UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA - Giurisprudenza - Università ...
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La necessità di rilanciare la domanda pubblica e quella di investimenti del sistema delle imprese, unitamente all'avvio del processo di riordino delle società di gestione dei servizi pubblici, impone l'esigenza di superare la logica del contenimento delle tariffe e di avviarsi verso un sistema che dia certezza alla redditività del capitale investito in dette imprese e che non limiti lo sviluppo degli investimenti. A tal fine, è necessario stimolare ampi recuperi di produttività, raccordare più direttamente il livello delle tariffe ai costi effettivi del servizio, garantendo altresì adeguati margini di auto-finanziamento in grado di favorire la realizzazione degli investimenti necessari. In questo quadro, appare altrettanto importante prevedere una graduale correzione della struttura delle tariffe vigenti, per avvicinarla a quelle in vigore nei maggiori Paesi europei. Dovranno essere liberalizzati i settori che non operano in regime di monopolio. Nella definizione dei criteri di determinazione tariffaria si dovranno inoltre tutelare le esigenze dell'utenza, anche con riferimento alle piccole e medie imprese e ai conseguenti effetti indotti sul livello dei prezzi, definendo standard qualitativi determinati, in linea con quelli vigenti nei maggiori paesi industrializzati, su cui si eserciterà l'attività di regolazione. A tal fine, infatti, si dovranno istituire appropriate autorità autonome che, in sostituzione dell'attività attualmente svolta dalle amministrazioni centrali e delle corrispondenti strutture, garantiscano, con una continua, indipendente e qualificata azione di controllo e regolamentazione, gli obiettivi sopra indicati. Dette autorità dovranno essere strutturate in modo tale da favorire l'espressione delle esigenze dell'utenza. Dovranno altresì adottare una metodologia di definizione dei prezzi dei pubblici servizi attraverso lo strumento del "price cap" e dei contratti di programma, che rispetti le differenti esigenze emergenti. Saranno previste conferenze di coordinamento tra dette autorità autonome al fine di assicurarne comportamenti coerenti. DICHIARAZIONE A VERBALE DELLA CIDA Tenuto conto della legislazione vigente, della prassi contrattuale e dell'accordo sul costo del lavoro, la dirigenza (nel settore credito definita personale direttivo) continuerà a costituire proprie specifiche e separate rappresentanze sindacali nelle unità produttive. Tale specifica disciplina dovrà trovare adeguata conferma anche nell'eventuale successivo intervento del legislatore. Inoltre, il paragrafo sull'indennità di vacanza contrattuale non deve intendersi applicabile ai rapporti di lavoro disciplinati da contratti collettivi stipulati anteriormente al 1° luglio 1993 e contenenti clausole più favorevoli. Tali clausole si intendono fatte salve fino alla data di rinnovo dei contratti collettivi che le contengono. 23.07.1993 NOTA A VERBALE La CONFEDIR decide di apporre la propria sottoscrizione al protocollo sulla politica dei redditi e dell'occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo, pur tuttavia dichiara che resta valido questo contenuto nella propria nota a verbale consegnata in occasione della sottoscrizione del protocollo del 31 luglio 1992. In particolare la CONFEDIR manifesta la propria più netta opposizione a qualsiasi innovazione peggiorativa per i pubblici dipendenti rispetto a quanto contenuto nel predetto protocollo del 31.7.1992 in materia pensionistica. La CONFEDIR non condivide altresì quanto previsto in materia di rappresentanze sindacali unitarie, materia per la quale ritiene necessario che si proceda alle seguenti modifiche: 168
a) rendere totalmente elettive le rappresentanze sindacali unitarie; b) confermare esplicitamente che alle elezioni delle r.s.u. possono partecipare anche organizzazioni sindacali non firmatarie di accordi collettivi e, in genere, liste spontanee; c) stabilire che le organizzazioni sindacali presenti nelle r.s.u. di più aziende della medesima categoria merceologica hanno diritto di partecipare alle trattative nazionali; d) stabilire esplicitamente che si costituiscono r.s.u. per ciascuna categoria professionale dotata di un proprio accordo collettivo di lavoro; e) salvaguardare, comunque, con apposite norme, le categorie professionali minoritarie. 169
