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documento programmatico - PNV. Press News Veneto

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SICUREZZA<br />

Prove tecniche di regime, o pochi soldi per la polizia?<br />

La presenza dei militari nelle strade è un grave danno all’immagine turistica del <strong>Veneto</strong><br />

Quasi in sordina è passata la notizia che anche altre province venete (Treviso e Venezia,<br />

dopo Padova e Verona) godranno della presenza di pattuglie dell’esercito per il programma<br />

“Strade sicure”. Il “pacco regalo” è<br />

nientedimeno che del ministro<br />

varesotto Roberto Maroni coadiuvato<br />

dal padano d’importazione Ignazio La<br />

Russa (rispettivamente ministro<br />

dell’interno e della difesa del grande<br />

sultanato di ITA).<br />

Di per sé la notizia desta ben poco<br />

interesse, poiché siamo tutti<br />

concentrati (?) sulla capacità del<br />

nuovo passante di Mestre di assorbire<br />

il traffico dei vacanzieri.<br />

L’economia è in forte ripresa (? n. 2), o comunque il peggio è passato, questo almeno è<br />

quanto ci dicono i media di ITA.<br />

Proviamo però a sconfiggere un po’ la noia estiva e cerchiamo di capire un po’ meglio gli<br />

effetti collaterali di questa novità. Ad impressionarci tra l’altro sono le dichiarazioni proprio<br />

del ministro delle interiora di ITA che avrebbe dichiarato che «il vistoso calo dei reati nel<br />

2008 indica che il dispositivo è molto efficace, grazie anche al coordinamento dei prefetti».<br />

La cosa è preoccupante, specie se detta da uno di quel partito che si propaganda<br />

federalista e magari anche a favore dell’indipendenza del <strong>Veneto</strong>. In una frase sola le<br />

contraddizioni sono almeno due.<br />

Primo, l’elogio ai prefetti indica o scarsa preparazione federalista del ministro padano,<br />

oppure una sua chiara malafede tutta italiana, dato che il prefetto è l’istituzione centralista<br />

per eccellenza di derivazione napoleonica, molto “italiano” e ben poco “<strong>Veneto</strong>”, data<br />

anche la poca presenza di veneti tra le fila prefettizie.<br />

Secondo, lo schieramento dell’esercito di ITA nelle strade venete ha una sua evidente<br />

simbologia coloniale anti-veneta – a maggior ragione se pensiamo che di veneti<br />

nell’esercito professionista di ITA ce ne sono proprio pochini – e qualcuno teme anche che<br />

sia propedeutica a far digerire un maggiore controllo del territorio proprio contro il nostro<br />

Popolo che sembra non digerire bene questo presunto miglioramento dell’economia e<br />

forse potrebbe prepararsi a un autunno di contestazioni. Meglio allora abituare l’occhio<br />

veneto fin d’ora alla presenza delle jeep targate EI.<br />

La verità forse è un po’ più banale (anche se ci piacerebbe constatare che ITA è così<br />

disperata da dover mettere i soldati per controllare la colonia Veneta). Con ogni probabilità<br />

le casse dello stato sono così messe male e saccheggiate per foraggiare la casta proprio<br />

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