Global Jihad: temi, piste di diffusione e il fenomeno del reducismo ...

More documents

Recommendations

Info

per comprendere e contrastare dottrinalmente la diffusione dell’ideologia jihadista. Se è certo cruciale il lavoro per disarticolare i network di cellule attive, soprattutto in Europa, occorre anche non illudersi di combattere contro un fenomeno fortemente gerarchizzato. I recenti attentati in Europa mostrano la flessibilità di questi gruppi e l’importanza del fattore imitativo-mimetico; anche per questo il flusso di reduci dai vari di fronti di guerra interni o esterni alla Dar al-islam è molto importante: essi non solo forniscono expertise e professionalità, ma testimoniano la possibilità di combattere il jihad globale, rafforzando l’idea che sia possibile vincerlo. Molto importante è poi ridurre la possibilità che i sistemi mediatici occidentali, disastrosamente orientati al sensazionalismo del terrore, offrono al qa’idismo. In questo senso è auspicabile un ruolo delle istituzioni che, chiede Lombardi, «devono legittimare la presenza dei media dentro alle procedure di sicurezza che riguardano la nostra comunità». Ma è altresì evidente come una sola azione di repressione e di contro-intelligence non sia sufficiente. Occorre interiorizzare il fatto che il nichilismo estremo non spiega il jihadismo globale, ma offre solo comodi alibi per evitare di parlare degli errori e delle connivenze dell’Occidente verso sistemi corrotti, non rappresentativi, verso situazioni che umiliano i musulmani e minano la credibilità occidentale. Senza una comprensione delle cause economico-sociali, politiche e cultural-identitarie di questa crisi che lacera orami da troppi decenni i molti mondi islamici, e che è dilagata in tutto il mondo anche come conseguenza della globalizzazione e della sempre più stretta interdipendenza, non sarà possibile affrontare durevolmente e credibilmente il problema del jihadismo e dell’islamismo radicale. L’idea dello scontro delle civiltà è una facile scorciatoia per non vedere fenomeni ben più complessi e crisi ben più profonde che attanagliano tutte le civiltà e che sono sostanzialmente interne ad ogni macro-sistema cultural-religioso. 16
Ascesa e frammentazione dell’islamismo radicale. Dall’islamizzazione della modernità al jihad globale Riccardo Redaelli 1. Il jihadismo: evoluzione naturale o epifenomeno dell’islam? Il fenomeno del terrorismo islamista e la moltiplicazione delle cellule jihadiste in Europa come nel resto del mondo rappresentano probabilmente il problema di sicurezza maggiormente percepito oggi: una sorta di nemico metafisico, di Moloch ostile che minaccia l’Occidente e i paesi ad esso collegati – in particolare i cosiddetti paesi arabi/islamici moderati (anche se si tratta di una definizione tutt’altro che soddisfacente e che favorisce fraintendimenti ed errori di valutazione politica). Come ben sottolinea Reuven Paz nel suo saggio sul Global Jihad contenuto in questo studio, diversi gruppi islamisti hanno cercato di ricondurre le loro azioni violente all’interno di una rappresentazione ideologica dicotomica, di lotta fra la religione e civiltà islamica contro quella occidentale. Sfortunatamente, questa visione manichea 17
Page 1 and 2: LANDAU NETWORK - CENTRO VOLTA Ricer
Page 3 and 4: INDICE Gruppo di Lavoro 7 Introduzi
Page 5 and 6: Understanding Nuclear and Radiologi
Page 7: Gruppo di Lavoro Riccardo Redaelli,
Page 10 and 11: massa dei musulmani e i rappresenta
Page 12 and 13: mediatico; si propone quale attore
Page 14 and 15: L’analisi di molti esperti rivela
Page 18 and 19: si è diffusa con successo tanto al
Page 20 and 21: egioni del mondo islamico hanno avu
Page 22 and 23: dell'islam è chiaramente percepito
Page 24 and 25: sviluppate soprattutto negli anni
Page 26 and 27: Insomma, una concezione totalizzant
Page 28 and 29: iii) principio della superiorità d
Page 30 and 31: economiche per i paesi produttori d
Page 32 and 33: estremamente radicale - s’incentr
Page 34 and 35: icorso alla violenza. Profittando d
Page 36 and 37: solo un numero “sufficiente” al
Page 38 and 39: solo una struttura terroristica, be
Page 40 and 41: tecnologica nei confronti dei propr
Page 42 and 43: islam percepito come immutabile e u
Page 44 and 45: Secondo Robert Leiken circa l’ott
Page 47 and 48: Themes of the Culture of Modern Glo
Page 49 and 50: Islamic publics and communities, wh
Page 51 and 52: definition of the enemy is flexible
Page 53 and 54: From this it is obvious that the ji
Page 55 and 56: many of the Jihadi volunteers to th
Page 57 and 58: Islamists also viewed this collapse
Page 59 and 60: Abdallah Aal al-Shaikh’s fatwa (I
Page 61 and 62: enovation of orthodox religious ide
Page 63 and 64: example—is Bin Laden's group al-Q
Page 65 and 66: Azzam, who focused on the mujaheddi
Page 67 and 68:
of Islam. Thus, they based their vi
Page 69 and 70:
7. The Immigrant Experience All of
Page 71 and 72:
Islamist groups began to target the
Page 73 and 74:
The September 11 attacks, unlike th
Page 75 and 76:
voluntarily. The enthusiasm for sel
Page 77 and 78:
10. The war in Iraq - apocalyptic v
