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Risk Management

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Soluzioni Applicative per il <strong>Risk</strong> <strong>Management</strong>:<br />

IT e Innovazione tecnologica applicate<br />

ai Sistemi di <strong>Risk</strong> Mangement<br />

Un approccio innovativo


Agenda: Indice degli argomenti trattati<br />

Premessa<br />

<strong>Risk</strong> <strong>Management</strong> e Sistemi Informativi<br />

Rischio di Credito<br />

Definizione funzionale e sistemi informativi<br />

Soluzioni applicative<br />

Rischio di Mercato<br />

Definizione funzionale e sistemi informativi<br />

Soluzioni applicative<br />

Rischio di Controparte<br />

Definizione funzionale e sistemi informativi<br />

Soluzioni applicative<br />

Rischio Operativo<br />

Definizione funzionale e sistemi informativi<br />

Soluzioni applicative<br />

Integrazione dei Rischi<br />

Aspetti funzionali<br />

Architetture applicative<br />

Conclusioni


Premessa<br />

Nell’attuale contesto di particolare turbolenza dei mercati finanziari, le soluzioni<br />

applicative a supporto del <strong>Risk</strong> <strong>Management</strong> svolgono un ruolo fondamentale per:<br />

l’accuratezza e la tempestività nella<br />

determinazione di misure di rischio e rendimento;<br />

l’elaborazione delle potenziali evoluzioni di<br />

portafoglio e di dinamica dei fattori di rischio in<br />

funzione dell’ operatività sui mercati;<br />

l’applicazione continua di esercizi di simulazione e<br />

di stress testing con logica full evaluation del<br />

portafoglio;<br />

l’elaborazione dei rischi in ottica integrata di<br />

Enterprise wide <strong>Risk</strong> <strong>Management</strong>.<br />

Massimizzazione del profilo rischio/rendimento (risk appetite)


<strong>Risk</strong> <strong>Management</strong> e Sistemi Informativi<br />

Il Consorzio Operativo GruppoMontepaschi ha supportato il <strong>Risk</strong> <strong>Management</strong><br />

nella progettazione e nello sviluppo di una serie di soluzioni applicative in risposta ad<br />

esigenze via via più complesse.<br />

Esigenze Risposte<br />

Performance dei sistemi<br />

di misurazione dei rischi<br />

Sofisticatezza Sofisticazione dei modelli matematici<br />

Sistemi di analisi e controllo<br />

Archiviazione delle informazioni /dati<br />

Fruibilità delle informazioni<br />

Richieste on-demand<br />

Articolate analisi di simulazione di portafoglio<br />

Elevata complessità computazionale<br />

di spazio e di tempo<br />

Integrazione architetture e applicazioni<br />

Reporting direzionale<br />

Algoritmi time-consuming<br />

di simulazione Monte Carlo<br />

Reporting operativo on-demand<br />

Sistemi complessi di archiviazione dati<br />

(tracciabilità e rintracciabilità)<br />

Stress testing con molteplicità di fattori di rischio<br />

Data Quality


Rischio di Credito - Definizione funzionale e Sistemi Informativi<br />

Il rischio di credito consiste nelle variazioni inattese nel valore di<br />

mercato di un’esposizione, o di un portafoglio di esposizioni creditizie,<br />

dovuto a movimenti avversi del merito di credito della controparte.<br />

Capitale Regolamentare: modello AIRB<br />

Molteplicità ed eterogeneità di fonti dati<br />

Verifica, validazione, archiviazione e storicizzazioni dati<br />

Calibrazione periodica dei modelli validati<br />

Reporting a tutti i livelli<br />

Capitale Interno: Modello di Portafoglio Simulativo<br />

Complessità degli algoritmi di elaborazione<br />

Simulazioni MonteCarlo multistep<br />

Verifica, validazione, archiviazione e<br />

storicizzazioni dati<br />

Modello multidimensionale<br />

Reporting a tutti i livelli<br />

Probability Probability Density Density Function Function<br />

of of Losses Losses<br />

Expected loss<br />

Allocated economic capital<br />

CreditVaR<br />

Problemi RM Soluzioni IT<br />

Data Warehouse<br />

Catastrophe loss<br />

Business Intelligence


Rischio di Credito - Soluzioni Applicative<br />

Il data warehousing è un ambiente che copre un’area nella quale si dispone di informazioni, derivate dai diversi<br />

sistemi LOB (line of business), rielaborati in differenti strutture dati con finalità di analisi e reportistica.<br />

Per loro natura, le applicazioni LOB poggiano su strutture dati più orientate al dettaglio, che poco si adattano a<br />

esigenze di sintesi:<br />

Struttura Finalità<br />

Relazionale Gestione storico<br />

OLTP (applicazioni LOB) Data Warehouse / OLAP (on line analysis processing)<br />

