Oplepo: scrittura à contrainte e letteratura potenziale - Paolo Albani
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omanzo» 112 . Si tratta di un romanzo dal disegno strutturale perfettamente<br />
congegnato, che procede come un puzzle che si compone pagina dopo<br />
pagina non in senso casuale, bensì con un ordine rigorosissimo: Perec<br />
immagina, infatti, di togliere la facciata ad un palazzo parigino e di<br />
descrivere ciò che vede, spostandosi di stanza in stanza seguendo<br />
l’andamento del cavallo nel gioco degli scacchi (la facciata è una scacchiera<br />
composta da un bi-quadrato di dieci caselle per dieci, ognuna delle quali<br />
corrisponde ad una stanza). È un romanzo dove la complessit<strong>à</strong> della<br />
<strong>contrainte</strong> del contenitore si accompagna alla complessit<strong>à</strong> delle <strong>contrainte</strong><br />
del contenuto: in ogni capitolo, corrispondente ad una casella-stanza,<br />
figurano una serie di temi (Perec aveva stilato numerosissime liste suddivise<br />
in 42 categorie, fra cui citazioni letterarie, localit<strong>à</strong> geografiche, mobili,<br />
colori, cibi, piante, animali, date storiche) che compaiono secondo<br />
determinate combinazioni matematiche. Si tratta, evidentemente, di<br />
un’enciclopedia del tutto particolare, eccentrica e di difficilissima<br />
consultazione, che però rende più che mai palpabile la complessit<strong>à</strong> del<br />
sapere contemporaneo. Accanto all’eccentricit<strong>à</strong> della costruzione, quindi, il<br />
lettore si trova di fronte ad un romanzo in cui la catalogazione maniacale<br />
dell’autore 113 dimostra una passione per gli elenchi che ha tutto il senso<br />
della ‘vertigine della lista’ di cui parla Umberto Eco. La lista poetica (cioè<br />
quella che compare nella <strong>letteratura</strong> o nelle arti figurative), infatti, risponde<br />
ad una poetica dell’enumerazione che veicola l’idea di una grandezza<br />
illimitata, non rappresentabile:<br />
112 ID., Lezioni americane, in ID., Saggi, cit., vol. I, p. 730.<br />
113 Presente in molte delle sue opere, fin dal primo romanzo, Les Choses (1965), vera e<br />
proprie apoteosi dell’enumerazione che parodizza il consumismo compulsivo del periodo<br />
del boom economico.<br />
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