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UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC

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―nel senso cui ci hanno avvezzato in tempi più recenti formule e<br />

definizioni dirette a cogliere in questa direzione la peculiarità stilistica<br />

di una letteratura latino-americana in senso lato‖ (p. IV), mentre quello<br />

che Machado ci ha lasciato meglio di qualcun altro è, secondo la<br />

traduttrice, una ―impietosa radiografia‖ della società coloniale che lo<br />

circonda.<br />

Nella biobibliografia, anch‘essa scritta nell‘introduzione, la<br />

Desti non dimentica di citare le origini umili dell‘autore di Capitu, ma la<br />

politica nelle scelte delle informazioni fa sì che quelle qui riportate<br />

assumano caratteristiche nuove e forse uniche tra le biografie italiane di<br />

Machado de Assis. Così, per esempio, la matrigna è definita ―una donna<br />

di colore che lo aveva aiutato anche nella conquista delle prime lettere‖<br />

(p. V) e non dimentica di dire che in politica, era stato ―acceso liberale<br />

sostenitore della causa abolizionista nel Brasile patriarcale del secondo<br />

Impero‖, affermazione questa che assume una connotazione critica<br />

rispetto alle altre biografie scritte sull‘autore, in cui il distacco dalla<br />

politica (con un senso negativo) viene considerata come parte del suo<br />

carattere, troppo indifferente verso la classe sociale degli umili dal quale<br />

proveniva.<br />

Nel parlare del romanzo Memorie postume di Brás Cubas che<br />

definisce ―libro paradigmatico di un memorialismo che la condizione di<br />

defunto autore dell‘estensore rende assolutamente oggettivo‖, la<br />

traduttrice presenta Machado come ―il primo e il più significativo degli<br />

scrittori impressionisti brasiliani‖ (p. VIII). L‘impressionismo in<br />

letteratura implicherebbe introspezione psicologica e lo straniamento<br />

dell‘io d‘oggi nei riguardi del passato, in cui si trova l‘io di ieri che<br />

viene, quindi, ―rivisitato con tenera ironia‖.<br />

L‘attenzione con cui questo romanzo è stato editato e che,<br />

purtroppo, è da anni indisponibile nel mercato editoriale, non poteva far<br />

mancare note sulla traduzione, in cui la scelta del metodo viene<br />

giustificata al lettore. Viene spiegato che lo scrittore di Memorie non è<br />

apparentemente autore difficile ma, se non lo è lessicalmente lo è,<br />

secondo la Desti, stilisticamente, ―perché il perfetto equilibrio di ogni<br />

frase, di ogni connessione aggettivo-sostantivo non ammettono<br />

inversioni, stravolgimenti, manomissioni‖. Continua dicendo: ―Per<br />

quanto me lo consentiva la norma italiana, ho cercato molte parole nella<br />

loro forma originaria: a cominciare dall‘onomastica‖ (pp. X-XI). E<br />

nuovamente raffrontando il suo dialogo con le precedenti edizioni, dice<br />

che solo quest‘ultima scelta [conservazione dell‘onomastica] basterà a<br />

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