UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC
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genio della penna. Nella seconda metà del 1800 l‘epilessia era<br />
classificata, come l‘isteria, tra le nevrosi. Margarida de Souza Neves 94<br />
(2006) mostra come nella prima tesi presentata all‘università di<br />
medicina di Rio de Janeiro l‘autore, il Dott. Francisco Pinheiro<br />
Guimarães, definisce l‘epilessia come una ―neurose de acessos<br />
intermitentes‖ (NEVES, 2006, p. 9). Nella stessa pagina la ricercatrice<br />
dice che, per questo motivo, l‘epilessia era trattata come un‘altra<br />
malattia mentale durante il periodo compreso tra il 1859 (data della<br />
prima tesi in Brasile su questo tema) e il 1906 (anno in cui la scoperta<br />
dei neuroni cambierà la prospettiva della medicina su questa malattia),<br />
essendo perciò la reclusione il trattamento più raccomandato.<br />
Tornando al nostro racconto, dopo quanto appena esposto è più<br />
facile percepire che Machado stia denunciando l‘assurdità di certi<br />
metodi prendendo come modello il tentativo di suicidio (o monomania<br />
suicida com‘era chiamato) del dott. Antero, rafforzando il concetto che,<br />
come sottolineato da Amina Di Munno in una delle introduzioni alle sue<br />
traduzioni, Machado condannava ante-litteram certi procedimenti<br />
medici (ASSIS, 1990, p. 201) (vedere capitolo I di questa tesi). Dopo<br />
tali riflessioni si potrebbe anche ipotizzare che forse c‘è un legame tra<br />
l‘autore de O anjo Rafael e il dott. Antero, pensando sia al fatto che<br />
hanno la stessa età sia al fatto che i due, a causa del tentativo di suicidio<br />
e dell‘epilessia potrebbero essere curati dalla medicina di quegli anni<br />
con metodi analoghi, considerati due tipi di disturbi mentali a cui si<br />
riservava almeno un periodo di reclusione negli ospedali psichiatrici che<br />
facevano la loro prima apparizione anche in Brasile 95 .<br />
Rileggendo il racconto da questa prospettiva, si possono<br />
delineare nitidamente, come per magia nascendo dal testo, la reclusione<br />
di un uomo, il dott. Antero, in un ospedale psichiatrico, con tutto il suo<br />
aspetto lugubre e tutte le sue caratteristiche carcerarie (soprattutto le<br />
numerose chiavi con le quali il ―servo‖ apriva e chiudeva le porte prima<br />
e dopo il passaggio di Antero). Il modo con cui le restrizioni della<br />
libertà erano camuffate attraverso una dimostrazione di cordialità, fino a<br />
94 Dottoressa in Storia e professoressa del dipartimento di Storia della PUC-Rio, attualmente<br />
coordina um progetto di ricerca il cui obiettivo è la storia sociale del pensiero medico<br />
brasiliano sull‘epilessia in Brasile tra il 1859 e il 1906 (Disponibile in:<br />
http://www.historiaecultura.pro.br/cienciaepreconceito/apresentacao.htm. Accesso: 7 maggio<br />
2007).<br />
95 Una ventina d‘anni più tardi, nel 1887, Lombroso pubblicherà il suo libro O homem<br />
criminoso, nel quale dimostra di appoggiare l‘ipotesi secondo la quale tutti gli epilettici sono<br />
potenzialmente dei criminali (NEVES, 2006, p. 15)