Gli arcipelaghi - Sardegna Cultura

stanno facendo tanti per tentare la fortuna. L’affare
sembrava buono e perciò acconsentii. Ma non acconsentii
neppure un momento a quella follia che accadde
dopo.
Perché, allora, il ricordo di quel sangue mi perseguita,
anche ora che so che nessuno in cambio di esso
vorrà avere il mio?
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L’innocente
Di nuovo la luce elettrica si riaccese, e nel suo crudo
e bianco sfavillare sentii che il terrore, anziché abbandonarmi,
m’aggrediva da ogni angolo. In quel momento
mamma tornò. Quando abbassò lo scialle nero
che le avvolgeva la testa e le spalle, guardandole gli occhi
accesi di trionfo e i pomelli rossi come per febbre,
ebbi la ormai inevitabile risposta alle mie domande.
Nonna aveva iniziato un nuovo rosario, questa
volta a voce alta, e mamma le rispondeva senza smettere
neppure nella preghiera quell’accento d’orgoglio
trionfante che aveva in ogni sua parola e in ogni suo
gesto dopo l’annunzio datoci da Oreste.
Ma tacquero entrambe, e ristettero come pietrificate,
quando s’udì uno scalpiccio di passi e delle voci
che s’avvicinavano nel vicolo davanti a casa. La freccia
dei minuti nella sveglia sul camino dava le sue sciabolate
nel silenzio rappreso della cucina. Le voci e i passi
s’erano arrestati dietro il portoncino del nostro cortile.
S’udì un forte colpo di batacchio. Poi, senza attendere
risposta, il portoncino, venne spalancato con violenza
e dei passi strascicati e confusi, come d’una pic-
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