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Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani

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Il gioco tra arte dell’assurdo e metanarrazione.<br />

Si è detto che il gioco dell’<strong>Oplepo</strong> non è semplice passatempo, ma sfida a<br />

due con l’autore e con il testo, atteggiamento disponibile alla scoperta e<br />

antidoto contro ogni tendenza di dogmaticit<strong>à</strong> e chiusura mentale.<br />

In questa impostazione c’è molto del sostrato patafisico del pensiero<br />

oplepiano. La Patafisica è una scienza essenzialmente ottimista, perché<br />

capovolge le tendenze spirituali e ideologiche del tempo: il suo ottimismo è<br />

incrollabile, perché non sottoposto agli eventi, ma retto sul «senso del<br />

paradosso, la valutazione dell’assurdit<strong>à</strong> e il gusto dell’ironia» 155 .<br />

L’arte dell’assurdo è praticata dagli Oplepiani non solo perché<br />

“ideologicamente” coincide con la loro impostazione ludica, <strong>potenziale</strong> e<br />

surreale, ma perché la loro produzione instaura un rapporto nuovo con il<br />

senso e il non-senso.<br />

Jacques Jouet, poeta, drammaturgo e membro dell’Oulipo dal 1983, nel<br />

suo saggio Senso e non senso: “Pour un art poétique” di Queneau, esplora<br />

le zone testuali riconosciute dai poeti stessi come luoghi deputati al gioco<br />

sul non-senso e le applica ad un’analisi della produzione poetica<br />

queneauniana; delle tre zone individuate, la terza è quella che ci riguarda più<br />

da vicino: è quella propria del formalismo 156 . Nel testo <strong>à</strong> <strong>contrainte</strong>, infatti,<br />

il senso sta nella forma, il senso è la <strong>contrainte</strong> stessa e ciò che genera il<br />

senso è il processo produttivo del testo. Ecco perché con l’<strong>Oplepo</strong> il non-<br />

senso presenta peculiarit<strong>à</strong> che solo in parte possono essere associate alle<br />

155 ENRICO BAJ, La patafisica, cit., p. 58.<br />

156 Le prime due sono: il significante vuoto (senza referente) e il testo che non trasmette un<br />

messaggio e non presenta chiavi di lettura. Si tratta di categorie che Jouet mutua dai<br />

Nonsense poems di Edward Lear.<br />

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