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documento programmatico - PNV. Press News Veneto

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Parenti, docenti, serpenti (qualcuno)<br />

UNIVERSITÀ<br />

http://firmiamo.it/veneto-indipendenteUn<br />

nuovo libro, di Nino<br />

Luca, Parentopoli (Marsilio 2009),<br />

rappresenta una compiuta denunzia civile<br />

del nepotismo che impera nelle università di<br />

ITA. Ne consiglio la lettura, sia perché<br />

scritto con simpatica ironia, sia perché<br />

veramente analitico e dettagliato. Ma vorrei<br />

raccomandarlo con una precisazione:<br />

“niente di nuovo sotto il sole” (di ITA),<br />

perché personalmente quanto narrato da<br />

Luca lo sperimento da venticinque anni (una generazione), assai spesso sulla mia pelle.<br />

D’altra parte, lo stesso Luca cita Benedetto Croce, che tale inamena situazione<br />

stigmatizzava già nel 1920 (!). Ma il libro non contiene solo storie di dinastie e della loro<br />

proterva difesa di se stesse. Racconta anche come certe volte i tribunali di ITA possano<br />

attaccare il sistema, infliggendo ad esempio multe salate a commissioni palesemente<br />

corrotte. Ora, il TAR è da sempre un buon antidoto verso le violenze del sistema di ITA,<br />

compiute ai danni del cittadino (quindi, ai danni dello Stato stesso) anche se di ITA esso<br />

stesso è parte (e quale parte!).<br />

Ora tutto questo io l’ho sentito dire troppo spesso, è verità. Ma come spesso accade non<br />

esiste antidoto al veleno, finché si rimane nel sistema ITA. Le hanno tentate tutte: i<br />

prossimi concorsi faranno venire i commissari da un’altra galassia, per garantire<br />

l’imparzialità. E quelli metteranno in cattedra i loro figlioli. Magari con otto gambe, quattro<br />

teste, dodici occhi (ma senza bocca). D’altra parte quand’ero giovane si narrava di un<br />

potente docente romano, mi par proprio di diritto amministrativo, che aveva messo in<br />

cattedra il figlio ritardato. Ma va beh, saranno state leggende metropolitane!<br />

Quello che voglio prospettare, ancora una volta, è una Venetia libera in cui le università<br />

presenti (quelle veneziane; Padova, Verona, e forse Bergamo e Brescia), adottino criteri di<br />

valutazione internazionali per l’assunzione di nuovi docenti. Non solo, ma che superino<br />

anche i criteri internazionali attuali, perché non c’è limite al meglio.<br />

Propongo che ogni commissione abbia al proprio interno uno studente di primo livello, e<br />

uno di dottorato. Insomma, che siano finalmente gli studenti se non a scegliere<br />

direttamente, almeno ad aver parte nel processo di scelta dei loro docenti. Ma non<br />

succedeva qualcosa di simile nel “buio” Medioevo? Qualcosa del genere sarebbe una<br />

misura da adottarsi in tutto il mondo.<br />

Perché è pur vero che l’Italia brilla per nepotismo, ma non si creda che nel resto del<br />

mondo tutte le università e tutte le decisioni di assunzione al loro interno siano fatte da<br />

puri di cuore e poveri in spirito. No, no, in molti casi nessuno di loro vedrà Dio. Conosco<br />

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