturazione delle FFS<br />
ritirato in attesa delle soluzioni che<br />
arriveranno dal tavolo negoziale. Intanto<br />
però i problemi del trasporto<br />
ferroviario delle merci rimangono.<br />
Perché è un business così difficile?<br />
“Bisogna capire che cosa si intende per<br />
trasporto delle merci su rotaia. La sfida è il<br />
trasporto da impresa a impresa o da rampa<br />
a rampa. La ferrovia non può arrivare<br />
ovunque, direttamente in fabbrica, salvo nel<br />
caso in cui si investa nei raccordi ferroviari,<br />
di cui ci sono esempi in Germania e anche<br />
in Svizzera. Bisogna poi tenere presente le<br />
attuali esigenze dell’economia che richiede<br />
consegne frequenti spesso di lotti di piccole<br />
dimensioni: condizioni che pongono dei<br />
problemi alla ferrovia. La risposta è stato il<br />
trasporto combinato ed è stato un successo<br />
come dimostra il caso dell’Hupac”.<br />
Bisogna però fare i conti con prezzi<br />
più alti: in genere il trasporto su<br />
ferrovia costa il 30% in più rispetto<br />
a quello su strada.<br />
“Sulle lunghe distanze, tra Nord e Sud<br />
Europa, l’offerta del trasporto intermodale<br />
è molto competitiva. Però non sono<br />
adatte tutte le merci: di solito sono le<br />
grandi imprese che possono operare con<br />
i container che vengono caricati sui treni<br />
e poi, a destinazione, sui camion che<br />
distribuiscono il prodotto. Il business di<br />
FFS Cargo è quello più costoso e difficile<br />
ossia, è il door to door. Si tratta di caricare<br />
vagoni, che devono comporre un treno, e<br />
che a destinazione devono essere scomposti.<br />
Una modalità interessante che si sta<br />
affermando in Europa è organizzare treni<br />
con un solo tipo di prodotto – in genere<br />
merci pesanti, ad esempio automobili,<br />
acciaio, ghiaia – con il coinvolgimento<br />
delle aziende che operano nello stesso<br />
segmento. Per ciò che riguarda i treni con<br />
i vagoni singoli da comporre e scomporre,<br />
per guadagnare è necessario avere più<br />
massa possibile da movimentare, più si<br />
hanno quote di mercato, minori saranno i<br />
costi, perché ho maggiori probabilità che<br />
più vagoni vadano da uno stesso punto<br />
di partenza a una stessa destinazione. La<br />
strada dal canto suo presenta problemi<br />
per la viabilità congestionata, mentre la<br />
ferrovia è affidabile e sicura, soprattutto<br />
per le merci pericolose come carburanti<br />
e prodotti chimici. Questo per dire che c’è<br />
un mercato. Ma per FFS Cargo il problema<br />
è nella struttura di mercato: in altre parole<br />
in Germania opera un player molto forte<br />
come Railion - società di Deutsche Bahn<br />
-, le ferrovie francesi si muovono per<br />
diventare più importanti in Europa nel trasporto<br />
delle merci ed entrambi gli attori<br />
cercano di posizionarsi pure in Italia”.<br />
Il trasporto delle merci su rotaia è,<br />
infatti, un business in crescita, oltre<br />
al fatto che è uno dei pilastri della<br />
politica elvetica dei trasporti e anche<br />
l’Europa ha previsto investimenti per<br />
i prossimi 15 anni in questo settore.<br />
Nonostante questo, FFS Cargo perde,<br />
soprattutto con le attività in Italia e<br />
in Germania.<br />
“Il mercato c’è. Il problema di FFS Cargo<br />
è che è di piccole-medie dimensioni e<br />
deve competere con operatori più grandi.<br />
Il mercato tedesco è più interessante di<br />
quello italiano perché i flussi sono più<br />
intensi da Nord verso Sud soprattutto per<br />
le materie prime e i prodotti semifiniti<br />
che sono quelli più adatti a viaggiare su<br />
rotaia, mentre la merce che da Sud va<br />
verso Nord è più elaborata e costituisce<br />
lotti più piccoli. FFS Cargo ha cercato di<br />
fare concorrenza a Railion, con molte<br />
L’ospite<br />
Rico Maggi<br />
filiali e abbassando molto i prezzi. Ha<br />
sì trasportato sempre più merci, ma ha<br />
anche perso tanto. È vero che anche in<br />
Germania il mercato è politicizzato quindi<br />
per un operatore tedesco è più facile<br />
difendere quote di mercato. Però fare una<br />
battaglia dei prezzi è una politica che può<br />
essere adottata se si hanno tasche molto<br />
profonde, ossia tanti soldi”.<br />
Per ciò che riguarda, invece, il mercato<br />
italiano?<br />
“In Italia, come ho già detto, il business<br />
è meno interessante (c’è un’asimmetria<br />
totale tra ciò che va verso Sud e ciò che va<br />
verso Nord), la situazione è politicizzata e<br />
non c’è ancora una cultura del trasporto<br />
su ferrovia. L’anno scorso abbiamo collaborato<br />
a uno studio su questo mercato:<br />
effettivamente il potenziale non manca,<br />
ma è necessaria una strategia ben precisa,<br />
creando un gruppo di imprese, dei<br />
distretti cui offrire servizi di logistica con<br />
un’offerta integrata per tutti”.<br />
Tornando alla questione dello sciopero<br />
degli operai delle Officine di<br />
Bellinzona, se fosse lei a dover condurre<br />
le trattative come si comporterebbe?<br />
“Non bisogna farsi molte illusioni: a monte<br />
c’è un problema oggettivo che non c’entra<br />
con la manutenzione. FFS Cargo è in difficoltà:<br />
non si deve partire dal presupposto<br />
che rimarrà pubblica e che garantirà posti<br />
di laboro e salari. Però l’aspetto positivo<br />
è che Bellinzona, che si trova sulla rotta<br />
Nord-Sud, è la localizzazione giusta per la<br />
manutenzione del materiale rotabile, manutenzione<br />
che è un business interessante.<br />
Si potrebbe ipotizzare uno scenario in cui<br />
un’impresa competitiva offra servizi di manutenzione<br />
di tutti i tipi di vagoni e locomotive<br />
a qualsiasi operatore lo richieda”.
L’ospite<br />
In fondo anche il piano che è stato ritirato da FFS<br />
Cargo prevedeva il trasferimento sì della manutenzione<br />
delle locomotive a Yverdon, ma anche<br />
il mantenimento a Bellinzona e il potenziamento<br />
della manutenzione dei carri merci in partenariato<br />
con aziende del settore privato. Non c’è una grande<br />
differenza con quello che suggerisce lei.<br />
“L’obiettivo strategico non è per forza molto diverso. Ma in<br />
realtà io ho avuto l’impressione che non volessero trasformare<br />
Bellinzona in un centro veramente competitivo. Di<br />
fatto a fronte delle perdite volevano chiudere da qualche<br />
parte. FFS Cargo è comunque interessata al servizio di<br />
manutenzione, al punto che vuole spostarlo a Yverdon,<br />
che non si trova però sull’asse Nord-Sud. E questo è molto<br />
diverso dal mio discorso”.<br />
Secondo lei quali sono le soluzioni possibili?<br />
“Il tavolo negoziale deve solo aprire delle strade. L’errore di<br />
FFS Cargo è stato quello di voler chiudere subito. Il tavolo<br />
dovrà presentare degli scenari. Le ferrovie devono garantire<br />
solo una fase di transizione”.<br />
Visto che il trasporto delle merci su rotaia è sempre<br />
più il futuro, perché FFS Cargo non ha deciso di investire<br />
ancora, trovare altre modalità per cercare di<br />
stare sul mercato o forse questo non è un business<br />
per una società pubblica?<br />
“Secondo me il business del trasporto non deve essere<br />
solo privato, visto che le infrastrutture sono pubbliche nel<br />
quadro comunque della liberalizzazione del mercato. Per<br />
ciò che riguarda la manutenzione non vedo la necessità<br />
di un impegno pubblico: manca il modo di pensare per<br />
andare a conquistare nuovi mercati. Basti citare solo gli<br />
alti salari che si pagano per il semplice fatto che l’impresa<br />
pubblica deve garantire gli stessi livelli salariali in tutta la<br />
Svizzera. È vero che tutta l’Europa crede nello spostamento<br />
del trasporto merci su ferrovia ed è vero che aumenterà la<br />
capacità in Svizzera con Alptransit, ma non in modo esponenziale:<br />
bisognerà, infatti, vedere come verrà ripartito il<br />
traffico tra viaggiatori e merci. È vero anche che il <strong>Ti</strong>cino<br />
deve iniziare a pensare al suo futuro nella prospettiva<br />
dell’arrivo di Alptransit, riorientando il tessuto economico.<br />
Ad esempio si potrebbe pensare a potenziare la logistica.<br />
Il settore pubblico può riflettere se attorno alla realtà della<br />
manutenzione dei vagoni a Bellinzona non voglia attrarre<br />
altro, ad esempio consulenza e servizi logistici, tutto ciò che<br />
può essere legato al trasporto merci su rotaia”.<br />
Cosa pensa della raccolta delle firme organizzata<br />
per lanciare l’iniziativa per creare un polo tecnologico<br />
e industriale nel settore dei trasporti e del<br />
materiale rotante?<br />
“L’idea è giusta: Bellinzona non può essere solo un’officina.<br />
Deve diventare il fulcro di un business che ruoti intorno<br />
alla manutenzione. D’altro canto mi preoccupa che si corra<br />
troppo, creando una struttura senza riflettere sui processi:<br />
ossia su come cambiare la promozione economica, sui<br />
possibili scenari da individuare. Il rischio è di creare un<br />
polo tecnologico privo di contenuti. Di sicuro ci vuole un<br />
impegno pubblico, ma non esclusivamente”.<br />
pronto, chi parla?<br />
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11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
La deriva di un liberale<br />
di Alessio Del Grande<br />
Sessantottino da salotto in gioventù,<br />
liberale nell’età matura, protezionista<br />
e conservatore tardo ottocentesco<br />
con l’avanzare degli anni. La parabola<br />
anagrafica e intellettuale di Giulio Tremonti<br />
è splendidamente condensata nelle<br />
111 pagine del suo libro, “La paura e la<br />
speranza”, edito da Mondadori, l’ultimo<br />
tonante manifesto antiglobal. La paura<br />
di che? Della globalizzazione, naturalmente,<br />
e soprattutto del “mercatismo”,<br />
il frutto avvelenato del liberismo e della<br />
mondializzazione economica. La paura<br />
della Cina e dell’India che insidiano<br />
il primato commerciale dell’Occidente,<br />
dell’Islam che preme alle porte, la paura<br />
per la quinta colonna dell’immigrazione<br />
musulmana che minaccia dall’interno<br />
la fortezza europea. La paura di un<br />
mercatismo che avrebbe ridotto l’uomo<br />
ad “un’unica taglia”, elevando la forza<br />
uniformizzante del consumismo alla<br />
versione postmoderna del comunismo.<br />
Per alimentare e motivare questa spirale<br />
di terrore, Tremonti saccheggia a piene<br />
mani persino l’arsenale del catastrofismo<br />
ambientalista, punta decisamente la penna<br />
contro la globalizzazione colpevole<br />
anche di aver surriscaldato il pianeta.<br />
E la speranza? In uno Stato forte, secondo<br />
una versione neocolbertista, che<br />
mixa con estrema disinvoltura, dirigismo,<br />
protezionismo, statalismo, strizzando al<br />
contempo l’occhio ai cattolici della sussidiarietà.<br />
Il libro del ministro italiano dell’economia<br />
in pectore (prima di andare in<br />
stampa il Governo italiano non è ancora<br />
stato formato) e vice presidente di<br />
Forza Italia non è altro che una brutale<br />
semplificazione della storia e dell’analisi<br />
economica, al solo scopo di dare dignità<br />
teorica ad un’operazione elettorale che<br />
ha messo assieme, nel cosiddetto Popolo<br />
della libertà, il farraginoso statalismo di<br />
Alleanza Nazionale di Fini con l’aggressivo<br />
federalismo della Lega di Bossi. Insomma,<br />
una sorta di collante ideologico<br />
che serve, però, solo a svelare la deriva<br />
di quel berlusconismo che ha confuso e<br />
spacciato il liberalismo con l’anticomunismo,<br />
l’unica base comune tra leghisti,<br />
postfascisti e forzisti berlusconiani. Quale<br />
fosse il nuovo orientamento del Popolo<br />
della libertà, di cui Tremonti per la parte<br />
economica è la vera testa pensante,<br />
lo si era visto nella recente campagna<br />
elettorale: “Dazi per difendere le nostre<br />
produzioni dalla concorrenza asiatica” e<br />
“protezione delle nostre industrie” sono<br />
stati gli slogan più insistenti per dare forza<br />
ad un programma politico che, come<br />
notava sul Corriere della Sera Francesco<br />
Giavazzi, “proietta l’immagine di un Paese<br />
impaurito che si difende alzando barriere<br />
e rifugiandosi nello Stato”. Al punto di<br />
sponsorizzare il salvataggio dell’Alitalia,<br />
la compagnia di bandiera nazionale, cresciuta<br />
e imbolsita sotto le ali dello Stato<br />
sino a trasformarsi in uno sgangherato<br />
carrozzone sindacal-statal-clientelare,<br />
che è gia costato ai contribuenti italiani<br />
migliaia di miliardi e li ha pure costretti a<br />
pagare i biglietti aerei molto più cari che<br />
in qualsiasi altro Paese europeo.<br />
Il fine intellettuale Tremonti se la prende<br />
con la globalizzazione, il liberismo e la<br />
minaccia dei cinesi che ci vorrebbero colonizzare,<br />
invece di analizzare i veri mali<br />
di un Paese che non è stato capace, anche<br />
coi governi di Berlusconi, di avviare<br />
un grande processo di modernizzazione:<br />
riforma della pubblica amministrazione,<br />
riforma del sistema elettorale per dare<br />
finalmente stabilità politica e governativa<br />
all’Italia, realizzazione di nuove infrastrutture<br />
stradali, ferroviarie, portuali<br />
e sanitarie, riqualificazione della spesa<br />
pubblica, riduzione della pressione fiscale,<br />
potenziamento della formazione di<br />
ogni ordine e grado, e vero federalismo<br />
per cancellare quella farsa grottesca delle<br />
autonomie locali, che con Province,<br />
Regioni e consorzi vari ha moltiplicato la<br />
casta parassitaria dei politici e dei loro<br />
tirapiedi che vivono alla grande a spese<br />
dei cittadini.<br />
È molto più facile prendersela coi cinesi<br />
Biblioteca liberale<br />
che non scrivere di questi problemi e<br />
mettere mano ad un serio programma liberale<br />
per rilanciare l’economia italiana.<br />
La concorrenza asiatica si vince, e molte<br />
imprese italiane lo hanno dimostrato, con<br />
la modernizzazione, la specializzazione e<br />
l’innovazione continue, non innalzando<br />
inutili barriere che alla fine danneggiano<br />
le stesse aziende e penalizzano i cittadini<br />
consumatori. Un’ultima osservazione<br />
sulla globalizzazione contro cui Tremonti<br />
spara a zero: al di là dei guasti provocati<br />
da una certa “tecno-finanza”, la mondializzazione<br />
dell’economia, l’affermarsi<br />
del principio della concorrenza su scala<br />
planetaria (certo ci sono distorsioni da<br />
correggere) ha garantito a tutto l’Occidente<br />
la più lunga fase di prosperità<br />
dell’ultimo secolo, ha strappato dalla<br />
povertà centinaia di milioni di persone,<br />
ha aperto il commercio internazionale<br />
a nazioni che prima ne erano escluse e,<br />
non da ultimo, ha piantato il seme della<br />
democrazia politica in Stati autoritari.<br />
L’apertura economica e gli scambi commerciali<br />
hanno sempre generato pace<br />
e sviluppo, le chiusure solo stagnazione<br />
e guerre. Poiché dove non passano le<br />
merci, come notava un grande liberale,<br />
passeranno prima o poi gli eserciti.<br />
<strong>Ti</strong>tolo:<br />
La paura e la speranza<br />
Autore: Giulio Tremonti<br />
Editore: Mondadori<br />
Pagine: 111
Diritto<br />
Licenziamento collettivo<br />
la recente giurisprudenza<br />
del Tribunale federale<br />
di Simona Morosini, Responsabile del Servizio giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
I<br />
licenziamenti di massa, o collettivi,<br />
hanno innegabili conseguenze economiche<br />
e sociali. I rischi di una<br />
destabilizzazione degli equilibri socioeconomici<br />
ed istituzionali sono affiorati in<br />
modo evidente nell’ambito dalla crisi di<br />
FFS Cargo di Bellinzona. Non è peraltro<br />
un caso che le disposizioni del Codice<br />
delle obbligazioni, relative alla procedura<br />
di consultazione nell’ambito del licenziamento<br />
collettivo, perseguano la tutela di<br />
interessi pubblici e non solo privati. Esse<br />
hanno, per così dire, una sfumatura di<br />
diritto pubblico. Il datore di lavoro che<br />
intende licenziare deve in particolare<br />
valutare in modo serio le richieste dei<br />
lavoratori sorte nell’ambito di una trattativa.<br />
Se così non fosse, lo scopo di tali<br />
normative sarebbe vanificato.<br />
Recentemente il Tribunale federale (TF)<br />
si è di nuovo chinato sulla tematica del<br />
licenziamento collettivo, con particolare<br />
riguardo alla questione dell’indennità nel<br />
caso di licenziamento abusivo (sentenza<br />
del 16 novembre 2007: 4A_346/2007). Va<br />
sottolineato che la sentenza della massima<br />
istanza federale nulla ha a che vedere con<br />
la crisi di FFS Cargo. Trattasi però di una<br />
fattispecie, quella esaminata dal TF, che<br />
evoca alcune lampanti similitudini.<br />
Nel quadro di un licenziamento collettivo,<br />
il datore di lavoro è tenuto a rispettare<br />
una determinata procedura di consultazione<br />
dei dipendenti e delle competenti<br />
autorità cantonali (gli uffici cantonali<br />
del lavoro). Tale procedura è finalizzata<br />
a favorire l’avvio di trattative in vista del<br />
mantenimento di posti di lavoro, anziché<br />
la loro soppressione. Essa dev’essere avviata<br />
e terminata prima ancora della decisione<br />
definitiva di procedere al licenziamento<br />
collettivo. Qualora tale procedura<br />
di consultazione non fosse rispettata, le<br />
disdette notificate nel quadro d’un licenziamento<br />
collettivo sono da ritenersi abusive.<br />
In tal caso, oltre al salario dovuto<br />
sino al termine del rapporto di lavoro, i<br />
dipendenti hanno diritto ad un’indennità<br />
equivalente ad un massimo di due mesi<br />
di salario, secondo le disposizioni del<br />
Codice delle obbligazioni.<br />
Il caso esaminato dal TF riguarda un’azienda<br />
che, trovandosi in difficoltà finanziarie,<br />
in meno d’una settimana aveva sommariamente<br />
consultato i lavoratori che intendeva<br />
licenziare, informando l’autorità<br />
cantonale competente e pronunciando<br />
effettivamente i licenziamenti. In seguito,<br />
avendo individuato un’azienda disposta<br />
a riprendere l’attività, aveva informato i<br />
dipendenti a quel momento ancora vincolati<br />
dal contratto, del fatto che la disdetta<br />
veniva ritirata e che i contratti di lavoro<br />
venivano trasferiti all’azienda acquisitrice.<br />
I dipendenti toccati dalla misura hanno<br />
in seguito effettivamente proseguito<br />
la loro attività presso il nuovo datore<br />
di lavoro, senza sollevare opposizione al<br />
trasferimento. Alcuni di loro hanno invece<br />
rivendicato l’indennità per licenziamento<br />
abusivo, adducendo il mancato rispetto<br />
della procedura di consultazione, e facendo<br />
altresì valere tali pretese nei confronti<br />
di entrambe le aziende.<br />
Il Tribunale federale ha rammentato che<br />
i dipendenti che si considerano vittima di<br />
licenziamento abusivo e che intendono<br />
chiedere un’indennità devono anzitutto<br />
inoltrare opposizione scritta contro la<br />
disdetta, al più tardi alla scadenza del<br />
termine della medesima. Se l’opposizione<br />
è fatta validamente e le parti non si accordano<br />
per la continuazione del rapporto<br />
di lavoro, il dipendente può far valere<br />
il diritto all’indennità tramite azione innanzi<br />
al giudice entro 180 giorni dalla<br />
cessazione del rapporto di lavoro. Se, al<br />
contrario, le parti decidono di mantenere<br />
il rapporto di lavoro, il diritto all’indennità<br />
si estingue. Il TF ha sottolineato che<br />
nell’ambito di una trattativa il lavoratore<br />
non ha alcun dovere di accettare modifiche<br />
del suo contratto. Deve invece accettare<br />
la revoca della disdetta da parte del<br />
datore di lavoro. Quand’anche rifiutasse,<br />
tale revoca estinguerebbe comunque la<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 12<br />
pretesa d’indennizzo del dipendente.<br />
Nel caso esaminato dal TF, è stato in sostanza<br />
confermato il carattere abusivo del<br />
licenziamento, essendo mancata la consultazione<br />
dei dipendenti. Tuttavia, con<br />
l’accettazione a proseguire il rapporto di<br />
lavoro presso l’azienda acquisitrice, essi<br />
avevano tacitamente accettato la revoca<br />
della disdetta, con conseguente estinzione<br />
del diritto all’indennità. Il TF ha altresì<br />
sottolineato che il meccanismo di opposizione<br />
alla disdetta tende proprio al perseguimento<br />
della trattativa e all’eventuale<br />
mantenimento del rapporto di lavoro. Ha<br />
quindi rifiutato l’argomentazione addotta<br />
dai lavoratori ricorrenti, stante la quale<br />
la revoca delle disdette non era stata il<br />
frutto di trattative con loro, bensì una<br />
scappatoia consecutiva al trasferimento<br />
dei rapporti di lavoro ad un’altra azienda.<br />
Secondo il TF, è del tutto normale che<br />
gli impieghi compromessi da difficoltà<br />
finanziarie vengano salvaguardati tramite<br />
un trasferimento d’impresa o di una parte<br />
di essa, ad un altro datore di lavoro.<br />
Altrettanto interessante è la questione<br />
di sapere se possa essere considerato<br />
come abusivo il licenziamento collettivo<br />
consecutivo ad una fallita trattativa “di<br />
pura facciata”, ossia quella in cui interviene<br />
il rispetto della forma, ma non<br />
della sostanza. Si pensi in particolare al<br />
caso della mancata osservanza, da parte<br />
del datore di lavoro, di un presupposto<br />
fondamentale della consultazione, ossia<br />
la disponibilità effettiva ad esaminare le<br />
proposte dei dipendenti. Invero, in una<br />
sentenza del 1997, il TF ha ritenuto che,<br />
anche nell’imminenza di un fallimento,<br />
configura un abuso consultare i dipendenti<br />
un giorno prima del loro licenziamento<br />
(sentenza del 21 aprile 1997: DTF<br />
123 III 176). La dottrina giuridica ravvisa<br />
pure un abuso nel caso di occultamento<br />
o esposizione inveritiera dei fatti all’origine<br />
del licenziamento. Ogni situazione<br />
va ovviamente valutata alla luce delle<br />
circostanze concrete.
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Impressum<br />
Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />
Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />
Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />
Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />
Redazione:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />
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Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />
Pubblicità:<br />
Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />
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info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch<br />
Diffusione:<br />
<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />
per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />
• Martedì 13 maggio <strong>2008</strong>, su appuntamento, presso Osec <strong>Ti</strong>cino: Giornata di consulenze<br />
individuali sulla Cina<br />
• Venerdì 16 maggio <strong>2008</strong>, alle ore 16.30, presso il Grand Hotel Eden a Paradiso: 75°<br />
anniversario della FSAGA, Congresso nazionale della Federazione svizzera<br />
degli agenti generali di assicurazione. Il tema principale della serata<br />
sarà “Il futuro dell’assicurazione privata”, interverranno personalità<br />
di rilievo nel settore delle assicurazioni, con ospiti di spicco del mondo<br />
politico-economico del Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
• Venerdì 16 maggio <strong>2008</strong>, dalle ore 9.45 alle ore 14.00, presso l’Hotel Bellevue Palace<br />
a Berna: “Wirtschaft und Klimatschutz: Schweizerische Aktivitäten im<br />
internationalen Kontext”, conferenza organizzata dalla International Chamber<br />
of Commerce Svizzera, per ulteriori informazioni contattare la Signora Emmanuelle<br />
Nussbaum, Tel. +41 44 421 34 50, seminar@icc-switzerland.ch<br />
• Mercoledì 21 maggio <strong>2008</strong>, alle ore 11.30, presso l’Hotel Coronado a Mendrisio:<br />
Conferenza con la presenza dell’Ambasciatore del Belgio e Lussemburgo<br />
e altre personalità di rilievo, organizzata dal Business Club Belgo-Luxembourgeois<br />
en Suisse<br />
• Martedì 27 maggio <strong>2008</strong>, alle ore 16.30, presso l’Hotel Villa Castagnola au Lac:<br />
Assemblea Associazione fabbricanti e operatori ramo abbigliamento del<br />
Cantone <strong>Ti</strong>cino (AFRA)<br />
• Giovedì 29 maggio <strong>2008</strong>, ore 17.30, presso il Ristorante Golf Club Patriziale di Ascona:<br />
Assemblea Associazione installatori elettricisti ticinesi (AIET)<br />
• Venerdì 30 maggio <strong>2008</strong>, dalle 9.30 alle 14.00 a Zurigo: Conferenza <strong>2008</strong> dei<br />
direttori delle Camere di commercio e delle associazioni affiliate ad economiesuisse<br />
• Martedì 10 giugno <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 18.00, presso l’Hotel Coronado<br />
a Mendrisio: Guida alla mobilità aziendale: incontro informativo per le<br />
aziende, interverranno vari relatori tra cui il Consigliere di Stato Marco<br />
Borradori, il Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Luca Albertoni e il Direttore dell’AITI,<br />
Sandro Lombardi<br />
• Giovedì 12 giugno <strong>2008</strong>: Consiglio economico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> “La pace sociale<br />
quale elemento fondamentale della piazza economica svizzera”
Info Flash<br />
Info Flash<br />
✔ Assoggettamento dei negoziatori<br />
di divise per clienti<br />
alla legge sulle banche<br />
I negoziatori di divise per clienti,<br />
ovvero i negoziatori di divise che<br />
ricevono denaro da clienti e che eseguono<br />
per loro operazioni in divise,<br />
verranno assoggettati alla legge sulle<br />
banche. Il 14 marzo scorso il Consiglio<br />
federale ha approvato la revisione<br />
della relativa ordinanza sulle banche.<br />
Il comunicato integrale su: www.efd.<br />
admin.ch/00468/index.html?msgid=17808&lang=it<br />
Per approfondimenti: Barbara Schaerer,<br />
Amministrazione federale delle<br />
finanze, Tel. +41 31 322 60 18<br />
✔ Meno cara la protezione<br />
di marchi e brevetti<br />
L’Istituto Federale della Proprietà Intellettuale<br />
(IPI) correggerà nuovamente<br />
le sue tasse verso il basso.<br />
Dal 1° luglio <strong>2008</strong> la protezione di<br />
marchi e brevetti sarà meno cara. Il<br />
Consiglio federale ha approvato il 14<br />
marzo scorso la relativa modifica del<br />
regolamento sulle tasse dell’IPI.<br />
Dal 1° luglio <strong>2008</strong> chi desidera prorogare<br />
il suo marchio in Svizzera di dieci<br />
anni pagherà 550 franchi invece di 700.<br />
Per le proroghe dei marchi nazionali e<br />
internazionali sarà inoltre abolita la<br />
tassa di classe per classe di prodotto e<br />
di servizio. Saranno riviste verso il basso<br />
anche diverse tasse internazionali.<br />
In ambito brevettuale i titolari beneficeranno<br />
di una riduzione da 310 a 200<br />
franchi della 7ª e dell’8ª tassa annuale.<br />
L’attuale riduzione è la settima dal<br />
passaggio dell’IPI da Ufficio federale a<br />
Istituto autonomo nel 1996. Il volume<br />
totale di tutte le riduzioni in questo<br />
periodo ammonta ormai a più di 40<br />
milioni di franchi all’anno. Oltre a una<br />
solida situazione finanziaria ciò riflette<br />
la continua volontà dell’Istituto di far<br />
beneficiare gli utenti dei sistemi di<br />
protezione dei risparmi resi possibili<br />
dall’ottimizzazione dell’efficienza e dai<br />
progressi tecnologici, e di offrire servizi<br />
attraenti a prezzi vantaggiosi.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=17792<br />
Per approfondimenti: Roland Grossenbacher,<br />
Istituto federale della Proprietà<br />
Intellettuale,<br />
Tel. +41 31 377 77 01<br />
✔ Mercato dell’elettricità<br />
e rimunerazione a copertura<br />
dei costi per l’immissione<br />
in rete di energia:<br />
approvate le relative ordinanze<br />
Il Consiglio federale ha approvato il<br />
17 marzo <strong>2008</strong> la nuova ordinanza<br />
sull’approvvigionamento elettrico e<br />
la revisione dell’ordinanza sull’energia.<br />
Entrambi i testi concretizzano<br />
l’attuazione delle disposizioni di legge<br />
che regolano l’apertura del mercato<br />
elettrico per i grandi consumatori<br />
nonché l’introduzione della<br />
rimunerazione per l’immissione in<br />
rete di energia a copertura dei costi<br />
prevista per il 1° gennaio 2009.<br />
L’ordinanza sull’approvvigionamento<br />
elettrico fissa le condizioni relative<br />
all’accesso alla rete e al corrispettivo<br />
per la sua utilizzazione. La revisione<br />
dell’ordinanza sull’energia contempla<br />
le tariffe relative alla rimunerazione<br />
dell’immissione di energia elettrica<br />
proveniente da energie rinnovabili e<br />
fissa requisiti più severi in materia di<br />
lampade per uso domestico.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=17836<br />
Per approfondimenti: Marianne Zünd,<br />
portavoce Ufficio federale dell’energia,<br />
Tel. +41 31 322 56 75<br />
✔ Riciclaggio di denaro: aumento<br />
significativo delle segnalazioni<br />
Rispetto al 2006, nel 2007 sono pervenute<br />
all’Ufficio di comunicazione in<br />
materia di riciclaggio (MROS) il 28,4%<br />
in più di comunicazioni di sospetto, rispetto<br />
al 2006. Un contributo significativo<br />
a questo aumento arriva dal settore<br />
bancario (+ 37%), le cui segnalazioni<br />
riguardano soprattutto truffe su investi-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 14<br />
menti. Durante il 2007 vi è stato anche<br />
un aumento della somma globale dei<br />
beni segnalati, per un totale di 921<br />
milioni. Questa crescita è sempre collegata<br />
all’incremento delle comunicazioni<br />
da parte del settore bancario. Le<br />
segnalazioni basate sul diritto di comunicazione<br />
(art. 305ter cpv. 2 CP) sono<br />
aumentate del 110% rispetto al 2006.<br />
Queste comunicazioni vengono infatti<br />
sempre più spesso inviate all’Ufficio di<br />
comunicazione e non più direttamente<br />
all’autorità di perseguimento penale.<br />
Secondo il diritto vigente, l’intermediario<br />
finanziario può scegliere se indirizzare<br />
le segnalazioni a MROS o alle<br />
autorità penali. Le segnalazioni basate<br />
sull’obbligo di comunicazione (art. 9<br />
LRD) devono invece sempre essere<br />
inviate a MROS. Anche in questo caso<br />
i settori che hanno contribuito maggiormente<br />
all’aumento delle segnalazioni<br />
sono quello finanziario e quello<br />
bancario. Nel settore delle operazioni<br />
di pagamento, la quota preponderante<br />
di comunicazioni (68%) proviene<br />
dai cosiddetti “money transmitter”. Da<br />
segnalare infine la diminuzione delle<br />
comunicazioni di sospetto per presunti<br />
finanziamenti al terrorismo; nel 2007<br />
sono infatti pervenute a MROS solo 6<br />
segnalazioni.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=17992<br />
Per approfondimenti: Lorenzo Gerber,<br />
Ufficio federale di Polizia,<br />
Tel. +41 31 323 34 52<br />
(dalle ore 10 alle 12)<br />
✔ Legge IVA: nuove pubblicazioni<br />
e aggiornamenti<br />
L’Amministrazione federale delle<br />
contribuzioni – AFC informa dal<br />
proprio sito, che ha provveduto a rielaborare<br />
ed aggiornare tutti gli opuscoli<br />
e i promemoria, completandoli<br />
con i più recenti aggiornamenti. Le<br />
pubblicazioni contengono ora anche<br />
tutte le modifiche e i cambiamenti<br />
della prassi intervenuti dopo l’entrata<br />
in vigore della Legge sul valore
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
aggiunto, il 1° gennaio 2001.<br />
Le versioni delle pubblicazioni sinora<br />
in vigore continuano tuttavia a rimanere<br />
disponibili nella pagina della<br />
cronaca della singola pubblicazione.<br />
Le pubblicazioni e documentazioni<br />
ottenibili in materia di legge sull’imposta<br />
sul valore aggiunto (LIVA) possono<br />
essere scaricate gratuitamente<br />
come documento PDF.<br />
Le pubblicazioni in vigore sono ottenibili,<br />
a richiesta, in forma cartacea.<br />
È possibile ordinare per scritto gli<br />
stampati, ottenibili a pagamento, rivolgendosi<br />
all’Ufficio federale delle costruzioni<br />
e della logistica UFCL EDMZ,<br />
Vendita pubblicazioni, Stampati Imposta<br />
sul valore aggiunto, 3003 Berna<br />
Per favore tenere presente che l’Amministrazione<br />
federale delle contribuzioni,<br />
Divisione principale IVA,<br />
non può dar seguito a ordinazioni<br />
(neanche per e-mail).<br />
Ecco alcuni siti da dove scaricare del<br />
materiale informativo:<br />
• Basi legali: www.estv.admin.ch/i/<br />
mwst/dokumentation/publikationen/gesetz.htm<br />
• Opuscoli speciali: www.estv.admin.<br />
ch/i/mwst/dokumentation/publikationen/sb.htm<br />
• Opuscoli: www.estv.admin.ch/i/<br />
mwst/dokumentation/publikationen/bb.htm<br />
• Promemoria: www.estv.admin.ch/i/<br />
mwst/dokumentation/publikationen/mb.htm<br />
• Fogli informativi sull’ IVA dell’ Amministrazione<br />
federale delle dogane:www.estv.admin.ch/i/mwst/dokumentation/publikationen/mb.htm<br />
Il comunicato integrale su: www.estv.<br />
admin.ch/i/mwst/dokumentation/publikationen/index.htm<br />
✔ Ozono: il Consiglio federale<br />
proroga l’esenzione dalla tassa<br />
per le imprese<br />
Le imprese potranno chiedere ancora<br />
per quattro anni (2009-2012) l’esenzione<br />
dalla tassa sui composti organici<br />
volatili (COV). È quanto deciso<br />
in data 2 aprile <strong>2008</strong> dal Consiglio<br />
federale. La condizione per ottenere<br />
l’esenzione non cambia: le emissioni<br />
medie di COV delle imprese dovranno<br />
essere inferiori del 50 percento rispetto<br />
ai relativi valori limite. Insieme<br />
agli ossidi di azoto, i COV sono inquinanti<br />
precursori dello smog estivo.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=18064<br />
Per approfondimenti: Arthur Mohr,<br />
capo della divisione Clima, economia,<br />
osservazione ambientale, UFAM, Tel.<br />
+41 31 322 93 29; Andreas Hauser,<br />
sezione Economia dell’UFAM, Tel. +41<br />
31 322 79 15; Martin Schiess, capo<br />
della divisione Protezione dell’aria,<br />
UFAM, Tel. +41 31 322 54 34<br />
✔ Rapporto sulla previdenza<br />
professionale dei lavoratori atipici<br />
Il Consiglio federale ha preso atto di<br />
un rapporto dell’UFAS, pubblicato,<br />
che analizza diverse possibilità di migliorare<br />
la previdenza professionale<br />
di chi cambia frequentemente lavoro<br />
o svolge occupazioni interinali. Attenendosi<br />
alle conclusioni del rapporto,<br />
il Governo ha deciso quanto segue:<br />
• Per i contratti a termine è mantenuta<br />
la durata minima di tre mesi attualmente<br />
richiesta per l’assoggettamento<br />
alla previdenza professionale<br />
obbligatoria; la soppressione del termine<br />
comporterebbe oneri amministrativi<br />
e contributi relativamente<br />
elevati per prestazioni, in definitiva,<br />
modeste.<br />
• In caso di impieghi successivi presso<br />
uno stesso datore di lavoro è<br />
computata la durata complessiva, a<br />
condizione che le interruzioni non<br />
siano superiori ad un determinato<br />
periodo di tempo (per esempio tre<br />
mesi).<br />
Il Consiglio federale ha incaricato il<br />
Dipartimento federale dell’interno di<br />
elaborare una modifica d’ordinanza<br />
in questo senso.<br />
Un lavoro atipico è un impiego non<br />
tradizionale o flessibile che presenta<br />
caratteristiche opposte a quelle di<br />
un impiego “normale” (cioè dipendente,<br />
a tempo indeterminato, con<br />
protezione sociale fondata su una<br />
base legale minima). Si pensi in primo<br />
luogo agli impieghi interinali di<br />
breve durata e a quelli svolti presso<br />
diversi datori di lavoro.<br />
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17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Alle imprese svizzere<br />
piacciono gli Accordi bilaterali<br />
di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />
Federazione delle imprese svizzere<br />
Le imprese svizzere non possono<br />
fare a meno degli Accordi bilaterali.<br />
L’inchiesta condotta negli<br />
scorsi mesi fra i propri associati da<br />
economiesuisse, dall’Unione svizzera<br />
degli imprenditori e dall’Unione svizzera<br />
delle arti e mestieri, non lascia<br />
alcun dubbio. Gli Accordi bilaterali<br />
in vigore secondo le imprese di tutti i<br />
rami economici complessivamente si<br />
sono rivelati efficaci. Pur con qualche<br />
distinguo, la risposta delle imprese è<br />
stata simile se non unanime in tutte le<br />
regioni della Svizzera.<br />
La presentazione lo scorso 16 aprile<br />
dell’inchiesta condotta all’interno<br />
delle organizzazioni economiche<br />
elvetiche lancia inevitabilmente la<br />
campagna in vista dei probabili referendum<br />
sulla conferma dell’Accordo<br />
sulla libera circolazione delle persone<br />
fra Svizzera e UE e sull’estensione<br />
di questo accordo ai nuovi Paesi<br />
membri dell’UE, ossia Bulgaria e<br />
Romania. Il Consiglio federale dovrà<br />
decidere se mettere in votazione i<br />
due eventuali referendum nella medesima<br />
data, oppure separatamente.<br />
Praticamente certo è che in caso di<br />
referendum il popolo sarà chiamato<br />
ad esprimersi sicuramente il 17 maggio<br />
2009.<br />
L’economia elvetica sostiene il rinnovo<br />
degli accordi bilaterali fra Sviz-<br />
zera e UE, che passa attraverso la<br />
conferma dell’accordo sulla libera<br />
circolazione delle persone, ma pure<br />
l’estensione di quest’ultimo accordo<br />
ai nuovi Paesi membri dell’UE. Inoltre,<br />
l’economia si oppone all’introduzione<br />
di nuove misure contro il dumping<br />
salariale e sociale. Le misure già<br />
in vigore si sono dimostrate efficaci e<br />
non si vuole pertanto irrigidire oltre<br />
misura il mercato del lavoro elvetico,<br />
perché ciò significherebbe penalizzare<br />
una delle condizioni quadro più<br />
importanti del nostro Paese, vale a<br />
dire la flessibilità del mercato del<br />
lavoro.<br />
Una grande maggioranza dei membri<br />
delle associazioni economiche che<br />
hanno risposto all’inchiesta (cioè il<br />
90%) si dicono toccati dai contenuti<br />
degli accordi bilaterali. Le esperienze<br />
fatte dalle aziende con questi accordi<br />
sono complessivamente positive.<br />
Questo anche perché gli accordi bilaterali<br />
costituiscono una via pragmatica<br />
basata sulle soluzioni.<br />
Fra gli Accordi bilaterali, l’Accordo<br />
sulla libera circolazione delle persone<br />
riveste grande importanza per le<br />
aziende nell’ottica pure della crescita<br />
dell’economia elvetica. Tale importanza<br />
è anche sottolineata dal fatto<br />
che gli accordi bilaterali sono giuridicamente<br />
legati fra loro, ragione per<br />
Attualità<br />
Stefano Modenini<br />
cui le aziende auspicano che l’accordo<br />
sulla libera circolazione delle persone<br />
e la sua estensione a Bulgaria<br />
e Romania vengano confermate dal<br />
Parlamento prima ed eventualmente<br />
dal popolo poi.<br />
L’accordo sulla libera circolazione<br />
delle persone ha permesso alle nostre<br />
aziende di reperire più facilmente rispetto<br />
al passato quella manodopera<br />
specializzata e qualificata che non è<br />
stato possibile reperire sul mercato<br />
del lavoro elvetico.<br />
Anche l’accordo sugli ostacoli tecnici<br />
al commercio raccoglie forte interesse<br />
presso le aziende svizzere. Questo<br />
accordo ha permesso infatti di ridurre<br />
gli ostacoli all’esportazione dei<br />
prodotti svizzeri e dunque anche i<br />
costi a carico delle imprese.<br />
Non solo le imprese svizzere sostengono<br />
gli accordi bilaterali. Le<br />
medesime aziende confermano sostanzialmente<br />
la bontà della politica<br />
europea della Svizzera, che punta<br />
decisamente sulla stabilità delle relazioni<br />
con l’Unione Europea attraverso<br />
gli accordi bilaterali. Questa strada<br />
comporta pure una non accettazione<br />
dell’adesione della Svizzera all’UE.<br />
È dunque ragionevole sostenere che<br />
chi combatte gli accordi bilaterali di<br />
fatto non fa che sostenere l’entrata<br />
della Svizzera nell’Unione Europea.
Attualità<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 18<br />
La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> non vuole aumenti di imposte<br />
e ritiene che vi siano margini<br />
per sgravi fiscali a sostegno dell’economia<br />
Comunicato stampa <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> del 23 aprile <strong>2008</strong><br />
L’Ufficio presidenziale della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> ha<br />
deciso, a stretta maggioranza, di sostenere<br />
l’iniziativa della Lega dei <strong>Ti</strong>cinesi<br />
che chiede sgravi fiscali per persone<br />
fisiche e giuridiche e che sarà sottoposta a<br />
votazione popolare il prossimo 1° giugno<br />
<strong>2008</strong>. Si tratta di una scelta coerente con<br />
la politica economica da tempo praticata<br />
dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> e la decisione è comunque<br />
frutto di un’attenta valutazione del contesto<br />
economico e della discussione politica degli<br />
ultimi mesi sulla situazione delle finanze<br />
cantonali. Queste sono le considerazioni<br />
principali.<br />
1. Sgravi per sostenere l’economia<br />
Il rallentamento congiunturale e la difficile<br />
situazione economica che dovremo affrontare<br />
nei prossimi mesi rende indispensabile<br />
in primis evitare ogni aumento delle<br />
spese e delle imposte, che costituirebbero<br />
un freno alla crescita. L’economia va però<br />
anche sostenuta in modo attivo, incentivando<br />
gli investimenti e riducendo le imposte.<br />
Anche governi di sinistra, come quello<br />
spagnolo di José Luis Zapatero, che ha appena<br />
varato un primo programma di sgravi<br />
fiscali di 10 miliardi di euro per rilanciare<br />
l’economia, agiscono in questo modo.<br />
In situazioni del genere, lo Stato deve<br />
comportarsi in modo anticiclico e non<br />
aumentare le spese, le tasse e le imposte<br />
come traspare dalle intenzioni del Consiglio<br />
di Stato.<br />
2. Per restare concorrenziali<br />
Per rimanere concorrenziali nel contesto<br />
fiscale internazionale e nazionale non si<br />
può procedere ad aumenti di imposte. Il<br />
trend generale è addirittura quello della<br />
riduzione delle imposte e sarebbe un segnale<br />
profondamente sbagliato procedere<br />
nel senso contrario. Molti Cantoni stanno<br />
rivedendo verso il basso l’imposizione<br />
fiscale di persone giuridiche e fisiche ed<br />
il <strong>Ti</strong>cino, che oggi è solamente al 14esimo<br />
posto per l’imposizione dell’utile netto<br />
e del capitale delle società anonime,<br />
rischierebbe di perdere ulteriore terreno<br />
e di non essere più attrattivo per le<br />
aziende.<br />
3. Necessità di agire in mancanza di<br />
strategie credibili<br />
Purtroppo il Consiglio di Stato negli ultimi<br />
mesi non ha dimostrato di avere una chiara<br />
visione strategica sulle finanze cantonali<br />
e non ha dato prova di una reale volontà<br />
di intervenire seriamente sulle spese, malgrado<br />
3 anni fa vi fosse stato l’esplicito<br />
impegno verso il mondo imprenditoriale<br />
di rivedere i compiti dello Stato per contenerne<br />
i costi. Tale promessa aveva indotto<br />
gli ambienti economici ad accettare l’aumento<br />
dell’aliquota sugli utili delle aziende<br />
per dare un contributo al risanamento<br />
delle finanze cantonali. La promessa è però<br />
rimasta tale ed oggi sembra che l’unica via<br />
presa seriamente in considerazione sia<br />
quella di un aumento delle imposte, il che<br />
è evidentemente inaccettabile.<br />
Senza una seria strategia di contenimento<br />
della spesa ed una profonda analisi dei<br />
compiti dello Stato vi sono solo sterili<br />
dichiarazioni di intenti, non supportate<br />
da fatti e proposte concrete. Il pericolo di<br />
sprecare l’intera legislatura a discutere del<br />
nulla è molto concreto e la piazza economica<br />
ticinese non può permettersi di vivere<br />
nell’incertezza a fronte di una concorrenza<br />
nazionale ed internazionale sempre più agguerrita.<br />
La spada di Damocle di dolorosi<br />
quanti inutili aumenti del carico fiscale costituisce<br />
un pericoloso freno allo sviluppo<br />
economico.<br />
4. Il gettito d’imposta continua<br />
ad aumentare<br />
Da anni il gettito fiscale continua ad aumentare<br />
e malgrado ciò si pensa di aumentare<br />
le imposte, perché non si riesce a<br />
far quadrare i conti. E’ quindi evidente che<br />
il problema risiede nel sistema e dimostra<br />
che il vero nodo non sono le risorse a<br />
disposizione dello Stato, bensì l’utilizzo<br />
inadeguato che ne viene fatto, come testimonia<br />
il continuo e vertiginoso aumento<br />
della spesa pubblica. Del resto, da anni la<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> rivendica l’adozione della legge sul<br />
freno alla spesa, ma purtroppo il progetto<br />
giace dimenticato in un cassetto perché<br />
non vi è una reale volontà di intervenire<br />
sulle uscite. La Confederazione e molti altri<br />
Cantoni hanno dimostrato che interventi<br />
decisi per ridurre la spesa pubblica sono<br />
possibili.<br />
Inoltre, il fatto che il Consiglio di Stato<br />
sia orientato ad adeguarsi solo nel 2011<br />
alla riduzione dell’imposizione degli utili<br />
societari accettata a larga maggioranza<br />
dal popolo svizzero lo scorso 24 febbraio<br />
<strong>2008</strong> dimostra che si vuole operare<br />
unicamente sulle entrate e non si intende<br />
limitare le uscite.<br />
5. Attenzione! Tagliare la spesa<br />
corrente e non gli investimenti<br />
Considerata la scarsa volontà di rimettere<br />
in questione determinati meccanismi ormai<br />
vetusti ma purtroppo profondamente<br />
radicati e quindi difficilmente correggibili,<br />
il pericolo di un taglio delle risorse a<br />
disposizione dello Stato è che vi sia una<br />
riduzione degli investimenti, ad esempio<br />
nel sostegno alla formazione professionale.<br />
Questo va assolutamente evitato perché<br />
avrebbe un impatto economico nefasto e<br />
perché il vero problema sta nel contenimento<br />
della spesa corrente.<br />
6. Conclusione<br />
In conclusione, il Consiglio di Stato non<br />
è purtroppo stato in grado di proporre<br />
alternative credibili all’iniziativa, non ha<br />
manifestato l’intenzione di contenere la<br />
spesa pubblica e ha prospettato aumenti<br />
ingiustificati del carico fiscale, per cui<br />
la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> non può esimersi dal sostenere<br />
gli sgravi fiscali per persone giuridiche e<br />
fisiche proposti dall’iniziativa della lega<br />
dei <strong>Ti</strong>cinesi.
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
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Il futuro, dietro l’angolo<br />
Nel Locarnese si è da poco insediato il gruppo italiano Pramac, azienda che<br />
investirà in una nuova fabbrica per la produzione di moduli fotovoltaici.<br />
Per meglio conoscere l’industria che ruota attorno all’energia solare e più<br />
in generale i fattori critici per attività ad alto valore aggiunto abbiamo<br />
intervistato Daniel Lepori, giovane ticinese laureato sia in ingegneria dei<br />
materiali che in economia, che ci riporta la sua interessante esperienza<br />
nel mondo dell’energia rinnovabile<br />
di Arianna Crivelli, Responsabile Comunicazione <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Ci parli della sua interessante esperienza<br />
di giovane ticinese che opera all’estero.<br />
Come è nata l’idea di inserirsi nel settore<br />
dell’energia solare?<br />
“Il momento in cui decisi di buttarmi nel fotovoltaico<br />
risale al 2006. Ero a Berna all’Istituto<br />
della Propietà Intellettuale in qualità di esaminatore<br />
e ricercatore di brevetti e in certe riviste<br />
economiche si iniziava a parlare del potenziale<br />
boom economico che il “going green” avrebbe<br />
potuto portare. Avendo quindi dapprima<br />
studiato Ingegneria dei Materiali all’ETHZ e<br />
dopodiché Economia all’USI mentre lavoravo<br />
nell’R&D a metà tempo, ebbi il sentore che<br />
quella sarebbe stata una strada interessante<br />
da percorrere e soprattutto vicina alla mia<br />
persona.<br />
Quando seppi di Oerlikon Solar, della sua<br />
tecnologia e del suo enorme potenziale tipico<br />
di una start-up ne fui immediatamente attratto<br />
e quindi non tentennai piú di tanto ad inoltrare<br />
il mio CV.<br />
In Oerlikon Solar sono responsabile dell’implementazione<br />
della Proprietà Intellettuale ed<br />
in particolare del processo di brevettazione.<br />
Contemporaneamente strutturo ed organizzo<br />
i monitoraggi delle attività sia di brevettazione<br />
della concorrenza che di mercato del solare,<br />
in particolar modo nel settore del silicio a<br />
film sottile in cui siamo attivi. Inoltre sono<br />
co-responsabile per tutte quelle decisioni riguardanti<br />
contratti di licenza di tecnologie con<br />
terzi nonché di accordi o collaborazioni con<br />
università e istituti di ricerca.<br />
Infine dato l’alto contenuto tecnologico dei<br />
diversi aspetti nel nostro business ho sempre<br />
un filo diretto, con chiunque in azienda abbia<br />
bisogno di essere informato ed aggiornato in<br />
questioni di IP in generale e sopratutto come<br />
già dicevo nel settore dei brevetti; i rapporti<br />
sono quindi molto stretti con R&D, produzione<br />
e management ma, sempre piú spesso, pure<br />
con vendite o sourcing”.<br />
L’energia solare può essere utilizzata<br />
per generare elettricità (fotovoltaico)<br />
oppure generare calore (solare termico).<br />
Al momento quali sono le tecnologie<br />
principali per trasformare in<br />
energia sfruttabile l’energia del sole?<br />
Si può già intravedere quale fra queste<br />
tecnologie ha un maggiore potenziale<br />
di diffusione?<br />
“All’inizio di una nuova industria il mercato é<br />
solitamente estremamente frammentato con<br />
una miriade di attori di dimensioni medio-piccole.<br />
Voler già adesso affermare quale tecnologia<br />
si imporrà nel medio-lungo termine credo<br />
sia quindi estremamente azzardato e anzi, vista<br />
l’importanza dell’energia per tutto il sistema, in<br />
particolar modo di quella rinnovabile, credo<br />
che sarebbe addirittura un po’ presuntuoso.<br />
Quello che é certo é che il sole in ogni istante<br />
fornisce alla Terra, irradiandola gratuitamente,<br />
quasi 10’000 volte l’energia di cui attualmente<br />
l’umanità in ogni istante fabbisogna! Togliamo<br />
pure il fatto che per diversi motivi quest’energia<br />
non é sfruttabile totalmente, in ogni istante<br />
e dappertutto, rimane comuque ancora un potenziale<br />
assolutamente enorme a disposizione.<br />
Per quel che concerne invece chi la spunterà<br />
tra termico e fotovoltaico ritengo che anche<br />
qui sia prematuro eleggere un vincitore. Comunque<br />
non mi preoccupo particolarmente: i<br />
diversi impieghi possibili e certe caratteristiche<br />
tecniche delle due tecnologie fanno si che non<br />
si escludano per forza a vicenda”.<br />
Come valuta l’evoluzione dell’utilizzo<br />
delle energie, dal petrolio fino al carbone.<br />
Dato che non sono illimitate, il fotovoltaico<br />
potrebbe essere una soluzione<br />
concreta a breve termine?<br />
“Le previsioni riguardanti le riserve effettive<br />
delle fonti fossili e soprattutto i costi della loro<br />
estrazione sono contrastanti ed essendo io di<br />
parte preferirei non entrare troppo in merito;<br />
ció che peró sembra mettere d’accordo tutti, è<br />
che i combustibili fossili finiranno e soprattutto<br />
il loro sfruttamento difficilmente diventerà piú<br />
economico.<br />
Ma qui viene il bello: se il prezzo delle fonti<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 20<br />
Daniel Lepori<br />
fossili e di conseguenza anche di tutta l’energia<br />
continua comunque a salire, anche il fotovoltaico,<br />
il quale grazie anche all’abbrivio ottenuto<br />
dalle sovvenzioni statali in futuro potrà<br />
finalmente apprezzare l’effetto delle economie<br />
di scala e di esperienza, a sua volta sarà in<br />
grado di raggiungere ancor piú rapidamente<br />
la “grid parity”. Questa terminologia indica la<br />
tanto ambita situazione in cui il consumatore<br />
finale rivendendo l’energia alla rete ad un<br />
prezzo non superiore a quello d’acquisto,<br />
ammortizza totalmente il proprio investimento<br />
iniziale entro la fine del ciclo di vita dell’impianto<br />
e, ovviamente, senza l’ausilio di alcuna<br />
sovvenzione”.<br />
Dalle statistiche risulta che negli ultimi<br />
anni il settore fotovoltaico ha guadagnato<br />
molto terreno registrando tassi di<br />
crescita dell’ordine del 20-30%. Quali<br />
sono i limiti e i vantaggi dell’utilizzo<br />
dell’energia solare per competere con<br />
i vettori energetici convenzionali? In<br />
generale la grandezza non proprio indifferente<br />
del pannello solare è percepita<br />
da tutti, ci sono dei progetti per rendere<br />
il prodotto più “tascabile” a parità di<br />
risultato?<br />
“Nel fotovoltaico ciò che conta maggiormente<br />
è che il prezzo finale dell’elettricità prodotta<br />
sia concorrenziale con quello della rete, la<br />
grid parity per l’appunto. Questo è possibile<br />
soltanto se la maggior voce di costo di<br />
un’impianto, cioé il modulo, diventa sempre<br />
piú efficiente ma soprattutto meno costoso.<br />
L’indice guida nel nostro settore é infatti l’€/<br />
Wp che ci dice quanto costa un Watt di potenza<br />
massima producibile dal modulo quando il<br />
sole vi batte perpendicolarmente. Del fotovoltaico<br />
la gente ha sempre parlato male per via<br />
di efficienze non prettamente alte, ma data la<br />
quantità enorme di luce solare irraggiata sul<br />
pianeta, l’efficienza non é in grado di rappresentare<br />
l’unico indicatore: è necessario capire<br />
quanto mi costa un dato grado di efficienza.<br />
D’altro canto pare ovvio che a parità di €/Wp,
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
anche un’efficienza troppo bassa da parte di<br />
un’ipotetica nuova tecnologia porrebbe dei<br />
seri problemi di superficie da installare. Ritengo<br />
dunque che l’ottimizzazione delle efficienze<br />
delle attuali tecnologie accompagnato da un<br />
drastico abbassamento dei costi di produzione<br />
dettato dall’industrializzazione saranno la<br />
chiave per poter ottenere la grid parity in un<br />
futuro alquanto prossimo. Sotto questo aspetto<br />
il silicio a film sottile ha tutte le carte in regola.<br />
Per quel che riguarda la percezione estetica<br />
del pannello posso solo dire che la discreta ed<br />
elegante bellezza dei pannelli al silicio a film<br />
sottile parla da sé soprattutto se paragonata<br />
a quella degli attuali moduli a wafer di silicio<br />
cristallino”.<br />
Con piacere abbiamo appena assistito<br />
all’apertura nel Locarnese della Pramac<br />
Swiss SA, attiva nella produzione di moduli<br />
fotovoltaici. Come collabora la sua<br />
azienda Oerlikon Solar con Pramac?<br />
“Noi di Oerlikon Solar stiamo fornendo a<br />
Pramac tutto l’equipaggiamento necessario<br />
affinché loro possano produrre partendo da<br />
un puro e semplice vetro piano, un pannello<br />
solare finito”.<br />
Le associazioni padronali come la <strong>Cc</strong>-<br />
<strong>Ti</strong> sono attive su più fronti a difesa dei<br />
valori fondamentali per la libertà imprenditoriale.<br />
In questo contesto, come<br />
valuta le condizioni quadro esistenti nel<br />
nostro Paese per rapporto agli incentivi<br />
all’imprenditorialità?<br />
“Leggo qualvolta sui giornali locali di start up<br />
che partendo dal <strong>Ti</strong>cino riescono pian piano<br />
a crearsi interessanti nicchie di mercato<br />
internazionali. Per quel che riguarda gli incentivi<br />
credo che la Svizzera in generale stia<br />
prendendo la palla al balzo per diventare un<br />
incubatore importante di realtà ad alto valore<br />
aggiunto sia tecnologico che di modello di<br />
business, le quali in genere hanno bisogno<br />
di investimenti iniziali ingenti anche per<br />
arrivare ad un solo prototipo o servizio che<br />
esso sia. In altre parole gli imprenditori che<br />
partendo da un “garage”, alla Steve Jobs per<br />
intenderci, riescano nel giro di poco tempo<br />
ad avere successo diverranno sempre più<br />
unici che rari. Diventano quindi fondamentali<br />
strutture d’investimento e di coaching vicine<br />
ai laboratori ed alle università. Per quel che<br />
mi riguarda il programma CTI Start Up ci<br />
ha permesso di creare Kringlan Composites<br />
basata a Zurigo”.<br />
Il settore del solare risulta essere un<br />
ambito dove ricerca e sviluppo creano<br />
un alto valore aggiunto del prodotto,<br />
secondo lei questo genere di attività<br />
potrebbe essere sviluppato ulteriormente<br />
per mantenere la competitività<br />
del nostro territorio visto che spesso<br />
la produzione viene trasferita nei paesi<br />
emergenti?<br />
“Certamente. Quello che però non va dimenticato<br />
è che la ricerca e sviluppo costa e<br />
anche parecchio. Sarebbe quindi interessante<br />
strutturare ulteriormente metodi attaverso i<br />
quali prima di erogare finanziamenti a tale<br />
scopo, si cerchi di individuare quale pas-<br />
Andamento della potenza installata in Megawatt-picco nel decennio 1996-2006<br />
“La crescita esponenziale è stata principalmente causata dal forte aumento del mercato<br />
europeo, in particolar modo da quello tedesco e dalle sue diverse forme d’incentivazione,<br />
queste ultime d’altro canto hanno anche permesso l’industrializzazione di tale mercato,<br />
il quale in un futuro prossimo inizierà a godere dei benefici che un tale processo<br />
di up-scaling porta con sé a livello di economie sia di scala che di esperienza”.<br />
Fonte: European Photovoltaic Industry Association (EPIA), www.epia.org/index.php?id=86<br />
Attualità<br />
saggio nella catena del valore di un qualsiasi<br />
industria o mercato porti il miglior ratio di<br />
risk and return in modo da puntare gli sforzi<br />
di tale ricerca fin dall’inizio a tale chiave di<br />
creazione del valore.<br />
Credo che sia anche per questo motivo che<br />
ho studiato sia ingegneria che economia:<br />
sempre più sovente due facce della stessa<br />
medaglia.<br />
Kringlan<br />
Composites:<br />
la ruota...<br />
reinventata<br />
Mi parli un po’ dell’interessante iniziativa<br />
Kringlan Composites. Come<br />
procede e come ha interagito con voi<br />
CTI start-up?<br />
“Kringlan Composites è nata circa un<br />
anno fa. Grazie fondamentalmente al suo<br />
principale fondatore, il Dr. Niccolò Pini,<br />
abbiamo ottenuto i finanziamenti per<br />
mettere in piedi un piccolo team che,<br />
grazie anche al contributo di un’azienda<br />
di fama mondiale come BBS, mi auguro<br />
fortemente ci permetterà di divenire la<br />
prima azienda mondiale ad introdurre<br />
sul mercato cerchi in carbonio a matrice<br />
termoplastica con risparmi di peso davvero<br />
importanti e proprietà ben superiori a<br />
qualsiasi lega metallica. La novità sta nel<br />
processo che è una piattaforma tecnologica<br />
che ci permette di formare materiali<br />
compositi come appunto il carbonio in<br />
qualsiasi forma tonda o dal profilo simile<br />
e quindi non solo ruote per automobili,<br />
usando peró come matrice materiali<br />
termoplastici estremamente duttili e non<br />
più le fragili resine epossiliche. Il tutto è<br />
stato brevettato dal Dr. Pini e il politecnico<br />
di Zurigo, proprietario del brevetto, ci<br />
garantisce la licenza in esclusiva. La trattativa<br />
non è stata facile ma grazie anche alla<br />
mia esperienza nei brevetti siamo riusciti<br />
a trovare una formula che ripartisce al<br />
meglio risk & return fra le parti. L’unica<br />
cosa che al momento ci sta creando qualche<br />
grattacapo è la crisi dei mercati finanziari:<br />
nonostante l’aiuto iniziale di CTI e la<br />
bontà generalmente percepita del progetto,<br />
noi fondatori dobbiamo affrontare un<br />
nuovo round di finanziamenti e anche se<br />
il fondo Start Up della banca cantonale<br />
di Zurigo ci ha messo a disposizione una<br />
cifra ingente in cambio di equity, ottenere<br />
l’ulteriore liquidità necessaria non si sta<br />
rivelando facile. In ogni caso ci sono diverse<br />
persone che ci sostengono e stiamo<br />
arrivando lentamente alla cifra prefissata.<br />
Speriamo che il futuro ci dia ragione”.
Attualità<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 22<br />
“Energy Efficient Buildings” e “Sustainable<br />
Urban Development”: un immenso mercato<br />
in Cina per i prossimi vent’anni<br />
La manifestazione ECEB 08, organizzata da BC Forum, si terrà il 15 e 16 maggio al Palacongressi di Lugano<br />
Testo a cura di A. Benazzo<br />
• Si costruisce oggi in Cina la metà<br />
di tutti gli immobili edificati nel<br />
mondo.<br />
• Il 45% del consumo di energia cinese<br />
serve a costruire ed a gestire il<br />
parco immobilare del Paese.<br />
• Il consumo di energia per mq degli<br />
immobili cinesi è in media quattro<br />
volte quello della Svizzera o della<br />
Germania.<br />
• Ogni anno, per i prossimi 20 anni,<br />
per adattare la propria morfologia<br />
abitativa al ritmo della sua crescita<br />
economica, la Cina dovrà rendere<br />
disponibili spazi urbani per circa<br />
20 milioni di persone in provenienza<br />
dalle zone rurali del Paese.<br />
Queste quattro frasi descrivono in<br />
modo lapidario il ciclopico challenge<br />
con il quale si confrontano il popolo<br />
cinese e le sue autorità nei 20 anni a<br />
venire, dopo che il 17° ed ultimo congresso<br />
del Partito Comunista Cinese,<br />
ha definitivamente iscritto, lo scorso<br />
ottobre, lo sviluppo urbano sostenibile<br />
e l’economia di energia negli<br />
immobili nel DNA della più grande<br />
Nazione del Mondo.<br />
Questa congiunzione di circostanze<br />
sta generando uno dei più enormi<br />
segmenti di mercato che la Cina potrà<br />
mai proporre alle imprese ed agli<br />
operatori occidentali, in particolare<br />
quelli di alcuni paesi da tempo leader<br />
europei del settore.<br />
Dall’inizio del 2007, un tandem Euro-<br />
Cinese, composto dalla Digimef Ltd<br />
(www.digimef.net) società inglese con<br />
uffici di rappresentanza a Lugano,<br />
e dalla Yishuhao HVAC Equipment<br />
Science and Technology CO. Ltd di<br />
Shangyu (www.yishuhao.com) nello<br />
Zhejiang, la più ricca Provincia cinese,<br />
ha identificato, sviluppato e portato<br />
ad una fase di start up tre progetti<br />
concreti nel campo del Sustainable<br />
Urban Development e degli Energy<br />
Efficient Buildings.<br />
ECEB 08 Lugano, la seconda edizione<br />
dell’Euro-China Energy-Efficient<br />
Buildings Forum, organizzata da BC<br />
Forum, come la prima edizione che<br />
ha avuto luogo a Shanghai il 26 e 27<br />
settembre 2007, sarà il kick off di<br />
questi tre progetti.<br />
ECEB 08 riunirà al Palazzo dei Congressi<br />
il 15 e 16 maggio una sessantina<br />
di selezionati decision makers<br />
governativi, imprenditoriali ed universitari,<br />
in provenienza da Cina, Svizzera,<br />
Germania e Francia. Tra i partecipanti<br />
attesi, alcuni nomi di imprese<br />
globali con sede in Europa, Gruppo<br />
St Gobain, Siemens, BASF, Bayer, Steiner,<br />
ABB, ecc., autorità tedesche e<br />
svizzere, un nuovo polo universitario<br />
svizzero ad hoc, composto dall’ EIG<br />
di Ginevra e dall’EPFL di Losanna,<br />
rappresentanti municipali, regionali e<br />
centrali delle autorità cinesi ed alcuni<br />
tra più importanti promotori immobiliari<br />
del Paese, tra i quali Wanke<br />
e Capitaland, numero uno dell’intero<br />
continente asiatico. Il sito dell’evento<br />
è www.ecebforum.org.<br />
Oltre a conferenze e workshops di<br />
altissimo livello, sono previsti veri e<br />
propri gruppi di lavoro, destinati a<br />
sboccare su un Business Development<br />
Committee per ognuno dei tre progetti<br />
e per preparare le prossime edizioni,<br />
tra cui quella di Shangyu del 16 e 17<br />
ottobre <strong>2008</strong>, del ciclo biannuale, di<br />
cui Lugano dovrebbe diventare il polo<br />
europeo permanente.<br />
Per informazioni :<br />
BC Forum sagl<br />
Via Cantonale 27<br />
6928 Manno<br />
Tel.+41 91 9450476<br />
info@forumlugano.com<br />
www.forumlugano.com
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Una stagione per lo shopping<br />
Attualità<br />
Ecco un memo per addentrasi nella simbolica “giungla” delle aperture straordinarie dei negozi<br />
di Lisa Pantini<br />
Onde evitare confusioni non necessarie, in un contesto già<br />
di per sé complicato, ecco un’esaustiva lista delle deroghe<br />
concesse ai commercianti per la primavera/estate <strong>2008</strong>.<br />
Comunque, di fatto, le deroghe richieste e quelle approvate ricalcano<br />
quanto è stato fatto anche negli scorsi anni.<br />
Per i comuni di<br />
• Locarno, Muralto, Minusio, Tenero e Losone, è possibile<br />
usufruire delle deroghe nei giorni:<br />
- 11 maggio, Pentecoste, dalle 10 alle 18<br />
- 22 maggio, Corpus Domini, dalle 10 alle 18<br />
- 1° agosto, Festa Nazionale, dalle 10 alle 18<br />
- 15 agosto, Assunzione, dalle 10 alle 18<br />
• Locarno e Muralto:<br />
- 20 luglio, Moon & Stars, dalle 10 alle 19.30<br />
- 10 agosto, Festival del Film, dalle 10 alle 19.30<br />
• Lugano e Paradiso:<br />
- 22 maggio, Corpus Domini, dalle 10 alle 18<br />
• Ascona:<br />
- 9 maggio, fino alle 22.30<br />
- 10 maggio, fino alle 22.30<br />
- 11 maggio, Pentecoste, fino alle 22.30<br />
- 22 maggio, Corpus Domini, fino alle 22.30<br />
- 23 maggio, fino alle 22.30<br />
- 24 maggio, fino alle 22.30<br />
- 25 maggio, fino alle 22.30<br />
• Morcote:<br />
- 9 maggio, fino alle 22.30<br />
- 10 maggio, fino alle 22.30<br />
- 11 maggio, Pentecoste, fino alle 22.30<br />
- 22 maggio, Corpus Domini, fino alle 22.30<br />
- 23 maggio, fino alle 22.30<br />
- 24 maggio, fino alle 22.30<br />
- 25 maggio, fino alle 22.30<br />
• Mendrisio – limitatamente al Centro Storico:<br />
- 27 giugno, Estival Jazz, fino alle ore 22.00<br />
- 28 giugno, Estival Jazz, fino alle ore 22.00<br />
• Chiasso, limitatamente al Corso San Gottardo:<br />
- 20 giugno, Festate, fino alle ore 22.00<br />
- 21 giugno, Festate, fino alle ore 22.00<br />
N.B. Per tutte queste aperture straodinarie: le deroghe non<br />
sono valide per i negozi di generi alimentare (ad eccezione<br />
di quelli che durante l’apertura non occupano personale ai<br />
sensi della legislazione federale sul lavoro), i grandi magazzini,<br />
i saloni di parrucchiere e pettinatrici ed alle farmacie<br />
(escluse quelle di turno). Rimangono riservate le disposizioni<br />
dell’articolo 20 della LCL.<br />
• Locarno, Muralto, Minusio, Tenero, Losone, Lugano<br />
(Vecchia Lugano, comprensorio antecedente all’aggregazione<br />
del 5 aprile 2004), Paradiso e Ascona:<br />
- 12 maggio, Lunedì di Penstecoste,<br />
dalle 10 alle 18<br />
Questa apertura è autorizzata per i negozi di ogni genere,<br />
esclusi i saloni di parrucchiere e pettinatrici ed alle farmacie<br />
(escluse quelle di turno).<br />
Facciamo notare che Ascona e Morcote beneficiano di autorizzazioni<br />
speciali durante tutta la stagione estiva, in quanto località<br />
prettamente turistiche.<br />
Locarno ha ricevuto il benestare dal DFE per le aperture dei negozi<br />
di ogni genere che si trovano sul territorio di Locarno e Muralto<br />
(comprensorio Piazza Stazione, Viale Stazione, Via alla Ramogna,<br />
Largo Zorzi, Piazza Grande e Città Vecchia) nei giorni: 7, 9, 10,<br />
11, 12, 13, 14, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 25, 26 giugno fino alle ore<br />
21.00, e per le domeniche 8, 15, 22 e 29 giugno dalle 14.00 alle<br />
21.00, in occasione degli Europei di Calcio UEFA <strong>2008</strong> (in Piazza<br />
Grande sarà allestita una UBS Arena).<br />
Per ulteriori chiarimenti:<br />
Federcommercio<br />
c/o <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Corso Elvezia 16<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 19
Impostazione e consegna lo stesso giorno:<br />
anche questo è logistica.<br />
Se dovete spedire qualcosa con una certa<br />
urgenza, la Posta non deluderà le vostre<br />
aspettative: grazie ad una serie di offerte<br />
gli invii giungeranno a destinazione lo<br />
stesso giorno in cui sono stati spediti.<br />
In alcuni casi si ha semplicemente fretta: ad es.<br />
quando si aspetta un pezzo di ricambio per<br />
riparare un macchinario o quando si deve fi rmare<br />
la copia originale di un contratto con una<br />
certa urgenza. In simili casi ricevere l‘invio il<br />
giorno dopo è troppo tardi. Al più presto signifi<br />
ca in pratica subito.<br />
Il servizio più celere della Posta è il Corriere<br />
Svizzero. Il Corriere Svizzero «City» ritira l’invio<br />
dal mittente e lo consegna direttamente al<br />
destinatario. Gli invii vengono presi in consegna<br />
dalle sette del mattino alle otto di sera e recapitati<br />
entro le ventidue in tutto il Paese.<br />
Per tutte le esigenze di logistica<br />
PostLogistics, unità del gruppo La Posta Svizzera, trasporta e consegna in modo rapido,<br />
preciso e conveniente, nei tempi e nei luoghi richiesti dal cliente.<br />
• Quali leader di mercato per gli invii espresso e corriere, offriamo tutto in modo rapido<br />
o rapidissimo.<br />
• Secondo rilevazioni indipendenti, degli oltre 100 milioni di pacchi spediti ogni anno il<br />
98 % giunge nei tempi previsti.<br />
• Trasporto di collettame, carichi parziali e completi, stoccaggio, inclusi servizi speciali.<br />
• Per settori speciali, PostLogistics elabora soluzioni di logistica integrate.<br />
• La nostra sofi sticata tecnologia dell’informazione ottimizza i tempi di rotazione e<br />
incrementa la qualità dei dati, garantendo nel contempo il fl usso ininterrotto dei dati<br />
dall’assegnazione dell’ordine fi no alla fatturazione.<br />
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Svizzero «Intercity» è una valida soluzione.<br />
Il trasporto tra le località principali avviene in<br />
treno, mentre la presa in consegna e il recapito<br />
al cliente fi nale vengono effettuati con l‘auto.<br />
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ed economico (www.posta.ch / calculator).<br />
Sfruttare la notte<br />
I clienti commerciali hanno una nuova possibilità<br />
per gli invii stesso giorno, ad es. per spedire<br />
merci in grandi quantità: consegna il mattino<br />
entro le 6.30 al punto di trasbordo centrale di<br />
Oftringen – recapito a seconda delle regioni<br />
entro le 10 o le 12 nelle grandi città e fi no alle<br />
17 in tutta la Svizzera e nel Principato del<br />
Liechtenstein. Il servizio si rivolge in particolare<br />
ai grandi importatori che desiderano sfruttare<br />
anche le ore notturne.<br />
Soluzioni su misura per i clienti<br />
commerciali<br />
Con i servizi di trasporto rapido possono essere<br />
spediti pacchi fi no a 31,5 kg di peso e a 2,5 m<br />
di lunghezza. Tutti gli invii vengono consegnati<br />
dietro fi rma. Inoltre tutti i servizi possono<br />
essere personalizzati in base alle esigenze del<br />
cliente, ad es. concordando orari di presa in<br />
consegna regolari, limiti di peso superiori, giri<br />
fi ssi ecc.<br />
PostLogistics è presente in tutta la Svizzera<br />
e dispone di un’infrastruttura senza pari:<br />
10 sedi per logistica di stoccaggio e trasporto<br />
51 sedi per invii espresso e corriere<br />
50 sedi per la logistica pacchi<br />
80 treni postali<br />
450 vagoni ferroviari<br />
470 camion<br />
1200 container<br />
1500 veicoli per il recapito<br />
5100 collaboratori<br />
16 000 m 2 di area di trasbordo<br />
157 000 m 2 di superfi cie di stoccaggio
25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
Osec Event: Business opportunities around global Sport events.<br />
Londra, 2012, Polonia/Ucraina 2012 e Sochi 2014.<br />
World Trade Center, Zurigo – 30 maggio <strong>2008</strong><br />
Il 30 maggio <strong>2008</strong> presso il World Trade Center di Zurigo si terrà un incontro<br />
informativo sulle opportunità d’affari che si offrono alle aziende svizzere e del<br />
Liechtenstein grazie ai prossimi grandi eventi sportivi: i Giochi Olimpici estivi 2012<br />
di Londra, gli Euro 2012 che si terranno in Polonia ed Ucraina e i Giochi Olimpici<br />
invernali che si svolgeranno a Sochi nel 2014.<br />
La manifestazione si terrà in lingua inglese.<br />
Programma dettagliato e modalità di partecipazione possono essere visionati su<br />
www.osec.ch > Manifestazioni<br />
Controlli all’esportazione: nuove note<br />
informative e nuovi moduli<br />
Nel commercio dei beni a duplice impiego<br />
e dei beni militari speciali vigono<br />
nuovi documenti: la “Dichiarazione relativa<br />
alla destinazione finale del destinatario”<br />
(Statement of End-use) e la “Dichiarazione<br />
d’utilizzazione dell’esportatore”.<br />
Secondo quanto comunicato<br />
dalla Segreteria di Stato dell’economia<br />
(SECO), i vecchi formulari (con vecchio<br />
logo) non sono più accettati.<br />
I nuovi documenti possono essere scaricati<br />
dalla pagina web www.seco.admin.<br />
ch > Temi > Politica economica esterna<br />
> Controlli delle esportazioni > Prodotti<br />
industriali<br />
Ordinanza concernente la sicurezza<br />
delle macchine<br />
Il Consiglio federale ha approvato ad<br />
inizio aprile <strong>2008</strong> l’ordinanza sulla sicurezza<br />
delle macchine (ordinanza relativa<br />
alle macchine). Il nuovo diritto entrerà<br />
in vigore il 29 dicembre 2009.<br />
L’Unione europea ha rielaborato la normativa<br />
sulla sicurezza delle macchine<br />
e ha emanato in proposito una nuova<br />
direttiva (2006/42/CE). Gli Stati membri<br />
dell’UE devono trasporre questa<br />
direttiva nella loro legislazione entro<br />
il 29 giugno <strong>2008</strong> e metterla in vigore<br />
per il 29 dicembre 2009. Fino a quella<br />
data vale la norma secondo la direttiva<br />
98/37/CE. Un vero e proprio termine<br />
transitorio non è stato previsto dalla CE,<br />
il lasso di tempo tra il 29 giugno <strong>2008</strong> e<br />
il 29 dicembre 2009 dà ai fabbricanti la<br />
possibilità di adeguarsi al nuovo diritto.<br />
In un suo comunicato, la Segreteria<br />
di Stato dell’economia (SECO) precisa<br />
che la Svizzera ha adeguato la sua normativa<br />
alla nuova direttiva CE affinché<br />
i costruttori svizzeri di macchine per<br />
l’esportazione non abbiano a subire<br />
conseguenze.<br />
Le esigenze della direttiva europea relativa<br />
alle macchine 98/37/CE finora<br />
in vigore e della precedente direttiva<br />
89/392/CEE sono state trasposte in Svizzera<br />
nell’ordinanza sulla sicurezza delle<br />
installazioni e degli apparecchi tecnici<br />
(OSIT), poi man mano adeguate agli<br />
sviluppi nella CE e successivamente riconosciute<br />
dalla CE come equivalenti al<br />
momento dell’accordo tra la Svizzera e<br />
la CE sull’applicazione delle dichiarazioni<br />
di conformità (accordi di mutuo riconoscimento<br />
AMR CH-CE). Presentatasi<br />
l’occasione dell’adeguamento alla nuova<br />
direttiva europea relativa alle macchine<br />
2006/42/CE, il capitolo della sicurezza<br />
delle macchine è stato, per motivi<br />
di semplificazione, estratto dall’OSIT e<br />
nuovamente disciplinato in un’ordinanza<br />
sulle macchine a sé stante.<br />
Sul piano materiale il nuovo diritto costituisce<br />
in particolare per i fabbricanti<br />
un ampliamento delle possibilità di valutazione<br />
della conformità delle macchine,<br />
una semplificazione della delimitazione<br />
tra ascensori e macchine nonché tra<br />
prodotti elettrici e macchine. Inoltre è<br />
stato precisato il campo d’applicazione.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
del Segretariato di Stato dell’economia<br />
(SECO) è disponibile online su www.<br />
seco.admin.ch > Comunicati stampa<br />
<strong>2008</strong>. Oltre al comunicato stampa è possibile<br />
consultare anche il testo dell’Ordinanza<br />
relativa alle macchine (pdf).<br />
Apparecchi di radiocomunicazione:<br />
immissione sul mercato più facile<br />
A partire dal 15 maggio <strong>2008</strong>, cadono<br />
le barriere tra la Comunità europea e<br />
la Svizzera in materia di immissione<br />
sul mercato di apparecchi di radiocomunicazione,<br />
quali ad esempio i giochi<br />
telecomandati e i microfoni senza filo. Il<br />
Consiglio federale ha approvato questi<br />
cambiamenti a metà aprile, rimuovendo<br />
così le ultime divergenze esistenti in<br />
questo campo tra il diritto svizzero e
Commercio estero<br />
quello della Comunità europea. Questi<br />
cambiamenti si iscrivono nel quadro dei<br />
lavori volti ad abolire gli ostacoli tecnici<br />
al commercio e a introdurre il cosiddetto<br />
principio del “Cassis de Dijon”<br />
nell’ordinamento svizzero.<br />
A partire da metà maggio, gli apparecchi<br />
di radiocomunicazione potranno<br />
essere immessi sul mercato svizzero<br />
alle stesse condizioni vigenti nei Paesi<br />
della Comunità europea. In particolare,<br />
ciò significa che in futuro gli apparecchi<br />
che non potranno essere utilizzati<br />
nel nostro Paese potranno comunque<br />
essere venduti al suo interno. Fermo restando<br />
che, in linea con quanto avviene<br />
nella Comunità europea, l’imballaggio<br />
dell’apparecchio rechi l’indicazione dei<br />
Paesi nei quali esso può essere impiegato.<br />
Queste nuove regole valgono per tutti<br />
gli apparecchi acquistati nei negozi, ma<br />
anche per quelli ordinati via catalogo o<br />
via Internet. In questi ultimi due casi,<br />
le informazioni normalmente visibili<br />
sull’imballaggio dovranno essere fornite<br />
al consumatore in altra forma.<br />
Inoltre, gli apparecchi di radiocomunicazione<br />
potranno essere immessi sul<br />
mercato soltanto a condizione che soddisfino<br />
alcune esigenze d’ordine tecnico,<br />
affinché non interferiscano con<br />
altri apparecchi, siano sufficientemente<br />
resistenti alle interferenze elettromagnetiche<br />
provenienti dall’esterno e offrano<br />
tutte le garanzie necessarie a un utilizzo<br />
efficace delle frequenze radioelettriche<br />
e alla sicurezza elettrica.<br />
Infine, gli apparecchi destinati ai radioamatori<br />
non dovranno più essere<br />
bloccati alla trasmissione sulle frequenze<br />
superiori ai 30 MHz. Non cambiano,<br />
tuttavia, le condizioni per la messa a<br />
disposizione di questi apparecchi (vendita<br />
limitata ai radioamatori titolari di<br />
una concessione valida) e per il loro<br />
utilizzo (obbligo di concessione, bande<br />
di frequenze prestabilite).<br />
Il relativo comunicato stampa del DATEC<br />
può essere visionato online al sito web<br />
www.uvek.admin.ch > Documentazione<br />
> Informazioni ai media<br />
Accesso facilitato al mercato UE per i<br />
prodotti da costruzione svizzeri<br />
Il 12 marzo <strong>2008</strong>, la Svizzera e l’Unione<br />
europea hanno aggiunto un capitolo sui<br />
prodotti da costruzione all’Accordo sul<br />
reciproco riconoscimento in materia<br />
di valutazione della conformità (Mutual<br />
Recognition Agreement, MRA), concluso<br />
nell’ambito dei Bilaterali I. Il nuovo<br />
capitolo facilita la messa in commercio<br />
di prodotti da costruzione svizzeri<br />
nell’UE, poiché in futuro le valutazioni<br />
della conformità e i benestare tecnici<br />
dei prodotti da costruzione saranno riconosciuti<br />
reciprocamente. I fabbricanti<br />
svizzeri potranno inoltre immettere i<br />
loro prodotti direttamente sul mercato<br />
dell’UE e non necessiteranno più di un<br />
mandatario stabilito nella Comunità.<br />
Nell’ambito dei prodotti da costruzione,<br />
l’UE è il nostro partner commerciale più<br />
importante con un notevole volume di<br />
scambi. I prodotti da costruzione sono<br />
prodotti permanentemente incorporati<br />
in opere dell’edilizia o del genio civile. Il<br />
nuovo Accordo migliora la competitività<br />
della Svizzera nello spazio dell’UE per i<br />
prodotti da costruzione. Con la rimozione<br />
degli ostacoli tecnici al commercio<br />
vengono ridotti i costi per i fabbricanti e<br />
i consumatori.<br />
Fino ad oggi, un fabbricante svizzero<br />
di prodotti da costruzione che intendeva<br />
immettere il proprio prodotto sul<br />
mercato dell’UE doveva far intervenire<br />
organi di valutazione della conformità<br />
dell’UE. Ora, questo doppio esame<br />
dei prodotti svizzeri, finora spesso necessario,<br />
decade. D’ora in avanti, le<br />
valutazioni di conformità secondo le<br />
norme armonizzate (hEN) e il benestare<br />
tecnico europeo (BTE) possono essere<br />
effettuati anche in Svizzera.<br />
In questo modo approfittano del MRA<br />
anche gli organi svizzeri di valutazione<br />
della conformità e competenti per il<br />
benestare. Infatti, d’ora in poi potranno<br />
effettuare valutazioni della conformità,<br />
i cui risultati saranno validi in tutto<br />
lo Spazio Economico Europeo (SEE),<br />
a condizione che siano riconosciuti<br />
come “organismi notificati” (notified<br />
body). La relativa richiesta di notifica<br />
deve essere inoltrata all’Ufficio federale<br />
delle costruzioni e della logistica<br />
(UFCL), l’Autorità federale responsabile<br />
dei prodotti da costruzione. L’UFCL notifica<br />
l’organo nell’ambito del MRA, sulla<br />
base di un accreditamento del Servizio<br />
di accreditamento svizzero (SAS). Il<br />
riconoscimento avviene di norma dopo<br />
60 giorni.<br />
Le valutazioni della conformità e i BTE<br />
consentono ai fabbricanti di applicare<br />
il marchio CE all’interno dell’UE. Ciò<br />
vale per tutti i prodotti da costruzione,<br />
indipendentemente dal fatto che siano<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 26<br />
fabbricati in Svizzera, in un Paese dello<br />
SEE o in Paesi terzi, conformemente a<br />
una hEN o un BTE.<br />
Ulteriori ragguagli e documenti utili<br />
sono disponibili su www.bbl.admin.ch ><br />
Attualità > Informazioni ai media<br />
Convenzione contro la doppia<br />
imposizione Svizzera-Cile<br />
Svizzera e Cile hanno firmato ad inizio<br />
aprile <strong>2008</strong> una convenzione contro la<br />
doppia imposizione nel campo delle<br />
imposte sul reddito e sulla sostanza.<br />
La convenzione segue il modello della<br />
convenzione dell’OCSE.<br />
Maggiori informazioni sul diritto fiscale<br />
internazionale e sugli accordi di doppia<br />
imposizione sono disponibili su www.<br />
estv.admin.ch/f/themen/dba.htm<br />
REACH: termine fissato a fine<br />
novembre<br />
Entro il 30 novembre <strong>2008</strong>, ben 30’000<br />
sostanze chimiche dovranno essere registrate<br />
preventivamente, in conformità<br />
al regolamento REACH dell’UE sui prodotti<br />
chimici. Questa procedura non<br />
riguarda solo le aziende dell’industria<br />
chimico-farmaceutica, ma anche chi<br />
utilizza – soprattutto nella fabbricazione<br />
dei loro prodotti – delle sostanze elencate<br />
in tale regolamento.<br />
Un’inchiesta realizzata da PricewaterhouseCoopers<br />
rivela tuttavia che le<br />
aziende non sono ancora ben coscienti<br />
della portata e delle conseguente del<br />
regolamento REACH.<br />
“Waking up to REACH: Global companies<br />
weigh risks and rewards of Europe’s newest<br />
law on the safe use of chemicals”,<br />
questo il titolo dello studio, può essere<br />
consultato in formato pdf al sito web<br />
di PricewaterhouseCoopers all’indirizzo<br />
www.pwc.com/Extweb/pwcpublications.<br />
nsf/docid/D0E4EA679F0C7346852574<br />
0800638EA7/$File/global-chem-surveyreach.pdf<br />
Svezia: il monopolio sui controlli<br />
tecnici delle automobili giunge al<br />
termine<br />
Stoccolma intende metter fine al monopolio<br />
di Stato sui controlli tecnici<br />
delle automobili accordato all’azienda<br />
pubblica Bilprovningen.<br />
La Svezia è uno degli ultimi paesi d’Europa<br />
a non aver ancora liberalizzato le
27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
ispezioni dei veicoli. Il ministero svedese<br />
dell’economia ritiene che l’apertura<br />
di questo mercato farà aumentare il<br />
livello del servizio, moltiplicare il numero<br />
di prestatori, estendere gli attuali<br />
orari e dare un miglior seguito tecnico<br />
ai veicoli in circolazione.<br />
Anche i prestatori esteri potranno offrire<br />
i loro servizi ma, su proposta di un<br />
comitato formato da esperti, dovranno<br />
essere in possesso della certificazione<br />
ISO 17020.<br />
Per più ampi ragguagli si invita a consultare<br />
il comunicato dello Swedish<br />
Board for Accreditation and Conformity<br />
Assessment (SWEDAC) “Market opened<br />
for vehicle inspections” visionabile in<br />
formato pdf su www.swedac.se<br />
Come investire a San Pietroburgo?<br />
Questo è il titolo di un manuale dedicato<br />
agli imprenditori che intendono investire<br />
a San Pietroburgo.<br />
Tra i temi trattati figurano: quadro giuridico<br />
degli investimenti, incentivi fiscali<br />
all’investimento, procedure, la fiscalità a<br />
San Pietroburgo, i nuovi meccanismi per<br />
realizzare dei progetti d’investimento nel<br />
quadro di partenariati pubblico-privati,<br />
vantaggi offerti agli investitori nelle zone<br />
economiche speciali, progetti e programmi<br />
d’investimento a San Pietroburgo,<br />
informazioni sui prezzi immobiliari,<br />
informazioni sui costi di raccordo alle<br />
varie reti (elettricità, ecc.).<br />
Il manuale è redatto in lingua tedesca<br />
e può essere scaricato dal sito web<br />
dell’Osec www.osec.ch > Informazione<br />
Paese > Russia > Investimenti<br />
Il mercato dell’approvvigionamento<br />
in Cina<br />
In Germania, PricewaterhouseCoopers<br />
Deutschland ha pubblicato in collaborazione<br />
con l’associazione tedesca di<br />
gestione dei materiali, degli acquisti<br />
e della logistica (Bundesverband Materialwirtschaft,<br />
Einkauf und Logistik<br />
BME), uno studio che analizza i vantaggi<br />
e gli inconvenienti della Cina quale<br />
mercato d’approvvigionamento per le<br />
aziende tedesche.<br />
Tale studio rivela che, se confrontati<br />
con gli acquisti effettuati in Germania,<br />
i gruppi di prodotti comperati in Cina<br />
offrono un vantaggio in termini di prezzo<br />
fino al 50%. Spesso però i risparmi<br />
realizzati sono inferiori a quanto spera-<br />
to: un’azienda su tre ammette infatti di<br />
avere persino avuto delle perdite, dovute<br />
soprattutto al fatto di aver sottovalutato<br />
i costi di trasporto e di logistica. Talune<br />
società intravvedono però un interesse<br />
strategico nell’approvvigionarsi in Cina.<br />
I costi passano allora in secondo piano<br />
e risultano spesso superiori agli acquisti<br />
effettuati in Germania.<br />
Circa il 75% delle aziende intervistate<br />
ritengono che la Cina sia chiamata a giocare<br />
un ruolo crescente quale mercato<br />
d’approvvigionamento. La concorrenza<br />
è tuttavia in aumento in Estremo Oriente,<br />
dove l’India ha il vento in poppa. Ed<br />
anche l’Europa dell’Est sta riscontrando<br />
un grande successo.<br />
Lo studio, intitolato “Beschaffungslogistik<br />
im China-Geschäft”, può essere<br />
scaricato direttamente dal sito web di<br />
PwC Deutschland www.pwc.de<br />
Cina: l’acquisto di apparecchiature<br />
mediche costose deve essere<br />
autorizzato<br />
La Cina ha deciso di gestire in modo<br />
migliore i costi legati alla salute. In particolare,<br />
saranno adottate nuove misure<br />
per l’acquisto di apparecchiature mediche<br />
molto costose: l’acquisto di prodotti<br />
il cui valore supera i 500’000 euro,<br />
dovranno essere approvati da un comitato<br />
d’esperti prima che il Ministero<br />
della sanità abbia a presentare domanda.<br />
Questa regolamentazione potrebbe<br />
nuocere alle aziende di taglia modesta<br />
attive in Cina, anche perché si prevede<br />
di suddividere i produttori di strumenti<br />
medici in varie categorie, a seconda<br />
delle tariffe applicate.<br />
Il testo di legge è attualmente disponibile<br />
solo in lingua cinese e può essere<br />
scaricato dal sito web www.moh.gov.cn/<br />
newshtml/21114.htm<br />
Vietnam: nuove regole relative<br />
all’imposta sulle società<br />
Ad inizio anno in Vietnam sono entrate<br />
in vigore nuove regole relative all’imposta<br />
sulle società, applicabili con effetto<br />
retroattivo al 2007. La novità principale<br />
è data dalla lista delle spese non deducibili.<br />
Finora il Vietnam aveva pubblicato<br />
solo la lista delle spese deducibili.<br />
Secondo la nuova circolare n. 134, le<br />
spese seguenti non sono deducibili:<br />
• le spese non corredate da giustificativi;<br />
• le spese senza alcuna relazione con<br />
l’acquisto imponibile;<br />
• le gratifiche versate ai lavoratori (a<br />
meno che non siano parte del salario,<br />
come da contratto di lavoro o da convenzione<br />
collettiva);<br />
• le spese di adesione a club di golf;<br />
• i premi dell’assicurazione sulla vita<br />
per i lavoratori;<br />
• le donazioni ad enti di pubblica utilità<br />
(eccetto quelli a scopo educativo).<br />
Le seguenti spese di marketing e promozione<br />
sono invece interamente deducibili:<br />
• i costi di studi di mercato (inclusi i<br />
costi fatturati dai prestatori del servizio);<br />
• i costi di presentazione e di introduzione<br />
di prodotti nonché l’organizzazione<br />
di partecipazioni a fiere e ad<br />
esposizioni.<br />
Maggiori informazioni sulla circolare n.<br />
134 sono date dal “Vietnam News Brief”<br />
di PricewaterhouseCoopers Vietnam visionabile<br />
online in formato pdf su www.<br />
pwc.com<br />
Australia: svolta nella politica<br />
ambientale<br />
Il nuovo governo laburista, entrato in<br />
funzione a novembre 2007, sta operando<br />
una svolta sotto la direzione del<br />
primo ministro Kevin Rudd per salvaguardare<br />
l’ambiente e dichiarare così<br />
guerra al cambiamento climatico.<br />
Questa svolta della politica ambientale<br />
è stata segnata dalla ratifica da parte<br />
del governo australiano del protocollo<br />
di Kyoto, il 3 dicembre 2007. Nel contempo,<br />
Canberra ha annunciato che<br />
l’Australia investirà ulteriormente nello<br />
sviluppo delle energie rinnovabili e nel<br />
“carbone pulito”.<br />
Per questa riconversione, il Paese dispone<br />
dell’equivalente di 830 milioni di<br />
euro. Le risorse provengono dai fondi<br />
seguenti:<br />
• Renewable Energy Fund (sviluppo,<br />
commercializzazione e distribuzione<br />
di energie rinnovabili),<br />
• National Clean Coal Fund (sviluppo e<br />
applicazione di tecnologie pulite per il<br />
carbone),<br />
• Clean Business Fund (incoraggiamento<br />
alle tecniche di produzione di<br />
acqua ed energia pulite)<br />
• Energy Innovation Fund (incoraggiamento<br />
alla ricerca, in particolare alle<br />
tecniche solari e fotovoltaiche)
Commercio estero<br />
Sul sito web del governo laburista www.<br />
alp.org.au sono disponibili più ampi<br />
ragguagli su ognuno di questi fondi<br />
nonché sulle misure e i progetti previsti<br />
dal governo.<br />
Sydney amplia la linea metropolitana<br />
Nel quadro del progetto “SydneyLink”,<br />
la città di Sydney prevede l’ampliamento<br />
della sua rete di trasporti pubblici di<br />
prossimità. Tale ampliamento include<br />
in particolare la creazione di una nuova<br />
linea metropolitana che collega la<br />
periferia nord-ovest con il centro città.<br />
L’investimento previsto in questa prima<br />
fase ammonta a 12 miliardi di franchi.<br />
La North West Metro dovrebbe aprire al<br />
pubblico nel 2017 con un primo tratto,<br />
Castle Hill-Epping, previsto per il 2015.<br />
In programma figura anche la costruzione<br />
di due linee che collegheranno il<br />
centro città ai quartieri ovest e sud-est<br />
di Sydney.<br />
Per maggiori ragguagli: www.sydlink.<br />
com.au<br />
Stato delle riforme nei paesi<br />
dell’OCSE<br />
Lo scorso anno, i progressi delle riforme<br />
strutturali nei paesi dell’OCSE sono<br />
stati significativi. Tuttavia, l’ampiezza e<br />
l’efficacia delle riforme variano notevolmente<br />
da un paese all’altro. Questo è<br />
quanto risulta dallo studio comparativo<br />
“Obiettivo crescita <strong>2008</strong>” dell’OCSE.<br />
Secondo questa pubblicazione annuale,<br />
le principali misure adottate negli ultimi<br />
12 mesi avevano lo scopo di aumentare<br />
la produttività. In molti paesi, la liberalizzazione<br />
ha fatto grandi progressi<br />
in taluni settori e l’efficacia del settore<br />
pubblico è migliorata visibilmente. Tra<br />
le lacune figura invece una regolamentazione<br />
del mercato del lavoro, in taluni<br />
paesi, troppo rigida per rispondere in<br />
modo efficace alle attuali esigenze di<br />
un’economia globalizzata.<br />
Lo studio può essere consultato sul sito<br />
della stessa OCSE all’indirizzo web www.<br />
oecd.org.<br />
Costi d’insediamento nei principali<br />
paesi industrializzati<br />
Grazie alla perdita di valore del dollaro<br />
americano, gli Stati Uniti hanno guadagnato<br />
terreno rispetto alle dieci piazze<br />
industriali più competitive, i paesi euro-<br />
pei restano invece indietro.<br />
Lo studio “Competitive Alternatives Industries<br />
<strong>2008</strong>” di KPMG passa in rassegna<br />
136 città in 10 paesi (USA, Canada,<br />
Messico, Australia, Francia, Gran Bretagna,<br />
Paesi Bassi, Italia, Giappone e<br />
Germania).<br />
Gli Stati Uniti hanno migliorato la loro<br />
performance rispetto all’anno scorso,<br />
posizionandosi al 3° posto e guadagnandone<br />
quindi 4. Le condizioni migliori<br />
per l’insediamento di un’impresa<br />
vengono offerte da Messico e Canada.<br />
Giappone e Germania presentano invece<br />
i costi più elevati.<br />
Lo studio di KPMG può essere visionato<br />
online su www.competitivealternatives.<br />
com/default.html<br />
Fusioni ed acquisizioni:<br />
la congiuntura è ottima<br />
Nel 2007 sono state registrate ben<br />
25’000 acquisizioni d’impresa in tutto il<br />
mondo: un nuovo record.<br />
L’aumento più forte è stato registrato<br />
ancora una volta nelle acquisizioni di<br />
imprese in paesi industrializzati da<br />
parte di investitori provenienti da paesi<br />
emergenti. Questo tipo di acquisizione<br />
è aumentato del 26% negli ultimi<br />
cinque anni; è quanto risulta da uno<br />
studio recentemente pubblicato da A.T.<br />
Kearney. Il numero totale delle acquisizioni<br />
è aumentato del 6% nello stesso<br />
periodo.<br />
Le aziende più dinamiche nell’acquisizione<br />
di imprese in paesi industrializzate<br />
provengono da India, Malesia e Cina.<br />
Ciò avviene soprattutto nel commercio<br />
al dettaglio e nell’industria di trasformazione.<br />
Lo studio “The Rise of Emerging Markets<br />
in Mergers and Acquisitions; Developing<br />
Countries are Gaining Strength<br />
and Influence” può essere consultato<br />
gratuitamente su www.atkearney.com/<br />
main.taf?p=5,3,1,209<br />
Tassazione dei redditi a confronto<br />
internazionale<br />
Dall’ultima edizione dello studio annuale<br />
dell’OCSE intitolato “Taxing Wages”<br />
risulta che l’onere fiscale dei contribuenti<br />
è più elevato in Germania e più<br />
ridotto in Messico.<br />
In questo documento, l’OCSE fa il punto<br />
sull’evoluzione della tassazione dei redditi<br />
da lavoro dipendente tra il 2000 e<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 28<br />
il 2006 nei 30 Stati membri dell’OCSE<br />
e confronta le imposte che gravano sui<br />
salari nei vari Stati.<br />
Lo studio rivela che la Germania presenta<br />
il cuneo fiscale più elevato e che anche<br />
i lavoratori belgi, danesi, ungheresi,<br />
olandesi ed austriaci sono fortemente<br />
sollecitati.<br />
I più vantaggiati sono gli lavoratori messicani,<br />
irlandesi, giapponesi, spagnoli,<br />
neozelandesi e svizzeri.<br />
Per i lavoratori con famiglia a carico<br />
(coppia sposata, due figli) Irlanda, Repubblica<br />
Ceca, Lussemburgo, Nuova Zelanda,<br />
Slovacchia e Messico sono i domicili<br />
fiscali più attrattivi. Turchia, Danimarca,<br />
Grecia, Paesi Bassi, Finlandia<br />
ed Ungheria figurano tra i paesi meno<br />
vantaggiosi per i padri di famiglia.<br />
Più ampi ragguagli sullo studio dell’OC-<br />
SE sono disponibili su www.oecd.org/<br />
document/57/0,3343,en_2649_201185<br />
_40255097_1_1_1_1,00.html<br />
Tendenze del mercato immobiliare<br />
europeo<br />
Un recente studio pubblicato da PricewaterhouseCoopers<br />
e ULI (Urban Land<br />
Institute) illustra la situazione del mercato<br />
immobiliare europeo. Dallo studio<br />
risulta in che il mercato immobiliare si<br />
è notevolmente placato e che i potenziali<br />
investitori dovrebbero in futuro iniziare<br />
ad allontanarsi dall’Europa per tentare<br />
la via dell’Asia.<br />
Mosca ed Istanbul si posizionano in<br />
testa alla classifica, seguite da Amburgo,<br />
Monaco, Parigi, Lione e Francoforte.<br />
Londra è indietreggiata notevolmente,<br />
passando dal 2° al 15° posto. In 17° posizione<br />
figura Zurigo, unica città svizzera<br />
menzionata nello studio.<br />
Per maggiori informazioni: www.pwc.<br />
com<br />
Osec<br />
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CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35/37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
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Eventi<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 30<br />
75° Anniversario e Congresso nazionale<br />
della Federazione Svizzera degli Agenti<br />
Generali di Assicurazione (FSAGA)<br />
Venerdì 16 maggio <strong>2008</strong>, ore 16.30, presso il Grand Hotel Eden in Riva Paradiso 1 a Lugano<br />
Con il patrocinio del Consiglio di Stato del Cantone <strong>Ti</strong>cino e della Città di Lugano<br />
Il programma della manifestazione:<br />
16:30 Apertura e saluti di benvenuto<br />
On. Giorgio Giudici, Sindaco di Lugano<br />
On. Laura Sadis, Consigliera di Stato<br />
Alfio Bordoli, Presidente nazionale<br />
della FSAGA<br />
Il futuro dell’assicurazione privata<br />
• La previdenza: il principio dei tre pilastri è in discussione?<br />
• Quali ripercussioni hanno e avranno i mutamenti climatici sul mondo assicurativo?<br />
• La sorveglianza in campo assicurativo è garanzia di qualità?<br />
Erich Walser, Presidente dell’Associazione svizzera d’assicurazioni<br />
Yves Rossier, Direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali<br />
Monica Mächler, Direttrice dell’Ufficio federale delle assicurazioni private<br />
Alla fine della manifestazione seguirà un rinfresco offerto dal Consiglio di Stato.<br />
La manifestazione è aperta a tutti gli interessati.<br />
Per motivi organizzativi vi preghiamo di voler annunciare la vostra partecipazione, entro martedì 13 maggio<br />
<strong>2008</strong> alla FSAGA-Sezione <strong>Ti</strong>cino, Segretariato Giulio Farei-Campagna, Allianz Suisse, Via della Pace 5, 6600<br />
Locarno, Tel. +41 91 756 20 00, Fax +41 91 756 20 01, giulio.farei@allianz-suisse.ch
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
www.blc-businessclub.ch<br />
Eventi<br />
Siete tutti invitati alla giornata informativa durante la quale avrete possibilità di conoscere in maniera<br />
approfondita tutto sul trasporto combinato strada-rotaia:<br />
mercoledì 21 maggio <strong>2008</strong> alle ore 11.30, presso l’Hotel Coronado a Mendrisio<br />
Durante la conferenza con pranzo avremo il piacere di sentire il Presidente dell’ Unione Internazionale<br />
delle Società di Trasporto Combinato Strada-Rotaia (UIRR ), Eugenio Muzio, che tratterrà il tema:<br />
“Trasporto combinato in Europa realtà e prospettive”<br />
Alle ore 14.30 è prevista la visita facoltativa al più grande centro europeo di trasferimento di camion<br />
sui binari di proprietà della società svizzera HUPAC SA a Busto Arsizio.Il ritorno sarà alle ore 17.30.<br />
La trasferta sarà effettuata con un autobus (viaggio organizzato) oppure chi lo desidera con la propria<br />
automobile.<br />
Questa interessante manifestazione è organizzata grazie al prezioso contributo da parte della Camera<br />
di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Canton <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>) e della Camera di<br />
Commercio Italiana per la Svizzera che oltre ai propri membri, inviterà anche diverse società del Nord<br />
Italia. Sarà un’opportunità per tessere delle proficue relazioni.<br />
Inoltre, gli ospiti d’onore saranno gli Ambasciatori del Belgio e del Lussemburgo, come pure il<br />
Console generale d’Italia e le autorità politico-economiche del Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />
Per tutte le persone che intendono alloggiare all’Hotel Coronado, vi indichiamo i prezzi di favore:<br />
• camera standard singola, compresa la collazione: CHF 220.-<br />
• camera standard doppia, compresa la collazione: CHF 320.-<br />
• parcheggio esterno gratuito<br />
Vi preghiamo gentilmente di prenotare, chiamando al numero di telefono: + 41 91 630 30 30 oppure<br />
info@hotelcoronado.ch con menzione “BLC”.<br />
Per motivi organizzativi vi preghiamo di voler annunciare la vostra partecipazione, entro e non oltre<br />
martedì 13 maggio <strong>2008</strong> alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano, Signora G. Veljkovic.<br />
Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, gorica@cci.ch, www.cciati.ch.<br />
Le spese di partecipazione (conferenza, pranzo, visita) ammontano a CHF 90.- a persona sono da<br />
versare sul CCP del BLC a Sion No. 17-228855-2.
Eventi<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 32<br />
Il <strong>Ti</strong>cino come location per la vostra azienda:<br />
perché valutare questa opportunità?<br />
Organizzato da:<br />
In collaborazione con:<br />
L’evento si terrà mercoledì 21 maggio <strong>2008</strong> dalle ore 16.00<br />
presso l’Hotel Coronado a Mendrisio, con il seguente programma:<br />
ore 16.00 Benvenuto, Luca Albertoni, Direttore CC-TI<br />
• La location <strong>Ti</strong>cino, Laura Sadis, Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia<br />
• Esperienza di un pioniere nella promozione logistica, Silvio Tarchini, imprenditore, titolare dello Studio Silvio Tarchini, Manno<br />
• Insediarsi in <strong>Ti</strong>cino: fiscalmente attrattivo?, Donato Cortesi, fiscalista e fiduciario fiscalista, Presidente e Delegato della Cortesi &<br />
Associati SA, Lugano<br />
• Il <strong>Ti</strong>cino, piattaforma logistica mondiale, Maurizio Crivellari, CEO NDLS<br />
• La gestione informatizzata della logistica, Rodolfo Perona, CEO del Gruppo Incas, Biella (I)<br />
• La logistica in <strong>Ti</strong>cino: una scelta vincente, Andrea Cuccolini, Logistic manager del Gruppo Giorgio Armani<br />
• La terza piazza finanziaria svizzera al servizio della logistica integrata, Gian Luigi Pezzotta, Direttore clientela commerciale internazionale<br />
del Credit Suisse, Lugano<br />
ore 18.30 circa Conclusioni, Sandro Lombardi, Direttore AITI<br />
Al termine della conferenza verrà offerto un aperitivo.<br />
Le iscrizioni sono aperte fino al 16 maggio.<br />
Maggiori informazioni:<br />
Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
Signora G. Veljkovic<br />
Corso Elvezia 16<br />
6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11<br />
Fax. +41 91 911 51 12<br />
gorica@cci.ch<br />
www.cciati.ch
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Guida alla mobilità aziendale:<br />
incontro informativo per le aziende<br />
Martedì 10 giugno <strong>2008</strong>, ore 17.00-18.00<br />
Mendrisio, Hotel Coronado, sala congressi Monte Morello<br />
I problemi del parcheggio, delle code e del caos viario nei dintorni degli stabilimenti toccano le aziende in modo sempre più diretto.<br />
Cosa può fare un’azienda in questo ambito? Quali strumenti e supporti mette a disposizione lo Stato?<br />
L’incontro informativo proposto dalla Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>) e<br />
dall’Associazione industrie ticinesi (AITI) in collaborazione con il Dipartimento del territorio intende sensibilizzare gli imprenditori ticinesi<br />
sulla necessità di razionalizzare l’insieme dei tragitti pendolari e professionali di dipendenti e collaboratori, nel rispetto dell’ambiente<br />
e della redditività dell’azienda stessa. Studiando le abitudini di mobilità dei propri dipendenti è possibile sviluppare, con il sostegno di<br />
specialisti, soluzioni e misure che, considerando tutti i vari mezzi di trasporto, si adattano alle esigenze specifiche dell’azienda.<br />
All’incontro informativo sono invitati a partecipare i direttori e i quadri di aziende ubicate sul territorio cantonale, i responsabili e gli<br />
addetti al servizio delle risorse umane e tutte le persone che agiscono nella gestione aziendale.<br />
Il programma prevede:<br />
17.00 Saluto e introduzione<br />
Sandro Lombardi, Direttore dell’Associazione Industrie <strong>Ti</strong>cinesi, AITI<br />
Marco Borradori, Direttore del Dipartimento del territorio<br />
17.10 La mobilità aziendale: una guida per le aziende ticinesi<br />
Stéphane Grounauer, Sezione della mobilità, Responsabile del progetto<br />
17.25 Alcuni esempi concreti in <strong>Ti</strong>cino<br />
• Consitex: attuazione di un programma di carpooling,<br />
Renzo Agosti, Consitex SA<br />
• UBS <strong>Ti</strong>cino: mobilità sostenibile per i collaboratori (lavoro di progetto di Valentina<br />
Brugnoli, Federica Lucchini, Raoul Capra e Matteo Monighetti)<br />
Giovanni Crameri, Responsabile UBS Regione <strong>Ti</strong>cino<br />
• Abbonamento arcobaleno aziendale,<br />
<strong>Ti</strong>ziano Pellegrini, Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino e Moesano<br />
18.00 Conclusioni e domande<br />
Luca Albertoni, Direttore Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>)<br />
18.15 Aperitivo offerto a tutti i partecipanti<br />
È possibile iscriversi all’incontro fino al 30 maggio <strong>2008</strong>, contattandoci anche per ulteriori informazioni.<br />
Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
Signora G. Veljkovic<br />
Corso Elvezia 16, 6901 Lugano<br />
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Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di dare il benvenuto a:<br />
Eventi<br />
Repubblica e Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
Dipartimento del territorio<br />
• VERTIME SA - TIMEx WATChES, Produzione e commercializzazione orologi e gioielli, 6928 Manno, lleo@vertime.ch<br />
• PhARMADERM INTERNATIONAL SA, fabbricazione prodoti cosmetici, 6855 Stabio, info@pharmaderm-international.ch<br />
• TS ACCOUNTING SA, fiduciaria, 6901 Lugano, info@tsaccounting.com
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35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Vita dei Soci<br />
Personal Sentinel: l’ultima tecnologia di<br />
sicurezza satellitare personale europea<br />
Non si tratta di fantascienza o di film. Ma di un dispositivo che permette la localizzazione delle persone,<br />
che funziona grazie alla tecnologia satellitare, e che da oggi è in vendita sul mercato ticinese. Tascabile,<br />
adatto all’uso personale, come dispositivo di localizzazione d’emergenza, è posizionabile all’interno di<br />
giacche, borse, zaini, pacchi, ma anche all’interno di veicoli, motocicli, imbarcazioni, ecc.<br />
di Lisa Pantini<br />
Misteri, segreti, identità fittizie, alias,<br />
agenti segreti, doppie verità, doppi<br />
giochi, complotti, tradimenti… Inseguimenti<br />
di spie, assassini, polizia e banditi su<br />
auto ad alta velocità, persone che scompaiono<br />
facendo perdere le loro tracce ritrovate grazie<br />
a dispositivi satellitari che ne rivelano la loro<br />
posizione. Scene da film, che abbiamo visto sul<br />
grande schermo. Non spaventatevi però, non si<br />
tratta di un Grande Fratello che, al suono dello<br />
slogan “Big Brother is watching you!” come<br />
preannunciava George Orwell nel suo “1984”,<br />
entra nella vita quotidiana e spia i movimenti<br />
dei cittadini. E neppure di film di azione e di<br />
spionaggio.<br />
Da oggi è possibile ottenere la garanzia di una<br />
protezione certa, grazie a queste particolari<br />
tecnologie che vediamo e ammiriamo in TV<br />
ed al cinema, che applicate alla vita quotidiana<br />
possono essere sfruttate per proteggere i<br />
nostri cari. Perché? Non è un’intrusione nella<br />
sfera privata, ma un supporto tecnologico alla<br />
tutela di quei particolari casi in cui si necessita<br />
assistenza. Per chi? Anziani, persone che<br />
soffrono di malattie gravi come l’Alzheimer,<br />
bambini, portatori di handicap, sportivi ed<br />
alpinisti, uomini d’affari, ecc., un apparecchio<br />
che si presta a molteplici usi, sia personali che<br />
professionali.<br />
Anche in <strong>Ti</strong>cino, è ottenibile, a un prezzo ragionevole,<br />
questo innovativo strumento.<br />
Satel Control SA, che dal 1995 è attiva in <strong>Ti</strong>cino<br />
nel settore dei servizi di sicurezza e della<br />
localizzazione satellitare per proteggere ed<br />
ottimizzare la logistica di veicoli e di automezzi,<br />
presenta al pubblico questa novità tecnica.<br />
Un dispositivo satellitare per la sicurezza personale.<br />
Nulla a che vedere con lo spionaggio<br />
come anticipato, ma con la sicurezza personale.<br />
Si tratta di un piccolo apparecchio, di<br />
dimensioni ridottissime (come un cellulare<br />
circa) che assicura una localizzazione in tutto<br />
il globo terrestre.<br />
Libertà di movimento a 360° per tutti<br />
Spesso vorremmo estendere la protezione e<br />
la cura dei nostri cari anche là dove non possiamo<br />
essere presenti. Da oggi ciò è possibile<br />
acquistando “Personal Sentinel” e attraverso<br />
un semplice PC sarà possibile monitorare gli<br />
spostamenti di chi indossa il dispositivo di<br />
sicurezza, grazie al supporto della Centrale di<br />
vigilanza Satel Control attiva 24h/24, in caso<br />
d’emergenza.<br />
Il controllo e la gestione dei soggetti monitorati<br />
avviene tramite una semplice ed immediata<br />
interfaccia web in ogni luogo, senza necessità<br />
di software ed hardware dedicati. Non vi è<br />
nessun vincolo di frontiere, mappe o territori.<br />
I soggetti ed i mezzi vengono seguiti sempre in<br />
diretta senza necessità d‘installare cartografie o<br />
schede dati, e sarà sempre possibile distinguere<br />
immediatamente se le persone sono ferme<br />
o in movimento. In caso di pericolo, il segnale<br />
di allarme, sia esso automatico per una caduta<br />
o inoltrato manualmente per una richiesta di<br />
soccorso, è immediatamente evidenziato con<br />
dati e coordinate.<br />
Il controllo ed i comandi possono esser effettuati<br />
- oltre che da un qualsiasi PC collegato ad<br />
Internet - anche da un PDA o da un semplice<br />
telefono cellulare, sempre e ovunque.<br />
Il tutto con il supporto della Centrale Operativa<br />
Satel Control SA, attiva 24 ore su 24, realizzata<br />
secondo gli standard qualitativi, con una precisa<br />
cartografia europea, che è attrezzata per<br />
gestire i problemi della mobilità più diversi,<br />
dall’ informativa alla completa presa in carico<br />
di situazioni di rischio (furto e rapina) o alla<br />
gestione di situazioni di allarme, come ad<br />
esempio guasto veicoli, malore ed incidente.<br />
Per maggiori informazioni sul prodotto è possibile<br />
contattare la Signora Lorenza Bernasconi<br />
al numero +41 91 935 51 40.<br />
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6805 Mezzovico<br />
Tel. +41 91 935 51 40<br />
Fax +41 91 935 90 59<br />
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Vita dei Soci<br />
Un Doctor<br />
che cura il tuo inglese<br />
Da oltre 4 anni sulla cresta dell’onda, Doctor English Professional Language<br />
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Dopo 4 anni di attività la posizione<br />
di Doctor English si è ben<br />
attestata sul mercato ticinese e<br />
svizzero, primeggiando tra i centri privati<br />
d’insegnamento della lingua inglese per<br />
qualità e garanzie, sia per corsi a privati<br />
sia ad aziende.<br />
I corsi e l’approccio di Doctor English<br />
si fonda essenzialmente su 3<br />
pilastri:<br />
• la flessibilità delle modalità di studio<br />
(corsi individuali o di gruppo,<br />
a dipendenza della tipologia di<br />
corso scelto e delle motivazioni del<br />
singolo),<br />
• le ore di lezione con un insegnante<br />
di madrelingua competente, abbinate<br />
ad ore con supporti multimediali<br />
e di studio in modo autonomo,<br />
• ed un percorso studiato ad hoc per<br />
ogni studente<br />
questo dà la possibilità di definire<br />
degli obiettivi personali, avendo un<br />
approccio basato sulla motivazione<br />
reale dello studente, che può modificare<br />
in ogni momento la frequenza di<br />
studio, aggiungendo o alleggerendo<br />
il carico di lavoro, rendendolo conforme<br />
alle sue aspettative ed ai suoi<br />
bisogni.<br />
L’essenziale metodo d’insegnamento,<br />
che pone la centralità sull’allievo e<br />
sulle sue competenze, è adattato e<br />
strutturato sulle sue capacità d’apprendimento.<br />
L’allievo impara quindi<br />
secondo il suo ritmo, senza tensioni<br />
esterne (magari date da un gruppo<br />
più numeroso nel quale deve inserirsi<br />
o dal fatto di dover esprimersi in una<br />
classe dinnanzi ad altre persone che<br />
non conosce). Il metodo Doctor English<br />
è dunque interattivo, basato su<br />
lezioni multimediali in un laboratorio<br />
linguistico, dove l’allievo pratica<br />
le quattro competenze linguistiche<br />
(parlare, ascoltare, leggere, scrivere),<br />
e a ciò segue poi una lezione con<br />
un insegnante di madrelingua, lezione<br />
che però è strutturata in maniera<br />
da permettere all’allievo di trarre il<br />
massimo vantaggio dalla stessa. L’insegnante<br />
è a completa disposizione<br />
dello studente, nella formula oneto-one<br />
e/o in piccoli gruppi con un<br />
massimo di quattro partecipanti.<br />
L’orientamento al cliente offre un accompagnamento<br />
individuale in ogni<br />
momento del corso, dalla scelta alla<br />
valutazione e definizione degli obiettivi,<br />
sia esso un corso per aziende<br />
o per privati. I risultati si adattano<br />
perfettamente ai progressi di ogni<br />
singolo allievo, misurando così i risultati<br />
alle persone stesse ed ai loro<br />
obiettivi.<br />
Anche “virtualmente” la presenza di<br />
Doctor English si è fatta più massiccia,<br />
il portale www.doctorenglish.<br />
ch è stato rivisto e completato con<br />
maggiori informazioni che possono<br />
orientare lo studente già iscritto alla<br />
scuola, sia l’utente che naviga in rete<br />
e cerca ragguagli sull’offerta formativa.<br />
Infatti il sito è stato potenziato con<br />
molti spunti didattici ludici, giochi<br />
in inglese come test di valutazione<br />
del livello d’inglese, molto materiale<br />
interattivo anche da scaricare (ad<br />
esempio filmati di serie TV, file au-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 36<br />
dio con dialoghi nelle situazioni più<br />
disparate con la trascrizione, che<br />
offrono allo studente e a chi arriva<br />
per curiosità sul sito, una possibilità<br />
in più per apprendere e fare esercizio<br />
divertendosi e in relax), tutta una<br />
serie di documenti informativi sulla<br />
scuola, ecc..<br />
L’azienda si sta preparando anche<br />
a offrire corsi direttamente online,<br />
stabilendo così una rete di contatti<br />
globale – questo vale soprattutto per<br />
corsi aziendali, dove ad esempio i<br />
partecipanti sono dislocati in più<br />
sedi –.<br />
Da qualche tempo la scuola offre<br />
anche un servizio di traduzioni, anche<br />
per questo, sul sito è possibile<br />
avere una panoramica dell’offerta e<br />
conoscere in pochi click il costo e il<br />
tempo per il servizio di traduzione.<br />
Utile sottolineare la grande varietà<br />
di lingue da cui è possibile eseguire<br />
una traduzione (lingue di partenza e<br />
di arrivo). I documenti tradotti sono<br />
disponibili in formato elettronico e/o<br />
cartaceo. Doctor English Scrive e<br />
redige documenti, guide/manuali e<br />
libri mono e multilingua su richiesta,<br />
ed offre preventivi gratuiti e prezzi<br />
competitivi.<br />
Doctor English ha da sempre portato<br />
avanti una politica trasparente, e<br />
non nasconde di certo informazioni<br />
sui propri corsi, metodi e obiettivi.<br />
Proprio a dimostrazione di questa<br />
approccio aziendale, Doctor English<br />
offre ai propri corsisti un “Certificato<br />
di Garanzia” per ogni corso
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
svolto con la società. Esso dichiara<br />
che il raggiungimento del livello<br />
di inglese desiderato viene stabilito<br />
con la scelta del corso al momento<br />
dell’iscrizione, tenendo conto delle<br />
esigenze e della padronanza della<br />
lingua da parte dello studente. Esso<br />
è garantito attraverso il superamento<br />
dei test di unità, dai colloqui privati<br />
e/o di gruppo con gli insegnanti<br />
e, dove necessario, dalle lezioni di<br />
ripetizione gratuite. La garanzia è<br />
valida a patto che lo studente segua<br />
il proprio piano di studio formulato<br />
sulla disponibilità reciproca, dando<br />
il massimo impegno e rispettando il<br />
ritmo di frequenza stabilito durante<br />
la pianificazione del corso. L’unica<br />
soluzione definitiva per dei risultati<br />
tangibili garantiti!<br />
La struttura di Doctor English, sita in<br />
Via Pelli 2 a Lugano, è in fase di ottenimento<br />
della certificazione EduQua, ciò<br />
ne garantisce la serietà e l’affidabilità.<br />
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che per aziende, valutazione del livello<br />
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Vita dei Soci<br />
Ecco una panoramica delle hits dell’offerta formativa presso Doctor English:<br />
Corsi per privati Corsi aziendali<br />
I corsi iniziano giornalmente<br />
“Any time, Any where”<br />
I corsi iniziano giornalmente presso il<br />
centro Doctor English, così è possibile<br />
definire il piano di studio a seconda<br />
dell’agenda personale e professionale.<br />
Imparare l’inglese di cui si ha bisogno in<br />
modo da eccellere nella professione, sia<br />
essa nel settore bancario o finanziario,<br />
management o marketing, computers o<br />
IT, medico, turistico o altro.<br />
Programmma di apprendimento<br />
individuale<br />
Decidere insieme all’equipe didattica<br />
quando e quanto studiare, quante lezioni<br />
e con che frequenza. Pianificare il corso<br />
a seconda dell’agenda professionale in<br />
modo da poter definire la velocità e l’intensità<br />
del corso. Il piano di studio potrà<br />
essere modificato in qualsiasi momento<br />
durante il corso.<br />
Il corso corrisponde esattamente<br />
al proprio livello<br />
Doctor English offre una scelta di corsi<br />
a partire dal principiante fino al livello<br />
avanzato. Il consulente insieme all’equipe<br />
didattica si impegna a stabilire il livello<br />
iniziale più adatto, così evitando inutili perdite<br />
di tempo. Sarà possibile approfittare<br />
del corso sin da subito. L’andamento del<br />
corso non dipende in alcun modo dai progressi,<br />
la frequenza o l’impegno degli altri<br />
studenti e permette di realizzare il proprio<br />
obiettivo personale.<br />
Se già si possiedono conoscenze della<br />
lingua inglese, il primo obiettivo sarà<br />
quello di sviluppare la comprensione<br />
di ascolto e l’espressione orale alla pari<br />
delle nozioni teoriche.<br />
Corsi per aziende<br />
Corsi di inglese professionale partono<br />
già dal livello A2 del portfolio Europeo<br />
delle lingue. Anche a partire dal livello<br />
principiante, si dedicheranno tempo e<br />
impegno all’espressione orale già a partire<br />
dal primo giorno!<br />
Insegnanti di madre lingua<br />
Gli insegnanti Doctor English sono professionisti<br />
di madre lingua inglese e<br />
sono sempre disponibili a rispondere a<br />
richieste su esigenze specifiche.<br />
The Doctor English Club<br />
Lo studente Doctor English sarà invitato<br />
a partecipare a tutte le attività, a sua<br />
scelta, del DOCTOR ENGLISH CLUB.<br />
Avrà modo di conoscere altri studenti<br />
in lingua inglese. Il Club offre lezioni di<br />
conversazione, grammatica, nonché la<br />
possibilità di richiedere soluzioni pratiche<br />
per esigenze specifiche legate al<br />
proprio ambiente professionale.<br />
Inoltre si organizzano uscite al cinema,<br />
a teatro e piccole feste presso il centro.<br />
Tutte le attività del CLUB sono offerte<br />
per rendere più interessante e motivante<br />
l’uso della lingua inglese.<br />
In-Office Testing<br />
Valutazione del livello di padronanza<br />
della lingua inglese dei vostri dipendenti<br />
– gratuita. Richiedete informazioni senza<br />
impegno e Doctor English sarà lieto<br />
di passare una giornata intera con voi<br />
presso la vostra sede.
Vita dei Soci<br />
Quale è il mio livello di inglese?<br />
Racconto di una studentessa<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 38<br />
Sono molti gli insegnanti e le scuole di lingua che identificano il livello di conoscenze linguistiche dello studente in relazione alla<br />
scala PEL – Portfolio Europeo delle Lingue (livelli da A1 a C2). Un’analisi più approfondita, dimostrerà come le 4 competenze di<br />
base non sono sempre allo stesso livello. Questo, raffigurato sotto, è un tipico esempio di debolezze e forze di uno studente ad<br />
un dato livello da A1 a C2.<br />
Lettura<br />
Posso leggere e capire<br />
testi scritti nel mio livello<br />
B2*<br />
A1 – A2 – B1 – B2 – C1 – C2<br />
La qualità dei testi che so leggere è considerevolmente più elevata del livello d’inglese che produco quando scrivo. La lettura<br />
è un’attività passiva, la scrittura invece, attiva. Trovo molto più facile leggere che scrivere.<br />
Scrittura<br />
So scrivere, ma incontro<br />
difficoltà nel farlo bene, e<br />
impiego molto tempo per la<br />
redazione del testo<br />
B1*<br />
Quali sono i miei obiettivi?<br />
Il livello e la qualità del mio inglese scritto sono più elevate rispetto alla mia abilità di capire le persone<br />
che dialogano. Posso prendermi tutto il tempo che mi serve per capire o formulare frasi quando leggo<br />
e, rispettivamente, quando scrivo; mentre quando ascolto le parole della lingua parlata svaniscono in<br />
pochi istanti... quindi risulta molto più difficile. Ascoltare (e capire) è molto difficile perché non ho molta<br />
dimestichezza nella pratica dell’ascolto e non sono abituato ad ascoltare diversi accenti inglesi.<br />
Il livello e la qualità del mio inglese parlato è più bassa rispetto alla<br />
mia abilità di capire la gente parlare. Ascoltare è un’attività passiva,<br />
la conversazione è attiva. Trovo più semplice ascoltare che parlare.<br />
Ascolto<br />
Ho difficoltà nel capire l’inglese<br />
parlato al mio livello<br />
A2*<br />
Parlare è il mio problema maggiore,<br />
ed è la competenza<br />
dell’inglese dove ho avuto meno<br />
pratica durante la formazione<br />
d’insegnamento classica.<br />
Espressione orale<br />
Ho delle difficoltà oggettive<br />
e palesi nel parlare e conversare<br />
al mio livello<br />
A1 – A2*<br />
Uno studente motivato sarà determinato a raggiungere un livello avanzato di inglese (proficiency, ad es. liv. C1 - C2). La vera<br />
padronanza della lingua (proficiency) è identificata dall’abilità di usare il linguaggio acquisito in maniera effettiva ed accurata, ad<br />
un livello simile a quello di una persona di lingua madre. I corsi che si svolgono presso la Doctor English sono strutturati in modo<br />
da focalizzare le funzionalità del linguaggio, così facendo per il 99% del loro tempo gli studenti che seguono i corsi nel centro di<br />
Via Pelli 2 sono spronati a lavorare a completare il loro livello seguendo i loro ritmi d’apprendimento, prima di approdare ad un<br />
livello più avanzato. Così invece di vedere il livello dello studente, come ben rappresentato nel grafico sopra, attestarsi ai gradi<br />
*B2-B1-A2-A1, l’obiettivo iniziale dello studente sarà completare e consolidare le competenze per attestarsi ad un livello B2-B2-<br />
B2-B2 compiuto. Da lì sarà possibile procedere al raggiungimento della padronanza in altri livelli.<br />
Ore 17.30, fine di una giornata di lavoro come sempre pesantuccia… Una boccata d’aria ed è l’ora della lezione di inglese, la prima. Come sarà? Mi faranno parlare<br />
con quel che resta dei miei ricordi scolastici? Speriamo di riuscire a spiccicare qualche parola! Chissà che figuracce... Prima di tutto un paio di colloqui introduttivi,<br />
almeno mi rilasso un po’. Il programma non mi mette sotto pressione, posso preparare la lezione da sola! Che bella invenzione il laboratorio! Qui posso gestire la<br />
lezione, non devo sovraccaricarmi per forza, ci metterò le ultime energie della giornata e se vedrò che non ce la faccio più tornerò un altro po’ domani. Inoltre non<br />
devo nemmeno scarrozzare chili di libri, non c’è rischio di dimenticare qualche volume! Eccomi nella postazione con le cuffie... accidenti magari un tavolino più<br />
grande non sarebbe stato superfluo, se avessi una taglia in più farei un po’ fatica anche con la sedia! Ma non è grave, me ne dimentico subito perché devo interagire<br />
con la lezione, cercare di memorizzare le parole nuove, segnarmi le cose che ho bisogno di far stampare... e persino ripetere (mamma mia che pronuncia terribile,<br />
non avevo mai provato a riascoltarmi!). Finalmente dopo aver gettato le ultime energie davanti allo schermo sono pronta per il primo incontro con la prof. Chissà<br />
che mi chiede? E chissà se ho studiato bene? Sarò preparata? Ma guarda che persona simpatica, mi mette subito a mio agio, inoltre c’è un altro allievo, vuoi vedere<br />
che ci divertiamo pure? Eh si, la lezione avvicina al dialogo e anche a nuove amicizie. Meno male, almeno l’ambiente è disteso e spiritoso. Finalmente posso parlare<br />
cercando quelle parole che tanto faticano a venirmi alla mente durante il giorno (e magari proprio quando ce n’è bisogno!) Inoltre non è nemmeno imbarazzante<br />
in quanto non c’è un grande auditorio a beffarsi dei miei strafalcioni! Ma guarda guarda, ho parlato quasi sempre io e... l’ora di lezione è già passata, è quasi un<br />
peccato, mi stavo persino “gasando”... E dopo una due tre quattro lezioni la lingua si scioglie. Soprattutto finalmente le situazioni sono reali e il dialogo si può<br />
applicare al lavoro quotidianamente. È finito il tempo de... il-libro-è-sul-tavolo-the-book-is-on-the-table! Mi fa piacere ora sentirmi dire che... sono molto migliorata<br />
da quando il doctor si è preso cura del mio English. È stato come prendere il vaccino contro i ricordi dei vecchi sistemi di studio, noiosi e passivi! Una visita di<br />
controllo da questo doctor è consigliabile anche in caso di English in buona salute... Rossana Scandolara
39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Performance record per BNP Paribas<br />
(Suisse) SA<br />
I risultati 2007 mostrano un netto consolidato ante-imposte pari a CHF 884,7 milioni<br />
Comunicato stampa<br />
BNP Paribas (Suisse) SA, prima<br />
banca estera in Svizzera, ha annunciato<br />
nello scorso aprile di<br />
aver fatto registrare la miglior performance<br />
della sua attività con proventi<br />
netti bancari consolidati pari a CHF<br />
1’387 milioni, in rialzo del 37% rispetto<br />
all’esercizio 2006. Il risultato netto consolidato<br />
ante-imposte si attesta al livello<br />
record di CHF 884,7 milioni, in crescita<br />
del 49,2% rispetto al 2006.<br />
Il bilancio al 31 dicembre 2007 è stato<br />
approvato dal Consiglio di amministrazione<br />
di BNP Paribas (Suisse) SA,<br />
riunitosi il 9 aprile <strong>2008</strong> e presieduto<br />
da Georges Chodron de Courcel. La<br />
crescita operata all’interno della divisione<br />
private banking e lo sviluppo di<br />
nuovi mercati in relazione all’attività<br />
caratteristica, il finanziamento del commercio<br />
di materie prime, sono in modo<br />
particolare alla base della performance<br />
record che il Gruppo ha fatto registrare<br />
in Svizzera.<br />
Nonostante la sfavorevole congiuntura<br />
economica a partire dall’estate 2007, il<br />
Gruppo è riuscito a minimizzare in Svizzera<br />
l’impatto su proventi e commissioni.<br />
Lo sviluppo dell’attività nel mercato domestico,<br />
in modo particolare attraverso<br />
rapporti con le grandi imprese svizzere,<br />
ha consentito il radicamento di BNP<br />
Paribas nel tessuto economico svizzero.<br />
Grazie alla forte dinamica di crescita<br />
dei diversi settori, BNP Paribas (Suisse)<br />
SA ha quasi raddoppiato i ricavi su base<br />
quinquennale (CHF 1’387 milioni nel<br />
2007 rispetto a CHF 730 milioni nel<br />
2003).<br />
Il Private Banking ha fatto registrare risultati<br />
in aumento del 45% e un flusso di<br />
denaro pari a CHF 1,7 miliardi, in rialzo<br />
dell’11% rispetto al 2006; il patrimonio<br />
gestito ammonta a CHF 43 miliardi.<br />
“Questi risultati provano ancora una<br />
volta la solidità del nostro Gruppo, capace<br />
di mettere in atto misure preventive<br />
rispetto a situazioni di crisi come quella<br />
in cui ci troviamo dall’estate scorsa” sostiene<br />
il nuovo CEO Pascal Boris, il quale<br />
aggiunge: “Il mio obiettivo è quello di<br />
continuare a rafforzare il business nel<br />
<strong>2008</strong> grazie alla solidità finanziaria, al<br />
modello fortemente customer-oriented<br />
e ad una politica rigorosa di gestione<br />
dei rischi”.<br />
BNP Paribas (www.bnpparibas.com) è<br />
leader in Europa nel campo dei servizi<br />
bancari e finanziari di portata mondiale<br />
e una delle quattro banche più solide<br />
al mondo con rating AA+ attribuito da<br />
Standard & Poor’s. Il Gruppo è presente<br />
in più di 85 paesi e conta più di 163’000<br />
collaboratori, di cui circa 127’000 in<br />
Europa. Il Gruppo detiene posizioni di<br />
prim’ordine in tre grandi aree d’attività:<br />
Corporate e Investment Banking, Asset<br />
Management & Services e Retail Banking.<br />
Vita dei Soci<br />
Il CEO di BNP Paribas (Suisse) SA, Pascal Boris<br />
Grazie a tali aree d’attività è presente in<br />
tutta Europa, mentre nel campo del retail<br />
banking la Francia e l’Italia costituiscono<br />
i suoi due mercati domestici. BNP Paribas<br />
è inoltre presente in modo significativo<br />
negli Stati Uniti e riveste posizioni di<br />
rilevo in Asia e nei paesi emergenti.<br />
Maggiori informazioni:<br />
Gisela Imbertèche<br />
Tel. +41 58 212 99 09<br />
gisela.imberteche@bnpparibas.com
Vita dei Soci<br />
La Goccia SA:<br />
pulizie a regola d’arte<br />
Adattamento di Lisa Pantini<br />
La Goccia SA è un’impresa con sede a<br />
Bellinzona, che opera con successo<br />
da oltre 30 anni nel settore della pulizia<br />
sia privata che industriale - aziendale.<br />
Fondata nel 1972, dal 1993 è diretta da<br />
Paolo Thoma, che è anche Presidente<br />
dell’Associazione <strong>Ti</strong>cinese Imprese di Pulizia<br />
(ATIP).<br />
Attualmente ha alle proprie dipendenze<br />
80 operai, che si occupano giornalmente<br />
delle pulizie di “cantiere” e in “abbonamento”.<br />
Dispone di attrezzature e prodotti<br />
all’avanguardia al fine di offrire le soluzioni<br />
migliori a favore del cliente nel rispetto<br />
dell’ambiente. La consulenza, i preventivi<br />
e lo studio dei servizi di pulizia personalizzati<br />
vengono eseguiti gratuitamente e non<br />
impegnano il cliente.<br />
Come è articolata l’offerta di servizi?<br />
Pulizie<br />
la pulizia contribuisce a creare ambienti<br />
piacevoli e sani, che fanno sentire a proprio<br />
agio. La pulizia è il primo biglietto da<br />
visita di qualsiasi spazio. La Goccia SA si<br />
occupa con particolare cura e impegno dei<br />
seguenti servizi: pulizia vetri, telai, lamelle,<br />
pulizia di case post cantiere o trasloco,<br />
pulizie domestiche, pulizia di ristoranti,<br />
uffici, moquette, lavaggio di facciate e tende<br />
da sole, intervento dopo allagamenti o<br />
incendi, sgomberi e raccolta differenziata<br />
dei rifiuti, sgombero neve.<br />
La ditta interviene sia all’interno che<br />
all’esterno degli immobili e installazioni di<br />
vario tipo. Tutti questi lavori possono essere<br />
eseguiti una volta sola, come pure in<br />
modo regolare, a scadenze ben determinate<br />
o su chiamata. La flessibilità del team<br />
del Direttor Thoma vi garantisce interventi<br />
nei momenti a voi più congeniali, evitando<br />
interruzioni inutili e costose del vostro<br />
lavoro. Particolare attenzione viene rivolta<br />
alla ricerca di soluzioni ottimali, alle singole<br />
esigenze, alle tipologie di materiale e<br />
dei luoghi d’intervento.<br />
Trattamenti<br />
Il team de La Goccia SA, addetto ai trattamenti<br />
è in formazione continua. Grazie a<br />
questo, ed in collaborazione con la ditta<br />
Geal SRL, è in grado di trattare la maggior<br />
parte delle superfici migliorandone la manutenzione<br />
e la durata nel tempo.<br />
Si eseguono trattamenti su: cotto, pietra,<br />
legno, beton, proteggendoli dal degrado<br />
naturale e dagli agenti atmosferici, conferendo<br />
loro qualità di mantenimento sicure,<br />
veloci e semplici. Anche in presenza<br />
di degrado importante siamo in grado di<br />
proporre soluzioni soddisfacenti. Il trattamento<br />
e la manutenzione delle superfici<br />
rivestite in linoleum o PVC avviene con i<br />
sistemi più moderni ed adeguati alla situazione.<br />
La rimozione di graffiti da superfici<br />
porose quali granito, marmo, beton o calcestruzzo<br />
e la protezione contro gli sprayer<br />
è eseguita con sistemi ampiamente testati<br />
che danno una percentuale molto elevata<br />
di successo. Inoltre è possibile proteggere<br />
dagli agenti atmosferici, dallo smog e dalle<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 40<br />
piogge, i materiali lapidei naturali.<br />
Noleggi<br />
Le piattaforme aeree sono un’ottima alternativa<br />
agli ingombranti ponteggi, sono<br />
veloci ed arrivano quasi ovunque. Grazie<br />
all’ottima organizzazione La Goccia SA può<br />
fornirvi direttamente sul posto d’impiego:<br />
cinque piattaforme aeree da 18 a 22 metri<br />
d’altezza, guidabili con patente auto, lift<br />
elettrico 6 metri d’altezza, traslazione ad<br />
altezza massima, ponteggi mobili da 2 metri<br />
di altezza a 16, in lega leggera, montati<br />
o non macchina lava moquette, aspiratori,<br />
aspira liquidi, monospazzole, deumidificatori,<br />
ionizzatori.<br />
Per ogni attrezzatura viene fornita istruzione<br />
e assistenza incondizionata. Tutti<br />
gli operatori La Goccia SA sono in possesso<br />
della relativa abilitazione all’utilizzo<br />
(consigliata dalla SUVA) rilasciata dalla<br />
IPAF (Federazione Internazionale delle Attrezzature<br />
d’Accesso Aereo Motorizzate),<br />
nonchè della relativa formazione in qualità<br />
di dimostratore.<br />
Disinfestazioni<br />
l rilascio dell’autorizzazione all’impiego<br />
dei rodenticidi e insetticidi spetta all’Ufficio<br />
federale della sanità pubblica UFSP.<br />
Adempiendo alle normative ed in possesso<br />
della relativa decisione, La Goccia<br />
SA esegue su tutto il territorio, IN MODO<br />
ASSOLUTAMENTE DISCRETO, efficiente e<br />
garantito interventi mirati di lotta contro<br />
i parassiti e gli agenti infestanti quali:<br />
calabroni e vespe, scarafaggi, cimici, topi,<br />
zanzare e zanzara tigre, formiche, pulci,<br />
mosche, ecc..<br />
Non aspettiamo ad intervenire quando è<br />
ormai troppo tardi!<br />
A protezione dei disagi causati dai volatili,<br />
sono proposti sistemi per l’allontanamento<br />
incruento, sia elettrici che meccanici.
