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Le strategie di internazionalizzazione nel distretto della calzatura ...

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1.1.6.Il <strong>di</strong>stretto tra locale e globale.<br />

La prima e maggiore causa dell'aumento <strong>della</strong> complessità ambientale dei <strong>di</strong>stretti è la<br />

globalizzazione.<br />

Con economia globale s'intende che la produzione tende ad organizzarsi su scala<br />

mon<strong>di</strong>ale, come sistema <strong>di</strong> specializzazioni integrate da circuiti mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione<br />

del lavoro(Rullani, 1995). Con la globalizzazione si prospetta un nuovo scenario <strong>di</strong><br />

<strong>internazionalizzazione</strong>: non più circoscritto all'esportazione <strong>di</strong> prodotti finiti, bensì con<br />

molto spazio per gli scambi transnazionali <strong>di</strong> beni interme<strong>di</strong> e conoscenze.<br />

Questa <strong>di</strong>visione del lavoro che supera i confini locali richiede sistemi <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento efficienti, che consentano alle imprese <strong>di</strong> comunicare e cooperare per<br />

sviluppare le conoscenze e renderle applicative. I sistemi <strong>di</strong> integrazione che<br />

rispondono a queste esigenze sono le reti globali.<br />

L'apertura per reti esterne non può non interessare i <strong>di</strong>stretti industriali, i quali devono<br />

intraprendere il passaggio dalla <strong>di</strong>mensione locale a quella globale.<br />

Ciò non porta tuttavia alla <strong>di</strong>struzione dell'identità locale; al contrario e in modo<br />

apparentemente paradossale ne implica la valorizzazione.<br />

<strong>Le</strong> reti transnazionali, infatti, collegano le <strong>di</strong>verse identità o più precisamente mettono<br />

a contatto competenze ed esperienze che hanno valore proprio perché <strong>di</strong>fferenti,<br />

suscettibili <strong>di</strong> integrazione complementare e <strong>di</strong> evoluzione specializzata.<br />

Lo sviluppo <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> comunicazione e cooperazione transterritoriali serve quin<strong>di</strong> a<br />

valorizzare la <strong>di</strong>versità dei contesti e non a sopprimerla.<br />

Rullani(1995)ritiene, inoltre, che la logica <strong>di</strong> gestione del <strong>di</strong>stretto, ovvero sistema <strong>di</strong><br />

comunicazione e <strong>di</strong> affidamento quali presupposti comunicativi e relazionali su cui si<br />

regge l'integrazione <strong>di</strong>strettuale su scala locale, sia trasferibile sia a contesti globali che<br />

a contesti <strong>di</strong>versi da quelli tra<strong>di</strong>zionali.<br />

<strong>Le</strong> imprese che entrano <strong>nel</strong>l'economia globale tendono a <strong>di</strong>ventare strutture mobili, che<br />

connettono i territori e li mettono in concorrenza tra loro, non si inse<strong>di</strong>ano in modo<br />

stabile in alcuno <strong>di</strong> essi, ma me<strong>di</strong>ante una rete globale <strong>di</strong>stribuiscono l'attività in molti<br />

luoghi in base alle loro <strong>di</strong>fferenze o convenienze localizzative(principio <strong>della</strong><br />

<strong>di</strong>fferenziazione competitiva)(Corò, Rullani, 1998).<br />

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