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Gli arcipelaghi - Sardegna Cultura

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Capo di Buona Speranza. La punta affamata della scarpa<br />

avrà chiusa la bocca. Cristoforo Colombo. Vasco da<br />

Gama. Amerigo Vespucci. Il mare io non l’ho mai visto.<br />

Ma me l’immagino. Il mare è un grande fiume.<br />

Molto, molto grande. Il mare l’ho visto fotografato. Anche<br />

a colori. Nella copertina del quaderno di aritmetica.<br />

Il mare è una pozzanghera immensa su un prato<br />

allagato dopo la pioggia. Era un bel quaderno con una<br />

copertina a colori.<br />

All’improvviso il cane abbaiò. L’interno della capanna<br />

dietro Giosuè era già al buio. Della luce del<br />

giorno non restava che un barlume violaceo sull’orizzonte.<br />

<strong>Gli</strong> occhi dolevano, affaticati da quella penombra<br />

che era calata senza che Giosuè se ne rendesse conto.<br />

Il cane abbaiava.<br />

Subito vide la polvere che si sollevava sul sentiero e<br />

udì i primi muggiti. Rimase, stordito, con la scarpa e<br />

la lesina in mano.<br />

Quando gli uomini che guidavano la mandria gli passarono<br />

accanto, si vergognò di quel suo piede nudo,<br />

bianco come un piede di donna.<br />

Fece per infilarsi la scarpa e per alzarsi, ma già i tre<br />

uomini e la mandria erano passati, e prendevano il<br />

sentiero che dal Passo della Croce portava giù sull’altro<br />

versante dell’altopiano. L’ultimo dei tre uomini,<br />

quello che spronava le ultime vacche della mandria, si<br />

voltò e ricambiò il suo sguardo. Fece ancora alcuni<br />

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passi, insieme agli altri, poi come per una decisione<br />

improvvisa diede uno strattone alla briglia, voltò il cavallo<br />

e ritornò al galoppo verso di lui. Frenò così bruscamente<br />

che il cavallo, curvando il collo sino a posare<br />

il muso sul pettorale, nitrì e si sollevò sulle zampe posteriori.<br />

L’uomo smontò. Era giovane e agile. Un pastore. Senza<br />

affrettarsi, appese le briglie al ramo nudo e forcuto<br />

piantato davanti alla porta, spinse Giosuè all’interno<br />

della capanna, gli tolse la lesina e con essa cominciò a<br />

punzecchiarsi i polpastrelli, mentre gli diceva pacatamente<br />

e quasi dolcemente:<br />

– Di chi sei figlio?<br />

– Sono Giosuè di zia Lucia Solinas.<br />

– Senti, Giosuè, tu oggi non hai visto nulla. Capisci?<br />

Tu stasera non eri qui. O forse eri qui, ma dormivi.<br />

E non hai visto nulla. Perché, capisci, se tu oggi<br />

hai visto qualcosa non ti resterà molto altro da vedere<br />

nella vita. Per il tuo bene lo dico, ragazzo, tu oggi<br />

non hai visto nulla.<br />

Con una violenza che contrastava con la dolcezza<br />

della sua voce, gettò la lesina che si conficcò con un<br />

colpo secco sul ceppo che nella capanna serviva da tavolo.<br />

La lesina oscillava ancora che già il suono degli<br />

zoccoli al galoppo si era affievolito sino a cancellarsi.<br />

Il cane accucciato sulla soglia guaiva dolcemente. Il<br />

suo pelo giallo secco era una macchia palpitante nell’ombra<br />

sempre più fitta. Giosuè fece un passo verso<br />

il ceppo e staccò la lesina.<br />

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