Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
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è fare un libro che sia la negazione del libro. Il risultato è paradossale ed<br />
insolito:<br />
un libro che si svolge come derivato da se stesso, un libro "<strong>potenziale</strong>", che<br />
deriva da quello che potevano essere i libri mai scritti; un libro, nel quale il<br />
protagonista-l'autore stesso, naturalmente- si interroga sui suoi rapporti con i<br />
libri, con la lettura, prende in ordinato esame tutte le motivazioni che gli<br />
impediscono di scrivere insieme con quelle che gli impediscono di farne a<br />
meno, di abbandonare il proposito. 163<br />
Altro esperimento di Bénabou è Butta questo libro prima che sia troppo<br />
tardi 164 , tradotto in Italia nel 2009, complesso romanzo che esamina ogni<br />
possibile modo di affrontare la lettura di un testo, come rileva Laura<br />
Brignoli, nella sua Nota sulla traduzione che accompagna il testo 165 .<br />
È evidente che, con questo genere di narrazioni, i confini oggettivi del<br />
libro sono travalicati, e la lettura diviene una forma di viaggio virtuale per<br />
indagare la dimensione <strong>potenziale</strong> dei testi.<br />
Il gioco: impegno o disimpegno?<br />
Giochi linguistici e viaggi surreali in mondi virtuali sono spesso associati<br />
a forme di disimpegno letterario.<br />
163<br />
RAFFAELE ARAGONA, La macchina per leggere, «Il Mattino», 30 aprile 1991.<br />
164<br />
MARCEL BÉNABOU, Jette ce livre avant qu’il soit trop tard, Paris, Éditions Seghers,<br />
1992.<br />
165<br />
LAURA BRIGNOLI, Nota sulla traduzione, in MARCEL BÉNABOU, Butta questo libro<br />
finché puoi, Roma, Aracne editrice, 2009, p.5.<br />
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