41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Con sofisticati sistemi di monitoraggio La<br />
Goccia SA vi mette al sicuro da spiacevoli<br />
e costose sorprese. Grazie a speciali accorgimenti<br />
è possibile mantenere costantemente<br />
lontani tutti gli agenti infestanti<br />
e fastidiosi: moscerini, mosche e piccoli<br />
insetti di varie specie nonché I TOPI. Perché?<br />
Perché i topi distruggono i prodotti<br />
alimentari, mangiandoli o semplicemente<br />
inquinandoli. Lasciano pesanti quantità<br />
di escrementi e urina che oltre ad essere<br />
punto di partenza per altre infestazioni<br />
possono provocare gravi malattie.<br />
Sabbiatura<br />
La sabbiatura, tanto incisiva quanto delicata,<br />
grazie ai differenti tipi di granulati<br />
nebulizzati sulla superficie da trattare a<br />
pressione variabile, garantisce un’elevata<br />
qualità dell’operazione, su molti tipi di<br />
pietra, legno, ferro, sasso, ecc.. La possibilità<br />
di lavorare a secco permette il<br />
DISCOVER LUGANO CUP <strong>2008</strong><br />
di Soraya Schiel Giannini<br />
5 prestigiose aziende con sede a Lugano, nello specifico:<br />
LES AMBASSADEURS SA www.lesambassadeurs.ch<br />
VILLA PRINCIPE LEOPOLDO & RESIDENCE www.leopoldohotel.com<br />
WULLSCHLEGER MARTINENGHI MANZINI www.wmmgroup.ch<br />
LIECHTENSTEINISCHE LANDESBANK (Svizzera) SA www.llb.ch<br />
GPM, lmmobiliare del gruppo Fidinam www.gpm.ch<br />
si sono ritrovate per la prima competizione<br />
sabato 5 aprile <strong>2008</strong> sui campi del<br />
Golf Club Monticello in qualità di co-sponsor<br />
del Trofeo «DISCOVER LUGANO CUP<br />
<strong>2008</strong>», che prevede complessivamente<br />
4 gare in Lombardia disputate sull’arco<br />
dell’anno. Dopo il grande successo che ha<br />
ottenuto quella del 5 aprile, seguiranno:<br />
• Sabato 17 maggio <strong>2008</strong>, CG Menaggio<br />
& Cadenabbia<br />
• Domenica 28 settembre <strong>2008</strong>, GC<br />
Molinetto<br />
• Sabato 11 e domenica 12 ottobre <strong>2008</strong>,<br />
GC Castello di Tolcinasco<br />
recupero quasi totale dei residui a rispetto<br />
dell’ambiente.<br />
Questo sistema è particolarmente indicato<br />
per: eliminazione di graffiti, pavimenti e<br />
scale in granito, strutture in legno, muri in<br />
sasso, ecc..<br />
Formazione<br />
La costruzione di una casa comporta<br />
l’intervento qualificato di molte persone.<br />
Con il nostro lavoro completiamo<br />
l’opera rendendola agibile. Il personale<br />
è adeguatamente formato per questo<br />
compito: frequenta i corsi proposti<br />
dall’Associazione <strong>Ti</strong>cinese delle Imprese<br />
di Pulizia, quelli d’aggiornamento dei<br />
diversi fornitori di macchinari, materiali,<br />
prodotti ed i corsi interni. Il pulitore/<br />
pulitrice di edifici conosce le misure antinfortunistiche,<br />
applica in modo scrupoloso<br />
il trattamento differenziato dei<br />
rifiuti, utilizza i prodotti correttamente a<br />
Il circuito DISCOVER LUGANO CUP <strong>2008</strong>,<br />
alla sua prima edizione, si giocha con la<br />
formula Stableford, 3 Categorie (Hcp.<br />
0-12 / 13-20 / 21-36) ed ha, per i cosponsor,<br />
lo scopo di promuovere da un<br />
punto di vista turistico-commerciale -<br />
attraverso il golf nella vicina penisola - la<br />
conoscenza delle aziende che ne prendono<br />
parte, tutte attive in settori commerciali<br />
diversi, ma ognuna di esse operante<br />
a Lugano - nel cuore della Svizzera Italiana<br />
- con vocazione internazionale.<br />
Il mercato della Lombardia rappresenta<br />
per i co-sponsor che partecipano al<br />
Vita dei Soci<br />
tutela dell’ambiente. La Goccia SA offre<br />
annualmente posti di tirocinio per pulitore/pulitrice<br />
di edifici della durata di<br />
tre anni durante i quali, oltre ad operare<br />
in modo pratico nelle diverse situazioni,<br />
si riceve anche un’adeguata formazione<br />
scolastica.<br />
Altre informazioni?<br />
La Goccia SA pulizie generali<br />
Viale Stazione 16<br />
C.P. 1557<br />
6501 Bellinzona<br />
Tel. +41 91 863 22 33<br />
Fax +41 91 863 44 44<br />
paolo.thoma@goccia.ch<br />
www.goccia.ch<br />
Succursale:<br />
Via Pietane 26<br />
6854 San Pietro di Stabio<br />
DISCOVER LUGANO CUP <strong>2008</strong> un bacino<br />
riconosciuto ed importante, pertanto da<br />
un punto di vista strategico le 5 aziende<br />
hanno deciso di investire affinchè la<br />
clientela della vicina Italia possa in qualche<br />
modo conoscere meglio i servizi<br />
di Alta Orologeria-Gioielleria, Turistici,<br />
Bancari, Fiduciari e di Gestione Patrimoniale,<br />
nonchè Immobiliari, presenti<br />
sul territorio Luganese.<br />
Ciascun sponsor porta in dote al circuito<br />
DISCOVER LUGANO CUP <strong>2008</strong> un<br />
grosso bagaglio di competenze targato<br />
«Made in Switzerland».<br />
Per informazioni su gare, programma e<br />
sponsor, è attiva una info-line al numero:<br />
+41 79 337 13 76.<br />
Maggiori informazioni:<br />
LES AMBASSADEURS SA<br />
Soraya Schiel Giannini<br />
Via Nassa 11<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 923 51 56<br />
www.lesambassadeurs.ch<br />
s.schiel@lesambassadeurs.ch
Vita dei Soci<br />
Migros <strong>Ti</strong>cino:<br />
sempre più al passo con i tempi<br />
Il centro Migros di S. Antonino selezionato<br />
da una giuria internazionale<br />
di design commerciale<br />
Il centro Migros di S. Antonino è giunto<br />
nella finale dell’edizione <strong>2008</strong> del concorso<br />
internazionale “Euroshop Retail<br />
Design Award” indetto nell’ambito di Euroshop<br />
<strong>2008</strong>, la più importante fiera internazionale<br />
nel campo dell’allestimento<br />
(infrastruttura e presentazione merce)<br />
di punti di vendita, che ha luogo ogni<br />
quattro anni a Düsseldorf.<br />
Al concorso hanno partecipato aziende<br />
leader di tutto il mondo, che hanno presentato<br />
quanto di più moderno, razionale<br />
ed attrattivo si possa trovare nel settore a<br />
livello mondiale.<br />
Il centro S. Antonino, completamente ristrutturato<br />
nel 2007, ha superato la fase di<br />
selezione assieme ad altri 22 concorrenti,<br />
partecipando quindi alla finale vinta ex<br />
aequo dal negozio di vestiti per lo sport<br />
Globetrotter di Colonia (Germania), dal<br />
negozio di moda e accessori Barney’s New<br />
York di Dallas (USA) e dal grande magazzino<br />
Zen di Bangkok (Tailandia).<br />
La selezione del centro di Migros <strong>Ti</strong>cino<br />
alla finale è stata così motivata:<br />
“l’ambiente del punto di vendita riflette<br />
uno stile mediterraneo che, grazie alla<br />
simbiosi di luce, colori, design, musica<br />
e profumi, crea un’atmosfera armoniosa<br />
e amichevole, nella quale il cliente si<br />
sente a proprio agio” e “l’eccellente e<br />
costantemente aggiornata illuminazione<br />
e presentazione della merce”.<br />
Accanto al centro Migros di S. Antonino,<br />
hanno superato la selezione anche i<br />
supermercati Interspar Atrio di Villach<br />
(Austria), Globus Hypermarket di Liberec<br />
(Repubblica Ceca), Hieber’s Frische<br />
Center di Grenzach-Wyhlen (Germania) e<br />
Whole Foods di Londra (Inghilterra).<br />
In considerazione di questo successo, confermato<br />
anche da un ottimo riscontro a<br />
livello di clientela, Migros <strong>Ti</strong>cino intende<br />
procedere alla ristrutturazione della filiale<br />
di Locarno, prevista per la fine del <strong>2008</strong>,<br />
adottando gli stessi concetti applicati per il<br />
centro di S. Antonino.<br />
Rinnovato il ristorante Migros<br />
di Serfontana<br />
Il ristorante Migros di Serfontana è stato<br />
presentato martedì 8 aprile nella sua<br />
nuova veste: a partire da febbraio è<br />
infatti stato oggetto di radicali lavori di<br />
ristrutturazione, con un investimento di<br />
1,1 milioni di franchi.<br />
Oggi il ristorante, grazie alla riorganiz-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 42<br />
zazione degli spazi e al nuovo arredo,<br />
offre un ambiente più accogliente e un<br />
maggior numero di posti a sedere.<br />
In aggiunta ad una proposta di piatti caldi<br />
preparati al momento, l’offerta di cibi<br />
si completa con isole tematiche a libero<br />
servizio, ciò che permette una estrema<br />
libertà nel comporre piatti caldi o freddi<br />
secondo gusti e esigenze individuali, sia<br />
per quanto riguarda gli abbinamenti che<br />
le quantità, durante l’intero orario di<br />
apertura.<br />
Altra importante novità, la creazione di<br />
un vero e proprio bar, dove è possibile<br />
farsi preparare le diverse bibite calde,<br />
che possono ora essere consumate al<br />
banco.<br />
Ventisei i collaboratori attivi presso il<br />
ristorante Migros di Serfontana, sotto la<br />
conduzione di Teresa Scoppettuolo.<br />
L’Agenzia per la promozione dell’innovazione - CTI<br />
L’Agenzia per la promozione dell’innovazione (CTI) è legata all’Ufficio federale della<br />
formazione professionale e della tecnologia (UFFT) ed è attiva da più di 60 anni. La CTI<br />
finanzia i progetti d’innovazione e di ricerca che le aziende conducono con le scuole<br />
universitarie. Obiettivo principale è quello di promuovere il trasferimento di sapere e di<br />
tecnologia tra le imprese e le università allo scopo di ottenere il massimo effetto sul mercato.<br />
La CTI prende a carico fino al 50% dei costi e gli istituti di ricerca sono i principali<br />
beneficiari. Oltre a questo genere di attività, la CTI appoggia programmi internazionali<br />
offrendo così l’opportunità a dei partner svizzeri di svilupparsi anche a livello mondiale.<br />
Durante il 2007 circa 87 milioni di franchi sono stati distribuiti dall’Agenzia per la promozione<br />
dell’innovazione.<br />
Come detto è di basilare importanza riuscire a coniugare sapere teorico con applicazione<br />
pratica sul mercato. L’attività della CTI si basa proprio sul principio “Science to Market”.<br />
In concreto la CTI promuove progetti di ricerca applicata e di sviluppo, realizzati in collaborazione<br />
tra istituti universitari e imprese. Il trasferimento di sapere e di tecnologia dagli<br />
istituti di ricerca alle aziende è una fase fondamentale del processo di innovazione, perché<br />
permette all’azienda stessa di accrescere la sua competitività e dunque di contribuire in<br />
generale alla crescita economica del nostro Paese.<br />
Inoltre la CTI pilota 5 consorzi TT (trasferimento di conoscenze e di tecnologia) che sono<br />
direttamente collegati con i partner economici in modo da creare delle sinergie in materia<br />
di trasferimento di sapere. A tal proposito vi segnaliamo lo sportello presente nella<br />
Svizzera italiana: www.ticinotransfer.ch<br />
La CTI tramite CTI Start-up, dopo un’accurata selezione, sostiene giovani imprenditori<br />
tramite assistenza e coaching affinché riescano ad entrare sul mercato e soprattutto<br />
rimanervi.<br />
Per ulteriori informazioni visitate il sito: www.bbt.admin.ch
43 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
PAMP SA ottiene l’ISO 9001<br />
Il riconoscimento certifica il sistema di gestione per la qualità<br />
dell’azienda attiva nel settore dei metalli preziosi<br />
Comunicato stampa<br />
L’ISO 9001 è una norma internazionale<br />
che stabilisce i requisiti<br />
ai quali un’organizzazione deve<br />
adempiere per mettere in atto un “sistema<br />
qualità aziendale” e che garantisce<br />
quindi il costante impegno profuso<br />
dall’azienda stessa per il raggiungimento<br />
degli obiettivi di qualità e la ricerca<br />
della reciproca soddisfazione nei<br />
rapporti con clienti e fornitori. L’ottenimento<br />
della certificazione rappresenta<br />
per PAMP non solo il compimento dei<br />
criteri richiesti ma la volontà di dotarsi<br />
di un sistema operativo metodologico<br />
che garantisca risultati in termini<br />
di qualità assoluta di tutta l’azienda:<br />
dal lavoro al prodotto, passando per<br />
l’ottimizzazione dei processi gestionali<br />
e produttivi. L’obiettivo è chiaro:<br />
PAMP non mira solo al mantenimento<br />
degli standard ma al miglioramento<br />
continuo. L’ISO 9001 non è però per<br />
l’azienda di Castel S. Pietro la prima attestazione:<br />
il suo laboratorio di analisi<br />
infatti dispone già da tempo dell’accreditamento<br />
di qualità ISO 17025, al<br />
quale si aggiungono i riconoscimenti<br />
dell’azienda a livello internazionale nel<br />
campo dei metalli preziosi. L’ISO 9001<br />
rappresenta quindi per PAMP un nuovo<br />
passo verso l’obiettivo di realizzare il<br />
livello massimo di prestazioni in ogni<br />
suo ambito operativo: dalla qualità alla<br />
sicurezza, dall’ambiente all’etica.<br />
PAMP è un’azienda con sede a Castel S.<br />
Pietro che opera nella lavorazione di<br />
metalli preziosi.<br />
Fondata nel 1977, PAMP venne acquisita<br />
nel 1981 dalla MKS Finance<br />
SA. Il successo subito generato dalla<br />
produzione di lingotti d’oro per il<br />
commercio all’ingrosso, richiese nel<br />
1984 l’edificazione di una struttura<br />
produttiva più ampia.<br />
PAMP è una società che ha avuto<br />
un’interessante impatto in termini di<br />
occupazione, in quanto in pochi anni<br />
si è passati da 45 dipendenti agli attuali<br />
125 circa, con possibilità di ulteriore<br />
sviluppo nel futuro. Essendo operante<br />
nel ramo della lavorazione di metalli<br />
preziosi, settore altamente specializzato,<br />
PAMP impiega anche personale<br />
con alte qualifiche ed è estremamente<br />
attenta a favorire la formazione e l’ag-<br />
Vita dei Soci<br />
Umberto Magro - direttore amministrativo - e Fiorenzo Arbini - responsabile<br />
qualità, ambiente e sicurezza sul lavoro - con il certificato ISO 9001<br />
giornamento continuo.<br />
Grazie alla sua flessibilità e al pacchetto<br />
di servizi che offre unitamente alla MKS<br />
Finance SA, oggi PAMP è considerata<br />
un azienda tra le prime a livello mondiale<br />
per i prodotti e servizi che mette<br />
a disposizione dei propri clienti.<br />
Per maggiori informazioni e domande<br />
tecniche:<br />
Fiorenzo Arbini<br />
PAMP SA<br />
6874 Castel S. Pietro<br />
Tel. +41 91 695 04 50
Vita dei Soci<br />
Progetto AIL: WiFi Lugano<br />
Nella società odierna risulta sempre<br />
più importante poter usufruire di<br />
tecnologie della comunicazione<br />
all’avanguardia. Di queste, l’accesso a<br />
Internet è di certo la più rilevante.<br />
Per questa ragione la Città di Lugano e<br />
le Aziende Industriali di Lugano (AIL)<br />
SA, in collaborazione con Casinò di<br />
Lugano e Lugano Turismo, hanno promosso<br />
il progetto WiFi Lugano, al fine<br />
di offrire ai propri cittadini, ai clienti e<br />
ai turisti la possibilità di accedere gratuitamente<br />
a Internet tramite la tecnologia<br />
WiFi. Da qualsiasi punto di accesso<br />
a una rete wireless situato nel centro<br />
città, ogni utente in possesso di un<br />
dispositivo mobile, quale un computer<br />
portatile o un telefonino di ultima generazione,<br />
potrà collegarsi liberamente<br />
alla rete per compiere quelle azioni<br />
che normalmente svolge in ufficio o al<br />
proprio domicilio: consultare la posta<br />
elettronica, la rete aziendale oppure gli<br />
innumerevoli servizi presenti in rete.<br />
Il vantaggio della tecnologia wireless<br />
consiste proprio nell’essere sempre<br />
collegati alla rete senza doversi preoccupare<br />
del modem, esser limitati dai<br />
cavi e vincolati al proprio ufficio.<br />
Con questo progetto delle AIL, la Città<br />
di Lugano aggiunge un altro tassello<br />
importante alla propria offerta di servizi<br />
al cittadino e rilancia la sua immagine di<br />
città ad alto valore aggiunto, ponendosi<br />
una volta di più sullo scenario nazionale<br />
e internazionale come luogo della conoscenza<br />
e dell’economia avanzata.<br />
Il progetto è stato presentato in una<br />
conferenza stampa il 2 aprile scorso a<br />
Lugano.<br />
Ricerca di un partenariato – Società belga<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 44<br />
ZonacoperturaservizioWiFiLugano<br />
Per maggiori informazioni:<br />
AIL SA<br />
CP 5131, 6901 Lugano<br />
Centro operativo<br />
Via ai Molini 2<br />
6933 Muzzano<br />
Tel. +41 58 866 78 11<br />
Fax +41 58 866 78 30<br />
info@ail.ch<br />
www.ail.ch<br />
REVER SA (www.rever-sa.com), società spin-off di un’università belga che si occupa principalmente di migrazione di dati cerca un<br />
partner in Svizzera. Se siete interessati contattate:<br />
Mr. Philippe Claeys, Sales manager, Bd. <strong>Ti</strong>rou 30<br />
B-6000 Charleroi<br />
Tel. +32 71 20 71 61 – Cell. +32 475 627 637, Fax +32 71 20 71 65<br />
philippe.claeys@rever-sa.com<br />
La copertura attuale del progetto WiFi Lugano
45 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Nasce la rivista “suissetec ticino”<br />
Vita dei Soci<br />
La pubblicazione apparirà in quattro edizioni annuali:<br />
due numeri in veste autonoma, i rimanenti sotto forma di inserto della rivista “Installatore”<br />
Testo a cura del Segretariato suissetec per la Svizzera Italiana-Manno<br />
Il nuovo periodico si prefigge<br />
di rispondere in modo più<br />
adeguato alle esigenze degli<br />
operatori dei rami professionali di<br />
suissetec, siano essi datori di lavoro<br />
o dipendenti che operano al sud<br />
delle Alpi. Ovviamente avrà anche<br />
il ruolo di mezzo di informazione<br />
verso l’esterno raggiungendo altre<br />
categorie di specialisti - fabbricanti,<br />
grossisti, impresari costruttori,<br />
studi di progettazione del ramo,<br />
enti pubblici, - senza trascurare i<br />
potenziali committenti.<br />
Suissetec è un’associazione professionale<br />
di categoria che opera a<br />
livello nazionale e offre molteplici<br />
prestazioni a favore di ditte attive<br />
nel campo dell’impiantistica sanitaria,<br />
del riscaldamento, delle<br />
opere da lattoniere e della ventilazione.<br />
In <strong>Ti</strong>cino ha la sua sede amministrativa<br />
in Via Cantonale 34a,<br />
6928 Manno (vedi anche www.<br />
suissetec.ch).<br />
Sono rappresentate, nella regione<br />
linguistica italiana, circa 120<br />
aziende che impiegano 1’000 specialisti.<br />
La cifra d’affari globale annua<br />
ammonta a circa 200 milioni.<br />
L’esigenza della nuova rivista<br />
“suissetec ticino” è emersa chiaramente,<br />
a scadenze regolari, dalle<br />
discussioni nei consessi dell’Associazione.<br />
A grande maggioranza<br />
i membri affiliati hanno più volte<br />
sottolineato la mancanza di un<br />
organo di informazione in lingua<br />
italiana. Al contrario le altre regioni<br />
linguistiche svizzere, possono<br />
contare da anni su simili pubblicazioni<br />
in lingua tedesca e francese.<br />
Il vuoto è dunque colmato grazie<br />
alla disponibilità della nostra sede<br />
centrale che ha deciso di finanziare<br />
il nuovo progetto redazionale<br />
che ha preso corpo grazie alla<br />
collaborazione con l’agenzia spe-<br />
Da sinistra, il direttore suissetec Hans-Peter Kaufmann,<br />
l’editore Fabio Sacchi, e Flavio Bassetti, segretario suissetec ticino<br />
cializzata in pubblicazioni tecniche<br />
& commerciali “Pubblicità Sacchi”<br />
di Manno.<br />
L’informazione che s’intende porre<br />
all’attenzione dei potenziali lettori<br />
spazia dai comunicati sull’attività<br />
dell’Associazione, ai contributi di<br />
natura tecnica, alle interviste a<br />
personalità interne o esterne. Dal<br />
profilo grafico la rivista risulta particolarmente<br />
riuscita - si alternano<br />
in modo sapientemente dosato testi<br />
a fotografie e contributi pubblicitari<br />
- risultando fresca e piacevole<br />
da leggere.
Vita dei Soci<br />
PostFinance si occupa<br />
delle piccole aziende<br />
L’iniziativa di PostFinance nel segmento delle piccole imprese (PI)<br />
è un successo. Finora in tutta la Svizzera si sono svolte 26’000<br />
consulenze PI. PostFinance tratta le piccole aziende alla pari delle<br />
grandi e fornisce una consulenza personalizzata sul posto<br />
Molte piccole aziende sono insoddisfatte<br />
per il mancato servizio<br />
di consulenza delle banche,<br />
normalmente assicurato solo ai clienti<br />
commerciali più importanti. PostFinance<br />
colma questa lacuna offrendo da circa<br />
un anno alle piccole imprese l’identico<br />
servizio di consulenza riservato alle grandi<br />
aziende.<br />
Consulenze in ufficio o a casa - anche<br />
la sera e il sabato<br />
I consulenti finanziari di PostFinance<br />
incontrano i titolari delle aziende a richiesta<br />
in ufficio o a casa. Tale servizio<br />
ha un impatto decisamente positivo. In<br />
meno di un anno si sono infatti svolte in<br />
tutta la Svizzera 26’000 consulenze PI. La<br />
maggior parte dei clienti si è dichiarata<br />
estremamente soddisfatta della consulenza<br />
personale, a richiesta proposta anche<br />
la sera o il sabato – ossia nei momenti<br />
in cui i titolari di piccole aziende si<br />
occupano degli aspetti finanziari. Per i<br />
suoi clienti PostFinance è raggiungibile<br />
telefonicamente tutti i giorni, 24 ore su<br />
24. Il servizio clienti risponde anche alle<br />
domande sui modelli di tasso preferenziale.<br />
Fiera di Francoforte – Messe Frankfurt<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 46<br />
Modelli di tasso preferenziale: tassi<br />
d’interesse superiori per clienti<br />
commerciali<br />
I modelli di tasso preferenziale per i clienti<br />
commerciali comportano un’interessante<br />
remunerazione dell’avere in conto. In<br />
tale ottica il cliente stabilisce con Post-<br />
Finance uno o più limiti preferenziali. Se<br />
con il suo capitale giornaliero il cliente<br />
supera tali limiti, gli interessi preferenziali<br />
preliminarmente definiti vengono<br />
applicati sull’intero capitale giornaliero.<br />
Quando ciò non avviene, l’avere in conto<br />
viene remunerato al normale tasso d’interesse<br />
del conto commerciale. I clienti<br />
beneficiano in tal modo di tassi d’interesse<br />
superiori, fruendo nel contempo della<br />
flessibilità del conto commerciale.<br />
La Posta Svizzera<br />
PostFinance<br />
Viale Stazione 15<br />
6500 Bellinzona<br />
Tel. +41 91 807 68 36<br />
www.postfinance.ch<br />
Da diversi anni, tramite la Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>) si possono acquistare<br />
i biglietti d’entrata (giornalieri o per l’intera durata della manifestazione) per partecipare alle numerose fiere organizzate a Francoforte;<br />
la città è infatti conosciuta a livello mondiale proprio grazie alla presenza di un complesso di padiglioni molto vasto che le permette di<br />
organizzare numerosissime fiere (fiera del libro, tattoo convention, numismatica, ecc.).<br />
I biglietti e, se lo si desidera il catalogo, sono da comandare presso i nostri uffici circa 3-4 settimane prima dell’inizio della manifestazione.<br />
Il costo del biglietto varia, ovviamente, in base alla fiera alla quale intendete partecipare; ulteriore informazioni riguardo ai prezzi, alle date<br />
e di carattere generale le trovate direttamente sul sito della Fiera www.frankfurtmesse.com oppure chiamando i nostri uffici.<br />
I soci della Camera di commercio (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>) usufruiranno inoltre di uno sconto del 20% sul biglietto d’entrata.<br />
Per ulteriori informazioni e per la comanda dei biglietti siete pregati di contattare: Eva Zanetti, Tel. +41 91 911 51 28, zanetti@cci.ch
47 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Scattano le nuove Ordinanze<br />
sull’attestazione dell’origine<br />
Le normative OAO e OAO-DFE entrano in vigore il 1° maggio<br />
Continua da pagina 1<br />
Testo a cura della Segreteria di Stato dell’Economia<br />
2. Campo di competenza territoriale<br />
degli uffici emittenti<br />
Il campo di competenza territoriale è<br />
disciplinato nell’allegato 1 OAO-DFE.<br />
3. Segreto professionale<br />
• Gli organi degli uffici emittenti svolgono<br />
temporaneamente una funzione ufficiale<br />
ai sensi dell’articolo 320 capoverso<br />
del Codice penale e sono quindi tenuti<br />
a tutelare il segreto professionale.<br />
• La trasmissione di informazioni da parte<br />
di tali organi, anche ad autorità, Amministrazioni,<br />
tribunali, autorità di polizia<br />
svizzere ed estere e uffici emittenti esteri<br />
(ad es. in correlazione con il controllo<br />
di una prova documentale dell’origine),<br />
è consentita soltanto per ordine o con<br />
l’autorizzazione della DGD.<br />
4. Criteri d’origine<br />
• Criterio d’origine B (criterio del<br />
50 %): quale base per il calcolo della<br />
quota dei materiali senza attestazione<br />
originale, vale ora il prezzo franco fabbrica<br />
del prodotto (prezzo lordo).<br />
• Criterio d’origine C (cambiamento<br />
di voce del SA): le prime quattro cifre<br />
del Sistema armonizzato, o della<br />
voce tariffale svizzera (linea tariffale),<br />
devono cambiare a seguito della lavorazione.<br />
Vi è ora l’introduzione di un<br />
margine di tolleranza del 10 per cento.<br />
Ciò significa che i materiali senza attestazione<br />
originale, con la stessa linea<br />
tariffale del prodotto finito, non devono<br />
essere presi in considerazione se il<br />
loro valore non supera il 10 per cento<br />
del prezzo franco fabbrica lordo.<br />
• Criterio d’origine D (regole di lista<br />
= lavorazione o trasformazione di<br />
materiali senza attestazione originale<br />
che conferiscono l’origine): le regole<br />
di lista sono state ristrutturate e sono<br />
elencate nell’allegato 2 dell’OAO-DFE.<br />
La tolleranza del 10 per cento è applicabile<br />
anche in questo caso. Se in<br />
una regola di lista è tuttavia prevista<br />
una regola di percentuale, essa non<br />
può essere superata con l’applicazione<br />
della tolleranza.<br />
• Criterio d’origine h: tale criterio<br />
si applica se gli accessori, i pezzi di<br />
ricambio e le attrezzature senza attestazione<br />
originale sono forniti con strumenti,<br />
macchine, apparecchi e via di<br />
seguito dei capitoli 84 - 92. Gli accessori<br />
e così via hanno la stessa origine,<br />
ad esempio, della macchina assieme<br />
ai quali sono consegnati, a condizione<br />
che il loro valore non superi il 30 per<br />
cento del prezzo franco fabbrica lordo<br />
della macchina.<br />
5. Dichiarazione interna/dichiarazione<br />
d’origine per i prodotti originari<br />
della Svizzera<br />
Le dichiarazioni d’origine possono essere<br />
riportate dai fabbricanti / fornitori,<br />
domiciliati nel territorio svizzero, sulla<br />
fattura commerciale o su un altro documento<br />
commerciale. Tali dichiarazioni<br />
sono considerate come documenti di<br />
riferimento esclusivamente sul territorio<br />
svizzero.<br />
Testo della dichiarazione d’origine:<br />
La merce alla quale si riferisce il presente<br />
documento commerciale è di origine<br />
svizzera ai sensi delle disposizioni degli<br />
articoli da 9 a 16 dell’ordinanza del 9<br />
aprile <strong>2008</strong> sull’attestazione dell’origine<br />
non preferenziale delle merci (OAO) e<br />
dell’ordinanza del DFE del 9 aprile <strong>2008</strong><br />
sull’attestazione dell’origine non preferenziale<br />
delle merci (OAO-DFE).<br />
La merce è stata prodotta nella nostra<br />
impresa.<br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
La merce è stata prodotta nella seguente<br />
impresa (nome, indirizzo, sede):<br />
L’autore della presente dichiarazione<br />
d’origine è a conoscenza del fatto che<br />
l’emissione di una dichiarazione d’origine<br />
inesatta ai sensi dell’articolo 9<br />
segg. OAO e dell’articolo 2 segg. OAO-<br />
DFE comporta l’adozione di provvedimenti<br />
amministrativi e il perseguimento<br />
penale.<br />
Luogo, data, impresa, firma<br />
Per le merci di origine svizzera è anche<br />
possibile presentare una dichiarazione<br />
generale del fornitore, valida per un<br />
anno. Tuttavia, devono essere osservate<br />
le relative prescrizioni formali. Per maggiori<br />
informazioni è possibile contattare<br />
l’ufficio emittente di competenza.<br />
6. Procedure semplificate<br />
Gli uffici emittenti trasmettono alla DGD<br />
(indirizzo vedi punto 9) tutte le nuove<br />
domande in merito a una procedura<br />
semplificata per la relativa approvazione.<br />
Le autorizzazioni già rilasciate rimangono<br />
valide fino alla data indicata.<br />
7. Moduli<br />
Nei prossimi mesi saranno introdotti un<br />
nuovo certificato d’origine e una nuova<br />
domanda di attestazione. I moduli attuali<br />
possono essere utilizzati sino a nuovo<br />
avviso.<br />
8. Documentazione<br />
• OAO (RS 946.31) vedi: www.admin.ch/<br />
ch/d/sr/c946_31.html<br />
• OAO-DFE (RS 946.311) vedi: www.<br />
admin.ch/ch/d/sr/c946_311.html<br />
Per informazioni e contatti<br />
Ufficio legalizzazioni <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />
Tel. +41 91 911 51 11
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49 • <strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong><br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
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Esther Weber<br />
Impiegata d’ufficio<br />
Anno di nascita 1946<br />
Cittadinanza svizzera<br />
Sara Bergo<br />
Laureata in Mediazione Linguistica<br />
e Culturale c/o Università<br />
degli Studi di Milano<br />
Anno di nascita 1981<br />
Cittadinanza italiana<br />
Alessia Imberti<br />
Master of Science in Economics,<br />
Laurea specialistica in<br />
Economia e Politiche Internazionali<br />
presso l’USI di Lugano<br />
Anno di nascita 1985<br />
Cittadinanza svizzera<br />
Italiano: madrelingua<br />
Svizzero<br />
tedesco: seconda<br />
madrelingua<br />
Francese: sufficiente<br />
Inglese: sufficiente<br />
Italiano: madrelingua<br />
Francese: buono<br />
Tedesco: discreto<br />
Inglese: buono<br />
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Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />
senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />
Le proposte formative della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Approfondimenti HR<br />
26 maggio <strong>2008</strong>: Il processo di pianificazione<br />
del personale<br />
9 giugno <strong>2008</strong>: Il reclutamento e la<br />
selezione<br />
Programma: processo di pianificazione,<br />
l’occupazione di posizioni vacanti,<br />
processo di reclutamento, selezione e<br />
assunzione, componenti amministrative<br />
necessarie per portare a buon fine l’occupazione<br />
di posizioni vacanti sia che<br />
si tratti di personale indigeno sia che si<br />
tratti di personale straniero proveniente<br />
da Paesi EU oppure da Paesi terzi.<br />
Relatore: Domenico Basile, Specialista<br />
del personale<br />
Approfondimenti Import Export<br />
Incoterms: diritti e doveri competenti<br />
ai vari soggetti giuridici coinvolti in una<br />
operazione di trasferimento di beni da<br />
una nazione ad un’altra.<br />
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Inizieranno a settembre:<br />
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Durata: 2 anni<br />
<strong>Ti</strong>tolo: Capo-azienda nelle arti<br />
e mestieri<br />
Termine di iscrizione:<br />
30 giugno <strong>2008</strong><br />
Corso preparatorio all’esame<br />
professionale superiore per il<br />
diploma federale di Economista<br />
aziendale nelle arti e mestieri<br />
Durata: 1 anno<br />
<strong>Ti</strong>tolo: Economista aziendale nelle arti<br />
e mestieri diplomato<br />
Termine di iscrizione:<br />
30 giugno <strong>2008</strong>
Fiere internazionali<br />
La fiera: un sostegno all’internazionalizzazione<br />
della vostra azienda<br />
Solarexpo & Greenbuilding <strong>2008</strong><br />
Verona, 14-17 maggio <strong>2008</strong><br />
Solarexpo & Greenbuilding <strong>2008</strong> sono due<br />
degli eventi più attesi dell’anno in Italia per<br />
quanto concerne l’energia solare, le fonti<br />
rinnovabili e l’efficienza energetica in edilizia<br />
e molte saranno le novità tecnologiche<br />
e di mercato in primo piano.<br />
Gli espositori presenti (direttamente o rappresentati)<br />
saranno oltre 700, con una crescita<br />
del 30% rispetto all’edizione 2007, su<br />
un’area di 40’000 mq, superiore del 65%<br />
al 2007 (che già copriva il doppio della<br />
superficie dell’edizione 2006).<br />
La quota degli espositori esteri, in rappresentanza<br />
di 30 paesi, presenti quest’anno in<br />
Fiera sarà di circa il 25% sul totale.<br />
Anche il record degli oltre 40’000 visitatori<br />
professionali del 2007 è previsto che venga<br />
ampiamente superato, anche alla luce del<br />
crescente numero di imprese e di operatori<br />
che sta entrando nei settori trattati da Solarexpo<br />
& Greenbuilding.<br />
Tra le novità di Solarexpo vanno segnalati<br />
l’evento specializzato “Polygen” dedicato<br />
alla cogenerazione e alla rigenerazione e<br />
l’area dedicata alla “PV Supply Chain”.<br />
All’interno di Greenbuilding la novità è “Illuminazioni”,<br />
lo showroom dedicato a tecnologie,<br />
applicazioni e materiali innovativi<br />
per l’efficienza energetica e l’architettura<br />
sostenibile.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.solarexpo.com<br />
www.greenbuildingexpo.eu<br />
PLMA <strong>2008</strong> – World of Private Label<br />
Amsterdam, 27-28 maggio <strong>2008</strong><br />
Da ventidue anni, dettaglianti e produttori<br />
si ritrovano ogni anno ad Amsterdam alla<br />
PLMA’s World of Private Label, la fiera<br />
mondiale dei marchi del distributore, per<br />
scoprire o far conoscere nuovi prodotti,<br />
avviare nuove collaborazioni e trarre ispirazione<br />
dalle ultime novità.<br />
Mai come oggi è importante trovare nuovi<br />
prodotti, nuovi contatti e nuove idee per<br />
avere successo e la quota parte dei marchi<br />
del distributore non è mai stata così grande.<br />
Il futuro è promettente perché le catene<br />
di dettaglianti hanno rafforzato il loro marketing<br />
e moltiplicato i loro negozi.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.plmainternational.com<br />
Hospitalar <strong>2008</strong><br />
São Paulo, 10-13 giugno <strong>2008</strong><br />
Non disponendo di una propria industria<br />
della tecnica medicale, il Brasile, come anche<br />
i suoi vicini, è strettamente dipendente<br />
dalle importazioni. Al fine di favorire il<br />
contatto tra i produttori mondiali del settore<br />
e possibili acquirenti non solo brasiliani<br />
ma dei paesi confinanti, Hospitalar, la fiera<br />
internazionale di prodotti, attrezzature,<br />
strumenti, servizi e tecnologie per ospedali,<br />
laboratori e cliniche, si terrà per la 14°<br />
volta nel Paese dal 10 al 13 giugno <strong>2008</strong>.<br />
Contemporaneamente e nello stesso centro<br />
espositivo si svolgeranno anche Odonto<br />
Brazil, dedicata all’odontoiatria, e Diagnostica,<br />
riservata alle tecniche di laboratorio.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.hospitalar.com<br />
Decorate Life: Tendence Autumn +<br />
Winter, Collectione Preview Spring +<br />
Summer, Young Living, Outdoor Living<br />
e The Design Annual<br />
Francoforte, 4-8 luglio <strong>2008</strong><br />
Decorate Life: cinque in un colpo solo!<br />
Riunite sotto il nome di Decorate Life, le<br />
cinque manifestazioni Tendence Autumn +<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 5/<strong>2008</strong> • 50<br />
Winter, Collectione Preview Spring + Summer,<br />
Young Living, Outdoor Living e The<br />
Design Annual si svolgeranno contemporaneamente<br />
dal 4 all’8 luglio <strong>2008</strong> nel polo<br />
fieristico di Francoforte. Per la prima volta<br />
a luglio <strong>2008</strong> Francoforte si profilerà così<br />
come il luogo in cui ordinare i prodotti per<br />
tutte le stagioni dell’anno e per tutti i canali<br />
di distribuzione commerciale. La varietà<br />
dei temi e dei settori merceologici così<br />
come le dimensioni della manifestazione,<br />
che occuperà quasi l’intero quartiere fieristico,<br />
fanno di Decorate Life un appuntamento<br />
imprescindibile per tutti i comparti<br />
interessati, sia sul fronte del commercio<br />
che dell’industria.<br />
• Tendence e Young Living: sia per il<br />
commercio all’ingrosso che per quello<br />
al dettaglio, resta la più importante piattaforma<br />
degli ordini e delle novità per la<br />
stagione autunnale, per il periodo delle<br />
vendite natalizie e per l’ordinazione di<br />
assortimenti specializzati.<br />
• Collectione Preview Spring + Summer<br />
è la piattaforma commerciale specializzata<br />
che si rivolge al commercio che<br />
acquista in medie e grandi quantità per<br />
la stagione primavera/estate dell’anno<br />
successivo, diventando allo stesso tempo<br />
il primo e più importante evento dedicato<br />
alle novità che caratterizzeranno la<br />
primavera e l’estate del prossimo anno.<br />
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Accordi bilaterali: luci e ombre<br />
di Franco Ambrosetti, presidente della <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong><br />
a un po’ di tempo a questa<br />
parte i bilaterali accendono gli<br />
animi e fanno discutere.<br />
Mi riferisco qui agli effetti della libera<br />
circolazione della manodopera nel nostro<br />
Cantone. La <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> ha sempre sostenuto<br />
gli accordi bilaterali in nome di<br />
un interesse comune superiore che va a<br />
favore dell’economia del nostro Paese.<br />
Una nazione che esporta 180 miliardi<br />
di beni e servizi ogni anno (ne importa<br />
poco meno) e cioè circa un terzo del<br />
suo PIL, non può che avvantaggiarsi da<br />
Da ottanta anni al servizio dell’export<br />
di Alessio Del Grande<br />
’export continua a trainare l’economia<br />
nazionale. Secondo gli ultimi<br />
dati dell’Amministrazione federa-<br />
le delle dogane, nel maggio scorso le<br />
esportazioni sono aumentate del 12,3%,<br />
rispetto allo stesso mese del 2006, raggiungendo<br />
così quasi 17 miliardi di<br />
franchi. Le importazioni sono cresciute<br />
del 12% toccando quota 15,74 miliardi.<br />
Ancora più lusinghiero il bilancio<br />
del commercio estero se si guarda ai<br />
risultati dei primi cinque mesi del 2007:<br />
l’export si è attestato a 80,37 miliardi<br />
con un incremento del 12,6%, rispetto<br />
allo stesso periodo dell’anno precedente,<br />
mentre le importazioni hanno messo<br />
a segno un aumento dell’11,6% per un<br />
valore complessivo pari a 75,22 mi-<br />
accordi di libero scambio con i propri<br />
partner commerciali. Affinché funzionino<br />
a pieno regime, questi accordi<br />
interstatali richiedono tempi lunghi,<br />
anzi a volte lunghissimi.<br />
Sappiamo che le “malattie infantili”<br />
sono frequenti e numerose, e dipendono<br />
dai partner esteri che a differenza<br />
dalla Svizzera, sempre precisa e corretta<br />
nell’applicazione di accordi, sovente<br />
tergiversano coscientemente o, peggio,<br />
fanno finta di non sapere.<br />
Continua a pagina 3<br />
liardi. In questi cinque mesi la bilancia<br />
commerciale ha registrato, quindi, un<br />
avanzo di 5,15 miliardi, ossia un + 30%.<br />
Le vendite sono progredite del 16,6%<br />
sul mercato UE, del 7,2 negli Usa, del<br />
6% in Giappone e addirittura del 24,2 e<br />
del 22,6% nella Federazione Russa e in<br />
Cina. Meno consistenti quelle su mercati<br />
asiatici emergenti: 8,7%. Di commercio<br />
estero, di export e di nuove strategie<br />
per sostenere le imprese elvetiche sui<br />
mercati stranieri si è parlato il 12 giugno<br />
scorso a Lugano in occasione dell’incontro<br />
promosso dalla <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> con Daniel<br />
Küng, CEO dell’Osec Business Network<br />
Switzerland, l’organizzazione che da 80<br />
anni coordina la promozione dell’export<br />
elvetico.<br />
Continua a pagina 7<br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
Da ottanta anni al servizio<br />
dell’export<br />
L’iniziativa sul risparmio<br />
per l’alloggio<br />
• Agenda <strong>Cc</strong>ia-<strong>Ti</strong> pag. 11<br />
• Hai il mal di testa?<br />
È colpa dell’azienda pag. 12<br />
• Importanza commercio estero<br />
per aziende esportatrici pag. 13<br />
• Universitari e imprenditori<br />
cinesi in visita in <strong>Ti</strong>cino pag. 14<br />
• World Business Forum pag. 16<br />
• 80 all’ora: ostacolo senza<br />
utilità pag. 18<br />
• Missione economica<br />
in India pag. 19<br />
•<br />
Luglio-Agosto 2007<br />
pag. 21<br />
• Seminario SERV pag. 26<br />
• Aperture negozi pag. 27<br />
• Protocollo di collaborazione<br />
tra Milano e Lugano pag. 28<br />
• Tendenze: opportunità e<br />
rischi per le PMI pag. 29<br />
• UPSA Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 30<br />
• USIC Sezione <strong>Ti</strong>cino pag. 32<br />
• Alfred Müller SA pag. 34<br />
• Boss Editore SA pag. 35<br />
• Fondazione BNP Paribas pag. 36<br />
• Atre pag. 38<br />
• Forum Svizzera-Romania pag. 39<br />
• Regolamentazioni pag. 40<br />
• Cerca lavoro pag. 41<br />
• Fiere internazionali pag. 42<br />
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Le aziende PAGINA 21<br />
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In prima linea contro il lavoro nero, ma…<br />
Lo scorso 1° gennaio <strong>2008</strong> è entrata<br />
in vigore la nuova Legge<br />
federale contro il lavoro nero<br />
(LLN) ed il cantone <strong>Ti</strong>cino sta preparando<br />
la relativa legge d’esecuzione.<br />
Il mondo economico si è sempre<br />
schierato a favore dell’introduzione<br />
di mezzi ragionevoli per combattere<br />
questo fenomeno che provoca danni<br />
molto ingenti e di vari tipi. Avantutto<br />
il lavoro nero sottrae risorse allo Stato<br />
perché comporta un’evasione fiscale<br />
di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Imprese svizzere e azionisti,<br />
a rischio la loro libertà<br />
Sull’onda delle emozioni si chiedono<br />
a gran voce in Svizzera misure<br />
incisive per regolare le remunerazioni<br />
dei manager delle aziende, in<br />
particolare quelle quotate in Borsa.<br />
Anche per quanto concerne la revisione<br />
del diritto della società anonima<br />
si chiedono misure per rafforzare<br />
il governo delle società che sfiorano<br />
persino la sovra regolamentazione. Ci<br />
si deve pertanto chiedere se anche<br />
nell’ambito di questi importanti temi<br />
legati alla vita e all’operatività delle<br />
aziende non si stia minando la libertà<br />
economica delle imprese stesse.<br />
Le questioni sono certamente complesse<br />
– come garantire un buon<br />
governo d’impresa, ma anche la trasparenza<br />
delle informazioni nei confronti<br />
degli azionisti e del pubblico<br />
Testo a cura di economiesuisse<br />
ed un mancato versamento di contributi<br />
alle istituzioni delle assicurazioni<br />
sociali. Inoltre, chi lavora in nero non<br />
beneficia delle necessarie coperture<br />
assicurative ed infine le aziende ed i<br />
lavoratori regolari sono confrontati<br />
con una concorrenza sleale di chi,<br />
“risparmiando” sulle imposte e sui<br />
contributi sociali, può praticare tariffe<br />
molto più basse. Un segnale forte per<br />
arginare il problema era pertanto<br />
necessario. Continua a pagina 4<br />
più in generale – ma non bisognerebbe<br />
dimenticare un punto di vista<br />
essenziale: il diritto delle società è un<br />
pilastro importante delle condizioni<br />
quadro di una piazza economica. Nella<br />
concorrenza internazionale fra piazze<br />
economiche, è essenziale pertanto che<br />
la Svizzera metta a disposizione delle<br />
imprese strumenti flessibili e vantaggiosi<br />
per le loro attività e disponga di un<br />
margine d’azione più ampio rispetto ad<br />
altre piazze economiche. L’iniziativa popolare<br />
denominata “contro le retribuzioni<br />
abusive”, lanciata dall’imprenditore<br />
Thomas Minder e sulla quale dovrà<br />
esprimersi il popolo svizzero, prevede<br />
rigide disposizioni costituzionali che, se<br />
applicate, ostacolerebbero la flessibilità<br />
delle imprese e degli azionisti.<br />
Continua a pagina 7<br />
Sommario<br />
Strong opinions<br />
Editoriale<br />
Contromano<br />
Imprese svizzere e azionisti,<br />
a rischio la loro libertà<br />
Per i maxi stipendi, un rimedio<br />
peggiore del male da curare<br />
Intervista a C. Luscher<br />
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• Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 13<br />
• Info Flash pag. 14<br />
• Il governo e il confine fra<br />
informazione e propaganda pag. 16<br />
• DISTI pag. 17<br />
• Il mercato immobiliare elvetico<br />
non desta preoccupazioni pag. 18<br />
• Lugano Airport pag. 20<br />
• eGovernment in Svizzera pag. 21<br />
• pag. 23<br />
• Occidente verso la Cina pag. 28<br />
• Migros <strong>Ti</strong>cino pag. 29<br />
• Seminario: investimenti<br />
in Repubblica Ceca pag. 30<br />
• 75° FSAGA pag. 31<br />
• Conferenza BLC pag. 32<br />
• Gruppo Cornèr Banca pag. 33<br />
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Consulting SA pag. 34<br />
• Qualisport pag. 36<br />
• Melisa SA pag. 38<br />
• Annuario SSIC pag. 40<br />
• Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 42<br />
• Cerca lavoro pag. 44<br />
• Fiere internazionali pag. 46
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3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />
Tra pubblico e privato<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Lo sciopero delle officine FFS di Bellinzona<br />
a prima vista sembra avere<br />
ragioni semplici e chiare per tutti:<br />
opporsi alla decisione di eliminare posti<br />
di lavoro e privatizzare una parte dell’attività<br />
che significherebbe la chiusura<br />
delle centenarie officine. Di fatto, però,<br />
il nodo è ben più complesso. Qui non<br />
sono in discussione solo i posti di lavoro<br />
e la sopravvivenza o meno dell’azienda,<br />
ma la natura stessa della nozione di<br />
pubblico e privato. In teoria, in una democrazia<br />
liberale, lo Stato dovrebbe fare<br />
solo ciò che sa fare meglio del privato.<br />
Come applicare al meglio questo concetto,<br />
chiamato principio di sussidiarietà, è<br />
una questione che dipende dalla cultura,<br />
dagli usi e costumi, dalle abitudini di<br />
ogni singolo Stato. In USA quasi tutto è<br />
privato, ferrovie comprese. In Europa<br />
le realtà sono diverse fra Stato e Stato,<br />
l’Inghilterra è più vicina al sistema USA,<br />
Germania, Francia e Italia sono più<br />
orientate ad affidare al pubblico anche<br />
ciò che dovrebbe o potrebbe essere privato.<br />
In Svizzera, quasi tutto è pubblico<br />
o parapubblico: ferrovie, telecomunicazioni,<br />
radio e televisione, strade e<br />
autostrade, dighe, aeroporti, controllo<br />
dello spazio aereo, industria militare,<br />
parte dell’energia, acqua, oltre, naturalmente<br />
a sicurezza, giustizia, formazione,<br />
socialità. A me pare ovvio che, quando<br />
un servizio è affidato allo Stato, criteri<br />
diversi da quelli in uso nella gestione di<br />
un’azienda privata debbono avere la meglio.<br />
Un servizio pubblico, normalmente<br />
un monopolio o semi-monopolio, deve<br />
garantire una copertura capillare in tutte<br />
le regioni del Paese, non segue regole<br />
di mercato perché la concorrenza è<br />
spesso inesistente, conseguentemente ha<br />
prezzi più elevati rispetto ad un ipotetico<br />
privato e occupa, quasi sempre, più<br />
persone del necessario. In più, e ciò è<br />
fondamentale, per il pubblico non può<br />
valere il principio secondo cui il profitto<br />
è il fine ultimo dell’attività, esso è solo<br />
un mezzo. In realtà anche le aziende<br />
private dovrebbero considerare il profitto<br />
soltanto un mezzo teso a garantire il<br />
futuro dell’azienda, ma questo precetto<br />
dell’etica protestante è stato grandemente<br />
disatteso negli ultimi anni, con<br />
risultati che sicuramente non sono brillanti.<br />
Purtroppo l’imprenditore, quello<br />
creativo raccontato da Schumpeter,<br />
che gioca con i propri soldi, è un po’<br />
scomparso, sostituito da manager senza<br />
scrupoli, con visioni di corto periodo,<br />
spesso con comportamenti che ricordano<br />
più i mercenari del sacco di Roma<br />
che gli uomini d’affari della City. In conclusione,<br />
in un’azienda pubblica i piani<br />
di ristrutturazione hanno una valenza<br />
diversa dal privato. Non c’è nulla da<br />
obiettare alle delocalizzazioni, finché si<br />
fanno con i propri soldi, ma se i soldi in<br />
gioco sono quelli dei cittadini, allora la<br />
musica è un’altra. Perciò o si privatizza<br />
fino in fondo e si lascia al management<br />
e al CdA il compito di gestire l’azienda<br />
come meglio crede, o lo Stato azionista<br />
di maggioranza si deve far carico anche<br />
delle questioni di carattere sociale,<br />
regionale, dei problemi di coesione e<br />
solidarietà e tutto ciò che come garante<br />
della imparzialità gli compete. Mezze<br />
misure come la trasformazione delle FFS<br />
in una SA sono palliativi.<br />
Un Consiglio di Amministrazione, per<br />
di più prevalentemente composto da<br />
politici, a capo di un’azienda pubblica,<br />
è un non senso. Essere una SA invece<br />
che un’azienda federale non toglie nulla<br />
ai doveri dello Stato che alla fine, come<br />
azionista maggioritario, sarà costretto ad<br />
intervenire. Per cui delle due l’una: o si<br />
è Stato e ci si comporta di conseguenza<br />
tutelando gli interessi della collettività, o<br />
si è “privatizzati” fino in fondo e quindi<br />
si gioca con le regole di mercato. Queste<br />
sono le scelte di fondo che verranno<br />
fatte. Scelte di politica economica che<br />
ogni Paese fa come gli par giusto. Se si<br />
vuole efficienza, costi sotto controllo,<br />
redditività, meglio privatizzare.<br />
Se invece si è pronti a pagare di più per<br />
un servizio, a finanziare un po’ di disoccupazione<br />
nascondendola nelle pieghe<br />
del monopolio federale, ad autotassarsi<br />
quando le regie perdono soldi, tutto ciò<br />
in cambio di sicurezza e tranquillità,<br />
lasciamo tutto com’è. In mano allo<br />
Stato! A me pare che gli svizzeri questo<br />
vogliano. Infatti nel nostro Paese non è<br />
stato privatizzato nulla. Non credo che<br />
sia un bene, ma è un diritto dei cittadini<br />
scegliere il modello che desiderano,<br />
il modello “paghiamo di più e stiamo<br />
meglio” va benissimo, finché ce lo possiamo<br />
permettere…<br />
A Bellinzona, bene hanno fatto gli operai<br />
ad opporsi ad una ristrutturazione che a<br />
poco serve e contrasta con le usanze del<br />
“service public”. Il Consiglio di Amministrazione,<br />
per contro, dovrebbe prender<br />
nota che ha contribuito a distruggere<br />
un altro pezzetto di quel mondo che<br />
tanti vantaggi ci ha dato, tanto ci ha<br />
fatto crescere ed è uno dei più grandi e<br />
invidiati atout del nostro Paese: la pace<br />
del lavoro.
Editoriale<br />
In prima linea contro<br />
il lavoro nero, ma…<br />
Continua da pagina 1<br />
di Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Cosa è il lavoro nero?<br />
Prima di addentrarci nei temi specifici<br />
della nuova LLN, è opportuno capire<br />
cosa sia considerato lavoro nero. La<br />
definizione di per sé è semplice: si<br />
considera che vi sia svolgimento di lavoro<br />
nero quando si esercita un’attività<br />
retribuita senza regolare denuncia alle<br />
assicurazioni sociali, all’amministrazione<br />
fiscale e o alle autorità competenti<br />
per gli stranieri.<br />
Gli scopi della LLN<br />
La LLN e la relativa ordinanza d’applicazione<br />
si prefiggono di combattere<br />
il lavoro nero attraverso agevolazioni<br />
amministrative e meccanismi di<br />
controllo e sanzioni. In altre parole,<br />
si vuole agire su due fronti. Da una<br />
parte si considera che rendendo più<br />
semplici le procedure, viene meno la<br />
tentazione di ricorrere al lavoro nero.<br />
Dall’altra parte, l’istituzione di organi<br />
di controllo cantonali, lo scambio<br />
facilitato di informazioni fra autorità<br />
e un intervento repressivo con nuove<br />
sanzioni dovrebbero permettere di<br />
lottare più efficacemente contro gli<br />
abusi.<br />
Fra le agevolazioni amministrative,<br />
va senz’altro citato l’art. 2 della LLN,<br />
che prevede una procedura di conteggio<br />
semplificata per i premi delle<br />
assicurazioni sociali e le imposte. La<br />
procedura semplificata è possibile<br />
se il singolo stipendio del lavoratore<br />
non supera 19’890 franchi lordi<br />
annui, se la somma totale annua dei<br />
salari dell’azienda non va oltre 53’040<br />
franchi lordi annui e se i salari di<br />
tutto il personale sono conteggiati in<br />
procedura semplificata. In casi del<br />
genere, il datore di lavoro (art. 3<br />
LLN) annuncia i lavoratori alla cassa<br />
di compensazione AVS, che funge da<br />
organo unico per la riscossione dei<br />
contributi alle assicurazioni sociali<br />
e per le imposte. Inoltre, la procedura<br />
semplificata è particolarmente<br />
rilevante per le attività dipendenti di<br />
portata limitata, come nelle economie<br />
domestiche e per attività temporanee.<br />
Le nuove sanzioni previste dalla LLN<br />
Già oggi la legislazione sulle assicurazioni<br />
sociali e quella sugli stranieri prevedono<br />
multe per la violazione dell’obbligo<br />
di annuncio e di autorizzazione.<br />
Il diritto delle assicurazioni sociali<br />
prevede una sanzione pecuniaria fino<br />
a 30’000 franchi, mentre per ciò che<br />
riguarda gli stranieri si può arrivare<br />
fino a 1 milione di franchi di multa in<br />
caso di violazione ripetuta. È importante<br />
sottolineare che, da questo punto di<br />
vista, la LLN non va a sostituire le leggi<br />
esistenti, ma aggiunge le seguenti nuove<br />
sanzioni in caso di violazioni gravi<br />
e ripetute dei summenzionati obblighi<br />
di annuncio e di autorizzazione (art.<br />
13 LLN):<br />
1. esclusione dei datori di lavoro dagli<br />
appalti pubblici per un periodo da<br />
uno a cinque anni;<br />
2. taglio degli aiuti finanziari fino a un<br />
massimo di cinque anni a datori di<br />
lavoro che impiegano lavoratori in<br />
nero;<br />
3. la Segreteria di Stato dell’economia<br />
(Seco) pubblica un elenco dei datori<br />
di lavoro colpiti da una sanzione cresciuta<br />
in giudicato.<br />
Si tratta indubbiamente di sanzioni<br />
pesanti che possono avere importanti<br />
ripercussioni finanziarie dirette ed<br />
indirette (il danno in termini di immagine<br />
in caso di inclusione nella “lista<br />
dei cattivi” della Seco non è da tra-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 4<br />
Luca Albertoni<br />
scurare…). Esse sono però impartite<br />
solo dopo una sentenza di condanna<br />
cresciuta in giudicato, per cui vi sarà<br />
comunque un determinato iter procedurale<br />
(con le dovute garanzie) prima<br />
di arrivare ad una condanna e poi ad<br />
una sanzione.<br />
Come saranno effettuati i controlli?<br />
L’aspetto forse più delicato è quello<br />
delle modalità dei controlli, visto che<br />
l’autorità cantonale dispone di mezzi di<br />
intervento rilevanti (vedi art. da 6 a 9<br />
LLN), in particolare con l’accesso alle<br />
aziende e la competenza di effettuare<br />
approfonditi controlli di documenti e<br />
personali. Qui evidentemente entrerà<br />
in gioco la ragionevolezza dei controllori,<br />
che dovranno agire secondo il<br />
principio della proporzionalità affinché<br />
una strategia e mezzi giusti non si trasformino<br />
in azioni inutilmente vessatorie<br />
per le aziende. Non abbiamo dubbi<br />
che l’autorità cantonale saprà agire<br />
con moderazione, ma il nostro compito,<br />
in quanto associazione-mantello<br />
dell’economia ticinese, sarà anche di<br />
prestare attenzione a questi aspetti. Soprattutto<br />
per il fatto che la denuncia del<br />
lavoro nero potrà essere effettuata con<br />
una semplice segnalazione all’autorità,<br />
senza formalità particolari. Anche in<br />
questo caso si tratta di uno strumento<br />
irrinunciabile affinché la LLN possa<br />
essere applicata, ma non si può escludere<br />
il rischio di delazioni infondate,<br />
per cui è giusto essere vigili.<br />
Approfondiremo ancora l’argomento<br />
con ulteriori informazioni dettagliate.<br />
Nel frattempo, consigliamo di consultare<br />
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<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 6<br />
Lo Stato spione a caccia di evasori fiscali<br />
di Alessio Del Grande<br />
C’è qualcosa di terribilmente inquietante<br />
nella caccia scatenata<br />
in mezza Europa ai presunti<br />
evasori fiscali. C’è di che preoccuparsi<br />
per il fatto che la Germania,<br />
attraverso i suoi servizi segreti, abbia<br />
acquistato per 4-5 milioni di Euro<br />
da un impiegato infedele la lista dei<br />
clienti che avevano dei conti in alcune<br />
banche private del Liechtenstein.<br />
Preoccupa che queste informazioni<br />
siano state poi anche passate, probabilmente<br />
sempre dietro pagamento,<br />
ad una dozzina di altri Paesi, tra cui<br />
Italia, Francia e Spagna, che hanno da<br />
tempo dichiarato guerra ai cosiddetti<br />
“paradisi fiscali”. Ma se esistono dei<br />
paradisi fiscali significa che ci sono<br />
anche degli inferni fiscali, come ha<br />
ben ricordato Pascal Salin nella sua<br />
recente conferenza a Lugano. E da<br />
ogni inferno, se è possibile, si cerca<br />
di scappare. Già Adam Smith invocava<br />
la “resistenza del popolo” nel caso di<br />
crescita delle tasse a livelli esorbitanti.<br />
Del resto grandi rivoluzioni, come<br />
quella americana, sono nate da una<br />
rivolta fiscale.<br />
Nella vicenda di Vaduz d’inquietante<br />
c’è che uno Stato, quello tedesco, per<br />
punire un reato, l’evasione fiscale,<br />
commette a sua volta un reato comprando<br />
la lista rubata da un impiegato.<br />
Ha, cioè, pagato un ladro. Se la<br />
stessa cosa l’avesse fatta un cittadino<br />
qualsiasi sarebbe stato rigorosamente<br />
punito dalla legge di ogni Paese<br />
con una sfilza di capi d’imputazione.<br />
Nell’ombra di un potere sovrano si<br />
è consumata, insomma, una plateale<br />
violazione del principio di legalità<br />
che è alla base di ogni democrazia<br />
e di ogni Stato liberale. Ma in questa<br />
doppia morale dello Stato, che a<br />
differenza dei cittadini qualsiasi può<br />
commettere impunemente un grave<br />
reato, di altrettanto inquietante c’è<br />
che la Germania per avere quella<br />
lista abbia messo in campo addirittura<br />
i suoi servizi segreti. Finita ormai<br />
da tempo la guerra fredda, lo spionaggio<br />
tedesco andava in qualche<br />
modo impiegato, niente di meglio,<br />
quindi, che riconvertirlo nella caccia<br />
internazionale agli evasori fiscali,<br />
considerati dei veri e propri nemici<br />
della sicurezza finanziaria nazionale.<br />
C’è da tremare all’idea che uno Stato,<br />
con una devastante intrusione nella<br />
sfera privata, possa persino usare<br />
i servizi segreti contro i suoi stessi<br />
cittadini, sospettati non d’intelligence<br />
con qualche potenza straniera,<br />
ma per il semplice fatto che per<br />
sottrarsi ad un’eccessiva pressione<br />
fiscale abbiano dei conti all’estero.<br />
In Paesi dove pagano meno tasse e<br />
dove non si sentono solo delle pecore<br />
da tosare.<br />
Ma gli evasori sono solo il bersaglio<br />
tattico di questa battaglia intrapresa<br />
da alcuni Paesi dell’UE. L’obiettivo<br />
strategico è la demolizione del segreto<br />
bancario, riconosciuto da alcuni<br />
Stati dell’Unione, come Austria, Lussemburgo,<br />
Belgio e dalla Svizzera.<br />
Proprio contro la Confederazione si<br />
è concentrata l’attenzione di taluni<br />
politici tedeschi. Hans Eichel, ex<br />
ministro delle Finanze del governo<br />
Schröder, ha affermato che la Svizzera<br />
rappresenta il “maggiore ostacolo<br />
contro l’evasione fiscale e che<br />
il segreto bancario è un invito per gli<br />
stranieri ad evadere le tasse”; altrettanto<br />
categorico Peer Steinbrück, attuale<br />
ministro delle Finanze, il quale<br />
ha dichiarato guerra a tutti i paradisi<br />
fiscali europei, Svizzera compresa, ha<br />
precisato. La Germania, che peraltro<br />
non ha ancora modificato la sua legislazione<br />
in materia di riciclaggio,<br />
sta facendo da battistrada in questo<br />
nuovo attacco al segreto bancario<br />
e all’eliminazione della concorrenza<br />
fiscale in Europa. Altri Stati la seguiranno<br />
nel tentativo di scardinare<br />
questi due principi che tutelano la<br />
sfera privata dei cittadini contribuenti<br />
contro lo strapotere statale. Eliminati<br />
il segreto bancario e la concorrenza<br />
fiscale in Europa, i governi avranno<br />
le mani libere nell’aumentare la<br />
pressione contributiva per risanare<br />
i loro stremati bilanci pubblici. Una<br />
soluzione che alla lunga potrebbe<br />
però rivelarsi un boomerang.<br />
I capitali troveranno, difatti, altre<br />
via di fuga, altre oasi fiscali, come<br />
Singapore, Dubai o le isole Cayman,<br />
dove a differenza della Svizzera o<br />
dell’Austria non ci sono nemmeno<br />
euro trattenute e imposte alla fonte<br />
da versare agli altri Paesi.
7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> Il tema<br />
Imprese svizzere e azionisti,<br />
a rischio la loro libertà<br />
Continua da pagina 1<br />
Testo a cura di economiesuisse<br />
Particolarmente colpite sarebbero le<br />
imprese rispetto ai loro concorrenti<br />
esteri, ciò che ridurrebbe l’attrattività<br />
della piazza economica svizzera.<br />
Le disposizioni più rigide al mondo<br />
Liberale e flessibile, il diritto svizzero<br />
della società anonima costituisce un<br />
vantaggio per la nostra piazza economica.<br />
È una delle ragioni per le<br />
quali numerose grandi imprese attive<br />
a livello internazionale hanno la loro<br />
sede in Svizzera, contribuendo così<br />
in maniera decisiva alla prosperità<br />
e alla crescita del nostro Paese e<br />
garantendo migliaia di posti di lavoro.<br />
Ora, l’iniziativa popolare “contro<br />
le retribuzioni abusive” ridurrebbe<br />
considerevolmente l’attrattività della<br />
piazza economica, introducendo disposizioni<br />
costituzionali tra le più rigide<br />
al mondo per le imprese quotate<br />
in Borsa. Non sarebbe nell’interesse<br />
della Svizzera peggiorare le condizioni<br />
quadro proprio nei confronti<br />
delle imprese trainanti per l’economia<br />
svizzera.<br />
Un’iniziativa contraria<br />
agli interessi degli azionisti<br />
L’iniziativa non migliorerebbe la protezione<br />
della proprietà. Essa priverebbe<br />
gli azionisti della libertà di decidere<br />
come desiderano organizzare<br />
l’azienda. Attualmente, gli azionisti<br />
hanno la possibilità di introdurre delle<br />
restrizioni negli statuti e di definire<br />
delle procedure per l’adozione di<br />
decisioni che garantiscano la loro<br />
influenza. Ancorare dei rigidi divieti<br />
nella Costituzione e far intervenire il<br />
giudice penale non servirebbe agli<br />
interessi degli azionisti. Non solo l’iniziativa<br />
va oltre l’obiettivo mirato, ma è<br />
addirittura controproducente.<br />
Venisse approvata dal popolo questa<br />
iniziativa popolare, la Svizzera si<br />
doterebbe del diritto azionario più<br />
rigido al mondo. Gli esempi stranieri<br />
– l’Olanda è il caso più eclatante –<br />
dovrebbero invece indurci a riflettere<br />
sul fatto che un diritto azionario troppo<br />
rigido, così come regole fiscali e<br />
societarie eccessivamente rigide sui<br />
salari dei manager, condurrebbero ad<br />
una partenza (e al mancato arrivo)<br />
verso l’estero di imprese importanti<br />
per l’economia svizzera. È chiaro che<br />
se venissero adottate regole come<br />
quelle chieste dall’iniziativa Minder<br />
metterebbero fuori gioco la Svizzera<br />
rispetto ad altre piazze economiche.<br />
Nessuno mette in dubbio il fatto che in<br />
materia di salari dei manager ci siano<br />
stati degli eccessi, ma questi ultimi<br />
concernono alcuni specifici casi. In<br />
realtà la gran parte dei quadri che<br />
assumono responsabilità in seno alle<br />
aziende e alle società dispongono di<br />
remunerazioni adeguate alle prestazioni<br />
fornite e alla responsabilità assunta.<br />
“Corporate Governance”:<br />
l’autoregolazione<br />
si è rivelata efficace<br />
Il governo d’impresa delle aziende<br />
svizzere si situa, nel confronto internazionale,<br />
ad un livello elevato. Un<br />
buon governo d’impresa ha lo scopo<br />
di garantire una crescita durevole<br />
del valore dell’azienda, e ciò a lungo<br />
termine. La sua adozione dipende da<br />
diversi parametri, come la struttura<br />
del capitale, la dimensione dell’azienda,<br />
le sue attività e la concorrenza.<br />
Gli azionisti devono poter adottare un<br />
governo d’impresa che essi scelgono.<br />
Per poterlo fare, essi devono basarsi<br />
su un processo trasparente e garantire<br />
che le diverse opinioni possano essere<br />
liberamente espresse.<br />
Quando si paragona la situazione negli<br />
altri Paesi, si costata che nel corso<br />
di questi ultimi anni il governo d’impresa<br />
delle società svizzere è considerevolmente<br />
migliorato. Esso risulta<br />
oggi tra i migliori al mondo.<br />
Il diritto svizzero degli azionisti del<br />
1991 descrive sotto forma abbreviata<br />
il necessario equilibrio dei poteri tra<br />
i vari organi di una società (potere e<br />
contro-potere). L’economia prende<br />
sul serio la richiesta dell’iniziativa<br />
Minder relativa agli aspetti della Corporate<br />
Governance e in particolare<br />
alle retribuzioni dei membri della<br />
direzione e del consiglio d’amministrazione.<br />
Questo tema è affrontato<br />
nell’ambito dell’attuale revisione del<br />
diritto della società anonima. Le imprese<br />
hanno interesse a disporre di<br />
un buon sistema di governo d’impresa.<br />
Tuttavia, i miglioramenti apportati<br />
al governo d’impresa non devono indebolire<br />
la competitività dell’economia<br />
svizzera. L’economia è convinta che un<br />
buon governo d’impresa debba essere<br />
flessibile e assumere la forma dell’autoregolazione.<br />
Essa ha inoltre elaborato<br />
due sistemi di autoregolazione in
Il tema<br />
vigore dal 2002: lo “Swiss Code of Best<br />
Practice (Swiss Code)” e la “Direttiva<br />
SWX” della Borsa svizzera. Lo “Swiss<br />
Code” è stato completato, nell’autunno<br />
2007, in base ad alcune discussioni<br />
sulle retribuzioni. Esso stabilisce che<br />
le indennità siano fissate in funzione<br />
del contributo individuale al successo<br />
dell’azienda a lungo termine e delle<br />
condizioni del mercato, ciò che è perfettamente<br />
comprensibile. A causa del<br />
nuovo obbligo legale di pubblicare le<br />
indennità versate ai membri del Consiglio<br />
d’Amministrazione e della direzione,<br />
le indennità sono ormai verificate<br />
dai revisori nell’ambito del rapporto<br />
annuale, ciò che è in seguito sottoposto<br />
per approvazione agli azionisti.<br />
Raccomandazioni ulteriori<br />
sul governo d’impresa<br />
Adottato oramai sei anni fa, lo “Swiss<br />
Code of Best Practice” ha dato prova<br />
di efficacia in questi primi anni<br />
di applicazione. Esso permette alle<br />
imprese di disporre della sufficiente<br />
libertà di organizzazione di cui hanno<br />
bisogno. A seguito del dibattito<br />
innescatosi soprattutto negli ultimi<br />
mesi sulla remunerazioni dei quadri<br />
dirigenti, economiesuisse ha ritenuto<br />
utile completare le raccomandazioni<br />
sul governo d’impresa per rendere la<br />
discussione più concreta e legata ai<br />
fatti. Ciò ha permesso di rafforzare lo<br />
strumento dell’autoregolamentazione.<br />
In particolare nello “Swiss Code”<br />
sono state completate le disposizioni<br />
relative alle raccomandazioni in materia<br />
di remunerazione dei membri del<br />
Consiglio d’Amministrazione e della<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di dare il benvenuto a:<br />
direzione. Dieci in particolare le raccomandazioni<br />
formulate:<br />
• il Consiglio d’Amministrazione decide<br />
del sistema di remunerazione e<br />
determina le competenze del comitato<br />
di remunerazione;<br />
• il comitato di remunerazione è<br />
composto esclusivamente di membri<br />
del consiglio d’amministrazione<br />
indipendenti;<br />
• su indicazione del Consiglio d’Amministrazione,<br />
il comitato di remunerazione<br />
elabora un progetto di<br />
allestimento del sistema di remunerazione<br />
dei dirigenti dell’impresa;<br />
• in generale, il sistema di remunerazione<br />
si basa su elementi fissi e<br />
variabili. Esso ricompensa il comportamento<br />
che mira al risultato a<br />
medio e lungo termine attraverso<br />
elementi di remunerazione disponibili<br />
ulteriormente (dato che il sistema<br />
di remunerazione delle persone<br />
con funzioni esecutive comprende<br />
elementi fissi e variabili, esso deve<br />
essere allestito in maniera che la<br />
parte variabile dipenda in misura<br />
adeguata, da una parte dalla prestazione<br />
individuale e, dall’altra parte,<br />
dal successo durevole dell’impresa<br />
o di un’unità dell’impresa);<br />
• il sistema di remunerazione è allestito<br />
in maniera da evitare la concessione<br />
di falsi incentivi e vantaggi<br />
materiali non giustificati;<br />
• la società non concede, per principio,<br />
né “paracaduti dorati” (in caso<br />
di cambiamento del controllo), né<br />
indennità di partenza (in caso di rottura<br />
del contratto di lavoro al di fuori<br />
di un cambiamento del controllo);<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 8<br />
• il comitato di remunerazione valuta<br />
con spirito critico i confronti in<br />
materia di remunerazioni versate in<br />
altre imprese e le conclusioni dei<br />
consigli esterni ed interni;<br />
• il Consiglio d’Amministrazione elabora<br />
ogni anno un rapporto sulle<br />
remunerazioni e lo sottopone all’attenzione<br />
dell’assemblea generale;<br />
• il Consiglio d’Amministrazione fa<br />
partecipare in maniera appropriata<br />
l’assemblea generale al dibattito sul<br />
sistema di remunerazione;<br />
• il Consiglio d’Amministrazione veglia<br />
sulla trasparenza nell’ambito<br />
della remunerazione dei membri<br />
del consiglio d’amministrazione e<br />
della direzione.<br />
L’economia svizzera ha preso da tempo<br />
e sul serio in considerazione la problematica<br />
del buon governo d’impresa e<br />
del controllo sulle remunerazioni dei<br />
quadri dirigenti. Le regole del buon<br />
governo d’impresa devono dare le linee<br />
direttrici e garantire un processo<br />
trasparente, evitare i conflitti d’interesse<br />
ed essere conformi al mercato. Per<br />
gli azionisti il modo di remunerazione<br />
dei membri del consiglio d’amministrazione<br />
e della direzione della società<br />
deve essere chiaro. Evidentemente è<br />
pure necessario creare un equilibrio<br />
tra lo stabilire a livello nazionale delle<br />
regole e la competitività internazionale<br />
con cui sono confrontate le imprese e<br />
le società elvetiche. Una sovra regolamentazione<br />
e un irrigidimento del<br />
diritto elvetico concernente soprattutto<br />
le società quotate non è nell’interesse<br />
della piazza economica elvetica.<br />
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9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> Il tema<br />
Per i maxi stipendi, un rimedio<br />
peggiore del male da curare<br />
di Alessio Del Grande<br />
Se l’intento è buono, il risultato<br />
dell’iniziativa popolare “Contro le<br />
retribuzioni abusive” potrebbe però<br />
essere disastroso per la nostra economia.<br />
Da qualche anno va montando la polemica<br />
contro i super stipendi degli alti<br />
dirigenti delle società quotate in Borsa.<br />
Critiche e polemiche in parte condivisibili<br />
per quelle retribuzioni d’oro, assai<br />
spesso del tutto disancorate dai risultati<br />
concreti conseguiti dalle imprese e da<br />
quel fattore “rischio” che in una sana<br />
etica imprenditoriale premia o punisce<br />
l’attività economica. Indubbiamente si<br />
è creata una distorsione nell’evoluzione<br />
del capitalismo contemporaneo, che ha<br />
visto la cosiddetta “tecnostruttura”, ossia<br />
il management a vari livelli, prevalere<br />
sempre più nella conduzione aziendale<br />
sui vecchi assetti proprietari e sul potere<br />
reale dell’azionariato. Una distorsione innescata<br />
in parte dalla crescente finanziarizzazione<br />
dell’economia, con l’affermarsi<br />
di un potente sistema di credito parallelo<br />
alle banche, dal ruolo della Borsa<br />
nell’assicurare il finanziamento del rischio<br />
imprenditoriale, e amplificata dalla<br />
globalizzazione che impone una feroce<br />
concorrenza anche nell’acquisizione di<br />
quei manager ritenuti indispensabili per<br />
competere sul mercato mondiale.<br />
Tuttavia, pensare di correggere questa<br />
distorsione per legge, come intende fare<br />
l’iniziativa promossa dall’imprenditore<br />
Thomas Minder e sostenuta da PS, Verdi,<br />
Democratici svizzeri e da alcune sezioni<br />
UDC, potrebbe essere assai pericoloso.<br />
L’iniziativa, sfruttando un diffuso risentimento<br />
popolare per taluni onorari stratosferici<br />
dei top manager, non sempre meritati,<br />
esige che gli azionisti votino ogni anno<br />
la somma delle retribuzioni del consiglio<br />
di amministrazione, della direzione e del<br />
comitato consultivo delle imprese registrate<br />
in Borsa. Inoltre, l’assemblea generale<br />
dovrebbe anche designare annualmente<br />
gli amministratori e il presidente della società.<br />
Insomma, tutto il potere agli azionisti<br />
che potrebbero dire la loro anche col voto<br />
elettronico. Al proposito andrebbe, però,<br />
ricordato che la riforma in cantiere del<br />
diritto delle società anonime si propone<br />
già di rafforzare ed estendere le prerogative<br />
degli azionisti. Nel caso di successo<br />
dell’iniziativa, gli alti dirigenti non riceverebbero<br />
più indennità di partenza, né<br />
remunerazioni anticipate, tantomeno premi<br />
per acquisti o vendite di aziende. Tutto<br />
ciò dovrebbe servire anche a correggere<br />
la forte divaricazione che si è prodotta in<br />
questi ultimi anni tra le remunerazioni dei<br />
manager di alto livello e i normali dipendenti,<br />
con casi eclatanti che hanno fatto<br />
scorrere fiumi d’inchiostro.<br />
Già in passato le grandi organizzazioni<br />
imprenditoriali nazionali hanno ripetutamente<br />
sottolineato l’iniquità di queste distorsioni,<br />
tuttavia il rimedio proposto dagli<br />
iniziativisti potrebbe rivelarsi peggiore del<br />
male che si vuole curare. Difatti, pensare<br />
di regolare per legge il meccanismo retributivo<br />
e di delegare un più ampio potere<br />
agli azionisti, i quali solitamente non hanno<br />
i mezzi per esercitarlo sulla base di una<br />
reale conoscenza dei problemi e delle<br />
strategie nella conduzione di un’impresa,<br />
potrebbe esporre a diversi rischi. Innanzitutto,<br />
si creerebbero le premesse per<br />
una pericolosa restrizione della libertà<br />
economica, limitando di fatto il potere<br />
decisionale nella scelta e nella remunerazione<br />
dei quadri dirigenti, i cui onorari<br />
in contesti di concorrenza internazionale<br />
sempre più agguerrita per accaparrarsi i<br />
migliori quadri, sono anch’essi soggetti alla<br />
legge della domanda e dell’offerta. Si tratta<br />
di manager altamente qualificati che si spostano<br />
facilmente di Paese in Paese e da una<br />
società all’altra, senza vincoli di bandiere<br />
nazionali o di fedeltà particolari. È la nuova<br />
dirigenza di un’economia mondializzata e<br />
sempre più interdipendente di cui ormai le<br />
società quotate in Borsa e le multinazionali<br />
non possono fare a meno. Difficile pensare<br />
che questi dirigenti sarebbero attratti da<br />
un’impresa di un Paese in cui la loro remunerazione<br />
è regolata per legge e decisa<br />
di anno in anno dagli azionisti. Se dovesse<br />
passare una regolamentazione del genere,<br />
le società svizzere si ritroverebbero molto<br />
vincolate nella scelta dei loro quadri dirigenziali,<br />
mentre le multinazionali straniere<br />
avrebbero, invece, la più ampia possibilità<br />
di selezionare i migliori manager di cui<br />
necessitano e la massima libertà contrattuale,<br />
il che rappresenterebbe un vantaggio<br />
competitivo non da poco.<br />
Ecco perché le organizzazioni imprenditoriali,<br />
come economiesuisse e USAM,<br />
sono contrari all’iniziativa e sostengono,<br />
invece, il principio dell’autoregolazione<br />
per gli stipendi dei dirigenti. Un principio<br />
con cui commisurare i risultati concreti<br />
conseguiti dai manager nell’interesse della<br />
società che li assume e degli azionisti,<br />
come imporrebbe del resto la classica<br />
etica imprenditoriale. Un’etica d’impresa<br />
che dovrà privilegiare la produzione e<br />
non la speculazione, che dovrà essere<br />
molto più attenta alla ricchezza realmente<br />
creata e non semplicemente spostata con<br />
fantasiose strategie finanziarie per premiare<br />
anche chi non lo merita. È fuor di<br />
dubbio che la finanziarizzazione dell’economia,<br />
l’industrializzazione internazionale<br />
del credito, nonostante taluni pericolosi<br />
eccessi, hanno contribuito non poco al<br />
reperimento delle risorse necessarie per<br />
sostenere quelle innovazioni di processo<br />
e di prodotto che hanno assicurato una<br />
lunga fase di espansione. Altrettanto importante<br />
è stato il ruolo della Borsa in<br />
questo contesto, che per di più negli ultimi<br />
decenni è diventata in tutti i Paesi avanzati<br />
il principale strumento d’investimento anche<br />
per gran parte dei cittadini. Tutt’altro<br />
discorso è l’avidità individuale e aziendale<br />
innescata da questi processi, per cui la<br />
logica del guadagno immediato e della<br />
massima redditività a breve termine hanno<br />
spesso prevalso sulla professionalità e sulla<br />
rispettabilità imprenditoriale, minando<br />
la stabilità stessa dei risultati nel tempo.<br />
Per riparare a questi guasti non servono<br />
nuove leggi, la cui efficacia peraltro sarebbe<br />
molto limitata, occorre invece riattivare<br />
proprio la capacità di autoregolazione da<br />
parte delle imprese, l’unico strumento<br />
in grado di salvaguardare e governare le<br />
opportunità offerte dall’apertura e dalle<br />
liberalizzazioni dei mercati, scongiurando<br />
quelle rischiose derive insite in ogni grande<br />
mutamento economico e sociale.
L’ospite<br />
La crociata contro<br />
i salari dei top manager<br />
Intervista con Christian Luscher, consigliere nazionale radicale per il Cantone di Ginevra<br />
di Simona Morosini, Responsabile Servizio giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Christian Luscher, consigliere nazionale<br />
radicale per il Cantone di<br />
Ginevra e già deputato al Parlamento<br />
ginevrino, è avvocato associato<br />
dello Studio legale Ziegler Poncet Grumbach<br />
Carrard Luscher di Ginevra. Si<br />
occupa segnatamente di diritto bancario<br />
e commerciale, nonché di diritto penale<br />
finanziario.<br />
Come giudica l’iniziativa popolare<br />
lanciata dall’imprenditore Thomas<br />
Minder “contro le remunerazioni<br />
abusive” dei top manager nelle<br />
società quotate in Borsa?<br />
“Occorre riconoscere che vi sono stati<br />
eccessi, negli ultimi tempi, nelle remunerazioni<br />
dei quadri dirigenti non azionisti<br />
(la distinzione tra quadro dirigente<br />
azionista e non azionista riveste a mio<br />
avviso una certa rilevanza). Per ogni<br />
iniziativa popolare occorre interrogarsi<br />
sul motivo per il quale è stata lanciata.<br />
A mio avviso, la maggioranza dei quadri<br />
dirigenti operanti in Svizzera percepisce<br />
remunerazioni commisurate alle prestazioni<br />
ed alle responsabilità assunte.<br />
Basta però qualche caso eclatante per<br />
far scattare proposte di soluzione affrettate.<br />
L’iniziativa è una reazione logica e<br />
forse anche attesa, ma non ne condivido<br />
il contenuto”.<br />
Quali sono i postulati dell’iniziativa<br />
che suscitano in lei maggiore<br />
perplessità?<br />
“Sono assolutamente contrario all’adozione<br />
di principi rigidi, tendenti a disciplinare<br />
le remunerazioni dei quadri<br />
dirigenti. Penso segnatamente al principio,<br />
che gli iniziativisti vorrebbero<br />
iscritto nella Costituzione, secondo il<br />
quale l’assemblea generale voterà ogni<br />
anno la somma globale delle remunerazioni<br />
del Consiglio di Amministrazione e<br />
della direzione, rispettivamente a quello<br />
secondo cui i dirigenti non avranno diritto<br />
alcuno a indennità di partenza, né<br />
a qualsivoglia altra indennità. Ritengo<br />
aberrante che lo Stato sia chiamato a<br />
regolamentare questo tipo di questioni,<br />
oltretutto con rigide disposizioni costituzionali.<br />
Peraltro, tali principi potrebbero<br />
essere elusi in svariati modi. Una tale<br />
limitazione delle possibilità di remunerazione<br />
non è seriamente sostenibile in<br />
una realtà globale di competizione e di<br />
comunicazione”.<br />
L’iniziativa prevede persino sanzioni<br />
penali. Si tratta di una deriva<br />
all’americana?<br />
“Ebbene, questa è la dimostrazione che<br />
si tratta di una risposta troppo rapida<br />
ed epidermica ad un problema che, occorre<br />
comunque darne atto, è reale, ma<br />
va contestualizzato. Personalmente mi<br />
inquieta che questo tipo di reazione si<br />
generalizzi e proliferi a livello elvetico”.<br />
L’iniziativa ha raccolto quasi<br />
120’000 adesioni. Qualora fosse<br />
accettata in votazione popolare,<br />
quali potrebbero essere le conseguenze?<br />
“Con ogni probabilità vi sarebbe una<br />
penalizzazione delle aziende svizzere,<br />
le quali si vedrebbero confrontate con<br />
norme più rigide a scapito della flessibilità<br />
nell’organizzazione, della loro<br />
capacità concorrenziale e, di conseguenza,<br />
della competitività della piazza<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 10<br />
Christian Luscher<br />
economica elvetica. Vi è il rischio<br />
concreto che un certo numero di dirigenti<br />
preferisca in futuro rispondere ad<br />
offerte più allettanti da parte di aziende<br />
con sede in Paesi dove non vigono limitazioni<br />
di questo tipo. Sussiste infine<br />
anche un forte pericolo di elusione,<br />
da parte delle aziende, delle norme<br />
proposte dall’iniziativa”.<br />
Cosa ne pensa del progetto del<br />
Consiglio federale, che tende a<br />
rafforzare il governo d’impresa<br />
nell’ambito della revisione del diritto<br />
della società anonima?<br />
“Il progetto del Consiglio Federale risponde<br />
in maniera più articolata e proporzionata,<br />
rispetto alle misure previste<br />
dall’iniziativa Minder, segnatamente per<br />
quanto riguarda il rafforzamento dei<br />
diritti dell’assemblea generale quale organo<br />
supremo della SA. Tuttavia, anche<br />
in questo ambito occorre che lo Stato<br />
agisca con cautela”.<br />
vi sono dei punti di contatto tra il<br />
progetto di revisione del Consiglio<br />
federale e l’iniziativa. Entrambi prevedono<br />
che il Consiglio di Amministrazione<br />
sia eletto annualmente.<br />
A suo avviso tale misura potrebbe<br />
avere effetti controproducenti sulla<br />
continuità dell’operato manageriale?<br />
“Non credo che tale misura rappresenti<br />
un serio pericolo, nella misura in cui,<br />
molto verosimilmente, vi saranno delle<br />
rielezioni tacite dei CdA, dove saranno<br />
riproposti e riconfermati i membri. La<br />
situazione non cambierà molto; trattasi<br />
di una misura che avrà effetti meramente<br />
cosmetici”.
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
Il fautore dell’iniziativa è un imprenditore svizzero,<br />
proprietario di una società. La sorprende che<br />
una siffatta proposta sia lanciata da un esponente<br />
dell’imprenditoria elvetica?<br />
“Si tratta di un imprenditore atipico, non rappresentativo<br />
del mondo degli affari. Inoltre, è probabilmente poco<br />
toccato dai principi che vorrebbe vedere applicati agli<br />
altri, nella misura in cui egli è azionista della sua società.<br />
Pertanto, può facilmente eludere tali principi. In quanto<br />
“padrone” di se stesso, può facilmente attribuirsi un salario<br />
più moderato e maggiori dividendi. Peraltro, grazie<br />
all’iniziativa la sua azienda ha beneficiato di un notevole<br />
effetto pubblicitario”.<br />
Quali misure sarebbero opportune per correggere<br />
le distorsioni nella remunerazione dei quadri dirigenti?<br />
“La trasparenza nell’informazione svolge un ruolo fondamentale.<br />
L’esempio di UBS è paradigmatico: se la remunerazione<br />
di Marcel Ospel non fosse stata comunicata, quest’anno<br />
egli avrebbe percepito persino un bonus. Si è trattato di<br />
un modo di sottoporlo al controllo del pubblico. Ritengo<br />
che il mercato debba regolare da sé i meccanismi salariali,<br />
evitando per quanto possibile l’intervento dello Stato. Ciò<br />
non toglie che il principio della trasparenza e della comunicazione<br />
debba essere rispettato, laddove imposto o previsto<br />
da normative già esistenti”.<br />
Quali sono a suo modo di vedere i maggiori ostacoli<br />
alle libertà degli imprenditori?<br />
“Tutti gli ostacoli di ordine amministrativo. Penso ad esempio al<br />
nuovo certificato di salario, che è estremamente complicato; o<br />
agli ostacoli fiscali, ad iniziare dalla doppia imposizione. Il carico<br />
fiscale per le imprese e le persone fisiche è asfissiante. Occorre<br />
promuovere una fiscalità accettabile al fine d’incoraggiare la creazione<br />
ed il mantenimento della ricchezza ed assicurare il ruolo<br />
redistributivo dello Stato. Fortunatamente viviamo in una realtà<br />
in cui il rischio imprenditoriale, se gestito con intelligenza, è<br />
comunque ricompensato. A volte anche l’incompetenza imprenditoriale<br />
e manageriale sono ricompensate, ma questa non è una<br />
questione che va risolta dallo Stato, salvo casi eccezionali”.<br />
pronto, chi parla?<br />
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L’altra faccia dell’ambientalismo<br />
di Alessio Del Grande<br />
Uno smascheramento impietoso<br />
dell’ecologismo, della sua ideologia,<br />
dei danni che può arrecare<br />
allo sviluppo economico e sociale,<br />
ma soprattutto all’ambiente stesso e alla<br />
libertà individuale. “Perché l’ambientalismo<br />
fa male all’ambiente”, di George<br />
Reisman (editore Rubbettino), è un<br />
saggio che non sfugge ad alcuni eccessi<br />
provocatori, ma ha il grande pregio di<br />
svelare l’identica matrice statalista e il<br />
pericoloso retroterra ideologico che<br />
accomuna l’«irrazionalismo» dei Verdi<br />
al vecchio socialismo.<br />
Secondo Reisman l’ecologismo è la<br />
riedizione del più estremo statalismo<br />
in un’epoca in cui la pianificazione<br />
socialista, di stampo sovietico<br />
per intendersi, non è più possibile.<br />
Con la differenza che, come aveva<br />
già ricordato Guglielmo Piombini<br />
in “Eco-imperialismo”, mentre i<br />
comunisti di una volta si accontentavano<br />
di pianificare e dirigere<br />
l’economia all’interno di un solo<br />
Paese, gli ambientalisti di oggi vogliono<br />
invece una pianificazione su<br />
scala globale, di cui il controverso<br />
trattato di Kyoto è solo una tappa.<br />
Le conseguenze di questa strategia<br />
sono una restrizione della libertà<br />
economica, misure dirigistiche e<br />
provvedimenti burocratici che tarpano<br />
le ali all’iniziativa individuale<br />
che per secoli è stata la molla del<br />
progresso tecnologico e sociale.<br />
Docente di economia alla Pepperdine<br />
University della California,<br />
Reisman è considerato l’erede dei<br />
marginalisti austriaci e nella sua<br />
analisi sull’ambientalismo si avvale<br />
di quella metodologia critica che<br />
è stata alla base dell’insegnamento<br />
di Carl Menger e Ludwig von Mises.<br />
Demolendo uno per uno gli allarmi<br />
catastrofisti degli ambientalisti<br />
in questi ultimi decenni, e la loro<br />
strategia mediatica per catturare<br />
l’attenzione dell’opinione pubblica,<br />
Reisman scrive: “(…) Il movimento<br />
«verde» degli ecologisti è soltanto<br />
il vecchio movimento «rosso» dei<br />
comunisti e dei socialisti, privato<br />
della sua patina di scientificità.<br />
L’unica differenza che vedo fra i<br />
«verdi» e i «rossi» è quella superficiale<br />
dei motivi specifici per<br />
cui desiderano violare la libertà<br />
individuale e il perseguimento della<br />
felicità. I «rossi» affermavano che<br />
l’individuo non può essere lasciato<br />
libero perché ne conseguirebbero<br />
cose come lo «sfruttamento» e<br />
il «monopolio». I verdi sostengono<br />
che l’individuo non può essere<br />
lasciato libero perché il risultato<br />
consisterebbe in cose come la distruzione<br />
dello strato dell’ozono e<br />
il riscaldamento globale. Entrambi<br />
sostengono che il controllo statale<br />
centralizzato sull’attività economica<br />
è essenziale”. Ne discende una<br />
«filiera costrittiva» alimentata da<br />
continui e nuovi scenari terrificanti<br />
per i danni arrecati dall’uomo alla<br />
natura.<br />
Per Reisman se il collasso del socialismo<br />
è stato un importante fattore<br />
nella diffusione dell’ambientalismo,<br />
quest’ultimo è la più eclatante manifestazione<br />
di quella marea montante<br />
di irrazionalismo che sta intossicando<br />
la nostra cultura. Chiave di<br />
volta di questa ondata irrazionale è<br />
l’assolutizzazione della natura come<br />
“valore intrinseco”, ossia valore in<br />
sé e per sé, da proteggere a prescindere<br />
da ogni altra considerazione e<br />
da ogni legittimo interrogativo su<br />
mezzi e fini.<br />
“Un valore intrinseco – scrive – è<br />
un valore che si accetta senza alcun<br />
motivo, senza porsi domande. È<br />
un «valore» concepito per persone<br />
che fanno ciò che viene loro detto<br />
e non ciò che pensano. Un valore<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 12<br />
razionale, al contrario, è un valore<br />
che accetta soltanto in base alla<br />
comprensione di quanto sia utile a<br />
quegli scopi, desiderabili in modo<br />
così autoevidente, che sono la vita<br />
e la felicità”. È chiaro che applicando<br />
questo principio regressivo<br />
del “valore intrinseco” alla natura,<br />
da tutelare sempre e comunque,<br />
indipendentemente dal contributo<br />
che può dare alla vita e al benessere<br />
del genere umano, non ci sarebbe<br />
stato, e non ci sarà, alcun progresso<br />
scientifico, tecnologico e sociale,<br />
attraverso l’intervento dell’uomo<br />
sulla natura stessa. Cos’era, difatti,<br />
il petrolio, se non melma nera,<br />
prima che l’invenzione dei motori<br />
a scoppio lo trasformasse in «oro<br />
nero». Lo stesso ragionamento si<br />
può applicare a tanti altri materiali<br />
inerti della natura, che l’intelligenza<br />
e il lavoro dell’uomo hanno trasformato<br />
in quelle risorse economiche<br />
alla base dello sviluppo e del<br />
miglioramento dell’ambiente stesso<br />
negli ultimi due secoli.<br />
<strong>Ti</strong>tolo:<br />
Perché l’ambientalismo fa<br />
male all’ambiente<br />
Autore: George Reisman<br />
Editore: Rubbettino editore<br />
Pagine: 66
13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
Impressum<br />
Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />
Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />
Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />
Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />
Redazione:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />
pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />
Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />
Pubblicità:<br />
Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />
Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74<br />
info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch<br />
Diffusione:<br />
<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />
per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />
• Giovedì 10 aprile <strong>2008</strong>, alle ore 18.30, presso Hotel Parco Paradiso, Paradiso: Assemblea<br />
generale ordinaria uPSA – Gruppo Luganese<br />
• Giovedì 17 aprile <strong>2008</strong>, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, presso World Trade Center a<br />
Zurigo: 83 ma Assemblea generale ordinaria dell’Osec, ospiti d’onore il Presidente<br />
della Banca Nazionale Svizzera, Jean-Pierre Roth, e Martin Naville, CEO Swiss-American<br />
Chamber of Commerce, per iscriversi direttamente: www.osec.ch/ag<br />
• Domenica 20 aprile <strong>2008</strong>: Elezioni comunali<br />
• Mercoledì 23 aprile <strong>2008</strong>, alle ore 15.00, presso la Camera di commercio, Corso Elvezia<br />
16, Lugano, 6° piano: Incontro informativo “Il clima degli investimenti nella<br />
Repubblica Ceca”. Saranno discussi gli aspetti giuridici degli investimenti e la possibilità<br />
di collaborazione, esponendo i casi pratici<br />
• Lunedì 28 aprile <strong>2008</strong>, alle ore 13.30, presso economiesuisse a Zurigo: Kartellrechtsaussprache<br />
mit Prof. W. Stoffel, per iscrizioni o eventuali informazioni aggiuntive<br />
rivolgersi a esther.hahin@economiesuisse.ch<br />
• Martedì 29 aprile <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 18.00, presso l’Hotel Coronado a<br />
Mendrisio: Guida alla mobilità aziendale: incontro informativo per le aziende,<br />
interverranno vari relatori tra cui il Consigliere di Stato Marco Borradori, il<br />
Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> Luca Albertoni e il Direttore dell’AITI, Sandro Lombardi<br />
• Giovedì 8 maggio <strong>2008</strong>: Assemblea generale ordinaria unione professionale svizzera<br />
dell’automobile (uPSA) – Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
• Martedì 13 maggio <strong>2008</strong>, su appuntamento, presso Osec <strong>Ti</strong>cino: Giornata di consulenze<br />
individuali sulla Cina<br />
• Venerdì 16 maggio <strong>2008</strong>, alle ore 16.30, presso il Grand Hotel Eden a Paradiso: 75°<br />
Congresso nazionale della Federazione svizzera degli agenti generali di assicurazione.<br />
Il tema principale della serata sarà “Il futuro dell’assicurazione<br />
privata” interverranno personalità di rilievo nel settore delle assicurazioni<br />
• Mercoledì 21 maggio <strong>2008</strong>, alle ore 11.30, presso l’Hotel Coronado a Mendrisio: Conferenza<br />
con la presenza degli Ambasciatori del Belgio e del Lussemburgo e altre<br />
personalità di rilievo, organizzata dal Business Club Belgo-Luxembourgeois en<br />
Suisse<br />
• Martedì 27 maggio <strong>2008</strong>: Assemblea Associazione fabbricanti e operatori ramo<br />
abbigliamento del Cantone <strong>Ti</strong>cino (AFRA)<br />
• Giovedì 29 maggio <strong>2008</strong>: Assemblea Associazione installatori elettricisti ticinesi<br />
(AIET)<br />
• Venerdì 30 maggio <strong>2008</strong>, dalle 9.30 alle 14.00 a Zurigo: Conferenza <strong>2008</strong> dei direttori<br />
delle Camere di commercio e delle associazioni affiliate ad economiesuisse
Info Flash<br />
Info Flash<br />
✔ TTPCP: il Consiglio federale<br />
vuole migliorare le procedure<br />
Il 7 marzo scorso il Consiglio federale<br />
ha deciso di porre in vigore con effetto<br />
al 1° aprile <strong>2008</strong> la legge federale sulle<br />
misure per il miglioramento delle procedure<br />
nell’ambito della tassa sul traffico<br />
pesante commisurata alle prestazioni<br />
e le modifiche dell’ordinanza sul traffico<br />
pesante (OTTP). Di conseguenza il<br />
perseguimento penale delle infrazioni<br />
alla legge sul traffico pesante (LTTP)<br />
sarà di competenza della dogana e non<br />
più dei Cantoni. Sono inoltre previste<br />
misure più incisive nei confronti dei<br />
detentori di veicoli che non vogliono<br />
pagare la tassa sul traffico pesante commisurata<br />
alle prestazioni (TTPCP). È<br />
stata introdotta in particolare una base<br />
legale per provvedimenti coattivi contro<br />
i debitori che non vogliono pagare la<br />
tassa. Le autorità d’esecuzione cantonali<br />
potranno pertanto ritirare o rifiutare<br />
le targhe di controllo. L’obiettivo è adottare<br />
più rapidamente misure in caso di<br />
mora nel pagamento e impedire in tal<br />
modo l’elusione dall’obbligo di pagare<br />
la tassa.<br />
La competenza del perseguimento<br />
penale spetta alla dogana e<br />
non più ai Cantoni<br />
Il perseguimento penale delle infrazioni<br />
alla LTTP sarà ora di competenza<br />
della dogana e non più dei<br />
Cantoni. In questo modo si intende<br />
garantire un’applicazione uniforme<br />
ed efficiente delle disposizioni penali.<br />
Le modifiche dell’OTTP tengono<br />
conto in modo particolare di tale<br />
modifica legislativa. Inoltre, diverse<br />
disposizioni procedurali sono state<br />
ottimizzate. Con l’estensione della<br />
responsabilità solidale ai proprietari,<br />
ai noleggiatori e ai locatori<br />
(leasing), la Direzione generale<br />
delle dogane (DGD) si augura che<br />
i detentori di veicoli con debiti<br />
TTPCP considerevoli non possano<br />
più continuare a dare in noleggio o<br />
in leasing nuovi veicoli. Le persone<br />
solidalmente responsabili avranno<br />
però la possibilità di essere eso-<br />
nerate dalla responsabilità quando<br />
si assumono i doveri e i diritti loro<br />
trasferiti. La dogana può inoltre rifiutare<br />
il proseguimento del viaggio<br />
di veicoli svizzeri o, se le circostanze<br />
lo giustificano, sequestrarli,<br />
qualora la persona assoggettata non<br />
abbia pagato la tassa e una diffida di<br />
pagamento sia rimasta infruttuosa.<br />
nuovo termine per il calcolo delle<br />
quote cantonali<br />
Il termine per verificare il calcolo<br />
della quota preliminare della TTPCP<br />
ai Cantoni con regioni di montagna<br />
e regioni periferiche è ora fissato<br />
a dieci anni e non più a due. Ciò<br />
è dovuto al fatto che il calcolo<br />
di queste quote è particolarmente<br />
dispendioso e oneroso. Sulla base<br />
degli indicatori utilizzati per il calcolo,<br />
la Confederazione parte dal<br />
presupposto che durante questo<br />
lasso di tempo esse non subiranno<br />
notevoli variazioni. I veicoli della<br />
protezione civile sono ora esentati<br />
dalla TTPCP. Essi vengono tassati<br />
come le ambulanze e i veicoli della<br />
polizia, dei pompieri e dei servizi<br />
d’intervento in caso di incidenti con<br />
idrocarburi e prodotti chimici. Tutte<br />
le modifiche entreranno in vigore il<br />
1° aprile <strong>2008</strong>.<br />
Il comunicato integrale su:<br />
www.efd.admin.ch/00468/index.<br />
html?msg-id=17693&lang=it<br />
Per approfondimenti: Hans<br />
Häusler, capo della divisione<br />
TTPCP, Direzione generale delle<br />
dogane, Tel. +41 31 322 66 09,<br />
Michael Hofer, sezione Veicoli e<br />
tasse sul traffico stradale, Direzione<br />
generale delle dogane,<br />
Tel. +41 31 324 56 52<br />
✔ Revisione della legislazione<br />
in materia di derrate alimentari:<br />
aggiornamento e armonizzazione<br />
con il diritto europeo<br />
Il Consiglio federale ha adottato una<br />
serie di modifiche dell’ordinanza<br />
sulle derrate alimentari e gli oggetti<br />
d’uso (ODerr) e ha messo in vigore<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 14<br />
Cari imprenditori e stimati lettori di <strong>Ti</strong>cino Business, vi proponiamo questa nuova rubrica<br />
che presenterà sinteticamente alcune notizie d’interesse generale che potrebbero attirare<br />
la vostra attenzione.<br />
la modifica della legge sulle derrate<br />
alimentari decisa dal Parlamento<br />
il 5 ottobre 2007. Al contempo, il<br />
Dipartimento federale dell’interno<br />
(DFI) e l’Ufficio federale della sanità<br />
pubblica (UFSP) stanno rivedendo<br />
numerose ordinanze del diritto<br />
in materia di derrate alimentari.<br />
Le modifiche rientrano nel quadro<br />
dell’armonizzazione con il diritto<br />
comunitario e mirano a semplificare<br />
la libera circolazione delle merci<br />
con l’Unione europea. L’introduzione<br />
di un tenore massimo per i<br />
grassi trans e il disciplinamento<br />
degli inchiostri per imballaggi costituiscono<br />
invece innovazioni volte<br />
a tutelare la salute non ancora contemplate<br />
dal diritto europeo.<br />
Il comunicato integrale su: www.<br />
news.admin.ch/message/?lang<br />
=it&msg-id=17685<br />
Per approfondimenti: Michael<br />
Beer, capo della Sezione sicurezza<br />
delle derrate alimentari, Unità di<br />
direzione protezione dei consumatori;<br />
Sezione Comunicazione, Tel.<br />
+41 31 322 95 05<br />
✔ Promuovere le pari opportunità<br />
nelle imprese. La Confederazione<br />
crea incentivi finanziari<br />
Il Consiglio federale lancia un progetto<br />
pilota finalizzato a promuovere<br />
le pari opportunità nella vita<br />
professionale. Secondo una nuova<br />
ordinanza che entrerà in vigore il<br />
1° gennaio 2009 le imprese potranno<br />
beneficiare direttamente<br />
degli aiuti finanziari previsti dalla<br />
legge federale sulla parità dei sessi<br />
(LPar) per l’attuazione di programmi<br />
promozionali interni. A tal<br />
fine la Confederazione prevede un<br />
credito di circa un milione di franchi<br />
all’anno. L’Ufficio federale per<br />
l’uguaglianza fra donna e uomo<br />
(UFU), incaricato di organizzare<br />
concretamente l’erogazione di<br />
questi aiuti finanziari, informerà<br />
in merito le cerchie interessate<br />
nell’autunno <strong>2008</strong>.
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
Il comunicato integrale su: www.<br />
news.admin.ch/message/?lang<br />
=it&msg-id=17675<br />
Per approfondimenti: Patricia<br />
Schulz, Direttrice Ufficio federale<br />
per l’uguaglianza fra donna e uomo<br />
(UFU), Tel. +41 31 322 68 40<br />
✔ Legge sulla vigilanza dei mercati<br />
finanziari: via all’indagine<br />
conoscitiva sulle normative<br />
d’applicazione<br />
Il 6 marzo scorso, il Dipartimento<br />
federale delle finanze (DFF) ha avviato<br />
un’indagine conoscitiva sugli<br />
atti d’applicazione della legge sulla<br />
vigilanza dei mercati finanziari.<br />
Gli interessati possono esprimere<br />
le loro osservazioni fino al 6 maggio<br />
<strong>2008</strong>.<br />
Il 22 giugno 2007 l’Assemblea federale<br />
ha varato la legge sulla vigilanza<br />
dei mercati finanziari (LAUFIN), il<br />
cui termine per il referendum, che<br />
non è stato lanciato, è scaduto l’11<br />
ottobre 2007. Lo scopo della legge è<br />
di riunire le tre autorità – Commissione<br />
federale delle banche (CFB),<br />
Ufficio federale delle assicurazioni<br />
private (UFAP) e Autorità di controllo<br />
per la lotta contro il riciclaggio di<br />
denaro (AdC) – nell’Autorità federale<br />
di vigilanza sui mercati finanziari<br />
(FINMA). La LAUFIN entrerà in vigore<br />
il 1° gennaio 2009. Il Consiglio<br />
federale procede ora all’indagine<br />
conoscitiva su due avanprogetti di<br />
ordinanze d’esecuzione sulla LAU-<br />
FIN, ossia su:<br />
• l’ordinanza sulla riscossione di<br />
emolumenti e tasse da parte della<br />
FINMA (FINMA-Gebührenverordnung;<br />
FINMA-GebV);<br />
• l’ordinanza concernente le verifiche<br />
sui mercati finanziari (Finanzmarktprüfverordnung;<br />
FINMA-<br />
PV).<br />
Con l’avvio dell’indagine conoscitiva,<br />
il DFF fornisce alle organizzazioni<br />
e alle persone interessate l’opportunità<br />
di esprimersi sui suddetti<br />
progetti fino al 6 maggio <strong>2008</strong>.<br />
Il comunicato integrale su:<br />
www.efd.admin.ch/00468/index.<br />
html?msg-id=17674&lang=it<br />
Per approfondimenti: Barbara<br />
Schaerer, Direttrice supplente,<br />
dell’Amministrazione federale<br />
delle finanze, Tel. +41 31 322<br />
60 18<br />
✔ Rilevamento e intervento<br />
tempestivo dell’AI: guida<br />
all’assicurazione per i datori<br />
di lavoro<br />
In collaborazione con l’Unione<br />
svizzera degli imprenditori e<br />
l’Unione svizzera delle arti e mestieri,<br />
l’Ufficio federale delle assicurazioni<br />
sociali ha pubblicato<br />
una guida per i datori di lavoro.<br />
L’opuscolo intende motivare gli<br />
ambienti imprenditoriali, in particolare<br />
le PMI, ad integrare o<br />
reintegrare i disabili nel mondo<br />
del lavoro. Sintesi degli strumenti<br />
introdotti con la 5 a revisione (in<br />
primo luogo rilevamento e intervento<br />
tempestivo e provvedimenti<br />
di reinserimento), la guida spiega<br />
come l’assicurazione sostenga i<br />
datori di lavoro dal punto di vista<br />
tecnico e finanziario ed espone<br />
i vantaggi che possono derivare<br />
ad un’azienda dalla continuazione<br />
del rapporto di lavoro o dall’assunzione<br />
di un disabile.<br />
Il comunicato integrale su:<br />
www.news.admin.ch/message/?<br />
lang=it&msg-id=17664<br />
Per approfondimenti: Alard<br />
du Bois-Reymond, Vicedirettore<br />
dell’Ufficio federale delle<br />
assicurazioni sociali, Tel. +41<br />
31 322 91 32<br />
✔ Procedura penale amministrativa<br />
nel settore dei mercati finanziari:<br />
22 dossier analizzati dal DFF<br />
Il Dipartimento federale delle finanze<br />
ha pubblicato il 13 marzo<br />
scorso un’informativa sulla procedura<br />
penale amministrativa nel<br />
settore dei mercati finanziari. Ne<br />
risulta che il servizio giuridico del<br />
DFF ha terminato lo studio di 22<br />
casi l’anno scorso.<br />
L’entrata in vigore, il 1° gennaio<br />
2009, della legge sulla vigilanza<br />
dei mercati finanziari (LFINMA)<br />
comporterà un’armonizzazione e<br />
simultaneamente un inasprimento<br />
delle disposizioni penali contenute<br />
nelle leggi sui mercati finanziari.<br />
Il comunicato integrale su: www.<br />
efd.admin.ch/00468/index.<br />
html?msg-id=17781&lang=fr<br />
Per approfondimenti: Dieter<br />
Leutwyler, portavoce del DFF,<br />
Tel. +41 31 322 60 86<br />
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Attualità<br />
Il governo e il confine<br />
fra informazione e propaganda<br />
di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />
Federazione delle imprese svizzere<br />
Il 1° giugno il popolo svizzero sarà<br />
chiamato ad esprimersi sull’iniziativa<br />
popolare “Sovranità del popolo senza<br />
propaganda di governo”. I promotori<br />
dell’iniziativa vogliono che il Consiglio federale<br />
si pronunci sugli oggetti in votazione<br />
prima e durante i dibattiti parlamentari, ma<br />
non successivamente in occasione della<br />
campagna di una votazione federale. L’iniziativa<br />
popolare chiede infatti un complemento<br />
dell’articolo 34 della Costituzione<br />
federale sulla garanzia dei diritti politici.<br />
In particolare, i promotori dell’iniziativa<br />
vogliono iscrivere i seguenti punti nella<br />
Costituzione federale:<br />
• il Consiglio federale, i quadri superiori<br />
dell’Amministrazione federale e gli uffici<br />
federali si astengono da qualsiasi attività<br />
informativa e di propaganda. In particolare<br />
si astengono da attività mediatiche<br />
come pure dalla partecipazione a manifestazioni<br />
informative e manifestazioni<br />
riguardanti la votazione;<br />
• è eccettuato un unico breve comunicato<br />
rivolto alla popolazione dal capo del<br />
dipartimento interessato;<br />
• la Confederazione si astiene dal finanziare,<br />
attuare e sostenere campagne d’informazione<br />
e di propaganda in vista di<br />
votazioni, come pure da qualsiasi produzione,<br />
pubblicazione o finanziamento di<br />
materiale informativo e propagandistico;<br />
• è eccettuato un opuscolo informativo per<br />
gli aventi diritto di voto con le spiegazioni<br />
del Consiglio federale. L’opuscolo deve<br />
tener conto in maniera equilibrata degli<br />
argomenti favorevoli e contrari;<br />
• la data della votazione va pubblicata almeno<br />
con sei mesi di anticipo;<br />
• Confederazione, Cantoni e Comuni devo-<br />
no mettere gratuitamente a disposizione<br />
dei votanti i testi in votazione insieme agli<br />
atti di legge vigenti.<br />
Secondo gli iniziativisti, esiste un’ingerenza<br />
sempre più marcata del Consiglio federale<br />
e soprattutto dell’Amministrazione federale<br />
nel processo di libera formazione dell’opinione.<br />
Vengono citate a questo proposito la<br />
campagna sull’adesione della Svizzera allo<br />
Spazio economico europeo, la campagna<br />
sull’iniziativa “Gioventù senza droga”, quella<br />
sull’adesione della Svizzera all’ONU, ecc..<br />
Che possano essere adottati dei correttivi,<br />
pensando soprattutto al ruolo dell’Amministrazione<br />
federale prima ancora che a<br />
quello del Governo, può apparire anche<br />
giustificato. Ma l’iniziativa popolare sulla<br />
quale ci esprimeremo è comunque eccessiva.<br />
Nell’era della comunicazione moderna,<br />
dove i mezzi di comunicazione si sono<br />
moltiplicati e soprattutto dove le occasioni<br />
di promuovere, se non di propagandare,<br />
il proprio punto di vista sono chiaramente<br />
aumentate, impedire praticamente all’Autorità<br />
di difendere e sostenere di fronte<br />
all’opinione pubblica un progetto importante,<br />
appare una misura sproporzionata.<br />
Non esistono elementi plausibili per dire<br />
che le nostre istituzioni nazionali siano<br />
venute meno negli anni alla funzione di<br />
garanzia e mantenimento della democrazia<br />
diretta. Del resto il Tribunale federale e la<br />
stessa dottrina giuridica hanno sufficientemente<br />
precisato le dimensioni e i limiti<br />
dell’impegno dell’autorità e dell’influenza<br />
di privati durante le campagne di voto.<br />
Venisse accettata dal popolo questa iniziativa,<br />
di fatto il Consiglio federale e l’Amministrazione<br />
federale non potrebbero più<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 16<br />
Stefano Modenini<br />
esprimersi durante una campagna che precede<br />
la votazione. I consiglieri federali ad<br />
esempio non potrebbero più partecipare a<br />
dibattiti in contraddittorio alla radio e alla<br />
televisione e non potrebbero nemmeno<br />
partecipare alle assemblee dei rispettivi<br />
partiti. Sarebbero pure vietate le interviste<br />
ai membri del Governo. L’Amministrazione<br />
federale e il Parlamento non potrebbero ad<br />
esempio fornire informazioni complementari<br />
sull’oggetto in votazione, sia in forma<br />
scritta sia attraverso internet. Queste misure<br />
hanno più il sapore della censura che<br />
della reale difesa della democrazia diretta<br />
e della formazione della libera opinione<br />
dei cittadini.<br />
Il 5 ottobre 2007 le Camere federali hanno<br />
approvato un controprogetto indiretto<br />
all’iniziativa popolare, volto a disciplinare<br />
in una legge l’obbligo d’informazione del<br />
Consiglio federale e i principi dell’attività<br />
informativa da parte delle autorità federali.<br />
Questa legge sottostà al referendum<br />
facoltativo. In base a questo controprogetto<br />
il Consiglio federale deve informare in<br />
modo oggettivo, trasparente e proporzionato<br />
sull’oggetto in votazione. È pure vietato<br />
all’autorità di fare propaganda. La legge<br />
stabilisce pure che il Consiglio federale non<br />
può difendere raccomandazioni di voto<br />
differenti da quelle formulate dall’Assemblea<br />
federale, ciò che tuttavia capita assai<br />
raramente. Se l’iniziativa popolare “Sovranità<br />
del popolo senza propaganda di<br />
governo” verrà respinta, il controprogetto<br />
avrà luce verde. Il tema sollevato dall’iniziativa<br />
popolare in votazione ha evidenti<br />
agganci con la realtà politica odierna. La<br />
soluzione prospettata è però lungi dall’essere<br />
opportuna.
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
La DISTI cambia marcia<br />
Comunicato stampa<br />
Lo scorso 11 marzo DISTI - Associazione<br />
Distributori <strong>Ti</strong>cinesi, ha<br />
presentato alla stampa e all’opinione<br />
pubblica il suo nuovo assetto.<br />
Attiva dal 1984, è stata un’associazione<br />
di fatto senza personalità giuridica,<br />
con le maggiori insegne della grande<br />
distribuzione e i centri commerciali,<br />
per discutere e realizzare progetti comuni<br />
a sostegno dell’economia e del<br />
commercio ticinesi. La volontà di essere<br />
più presente ha portato alla decisione<br />
d’introdurre qualche novità: un assetto<br />
e un’organizzazione più dinamici.<br />
Seimiladuecento posti di lavoro (a tempo<br />
pieno e parziale), un forte impegno<br />
nella formazione (più di 220 apprendisti),<br />
230 milioni di salari, oltre 2,2<br />
miliardi di cifra d’affari, 200 milioni<br />
di acquisti in <strong>Ti</strong>cino. Sono le cifre che<br />
illustrano l’importanza della grande distribuzione<br />
in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Coscienti delle loro responsabilità nei<br />
confronti delle collaboratrici e dei collaboratori,<br />
della società e dell’economia<br />
ticinese, le insegne della grande distribuzione<br />
e i centri commerciali hanno<br />
deciso di darsi una nuova organizzazione<br />
per proporsi ed essere riconosciuti<br />
quali partner dalle autorità e dall’opinione<br />
pubblica.<br />
Un’organizzazione più snella ed efficace,<br />
in grado di agire e non solo di reagire,<br />
presieduta da Enzo Lucibello, affiancato<br />
da un comitato di 6 membri (Mario Colatrella,<br />
Carlo Bianchi, Lorenzo Emma,<br />
Alberto Ménasche, Daniele Radaelli,<br />
Silvio Tarchini), mentre l’avv. Giorgio<br />
Foppa avrà ancora il ruolo di segretario.<br />
Il Comitato potrà contare sul sostegno e<br />
la collaborazione di gruppi di lavoro e<br />
commissioni per l’approfondimento di<br />
temi specifici.<br />
Fra gli obiettivi della DISTI vi sono la<br />
rappresentanza e la difesa degli interessi<br />
specifici della grande distribuzione, ma<br />
anche il miglioramento delle condizioni<br />
quadro per tutto il settore del commer-<br />
cio al dettaglio e il rafforzamento del<br />
ruolo della Federcommercio.<br />
Il tutto a vantaggio della clientela ticinese,<br />
dei turisti ospiti del nostro Cantone<br />
e dei consumatori che giungono dalla<br />
vicina Lombardia attirati dalla qualità<br />
del servizio, dalla varietà della scelta e,<br />
non da ultimo, dal favorevole corso del<br />
cambio.<br />
Migliori condizioni quadro per il commercio<br />
porteranno vantaggi anche alle<br />
collaboratrici e ai collaboratori che già<br />
attualmente beneficiano, nella grande<br />
distribuzione, di condizioni salariali e di<br />
lavoro di un buon livello, fissate in contratti<br />
collettivi o regolamenti aziendali<br />
più vantaggiosi del contratto collettivo<br />
cantonale.<br />
E per quanto riguarda gli orari di apertura?<br />
La DISTI non chiede né un’apertura<br />
generalizzata dei negozi la domenica, né<br />
orari serali eccessivamente prolungati.<br />
La DISTI chiede per contro soluzioni<br />
ragionevoli che permettano di mantenere<br />
i clienti in <strong>Ti</strong>cino, migliorare la nostra<br />
offerta turistica e consolidare i posti di<br />
lavoro e crearne di nuovi. Tra queste<br />
anche la conferma (senza la necessità di<br />
Attualità<br />
lungaggini burocratiche) delle tradizionali<br />
aperture pre-natalizie e la possibilità<br />
di aprire i negozi nei giorni festivi cantonali<br />
(non parificati alle domeniche)<br />
di San Giuseppe, Corpus Domini e San<br />
Pietro e Paolo, ormai un unicum a livello<br />
europeo.<br />
Le esperienze raccolte nel 2005 dimostrano<br />
che queste aperture sono apprezzate<br />
dalla clientela (quasi 200’000 persone)<br />
e sono pertanto un’opportunità<br />
per tutto il settore a vantaggio dei posti<br />
di lavoro e dell’economia cantonale.
Attualità<br />
Il mercato immobiliare elvetico<br />
non desta preoccupazioni<br />
di Gabriela Cotti Musio, Responsabile Comunicazione Credit Suisse <strong>Ti</strong>cino<br />
Sul mercato degli alloggi è in corso<br />
un atterraggio morbido. Gli squilibri<br />
che altrove affliggono i mercati<br />
immobiliari non interessano la Svizzera.<br />
A questa conclusione giungono gli economisti<br />
del Credit Suisse nell’edizione di<br />
quest’anno del loro studio immobiliare.<br />
I singoli mercati si presentano in gran<br />
parte in equilibrio. Sul mercato delle<br />
abitazioni offerta e domanda sono sostanzialmente<br />
in pareggio. Soltanto a un’analisi<br />
più attenta è possibile individuare<br />
alcuni squilibri in determinati segmenti e<br />
regioni. Sul mercato delle superfici a uso<br />
ufficio prosegue la fase di ripresa, e le<br />
sovraccapacità accumulate in precedenza<br />
vengono gradualmente ridotte. Primi<br />
segnali indicano tuttavia che sul mercato<br />
delle superfici a uso ufficio, tendente a<br />
cicli estremamente marcati, si potrebbe<br />
assistere nuovamente a un eccessivo<br />
ampliamento dell’offerta. Sul mercato<br />
delle superfici di vendita l’attuale fase<br />
ascendente del commercio al dettaglio<br />
distoglie l’attenzione dai problemi strutturali<br />
e dalla prevedibile pressione che<br />
subiranno i canoni locativi nel prossimo<br />
periodo di rallentamento congiunturale.<br />
Solo le migliori ubicazioni potranno sottrarsi<br />
alla pressione concorrenziale.<br />
A differenza di quanto avviene in molti<br />
altri Paesi, in Svizzera secondo gli<br />
economisti del Credit Suisse i mercati<br />
immobiliari non destano preoccupazioni.<br />
Eccezion fatta per il mercato delle abitazioni<br />
secondarie, che in alcune regioni<br />
tende agli eccessi, fino ad ora sui mercati<br />
immobiliari elvetici non si sono formate<br />
bolle dei prezzi.<br />
La forte immigrazione protegge<br />
da un eventuale crollo della domanda<br />
Sul mercato degli alloggi offerta e domanda<br />
si muovono pressoché di pari passo.<br />
L’andamento dell’offerta rispecchia<br />
l’ormai graduale esaurimento del boom<br />
dell’edilizia residenziale. Per quanto nel<br />
frattempo le attività di pianificazione siano<br />
rallentate, il numero record di abitazioni<br />
in costruzione continua ad assicurare<br />
al mercato degli alloggi un abbondante<br />
rifornimento di nuovo spazio abitativo.<br />
Nell’anno in corso dovrebbero giungere<br />
sul mercato circa 42’000 unità abitative.<br />
L’edilizia residenziale perde dunque solo<br />
gradualmente di slancio. Sul fronte della<br />
domanda di abitazioni, nonostante le preoccupazioni<br />
riguardanti il futuro andamento<br />
congiunturale, non si teme alcun<br />
brusco crollo. Sono due i fattori che lo<br />
impediranno. Primo: è in atto una spinta<br />
immigratoria, in particolare dai Paesi<br />
dell’UE e dell’AELS, che sul mercato delle<br />
abitazioni genera un notevole aumento<br />
della domanda. Secondo: l’anno in corso<br />
dovrebbe regalare alle economie domestiche<br />
un ulteriore incremento reale del<br />
reddito. Una parte di questo verrà utilizzata<br />
per scopi abitativi, in quanto le spese<br />
per l’alloggio sono strettamente correlate<br />
al reddito. L’osservazione dei dati storici<br />
mostra che la quota delle spese abitative<br />
sul budget delle economie domestiche<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 18<br />
oscilla di norma tra il 16% e il 18% del<br />
loro reddito.<br />
Sebbene le nuove abitazioni siano in<br />
linea di massima ben assorbite dal mercato,<br />
non si possono ignorare i segnali di<br />
crescenti divergenze. Nel segmento delle<br />
case unifamiliari sembra essere subentrata<br />
una saturazione di mercato, come<br />
mostra l’aumento della quota di sfitti.<br />
Tempi di inserzione più lunghi segnalano<br />
che anche gli appartamenti con più di<br />
quattro stanze incontrano determinate<br />
difficoltà di assorbimento. A una scarsità<br />
dell’offerta si dovrebbe invece arrivare<br />
nei centri urbani, nei quali si concentra<br />
la domanda degli immigrati. Teso si presenta<br />
anche il mercato degli immobili<br />
residenziali nella regione del Lemano,<br />
poiché nemmeno lì l’offerta riesce a tenere<br />
il passo con la domanda.<br />
Rischio di una nuova eccedenza<br />
di offerta sul mercato delle superfici<br />
ad uso ufficio?<br />
La forte crescita occupazionale registrata<br />
lo scorso anno nei settori di attività d’ufficio<br />
ha contribuito a ridurre ulteriormente<br />
l’eccedenza di offerta di questo<br />
genere di superfici. Anche senza nuovi<br />
impulsi la congiuntura in Svizzera ha ancora<br />
così tanto slancio che gli economisti<br />
del Credit Suisse prevedono per l’anno<br />
in corso circa 22’000 nuovi occupati in<br />
attività d’ufficio. Considerando la stabilità<br />
del numero delle costruzioni previste,<br />
nel <strong>2008</strong> le superfici sfitte dovrebbero
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
La dottoressa Sara Carnazzi Weber, Senior Economist, e Alberto Petruzzella, responsabile Regione <strong>Ti</strong>cino<br />
di Credit Suisse, in occasione della recente presentazione dello studio immobiliare a Lugano<br />
di nuovo ridursi leggermente. Tuttavia, la<br />
quota di sfitto non ha nemmeno fatto in<br />
tempo a tornare su valori moderati dopo<br />
l’eccessivo ampliamento dell’offerta del<br />
biennio 2002-2003 che già incombe il<br />
ciclo successivo. Primi segnali in tal senso<br />
arrivano dall’impennata del volume<br />
delle domande di costruzione presentate<br />
nell’arco del 2007. Questi dati, inoltre,<br />
non tengono conto dei molti progetti che<br />
si trovano tuttora in fase di elaborazione<br />
e per cui non è stata ancora presentata<br />
una domanda di costruzione. La situazione<br />
nei due maggiori mercati di superfici a<br />
uso ufficio della Svizzera diverge notevolmente.<br />
Mentre nella città di Zurigo sono<br />
circa 250’000 mq (4,6%) le superfici<br />
a uso ufficio sfitte, a Ginevra sono solo<br />
36’000 mq (1,1%).<br />
Una rondine nel commercio<br />
al dettaglio non fa primavera<br />
sul mercato delle superfici di vendita<br />
La fiducia dei consumatori particolarmente<br />
elevata sta al momento facendo la<br />
fortuna dei dettaglianti. Ma questa fase<br />
di crescita rischia di mettere in ombra<br />
gli squilibri strutturali che caratterizzano<br />
il mercato delle superfici di vendita al<br />
dettaglio. Nel lungo termine la crescita<br />
dei fatturati non riesce a tenere il passo<br />
con l’espansione delle superfici. Il mercato<br />
svizzero – leader in Europa con una<br />
superficie di vendita pro capite di 1,6 mq<br />
– è ormai saturo. L’elevata produzione di<br />
nuove superfici ha nel frattempo provocato<br />
una frenetica attività di ristruttura-<br />
zione degli immobili esistenti. La pressione<br />
concorrenziale resta perciò il tema<br />
dominante sul mercato delle superfici di<br />
vendita. Solo le sedi situate nelle migliori<br />
ubicazioni potranno resistere in questa<br />
gara a eliminazione che si gioca a spese<br />
dei margini. Di conseguenza si allargherà<br />
ulteriormente il divario tra le ubicazioni<br />
migliori e quelle periferiche.<br />
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Attualità<br />
Investimenti immobiliari indiretti:<br />
possibilità di diversificazione<br />
troppo poco sfruttate<br />
Il principio di un’adeguata ripartizione<br />
dei rischi vale anche per gli investimenti<br />
immobiliari. Un portafoglio<br />
dovrebbe essere infatti ben diversificato<br />
soprattutto per quanto riguarda<br />
i criteri della posizione geografica e<br />
dell’utilizzo. Numerose casse pensioni,<br />
tuttavia, presentano una distribuzione<br />
geografica troppo scarsa dei loro investimenti<br />
immobiliari. Sono soprattutto<br />
molte piccole casse pensioni a essere<br />
soggette a notevoli rischi di accumulazione,<br />
in quanto due terzi dei loro<br />
investimenti immobiliari diretti sono<br />
ubicati nel medesimo comune. Una<br />
cartolarizzazione di questi investimenti,<br />
vale a dire il loro inserimento in un<br />
portafoglio più grande dietro l’emissione<br />
di quote, può ridurre i rischi di<br />
oscillazione dei rendimenti grazie a<br />
una migliore diversificazione.<br />
La versione integrale dello studio “Swiss<br />
Issues Immobili: Mercato immobiliare<br />
<strong>2008</strong> – Fatti e tendenze” e l’approfondimento<br />
“Mercato immobiliare <strong>2008</strong> –<br />
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Attualità<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 20<br />
LUGANO AIRPORT: una realtà da riscoprire<br />
Presentato all’inizio di marzo uno studio commissionato dalla Direzione della struttura alla SSAT<br />
– Scuola superiore alberghiera e del turismo di Bellinzona, che mette in evidenza come l’aeroporto<br />
luganese dovrebbe puntare maggiormente sulla promozione dei propri servizi<br />
di Lisa Pantini<br />
Tra novembre 2007 e gennaio <strong>2008</strong> una<br />
classe della Scuola superiore alberghiera<br />
e del turismo di Bellinzona ha svolto<br />
una ricerca di mercato, commissionatagli<br />
dalla Direzione dell’aeroporto di Lugano,<br />
atta a indagare il grado di soddisfazione e di<br />
conoscenza della struttura nella popolazione<br />
residente, nei tour operators e nei passeggeri,<br />
che ha raccolto circa 650 questionari.<br />
Dai risultati si evince che, da parte dei passeggeri<br />
/ clienti attuali, la struttura andrebbe migliorata<br />
sotto alcuni aspetti, quali ad esempio,<br />
il bisogno di avere degli spazi più accoglienti<br />
e attrezzati, e l’ottimizzazione di alcuni servizi<br />
accessori che potrebbero venir adattati alle<br />
sempre maggiori esigenze dei business man,<br />
come ad esempio una rete wireless per l’uti-<br />
lizzo dei propri supporti tecnologici gratuita.<br />
Dai dati raccolti ed elaborati è stato possibile<br />
tracciare il profilo del “passeggero medio”<br />
della struttura luganese: è un uomo che rientra<br />
nella fascia d’età tra i 40 ed i 65 anni, che vive<br />
nel Sottoceneri ed opera nel settore finanziario<br />
in posizione di quadro-dirigente – un business<br />
man –, si reca soprattutto a Zurigo per affari.<br />
I risultati emersi dai questionari alla popolazione<br />
ticinese e regio-insubrica sottolineano<br />
invece l’importanza di una maggiore e più<br />
accattivante pubblicità e promozione in cui<br />
la struttura dovrebbe investire, per avere un<br />
grado di conoscenza più alto.<br />
Con un’immagine di Lugano Airport SA più<br />
moderna e attraente, l’impatto sul potenziale<br />
utente risulterà di sicuro successo.<br />
Benché il 40% degli intervistati abbia già<br />
volato da Lugano Airport, sono sempre molti<br />
i passeggeri che preferiscono partire dalla<br />
vicina Malpensa o da Zurigo. Si ha la conoscenza<br />
dell’esistenza della struttura, ma<br />
manca un’attrattiva che faccia propendere la<br />
scelta per il suo utilizzo da parte della gente.<br />
Sicuramente migliorando alcuni servizi e<br />
ampliando l’informazione e la promozione<br />
della struttura, Lugano Airport incrementerà<br />
il proprio valore.<br />
Infine sulla base dei questionari raccolti attraverso<br />
interviste ai tour operators, agenzie<br />
viaggi, alberghi ed enti turistici, emerge che<br />
Lugano Airport è poco conosciuto e quindi<br />
poco incentivato dagli operatori turistici,<br />
soprattutto nella vicina Italia.<br />
Agendo su un informazione promozionale<br />
puntuale e precisa si potrà dunque incrementare<br />
l’interesse, l’attrattività e la conoscenza<br />
verso l’aeroporto, che ha tutti i numeri per<br />
distinguersi.<br />
Il Direttor Montalbetti, intervenendo nel corso<br />
della presentazione ha affermato che vi<br />
sono delle buone basi su cui lavorare per<br />
proseguire con una strategia di promozione<br />
ed informazione verso l’esterno.<br />
Alfine di incrementare la conoscenza della<br />
struttura e verificare i risultati ottenuti<br />
anche con altri settori, vi invitiamo a<br />
visitare il nostro web site – www.cciati.<br />
ch – da dove è possibile scaricare un questionario<br />
rivolto alle imprese, che si potrà<br />
compilare in alcuni minuti e spedire direttamente<br />
a Lugano Airport SA per posta<br />
(Via Aeroporto, 6982 Agno) o via e-mail<br />
(bpedrazzi@lugano-airport.ch).
