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Global Jihad: temi, piste di diffusione e il fenomeno del reducismo ...

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si è <strong>di</strong>ffusa con successo tanto all’interno <strong>del</strong> mondo islamico quanto in Occidente,<br />

anche sull’onda <strong>del</strong>la volgarizzazione mass-me<strong>di</strong>atica <strong>del</strong>la <strong>di</strong>scussa teoria <strong>di</strong> Samuel<br />

Huntington sullo «scontro <strong>del</strong>le civ<strong>il</strong>tà» 2 .<br />

All’interno <strong>del</strong> propagandato conflitto islam/Occidente, le <strong>di</strong>fferenze interne, le<br />

sfumature dottrinali, politiche, ideologiche e teologiche perdono <strong>di</strong>fferenza,<br />

lasciando <strong>il</strong> posto a una rielaborazione stereotipata e convenzionale tanto <strong>del</strong> Noi<br />

quanto <strong>del</strong>l’Altro; rielaborazione funzionale alla lettura <strong>di</strong>cotomica e conflittuale dei<br />

rapporti contemporanei fra i mon<strong>di</strong> musulmani e i mon<strong>di</strong> occidentali (volutamente al<br />

plurale). Riprendendo <strong>il</strong> pensiero <strong>di</strong> Edward Sa‘id 3 , siamo <strong>di</strong> fronte a un nuovo<br />

Orientalismo – dopo quello classico funzionale al periodo coloniale – con una visione<br />

caricaturale <strong>del</strong>l’islam quale civ<strong>il</strong>tà violenta e monolitica, contrapposto<br />

all’Occidentalismo dei gruppi islamisti, ossia l’invenzione <strong>di</strong> un Occidente coeso,<br />

aggressivo e reificato in soggetto agente nella politica internazionale: « Ciò che<br />

abbiamo chiamato ‘occidentalismo’ è <strong>il</strong> quadro <strong>di</strong>sumanizzato <strong>del</strong>l’Occidente che<br />

tratteggiano i suoi nemici» 4 .<br />

Fatto ancor più gravido <strong>di</strong> conseguenze, si è <strong>di</strong>ffusa in Occidente una lettura<br />

<strong>del</strong>l’islam come religione e come <strong>fenomeno</strong> storico, sociale e culturale non solo<br />

erronea, ma astorica e perennialista. La complessità <strong>del</strong>la realtà dei <strong>di</strong>versi mon<strong>di</strong><br />

musulmani e le variazioni nel vissuto islamico attraverso le varie epoche storiche –<br />

non <strong>di</strong>versamente da quanto avvenuto in Europa con la enorme <strong>di</strong>versità <strong>del</strong> vissuto<br />

2 Uscito dapprima come articolo su «Foreing Affairs», The Clash of Civ<strong>il</strong>ization, è <strong>di</strong>venuto poco dopo un libro dal<br />

successo mon<strong>di</strong>ale. La teoria <strong>di</strong> uno scontro fra civ<strong>il</strong>tà, che sarebbe seguita al confronto bipolare basato sulle<br />

ideologie è stata al centro <strong>di</strong> un amplissimo <strong>di</strong>battito, con sostenitori e denigratori <strong>del</strong>le idee <strong>di</strong> Huntington. Fra i<br />

tanti che sottolineano le lacune e le debolezze scientifiche <strong>del</strong>la teoria <strong>del</strong>lo scontro <strong>del</strong>le civ<strong>il</strong>tà, ricordo Oliver<br />

Roy, John Esposito e soprattutto Dieter Senghaas, autore <strong>di</strong> The Clash within civ<strong>il</strong>izations, London – New York,<br />

1998, i quali sottolineano come le tensioni che ci appaiono come apparente scontro <strong>di</strong> civ<strong>il</strong>tà, riflettono al<br />

contrario la crisi interna e la frammentazione <strong>del</strong>le stesse per effetto <strong>del</strong>la globalizzazione e dei mutamenti socioeconomici<br />

e culturali. Con<strong>di</strong>visib<strong>il</strong>e anche la critica circa le datata visione <strong>di</strong> civ<strong>il</strong>tà come soggetti storici<br />

monolitici.<br />

3 Le opere <strong>di</strong> Ewdar Sa’id e – soprattutto Orientalism – sono meno conosciute in Italia che nel resto <strong>del</strong> mondo, e in<br />

particolare nei paesi anglo-sassoni, ove l’influenza dei concetti sa’i<strong>di</strong>ani è stata fortissima negli ambienti<br />

intellettuali e universitari. Fra le sue opere ricordo, Orientalismo, M<strong>il</strong>ano, 1991 e Culture and Imperialism, London,<br />

1993.<br />

4 «Ciò che abbiamo chiamato ‘occidentalismo’ è <strong>il</strong> quadro <strong>di</strong>sumanizzato <strong>del</strong>l’Occidente che tratteggiano i suoi<br />

nemici …. È chiaro che non possono essere spiegati come un problema specificatamente islamico. Nel mondo<br />

musulmano molte cose sono andate in modo sbagliato, ma l’occidentalismo non può essere ridotto a una malattia<br />

me<strong>di</strong>orientale». Ian Burma e Avishai Margalit, Occidentalismo. L’Occidente agli occhi dei suoi nemici, Torino, 2004,<br />

p.5.<br />

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