Informazioni di dettaglio<br />

(es. numero di posti liberi in data 22/02/2002 sul volo Milano<br />

– Copenaghen delle 09:00 )<br />

Normalizzazione dati<br />

Reportistica<br />

Informazioni aggregate<br />

(es. media dei posti liberi sui voli Italia-Danimarca, su periodi<br />

mensili/annuali, in diverse fasce orarie)<br />

Visione sul dato attuale Visione su storico / sintesi / dato aggregato<br />

Es: numero posti liberi in data x sul volo Milano-Roma Es: Media dei posti liberi sui voli in Italia nel mese/anno<br />

Consente di eseguire attività<br />

(es.vendere il biglietto).<br />

Consente di eseguire decisioni<br />

(es.sopprimere un volo scarsamente frequentato).<br />

Da un concetto di data warehousing puro, che nella forma più semplice consiste in una normalizzazione delle diverse<br />

sorgenti dati, si passa al concetto più esteso della Business Intelligence, dove le strutture dati subiscono una modifica<br />

sostanziale ed un’elaborazione più spinta (strutture OLAP) per consentire il pre-calcolo delle aggregazioni che saranno<br />

richieste dall’utente in fase di analisi o reportistica avanzata.<br />

Data<br />

Warehouse<br />

Struttura Finalità<br />

Multidimensionale Reportistica avanzata<br />

OLAP<br />

Analisi e Pivoting<br />

Data mining<br />

Caratteristiche comuni<br />

Data Quality<br />

Data Dictionary<br />

Maggiore capacità di<br />

analisi avanzate


Rischio di Mercato - Definizione funzionale e sistemi informativi<br />

Il rischio di mercato è definito come la massima perdita<br />

finanziaria potenziale che si può verificare sulle posizioni<br />

detenute in portafoglio, a seguito di variazioni sfavorevoli<br />

nei parametri di mercato rilevanti (risk factors).<br />

Problemi RM<br />

Modelli di stress testing dei fattori di rischio<br />

(sensitivity vs scenario)<br />

Reporting a tutti i livelli<br />

Simulazioni giornaliere di variazioni<br />

ipotetiche di portafoglio (analisi di what if)<br />

Simulazioni storiche di molteplici fattori di mercato<br />

Modelli di pricing (flexible)<br />

Elaborazioni giornaliere dei modelli di portafoglio<br />

,027<br />

,020<br />

,013<br />

,007<br />

,000<br />

0<br />

0,50 1,75 3,00 4,25 5,50<br />

Soluzioni IT<br />

Grid Architetture<br />

Schede CUDA<br />

539<br />

404,2<br />

269,5<br />

134,7


Rischio di Mercato - Soluzioni Applicative<br />

Infrastruttura software che abilita un numero di computer isolati (server, workstation o<br />

anche desktop) a comportarsi come un singolo server multiprocessore.<br />

Caratteristiche<br />

Architettura GRID - definizione<br />

Non richiede particolari tipologie di rete o computer, ben<br />

adattandosi ai computer già esistenti in azienda<br />

Comporta una drastica riduzione dei tempi di calcolo grazie alla<br />

esecuzione parallela di più pacchetti di lavoro<br />

SINGLE SERVER<br />

GRID APPROACH<br />

START 25000 operations<br />

STOP<br />

5000 op.<br />

5000 op.<br />

START 5000 op.<br />

STOP<br />

5000 op.<br />

5000 op.<br />

TIME


Rischio di Mercato - Soluzioni Applicative<br />

Il componente chiave di una architettura GRID è il Resource Manager, che si occupa<br />

di smistare i pacchetti di lavoro in cui è stato suddiviso il calcolo complessivo verso i<br />

computer (o “nodi”) liberi, scelti tra quelli iscritti nell’infrastruttura.<br />

In maniera simile alla torre di controllo di un aeroporto, che organizza ed ordina tutti<br />

gli aerei in atterraggio e decollo in modo che condividano le stesse piste, allo stesso<br />

modo il Resource Manager sapendo quali sono i computer disponibili e quali sono<br />

quelli più scarichi fa si che le richieste di elaborazione vengano eseguite dai computer<br />

meno occupati, evitando di congestionare i computer che già stanno lavorando.<br />

…vantaggi<br />

I nodi possono essere condivisi con altre applicazioni<br />

Il Resource Manager identifica e corregge eventuali<br />

failure di un nodo reindirizzando il pacchetto di<br />

lavoro verso altri nodi disponibili<br />

Massima valorizzazione del parco macchine<br />

(utilizzando anche Desktop e workstation)


Rischio di Mercato - Soluzioni Applicative<br />

Evoluzione<br />

Il modello CUDA<br />

Il modello CUDA trae origine dal fenomeno di rapida evoluzione delle schede<br />

video a fronte delle richieste di mercato in termini di editing video e gaming.<br />

