Global Jihad: temi, piste di diffusione e il fenomeno del reducismo ...
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Cosa ancora più importante, benché la quasi totalità degli analisti sia sostanzialmente<br />
concorde nell’affermare che l’organizzazione abbia subito danni tali da limitare in<br />
maniera determinante l’effettivo controllo <strong>del</strong>la leadership sul movimento, esso pare<br />
essere riuscito ad adattarsi al nuovo e mutato contesto, abbandonando la<br />
“tra<strong>di</strong>zionale” struttura, a favore <strong>di</strong> una realtà strutturata su base orizzontale, su cui<br />
la “leadership storica” avrebbe un controllo limitato.<br />
Sarebbe quin<strong>di</strong> sorto un nuovo organismo, non più fondato e basato esclusivamente<br />
sul nucleo storico <strong>del</strong> movimento ma sul contributo garantito da una serie <strong>di</strong> attori<br />
dotati <strong>di</strong> ampia autonomia, che, in molti casi, manterrebbero con l’organizzazione<br />
madre solo un legame <strong>di</strong> aff<strong>il</strong>iazione e non <strong>di</strong> reale subor<strong>di</strong>nazione. Si tratterebbe, in<br />
sostanza, <strong>del</strong>l’affermazione <strong>di</strong> un nuovo <strong>fenomeno</strong> che solo parzialmente<br />
risponderebbe alla caratteristiche <strong>del</strong>la “vecchia” al-Qa’ida e che sarebbe invece<br />
maggiormente basato su un rapporto simbiotico che legherebbe le singole realtà<br />
locali all’organizzazione “madre”. Questo sodalizio garantirebbe alle singole<br />
organizzazioni la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> sfruttare <strong>il</strong> brand qa’i<strong>di</strong>sta e la sua eccezionale<br />
visib<strong>il</strong>ità, e ad al-Qa’ida le forze operative necessarie per portare a compimento quegli<br />
attacchi che essa potrebbe non essere più in grado <strong>di</strong> condurre <strong>di</strong>rettamente.<br />
Esaminare esclusivamente la conformazione attuale <strong>del</strong> movimento fornirebbe però<br />
un’analisi parziale <strong>del</strong>l’organizzazione. Come già precedentemente sottolineato, <strong>il</strong><br />
<strong>fenomeno</strong> al-Qa’ida si estende ben al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>la sua semplice struttura, giungendo a<br />
toccare <strong>il</strong> complesso sistema <strong>di</strong> relazioni facenti capo alla sua leadership e <strong>il</strong> ruolo<br />
<strong>del</strong>l’organizzazione all’interno <strong>del</strong>l’eterogeneo scenario islamico ra<strong>di</strong>cale. Per<br />
rispondere alla domanda che ha aperto questo saggio, occorre quin<strong>di</strong> prendere in<br />
esame le principali tappe <strong>del</strong>la storia <strong>di</strong> al-Qa’ida, muovendosi dalle peculiari<br />
con<strong>di</strong>zioni esistenti in Afghanistan negli anni ’80 (che ne hanno permesso la graduale<br />
formazione), passando attraverso <strong>il</strong> fondamentale ruolo giocato <strong>del</strong> Sudan e<br />
nuovamente <strong>del</strong>l’Afghanistan nel consolidamento e nell’ascesa <strong>del</strong>l’organizzazione<br />
nel decennio successivo, e, infine, analizzando la complessa fase attuale <strong>del</strong><br />
consulti <strong>il</strong> Terrorism Knowledge Base <strong>del</strong> MIPT (Memorial Institute for the Prevention of Terrorism),<br />
http://www.tkb.org/<br />
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