Global Jihad: temi, piste di diffusione e il fenomeno del reducismo ...
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sv<strong>il</strong>uppate soprattutto negli anni ’50 e ’60, dando vita a movimenti politici attivi veri<br />
e propri con gli anni ’70).<br />
Nella letteratura scientifica si è spesso ricorso anche a perifrasi come “movimenti<br />
<strong>del</strong>l’attivismo islamico”, o a definizioni come “l’islam politico”, o “islam m<strong>il</strong>itante”.<br />
Con queste parole si voleva evidenziare <strong>il</strong> fatto che i movimenti islamici che si<br />
andavano descrivendo non perseguissero tanto, o solo, un’imposizione artificiale<br />
sopra tutta la società islamica <strong>di</strong> pratiche religiose e consuetu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> un passato<br />
immaginato; essi tentavano piuttosto <strong>di</strong> ri-organizzare l'intero or<strong>di</strong>ne socio-politico<br />
secondo la loro lettura <strong>del</strong> religioso. L’islam era una via per risolvere tutti i numerosi<br />
problemi sociali, politici ed economici creando una “contro-utopia” alternativa<br />
all’Occidente, alla modernità e alla globalizzazione: un’ideologia per la conquista <strong>del</strong><br />
potere politico e la rie<strong>di</strong>ficazione <strong>del</strong>la società.<br />
John Esposito ha sottolineato come <strong>il</strong> termine «fondamentalismo» sia una definizione<br />
troppo imbevuta <strong>di</strong> presupposti cristiani e <strong>di</strong> stereotipi occidentali, e che spinga alla<br />
visione erronea <strong>di</strong> una minaccia monolitica che in realtà non esiste. Da qui l’idea <strong>di</strong><br />
ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> termine <strong>di</strong> «revival islamico», o <strong>di</strong> «attivismo islamico» - definizione<br />
quest’ultima spesso adotta in questo stu<strong>di</strong>o – che sembrano più legati alla storia<br />
<strong>del</strong>l’islam. Esso, infatti, possiede una lunga tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> revivalismo religioso (taj<strong>di</strong>d)<br />
come <strong>di</strong> riformismo (islah), che includono anche l’attivismo sociale e politico che ha<br />
caratterizzato lunghi perio<strong>di</strong> <strong>del</strong>la storia islamica, dai primi secoli post Egira ai giorni<br />
nostri 13 .<br />
Negli ultimi anni si è andato <strong>di</strong>ffondendo nel nostro paese la definizione <strong>di</strong><br />
“islamismo” e <strong>di</strong> “islamisti” – movimenti islamismi, ideologia islamista, etc. – per<br />
definire queste realtà. E’ un termine ripreso dal francese les islamistes (a sua volta<br />
derivato dall’arabo al-islamiyyun), ma che ha trovato <strong>del</strong>le resistenze per i suoi<br />
possib<strong>il</strong>i frainten<strong>di</strong>menti, dato che in Italia, l’islamista è anche lo stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> cose<br />
islamiche, l’esperto <strong>di</strong> islam.<br />
13 Cfr. John L. Esposito, The Islamic Threat: Myth or Reality, Oxford, 1999, pp.6 sgg. Dello stesso autore ve<strong>di</strong> anche<br />
l’interessante Guerra Santa? Terrore nel nome <strong>del</strong>l’Islam, M<strong>il</strong>ano, 2004.<br />
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