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UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC

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267<br />

L‘allusione alla commedia dello scrittore fiorentino è creata anche dal<br />

viaggio-redenzione di Antero, che ricorda quello di Dante e da<br />

Celestina, la figura angelica al di sopra del bene e del male autrice,<br />

metaforicamente, della sua redenzione, come Beatrice lo è stata per<br />

Dante. Altri elementi a confermare questa ipotesi sono la seguente frase,<br />

che crea un certo straniamento nella lettura, a causa della citazione al<br />

―rimorso‖ e che sembra alludere al Purgatorio dantesco 103 : ―O rapaz<br />

receou que daquele involuntário encontro pudesse nascer algum motivo<br />

de remorso para ele, e tratou de retirar-se‖ (cap. VI), e quella del<br />

capitolo VII in cui al primo rigo il narratore osserva: ―O doutor estava<br />

no sétimo céu‖ 104 .<br />

Il cronotopo metafisico, o mentalità dell‘autore, può essere<br />

rivelato dal modo con cui Machado decide di descrivere la realtà che lo<br />

circonda, di cui si è già parlato all‘interno dell‘analisi del racconto e che<br />

può essere sintetizzata come un tentativo di travestire la realtà storica<br />

degli avvenimenti nella forma del testo narrativo dalle apparenze di un<br />

racconto ―stile Hoffmann‖, in cui la società è riprodotta nella struttura<br />

narrativa. Scetticismo verso la società in cui vive e la storia ufficiale<br />

raccontata e, allo stesso tempo, finzione narrativa creata a partire da fatti<br />

reali, potrebbero sintetizzare la metafisica dell‘autore Machado<br />

relativamente a questo racconto lungo. Da qui la sua poetica che sembra<br />

voler dimostrare come l‘arte narrativa sia possibile ―traducendo‖ nella<br />

forma della finzione realtà politiche, sociali e autobiografiche, come se<br />

l‘illusione del testo letterario sia un altro modo di registrare la realtà dei<br />

fatti.<br />

La duplicità della prima trama è in contrasto con la semplicità<br />

di quella del racconto biblico, e in questa comparazione traspare un altro<br />

aspetto della concezione autoriale, che instaura nell‘opera citata un<br />

paragone tra i due racconti aiutando ad evidenziarne le differenze.<br />

Soprattutto fanno riflettere i simboli del bene e del male che, dalla<br />

chiara definizione nel Libro di Tobia, si mostrano in tutta la loro<br />

ambiguità e indeterminatezza nel racconto della seconda metà dell‘800,<br />

di cui O Anjo Rafael rivendica l‘appartenenza, visto che ―O que ele<br />

queria era pôr termo àquela aventura que tinha ares de um conto de<br />

Hoffmann‖ (cap. II).<br />

103 Il Purgatorio è il luogo del rimorso, del pentimento per eccellenza. Nel canto III è Virgilio<br />

che sente rimorso (verso 7) e nel canto XIX lo stesso Dante personaggio (verso 132).<br />

104 Si è già parlato nel riferirsi al nome Bernardo che questo può alludere a San Bernardo, colui<br />

che accompagna Dante nella parte finale del suo viaggio in Paradiso.

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