Negli ultimi anni le aziende del settore hanno commercializzato un numero<br />

crescente di schede grafiche con performance di assoluto rilievo in termini di<br />

capacità di calcolo.<br />

Dalla comparazione fra la capacità di calcolo dei nuovi processori grafici<br />

(GPU- Graphics Processing Unit) ed il costo di acquisto, è in corso una<br />

variazione del paradigma che vede la scheda video non più dedicata alla sola<br />

grafica, ma utilizzata da altre tipologie di applicazioni che per loro natura<br />

sono CPU intensive<br />

…vantaggi<br />

Elevata capacità di calcolo<br />

Ottimo rapporto prezzo/prestazioni<br />

Migliori prestazioni<br />

Prime evidenze<br />

… la scheda CUDA può raggiungere la potenza di 100 CPU ed è più<br />

perfomante quanto più complesso è lo strumento di cui si valuta il VaR


Rischio di Mercato - Soluzioni Applicative<br />

Altri territori da esplorare<br />

Il gruppo MPS monitora costantemente il<br />

mercato alla ricerca di tecnologie che<br />

sfruttano il calcolo parallelo e che<br />

potrebbero essere utilizzate in campo<br />

finanziario per ridurre i tempi di<br />

elaborazione. Una di queste è costituita<br />

dai dispositivi FPGA (Field Programmable<br />

Gate Array), device digitali<br />

riprogrammabili che promettono capacità<br />

di calcolo di 400 CPU in un singolo<br />

dispositivo.


Rischio di Controparte - Definizione funzionale e sistemi informativi<br />

Il rischio di controparte è il rischio che la controparte di<br />

una transazione avente a oggetto determinati strumenti<br />

finanziari risulti inadempiente prima del regolamento della<br />

transazione stessa.<br />

Problemi RM<br />

Modelli di princing<br />

(derivati complessi)<br />

Simulazione Monte Carlo<br />

(n timestep e m/000 scenari)<br />

Soluzioni IT<br />

Schede Cuda<br />

Macchine Virtuali


Rischio di Controparte - Soluzioni Applicative<br />

Creazione di un ambiente computazionale isolato (macchina virtuale), sulla quale<br />

possa essere messo in esecuzione un sistema operativo completo.<br />

Il sistema operativo ospite<br />

lavora come se fosse in<br />

esecuzione direttamente su<br />

hardware fisico. Questo<br />

comportamento è reso possibile<br />

da un programma di controllo<br />

che è l’unico che accede alle<br />

risorse fisiche e le controlla<br />

rendendole disponibili alle<br />

macchine virtuali.<br />

…vantaggi<br />

Virtualizzazione - definizione<br />

Macchina<br />

Reale<br />

massimizzazione dello sfruttamento Hardware dell’azienda<br />

diminuzione dei costi dell’hardware<br />

Macchina Virtuale 1<br />

Applicazioni 1<br />

Sistema Operativo (Linux…)<br />

CPU, RAM, dischi, rete<br />

diminuzione dei costi di gestione e dei servizi di disaster recovery<br />

…<br />

Macchina Virtuale 1<br />

Applicazioni 1<br />

Sistema Operativo (Linux…)<br />

CPU, RAM, dischi, rete<br />

Programma di controllo (Virtual Platform)<br />

CPU(x86,ppc,…) motherboard, dischi, rete, RAM


Rischio di Mercato - Soluzioni Applicative<br />

Altri territori da esplorare<br />

Un’ altra tecnologia in corso di valutazione<br />

è rappresentata dal Cloud Computing<br />

attraverso l’utilizzo di Open Nebula.<br />

In questa prima fase stiamo lavorando<br />

nella direzione di un Internal Cloud. In<br />

prospettiva questo modello è adatto a<br />

sperimentare soluzioni che vedano il<br />

ricorso a potenza di calcolo esterna<br />

(strabordo) in situazione di saturazione<br />

della potenza interna.


Costo ell’informazione (€)<br />

Rischio Operativo - Definizione funzionale e sistemi informativi<br />

Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti<br />

dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e<br />

sistemi interni, oppure da eventi esogeni.<br />

General Ledger Level<br />

<strong>Management</strong> DB<br />

Level<br />

G.MontePaschi<br />

Le informazioni raccolte a livello di branch assicurano<br />

la completezza delle informazioni a fronte, però, di un<br />

significativo effort in termini di gestione e di IT.<br />

Le informazioni sulle perdite operative sono raccolte in un DB. A<br />

questo livello è possibile definire un owner responsabile<br />

dell’accuratezza e completezza delle informazioni raccolte.<br />

Livello ottimale per la gestione dei rischi operativi :<br />

un sistema contabile in cui sono dettagliate tutte le<br />

informazioni relative alle perdite potenziali.<br />

Dettagli delle informazioni<br />

Branches Level


Rischio Operativo - Soluzioni Applicative<br />

Il trattamento delle informazioni relative a tale rischio, è in carico all’applicativo Op<strong>Risk</strong>.<br />

