Gli arcipelaghi - Sardegna Cultura

La legge dell’acqua
Del padre, nei primi anni dopo il trasferimento a Milano,
di ciò che allora diceva e pensava, Lorenzo conservava ricordi
frammentari e forse confusi. Ricordava che la sera in casa bisognava
fare silenzio e spegnere la radio “perché papà lavorava”.
Ricordava un’escursione che aveva fatto con lui al
Parco Lambro. E il padre aveva tanto parlato delle Cascine
di Firenze, che nell’immaginazione di Lorenzo quel giorno il
Parco Lambro e le Cascine si erano sovrapposti in una strana
confusione. Ma le Cascine erano molto più belle, diceva il padre.
Dunque, aveva pensato Lorenzo senza però dirlo, le Cascine
dovevano essere nell’Isola.
Ricordava un gelato che il padre gli aveva comprato un’altra
domenica d’estate nei giardini pubblici, vicino alla grande
fontana circolare. E, forse lo stesso giorno, l’impazienza del padre
che cercava, allo zoo, di staccarlo dal recinto delle capre
dove si era incantato.
Delle caprette come quelle le aveva viste nell’Isola. Anche
l’odore e la terra scura sotto le loro zampe erano gli stessi. Milano
era scomparsa. Lorenzo si trovava in un posto in campagna,
nell’ovile d’un ricco pastore parente di sua madre. C’era
una grande festa e lui e i suoi genitori erano gli ospiti d’onore.
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