Global Jihad: temi, piste di diffusione e il fenomeno del reducismo ...
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<strong>del</strong> loro periodo <strong>di</strong> lavoro nel Golfo. Il risultato è stato quello <strong>di</strong> una crescita dei<br />
movimenti ra<strong>di</strong>cali islamici e una sempre più esasperata attenzione verso le pratiche<br />
islamiche “corrette” in molti paesi musulmani, e soprattutto in Pakistan e nel sud-est<br />
asiatico.<br />
Questo ambizioso programma teso all’affermazione <strong>del</strong> ruolo regionale sau<strong>di</strong>ta e alla<br />
creazione <strong>di</strong> un network <strong>di</strong> movimenti e ideologi islamisti nelle <strong>di</strong>verse aree <strong>del</strong><br />
mondo islamico “ben <strong>di</strong>sposti” verso la casa regnante <strong>di</strong> Riyad è riuscito però solo in<br />
parte. Il trattamento sprezzante dei lavoratori stranieri, l’espulsione <strong>di</strong> molti <strong>di</strong> essi<br />
con <strong>il</strong> sopraggiungere <strong>del</strong>la crisi economica negli anni ’90, la palese contrad<strong>di</strong>zione<br />
fra la dottrina professata e gli st<strong>il</strong>i <strong>di</strong> vita <strong>del</strong>la famiglia reale, <strong>il</strong> ricorso alla<br />
protezione degli Stati Uniti in seguito all’invasione <strong>del</strong> Kuwait da parte <strong>del</strong>l’Iraq <strong>di</strong><br />
Saddam Hussein (1990), con la cessione <strong>di</strong> basi m<strong>il</strong>itari permanenti agli americani sul<br />
“sacro suolo” <strong>del</strong>l’Arabia – che contiene le città sante <strong>di</strong> Mecca e Me<strong>di</strong>ca, precluse ai<br />
non musulmani – sono tutti motivi che hanno finito per vanificare gran parte <strong>di</strong><br />
questo progetto.<br />
Le conseguenze più pericolose <strong>di</strong> questa politica <strong>di</strong> sostegno ai movimenti islamici<br />
sunniti più dogmatici e ra<strong>di</strong>cali si sono però palesate solo nella seconda metà degli<br />
anni ’90, con lo sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> movimenti islamisti estremamente violenti e ra<strong>di</strong>cali,<br />
fortemente ost<strong>il</strong>i all’occidente e agli stessi sau<strong>di</strong>ti. La presenza Usa nel Golfo e <strong>il</strong><br />
sostegno politico-m<strong>il</strong>itare dato ad essi dalle monarchie petrolifere ha scatenato<br />
l’opposizione politica. I <strong>di</strong>versi gruppi islamismi d’opposizione hanno così finito per<br />
rafforzare progressivamente la loro cooperazione trans-nazionale, sfruttando aree <strong>di</strong><br />
tensione come l’Afghanistan, la Cecenia e <strong>il</strong> Kashmir.<br />
In ogni caso, i risultati politici <strong>di</strong> questi movimenti islamisti sono stati estremamente<br />
<strong>del</strong>udenti, dato che quasi ovunque essi – pur influenzando e trasformando le società<br />
islamiche e ottenendo un aumento <strong>del</strong> conformismo religioso e l’adozione <strong>di</strong> norme<br />
giuri<strong>di</strong>che “sciaraitiche” – hanno fallito la conquista <strong>del</strong> potere, anche per via <strong>del</strong>la<br />
violenta repressione attuata da molti regimi “secolari” con <strong>il</strong> sostegno occidentale (ad<br />
esempio, l’Egitto, l’Algeria, la Tunisia, etc.). L’ideologia <strong>di</strong> questi gruppi –<br />
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