L’infrastruttura supporta tutte le fasi di governo del rischio operativo di competenza delle<br />

società del Gruppo MPS.<br />

Il software utilizzato permette di<br />

Storicizzare i dati di perdita;<br />

Elaborare analisi quantitative;<br />

Creare scenari di tipo simulativo<br />

Integrità del dato<br />

Caratteristiche<br />

Tracciabilità<br />

Accesso<br />

Data<br />

Warehouse<br />

OLAP


Integrazione dei Rischi - aspetti funzionali<br />

Il Gruppo MPS determina il capitale interno<br />

complessivo atto a fronteggiare tutti i rischi a<br />

cui il Gruppo Bancario risulta esposto in<br />

condizioni fisiologiche di mercato ed in ipotesi di<br />

stress test mediante un approccio simulativo a<br />

copula.<br />

Complessità e numerosità delle prove di stress testing e di stima<br />

delle misure prospettiche di capitale interno<br />

Analisi di back testing dei risultati<br />

Eterogeneità dei flussi relativi ai singoli rischi<br />

complessità dei modelli di integrazione<br />

(numerose simulazioni MC)<br />

i<strong>Risk</strong><br />

Molteplicità ed eterogeneità dei modelli di stima dei singoli rischi<br />

Strumenti di controllo e di validazione della qualità del dato<br />

Reporting operativo e direzionale<br />

Calibrazioni periodiche dei parametri di stima<br />

Tracciabilità e rintracciabilità delle elaborazione a tutti i livelli di calcolo


Integrazione dei Rischi- architetture applicative<br />

I principi di organizzazione secondo un modello SOA rispondono ad esigenze di controllo della<br />

complessa organizzazione dei processi.<br />

SOA definisce un modello in cui la logica complessiva di automazione è partizionata in unità più<br />

semplici e distinte (o servizi) che rappresentano i sottoprocessi, ove le chiamate fra servizi avvengono<br />

in maniera trasparente.<br />

Agilità ed efficienza, in un modello SOA, derivano da 3 caratteristiche principali:<br />

•Flessibilità e facilità di manutenzione - Un servizio presenta necessariamente un grado di<br />

complessità inferiore che implica migliore capacità di manutenzione. La scomposizione in unità isolate<br />

ma omogenee dal punto di vista funzionale garantisce la flessibilità necessaria per rispondere alle<br />

modifiche dei business requirements.<br />

•Riutilizzo – I servizi, progettati come unità elementari, presentano un grado di riutilizzo elevato.<br />

•Disaccoppiamento funzionale e tecnologico – L’isolamento delle funzionalità in servizi consente il<br />

disaccoppiamento necessario e fondamentale fra l’evoluzione a medio e lungo termine dei requisiti<br />

business con i cicli di innovazione tecnologica che intrinsecamente hanno natura a breve termine.


Conclusioni<br />

La struttura IT è “condannata” a rispondere alle nuove sfide esplorando<br />

continuamente soluzioni innovative per i sistemi di <strong>Risk</strong> <strong>Management</strong>.<br />

La principale difficoltà consiste nel ripensare soluzioni emergenti sul mercato ai fini<br />

di rispondere alle complessità operative del <strong>Risk</strong> <strong>Management</strong>.


