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Selene Calloni Williams Quaderni di Yoga 1 Lo Yoga ... - Nonterapia

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong><br />

<strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1<br />

<strong>Lo</strong> <strong>Yoga</strong> del Cielo e della Terra<br />

E<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> pensieri, emozioni, strumenti<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

E’ una collana <strong>di</strong>retta da Matteo Ponti<br />

I «quaderni <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong>» costituiscono un'esposizione completa, dettagliata e unitaria delle<br />

tecniche dello <strong>Yoga</strong>; dalle posture fisiche al controllo del respiro, dalle krìyà alle pratiche<br />

<strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione tra<strong>di</strong>zionale, dalla me<strong>di</strong>tazione al lavoro sui chakra, ma non solo. L'autrice<br />

non si limita a una mera classificazione delle tecniche, ma ne svela il significato più<br />

profondo: ne esce un «racconto» dello Voga non solo chiaro ed esauriente, ma anche<br />

appassionato e affascinante, capace <strong>di</strong> trasportarci nella più bella <strong>di</strong> tutte le avventure:<br />

l'avventura interiore.<br />

Il criterio secondo il quale la collana è stata ideata fa sì che ogni singolo libro, pur<br />

facendo parte <strong>di</strong> un più ampio <strong>di</strong>segno,possa avere anche una vita in<strong>di</strong>pendente ed<br />

essere un'opera <strong>di</strong> per sé completa e utile.<br />

La chiarezza dell'esposizione e l'ampio utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni rendono la collana fruibile non<br />

solo da quanti conducono gruppi <strong>di</strong> hatha-yoga e me<strong>di</strong>tazione, e da chi opera nell'ambito<br />

delle terapie psicocorporee, ma anche dal lettore che si accosta per la prima volta allo<br />

Voga e al vasto panorama delle tecniche <strong>di</strong> autoesplorazione. L'autrice, infatti, in perfetta<br />

sintonia con l'antico insegnamento del Tantra, ci propone un cammino <strong>di</strong> autoevoluzione<br />

integrale che non si realizza attraverso una fuga nello spirito, ma tramite l'incontro dello<br />

spirito e della materia, dell'anima e del corpo, del Cielo e della Terra.<br />

è un marchio<br />

http://www.nonterapia.ch/<br />

info@nonterapia.ch<br />

Società <strong>di</strong> <strong>Nonterapia</strong>: Bissone, <strong>Lo</strong>sanna, Milano, E<strong>di</strong>mburgo.<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

SELENE CALLONI WILLIAMS<br />

Molto giovane trascorre svariati anni in Oriente dove è iniziata allo yoga e allo sciamanismo da<br />

Michael <strong>Williams</strong>. Stu<strong>di</strong>a me<strong>di</strong>tazione durante sei anni <strong>di</strong> ritiro presso il Polgasduwa Island<br />

Hermitage, l’eremitaggio theravada nella foresta (Forest Monastery), fondato dal Ven.<br />

Nyanatiloka nel 1911, che si trova nel Distretto <strong>di</strong> Galle, in Sri Lanka. Successivamente si<br />

laurea in psicologia con una tesi sullo <strong>Yoga</strong> Integrale <strong>di</strong> Sri Aurobindo e viaggia intensamente<br />

per le regioni himalayane seguendo un percorso geografico che è altresì un percorso <strong>di</strong><br />

iniziazione interiore. Anche in Occidente è allieva <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> maestri del calibro <strong>di</strong> Raimon<br />

Panikkar e James Hillman, con quest’ultimo e altri filosofi pubblica nel 2003 il libro <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong><br />

Mantra, e<strong>di</strong>zioni Holos International, Melide, Svizzera. Aspetti significativi della sua iniziazione,<br />

unitamente alla spiegazione <strong>di</strong> pratiche e <strong>di</strong> rituali dello <strong>Yoga</strong> Sciamanico, si trovano nei libri<br />

Iniziazione allo <strong>Yoga</strong> Sciamanico, e<strong>di</strong>zioni Me<strong>di</strong>terranee, Roma, 1999 e Yogin e Sciamano,<br />

e<strong>di</strong>zioni Attipoetici, Bissone, 2010.<br />

La sua tesi <strong>di</strong> laurea sullo <strong>Yoga</strong> Integrale è stata pubblicata nel 1993 dalla Casa E<strong>di</strong>trice<br />

Promolibri <strong>di</strong> Torino con il titolo Energia e Armonia nello <strong>Yoga</strong> Integrale, libro ri-e<strong>di</strong>to in<br />

versione riveduta e corretta nel 2010 da Atti Poetici. Le e<strong>di</strong>zioni Attipoetici nel 2010 pubblicano<br />

in nuova e<strong>di</strong>zione anche i suoi <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong>, due volumi de<strong>di</strong>cati alle tecniche psicofisiche<br />

dello yoga, già e<strong>di</strong>ti nel 1994 da Promolibri.<br />

Nel 2004 pubblica per i tipi della Casa E<strong>di</strong>trice Magnanelli <strong>di</strong> Torino il saggio Il Mito del<br />

Superuomo, da Nietzsche ad Aurobindo.<br />

È autrice televisiva e documentarista. A cavallo tra il 2007 e 2008 realizza il programma<br />

televisivo Camminando, andato in onda su “LA7” nel febbraio 2008. Ha realizzato anche<br />

documentari a carattere antropologico. Il documentario Myanmar, la Terra dei Nat, è<br />

acquistabile presso la Società <strong>di</strong> <strong>Nonterapia</strong> al prezzo <strong>di</strong> 25 Euro. Per averlo è sufficiente<br />

inviare una mail <strong>di</strong> richiesta a info@nonterapia.ch.<br />

Su esempio e incarico <strong>di</strong> Michael <strong>Williams</strong>, fonda il movimento dello <strong>Yoga</strong> Sciamanico.<br />

www.yogasciamanico.it<br />

Il movimento dello <strong>Yoga</strong> Sciamanico vanta oggi numerosi<br />

allievi che hanno dato origine ad associazioni e centri in<br />

cui é possibile praticare lo <strong>Yoga</strong> Sciamanico.<br />

Per unire tutte le attività sotto una unica egida, nel 2003 fonda in Svizzera la Società <strong>di</strong><br />

<strong>Nonterapia</strong>, oggi proprietaria dei marchi:<br />

un innovativo laboratorio <strong>di</strong> idee e prodotti per la formazione aziendale<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

l’opificio dei viaggi nelle emozioni, dove si creano viaggi a partire<br />

da un interesse antropologico e antroposofico. Capire i popoli, le loro culture, i loro riti,<br />

sentirne l’anima.<br />

Sfatando l’ansia della guarigione e dell’elevazione, a vantaggio dell’essere più <strong>di</strong>vertiti, creativi,<br />

rilassati, definisce il metodo simboloimmaginale, che si basa sulle tra<strong>di</strong>zioni astoriche e sui<br />

sistemi naturali e pubblica nel 2008 il libro elettronico “Il metodo simboloimmaginale”, e<strong>di</strong>to<br />

dalla Società <strong>di</strong> <strong>Nonterapia</strong>. Nel metodo simboloimmaginale l’esperienza estetica si propone<br />

quale alternativa all’esperienza terapeutica, là dove l’uomo, oltre che parte della realtà<br />

oggettiva, sia pure in grado <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre l’aspetto immaginario del reale, nel quale egli può<br />

essere padrone del corso degli eventi, nonché delle vicende del proprio corpo e della propria<br />

mente.<br />

Oggi <strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> vive a E<strong>di</strong>mburgo, la capitale UNESCO della letteratura. Dalla<br />

Scozia, assai spesso, come sempre del resto, il suo spirito nomade continua a portarla per il<br />

mondo, ovunque vi siano ispirazioni da cogliere.<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

INTRODUZIONE<br />

L'AVVENTURA INTERIORE<br />

Da qualunque punto si parta, in qualsiasi <strong>di</strong>rezione ci si muova, dovunque si arrivi, un viaggio<br />

interiore è sempre un'esperienza trasformante. La vera conoscenza, la conoscenza <strong>di</strong> sé, è la<br />

trasformazione, poiché l'essere può conoscere solamente attraverso il proprio <strong>di</strong>venire.<br />

