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Global Jihad: temi, piste di diffusione e il fenomeno del reducismo ...

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più o meno coerenti, destinate a valorizzare e legittimare gli obiettivi <strong>del</strong>l'azione collettiva.<br />

Non si tratta tanto <strong>di</strong> raggiungere l'obiettività - come si sforza <strong>di</strong> fare <strong>il</strong> pensiero scientifico -<br />

quanto <strong>di</strong> trasformare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita ritenute insopportab<strong>il</strong>i in altre che vengono<br />

idealizzate per renderle più desiderab<strong>il</strong>i». 9<br />

«La situazione culturale, politica ed economica attuale <strong>del</strong> mondo arabo fa sì che sia<br />

impossib<strong>il</strong>e, soprattutto se si è arabi e dal mondo arabo, parlare <strong>del</strong>la religione come <strong>di</strong> un<br />

<strong>fenomeno</strong> sociale totalmente spiegab<strong>il</strong>e [...] Il risultato è che ogni <strong>di</strong>scorso sulla società, sulla<br />

religione, sul <strong>di</strong>ritto suppone preventivamente una sorta <strong>di</strong> autocensura da parte <strong>di</strong> chi parla<br />

o scrive. Quest’ultima consiste nel riconoscere l’incontestab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> alcune verità e principii<br />

per la ragione - anch’essa incontestab<strong>il</strong>e - che essi non possono essere messi in <strong>di</strong>scussione. Il<br />

massimo <strong>di</strong> libertà che ci si può permettere <strong>di</strong> fronte a tutto ciò è quin<strong>di</strong> far finta <strong>di</strong> niente,<br />

cercare <strong>di</strong> cavarsela con giochi <strong>di</strong> parole o correre <strong>il</strong> rischio <strong>del</strong>la scomunica (Ali Abdurrazik,<br />

Tahar Haddad...) o <strong>del</strong>la messa a morte (Mahmoud Mohamed Taha, giustiziato da Numeiry<br />

nel 1985). E’ dunque un <strong>di</strong>battito quasi impossib<strong>il</strong>e, poiché gli mancano due con<strong>di</strong>zioni<br />

in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>i all’obiettività: l’accordo sugli strumenti d’analisi e l’autonomia <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio. In<br />

generale, l'analisi <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> religioso coinvolge colui che la conduce in prima persona e<br />

ciò non è dovuto esclusivamente a una debolezza intrinseca alla sua personalità o alla sua<br />

formazione, ma all’ambiente in cui opera. Infatti ciò che egli scriverà, a <strong>di</strong>spetto <strong>del</strong>la<br />

neutralità che si sforzerà <strong>di</strong> mantenere, sarà percepito come una scelta <strong>di</strong> campo religioso,<br />

ideologico, etnico o politico. Per quanto egli tenterà <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssociarsi, la società continuerà a<br />

valutarlo secondo i propri criteri e gli negherà ogni neutralità. [...] Egli lo sa e sa che,<br />

impegnandosi nella ricerca, è condannato a perdere la propria innocenza, in quanto sa che<br />

alla fine potrà essere condannato. E’ quin<strong>di</strong> <strong>del</strong> tutto naturale che - non essendo ogni<br />

intellettuale necessariamente un eroe - in tali con<strong>di</strong>zioni non tutto venga detto e che <strong>il</strong><br />

<strong>di</strong>scorso <strong>del</strong>l’intellettuale a proposito <strong>del</strong>la religione, <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto, <strong>del</strong>la politica sia<br />

<strong>di</strong>plomatico, fatto <strong>di</strong> s<strong>il</strong>enzi, prudenza e furbizie, sia in definitiva un <strong>di</strong>scorso corrotto». 10<br />

E' indubbio che su questa situazione hanno influito anche elementi esterni: l'incapacità <strong>di</strong><br />

contribuire alla soluzione dei conflitti, allo sv<strong>il</strong>uppo economico e al superamento <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>zioni sfavorevoli all'armonica coesistenza fra <strong>di</strong>fferenti civ<strong>il</strong>tà non soltanto non<br />

contribuisce a rimuovere, ma col tempo rafforza una logica <strong>del</strong> rifiuto e <strong>del</strong>la<br />

contrapposizione che ha come conseguenza sul piano interno <strong>il</strong> ripiegamento su <strong>di</strong> sé nella<br />

ricerca <strong>di</strong> un mo<strong>del</strong>lo proprio e autosufficiente che, per quanto mitico, svolge una funzione<br />

<strong>di</strong> rifugio e <strong>di</strong> rassicurazione che contribuisce alla sua <strong>di</strong>ffusione al suo successo.<br />

[…]<br />

Credo che questi tratti possano essere riscontrati nella visione tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> molte religioni<br />

e che l'islam sembrerebbe ad<strong>di</strong>rittura più pre<strong>di</strong>sposto a sv<strong>il</strong>upparle in forza sia <strong>di</strong> alcune sue<br />

originarie <strong>di</strong>sposizioni, sia <strong>del</strong>la fase involutiva che sta attraversando, sia infine dei fattori<br />

esterni che ne con<strong>di</strong>zionano lo sv<strong>il</strong>uppo. Il ra<strong>di</strong>calismo religioso si configura così nell'islam<br />

come una sorta <strong>di</strong> <strong>fenomeno</strong> ritornante, esito <strong>di</strong> alcuni no<strong>di</strong> irrisolti <strong>di</strong> base uniti alla<br />

funzione che la religione è chiamata ad assolvere perio<strong>di</strong>camente da quanti la ut<strong>il</strong>izzano per<br />

legittimare la propria azione, poco importa se finalizzata al mantenimento o al<br />

rovesciamento <strong>del</strong>lo status quo. Quanto questo stato <strong>di</strong> cose sia pernicioso per la stessa sorte<br />

9 M. Arkoun, La pensée arabe, Parigi 1985 (1.a ed. 1975), p. 107.<br />

10 Yadh Ben Achour, Religion et Droit dans le Monde arabe, Tunisi 1992, pp. 28-29.<br />

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