Financial Data<br />

WareHouse<br />

Applicazione di tecniche di<br />

warehousing alla finanza<br />

FDWH


Sommario<br />

•Modellazione di un DataWarehouse<br />

•Componenti di un modello di Data<br />

Warehouse<br />

• Differenze tra DB relazionali<br />

normalizzati e Data Warehouse<br />

• Star Schema e Snowflake Schema<br />

• Applicazioni alla finanza<br />

FDWH


Data Warehouse - Definizione<br />

W.H.Immon, è stato il primo a parlare di data<br />

warehouse (letteralmente magazzino dati), lo<br />

definisce come:<br />

– A subject-oriented, integrated, time-variant and<br />

non-volatile collection of data in support of<br />

management's decision making.<br />

● Subject-oriented:<br />

– organizzato attorno a degli specifici aspetti<br />

dell'azienda (clienti, vendite, ordini, etc...)<br />

– focalizzato sui dati utili al processo decisionale, e<br />

non sulle operazioni giornaliere<br />

– contiene tipicamente dati aggregati<br />

FDWH


Data Warehouse - Definizione<br />

● Integrated<br />

– integra dati da sorgenti diverse e di tipo eterogeneo<br />

(database relazionali, file di testo, database transazionali,<br />

etc...)<br />

– assicura la consistenza dei dati integrati utilizzando tecniche<br />

di data cleaning e data integration.<br />

● i dati vengono convertiti per assicurarne la consistenza e solo<br />

successivamente inseriti nel Data Warehouse<br />

● Time-variant<br />

– i dati non forniscono solo informazioni attuali ma hanno una<br />

prospettiva storica (per esempio, dati sugli ultimi 5-10 anni)<br />

FDWH


Data Warehouse - Definizione<br />

Non volatile<br />

– è un archivio fisicamente separato dalle basi di<br />

dati usate per le operazioni quotidiane.<br />

● non è possibile dunque che si tratti di una “vista”<br />

all'interno del database operativo.<br />

– non richiede operazioni di aggiornamento continuo<br />

e dunque non necessità di supporto per la gestione<br />

delle transazioni e della concorrenza.<br />

– le uniche operazioni effettuabili su un data<br />

warehouse sono il caricamento iniziale dei dati e<br />

l'accesso in lettura.<br />

FDWH


Data Warehouse - Definizione<br />

… IN CONCLUSIONE…<br />

Un data warehouse è una raccolta organica di<br />

informazioni da più sorgenti anche eterogenee<br />

(database aziendali, database di<br />

altre aziende, internet, flat file) che<br />

– è mantenuta separatamente dal database<br />

principale della organizzazione;<br />

– serve da supporto per le attività decisionali,<br />

fornendo una serie di dati storici consistenti.<br />

FDWH


Data Warehouse – Obiettivi e finalità<br />

•Possibilità di accedere a tutti i dati<br />

centralizzati in un solo database<br />

•Coerenza e consolidamento dei dati<br />

•Velocità nell’accesso alle informazioni<br />

•Strumento di supporto decisionale<br />

•Base informativa per costruire sistemi di<br />

analisi e previsione:<br />

•Reports<br />

•On-Line Analytical Processing (OLAP)<br />

•Data Mining<br />

FDWH


Data Warehouse – OLAP, OLPT<br />

I sistemi informativi che si poggiano su un database<br />

tradizionale vengono spesso chiamati sistemi OLTP (online<br />

transaction processing).<br />

– La loro funzione è eseguire le operazioni giornaliere:<br />

modifica dei dati e semplici operazioni di lettura.<br />

● Un data-warehouse, invece, è il cuore di un sistema<br />

OLAP (online analytical processing).<br />

– La loro funzione è fornire supporto a operazioni di analisi<br />

dei dati e a processi decisionali.<br />

FDWH


FDWH<br />

DB Olap<br />

Caratteristiche di un database per un ambiente<br />

analitico:<br />

•Entità denormalizzate<br />

•Disegno del database più semplice (meno tabelle e<br />

meno associazioni) per una comprensione più facile<br />

da parte dell’utente<br />

•I dati memorizzati possono essere aggregati<br />

(riassuntivi)<br />

•Le interrogazioni richiedono poche join<br />

•Ottimizzato per la consultazione, per l’utente è<br />

read-only


1<br />

2<br />

Data Warehouse – Architettura<br />

Source OLTP<br />

Systems<br />

Data<br />

Warehouse<br />

FDWH<br />

Data Marts<br />

3 4 5<br />

Clients<br />

Retrieve Data Populate Populate Query<br />

Transform Data Data Warehouse Data Marts Data


Market <strong>Risk</strong> <strong>Management</strong><br />

Siena 3 giugno 2011<br />

Ufficio Finanza e <strong>Risk</strong> <strong>Management</strong>


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT<br />

4.5.4


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT<br />

4 h escludendo le flex options


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT<br />

Requisiti Regolamentari: Modello Interno per i Rischi di Mercato<br />

Le banche che utilizzano il Modello Interno devono soddisfare un requisito patrimoniale<br />

corrispondente al maggiore tra i due importi seguenti:<br />

1. La misura del valore a rischio (VaR) del giorno precedente sommata, ove del caso, al<br />

requisito aggiuntivo per il rischio di default;<br />

2. La media delle misure del VaR giornaliero nei 60 giorni operativi precedenti, moltiplicata<br />

per un fattore non inferiore a 3, eventualmente maggiorato sulla base dei risultati dei test<br />

retrospettivi e sommata ove nel caso al requisito aggiuntivo per il rischio di default.<br />

C<br />

t<br />

max<br />

VaRGS<br />

t<br />

1<br />

;<br />

*<br />

1<br />

60<br />

60<br />

i<br />

1<br />

VaRGS<br />

t<br />

i<br />

RD


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT<br />

Calcolo del Requisito Patrimoniale a fronte dei Rischi di Mercato<br />

C<br />

t<br />

max<br />

VaRGS<br />

t 1<br />

;<br />

1<br />

*<br />

60<br />

60<br />

i 1<br />

VaRGS<br />

t<br />

i<br />

dove:<br />

•Ct: è il requisito patrimoniale al giorno t;<br />

• VaRGSt-i: è il VaR Generico-Specifico ovvero il Value at <strong>Risk</strong> calcolato secondo il modello interno per il<br />

portafoglio detenuto al giorno t-i (i=1,2,3,…60) e relativo al rischio Generico e Specifico (idiosincratico e di<br />

evento); il VaR deve essere al 99% a 10 giorni.<br />

• β : rappresenta il fattore moltiplicativo pari a 3, eventualmente maggiorato fino a 4 da parte di Banca d’Italia, in<br />

seguito alla risultanza negativa dei test retrospettivi o a fronte di accertate inadeguatezze del modello;<br />

RD: identifica la porzione di Rischio di Default eventualmente non considerata nel modello all’interno del<br />