Chi non è <strong>di</strong>sposto a lasciare ciò che ha, ad abbandonare ciò che è, a perdere se stesso, non<br />

saprà.<br />

Molti fra coloro che si sono dati all'avventura interiore ci hanno lasciato i racconti dei loro<br />

viaggi e ci hanno svelato gli strumenti della loro trasformazione. Questi strumenti hanno tutti<br />

un aspetto comune: sono sistemi olistici, integrali, sistemi che riguardano l'intera sfera delle<br />

potenzialità umane, che coinvolgono l'essere in tutte le sue forme: corpo, emotività, mente e<br />

spirito.<br />

Tutti i maestri, orientali e occidentali, antichi e moderni, che ci hanno lasciato il racconto della<br />

loro avventura interiore, ci hanno lasciato con esso un invito a partire, un incitamento a<br />

tentare e ci hanno fatto comprendere che ogni cammino è unico e che le mete che<br />

raggiungeremo non <strong>di</strong>pendono dagli strumenti che usiamo per viaggiare ma dalla nostra<br />

aspirazione interiore. Gli strumenti della conoscenza interiore, le tecniche che impieghiamo per<br />

lavorare su noi stessi, il linguaggio che adoperiamo per raffigurare la nostra esperienza, non<br />

sono che le forme con le quali rivestiamo la nostra aspirazione interiore. Non esistono tecniche<br />

migliori o peggiori: per esempio le tecniche dello <strong>Yoga</strong> non sono migliori o peggiori <strong>di</strong> quelle del<br />

Tantra o <strong>di</strong> quelle dello Zen o <strong>di</strong> quelle della giovane psicologia occidentale. Invece ci sono<br />

molte <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> aspirazione interiore, e sono queste <strong>di</strong>versità che fanno sì che noi ci troviamo<br />

più in sintonia con certe tecniche e meno con certe altre. Infine ogni anima ha la propria<br />

missione da compiere, unica e irripetibile, e dunque ogni essere ha un'aspirazione tutta<br />

propria. Perciò, benché molti con<strong>di</strong>vidano gli stessi strumenti <strong>di</strong> conoscenza, non esiste un solo<br />

cammino uguale a un altro.<br />

La cosa più <strong>di</strong>fficile, il primo e il più grande ostacolo da superare è, comunque, darsi la spinta<br />

iniziale: partire, o anche ripartire dopo una lunga sosta. Ogni volta c'è sempre molta zavorra<br />

da gettare, e lasciare ciò che si possiede non è una cosa facile per l'uomo. A volte la partenza<br />

è forzata, nel senso che l'in<strong>di</strong>viduo è spinto ad affrontare il viaggio interiore da un peso<br />

psichico che è intervenuto a gravare sulla sua esistenza e lo ha costretto a cercare, viaggiando<br />

dentro se stesso, una soluzione liberatoria.<br />

D'altro canto l'essere deve <strong>di</strong>venire, la vita deve evolvere, l'energia deve continuamente fluire,<br />

ogni arresto non può che portare l'essere verso una crisi, e ogni crisi prelude a un cambiamento.<br />

Per evitare la crisi non c'è che da permettere incessantemente il <strong>di</strong>venire del nostro<br />

essere e per <strong>di</strong>venire incessantemente bisogna non attaccarsi mai a nulla, non fare mai propria<br />

nessuna cosa, nessuna persona, nessun concetto, nessuna passione. Tutto ciò che oggi ci<br />

sembra estremamente vero e giusto è ciò che ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> scoprire il nostro domani.<br />

Un'apertura totale, un'estrema tolleranza, un'assoluta umiltà, un'illimitata libertà interiore sono<br />

in<strong>di</strong>spensabili all'avventura senza fine, senza stagnazioni, senza irrigi<strong>di</strong>menti, senza sofferenza,<br />

senza vecchiaia e senza morte.<br />

Quando un essere si avventura dentro se stesso viaggia oltre il tempo e lo spazio, quando si<br />

ferma e guarda all'esterno <strong>di</strong> sé crea il tempo e lo spazio, poiché il tempo e lo spazio non sono<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

che tutto il tempo e lo spazio che si frappongono tra l'essere e il suo <strong>di</strong>venire. L'errore e il<br />

dolore non sono possibili se non all'esterno dell'essere, poiché essi non sono che i frutti del<br />

tempo. Nel <strong>di</strong>venire dell'essere ogni errore si risolve, ogni dolore si <strong>di</strong>ssolve, ogni limite si<br />

supera. Ogni avventura interiore ha un valore in sé, non dobbiamo mai attaccarci ai frutti che<br />

essa ci porta, poiché ciò determinerebbe il nostro arresto, ma incessantemente dovremmo<br />

continuare a viaggiare: compiere la missione per la quale la nostra anima è venuta ed offrire i<br />

frutti a Colui dal quale la nostra anima è <strong>di</strong>scesa, continuamente, senza esitazioni.<br />

L'azione è l'espressione del nostro <strong>di</strong>venire, compiere l'azione è la ragione del nostro essere.<br />

Ciò che <strong>di</strong>vide l'essere dall'azione è il nostro giu<strong>di</strong>zio, il nostro pensiero: esso è ciò che rende<br />

ogni cosa estremamente <strong>di</strong>fficile e complessa. La mente crea con i propri giu<strong>di</strong>zi una serie <strong>di</strong><br />

dubbi e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà all'azione che <strong>di</strong>vengono <strong>di</strong>fficoltà oggettive nella misura in cui noi<br />

cre<strong>di</strong>amo alla nostra mente e siamo prigionieri del nostro giu<strong>di</strong>zio. La vera conoscenza, la<br />

conoscenza <strong>di</strong> sé, la conoscenza trasformatrice, è la conoscenza dell'essere, ovvero è il<br />

<strong>di</strong>venire, non è la conoscenza mentale.<br />

La conoscenza dell'essere è trasformazione, è azione. La conoscenza mentale è giu<strong>di</strong>zio, quin<strong>di</strong><br />

è dubbio, è esitazione, è spazio che si frappone fra il conoscente e il conoscibile, è tempo che<br />

trascorre, e dunque è errore, è dolore. La conoscenza dell'essere è azione, esperienza,<br />

<strong>di</strong>venire. Conoscere qualcosa attraverso l'essere significa fare esperienza <strong>di</strong> quella cosa con<br />

tutto il proprio essere, significa <strong>di</strong>venire quella cosa. Conoscere qualcosa attraverso la mente<br />

significa semplicemente giu<strong>di</strong>carla, e non comprenderla.<br />

Per conoscere attraverso il proprio essere bisogna offrire se stessi all'esperienza in modo<br />

integrale, senza esitazioni, senza dubbi, e ciò non è possibile se ci si riserva <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care prima<br />

<strong>di</strong> sperimentare. Fin da bambini ci è stato insegnato a pensare prima <strong>di</strong> agire, e ciò è cosa <strong>di</strong><br />

grande valore se deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> muoverci all'esterno <strong>di</strong> noi stessi e <strong>di</strong> avventurarci nel mondo.<br />

Ma ciò che è utile per muoverci nel mondo è <strong>di</strong> ostacolo alla nostra avventura interiore. Un<br />

universo meraviglioso è all'interno <strong>di</strong> noi, una gioia suprema fa battere il nostro cuore,<br />

un'energia senza limiti muove la nostra vita. Nessun confine, nessun ostacolo, niente<br />

impe<strong>di</strong>sce e niente imprigiona, niente trattiene la vita, l'errore non è possibile, il dolore non è<br />

possibile, l'impossibilità non è possibile. <strong>Lo</strong> ve<strong>di</strong>? Tu lo ve<strong>di</strong> questo? Puoi vedere questo? Se tu<br />

puoi vedere questo, anche per un solo istante, allora sei libero, libero <strong>di</strong> viaggiare all'interno <strong>di</strong><br />

te stesso. E se hai incontrato lo <strong>Yoga</strong>, lo <strong>Yoga</strong> sarà il tuo veicolo. Non dare spazio al dubbio,<br />

presto arriverai in un luogo che è tutti i luoghi: lì non vi è un Oriente e un Occidente, non vi è<br />

storia, non vi è alcuna barriera <strong>di</strong> mentalità o <strong>di</strong> cultura. Non porre ostacoli alla tua avventura<br />

e non incontrerai limiti. Solo l'occhio che è già in grado <strong>di</strong> vedere si aprirà. Solo chi è<br />

consapevole del proprio sonno si risveglierà. <strong>Lo</strong> <strong>Yoga</strong> può condurti molto lontano nei tuoi sogni,<br />

nelle tue illusioni, così come può condurti verso il risveglio. Ma chi siamo noi per <strong>di</strong>re se sia<br />

meglio illudersi o ridestarsi? Nessuna illuminazione sarebbe possibile se non vi fosse l'oscurità.<br />

