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Global Jihad: temi, piste di diffusione e il fenomeno del reducismo ...

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tecnologica nei confronti dei propri “nemici”, Israele fra tutti, fac<strong>il</strong>ita la <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>l’idea<br />

contemporanea <strong>del</strong>lo shahid come attentatore-suicida ache nei movimenti sunniti. Fino a<br />

perio<strong>di</strong> molto recenti, in ambito sunnita, infatti, <strong>il</strong> suici<strong>di</strong>o era considerato un gravissimo<br />

peccato contro Dio. La morte <strong>del</strong>iberata <strong>del</strong> fedayn, <strong>del</strong> combattente la guerriglia, era quin<strong>di</strong><br />

solo l’estrema inelu<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e scelta.<br />

Non casualmente, ‘ulema’ jiha<strong>di</strong>sti hanno giustificato sciaraticamente l’idea <strong>del</strong>l’attentatore<br />

suicida, fornendo un “ombrello” dottrinale e giuri<strong>di</strong>co al numero crescente <strong>di</strong> nuovi<br />

aspiranti martiri.<br />

5. Il neo-fondamentalismo islamico europeo<br />

Da anni, ormai, l’islam si è trasferito a Ovest. Un “trasferimento” non avvenuto<br />

sull’onda <strong>di</strong> conquiste m<strong>il</strong>itari o proselitismo religioso, come per quasi tutte le terre<br />

entrate a far parte <strong>del</strong>la dar al-islam ma come conseguenza <strong>del</strong>la migrazione verso<br />

l’Europa <strong>di</strong> m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> musulmani, attratti dalle migliori possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> vita e dalla<br />

prospettiva <strong>di</strong> un lavoro stab<strong>il</strong>e. M<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> musulmani, provenienti dalle più <strong>di</strong>verse<br />

regioni dei mon<strong>di</strong> islamici e portatori <strong>di</strong> ortoprassi religiose, sociali e culturali<br />

estremamente variegate, si sono ritrovati in società percepite come ost<strong>il</strong>i o che<br />

tendevano a relegarli ai loro margini.<br />

Questo processo sociologico – estremamente complesso e <strong>di</strong>fferente per mo<strong>di</strong> e tempi<br />

a seconda dei paesi europei coinvolti – ha prodotto enormi conseguenze sociali,<br />

politiche e culturali tanto fra le popolazioni europei, quanto fra gli immigrati<br />

musulmani. Quanto qui interessa far emergere è <strong>il</strong> <strong>fenomeno</strong> cosiddetto <strong>del</strong>la re-<br />

islamizzazione conservatrice e <strong>di</strong> un neo-fondamentalismo islamico che inventa una<br />

tra<strong>di</strong>zione e un’identità panislamica sia per accre<strong>di</strong>tare i rappresentanti auto-<br />

proclamatisi come rappresentanti ufficiali e riconosciuti <strong>del</strong>l’islam, sia come effetto<br />

<strong>del</strong>la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> identità culturale e <strong>di</strong> straniamento.<br />

In altre parole, la re-islamizzzione degli immigrati musulmani, anche <strong>di</strong> seconda o<br />

terza generazione, permette in primo luogo <strong>di</strong> riaffermare la propria identità. Ma<br />

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