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
La qualità dell’eGovernment in Svizzera:<br />
analisi e prospettive<br />
Testo a cura del Servizio comunicazione e media dell’Università della Svizzera Italiana<br />
L’eGovernment è l’uso delle tecnologie<br />
dell’informazione e della<br />
comunicazione (ICT) a supporto<br />
della erogazione di contenuti e servizi<br />
da parte della pubblica amministrazione,<br />
per i cittadini e per le imprese.<br />
Qual è il livello di qualità dell’eGovernment<br />
in Svizzera?<br />
Quali sono gli strumenti per sostenerla<br />
ulteriormente in futuro? Per dare una<br />
risposta a queste due domande è stato<br />
condotto uno studio – coordinato<br />
dal laboratorio TEC-Lab dell’Università<br />
della Svizzera italiana – frutto della<br />
attiva collaborazione tra le Cancellerie<br />
cantonali dei Cantoni di Basilea Città,<br />
<strong>Ti</strong>cino, Turgovia, Uri, Zugo e Zurigo e<br />
i centri di ricerca delle università di<br />
San Gallo, di Basilea e della Fachhochschule<br />
di Berna.<br />
Con lo scopo di offrire ai cittadini<br />
strumenti più efficaci ed efficienti per<br />
dialogare con le amministrazioni, lo<br />
studio è stato condotto attraverso sondaggi<br />
ed analisi sul campo, tesi a determinare<br />
il livello di qualità dell’eGovernment<br />
in Svizzera in termini di<br />
offerta di servizio, bisogni e aspettative<br />
della popolazione, soddisfazione complessiva<br />
dell’uso di tali servizi.<br />
Secondo Davide Bolchini, responsabile<br />
del progetto, il rapporto conclusivo<br />
dello studio delinea risultati più che<br />
soddisfacenti: “se da un lato è stato<br />
rilevato un buon livello di investimento<br />
da parte delle amministrazioni in<br />
termini di contenuti e servizi erogati,<br />
dall’altro si è anche riscontrato un<br />
utilizzo crescente dei servizi da parte<br />
dei cittadini. Da una delle indagini<br />
condotte, per esempio, emerge che<br />
circa la metà del campione di rife-<br />
rimento ha dichiarato di utilizzare<br />
attivamente i siti web cantonali, soprattutto<br />
per reperire formulari ed<br />
ottenere informazioni sulle procedure<br />
amministrative”.<br />
Oltre a questo, il rapporto evidenzia<br />
una grande richiesta da parte dei<br />
cittadini di un supporto maggiore in<br />
termini di assistenza nelle pratiche,<br />
che non si limiti alla prima fase del<br />
processo (reperimento di informazioni)<br />
ma che si estenda a tutti passi<br />
successivi, quali la consegna elettronica<br />
di dossier compilati e l’esecuzione<br />
di pagamenti.<br />
Per raggiungere questi obiettivi, sulla<br />
base dei risultati che emergono dalle<br />
indagini svolte, il rapporto formula<br />
alcune importanti raccomandazioni<br />
chiave rivolte alla pubblica amministrazione<br />
allo scopo di migliorare nel<br />
tempo la qualità dei servizi di eGovernment:<br />
1. migliorare l’usabilità dei siti web<br />
dei Cantoni;<br />
2. conoscere e monitorare gli “usi<br />
effettivi” dei siti web pubblici;<br />
3. promuovere e far conoscere ai<br />
cittadini i servizi di eGovernment in<br />
modo più capillare e costante;<br />
4. aumentare la gamma di contenuti<br />
online a disposizione dei cittadini;<br />
5. superare il livello puramente “informativo”<br />
e introdurre nuovi servizi<br />
pilota capaci di supportare compiti<br />
semplici ma di potenziale interesse<br />
per i cittadini.<br />
Il rapporto intitolato “La qualità<br />
dell’eGovernment in Svizzera - Rapporto<br />
di consolidamento 2005-2007”<br />
è una sintesi ragionata dei risultati di<br />
Attualità<br />
quattro studi specifici ed è reperibile<br />
al sito www.tec-lab.ch/egovernment.<br />
Gli altri studi:<br />
• E-Government Trendbarometer<br />
- Nutzen und Trends aus Bürgersicht<br />
(Heide Brücher, Stefanie Binswanger,<br />
Sami Hamida, Berner Fachhochschule<br />
und UNISYS);<br />
• ZeGO Zufriedenheit im eGovernment:<br />
Measuring user satisfaction<br />
with eGovernment portals of the<br />
26 cantons in Switzerland (Javier<br />
Bargas-Avila, Marco de Vito, Klaus<br />
Opwis, Università di Basilea, Institut<br />
für Psychologie);<br />
• Bericht zum Stand von E-Government<br />
in der Schweiz, Teil<br />
Kantone (Kuno Schedler, Lukas<br />
Summermatter, Universität St. Gallen,<br />
Institut für Öffentliche Dienstleistungen<br />
und Tourismus);<br />
• Schlussbericht zur Studie Firmen<br />
und e-Government sull’offerta<br />
dell’eGovernment in relazione<br />
alle imprese (pubblicato in Aprile<br />
2007), commissionato dalla Segreteria<br />
di Stato per l’Economia e dalla<br />
Cancelleria Federale.<br />
Maggiori informazioni sono reperibili<br />
sul sito www.tec-lab.ch oppure contattando:<br />
Servizio comunicazione e media<br />
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23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
Nuova rete di supporto alle PMI<br />
La Commissione<br />
europea ha lanciato<br />
una nuova<br />
rete di supporto<br />
alle piccole e<br />
medie imprese<br />
(PMI). Enterprise<br />
Europe Network, questo è il suo<br />
nome, riunisce i precedenti Euro Info<br />
Centres (EIC) e Innovation Relay Centres<br />
(IRC) in un’unica rete con l’obiettivo<br />
di aiutare le aziende a sviluppare le<br />
loro attività a livello internazionale.<br />
I maggiori protagonisti del sostegno<br />
alle imprese in Europa si sono uniti in<br />
“Enterprise Europe Network” per offrire<br />
uno sportello unico di assistenza<br />
soprattutto alle PMI e aiutarle a sviluppare<br />
tutto il loro potenziale e la loro<br />
capacità innovativa.<br />
Enterprise Europe Network si articola<br />
in Europa in oltre 500 punti di contatto<br />
per imprenditori, in grado di<br />
fornire un’ampia gamma di servizi di<br />
supporto alle PMI sull’intero territorio<br />
dell’UE ma anche in Stati terzi.<br />
La nuova rete coniuga le attività degli<br />
Euro Info Centres (EIC) con quella<br />
degli Innovation Relay Centres (IRC),<br />
che dopo 20 rispettivamente 12 anni<br />
di attività, verranno così integrati nella<br />
nuova struttura.<br />
In Svizzera è stato creato un consorzio<br />
che proporrà i servizi del Network:<br />
esso è composto dall’Osec (finora gestore<br />
dell’EIC Svizzera) e dalle organizzazioni<br />
Euresearch e Alliance/EPFL<br />
(gestori dell’IRC Svizzera).<br />
Ulteriori informazioni su Enterprise<br />
Europe Network: www.enterprise-europe-network.ec.europa.eu/index_en.htm<br />
Sanzioni nei confronti dell’Iran<br />
Il 3 marzo <strong>2008</strong>, il Consiglio di sicurezza<br />
dell’ONU ha approvato una nuova<br />
risoluzione sanzionatoria contro l’Iran<br />
(UNSC 1803), che vieta qualsiasi fornitura,<br />
vendita e transito di merci che rientrano<br />
sotto i regimi di controllo NSG<br />
e MCTR. Pochissime sono le eccezioni<br />
a questo divieto.<br />
L’Unione europea ha già limitato e<br />
addirittura vietato il transito di determinati<br />
prodotti industriali destinati al<br />
mercato iraniano. Per ulteriori ragguagli<br />
si invita a contattare le autorità di<br />
controllo delle esportazioni nei singoli<br />
Stati membri dell’UE.<br />
A seguito della nuova risoluzione<br />
dell’ONU, anche l’Ordinanza svizzera<br />
che istituisce provvedimenti nei<br />
confronti della Repubblica Islamica<br />
dell’Iran sarà presto riveduta.<br />
Le conseguenze per l’industria elvetica<br />
sono:<br />
• A seguito della risoluzione UNSC<br />
1803 sono vietati la fornitura, la<br />
vendita e il transito in Iran di merci<br />
che sottostanno all’Ordinanza federale<br />
sul controllo dei beni a duplice<br />
impiego, allegato 2 parte 1 e allegato<br />
2 parte 2 (numeri di controllo delle<br />
esportazioni 101-199 e 2001-299).<br />
• Le esportazioni di merci dalla Svizzera<br />
a destinazione dell’Iran citate<br />
nell’allegato II del regolamento CE<br />
n. 423/2007 e che transitano sul<br />
territorio dell’UE rientrano nel campo<br />
d’applicazione dell’art. 3 di tale<br />
regolamento e necessitano quindi di<br />
un’autorizzazione specifica rilasciata<br />
dall’autorità competente dello Stato<br />
di transito (vedasi allegato II del<br />
regolamento CE). Per più ampi rag-<br />
guagli si può consultare il sito web<br />
delle autorità tedesca di controllo<br />
delle esportazioni www.bafa.de<br />
Estensione dell’Accordo sulla libera<br />
circolazione delle persone alla<br />
Bulgaria e alla Romania<br />
I negoziati concernenti l’introduzione<br />
controllata e graduale della libera circolazione<br />
delle persone tra Svizzera e<br />
Bulgaria e Romania sono formalmente<br />
ultimati: il protocollo aggiuntivo II è<br />
stato infatti parafato e sarà firmato nei<br />
prossimi mesi.<br />
Nel quadro del protocollo aggiuntivo II<br />
sono stati definiti i seguenti punti:<br />
• Per un periodo di sette anni dalla<br />
sua entrata in vigore, la Svizzera<br />
potrà mantenere le limitazioni d’accesso<br />
al proprio mercato del lavoro<br />
(contingenti, priorità degli indigeni,<br />
controllo delle condizioni salariali e<br />
lavorative) nei confronti dei cittadini<br />
bulgari e rumeni.<br />
• Contingenti crescenti di anno in<br />
anno: durante il primo anno saranno<br />
disponibili 362 permessi di dimora<br />
durevole e 3’620 permessi di soggiorno<br />
di breve durata per cittadini<br />
bulgari e rumeni che intendono svolgere<br />
un’attività lucrativa. Tali contingenti<br />
aumenteranno di anno in anno<br />
fino a concorrenza di 1207 permessi<br />
di dimora durevoli e 11’664 permessi<br />
di soggiorno di breve durata nel<br />
settimo anno a decorrere dall’entrata<br />
in vigore del protocollo aggiuntivo.<br />
• Allo scadere dei sette anni di tale<br />
disciplina transitoria, una clausola di<br />
salvaguardia unilaterale consentirà<br />
alla Svizzera, durante un periodo di
Commercio estero<br />
tre anni, di reintrodurre contingenti<br />
in caso di immigrazione indesideratamente<br />
cospicua.<br />
Testo integrale del comunicato stampa<br />
dell’Ufficio federale della migrazione<br />
(UFM) può essere consultato su<br />
www.bfm.admin.ch/bfm/it/home/<br />
dokumentation/medienmitteilungen/<strong>2008</strong>/<strong>2008</strong>-02-29.html<br />
Revisione della legislazione in<br />
materia di derrate alimentari:<br />
aggiornamento e armonizzazione al<br />
diritto europeo<br />
Il Consiglio federale ha adottato una<br />
serie di modifiche dell’ordinanza sulle<br />
derrate alimentari e gli oggetti d’uso<br />
(ODerr) e ha messo in vigore la modifica<br />
della legge sulle derrate alimentari<br />
decisa dal Parlamento il 5 ottobre<br />
2007. Al contempo, il Dipartimento<br />
federale dell’interno (DFI) e l’Ufficio<br />
federale della sanità pubblica (UFSP)<br />
stanno rivedendo numerose ordinanze<br />
del diritto in materia di derrate alimentari.<br />
Le modifiche rientrano nel quadro<br />
dell’armonizzazione con il diritto<br />
comunitario e mirano a semplificare<br />
la libera circolazione delle merci con<br />
l’Unione europea. L’introduzione di un<br />
tenore massimo per i grassi trans e il<br />
disciplinamento degli inchiostri per<br />
imballaggi costituiscono invece innovazioni<br />
volte a tutelare la salute non ancora<br />
contemplate dal diritto europeo.<br />
Nel quadro della revisione del diritto<br />
in materia di derrate alimentari, una<br />
delle modifiche più importanti è l’introduzione<br />
di un tenore massimo del<br />
2% per i grassi trans contenuti negli<br />
oli e nei grassi commestibili. Con tale<br />
disciplinamento delle materie prime,<br />
la qualità dei prodotti lavorati risulterà<br />
migliorata. La Danimarca ha introdotto<br />
questo limite del 2% un paio di anni fa,<br />
quale primo e finora unico Paese.<br />
Pure il disciplinamento degli inchiostri<br />
per imballaggi costituisce un contributo<br />
importante a favore della protezione<br />
della salute. Negli ultimi anni alcune<br />
derrate alimentari, come il latte e<br />
la pasta, erano state contaminate da<br />
sostanze cedute dagli inchiostri per<br />
imballaggi. Le sostanze ammesse per la<br />
fabbricazione di tali inchiostri figurano<br />
ora in un apposito elenco che potrà<br />
essere completato ogni qualvolta risulterà<br />
necessario.<br />
Le disposizioni concernenti l’ammissi-<br />
bilità delle indicazioni relative al valore<br />
nutritivo e agli effetti sulla salute, recepite<br />
dal diritto comunitario, sono volte<br />
a garantire maggiore trasparenza. La<br />
relativa ordinanza comprende disposizioni<br />
sull’ammissibilità di termini quali<br />
“a basso contenuto di grassi”, “ad alto<br />
contenuto di fibre” o “ad alto contenuto<br />
di vitamina C” e un elenco riassume<br />
le condizioni specifiche per il loro<br />
utilizzo. Inoltre, l’ordinanza contiene<br />
requisiti dettagliati per le indicazioni<br />
sulla salute: in futuro saranno possibili<br />
determinate dichiarazioni relative<br />
alle proprietà preventive di sostanze<br />
contenute nelle derrate alimentari - i<br />
cosiddetti “health claims” - attualmente<br />
ancora proibite in virtù del vigente<br />
divieto generale di pubblicizzare un<br />
alimento vantandone le qualità curative.<br />
In considerazione dei termini di<br />
transizione previsti, l’ordinanza sarà<br />
probabilmente applicabile per intero<br />
tra quattro o cinque anni.<br />
Nel settore degli organismi geneticamente<br />
modificati (OGM) è introdotta<br />
una tolleranza per quantità minime<br />
di OGM allo scopo di evitare ostacoli<br />
ingiustificati al commercio. Gli attuali<br />
metodi d’analisi consentono di rilevare<br />
quantità anche minime di OGM. Grazie<br />
alle nuove disposizioni si può evitare di<br />
dover distruggere, a causa di divergenze<br />
con il diritto comunitario, derrate<br />
alimentari che, pur contenendo tracce<br />
di OGM, non rappresentano alcun pericolo<br />
per la salute. Questa tolleranza<br />
per quantità minime involontarie di<br />
OGM nelle derrate alimentari risulta<br />
necessaria a causa dell’impossibilità di<br />
separare completamente i flussi delle<br />
merci. Le tracce involontarie di prodotti<br />
OGM non autorizzati sono vincolate<br />
a condizioni molto severe, tra le quali<br />
quella che prevede un valore limite<br />
dello 0,5 % non superabile.<br />
Per ulteriori ragguagli si invita a consultare<br />
la pagina web www.bag.admin.<br />
ch > Temi > Derrate alimentari > Basi<br />
giuridiche e d’esecuzione > Revisioni<br />
> Revisioni 2007 > Secondo pacchetto<br />
di revisioni 2007.<br />
Modifica dell’ordinanza sulla<br />
riduzione dei rischi inerenti ai<br />
prodotti chimici (ORRPChim).<br />
Nell’ambito di un pacchetto di misure<br />
volto a eliminare gli ostacoli tecnici<br />
al commercio il Consiglio federale ha<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 24<br />
modificato in due punti l’ordinanza<br />
sulla riduzione dei rischi inerenti ai<br />
prodotti chimici (ORRPChim).<br />
Tali modifiche, entrate in vigore il 1°<br />
marzo <strong>2008</strong>, riguardano:<br />
• l’etichettatura di detersivi e prodotti<br />
di pulizia: i requisiti per l’etichettatura<br />
particolare di questi prodotti,<br />
stabiliti negli allegati 2.1 e 2.2 della<br />
ORRPChim, prevedono la dichiarazione<br />
di determinati ingredienti in<br />
almeno due lingue ufficiali. Il Consiglio<br />
federale ha deciso che in futuro<br />
sarà sufficiente riportare queste indicazioni<br />
in una sola lingua ufficiale.<br />
• Nuovi valori limite per i materiali legnosi:<br />
la seconda modifica riguarda<br />
l’allegato 2.17 della ORRPChim, che<br />
stabilisce i valori limite dei tenori di<br />
sostanze nocive contenute nei materiali<br />
legnosi quali i pannelli truciolari<br />
o i pannelli di fibre. Lo scopo dei<br />
valori limite sanciti dalla ORRPChim<br />
è quello di evitare che il legno usato<br />
fortemente contaminato da sostanze<br />
nocive venga riutilizzato per la<br />
fabbricazione di altri prodotti. Sono<br />
stati riscontrati problemi soprattutto<br />
per il piombo contenuto in merci<br />
importate. Il Consiglio federale ha<br />
deciso che i valori limite dovranno<br />
essere adeguati allo standard industriale<br />
definito dalla Federazione<br />
europea dei produttori di pannelli<br />
EPF.<br />
Per più ampi ragguagli si invita a consultare<br />
il sito web dell’Ufficio federale<br />
dell’ambiente (UFAM) all’indirizzo<br />
www.bafu.admin.ch<br />
Nuovo regolamento europeo sui<br />
cosmetici<br />
La Commissione europea ha proposto<br />
di semplificare la legislazione europea<br />
sui prodotti cosmetici, sostituendo gli<br />
attuali 27 atti di trasposizione nazionali,<br />
per un totale di oltre 3’500 pagine,<br />
con un regolamento unico.<br />
Con le sue 55 modifiche, la direttiva europea<br />
sui cosmetici, datata 1976, è diventata<br />
un vero e proprio “patchwork”,<br />
senza una terminologia coerente.<br />
La revisione della direttiva è volta a<br />
rafforzare la sicurezza dei prodotti<br />
riducendo nel contempo le formalità<br />
amministrative. A questo scopo è prevista<br />
l’adozione di misure quali:<br />
• la definizione delle esigenze minime<br />
in materia di valutazione della sicu-
25 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
rezza dei prodotti cosmetici;<br />
• l’adozione di regole armonizzate per<br />
quanto concerne la dichiarazione<br />
degli effetti indesiderati alle autorità<br />
incaricate della sorveglianza, il<br />
ritiro dei prodotti dal mercato e la<br />
coordinazione dell’applicazione tra<br />
le autorità degli Stati membri;<br />
• la semplificazione dell’obbligo di notifica.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione europea può<br />
essere consultato su http://europa.eu/<br />
rapid/searchAction.do (ricerca tramite<br />
riferimento IP/08/184)<br />
Brevetto europeo: riduzione dei costi<br />
di traduzione<br />
Il Protocollo di Londra sul regime linguistico<br />
dei brevetti definito dalla Convenzione<br />
sul brevetto europeo (CBE)<br />
entra in vigore il 1° maggio <strong>2008</strong>. In<br />
Europa la protezione dei brevetti diventerà<br />
quindi meno cara grazie ai costi<br />
inferiori di traduzione.<br />
Secondo il Protocollo di Londra, ogni<br />
Stato contraente con una lingua ufficiale<br />
uguale a una delle lingue ufficiali<br />
dell’Ufficio europeo dei brevetti<br />
(EPO – European Patent Office) - ossia<br />
francese, tedesco o inglese – non deve<br />
più far tradurre i brevetti se essi sono<br />
depositati in una di queste lingue.<br />
Tra i paesi con queste caratteristiche<br />
figurano Svizzera, Germania, Francia,<br />
Gran Bretagna, Liechtenstein, Lussemburgo<br />
e Monaco.<br />
Per gli Stati firmatari della Convenzione<br />
sul brevetto europeo con lingua ufficiale<br />
diversa da quelle dell’EPO, il brevetto<br />
dovrà essere tradotto nella lingua ufficiale<br />
del Paese. Fanno parte di questa<br />
categoria: Danimarca, Islanda, Paesi<br />
Bassi, Croazia, Slovenia e Lettonia. Danimarca,<br />
Islanda, Croazia e Paesi Bassi<br />
hanno scelto di depositare i brevetti in<br />
lingua inglese. Lettonia e Slovenia non<br />
esigono alcuna traduzione.<br />
In caso di litigi riguardanti i brevetti<br />
europei, gli Stati contraenti possono<br />
richiedere la traduzione completa del<br />
brevetto in una delle loro lingue ufficiali.<br />
Programma IPA: assistenza ai paesi<br />
candidati all’adesione all’UE -<br />
Nel quadro del programma IPA di assistenza<br />
preadesione (Instrument for<br />
Pre-accession Assistance) l’UE investirà<br />
entro il 2013 ben 11,47 miliardi di<br />
euro nella promozione economica dei<br />
Paesi candidati e dei Paesi potenziali<br />
candidati all’adesione all’UE.<br />
Paesi beneficiari del programma sono<br />
Croazia, Turchia e Macedonia (in qualità<br />
di “Paesi candidati”) nonché Albania,<br />
Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro<br />
e Kosovo (in qualità di “Paesi<br />
potenziali candidati”).<br />
L’assistenza ai Paesi candidati avverrà<br />
nei seguenti settori:<br />
• sostegno alla transizione e sviluppo<br />
istituzionale (adozione e applicazione<br />
dell’acquis comunitario);<br />
• cooperazione regionale e transfrontaliera;<br />
• sviluppo regionale (trasporto, ambiente<br />
e sviluppo economico);<br />
• risorse umane;<br />
• sviluppo rurale.<br />
I paesi potenziali candidati beneficeranno<br />
invece unicamente del sostegno<br />
alla transizione e allo sviluppo istituzionale<br />
nonché del sostegno alla cooperazione<br />
regionale e transfrontaliera.<br />
I paesi candidati devono partecipare<br />
al finanziamento degli strumenti IPA in<br />
ragione del 15-25%.<br />
I primi bandi di gara saranno lanciati<br />
durante l’anno. I progetti IPA previsti per<br />
promuovere i paesi candidati saranno visionabili<br />
per paese sul sito dell’UE “Allargamento”<br />
all’indirizzo http://ec.europa.<br />
eu/enlargement/how-does-it-work/financial-assistance/programming-ipa_it.htm<br />
> Programmazione dell’IPA<br />
Regole UE semplificate per il PET<br />
Food<br />
La Commissione europea ha adottato<br />
una proposta di revisione del regolamento<br />
che semplifica considerevolmente<br />
le procedure per le etichette e<br />
il commercio degli alimenti per gli animali,<br />
tra cui quelli domestici, nell’UE.<br />
È soprattutto l’allevamento, che rappresenta<br />
circa la metà della produzione<br />
agricola nell’UE, a trarre profitto da<br />
queste nuove regole. Secondo la Commissione,<br />
esse consentiranno infatti di<br />
meglio inquadrare le innovazioni dei<br />
produttori di alimenti per il bestiame,<br />
ma anche di meglio informare le<br />
famiglie che possiedono un animale<br />
domestico (circa 62 milioni in tutta<br />
l’UE) sul contenuto reale degli alimenti<br />
che comprano.<br />
Grazie alla semplificazione delle esigenze<br />
tecniche e all’eliminazione degli<br />
oneri amministrativi diventati superflui<br />
con il concetto integrato di sicurezza<br />
alimentare (dal produttore al consumatore),<br />
la competitività dei produttori<br />
di alimenti per animali dovrebbe essere<br />
così rafforzata.<br />
La proposta di regolamento contiene<br />
esigenze generali anche per quanto<br />
concerne l’etichettatura dei prodotti.<br />
Sarà obbligatorio indicare:<br />
• il tipo di alimento<br />
• nome e indirizzo dell’esportatore<br />
• lista degli additivi utilizzati<br />
• peso netto<br />
• sugli alimenti per gli animali domestici<br />
deve esserci un numero di telefono<br />
a cui i clienti possono rivolgersi<br />
per avere informazioni dettagliate<br />
sugli ingredienti utilizzati.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione può essere<br />
consultato su http://europa.eu/rapid/<br />
searchAction.do (ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/372)<br />
Accesso al mercato polacco<br />
Per le aziende svizzere, l’accesso al<br />
mercato polacco avviene alle stesse<br />
condizioni d’accesso degli altri mercati<br />
dell’UE. Si consiglia tuttavia di familiarizzarsi<br />
con la legislazione polacca<br />
prima di concludere dei contratti. Lo<br />
Swiss Business Hub Poland, in collaborazione<br />
con uno specialista del diritto<br />
polacco, ha passato in rassegna i punti<br />
principali e li ha riuniti in un unico documento,<br />
disponibile in lingua tedesca.<br />
Il documento, intitolato “Basiswissen<br />
rechtlicher Aspekte bei der Erbringung<br />
von Dienstleistungen und Werkverträgen<br />
in Polen durch Unternehmen aus<br />
der EU und der Schweiz” può essere<br />
consultato in formato pdf su www3.<br />
osec.ch/~0xc1878d1b_0x0001caa4/<br />
businesslaw_contracts/poolofexperts.<br />
pdf<br />
Italia: politica industriale a favore<br />
delle PMI<br />
“Industria 2015” è il nome del programma,<br />
suddiviso in cinque aree strategiche,<br />
che intende rilanciare il sistema<br />
produttivo italiano.<br />
Tale programma prevede il finanziamento<br />
di una quarantina di progetti<br />
nei settori:
Commercio estero<br />
• dell’efficienza energetica;<br />
• delle nuove tecnologie per il “Made<br />
in Italy”;<br />
• della mobilità sostenibile;<br />
• delle nuove tecnologie della vita;<br />
• delle tecnologie innovative per i beni<br />
e le attività culturali e turistiche.<br />
I primi bandi sono stati emanati il<br />
4 marzo per il settore dell’efficienza<br />
energetica, mentre il 17 marzo saranno<br />
emanati i bandi per le nuove tecnologie<br />
per il “Made in Italy”.<br />
L’investimento previsto nell’area dell’efficienza<br />
energetica è di 250 milioni di<br />
euro (di cui 50 milioni andranno a<br />
progetti nel sud del Paese). L’area delle<br />
nuove tecnologie per il “Made in Italy”<br />
sarà dotata di 230 milioni di euro, di<br />
cui 50 milioni saranno attribuiti a progetti<br />
nel Meridione.<br />
I bandi relativi ai settori della mobilità<br />
sostenibile, delle nuove tecnologie della<br />
vita e delle tecnologie innovative per<br />
i beni e le attività culturali e turistiche<br />
saranno invece pubblicati il 31 marzo.<br />
Ogni settore dispone di 230 milioni di<br />
euro di cui 50 miliardi destinati al sud<br />
del Paese.<br />
Il programma “Industria 2015” è finanziato<br />
dal fondo per la competitività,<br />
ma anche le regioni sono invitate a<br />
partecipare al finanziamento. Il totale<br />
degli investimenti è stimato a 4 miliardi<br />
di euro.<br />
Una sintesi di “Industria 2015” è disponibile<br />
online su www.attivitaproduttive.gov.it/pdf_upload/documenti/<br />
phpGdQuiw.pdf<br />
Grandi opere di costruzione a<br />
Mumbai<br />
Mumbai ha appena dato il via a due<br />
ambiziosi progetti di costruzione volti<br />
a sostituire le attuali bidonville. Gli abitanti<br />
potranno accedervi entro il 2014.<br />
La metropoli economica indiana è al<br />
limite delle sue capacità: ogni anno infatti<br />
il suo fabbisogno in alloggi e locali<br />
commerciali aumenta.<br />
Nel quadro del Dharavi Rehabilitation<br />
Project, sui 200 ettari attualmente occupati<br />
dalla più vasta bidonville di tutta<br />
l’Asia saranno costruite delle palazzine<br />
residenziali e delle superfici commerciali.<br />
Il terreno è stato suddiviso in cinque<br />
parcelle che sono state attribuite a<br />
vari offerenti a fine gennaio.<br />
Tali aziende hanno dovuto impegnarsi<br />
a fornire agli abitanti dell’attuale<br />
bidonville degli alloggi e dei negozi<br />
decenti su una superficie di 3,4 mio. di<br />
metri quadrati.<br />
Il vecchio complesso di Bandar-Kurla,<br />
uno dei principali centri d’affari di<br />
Mumbai, conta tra i terreni più cari<br />
di tutto il Paese. Conformemente al<br />
piano urbanistico, può essere utilizzato<br />
all’85% per degli edifici residenziali<br />
e degli uffici. I rimanenti 15% sono<br />
riservati a strutture pubbliche (parcheggi,<br />
parchi gioco, ospedali). Si sta<br />
studiando anche la creazione di una<br />
zona economica speciale.<br />
Il secondo progetto porta sulla riconversione<br />
di una bidonville sita in<br />
prossimità dell’aeroporto di Mumbai,<br />
su una superficie totale di 110 ettari, di<br />
cui 70 saranno utilizzati per estendere<br />
l’aeroporto. Gli altri 40 ettari accoglieranno<br />
installazioni aeroportuali, centri<br />
commerciali, alberghi e uffici.<br />
Diversi link e documenti utili sono<br />
disponibili su www3.osec.ch/sbhindia<br />
> Opportunità d’affari<br />
Gli Stati Uniti aumentano la parte<br />
di bioetanolo nella benzina<br />
L’EPA, l’agenzia americana per la tutela<br />
ambientale ha comunicato ad inizio<br />
febbraio la decisione di modificare la<br />
norma sui biocarburanti (“Renewable<br />
Fuel Standard”), ossia di aumentare<br />
dal 4,66% al 7,76% la quota obbligatoria<br />
di carburante rinnovabile da<br />
aggiungere alla benzina.<br />
Questa norma introdotta lo scorso<br />
anno fissa la quota di bioetanolo contenuta<br />
nella benzina venduta su tutto il<br />
territorio, conformemente alle disposizioni<br />
previste nell’“Energy Independence<br />
and Security Act” (EISA), entrato<br />
in vigore a dicembre 2007.<br />
La proporzione di bioetanolo dovrebbe<br />
aumentare ogni anno finché la produzione<br />
di questo tipo di biocarburante<br />
raggiungerà i 36 miliardi di galloni<br />
(144 miliardi di litri) l’anno, ossia<br />
verosimilmente nel 2022. Attualmente,<br />
vengono prodotti circa 9 miliardi di<br />
galloni (36 miliardi di litri) l’anno.<br />
L’economia americana si sforza inoltre<br />
di sviluppare la produzione di etanolo<br />
a partire da biomasse cellulosiche<br />
(scarti del legno, rifiuti agricoli). La<br />
richiesta di impianti e di tecnologie in<br />
questo campo è in forte aumento.<br />
Il comunicato dell’Agenzia americana<br />
per la tutela ambientale EPA sul<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 26<br />
“Renewable Fuel Standard Programm”<br />
può essere consultato su www.epa.<br />
gov/otaq/renewablefuels/index.<br />
htm#regulations.1200<br />
Newsletter sui Giochi olimpici<br />
invernali Sochi 2014<br />
Sono iniziati i preparativi per le Olimpiadi<br />
invernali 2014 che si terranno<br />
a Sochi, in Russia, e sono previsti<br />
investimenti in particolare per quanto<br />
concerne la costruzione delle infrastrutture<br />
sportive e il miglioramento<br />
delle infrastrutture regionali. Numerose<br />
sono quindi le opportunità che si<br />
aprono alle aziende svizzere.<br />
Per informare regolarmente le PMI<br />
elvetiche, Osec e Swiss Business Hub<br />
Moscow hanno creato una “Sochi 2014<br />
Newsletter”.<br />
Il primo numero contiene indicazioni<br />
sulle manifestazioni organizzate a favore<br />
delle aziende interessate a prendere<br />
parte a dei contratti, informazioni sulle<br />
gare d’appalto nonché una panoramica<br />
dei principali progetti.<br />
La newsletter è disponibile in formato<br />
pdf su www3.osec.ch/Newsetter-01sochi2014pdf<br />
Studio di mercato - Tecniche<br />
ambientali in Messico<br />
In Messico sono numerose le opportunità<br />
che si offrono alle aziende svizzere<br />
attive nelle tecniche ambientali. L’Ambasciata<br />
svizzera a Città del Messico ha<br />
quindi effettuato uno studio di mercato<br />
che illustra le potenzialità di questo Paese<br />
con oltre 100 milioni di abitanti.<br />
Esso può essere visionato su www3.<br />
osec.ch/laenderseite/mx > Indicatori<br />
economici.<br />
Osec<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35/37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
Commercio estero<br />
• dell’efficienza energetica;<br />
• delle nuove tecnologie per il “Made<br />
in Italy”;<br />
• della mobilità sostenibile;<br />
• delle nuove tecnologie della vita;<br />
• delle tecnologie innovative per i beni<br />
e le attività culturali e turistiche.<br />
I primi bandi sono stati emanati il<br />
4 marzo per il settore dell’efficienza<br />
energetica, mentre il 17 marzo saranno<br />
emanati i bandi per le nuove tecnologie<br />
per il “Made in Italy”.<br />
L’investimento previsto nell’area dell’efficienza<br />
energetica è di 250 milioni di<br />
euro (di cui 50 milioni andranno a<br />
progetti nel sud del Paese). L’area delle<br />
nuove tecnologie per il “Made in Italy”<br />
sarà dotata di 230 milioni di euro, di<br />
cui 50 milioni saranno attribuiti a progetti<br />
nel Meridione.<br />
I bandi relativi ai settori della mobilità<br />
sostenibile, delle nuove tecnologie della<br />
vita e delle tecnologie innovative per<br />
i beni e le attività culturali e turistiche<br />
saranno invece pubblicati il 31 marzo.<br />
Ogni settore dispone di 230 milioni di<br />
euro di cui 50 miliardi destinati al sud<br />
del Paese.<br />
Il programma “Industria 2015” è finanziato<br />
dal fondo per la competitività,<br />
ma anche le regioni sono invitate a<br />
partecipare al finanziamento. Il totale<br />
degli investimenti è stimato a 4 miliardi<br />
di euro.<br />
Una sintesi di “Industria 2015” è disponibile<br />
online su www.attivitaproduttive.gov.it/pdf_upload/documenti/<br />
phpGdQuiw.pdf<br />
Grandi opere di costruzione a<br />
Mumbai<br />
Mumbai ha appena dato il via a due<br />
ambiziosi progetti di costruzione volti<br />
a sostituire le attuali bidonville. Gli abitanti<br />
potranno accedervi entro il 2014.<br />
La metropoli economica indiana è al<br />
limite delle sue capacità: ogni anno infatti<br />
il suo fabbisogno in alloggi e locali<br />
commerciali aumenta.<br />
Nel quadro del Dharavi Rehabilitation<br />
Project, sui 200 ettari attualmente occupati<br />
dalla più vasta bidonville di tutta<br />
l’Asia saranno costruite delle palazzine<br />
residenziali e delle superfici commerciali.<br />
Il terreno è stato suddiviso in cinque<br />
parcelle che sono state attribuite a<br />
vari offerenti a fine gennaio.<br />
Tali aziende hanno dovuto impegnarsi<br />
a fornire agli abitanti dell’attuale<br />
bidonville degli alloggi e dei negozi<br />
decenti su una superficie di 3,4 mio. di<br />
metri quadrati.<br />
Il vecchio complesso di Bandar-Kurla,<br />
uno dei principali centri d’affari di<br />
Mumbai, conta tra i terreni più cari<br />
di tutto il Paese. Conformemente al<br />
piano urbanistico, può essere utilizzato<br />
all’85% per degli edifici residenziali<br />
e degli uffici. I rimanenti 15% sono<br />
riservati a strutture pubbliche (parcheggi,<br />
parchi gioco, ospedali). Si sta<br />
studiando anche la creazione di una<br />
zona economica speciale.<br />
Il secondo progetto porta sulla riconversione<br />
di una bidonville sita in<br />
prossimità dell’aeroporto di Mumbai,<br />
su una superficie totale di 110 ettari, di<br />
cui 70 saranno utilizzati per estendere<br />
l’aeroporto. Gli altri 40 ettari accoglieranno<br />
installazioni aeroportuali, centri<br />
commerciali, alberghi e uffici.<br />
Diversi link e documenti utili sono<br />
disponibili su www3.osec.ch/sbhindia<br />
> Opportunità d’affari<br />
Gli Stati Uniti aumentano la parte<br />
di bioetanolo nella benzina<br />
L’EPA, l’agenzia americana per la tutela<br />
ambientale ha comunicato ad inizio<br />
febbraio la decisione di modificare la<br />
norma sui biocarburanti (“Renewable<br />
Fuel Standard”), ossia di aumentare<br />
dal 4,66% al 7,76% la quota obbligatoria<br />
di carburante rinnovabile da<br />
aggiungere alla benzina.<br />
Questa norma introdotta lo scorso<br />
anno fissa la quota di bioetanolo contenuta<br />
nella benzina venduta su tutto il<br />
territorio, conformemente alle disposizioni<br />
previste nell’“Energy Independence<br />
and Security Act” (EISA), entrato<br />
in vigore a dicembre 2007.<br />
La proporzione di bioetanolo dovrebbe<br />
aumentare ogni anno finché la produzione<br />
di questo tipo di biocarburante<br />
raggiungerà i 36 miliardi di galloni<br />
(144 miliardi di litri) l’anno, ossia<br />
verosimilmente nel 2022. Attualmente,<br />
vengono prodotti circa 9 miliardi di<br />
galloni (36 miliardi di litri) l’anno.<br />
L’economia americana si sforza inoltre<br />
di sviluppare la produzione di etanolo<br />
a partire da biomasse cellulosiche<br />
(scarti del legno, rifiuti agricoli). La<br />
richiesta di impianti e di tecnologie in<br />
questo campo è in forte aumento.<br />
Il comunicato dell’Agenzia americana<br />
per la tutela ambientale EPA sul<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 26<br />
“Renewable Fuel Standard Programm”<br />
può essere consultato su www.epa.<br />
gov/otaq/renewablefuels/index.<br />
htm#regulations.1200<br />
Newsletter sui Giochi olimpici<br />
invernali Sochi 2014<br />
Sono iniziati i preparativi per le Olimpiadi<br />
invernali 2014 che si terranno<br />
a Sochi, in Russia, e sono previsti<br />
investimenti in particolare per quanto<br />
concerne la costruzione delle infrastrutture<br />
sportive e il miglioramento<br />
delle infrastrutture regionali. Numerose<br />
sono quindi le opportunità che si<br />
aprono alle aziende svizzere.<br />
Per informare regolarmente le PMI<br />
elvetiche, Osec e Swiss Business Hub<br />
Moscow hanno creato una “Sochi 2014<br />
Newsletter”.<br />
Il primo numero contiene indicazioni<br />
sulle manifestazioni organizzate a favore<br />
delle aziende interessate a prendere<br />
parte a dei contratti, informazioni sulle<br />
gare d’appalto nonché una panoramica<br />
dei principali progetti.<br />
La newsletter è disponibile in formato<br />
pdf su www3.osec.ch/Newsetter-01sochi2014pdf<br />
Studio di mercato - Tecniche<br />
ambientali in Messico<br />
In Messico sono numerose le opportunità<br />
che si offrono alle aziende svizzere<br />
attive nelle tecniche ambientali. L’Ambasciata<br />
svizzera a Città del Messico ha<br />
quindi effettuato uno studio di mercato<br />
che illustra le potenzialità di questo Paese<br />
con oltre 100 milioni di abitanti.<br />
Esso può essere visionato su www3.<br />
osec.ch/laenderseite/mx > Indicatori<br />
economici.<br />
Osec<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399<br />
CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35/37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
Attualità<br />
Occidente verso la Cina<br />
Cos’è oggi la Cina? Un drago rosso<br />
dentro le cui fauci l’Occidente<br />
sarà presto ingoiato? Un immenso<br />
“far west” orientale da colonizzare ad<br />
opera delle imprese europee ed americane?<br />
Un magma capital comunista privo<br />
di diritti umani e detonatore pronto<br />
a far esplodere i consumi energetici ed<br />
alimentari? Forse nella Cina di oggi si<br />
può trovare un po’ di tutto questo, ma<br />
sarebbe ingenuo e ingiusto tentare di incasellare<br />
la complessità di questo Paese<br />
nell’illusione di una rapida sintesi. La<br />
Cina è l’erede di una cultura antichissima<br />
e oggi una realtà che, dopo decenni<br />
di isolamento, guarda all’Occidente con<br />
grandi speranze.<br />
Il suo fermento economico e commerciale<br />
e il moto di trasformazione sociale<br />
in atto sono senza eguali al mondo;<br />
essi costituiscono un fenomeno con cui<br />
l’Europa, e in particolare la Svizzera per<br />
la sua tradizione di amicizia verso la<br />
Cina, dovranno sempre più confrontarsi.<br />
Da diversi anni sono sorte in Svizzera<br />
iniziative volte a sviluppare relazioni<br />
economiche, turistiche e culturali con<br />
la Cina; iniziative di grande lungimiranza,<br />
ma che spesso vengono trascurate<br />
o sommerse dal succedersi dei fatti di<br />
cronaca.<br />
Ecco perché la Biblioteca cantonale di<br />
Lugano, in collaborazione con la Scuola<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 28<br />
Trattato di amicizia tra la Svizzera e la Cina, 1918. Esposto per la prima volta nella mostra allestita alla<br />
Biblioteca Cantonale di Lugano e pubblicato integralmente nel volume “Occidente verso la Cina”<br />
Universitaria Professionale della Svizzera<br />
Italiana (SUPSI) e la Città di Lugano,<br />
si è sforzata di creare, con una mostra e<br />
una pubblicazione, una piattaforma per<br />
conoscere le principali questioni riguardanti<br />
i rapporti tra la Cina e l’Occidente,<br />
presentando in particolare i passi più significativi<br />
attuati oggi dal <strong>Ti</strong>cino in questa<br />
direzione. La mostra parte da antichi<br />
libri cinesi del ‘600, passa attraverso<br />
documenti degli archivi svizzeri per indagare<br />
le relazioni tra la Confederazione<br />
elvetica e la Cina, giungendo infine a<br />
presentare le esperienze di enti quali la<br />
Città di Lugano, la SUPSI, l’USI.<br />
Per trattare in modo più approfondito<br />
i temi della mostra, è stato pubblicato<br />
il volume Occidente verso la Cina, a<br />
cura di Gerardo Rigozzi, Pier Francesco<br />
Fumagalli e Luca Saltini (ELR Edizioni<br />
Le Ricerche – Biblioteca cantonale di<br />
Lugano, Losone <strong>2008</strong>), in cui diversi<br />
esperti o persone attive oggi sul fronte<br />
cinese hanno potuto fare il punto della<br />
situazione, aprire delle finestre sulle<br />
varie problematiche del passato e del<br />
presente in modo da offrire al lettore -<br />
senza pretesa di completezza - una ricca<br />
trattazione della storia cinese dall’antichità<br />
ad oggi, e un importante approfon-<br />
dimento sulle relazioni tra la Svizzera e<br />
il Paese di Mezzo.<br />
Il 5 aprile scorso presso la Sala<br />
Tami della Biblioteca cantonale di<br />
Lugano è stata inaugurata la mostra<br />
“Occidente verso la Cina” che<br />
resterà aperta fino al 25 maggio<br />
<strong>2008</strong>, negli spazi della Biblioteca;<br />
con orari d’apertura secondo il<br />
normale orario della Biblioteca.<br />
Nel corso della mostra avranno luogo le<br />
conferenze di: Stefano Cammelli “Sono<br />
solo riformatori agrari” (10 aprile) e<br />
di Michela Fontana “Matteo Ricci, 1°<br />
mediatore culturale tra Cina e Europa”<br />
(6 maggio).<br />
Per maggiori informazioni:<br />
Biblioteca cantonale di Lugano<br />
Viale Carlo Cattaneo 6<br />
6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 815 46 11<br />
Fax +41 91 815 46 19<br />
bclu-segr.sbt@ti.ch<br />
www.sbt.ti.ch/bclugano<br />
Orari d’apertura<br />
Lu 13.00 – 18.30<br />
Ma – Ve 9.00 – 18.30<br />
Sa 9.00 – 16.00
29 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
Attualità<br />
Buon andamento di Migros <strong>Ti</strong>cino nel 2007<br />
Comunicato stampa<br />
Il 2007 verrà ricordato da Migros<br />
<strong>Ti</strong>cino come un anno di successo. È<br />
infatti stato possibile ottenere risultati<br />
positivi in tutti i settori di attività e chiudere<br />
il 2007 con una cifra d’affari netta<br />
di 547,1 milioni di franchi, in aumento<br />
di 18,5 milioni di franchi, pari al 3,5%,<br />
rispetto all’anno precedente, nonostante<br />
prezzi di vendita in calo.<br />
Allo sviluppo favorevole hanno contribuito,<br />
oltre che l’impatto positivo degli<br />
investimenti realizzati negli ultimi anni<br />
per espandere e modernizzare la rete<br />
di vendita, pure le condizioni quadro<br />
particolarmente favorevoli. Queste sono<br />
state caratterizzate da una congiuntura<br />
al rialzo con conseguente forte propensione<br />
ai consumi e dal rafforzamento<br />
dell’euro rispetto al franco svizzero, che<br />
ha ulteriormente ridotto il flusso di clienti<br />
ticinesi verso l’Italia e promosso il ritorno<br />
di clienti italiani in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Nel comparto commerciale, da segnalare<br />
il completamento della ristrutturazione del<br />
centro a S. Antonino, uno tra i più importanti<br />
punti di vendita Migros nella Svizzera<br />
italiana, e lo sviluppo positivo delle linee di<br />
prodotto più profilate (Sélection, I Nostrani<br />
del <strong>Ti</strong>cino, Engagement, Actilife, ecc.).<br />
Buona anche l’evoluzione delle attività<br />
non commerciali: la Scuola Club ha registrato<br />
una crescita del 5% delle ore di<br />
frequenza, rafforzando ulteriormente la<br />
sua posizione nel settore della formazione<br />
degli adulti, mentre Azione ha mantenuto<br />
essenzialmente invariato l’importante<br />
base di lettori (114’000 unità).<br />
Per il <strong>2008</strong> l’azienda prevede uno sviluppo<br />
in linea con il 2007, malgrado un rallentamento<br />
congiunturale, per altro non<br />
ancora riscontrato a fine febbraio. Per gli<br />
anni successivi si prevede una situazione<br />
di mercato decisamente più competitiva<br />
con l’apertura di una ventina di nuovi<br />
supermercati sul territorio ticinese.<br />
La cooperativa si prepara da anni a<br />
questa nuova situazione migliorando<br />
l’offerta, sviluppando e rinnovando le<br />
proprie infrastrutture e formando i propri<br />
collaboratori, investendo quindi nel<br />
futuro con l’obiettivo di mantenere il<br />
ruolo di azienda che opera “in <strong>Ti</strong>cino per<br />
il <strong>Ti</strong>cino”.<br />
I nuovi prodotti della linea “I nostrani del <strong>Ti</strong>cino”<br />
IN BREVE<br />
Migros <strong>Ti</strong>cino SA<br />
Settore: vendita/grande distribuzione<br />
Direttore: Ing. Lorenzo Emma<br />
Proprietari: 85’000 soci residenti<br />
nella Svizzera Italiana<br />
numero di dipendenti: 2’000, di<br />
cui 45 apprendisti<br />
Clienti: 58’000/giorno nei negozi;<br />
100’000/anno a corsi e spettacoli;<br />
114’000 lettori di “Azione”<br />
Partner locali: 200 fornitori<br />
di merce e servizi<br />
Web site: www.migros.ch
Eventi<br />
Il clima degli investimenti<br />
nella Repubblica Ceca<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 30<br />
Mercoledì 23 aprile <strong>2008</strong>, ore 15.00, presso la Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Corso Elvezia 16, 6° piano, Lugano<br />
organizzato da:<br />
Ambasciata della Repubblica<br />
Ceca in Svizzera<br />
in collaborazione con:<br />
Il programma della manifestazione prevede:<br />
15.00 Apertura e saluto di benvenuto<br />
Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
15.10 Saluto di benvenuto del nuovo Ambasciatore della Repubblica Ceca in Svizzera, S.E. Boris Lazar<br />
15.20 Situazione economica della Repubblica Ceca<br />
Radoslav Klepáč, Consigliere commerciale dell’Ambasciata della Repubblica Ceca in Svizzera<br />
15.40 Clima degli investimenti nella Repubblica Ceca<br />
Eva Bernardová, Responsabile per la Germania del Sud, la Svizzera e l’Austria, CzechInvest<br />
16.10 Pausa caffè<br />
16.25 Aspetti giuridici degli investimenti nella Repubblica Ceca<br />
Mischa Mensik, Studio legale e notarile RHM, Meggen<br />
16.45 Esperienze pratiche e possibilità di collaborazione:<br />
• Investitori svizzeri nella Repubblica Ceca<br />
vetropack (AG), produttore di vetro<br />
• Nuove tendenze nell’industria del tessile e dell’abbigliamento della Repubblica Ceca<br />
Associazione tessile della Repubblica Ceca<br />
• La tradizione ceca della costruzione di macchinari<br />
Zetor Brno, produttore di trattori<br />
17.50 Saluto finale<br />
Jean-Antoine Wild, Responsabile Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
18.00 Ricco aperitivo<br />
La manifestazione si terrà in lingua italiana e inglese.<br />
Le iscrizioni sono aperte a tutti gli interessati. Per motivi organizzativi vi preghiamo di voler annunciare la vostra partecipazione,<br />
entro martedì 15 aprile <strong>2008</strong>.<br />
Altre informazioni: possono essere richieste alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12,<br />
gorica@cci.ch, www.cciati.ch.
31 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
Il 75° Congresso Nazionale<br />
della Federazione Svizzera<br />
degli Agenti Generali di<br />
Assicurazione<br />
L’evento della FSAGA si terrà a Lugano<br />
presso il Grand Hotel Eden il 16 maggio<br />
di Giordano Zeli, Presidente della FSAGA, Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
Il 16 maggio <strong>2008</strong> celebreremo e<br />
festeggeremo a Lugano il 75° della<br />
nostra Federazione.<br />
Sarà un momento importante per allestire<br />
un bilancio dell’attività della<br />
nostra associazione professionale, per<br />
lanciare uno sguardo al futuro, ma<br />
anche e soprattutto per chiederci quale<br />
ruolo hanno avuto e potranno ancora<br />
avere gli agenti generali nello sviluppo<br />
del mondo assicurativo svizzero.<br />
Gli scopi della nostra federazione sono<br />
stati e saranno sempre quelli di promuovere<br />
l’irreprensibilità nell’esercizio<br />
della nostra professione, di promuovere<br />
lo statuto e l’immagine dell’agente<br />
generale nei confronti delle compagnie<br />
di assicurazione, dei consumatori, delle<br />
altre organizzazioni professionali e<br />
economiche e dell’autorità.<br />
Per raggiungere i propri scopi la FSAGA<br />
favorisce e promuove attivamente la<br />
formazione professionale e la formazione<br />
continua interagendo con l’associazione<br />
da lei creata per la formazione<br />
nel campo assicurativo, l’AFA.<br />
Sostiene lo spirito di collegialità fra i<br />
suoi membri, lottando in particolare<br />
contro la concorrenza sleale, componendo<br />
i litigi tra i membri.<br />
Tratta le questioni inerenti la legislazione<br />
partecipando attivamente alle<br />
procedure di consultazione e si fa<br />
carico di svolgere attività di PR al fine<br />
di meglio far conoscere le tematiche<br />
assicurative.<br />
A Lugano avremo due momenti per<br />
affrontare quanto ci sta più a cuore.<br />
Il Congresso ordinario, la nostra<br />
assemblea plenaria alla quale possono<br />
partecipare tutti i membri appartenenti<br />
alla FSAGA, sarà la sede ideale per<br />
dibattere sull’importanza della nostra<br />
associazione.<br />
In quell’ambito verrà infatti stilato il<br />
bilancio d’attività e verranno fissati<br />
gli obbiettivi per il futuro. Inoltre verranno<br />
anche ammesse nuove sezioni<br />
regionali.<br />
La manifestazione pubblica si terrà<br />
venerdì 16 maggio alle 16.30 presso il<br />
Grand Hotel Eden di Paradiso, organizzata<br />
in collaborazione con la Camera<br />
di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del<br />
Cantone <strong>Ti</strong>cino, sotto il patrocinio<br />
del Consiglio di Stato del Cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino e della Città di Lugano, durante<br />
la quale verranno trattati temi di<br />
estrema attualità che toccano da vicino,<br />
non solo il mondo assicurativo, bensì<br />
Progetto3 21.2.<strong>2008</strong> 10:49 Pagina 1<br />
Eventi<br />
Giordano Zeli<br />
la nostra società tutta: la previdenza<br />
sociale e privata, da un lato, e i<br />
mutamenti climatici e le catastrofi<br />
naturali, dall’altro.<br />
Come conferenzieri avremo persone di<br />
tutto rilievo: il presidente dell’Associazione<br />
Svizzera d’Assicurazioni (ASA)<br />
Erich Walser, il direttore dell’ufficio<br />
Federale delle Assicurazioni Sociali<br />
Yves Rossier e la direttrice dell’ufficio<br />
Federale delle Assicurazioni<br />
Private Monica Mächler.<br />
Last, but not least avremo il grande<br />
piacere di aver come ospite d‘onore<br />
la Consigliera di Stato e Direttrice<br />
del Dipartimento Finanze ed Economia<br />
Laura Sadis.<br />
La manifestazione sarà aperta dal<br />
sindaco di Lugano Giorgio Giudici.<br />
Vi aspettiamo numerosissimi!<br />
TELESOCCORSO
Eventi<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 32<br />
Conferenza del Business Club<br />
Belgo-Luxemburgeois en Suisse - BLC<br />
Testi a cura di Gorica Veljkovic<br />
Il 21 maggio <strong>2008</strong> dalle 11.30 alle<br />
14.30, presso l’Hotel Coronado a<br />
Mendrisio si terrà la conferenza<br />
organizzata dal Business Club Belgo-<br />
Luxemburgeois en Suisse - BLC. Gli<br />
ospiti d’onore saranno gli Ambasciatori<br />
di Belgio e di Lussemburgo come pure<br />
l’Ambasciatore d’Italia.<br />
Il tema principale verterà sui trasporti<br />
combinati (strada-rotaia, ossia intermodale)<br />
e sarà approfondito dal Signor M.<br />
Eugenio Muzio, Presidente dell’Unione<br />
Internazionale delle Società di Trasporto<br />
Combinato Strada-Rotaia. Dopo la con-<br />
L’Ambasciatore di Romania,<br />
S.E. Ionel Nicu Sava, accolto alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
In data 27 febbraio <strong>2008</strong>, il neo designato Ambasciatore<br />
di Romania accreditato a Berna, S.E.<br />
Ionel Nicu Sava e la sua delegazione, si sono recati<br />
in visita alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> dove sono stati accolti dal Direttore<br />
Luca Albertoni, dal Direttore dell’AITI Sandro Lombardi<br />
e dal Responsabile OSEC Jean-Antoine Wild.<br />
Con l’adesione all’Unione Europea nel 2007, la Romania<br />
ha intensificato anche i rapporti con la Svizzera<br />
offrendo ai sempre più numerosi imprenditori degli<br />
orizzonti importanti di investimento nell’ambito economico<br />
e culturale. L’incontro è stata un’occasione<br />
significativa per tessere delle relazioni tra i due paesi,<br />
ponendo le basi per una futura proficua collaborazione.<br />
ferenza è prevista la visita al più grande<br />
centro europeo del trasferimento dei camion<br />
su rotaia di proprietà della società<br />
HUPAC SA a Busto Arsizio.<br />
In breve, la BLC ha lo scopo principale<br />
di favorire i contatti tra le istanze decisionali<br />
dei paesi in previsione dello sviluppo<br />
economico delle proprie imprese<br />
affiliate. Attraverso il suo segretariato<br />
e/o i suoi membri, la BLC è in particolare<br />
il partner per:<br />
• creare e/o insediare società;<br />
• ricercare partner industriali, finanziari<br />
e/o commerciali;<br />
• scegliere nuovi quadri e collaboratori;<br />
• concepire, stampare e/o tradurre i<br />
documenti commerciali;<br />
• organizzare seminari ed altre manifestazioni;<br />
• offrire la consulenza nei settori industriali,<br />
finanziari, giuridici, immobiliari.<br />
La BLC è certificata dalla Federazione<br />
delle Camere di commercio e dell’industria<br />
del Belgio e del Lussemburgo.<br />
Già sin d’ora siete tutti invitati a partecipare.<br />
Seguirà il programma dettagliato sul<br />
prossimo numero di <strong>Ti</strong>cino Business.<br />
La delegazione dell’Ambasciata di Romania a Berna: l’Ambasciatore S.E. Ionel Nicu<br />
Sava con la consorte Signora Dorina, il Console onorario a Lugano Signora Marinela<br />
Somazzi-Safta e il Primo Segretario per gli Affari Culturali Signora Mihaela Feher<br />
International Conference and Expo for Franchise<br />
A nome dell’Ambasciata del Regno dell’Arabia Saudita abbiamo il piacere di annunciare che la Camera di commercio e dell’industria di Riyad<br />
organizzerà dal 1° al 3 giugno <strong>2008</strong> il primo congresso mondiale dell’I.C.E.F. – International Conference and Expo for Franchise presso l’Hotel<br />
Al Faisaliah a Riyad.<br />
La conferenza e l’esposizione offriranno l’occasione per dibattere in merito alle sfide che gli investitori devono affrontare, valutare le differenti<br />
opportunità di investimento e i mezzi necessari per raggiungerli.<br />
Questi dibattiti saranno animati grazie alla partecipazione di importanti relatori a livello regionale e internazionale e si potrà contare sulla presenza<br />
di istituzioni e aziende locali ed internazionali specializzate nell’ambito del Franchising Commerciale.<br />
Cari imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, vi invitiamo a partecipare a questo importante appuntamento economico, per ulteriori informazioni<br />
potete visitare il sito: www.icef-ksa.com
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
Gruppo Cornèr Banca:<br />
ulteriore progresso dei risultati<br />
Comunicato stampa<br />
Il 56 mo esercizio del Gruppo Cornèr<br />
Banca, che ha sede e direzione<br />
generale a Lugano, si è chiuso lo<br />
scorso 31 dicembre con un risultato<br />
incoraggiante: l’utile netto è infatti salito<br />
dell’8,4%, attestandosi a 79,9 milioni di<br />
franchi.<br />
A determinare l’avanzamento dell’utile<br />
ha contribuito la positiva evoluzione dei<br />
ricavi, saliti del 3,5% a 321,4 milioni, per<br />
effetto soprattutto dell’incremento delle<br />
commissioni e del saldo da operazioni<br />
su interessi. Le diminuite esigenze di<br />
ammortamenti, accantonamenti e rettifiche<br />
di valore hanno inoltre permesso di<br />
assorbire parzialmente l’incremento dei<br />
costi, portando il risultato intermedio a<br />
92,4 milioni di franchi (+1,3%).<br />
L’organico del Gruppo è aumentato a<br />
766 collaboratori (753 nel 2006), di<br />
cui 64 attivi presso le affiliate estere. La<br />
conseguente maggiorazione delle spese<br />
per il personale è stata la causa principale<br />
dell’aumento dei costi d’esercizio,<br />
in progressione del 7% a 200 milioni di<br />
franchi, mentre le spese generali di gestione<br />
sono rimaste pressoché invariate.<br />
L’analisi della situazione patrimoniale<br />
pone in risalto la solidità dell’istituto. La<br />
somma di bilancio ha superato la soglia<br />
dei 5 miliardi di franchi (+ 5%) e i fondi<br />
propri sono pari a 678 milioni di franchi,<br />
il triplo di quanto prescritto dalla legge,<br />
nonostante la distribuzione, nel corso del<br />
2007, di dividendi ordinari e straordinari<br />
per complessivi 144 milioni di franchi.<br />
La tradizionale prudenza nella politica<br />
bancaria è risultata pagante durante le<br />
recenti turbolenze dei mercati finanziari<br />
dovute alla crisi dei “subprime” america-<br />
ni, non essendosi il Gruppo Cornèr mai<br />
esposto direttamente o indirettamente in<br />
questo o analoghi segmenti di mercato. Il<br />
portafoglio titoli del Gruppo è costituito<br />
unicamente da obbligazioni statali e di<br />
altri debitori di primaria qualità.<br />
Molto favorevole anche la progressione<br />
dei depositi della clientela, saliti del<br />
vdm pub 9.3.2007 14:40 Pagina 1<br />
5 anni di garanzia<br />
non si sciolgono al sole...<br />
Vita dei Soci<br />
15,9% a un totale di 3’109,7 milioni di<br />
franchi, mentre sono risultati stabili i<br />
crediti alla clientela.<br />
Per informazioni:<br />
Anna Russo, resp. PR<br />
Tel. +41 91 800 53 54<br />
Fax +41 91 800 43 03<br />
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La garanzia è un fatto incondizionato<br />
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modello, fisso o portatile, della sua<br />
vastissima gamma di climatizzatori.<br />
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il benessere resta.<br />
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Vita dei Soci<br />
La vita su misura<br />
grazie al lifestyle manager<br />
È nata una nuova figura professionale: il lifestyle manager. Ecco la novità<br />
per manager e professionisti di alto livello: c’è un consulente che vi<br />
affianca per tutte quelle incombenze di cui non volete e non avete il tempo<br />
di farvi carico, vi consiglia e svolge per voi tutte quelle mansioni che vi<br />
farebbero perdere tempo. Lifestyle Management & Consulting SA è quello<br />
che fa per voi<br />
di Lisa Pantini<br />
Persone indaffarate, oberate di<br />
lavoro, che viaggiano, si spostano<br />
da una parte all’altra<br />
del mondo, hanno un’ intensa vita<br />
sociale fatta da meetings, incontri<br />
con delegazioni, impegni e appuntamenti.<br />
Sono imprenditori e top<br />
manager. Per loro, la vita è piena di<br />
soddisfazioni, se non fosse per un<br />
unico piccolo neo, c’è comunque un<br />
lusso che faticano a permettersi: il<br />
tempo libero.<br />
La soluzione?<br />
Lifestyle Management & Consulting<br />
SA è una realtà aziendale basata a<br />
Lugano, dove da circa 7 anni opera<br />
con successo e con un incremento<br />
nel portfolio clienti.<br />
Un’attività innovativa, nata da una<br />
sana idea di colmare un gap tra le<br />
occupazioni di manager impegnati su<br />
più fronti nel loro quotidiano e le incombenze,<br />
spesso fastidiose, che incorrono<br />
quando vi sono cambiamenti<br />
a cui far fronte dovuti a spostamenti,<br />
traslochi e l’inizio di una vita in un<br />
nuovo Paese.<br />
Al giorno d’oggi cominciare una nuo-<br />
va attività lavorativa per un manager<br />
con famiglia è stressante: non<br />
si conosce la realtà del Paese, si<br />
necessitano visti, permessi, consigli<br />
per la scuola per i propri figli, dove<br />
affittare o acquistare una casa, come<br />
traslocare o dove acquistare mobilio,<br />
ecc. ecc..<br />
Piccoli problemi, certo, ma se c’è<br />
qualcuno che si prende la briga di<br />
ascoltare le nostre esigenze e ci assicura<br />
che troveremo tutto risolto, noi<br />
possiamo dedicare il nostro tempo<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 34<br />
Fabrizio Corrente<br />
preziosissimo ad altre attività molto<br />
più piacevoli ed interessanti.<br />
Una ricerca svolta da Reuters negli<br />
scorsi anni, ha dimostrato come<br />
gli impiegati spendono fino al 10%<br />
del loro tempo lavorativo giornaliero<br />
nella gestione di affari personali. Il<br />
lifestyle manager si occuperà di tutto<br />
ciò.<br />
Il numero di manager e dirigenti che<br />
si spostano spesso per lavoro è divenuto<br />
più frequente, dato il mondo<br />
sempre in movimento. Anche in <strong>Ti</strong>cino,<br />
con l’insediamento, soprattutto<br />
negli ultimi anni, di molte aziende internazionali,<br />
si fa crescente il bisogno<br />
di esigenze specifiche da soddisfare.<br />
Fondata nel 2002 da Andrea Cameroni,<br />
ed ora gestita da Fabrizio Corrente<br />
e il suo gruppo di consulenti<br />
specializzati la Lifestyle Management<br />
& Consulting è un’azienda unica nel<br />
suo genere in Svizzera. Grazie ad una<br />
folta schiera di fornitori e consulenti,<br />
la società è in grado di trovare una<br />
soluzione a qualsiasi richiesta per i<br />
propri clienti, instaurando proficue<br />
collaborazioni anche internazionali
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
sia con clienti che con fornitori e<br />
partner.<br />
Le attività? Molteplici. Avrete sempre<br />
un lifestyle manager a vostra disposizione<br />
che vi seguirà per qualsiasi<br />
vostra richiesta. A vostra disposizione<br />
un call center che risponde volentieri<br />
alle vostre richieste al numero<br />
+41 91 921 00 27, e vi metterà in<br />
contatto in breve tempo con il vostro<br />
consulente, con il quale analizzerete<br />
le vostre specifiche richieste e troverete<br />
una soluzione costruttiva che vi<br />
soddisfi e vi appaghi.<br />
Lifestyle Management & Consulting<br />
opera poliedricamente, di seguito<br />
qualche esempio:<br />
• Assistenza per la ricerca della nuova<br />
casa : contatti con agenzie immobiliari<br />
esclusive, organizzazione<br />
del trasloco, richiesta di offerte e<br />
preventivi per riparazioni, ricerca<br />
subentranti, traduzioni;<br />
• Gestione della vita quotidiana sia lavorativa<br />
che familiare: cura di animali<br />
domestici (dog-sitter, ecc.),<br />
ricerca personale domestico, organizzazione<br />
e assistenza per party,<br />
anniversari, baby-sitting, referenze<br />
di scuole internazionali e locali;<br />
• Servizio di shopping e personal<br />
shopper: organizzazione di guide<br />
per uno shopping personalizzato,<br />
shopping di lusso; qualsiasi oggetto<br />
vi sarà portato direttamente in ufficio<br />
o a domicilio, regali aziendali;<br />
• Car Management: ricerca auto,<br />
vendita e noleggio nuovo e usato,<br />
test-drive, auto di lusso ricercate;<br />
• … e molto altro ancora.<br />
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Lifestyle Management &<br />
Consulting SA<br />
Settore: consulenza / servizi<br />
Direttore: Fabrizio Corrente<br />
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affidandovi agli specialisti di Lifestyle Management!<br />
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Vita dei Soci<br />
Adattamento di Lisa Pantini<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 36<br />
QualiSport: lo strumento gratuito<br />
che incrementa il valore delle società<br />
sportive analizzandone la gestione<br />
Presentato a Bellinzona alla fine di febbraio, si tratta di un innovativo strumento online per<br />
valutare e migliorare la qualità gestionale delle società sportive<br />
QualiSport è uno strumento online gratuito<br />
che permette ad ogni società sportiva,<br />
piccola o grande, di valutare il proprio<br />
operato e, grazie ai documenti didattici<br />
allegati, di colmare le proprie lacune e<br />
migliorare la gestione societaria.<br />
Dal serio e professionale lavoro di SRI<br />
Group, con il patrocinio del DECS e di<br />
Swiss Olympic e al sostegno di Banca-<br />
Stato, si è potuto sviluppare un nuovo<br />
metodo semplice, efficace ed oggettivo<br />
per analizzare la gestione delle società<br />
sportive.<br />
La società, infatti, dopo essersi registrata,<br />
accede ad un questionario di<br />
autovalutazione che verifica la situazione<br />
relativamente a tre aree tematiche: organizzazione/struttura,<br />
gestione e strategia.<br />
Al termine del formulario, QualiSport<br />
propone una valutazione sintetica ed una<br />
analitica che permette di evidenziare le<br />
aree in cui è necessario intervenire per<br />
migliorare la qualità gestionale. È Quali-<br />
Sport stesso a guidare la società in questa<br />
operazione, mettendo a disposizione<br />
il necessario materiale didattico che si<br />
compone di allegati teorici, checklists ed<br />
esempi pratici.<br />
QualiSport permette inoltre di presentare<br />
la propria società sportiva, aggiornare<br />
gli utenti sulle news e gli eventi che la<br />
riguardano.<br />
“QualiSport è una piattaforma dedicata<br />
alle società sportive – spiega Fabio Corti,<br />
direttore di SRI Group. Crediamo fortemente<br />
che questo strumento possa permettere<br />
alle nostre società di migliorarsi:<br />
ogni piccolo dettaglio rappresenta un<br />
passo avanti per incrementare la qualità<br />
nello sport”.<br />
Grazie al sostegno di BancaStato, Quali-<br />
Sport sarà accessibile gratuitamente a tutte<br />
le società sportive. Il progetto, inoltre,<br />
già da quest’anno verrà proposto nei cantoni<br />
di Neuchâtel e Zurigo. L’obiettivo è di<br />
diffonderlo nel 2009 a tutta la nazione.<br />
Ecco come si presenta l’home page www.qualisport.ch<br />
Ecco qualche dettaglio sul progetto<br />
Perché Qualisport?<br />
Al giorno d’oggi i fallimenti delle grandi<br />
società sportive, la concorrenza tra<br />
piccole e medie società nella ricerca di<br />
sponsorizzazioni, la difficoltà nel garantire<br />
il necessario cambio generazionale<br />
e nel trovare nuovi collaboratori e volontari<br />
e molti altri temi sono di stretta<br />
attualità per la realtà sportiva ticinese e<br />
non solo.
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
Queste considerazioni hanno spinto SRI<br />
Group, da sempre attiva nella consulenza<br />
aziendale, in particolare in campo<br />
sportivo, ad alcune analisi e riflessioni<br />
che hanno portato alla seguente conclusione:<br />
molti di questi problemi derivano<br />
da carenze gestionali, dalla mancanza di<br />
competenze manageriali da affiancare a<br />
quelle tecniche, dalla difficoltà di reperire<br />
informazioni e figure professionali<br />
che possano ampliare le vedute societarie<br />
ed integrarle con esigenze che non sono<br />
più solo tecniche/sportive ma anche, e<br />
sempre più, di tipo aziendale.<br />
Cos’è Qualisport?<br />
Qualisport è uno strumento online di<br />
valutazione della qualità gestionale delle<br />
federazioni e delle società sportive. È un<br />
metodo sviluppato da SRI Group SA con il<br />
patrocinio di Swiss Olympic e del DECS<br />
(Dipartimento dell’educazione, della cultura<br />
e dello sport). Grazie al sostegno<br />
di BancaStato Qualisport è gratuito.<br />
L’obiettivo di Qualisport è permettere la<br />
valutazione della propria società sportiva<br />
in modo da disporre di un’istantanea che<br />
analizzi la situazione, misuri il livello di<br />
gestione ed evidenzi i punti di forza e, soprattutto,<br />
di debolezza. Successivamente<br />
Qualisport fornisce il supporto didattico<br />
per intervenire sulle lacune e migliorane<br />
la gestione. Qualisport si compone di un<br />
questionario di valutazione suddiviso in<br />
3 aree tematiche: organizzazione/ struttura,<br />
gestione e strategia. Al termine del<br />
questionario è possibile analizzare la<br />
propria situazione societaria attraverso<br />
un report analitico e un report sintetico.<br />
Per ogni area d’intervento Qualisport<br />
mette a disposizione il materiale didattico<br />
necessario per approfondire l’argomento<br />
e fornire le competenze atte a migliorare<br />
l’aspetto critico. Questa documentazione<br />
si compone di allegati teorici, checklist<br />
ed esempi pratici.<br />
Su cosa si basa Qualisport?<br />
Il materiale didattico di Qualisport è<br />
estrapolato dal cd-rom e sito internet<br />
– webtool “Gestione di società sportiva<br />
– 1000 pratici aiuti per il lavoro di<br />
club” prodotto da Swiss Olympic Association<br />
in collaborazione con l’Università<br />
di Losanna e l’Università di Friborgo. In<br />
particolare il prodotto di Swiss Olympic<br />
è fondato sul “Freiburger Management<br />
Modell für Non-Profit Organisationen”<br />
concepito dall’Istituto per il management<br />
delle società dell’Università di Friborgo.<br />
Obiettivi/prospettive<br />
Qualisport è stato sviluppato anche in<br />
francese e tedesco e verrà diffuso nel corso<br />
del <strong>2008</strong> anche nel Canton Neuchâtel<br />
(da aprile <strong>2008</strong>) e Canton Zurigo. Dopo<br />
questa prima fase introduttiva nelle tre<br />
regioni linguistiche, il progetto si pone<br />
l’obiettivo di permettere l’accesso a Qualisport<br />
a livello svizzero a tutte le società<br />
sportive. Qualisport inoltre permetterà di<br />
disporre di una “fotografia” della situazione<br />
delle società sportive in <strong>Ti</strong>cino, a<br />
Neuchâtel e a Zurigo, di creare un canale<br />
diretto di comunicazione, di realizzare<br />
Vita dei Soci<br />
La pagina dell’inserimento dati per l’iscrizione<br />
Un esempio di report con i risultati<br />
un’analisi dei fabbisogni formativi e di<br />
studiare quindi soluzioni mirate a sostegno<br />
del mondo sportivo.<br />
Visitate QualiSport su www.qualisport.ch!<br />
Per maggiori informazioni:<br />
Team QualiSport<br />
SRI Group SA<br />
Piazza Indipendenza 3<br />
6830 Chiasso<br />
Tel. +41 91 695 38 80<br />
Fax +41 091 695 38 81<br />
info@qualisport.ch
Vita dei Soci<br />
di Lisa Pantini<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 38<br />
Melisa SA: libri, riviste e molto altro ancora<br />
Con l’apertura della libreria in Piazza Grande a Locarno, Melisa si conferma leader sul mercato<br />
ticinese, proseguendo una storia ben radicata nell’economia e nel mondo librario ticinese<br />
IL LIBRO, LA PASSIONE E LA<br />
COMPETENZA<br />
L’amore per i libri, per la lettura, per<br />
parole scritte in vari stili, su vari supporti<br />
fatti di vari componenti. Un libro è<br />
un’insieme di fogli stampati, rilegati, con<br />
una copertina accattivante. Non solo. Il<br />
“libro” deriva dal latino liber. Il vocabolo<br />
originariamente significava “corteccia”,<br />
ma visto che era un materiale usato per<br />
scrivere testi, poi nel tempo la parola<br />
ha assunto il significato di “opera letteraria”.<br />
Libri per l’infanzia, saggi, narrativa, romanzi,<br />
... Giochi di rime e filastrocche,<br />
storie ascoltate prima della buonanotte,<br />
avventure, fantasy, libri seri che fanno<br />
riflettere, libri da leggere in un parco<br />
d’estate, libri per sognare, libri provocatori<br />
che incidono sull’opinione pubblica,<br />
classici.<br />
Carta, testo, illustrazioni, carattere ti-<br />
La sede di Via Vegezzi 4 a Lugano<br />
pografico, stampa, rilegatura,… tutti<br />
processi che concorrono con pari importanza<br />
alla realizzazione del risultato<br />
finale, sia esso un semplice libretto o un<br />
pregiato libro.<br />
L’amore e la passione per la lettura hanno<br />
in sé quel “qualcosa di magico” che<br />
obbliga a scegliere, tra le infinite alternative,<br />
di leggere. A volte sono romanzi,<br />
a volte racconti di fantascienza, a volte<br />
confessioni di editori.
39 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
Melisa incarna questa passione che trasmette<br />
con vigore ai propri fedeli e nuovi<br />
clienti. Entrare in libreria è come affacciarsi<br />
su un nuovo mondo: fatto di sete di<br />
apprendere, di sognare, di conoscere.<br />
IL PROFILO AZIENDALE E LA NUOVA<br />
APERTURA A LOCARNO<br />
Correva l’anno 1939 quando Guglielmo<br />
Buzi e una schiera di italiani in <strong>Ti</strong>cino<br />
con il sostegno di intellettuali locali,<br />
decide di fondare una nuova libreria,<br />
che circa un anno dopo la creazione<br />
dell’azienda, Melisa si presenta in <strong>Ti</strong>cino<br />
distribuendo quotidiani italiani,<br />
quali “Corriere della sera” e “La Stampa”.<br />
Dal 1993 viene creato a Bedano il<br />
nuovo centro logistico per il magazzino<br />
dei libri e per la diffusione, la distribuzione<br />
e la resa della stampa. Nel 1994<br />
viene ristrutturata la sede di Lugano<br />
(Via Vegezzi 4).<br />
L’apertura a Grancia nel 2005, e la nuovissima<br />
libreria di Locarno, con oltre<br />
400 metri quadrati di superficie su tre<br />
piani, sono il coronamento di un’evoluzione<br />
aziendale che porta Melisa anche<br />
nel Sopraceneri. Non solo libreria con<br />
spazi dedicati anche ai ragazzi, ma anche<br />
cartoleria e sarà possibile trovarvi<br />
riviste e magazines di alto target che non<br />
sono sempre facilmente reperibili nelle<br />
edicole.<br />
Melisa vi aspetta dunque in Piazza Grande<br />
20 B. L’apertura è prevista per aprile<br />
<strong>2008</strong>.<br />
Oltre alla classica attività libraria –<br />
editoria in lingua italiana, francese,<br />
tedesca e inglese, ampio ventaglio di<br />
generi, che vanno dal best-seller al<br />
libro specialistico, dalla guida per le<br />
vacanze alle pubblicazioni dedicate alla<br />
prima infanzia, dal testo di studio<br />
all’editoria ticinese – Melisa si è da<br />
sempre occupata di distribuire libri,<br />
riviste e giornali stranieri in <strong>Ti</strong>cino e<br />
Svizzera: è il ruolo delle messaggerie.<br />
L’attività di messaggerie di libri italiani<br />
si è notevolmente sviluppata negli ultimi<br />
anni, consolidando ed espandendo<br />
i rapporti con le librerie della Svizzera<br />
interna interessate all’editoria italiana.<br />
Melisa ha inoltre stabilito con alcuni<br />
dei maggiori editori ticinesi un rapporto<br />
di distribuzione e rappresentanza<br />
sul territorio della Svizzera italiana.<br />
All’attività di grossista di libri la Melisa<br />
continua ad affiancare l’importazione e<br />
la distribuzione della stampa italiana e<br />
cantonale. Attualmente fornisce un migliaio<br />
di testate a più di 400 edicole.<br />
CLUB CARD PRIVATA E BUSINESS<br />
SOLUTION MELISA<br />
• CLuB CARD:<br />
La CLUB CARD MELISA è una carta<br />
fedeltà gratuita personalizzata per i<br />
clienti, con la quale è possibile, ad ogni<br />
acquisto, raccogliere punti. Melisa offre<br />
a tutti i suoi clienti lo sconto del<br />
10% al raggiungimento di 300 punti su<br />
tutti i prodotti di stampa (ad eccezione<br />
dei testi scolastici), oltre a molti altri<br />
vantaggi, tra cui promozioni speciali,<br />
abbonamenti a pubblicazioni e riviste<br />
con uno sconto diretto del 10% sulla<br />
fattura, un’informazione puntuale e<br />
precisa grazie alla newsletter perio-<br />
Vita dei Soci<br />
dica, ricevere comodamente a casa i<br />
cataloghi.<br />
• BuSInESS CARD<br />
La Business Card è specifica per i clienti<br />
commerciali che usufruiscono dei servizi<br />
Melisa come aziende o enti.<br />
La Direzione Melisa è disponibile a studiare<br />
offerte personalizzate per i clienti<br />
più fedeli, mettendo a disposizione pacchetti<br />
adattati alle esigenze del cliente.<br />
Per qualsiasi informazione<br />
potete contattare:<br />
Melisa SA<br />
Via Industrie 4<br />
6930 Bedano<br />
Tel. +41 91 936 61 61<br />
Fax +41 91 936 61 60<br />
melisa@melisa.ch<br />
www.melisa.ch<br />
e sicuramente passare in uno dei quattro<br />
punti vendita:<br />
Libreria Melisa Lugano, Via Vegezzi 4,<br />
6901 Lugano<br />
Libreria Melisa Grancia,<br />
Centro Lugano Sud, 6916 Grancia<br />
Libreria Melisa Locarno,<br />
Piazza Grande 20 B, 6600 Locarno<br />
Libreria Melisa Bedano,<br />
Via Industrie, 6930 Bedano<br />
IN BREVE<br />
Melisa SA<br />
Settore: commercio/librario/stampa<br />
Direttore: Mauro Consoli/<br />
Barbara Casarin<br />
numero di dipendenti: 52<br />
Punti vendita in <strong>Ti</strong>cino: 4<br />
(Lugano, Locarno, Grancia, Bedano)<br />
Web site: www.melisa.ch
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 40<br />
Pubblicata l’edizione <strong>2008</strong> dell’Annuario<br />
degli impresari costruttori ticinesi<br />
Comunicato stampa<br />
È<br />
disponibile l’edizione <strong>2008</strong><br />
dell’Annuario degli impresari costruttori<br />
ticinesi, edito da “Pubblicità<br />
Sacchi, Edizioni Tecniche &<br />
Commerciali” con sede a Manno. Il documento<br />
conferma anche quest’anno il<br />
suo tradizionale carattere istituzionale<br />
considerata la collaborazione, nella<br />
raccolta delle informazioni, del Dipartimento<br />
del territorio e della Società<br />
svizzera impresari costruttori Sezione<br />
<strong>Ti</strong>cino.<br />
L’apprezzata pubblicazione contiene i<br />
dati essenziali di tutte le ditte ticinesi<br />
attive nei settori dell’edilizia, del genio<br />
civile e dei lavori in sotterraneo che<br />
figurano regolarmente iscritte all’Albo<br />
cantonale delle imprese di costruzione.<br />
Questo Albo è stato creato conformemente<br />
alla “Legge sull’esercizio della<br />
professione di impresario costruttore<br />
(LEPIC)” così da poter verificare i<br />
requisiti tecnici dei responsabili delle<br />
varie ditte e il corretto versamento<br />
degli oneri sociali. Ricordiamo a<br />
tal proposito che, in <strong>Ti</strong>cino, tutte le<br />
opere da impresario costruttore<br />
che superano il limite soglia dei<br />
30’000.-- franchi possono essere<br />
eseguite esclusi-vamente da ditte<br />
iscritte all’Albo delle imprese;<br />
pena la sospensione dei lavori e relativa<br />
multa.<br />
L’Annuario appena pubblicato rappresenta<br />
pertanto un valido strumento di<br />
consultazione per verifiche da parte<br />
degli addetti ai lavori e dei committenti<br />
pubblici e privati. Il documento<br />
riporta inoltre i principali recapiti del<br />
Dipartimento del territorio, l’elenco<br />
delle imprese di costruzione associate<br />
alla Società svizzera impresari<br />
costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino oltre ad<br />
alcune importanti leggi e regolamenti<br />
di applicazione riguardanti il settore<br />
dell’edilizia.<br />
L’editore Fabio Sacchi con il Direttore della SSIC TI Edo Bobbià<br />
Negli scorsi giorni, l’Annuario è stato<br />
distribuito gratuitamente agli Enti pubblici,<br />
alle ditte dell’edilizia e agli studi<br />
tecnici.<br />
Chi fosse interessato a riceverne una<br />
copia può contattare il Segretariato<br />
della SSIC TI di Bellinzona (Tel. +41<br />
91 825 54 23).
4 – 8. 7. <strong>2008</strong><br />
Luglio, un<br />
nuovo appuntamento<br />
da<br />
non perdere!<br />
Per anticipare gli ordini del<br />
prossimo autunno – inverno.<br />
Design e Lifestyle, i punti di<br />
forza della manifestazione<br />
internazionale dedicata ai beni<br />
di consumo, che misurano<br />
le tendenze! Più iniziative contemporanee:<br />
Collectione,<br />
Young Living, Outdoor Living,<br />
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www.tendence.messefrankfurt.com<br />
info@ch.messefrankfurt.com<br />
Tel. 061 / 205 17 17
Formazione<br />
Le proposte<br />
formative<br />
della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Il telefono … la voce dell’azienda<br />
Lunedì 21 aprile <strong>2008</strong><br />
dalle 09.00 alle 17.00<br />
Relatore: Angelo Delsanto,<br />
consulente di organizzazione aziendale<br />
La vendita creativa<br />
Giovedì 8 maggio <strong>2008</strong><br />
dalle 09.00 alle 17.00<br />
Relatore: Renato De Rosa, matematico,<br />
consulente nelle tecniche<br />
di potenziamento della creatività del<br />
personale<br />
Approfondimenti HR<br />
26 maggio <strong>2008</strong>: Il 1° giorno di lavoro<br />
e le pratiche amministrative<br />
2 giugno <strong>2008</strong>: Fine del rapporto<br />
di lavoro<br />
Relatori: Domenico Basile, Specialista<br />
del personale e Carmen Fontana<br />
Maggi, Consulente e formatrice<br />
aziendale<br />
Inizieranno a settembre:<br />
Scuola per capi-azienda<br />
Durata: 2 anni<br />
<strong>Ti</strong>tolo: Capo-azienda nelle arti<br />
e mestieri<br />
Corso preparatorio all’esame professionale<br />
superiore per il diploma<br />
federale di Economista aziendale<br />
nelle arti e mestieri<br />
Durata: 1 anno<br />
<strong>Ti</strong>tolo: Economista aziendale nelle arti<br />
e mestieri diplomato<br />
Per ricevere il pieghevole con il programma<br />
o informazioni rivolgersi<br />
alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />
Per ulteriori informazioni sui corsi<br />
organizzati dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
Tel. +41 91 911 51 18,<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
corsi@cci.ch, www.cciati.ch<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 42<br />
Riaprono le iscrizioni<br />
per Capi azienda<br />
ed Economisti aziendali<br />
I nuovi corsi prenderanno avvio il prossimo settembre<br />
di Lisa Pantini<br />
Si riparte!<br />
Dal prossimo autunno inizieranno i nuovi cicli formativi offerti dalla<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> in collaborazione con l’Istituto svizzero per la formazione di<br />
capi-azienda nelle arti e mestieri (IFCAM):<br />
“Scuola per Capi-azienda nelle arti e mestieri” e “Corso Preparatorio<br />
all’esame professionale superiore per il diploma federale di<br />
Economista aziendale nelle arti e mestieri”.<br />
La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, già dal 1968, organizza in <strong>Ti</strong>cino, con il supporto dell’Istituto<br />
svizzero per la formazione di capi-azienda nelle arti e mestieri<br />
(IFCAM) con sede a Berna, corsi preparatori agli esami di Capoazienda<br />
nelle arti e mestieri, e dal 2000 propone anche il Corso Preparatorio<br />
all’esame professionale superiore per il diploma federale<br />
di Economista aziendale nelle arti e mestieri.<br />
Questi corsi vogliono fornire le basi per una completa formazione<br />
generale dei titolari e dirigenti d’impresa.<br />
Per conoscere i dettagli di questa offerta formativa vi invitiamo a<br />
leggere la tabella riassuntiva a lato.<br />
Per maggiori dettagli in merito alle modalità d’iscrizione e ai requisiti per<br />
essere ammessi ai corsi, vi invitiamo a contattarci!<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
IFCAM, Istituto svizzero per la formazione di capi-azienda nelle<br />
arti e mestieri<br />
Corso Elvezia 16<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 18<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
corsi@cci.ch<br />
www.cciati.ch
43 • <strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong><br />
Formazione<br />
Capo azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri<br />
Il corso aiuta l’imprenditore a sviluppare le sue capacità organizzative<br />
e ad applicare con maggior profitto le nuove nozioni<br />
acquisite all’interno della sua struttura.<br />
Questo percorso formativo comprende 440 ore lezioni, suddiviso<br />
su due anni. Il corso si svolge a Lugano presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>,<br />
sita in Corso Elvezia 16, nelle aule al 6° piano.<br />
Obiettivi:<br />
Questa formazione offre un’approfondita istruzione nella conduzione<br />
aziendale e conferma che il titolare di un’azienda è in grado<br />
di dirigere un’impresa rispondendo agli imperativi del mercato in<br />
continua evoluzione.<br />
Durata e sede del corso:<br />
Il corso comprende 320 ore di lezione, su un anno di frequenza,<br />
comincia a settembre e termina nel maggio dell’anno successivo.<br />
La sede del corso è la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, in Corso Elvezia 16 a Lugano.<br />
Programma generale delle lezioni:<br />
Gli insegnamenti, prodotti da docenti qualificati,<br />
Il corso comprende i seguenti contenuti:<br />
riguarderanno:<br />
- Principi fondamentali della gestione aziendale<br />
- Sviluppo delle proprie capacità di direzione<br />
- Gestione del personale<br />
- Aspetti dell’ambiente imprenditoriale<br />
- Gestione aziendale e approvvigionamento<br />
- Aspetti gestionali all’interno dell’azienda<br />
- Gestione aziendale e produzione<br />
- Organizzazione e comunicazione interna<br />
- Gestione aziendale e marketing<br />
- Gestione del personale<br />
- Gestione aziendale e amministrazione<br />
- Marketing<br />
- Tecniche e problemi contabili<br />
- Gestione finanziaria e controlling<br />
- Questioni economiche<br />
- Direzione strategica dell’azienda<br />
- Questioni giuridiche<br />
Esami:<br />
Sono previsti esami intermedi alla fine del primo anno ed La prima parte degli esami (scritti) si tiene a maggio, fa seguito<br />
esami finali al termine del corso.<br />
l’assegnazione di un lavoro di diploma da consegnare nel mese di<br />
agosto; mentre la seconda parte degli esami (orali e scritti), ha<br />
luogo nel mese di ottobre.<br />
Non sono previsti particolari selezioni per questo corso. Gli<br />
interessati sono invitati a compilare la cedola d’iscrizione, la<br />
Direzione del corso si riserva la facoltà di accettare l’iscrizione<br />
dopo un eventuale colloquio con il discente.<br />
l costo del corso ammonta a:<br />
associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
8’680 franchi<br />
Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
8’980 franchi<br />
Criteri d’ammissione:<br />
L’iscrizione avviene tramite il formulario ufficiale, ottenibile presso<br />
il segretariato della scuola. Alla domanda d’ammissione va allegata<br />
una copia del diploma di capo-azienda o di un diploma professionale<br />
superiore equipollente. Valutazione dell’accettazione da parte<br />
della Direzione del corso.<br />
Per iscriversi è presupposta una conoscenza delle materie insegnate<br />
durante il corso di capo-azienda.<br />
Costi e tasse d’esame:<br />
Il costo del corso ammonta a:<br />
associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
9’900 franchi<br />
Non associati alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
10’900 franchi<br />
La tassa d’esame di 590 franchi (per esami intermedi e finali) La tassa d’esame di 3’565 franchi non è inclusa.<br />
non è inclusa.<br />
<strong>Ti</strong>tolo di studio ottenuto:<br />
Capo-azienda nelle arti e mestieri Economista aziendale nelle arti e mestieri diplomato<br />
Prossimo ciclo formativo:<br />
settembre <strong>2008</strong> – giugno 2010 settembre <strong>2008</strong> – maggio 2009
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 44<br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Luigi Giacomini<br />
Laureato in Ingegneria<br />
Meccanica<br />
Anno di nascita 1958<br />
Cittadinanza italiana<br />
Gergana Zlatkova<br />
Laureata in Lettere e Filologia<br />
Italiana;<br />
Master in Scienze della Comunicazione,<br />
indirizzo Comunicazione<br />
istituzionale, istituzioni e<br />
organizzazioni internazionali<br />
Anno di nascita 1978<br />
Cittadinanza bulgara<br />
Valentina Boschi<br />
Laureata in Scienze della<br />
Comunicazione;<br />
Master in formazione presso<br />
l’USI di Lugano<br />
Anno di nascita 1983<br />
Cittadinanza italiana<br />
Kristine Mezecka<br />
Laureata in Economia e<br />
Commercio;<br />
Master in Economia e<br />
Management<br />
Anno di nascita 1977<br />
Permesso C<br />
Marcello Albano<br />
Maturità tecnica;<br />
Attestato federale di impiegato<br />
di vendita;<br />
Diploma federale di tecnico<br />
marketing presso la SUPSI<br />
Anno di nascita 1975<br />
Cittadinanza italiana<br />
Italiano: madrelingua<br />
Francese: discreto<br />
Tedesco: conoscenze<br />
di base<br />
Inglese: ottimo<br />
Portogh.: ottimo<br />
Spagnolo: molto buono<br />
Bulgaro: madrelingua<br />
Italiano: ottimo<br />
Francese: conoscenze<br />
di base<br />
Inglese: ottimo<br />
Spagnolo: conoscenze<br />
di base<br />
Russo: discreto<br />
Italiano: madrelingua<br />
Francese: buono<br />
Inglese: ottimo<br />
Spagnolo: discreto<br />
Russo: madrelingua<br />
Italiano: buono<br />
Francese: conoscenze<br />
di base<br />
Tedesco: conoscenze<br />
di base<br />
Inglese: buono<br />
Lettone: buono<br />
Italiano: madrelingua<br />
Tedesco: discreto<br />
Inglese: discreto<br />
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Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />
senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />
Via Oriani 119<br />
21100 Varese (VA)<br />
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Tel. +39 0332 226 822<br />
Mob. +39 335 770 7796<br />
milieu@tiomail.ch<br />
Via Nassa 64<br />
Lugano 6900<br />
Mob. +41 76 458 76 76<br />
gergana.zlatkova@lu.unisi.ch<br />
Via delle Aie 3a<br />
6900 Lugano<br />
Mob. +41 76 358 30 35<br />
boschiv@lu.unisi.ch<br />
Via Ceresio 7<br />
6900 Massagno<br />
Mob. +41 76 260 00 25<br />
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Fiere internazionali<br />
Tutti gli “SWISS Pavilions”: www.osec.ch/fiere<br />
Farnborough International Airshow<br />
<strong>2008</strong><br />
Farnborough (UK), 14-20 luglio <strong>2008</strong><br />
Il salone internazionale di Farnborough<br />
è il più grande del mondo nel settore<br />
dell’aviazione ed è pertanto una grande<br />
piattaforma di lancio globale per prodotti<br />
e servizi. Si svolge ogni due anni<br />
e nel 2006 vi avevano partecipato ben<br />
1’480 espositori da tutto il mondo. I<br />
visitatori erano stati oltre 250’000.<br />
Sin dal 1980 le aziende svizzere si presentano<br />
sotto il cappello di “Swiss Aerospace<br />
Group” e la loro partecipazione è<br />
organizzata da Swissmem.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.farnborough.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/farnborough_international_airshow_<strong>2008</strong><br />
Hong Kong International Medical &<br />
Health Care Fair <strong>2008</strong><br />
Hong Kong, 14-18 agosto <strong>2008</strong><br />
La HongKong International Medical- &<br />
Health Care Fair è alla sua terza edizione<br />
e costituisce il portale ideale per immettersi<br />
sul mercato cinese: la stessa città di<br />
Hong Kong, infatti, con i suoi 7 milioni<br />
di abitanti, offre un enorme potenziale.<br />
L’intero Paese conta 1,31 miliardi di<br />
abitanti e cresce rapidamente, assieme<br />
al fabbisogno in servizi legati nel settore<br />
“healthcare”.<br />
L’Osec allestisce uno “SWISS Pavilion” a<br />
questa importante fiera del settore delle<br />
tecniche mediche.<br />
Informazioni generali sulla fiera: http://<br />
hkmedicalhealthcarefair.tdctrade.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/hong_kong_international_medical__health_care_fair_<strong>2008</strong><br />
OEKOTECH <strong>2008</strong><br />
Budapest, 28-31 ottobre <strong>2008</strong><br />
In Ungheria, la protezione dell’ambiente<br />
e soprattutto il rispetto delle norme europee<br />
in materia richiedono investimenti<br />
importanti. Nella regione, ÖKOTECH è il<br />
principale salone annuale in materia di<br />
protezione ambientale e servizi comunali.<br />
Questo evento illustra l’importanza della<br />
cooperazione a livello internazionale per<br />
proteggere in modo efficace l’ambiente e<br />
propone agli espositori varie opportunità<br />
per incontrare i decision maker locali ed<br />
internazionali in materia ambientale.<br />
L’Osec allestirà uno “SWISS Pavilion”<br />
all’edizione <strong>2008</strong>, in collaborazione con<br />
l’Ambasciata svizzera a Budapest, la Camera<br />
di commercio Svizzera-Ungheria e<br />
l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM).<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.hungexpo.hu<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/oekotech_<strong>2008</strong>_<br />
The Big 5 Show <strong>2008</strong><br />
Dubai, 23-27 novembre <strong>2008</strong><br />
Il “Big 5 Show” che si tiene ogni anno<br />
a Dubai è il più grande salone della costruzione<br />
e dei settori connessi di tutta la<br />
regione del Golfo. L’edizione 2006 ha registrato<br />
cifre record: ben 2’158 espositori<br />
e più di 41’000 visitatori. La Svizzera era<br />
presente con uno “SWISS Pavilion” sotto<br />
l’egida del Business Network Switzerland,<br />
tra 26 padiglioni nazionali. Il vigore e la<br />
costanza della crescita negli Emirati Arabi<br />
Uniti garantiscono bisogni crescenti nella<br />
costruzione.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 4/<strong>2008</strong> • 46<br />
Approfittate di quest’occasione per presentare<br />
i vostri prodotti e servizi sullo<br />
“SWISS Pavilion” ad un pubblico di professionisti<br />
esigenti.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.thebig5exhibition.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www3.osec.ch/fiere/the_big_5_<br />
show_<strong>2008</strong><br />
Le fiere da non perdere!<br />
Hannover Messe<br />
Hannover, 21-25 aprile <strong>2008</strong><br />
www.hannovermesse.de<br />
Metalloobrabotka <strong>2008</strong><br />
Mosca, 26-31 maggio <strong>2008</strong><br />
www.metobr-expo.ru<br />
ILA <strong>2008</strong><br />
Berlino, 25 maggio-1 giugno <strong>2008</strong><br />
www.ila-berlin.de<br />
PLMA <strong>2008</strong><br />
Amsterdam, 27-28 maggio <strong>2008</strong><br />
www.plmainternational.com<br />
Nanotech <strong>2008</strong><br />
Boston (USA), 1-6 giugno <strong>2008</strong><br />
www.nanotech<strong>2008</strong>.com<br />
Hospitalar <strong>2008</strong><br />
São Paulo, 10-13 giugno <strong>2008</strong><br />
www.hospitalar.com<br />
BIO <strong>2008</strong> – Annual International<br />
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San Diego, 17-20 giugno <strong>2008</strong><br />
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News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Dicembre <strong>2008</strong><br />
cino Business<br />
Conferma della<br />
libera circolazione<br />
usiness<br />
ed estensione a<br />
Romania e Bulgaria<br />
Dopo l’idraulico<br />
polacco, il rom<br />
sporco, brutto e<br />
cattivo?<br />
Doris Leuthard:<br />
“Occorre confermare<br />
la via bilaterale”<br />
VOTAZIONe<br />
FEDERALe<br />
DELL’ 8 FEBBRAIO<br />
2009<br />
Copertina: Edimen - Agenzia Pubblicitaria - Lugano
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Sommario<br />
46 44<br />
33<br />
<strong>Ti</strong>cino Business<br />
cino Business<br />
News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Dicembre <strong>2008</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino Business<br />
o Business<br />
Conferma della<br />
libera circolazione<br />
ed estensione a<br />
Romania e Bulgaria<br />
Dopo l’idraulico<br />
polacco, il rom<br />
sporco, brutto e<br />
c a t t i vo?<br />
Doris Leuthard:<br />
“Occorre confermare<br />
la via bilaterale”<br />
Dicembre <strong>2008</strong><br />
Strong opinion 4 Oggi la cautela è un rischio<br />
Editoriale 5 Uniti per affrontare la bufera<br />
Contromano 6 Il revival dello statalismo rischia di uccidere l’economia<br />
Il Tema 8 Dopo l’idraulico polacco il rom sporco, brutto e cattivo?<br />
10 Votazione federale dell’8 febbraio 2009: la posta in gioco<br />
Ospite 12 Occorre confermare la via Mit: bilaterale<br />
14 Come lavorare oltre confine? Alleandosi con le imprese italiane<br />
Biblioteca liberale 17 Concertazione? Impariamo dalla Francia<br />
Attualità 19 Si fa largo in Svizzera il principio del Cassis di Digione<br />
Attualità 20 Conciliabilità del lavoro con la famiglia o viceversa?<br />
Attualità 22 La Giovane Camera Economica si presenta<br />
Attualità 23 Arcobaleno aziendale<br />
Attualità 24 “La forza del ben-essere in azienda”<br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 25 Cerca lavoro<br />
Osec 27 Commercio estero<br />
Fiere internazionali 31 I prossimi appuntamenti<br />
Formazione 32 Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
32 Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />
Vita dei Soci 33 Federcommercio<br />
Vita dei Soci 35 Darwin Airline SA<br />
Vita dei Soci 36 Les Ambassadeurs<br />
Vita dei Soci 38 Luisoni Consulenze Professionali SA<br />
Vita dei Soci 40 ICA - Istituto per la Creatività Applicata<br />
Vita dei Soci 42 Ghielmimport SA<br />
Vita dei Soci 44 Pharsana SA<br />
Vita dei Soci 46 Cinfis<br />
Vita dei Soci 47 Polus SA<br />
Vita dei Soci 48 Precicast SA<br />
Vita dei Soci 50 CCT SA<br />
Vita dei Soci 52 FPCE<br />
Vita dei Soci 53 Aqua Nostra Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
V O T A Z I O N e<br />
FEDERALe<br />
DELL’ 8 FEBBRAIO<br />
2009<br />
Dicembre <strong>2008</strong><br />
Copertina: Edimen - Agenzia Pubblicitaria - Lugano<br />
Impressum<br />
Editore:<br />
Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />
Redattrice responsabile:<br />
Lisa Pantini<br />
Comitato redazionale:<br />
Franco Ambrosetti, Luca Albertoni,<br />
Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Arianna<br />
Crivelli, Simona Morosini Marconi e<br />
Marco Passalia<br />
...und vielen<br />
anderen.<br />
Redazione:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />
Pubblicità:<br />
Pubblicità Sacchi, C.P. 558<br />
6928 Manno<br />
Tel. +41 91 600 20 70<br />
info@pubblicitasacchi.ch<br />
www.pubblicitasacchi.ch<br />
24<br />
20<br />
12<br />
Stampa:<br />
TBS, La Buona Stampa sa<br />
via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />
Diffusione:<br />
<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare:<br />
- CHF 50.- annuo<br />
- per i non soci<br />
CHF 70.- annuo (+ IVA)
Strong Opinion<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
4 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Oggi la cautela è un rischiO<br />
Non so se questo sia il momento giusto per<br />
trarre conclusioni e proporre misure per contrastare<br />
il ciclone finanziario che si è abbattuto<br />
sull’economia mondiale. Forse è ancora presto.<br />
Ma ci provo. All’inizio c’è lo scoppio fragoroso<br />
della bolla subprime negli USA. Preceduto da<br />
molteplici segnali di allarme lanciati anche da<br />
questo giornale. Come un’esplosione atomica,<br />
il fungo si espande a dismisura, il vento termico<br />
spazza via tutto ciò che trova sul suo cammino,<br />
mettendo in ginocchio la finanza mondiale aggredendo<br />
in seguito anche l’economia reale. Di<br />
bolle, scoppiare, ne avevamo già viste prima.<br />
Anzi, proprio le reazioni delle Banche centrali<br />
per contrastarle, ovvero l’immissione di grandi<br />
liquidità sui mercati finanziari, è considerata<br />
una concausa nella creazione di una bolla successiva<br />
e così di bolla in bolla. Fino ad oggi.<br />
La differenza, rispetto al passato, sta nelle dimensioni<br />
del disastro e quindi degli interventi<br />
galattici di migliaia di miliardi fin qui operati.<br />
Certo che se le politiche monetarie espansive<br />
succedutesi nelle varie crisi dagli anni Ottanta<br />
in poi sono veramente la causa di questa debacle,<br />
come sarà la prossima bolla? Il Big Bang?<br />
Ma battute a parte, constatiamo intanto che,<br />
in un ventennio, sono successi due fatti fondamentali:<br />
primo, l’economia si è finanziarizzata<br />
e, secondo, l’economia reale è andata sempre<br />
più staccandosi da quella finanziaria.<br />
Due mondi paralleli. Aziende che sulla carta valgono<br />
cifre esorbitanti ma falliscono miseramente,<br />
vedi Enron, Parmalat, o l’avventura Dot-com<br />
conclusasi bruciando miliardi in poco tempo.<br />
Mentre noi imprenditori fatturiamo, investiamo<br />
utili, promuoviamo ricerca e sviluppo, svolgiamo<br />
una funzione sociale creando ricchezza<br />
vera, nasce un mondo virtuale, popolato da finanzieri,<br />
revisori, controllori, agenzie di rating,<br />
authority tutti insieme abbagliati dalla speculazione,<br />
dimentichi di regole etiche e deontologia<br />
professionale, strapagati ma molto distratti,<br />
all’inseguimento del sogno impossibile degli alchimisti,<br />
la scoperta della pietra filosofale che<br />
tutto trasforma in oro. È un déjà vu che inizia<br />
con l’invenzione della moneta, si chiama euforia<br />
finanziaria e si fonda su tre elementi che sono:<br />
una bugia, la leva del debito e la brevità della<br />
memoria finanziaria. A ciò si aggiunge che oggi,<br />
in periodo di globalizzazione, l’effetto è amplificato<br />
enormemente, esce dai confini nazionali<br />
per abbracciare il mondo intero. Siccome la finanza<br />
è come l’acqua, serve a tutti, si interviene<br />
massicciamente per salvarla dal baratro che<br />
finirebbe per bloccare l’economia tutta. Ma av-<br />
viene qualcosa di inatteso: la crisi è tanto grave<br />
che gli effetti della medicina sono, per ora, poco<br />
visibili, l’economia non è solo in recessione; per<br />
dirla con Keynes, il cavallo non beve, siamo in<br />
uno stato che Paul Krugman (Nobel <strong>2008</strong>) definisce<br />
“depression economics”. Le solite regole<br />
(interventi di banche centrali) non valgono più,<br />
ci vuol altro.<br />
La disoccupazione aumenta, la domanda rallenta<br />
provocando ulteriore disoccupazione e altra<br />
riduzione della domanda in una spirale negativa.<br />
Mi riferisco al nostro Paese, dove a livello svizzero<br />
è possibile un ulteriore taglio dei tassi anche<br />
se ormai c’è poco spazio. Che fare?<br />
In primo luogo il Cantone deve trovare il coraggio<br />
di rinunciare al pareggio di bilancio, seppellendo<br />
la teoria della simmetria dei sacrifici. Il pareggio<br />
non è più una priorità, non si è fatto quando si<br />
poteva, ora è tardi, sarebbe pura incoscienza.<br />
La cautela è un rischio, aumenterebbe il trend al<br />
ribasso del ciclo economico. Invece, il Governo<br />
dovrebbe attuare concrete e urgenti misure di<br />
rilancio in settori produttivi come le infrastrutture<br />
necessarie e strategici come la formazione,<br />
la ricerca. Contemporaneamente dovrebbe incentivare<br />
il consumo con sgravi fiscali (che avvantaggiano<br />
sia domanda che offerta) o sussidi<br />
(che privilegiano solo la domanda). Una politica<br />
anticiclica di tipo keynesiano perché ci troviamo<br />
in una situazione simile a quella in cui i suoi insegnamenti<br />
furono applicati, negli anni Trenta.<br />
Forse stupirà che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> sostenga interventi<br />
statali ma solo dimenticando che Keynes era un<br />
liberale. Voleva che le sue misure fossero congiunturali<br />
quindi limitate nel tempo. Come dice<br />
il ministro Tremonti “il mercato se possibile, lo<br />
Stato se necessario”.<br />
Quando l’emergenza finisce, lo Stato dovrà tirare<br />
i remi in barca e lasciar agire il mercato: per<br />
evitare gli errori commessi negli anni Sessanta,<br />
quando le misure servirono a statalizzare parte<br />
dell’economia con i risultati che conosciamo.<br />
Forse non lo farà. Ma abbiamo scelta?<br />
Allora ritorneremo a preoccuparci del pareggio<br />
di bilancio e magari del freno alla spesa. Ma<br />
non ora. Questo è il tempo degli interventi statali<br />
per combattere disoccupazione, domanda<br />
calante, investimenti fermi. Non è un sconfitta<br />
del capitalismo.<br />
Nemmeno del mercato che come diceva l’economista<br />
Ruffolo ha i secoli contati. Ora lo Stato<br />
è necessario per dotarci di airbag finché l’emergenza<br />
sarà superata, e il mercato, magari con<br />
nuove regole nella finanza, sarà di nuovo possibile.
Editoriale<br />
di Luca Albertoni, Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
La gravissima crisi finanziaria esplosa negli<br />
ultimi mesi ha prodotto impressionanti<br />
effetti a catena che si sono succeduti con<br />
un’inedita velocità e hanno creato un profondo<br />
e pericoloso clima di incertezza, minando<br />
alla base la fiducia che è essenziale<br />
per il funzionamento del sistema economico<br />
liberale. Altrettanto inquietante è il fatto<br />
che, ad oggi, nessuno sa né può prevedere<br />
con certezza cosa accadrà nei prossimi<br />
mesi e questo non fa che alimentare ulteriormente<br />
la paura ed il suo effetto paralizzante.<br />
Deflazione, inflazione, recessione?<br />
Termini usati e forse a volte abusati, ma in<br />
realtà non sappiamo ancora quale malattia<br />
ci affliggerà né la sua gravità. Raffreddore<br />
o polmonite? Una settimana di degenza a<br />
letto oppure ricovero in ospedale per qualche<br />
mese? Di fatto è pertanto impossibile<br />
determinare quali possano essere le medicine<br />
da utilizzare per arginare o risolvere<br />
la patologia. In situazioni del genere è fondamentale<br />
riuscire a mantenere la calma<br />
ed una visione possibilmente oggettiva e<br />
razionale dei fatti, affinché non si scelgano<br />
medicine che si rivelino poi peggiori della<br />
malattia stessa. Bene ha fatto il Consiglio<br />
di Stato ticinese a creare una task-force<br />
che si chini sui problemi e cerchi di elaborare<br />
strategie per affrontare i momenti<br />
difficili, insieme alle associazioni economiche<br />
e ai sindacati. Speriamo che questo<br />
gremio possa effettivamente lavorare unito<br />
nell’interesse del Cantone, senza condizionamenti<br />
ideologici e pregiudizi di parte.<br />
La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, in quanto associazione-mantello<br />
dell’economia ticinese, è pronta ad assumersi<br />
le proprie responsabilità e a giocare<br />
la partita fino in fondo. Fondamentale è il<br />
supporto di tutte le associazioni legate alla<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, con le quali sono stati rafforzati i<br />
contatti durante l’anno che sta volgendo al<br />
termine e che sono una pedina fondamentale<br />
per esprimere le esigenze dell’economia.<br />
Altrettanto importante è la partecipazione<br />
di tutti i soci individuali, che invito a volerci<br />
trasmettere le loro preoccupazioni, proposte<br />
e critiche affinché la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> possa farsi<br />
uniti per affrOntare la bufera<br />
portavoce di un ampio ventaglio di sensibilità<br />
e realtà economiche. Tutto ciò servirà a<br />
fare da contraltare credibile a certe tentazioni<br />
della politica di voler inventare soluzioni<br />
rapide ed eclatanti, forse non inutili a<br />
breve ma ingestibili a lungo termine.<br />
In questo confuso contesto si inserirà la<br />
votazione dell’8 febbraio 2009 sulla libera<br />
circolazione delle persone prevista dagli<br />
accordi bilaterali fra Svizzera ed Unione<br />
Europea. Ho già affrontato l’argomento il<br />
mese scorso, ma l’importanza del tema<br />
impone qualche ulteriore riflessione. È<br />
fuori dubbio che gli Accordi Bilaterali sono<br />
stati fondamentali per la crescita della<br />
Svizzera negli ultimi anni ed è importante<br />
proseguire su questa strada, l’unica certa<br />
nei rapporti con il nostro più importante<br />
partner commerciale. È però pure evidente<br />
che, in un contesto di incertezza mondiale,<br />
caratterizzato da paure di ogni genere,<br />
anche i timori di molti ticinesi sugli effetti<br />
di tali accordi risultano amplificati. Proprio<br />
in situazioni del genere è però necessario<br />
dimostrare capacità di analisi razionale e<br />
coraggio, confermando una via bilaterale<br />
certo non priva di inconvenienti, ma che<br />
non ha alternative credibili.<br />
5
Contromano<br />
di Alessio del Grande<br />
6 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
il revival DellO statalismO<br />
rischia Di ucciDere l’ecOnOmia<br />
Nonostante i massicci interventi dei Governi per iniettare<br />
liquidità nelle banche, se non addirittura per nazionalizzarle,<br />
i mercati stentano a riprendersi. Le Borse<br />
delle principali piazze finanziarie sembrano poco incoraggiate<br />
dai risultati del G20 e dal frenetico attivismo<br />
degli Stati, che ormai fanno a gara nell’annunciare<br />
piani miliardari per attenuare l’impatto della recessione.<br />
Insomma, l’interventismo statale non ha riattivato<br />
quel circolo virtuoso della fiducia, capace di disinnescare<br />
definitivamente la mina dei subprime e rilanciare<br />
l’economia. Perché? Le ragioni sono tante. Le banche,<br />
innanzitutto, per paura di ulteriori e forti scompensi<br />
nei loro bilanci, continuano a trattenere liquidità invece<br />
di immetterla nel circuito economico, nonostante la<br />
riduzione dei tassi d’interesse abbia anche agevolato le<br />
transazioni del credito interbancario, ossia i soldi che<br />
le banche si prestano l’una con l’altra. Non si prestano<br />
capitali tra di loro, né li prestano all’economia per le<br />
attività produttive. C’è, poi, il fatto che la crisi dalla<br />
finanza si sta spostando ora sull’economia reale, investendo<br />
direttamente settori chiave della produzione<br />
industriale, come, ad esempio, le grandi aziende automobilistiche.<br />
Non da ultimo, c’è che di fronte a tanta<br />
incertezza, allo spettro della recessione - ingigantito<br />
dai media che in questi mesi hanno drammatizzato<br />
con toni apocalittici gli effetti della crisi - diminuiscono<br />
i consumi, cala cioè la domanda interna di beni e<br />
servizi, che assieme alle esportazioni, è il pilastro su<br />
cui si regge ogni sistema produttivo. Ma c’è anche<br />
dell’altro: mercati e Borse non si fidano degli interventi<br />
degli Stati. O meglio, temono le conseguenze future di<br />
questi interventi.<br />
Legittimamente ci si domanda: chi pagherà alla fine<br />
questi piani miliardari? I Governi e la politica, intervenuti<br />
così massicciamente nel sistema finanziario,<br />
sapranno poi ritirarsi in buon ordine, una volta che<br />
l’emergenza sarà superata? O, invece, ne approfitteranno<br />
per riaffermare il primato dello Stato sull’economia,<br />
con tutto quello che ne deriva?<br />
Scontata la risposta alla prima domanda: a pagare<br />
saranno prima o poi i cittadini. Con più tasse e imposte.<br />
Gli interventi finanziari per sostenere le banche<br />
rischiano, infatti, di dissestare i bilanci di molti Stati<br />
e di aumentare il loro debito pubblico. Guido Rossi, ex<br />
Presidente della Consob italiana, l’organo di vigilanza<br />
su Borsa e società, nonché giurista di fama, e studioso<br />
che non coltiva di certo simpatie liberiste, ha già lanciato<br />
l’allarme: possono saltare i vincoli di Maastricht su<br />
deficit e debito pubblico, e con essi anche la credibilità<br />
dell’euro. Non per nulla qualche Governo ha già insistito<br />
con Bruxelles per allentare questi vincoli e agevolare<br />
quei piani nazionali di salvataggio che, peraltro, sono<br />
del tutto incompatibili con i trattati europei. Inevitabile<br />
che sforati deficit e debito pubblico, i contribuenti siano<br />
chiamati alla cassa. Per la seconda e terza domanda<br />
va ricordato che, prima ancora dello scoppio della bolla<br />
dei subprime, in Europa erano ripresi a soffiare forte<br />
i venti dello statalismo. Il neogollismo del Presidente<br />
francese Sarkozy dai marcati accenti protezionistici,<br />
il dirigismo della Merkel in Germania e la parabola discendente<br />
del liberalismo berlusconiano in Italia, sono<br />
gli esempi più evidenti. Paradigmatico il caso dell’Italia<br />
dove il ministro Giulio Tremonti con le sue sfuriate<br />
contro quello che definisce il devastante “mercatismo”<br />
ha ridato lustro ai suoi trascorsi socialisti. Governi che<br />
si qualificavano come liberali sono passati, di emergenza<br />
in emergenza, dalla difesa dei principi fondanti<br />
di liberalismo, libertà e responsabilità, ad una politica<br />
fortemente incentrata sul binomio paura - protezione,<br />
ossia la ricetta migliore per spianare la strada ad un’invasività<br />
sempre maggiore dello Stato nell’economia e<br />
nella vita sociale. Troppo ottimistico credere che la<br />
politica, messo saldamente un piede nelle banche,<br />
abbandoni facilmente questa posizione di potere, con<br />
cui può non solo condizionare il sistema finanziario<br />
e produttivo, ma anche alimentare, in mille modi, il<br />
suo stesso potere. Ecco perché mercati e Borse non<br />
dimostrano eccessivi entusiasmi per gli interventi degli<br />
Stati, i quali più che fiducia pare abbiano seminato<br />
nuovi motivi di sfiducia. Per ridare rapidamente fiducia<br />
alla società e ai mercati, bisogna fare soprattutto una<br />
cosa: alleggerire la pressione fiscale sui cittadini per<br />
sostenere i loro redditi e il potere d’acquisto, e tagliare<br />
le tasse su lavoro e investimenti per le imprese.
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Brot und Spiele
Il tema<br />
di Alessio Del Grande<br />
DOpO l’iDraulicO pOlaccO<br />
il rOm spOrcO, bruttO e cattivO?<br />
Non si esaurisce mai l’infinita e tormentata storia<br />
degli accordi tra Svizzera e Unione Europea. A febbraio<br />
si tornerà ancora alle urne, questa volta per<br />
decidere sull’estensione della libera circolazione<br />
delle persone a Romania e Bulgaria.<br />
Scomparsa la sindrome dell’idraulico polacco, ecco<br />
i minacciosi spettri delle orde di zingari e famelici<br />
migranti dell’Est pronti ad invadere la Confederazione.<br />
Paure alimentate ad arte da campagne<br />
isolazioniste e nazionalistiche che sfruttano senza<br />
scrupoli tristi fatti di cronaca, che ben poco hanno,<br />
però, a che vedere con la libera circolazione<br />
delle persone, che fanno leva su talune disfunzioni,<br />
e indubbiamente ci sono, nei rapporti tra i Paesi<br />
europei e nelle relazioni della Svizzera con l’UE.<br />
Ma lo scopo di queste campagne è di far saltare<br />
l’intero impianto degli Accordi Bilaterali, rimetterli<br />
in discussione del tutto col voto dell’8 febbraio.<br />
Cosa ha guadagnato la Svizzera con gli Accordi<br />
Bilaterali<br />
È bene ricordare cosa significhi l’UE per la Svizzera.<br />
Oggi l’Unione Europea è il maggiore partner<br />
commerciale del nostro Paese. L’Unione dei 27<br />
Stati, quindi Romania e Bulgaria comprese, assorbe<br />
più del 60% delle esportazioni elvetiche e assicura<br />
l’80% del nostro import. Detto in altri termini<br />
senza questo scambio, in Svizzera si fermerebbero<br />
produzioni e consumi, e di conseguenza diminuirebbe<br />
pure drasticamente anche l’occupazione.<br />
Si dice che lo scambio commerciale ci sarebbe<br />
ugualmente, anche se non ci fossero gli Accordi<br />
Bilaterali. Certo, ma senza condizioni quadro stabili,<br />
sarebbe molto più difficoltoso per le imprese<br />
svizzere e, quindi, molto più costoso per tutto il Paese.<br />
Ma tra Confederazione e UE non si scambiano<br />
solo merci. Oggi vivono in Svizzera 800mila cittadini<br />
dell’Unione, mentre nei Paesi UE risiedono<br />
350mila svizzeri. Ragionando per proporzioni un<br />
piccolo Stato con sette milioni e mezzo di abitanti<br />
ha “esportato” più cittadini di quanto ne abbia<br />
accolti un colosso come l’Unione che di abitanti<br />
ne conta oltre 400 milioni. Ciò la dice lunga su<br />
come i processi d’integrazione reale sopravanzino<br />
i trattati diplomatici.<br />
8 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Come ha ricordato recentemente la Segreteria di<br />
Stato dell’economia, grazie agli accordi tra Berna<br />
e Bruxelles sulla libera circolazione, per la Svizzera<br />
si sono aperti nuovi mercati, il che ha permesso un<br />
aumento di almeno l’1% del nostro prodotto interno<br />
lordo, in soldoni fanno 4-5 miliardi di franchi.<br />
Senza questa apertura del mercato, ha sottolineato<br />
ancora la Seco, la Confederazione non avrebbe potuto<br />
creare 2’500 posti di lavoro in più nel 2005,<br />
mentre l’intesa per rimuovere gli ostacoli tecnici<br />
per il commercio ha permesso agli esportatori<br />
rossocrociati di ridurre i costi per una somma pari<br />
a 250-500 milioni di franchi all’anno. Nel settore<br />
agricolo le vendite della Svizzera nell’area UE<br />
sono raddoppiate, toccando i 4,6 miliardi e per<br />
i finanziamenti della ricerca, settore chiave dello<br />
sviluppo, riceviamo contributi maggiori di quanto<br />
versiamo per la partecipazione ai relativi programmi.<br />
L’accordo sui mercati pubblici, infine, offre alle<br />
nostre aziende l’accesso ad un mercato di 1'500<br />
miliardi di euro. Quelle della Seco, si dirà, sono<br />
i numeri della propaganda del Governo. Allora si<br />
tirino fuori altre cifre. Cosa che nessuno dal fronte<br />
degli oppositori ai Bilaterali ha ancora fatto. Periodicamente<br />
si è tirata invece fuori la paura per<br />
l’invasione di lavoratori stranieri e ora quella degli<br />
zingari delinquenti.<br />
Difficoltà e opportunità<br />
Certamente gli Accordi Bilaterali vanno ancora<br />
più perfezionati, soprattutto per quella che riguarda<br />
il rispetto della clausola della reciprocità,<br />
ad esempio, per l’accesso delle imprese svizzere<br />
agli appalti e ai cantieri nei Paesi dell’UE, come<br />
giustamente lamenta da tempo la Società Svizzera<br />
Impresari Costruttori - Sezione <strong>Ti</strong>cino (SSIC<br />
TI). Ma per rimuovere, o aggirare, questo ostacolo<br />
bisogna partire da quella che è la realtà odierna.<br />
Confederazione e Cantoni, e tra essi anche il <strong>Ti</strong>cino,<br />
hanno una legislazione più leggera e una<br />
burocrazia molto meno invasiva rispetto a taluni<br />
Paesi come Italia, Francia o Germania. In questi<br />
Stati è davvero difficile districarsi in una giungla di<br />
leggi e di uffici che si sovrappongono tra di loro, in<br />
un gioco complesso di competenze in cui a volte è
molto dura venirne a capo se non s’imbocca la corsia giusta.<br />
In attesa che la prevista reciprocità diventi effettiva, la migliore<br />
soluzione per le imprese svizzere e ticinesi che vogliono<br />
lavorare nell’UE è quella di consorziarsi con le aziende locali,<br />
che ben conoscono leggi, uffici e procedure burocratiche<br />
locali. Cosa ci guadagnano, si potrebbe domandare, le imprese<br />
di altri Paesi a lavorare assieme alle aziende svizzere?<br />
Ad aprire ad esse il loro mercato? Ci guadagnerebbero in<br />
professionalità, qualità del lavoro, affidabilità e rapidità di<br />
esecuzione, questi standard elvetici sono sempre e ovunque<br />
una garanzia. Dunque, avrebbero di che guadagnarci anche<br />
loro usando e vantando il marchio rossocrociato. È questa<br />
la strada tentata con successo da alcune industrie ticinesi<br />
in Italia. Da sole non sarebbero mai riuscite, o quantomeno<br />
sarebbe stato di sicuro molto più faticoso, aprirsi un varco<br />
su quel mercato. Per di più è proprio l’accessibilità ai grandi<br />
mercati dei diversi Stati che oggi impone una strategia di<br />
collaborazione con le imprese locali. Cooperazione che può<br />
anche garantire nel tempo un graduale radicamento e una<br />
sicura riconoscibilità, per le nostre aziende. Perciò, anche<br />
sotto questo profilo, nonostante le difficoltà attuali, abbiamo<br />
di che profittare largamente dai bilaterali.<br />
Un no pericoloso per il nostro Paese<br />
Così come avremo da guadagnare se non si chiudono le porte in<br />
faccia a Romania e Bulgaria. Due Stati che hanno certamente<br />
grossi problemi interni, corruzione, criminalità, sacche estese<br />
di povertà e disoccupazione. Difficoltà acuitesi nel passaggio<br />
dall’economia socialista a quella del libero mercato. Ma si<br />
tratta di due Paesi che si sono lasciati alle spalle il socialismo<br />
e che da anni ormai guardano all’Occidente per la loro crescita<br />
economica e sociale. Paesi che stanno imboccando la via<br />
dello sviluppo, che, perciò, possono offrire grandi opportunità<br />
anche alla nostra economia, sia per gli investimenti diretti che<br />
per l’export. Sarà proprio questa crescita, come è già accaduto<br />
con altre nazioni, e più recentemente con la Polonia e<br />
l’esercito d’idraulici che doveva invadere l’Europa, a frenare i<br />
flussi migratori. Nessuno ha voglia di emigrare quando in patria<br />
c’è lavoro e si vede il proprio Paese crescere e svilupparsi.<br />
Si teme per l’arrivo di rom e di bande di delinquenti? Ma questi,<br />
libera circolazione o no, arrivano ugualmente se decidono<br />
di arrivare. Il problema è semmai di polizia, dunque politico.<br />
È su questo aspetto che si deve concentrare l’attenzione dei<br />
Governi, compreso quello svizzero, poiché la grande e piccola<br />
criminalità da tempo ormai non conosce frontiere, per muoversi<br />
non aspetta di certo l’estensione della libera circolazione<br />
delle persone. Più che alle paure infondate, ingigantite da<br />
chi soffia su talune preoccupazioni legittime dei cittadini,<br />
quali la sicurezza, bisogna guardare ai fatti reali, ai vantaggi<br />
conseguiti dalla Svizzera fino adesso con i Bilaterali. Se a<br />
febbraio si voterà contro l’estensione della libera circolazione<br />
delle persone a Romania e Bulgaria, cadrà tutto l’edificio degli<br />
accordi tra il nostro Paese e l’UE. Difatti, se dovesse vincere<br />
il no, il Consiglio federale dovrà notificare, entro il 31 maggio,<br />
la disdetta dell’intesa. Sei mesi dopo con la libera circolazione<br />
cadranno pure gli altri sei accordi sottoscritti con Bruxelles.<br />
È questa la posta in gioco il prossimo 8 febbraio.<br />
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9
Il tema<br />
10 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
vOtaziOne feDerale Dell’8 febbraiO<br />
2009: la pOsta in giOcO<br />
Il popolo svizzero sarà chiamato ad esprimersi sul rinnovo<br />
dell’Accordo relativo alla libera circolazione delle persone fra<br />
Svizzera e Unione Europea e sull’estensione dell’accordo a<br />
Romania e Bulgaria, nuovi membri dell’UE dal 1° gennaio<br />
2007. Per l’economia svizzera questo rinnovo è di fondamentale<br />
importanza<br />
Dopo l’approvazione popolare del 21 maggio 2000, gli<br />
Accordi settoriali bilaterali I conclusi con l’UE sono entrati<br />
in vigore il 1° giugno 2002. Questi accordi, ad eccezione<br />
di quello sulla libera circolazione delle persone (ALC),<br />
sono stati estesi automaticamente anche ai dieci Stati<br />
che hanno aderito all’UE il 1° maggio 2004.<br />
Se entro il 31 maggio 2009 la Comunità Europea oppure<br />
la Svizzera non comunicheranno la decisione di rinunciare<br />
agli Accordi Bilaterali I, essi verranno prorogati a tempo<br />
indeterminato.<br />
I singoli Accordi dei Bilaterali I sono collegati sotto il profilo<br />
giuridico. Se un accordo viene disdetto o non viene<br />
rinnovato, gli altri accordi decadono automaticamente sei<br />
mesi dopo la notifica di tale decisione. Rifiutando il rinnovo<br />
dell’ALC, la Svizzera rischierebbe di compromettere<br />
l’intero pacchetto bilaterale. Inoltre l’UE non accetterebbe<br />
mai, nei confronti dei propri cittadini, una disparità di<br />
trattamento.<br />
I sette Accordi Bilaterali I<br />
• Trasporti terrestri<br />
L’Accordo bilaterale sui trasporti terrestri mirava ad<br />
adottare una politica dei trasporti coordinata nell’arco<br />
alpino, dando priorità al trasporto ferroviario (trasferimento<br />
del traffico). La Svizzera ha introdotto nel 2001<br />
la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni<br />
(TTPCP), i cui proventi contribuiscono a finanziare<br />
lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie in Svizzera.<br />
Accettando l’UE tale politica di trasferimento, quale<br />
contropartita la Svizzera ha accettato di autorizzare gli<br />
autocarri di 40 tonnellate a circolare sul suo territorio.<br />
• Trasporto aereo<br />
L’Accordo sul trasporto aereo disciplina, in base alla<br />
reciprocità, l'accesso delle compagnie aeree svizzere<br />
al mercato liberalizzato del trasporto aereo in Europa.<br />
Grazie alla concessione dei diritti di traffico e al divieto<br />
di discriminazione, le compagnie aeree svizzere<br />
sono equiparate alle loro concorrenti europee. Inoltre,<br />
possono in questo modo scegliere liberamente le destinazioni<br />
che hanno intenzione di collegare, determinare<br />
le tariffe che intendono praticare nonché i velivoli che<br />
decidono di utilizzare per determinati voli.<br />
• Agricoltura<br />
L’Accordo sul commercio di prodotti agricoli agevola<br />
gli scambi tra la Svizzera e l’UE dei prodotti derivanti<br />
dall’agricoltura. Esso non instaura il libero scambio<br />
bensì una liberalizzazione parziale del mercato agricolo<br />
attraverso l’abolizione di ostacoli tariffali e non tariffali<br />
al commercio di prodotti che presentano un interesse<br />
particolare sia per la Svizzera che per l’UE.<br />
Entrambe le parti accordano vicendevolmente delle<br />
concessioni tariffali (contingenti all’importazione e<br />
abolizione dei dazi doganali) principalmente nel comparto<br />
dei formaggi che, dal 1° luglio 2007, è stato<br />
completamente liberalizzato, nonché nel ramo dei prodotti<br />
ortofrutticoli e delle specialità a base di carne e<br />
di vino.<br />
Gli ostacoli non tariffali (o tecnici) al commercio –<br />
quali le prescrizioni sui prodotti o le disposizioni in<br />
materia di omologazione che possono differire da un<br />
Paese all’altro – sono aboliti tramite il riconoscimento<br />
reciproco dell’equivalenza delle rispettive disposizioni<br />
legislative e regolamentari.<br />
• Ostacoli tecnici al commercio<br />
L’Accordo sull’abolizione degli ostacoli tecnici al commercio<br />
prevede il riconoscimento reciproco degli esami<br />
di conformità per la maggior parte dei prodotti industriali.<br />
Tali esami permettono di stabilire se un prodotto<br />
rispetta le prescrizioni vigenti (ad esempio, in materia<br />
di salute dei consumatori) e quindi se soddisfa le condizioni<br />
richieste per essere immesso sul mercato. Nel<br />
caso in cui l’Accordo prevede l’equivalenza tra la normativa<br />
svizzera e quella comunitaria, basta un unico<br />
esame di conformità per ricevere l’autorizzazione alla<br />
commercializzazione di un prodotto, ciò che permette<br />
alle aziende svizzere di guadagnare tempo e denaro.<br />
• Appalti pubblici<br />
In base alle disposizioni dell’Organizzazione mondiale<br />
del commercio, gli acquisti di beni e forniture, di prestazioni<br />
di servizi, nonché i mandati per opere edili<br />
nell’ambito di commesse pubbliche devono essere oggetto<br />
di una gara d’appalto internazionale se superano<br />
un certo importo. Le regole dell’OMC si applicano agli<br />
acquisti di beni e forniture e alle offerte della Confede-
azione, dei Cantoni e di aziende pubbliche operanti nei<br />
settori della distribuzione dell'acqua potabile, dell’energia<br />
e dei trasporti. L’Accordo concluso tra la Svizzera<br />
e l’Unione Europea sugli appalti pubblici, estende il<br />
campo di applicazione delle regole dell’OMC. Queste<br />
si applicano anche alle offerte presentate da Regioni o<br />
Comuni alle imprese pubbliche e private che operano<br />
nei settori dei trasporti per ferrovia, della fornitura di<br />
gas e di energia termica, nonché alle aziende private<br />
concessionarie oppure che operano in base a diritti<br />
speciali o esclusivi nei settori dell’acqua, dell’elettricità<br />
o dei trasporti.<br />
• Ricerca<br />
Grazie a questo Accordo, i protagonisti attivi nel settore<br />
della ricerca (università, imprese, privati cittadini) sono<br />
considerati alla pari dei<br />
loro partner europei. Questo<br />
implica segnatamente<br />
che: i partner di progetti<br />
svizzeri sono finanziati direttamente<br />
dalla Commissione<br />
europea; i ricercatori<br />
elvetici possono elaborare<br />
progetti e assumerne la direzione<br />
nonché coordinarli;<br />
in compenso per avviare<br />
un progetto, essi debbono<br />
trovare due partner originari<br />
dell’UE, dello SEE o<br />
di altri Paesi associati; i<br />
ricercatori svizzeri possono<br />
accedere ai risultati di<br />
ricerca di altri progetti.<br />
• Libera circolazione delle<br />
persone<br />
L’Accordo sulla libera<br />
circolazione delle persone<br />
(ALCP) introduce<br />
progressivamente, tra la<br />
Svizzera e l’Unione europea,<br />
le disposizioni relative alla libera circolazione<br />
delle persone così come vengono attuate nell’UE. Agli<br />
Svizzeri e ai cittadini dell’UE viene quindi concesso<br />
il diritto di scegliere liberamente il Paese in cui lavorare<br />
e soggiornare. Ma per ottenere questo diritto<br />
essi debbono possedere un contratto di lavoro valido<br />
o svolgere un’attività indipendente oppure – se non<br />
esercitano un’attività lucrativa – disporre di mezzi finanziari<br />
sufficienti per sopperire alle proprie necessità<br />
e avere stipulato un’assicurazione malattia. Inoltre,<br />
la libera circolazione delle persone è agevolata grazie<br />
al sistema di riconoscimento reciproco dei diplomi<br />
professionali e al coordinamento dei sistemi nazionali<br />
di sicurezza sociale. L’Accordo stabilisce delle<br />
disposizioni transitorie durante le quali le limitazioni<br />
imposte all’immigrazione – quali il principio della<br />
preferenza nazionale per l’assunzione (o priorità ai<br />
lavoratori indigeni), il controllo preliminare delle con-<br />
dizioni lavorative e salariali, il contingentamento dei<br />
permessi di dimora – continuano ad essere applicate<br />
nei confronti delle persone che svolgono un’attività<br />
lucrativa. Il testo prevede che al termine del periodo<br />
di contingentamento, possa essere attivata la cosiddetta<br />
“clausola di salvaguardia” la quale permette di<br />
limitare di nuovo – fino al 2014 – le autorizzazioni di<br />
soggiorno qualora l’immigrazione dovesse assumere<br />
proporzioni non auspicate.<br />
Misure di accompagnamento contro il dumping<br />
sociale e salariale<br />
Tutti i lavoratori e i datori di lavoro, in modo particolare<br />
le ditte straniere che distaccano il proprio personale in<br />
Svizzera, hanno l’obbligo di rispettare le condizioni sala-<br />
riali e sociali in vigore in Svizzera. Di conseguenza, il 1°<br />
giugno 2004 sono state introdotte sul mercato del lavoro<br />
svizzero delle misure collaterali, meglio note col termine<br />
di “misure di accompagnamento”, finalizzate a tutelare i<br />
lavoratori dipendenti contro il dumping salariale e sociale,<br />
allo scopo di evitare l’assunzione di manodopera straniera<br />
a condizioni retributive e lavorative inferiori a quelle in<br />
vigore nella regione e nel ramo interessati. L’efficacia e<br />
l’attuazione di tali misure sono state ulteriormente potenziate<br />
di concerto con i partner sociali e la salvaguardia dei<br />
lavoratori è stata nuovamente migliorata con l’estensione<br />
della libera circolazione delle persone ai Paesi che hanno<br />
aderito all’UE nel 2004. Tali miglioramenti sono in vigore<br />
dal 1° aprile 2006. Le misure di accompagnamento valgono<br />
per tutti i lavoratori attivi in Svizzera.<br />
(Fonte: Seco, DFAE)<br />
11
Ospite<br />
Intervista con la Consigliera federale e Capo del Dipartimento federale dell’economia Doris Leuthard,<br />
a cura della Redazione di <strong>Ti</strong>cino Business<br />
12 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
OccOrre cOnfermare la via bilaterale<br />
Il 1° giugno del 2002 la Svizzera ha<br />
accettato gli Accordi Bilaterali I fra cui<br />
figura quello sulla libera circolazione delle<br />
persone. In questi sei anni ha maturato e<br />
si è confrontata con varie esperienze nel<br />
mercato del lavoro con l'Unione Europea.<br />
Cosa succederebbe se la popolazione<br />
svizzera dovesse respingere, il prossimo 8<br />
febbraio 2009, l'estensione dell'Accordo<br />
sulla libera circolazione a Romania e<br />
Bulgaria? Quali conseguenze economiche<br />
potrebbe subire l'economia svizzera?<br />
“Effettivamente l’8 febbraio dovremo pronunciarci non<br />
soltanto sull’estensione della libera circolazione, ma<br />
anche sul proseguimento di questo Accordo e quindi<br />
sull’insieme dei Bilaterali I. Infatti un no alle urne<br />
provocherebbe la sospensione automatica di tutti gli<br />
Accordi che fanno parte di questo pacchetto. Le conseguenze<br />
di un voto negativo sarebbero assolutamente<br />
disastrose per la nostra economia, vale a dire per l’occupazione,<br />
e quindi per la prosperità dell’intero Paese<br />
e di ognuno di noi. Da oltre sei anni stiamo facendo<br />
l’esperienza della libera circolazione delle persone (e<br />
degli altri Accordi) e che cosa constatiamo? Le imprese<br />
svizzere, che sono in grado di reclutare il personale di<br />
cui hanno assolutamente bisogno, hanno potuto approfittare<br />
della crescita. Grazie agli altri Accordi bilaterali,<br />
le nostre imprese beneficiano di un accesso non discriminatorio<br />
ai 490 milioni di consumatori che conta<br />
l’Unione Europea. In tal modo i Paesi europei hanno<br />
potuto creare nuovi impieghi (circa 180’000 durante<br />
gli ultimi due anni), di cui approfittano anche gli Svizzeri.<br />
Da un voto negativo risulterebbero diversi ostacoli<br />
per quanto riguarda l’accesso al mercato comunitario e<br />
quindi parecchi svantaggi per le nostre imprese nella<br />
concorrenza internazionale. Infatti in Svizzera guada-<br />
gniamo un franco su tre grazie ai nostri scambi con<br />
l’Unione Europea, che è il nostro partner economico<br />
numero uno. La bocciatura degli Accordi sarebbe come<br />
segare il ramo sul quale siamo seduti. Tuttavia sono<br />
fiduciosa: a diverse riprese, nel corso degli ultimi anni,<br />
il popolo svizzero ha confermato la via bilaterale e<br />
sono sicura che, ancora una volta, i cittadini del nostro<br />
Paese sapranno valutare l’importanza di questi Accordi<br />
e fare una buona scelta”.<br />
Gli Accordi Bilaterali hanno portato effetti positivi<br />
in tutti i settori dell’economia svizzera, come<br />
immigrazione controllata, manodopera qualificata<br />
e calo della disoccupazione.<br />
Questi effetti sono riscontrati su tutto il territorio<br />
svizzero?<br />
“Le conseguenze della libera circolazione sono effettivamente<br />
state benefiche per tutta la Svizzera. Tuttavia<br />
è vero che certe regioni periferiche sono maggiormente<br />
esposte alla concorrenza. Non si può escludere che in<br />
<strong>Ti</strong>cino o nella regione del lago Lemano, per esempio,<br />
la disoccupazione sia diminuita un po’ più lentamente,<br />
in particolare a causa della presenza di numerosi frontalieri.<br />
Comprendiamo quindi che i Cantoni di frontiera<br />
manifestino una certa apprensione. Occorre tuttavia<br />
precisare che numerosi frontalieri erano già presenti<br />
prima dell’introduzione della libera circolazione. Peraltro,<br />
in queste regioni, la disoccupazione è sempre<br />
stata più elevata rispetto alla media svizzera, e ciò si<br />
è verificato molto prima dell’inizio della libera circolazione”.<br />
Come ritiene si possa conciliare l’estensione<br />
degli Accordi di libera circolazione a Bulgaria e<br />
Romania con la posizione dei Cantoni di frontiera?<br />
“Per quanto concerne l’estensione della libera circolazione<br />
alla Bulgaria e alla Romania, occorre riconoscere<br />
che essa avrà soltanto un debole impatto sull’occupazione.<br />
A tale scopo abbiamo negoziato termini transitori<br />
di sette anni. L’apertura avviene quindi gradualmente.<br />
Credo che i <strong>Ti</strong>cinesi non debbano lasciarsi influenzare,
nel loro giudizio, da ciò che osservano in Italia, Paese<br />
in cui la migrazione originaria dalla Romania è un fenomeno<br />
che risale a parecchi anni prima dell’introduzione<br />
della libera circolazione. Inoltre il problema, in Italia,<br />
è costituito dall’immigrazione clandestina. Nel nostro<br />
caso parliamo di una migrazione contingentata e controllata,<br />
non di una porta aperta ai delinquenti o alle<br />
persone sprovviste di documenti”.<br />
L’Autorità federale ha riscontrato situazioni di<br />
dumping a livello nazionale?<br />
“Ecco quanto risulta dalle analisi: complessivamente<br />
non si sono constatate violazioni sistematiche inerenti<br />
alle condizioni di lavoro e al salario. Evidentemente<br />
esistono sempre abusi, in particolare in certi rami economici<br />
detti “sensibili”. Tuttavia le misure di accompagnamento,<br />
entrate in vigore nel 2004 e rafforzate<br />
nel 2006, si sono rivelate molto efficaci per combatterli.<br />
Esse verranno rafforzate un’altra volta nel 2010,<br />
in particolare aumentando nettamente il numero dei<br />
controlli”.<br />
Si è riscontrata una notevole affluenza di<br />
lavoratori in provenienza da Paesi dell’Est<br />
appartenenti all’UE?<br />
“Durante la campagna che ha preceduto l’allargamento<br />
della libera circolazione, nel 2005, certe persone avevano<br />
già agitato lo spettro di un’invasione massiccia di<br />
lavoratori provenienti dall’Est, disposti a lavorare per<br />
salari da fame. In realtà nulla di tutto ciò si è verificato!<br />
I contingenti previsti per i lavoratori provenienti dai<br />
Paesi dell’Europa centrale e orientale finora non sono<br />
mai stati utilizzati completamente e le cifre attuali<br />
confermano questa tendenza. Occorre precisare che la<br />
manodopera che immigra beneficiando della libera circolazione<br />
è piuttosto giovane, assai qualificata e molto<br />
mobile. In caso di rallentamento economico, queste<br />
persone non esitano a rientrare nel proprio Paese o a<br />
recarsi altrove se trovano un’altra occupazione, per cui<br />
sono meno esposte al rischio della disoccupazione”.<br />
Come giudica gli effetti della libera circolazione<br />
dal profilo della sicurezza?<br />
“A livello di sicurezza non è possibile stabilire alcun<br />
nesso di causa ed effetto tra la delinquenza e la libera<br />
circolazione delle persone. Se si considera che da più<br />
di sei anni la Svizzera pratica la libera circolazione, ci<br />
si accorge che le statistiche della criminalità tendono<br />
addirittura a diminuire”.<br />
Cosa porta l’entrata in vigore dell’Accordo di<br />
Schengen e del SIS (Sistema d’Informazione<br />
Schengen)?<br />
“L’Accordo di Schengen, che mira a instaurare uno<br />
spazio di sicurezza, dovrebbe essere operativo alla fine<br />
di quest’anno. Il sistema di ricerca in materia di<br />
polizia SIS (Sistema d’Informazione Schengen) viene<br />
già applicato dal mese di agosto ed è molto efficace.<br />
I nostri poliziotti possono consultarlo dappertutto e le<br />
ricerche danno un risultato positivo da 30 a 40 volte<br />
al giorno a livello svizzero. Per quanto riguarda soltanto<br />
il Cantone <strong>Ti</strong>cino, ad esempio, il SIS ha permesso di<br />
identificare 283 segnalazioni in due mesi, dalla sua<br />
messa in funzione, ciò che contribuisce ad un aumento<br />
della sicurezza interna”.<br />
Parlando di reciprocità: spesso le imprese<br />
hanno lamentato una carenza di reciprocità<br />
nell’accompagnamento all’estero, situazione<br />
comune nelle zone di frontiera. La Camera di<br />
commercio, dell’industria, dell’artigianato e<br />
dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino ha in progetto<br />
la realizzazione di uno "sportello unico" Italia-<br />
Svizzera, per la regione insubrica.<br />
Come intende muoversi la Confederazione per<br />
offrire un sostegno/accompagnamento alle<br />
imprese e garantire una vera reciprocità tra<br />
Svizzera e altri Paesi dell’UE?<br />
“Per il Consiglio federale e per l’amministrazione è<br />
fondamentale che i diritti menzionati negli Accordi bilaterali<br />
siano rispettati da entrambe le parti e non in<br />
modo unilaterale. Quando veniamo informati di casi<br />
concreti di disfunzione tra i nostri due Paesi, posso<br />
assicurare che sosteniamo vigorosamente le imprese<br />
nei loro sforzi per risolvere i problemi che insorgono<br />
... e spesso con successo. Del resto ho sollevato<br />
i problemi delle nostre relazioni economiche a livello<br />
ministeriale in occasione della mia ultima visita a Roma<br />
un anno fa. Infatti diversi reclami, formulati in modo<br />
abbastanza generico, giungono regolarmente alle nostre<br />
orecchie in merito ai problemi che incontrerebbero<br />
le imprese ticinesi quando offrono prestazioni di servizi<br />
a livello transfrontaliero. Basandomi su casi concreti e<br />
fatti precisi, non esito a intervenire presso le autorità<br />
italiane affinché contribuiscano alla ricerca di soluzioni<br />
adeguate”.<br />
Nell’attuale delicato momento economico globale<br />
ed europeo, ritiene che la Svizzera abbia avuto<br />
più vantaggi o svantaggi nel non far parte<br />
dell’Unione Europea?<br />
“I nostri mercati sono dipendenti gli uni dagli altri. Il<br />
fatto di essere o meno membri dell’Unione Europea non<br />
ha alcun influsso rispetto al rallentamento economico<br />
che colpisce indistintamente tutto il mondo. Una cosa<br />
è sicura: le condizioni quadro stabili e collaudate che<br />
ci offrono gli Accordi Bilaterali sono particolarmente<br />
importanti in caso di evoluzione incerta dell’economia.<br />
Non è veramente il momento di rimettere in questione<br />
il nostro approccio bilaterale con l’Unione Europea!”<br />
13
Ospite<br />
Intervista con Nello Parravicini, membro della giunta della Camera di commercio di Como<br />
con la delega per gli Accordi Bilaterali, di Elisabetta Pisa<br />
14 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
cOme lavOrare Oltre cOnfine?<br />
alleanDOsi cOn le imprese italiane<br />
L’8 febbraio gli svizzeri voteranno sull’estensione<br />
della libera circolazione delle persone a Romania<br />
e Bulgaria. Un test delle urne delicato, perché, in<br />
caso di bocciatura, potrebbe essere cancellato<br />
l’intero pacchetto di Accordi Bilaterali tra<br />
Svizzera e UE. La libera circolazione suscita<br />
qualche perplessità: in <strong>Ti</strong>cino c’è chi lamenta<br />
difficoltà a lavorare in Italia, mentre nel Cantone<br />
aziende e lavoratori italiani si muovono senza<br />
intoppi. Come se lo spiega?<br />
“È vero che in Italia la burocrazia è farraginosa: è<br />
complicato orientarsi anche per le imprese italiane.<br />
La normativa sugli appalti pubblici è complessa, ma<br />
non è vero che per un’azienda elvetica sia impossibile<br />
lavorare da noi. Le imprese svizzere devono unirsi a<br />
quelle italiane per avere un referente, un’assistenza per<br />
districarsi nella burocrazia. Lo stesso dovrebbero fare<br />
le nostre imprese in Svizzera”.<br />
Secondo lei l’Accordo sulla libera circolazione è<br />
effettivamente sbilanciato a favore degli italiani e<br />
delle aziende italiane?<br />
“L’UE ha concesso molto di più agli svizzeri che anzi<br />
sono più avvantaggiati, le porte sono aperte per loro.<br />
In Italia non vengono effettuati i controlli cui devono<br />
sottostare nella Confederazione le imprese e i lavoratori<br />
italiani. Noi siamo visti come più competitivi ma<br />
in realtà le nostre aziende che lavorano oltre confine<br />
tarano i salari sugli standard elvetici. Inoltre le nostre<br />
imprese soffrono della fuga di manodopera in Svizzera:<br />
lavoratori specializzati, formati in Italia, che lasciano il<br />
posto di lavoro attirati da buste paga più appetibili. Comunque<br />
sia nel 2005 è stato costituito un tavolo delle<br />
associazioni per sviscerare tutte le problematiche che<br />
avrebbero affrontato gli italiani nel mercato del lavoro<br />
elvetico. Sono stati elaborati due vademecum in cui<br />
vengono spiegati quali sono gli adempimenti necessari.<br />
Il problema degli svizzeri è che non sanno a chi inoltrare<br />
la notifica, la segnalazione di presenza. Le Camere<br />
di commercio stanno verificando se sia possibile per<br />
loro riceverla. Dal 26 settembre le Camere hanno dato<br />
la loro disponibilità in questo senso. Ora siamo in<br />
attesa di un incontro con la direzione provinciale del<br />
lavoro per risolvere la questione: entro il 15 di dicembre<br />
dovremmo avere una risposta”.<br />
Le difficoltà per le imprese elvetiche potrebbero<br />
essere dovute a un mercato italiano saturo?<br />
“Gli svizzeri in certi campi sono affidabilissimi, solo la<br />
nazionalità è una garanzia di qualità. Ad esempio voi<br />
siete più avanti nel risparmio energetico, nelle tecnologie<br />
e negli impianti di riscaldamento ecologici (pompe<br />
di calore, pannelli solari…). Il fatto è che le aziende<br />
elvetiche devono unirsi a quelle italiane. Si prevede che<br />
il 2009 sarà un anno tragico per l’economia. Senza<br />
l’aggregazione tra le imprese sarà un disastro e se boccerete<br />
gli Accordi Bilaterali sarete esclusi dal mercato<br />
europeo, sarete penalizzati più voi di noi”.<br />
Voi temete la concorrenza degli svizzeri?<br />
“Assolutamente no. Un mercato più aperto calmiera i<br />
prezzi. E le collaborazioni tra imprese sono interessanti<br />
e vanno a vantaggio di tutti”.<br />
Secondo gli svizzeri, dalle Prefetture alle<br />
Regioni fino alle Province, nessuno in Italia<br />
conosce gli Accordi Bilaterali e le misure di<br />
accompagnamento. È così?<br />
“No, non è assolutamente vero. La Questura di Como<br />
conosce tutto degli Accordi Bilaterali”.<br />
Ma allora le aziende elvetiche come possono<br />
risolvere i loro problemi?<br />
“Le Camere di commercio hanno messo a disposizione<br />
numeri di telefono e indirizzi e-mail per dare tutti i<br />
chiarimenti necessari. Quanto alla burocrazia, c’è poco<br />
da fare. Per partecipare a un appalto pubblico in<br />
Svizzera la documentazione necessaria è composta da<br />
5-6 fogli, in Italia da 100 e rotti. Del resto le imprese e<br />
le Camere di commercio continuamente chiedono una<br />
semplificazione delle procedure al Governo. In Italia<br />
anche una piccola ditta con un fatturato di 250mila<br />
euro non può fare a meno del commercialista”.<br />
Secondo lei è veramente difficile per uno svizzero<br />
lavorare in Italia o non c’è grande disponibilità da<br />
parte elvetica a farlo?<br />
“Ritengo che nella Confederazione non manchino le<br />
opportunità. Le imprese, se avessero effettivamente<br />
bisogno di lavorare in Italia, troverebbero il modo”.