Perciò rilassati e gioisci per il buio che culla il tuo sonno così come per la luce che apre i tuoi<br />

occhi. Rilassati e gioisci per i tuoi sogni così come per i tuoi risvegli. Rilassati e gioisci...<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

LO YOGA DEL CORPO<br />

ASANA E PRANAYAMA<br />

Le ra<strong>di</strong>ci del rilassamento e della gioia, così come quelle della vita, sono nel corpo. Chi pratica<br />

la me<strong>di</strong>tazione sa che l'immobilità prolungata del corpo produce uno stato <strong>di</strong> quiete nel vitale e<br />

nella mente, non solo, essa determina un aumento dell'energia vitale, il pràna, e ciò è sempre<br />

accompagnato da un senso <strong>di</strong> profondo benessere psicofisico che presto si trasforma in<br />

serenità interiore, la quale può crescere fino all'estasi.<br />

Il nostro corpo, il nostro essere fisico, è un essere cosciente, è come un bambino, spontaneo e<br />

imme<strong>di</strong>ato. Sat è Cit, l'esistenza è coscienza: ogni cosa che esiste è coscienza. Vedere la<br />

coscienza come qualcosa che appartiene esclusivamente all'essere mentale è solo un'abitu<strong>di</strong>ne<br />

culturale che gratifica la mente e penalizza il corpo. La società, qualsiasi società, perfino la più<br />

primitiva, si basa sul potere della mente <strong>di</strong> creare bisogni, perciò ci insegna che la coscienza è<br />

un fatto mentale; lo <strong>Yoga</strong> vuole fare dell'uomo un essere libero, perciò ci svela che<br />

l'intelligenza è un fatto universale e che non esiste un solo atomo <strong>di</strong> materia stupido o<br />

incosciente. Se potete vedere il vostro corpo come un essere cosciente, intelligente, allora<br />

potete entrare nel vero spirito dello hatha-yoga. <strong>Lo</strong> hatha-yoga è un <strong>di</strong>alogo tra i vari piani<br />

del vostro essere: tra i vostri pensieri (il vostro essere mentale), i vostri desideri, le vostre<br />

emozioni, i vostri sentimenti (il vostro essere vitale) e il vostro corpo (il vostro essere fisico).<br />

HATHA-YOGA:<br />

Saf è Cit ed è Ananda: l'esistenza è coscienza ed è gioia. Sat- Cit-Ànanda è il nome della<br />

realtà, è l'essenza reale <strong>di</strong> ogni cosa che si cela <strong>di</strong>etro l'apparenza che noi viviamo. Sat-Cit-<br />

Ànanda è un'espressione chiave nello <strong>Yoga</strong>, un mantra che in sé riassume il senso <strong>di</strong> molte<br />

rivelazioni. Tu non potrai mai conoscere Sat-Cit- Ananda attraverso la tua mente, giacché la<br />

tua mente non è uno strumento che serve a conoscere la realtà, ma è uno strumento che<br />

serve a interpretare, a raffigurare, a creare il senso <strong>di</strong> una certa realtà; Conoscere la realtà<br />

significa <strong>di</strong>venire. Tu puoi <strong>di</strong>venire Sat-Cit-Ànanda, tu puoi essere la tua realtà, tu puoi<br />

essere ciò che sei, puoi essere te stesso. Una coscienza infinita, una gioia suprema si cela in<br />

te: nelle profon<strong>di</strong>tà del tuo essere, al <strong>di</strong> sotto della tua mente, sotto il tuo vitale, al <strong>di</strong> sotto del<br />

tuo corpo, vi è un'altra mente, un altro vitale, un altro corpo, una vera materia, una vera vita<br />

che è infinita coscienza e suprema gioia. Risveglia questa gioia, libera te stesso: ecco il<br />

messaggio dello <strong>Yoga</strong>.<br />

Il tuo corpo è come un bambino costretto dentro una gabbia <strong>di</strong> regole e giu<strong>di</strong>zi, una specie <strong>di</strong><br />

abito mentale decisamente troppo stretto. Incomincia a liberare il corpo. Scoprirai che più<br />

liberi il tuo corpo più la tua mente e il tuo cuore si aprono, e più la tua mente e il tuo cuore si<br />

aprono più il tuo corpo si libera. Incomincia dal corpo, è più facile, è molto più facile.<br />

Ogni stato mentale negativo, sia esso un prodotto del pensiero cosciente o della mente<br />

subliminale, si traduce nelle profon<strong>di</strong>tà della materia in un ostacolo alla vita. Paure,<br />

insicurezze, rimorsi, rimpianti, ci spingono a serrarci nella nostra in<strong>di</strong>vidualità e a chiuderci<br />

all'energia vitale che incessantemente deve attraversarci. Osservarci, accettarci, amarci,<br />

aprirci, liberare il corpo e lasciare che esso possa aprirsi integralmente all'energia della vita:<br />

questo è il senso dello hatha-yoga. Conoscere se stessi fin nelle profon<strong>di</strong>tà della materia,<br />

comprendere, accettare e amare tutto ciò che si viene scoprendo nell'assoluta certezza che, al<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

<strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni costruzione mentale, <strong>di</strong>etro Mayà, il velo dell'illusione, la realtà è una soltanto:<br />

Sat-Cit-Ànanda.<br />

Durante la pratica degli àsana (posizioni) e dei prànàyàma (respirazioni controllate) il tuo<br />

corpo ti parla: potrai comprenderlo se ti accosti a esso con amore. Amalo, non perché esso è<br />

te, ma in quanto esprime un aspetto della vita universale. Ogni cellula del tuo corpo è Sat-Cit-<br />

Ànanda, è la realtà estrema, il Tutto, Bhagavat, è la suprema coscienza, è la gioia infinita<br />

dell'esistenza, è il Divino. Accostati con devozione al tuo corpo e ne comprenderai il linguaggio:<br />

allora capirai la vecchiaia e la morte, e ogni più remota e recon<strong>di</strong>ta paura sparirà dal tuo<br />

essere. Il cuore dell'infinito è stracolmo <strong>di</strong> poesia: l'onnipotenza <strong>di</strong>viene la fragilità <strong>di</strong> una<br />

cellula, la dolcezza del respiro, la delicatezza della vita, si <strong>di</strong>mentica <strong>di</strong> sé, si perde nel finito...<br />

e rimane l'infinito.<br />

Dietro alla respirazione polmonare, che facilmente puoi percepire, vi è il respiro pranico che<br />

non ha i confini dei tuoi polmoni. Esso è l'incessante fluire dell'energia vitale (il pràna)<br />

attraverso il tuo essere, è l'incessante scambio tra la tua energia in<strong>di</strong>viduale e l'energia<br />

cosmica: queste due energie sono una sola, una sola energia che è dentro <strong>di</strong> te ed è ovunque,<br />

essa è te ed è il Tutto, non ci sono <strong>di</strong>visioni, non ci sono confini, non c'è un dentro e un fuori,<br />

se tu non ti chiu<strong>di</strong> nel tuo io, se non ti aggrappi a quell'immagine mentale che chiami te<br />

stesso, non c'è alcun confine. Il respiro polmonare è quell'aspetto della respirazione pranica<br />

che tu riesci a percepire. Non puoi <strong>di</strong>re che qualcosa non esiste solo perché non riesci a<br />

sentirla: attraverso la pratica del prànàyàma farai esperienza del vero respiro del tuo essere e<br />

scoprirai che ciò che sentivi <strong>di</strong> essere non era che l'ombra <strong>di</strong> ciò che sei.<br />

