I FISICI E IL RISORGIMENTO - Società Italiana di Fisica

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Questo Regolamento prevedeva la suddivisione delle Università in due categorie (di Primo ediSecondo e di Secondo grado) e un loro trattamento economico differenziato. Le Università di Primo grado (sei in tutto: Torino, Pavia, Bologna, Pisa, Napoli, Palermo) erano le sole alle quali veniva riconosciuto i i t il ildi diritto itt di attribuire tt ib i il titolo tit l di laurea l agli li studenti. t d ti L’8 L8 dicembre dicembre 1862, tuttavia, cadeva il governo Rattazzi, e gran parte della riforma veniva vanificata dai governi successivi. La presenza dei Fisici nelle istituzioni non finì, comunque, con l’Unità d’Italia, ma proseguì negli anni successivi: ricordiamo ad esempio, i i iS Senatori t iPi Pietro t Blaserna, Bl AAntonio t i GGarbasso, b OOrso Mario Corbino (Ministro della Pubblica Istruzione e Ministro dell’Economia) dell Economia) e, infine, come ultimo, il nostro carissimo Giorgio Salvini (Ministro dell’Università e Ric. Sci. nel Governo Dini)

6. Conclusioni La panoramica sino a qui presentata, presentata se ovviamente non esaurisce il tema del rapporto tra Fisici e Risorgimento, dovrebbe però essere sufficiente, ,q quanto meno, , a trasmetterne lo spirito. p QQuesti nostri Fisici dell’Ottocento, pur essendo immersi in una ricerca di alto livello scientifico, non hanno trascurato il loro impegno civile e morale, considerando un loro dovere la partecipazione alle sorti dell’italia. Due sono le conclusioni principali che emergono. La prima è che la storia del Risorgimento sarebbe incompleta senza un’adeguata considerazione dei contributi che i Fisici, e più iin generale l gli liscienziati, i i ti diedero di d sia i come singoli, i li sia i come collettività alle vicende risorgimentali. Come si è visto questi contributi andavano dalla partecipazione alla vita politica e istituzionale fino al tentativo di far nascere un’Italia n’Italia unita nita dal punto p nto di vista ista scientifico e culturale. c lt rale

Questo Regolamento prevedeva la sud<strong>di</strong>visione delle Università<br />

in due categorie (<strong>di</strong> Primo e<strong>di</strong>Secondo e <strong>di</strong> Secondo grado) e un loro<br />

trattamento economico <strong>di</strong>fferenziato.<br />

Le Università <strong>di</strong> Primo grado (sei in tutto: Torino, Pavia,<br />

Bologna, Pisa, Napoli, Palermo) erano le sole alle quali veniva<br />

riconosciuto i i t il il<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto itt <strong>di</strong> attribuire tt ib i il titolo tit l <strong>di</strong> laurea l agli li studenti. t d ti<br />

L’8 L8 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong>cembre 1862, tuttavia, cadeva il governo Rattazzi, e gran<br />

parte della riforma veniva vanificata dai governi successivi.<br />

La presenza dei Fisici nelle istituzioni non finì, comunque, con<br />

l’Unità d’Italia, ma proseguì negli anni successivi: ricor<strong>di</strong>amo ad<br />

esempio, i i iS Senatori t iPi Pietro t Blaserna, Bl AAntonio t i GGarbasso, b OOrso<br />

Mario Corbino (Ministro della Pubblica Istruzione e Ministro<br />

dell’Economia) dell Economia) e, infine, come ultimo, il nostro carissimo Giorgio<br />

Salvini (Ministro dell’Università e Ric. Sci. nel Governo Dini)

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