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Le strategie di internazionalizzazione nel distretto della calzatura ...

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La soluzione migliore, al riguardo, è che sia tutto il <strong>di</strong>stretto, e non solo alcune delle<br />

sue imprese, ad internazionalizzarsi. Ciò è possibile se:<br />

-<strong>nel</strong>le loro <strong>strategie</strong> <strong>di</strong> mobilità transterritoriale le imprese leader si comportano da<br />

pionieri <strong>di</strong> un'evoluzione che è finalizzata ad investire progressivamente il <strong>di</strong>stretto;<br />

-i mercati interme<strong>di</strong> che esistono all'interno del <strong>di</strong>stretto si aprono all'esterno, creando<br />

le con<strong>di</strong>zioni perché offerenti o utilizzatori non localizzati <strong>nel</strong> <strong>di</strong>stretto possano<br />

accedervi(Rullani, 1995).<br />

Tuttavia affinché sia tutto il <strong>di</strong>stretto ad internazionalizzarsi, non è sufficiente<br />

recuperare un rapporto <strong>di</strong> collaborazione tra imprese leader e piccole imprese.<br />

Anche le istituzioni devono operare in modo da sviluppare una strategia <strong>di</strong>strettuale<br />

globale che coinvolga tutti gli agenti del <strong>di</strong>stretto.<br />

Vale in generale che per attrarre le imprese nazionali ed estere il <strong>di</strong>stretto deve<br />

potenziare la propria miscela <strong>di</strong> vantaggi competitivi e in questa <strong>di</strong>rezione è possibile<br />

ricollegarsi al rapporto tra locale e globale. Già si è detto che per far emergere<br />

l'economia globale l'organizzazione <strong>di</strong>strettuale non deve essere eliminata, bensì estesa<br />

ai rapporti transcontestuali, mantenendo vitali i circuiti <strong>di</strong> interazione locale.<br />

Inoltre, come <strong>di</strong>mensioni <strong>della</strong> generazione <strong>di</strong> valore, globale e locale hanno natura<br />

complementare(Corò, 1995): l'economia globale utilizza la conoscenza<br />

trasferibile(co<strong>di</strong>ficata); l'economia locale sviluppa la conoscenza contestuale che non<br />

può essere trasferita e dunque rimane <strong>nel</strong> contesto locale.<br />

Attraverso una co<strong>di</strong>ficazione più o meno spinta una parte delle conoscenze formate nei<br />

contesti può circolare <strong>nel</strong>le reti e generare l'effetto del "villaggio globale"(Gran<strong>di</strong>netti,<br />

Rullani, 1996). Tutti i no<strong>di</strong> <strong>della</strong> rete globale allineano idealmente le loro conoscenze<br />

in un unico luogo: il luogo virtuale che rende comparabili e traducibili le <strong>di</strong>verse<br />

esperienze.<br />

Ma la conoscenza che si scambia <strong>nel</strong> villaggio globale è troppo astratta per poter<br />

essere usata <strong>di</strong>rettamente in un qualsiasi contesto d'uso e quin<strong>di</strong> essere messa a valore.<br />

Conseguentemente <strong>nel</strong> villaggio globale, frutto del rapporto locale - globale, ha luogo<br />

una doppia traduzione delle conoscenze: una prima traduzione dal locale al<br />

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