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Gli arcipelaghi - Sardegna Cultura

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Forse, anche se era tanto intelligente, la dottoressa<br />

non aveva capito che non era per vantarci, che mamma<br />

ne parlava, ma perché sarebbe stato tradimento non<br />

parlarne con quelli che ci stavano aiutando e che dovevano<br />

sapere che quello che avevamo fatto era stato<br />

necessario farlo.<br />

Se io non lo avessi vendicato, Giosuè non avrebbe<br />

mai trovato pace nella sua tomba. Anzi sarebbe stato<br />

come se non gli avessimo neppure dato sepoltura, e<br />

avrebbe continuato a credere che di lui e della sua<br />

morte barbara non ce ne importava niente. E non trovando<br />

pace non poteva perdonare né a noi né ai suoi<br />

assassini e perciò non poteva entrare in paradiso.<br />

Certe volte m’immaginavo che per caso mi trovavo<br />

solo con la dottoressa, in cucina per esempio. Stavamo<br />

seduti, calmi e silenziosi, guardando fuori dalla finestra.<br />

Il cielo era azzurro e pieno di rondini. Lei sembrava<br />

non avere fretta d’andarsene e allora io, senza<br />

voltarmi, cominciavo a parlare e le spiegavo tutto. E<br />

lei finalmente capiva che quello che avevo fatto era<br />

stato necessario farlo.<br />

Le parlavo con calma, come un uomo, e lei mi ascoltava<br />

attenta e senza interrompermi. Poi si voltava e mi<br />

guardava dritto negli occhi e forse anche mi metteva<br />

una mano sulla spalla o sulla testa. Poi mi diceva, sempre<br />

guardandomi negli occhi: “È giusto, Oreste. Era<br />

necessario farlo. Era il tuo dovere. Hai fatto bene”.<br />

184<br />

Una partita contabile<br />

Certo non avevo potuto evitarmi d’immaginare che<br />

nel suo improvviso arrivo e nella sua prolungata permanenza,<br />

anche quando la salute almeno in parte era<br />

riacquistata e avrebbe potuto andarsene, c’era un segreto<br />

drammatico, forse una minaccia, che in qualche<br />

modo doveva essere collegata alla morte del fratellino.<br />

Immaginavo, e forse sapevo, ma non volevo sapere.<br />

Forse, senza volerlo ammettere di fronte a me stessa,<br />

avevo capito tutto sin dal primo momento, ma ciò che<br />

avevo capito non avevo voluto saperlo.<br />

Anche di quell’infanticidio estremamente barbaro,<br />

avevo a suo tempo cercato di non sapere troppo, e ai<br />

tentativi di mamma di parlarmene e di coinvolgermi<br />

sentimentalmente, avevo opposto frontiere di silenzio.<br />

Intuivo che anche di Oreste mamma sapesse più di<br />

quanto non avesse detto a me e a Lorenzo. Lorenzo non<br />

è cresciuto qui, e nonostante la sua professione, è quasi<br />

estraneo al nostro ambiente, Lorenzo poteva e doveva<br />

essere tenuto all’oscuro. In quanto a me, io non volevo<br />

sapere. Io non avevo scelto di vivere nella barbarie, io<br />

non volevo sapere.<br />

185

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