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cOncertaziOne?<br />
impariamO Dalla francia<br />
“Una crescita migliore implica un dialogo sociale potenziato:<br />
strategie di consultazione e negoziazione efficaci<br />
ed equilibrate assicurano alle parti sociali lo spazio indispensabile<br />
per stabilire le tutele sociali essenziali per non<br />
rendere insicuri i percorsi professionali (…). È giunto il<br />
momento di favorire l’intervento degli attori economici e<br />
sociali, onde creare le condizioni di un nuovo equilibrio tra<br />
legge e accordo contrattuale, tra le organizzazioni sindacali<br />
e imprenditoriali”. «Modernizzare il dialogo sociale»<br />
è uno dei capitoli chiave del rapporto della Commissione<br />
voluta dal Presidente Sarkozy per la “liberare la crescita<br />
francese”. Presieduta da Jacques Attali, la Commissione<br />
ha riunito per sei mesi 42 esperti in diverse discipline<br />
di ogni Paese, tra cui i dirigenti di grandi aziende, per<br />
un grande progetto di modernizzazione della Francia,<br />
mettendo a punto 316 decisioni operative su importanti<br />
riforme strutturali che potrebbero cambiare il futuro del<br />
Paese. Certo si può discutere sul contenuto di queste 316<br />
decisioni, ma la scelta del Presidente francese di riunire<br />
attorno ad un tavolo studiosi di diverso orientamento politico<br />
e culturale, prefigura già di per se stessa un approccio<br />
pluralista assai innovativo nella politica del dialogo e della<br />
concertazione. Un approccio con cui agli attori economici<br />
e sociali viene riconosciuto un ruolo più propositivo nel<br />
processo di decisione politica per far ripartire la crescita<br />
e vincere le sfide della globalizzazione.<br />
Pur ispirandosi al precedente di un’altra Commissione,<br />
quella del 1959 guidata da Jacques Rueff e Louis Armand,<br />
con molto pragmatismo Sarkozy ha intuito che per<br />
“una cura intensiva di modernità”, in grado di “eliminare<br />
gli ostacoli all’espansione economica” e rilanciare la Francia,<br />
non bastano più le vecchie regole della politica e della<br />
governabilità. Fermo restando che legislativo ed esecutivo<br />
sono sempre i pilastri della democrazia parlamentare, il<br />
Presidente francese ha capito che oggi nel processo di<br />
elaborazione delle decisioni governative devono prendere<br />
parte attiva quei soggetti che sono direttamente protagonisti<br />
della crescita economica e sociale. Ciò non significa<br />
assolutamente una riedizione del vecchio Stato corporativo.<br />
In questa scelta c’è, invece, la consapevolezza che<br />
non si può più solo governare dall’alto, che per una nuova<br />
governance al servizio dello sviluppo è necessaria una<br />
democrazia più partecipata, quale superamento, peraltro,<br />
di quel principio della maggioranza ormai insufficiente,<br />
per un’infinità di ragioni, a garantire un’effettiva rappresentatività<br />
politica dei cittadini. Visti, dunque, non solo<br />
quali semplici elettori-contribuenti, ma soggetti attivi di<br />
produzione e consumo, di socialità e solidarietà. “Lo Stato<br />
né può né deve occuparsi di tutto: la governance è ben<br />
lungi dall’essere riservata al solo intervento statuale. Essa<br />
dipende dal concorso di tutti nei meccanismi decisionali.<br />
Un’economia moderna ha bisogno di lavoro in rete e coordinamento,<br />
il che richiede amministrazioni pubbliche<br />
flessibili ed efficaci e un quadro normativo chiaro e, per<br />
quanto possibile, stabile”, si legge nel rapporto pubblicato<br />
dall’Università Bocconi per i <strong>Ti</strong>pi di Rizzoli.<br />
“Un’impresa, una voce” recita uno dei paragrafi sul<br />
“modernizzare il dialogo sociale”, onde fondare un nuovo<br />
concetto di rappresentatività imprenditoriale capace<br />
di cogliere le esigenze di tutto l’assetto produttivo, delle<br />
grandi aziende così come quelle delle piccole e medie<br />
industrie. Le decisioni operative spaziano dalla scuola al<br />
fisco, dalla nuova edilizia abitativa all’innovazione tecnologica,<br />
dalla riqualificazione della spesa sociale alla riforma<br />
dell’amministrazione pubblica e alla semplificazione<br />
legislativa. A questo proposito, sul modello del Committee<br />
for Better Regulation, si propone anche la creazione<br />
di un “Comitato per una governance migliore”, incaricato<br />
di elaborare trimestralmente pubbliche proposte di semplificazione<br />
amministrativa e legislativa. “Il Comitato – si<br />
legge – proporrà l’abrogazione di disposizioni legislative o<br />
regolamentari divenute obsolete. Composto per tre quarti<br />
da rappresentanti della società civile, affiancherà il Presidente<br />
della Repubblica e il primo ministro, sui quali<br />
incomberà l’onere di rispondere entro un mese circa sul<br />
corso da dare ai suggerimenti di semplificazione avanzati”.<br />
Inoltre, lo stesso Comitato avrà anche l’incarico di<br />
procedere al riesame di tutte le leggi anteriori al 1970,<br />
alla luce delle difficoltà incontrate dai nuclei familiari e<br />
dalle imprese.<br />
A quando in <strong>Ti</strong>cino una “Commissione per liberare la<br />
crescita”?<br />
<strong>Ti</strong>tolo: Liberare la crescita.<br />
300 decisioni per cambiare la Francia<br />
Autore: J. Attali<br />
Editore: Università Bocconi - Rizzoli<br />
Pagine: 343<br />
17
18 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> augura<br />
a tutti i soci e ai lettori<br />
di <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Buon Natale<br />
ed un 2009 ricco<br />
di soddisfazioni!
Attualita`<br />
di Stefano Modenini, Direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere<br />
Nel corso del 2009 le Camere federali saranno<br />
chiamate ad esaminare il messaggio<br />
del Consiglio federale sulla revisione parziale<br />
della legge federale sugli ostacoli tecnici al<br />
commercio. L’aspetto importante di questa<br />
revisione è legato all’introduzione del cosiddetto<br />
principio del “Cassis di Digione”. Esso<br />
si basa su un decreto della Corte di giustizia<br />
europea, in base al quale qualsiasi prodotto<br />
fabbricato legalmente e smerciato in uno<br />
stato membro dell’UE può essere venduto in<br />
qualunque altro stato membro, anche se nello<br />
Stato importatore vengono applicate prescrizioni<br />
tecniche o qualitative differenti.<br />
L’introduzione in Svizzera del principio del<br />
Cassis di Digione è un importante anello della<br />
strategia volta ad eliminare progressivamente<br />
gli ostacoli tecnici al commercio, iniziatasi in<br />
particolare nel 1972 attraverso la sottoscrizione<br />
dell’Accordo europeo di libero scambio.<br />
Il fatto è che la Svizzera negli anni ha<br />
elaborato diverse prescrizioni concernenti la<br />
produzione e la vendita delle merci e dei beni,<br />
volte in particolare a garantire la sicurezza<br />
dei consumatori e la protezione della salute<br />
e dell’ambiente. Nella misura in cui queste<br />
prescrizioni sono essenzialmente diverse da<br />
quelle degli altri Paesi, esse diventano dei<br />
veri e propri ostacoli al commercio.<br />
Nonostante gli sforzi di armonizzazione delle<br />
prescrizioni permangono tuttora diverse differenze<br />
fra Svizzera e CE, ad esempio nel<br />
settore agricolo o in quello alimentare, che finiscono<br />
per trasformarsi in veri e propri ostacoli<br />
al commercio. La revisione della Legge<br />
federale sugli ostacoli tecnici al commercio<br />
(LOTC) prevede appunto l’introduzione unilaterale<br />
del principio del Cassis di Digione. La<br />
sua applicazione sarà tuttavia limitata ai casi<br />
in cui le prescrizioni tecniche svizzere non siano<br />
ancora armonizzate con quelle dell’Unione<br />
Europea. I prodotti legalmente immessi sul<br />
mercato nello SEE dovranno poter circolare<br />
liberamente in Svizzera senza altri controlli,<br />
a patto di non costituire un fattore di rischio<br />
per la salute, l’ambiente o i consumatori. Per<br />
contro, la CE non applicherà questo principio<br />
ai prodotti svizzeri. Ciò significa che i beni e<br />
si fa largO in svizzera il principiO<br />
Del cassis Di DigiOne<br />
le merci svizzere dovranno continuare a rispettare<br />
strettamente le norme europee per<br />
poter essere esportati. Questo non toglie che<br />
la reciprocità resta un obiettivo da perseguire,<br />
anche se l’iniziale applicazione unilaterale<br />
da parte elvetica del principio del Cassis di<br />
Digione presenta più vantaggi che svantaggi.<br />
Vi sono pure dei prodotti le cui prescrizioni<br />
sono già armonizzate con l’UE e che pertanto<br />
non sono toccati dall’applicazione del principio<br />
del Cassis di Digione. Ad esempio: macchine,<br />
apparecchi elettrici, macchinari edili,<br />
prodotti medici, automobili e trattori, frutta<br />
e verdura, ecc..<br />
Un numero importante di ostacoli tecnici al<br />
commercio riguarda le prescrizioni in materia<br />
di informazione sul prodotto. La revisione<br />
della LOTC mira dunque a semplificare le<br />
procedure d’omologazione per i prodotti già<br />
omologati all’estero; sarà inoltre sufficiente<br />
redigere l’informazione sul prodotto almeno<br />
in una lingua ufficiale svizzera. La revisione<br />
porta pure misure per non discriminare i produttori<br />
elvetici.<br />
Se i prodotti stranieri fossero liberamente<br />
autorizzati alla vendita anche qualora soddisfacessero<br />
esigenze inferiori, i prodotti svizzeri<br />
verrebbero discriminati, poiché a causa<br />
di prescrizioni più rigide, vengono fabbricati a<br />
costi superiori. Per non sfavorire i produttori<br />
svizzeri, il Consiglio federale propone di eliminare<br />
in maniera sistematica le prescrizioni<br />
speciali per la Svizzera e di permettere ai produttori<br />
svizzeri l’immissione sul mercato svizzero<br />
dei prodotti destinati all’esportazione e<br />
fabbricati secondo le prescrizioni tecniche<br />
della CE o di un Paese membro della CE o<br />
dello SEE. Sono pure previste misure a favore<br />
delle imprese che producono unicamente per<br />
il mercato svizzero.<br />
L’effetto sulla crescita economica della revisione<br />
della LOTC è misurato in uno 0,5%<br />
supplementare del PIL. Sarà tuttavia determinante<br />
in fase parlamentare che la revisione<br />
della LOTC, segnatamente l’introduzione<br />
del principio del Cassis di Digione, non sia<br />
oggetto di troppe eccezioni nell’ambito delle<br />
prescrizioni relative a beni e merci.<br />
19
Attualita`<br />
di Daniela Lepori, Avenir Suisse<br />
Daniela Lepori<br />
cOnciliabilità Del lavOrO<br />
cOn la famiglia O viceversa?<br />
Nell’ambito dell’Ideenmesse tenutasi lo scorso 6 novembre<br />
a Zurigo è stata trattata tutta una serie di temi inerenti la<br />
politica famigliare. Il quesito principale della giornata era:<br />
la famiglia è un compito statale o un affare privato? Uno<br />
dei punti che ha destato maggiore interesse è stato la necessità<br />
delle imprese di sviluppare una politica aziendale<br />
in sostegno delle famiglie.<br />
Per migliorare la conciliabilità tra famiglia e lavoro non è<br />
però sempre necessario sfornare modelli aziendali troppo<br />
complessi, basterebbe concentrarsi su due punti semplici<br />
ma fondamentali: dare ai propri collaboratori la possibilità<br />
di lavorare a tempo parziale anche a livello dirigenziale e<br />
offrire la parità salariale tra donna e uomo.<br />
Femminilizzazione del mercato<br />
Nel mercato del lavoro sono sempre più richieste caratteristiche<br />
tipiche della natura femminile: le cosiddette “soft<br />
skills”. Saper comunicare in modo costruttivo in ambienti<br />
diversi, saper delegare, gestire i conflitti, risolvere i problemi,<br />
negoziare, cercare compromessi, saper mostrare<br />
tolleranza e apertura verso gli altri e creare fiducia sono<br />
qualità che rappresentano oggigiorno una carta vincente<br />
per poter sopravvivere e farsi strada nel mondo del lavoro.<br />
Se guardiamo il livello di formazione delle donne notiamo<br />
che nel 2007 la popolazione femminile che ha concluso<br />
una formazione superiore in ambito professionale o accademico<br />
rappresentava il 23.2% nella fascia d’età compresa<br />
tra i 25 e i 64 anni, contro il 39.5% degli uomini. Ma<br />
le donne stanno recuperando a grandi passi: a partire dal<br />
2006 infatti, le università svizzere venivano frequentate<br />
per la prima volta da più studentesse che studenti. Questo<br />
significa che ben presto le donne saranno ugualmente, se<br />
non meglio, qualificate degli uomini.<br />
È stato dimostrato come un mercato del lavoro più tinto<br />
di rosa sia una delle chiavi della crescita economica. Secondo<br />
le statistiche, nei paesi industrializzati le donne che<br />
esercitano un’attività lavorativa remunerata contribuiscono<br />
al 40% del PIL e, se calcoliamo anche lo svolgimento dei<br />
lavori domestici normalmente in mani prettamente femminili,<br />
la loro quota supera nettamente il 50%. Da non dimenticare<br />
vi è pure l’importante apporto che stanno dando e<br />
daranno le donne per compensare i vuoti demografici che<br />
si andranno viepiù a creare nel mondo del lavoro.<br />
Mascolinizzazione della famiglia<br />
In <strong>Ti</strong>cino il modello famigliare più popolare è quello più tradizionale<br />
nel quale il padre lavora a tempo pieno e la madre<br />
non svolge alcuna attività lavorativa: circa il 50% delle famiglie<br />
viene infatti classificato come “modello tradizionale<br />
borghese”. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica gran<br />
parte di loro preferirebbe però che almeno uno dei due<br />
componenti della coppia potesse lavorare a tempo parziale<br />
per venire incontro alle necessità della famiglia.<br />
20 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Durante le discussioni nell’ambito dell’Ideenmesse un punto<br />
ricorrente è stato infatti il desiderio espresso dagli uomini<br />
di prendere maggiormente parte alla vita famigliare, di<br />
svolgere un ruolo attivo e non solo marginale nella crescita<br />
dei figli. Anche qui la realtà si discosta nettamente dal<br />
desiderio: infatti solo l’8.5% degli uomini attivi in <strong>Ti</strong>cino<br />
lavora a tempo parziale. Il nostro Cantone rappresenta a<br />
livello svizzero il fanalino di coda in questa speciale classifica<br />
insieme a Giura, Appenzello Esterno e Glarona.<br />
Vi è da sottolineare come nel focolare di casa si sviluppino<br />
le tanto apprezzate soft skills citate in apertura e questo a<br />
titolo totalmente gratuito. D’altra parte negli ultimi tempi<br />
ricorre spesso il discorso che i ragazzi non siano abbastanza<br />
seguiti dalla famiglia, la quale delegherebbe sempre<br />
più il suo compito educativo alla scuola e alla società. Una<br />
maggiore presenza dell’autorità parentale maschile non potrebbe<br />
quindi che portare benefici alla famiglia.<br />
Un diritto di scelta reale<br />
Le donne guadagnano in Svizzera circa il 20% meno dei<br />
colleghi uomini. In <strong>Ti</strong>cino questo divario oscilla tra il 17 e il<br />
42% a seconda dei settori lavorativi. Questo vuol dire che il<br />
fatto di propendere per un modello famigliare tradizionale<br />
non è più una decisione individuale bensì a conti fatti, una<br />
scelta obbligata.<br />
D’altra parte anche il fatto di decidere tra bianco e nero,<br />
cioè tra lavorare a tempo pieno o non svolgere alcuna attività<br />
retribuita non è sempre la scelta desiderata. A questo<br />
proposito è stato dimostrato da diversi studi che offrendo ai<br />
propri collaboratori la possibilità di non lavorare al 100%,<br />
questi ultimi risultino più motivati, facciano meno assenze<br />
dal lavoro, siano più flessibili, più disposti a svolgere ore<br />
straordinarie se necessario, ecc..<br />
Piccole e medie: un’impresa impossibile?<br />
In Canton <strong>Ti</strong>cino vige ancora molto spesso una mentalità<br />
anche imprenditoriale tradizionalista. Le donne che dall’uomo<br />
si differenziano solo per la facoltà di metter al mondo<br />
dei bambini vengono ancora troppo spesso penalizzate se<br />
desiderano lavorare o peggio ancora fare carriera. Anche<br />
chi, uomo o donna, vorrebbe svolgere un’attività lavorativa<br />
a tempo parziale viene coperto di pregiudizi. È necessaria<br />
quindi la volontà di un cambiamento di mentalità: da una<br />
parte bisognerebbe dimostrarsi più progressisti guardando<br />
alla produttività dei propri collaboratori indipendentemente<br />
dal loro sesso. D’altro lato sarebbe necessario passare da<br />
una cultura della presenza costante sul posto di lavoro a<br />
una cultura più flessibile del risultato, della realizzazione<br />
di un progetto.<br />
Un’azienda che compie degli sforzi per coniugare il lavoro<br />
con la famiglia è una ditta attraente e moderna agli occhi<br />
di potenziali collaboratori preparati e motivati. Cosa che,<br />
nella “guerra dei talenti” è un’arma fondamentale.
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estero svizzero, 2 – 3 aprile 2009.<br />
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di Pietro Vicari, Presidente JCI OLM <strong>Ti</strong>cino<br />
22 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
la giOvane camera ecOnOmica<br />
si presenta<br />
La JCI, Junior Chamber International, meglio conosciuta<br />
a livello locale come Giovane Camera Economica, è<br />
la più grande associazione giovanile a livello mondiale.<br />
È presente in 123 nazioni con 8'500 camere locali,<br />
360'000 membri e 63'000 Senatori. La JCI nacque nel<br />
1915 con lo scopo di porsi al servizio della comunità.<br />
Idea vincente che fece rapidamente propagare l'Associazione<br />
prima negli Stati Uniti d'America e poi in Canada<br />
e Inghilterra ed infine nei Paesi europei continentali.<br />
In Svizzera la prima LOM (Local Organisation of Members)<br />
è stata costituita nel 1955 a Ginevra. Nel 1959 è<br />
stata poi fondata la JCIS (Junior Chamber International<br />
Switzerland).<br />
In <strong>Ti</strong>cino la prima pietra è stata posta nel 1967<br />
con la fondazione della LOM Lugano.<br />
Il perché, è subito spiegato: i promotori avevano individuato<br />
nella JCI la possibilità di potersi inserire, giovani<br />
e entusiasti com'erano, in un'associazione di respiro<br />
internazionale. Si affiancò la Federazione <strong>Ti</strong>cinese<br />
comprendente le LOM di Lugano, Locarno, Mendrisio e<br />
Bellinzona e che provvedeva e provvede a coordinare il<br />
programma unitario cantonale. Le quattro LOM <strong>Ti</strong>cinesi<br />
hanno poi dato vita a un'unica LOM <strong>Ti</strong>cino, per ottimizzare<br />
al meglio le risorse.<br />
Lo scopo della nostra associazione è di favorire la crescita<br />
dei giovani, sviluppare le loro doti umane e professionali<br />
e contribuire all'avanzamento globale della<br />
società nella comunità in cui viviamo. Le quattro aree<br />
di opportunità in cui ci si può esercitare sono:<br />
• individuo,<br />
• comunità,<br />
• internazionale e<br />
• business.<br />
Grazie ai progetti intrapresi all'interno dell'Associazione<br />
un giovane ha la possibilità di crescere e apprendere<br />
nuove competenze che gli saranno utili in ambito privato<br />
e professionale.<br />
Ogni anno in Svizzera vengono organizzati Congressi<br />
Nazionali che permettono a tutti i soci di incontrarsi<br />
e scambiarsi esperienze e idee; nel 2009 toccherà al<br />
<strong>Ti</strong>cino ospitare questa manifestazione che si terrà dal<br />
27 al 28 marzo 2009 presso il Palazzo dei Congressi<br />
Il Comitato organizzativo di JCI OLM <strong>Ti</strong>cino<br />
di Lugano, dove si incontreranno 200 tra Presidenti e<br />
Vice Presidenti di OLM per condividere quanto svolto<br />
nel recente passato e preparare le attività future. Sarà<br />
un occasione per mostrare quanto il <strong>Ti</strong>cino offre non<br />
solo da un punto di vista turistico, ma anche aziendale<br />
e di servizi. Infatti durante la manifestazione verrà data<br />
la possibilità ad aziende locali di presentarsi al nostro<br />
pubblico.<br />
Durante l'evento AGP 2009 metteremo diversi strumenti<br />
di comunicazione a disposizione oltre che uno spazio<br />
espositivo per gli sponsor principali secondo un modello<br />
a 3 pacchetti di sponsorizzazione:<br />
• Gold (CHF 7'500),<br />
• Silver (CHF 2'500) e<br />
• Bronze (CHF 500).<br />
Ulteriori informazioni sono disponibili nell'apposita brochure<br />
di sponsoring.<br />
Chi avesse il piacere di sostenerci e di beneficiare della<br />
visibilità in occasione dell'importante evento, può contattare<br />
il Presidente Pietro Vicari ai seguenti recapiti:<br />
pietrovicari@bluemail.ch oppure telefonando +41 91<br />
802 53 38.<br />
LA JCI OLM <strong>Ti</strong>cino è particolarmente fiera di poter organizzare<br />
questa manifestazione, nell'anno del 50° di fondazione<br />
della Junior Chamber International Switzerland,<br />
che riporta la nostra Associazione sulla scena nazionale<br />
dopo 9 anni dal Congresso Nazionale tenutosi sempre<br />
a Lugano nel 2000.
Attualita`<br />
Comunicato stampa<br />
arcObalenO azienDale: accOrDi QuaDrO a<br />
cOnferma Dell’interesse Delle azienDe<br />
L’attività di promozione del prodotto arcobaleno aziendale, partita nel corso<br />
del <strong>2008</strong> sta già portando i suoi frutti: nove accordi per un totale di oltre 200<br />
abbonamenti emessi. Molte le trattative ancora aperte. Buono l’interesse e la<br />
sensibilità delle aziende ticinesi con riferimento alla mobilità sostenibile<br />
Le aziende contattate<br />
nel corso dei primi mesi<br />
di vendita di arcobaleno<br />
aziendale si sono<br />
mostrate interessate al<br />
tema e sensibili al problema della mobilità sostenibile.<br />
L’attività di promozione del prodotto ha permesso di stipulare,<br />
ad oggi, accordi quadro con nove aziende. Tali<br />
accordi hanno portato all’emissione di oltre 200 abbonamenti<br />
annuali. Le aziende che hanno deciso di sottoscrivere<br />
l’accordo si collocano sia nel Sottoceneri che nel<br />
Sopraceneri e sono attive in svariati ambiti (bancario, informatico,<br />
commercio al dettaglio, edilizia ed ingegneria,<br />
pubblica amministrazione). È stato interessante rilevare<br />
Vantaggi a catena<br />
che arcobaleno aziendale è uno strumento flessibile in<br />
grado di adattarsi a realtà aziendali con differenti esigenze.<br />
Trattative per la sottoscrizione di un accordo sono<br />
ancora in corso con diverse aziende che una volta contattate<br />
hanno manifestato l’interesse ad approfondire il<br />
tema. Anche in questo caso si tratta di aziende dislocate<br />
su tutto il territorio ticinese ed attive in diversi rami economici.<br />
Le aziende interessate a ricevere maggiori informazioni<br />
possono contattare la Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino<br />
e Moesano al numero: +41 91 835 48 70.<br />
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bensì per parole chiave, servizi oppure prodotti.<br />
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“la fOrza Del ben-essere in azienDa”<br />
24 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
di paolo boscacci, edizione francoangeli<br />
Robur: storia avvincente del coraggio di fare<br />
azienda dove il processo di sviluppo umano<br />
è strategico. Riflessioni sul suo percorso di<br />
formatore<br />
Questo libro coniuga la storia vera della nascita e lo sviluppo di un’impresa<br />
– in cui si analizzano quali passi sono stati indispensabili per<br />
trasformare il sogno di un ragazzo in un’avventura carica di emozioni autoalimentato<br />
dall’entusiasmo – con le riflessioni di un formatore ispirate<br />
dalle difficoltà incontrate, dalle prove superate e dalle scelte effettuate<br />
in azienda, per trarre gli aspetti più significativi dell’essere imprenditori,<br />
leader e agenti di cambiamento, e per rilevare il senso profondo e vero<br />
del fare impresa con successo.<br />
La storia che dura da oltre 50 anni, concerne un’azienda metalmeccanica, leader nel settore delle apparecchiature<br />
di riscaldamento, condizionamento e pompe di calore a gas, dove la comunità umana ha cercato il suo sviluppo<br />
e si prova nel suo processo di crescita, capitalizzando il valore dell’incontro coi maestri di vita e creando valori<br />
guida per il suo ben-essere e bel-essere.<br />
Questa storia fissa i punti di riflessione e di metodo utili per imprenditori, manager, formatori e consulenti aziendali<br />
che vogliono aggiungere al successo dell’azienda il fattore indispensabile per la sua sostenibilità, con l’ausilio<br />
della leva del processo continuo di apprendimento.<br />
Paolo Boscacci ha diretto sin dalla sua fondazione e per oltre trent’anni il Centro di formazione e sviluppo per il<br />
personale dello Stato del Cantone <strong>Ti</strong>cino. Al di là delle formazioni universitarie acquisite nel campo delle scienze<br />
economiche e sociali e dell’educazione degli adulti, è stato allievo di Paule Salomon e di un discepolo di Carlo<br />
Rogers ciò che gli ha permesso di acquisire quelle competenze che fanno di lui uno specialista dello sviluppo delle<br />
relazioni interpersonali e di gruppo. Continua la sua attività come libero professionista in qualità di formatore,<br />
consulente e coach.<br />
La redazione di <strong>Ti</strong>cino Business<br />
augura a tutti i lettori<br />
Buone Feste<br />
e Felice Anno Nuovo!
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
CANDIDATO<br />
Matteo Dosso<br />
Diploma di Tecnico delle<br />
Industrie Grafiche con specializzazione<br />
in Fotocomposizione<br />
presso l’Istituto<br />
Pavoniano Artigianelli di<br />
Milano<br />
Anno di nascita: 1975<br />
Cittadinanza: italiana<br />
CANDIDATO<br />
Roberto Geiler<br />
Master in Economia con<br />
specializzazione in Management<br />
presso l’Università<br />
della Svizzera italiana di<br />
Lugano<br />
Anno di nascita 1980<br />
Cittadinanza:svizzera<br />
CANDIDATO<br />
Antoine Lassalle<br />
Dottore in Scienze della Comunicazione<br />
(Parigi - Sorbonne);<br />
Master in Diritto<br />
Europeo degli Affari presso<br />
l'Università di Parigi<br />
Anno di nascita: 1970<br />
Cittadinanza: francese (con<br />
permesso B)<br />
CANDIDATO<br />
Letizia Delmenico<br />
Ecole des HEC – Université<br />
de Lausanne<br />
Bachelor universitarie des<br />
science en management<br />
Cittadinanza: svizzera<br />
Anno di nascita: 1985<br />
CANDIDATO<br />
Signora<br />
Master in Economia e Commercio<br />
Specialista di vendita e marketing<br />
Anno di nascita: 1968<br />
Cittadinanza: tedesca e italiana<br />
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Commercio estero<br />
Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
Ch-UE: aperte le trattative per accordi su agricoltura,<br />
derrate alimentari e sanità<br />
Berna e Bruxelles hanno aperto ad inizio novembre le trattative<br />
per un accordo tra Svizzera e UE in materia di agricoltura,<br />
derrate alimentari e sanità.<br />
Con questo accordo, Svizzera e Unione europea mirano<br />
alla riduzione degli ostacoli al commercio di natura tariffaria<br />
(come dazi e contingenti) e non tariffaria (come diverse<br />
prescrizioni in materia di prodotti e norme di ammissione).<br />
Con tale strategia sia l’agricoltura, sia i settori a monte e a<br />
valle della catena del valore aggiunto saranno esposti alla<br />
competitività. Ciò permette la riduzione dei costi e crea<br />
nuove possibilità di esportazione. Il settore alimentare sarà<br />
adattato per tempo alle sfide connesse all’apertura mondiale<br />
dei mercati agricoli, i consumatori beneficeranno di<br />
un’offerta diversificata e di prezzi più bassi. La collaborazione<br />
con l’UE nei settori della sicurezza alimentare, dei<br />
prodotti e della sanità deve essere approfondita e completata,<br />
in tal modo sarà possibile permettere una reazione<br />
rapida e coordinata della Svizzera per quanto riguarda i<br />
rischi transfrontalieri.<br />
Comunicato stampa del Dipartimento federale dell’economia<br />
su www.news.admin.ch/message/?lang=it&msgid=22475<br />
Firma di un accordo quadro bilaterale con il<br />
Venezuela<br />
Svizzera e Venezuela hanno firmato un accordo quadro per<br />
la collaborazione tra i due Paesi.<br />
Tale accordo costituisce la base per un ulteriore sviluppo<br />
delle relazioni economiche bilaterali e la partecipazione di<br />
imprese svizzere alla realizzazione di progetti in Venezuela.<br />
Esso prevede la creazione di una commissione mista che<br />
dovrebbe costituire una piattaforma per il dialogo bilaterale<br />
in ambito economico. La commissione ha il compito di promuovere<br />
la collaborazione dei due Paesi in settori rilevanti<br />
dal punto di vista economico e di consentire loro di discutere<br />
e affrontare insieme eventuali ostacoli al commercio e<br />
agli investimenti, coinvolgendo l’economia privata.<br />
Nei primi nove mesi dell’anno in corso, la Svizzera ha<br />
esportato in Venezuela merci per un valore di oltre 200<br />
milioni di franchi e ha importato prodotti dal Paese sudamericano<br />
per 53 milioni di franchi. In Venezuela, gli<br />
investimenti svizzeri registrati alla fine del 2006 ammontavano<br />
a 888 milioni di franchi, mentre le imprese svizzere<br />
occupano attualmente circa 10’625 persone.<br />
Comunicato stampa della Segreteria di Stato dell’economia<br />
su www.news.admin.ch/message/?lang=it&msgid=22977<br />
Programma politico europeo: la Commissione<br />
presenta il programma di lavoro 2009<br />
La Commissione europea ha adottato ad inizio novembre<br />
il programma legislativo e di lavoro per il 2009. Nel documento<br />
sono contenute le principali iniziative previste per<br />
il prossimo anno, tra cui il seguito alle iniziative adottate<br />
nelle ultime settimane per far fronte alla crisi finanziaria<br />
e reagire alla crisi economica con una strategia europea.<br />
Inoltre, nell’ultimo anno del suo mandato la Commissione<br />
porterà a termine i programmi in corso di attuazione.<br />
Il 2009 sarà un anno particolare: esso sarà non solo l’anno<br />
conclusivo del mandato della Commissione, in cui ci si<br />
concentrerà sull’attuazione dei grandi programmi relativi<br />
a settori quali l’energia, il mutamento climatico, l’immigrazione<br />
e le politiche sociali, ma a maggio si terranno<br />
anche le elezioni europee. Infine, la Commissione intende<br />
impegnarsi fattivamente per contenere la crisi finanziaria<br />
e il rallentamento dell’economia.<br />
Il programma di lavoro si prefigge obiettivi precisi attraverso<br />
11 iniziative strategiche, 34 iniziative prioritarie, 33<br />
proposte di semplificazione e 20 ritiri di proposte. Le priorità<br />
si articolano attorno a 4 pilastri.<br />
• Crescita e occupazione: la Commissione si concentrerà<br />
sulle riforme economiche e su misure specifiche volte a<br />
stimolare la fiducia necessaria. Occorre aiutare l’Europa<br />
ad affrontare la crisi economica e finanziaria, tramite le<br />
iniziative della strategia di Lisbona rinnovata e del piano<br />
di ripresa presentato la scorsa settimana.<br />
• Mutamento climatico e sviluppo sostenibile in Europa:<br />
sarà essenziale concludere un accordo globale nel vertice<br />
di Copenaghen. La capacità dell’Unione di svolgere<br />
un ruolo trainante passa per un consenso sul pacchetto<br />
“energia e mutamento climatico”.<br />
• Cittadini: l’impegno della Commissione di privilegiare interventi<br />
a loro diretto beneficio proseguirà tramite l’adozione<br />
di molte misure, tra cui azioni specifiche volte a<br />
non penalizzare i consumi e importanti novità in materia<br />
di libertà, sicurezza e giustizia (lotta contro il terrorismo<br />
e la criminalità organizzata in primis).<br />
• A livello internazionale: la Commissione dovrà affrontare<br />
vari problemi, tra cui l’assistenza alla ricostruzione e al<br />
processo di riforma in Georgia e l’adeguamento delle<br />
27
Commercio estero<br />
Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
relazioni transatlantiche dopo l’insediamento della nuova<br />
amministrazione statunitense, non senza dimenticare le<br />
priorità fondamentali, quali l’allargamento, la politica di<br />
vicinato e il commercio mondiale.<br />
Una delle priorità fondamentali per l’attività legislativa<br />
della Commissione nel 2009 è e rimane la promozione<br />
di un quadro normativo semplificato, efficace e snello. Il<br />
programma prevede misure di semplificazione specifiche<br />
relative a settori quali l’agricoltura, l’ambiente, i trasporti,<br />
ecc.<br />
Per la prima volta, nel 2009 le priorità in materia di comunicazione<br />
interistituzionale saranno concordate dal Consiglio<br />
dei ministri, dal Parlamento europeo e dalla Commissione<br />
nel quadro della dichiarazione congiunta “Un partenariato<br />
per comunicare sull’Europa”.<br />
Altre informazioni su http://ec.europa.eu/atwork/programmes/index_en.htm<br />
UE: garantire il futuro energetico<br />
La Commissione europea ha presentato un ampio pacchetto<br />
di strumenti in campo energetico inteso a dare nuovo<br />
impulso alla sicurezza energetica dell’Europa, garantendo<br />
anche la solidarietà e l’efficienza energetica.<br />
Il pacchetto di misure comprende<br />
• una nuova strategia per la solidarietà in campo energetico<br />
tra gli Stati membri e una nuova politica sulle reti<br />
energetiche;<br />
• un nuovo piano d’azione dell’UE in materia di sicurezza<br />
e solidarietà energetica che individua cinque ambiti in<br />
cui si rende necessario un intervento: più precisamente<br />
occorre sostenere in maniera più efficace i progetti per<br />
la realizzazione delle infrastrutture necessarie; sfruttare<br />
al meglio le risorse energetiche interne dell’UE, sia rinnovabili<br />
che fossili; dare maggiore spazio alla solidarietà,<br />
compresi i meccanismi di crisi di cui dispone l’UE, le<br />
scorte petrolifere e vari meccanismi di intervento in caso<br />
di eventuali interruzioni nella fornitura del gas;<br />
• un pacchetto di misure volte a migliorare l’efficienza<br />
energetica per far risparmiare energia in alcuni settori<br />
chiave, ad esempio rafforzando la normativa riguardante<br />
l’efficienza energetica degli edifici e dei prodotti che<br />
consumano energia e dare maggiore importanza alla<br />
certificazione delle prestazioni energetiche e alle relazioni<br />
sulle ispezioni per gli impianti di riscaldamento e<br />
28 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
condizionamento. Per migliorare l’efficienza nell’approvvigionamento<br />
energetico la Commissione ha adottato<br />
linee guida che permettono la diffusione di impianti di<br />
cogenerazione ad alto rendimento energetico per la produzione<br />
di elettricità. Infine, nel 2009 la Commissione<br />
intende procedere ad un’approfondita valutazione del<br />
piano d’azione europeo per l’efficienza energetica del<br />
2006.<br />
Comunicato della Commissione europea su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(riferimento IP/08/1696)<br />
Altre informazioni su http://ec.europa.eu/energy/strategies/<strong>2008</strong>/<strong>2008</strong>_11_ser2_en.htm<br />
UE-Libia: partono i negoziati sul futuro accordo<br />
quadro<br />
A metà novembre Libia e UE hanno dato avvio ai negoziati<br />
sull’accordo quadro UE-Libia.<br />
La Libia è rimasta l’unico paese del Mediterraneo meridionale<br />
con cui l’UE non intrattiene relazioni contrattuali<br />
e l’UE desidera instaurare un quadro giuridico chiaro e<br />
duraturo che consenta di rafforzare il dialogo politico e la<br />
cooperazione in materia di politica estera e di sicurezza,<br />
che crei una zona di libero scambio il più possibile ampia<br />
e inclusiva e che serva da base ad una cooperazione in<br />
settori nevralgici di interesse comune quali l’energia, i trasporti,<br />
la migrazione, i visti, la giustizia e gli affari interni e<br />
l’ambiente nonché in altri campi quali la politica marittima<br />
e la pesca, l’istruzione e la sanità pubblica.<br />
I principi fondamentali alla base dell’accordo saranno il<br />
rispetto dei diritti umani e della democrazia, la non proliferazione<br />
delle armi di distruzione di massa e l’impegno ad<br />
osservare le norme dell’economia di mercato.<br />
Se rispecchierà i livelli di ambizione attualmente prospettati<br />
dalle parti, il futuro accordo conterrà in sé un elevato potenziale<br />
per lo sviluppo di una cooperazione profonda atta ad<br />
aprire la strada ad un partenariato politico forte e all’incremento<br />
degli scambi e degli investimenti tra Libia e UE.<br />
Comunicato della Commissione europea su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(riferimento IP/08/1687)<br />
Altre informazioni su http://ec.europa.eu/external_relations/libya/index_en.htm<br />
Poli di competitività in Europa: European Cluster<br />
Observatory<br />
In Europa non mancano i cluster, ma mancano cluster<br />
di classe mondiale. L’Osservatorio europeo dei cluster ha<br />
recensito di recente circa 2’000 raggruppamenti statisticamente<br />
significativi che impiegano il 38% della manodopera<br />
europea.<br />
Sul suo sito web, l’Osservatorio fornisce una cartina dei cluster<br />
importanti nei paesi dell’UE e nei paesi terzi come la<br />
Svizzera. L’Osservatorio ha per missione di definire, presentare<br />
e valutare i cluster, listare le organizzazioni che sostengono<br />
questi sforzi e riunire le informazioni sulle politiche e<br />
i programmi nazionali nei vari Stati. La cartina dei cluster
svizzeri fornisce un’immagine piuttosto omogenea.<br />
Una recente comunicazione della Commissione chiama<br />
all’intensificazione degli sforzi volti a facilitare l’emergenza<br />
di cluster di classe mondiale nell’Unione europea. Le<br />
sfide che si pongono per pervenirvi sono le seguenti: approfondimento<br />
del mercato interno, miglioramento delle<br />
politiche di cluster, incoraggiamento alla cooperazione<br />
transnazionale, promozione dell’eccellenza delle organizzazioni<br />
di cluster e miglioramento dell’integrazione di PMI<br />
innovatrici nei cluster.<br />
Per trarre beneficio da queste azioni, la Commissione continuerà<br />
a porre l’accento sulle iniziative di natura a sostenere<br />
i cluster, come quelle che rientrano nella politica di<br />
coesione, del programma quadro di ricerca e sviluppo e del<br />
programma per la competitività e l’innovazione.<br />
Sito di European Cluster Observatory: www.clusterobservatory.eu<br />
Altre informazioni su http://ec.europa.eu/enterprise/innovation/index_en.htm<br />
Francia: il diritto delle società si adatta al diritto<br />
comunitario<br />
La Francia ha adattato il suo diritto societario al diritto<br />
comunitario. Al centro delle nuove disposizioni figurano<br />
le fusioni transfrontaliere di aziende, gli obblighi contabili<br />
delle società di capitali e la costituzione di cooperative<br />
europee.<br />
“Loi du 3 juillet <strong>2008</strong>: adaptation du droit des sociétés<br />
au droit communautaire” su www.lexinter.net/lois4/<br />
loi_du_3_juillet_<strong>2008</strong>_adaptation_du_droit_des_societes_au_droit_communautaire.htm<br />
Kuwait: piano quinquennale con 1’100 progetti<br />
Il Kuwait non ha mezze misure: l’Emirato ha di recente<br />
reso pubblico un piano quinquennale (per il periodo 2009-<br />
2014) con ben 1’100 progetti. Per la loro attuazione sono<br />
a disposizione 131,5 miliardi di dollari.<br />
Il progetto principale è la “Silk City”, un centro dedicato<br />
agli affari e al commercio che nascerà in forma di zona di<br />
libero scambio sul tracciato della vecchia Via della Seta<br />
a nord del Kuwait, non lontano dalla frontiera irachena.<br />
I lavori dovrebbero costare ben 80 miliardi di dollari. Alla<br />
sua inaugurazione, prevista nel 2030, “Silk City” dovrebbe<br />
accogliere 700’000 abitanti e 450’000 posti di lavoro.<br />
Essa avrà come emblema una torre alta 1001 metri.<br />
Tra gli altri progetti previsti dal piano quinquennale figurano:<br />
• costruzione di una strada-diga di 25 km tra Subbiya e la<br />
capitale Kuwait City;<br />
• costruzione di un porto per super container sull’isola di<br />
Bubiyan (principalmente per il trasporto di container con<br />
I’Iraq e gli altri paesi del Golfo);<br />
• costruzione di una linea ferroviaria e metropolitana (la<br />
linea ferroviaria è parte di un gigantesco progetto volto a<br />
collegare tramite ferrovia gli Stati membri del Consiglio<br />
di cooperazione del Golfo);<br />
• costruzione di 50’000 alloggi.<br />
Articolo del Middle East <strong>Ti</strong>me “Kuwait unveils plans for mega<br />
projects” su www.metimes.com/Politics/<strong>2008</strong>/09/24/<br />
kuwait_unveils_plans_for_mega_projects/afp/<br />
Africa australe: creazione di una zona di libero<br />
scambio<br />
Le tre principali comunità economiche d’Africa ambiscono<br />
a creare una zona comune di libero scambio comprendente<br />
26 paesi dell’Africa australe ed orientale.<br />
Sono toccate da questa zona di libero scambio ben 527<br />
milioni di persone e un prodotto interno lordo annuo di 624<br />
miliardi di dollari dovrebbe essere realizzato dagli Stati<br />
partecipanti.<br />
Le comunità economiche e i paesi che dovrebbero aderire<br />
alla zona di libero scambio sono:<br />
• East African Community (EAC): Kenya, Tanzania e Uganda;<br />
• Southern African Development Community SADC: Zambia,<br />
Sudafrica, Tanzania e Zimbabwe;<br />
• Common Market for Eastern and Southern Africa CO-<br />
MESA: Egitto, Etiopia, Burundi, Djibuti, Eritrea, Kenya,<br />
Comore, Repubblica democratica del Congo (RDC), Libia,<br />
Madagascar, Malawi, Mauritius, Ruanda, Zambia,<br />
Seychelles, Sudan, Swaziland, Uganda e Zimbabwe.<br />
La tabella di marcia per la creazione di questa zona di<br />
libero scambio sarà definita nei prossimi sei mesi.<br />
Articolo “African free trade zone is agreed” di BBC News<br />
su http://news.bbc.co.uk/1/hi/business/7684903.stm<br />
Il Messico facilita le importazioni di medicinali<br />
Secondo un decreto pubblicato ad agosto <strong>2008</strong>, gli importatori<br />
stranieri di medicinali non sono più obbligati ad avere<br />
un loro laboratorio o un centro di produzione in Messico.<br />
Tuttavia, le autorità messicane (Cofepris) esigono dalle autorità<br />
del paese in cui ha sede la casa madre il rilascio di<br />
un’autorizzazione.<br />
Secondo le disposizioni transitorie, le nuove regole sono<br />
già in vigore per gli antiretrovitali. Da febbraio 2009 esse<br />
si applicheranno anche alle vitamine, ai vaccini, ai prodotti<br />
sanguigni, alle antitossine, agli ormoni provenienti da prodotti<br />
naturali e ai rimedi fitoterapeutici; da agosto 2009<br />
ai medicinali biologici e biotecnologici non specificati; da<br />
febbraio 2010 ai medicinali contenenti delle sostanze narcotiche<br />
e psicotrope e da agosto 2010 a tutti gli altri medicinali<br />
che rientrano nel campo d’applicazione dell’articolo<br />
226 della legge sanitaria generale.<br />
“Decreto que reforma los artículos 168 y 170 del Reglamento<br />
de Insumos para la Salud” pubblicato sul Diario<br />
Oficial de la Federación su http://dof.gob.mx/nota_detalle.<br />
php?codigo=5055332&fecha=05/08/<strong>2008</strong><br />
“Market Access Newsletter: Mexico – better access for<br />
pharmaceutical products” su www.mincomes.it/ostacoli_mercati/newsletter/news_set08.pdf<br />
(pagina 7)<br />
29
Commercio estero<br />
Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
Aumento mondiale delle spese di ricerca e sviluppo<br />
Le spese di ricerca e sviluppo<br />
delle aziende private sono<br />
aumentate del 9% in tutto il<br />
mondo tra luglio 2007 e luglio<br />
<strong>2008</strong>. L’aumento è stato<br />
quindi leggermente più debole<br />
rispetto all’anno precedente,<br />
ma notevolmente più<br />
forte in confronto al periodo<br />
2003-2006. Questi i risultati<br />
dell’ultimo “EU Industrial<br />
R&D Investment Scoreboard”.<br />
Lo studio mostra che sono le<br />
aziende dell’industria farmaceutica e delle biotecnologie<br />
che spendono maggiormente nella R&S. A confronto degli<br />
anni precedenti, le spese di R&S nel settore automobilistico<br />
e nel settore energetico sono aumentate in modo<br />
significativo.<br />
Nel confronto tra settori, è Microsoft a figurare in testa<br />
alla classifica (4° nel 2007): l’azienda ha speso 6 miliardi<br />
di euro nella R&S. Essa è tallonata da General Motors (9°<br />
nel 2007) e da Pfizer (2° nel 2007). Le aziende svizzere<br />
meglio piazzate sono Roche, all’8° posto (15° nel 2007),<br />
e Novartis, al 14° posto (16° nel 2007).<br />
Classifica visionabile in format pdf su http://iri.jrc.<br />
ec.europa.eu/research/scoreboard_<strong>2008</strong>.htm<br />
Doing Business Report 2009<br />
Il rapporto, redatto dalla<br />
Società finanziaria internazionale,<br />
uno dei servizi<br />
del Gruppo della Banca<br />
mondiale, presenta degli<br />
indicatori quantitativi sulla<br />
regolamentazione delle<br />
imprese e la protezione dei<br />
diritti della proprietà intellettuale<br />
che consentono di<br />
mettere a confronto 181<br />
paesi e regioni.<br />
Le riforme delle regolamentazioni<br />
degli affari si moltiplicano nel mondo ed hanno<br />
raggiunto un numero record quest’anno, secondo quanto<br />
riportato da Doing Business 2009. Lo slancio riformatore<br />
si sposta ora verso l’Europa dell’Est e l’Asia centrale, dove<br />
nuovi paesi figurano tra quelli che hanno adottato il maggior<br />
numero di riforme, in particolare nel diritto del lavoro, la<br />
fiscalità, la regolamentazione commerciale, il diritto delle<br />
società e i diritti della proprietà. L’Azerbaigian è il riformatore<br />
numero uno. Tra i primi dieci figurano anche Albania,<br />
Kirghizistan, Bielorussia, Senegal, Burkina Faso, Botswana,<br />
la Colombia, Repubblica dominicana ed Egitto.<br />
L’Azerbaigian, in testa alla classifica, ha guadagnato 64<br />
posti e si posiziona ora al 33°. La classifica “Doing Bu-<br />
30 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
siness 2009” per la facilità di fare affari è nuovamente<br />
guidata da Singapore. Come per lo scorso anno, al 2° e al<br />
3° posto figurano Nuova Zelanda e Stati Uniti. Tra i primi<br />
dieci figurano Hong Kong, Danimarca, Gran Bretagna, Irlanda,<br />
Canada, Australia e Norvegia. La Svizzera ha perso<br />
6 posizioni, classificandosi al 21° posto.<br />
Rapporto su www.doingbusiness.org/Default.aspx<br />
WEF: The Global Competitiveness Report <strong>2008</strong>/2009<br />
Nessun cambiamento<br />
principale nella classifica<br />
dei paesi più competitivi<br />
secondo il rapporto <strong>2008</strong>-<br />
2009 pubblicato dal Forum<br />
economico mondiale:<br />
gli Stati Uniti restano in<br />
testa, seguiti da Svizzera e<br />
Danimarca. Tra le top ten,<br />
il Canada è stato la sorpresa,<br />
passando dal 13° al 10°<br />
rango, facendo retrocedere<br />
nel contempo la Gran Bretagna<br />
al 12° posto. Tra le<br />
top ten figurano anche la Svezia, Singapore, la Finlandia,<br />
la Germania, i Paesi Bassi e il Giappone.<br />
Tra le economie emergenti è la Cina ad aver registrato<br />
ancora una volta il miglior risultato, passando dal 34° al<br />
30° posto. Anche Russia e Brasile hanno migliorato la<br />
classifica passando rispettivamente dal 58° al 50° e dal<br />
72° al 63° posto. L’India è invece indietreggiata di un<br />
posto, posizionandosi al 49°.<br />
Il “Global Competitiveness Report <strong>2008</strong>-2009” è stato<br />
stabilito sulla base dei seguenti 10 pilastri: istituzioni pubbliche<br />
e private, infrastrutture, stabilità macroeconomica,<br />
sanità e insegnamento primario, insegnamento superiore<br />
e formazione continua, efficacia del mercato dei beni di<br />
consumo, efficacia del mercato del lavoro, sofisticatezza<br />
del mercato finanziario, maturità tecnologica, grandezza<br />
del mercato.<br />
Il rapporto passa in rassegna 134 paesi. È possibile ottenere<br />
su Internet un’analisi per ogni paese (cf. “Interactive<br />
Report”) secondo ogni criterio e sottocriterio di valutazione<br />
della competitività e dei loro vantaggi ed inconvenienti<br />
quale piazza economica.<br />
The Global Competitiveness Report <strong>2008</strong>/2009 su<br />
www.weforum.org/en/initiatives/gcp/Global%20Competitiveness%20Report/index.htm<br />
Osec<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399 - Ch-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35/37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
Fiere internazionali<br />
Ambiente 2009 e “Talents”<br />
Francoforte, 13–17 febbraio 2009<br />
Ambiente è la più grande rassegna specializzata del settore dei beni<br />
di consumo e ogni anno attira a Francoforte 140’000 visitatori professionali<br />
e 4’600 espositori. Ambiente non rappresenta un must soltanto<br />
per la sua offerta veramente unica nel panorama fieristico mondiale,<br />
ma anche per il suo vasto programma di eventi collaterali e mostre, un<br />
prezioso plus che differenzia questa rassegna a livello internazionale.<br />
Ad Ambiente 2009 i “Talents” portano in tavola nuove idee: innovativi<br />
Partecipate a fiere internazionali: www.osec.ch/fairs<br />
e sfrontati, spiritosi e dal segno forte – ad Ambiente 2009 i “Talents” si presentano nella tensione creativa fra tradizione<br />
e visione, artigianato e tecnologia. Nell’ambito del programma promozionale “Talents” le nuove leve del design<br />
internazionale presentano nuovi concept progettuali per la tavola e per un moderno stile di vita urbano.<br />
Nel 2009 Ambiente darà a questi giovani talenti internazionali ancora più spazio rispetto a prima: in seguito all’ampliamento<br />
del settore espositivo Loft, dedicato all’interior design moderno e d’avanguardia, i giovani “Talents” si trasferiranno<br />
dal tradizionale padiglione 6.1 nel padiglione 6.0. In questo nuovo padiglione verrà messa loro a disposizione una<br />
superficie espositiva più ampia rispetto alle passate edizioni, ben 29 stand, dove giovani studi di designer, studenti,<br />
laureati e università provenienti da 14 paesi presenteranno i loro progetti, tesi di laurea e prototipi. Con due terzi dei<br />
partecipanti provenienti dall’estero, l’edizione 2009 di “Talents” è più internazionale che mai.<br />
Informazioni sulla fiera:<br />
www.ambiente.messefrankfurt.com<br />
La prossima opportunità per i giovani designer di esporre a Francoforte come “Talents” è a Tendence, dal 3 al 7 luglio<br />
2009. I moduli per l’iscrizione si possono scaricare dal sito Internet www.tendence.messefrankfurt.com<br />
Biotechnica 2009<br />
Hannover, 6-8 ottobre 2009<br />
Il salone Biotecnica, con seminari e congressi svolti in parallelo, si tiene ogni anno ad Hannover. È il grande appuntamento<br />
europeo delle scienze e delle tecniche del mondo vivente e riunisce tutti i principali attori del settore delle<br />
biotecnologie nonché le multinazionali della farmacia, della medicina, della chimica e dell’ambiente. Biotecnica ha<br />
raggiunto un ritmo annuale per essere in grado di presentare le ultime innovazioni e tendenze del mercato.<br />
Per permettere alle PMI svizzere di interessarsi alle biotecnologie sul piano internazionale, in collaborazione con Swiss<br />
Biotech, l’Osec vi allestisce uno “SWISS Pavilion”.<br />
Desiderate partecipare a questo evento? Lo “SWISS Pavilion” è la soluzione ideale.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.biotechnica.de<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/fairs > Biotechnica 2009<br />
IDEM India 2009<br />
Mumbai, 23-25 ottobre 2009<br />
In India esiste una classe media con un forte potere d’acquisto: si parla di ben 200-220 milioni di persone che danno<br />
un’importanza crescente alla salute e all’estetica dei loro denti. In questo Paese operano almeno 40’000 dentisti,<br />
alcune fonti parlano addirittura di 80’000, tra cui 7’000 esercitano nella regione di Mumbai. Le 270 scuole professionali<br />
del settore formano ogni anno circa 80’000 specialisti in tecniche dentarie e necessitano di attrezzature di<br />
qualità. Il mercato indiano delle cure dentarie è valutato a 446 milioni di dollari, con una crescita stimata al 20%.<br />
Le importazioni raggiungono il 40%.<br />
La Fiera di Colonia organizza nel 2009 un salone, corredato da conferenza e workshop, sotto il cappello “International<br />
Dental Exhibition and Meeting India – IDEM India”. Il concetto ricalca il modello dell’IDEM di Singapore. In<br />
quest’occasione verrà allestito uno “SWISS Pavilion”.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.idem-india.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/fairs > IDEM<br />
infOrmaziOni sugli “swiss paviliOn”: www.Osec.ch/fairs<br />
31
Formazione<br />
prOpOste fOrmative Della cc-ti<br />
Formazione<br />
ComuniCazione<br />
di Relazionarsi Marie Jeanne Bosia, con successo, Presidente Gruppo marzo Donne '09 PMI <strong>Ti</strong>cino<br />
La redazione dei verbali, marzo '09<br />
il telefono... la voce dell'azienda, aprile '09<br />
appRofondimenti HR<br />
management dei salari, febbraio '09<br />
tempo di lavoro e assenze, marzo '09<br />
Candidature: valutazione e interpretazione<br />
dei documenti, aprile '09<br />
aspetti fisCaLi<br />
L’iVa nazionale, marzo '09<br />
Know-How peR espoRtatoRi<br />
fiere internazionali: stand e aspetti<br />
di marketing, febbraio '09<br />
gruppO DOnne<br />
pmi ticinO<br />
Martedì 11 novembre <strong>2008</strong>, il gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino ha<br />
avuto il piacere di una visita aziendale del tutto speciale ed<br />
interessantissima: la visita della fabbrica "Chocolat Stella SA",<br />
a Giubiasco della quale Alessandra Alberti Zucconi, socia attiva<br />
del gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino, è Direttrice dal 1° gennaio<br />
1999.<br />
Alessandra Alberti Zucconi, in possesso di un diploma di ingegneria<br />
alimentare ETHZ e di un post-diploma in nutrizione<br />
umana dell'Università di Losanna ha lavorato all'Ufficio Federale<br />
della Sanità Pubblica a Berna, segretariato della Commissione<br />
Federale dell'alimentazione. Si è poi trasferita al<br />
Dipartimento delle istituzioni quale responsabile del progetto<br />
Movimento della popolazione, per approdare ad aprile 1995<br />
alla Chocolat Stella SA come responsabile del sistema qualità<br />
e acquisti. È diventata Direttrice della fabbrica il 1° gennaio<br />
del 1999. Dal 2005 è anche membro del comitato svizzero<br />
dei produttori di cioccolato e dal 2007, è membro del Forum<br />
svizzero delle piccole medie imprese KMU-Forum.<br />
Da quando Alessandra Alberti Zucconi è entrata a fare parte<br />
dei quadri della Chocolat Stella SA ha dedicato 100% del suo<br />
tempo tra tradizione e innovazione dell'azienda.<br />
La Chocolat Stella che festeggia ottant'anni di attività è specializzata<br />
nella produzione di cioccolato di alta qualità, paragonabile<br />
a quella dei marchi svizzeri più conosciuti a livello<br />
internazionale. Fu fondata a Lugano nel 1928 come azienda<br />
famigliare da Achille Vanotti. Nel 1980 è stata acquistata<br />
fiere internazionali: trasporto, assicurazioni<br />
e i carnets ata, febbraio '09<br />
origine preferenziale e non preferenziale, aprile '09<br />
assiCuRazioni soCiaLi<br />
introduzione, 3 e 17 febbraio '09<br />
aspetti contributivi 10 marzo '09<br />
Rendite di vecchiaia, superstiti e<br />
invalidità, 23 marzo '09<br />
assicurazione contro la disoccupazione, 30 marzo '09<br />
assicurazione maternità, 6 aprile '09<br />
assegni familiari, 5 maggio '09<br />
assicurazione infortuni, 12 maggio '09<br />
per ulteriori informazioni: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato<br />
e dei servizi del Cantone ticino, Corso elvezia 16, 6900 Lugano,<br />
tel. +41 91 911 51 18, corsi@cci.ch, www.cciati.ch.<br />
di Marie Jeanne Bosia, Presidente Gruppo Donne PMI <strong>Ti</strong>cino<br />
32 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
da A. Müller Bernrain AG di Kreuzlingen. Si è trasferita a<br />
Giubiasco. Oggi l'azienda occupa circa 45 persone che dirige<br />
con molta competenza Alessandra Alberti. Abbiamo avuto la<br />
fortuna di visitare i diversi reparti in completa funzione, il<br />
lavoro essendo organizzato in due turni, lavorando dalle ore<br />
6.00 fino alle ore 23.00.<br />
Abbiamo così scoperto come nasce e come viene confezionato<br />
quest'alimento che tanto amiamo, partendo dalle fave di cacao<br />
che arrivano dalle zone calde ed umide della nostra terra<br />
per arrivare al prodotto tanto apprezzato dai consumatori.<br />
La Chocolat Stella SA è una PMI che produce articoli di nicchia:<br />
• cioccolato biologico certificato dalla BIO Suisse,<br />
• cioccolato e biscotti dietetici,<br />
• cioccolato funzionale con aggiunta di ingredienti specifici,<br />
• cioccolato tradizionale.<br />
Chocolat Stella SA esporta in quasi tutto il mondo i propri<br />
prodotti.<br />
Tra i prodotti della Stella più apprezzati dai consumatori, possiamo<br />
menzionare il cioccolato amaro, il cioccolato bianco e il<br />
cioccolato al latte. Ci sono i prodotti senza zucchero adatti ai<br />
diabetici, i moretti Stella, le tavolette "Pure Crème", la "Nives<br />
Nougat", la tavoletta "Ginger", quella al peperoncino.<br />
Alessandra Alberti Zucconi afferma che assunto in quantità<br />
limitate, il cioccolato protegge il sistema cardiovascolare,<br />
svolgendo un'azione di controllo sulla pressione arteriosa e<br />
favorendo la concentrazione, ha un'azione vaso-protettrice ed<br />
immuno-stimolante; migliora il sistema respiratorio e nervoso<br />
centrale, agisce positivamente sull'umore.<br />
In conclusione, il cioccolato non è solo gustoso, ma anche<br />
utile, a qualsiasi età.<br />
Ringraziamo Alessandra Alberti Zucconi per averci fatto conoscere<br />
la sua attività professionale nella quale è veramente una<br />
specialista e alla quale si dedica corpo ed anima.
Vita dei Soci<br />
di Lisa Pantini<br />
feDercOmmerciO: cambiO al vertice<br />
Il 4 novembre scorso è stato designato il successore di Paolo<br />
Poretti, nella persona di Alberto Ménasche<br />
Federcommercio è un'associazione che raggruppa le società<br />
dei commercianti locali (complessivamente oltre 1’000<br />
negozi affiliati) e grande distribuzione, facente capo a DI-<br />
STI con circa 20 aziende.<br />
Il settore del commercio è una parte fondamentale dell’economia<br />
ticinese, infatti il settore contribuisce in maniera<br />
massiccia al PIL cantonale, nella misura del 6% circa.<br />
L’Associazione promuove lo sviluppo e l'immagine del commercio<br />
ticinese e la tutela degli interessi delle società dei<br />
commercianti regionali. Fondata nel 1997, quando le varie<br />
associazioni ticinesi e la grande distribuzione hanno riunito<br />
le forze al fine di salvaguardare gli interessi del settore, ha<br />
subito assunto un ruolo di rilievo per la difesa dei propri<br />
membri. In oltre 10 anni di presenza sul territorio si è battuta<br />
per una maggiore flessibilità degli orari d'apertura e<br />
unitamente ad alcuni sindacati ha sottoscritto il Contratto<br />
collettivo della Vendita nel 2002.<br />
Federcommercio rappresenta oggi circa 1’000 negozi ossia<br />
circa il 35% del totale, distribuiti tra centri cittadini e<br />
centri commerciali. La cifra d’affari complessiva che ruota<br />
attorno al settore è valutata in circa 3 miliardi di franchi -<br />
pari a circa 3/4 del commercio ticinese.<br />
Nell’assemblea del 4 novembre <strong>2008</strong> è stato designato<br />
il successore del Signor Paolo Poretti ai vertici di Federcommercio,<br />
che in questi anni ha egregiamente assicurato<br />
la continuità della Presidenza, nella persona del Signor<br />
Alberto Ménasche, personaggio di spessore nel panorama<br />
ticinese, che possiede una solida conoscenza per le problematiche<br />
della grande distribuzione e conosce pure molto<br />
bene anche quelle del medio/piccolo commercio in qualità<br />
di membro della Società dei Commercianti di Lugano e<br />
Presidente dell'Associazione Club del Centro Lugano.<br />
nuOvi sOci cc-ti<br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
Paolo Poretti e Alberto Ménasche<br />
Durante i lavori assembleari sono state votate le nomine<br />
statutarie valide per il periodo <strong>2008</strong> – 2009. Il nuovo<br />
comitato esecutivo è così composto:<br />
• Alberto Ménasche, Presidente<br />
• Paolo Poretti, Vice presidente<br />
• Lorenzo Emma<br />
• Carlo Bianchi<br />
• Ivo Wuthier<br />
L’Assemblea ha pure rinnovato il mandato per il Segretariato<br />
di Federcommercio alla Camera di commercio, dell'industria,<br />
dell'artigianato e dei servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />
• Satellite Denner Caslano, 6987 Caslano, commercio al dettaglio/alimentari, www.denner.ch<br />
• ESA, 6512 Giubiasco, Società cooperativa dell'Unione professionale Svizzera dell'Automobile,<br />
www.esa.ch<br />
• KMM Company SA, 6850 Mendrisio, Trading di macchinari industriali, edili, www.kmm-company.ch<br />
• Euro Advising, 6900 Lugano, Consulenza aziendale, www.euroadvising.com<br />
33
aperture natalizie Dei negOzi in ticinO<br />
Ecco un breve memo per le prossime aperture straordinarie dei negozi<br />
in vista delle feste natalizie, aperture autorizzate<br />
su tutto il territorio cantonale:<br />
Lunedì 8 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00<br />
Domenica 14 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00<br />
Domenica 21 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00<br />
Martedì 23 dicembre, apertura prolungata fino alle 21.00 NEW!<br />
Mercoledì 24 dicembre, chiusura alle ore 17.00<br />
Martedì 30 dicembre, apertura prolungata fino alle 21.00 NEW!<br />
Mercoledì 31 dicembre, chiusura alle ore 17.00<br />
Per maggiori informazioni:<br />
Federcommercio<br />
c/o <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 19<br />
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il 31 maggio 2009.<br />
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Accompagnati meglio.
Vita dei Soci<br />
Comunicato stampa<br />
Darwin airline prenDe QuOta<br />
2009: la Compagnia aerea mantiene la rotta e si prepara ad<br />
affrontare il nuovo anno. Il management della Società<br />
ha annunciato un sensibile miglioramento dell’andamento<br />
globale rispetto agli anni precedenti<br />
DARWIN AIRLINE ha conquistato un nuovo traguardo e con<br />
soddisfazione ha annunciato costanti miglioramenti sia sotto<br />
il profilo operativo che sotto quello economico-finanziario.<br />
Dopo cinque anni di vita, la Società ha raggiunto un equilibrio<br />
finanziario che le consente di portare avanti la realtà di<br />
una Compagnia Aerea capace di far volare in Europa i colori<br />
del Canton <strong>Ti</strong>cino.<br />
Il 2009 sarà un anno estremamente importante per DAR-<br />
WIN AIRLINE. L’equilibrio economico-finanziario raggiunto<br />
è il risultato dell’operato fin qui svolto dal management della<br />
Compagnia, che, continuando a concentrare con successo<br />
i propri sforzi per garantire un cash flow di segno positivo,<br />
può ora guardare con più tranquillità alle prossime sfide e<br />
alla nuova fase di sviluppo che si stanno delineando per il<br />
futuro della Società.<br />
DARWIN AIRLINE, che impiega al suo interno più di cento<br />
risorse (82 collaboratori occupati al 100% e 22 a tempo<br />
parziale), durante quest’ultimo anno ha inoltre incrementato<br />
il numero di passeggeri su tutti i voli di linea (Roma, Ginevra,<br />
Olbia e Cagliari); in particolare su Roma Fiumicino, l’<br />
aumento ha raggiunto, in alcuni momenti, una crescita fino<br />
al 10% rispetto all’anno precedente.<br />
Pure sensibile è l’incremento del fatturato proveniente dalla<br />
vendita dei voli charter.<br />
La Compagnia ha generato i presupposti per la creazione<br />
di un modello di business solido e capace di creare valore<br />
per il vasto pubblico, che in questi anni ha riposto fiducia<br />
nei servizi offerti e, in generale, per le istituzioni locali e per<br />
tutti gli operatori economici, finanziari e turistici presenti<br />
sul territorio.<br />
Il management della compagnia è ad oggi così composto:<br />
Presidente: Sergio Ermotti<br />
Direttore generale: Fabio Parini<br />
Direttore finanziario e commerciale: Carlo Gatti<br />
Direttore operativo: Maurizio Merlo<br />
Quale Marketing Manager è stato nominato Massimo Boni,<br />
mentre Paola De Alberti è stata nominata Business Development<br />
Manager.<br />
DARWIN AIRLINE intende, infine, ringraziare tutti coloro<br />
che hanno reso possibile questo risultato: i soci azionisti<br />
e i membri del Consiglio di Amministrazione, le Istituzioni<br />
locali e cantonali, i media che hanno puntualmente riportato<br />
i progressi e i successi della Compagnia e, naturalmente,<br />
tutto il personale navigante, di terra e amministrativo che<br />
lavora quotidianamente per garantire al passeggero un servizio<br />
puntuale e di qualità.<br />
DARWIN AIRLINE<br />
Compagnia aerea regionale svizzera con sede a Lugano<br />
Airport, DARWIN AIRLINE è stata fondata nel 2003 con<br />
l’obiettivo di offrire viaggi puntuali, veloci e di alta qualità.<br />
La creazione e lo sviluppo di DARWIN AIRLINE hanno<br />
contribuito all’affermazione dell’Economy Business Airline<br />
come la compagnia aerea stessa ama definirsi, puntando<br />
l’accento sugli elevati standard dei servizi offerti, il cui livello<br />
è pari a quello delle compagnie di bandiera. Ogni giorno<br />
vengono effettuati voli di linea verso le città di Roma,<br />
Ginevra e Lugano. In estate DARWIN propone inoltre tre<br />
voli settimanali da/per Olbia e Cagliari. Durante tutto l’anno<br />
DARWIN AIRLINE opera, inoltre, voli charter per aziende<br />
ed enti privati e per diversi importanti Tour Operators attivi<br />
a livello internazionale.<br />
Per ulteriori informazioni su destinazioni, orari e piani tariffari<br />
consultate pure il nostro sito web:<br />
www.darwinairline.com.<br />
Darwin Airline SA<br />
sede operativa Lugano Airport, 6982 Agno<br />
Tel. +41 91 612 45 00, Fax +41 91 612 45 17<br />
sales@darwinairline.com<br />
www.darwinairline.com<br />
35
Vita dei Soci<br />
di Lisa Pantini<br />
les ambassaDeurs celebra cartier<br />
Il 16 ottobre scorso nella suggestiva atmosfera dell’Hôtel<br />
Villa Principe Leopoldo, la gioielleria LES AMBASSADEURS<br />
ha ricreato un magico ambiente e presentato l’eccezionale<br />
esposizione “Viaggio nel tempo con CARTIER”<br />
LES AMBASSADEURS, prestigiosa gioielleria-orologeria di Via Nassa, ha organizzato un evento esclusivo<br />
nella cornice di Villa Principe Leopoldo a Lugano presentando, in una mostra eccezionale, i più bei<br />
gioielli e orologi mai realizzati dagli artigiani orafi della maison francese Cartier. Pezzi unici, rari, creati<br />
con passione e amore, indossati da monarchi di tutta Europa, da star, VIP e amanti del Lusso.<br />
In occasione del 20° anniversario della presenza di Cartier presso LES AMBASSADEURS a Lugano,<br />
Giovanni Frey, Direttore della boutique, al cospetto di Christophe Massoni, Direttore Generale di<br />
Cartier Svizzera e Cyrille Vigneron, Direttore Generale di Cartier Europa, ha introdotto l’evento, presentando<br />
la mostra nella sua eccezionalità, davanti alla stampa e ai clienti.<br />
Unica data in Svizzera, la mostra itinerante che viaggia per il mondo toccando soprattutto musei<br />
nazionali, è stata una primizia esclusiva di LES AMBASSADEURS. L’esposizione ha presentato alcuni<br />
gioielli e orologi d’epoca delle più famose collezioni Cartier, ma non ha tralasciato di esibire i più bei<br />
modelli della collezione attuale.<br />
Durante la mostra è stata particolarmente apprezzata la presenza di due dei migliori orafi Cartier,<br />
artigiani apprezzati alla clientela internazionale mentre incastonavano diamanti su preziosi segnatempo.<br />
13 Rue de la Paix, Paris<br />
Cartier è un’azienda francese, testimone di lusso ed esclusività, fondata a Parigi nel 1847 da Louis-<br />
François Cartier. Situata dal 1899 al<br />
numero 13 di Rue de la Paix a Parigi –<br />
Giovanni Frey con Fred Laubi<br />
la via più chic e lussuosa della capitale<br />
francese –, la maison francese è celebre<br />
per la produzione di gioielli e orologi<br />
d’alto standing.<br />
Recentemente Cartier è stata insignita<br />
del Punzone di Ginevra per il calibro<br />
9452 MC*, un marchio ambitissimo ed<br />
ideato nel XIX secolo da una corporazione<br />
minacciata dal flagello della contraffazione,<br />
il quale è considerato oggi<br />
simbolo della perfezione orologiera.<br />
L’ottenimento del Punzone di Ginevra<br />
costituisce per la maison una conferma<br />
della priorità del suo impegno nel<br />
dedicarsi alla più prestigiosa tradizione<br />
orologiera.<br />
36 <strong>Ti</strong>cino Business
LES AMBASSADEURS: la vetrina per le marche<br />
più prestigiose<br />
Presente nei centri più mondani delle città svizzere<br />
per eccellenza nel mondo (Ginevra, Zurigo,<br />
S. Moritz e Lugano), LES AMBASSADEURS, con<br />
punti vendita eleganti ed all’avanguardia, allestiti<br />
con la volontà di comunicare la propria idea di<br />
perfezionismo, incontra in un clima suadente e<br />
accogliente la clientela internazionale. Da oltre 40<br />
anni gli “Ambasciatori del Lusso” godono di fama<br />
internazionale, e si presentano ai propri clienti<br />
quali partner privilegiati delle marche, all’insegna<br />
dell’eccellenza, della qualità e del lusso.<br />
Sorprendere, soddisfare ed anticipare i desideri più<br />
stravaganti. La chiave del successo di questa straordinaria<br />
azienda risiede in una padronanza senza<br />
eguali dei prodotti -orologi e gioielli- messi a disposizione<br />
di una clientela particolarmente esigente.<br />
Audemars Piguet, Bell & Ross, Blancpain, Breguet,<br />
Breitling, Bulgari, Cartier, Chanel, Frank<br />
Muller, Girard-Perregaux, IWC, Jaeger-LeCoultre,<br />
A. Lange & Söhne, Longines, Mikimoto, Pomellato,<br />
Ulysse Nardin, Vacheron Costantin e molti<br />
altri: sono solo alcune delle grandi case e degli<br />
importanti marchi riuniti sotto la prestigiosa insegna<br />
dell’azienda leader in Svizzera nel settore<br />
dell’Alta Orologeria.<br />
Per i vostri acquisti e per maggiori informazioni<br />
potete contattare:<br />
LES AMBASSADEURS<br />
Via Nassa 11<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 923 51 56<br />
lugano@lesambassadeurs.ch<br />
www.lesambassadeurs.ch<br />
37
Vita dei Soci<br />
Adattamento di Lisa Pantini<br />
38 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
luisOni cOnsulenze prOfessiOnali sa:<br />
Da 20 anni sulla piazza ticinese<br />
Lo scorso 2 ottobre a Villa Sassa a Lugano si è tenuto l’evento<br />
per festeggiare i 20 anni dell’azienda<br />
Si è tenuta in una suggestiva atmosfera festiva la serata<br />
del ventennio della Luisoni Consulenze Professionali SA,<br />
il 2 ottobre scorso presso Villa Sassa a Lugano, dove dinnanzi<br />
a ospiti e invitati, l'azienda di consulenze professionali<br />
in ambito risorse umane ha spento le 20 candeline,<br />
a suggello di un consolidamento dell'attività, cresciuta e<br />
maturata in questi 20 anni. Fil rouge dell'evento il tema<br />
"Passato, presente e futuro di una formula vincente".<br />
Il Signor Carlo Luisoni, che per quest'evento rappresentava<br />
il "passato" della Luisoni, nel suo discorso ha ricordato<br />
come ha posto le basi all'identità dell'azienda:<br />
"la mia personalità proiettata costantemente al domani,<br />
mi impone di tratteggiare esclusivamente qualche aneddoto<br />
di interesse generale: la creazione del logo delle<br />
Tre Teste, nato in un batter baleno facendo fotografare<br />
alcune suppellettili poste ancor oggi nel salotto di casa,<br />
che irradiano l'essenza stessa dell'azienda, una trilogia,<br />
un team, il gioco di squadra, l'unicità allegorica della<br />
materia grigia, l'apologia della potenza dell'essere umano<br />
chiamato incessantemente a proiettarsi verso nuove<br />
sfide. O ancora il motto "il tuo presente è già un futuro"<br />
incentivante l'autostima e la voglia di affermazione di tutti<br />
i lavoratori, spronando a perseguire traguardi sempre più<br />
complessi".<br />
Carlo Luisoni si è soffermato su un momento importante<br />
per la storia della società, quando nel 2002 la società<br />
è stata ceduta al Gruppo Wilhelm. Luisoni ricorda quel<br />
momento così: "(…) Luisoni si è sempre battuta (…) incentivando<br />
le attitudini, le conoscenze, le doti caratteriali,<br />
cercando di comprendere, interpretare, formare, valorizzare<br />
la realtà soggettiva singola dell'individuo. Tutto<br />
ciò è stato determinante per il raggiungimento di questo<br />
traguardo ventennale. Senza contare la fortuna di aver<br />
ceduto il pacchetto azionario ad un gruppo di indiscusso<br />
valore (Wilhelm Gruppe), ma in modo particolare per il<br />
rispetto e la deferenza alla persona che lo ha fondato e<br />
lo rappresenta: Werner Wilhelm: uomo dalle doti umane<br />
e dalle capacità imprenditoriali di eccelsa levatura".<br />
La Direttrice dell'azienda, Signora Emanuela Capra, che<br />
rappresentava il "presente", ha illustrato come la società<br />
luganese valorizzi il ruolo centrale dell'individuo, in<br />
particolare evidenziando come il consulente estrapola il<br />
meglio dal candidato analizzando personalità e competenze,<br />
il saper fare e il voler fare il tutto nell'ottica di<br />
un miglioramento personale e professionale; esaltando<br />
il team di collaboratrici affiatato, come gruppo di lavoro,<br />
che rappresenta il cuore e l'anima della Luisoni Consulenze<br />
Professionali SA, quale formula vincente per avere<br />
Il team della Luisoni Consulenze Professionali SA<br />
successo. Inoltre ha sottolineato il motivo per cui quale<br />
simbolo della serata è stato scelto l'icosaedro, solido<br />
platonico a 20 facce, che in questo caso voleva creare<br />
una similitudine con il ventesimo della Luisoni; icosaedro<br />
creato dallo scultore Cesare De Vita ed eseguito in 150<br />
esemplari numerati e firmati dall'autore, offerto agli ospiti;<br />
presentando nel suo discorso una metafora tra il lavoro<br />
dell'artista e quello del consulente risorse umane: l'artista<br />
trasforma la materia grezza in opera d'arte, così come il<br />
consulente cerca di estrarre le miglior competenze e virtù<br />
dal candidato.<br />
Il Signor Werner Wilhelm, proprietario della Luisoni, che<br />
nella serata ha rappresentato il "futuro", insieme al figlio<br />
Stefan Wilhelm, si è soffermato sulle strategie future,<br />
nello specifico ha parlato di diversificazione dei servizi e<br />
sviluppo di nuove sinergie fra le varie società del Gruppo,<br />
mantenendo però inalterata la cultura e lo spirito della<br />
Luisoni. Nel prossimo futuro Werner Wilhelm prevede di<br />
passare le redini al figlio Stefan, garantendo in ogni caso,<br />
la continuità dell'evoluzione professionale della società.<br />
L'azienda: un breve profilo<br />
Luisoni Consulenze Professionali SA, è stata costituita<br />
nel 1988 per volontà dei Signori Carlo e Donata Luisoni.<br />
Si è profilata come prima struttura ticinese nell'area<br />
della consulenza di prestigio. La sede storica è sempre<br />
in Via Balestra 9 e fra qualche mese si rivelerà in for-
Un momento dei festeggiamenti del ventesimo<br />
ma completamente rinnovata da importanti lavori di<br />
ristrutturazione. In questi venti anni la Luisoni ha saputo<br />
affermarsi in <strong>Ti</strong>cino come società leader nel settore<br />
della selezione del personale in ambito bancario,<br />
commerciale ed industriale. Le componenti del team,<br />
con discrezione e professionalità, valutano competenze,<br />
potenzialità e prestazioni di manager in carriera,<br />
segretarie di direzione, esperti commerciali, traders,<br />
tecnici qualificati, informatici e specialisti bancari.<br />
A decorrere dal primo settembre 2002, la società è<br />
stata ceduta al Gruppo Wilhelm ed è entrata a fare<br />
parte di un'organizzazione altamente qualificata e<br />
specializzata nel campo della selezione del personale.<br />
Il Gruppo è cresciuto costantemente, contando oggi<br />
60 consulenti presenti nelle principali città svizzere,<br />
Zurigo, Ginevra, Basilea, San Gallo, Losanna e in Liechtenstein<br />
con Vaduz.<br />
La filosofia del Gruppo corrisponde perfettamente con<br />
quanto perseguito ed attuato dalla Luisoni Consulenze<br />
sin dalla sua fondazione.<br />
Valore aggiunto grazie alla competenza<br />
Know how specifico e lavoro di qualità sono le chiavi<br />
del successo per il reclutamento del personale. L'esatta<br />
definizione del profilo per il posto da occupare, i<br />
metodi di ricerca idonei e i colloqui strutturati consentono<br />
di elaborare valutazioni oggettive. Grazie alla<br />
collaborazione con gli specialisti del Gruppo, psicologi<br />
del lavoro con anni di esperienza nel settore, Luisoni<br />
Consulenze Professionali SA è in grado di offrire alla<br />
clientela un pacchetto di consulenza per l'intero ambito<br />
della gestione del personale:<br />
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Vita dei Soci<br />
Intervista a Giovanni Franco, Partner & Trainer ICA<br />
Giovanni Franco<br />
40 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
innOvaziOne e sviluppO Dei pOtenziali<br />
in tempi Di crisi. sÌ, ma cOme?<br />
Osservando la situazione attuale sul mercato cosa<br />
la colpisce maggiormente?<br />
“Stress, pressione da risultato, repentini cambiamenti e<br />
concorrenza spietata hanno un prezzo. L’attuale crisi finanziaria<br />
non migliora la situazione. Secondo un recente<br />
studio dell’EBC – European Brain Council – ogni anno<br />
nell’EU-25 (più Norvegia, Islanda e Svizzera) le perdite<br />
di produttività causate da disturbi correlati a depressione<br />
e ansia ammontano a 99,3 Miliardi di Euro! La complessità<br />
aumenta e genera conflitti continui che bloccano le<br />
migliori energie di persone e organizzazioni”.<br />
Come affrontare quindi queste situazioni come<br />
individuo, come team e come azienda?<br />
“Il sapere da solo non aiuta. Ciò che è più che mai necessario<br />
sono persone impegnate e orientate alla crescita,<br />
che agiscono con iniziativa e creatività contribuendo così<br />
al successo personale e collettivo. Persone che sono nel<br />
contempo in grado di attivare durevolmente il proprio potenziale<br />
con bilanciamento e supremazia; così che l'interesse<br />
ad agire nell’azienda è nuovamente in sintonia con<br />
i propri bisogni e valori personali”.<br />
Voi sostenete le aziende in questo, ma come?<br />
“La sostanza dei nostri servizi consiste nel generare consapevolezza,<br />
sfruttare al massimo i potenziali di rendimento<br />
delle persone e dare il via all'agire rilevante delle<br />
organizzazioni. Tutto questo in tre settori – LEADERSHIP<br />
/ COOPERAZIONE / INNOVAZIONE – innanzitutto attraverso<br />
l’allenamento dell’atteggiamento delle persone e<br />
l’allineamento della cultura dell’azienda tutta”.<br />
Ma per il cambiamento dell'atteggiamento non sono<br />
necessari mesi o addirittura anni?<br />
“No, attraverso esercizi ed esperimenti rilevanti si fanno<br />
esperienze individuali o di gruppo che spronano ad una<br />
critica riconsiderazione dei propri modelli. Grazie poi alla<br />
consapevolezza dei fattori scatenanti, delle correlazioni e<br />
delle conseguenze, i modelli di pensiero frenanti vengono<br />
superati e se ne ricavano atteggiamenti nuovi, o rispettivamente<br />
sviluppati in una nuova direzione, i quali hanno<br />
effetti immediati e di lungo termine”.<br />
Perché gli apprendimenti orientati all'atteggiamento<br />
sono durevoli nel tempo?<br />
“Il sapere orientato al comportamento porta spesso solo<br />
ad azioni meccaniche, non commisurate alla persona (valori,<br />
obiettivi, ...). Rilevanti esperienze individuali vengono<br />
per contro 'vissute e sentite' nella loro interezza e collegate<br />
alle situazioni attuali rimanendo così a disposizione<br />
in maniera naturale nelle situazioni concrete della pratica<br />
quotidiana”.<br />
Qual'è il miglior metodo per capire questo approccio<br />
e la sua metodica?<br />
“L'approccio attitudino-esperienziale può essere vissuto,<br />
ma difficilmente descritto. In un colloquio personale<br />
presentiamo volentieri degli esempi concreti. Sulla base<br />
dell’impostazione di un problema od opportunità sviluppiamo<br />
gratuitamente un concetto di massima. La partecipazione<br />
ad una nostra conferenza interattiva o ad un<br />
seminario interaziendale (ad esempio: TETA®) risponde<br />
solitamente a quasi tutte le domande”.<br />
In che modo impostate progetti o processi quando<br />
vi viene richiesto?<br />
“L’approccio in sé è molto concreto e si basa su quattro<br />
momenti principali:<br />
• ANALISI – il rilevamento pragmatico della situazione<br />
attuale e di quella ambita con l’ausilio di strumenti specifici.<br />
Questo costituisce il parametro per un intervento<br />
mirato e la base per il controllo periodico e finale.<br />
• PIANIFICAZIONE – il fatto di determinare gli obiettivi,<br />
le fasi principali e la configurazione dell’architettura<br />
dell’intervento assicura un ottimale impiego delle risorse<br />
e il raggiungimento di quanto prefissato.<br />
• ATTUAZIONE – i nostri interventi orientati al processo<br />
stimolano all’iniziativa personale e autonomia.
• CONTROLLO – il semplice feedback e i molteplici meccanismi<br />
di valutazione permettono la continua ottimizzazione<br />
dei provvedimenti e un controllo rilevante dei<br />
risultati previsti e ottenuti”.<br />
Cosa contraddistingue lo spirito dell'ICA?<br />
“La passione per le relazioni umane e per le persone, il<br />
buon senso, valori umanistici, individualità, atteggiamento<br />
win-win, modalità fondata sulla fiducia reciproca, creatività<br />
orientata al processo, gioia e piacere di agire”.<br />
Può illustrarci infine qualche progetto recente?<br />
“Volentieri ne porto tre di differente natura:<br />
1. Attualmente, ad esempio, stiamo lavorando con un nostro<br />
cliente sull’atteggiamento e la cultura verso l’innovazione<br />
con un processo che comprende un workshop<br />
di tre giorni seguito, dopo tre mesi, da un followup<br />
per l’implementazione attiva a largo raggio. Siamo<br />
alla quarta edizione e le persone stanno impattando<br />
nell’azienda in maniera rilevante con progetti concreti<br />
e innovativi.<br />
2. Quest’anno abbiamo inoltre organizzato una conferenza<br />
sul futuro molto speciale in cui il fornitore della<br />
materia prima ha voluto, con il suo cliente principale,<br />
prepararsi al futuro e proiettarsi nel 2030 per individuare<br />
insieme i temi caldi sui quali innovare e cercare<br />
le soluzioni del domani. Entrambe le aziende, indipendentemente<br />
e in comune, ne hanno ricavato insight<br />
estremamente preziosi ai quali stanno lavorando con<br />
grande intensità.<br />
3. Infine porto volentieri il caso di un’industria locale<br />
che, dopo aver sviluppato l’imprenditorialità dei propri<br />
quadri intermedi attraverso il seminario TETA®, ha<br />
voluto dare una spinta importante alla loro capacità<br />
di agire con ancora maggiore efficienza in situazioni<br />
complesse. Abbiamo quindi creato un percorso attitudino-esperienziale<br />
che gli ha permesso di venire a<br />
contatto con blocchi e complicazioni quotidiane frenanti,<br />
sostenendoli nel trovare risorse e soluzioni per<br />
superarli”.<br />
ICA (Svizzera)<br />
Istituto per la Creatività Applicata Sagl<br />
Via Baroffio 4, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 921 45 15<br />
Fax +41 91 921 45 16<br />
info@ica.ch, www.ica.ch<br />
vOci Dal mOnDO ecOnOmicO<br />
“Sulla base delle esperienze fatte al seminario Teta® sono<br />
riuscita a sbloccare da sola una situazione che da anni mi<br />
rattristava. Ho capito che sono io la responsabile della mia<br />
felicità o insoddisfazione, e che se voglio posso cambiare<br />
il mio mondo. Tutto questo grazie anche all'energia che ho<br />
scoperto dentro di me e che uso tuttora nel mio quotidiano:<br />
sul lavoro e nel privato!"<br />
Elena Bosio, Responsabile gestione Ospedale regionale di<br />
Lugano<br />
“Il seminario TETA®, abbinando idealmente parti di teoria<br />
ed esercizi pratici quali il mettermi in gioco con azioni<br />
che vanno oltre i miei schemi personali, si è distinto nel<br />
riuscire ad accrescere la consapevolezza del mio potenziale.<br />
Le energie positive che ho sviluppato, mi hanno<br />
dimostrato che è solo l'azione che rende maestri e vivifica<br />
la teoria, facendo la differenza!”<br />
Danilo Buetti, Responsabile Ufficio Personale Schindler<br />
Elettronica S.A.<br />
“Il difficile di un seminario o di un corso è l’effettuare il<br />
transfer di quello che si è appreso. Con il Seminario TE-<br />
TA® questo non succede, poiché quello che si apprende<br />
lo si mette in pratica da subito e si ha la possibilità di far<br />
proprie queste attitudini giornalmente. La cosa che mi ha<br />
colpito di più è il saper agire con consapevolezza e mettere<br />
le energie dove ne vale la pena.”<br />
Carlo Cacioppo, Direttore IPT integrazione per tutti<br />
Dal seminario TETA®, così particolare e diverso, ho ricevuto<br />
stimoli d’estrema efficacia che, messi assieme, mi<br />
hanno dato una carica energetica favolosa, una gran voglia<br />
di fare e di riprendere in mano la mia vita con entusiasmo<br />
e gioia di vivere. Questa bellissima sensazione si è lentamente<br />
integrata nella quotidianità del mio operare.<br />
Ne rimane il sapere che l’asticella dei nostri limiti può<br />
essere posta ben più in alto di quanto prima avrei potuto<br />
immaginare. Non è poca cosa!”<br />
Ing. Edy Salmina, imprenditore edile<br />
“Ci sono due modi per ottenere dei risultati, uno induttivo<br />
e l'altro deduttivo. L’approccio dell’ICA si focalizza sulla<br />
seconda modalità: motivare l'altro a trovare dentro di<br />
sé le risorse, prendere le decisioni e agire in modo più<br />
consapevole e determinato verso gli obiettivi. Grazie alla<br />
metodologia esperienziale proposta, io e i miei collaboratori<br />
ci siamo più volte visti agire, abbiamo potuto pensarci<br />
e ripensarci e orientarci in modo nuovo e innovativo; con<br />
ottimi risultati!”<br />
Enzo Parianotti, Agente Generale Swisslife<br />
appuntamenti interazienDali 2009<br />
Seminario TETA®<br />
“La personalità imprenditoriale del leader”<br />
04-07 MAR. / 10-13 GIU. / 23-26 SET. / 25-28 NOV. 2009<br />
MgB® - Michelangelo goes Business<br />
“La creatività è la vittoria delle idee sulle coincidenze”<br />
22-24 OTT. 2009<br />
41
Vita dei Soci<br />
Arnaldo “Jo” Ghielmi<br />
42 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
ghielmimpOrt sa: Da Oltre 35 anni<br />
un partner seriO e affiDabile<br />
Ghielmimport SA commercializza materiali per l’edilizia<br />
dal 1972. Diretta da Arnaldo Ghielmi, scomparso prematuramente<br />
nel 1994, è da allora guidata dai figli Mattia<br />
e Luca.<br />
Il 16 ottobre <strong>2008</strong> è stata inaugurata la nuova sede a<br />
Mezzovico: su un sedime di oltre 10’000 m 2 sono riuniti<br />
uffici, magazzino materiali edili, stabilimento per la sagomatura<br />
del tondo d’armatura e area per lo stoccaggio<br />
di cemento.<br />
L’inaugurazione è stata l’occasione per presentare alla<br />
clientela una soluzione per l’edilizia - ticinese e non solo<br />
– più razionalizzata ed organizzata.<br />
La soluzione di Ghielmimport consiste nel proporre una<br />
combinazione di prodotti unica tra i rivenditori di materiali<br />
edili ticinesi: fin dagli inizi, infatti, Ghielmimport<br />
ha affiancato la commercializzazione di leganti idraulici<br />
(cementi grigi sfusi o in sacco, malte e calci) a quelle di<br />
tondo d’armatura sagomato, reti ed accessori.<br />
Servizio di logistica per il cemento<br />
Negli anni il servizio necessario alla commercializzazione<br />
di questi prodotti è andato potenziandosi. Attualmente<br />
questo significa un parco mezzi per la consegna di<br />
cemento, tondo e qualunque materiale da costruzione<br />
costituito da dodici mezzi diversamente attrezzati con<br />
differenti caratteristiche per assicurare efficienza di consegna<br />
ed efficacia in relazione all’ubicazione ed alle caratteristiche<br />
del cantiere da servire: da un furgone aperto<br />
per le piccole consegne di cemento in sacchi e tondo (e<br />
altri prodotti edili) ai vari mezzi con portate utili di 10 t<br />
(2 assi con gru), 15 t (3 assi con cisterna per cemento<br />
sfuso), 20 t (4 assi con cisterna per cemento sfuso e 4<br />
assi con cassone per sacco e tondo) fino ai bilici con<br />
cisterna per il cemento sfuso e pianali di varie lunghezze<br />
(fino a 13.5 m) per il cemento in sacco ed il tondo, con<br />
portata utile fino a 27 t.<br />
Disporre internamente di questo parco macchine, che<br />
viene regolarmente ammodernato per minimizzare i<br />
costi di manutenzione e di tassa sul traffico pesante,<br />
assicura la flessibilità e la puntualità di consegna richiesta<br />
da un mercato esigente costituito da imprese<br />
di costruzione, centrali di betonaggio e stabilimenti di<br />
prefabbricazione.<br />
Sagomatura del tondo d’armatura<br />
La lavorazione del tondo d’armatura in Ghielmimport si<br />
è evoluta negli anni sia per gli spazi destinati che per la<br />
tecnologia impiegata.<br />
Dall’utilizzo di macchine di taglio e piega manuali, che<br />
Mattia (a sinistra) e Luca (a destra) Ghielmi con l’Ing. N. Medici<br />
durante la serata di inaugurazione<br />
Piazzale esterno del magazzino con alcuni degli automezzi<br />
Ghielmimport<br />
hanno permesso la commercializzazione dal 1972 fino<br />
alla metà degli anni ‘90, si è passati, con una tappa intermedia<br />
che ha comportato la gestione dello stabilimento<br />
di una ditta concorrente, all’acquisizione nel 2’002 di<br />
un parco macchine tecnologicamente evolute che hanno<br />
consentito di aumentare la produzione agevolando il controllo<br />
della resa in base ad aspettative teoriche.<br />
Inizialmente su una superficie in locazione di 1’300 m 2 ,<br />
dal 2006 la produzione viene eseguita nello stabilimento<br />
di proprietà che occupa una superficie coperta di 2’200<br />
m 2 con area produttiva servita da 3 carri ponte, con 3<br />
aree di carico-scarico, e parco macchine all’avanguardia<br />
e regolarmente aggiornato che consente la lavorazione<br />
del tondo sia da barra (dal diametro 10 fino a 40) che da<br />
rotolo (da diametro 8 fino a 16).<br />
Alla filosofia della produzione efficiente si è affiancata,<br />
da qualche mese, quella di produzione tecnologicamente<br />
innovativa: parte del tondo sagomato esce dallo stabilimento<br />
già assemblato totalmente o parzialmente, grazie
all’impiego di una macchina di assemblaggio automatico<br />
con elettrosaldatura. Grazie a questa tecnologia si riducono<br />
i tempi necessari per la messa in opera del tondo, con<br />
indubbio vantaggio anche per le imprese di costruzione.<br />
Per offrire il servizio completo di fornitura, consegna, e<br />
messa in opera del tondo, dal 2002 Ghielmimport ha<br />
acquisito la quota di maggioranza di Planfer SA, società<br />
che dal 1991 opera esclusivamente nell’ambito della posa<br />
del tondo d’armatura e che con l’esperienza dei Soci<br />
fondatori assicura la professionalità del servizio.<br />
Prodotti per l’edilizia<br />
A partire dagli anni 2000 ai due prodotti tradizionali sono<br />
state affiancate le attrezzature e prodotti vari per l’impresa<br />
Stabilimento di sagomatura<br />
Sede e Centro Qi<br />
di costruzione. Attualmente i prodotti vengono commercializzati<br />
grazie ad un magazzino coperto di circa 1’700 m 2 ed<br />
un’area di deposito all’aperto di oltre 3’000 m 2 : la gamma<br />
dei prodotti è in continua evoluzione, avendo Ghielmimport<br />
accettato la sfida di diventare partner interessante per l’impresa<br />
capomastro su uno spettro di prodotti che sia il piu’<br />
ampio e qualificato possibile.<br />
Pavimento in PVC pressato<br />
Dal <strong>2008</strong> si è aggiunto un ulteriore prodotto che rappresenta<br />
una nuova opportunità: il pavimento in PVC pressato.<br />
Prodotto ecologico realizzato con PVC puro impiegando una<br />
tecnologia sofisticata che ne assicura la stablità dimensionale,<br />
ha uno spessore di 4.5 mm e presenta una serie di<br />
vantaggi (facile da posare, removibile, insensibile all’umidità<br />
di sottofondi) e di prestazioni (resistente all’usura, fonoassorbente,<br />
certificato CEE) che lo rendono unico e ne consentono<br />
l’impiego in un ampio contesto: uffici, residenziale,<br />
bar e ristoranti, superfici commerciali, banche. La sfida più<br />
interessante posta da questo prodotto è l’ampiezza del mercato<br />
che è stato affidato in esclusiva a Ghielmimport: quello<br />
dell’intera Svizzera e quello dell’intera Germania.<br />
Mercati<br />
Questa legata al pavimento in PVC è una nuova tappa<br />
nel processo di ampliamento territoriale dei mercati oltre<br />
il Canton <strong>Ti</strong>cino da parte di Ghielmimport. L’ampliamento<br />
territoriale è iniziato nel 1994 con la commercializzazione<br />
di cemento sfuso nel Canton Vallese, con tappe successive<br />
dal 1997 oltre Gottardo e dal 2004 in Engadina.<br />
A partire dal 2004 il tondo sagomato viene commercializzato<br />
in Engadina ed esportato sul territorio italiano, in<br />
Lombardia e Piemonte. A tutti questi mercati Ghielmimport<br />
guarderà con crescente impegno anche in futuro.<br />
Risorse umane<br />
Collaboratori preparati professionalmente e legati all’azienda<br />
hanno consentito la crescita di Ghielmimport secondo<br />
le aspettative di un mercato ticinese che chiede e che da<br />
tanto.<br />
Da qualche anno la scelta nelle assunzioni è stata orientata<br />
in particolare verso i giovani, da formare e stimolare<br />
lasciando spazio alla intraprendenza individuale e di gruppo.<br />
Attualmente in Ghielmimport lavorano trenta persone,<br />
altrettante in Planfer. Amministrazione e sistema informativo<br />
hanno avuto il loro percorso di crescita, il primo grazie<br />
alla guida del presidente Dott. Geo Camponovo, il secondo<br />
grazie alla richiesta espressa dalle collaboratrici/collaboratori<br />
dell’attività amministrativa, che è servita di stimolo per<br />
dotarsi di un applicativo gestionale all’avanguardia come<br />
SAP Business One.<br />
Sede e Centro Qi<br />
Su un sedime di oltre 10’000 m 2 sono stati realizzati 2<br />
edifici con oltre 130 posti auto a disposizione. Inizialmente<br />
è sorto lo stabile posizionato lungo l’autostrada che ospita<br />
lo stabilimento di sagomatura del tondo, successivamente<br />
lo stabile principale che è posizionato lungo la strada Cantonale<br />
,di fronte alla suggestiva chiesetta romanica di San<br />
Mamete, e che consta di 3 livelli per 7’200 m 2 complessivi.<br />
Di questi circa 4’000 m 2 sono destinati alla locazione in<br />
un contesto piuttosto peculiare per Mezzovico, denominato<br />
Centro Qi, caratterizzato dal fatto che coesistono realtà molto<br />
differenti tra loro: la logistica di AWZ, Besomi Trasporti<br />
e BAT Vending, il commercio di Satellite Denner, di New It<br />
snack bar – ristorante e pizzeria , quello di abbigliamento<br />
ed attrezzatura sportiva di M&G Sport, quello di prodotti<br />
farmaceutici e non solo della Farmacia San Luigi e quello di<br />
serramenti di Beton Fix, l’attività amministrativa dell’Ordine<br />
dei Medici del Canton <strong>Ti</strong>cino dai primi mesi del 2009.<br />
L’attenzione progettuale a esigenze così differenti è apprezzata<br />
dalla clientela delle varie attività. Posizione centrale e<br />
visibilità lungo un’arteria trafficata ma senza incolonnamenti<br />
e disponibilità di posti auto, sono ulteriori elementi di valutazione<br />
per chi fosse interessato ad occupare le ultime<br />
superfici disponibili.<br />
Ghielmimport SA<br />
Via Cantonale, 6805 Mezzovico<br />
Tel. +41 91 935 59 00, Fax +41 91 935 59 99<br />
info@ghielmimport.ch<br />
43
Vita dei Soci<br />
44 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
pharsana sa: nOn sOlO un mOnDO<br />
Di giOcattOli<br />
Il Gruppo Artsana<br />
Nata per la lungimiranza del Cavaliere del Lavoro Pietro<br />
Catelli, Artsana si è distinta nel tempo per la sua costante<br />
capacità di incontrare e soddisfare, con prodotti<br />
e servizi specifici ad alto contenuto tecnologico, le reali<br />
esigenze dei propri consumatori. Per il bambino e la<br />
famiglia, infatti, ha sviluppato – diversificandole – le<br />
proprie competenze creando unità produttive in grado<br />
di fornire risposte e prodotti semplici ma concreti e<br />
sempre innovativi. Il Gruppo Artsana è riconosciuto<br />
come il più grande innovatore nel campo della venipuntura<br />
e della puericultura.<br />
Il Sistema di Qualità<br />
Il Gruppo conta, ad oggi, oltre 7’059 dipendenti. Presente<br />
in tutto il mondo con 20 filiali, di cui 14 in<br />
Europa, le altre situate nei Paesi a maggior sviluppo e<br />
affiancate da una rete di concessionari e distributori,<br />
il Gruppo Artsana conta 14 unità produttive in Europa,<br />
che dal 1993 sono state progressivamente certificate<br />
secondo le norme del Sistema Qualità ISO 9000.<br />
Le aree di business<br />
L’attività del Gruppo Artsana si traduce in una gamma<br />
estremamente vasta di prodotti che, attraverso marchi<br />
dedicati al bambino, alla cura della persona e alla<br />
cosmetica, si distribuiscono su tre grandi aree di business:<br />
la Divisione Bambino, la Divisione Salute, la<br />
Divisione Cosmesi.<br />
La Divisione Bambino si presenta al consumatore<br />
con due marchi principali: Chicco, il marchio leader<br />
del settore infanzia in Italia e in Europa che, in quasi<br />
cinquant’anni di presenza sul mercato, ha sviluppato<br />
una specializzazione nello studio e realizzazione di<br />
prodotti non-food overall dedicati al bambino e, dal<br />
1995, Prénatal, retail specializzato nella distribuzione<br />
di prodotti per la mamma più attuale e moderna<br />
e il bambino fino a undici anni.<br />
Il mondo Chicco<br />
“Essere la marca più vicina alle esigenze di tutti i bambini<br />
di tutto il mondo e un punto di riferimento per chi<br />
cerca prodotti semplici e sicuri, specifici per ogni fase<br />
della crescita, pensati con competenza, amore, senso<br />
di responsabilità, e con l’impegno di far crescere i bambini<br />
in un mondo migliore”.<br />
È questa la mission di Chicco; una promessa importante,<br />
che significa lavorare con passione, giorno per<br />
giorno avendo in mente come priorità il bambino e le<br />
sue esigenze. Una promessa che non si esaurisce per<br />
Chicco nell’atto dell’ideazione e produzione di beni e<br />
servizi ma che va ben oltre, considerando la propria attività<br />
fortemente correlata e responsabile nei confronti<br />
del contesto sociale in cui opera e per questo sensibile<br />
a tutti i segnali che da esso giungono.
Il Progetto di Crescita Chicco<br />
È il linguaggio della marca; un progetto<br />
coinvolgente che si basa sulle<br />
caratteristiche fisiologiche e psicologiche<br />
del bambino e vuole offrire quanto<br />
c’è di meglio per seguirne esigenze e<br />
cambiamenti. Il bambino viene quindi<br />
accompagnato nella crescita, da prima<br />
della nascita fino all’inizio della scuola<br />
elementare, con prodotti e servizi<br />
che vogliono dare un aiuto concreto ai<br />
genitori.<br />
Le aree di attività<br />
Chicco comprende oggi cinque diversi<br />
settori d’attività: la Prima Infanzia<br />
(passeggio, trasporto in auto, articoli<br />
per la casa quali seggioloni e sdraiette)<br />
– la Piccola Puericultura (prodotti<br />
studiati in collaborazione con pediatri,<br />
ostetriche ed ortodonzisti per la<br />
suzione, l’allattamento, lo svezza-<br />
mento, la sicurezza in casa) – i Giochi (che attraverso<br />
il divertimento hanno l’obiettivo di stimolare capacità<br />
sensoriali, intellettive e di comunicazione del bambino,<br />
in tutte le sue fasi di sviluppo) – Abbigliamento<br />
e Scarpine (collezioni complete di prodotti moda con<br />
un occhio particolare alla qualità per essere sempre<br />
“a prova di bambino”) – la Paidocosmesi (prodotti<br />
per l’igiene e la cura del bambino fin dai primissimi<br />
mesi di vita).<br />
Il sito www.chicco.com<br />
Lanciato come sito vetrina nell’aprile<br />
2000 il sito Chicco si è evoluto completandosi<br />
di servizi esclusivi e soluzioni<br />
specifiche anche in collaborazione<br />
con prestigiosi partner, fino a ricevere,<br />
nell’ottobre del 2001, il Premio WWW<br />
del Sole 24 Ore come miglior sito nella<br />
categoria Imprese.<br />
Oggi Chicco può contare su una vera e<br />
propria comunità virtuale formata da oltre<br />
14’000 mamme e papà iscritti al servizio<br />
Newsletter. I contatti mese, dalla<br />
messa online, hanno visto una costante<br />
ed inarrestabile crescita passando dai<br />
24’000 dell’aprile 2000 agli attuali<br />
230’000.<br />
Il sito, così come la Guida Pratica alla<br />
Crescita Chicco (una vera e propria guida<br />
che accompagna il lettore attraverso le<br />
tappe evolutive del bambino tra preziosi<br />
consigli e soluzioni pratiche) costituisce<br />
oggi, insieme ai Negozi Chicco, uno degli<br />
strumenti privilegiati di relazione con il consumatore e<br />
massima espressione della progettualità di marca.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
Pharsana SA<br />
6928 Manno<br />
Tel. +41 91 935 50 80<br />
Fax +41 91 935 50 89<br />
pharsana@chicco.ch<br />
www.chicco.com<br />
45
Vita dei Soci<br />
Adattamento di Lisa Pantini<br />
46 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
intrODuziOne all’ingegneria fiscale –<br />
fOcus italia: apprOfOnDimenti a luganO<br />
Il Centre for International Fiscal Studies – CINFIS propone un<br />
corso d’approfondimento destinata a private bankers, family<br />
officers e commercialisti il prossimo gennaio 2009<br />
CINFIS - Centre for International Fiscal Studies è una consolidata<br />
realtà aziendale che opera a Lugano dal 2001<br />
quale punto d’incontro per professionisti attivi nel settore<br />
bancario, fiduciario e finanziario (oltre che settori affini) .<br />
Creato come centro studi specializzato in pianificazione<br />
internazionale, CINFIS è divenuto oggi un consulente<br />
globale in ambito fiscale ed industriale sia per le aziende<br />
che per gli individui che investono in tutto il mondo, sia<br />
per le famiglie che necessitano di soluzioni sofisticate e<br />
su misura per specifiche esigenze.<br />
La qualità dei servizi offerti, la trasparenza e la flessibilità,<br />
nonché la professionalità che contraddistingue l’azienda<br />
si estendono ad ogni rapporto, ad ogni esigenza dei clienti,<br />
dalle problematiche personali e familiari, alle questioni<br />
fiscali e amministrative. La riservatezza e l’attenzione che<br />
la società pone nei confronti delle singole esigenze dei<br />
clienti rende i servizi unici nel mercato.<br />
Ma CINFIS non significa solo consulenza, la società vanta<br />
infatti una lunga e consolidata esperienza nella realizzazione<br />
di corsi di formazione in vari campi: management,<br />
marketing, pianificazione fiscale internazionale, contabilità,<br />
banca, antiriciclaggio e strategie di investimento.<br />
Oltre a ciò l’azienda ha aperto anche un ufficio di rappresentanza<br />
a Shanghai, per entrare in contatto con la<br />
realtà imprenditoriale cinese e stabilire collaborazioni con<br />
partner commerciali e industriali.<br />
CINFIS organizza un corso sull’Introduzione all’ingegneria<br />
fiscale destinato a private bankers, family officers e commercialisti,<br />
che si terrà nella Sala Convegni del Centre<br />
for International Fiscal Studies in via Curti 19 a Lugano i<br />
prossimi 21 e 22 gennaio 2009 dalle dalle 9.00 alle 12.00<br />
e dalle 14.00 alle 17.00, con il seguente programma:<br />
Mercoledì 21 gennaio 2009<br />
PIANIFICAzIONE PER LE PERSONE FISIChE<br />
• La nozione di residenza<br />
• La definizione provocatoria di paradiso fiscale per una<br />
persona fisica<br />
• Le norme antielusive per la lotta contro le migrazioni<br />
fiscali: Italia, Francia<br />
• Analisi del trattamento dei redditi delle persone fisiche<br />
nel modello della convenzione OCSE<br />
• La pianificazione successoria ed il trust<br />
• Analisi dei casi pratici<br />
Giovedì 22 gennaio 2009<br />
PIANIFICAzIONE PER LE PERSONE GIURIDIChE<br />
• Logica delle strutture fiscali internazionali<br />
• Concetto di stabile organizzazione e di filiale<br />
• La nozione di residenza per le persone giuridiche<br />
Just professionals at your service<br />
• Le società holding<br />
• Le società commerciali<br />
• Normative fiscali anti-elusive<br />
• Analisi dei casi pratici<br />
RELATORE<br />
Giancarlo CERVINO<br />
Direttore del Centre for International Fiscal Studies e,<br />
dal 2004, Responsabile dell’Ufficio di Rappresentanza<br />
di Shanghai del Centre for International Fiscal Studies.<br />
Dottore commercialista presso l’Ordine di Roma<br />
ed Expert Comptable a Lussemburgo. Da oltre 16 anni<br />
esperto di pianificazione fiscale internazionale presso<br />
prestigiose istituzioni finanziarie e società di consulenza.<br />
Giornalista pubblicista, collabora regolarmente con<br />
<strong>Ti</strong>cino Management.<br />
COSTI E MODALITÀ DI PAGAMENTO<br />
Il costo del corso ammonta a fr. 1'600 .— (IVA inclusa), uno<br />
sconto del 10% sarà praticato per le iscrizioni pervenute<br />
prima del 31 dicembre <strong>2008</strong>. I costi sono comprensivi dei<br />
materiali del corso, delle pause caffè e del pranzo. Dopo<br />
aver ricevuto l’iscrizione, verrà inviata agli iscritti una fattura<br />
per il pagamento tramite versamento sul Conto Corrente<br />
Postale nr. 65-166243-8 intestato al Centre for International<br />
Fiscal Studies di Lugano. La segreteria organizzativa si<br />
riserva il diritto di modificare il luogo del corso.<br />
Per iscrizioni e per ulteriori informazioni, è possibile contattare:<br />
Centre for International Fiscal Studies<br />
Via Curti 19, 6900 Lugano<br />
Tel +41 91 922 24 70<br />
cinfis@cinfis.com
Vita dei Soci<br />
Testo a cura di Giovanna Staub<br />
Rinnovare per servire<br />
Presso il Centro Polus di Balerna,<br />
che offre in locazione<br />
spazi di raro pregio architettonico,<br />
oggi quasi completamente<br />
affittati, il refettorio<br />
dell’originaria manifattura di<br />
tabacchi è stato ristrutturato<br />
e modernizzato per dar vita ad<br />
un’attrezzata sala per seminari<br />
ed eventi, al servizio di imprese,<br />
associazioni e privati.<br />
In considerazione delle crescenti<br />
richieste per il suo utilizzo,<br />
l’intervento sull’ampia<br />
sala ha mirato sia ad adattarla<br />
meglio agli usi attuali,<br />
sia a valorizzarne i contenuti<br />
storico-culturali di cui essa è<br />
ricca.<br />
Si è così proceduto ad una<br />
tinteggiatura, al miglioramento<br />
dell’isolazione fonica e<br />
termica e ad una nuova illuminazione;<br />
in fase di completamento<br />
l’attrezzatura tecnica<br />
per l’uso seminariale.<br />
Storia e cultura industriale<br />
La nuova illuminazione permette altresì di valorizzare i<br />
dodici graffiti monocromi che la decorano. Si tratta di<br />
opere dell’artista Carlo Basilico (1895 –1966) che rappresentano<br />
i luoghi di provenienza delle sigaraie e più<br />
precisamente il ponte di Castel San Pietro, casa Doninelli<br />
a Meride, il nucleo di Salorino con don Spinelli, un<br />
cortile di casa rurale a Coldrerio, la chiesa di San Giorgio<br />
a Morbio Inferiore, la chiesa di Sant’Antonio a Obino, la<br />
Campagna Adorna, la chiesa di Sant’Antonio a Balerna,<br />
una vista della Valle di Muggio con Bruzzella, l’Eremo di<br />
San Nicolao, la Collegiata di Balerna e la chiesa di San<br />
Sisinio nei pressi del borgo di Mendrisio.<br />
Sempre di Carlo Basilico sono i tre pannelli dipinti su<br />
legno appesi alle pareti e raffiguranti la Lavorazione della<br />
pianta del tabacco, la Lavorazione dei sigari e una Festa<br />
del 1° d’agosto. Questi, essendo asportabili un tempo venivano<br />
utilizzati in occasione di esposizioni, unitamente<br />
ad altre nove tavole di grande formato dello stesso artista,<br />
rappresentanti le scene de La coltivazione del tabacco,<br />
recentemente restaurate e che ora possono pure essere<br />
ammirate nella medesima sala.<br />
il centrO pOlus:<br />
un luOgO anche per incOntrarsi<br />
Aziende, associazioni e privati possono riunirsi per lavorare,<br />
studiare, creare, informare, divertirsi e … comunicare<br />
Due esempi delle opere di Carlo Basilico<br />
L’offerta<br />
Questo vasto e suggestivo<br />
spazio può così ospitare fino<br />
a 150 persone ed è adeguato<br />
per l’organizzazione<br />
di eventi o cene aziendali e<br />
private, conferenze, seminari,<br />
workshop, esposizioni<br />
o mostre.<br />
La Polus oltre ad affittare la<br />
sala, su richiesta offre anche<br />
l’organizzazione del servizio<br />
di catering (rinfreschi, pranzi,<br />
cene, coffee break), l’allestimento<br />
della sala su specifiche<br />
richieste e il supporto<br />
all’eventuale riservazione di<br />
hotel per gli ospiti.<br />
L’intenzione dell’Amministrazione<br />
è anche quella di<br />
dare rinnovato dinamismo a<br />
questa sala, un tempo tanto<br />
apprezzata dalle maestranze<br />
e oggi ancora ricca della<br />
nostra storia industriale.<br />
Un ricordo giornalistico di<br />
questa sala<br />
Il 5 ottobre del 1946 la Polus inaugurava il nuovo refettorio<br />
per le proprie maestranze, e su “Il Dovere” del<br />
successivo 8 ottobre si leggeva:<br />
“Ancora una volta la ditta Polus ha dato prova di alto<br />
senso progressistico e di tenersi all’altezza delle esigenze<br />
dei tempi odierni. (...) Cosicché recentemente, con generoso<br />
gesto la Ditta ha ritenuto di mettere a disposizione<br />
della maestranza, che non può rincasare per il pranzo,<br />
un capace refettorio: attestazione questa di indiscutibile<br />
attaccamento che la Direzione dimostra verso i suoi dipendenti.<br />
Un locale grandioso, messo a nuovo con tutti<br />
gli intenti di costruzione moderna. (…)<br />
In una cordiale atmosfera familiare, impiegati e Consiglio<br />
d’amministrazione sedettero poi a una cena offerta dalla<br />
Ditta (…).”<br />
Maggiori informazioni possono essere richieste a:<br />
POLUS SA<br />
Via Corti 5, 6828 Balerna<br />
Tel. +41 91 683 35 05<br />
Fax +41 91 683 35 06<br />
polus@polus.ch, www.polus.ch<br />
47
Vita dei Soci<br />
di Marisa Fioletti, Direttore Qualità PRECICAST SA, Novazzano<br />
48 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
precicast sa<br />
cOnfrOntata<br />
cOn il reach<br />
PRECICAST SA, fondata nel 1970 con lo scopo di produrre<br />
fusioni di precisione con il procedimento a “cera persa”, ha<br />
raggiunto nel tempo una posizione di punta tra le aziende concorrenti<br />
a livello mondiale. L’attuale produzione, di alto contenuto<br />
tecnologico e qualitativo, è rivolta alle applicazioni più<br />
sofisticate e critiche nei campi dell’aeronautica e aerospaziale,<br />
della biomedicina e della produzione di energia. L’azienda impiega<br />
attualmente circa 500 persone ed esporta più di due terzi<br />
della sua produzione verso Paesi del Nord America e dell’Unione<br />
Europea. Come tutte le industrie attive sul mercato europeo,<br />
per evitare ostacoli al commercio, anche la nostra azienda si<br />
è dovuta attivare per poter comprendere e soddisfare il nuovo<br />
regolamento europeo REACH sui prodotti chimici (Regolamento<br />
CE no. 1907/2006) che sostituisce e rimpiazza numerose<br />
Direttive e Regolamenti Europei. L’acronimo REACH sta<br />
per Registrazione, Valutazione, Autorizzazione e Restrizione<br />
delle sostante chimiche.<br />
Nella sua preparazione al REACH, PRECICAST SA si è avvalsa<br />
di uno strumento ormai da tempo consolidato: il Risk<br />
Management. Tale metodica applicata in modo ampio ed innovativo,<br />
con un taglio prettamente pratico e pragmatico ha<br />
rappresentato un ottimo strumento per identificare, valutare<br />
e gestire i rischi derivanti dal nuovo regolamento REACH.<br />
1 a fase: IDENTIFICARE<br />
È stata stilata una check list di domande a cui poter rispondere<br />
in modo da permettere l’«identificazione» degli aspetti<br />
del regolamento con impatto sulle nostre attività.<br />
Le risposte, riportate a seguito, sono state trovate grazie ad<br />
informazioni raccolte partecipando ad un seminario promosso<br />
dall’organizzazione settoriale EICF (European Investment<br />
Casters’ Federation), e, per aspetti di carattere generale, disponibili<br />
in Internet; nonché da seminari organizzati da SWIS-<br />
SMEM e dalla Camera di commercio del Canton <strong>Ti</strong>cino ai<br />
quali ho partecipato in veste di relatrice. Come di dovere, la<br />
massima attenzione è stata posta sulla provenienza e affidabilità<br />
delle informazioni raccolte.<br />
QUALI OBIETTIVI SI PREFIGGE IL REGOLAMENTO<br />
REACh?<br />
Garantire un alto livello di protezione per la salute dell’uomo<br />
e per l’ambiente<br />
Porre maggiore responsabilità a carico di coloro che immettono<br />
sul mercato sostanze chimiche circa la gestione<br />
dei rischi<br />
Trasmettere agli utilizzatori professionali e, per le sostanze<br />
particolarmente pericolose, anche ai consumatori adeguate<br />
informazioni sulla sicurezza<br />
Permettere la libera circolazione di sostanze sul mercato<br />
europeo<br />
Incrementare la trasparenza (provata sicurezza d’impiego)<br />
COME?<br />
Raccogliendo tutte le informazioni di natura chimico/fisica<br />
riguardanti le sostanze e i possibili danni alla salute e all’ambiente.<br />
ChI hA L’INCARICO DI RACCOGLIERE E VALUTARE<br />
QUESTE INFORMAzIONI?<br />
L’Agenzia Europea per le sostanze chimiche (ECHA) con sede<br />
ad Helsinki (http://echa.europa.eu).<br />
SOGGETTI OBBLIGATI?<br />
Ogni produttore e importatore dell’Unione Europea che fabbrica<br />
e/o importa una sostanza chimica in quantitativi uguali<br />
o superiori ad una tonnellata annua<br />
QUALI SONO LE SOSTANzE SOGGETTE A REACh?<br />
Sostanze prodotte in quantitativi uguali o superiori ad una<br />
tonnellata annua (indipendentemente dal fatto che siano<br />
etichettate pericolose o non pericolose)<br />
Sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione<br />
(CMRs cat. 1 e 2)<br />
Sostanze con proprietà persistenti, bio-accumulabili e tossiche<br />
(PBTs e vPvBs)<br />
Sostanze endocrine che disturbano il sistema ormonale<br />
Sostanze identificate da prove scientifiche come probabile<br />
causa di effetti dannosi sulla salute umana e sull’ambiente<br />
I PRODOTTI (FUSI) PRECICAST SA SONO SOGGETTI A<br />
REACh ?<br />
I fusi non sono soggetti a REACH. I fusi (articoli) sono per<br />
definizione oggetti ai quali, durante la produzione, viene data<br />
una forma speciale che determina il loro uso/funzionamento<br />
Le fonderie non producono sostanze e pertanto non hanno<br />
attività di registrazione a loro carico in qualità di produttori<br />
Le fonderie sono interessate al REACH in qualità di utilizzatori<br />
(downstream-users)<br />
COSA DEVONO FARE I PRODUTTORI E GLI<br />
IMPORTATORI?<br />
Inventariare i propri prodotti<br />
Identificare quelli soggetti a REACH<br />
Raccogliere tutte le informazioni disponibili di carattere<br />
chimico/fisiche in merito ai pericoli che tali sostanze comportano<br />
e le misure appropriate per la gestione dei rischi<br />
Intervistare i clienti per capirne gli usi ed i metodi di impiego<br />
e poterli integrare nel fascicolo di registrazione<br />
Entro il primo dicembre <strong>2008</strong>, fornire all’agenzia ECHA il<br />
fascicolo contenente le informazioni raccolte (fase di “preregistrazione”)
QUALI SONO LE SCADENzE PER L’IMPLEMENTAzIONE DEL REACh?<br />
1° giu. ‘07 1° giu. ‘08 dal 1° giu. ‘08<br />
al 1° dic. ‘08<br />
Entrata in vigore del REACH<br />
L'Agenzia Europea per le sostanze<br />
chimiche diventa operativa<br />
Pre-registrazione delle sostanze<br />
presenti da tempo<br />
sul mercato, prodotte in<br />
quantitativi pari o superiori<br />
ad 1 tonnellata annua.<br />
Coloro che avranno effettuato<br />
la pre-registrazione<br />
potranno beneficiare delle<br />
successive scadenze relative<br />
alla registrazione<br />
RISChI POTENzIALI?<br />
Alcune sostanze potrebbero:<br />
• sparire dal mercato (se il produttore/importatore decidesse<br />
di non registrarle)<br />
• essere più costose<br />
• difficili da reperire<br />
• avere limiti di fornitura<br />
• subire cambiamenti di additivi o miscele usati per la preparazione<br />
2 a fase: VALUTARE E GESTIRE I RISChI (controllo e<br />
mitigazione dei rischi identificati)<br />
Sulla base dell’output della fase di “Identificazione”, abbiamo<br />
tenuto una sessione formativa dei Preposti all’interno<br />
dell’azienda ed istituito un gruppo di lavoro che si riunisce<br />
mensilmente per definire gli interventi necessari e verificarne<br />
l’esito e lo stato di avanzamento.<br />
Membri del gruppo di lavoro<br />
• Direttore Qualità (Capo progetto REACH)<br />
• Direttore Tecnico<br />
• Responsabile Acquisti<br />
• Responsabile Ambiente e Sicurezza<br />
Il gruppo di lavoro ha promosso un piano d’azione mirato<br />
che comprende le seguenti attività:<br />
Redazione di un inventario dei prodotti utilizzati in azienda<br />
Identificazione della loro pericolosità<br />
Identificazione della quantità usata<br />
Identificazione dei prodotti essenziali per il processo produttivo<br />
interno<br />
Ricerca di alternative per prodotti pericolosi per la salute<br />
e l’ambiente<br />
Richiedere ai fornitori conferma scritta della loro conformità<br />
agli obblighi REACH e garanzia di continuità delle forniture<br />
con immediata comunicazione in caso di eventuale necessità<br />
di modifica della ricetta di realizzazione dei prodotti<br />
30.11.2010 31.05 2013 31.05.2018<br />
Scadenza per la registrazione<br />
delle sostanze:<br />
• in quantitativi pari o superiori<br />
a 1000 tonnellate/<br />
anno<br />
• cancerogene, mutagene<br />
e tossiche per la riproduzione<br />
in quantitativi pari<br />
o superiori ad 1 tonnellata<br />
annua<br />
• molto tossiche per organismi<br />
acquatici in quantitativi<br />
pari o superiori alle<br />
100 tonnellate/anno<br />
Scadenza per la<br />
registrazione di<br />
sostanze chimiche<br />
in quantitativi<br />
pari o superiori<br />
a 100 tonnellate/<br />
anno<br />
forniti e/o in caso di eventuali sostanze che potrebbero<br />
essere soggette a restrizione o autorizzazione<br />
Informare i clienti in merito all’impegno dell’azienda a<br />
soddisfare gli obblighi derivanti dal REACH sottolineando<br />
che, nel caso in cui il REACH dovesse influenzare la<br />
capacità di fornitura o avere un impatto negativo sulla<br />
qualità dei prodotti, si darà loro immediata informazione<br />
per poter accordare le misure adeguate da intraprendere<br />
I maggiori problemi incontrati nello svolgimento del piano<br />
d’azione sono derivati dal fatto che alcuni fornitori non erano<br />
a conoscenza dell’esistenza di questo nuovo regolamento<br />
mentre altri non riuscivano a comprendere come impostare<br />
un corretto e concreto approccio. In alcuni casi hanno saputo<br />
del REACH grazie alla nostra richiesta di informazioni<br />
e conferme.<br />
Sicuramente, ci tengo a sottolinearlo, non solo in Svizzera,<br />
non vi è stata la promozione/informazione che un tale Regolamento<br />
merita. La complessità dell’argomento necessità di<br />
disporre del supporto di personale esperto per evitare una<br />
valutazione scorretta o, peggio, la mancata identificazione<br />
di situazioni critiche.<br />
Concordo con le varie opinioni degli ambienti economici<br />
ticinesi sul fatto che il REACH è un impegno ma è anche<br />
un atto dovuto per il rispetto della salute e dell’ambiente<br />
(associandomi all’opinione del Sig. Sandro Lombardi, direttore<br />
AITI, o convenendo con gli approfondimenti riportati su<br />
<strong>Ti</strong>cino Business da parte della Signora Morosini Marconi,<br />
Responsabile del Servizio Giuridico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, ed emerse<br />
durate l’interessante seminario tenuto dalla Camera di commercio<br />
lo scorso 10 novembre).<br />
Precicast SA<br />
via Résiga 6<br />
6883 Novazzano<br />
Tel. +41 91 695 77 11, Fax +41 91 695 77 12<br />
Scadenza per<br />
la registrazione<br />
di sostanze in<br />
quantitativi pari<br />
o superiori ad 1<br />
tonnellata/anno<br />
È possibile effettuare una registrazione volontaria prima delle scadenze fissate.<br />
I fascicoli per la registrazione potranno essere trasmessi all'Agenzia ECHA di Helsinki a partire dal 1° giugno <strong>2008</strong>.<br />
Le nuove sostanze dovranno essere registrate prima dell'immissione sul mercato.<br />
La loro registrazione avrà inizio a partire dal 1° giugno <strong>2008</strong>.<br />
49
Vita dei Soci<br />
di Margaret De Lorenzi, direttrice<br />
50 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Da 25 anni al serviziO Degli allievi<br />
CCT una scuola di lingue tra comunicazione e cultura …<br />
per bambini, studenti, manager e professionisti!<br />
Il motto “il vostro successo è il nostro successo” sintetizza<br />
perfettamente lo spirito che anima responsabili<br />
e docenti della scuola privata di formazione linguistica<br />
e culturale attiva dal 1983 a Lugano. Oltre alle lezioni<br />
di lingue, il CCT offre una formazione generale che<br />
spazia dall’apprendimento di una metodologia di studio,<br />
alle materie scientifiche (matematica, fisica, chimica),<br />
agli scambi culturali con una vasta offerta di soggiorni e<br />
viaggi di studio all’estero personalizzati.<br />
La flessibilità nell’organizzazione dei corsi e delle lezioni<br />
costituisce uno punto dei forza di una scuola concepita<br />
essenzialmente come centro di incontro. Gli insegnanti,<br />
tutti altamente qualificati, sono in grado di adattare i<br />
corsi standard ai bisogni e alle richieste dei singoli allievi<br />
nonché di impostare corsi speciali personalizzati.<br />
Da anni il CCT è molto apprezzato per i suoi corsi intensivi<br />
estivi che permettono una vera e propria full immersion<br />
a costi decisamente ragionevoli. I corsi estivi per ragazzi<br />
delle scuole elementari, medie e superiori sono strutturati<br />
e adattati ai programmi scolastici delle scuole cantonali<br />
con le quali il CCT mantiene da sempre stretti contatti<br />
di collaborazione.<br />
La scuola è inoltre particolarmente attenta alle domande<br />
di formazione da parte del mondo imprenditoriale con<br />
corsi organizzati direttamente nelle aziende che ne fanno<br />
richiesta.<br />
Consapevole della necessità di una formazione continua<br />
sempre più richiesta dal mercato, il CCT prepara gli<br />
studenti al conseguimento dei più prestigiosi diplomi e<br />
certificati internazionali nelle diversi lingue, con tecniche<br />
che integrano armoniosamente metodi di insegnamento<br />
moderni e tradizionali.<br />
Vengono impartite lezioni individuali e corsi in tutte le<br />
Alcuni membri dello staff CCT SA<br />
materie, tanto linguistiche che scientifiche. La proposta<br />
dei pacchetti di “tutoring” favorisce l’ottimizzazione di<br />
un intero programma di studio contenendo i costi per le<br />
famiglie. Grande successo ha il corso “imparare a studiare”<br />
ormai già affermato da diversi anni e indirizzato agli<br />
allievi confrontati con il non sempre facile passaggio dalle<br />
elementari alle medie. Novità del <strong>2008</strong> è il “coaching<br />
didattico”, un servizio di assistenza ai giovani studenti<br />
con problemi specifici legati all’adolescenza.<br />
Grazie alla sua pluriennale esperienza in campo linguistico,<br />
il CCT offre la sua disponibilità per traduzioni e<br />
assistenza linguistica nella stesura di lavori di ricerca o<br />
di tesi universitarie.<br />
Nei 25 anni dalla fondazione il CCT ha sviluppato contatti<br />
sempre più stretti con istituti di lingue esteri, selezionati<br />
secondo rigorosi criteri di qualità così da poter offrire ai<br />
richiedenti soggiorni linguistici ritagliati su misura e di<br />
sicuro profitto, affiancando ai corsi tradizionali o di business<br />
formule miste quali lo studio delle lingue abbinato<br />
alle diverse discipline sportive (golf, tennis, calcio, vela),<br />
od ad iniziative culturali locali (concerti, mostre), tanto<br />
per i giovani che per gli adulti.<br />
<strong>Ti</strong>pica azienda media, il CCT affronta la concorrenza puntando<br />
sulla qualità, certificata anche dal label EduQua<br />
(certificato svizzero di qualità per istituzioni di formazione<br />
continua), sul rapporto di fiducia e su una politica dei<br />
prezzi contenuta, tesa a conquistare la fedeltà dei clientistudenti<br />
sul lungo periodo perché: lingua e cultura sono<br />
un patrimonio da coltivare e da mettere a frutto lungo tutto<br />
il corso della vita personale e professionale.<br />
CCT SA Formazione Linguistica e Culturale<br />
Viale Cassarate 6, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 923 49 18 e +41 91 922 93 54<br />
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Vial al Forte 10 - 6900 Lugano - Switzerland<br />
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Skype: amiconiconsulting
Vita dei Soci<br />
di Lorenzo Spinelli, Presidente di comitato FPCE<br />
52 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
eccO i nuOvi DiplOmati<br />
elettricisti capO sQuaDra<br />
cOn DiplOma cantOnale<br />
Venerdì 19 settembre <strong>2008</strong>, presso<br />
il centro AIET/SSIC di Gordola, alla<br />
presenza di collaboratori, docenti,<br />
datori di lavoro, rappresentanti della<br />
FPCE (Formazione Professionale<br />
Continua nel ramo Elettrico), e di<br />
Massimo Ghezzi per l’Ufficio cantonale<br />
della Formazione industriale,<br />
agraria, artigianale e artistica, si è<br />
svolta la consegna del Diploma cantonale<br />
di Elettricista Capo Squadra.<br />
L’obiettivo della formazione di Elettricista<br />
Capo Squadra è quello di dare ai<br />
partecipanti la possibilità di acquisire<br />
le conoscenze del saper gestire se<br />
stessi e un gruppo di lavoro. Gestire il<br />
tempo e la pianificazione delle attività<br />
lavorative come pure apprendere le<br />
tecniche per la conduzione ottimale<br />
dei lavori assegnate, le nozione del rilievo e le conoscenze<br />
tecniche specifiche del ramo.<br />
Il corso è rivolto ai Montatori elettricisti con attestato<br />
di capacità o attestato equivalente, con un minimo di<br />
esperienza pratica e che hanno interesse a migliorare sia<br />
la gestione del proprio lavoro che quella di un gruppo di<br />
persone a loro affidato.<br />
Le lezioni si sono tenute dal gennaio 2007 al giugno<br />
<strong>2008</strong> con 360 ore di insegnamento teorico e pratico.<br />
Diversi i test sostenuti dai candidati durante il periodo<br />
di formazione. L’esame finale, suddiviso in una parte teorica<br />
e una pratica li ha impegnati nella preparazione e<br />
presentazione di un progetto di diploma valutato sia per<br />
il suo contenuto che per la capacità del candidato di<br />
presentarlo e saperlo difendere davanti agli esperti.<br />
Si tratta di una tappa importante nella formazione teorico/pratica<br />
dei montatori elettricisti che i diplomati hanno<br />
saputo affrontare con determinazione e impegno.<br />
Hanno conseguito il diploma cantonale:<br />
Bagnovini Flavio, Belotti Claudio, Berini Leandro, Bolliger<br />
Rudy, Fontana Rosario, Gabriele Giuseppe, Kulis Stipe,<br />
Lucanto Samuel, Maira Andrea, Manfreda Rosario, Picen<br />
Stefano, Poete Alessandro, Reinhard Claudio, Schuler<br />
Rolf e Stänz Reto.<br />
Una foto di gruppo che ritrae i diplomati<br />
La miglior media finale (media 5) è stata conseguita da<br />
Flavio Bagnovini (Ditta ELVI SA).<br />
Il miglior lavoro di Diploma (media 5) è stato realizzato<br />
da Claudio Belotti (Ditta SES Locarno).<br />
FPCE – Formazione Professionale Continua<br />
nel ramo Elettrico<br />
Via S. Maria 27, 6596 Gordola<br />
Tel. +41 91 730 90 25, Fax +41 91 730 90 26<br />
www.fpce.ch<br />
Chiusura della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
per il periodo natalizio<br />
Cari lettori,<br />
vi informiamo che i nostri uffici<br />
saranno chiusi per le vacanze natalizie<br />
dal pomeriggio del 24 dicembre <strong>2008</strong><br />
al 4 gennaio 2009,<br />
e riapriranno lunedì 5 gennaio 2009.<br />
La vostra <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>
Vita dei Soci<br />
di Marco Passalia, Responsabile del Servizio Export <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
cambiamentO Di rilievO alla testa<br />
Di aQua nOstra seziOne ticinO<br />
Da sinistra: Fabio Regazzi (nuovo Presidente), Filippo Lombardi<br />
(Presidente uscente), Edo Bobbià (Vicepresidente uscente), Luca<br />
Albertoni (Segretario generale) e Stefano Rizzi (nuovo Vicepresidente)<br />
Lo scorso 7 novembre ha avuto luogo con esito positivo l’Assemblea<br />
generale ordinaria di Aqua Nostra Sezione <strong>Ti</strong>cino durante<br />
la quale sono stati annunciati importanti novità.<br />
A questo proposito, è importante riportare l’avvicendamento<br />
alla presidenza ed alla vice presidenza dell’associazione. Infatti,<br />
dopo quasi otto anni di impegnata attività, i co-fondatori<br />
della sezione ticinese di Aqua Nostra, Filippo Lombardi ed Edo<br />
Bobbià, hanno passato il testimone della presidenza, rispettivamente,<br />
della vice presidenza a Fabio Regazzi ed a Stefano Rizzi.<br />
Tuttavia, i due ideatori di Aqua Nostra <strong>Ti</strong>cino non sono veramente<br />
uscenti in quanto rimarranno ben saldati all’interno della<br />
struttura associativa e continueranno a svolgere un ruolo attivo<br />
quali membri di Comitato. Inoltre, l’Onorevole Consigliere agli<br />
Stati, Filippo Lombardi, manterrà la sua carica di Presidente di<br />
Aqua Nostra svizzera e continuerà, dunque, a giocare un ruolo<br />
chiave di collegamento tra il <strong>Ti</strong>cino ed il resto della Svizzera<br />
Per quanto riguarda il Segretariato, l’associazione continuerà a<br />
far capo alla Camera di commercio grazie al contributo ed alla<br />
collaborazione di Luca Albertoni e Marco Passalia. Per quanto<br />
riguarda, invece, il resto del Comitato sono stati confermati<br />
Emilio Bianchi, Rolf Endriss, Dimitri Loringett, Oviedo Marzorini,<br />
Ezio Merlo, Gianfranco Tettamanti e Franco Cavadini (quale revisore).<br />
Inoltre, sono stati accolti con particolare favore Roberta<br />
Passardi, Stefano Modenini e Roberta Pantani Tettamanti: questi<br />
ultimi due, in particolare, hanno accettato di buon grado di<br />
sostituire gli uscenti Sandro Lombardi (membro di comitato) ed<br />
Oliviero Pesenti (revisore), a cui l’associazione è molto grata per<br />
l’impegno e la professionalità.<br />
Durante l’Assemblea sono intervenuti Doro Vanza e Rinaldo<br />
Dalessi andando a toccare due temi di grande attualità. Vanza,<br />
in particolare, ha delineato la situazione riguardante la volontà<br />
di reintrodurre i grandi predatori in <strong>Ti</strong>cino ed ha espresso<br />
diverse preoccupazioni relative alle conseguenze per gli allevatori,<br />
per gli alpeggi e per qualsiasi fruitore dei boschi e delle<br />
montagne.<br />
Rinaldo Dalessi, dal canto suo, ha attirato l’attenzione dei presenti<br />
sulla questione del Parco nazionale del locarnese ricordando<br />
che progetti di questa portata devono passare da un<br />
dialogo trasparente e concreto tra le varie parti e devono seguire<br />
un processo democratico che includa tutti gli interessati (Comuni,<br />
Patriziati, popolazione).<br />
Infine, il nuovo Presidente Regazzi ha illustrato la sua volontà<br />
di impegnarsi su temi importanti e concreti cominciando dalla<br />
tematica dei Parchi nazionali. Regazzi, inoltre, ha ricordato che<br />
il ruolo dell’associazione è quello di favorire un autentico sviluppo<br />
sostenibile, che consideri in modo equilibrato le necessità<br />
ambientali, sociali ed economiche, e non imponga una visione<br />
ideologica tesa ad allontanare o escludere l’uomo dalla natura<br />
e in particolare dalle regioni periferiche e di montagna.<br />
Gli scopi dell’associazione sono principalmente quelli di:<br />
• difendere un giusto equilibrio fra uomo ed ambiente e<br />
sensibilizzare in tal senso l’opinione pubblica;<br />
• promuovere la difesa degli interessi, opinioni, aspirazioni e<br />
proposte definiti dagli statuti presso le Autorità comunali,<br />
regionali, cantonali e federali competenti per la pianificazione<br />
del territorio, la protezione della natura, dei siti, della<br />
fauna, della flora, così pure la gestione delle acque;<br />
• promuovere l’associazione quale interlocutrice riconosciuta<br />
in tutti i campi di sua competenza e per tutte le relative<br />
procedure di consultazione;<br />
• sostenere le iniziative dei propri membri nei campi definiti<br />
dagli statuti;<br />
• intraprendere tutte le misure utili al raggiungimento degli<br />
scopi qui enunciati.<br />
Fabio Regazzi, Presidente (imprenditore)<br />
Stefano Rizzi, Vice Presidente (attivo nel Progetto Copernico<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino)<br />
Luca Albertoni, Segretario generale (Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>)<br />
Marco Passalia, Segretario operativo (Vice Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>)<br />
Membri<br />
Emilio Bianchi, membro di comitato (Lugano Airport SA)<br />
Edo Bobbià, membro di comitato (Direttore SSIC)<br />
Rolf Endriss, membro di comitato (membro dei quadri<br />
SES)<br />
Filippo Lombardi, membro di comitato – Vice Presidente<br />
Aqua Nostra svizzera (Amministratore delegato di Tele<strong>Ti</strong>cino)<br />
Dimitri Loringett, membro di comitato (Segretario Amministrativo,<br />
Swiss Finance Institute – USI)<br />
Oviedo Marzorini, membro di comitato (Presidente <strong>Ti</strong>ratori<br />
<strong>Ti</strong>cinesi)<br />
Ezio Merlo, membro di comitato (Federazione ticinese per<br />
l'acquicoltura e la pesca)<br />
Stefano Modenini, membro di comitato (Economiesuisse)<br />
Roberta Passardi, membro di comitato (imprenditrice)<br />
Gianfranco Tettamanti, membro di comitato (imprenditore,<br />
maestro elettricista)<br />
Revisori<br />
Roberta Pantani Tettamanti, revisore (imprenditrice)<br />
Franco Cavadini, revisore (Presidente AFRA)<br />
53
cOntatti D’affari<br />
Bicicò è una piccola realtà aziendale italiana, situata sulle sponde del Lago Maggiore.<br />
È dal 1990 che l’azienda organizza escursioni in mountain bike o con bici da strada, a piedi, a cavallo o in barca a vela,<br />
orienteering, nordic walking e… ciaspolate nella neve. Per chi ama le emozioni forti helibike e arrampicata sportiva.<br />
La base operativa è a Stresa - Lago Maggiore, uno dei borghi più belli e più famosi d’Italia, alle pendici del Monte<br />
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e il lago Maggiore non sono solo panorami mozzafiato ma anche storia, cultura e arte. Tutte queste anime coesistono<br />
per offrire al visitatore innumerevoli possibilità. Una passeggiata in bici o a piedi potrebbero essere l’occasione per<br />
scoprire il Parco nazionale della Val Grande, uno dei parchi naturali più grandi e selvaggi d’Europa, le maestose cascate<br />
del Toce o i misteriosi Orridi di Uriezzo con le Marmitte dei Giganti ma anche passeggiate a misura di bimbo come la<br />
visita all’oasi WWF di Fondotoce o la scoperta del mondo antico degli scalpellini sul Montorfano.<br />
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Cell. + 39 340 357 21 89, info@bicico.it, www.bicico.it o nello specifico a claudia@bicico.it,<br />
Cell. +39 345 362 78 74, andrea@bicico.it, Cell. +39 340 357 21 89<br />
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News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Novembre <strong>2008</strong><br />
Un raddoppio<br />
del Gottardo?<br />
Soluzioni a confronto<br />
Contro lo<br />
“Statomat”,<br />
l’elogio del<br />
libero mercato<br />
cino Business<br />
usiness<br />
Copertina: VITONOTODESIGN2OO8
Sommario<br />
8 39<br />
13 15<br />
Novembre <strong>2008</strong><br />
Strong opinion 4 Discorso d’apertura della 91esima AGO della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
91esima Assemblea <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 8 Alcuni dei momenti più significativi della 91esima AGO della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Editoriale 10 Accordi bilaterali, raddoppio del Gottardo e libero mercato<br />
Contromano 12 Il preventivo taroccato<br />
Ospite 13 Raddoppio del Gottardo: fattibile e costituzionale<br />
15 Gottardo: due tubi a corsia singola, l'unica soluzione possibile<br />
Il Tema 17 Contro lo “Statomat”, l’elogio del libero mercato<br />
Biblioteca liberale 21 Elementi di macroeconomia monetaria<br />
Agenda 22 Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Diritto 24 Regolamento REACH: “La sua produzione potrebbe cessare…"<br />
Attualità 26 Mercato dell’elettricità: fra aperture e aumenti dei prezzi<br />
Attualità 27 Più imposte per andare in pensione a 62 anni?<br />
Attualità 28 Perché dire Sì all’iniziativa sul diritto di ricorso delle associazioni<br />
Attualità 29 Nuova immigrazione: tra brain gain e paura d’inforestierimento<br />
Osec 31 Commercio estero<br />
Fiere internazionali 35 I prossimi appuntamenti<br />
Eventi 37 Confronti <strong>2008</strong><br />
Eventi 38 ticinotransfer organizza provocAZIONE 1<br />
Eventi 39 Doris Leuthard, il 27 novembre <strong>2008</strong> a Mendrisio<br />
Formazione 40 15 nuovi diplomati alla scuola per capi-azienda<br />
40 Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 41 Cerca lavoro<br />
Vita dei Soci 42 Bucherer Lugano SA<br />
Vita dei Soci 44 Deloitte SA<br />
Vita dei Soci 46 Mikron SA Agno<br />
Vita dei Soci 50 SSIC TI<br />
Vita dei Soci 52 Iface<br />
Vita dei Soci 54 Responsabile HR postdiploma SSS con riconoscimento federale<br />
Vita dei Soci 56 PKF Certifica SA<br />
Vita dei Soci 58 BNP Paribas (Suisse)<br />
Vita dei Soci 60 Edilespo <strong>2008</strong><br />
<strong>Ti</strong>cino Business<br />
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<strong>Ti</strong>cino Business<br />
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Novembre <strong>2008</strong><br />
Copertina: VITONOTODESIGN2OO8<br />
Impressum<br />
Editore:<br />
Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />
Redattrice responsabile:<br />
Lisa Pantini<br />
Comitato redazionale:<br />
Franco Ambrosetti, Luca Albertoni,<br />
Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Arianna<br />
Crivelli, Simona Morosini Marconi e<br />
Marco Passalia<br />
Redazione:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />
Pubblicità:<br />
Pubblicità Sacchi, C.P. 558<br />
6928 Manno<br />
Tel. +41 91 600 20 70<br />
info@pubblicitasacchi.ch<br />
www.pubblicitasacchi.ch<br />
46<br />
29<br />
Stampa:<br />
TBS, La Buona Stampa sa<br />
via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />
Diffusione:<br />
<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare:<br />
- CHF 50.- annuo<br />
- per i non soci<br />
CHF 70.- annuo (+ IVA)
Strong Opinion<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
4 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Discorso D’apertura<br />
Della 91 esima assemblea Della cc-ti<br />
L’Assemblea generale della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> si è tenuta il 10 ottobre scorso<br />
presso il Grand Hotel Eden di Lugano<br />
Da quando ho il privilegio di presiedere la <strong>Cc</strong>-<br />
<strong>Ti</strong>, non è la prima volta che mi capita di affrontare<br />
la stesura del discorso presidenziale<br />
in periodi di grandi difficoltà economiche.<br />
Successe per esempio con il crollo delle<br />
Borse asiatiche, con quello delle “dot-com”<br />
nel 2000, o con i fallimenti di Enron, Tyco,<br />
Arthur Andersen. La reazione delle banche<br />
centrali e dei governi, come già con il venerdì<br />
nero del settembre ’87, fu immediata ed<br />
efficace. Valanghe di miliardi furono immessi<br />
nel mercato, per evitare ciò che era successo<br />
con la crisi del 1929, quando un severo<br />
credit crunch, conseguenza dell’ottusa politica<br />
monetaria della Federal Reserve di New<br />
York, causò la più drammatica e perniciosa<br />
crisi economica nel XX secolo. Ci vollero due<br />
decenni per uscirne, con milioni di disperati<br />
disoccupati, e una guerra mondiale. Il liberalismo<br />
economico fu soppresso per anni; lo<br />
statalismo prese il sopravvento per via di una<br />
errata interpretazione della dottrina di Keynes.<br />
Pensata per correggere i cicli congiunturali,<br />
fu applicata ottusamente alla struttura<br />
negli anni Sessanta con conseguenze<br />
nefaste, come l’apparire della stagflazione.<br />
L’indipendenza dalla politica, acquisita successivamente<br />
con fatica dalle banche centrali,<br />
permise di evitare il ripetersi di fenomeni<br />
come quelli descritti. Ma ogni medicina ha i<br />
suoi effetti collaterali. Inondando i mercati<br />
internazionali di liquidità si rischiava di causare<br />
pericolose spinte inflazionistiche. Proprio<br />
il nemico che le banche centrali erano<br />
preposte a tenere sotto controllo, in cambio<br />
della loro indipendenza.<br />
La crisi finanziaria<br />
Negli ultimi lustri, tuttavia, l’inflazione di fatto<br />
non si è vista e il merito è soprattutto da<br />
attribuire all’effetto Wal-Mart. Questo effetto<br />
altro non è che l’altra faccia della medaglia<br />
dello sviluppo asiatico, e il conseguente afflusso<br />
sui mercati internazionali di manodopera<br />
a buon mercato. Si stima in due miliardi<br />
di persone il numero di questi lavoratori<br />
provenienti da Cina, India e altri Paesi affini.<br />
L’effetto è stato quello di tenere basso il livello<br />
salariale dei Paesi occidentali evitando<br />
pericolose spirali salari-prezzi.<br />
Ma se l’inflazione è rimasta sotto controllo<br />
per queste ragioni, se della crescita economica<br />
hanno potuto beneficiare la gran parte<br />
dei Paesi occidentali, un fenomeno nuovo<br />
era venuto a crearsi a causa delle immense<br />
liquidità pompate sui mercati durante queste<br />
crisi: la finanziarizzazione dell’economia. Mi<br />
spiego. La liquidità che abbonda da anni sui<br />
mercati finanziari, solo in piccolissima parte<br />
è finita nei bilanci delle aziende; la parte del<br />
leone l’ha fatta il mondo finanziario che, tenendosi<br />
e usando questa liquidità in eccesso,<br />
ha dato origine alla finanza creativa, quella<br />
più rischiosa, più speculativa.<br />
D’altronde perché non rischiare quando si sa<br />
che le banche centrali intervengono a salvarti<br />
quando i mercati sono in calo? La nascita<br />
di una mentalità speculativa, per chi avesse<br />
ancora dei dubbi, è ampiamente dimostrata<br />
dall’importanza dei profitti realizzati dall’investment<br />
banking e dai bonus dei manager<br />
che gestivano questo settore. In realtà le<br />
banche centrali sarebbero tenute a fare anche<br />
cose impopolari come aumentare i tassi<br />
d’interesse, nonostante ciò sia doloroso per<br />
i debitori e lasciare che le istituzioni finanziarie<br />
in difficoltà affondino in ossequio alle<br />
regole del libero mercato. Ciò risulta difficile,<br />
tuttavia, quando la causa della difficoltà negli<br />
istituti finanziari è imputabile proprio alla<br />
politica espansiva ad oltranza delle stesse<br />
banche centrali.<br />
Che questa che stiamo vivendo sia la più grave<br />
crisi economica del dopoguerra, penso sia<br />
chiaro a tutti. Lo è perché, per la prima volta,<br />
è il sistema finanziario che è colpito al cuore.<br />
Non è un crollo di titoli azionari in Borsa o la<br />
sparizione di aziende innovative appena nate<br />
e attive in rete. No. È il sistema finanziario<br />
nel suo insieme, il motore stesso del mondo<br />
economico che si è inceppato. A mio modo di<br />
vedere dato che a dilatarsi è stato soprattutto
l’universo finanziario e non la cosiddetta economia reale,<br />
ovvero le nostre aziende che producono beni e servizi non<br />
finanziari, ne consegue che a scoppiare come un palloncino<br />
e a sgonfiarsi è proprio questo settore economico<br />
con effetti devastanti per se stesso ma meno gravosi sul<br />
resto dell’economia. Infatti, se nomi eccellenti come Bear<br />
Stearns, Lehman Brothers, UBS, AIG, Northern Rock (la<br />
lista aumenta tutti i giorni) hanno dimostrato la grande<br />
debolezza del sistema e l’inadeguatezza dei controlli, non<br />
mi pare che aziende come Nestlé , ABB, Boeing, Volkswagen,<br />
Siemens, Danone, Airbus, ecc. siano state trascinate<br />
in questa débâcle.<br />
Le aziende solide subiscono, affrontano faticosamente<br />
l’inevitabile rallentamento economico causato dallo scoppio<br />
di questa enorme bolla, ma non rischiano di fallire.<br />
Questo mio cauto ottimismo deriva dall’osservazione di un<br />
fatto banalissimo. A tutt’oggi nessuna azienda importante<br />
è andata in crisi al di fuori di quelle che appartengono al<br />
mondo finanziario, o che non fosse già pericolante prima,<br />
perché appartenente a settori in difficoltà come per esempio<br />
il trasporto aereo. Non vorrei essere frainteso. Tutti<br />
saremo chiamati a pagare per il disastro che colpisce la<br />
finanza, ma chi non ne fa parte, pagherà meno.<br />
Detto altrimenti: si sgonfia ciò che si è allargato a dismisura<br />
con conseguenze per tutti ma in primis per chi ne è<br />
la causa.<br />
Si inizia a capire dove andremo a parare, quando questa<br />
crisi, inevitabilmente finirà. Perché non credo che l’encomiabile<br />
intervento da 700 miliardi degli USA, e tutti gli<br />
altri succedutisi in queste settimane, possano azzerare la<br />
crisi. Negli ultimi mesi i prezzi delle materie prime sono<br />
scesi: rame -20%, zinco -33%, acciaio -25%, riso -13%,<br />
frumento -6%, ecc.. Il petrolio è sotto i 90 dollari, -35%<br />
circa. La grande paura di un ritorno della stagflation è<br />
sparita. Il liberismo sfrenato, secondo alcuni colpevole di<br />
tutto e di più, in particolare della speculazione, è morto.<br />
A tal punto che nello Stato simbolo di quel liberismo, gli<br />
USA, il suo governo, interviene direttamente, (non via Fed.<br />
quindi) a salvare AIG, la più grande compagnia di assicurazioni<br />
al mondo investendo 85 miliardi di dollari, dopo aver<br />
comperato due banche del credito ipotecario, Fannie Mae<br />
e Freddie Mac. Poi decide di acquistare e cioè statalizzare<br />
in pratica il settore dell’investment banking. Una conferma<br />
di ciò che ho sempre pensato e cioè che solo gli stupidi<br />
non cambiano mai idea. E che con i dogmi non si va lontano.<br />
Senza scordare tuttavia che usare soldi pubblici per<br />
salvare un settore può creare più di qualche dubbio sulla<br />
correttezza di questo “socialismo dei ricchi” come l’ha<br />
definito l’economista Roubini.<br />
Farà molto discutere l’intervento di Paulson negli USA. Ma<br />
può essere utile ricordare per le Cassandre nostrane che<br />
vent’anni fa in Svezia fallirono tutte le banche, a causa,<br />
guarda caso, di una crisi del mercato immobiliare. Il PIL scese<br />
del 5% e la disoccupazione salì dal 2 al 10% in un anno.<br />
Lo Stato intervenne, nazionalizzò tutte le banche e spese<br />
6 punti di PIL (come Paulson). Ma iniziò un serio ripensamento<br />
del modello svedese nei quindici anni che seguirono,<br />
l’economia crebbe ben più degli altri Paesi europei, dopo<br />
qualche anno lo Stato rivendette le banche recuperando<br />
quasi per intero i soldi che aveva speso per salvarle.<br />
Scendono i prezzi dei beni di consumo e questo è bene,<br />
ma anche quelli dei beni patrimoniali, ciò è più grave. C’è<br />
quindi in corso una deflazione con rallentamento economico,<br />
forse una stagnazione, o peggio, una recessione.<br />
La svalutazione dei beni patrimoniali provocherà un riposizionamento<br />
verso il basso dei valori patrimoniali di famiglie,<br />
aziende, ma soprattutto banche. Questi ultimi ridurranno<br />
i propri impegni e la propria attività in proporzione<br />
alla svalutazione del patrimonio. La discesa dei prezzi di<br />
oggetti di investimento come case, derivati e quant’altro<br />
ha un effetto deflazionistico con un risultato preoccupante:<br />
il restringimento del credito disponibile. Questo è un<br />
problema serissimo e tocca tutti: famiglie, aziende, Stato.<br />
Ci aspettiamo quindi un rallentamento economico e credit<br />
crunch ovvero tempi duri per le nostre aziende. Un<br />
anno, forse più. Dipende dalle sorprese certamente non<br />
terminate che ci riserva la finanza. Mi sono dilungato sullo<br />
stato dell’economia globale perché mi sembra importante<br />
posizionare il <strong>Ti</strong>cino in questo contesto. L’isola felice, in<br />
cui alcuni credono di vivere, soffrirà di questa situazione<br />
come chiunque altro.<br />
E il Canton <strong>Ti</strong>cino?<br />
Se le previsioni degli economisti, per una volta abbastanza<br />
concordi, sono quelle che vi ho descritto, allora lo Stato ha<br />
il dovere di affrontare la riduzione del debito pubblico, 1.9<br />
miliardi, non solo quella del deficit nel quadriennio. Il debito<br />
è una conseguenza dei deficit. Si affronta con misure<br />
a lunga scadenza: strutturali. Riduzione dell’organico, vendita<br />
di proprietà statali, come per esempio immobili vuoti<br />
o sfitti, e perché no, privatizzazioni parziali di aziende statali.<br />
Proposte indecenti? Tabù? Certamente sì, per chi vive<br />
soltanto la realtà locale, rifiutandosi di guardare ciò che<br />
avviene oltre i propri confini. Sono 15 anni che le sinistre<br />
riformiste europee spingono il carro in questa direzione<br />
(privatizzazioni), mentre da noi prevale il localismo, il particolare,<br />
il campanile, la difesa dell’orticello volutamente<br />
ignari dell’onda anomala della competizione internazionale<br />
che si sta avvicinando. Il regno di Francia e altri Stati,<br />
per secoli, hanno fatto cassa vendendo uffici giudiziari e<br />
amministrativi. La giustizia era gestita a livello locale da<br />
persone fedeli al re da cui ricevevano l’ufficio, e pagavano<br />
una somma in anticipo di ciò che avrebbero ricavato da<br />
quella funzione. Ciò valeva anche per la riscossione delle<br />
imposte, analogamente alla giustizia. Ricordo che il clero e<br />
la nobiltà erano esenti. La Rivoluzione francese spazzò via<br />
questi privilegi da Ancien Régime, il che rende ancora più<br />
inspiegabile come nel nostro Cantone esistano più o meno<br />
50'000 contribuenti (1/6) che sono esentasse e 200'000<br />
(1/3) che ricevono sussidi per le casse malati.<br />
Chi lo sapeva che i privilegi cancellati dalla Rivoluzione<br />
francese rispuntassero così sostanziosi a un altro livello<br />
della scala sociale? Che quelli che un tempo erano esenti,<br />
e cioè i ricchi, sono solo il 5% e contribuiscono al 45%<br />
5
Strong Opinion<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
del gettito delle persone fisiche? (CdT, articolo di Marco<br />
Bernasconi del 27.08.<strong>2008</strong>).<br />
Battute a parte, il nostro Cantone non è più virtuoso come<br />
una volta e riguardo alla fiscalità delle aziende è al 14°<br />
posto tra i Cantoni svizzeri (imposta cantonale).<br />
E non ha apparentemente nessuna intenzione di migliorare<br />
nonostante, come sostiene Marco Bernasconi in un suo<br />
articolo sul Corriere, cito: “Non si può tuttavia assistere con<br />
indifferenza alle decisioni di numerosi Cantoni che stanno<br />
attuando una politica di massiccia attenuazione delle<br />
aliquote”. E più avanti sostiene che il Cantone “potrebbe<br />
vedersi sfuggire una parte importante del proprio gettito<br />
d’imposta poiché molti contribuenti potrebbero essere indotti<br />
a scegliere Cantoni con condizioni più favorevoli”.<br />
Buona cosa è la decisione presa recentemente sulle agevolazioni<br />
dei dividendi aziendali introdotte a livello federale<br />
e ora anche dal <strong>Ti</strong>cino. Se si fosse atteso fino al 2012<br />
rischiavamo di cadere in un momento in cui il tesoretto o<br />
i tesoretti a ripetizione che gratificano le finanze statali e<br />
rallegrano partiti e Governo non ci fossero più.<br />
E quindi rischiare di tornare alla teoria della simmetria<br />
dei sacrifici che vuol dire – tu guadagna e paga, che a<br />
spenderli ci pensiamo noi – un principio che punisce i<br />
virtuosi, l’economia, e gratifica i responsabili del dissesto<br />
in cui ci troviamo. Un pensiero che fa impallidire perfino<br />
economisti di area diversa come Angelo Rossi. Non ha<br />
senso, sostiene, aumentare le imposte per coprire i debiti<br />
contratti in passato.<br />
Una breve considerazione sui tesoretti me la dovete permettere.<br />
Questo ripetersi di previsioni sbagliate spaventando<br />
l’opinione pubblica con messaggi che risveglierebbero<br />
Tutankamon, … salvo poi accorgersi dell’errore madornale<br />
per venderlo come fosse una buona notizia, farebbe imbufalire<br />
chiunque se avvenisse in un ristorante quando<br />
l’oste ti presenta il conto. Ma uno Stato proprio non se<br />
lo può permettere. Sbagliare è umano, perseverare forse<br />
non proprio diabolico, ma sicuramente sciocco, disonesto<br />
intellettualmente, pericoloso per il Paese perché ne va<br />
della credibilità delle istituzioni. La perdita di credibilità<br />
porta alla disaffezione del cittadino per il Paese e infine al<br />
menefreghismo. Non un granché come risultato. Noi nelle<br />
istituzioni crediamo fermamente. Purché mantengano<br />
quella serietà, quella trasparenza e quella statura morale<br />
che la gestione del potere impone.<br />
Nella situazione in cui siamo, facciamo fatica ad affrontare<br />
le sfide che ci aspettano. Oltre alla fiscalità, infatti, pensiamo<br />
all’urgenza di intervenire nella formazione, dove abbiamo<br />
perso molte posizioni rispetto ad altri Cantoni. Formazione<br />
e cultura, sono temi scottanti, ci toccano meno<br />
direttamente ma sono strategici perché rivolti al futuro.<br />
Come nella ricerca, investi oggi per raccogliere domani, un<br />
domani lontano, che potrebbe essere l’oggi della prossima<br />
generazione. Ciò nondimeno, siamo preoccupati per quello<br />
che ci racconta la stampa e per i risultati dei test di Pisa<br />
recentemente pubblicati.<br />
Poi c’è l’urgenza della mobilità, problema di sempre in cui<br />
servono interventi importanti.<br />
6 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Solo tre accenni. Gottardo (raddoppio), Locarno (accesso),<br />
Agno. Potrei continuare ma mi dilungherei troppo. Tutto<br />
ciò si può riassumere sotto un unico cappello: i compiti<br />
dello Stato. Debito, deficit, organico statale, struttura,<br />
formazione, mobilità sono concetti, assieme a sicurezza,<br />
socialità, giustizia che si riassumono nell’Oberbegriff, compiti<br />
dello Stato. Noi, e intendo le oltre 40 associazioni economiche<br />
e le 800 aziende con un totale di circa 90'000<br />
posti di lavoro che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> rappresenta direttamente, e<br />
le altre non socie unite con noi in questo frangente come<br />
AITI e CATEF, sosteniamo convinti che senza affrontare<br />
una seria, profonda revisione dei compiti dello Stato, tutte<br />
le misure che si vorranno intraprendere avranno solo<br />
carattere temporaneo. Non risolveranno il problema alla<br />
radice. L’economia è pronta, disponibile a dare il suo aiuto<br />
concreto per affrontare assieme a Governo e partner sociali<br />
questo tema. Non ci pare tuttavia che la proposta sia<br />
stata presa in seria considerazione dal Governo. Immagino<br />
che sia perché è una questione strategica di lunga durata<br />
per la quale bisogna investire risorse, soprattutto umane,<br />
tempo e voglia.<br />
L’economia, in passato, è spesso stata considerata una<br />
vacca da mungere o se siete del Sud, un limone da spremere<br />
invece che la macchina che crea ricchezza. Quella<br />
ricchezza che serve a finanziare tanti utilissimi impianti<br />
sociali e una sfilza di sprechi clamorosi che non vi sto ad<br />
elencare.<br />
Gli imprenditori, di mestiere, creano ricchezza, senza la<br />
quale lo Stato non avrebbe risorsa alcuna.<br />
Ci aspettiamo quindi di essere ascoltati anche se non andiamo<br />
in piazza, non urliamo, non occupiamo officine, non<br />
chiamiamo Beppe Grillo a rappresentarci. A noi interessa<br />
che lo Stato abbia finanze sane. È una priorità.<br />
Ciò non significa che in situazioni difficili non si possa<br />
spendere più delle entrate (fare deficit spending), come dimostra<br />
la politica economica degli USA e come prevede il<br />
progetto di freno alla spesa, per anni fermo in Parlamento,<br />
e recentissimamente ripreso in mano dall’On. Sadis, ma in<br />
forma che non ci piace affatto perché lega il deficit ad un<br />
automatico aumento delle imposte. Non entro nel dettaglio,<br />
stiamo studiando il dossier, ma la prima impressione<br />
è che un automatismo che legasse il deficit preventivato a<br />
un aumento dell’imposizione fiscale sempre e comunque,<br />
senza che il cittadino possa esprimersi è una prevaricazione<br />
che nemmeno i signorotti medioevali osavano imporre<br />
ai propri sudditi. Che ci metterebbe in grosse difficoltà<br />
in un momento di forte concorrenza con gli altri Cantoni<br />
rivali.<br />
Pensiamo che finanze sane sia un principio condiviso anche<br />
da questo Governo.<br />
L’imprevedibilità e l’incertezza e perché no, anche la paura<br />
che domina questi tempi, mi rammentano un vecchio adagio:<br />
bisogna saper perdere. Vero. Ma in questo momento<br />
di sfide epocali che si affastellano in tanti settori oltre<br />
all’economia, penso all’ecologia, alla sovrappopolazione,<br />
alla fame nel mondo, non è a perdere che bisogna imparare<br />
ma qualcosa di ben più difficile. A vincere.