Libera il tuo essere, permetti al tuo corpo, alla tua mente, al tuo vitale <strong>di</strong> respirare<br />

pienamente, lascia che il pràna attraversi tutto il tuo essere senza opporre più alcuna<br />

resistenza, elimina le resistenze, supera i tuoi rifiuti, accogli l'energia, apriti. Libera il tuo<br />

essere mantenendo la tua visione rivolta all'infinito.<br />

<strong>Lo</strong> <strong>Yoga</strong> è anche una psicologia, è anche scienza, è psicologia applicata, ma è anche e<br />

soprattutto poesia. Se puoi avventurarti dentro te stesso percependo ovunque, nel tuo corpo,<br />

nel tuo vitale e nella tua mente la poesia dell'infinito, allora tutto sarà molto più facile.<br />

Se potrai, attraverso l'amore, parlare al tuo corpo, al tuo vitale, alla tua mente, non in quanto<br />

parti <strong>di</strong> te, ma in quanto espressioni della coscienza universale, e se potrai liberarli dalla<br />

gabbia del tuo piccolo io, se potrai liberarli da te, se potrai, per amore, lasciarli liberi, allora<br />

tutto sarà molto più facile, tutto si farà da sé. Sarai spettatore dì uno spettacolo meraviglioso;<br />

vedrai la gioia risorgere dalle profon<strong>di</strong>tà del corpo e la paura svanire, così come svanisce la<br />

notte allo spuntar del sole, vedrai la mente aprirsi e sentirai la coscienza riversarsi in lei come<br />

acqua <strong>di</strong> cascata, vedrai il vitale esplodere d'amore e sentirai Bhagavat, il Divino, riempire<br />

l'essere.<br />

Allora saprai <strong>di</strong> aver vinto la sola battaglia vera della vita, saprai <strong>di</strong> aver trionfato sul dolore e<br />

sulla morte, allora saprai...<br />

«Non lasciare che la prudenza del mondo mormori al tuo orecchio» scriveva Aurobindo,<br />

«perché è giunta l'ora dell'inatteso».<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

I CHAKRA<br />

I chakra sono i centri della nostra attività psicofisica. I chakra trasformano il pràna, l'energia<br />

cosmica, in energia in<strong>di</strong>viduale, in attività organica, fisica, emotiva e mentale. La conoscenza<br />

<strong>di</strong> questi centri è molto importante nella pratica dello <strong>Yoga</strong>, giacché sia gli àsana che i<br />

prànàyàma sono pratiche che mirano alla stimolazione e al riequilibrio delle funzioni dei<br />

chakra. Il nostro equilibrio psicofisico <strong>di</strong>pende dal funzionamento armonico dei chakra.<br />

modo migliore <strong>di</strong> conoscere i chakra è quello <strong>di</strong> farne esperienza attraverso la pratica dello<br />

<strong>Yoga</strong>: sapere che esiste un determinato chakra, che si chiama in un determinato modo, si<br />

colloca in una determinata parte del corpo e governa determinate funzioni psicofisiche, senza<br />

poterlo percepire <strong>di</strong>rettamente, non serve. Le pratiche contenute in questo volume, dalle<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

posizioni fisiche alle me<strong>di</strong>tazioni, sono presentate proprio in modo tale da permetterti <strong>di</strong><br />

sviluppare un'esperienza <strong>di</strong>retta dei chakra.<br />

Rilassati, lo <strong>Yoga</strong> non richiede nessuno sforzo, solo il piacere dell'azione... un'azione che si<br />

compie da sé. Rilassa il tuo corpo, lascialo libero <strong>di</strong> esprimersi, le posizioni che esso assumerà<br />

sono del tutto naturali. Ascolta il piacere del tuo corpo che si muove, si stira. Respira... lascia<br />

libero il tuo corpo, rilassati, non opporre resistenza... e tutto si farà da sé. Il senso della<br />

pratica dello <strong>Yoga</strong> è quello <strong>di</strong> liberare la tua energia: se costringi il tuo corpo nelle posizioni, se<br />

costringi la tua mente con la scusa <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tare, come puoi liberarti?<br />

Qui <strong>di</strong> seguito vengono illustrati i chakra principali del tronco e della testa, i chakra periferici<br />

degli arti, la <strong>di</strong>mensione ultracosciente del Cielo e la <strong>di</strong>mensione subcosciente della Terra.<br />

Il Cielo. È la sede del Purusha, lo Spirito Supremo. Per l'uomo rappresenta anche la<br />

<strong>di</strong>mensione uitracosciente, ovvero il piano della Coscienza Sovramentale illuminata dallo<br />

Spirito.<br />

Sahasràra (il <strong>Lo</strong>to dai mille petali). È l'apertura attraverso la quale l'uomo è posto in contatto<br />

con il Cielo. Attraverso questa apertura <strong>di</strong>scendono nell'uomo i poteri del Cielo come, per<br />

esempio, la fede, e attraverso quest'apertura la coscienza dell'uomo sale al Cielo per ricevere<br />

l'illuminazione e venire trasformata in Coscienza Universale.<br />

Il colore che corrisponde al sahasràra è il lilla.<br />

Àjnà-chakra (il Terzo Occhio). È il chakra rappresentatore. in questo chakra l'energia<br />

della vita si trasforma in pensiero e in volontà cosciente, dunque è in questo chakra che si<br />

costruisce la nostra interpretazione mentale del reale fondata sul senso dell'in<strong>di</strong>vidualità.<br />

Finché questo chakra resta in prevalenza chiuso noi non possiamo vedere altro che la nostra<br />

raffigurazione mentale del reale e perciò rimaniamo prigionieri <strong>di</strong> Màyà, il mondo dell'illusione<br />

creato dalla nostra mente. Solo quando il Terzo Occhio si apre, acquisiamo il potere del<br />

corretto <strong>di</strong>scernimento (viveka) attraverso il quale possiamo <strong>di</strong>stinguere il mondo dell'illusione<br />

dalia vera realtà.<br />

Nel piano fisico questo chakra controlla il nostro sistema nervoso centrale e periferico.<br />

Il colore del chakra è bianco puro oppure bianco leggermente dorato. Non tutti gli autori<br />

attribuiscono gli stessi colori ai chakra. Quando vengono proposti due <strong>di</strong>versi colori per lo<br />

stesso chakra, l'ideale è che sia tu stesso a scegliere, fra i due colori, quello che<br />

personalmente senti più adatto a esprimere la natura del chakra.<br />

Il bìja-mantra, ovvero la vibrazione sonora che corrisponde a questo chakra, è OM.<br />

Sede del chakra nell'involucro fisico: ghiandola pineale.<br />

Punto del corpo sul quale ci si deve concentrare per contattare il chakra: centro tra le<br />

sopracciglia.<br />

Vishuddha-chakra. È il chakra <strong>di</strong> relazione. In questo centro tutte le energie, trasformate<br />

negli altri centri in pensieri, emozioni, sentimenti, vengono rielaborate in modo tale da poter<br />

essere rese manifeste e comunicabili agli altri. Con questo chakra noi recepiamo tutti i<br />

messaggi verbali che ci provengono dall'esterno.<br />

Nel piano fisico questo chakra controlla il processo della respirazione polmonare.<br />

Il colore del chakra è blu.<br />

Il bija-mantra è HAM.<br />

Sede del chakra nell'involucro fisico: tiroide.<br />

Punto del corpo sul quale ci si concentra: cavità della gola.<br />

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Anàhata-chakra. È il chakra sublimatore. In questo centro i desideri e le emozioni che si<br />

generano nel manipùra-chakra vengono sublimati. Nel piano fisico questo chakra controlla<br />

l'apparato car<strong>di</strong>ocircolatorio.<br />

Colore: acquamarina, tra il verde e l'azzurro.<br />

Bija-mantra: YAM.<br />

Sede del chakra nell'involucro fisico: plesso car<strong>di</strong>aco.<br />

Punto del corpo sul quale ci si concentra: centro del torace.<br />

Manipùra-chakra. È il chakra formatore. Questo chakra dà molteplici forme particolari,<br />

che corrispondono ai vari desideri dell'essere vitale, alla vibrazione che nello svàdhishthànachakra<br />

viene conferita all'energia vitale. Nel piano fisico questo chakra controlla tutti t<br />

processi <strong>di</strong> trasformazione e assimilazione del cibo.<br />

Colore: giallo.<br />

Bija-mantra: RAM.<br />

Sede del chakra nell'involucro fisico: plesso solare.<br />

Punto del corpo sul quale ci si concentra: ombelico.<br />

Svàdhishthàna-chakra. È il chakra motore. Questo chakra fornisce all'energia vitale, che<br />

a livello del mùlàdhàra-chakra è come l'acqua calma <strong>di</strong> un lago, la potente vibrazione che è<br />

all'origine dell'essere vitale. Questa vibrazione originaria corrisponde al desiderio <strong>di</strong> vita e<br />

all'istinto sessuale. Nel manipùra-chakra il desiderio che fa vibrare l'energia viene riprodotto,<br />

moltiplicato in un'infinità <strong>di</strong> desideri secondari e <strong>di</strong> emozioni.<br />

