20.05.2013 Views

Gli arcipelaghi - Sardegna Cultura

Gli arcipelaghi - Sardegna Cultura

Gli arcipelaghi - Sardegna Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

pozzanghera d’acqua sporca. Per far passare il tempo,<br />

Astianatte si mise a camminare nell’acqua. L’acqua della<br />

pozzanghera era fredda.<br />

Astianatte cominciò a stampare le impronte dei<br />

propri piedi bagnati sulla polvere delle mattonelle tra<br />

la porta dell’aula di quarta e la porta dell’aula di prima.<br />

Tutte in fila, all’alluce destro attaccato il calcagno<br />

sinistro e all’alluce sinistro attaccato il calcagno destro.<br />

Una fila di orme sempre più indistinte perché frattanto<br />

i piedi s’asciugavano.<br />

Ma a lungo andare neanche questo era divertente. La<br />

noia aumentava l’impressione di freddo e Astianatte,<br />

appoggiato al davanzale della finestra, tremava e sbadigliava.<br />

Forse aveva fame. Astianatte provò a ricordarsi<br />

il sapore della patata arrosto che aveva trovato<br />

sotto la cenere calda quando si era svegliato. Ma riusciva<br />

soltanto a ricordare quanto era buona e questo gli<br />

aumentava la fame. Provò a pensare a sua madre, che<br />

prima di uscire per andare a lavorare aveva pensato a<br />

lui e aveva messo quella bella patata ad arrostire sotto<br />

la cenere. Certe mattine lo faceva, certe mattine se ne<br />

dimenticava. La mamma di Astianatte non aveva molto<br />

tempo per occuparsi di lui e certi giorni a casa da<br />

mangiare ce n’era, certi altri no. La mamma di Astianatte<br />

era fortunata. Lei non doveva andare a scuola.<br />

Andava in campagna quasi tutti i giorni. A raccogliere<br />

olive, a raccogliere ghiande, a raccogliere finocchietti<br />

selvatici, a raccogliere funghi, a raccogliere cicoria, a<br />

raccogliere fichi d’India… Astianatte si sentiva l’ac-<br />

38<br />

quolina in bocca, pensando a tutte quelle cose buone.<br />

Un ragnetto piccolissimo aveva costruito la sua tela<br />

in un angolo tra lo stipite della finestra e il davanzale.<br />

Astianatte lo catturò e si propose di staccargli le zampe<br />

a una a una. Era un’impresa difficile perché le zampette<br />

erano così sottili e piccine che non si riusciva ad<br />

afferrarle. Facendo molta attenzione e con grande sforzo,<br />

Astianatte riuscì a staccarne due. Poi si stancò, o si<br />

distrasse. Per un poco fu assorbito nella contemplazione<br />

di come il ragno provava ad allontanarsi zoppicando<br />

sulle zampe che gli erano rimaste.<br />

Come tutti i giorni, scacciandolo, la maestra gli aveva<br />

raccomandato di non allontanarsi dall’andito e gli aveva<br />

promesso, o minacciato - Astianatte non conosceva<br />

la differenza - che si sarebbe affacciata ogni tanto per<br />

tenerlo d’occhio. Invece non si mostrava. Ma forse non<br />

era passato tanto tempo. Tutte le porte di tutte le aule<br />

restavano chiuse. Anche il bidello, dopo aver suonato la<br />

campana e aver assistito all’ingresso delle classi, si era<br />

come al solito ritirato nel suo sgabuzzino, a bere dalla<br />

sua borraccia d’acquavite e a dormire. Non lo si rivedeva<br />

prima della campana della ricreazione.<br />

Astianatte s’annoiava e aveva freddo.<br />

Una donna imbacuccata in uno scialle nero passò<br />

nella stada dietro la cancellata della scuola. Il vento le<br />

muoveva le frange dello scialle. Il vento le sollevava<br />

l’orlo delle lunghe sottane scure. La donna camminava<br />

un po’ curva. Con una mano teneva strette le sottane,<br />

con l’altra lo scialle.<br />

39

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!