VaRGS. L’RD identificato in letteratura anche come Incremental Default <strong>Risk</strong> Charge (IDRC) rappresenta la<br />

vera novità di Basilea 2 per quanto riguarda i Rischi di Mercato. Occorre precisare che al momento non sono<br />

disponibili best practices internazionali circa la determinazione/stima di questa componente e anche la Vigilanza<br />

non ha ancora rilasciato linee guida certe da applicare.<br />

RD


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT<br />

ARCHITETTURA TECNICA E APPLICATIVA IN MPS GROUP<br />

Architettura applicativa – Modello Interno<br />

Architettura applicativa - ALGO SUITE<br />

Architettura tecnica<br />

Schema macchine


INFO PROVIDER<br />

DWHR<br />

Anagrafiche e<br />

dati di mercato<br />

Misure<br />

di rischio<br />

ALGORITMICS<br />

IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT<br />

SAF<br />

EAST<br />

Posizioni dati di mercato e<br />

strumenti OTC<br />

FDWH<br />

MUREX<br />

Viste<br />

Misure di rischio<br />

Albero dei portafogli<br />

Volatilità e dividendi discreti<br />

P&L -- Back testing effettivo<br />

Back Office<br />

TPRM<br />

INFO PROVIDER<br />

BCU


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT<br />

MUREX: applicativo in uso alle B.U. Finanza di gruppo. E’ utilizzato per intermediare le operazioni di Trading ed Hedging chiuse con<br />

controparti interne ed esterne. L’applicativo contiene le informazioni relative ai contratti intermediati, siano essi di posizione, di<br />

anagrafica o di mercato. Le valorizzazioni calcolate dall'applicativo, lì dove non siano disponibili valori di mercato, acquisiscono valore<br />

di ufficialità all'interno della Banca. Giornalmente, all’end of day del front office, i dati relativi a strumenti e posizioni vengono riportati<br />

sul DWH.<br />

EAST: applicativo che gestisce le informazioni anagrafiche e i dati di mercato consolidati delle attività finanziarie di varia natura<br />

(azioni, obbligazioni, warrant, fondi, derivati, altre attività finanziarie), oltre alle anagrafiche dei soggetti collegati alle attività<br />

finanziarie (emittenti e/o garanti e controparti). EAST è un presidio "Master" unico di gestione delle anagrafiche e dei dati di mercato da<br />

alimentare con informazioni corrette e affidabili. Il prodotto è "Multi - Istituto", ovvero è in grado di gestire, per ogni titolo,<br />

informazioni particolari per ogni banca. Giornalmente i dati relativi alle anagrafiche degli strumenti presenti nel portafoglio di<br />

negoziazione ed i dati di mercato vengono riportati sul DWH.<br />

TPRM: applicativo in dotazione alle Business Control Unit e al ARM (Area<strong>Risk</strong> <strong>Management</strong>) per la gestione operativa dei controlli di<br />

linea (controllore dei parametri che entrano in Murex ai fini della validazione del P&L gestionale), per il monitoraggio dei limiti<br />

operativi a qualsiasi livello dell'albero dei portafogli e per la produzione della reportistica quotidiana. Nell'ambito dell'architettura<br />

applicativa svolge dunque il duplice ruolo di fornitore di dati (contributore dei parametri complessi, volatilità implicite e correlazioni,<br />

validati ai fini del calcolo delle misure di rischio) e di strumento di reportistica gestionale per gli operatori. TPRM fornisce inoltre la<br />

struttura dell’albero dei portafogli per finalità di <strong>Risk</strong> <strong>Management</strong>.


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT<br />

RISK MAPPER: Modulo di caricamento delle anagrafiche, delle posizione e dei dati di mercato tramite il servizio<br />

UDS.<br />

UDS (Algo Data Server): Servizio di I /O dati su AIDB.<br />

AIDB (Algo Input Data Base): Base dati non storica delle informazioni (anagrafiche, posizioni e dati di mercato)<br />

da fornire in input ai motori di calcolo. Permette di filtrare i dati per una elaborazione parallela.<br />

ASE DB (Algo Scenario Engine): Base dati dei fattori di rischio utilizzati nella generazione degli scenari storici.<br />

ASE Server: Motore di calcolo degli scenari storici utilizzati da <strong>Risk</strong>watch per il calcolo degli indicatori di rischio.<br />

RISK WATCH: Motore di calcolo degli indicatori di rischio (VaR) tramite la valutazione delle posizioni detenute<br />

in portafoglio su ogni scenario generato dal modulo ASE.<br />

AHS (Algo Hierarchy Server), ARE (Algo <strong>Risk</strong> Engine), RPM (Report Production Manager): Server Algo per<br />

la riaggregazione dei cubi e la creazione dei reports che verranno storicizzati all’interno del DWH.


IT FOR FINANCE<br />

MARKET RISK MANAGEMENT


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MARKET RISK MANAGEMENT<br />

Nel disegno dell’architettura tecnica è stato attribuito particolare rilievo ai requisiti di performance, sicurezza (dei<br />

dati, del software e dell’hardware) e affidabilità. A tal proposito elementi qualificanti sono:<br />

il sistema operativo scelto per la Suite Algo – LINUX;<br />

l’architettura applicativa GRID che permette la scalabilità del sistema;<br />

l’ambiente di DISASTER RECOVERY - parco server composto da 2 application server xseries 8 processori, 2 DB Server Oracle<br />

4 processori, più 6 nodi di calcolo (server biprocessori) sul sito di Siena; 2 application server xseries 8 processori, 2 DB Server<br />

Oracle 4 processori, più 6 nodi di calcolo (server biprocessori) sul sito di Firenze.<br />

