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documento programmatico - PNV. Press News Veneto

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casi di interi dipartimenti o sezioni di dipartimento (ad esempio, di italianistica) nelle prime<br />

università del mondo, dove i docenti sono talmente mediocri che vien subito da<br />

domandarsi: ma chi li ha scelti, ma come sono stati scelti?<br />

Basta passare aldilà del Charles River, a Boston, e trovarsi dinanzi a qualche clamoroso<br />

esempio del genere.<br />

Certamente, un giovane magari non sa valutare scientificamente un docente, ma<br />

certamente saprà pronunciarsi sulla sua lezione di prova, e fiuterà, se non altro, il<br />

cialtrone, se di cialtrone si tratta, o il fuoriclasse, se di fuoriclasse si tratta, per quel che<br />

riguarda la produzione scientifica.<br />

Questo per il futuro, per la Venetia libera.<br />

Per ITA: suggerisco a studenti singoli o gruppi di studenti di presentare ricorso al TAR essi<br />

stessi ( in quanto hanno subito o ritengono di aver subito un danno come cittadini )<br />

qualora si rendano conto che i docenti che hanno avuto sono stati assunti per trame<br />

nepotistiche, mentre c’erano altri candidati di livello, esclusi. Hanno subito un danno<br />

enorme, difficilmente quantificabile.<br />

Sarebbe una piccola grande rivoluzione, per cominciare. Nella Venetia libera si cercherà di<br />

costruire università che competano a livello internazionale con quelle svizzere, ad esempio,<br />

che hanno regolarmente 3-5 atenei piazzati nei primi cento delle classifiche mondiali.<br />

Sarebbe già qualcosa. Il terreno fertile c’è. Basta coltivarlo. Ed estirpare, con cautela e<br />

riguardo, la gramigna.<br />

Padova, 27 luglio 2009<br />

Paolo L. Bernardini<br />

Le università della Venetia libera (e quelle di ITA)<br />

1. Il passato…<br />

Nell’ultimo numero dell’Economist, 15-21 novembre 2008, c’è un breve articolo in cui il<br />

sistema universitario italiano viene, una volta ancora, messo alla berlina, con grande<br />

solidità di argomenti. Il sistema è definito come il settore pubblico “peggio gestito, più<br />

corrotto e meno produttivo” di tutti quelli di ITA (come se gli altri fiorissero…). Vengono<br />

citati i soliti casi di nepotismo, di anzianità del corpo docente, il fatto che non vi sia<br />

nessuna università italiana nelle classifiche (sono diverse) delle prime 100 al mondo, la<br />

scarsità relativa dei finanziamenti, il fatto che vi siano varie università di ITA in bancarotta,<br />

e tutte quelle cose che chi opera (anche) nel mondo dell’università pubblica di ITA ben<br />

conosce.<br />

Devo dire che per me in particolare leggere queste due pagine è particolarmente irritante.<br />

Non perché dicano il falso, ma perché èun quarto di secoloche sento dire le stesse cose, in<br />

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