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I relatori della 91 esima AGO della Camera di commercio<br />
Alcuni membri dell'Ufficio presidenziale della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
8 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Membri dell'Ufficio presidenziale uscenti<br />
Nuovi membri dell'Ufficio presidenziale della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>
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Alcuni dei collaboratori della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
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Aperitivo e cena<br />
9
Editoriale<br />
di Luca Albertoni, Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
10 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
accorDi bilaterali, raDDoppio<br />
Del GottarDo e libero mercato<br />
Tre sfide senza alternative<br />
La recentissima attualità politica ed economica<br />
ha riportato alla ribalta tre temi, da<br />
sempre al centro dell’attenzione e dell’attività<br />
della nostra Camera: gli Accordi bilaterali<br />
fra Svizzera ed Unione Europea, il raddoppio<br />
della galleria autostradale del San<br />
Gottardo e la difesa del libero mercato. Si<br />
tratta di tre argomenti strategicamente essenziali<br />
per la Svizzera ed il <strong>Ti</strong>cino anche e<br />
soprattutto in proiezione futura. Purtroppo<br />
essi hanno molti oppositori che cercano di<br />
confondere le carte non essendo in grado<br />
di proporre alternative credibili.<br />
Gli Accordi bilaterali, che saranno sottoposti<br />
a votazione popolare il prossimo 8<br />
febbraio <strong>2008</strong>, sono contestati soprattutto<br />
in <strong>Ti</strong>cino, per i ben noti problemi di reciprocità<br />
con l’Italia e per più o meno comprensibili<br />
paure legate alla sicurezza in senso<br />
lato e alla concorrenza proveniente da<br />
oltre-frontiera (vedi lavoro nero, dumping<br />
sociale e salariale, ecc.). Sulla reciprocità è<br />
evidente che occorre lavorare ancora molto<br />
e la Camera si sta da tempo adoperando<br />
a questo scopo. Sulle altre questioni è invece<br />
necessario mantenere uno sguardo<br />
il più possibile obiettivo, perché la pura<br />
e semplice paura è come sempre cattiva<br />
consigliera e distoglie dalla realtà e dagli<br />
obiettivi a lungo termine. Gli effetti positivi<br />
degli Accordi bilaterali a livello svizzero<br />
sono evidenti e non dimentichiamo che<br />
se la situazione di tutto il Paese evolve in<br />
modo favorevole, anche il <strong>Ti</strong>cino può solo<br />
beneficiarne. Affossare tutto il pacchetto<br />
degli Accordi bilaterali a causa di alcuni<br />
problemi di applicazione della libera circolazione<br />
delle persone sarebbe quindi<br />
assolutamente fuori luogo. Del resto, non<br />
sono alternative credibili, visto che né l’«Alleingang»<br />
né l’adesione all’Unione Europea<br />
sono proponibili. Senza gli Accordi bilaterali<br />
si aprirebbe una fase di pesante e pericolosa<br />
incertezza nei rapporti con l’Unione<br />
Europea, nostro principale partner commerciale,<br />
con conseguente instabilità per<br />
la nostra economia.<br />
È tornato d’attualità anche il completamen-<br />
to della galleria autostradale del San Gottardo<br />
e gli atti parlamentari dei Consiglieri<br />
agli Stati Filippo Lombardi e Dick Marty e<br />
del Consigliere nazionale Fabio Abate inducono<br />
a sperare che si possa rilanciare un<br />
dibattito serio ed obiettivo sul tema. Che<br />
l’attuale tubo rappresenti un problema per<br />
la sicurezza è ormai riconosciuto da tutti.<br />
Anche in questo caso non sussistono alternative<br />
credibili al raddoppio della galleria.<br />
Il totale o maggiore trasferimento del traffico<br />
su rotaia non è proponibile, in primis<br />
perché strada e ferrovia sono complementari<br />
e non alternative e poi perché i limiti<br />
di capacità della ferrovia sono ormai praticamente<br />
già stati raggiunti, senza che vi<br />
sia la possibilità concreta di intervenire ulteriormente<br />
sul potenziale di assorbimento<br />
della via ferrata.<br />
Infine, ma non certo in ordine di importanza,<br />
è giusto spendere qualche parola anche<br />
per la crisi finanziaria di questi ultimi mesi,<br />
che ha ridato fiato ai tromboni che vorrebbero<br />
affossare il sistema del libero mercato.<br />
Cosa ci propongono in alternativa? Nulla.<br />
Il pericolo è però che si faccia comunque<br />
largo una frenesia regolatrice che tolga<br />
spazio alla libertà d’impresa, all’iniziativa<br />
e all’auto-responsabilità del singolo, in altre<br />
parole a tutti quei valori che contraddistinguono<br />
una società ed un’economia<br />
di mercato liberali. Che, è bene ribadirlo,<br />
non mirano a vivere senza regole, ma con<br />
pochi disposti chiari, precisi e di facile applicazione.<br />
Caratteristiche che hanno fatto,<br />
stanno facendo e speriamo faranno ancora<br />
per lungo tempo la fortuna della Svizzera e<br />
del <strong>Ti</strong>cino nel confronto con gli altri Paesi.<br />
Rinunciare a questi «atouts» per un delirio<br />
moralizzatore e per vendette politico-ideologiche<br />
verso un sistema malgrado tutto<br />
sano sarebbe un suicidio. La Camera, nel<br />
suo piccolo e come ha sempre fatto, si batterà<br />
strenuamente a difesa di un sistema<br />
che è certamente perfettibile, ma che, a<br />
differenza di altri modelli fortunatamente<br />
eliminati dalla Storia, ha innegabilmente<br />
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12 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
il preveNtivo taroccato<br />
Cacciata dalla finestra a furor di popolo, la manovra<br />
di risanamento finanziario è rientrata dalla finestra,<br />
rimpannucciata con le vesti del bilancio di previsione<br />
per il 2009. Un preventivo, dunque, taroccato, che, a<br />
parte qualche limatura, ricalca le linee della manovra,<br />
all’insegna di quell’oscenità politica che è la cosiddetta<br />
“simmetria dei sacrifici”. In buona sostanza sono stati<br />
confermati gli aumenti d’imposta per una stangata fiscale<br />
che, attraverso l’aumento di alcune tasse causali,<br />
non risparmierà nemmeno i morti e le carcasse dei<br />
cani. Costeranno di più il trasporto e l’esumazione dei<br />
cadaveri, mentre per lo smaltimento dei cani morti è<br />
stata introdotta una nuova tassa di 40 franchi. “Allegria!”,<br />
avrebbe gridato il buon Mike Bongiorno.<br />
Ma c’è poco da stare allegri. Il preventivo si proietta sul<br />
piano finanziario con un forte sbilanciamento sul fronte<br />
delle entrate: la stretta tributaria, difatti, ammonterà<br />
complessivamente a circa 60 milioni di franchi. Superfluo<br />
ricordare che, mentre in <strong>Ti</strong>cino si torna a torchiare<br />
cittadini e imprese, gli altri Cantoni riducono invece la<br />
pressione del fisco per attirare nuove attività produttive<br />
e buoni contribuenti. Basterebbe, a tal proposito,<br />
guardare quanto si sta facendo nei Grigioni o a San Gallo<br />
dove l’aliquota sull’utile delle aziende è stata ridotta<br />
al 3,75%. Da noi è al 9%. Tre Cantoni hanno anche<br />
introdotto la Flat Tax, che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, inascoltata, aveva<br />
suggerito da tempo per il <strong>Ti</strong>cino. Ma è così che qui<br />
vanno le cose. Che si precipiti in basso nella classifica<br />
della concorrenzialità fiscale poco importa. Quel che<br />
conta è la simmetria dei sacrifici.<br />
Come se non bastasse, il Governo ha ben pensato di<br />
riproporre, con la nuova legge sul freno ai disavanzi,<br />
anche il moltiplicatore cantonale d’imposta, un vecchio<br />
arnese dell’armamentario fiscale caro ai tassatoli di<br />
ogni colore, già bocciato in passato. Ora in una situazione<br />
di crisi come quella attuale, di tutto ha bisogno<br />
il <strong>Ti</strong>cino men che meno, però, di questo “grimaldello”,<br />
che moltiplica automaticamente le imposte, la cui legalità,<br />
peraltro, è tutta da verificare, mentre la sua<br />
antidemocraticità è sin troppo evidente. “Un corsetto<br />
virtuoso”, l’ha gentilmente definito il ministro delle Finanze<br />
Laura Sadis. In realtà è un meccanismo perverso<br />
che metterà con le spalle al muro i cittadini e le mani<br />
del Governo nelle loro tasche senza permesso.<br />
Tutto questo perché il Consiglio di Stato si dimostra<br />
sempre più incapace di gestire col necessario rigore le<br />
risorse pubbliche e soprattutto di razionalizzare un’amministrazione<br />
cantonale che costa assai cara ai contribuenti<br />
e incide pesantemente sui conti dello Stato.<br />
Il moltiplicatore, o coefficiente, d’imposta non è certo<br />
la novità che ci si aspettava, dopo che per anni è rimasta<br />
nei cassetti della Commissione della Gestione<br />
la legge sul freno della spesa pubblica dell’ex ministro<br />
delle Finanze Marina Masoni. Legge che molto<br />
più accortamente, e democraticamente, ancorava in<br />
maniera elastica il volume di spesa all’andamento congiunturale.<br />
Ma il “corsetto virtuoso” serve al Governo<br />
per aggirare il vero problema: contenere la spesa pubblica,<br />
visto che le entrate ci sono, anzi sono persino<br />
aumentate. Contro ogni buon senso si tenta ancora<br />
una volta d’intervenire su quest’ultime, partendo dal<br />
presupposto che mancano i soldi o che non potranno<br />
bastare, per cui d’ufficio si chiameranno alla cassa i<br />
contribuenti. Prevale, insomma, la logica del tassa e<br />
spendi. Tassando automaticamente per di più.<br />
Come è stato già sottolineato, il moltiplicatore impedirebbe<br />
pure una politica mirata di sgravi fiscali,<br />
poiché il carico contributivo si alzerebbe o si abbasserebbe<br />
allo steso modo per tutti i contribuenti. Che<br />
esso possa funzionare come funziona nei Comuni è<br />
solo un’illusione. I Comuni, difatti, anche per ragioni<br />
di concorrenza fiscale tra di loro quando è possibile<br />
tendono ad abbassarlo; per il Cantone non ci sarebbe,<br />
invece, questo stimolo della concorrenza. Tutt’altro.<br />
Per fortuna l’idea del moltiplicatore è stata accolta<br />
con molto scetticismo, dunque la sua approvazione,<br />
se davvero si arriverà a discuterla in Parlamento, non<br />
è affatto scontata.
Ospite<br />
Intervista con Fabio Abate, Consigliere nazionale del PLR, di Elisabetta Pisa<br />
raDDoppio Del GottarDo<br />
fattibile e costituzioNale<br />
Lei ha presentato una mozione con cui chiede al<br />
Consiglio federale di allestire un progetto per il<br />
raddoppio della galleria autostradale del Gottardo,<br />
con relativo finanziamento. Una proposta che<br />
arriva alla luce dei prossimi lavori di risanamento<br />
del tunnel. Ritiene che questa circostanza sia<br />
sufficiente a ottenere il consenso su un intervento,<br />
contenuto nel controprogetto all’Iniziativa Avanti<br />
bocciato dagli svizzeri e – anche dai ticinesi – nel<br />
2004?<br />
“Ho presentato una mozione che chiede al Consiglio federale<br />
di allestire un concetto di raddoppio del tunnel<br />
autostradale del San Gottardo, ma non un raddoppio del-<br />
le corsie. La Costituzione federale non permette il raddoppio<br />
delle corsie tra Göschenen e Airolo nel rispetto<br />
dell’iniziativa delle Alpi, approvata dal popolo oramai quasi<br />
quindici anni fa. Questo principio è stato confermato<br />
nel 2004 nell’ambito della consultazione sul controprogetto<br />
all’Iniziativa Avanti. Quindi, questa proposta non è<br />
di principio oggetto di consultazione popolare, poiché la<br />
Costituzione non verrebbe modificata, lasciando intatto il<br />
principio voluto dal popolo svizzero, inclusi i ticinesi”.<br />
Il raddoppio del Gottardo ha sempre suscitato molta<br />
opposizione. Cosa è cambiato oggi rispetto al 2004?<br />
“A mio avviso dal 2004 non è cambiato molto, e proprio per<br />
questo motivo desidero evitare che il discorso sul raddoppio<br />
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Intervista con Fabio Abate, Consigliere nazionale del PLR, di Elisabetta Pisa<br />
si sviluppi su schemi già discussi e consolidati in una direzione<br />
ben precisa, ossia quella del rifiuto. Non possiamo<br />
permetterci una forzatura che rischierebbe di procrastinare<br />
ulteriormente il conseguimento di questo obiettivo, determinante<br />
per diversi aspetti”.<br />
Quali sarebbero i vantaggi del raddoppio per i<br />
cittadini e per l’economia?<br />
“Innanzitutto occorre sottolineare il fattore sicurezza. Negli ultimi<br />
anni si è investito nelle gallerie autostradali, senza comunque<br />
eliminare il problema principale rappresentato dal traffico<br />
bi-direzionale che si sviluppa nello stesso tubo. In ambito ferroviario<br />
non solo per ragioni di carattere tecnico, ma anche per<br />
questioni legate alla sicurezza, non vengono più costruiti tunnel<br />
senza la separazione fisica dei sensi di marcia. Quindi, sarebbe<br />
così scongiurato il pericolo maggiore rappresentato da una<br />
collisione frontale. Inoltre, in caso di interruzione per ragioni di<br />
manutenzione o qualsivoglia motivo tecnico, oppure a seguito<br />
di una panne o di un incidente, il traffico potrebbe comunque<br />
svilupparsi nel tubo che rimarrebbe in esercizio, ristabilendo la<br />
doppia corsia. È di fondamentale importanza che non vi siano<br />
mai quattro corsie nel pieno rispetto della Costituzione. Contemporaneamente<br />
i flussi di traffico tra Nord e Sud, ossia quelli<br />
che riguardano anche l’economia ticinese legata al turismo e al<br />
mercato interno, non soffrirebbero di interruzioni”.<br />
L'Ufficio federale delle strade (USTRA) appoggia<br />
la sua mozione. Con quali motivazioni? Quanto è<br />
importante a suo parere il sostegno dell’USTRA?<br />
“Nel corso del 2005 ho inoltrato un’interpellanza, chiedendo<br />
se il concetto di raddoppio a corsia semplice fosse sostenibile.<br />
Dal profilo tecnico l’Ufficio federale delle strade<br />
ha risposto affermativamente e oggi posso affermare senza<br />
ombra di dubbio che ogni ingegnere ritiene questa soluzione<br />
attuabile sotto tutti i punti di vista, senza evidentemente<br />
entrare nel merito delle questioni di carattere finanziario”.<br />
Secondo un sondaggio pubblicato in agosto<br />
dalla SonntagsZeitung, con l’aumento delle auto<br />
incolonnate ai portali della galleria, sono cresciuti<br />
anche i favorevoli al suo raddoppio. Il 47% degli<br />
intervistati lo vorrebbe, mentre il 36% si oppone e il<br />
17% è indeciso. Secondo lei, chi sono oggi i contrari<br />
all’intervento?<br />
“Di principio non ritengo che un sondaggio effettuato nel<br />
corso del mese di agosto, quindi in un periodo in cui le colonne<br />
ai portali della galleria autostradale del San Gottardo<br />
si moltiplicano, sia particolarmente attendibile. Sarebbe<br />
interessante riproporlo nel corso del mese di febbraio del<br />
2009. Non dimentichiamoci che nel 2004 il controprogetto<br />
all’Iniziativa Avanti è stato bocciato, poiché presentava<br />
un onere finanziario particolarmente elevato che ha messo<br />
in concorrenza i grossi agglomerati urbani del Paese con<br />
l’asse del San Gottardo, il quale non è mai stato definito<br />
prioritario dal Consigliere federale Leuenberger rispetto<br />
agli interventi richiesti sull’Altipiano. Inoltre, il Canton <strong>Ti</strong>cino<br />
ha bocciato il raddoppio, credendo in parte che il<br />
14 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
traffico incolonnato al portale Nord si sarebbe spostato<br />
al valico autostradale di Chiasso Brogeda. Oggi, non sono<br />
in grado di stabilire con precisione chi sarebbe contrario<br />
a un simile intervento. Ritengo tuttavia che solamente un<br />
approccio ideologico, privo della necessaria attenzione<br />
delle componenti legate alla sicurezza e alla garanzia di<br />
uno sviluppo economico del Cantone <strong>Ti</strong>cino, riuscirebbe a<br />
conseguire consensi”.<br />
I Verdi ticinesi continuano a opporsi al raddoppio.<br />
Sostengono che bisogna attendere il completamento<br />
di Alp Transit e che comunque con la chiusura del<br />
Gottardo per la sua manutenzione la soluzione sarà<br />
incentivare il trasporto ferroviario. Come risponde a<br />
queste argomentazioni?<br />
“I Verdi partono dal presupposto che il problema legato<br />
alla sicurezza sia dovuto al traffico di transito pesante<br />
destinato alla ferrovia. Ciò è sbagliato, poiché sotto il<br />
tunnel autostradale del San Gottardo circolano un’infinità<br />
di veicoli leggeri che potenzialmente rappresentano un<br />
fattore di rischio, veicoli pesanti turistici, nonché veicoli<br />
pesanti che non hanno nulla a che vedere con il traffico<br />
di transito, poiché legati alla realtà economica interna<br />
del Paese. Dunque, rimane senza risposta l’esigenza di<br />
una grossa fetta di utenti del tunnel autostradale del San<br />
Gottardo, i quali a giusta ragione reclamano maggiore<br />
sicurezza. Sono estranei alla politica di trasferimento del<br />
traffico merci che si concretizzerà con la messa in esercizio<br />
di Alp Transit”.<br />
Il Consigliere nazionale UDC Ulrich Giezendanner ha<br />
parlato di un possibile finanziamento del raddoppio<br />
del tunnel da parte di privati attraverso un leasing.<br />
In pratica i privati anticiperebbero i soldi alla<br />
Confederazione. Cosa pensa di questa proposta?<br />
A quanto ammonterebbe il costo dell’intervento e<br />
quanto tempo richiederebbe?<br />
“Il costo del raddoppio del tunnel autostradale, così come<br />
concepito dal sottoscritto, dovrebbe ammontare a<br />
circa 800 milioni di franchi. Non ho particolare fiducia<br />
nelle parole del collega Giezendanner, il quale da<br />
anni è abituato a provocare e aggredire il Consigliere<br />
federale Leuenberger. Ritengo che i toni inadeguati alla<br />
soluzione di un problema che ha dimensioni ben più<br />
importanti della tutela di meri interessi personali non<br />
possa prescindere da un approccio più intelligente. Infatti,<br />
posso assicurare che gli attacchi e le provocazioni<br />
non sono graditi all’opinione pubblica. Anche in questa<br />
circostanza, sebbene risulti apparentemente interessante,<br />
la possibilità di un finanziamento da parte di privati<br />
è rimasto privo di un seguito di approfondimenti, oppure<br />
di proposte concrete che permetterebbero di rendere più<br />
credibile il concetto.<br />
Gli amici del raddoppio del tunnel autostradale del San<br />
Gottardo devono capire che siamo in una situazione oggettivamente<br />
difficile, e non possiamo permetterci di improvvisare,<br />
tantomeno di provocare”.
Ospite<br />
Intervista con Dick Marty, Consigliere agli Stati del PLR, di Elisabetta Pisa<br />
GottarDo: Due tubi a corsia siNGola<br />
l’uNica soluzioNe possibile<br />
Lei ha presentato al Consiglio degli Stati la stessa<br />
mozione sul raddoppio della galleria autostradale<br />
del Gottardo che il Consigliere nazionale Fabio<br />
Abate ha presentato alla Camera bassa. Qual è il<br />
vantaggio di questa mossa?<br />
“In questo modo la questione può essere affrontata in<br />
tempi più rapidi, contemporaneamente dai due rami del<br />
Parlamento, o addirittura prima dal Consiglio degli Stati.<br />
Inoltre lanciamo anche il messaggio politico che vogliamo<br />
investire di questa problematica le due Camere in<br />
contemporanea. Si tratta di realizzare una seconda galleria:<br />
entrambe avrebbero una corsia di marcia e una di<br />
soccorso. Il vantaggio è di ridurre il grosso pericolo che<br />
rappresenta un tunnel di 17 chilometri a doppio senso di<br />
marcia, privo di una corsia di soccorso, attraversato da<br />
molti veicoli pesanti. In caso di manutenzione o chiusu-<br />
ra di una delle due gallerie, l’altra verrebbe trasformata<br />
a due corsie a doppio senso di marcia come quella attuale.<br />
Questa proposta rispetta la norma costituzionale<br />
introdotta con l’adozione dell’Iniziativa delle Alpi che<br />
proibisce di aumentare la capacità di transito attraverso<br />
l’arco alpino (due gallerie con due corsie ciascuna<br />
richiederebbero una modifica costituzionale), introduce<br />
un notevole grado di sicurezza rispetto alla situazione<br />
attuale e dà garanzie di collegare in modo più efficace<br />
il Nord e il Sud del Paese. Oggi ogni minimo tamponamento<br />
comporta la chiusura della galleria, la formazione<br />
di code e ore di attesa. Inoltre - e questo è l’aspetto cruciale<br />
non ancora risolto - il tunnel del Gottardo è aperto<br />
oramai da quasi 30 anni. Fra pochi anni dovrà essere<br />
rifatta l’intera soletta con un intervento che comporterà<br />
la chiusura della galleria per parecchi mesi. Ci sarà un<br />
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più se comparite nelle categorie rilevanti per i vostri clienti. In tal<br />
modo triplicate le vostre opportunità di essere contattati da nuovi<br />
clienti. Infatti nel 65% dei casi le aziende vengono ricercate non<br />
per nome, bensì per parole chiave, servizi oppure prodotti.<br />
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15<br />
I vostri elenchi, online e cartacei
Ospite<br />
Intervista con Dick Marty, Consigliere agli Stati del PLR, di Elisabetta Pisa<br />
caos di dimensioni europee e una forte penalizzazione<br />
della Svizzera in termini economici (rapporti commerciali,<br />
fornitura di prodotti, turismo)”.<br />
Il Gottardo è un tema che non suscita grande<br />
consenso: il raddoppio, contenuto nel<br />
controprogetto all’Iniziativa Avanti, è stato<br />
bocciato dagli svizzeri e – anche dai ticinesi – nel<br />
2004. Cosa è cambiato rispetto a quattro anni fa?<br />
“Ogni volta che si parla del Gottardo, si sente dire: «Ah,<br />
no, niente raddoppio». È irritante. Il nostro non è un vero<br />
raddoppio: il sistema rimarrebbe a due corsie, una verso<br />
Sud e l’altra verso Nord. Sull’A1 tra Zurigo e Berna al<br />
Baregg hanno costruito tre gallerie con 6 piste; inoltre<br />
è prevista la terza galleria del Belchen nel collegamento<br />
tra Egerkingen e Basilea. In questi casi non dice niente<br />
nessuno. Gli svizzeri tedeschi chiedono e ottengono,<br />
mentre a loro non interessa il Gottardo. La soluzione<br />
di mantenere la stessa capacità sotto al Gottardo, riducendo<br />
fortemente il pericolo e garantendo un buon<br />
collegamento tra Nord e Sud, è valida. In tutti questi<br />
anni in cui, io come tanti, ho dovuto attendere in coda<br />
per percorrere il tunnel, ho perso settimane di lavoro.<br />
Una situazione che penalizza il <strong>Ti</strong>cino e le aziende”.<br />
La soluzione che proponete, però, non risolve<br />
il problema delle colonne che si formano in<br />
occasione degli esodi di Pasqua o estivi.<br />
“Effettivamente l’imbuto rimarrebbe, ma proprio in<br />
quei momenti di forte sollecitazione del tunnel verrebbero<br />
attenuati gli effetti di eventuali incidenti. Per un<br />
semplice tamponamento la galleria rimane chiusa per<br />
mezz’ora-45 minuti. Figuriamoci con i picchi di traffico<br />
quelle code cosa diventano”.<br />
Secondo lei oggi è possibile raggiungere il<br />
consenso su questo intervento?<br />
“La modifica costituzionale per realizzare le quattro<br />
corsie è praticamente impossibile da ottenere, bisogna<br />
essere realisti: è necessaria la maggioranza del popolo<br />
e dei Cantoni. La nostra, invece, è la via praticabile.<br />
Inoltre la Svizzera sta costruendo Alp Transit che genererà<br />
una rivoluzione nella mobilità attraverso le Alpi.<br />
Sono convinto che non sia una soluzione aumentare la<br />
capacità delle strade, perché porta a un incremento del<br />
traffico, ma non vorrei che si debba verificare una nuova<br />
tragedia perché ci si renda conto della pericolosità della<br />
galleria. È un miracolo che finora non ne siano capitate<br />
altre: basta un attimo di disattenzione per provocare un<br />
disastro”.<br />
A suo parere quanto tempo ci vorrà perché il<br />
progetto vada in porto?<br />
“Il Consiglio federale non sarà favorevole per motivi finanziari,<br />
anche perché c’è l’impegno di Alp Transit da<br />
sostenere. Saranno comunque necessari parecchi anni.<br />
Tecnicamente non è una grandissima impresa: non di-<br />
16 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
mentichiamoci che in origine il progetto era a due tubi<br />
e che per motivi finanziari è stato ridotto a uno. Conosciamo<br />
poi anche perfettamente la geologia”.<br />
Quale sarà il costo?<br />
“Circa 900 milioni di franchi”.<br />
Il Consigliere nazionale UDC Ulrich Giezendanner<br />
ha parlato di un possibile finanziamento del<br />
raddoppio del tunnel da parte di privati attraverso<br />
un leasing. In pratica i privati anticiperebbero i<br />
soldi alla Confederazione. Cosa pensa di questa<br />
proposta?<br />
“Credo che sia un’opera che debba essere finanziata<br />
dallo Stato e la Svizzera è un Paese abbastanza ricco<br />
per poterlo fare. Del resto gli automobilisti pagano già<br />
una sovratassa sul carburante destinata alla costruzione<br />
e alla manutenzione delle strade. Il finanziamento dei<br />
privati non credo che sia conveniente, non sono di certo<br />
enti caritatevoli”.<br />
I Verdi ticinesi continuano a opporsi al<br />
raddoppio. Sostengono che bisogna attendere<br />
il completamento di Alptransit e che comunque<br />
con la chiusura del Gottardo per la sua<br />
manutenzione la soluzione sarà incentivare il<br />
trasporto ferroviario. Come risponde a queste<br />
argomentazioni?<br />
“Credo di essere tra i parlamentari più verdi, ma mi<br />
infastidiscono le posizione dogmatiche come quella dei<br />
Verdi in questo caso. Personalmente metto davanti a<br />
tutto la sicurezza delle persone. La gestione della galleria<br />
attualmente è irresponsabile. Non esiste una corsia<br />
di emergenza né uno spartitraffico. Le auto si sfiorano<br />
con un potenziale di scontro di 160 chilometri all’ora<br />
di velocità. Senza parlare degli incendi che si possono<br />
sviluppare con temperature pazzesche che non lasciano<br />
scampo”.<br />
Secondo lei i ticinesi stavolta potrebbero essere<br />
favorevoli?<br />
“Penso di sì: l’Iniziativa delle Alpi è rispettata, si aumenta<br />
la sicurezza delle persone e diminuisce il pericolo<br />
di isolamento del <strong>Ti</strong>cino. Quattro anni fa ha giocato la<br />
paura di un incremento del traffico pesante: con questa<br />
soluzione non passerà attraverso il tunnel alcun camion<br />
in più. Anzi, la Svizzera, se proprio volesse, potrebbe<br />
sospendere il traffico di transito quando viene superato<br />
il livello consentito delle polveri fini o dell’ozono. Non lo<br />
si fa perché si invocano i bilaterali che lo vieterebbero.<br />
In realtà ci sarebbero già oggi i mezzi per limitare il<br />
traffico pesante (a mio parere il trattato potrebbe essere<br />
sospeso se la salute dei cittadini venisse messa<br />
in gioco), ma non vengono adottati. Insomma, si hanno<br />
atteggiamenti contraddittori”.
Il tema<br />
di Alessio Del Grande<br />
coNtro lo “statomat”,<br />
l’eloGio Del libero mercato<br />
Liberismo, globalizzazione,<br />
deregolamentazione, avidità,<br />
finanziarizzazione selvaggia dell’economia,<br />
destatalizzazione, sarebbero queste le<br />
cause della devastante crisi innescata<br />
dai subprime. Una tesi all’apparenza<br />
assai convincente, propalata in ogni<br />
Paese sfruttando un’occasione storica per<br />
ripristinare il primato dello Stato e della<br />
politica sul mercato. In realtà alle origini<br />
di questa crisi ci sono, invece, il fallimento<br />
della politica, dello Stato e gli ambigui<br />
intrecci con essi di lobbies e corporazioni<br />
affaristiche alimentate dalle protezioni<br />
governative.<br />
Le origini della crisi<br />
Sino al 2003 il volume dei crediti immobiliari a rischio<br />
era ben poca cosa sul mercato americano. Ad incentivare<br />
la crescita sconsiderata dei subprime sono state<br />
soprattutto due agenzie governative, la Fannie Mae e<br />
Freddie Mac (salvate poi dal Governo allo scoppio della<br />
bolla), che proprio grazie alla garanzia statale, e potendosi<br />
indebitare a basso costo, si erano lanciate a<br />
capofitto sul mercato dei mutui immobiliari, al punto<br />
di diventarne il primo acquirente. Già alla fine dell’anno<br />
scorso l’esposizione delle due agenzie con i subprime<br />
superava il miliardo di dollari, un mutuo a rischio su due<br />
negli USA fa capo a Fannie Mae e Freddie Mac. Banche<br />
d’investimenti e società finanziarie, approfittando<br />
anch’esse del basso costo del denaro e dell’eccesso di<br />
liquidità, si sono lanciate su questo stesso mercato per<br />
non restare tagliate fuori da quello che sembrava un<br />
colossale business. A farlo sembrare tale c’era stata<br />
nel 2004 la decisione del Dipartimento americano per<br />
le politiche sugli alloggi, che aveva sollecitato Fannie<br />
Mae e Freddie Mac ad accrescere il volume dei prestiti<br />
immobiliari a rischio. Una sollecitazione con tanto di<br />
base legale: nel 2003, difatti, per favorire il sogno di<br />
milioni di americani di acquistare un’abitazione, era<br />
stata approvata negli USA una legge, l’Add Act, che<br />
sussidiava quasi integralmente l’acquisto di una casa,<br />
dunque senza che si disponesse di un sufficiente capitale<br />
proprio o di altre garanzie. Nonostante ci fossero<br />
stati diversi allarmi su una possibile bolla finanziaria,<br />
la folle corsa continuò. Nel 2005 alcuni senatori repubblicani,<br />
Dole, Hagel e Sununu, tentarono invano di<br />
convincere il Congresso sulla necessità d’introdurre una<br />
legge più restrittiva per frenare la crescita sconsiderata<br />
dei subprime. Ad opporsi furono i democratici, il partito<br />
di coloro che oggi, e non solo negli USA, gridano<br />
contro il capitalismo selvaggio. Come ha dimostrato una<br />
documentata indagine di alcuni economisti di Chicago,<br />
dietro la frenesia dei subprime si nascondevano anche<br />
forti interessi elettorali: le società che promuovevano e<br />
raccoglievano mutui immobiliari a rischio hanno finanziato,<br />
tra il 2001 e il 2006, generosamente e direttamente<br />
molti deputati e senatori, soprattutto in quegli<br />
Stati dove, guarda caso, la concentrazione di subprime<br />
era più alta.<br />
Dunque, ad innescare la crisi dei crediti immobiliari a<br />
rischio non sono stati il mercato o il mercatismo dilagante<br />
bensì la politica che ha pure largamente approfittato<br />
della dissennata strategia monetaria della Fed.<br />
La Federal Reserve, ossia la Banca centrale degli USA,<br />
in quegli anni ha mantenuto pericolosamente basso il<br />
costo del denaro e pompato liquidità, drogando così il<br />
sistema economico. All’epoca, l’allora Presidente della<br />
Fed, Alan Greenspan, plaudendo alla generale euforia,<br />
aveva dichiarato in un’intervista: “… è positivo<br />
per l’economia, perché in un secondo tempo la bolla<br />
scoppia e i cattivi investimenti saranno liquidati, sarà<br />
un processo doloroso per quanti ne sono coinvolti, ma<br />
l’economia e la società traggono comunque beneficio<br />
dai progressi che si sono avuti durante la bolla”. Alla<br />
base di questo ragionamento, improntato sul calco<br />
di un assurdo “keynesismo finanziario”, c’era l’idea<br />
che per aiutare l’economia bastava solo moltiplicare il<br />
denaro in circolazione. Era stato lo stesso Greenspan<br />
nel 2003 a ridurre i tassi d’interesse all’1%, attirando<br />
così anche un fiume di moneta speculativa; era stato<br />
sempre lui quattro anni prima, assieme a Bob Rubin,<br />
ministro del Tesoro con il Presidente Clinton, ad abo-<br />
17
Il tema<br />
di Alessio Del Grande<br />
lire il Glass- Steagall Act, la legge bancaria del 1933<br />
che manteneva la distinzione tra banche commerciali<br />
e banche d’investimento, creando con ciò le premesse<br />
della corsa generale ai sub prime. Una corsa dopata<br />
dal costo del denaro sceso a zero e dalla liquidità che<br />
inondava il mercato.<br />
Che, poi, i subprime siano stati “cartellizzati”, ossia<br />
confezionati con altri prodotti finanziari in pacchetti<br />
passati di banca in banca, al punto di avvelenare i<br />
loro bilanci e l’intero circuito finanziario, è tutt’altro<br />
discorso.<br />
L’intervento dello Stato<br />
Scoppiata la bolla, la prima cosa che fa il Governo americano<br />
è salvare dalla bancarotta le sue due agenzie,<br />
Fannie Mae e Freddie Mac, principali responsabili della<br />
crescita dei mutui immobiliari a rischio, nazionalizzandole<br />
assieme al colosso assicurativo AIG che diventa<br />
così del tutto pubblico. Dagli USA all’Europa scatta<br />
un gigantesco piano di salvataggio delle banche: taglio<br />
dei tassi d’interesse, ricapitalizzazione degli istituti di<br />
credito più compromessi coi subprime, garanzie statali<br />
e crediti ponte per aiutarli a ripulirsi dai titoli tossici. Ingenti<br />
le risorse messe in campo dai governi per aiutare<br />
le banche. Interventi pari al 15% del PIL nell’eurozona,<br />
al 13% in Svizzera e al 15% del PIL della Norvegia.<br />
Nell’UE si allentano persino i parametri di Maastricht<br />
per frenare la crescita del debito pubblico degli Stati.<br />
Misure che, però, non sembrano sortire gli effetti sperati.<br />
Gli indici di Borsa, a parte qualche rimbalzo tecnico,<br />
per settimane restano in picchiata e la ripresa del<br />
credito interbancario, ossia i prestiti che le banche si<br />
fanno tra di loro, è molto lenta, frenando la circolazione<br />
del denaro. Motivo? Sulla crisi dei subprime originata,<br />
come abbiamo visto dalla politica statale, si è innescata<br />
una crisi di fiducia provocata dai nuovi interventi riparatori<br />
degli Stati che, paradossalmente, per sbloccare<br />
la situazione hanno ricominciato ad iniettare liquidità<br />
nel sistema, replicando cosi l’errore iniziale.<br />
Giunti a questo punto, si sente ripetere spesso, non<br />
restava altro da fare, altrimenti la bufera finanziaria<br />
avrebbe investito anche l’economia reale. Ma il vero<br />
problema è che non bisognava arrivare a questo punto.<br />
Sarebbe stato preferibile, ma anche giusto, preservare i<br />
principi cardine dell’economia della libera concorrenza:<br />
18 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
lasciare che fosse il mercato ad autoripulirsi, penalizzando<br />
quelle banche che più si erano compromesse<br />
con i crediti a rischio, a liberarsi da solo delle tossine<br />
della finanza d’assalto, lasciando fallire le società gestite<br />
male, gli hacker della finanza, e premiando, invece,<br />
quelle gestite bene. Perché la crisi non è l’apocalisse,<br />
è soprattutto trasformazione: il capitalismo crea e distrugge<br />
in un processo continuo di aggiustamenti. Là<br />
dove si è tentato d’imbrigliare questo processo, con<br />
regole di ferro e programmi pianificati, come avvenuto<br />
nelle economie socialiste, si è riusciti solo a stroncare<br />
la produzione di ricchezza e ad impoverire la società.<br />
Le nuove regole<br />
Oggi, sull’onda emotiva dei subprime, s’invocano nuove<br />
regole contro gli eccessi del turbo capitalismo. Ma le<br />
regole ci sono già, eccome. Negli USA, Fannie Mae<br />
e Freddie Mac dovevano sottostare a più di duecento<br />
norme; in Inghilterra l’Authority sulla finanza ha poteri<br />
enormi, come del resto tutti gli altri organi di vigilanza<br />
dei Paesi europei. Negli ultimi diciotto anni solo negli<br />
USA sono state pubblicate ogni anno in media circa<br />
700’000 pagine di nuove norme sul settore economico<br />
finanziario. Un ginepraio di leggi. Altro che mancanza<br />
di regole.<br />
Forse è stato, invece, proprio l’eccesso di regole a produrre<br />
un’eccessiva complessità di prodotti finanziari,<br />
che così sfuggono ad ogni possibile controllo, opacizzano<br />
i bilanci, inviando, inoltre, informazioni distorte<br />
al mercato, distorcendo, quindi, il gioco corretto della<br />
domanda e dell’offerta che regola il sistema dei prezzi<br />
anche sul mercato finanziario. Si è escogitata la cartellizzazione<br />
dei mutui proprio per aggirare le rigide norme<br />
che regolano le attività bancarie tradizionali. Più paletti<br />
si mettono, tanto più le teste d’uovo della finanza creativa<br />
s’inventeranno altri prodotti complicati, trasformando<br />
la finanza stessa da attività imprenditoriale in<br />
affarismo predatorio.<br />
L’ingresso di fondi sovrani nei capitali delle banche più<br />
a rischio, salvataggi, ricapitalizzazioni di Stato e nazionalizzazioni,<br />
hanno solo rinviato nel tempo la soluzione<br />
dei veri problemi. Lo Stato ha messo molte banche<br />
sotto tutela, è ovvio quindi che i mercati non si fidino,<br />
ha levato per loro le castagne dal fuoco, affrancandole<br />
da possibili rischi, dunque anche dalla sanzione<br />
del fallimento, e dal principio di responsabilità, i valori
cardine di un’economia liberale. Si è premiato, in definitiva<br />
chi, invece, doveva essere punito. A danno dei<br />
cittadini che, prima o poi, saranno chiamati a pagare<br />
coi loro soldi il salvataggio delle banche. Come ha ben<br />
notato qualcuno col piano Paulson negli USA e con gli<br />
interventi dei Governi europei, si è consumata la più<br />
gigantesca “estorsione” ai danni dei contribuenti mai<br />
avvenuta prima.<br />
L’intervento degli Stati segna il passaggio dal “bancomat<br />
allo Statomat”, che in mano alla politica vuol<br />
dire che essa gestirà il grande potere di condizionare<br />
l’erogazione del credito alle imprese, di determinarne,<br />
perciò, anche le scelte, di dire la sua su piani industriali,<br />
investimenti e governance. Una situazione di<br />
potere troppo allettante per essere dismessa in tempi<br />
tanto ragionevoli quanto l’eccezionalità dell’intervento<br />
richiederebbe. Anzi, è sempre più evidente una riappropriazione<br />
del pubblico, degli Stati, di alcuni spazi che<br />
prima erano del mercato. Su di essa, inevitabilmente<br />
s’innesterà l’infausta politica del deficit spending, del<br />
tassa e spendi che in molti Paesi farà esplodere spese<br />
e debito pubblico.<br />
La globalizzazione economica<br />
Ora s’inveisce contro la globalizzazione e l’ingegneria<br />
finanziaria. Si dimentica troppo facilmente che negli<br />
ultimi anni l’economia mondiale è cresciuta ad un tasso<br />
del 5%, cosa che non era mai successa prima, o che<br />
molti Paesi, grazie agli scambi che hanno dato impulso<br />
alle loro produzioni, hanno imboccato la via dello sviluppo.<br />
Si dimentica pure che senza la partecipazione<br />
al sistema del libero scambio di Cina, India, Brasile<br />
e di altri Stati emergenti, che oggi sostengono la domanda<br />
mondiale di beni e servizi, gli effetti della crisi<br />
per l’Occidente sarebbero stati ben peggiori. S’impreca<br />
contro la finanza globalizzata e la finanziarizzazione<br />
dell’economia e ci si scorda che solo grazie alle risorse<br />
messe in circolazione planetaria dalle Borse e dai mercati<br />
finanziari si sono sostenuti sviluppo e innovazione<br />
industriale, sono nate nuove attività, dalle biotecnologie,<br />
alle nuove tecnologie informatiche e della comunicazione<br />
di cui tutti fanno ormai uso. In preda a questo<br />
furore antimercato si arriva a maledire persino i futures,<br />
come il velenoso frutto del moderno capitalismo finanziario.<br />
Ma già cinque secoli fa gli olandesi usavano i<br />
futures per comprare e vendere le aringhe e per quel<br />
“commercio del vento” con cui nel 1600 si facevano<br />
grandi affari coi tulipani ancora da piantare. Poi anche<br />
anche quella bolla scoppiò e i tulipani tornarono ad<br />
essere solo dei fiori.<br />
Contro la globalizzazione i nuovi Stati padrone vogliono<br />
ritornare al vecchio protezionismo, dimenticando la<br />
severa lezione della crisi del 1929, ora tanto citata,<br />
quando la chiusura agli scambi portò, nel giro di appena<br />
quattro anni, alla riduzione di quasi il 70% del commercio<br />
mondiale, aggravando effetti e durata della Grande<br />
depressione. Sotto l’onda d’urto della crisi si tenta<br />
di alzare di nuovo le barriere del protezionismo, non<br />
più solamente contro i container di t-shirt che arrivano<br />
dalla Cina, ma limitando la mobilità dei capitali e la<br />
libertà d’investimento. In Italia, ad esempio, si vogliono<br />
impedire le cosiddette “Opa ostili”, ovvero le offerte<br />
pubbliche d’acquisto straniere, per attività industriali o<br />
finanziarie ritenute strategiche per il Paese. Ma la definizione<br />
di “strategico” lasciata in mano allo Stato e alla<br />
politica si potrebbe pericolosamente estendere a tutti<br />
i settori: dalla produzione di automobili alle compagnie<br />
aeree, dalle banche alle ferrovie, dalla distribuzione di<br />
energia alle comunicazioni, acquedotti, ospedali e persino<br />
alla rete stradale. Sancendo, sotto lo scudo protezionistico,<br />
una statalizzazione mascherata che di fatto<br />
rappresenta la fine di quel processo di liberalizzazioni e<br />
privatizzazioni, faticosamente avviato negli ultimi anni,<br />
di cui hanno beneficiato i cittadini consumatori. A parte<br />
ciò, ci sarebbe anche da chiedersi: Opa ostili a chi?<br />
Davvero agli interessi del Paese, alla sua economia,<br />
oppure solo a quelle grandi famiglie e a quei management<br />
da sempre collusi, in Italia come altrove, col<br />
potere politico. È soprattutto in fasi come questa che<br />
bisogna, invece, favorire l’afflusso di capitali e investitori,<br />
anche stranieri, verso il sistema produttivo. Solo<br />
questo afflusso può garantire una riorganizzazione e un<br />
rinnovamento della struttura produttiva, attraverso una<br />
migliore collocazione delle risorse, che elimina quelle<br />
imprese ormai fuori mercato e ne fa nascere di nuove,<br />
fondamentali per la crescita economica.<br />
19
Pubblicità Sacchi - Manno<br />
Cantine aperte
Biblioteca liberale<br />
di Marco Passalia, Responsabile Servizio Export <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
elemeNti Di macroecoNomia<br />
moNetaria<br />
La crisi finanziaria in atto da alcune<br />
settimane pare vieppiù incontrollabile<br />
ed imprevedibile al punto<br />
che le fondamenta teoriche che<br />
negli ultimi 60 anni hanno costruito<br />
il sistema economico moderno<br />
sembrano incapaci di fornire delle<br />
spiegazioni chiare ed univoche. Ed<br />
è proprio in questo contesto di crisi<br />
dell’economia, di incertezze teoriche<br />
e di sfiducia nei confronti degli<br />
intermediari finanziari che si insinua<br />
l’interessante volume del Prof. Alvaro<br />
Cencini.<br />
Citandone un passaggio, secondo<br />
l’autore, "la macroeconomia è una<br />
scienza a sé stante, con leggi proprie,<br />
indipendenti dal comportamento degli<br />
agenti economici, e che si prefigge<br />
di spiegare la natura profonda<br />
di ogni sistema economico fondato<br />
sull’uso della moneta bancaria".<br />
"Elementi di macroeconomia monetaria"<br />
non è certo un libro di facile lettura per chi non ha<br />
delle conoscenze economiche di base, tuttavia ha il grande<br />
pregio di riprendere concetti economici fondamentali<br />
quali il consumo, il risparmio, la produzione, l’inflazione,<br />
ecc. senza dimenticare di enfatizzare il ruolo centrale<br />
della moneta.<br />
Sull’onda devastante della crisi finanziaria risulta, inoltre,<br />
di estremo valore e di grande attualità il contributo concettuale<br />
sulla questione dei pagamenti internazionali che<br />
porta in maniera logica e strutturata verso una proposta<br />
<strong>Ti</strong>tolo: Elementi di macroeconomia monetaria<br />
Autore: Alvaro Cencini<br />
Edizioni: CEDAM<br />
Anno di pubblicazione: <strong>2008</strong><br />
Pagine: 492<br />
di riforma del regime monetario internazionale.<br />
Infine, è importante sottolineare<br />
che, nonostante alcune difficoltà<br />
concettuali, il filo logico che accompagna<br />
il lettore dal primo all’ultimo<br />
capitolo ed il valore aggiunto chiaramente<br />
visibile nella trattazione dei<br />
temi, rendono il libro estremamente<br />
interessante e stimolante anche per<br />
chi è abituato a testi di economia<br />
meno impegnativi.<br />
L’autore<br />
Alvaro Cencini è Professore ordinario<br />
di teoria e politica monetaria<br />
alla Facoltà di Scienze Economiche<br />
dell’Università della Svizzera Italiana<br />
a Lugano e dirige il Laboratorio<br />
di ricerca in economia monetaria<br />
costituito presso il Centro di Studi<br />
Bancari di Lugano-Vezia.<br />
atti parlameNtari preseNtati iN GraN coNsiGlio Da riNalDo Gobbi:<br />
• INTERROGAZIONE: «Rinuncia all’introduzione della “Direttiva sulla valutazione di titoli non quotati ai fini del l’imposta<br />
sulla sostanza” a far data dal 1° gennaio 2009», il 15 ottobre <strong>2008</strong>;<br />
• MOZIONE: «Spese deducibili degli immobili appartenenti alla sostanza privata (art. 31 LT)», il 16 ottobre <strong>2008</strong>;<br />
• INTERPELLANZA: «Dumont-Praxis: Deduzioni fiscali dei lavori di manutenzione per immobili», il 22 ottobre <strong>2008</strong>.<br />
Trovate i relativi testi sulla nostra home page, all’indirizzo www.cciati.ch<br />
21
Agenda<br />
22 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
• Mercoledì 12 novembre <strong>2008</strong>, alle ore 18:30,<br />
presso il Centro la Piazzetta a Lugano-Loreto:<br />
“Piazzetta meeting PMI”, incontro organizzato da<br />
Asscoprofi in collaborazione con Postfinance<br />
• Martedì 25 novembre <strong>2008</strong>, presso il Monte Verità<br />
ad Ascona: confron<strong>Ti</strong>08, occasione di riflessione<br />
sulla dinamica economica cantonale (congiunturale<br />
e strutturale) in un confronto interregionale,<br />
nazionale e transfrontaliero e si inserisce nell’ambito<br />
delle attività promosse dall’Istituto di Ricerche<br />
Economiche (IRE) e del suo Centro per l’Osservazione<br />
delle Dinamiche Economiche (CODE). L’edizione<br />
<strong>2008</strong> è dedicata alla relazione esistente tra<br />
capitale imprenditoriale e il ruolo di quest’ultimo nei<br />
meccanismi di creazione di nuove attività economiche<br />
“Capitale imprenditoriale e crescita economica:<br />
la sfida energetica”, per ulteriori informazioni:<br />
www.confronti.ch<br />
• Giovedì 27 novembre <strong>2008</strong>, alle ore 19.00 presso<br />
Hotel Coronado a Mendrisio: unica uscita pubblica<br />
nel Cantone <strong>Ti</strong>cino da parte della Consigliera federale<br />
e Capo del Dipartimento federale dell’economia<br />
Doris Leuthard, dibattito moderato dal Direttore<br />
del Corriere del <strong>Ti</strong>cino Giancarlo Dillena in merito<br />
all’estensione dell’Accordo sulla libera circolazione<br />
a Romania e Bulgaria, la popolazione svizzera sarà<br />
chiamata a pronunciarsi il prossimo 8 febbraio<br />
2009.<br />
• Domenica 30 novembre <strong>2008</strong>: Votazione popolare<br />
in merito a 1. Iniziativa popolare: per l’imprescrittibilità<br />
dei reati di pornografia infantile; 2. Iniziativa<br />
popolare: per un’età di pensionamento flessibile;<br />
3. Iniziativa popolare: diritto di ricorso delle associazioni:<br />
basta con la politica ostruzionista – più<br />
crescita per la Svizzera!; 4. Iniziativa popolare: per<br />
una politica della canapa che sia ragionevole e che<br />
protegga efficacemente i giovani; 5. Modifica delle<br />
legge federale sugli stupefacenti e sulle sostanze<br />
psicotrope (legge sugli stupefacenti)
« Linguaggio chiaro, da imprenditore a imprenditore.<br />
Parola mia.»<br />
Yvon Voland<br />
I nostri 66 agenti generali, imprenditori saldamente radicati e attivi nella regione, conoscono bene le<br />
esigenze delle Pmi. Assicurazioni o previdenza, le loro proposte garantiscono trasparenza e concretezza<br />
proprio quando la situazione lo richiede. In un’ottica di lungo periodo e con soluzioni «chiavi in<br />
mano».<br />
Allianz Suisse. Soluzioni dalla A alla Z.<br />
Le agenzie generali della vostra regione: www.allianz-suisse.ch/agenzie<br />
Aarau: Kurt W. Ineichen Altdorf: Peter Arnold Basilea: Elio Merola • Dietmar Rambacher Bellinzona: Dewis Piccinali Berna: Agenzia di città • Maurer & Pizzimenti AG Bienne: Martin Wittwer Brugg: Herbert<br />
Wiederkehr Burgdorf: Bernhard Clénin Chiasso: Renzo Zanotta Coira: Werner Bär • Thomas M. Bergamin Delémont: Philippe Membrez Dietikon: Beat Weilenmann Frauenfeld: Erich Marte Friburgo: Daniel<br />
Eltschinger • Romain Wohlhauser Füllinsdorf BL: Markus Burgunder Ginevra: Jean-Pierre Cathrein • Carmine Cucciniello • Laurent Ischi • Maurice Reynaud/Raymond Sartor • Yvon Voland Horgen: André<br />
Huber Kloten: Eduard Tellenbach Köniz: Massimo Galluccio Kreuzlingen: Silvio Müller Lachen: Gerhard Vogt Langenthal: Martin Zellweger Losanna: Alain Rochat Locarno: Giulio Farei-Campagna Lugano:<br />
Renzo Quadri Luzern: Dr. Guido Nauer • Edgar Villiger Martigny: Christophe Gross Meilen: Gianluca Ablondi Montreux: Eric Marchal Neuchâtel: Pascal Schlaeppi Nyon: Pascal Eyer Olten: Ulrich Gatschet<br />
Payerne: Marcel Marguet Rapperswil: Max Wildi Sciaffusa: Urs Züst Svitto: Fredy Inderbitzin Sion: Anselme Mabillard Soletta: Walter Stalder San Gallo: Dominik Hundsbichler • Thomas Jacob Stans: Hans von<br />
Holzen Sursee: Josef Weber Thun: Jürg Heiniger • Fred Schneider Uster: Heinz Ernst Vaduz: Gerd Thöny Visp: Beat Moll Wettingen: Richard Frei Wil SG: Kurt Blank Winterthur: Peter Maurer Wohlen: Peter<br />
Deubelbeiss Worb: Beat Gimmel Zugo: Arthur Brühlmann • Fritz Schumpf AG Zurigo Città: Hans-Rudolf Eugster Zurigo Enge: Ivano Greco Zurigo Nord: Markus Hablützel Zurigo Ovest: Roland Ueltschi
Diritto<br />
di Simona Morosini Marconi, Responsabile del Servizio Giuridico <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
24 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
reGolameNto reacH:<br />
“la sua proDuzioNe potrebbe cessare…”<br />
È con queste sibilline parole che la Confederazione ha intitolato<br />
l’opuscolo informativo datato giugno <strong>2008</strong>, destinato alle aziende<br />
svizzere confrontate con la problematica REACH. Ma di quale<br />
problematica tratta il cosiddetto regolamento REACH dell’Unione<br />
Europea? Le aziende del Cantone <strong>Ti</strong>cino (ma non solo quelle) sono<br />
state a dir poco colte alla sprovvista dall’entrata in scena di questo<br />
regolamento, il quale si prefigge di tutelare la salute e l’ambiente dagli<br />
effetti nocivi dei prodotti chimici. REACH è l’acronimo di Registration,<br />
Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals. Sollecitata<br />
anche dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> nel corso del mese di luglio, la Confederazione ha di<br />
recente attivato un Helpdesk REACH, nonché creato una “Task Force<br />
REACH”, ai quali le aziende possono rivolgersi per i ragguagli del caso.<br />
Obbligo di pre-registrazione delle<br />
sostanze chimiche<br />
Il regolamento REACH prevede anzitutto un<br />
obbligo a carico di fabbricanti o importatori<br />
con sede nell’UE di pre-registrare determinate<br />
sostanze chimiche presso l’Agenzia<br />
europea delle sostanze chimiche (ECHA)<br />
basata a Helsinki. Giacché la Svizzera non<br />
fa parte dello Spazio Economico Europeo,<br />
né è membro dell’UE, essa non è giuridicamente<br />
assoggettata al Regolamento RE-<br />
ACH. Nemmeno l’appartenenza della Svizzera<br />
ai Paesi AELS fonda degli obblighi<br />
derivanti dal REACH per le aziende elvetiche.<br />
In linea di principio, solo i produttori<br />
e gli importatori dell’UE (esclusi quindi gli<br />
svizzeri) devono esaminare tutte le sostanze<br />
chimiche, comprese quelle vecchie già<br />
impiegate, al fine di stabilire eventuali effetti<br />
nocivi e farle pre-registrare. In assenza<br />
di una pre-registrazione, tali sostanze<br />
non potranno più essere commercializzate<br />
nell’UE. Il termine per la pre-registrazione<br />
per le sostanze vecchie (cosiddette “phase-in<br />
substances”) scadrà il 1° dicembre<br />
<strong>2008</strong>.<br />
Conseguenze per le imprese con sede<br />
fuori dal territorio UE<br />
Abbiamo detto che le aziende elvetiche non<br />
hanno obblighi particolari, ossia non sottostanno<br />
al Regolamento REACH. Giuridicamente<br />
ciò corrisponde al vero, ma nei fatti<br />
la situazione è ben più insidiosa, perché<br />
ad essere toccate dal Regolamento REACH<br />
sono, eccome, anche le aziende elvetiche<br />
che esportano nell’UE direttamente o tramite<br />
i loro clienti, "una quantità superiore<br />
ad una tonnellata all’anno di sostanze<br />
chimiche come tali, oppure sotto forma di<br />
preparati (miscele di sostanze chimiche, incluse<br />
le leghe metalliche), rispettivamente<br />
di sostanze chimiche presenti in prodotti<br />
o manufatti dai quali si possono in seguito<br />
liberare (ad esempio, candele odorose,<br />
cartucce d’inchiostro), prodotti contenenti
sostanze «particolarmente pericolose» in una concentrazione<br />
superiore allo 0.1 percento che figurano nell’elenco<br />
all’allegato XIV del Regolamento REACH". Occorre<br />
precisare che il REACH non concerne le derrate alimentari,<br />
i medicamenti e le sostanze naturali che non<br />
sono pericolose e che non hanno subito trasformazioni<br />
chimiche.<br />
Di fatto, il Regolamento obbliga i fabbricanti svizzeri<br />
che esportano nell’UE ad esaminare tutte le sostanze<br />
chimiche prodotte o utilizzate nei loro manufatti e<br />
a valutare se queste debbano essere pre-registrate,<br />
qualora rientrino in una delle categorie sopra indicate.<br />
Ma questo vale anche per le aziende con sede nell’UE.<br />
La penalizzazione per le aziende elvetiche risiede però<br />
nell’incertezza quanto all’effettiva possibilità di registrazione.<br />
Di principio, le pre-registrazioni possono essere<br />
effettuate soltanto dalle aziende che hanno sede sociale<br />
nell’UE. Per i fabbricanti che operano al di fuori<br />
dell’UE (ossia le aziende elvetiche), la pre-registrazione<br />
può quindi essere effettuata solo dall’importatore con<br />
sede nell’UE, oppure da un rappresentante esclusivo<br />
(nominato dall’azienda elvetica) che adempia a tale obbligo,<br />
sgravando così l’importatore UE da tale obbligo.<br />
Il rischio è evidente, per le aziende elvetiche, che in<br />
assenza di una delega ad un rappresentante esclusivo,<br />
l’importatore UE sul quale dovesse ricadere l’obbligo<br />
di pre-registrazione si rivolga ad un altro fornitore (di<br />
preferenza con sede nell’UE), la cui sostanza sia già<br />
pre-registrata, escludendo così il fornitore elvetico.<br />
Per quanto riguarda la delega ad un rappresentante<br />
esclusivo per la pre-registrazione (delega che potrà essere<br />
data ad un unico rappresentante per sostanza da<br />
pre-registrare) vi è inoltre poca chiarezza sui requisiti<br />
e sulla prassi adottata dai vari Stati membri dell’UE.<br />
Il Regolamento prevede che il rappresentante possieda<br />
l’esperienza necessaria alla manipolazione pratica di<br />
sostanze e che disponga delle necessarie informazioni<br />
sulla sostanza in questione. Per quanto riguarda il rappresentante<br />
esclusivo per importatori “extracomunitari”<br />
tra cui la Svizzera, il rappresentante deve inoltre essere<br />
una persona giuridica.<br />
Per le aziende svizzere che si occupano esclusivamente<br />
di import-export di sostanze o prodotti finiti in provenienza<br />
da Paesi terzi, la difficoltà è ancora maggiore<br />
poiché queste ultime non possono avvalersi di un<br />
rappresentante esclusivo per la pre-registrazione, non<br />
essendovi alcuna lavorazione della sostanza e non trat-<br />
tandosi quindi di “fabbricanti” ai sensi del Regolamento<br />
REACH. A dipendenza della sostanza o del prodotto,<br />
l’importatore UE valuterà se rivolgersi ad un altro distributore,<br />
oppure farsi carico della pre-registrazione.<br />
Possibili conseguenze sul processo produttivo<br />
interno delle aziende<br />
Oltre a costituire un potenziale ostacolo tecnico al commercio<br />
per l’industria d’esportazione elvetica, con il regolamento<br />
REACH vi saranno ripercussioni sull’accessibilità<br />
delle sostanze chimiche, poiché tale regolamento<br />
costringerà molte imprese (sia in Svizzera che nell’UE)<br />
a fabbricare i propri prodotti con altre sostanze di base.<br />
Il regolamento REACH può segnatamente comportare<br />
costi notevoli per gli utilizzatori di prodotti chimici (ad<br />
esempio, per l’industria tessile) qualora determinate sostanze<br />
non siano più disponibili.<br />
Come agire?<br />
Per i motivi esposti, è fondamentale che le aziende che<br />
esportano nell’UE si interroghino a brevissima scadenza<br />
sull’impatto del Regolamento REACH sulla propria<br />
produzione, risalendo la supply chain, per individuare<br />
eventuali “falle”, ossia sostanze per cui sia eventualmente<br />
necessaria la pre-registrazione. A tale scopo, è<br />
consigliabile che le aziende si organizzino per allestire<br />
un inventario dei prodotti utilizzati, identificandone la<br />
pericolosità, la quantità impiegata, quelli essenziali per<br />
il processo produttivo e identificando le alternative. È<br />
inoltre importante assicurarsi che i fornitori effettuino<br />
la pre-registrazione. A tale scopo, è consigliabile richiedere<br />
ai fornitori la lista delle sostanze che potrebbero<br />
essere soggette a restrizioni e richiedere conferma di<br />
adempimento degli obblighi REACH.<br />
Conclusioni<br />
In sintesi, si può affermare che le aziende elvetiche sono<br />
maggiormente penalizzate rispetto a quelle comunitarie,<br />
soprattutto per la questione della pre-registrazione<br />
e dell’accessibilità dell’informazione, non essendo la<br />
Svizzera membro dell’UE. Il Regolamento tocca però<br />
in maniera incisiva tutte le aziende che operano con<br />
sostanze chimiche, comprese quelle con sede nell’UE.<br />
Per la Svizzera sarà pertanto fondamentale adeguare<br />
tempestivamente la propria legislazione, in modo da eliminare<br />
gli ostacoli tecnici derivanti dall’introduzione del<br />
regolamento REACH.<br />
25
Attualita`<br />
di Stefano Modenini, Direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere<br />
26 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
mercato Dell’elettricità:<br />
fra aperture e aumeNti Dei prezzi<br />
C’è forte preoccupazione fra le imprese svizzere<br />
per gli annunciati aumenti dei prezzi<br />
dell’elettricità. Qualcuno si chiede persino se<br />
sia opportuno procedere alla prevista apertura<br />
del mercato, in linea con quanto sta avvenendo,<br />
o è già avvenuto, negli altri Paesi<br />
europei. Non si può dimenticare il fatto che<br />
una componente parziale dell’aumento può<br />
essere dettata da una crescita della domanda<br />
complessiva di energia. Ma le aziende, non<br />
solo quelle che per necessità produttiva sono<br />
grandi consumatrici di energia (principalmente<br />
elettricità e vettori fossili), sono già in<br />
allarme per i rischi di recessione conseguenti<br />
alla crisi finanziaria che ha investito le Borse<br />
mondiali. Se a ciò dovessimo aggiungere<br />
un aumento dei costi dell’energia del 20-30<br />
percento in media, molte imprese svizzere<br />
in questo momento si stanno seriamente<br />
chiedendo come riusciranno a concludere il<br />
2009.<br />
Nella recente tavola rotonda attorno alla quale<br />
si sono seduti i rappresentanti del settore<br />
elettrico e quelli delle imprese consumatrici<br />
di elettricità, sono stati messi a punto i<br />
fattori essenziali che devono scongiurare un<br />
aumento dei prezzi dell’elettricità a carico<br />
delle imprese. Nel momento in cui scrivo ha<br />
già avuto luogo l’incontro fra il Consigliere federale<br />
Moritz Leuenberger e i rappresentanti<br />
del settore elettrico in particolare e sul tema<br />
potrò certamente ritornare. Vale comunque la<br />
pena di sottolineare quelle che sono le attese<br />
del mondo imprenditoriale sulla questione<br />
dei prezzi dell’energia elettrica.<br />
A breve termine solo il Consiglio federale è<br />
in grado di prendere delle misure suscettibili<br />
per migliorare la situazione, cioè minimizzare<br />
gli aumenti dei prezzi annunciati in linea<br />
con la messa in vigore della Legge federale<br />
sull’approvvigionamento di elettricità e della<br />
relativa ordinanza, il prossimo 1° gennaio.<br />
Concretamente l’economia si attende:<br />
• Un chiarimento sulla commisurazione dei<br />
costi di gestione e dei costi del capitale già<br />
contabilizzati.<br />
• La possibilità, temporanea, di acquistare<br />
elettricità dalle centrali a prezzi più vantag-<br />
giosi nell'ambito delle prestazioni di servizio<br />
relative al sistema.<br />
• Nell'ambito della rimunerazione a copertura<br />
dei costi per l'immissione in rete di energia<br />
elettrica, il Consiglio federale deve stabilire<br />
il supplemento per l'utilizzo della rete ad<br />
un livello che rispetti sufficientemente le<br />
esigenze legali.<br />
• Il mantenimento, durante una fase transitoria,<br />
del sistema di calcolo attuale della<br />
tassa d'utilizzo della rete ad alta tensione.<br />
• Infine, i prezzi eccessivi di utilizzo della<br />
rete dovrebbero essere rimborsati e non<br />
compensati nell'anno successivo.<br />
A medio e lungo termine, le misure ritenute<br />
indispensabili sono le seguenti:<br />
• l'introduzione di una regolazione delle reti basata<br />
sugli incentivi attraverso la revisione della<br />
legge sull'approvvigionamento elettrico.<br />
• Nell'ambito delle trattative con l'UE, il<br />
Consiglio federale si adopera per garantire<br />
i contratti di importazione a lungo termine<br />
fra l'UE e la Svizzera.<br />
• Alfine di mantenere basso in Svizzera il<br />
livello dei prezzi ed evitare l'incombente<br />
penuria di elettricità, occorre garantire per<br />
tempo la sostituzione delle centrali nucleari<br />
più vecchie e lo sviluppo dell'energia idroelettrica.<br />
• Le condizioni quadro per le centrali a ciclo<br />
combinato alimentate a gas dovranno<br />
essere eventualmente rese flessibili, quale<br />
soluzione di transizione per assicurare l'approvvigionamento<br />
di elettricità in Svizzera.<br />
• Ulteriori costi per i canoni dell'acqua, tasse<br />
e altri supplementi aggiuntivi al prezzo<br />
dell'elettricità devono essere limitati.<br />
Queste le misure che il mondo economico<br />
ha proposto nell’incontro dello scorso 24<br />
ottobre con il Consigliere federale Moritz<br />
Leuenberger. Lo stretto tempo che ci separa<br />
dall’applicazione delle nuove regole relative<br />
al mercato elettrico devono indurre le parti a<br />
definire delle soluzioni ragionevoli, nell’ottica<br />
di non penalizzare la competitività delle imprese<br />
elvetiche.
Attualita`<br />
più imposte per aNDare<br />
iN peNsioNe a 62 aNNi?<br />
L’iniziativa «Per un’età di pensionamento flessibile»<br />
dell’Unione sindacale svizzera, in votazione il prossimo<br />
30 novembre, vuole concedere una rendita AVS completa<br />
a partire dai 62 anni alle persone il cui reddito annuale<br />
non supera i 119'340 franchi. Circa il 98% delle donne<br />
e l’85% degli uomini rispondono a questo criterio. Con<br />
il pretesto di aiutare le persone il cui lavoro è particolarmente<br />
faticoso, questa iniziativa mira in realtà ad un<br />
abbassamento generale dell’età di pensionamento. Essa<br />
comporterà dei costi supplementari per l’AVS di almeno<br />
1,5 miliardi di franchi all’anno, secondo l’Ufficio federale<br />
delle assicurazioni sociali (UFAS). Occorrerà dunque trovare<br />
nuove entrate, a carico della popolazione!<br />
Previsto un aumento dei contributi salariali<br />
L’Unione sindacale svizzera propone di finanziare il suo<br />
progetto aumentando i contributi salariali. Essa vuole dunque<br />
far passare alla cassa i salariati. I contributi dovranno<br />
passare dall’8,4% all’8,8%. L’alternativa consisterebbe<br />
nell’aumentare l’IVA. L’iniziativa avrebbe dunque quale<br />
conseguenza una riduzione del potere d’acquisto, soprattutto<br />
per le fasce di reddito inferiori !<br />
In mancanza di nuove fonti di finanziamento, l’iniziativa<br />
porterà inevitabilmente ad una riduzione delle prestazioni,<br />
di cui i pensionati subiranno le conseguenze.<br />
Meno contribuenti, più pensionati<br />
L’allungamento della speranza di vita e il debole tasso di<br />
natalità sono una realtà, tanto in Svizzera, quanto negli<br />
altri paesi europei. Il numero dei pensionati continua ad<br />
aumentare, mentre le persone attive saranno proporzionalmente<br />
meno numerose. Nel 1970 vi erano 4,7 persone<br />
attive per 1 pensionato in Svizzera. Nel 2006 esse<br />
erano soltanto 3,7, e nel 2020 saranno probabilmente<br />
solo 2,9! Coloro che fingono di non vedere questi fatti<br />
scherzano con il fuoco e non agiscono nell’interesse della<br />
popolazione svizzera.<br />
I fautori dell’iniziativa promettono a tutti, in particolare<br />
alle persone con redditi modesti e alla classe media, una<br />
pensione a 62 anni. Essi omettono di dire che il versamento<br />
completo degli averi del 2° pilastro rimane fissato<br />
all’età ordinaria della pensione. In altre parole, le persone<br />
la cui rendita del 2° pilastro è modesta o che non possono<br />
accontentarsi di un 2° pilastro ridotto, non potranno<br />
permettersi di smettere di lavorare a 62 anni. E’ come<br />
gettare polvere negli occhi. Per le professioni faticose<br />
esistono già oggi delle possibilità negoziate per settori,<br />
ad esempio in quello della costruzione.<br />
Porte aperte agli abusi e al lavoro nero<br />
Lo Stato dovrà verificare che ogni persona che beneficia<br />
AVS in pericolo<br />
Andare tutti in pensione a 62 anni?<br />
Un’idea che minaccia le rendite AVS e<br />
che costa 1500 milioni in più all’anno.<br />
Con la recessione economica alle porte<br />
non ce lo possiamo permettere.<br />
Il 30 novembre<br />
all’iniziativa sul<br />
pensionamento<br />
NO<br />
www.garantir-avs.ch<br />
di una pensione anticipata abbia realmente cessato la<br />
propria attività lucrativa, poiché questa è la condizione<br />
posta dall’iniziativa per la concessione di una rendita di<br />
vecchiaia non ridotta a partire dai 62 anni. Occorrerà<br />
mettere in funzione una marea di controlli per poter determinare<br />
chi ha guadagnato cosa, quando e dove (in<br />
Svizzera e all’estero). Dal momento che circa un terzo<br />
delle rendite sono pagate all’estero, sarebbe impossibile<br />
controllare realmente la cessazione dell’attività. Il Consiglio<br />
federale mette in guardia contro un potenziale di<br />
abusi, ad esempio sotto forma di lavoro nero.<br />
È già ora possibile anticipare la pensione di 2 anni, ossia<br />
a partire dai 63 anni per gli uomini e 62 anni per le donne.<br />
La riduzione della rendita è calcolata in funzione delle<br />
regole attuariali. Questo modo di procedere è equo. Essa<br />
evita che una persona che riceve una pensione anticipata<br />
sia più fortunata di una persona che riceve la propria<br />
rendita soltanto all’età ordinaria di pensionamento.<br />
27
Attualita`<br />
28 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
percHé Dire sì all’iNiziativa<br />
sul Diritto Di ricorso Delle<br />
associazioNi<br />
Il diritto di ricorso delle associazioni è stato iscritto nel 1966<br />
nella legge sulla protezione della natura e del paesaggio<br />
e nella legge sull‘ambiente. Esso è stato esteso nel 1985<br />
alfine di garantire la protezione dell‘ambiente nelle decisioni<br />
dell‘autorità.<br />
Le organizzazioni ambientaliste possono, a determinate<br />
condizioni, presentare ricorso contro la pianificazione,<br />
la costruzione o la trasformazione di impianti e contro la<br />
messa in commercio di organismi. Sono legittimate a ricorrere<br />
solo le associazioni che perseguono scopi puramente<br />
ideali, che esistono da più di dieci anni e che si occupano<br />
della protezione dell'ambiente, della natura e del paesaggio<br />
a livello nazionale. Attualmente, in Svizzera, sono trenta le<br />
organizzazioni legittimate a ricorrere.<br />
Vietare i ricorsi su decisioni avallate dal popolo o dai<br />
parlamenti<br />
L’iniziativa popolare lanciata dal Partito liberale radicale<br />
svizzero e denominata “Diritto di ricorso delle associazioni:<br />
basta con la politica ostruzionista – Più crescita per la<br />
Svizzera!”, in votazione il prossimo 30 novembre, intende<br />
limitare, ma non abolire, il diritto di ricorso delle associazioni<br />
nelle questioni ambientali e di pianificazione del territorio.<br />
Tale diritto sarebbe escluso in caso di atti normativi, decreti<br />
e decisioni fondati sull’esito di votazioni popolari o di<br />
decisioni dei parlamenti federale, cantonale o comunale.<br />
L’iniziativa ritiene che con il loro diritto di ricorso, le associazioni<br />
ambientaliste ritardino o impediscano in modo<br />
abusivo grandi progetti approvati democraticamente. Ne<br />
deriverebbero gravi danni per l’economia e una minaccia<br />
per i posti di lavoro. Si tratta pertanto di evitare che investimenti<br />
importanti, anche di natura pubblica, vengano frenati<br />
ulteriormente da lunghe procedure ricorsuali. È necessario<br />
inoltre che le procedure che ostacolano la realizzazione di<br />
Nuovi soci cc-ti<br />
Questo mese abbiamo il piacere di porgere il benvenuto a:<br />
diverse opere – dalle canalizzazioni alle strade, dai parchi<br />
sino ai centri di acquisto – vengano snellite e permettano di<br />
adempiere davvero all’interesse pubblico.<br />
Abusi del diritto di ricorso<br />
L’iniziativa popolare lanciata dal PLR nasce sostanzialmente<br />
dalla constatazione che in passato, in talune occasioni, alcune<br />
organizzazioni private si sono sostituite nelle decisioni<br />
alla popolazione e alle autorità relativamente a progetti legittimati<br />
democraticamente. Alcune organizzazioni ambientaliste<br />
hanno ritardato se non impedito opere di costruzione e<br />
hanno quindi di fatto quasi assunto il ruolo di autorità di controllo.<br />
È il caso, conosciuto, del rincorso lanciato contro la<br />
prevista costruzione dello stadio dell’Hardturm di Zurigo.<br />
I pericoli legati al potenziale di abuso insito nel diritto di<br />
ricorso delle associazioni sono evidenti: dal momento che<br />
per gli investitori il tempo è denaro, non è escluso che mediante<br />
ricorsi infondati sotto il profilo del diritto ambientale<br />
(o la semplice minaccia di un ricorso) si ostacolino i progetti<br />
sul nascere o si spingano gli investitori a concessioni<br />
eccessive.<br />
Sulla base di queste critiche relative al diritto delle associazioni,<br />
nel 2006 le disposizioni legali sono state sottoposte<br />
a una revisione totale. Le nuove norme, in vigore dalla metà<br />
del 2007, prevedono segnatamente un inasprimento delle<br />
condizioni da rispettare per poter presentare un ricorso, l’obbligo<br />
per le associazioni ambientaliste di sostenere i costi<br />
se il ricorso viene respinto e la possibilità di iniziare i lavori<br />
di costruzione durante la procedura.<br />
Le correzioni operate dalle Camere federali non tolgono nulla<br />
al fatto che il diritto di ricorso debba essere modernizzato.<br />
L’iniziativa in votazione va in questa direzione. Si tratta in<br />
ogni caso di ristabilire pure il giusto equilibrio fra esigenze<br />
ambientali ed esigenze economiche.<br />
• Clinica di giorno INDIPENDENZA, Clinica, Bellinzona, odeldon@bluewin.ch<br />
• GUESS EUROPE SAGL, Azienda d’abbigliamento e fashion, Bioggio, patrizio.coppolino@ch.guess.eu<br />
• ISTITUTO DI BELLEZZA VIA NASSA, Centro estetico, Lugano, www.ibvianassa.ch
Attualita`<br />
di Daniel Müller-Jentsch e Daniela Lepori, Avenir Suisse<br />
Nuova immiGrazioNe: tra braiN GaiN<br />
e paura D’iNforestierimeNto<br />
La Svizzera esercita una sempre maggiore attrazione nei<br />
confronti degli immigranti. Con una quota di stranieri del<br />
24% la Confederazione contende il primato a classici<br />
Paesi d’immigrazione come l’Australia e arriva ad avere<br />
addirittura una percentuale doppia rispetto agli Stati<br />
Uniti.<br />
A questo proposito si può affermare che nessun altro<br />
tema è stato discusso negli ultimi anni a livello politico<br />
in modo così controverso come l’immigrazione, nonostante<br />
il fatto che la struttura demografica degli immigranti<br />
che arrivano da noi si sia evoluta positivamente a favore<br />
della crescita del nostro Paese. Se fino a qualche tempo<br />
fa giungevano in Svizzera persone appartenenti a ceti<br />
sociali tendenzialmente inferiori e provenienti da nazioni<br />
extraeuropee, negli ultimi anni invece, sono arrivati soprattutto<br />
immigranti con una formazione superiore provenienti<br />
dall’UE.<br />
L’immigrazione di oggi si differenzia da quella di ieri<br />
Come detto, tre sono i fattori che in particolar modo differenziano<br />
l’immigrazione che la Svizzera sta vivendo in<br />
questo momento rispetto a quella avvenuta in passato: il<br />
Paese di provenienza, il livello d’istruzione e il motivo che<br />
ha portato questa gente a migrare nel nostro Paese:<br />
1. Negli anni Novanta gli immigranti provenivano per il<br />
50-60% da nazioni non appartenenti all’Unione Europea.<br />
Oggigiorno gli equilibri si sono invertiti: circa il<br />
70% delle persone che migra in Svizzera giunge da<br />
Paesi europei.<br />
2. Gli immigranti di oggi si differenziano da quelli di ieri<br />
soprattutto per la solo formazione: tra gli stranieri che<br />
I NUOVI IMMIGRATI SECONDO LA LORO PROVENIENZA (IN MIGLIAIA) →<br />
1981<br />
EU-27/AELS<br />
1986<br />
1991 1996<br />
Nazione di provenienza<br />
ALTRI STATI<br />
2001 2006<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
GRADO D’ISTRUZIONE DELL’IMMIGRATO →<br />
1991<br />
LIVELLO LIVELLO SECONDARIO<br />
SECONDARIO<br />
1993<br />
1995<br />
Livello d‘istruzione<br />
O O SUPERIORE<br />
SUPERIORE<br />
1997<br />
vivono da noi da almeno 10 anni per esempio, solo<br />
circa il 20% possiede un diploma universitario. I nuovi<br />
immigranti che vantano una formazione di questo<br />
tipo toccano invece il 58%, dato che supera addirittura<br />
del doppio la percentuale di svizzeri con un livello<br />
d’istruzione accademico. Nel processo di evoluzione<br />
del nostro Paese non bisogna dimenticare anche il<br />
ruolo importante giocato dai lavoratori specializzati<br />
stranieri che s’installano in Svizzera. Un’importazione<br />
di capitale umano così importante risulta essere non<br />
solo storicamente straordinaria, ma soprattutto un’eccezione<br />
a livello internazionale che conferma l’attrattività<br />
economica del nostro Paese.<br />
3. Un altro punto che differenzia i nuovi immigranti da<br />
quelli di un tempo risulta essere il motivo del loro<br />
spostamento in Svizzera: nel 1998 per esempio, solo<br />
il 20% degli immigranti veniva da noi perché aveva<br />
trovato un lavoro su suolo elvetico e non per altri motivi<br />
quali per esempio il ricongiungimento famigliare, la<br />
formazione o altro. Quasi 10 anni dopo, nel 2006, il<br />
36% degli immigranti viene in Svizzera per lavorare.<br />
Riforme politiche e cambiamenti strutturali<br />
Quest'evoluzione demografica dell’immigrazione la si deve<br />
ai cambiamenti strutturali avvenuti nel mercato del<br />
lavoro durante gli anni Novanta, ma non solo.<br />
Ancora prima dell’applicazione dell’accordo sulla libera<br />
circolazione delle persone entrato in vigore il 1° giugno<br />
2002, sono state introdotte norme restrittive verso gli<br />
stranieri provenienti da Paesi non appartenenti all’UE e<br />
verso i richiedenti d’asilo. D’altro lato si è proceduto ad<br />
1999<br />
2001<br />
LIVELLO LIVELLO TERZIARIO<br />
TERZIARIO<br />
2003<br />
2005<br />
90%<br />
80%<br />
70%<br />
60%<br />
50%<br />
40%<br />
30%<br />
20%<br />
10%<br />
0%<br />
NUOVI IMMIGRATI E MOTIVO D'IMMIGRAZIONE (IN MIGLIAIA) →<br />
1998<br />
RICONGIUNGIMENTO<br />
RICONGIUNGIMENTO<br />
ATTIVITÀ ATTIVITÀ LAVORATIV<br />
LAVORATIVA<br />
ISTRUZIONE/<br />
CONTINUA<br />
ISTRUZIONE<br />
CONTINUA<br />
1999<br />
FORMAZIONE<br />
FORMAZIONE<br />
STATUTO DI ASILANTE<br />
2000<br />
AUSLÄNDER<br />
FAMIGLIARE<br />
2001<br />
Motivo d‘immigrazione<br />
DI DI STRANIERI<br />
STRANIERI<br />
2002<br />
ALTRI ALTRI MOTIVI MOTIVI<br />
FAMIGLIARE<br />
FAMILIENNACHZUG<br />
RICONGIUNGIMENTO<br />
CASI CASI ECCEZIONALI<br />
ECCEZIONALI<br />
2003<br />
2004<br />
DI DI SVIZZERI<br />
SVIZZERI<br />
2005<br />
2006<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
29
Attualita`<br />
di Daniel Müller-Jentsch e Daniela Lepori, Avenir Suisse<br />
una liberalizzazione dell’immigrazione proveniente dai<br />
Paesi europei e dell’ AELS (Associazione europea di libero<br />
scambio).<br />
Nuova immigrazione e vecchie paure<br />
Anche se la nuova immigrazione porta un importante<br />
brain gain al nostro Paese e la bilancia dei costi e dei<br />
benefici rispetto agli arrivi del passato tende al positivo,<br />
le paure verso lo straniero rimangono.<br />
Questi sentimenti sopraggiungono perché per la prima<br />
volta questa immigrazione «d’élite» va a concorrere a<br />
livello di formazione e status sociale col ceto medio indigeno.<br />
Ieri questa immigrazione risultava meno «pericolosa»<br />
agli occhi elvetici perché per parecchi decenni sono<br />
giunti in Svizzera soprattutto persone appartenenti ai ceti<br />
inferiori della società che svolgevano per lo più mestieri<br />
umili. Oggi invece la situazione si è modificata.<br />
Il libro<br />
Nella sua nuova pubblicazione, Avenir Suisse e una<br />
dozzina di studiosi e giornalisti analizza questo cambiamento<br />
di tendenza nel settore migratorio e discute delle<br />
Immergetevi nella fluidità<br />
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conseguenze economiche e<br />
sociali che questo fenomeno<br />
comporta e comporterà in<br />
futuro per il nostro Paese.<br />
La pubblicazione raccoglie<br />
un mix di analisi, interviste,<br />
tavole rotonde e ritratti di immigranti<br />
e si pone l’obiettivo<br />
di dipingere un quadro più<br />
che mai fedele e illustrativo<br />
della nuova onda migratoria<br />
in Svizzera.<br />
Riferimenti:<br />
<strong>Ti</strong>tolo: Die Neue Zuwanderung:<br />
Die Schweiz zwischen Brain-Gain und Überfremdungsangst<br />
Autore: Daniel Müller-Jentsch ed altri autori<br />
Editore: NZZ Libro<br />
Pagine: 346<br />
In lingua tedesca<br />
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Commercio estero<br />
Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
forum Del commercio estero svizzero – zuriGo, 2-3 aprile 2009<br />
La piattaforma PMI sul commercio estero.<br />
Tentare nuovi sbocchi, tessere legami, condividere esperienze: il prossimo Forum del commercio estero svizzero<br />
sarà la piattaforma ideale per fare il pieno di idee che daranno nuovi impulsi ai vostri affari internazionali. Questa<br />
7a edizione riunirà a Zurigo per ben due giorni numerosi dirigenti, rappresentanti e decision maker provenienti<br />
dagli ambienti politici ed economici nonché relatori di fama internazionale.<br />
L’edizione 2009 affronterà i seguenti temi:<br />
Giovedì 2 aprile 2009 - PMI multinazionali: la globalizzazione, un’opportunità<br />
Venerdì 3 aprile 2009 – Stati Uniti: opportunità e difficoltà.<br />
Maggiori informazioni su www.internationalforum.ch<br />
SEGNATEVI QUESTE DATE IN AGENDA – MAGGIORI RAGGUAGLI SEGUIRANNO A BREVE<br />
Rallenta il commercio estero svizzero nei primi nove mesi<br />
Nei primi tre trimestri dell’anno in corso le esportazioni<br />
sono aumentate nominalmente del 7,4% a 157,07 miliardi<br />
di franchi mentre le importazioni sono cresciute del 4,8%<br />
a 142,02 miliardi. Restando sotto le due cifre d’accrescimento<br />
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il<br />
commercio esterno ha ciò malgrado avanzato. Durante il<br />
terzo trimestre la crescita ha tuttavia subito un rallentamento.<br />
All’importazione il dinamismo si è ridotto progressivamente<br />
già a partire da inizio <strong>2008</strong>.<br />
Otto settori esportatori su dieci hanno progredito. L’aumento<br />
più marcato è stato registrato dall’industria alimentare,<br />
delle bevande e del tabacco con un +16% (a 5,06 miliardi<br />
di fran chi; settembre: +9,8%), seguita dall’orologeria, in<br />
rialzo del 13,3% (a 12,51 miliardi franchi; +15,1% a settembre)<br />
e dagli strumenti di pre cisione, con un +8% (a<br />
11,13 miliardi; settembre: +16,8%).<br />
Eccezion fatta per i paesi industrializzati, le esportazioni<br />
verso tutte le regioni economiche hanno registrato un<br />
aumento a due cifre compreso tra un decimo e un quinto<br />
(paesi in transizione). Le forniture all’Unione europea sono<br />
progredite del 6,1%, mentre quelle a destinazione degli<br />
Emirati Arabi e del Brasile sono aumentate rispettivamente<br />
del 44,6% e del 29,7%.<br />
Per quanto concerne le importazioni, tre gruppi principali<br />
su quattro hanno registrato un incremento. L’import<br />
di prodotti energetici è letteralmente esploso (+44,2%),<br />
dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi del petrolio. Le<br />
importazioni di materie prime e di semilavorati hanno<br />
invece registrato un risultato negativo.<br />
L’eccedenza nella bilancia commerciale è stata di 15,05<br />
miliardi di franchi, superiore rispetto a quella del 2007.<br />
Maggiori informazioni su www.news.admin.ch/message<br />
/?lang=it&msg-id=22070<br />
Accordo di libero scambio e di partenariato<br />
economico tra la Svizzera e il Giappone<br />
Svizzera e Giappone hanno raggiunto un’intesa di principio<br />
sul loro Accordo di libero scambio e di partenariato economico.<br />
L’accordo disciplina la circolazione delle merci,<br />
le regole d’origine, le procedure doganali e le agevolazioni<br />
commerciali, la circolazione dei servizi e la circolazione di<br />
persone fisiche a scopo commerciale, gli investimenti, la<br />
proprietà intellettuale, gli appalti pubblici, la concorrenza,<br />
il commercio elettronico e la promozione dei rapporti<br />
economici.<br />
L’accordo dovrà essere finalizzato e sarà firmato quanto<br />
prima. Esso apre una nuova era nei rapporti economici<br />
tra il Giappone e la Svizzera e crea solide basi per<br />
l’intensificazione dei rapporti bilaterali tra i due Paesi,<br />
in particolare attraverso la promozione del commercio e<br />
degli investimenti.<br />
Il comunicato integrale su www.news.admin.ch/message<br />
/?lang=it&msg-id=21704<br />
Via libera al programma di cooperazione con la<br />
Polonia<br />
L’avvio del programma di cooperazione fra Svizzera e Polonia<br />
è stato dato il 15 settembre a Varsavia. Il programma<br />
sarà finanziato dal cosiddetto “contributo all’allargamento”,<br />
consistente in un miliardo di franchi, approvato<br />
dal popolo svizzero nel novembre 2006 e destinato ai<br />
dieci Paesi che il 1° maggio 2004 sono entrati a far parte<br />
dell’Unione europea.<br />
Di questo importo, 489 milioni di franchi sono a disposizione<br />
della Polonia. Attualmente in Polonia vengono con-<br />
31
Commercio estero<br />
Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
siderate richieste relative a progetti da realizzare in due<br />
settori tematici: lo sviluppo regionale nell’area sudorientale<br />
del Paese e la protezione delle frontiere esterne di<br />
Schengen. Dopo una scelta preliminare da parte polacca,<br />
la Svizzera prenderà una decisione definitiva in merito al<br />
finanziamento dei progetti, che dovrebbero essere realizzati<br />
a partire dal 2010. Al più tardi nel 2009 verranno<br />
lanciati altri settori tematici: ambiente e infrastrutture,<br />
promozione del settore privato, nonché borse di studio,<br />
ricerca e sanità.<br />
Maggiori informazioni su www.contributo-allargamento.admin.ch<br />
sWiss meDtecH report <strong>2008</strong><br />
32 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Il settore svizzero delle tecniche<br />
mediche – o medtech – gioca<br />
un ruolo di primo piano a livello<br />
mondiale e continua ad accrescere<br />
la sua quota di mercato.<br />
La sua posizione è quindi ottimale,<br />
come lo constata lo Swiss<br />
Medtech Report pubblicato di<br />
recente da Ernst & Young.<br />
Fortemente votate all’esportazione<br />
(il 70% della produzione pren-<br />
de la via dell’estero), le società svizzere del settore<br />
contribuiscono al 5% del volume totale delle esportazioni<br />
elvetiche. Questo rende la Svizzera uno dei rari<br />
paesi che esporta più tecniche mediche di quanto ne<br />
importa.<br />
Il rapporto in formato pdf su www2.eycom.ch/publications/items/medtech_report_ch_<strong>2008</strong>/Swiss_<br />
Medtech_Report_<strong>2008</strong>.pdf<br />
Il Consiglio federale rafforza le misure coercitive<br />
contro la Birmania<br />
Il Consiglio federale ha modificato l’ordinanza che istituisce<br />
provvedimenti nei confronti del Myanmar ed ha<br />
introdotto ulteriori misure coercitive nei confronti di questo<br />
Stato.<br />
Le nuove misure coercitive contemplano il divieto di importare<br />
dal Myanmar legno, prodotti del legno, carbone,<br />
alcuni metalli come pure pietre preziose e semipreziose.<br />
I beni oggetto di questo divieto d’importazione sono<br />
elencati nel nuovo allegato 4 dell’ordinanza. Inoltre,<br />
è stato disposto un divieto concernente le forniture di<br />
macchinari ed equipaggiamento destinati all’estrazione<br />
o alla lavorazione di legno, carbone, metalli, pietre preziose<br />
e semipreziose. I beni oggetto di questo divieto<br />
sono elencati nel nuovo allegato 5 dell’ordinanza. Le<br />
sanzioni finanziarie già in vigore sono state estese e<br />
inasprite. Ora le persone e le imprese operanti nell’industria<br />
forestale e nel settore della trasformazione del<br />
legname, come pure nell’industria carboniera, metallur-<br />
gica o delle pietre preziose e semipreziose, non possono<br />
più beneficiare di crediti. Non è più consentito l’acquisto<br />
di obbligazioni emesse dalle suddette imprese, con le<br />
quali è pure vietato costituire joint venture. È aumentato<br />
sia il numero di imprese statali birmane colpite<br />
da sanzioni finanziarie (elenco dell’allegato 3, da 39 a<br />
83) sia quello delle persone fisiche oggetto di sanzioni<br />
finanziarie o di restrizioni di viaggio (elenco dell’allegato<br />
2, da 386 a 523).<br />
Il comunicato integrale su www.news.admin.ch/message/index.html?lang=it&msg-id=21679<br />
L’UE applica le norme internazionali di<br />
classificazione delle sostanze chimiche<br />
Il Parlamento europeo ha adottato un regolamento che<br />
istituisce un nuovo sistema di classificazione ed etichettatura<br />
delle sostanze pericolose, riprendendo i criteri internazionali<br />
stabiliti dal Consiglio economico e sociale<br />
delle Nazioni Unite (ECOSOC), noti sotto la denominazione<br />
di Globally Harmonised System of Classification and<br />
Labelling of Chemicals (GHS).<br />
L’uso degli stessi criteri per identificare i pericoli dei prodotti<br />
chimici e della stessa etichettatura per descriverli<br />
permetterà dunque di accrescere la coerenza, la trasparenza<br />
e la comparabilità internazionale delle misure di<br />
tutela della salute umana e dell’ambiente. Inoltre, non<br />
dovendo valutare le informazioni sui pericoli dei loro prodotti<br />
chimici secondo diversi criteri, le imprese avranno<br />
minori costi da sostenere.<br />
Sulle etichette dovranno figurare pittogrammi e indicazioni<br />
di pericolo e consigli di prudenza (generali, di reazione,<br />
di conservazione e di smaltimento). Gli imballaggi dovranno<br />
essere sicuri e non attirare l’interesse dei bambini o<br />
indurre in errore i consumatori.<br />
Le disposizioni relative alla classificazione e all’etichettatura<br />
delle sostanze chimiche si applicheranno dal 1° dicembre<br />
2010, mentre le disposizioni relative alle miscele<br />
dal 1° giugno 2015.<br />
Il comunicato integrale su www.europarl.europa.eu/<br />
pdfs/news/expert/infopress/<strong>2008</strong>0902IPR35970/<strong>2008</strong>0<br />
902IPR35970_it.pdf<br />
Le conseguenze per la Svizzera su www.bafu.admin.<br />
ch/chemikalien/01389/05586/index.html?lang=it<br />
Ambiente: la Commissione europea vieta le<br />
esportazioni di mercurio<br />
Da marzo 2011 le esportazioni di mercurio dall’Unione<br />
europea saranno vietate. Questo divieto costituisce un<br />
elemento chiave della strategia comunitaria di riduzione<br />
dell’offerta mondiale di mercurio e di limitazione delle<br />
emissioni nell’ambiente di questo metallo pesante estremamente<br />
tossico.<br />
Il mercurio e i suoi componenti sono estremamente tossici<br />
per gli esseri umani, gli animali e gli ecosistemi. L’uso<br />
del mercurio è in calo sia a livello mondiale che a livello
comunitario. Permangono però alcuni usi importanti. La<br />
fabbricazione degli amalgami dentali costituisce il secondo<br />
più importante utilizzo nell’Unione europea.<br />
La nuova legislazione mira ad assicurare il ritiro dalla<br />
circolazione di diverse migliaia di tonnellate di mercurio<br />
e il loro stoccaggio in condizioni che ne impediscano la<br />
fuoriuscita.<br />
Il comunicato integrale su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(ricerca tramite riferimento IP/08/1399)<br />
Maggiori informazioni su http://ec.europa.eu/environment/chemicals/mercury<br />
Russia: elenco dei medicinali oggetto di sgravi<br />
all’imposta sulla cifra d’affari all’importazione<br />
Mosca ha pubblicato la lista dei medicinali sottoposti a<br />
tasso ridotto (10%) della tassa sulla cifra d’affari all’importazione.<br />
L’allegato all’ordinanza 688 entrata in vigore<br />
il 1° ottobre <strong>2008</strong> enumera in un primo repertorio i prodotti<br />
oggetto di un’imposta sulla cifra d’affari del 10%<br />
per la loro vendita in Russia e in un secondo repertorio i<br />
prodotti oggetto dell’imposta sulla cifra d’affari del 10%<br />
alla loro importazione in Russia.<br />
Testo dell’ordinanza 688 (in russo) su www.government.ru/content/governmentactivity/rfgovernmentdecisions/archive/<strong>2008</strong>/09/15/9710505.htm<br />
Turchia: nuove regole doganali per i trasporti su<br />
strada<br />
Dal 1° settembre <strong>2008</strong>, la Turchia non sdogana più i trasporti<br />
stradali internazionali effettuati da mezzi pesanti<br />
con targhe straniere che non dispongono della licenza<br />
CEMT (acronimo di: Conferenza europea dei ministri dei<br />
trasporti) se tali mezzi e i loro rimorchi presentano targhe/marcature<br />
di paesi diversi. Solo ai veicoli muniti di<br />
autorizzazione CEM è consentito avere rimorchi immatricolati<br />
in un altro paese.<br />
Maggiori informazioni su www.astag.ch<br />
Israele: aiuto alle regioni strutturalmente deboli<br />
Dal 2009 Israele investirà maggiormente nelle regioni più<br />
deboli dal lato economico e infrastrutturale, e in particolare<br />
nel Negev (al sud del Paese) e in Galilea (al nord).<br />
Questo programma è volto soprattutto a promuovere le<br />
attività industriali. Concretamente, Israele intende sostenere<br />
con 19’600 euro ogni nuovo impiego creato nelle<br />
regioni meno dinamiche.<br />
Gli sgravi fiscali, le cui modalità vanno ancora definite,<br />
dovrebbero essere compensati dagli investimenti realizzati.<br />
Le regioni in oggetto beneficeranno inoltre dell’insediamento<br />
di centri di ricerca e sviluppo e del rafforzamento<br />
della loro offerta formativa e di perfezionamento.<br />
Parallelamente, il governo israeliano intende migliorare in<br />
modo mirato le attrezzature infrastrutturali, in particolare<br />
nel settore dei trasporti.<br />
Tra i progetti allo studio figurano: un sistema di trasporto<br />
di massa a Beer Sheva (nel Negev), due strade nel Negev<br />
e un trasporto pubblico che colleghi Haifa e Kermal (nella<br />
Galilea centrale).<br />
Luce verde alla costruzione di un ponte tra Hong<br />
Kong e Macao<br />
La costruzione di un ponte autostradale tra Hong Kong,<br />
Macao e la Cina continentale è stata differita varie volte<br />
dal 2003 per mancanza di mezzi finanziari. Sembra<br />
però che ora il progetto sia passato a velocità superiore:<br />
il finanziamento è ampiamente assicurato e la chiave di<br />
ripartizione dei costi è stata fissata di comune accordo.<br />
Questo megaprogetto comprende la costruzione di vari<br />
ponti e tunnel che collegano tra loro Hong Kong, Macao<br />
e Zhuhai, nella Cina continentale. La realizzazione più<br />
grande è un ponte di 29 km. I costi totali sono stimati tra<br />
i 3 e i 5 miliardi di dollari. Essi saranno assunti da Hong<br />
Kong (42%) e dalla provincia di Guangdong (44,5%, con<br />
un sostegno finanziario di Pechino). Il rimanente sarà a<br />
carico di Macao.<br />
I lavori dovrebbero iniziare a fine anno e terminare nel<br />
2016.<br />
Maggiori informazioni su www.china-briefing.com/<br />
news/<strong>2008</strong>/07/31/hong-kong-macau-zhuhai-bridge-financing-to-be-government-backed.html<br />
Hong Kong: estensione della rete ferroviaria<br />
Hong Kong desidera ampliare la sua rete ferroviaria: cinque<br />
grandi progetti, per un totale di 12 miliardi di dollari,<br />
sono infatti in preparazione.<br />
Tra i principali cantieri previsti dalla MTR Corporation<br />
(Mass Transit Railway Corporation) figurano:<br />
• West Island Line: linea metropolitana che collega il<br />
Central District e la periferia ovest (costruzione di una<br />
prima tratta di 3 km); inizio lavori: 2009, fine lavori:<br />
2013/2014.<br />
• South Island Line East: linea metropolitana di 7 km che<br />
collega il Central District alla zona suburbana sud e a<br />
Ocean Park, una delle principali destinazioni turistiche<br />
di Hong Kong; inizio lavori: 2011, fine lavori: 2015.<br />
• Express Rail Link Hong Kong–Shenzhen–Guangzhou:<br />
realizzazione di un tratta in superficie ad Hong Kong,<br />
lunga 35 km; messa in servizio prevista per il 2015 o<br />
il 2016.<br />
• Shatin Central Link: costruzione di 17 km di linee metropolitane<br />
e tramviarie con 7 stazioni previste tra Shatin e<br />
il Central District; bando di gara: 2009, inizio cantiere:<br />
2010; fase 1: tratta Shatin–Hunghom (termine: 2015),<br />
fase 2: raccordo di 6 km al Central District (nel bacino<br />
portuale), messa in servizio prevista per il 2019.<br />
• Kwun Tong Line Extension: prolungamento della Kwun<br />
Tong Line fino a Whampoa.<br />
Maggiori informazioni su www.mtr.com.hk/eng/<br />
projects/future_project_index.html<br />
33
Commercio estero<br />
Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
Taiwan lancia un programma infrastrutturale<br />
ambizioso<br />
Nel quadro di un ampio programma infrastrutturale, Taiwan<br />
ha presentato dodici progetti di vasta portata volti<br />
a rilanciare l’economia e a preparare il terreno diplomatico<br />
per migliorare progressivamente le relazioni con la<br />
Repubblica popolare di Cina. Così facendo il ruolo di<br />
Taiwan nell’economia mondiale si troverà sicuramente<br />
accentuato.<br />
Nei dodici progetti che costituiscono l’“i-Taiwan” saranno<br />
investiti ben 80 miliardi di euro nei prossimi otto anni. I<br />
progetti sono:<br />
• sviluppo della rete ferroviaria pubblica<br />
• pianificazione della zona di libero scambio di Kaoshiung<br />
• apertura di un hub logistico a Taichung (trasporto marittimo<br />
ed aereo)<br />
• costruzione della Taoyuan International Air City<br />
• promozione dell’educazione e dell’innovazione<br />
• apertura di corridoi dell’innovazione per l’industria hightech<br />
• rinnovo e risanamento delle regioni urbane e industriali<br />
• ammodernamento dell’agricoltura<br />
• riabilitazione delle regioni costiere<br />
• rimboschimento su larga scala<br />
• misure di protezione contro le inondazioni<br />
• ammodernamento del sistema di trattamento delle acque.<br />
Maggiori informazioni su www.cepd.gov.tw/dn.aspx<br />
?uid=5631<br />
Dazi doganali e imposte indirette: novità in Malesia<br />
Modifiche in materia di dazi doganali e di imposte indirette<br />
sono entrate in vigore a inizio del nuovo esercizio<br />
fiscale (fine agosto) in Malesia.<br />
Tra le principali novità figurano:<br />
• esonero dai dazi doganali e dall’imposta sulla cifra d’affari<br />
(Sales Tax) per le installazioni fotovoltaiche;<br />
• esonero dai dazi doganali e dall’imposta sulla cifra d’affari<br />
per gli apparecchi con modalità a risparmio energetico<br />
(es. motori ad alto rendimento, isolanti);<br />
• esonero dai dazi doganali e dimezzamento del diritto<br />
d’accisa per i veicoli ibridi nuovi, certificati dalle autorità<br />
malesi e dotati di cilindrata inferiore ai 2000 cm3;<br />
• aumento del diritto d’accisa sui prodotti a base di tabacco;<br />
• riduzione dei dazi doganali su una serie di prodotti, tra<br />
i quali: concimi e pesticidi, plastica e prodotti in plastica,<br />
prodotti in vetro, equipaggiamenti elettrotecnici;<br />
• esenzione dai dazi doganali per determinati preparati<br />
alimentari;<br />
• soppressione dell’obbligo di licenza d’importazione per<br />
le gru e i macchinari da costruzione.<br />
Maggiori informazioni su www.treasury.gov.my/index.p<br />
hp?ch=12&pg=149&ac=2302&lang=eng<br />
34 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Messico: bandi per il complesso portuale di Punta<br />
Colonet<br />
Il Messico ha lanciato un bando pubblico per il suo ambizioso<br />
progetto portuale di Punta Colonet, che prevede la<br />
costruzione di un porto d’alto mare capace di trattare 6 milioni<br />
di container l’anno e che sarà collegato agli Stati Uniti<br />
da una linea ferroviaria e da un collegamento stradale.<br />
L’Ambasciata di Svizzera in Messico ha redatto una nota<br />
informativa su tale progetto, intitolata “Lancement d’appel<br />
d’offres pour la construction d’un port à Baja California<br />
d’une valeur de USD 5 milliards”.<br />
Nota informativa su www.osec.ch/countries > Messico<br />
> Appalti pubblici<br />
traNspareNcY iNterNatioNal:<br />
iNDice Di percezioNe Della corruzioNe<br />
Nell’“Indice di<br />
percezione della<br />
corruzione <strong>2008</strong>”<br />
pubblicato da TransparencyInternational,<br />
la Svizzera<br />
guadagna due posti<br />
e si classifica<br />
quinta. La Svizzera<br />
deve questa progressione<br />
più al<br />
fatto che taluni paesi<br />
hanno allentato<br />
gli sforzi, che non<br />
ad un suo reale<br />
impegno contro la<br />
corruzione.<br />
Davanti alla Svizzera<br />
si posizionano Danimarca, Nuova Zelanda, Svezia<br />
e Singapore. Anche Finlandia, Islanda, Paesi Bassi,<br />
Australia e Canada figurano tra le top ten.<br />
Si rileva che la corruzione è sempre più elevata nei<br />
paesi in cui le istituzioni stanno fallendo. Tra questi<br />
figurano Somalia, Iraq, Birmania, Haiti, Afghanistan,<br />
Sudan, Ciad e la Guinea.<br />
Secondo l’ONG, dei progressi significativi sono stati<br />
registrati in Albania, Cipro, Georgia, Mauritius, Nigeria,<br />
Oman, Qatar, Corea del Sud, Tonga e Turchia.<br />
Maggiori informazioni su www.transparency.org/<br />
policy_research/surveys_indices/cpi/<strong>2008</strong><br />
Osec<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399 - CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35/37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
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www.osec.ch
Fiere internazionali<br />
Energiesparmesse Wels 2009<br />
Wels, 25 febbraio – 1° marzo 2009<br />
L’Energiesparmesse di Wels è il salone leader in Europa per il risparmio<br />
energetico nelle abitazioni e fiera dei materiali e delle tecniche edili.<br />
Numerosi seminari e conferenze sul riscaldamento, l’efficienza energetica,<br />
le ultime tendenze e le future tecnologie fanno da contorno a<br />
questo evento europeo.<br />
Lo Swiss business Hub Austria in collaborazione con Osec, energiecluster.ch<br />
e l’Ufficio federale dell’energia vi allestiscono uno “SWISS<br />
Pavilion”.<br />
Informazioni sulla fiera: www.energiesparmesse.at<br />
Fiere internazionali: per informarsi sulle novità del settore!<br />
BIO 2009 – Annual International Convention<br />
Atlanta, 18-21 maggio 2009<br />
BIO – Annual International Convention è l’evento mondiale più importante per la biotecnologia. Questo salone, corredato<br />
da seminari e da un congresso, si tiene ogni anno in una grande città degli Stati Uniti o del Canada. Esso è<br />
organizzato dalla Biotechnology Industry Organization (BIO), associazione economica americana con sede a Washington<br />
che conta più di 1’100 affiliati, tra cui aziende americane di biotecnologia, centri di ricerca e sviluppo nonché<br />
aziende ed organizzazioni straniere. Negli ultimi anni, il numero di visitatori è aumentato in continuazione. Anche il<br />
tasso di partecipazione è in aumento e riflette l’interesse crescente per la commercializzazione delle biotecnologie<br />
nel mondo intero.<br />
Per consentire alle PMI svizzere di partecipare al mercato internazionale della biotecnologia, l’Osec, in collaborazione<br />
con Swiss Biotech, organizza la partecipazione collettiva ufficiale della Svizzera all’edizione 2009. Lo “SWISS Pavilion”<br />
organizzato al BIO <strong>2008</strong> tenutosi a San Diego si è concluso con un grande successo e il tandem Osec-SWISS Biotech<br />
sarebbe lieto di vedere un partecipazione numerosa anche all’edizione 2009.<br />
Informazioni sulla fiera: www.bio2009.org<br />
BioJapan 2009<br />
Tokyo, 7-9 ottobre 2009<br />
L’economia giapponese conosce una crescita sostenuta malgrado i segni negativi dell’economia americana e la crisi<br />
petroliera i cui effetti si fanno sentire in tutte le regioni del mondo, Giappone incluso.<br />
In questo Paese, le cure, la medicina personalizzata e la prevenzione sono settori in piena crescita e nuove opportunità<br />
d’affari si profilano all’orizzonte, soprattutto nel settore dell’alimentazione funzionale. L’ultimo summit del G8 a Toyako,<br />
sull’isola di Hokkaido, ha deciso di incoraggiare l’utilizzo della biomassa (bioenergie e bioprodotti).<br />
Il salone BioJapan, che si svolge tutti gli anni con seminari e congressi organizzati in parallelo, è il grande appuntamento<br />
per i principali attori delle biotecnologie, le multinazionali della farmacia, della medicina, della chimica e<br />
dell’ambiente.<br />
Per consentire alle PMI elvetiche di interessarsi alle biotecnologie sul piano internazionale, l’Osec allestisce in collaborazione<br />
con Swiss Biotech, uno “SWISS Pavilion”.<br />
Informazioni sulla fiera: www.jba.or.jp<br />
Anuga 2009<br />
Colonia, 10-14 ottobre 2009<br />
Questo salone mondiale, dedicato all’industria alimentare ed organizzato ogni due anni da Koelnmesse nello spazio<br />
fieristico di Colonia, continua a riscontrare grande successo: vi si incontrano infatti espositori e visitatori venuti da<br />
quasi tutti i Paesi per allacciare contatti e relazioni commerciali transfrontaliere. L’offerta, nazionale ed internazionale<br />
e chiaramente strutturata, riflette l’insieme del mercato mondiale in tutta la sua diversità.<br />
Il salone si articola attorno a dieci settori, ossia altrettanti saloni specializzati: il visitatore vi si ritrova facilmente e<br />
può reperire rapidamente il comparto che lo interessa maggiormente.<br />
L’Osec allestisce nuovamente uno “SWISS Pavilion” nel settore Fine Food per presentare le specialità svizzere e<br />
sotto la direzione di Switzerland Cheese Marketing SA verrà allestito uno stand comune nella hall 10.1. dedicato ai<br />
formaggi svizzeri.<br />
Informazioni sulla fiera: www.anuga.de<br />
iNformazioNi suGli “sWiss pavilioN”: WWW .osec.cH/fairs<br />
35
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Eventi<br />
coNfroNti <strong>2008</strong><br />
capitale impreNDitoriale e crescita ecoNomica:<br />
la sfiDa eNerGetica - il ticiNo ecoNomico<br />
Nel coNfroNto iNterreGioNale<br />
Organizzazione<br />
Con il sostegno di<br />
Istituto partner<br />
Facoltà<br />
di scienze<br />
economiche<br />
Istituto<br />
di ricerche<br />
economiche<br />
IRE<br />
In collaborazione con <strong>Ti</strong>cino Turismo - Dipartimento Finanze e Economia - Banca Popolare di Sondrio (suisse) SA<br />
Camera di Commercio Svizzera in Italia - Associazione Bancaria <strong>Ti</strong>cinese - UNIA<br />
L’evento si terrà il 25 novembre <strong>2008</strong> sul Monte Verità ad Ascona<br />
Cos’è confron<strong>Ti</strong><br />
confron<strong>Ti</strong> propone annualmente un’occasione di incontro, riflessione e discussione sulla dinamica economica cantonale<br />
(congiunturale e strutturale) in un confronto interregionale, nazionale e transfrontaliero, e si inserisce nell’ambito<br />
delle attività promosse dall’Istituto di Ricerche Economiche (IRE) e del suo Centro per l’Osservazione delle Dinamiche<br />
Economiche (CODE) per supportare validamente l’economia ed il territorio ticinese.<br />
Capitale imprenditoriale e crescita economica: la sfida energetica<br />
Nel segno della continuità tematica, l’edizione <strong>2008</strong> di confron<strong>Ti</strong> è dedicata alla relazione esistente tra una forma<br />
particolare di capitale e la crescita economica. Si tratta del capitale imprenditoriale e del suo ruolo nei meccanismi<br />
di creazione di nuove attività economiche. A fare da sfondo alle riflessioni ed al dibattito sul tema dell’edizione <strong>2008</strong><br />
di confron<strong>Ti</strong> vi sarà la grande sfida energetica, foriera di enormi pressioni sulla società, sull’economia e sull’ambiente,<br />
ma anche di nuove fondamentali opportunità.<br />
Gli aggiornamenti sul programma sono disponibili su www.confronti.ch<br />
Per informazioni ed iscrizioni:<br />
confron<strong>Ti</strong><br />
Via Maderno 24<br />
CP 4361<br />
6904 Lugano<br />
Tel. +41 58 666 46 79<br />
Fax +41 58 666 46 62<br />
confronti@unisi.ch<br />
37
Eventi<br />
Organizzato da<br />
ticinotransfer<br />
rete per il trasferimento di tecnologia e del sapere della Svizzera italiana<br />
con il supporto di<br />
in collaborazione con i partner di <strong>Ti</strong>cinotransfer<br />
Produrre prodotti e servizi personalizzati ai prezzi del “mercato di massa”: è quanto si vuole ottenere con la “Mass Customization”.<br />
In quali mercati questo modello di business è possibile? Quale riconfigurazione dei processi aziendali essa implica?<br />
In “provocAZIONE 1” esploriamo e discutiamo sulla base di esperienze concrete le possibilità e i limiti di questa sfida.<br />
Programma<br />
17.00 Benvenuto, Giorgio Travaglini,<br />
coordinatore di <strong>Ti</strong>cinotransfer<br />
In videoconferenza dalla Cina<br />
• 17.10 Mass Customization: un modello<br />
di business anche per la<br />
sostenibilità, Claudio Boer, Direttore,<br />
ICIMSI-SUPSI<br />
• 17.20 How to be a quality partner for<br />
European brands on the Chinese<br />
market, Zang Hua Rong,<br />
CEO, HuaJiang Group<br />
17.30 La crescita del mercato di prodotti<br />
personalizzati: contesto,<br />
38 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
driver, criticità, Marco Santambrogio,<br />
Managing Director,<br />
Value-Lab<br />
17.40 L’ascensore: un prodotto standard<br />
fatto su misura, Marco<br />
Cobianchi, Direttore, Schindler<br />
Elettronica<br />
17.50 Il tool: uno per tutti e a ognuno<br />
il suo, Daniele Pigat, Managing<br />
Director, Mikron Tool<br />
18.00 Custom made “Fashion” shoes?,<br />
Paul Janssen, Direttore, Hugo<br />
Boss <strong>Ti</strong>cino<br />
18.10 Discussione<br />
18.30 Aperitivo e networking<br />
Moderatore:<br />
Alberto Lenz, Management Adviser<br />
Iscrizione:<br />
Siete invitati a iscrivervi entro il 21<br />
novembre <strong>2008</strong>, inviando un’e-mail<br />
a icimsi@supsi.ch, indicando: Nome,<br />
Cognome e Affiliazione<br />
Informazioni: info@ticinotransfer.ch,<br />
Tel +41 58 666 66 77<br />
Partecipazione: gratuita
Eventi<br />
Care lettrici,<br />
Cari lettori,<br />
abbiamo il piacere di annunciarvi l’arrivo della Consigliera<br />
federale e Capo del Dipartimento federale dell’economia Doris Leuthard<br />
giovedì 27 novembre <strong>2008</strong><br />
alle ore 19.00<br />
presso l’Hotel Coronado a Mendrisio<br />
In vista della votazione popolare dell’8 febbraio prossimo in merito alla riconferma del “pacchetto”<br />
di Accordi bilaterali e alla loro estensione a Bulgaria e Romania, la Consigliera federale parteciperà<br />
ad un dibattito pubblico moderato dal Direttore del Corriere del <strong>Ti</strong>cino Giancarlo Dillena.<br />
Per eventuali iscrizioni potete scrivere un’e-mail alla Signora Gorica Veljkovic: gorica@cci.ch<br />
oppure Tel. +41 91 911 51 30<br />
39
Formazione<br />
di Patrizia Villa<br />
La METALLUX SA di<br />
Mendrisio, azienda leader<br />
dell’industria elettronica<br />
che opera nel campo delle<br />
tecnologie di sensori e<br />
circuiti ibridi, ha ospitato il<br />
17 settembre la cerimonia<br />
di consegna dei diplomi di<br />
capo-azienda. I neo diplomati<br />
avevano affrontato<br />
lo scorso 30 giugno e 1°<br />
luglio gli esami finali: le<br />
prove sostenute sono state<br />
di contabilità, valutazione<br />
aziendale, questioni<br />
economiche, gestione del<br />
personale e marketing.<br />
La formazione di capo<br />
azienda è organizzata in<br />
<strong>Ti</strong>cino dalla Camera di<br />
commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi<br />
del cantone <strong>Ti</strong>cino sotto<br />
l’egida dell’IFCAM-Istituto<br />
svizzero per la formazione<br />
di capi-azienda di Berna.<br />
proposte formative Della cc-ti<br />
REACH: lE ConsEguEnzE pER lE impREsE in<br />
svizzERA dEllA nuovA REgolAmEntAzionE<br />
uE sullE sostAnzE CHimiCHE<br />
10 novembre, dalle 16.00 alle 18.00<br />
ACCoglimEnto E insERimEnto dEi nuovi<br />
CollAboRAtoRi<br />
10 novembre, dalle 9.00 alle 13.00<br />
FinE dEl RAppoRto di lAvoRo<br />
17 novembre, dalle 9.00 alle 13.00<br />
gli AttEstAti di lAvoRo<br />
24 novembre, dalle 9.00 alle 13.00<br />
15 Nuovi Diplomati alla scuola<br />
per capi-azieNDa<br />
I diplomati con alcuni docenti e il Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> Luca Albertoni (a destra)<br />
La migliore media, del 5.0, è stata ottenuta ex aequo da: Rosa<br />
Coiro (La Lanterna magica <strong>Ti</strong>cino, Locarno), Sacha Milani (Elettro<br />
Controlli Sagl, Mendrisio), Erik Pinchetti (Rigassi & Pinchetti<br />
SA, Lodrino).<br />
Hanno ricevuto inoltre il diploma di capo-azienda nelle arti e mestieri:<br />
Simon Aytogan (FFS Cargo SA, Chiasso), Paolo Bezzola<br />
(FFS SA, Quartino), Fabio Crameri (ATEL Impianti SA, Savosa),<br />
Alfio Daldini (Figli fu A. Daldini Vini, Savosa), Paolo Deiuri (Repo<br />
SA, Croglio), Pierluigi Gianfreda (Swiss Post International Management<br />
AG, Lugano), Reto Giannini (Graniti Rossi SA, Lodrino),<br />
Michele Lang (E. Lang SA, Lamone), Davide Togni (Sergio Togni<br />
SA, Gordola), Andrea Valsecchi (Metallux SA, Mendrisio), Eugenio<br />
Wolk (Crown Services Sagl, Magliaso), Fabrizio Wuethrich<br />
(Luigi Bernasconi SA, Bedano).<br />
Ha ricevuto l’attestato di frequenza: Mauro Caronno (Fart SA,<br />
Locarno).<br />
pRoCEduRE di RiCHiEstA di pERmEssi<br />
di lAvoRo<br />
1° dicembre, dalle 9.00 alle 17.00<br />
l’AppliCAzionE dEl pREvEntivo<br />
2 dicembre, dalle 9.00 alle 17.00<br />
noRmE impERAtivE dEl Co, CCl E<br />
REsponsAbilità dEl lAvoRAtoRE E<br />
dEl dAtoREdi lAvoRo<br />
9 dicembre, dalle 14.00 alle 17.30<br />
l’ivA nEllE tRiAngolAzioni E i RAppoRti Con<br />
lE dogAnE<br />
11 dicembre, dalle 09.00 alle 15.30<br />
per ulteriori informazioni: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato<br />
e dei servizi del Cantone ticino, Corso Elvezia 16, 6900 lugano,<br />
tel. +41 91 911 51 18, corsi@cci.ch, www.cciati.ch.<br />
40 <strong>Ti</strong>cino Business
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Signora<br />
CANDIDATO<br />
Master in Economia<br />
e Commercio<br />
Specialista di vendita<br />
e marketing<br />
Anno di nascita: 1968<br />
Cittadinanza: tedesca e<br />
italiana<br />
CANDIDATO<br />
Alessandro Ietti<br />
Università Insubria a Varese,<br />
Economia e Commercio<br />
Anno di nascita 1984<br />
CANDIDATO<br />
Marco Rutz<br />
Laurea specialistica in<br />
“Programmazione e gestione<br />
dei servizi educativi<br />
e formativi” presso l’Università<br />
degli Studi di Padova<br />
Anno di nascita 1987<br />
Cittadinanza italiana<br />
Signore<br />
CANDIDATO<br />
Diploma commerciale e<br />
Diploma federale Co-Referent<br />
Leasing<br />
Anno di nascita 1955<br />
Cittadinanza svizzera<br />
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Tedesco: ottimo<br />
Francese: buono<br />
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Francese: discreto<br />
Inglese: discreto<br />
Spagnolo: discreto<br />
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marketing,<br />
management delle risorse<br />
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Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />
senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />
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41
Vita dei Soci<br />
di Lisa Pantini<br />
42 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
l’esseNza Dello stile:<br />
traDizioNe e riNNovameNto<br />
A colloquio con Franz Reichholf, Direttore della<br />
gioielleria Bucherer Lugano, che ci illustra la storia<br />
e il rinnovamento della gioielleria di Via Nassa<br />
Correva l’anno 1888 quando a Lucerna, in un piccolo laboratorio,<br />
Carl-Friedrich Bucherer, uomo d’affari e commerciante<br />
lungimirante, aprì il primo negozio-esposizione di orologi e<br />
gioielli.<br />
Bucherer: un’impresa di famiglia, divenuta nel tempo un punto<br />
fermo per l’alta gioielleria e l’orologeria nel panorama svizzero<br />
ed internazionale, giunta oggi, dopo 120 anni, alla terza generazione,<br />
sotto la dinamica guida di Jörg G. Bucherer, Presidente<br />
del Consiglio d’Amministrazione.<br />
Un Gruppo che conta oggi quattordici negozi in Svizzera e cinque<br />
in Germania, nei luoghi più esclusivi e prestigiosi (Berlino,<br />
Düsseldorf, Francoforte, Amburgo e Norimberga).<br />
In Svizzera, e da lungo tempo anche all’estero, il<br />
nome Bucherer è sinonimo e garanzia di qualità.<br />
Una fama conquistata grazie a una gamma di gioielli<br />
rari ed esclusivi e a una vasta offerta di orologi<br />
Franz Reichholf<br />
delle marche svizzere più prestigiose. Fanno parte<br />
del Gruppo anche le orologerie Andreas Huber<br />
GmbH di Monaco di Baviera e il gioielliere Haban a Vienna.<br />
Bucherer oggi è un marchio conosciuto a livello mondiale, sinonimo di lusso e<br />
esclusività. Questo riconoscimento è il frutto della lunga e solida esperienza che negli<br />
anni ha permesso all’azienda svizzera di posizionarsi nelle vie del lusso delle principali<br />
città e centri mondani e turistici, ma anche all’eccezionale assortimento di prodotti –<br />
con oltre 50'000 prodotti –, alla competenza e alla passione per il proprio lavoro dei<br />
dipendenti – quasi 1’200 in tutto il gruppo e ben 34 a Lugano –, la cui perizia, passione<br />
per i materiali preziosi e la lealtà all'azienda sono esemplari.<br />
Oggi la maestria antica rivive nelle generazioni successive trasformatasi in professionalità e<br />
attenta selezione e valutazione qualitativa delle proposte di gioielleria e orologeria ad una<br />
clientela attenta ed esigente.<br />
Bucherer Lugano<br />
Dopo una ristrutturazione di diversi mesi nella prima parte del<br />
<strong>2008</strong>, Bucherer Lugano si presenta in una nuova veste,<br />
elegante e armoniosa. Un ambiente, quello della principale<br />
gioielleria della città, concepito e arredato nel segno di<br />
un’esclusiva accoglienza della clientela. Spazi più moderni<br />
dedicati alla vendita, in perfetta sintonia con il tradizionale stile<br />
Bucherer nella scelta delle soluzioni di architettura d’interni e<br />
d’arredo, dove preziosi e orologi trovano una collocazione che ne<br />
mette degnamente in risalto tutta la bellezza e preziosità. La gioielleria<br />
propone una ricca scelta di lussuosi gioielli e orologi, ventaglio nel quale<br />
spicca uno dei più completi assortimenti di Rolex.
