Gli arcipelaghi - Sardegna Cultura
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sporcare e non sprecare l’acqua, e quella di lasciare sempre la<br />
tazza di sughero al suo posto, in modo che chi arrivava dopo<br />
potesse dissetarsi senza essere obbligato a prendere l’acqua con<br />
le mani. Ma se si seguivano le loro leggi i maghi non facevano<br />
male a nessuno.<br />
Lavarsi dentro la sorgente era peccato mortale e i maghi una<br />
volta avevano fatto annegare un pastore ignorante che vi si era<br />
lavato la faccia e aveva sputato nell’acqua.<br />
Pensando al morto annegato e ai fantasmi dei maghi e del<br />
re Cristolu che erano lì, invisibili ma forse molto vicini, e<br />
che li stavano ascoltando e osservando, Lorenzo aveva avuto<br />
paura. Ma era riuscito a non farsene accorgere da Pietro che<br />
sembrava non aver paura di niente e che intanto aveva cominciato<br />
a dare la caccia a una biscia, che però, rapidissima<br />
e silenziosa, era scomparsa in mezzo alle pietre del nuraghe.<br />
Allora Pietro aveva detto che certe volte le bisce non sono bisce<br />
vere ma fantasmi di gente che in vita ha fatto tradimento<br />
e ha perduto l’onore, e perciò deve diventare serpente per poter<br />
scontare il suo peccato. Perché il tradimento è un peccato così<br />
brutto che gli altri dannati non sopportano d’aver vicino uno<br />
che lo abbia commesso. Se per errore un traditore viene assegnato<br />
all’inferno e gli altri dannati scoprono qual è stato il<br />
suo peccato, non ci mettono molto a fargli la festa. Perciò le<br />
bisce si nascondono e fuggono quando si sentono osservate.<br />
Perché si vergognano. Il tradimento è il peccato più grave di<br />
tutti, aveva concluso Pietro. Il peccato di Giuda che aveva<br />
tradito Gesù e che da allora aveva perduto l’onore e non aveva<br />
più avuto pace sino a che non si era impiccato.<br />
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Cassandra<br />
Quella sera nonna aveva appena concluso la novena<br />
e i quindici sabati che aveva dedicato al Santo, al quale<br />
in cambio aveva chiesto un segno. E il segno, ci disse<br />
appena entrata, mentre ancora si toglieva lo scialle,<br />
il segno le era stato mandato. La sua voce era commossa<br />
ed esultante e, sebbene a me il significato del<br />
suo racconto lì per lì fosse oscuro, ascoltandolo mi sentii<br />
agghiacciare d’angoscia.<br />
Durante la preghiera aveva avuto una visione. Era<br />
una calda giornata di primavera. Lei stava seduta accanto<br />
alla vasca dell’orto, intenta a sgranare dei piselli.<br />
Il cielo era azzurro e il sole splendeva nella grande pace<br />
di una campagna bellissima e verde. Ma a un tratto,<br />
un’immensa nuvola nera a forma di un grande uccello<br />
rapace era sorta all’orizzonte e rapidamente aveva guadagnato<br />
tutto il cielo, oscurando il sole. Una violentissima<br />
tempesta di vento si era sollevata e aveva strappato<br />
le giovani foglie dagli alberi, piegato le erbe,<br />
fatto tremare sino alle fondamenta la vecchia casa dell’orto.<br />
Sotto i colpi della bufera, nonna si era dovuta<br />
piegare e rattrappire, e aveva lottato per tenere sul cor-<br />
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