Page 79 and 80:
person of the Mahdi prior to his ap
Page 81 and 82:
each Mahdi; The Mahdi; Mujaddid al-
Page 83 and 84:
using terms, superlatives, and perc
Page 85 and 86:
Learned the Lessons of the mujahedd
Page 87 and 88:
have already used WMD in the past a
Page 89 and 90:
out major terrorist operations in v
Page 91 and 92:
the September 11 attacks: “If I w
Page 93 and 94:
• In many of the Islamist writing
Page 95 and 96:
scholars. Yet, it seems that the de
Page 97 and 98:
• The nature of the Jihadist ideo
Page 99 and 100:
The article bears propagandist over
Page 101 and 102:
“The Islamic society cannot be es
Page 103 and 104:
experienced under various Arab regi
Page 105 and 106:
of Bin Laden, has written about it
Page 107 and 108:
fronts, and moving its activity to
Page 109 and 110:
open university for jihad studies,
Page 111 and 112:
La nuova al-Qa’ida : tra dissoluz
Page 113 and 114:
a un polo decisionale unitario defi
Page 115 and 116:
Comprendere questo fattore è fonda
Page 117 and 118:
Cosa ancora più importante, bench
Page 119 and 120:
2.1 Le origini di al-Qa’ida 2.1.1
Page 121 and 122:
condotte variano notevolmente e del
Page 123 and 124:
La ripresa dei conflitti interni al
Page 125 and 126:
movimento guidato da bin Laden e pe
Page 127 and 128:
government expropriated his assets
Page 129 and 130:
we could. […] As you know the sit
Page 131 and 132:
modifiche dell’ambiente nel quale
Page 133 and 134:
È fondamentale però non interpret
Page 135 and 136:
lontani migliaia di chilometri a di
Page 137 and 138:
La perdita delle basi afgane (che a
Page 139 and 140:
“Although it [al-Qa’ida] has no
Page 141 and 142:
Fig. 3.2 Principali realtà affilia
Page 143 and 144:
tutt’ora, gli unici leader in gra
Page 145 and 146:
Benché vi siano indicazioni che mi
Page 147 and 148:
Iraq Benché l’Afghanistan contin
Page 149 and 150:
Al di là dell’eccezionale ruolo
Page 151 and 152:
sorte negli ultimi anni né a quell
Page 153 and 154:
“nuovo Salah al-Din”, il leader
Page 155 and 156:
La nomina di Abu Hamza al-Muhajir (
Page 157 and 158:
Lungi dal costituire solo uno dei t
Page 159 and 160:
any of the local conflicts invoked
Page 161 and 162:
iracheni potrebbe quindi rivelarsi
Page 163 and 164:
sostenere un’efficace contro-camp
Page 165 and 166:
Accompagnano questa analisi alcuni
Page 167 and 168:
necessariamente connessi a elementi
Page 169 and 170:
economico che il governo iraqeno ap
Page 171 and 172:
peshmerga del PUK intorno a fine di
Page 173 and 174:
uccisi molti erano arabi come al Su
Page 175 and 176:
• Cosa facevi prima? o Studiavo s
Page 177 and 178:
3. Il caso: Guantanamo La maggior p
Page 179 and 180:
4. Videocassette e CD, DvD e Intern
Page 181 and 182:
Oggi si può sicuramente affermare
Page 183 and 184:
Come è stato sottolineato, la rete
Page 185 and 186:
distribuzione, quella che si conclu
Page 187 and 188:
di i.Toot è di “ to build a new
Page 189 and 190:
Iran. In questo caso, gli approfond
Page 191 and 192:
Afghanistan. Nel caso dell’Afghan
Page 193 and 194:
ovvero che tipo di rispetto vuole l
Page 195 and 196:
Osama negli anfratti afghani; rievo
Page 197 and 198:
5. Reclutatori, reclute e reclutame
Page 199 and 200:
della questione potrebbe fornire al
Page 201 and 202:
led by [Abu Dujanah] and commander
Page 203 and 204:
Abu Usama al-Ansari (Iraq) A former
Page 205 and 206:
Recentemente, dicembre 2006, è app
Page 207 and 208:
sostituti dai “santuari virtuali
Page 209 and 210:
Understanding Nuclear and Radiologi
Page 211 and 212:
Technical Aspects Nuclear terrorism
Page 213 and 214:
accident occurred in Goiânia, Braz
Page 215 and 216:
This work assesses the threat of nu
Page 217 and 218:
This axiom, however, has to be cons
Page 219 and 220:
Threats and attempts at nuclear ter
Page 221 and 222:
in the “means” that internation
Page 223 and 224:
1.2 The “Way” Terrorist desire
Page 225 and 226:
(DEFRA) - was undertaken “to assi
Page 227 and 228:
edundant buildings on-site have bee
Page 229 and 230:
Nuclear smuggling also incorporates
Page 231 and 232:
information on how and where to acq
Page 233 and 234:
effectiveness of these efforts. As
Page 235 and 236:
Orphaned radioactive sources Far to
Page 237 and 238:
Substance Number of Reported Cases
Page 239 and 240:
Republic in December 1994. In all o
Page 241 and 242:
classified literature, could possib
Page 243 and 244:
2. International Efforts and Initia
Page 245 and 246:
There are five principles which aid
Page 247 and 248:
counter-terrorism strategy against
Page 249 and 250:
The goal of Nunn-Lugar is to lessen
Page 251 and 252:
• Attempting to commit or partici
Page 253 and 254:
Although controlling the informatio
Page 255 and 256:
“…prevent the acquisition, tran
Page 257 and 258:
2.4.1 The GICNT and Dissuasion The
Page 259 and 260:
Conclusion Although not all experts
Page 261 and 262:
Radiological weapons scenarios incl
Page 263 and 264:
esources, knowledge, experience and
Page 265 and 266:
furthering non-proliferation object
show all

Global Jihad: temi, piste di diffusione e il fenomeno del reducismo ...

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?