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La necessità di rilanciare la domanda pubblica e quella di investimenti del sistema delle imprese,<br />
unitamente all'avvio del processo di riordino delle società di gestione dei servizi pubblici, impone<br />
l'esigenza di superare la logica del contenimento delle tariffe e di avviarsi verso un sistema che dia<br />
certezza alla redditività del capitale investito in dette imprese e che non limiti lo sviluppo degli<br />
investimenti.<br />
A tal fine, è necessario stimolare ampi recuperi di produttività, raccordare più direttamente il livello<br />
delle tariffe ai costi effettivi del servizio, garantendo altresì adeguati margini di auto-finanziamento<br />
in grado di favorire la realizzazione degli investimenti necessari. In questo quadro, appare<br />
altrettanto importante prevedere una graduale correzione della struttura delle tariffe vigenti, per<br />
avvicinarla a quelle in vigore nei maggiori Paesi europei. Dovranno essere liberalizzati i settori che<br />
non operano in regime di monopolio.<br />
Nella definizione dei criteri di determinazione tariffaria si dovranno inoltre tutelare le esigenze<br />
dell'utenza, anche con riferimento alle piccole e medie imprese e ai conseguenti effetti indotti sul<br />
livello dei prezzi, definendo standard qualitativi determinati, in linea con quelli vigenti nei maggiori<br />
paesi industrializzati, su cui si eserciterà l'attività di regolazione.<br />
A tal fine, infatti, si dovranno istituire appropriate autorità autonome che, in sostituzione dell'attività<br />
attualmente svolta dalle amministrazioni centrali e delle corrispondenti strutture, garantiscano, con<br />
una continua, indipendente e qualificata azione di controllo e regolamentazione, gli obiettivi sopra<br />
indicati. Dette autorità dovranno essere strutturate in modo tale da favorire l'espressione delle<br />
esigenze dell'utenza. Dovranno altresì adottare una metodologia di definizione dei prezzi dei<br />
pubblici servizi attraverso lo strumento del "price cap" e dei contratti di programma, che rispetti le<br />
differenti esigenze emergenti. Saranno previste conferenze di coordinamento tra dette autorità<br />
autonome al fine di assicurarne comportamenti coerenti.<br />
<strong>DI</strong>CHIARAZIONE A VERBALE DELLA CIDA<br />
Tenuto conto della legislazione vigente, della prassi contrattuale e dell'accordo sul costo del lavoro,<br />
la dirigenza (nel settore credito definita personale direttivo) continuerà a costituire proprie<br />
specifiche e separate rappresentanze sindacali nelle unità produttive.<br />
Tale specifica disciplina dovrà trovare adeguata conferma anche nell'eventuale successivo<br />
intervento del legislatore.<br />
Inoltre, il paragrafo sull'indennità di vacanza contrattuale non deve intendersi applicabile ai rapporti<br />
di lavoro disciplinati da contratti collettivi stipulati anteriormente al 1° luglio 1993 e contenenti<br />
clausole più favorevoli.<br />
Tali clausole si intendono fatte salve fino alla data di rinnovo dei contratti collettivi che le<br />
contengono.<br />
23.07.1993<br />
NOTA A VERBALE<br />
La CONFE<strong>DI</strong>R decide di apporre la propria sottoscrizione al protocollo sulla politica dei redditi e<br />
dell'occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema<br />
produttivo, pur tuttavia dichiara che resta valido questo contenuto nella propria nota a verbale<br />
consegnata in occasione della sottoscrizione del protocollo del 31 luglio 1992. In particolare la<br />
CONFE<strong>DI</strong>R manifesta la propria più netta opposizione a qualsiasi innovazione peggiorativa per i<br />
pubblici dipendenti rispetto a quanto contenuto nel predetto protocollo del 31.7.1992 in materia<br />
pensionistica.<br />
La CONFE<strong>DI</strong>R non condivide altresì quanto previsto in materia di rappresentanze sindacali<br />
unitarie, materia per la quale ritiene necessario che si proceda alle seguenti modifiche:<br />
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