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Gli arcipelaghi - Sardegna Cultura

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scure, magre, nodose come radici di lentisco. Quando<br />

sarà grande Giosuè avrà una casa a due piani, intonacata<br />

di bianco. Sopra, le camere da letto. Sotto, la cucina,<br />

il gabinetto e la stanza per ricevere le visite, con<br />

l’ottomana e la credenza. E, dietro, il magazzino per le<br />

provviste. Una casa come quella della maestra o del<br />

dottore.<br />

La nave è bianca. Tutti i marinai sono schierati sul<br />

ponte. Hanno dei bei vestiti di tela candida. Sembrano<br />

intonacati di calce. Il capitano, col braccio irrigidito<br />

nel saluto militare, accompagna il Re che passa<br />

in rivista i marinai della nave scuola.<br />

Quale Re? L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro.<br />

Il lavoro fra pochi punti sarà terminato. Dopo, la<br />

scarpa di Giosuè sarà come nuova. Si logorano rapidamente<br />

le scarpe, su quella terra arida e quei ciottoli<br />

maledetti. Un pastore perciò deve imparare a fare anche<br />

il calzolaio. Non si può tornare in paese ogni volta<br />

che le scarpe si bucano o si scuciono. I calzolai, quelli<br />

veri, fanno vita da donne. Seduti in bottega, come<br />

donne nelle loro cucine. Davanti a loro, il deschetto<br />

con la pece, i chiodi, le setole, la lesina… tutto in bell’ordine,<br />

per non perdere tempo a cercare. La gente entra<br />

ed esce, va e viene con le scarpe da riparare o riparate,<br />

e tutti raccontano storie e chiacchiere.<br />

I calzolai perciò ne sanno più del confessore. I calzolai<br />

dormono a letto. Non per terra come i pastori. I<br />

calzolai d’inverno non soffrono il freddo. Accanto al<br />

deschetto hanno sempre un braciere con carbonella ac-<br />

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cesa. E d’estate nelle loro botteghe piene d’ombra c’è<br />

fresco. Ma, per vedere un occhio di sole, i calzolai devono<br />

uscire a sgranchirsi le gambe sulla porta. Perciò<br />

sono pallidi come carcerati.<br />

I pastori, di sole ne prendono sino a cuocersi. Ma<br />

nelle ore più calde, quando la mandria riposa, anche il<br />

pastore può appisolarsi, e sotto una roccia o una macchia<br />

di lentisco un po’ d’ombra non manca mai.<br />

Certe volte i pastori trovano dei tesori. E allora diventano<br />

ricchi e possono vivere in paese e andare alla<br />

bettola quando vogliono, senza dover lavorare. Ma un<br />

calzolaio dove può trovarlo un tesoro nascosto? Dentro<br />

una vecchia scarpa, forse? E a chi salterebbe in mente<br />

di fare il calzolaio, se non a uno storpio o a un pigro?<br />

Però, se non fosse così, a Giosuè…<br />

No, meglio il marinaio! Il Re passa in rivista i marinai<br />

schierati sul ponte della nave. È la mattina di<br />

Pasqua e c’è un bel sole lucente e non troppo caldo. Si<br />

sentono gli schiocchi della bandiera che si tende nel<br />

vento. Come schiocchi di frusta. Le divise dei marinai<br />

sono candide, pulitissime. Senza una macchia. L’acqua<br />

del mare è azzurra. Le alghe sono come erba, ferule<br />

e alberi che crescono sotto l’acqua del mare. In<br />

mezzo alle alghe nuotano i pesci, vibrando le lunghe<br />

code setose. I cespi di corallo. La mamma ha degli orecchini<br />

di corallo. Ma li mette solo per le feste. Per Pasqua.<br />

Fra un mese e mezzo sarà Pasqua e Giosuè tornerà<br />

in paese.<br />

Fra poco la lesina e le setole avranno aggirato il capo.<br />

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