Nel piano fisico questo chakra controlla le funzioni degli organi sessuali.<br />

Colore: rosso chiaro.<br />

Bija-mantra: VAM.<br />

Sede del chakra nell'involucro fisico: plesso pelvico.<br />

Punto del corpo sul quale ci si concentra: organi sessuali.<br />

Mùlàdhàra-chakra È il chakra fondamento. Questo centro, nel quale si genera l'impulso<br />

della fame e della sete, controlla il passaggio dell'energia della Terra attraverso il canale-uomo.<br />

Esso è l'apertura attraverso la quale l'energia della Terra informa l'uomo e,<br />

contemporaneamente, è la porta oltre la quale l'uomo getta tutte quelle energie, quelle<br />

informazioni che vuole <strong>di</strong>menticare, che sceglie <strong>di</strong> rimuovere dalla propria consapevolezza.<br />

Nel piano fisico questo chakra controlla il processo dell’'alimentazione.<br />

Colore: viola oppure rosso molto scuro. Noterete che tra il viola <strong>di</strong> questo chakra e il lilla del<br />

sahasràra c'è solo una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> luminosità: il lilla è un viola più carico <strong>di</strong> bianco. Anche<br />

questo conferma che il Cielo e la Terra, l'Ultracosciente e il Subcosciente, lo Spirito e la<br />

Materia, ciò che rifiutiamo e ciò verso cui ten<strong>di</strong>amo hanno la medesima origine, <strong>di</strong> fatto sono la<br />

stessa cosa che si proietta ugualmente nell'oscurità e nella luce.<br />

Bìja-mantra: LAM.<br />

Sede del chakra nell'involucro fisico: plesso pelvico come per lo svàdhishthàna, infatti<br />

questi due chakra sono strettamente legati l'uno all'altro.<br />

Punto del corpo sul quale ci si concentra: perineo.<br />

Chakra dei pie<strong>di</strong> o chakra ra<strong>di</strong>ci. Sono legati al mùlàdhàra chakra in uno stretto<br />

rapporto <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza. Controllano il contatto con la Terra. Se sono aperti vi è un buon<br />

contatto con la Terra e ciò influisce positivamente sul mulàdhàra-chakra che è sollecitato ad<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

aprirsi e ad accogliere energia. D'altro canto, lo sviluppo <strong>di</strong> un buon contatto con la Terra<br />

favorisce l'apertura del mùlàdhàra- chakra.<br />

Colore: nero.<br />

Bìja-mantra: SO.<br />

Sede dei chakra nell'involucro fisico: piante dei pie<strong>di</strong>.<br />

Chakra delle ginocchia o chakra ra<strong>di</strong>ci. Valgono le stesse cose dette per i chakra dei<br />

pie<strong>di</strong>, in quanto questi chakra e quelli dei pie<strong>di</strong> sono così legati tra loro da poter essere<br />

considerati quasi come un unico centro.<br />

Colore: marrone.<br />

Bija-mantra: PAH.<br />

Sede dei chakra nell'involucro fisico: centro delle ginocchia.<br />

Chakra dei gomiti o chakra fiore. In questi centri l'energia della Terra, unendosi a quella<br />

de! Cielo, si trasforma in azioni. I pensieri generati nell'àjhà-chakra, i sentimenti nati<br />

nell'anàhata-chakra, qui vengono rielaborati per <strong>di</strong>venire azioni.<br />

Colore: verde.<br />

Bija-mantra: SO.<br />

Sede dei chakra nell'involucro fisico: centro dei gomiti.<br />

Chakra delle mani o chakra frutto. Valgono le stesse cose dette per i chakra dei gomiti.<br />

Anche questi chakra, infatti, sono così legati tra loro da poter formare quasi un unico centro<br />

energetico.<br />

Colore: arancione.<br />

Bija-mantra: HAM.<br />

Sede dei chakra nell'involucro fisico: palme delle mani.<br />

Ciò che si manifesta negli ultimi quattro chakra non è che la conseguenza <strong>di</strong> ciò che è<br />

maturato nei primi sei: ecco perché i cinque chakra del tronco e il chakra della testa sono<br />

considerati i chakra principali. Tuttavia, se l'energia viene trattenuta nei sei chakra centrali,<br />

<strong>di</strong>viene <strong>di</strong>fficile produrre dei risultati su questo piano materiale dell'esistenza nei quale noi ci<br />

troviamo in quanto esseri incarnati. In altre parole possiamo nutrire gran<strong>di</strong> e positivi progetti<br />

ma ci è <strong>di</strong>fficile realizzarli. Inoltre estendere in modo equilibrato l'energia nei chakra periferici,<br />

ovvero nei chakra degli arti, contribuisce all'apertura dei chakra centrali. Una situazione nella<br />

quale l'energia è trattenuta nei chakra centrali non è equilibrata e favorisce il consolidarsi e il<br />

moltiplicarsi dei blocchi energetici.<br />

La Terra. È la sede della Prakriti, la Natura. Rappresenta la <strong>di</strong>mensione materiale<br />

dell'universo. Per l'uomo la Terra rappresenta anche la <strong>di</strong>mensione del subcosciente, ovvero<br />

della consapevolezza rifiutata, rimossa, ad opera dell'essere mentale, dalla sfera della<br />

coscienza in<strong>di</strong>viduale. L'Ultracosciente e il Subcosciente sono due <strong>di</strong>mensioni virtualmente<br />

<strong>di</strong>vise dal senso dell'io.<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

L'in<strong>di</strong>viduo è una costruzione mentale che <strong>di</strong>vide l'infinito in due universi perfettamente uguali.<br />

Per preservare la propria costruzione la mente incessantemente giu<strong>di</strong>ca, ovvero separa la<br />

realtà. Essa tiene al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> sé tutto ciò che giu<strong>di</strong>ca oscurità, ovvero male, e colloca al <strong>di</strong><br />

sopra <strong>di</strong> sé tutto ciò che ritiene luce, ossia bene. Poiché ogni speculazione mentale nasce dalla<br />

medesima matrice <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione, la ragione spinge incessantemente l'uomo a muoversi, ad<br />

andare da ciò che essa vede come un passato naturale e oscuro a ciò che essa ritiene sarà un<br />

futuro spirituale e luminoso. La ragione non può evitare <strong>di</strong> vedere nella Natura la morte e il<br />

dolore, e dunque non può evitare <strong>di</strong> riporre dall'altro lato <strong>di</strong> sé, nello Spirito, il riscatto dalla<br />

morte e dal dolore. Ciò che la ragione non può vedere è che Natura e Spirito, gioia e dolore,<br />

morte e vita sono la stessa identica cosa.<br />

Per questo l'uomo non può stare fermo, egli è sempre convinto che la luce si trovi da qualche<br />

altra parte e deve spostarsi per raggiungerla, è convinto che l'oscurità gli stia alle spalle e deve<br />

correre per sfuggirle. In realtà noi siamo sempre nel punto assolutamente esatto, perciò<br />

dobbiamo rimanere assolutamente immobili e completamente aperti. Questa assoluta<br />

immobilità, questa completa apertura è lo <strong>Yoga</strong>.<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

