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Gli arcipelaghi - Sardegna Cultura

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setose. Si posano palpitanti, il tondo occhio immobile,<br />

sui cespi di corallo e i nastri frementi delle alghe.<br />

La barca avanza lentamente nella grande pace del<br />

mare deserto e silenzioso. Cristoforo Colombo. Vasco<br />

da Gama. Amerigo Vespucci. Il libro di storia. I compagni.<br />

Ognuno per conto suo, ora. La maggior parte in<br />

campagna, come lui, Giosuè, per imparare a badare<br />

alle bestie. Un mestiere come un altro, quello del pastore.<br />

Ma forse quello del calzolaio dà più soddisfazione.<br />

Si vede subito come il lavoro cresce. Non così<br />

con le bestie. Ci vogliono mesi e mesi, anni, prima che<br />

una bestia dia frutto. Sempre soli, in campagna, con le<br />

bestie. Senza mai parlare con nessuno. Parlare col cane.<br />

Il cane capisce più di un uomo. Ma non parla.<br />

Il calzolaio solleva gli occhi dalla scarpa che sta riparando,<br />

e vede la strada. Le donne che passano avvolte<br />

nei loro scialli, con appena gli occhi che ne spuntano.<br />

Sempre rapide e affaccendate come se abbiano<br />

chissà che cosa da fare. E invece trascorrono il tempo a<br />

chiacchierare.<br />

E i bambini che giocano con la trottola. O a bottoni.<br />

Lui, Giosuè, con la trottola era un campione. Nessuno<br />

sapeva farla girare tanto a lungo come lui, e prenderla<br />

sul palmo della mano, e rimetterla per terra, e farla<br />

saltare, e riprenderla senza che smettesse di girare…<br />

Anche ora, se non ha altro da fare, mentre i porci pascolano<br />

o riposano, tira fuori di tasca la trottola, avvolge<br />

la cordicella e la lancia con quel colpo secco del-<br />

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l’avambraccio, e la trottola si mette a girare in mezzo<br />

alla polvere. Ma non c’è sugo, se intorno non ci sono i<br />

compagni a guardare, a commentare, a gridare… E se<br />

la trottola gira troppo a lungo senza cominciare a vacillare<br />

come un ubriaco, Giosuè finisce per annoiarsene<br />

e l’afferra con mala grazia, come se sia colpa della<br />

trottola che intorno non c’è nessuno ad ammirare la<br />

sua abilità. Intorno c’è solo la campagna, con quel suo<br />

colore di pane abbrustolito e quei pochi peri selvatici<br />

e olivastri piegati dal vento che non danno un frutto<br />

neppure a spararli.<br />

Fra sei anni Giosuè passerà di leva. <strong>Gli</strong> piacerebbe<br />

andare in marina. Vedere il mare. Il mare prova a immaginarselo.<br />

È come un fiume. Ma enorme, immenso.<br />

Così grande che se la sua riva fosse lì, ai piedi di<br />

Giosuè, coprirebbe tutta la campagna sino ai monti<br />

più lontani. Il mare è vivo e profondo e si muove avanti<br />

indietro da una sponda all’altra, come se respiri. Il mare<br />

è come un fiume enorme, immenso, ma ha la forma<br />

larga e placida di una pozzanghera nella quale il cielo<br />

si specchia azzurro e limpido come dopo un nubifragio.<br />

Il mare è lontano, ma esiste, da qualche parte, dietro<br />

le montagne. Il mare è azzurro, e pieno di pesci, e<br />

di barche, e di navi.<br />

Le navi sono grandi come case. Anche più grandi.<br />

Dipende da come sono grandi le case. La sua casa, la<br />

casa di Giosuè, è bella, ma è piccola. Ha solo il piano<br />

terreno e un cortiletto dove tengono la capra per il latte.<br />

La capra la munge la nonna. Con quelle sue mani<br />

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