I dati sono su Storage Area Network, gestiti per il Disaster recovery.<br />

Ambienti distinti - produzione, collaudo, laboratorio, test, rigiro elaborazioni e disaster ricovery<br />

Monitoraggio processi - per l’applicativo (batch) viene utilizzato uno schedulatore IBM (OPC-TIVOLI), che permette il<br />

monitoraggio del processo applicativo presso l’ufficio del Consorzio “Presidio Flussi” (dalle 7.00 alle 3.20 del giorno seguente).<br />

Monitoraggio hardware, i servizi indispensabili ed il batch tramite il Guardian-Tivoli, che invia allarmi all’ufficio del Consorzio<br />

della Control Room, che presidia i sistemi 24 ore su 24, compresi i giorni festivi.<br />

Ci avvaliamo inoltre di tutti gli ausili informatici messi a disposizione dal Consorzio Operativo GMPS per le sicurezze, intese<br />

come riconoscimento dell’utente e relativa assegnazione di ruolo, nell’accesso ai dati e nella gestione del software (distribuzione<br />

automatizzata e versioning).


VaR<br />

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MARKET RISK MANAGEMENT<br />

Si effettua una “pesatura” degli strumenti per<br />

ottenere una serie di micro-elaborazioni<br />

computazionalmente uguali tra loro.<br />

.<br />

.<br />

.<br />

GRID<br />

Architettura per il calcolo parallelo<br />

Distribuito. Utilizza un insieme<br />

eterogeneo di macchine.


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MARKET RISK MANAGEMENT


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TPRM-System<br />

Equity Volatility<br />

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• TPRM System è un software applicativo utilizzato nelle <strong>Risk</strong> Control Unit per il<br />

monitoraggio del P&L (Profit and Loss) e del rischio finanziario.<br />

• Applicativo che fa parte di TPRM System.<br />

• Genera una superficie di volatilità per ogni sottostante azionario.<br />

• La volatilità misura la potenziale variazione di prezzo di un azione.<br />

Utilizzo della volatilità<br />

• Pricing dello strumento finanziario opzione.<br />

• Calcolo del VaR (Value-at-<strong>Risk</strong>) definito come la perdita di valore di un portafoglio in un<br />

certo periodo di tempo e con una certa probabilità.


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•La volatilità quotata dal mercato non è costante come è invece stato ipotizzato da Black-Scholes-Merton, ma varia in<br />

funzione del livello del prezzo futuro e della scadenza dell’opzione.<br />

•Propriamente, si osserva un profilo con smile (letteralmente "sorriso"), quando le opzioni ITM e OTM presentano una<br />

volatilità implicita superiore rispetto a quelle ATM. L’entità dello smile è misurata dalla differenza tra le volatilità implicite OTM<br />

e ATM. Non sempre si osserva uno smile simmetrico rispetto allo strike ATM per cui le differenze rispetto al valore ATM del<br />

dei put OTM (con strike inferiore al prezzo corrente) è superiore (o inferiore) a quella osservata per i call OTM (con strike<br />

superiore): un tale profilo può dipendere dall'asimmetria della distribuzione. Negli anni passati questo fenomeno era<br />

ricondotto all’esistenza di una minore liquidità di alcune tipologie di opzioni che giustificava l’applicazione di prezzi più elevati<br />

e quindi la presenza di una volatilità implicita maggiore. Un’altra spiegazione di questa situazione, relativamente alle opzioni<br />

OTM, era ricondotta all’effetto lotteria, alla possibilità cioè di poter ritrarre ampi payoff spendendo piccole somme di denaro;<br />

questo induceva gli operatori ad acquistare questo tipo di opzioni facendone salire il prezzo e di conseguenza anche la<br />

volatilità implicita. Spiegazioni più recenti riconducono, invece, l’effetto smile all’esistenza di due caratteristiche nella<br />

distribuzione a scadenza che i prezzi dell’attività sottostante possono assumere; esse sono:<br />

- la presenza di code spesse (fat tails);<br />

- l’esistenza di asimmetrie (skew).<br />

•Un secondo elemento che giustifica volatilità differenziate<br />

per strike è la presenza di un effetto skew (o asimmetria)<br />

nella distribuzione. Una distribuzione asimmetrica indica che<br />

le probabilità associate ad un rialzo o ad un ribasso nelle<br />

quotazioni dell’attività sottostante non sono uguali.


Interpolazione lineare:<br />

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Input: matrice di volatilità puntuale (Scadenze x Strike), ottenuta da<br />

un elaborazione di dati prelevati dal mercato.<br />

Km<br />

Km<br />

Km<br />

Km<br />

( m, t)<br />

v(<br />

Km<br />

, t)<br />

v(<br />

Km<br />

, t)<br />

K K<br />

K K<br />

K m<br />

S<br />

m<br />

M<br />

m<br />

dove con s prezzo spot<br />

M vettore moneyness<br />

Fitting delle scadenze:<br />

σ(<br />

m)<br />

con<br />

x<br />

σ<br />

max<br />

( m)<br />

( m)<br />

min ( m)<br />

max ( m)<br />

x(<br />

m)<br />

m<br />

( T<br />

m<br />

t)<br />

e<br />

Tvettore scadenze<br />

t data considerata<br />

, parametri di ottimizzazione<br />

( T<br />

t)


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Output: superficie continua di volatilità (Nuove Scadenze x Moneyness)<br />

Moneyness<br />

prezzo Strike<br />

prezzo Spot<br />

La nuova matrice<br />

viene spedita al<br />

motore di calcolo del<br />

VaR.


