UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA - Giurisprudenza - Università ...

affermato la funzione secondaria del referendum nel nostro sistema di
relazioni industriali, soprattutto rispetto al diritto di assemblea. Tuttavia, in
tempi recenti, si è avvertita la tendenza a rivalutare l’istituto quale
strumento idoneo a ridurre lo scollamento tra sindacato e “base”.
Il ricorso alla prassi referendaria si verifica in circostanze diverse: ex ante
per approvare piattaforme contrattuali e, soprattutto, ex post per approvare
accordi collettivi già conclusi, specie aziendali e di tipo derogatorio (si
veda, da ultimo, l’accordo Fiat Mirafiori del 23 dicembre 2010).
Il problema più delicato concerne, in tali ipotesi, le conseguenze giuridiche
dell’esito negativo del voto. Dottrina e giurisprudenza, a meno che l’esito
positivo del referendum non sia espressamente previsto come condizione
risolutiva o sospensiva dell’efficacia dell’accordo, hanno optato per la
conclusione che l’eventuale esito negativo ha solo una valenza politica e
non giuridica (Cass. 28 novembre 1994, n. 10119).
c) Diritto di affissione.
L’art. 25 St. lav. riconosce il diritto delle RSA di affiggere, su appositi
spazi, che il datore di lavoro ha l’obbligo di predisporre in luoghi
accessibili a tutti i lavoratori all’interno dell’unità produttiva,
pubblicazioni, testi e comunicati inerenti a materie di interesse sindacale e
del lavoro.
d) Locali.
L’art. 27 St. lav. riconosce alle RSA, ove ne facciano richiesta, il diritto di
usufruire di un locale per le loro riunioni. Nel caso in cui nell’unità
produttiva vi siano almeno 200 dipendenti il datore di lavoro deve porre
permanentemente a disposizione delle RSA, per l’esercizio delle loro
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