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Le strategie di internazionalizzazione nel distretto della calzatura ...

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Per la prima volta, infatti, l'applicazione <strong>della</strong> plastica ad un prodotto calzaturiero si<br />

mostrava tecnicamente superiore ai materiali tra<strong>di</strong>zionali e poteva fornire vantaggi<br />

sostanziali in termini <strong>di</strong> impermeabilità, robustezza, tenuta alle basse temperature,<br />

<strong>di</strong>rezionalità dello sci, oltre ai vantaggi <strong>di</strong> tipo labour saving.<br />

L'unione delle due linee <strong>di</strong> ricerca risolse i problemi rimasti.<br />

Brunetti in<strong>di</strong>viduò <strong>nel</strong> poliuretano termoplastico, prodotto in quegli anni da Bayer, la<br />

materia plastica più adatta per il processo <strong>di</strong> iniezione. <strong>Le</strong> prime prove con il nuovo<br />

materiale non andarono a buon fine per via del gruppo <strong>di</strong> iniezione che era<br />

sottopotenziato e quin<strong>di</strong> non iniettava il poliuretano in modo sod<strong>di</strong>sfacente.<br />

Il problema venne risolto da Brunetti con l'aumento <strong>della</strong> potenza del motore.<br />

Anche la soluzione del problema del gruppo <strong>di</strong> plastificazione venne trovata grazie alla<br />

conoscenza commerciale <strong>di</strong> Brunetti, che suggerì <strong>di</strong> acquistare il gruppo dalla Gbf <strong>di</strong><br />

Bresso(MI), la quale produceva presse a iniezione per lo stampaggio <strong>di</strong> materiali<br />

plastici.<br />

A questo punto il prototipo era completo e funzionante. La prima produzione pilota <strong>di</strong><br />

Nor<strong>di</strong>ca fu programmata per il 1967 e presentata alla stessa fiera in cui Lange aveva<br />

lanciato il suo scarpone a soli 12 mesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza.<br />

Seguì la commercializzazione del prodotto da parte <strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>ca, che consolidò<br />

ulteriormente il vantaggio competitivo locale. Dopo<strong>di</strong>chè, si assiste tra il 1968 e il<br />

1974 ad una fase <strong>di</strong> transizione, tra adesione e rinuncia al nuovo para<strong>di</strong>gma produttivo.<br />

La trasformazione delle attività del <strong>di</strong>stretto avviene lungo due <strong>di</strong>rettrici principali.<br />

Da un lato, c'è un <strong>di</strong>ffuso ricorso all'imitazione, spinto dalla facilità <strong>di</strong> capitalizzare i<br />

benefici dell'innovazione, poiché il mercato è caratterizzato da pochi concorrenti e <strong>di</strong><br />

fronte al boom <strong>della</strong> domanda.<br />

Alcuni produttori locali, però, rinunciano al nuovo para<strong>di</strong>gma produttivo e si<br />

specializzano in business collegati alla <strong>calzatura</strong> sportiva, sfruttando risorse produttive<br />

liberate dalle nuove tecnologie e le competenze artigianali e tale strategia fu favorita<br />

dalla fase <strong>di</strong> espansione e <strong>di</strong> allargamento <strong>della</strong> domanda.<br />

Tra i casi più emblematici annoverano Si<strong>di</strong> e Alpine Star. La prima, inizialmente<br />

specializzata <strong>nel</strong>la produzione <strong>di</strong> pedule da montagna e <strong>di</strong> scarponi da sci, negli anni<br />

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