Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
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II. 1 La genesi di un opificio.<br />
CAPITOLO SECONDO<br />
L’OPLEPO E LA SUA STORIA.<br />
La storia dell’<strong>Oplepo</strong> inizia a Capri, il 3 novembre 1990, con la<br />
fondazione dell’Opificio di Letteratura Potenziale da parte di Ruggero<br />
Campagnoli, Domenico D’Oria e Raffaele Aragona e con l’ufficializzazione<br />
legale del notaio Maria Luisa Saggese, che ne redige l’atto costitutivo.<br />
Campagnoli è docente ordinario di Letteratura francese all’Universit<strong>à</strong> di<br />
Bologna e traduttore di testi dal francese 1 , così come Domenico D’Oria,<br />
docente di Lingua e <strong>letteratura</strong> francese all'Universit<strong>à</strong> di Bari e direttore,<br />
sempre nel capoluogo pugliese, dell’Associazione Culturale Italo Francese<br />
Alliance Française. Entrambi cultori di jeux de mots, si uniscono a Aragona,<br />
ingegnere, giornalista ed esperto di enigmistica e ludo linguistica, per dare<br />
vita ad un laboratorio istituzionalizzato di ricerca letteraria <strong>potenziale</strong>.<br />
Gli Oulipiani francesi salutano la nascita dell’<strong>Oplepo</strong> in occasione dei<br />
festeggiamenti, tenuti al Centre Georges Pompidou, per il trentennio<br />
1 Non semplicemente traduttore, ma esperto di problematiche relative alla traduzione: dal<br />
1992, è direttore scientifico del Forum internazionale della traduzione e fondatore e<br />
coordinatore del dottorato di ricerca in Scienza della traduzione a Bologna.<br />
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