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UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC

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288<br />

CONCLUSIONE<br />

L‘Italia è un paese che traduce molta letteratura, soprattutto<br />

dalla lingua inglese che, come confermato nei dati statistici<br />

dell‘UNESCO (anni compresi tra il 1979 e il 2005)<br />

(http://databases.unesco.org/xtrans/stat/xTransStat.html) è la lingua più<br />

tradotta in Italia (28.322 titoli), quasi tre volte in numero di titoli<br />

superiore alle traduzioni dal francese (10.331) e circa novanta volte di<br />

più rispetto alla quantità delle traduzioni dal portoghese (302). Si può<br />

facilmente immaginare che viviamo in un‘epoca in cui il numero dei<br />

libri stampati e in commercio è il maggiore di tutti i tempi. L‘era<br />

dell‘informatica contribuisce in due aspetti principali alla diffusione<br />

della letteratura: per mezzo degli e-book e attraverso le librerie online.<br />

Queste ultime infatti registrano, in percentuale, un aumento delle<br />

vendite ogni anno più considerevole. Quando i diritti autorali delle opere<br />

decadono, o quando gli autori o i traduttori lo permettono, testi e<br />

traduzioni sono disponibili anche gratuitamente in internet e si può<br />

senza dubbi affermare che mai come il periodo storico in cui viviamo<br />

sia stata disponibile una così vasta biblioteca multigenere, multiculturale<br />

e multilinguistica (dal punto di vista semiotico). Questa vastissima<br />

possibilità di scelta che il lettore di una nazione come l‘Italia, per<br />

esempio, ha non coincide però con un‘effettiva possibilità di leggere e<br />

impadronirsi di una letteratura straniera tanto da sviluppare una certa<br />

maturità critica e una conseguente crescita culturale. L‘omogeneità nel<br />

formato con cui diverse culture infatti, in diversi linguaggi verbali e non<br />

verbali, sono introdotte nel web e si rendono accessibili, minaccia un<br />

allargamento dell‘appiattimento culturale. In termini pratici quello che si<br />

vuol mettere in evidenza è che, perché ―tutto‖ sia comprensibile a<br />

―tutti‖, molto spesso viene veicolato con modelli similari, a danno delle<br />

peculiarità dei fenomeni culturali in generale. Per tutto questo,<br />

probabilmente mai come oggi l‘attività di interprete/traduttore può<br />

essere considerata imprescindibile per l‘effettiva comunicazione tra le<br />

culture e, dal punto di vista della letteratura, perché la ricezione di autori<br />

e opere straniere avvenga con una certa coscienza critica in modo che il<br />

lettore sia capace di osservare l‘ ―altro‖ tenendo conto del contesto da<br />

cui proviene, apprendendo così a conoscere e valorizzare l‘altruità<br />

attraverso parametri che tengano conto del locale e non solo<br />

dell‘universale. E mai come oggi gli agenti coinvolti nel grande

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