Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
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come strumento di difesa e di distacco dalla realt<strong>à</strong> e dalle sue produzioni,<br />
esso per gli Oplepiani è anche divertimento puro, quello delle ricreazioni<br />
scolastiche dell’infanzia. Uno dei primi articoli di Raymond Queneau sulla<br />
rivista francese «Volontés» è proprio un’invettiva contro l’umorismo 133 e<br />
un’apologia della comicit<strong>à</strong> piena, quella che passa per Rabelais e trova<br />
prima vera esaltazione chiara in Jarry. 134<br />
Gli Oplepiani si divertono essenzialmente perché giocano. Il paragone con<br />
il mondo dell’infanzia aiuta a capire il loro atteggiamento: come i bambini,<br />
gli Oplepiani che si dedicano ad un gioco letterario, vivono l’esperienza con<br />
gravit<strong>à</strong> e massimo impegno, non come un passatempo qualsiasi per svagare<br />
la mente. Per loro, «nulla è più serio del gioco» 135 .<br />
L’immagine del gioco a cui fa riferimento Harry Mathews (che, come<br />
Calvino, è stato un importante membro straniero dell’Oulipo) nel suo saggio<br />
Alla ricerca dell’Oulipo 136 , è quella di una bambina di sei anni che gioca a<br />
campana con assoluta seriet<strong>à</strong>. Nel gioco, i bambini sono in grado di creare<br />
con la fantasia un mondo retto da regole inventate, che essi rispettano con<br />
estrema seriet<strong>à</strong> e coerenza, perché nel tempo limitato del gioco quel mondo<br />
è l’unico realmente esistente e, quindi, l’unico da rispettare in modo<br />
assoluto. La creazione di questa dimensione alternativa dipende<br />
dall’invenzione di regole: se non ci sono le regole è impossibile il gioco e,<br />
132 Raymond Queneau lo definisce un «tentativo per ripulire i grandi sentimenti dalle loro<br />
cazzate»» ( «Le rire, disait Queneau, est une tentative pour débarasser les grands sentiments<br />
de leur connerie» in ISABELLE FAJARDO (a cura di), Raymond Queneau Biographie, Paris,<br />
Gallimard, 2007, p. 1.<br />
133 Va precisato che siamo nel periodo di distacco di Queneau dal surrealismo (1929-1930)<br />
e che, quindi, l’articolo fa parte di una serie di interventi di accesa polemica antisurrealista<br />
in cui lo scrittore si fa portavoce di posizioni che saranno via via meno forti con il passare<br />
degli anni e la maturazione della sua poetica..<br />
134 ITALO CALVINO, Introduzione, in RAYMOND QUENEAU, Segni, cifre e lettere, cit., p.<br />
XIII.<br />
135 BRUNELLA ERULI, Introduzione, in ID. (a cura di), Attenzione al <strong>potenziale</strong>! Il gioco<br />
della <strong>letteratura</strong>, cit., p. 5.<br />
136 HARRY MATHEWS, Alla ricerca dell’Oulipo, in BRUNELLA ERULI (a cura di), Attenzione<br />
al <strong>potenziale</strong>! Il gioco della <strong>letteratura</strong>, cit., p. 11.<br />
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