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UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC

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questa tesi, che ―l‘esame dell‘intesto nei suoi mondi possibili facilita la<br />

sua ri-creazione nel processo traduttivo‖ (p. 130). L‘intesto può far parte<br />

del cronotopo dei personaggi e/o del mondo dell‘autore e può aver<br />

bisogno di analisi per individuarne la dominante specifica nell‘ideazione<br />

della strategia.<br />

Nel caso più specifico della traduzione testuale e metatestuale<br />

del racconto O Anjo Rafael di Machado de Assis in italiano, oggetto del<br />

capitolo III del presente lavoro, è necessario considerare quanto segue:<br />

a) le caratteristiche di questa narrativa di Machado, in cui intesto e<br />

intratesto si rivelano importantissimi nell‘individuazione della poetica<br />

autoriale; b) l‘obiettivo della traduzione metatestuale, è quello di un<br />

approccio metacomunicativo in vista dell‘inserimento di Machado de<br />

Assis nella cultura italiana. Quest‘ultima è la prospettiva essenziale, a<br />

mio parere, per far giustizia agli appellativi di genio e classico attribuiti<br />

allo scrittore affinché sia debitamente interpretato in Italia. Partendo da<br />

questi punti, rimane abbastanza chiaro che la dominante nella traduzione<br />

della letteratura machadiana deve essere orientata al prototesto, una<br />

volta fattane l‘analisi. In quest‘ultima, l‘individuazione dell‘intesto e<br />

dell‘intratesto a cui il racconto rimanda e la strategia per la loro ricreazione<br />

nella traduzione hanno un ruolo tutt‘altro che secondario<br />

all‘interno del processo traduttivo. La loro presenza nel prototesto è la<br />

fonte delle innumerevoli letture che ancor oggi ispirano i critici e i<br />

lettori machadiani, e per l‘inserimento di questo autore in un‘altra<br />

cultura la funzione da essi svolta non può essere trascurata. Anche per<br />

questo, i piani del contenuto e dell‘espressione, come si vedrà meglio<br />

nell‘analisi testuale, si trovano legati in un delicato equilibrio che il<br />

traduttore deve considerare con una certa attenzione in vista della<br />

ricodifica e della trasposizione nel metatesto. Se la dominante non viene<br />

indirizzata al prototesto machadiano, si corre il rischio di proiettare nel<br />

metatesto esclusivamente alcune letture e non altre, ed anche che la<br />

traduzione invecchi molto velocemente. L‘ideale, per quanto ci appare<br />

finora, sarebbe che la penetrazione nell‘Italia del terzo millennio, ma<br />

anche in altre culture, deve avvenire attraverso metatesti che<br />

accompagnano il testo letterario (in un libro) o distribuito in altri mezzi<br />

e che potranno essere aggregati, riscritti, proposti anche in tappe<br />

successive (o anteriori, come recensioni pubblicitarie) a quella della<br />

pubblicazione della traduzione letteraria.<br />

Si può arrivare quindi a una prima conclusione: la fase<br />

dell‘analisi e della comprensione del testo originale, nel caso delle

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