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UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC

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155<br />

Nonostante i cavalli tenessero un trotto sostenuto, lungo sembrò<br />

il viaggio al dottore che, malgrado le circostanze singolari di quella<br />

avventura, era ansioso di vederne l‘epilogo. A mano a mano che la<br />

carrozza si allontanava dal centro popoloso della città, lo spirito del<br />

nostro viaggiatore si faceva prendere da un certa apprensione. Era lui<br />

più avventato che animoso; la sua tranquillità davanti alla morte non era<br />

il risultato della sua valentia. In fondo al suo spirito c‘era un‘estrema<br />

dose di fiacchezza. La poteva mascherare quando dominava gli<br />

avvenimenti, ma adesso che gli avvenimenti dominavano lui, facilmente<br />

spariva ogni simulacro di coraggio.<br />

Finalmente la carrozza arrivò a Tijuca e, dopo aver percorso un<br />

grande spazio, si fermò davanti ad un podere completamente isolato da<br />

tutte le altre abitazioni.<br />

Il servo venne ad aprire la porta, e il dottore scese. Le gambe gli<br />

tremavano un poco, e il cuore gli batteva affrettatamente. Si trovavano<br />

davanti ad un cancello chiuso. Il podere era circondato da un muro<br />

alquanto basso, sopra il quale il dott. Antero riuscì vedere l‘abitazione,<br />

collocata nel fondo della proprietà alle pendici di una collina.<br />

La carrozza fece il giro e ripartì, mentre il servo apriva il<br />

cancello con una chiave che aveva in tasca. I due entrarono e il servo,<br />

chiudendo da dentro il cancello, indicò il cammino al dott. Antero.<br />

Non voglio dare al mio eroe proporzioni che lui non ha;<br />

confesso che in quel momento il dott. Antero da Silva si era molto<br />

pentito di aver aperto la porta all‘importuno portatore della lettera. Se<br />

avesse potuto sarebbe fuggito, anche correndo il rischio di apparire<br />

vigliacco agli occhi del servo. Ma era impossibile. Il dottore cercò con<br />

tutte le forze di farsi coraggio e camminò verso quella casa.<br />

La notte era chiara, ma senza la luna; soffiava un vento che<br />

agitava soavemente le foglie degli alberi.<br />

Il dottore camminava lungo un viale alberato accompagnato dal<br />

servo; l‘arena scricchiolava sotto i suoi piedi. Tastò la tasca per<br />

verificare se aveva la pistola con sé; in tutti i casi era una risorsa.<br />

Quando arrivarono alla metà del cammino il dottore domandò al<br />

servo:<br />

- La carrozza non torna?<br />

- Immagino di sì; il mio padrone lo informerà meglio.<br />

Il dottore ebbe un‘idea repentina: sparare al servo, saltare il<br />

muro e tornare a casa. Arrivò al punto di armare il cane, ma<br />

immediatamente rifletté sul fatto che il rumore avrebbe richiamato

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