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UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC

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testi ―tradotti‖ si può dire integralmente nel racconto di Machado qui<br />

analizzato, anche se questo non esclude che altri lettori abbiano la<br />

capacità di trovarli, ma le varie date, gli aforismi, i nomi, hanno<br />

stimolato una ricerca dentro la storia del Brasile ed è in questo senso che<br />

tanti episodi socio-politici sono stati scoperti o rivisitati. In questo senso<br />

il racconto funziona come un ipertesto grazie alla possibilità di attivare<br />

nella memoria del lettore altri episodi storici o stimolare nel lettore di<br />

oggi il desiderio di volerli conoscere. È in questo senso che deve essere<br />

interpretata l‘affermazione di Gledson per cui è con Machado de Assis<br />

che ha conosciuto veramente la storia del Brasile, grazie anche alle sue<br />

crônicas a cui spesso i rimandi interstestuali fanno riferimento.<br />

Quello invece che si vuole mettere in rilievo dell‘analisi del<br />

racconto O Anjo Rafael è la complessità della poetica intestuale e<br />

intertestuale, già presente in un quest‘opera del periodo prima della nota<br />

crisi dei quarant‘anni, che proietterà Machado tra gli autori classici della<br />

letteratura universale. L‘intesto e l‘intertesto sembra che siano utilizzati<br />

in tutti i possibili tipi di attualizzazione all‘interno dell‘opera narrativa<br />

tanto che, alla fine di questa analisi, si rimane con la sensazione che<br />

molti elementi trascurati erano forse altrettanto importanti o forse lo<br />

erano più di quelli presi in considerazione. Sembra quasi che, con molta<br />

pazienza, competenza e fortuna, vi si possa leggere una vera ―traduzione<br />

totale‖ di un determinato periodo storico di una società, ma anche di un<br />

periodo autobiografico dell‘autore, e così via. Rimane quindi intatta la<br />

sensazione non molto gratificante per cui siamo noi lettori del presente e<br />

del passato ad essere i veri oggetti della satira machadiana e che sia solo<br />

lui l‘unico, quindi, capace di riderci sopra. Bosi (1978, p. 201) aveva<br />

parlato di inversione parodistica dei codici tradizionali del<br />

Romanticismo nelle opere di Machado a partire da Memórias Póstumas,<br />

ma forse, quello di cui qui si può parlare è di un‘inversione della stessa<br />

forma parodistica a cui il lettore era abituato, e già presente in questo<br />

racconto del 1869.<br />

Al traduttore non resta che fissare la dominante nella ricodifica<br />

dell‘espressione e ―tradurre‖ altre eventuali letture (sue o di altri critici)<br />

attraverso presentazioni di analisi in metatesti che accompagnano la<br />

traduzione testuale, incentivando così anche nel lettore della traduzione<br />

la ricerca di altri testi possibili e soprattutto aiutandolo a intendere la<br />

capacità forse unica di questo autore di ―tradurre‖ episodi della storia<br />

reale nella forma espressiva che utilizzava per scrivere testi di finzione.<br />

Un‘unica forma espressiva che codifica quindi diverse storie, diversi

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