Una scelta davvero unica<br />
Una ricca ed esclusiva scelta di gioielli testimonia della passione che da sempre Bucherer coltiva per le pietre<br />
preziose e l’arte orafa di alto lignaggio. Già dal lontano 1888 negli atelier dell’azienda vengono concepiti e<br />
realizzati stupendi gioielli, di elevata qualità e pregio artistico. Bucherer è fiera del suo assortimento costellato<br />
di affascinanti pezzi unici, di collezioni dal design classico e intramontabile e di rare pietre preziose.<br />
Altra specialità di Bucherer sono gli orologi: oltre al marchio proprio Carl F. Bucherer – creato nel 2001 –,<br />
nelle boutiques il cliente trova le marche più famose e prestigiose: Rolex, Chopard, Piaget, IWC, Audemars<br />
Piguet, Girard Perregaux, Panerai, TAG Heuer, Tudor, Baume & Mercier, Longines, Rado e B-Swiss.<br />
A Lugano, inoltre, Bucherer presenta la sua più vasta e completa scelta di Rolex, in uno spazio dedicato: il<br />
Rolex Corner.<br />
Tra gli articoli di gioielleria, quelli con diamanti rappresentano il comparto più importante. Quale azienda<br />
leader del settore, Bucherer vanta l’assortimento più ampio e possiede le più grandi scorte di diamanti.<br />
La Casa è però rinomata anche per le innovative creazioni che da sempre escono dai suoi<br />
atelier e che sin dagli inizi le hanno permesso di conquistarsi un posto di rilievo nel mondo<br />
dell’oreficeria e nel cuore delle donne. Con Lacrima, una delle ultime creazioni quale linea<br />
di gioielli, Bucherer torna a proporre un universo esclusivo e scintillante, dove le emozioni<br />
si trasformano in gioielli di irresistibile fascino.<br />
Dove acquistare diventa un piacere<br />
Il personale della Bucherer Lugano ama il proprio lavoro e proprio per questo lo svolge<br />
con cortesia e competenza, sempre attento a consigliare e a soddisfare al meglio<br />
i desideri della clientela. Il nuovo negozio propone anche un’elegante e piacevole<br />
lounge, dove i clienti possono dedicarsi in tutta calma alla scelta del loro pezzo<br />
preferito.<br />
Ambiente, accoglienza, competenza, scelta, qualità: gli ingredienti che fanno di un<br />
acquisto da Bucherer Lugano un'esperienza indimenticabile.<br />
BUCHERER SA<br />
via Nassa 56<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 923 14 24, Fax +41 91 923 43 05<br />
lugano@bucherer.com, www.bucherer.com<br />
43
Vita dei Soci<br />
Luciano Monga e Sandro Prosperi<br />
44 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Due partNer per le imprese ticiNesi<br />
Da settembre <strong>2008</strong>, Luciano Monga è stato nominato Partner<br />
e responsabile dei servizi di revisione e consulenza industriale<br />
dell’ufficio Deloitte di Lugano<br />
Un segno tangibile dell’importanza che il <strong>Ti</strong>cino riveste<br />
per la multinazionale Deloitte: può essere così riassunta<br />
la nomina a Partner di Luciano Monga.<br />
Deloitte è una delle più grandi società al mondo, attiva nel<br />
settore della revisione e consulenza aziendale. Fra i clienti<br />
si annoverano gruppi multinazionali e nazionali, alcuni dei<br />
quali quotati in borsa, ma anche imprese medio-piccole,<br />
attive in svariati settori industriali e in ambito finanziario.<br />
Presente in circa 150 Paesi, con oltre 165’000 collaboratori,<br />
Deloitte ha di recente annunciato per l’anno fiscale<br />
<strong>2008</strong> una crescita del 18.6% del fatturato globale di tutte<br />
le società del network, raggiungendo per il sesto anno<br />
consecutivo l’ambizioso obiettivo della crescita a doppia<br />
cifra percentuale. I risultati sembrano dunque dimostrare<br />
un modello di business vincente, incentrato sul cliente e<br />
costruito su una cultura di condivisione di competenze ed<br />
esperienze a livello internazionale.<br />
I risultati sono confortanti anche per Deloitte Svizzera,<br />
dove la multinazionale è attiva con i cinque uffici di Zurigo,<br />
Basilea, Ginevra, Losanna e Lugano e più di 800<br />
collaboratori.<br />
Lo stesso ufficio di Lugano, che conta una trentina di<br />
collaboratori, negli ultimi 12 mesi ha registrato una crescita<br />
importante.<br />
Luciano Monga ha maturato 12 anni di esperienza nell’ambito<br />
della revisione. Esperto-contabile, dottore commercialista<br />
e revisore dei conti, affiancherà Sandro Prosperi,<br />
Partner responsabile dell’ufficio di Lugano, esperto-contabile<br />
diplomato, revisore riconosciuto dalla Commissione<br />
Federale delle Banche, nella direzione dell’ufficio.<br />
“La nomina di Monga è la diretta conseguenza della volontà<br />
di Deloitte di proseguire anche in <strong>Ti</strong>cino sulla linea<br />
strategica dell’espansione” commenta Sandro Prosperi.<br />
In pratica, per le imprese ticinesi si tratta di usufruire in<br />
loco di competenze di eccellenza, attraverso due Partner,<br />
professionisti l’uno del settore finanziario – Prosperi – e<br />
l’altro del settore industriale – Monga. Con Prosperi e<br />
Monga, un team di collaboratori, sottoposti a un’atteta<br />
selezione, tutti con formazione universitaria di tipo<br />
economico, la maggior parte provenienti dall’USI, Supsi<br />
o altre università svizzere, e in corso di formazione<br />
per il conseguimento del diploma di esperto-contabile.<br />
Formazione continua anche attraverso programmi interni<br />
all’azienda, aggiornamento continuo sulle novità in campo<br />
contabile, fiscale e legale e conoscenza delle lingue<br />
nazionali, oltre all’inglese, completano il profilo dei professionisti<br />
di Deloitte. Diversi, inoltre, i manager Deloitte<br />
coinvolti nell’insegnamento di materie tecniche presso<br />
istituzioni ticinesi accreditate.<br />
“Crediamo che la qualità sia fatta di persone” commenta<br />
Monga. “Per questo dedichiamo particolare attenzione alle<br />
nostre risorse, ciò che determina sul lungo termine una<br />
retention elevata. Quest’ultimo aspetto è particolarmente<br />
apprezzato dai nostri clienti, che vedono coinvolti negli<br />
interventi in azienda, anno dopo anno, le stesse persone,<br />
sempre più qualificate, garanzia di continuità di rapporto<br />
umano, professionalità e confidenzialità dei dati”.<br />
Qualità significa anche coprire i rischi. Da questo punto<br />
di vista, Deloitte si è dotata di un sistema di procedure<br />
interne volte alla gestione del rischio: l’attività di verifica<br />
viene ulteriormente sottoposta al giudizio di professionisti<br />
all'interno dell'azienda, non direttamente coinvolti sul<br />
mandato.
Un altro aspetto determinante ai fini di un servizio di<br />
qualità è il rispetto dell’indipendenza. “Deloitte fornisce<br />
servizi di revisione e consulenza in piena sintonia con<br />
le normative in atto e gli orientamenti a livello internazionale.<br />
Per garantire ai nostri clienti e al mercato la<br />
più assoluta indipendenza nel ruolo di revisori, ci siamo<br />
inoltre dotati di un rigido modello di comportamento”<br />
prosegue Monga.<br />
A Lugano, Deloitte fornisce alle imprese ticinesi un ventaglio<br />
di servizi che copre tutte le aree aziendali. La missione<br />
di Deloitte è assistere le imprese, sin dalla loro<br />
nascita, durante tutto il processo evolutivo di crescita<br />
e continuità, con servizi di elevato standard qualitativo<br />
affinché l’imprenditorialità possa eccellere.<br />
I servizi offerti da Deloitte direttamente dai professionisti di<br />
Lugano sono brevemente riassunti nella tabella che segue:<br />
Audit Tax & Legal Consulting<br />
Revisione dei conti annuali,<br />
individuali e consolidati, allestiti<br />
in base a standard locali e<br />
internazionali (Codice delle Obbligazioni,<br />
Swiss-GAAP RPC,<br />
IFRS, US-GAAP) di industrie,<br />
banche, commercianti di valori<br />
mobiliari e altri istituti finanziari,<br />
istituzioni di previdenza<br />
professionale. In questo ambito<br />
sono comprese anche altre<br />
verifiche quali limited review e<br />
agreed-upon-procedures (procedure<br />
di verifica concordate).<br />
Assistenza in qualsiasi ambito<br />
che presenti risvolti legali e fiscali,<br />
in tutte le fasi del ciclo<br />
di vita aziendale, in tutti i rami<br />
dell'azienda; preparando e organizzando<br />
la contrattualistica<br />
aziendale, gli aspetti procedurali<br />
necessari allo svolgimento<br />
delle attività commerciali (permessi<br />
di lavoro per i dipendenti,<br />
autorizzazioni amministrative)<br />
e pianificando la fiscalità<br />
dell'azienda.<br />
“Valorizzare il servizio significa per noi selezionare il prodotto<br />
giusto rispondente al bisogno reale del cliente con<br />
un elevato standard qualitativo” aggiunge Monga.<br />
In casa Deloitte, qualità corrisponde anche alla garanzia<br />
di servizio completo e accurato tramite collaboratori formati,<br />
coinvolgimento di specialisti del network in caso di<br />
tematiche specifiche, rispetto dei termini e delle condizioni<br />
concordate. E, non da ultimo, innovazione.<br />
“Uno dei fattori determinanti per un servizio di qualità<br />
è l’innovazione. In Deloitte innovazione significa tool e<br />
strumenti di lavoro di ultima generazione, per aumentare<br />
l’efficienza del servizio attraverso controlli sempre più<br />
mirati e accurati in tempi più brevi” prosegue Monga.<br />
E di innovazione si parla anche quando si considera la<br />
Corporate Social Responsibility, nel cui ambito Deloitte<br />
sta implementando programmi particolari, sia presso i<br />
collaboratori, sia verso l’esterno, destinati a contribuire<br />
in maniera attiva alla conservazione dell’ambiente e a<br />
fornire un supporto in ambito sociale.<br />
Professionalità delle risorse, servizi specialistici di qualità,<br />
innovazione: questi gli elementi della chimica che<br />
avvicina Deloitte Lugano verso le numerose realtà industriali<br />
e finanziarie di successo che popolano il panorama<br />
economico ticinese.<br />
Ed è una solida assistenza quella che Prosperi, Monga<br />
e i loro collaboratori propongono alle società ticinesi,<br />
figlie di imprenditori da sempre abituati a risultati<br />
concreti, che necessitano di un supporto aderente ai<br />
bisogni di business per raggiungere risultati che durino<br />
nel tempo.<br />
Consulenza nell’implementazione<br />
di standard locali e internazionali<br />
(Codice delle Obbligazioni,<br />
Swiss-GAAP RPC, IFRS,<br />
US-GAAP), servizi relativi a<br />
M&A, due diligence, business<br />
plan, esecuzione di valutazioni,<br />
perizie, attività di forensic,<br />
valutazione del sistema di controllo<br />
interno, Sarbanes-Oxley<br />
Compliance.<br />
ERS Enterprise Risk<br />
Services<br />
Per rispondere alle aspettative<br />
delle imprese che oggigiorno si<br />
trovano sempre più a dover gestire<br />
da una parte l’incertezza<br />
generata dai rischi, dall’altra la<br />
compliance alle nuove esigenze<br />
legali, l’Enterprise Risk Services<br />
offre un ampio ventaglio di<br />
servizi indirizzati all’individuazione<br />
e valutazione dei rischi<br />
legati al business e all’implementazione<br />
di adeguati sistemi<br />
per la loro mitigazione e controllo.<br />
I servizi si focalizzano in<br />
modo particolare su Internal<br />
Audit Services, Corporate & IT<br />
Governance, Sarbanes-Oxley<br />
Compliance, Operational Risk<br />
Management, Information Security<br />
Management, Business<br />
Continuity Planning, Computer<br />
Forensic, Corporate Responsibility,<br />
Business Intelligence.<br />
“La scelta in <strong>Ti</strong>cino di due Partner, nelle persone di Monga,<br />
dedicato interamente alle industrie ticinesi, e di me<br />
stesso, concentrato prevalentemente sull’area finanziaria,<br />
è la risposta concreta di Deloitte a questo tema” conclude<br />
Prosperi.<br />
Deloitte SA<br />
Via Ferruccio Pelli 1<br />
CP 5520<br />
6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 913 74 00<br />
office.lugano@deloitte.ch<br />
www.deloitte.ch<br />
45
Vita dei Soci<br />
di Patrizia Bacchetta, Responsabile Comunicazione Mikron SA Agno<br />
Markus Schnyder, COO Mikron<br />
Machining Technology<br />
Con lo slogan “Passion for precision<br />
since 1908” il Gruppo Mikron festeggia<br />
quest’anno il Centenario. L’avventura<br />
imprenditoriale di Mikron inizia il 20<br />
aprile 1908 grazie all’intraprendenza<br />
dell'orologiaio Karl Lüthy, che fonda la<br />
Maschinenfabrik Mikron AG a Bienne.<br />
Lo spirito pioneristico del suo fondatore<br />
porta rapidamente l’azienda a farsi un<br />
nome nella costruzione di macchine per<br />
la lavorazione di pezzi per orologi. Nel<br />
puro spirito della tradizione orologiera<br />
svizzera, i macchinari Mikron si contraddistinguono<br />
per la loro precisione<br />
ed affidabilità. Erano gli anni in cui gli<br />
ateliers e le fabbriche di orologi presenti<br />
nella regione del Giura cominciano a<br />
convertirsi alle macchine. Una volta,<br />
infatti, l’orologio era un prodotto creato<br />
a mano, ma già nella seconda metà del<br />
XIX secolo il suo processo di produzione<br />
cominciava a industrializzarsi. Le<br />
“ébauche machines” offerte da Mikron<br />
diedero ben presto importanti impulsi<br />
all’orologeria svizzera. Intorno agli anni<br />
‘20 Mikron sorprese il mercato presentando<br />
la prima macchina transfer per<br />
la fabbricazione di componenti per orologi.<br />
Grazie a tale sviluppo, diverse fasi<br />
di lavorazione furono per la prima volta<br />
raggruppate in un unico sistema. Oggi<br />
il principio transfer è il cuore di tutti<br />
i sistemi di lavorazione della moderna<br />
Mikron.<br />
46 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
mikroN: tecNoloGia Di puNta<br />
L'entrata dello stabile Albe, Agno 1971<br />
100 anni di storia Mikron<br />
Negli anni ‘50 vengono gettate le basi<br />
dell’espansione di Mikron al Sud delle<br />
Alpi.<br />
Il fortuito incontro tra Sauro Albertini<br />
e Guido Bertoglio porta alla nascita<br />
dall’azienda ALBE a Viganello. Lo spirito<br />
commerciale di Albertini unito alle<br />
spiccate doti ingegneristiche di Bertoglio<br />
confluiscono nella creazione della prima<br />
macchina di serie per la produzione di<br />
puntine per penne a sfera, la ABL (Albertini<br />
Bertoglio Lugano). Una rivoluzionaria<br />
macchina concepita per l’assemblaggio<br />
dei refills, incluso posa-biglia.<br />
La commercializzazione della ABL avviene<br />
un po’ rocambolescamente, sfruttando<br />
con astuzia le bellezze del Golfo<br />
di Lugano: mentre Guido Bertoglio<br />
apportava all’ultimo minuto i necessari<br />
ritocchi e perfezionamenti alla macchina,<br />
Sauro Albertini sulla vetta del Monte<br />
Bré intratteneva abilmente i clienti,<br />
facendogli ammirare il panorama, per<br />
guadagnare tempo... L’affare andò in<br />
porto e le sei macchine in fabbricazione<br />
furono vendute in breve tempo. Erano<br />
nate le prime macchine con tavolo<br />
a disco d’indexaggio a funzionamento<br />
pneumatico. Per la bordatura della<br />
puntina fu inventato il “Drilling”, concetto<br />
veramente geniale, che fu subito<br />
brevettato e che poi divenne l’emblema<br />
della stessa ALBE. Ancora oggi, dopo<br />
cinquant’anni, è in assoluto la migliore
L'inizio della produzione di precisione industriale in Svizzera<br />
unità per la bordatura delle puntine in ottone.<br />
Gli anni sessanta sono dedicati dell’espansione e portano<br />
la piccola società di Viganello a consolidare la sua<br />
immagine nel mondo intero, quale azienda leader nella<br />
produzione di sistemi per lavorazione delle puntine per<br />
penne a sfera.<br />
Nel 1965 ALBE si trasferisce nel nuovo stabile a Serocca<br />
d’Agno, dove è tuttora insediato il quartier generale della<br />
Divisione Machining Technology, Mikron SA Agno.<br />
Una svolta importante della storia di Mikron in <strong>Ti</strong>cino è legata<br />
alla vendita di Albe al gruppo industriale americano<br />
Chromaloy nel 1971. Sotto la direzione degli americani<br />
l’azienda perde un po’ del suo smalto e della grinta fino<br />
ad arrivare all’estate del 1986 quando ALBE viene rilevata<br />
dal Gruppo Mikron. Grazie alle solide basi finanziarie<br />
garantite da Mikron ed ha un mercato in ripresa l’azienda<br />
malcantonese, Mikron SA Agno, sviluppa due innovati-<br />
ve macchine transfer, il Multistar (1990) ancora oggi la<br />
macchina transfer meccanica più produttiva al mondo<br />
con oltre 520 pezzi al minuto, e il Multistep (1993), un<br />
transfer lineare molto flessibile grazie al suo concetto<br />
modulabile.<br />
Alla fine degli anni novanta il Gruppo Mikron introduce<br />
la sua nuova immagine, modifica il proprio nome in Mikron<br />
Technology Group e si dota di una nuova struttura<br />
aziendale con due divisioni: Machining Technology (Nidau/Agno)<br />
e Assembly Technology (Boudry).<br />
Nel 1998 avviene un altro passo importante nel consolidamento<br />
di Mikron in <strong>Ti</strong>cino: il reparto degli utensili viene<br />
reso indipendente e nasce Mikron Tool SA Agno. L’azienda<br />
che, da un organico iniziale di pochi collaboratori,<br />
passa in breve tempo a superare il centinaio di persone,<br />
si conferma una bella e dinamica realtà nel settore degli<br />
utensili da taglio.<br />
Evoluzione dei sistemi transfer sviluppati da Mikron. 1959: ABL-5, macchina per iniezione inchiostro e montaggio biglie. 1974: D-12, macchina<br />
con tavolo a disco d'indexaggio. 2005: Mikron NRG-50, la nuova generazione di sistemi transfer<br />
47
Vita dei Soci<br />
di Patrizia Bacchetta, Responsabile Comunicazione Mikron SA Agno<br />
Sauro Albertini (a destra) e Guido Bertoglio, co-fondatori Albe SA<br />
Il nuovo millennio si apre per Mikron in maniera turbolenta:<br />
l’economia mondiale comincia a mostrare i primi<br />
segnali di flessione e il settore industriale è in caduta<br />
libera. Il Gruppo Mikron si vede costretto a vendere il suo<br />
comparto più redditizio, quello delle fresatrici e dei centri<br />
di lavoro, alla svizzera Agie Charmilles.<br />
La situazione si deteriora sempre di più fino a quando nel<br />
giugno 2003 diversi investitori svizzeri, principalmente<br />
industriali, decidono di rilevare il Gruppo Mikron. Grazie<br />
alla nuova iniezione di liquidi ed a un management<br />
con comprovata esperienza, Mikron risale rapidamente<br />
la china e nel 2005 Mikron SA Agno presenta una nuova<br />
generazione di transfer, Mikron NRG-50. Un sistema<br />
di lavorazione dal design ergonomico e futuristico, che<br />
racchiudere in sé il meglio della tecnologia che offre attualmente<br />
mercato.<br />
Oggigiorno un migliaio di clienti attivi principalmente in<br />
Europa e nel continente asiatico utilizzano oltre 7'000<br />
sistemi transfer Mikron per produrre 200 milioni di pezzi<br />
di precisione al giorno.<br />
Grazie alla tecnologia Mikron possiamo scrivere con una<br />
penna a sfera senza macchiare, guidare un’auto a motore<br />
Diesel limitando le emissioni nocive ed accendere la luce<br />
premendo un semplice interruttore. Tutti questi gesti<br />
Caricamento dal nastro di alimentazione<br />
48 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Foratura eccentrica<br />
iN puNta Di peNNa: curiosità<br />
Dal moNDo Della scrittura<br />
• Nel 1938 i fratelli ungheresi László e Georg Biró produssero<br />
la prima penna con mina e sfera rotante<br />
• La produzione di serie delle penne a biro avviene nel 1944.<br />
Le prime penna a sfera, ancora molto difettose ed imprecise,<br />
costavano ben 8,50 dollari (pari a una settimana di lavoro)<br />
• Le prime puntine avevano bisogno di 5 minuti per essere<br />
prodotte, mentre oggi bastano meno di 6 secondi.<br />
20 diverse lavorazioni conferiscono<br />
a un semplice filo la forma definitiva<br />
della punta<br />
• La sfera di una puntina può essere<br />
prodotta in 3 materiali: Acciaio<br />
Inox, Metallo duro e Ceramica. La<br />
più piccola misura solo 0,18 mm<br />
e pesa 0,0000457 grammi (per<br />
l’Asia) e quella più grande 1,6 mm<br />
(per l’America)<br />
• Gli europei scrivono in media con una<br />
sfera di diametro tra 0,8-1 mm<br />
• Una normale penna a sfera contiene abbastanza inchiostro<br />
da poter tracciare una linea continua lunga 3,2 km. Quelle<br />
più costose arrivano fino a 10 km!<br />
• Ogni anno nel mondo vengono prodotte circa 44 miliardi di<br />
penne a sfera (44’000’000’000), che significa 6 penne a<br />
persona e abbastanza inchiostro per poter tracciare una linea<br />
lunga 6 volte la distanza tra la terra e Plutone<br />
• Esistono tre tipi d’inchiostro: ad acqua, a base di olio o in<br />
gel. Contrariamente a quanto si possa credere l’inchiostro<br />
meno tossico per l’uomo è quello a base d’olio, mentre il più<br />
aggressivo è quello a base d’acqua<br />
quotidiani hanno qualcosa in comune: ognuno di questi<br />
tre prodotti ha al suo interno uno o più parti realizzati con<br />
i sistemi di lavorazione Mikron.<br />
Una storia centenaria, fatta di sviluppi pioneristici e fasi<br />
di crescita lungimiranti, che ha portato Mikron ha profilarsi<br />
quale gruppo tecnologico multinazionale. La sua<br />
passione per la precisione permette a Mikron di incarnare<br />
perfettamente lo “swiss made”, con prodotti e servizi<br />
che ben riassumono i concetti di qualità, precisione ed<br />
affidabilità tipici dell’industria della meccanica rossocrociata.<br />
Questo spirito vincente, unito ad un aggiornamento<br />
tecnologico costante e ad una mirata diversificazione del<br />
portafoglio prodotti, permette a Mikron di guardare con<br />
fiducia al futuro.<br />
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Vita dei Soci<br />
Comunicato stampa<br />
50 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
ssic ti: traGuarDi raGGiuNti<br />
e Nuovi obiettivi<br />
Autunno intenso per l’attività della SSIC TI: il 24 settembre<br />
è stato presentato il nuovo libro per il 90° di fondazione e<br />
il 1° ottobre sono stati festeggiati presso il Centro di Formazione<br />
Professionale a Gordola i neo diplomati muratori che hanno<br />
superato gli esami federali nella sessione <strong>2008</strong>,<br />
consegnando ai migliori allievi il "Premio Renato Antonini"<br />
“Cantieri oggi e domani”: dedicato a chi ha fatto la<br />
storia della SSIC TI e a chi la continuerà<br />
Il 24 settembre scorso si è svolta al Teatro Sociale di Bellinzona<br />
la presentazione ufficiale del nuovo libro intitolato<br />
“Cantieri oggi e domani”, realizzato per sottolineare i 90<br />
anni di esistenza della SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino. La presentazione<br />
della pubblicazione – curata dal giornalista ticinese<br />
Mauro Maestrini e frutto di un lavoro a più mani – è stata<br />
affidata al Prof. Mauro Baranzini, decano e professore di<br />
Economia politica all’Università della Svizzera italiana.<br />
All’incontro, durante il quale è intervenuto anche il Presidente<br />
del Consiglio di Stato On. Marco Borradori, hanno<br />
partecipato numerose personalità vicine al settore della<br />
costruzione, che si sono unite agli associati della SSIC<br />
TI per questo particolare momento di festa. Con il nuovo<br />
libro si è cercato di tramandare un pezzo di storia del<br />
<strong>Ti</strong>cino, minuta e semplice, senza pretese, ma pur sempre<br />
storia fatta di persone, di luoghi e di progetti. Attraverso<br />
questa iniziativa editoriale pubblicata da Fontana Edizioni,<br />
si è insomma voluto lasciare un segno tangibile per<br />
non dimenticare troppo in fretta chi ha contribuito a far<br />
crescere il nostro Cantone.<br />
L’invito ai lettori è dunque<br />
rivolto al ricordo, voluto<br />
per riaffermare la riconoscenza<br />
e per consolidare<br />
un passato di persone ed<br />
eventi che hanno segnato<br />
l’attività nel settore ticinese<br />
della costruzione.<br />
L’auspicio finale è inoltre<br />
quello di offrire a chi<br />
seguirà il miglior viatico<br />
per un futuro societario<br />
ricco di idee e di uomini<br />
per nuovi, importanti traguardi.<br />
Cantieri 1918-<strong>2008</strong>:<br />
oggi<br />
90 anni della Società svizzera<br />
impresari costruttori Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
e domani
I relatori intervenuti alla presentazione ufficiale del libro “Cantieri oggi e domani” pubblicato per i 90 anni della SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino. Da sin.:<br />
Mauro Baranzini (Decano e professore di economia politica all’USI), Edo Bobbià (Direttore SSIC TI), Mauro Maestrini (autore del libro) e Cleto<br />
Muttoni (Presidente SSIC TI)<br />
Il “Premio Renato Antonini” ai migliori apprendisti<br />
diplomati nel <strong>2008</strong><br />
Mercoledì 1.10.08, nel tardo pomeriggio, presso il Centro<br />
di Formazione professionale a Gordola, si è svolta la<br />
tradizionale cerimonia di premiazione dei migliori apprendisti<br />
muratori diplomatisi nella sessione d’esame di fine<br />
tirocinio dello scorso mese di giugno. Sessione che ha<br />
permesso a 52 giovani apprendisti di ottenere l’Attestato<br />
Federale di Capacità di muratore qualificato. Alla cerimonia,<br />
giunta ormai alla 17 a edizione, ha presenziato l’Ing.<br />
Paolo Colombo, Direttore della Divisione Formazione Professionale<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino. Una cerimonia di festa<br />
durante la quale i diversi ospiti intervenuti hanno ribadito<br />
l’importanza ed il valore profondo, non solo della formazione<br />
dei giovani muratori, ma anche di una professione<br />
e di un intero settore economico ricco di opportunità ed<br />
in grado di valorizzare quegli aspetti nobilitanti e di gratificazione<br />
personale, espressi dalla sua natura concreta e<br />
valorizzante di competenze manuali ad ampio raggio.<br />
La premiazione, come ormai consuetudine, è stata estesa<br />
anche ai diplomati praticanti muratori che hanno seguito<br />
la formazione SSIC. Proposta formativa che permette a<br />
lavoratori con esperienza pratica riconosciuta, operanti<br />
nei nostri cantieri, di ottenere l’Attestato di Capacità Federale<br />
di muratore qualificato.<br />
L’importante traguardo raggiunto dai neo diplomati apprendisti<br />
e praticanti muratori è stato sottolineato da diversi<br />
interventi che hanno caratterizzato la cerimonia di<br />
premiazione. Nell’ordine, dopo un breve saluto da parte<br />
del Direttore del Centro Arch. Paolo Ortelli, si sono succeduti<br />
i seguenti oratori: Ing. Cleto Muttoni, Presidente<br />
della Società svizzera impresari costruttori Sezione <strong>Ti</strong>-<br />
I 4 apprendisti premiati con la patrocinatrice Lorenza Santaniello<br />
Antonini e i relatori intervenuti durante la cerimonia di premiazione<br />
cino; Lorenza Santaniello Antonini, Patrocinatrice del<br />
“Premio Renato Antonini”; Ing. Paolo Colombo, Direttore<br />
della Divisione della Formazione Professionale del Cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino; ed Edo Bobbià, Direttore della SSIC TI. La<br />
signora Santaniello Antonini, ha poi consegnato i premi<br />
per i migliori risultati di fine tirocinio.<br />
I premiati di quest’anno sono stati: Marzio Cappelletti (1°<br />
rango), Marco Sciaranetti (2° rango), Jordan Kouto Niggli<br />
e Fabrizio Zanni (3° rango a pari merito).<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
SSIC TI<br />
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51
Vita dei Soci<br />
di Lisa Pantini<br />
52 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
iface: proGettazioNe eD<br />
automazioNe iNDustriale,<br />
Dalla a alla z<br />
L’azienda ubicata a Morbio Inferiore conta già<br />
numerosi progetti a livello internazionale<br />
Iface – servizi per l'automazione industriale di Francesco<br />
Piraneo G. è una piccola realtà aziendale basata in <strong>Ti</strong>cino,<br />
ma con un raggio d'attività che va ben oltre i confini svizzeri<br />
e insubrici. L'azienda infatti opera con successo a livello<br />
internazionale, potendo contare nel suo portafoglio clienti,<br />
numerose case industriali di prodotti di largo consumo e<br />
non, con applicazioni realizzate con ottimi risultati.<br />
L'«automazione» così come la conosciamo oggi, è nata<br />
Il ciclo di vita delle applicazioni e come interviene IFACE<br />
negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale per<br />
designare alcuni procedimenti meccanizzati e svolti in<br />
ripetizioni automatiche. Da allora si è diffusa in vari settori,<br />
con il significato di impiego di macchine quali gestori<br />
intelligenti dotati di facoltà decisionali per scegliere<br />
l'azione più appropriata da compiere per conseguire gli<br />
obiettivi stabiliti, in cui l'intervento manuale dell'uomo è<br />
ridotto al minimo.<br />
Nata nel 2004 in Italia, Iface ha maturato la scelta di<br />
spostarsi in <strong>Ti</strong>cino nel corso degli anni, decisione concretizzatasi<br />
nel settembre dello scorso anno.<br />
Al “core service” di progettazione e collaudo del software,<br />
nel corso del tempo sono stati affiancati i servizi<br />
di realizzazione della documentazione di progetto e di<br />
revisione di applicazioni esistenti, con l'obiettivo di poter<br />
coprire tutto il ciclo di vita dell'applicazione, dal suo concepimento<br />
fino alla sua dismissione.<br />
Le competenze più significative sono state acquisite sviluppando<br />
applicazioni per l'industria farmaceutica, per<br />
sistemi di immagazinaggio – trasporto e nel trattamento<br />
superficiale. Tutto il progetto viene realizzato con un attento<br />
controllo della qualità del sistema e dopo i test in<br />
laboratorio, la fase di collaudo e start up presso il cliente<br />
finale chiude la fase di sviluppo iniziale dell'applicazione.<br />
La ditta naviga già sul mercato nazionale e internazionale,<br />
con prodotti di riconosciuta qualità: sistemi di automazio-
Località Azienda Attivita dell'azienda Servizio fornito<br />
Canada L'Oreal - Montreal Prodotti per la cosmesi Software e startup per macchine confezionatrici<br />
Vetoquinol Prolab Farmaceutica veterinaria Documentazione dell'interfaccia uomo-macchina<br />
e documentazione di validazione<br />
Francia Biotherm Prodotti per la cosmesi Software, startup e training operatori per macchine<br />
confezionatrici<br />
Italia Aeroporto di Napoli Trasporto passeggeri Interfacciamento del sistema di trasporto bagagli<br />
con le macchine per il controllo radiogeno<br />
Artsana Cosmetico / farmaceutico Sistema di trasporto pesante per il magazzino automatico<br />
Paesi Baschi<br />
– Spagna<br />
IMA – BFB Costruttore di macchine confezionatrici<br />
fine-linea<br />
MAR Srl Costruttore di macchine per il<br />
riempimento di liquidi<br />
Marchesini Group Costruttore di macchine per il<br />
packaging<br />
Romaco Group Costruttore di macchine per il<br />
packaging<br />
Fagor – Vittorio Luzuriaga Sistemi frenanti per<br />
autovetture<br />
Cartopalletizzatore automatico con robot antropomorfo<br />
Macchina riempitrice per liquidi in vials e<br />
siringhe<br />
Software e documentazione di validazione per una<br />
linea per il confezionamento di inalatori spray<br />
Macchine per il riempimento di prodotti in crema<br />
Macchine per il riempimento di prodotti<br />
in crema<br />
Assistenza tecnica sul parco macchine installato;<br />
Documentazione di utilizzo e di validazione<br />
Software e startup di una macchina per il trattamento<br />
superficiale dei prodotti<br />
Svizzera Mary Kay Cosmetica Assistenza tecnica su tre linee di confezionamento<br />
Regno Unito CIBA Polimeri Software e startup per la linea di confezionamento<br />
della colla bi-componente “Araldite”<br />
IPSEN Farmaceutica Software, startup e documentazione di validazione<br />
per macchina riempitrice di vials e siringhe<br />
Stati Uniti<br />
d'America<br />
ne, trasportatori, macchine speciali, magazzini automatici,<br />
linee di montaggio, sistemi di movimentazione… sono<br />
solo alcuni degli ambiti specializzati di Iface, con sistemi<br />
realizzati in Canada, Francia, Italia, ma anche Iran, Russia,<br />
USA e Regno Unito, per citarne alcuni.<br />
Un approccio modulare all'applicazione consente il riutilizzo<br />
degli stessi moduli, consentendo un significativo<br />
risparmio di risorse senza sacrificare la personalizzazione<br />
e la flessibilità del prodotto finale. Per Iface è fondamentale<br />
l'assistenza continua al cliente e la proposta di un<br />
prodotto che sia strutturato al meglio, adattandosi ai casi<br />
specifici e che gestisca in modo ottimo il processo è di<br />
fondamentale importanza.<br />
Per maggiori informazioni:<br />
Iface di Francesco Piraneo G.<br />
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per una macchina per prove di laboratorio<br />
L'Oreal – Franklin Cosmetica Startup e training operatori di un cartopalletizzatore<br />
53
Vita dei Soci<br />
54 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
respoNsabile Hr postDiploma sss<br />
coN ricoNoscimeNto feDerale<br />
Per la prima volta in <strong>Ti</strong>cino<br />
La crisi finanziaria attuale, i mercati<br />
globali e gli accordi bilaterali sono le<br />
nuove sfide che caratterizzano la nostra<br />
vita economica. Le aziende sono<br />
esposte ad una forte ed intensiva concorrenza<br />
nazionale ed internazionale.<br />
I responsabili delle risorse umane sono<br />
chiamati a coordinare le strategie<br />
Angela Domenici aziendali e le condizioni generali delle<br />
imprese da un lato ed i collaboratori<br />
dall’altro. Questa realtà aziendale necessita<br />
quindi di soluzioni e di nuovi<br />
concetti adatti a questo contesto economico.<br />
Il responsabile HR postdiploma SSS<br />
con riconoscimento federale è un<br />
esperto specializzato nelle risorse<br />
umane, ma non solo. Egli rappresen-<br />
Stefano Giacone<br />
ta un importante partner competente<br />
della direzione ed un considerevole partner per i collaboratori,<br />
esperto nella gestione di progetti, nel promuovere<br />
ed accompagnare processi di trasformazione e nelle relazioni<br />
internazionali e interculturali.<br />
HR Outsourcing Services di Angela Domenici, coadiuvata<br />
dal dr. Stefano Giacone, entrambi economisti aziendali<br />
ed esperti federali nella gestione delle risorse umane,<br />
patrocinati da HR <strong>Ti</strong>cino e SIC, offriranno a partire da<br />
gennaio 2009 il nuovo corso di Responsabile HR postdiploma<br />
SSS con riconoscimento federale quale prima<br />
assoluta in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Cos’è la Scuola superiore specializzata (SSS)? (www.<br />
ssea.ch e www.hfw.ch)<br />
Nel mondo del lavoro le scuole spezializzate superiori<br />
(SSS) svolgono un ruolo molto importante nella formazione<br />
di specialisti e di dirigenti, capaci di assumere funzioni<br />
di responsabilità e di risolvere compiti difficili nel campo<br />
della gestione aziendale.<br />
Il nuovo percorso formativo di Responsabile HR postdiploma<br />
SSS, che si caratterizza soprattutto per il suo orientamento<br />
pratico, prevede una durata complessiva di circa<br />
18 mesi e si conclude con la tesi di diploma (3 mesi). Le<br />
finalità principali del corso sono le seguenti:<br />
• Accrescere le competenze professionali, manageriali ed<br />
interculturali<br />
• Promuovere processi di trasformazione<br />
• Coaching e comunicazione d’impresa<br />
Le materie del corso – circa 360 ore/unità formative- si<br />
posso distinguere in tre campi diversi:<br />
• formazione in gestione aziendale<br />
• formazione in gestione del personale<br />
• formazione in organizational development<br />
Disposizioni d’esame:<br />
• Crediti di studio<br />
• Esame orale di diploma<br />
• Tesi di diploma<br />
Tutti i moduli/le materie si concludono con un credito di<br />
studio, senza esame finale.<br />
Formazione successiva: i diplomati responsabili HR postdiploma<br />
SSS in possesso dei relativi requisiti di pratica<br />
professionale possono accedere ai MAS (Master of Advance<br />
Study), alle scuole universitarie professionali e alle<br />
università.<br />
Durante tutto il percorso il corsista sarà confrontato con<br />
i temi più importanti sul futuro delle risorse umane e<br />
della gestione aziendale e sarà in grado di anticipare e<br />
promuovere nuovi progetti all’interno della propria realtà<br />
lavorativa.<br />
Il corso è aperto a tutti coloro che hanno conseguito i<br />
seguenti titoli di studio:<br />
• attestato/diploma professionale federale<br />
• titoli di studio universitari e SUP<br />
• + 2 anni di esperienza professionale qualificata<br />
In assenza dei requisiti formali richiesti, la Direzione si<br />
riserva la facoltà di esaminare l’ammissione al corso “sur<br />
dossier”.<br />
La documentazione completa del corso può essere visionata<br />
e scaricata dal sito www.hros.ch.<br />
HR Outsourcing Services è a disposizione per ogni ulteriore<br />
informazione:<br />
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Vita dei Soci<br />
di Gianluca Ambrogini<br />
56 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
pkf certifica sa:<br />
l’attività Di iNterNal auDitiNG<br />
(revisioNe iNterNa)<br />
Da una funzione di ispettorato amministrativo a strumento di<br />
valutazione e miglioramento dei processi di controllo e gestione<br />
dei rischi<br />
L’Institute of Internal Auditors (IIA), l’associazione professionale<br />
più autorevole e riconosciuta a livello internazionale<br />
nel campo dell’internal auditing (revisione interna),<br />
definisce l’attività di internal auditing come un'attività<br />
indipendente ed obiettiva di assurance e consulenza, finalizzata<br />
al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza<br />
dell'organizzazione.<br />
La funzione di internal auditing assiste l'organizzazione<br />
nel perseguimento dei propri obiettivi tramite un approccio<br />
professionale, che genera valore aggiunto in quanto<br />
finalizzato a valutare e migliorare i processi di gestione<br />
dei rischi, di controllo e di governance.<br />
Oggi dunque, rispetto alla vecchia connotazione di mera<br />
funzione di ispettorato amministrativo, la funzione dell’internal<br />
auditing ha come primo obiettivo quello di fornire<br />
valore aggiunto in realtà spesso complesse, operando in<br />
un ambito difficile da decifrare come quello della gestione<br />
dei rischi aziendali e del controllo interno, che caratterizzano<br />
l’universo dei processi di un’organizzazione.<br />
PKF Certifica SA, società che opera nel settore della revisione<br />
contabile e della consulenza aziendale, affiliata al<br />
network internazionale PKF, è specializzata nell’offerta di<br />
servizi di internal auditing in outsourcing sia nel campo<br />
finanziario, con particolare riferimento alle tipologie di società<br />
per cui tale funzione è richiesta dalla legge (istituti<br />
bancari, commercianti di valori mobiliari, fondi di investimento,<br />
istituti previdenziali-assicurativi) sia nell’ambito<br />
industriale dove la possibilità di disporre di una struttura<br />
di revisione interna rappresenta sempre di più un valore<br />
aggiunto.<br />
L’offerta di servizi di internal auditing in outsourcing segue<br />
le attuali tendenze del mercato per cui vi è sempre<br />
più una crescente difficoltà per le aziende o gli istituti<br />
finanziari a costruire strutture di internal auditing efficaci,<br />
reclutando persone con i giusti requisiti e gli strumenti<br />
idonei. Inoltre l’azione di una struttura interna può a<br />
volte risultare problematica poiché permangono ancora<br />
i retaggi di una visione distorta che associava alla figura<br />
dell’auditor quella di un “poliziotto” interno anziché<br />
di un consulente. La possibilità pertanto di rivolgersi a<br />
consulenti esterni per ricoprire la funzione di internal auditing<br />
consente alla società, oltre a disporre di soggetti<br />
specializzati e sempre aggiornati, di raggiungere livelli di<br />
assurance adeguati attraverso una significativa riduzione<br />
dei costi fissi.<br />
I servizi che PKF Certifica SA offre nell’ambito dell’internal<br />
audting offerto in outsourcing totale o parziale<br />
(on-demand) alle aziende che lo richiedono, vengono di<br />
seguito elencati sinteticamente:<br />
• adeguata mappatura dei rischi aziendali, attraverso un<br />
approccio integrato a metodologie di CRSA (Control Self<br />
Risk Assessment);<br />
• predisposizione del piano di audit annuale ed esecuzione<br />
dello stesso effettuata con la dovuta competenza<br />
professionale;<br />
• reporting periodico sull’esito delle verifiche svolte indirizzato<br />
all’attenzione dei vertici (Consiglio di Amministrazione,<br />
Comitato di Audit) per l’attuazione dei necessari<br />
correttivi;<br />
• azione di follow-up sugli interventi correttivi che non<br />
si limita in maniera superficiale alle raccomandazioni<br />
di audit, ma che includa un esame approfondito dei<br />
correttivi implementati dalla società;<br />
• valutazione annuale dello stato del controllo interno<br />
aziendale nel suo complesso.<br />
Lo svolgimento di un’attività di internal auditing qualificata,<br />
quando efficacemente coordinata con l’Ufficio di<br />
revisione esterno, consente inoltre un’azione più mirata<br />
anche nell’ambito delle verifiche contabili e della verifica<br />
dell’esistenza di un Sistema di Controllo Interno<br />
(SCI).<br />
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Vita dei Soci<br />
Comunicato Stampa<br />
Sibilla Altepost<br />
58 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
terza eDizioNe Del proGetto<br />
“artista ticiNese”<br />
Con l’esposizione di Sibilla Altepost prosegue il progetto BNP<br />
Paribas volto a sostenere artiste ticinesi<br />
Continua il progetto “Artista ticinese” promosso dalla BNP<br />
Paribas con l’obiettivo di sostenere le artiste selezionate<br />
annualmente favorendone l’incontro con il pubblico.<br />
Come nelle due precedenti edizioni (che hanno premiato<br />
Katia Bassanini nel 2006 e Gaby Fluck nel 2007) BNP<br />
Paribas propone una selezione delle opere dell’artista<br />
prescelta in una mostra allestita nella succursale luganese<br />
della banca.<br />
Obiettivo è offrire all’artista un’occasione di visibilità sostenendola<br />
nel contempo in ulteriori iniziative di avvicinamento<br />
al pubblico. L’artista selezionata per la terza edizione<br />
di questa importante iniziativa è Sibilla Altepost.<br />
La Altepost presenterà due volti della propria creatività<br />
esponendo sia una serie di disegni sul corpo, dal tratto<br />
sicuro e lineare, sia delle sculture in legno del quale<br />
possiede una profonda conoscenza: dal cedro utilizzato<br />
per le sue stele; al rovere, al noce o al castagno per le<br />
sculture più piccole.<br />
L’artista: Sibilla Altepost<br />
Sibilla Altepost nasce a Lugano nel 1970. Dopo le scuole<br />
dell’obbligo frequenta la sezione arti decorative al Centro<br />
Scolastico per le Industrie Artistiche (CSIA) a Lugano.<br />
Continua la sua formazione a Parigi all’Ecole Nationale<br />
Supérieure des Beaux-Arts, dove nel 1993 consegue<br />
il Diplôme Supérieur d’Art Plastique. Sibilla Altepost è<br />
un’artista poliedrica che nelle sue opere da spazio a diversi<br />
elementi utilizzando nel contempo mezzi e materiali<br />
differenti, il disegno, la scultura, l’installazione, il segno,<br />
l’immagine, il suono, l’oggetto, l’esperienza. Le sue stele<br />
si presentano come figure umane astratte. I suoi dittici<br />
e trittici, chiamati sinergie, sono composti di tele dalla<br />
pittura monocroma e da un elemento in legno. Le sue<br />
creazioni astratte su carta di grande formato sono eseguite<br />
con pennello e inchiostro di china, con un tratto<br />
unico e audace.<br />
BNP Paribas (Suisse) SA<br />
BNP Paribas (Suisse) SA (www.bnpparibas.ch) è da molti<br />
anni la prima banca straniera in Svizzera. L’istituto bancario<br />
vanta circa 1'760 collaboratori nelle 4 succursali di Ginevra,<br />
Zurigo, Basilea e Lugano. Nel 2007, il Gruppo ha realizzato<br />
in Svizzera la migliore performance della sua storia con un<br />
risultato netto consolidato pre-imposte di CHF 885 milioni.<br />
BNP Paribas (Suisse) SA offre un’ampia gamma di servizi a<br />
clienti istituzionali e privati. Le due attività principali sono<br />
la gestione patrimoniale di clienti privati e il finanziamento<br />
del commercio internazionale di materie prime.<br />
Un’opera dell’artista<br />
L’esposizione può essere visitata fino al 31 dicembre,<br />
presso la BNP Paribas (Suisse), in via Riva Caccia 1a a<br />
Lugano, previo appuntamento telefonico<br />
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Nata a Lugano grazie all’intraprendenza del suo direttore<br />
Thomas Amiconi, Amiconi Consulting è una ditta attiva<br />
da diversi anni a livello regionale, nazionale ed internazionale<br />
nel cosidetto segmento MICE (Meetings, Incentives,<br />
Congresses & Events). Negli anni, il Team ha saputo conquistarsi<br />
la fiducia di molti clienti e partner importanti<br />
e oggi, fra le altre cose, coordina alcuni dei Congressi<br />
medici più importanti a livello cantonale.<br />
Avvalendosi di una fitta rete di contatti locali e internazionali<br />
con fornitori e strutture, dai centri congressi e<br />
alberghi alle sedi particolari, la società luganese offre una<br />
consulenza strategica ed operativa su tutti quei concetti,<br />
passi organizzativi e soluzioni che stanno dietro le quinte<br />
di conferenze, congressi, seminari, simposi, incentivi,<br />
celebrazioni ed eventi in genere.<br />
Promuovendo i suoi servizi a una vasta clientela internazionale,<br />
Amiconi Consulting contribuisce anche attivamente<br />
alla promozione del <strong>Ti</strong>cino, delle sue infrastrutture<br />
e bellezze.<br />
Amiconi Consulting, è membro del <strong>Ti</strong>cino Convention<br />
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59
Vita dei Soci<br />
di Fabio Sacchi<br />
60 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
eDilespo <strong>2008</strong>:<br />
i lavori soNo iN corso<br />
Per un’edilizia che punta alla crescita<br />
Se le mostre sono lo specchio dell’economia, l’ingente numero<br />
di aziende che hanno partecipato a Edilespo 2006 e hanno<br />
riconfermato la propria adesione nel <strong>2008</strong>, dimostra che l’edilizia<br />
in questo periodo funziona.<br />
La conferma ci giunge in particolare dal settore edile che negli<br />
ultimi anni registra in <strong>Ti</strong>cino una cifra media d’affari di 2.5<br />
miliardi di franchi, dei quali 1.7 destinato all’edilizia e 0.8 al<br />
genio civile.<br />
Il 40% della cifra d’affari è commissionato dagli enti pubblici,<br />
la rimanenza dai privati; 0.9 miliardi sono investiti in ristrutturazioni,<br />
ben 1.6 in nuove costruzioni; basti pensare che in <strong>Ti</strong>cino<br />
ci sono circa 200’000 abitazioni, con un aumento annuo<br />
di circa 2’500 unità per far fronte alla forte crescita di residenti<br />
registrata negli ultimi anni.<br />
Non va comunque dimenticato che questo sviluppo è dovuto<br />
anche all’agevolazione fiscale e alla stabilità dei tassi d’interesse<br />
sui prestiti ipotecari, fatti che hanno determinato in gran<br />
parte i risultati positivi di questi ultimi anni.<br />
Edilespo, giunta alla sua dodicesima edizione, aprirà i battenti<br />
martedì 25 novembre, come consuetudine presso il Centro<br />
Esposizioni di Lugano, e potrà essere visitata fino a sabato 29<br />
novembre <strong>2008</strong>.<br />
Questa rassegna biennale dedicata all’edilizia è un traguardo<br />
importante e significativo, un patrimonio per l’intero Cantone;<br />
il suo valore nasce grazie alla presenza di istituzioni pubbliche<br />
e patrocinatori a livello cantonale, all’esperienza delle passate<br />
edizioni, agli uomini, ai materiali e alle tecnologie per l’edilizia<br />
moderna.<br />
Un nutrito calendario di conferenze si sofferma su temi come<br />
l’energia, le costruzioni eco-sostenibili e la sicurezza sul lavoro.<br />
Argomenti certamente attuali che ancora necessitano di informazione,<br />
formazione, confronti e approfondimenti: una lettura<br />
al programma delle conferenze potrà dimostrarlo!<br />
Edilespo ha saputo in questi anni evolversi e divenire appuntamento<br />
irrinunciabile che, oltre a semplice mostra, si pone come<br />
crocevia per il dibattito sullo sviluppo del comparto dell’edilizia<br />
e delle infrastrutture di collegamento.<br />
La contingente situazione di costante aumento dei costi<br />
dell’energia abbinata alla nostra totale dipendenza dall’approvvigionamento,<br />
ci pongono in una condizione di allarmante<br />
urgenza nella ricerca di soluzioni valide e durature e soprattutto<br />
ecologicamente sostenibili, considerati anche i mutamenti<br />
climatici.<br />
La manifestazione si rivolge soprattutto ad architetti, ingegneri,<br />
impresari costruttori, aziende d’installazione d’impianti, istituzioni<br />
pubbliche nonché ai privati che sotto un unico tetto hanno<br />
la possibilità di testare di prima mano i prodotti esposti.<br />
Tra le novità presenti a Edilespo, sistemi, tecniche costruttive<br />
e materiali per il risparmio energetico, impianti e soluzioni per<br />
l’utilizzo di energie rinnovabili e alternative, arredamento bagni<br />
e cucine.<br />
Numerose le aziende che potranno consigliarvi sui vari prodotti<br />
in mostra e suggerire soluzioni innovative da adottare per<br />
incentivare il risparmio di energia. A tal proposito, saranno in<br />
Fabio Sacchi, responsabile Marketing Edilespo e Plinio Verzeri, cofondatore<br />
e membro di comitato;<br />
mostra coperture, sistemi di isolamento termico, rivestimenti<br />
per soffitti e pareti, elementi per prefabbricati, rivestimenti in<br />
vetro termoisolante, tecniche e prodotti per la ristrutturazione<br />
di edifici, sistemi di riscaldamento, impianti di aerazione,<br />
condizionatori, pompe di calore, sistemi di misurazione e di<br />
regolazione...<br />
I LAVORI SONO IN CORSO quindi, vi aspettiamo numerosi a<br />
Edilespo <strong>2008</strong>!<br />
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la mostra cantonale dell’edilizia<br />
Apertura al pubblico<br />
da martedì a venerdì<br />
ore 16.00 - 23.00,<br />
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ore 14.00 - 23.00<br />
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le coNfereNze Di eDilespo <strong>2008</strong><br />
Martedì 25 novembre<br />
ore 17.00-18.00 Casa più efficiente <strong>2008</strong><br />
a cura di: Banca Migros - Lugano<br />
relatori: Stefano Clocchiatti (Responsabile Clientela Privata Banca Migros <strong>Ti</strong>cino),<br />
arch. Mario Briccola (Responsabile Ufficio del risparmio energetico Canton<br />
<strong>Ti</strong>cino),<br />
ing. Milton Generelli (Responsabile c/o la SUPSI dell’agenzia Minergie®<br />
<strong>Ti</strong>cino)<br />
ore 18.45-19.45 L’aspetto pubblico del nuovo centro culturale di Lugano<br />
a cura di: Credit Suisse - Lugano<br />
relatore: arch. Ivano Gianola (Progettista del nuovo Centro Culturale di Lugano)<br />
Mercoledì 26 novembre<br />
ore 16.15-18.00 Energia: le nuove sfide<br />
a cura di: <strong>Ti</strong>cinoEnergia - Canobbio<br />
relatori: Giovanni Bernasconi (Dipartimento del Territorio e Presidente <strong>Ti</strong>cinoEnergia),<br />
Raffaele Domeniconi (Infovel),<br />
Michela Ferrari-Testa (COOP <strong>Ti</strong>cino),<br />
Angelo Bernasconi (SUPSI/DACD),<br />
Nerio Cereghetti (SUPSI/DACD/ISAAC)<br />
ore 18.45-19.45 Quando ristrutturare fa rima con risparmiare: energia, ambiente e denaro<br />
a cura di: Banca Migros - Lugano<br />
relatori: Edi Pozzi (Resp. Banca Migros Regione <strong>Ti</strong>cino),<br />
arch. Mario Briccola (Responsabile Ufficio del risparmio energetico Cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino),<br />
Fausto Dal Magro (Esperto fiscale diplomato, Vicedirettore Lambertini,<br />
Ernst & Partners SA),<br />
Mario Tettamanti (Giornalista economico del Corriere del <strong>Ti</strong>cino)<br />
Giovedì 27 novembre<br />
ore 18.45-19.45 Dal riconoscimento delle esperienze alla certificazione delle competenze:<br />
ma sfida anche per il settore dell’edilizia in prospettiva futura<br />
a cura di: Divisione della formazione professionale, servizi della formazione continua<br />
- Gordola<br />
relatori: Walter Seghizzi (Esperto della formazione degli adulti c/o CFP SSIC),<br />
Paolo Ortelli (Responsabile Centro Professionale SSIC - Gordola)<br />
Venerdì 28 novembre<br />
ore 17.00-18.00 Puro risparmio energetico: la migliore finestra per il punto più debole dell’involucro<br />
dell’edificio<br />
a cura di: EgoKiefer SA - Vezia<br />
relatori: Alberto di Crescenzo (Responsabile EgoKiefer SA - Vezia),<br />
Milton Generelli (Responsabile c/o la SUPSI dell’agenzia<br />
Minergie® <strong>Ti</strong>cino)<br />
ore 18.45-19.45 Da 90 anni a favore della sicurezza sul lavoro<br />
a cura di: SUVA - SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
relatori: Fiorenzo Gioli (Direttore Suva Bellinzona),<br />
Cleto Muttoni (Presidente SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino),<br />
Diego Martini (Suva settore costruzioni, Responsabile per il Sopraceneri),<br />
Nicola Bagnovini (Responsabile sicurezza sul lavoro SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino)<br />
Tavola rotonda<br />
moderatore: Edo Bobbià (Direttore SSIC Sezione <strong>Ti</strong>cino),<br />
partecipano: Paolo Locatelli (Sindacalista OCST),<br />
Saverio Lurati (Sindacalista UNIA),<br />
Carmela Parisi (Presidente associazione ticinese imprenditori di ponteggi)<br />
Sabato 28 novembre<br />
ore 17.00-18.00 Energia del legno ed efficienza energetica<br />
a cura di: AELSI, SvizzeraEnergia, Swissolar e Federlegno <strong>Ti</strong>cino<br />
relatori: ing. Claudio Caccia (Segretario AELSI e Swissolar, Avegno),<br />
arch. Lorenzo Felder (Insegnante Accademia di Architettura Mendrisio),<br />
ing. Mauro Carobbio (Vicesindaco Coldrerio)<br />
ore 19.45-21.00 Anche in <strong>Ti</strong>cino si costruisce con il legno<br />
a cura di: ASFMS (L’uomo che fa), Ascolti (costruttori in legno), ASTM (segherie),<br />
Federlegno <strong>Ti</strong>cino<br />
relatori: Fulvio Giudici (Segretario animatore Federlegno <strong>Ti</strong>cino - Rivera),<br />
arch. Giorgio Ceresa - Dongio,<br />
Fabrizio Tammaro (Tecnica e consulenza clienti n’H Akustik + Design AG<br />
- Lungern),<br />
Stefano Dragonetti (Consulente illuminotecnica Zumtobel Illuminazione<br />
SA - Pregassona)<br />
61
publireportage<br />
di Fabio Sacchi editore rivista MetallGlass<br />
62 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Nasce metallGlass<br />
In collaborazione con l’Unione Svizzera del Metallo -<br />
Federazione <strong>Ti</strong>cino, nasce la nuova rivista in lingua italiana<br />
dedicata all’universo del metallo e del vetro<br />
La rivista desidera illustrare agli operatori del campo,<br />
servizi particolari, prodotti tecnologicamente innovativi o<br />
semplicemente novità nei vari campi d’interesse. Vuole<br />
anche essere uno strumento di riferimento unico e indispensabile<br />
per tutte le aziende che producono serramenti<br />
metallici, facciate continue, carpenteria per l’edilizia, per<br />
i commercianti e distributori del settore, per le aziende<br />
fornitrici e i progettisti dell’involucro che intendono imporsi<br />
sul mercato.<br />
Fino a ieri, non esisteva in <strong>Ti</strong>cino alcuna pubblicazione<br />
che trattasse specificamente l’argomento “vetro-metallo”.<br />
Oggi invece questo è possibile grazie alla fattiva sinergia<br />
creatasi fra la nostra redazione e l’attivo comitato<br />
USM Federazione <strong>Ti</strong>cino, senza tralasciare l’importante<br />
contributo redazionale di alcuni personaggi di spicco, già<br />
contraddistinti nella loro materia a livello cantonale, che<br />
approfittiamo per ringraziare.<br />
Sempre più progettisti e architetti scelgono di utilizzare<br />
nelle loro opere materiali come il ferro, l’acciaio e il vetro,<br />
una scelta dettata da buone ragioni: essi aprono nuove<br />
prospettive stimolando l’operatore a sperimentare forme<br />
e concezioni non convenzionali nell’edilizia; moderne<br />
costruzioni, trasparenti ed eleganti, sembrano sfidare le<br />
leggi della gravità in un susseguirsi di luci e riflessi.<br />
Il metallo e il vetro sono materiali versatili di grande<br />
espressività che mostrano tutte le proprie potenzialità, ad<br />
esempio, nelle moderne strutture con grandi luci; inoltre<br />
sono leggeri e sottili rispetto a molti materiali tradizionali<br />
quali il cemento o il mattone, fornendo naturalmente un<br />
vantaggio significativo, non da ultimo a livello ecologico:<br />
una costruzione in metallo/vetro è infatti riciclabile<br />
al 100%.<br />
In un quadro che richiede dalle aziende un continuo aggiornamento<br />
per poter competere e rimanere sul mercato,<br />
siamo convinti che MetallGlass, grazie alla sua moderna<br />
veste grafica ed a una straordinaria gamma di contenuti,<br />
accrescerà la leggibilità della pubblicazione.<br />
Le riviste possono essere richieste presso<br />
USM Federazione <strong>Ti</strong>cino<br />
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Copertina: Fabrizio Nicora/<strong>Ti</strong>pografia Veladini - Lugano<br />
News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Ottobre <strong>2008</strong><br />
sipario!<br />
cino Business<br />
usiness
Copertina: Fabrizio Nicora/<strong>Ti</strong>pografia Veladini - Lugano<br />
News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Ottobre <strong>2008</strong><br />
sipario!<br />
cino Business<br />
usiness
Sommario<br />
46 8 17<br />
<strong>Ti</strong>cino Business<br />
<strong>Ti</strong>cino Business<br />
Copertina: Fabrizio Nicora/<strong>Ti</strong>pografia Veladini - Lugano<br />
News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Ottobre <strong>2008</strong><br />
Ottobre <strong>2008</strong><br />
Strong opinions 4 Manovre e strategie<br />
Editoriale 5 SIPARIO!<br />
Contromano 6 Una nuova governance per il <strong>Ti</strong>cino<br />
Il Tema 8 New look al Servizio export della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Ospite 10 Il Servizio giuridico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>: un sostegno concreto<br />
alle imprese affiliate<br />
Agenda 12 Agenda <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Info flash 14 Ecco le ultime brevi notizie dalla Confederazione<br />
Attualità 15 Economiesuisse: il ponte fra economia, politica e Paese<br />
Attualità 17 La CCSI: un partner importante<br />
Attualità 20 IDSIA 1988–<strong>2008</strong><br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 22 Servizi e versatilità: il connubio per le sfide future<br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 23 Swissfirms.ch: scoprite i vantaggi per la vostra<br />
attività imprenditoriale<br />
Osec 25 Commercio estero<br />
Fiere internazionali 29 I prossimi appuntamenti<br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 30 Carnet ATA e ATAonline<br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 31 Schede IFCAM<br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 32 La nuova homepage della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> 34 Le sale conferenze della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Formazione 35 Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Vita dei Soci 36 Boss Editore SA<br />
Vita dei Soci 39 ARU SA<br />
Vita dei Soci 42 Associazione Svizzera delle Piastrelle, sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
Vita dei Soci 44 Tc Systems SA<br />
Vita dei Soci 46 Istituto di bellezza IB Via Nassa<br />
Vita dei Soci 48 N&G Patent Services<br />
Vita dei Soci 49 Mikron SA Agno<br />
sipario!<br />
<strong>Ti</strong>cino Business<br />
cino Business<br />
Ottobre <strong>2008</strong><br />
Impressum<br />
Editore:<br />
Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />
Redattrice responsabile:<br />
Lisa Pantini<br />
Comitato redazionale:<br />
Franco Ambrosetti, Luca Albertoni,<br />
Rinaldo Gobbi, Lisa Pantini, Arianna<br />
Crivelli, Simona Morosini Marconi e<br />
Marco Passalia<br />
Redazione:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
pantini@cci.ch www.cciati.ch<br />
Pubblicità:<br />
Pubblicità Sacchi, C.P. 558<br />
6928 Manno<br />
Tel. +41 91 600 20 70<br />
info@pubblicitasacchi.ch<br />
www.pubblicitasacchi.ch<br />
31<br />
10<br />
Stampa:<br />
TBS, La Buona Stampa sa<br />
via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />
Diffusione:<br />
<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare:<br />
- CHF 50.- annuo<br />
- per i non soci<br />
CHF 70.- annuo (+ IVA)
Strong Opinions<br />
Intervista di Libero D’Agostino con Franco Ambrosetti,<br />
Presidente <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, apparsa su “il Caffè” di domenica 14 settembre <strong>2008</strong><br />
4 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
manOvre e strategie<br />
Critici. Da sempre. Negli ultimi mesi hanno affilato le armi per<br />
combattere la manovra di risparmio dell’esecutivo. E ora, con in<br />
testa il Presidente Franco Ambrosetti, gli imprenditori dicono che...<br />
I sindacati pronti a scendere in piazza,<br />
i Comuni sul chi va là, le associazioni<br />
imprenditoriali compatte e decise nel<br />
rinviare al mittente il piano di risanamento<br />
dei conti pubblici. Da destra a sinistra,<br />
passando anche per il centro, protestano<br />
tutti. Altro che “il partito trasversale che<br />
vorrebbe sabotare il governo e la manovra<br />
finanziaria”, contro cui ha inveito il<br />
ministro Gabriele Gendotti dalla tribuna<br />
del comitato cantonale del PLR. A suonare<br />
la carica del mondo economico è stato il<br />
Presidente della Camera di commercio,<br />
Franco Ambrosetti, che ha invitato<br />
il Governo a ritirare la manovra. “Le<br />
associazioni economiche sono compatte,<br />
convinte che bisogna azzerare tutto e<br />
ripartire dal vero nodo del risanamento<br />
dei conti e del debito pubblico, cioè<br />
dalla riforma dei compiti dello Stato.<br />
Non c’è altra soluzione se si vogliono<br />
davvero risolvere questi problemi” afferma<br />
Ambrosetti.<br />
Una volta ritirata la manovra che<br />
succede?<br />
“Noi siamo pronti a sederci ad un tavolo col<br />
governo per esaminare questa riforma, capire<br />
quali compiti lo Stato deve gestire in proprio e<br />
quali, invece, può delegare alla società civile.<br />
Per valutare assieme quali settori della pubblica<br />
amministrazione bisogna tagliare o potenziare.<br />
Senza licenziare nessuno, ovviamente,<br />
ma con un blocco reale delle assunzioni e incentivando<br />
pre-pensionamenti e dimissioni”.<br />
Una strategia dai tempi lunghi e che<br />
incontrerà parecchie resistenze.<br />
“Ma è la sola strada possibile. Sono i costi<br />
eccessivi dello Stato ad incidere pesantemente<br />
su bilancio e debito pubblico. Certo,<br />
per ossigenare le casse del Cantone nel frattempo<br />
si potrebbe vendere qualche gioiello di<br />
famiglia. Non oso dire di privatizzare o semi<br />
privatizzare BancaStato, il che non sarebbe<br />
affatto sbagliato, più realisticamente penso<br />
alla vendita di parecchi immobili dello Stato<br />
che sono inutilizzati”.<br />
Il ministro della Sanità Patrizia<br />
Pesenti, rifacendosi a quanto ripete<br />
da anni il Presidente della Lega,<br />
Giuliano Bignasca, si è chiesta se c’è<br />
d’allarmarsi veramente per il debito<br />
pubblico, che in <strong>Ti</strong>cino e più basso di<br />
altri Cantoni?<br />
“Il debito pubblico non è di per se stesso<br />
un tabù. Il nostro se paragonato a quello di<br />
altri Stati fa ridere. Ma l’aumento del debito<br />
si giustifica se serve a stimolare la crescita<br />
di un’economia, lo sviluppo di un Paese. Se,<br />
invece, aumenta solo per finanziare la spesa<br />
corrente diventa una bomba ad orologeria per<br />
le finanze pubbliche e per le nuove generazioni<br />
che saranno chiamare alla casa per pagarlo”.<br />
Quali i punti della manovra che non<br />
condividete?<br />
“Si potrebbe discutere su tante misure, ma<br />
soprattutto sul voler scaricare oneri sui Comuni.<br />
Significa rimetterli in difficoltà dopo<br />
che molti di essi erano riusciti a risanare le<br />
finanze. Per forza di cose si rifaranno sui contribuenti.<br />
C’è poi la stretta fiscale sull’immobiliare.<br />
Si vuole infierire su un settore che è<br />
già tassato e ritassato, colpendo anche chi ha<br />
fatto sacrifici per costruirsi o compare un’abitazione<br />
o una seconda casa”.<br />
La Lega minaccia referendum,<br />
l’appoggerete?<br />
“Dipende. Come organizzazione mantello<br />
dell’economia, dobbiamo valutare in che misura<br />
un eventuale referendum investa anche<br />
gli interessi delle imprese”.<br />
Si è parlato tanto di “simmetria dei<br />
sacrifici” e di concertazione, formule che<br />
non pare abbiano creato grande consenso?<br />
“Discutere, è sempre positivo. Ma bisogna vedere<br />
su cosa discutere e concertare. Per noi<br />
la priorità è la riforma dello Stato per ridurre<br />
i costi strutturali. Quanto alla simmetria dei<br />
sacrifici, la ritengo una formula iniqua, eticamente<br />
scorretta, perché punisce tutti, impone<br />
sacrifici anche a chi non ha fatto niente<br />
per disastrare le casse dello Stato”.
Editoriale<br />
di Luca Albertoni, Direttore della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
siPariO!<br />
Quello che avete fra le mani è un prodotto<br />
nuovo nella grafica, più ricco nei contenuti<br />
e quindi, a mio modesto avviso, al passo<br />
con i tempi frenetici di una comunicazione<br />
sempre più onnipresente. Al contempo<br />
<strong>Ti</strong>cino Business è però garante di una continuità<br />
costruita nei 91 anni di storia della<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. La nostra ambizione, mia e di tutto il<br />
mio validissimo staff, è quella di combinare<br />
modernità e i valori liberali per cui la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
si è sempre battuta e sempre continuerà a<br />
battersi. La nuova veste di <strong>Ti</strong>cino Business<br />
è maturata negli scorsi mesi, dapprima<br />
con un aumento del numero di contributi<br />
autorevoli e degli approfondimenti. Ora è<br />
sfociata nella mutazione grafica. Il tutto<br />
finalizzato all’ottenimento di un prodotto<br />
godibile ma sempre attento alla realtà ed<br />
alle esigenze del mondo imprenditoriale<br />
ed economico. <strong>Ti</strong>cino Business vuole essere<br />
critico ma non polemico, costruttivo,<br />
credibile e punto di riferimento per chi ha<br />
tempo e voglia di riflettere un po’ oltre il<br />
provincialismo che a volte ha un effetto<br />
paralizzante su tutto il sistema politico ed<br />
economico cantonale. Per carità, non è nostra<br />
intenzione dare lezioni, né assurgere<br />
a censori di usi e costumi ticinesi, ma il<br />
nostro scopo è di tenere viva la discussione<br />
su tutti i temi che riteniamo importanti per<br />
lo sviluppo del nostro territorio, senza tabù<br />
né preconcetti. Sempre restando fedeli al<br />
principio enunciato durante l’Assemblea<br />
2007: la Camera si esprime solo se ritiene<br />
di avere qualcosa da dire, perché non ci<br />
piace parlare a vanvera, tanto per riempire<br />
gli spazi e farci facile pubblicità. L’obiettivo<br />
è ambizioso, ma le sfide ci piacciono. Del<br />
resto, come potremmo rappresentare degnamente<br />
il mondo imprenditoriale se non<br />
avessimo il gusto del rischio?<br />
Sempre in tema di sfide, quali saranno i<br />
temi che, attraverso <strong>Ti</strong>cino Business ed il<br />
nuovo e dinamico portale Internet della <strong>Cc</strong>-<br />
<strong>Ti</strong> (www.cciati.ch) saremo chiamati a trat-<br />
Perché un nuovo <strong>Ti</strong>cino Business?<br />
tare nel prossimo futuro? Al momento di<br />
scrivere questo pezzo, non sappiamo ancora<br />
se saremo chiamati a votare sugli Accordi<br />
bilaterali concernenti la libera circolazione<br />
delle persone. Il rischio è concreto e la<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> sarà evidentemente in prima linea a<br />
difendere questo fondamentale strumento,<br />
senza il quale lo sviluppo economico svizzero<br />
sarebbe senz’altro ostacolato. Ma la<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> intende andare oltre, non limitandosi<br />
a reagire a quanto avviene, ma assumendo<br />
un ruolo sempre più propositivo, anche<br />
su temi ancora poco conosciuti alle nostre<br />
latitudini, ma dal forte potenziale di sviluppo.<br />
Un esempio per tutti: il partenariato<br />
pubblico-privato, detto anche PPP, ancora<br />
poco conosciuto in Svizzera, eppure già<br />
usato per realizzare importanti progetti<br />
infrastrutturali, come ad es. lo stadio di<br />
calcio di Neuchâtel. Lavoreremo affinché vi<br />
possa essere una riflessione approfondita<br />
su modelli del genere e le possibili applicazioni<br />
in campi come ad esempio quello<br />
dei trasporti, di importanza strategica<br />
essenziale per la concorrenzialità del <strong>Ti</strong>cino<br />
e della Svizzera. Un modo propositivo<br />
per dare un contributo concreto all’annosa<br />
questione del finanziamento di importanti<br />
opere infrastrutturali, per le quali occorre<br />
riscoprire le potenzialità del settore privato<br />
e la sua possibilità di lavorare di concerto<br />
con l’ente pubblico. Questo anche per<br />
rispondere a chi ci accusa di essere solo<br />
capaci a rifiutare quanto viene proposto,<br />
senza offrire soluzioni alternative degne di<br />
attenzione.<br />
Benvenuti in questa nuova avventura di<br />
<strong>Ti</strong>cino Business, che non è solo editoriale<br />
ma che è l’espressione di visioni, strategie,<br />
idee e progetti concreti al servizio dell’economia<br />
ticinese.<br />
5
Contromano<br />
di Alessio del Grande<br />
6 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Una nUOva gOvernance<br />
Per il ticinO<br />
Nata male, la manovra finanziaria è stata gestita peggio dal<br />
Governo nelle consultazioni con le parti sociali. Né poteva<br />
essere diversamente, bacata com’era dal vizio d’origine<br />
delle decisioni calate dall’alto, per di più da un esecutivo<br />
che aveva promesso di non aumentare il carico fiscale,<br />
sebbene avesse messo le mani avanti col sottile distinguo<br />
nell’impegno a non ritoccare solo le imposte. Tasse e imposte<br />
che siano, è ormai chiaro che per incassare le entrate<br />
previste dal piano di risanamento finanziario, da Cantone<br />
e Comuni arriverà una stangata fiscale per tutti. Che si<br />
paghi di più all’erario comunale o a quello cantonale, per i<br />
contribuenti, privati e imprenditori, non cambia affatto la<br />
sostanza di una stretta impositiva che viene a coincidere<br />
con un rallentamento dell’economia e un aumento generalizzato<br />
dei prezzi. Due fattori che stanno mettendo in<br />
grosse difficoltà sia le famiglie che le imprese.<br />
La strategia scelta dal Governo per fare cassa è quella<br />
meno opportuna in una fase di recessione strisciante, che<br />
richiederebbe invece, e lo sostengono sia gli economisti<br />
di destra sia quelli di sinistra, una politica di difesa dei<br />
redditi e delle risorse aziendali da destinare agli investimenti.<br />
Risorse indispensabili se si vuole salvaguardare<br />
la concorrenzialità necessaria in un mercato sempre più<br />
competitivo. Invece, il Governo per far quadrare i conti,<br />
che altrimenti non riuscirebbe a far quadrare, drena<br />
denaro dai cittadini, aggravando gli effetti di una congiuntura<br />
sfavorevole. Basterebbe solo questo a misurare<br />
la distanza dal Paese reale di un esecutivo più attento alle<br />
alchimie politico-contabili che non ai bisogni della società<br />
e dell’economia. Viene da chiedersi cosa si sappia a Bellinzona<br />
delle difficoltà che stanno vivendo, e che vivranno,<br />
le aziende ticinesi confrontate con un forte aumento dei<br />
costi di produzione e un rallentamento della domanda sui<br />
mercati; cosa si sappia delle angustie di decine di migliaia<br />
di famiglie ticinesi alle prese con un rincaro generalizzato<br />
dei beni di prima necessità, dei trasporti, dell’elettricità<br />
e con l’ennesimo aumento dei premi delle casse malati.<br />
Si costringono queste famiglie a pagare più tasse per poi<br />
magari sostenerle con i sussidi pubblici. Una logica che va<br />
bene al di là del più perverso meccanismo redistributivo<br />
e buona soltanto ad estendere il rapporto di dipendenza<br />
dallo Stato.<br />
Quale fosse il vero spirito della concertazione, tanto osannata,<br />
sulla manovra finanziaria lo si è visto alcune settimane<br />
fa, nella prima tornata d’incontri del Governo con<br />
le parti sociali, quando, se non ricordiamo male, nella<br />
stessa mattinata, i cinque ministri hanno voluto incontrare<br />
i rappresentanti dei Comuni, delle associazioni economiche<br />
e la stampa. Il tutto nel giro di poche ore e senza<br />
consegnare uno straccio di documento su cui ragionare e<br />
discutere. Soltanto una comunicazione verbale, tanto per<br />
dire “abbiamo deciso così”, per ribadire che in ossequio<br />
alla cosiddetta “simmetria dei sacrifici” non si poteva fare<br />
diversamente.<br />
“Simmetria dei sacrifici”: il totem della politica finanziaria<br />
cantonale. Formula ambigua su cui s’incardina un’altrettanta<br />
ambigua concordanza che antepone il calcolo<br />
politico e le alchimie contabili agli interessi veri del Paese.<br />
Simulacro di un consociativismo del tutto privo di<br />
una visione, di un progetto di crescita in cui al mondo<br />
dell’economia sia riconosciuto un ruolo attivo nel processo<br />
di elaborazione delle decisioni politiche. Manca un’idea di<br />
crescita per il <strong>Ti</strong>cino, la governabilità si è ridotta a contabilità,<br />
pregiudicando così ogni ipotesi di sviluppo. Da anni,<br />
inascoltate, le associazioni economiche, Camera di commercio<br />
in testa, ribadiscono la necessità di una revisione<br />
radicale dei compiti dello Stato, di una riforma dell’amministrazione<br />
pubblica che riduca costi e personale della<br />
burocrazia – il vero nodo del risanamento finanziario –, da<br />
tempo s’insiste sull’importanza di condizioni quadro favorevoli<br />
alle imprese e della concorrenzialità fiscale. Ma la<br />
barra del timone a Palazzo è puntata in tutt’altra direzione,<br />
si naviga alla bell'e meglio nell’ordinaria amministrazione.<br />
L’economia che produce benessere per tutti è relegata<br />
ai margini della politica. Non c’è un progetto di crescita<br />
poiché Governo, e classe politica più in generale, sono<br />
prigionieri della vecchia cultura della redistribuzione, applicata<br />
in chiave clientelare-assistenziale e usando il fisco<br />
come un’idrovora, ben lontani, perciò, da quell’attenzione<br />
al mondo della produzione di beni e servizi, da cui scaturisce<br />
quella ricchezza che poi, solo dopo averla prodotta,<br />
si potrà ridistribuire. Un deficit di cultura politica che si<br />
traduce in una sostanziale inadeguatezza del Governo nel<br />
concepire e gestire un progetto di modernizzazione del<br />
Paese. Per uscire finalmente dalle secche dell’amministrazione<br />
contabile, al <strong>Ti</strong>cino serve una nuova governance<br />
in cui alle associazioni economiche, rappresentative del<br />
mondo della produzione, sia riconosciuto un ruolo, non<br />
meramente consultivo, ma più diretto e partecipativo nelle<br />
decisioni politiche che investono il futuro del Cantone.
Parte riservata ai soci<br />
16.30 Apertura della 91 a Assemblea<br />
generale ordinaria della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> e<br />
relazione del Presidente Franco<br />
Ambrosetti<br />
Saluto del Governo con l’intervento<br />
della Consigliera di Stato e Direttrice<br />
del Dipartimento delle finanze e<br />
dell’economia, On. Laura Sadis<br />
Relazione finanziaria, rapporto dei<br />
revisori ed approvazione dei conti<br />
2007<br />
Scarico all’Ufficio presidenziale<br />
Nomine statutarie: sostituzioni<br />
nell’Ufficio presidenziale<br />
Relazione del Direttore Luca<br />
Albertoni sulle attività della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
91 a assemblea generale<br />
Ordinaria della cc-ti<br />
10 ottobre <strong>2008</strong><br />
Grand Hotel Eden-Lugano<br />
Parte pubblica<br />
18.00 Introduzione da parte del Direttore Luca<br />
Albertoni<br />
Intervento dell’ospite d’onore, il Consigliere<br />
agli Stati, On. Filippo Lombardi, sul tema:<br />
“Il finanziamento delle infrastrutture di<br />
trasporto: fra realtà e nuovi modelli”<br />
Discussione e conclusioni del Presidente<br />
Franco Ambrosetti<br />
19.15 Aperitivo offerto da<br />
20.00 Cena<br />
È con piacere che annunciamo la 91 a Assemblea generale ordinaria della Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino che si terrà venerdì 10 ottobre <strong>2008</strong> presso il Grand Hotel Eden a<br />
Lugano. Dapprima, vi sarà uno spazio dedicato ai lavori assembleari e aperto da quest’anno esclusivamente ai soci<br />
della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Interverrà la Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia, On. Laura<br />
Sadis che porterà il saluto del Governo e si esprimerà su alcuni fra i temi più importanti dell’attualità finanziaria<br />
ed economica cantonale. Nella parte pubblica avremo l’onore di ospitare il Consigliere agli Stati, On. Filippo Lombardi<br />
che affronterà la tematica del finanziamento delle infrastrutture di trasporto, questione da sempre seguita<br />
con attenzione dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Vi sarà una riflessione sulle attuali possibilità di finanziamento e sulle prospettive future<br />
della realizzazione di importanti opere di interesse pubblico. In effetti, la sempre maggiore complessità dei grandi<br />
progetti e le ricorrenti difficoltà di finanziamento costituiscono sfide fondamentali per tutti ed obbligano ad attente<br />
valutazioni sul ruolo che devono svolgere lo Stato ed il mondo imprenditoriale. Quali sono gli strumenti attuali e<br />
futuri per affrontare queste sfide e garantire una rete di infrastrutture moderne e sempre all’altezza delle esigenze<br />
poste da un contesto economico e sociale internazionale? Per approfondire questi elementi, l’On. Filippo Lombardi,<br />
imprenditore e, fra le altre cose, membro della Commissione dei trasporti del Consiglio agli Stati, è senza dubbio<br />
uno dei relatori più competenti.<br />
Altre informazioni possono essere richieste alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Signora Veljkovic,<br />
Tel. +41 91 911 51 11, Fax +41 91 911 51 12, gorica@cci.ch, www.cciati.ch
Il tema<br />
Intervista con Marco Passalia, Responsabile Servizio Export <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
8 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
new lOOk<br />
al serviziO exPOrt della cc-ti<br />
Di cosa si occupa il Servizio export di<br />
cui lei è responsabile?<br />
“Dato il nome del nostro ufficio è scontato<br />
dire che intratteniamo stretti rapporti con le<br />
aziende esportatrici del nostro Cantone. È<br />
però meno ovvio capire quali sono i servizi<br />
da noi offerti agli operatori che commerciano<br />
con l’estero. Perciò, ogni qualvolta mi<br />
si pone questa domanda cerco di spiegare<br />
succintamente che oltre ad informazioni generali<br />
sull'export, ci occupiamo del rilascio<br />
di certificati d’origine, di certificati CITES,<br />
di altri vari tipi di certificazione nonché di<br />
Carnet A.T.A. e della consulenza legata alla<br />
documentazione richiesta”.<br />
Più in dettaglio, come funzionano i vari<br />
servizi da lei appena citati?<br />
“Le certificazioni dell’origine rientrano nel<br />
quadro degli Accordi internazionali (GATT)<br />
sotto l'egida dell’Organizzazione mondiale<br />
del commercio (OMC) ed a livello nazionale<br />
sono regolate da due Ordinanze che prevedono<br />
determinate regole e condizioni affinché<br />
una merce possa essere considerata di origine<br />
svizzera, perché prodotta o sufficientemente<br />
lavorata in Svizzera, oppure di origine<br />
estera, sulla base di determinate prove documentali<br />
considerate valide. Naturalmente,<br />
in entrambi i casi è prevista una consulenza<br />
più approfondita in azienda in modo da confermare<br />
la determinazione dell’origine o per<br />
chiarire determinati processi documentali<br />
oppure ancora per affrontare altre problematiche<br />
che toccano trasversalmente tutte<br />
le aziende esportatrici, seppur operanti in<br />
settori economici differenti.<br />
Oltre alle certificazioni dell’origine, le aziende<br />
possono richiedere anche altri tipi di legalizzazioni<br />
non esclusivamente legate ad<br />
una consegna di merci. Si pensi alla legalizzazione<br />
di contratti, di listini dei prezzi, di<br />
fatture pro-forma, di bill of lading e di molti<br />
altri documenti ancora. In aggiunta a ciò, ci<br />
occupiamo anche del rilascio di certificati<br />
CITES (Convention on International Trade<br />
in Endangered Species of Wild Fauna and<br />
Flora) relativi alle specie protette con un’opzione<br />
su una futura consulenza più attiva in<br />
quest’ambito.<br />
Un altro servizio di grande rilevanza è quello<br />
del rilascio di Carnet A.T.A. In pratica, si tratta<br />
di documenti doganali internazionali che permettono<br />
l’ammissione temporanea di determinate<br />
merci evitando il pagamento dei diritti<br />
doganali dovuti. Naturalmente, la necessità di<br />
utilizzare questi carnet è abbastanza chiara:<br />
basti pensare ai campioni commerciali, al materiale<br />
professionale in generale oppure alla<br />
partecipazione a fiere o ad altri eventi”.<br />
Sembra dunque di capire che il vostro<br />
servizio è molto attivo?<br />
“Direi di più: attivo, dinamico, motivato e<br />
disponibile. Tutte le collaboratrici di questo<br />
servizio sono estremamente professionali<br />
e sempre al servizio delle aziende. C’è un<br />
ottimo scambio di informazioni ed una forte<br />
propensione ad aiutarsi reciprocamente.<br />
D’altra parte, la forte motivazione è sì legata<br />
al continuo carico di lavoro che richiede inevitabilmente<br />
un buon affiatamento, ma nasce<br />
soprattutto da un buon clima di lavoro”.<br />
Visto il recente passaggio di testimone<br />
all’interno del Servizio export, sono<br />
stati apportati dei cambiamenti dal<br />
punto di vista operativo?<br />
“È normale che ognuno di noi nella propria<br />
attività professionale cerchi di imprimere la<br />
propria impostazione. Anch’io, naturalmente,<br />
grazie al sostegno di tutti, sto cercando<br />
di fare la stessa cosa portando avanti due<br />
principi fondamentali che garantiscono efficienza<br />
ed efficacia, ovvero la semplicità ed<br />
il coinvolgimento.<br />
Per quanto riguarda la semplicità, ci siamo<br />
impegnati ad alleggerire le aziende dalle<br />
pratiche burocratiche legate ai nostri servizi:<br />
formulari on-line, informatizzazione di alcuni
processi (ad esempio Carnet A.T.A.) e procedure di richiesta<br />
dell’origine più snelle. Per quanto riguarda, invece, il<br />
coinvolgimento, occorre fare un distinguo tra la dinamica<br />
interna e quella esterna. In effetti, all’interno della nostra<br />
struttura abbiamo rafforzato in maniera molto naturale le<br />
collaborazioni con l’Osec, con il Servizio giuridico, con chi<br />
si occupa della formazione e con molti altri collaboratori<br />
della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Tuttavia, il dato più rilevante è il maggiore<br />
coinvolgimento delle aziende stesse. Innanzitutto, abbiamo<br />
incrementato con molto successo le visite personali<br />
in azienda per rilevare e risolvere determinati problemi;<br />
si pensi, ad esempio, alle consulenze sull’origine o alla<br />
problematica REACH. In secondo luogo, abbiamo creato<br />
una sorta di “gruppo di aziende” che vede nelle esportazioni<br />
il proprio comun denominatore. In questo modo,<br />
risulta più evidente comprendere quali sono le necessità<br />
di formazione e d’informazione ed evidenziare quali sono<br />
gli ostacoli riscontrabili nell’attività quotidiana. Infine, ci<br />
stiamo appoggiando sempre più a vari esperti in ambiti<br />
vicini alla realtà dell’export, in modo tale da garantire<br />
un’ulteriore servizio di consulenza professionale, affidabile<br />
e conveniente. Si pensi, ad esempio, alle questioni IVA”.<br />
Lei ha parlato di “gruppo di aziende esportatrici”:<br />
quanto incide dunque, l'export nella produzione di<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ricchezza del nostro Cantone? In altre parole, qual<br />
è l’importanza e la tendenza del settore dell’export<br />
in <strong>Ti</strong>cino?<br />
“Talvolta, ho l’impressione che la gente dimentichi che<br />
la Svizzera nel suo insieme ha una bilancia commerciale<br />
in attivo. In altre parole, ciò significa che la Svizzera, sia<br />
per sua natura, sia per motivi storici, mostra un’indole<br />
votata al commercio con l’estero. Ed anche il <strong>Ti</strong>cino gioca<br />
un ruolo importante visto che contribuisce a più del 4%<br />
(Zurigo circa il 9%) delle esportazioni elvetiche. Inutile,<br />
dunque, dire che questo settore contribuisce vigorosamente<br />
al PIL ed all’occupazione del nostro Cantone.<br />
Per quanto riguarda il presente ed il futuro prossimo, ritengo<br />
che il <strong>Ti</strong>cino abbia ancora importanti carte da giocare per<br />
attrarre imprenditori “smarriti”, tuttavia occorre promuovere<br />
maggiormente verso l’estero le condizioni quadro favorevoli<br />
alle imprese che vogliono insediarsi nel nostro territorio<br />
cantonale. E, tanto per capirci, nell’ottica di un confronto<br />
internazionale non mi riferisco solo alle agevolazioni fiscali,<br />
bensì anche alla snellezza dei vari livelli delle amministrazioni<br />
statali, alla maggiore flessibilità concessa da molte<br />
leggi - si pensi ad esempio alla legge ed alle Ordinanze sulle<br />
Dogane recentemente entrate in vigore - ed all’atteggiamento<br />
generalmente positivo dei funzionari statali con i quali le<br />
aziende si trovano quotidianamente confrontate”.
Ospite<br />
Intervista con Simona Morosini Marconi, Responsabile del Servizio giuridico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
il serviziO giUridicO della cc-ti:<br />
Un sOstegnO cOncretO alle imPrese affiliate<br />
Lei ha iniziato la sua attività presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> alla<br />
fine dello scorso anno e da allora è quotidianamente<br />
confrontata alle questioni giuridiche. Qual è la sua<br />
percezione del contesto imprenditoriale ticinese?<br />
“Dinamico ed eclettico oltre le mie aspettative. In questi<br />
mesi di attività ho potuto percepire realtà aziendali molto<br />
competitive, orientate al consolidamento della loro<br />
posizione sia a livello locale che internazionale. Tutto<br />
si muove in fretta e penso sia sempre più arduo per gli<br />
imprenditori rimanere al passo con le novità settoriali<br />
che interessano il loro ambito di attività. Per quanto riguarda<br />
gli aspetti giuridici, constato comunque una buona<br />
preparazione degli imprenditori e del loro personale<br />
su questioni spesso non semplicissime. Segno che la<br />
formazione del personale è un elemento fondamentale,<br />
che va continuamente sostenuto. Non mi riferisco unicamente<br />
alle tematiche del diritto del lavoro, sulle quali<br />
il nostro servizio giuridico è particolarmente profilato. Il<br />
mondo imprenditoriale ha bisogno di informazioni anche<br />
in merito a novità settoriali molto specifiche, sulle quali<br />
sia il Servizio legalizzazioni (per quanto riguarda le questioni<br />
export), sia il Servizio giuridico sono chiamati ad<br />
intervenire per chiarimenti e, se del caso, per interventi<br />
presso le autorità d’applicazione. Ciò è stato il caso<br />
di recente, con il nuovo regolamento Reach adottato<br />
dall’Unione Europea nell’ambito delle sostanze chimiche:<br />
numerose sono state le richieste di chiarimento da<br />
parte delle aziende ticinesi attive nel settore. Già nel<br />
mese di luglio abbiamo sollecitato la Segreteria di Stato<br />
dell’economia (SECO), la quale a settembre ha attivato<br />
un “helpdesk Reach” a livello nazionale. Le nuove<br />
normative creano spesso disappunto e disorientamento.<br />
Noi cerchiamo di fare il possibile affinché l’imprenditore<br />
possa trovare un interlocutore in grado di fornire risposte<br />
e soluzioni rapide”.<br />
Quali sono le domande più frequenti?<br />
“Nell’ambito del diritto del lavoro, sicuramente quelle legate<br />
alla risoluzione dei rapporti di lavoro, come pure i<br />
casi d’impedimento al lavoro quali malattia e infortunio<br />
e le relative conseguenze sul diritto al salario. Per quanto<br />
riguarda gli altri ambiti giuridici, è difficile stabilire<br />
una tipologia di domande ricorrenti. Siamo comunque<br />
disponibili ad esaminare qualsivoglia questione giuridica<br />
relativa all’attività svolta dai nostri affiliati”.<br />
Quali sono le aspettative dei vostri interlocutori?<br />
“La maggioranza si rivolge a noi nell’intento di ottenere<br />
una prima valutazione della situazione giuridica. Capita di<br />
fornire risposte e soluzioni che superano tali aspettative,<br />
ciò che spesso viene riconosciuto dai nostri interlocutori.<br />
10 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
Non possiamo che esserne soddisfatti, poiché poniamo<br />
la qualità della consulenza in prima linea. Spesso i nostri<br />
affiliati ci contattano per un secondo parere che possa<br />
avvalorare le loro prime percezioni su una determinata<br />
fattispecie. Altri hanno già trovato la soluzione ma necessitano<br />
indicazioni sul modo concreto di procedere.<br />
È interessante constatare che non sempre la corretta<br />
percezione delle norme applicabili è accompagnata dalla<br />
consapevolezza su come affrontare la situazione. Anche a<br />
questo stadio, il Servizio giuridico della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> può fornire<br />
un concreto supporto. Vi è poi una minoranza che sollecita<br />
la nostra consulenza quando la situazione è già in parte<br />
compromessa e non rimane altro che la via giudiziaria.<br />
In tal caso, è nostro compito aiutare i nostri associati ad<br />
individuare un legale cui rivolgersi, fra i quelli attivi sulla<br />
piazza ticinese. Vi è infine chi richiede consulenze in<br />
ambiti molto specifici e settoriali. Anche in questo caso,<br />
cerchiamo di fornire risposte concrete e, laddove necessario,<br />
indichiamo le persone di contatto e gli specialisti<br />
della materia. Certo, il dispendio di tempo e di energie<br />
consacrato a tematiche ricorrenti non è comparabile a<br />
quello che occorre dedicare a fattispecie implicante leggi<br />
settoriali specifiche e necessitanti una consulenza «su<br />
misura»”.<br />
Di quali altri ambiti si occupa il Servizio giuridico?<br />
“Fra quelli principali occorre menzionare la gestione del<br />
sistema arbitrale basato sul Regolamento svizzero d’arbitrato<br />
internazionale (“Regolamento Svizzero” o “Swiss<br />
Rules”), che dal gennaio del 2004 è subentrato ai diversi<br />
Regolamenti d’arbitrato delle Camere di commercio<br />
svizzere per quanto riguarda gli arbitrati “internazionali”<br />
(ossia quelli che coinvolgono una o più parti domiciliate<br />
all’estero). Trattasi di uno strumento di risoluzione di<br />
controversie extragiudiziario, ossia alternativo alla giurisdizione<br />
statale, nell’ambito del quale le parti decidono<br />
di sottoporre la controversia a specialisti della materia<br />
(avvocati, giuristi, professori) anziché percorrere la tradizionale<br />
via giudiziaria, con un notevole risparmio di tempo<br />
e mezzi finanziari”.<br />
Chi fa uso dell’arbitrato “Swiss Rules”?<br />
“La Svizzera è uno dei Paesi più rinomati per l’arbitrato.<br />
Tale strumento è molto familiare Oltralpe, sia nei Cantoni<br />
francofoni che germanofoni, in particolare sulla piazza<br />
zurighese e ginevrina. Alle nostre latitudini, il riflesso è<br />
ancora fortemente radicato di sottoporre la controversia<br />
ai tribunali statali. Ignoro se sia un riflesso culturale legato<br />
ad una certa propensione alla litigiosità (peraltro<br />
non estranea neppure ai nostri colleghi d’Oltralpe!), o<br />
piuttosto l’inconsapevolezza dell’esistenza di questo
strumento alternativo di risoluzione delle controversie.<br />
Constato però una tendenza positiva, potendo annoverare<br />
una decina di nuovi casi dall’inizio dell’anno scorso,<br />
alcuni dei quali già liquidati grazie alla professionalità e<br />
affidabilità degli arbitri prescelti. Gli arbitri sono di regola<br />
dei professionisti del diritto, esperti di determinati ambiti<br />
giuridici. Essi sono designati dalle parti o, in mancanza<br />
di designazione, dalle Camere di commercio”.<br />
Quali sono i vantaggi della scelta di sottoporre una<br />
controversia ad un arbitro piuttosto che al giudice<br />
statale?<br />
“Risponderò con una domanda: quale altro sistema di<br />
risoluzione delle controversie consente la scelta della<br />
persona che giudicherà la causa? Nel sistema dell’arbitrato,<br />
l’arbitro è designato per le sue particolari caratteristiche:<br />
può ad esempio trattarsi di uno specialista<br />
della materia, conosciuto a livello internazionale. Ciò non<br />
deve trarre in inganno in merito all’imparzialità, che deve<br />
essere garantita anche dall’arbitro, al pari di un giudice<br />
ordinario. Essendo “prescelto”, l’arbitro sarà particolarmente<br />
diligente nell’istruire la causa in modo da giungere<br />
celermente al lodo finale”.<br />
Quali sono i costi dell’arbitrato?<br />
“Effettivamente ci si chiederà quale possa essere il costo<br />
di un professionista che nel giro di qualche mese potrebbe<br />
porre fine ad una complessa controversia. Ebbene,<br />
una lite sottoposta all’arbitrato secondo il Regolamento<br />
“Swiss Rules”, il cui valore di causa ammonti ad esempio<br />
a fr. 300’000.--, soggiacerà alla procedura accelerata<br />
(essa durerà quindi al massimo 6 mesi) e l’arbitro<br />
potrà fatturare da un minimo di fr. 12'000.-- sino ad un<br />
massimo di fr. 36'000.--, secondo parametri tabellari<br />
prestabiliti. L’onere per le spese di patrocinio (ossia per<br />
la difesa da parte di un legale, avvocato o giurista) saranno<br />
contenute grazie al fatto che la procedura è semplificata<br />
e volta ad evitare macchinose fasi istruttorie (le<br />
comparse scritte e testimoniali sono limitate allo stretto<br />
necessario). Si tende spesso ad affermare che l’arbitrato<br />
è costoso. Si dimentica però che la giustizia arbitrale è<br />
più celere di quella statale. Tale celerità è riconducibile<br />
al fatto, per nulla secondario, che le vie di ricorso contro<br />
il lodo dell’arbitro (leggi: decisione) sono molto limitate,<br />
mentre quelle innanzi ai tribunali statali sono molteplici,<br />
ciò che procrastina l’esito delle cause, provocando<br />
ulteriori costi processuali e di patrocinio, difficilmente<br />
pronosticabili”.<br />
Quali sono gli ambiti giuridici più frequentemente<br />
sottoposti ad arbitrato?<br />
Simona Morosini Marconi<br />
“Premesso che la materia sia arbitrabile, si riscontrano<br />
regolarmente controversie derivanti da contratti in ambito<br />
commerciale (segnatamente vendita e cessione di<br />
azioni, mandati, appalti, contratti di licenza). Tuttavia,<br />
vi sono anche altri ambiti non strettamente commerciali<br />
sottoposti ad arbitrato, come quello successorio e del<br />
contratto di lavoro”.<br />
Sempre in tema di arbitrato, qual è il suo<br />
suggerimento agli imprenditori?<br />
“Prima di sottoscrivere un contratto contenente una<br />
clausola arbitrale, sarebbe opportuno accertarsi che la<br />
medesima sia chiara. Non di rado le clausole arbitrali<br />
contenute nei contratti, specie se allestiti da un partner<br />
contrattuale estero, obbligano ad un esercizio interpretativo<br />
sulla reale volontà di sottoporre il caso all’arbitrato<br />
secondo le “Swiss Rules”, con la conseguenza che<br />
le Camere di commercio svizzere non possono entrare<br />
nel merito della richiesta di arbitrato una volta sorta la<br />
controversia. È pertanto consigliabile che nel contratto<br />
sia integrata una clausola standard inequivocabile.<br />
Un modello di clausola adottabile per assicurarsi che<br />
una futura controversia sia sottoposta al Regolamento<br />
“Swiss Rules” è reperibile in diverse lingue sul sito<br />
www.swissarbitration.ch, come pure sul Regolamento in<br />
forma cartacea reperibile presso la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Anche gli avvocati<br />
attivi sulla piazza ticinese hanno la possibilità di<br />
svolgere un ruolo determinante, curando la completezza<br />
e chiarezza delle clausole arbitrali al momento della<br />
stesura dei contratti. Comunque, anche in assenza di<br />
una clausola arbitrale contenuta in un contratto è possibile<br />
accordarsi al momento in cui sorge la controversia,<br />
tramite un compromesso arbitrale”.<br />
Concludendo, quali sono i suoi auspici?<br />
“La piazza ticinese ha bisogno di imprenditori e personale<br />
sempre più formato e consapevole, per rimanere<br />
competitiva e affrontare le sfide locali e globali. Il diritto<br />
si complica e le norme settoriali prolificano. Noi<br />
cerchiamo di assecondare il bisogno formativo anche<br />
tramite l’offerta di corsi, proponendoci così di fornire<br />
un contributo significativo alla formazione degli operatori<br />
ticinesi. L’occasione mi è gradita per segnalare<br />
che è stata di recente pubblicata la nuova offerta autunnale<br />
dei corsi organizzati dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, consultabile<br />
sul sito www.cciati.ch. L’imprenditore ha anche bisogno<br />
di essere sostenuto in modo efficace e celere in caso<br />
di controversie: l’arbitrato potrebbe fornire una valida<br />
alternativa alla giurisdizione statale, per cui mi auguro<br />
che questo strumento venga sfruttato, al pari di quanto<br />
già accade Oltralpe”.<br />
11
Agenda<br />
12 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
• Venerdì 10 ottobre <strong>2008</strong>, dalle ore 16.30, presso Grand Hotel Eden -<br />
Lugano: Assemblea generale ordinaria della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Dapprima vi sarà uno<br />
spazio dedicato ai lavori assembleari e aperto da quest’anno esclusivamente<br />
ai soci della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>. Interverrà la Consigliera di Stato e Direttrice del<br />
Dipartimento delle finanze e dell’economia, On. Laura Sadis che porterà<br />
il saluto del Governo. Nella parte pubblica avremo l’onore di ospitare il<br />
Consigliere agli Stati On. Filippo Lombardi, il quale affronterà la tematica<br />
del finanziamento delle infrastrutture di trasporto<br />
• Martedì 28 ottobre <strong>2008</strong>, dalle ore 10.00 alle ore 16.00, presso<br />
Palexpo, Halle 7, Aeroporto di Ginevra: terzo Congresso svizzero<br />
dell’aviazione, interverranno personalità del mondo politico ed economico<br />
svizzero<br />
• Mercoledì 5 novembre <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 22.00, presso<br />
Kursaal Berna: synergy<strong>2008</strong>: “Collaboratori – chiave di riuscita”,<br />
incontro organizzato dalla Fondazione PMI Svizzera, per ulteriori informazioni:<br />
www.synergy-schweiz.ch, oppure office@synergy-schweiz.<br />
ch, tel. 031 380 14 36<br />
• Mercoledì 12 novembre <strong>2008</strong>, alle ore 18:30, presso il Centro la Piazzetta<br />
a Lugano-Loreto: “Piazzetta meeting PMI”, incontro organizzato<br />
da Asscoprofi in collaborazione con Postfinance<br />
• Martedì 25 novembre <strong>2008</strong>, presso il Monte Verità ad Ascona: confron<strong>Ti</strong>08,<br />
occasione di riflessione sulla dinamica economica cantonale<br />
(congiunturale e strutturale) in un confronto interregionale, nazionale<br />
e transfrontaliero e si inserisce nell’ambito delle attività promosse<br />
dall’Istituto di Ricerche Economiche (IRE) e del suo Centro per l’Osservazione<br />
delle Dinamiche Economiche (CODE). L’edizione <strong>2008</strong> è<br />
dedicata alla relazione esistente tra capitale imprenditoriale e il ruolo di<br />
quest’ultimo nei meccanismi di creazione di nuove attività economiche<br />
“Capitale imprenditoriale e crescita economica: la sfida energetica”, per<br />
ulteriori informazioni: www.confronti.ch<br />
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A cura di Eva Zanetti<br />
14 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
eccO le Ultime brevi nOtizie<br />
dalla cOnfederaziOne<br />
✔ Perequazione finanziaria: calcolati i versamenti<br />
di compensazione per il 2009<br />
La nuova impostazione della perequazione finanziaria<br />
e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e<br />
Cantoni (NPC) mira a una perequazione delle risorse e<br />
a una compensazione degli oneri speciali che gravano<br />
sui singoli Cantoni. L'Amministrazione federale delle<br />
finanze (AFF) ha calcolato i versamenti di compensazione<br />
dei singoli Cantoni esigibili per il 2009. Il 30<br />
giugno <strong>2008</strong> la direzione della Conferenza dei direttori<br />
cantonali delle finanze (CDCF) ha preso atto del relativo<br />
rapporto dell'AFF e l'ha trasmesso ai Cantoni per<br />
ottenere un parere.<br />
Il comunicato integrale su: www.efd.admin.ch/00468/<br />
index.html?msg-id=19996&lang=it<br />
Per approfondimenti a livello federale: Gérard<br />
Wettstein, Capo della sezione Perequazione finanziaria,<br />
Tel. +41 79 598 57 29<br />
Per approfondimenti a livello dei singoli Cantoni: Andreas<br />
Huber, Segretario della CDCF, Tel. +41 31 320 16 31<br />
✔ Statistica finanziaria: nel 2006 per gli enti<br />
pubblici eccedenze più elevate<br />
Nel 2006 Confederazione, Cantoni e Comuni hanno<br />
conseguito insieme un’eccedenza di finanziamento di<br />
9,2 miliardi di franchi. Questo è quanto risulta dalla<br />
statistica finanziaria per il 2006 appena pubblicata.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.admin.ch/<br />
message/?lang=it&msg-id=20817<br />
✔ Conti economici nazionali della Svizzera nel<br />
2007 – Livello di crescita ancora elevato<br />
Stando alle prime stime dei conti economici nazionali<br />
dell’Ufficio federale di statistica (UST), nel 2007<br />
l’economia svizzera ha registrato una crescita sostenuta<br />
del prodotto interno lordo (PIL). Il PIL a prezzi<br />
correnti è progredito del 5,2%. Considerato l’aumento<br />
del livello generale dei prezzi, il PIL ai prezzi dell'anno<br />
precedente è cresciuto del 3,3%, contro il 3,4%<br />
nel 2006. Il reddito nazionale lordo (RNL) a prezzi<br />
correnti ha registrato invece una progressione meno<br />
marcata (+2,8%).<br />
Il comunicato integrale su: www.news.admin.ch/<br />
message/?lang=it&msg-id=20942<br />
Per approfondimenti: Philippe Küttel, Sezione conti<br />
economici nazionali, Tel. +41 32 713 60 67<br />
✔ Prodotto interno lordo del II° trimestre <strong>2008</strong><br />
Il leggero rallentamento dell’economia svizzera osservato<br />
dall’inizio dell’anno è proseguito anche nel secondo<br />
trimestre <strong>2008</strong>. In questo periodo il prodotto inter-<br />
no lordo reale (PIL) è aumentato dello 0,4% rispetto<br />
al trimestre precedente, un incremento al quale hanno<br />
contribuito in modo determinante i consumi privati e il<br />
commercio estero. Rispetto allo stesso trimestre dello<br />
scorso anno, nel secondo trimestre <strong>2008</strong> il PIL reale<br />
è cresciuto del 2,3%.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.admin.ch/<br />
message/?lang=it&msg-id=21058<br />
Per approfondimenti: Aymo Brunetti, Capo della Direzione<br />
della politica economica, Tel. +41 31 32 21 40 oppure<br />
Bruno Parnisari, Capo del Servizio congiuntura, Direzione<br />
della politica Economica, Tel. +41 31 323 16 81<br />
✔ Proiezioni <strong>2008</strong>: eccedenza più elevata<br />
nonostante un'evoluzione incerta delle entrate<br />
Nel <strong>2008</strong> le entrate della Confederazione saranno<br />
probabilmente superiori ai valori preventivati. Questo<br />
è quanto emerge dalle proiezioni di fine giugno del Dipartimento<br />
federale delle finanze (DFF). Nonostante<br />
le maggiori entrate, si profila un quadro ambivalente:<br />
l'evoluzione delle entrate fiscali riflette la stabilità dei<br />
consumi e una situazione congiunturale positiva, al pari<br />
dell'anno scorso, ma anche i problemi che il settore<br />
bancario sta attraversando e l'incertezza che caratterizza<br />
i mercati finanziari (tasse di bollo). Sul fronte delle<br />
uscite, la disciplina dell'Amministrazione persiste e i valori<br />
preventivati non saranno probabilmente raggiunti.<br />
Il comunicato integrale su: www.efd.admin.ch/00468/<br />
index.html?msg-id=20493&lang=it<br />
✔ Per il momento nessun compromesso sulla<br />
TTPCP<br />
In occasione della seduta del 20 agosto <strong>2008</strong>, il consigliere<br />
federale Hans-Rudolf Merz ha informato il Governo<br />
sullo stato delle discussioni intavolate per raggiungere<br />
un compromesso nel dibattito sulla TTPCP. Il Capo<br />
del DFF è sempre disposto a garantire ai trasportatori<br />
maggiore sicurezza nella loro pianificazione in caso di<br />
investimenti in nuovi veicoli nonché a chiedere al Consiglio<br />
federale un’ulteriore proroga fino al 2011 della<br />
retrocessione dei veicoli della categoria EURO 3. Egli si<br />
attende tuttavia che l’Associazione svizzera dei trasportatori<br />
stradali (ASTAG) fornisca prima delle garanzie in<br />
ordine all'adempimento della propria controprestazione,<br />
ovvero il ritiro delle opposizioni contro l’aumento del<br />
10% con effetto al 1° gennaio <strong>2008</strong> della tassa sul traffico<br />
pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP).<br />
Il comunicato integrale su: www.efd.admin.ch/00468/<br />
index.html?msg-id=20769&lang=it<br />
Per approfondimenti: Tanja Kocher, Capo della Comunicazione,<br />
Tel. +41 31 322 63 01
Attualita`<br />
di Stefano Modenini, Direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana, Federazione delle imprese svizzere<br />
A volte capita ancora di essere confusi con<br />
qualcosa d’altro. C’è chi pensa che economiesuisse<br />
(e con essa le altre associazioni<br />
economiche a livello nazionale) sia una<br />
sorta di ufficio pubblico per la promozione<br />
dell’economia svizzera. Ma non è così. economiesuisse<br />
è prima di tutto l’espressione<br />
dell’economia privata e in questo senso non<br />
gode di sovvenzioni pubbliche. Il sostentamento<br />
è dato dalle quote pagate in base a<br />
determinati criteri dai propri associati, cioè<br />
associazioni di categoria, singole imprese e<br />
Camere di commercio.<br />
La Federazione delle imprese svizzere è<br />
l’organizzazione mantello dell’economia<br />
elvetica. Essa raggruppa più di 30’000<br />
aziende di ogni dimensione e settore, che<br />
occupano complessivamente oltre 1,5 milioni<br />
di dipendenti. economiesuisse è nata<br />
dalla fusione fra il Vorort (Unione svizzera<br />
di commercio e d’industria) e la proec<br />
(Società per il promovimento dell’economia<br />
svizzera) il 15 settembre 2000 a Losanna.<br />
I suoi membri sono 100 associazioni di categoria,<br />
20 camere di Commercio cantonali,<br />
nonché imprese individuali.<br />
La missione di economiesuisse è essenzialmente<br />
quella di definire condizioni-quadro<br />
ottimali per le aziende svizzere. Sono in<br />
particolare decisivi il mantenimento della<br />
libertà imprenditoriale di tutte le imprese,<br />
il miglioramento permanente della Svizzera<br />
quale luogo di produzione e della ricerca<br />
in un ambiente concorrenziale globalizzato,<br />
nonché la promozione di una crescita durevole<br />
quale premessa per un elevato grado<br />
di occupazione e per garantire il benessere<br />
in Svizzera.<br />
economiesuisse rappresenta gli interessi<br />
dei propri membri in tutti i settori della<br />
politica economica presso gli ambienti politici<br />
e l’opinione pubblica. Essa si sforza<br />
di promuovere la competitività dell’economia<br />
svizzera e delle sue aziende e difende<br />
i principi dell’economia di mercato,<br />
assumendo una responsabilità sociale ed<br />
ecologica.<br />
Accanto alla fissazione di un nuovo sistema<br />
ecOnOmiesUisse: il POnte<br />
fra ecOnOmia, POlitica e Paese<br />
delle quote per i membri di economiesuisse,<br />
il nuovo orientamento strategico, adottato<br />
lo scorso anno, permette ad economiesuisse<br />
sia di coinvolgere tempestivamente<br />
i propri membri nei processi decisionali<br />
che conducono alla definizione delle opzioni<br />
prioritarie per l’economia svizzera, sia<br />
di focalizzarsi più efficacemente sui temi<br />
cardine della politica economica, principalmente<br />
la fiscalità, le finanze pubbliche, le<br />
assicurazioni sociali, la politica economica<br />
esterna e la politica energetica.<br />
economiesuisse intrattiene contatti stretti<br />
e regolari con il Governo, l'amministrazione<br />
e il Parlamento. Il suo compito è quindi<br />
quello di identificare per tempo i temi politici<br />
importanti per l’economia, impegnandosi<br />
in un intenso lavoro di lobbying a tutti<br />
i livelli del processo legislativo. Ciò avviene<br />
attraverso la partecipazione a gruppi di<br />
esperti, la preparazione di atti legislativi,<br />
le procedure di consultazione, la costante<br />
osservazione delle decisioni del Consiglio<br />
federale e del Parlamento, la partecipazione<br />
a votazioni popolari.<br />
Le nostre competenze sono prioritariamente<br />
basate sulla conoscenza della politica<br />
economica, l’esperienza e il know-how nel<br />
processo politico. Intratteniamo strette<br />
relazioni con gli organi politici decisionali<br />
e l’amministrazione federale, forniamo<br />
un’informazione coerente e regolare per<br />
i membri, gli ambienti politici, i media e<br />
l’opinione pubblica, assicuriamo una comunicazione<br />
su scala nazionale nel settore<br />
della politica economica (sedi in tutte le<br />
regioni del Paese), conduciamo campagne<br />
di votazioni (adattate al sistema federalista<br />
svizzero).<br />
La nostra azione poggia su una struttura organizzativa<br />
comprendente l’Assemblea dei<br />
delegati, il Comitato allargato e il Comitato<br />
direttivo. Commissioni permanenti, gruppi<br />
di lavoro ad hoc e diversi gremi d’esperti<br />
garantiscono che le conoscenze specifiche<br />
e il know-how presenti nelle associazioni e<br />
nelle aziende, siano integrati nelle posizioni<br />
di economiesuisse.<br />
15
Consegna del collettame rapida e accurata:<br />
anche questo è logistica.<br />
Un servizio di consegna rapido ed affi -<br />
dabile è un fattore determinante per<br />
il successo di un’azienda. Tuttavia, non<br />
tutte dispongono di un proprio sistema<br />
di distribuzione o di un’infrastruttura<br />
su scala nazionale. L’alternativa si chiama<br />
la Posta Svizzera, lo specialista della<br />
logistica che recapita al destinatario le<br />
merci come carico parziale, completo<br />
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desiderata.<br />
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massima fl essibilità: basta transmettere<br />
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e-mail. A seconda delle esigenze, il nostro<br />
conducente si reca all’indirizzo di ritiro il<br />
giorno stesso o quello suc cessivo, controlla<br />
la completezza dell’invio e lo prende in<br />
consegna. Il collettame giunge al cliente il<br />
giorno feriale successivo, i carichi parziali<br />
o completi, se possibile, ancora in giornata.<br />
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nestra temporale predefi nita, ritiriamo fi no<br />
a tre pallet insieme agli altri invii postali. E<br />
poiché il ritiro avviene nel tardo pomeriggio<br />
e l’addetto alle spedizioni deve uscire sulla<br />
rampa una sola volta, il committente risparmia<br />
tempo.<br />
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dati dall’assegnazione dell’ordine fi no alla fatturazione.
Attualita`<br />
Intervista di Arianna Crivelli, Responsabile comunicazione <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, con il Presidente della Camera di<br />
Commercio Svizzera in Italia (CCSI) Fabrizio Rindi e il Segretario generale Alessandra Modenese Kauffmann<br />
la ccsi: Un Partner imPOrtante<br />
A pochi chilometri da Lugano abbiamo<br />
una “consorella” nata nel 1919 e che ha<br />
come uno degli obiettivi chiave quello di<br />
sviluppare relazioni economiche tra il nostro<br />
Paese e la vicina Penisola. Per scoprire<br />
le innumerevoli attività svolte da questa<br />
istituzione abbiamo avuto il piacere di<br />
intervistare i vertici della CCSI<br />
In breve, Presidente Rindi, ci presenti le attività<br />
della Camera di Commercio Svizzera in Italia (CCSI)<br />
e le relative cifre.<br />
“La CCSI è un’Associazione senza scopo di lucro, riconosciuta<br />
dalle autorità italiane e svizzere e conta oltre 500<br />
Soci in Svizzera e in Italia.<br />
L’attività si articola su più piani: da un lato un pacchetto<br />
di servizi di carattere prevalentemente amministrativo<br />
e legale dedicati alle aziende sia associate che non, e<br />
dall’altro un’intensa attività di relazione, aperta a tutti,<br />
volta a creare occasioni di incontro, di scambio e di dibattito,<br />
su temi di attualità in tutte quelle aree che hanno<br />
un impatto sullo sviluppo delle imprese.<br />
Per fare un esempio, l’attività dell’anno scorso si è concentrata<br />
sull’organizzazione di grandi eventi quali Biotech,<br />
il 24 ottobre 2007 a Milano, in collaborazione<br />
con Assobiotec e Swissbiotech e con il Patrocino delle<br />
Ambasciate di Svizzera a Roma e d’Italia a Berna, per<br />
promuovere la conoscenza e l’incontro tra aziende nel<br />
settore biotech e investitori specializzati del settore; e di<br />
momenti di incontro come i Business Lunch con ospiti<br />
d’Onore quali: Prof. Bertelè, Presidente Tav; Dr. Stefano<br />
Meloni, Presidente Hedge invest SGR; Dr. Mario Boselli,<br />
Presidente Camera della Moda; Dr. Arturo Artom, Presidente<br />
Netsystem spa.<br />
Altro evento di punta al quale abbiamo concorso è stato<br />
“The Meeting 07” (alla sua seconda edizione dopo “Genova<br />
06”), organizzato dall’Ambasciata Svizzera a Roma,<br />
in collaborazione con la provincia di Bari.<br />
Con il Consolato generale abbiamo negli ultimi anni realizzato<br />
diverse iniziative, tra cui eventi di promozione<br />
cantonale, e fra essi anche il Canton <strong>Ti</strong>cino.<br />
Quest’anno abbiamo lavorato alla realizzazione dell’evento<br />
economico nell’ambito delle manifestazioni organizzate<br />
dalla Confederazione per Euro 08, in particolare per<br />
Fabrizio Rindi<br />
Alessandra Modenese<br />
Kauffmann<br />
la tappa milanese dell’ICON Roadshow, in collaborazione<br />
con il Consolato generale a Milano e Svizzera Turismo.<br />
Presso il Centro Svizzero hanno discusso sul tema della<br />
“Leadership in a world of change” il Ministro dell’economia<br />
svizzero, Doris Leuthard, l’AD del Gruppo Fiat, Sergio<br />
Marchionne, con un panel di ospiti in ambito imprenditoriale<br />
ed economico italo svizzero.<br />
Ora siamo impegnati nell’organizzazione di un evento<br />
dedicato alla “Competitività del sistema Svizzera”, che<br />
vedrà la partecipazione di personalità di spicco in ambito<br />
economico italiano e svizzero”.<br />
Il contesto economico evidenzia una serie di<br />
sorpassi ad opera delle economie asiatiche sulle<br />
grandi potenze “occidentali”. Dr. Rindi, cosa può<br />
offrire la Svizzera all’Italia in questo contesto?<br />
“È necessario che le economie del vecchio continente<br />
prendano in considerazione l’opportunità/necessità di andare<br />
a creare parte del loro valore su questi mercati con<br />
investimenti, collaborazioni, joint-ventures.<br />
Se la logica tradizionale dell’import – export bilaterale, pur<br />
con valori assoluti molto significativi, in termini percentuali<br />
di crescita lascerà il passo ai rapporti commerciali<br />
con le economie emergenti, crediamo che sul mercato<br />
globale vi siano notevoli opportunità per alleanze o partnership<br />
tra aziende dei nostri due Paesi. Naturalmente,<br />
i grandi gruppi già operano in questa logica, ma in Italia<br />
e Svizzera vi è un gran numero di aziende medio-piccole<br />
con competenze tali da garantire un notevole grado di<br />
differenziazione sul mercato.<br />
Le aziende devono sfruttare la complementarietà, integrare<br />
le competenze dell’imprenditoria svizzera e di quella<br />
italiana come ad esempio “made in Italy & made in<br />
Switzerland = creatività + innovazione + ricerca + investimenti.<br />
Si possono creare nicchie di eccellenza capaci di<br />
17
Attualita`<br />
Intervista di Arianna Crivelli, Responsabile comunicazione <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, con il Presidente della Camera di<br />
Commercio Svizzera in Italia (CCSI) Fabrizio Rindi e il Segretario generale Alessandra Modenese Kauffmann<br />
vincere sui mercati internazionali in settori come biotec,<br />
nanotec, microelettronica e non solo”.<br />
Quali servizi ritenete particolarmente utili da offrire<br />
ai nostri associati di parte svizzera?<br />
Il Segretario generale e Direttore, Alessandra Modenese<br />
Kauffmann:<br />
“La nostra Camera offre una serie di servizi a supporto<br />
dell’imprenditoria svizzera in Italia, dalla consulenza legale<br />
e fiscale, alla rappresentanza IVA - recupero dell’IVA,<br />
alla rappresentanza sociale (che risolve per l’impresa<br />
svizzera tutte le procedure legali e burocratiche per l’assunzione<br />
di personale in Italia), al recupero crediti e tutti<br />
i servizi di supporto come ricerca di partner, informazioni<br />
di mercato, contatti.<br />
Inoltre, gestisce il centro congressi Spazio Eventi presso<br />
il Centro Svizzero, che ci permette di mettere a disposizione<br />
di quanti lo desiderano spazi prestigiosi in centro<br />
a Milano per manifestazioni ed eventi. È anche luogo<br />
ideale per professionisti che, trovandosi a Milano, desiderino<br />
tenere incontri e riunioni nel Centro Svizzero, in<br />
un ambiente confortevole e riservato, con il supporto di<br />
un servizio di segreteria”.<br />
Direttore, qual è secondo lei il segreto per<br />
mantenere e sviluppare in modo equilibrato<br />
un’identità svizzera operante in un territorio<br />
straniero?<br />
“Non ci sono segreti né ricette preconfezionate. Serietà<br />
e affidabilità sono però una chiave importante, così come<br />
è fondamentale la capacità di ascolto dei bisogni delle<br />
imprese e la flessibilità nell’offerta dei servizi.<br />
L’identità svizzera emerge, per noi, da un lato per il supporto<br />
che offriamo principalmente alle imprese svizzere,<br />
nonché per gli organi direttivi composti da personalità in<br />
maggioranza di nazionalità svizzera o rappresentanti di<br />
imprese svizzere. Inoltre la CCSI è sostenuta da un Advisory<br />
Board composto da grandi aziende svizzere presenti<br />
in Italia.<br />
L’altro lato da considerare è il riconoscimento e la percezione<br />
da parte delle imprese italiane che si rivolgono a<br />
noi in quanto svizzeri”.<br />
Presso la CCSI ha sede lo SWISS BUSINESS HUB<br />
ITALY, in generale ci può stilare un bilancio annuale<br />
degli affari che riescono ad andare in porto grazie<br />
all’instaurarsi di relazioni commerciali da voi<br />
sostenute?<br />
“È sempre difficile sapere quali siano gli affari che effettivamente<br />
si concretizzano, sia in quanto spesso le<br />
relazioni maturano nel medio se non lungo periodo e sia<br />
per ragioni di riservatezza. Quelli che possiamo dare sono<br />
i dati relativi ai contatti e alle richieste che ci pervengono.<br />
Prendendo gli ultimi tre anni ad esempio, abbiamo assistito<br />
una media di oltre 2000 aziende italiane e circa 400<br />
imprese svizzere, di cui un centinaio attraverso servizi di<br />
assistenza specialistica e consulenza, sia in questioni di<br />
18 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
carattere economico-commerciale che legale-fiscale.<br />
C’è un indicatore che ritengo rappresenti un elemento<br />
fortemente positivo, indice di rapporti intensi e costanti<br />
e di un clima comunque favorevole, al quale sicuramente<br />
tutti contribuiamo. È il dato che negli ultimi anni la bilancia<br />
commerciale tra Italia e Svizzera rimane costantemente<br />
in crescita (nonostante il periodo di rallentamento<br />
dell’economia a livello internazionale) e che l’Italia rappresenta<br />
oggi per la Svizzera il secondo mercato a livello<br />
europeo (dopo la Germania e mantenendo il superamento<br />
della Francia)”.<br />
Alla luce dell’accordo di collaborazione stilato con<br />
la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, quale ritiene sia la collaborazione più<br />
efficace da sviluppare con la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>?<br />
“L’accordo si fonda sul comune interesse a promuovere<br />
e favorire lo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi e<br />
sulla comune funzione istituzionale di ponte economico.<br />
La collaborazione più importante concretamente è<br />
quella per rispondere efficacemente alle richieste delle<br />
imprese. Ciò significa mantenere contatti costanti e un<br />
intenso flusso informativo per supportare al meglio i rispettivi<br />
associati e quanti a noi si rivolgono. L’obiettivo<br />
è concretizzare questo accordo attraverso iniziative ed<br />
eventi comuni”.<br />
Dal suo osservatorio privilegiato, secondo Lei come<br />
è visto il <strong>Ti</strong>cino imprenditoriale da parte italiana?<br />
“Esattamente come il resto della Svizzera: molto bene.<br />
Un italiano tende a non fare distinzione tra i diversi Cantoni,<br />
se non dal punto di vista linguistico. E il <strong>Ti</strong>cino è il<br />
primo punto di contatto proprio per l’assenza di barriere<br />
linguistiche. È un dato di fatto che in Italia la Svizzera<br />
gode di una immagine solida e legata a valori positivi”.<br />
Presidente, la globalizzazione ha un impatto sempre<br />
più importante sulle PMI. Quali trend si possono<br />
osservare nel contesto italiano?<br />
“Il contesto italiano attuale è quello di ricerca di nuovi<br />
equilibri. Ricordiamo che in Italia operano oltre 5 milioni<br />
di imprese, di cui oltre 800'000 attive nella sola Lombardia.<br />
In una fase complessa e difficile come quella<br />
attuale, possiamo citare quale possibile esempio la ricerca<br />
“Modelli di crescita delle PMI” edita dal Sole24Ore<br />
nel 2007. Tale ricerca ha evidenziato le caratteristiche<br />
delle imprese italiane che riescono comunque a crescere<br />
sul mercato, analizzando 530 imprese prevalentemente<br />
manifatturiere, con almeno 20 addetti e un fatturato superiore<br />
ai 3 milioni di euro. Ne emerge “un nucleo solido<br />
di impresa che pur operando in comparti maturi oggi<br />
riesce ad affermarsi in Italia e all’estero”. Queste imprese<br />
sono molto orientate al mercato e al cliente, offrono una<br />
gamma sempre più ampia e completa di prodotti e servizi,<br />
puntano molto sul marchio e su prodotti realizzati con<br />
tecnologie, design e know-how che differenzia il prodotto,<br />
alza la qualità e fidelizza il cliente.<br />
In particolare le medio-grandi, hanno una notevole capa-
cità di penetrazione nei mercati esteri. Esporta il 61,6%<br />
delle imprese più piccole, il 63,8% delle medie, il 70%<br />
di quelle di maggiori dimensioni. Per gli IDE (investimenti<br />
diretti all’estero) li attuano il 4,5% delle aziende con 20-<br />
49 addetti e il 17,1% di quelle tra i 200 e 499 dipendenti.<br />
Per le reti commerciali proprie si va dal 10,5% delle più<br />
piccole al 34,3% delle maggiori.<br />
Il terzo elemento che emerge è il ruolo delle banche: di fondamentale<br />
importanza nel processo di internazionalizzazione.<br />
Inoltre, più del 40% degli imprenditori ha utilizzato,<br />
quanto meno come supporto, le associazioni di categoria e<br />
la Camera di Commercio della propria provincia”.<br />
Alle porte si profila l’evento mondiale EXPO 2015,<br />
quali sono gli impulsi che questa manifestazione dà<br />
all’economia? Quali sono le principali iniziative in<br />
merito?<br />
“All’Expo 2015 verranno trattati grandi temi legati in<br />
particolare allo sviluppo sostenibile: sicurezza e qualità<br />
alimentare. Sarà un grandissimo evento che darà visibilità<br />
alla tradizione, alla creatività e all’ innovazione nel settore<br />
dell’alimentazione e fungerà da volano per l’economia<br />
del territorio. Da un’indagine condotta dalla Camera di<br />
Commercio di Milano emerge che le imprese milanesi si<br />
attendono un aumento del fatturato pari a 44 miliardi di<br />
euro. In particolare nel settore del turismo, dove le imprese<br />
ipotizzano il raddoppio degli utili, ma anche nell’agricoltura<br />
(+15%) e nel settore immobiliare (+15%). Grande<br />
attenzione viene posta dalle istituzioni coinvolte ai temi<br />
infrastrutture, mobilità, ambiente, per creare valore per<br />
tutti, imprese e cittadini.<br />
Ritengo che la Svizzera giocherà il proprio ruolo in questo<br />
contesto e saprà sfruttare le opportunità legate alla<br />
contiguità del territorio. Stiamo attendendo di conoscere<br />
il programma dell’EXPO 2015 per attivarci unitamente<br />
alle altre istituzioni economiche interessate a sviluppare<br />
un progetto comune”.<br />
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Camera di Commercio Svizzera in Italia<br />
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Attualita`<br />
di Carlo Lepori, Direzione IDSIA<br />
20 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
idsia 1988–<strong>2008</strong><br />
20 anni di ricerca in intelligenza artificiale in <strong>Ti</strong>cino<br />
Venti anni fa, nell’autunno del 1988, grazie ad Angelo<br />
Dalle Molle, pioniere e filantropo, convinto che scienza<br />
e tecnologia possono e devono aiutare le persone a migliorare<br />
la loro qualità di vita, nasceva l’IDSIA – «Istituto<br />
Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale».<br />
A quei tempi, il «paesaggio universitario» ticinese, dopo<br />
il voto popolare contro un primo tentativo di Centro universitario<br />
della Svizzera italiana, assomigliava piuttosto a<br />
un deserto, anche se con molte oasi di ricerca di punta<br />
sparse qua e là per il Cantone.<br />
Lo scambio elettronico di informazioni, ora così immediato,<br />
non era ancora diffuso e ciò rendeva più difficile<br />
l’integrazione di istituti isolati nella rete nazionale e internazionale<br />
della ricerca scientifica.<br />
L’IDSIA poté comunque iniziare la sua attività con progetti<br />
di ricerca nel campo della linguistica computazionale<br />
e dello sviluppo di strumenti per diffondere i metodi<br />
informatici dell’intelligenza artificiale. Il <strong>Ti</strong>cino reagì con<br />
grande interesse a queste iniziative: la possibilità per i<br />
calcolatori di comprendere il linguaggio umano, di tradurre<br />
testi e di formare ragionamenti logici appassionò<br />
schiere di informatici, convinti che lo sviluppo incessante<br />
della tecnologia avrebbe permesso di risolvere in breve<br />
tempo questi problemi.<br />
E molto è cambiato in questi decenni! In <strong>Ti</strong>cino l’Università<br />
e la Scuola universitaria professionale costituiscono il<br />
nuovo «paesaggio universitario» insieme a centri di ricerca<br />
nel supercalcolo, nella biomedicina e in altri campi. E<br />
il <strong>Ti</strong>cino è così parte integrante della realtà universitaria<br />
svizzera!<br />
L’IDSIA spostando la sua attenzione sulle reti neurali artificiali,<br />
sui metodi ispirati alla biologia, per la soluzione<br />
di problemi complessi di ottimizzazione e cioè verso l’apprendimento<br />
automatico, nei suoi aspetti pratici e teorici,<br />
si è profilato come uno dei centri di ricerca più importanti<br />
a livello internazionale.<br />
Ha contribuito allo sviluppo dell’ottimizzazione basata su<br />
colonie di formiche virtuali, ma anche su sciami di piccoli<br />
robot che collaborano per affrontare difficoltà che da soli<br />
non saprebbero gestire; allo stesso tempo ha conseguito<br />
risultati importanti nel campo delle reti neurali ricorrenti<br />
e nella costruzione di risolutori universali su base matematica.<br />
La chiave di questo successo è di essere riusciti a tenere<br />
in un unico centro la ricerca applicata e quella di base.<br />
Proprio per questo l’IDSIA si è inserito nella nuova realtà<br />
universitaria ticinese come «istituto ponte», affiliato a<br />
USI e SUPSI. Di nuovo un atto pionieristico, nella linea di<br />
ampie collaborazioni tra le istituzioni, scelta dalla politica<br />
universitaria del Canton <strong>Ti</strong>cino.<br />
Lo sviluppo tecnologico è stato travolgente e ci permette<br />
di affrontare i problemi con metodi che agli inizi non<br />
avevamo a disposizione. La potenza di calcolo dei calcolatori<br />
permette loro di avvicinarsi all’apprendimento degli<br />
esseri viventi. Non sono previsti rallentamenti in questa<br />
crescita e quindi in un futuro forse non molto lontano<br />
le macchine avranno a disposizione potenze di calcolo<br />
simili a quella umana. Già oggi la presenza di computer è<br />
pervasiva: molti aspetti della nostra realtà sono misurati,<br />
controllati e guidati da computer. Che tipo di intelligenza,<br />
di comportamento avranno queste macchine del futuro?<br />
Se il telefonino e Internet hanno cambiato così profondamente<br />
la nostra vita e i nostri comportamenti, che cosa<br />
ci aspetta nei prossimi venti anni?<br />
Ne parleremo il prossimo 24 ottobre al palazzo dei Congressi<br />
di Lugano con Mauro Dell’Ambrogio, Segretario di<br />
stato per l’educazione e la ricerca, Marco Dorigo, dell’Université<br />
libre de Bruxelles, pioniere della «ant colony optimization»<br />
e Helge Ritter, della Universität Bielefeld, detentore<br />
del premio Leibniz.
