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Global Jihad: temi, piste di diffusione e il fenomeno del reducismo ...

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Sebbene sia innegab<strong>il</strong>e che <strong>il</strong> movimento abbia subito danni estremamente r<strong>il</strong>evanti,<br />

non è possib<strong>il</strong>e affermare – quantomeno allo stato attuale – che al-Qa’ida si sia<br />

trasformata in una semplice ideologia o in un mero brand.<br />

Oltretutto, sebbene sia evidente che la caccia scatenata contro la leadership e i quadri<br />

<strong>di</strong>rigenti qa’i<strong>di</strong>sti abbia comportato una seria limitazione <strong>del</strong>le loro capacità<br />

decisionali e operative, <strong>il</strong> loro ruolo, a tutt’oggi, pare tutt’altro che marginale,<br />

soprattutto qualora si tenga in considerazione <strong>il</strong> peso, in termini <strong>di</strong> influenza sul<br />

campo ra<strong>di</strong>cale, detenuto da Bin Laden e al-Zawahiri e <strong>il</strong> controllo che ancora essi<br />

sono in grado <strong>di</strong> esercitare sull’organizzazione.<br />

In tale contesto è quin<strong>di</strong> fondamentale non sottovalutare le capacità operative <strong>di</strong> cui<br />

ancora <strong>di</strong>spone <strong>il</strong> nucleo storico <strong>del</strong> movimento; parimenti, è altrettanto importante<br />

considerare come, in questi ultimi anni, si sia registrata l’ascesa <strong>di</strong> nuove realtà e<br />

guide carismatiche – <strong>di</strong> cui al-Zarqawi rappresentava uno dei più conosciuti<br />

esponenti – potenzialmente in grado <strong>di</strong> contendere nel lungo periodo la leadership<br />

<strong>del</strong>l’organizzazione e frammentarla.<br />

Al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>la questione relativa all’effettivo controllo <strong>del</strong>la leadership sull’intero<br />

movimento, è necessario tener presente che lo stato <strong>di</strong> al-Qa’ida non può essere<br />

valutato solamente da un punto <strong>di</strong> vista strutturale e organizzativo. Al-Qa’ida rimane<br />

infatti un <strong>fenomeno</strong> a cavallo tra piano materiale e ideologico e l’accresciuto status<br />

ottenuto dal movimento in questo seconda <strong>di</strong>mensione non può che influire<br />

<strong>di</strong>rettamente sull’attuale conflitto.<br />

In tale contesto, una strategia totalmente ed esclusivamente improntata allo scontro<br />

<strong>di</strong>retto non potrà segnare la sconfitta <strong>del</strong> fronte qa’i<strong>di</strong>sta. A fianco <strong>del</strong>le fondamentali<br />

operazioni m<strong>il</strong>itari – e <strong>del</strong>le altrettanto essenziali attività <strong>di</strong> intelligence e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>struzione dei canali <strong>di</strong> finanziamento <strong>del</strong> movimento – è necessario quin<strong>di</strong> avviare<br />

un serio programma volto a <strong>del</strong>egittimare <strong>il</strong> messaggio <strong>di</strong> al-Qa’ida, attingendo agli<br />

stessi mezzi impiegati dall’organizzazione. Se da un lato sarà quin<strong>di</strong> fondamentale <strong>il</strong><br />

ruolo <strong>del</strong>l’imam per confutare le tesi qa’i<strong>di</strong>ste, dall’altro sarà altrettanto importante<br />

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