LE SEDUTE<br />

Tra poco inizierai a praticare lo <strong>Yoga</strong>: scegliti un luogo e un tempo tranquillo. Le sedute che ti<br />

proponiamo sono formate da pratiche <strong>di</strong> vario genere, il cui scopo è principalmente quello <strong>di</strong><br />

condurti verso la progressiva integrazione delle tue energie. Non ha molto senso nello <strong>Yoga</strong><br />

parlare <strong>di</strong> tecniche più o meno <strong>di</strong>fficili in quanto ciò che conta è sempre e solo l'intensità con la<br />

quale tu ti abbandoni all'esperienza. Questo abbandono sarà qualcosa che crescerà in te<br />

gradualmente, mano a mano che pratichi lo <strong>Yoga</strong>, giacché lo <strong>Yoga</strong> progressivamente scioglierà<br />

tutte le tue resistenze.<br />

PRIMA SEDUTA<br />

<strong>Lo</strong> <strong>Yoga</strong> è un percorso <strong>di</strong> evoluzione integrale, un'affascinante avventura nelle profon<strong>di</strong>tà della<br />

materia. Un <strong>di</strong>alogo a tu per tu con l'intelligenza, la gioia, la forza che è in ogni cellula del<br />

nostro corpo. Un cammino che scopre le leggi della vita celate alla mente e alla conoscenza,<br />

ma sempre aperte all'esperienza <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> chiunque sappia non essere schiavo dell'apparenza.<br />

Uno dei molti strumenti dello <strong>Yoga</strong> è la me<strong>di</strong>tazione <strong>di</strong>namica.<br />

La me<strong>di</strong>tazione è <strong>di</strong>namica quando in essa si esprime una sincera volontà <strong>di</strong> progresso e si<br />

opera una reale trasformazione delle nostre con<strong>di</strong>zioni psichiche e fisiche. Una me<strong>di</strong>tazione <strong>di</strong>namica<br />

rompe i nostri vecchi equilibri per liberare le nostre energie e permettere la crescita del<br />

nostro essere. Una me<strong>di</strong>tazione dalla quale si esce pacificamente e serenamente immutati non<br />

è una me<strong>di</strong>tazione <strong>di</strong>namica.<br />

Possiamo me<strong>di</strong>tare con il corpo seduto, <strong>di</strong>ritto e perfettamente immobile. Possiamo me<strong>di</strong>tare<br />

con il corpo <strong>di</strong>steso e completamente abbandonato. Possiamo me<strong>di</strong>tare lasciando il corpo libero<br />

<strong>di</strong> muoversi, <strong>di</strong> danzare seguendo le vibrazioni <strong>di</strong> una musica, <strong>di</strong> toccarsi e <strong>di</strong> autoscoprirsi. La<br />

vera <strong>di</strong>fferenza non è mai nell'atteggiamento del nostro corpo, ma in quello della nostra<br />

coscienza.<br />

La me<strong>di</strong>tazione <strong>di</strong>namica è quella me<strong>di</strong>tazione che opera una reale trasformazione del nostro<br />

essere, e una trasformazione reale non può che essere una trasformazione globale: non solo<br />

un cambiamento delle nostre con<strong>di</strong>zioni psichiche, ma anche un cambiamento delle nostre<br />

con<strong>di</strong>zioni fisiche.<br />

CONTATTO CON L'ENERGIA (MEDITAZIONE IN DUE FASI SUCCESSIVE)<br />

Fase attiva<br />

Sdraiati sulla schiena con le gambe <strong>di</strong>stese, a occhi chiusi.<br />

Per alcuni secon<strong>di</strong> resta in ascolto del ritmo spontaneo del tuo respiro e rilassa profondamente<br />

tutto il tuo corpo.<br />

Inizia a respirare lentamente e profondamente con tutto il tuo corpo. L'inspirazione nasce a<br />

livello della pelvi e sale lungo il corpo senza interruzioni fino alla gola. L'esalazione scende dalla<br />

gola fino alla pelvi. Senti che è tutto il tuo corpo che respira pienamente e liberamente.<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

Respira dal naso per due minuti circa.<br />

Adesso, durante un'inalazione lenta e profonda dal naso, porta il ginocchio destro al torace.<br />

Trattenendo il respiro a polmoni pieni afferra il ginocchio destro e tiralo contro il corpo gonfio<br />

d'aria. In questo modo eserciti un dolce massaggio degli organi addominali.<br />

Esala pienamente e lentamente dalla bocca. Devi soffiare l'aria attraverso le labbra socchiuse<br />

producendo un suono simile a quello del vento. Mentre soffi riporta lentamente la gamba<br />

destra al pavimento.<br />

Ripeti con la gamba sinistra.<br />

Continua per circa due minuti.<br />

Ora appoggia i pie<strong>di</strong> a terra, vicino ai glutei, tenendoli leggermente <strong>di</strong>varicati.<br />

Inalando attraverso il naso solleva il bacino e spingilo verso l'alto.<br />

Esala dalla bocca soffiando e riporta il bacino a terra. Continua per circa due minuti.<br />

Adesso solleva entrambe le gambe tenendo le ginocchia piegate.<br />

Soffiando porta le ginocchia a terra da un lato. Inalando solleva le ginocchia.<br />

Esalando portale a terra dall'altro lato. I pie<strong>di</strong> restano sempre sollevati da terra.<br />

Continua per circa due minuti.<br />

Fase passiva<br />

Resta completamente sdraiato e ascolta tutte le sensazioni del tuo corpo, percepisci gli effetti<br />

della respirazione e cerca <strong>di</strong> sentire l'energia che pervade tutto il tuo essere e che ora, dopo la<br />

respirazione, è aumentata, è più pura, più forte. Resta sdraiato per cinque/<strong>di</strong>eci minuti. Il tuo<br />

corpo rimane assolutamente immobile, perfettamente rilassato, completamente abbandonato.<br />

Me<strong>di</strong>ta sullo scambio incessante <strong>di</strong> energia tra il tuo essere e il cosmo. L'energia della vita non<br />

appartiene al nostro essere, ma lo attraversa allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire, <strong>di</strong> evolversi. Il nostro<br />

essere è uno strumento della vita attraverso il quale la vita <strong>di</strong>viene, si evolve. Non possiamo<br />

trattenere l'energia della vita, pena lo squilibrio del nostro essere, dobbiamo dare, dobbiamo<br />

darci, dobbiamo aprirci. E, nella misura in cui ci sappiamo aprire, riceviamo. Immagina la Terra<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

e tutta la natura sotto forma <strong>di</strong> alberi, montagne, laghi, mari, prati, foreste, ecc. Immagina la<br />

Terra che respira... Concentrati su questo respiro finché senti che il respiro della Terra e il tuo<br />

respiro <strong>di</strong>vengono una cosa sola. Ripeti mentalmente, in maniera continua, l'affermazione: « Il<br />

mio corpo è l'universo che respira».<br />

Percepisci l'universalità del tuo essere.<br />

Resta in questo stato <strong>di</strong> oblio del tuo io fino a quando lo desideri, godendo gli effetti della<br />

respirazione e dei movimenti che hai poc'anzi effettuato e che non solo hanno ripulito il tuo<br />

corpo dalle tossine e ossigenato i tuoi tessuti, ma hanno soprattutto migliorato la circolazione<br />

energetica nel tuo fisico, nel tuo vitale e nel tuo mentale. Più saprai aprire i confini della tua<br />

in<strong>di</strong>vidualità, più l'energia della vita fluirà in te rivitalizzando il tuo essere.<br />

SALUTO AL SOLE (SÙRYANAMASKÀRA)<br />

Il saluto al sole è una sequenza <strong>di</strong> posizioni che stimola, uno dopo l'altro, tutti i chakra,<br />

armonizzandone il funzionamento e favorendo la circolazione energetica. Il saluto al sole può<br />

venire praticato come «esercizio <strong>di</strong> riscaldamento« all'inizio <strong>di</strong> ogni seduta <strong>di</strong> hatha-yoga.<br />

Posizione <strong>di</strong> partenza: in pie<strong>di</strong>, le mani giunte a preghiera davanti al torace, i pie<strong>di</strong> paralleli,<br />

leggermente <strong>di</strong>stanziati, il corpo <strong>di</strong>ritto.<br />