Crescente importanza delle schede video<br />

Nell’ambito della Computer Grafica<br />

Programmi di fotoritocco<br />

Progettazione CAD<br />

Computer animation<br />

In ambito entertainment<br />

Realizzazione di videogiochi<br />

Riproduzione di filmati in alta definizione<br />

Recentemente in ambito GPU computing<br />

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Utilizzo di GPU nel Pricing di Strumenti<br />

Derivati Complessi<br />

Esecuzione di applicazioni non grafiche su hardware grafico quali:<br />

Simulazione di sistemi complessi (molecole, fluidi)<br />

Analisi dei segnali<br />

Applicazioni finanziarie<br />


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GPU Computing: quali applicazioni?<br />

Le applicazioni si adattano bene all’hardware grafico se presentano:<br />

Elevata regolarità<br />

Elevato parallelismo<br />

Elevato volume di calcolo


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I prodotti finanziari e il problema della loro valutazione<br />

Gli Strumenti Finanziari Derivati:<br />

Dipendenza da un “sottostante” (es.: merci, valute, azioni, …)<br />

Utilizzati per:<br />

Copertura di portafoglio<br />

Speculazione<br />

Arbitraggio<br />

Notevolmente raffinati ma complessi<br />

Difficile valutarli con tecniche analitiche<br />

Necessità di utilizzare tecniche numeriche quali il metodo Monte Carlo


Idea base:<br />

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Il metodo Monte Carlo in finanza<br />

Si simula l’andamento del sottostante<br />

Si calcola il pay-off sulla base delle simulazioni<br />

Si ottiene il valore dello strumento come media di quelli ottenuti nelle varie simulazioni<br />

Caratteristiche:<br />

Risultati più affidabili al crescere del numero di simulazioni<br />

Computazionalmente oneroso<br />

Indipendenza delle simulazioni


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NVIDIA CUDA<br />

(Compute Unified Device Architecture)<br />

Un semplice esempio: la somma di due vettori di 128 componenti<br />

//kernel<br />

__global__ void vectorSum(float *d_C, float*d_A,<br />

}<br />

float*d_B){<br />

idx = blockIdx.x*blockDim.x + threadIdx.x;<br />

d_C[idx] = d_A[idx] + d_B[idx];<br />

main(){<br />

//puntatori ai dati nella memoria del device<br />

float *d_A, *d_B, *d_C;<br />

}<br />

...<br />

//invocazione del kernel che esegue la somma<br />

vectorSum>(d_C,d_A,d_B);<br />

...<br />

CUDA<br />

Thread<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

+<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

=<br />

d_A d_B d_C


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Architettura della prima<br />

GPU CUDA: il chip G80<br />

Nel chip G80:<br />

8 cluster (TPC) di multiprocessori<br />

2 multiprocessori (SM) per cluster<br />

8 processori scalari (SP) o core per multiprocessore<br />

In totale quindi 8*2*8 = 128 core<br />

Nelle recenti GPU NVIDIA (chip GT200) i core salgono a 240<br />

La GPU è organizzata<br />

come un array di<br />

multiprocessori detti<br />

Streaming<br />

Multiprocessors (SM)


Azione 1<br />

Azione 2<br />

Azione 3<br />

.<br />

.<br />

.<br />

Azione n<br />

Date di monitoraggio<br />

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Le opzioni di tipo Altiplano<br />

1 m m+1<br />

2m<br />

Tempo<br />

Cedola<br />

1<br />

L’opzione periodicamente stacca cedole composte da:<br />

Cedola<br />

2<br />

Date pagamento<br />

cedola<br />

una componente fissa (indipendente dal sottostante)<br />

. . .<br />

Possiedono come sottostante<br />

un paniere di azioni (basket)<br />

Il sottostante viene osservato<br />

solo nelle “date di<br />

monitoraggio”<br />

una componente aggiuntiva (legata all’andamento del sottostante secondo le regole di<br />

pay-off)<br />

Cedola<br />

c-1<br />

... ...<br />

...<br />

2m+1 (c-1)m (c-1)m+1<br />

cm<br />

Cedola<br />

c


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WORK IN PROGRESS E PROSSIMI SVILUPPI<br />

E-Rack 7118 Preconfigured Clusters<br />

8 Tesla S1070 Preconfigured Cluster<br />

• 32 Tesla T10 GPUs<br />

• 8 Server E7118 with Dual-socket Quad-core Xeon 2.66 GHz<br />

• 1 Server E7125 with Dual-socket Quad-core server Xeon 2.66 GHz<br />

• 128 GB GPU memory

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