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servizi e versatilità:<br />
il cOnnUbiO Per le sfide fUtUre<br />
L’Associazione mantello dell’economia ticinese attiva da decenni<br />
a sostegno degli imprenditori del Paese<br />
Qual è l’importanza della Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del Cantone <strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>) per l’economia<br />
ticinese? Per dare un’idea dell’indotto legato alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
è bene ricordare alcune cifre: sono affiliate circa 800 imprese<br />
con 42'000 posti di lavoro e ben 43 associazioni di categoria<br />
con oltre 6'000 imprese, per cui in totale sono rappresentati<br />
quasi 90'000 posti di lavoro. La cifra è notevole, se si considera<br />
che il Cantone <strong>Ti</strong>cino conta circa 300'000 abitanti. La <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
collabora al consolidamento e allo sviluppo dell’economia cantonale<br />
promuovendo condizioni quadro favorevoli alle imprese e<br />
lavorando a stretto contatto con il tessuto economico, le imprese<br />
e le associazioni di categoria che sono attori fondamentali per<br />
un’economia forte e concorrenziale.<br />
Da oltre 90 anni la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> è al servizio dell’economia ticinese.<br />
Uno dei compiti principali della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> è quello di fungere da<br />
trait d’union tra Stato, mondo politico e la realtà economica<br />
del Cantone e agevolare il più possibile l’inserimento di attività<br />
produttive sul territorio. Le basi associative sono state gettate<br />
nel 1917, quando la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> è nata come un’associazione di diritto<br />
privato, indipendente da ingerenze statali, fondata sulla libera<br />
affiliazione dei soci e con l’obiettivo di difendere gli interessi<br />
generali e settoriali dell’economia privata del Cantone <strong>Ti</strong>cino.<br />
Solo un compito ufficiale le è stato demandato dalla Confederazione,<br />
come per tutte le altre 17 Camere di commercio svizzere,<br />
ossia quello relativo al servizio dei certificati d’origine che sono<br />
strettamente legati all’esportazione di merci.<br />
In pratica i rappresentanti della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> si occupano di molteplici<br />
compiti, collaborano con le autorità federali e cantonali nell’introduzione<br />
o nella modifica di disposizioni legali, fornendo alle<br />
aziende interessate le indispensabili informazioni per operare sul<br />
terreno; partecipano regolarmente a dibattiti pubblici, a giornate<br />
di studio in ambito economico e intrattengono costanti contatti<br />
con le altre maggiori organizzazioni economiche del Cantone e<br />
della Svizzera. Vengono promossi incontri d’affari con Ambasciate<br />
e altre istituzioni e organizzate missioni di delegazioni<br />
economiche all’estero. Uno degli obiettivi ambiziosi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
è quello di diventare sempre più una piattaforma di servizi in cui<br />
gli operatori economici e soprattutto gli affiliati trovano risposte<br />
ai loro quesiti. L’offerta di prestazioni spazia dalla consulenza<br />
giuridica alla formazione, dall’informazione diretta ai soci alle<br />
numerose pubblicazioni che la <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> cura periodicamente.<br />
Le sfide del futuro sono molte, soprattutto per il nostro territorio<br />
di ridotte dimensioni, ma situato nel cuore dell’Europa. Le<br />
risposte adeguate sono da ricercare in condizioni favorevoli per<br />
l’insediamento di nuove aziende e nella versatilità indispensabile<br />
per il mantenimento e lo sviluppo di servizi ad alto valore<br />
aggiunto, attività che possono dare impulsi benefici a tutto il<br />
Cantone <strong>Ti</strong>cino.
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
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di promuovere sul web le aziende affiliate alle<br />
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mirati alla vita economica del Paese, quali un<br />
motore di ricerca professionale comprendente dei<br />
dati geografici, manageriali e finanziari di 14’000<br />
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siti Web orientato all’economia e all’industria,<br />
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Commercio estero<br />
Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
bOOm nel settOre medtecH e sanitariO<br />
Zurigo, 28 ottobre <strong>2008</strong><br />
La manifestazione in oggetto vuole mettere in evidenza le opportunità e le sfide che caratterizzano il settore<br />
medtech e dei servizi sanitari. I partecipanti otterranno le risposte alle domande inerenti l’espansione delle loro<br />
attività all’estero. Numerosi specialisti illustreranno le opportunità che si offrono loro e forniranno le ricette per<br />
un’esportazione di successo in questo settore. Varie aziende svizzere testimonieranno dell’esperienza avuta sul<br />
mercato indiano, statunitense e del Golfo. La manifestazione metterà pure in luce l’attrattività ed il potenziale dei<br />
servizi medici svizzeri.<br />
Non da meno, l’evento fungerà da piattaforma di networking e dialogo con vari rappresentanti del mondo industriale,<br />
politico ed economico.<br />
Lingua: tedesco/inglese<br />
Programma dettagliato, costi e modalità d’iscrizione sono disponibili su: www.osec.ch/internet/osec/de/home/export/trade_fairs_events/courses_events/healthcare_medtech.html<br />
Si concretizza la cooperazione nella ricerca tra la<br />
Svizzera e il Sudafrica<br />
Svizzera e Sudafrica hanno dato luce verde a otto progetti di<br />
ricerca comune. Essi costituiscono la prima concretizzazione<br />
dell’accordo bilaterale sulla cooperazione scientifica e tecnologica<br />
tra la Svizzera e il Sudafrica, firmato nel dicembre 2007. I<br />
lavori di ricerca, condotti nei settori “Sanità pubblica e biomedicina”,<br />
“Biotecnologia e nanotecnologia” e “Scienze umane e<br />
sociali”, saranno sostenuti con complessivamente 4,5 milioni<br />
di franchi e dovrebbero iniziare ancora quest’anno.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa della Segreteria di Stato<br />
per l’educazione e la ricerca può essere consultato su www.news.<br />
admin.ch/message/index.html?lang=it&msg-id=20935<br />
Modifica della convenzione contro la doppia<br />
imposizione tra la Svizzera e la Gran Bretagna<br />
La convenzione contro la doppia imposizione tra la Svizzera e<br />
la Gran Bretagna in materia di imposte sul reddito è stata modificata<br />
in più punti. La modifica principale apportata alla Convenzione<br />
contro le doppie imposizioni dell’8 dicembre 1977 è<br />
lo sgravio completo dell’imposta alla fonte di dividendi pagati<br />
a una società con un’importante partecipazione alla società<br />
distributrice dei dividendi o a un istituto di previdenza.<br />
Per più ampi ragguagli leggasi il comunicato stampa del Dipartimento<br />
federale delle finanze DFF su www.efd.admin.<br />
ch/00468/index.html?lang=it&msg-id=20882<br />
“Swissness Worldwide”: come la Svizzera viene<br />
percepita all’estero<br />
Il rapporto “Swissness Worldwide, Internationale Studie zur<br />
Wahrnehmung der Marke Schweiz im Ausland” (65 pagine)<br />
esamina l’immagine che danno la Svizzera e i suoi prodotti e<br />
servizi in 66 paesi (oltre 8’000 persone intervistate). Esso pas-<br />
sa in rassegna i seguenti aspetti:<br />
• percezione della Svizzera come<br />
paese<br />
• immagine dei prodotti e dei servizi<br />
svizzeri<br />
• immagine dei prodotti svizzeri<br />
nei vari paesi e regioni del<br />
mondo<br />
• percezione di taluni gruppi di<br />
prodotti (orologi, beni di consumo,<br />
banche, macchine utensili,<br />
settore alberghiero)<br />
• aspettative legate ai prodotti<br />
svizzeri<br />
• conseguenze per l’utilizzo della “swissness” nel marketing<br />
• la “swissness” dal punto di vista dell’azienda.<br />
Lo studio, effettuato da htp St. Gallen Managementberatung<br />
AG in collaborazione con l’Università di San Gallo e con Mc-<br />
Cann Erickson, può essere ordinato al sito web www.htp-sg.<br />
ch/bestellung-swissness<br />
Polonia ed Ungheria: certificazione energetica degli<br />
edifici<br />
Dal 1° gennaio 2009, il certificato sul rendimento energetico<br />
sarà obbligatorio in Polonia ed Ungheria per la costruzione di<br />
nuovi edifici. I due paesi stanno così recuperando il loro ritardo<br />
nella trasposizione, nel loro rispettivo diritto nazionale, della<br />
direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici.<br />
In Ungheria, il certificato sarà obbligatorio dal 2009 per i nuovi<br />
edifici pubblici. Dal 2012 sarà obbligatorio anche per gli edifici<br />
esistenti in caso di vendita o di locazione. Lo standard minimo<br />
prescritto dalla direttiva è tuttavia applicabile solo ai nuovi<br />
edifici. È considerato come nuovo edificio qualsiasi stabile per<br />
il quale la procedura di richiesta di permesso di costruzione è<br />
25
Commercio estero<br />
Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
stata avviata dopo il 1° settembre 2006.<br />
In Polonia, non è ancora stato deciso se dal 2009 il certificato<br />
energetico sarà richiesto per tutte le abitazioni, unicamente per<br />
le nuove costruzioni o soltanto per la prima messa in vendita.<br />
Inoltre, non si sa ancora se basta un certificato energetico<br />
per edificio o se serve un certificato per ogni alloggio. Queste<br />
domande saranno discusse dal parlamento polacco nel corso<br />
dell’autunno.<br />
Si può tuttavia già prevedere che la trasposizione della direttiva<br />
sul rendimento energetico nell’edilizia e l’introduzione del certificato<br />
energetico implicheranno nuovi investimenti nelle tecniche<br />
di costruzione e di isolamento sia in Polonia che in Ungheria.<br />
Il testo della direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo<br />
e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, sul rendimento<br />
energetico nell’edilizia può essere visionato online su http://<br />
eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:<br />
32002L0091:IT:HTML<br />
Un accesso più agevole ai risultati della ricerca<br />
europea: la Commissione vara un progetto pilota online<br />
Un accesso rapido e affidabile ai risultati della ricerca, soprattutto<br />
mediante internet, può accelerare l’innovazione, far<br />
progredire le scoperte scientifiche e sostenere lo sviluppo di<br />
un’economia della conoscenza forte. La Commissione europea<br />
intende garantire che i risultati della ricerca che finanzia<br />
nell’ambito del Settimo programma quadro (7° PQ), con oltre<br />
50 miliardi di euro nel periodo 2007-2013, siano diffusi nel<br />
modo più efficace possibile per garantirne la massima valorizzazione<br />
e il massimo impatto nel mondo dei ricercatori e non<br />
solo. La Commissione ha quindi lanciato ad agosto un progetto<br />
pilota che concederà un accesso online illimitato ai risultati<br />
delle ricerche finanziate dall’UE, soprattutto articoli di ricerca<br />
pubblicati in riviste soggette alla valutazione di esperti, dopo<br />
un periodo di embargo di 6 o 12 mesi. Il progetto riguarda circa<br />
il 20% dello stanziamento di bilancio del 7° PQ in settori come<br />
la sanità, l’energia, l’ambiente, le scienze sociali e le tecnologie<br />
dell’informazione e comunicazione.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa della Commissione<br />
europea può essere consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(ricerca tramite riferimento IP/08/1262)<br />
La Commissione al Parlamento europeo e al<br />
Consiglio: meno burocrazia per attirare capitale di<br />
rischio a favore della ricerca high-tech di punta<br />
Il 4 settembre <strong>2008</strong>, la Commissione ha invitato il Parlamento<br />
europeo e il Consiglio ad appoggiare la nuova proposta di tagliare<br />
la burocrazia e permettere una maggiore flessibilità per potenziare<br />
l’efficienza della ricerca europea high-tech. L’invito giunge<br />
in risposta alla “relazione Aho”, che costituisce la valutazione<br />
più completa attualmente disponibile della ricerca nell’UE nel<br />
settore delle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione),<br />
spingendosi al di là della gestione della ricerca per valutarne<br />
l’impatto sull’innovazione. La relazione sottolinea come la<br />
ricerca europea potrebbe apportare un contributo fondamentale<br />
alla competitività europea coinvolgendo e sostenendo le imprese<br />
a forte crescita e migliorando i collegamenti fra ricerca e<br />
capitale di rischio. La Commissione, che ha dato il via a diverse<br />
iniziative per coinvolgere società leader nel settore della ricerca<br />
intende creare sbocchi commerciali per la ricerca nel settore<br />
delle TIC finanziata con fondi comunitari. La Commissione sta<br />
26 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
inoltre avviando una consultazione pubblica che all’inizio del<br />
2009 presenterà una serie di proposte in tal senso.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa della Commissione<br />
europea può essere consultato su http://europa.eu/rapid/searchAction.do<br />
(ricerca tramite riferimento IP/08/1288)<br />
Italia: grandi investimenti nelle infrastrutture<br />
Per ottimizzare lo stato delle sue infrastrutture, il governo italiano<br />
ha annunciato nel quadro del suo piano di finanziamento<br />
(fino al 2011) degli investimenti pari a 46,3 miliardi di euro.<br />
Tra i progetti principali figurano:<br />
• La costruzione delle linee ferroviarie ad alta velocità Torino-<br />
Lione (6 miliardi di ero) e Milano-Genova (5 miliardi di euro).<br />
Sono previsti anche un collegamento Milano-Verona-Padova-<br />
Venezia (9 miliardi di euro) nonché l’estensione e la modernizzazione<br />
delle linee ferroviarie italiane (10 miliardi di euro).<br />
Informazioni sulla linea Torino-Lione: www.ltf-sas.com/<br />
Informazioni della Rete Ferroviaria Italiana: “I grandi progetti:<br />
Alta velocità / alta capacità”: www.rfi.it/index2.asp?idme<br />
nu=6&idsezione=14&idcontenuto=12<br />
• Costruzione del ponte sospeso di Messina: 83,3 km per<br />
collegare la Sicilia con la punta dello stivale (6,1 miliardi di<br />
euro, inizio lavori: 2010, termine lavori: 2016). Per ulteriori<br />
ragguagli: www.pontedimessina.it/<br />
Corporate Governance in Europe - 2007 Report<br />
Nel Corporate Governance Report 2007 della società di selezione<br />
del personale Heidrick & Struggles, le aziende svizzere<br />
si sono posizionate bene. Negli ultimi<br />
anni sono soprattutto le grandi<br />
aziende ad aver considerevolmente<br />
migliorato la loro trasparenza, mentre<br />
le PMI hanno ancora molto da<br />
fare in materia di governo d’impresa.<br />
Le aziende rossocrociate si posizionano<br />
al 3° posto della classifica,<br />
superate unicamente dalle imprese<br />
britanniche ed olandesi. Le aziende<br />
tedesche e italiane risultano essere<br />
le peggiori.<br />
Lo studio comparativo confronta le<br />
aziende di 10 paesi europei.<br />
Il “Corporate Governance in Europe – 2007 Report” può essere<br />
consultato online in formato pdf su www.heidrick.com/NR/<br />
rdonlyres/666FC928-1933-4F4B-B184-FBBE141313A9/0/<br />
HS_CorpGovEurope2007.pdf<br />
Russia: semplificata la procedura di richiesta di<br />
permesso per stranieri<br />
In Russia, dal 24 luglio <strong>2008</strong> i permessi di lavoro per i lavoratori<br />
stranieri sono rilasciati da uno sportello elettronico. La<br />
nuova procedura consente di ridurre il numero di formalità da<br />
adempiere nonché la durata di evasione della richiesta, ridotta<br />
a un mese.<br />
A dire la verrà, il nuovo sistema è ancora in fase di prova in uno<br />
dei centri di migrazione di Mosca destinato alle aziende affiliate<br />
all’Association of European Businesses AEB e all’American<br />
Chamber of Commerce (AmCham). Dopo questa prima fase,
il sistema sarà introdotto progressivamente in tutto il Paese<br />
sull’arco di tre anni.<br />
Ulteriori informazioni sul rilascio di permessi di lavoro in Russia<br />
sono state riunite dallo Swiss Business Hub Russia in un documento<br />
intitolato “Beantragung von Arbeitsgenehmigungen in<br />
Russland” e disponibile online su www.osec.ch/internet/osec/<br />
de/home/export/countries/ru/export/travel_stay.html<br />
Israele: migliore protezione della proprietà<br />
intellettuale<br />
A maggio <strong>2008</strong>, in Israele è entrata in vigore una nuova legge<br />
sul copyright (“Israel Copyright Act 2007”) volta a garantire<br />
una migliore protezione dei diritti d’autore e a portare le disposizioni<br />
israeliane in materia – giudicate difettose dalle aziende<br />
estere – allo stesso livello delle norme internazionali.<br />
Tra le novità principali si rilevano:<br />
• aumento delle indennità massime che possono essere reclamate<br />
e soppressione dell’importo minimo degli interessi per<br />
danno;<br />
• attribuzione ai tribunali del potere di definire l’utilizzo “a scopi<br />
legittimi” senza pagamento di tasse (secondo il modello<br />
del “fair use” americano) di prodotti o sostanze protetti dai<br />
diritti della proprietà intellettuale;<br />
• azioni penali in caso d’importazione di copie illegali;<br />
• assicurare la protezione dei dati in caso di procedura d’autorizzazione<br />
di nuovi medicinali.<br />
Il testo della nuova legge può essere consultato online su www.<br />
tau.ac.il/law/members/birnhack/IsraeliCopyrightAct2007.pdf<br />
Nuove misure di liberalizzazione ad Abu Dhabi<br />
Abu Dhabi ha definito nel quadro di un programma strategico<br />
quinquennale (fino al 2012) degli obiettivi di sviluppo economico<br />
nonché delle misure per raggiungerli.<br />
L’obiettivo principale dell’Emirato è la diversificazione dell’economia,<br />
che resta estremamente dipendente dal petrolio. Offrendo<br />
un ambiente attrattivo alle società estere, Abu Dhabi<br />
intende riunire le condizioni necessarie ad un trasferimento di<br />
know-how. L’Emirato conta inoltre di rivedere la sua legislazione,<br />
stimolare la competitività delle aziende locali, affidare un<br />
ruolo più importante all’economia privata e ridurre gli ostacoli<br />
giuridici contro i quali si urtano le aziende estere.<br />
Concretamente, si tratta di autorizzare le partecipazioni estere<br />
al 100% per i progetti realizzati ad Abu Dhabi. Il programma<br />
strategico del Department of Planning & Economy (DPE) definisce<br />
in totale 12 priorità, 49 obiettivi e 129 iniziative (tra le quali<br />
figura la costituzione di un ufficio per le previsioni economiche<br />
e di un’autorità pubblica incaricata della statistica, la semplificazione<br />
delle leggi e dei regolamenti, il rilascio semplificato di<br />
licenze e lo sviluppo di sforzi di marketing all’estero).<br />
Il programma strategico <strong>2008</strong>-2012 del DPE può essere visionato<br />
in formato pdf su http://dpeportal.adeconomy.ae/pls/portal/docs/PAGE/DPEPROXY/HOME/DEP%20STRATEGY%20<br />
ENGLISH.PDF<br />
Il Giappone aderisce alla Convenzione sulla vendita<br />
internazionale di merci<br />
Il Giappone ha completato le formalità d’adesione alla Convenzione<br />
delle Nazioni Unite sui contratti di compravendita internazionale<br />
di merci (CVIM) della Commissione dell’ONU per il<br />
diritto commerciale internazionale (CNUDCI). La sua adesione<br />
avrà effetto dal 1° agosto 2009.<br />
Il testo della Convenzione può essere visionato online in formato<br />
pdf su www.admin.ch/ch/i/rs/i2/0.221.211.1.it.pdf<br />
Tra Cina e Hong Kong si sviluppa il libero scambio<br />
Cina e Hong Kong hanno siglato a fine giugno la 5° versione<br />
del Closer Economic Partnerschip Arrangement CEPA.<br />
Questo accordo, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2009,<br />
obbliga la Cina a proseguire la via della liberalizzazione<br />
in 15 settori di servizi e ad aprire due segmenti di servizi<br />
nel settore minerario a favore di Hong Kong. L’articolo<br />
“Chinese mainland, Hong Kong sign expanded economic<br />
accord” pubblicato su China View fornisce più ampi ragguagli:<br />
http://news.xinhuanet.com/english/<strong>2008</strong>-07/29/<br />
content_8835431.htm<br />
Corea del Sud: verso la riduzione del carico fiscale<br />
delle aziende<br />
La Corea del Sud ha lasciato intravvedere per l’anno fiscale<br />
<strong>2008</strong> una diminuzione del tasso d’imposizione delle società.<br />
Le aziende il cui reddito imponibile è superiore a 130’000<br />
euro dovrebbero essere tassate al 22%, contro l’11% applicato<br />
alle altre.<br />
Attualmente, il tasso d’imposizione applicabile alle società il<br />
cui reddito imponibile eccede i 65’000 euro è del 25%, contro<br />
il 13% applicato alle altre.<br />
Pakistan: modifiche dei dazi d’entrata e delle imposte<br />
dirette<br />
All’inizio del nuovo anno fiscale (1° luglio <strong>2008</strong>), il Pakistan<br />
ha proceduto a varie modifiche nel settore dei dazi all’importazione:<br />
• aumento al 35% (contro il 25%) dei dazi doganali sulle merci<br />
che non rispondono a bisogni quotidiani e sui beni di lusso<br />
(cioccolato, chewing-gum, elettrodomestici, macchine per<br />
cucire, TV, mobili, illuminazione, cosmetici);<br />
• aumento al 100% (contro il 90%) dei dazi doganali sui veicoli<br />
di cilindrata superiore o uguale a 1800 cm 3 ;<br />
• aumento dell’imposta sulla cifra d’affari, che passa dal 15%<br />
al 16%.<br />
Cuba: introdotta la norma ISPM 15 per gli imballaggi<br />
in legno<br />
Secondo quanto pubblicato nel locale bollettino ufficiale, il 1°<br />
ottobre <strong>2008</strong> entra in vigore a Cuba l’ISPM 15 (standard internazionale<br />
per le misure fitosanitarie) per tutte le importazioni<br />
di imballaggi in legno.<br />
Stati Uniti: nuova regolamentazione per gli investitori<br />
esteri<br />
Dall’ottobre 2007, il presidente americano ha il diritto di controllare<br />
gli investimenti esteri negli Stati Uniti e, se del caso, di<br />
proibirli (legge sull’investimento estero e la sicurezza nazionale<br />
- Finsa Act). Il comitato sull’investimento negli Stati Uniti CFIUS<br />
ha redatto i principi di questa nuova regolamentazione.<br />
Le direttive del Finsa Act sono state pubblicate in forma di progetto<br />
datato 23 aprile <strong>2008</strong>: esse hanno sollevato numerose<br />
critiche da parte di aziende estere ed associazioni, tuttavia il<br />
27
Commercio estero<br />
Pagine a cura di Osec <strong>Ti</strong>cino<br />
dipartimento federale delle finanze non ha ancora preso posizione<br />
contro queste opposizioni.<br />
Il Finsa Act riguarda principalmente le cosiddette “transazioni<br />
coperte” che possono portare una persona straniera, tramite<br />
fusione, acquisto o altra forma di ripresa d’azienda, ad assumere<br />
il controllo di un’azienda americana. Gli investimenti in<br />
nuovi settori non sottostanno al Finsa Act.<br />
Le transazioni sono notificate al CFIUS su base volontaria.<br />
Tuttavia, si attende dalle aziende estere ed americane che esse<br />
comunichino al CFIUS tutti i dettagli inerenti ai loro progetti<br />
d’investimento o d’acquisto, che sono o potrebbero essere toccati<br />
dal Finsa Act.<br />
Il CFIUS dispone di 30 giorni al massimo per esaminare i progetti<br />
d’investimento e il presidente è l’ultima istanza a decidere<br />
se vi è rischio di raggiungere la maggioranza di un’azienda<br />
americana o se vi è minaccia per la sicurezza. Se questo non<br />
è il caso, l’investimento può avvenire senza ritardi, in caso<br />
contrario, la transazione è sottoposta ad inchiesta che non<br />
dovrà superare i 45 giorni.<br />
In vista di questa nuova regolamentazione, le aziende che intendono<br />
attuare investimenti in settori sensibili come quello<br />
dell’energia, della chimica, delle telecomunicazioni, dei semiconduttori<br />
e l’industria aerospaziale devono attendersi a spese<br />
importanti per far approvare i loro progetti ed ottenere i consigli<br />
più appropriati.<br />
www.ustreas.gov/offices/international-affairs/cfius/<br />
Stati Uniti: nuova strategia di sicurezza<br />
all’importazione<br />
La Consumer Product Safety Commission (CPSC), incaricata<br />
della protezione dei consumatori, ha lanciato un progetto di<br />
“Import Safety Strategy” affinché tutti i prodotti importati negli<br />
Stati Uniti siano conformi al 100% alle norme di sicurezza<br />
applicati ai prodotti americani.<br />
Tale strategia riguarda soprattutto i prodotti di consumo. Le<br />
importazioni negli Stati Uniti di questa tipologia di prodotti<br />
sono più che raddoppiate lo scorso anno e rappresentano oggi<br />
il 44% delle importazioni totali. Tuttavia, su 100 richiami di<br />
prodotti, ben 75 concernono prodotti di consumo, e in particolare<br />
giocattoli di origine cinese. Questo ha spinto la CPSC a<br />
definire delle regole d’importazione più restrittive.<br />
I dettagli della nuova strategia statunitense sono disponibili sul<br />
sito web della stessa CPSC all’indirizzo: www.cpsc.gov/businfo/<br />
importsafety.pdf<br />
Russia: possibile la dichiarazione a posteriori<br />
Dal 16 settembre <strong>2008</strong>, le persone che introducono merci<br />
in Russia senza dichiararle o dichiarandone solo una parte,<br />
possono conservare le loro merci purché, entro cinque giorni<br />
dalla scoperta del passaggio fraudolento di tali beni in dogana,<br />
paghino alle autorità i dazi dovuti.<br />
Questa nuova regola non è tuttavia valida per le merci la cui<br />
importazione è vietata su un determinato territorio doganale o<br />
per le quali esistono restrizioni quantitative all’importazione.<br />
The Failed States Index <strong>2008</strong>: gli Stati a rischio<br />
La rivista Foreign Policy e il Fund for Peace hanno pubblicato<br />
il loro “Failed States Index <strong>2008</strong>”, un indice degli Stati in<br />
decadenza, ossia dei Paesi che non riescono a garantire del<br />
28 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
tutto o comunque non sufficientemente, le loro missioni di<br />
base: la sicurezza pubblica, lo Stato di diritto, i servizi pubblici<br />
in generale.<br />
L’avvio o lo sviluppo di relazioni economiche e commerciali con<br />
questi Stati sono generalmente delle imprese rischiose.<br />
Tra i paesi attualmente più vulnerabili figurano: Somalia, Sudan,<br />
Zimbabwe, Ciad, Iraq, Repubblica democratica del Congo,<br />
Afghanistan, Costa d’Avorio, Pakistan, Repubblica Centrafricana,<br />
Guinea, Bangladesh, Haiti, Corea del Nord, Etiopia,<br />
Uganda, Libano, Nigeria, Sri Lanka, Yemen, Niger, Nepal,<br />
Burundi, <strong>Ti</strong>mor, Kenya, Uzbekistan, Malawi, Isole Salomone,<br />
Sierra Leone, Guinea-Bissau, Camerun, Liberia e Siria.<br />
La classifica è stabilita in base ai seguenti indicatori:<br />
• indicatori sociali: pressione demografica, movimento massiccio<br />
di rifugiati e spostamenti interni, violenze comunitarie,<br />
emigrazione cronica e sostenuta;<br />
• indicatori economici: disuguaglianze di sviluppo, declino economico<br />
improvviso o pronunciato;<br />
• indicatori politici: criminalizzazione e delegittimazione dello<br />
Stato, deterioramento graduale dei servizi pubblici, violazioni<br />
generalizzate dei diritti dell’uomo, apparato di sicurezza che<br />
istituisce uno Stato nello Stato, nascita di fazioni in seno<br />
all’élite, intervento di altre potenze.<br />
“The Failed States Index <strong>2008</strong>” può essere consultato<br />
online su www.foreignpolicy.com/story/cms.php?story_id=<br />
4350&page=1<br />
Le destinazioni più care per i viaggi d’affari<br />
Malgrado la congiuntura internazionale, il mercato alberghiero<br />
internazionale è fiorente. I tassi di crescita più elevati sono<br />
stati riscontrati nei mercati trainanti. Anche i prezzi prendono<br />
il volo.<br />
Secondo lo studio sul mercato alberghiero effettuato dal gruppo<br />
britannico Hogg Robinson, Mosca continua ad essere la<br />
città più cara, seguita da Mumbai, Parigi, Milano e Ginevra<br />
(che nel 2007 figurava al 13° posto). Zurigo si posiziona al 9°<br />
(11° lo scorso anno), New York all’8° (2° lo scorso anno) ed<br />
Abu Dhabi si piazza al 7°.<br />
Negli Emirati Arabi Uniti e in India, due paesi caratterizzati<br />
da una forte crescita economica, l’esplosione delle tariffe alberghiere<br />
è dovuta soprattutto alla domanda crescente su un<br />
mercato in cui l’offerta risulta essere ancora insufficiente. In<br />
Europa i prezzi aumentano, mentre restano stabili nel Nordamerica<br />
(New York). In alcune città americane, come Houston<br />
e San Francisco, i prezzi sono persino diminuiti.<br />
Il comunicato stampa di Hogg Robinson Group (10 pagine)<br />
“HRG unveils <strong>2008</strong> six month hotel survey – Corporates travel<br />
smarter” può essere visionato in formato pdf su http://hoggrobinsongroup.hrgworldwide.com/Portals/40/Documents/MediaCentre/HRG_press_releases/<strong>2008</strong>/HRG_Hotel_survey<strong>2008</strong>_230708.pdf<br />
Osec<br />
Corso Elvezia 16<br />
Casella postale 5399 - CH-6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 35/37<br />
Fax +41 91 911 51 39<br />
info.lugano@osec.ch<br />
www.osec.ch
Fiere internazionali<br />
Lo “SWISS Pavilion” è il simbolo della qualità svizzera!<br />
FC EXPO 2009<br />
Tokyo, 25-27 febbraio 2009<br />
BioFach 2009<br />
Norimberga, 19-22 febbraio 2009<br />
BioFach è l’appuntamento annuale del settore bio. Con un tasso d’espositori<br />
internazionali pari al 66% e quasi il 40% di visitatori internazionali,<br />
il BioFach conferma ancora una volta il suo ruolo di salone mondiale dei<br />
prodotti bio ed attira ogni anno un pubblico di professionisti altamente<br />
qualificati che operano nel settore della trasformazione e del commercio<br />
di prodotti bio.<br />
L’Osec allestirà uno “SWISS Pavilion” anche all’edizione 2009. Ubicato<br />
nella Hall 1, questa piattaforma d’esposizione è destinata alle aziende<br />
svizzere esportatrici del settore.<br />
Informazioni generali sulla fiera: www.biofach.de/en/<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: www.osec.ch/fairs<br />
Il Giappone registra una crescita veloce nelle tecnologie dell’idrogeno e delle pile a combustibile ed il suo governo<br />
sostiene e promuove attivamente la sua industria crescente.<br />
FC Expo è il più grande evento al mondo nel settore. Lanciato nel 2005, le prime tre edizioni hanno attirato un’attenzione<br />
sempre maggiore da parte del pubblico nei confronti delle energie rinnovabili e la sua reputazione è in continua<br />
crescita. L’ultima edizione ha confermato il suo status di più importante ed influente evento annuale dell’industria<br />
delle pile a combustibile battendo ogni record, sia per quanto concerne gli espositori che i visitatori: 500 espositori<br />
da 15 paesi e 24’617 visitatori provenienti dall’Asia e dal resto del mondo.<br />
Alle aziende elvetiche si presenta la possibilità di essere parte dell’evento aderendo al padiglione ufficiale allestito<br />
dall’Ambasciata di Svizzera a Tokyo, in collaborazione con Osec, CTI/KTI, Presenza Svizzera, Energy Cluster ed<br />
Hydropole-Swiss Hydrogen Association.<br />
Informazioni generali sulla fiera: www.fcexpo.jp/2009_eng/index.html<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: www.osec.ch/fairs<br />
IFE 2009 – The International Food & Drink Event<br />
Londra, 15-18 marzo 2009<br />
L’International Food and Drink Exhibition di Londra, a cadenza biennale, è reputato per riflettere le migliore innovazioni a<br />
livello mondiale. Questo posizionamento unico rende il salone un evento eccezionale che attira i più grandi professionisti<br />
ed è quindi un “must” per produttori e fornitori di prodotti alimentari e bibite. Il salone si suddivide in tredici settori, che<br />
rappresentano l’intera offerta internazionale. L’evento è una piattaforma ideale per sviluppare delle relazioni commerciali<br />
con distributori ed acquirenti britannici. Osec, FIAL e Swiss Business Hub UK vi allestiranno quindi uno “SWISS Pavilion”.<br />
Cogliete quest’occasione unica di partecipare a questo importante evento nel vostro settore d’attività!<br />
Informazioni generali sulla fiera: www.ife.co.uk<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: www.osec.ch/fairs<br />
PLMA 2009, World of Private Label<br />
Amsterdam, 26-27 maggio 2009<br />
Ogni anno, il PLMA, salone internazionale dei marchi di distribuzione, è l’appuntamento imperdibile dei distributori<br />
e dei produttori, che colgono l’occasione per ritrovarsi e scoprire nuovi prodotti, allacciare contatti preziosi e trarre<br />
ispirazioni dalle nuove tendenze del mercato per sviluppare e promuovere la loro marche di distribuzione.<br />
Mai prima le marche di distribuzione avevano raggiungo una tale quota di mercato. Secondo lo studio di A.C. Nielsen,<br />
questa fetta del mercato ha preso il volo lo scorso anno in 12 di 18 paesi valutati dallo studio. I nuovi prodotti di<br />
marchi di distributore hanno giocato un ruolo importante in questa crescita. Nel 2007, circa 15'000 nuovi prodotti<br />
sono stati messi sul mercato europeo, registrando un aumento di oltre il 25% rispetto all’anno precedente.<br />
L’Osec sarà presente anche all’edizione 2009 di questa grande fiera con uno “SWISS Pavilion”, celebre piattaforma<br />
di prestazioni destinata alle aziende esportatrici elvetiche, nei settori Food e Non-Food.<br />
Informazioni generali sulla fiera: www.plmainternational.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”: www.osec.ch/fairs<br />
29
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
30 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
carnet ata e ataOnline<br />
Parallelamente all’espansione del commercio internazionale,<br />
le esportazioni temporanee di ogni natura hanno conosciuto<br />
uno sviluppo considerevole in questi ultimi anni.<br />
Gli esportatori, durante i loro viaggi all’estero, hanno regolarmente<br />
bisogno d’importare temporaneamente campioni<br />
di valore, materiale professionale o merce destinata<br />
alla presentazione in fiere o esposizioni.<br />
Queste esportazioni temporanee giocano un ruolo ben<br />
definito nella promozione dello sviluppo industriale e<br />
nella divulgazione del progresso tecnico. Possono anche<br />
essere molto benefiche per l’espansione delle relazioni<br />
commerciali e delle vendite delle imprese.<br />
ATA?<br />
La sigla ATA corrisponde all’acronimo francese ed inglese<br />
“Admission Temporaire/Temporary Admission”; ossia<br />
Ammissione temporanea. Si tratta di un documento doganale<br />
internazionale che può essere utilizzato in sostituzione<br />
dei documenti doganali nazionali solitamente necessari,<br />
per l'importazione e l'esportazione temporanea<br />
di merci, come pure per il loro transito, riconducibili alle<br />
seguenti tre categorie: campioni commerciali, materiale<br />
professionale, merce destinata alla presentazione durante<br />
esposizioni, fiere, congressi o manifestazioni simili.<br />
Vantaggio per l'utente<br />
Il Carnet ATA permette al suo titolare o al suo rappresentante<br />
di evitare il pagamento o il deposito di dazi doganali<br />
o di qualsiasi spese o tasse riscosse all'importazione; e<br />
può essere utilizzato per numerosi viaggi d’affari in più<br />
Paesi (numero di passaggi in dogana illimitato) nel corso<br />
del periodo di validità del documento stesso (1 anno).<br />
Scopo della Camera di commercio<br />
La Camera di commercio incaricata dell’emissione dei<br />
Carnet, ha la funzione di garante nei confronti delle autorità<br />
doganali straniere. Per la copertura dei rischi che la<br />
Camera di commercio prende a suo carico, il titolare del<br />
Carnet deve fornire una garanzia (cauzione).<br />
ATAonline: QUALI VANTAGGI?<br />
I vantaggi principali dell’ATAonline rispetto alla procedura<br />
esistente consistono in una riduzione di tempo ed<br />
in una semplificazione del rilascio del Carnet ATA. Più<br />
in particolare, i vantaggi rilevanti per i titolari di carnet<br />
sono i seguenti:<br />
• Il cliente / utente degli ATAonline non ha più bisogno di<br />
ordinare i formulari e non deve più tenerne in riserva.<br />
• ll richiedente deve solo riempire un formulario per ogni<br />
carnet; inoltre, non deve più maneggiare il carnet né i<br />
vari fogli (recto/verso).<br />
• Per ogni campo da riempire sono a disposizione testi<br />
di suggerimento.<br />
• Tutte le informazioni trasmesse e ricevute per gli ATAonline<br />
sono istantaneamente valide; in questo modo, il<br />
potenziale d’errore è ridotto considerevolmente. Naturalmente,<br />
tutti i dati trasmessi alla Camera di commercio<br />
vengono trattati in maniera confidenziale.<br />
• L’invio per posta o la consegna allo sportello della domanda<br />
non sono più necessari, il che si traduce in un<br />
risparmio di tempo importante.<br />
• L’utente / cliente ha accesso costante a tutti i propri dati<br />
dei Carnet ATAonline. Il cliente beneficia del fatto che<br />
può seguire ed essere aggiornato all’istante sullo stato<br />
dei carnet richiesti. Inoltre, il rilascio del carnet viene<br />
confermato al cliente per posta elettronica.<br />
• I clienti degli ATAonline possono riempire in maniera<br />
rapida e semplice una nuova domanda di carnet sulla<br />
base dei dati scritti nella domanda precedente.<br />
• L’ATAonline è a disposizione 24 ore su 24 per 365<br />
giorni all’anno!<br />
COME REGISTRARSI ALL’ATAonline?<br />
Occorre registrarsi a partire dal sito web www.ataonline.<br />
ch/ti seguendo tutte le istruzioni presenti sulla pagina<br />
web e tenendo presente che ogni punto è accompagnato<br />
da una spiegazione (rappresentato dal simbolo “?”).<br />
Una volta registrati, occorre stampare, firmare ed inviare<br />
alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> - come segnalato automaticamente - il contratto<br />
ATAonline che vale una tantum per tutti i Carnet rilasciati<br />
in futuro.<br />
QUANTO COSTA UN CARNET ATA?<br />
Per i soci<br />
tassa base fino a 1’000.- CHF ➞ 64.- CHF<br />
Per i non soci<br />
tassa base fino a 1’000.- CHF ➞ 89.- CHF<br />
ATAonline: + 25.- CHF<br />
Ammontare della garanzia richiesta dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
20% del valore ➞ socio <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
35% del valore ➞ Non socio <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Certificazioni e Carnet A.T.A.<br />
Tel. +41 91 911 51 11<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
www.cciati.ch, www.ataonline.ch/ti<br />
Orario sportelli: 09.00 - 11.00, 14.00 - 16.00
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
scHede ifcam<br />
le scHede ifcam sOnO Un Utile strUmentO d’aPPrOfOndimentO Per gli<br />
imPrenditOri; Una PUbblicaziOne in abbOnamentO cHe la cc-ti cUra sin dal 1972.<br />
Si tratta di approfondimenti mensili su delle tematiche di gestione aziendale che spaziano dalla<br />
politica aziendale a nozioni giuridiche, destinate agli imprenditori ticinesi, che vengono redatte da<br />
professionisti in campi specifici, su invito della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />
Le Schede IFCAM contengono indicazioni concrete e facilmente comprensibili sui seguenti temi:<br />
• Direzione e politica aziendale,<br />
• Gestione del personale,<br />
• Contabilità e gestione revisionale,<br />
• Problemi finanziari,<br />
• Esercizio e produzione,<br />
• Politica commerciale e Marketing,<br />
• Pubblicità e servizio alla clientela,<br />
• Organizzazione del lavoro d'ufficio,<br />
• Nozioni giuridiche,<br />
• Assicurazioni sociali e diritto del lavoro,<br />
• Questioni doganali,<br />
• Provvedimenti di sostegno all'economia,<br />
• Questioni fiscali,<br />
• La legislazione UE,<br />
• Questioni economiche<br />
È possibile sottoscrivere l'abbonamento in<br />
qualsiasi momento dell’anno per 190 .— CHF,<br />
si riceveranno così le Schede dell’anno in corso.<br />
Eventuali schede arretrate possono essere<br />
ordinate separatamente.<br />
Per sottoscrivere un abbonamento e ottenere<br />
ulteriori ragguagli la vostra persona di<br />
contatto è:<br />
Lisa Pantini<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Corso Elvezia 16 - 6901 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 32<br />
Fax +41 91 911 51 12<br />
pantini@cci.ch oppure ifcam@cci.ch<br />
31
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
32 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
eccO la nUOva HOmePage<br />
della cc-ti!<br />
Come molti dei nostri visitatori avranno potuto constatare<br />
abbiamo eseguito un restyling della Homepage<br />
per permettere una visione globale delle informazioni<br />
più rapida e chiara. Nella parte superiore<br />
centrale potrete trovare le comunicazioni (News,<br />
Eventi, ecc.) flash importanti e utili a chi visita il sito.<br />
Nella parte inferiore avrete la possibilità di esplorare<br />
la nostra Agenda, come pure le nostre ultime News<br />
e Comunicati. Troverete anche l’ultimo numero della<br />
nostra rivista “<strong>Ti</strong>cino Business” online, scaricabile e<br />
visionabile gratuitamente. Per semplificare l’accesso<br />
ai nostri servizi abbiamo inserito dei “pulsanti” che<br />
permettono di arrivare con un click al servizio desiderato<br />
(Eventi, ATAonline, Corsi, ecc.). Per concludere,<br />
troverete un’area riservata ai soci della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> (la<br />
quale sarà attivata prossimamente) e la possibilità di<br />
ricercare tutte le aziende che sono affiliate alla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
e alle altre Camere di commercio svizzere tramite il<br />
servizio Swissfirms (www.swissfrims.ch).<br />
Il vostro partner, PCO e DMC di ducia<br />
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Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
34 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
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a tutti gli interessati.<br />
Le sale, tutte climatizzate, sono attrezzate con moderne apparecchiature. Entrambe sono arredate<br />
con tavoli e sedie, con una capienza che va dalle 20 fino alle 60 persone.<br />
Situate nel cuore di Lugano, in Corso Elvezia 16 (al 6° piano), si trovano vicine al centro (ed alle<br />
comodità che offre). Nei pressi delle sale conferenze vi sono sia un autosilo che un parcheggio a<br />
pagamento sorvegliato. Inoltre, se avete la necessità di organizzare un aperitivo o altro, proprio nelle<br />
vicinanze sono presenti diversi bar e ristoranti.<br />
Le nostre sale conferenze sono a vostra disposizione!<br />
Contattateci per maggiori informazioni sulla disponibilità!<br />
Tel. +41 91 911 51 18 - Fax +41 91 911 51 12<br />
Sala Monte Bré<br />
Capienza: da 18 a 24 persone<br />
con tavoli a seconda della<br />
disposizione<br />
Costo affitto sala 1/2 giornata:<br />
• Soci [Fr. 120.-]<br />
• Membri ass. aff. [Fr. 150.-]<br />
• Altri [Fr. 190.-]<br />
Costo affitto sala 1 giornata:<br />
• Soci [Fr. 190.-]<br />
• Membri ass. aff. [Fr. 220.-]<br />
• Altri [Fr. 260.-]<br />
Sala Dott. Gildo Papa<br />
Capienza: 60 sedie con tavoli<br />
a dipendenza della disposizione<br />
Costo affitto sala 1/2 giornata:<br />
• Soci [Fr. 150.-]<br />
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Costo affitto sala 1 giornata:<br />
• Soci [Fr. 250.-]<br />
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Opzioni a disposizione<br />
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A pagamento<br />
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• PC portatile [Fr. 100.-]
Formazione<br />
PrOPOste fOrmative cc-ti<br />
LA LEGGE SULL’ESECUZIONE<br />
E SUL FALLIMENTO<br />
Relatori: Mauro Mini e Ermidio Antonini<br />
Date: 2, 9, 16, 23 ottobre <strong>2008</strong><br />
dalle 16.00 alle 19.00<br />
LA RIFORMA FISCALE II DELL'IMPOSIZIONE<br />
DELLE IMPRESE<br />
Relatori: Norberto Bernardoni e Pietro Bortolotto<br />
Data: 6 novembre <strong>2008</strong><br />
dalle 14.00 alle 17.30<br />
APPROFONDIMENTI HR (Risorse umane)<br />
✔ MODULO 1 – IL PRIMO GIORNO DI LAVORO E LE<br />
PRATICHE AMMINISTRATIVE<br />
Data: 3 novembre <strong>2008</strong>, dalle 09.00 alle 13.00<br />
✔ MODULO 2 – ACCOGLIMENTO E<br />
INSERIMENTO DI NUOVI COLLABORATORI<br />
Data: 10 novembre <strong>2008</strong>, dalle 09.00 alle 13.00<br />
✔ MODULO 3 – FINE DEL RAPPORTO<br />
DI LAVORO<br />
Data: 17 novembre <strong>2008</strong>,<br />
dalle 09.00 alle 13.00<br />
✔ MODULO 4 – GLI ATTESTATI DI LAVORO<br />
Data: 24 novembre <strong>2008</strong>,<br />
dalle 09.00 alle 13.00<br />
✔ MODULO 5 – PERMESSI DI LAVORO<br />
Data: 1 dicembre <strong>2008</strong>, Relatori:<br />
Carmen Fontana e Domenico Basile<br />
KNOW-HOW NEL COMMERCIO<br />
CON L’ESTERO<br />
In collaborazione con l’Osec di Lugano<br />
✔ MODULO 1 – CREDITI ED INCASSI<br />
DOCUMENTARI, GARANZIE BANCARIE<br />
Relatori: Aleardo Giudici, Claude Boni,<br />
data: 7 ottobre <strong>2008</strong>, dalle 09.00 alle 17.00<br />
✔ MODULO 2 – I RISCHI DERIVANTI DAL<br />
TRASPORTO DELLE MERCI<br />
Relatore: Paolo Cavalli, data: 21 ottobre <strong>2008</strong>,<br />
dalle 14.00 alle 17.00<br />
✔ MODULO 3 – ESPORTAZIONI DI BENI A<br />
DUPLICE IMPIEGO - DUAL-USE<br />
Relatore: Jürgen Böhler, data: 7 novembre 2oo8, dalle<br />
14.00 alle 16.00<br />
✔ MODULO 4 – L’IVA NELLE<br />
TRIANGOLAZIONI E I RAPPORTI<br />
CON LE DOGANE<br />
Relatori: Bernardo Lamoni, Francisco Garcia-<br />
Arjona, Giorgio Binda<br />
Data: 18 novembre <strong>2008</strong>, dalle 09.00 alle 15.30<br />
DIRITTO DEL LAVORO: CORSO BASE<br />
Relatore: Marco Garbani<br />
✔ MODULO 1 – CONTRATTO INDIVIDUALE DI LA-<br />
VORO<br />
Data: 13 ottobre, dalle 14.00 alle 17.30<br />
✔ MODULO 2 – LEGGE FEDERALE<br />
SUL LAVORO E PROCEDURA<br />
Data: 20 ottobre, dalle 14.00 alle 17.30<br />
✔ MODULO 3 – NORME IMPERATIVE DEL CO, CCL<br />
E RESPONSABILITÀ DEL<br />
LAVORATORE E DEL DATORE DI LAVORO<br />
Data: 9 dicembre <strong>2008</strong>, dalle 14.00 alle 17.30<br />
NUOVI METODI PER L’ALLESTIMENTO<br />
DI PREVENTIVI<br />
Relatore: Udo Schiller<br />
✔ MODULO 1 – IL BUDGET E L’ALLESTIMENTO DEL<br />
PREVENTIVO PLURIANNUALE<br />
Data: martedì 14 ottobre e 4 novembre <strong>2008</strong>,<br />
dalle 09.00 alle 17.00<br />
✔ MODULO 2 – L’APPLICAZIONE<br />
DEL PREVENTIVO<br />
Data: 2 dicembre <strong>2008</strong>, dalle 09.00 alle 17.00<br />
ASSICURAZIONI SOCIALI<br />
Corso a moduli con approfondimenti sul sistema delle<br />
assicurazioni sociali in Svizzera, AVS e aspetti contributivi,<br />
AVS e prestazioni (rendite di vecchiaia, superstiti<br />
e invalidità), disoccupazione, Ass. maternità, nuovo<br />
ordinamento sugli assegni familiari, LAINF.<br />
Novembre <strong>2008</strong> – aprile 2009<br />
DIRITTO DEL LAVORO: APPROFONDIMENTI<br />
Corso a moduli, Febbraio 2009 - aprile 2009<br />
TEMI GIURIDICI D'ATTUALITÀ<br />
Incontri informativi, Marzo 2009 - giugno 2009<br />
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35
Vita dei Soci<br />
di Lisa Pantini<br />
Robert Boss<br />
36 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
bOss editOre sa:<br />
il dirittO del lavOrO aPPlicatO<br />
La casa editrice ticinese propone un interessante e completo<br />
sistema di informazione e promuove un Congresso annuale che<br />
si terrà quest’anno, per la prima edizione, il 27 novembre a<br />
Lugano presso l'Auditorium dell'USI<br />
La casa editrice Boss SA con sede a Sessa è una piccola<br />
ma solida realtà editoriale in <strong>Ti</strong>cino, che cura la pubblicazione<br />
dell’apprezzatissimo manuale “Il diritto del lavoro<br />
applicato. Sistema d’informazione per una gestione sicura<br />
delle risorse umane” dal 2004. La sua specializzazione<br />
sono la gestione e la concezione di sistemi d’informazione<br />
integrata e conoscenza applicata.<br />
Il fondatore di Boss Editore SA, l’editore svizzero Robert<br />
Boss, prima di stabilirsi in <strong>Ti</strong>cino è stato membro del<br />
consiglio direttivo di uno dei più grandi gruppi europei<br />
di informazione specializzata. Con questa notevole esperienza<br />
si è fatto promotore di una casa editrice e di un<br />
prodotto editoriale innovativo per la Svizzera italiana, coniugando<br />
l’editoria tradizionale, legata all’opera cartacea,<br />
con le applicazioni offerte dalle nuove tecnologie della<br />
comunicazione.<br />
Il team di Boss Editore SA si compone di numerosi esperti<br />
dei settori diritto del lavoro e gestione risorse umane.<br />
Il nuovo concetto editoriale creato da Robert Boss associa<br />
metodologie di lavoro diverse a spunti di riflessioni e<br />
momenti d’incontro con approfondimenti sotto un unico<br />
cappello: la conoscenza applicata. Il sistema di comunicazione<br />
integrato prevede diversi prodotti e seminari<br />
informativi, ed è strutturato a livelli. Tra essi troviamo in<br />
primis:<br />
- il sistema “Il diritto del lavoro applicato”, sistema concepito<br />
per le aziende da fruirsi in maniera interattiva<br />
con il mondo del lavoro e diffuso su abbonamento. Si<br />
compone di:<br />
• un manuale sulla gestione delle risorse umane e<br />
sulle questioni giuridiche riguardanti i rapporti di<br />
lavoro, dagli aspetti contrattuali a quelli assicurativi;<br />
tre raccoglitori di schede di facile consultazione,<br />
con oltre 1'500 pagine di nozioni fondamentali e di<br />
strumenti pratici (promemoria per gestire situazioni<br />
particolari, modelli di contratti e di lettere, moduli<br />
assicurativi, ecc.);<br />
IL CONGRESSO LAVORO ANNUALE<br />
“RISORSE UMANE<br />
FRA NORME E BUONE PRASSI”<br />
si terrà giovedì 27 novembre <strong>2008</strong><br />
dalle 9.00 alle 16.45<br />
presso l’Auditorium dell’Università<br />
della Svizzera italiana a Lugano,<br />
e toccherà tre tematiche principali:<br />
– attuali normative e buone prassi,<br />
– il lavoro flessibile<br />
– sfide future<br />
• un CD-ROM, attualizzato ogni anno, con gli strumenti<br />
pratici in formato digitale, pronti per essere<br />
copiati, adattati e modificati;<br />
• 3 aggiornamenti del manuale all’anno, di circa 150<br />
pagine ciascuno, con approfondimenti, aggiornamenti<br />
e nuove informazioni;<br />
• una newsletter mensile con tematiche legate all’evoluzione<br />
del mondo del lavoro, opinioni di esperti e<br />
di personalità ticinesi e svizzere e con la rubrica di<br />
consulenza “A gentile richiesta”;
• il sito www.boss-lavoro.ch, regolarmente aggiornato,<br />
con possibilità di scaricare in tempo reale i documenti<br />
disponibili e di comunicare con l’editore e<br />
i suoi esperti.<br />
A ciò si aggiungono:<br />
• periodici seminari informativi ed incontri con esperti<br />
del settore. Si tratta di incontri di breve durata,<br />
utili e concreti, destinati ai dirigenti d’azienda, ai<br />
responsabili HR e ai loro collaboratori, dove viene<br />
analizzato un tema specifico con esponenti dell’ambito<br />
d’attività distinta. Lo scopo degli incontri è<br />
l’opportunità di acquisizione di conoscenze e di<br />
scambio di esperienze su temi emergenti nella realtà<br />
aziendale e del mondo del lavoro.<br />
• il Congresso Lavoro, un importante evento annuale,<br />
organizzato e promosso da Boss Editore SA,<br />
nel quale si riuniranno esperti e rappresentanti del<br />
mondo imprenditoriale su un tema di cruciale importanza<br />
per le aziende. L’intento è la promozione<br />
delle possibilità di incontri tra persone accomunate<br />
da competenze, esperienze e responsabilità e il<br />
confronto su aspetti normativi e modelli gestionali<br />
e sulla loro applicazione.<br />
• le pubblicazioni: periodicamente Boss Editore pubblica<br />
anche libri, prossimamente verrà pubblicato<br />
- “Il lavoro flessibile. Vademecum per una gestione<br />
sicura dei rapporti di lavoro flessibili”, che vedrà<br />
la luce nel dicembre <strong>2008</strong>.<br />
La flessibilità del lavoro, come strategia organizzativa<br />
o come scelta dei collaboratori, necessita<br />
di informazioni chiare, teoriche e pratiche, per<br />
gestirla in modo sicuro. In questo vademecum, a<br />
cura di Lorenza Hofmann, la flessibilità è trattata<br />
nei suoi vari aspetti organizzativi, contrattuali e<br />
assicurativi, con i contributi degli esperti Domenico<br />
Basile, Costantino Delogu e Alessandra Prinz<br />
e l’analisi in ottica macroeconomica del ticinese<br />
Giuliano Bonoli, professore di politica sociale<br />
all’Institut d’hautes études en administration publique<br />
(IDHEAP) a Losanna.<br />
Per far fronte ai sempre più diversi processi di gestione<br />
delle risorse umane, ai modelli stabiliti e da seguire, alle<br />
aspettative delle persone, ai loro bisogni e necessità, occorre<br />
essere in grado di rispondere in maniera ottimale<br />
a tutti gli input che il mercato, la “risorsa umana” e la<br />
Legge in merito ci propongono. Nella giungla delle HR<br />
è spesso complesso muoversi. Il congresso “RISORSE<br />
UMANE FRA NORME E BUONE PRASSI” si pone l’obiettivo<br />
di dare una visione d’insieme alle tematiche clou del<br />
settore, proponendo interessanti interventi da specialisti<br />
del ramo e contributi di rappresentanti del mondo economico,<br />
politico ed imprenditoriale ticinese.<br />
il PrOgramma Prevede:<br />
08.30 Accoglienza<br />
09.00 Apertura del congresso<br />
Robert Boss, editore<br />
09.05 Introduzione ai lavori congressuali<br />
Domenico Basile, redattore responsabile e<br />
moderatore dei lavori congressuali<br />
09.10 Saluto del Presidente del Consiglio di Stato Marco<br />
Borradori<br />
Attuali normative e buone prassi<br />
09.20 La gestione delle assenze: il metodo propräsenz<br />
Silvano Degiovannini, Responsabile Personale SUD<br />
La Posta svizzera<br />
09.35 Una strategia da «Swiss HR Award»<br />
Susanne Bigler Gloor, Responsabile HR della<br />
Svizzera italiana presso Raiffeisen Svizzera<br />
09.50 Il nuovo certificato salario<br />
Riccardo Biaggi, esperto fiscale dipl. fed., Partner<br />
Fiduciaria Mega SA, Lugano<br />
10.05 La libera circolazione con l’UE<br />
avv. Michele Rossi, autore<br />
10.20 Discussione<br />
10.35 Pausa<br />
Il lavoro flessibile<br />
11.00 Introduzione<br />
Lorenza Hofmann, autrice<br />
11.05 Flessibilità del lavoro: una lettura microeconomica<br />
Fabio B. Losa, ricercatore e aggiunto di direzione<br />
presso l’Ufficio di statistica del Canton <strong>Ti</strong>cino<br />
11.35 Flessibilità del lavoro: l’ottica HR<br />
Domenico Basile, redattore responsabile<br />
12.15 Buffet in comune<br />
13.30 Flessibilità del lavoro nel diritto e del diritto<br />
Costantino Delogu, redattore responsabile<br />
14.00 Flessibilità del lavoro nella protezione sociale<br />
Alessandra Prinz, autrice<br />
14.30 Discussione<br />
15.00 Pausa<br />
Sfide future<br />
15.30 Prospettive del mercato del lavoro<br />
Sandro Lombardi, Direttore AITI<br />
15.50 Le novelle di diritto del lavoro e il loro impatto<br />
sull’economia<br />
Luca Albertoni, Direttore <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
16.10 Tendenze in ambito HR<br />
Maurizio Camponovo, Presidente HR <strong>Ti</strong>cino<br />
16.30 Discussione<br />
16.45 Chiusura e rinfresco<br />
Informazioni importanti:<br />
Il costo del Congresso per partecipante è di CHF 720.-.<br />
Per gli abbonati attivi al sistema “Il diritto del lavoro applicato”,<br />
per i soci di <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, AITI e HR <strong>Ti</strong>cino vi è uno sconto<br />
del 10%, il prezzo è dunque di CHF 648.--.<br />
Tale cifra comprende la partecipazione al Congresso, la<br />
documentazione, i rinfreschi sia alle pause che alla fine<br />
del congresso ed il pranzo.<br />
Per le iscrizioni, ulteriori informazioni e maggiori dettagli<br />
è possibile contattare:<br />
Boss Editore SA, 6997 Sessa<br />
Tel. +41 91 600 93 03 - Fax +41 91 600 93 04<br />
info@boss-editore.ch<br />
oppure visitare il sito:<br />
www.boss-editore.ch/congresso.asp<br />
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•impianti di riscaldamento<br />
convenzionali e con energie<br />
alternative<br />
•installazioni idrosanitarie<br />
•centrali termiche a vapore,<br />
acqua surriscaldata,<br />
olio diatermico<br />
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Vita dei Soci<br />
Intervista con Guido De Carli, Managing Director ARU SA<br />
Guido De Carli<br />
il mercatO risOrse Umane:<br />
cOme fUnziOna Oggi?<br />
Le aziende come ricercano oggi le risorse umane<br />
necessarie al raggiungimento dei loro obiettivi?<br />
“Sostanzialmente si muovono su tre livelli: il primo è quello<br />
relativo alla sfera delle conoscenze personali della dirigenza<br />
ed eventualmente dei collaboratori stessi di cui si<br />
attivano i contatti “spargendo la voce”. Il secondo livello<br />
utilizza le pubblicazioni di ricerca su quotidiani, portali<br />
web, ecc., ed il terzo riguarda l’utilizzo delle agenzie di<br />
ricerca e selezione”.<br />
Quale di queste tre modalità prediligono?<br />
“Ogni azienda ha la sua modalità e dipende molto dalle<br />
circostanze in cui sono chiamati a ricercare il personale.<br />
Si può comunque dire che il primo livello viene applicato<br />
da tutte le aziende indistintamente. Per contro al secondo<br />
e terzo livello troviamo sostanzialmente due categorie di<br />
aziende: le une che pubblicano direttamente delle inserzioni<br />
ed evitano di rivolgersi ai “cacciatori di teste” per<br />
farlo successivamente qualora le loro ricerche dovessero<br />
risultare infruttuose, le altre preferiscono evitare di pubblicare<br />
direttamente un annuncio per delegare il tutto alle<br />
agenzie di ricerca e selezione”.<br />
Perché un’azienda dovrebbe delegare il processo di<br />
ricerca ad un’agenzia esterna?<br />
“Il motivo di fondo è lo stesso che spinge le aziende a<br />
richiedere anche altri tipi di servizi in outsourcing: mancanza<br />
di know-how all’interno della struttura, necessità<br />
di alta specializzazione, urgenza, necessità di riduzione<br />
dei costi, ecc.. Per quel che attiene all’outsourcing nella<br />
ricerca e selezione e nell’executive search, l’azienda vuole<br />
trovare l’interlocutore che sostanzialmente gli “risolva il<br />
problema” trovando la miglior risorsa nel minor tempo<br />
possibile. L’azienda ha bisogno di un partner che, per<br />
il tramite dei canali classici ma soprattutto quelli informali<br />
(banca dati, conoscenze, ricerche ed infine contatti<br />
diretti), riesca ad entrare in contatto con il potenziale<br />
candidato per sottoporre un progetto professionale e non<br />
unicamente “un posto di lavoro”. A questo riguardo va<br />
sottolineato che le risorse pregiate e di valore, devono<br />
essere stimolate e soprattutto informate sulle opportunità<br />
lavorative in quanto spesso non hanno né il tempo né la<br />
volontà di setacciare i tanti canali classici di informazione<br />
(quotidiani, portali web aziendali, motori di ricerca lavoro,<br />
ecc.). L’altro aspetto che viene ancora spesso sottovalutato<br />
è che le risorse di regola non cambiano semplicemente<br />
un posto di lavoro per un altro, ma ricercano un progetto<br />
con dei contenuti e delle prospettive che sia in grado<br />
quindi di spronarle al punto tale da far loro compiere il<br />
non semplice passo del cambiamento”.<br />
E la delega ad un’agenzia esterna del processo di<br />
selezione?<br />
“Innanzitutto perché il processo di selezione, tanto<br />
quanto quello di ricerca, è lungo e laborioso siccome<br />
nella prima fase bisogna valutare i curriculum vitae,<br />
leggere tra le righe, verificare le sequenze temporali,<br />
esaminare la documentazione e la sua attendibilità. Superato<br />
questo stadio bisogna rispondere ai profili non<br />
idonei e parimenti convocare i candidati potenziali per i<br />
colloqui di selezione. Come ci si può immaginare questa<br />
fase, oltre al grosso investimento di tempo, richiede metodica<br />
nella scrematura dei curriculum vitae e mestiere<br />
nella conduzione delle interviste. Queste competenze<br />
non sempre sono riscontrabili in azienda, soprattutto<br />
nelle PMI; fatto peraltro ovvio visto che non si tratta del<br />
loro core business. L’altro aspetto rilevante che spinge<br />
le aziende a rivolgersi agli specialisti esterni sono i costi<br />
generati dai processi di ricerca e selezione. Basti<br />
pensare al tempo da dedicare all’attivazione e gestione<br />
dei contatti, all’analisi dei curriculum vitae, ai colloqui<br />
di selezione per poi aggiungere i costi degli annunci<br />
di ricerca sui quotidiani e portali web, come ci si può<br />
facilmente immaginare i costi ammontano a svariate<br />
migliaia di franchi. Da sottolineare poi che si tratta di<br />
un’attività senza valore aggiunto in relazione al proprio<br />
scopo societario, pertanto le aziende accorte preferiscono<br />
utilizzare le proprie risorse, umane ed economiche,<br />
in attività che generano reddito”.<br />
39
Vita dei Soci<br />
Intervista con Guido De Carli, Managing Director ARU SA<br />
Come avviene il processo di ricerca e selezione<br />
presso ARU?<br />
“Cercherò di sintetizzarlo il più possibile:<br />
• Definizione dettagliata del profilo per la funzione ricercata<br />
riguardo a: personalità, formazione ed esperienze<br />
professionali necessarie;<br />
• Attivazione dei canali di ricerca più idonei in relazione<br />
alla funzione richiesta (banche dati, ricercatori, network,<br />
ecc.);<br />
• Scrematura ed analisi dei curriculum vitae e della documentazione<br />
dei candidati;<br />
• Colloqui di selezione mirati alla descrizione della funzione<br />
ed alle particolarità espresse dal cliente;<br />
• Esame approfondito riguardo alle esperienze maturate<br />
ed all’iter di carriera;<br />
• Preparazione ed invio al cliente di due massimo tre<br />
dossier idonei alla selezione finale per approvazione<br />
dell’idoneità formale;<br />
• Gestione e coordinazione dell’informazione tra le parti<br />
durante tutta la trattativa;<br />
• Analisi delle referenze;<br />
• Valutazione con il cliente di eventuali fabbisogni di formazione<br />
e relativo piano di attuazione;<br />
• Consulenza nella formalizzazione dell'assunzione;<br />
• Verifica e punto situazione con le parti al termine del<br />
periodo di prova;<br />
Qualora il cliente volesse approfondire ulteriormente la<br />
“conoscenza” del candidato può avvalersi del nostro servizio<br />
di assessment. Lo scopo del servizio è di fornire<br />
un parere esterno e neutro, dando un’ulteriore supporto<br />
durante la fase decisionale soprattutto per ridurre le<br />
probabilità di errata assunzione. Dapprima vengono determinati<br />
con il cliente il grado di approfondimento e le<br />
particolarità che gli esaminatori dovranno verificare, conseguentemente<br />
gli assessors definiranno i contenuti dei<br />
test e delle verifiche alle quali il candidato si sottoporrà<br />
(test sulla personalità, psicometrici, grafologia, intelligenza<br />
emozionale, giochi di ruolo, simulazioni in basket, risoluzione<br />
di casi strategici, ecc.). Un assessment di regola<br />
si svolge sull’arco di una giornata e significa allestire un<br />
bilancio delle competenze personali e manageriali possedute<br />
dal candidato in base ai rilievi fatti dagli specialisti.<br />
Il risultato è un rapporto scritto estremamente dettagliato<br />
ed attendibile all’insegna della trasparenza tra candidato,<br />
cliente e assessors”.<br />
Cosa ci può dire riguardo all’efficacia degli annunci<br />
di ricerca?<br />
“Basta sfogliare i quotidiani o visitare un portale web per<br />
accorgersi che vi sono diversi stili e modalità di interazione,<br />
personalmente ritengo affascinante ma soprattutto<br />
interessante osservare i diversi stili. In effetti contenuti,<br />
grafica e dimensioni di un annuncio dicono molto più di<br />
quello che si possa pensare sulla cultura aziendale della<br />
società che l’ha allestito. Per avere delle possibilità di<br />
essere letto un annuncio di ricerca deve avere una grafica<br />
40 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
accattivante, delle dimensioni di rilievo e proporzionali<br />
all’importanza del profilo ricercato, la funzione deve risaltare<br />
rispetto ai contenuti di dettaglio che dovranno essere<br />
concisi ma precisi: descrizione dell’azienda e delle sue<br />
attività, posizione ricercata, descrizione del ruolo atteso,<br />
profilo e requisiti richiesti, cosa l’azienda offre e da ultimo<br />
gli estremi per l’inoltro della candidatura. Più i requisiti<br />
suesposti saranno dati più l’annuncio sarà mirato ed efficace<br />
e riuscirà stuzzicare l’interesse del lettore.<br />
Per contro le inserzioni anonime, con risposta “sotto<br />
cifra”, sono praticamente inefficaci in quanto i candidati<br />
in generale, ma soprattutto quelli che sono regolarmente<br />
occupati, evitano di rispondere poiché non sanno con<br />
chi hanno a che fare. Inoltre, con l’importanza odierna<br />
attribuita alla privacy, non vogliono fornire a terzi sconosciuti<br />
dati sensibili per timore che le informazioni vengano<br />
utilizzare in modo inopportuno (il <strong>Ti</strong>cino è piccolo).<br />
Riguardo alle inserzioni in generale ed in base alla mia<br />
esperienza si può affermare che l’annuncio è un valido<br />
strumento di ricerca del quale però bisogna relativizzarne<br />
l’efficacia e deve essere in ogni caso affiancato da<br />
altre azioni”.<br />
Quindi come deve essere “cacciata” una risorsa<br />
oggi?<br />
“Attualmente alle risorse impiegate i datori di lavoro richiedono<br />
molto in termini di disponibilità lavorativa, qualità<br />
della prestazione e risultati. Pertanto i candidati dopo una<br />
giornata di intenso lavoro, non hanno più molto tempo e<br />
forse voglia di scandagliare quotidiani e portali web alla<br />
ricerca di opportunità di lavoro. E quant’anche lo facciano<br />
hanno poi il timore di attivarsi direttamente verso il<br />
potenziale datore di lavoro per motivi di confidenzialità e<br />
riservatezza. Di regola quindi prediligono venir contattati (o<br />
“cacciati”) ed essere informati puntualmente riguardo alle<br />
offerte di lavoro in modo molto più approfondito di quanto<br />
possa essere descritto in un annuncio di ricerca (presentazione<br />
dell’azienda, obiettivi, struttura organizzativa, prospettive<br />
di crescita, condizioni salariali, ecc.). Unicamente<br />
dopo aver valutato la portata del progetto lavorativo nel suo<br />
insieme, sempre che l’offerta li abbia stimolati, i candidati<br />
decidono per un eventuale entrata nel merito”.<br />
Per quale motivo il candidato alla ricerca di<br />
cambiamento dovrebbe rivolgersi agli specialisti di<br />
ARU?<br />
“Sostanzialmente per creare i presupposti affinché quanto<br />
citato nel paragrafo precedente si possa verificare, o<br />
meglio per creare il contatto, per farsi conoscere, per<br />
rilasciare i propri dati in forma riservata e confidenziale,<br />
per chiarire esattamente quali sono le sue aspettative<br />
in termini di ruolo ricercato, contesto di riferimento, stipendio<br />
desiderato, ecc.. L’obiettivo è quello di fissare gli<br />
estremi del nuovo progetto professionale e costruire il<br />
dossier personale.<br />
ARU opera principalmente su tre canali:<br />
• mercato ufficiale del lavoro: per conto del candidato,
che viene sempre mantenuto anonimo, si sondano le<br />
varie opportunità;<br />
• mandati di ricerca: ARU si muove nell’ambito dei propri<br />
mandati di ricerca attivi;<br />
• network: ARU propone il dossier laddove si pensa che le<br />
competenze e le caratteristiche del candidato possano<br />
essere apprezzate.<br />
Di fondamentale importanza è il fatto che il dossier personale<br />
non viene inoltrato se non con l’esplicito consenso<br />
del candidato. Altro aspetto rilevante, sempre in relazione<br />
alla privacy, è che il dossier viene presentato in modalità<br />
rigorosamente criptata, questo significa che è reso anonimo<br />
mediante 5 livelli di cripting e pertanto non è possibile<br />
in alcun modo risalire all’identità del candidato. Questa<br />
fase è particolarmente apprezzata dai nostri candidati<br />
poiché non sono tenuti a svelare la propria identità ed<br />
investire tempo in colloqui siccome vengono informati<br />
Rivolgiamo quindi l’invito a tutte le società che nella delicata e strategica fase di ricerca e selezione<br />
desiderano ampliare i canali di ricerca ed essere supportate e consigliate da un interlocutore<br />
specializzato, nonché a tutti coloro alla ricerca di una nuova interessante opportunità d'impiego<br />
che vogliono affidarsi ad una consulenza specifica ed essere sostenuti e rappresentati da un interlocutore<br />
professionale di affidarsi a delle agenzie specializzate.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
preventivamente sugli aspetti rilevanti della posizione<br />
offerta. Naturalmente, sempre che vi sia interesse reciproco,<br />
il passo successivo consiste nel primo colloquio<br />
d’approfondimento. Durante tutto il processo di negoziazione<br />
tra le parti il ruolo di ARU sarà quello di coordinare<br />
le informazioni ed eseguire dei regolari punti situazione<br />
con l’obbiettivo di assicurare chiarezza e creare i presupposti<br />
per concludere positivamente il nuovo progetto<br />
lavorativo”.<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
41
Vita dei Soci<br />
di Claudia Berguglia, responsabile del Segretariato ASP<br />
42 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
insieme Per la ceramica<br />
I piastrellisti hanno un nuovo volto più dinamico e giovanile,<br />
il tutto è stato deciso nell’Assemblea Ordinaria tenutasi lo<br />
scorso mese di giugno <strong>2008</strong><br />
All’insegna del motto “Insieme per la ceramica”, nella<br />
sua annuale Assemblea tenutasi lo scorso 12 giugno a<br />
Sementina, l’ATIP (Associazione <strong>Ti</strong>cinese Impresari Piastrellisti)<br />
si è data un nuovo volto.<br />
Infatti, con l’approvazione dei nuovi statuti, i soci presenti<br />
hanno congedato simbolicamente la “vecchia” struttura<br />
ATIP per trasferirla in un’unica, più dinamica ed efficiente<br />
Associazione Svizzera delle Piastrelle – sezione <strong>Ti</strong>cino<br />
che vedrà riunite le varie competenze ed i vari interessi<br />
nel senso allargato della ceramica, su territorio Svizzero<br />
e di riflesso anche nel Canton <strong>Ti</strong>cino.<br />
Un passo storico, ma allo stesso tempo dimostrazione di<br />
grande visione futura, concretezza e segnale di rinnovata<br />
Andrea GEHRI Giorgio GAFFURI Andrea GALBUSERA Mauro PEDROLI<br />
Mauro BAZZI<br />
e incredibile vitalità del settore dove l’Associazione Svizzera<br />
delle Piastrelle vuole giocare un ruolo di assoluto<br />
protagonista a sostegno di tutte le aziende che in Svizzera<br />
si occupano di ceramica.<br />
Si sa quanto sia difficile riunire sotto un unico cappello<br />
interessi di settore, diversi tra di loro e con intrecci non<br />
sempre facili da rappresentare, tutti comunque attivi nel<br />
medesimo settore d’attività.<br />
Ebbene l’Associazione Svizzera delle Piastrelle, a livello<br />
svizzero, è riuscita, dopo un iter sicuramente complesso<br />
e irto di difficoltà, a convincere tutti, commercianti, posatori,<br />
fornitori strategici e fornitori comuni, grandi e piccole<br />
aziende a riunirsi sotto un unico cappello con un’idea che<br />
appartenga a tutti.<br />
Questo modello di riorganizzazione a livello di Associazione<br />
professionale nazionale è divenuto un vero e proprio<br />
esempio da copiare, invidiato da parecchie altre Associazioni<br />
professionali che vivono le stesse crisi d’identità<br />
e vicissitudini vissute, durante gli anni scorsi, anche<br />
dall’associazione delle piastrelle. Questa riorganizzazione<br />
sarà attivata anche in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Infatti l’Associazione Svizzera delle Piastrelle, sezione<br />
<strong>Ti</strong>cino, non potrà che essere favorita da una centralizzazione<br />
dei servizi che garantirà in futuro, più di prima,<br />
anche nel nostro cantone, servizi di elevata qualità e competenza,<br />
unitamente a ricadute di un’organizzazione di<br />
prim’ordine nel panorama delle associazioni di categoria<br />
a livello svizzero.<br />
Durante l’assemblea della nuova ASP, sezione <strong>Ti</strong>cino, i<br />
membri del Comitato direttivo, ognuno per il suo settore,<br />
hanno illustrato, passandola in rassegna l’attività dell’anno<br />
appena terminato che è stato di veramente grande<br />
lavoro.<br />
Forte impegno hanno richiesto le trattative salariali in<br />
seno alla Commissione Paritetica Cantonale, oltre che<br />
Antonio REGAZZONI Walter SANTORO<br />
la ridefinizione del contratto collettivo di lavoro, che al<br />
momento è sottoposto al SECO per il decreto di obbligatorietà<br />
generale sul territorio ticinese.<br />
Ebbene, tale pratica dovrebbe concludersi entro l’autunno<br />
prossimo e, finalmente, l’ASP potrà far valere un contratto<br />
collettivo di lavoro verso tutti quegli operatori di<br />
settore (agenzie interinali, imprese generali, concorrenza<br />
estera e piccoli padroncini) che al momento sfuggono<br />
da qualsiasi regola e rispetto nei confronti di coloro che<br />
adempiono correttamente i loro obblighi contrattuali.<br />
Andrea Gehri, presidente dell’ATIP, nella sua relazione<br />
ha tenuto a sottolineare come il 2007 sia stato un anno
di grande fervore sia nel settore principale che in quello<br />
secondario della costruzione (quindi dell’artigianato) che<br />
hanno potuto godere di condizioni quadro ancora piuttosto<br />
favorevoli. La buona congiuntura generale, unitamente<br />
agli ancora favorevoli tassi d’interesse ipotecari hanno<br />
fatto sì che il carico di lavoro per le imprese legate al<br />
settore della costruzione, abbia potuto registrare significativi<br />
incrementi. Per cui, nonostante l’accresciuta concorrenza<br />
interna, il mercato del lavoro ha sopportato in<br />
modo egregio, per ora, lo sbarco dei cosiddetti padroncini<br />
italiani sul nostro territorio.<br />
Evidentemente si sta attraversando un periodo dove il<br />
lavoro non manca e tutte le aziende, chi più chi meno,<br />
riescono ad occupare, in maniera costante e con profitto,<br />
la propria manodopera.<br />
Questo però non vuol dire abbassare la guardia perchè<br />
il pericolo sussisterà allorquando interverrà il normale e,<br />
purtroppo, non lontano assestamento della nostra congiuntura.<br />
Le contromisure adottate dal nostro governo ed in particolare<br />
l’accresciuta efficacia garantita dai controlli sui<br />
cantieri da parte dell’Associazione interprofessionale di<br />
controllo, detta anche AIC, lascia qualche speranza affinché<br />
in futuro si possa veramente combattere gli abusi<br />
Pubblicita? che, VELADINI purtroppo, 9-08:Layout avvengono 1 ancora 9.9.<strong>2008</strong> con disarmante 14:02 Pagina rego- 1<br />
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Quanto ci riserverà il futuro è difficilmente ipotizzabile,<br />
mentre è compito di tutti gli operatori economici del settore<br />
dell’edilizia vigilare e denunciare tutti gli abusi che,<br />
in un modo o nell’altro, minano i concetti di una leale e<br />
corretta concorrenza.<br />
Altro settore che ha molto impegnato il Comitato direttivo<br />
è stato quello della formazione professionale, sia nel ridefinire<br />
la strategia di finanziamento dei corsi interaziendali<br />
di Dagmersellen, sia per lo studio di nuove misure<br />
inerenti la vigilanza durante i corsi interaziendali come<br />
lo studio del decalogo che molto potrà aiutare le ditte al<br />
momento dell’assunzione di un nuovo apprendista. Sempre<br />
nel campo della formazione molto impegno ha pure<br />
richiesto l’edizione di Espoprofessioni alla quale anche<br />
l’associazione ASP ha tenuto a presenziare.<br />
Il Comitato direttivo ha pure impostato una nuova politica<br />
di acquisizione soci, sia come visione dell’associazione<br />
che come comunicazione, politica che già ha dato i suoi<br />
frutti. Infatti proprio nell’ottica del motto “Insieme per la<br />
piastrella”, l’ASP sezione <strong>Ti</strong>cino può contare l’adesione<br />
di nove ditte del ramo.<br />
I lavori assembleari si sono conclusi con il rinnovo della<br />
sua fiducia al presidente Andrea Gehri, come pure al comitato<br />
uscente rieleggendolo al completo e nominando,<br />
quale nuovo membro del comitato, il signor Mauro Pedroli<br />
di Rancate.<br />
La tua<br />
immagine la tua<br />
tipografia<br />
43
Vita dei Soci<br />
Testo a cura dell’Ufficio Marketing di TC Systems SA<br />
44 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
tc systems gOes itil<br />
Il <strong>2008</strong> sarà ricordato come un anno di profonda maturazione<br />
per il system integrator TC Systems. Qualità, corretta gestione<br />
e allineamento tra servizi IT e processi aziendali saranno<br />
certificati dalla norma Iso 20000<br />
Nell’informatica aziendale e nei suoi servizi, concetti come<br />
“qualità”, “efficienza” o “ottimizzazione dei costi”,<br />
appaiono quasi sempre piuttosto vaghi. Soprattutto agli<br />
occhi dei livelli manageriali che nelle aziende devono approvare<br />
progetti e budget di spesa. Per l’economia che<br />
si è sviluppata proprio dall’erogazione dei servizi professionali<br />
e consulenziali questa errata percezione può essere<br />
problematica. In realtà, è assolutamente possibile<br />
fare eccellente informatica, allineandola sia agli effettivi<br />
fabbisogni dal lato dei processi, sia alle aspettative sul<br />
piano degli investimenti. E soprattutto esistono opportune<br />
metriche che da un lato consentono di misurare<br />
con precisione il livello qualitativo dei servizi erogati e la<br />
loro capacità di supportare adeguatamente i processi di<br />
business e dall’altro permettono di gestire nel corso del<br />
tempo i servizi per mantenere questi allineamenti.<br />
Oggi l’industria dell’IT professionale utilizza non casualmente<br />
termini come “compliance”, adeguamento, rispetto<br />
delle regole, e “governance”, un concetto che in pratica<br />
definisce la capacità di gestire un processo (che può<br />
essere un piano di amministrazione di una città o di uno<br />
Stato, ma anche una precisa funzione aziendale) “governandone”<br />
appunto tutti gli aspetti di efficienza dei servizi<br />
e dei relativi costi. Partendo da un insieme di regole ben<br />
definite, assicurandone cioè la compliance, chi progetta e<br />
gestisce un servizio informatico oggi ha tutti gli strumenti<br />
per raggiungere un livello di governance, di controllo, del<br />
tutto soddisfacente. A partire da quest’anno, Tc Systems<br />
ha avviato un piano molto ambizioso di compliance con<br />
un set internazionale di regole di corretta gestione dei<br />
servizi informatici chiamato Itil, o Information Technology<br />
Infrastructure Library. L’obiettivo del system integrator è<br />
completare entro breve il processo di certificazione che<br />
la compliance Itil richiede per poter passare immediatamente<br />
ad una fase successiva, la certificazione con lo<br />
standard internazionale Iso 20000, che assume l’insieme<br />
delle regole Itil e le rende uniformi e applicabili. Una<br />
volta portato a termine questo percorso, Tc Systems potrà<br />
affiancare all’insieme dei suoi servizi anche la consulenza<br />
TC Systems a colpo d‘occhio<br />
Settore d‘appartenenza Information & Communication<br />
Technology (ICT)<br />
Core Business IT Solutions & Services<br />
Business Solutions & Consulting<br />
Dimensione Aziendale 75 collaboratori<br />
Anno di fondazione 1993<br />
in ambito Itil a tutte le aziende ticinesi che intenderanno<br />
affrontare la tematica della governance così come richiesto<br />
da un mercato sempre più competitivo e dipendente<br />
dall’efficacia dei processi e soprattutto dalla capacità di<br />
gestire tali processi senza far lievitare i costi e anzi ottimizzando<br />
al massimo l’uso delle risorse disponibili.<br />
In casa Tc Systems, la marcia verso la certificazione<br />
Itil è iniziato proprio dalla certificazione delle risorse<br />
interne. È infatti uno dei capisaldi di questo approccio<br />
quantitativo alla governance dell’informatica, il fatto che<br />
una società in grado di offrire consulenza in ambito Itil<br />
è prima di tutto una organizzazione che ha vissuto in<br />
prima persona l’apprendimento di tutte le metodiche<br />
previste e la loro corretta applicazione. Parallelamente<br />
alla certificazione delle risorse, Itil prevede una revisione<br />
e un ulteriore adeguamento di alcune strutture<br />
organizzative. Questa primissima fase della strategia Itil<br />
inaugurata quest’anno comporta per Tc Systems una serie<br />
di benefici e vantaggi quasi immediati, in particolare<br />
l’attivazione di alcuni nuovi servizi e la strutturazione di<br />
un elemento fondamentale della “Library”: il cosiddetto<br />
service desk, un gruppo di esperti aziendali che assicura<br />
il funzionamento di una sorta di centrale operativa di<br />
supporto e di pronto intervento.<br />
Che cosa significa Itil?<br />
Si tratta di una raccolta di raccomandazioni basate su una<br />
casistica internazionale di best practice. I tre obiettivi fissati<br />
da questo insieme di regole sono allineare i servizi It
Service Management con i bisogni corretti e futuri di una<br />
azienda e dei suoi clienti, migliorare la qualità dei servizi<br />
informatici erogati e ridurre i costi fissi di erogazione dei<br />
servizi. Insomma, Itil parte dall’osservazione di tutte le<br />
storie di eccellenza nella gestione dei servizi informatici<br />
e le condensa in un vero e proprio manuale della corretta<br />
gestione. L’insieme delle regole di comportamento<br />
sostiene la definizione stessa del cosiddetto Service Management<br />
Standard, una norma internazionale approvata<br />
da Iso/Iec con la sigla 20000 (in precedenza questo<br />
standard Iso era una norma britannica, la Bs15000). Un<br />
terzo punto fondamentale è che Itil stesso definisce una<br />
cornice di riferimento attraverso la quale il professionista<br />
della gestione dei servizi informatici può dimostrare la<br />
propria conoscenza delle librerie Itil e sviluppare la propria<br />
competenza professionale grazie a un programma<br />
formativo segnato da diversi passi di qualificazione.<br />
Uno degli aspetti più interessanti dei manuali Itil è l’origine<br />
pubblica di questa raccolta di regole. La prima versione<br />
della Library è stata infatti sviluppata negli anni Ottanta<br />
nell’ambito della pubblica amministrazione britannica,<br />
per iniziativa di un autentico precursore del concetto di<br />
service desk, la Central Computer and Telecommunications<br />
Agency (<strong>Cc</strong>ta). La <strong>Cc</strong>ta fungeva da centrale di valutazione<br />
dei servizi informatici e di telecomunicazione<br />
per tutti i ministeri del governo britannico. Il ruolo della<br />
<strong>Cc</strong>ta finì per essere quello della centrale di procurement,<br />
l’ufficio acquisti dei sistemi informativi e degli apparati<br />
e servizi di telecomunicazione. La natura molto pragmatica<br />
dell’agenzia spiega perché oggi la governance legata<br />
all’applicazione delle regole Itil abbia questo forte legame<br />
con aspetti come l’ottimizzazione, il contenimento dei<br />
costi, la riduzione degli sprechi e la reale “utilità” di una<br />
risorsa tecnologica deputata ad assicurare la disponibilità<br />
e l’efficienza di un servizio. Nel 2000, la pubblica amministrazione<br />
finisce per dotarsi di una unica infrastruttura<br />
di governo degli investimenti in tecnologie e costituisce<br />
l’attuale “proprietario” della regolamentazione Itil, ovverosia<br />
l’Office of Government Commerce che per conto del<br />
Ministero del Tesoro si occupa di tutto il procurement,<br />
l’acquisizione di beni e servizi, per conto di ogni singola<br />
organizzazione del settore pubblico.<br />
Con la svolta dell’Ogc, Itil diventa la pietra angolare<br />
del Service Management anche grazie all’introduzione<br />
di due vere e proprie discipline, il Service Support<br />
e la Service Delivery, previste dalla seconda versione<br />
della regolamentazione. Ne seguì un naturale processo<br />
di allineamento tra quelle che erano dopotutto un insieme<br />
informale di norme “by example”, ricavate cioè<br />
dall’osservazione delle pratiche gestionali che davano<br />
i risultati migliori, e un insieme formale come lo standard<br />
Bs150000. Questa fase di allineamento culmina<br />
infine con la ulteriore generalizzazione della BS15000<br />
nello standard internazionale Iso20000 e soprattutto<br />
nell’avvento della terza versione (V3) di Itil: il Service<br />
Lifecycle, o ciclo di vita del servizio.<br />
Oggi con la certificazione Itil dei suoi consulenti e con<br />
l’adeguamento dell’intera organizzazione alla norma Iso<br />
20000, Tc Systems si appresta a svolgere la funzione<br />
di system integrator con un approccio nuovo e una serie<br />
di strumenti innovativi, riconosciuti in ambito internazionale.<br />
Per la società di Mendrisio sarà un forte fattore<br />
di differenziazione in un mercato che, a dispetto della<br />
sua dimensione, vanta casi di assoluta eccellenza e importanza<br />
per l’economia elvetica e europea. Per i suoi<br />
clienti, la certificazione Itil rappresenta una ulteriore<br />
garanzia di reale allineamento tra le risorse tecnologiche<br />
utilizzate e il controllo e la qualità dei servizi di business<br />
associati, con enormi vantaggi in termini di competitività,<br />
qualità per il cliente finale e salvaguardia della<br />
marginalità economica aziendale.<br />
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45
Vita dei Soci<br />
di Lisa Pantini<br />
Il primo istituto di bellezza della Svizzera ad aver<br />
ottenuto la certificazione di livello internazionale ISO<br />
9001 non si trova, come ci si potrebbe attendere, a<br />
Zurigo, Basilea o Ginevra, ma in <strong>Ti</strong>cino, a Lugano.<br />
Un merito che dimostra spirito di iniziativa, grande<br />
attenzione alla qualità in favore della clientela e,<br />
sicuramente, la determinazione di mettersi alla prova<br />
quando, apparentemente, non ne esiste nessuna<br />
immediata ragione di utilità pratica. Per l’Istituto<br />
di Bellezza IB Via Nassa, si trattava soprattutto di<br />
una sfida, una verifica dei propri metodi di lavoro<br />
finalizzata alla qualità totale al servizio della propria<br />
cliente. Vogliamo perciò capire meglio quali sono le<br />
caratteristiche dell’Istituto di Bellezza IB Via Nassa.<br />
Quale è il vantaggio della certificazione ISO<br />
recentemente ottenuta dall’Istituto di Bellezza IB Via<br />
Nassa?<br />
“Parlando di “qualità” e di “marketing”; presso l’Istituto<br />
IB Via Nassa, la clientela ha la sicurezza che anche questi<br />
ultimi punti sono controllati e certificati da un ispettore<br />
ISO esterno ed indipendente. Questo corrisponde ad un<br />
costante e volontario mettersi sotto esame. La certificazione<br />
ISO indica pure di avere la sicurezza di entrare in un<br />
Istituto dove la qualità è di casa, non solo in quello che si<br />
vede, ma anche in quello che non si vede e che a volte è<br />
determinante in termini di igiene, professionalità e sicurezza.<br />
Da ultimo, la certificazione ISO costituisce un punto<br />
in più nel contatto con fornitori e collaboratori esterni, i<br />
quali, conoscendo le condizioni dell’attribuzione della certificazione,<br />
sanno di avere a che fare con un’azienda con<br />
tutte le carte in regola, sotto ogni aspetto”.<br />
Quale è la qualifica della responsabile e di riflesso<br />
dell’équipe IB Via Nassa?<br />
“Denise Sutter è, non solo la prima estetista a dirigere un<br />
Istituto certificato ISO, ma è pure l’unica estetista con Diploma<br />
federale (che non è il certificato di capacità di fine<br />
tirocinio, ma il passo in più raggiunto da ancora poche<br />
46 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
istitUtO di bellezza via nassa,<br />
l’estetica certificata<br />
È ticinese il primo istituto di bellezza in Svizzera ad essere<br />
certificato ISO 9001<br />
Denise Sutter<br />
estetiste in <strong>Ti</strong>cino) a dirigere un istituto di bellezza a Lugano.<br />
È stata esperta sia per gli esami di fine tirocinio nel<br />
Canton San Gallo, come pure esaminatrice delle estetiste<br />
che intendono ottenere il Diploma federale. Ha seguito, e<br />
segue costantemente corsi di aggiornamento sia su prodotti<br />
che metodologie al fine di ottenere sempre il massimo da<br />
proporre alla clientela. L’èquipe in generale dell’Istituto è<br />
attiva verso il perfezionamento delle proprie conoscenze,<br />
con una particolare attenzione al continuo miglioramento in<br />
un settore, come tutti vediamo, molto attivo e in costante<br />
evoluzione, sia dal punto di vista dei prodotti offerti, che<br />
delle apparecchiature per ogni tipo di trattamento”.<br />
Quali sono state le esperienze particolari della<br />
titolare, Signora Denise Sutter?<br />
“Dopo l’apprendistato quale estetista a San Gallo, ha lavorato<br />
in diverse città della Svizzera, diretto istituti a Sciaffusa<br />
e, nuovamente a San Gallo. In <strong>Ti</strong>cino ha dapprima<br />
diretto uno degli istituti di bellezza di più lunga tradizione,<br />
l’istituto Margit Bürgi in Via Nassa. Lo ha rilevato e trasformato<br />
nell’Istituto di bellezza Via Nassa. Quest’ultimo si è<br />
trasferito da due anni in una nuova sede, sempre su Via<br />
Nassa, ma con entrata da piazzetta San Carlo”.<br />
Esiste, oltre alla certificazione ISO e alla<br />
professionalità garantita dai diplomi ottenuti,<br />
un’ulteriore certificazione che garantisca alla<br />
clientela la qualità IB Via Nassa?<br />
“Il Cantone <strong>Ti</strong>cino prevede, per chi opera nel campo<br />
dell’estetica, anzitutto un’autorizzazione cantonale. A que
sta si aggiungono altri permessi, emessi dal Dipartimento<br />
Sanità, per trattamenti, come ad esempio il trucco semipermanente<br />
o il drenaggio linfatico. L’Istituto IB Via Nassa,<br />
ad ulteriore garanzia per la clientela, ha ottenuto tutti i permessi<br />
e le certificazioni necessarie e richieste”.<br />
Quale è la filosofia della qualità nell’Istituto di<br />
bellezza Via Nassa?<br />
“Detto in modo molto semplice, è alla ricerca costante del<br />
meglio. Forse non è un caso che l’istituto IB Via Nassa sia<br />
anche il primo istituto di bellezza<br />
della Svizzera ad aver ottenuto<br />
la certificazione ISO. Qualità significa<br />
la ricerca dell’eccellenza,<br />
non dell’altisonante o del nome<br />
di grido e alla moda che tutti conoscono,<br />
spinto dalla pubblicità a<br />
piena pagina sulle pagine patinate,<br />
ma di tutto quanto risulta essere<br />
il meglio per la persona che<br />
sceglie con cognizione. Qualità è<br />
anche una costante che tocca il<br />
dettaglio, come può essere quello<br />
dei fiori sempre freschi o a quello<br />
della scelta del tipo di tazza per<br />
il tè, passando per la lavatrice<br />
del tipo medicale (costa di più di<br />
una normale lavatrice, nessuno la<br />
vede, ma garantisce la massima<br />
igiene), per arrivare, naturalmente,<br />
alla scelta di prodotti di alta<br />
qualità per i diversi trattamenti”.<br />
Cosa vuol dire “scegliere il meglio per la clientela”?<br />
“Scegliere il meglio significa, non proporre quanto è più vantaggioso<br />
per l’Istituto in termini di sconti o altro (ogni fornitore<br />
tiene a espandere la propria presenza e con questo ad offrire<br />
all’istituto vantaggi di vario genere), ma proprio quanto,<br />
dopo prove ed esami interni, supera l’esame IB Via Nassa.<br />
Di conseguenza, proprio tornando all’ampiezza dell’offerta<br />
nel campo dell’estetica, circa il 99 % di quanto viene testato<br />
viene scartato. I prodotti e le apparecchiature sono<br />
visti presso le fiere internazionali, segnalati da clienti che<br />
li scoprono in occasione di soggiorni in Spa in ogni angolo<br />
del mondo, oppure ancora sono proposti direttamente dai<br />
potenziali fornitori. Possiamo pure aggiungere che l’Istituto<br />
IB Via Nassa è molto ascoltato presso i fornitori che producono<br />
in Svizzera. L’istituto IB Via Nassa contribuisce così, in<br />
modo del tutto discreto, con la propria opinione, al miglioramento<br />
costante di quanto sarà poi inserito nella gamma<br />
dei trattamenti o prodotti offerti alla clientela, dall’Istituto<br />
IB Via Nassa, così come nei più prestigiosi indirizzi di Saint<br />
Moritz, New York o Tokyo”.<br />
Quali sono i prodotti principali presenti?<br />
“L’Istituto di bellezza Via Nassa si affida unicamente a<br />
case rinomate per la loro qualità e si distinguono principalmente<br />
quattro linee, Cellcosmet (l’alta tecnologia a base<br />
di cellule attive), Sothy’s (una linea trucco d’avanguardia<br />
e prodotti solari di alta gamma), Margit Bürgi (prodotti<br />
biologici svizzeri e con una lunga tradizione di qualità)<br />
e Thalion (i principi attivi delle alghe marine al servizio<br />
dell’estetica)”.<br />
A quale tipo di clientela si rivolge l’istituto di<br />
bellezza Via Nassa?<br />
“Il Cliente (donna e uomo) IB Via Nassa, è spesso una<br />
persona che decide, che sa suddividere il suo tempo e<br />
che si concede il piacere di un’ora per se stesso sicuro di<br />
ottenere quanto le viene promesso. La personalizzazione<br />
del servizio viene curata nei particolari cosi da garantire<br />
la massima attenzione e soddisfazione delle specifiche<br />
esigenze del cliente. Nel caso di problemi particolari, che<br />
possono andare dalla cura dell’acne o al desiderio di far<br />
sparire qualche inestetismo, qualità è la seria ricerca della<br />
soluzione più adatta e portarla avanti con un programma<br />
da realizzare insieme al Signore o alla Signora, a volte<br />
giovanissima, che si affidano all’Istituto IB Via Nassa; è<br />
l’unica via che porta al successo”.<br />
Quali trattamenti si possono avere presso l’istituto di<br />
bellezza Via Nassa?<br />
“Tutti i principali trattamenti viso e corpo, come pure trattamenti<br />
anticellulite, massaggi, drenaggio linfatico, epilazione<br />
elettrica e trucco semipermanente”.<br />
Una nota di particolare utilità alla clientela?<br />
“In occasione della certificazione ISO è stato provveduto<br />
all’allestimento di un “prontuario dei diritti dei clienti” che<br />
contiene quanto ogni cliente (donna e uomo) di un istituto<br />
di bellezza può e deve esigere. Sicuramente una lineaguida<br />
utile a qualsiasi persona che si rivolga alle cure di<br />
un’estetista”.<br />
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di Renzo Viganò, Consulente - Partner QualiTI Sagl, Muralto<br />
L’allineamento dell’apparato organizzativo dell’Istituto<br />
di Bellezza Via Nassa con le “regole” internazionali ISO<br />
9001 è effettivamente una novità in Svizzera. In particolare<br />
in questo progetto è stata data la massima attenzione<br />
al concetto di affidabilità delle prestazioni dell’Istituto al<br />
cliente, come pure all’organizzazione e controllo per tutte<br />
le pratiche inerenti gli aspetti igienico sanitari prima, durante<br />
e dopo i trattamenti.<br />
Con l’elaborazione di un proprio Manuale d’Organizzazione<br />
“ISO”, l’Istituto di Bellezza Via Nassa si è dotato<br />
di uno strumento di gestione studiato per permettere e<br />
stimolare un continuo riesame dei propri metodi di lavoro<br />
e di organizzazione.<br />
L’obiettivo dell’Istituto è il miglioramento costante delle<br />
proprie prestazioni, e questo in un settore in forte evoluzione<br />
per innovazione tecnologica (apparecchiature e prodotti)<br />
come pure dal punto di vista delle tendenze (o mode)<br />
nei trattamenti. L’applicazione delle metodologie più<br />
moderne, e tra queste la certificazione ISO, costituisce<br />
senz’altro una conferma di queste intenzioni, si traduce<br />
per il cliente in un valore aggiunto che distingue l’Istituto<br />
di Bellezza Via Nassa rispetto alla concorrenza.<br />
47
Vita dei Soci<br />
Intervista con il responsabile brevetti e marchi della N&G Patent Services, Franco Oriti<br />
i 10 anni della n&g Patent services<br />
Cade proprio questo mese di ottobre <strong>2008</strong> il decimo<br />
anniversario dello Studio brevetti e marchi N&G Patent Services,<br />
con sede a Lugano<br />
Costituitasi in ottobre del 1998, oggi continua ad<br />
offrire un servizio a tutela dei diritti di privativa della<br />
Proprietà Industriale ed Intellettuale dei suoi circa<br />
duemila clienti.<br />
La N&G Patent Services da tempo ormai ha altamente<br />
informatizzato la gestione per il rinnovo di brevetti<br />
in tutto il mondo, attraverso un avanzato sistema<br />
computerizzato, sviluppato “ad hoc”, con il quale è<br />
possibile provvedere all’invio degli avvisi di scadenza,<br />
ai pagamenti, all’inoltro di preventivi e ad ogni altra<br />
operazione necessaria, con la massima flessibilità e<br />
precisione possibile.<br />
Signor Oriti, quanto è importante oggi<br />
tutelare le proprie invenzioni?<br />
“Oggi è essenziale, ma lo è sempre stato<br />
anche in passato,anche se forse non vi<br />
era la piena consapevolezza, proteggere i<br />
propri diritti di privativa se si vuole entrare<br />
in qualsiasi mercato, sia quello chimico,<br />
farmaceutico, meccanico, biotecnologico,<br />
ecc.”.<br />
Come descriverebbe la realtà ticinese<br />
per quanto riguarda la Proprietà<br />
Industriale?<br />
“In <strong>Ti</strong>cino abbiamo delle eccellenti realtà<br />
di industrie trapiantate, che producono e<br />
commercializzano in tutto il mondo ottimi<br />
prodotti coperti da brevetti. La quantità<br />
dei brevetti depositati è un segno tangibile<br />
della capacità innovativa e competitiva<br />
delle aziende ticinesi”.<br />
Voi vi occupate soprattutto di pagare le annualità<br />
dei brevetti dei vostri clienti in tutto il mondo. Che<br />
differenza c’è tra annualità, tasse di mantenimento<br />
e rinnovi?<br />
“In materia di brevetti, la maggior parte delle legislazioni<br />
nazionali prevede il pagamento di tasse per l’intera durata<br />
del brevetto. La distinzione tra annualità, tasse di mantenimento<br />
e rinnovi è poco chiara ma, allo stesso tempo,<br />
poco rilevante. Per gli addetti ai lavori come noi, invece,<br />
la differenza è sostanziale e ben nota. Per annualità s’intende<br />
il versamento delle tasse da effettuarsi ogni anno.<br />
Le tasse di mantenimento, invece, riguardano le stesse<br />
tasse da pagarsi in certi Paesi come gli U.S.A. e il Canada<br />
48 <strong>Ti</strong>cino Business<br />
(così vengono definite le tasse dalle legislazioni). Infine,<br />
per rinnovi s’intendono quei pagamenti che si effettuano<br />
con cadenza triennale, quadriennale o quinquennale”.<br />
Quando vengono a scadere i rinnovi?<br />
“Anche in questo caso, la maggioranza delle Leggi brevetti<br />
prevede il rinnovo annuale in base alla data di deposito,<br />
indipendentemente dal fatto se la domanda di brevetto<br />
in questione sia stata concessa o meno. Le eccezioni,<br />
però, sono notevoli in quanto alcuni Paesi prevedono il<br />
rinnovo dopo l’ottenimento della domanda (ad esempio gli<br />
U.S.A.), rispettivamente dopo la pubblicazione (ad esempio<br />
in Corea del Sud e Taiwan). Per ulteriori dettagli e<br />
approfondimenti, rimandiamo al nostro<br />
sito: www.ngpatent.ch”.<br />
Auguriamo alla N&G Patent Services di<br />
continuare la sfida intrapresa nel 1998 e<br />
di ritrovarci ancora tra 10 anni con questa<br />
solida realtà ticinese.<br />
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Vita dei Soci<br />
Comunicato stampa<br />
mikrOn sa agnO si cOngratUla cOn<br />
i sUOi aPPrendisti Per aver POrtatO<br />
a termine cOn sUccessO il tirOciniO<br />
5 neo-diplomati presso Mikron SA Agno<br />
Mikron SA Agno ha festeggiato i suoi 5<br />
neo-diplomati e dato il benvenuto a 7 nuovi<br />
apprendisti.<br />
I giovani che hanno ottenuto l’attestato federale di capacità<br />
sono:<br />
Florentina Shabani, impiegata di commercio<br />
Olivier Berclaz, polimeccanico<br />
Josa Landis, polimeccanico<br />
Daniele Lorenzetti, polimeccanico<br />
Stefano Gut, costruttore<br />
Ben quattro di loro hanno ottenuto un contratto di lavoro<br />
in Mikron. Questo a riprova del loro impegno durante gli<br />
anni di formazione e delle innumerevoli possibilità che<br />
Mikron offre ai giovani di raccogliere le loro prime esperienze<br />
professionali dopo l’apprendistato.<br />
Anche quest’anno le porte dell’azienda malcantonese si<br />
sono aperte agli interessati ad intraprendere un tirocinio<br />
nella metalmeccanica. Sette giovani, 2 nel settore commerciale<br />
e 5 in ambito tecnico, hanno iniziato proprio in<br />
questi giorni il loro apprendistato in Mikron.<br />
Mikron SA Agno, quartier generale della divisione Machining<br />
Technology, punta ormai da anni a offrire una formazione<br />
di qualità. Quale industria leader nella meccanica<br />
di precisione, Mikron crede fermamente nell’importanza<br />
di offrire alle giovani leve l’opportunità di imparare i segreti<br />
del mestiere in un ambiente di lavoro moderno e<br />
tecnicamente all’avanguardia.<br />
Per ulteriori informazioni contattare:<br />
Mikron SA Agno<br />
Patrizia Bacchetta<br />
Marketing Department<br />
Via Ginnasio 17, 6982 Agno<br />
Tel. +41 91 610 65 38<br />
Fax +41 91 610 66 82<br />
patrizia.bacchetta@mikron.com<br />
I 5 neo-diplomati: da sin. Florentina Shabani, Daniele Lorenzetti,<br />
Stefano Gut, Olivier Berclaz e Josa Landis<br />
49
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Manovra finanziaria del Cantone:<br />
inaccettabile per le associazioni economiche<br />
Presa di posizione sulla manovra finanziaria <strong>2008</strong>-2011<br />
di <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, ABT, AITI, CATEF e SSIC-TI<br />
Il 21 agosto <strong>2008</strong> le associazioni economiche<br />
hanno trasmesso il seguente<br />
testo al Consiglio di Stato:<br />
“Le associazioni economiche cantonali<br />
ritengono inaccettabile la manovra finanziaria<br />
presentata dal Consiglio di Stato lo<br />
scorso mese di luglio.<br />
L’Associazione bancaria ticinese (ABT),<br />
l’Associazione industrie ticinesi (AITI),<br />
la Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi del cantone<br />
<strong>Ti</strong>cino (<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>), la Camera ticinese dell’economia<br />
fondiaria (CATEF) e la Società svizzera<br />
degli impresari costruttori, sezione<br />
<strong>Ti</strong>cino (SSIC-TI) rilevano che purtroppo<br />
la manovra non è il frutto di una seria e<br />
profonda revisione dei compiti dello Stato,<br />
ma un’operazione di tipo prettamente contabile<br />
che non risolve i problemi attuali né<br />
prevede strategie credibili in prospettiva<br />
futura, in particolare per il contenimento<br />
della spesa.<br />
La mancanza dell’elemento fondamentale<br />
della revisione dei compiti dello Stato è<br />
particolarmente grave, non solo perché<br />
tale revisione è promessa da anni, ma<br />
soprattutto perché essa costituisce la conditio<br />
sine qua non per costruire un piano<br />
finanziario credibile. Senza un’approfondita<br />
riflessione sul ruolo dello Stato e quindi<br />
sui relativi costi, proporre aggravi fiscali,<br />
aumenti di tasse o tagli generici delle<br />
spese rimane un esercizio puntuale e fine<br />
a sé stesso che non può essere condiviso.<br />
Come è possibile esprimersi su aumenti<br />
di imposte e tasse se non vi sono chiare<br />
indicazioni sull’utilizzo dei mezzi messi a<br />
disposizione dello Stato? Come giudicare<br />
misure di taglio alla spesa sulla base di<br />
vaghe indicazioni di tipo contabile, senza<br />
elementi che permettano di capire il contesto<br />
di questi presunti interventi? Di fatto<br />
ciò è impossibile, per cui le associazioni<br />
economiche, non disponendo di indicazioni<br />
attendibili sul quadro generale della<br />
manovra finanziaria, ritengono di non poter<br />
entrare nel merito delle singole misure<br />
abbozzate dal Consiglio di Stato e respingono<br />
integralmente quanto proposto.<br />
Le associazioni economiche ribadiscono<br />
con fermezza di essere contrarie a qualsiasi<br />
inasprimento della pressione fiscale.<br />
Al contempo, esse si dichiarano però<br />
disponibili a contribuire in modo costruttivo<br />
all’elaborazione di progetti articolati e<br />
trasparenti, che possano servire a risolvere<br />
il nodo della situazione finanziaria del Cantone<br />
in tempi ragionevolmente brevi.<br />
Le associazioni economiche chiedono<br />
quindi che, entro la fine del <strong>2008</strong>, il Consiglio<br />
di Stato disponga misure urgenti che<br />
permettano una profonda e seria revisione<br />
dei compiti dello Stato, coinvolgendo maggiormente<br />
tutti gli attori interessati e non<br />
limitandosi a fornire informazioni parziali<br />
con il contagocce. In mancanza di una<br />
chiara volontà di agire in questo senso, si<br />
prenderà in considerazione la possibilità<br />
di proporre, quale misura estrema, tagli lineari<br />
del 3% annuo sulla spesa pubblica.”<br />
A seguito dell’incontro del 26 agosto <strong>2008</strong><br />
con il Governo cantonale, si è deciso di<br />
ritrovarsi qualora il Consiglio di Stato<br />
avanzi proposte più concrete delle attuali<br />
sul fronte del contenimento delle spese e<br />
su un concreto programma di riforme a<br />
breve e medio termine.<br />
Sommario<br />
Editoriale<br />
Strong opinions<br />
Contromano<br />
News della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Settembre <strong>2008</strong><br />
Intervista a G. Bonomi<br />
Manovra finanziaria, la politica<br />
del pallottoliere<br />
Biblioteca liberale<br />
• Agenda pag. 11<br />
• Info Flash pag. 13<br />
• Diritto di ricorso delle associazioni:<br />
no all’ostruzionismo pag. 14<br />
• AI: un’anamnesi pag. 15<br />
• Verso un’IVA più semplice,<br />
ad aliquota unica? pag. 16<br />
• Missione economica<br />
in Ucraina pag. 18<br />
• Dossier volontariato<br />
svizzero pag. 20<br />
• pag. 21<br />
• 20 anni per la qualità<br />
dell’aria in <strong>Ti</strong>cino pag. 26<br />
• Arcobaleno aziendale pag. 27<br />
• Deroghe natalizie <strong>2008</strong> pag. 28<br />
• NOSI SA pag. 29<br />
• ABT pag. 30<br />
• Frigerio & Co. Locarno pag. 32<br />
• IBC Lugano SA pag. 34<br />
• ASSCOPROFI pag. 36<br />
• Giovanni Quadri SA pag. 38<br />
• Proposte formative <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong> pag. 40<br />
• Cerca lavoro pag. 41<br />
• Fiere internazionali pag. 42
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3 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> Strong opinions<br />
Incertezze, dubbi<br />
e risanamento<br />
di Franco Ambrosetti, Presidente della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Non deve essere stato facile per il<br />
Governo uscire con questa manovra<br />
finanziaria per il risanamento dei<br />
conti statali.<br />
Tanti vincoli, tanta pressione, tanti desideri<br />
e tanti paletti da parte degli addetti ai lavori,<br />
quasi sempre di parte e tendenti a tirare<br />
la coperta verso di loro, hanno condizionato<br />
la stesura del piano finanziario.<br />
Il risultato è, come sempre quando si cerca<br />
di accontentare un po’ tutti, deludente. Encomiabile<br />
lo sforzo ma debole il risultato.<br />
Se le montagne non partorissero solo topolini,<br />
questo potrebbe essere un tapiro. Per<br />
arrivare all’elefante ce ne vuole!<br />
La manovra ci sembra di tipo puramente<br />
contabile. Si addentra nelle varie voci del<br />
bilancio e aumentando, di poco, le entrate.<br />
Un’azienda privata rischierebbe di dover<br />
portare i bilanci in tribunale perché quattro<br />
anni per azzerare una perdita non le<br />
sono concessi. Ma tant’è, lo Stato può. Solo<br />
che nel 2011, il debito non sarà diminuito<br />
(1,5 miliardi?) e avremo regalato qualche<br />
centinaio di milioni alle banche in interessi<br />
e spese.<br />
Certo, ognuno di noi, parte attiva dell’economia<br />
cantonale, si aspettava qualcosa<br />
di più incisivo. La buona notizia è che in<br />
linea generale non si sono colpite aziende<br />
e famiglie con aumenti di tasse sul reddito.<br />
La cattiva notizia è che si colpiscono<br />
i virtuosi: i Comuni che hanno rimesso a<br />
posto i loro bilanci da una parte e chi ha risparmiato<br />
dall’altra. L’aumento delle tasse<br />
immobiliari infatti colpisce la sostanza che<br />
altro non è che una somma di redditi già<br />
tassati come tali e trasformati ad esempio<br />
in immobili.<br />
Buono ma insufficiente è il tentativo di<br />
contenere l’aumento della spesa. Il contenimento<br />
non basta, essa va diminuita, in<br />
termini assoluti, evitando di usare la solita<br />
demagogia secondo la quale, tagliando la<br />
spesa, si colpiscono formazione, cultura e<br />
il sociale. Ribadisco quindi che i tagli vanno<br />
operati sui costi di struttura e cioè nel<br />
personale, cresciuto oltre il dovuto.<br />
Nel capitolo “riorganizzazioni” si compie<br />
un primo passo nella giusta direzione: si<br />
ristrutturano alcuni uffici anche se non<br />
è dato sapere quali e quanti saranno gli<br />
esuberi (conoscendo questo Cantone, probabilmente<br />
zero). Si tratta di una decina<br />
di milioni, se ho capito bene. Ma è una<br />
misura largamente insufficiente anche se<br />
concettualmente indiscutibile. Senza interventi<br />
energici e netti di riduzione dell’organico<br />
che tengano conto di pensionamenti,<br />
prepensionamenti e uscite incentivate, il<br />
debito pubblico è insanabile a breve e<br />
anche sul lungo periodo.<br />
La situazione economica generale pesa<br />
anche sul nostro Cantone e la palla al piede<br />
del debito, se non si riduce una volta per<br />
tutte la struttura, sarà sempre pronta a<br />
riproporsi non appena le entrate diminuiranno.<br />
È ciò che potrebbe avvenire.<br />
Perché il mondo globalizzato ha introdotto<br />
nel settore economico una serie di nuovi<br />
elementi di instabilità e incertezza. Penso<br />
alla paura che ha dominato questi ultimi<br />
mesi le economie occidentali, tutta rivolta<br />
verso l’inflazione: con i prezzi di quasi tutti<br />
i beni alle stelle. Basta guardare il petrolio.<br />
Solo che mesi fa l’opinione corrente era<br />
che l’economia fosse in preda alla speculazione,<br />
ai folli di Wall Street, al liberismo<br />
sfrenato e quant’altro; il libero mercato era<br />
sotto accusa e causa primaria del pericolo<br />
imminente di inflazione galoppante. Si è<br />
dimenticato un aspetto fondamentale: che<br />
ciò che sale, in economia di mercato, prima<br />
o poi scende. Sempre!<br />
Chi, di ritorno da un giro in barca di due<br />
mesi, al riparo dal bombardamento di<br />
notizie quotidiane, aprisse oggi il giornale,<br />
penserebbe di essere finito su un altro<br />
pianeta; aumento dei prezzi? Dove?<br />
In meno di due mesi i prezzi sono calati e<br />
continuano a scendere: rame -20%, zinco<br />
-33%, acciaio -25%, oro -14,7%, riso<br />
-13%, frumento -6%, ecc.. E il petrolio? Da<br />
quasi 150 dollari al barile a 115.<br />
I consumi sono diminuiti, gli speculatori<br />
spariti, il liberismo morto, il mercato guarito.<br />
Gli americani, ci dicono, consumeranno<br />
500’000 barili di petrolio in meno<br />
nel <strong>2008</strong>, la Cina frena la sua crescita: sarà<br />
solo dell’8%, lo spettro è ora, udite, udite,<br />
la deflazione.<br />
Quindi niente stagflation, come prospettato<br />
da insigni economisti, ma una deflazione<br />
con rallentamento economico, forse con<br />
stagnazione. Già c’è una deflazione in corso,<br />
quella dei beni patrimoniali, più lenta<br />
di una deflazione dei beni di consumo.<br />
Questo provocherà un riposizionamento<br />
verso il basso dei valori patrimoniali di<br />
famiglie, aziende, e soprattutto banche.<br />
Quest’ultime ridurranno i propri impegni<br />
e la propria attività in proporzione alla<br />
svalutazione del patrimonio. La discesa<br />
dei prezzi di oggetti d’investimento come<br />
materie prime (oro), case, derivati e altri<br />
titoli di credito ha un inevitabile effetto deflazionistico.<br />
Risultato? Un restringimento<br />
del credito disponibile. Il che vuol dire<br />
anche per noi ticinesi abitanti dell’isola<br />
felice, ridurre le spese. Famiglie, aziende<br />
e Stato. Aspettare altri quattro anni per<br />
agire in modo determinato sull’organico è<br />
pericoloso e all’opposto di quanto hanno<br />
fatto, e fanno, Comuni, Confederazione e<br />
soprattutto 26 Cantoni, dei quali solo uno<br />
ha i conti in rosso nel <strong>2008</strong>, il <strong>Ti</strong>cino. E<br />
aggiungo: perché non pensare, come è uso<br />
fare nelle migliori dinastie imprenditoriali,<br />
di vendere qualche gioiello della corona?
91 °<br />
Assemblea generale ordinaria della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Abbiamo il piacere di annunciarvi che quest’anno<br />
l’Assemblea generale ordinaria della Camera<br />
di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei<br />
servizi del cantone <strong>Ti</strong>cino si terrà:<br />
venerdì 10 ottobre, a partire dalle ore 16:30,<br />
presso il Grand Hotel Eden a Lugano.<br />
Vi preghiamo di voler cortesemente riservare nella<br />
vostra agenda questa importante data.
5 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> Contromano<br />
Raddoppio del Gottardo,<br />
che i partiti si diano una mossa<br />
di Alessio Del Grande<br />
Due sondaggi hanno recentemente<br />
riportato d’attualità il problema<br />
del raddoppio della galleria<br />
autostradale del Gottardo. Il primo commissionato<br />
dal settimanale SonntagsZeitung<br />
all’istituto Isopublic, e pubblicato il<br />
10 agosto scorso, ha visto il 44% degli<br />
svizzeri tedeschi e il 57% dei romandi<br />
favorevoli al secondo tunnel, e da realizzarsi<br />
in tempi brevi. Risultati subito<br />
contestati dalla sinistra e dal gruppo<br />
“Iniziativa delle Alpi”, i quali hanno gridato<br />
allo scandalo, sostenendo che i dati<br />
non sarebbero attendibili vista l’esiguità<br />
del campione degli intervistati, solo 500<br />
persone per due regioni, e per il fatto<br />
che l’indagine demoscopica non aveva<br />
preso in considerazione l’opinione dei<br />
ticinesi, i quali sarebbero contrari al<br />
raddoppio. Pochi giorni dopo un sondaggio<br />
del settimanale il Caffè, commissionato<br />
allo stesso istituto, mirato esclusivamente<br />
sul <strong>Ti</strong>cino e con un campione<br />
assai consistente: ben 500 persone per<br />
un solo cantone. Risultato? Il 67% dei<br />
ticinesi è favorevole al raddoppio. Sinistra<br />
e iniziativisti delle Alpi sono rimasti<br />
con un palmo di naso e il fiele in bocca.<br />
“L’unico sondaggio che conta è quello<br />
delle urne”, ha tagliato corto Fabio Pedrina,<br />
Consigliere nazionale socialista e<br />
Presidente dell’Iniziativa delle Alpi.<br />
Per Pedrina quello che conta è il voto<br />
del 2004, quando il 62% dei cittadini<br />
respinse l’iniziativa “Avanti” che chiedeva<br />
il raddoppio, o meglio il completamento<br />
del tunnel, che sin dal progetto<br />
originario era previsto con due gallerie.<br />
Che a distanza di quattro anni, di fronte<br />
alle insostenibili code che si creano ai<br />
due portali (con tutto quello che ne<br />
consegue per l’economia ticinese, il<br />
turismo e la rapidità dei collegamenti<br />
tra Nord e Sud), ai rallentamenti e al<br />
rischio d’incidenti, i cittadini abbiano<br />
potuto cambiare idea, per Pedrina e la<br />
sinistra rosso-verde non conta niente.<br />
La galleria va bene così. Non importa<br />
che dal momento della sua apertura,<br />
nel 1980, ad oggi si siano registrati oltre<br />
900 incidenti con trenta vittime; non<br />
importa che ormai ogni anno nel tunnel<br />
transitino circa 6 milioni di veicoli,<br />
ossia il triplo di quanti previsti inizialmente<br />
per lo scorrimento in una sola<br />
canna; che ad ogni esodo o rientro dalle<br />
vacanze si creino code chilometriche<br />
con ore e ore di attesa. Così come non<br />
importa il fatto che con questi volumi di<br />
traffico basta un nonnulla a provocare<br />
un incidente catastrofico come quello<br />
del 2001 che costò la vita a 11 persone.<br />
Né importa che la stessa Unione Europea<br />
per ragioni di sicurezza e di fluidità<br />
del traffico merci e privato, prema per il<br />
secondo tunnel.<br />
Il bello è che, stando al sondaggio del<br />
Caffè, persino il 47,5% dei socialisti ticinesi<br />
sono d’accordo con il raddoppio in<br />
tempi brevi. Ma si tratterebbe soltanto di<br />
un effetto psicologico, collaterale e temporaneo,<br />
delle code dei mesi estivi che<br />
avrebbe fatto cambiare parere anche a<br />
tanti compagni, spiegano i capoccioni<br />
rosso-verdi. Ma chissà se si andasse a<br />
votare oggi, quale sarebbe il risultato?<br />
Probabilmente il voto sgretolerebbe le<br />
granitiche certezze degli ayatollah delle<br />
Alpi.<br />
Tra i commenti ai due sondaggi è inaudito<br />
per la sua boriosa intransigenza<br />
quello di Moritz Leuenberger, il quale<br />
del Gottardo non vuole proprio sentire<br />
parlare. Intervistato dalla Neue Luzerner<br />
Zeitung, il ministro socialista dei<br />
trasporti ha dichiarato di non vedere la<br />
necessità d’investire tanto denaro in un<br />
raddoppio, solo perché ai portali della<br />
galleria si formano lunghe colonne a<br />
Pasqua e nelle vacanze estive. Insomma,<br />
chi se ne frega. Per Leuenberger il vero<br />
problema è il traffico nei grandi centri<br />
urbani, da buon socialista pensa da<br />
tempo ad una tassa sul pedaggio, il road<br />
pricing. Il ministro non si preoccupa<br />
nemmeno per il fatto che tra una decina<br />
d’anni i lavori di risanamento del<br />
tunnel imporranno la chiusura totale al<br />
traffico. Per allora è sicuro che a risolvere<br />
ogni problema ci sarà in esercizio<br />
Alptransit. Staremo a vedere. Per intanto<br />
le code al Gottardo se le grattino i turisti<br />
e i ticinesi.<br />
Ancora più della posizione di Leuenberger,<br />
stupisce che tra i contrari al raddoppio<br />
ci sia anche il direttore dell’Ente<br />
turistico cantonale, <strong>Ti</strong>ziano Gagliardi,<br />
classico esempio di quel “facciamoci<br />
del male” che affligge il <strong>Ti</strong>cino. Gagliardi<br />
si dice preoccupato per le code dei <strong>Ti</strong>r<br />
che vede dalla sua casa a Faido. Più che<br />
il secondo tunnel gradirebbe una tassa<br />
di transito assai pesante per i camion.<br />
Se in qualità di responsabile dell’Ett<br />
riuscisse a guardare un po’ al di là di<br />
quello che vede dalla finestra di casa,<br />
forse se ne avvantaggerebbe il nostro<br />
turismo.<br />
Annotazione finale: secondo il sondaggio<br />
del Caffè, oltre al 47,5 dei socialisti,<br />
sostengono il raddoppio anche il 75%<br />
degli intervistati di fede popolare democratica;<br />
l’80,7% dei plr e il 70% dei democentristi.<br />
Sarebbe ora, dunque, che<br />
i vertici di questi partiti si dessero una<br />
mossa per imporre nell’agenda politica<br />
il problema Gottardo, senza lasciarsi<br />
intimorire, e intimidire, dagli “altolà”<br />
delle cerchie rosso-verdi.
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7 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> L’ospite<br />
“Lugano Airport<br />
è complementare<br />
allo scalo di Malpensa”<br />
Intervista a Giuseppe Bonomi, Presidente della SEA,<br />
società che gestisce l’aeroporto di Malpensa, di Elisabetta Pisa<br />
Qual è la strategia adottata per<br />
il rilancio di Malpensa? Quali gli<br />
investimenti previsti?<br />
“Dopo il piano di de-hubbing messo<br />
in atto da Alitalia abbiamo presentato,<br />
a luglio, il nuovo piano industriale di<br />
SEA che copre un periodo molto lungo<br />
che va dal 2009 al 2016. Il piano prevede<br />
due fasi temporali: quella fino al<br />
2010 che contiene le azioni tipiche di<br />
un contingency plan, ossia un ritorno<br />
all’operatività di base. La seconda, fino al<br />
2016, presenta due opzioni: la migliore,<br />
che definiamo “hub”, prevede l’individuazione<br />
di un hub carrier. Con questa<br />
opzione prevediamo una crescita media<br />
prudenziale del 5% l’anno e un traffico,<br />
nel 2016, di 42,1 milioni di passeggeri.<br />
La seconda è quella del grande aeroporto<br />
point to point che produrrà margini<br />
di crescita inferiori (3% annui) e a fine<br />
piano un traffico di 38,3 milioni di passeggeri.<br />
In entrambi i casi è confermato<br />
il rilevante piano di investimenti grazie al<br />
quale Malpensa sarà un aeroporto con<br />
tre piste e tre terminal. Verrà completata<br />
la terza parte del Terminal 1, oltre al<br />
restyling del Terminal 2 interamente dedicato<br />
ai voli low cost e all’ampliamento<br />
della Cargo City, e verranno implementati<br />
le attrezzature, i sistemi informativi e altri<br />
edifici per la manutenzione e l’aviazione<br />
generale per un totale di 1,4 miliardi di<br />
euro”.<br />
Dopo l’addio di Alitalia, Malpensa<br />
si è posta l’obiettivo di recuperare<br />
il traffico perduto, tornando entro<br />
il 2010 ai livelli del 2007, ossia<br />
a un volume di passeggeri pari a<br />
poco meno di 24 milioni. Il dato è<br />
corretto? Quanti saranno i movimenti<br />
giornalieri?<br />
“Indubbiamente l’abbandono di Alitalia<br />
ci è costato molto in termini di traffico,<br />
ma gli ultimi dati sono confortanti. Se Alitalia<br />
negli ultimi mesi ha fatto registrare<br />
un calo dei passeggeri dell’82%, le altre<br />
compagnie sono cresciute del 33%. I<br />
movimenti persi dopo l’addio del vettore<br />
tricolore sono stati 886, ma ne abbiamo<br />
già recuperati 473. In questa prospettiva,<br />
pochi mesi fa, abbiamo siglato un accordo<br />
con Enav (Ente nazionale di assistenza<br />
al volo, NdR.) per favorire la crescita<br />
del numero di movimenti in arrivo e in<br />
partenza da Malpensa, aumentandone<br />
la capacità ricettiva. Nel 2006 Malpensa<br />
aveva una capacità, in arrivo, di 37<br />
movimenti l’ora; nel 2007 si è passati a<br />
39 movimenti l’ora. Con questo accordo<br />
si vuole spingere la capacità ricettiva<br />
dell’aeroporto oltre la soglia dei 40 movimenti<br />
l’ora”.<br />
La SEA ha preso contatto con diverse<br />
compagnie: come si sviluppano le<br />
trattative? Quali sono i punti critici<br />
da superare?<br />
“Nel breve termine SEA consoliderà i<br />
rapporti commerciali con i vettori già<br />
presenti a Malpensa e cercherà di attrarne<br />
di nuovi. Nel medio - lungo termine<br />
metterà in atto politiche commerciali più<br />
aggressive, volte a favorire l’accesso di<br />
nuovi vettori di riferimento. Occorre poi<br />
procedere in modo serio e determinato<br />
e, in questo senso il ministro degli esteri<br />
Franco Frattini ci ha già comunicato la<br />
sua disponibilità, con una politica di<br />
liberalizzazione degli accordi bilaterali.<br />
Credo che il nostro Paese debba porsi<br />
Giuseppe Bonomi<br />
l’obiettivo di crescere ampliando l’accessibilità<br />
diretta internazionale e intercontinentale.<br />
Facendo una sintesi dei tipi di accordi, gli<br />
stessi si possono dividere in tre gruppi:<br />
a monodesignazione, e ne fanno parte<br />
quelli che risalgono più indietro nel tempo;<br />
un secondo gruppo che prevede dei<br />
limiti quantitativi all’esercizio delle tratte<br />
intercontinentali, soprattutto per quanto<br />
attiene il limite delle frequenze esercitate<br />
dall’Italia verso quel determinato<br />
Paese e viceversa; e il terzo che prevede<br />
restrizioni nell’accesso. Ad esempio, vi<br />
sono degli accordi che non permettono<br />
l’accesso diretto su Milano. È evidente<br />
che una liberalizzazione di questi accordi<br />
rappresenti la condizione per sviluppare<br />
Malpensa in termini di una maggiore<br />
accessibilità diretta”.<br />
Malpensa ha cessato di avere<br />
un vettore di riferimento e sta<br />
sviluppando una tipologia di traffico<br />
point to point. In quest’ottica come<br />
il Canton <strong>Ti</strong>cino, in particolare<br />
l’aeroporto di Lugano - Agno, e la<br />
Svizzera potrebbero sfruttare questa<br />
possibilità?<br />
“Il modello di traffico point to point creerebbe<br />
un’estesa rete di collegamenti a<br />
breve e medio raggio: si svilupperebbero<br />
i collegamenti di lungo raggio, anche in<br />
funzione degli eventuali vincoli esistenti<br />
(ad esempio bilaterali) e si favorirebbe<br />
lo sviluppo del traffico low cost.<br />
In quest’ottica sarebbe molto interessante<br />
valutare eventuali sinergie con l’aeroporto<br />
di Agno. Lo sviluppo sarà poi maggiore<br />
se il <strong>Ti</strong>cino e Malpensa sapranno collegarsi<br />
efficacemente. Confidiamo nell’ac-
L’ospite<br />
cordo tra Italia e Svizzera per procedere<br />
alla realizzazione del nuovo collegamento<br />
ferroviario Lugano, Mendrisio, Varese,<br />
Gallarate e Malpensa. Il collegamento<br />
ferroviario porterà a collegare i due scali<br />
in meno di un’ora con notevoli vantaggi<br />
per entrambi”.<br />
Il Canton <strong>Ti</strong>cino e la Svizzera<br />
rappresentano mercati molto piccoli<br />
rispetto all’Italia. Nonostante<br />
questo potrebbero essere di qualche<br />
interesse per Malpensa?<br />
“Considerata la collocazione geografica,<br />
l’aeroporto varesino si trova al centro del<br />
mercato più appetibile per le compagnie<br />
aeree.<br />
Malpensa è l’aeroporto internazionale<br />
più utilizzato dagli svizzeri italiani per i<br />
loro viaggi. Si tratta, quindi di un mercato<br />
sicuramente interessante e promettente”.<br />
Il piano industriale di sviluppo<br />
dell’aeroporto prevede una fase di<br />
contenimento danni, sino al 2010.<br />
Inserzione 14.85 x 21 26-06-<strong>2008</strong> 16:11 Pagina 1<br />
Poi l’espansione, facendo leva anche<br />
sull’Expo 2015, che dovrebbe portare<br />
2,5 milioni di passeggeri extra a<br />
Malpensa. Per la fase “due” il modello<br />
di sviluppo prevede una doppia<br />
alternativa: continuare con il point<br />
to point, oppure tornare al modello<br />
hub con la tedesca Lufthansa. In<br />
quest’ultimo caso per Lugano - Agno<br />
sarebbe inutile porsi nell’orbita di<br />
Malpensa. È così?<br />
“Non credo, anzi il traffico aereo nei<br />
prossimi 20 anni raddoppierà e il sistema<br />
aeroportuale europeo ad oggi non sembra<br />
in grado di accompagnare questa crescita<br />
armoniosamente. È di fondamentale importanza<br />
pertanto la necessità di attuare<br />
politiche strategiche di settore sulla base di<br />
un modello di riferimento basato sull’integrazione<br />
fra sistemi. Purtroppo in Italia<br />
non se ne parla mentre ormai dovremmo<br />
essere già nella fase della creazione di<br />
sinergie e integrazione fra le reti con gli<br />
altri Paesi europei. Al contrario con la<br />
Svizzera c’è un rapporto molto positivo. La<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 8<br />
realizzazione poi, come accennavo prima,<br />
del collegamento ferroviario potrà favorire<br />
parimenti anche lo sviluppo di Lugano<br />
Airport, assumendo una funzione complementare<br />
all’esercizio di Malpensa”.<br />
Per Lugano - Agno è previsto un piano<br />
di sviluppo, con l’allungamento della<br />
pista e la creazione tutto intorno<br />
di un polo con uffici e attività<br />
commerciali. Come valuta questi<br />
interventi alla luce del mercato del<br />
trasporto aereo?<br />
“Tutti gli aeroporti dovrebbero incrementare<br />
i propri profitti non aviation per<br />
essere in linea con quanto avviene nei<br />
maggiori sistemi aeroportuali stranieri.<br />
La profittabilità degli aeroporti è sempre<br />
più legata all’incremento delle attività<br />
non aviation, ossia di quelle derivanti<br />
dalle concessioni, all’incremento delle<br />
superfici commerciali, del merchandising,<br />
della pubblicità, dei parcheggi, delle<br />
strutture destinate non solo ai passeggeri<br />
ma anche al territorio”.<br />
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9 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> Il tema<br />
Manovra finanziaria,<br />
la politica del pallottoliere<br />
di Alessio del Grande<br />
Il sindaco di Lugano, Giorgio Giudici,<br />
l’ha definito “spennamento” dei Comuni,<br />
più che un piano di risanamento<br />
finanziario. Con lui sono insorti i sindaci<br />
dei più importanti centri del Cantone contro<br />
la manovra di rientro decisa dal Governo,<br />
che prevede per i Comuni aggravi per<br />
48,1 milioni di franchi, in parte recuperabili<br />
con maggiori entrate, ossia inasprendo<br />
il carico fiscale sui cittadini. Insomma, il<br />
Consiglio di Stato, incapace ancora una<br />
volta di affrontare i veri nodi del risanamento<br />
delle finanze (spesa pubblica e<br />
ipertrofica amministrazione cantonale),<br />
scarica nuovi oneri sugli enti locali, costringendoli<br />
a torchiare i contribuenti. Una<br />
beffa per i Comuni che appena qualche<br />
mese fa si erano schierati con il Governo<br />
contro l’iniziativa fiscale della Lega perché,<br />
sostenevano, li avrebbe privati d’importanti<br />
risorse, e ora si ritrovano, invece, con<br />
un carico di oneri tale da mettere in gioco<br />
la loro autonomia finanziaria, se non si<br />
rifanno subito sui cittadini aumentando<br />
l’imposta immobiliare e il valore locativo<br />
delle residenze secondarie. “Cornuti e<br />
mazziati”, dicono a Napoli.<br />
Da qualunque parte lo si guardi questo<br />
modo di procedere del Governo per riassettare<br />
i conti dello Stato e arrivare al pareggio<br />
entro il 2011, rivela la solita logica<br />
contabile, priva di una chiara visione dei<br />
bisogni del Paese e di una strategia, a medio<br />
e lungo termine, di misure strutturali<br />
per consolidare le finanze pubbliche, senza<br />
però penalizzare la crescita economica e<br />
sottrarre quote di reddito ai cittadini.<br />
Cominciamo dai Comuni. Ci sono centri<br />
come Lugano, ha ribadito Giudici, che<br />
investono molto per produrre risorse di<br />
cui beneficia poi tutto il Cantone. Chiamare<br />
ancora alla cassa Comuni come Lugano<br />
che già versa 26 milioni di franchi per il<br />
fondo di perequazione, significa sottovalutare<br />
il ruolo e le potenzialità che ha la<br />
città quale polo regionale per la crescita<br />
del <strong>Ti</strong>cino. Lo stesso discorso, anche se in<br />
misura minore, si può fare per altri centri<br />
oggi impegnati in grossi progetti di rilancio.<br />
Il Governo dopo aver dato forti impulsi<br />
alle fusioni comunali, semplificando la<br />
geografia amministrativa e rafforzando le<br />
basi finanziarie dei nuovi enti locali nati<br />
dalle aggregazioni, sembra ignorare del<br />
tutto le dinamiche innescate da questo<br />
processo. “Piattaforma di dialogo” o no,<br />
a Bellinzona si continua a ragionare con i<br />
Comuni come dieci o venti anni fa. Invece,<br />
sono nati nuovi agglomerati, realtà come<br />
Lugano, con una forza propositiva a volte<br />
di gran lunga superiore a quella dello<br />
stesso Cantone per gli interessi complessivi<br />
del <strong>Ti</strong>cino, capaci di sviluppare in tutti i<br />
settori iniziative che vanno bene al di là<br />
dei confini comunali. Il vecchio <strong>Ti</strong>cino dei<br />
campanili si va riaggregando, almeno nelle<br />
sue aree più avanzate e dinamiche, in entità<br />
diverse con notevoli capacità sinergiche<br />
che configurano – si pensi all’asse Lugano,<br />
Chiasso, Mendrisio – promettenti ipotesi di<br />
sviluppo territoriale. Di tutto ciò non sono<br />
solo i singoli Comuni ad avvantaggiarsene,<br />
ma l’intero Cantone. Prospettiva che sfugge<br />
a chi si è ormai abituato a ragionare col<br />
pallottoliere.<br />
Ma nella manovra di risanamento non<br />
c’è solo la misera logica della cosiddetta<br />
“simmetria dei sacrifici”, c’è l’impostura<br />
di un Governo che per sbarrare la strada<br />
agli sgravi dell’iniziativa leghista si era<br />
impegnato a non aumentare le imposte,<br />
ma che furbescamente aumenta per altra<br />
via il carico fiscale su cittadini e imprese di<br />
un’ottantina di milioni, mettendoci dentro<br />
anche il contributo-balzello che dovranno<br />
pagare le aziende per finanziare la formazione<br />
professionale. A questo punto è<br />
lecito domandarsi quale credibilità abbia<br />
un simile esecutivo! Ma c’è di peggio. Con<br />
questa manovra si è dimostrata una totale<br />
incultura nel leggere i processi economici<br />
e sociali in atto. Con le minacce sempre più<br />
concrete di recessione, con i cittadini messi<br />
alle corde per il rincaro dei generi di prima<br />
necessità e di altre spese obbligatorie per<br />
le famiglie, con le aziende che devono far<br />
fronte ai forti rincari delle materie prime e<br />
al rallentamento della congiuntura, la cosa<br />
da evitare era proprio una stretta fiscale<br />
che sottrae risorse ai consumi e agli investimenti.<br />
Negli Stati Uniti per difendere il<br />
tenore di vita dei cittadini ogni famiglia ha<br />
ricevuto un rimborso fiscale di circa mille<br />
dollari e il governo Bush sta già preparando<br />
un secondo rimborso. Per scongiurare i<br />
colpi della recessione in Spagna, Paese che<br />
peraltro ha registrato in questi anni tassi di<br />
crescita tra i più alti in Europa, il governo<br />
socialista, si badi bene socialista, di Zapatero<br />
ha deciso di abolire l’imposta sui patrimoni<br />
e di creare un fondo di 20 miliardi<br />
di euro a favore delle piccole imprese e<br />
del rilancio economico. Rilancio che sarà<br />
anche stimolato con la soppressione di una<br />
settantina di procedure amministrative che<br />
pesano sull’attività delle aziende, sia industriali<br />
che commerciali, come su quella dei<br />
singoli cittadini. Da noi, invece, il Governo<br />
vuole torchiare i contribuenti. Perché? Per<br />
il semplice motivo che è incapace di fare<br />
altro. È incapace di procedere davvero con<br />
la riforma dei compiti dello Stato, perché<br />
toccherebbe troppi interessi clientelari e<br />
corporativi, ed è altrettanto inadeguato,<br />
per gli stessi motivi, a mettere mano al<br />
ridimensionamento dell’amministrazione<br />
cantonale che costa ogni anno ai cittadini<br />
poco meno di un miliardo di franchi.<br />
Fucilata dai Comuni, osteggiata dal PPD,<br />
dall’UDC e dalla Lega, che è pronta al<br />
referendum, sostenuta solo dai socialisti<br />
e dai tentennamenti del PLR, la manovra<br />
di risanamento ha il destino già segnato.<br />
Per non essere sonoramente sconfessato<br />
dal Parlamento o dalle urne, l’esecutivo<br />
sarà costretto a fare in parte retromarcia,<br />
magari sfruttando quelle eccedenze fiscali,<br />
il famoso tesoretto, che si è cercato in tutti<br />
i modi di nascondere. Così potrà salvare<br />
capre e cavoli e vivacchiare in serena concordanza<br />
per altri due anni.