Respirazione: lenta e profonda dal naso.<br />

o Inalando solleva le braccia e inarca la schiena all'in<strong>di</strong>etro.<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

o Esalando fletti il busto in avanti, afferra con le mani le gambe stirando dolcemente la<br />

schiena.<br />

o Inalando appoggia le mani a terra e slancia all'in<strong>di</strong>etro la gamba sinistra. Appoggia il<br />

ginocchio sinistro a terra e porta lo sguardo verso l'alto. La pianta del piede destro<br />

poggia a terra completamente.<br />

o Trattenendo il respiro slancia all'in<strong>di</strong>etro anche la gamba destra.<br />

o Esalando poggia a terra le ginocchia e il torace. Tieni il bacino leggermente sollevato.<br />

o Inalando esegui la posizione del cobra. Appoggiando il bacino a terra inarca la schiena<br />

sostenendoti sulle braccia. Nella posizione completa le braccia sono completamente<br />

<strong>di</strong>stese ma l'osso pubico resta a contatto con il pavimento. Se non riesci a mantenere<br />

l'osso pubico a terra tenendo le braccia <strong>di</strong>stese, allora tieni i gomiti leggermente piegati.<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

o Esalando esegui la posizione della montagna. Sollevati e poggia a terra tutta la pianta<br />

dei pie<strong>di</strong>, anche i talloni. Rivolgi lo sguardo all'ombelico.<br />

o Inalando porta in avanti il piede sinistro e appoggialo al centro delle mani. Metti il<br />

ginocchio destro a terra e porta lo sguardo verso l'alto.<br />

o Esalando porta in avanti anche il piede destro, alla stessa altezza del sinistro. Afferra<br />

con le mani le gambe e tira dolcemente la schiena.<br />

o Inalando sollevati e inarca leggermente all'in<strong>di</strong>etro la schiena.<br />

o Esalando ritorna con le mani giunte a preghiera davanti al torace.<br />

Ripeti il saluto al sole due o tre volte.<br />

All'inizio non è facile coor<strong>di</strong>nare le posizioni con la respirazione. Per le prime volte concentrati<br />

solo sulle posizioni, senza badare alla respirazione. Quando avrai imparato la sequenza allora<br />

potrai unirvi anche la respirazione.<br />

È molto importante mantenere il corpo morbido durante l'esecuzione del saluto al sole.<br />

Percepire il piacere del corpo che sì muove e si stira è più importante che eseguire<br />

correttamente le posizioni. Non esiste una maniera «corretta« <strong>di</strong> eseguire le posizioni che non<br />

sia quella nella quale il tuo corpo spontaneamente tende a <strong>di</strong>sporsi e trova maggiore beneficio.<br />

Lascia libero il tuo corpo e abituati ad ascoltarlo. Se imponi i movimenti al tuo corpo come puoi<br />

lasciarlo parlare, come puoi abituarti a capirlo? Ricorda: la pratica degli àsana deve essere un<br />

momento <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione sul corpo, non una ginnastica.<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

POSIZIONE DI RACCOGLIMENTO (DHÀRMIKÀSANA)<br />

In questa posizione il tuo corpo sì riposa, dopo la rapida sequenza del saluto al sole, la tua<br />

respirazione sì normalizza. Nello stesso tempo la schiena resta leggermente incurvata e<br />

piacevolmente <strong>di</strong>stesa, gli organi addominali vengono dolcemente massaggiati dalla pressione<br />

dell'addome contro le cosce e la circolazione sanguigna viene stimolata.<br />

Sie<strong>di</strong>ti sui talloni, i pie<strong>di</strong> <strong>di</strong>stesi.<br />

Poggia la fronte a terra, cercando <strong>di</strong> mantenere i glutei il più possibile vicini ai talloni. Rilassa le<br />

braccia ai lati del corpo.<br />

Resta in questa posizione per uno o due minuti concentrandoti sul movimento spontaneo del<br />

tuo respiro. Segui il tuo respiro cercando <strong>di</strong> non <strong>di</strong>strarti, entra insieme a esso nel tuo corpo e<br />

muoviti con esso.<br />

Sciogli la posizione molto lentamente cercando <strong>di</strong> avvertire il sangue che defluisce dalla testa<br />

mentre ti sollevi. Un'uscita troppo rapida dalla posizione potrebbe causare un leggero<br />

giramento <strong>di</strong> capo.<br />

POSIZIONE DELLA PINZA (PASHCIMOTTÀNÀSANA)<br />

Questa posizione carica i due chakra più bassi, il mùlàdhàra e lo svàdhishthàna, i quali,<br />

nell'involucro fisico, corrispondono al medesimo plesso nervoso: il plesso pelvico.<br />

La stimolazione dei chakra è conseguente al protrarsi della posizione, ecco perché le posizioni<br />

vanno mantenute per un certo periodo <strong>di</strong> tempo, periodo che aumenta gradualmente con<br />

l'esercizio. Eseguire e sciogliere imme<strong>di</strong>atamente una posizione non porta alla stimolazione dei<br />

chakra. È preferibile eseguire le posizioni in modo comodo, senza sforzo, senza stirare<br />

eccessivamente i muscoli, e riuscire a mantenerle, piuttosto che tirare i muscoli al limite delle<br />

loro possibilità ed essere costretti a sciogliere imme<strong>di</strong>atamente la posizione pervia dello sforzo<br />

eccessivo.<br />

Caricare un chakra significa aumentarne l'energia. Ciò avviene in tutte quelle posizioni, come<br />

in tutte quelle situazioni della vita, nelle quali il corpo, e in particolare la colonna vertebrale, si<br />

<strong>di</strong>stende: in queste situazioni, infatti, i chakra si aprono e accumulano energia. Per esempio,<br />

una situazione <strong>di</strong> questo tipo si verifica durante la notte, quando dormiamo. Nel sonno il nostro<br />

corpo si <strong>di</strong>stende tanto che al mattino la nostra statura è leggermente più alta. Questa<br />

<strong>di</strong>stensione della colonna vertebrale e <strong>di</strong> tutto l'essere in generale permette una maggiore<br />

apertura dei centri energetici che si caricano. La questione non è solo fisica, i chakra<br />

riguardano l'involucro fisico tanto quanto l'involucro vitale e quello mentale. Poiché i tre<br />

involucri si interpenetrano, la <strong>di</strong>stensione del corpo richiama quella del vitale e della mente.<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

Nella me<strong>di</strong>tazione e nel prànàyàma la <strong>di</strong>stensione della mente e del vitale è operata in<br />

maniera <strong>di</strong>retta, nella pratica degli àsana essa è conseguente alla <strong>di</strong>stensione del corpo.<br />

Sie<strong>di</strong>ti con le gambe <strong>di</strong>stese e unite.<br />

Inspira profondamente dal naso e, alzando le braccia, stira tutta la schiena.<br />

Esalando scen<strong>di</strong> con il corpo verso le gambe. Cerca <strong>di</strong> mantenere la schiena il più possibile<br />

<strong>di</strong>ritta, cerca <strong>di</strong> non incurvarla.<br />

Mantieni il respiro spontaneo. Afferra con le mani le gambe, oppure, se puoi arrivarci<br />

comodamente, i pie<strong>di</strong>.<br />

Resta nella posizione cercando <strong>di</strong> rilassare tutto il tuo corpo.<br />

Avvertirai una tensione nella muscolatura delle gambe e, forse, anche nella schiena. Se la<br />

tensione è eccessiva e ti impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> mantenere la posizione, allentala sollevandoti<br />

leggermente. Lascia che sia il tuo stesso corpo a <strong>di</strong>sporsi nella maniera che gli è più<br />

congeniale. Ascolta il tuo corpo: esso deve poter rimanere morbido e rilassato, non deve<br />

sentirsi costretto. Resta nella posizione fino a che il tuo corpo si sente a proprio agio e scioglila<br />

non appena inizi ad avvertire un senso <strong>di</strong> sforzo o <strong>di</strong> fatica. I tempi limite vanno da un minimo<br />

