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UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC

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181<br />

Qui seguiva la lettera vista nel primo capitolo.<br />

La lettura della notizia produsse nel dott. Antero<br />

un‘impressione singolare; sarebbe lui morto davvero? Sarebbe già uscito<br />

dal mondo della realtà verso il mondo degli eterni sogni? Era così<br />

stravagante tutto quello che gli succedeva da due giorni, che il povero<br />

ragazzo sentì per un istante vacillargli la ragione.<br />

Ma a poco a poco tornò alla realtà delle cose; interrogò se stesso<br />

e tutto ciò che lo circondava; rilesse attentamente la notizia; l'identità<br />

riconosciuta dalla polizia, che al principio lo aveva impressionato, lo<br />

fece sorridere dopo; e non meno lo fece sorridere uno dei motivi che<br />

davano per il suicidio, il motivo della passione amorosa.<br />

Quando il servo tornò, il dottore gli chiese notizie circostanziate<br />

del maggiore e di sua figlia. La ragazza stava bene; mentre sul<br />

maggiore, disse il servo che gli aveva sentito di notte alcuni singhiozzi,<br />

e che la mattina si era alzato abbattuto.<br />

- Ciò mi meraviglia, aggiunse il servo, perché non so che<br />

motivo avesse per piangere, e inoltre il padrone è un vecchio allegro.<br />

Il dottore non rispose; senza saperne il perché, si attribuiva la<br />

causa di quei singhiozzi del vecchio; fu l‘occasione del suo primo<br />

rimorso.<br />

Il servo gli disse che il pranzo lo aspettava; il dottore si diresse<br />

verso la sala da pranzo dove trovò il maggiore realmente un poco<br />

abbattuto. Si mosse diretto verso di lui.<br />

Il vecchio non si mostrò risentito; gli parlò con la stessa bontà<br />

della sera prima. Poco dopo arrivò Celestina, bella, gentile, innocente<br />

come la prima volta; baciò la fronte del padre, strinse la mano del<br />

dottore e si sedette al suo posto. Il pranzo si svolse senza incidenti; la<br />

conversazione non ebbe niente di notevole. Il maggiore propose che nel<br />

pomeriggio di quel giorno Celestina eseguisse al piano qualche<br />

composizione bella, perché il dottore potesse apprezzare i suoi talenti.<br />

Intanto la ragazza volle mostrare al ragazzo i suoi fiori, e il<br />

padre gliene diede il permesso; ad uno sguardo del vecchio la serva di<br />

Celestina accompagnò i due futuri sposi.<br />

I fiori di Celestina si trovavano tutti in una mezza dozzina di<br />

vasi, messi su una finestra del suo studio di lettura e lavoro. Lei<br />

chiamava quello di suo giardino. Era proprio piccolo, e poco tempo<br />

esigeva per l‘esame; anche così, il dottore fece in modo di prolungarlo il<br />

più che potette.<br />

- Cosa mi dice di queste violette? domandò la ragazza.

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