I Tesori di Calafuria - Comune di Livorno
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UN CETACEO O UN INDOMITO CAVALLO?<br />
L’unicorno è un cavallo selvaggio e indomito, con un lungo corno<br />
ritorto a spirale sulla fronte e zoccoli bifi <strong>di</strong>; pochissimi l’avevano visto<br />
vivo poiché abitava le regioni più inospitali dell’In<strong>di</strong>a, dell’Arabia<br />
e dell’Etiopia. Imperatori, re e ricchi ecclesiastici pagavano a peso<br />
d’oro i suoi corni d’avorio; ne ricavavano boccali con miracolosi poteri<br />
anti-veleno; gli speziali, poi, ne grattugiavano sottili fettine per<br />
comporre me<strong>di</strong>cinali infallibili e costosissimi… Si narra che nel bosco<br />
dei signori degli Arderardeschi, situato vicino a Siena, vi fosse<br />
un enorme castagno cavo, dove un unicorno vi trovava rifugio nei<br />
giorni <strong>di</strong> pioggia e non solo … La famiglia degli Arderardeschi era<br />
sempre in lotta con la famiglia dei Tederighi, ma i loro fi gli si erano<br />
innamorati e si incontravano nelle belle serate sotto le fronde del<br />
castagno. Quante carezze e quanti baci il castagno aveva protetto<br />
dagli sguar<strong>di</strong> degli estranei e dai loro nemici. Sapeva bene che il loro<br />
non era un facile destino. Una sera nell’aria c’era agitazione tra le due<br />
famiglie. Ma nel bosco tutto era quiete. Aveva iniziato a piovere e il<br />
temporale costrinse gli amanti a trovare rifugio nel cavo dell’albero:<br />
ad un tratto si sentì un nitrire <strong>di</strong> cavalli. I giovani si nascosero come<br />
meglio poterono, tuttavia alcuni uomini armati ed incappucciati presero<br />
il giovane e sguainarono le spade.<br />
Il fantastico unicorno (da Walter Hermann Ryff, 1545)<br />
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