<strong>di</strong> trenta secon<strong>di</strong> a un massimo <strong>di</strong> cinque minuti. Chi è molto esperto può anche superare i<br />

cinque minuti occasionalmente, quando ne avverte il bisogno.<br />

I due chakra mùlàdhàra e svàdhishthàna determinano il grado <strong>di</strong> contatto con la natura,<br />

governano l'attività della nutrizione e l'attività sessuale. Aumentare l'energia <strong>di</strong> questi chakra<br />

significa aumentare la coscienza della vita organica, della materia intesa quale forma estrema<br />

<strong>di</strong> realizzazione dell'energia, il piano materiale è il piano del compimento ultimo.<br />

L'energia universale, la Shakti pranica, è il veicolo della volontà cosmica, il Purusha. Per<br />

mezzo della Shakti (l'energia) il Purusha (lo spirito) genera l'esistenza. L'ultimo piano<br />

dell'esistenza è il piano materiale. La materia è la forma ultima che l'energia assume, il piano<br />

della materia è il piano del compimento estremo della volontà del Purusha. L'uomo è un<br />

canale tra Cielo e Terra, tra la volontà spirituale e la Prakrìti (la Natura, la materia organica e<br />

la Terra, ovvero la materia tutta). L'uomo è informato dalla volontà spirituale per mezzo<br />

dell'energia vitale e deve portare tale volontà a compimento attraverso tutti i piani<br />

dell'esistenza: il piano mentale, vitale e, da ultimo, quello materiale. Caricare i chakra bassi<br />

significa aumentare l'energia che agisce sul piano materiale, accrescere le possibilità <strong>di</strong><br />

influenzare il piano materiale dell'esistenza. Il funzionamento dei due chakra in questione è<br />

volto all'azione concreta che si esplica nel mondo: aumentare l'energia <strong>di</strong> questi chakra<br />

significa accrescere nell'in<strong>di</strong>viduo il senso della stabilità, la fiducia e la sicurezza.<br />

Per contro, un eccesso <strong>di</strong> energia in questi chakra determina uno stato <strong>di</strong> irrequietezza e <strong>di</strong><br />

iperattività che è sempre accompagnato da un senso <strong>di</strong> frustrazione e <strong>di</strong> insod<strong>di</strong>sfazione.<br />

Posizione della mezza ruota (ardha-chakràsana)<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

Dopo aver eseguito la posizione della pinza sdraiati a terra, atten<strong>di</strong> qualche secondo, poi<br />

piega le ginocchia e porta i pie<strong>di</strong> vicino ai glutei tenendoli leggermente <strong>di</strong>varicati.<br />

Inarca la schiena e sostienila con le mani poste sui fianchi. Cerca <strong>di</strong> avvicinare i gomiti tra loro,<br />

tieni i talloni e le spalle a terra.<br />

Resta nella posizione mantenendo il respiro spontaneo e il corpo morbido. Fai oscillare<br />

leggermente il bacino: questo movimento aiuta a scaricare l'energia.<br />

Questa posizione ti permette <strong>di</strong> scaricare l'energia in eccesso nei due chakra bassi,<br />

mulàdhàra e svàdhishthàna.<br />

Tutte le posizioni che comportano un movimento <strong>di</strong> chiusura delle vertebre, ovvero un<br />

inarcamento della colonna vertebrale, determinano una scarica energetica. Nella vita una delle<br />

attività principali <strong>di</strong> scarica dell'energia è l'attività sessuale. Nell'amplesso il corpo si contrae e<br />

parimenti si contraggono i chakra, ciò provoca la scarica energetica. La sequenza pinza+<br />

mezza ruota riequilibra i chakra mulàdhàra e svàdhishthàna.<br />

POSIZIONE DELLA BARCHETTA (PAVANAMUKTÀSANA)<br />

Subito dopo la mezza ruota, porta le ginocchia al torace, circonda le gambe con le braccia e<br />

stringile contro il corpo.<br />

Resta in posizione respirando lentamente e profondamente dal naso.<br />

Nella posizione della barchetta la tua schiena si riposa e i tuoi organi addominali vengono<br />

massaggiati dal respiro profondo e dalla pressione delle cosce.<br />

POSIZIONE DEL PESCE (MATSYÀSANA)<br />

Disten<strong>di</strong> le gambe e appoggiati sugli avambracci.<br />

Reclina la testa all'in<strong>di</strong>etro.<br />

Scivolando sugli avambracci e inarcando la schiena porta a terra la sommità della testa.<br />

Solleva le braccia da terra, appoggia le mani alle cosce e rilassa le gambe.<br />

Mantieni la posizione con il respiro spontaneo.<br />

Se non riesci a mantenere la posizione per più <strong>di</strong> trenta secon<strong>di</strong>, puoi ripeterla due o tre volte.<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

Questa posizione scarica l'energia in eccesso nei chakra più alti: anàhata, che nell'involucro<br />

corporeo corrisponde al plesso car<strong>di</strong>aco, e vishuddha, che nell'involucro fisico corrisponde alla<br />

tiroide.<br />

L'anàhata è il chakra che governa i nostri sentimenti, il vishuddha è il chakra che governa la<br />

nostra capacità <strong>di</strong> espressione e <strong>di</strong> relazione con gli altri.<br />

La posizione dei pesce tranquillizza i moti del pràna vitale: ciò contribuisce a creare una<br />

maggiore chiarezza nelle nostre passioni e ci permette dì esprimere meglio i nostri sentimenti.<br />

POSIZIONE DELLA LEPRE (SHASHÀSANA)<br />

Mettiti nella posizione dì raccoglimento (p. 29), giacché questa è la posizione <strong>di</strong> partenza.<br />

Inalando profondamente dal naso solleva il bacino dai talloni e ruota sulla testa fino ad<br />

appoggiare a terra la nuca. Il mento si comprime contro il torace permettendo la stimolazione<br />

degli organi all'interno della gola.<br />

Esalando ritorna nella posizione <strong>di</strong> raccoglimento.<br />

Ripeti consecutivamente per circa <strong>di</strong>eci-venti volte, poi riposa nella posizione <strong>di</strong><br />

raccoglimento.<br />

Questa posizione carica i due chakra alti, anàhata e vishuddha. Contribuisce a sciogliere le<br />

tensioni a livello emotivo, rinforza il nostro essere vitale e rende più incisiva la voce.<br />

POSIZIONE A GAMBE INCROCIATE (SUKHÀSANA)<br />

Al termine <strong>di</strong> questa prima seduta resta seduto a gambe incrociate cercando <strong>di</strong> tenere la<br />

schiena <strong>di</strong>ritta ma non rigida. Mantieni le spalle rilassate, la testa leggermente cascante in<br />

avanti e gli occhi chiusi.<br />

Ascolta il tuo respiro e seguilo ripetendo mentalmente il mantra spontaneo del respiro: SO<br />

'HAM. Ripeti SO durante ogni inalazione e 'HAM durante ogni esalazione.<br />

Fissa la tua attenzione sullo spazio buio che è <strong>di</strong>etro i tuoi occhi chiusi e <strong>di</strong>etro la tua fronte, la<br />

parete anteriore del cranio. Questo è il cidàkàsha, la tua regione interiore. Mantieni sempre la<br />

concentrazione su questo spazio e, sotto le palpebre chiuse, tieni il tuo sguardo rivolto verso<br />

l'alto, verso il centro tra le sopracciglia.<br />

Resta concentrato finché il corpo accuserà le prime tensioni e ti spingerà a sciogliere la<br />

posizione.<br />

Il centro fra le sopracciglia è il punto <strong>di</strong> concentrazione dell’àjnà chakra, ovvero quel punto<br />

sul quale ci si concentra per stabilire un contatto con questo chakra. Nell'involucro corporeo<br />

l’àjnà- chakra corrisponde alla ghiandola pineale. Questo centro è anche detto «Terzo<br />

Occhio« giacché è da esso che <strong>di</strong>pende il potere della visione sottile. La concentrazione su<br />

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<strong>Selene</strong> <strong>Calloni</strong> <strong>Williams</strong> – <strong>Quaderni</strong> <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> 1, lo yoga del cielo e della terra<br />

questo chakra accresce l'intuizione, la quale altro non è che il primo aspetto, la prima<br />

manifestazione del potere della visione sottile.<br />

La seduta <strong>di</strong> <strong>Yoga</strong> è terminata. Ringrazia te stesso per il tempo che ti sei de<strong>di</strong>cato.<br />

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