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UNIVERSIDADE FEDERAL DE SANTA CATARINA - PGET - UFSC

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102<br />

p. 63-72), sviluppati più tardi nel concetto di comunicazione traduttiva<br />

di Popovič, a sua volta base per le idee che hanno generato la<br />

Traduzione Totale di Peeter Torop.<br />

Torop identifica nel suo lavoro quattro tipi di traduzione:<br />

testuale, metatestuale, intestuale e intertestuale e quella deverbalizzante.<br />

Con traduzione testuale s‘intende la traduzione da un testo intero ad un<br />

altro testo intero, quella nel significato più comune del termine, e che<br />

sarà utilizzato ―da base per la costruzione di un modello di processo<br />

traduttivo‖ (TOROP, 2010, p. 11) valido anche per gli altri tipi di<br />

traduzione.<br />

La traduzione metatestuale è ―la traduzione di un testo intero<br />

non in un altro testo intero, ma in una cultura‖ (TOROP, 2010, p. 11). È<br />

costituita dagli strumenti metacomunicativi con cui un protesto<br />

―penetra‖ in un‘altra cultura (voci d‘enciclopedia, recensioni, pubblicità,<br />

critica e così via) e spesso accompagna anche la traduzione testuale (es.:<br />

note a piè di pagina, prefazione, postfazione, immagini, ecc., chiamato<br />

anche paratesto). Lo stesso autore si scusa per l‘imprecisione<br />

terminologica, giacché metatesto è anche il nome del prodotto della<br />

traduzione testuale. Nel presente lavoro il termine metatesto sarà<br />

utilizzato per indicare tutti i metatesti prodotti a partire da un prototesto<br />

che, nel lavoro specifico, è ―Machado de Assis‖ in senso lato, indicando<br />

sia lo scrittore brasiliano che la sua biografia e le sue opere. Nei<br />

metatesti della traduzione letteraria si riflette l‘interrelazione tra vita,<br />

cultura e politica letteraria che, aiutando a dar forma all‘immagine del<br />

prototesto, ne diventano ―una lettura preventiva o complementare o una<br />

rilettura‖ (p. 11).<br />

La traduzione intestuale 34 e intertestuale nasce dalla<br />

constatazione che sia l‘autore, sia il lettore e sia il traduttore<br />

comprendono un testo a partire dalla propria memoria testuale, che però<br />

non sempre basta per capire i rimandi del prototesto, espliciti o impliciti,<br />

frutto della memoria testuale dell‘autore. Elemento dell‘interpretazione<br />

34 ―Intesto‖ e ―intestuale‖ sono neologismi creati dalla traduzione del libro di Torop, e non si<br />

trovano riferimenti con lo stesso nome e significato neanche in lingua inglese. Il concetto di<br />

―intesto‖, invece, non è nuovo, e si riferisce ai testi interi o ai frammenti di altri testi presenti<br />

dentro un dato testo, come citazioni esplicite e implicite, allusioni, parafrasi, travestimenti, ecc.<br />

Le fonti da cui l‘ ―intesto‖ viene ―tradotto‖ costituisce l‘intertesto. Il concetto di ―intesto‖ è<br />

tratto da Šmidt (1978, p. 108 apud TOROP, 2010, p. 127) ed è utilizzato dallo studioso per<br />

indicare una ―parte semanticamente sostanziale del testo, il cui senso e la cui funzione sono<br />

definiti perlomeno da una doppia descrizione‖. E ancora: ―Gli intesti attivano una struttura<br />

attualizzando nella coscienza (memoria) del ricevente un certo testo‖ (TOROP, 2010, pp. 127-<br />

128).

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