Biblioteca liberale<br />
Global warming, la grande truffa<br />
di Alessio Del Grande<br />
Da qualche anno il “global warming”<br />
è segnato in rosso nelle<br />
agende dei Governi occidentali:<br />
priorità assoluta. Il riscaldamento<br />
del pianeta, di cui sarebbe responsabile<br />
l’uomo, è ritenuto la catastrofe<br />
imminente che incombe minacciosa<br />
sull’umanità: ghiacci che si sciolgono,<br />
coste sommerse dai mari, deserti che<br />
avanzano e la temperatura che sale inesorabile.<br />
Insomma, il pianeta starebbe<br />
raggiungendo il punto di ebollizione.<br />
Un assaggio lo avremmo avuto nella famigerata<br />
estate del 2003, una delle più<br />
calde negli ultimi cento anni. Ricordate<br />
gli allarmi, allora, degli ambientalisti:<br />
non ci saranno più stagioni normali,<br />
le estati saranno sempre più torride e<br />
siccitose. Cinque anni dopo l’Europa<br />
centro settentrionale ha avuto una delle<br />
estati più bagnate, e quelle tra il 2003<br />
e il <strong>2008</strong> sono state del tutto normali,<br />
senza impennate anormali della temperatura.<br />
Anzi, spostandoci un po’ più in<br />
là, in Argentina, nel maggio del 2007 il<br />
freddo ha ucciso 34 persone a Buenos<br />
Aires, dove non nevicava dal 1918. Ciò<br />
non toglie che esista davvero un problema<br />
di riscaldamento del pianeta, ma<br />
certamente non nei termini catastrofisti<br />
con cui gli ambientalisti terrorizzano<br />
l’opinione pubblica.<br />
Scienziati assai autorevoli ritengono<br />
persino esagerato parlare di emergenza.<br />
Tra essi l’americano Fred Singer, fisico<br />
dell’atmosfera, fondatore dello Science<br />
and environmental policy project e professore<br />
emerito di Scienze ambientali<br />
all’Università della Virginia. Studi scientifici<br />
alla mano, Singer ha dimostrato<br />
che i cambiamenti climatici sono un<br />
fenomeno naturale, che il clima non<br />
rappresenta oggi una minaccia. Tant’è<br />
che il clima si è surriscaldato già tra il<br />
1900 e il 1940 – dunque molto prima<br />
che l’uomo abusasse dell’energia per<br />
la produzione industriale e i consumi<br />
privati – che poi si è raffreddato sino al<br />
1975, che si è riscaldato nei cinque anni<br />
successivi, per poi raffreddarsi leggermente<br />
a partire dal 1979. Questi sono<br />
dati incontestabili, misurati con criteri<br />
scientifici e non con termometri e altri<br />
apparecchi piazzati, magari, nei centri<br />
delle grandi città. Del resto anche i dati<br />
forniti dai satelliti meteo smentiscono<br />
clamorosamente la tesi del surriscaldamento<br />
costante e progressivo della Terra:<br />
da dieci anni la temperatura media<br />
del pianeta sta diminuendo e il livello dei<br />
mari è immutato.<br />
A dare il colpo di grazie alle ecoballe<br />
degli ambientalisti è arrivato recentemente<br />
il saggio di Bjorn Lomborg:<br />
“Stiamo freschi”, sottotitolo: “perché<br />
non dobbiamo preoccuparci troppo<br />
del riscaldamento globale” (edito da<br />
Mondadori).<br />
Lomborg, professore di statistica all’Università<br />
di Aarhus in Danimarca, è anche<br />
autore di un altro libro di successo,<br />
“L’ambientalista scettico” in cui aveva<br />
già smontato pezzo per pezzo alcuni<br />
dogmi del fanatismo ecologista. In questo<br />
nuovo saggio lo studioso prende di<br />
mira la crociata ambientalista di Al Gore,<br />
l’isterismo fomentato anche dai media<br />
per il riscaldamento globale e i diktat<br />
del protocollo di Kyoto, per arrivare a<br />
due conclusioni: la prima che non tutte<br />
le azioni intraprese per frenare l’effetto<br />
serra sono scientificamente plausibili;<br />
la seconda che contro il presunto<br />
surriscaldamento si stanno usando, e<br />
sperperando, ingenti risorse economiche,<br />
senza ottenere risultati concreti.<br />
Insomma, una truffa colossale. Ai danni<br />
soprattutto, e questo è uno degli aspetti<br />
più interessanti della sua analisi, delle<br />
popolazioni più povere della terra, a cui<br />
basterebbe destinare solo una piccola<br />
parte dei capitali usati per abbattere i<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 10<br />
valori di biossido di carbonio, per risolvere<br />
problemi, come fame, povertà e<br />
malattie, che causano ogni anno milioni<br />
di morti. Lomborg non disconosce il<br />
fatto che per secoli l’umanità, o meglio<br />
l’Occidente, abbia provocato un sensibile<br />
aumento dei livelli di anidride carbonica<br />
nell’atmosfera, ma la soluzione,<br />
nota, non è quella della riduzione del<br />
biossido di carbone pagando un prezzo<br />
spropositato in termini finanziari e di<br />
freni allo sviluppo. Sull’effetto serra si<br />
è inscenata, scrive, una campagna ben<br />
orchestrata, dominata da allarmi, paure<br />
e catastrofismi: “È invece necessario<br />
passare ad un dialogo più ragionevole<br />
e basato sui dati reali, in cui si possano<br />
ascoltare le argomentazioni, discuterle<br />
e trovare soluzioni a lungo termine. Si<br />
presume che il nostro obiettivo non sia<br />
solo ridurre le emissioni di biossido di<br />
carbonio, ma anche di fare qualcosa di<br />
meglio per la gente e per l’ambiente”.<br />
Ambientalisti permettendo.<br />
<strong>Ti</strong>tolo:<br />
Stiamo freschi. Perché non<br />
dobbiamo preoccuparci troppo<br />
del riscaldamento globale<br />
Autore: Bjorn Lomborg<br />
Editore: Mondadori<br />
Pagine: 232<br />
Anno: <strong>2008</strong>
11 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />
Impressum<br />
Impressum<br />
Editore: Camera di commercio, dell’industria, dell’artigianato e dei servizi<br />
del Cantone <strong>Ti</strong>cino, Lugano<br />
Redattrice responsabile: Lisa Pantini<br />
Comitato redazionale: Franco Ambrosetti, Luca Albertoni, Rinaldo Gobbi,<br />
Lisa Pantini, Arianna Crivelli, Simona Morosini e Marco Passalia<br />
Redazione:<br />
<strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>, Corso Elvezia 16, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 51 11 Fax +41 91 911 51 12<br />
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Stampa: TBS, La Buona Stampa sa, via Fola 11, Pregassona (Lugano)<br />
Pubblicità:<br />
Pubblicità Sacchi, C.P. 558, 6928 Manno<br />
Tel. +41 91 600 20 70 Fax +41 91 600 20 74<br />
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Diffusione:<br />
<strong>Ti</strong>ratura 2’500 copie<br />
Abbonamento gratuito per i soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Abbonamento supplementare CHF 50.- annuo<br />
per i non soci CHF 70.- annuo (+ IVA)<br />
• Da lunedì 8 settembre a sabato 13 settembre <strong>2008</strong>: Festival della formazione, una<br />
campagna di sensibilizzazione all’apprendimento per tutti. Promosso dalla Federazione<br />
svizzera per la formazione continua (FSEA), sezione di lingua italiana e dalla Conferenza<br />
della Svizzera italiana per la formazione continua degli adulti (CFC). Nella Svizzera italiana<br />
il programma prevede diversi appuntamenti organizzati in collaborazione con enti e associazioni<br />
attivi sul territorio, per ulteriori informazioni: www.festivalformazione.ch<br />
• Martedì 9 settembre <strong>2008</strong>, dalle ore 14.00, presso l’Hotel Lugano Dante: Training & Education<br />
Forum <strong>2008</strong> “Gli over 50 – Ferrivecchi o Ferri del Mestiere?” Per ulteriori<br />
informazioni: www.forumlugano.com<br />
• Martedì 16 settembre <strong>2008</strong>, alle ore 18.30, presso il centro La Piazzetta in Via Loreto 17 a<br />
Lugano: Secondo incontro organizzato da Asscoprofi, Piazzetta Meeting PMI: “La<br />
nuova legge sulla SAGL”. Al termine della presentazione vi sarà la possibilità di intervenire.<br />
La manifestazione è aperta a tutti gli interessati. Per motivi organizzativi annunciate la vostra<br />
partecipazione a: incontri-pmi@bluewin.ch e per ulteriori informazioni: www.asscoprofi.com<br />
• Giovedì 25 settembre e venerdì 26 settembre <strong>2008</strong>, presso Camera di Commercio di Aosta:<br />
Assemblea e Convegno delle Camere di commercio italiane e svizzere delle zone<br />
di frontiera. Il tema del Convegno sarà dedicato alle energie rinnovabili, con<br />
particolare riferimento all’ambiente montano<br />
• Lunedì 29 settembre <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 18.30, presso il Mercato Coperto-Centro<br />
Manifestazioni di Mendrisio: riunione informativa relativa ai Mondiali di Ciclismo<br />
2009 organizzata per le imprese dall’Associazione Mendrisio 09, in collaborazione<br />
con la Città di Mendrisio e il Dipartimento delle Finanze e dell’Economia<br />
• Venerdì 3 ottobre <strong>2008</strong>, alle ore 16.30, presso l’Aula Magna dell’Università della Svizzera<br />
italiana: festeggiamenti aperti a tutti gli interessati per i 10 anni della Legge<br />
cantonale sull’orientamento scolastico e professionale e sulla formazione professionale<br />
e continua (LorForm) e della Conferenza della Svizzera italiana per<br />
la formazione continua degli adulti (CFC). Ospite d’eccezione sarà la Consigliera<br />
federale Doris Leuthard<br />
• Venerdì 10 ottobre <strong>2008</strong>, dalle ore 16.30, presso Grand Hotel Eden - Lugano: 91° Assemblea<br />
generale ordinaria della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
• Martedì 28 ottobre <strong>2008</strong>, dalle ore 10.00 alle ore 16.00, presso Palexpo, Halle 7, Aeroporto<br />
di Ginevra: terzo Congresso svizzero dell’aviazione, interverranno personalità del<br />
mondo politico ed economico svizzero<br />
• Mercoledì 5 novembre <strong>2008</strong>, dalle ore 17.00 alle ore 22.00, presso Kursaal Berna: synergy<strong>2008</strong>:<br />
“Collaboratori – chiave di riuscita”, incontro organizzato dalla<br />
Fondazione PMI Svizzera, per ulteriori informazioni: www.synergy-schweiz.ch, oppure<br />
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13 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />
Info Flash<br />
A cura di Eva Zanetti<br />
✔ Previdenza professionale: migliori<br />
condizioni per i lavoratori atipici<br />
Con una modifica d’ordinanza il Consiglio<br />
federale ha ampliato la copertura<br />
previdenziale dei lavoratori che<br />
cambiano frequentemente lavoro: le<br />
persone impiegate a più riprese dallo<br />
stesso datore di lavoro saranno assicurate<br />
nel secondo pilastro, a condizione<br />
che la durata complessiva delle<br />
assunzioni sia superiore ai tre mesi.<br />
L’entrata in vigore del provvedimento<br />
è fissata per il 1° gennaio 2009.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=19519<br />
Per approfondimenti in francese:<br />
Mylène Hader, UFAS,<br />
Tel. +41 31 324 73 36<br />
✔ Revisione parziale della legge<br />
sull’assicurazione contro<br />
la disoccupazione: risultati della<br />
procedura di consultazione<br />
Il 25 giugno <strong>2008</strong> il Consiglio federale<br />
ha preso atto dei risultati della procedura<br />
di consultazione sulla revisione<br />
parziale della legge sull’assicurazione<br />
contro la disoccupazione. Scopo della<br />
revisione è ristabilire l’equilibrio finanziario<br />
del fondo dell’assicurazione<br />
contro la disoccupazione. La maggior<br />
parte dei partecipanti alla consultazione<br />
si è espressa a favore di una<br />
modifica della legge. Il relativo messaggio<br />
dovrebbe essere approvato dal<br />
Consiglio federale nell’autunno <strong>2008</strong>.<br />
Nuovi Soci <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Questo mese abbiamo il piacere di dare il benvenuto a:<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=19535<br />
Per approfondimenti: Serge Gaillard,<br />
SECO, Tel. +41 31 322 29 26 oppure<br />
Dominique Babey, SECO, Tel. +41 31<br />
322 22 73<br />
✔ Modifica dell’ordinanza<br />
che istituisce provvedimenti nei<br />
confronti della Repubblica<br />
democratica del Congo<br />
Il 25 giugno <strong>2008</strong> il Consiglio federale<br />
ha deciso di modificare l’embargo sul<br />
materiale d’armamento nei confronti<br />
della Repubblica democratica del<br />
Congo. In questo modo la Svizzera applica<br />
la Risoluzione 1807 del Consiglio<br />
di sicurezza dell’ONU del 31 marzo<br />
<strong>2008</strong>. La modifica dell’ordinanza, di<br />
natura prettamente formale, è entrata<br />
in vigore il 15 luglio <strong>2008</strong>.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=20041<br />
Per approfondimenti: Roland E. Vock,<br />
SECO, Tel. +41 31 324 07 61<br />
✔ Remunerazione a copertura dei<br />
costi per l’immissione in rete di<br />
energia elettrica: boom di<br />
investimenti per la corrente verde<br />
Dal maggio di quest’anno, i produttori<br />
di corrente elettrica rinnovabile generata<br />
a partire da forza idrica (fino a 10<br />
megawatt), energia fotovoltaica, energia<br />
eolica, geotermia e biomassa posso-<br />
Info Flash<br />
no notificare i propri impianti ai fini<br />
della remunerazione a copertura dei<br />
costi per l’immissione in rete di energia<br />
elettrica. Finora sono pervenute circa<br />
5’000 notifiche, 3’500 delle quali solo il<br />
1° e il 2 maggio. Queste cifre mostrano<br />
che in Svizzera vi è un enorme interesse<br />
per la corrente elettrica rinnovabile e si<br />
preannuncia un boom di investimenti.<br />
Da metà agosto ai produttori che si<br />
sono annunciati è stato comunicato se<br />
i loro impianti sono presi in considerazione<br />
ai fini della remunerazione.<br />
Il comunicato integrale su: www.news.<br />
admin.ch/message/?lang=it&msgid=20044<br />
Per approfondimenti: Michael<br />
Kaufmann, Vicedirettore UFE,<br />
Tel. +41 31 322 56 02<br />
✔ Pari opportunità, ecco un nuovo<br />
opuscolo<br />
L’Ufficio federale per le pari opportunità<br />
delle persone con disabilità<br />
(UFPD) ha pubblicato un nuovo<br />
opuscolo informativo intitolato «Aiuti<br />
finanziari per progetti di promozione<br />
delle pari opportunità». In questo<br />
utile pieghevole sono riassunte tutte<br />
le informazioni più importanti relative<br />
alla presentazione all’UFPD di una<br />
domanda di aiuto finanziario per un<br />
progetto.<br />
Il comunicato integrale su: www.edi.<br />
admin.ch/ebgb/index.html?lang=it<br />
(da questo link, è possibile anche<br />
scaricare l’opuscolo).<br />
• Ennio Ferrari Impresa Generale SA, impresa di costruzioni generale, Lodrino, ennio.ferrari.sa@bluewin.ch<br />
• ARVI SA, commercio vini, Melano, www.arvi.ch<br />
• Pavindus Edimsuisse SA, impresa di costruzioni generale, Davesco, segreteria@pavindus.ch<br />
• WHYNOTT DESIGN, Studio di design e consulenza, Rivera, www.whynott.ch
Attualità<br />
Diritto di ricorso<br />
delle associazioni:<br />
no all’ostruzionismo<br />
di Stefano Modenini, direttore di economiesuisse per la Svizzera italiana,<br />
Federazione delle imprese svizzere<br />
Il prossimo 30 novembre le cittadine<br />
e i cittadini svizzeri saranno chiamati<br />
ad esprimersi su un’iniziativa<br />
popolare lanciata dal Partito liberale<br />
radicale svizzero (PLR) e denominata<br />
“Diritto di ricorso delle associazioni:<br />
basta con la politica ostruzionista – Più<br />
crescita per la Svizzera!”, con la quale<br />
si chiede sostanzialmente di impedire<br />
alle associazioni di presentare ricorso<br />
contro decisioni avallate da votazioni<br />
popolari o dal Parlamento, relative a<br />
questioni ambientali e di pianificazione<br />
del territorio. Le Camere federali<br />
hanno respinto l’iniziativa senza controprogetto<br />
nella sessione primaverile<br />
di quest’anno.<br />
In Svizzera circa trenta organizzazioni<br />
ambientaliste sono autorizzate<br />
a ricorrere alla giustizia di fronte<br />
a infrazioni relative alla protezione<br />
della natura, del paesaggio e dell’ambiente.<br />
Il diritto di ricorso delle associazioni<br />
ambientaliste è disciplinato<br />
dall’art. 55 della legge sulla protezione<br />
dell’ambiente e dall’art. 12 della<br />
legge sulla protezione della natura<br />
e del paesaggio. A determinate condizioni,<br />
come indica il Dipartimento<br />
federale dell’ambiente, dei trasporti,<br />
dell’energia e delle comunicazioni<br />
(DATEC), le organizzazioni ambientaliste<br />
possono presentare ricorso contro<br />
la pianificazione, la costruzione o<br />
la trasformazione di impianti e contro<br />
la messa in commercio di organismi.<br />
Sono legittimate a ricorrere solo le<br />
associazioni che perseguono scopi<br />
puramente ideali, che esistono da<br />
più di dieci anni e che si occupano<br />
della protezione dell’ambiente, della<br />
natura e del paesaggio a livello nazionale.<br />
L’iniziativa popolare lanciata dal PLR<br />
nasce dalla constatazione che in passato,<br />
in talune occasioni, alcune organizzazioni<br />
private si sono sostanzialmente<br />
sostituite nelle decisioni alla popolazione<br />
e alle autorità relativamente a<br />
progetti legittimati democraticamente.<br />
Alcune organizzazioni ambientaliste<br />
hanno ritardato se non impedito opere<br />
di costruzione e hanno quindi di fatto<br />
quasi assunto il ruolo di autorità di<br />
controllo. Gli esempi di impedimenti o<br />
di ritardi nella costruzione di progetti<br />
– ad esempio centri commerciali, posteggi,<br />
stadi sportivi – sono numerosi,<br />
soprattutto nella Svizzera di lingua tedesca.<br />
Forse tutti ricorderanno l’annosa<br />
questione della costruzione del nuovo<br />
stadio dell’Hardturm a Zurigo.<br />
Sollecitate dall’iniziativa parlamentare<br />
Hofmann, le Camere federali nel 2006<br />
hanno proceduto a diversi cambiamenti<br />
nel diritto relativo alla pianificazione<br />
del territorio e alla protezione dell’ambiente,<br />
in particolare sugli aspetti inerenti<br />
il diritto di ricorso e l’esame di<br />
impatto ambientale. Così ad esempio<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 14<br />
Stefano Modenini<br />
è stato deciso che le organizzazioni<br />
ambientaliste possono inoltrare ricorsi<br />
soltanto in ambiti giuridici in cui<br />
sono attive da almeno dieci anni. Le<br />
modifiche apportate dal Parlamento<br />
sono entrate in vigore nel luglio del<br />
2007, ma non tutti i problemi sono stati<br />
risolti, in particolare quello relativo<br />
alla necessità di giudicare dei progetti<br />
non solo dal punto di vista dell’impatto<br />
ambientale. Sono in ogni modo ancora<br />
pendenti delle modifiche all’ordinanza<br />
relativa all’esame di impatto ambientale<br />
e all’ordinanza sulle organizzazioni autorizzate<br />
a presentare ricorsi.<br />
I cambiamenti approvati dalle Camere<br />
federali nel 2006 sono giudicati importanti<br />
dagli iniziativisti ma non sufficienti;<br />
resta sul tappeto la questione<br />
a sapere se decisioni democratiche in<br />
materia di progetti avallati dal popolo e<br />
dalle autorità possano essere oggetto di<br />
ricorso oppure no.<br />
L’iniziativa popolare del PLR ha un<br />
fondamento in quanto riconosce la<br />
necessità di riportare il diritto di<br />
ricorso delle associazioni nel suo<br />
giusto corso, impedendo gli eccessi<br />
vissuti soprattutto negli ultimi anni.<br />
Diritto di ricorso che in ogni caso<br />
non verrebbe assolutamente abolito.<br />
Nonostante l’iniziativa abbia un reale<br />
fondamento, essa non avrà comunque<br />
vita facile davanti al popolo il prossimo<br />
30 novembre.
15 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />
Assicurazione invalidità: un’anamnesi<br />
di Katja Gentinetta e Daniela Lepori, Avenir Suisse<br />
Uno stato di salute preoccupante<br />
L’assicurazione invalidità versa in una situazione<br />
finanziaria preoccupante: i suoi<br />
debiti complessivi sono pari a 9,3 miliardi<br />
di franchi. Nel contempo, il numero dei<br />
beneficiari di rendite AI che nel 1990 ammontava<br />
a poco più di165’000, nel 2006<br />
ha raggiunto quota 300’000. Tale dato<br />
risulta ancora più sorprendente dato che<br />
negli ultimi decenni sono migliorati due<br />
classici fattori a rischio di un caso d’invalidità<br />
– lo stato di salute generale della<br />
popolazione e il suo livello di formazione.<br />
L’invecchiamento demografico spiega solo<br />
un quarto dell’incremento del numero dei<br />
beneficiari di rendite.<br />
Il principio – non sempre mantenuto –<br />
dell’AI è sempre stato il «reinserimento<br />
prima della rendita». Una delle principali<br />
difficoltà di quest’assicurazione è rappresentata<br />
dalla valutazione del grado di invalidità:<br />
di norma il diretto interessato sa<br />
valutare meglio di chiunque altro il suo<br />
stato di salute. Ne consegue un’asimmetria<br />
informativa che potrebbe indurre il coinvolto<br />
a comportarsi in modo strategico,<br />
cioè dichiarando uno stato di salute peggiore<br />
di quello effettivo al fine di ottenere<br />
una rendita. In fin dei conti questa soluzione<br />
offre una maggiore sicurezza rispetto al<br />
libero mercato di lavoro.<br />
Responsabilità suddivise tra i vari<br />
attori protagonisti<br />
Ridurre i problemi dell’AI all’abuso sarebbe<br />
tuttavia semplicistico e sbagliato. Più che<br />
altro emerge che all’interno del sistema<br />
tutti gli attori devono far fronte a spese<br />
supplementari evitando un’inabilità, mentre<br />
vengono gratificati se si esprimono in favore<br />
di una rendita.<br />
I medici in questa situazione ricoprono un<br />
ruolo fondamentale visto che la decisione<br />
circa l’erogazione di una rendita dipende<br />
essenzialmente dalla loro diagnosi. Essi<br />
talvolta non sono informati fino in fondo<br />
sulle esigenze di un mercato del lavoro in<br />
continua evoluzione e una valutazione posi-<br />
tiva della capacità lavorativa del richiedente<br />
potrebbe risultare in conflitto con il ruolo<br />
di difensore del medico, nei confronti del<br />
paziente sofferente.<br />
I datori di lavoro, che sarebbero i partner<br />
principali nel reinserimento, fin dall’inizio<br />
sono stati insufficientemente coinvolti in tale<br />
processo. Da un lato essi si fanno carico<br />
dei costi – ovvero le spese supplementari<br />
organizzative e finanziarie, come pure un<br />
possibile aumento dei premi delle casse<br />
pensioni e dell’assicurazione d’indennità<br />
giornaliera a causa di un maggiore rischio<br />
di malattia – e dall’altro del rischio del<br />
reinserimento. In pratica non esistono per<br />
loro incentivi gratificanti.<br />
Per quanto riguarda gli istituti e laboratori<br />
di reinserimento professionale<br />
vigono condizioni simili a quelle dei<br />
cartelli, visto che l’Ufficio Federale per le<br />
Assicurazioni Sociali contratta con l’intero<br />
settore e ciò rende possibile un’intesa e fa<br />
salire vertiginosamente i prezzi. Inoltre istituti<br />
e laboratori sono risultati spesso poco<br />
trasparenti. È quindi impossibile valutare<br />
l’efficacia delle misure prese secondo uno<br />
standard riconosciuto a livello nazionale.<br />
Gli organi d’esecuzione a cui spettano<br />
le decisioni finali si basano in primo luogo<br />
sulle perizie mediche e anche a causa della<br />
mancanza di personale alla strada più impegnativa<br />
del reinserimento hanno preferito<br />
imboccare la via più semplice dell’erogazione<br />
di rendite.<br />
L’UFAS, risparmiato dalle pressioni politiche<br />
del Consiglio federale, del Parlamento e da<br />
organizzazioni di aiuti ai disabili, per lungo<br />
tempo non ha rispettato in modo ottimale la<br />
sua funzione di autorità di vigilanza.<br />
Le autorità politiche hanno infine reagito<br />
in ritardo agli sviluppi errati, ovvero li<br />
hanno considerati dei semplici problemi<br />
finanziari per troppo tempo. La politica ha<br />
reagito solo in seguito alle pressioni della<br />
campagna contro i cosiddetti «finti invalidi».<br />
L’obiettivo principale della 5a revisione<br />
dell’AI è quindi anche quello di attribuire la<br />
necessaria importanza al principio «reinserimento<br />
prima della rendita».<br />
Attualità<br />
AI: ieri, oggi e soprattutto domani<br />
Grazie all’introduzione del riconoscimento<br />
e dell’intervento precoce della 5a revisione<br />
dell’AI, si è intervenuti limitando gli incentivi<br />
negativi nel caso di un’incapacità al lavoro<br />
parziale nonché con diverse misure di risparmio.<br />
Tuttavia, molto rimane ancora da<br />
fare. Da un lato bisogna eliminare gli incentivi<br />
errati e correggere il livello delle rendite, in<br />
particolar modo per quanto riguarda gli automatismi<br />
con le prestazioni complementari e<br />
la previdenza professionale. Misure e prestazioni<br />
finanziarie meglio coordinate e armonizzate<br />
tra AI, Assicurazione Disoccupazione<br />
e Assistenza Sociale potrebbero basarsi sulle<br />
istituzioni attuali, come i progetti di collaborazione<br />
interistituzionale CII, gli accertamenti<br />
medici e dell’idoneità al mercato del lavoro<br />
MAMAC (in tedesco «Medizinische und arbeitsmarktliche<br />
Assessments mit Case Management»)<br />
nonché le esperienze positive<br />
con gli Uffici Regionali di Collocamento. Una<br />
maggiore trasparenza sarebbe la premessa e<br />
il risultato di una simile cooperazione, che<br />
si rende necessaria in ogni caso in vista di<br />
ulteriori riforme e misure correttive. Andrebbe<br />
infine verificato se non fosse il caso che<br />
i tre istituti sociali menzionati agissero sotto<br />
lo stesso tetto e se la loro collaborazione, in<br />
vista di un obiettivo comune, potrebbe essere<br />
maggiormente istituzionalizzata.<br />
Il libro<br />
«Die IV – eine Krankengeschichte», di Monika<br />
Bütler e Katja Gentinetta, Editore NZZ Libro,<br />
248 pagine, CHF 28.-, in lingua tedesca.<br />
Giovedì 9 ottobre <strong>2008</strong>, alle ore 20.30, presso<br />
l’Hotel Lugano Dante si terrà la manifestazione<br />
«Reiserimento professionale: siamo tutti<br />
pronti? Beneficiari di un’assicurazione<br />
invalidità e mercato del lavoro tra ideali<br />
e realtà», con: Giuliano Bonoli, Prof. presso<br />
l’IDHEAP di Losanna, Carlo Cacioppo, Resp. Integrazione<br />
per Tutti, Ignazio Cassis, medico e<br />
Consigliere nazionale, Monica Maestri, Dir. Ufficio<br />
AI, e un rappresentante del mondo economico.<br />
Moderatore: Giancarlo Dillena, Dir. Corriere del<br />
<strong>Ti</strong>cino.
Attualità<br />
Verso un’IVA più semplice,<br />
ad aliquota unica?<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 16<br />
Il 26 giugno il Consiglio federale ha licenziato il messaggio concernente la sostanziale<br />
semplificazione dell’Imposta sul Valore Aggiunto. L’obiettivo di fondo del progetto è la revisione<br />
completa della legge sull’IVA con oltre 50 provvedimenti, a cui si aggiunge l’introduzione di<br />
un’aliquota unica del 6,1 percento e l’abolizione del maggior numero possibile di eccezioni.<br />
Questo nuovo concetto di IVA è orientato alle imprese e semplifica l’allestimento del loro<br />
rendiconto.<br />
Un messaggio in due parti<br />
Il messaggio del Consiglio federale si<br />
compone di due parti distinte e indipendenti,<br />
ciò che renderà possibile<br />
trattarle separatamente. Le due parti<br />
contemplano un marcato orientamento<br />
alla clientela e apportano all’IVA semplificazioni<br />
sostanziali, trasparenza e<br />
maggiore sicurezza giuridica.<br />
La parte I prevede una completa rielaborazione<br />
della legge sull’IVA e la semplificazione<br />
del trattamento dell’IVA<br />
attraverso la modifica sostanziale di<br />
oltre 50 provvedimenti. La legge rielaborata<br />
è dunque caratterizzata da una<br />
sistematica più semplice. Il previsto<br />
alleggerimento del carico amministrativo<br />
delle imprese dovrebbe portare le<br />
stesse a risparmiare il 10 per cento dei<br />
costi amministrativi.<br />
Nella parte II il Consiglio federale propone<br />
di introdurre un’aliquota unica<br />
dell’IVA del 6,1 percento e l’abolizione<br />
della maggior parte delle eccezioni<br />
(attualmente sono 25). Queste ultime<br />
vengono conservate unicamente laddove<br />
il rapporto fra costi e ricavi supplementari<br />
è eccessivo, oppure quando è<br />
tecnicamente impossibile determinare<br />
la copertura dell’imposta. Si tratta delle<br />
seguenti eccezioni:<br />
• le prestazioni finanziarie e assicurative;<br />
• le operazioni concernenti scommesse,<br />
lotterie e altri giochi di azzardo;<br />
• la vendita e locazione di immobili;<br />
• la produzione naturale (agricoltura,<br />
selvicoltura e simili);<br />
• le prestazioni all’interno della medesima<br />
collettività pubblica.<br />
Le istituzioni di utilità pubblica e le<br />
associazioni gestite a titolo onorifico<br />
sono soggette all’IVA solo se la loro<br />
cifra d’affari supera i 300’000 franchi.<br />
La riduzione sistematica delle eccezioni<br />
prospetta una riduzione degli oneri di<br />
pagamenti dell’IVA per gli assoggettati.<br />
D’altra parte, anche se l’introduzione di<br />
un tasso unico dell’IVA a breve termine<br />
ha un impatto contenuto sulle spese<br />
delle famiglie con redditi modesti (aumenta<br />
in genere l’aliquota per i generi<br />
alimentari e le bevande alcoliche), il<br />
Consiglio federale prevede una compensazione<br />
di questi effetti negativi al<br />
di fuori del sistema dell’IVA (correttivo<br />
politico-sociale). Per questo si intende<br />
mettere a disposizione sin dall’inizio<br />
uno 0,1 percento di IVA – corrispondenti<br />
a 380 milioni di franchi – per<br />
far fronte ai maggiori oneri di quel 40<br />
percento delle economie domestiche<br />
svizzere maggiormente in difficoltà.<br />
Con questa soluzione una persona riceve<br />
in media 170 franchi all’anno.<br />
Crescita economica e più reddito<br />
disponibile<br />
Come indica il Dipartimento federale<br />
delle finanze, le stime indicano una<br />
crescita reale supplementare del reddito<br />
disponibile delle economie domestiche<br />
derivante dalla riforma dell’IVA,<br />
di complessivi 2,2 miliardi di franchi,<br />
ossia fra i 100 e i 700 franchi all’anno<br />
per economia domestica. La semplificazione<br />
dell’assoggettamento e dell’accertamento<br />
dell’IVA sono chiamate ad<br />
esplicare effetti positivi a livello di<br />
crescita economica e di riduzione dei<br />
costi amministrativi.<br />
50 provvedimenti per semplificare<br />
l’IVA<br />
La parte I propone come detto una serie<br />
di provvedimenti tesi a semplificare<br />
il trattamento dell’IVA. In sintesi i provvedimenti<br />
principali concernono:<br />
a livello di semplificazione<br />
• uniformare il limite di cifra d’affari<br />
minima a 100’000 franchi, al di<br />
sotto della quale un’impresa non è<br />
assoggettata all’imposta come contribuente<br />
IVA;<br />
• estendere il metodo dell’aliquota<br />
saldo che consente notevoli semplificazioni<br />
di rendiconto;<br />
• esigenze formali dei giustificativi<br />
meno restrittive.<br />
maggiore certezza del diritto<br />
• controlli fiscali esaustivi ad effetto<br />
definitivo;<br />
• il diritto di ottenere informazioni<br />
giuridicamente vincolanti dall’Amministrazione<br />
federale delle contribuzioni<br />
(AFC);<br />
• la riduzione a dieci anni del termine<br />
di prescrizione assoluto entro il quale<br />
può essere fatta valere l’imposta.<br />
maggiore orientamento al cliente<br />
da parte del servizio pubblico<br />
anche attraverso:<br />
• il diritto dei contribuenti di ottenere<br />
un controllo; o<br />
• l’estensione delle possibilità di condono<br />
dell’imposta prelevata in territorio<br />
svizzero;<br />
• i compiti e rischi in riferimento<br />
alla riscossione d’imposta sono maggiormente<br />
trasferiti dalle imprese
17 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />
contribuenti all’Amministrazione, la<br />
quale assume maggiori obblighi di<br />
informazione e tassazione.<br />
I provvedimenti principali tra i 50<br />
possono essere così riassunti:<br />
• Tutte le imprese sono contribuenti:<br />
sono tuttavia esonerate dall’obbligo<br />
fiscale e di rendiconto le imprese<br />
che non superano il limite di cifra<br />
d’affari di 100’000 franchi. Esse<br />
possono rinunciare all’esonero ed<br />
assoggettarsi all’imposta a titolo volontario.<br />
Questa soluzione consente<br />
per esempio alle imprese start up di<br />
evitare l’onere della tassa occulta.<br />
• Gli attuali tre limiti di cifra d’affari<br />
minima (fr. 75’000.-, 150’000.- e<br />
250’000.-) sono sostituiti da un limite<br />
unificato di cifra d’affari di<br />
100’000 franchi.<br />
• L’estensione del metodo dell’aliquota<br />
saldo – aumento della cifra d’affari<br />
annua massima da tre a cinque milioni<br />
di franchi e la riduzione del<br />
termine di tempo per il cambiamento<br />
da un metodo all’altro – consente<br />
a ulteriori 16’000 contribuenti un<br />
rendiconto semplificato.<br />
• Le esigenze formali concernenti i<br />
giustificativi IVA sono notevolmente<br />
semplificate.<br />
• È introdotta la possibilità dell’imposizione<br />
volontaria della vendita o<br />
locazione di tutti gli immobili che il<br />
destinatario non utilizza a scopi abitativi.<br />
Questa soluzione consente la<br />
deduzione dell’imposta precedente,<br />
evitando nel settore la tassa occulta.<br />
• Il consumo proprio nell’edilizia non<br />
è più imposto.<br />
• I controlli fiscali esplicano effetto<br />
esaustivo definitivo per l’intero periodo<br />
controllato con effetto giuridico<br />
validato.<br />
• Le imprese possono chiedere di<br />
essere sottoposte a un controllo; in<br />
questo modo la certezza del diritto è<br />
ulteriormente aumentata.<br />
• Le procedure giuridiche sono ridotte<br />
all’essenziale: dopo un controllo la<br />
prescrizione è abbreviata a due anni.<br />
Principali modifiche riferite<br />
all’introduzione dell’aliquota unica<br />
del 6,1 percento e all’abrogazione<br />
delle eccezioni all’imposizione:<br />
1. Imposizione all’IVA del settore<br />
sanitario<br />
Determinante è la decisione del Consiglio<br />
federale di eliminare le eccezioni<br />
all’imposizione nei settori sanitari e<br />
sociali, per i quali la tassa occulta è<br />
infatti estremamente elevata e provoca<br />
distorsioni strutturali. Se il settore sanitario<br />
rimanesse escluso dall’imposizione,<br />
l’aliquota unica dovrebbe essere<br />
aumentata al 6,4 percento. Inoltre, si<br />
tratta di settori nei quali è molto difficile<br />
distinguere fra cure e prestazioni<br />
di sostegno sanitario imponibili e non.<br />
I vantaggi dell’abolizione di queste<br />
eccezioni prevalgono sugli svantaggi,<br />
che si manifestano soprattutto in un<br />
prevedibile aumento unico del rincaro<br />
dei premi delle casse malati pari al 2,5<br />
per centocirca. Tuttavia, il guadagno<br />
d’efficienza risultante dall’abolizione<br />
della tassa occulta dovrebbe tendenzialmente<br />
porre freno all’aumento dei<br />
premi delle casse malati.<br />
2. Il limite di cifra d’affari per<br />
l’assoggettamento delle associazioni<br />
è aumentato a 300’000<br />
franchi<br />
Per le istituzioni di utilità pubblica, le<br />
associazioni e società semplici gestite<br />
a titolo onorifico, che non perseguono<br />
Risparmio costi Parte I<br />
«Legge IVA»<br />
Per un’impresa già contribuente,<br />
con reddito sull’effettivo<br />
Per un’impresa già contribuente,<br />
con rendiconto con l’aliquota saldo<br />
Risparmi per il totale delle imprese<br />
contribuenti<br />
scopi lucrativi economici e non soggiacciono<br />
all’obbligo di tenuta della<br />
contabilità in conformità del Codice<br />
delle obbligazioni, il limite della cifra<br />
d’affari al disotto del quale non c’è obbligo<br />
di assoggettamento è aumentato a<br />
300’000 franchi.<br />
3. Restano in vigore le seguenti<br />
eccezioni:<br />
• le prestazioni di servizi finanziari e<br />
assicurativi per le quali non è possibile<br />
un’imposizione a livello tecnico.<br />
Sono comprese anche le operazio-<br />
Attualità<br />
ni eseguite fra assicurazioni sociali<br />
(casse di compensazione e di disoccupazione)<br />
e i contributi della SUVA<br />
alle misure di prevenzione contro gli<br />
infortuni professionali;<br />
• le operazioni concernenti scommesse,<br />
lotterie e altri giochi d’azzardo<br />
(imposizione solo difficilmente realizzabile<br />
a livello tecnico e con indesiderato<br />
pluriaggravio fiscale);<br />
• la vendita e locazione di immobili<br />
(problema dell’uguaglianza di trattamento<br />
di locatari e proprietari);<br />
• la produzione naturale di prodotti<br />
agricoli (sproporzionato dispendio<br />
amministrativo di riscossione rispetto<br />
al gettito fiscale);<br />
• le prestazioni sovrane delle collettività<br />
pubbliche (la non imposizione<br />
non origina distorsioni concorrenziali).<br />
Ripercussioni sui costi amministrativi<br />
delle imprese<br />
La semplificazione del trattamento<br />
dell’IVA ha come detto un effetto di<br />
contenimento dei costi amministrativi,<br />
così quantificati nel messaggio del<br />
Consiglio federale in riferimento alle<br />
imprese:<br />
Parte II<br />
«Aliquota unica»<br />
(incl. parte I)<br />
10% 28%<br />
16% 32%<br />
11% 22%<br />
Verso la discussione parlamentare<br />
Dopo la fase di consultazione e il licenziamento<br />
del messaggio da parte<br />
del Consiglio federale la discussione è<br />
destinata a proseguire in sede commissionale<br />
e a livello parlamentare. La proposta<br />
di aliquota unica dell’IVA non fa<br />
l’unanimità a livello politico, così come<br />
l’assoggettamento del sistema sanitario<br />
e la riduzione delle eccezioni previste<br />
potrebbero suscitare un’ampia discussione.<br />
Ma al di là di tutto, il messaggio di<br />
semplificazione del trattamento dell’IVA<br />
merita senz’altro di essere raccolto.
Attualità<br />
Alla scoperta dell’economia<br />
dello Stato ucraino<br />
Missione economica per le PMI a Kiev e a Karkov dal 15 al 18 ottobre <strong>2008</strong><br />
Embassy of Switzerland in Ukraine<br />
Eidgenössisches Volkswirtschaftsdepartment EVD<br />
Staatssekretariat für Wirtschaft SECO<br />
Traduzione a cura di Eva Zanetti<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 18<br />
Il mercato ucraino: opportunità per le imprese svizzere<br />
Il 16 maggio <strong>2008</strong> l’Ucraina è diventato il 152° Stato membro dell’OMC. Questa adesione la farà inevitabilmente diventare un partner<br />
commerciale. Con i suoi 46 milioni di abitanti, l’Ucraina è lo Stato di frontiera più popoloso dell’UE.<br />
Essa è inoltre una delle nazioni più vaste d’Europa ed ha una frontiera comune con 7 Paesi dell’Europa orientale.<br />
La sua situazione economica è in via di stabilizzazione, l’Ucraina sta dunque cominciando ad attirare sempre più investitori internazionali.<br />
Il Governo sta facilitando il più possibile gli investitori esteri, garantendogli le stesse condizioni quadro applicate alle imprese<br />
ucraine.<br />
Questa missione economica, guidata dal Segretario di Stato Jean-Daniel Gerber, permetterà ai partecipanti di creare numerosi<br />
contatti, ed è destinata a quelle imprese che desiderano farsi un’idea più precisa possibile sulle opportunità commerciali che offre<br />
l’Ucraina, grazie anche all’organizzazione di incontri con i rappresentanti economici e autorità locali e regionali.<br />
Programma della missione economica<br />
Mercoledì 15 ottobre: Zurigo – Kiev<br />
Ora Programma<br />
10:20 Ritrovo all’aeroporto di Zurigo<br />
12:10 Partenza per Kiev con Ukraine International<br />
(volo 470)<br />
15:45 Atterraggio a Kiev<br />
Controllo dei passaporti e espletamento formalità<br />
doganali<br />
Trasferimento in bus presso l’hotel:<br />
Radisson SAS<br />
Yaroslaviv Val str. 22<br />
Kiev 01034 - Ukraine<br />
Tel. +380 44 492 2200<br />
Fax +380 44 492 2210<br />
reservation.Kiew@radissonsas.com<br />
www.Kiew.radissonsas.com<br />
18:00 Briefing all’hotel Radisson SAS a Kiev<br />
• “Ucraina: situazione economica, previsioni”<br />
• “Ricette per riuscire sul mercato ucraino:<br />
esempio di una società svizzera attiva in Ucraina”<br />
19:00 Trasferimento all’Ambasciata svizzera<br />
19:30 – 21:30 Ricevimento con buffet all’Ambasciata svizzera<br />
21:30 Trasferimento e pernottamento in albergo
19 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />
Giovedì 16 ottobre: Kiev - Karkov<br />
Ora Programma<br />
Dalle 07:00 Colazione in albergo<br />
09:00 Kiev: programma sulla tematica dei rischi<br />
e opportunità legati a un impegno in<br />
Ucraina<br />
Scambio di idee ed opinioni con i rappresentanti<br />
delle associazioni professionali e d’impresa<br />
12:30 – 14:00 Pranzo presso l’hotel Hyatt a Kiev<br />
Incontro con alcuni responsabili di imprese<br />
ucraine che partecipano all’evento<br />
“Location Switzerland” che ha luogo lo stesso<br />
giorno<br />
Pomeriggio Visita a delle imprese esportatrici ucraine che<br />
utilizzano tecnologia svizzera o che hanno beneficiato<br />
di know-how svizzero<br />
19:30 Trasferimento all’aeroporto<br />
21:40 Partenza per Karkov con Ukraine International<br />
(volo 1352)<br />
22:40 Atterraggio a Karkov<br />
Trasferimento in bus e pernottamento presso<br />
l’hotel: Business-Hotel Aurora<br />
Artema Strasse 10/12<br />
Kharkow<br />
Tel. +38 057 752 4040<br />
info@hotel.aurora.com.ua<br />
www.hotel-aurora.com.ua<br />
Venerdì 17 ottobre: Karkov - Kiev<br />
Ora Programma<br />
Dalle 07:00 Colazione in albergo<br />
Attualità<br />
09:00 Karkov: programma sulla tematica dei<br />
rischi e opportunità legati a un impegno<br />
in Ucraina<br />
Incontro con le autorità locali e regionali<br />
Scambio di idee e opinioni con i rappresentanti<br />
delle associazioni professionali e d’impresa<br />
12:30 – 14:00 Pranzo<br />
Pomeriggio Visita ad un’impresa esportatrice ucraina<br />
17:30 Trasferimento per Kiev con Ukraine International<br />
(volo 1351)<br />
20:40 Atterraggio a Kiev<br />
Trasferimento in bus e pernottamento presso<br />
l’hotel: Radisson SAS<br />
Sabato 18 ottobre: Kiev - Zurigo<br />
Ora Programma<br />
Dalle 06:00 Colazione in albergo<br />
07:30 Trasferimento in bus all’aeroporto<br />
09:25 Partenza per Zurigo con Ukraine International<br />
(volo 471)<br />
11:15 Atterraggio a Zurigo - Kloten<br />
Prezzo- forfait per persona in camera singola: 3’900.- CHF<br />
(IVA esclusa)<br />
Lingue parlate durante il viaggio: tedesco/inglese (traduzione<br />
tedesco/ucraino con un interprete)<br />
Documenti di viaggio: passaporto valido per almeno 6 mesi<br />
Per l’iscrizione e per ulteriori informazioni siete pregati di<br />
contattare:<br />
OSEC<br />
Marco Buser<br />
Senior Consultant<br />
Tel.: +44 365 52 91<br />
mbuser@osec.ch<br />
oppure visitate il sito www.osec.ch, dove troverete il programma<br />
completo in lingua tedesca e francese.
Attualità<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 20<br />
Il dossier volontariato svizzero:<br />
uno strumento utile per le aziende<br />
Il volontariato praticato a titolo personale dai collaboratori, rappresenta un bagaglio di saperi e<br />
competenze che va riconosciuto e valorizzato. Il nuovo “vademecum” ad uso dei responsabili del<br />
personale spiega come e perché queste competenze possono rivelarsi utili per le aziende<br />
di Marilù Zanella<br />
Perché parlare di volontariato in ambito<br />
aziendale? Non è una contraddizione?<br />
Apparentemente l’impiego professionale,<br />
retribuito, non ha nulla a che vedere con<br />
la scelta volontaria, libera e fondata su motivazioni<br />
personali, di mettere a disposizione il<br />
proprio tempo gratuitamente per un servizio in<br />
favore di persone sfavorite o della collettività.<br />
In realtà un punto in comune c’è. Svolgendo<br />
un’attività volontaria, la persona acquisisce tutta<br />
una serie di conoscenze e competenze che<br />
può mettere a beneficio anche nella propria<br />
professione.<br />
Sappiamo quanto il contesto attuale sia caratterizzato<br />
dal cambiamento continuo, che richiede<br />
capacità di adattamento e di apprendimento. E<br />
questa capacità non si acquisisce sui banchi<br />
di scuola. Le inchieste dimostrano che solo<br />
il 30% delle conoscenze e competenze viene<br />
appreso con la frequenza di scuole o corsi. Un<br />
buon 70% viene acquisito in modo informale,<br />
nel lavoro, nel tempo libero, nella famiglia e<br />
nel volontariato. Anche la Legge federale sulla<br />
Formazione professionale, in vigore dal 2004,<br />
sancisce il riconoscimento di queste competenze<br />
acquisite in modo informale.<br />
Per molte persone il volontariato rappresenta<br />
un apprendistato: pensiamo ai giovani impegnati<br />
nel movimento scout, che imparano ad<br />
assumere ruoli di responsabilità e competenze<br />
sociali. Pensiamo a chi collabora in comitati<br />
di associazioni, nell’organizzazione di feste<br />
ed eventi; a chi si impegna regolarmente in<br />
prestazioni di assistenza e accompagnamento<br />
di disabili, anziani o malati; agli allenatori di<br />
squadre giovanili, ecc.. Svolgendo attività di<br />
volontariato, queste persone imparano a collaborare,<br />
ad organizzare incontri, ad assumere e<br />
mantenere degli impegni, a meglio relazionarsi<br />
con altri, ad affrontare situazioni impreviste o<br />
difficili, tutte competenze preziose anche in<br />
ambito professionale.<br />
Come rilevare e conoscere queste competenze?<br />
Il dossier volontariato svizzero, elaborato nel<br />
2001 nelle tre lingue nazionali, permette di<br />
documentare e riconoscere le esperienze acquisite<br />
nell’ambito volontario. Si tratta di una<br />
cartella contenente degli attestati tramite i quali<br />
le associazioni certificano l’attività svolta dai<br />
singoli volontari (mansioni, durata e competenze<br />
messe in atto). Questi attestati accrescono<br />
la consapevolezza della persona interessata<br />
riguardo a quanto ha imparato, e quindi anche<br />
la sua fiducia in sé e la disponibilità a proiettarsi<br />
in qualcosa di nuovo, qualità oggi sempre<br />
più richieste.<br />
Quale utilità per le aziende?<br />
Questi attestati forniscono altresì alle aziende<br />
tutta una serie di informazioni utili ai<br />
fini della selezione e gestione del personale<br />
perché permettono di rendere visibili quelle<br />
esperienze e facoltà non deducibili dal<br />
curriculum formativo e professionale del<br />
collaboratore.<br />
Selezione del personale: nell’ambito della<br />
procedura di selezione, gli attestati di volontariato<br />
mettono in evidenza le competenze chiave<br />
delle persone affiorate nell’attività extraprofessionale.<br />
Pensiamo alle competenze sociali<br />
(spirito di gruppo, comunicatività, ecc.), alle<br />
competenze personali (senso di responsabilità,<br />
spirito di iniziativa, creatività, ...) e alle<br />
competenze metodologiche (capacità organizzativa,<br />
di apprendimento, di pianificazione,<br />
...). Queste informazioni possono aiutare nella<br />
scelta di un candidato offrendo ulteriori elementi<br />
di discussione e valutazione durante il<br />
colloquio di assunzione.<br />
Promozione e sviluppo del personale:<br />
le persone che assumono compiti non remu-<br />
nerati sono spesso animate da una profonda<br />
motivazione, che le incita ad acquisire nuove<br />
esperienze e capacità. Esercitare un’attività<br />
volontaria al di fuori delle ore di lavoro equivale<br />
a un perfezionamento; le competenze così<br />
acquisite possono poi essere introdotte anche<br />
nell’attività professionale. Il volontariato si<br />
trasforma in un fattore di sviluppo per il collaboratore<br />
quando il datore di lavoro sostiene e<br />
incoraggia questo tipo di impegno (ad esempio<br />
tramite un orario di lavoro flessibile).<br />
Cultura aziendale: il sostegno che il datore<br />
di lavoro accorda all’impegno individuale<br />
conferisce all’impiegato un sentimento di<br />
affermazione personale e rafforza il legame<br />
e l’identificazione con l’azienda. Sappiamo<br />
quanto la motivazione e l’adesione a dei<br />
valori condivisi siano importanti fattori di<br />
sviluppo e crescita anche per le imprese.<br />
Quando si interessa ai problemi della società,<br />
un’azienda assume la sua responsabilità<br />
sociale. L’impegno comune di azienda e collaboratori<br />
in favore dei compiti sociali può<br />
rappresentare un fattore di motivazione che<br />
si ripercuoterà positivamente sullo spirito di<br />
gruppo e sull’ambiente di lavoro.<br />
Il dossier volontariato svizzero e il vademecum<br />
ad uso dei responsabili del personale sono<br />
pubblicati dal forum svizzero del volontariato<br />
e possono essere richiesti a:<br />
Conferenza del volontariato sociale<br />
Via alla Campagna 9<br />
6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 970 20 11<br />
info@volontariato-sociale.ch<br />
www.volontariato-sociale.ch<br />
Ulteriori informazioni anche sul sito:<br />
www.dossier-volontariato.ch
21 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
Consulenze individuali sulla Russia<br />
c/o Osec Lugano<br />
venerdì 14 novembre <strong>2008</strong><br />
La Russia offre numerose opportunità d’affari, altrettanti sono però i rischi da non sottovalutare<br />
nonché le norme e gli aspetti burocratici da rispettare.<br />
Non da meno, è importante sapere come individuare il partner locale giusto e tramite<br />
quali canali distribuire i propri prodotti. Avete domande e dubbi?<br />
Vista l’enorme richiesta, in data 14 novembre <strong>2008</strong>, l’Osec propone nuovamente alle aziende interessate una giornata di incontri<br />
individuali della durata di un’ora sulla Russia con il suo consulente paese e con il trade officer presso lo Swiss Business Hub<br />
di Mosca.<br />
Le aziende intenzionate ad espandere le loro attività in Russia o che hanno problemi concreti possono fissare un incontro<br />
individuale con gli esperti dell’Osec.<br />
Ultimi posti disponibili! Contattateci al +41 91 911 51 37 oppure tramite e-mail all’indirizzo mzurfluh@osec.ch, saremo lieti<br />
di fissarvi un appuntamento.<br />
Opuscoli sugli accordi bilaterali<br />
Nuova edizione<br />
Gli opuscoli informativi pubblicati<br />
dall’Ufficio dell’integrazione DFAE/DFE<br />
sono stati aggiornati a maggio <strong>2008</strong> e<br />
possono essere scaricati dal sito web<br />
www.europa.admin.ch/dienstleistungen/00553/index.html?lang=it<br />
oppure<br />
ordinati tramite l’apposito formulario.<br />
Essi forniscono una panoramica della<br />
politica europea della Svizzera e passano<br />
in rassegna i principali accordi bilaterali<br />
conclusi tra la Svizzera e l’UE.<br />
Partecipazione elvetica al 6°<br />
programma quadro di ricerca dell’UE:<br />
bilancio positivo<br />
La Segreteria di Stato per l’educazione<br />
e la ricerca SER ha pubblicato un’analisi<br />
della partecipazione elvetica al 6°<br />
programma quadro europeo di ricerca<br />
(2003-2006). Questa analisi mostra<br />
che la ricerca svizzera ha dimostrato<br />
una competitività superiore alla media<br />
europea, soprattutto nel settore delle<br />
scienze della vita e della salute, delle<br />
nanotecnologie e delle tecnologie dell’informazione.<br />
La Svizzera ha quindi ottenuto un riscon-<br />
tro finanziario positivo in rapporto al<br />
contributo versato.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della SER può essere consultato in<br />
francese o tedesco su www.news.admin.<br />
ch/message/index.html?lang=fr&msgid=<strong>2008</strong>0<br />
Legge svizzera sulla sicurezza dei<br />
prodotti eurocompatibile<br />
Il Consiglio federale ha licenziato il messaggio<br />
relativo alla legge sulla sicurezza<br />
dei prodotti LSPro. Esso costituisce un<br />
ravvicinamento alla direttiva UE sulla<br />
sicurezza generale dei prodotti (Direttiva<br />
2001/95/UE). Con ciò si vuol garantire<br />
l’identità di requisiti circa la sicurezza<br />
dei prodotti destinati al consumo tra il<br />
mercato svizzero e il mercato europeo<br />
- un mercato di oltre 490 milioni di<br />
consumatori.<br />
La legge sulla sicurezza dei prodotti costituisce<br />
una revisione totale della legge<br />
federale sulla sicurezza delle installazioni<br />
e degli apparecchi tecnici (LSIT) in<br />
quanto la LSIT attualmente in vigore non<br />
garantisce, per diversi aspetti, un livello<br />
di protezione paragonabile a quello della<br />
direttiva dell’Unione europea.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
del DFE può essere consultato su<br />
www.news.admin.ch/message/index.<br />
html?lang=it&msg-id=19691<br />
Verso l’adesione allo spazio Schengen:<br />
il sistema di ricerca SIS è operativo<br />
Il sistema d’informazione di Schengen<br />
SIS è stato attivato in Svizzera: polizia,<br />
Corpo delle guardie di confine ed altre<br />
autorità legittimate possono quindi accedere<br />
ai dati sulle persone e sugli oggetti<br />
ricercati registrati nel SIS ed immettere<br />
segnalazioni. Il cosiddetto Ufficio SIRE-<br />
NE gestisce, coordina e tratta tutte le<br />
segnalazioni SIS in entrata e in uscita. In<br />
caso di ritrovamento di una persona o<br />
di un oggetto segnalato, l’Ufficio SIRENE<br />
deve raccogliere informazioni supplementari<br />
presso il servizio che ha emesso<br />
la segnalazione. SIRENE è l’acronimo di<br />
“Supplementary Information REquest at<br />
the National Entry” e significa “Punto<br />
di contatto nazionale per lo scambio<br />
di informazioni supplementari”. Questo<br />
ufficio è stato istituito negli ultimi<br />
mesi presso l’Ufficio federale di polizia<br />
(fedpol). Il gruppo è composto da 25<br />
esperti di polizia ed è annesso alla Cen-
Commercio estero<br />
trale operativa di fedpol.<br />
Grazie all’integrazione del sistema di ricerca<br />
SIS nel lavoro quotidiano, le forze<br />
di sicurezza svizzere dispongono di uno<br />
strumento importante per combattere la<br />
criminalità transfrontaliera. Il SIS contiene<br />
informazioni su persone ricercate dalla<br />
polizia, oggetto di un divieto d’entrata<br />
oppure scomparse, nonché su oggetti<br />
rubati (p.es. vetture o armi), che sono<br />
ricercati negli attuali 25 Stati Schengen.<br />
Il nuovo sistema completa l’attuale sistema<br />
nazionale di ricerca RIPOL.<br />
IVA: la Commissione propone<br />
un’aliquota ridotta per alcuni servizi<br />
Ad inizio luglio, la Commissione europea<br />
ha presentato una proposta intesa<br />
a modificare la direttiva IVA (direttiva<br />
2006/112/CE) per consentire agli Stati<br />
membri di applicare – su base facoltativa,<br />
le aliquote IVA ridotte ad alcuni<br />
specifici servizi.<br />
Nel settore dell’edilizia abitativa, le aliquote<br />
ridotte non saranno più limitate<br />
ai servizi forniti nell’ambito degli alloggi<br />
sociali, come avviene attualmente, ma<br />
saranno applicate anche all’edilizia relativa<br />
a tutti i tipi di abitazioni e ai rispettivi<br />
servizi (comprese ristrutturazione, manutenzione,<br />
risanamento, ecc.).<br />
La proposta della Commissione rientra<br />
anche nell’ambito dell’iniziativa “Small<br />
Business Act” a favore delle piccole e<br />
medie imprese, poiché i settori interessati<br />
sono caratterizzati da una grande<br />
maggioranza di PMI.<br />
Nella proposta è contemplato anche il<br />
settore della ristorazione, ad esclusione<br />
delle bevande alcoliche.<br />
La Commissione propone infine di includere<br />
i servizi ad alta intensità di<br />
manodopera nell’elenco dei servizi che<br />
possono beneficiare di aliquote ridotte.<br />
La categoria comprende anche:<br />
• le piccole riparazioni di beni mobili<br />
(calzature, abbigliamento, computer,<br />
orologi e biciclette, esclusi i mezzi di<br />
trasporto);<br />
• la pulizia e la manutenzione dei citati<br />
beni, inclusi anche gli altri mezzi di<br />
trasporto;<br />
• i servizi di assistenza domiciliare (quali<br />
l’assistenza e le cure fornite a domicilio<br />
e destinate ai bambini, agli<br />
anziati, ai malati o ai disabili);<br />
• tutti i servizi relativi all’igiene e all’estetica<br />
della persona (inclusi quelli forniti<br />
da parrucchiere ed estetiste);<br />
• il giardinaggio;<br />
• il restauro e la manutenzione dei luoghi<br />
di culto, del patrimonio culturale<br />
e dei monumenti storici riconosciuti<br />
dagli Stati membri.<br />
Sono state inoltre fatte alcune precisazioni:<br />
la categoria dei prodotti farmaceutici<br />
copre anche i prodotti di protezione<br />
igienica assorbenti, compresi i pannolini<br />
per bambini. Per quanto riguarda i<br />
presidi medico-sanitari per disabili, la<br />
Commissione propone di includere tutte<br />
le attrezzature ed apparecchiature ad uso<br />
personale esclusivo dei disabili (automobili<br />
specificamente adattate, tastiere in<br />
braille, ecc.).<br />
Attualmente, la legislazione prevede l’applicazione<br />
di aliquote ridotte solo per i<br />
libri stampati: la Commissione propone<br />
quindi di estendere la definizione di<br />
“libro” anche alle audiocassette, ai CD e<br />
agli altri supporti fisici che riproducono<br />
le medesime informazioni contenute nei<br />
libri stampati, ad esclusione di altri elementi<br />
quali i giochi.<br />
Il testo integrale del comunicato stampa<br />
della Commissione europea può essere<br />
consultato su http://europa.eu/rapid/<br />
searchAction.do (ricerca tramite riferimento<br />
IP/08/1109).<br />
“Taxation trends in the European<br />
Union”<br />
Il rapporto in<br />
oggetto contiene<br />
un’analisi statistica<br />
ed economica dettagliata<br />
dei sistemi<br />
d’imposizione<br />
degli Stati membri<br />
dell’Unione europea<br />
e della Norvegia.<br />
La pubblicazione<br />
presenta una classifica dei gettiti<br />
fiscali secondo le funzioni economiche<br />
(ossia se sono prelevate sul lavoro, il<br />
consumo e il capitale).<br />
I capitoli dedicati ai singoli paesi forniscono<br />
una panoramica del sistema<br />
d’imposizione di ognuno dei 28 paesi<br />
trattati, delle tendenze dei gettiti fiscali<br />
e dei principali cambiamenti recenti a<br />
livello politico.<br />
440 pagine<br />
ISBN: 978-92-79-08400-3<br />
No cat. KS-DU-08-001-EN-C<br />
La pubblicazione è disponibile unicamente<br />
in lingua inglese.<br />
Costo: EUR 40 (escl. 2,4% IVA e CHF 6.00<br />
spese di spedizione)<br />
Corso del cambio come da Gazzetta ufficiale<br />
dell’UE più attuale.<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 22<br />
Termine di consegna: ca.10 giorni<br />
La pubblicazione può essere ordinata<br />
tramite e-mail a info.lugano@osec.ch<br />
oppure fax allo 091 911 51 39 indicando<br />
l’indirizzo di fatturazione e di consegna.<br />
Le prospettive del mercato polacco<br />
della costruzione in vista degli<br />
Europei 2012<br />
Lo Swiss Business Hub Poland si è avvalso<br />
dei servizi di Komfort Consulting per<br />
la redazione di un rapporto sulla situazione<br />
attuale e sulle prospettive del mercato<br />
polacco della costruzione in vista<br />
degli Europei 2012. Il rapporto descrive<br />
anche alcuni grandi progetti e presenta<br />
le opportunità d’affari e d’investimento<br />
nei settori seguenti:<br />
• costruzione di alloggi/immobili: il fabbisogno<br />
è grande, soprattutto nell’high<br />
standing; la domanda di case familiari<br />
aumenta;<br />
• lavori infrastrutturali per l’Euro 2012:<br />
sono prioritari l’ampliamento delle<br />
reti dei trasporti e delle comunicazioni,<br />
nonché la costruzione di alberghi e<br />
di installazioni sportive;<br />
• costruzione di strade: estensione della<br />
rete autostradale e delle strade rapide<br />
(almeno 4’000 km, situazione a febbraio<br />
<strong>2008</strong>: 1’000 km), costruzione di<br />
circonvallazioni attorno alle città;<br />
• risanamento della rete ferroviaria:<br />
rinnovo e ammodernamento delle infrastrutture<br />
ferroviarie e della rete<br />
ferrata;<br />
• costruzione di alberghi: 400 alberghi<br />
saranno ammodernati o costruiti entro<br />
il 2012; il fabbisogno è grande soprattutto<br />
per gli alberghi di classe media.<br />
Il rapporto intitolato “Der Baumarkt<br />
in Polen im Jahre <strong>2008</strong> und dessen<br />
Perspektiven im Zusammenhang mit Fussball-Europameisterschaft<br />
EURO 2012”<br />
può essere scaricato in formato pdf da<br />
www.osec.ch/countries > Polonia > Opportunità<br />
d’affari<br />
Russia: limitati gli investimenti<br />
stranieri<br />
La legge che regolamenta gli investimenti<br />
stranieri nei settori di importanza strategica<br />
è entrata in vigore in Russia il 7<br />
maggio <strong>2008</strong>.<br />
Questa legge prevede che le aziende e gli<br />
investitori stranieri potranno detenere<br />
la maggioranza delle azioni di imprese<br />
attive in settori ritenuti d’importanza<br />
strategica solo previa autorizzazione di<br />
una commissione governativa istituita
23 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> Commercio estero<br />
appositamente allo scopo.<br />
La legge enumera in totale 42 settori<br />
d’importanza strategica. Tra questi figurano:<br />
• estrazione di materie prime<br />
• tecniche aerospaziali<br />
• produzione di armi<br />
• mass media<br />
• pesca<br />
• costruzione di centrali nucleari.<br />
Per ulteriori ragguagli si invita a consultare<br />
il rapporto dello Swiss Business Hub<br />
Russia “Einschränkung ausländischer Investitionen<br />
in Sektoren von strategischer<br />
Bedeutung” visionabile online su www.<br />
osec.ch/internet/osec/de/home/export/<br />
countries/ru/export.html<br />
Shanghai: inaugurata la Casa svizzera<br />
per lo scambio scientifico<br />
Swissnex, la rete delle case svizzere per<br />
lo scambio scientifico, è uno strumento<br />
importante per l’attuazione della politica<br />
svizzera di cooperazione bilaterale nei<br />
settori dell’educazione, della ricerca e<br />
dell’innovazione con i Paesi prioritari<br />
extraeuropei, tra i quali figura la Cina. È<br />
così che, dopo Boston, San Francisco e<br />
Singapore, Shanghai è stata scelta quale<br />
quarta città sede di una casa scientifica<br />
svizzera all’estero. La nuova sede di<br />
Swissnex è stata inaugurata ufficialmente<br />
ad inizio agosto.<br />
La Cina figura tra i Paesi extraeuropei<br />
prioritari per lo sviluppo della cooperazione<br />
bilaterale nei settori dell’educazione,<br />
della ricerca e dell’innovazione.<br />
Un primo accordo di cooperazione<br />
scientifica e tecnica è stato concluso<br />
con la Cina nel 1989 e un programma di<br />
cooperazione strutturata è stato lanciato<br />
nel 2003. Il programma di cooperazione<br />
in campo scientifico e tecnologico tra<br />
Svizzera e Cina è finanziato dalla Confederazione<br />
con 9 milioni di franchi per<br />
gli anni <strong>2008</strong>-2011. Esso contribuisce<br />
al promovimento della cooperazione a<br />
lungo termine tra università e istituti di<br />
ricerca cinesi e svizzeri nel settore delle<br />
scienze della vita, della biotecnologia,<br />
dell’ambiente, dello sviluppo urbano e<br />
sostenibile, della scienza dei materiali e<br />
della medicina.<br />
La scelta è caduta su Shanghai per le sue<br />
eccellenti scuole universitarie e perché<br />
diverse note imprese svizzere vi hanno<br />
impiantato i loro laboratori di ricerca. La<br />
nuova sede ha il compito di coordinare<br />
le attività in Cina, di fungere da collegamento<br />
tra la Svizzera e le autorità cinesi<br />
e di istituire un sistema di selezione degli<br />
studiosi e dei ricercatori cinesi interessati<br />
a partecipare al programma.<br />
Come le altre case scientifiche svizzere,<br />
la sede di Swissnex a Shanghai ha inoltre<br />
il compito generale di rafforzare la posizione<br />
della Svizzera quale Paese di punta<br />
nel settore dell’insegnamento superiore,<br />
della ricerca e dell’innovazione. Infine<br />
la casa svizzera di Shanghai è chiamata<br />
anche a incentivare la costituzione di<br />
reti durature di cooperazione in ambito<br />
scientifico e tecnologico secondo gli<br />
interessi delle scuole universitarie svizzere<br />
anche al di fuori del programma<br />
bilaterale.<br />
La rete Swissnex è diretta dalla Segreteria<br />
di Stato per l’educazione e la ricerca<br />
(SER) del Dipartimento federale dell’interno<br />
(DFI) in collaborazione con il Dipartimento<br />
federale degli affari esteri.<br />
Più ampi ragguagli: www.swissnex.org<br />
Cina: nuova regolamentazione sulle<br />
rappresentanze straniere<br />
Il Ministero del commercio cinese<br />
(MOC) lavora attualmente su un progetto<br />
volto ad inasprire le formalità cui devono<br />
adempiere le rappresentanze estere<br />
presso le autorità politiche nel quadro<br />
della legge sulla costituzione e l’attività<br />
delle rappresentanze estere in Cina.<br />
Il progetto di legge non è ancora terminato,<br />
dovrebbe essere approvato a fine<br />
<strong>2008</strong> e prevede i seguenti cambiamenti:<br />
• controlli più severi e frequenti della<br />
contabilità, che dovrà essere tenuta in<br />
Cina; l’audit dei conti annuali dovrà<br />
essere effettuato da un revisore;<br />
• obbligo di informare immediatamente<br />
le autorità di qualsiasi cambiamento a<br />
livello della struttura societaria o del<br />
capitale sociale, nonché di qualsiasi<br />
altro cambiamento importante relativo<br />
alla rappresentanza;<br />
• obbligo di finanziare la rappresentanza<br />
con l’azienda estera (il finanziamento<br />
tramite l’ufficio locale è proibito);<br />
• prolungamento a due anni del termine<br />
d’attesa per poter aprire una rappresentanza<br />
in Cina (finora l’apertura di<br />
una rappresentanza era possibile dopo<br />
un anno di presenza in Cina);<br />
• estensione degli scopi della rappresentanza<br />
(saranno inclusi in futuro le rappresentanze<br />
di prodotti, la pubblicità e<br />
gli studi di mercato in relazione con<br />
la vendita/distribuzione di prodotti, la<br />
prestazione di servizi, come pure le<br />
attività nel quadro di accordi internazionali);<br />
• estensione delle competenze del “chief<br />
representative” e del “representative”,<br />
che potranno ormai firmare i contratti<br />
per l’impresa estera nella misura<br />
in cui saranno stati abilitati a farlo<br />
dall’azienda stessa.<br />
Opportunità d’affari nei paesi<br />
emergenti del sud-est asiatico<br />
I paesi emergenti<br />
del sud-est asiatico<br />
dispongono<br />
di un potenziale<br />
di mercato non<br />
ancora sfruttato<br />
e di eccellenti<br />
prospettive economiche.<br />
Questa<br />
situazione risveglia<br />
l’interesse<br />
degli attori economici internazionali e<br />
consente ai paesi della regione di uscire<br />
dall’ombra della Cina.<br />
Secondo uno studio congiunto di Atradius,<br />
uno dei più grandi assicuratori<br />
credito, e dell’Intelligence Unit della rivista<br />
The Economist, la regione del sud-est<br />
asiatico ottiene buoni voti. Lo studio è il<br />
risultato di un’inchiesta realizzata presso<br />
364 aziende.<br />
Il valore del sud-est asiatico è in aumento<br />
per vari motivi:<br />
• conquista di nuovi mercati (elevato<br />
potenziale del mercato, buone prospettive<br />
di crescita);<br />
• ampliamento o delocalizzazione delle<br />
attività della Cina verso la regione<br />
(l’importanza di questi paesi aumenta<br />
a causa della loro prossimità e dei<br />
legami economici con il Paese di Mezzo);<br />
• tassi di crescita elevati (tassi elevati registrati<br />
l’anno scorso nei settori delle<br />
cure mediche, delle IT, dei servizi finanziari,<br />
della costruzione; ci si aspetta<br />
una crescita continua e un aumento<br />
dei margini nelle imprese attive nelle<br />
IT e nella produzione);<br />
• stabilità macroeconomica (nel <strong>2008</strong><br />
gli effetti della crisi economica negli<br />
Stati Uniti dovrebbero farsi sentire<br />
nella regione, ma per breve tempo, cui<br />
dovrebbe seguire una forte ripresa);<br />
• ottimizzazione delle infrastrutture,<br />
delle formalità amministrative e della<br />
regolamentazione (le lacune infrastrutturali,<br />
l’eccessiva burocrazia, la<br />
corruzione, la protezione insufficiente<br />
dei diritti della proprietà intellettuale<br />
e una cattiva corporate governance<br />
influenzano il buon andamento delle<br />
attività economiche, ma la maggior
Commercio estero<br />
parte dei paesi si sforza di rimediarvi<br />
ed hanno già ottenuto i primi risultati;<br />
• il Vietnam “promette bene”: esso offre<br />
infatti le migliori prospettive, superando<br />
persino Singapore, Thailandia e<br />
Malesia.<br />
Lo studio in oggetto può essere consultato<br />
online in formato pdf su http://global.<br />
atradius.com/images/stories/EmergMarkRep%20SEAsia_int.pdf<br />
Singapore: lo Stato incoraggia gli<br />
investimenti<br />
Singapore intende migliorare ulteriormente<br />
la sua competitività: lo Stato attingerà<br />
dalle sue casse, piene, un importo<br />
pari a 3,8 miliardi di euro per sostenere<br />
i suoi attori economici per l’anno d’esercizio<br />
in corso (dal 1° aprile <strong>2008</strong> al<br />
31 marzo 2009). La città-stato non era<br />
finora mai stata così generosa.<br />
Circa 1’321 progetti sono in programma,<br />
di cui 444 nella costruzione (trasformazione<br />
di vie rapide, ammodernamento<br />
dei trasporti nel quartiere d’affari di<br />
Marina Bay), 479 per l’approvvigionamento<br />
in beni e servizi (soprattutto per<br />
equipaggiare il futuro sistema nazionale<br />
di pedaggio) e 398 per l’acquisto di<br />
tecnologie d’informazione e di comunicazione.<br />
I bandi pubblici d’acquisto possono essere<br />
consultati senza impegno nel Pre-<br />
Procurement Plan del governo di Singapore.<br />
Gli appalti pubblici di almeno 94’000<br />
euro sono pubblicati sulla piattaforma<br />
web Government Electronic Business<br />
(GeBIZ).<br />
Singapore Pre-Procurement Plan: http://<br />
app.mof.gov.sg/mfeupdate/index.asp<br />
Government Electronic Business (GeBIZ)<br />
Singapore: http://www.gebiz.gov.sg<br />
Accordo tra Svizzera e Arabia Saudita<br />
per la promozione e la protezione<br />
reciproca degli investimenti<br />
È entrato in vigore l’Accordo tra Svizzera<br />
e Arabia Saudita concernente la promozione<br />
e la protezione reciproca degli<br />
investimenti: esso favorirà le relazioni<br />
economiche e aumenterà la prosperità<br />
in entrambi i Paesi.<br />
L’accordo prevede che ogni Parte contraente<br />
s’impegni a proteggere e promuovere<br />
nel suo territorio gli investimenti<br />
effettuati dagli investitori dell’altra Parte<br />
contraente e, in particolare, a concedere<br />
loro il trattamento nazionale e il trattamento<br />
della nazione più favorita. Ogni<br />
Paese si impegna inoltre a permettere<br />
agli investitori dell’altra Parte il libero<br />
trasferimento dei pagamenti in relazione<br />
ad un investimento.<br />
Sgravi fiscali per le società in Israele<br />
Israele ha annunciato una riduzione<br />
progressiva dell’imposta sugli utili, che<br />
dovrebbe essere ridotta dal 27 al 25%<br />
l’anno prossimo. Il tasso sarà in seguito<br />
ridotto di un punto percentuale l’anno<br />
fino al 2014, quando avrà raggiunto il<br />
20%.<br />
Tunisia: progetti colossali in vista<br />
È un dato di fatto: la Tunisia è diventata<br />
un importante luogo d’investimento.<br />
Sono soprattutto gli investitori provenienti<br />
dagli Emirati Arabi Uniti ad essere<br />
impegnati in numerosi progetti molto<br />
ambiziosi, ma delle opportunità interessanti<br />
si aprono anche per le aziende<br />
svizzere.<br />
L’Ambasciata di Svizzera a Tunisi ha fatto<br />
il punto della situazione dei principali<br />
progetti in corso e delle iniziative ad<br />
essi collegati. Non meno di 60 miliardi<br />
di franchi saranno investiti nei prossimi<br />
anni per costruire:<br />
• una nuova città con 300’000-500’000<br />
abitanti su 830 ettari a sud di Tunisi;<br />
• il megapolo Bled El Ward di 5’000<br />
ettari (con alberghi, centri benessere,<br />
installazioni sportive, ecc.);<br />
• un complesso turistico con 4’000 alloggi<br />
(ville, appartamenti) in prossimità<br />
di Sousse;<br />
• un complesso sportivo (con uno stadio<br />
da 20’000 posti, due piscine, 13 campi<br />
da tennis, un campo da golf, una sala<br />
multi sport della capacità di 5’000<br />
persone) a nord di Tunisi;<br />
• un centro finanziario internazionale<br />
(off-shore);<br />
• una raffineria a La Skhira;<br />
• un aeroporto internazionale nella regione<br />
di Enfida;<br />
• un porto in acque profonde al largo di<br />
Enfida.<br />
Dettagli inerenti a questi e ad altri 14<br />
progetti sono forniti dal rapporto redatto<br />
dall’Ambasciata di Svizzera a Tunisi “Le<br />
XIème Plan de développement économique<br />
et social (2007-2011): Divers<br />
projets prévus en Tunisie dont le montant<br />
d’investissement dépasse le cadre des 60<br />
milliards de francs suisses” visionabile<br />
su www.osec.ch/internet/osec/de/home/<br />
export/countries/tn/export.html > Investimenti<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 24<br />
Vancouver 2010: vi sono ancora<br />
opportunità commerciali da cogliere<br />
I Giochi olimpici invernali di Vancouver<br />
si terranno a febbraio 2010. Le opportunità<br />
d’affari sono numerose perché molti<br />
cantieri sono ancora aperti, alcuni non<br />
hanno neppure cominciato.<br />
Le aziende interessate possono consultare<br />
la rubrica “Procurement opportunities”<br />
al sito www.2010commercecentre.<br />
com che riunisce tutti gli appalti e i<br />
progetti in relazione con l’organizzazione<br />
dei Giochi del 2010.<br />
“Emerging Markets: Balancing Risk<br />
and Reward”<br />
PricewaterhouseCoopers<br />
ha pubblicato<br />
uno studio sul potenziale<br />
economico<br />
e commerciale delle<br />
nazioni più in vista al<br />
momento. La classifica<br />
dei 20 mercati<br />
emergenti più attrattivi<br />
è stata stabilita in<br />
questo quadro.<br />
Lo studio in oggetto indica che oltre ai<br />
mercati in piena crescita più conosciuti, i<br />
paesi emergenti dispongono di condizioni<br />
propizie agli investimenti.<br />
Per le aziende di produzione, l’Egitto conduce<br />
la classifica, seguito dalla Bulgaria, dalla<br />
Serbia, dall’India e dal Vietnam. Tra i primi<br />
dieci figurano anche il Perù, la Romania,<br />
l’Ucraina, il Cile e la Turchia. Nella classifica<br />
sono stati tenuti in considerazione anche<br />
criteri quali le basi di calcolo, i redditi medi<br />
e taluni rischi economici.<br />
I paesi migliori per le aziende di servizi sono<br />
Polonia, Cile, Russia, Romania e Bulgaria. Tra<br />
i primi dieci figurano anche la Slovacchia, la<br />
Serbia, il Brasile, la Malesia e la Turchia.<br />
“Emerging Markets: Balancing Risk and<br />
Reward. The PricewaterhouseCoopers<br />
EM20 Index” può essere scaricato in format<br />
pdf dal sito web www.pwc.co.uk/pdf/<br />
EM20_<strong>2008</strong>_report.pdf<br />
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Attualità<br />
20 anni per la qualità dell’aria in <strong>Ti</strong>cino<br />
Il 18 settembre dalle ore 13.30 nell’Auditorio Università della Svizzera italiana a Lugano, si terrà la<br />
manifestazione per i vent’anni della qualità dell’aria in <strong>Ti</strong>cino<br />
Comunicato stampa del Servizio informazione del Dipartimento del territorio<br />
Tema: monitoraggio della qualità<br />
dell’aria<br />
Minuscole, spesso incolori, inodori e<br />
impalpabili: le sostanze nocive nell’aria<br />
che respiriamo e che ci assicura la vita,<br />
sono talvolta difficilmente percepibili e<br />
i loro effetti sottovalutati. Gli inquinanti<br />
atmosferici rappresentano però un<br />
rischio per la salute umana e hanno<br />
ripercussioni su animali, piante, ed interi<br />
ecosistemi. Da 20 anni la qualità<br />
dell’aria viene costantemente monitorata<br />
tramite la rete di rilevamento cantonale.<br />
Le informazioni che ne scaturiscono<br />
permettono di informare la popolazione<br />
sull’evoluzione dello stato dell’aria e<br />
verificare l’efficacia dei provvedimenti<br />
che saranno illustrati nel pomeriggio informativo.<br />
Annualmente il Dipartimento<br />
del territorio pubblica il rapporto sulla<br />
qualità dell’aria che descrive la situazione<br />
generale, i dati sui singoli inquinanti<br />
e ogni anno presenta un nuovo approfondimento<br />
su temi specifici e d’attualità<br />
per quanto concerne l’inquinamento<br />
atmosferico; nel <strong>2008</strong> verrà presentata<br />
un’edizione speciale.<br />
Pubblico<br />
La giornata informativa è indirizzata a<br />
tutti gli interessati: autorità comunali e<br />
cantonali, studi di ingegneria e urbani-<br />
stica, rappresentanti di organizzazioni<br />
economiche e ambientali, membri della<br />
Regio Insubrica<br />
Programma<br />
13:30 Apertura dei lavori e saluto,<br />
Marco Borradori e<br />
Giovanni Bernasconi<br />
13:40 Moderatore dell’incontro,<br />
Luca Colombo<br />
13:45 PARTE PRIMA: Emissioni<br />
Rapporto sulle emissioni industriali in<br />
atmosfera, Alejandra Almada<br />
14:05 Il risanamento ambientale della<br />
PAMP SA di Castel San Pietro,<br />
Fiorenzo Arbini<br />
14:25 PARTE SECONDA: Immissioni<br />
Evoluzione della rete di rilevamento<br />
della qualità dell’aria in <strong>Ti</strong>cino,<br />
Marco Andretta<br />
14:45 Rapporto sulla qualità dell’aria in<br />
<strong>Ti</strong>cino 2007,<br />
Katharina Schuhmacher<br />
15:05 La qualità dell’aria nella Pianura<br />
Padana,<br />
Guido Lanzani<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 26<br />
Pomeriggio informativo<br />
20 anni<br />
qualità dell’aria<br />
in <strong>Ti</strong>cino<br />
www.ti.ch/aria<br />
Con il patrocinio di<br />
www.ti.ch/aria<br />
Lugano<br />
Auditorio Università della Svizzera italiana<br />
Via G. Buffi 13<br />
Giovedì 18 settembre <strong>2008</strong><br />
dalle ore 13.30<br />
Repubblica e Cantone <strong>Ti</strong>cino<br />
Dipartimento del territorio<br />
Sezione protezione aria, acqua e suolo<br />
Ufficio protezione aria<br />
15:25 Inquinamento transfrontaliero:<br />
effetto sui laghi alpini,<br />
Michela Rogora<br />
15:45 Pausa<br />
16:05 PARTE TERZA: Risanamento<br />
della qualità dell’aria<br />
Nuove sfide nel risanamento della qualità<br />
dell’aria in Svizzera,<br />
Martin Schiess<br />
16:25 Inquinamento atmosferico e riscaldamento<br />
del clima,<br />
Marco Gaia<br />
16:45 PARTE CONCLUSIVA<br />
Discussione con il pubblico<br />
Conclusioni,<br />
Marcello Bernardi<br />
Al termine dell’incontro seguirà un rinfresco<br />
a base di specialità locali.<br />
Per informazioni è possibile contattare:<br />
20 anni qualità dell’aria<br />
Sezione protezione dell’aria,<br />
dell’acqua e del suolo<br />
Ufficio protezione dell’aria<br />
Via Salvioni 2 A<br />
6500 Bellinzona<br />
dt-upa@ti.ch
27 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />
CONTRIBUTO CTM / AZIENDA XY<br />
BASATO SULLA QUANTITÀ DI ABBONAMENTI EMESSI (MIN. 25 PEZZI)<br />
PARTECIPAZIONE AZIENDA PARTECIPAZIONE CTM RISPARMIO<br />
COLLABORATORE<br />
0.0% 5.0% 5.0%<br />
5.0% 10.0% 15.0%<br />
7.5% 15.0% 22.5%<br />
10.0% 20.0% 30.0%<br />
12.5% 25.0% 37.5%<br />
Attualità<br />
Arcobaleno aziendale:<br />
imprese e trasporti pubblici impegnati<br />
per una migliorata mobilità aziendale<br />
Dipartimento del Territorio e CTM insieme verso la mobilità sostenibile<br />
Comunicato stampa<br />
A<br />
fronte del crescente bisogno<br />
di mobilità della popolazione<br />
ed al conseguente incremento<br />
di traffico, disagi ed inquinamento,<br />
il Dipartimento del Territorio, le<br />
Commissioni regionali dei trasporti<br />
e la Comunità tariffale <strong>Ti</strong>cino e Moesano,<br />
hanno elaborato un progetto<br />
per sensibilizzare ed informare datori<br />
di lavoro e dipendenti sul tema<br />
del trasporto pubblico.<br />
L’obiettivo è il coinvolgimento diretto<br />
di imprese ed enti che, grazie<br />
al prodotto arcobaleno aziendale,<br />
hanno l’opportunità di offrire<br />
ai propri dipendenti l’acquisto<br />
dell’abbonamento annuale arcobaleno<br />
a tariffe ancor più vantaggiose:<br />
a partire dall’ordine di 25 abbonamenti<br />
annuali, emessi a nome delle<br />
aziende partecipanti, si avrà infatti<br />
accesso a sconti dal 5 al 25%;<br />
la percentuale di sconto varia in<br />
funzione dell’impegno dell’azienda.<br />
Maggiore è la partecipazione<br />
dell’azienda all’acquisto, maggiore<br />
sarà l’entità dello sconto concesso<br />
dalla CTM (fermo restando una<br />
partecipazione massima che non<br />
può eccedere il 25%).<br />
Mobilità aziendale vista anche, quindi,<br />
come alternativa all’automobile<br />
che apporta numerosi vantaggi ad<br />
imprese e dipendenti: meno tempo<br />
perso e opportunità di sfruttare l’abbonamento<br />
arcobaleno anche nel<br />
tempo libero per i dipendenti. Per le<br />
aziende partecipanti, la possibilità di<br />
sfruttare i terreni adibiti a parcheggi<br />
in modo più redditizio e un’immagine<br />
aziendale che le qualifichi come<br />
socialmente responsabili nell’ottica<br />
della mobilità sostenibile.<br />
L’abbonamento arcobaleno aziendale<br />
rappresenta un’importante sfida<br />
per la CTM e si propone di offrire un<br />
valore aggiunto ai cittadini, al territorio<br />
e ai pendolari che ogni giorno<br />
si spostano dal proprio domicilio<br />
verso il luogo d’impiego. L’iniziativa<br />
va ad inserirsi nell’ambito del più<br />
ampio tema della mobilità aziendale<br />
a cui il Cantone, nelle scorse settimane,<br />
ha dato nuovo slancio approvando<br />
un credito a sostegno anche<br />
di questo importante progetto.<br />
Il tema della mobilità aziendale è anche<br />
stato approfondito in occasione<br />
dell’incontro “Guida alla mobilità<br />
aziendale: incontro informativo<br />
per le aziende”, tenutosi lo scorso<br />
10 giugno <strong>2008</strong>, presso l’Hotel<br />
Coronado a Mendrisio, al quale la<br />
Camera di commercio, dell’industria,<br />
dell’artigianato e dei servizi<br />
del cantone <strong>Ti</strong>cino ha partecipato<br />
attivamente quale co-organizzatrice.<br />
Per informazioni:<br />
Comunità tariffale<br />
<strong>Ti</strong>cino e Moesano<br />
Viale Stazione 33<br />
6500 Bellinzona<br />
Tel. +41 91 835 48 70<br />
info@arcobaleno.ch
Attualità<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 28<br />
DEROGHE AUTUNNALI E NATALIZIE <strong>2008</strong><br />
Il DFE, accogliendo l’istanza di Federcommercio, ha concesso le seguenti deroghe per le aperture<br />
straordinarie dei negozi nel periodo autunnale e natalizio:<br />
Aperture autorizzate su tutto il territorio cantonale:<br />
Lunedì 8 dicembre, Immacolata, dalle 10.00 alle 18.00<br />
Domenica 14 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00<br />
Domenica 21 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00<br />
Mercoledì 24 dicembre, chiusura alle ore 17.00<br />
Mercoledì 31 dicembre, chiusura alle ore 17.00<br />
Aperture per Città Vecchia a Locarno:<br />
Giovedì 11 dicembre, Mercatino di Natale, fino alle ore 22.00<br />
Venerdì 12 dicembre, Mercatino di Natale, fino alle ore 22.00<br />
N.B. Per queste aperture straodinarie: le deroghe non sono<br />
valide per i negozi di generi alimentare (ad eccezione<br />
di quelli che durante l’apertura non occupano personale<br />
ai sensi della legislazione federale sul lavoro), i grandi<br />
magazzini, i saloni di parrucchiere e pettinatrici ed alle<br />
farmacie (escluse quelle di turno). Rimangono riservate le<br />
disposizioni dell’articolo 20 della LCL.<br />
giannini 195x150 def. 21.5.<strong>2008</strong> 13:48 Pagina 1<br />
Aperture per Lugano e Paradiso:<br />
Domenica 5 ottobre, Festa della Vendemmia, dalle 10.00 alle<br />
18.00<br />
N.B. Per queste aperture straodinarie: le deroghe non sono<br />
valide per i negozi di generi alimentare (ad eccezione<br />
di quelli che durante l’apertura non occupano personale<br />
ai sensi della legislazione federale sul lavoro), i grandi<br />
magazzini, i saloni di parrucchiere e pettinatrici ed alle<br />
farmacie (escluse quelle di turno). Rimangono riservate le<br />
disposizioni dell’articolo 20 della LCL.<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
Federcommercio<br />
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Vita dei Soci
Vita dei Soci<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 30<br />
ABT: Generali succede a Ghiringhelli<br />
Claudio Generali succede a Giorgio Ghiringhelli alla presidenza dell’Associazione Bancaria<br />
<strong>Ti</strong>cinese, dopo che quest’ultimo l’ha guidata per 12 anni. Giovedì 15 maggio scorso presso la<br />
propria sede di Villa Negroni a Lugano-Vezia si è tenuta l’Assemblea generale ordinaria ABT, che è<br />
stata seguita da una conferenza della Consigliera di Stato Laura Sadis, Direttrice del Dipartimento<br />
finanze ed economia<br />
ASSOCIAZIONE<br />
BANCARIA TICINESE<br />
Testo a cura dell’Associazione Bancaria <strong>Ti</strong>cinese – ABT<br />
Giorgio Ghiringhelli ha aperto la<br />
serata, ringraziando coloro che<br />
hanno collaborato con lui in questi<br />
anni e si è felicitato con Claudio<br />
Generali per la nomina. Ricordiamo che<br />
Claudio Generali vanta una lunga e prestigiosa<br />
carriera in campo bancario e<br />
politico, avendo assunto numerose cariche<br />
importanti, fra cui spiccano quella<br />
di Consigliere di Stato, Presidente del<br />
Consiglio di amministrazione della Banca<br />
del Gottardo e membro del Consiglio di<br />
banca della Banca Nazionale Svizzera.<br />
Paolo Cornaro, membro del Comitato<br />
esecutivo ABT, ha ricordato la lunga<br />
carriera di Giorgio Ghiringhelli, presidente<br />
uscente, che già nel 1974 era<br />
stato chiamato a ricoprire la carica di<br />
Direttore Generale della Banca della<br />
Svizzera Italiana, per poi diventare<br />
presidente della Direzione generale<br />
nel 1983 e nel 1994 Vicepresidente del<br />
Consiglio di amministrazione di BSI SA.<br />
Nel marzo 2004 fu nominato presidente<br />
del CdA della BSI, carica che tuttora<br />
riveste. La sua entrata nel comitato ABT<br />
risale al 1972.<br />
In seguito Claudio Generali ha ringraziato<br />
per la fiducia riposta nella sua<br />
persona e ha affermato che intende<br />
«dare prova di impegno in questa<br />
nuova attività». Facendo riferimento<br />
alle sfide che il sistema finanziario<br />
deve affrontare in questo momento,<br />
Generali ha affermato che ormai sembra<br />
essersi chiusa un’era, quella della<br />
deregolamentazione, e sembra invece<br />
essere iniziata la stagione della «re-regulation».<br />
Viste le inquietudini che serpeggiano<br />
nel pubblico e fra i politici,<br />
l’impressione è quella che si interverrà<br />
con mano pesante. «Il rischio tuttavia<br />
– ha sottolineato – è che per eliminare<br />
qualche strumento esotico del credito,<br />
si finisca anche per intralciare l’attività<br />
corrente delle banche. Visto che l’economia<br />
è già in rallentamento, sarebbe<br />
drammatico se le attività di credito tradizionale<br />
venissero ostacolate. In questo<br />
momento un aumento del “capital<br />
requirement” avrebbe effetti disastrosi<br />
sull’economia».<br />
Dal canto suo Laura Sadis ha sottolineato<br />
le preoccupazioni che il mondo<br />
della finanza solleva a livello di opinione<br />
pubblica e di politica. «Come Direttrice<br />
del Dipartimento delle finanze<br />
e dell’economia non posso sottacere<br />
le conseguenze negative della crisi<br />
sugli utili di alcuni importanti istituti<br />
finanziari presenti in <strong>Ti</strong>cino e quindi<br />
sulle entrate fiscali del Cantone e dei<br />
comuni». Il gettito fiscale delle persone<br />
giuridiche è molto volatile ed oscilla<br />
fra i 200 e i 300 milioni di franchi<br />
all’anno. Le banche variano di anno in<br />
anno il loro apporto: da un quarto a un<br />
terzo del totale (fra i 50 e i 100 milioni<br />
l’anno). Gli utili provenienti da succursali<br />
di istituti bancari con sede fuori<br />
cantone contribuiscono a loro volta<br />
in misura fra il 40 e il 65% al gettito<br />
fiscale dell’intero settore bancario. Si<br />
capisce che la preoccupazione a livello<br />
fiscale è grande.<br />
E in questo contesto Laura Sadis ha<br />
parlato dell’iniziativa popolare in votazione<br />
il prossimo primo giugno che<br />
propone sgravi fiscali. «Le finanze del<br />
Cantone – ha notato Laura Sadis – non<br />
vanno bene, contrariamente a quanto i<br />
sostenitori dell’iniziativa si ostinano a<br />
far credere. Lo dimostra che il <strong>Ti</strong>cino è<br />
stato l’unico cantone a chiudere ancora<br />
i conti in rosso lo scorso anno, e questo<br />
dopo diversi anni di forte crescita<br />
economica». La consigliera di Stato ha<br />
portato numerose cifre a dimostrazione<br />
di questa situazione e ha illustrato<br />
le misure di riequilibrio messe in<br />
cantiere dal governo. L’accoglimento<br />
dell’iniziativa renderebbe inattuabile<br />
il risanamento in tempi accettabili. «E<br />
questo è pericoloso perché un paese<br />
con finanze pubbliche deficitarie non<br />
contribuisce sicuramente a rendere<br />
attrattiva la sua piazza economica e<br />
finanziaria», ha concluso Laura Sadis.<br />
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Vita dei Soci<br />
Centro per professionisti Frigerio:<br />
da 20 anni il punto d’incontro per<br />
artigiani ed industrie in <strong>Ti</strong>cino<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 32<br />
A colloquio con Achille e Luca Poncini, della nota azienda famigliare ticinese, che parlano dei<br />
festeggiamenti per il giubileo del loro rinomato Centro per Professionisti, della situazione di<br />
mercato negli ultimi due decenni e delle prospettive future<br />
Signor Poncini, quest’anno festeggiate<br />
un giubileo importante: 20<br />
anni di attività del vostro Centro<br />
per Professionisti. Guardando per<br />
un attimo al passato, cosa è cambiato<br />
in questi ultimi due decenni?<br />
Achille Poncini: “Innanzitutto tengo<br />
a specificare che festeggiamo i 20 anni<br />
del Centro per Professionisti, che è una<br />
delle 4 divisioni della nostra azienda.<br />
La Frigerio invece è già attiva da oltre<br />
80 anni. Quindi di decenni ne ha visti<br />
passare parecchi. Quello che posso<br />
rilevare agli ultimi due decenni, è che il<br />
mercato è cambiato notevolmente, ed è<br />
necessario saper rispondere alle esigenze<br />
della clientela con sempre maggiore<br />
tempestività e flessibilità”.<br />
In sostanza, la Frigerio con il suo<br />
Centro per Professionisti come ha<br />
vissuto tali cambiamenti?<br />
AP: “La vendita al dettaglio si è sicuramente<br />
sviluppata parecchio in <strong>Ti</strong>cino,<br />
basti vedere i numerosi centri commerciali<br />
che sono sorti ad esempio sul<br />
Pian Scairolo nel Luganese o sul Piano<br />
di Magadino. Inoltre, con l’avvento di<br />
Internet, che è diventato ormai una<br />
realtà quotidiana nella nostra società,<br />
i consumatori possono oggi disporre<br />
di un grado di informazioni molto più<br />
elevato. Tale strumento ha ovviamente<br />
un grande influsso sui ritmi di lavoro,<br />
che sono diventati più frenetici”.<br />
E come avete reagito in azienda a<br />
tale evoluzione?<br />
AP: “Dando una nuova struttura aziendale:<br />
innanzitutto con la trasformazione<br />
del negozio generico “Ferrareccia Locarnese”<br />
nel primo centro specifico per<br />
professionisti in <strong>Ti</strong>cino.<br />
Con la costruzione nel 1988 della moderna<br />
sede aziendale in Via Varesi, sfruttando<br />
anche le interessanti sinergie con<br />
il magazzino e punto vendita dell’acciaio<br />
e dell’impiantistica già presente sul sedime<br />
dall’altra parte della strada, si è<br />
sicuramente creato nel tessuto urbano<br />
di Locarno un punto di attrazione commerciale<br />
non indifferente, e un punto<br />
d’incontro per tutti i professionisti ticinesi.<br />
Abbiamo inoltre orientato le nostre divisioni<br />
quali centri di competenza verso<br />
gli specifici segmenti professionali,<br />
ampliato la nostra struttura informatica<br />
e rafforzato l’organizzazione di vendita<br />
con rappresentanti commerciali. Infine,<br />
è stato potenziata anche la distribuzione<br />
logistica, per cui oggigiorno<br />
la nostra flotta veicoli è presente quo-<br />
Luca Poncini, Assistente di Direzione e Achille Poncini, <strong>Ti</strong>tolare<br />
tidianamente in tutte le regioni della<br />
Svizzera italiana”.<br />
In due parole per i nostri lettori:<br />
chi è la Frigerio oggi e nel prossimo<br />
futuro?<br />
Luca Poncini: “Copriamo una posizione<br />
di azienda leader nel settore,<br />
grazie sicuramente al teamwork dei<br />
ca. 100 collaboratori e ad un marketing<br />
mirato. Malgrado ciò Frigerio<br />
è rimasta l’azienda a conduzione familiare,<br />
con profonde radici ticinesi.<br />
Frigerio è attiva nel commercio al dettaglio<br />
con una gamma di oltre 60’000<br />
prodotti suddivisi nelle 4 Divisioni:<br />
Edilizia, Impiantista, Acciai/Metalli<br />
ed il Centro per Professionisti. Oltre<br />
alla sede di Locarno, disponiamo a<br />
Cadenazzo di un deposito e piegatoio<br />
dell’acciaio per cemento armato,<br />
e per la posa offriamo un prezioso<br />
valore aggiunto tramite la nostra affiliata<br />
Edilfer SA, che impiega circa 70<br />
«uomini d’acciaio»”.
33 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />
Ritorniamo al Centro per Professionisti<br />
che festeggia il 20°. Cosa si<br />
intende esattamente?<br />
LP: “Si tratta in sostanza di un punto<br />
vendita di oltre 1’600 m2, con un ampio<br />
assortimento di oltre 30’000 articoli,<br />
e che si orienta chiaramente verso le<br />
esigenze degli artigiani e dell’industria<br />
ticinese grazie al servizio venditori specializzati<br />
e quelle performance di punta<br />
che ormai sono di fondamentale importanza<br />
per i professionisti”.<br />
Nello specifico, quali sono queste<br />
performance di punta che i vostri<br />
clienti trovano al Centro Professionisti?<br />
AP: “Offriamo un ampio pacchetto di<br />
prestazioni, dall’officina meccanica, ai<br />
cataloghi quali pratici strumenti organizzativi<br />
per i professionisti, fino all’e-shop<br />
o la Frigerio-Card, il cosiddetto “passaporto<br />
degli acquisti”, nonché il servizio<br />
del nostro team specializzato, preparato<br />
e formato, che è in grado di assistere<br />
il cliente proponendo le soluzioni più<br />
adatte alle esigenze individuali”.<br />
LP: “Oltre a tali servizi, disponiamo di<br />
una scelta di prodotti di qualità e rappresentanze<br />
delle più rinomate marche,<br />
come il Bosch-Shop, il DeWalt-Center,<br />
il Kärcher-Professional-Shop e l’Uvex-<br />
Safety-Corner. Con il motto “forti marchi<br />
per professionisti”, che é anche lo<br />
slogan che accompagna i festeggiamenti<br />
dei 20 anni del Centro, vogliamo infatti<br />
sottolineare l’attività a beneficio dei<br />
professionisti.”<br />
I professionisti non hanno dunque<br />
che da trarre vantaggi dal Centro<br />
Professionisti. Ci sono delle sorprese<br />
in serbo per loro in occasione<br />
dei 20 anni?<br />
AP: “Certamente! I festeggiamenti per il<br />
giubileo del Centro Professionisti sono<br />
proprio indirizzati verso la nostra fedele<br />
clientela. Abbiamo preparato per l’occasione<br />
numerose promozioni speciali ed<br />
azioni, ed invitiamo tutti i professionisti<br />
a venirci a trovare a Locarno per approfittarne<br />
e conoscerci personalmente!”<br />
Vita dei Soci<br />
Per concludere, non avete ancora<br />
risposto alla domanda sul futuro<br />
dell’azienda. Quali sono gli obiettivi<br />
Frigerio di domani?<br />
LP: “Cerchiamo ovviamente sempre il<br />
modo migliore per anticipare le tendenze<br />
del mercato e le esigenze dei clienti.<br />
Per i prossimi anni sono in pianificazione<br />
nuovi investimenti per rimanere<br />
al passo coi tempi, ed altri progetti atti<br />
a consolidare la nostra posizione di<br />
leadership.<br />
Le nostre visioni sono dunque aperte<br />
sull’avvenire, e con interesse particolare<br />
osserviamo l’evoluzione economica<br />
regionale e cantonale, poiché partiamo<br />
dal presupposto che ci saranno ulteriori<br />
trasformazioni anche in futuro”.<br />
Frigerio & Co. Locarno<br />
Via Varesi 18<br />
6600 Locarno<br />
Tel. +41 91 756 06 09<br />
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La maestria e l’arte<br />
della consulenza<br />
per il risk management<br />
IBC Insurance Broking Consulting propone innovativi servizi<br />
nella gestione dei rischi per le imprese<br />
di Lisa Pantini<br />
Con una solida esperienza ventennale<br />
alle spalle quale broker indipendente,<br />
il Gruppo IBC Insurance<br />
Broking Consulting opera anche a Lugano<br />
dal 2000. Negli anni, IBC si è specializzata<br />
sempre più in vari ambiti, garantendo<br />
un servizio di consulenza in materia di<br />
gestione dei rischi e brokeraggio assicurativo<br />
a 360° a tutte le aziende.<br />
A livello nazionale il Gruppo conta oltre<br />
60 dipendenti, dislocati tra la casa madre<br />
a Losanna e le 7 succursali situate nelle<br />
3 regioni linguistiche. Sul piano internazionale<br />
IBC è presente in oltre 80 paesi<br />
tramite il partner Assurex Global, che<br />
conta più di 20’000 collaboratori.<br />
Tra i vari ambiti d’attività troviamo:<br />
• Insurance Solutions,<br />
• Employee Benefit Solutions,<br />
• Risk Management Consulting Solutions,<br />
• Alternative Risk Financing Solutions.<br />
Un partner strategico per i clienti, che<br />
cura i loro interessi nella gestione completa<br />
dei rischi assicurabili e non assicurabili<br />
al fine di garantire la sicurezza<br />
duratura e a lungo termine delle loro<br />
imprese.<br />
Trasparenza, equilibrio, autorevolezza.<br />
Sono queste le caratteristiche che, con<br />
grande professionalità, il Direttor Piermichele<br />
Bernardo ed il suo team vi offrono<br />
dagli uffici di Corso Elvezia 27 a Lugano.<br />
IL RISK MANAGEMENT SECONDO IBC<br />
Il rischio è da considerarsi un’occasione<br />
da cogliere per razionalizzare i processi<br />
interni e sfruttare risorse e/o evoluzioni<br />
del mercato o invece un possibile danno<br />
dal quale ripararsi?<br />
Adottare ed intraprendere tutte le misure<br />
necessarie e compiere i passi volti a limitare<br />
od eliminare il rischio per favorire<br />
la crescita dell’impresa. IBC per propria<br />
missione si pone l’obiettivo di garantire<br />
la prosperità e la continuità dell’attività<br />
del cliente grazie ad una politica di prevenzione<br />
fondata sulla consulenza e sulla<br />
gestione dei rischi seria e completa.<br />
Sono molti i rischi con cui si confronta<br />
un’azienda quotidianamente, ma è impossibile<br />
conoscere l’esatto momento in<br />
cui uno o più eventi potranno accadere.<br />
Una buona gestione dei rischi importanti<br />
in seno ad un’impresa, come la loro trattazione<br />
e la messa in atto di differenti misure,<br />
permette di mettersi al riparo dalle<br />
conseguenze drammatiche che sono la<br />
conseguenza di certi sinistri.<br />
Lo scorso 1° gennaio è entrato in vigore<br />
il nuovo Diritto sulla Revisione, che impone<br />
alle imprese con determinate caratteristiche<br />
di mettere in atto un sistema di<br />
gestione dei rischi.<br />
La base legale:<br />
Secondo le nuove norme del Codice delle<br />
Obbligazioni, l’azienda è sottomessa ad<br />
un controllo “limitato” o ad un controllo<br />
“ordinario” a dipendenza delle proprie<br />
condizioni specifiche.<br />
Controllo ordinario: le società<br />
Analisi della<br />
situazione<br />
<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 34<br />
sottoposte ad un controllo ordinario<br />
devono adempiere ad almeno a due<br />
delle tre condizioni che seguono<br />
e questo per due anni consecutivi<br />
(secondo l’art. 727 CO):<br />
• più di CHF 10 milioni di bilancio,<br />
• più di CHF 20 milioni di cifra d’affari,<br />
• almeno 50 collaboratori a tempo pieno<br />
(media annuale).<br />
In questi casi, una valutazione dei rischi<br />
(art. 663b CO) e un sistema di controllo<br />
interno (art. 728a CO) dovranno essere<br />
messi in atto.<br />
Il Consiglio d’amministrazione ha la responsabilità<br />
sia della forma che del contenuto<br />
della valutazione.<br />
Controllo “limitato”: i conti annuali<br />
delle società che non adempiono<br />
le condizioni che comportano<br />
un controllo ordinario devono sottostare<br />
ad un controllo “limitato”<br />
di un organo di revisione (deroghe<br />
possibili per società con meno di 10<br />
collaboratori).<br />
In questo caso, solo una valutazione<br />
dei rischi secondo l’art. 663b CO sarà<br />
richiesta.<br />
Le prestazioni IBC:<br />
IBC si è dotata di un processo di gestione<br />
del rischio per il cliente che comprende:<br />
Identificazione, stima,<br />
Trattazione dei<br />
valutazione dei rischi rischi <br />
Piermichele Bernardo<br />
Seguire, controllare,<br />
migliorare
35 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />
Oltre alle consulenze personalizzate<br />
e professionali fornite da specialisti,<br />
IBC ha fatto sviluppare un software che<br />
aiuta le aziende e semplifica la gestione<br />
dei rischi.<br />
Alfine di rispondere alle reali necessità<br />
dell’impresa, la soluzione proposta da<br />
IBC permette di prendere conoscenza,<br />
di analizzare e gestire i rischi in materia<br />
ottimale, adeguata e pertinente.<br />
Le prestazioni IBC in materia di Risk<br />
Management si dividono in due settori:<br />
Analisi e valutazione dei rischi:<br />
• analisi della situazione, raccolta dei<br />
dati sull’impresa e sulle sue attività;<br />
• incontro tra IBC ed i principali dirigenti<br />
dell’impresa alfine di procedere<br />
all’identificazione ed alla qualificazione<br />
dei rischi, seguita da una visita all’impresa;<br />
• trattazione dei rischi: discussione sulle<br />
misure da mettere in vigore alfine di<br />
gestire i principali rischi (solamente<br />
per le imprese con più di 50 collaboratori);<br />
• redazione di un rapporto finale.<br />
Software per la gestione dei rischi:<br />
• gestione individuale dei rischi più<br />
importanti;<br />
• accesso sicurizzato via Internet;<br />
• monitoraggio dei rischi e delle misure;<br />
• elaborazione rapporto stato avanzamento<br />
progetti;<br />
• formazione semplice e rapida degli<br />
utilizzatori.<br />
Il software IBC-ERM, messo a punto con<br />
il partner SME-Oxand, dalla semplicità<br />
d’utilizzo e di fruizione, può essere implementato<br />
ad ogni cliente che desideri<br />
una gestione del rischio completa.<br />
L’analisi dei rischi maggiori di un’impresa<br />
e la determinazione delle azioni<br />
da intraprendere, richiedono un’organizzazione<br />
interna efficace alfine di assicurare<br />
un monitoraggio ottimale della<br />
situazione, che tenga conto dello stato<br />
d’avanzamento della messa in atto delle<br />
misure decise.<br />
Alfine d’aiutare le aziende nella messa<br />
in atto del monitoraggio della gestione<br />
dei rischi e delle azioni, IBC offre ai suoi<br />
clienti questo prodotto innovativo, multilingue,<br />
semplice da usare e conforme ai<br />
bisogni delle PMI.<br />
IBC propone anche sessioni di coaching<br />
ad hoc per le aziende che acquistano la<br />
licenza d’utilizzo e si dotano così di questo<br />
sistema di risk management.<br />
Una presentazione del software IBC-<br />
ERM verrà effettuata anche nell’ambito<br />
di “<strong>Ti</strong>cino Informatica <strong>2008</strong>”, e<br />
si terrà giovedì 23 ottobre <strong>2008</strong> alle<br />
ore 13.30.<br />
Quali sono dunque i vantaggi di questo<br />
sistema, e cosa propone IBC alle<br />
imprese ticinesi?<br />
• prestazioni semplici e adattate ai bisogni,<br />
completamente sviluppate da IBC;<br />
• analisi dei rischi maggiori e proposta<br />
delle misure prioritarie da mettere in<br />
atto;<br />
• riduzione del costo totale del rischio,<br />
messa in evidenza dei possibili miglioramenti;<br />
• adempimento degli obblighi previsti<br />
Vita dei Soci<br />
dalla nuova legge in materia di revisione;<br />
• utilizzo (opzionale) d’un sistema di<br />
gestione dei rischi;<br />
• monitoraggio e controllo dei rischi a<br />
lungo termine;<br />
• utilizzazione di una metodologia in base<br />
ai criteri e normative internazionali;<br />
• accesso a delle prestazioni complementari<br />
di IBC.<br />
Per maggiori informazioni è possibile<br />
contattare:<br />
IBC Insurance Broking Consulting<br />
Lugano SA<br />
Corso Elvezia 27, 6900 Lugano<br />
Tel. +41 91 911 55 55<br />
Fax +41 91 911 55 50<br />
bernardo@ibc-brooker.com<br />
www.ibc-broker.com<br />
www.assurexglobal.com
Vita dei Soci<br />
L’accompagnamento ideale<br />
per nuovi imprenditori<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 36<br />
ASSCOPROFI offre un servizio mirato di consulenza ed accompagnamento per start up ticinesi<br />
di Lisa Pantini<br />
ASSCOPROFI – Associazione Sapere<br />
Come, nasce alla fine del 1996, quando,<br />
un gruppo di professionisti della<br />
piazza ticinese non più professionalmente<br />
attivi si riuniscono per trovare<br />
un modo per condividere e sfruttare la<br />
loro maturata esperienza.<br />
Questi consulenti, riunitisi in ASSCO-<br />
PROFI, danno un sostegno ai nuovi<br />
imprenditori in fase di start-up, con<br />
consigli e un accompagnamento al<br />
nuovo imprenditore che muove i primi<br />
passi nella creazione di un’azienda.<br />
Oggi l’Associazione conta 15 soci attivi<br />
e offre consulenza, informazione,<br />
formazione e accompagnamento per<br />
le attività economiche, artigianali e<br />
imprenditoriali.<br />
In questi anni ASSCOPROFI ha offerto<br />
i propri servizi a circa 170 futuri imprenditori<br />
(presentatisi allo sportello<br />
virtuale o segnalati da Enti Pubblici),<br />
ed ha seguito un centinaio di Start - Up,<br />
erogando una consulenza completa<br />
nella fase iniziale della nuova impresa.<br />
Il suo obiettivo è il trasferimento e la<br />
condivisione delle conoscenze dei propri<br />
soci a condizioni vantaggiose a PMI<br />
e nuovi imprenditori.<br />
Da sottolineare anche l’attività di mentoring<br />
alle nuove imprese in collaborazione<br />
con il centro CT-Start Up dell’Università<br />
della Svizzera Italiana.<br />
Le attività di ASSCOPROFI<br />
Nel tempo le attività dell’Associazione<br />
si sono sempre più specializzate. La<br />
base è sempre quella di promuovere il<br />
concetto “Sapere come – Saper Fare –<br />
Far Sapere”.<br />
È stata sempre più potenziata l’attività<br />
di sportello virtuale, dove gli interessati<br />
possono porre domande e ottenere in<br />
breve tempo un appuntamento e una<br />
consulenza. Il centro di competenze<br />
PMI di ASSCOPROFI è a disposizione di<br />
tutte le piccole e medie imprese con un<br />
ampio ventaglio di prestazioni:<br />
• uno sportello virtuale, raggiungibile<br />
online all’indirizzo www.asscoprofi.<br />
com, per una risposta rapida e l’ottenimento<br />
di informazioni in breve<br />
tempo;<br />
• l’opportunità di seguire training sulla<br />
corrispondenza commerciale, sulla<br />
creazione dell’immagine aziendale,<br />
sulla costruzione del business-plan,<br />
sulla definizione del piano di marketing;<br />
• la partecipazione gratuita ai meeting
37 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />
trimestrali per le PMI con temi di<br />
attualità e relatori di spicco;<br />
• la possibilità di pubblicare sul sito<br />
web il profilo della propria azienda;<br />
• l’accompagnamento individuale per<br />
le PMI (che sottoscrivendo un accordo<br />
siano iscritte all’associazione)<br />
per poter disporre su un periodo più<br />
lungo di tempo (fino a due anni) di<br />
una consulenza mirata e regolare;<br />
• esiste anche la possibilità di descrivere<br />
brevemente il proprio progetto<br />
e di chiedere un primo colloquio<br />
informativo con ASSCOPROFI.<br />
Tutti i servizi sono ben avviati,<br />
infatti a dimostrazione di ciò,<br />
le aziende che hanno ottenuto<br />
un successo rappresentano quasi<br />
l’80%: significa che le consulenze<br />
erogate hanno dato i loro frutti.<br />
Le tappe del processo<br />
per l’accompagnamento<br />
Un neo imprenditore necessita di informazioni<br />
su come proseguire la sua<br />
avventura verso l’imprenditoria. Ma<br />
incontra dubbi e difficoltà sul cammino<br />
per “mettersi in proprio”. Come fare?<br />
Dove andare a cercare le informazioni?<br />
ASSCOPROFI è la soluzione!<br />
Il primo contatto tra l’Associazione e<br />
il neo imprenditore avviene per via<br />
telematica. Dopo una richiesta di contatto<br />
allo sportello virtuale, la persona<br />
interessata viene invitata da un socio per<br />
essere ascoltata durante un colloquio<br />
face-to-face, dove espone il proprio progetto<br />
imprenditoriale, alla fine del quale<br />
deciderà se usufruire del servizio di<br />
accompagnamento. Si iscrive così (per<br />
Fr. 100.— quale una tantum) all’Associazione<br />
come persona accompagnata,<br />
accedendo ad una varietà d’ informazioni<br />
e tools, utili per mettersi in proprio,<br />
quali: come redigere un business plan,<br />
scegliere la forma giuridica, approfondire<br />
l’iscrizione al registro di commercio,<br />
creare l’immagine (nome, logo, politica<br />
di informazione) della futura impresa,<br />
inserire il profilo della ditta nei “Profili<br />
PMI” del sito web dell’Associazione<br />
(www.asscoprofi.com).<br />
Divenendo membro dell’Associazione<br />
entra anche in possesso di un cd<br />
e di un libro contenente parecchie<br />
istruzioni ed collegamenti a siti web<br />
istituzionali.<br />
Una volta deciso di farsi accompagnare<br />
da ASSCOPROFI, verrà seguito da un<br />
capo progetto nominato dall’Associazione<br />
per tutte le operazioni inerenti<br />
l’aprire un’attività (ubicazione dell’attività,<br />
stipulazione di contratti di affitto,<br />
iscrizione all’ AVS come indipendente,<br />
ecc.) e il promovimento della stessa<br />
attività (piano di marketing, ecc.).<br />
Sottoscrivendo un accordo di accompagnamento<br />
l’imprenditore si fa accompagnare<br />
per periodi fissi di tre<br />
mesi, rinnovabili alla scadenza per altri<br />
tre mesi, fino ad un massimo di due<br />
anni dal primo colloquio, il tutto ad un<br />
costo contenuto.<br />
ASSCOPROFI non intende in nessun<br />
momento dell’accompagnamento sostituirsi<br />
al futuro imprenditore, ma vuole<br />
essergli a fianco per evitare errori di gestione<br />
nella delicata fase dello Start - Up.<br />
La novità: Piazzetta Meeting PMI<br />
Non più un evento annuale, ma una<br />
serie di incontri dedicati alle PMI ed<br />
alle loro problematiche. Una buona<br />
occasione d’incontro e di dialogo tra<br />
professionisti e imprenditori e futuri<br />
imprenditori, fondamentale per l’aggiornamento<br />
costante delle evoluzioni<br />
economiche, giuridiche e di comunicazione.<br />
Grazie alla collaborazione<br />
con PostFinance, si terranno trimestralmente<br />
delle serate d’informazione<br />
indirizzate alle PMI su tematiche di<br />
gestione corrente come ad esempio:<br />
l’immagine dell’impresa, assegni per i<br />
figli, come impostare il Business plan,<br />
i contratti di lavoro, ecc..<br />
Il prossimo incontro si terrà martedì<br />
16 settembre <strong>2008</strong> alle ore<br />
Vita dei Soci<br />
18.30 presso il centro La Piazzetta<br />
in Via Loreto 17 a Lugano. L’argomento<br />
trattato sarà: “La nuova<br />
Legge sulla SAGL”. Al termine della<br />
presentazione vi sarà la possibilità<br />
di porre domande ed intrattenersi.<br />
La manifestazione è aperta<br />
a tutti gli interessati. Per motivi<br />
organizzativi vogliate annunciare<br />
la vostra presenza all’indirizzo:<br />
incontri-pmi@bluewin.ch. Per ulteriori<br />
informazioni: www.asscoprofi.com.<br />
ASSCOPROFI è aperta<br />
a ricevere nuovi soci!<br />
Chiunque fosse interessato ad<br />
entrare in contatto con questa<br />
realtà, che permette di aiutare<br />
nuovi imprenditori ed utilizzare<br />
il sapere accumulato in una<br />
vita lavorativa, può interpellare<br />
l’associazione o inviare una<br />
richiesta per posta elettronica,<br />
dopodiché verrete invitati ad un<br />
primo incontro.<br />
ASSCOPROFI<br />
Associazione Sapere Come<br />
Casella postale 130<br />
6828 Balerna<br />
Tel. +41 91 976 08 69<br />
Fax +41 91 976 06 89<br />
www.asscoprofi.com<br />
info@asscoprofi.com
Vita dei Soci<br />
Giovanni Quadri SA:<br />
impresa di costruzioni da oltre cinquant’anni<br />
L’impresa generale è specializzata in lavori di sottostruttura-soprastruttura per quanto riguarda<br />
l’edilizia privata, quella industriale e pubblica. Occupa circa 120 dipendenti tra maestranze edili e<br />
impiegati amministrativi. Da circa 10 anni ha un sistema di qualità certificato ISO 9001-2000<br />
Fondata da Giovanni Quadri nel<br />
1957 quale ditta individuale l’impresa<br />
di costruzioni Giovanni Quadri<br />
si è ritagliata nel mercato ticinese<br />
uno spazio di tutto rispetto. Nel 1970 è<br />
stata trasformata in società anonima.<br />
“Il massimo sviluppo – ci spiega Franco<br />
Quadri, il contitolare dell’azienda – si<br />
è avuto negli anni 60-70 quando abbiamo<br />
avuto fino a 300 operai”. Nel<br />
corso degli anni, seguendo soprattutto<br />
l’innovazione tecnologica, il numero dei<br />
dipendenti è diminuito. “Oggi abbiamo<br />
120 dipendenti tra maestranze edili e<br />
amministrazione. Il volume delle costruzioni<br />
non è però diminuito, anzi è<br />
cresciuto”, continua Franco Quadri in<br />
azienda dal 1988 dopo diverse esperienze<br />
in qualità di assistente di cantiere in<br />
Svizzera tedesca e in Germania.<br />
“Siamo sia impresa totale che generale”,<br />
spiega ancora il contitolare. Questo vuol<br />
dire che eseguiamo lavori di soprastruttura<br />
per l’edilizia privata e industriale<br />
sia come capi progetto (impresa totale)<br />
che con il cosiddetto “chiavi in mano”<br />
(impresa generale) con progetti di altri<br />
promotori. “Quella di impresa generale<br />
è comunque sempre stata una delle nostre<br />
attività principali”, specifica Franco<br />
Quadri, uno dei figli del fondatore<br />
che tiene a sottolineare la continuità<br />
aziendale. L’impresa, pur avendo una<br />
struttura fortemente professionalizzata e<br />
certificata, rimane un’azienda a conduzione<br />
familiare.<br />
“Abbiamo sempre puntato sulla qualità,<br />
tanto è vero che nel 1997 siamo state<br />
tra le prime aziende attive nel settore<br />
dell’edilizia ad essere certificate con<br />
il marchio ISO 9001-2000”, continua<br />
ancora Franco Quadri il quale ci spiega<br />
i punti di forza dell’impresa: serietà professionale;<br />
qualità di esecuzione grazie a<br />
maestranze formate; tempistica rispettata<br />
in modo assoluto; conoscenza del territorio.<br />
“Siamo fortemente radicati nel<br />
territorio luganese. La maggior parte dei<br />
nostri cantieri si trova appunto in questa<br />
regione. Siamo convinti che questo sia<br />
un punto di forza apprezzato dai nostri<br />
clienti: la conoscenza del territorio”.<br />
Anche la formazione è un punto fondante<br />
della filosofia aziendale della Giovanni<br />
Quadri SA. “Ogni anno entrano in azienda<br />
almeno tre apprendisti tra muratori<br />
e impiegati amministrativi. Nel nostro<br />
organico almeno sei dipendenti sono in<br />
formazione”, ci spiega Franco Quadri.<br />
“Ci teniamo ad avere del personale<br />
adeguatamente formato anche perché<br />
le esigenze lavorative diventano sempre<br />
più impegnative e richiedono una pro-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 38<br />
fessionalità elevata”.<br />
Tra i grossi cantieri eseguiti negli ultimi<br />
anni ne citiamo alcuni:<br />
Quale impresa costruzioni e generale:<br />
• “Parco delle stelle”, 80 appartamenti,<br />
Lugano-Pregassona;<br />
• “Residenza Regina”, 24 appartamenti,<br />
Lugano-Pregassona;<br />
• “Residenza Caspi”, 28 appartamenti,<br />
Lugano.<br />
Quale impresa totale:<br />
• “Residenza Alea”, 28 appartamenti,<br />
Lugano;<br />
• “Residenza Stella”, 21 appartamenti,<br />
Lugano-Pregassona;<br />
• “Residenza Ciusarella”, 22 appartamenti,<br />
Massagno.<br />
Altri grossi lavori per la pubblica<br />
utilità tra cui:<br />
• il Penitenziario cantonale Alla Stampa<br />
a Lugano;<br />
• l’Autosilo di Via Balestra a Lugano (in<br />
Consorzio);<br />
• edifici scolastici, centri civici e consortili;<br />
• ampliamento dell’Università della<br />
Svizzera Italiana a Lugano.<br />
Abbiamo pure preso parte fin dall’inizio<br />
all’esecuzione di diversi lotti dell’autostrada<br />
nel Canton <strong>Ti</strong>cino, con viadotti e<br />
altre opere importanti, con la costituzione<br />
di un Consorzio di Imprese <strong>Ti</strong>cinesi.<br />
Giovanni Quadri SA<br />
Via Chioso 9<br />
6814 Cadempino<br />
Tel. +41 91 961 60 80<br />
Fax +41 91 961 60 99<br />
www.quadri-sa.ch
La salute dei collaboratori si raggiunge miratamente e porta al successo. Per questo<br />
Helsana mette a disposizione delle aziende un management sanitario completo.<br />
«Helsana Business Health» vi sostiene nella promozione della salute in ambiente di<br />
lavoro. Mediante sensibilizzazione, analisi e provvedimenti quali proposte nell’ambito<br />
della prevenzione per un maggiore benessere dei collaboratori e management delle<br />
assenze volto alla riduzione delle assenze, vi aiutiamo ad avere ancora più successo.<br />
Per maggiori informazioni telefonate allo 0844 80 81 88.<br />
www.helsana.ch<br />
«Helsana Business Health» –<br />
per l’equilibrio tra<br />
prestazione e salute
Formazione<br />
Le proposte formative della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
LA LEGGE SULL’ESECUZIONE E SUL<br />
FALLIMENTO<br />
Relatori: Mauro Mini e Ermidio<br />
Antonini<br />
Date: 2, 9, 16, 23 ottobre <strong>2008</strong><br />
dalle 16.00 alle 19.00<br />
LO SPORTELLO… L’IMMAGINE<br />
DELL’AZIENDA<br />
Relatore: Angelo Delsanto<br />
Data: 8 ottobre <strong>2008</strong>,<br />
dalle 09.00 alle 17.00<br />
KNOW-HOW NEL COMMERCIO CON<br />
L’ESTERO<br />
In collaborazione con l’Osec di<br />
Lugano<br />
MODULO 1 – CREDITI ED INCASSI<br />
DOCUMENTARI, GARANZIE BAN-<br />
CARIE<br />
Relatori: Aleardo Giudici,<br />
Claude Boni<br />
Data: 7 ottobre <strong>2008</strong><br />
dalle 09.00 alle 17.00<br />
MODULO 2 – I RISCHI DERIVANTI<br />
DAL TRASPORTO DELLE MERCI<br />
Relatore: Paolo Cavalli<br />
Data: 21 ottobre <strong>2008</strong><br />
dalle 14.00 alle 17.00<br />
MODULO 3 – ESPORTAZIONI DI BENI<br />
A DUPLICE IMPIEGO - DUAL-USE<br />
Relatore: Jürgen Böhler<br />
Data: 7 novembre <strong>2008</strong><br />
dalle 14.00 alle 16.00<br />
MODULO 4 – L’IVA NELLE TRIAN-<br />
GOLAZIONI E I RAPPORTI CON LE<br />
DOGANE<br />
Relatori: Bernardo Lamoni,<br />
Francisco Garcia-Arjona,<br />
Giorgio Binda<br />
Data: 18 novembre <strong>2008</strong><br />
dalle 09.00 alle 15.30<br />
DIRITTO DEL LAVORO: CORSO BASE<br />
Relatore: Marco Garbani<br />
MODULO 1 – CONTRATTO<br />
INDIVIDUALE DI LAVORO<br />
Data: 13 ottobre<br />
dalle 14.00 alle 17.30<br />
Per ulteriori informazioni sui corsi organizzati dalla <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>:<br />
Tel. +41 91 911 51 18, Fax +41 91 911 51 12<br />
corsi@cci.ch, www.cciati.ch<br />
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Siamo in Grecia, sull’Isola di Paros, vieni a trovarci!<br />
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a 200 metri dal mare<br />
tranquillità e relax<br />
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siamo aperti fino ad ottobre, ti aspettiamo!<br />
Gestione Svizzera. www.agrikia.com<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 40<br />
MODULO 2 – LEGGE FEDERALE<br />
SUL LAVORO E PROCEDURA<br />
Data: 20 ottobre<br />
dalle 14.00 alle 17.30<br />
MODULO 3 – NORME IMPERATIVE<br />
DEL CO, CCL E RESPONSABILITÀ<br />
DEL LAVORATORE E DEL DATORE<br />
DI LAVORO<br />
Data: 9 dicembre <strong>2008</strong><br />
dalle 14.00 alle 17.30<br />
NUOVI METODI PER L’ALLESTIMENTO DI<br />
PREVENTIVI<br />
Relatore: Udo Schiller<br />
MODULO 1 – IL BUDGET E<br />
L’ALLESTIMENTO DEL<br />
PREVENTIVO PLURIANNUALE<br />
Data: martedì 14 ottobre e<br />
4 novembre <strong>2008</strong><br />
dalle 09.00 alle 17.00<br />
MODULO 2 – L’APPLICAZIONE DEL<br />
PREVENTIVO<br />
Data: 2 dicembre <strong>2008</strong><br />
dalle 09.00 alle 17.00
41 • <strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong><br />
Servizi della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong><br />
Candidato Conoscenze linguistiche Cerca Indirizzo<br />
Sarmite Grammatikopulo<br />
Laureata all’Università della<br />
Lettonia<br />
Centro Studi dello Stato<br />
d’Autogestioni e Gestione di<br />
progetti<br />
Corso di Gestione aziendale<br />
Anno di nascita 1957<br />
Cittadinanza lettone<br />
Massimiliano Verde<br />
Laureato in Scienze Politiche<br />
presso l’Istituto Universitario<br />
Orientale di Napoli<br />
Anno di nascita 1972<br />
Cittadinanza italiana<br />
Lettone: madrelingua<br />
Italiano: buono<br />
Tedesco: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Inglese: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Russo: seconda<br />
madrelingua<br />
Cerca lavoro in un settore business<br />
nel quale l’ottima conoscenza<br />
della lingua russa sia<br />
requisito fondamentale. Persona<br />
affidabile, intraprendente<br />
e molto dinamica.<br />
Per le aziende che fossero interessate disponiamo del curriculum vitae completo, rivolgersi<br />
alla Signora G. Veljkovic, Tel. +41 91 911 51 11 o cciati@cci.ch<br />
L’ultima sfida<br />
Italiano: madrelingua<br />
Inglese: buono<br />
Francese: buono<br />
Spagnolo: fluente<br />
Tedesco: conoscenze<br />
scolastiche<br />
Flessibile e determinato nel<br />
raggiungere obbiettivi; pluriennale<br />
esperienza professionale<br />
nel settore pubblico e<br />
privato come:<br />
impiegato assicurativo,<br />
amministrativo,<br />
commerciale, promoter e consulente.<br />
Cerca pertanto un impiego<br />
con mansioni simili ma si propone<br />
anche di seguire corsi di<br />
formazione per un impiego in<br />
settori diversi.<br />
Vi rendiamo attenti che le seguenti segnalazioni vengono semplicemente pubblicate<br />
senza alcuna verifica della fonte e quindi garanzie e responsabilità da parte della <strong>Cc</strong>-<strong>Ti</strong>.<br />
Lo scorso maggio <strong>2008</strong> è stato presentato il primo romanzo-giallo di Adriano<br />
Cavadini. Direttore della Camera di commercio industria e artigianato del Canton<br />
<strong>Ti</strong>cino dal 1978 al 1990, già Consigliere nazionale e autore di diverse pubblicazioni<br />
legate all’economia.<br />
Protagonisti de “L’ultima sfida” due fratelli che scoprono di avere ereditato 500 milioni<br />
di Euro. Ma tutti i soldi sono nel frattempo misteriosamente spariti. I due giovani, detectives<br />
loro malgrado, finiranno per essere trascinati in un inseguimento mozzafiato, tra<br />
grandi città europee e luoghi esotici, intricate indagini e sanguinosi agguati. Una corsa<br />
senza respiro dove cacciatore e preda si scambiano continuamente la parte.<br />
Durante la serata di presentazione Michele Fazioli ha definito “il meccanismo della<br />
narrazione è mozzafiato”.<br />
Il libro - il cui ricavato viene devoluto all’Associazione “Dédomé” Amici di don Franck di<br />
Pregassona per la costruzione in Togo dell’arredamento di due nuove aule e della mensa<br />
scolastica - può essere ordinato inviando una mail all’indirizzo taurus@ticino.com al<br />
prezzo di CHF 31.— (spese postali incluse) oppure acquistato in libreria al prezzo di<br />
CHF 25.—.<br />
St. Alban-Ring 280<br />
4052 Basel<br />
Tel. +41 76 276 59 42<br />
sarmite.grammatikopulo@<br />
gmail.com<br />
Via Soave 6<br />
6830 Chiasso<br />
Tel. +39 339 7898450<br />
masverde@libero.it<br />
Anno di pubblicazione: <strong>2008</strong><br />
Brossura: 240 p.<br />
Editore: Giampiero Casagrande,<br />
Biblioteca letteraria Nord-Sud<br />
ISBN 978.88.7795.193.9
Fiere internazionali<br />
CIOSP 2009 – Congresso internazionale<br />
d’odontologia 2009<br />
Saô Paulo, 24-28 gennaio 2009<br />
CIOSP è la più grande fiera dentaria in<br />
America Latina: circa 67’500 dentisti, tecnici<br />
di laboratorio, igienisti dentali, personale<br />
assistente, distributori, fornitori specializzati<br />
ed altri professionisti del settore sono infatti<br />
intervenuti all’evento <strong>2008</strong>.<br />
CIOSP è un forum riconosciuto a livello<br />
mondiale, esso consente alle società estere<br />
di farsi conoscere non soltanto ad un pubblico<br />
mirato in Brasile (Paese che conta circa<br />
215’000 dentisti), ma anche in tutto il resto<br />
del Sudamerica.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.ciosp.com.br<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/fairs<br />
ITnT 2009 – Salone professionale per<br />
la tecnologia dell’informazione e delle<br />
telecomunicazioni<br />
Vienna, 27-29 gennaio 2009<br />
L’IT’n’T di Vienna promette di diventare un<br />
“must” tra le fiere austriache. Questo evento<br />
B2B si concentra sui punti seguenti:<br />
infrastruttura e soluzioni, software e<br />
servizi, telecomunicazioni e soluzioni.<br />
Espositori locali ed internazionali colgono<br />
quest’occasione per curare i contatti<br />
esistenti e per allacciare nuove interessanti<br />
collaborazioni d’affari.<br />
La Camera di commercio Svizzera-Austria<br />
e Liechtenstein a Vienna vi allestirà<br />
uno “SWISS Pavilion” in collaborazione<br />
con l’Osec. Approfittate dell’occasione<br />
per partecipare alla prossima edizione<br />
di IT’n’T!<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.itnt.at<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/fairs<br />
Fate decollare le vostre esportazioni partecipando<br />
a fiere internazionali!<br />
Gulfood 2009 – The Gulf Food, Hotel<br />
and Equipment Exhibition and Salon<br />
Culinaire<br />
Dubai, 23-26 febbraio 2009<br />
Gulfood è organizzato a Dubai sin dal 1987<br />
ed è il più grande salone negli Emirati Arabi<br />
Uniti per quanto concerne i prodotti alimentari,<br />
le bevande e le attrezzature per il settore<br />
alberghiero e della ristorazione. Produttori,<br />
rivenditori e fornitori provenienti dal mondo<br />
intero si ritrovano ogni anno in quest’occasione<br />
per dare nuovi impulsi ai loro affari.<br />
Il Golfo è la porta d’entrata di un mercato<br />
con oltre 2 miliardi di consumatori ed è<br />
la destinazione turistica con il tasso di crescita<br />
più elevato. Secondo l’Organizzazione<br />
mondiale del turismo, tra il 2000 e il 2006<br />
il numero di turisti che hanno visitato la regione<br />
è aumentato in media del 9,3% l’anno.<br />
Dubai è la località maggiormente visitata:<br />
nel 2007 si sono registrati ben 7 milioni di<br />
visitatori e, se la tendenza prosegue, il loro<br />
numero dovrebbe raggiungere i 10 milioni<br />
nel 2010 e i 15 milioni nel 2015. Il Paese<br />
deve quindi dotarsi con urgenza di nuovi<br />
posti letto: bisognerebbe infatti triplicare il<br />
numero delle camere entro il 2015.<br />
Tutto ciò ha spinto l’Osec ad allestire uno<br />
“SWISS Pavilion” al Gulfood per il secondo<br />
anno consecutivo. Si tratta infatti della piattaforma<br />
ideale per allacciare nuovi contatti<br />
d’affari in questo mercato in piena crescita.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.gulfood.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/fairs<br />
Water China 2009 / PVP China 2009<br />
Guangzhou, 4-6 marzo 2009<br />
Water China / PVP China, la più grande fiera<br />
cinese nel settore dell’industria dell’acqua, si<br />
terrà nel più grande centro fieristico di tutta<br />
l’Asia, il Guangzhou International Conven-<br />
<strong>Ti</strong>cino Business - 9/<strong>2008</strong> • 42<br />
tion & Exhibition Centre.<br />
Temi centrali dell’evento sono i sistemi e le<br />
attrezzature per il trattamento delle acque<br />
industriali e dell’acqua potabile, i sistemi<br />
d’ispezione, di pulizia e di manutenzione,<br />
nonché i servizi di consulenza e di ingegneria.<br />
All’edizione <strong>2008</strong> sono intervenuti 386 espositori,<br />
di cui 91 provenienti da 17 paesi,<br />
e 8’590 visitatori. Organizzata dal China<br />
Foreign Trade Centre Group, la fiera collabora<br />
con MEREBO Messe Marketing, con<br />
sede ad Amburgo, per l’allestimento del<br />
padiglione internazionale dedicato ad aziende,<br />
associazioni, camere di commercio e<br />
rappresentanti della stampa provenienti dal<br />
resto del mondo.<br />
Informazioni sulla fiera:<br />
MEREBO Messe Marketing<br />
Tel. +49 40 39999050<br />
Fax +49 40 399990525<br />
contact@merebo.com<br />
www.waterchina.merebo.com<br />
Cosmoprof Bologna 2009<br />
Bologna, 2-6 aprile 2009<br />
Cosmoprof Bologna è l’appuntamento mondiale<br />
nel settore della profumeria e della cosmetica.<br />
È qui che ogni anno si ritrovano gli<br />
attori del settore per presentare e scoprire le<br />
nuove tendenze e le innovazioni.<br />
L’eccezionale ventaglio di prodotti illustrati<br />
fornisce una visione globale del mercato: sia<br />
piccoli che grandi fornitori si incontrano in<br />
quest’occasione per un contatto diretto con<br />
i decision maker, gli importatori o i distributori<br />
dei vari articoli cosmetici.<br />
Per la settima volta consecutiva, l’Osec allestisce<br />
uno “SWISS Pavilion” destinato alle<br />
aziende svizzere esportatrici del settore.<br />
Informazioni generali sulla fiera:<br />
www.cosmoprof.com<br />
Informazioni sullo “SWISS Pavilion”:<br />
www.osec.ch/fairs
Progetto3 21.2.<strong>2008</strong> 10:49 Pagina 1<br />
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