UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC
UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC
UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
193<br />
Senza sapere perché, trovò Celestina più celeste che mai, ed anche più<br />
seria del solito. La serietà voleva dire che il ragazzo ormai non gli era<br />
indifferente? Il dott. Antero penso di sì, e io, in qualità di romanziere,<br />
direi che pensava bene.<br />
Tuttavia la serietà di Celestina non escludeva la sua affabilità, e<br />
neanche la sua leggerezza; era una serietà intermittente, una specie di<br />
incanto e fissazione, la prima aurora dell‘amore, che arrossisce le<br />
guance e circonda la fronte di una specie di aureola.<br />
Visto che già vi era libertà e confidenza, il dottore chiese a<br />
Celestina, alla fine del pranzo, di andare a suonare un poco. La<br />
ragazzina suonava deliziosamente.<br />
Appoggiato al piano, con gli occhi posti sulla ragazza, e l‘anima<br />
imbevuta nelle armonie che le sue dita emettevano dalla tastiera, il dott.<br />
Antero si dimenticava del resto del mondo per vivere solo di quella<br />
creatura che in poco tempo sarebbe stata sua moglie.<br />
Durante questo tempo il maggiore passeggiava, con le mani<br />
incrociate dietro la schiena, e seriamente pensieroso.<br />
L‘egoismo dell‘amore è implacabile; davanti alla donna che lo<br />
seduceva e attraeva, il ragazzo non aveva neanche uno sguardo per quel<br />
povero vecchio demente che gli dava moglie e fortuna.<br />
Il vecchio di tanto in tanto si fermava ed esclamava:<br />
- Brava! brava! Così suonerai un giorno le arpe del cielo!<br />
- Le piace sentirmi suonare? domandò la ragazza al dottore.<br />
- Varrebbe la pena morire sentendo questa musica.<br />
Passato un quarto d‘ora, il maggiore uscì, lasciando i due<br />
fidanzati nella sala.<br />
Era la prima volta che rimanevano soli.<br />
Il ragazzo non osava riprodurre la scena dell‘altra sera; poteva<br />
esserci un nuovo grido della ragazza e tutto sarebbe andato perso per lui.<br />
Ma i suoi occhi, perdutamente imbevuti in quelli della ragazza,<br />
parlavano meglio di tutti i baci di questo mondo. Celestina lo guardava<br />
con quella fiducia dell‘innocenza e del pudore, quella fiducia di chi non<br />
sospetta e solo conosce il bene.<br />
Il dottore comprese che era amato; Celestina non lo comprese,<br />
sentì che era legata a quell‘uomo da qualcosa più forte della parola del<br />
padre. La musica si era fermata.<br />
Il dottore si sedette di fronte alla ragazza, e le disse:<br />
- Si sposa con me per sua volontà?<br />
- Io? rispose lei; sì, certamente; lei mi piace; inoltre, mio padre